Non Amarmi

di Heart
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La pioggia ***
Capitolo 2: *** Ripensamenti-Furia ***
Capitolo 3: *** Mi appartieni ***
Capitolo 4: *** Il mio amore per te ***



Capitolo 1
*** La pioggia ***


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Non amarmi

 

Corre.

La pioggia la ferma.

La corsa rallenta, si guarda intorno e poi continua.

Le lacrime le bagnano il viso pallido, il fiato si spezza, ma continua fino a raggiungerlo.

La testa esplode, fa male.

Lo fa per lui, per la sua lunga vita.

Il momento è giunto, troppo frettolosamente.

Le sue paure sono uscite allo scoperto.

La sua felicità oramai non c’è più.

 

Lo vede, in quel luogo dai mille ricordi. Del loro primo bacio, dove la loro storia d’amore è nata.

I loro sguardi s’incontrano, attimi interi per suggellare quella promessa.

Lui si avvicina cautamente verso di lei, con quei magnifichi capelli d’argento, gli occhi luminosi come due stelle.

Non riescono a distogliere lo sguardo, i minuti passano, ma in loro il tempo è fermo.

Mille emozioni inonda gli animi, quel calore che da tempo cercato, adesso è lì per loro.

Mah.

-Perché stai piangendo stupida!- esclama Inuyasha, lasciando da parte il suo lato  premuroso.

-Perché non ti sei portata un ombrello, non vorrai prenderti un malanno?- dice, mentre Kagome abbassa lo sguardo.

La pioggia la resa incantevole, con quei capelli ludici dalla pioggia, le guance arrossate dal freddo, le labbra tremolanti.

-Kagome che cosa succede?- Mormora Inuyasha, accarezzandole una guancia, la sente calda, ma nel contempo fredda.

-Mi dispiace- balbetta la ragazza, chinando ancor di più la testa.

-Su, non c’è bisogno di fare questa scenata per un poco d’acqua. Dai vieni da me e ti asciughi- dice, prendendole una mano.

-Non posso-. Adesso Inuyasha non capisce, guarda la sua donna, mentre alza il suo sguardo. I suoi occhi sono lucidi, le sfumature di azzurro sono sfocate in quelle iride particolari che da sempre l’hanno colpito.

Le guarda le labbra, Kagome sta stringendo tra i denti il labbro inferiore con forza, come per trattenere rabbia, angoscia, paura.

Non la capisce, si chiede che cosa le sta passando per la testa, ma lei non si sbilancia.

-Per tutti i Kami mi vuoi spiegare? Non sopporto i giri di parole, dilla è basta!- Dice esasperato, voltandosi dando così le spalle.

La pioggia cade più forte su quei due corpi.

Li ha visti amarsi.

Litigare.

Giocare.

Un legame solito, uno dei pochi e adesso divisi.

-Ti ho tradito-. Confessa con le lacrime che scivolano sul terreno formando altre macchie, Inuyasha si volta immediatamente, spera di aver sentito male, ma trova solo la cruda realtà.

La sua donna, la sua Kagome è davanti a lui che si stringe a sé, mentre lo guarda con gli occhi supplichevoli, delusi.

-Che cosa hai fatto?- Urla Inuyasha, Kagome fa un passo indietro spaventata da quella aggressività.

-Mi dispiace, davvero. Non so cosa mi è passato per la testa. Gli errori si pagano … - dice, senza aver il tempo di continuare. Il mezzo demone l’afferra di malo modo e la guarda negli occhi. Occhi che amato e adesso l’hanno tradito.

-E’ per questo che non sei più uscita? Non riuscivi a guardarmi non è vero? Come ti sei permessa di fare una stupidaggine del genere, io mi fidavo di te e tu che fai, te ne vai con il primo che passa? Dimmi Kagome è stato più bello?- Sbraita a gran voce. Non riesce a controllare il suo potere, ogni piccola cosa vicino a loro si sgretola, la rabbia ha il sopravvento. Si sfoga, urla, distrugge. Il suo cuore è stato trafitto da lance infuocate, non ragione si avventa sulla ragazza ferendole un braccio, lei non protesta quella punizione e si accascia sul terreno umido, con lo sguardo vacuo, spento, morto.

-Sei una puttana. Te la farò pagare, lo ucciderò-. Dice Inuyasha, ma prima si avvicina nuovamente a Kagome.

-Alzati femmina- afferma, l’alza con un braccio e l’annusa.

Kagome rimane inerme, senza far nulla. Il suo corpo è diventato di ghiaccio come il suo cuore.

Non cerca di protestare a quella irruenza, lo rivede minaccioso, malvagio come lo era una volta. Ed era stata lei ha distruggere tutto, l’unica cosa che poteva fare era morire e lasciare che Inuyasha vivesse la sua vita senza di lei.

-Il tuo odore è cambiato e brava la nostra Kagome, ti sei divertita alla grande. Non ti voglio più vedere- dichiara, gettandola di malo modo a terra.

Inuyasha la guarda per l’ultima volta e poi scompare, inghiottito dalla pioggia.

-Non ti preoccupare, presto non mi avrai più tra i piedi- dice Kagome, mentre lacrime inondano il viso.

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Ripensamenti-Furia ***


1

Ripensamenti-furia

 

La stanza era in penombra, la poca luce che entrava era abbastanza per svegliare quella piccola sagoma che si lamentava sul letto. Il corpo tremava come una foglia, il sudore colava dalla tempia e i capelli appiccicati sulla fronte.

La ragazza stava avendo uno dei suoi incubi, quando le sue speranze venivano spezzate e buttate al fuoco, anni di sacrifici e alla fine per cosa?

