The pages of your life.

di horanscake
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** rainbow. ***
Capitolo 2: *** comete. ***
Capitolo 3: *** occhi verde speranza. ***
Capitolo 4: *** gelosia. ***
Capitolo 5: *** infatuazione? ***
Capitolo 6: *** home, sweet home. ***
Capitolo 7: *** incubi. ***
Capitolo 8: *** sbagli e scelte. ***
Capitolo 9: *** confusione ***
Capitolo 10: *** realtà alterata. ***
Capitolo 11: *** avviso ***
Capitolo 12: *** lui non è Niall. ***
Capitolo 13: *** truth, changes. ***



Capitolo 1
*** rainbow. ***


Con questo mio scritto pubblicato, senza alcuno scopo lucro, non intendo
dare rappresentazione veritiera dei carattere dei personaggi.
I loro comportamenti e gli avvenimenti sono frutto della mia fantasia.


THE PAGES OF YOUR LIFE

Trailer

capitolo uno - rainbow
Era un venerdì, il sole picchiava forte a est e la strada era ancora umida. Il temporale era da poco finito, le strade erano deserte e da lontano si scorgeva un arcobaleno. Era sbiadito, difficile da vedere e i colori erano confusi tra loro, un po’ come Liz: problematica, nessuno era mai riuscito a capirla, stava lentamente scomparendo. Quest'ultima si morse l’interno della guancia, cercando di togliersi dalla testa quei pensieri. I suoi anfibi picchiettavano nelle pozzanghere, producendo un rumore stridulo. Era quasi arrivata, quanto mancava a quel fottuto hotel?

Era ansiosa, non riusciva a pensare lucidamente e voleva soltanto stare nelle braccia di quel ragazzo che tanto amava -ma che lui non sapevadella sua esistenza-. Lesse il cartello comunale affisso ad un palo d'acciaio e tutto ciò che ci trovò fu un "street dreamers" scritto a caratteri cubitali; oh Dio, era arrivata. Ridacchiò per la coicidenza del nome di quella strada, perchè lei stava per incontrare il suo sogno, e cercò di ignorare la scritta sottostante, aggiunta a bomboletta, che citava "ci chiamate gioventù bruciata e poi date fuoco ai nostri sogni".
Liz si ritrovava davvero tanto in quella frase; quante occasioni aveva perso, per colpa dei suoi genitori? tante, forse troppe. Ma adesso lei era felice, stava per incontrare il suo idolo, era diventata indipendente e viveva perfino da sola -era in cerca di un inquilino, magari anche carino, ma questa è un'altra storia. Magari un ventenne biondo, con gli occhi azzurri e beh, se proprio il destino voleva, magari anche irlandese.-
La ragazza sospirò divertita, appena si rese conto di aver descritto Niall. E pensare che tra pochi minuti, molto probabilmente -e sperando che la soffiata fatta da una twitteriana sia giusta-, lo avrebbe incontrato la faceva andare in ipertensione. Era in un brodo di giuggiole e le gote le facevano addirittura male per il sorriso che ormai era sul suo viso da ore. Niall dovrebbe sbucare da qualche palazzo a minuti e le gambe della ragazza non facevano altro che tremare, come le sue mani che mantenevano una macchina fotografica e un foglio candido con una biro. Da quanto tempo sognava questo momento? erano passati due anni da quella che i più grandi definivano "cotta adolescenziale" ma che invece, e Liz lo sapeva bene, era molto di più. Aveva sempre fantasticato sul loro primo incontro, ma quello che la ragazza non sapeva è che quello che l'aspettava non avrebbe avuto eguali.

