La figlia dei Tre - L'infinito Potere

di alma_valdez
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Guai al Campo ***
Capitolo 2: *** La barriera ***



Capitolo 1
*** Guai al Campo ***


 
                                                                         ARYA
Arya non ce la faceva più a correre, oramai era allo stremo delle forze. Questa volta non era una di quelle garette che faceva coi ragazzi dell’orfanotrofio, no, qui non correva solo per dimostrare quanto era veloce, qui correva per salvarsi il didietro e se stessa!
Erano giorni che scappava, ma loro non la volevano proprio lasciare in pace; continuavano a seguirla ed a seguirla, senza darle un attimo di tregua. Erano due giorni che non mangiava e dormiva e di certo questo non giovava un granchè alle sue gambe, indolenzite e coi polpacci ormai infuocati dal troppo correre. Non sapeva perché, ma dopo quella sera tutto era cambiato. Era diventata una ragazzina di strada.                                         
 Sbuffò “come se prima non lo ero”                                                                                                                                                                                                       
Respirava affannosamente continuando a voltarsi indietro fra una falcata e l’altra. Chi la inseguiva, poi, lei non lo sapeva, ma quelle ombre nere che raggiungevano anche i tre metri non la invitavano di certo a bere un caffè.                                                                                                                                                                               
 “Mi prenderanno” Pensò “questa volta sono spacciata!”                                                                                               
Davanti a sé era tutto nero, non vedeva nulla, infatti correva alla cieca, come un topolino in un labirinto e fra poco avrebbe fatto la sua stessa fine, sarebbe rimasta in trappola!                                                                        
Se almeno avesse avuto una torcia, non sarebbe caduta tutte quelle volte.                                                                 
 Nel buio totale della notte, continuava infatti a cadere ,inciampando nelle grosse e nodose radici di quel bosco, ma si rialzava sempre e riprendeva di nuovo a correre strascicando i piedi  ed aiutandosi appoggiando le mani ferite dai rovi ai tronchi scuri. Le foglie sotto di lei scricchiolavano e frusciavano mentre continuava nella sua disperata corsa.
Ad un tratto Il terrore l’assalì: una colonna di rovi alta quanto lei le sbarrava la strada. Affannosamente si guardò intorno. Non vedeva via d’uscita e vicino, troppo vicino, vide delle ombre avvicinarsi.                                                         
Si appiattì appena in tempo contro un grosso albero. Da quella postazione sentì dei versi orribili, simili a
grugniti.                                                                                                                                                                                   
Si appiccicò ancor di più alla corteccia dell’albero cercando di celarsi nella sua ombra. Nonostante avesse disperatamente bisogno d’aria, cercò di respirare il meno possibile evitando di far rumore.
Sentiva solo il battito tumultuoso del suo cuore, che cercava come di uscirle fuori dal petto, e il silenzio che continuò ancora per una manciata di secondi.
“Aspetta” All’improvviso una campanella d’allarme suonò nella sua testa “Nessun rumore! C’è troppo silenzio! Dove sono andati??”                                                                                                                                 
Deglutì e trattenne il respiro. Strinse i pugni e girò molto lentamente il collo di novanta gradi.                                                                                                                                                                                    
 Due giganteschi e maligni occhi gialli la stavano fissando ed un enorme e puzzolente bocca era a poco più di venti centimetri da lei. Questa si inclinò in un sogghigno, rivelando tre giganteschi denti marci.
Strillò come non aveva mai fatto e continuando a strillare, con una spinta si lanciò incurante nei rovi, chiuse gli occhi e ci volò dentro. Con le mani tentò ti proteggersi il viso, ma invano. Le spine arrivarono anche lì, e fu un miracolo che non le presero gli occhi. Ma non era questo il problema maggiore ! Erano dietro di lei, i rovi non li avevano di certo fermati.                                                                                                       