Era immersa a canticchiare la solita melodia sul prato, quello che l'avevano vista felice e spensierata nel periodo più bello della sua vita. Era tranquillo a e senza problemi, il cielo limpido e radioso con quel sole forte e caldo come i suoi occhi. All'improvviso un tuono irrompe in quella calma atmosfera, distruggendo tutto quello che incontra come un uragano. La ragazza si alza di scatto ma cade per lo scarso equilibro, dal cielo sereno si trasforma in cupo, dove pioggia e grandine si precipita su quel luogo. La ragazza urla aiuto, ma nessuno le viene di soccorso fino a che un fulmine la colpisce e tutto diventa buio.

Si risveglia in lacrime, mentre si rannicchia ancor di più su se stessa, fino che dalla porta non spunta un viso familiare e l'abbraccia.

<< Tesoro è stato solo un brutto sogno, stai tranquilla >> disse la voce con calma, accarezzando la lunga chioma della ragazza.

<< Oh mamma non riesco più a vivere così, io … snif... snif >> iniziò un pianto, dove la madre della ragazza l'abbracciò con amore, l'amore di una madre è sempre così rassicurante.

Quando poi la ragazza si sistemò nel letto si accorse di essere in ospedale, si chiese che cosa ci facesse, non era il giorno delle visite.

<< Tesoro, Sango ha chiamato l'ambulanza poiché non ti svegliavi, ma per fortuna nulla di grave. Gli esami arriveranno tra breve >> comunicò la madre facendole un dolce sorriso.

<< Hai fame? >> Chiese.

<< No. Sango dov'è? >> Domandò.

<< E' tornata a casa a prendere una cosa, dovrebbe essere di ritorno >> infatti in quel momento dalla porta sbucò una ragazza dai lunghi capelli castani.

<< Ben svegliata Kagome. Accidenti a te! >> cambiando tono di voce per poi indicarla con un dito, la paura e rabbia si unirono formando un miscuglio esplosivo.

<< Scusa non era mia intenzione farti preoccupare >> disse Kagome, mentre abbassava la testa. La madre e l'amica accorgendosi del suo cambiamento si fecero più serie.

<< Alla fine gli hai detto quello che presumo, giusto? >> La prima a parlare fu Sango che si sedette accanto a lei, mentre la madre si sedette sul letto.

<< Si. Era l'unica cosa che potevo fare, lui non si merita tutta questa sofferenza, anche se sto da cani deve andare così. La battaglia è solo mia, già ci siete voi in mezzo >> concluse, mentre le lacrime scendevano dagli occhi.

<< Tesoro non lo dire mai più, ciò che stai affrontando non è una cosa da pochi. Io e credo anche Sango staremo con te, fino a che questa storia si concluderà . Anche se non sono d'accordo con questa tua decisione, se lui ti ama come dice, non ti avrebbe abbandonato e che tu mia cara hai poca fiducia in tutti anche su te stessa. >> la signora aveva detto ciò che pensava e Kagome sapeva che la madre aveva ragione, ma era tutto inutile alla fine il danno era stato fatto.

 

 

 

***

 

Il terreno sembra di essere stato bruciato, sul pavimento c'erano l'inferno tra libri e ceramiche distrutte. Le sedie invece di trovarsi accanto al tavolo erano gettate sui mobili causando ancor più danno. I cuscini non erano più cuscini rimaneva solo la copertura, infatti nell'aria si sentiva l'odore delle piume. Quel salone antico era rimasto solo un ricordo. Inuyasha era raggomitolato in un angolo a controllare la sua furia, ma più cercava di mantenersi calmo più la bestia dentro di se cercava una via di uscita, alla fine giunse l'urlo di vittoria e uscii come un demone.

La sua vita fu breve poiché un colpo in testa lo tramortì facendogli perdere i sensi.

<< Dannato mezzo sangue, sei inutile! >> poi rivolse lo sguardo alla casa che cadeva a pezzi. << Questo la pagherai caro >> disse una figura imponente dallo sguardo di ghiaccio.

Lo prese da un braccio e lo trascino vicino alla colonna e lo legò come un salame, per poi prendere un bel secchio d'acqua gelata e buttandogliela addosso, il risultato fu un ringhio.

<< Maledetto che cazzo volevi fare? >> urlò come un pazzo.

<< Stattene zitto feccia, guarda il casino che hai combinato. Sei un essere inutile, perdi il controllo facilmente e dimmi chi è questa volta? >> Chiese suo fratello Sesshomaru.

<< E a te chi cazzo te ne frega, adesso slegami così vedremo di farla la finita una volta per tutti! >> buttò giù Inuyasha già mezzo trasformato.

<< Fhe! Feccia schifosa tu non mi dai nessun ordine, per me, puoi startene li fino a che non mi stanco di te. Sei un pericolo e non vorrei avere altri problemi >> disse, mentre con una strana autorità lo faceva stare zitto << bravo, adesso chi ti ha ridotto in questa maniera? Credevo che la tua donna ti avesse domato >> rise di scherno, invece di ritrovarlo più calmo lo ritrovò furioso, così prima che accadeva l'immaginabile lo stordi e buona notte Inuyasha.

 

***

 

 

Kagome guardava fuori dalla finestra il cielo era cupo e il sole di prima era solo un ricordo, quell'attesa era snervante. Bussarono alla porta ed entrò Sango.

<< Ciao ti disturbo? >> Chiese.

<< Tu non disturbi mai. Alla fine mi rimani solo tu amica mia, sarò più sola che mai da adesso in poi >> parlò con voce incolore.

<< Kagome credi di aver fatto la scelta giusta? >> domandò.

<< Non lo so più, dalla sua reazione mi ha fatto più male delle punture. >> Confessò con le lacrime agli occhi.

<< Ti prego non piangere, la vita è ingiusta. Invece di colpire la gente cattiva si fa in strada in quelle gentili e dal cuore nobile. Amica mia ti voglio bene. >>

<< Anch'io >> si abbracciarono.