Liz era impaziente, così tanto da sembrare una bambina fuori un luna park: ha tutto ciò che vuole davanti i suoi occhi, ma deve aspettare i suoi genitori che trovino un parcheggio. E la bionda si sentiva propriò così, aveva l'hotel dove all'alloggiava Niall davanti a sè, ma doveva aspettare la sua uscita. Stava per piangere dal nervoso, perchè lo era così tanto da imprecare da un momento all'altro, quando la porta di vetro dell'albergo si aprì e ne uscì il ragazzo tanto atteso. Era lì, a pochi chilometri da lei, ed era così perfetto da sembrare irreale. Quella persona su cui Liz aveva tanto fantasticato, era finalmente davanti a lei e la ragazza lo stava guardando con i suoi occhi, non più attraverso uno schermo. Lui era finalmente lì, stava attraversando la strada e guardava sul display del proprio cellulare.
Le gambe di Liz non si muovevano, erano fisse a terra; tremavano e la ragazza aveva paura che, se avesse provato a fare un solo passo, sarebbe caduta sulla ghiaia umida. Il cuore le batteva all’impazzata e il rumore delle pulsazioni gli risuonava nell’orecchie, come se fosse in discoteca. Era come in una bolla, non riusciva a fare nulla, se non guardare Niall a bocca aperta, come se fosse in ecstasy. Tornò al mondo quando sentì il clacson di un’auto tuonare nelle sue orecchie e vide il suo idolo crollare a terra, perdendo i sensi.
Le cose che aveva tra le mani, scivolarono via, senza causare nessun rumore. O era lei che urlava troppo forte da non sentire nient'altro? Urlò il nome del suo idolo, correndo verso di lui. Si inginocchiò accanto al suo corpo, mentre il suo viso era rigato di lacrime. Il volto limpido di Niall che lei tanto amava era coperto di sangue. Non riusciva ragionare, la sua testa era piena di pensieri. Si guardò intorno, non c’era nessuno; l’auto era sparita. Estrasse velocemente il cellulare dalla sua tasca, eseguendo il numero dell'ospedale. Una ragazza rispose velocemente, ma dalla voce di Liz sbottavano solo singhiozzi.
‘Signorina, dove si trova?’ le domandò la ragazza dall’altra parte del telefono, piuttosto preoccupata.
‘street dreamers, c’è stato un incidente venite per favore’ gemette Liz, mentre continuava a piangere.
La ragazza la rassicurò chiudendo la chiamata. Liz guardò di nuovo il viso del suo idolo: nonostante l’accaduto era comunque bellissimo. Il ciuffo gli cascava sugli occhi, nascondendoli. Liz tirò su’ col naso, spostandogli quei capelli dal viso. Quel viso che tanto amava era stato reso imperfetto, ma ai suoi occhi non ci fece caso: lo trovava sempre perfetto, in ogni suo lineamento. Le sirene dell’ambulanza si fecero sempre più vicine, sovrastando i suoi pensieri. I medici arrivarono velocemente, estraendo la barella dal posto retrostante ai passeggeri. Liz li guardò mentre posavano il corpo privo di sensi del suo idolo sulla barella, continuando a piangere. Raccolse da terra il cellulare di Niall, ancora funzionante.
‘Viene con noi?’ le domandò un infermiera, incurvando la testa.
Liz annuì, salendo sul veicolo. Quando vide Niall con la maschera d’ossigeno ebbe come un colpo al cuore, e altre lacrime le punzecchiavano gli occhi, minacciando di voler uscire.Si lasciò andare, sedendosi a terra, ad un lungo pianto mentre teneva stretta la mano di Niall.
 
hei, benvenute e grazie per aver letto questo primo capitolo
della mia nuova e seconda long :)
è figo dirlo, lol.
mi lascereste una recensione, per favore? <3
al prossimo capitolo!
Kisses, horanscake.

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Capitolo 2
*** comete. ***


Con questo mio scritto pubblicato, senza alcuno scopo lucro, non intendo
dare rappresentazione veritiera dei carattere dei personaggi.
I loro comportamenti e gli avvenimenti sono frutto della mia fantasia.


THE PAGES OF YOUR LIFE

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capitolo due - comete.
Le pareti erano bianche e sporche; le sedie erano scomode e vecchie, tutto in quel vecchio ospedale era piuttosto antiquato; ma questo a Liz non importava. Era ansiosa ed angosciata per lo stato di salute del suo idolo. La ragione dei suoi sorrisi aveva subito un incidente e i medici non si sbrigavano ad uscire per aggiornarla sul suo stato di salute. Desiderava che i medici uscissero dalla sala intensiva con un sorriso soddisfatto, e che le dicessero ‘è tutto okay’. Ma il via vai di medici per il corridoio non prometteva nulla di buono. Si portò il viso tra le mani, sbuffando. Ormai aveva finito anche le lacrime. Si ricordò che aveva ancora il cellulare di Niall con sé e lo trovò nella sua borsa dopo poco. Fece scorrere il dito sulla scritta che diceva ‘Sblocca’ sperando di non trovare un codice che lo bloccasse. Negativo.

