Storia di un piccolo maghetto di nome Will

di horcrux_pawa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The letter ***
Capitolo 2: *** Diagon Alley ***



Capitolo 1
*** The letter ***


CAPITOLO 1
“Cra! Cra!” E Will si girò nel suo letto. “Cra! Cra!” Will fu costretto da questo fastidioso gracchiare ad alzarsi per andare a vedere cosa stava succedendo dalla sua tapparella. Will era un ragazzino di undici anni appena compiuti. Era alto, non molto muscoloso, molto bello, aveva lunghi capelli castani, che secondo tutte le persone che lo conoscevano dovevano essere tagliati, due occhioni molto vispi, uno arancione e uno verde, che potevano dargli un’aria da persona non proprio sana di mente, ma che con il suo naso praticamente perfetto e la sua bocca sottile e rosea al punto giusto, stavano che era una meraviglia. Will era molto intelligente, a scuola aveva sempre avuto voti molto alti, e da lì a poco meno di un mese avrebbe dovuto iniziare la scuola media. Will andò ad aprire la finestra e un piccolo corvo nero entrò dalla finestra, si posò sulla testata del letto e porse la lettera che aveva nel becco a Will. Il ragazzo, la girò tra le sue mani, chiedendosi da dove venisse. Sul davanti c’era scritto “Al signor Will Bher, Widdelton Street, 98, Inghilterra”. La lettera era chiusa sul retro con un sigillo scarlatto e sopra c’era un timbro che raffigurava uno stemma diviso in quattro. In ogni parte c’era un animale: un leone, un corvo, un serpente e un tasso. Will scese le scale per andare a fare colazione con la busta in mano ancora chiusa. Ancora leggermente sconvolto chiese ai suoi genitori se sapessero cosa fosse la lettera e soprattutto, cosa fosse quel simbolo.  Non appena videro la lettera, i suoi genitori si aprirono in un sorriso a trentadue denti. La madre di Will, la signora Bher, disse al figlio: “Oh, era ora che arrivasse questa maledetta lettera! Sai, Will, devi sapere che in mezzo a noi ci sono persone che non sono come lo siamo noi, sono diverse. Sono, come dire, proprio magiche. Will, la tua bisnonna era una strega. Speravamo che anche a tuo nonno e a tuo padre arrivasse questa lettera, ma abbiamo atteso invano. Speravamo che con i tuoi undici anni arrivasse la lettera, e finalmente è arrivata. Quella è la lettera per Hogwarts.” “Hogwarts?” esclamò Will “E che cosa sarebbe questa Hogwarts” “Ma ovviamente è la migliore scuola di magia e stregoneria esistente in questo mondo! Non volevamo dirti che la tua bisnonna era un strega perché. Se per caso non ti fosse arrivata la lettera, non saresti vissuto nella rabbia, come abbiamo fatto io e tuo nonno, di non aver ricevuto la lettera. Ora aprila, in fretta!” Will aprì la busta ed estrasse un foglio di pergamena che recitava:
Mr. Will Bher,
Siamo lieti di informarla che lei è stato accettato alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Allegata alla lettera troverà una lista con tutti i libri e l’abbigliamento necessari. I corsi inizieranno il primo di settembre. Attenderemo un suo gufo prima del 31 di luglio.