<< Kagome! >> dalla porta sbucò la madre con la faccia sconvolta seguita da due infermiere e il dottore... << oh piccola mia >> s'inginocchio e pianse, Sango si avvicinò, ma nel momento in cui lo fece le infermiere presero il letto di Kagome e lo portarono fuori dalla stanza.

Kagome non capiva più nulla.

<< Signorina dobbiamo andare subito in sala operatoria >> a quella frase Kagome come Sango non capirono il motivo, ma la giovane non ebbe il tempo di dire altro che le medicine stavano facendo il suo effetto portandola ad dormire.

 

 

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Capitolo 3
*** Mi appartieni ***


2

Mi appartieni

 

 

<< Dai Inu-chan muoviti! Lo sai che soffro di vertigini! >> gridava una voce. Un suono delicato, anche se in quel momento risultava fastidioso per le mie sensibile orecchie.

Sul ramo di un albero del parco c'era una strana ragazza, i suoi vestiti sembravano stravaganti e poco originali. Urlava il mio nome come se lo conoscesse da una vita. Il mio cuore fece un sussulto, forse era realmente così. La conoscevo.

Mi avvicino all'albero e con un salto le sono accanto. Lei si gira tutta indispettiva e mi fucila.

<< Finalmente! E se cadevo era solo colpa tua! >> Mi accusa puntando il dito verso di me. La scena successiva arriva in fretta, poiché la vedo perdere l'equilibro e precipitare.

Con i riflessi che mi ritrovo la prendo da un braccio, mentre il suo corpo pendola.

<< Inuyasha non mi lasciare >> dice lei con le lacrime agli occhi. Il suo sguardo è mutato. Dal felice, alla disperazione.

Le lacrime non si fermano, nemmeno con tutte le mie parole. Un attimo dopo siamo al suolo e lei è tra le mie braccia. Trema come una foglia, si aggrappa a me e mi sento bene. Questa ragazza mi ha ridato la serenità.

Lei è la mia luce in questo mondo nero.

Se non fosse per lei, io sarei un uomo vuoto, come una conchiglia.

Inuyasha!

Mi sveglio con quell'urlo.

Dove mi trovo? La testa mi fa male. Accidenti, sembra che qualcuno ci sia andato pesante. Mi guardo in giro e trovo solo distruzione. Che cosa è successo?

<< Finalmente >> esclama qualcuno accanto a me. Giro la testa anche se il dolore che provo mi fa rabbrividire. Sul divano c'è la figura di mio fratello Sesshomaru. Come al solito sembra un Dio, anche se non lo sopporto, con quell'aria di sapere tutto. Al solo vedere la sua faccia mi viene voglia di picchiarlo, ma prima di legarlo.

Come se fosse facile fare questo. Quel bastardo è così astuto che mi ucciderebbe prima che iniziasse a fare qualcosa.

<< Slegami! >> Urlo, dimenandomi. E' inutile.

<< Sembri un cane, fratellino >> commenta, mentre si alza. Si avvicina a me e mi guarda dentro gli occhi, vorrei tanto sapere che cosa è successo qui.

<< T'illumino io se ci tieni tanto >> afferma, girandosi e andando a sedersi di nuovo.

<< Allora sbrigati non ho tutta la mia vita … >>.

<< Ti sei trasformato e tutto questo caos lo hai provocato tu. >> Semplici parole che mi fanno rimanere in silenzio. Io? Perché ho combinato un casino del genere? Con chi ho litigato? Aspetta, dovevo incontrarmi con Kagome... io.

Adesso ricordo tutto.

La mia Kagome mi ha lasciato, no, sono stato io a farlo dopo le sue parole.

Come ha potuto farlo, non credevo che potesse fare una cosa del genere. Mi sarei aspettato qualunque cosa, ma non il tradimento e poi con chi? Questo pensiero mi fa imbestialire ancor di più. Sento il potere scorrere nuovamente nelle mie vene. Voglio sapere.

<< Stai calmo, cagnolino >> ride Sesshomaru. Se mi alzo lo uccido e questa volta sarà davvero.

<< Se fai il bravo ti lascio andare sennò ti farò rimanere qui >> continua la sua messa scena, mentre esce dal salone. I suoi passi si allontanano e rimango nuovamente solo.

Kagome come ti è venuto in testa di farmi questo? Non meritavo questo trattamento da te. Ho cercato di essere il ragazzo perfetto per te, ti ho dato la mia amicizia, la mia spalla, il mio cuore e tu che mi dai? Ho sempre creduto a ogni parola detta, i tuoi occhi non mentivano, ma adesso non so più a che pensare.

Il vuoto che sento è così profondo che non sento nemmeno il dolore per le corde e mio fratello quando fa una cosa la fa bene.

Kagome, Kagome... io ti rivoglio.

Perdonerò ogni cosa, ma ti prego non mi lasciare io vivo solo per te, sei il mio sole.

 

Il calore di questo calore mi fa addormentare, rivedo una delle tante notti in cui ci siamo stretti per il freddo. Tu piccola e fragile sotto il mio corpo. Io grande è forte che a ogni mia mossa avevo paura di frantumarti.

Ho sempre creduto che fossi la donna giusta per me, quella che da tanto ho aspettato e adesso siamo finiti in questa maniera, tu lontano e io …

Non posso vivere senza di te, dammi solo una possibilità Kagome non voglio altro. Fammi capire se non provi più nulla e io scomparirò dalla tua vita.

 

 

<< Svegliati hai una telefonata per te >> mi risveglio dal mio stato e mi ritrovo il cellulare a pochi distanti di me, Sesshomaru si è allontanato, ma prima mi ha slegato, ha un cuore pure lui.

La frenesia di poter rispondere mi fa inciampare suoi miei passi, ma finalmente riesco a prenderlo.