Quasi non se ne accorse. Mentre correva allo stremo delle forze, martoriata ovunque dalle spine, un’unghiata o no, forse un morso, non lo sapeva, la colse all’improvviso.
“Ah” un singhiozzo
“la gamba”
L’avevano presa, non sapeva come, ma faceva molto, molto male, ancor più di tutte le fustate che aveva ricevuto, ancor più di tutte le botte che aveva incassato, una dopo l’altra, in silenzio. Ma questa volta non sarebbe rimasta zitta. Con le lacrime agli occhi per il dolore osservò lo squarcio  sanguinante che partiva dalla caviglia e le arrivava fino al fianco.
Gridò con tutta la voce che aveva, esplose in un urlo talmente potente che fece tremare la terra ed il cielo, e continuò a gridare e a gridare tanto che un fulmine cadde e trapassò il mostro che l’aveva colpita a metà. La terra si incrinò, i sassi iniziarono a sollevarsi per aria ed a vorticare impazziti, finché il suolo non si aprì, di scatto, inghiottendo tutti gli altri mostri. Arya si accasciò a terra, priva di sensi, attaccata  da singulti e tremando violentemente come era successo prima alla terra stessa.                                                                              
Sarebbe caduta dentro al suo stesso cratere se non fossero intervenuti in tempo.
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                                                                   LEO
Leo era finalmente riuscito a riparare Festus e naturalmente la prima cosa che aveva deciso di fare era stato di andare a farci una passeggiata. Perchè no? La gente porta a spasso il cane, perché mai lui non avrebbe dovuto portare a spasso un drago?                                                                                                                             
Ormai era sera tarda, quando si era alzato dal tavolo dal lavoro del bunker 9 e fischiettando era andato a lavarsi le mani unte d’olio per motori.
-Cavolo è ghiacciata come Chione ! -Chiuse subito il rubinetto è rabbrividì. Era novembre e già le giornate erano fredde e brevi, figuriamoci se avrebbe accettato di lavarsi le mani con acqua gelata!
-Non c’è nessuno qui che aggiusta le cose eh?-Guardò il soffitto, poi il lavandino.                                                                     
 -Ah già, sono io che le  riparo ehe-si gratto la testa sorridendo.
“ma oggi voglio sperimentare qualcosa di nuovo!Non potrò controllare l’acqua come Percy, ma controllo il fuoco!!!’’                                                                                                                                                                                                                           Si guardò la mano e con voce seria le disse:-Agente Hand 007! Ora tocca a noi! Il destino di questa missione è nelle nostre mani! - Scoppìò in una fragorosa risata che lo piegò in due -AHAHAHAHA nelle nostre mani AHAHAHA bella questa ahhhhh..!- Si riconpose e ricominciò                                                                                             
-BENE! Hand…al mio segnale….FUOCOOO!!- La mano si accese in una fiammata rossa alta una decina di centimetri.
Con un gesto fulmineo, azionò il rubinetto con quella libera ,chiuse il tappo del lavandino e mise la mano infuocata sotto al getto d’acqua fredda.
-Dai vediamo cosa sai fare!-Il fuoco sembrava spegnersi, così Leo si concentrò ancor di più. Ad un tratto si levò una fiammata improvvisa che gli arrivò fino al viso.
-Wooow wow,a cuccia bella!-
Spense il rubinetto e immerse le mani nell’acqua tiepida.
-MMMhhh…potevi fare di meglio Leo! Se non vuoi essere sempre l’ultima ruota del carro devi darti una smossa caro!-
Si lavò senza fretta le mani e continuando a fischiettare se le asciugò in un panno del laboratorio-sporco-
ottenendo quindi di nuovo delle meni sporche d’olio.
-EhEmh….-qualcuno attirò la sua attenzione.
-Cos..chi? Ny…Nyssa ?? Co…cosa ci fai qui ? E soprattutto da quanto sei qui? -Arrossì violentemente fino alla punta delle orecchie, contornate dai riccioli bruni.
-Sono qui da quando la tua mano è diventata l’agente 007…- Leo prese fuoco ma riuscì a trattenersi ed a bruciare ,per sua fortuna, solo in parte i pantaloni.
-Comunque sono qui perché devi darti una mossa, hanno sentito dei rumori sospetti ed oggi d’altronde toccherebbe a te perlustrare i dintorni…-
-S…sì certo, vado!-Dette una pacca a Festus e gli sussurrò che il giro l’avrebbero fatto domani, poi  si avviò fuori dalla porta del Bunker, che lui stesso, tempo prima, aveva scoperto.
Ah, per la cronaca-Disse Nyssa alzando il sopracciglio destro- L’acqua sul fuoco provoca l’innalzamento delle fiamme… quindi non giocarci con qualcuno non ignifugo come te vicino!
 