Cordiali saluti.
Minerva McGrannit”
Will non era solo eccitato all’idea di frequentare una scuola dove poteva padroneggiare l’arte della magia. A lui era sempre piaciuta la magia. Su internet continuava a vedere tutorial su come fare qualche giochetto semplice con le carte o con le monete, ma non si sarebbe mai aspettato una cosa simile: lui, un mago! All’inizio fu sorpreso, ma poi gli sorse un dubbio: “Dove si comprano tutti questi libri, come Manuale degli incantesimi, Volume primo?” Non credeva che si potessero acquistare in una qualsiasi libreria. Pose la domanda ai suoi genitori. Questi gli risposero: “Will, senti, la prima cosa da fare è mandare un gufo a Hogwarts per confermare la tua iscrizione, poi pensaeremo al resto. Abbiamo tutto il tempo che ci serve”. Will, allora salì in camera, prese carta e penna e ridiscese in cucina per scrivere la lettera. Scrisse: “Vicepreside McGrannit, le confermo la mia iscrizione alla scuola. Volevo inoltre chiederle, dove posso comperare tutti i libri e gli indumenti? Cordiali saluti. Will Bher”. Diede la lettera al corvo che era ancora appollaiato sulla testata del suo letto, e questo uscì dalla finestra librandosi in aria, senza peso. Will si chiese se si sarebbe sentito anche lui così, ad Hogwarts. A scuola lo prendevano in giro, sia perché era molto alto, lo chiamavano gigante, non era molto muscoloso, e quindi lo prendevano in giro, perché non riusciva a sollevare un manubrio da due chili, e tutte le ragazze, quando gli passavano di fianco, gli ridevano in faccia. Magari ad Hogwarts sarebbe stato del tutto diverso. Il corvo tornò due giorni dopo, nei quali Will stette chiuso nella sua stanza, per cercare informazioni sul web, ma invano. Lo stesso corvo tornò con una lettera: “Mr Bher, tutto il necessatio potrà acquistarlo in Diagon Alley, a Londra. Basta che lei con i suoi genitori, ovviamente, andiate al Paiolo Magico, a Londra, e parliate con il barista. Dite che vi mando io e lui capirà di sicuro. Inoltre volevamo dirle che lo stesso barista può cambiare la vostra valuta, perché i maghi e i Babbani, coloro che non hanno poteri magici, hanno moneta diversa. Noi usiamo prevalentemente i galeoni. Infine, volevo dirle che questo corvo ha voluto insistere di portarle la lettera, perché ha affermato che non lo avete lasciato fuori, con il tempo che c’era ieri sera. Di conseguenza, il preside, Albus Silente, io, Minerva McGrannit e il professore di Cura della Creature Magiche, Rubeus Hagrid, e tutto il resto del corpo insegnanti, abbiamo deciso all’unanimità di regalarle questo corvo, in quanto la sua bisnonna, è stata una strega molto dotata. Cordiali saluti. Minerva McGrannit”.
Will non aveva parole. Aveva ricevuto quel corvo, quel bellissimo corvo nero. Ma non sapeva che nome dargli. Ci avrebbe pensato in un altro momento. Ora era giunta l’occasione di andare a Diagon Alley per andare a prendere tutto il necessario per la sua nuova vita: Hogwarts.