<< Pronto >> Rispondo, ciò che sento è solo un singhiozzo.

<< Chi parla? >> domando.

<< Inuyasha >> dice la voce. Per un momento spero che è Kagome, ma non è la sua.

<< Sango? >> chiedo con conferma.

<< Inuyasha ...snif … snif >> le sue parole sono interrotte dalle lacrime, avverto un macigno al cuore.

<< Che cosa succede Sango, dimmelo! Dannazione! E' accaduto qualcosa a Kagome? >> Urlo fuori di me.

<< Inuyasha … Kagome è l'ospedale >>.

Ospedale? Che cosa ci fa la?

Ti prego che non sia successo nulla di grave.

<< Sango … >> vengo travolto dalle sue parole, prima che le dico quello e quell'altro.

<< Tutto ciò che ti ha detto è solo una bugia, Kagome è malata >> … non connetto più, Kagome ha una malattia? Io... non riesco più a stare in piedi.

<< Sta avendo una operazione delicata e non si sa, >>

Fermo la discussione e mi precipito a chiederla dove si trova, ricevuta l'informazione esco di casa. Il cuore batte forte, fa male. Perchè non me ne sono accorto.

Kagome ti prego resisti.

Salto, corro e finalmente arrivo a destinazione.

L'odore degli ospedali non l'ho mai sopportato... vedo sua madre, ma il suo viso è cupo e accanto a se c'è Sango, ancora con il telefono in mano.

Li guardo, ma loro non mi vedono.

Urlo ma nulla.

Un sussulto, mi giro e mi paralizzo. Nella stanza di fronte a me c'è la mia bellissima Kagome, con diversi tubi intorno. Lei dorme.

Ho paura. Una fottuta paura che mi paralizza la mano, devo sapere che cosa le è successo.

La stanza è neutra, con colori morti .

La finestra è aperta, e i raggi di sole attraversano le leggere tende che si muovono piano.

Piccola mia...

Basta solo un attimo che il mio mondo mi cade addosso.

Ciò che sento non promette nulla di buono.

L'aria che si respira sa di morte.

<< Non farlo Kagome, non mi lasciare, tu mi appartieni >>.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell'autrice:

Salve. Mi paro con uno scudo e cammino verso di voi.

Sicuramente mi volete uccidere, fate pure, sono qui apposta.

Capitolo dal punto di vista del nostro Inu. Credo che lo descritto da schifo, fucilatemi.

Anche se il capitolo è corto, ho cercato di farlo più lungo possibile, ma non ci sono riuscita, credo di aver messo insieme qualcosa.

Lascio il campo, non ho molto da dire.

Alla prossima.

Scusate il disturbo... forse sto correndo troppo.

Heart

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Capitolo 4
*** Il mio amore per te ***


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Il mio amore per te
4°Capitolo

 

 

Il ticchettio della flebo mi sta dando sui nervi. Goccia dopo goccia, quel liquido scende dal tubo e si diffonde nel suo corpo, ancora dormiente.

Nessuno è ancora entrato. L'aria è cupa, ma non ho nessuna intenzione di uscire di qua, prima che non mi spiegano che diavolo sta succedendo. Beh, non ci vuole un genio nel capire che non c'è nulla che va bene, e il mio pensiero mi fa rabbrividire. Come posso, solo dire queste parole senza sapere cosa mi accadrà in queste future ore?

Appena entrato ho subito percepito quell'aria inquieta. Il mio olfatto la subito individuato e questo mi porta a star male, ma so, che questo non è nulla. So, che ne soffrirò molto.

Chiudo gli occhi appena un momento per focalizzare meglio la situazione.

Ho Kagome su un letto d'ospedale attaccata da parecchi macchinari, la madre all'ingresso e Sango, la sua migliore amica sotto choc. E adesso vi chiederete e io come sto?Bella domanda. Io sto benone... era una battuta, sto da cani.

Mi ritrovo in una stanzetta con la ragazza che ho amato e tutt'ora amo, senza poter chiedere spiegazioni del motivo delle sue bugie e dei suoi malesseri, senza che io, un mezzo demone non ha capito nulla. Come è possibile che non ho notato nulla? Cosa servono i miei sensi? Sono solo un idiota inutile, ha ragione Sesshomaru.

Baka!

La testa mi sta scoppiando, poche ore fa ero a casa mentre la distruggevo; e qual'era il motivo? Lei. Accidenti sono un vero idiota.

Perdonami Kagome, non ti merito.

 

 

<< Non dirlo. >>Alzo la testa di scatto, come se un fulmine mi ha colpito. Spero con il cuore che sia lei a parlare, con la sua graziosa voce, dolce come il miele. Il rossore delle sue guance e l'odore di vaniglia. Purtroppo la speranza si frantuma nel momento in cui la porta viene chiusa e una Sango distrutta si avvicina al capezzale di Kagome.

<< Lei non ha mai messo indubbio il tuo essere Inuyasha. Lei ti ha amato in un modo così puro e ossessionato, che a volte mi faceva paura. Ha messo tutta se stessa in questa relazione, e io lo vista molte volte innamorata, ma non mai come ora. I suoi occhi erano stelle, il suo viso sempre disteso e solare e poi quel magnifico sorriso che contagiava tutti. Kagome è una delle poche persone che ho dato fiducia e lei non l'ha mai infranta. La mia più cara amica. >> Dice, parole forti e piene di significato. Si nota la cadenza della sua voce al pronunciare di queste parole, del suo sguardo fermo è deciso. L'amicizia fa miracoli quanto l'amore.

I nostri sguardi sono fissi su di lei.