Leo fu felicissimo di poter scappare da quella imbarazzante situazione, tanto che si mise a correre per allontanarsi il più possibile. Si guardò un attimo indietro e PUM!Finì addosso a qualcuno di talmente grosso da farlo cadere a terra.
-Ma certo - disse massaggiandosi il naso - Dopo Nyssa anche questo! Mai che ne combini una giusta!-
-Ciao Leo!-Hazel fece capolino dietro quella sagoma scura nella notte, che doveva dunque essere Frank.
Mogio, salutò con un borbottio che fece ridere Hazel (e probabilmente arrabbiare Frank…)                                            
  Un fulmine squarciò il cielo e la terra tremò.
-Abbiamo il turno oggi ricordi? –Disse Frank guardando accigliato il punto in cui era caduto il fulmine-E bisogna darci una mossa, probabilmente ci sono dei mostri che hanno tentato di entrare o inseguire qualcuno stasera ..-
Ecco, appunto…si era arrabbiato.
-Allora andiamo! Non vedo l’ora di fare arrosto qualche mostro per cena!-
Si misero a correre, per raggiungere più velocemente il luogo da cui avevano ricevuto le seganalazioni.
Leo non sapeva perché, ma si sentiva inquieto. Oltre al fatto che era appena riuscito a fare due figuracce –DUE! -davanti a due ragazze-DUE!-si sentiva i capelli vibrare per l’elettricità.
Ma dove si trova l’elettricità in un bosco poi….
Le mani gli fremevano, non perché volesse dare uno schiaffo a qualcuno, ma perché sembravano piene d’energia, come una pila appena caricata.
-Lo sentite anche voi?-
-Sì-sussurrò quasi Hazel-Secondo te Frank?-
-Non so se sarà qualcosa di buono..-
Leo non potè fare a meno di deglutire. C’era energia nell’aria, si poteva percepire chiaramente.
Da chi o cosa provenisse, quello era un mistero.
Arrivati, Leo fece appena in tempo a tuffarsi e prendere al volo quel corpo che pareva senza vita, prima che cadesse nel cratere.
-CAVOLO MA E’ ENORME!-Con la bocca aperta in una perfetta ‘O’osservò quel buco che pareva proseguire fino al Tartaro,continuando a tenere fra le braccia quella che, aveva appena scoperto, era una ragazza.
Dal suo corpo tremante scaturivano scintille come tanti coriandoli. Leo si sentì le braccia formicolare ed ad un tratto ricevette anche la scossa.
-Ehi, scintilla! Sei peggio di Jason lo sai?-
Solo dopo aver ricevuto un’altra scossa si accorse che oltre ad essere svenuta, aveva il corpo completamente martoriato da scottature, graffi ed, ancor più grave, aveva uno squarcio enorme sulla gamba destra che gli arrivava fino al fianco.
Hazel si mise una mano davanti alla bocca, stupita ed inorridita. -Presto, bisogna portarla alla Capanna di Apollo!
Frank si avvicinò a Leo e la sollevò, prendendosela fra le sue braccia.
Leo probabilmente ci rimase un po’ male e Frank probabilmente lo notò perchè si giustificò subito:-E’ grave, bisogna far presto.
Leo aveva ancora il broncio quando erano arrivati vicini alla barriera .
“Non  sarò Frank….ma non sono gracilino! Cioè…sono magro sì, ma i muscoli ce li ho anche io! ”
Continuò a pensare a quanto fosse ingiusto finchè non decise per sicurezza di aggiornare la sua lista immaginaria di cose da fare:
Diventare come Frank o almeno provarci-Non ancora fatto.
Stava sognando se stesso ultra muscoloso con un migliaio di ragazze che svenivano ai suoi piedi quando il sogno si tramutò in un incubo. Non riusciva a raccattarle in tempo prima che cadessero! Ahhh che figuraccia!
Si diede una pacca sulla testa. Solo lui faceva mere figure anche nei suoi sogni ad occhi aperti!
Fu richiamato nella vita reale quando sentì un tonfo .
-Leo! Vieni presto!-Hazel gli fece dei segni a dieci-quindici passi più avanti a lui.
Frank era caduto. Caduto??!!
Guardò meglio. Erano al confine, proprio dove c’era la barriera magica che impediva ai mostri di accedere.
Frank era per terra, ed era stranito-Non mi fa passare! O meglio, non la fa passare!
Hazel, Frank e Leo si guardarono sbigottiti. Avevano avuto tutti lo stesso pensiero.
Lei poteva essere un mostro.
-Non è possibile!-Hazel imprecò in romano-E’ così…umana!-
Frank si alzò. -Vado a chiamare Chirone ed un medico! Intanto tenetela al caldo. Magari è solo un malfunzionamento della barriera.-
Ma da come lo disse, non sembrava crederci neanche lui…