Il codice era di quattro numeri e Liz andò nel panico più totale. Cercò di indovinare quei numeri, mettendo in gioco la sua incredibile conoscenza su quel ragazzo e su tutta la sua vita. Provò con le serie di numeri più semplici, improbabili ‘1309’ e ‘1993’, ma non erano loro. Cosa poteva essere? Provò ad ipotizzare. Il codice di avviamento postale di Mullingar? Il giorno e il mese del compleanno di Demi Lovato, la fiamma mai spenta di Niall Horan? Liz a quell’ultimo pensiero sorrise malinconicamente. Lei adorava Demi Lovato e la sua incredibile forza. Ma allo stesso tempo la invidiava perché aveva ciò che era la sua vita tra le sue mani: Niall. Quest’ultimo aveva sempre ribadito di provare qualcosa per la bruna, in qualsiasi intervista e show televisivo. E Liz ogni volta moriva dentro. Aveva come quel senso di gelosia che gli stritolava lo stomaco ogni volta che l’irlandese pronunciava quel nome. Ma non poteva mai odiarla, l’aveva sempre ammirata e adorata.
Perché, anche se Demi non lo sapeva, avevano qualcosa in comune. Erano state entrambe bulimiche e autolesioniste, ed entrambe hanno superato i loro nemici. Una l’ha fatto grazie al rehab e ai suoi fan, e l’altra grazie alla voce di quattro ragazzi inglesi e un’irlandese. Avevano sconfitto quella che i dottori chiamavano malattia, ma che in realtà era una dipendenza. I polsi ti punzecchiavano quando avevano il bisogno della lametta, proprio come un drogato diventa squilibrato quando il suo corpo ha finito la dose della sostanza. Ma lei l’aveva superato, ed era inutile ricordare i vecchi frammenti che lei aveva cercato di dimenticare. Liz scosse la testa, e si accorse che stava di nuovo piangendo. Si asciugò frettolosamente le lacrime e rivolse l’attenzione di nuovo a quei quadratini bianchi che aspettavano di essere riempiti con una serie di numeri. Provò la prima delle sue ipotesi: il CAP di Mullingar. Scrisse velocemente quei quattro numeri, sperando che il codice fosse quello, per non essere il secondo. Per una volta le sue preghiere furono esaudite: la schermata dello blocco svanì, lasciando spazio a tutte le app presenti nel telefono di Niall. Sul viso di Liz apparve su sorriso di vittoria. Corse velocemente in rubrica, scorrendo frettolosamente fra i nomi. C’erano i nomi delle più importanti star mondiali, ma cercò il nome di uno dei ragazzi, e quello che trovò per primo fu quello di Harry. Lo chiamò immediatamente, e dopo una serie di ‘tu tu tuu’ il riccio rispose.
‘Ehi Niall’ esclamò, dall’altro lato del telefono. Liz provò a parlare, ma le sue lacrime continuavano a scendere, senza sosta. Come poteva dirgli che il suo migliore amico aveva subito un incidente?
‘Harry, siediti un attimo’ mormorò la bionda, cercando di usare più tatto possibile.
‘Sono già seduto, che succede? Chi sei?’ le domandò il riccio, apparentemente calmo.
‘Sono una vostra fan. Stamattina ero convintissima di incontrare la ragione dei miei sorrisi, Niall. Ero arrivata fuori l’hotel sicura d’averlo incontrato, pronta ad coronare il mio sogno. Appena l’ho visto uscire i miei piedi non si muovevano da terra. Mentre Niall attraversava la strada i suoi occhi fissavano il display del suo telefono e non ha visto l’auto che arrivava a tutta velocità verso di lui e...Harry, Niall ha avuto un incidente. Ho chiamato l’ambulanza, nessuno ha visto nulla, esclusa me. Adesso è all’ospedale, i medici non vogliono dirmi ancora nulla..mh, c-credo che dovresti avvertire gli altri e venire qui’ sussurrò la bionda, cercando di non singhiozzare troppo. Ci furono alcuni secondi di silenzio, finché Harry non parlò.
‘Davvero?’ le domandò, con la voce spezzata; forse stava piangendo anche lui.
‘Sì, per favore, vieni qui’ le rispose Liz, sicura di quello che diceva.
‘Saremo lì tra poco, dai un occhio a quel nano irlandese da parte nostra’ concluse, chiudendo la chiamata. Liz sussurrò un ‘lo farò’ più a se stessa che ad Harry, che non riuscì a sentirlo perché aveva chiuso la chiamata.