<< Non devi averla con lei. Lo so, ha sbagliato. Ma è ciò che le diceva il cuore. L'ho vista piangere giorni per la scoperta di tutto questo >> allargando le braccia e il mio sguardo si fissa sui macchinari che la stanno tenendo in vita <> chiude il discorso con una smorfia di dolore, il viso contratto da quella sofferenza. Gli occhi pieni di lacrime e rossi. Le mani unte fra di loro per darsi un contegno, ma la sua anima sta gridando e lo sento dentro, perché anch'io sto provando quest'angoscia.

<< Sango perché? >> Chiedo senza preavviso, la mente non risponde è solo il cuore che batte furioso nella gabbia toracica e vuole sue risposte.

Lei mi fissa per un attimo e poi posa nuovamente lo sguardo sull'amica che ancora dormiente.

<< Non ti posso dare le risposte delle tue domande, Inuyasha. Io non sono Kagome e mai lo sarò. Anche se sono la sua amica non posso farlo, questo compito l'avrà lei appena si risveglierà. >> Conclude per poi lasciarmi solo, di nuovo.

Kagome che cosa è successo realmente?

 

/°°°°°°°°°°°°°°°°/

 

Mi sento tutta rotta. Le ossa sono stranamente fredde e con tutto ciò non sento nulla dall'esterno. Che cosa mi è successo? Ho pochi frammenti di ciò che è avvenuto poco fa, sempre se il tempo non è iniziato a scorrere velocemente. Da quanto che dormo? Se fosse per me, solo da poco. L'ultimo mio ricordo è quello dell'infermiera che m'inietta della morfina e poi il buio. Qualcuno mi dia una risposta a questa mia domanda. Ho le palpebre pesanti e questo mi fa capire che il mio sonno si è prolungato più del dovuto, le ultime parole sono state intervento/urgente e poi il silenzio. Credo di aver sentito qualcuno parlare con me, ma non so di chi è la voce.

La luce tenue del mattino mi da pace, lasciando quella tenebrosa alle spalle. Mi trovo in camera, con una piccola finestra che da all'esterno, vedo un alto albero da cui i rami si avvicinano a essa. Le foglie sono verdi e lucide. Sposto un poco il capo, ma la scarica di dolore m'invade il corpo e gemo, ma dalla bocca esce solo un sospiro. Dov'è finita la mia voce? È stata mangiata?

Che stupida, non sono più una bambina e dovrei sapere che dopo una lunga anestesie alcune parti del corpo o come la voce sono un poco inesistenti, ma basta un poco di movimento o dell'acqua che ritornano a funzionare, lo spero.

Allora che cos'è questa impressione che sta volta sarà diverso? Che cos'è questa opprimente sensazione che mi porta a piangere senza motivo? Questa paura viscerale mi da un segnale di allarme? Non riesco a tirarmi le braccia e con essa tutto il corpo, rimango distesa con lo sguardo sul soffitto come una statua. Voglio parlare, muovermi, vivere.

Un dolore opprimente mi fa annaspare, e con tutta la forza di volontà cerco di fermarlo. Le dita delle mani si muovono e con esse anche le braccia, ma non riesco a portarle a me, questa consapevolezza mi fa inghiottire un groppo e lo riporto in giù.

Aiuto.

Il mio urlo non viene sentito da nessuno, chiudo gli occhi e mi lascio trascinare dall'oblio che m'investe come una macchina impazzita.

Che cosa mi state dicendo Kami, che la mia vita è arrivata all'epilogo?

Non voglio morire, sono troppo giovane.

Noooo!

 

 

 

 

Ogni parola detta del dottore è un mio no, non posso crederci.

I no sono diventati un mantra nella mia mente, ma non posso far altro che ripetere.

Mi sento prosciugata delle mie energie, vedere la mamma in questo stato pietoso mi uccide, mi sento una persona fragile, inutile. La mamma mi accarezza i capelli, piano piano. I suoi occhi sono lucidi e stanchi, i miei sono bui. Il blu è scomparso lasciando spazio al grigio, quello che sta caratterizzando la mia vita in questo momento.

Sango è qui, mi tiene la mano come se avesse paura che da un momento all'altro sparisco e non le posso dare torto, la mia vita...

I pensieri vengono interrotti da una figura che si avvicina a noi e mi sento mancare, per fortuna sono sul letto. Inuyasha. Il mio Inu-chan è qui con me. Vedo già dai suoi occhi il tormento che lo sta annegando,o sta chiedendo aiuto e come ogni volta gli getto il salvagente.

Lo guardo sedersi, tormentarsi le mani con forza, i suoi sospiri e le sue paure che si stanno mostrando in questo momento. Con la testa china e la lunga chioma argentata coprire il suo viso affilato, con le orecchie reclinate verso il basso; Inuyasha capisco il tuo dilemma, perché lo è stato anche il mio.

Sango esce con discrezione, perché sa che io e lui dobbiamo chiarirci.

Lo so io e anche lui, che non parla, ma i suoi pensieri mi galleggiano in me.

La resa dei conti è arrivata.

<< Kagome. >> Solo al pronunciare il mio nome il cuore fa i salti di gioia. Il calore investe nuovamente il mio corpo e per un momento mi sento in pace con me stessa e con tutto il mondo. Lui è stato un vero miracolo, avevo perso la speranza di un amore vero e quando meno te lo aspetti ecco che giunge. Inuyasha è stato così, la mia vita si è trasformata in qualcosa di così straordinario che i primi tempi non ci credevo; l'uomo giusto ti cambia, infine siamo cambiati entrambi in bene.

<< Perché? >> La sua voce è incrinata, mi sembra di vedere un bambino quando chiede alla mamma perché non è potuto andare a quella festa, ma qui non c'è nessuna festa, c'è solo un immenso abisso di menzogne e fallimenti.

<< Non c'è un perché, ma solo una fuga da tutto, Inuyasha. Ho cercato di procurarti meno dolore e invece l'ho solo aumentato. >> Balbetto. E' difficile rivelare quell'emozioni, quelle paure, ma deve andare così.