ANGOLO AUTORE Questa è la mia prima storia,spero recensirete in molti!                                                                                                                                                                                             

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Capitolo 2
*** La barriera ***


                                                                                                                                                                       
                             FRANK

Quando Frank arrivò trafelato davanti alla Casa Grande, Il signor D e Chirone stavano tranquillamente giocando ad una partita a carte sotto il porticato ricoperto dai tralci d’uva.
Frank, nonostante fosse più grande di due volte rispetto al signor D, si immobilizzò alla sua vista.
Non aveva avuto molto tempo per farci conoscenza, dato che era solo di passaggio al Campo Mezzosangue. Da un po’ di tempo infatti i due campi avevano stretto un’alleanza e sempre più spesso i ragazzi dell’uno andavano a dare una mano all’altro, e viceversa.
Non ci aveva passato molto tempo insieme, era vero… ma ne aveva sentito parlare anche troppo.
Sapeva che sbagliava sempre i nomi di tutti, era scorbutico ,scortese ….e questo gli bastava per non voler averci nulla a che fare.
Si schiarì la gola lentamente e fece un passo avanti.
-Signore, avrei da..
-Nonono aspetta!-Il signor D lo interruppe, contemplando le carte che aveva nella mano destra. Mentre le osservava profondamente ,tanto che pareva volerle incendiare, con quella sinistra, compiendo dei brevi movimenti, di quelli con cui si chiama il cane, fece avvicinare un ramo di vite. Pareva danzare mentre scendeva, lentamente, moooolto lentamente.
Frank inizio a battere i piedi per terra.
Con altrettanta lentezza, posò una carta sul tavolo, e ,nel silenzio più totale, si sentì un solo, unico, minuscolo, realizzatorio  –Tlac -.
Poi il silenzio si spezzò.
-Ora puoi riferirmi…signor…signor….-
-Frank, Frank Zhang, signore.- Iniziò a dire lui mangiandosi le parole-E’ urgente, è importante lei deve..
-Si calmi, Zazzera! Si calmi ! Cosa potrebbe succedere di così drammatico in una notte come questa?-
 
‘Zazzera?’
‘Niente?’
Frank se si fosse dovuto trasformare in qualcosa in quel momento, probabilmente sarebbe diventato un toro, cosicchè, attirato da quella camicia fucsia hawaiana, l’avrebbe incornato e appeso al muro insieme alla sua pantera.
 -Abbiamo trovato una presunta mezzosangue svenuta e ferita, attaccata da mostri .La stavamo portando al campo ma…ma la barriera non la fa entrare!-Lo disse velocemente in modo che non avesse tempo di interromperlo e ,meraviglia, funzionò.
Chirone pestò gli zoccoli irrequieto ed il signor D si alzò all’improvviso, facendo cadere il tavolino tutto il resto a terra.
-Eh, ma perché non me l’hai detto subito allora?-
Frank stava per replicare ma poi si diede una pacca in fronte.
Niente. Era una causa persa.