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Capitolo 2
*** Diagon Alley ***


Arrivati di fronte al Paiolo Magico, Will e i suoi genitori entrarono e dissero al barista tutto quello che la McGrannit aveva ordinato di fare. Dunque il barista li fece entrare in una porta nascosta, dietro la quale si nascondeva un muro di mattoni. Davanti al muro trovarono un uomo, con i capelli neri e unti, con un abito tutto nero, il naso adunco, che guardava fisso il muro, come se sapeva che prima o poi sarebbe arrivato qulacuno con cui entrare a Diagon Alley. Will si era chiesto se tutto ciò fosse una bufala, se Diagon Alley esistesse veramente, ma il barista toccò con un bastone alcune pietre sul muro, sotto gli sguardi dei presenti, e magicamente il muro si aprì e fece vedere un paese, pieno di negozi da mago. L’uomo con i capelli neri se ne andò senza aver proferito parola. Will guardò prima i genitori, poi il barista con sgardo interrogativo. Questo gli ripose: “ Lui è Severus Piton, l’insegnante di Pozioni ad Hogwarts, mi hanno raccontato che è molto bravo, anche se molto severo, ma non ho mai avuto esperienze dirette con lui. Durante la mia educazione magica, il mio insegnate di Pozioni era il professor Lumacorno, che ora purtroppo è in pensione.” Will, abbastanza indifferente, varcò la soglia ed entrò in un paesino, se così si può dire. Il barista gli rispose: “Benvenuti a Diagon Alley! La cosa fondamentale per un mago, ovviamente, è la sua bacchetta, quindi vi consiglio di andare da Olivander, lui è il migliore in circolazione, poi chiedete a lui, saprà cosa dirvi” E il barista, di cui Will non sapeva il nome, se ne andò nel suo piccolo locale, con fare goffo. Will si guardò in giro stupefatto. Non aveva mai visto nulla del genere. Dovette chiedere ad un paio di persone a proposito di Olivander. Arrivato nel negozio, un po’ timoroso, Will entrò. I suoi genitori furono andati a prendere gli ingredienti per Pozioni. In confronto al baccano esterno, il negozio di Olivander era fin troppo silenzioso. Will notò subito un ometto, con i capelli bianchi. Accortosi di lui, Olivander si avvicinò al bancone. “ Come ti chiami?” chiese. “Will, Will Bher, signore”. “Uhm, Bher, Bher, ma certo! TU devi essere il nipote di Jessica! Sì, mi ricordo esattamente la sua bacchetta, tredici pollici e mezzo, frassino con nucleo di crine di unicorno,flessibile, gran bella bacchetta. Tu, prova questa” Si girò ed entrò in un luogo misterioso, dove si sentivano strani rumori, ma alla fine tornò. Will prese in mano la bacchetta, e in men che non si dica, questa si era come incollata. “Quattordici pollici e mezzo, legno di frassino, nucleo di piuma di fenice, non flessibile. Un bacchetta molto bella, non c’è che dire”. Will rimase intontito da quel monologo, non capendo nulla. Pagò ed uscì dal negozio. Quel tipo gli faceva molta paura. Raggiunse i suoi genitori stracarichi di ingredienti davanti al Ghirigoro, la libreria più affidabile di tutta Diagon Alley. Entrarono e uscirono molto in fretta, in quanto non c’erano molte persone. Ora Will aveva quasi tutto il necessario per andare a scuola. Gli mancava solo una cosa: il mantello. Così il trio andò subito da Madama McClan, la miglior produttrice di abiti a Diagon Alley. Qui, Madama McClan fece in men che non si dica un mantello per Will, il quale, mentre uscivano dal locale, notò il professor Piton discutere con un’altra persona, una donna, apparentemente troppo vecchia, ma molto intelligente, aveva un cappello da strega in testa e degli occhiali posati sulla punta del naso. “Minerva, tu non capisci proprio la situazione. Il corpo del professor Raptor, è andato distrutto l’anno passato, è inutile che tu e Silente continuiate a cercarlo” disse Piton con una voce melliflua, quasi soporifera. La donna, che Will aveva capito essere la vicepreside, la professoressa Minerva McGrannit, rispose al professor Piton: “Severus, non mi pare il caso di parlarne in pubblico! Andiamo a scuola e ne parleremo meglio nell’ufficio di Silente.” Minerva, nel voltarsi, vide una qualcosa, sgranò gli occhi, e si diresse verso Will. “Ah, ecco il signor Behr, io sono la professoressa McGrannit, la vicepreside”. Mentre diceva ciò strinse la mano di Will, poi a suo padre e infine a sua madre. Will chiese molto timidamente: “Mi scusi, ma come fa a conoscermi, se non ci siamo mai incontrati?” “Ma ovviamente, non ci è arrivato da solo?” e guardò sulla spalla di Will, dove era appollaiato il suo corvo, donatogli dalla scuola. “Ti ho riconosciuto perché tu hai Crispal sulla tua spalla!” Will annuì. “Ora devo proprio andare, ci vediamo il primo di settembre ad Hogwarts!” esclamò la McGrannit. Dopodiché fece un passo in avanti e scomparì nel nulla. Il professor Piton avvicinò la sua faccia così tanto a quella di Will, che questo potè vedere l’unto tra i suoi capelli. “Spero che lei non abbia sentito nulla a proposito della nostra conversazione, signor Behr, lei non deve sapere nulla” E fece anche lui un passo in avanti e scomparì nel nulla. Will e i suoi genitori rimasero molto perplessi, e si avviarono verso l’uscita di Diagon Alley. L’inizio della scuola era sempre più vicino.

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