<< Sei una stupida! >> si alza di scatto e urla forte. Sento i vetri vibrare a quell'afflusso di potere, ma sono abituata a questo. Il mio Inu-chan era una persona del tutto diversa da ora, in passato era l'ombra di se stesso. Le critiche e le colpe non sue, lo hanno emarginato dalla società troppo ipocrita per capire. L'amore per i genitori è stato il solo modo per andar avanti. Inuyasha era un mezzo demone odiato da tutti e anche da se stesso.

Il fratello non gli ha dato mai sostegno, quell'ammasso di ghiaccio che faceva invidia agli iceberg; non l'ho mai potuto sopportare quella sua aria da Dio greco, sì, questo non potevi metterla in dubbio, Sesshomaru era molto bello, ma il carattere mandava tutto a puttanare. Sesshomaru è un uomo vuoto.

Lo avevo capito quella volta in cui Inuyasha me lo aveva presentato, e da lì ho capito tutto il dilemma.

<< Perché mi hai mentito? Perché mi hai detto quelle stupidaggine? Volevi essere odiata? Non è vero? Dannazione Kagome rispondimi, non rimanere a fissarmi come un pesce lesso! >> Mi ammonisce con vigore.

<< Hai ragione, non dovevo dirti tutte quelle sciocchezze, ma non sapevo come risolvere questa situazione >> mi schiarisco la voce.

<< Sei una baka! Come credi che mi sia sentito dopo che mi hai detto quella storia? Ho quasi fatto esplodere casa mia, mio fratello mi ha dovuto legarmi come un salame per contenere la mia rabbia! >> esplode, rimango di sasso a quella rivelazione, ma dentro di me so che questo era inevitabile. La mia parte più razionale me lo diceva che questo comportava uno squilibro nel suo potere, da quando ci sono io, Inuyasha ha trovato la pace e come tale anche quest'ultimo. Sono la bilancia del suo animo, la custode del suo immenso flusso demoniaco.

Forse c'è qualcosa in me che lo calmi, non l'ho mai capito, ma mi faceva sentire bene essergli utile.

<< Inuyasha mi perdonerai mai? >> dico piano e con la testa china, maledetto cuore e le sue ragioni. Non volevo dirgli questo, mi dirà che sono una persona con disturbi mentali e che è fragile, e lo sono, in questo momento vorrei solo affondare uno dei suoi abbracci.

<< No! >> quel no, mi frantuma. Kagome sei stata una stupida come hai potuto solo pensare di far del bene? Stupida!

Lui si è voltato, ha la mano sulla maglia della porta. Ho il cuore che sta cadendo pezzo dopo pezzo, il mio sguardo sulla sua schiena, non andartene, ripete la mia mente.

Il rumore della porta che sbatte è l'inizio del mio calvario.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

/°°°°°°°°°°°°°°/

Sono cinque giorni che non la vedo ne la sento.

Il mio comportamento mi fa capire che tutti questi anni, mi ha solo fatto diventare più piccolo.

Anche mio fratello Sesshomaru me lo ha detto.

Sei rimasto un moccioso Inuyasha” è stato l'unica volta che mi ha chiamato per nome.

Come ho potuto far quella cosa? Mi sento un essere inutile. Non la dovevo trattarla in quella maniera. Devo rimediare, prendo la giacca e mi reco all'ospedale. Apro la porta della sua camera, ma il letto è vuoto. Dove diavolo è? Il suo odore aleggia ancora in camera, non deve essere lontana.

Mi siedo su una sedia e l'aspetto, i minuti sembrano che non passano mai e finalmente eccola.

Entra con una sedia a rotelle, ha la faccia sciupata e gli occhi scavati. Il barlume di luce è sparito del tutto, vedo solo una ragazza che sta combattendo una guerra già persa.

Ma lei non si da per vinta, combatte e tiene tutto in pugno e ciò che mi ha sempre attratto a lei.

La mia Kagome è stata sempre un idolo per me.

<< Bentornata Kagome >> dico, lei nemmeno mi guarda, ma sento il suo cuore accelerare nel momento in cui mi vede. L'infermiera l'aiuta a mettersi sul letto e poi scompare. Adesso siamo soli e l'aria diventa aria, prendo un lungo respiro e capto un odore familiare e forte; la mia memoria ricorda quel giorno come se fosse successo oggi stesso, quando lei ha iniziato a mettere un muro nella nostra relazione.

<< Questo odore... >> mormoro.

<< E' la chemio >> sussurra, mentre prende un poco d'acqua dal bicchiere posto sul comodino.

La vedo floscia e irritata da quel malessere che la sta colpendo con audacia.

Ho bisogno di sapere tutta la verità.

<< Kagome io … >> le parole mi muoio in bocca nel momento in cui il suo sguardo si posa sul mio.

<< Ti racconterò tutto, ma per favore non mi interrompere >> chiede con calma, si aggiusta nel meglio sul letto e poi inizia a dare risposte alle mie numerose domande. Rimango di stucco ai risultati degli esami, al dolore che ha dovuto subire in questo ultimo mese e alle varie preoccupazione, di sicuro io ero solo un piccolo tassello.

<< Perché non mi hai detto nulla, credevi che ti avrei abbandonata saputa la malattia? Kagome mi stai shoccando con queste tue parole, non hai avuto fiducia in me. >> Mi altero, infrangendo la promessa di rimanere in silenzio.

<< Mi prendo le mie colpe, ma ho creduto che fosse quella migliore. Non credere che sia stata una passeggiata mentirti, ho dovuto rischiare tutto. Inuyasha il sentimento che mi lega a te e così intenso che non riesco nemmeno a definirlo completamente, va oltre all'amore tra due persone, io non potrei esistere senza di te. Ho sempre pensato che l'amore vero non esistesse, ma ecco che mi cadi tu e tutto il mio mondo mi crolla addosso, la consapevolezza di averti finalmente trovato mi ha portato in confusione e poi l'arrivo di questa notizia mi ha soffocato >> dice, mentre prende una boccata d'aria.