Li accompagnò sul luogo, dove intanto, erano avvenuti molti cambiamenti.

                      LEO

Leo era piuttosto risentito quando Hazel gli chiese cortesemente se potesse andare a fuoco.
-Deve scaldarsi, sta morendo dal freddo!-
Lui mugnugnò qualcosa, probabilmente ’’Ei ,non sono il ragazzo fiammifero!’’
Stava per incendiarsi, ma poi si fermò, dandosi una pacca in fronte.
-Che succede?-Hazel corrugò la fronte, non capendo.
Un po’imbarazzato, Leo si grattò la testa:-Beh…se io vado a fuoco completamente…lo fanno anche i miei vestiti e….beh….sai com’è….-
Hazel divenne rossa come un pomodoro maturo(Per fortuna era notte!)e si affrettò a dire
-Okayokay! Meglio di no. Puoi allora fare in modo che si scaldi?-
Con uno schiocco di dita, si incendiò il braccio, dove la manica già non c’era più, perché bruciata precedentemente.
-Mi spiace-Fece uno di quei suoi sorrisi furbi-Niente albero di Natale Valdez questa sera!-
Si mise di fianco alla ragazza svenuta, stando attento a controllare che nessuna fiamma potesse raggiungerla, poi guardò Hazel e sorrise leggermente. Lo guardava con la bocca semi aperta dallo stupore, nonostante l’avesse già visto creare il fuoco tante volte.
 Amava l’effetto che faceva alle persone! Rimanevano sempre stupite!
Ma soprattutto amava l’effetto che faceva alle ragazze!
-AHHHHHHHHHHHH!!-La ragazza svenuta a terra, non più svenuta a terra, Urlò.
-Spegnetelo!!Sta bruciando vivo, presto! Salvatelo!-
Leo quando udì l’urlo cadde all’indietro come un masso e ci mancò poco che iniziasse a dare fuoco a tutto il bosco. Già, come no. Si rimangiò quello che aveva pensato sull’effetto che faceva.
Hazel le si avvicinò ed iniziò a tranquillizzarla: No, lui è fatto così, ha il potere di creare il fuoco ,non ti spaventare.-
Lei la guardò come se le avessero detto che il mondo è dominato da Babbo Natale, il nuovo Hitler che vuole ucciderci tutti.
-No, aspetta tu vorresti dirmi che lui ha dei superpoteri ?Che lui è come Capitan America, l’uomo invisibile e via dicendo?-Guardava Hazel accigliata, senza probabilmente capirci un granchè.
-Superpoteri? Wow non ci avevo mai pensato !Se fossi un supereroe allora come mi chiamerei? Il ragazzo in fiamme? Naaaa già usato….FIREMAN!NAAA è scontato. Oppure, oppure…
-LEOOOO CHIUDI QUELLA BOCCA!-Strillò Hazel, già sotto shock per quello che stava accadendo.
Leo fece il broncio.
Hazel stava per essere presa dal panico. Cosa le avrebbe detto? Non poteva raccontarle tutta la storia, dopotutto la barriera non la faceva entrare! Questo poteva significare che era un mostro! Eppure sembrava non avere nulla di malvagio e non voleva ucciderla…quindi per ora tutto bene.
Voleva spiegazioni.. Naturale! Era appena stata rincorsa da mostri ed aveva visto un ragazzo col potere di creare il fuoco!
Stava per chiedere aiuto a Leo (e questo significava che era proprio disperata) quando sentì un rumore di zoccoli provenire da una trentina di metri ,all’interno della barriera.
-Grazie agli Dei stanno arrivando !-Tirò un sospiro di sollievo
-Perché…Perché dici grazie agli Dei?-La ragazzina la guardava curiosa, continuando però a reggersi la gamba.
-Perché…MA E’ VERO SEI FERITA!-
“Stupida stupida stupida! Va bene che sei di un altro secolo, ma resta in questo mondo!” Pensò, mentre si avvicinava per esaminare la ferita. Rimase di sasso nel scoprire cosa le stava succedendo.
 -Abbiamo fatto più in fretta possibile!-La voce di Frank arrivò alle orecchie di Hazel ed interruppe tutti i suoi pensieri e le sue preoccupazioni. Un timido sorriso si fece largo sulle sue labbra.
-Frank! Hai portato un medico?
-Certo !Poi ho fatto venire anche Rachel ,il signor D e Chirone!
Ci si poteva fidare sempre di lui ,di questo Hazel ne era certa. Gli corse incontro e lo abbracciò, non nascondendo sempre un pizzico di imbarazzo. Poi gli sussurrò all’orecchio, in modo che Arya non potesse sentire:
-Sanno che la barriera non la fa entrare?
-Si-Rispose lui, sempre sottovoce.
Lo lasciò dolcemente, non dimenticandosi di dirgli grazie. Perchè c’era e ci sarebbe stato sempre per lei.
Poi si avvicinò a Chirone e con gli occhi gli chiese cosa avrebbero dovuto fare.
Il centauro si avvicinò alla semidea, ancora seduta per terra, con il ragazzo della casa di Apollo che la stava ancora osservando.
Pestando gli zoccoli la guardò dritta negli occhi, che sembravano blu in quella notte limpida e pulita.
La fissò per alcuni secondi, voleva leggerle l’anima, arrivarle dritta al cuore, per capire se era una semidea per davvero, e se ci si poteva fidare di lei.
Anche se era ancora preoccupato, accennò un breve, impercettibile sorriso.
-Disattivate la barriera-disse-
-La facciamo entrare.
 