Un dottore uscì dalla sala intensiva, con una cartella tra le mani. Liz balzò in piedi e gli andò incontro.
Si sentì il fondoschiena che gli doleva: ormai aveva preso la forma di quella scomodissima sedia.
‘Allora, dottore, si sa qualcosa?’ le domandò, ansiosa.
‘Mi dispiace signorina, il ragazzo è in coma, ma le sue condizioni sono stabili. Non ha subito gravi traumi, prevediamo che si risveglierà presto. Ha il polso slogato, abbiamo già provveduto a ingessarlo. Se vuole può entrare, adesso.’ gli disse, prima di superarla e non degnarla di altre spiegazioni. Niall era in coma.
Non riuscì a formulare velocemente quella frase, ma quando ci riuscì si liberò in una nervosa risata seguita da un isterico pianto. ‘Meglio ridere che piangere’ una volta le avevano detto. Lei le stava facendo entrambe e si domandò quanto ridicola poteva essere in quel momento. Dopo non poco tempo riuscì a darsi una calmata, e le lacrime erano cessate, per ora. Cercò di rimuovere le tracce di matita a mascara colato con le mani. Si aggiustò decentemente i capelli e fece un sospiro profondo prima di entrare nella sala. Appena lo vide sul lettino, pieno di cavi che gli bucavano le braccia, indietreggiò. Sussultò a quella visuale e sentì i suoi occhi riempirsi di lacrime, offuscandogli la vista. Quando il suo campo visivo si fece migliore, si avvicinò al lettino e si mise seduta su una sedia lì vicino. Prese la mano di Niall e cominciò a parlargli. ‘Di solito nei film dicono che parlare con una persona in coma può migliorare le cose, può migliorare la condizioni del paziente.Beh,io ci credo. Posso sembrare ingenua a credere che tu in questo momento, in qualsiasi angolo nella tua mente, mi stia sentendo..ma non mi importa. Passiamo a cosa più serie: cazzo Niall, non sai che quando si attraversa la strada si guarda a destra e a sinistra prima di farlo? Eh? Guarda che hai combinato, cosa diranno adesso le tue fan? Cosa farò io? io non posso vivere senza di te’ gli sussurrò, mentre altre lacrime le rigavano il viso. ‘Come farò sapendo che tu sei qui, in queste condizioni?La mia vita non sarà più la stessa. Sarà la centesima volta che piango, morirò per disidratazione se non ti svegli presto... quindi vedi di svegliarti’ mormorò ancora, cercando di sorridere.
Sentì una risata soffocata alle sue spalle e Liz si girò velocemente. C’erano Harry, Liam, Zayn e Louis sull’uscio della porta, attenti ad origliare tutto ciò che la bionda stava dicendo a Niall.
‘D-da quanto siete qui?’ domandò lei, balbettando. ‘Da quando i film dicono che parlare con i pazienti in coma può migliorare le cose’ rispose Louis, avvicinandosi a lei. Liz arrossì di colpo, alzandosi dalla sedia. Corse ad abbracciare Louis che la strinse forte a sé. ‘Ce la farà, sta tranquilla. Niall è forte’ le sussurrò mentre iniziava a piangere anche lui
.