<< Il tumore quando è stato trovato, purtroppo era in uno stato in alto rischio. Non ho potuto pensare tanto, ho dato la mia decisione... e adesso. >> Una lacrima le scende dal viso e non riesco a frenare l'istinto di asciugarla.

<< Kagome avevo il diritto di sapere non ti avrei mai lasciato. E non ti lascerò adesso >> metto in chiaro, lei si mette a piangere e con le mani si nasconde. Questo scoppio di emozioni mi causa un forte dolore che spengo con un abbraccio. Il mondo finisce di girare e per un momento mi lascio trascinare da questo fiume che straripa e ci travolge, ma capisco che il nostro abbraccio sa di amore e di follia, una follia che ci spinge a cercarci inevitabile.

Le accarezzo i capelli e lei posa la testa sul mio petto, le parole non servono più, lasciamo che l'emozioni ci travolgono.

Uno spiffero di vento mi desta dal sonno che mi ha portato con se, la cosa strana e che mi sento intrecciato con qualcuno. Cerco di capire che cosa è, e mi accorgo che accanto ho un corpo caldo. Sorrido senza aprire gli occhi e quando lo faccio la trovo accanto, con gli occhi chiusi e il respiro regolare, l'odore della chemio è svanito, lasciando il suo buon profumo.

<< Siete talmente legati che non vi accorgete che la vostra storia è magica >> una voce mi cattura e mi giro, il sorriso mi svanisce nel vedere la signora Higurashi, mentre tiene con forza un fazzoletto tra le mani. Il suo sguardo è fisso su di noi, tra le nostre mani.

La sua voce trema, ma il sorriso di dopo mi fa capire tutto.

<< Mio caro Inuyasha, ti devo ringraziare, tu hai donato a mia figlia un mondo nuovo. Ho visto la mia bambina sbocciare e dare i suoi colori, credo di non averla mai vista così luminosa; ma le cose belle non durano per sempre. La mia piccola Kagome >> le sue parole vengono sommerse dalle lacrime e mi alzo, non voglio che si senta sola, come lo sono stato io a quel tempo.

<< Deve essere forte per lei >> dico, mentre la signora mi guarda.

<< Sei un caro ragazzo >> mi accarezza la guancia e mi ritrovo a paragonare quel tocco a quello di mia madre. Le mamme sono sempre uniche.

<< Ho sempre pensato che non sarei vissuta tanto per vedere mia figlia crescere e vivere la sua vita, ma adesso chiedo supplica ai Kami per concedere la prolunga della sua. Se vogliono possono prendere la mia, non la sua, è ancora una bambina. >> con questo monologo tutta ritorna grigio e ciò che tanti temono si realizza.

Il tempo non è stato mai mio nemico, ma adesso, in questo momento si.

La mia Kagome se ne sta andando, e io non posso far nulla, solo rimanere al suo capezzale, ogni giorno e notte, vedere il suo bellissimo viso incresparsi per il dolore.

Ogni giorno che passa, tutto si spegne.

Ancora non ho fatto i conti con questa realtà, credo che lei riuscirà a superare questa prova, ma è tutto una illusione.

 

L'inverno si sta avvicinando e come tale le giornate si accorciano, la natura si ritira e dorme fino al suo nuovo risveglio.

Le strade sono fredde e spoglie.

Mi sto dirigendo verso l'ospedale come oggi mattina.

L'aria mi pizzica e un gelo perpetuo mi infastidisce.

Aumento il passo, fino a che non inizio a correre. Il cuore mi batte forte e il respiro diventa irregolare, non dovrei essere stanco, la mia natura mi permette di correre senza avere tutti questi problemi... solo allora capisco tutte quelle sensazioni.

La porta della sua camera è aperta, non sento più i bip del macchinario, non sento il suo delizioso odore...solo un immenso oblio che mi inghiotte e mi fa cadere all'indietro nel vederla immobile, con un piccolo sorriso sulle labbra. All'improvviso il mio udito si blocca e tutti i suoni si canalizzano in un unico solo, e il mondo mi crolla. I suoi occhi sono chiusi e le sue pulsazioni sono cessati, la mia Kagome non è più fra di noi.

La madre piange senza freni, mentre il padre cerca di confortarla. Sango urla disperatamente ed io, rimango fermo a guardarli, come se la cosa non mi colpisce. Mi sento un lurido spettatore, mentre il film trasmette i suoi nomi di coda. La vista si fa sbiadita e mi tengo alla porta.

No! Non può essere, no! Il mio grido echeggia per tutta la struttura. Le gambe cedono e mi ritrovo al suolo con le mani sul pavimento, mentre gli occhi bruciano e tremano.

La mia Kagome mi ha lasciato.

<< Come farò a vivere senza la tua voce? Perché mi hai lasciato? >> sbatto i pugni sul pavimento, l'onda di sentimenti contrastanti mi distrugge. Perché?!

 

 

Il cielo è Publio.

Il vento mi scompiglia i capelli.

Non sento né freddo né caldo, non provo più nulla.

Da quando te ne sei andata il mio mondo si è capovolto.

La cerimonia si è appena conclusa, il nero non mi dona, ma l'ho messo solo per il tuo rispetto.

La piccola folla si sta spostando verso il cimitero, seguo la tua bara da lontano e con passi pesanti arrivo dinanzi a un grande albero che per il momento è spoglio. Vieni calati e il mio cuore si stringe, la consapevolezza di non vedere più i tuoi sorrisi, mi fanno male. Sulla tua bara vengono deposti diversi fiori dai petali bianchi, ma il mio sarà di blu... in ricordo dei tuoi occhi che mi hanno salvato.