Era un fatto raro la disattivazione della barriera, anzi, per la verità non era mai stata disattivata, almeno non appositamente.
L’unica volta che era successo era perché L’albero di Talia, avvelenato da Luke, stava morendo, e con lui anche la barriera stessa.
Chirone era andato insieme a Leo  a far visita ad Annabeth, per capire cosa avrebbero dovuto fare.
-Quindi la barriera non la fa entrare- disse lei, armeggiando sul computer di Dedalo-avete qualche idea del perché?
-No ed è molto strano- Leo la fissò- Non è un mostro!
Annabeth guardò Chirone. Sapeva benissimo che se c’era qualcosa di pericoloso in ballo, lui lo avrebbe saputo. Ormai lo conosceva benissimo, era come un secondo padre per lei, così seppe subito che le stava nascondendo qualcosa.
 -Leo, puoi uscire un attimo? -Chiese al ragazzo bruno-Devo discutere con Chirone sulla disattivazione della barriera.
-Ma…-
-E’ importante- Il suo tono, seppur calmo, era fermo e non avrebbe accettato un no come risposta. -Mi aiuterai dopo, quando arriverà la parte meccanica-
Leo stava per replicare ma si zittì e lentamente, uscì dalla stanza da letto che Annabeth condivideva con gli altri figli e figlie di Atena.
Chiuse la porta e restando sul posto, pestò i piedi come se stesse camminando ,per far credere che se ne fosse andato.
Come aveva immaginato, aspettarono che quel rumore si fosse allontanato, per cominciare a parlare.
Leo appoggiò piano l’orecchio sulla porta. Dall’altra stanza provenivano voci confuse, che all’iniziò faticò non poco a decifrare.
Stava per scoprire il segreto.
Stava per scoprire perché la barriera non la faceva entrare.
Sentì un rumore che assomigliava vagamente a quello della chiusura di un computer ed Annabeth  che  iniziava a parlare.
-Chirone- iniziò lei-Ormai ti conosco, cosa sta accadendo veramente?
-Sempre dritta al punto Annabeth. -Chirone, che per entrare nella cabina di Atena aveva ‘indossato’ la sedia a rotelle magica, picchiettava nervosamente le dita sulle ruote.
-Sai bene che se la barriera non l’ha fatta entrare deve esserci un motivo serio-sospirò-Ne ho visti tanti di semidei nella mia vita, come ho visto tanti di loro diventare eroi. Annabeth, lei…lei non assomiglia a nessuno di questi.
-Ma non deve essere per forza una cosa negativa- Leo probabilmente pensò che in quel momento stesse corrugando la fronte, come faceva sempre quando era preoccupata e stava pensando.
-No, ma in questo caso è diverso. Lei è diversa. Già prima di avvicinarmi ho rilevato un forte energia nell’aria, che ho capito poi, proveniva proprio da Arya. -
‘’Dunque è così che si chiama.. Che idiota sono stato, non gli ho nemmeno domandato il nome’’
Leo si diede un colpetto da solo e continuò ad origliare.
-La barriera fa entrare solo i figli o le figlie di un Dio. Anche i ciclopi sono figli di Poseidone, ma come sai ne esistono di buoni, come ne esistono di cattivi.-
Oh sì, Annabeth lo sapeva bene, all’età di sette anni dei ciclopi avevano quasi ucciso Talia, la sua migliore amica, mentre cercavano di raggiungere insieme a Grover e Luke il campo per salvarsi.
Chirone riprese ,sempre col suo modo lento di spiegare- Tyson, il fratello ciclope di Percy, nonostante fosse, appunto, un ciclope, è entrato, mentre quelli che ti inseguirono quella famosa notte, con il sacrificio di Talia e dunque l’attivazione della barriera, non ci riuscirono.
Già, non ci aveva mai pensato. Anche loro essendo figli di Poseidone avrebbero potuto entrare.
-Ma perchè quindi…?-
-Perché non avevano il permesso.
Tyson stesso ci ha detto che è stato suo padre e dunque Poseidone a condurlo al Campo. Aveva dunque la sua approvazione. Se si ha il permesso del proprio genitore divino si può entrare. Se non si ha il permesso, ma quel genitore ti ignora, idem. Se invece il proprio genitore ti da’ il divieto…beh, la barriera agisce di conseguenza.
Leo, da dietro la porta, come Annabeth, iniziò a capire.
-Dunque lei probabilmente ha ricevuto un divieto da suo padre/madre divino!
-Lei è diversa dagli altri, irradia più potere, è molto forte. Hai visto anche tu,in che modo le si curano le ferite. Sembrerebbe quasi più potente di un figlio dei Tre Grandi, più forte di Percy …
Annabeth impallidì. Poteva esistere qualcuno di più potente dei Tre Grandi e del suo Testa d’Alghe?
No, era impossibile.
-Quindi… probabilmente il suo genitore  l’ha notata ancor prima che arrivasse al Campo per essere riconosciuta…e gli ha impedito l’ingresso.
-Esatto. E noi dobbiamo capire come mai, perché facendola entrare sicuramente scateneremo la sua ira.-
Leo deglutì. Un dio arrabbiato contro un Campo intero di semidei non era il massimo, lo sapeva bene.
-Okay. Sono esperta in queste cose. Era mi perseguita da mesi lanciandomi cacche di vacca. Sono abituata ormai. Quindi, facciamolo.
-Vai allora, chiama Leo e raggiungetemi da Rachel.


Leo strinse i denti.
Sentiva il rumore di passi che si stavano avvicinando…. sempre più vicini…
‘’Cavolo e adesso? Come faccio a filarmela velocemente con questo pavimento che scricchiola??”
…sempre più vicini…
Leo fece un salto e superò il pavimento d’ingresso della Cabina di Atena
‘’PRESTO!!’’
…sempre più vicini!
Leo atterrò sul prato di ciottoli ,ma purtoppo inciampo’ in uno un po’ troppo sporgente per i suoi gusti.
La maniglia si mosse.
‘’NOOO!’’
Ruzzolò a terra e fece appena in tempo a mettersi le mani dietro la testa con fare scenico che Annabeth era uscita.
Lo guardò accigliata. Mooolto accigliata.
-Ehm…Leo, cosa stai facendo precisamente? Perchè sei sdraiato sulla strada?-
-Niente! Sto…Sto…Sto guardando le stelle, sì! Sono bellissime questa notte non trovi ?-
Annabeth sollevò un sopracciglio. Sì, Era proprio da lui fare cose così…particolari come sdraiarsi sulla strada. Tutto regolare.
-Muoviti dai. Andiamo da Rachel.
Non ci fu niente di meccanico in quello che fecero. Dopotutto, stavano improvvisando, perché non era mai successo di dover disattivare la barriera. Rachel fu incaricata di poggiare la mano sull’albero di Talia, dove si trovava anche il Vello D’oro, sorvegliato dal drago di guardia, Fufi.
No, non si chiamava veramente così, ma Leo da quando ci aveva fatto amicizia lo aveva ribattezzato in quel modo. Presto poi lo avrebbe fatto conoscere anche a Festus!
Rachel poggiò la mano sull’albero, e in quell’istante, come Annabeth sperava, fu impossessata dallo Spirito di Delfi, che pronunciò alcune parole che probabilmente erano magiche.
Di sicuro non disse “Ei, andiamo da Joe e prendiamoci una pizza dai! Non la mangio da secoli!”
Arya se ne stava davanti a loro, al di fuori della barriera, e quando il fumo verde iniziò a fuoriuscirle dalla bocca, fece mille espressioni contemporaneamente.
La sua faccia era impagabile, mista tra il terrorizzato, l’affascinato e lo stupito.
Non si era messa a correre a quello spettacolo perché dopo che Chirone aveva confermato che poteva entrare, tutti avevano tirato un sospiro di sollievo, e anche se ancora un po’ titubanti, le avevano spiegato cosa stava succedendo, che era una semidea e via di seguito.
Però nessuno le aveva detto che quello che stavano facendo non era affatto una cosa solita e regolare…
La disattivarono solo il tempo necessario di farla entrare, circa 5 secondi. Dopodichè, fu subito riattivata, sempre grazie a Rachel. Di sicuro però, quel brevissimo arco di tempo era bastato per far sentire il loro odore a tutti i mostri di Long Island e dintorni.