La terra diventa cenere e il tuo ricordo si trasforma in qualcosa indefinito per il momento, non posso dare una spiegazione a ciò che provo e ciò che capto da tutta questa gente. Rimango solo a contemplare la tua lapide, fino a che un braccio si poggia in quello mio. La tua amica, Sango, sta tentando di non piangere ancora ma è dura. Traffica nella sua borsetta e mi porge una lettera.

<< Per te. >> Due piccole parole che mi sorprendono per un attimo e poi chiudo la mano su essa, sento il suo profumo in quella carta. Lei si allontana e mi lascia da solo con il tuo ricordo.

Indeciso se aprirla o meno, alla fine stacco la parte di sopra e una ventata del tuo profumo mi circonda e mi sballa i sensi.

La tua calligrafia è ferma è decisa. La penna ha lasciato qualche sbavatura, ma non do importanza, il contenuto mi fa venire la pelle d'oca.

 

Ciao mio piccolo Inu-chan.

Non so proprio come posso iniziare questa lettera, ma devo confessarti qualcosa che mai a nessuno ho rivelato. Ho tenuto questa lettera al sicuro fino ad oggi. Rileggerla mi ha spronato ad essere ottimista anche se, nella situazione che mi trovo non c'è niente di essa.

La lettera risale a qualche anno fa. Ti ricordi la prima volta che siamo usciti insieme? Quel giorno ero talmente felice e sconvolta che non ero riuscita a dormire e per questo avevo bisogno di imprimere le mie sensazioni su qualcosa e la prima cosa che ho visto è stato un pezzo di carta.

Ti racconto questo, perché ciò che leggerai ti farà stare male, invece a me mi ha data la forza mi di non scoraggiarmi e non temere ciò che mi accadrà tra breve. So che la vita mi sta scivolando via, ti prego Inuyasha non abbandonare tutto per causa mia, vivi la tua vita e continua a combattere con forza e determinazione e quando non avrai la forza di continuare pensa a me. Io starò sempre accanto a te, anche se non mi vedrai.

 

Mi appoggiai sul tronco dell'albero e chiusi gli occhi, ma le lacrime comunque scendono.

Come poteva scrivere questo sapendo la tragedia che stava avvenendo?

La risposta la sapevo, lei era Kagome. Non si sarebbe arresa per questo.

Decisi di andar avanti... , scartai la prima pagina per poi prendere la seconda, le parole mi riscaldato l'anima.

 

Credo di non aver mai provato qualcosa di così intenso.

Lui è così perfetto anche se è pieno di difetti. Sta sera ho notato quella sua parte dolce, paziente e delicata, che nella prima volta non avevo notato. Il mio Inu-chan è bravissimo travestito che sa mascherare il suo disagio in questa comunità razzista.

I suoi occhi mi hanno dato la scintilla per accorgermi di ciò che ci lega e può sembrare strano, ma sento che con lui sarà speciale.

Mi sento così accaldata nel ricordare il suo bacio a sorpresa, le sue labbra così piccole ma che emanavano un calore sconvolgente. Mi sono sentita persa in quell'oro dei suoi occhi.

Sono morta e resuscitata con un solo bacio che mi ha cambiato le rotte del mio cuore.

Lui sarà il mio capitano.

Le sue mani sulle mie, il suo tenue rossore che gli ha imporporato le guancia, quando la mia pazzia lo ha shoccato del tutto, avida ho voluto riavere anche per un altro poco le sue labbra, e anche se ero vergognata dei miei istinti, lo messo in pratica. Ho cercato la sua complicità e lui si è lasciato andare e mi ha seguito in questo nuovo viaggio, la testa leggera che mi sono ritrovata è stata una sensazione mai provata.

Ho intrecciato le sue mani alle mie e in quel momento credo di aver visto un filo rosso, forse è stato solo un scherzo della mia mente o forse no,non so se crederci meno, ma so...che mi piacerebbe.

Inu-chan so che è presto, ma credo di essere innamorata di te.

Forse il colpo di fulmine esiste davvero e ne ho la conferma.

Sento di amarti di già.

Ridi di me se vuoi, ma ho il cuore che scoppia.

Sembra che sto confessando il mio amore a te e non ha un pezzo di carta, che inconsapevole mi sta prestando la sua spalla.

Ti amo Inuyasha.

Non mettere mai in dubbio i miei sentimenti per te.

Kagome.

 

 

 

 

 

 

<< Addio Kagome. Resterai per sempre nel mio cuore. >> Lascio quel luogo sacro e mi allontano, la vita mi sta attendendo.

Che strane coincidenze, anch'io quella volta ho visto un filo rosso. Non è stata una illusione, ma solo un segnale.

Aspettami piccola, un giorno all'altro ci rincontreremo.

 

 

 

Fine

 

 

 

Il ticchettio dell'orologio mi sta dando fastidio. Poco fa il silenzio mi stava avvolgendo e per un momento mi sono sentita male per l'epilogo della storia. Credetemi ho creduto di non farcela e lasciarla a metà. Ma poi mi sono detta, su forza, spicciati e scrivi questo capitolo. Ed eccolo qui.

Non so come sia venuto veramente questo capitolo, so soltanto che mi sono fatta trascinare dalle sensazioni e dalle varie immagini che si focalizzavano in me.

Forse ho lasciato qualche punto interrogativo sul fatto della malattia, ma è stata una scelta che mi sono dovuta accollare, non avevo abbastanza materiale per descrivere essa e così ho dato solo il cenno della malattia come parole.

Non so nemmeno se ho caratterizzato bene il personaggio di Inuyasha ne quello di Kagome, ma … ma. Comunque la smetto di dare spiegazioni senza senso e vi ringrazio tutti coloro che mi hanno seguito. Spero che sia stato di vostro gradimento.

Heart

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