-Benvenuta al Campo Mezzosangue- esordì Chirone -La tua nuova casa.
 

 





AngolAutrice

Si, l'ho fatto colorato apposta perchè lo vedeste meglio ^_^ ci ho messo mezz'ora solo per questo quindi vi prego leggete! :) :D
Le notizie importanti sono 2!
-Arya è arrivata al Campo,ma i problemi sono appena iniziati! Ci saranno,e spero vi piaceranno,molti colpi di scena !
-Ancora la parte centrale della storia non la ho completamente in mente,ma ieri sera, alle 2:10 di notte,o meglio del mattino(si,io l'ispirazione ce l'ho solo a quell'ora!)
mi è venuta in mente una parte finale talmente ......non lo dico....che mi sono sentita più cattiva di Zio Rick!!!
*risata malvagia*

Vi ringrazio tutti perchè non mi aspettavo così tante recensioni !
Ringrazio tantissimo fire_in_dark29 che ha messo questa storia nelle preferite , books_love ,Johanna_Lovegood394 , scoiattolina_curiosa_97 che l'hanno messa nelle seguite, Dreamer_10 che l'ha messa nelle ricordate,E UN GRANDISSIMO GRAZIE A CHI L'HA RECENSITA! (books_love ,fire_in_dark29 ,ombra_di_cenere ,Elicia Elis)
Per me è davvero importante,grazie:)
Spero lo farete anche in questo nuovo capitolo!
Abbracci,
Alma_valdez  

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