 

hei, benvenute e grazie per aver letto questo secondo capitolo
spero che sia il primo che questo vi siano piaciuti, ci sto mettendo molto impegno.
vorrei ringraziare le quattro persone che hanno messo la fanfiction tra i preferiti :)
mi lascereste una recensione, per favore? <3
al prossimo capitolo!
Kisses, horanscake.

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Capitolo 3
*** occhi verde speranza. ***


Con questo mio scritto pubblicato, senza alcuno scopo lucro, non intendo
dare rappresentazione veritiera dei carattere dei personaggi.
I loro comportamenti e gli avvenimenti sono frutto della mia fantasia.


THE PAGES OF YOUR LIFE

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capitolo tre - occhi verde speranza.

Le porte scorrevoli s’aprirono in automatico e Liz varcò la soglia dell’ospedale con due Straburck’s tra le mani, sorridente. Erano ormai passate due settimane dal giorno dell’incidente e Liz come ogni giorno andava a far visita al suo idolo, che non si era ancora svegliato da quel sonno profondo.
‘Buongiorno Steve! Chi c’è oggi?’ domandò la bionda, al controllore notturno che doveva ancora finire il suo turno. ‘Stanotte c’è stato Harry’ gli rispose, riferendosi al riccio castano che aveva passato la nottata al accanto al suo migliore amico, in attesa che si svegliasse. Liz annuì e gli sorrise, dirigendosi verso la camera numero 3, quella di Niall. Varcata la soglia trovò Harry intento a raccontare a Niall una delle loro tante avventure vissute insieme. Appena il riccio si accorse della sua presenza le sorrise, sussurrandole un ‘Ciao Liz’ mentre accarezzava con le sue dita il palmo della mani di Niall. La bionda ricambiò il saluto, stampadogli un bacio sulla guancia.
Era incredibile quanto fossero diventati intimi in così pochi giorni! Lei ed i ragazzi avevano passato queste ultime settimane sempre insieme ed ogni mattina era solita trovare uno dei ragazzi nella stanza, reduce d’una lunga nottata con il biondo. Liz poggiò la sua borsa sul comodino accanto al letto, estraendo l’ipod dalla stoffa colorata.
‘Cosa gli farai ascoltare oggi?’ gli domandò Harry, guardando l’oggetto elettronico accendersi nelle mani della ragazza. Liz, da quando uno dei suoi idoli era entrato in coma, non ascoltava più le canzoni dei ragazzi da sola e lo faceva solo con Niall. Portava al suo orecchio una cuffia e l’altra la lasciava a Niall. Ascoltavano una canzone al giorno, sempre insieme. Liz gli raccontava delle sue emozioni vissute per ogni canzone, mentre sperava che Niall ad’un tratto si svegliasse. Ormai dopo due settimane aveva finito d’ascoltare tutto l’up all night, e quel giorno Liz decise di iniziare Take me Home, con una delle canzoni che meno avrebbe voluto ascoltare in quel momento: Little Things. ‘Little Things’ balbettò Liz, sperando di non piangere tanto.
‘Vi lascio soli?’ le domandò Harry, capendo l’importanza di quella canzone per lei. Liz annuì e arrossì.
‘Scusa’ gli mormorò, prima che il riccio fosse uscito dalla stanza. Quest’ultimo le sorrise di nuovo, mettendo in risalto le sue amabili fossette, facendole l’occhiolino.
Liz prese un respiro profondo, chiuse gli occhi e li riaprì un secondo dopo.
Cliccò sul tasto ‘play’ e la musica partì.
Appena iniziata la canzone Liz si sentì gli occhi umidificarsi, e la sua bocca diventò stranamente un sorriso.
La bionda ripensò a tutto quello che le era successo, grazie a quella canzone.

I know you've never loved
the sound of your voice on tape
You never want to know how much you weigh
You still have to squeeze into your jeans
But you're perfect to me...

Grazie al suo significato.
Sentire quelle parole dette dai suoi idoli l’avevano aiutata a
sopravvivere.

I won't let these little things
slip out of my mouth
but if it's true It's you, It's you
They add up to, I'm in love with you
And all these little things

‘Uhm Niall, scusami m’ero dimenticata di te-mormorò la bionda, guardando il viso del suo idolo- Siamo arrivati al tuo secondo album ‘take me home’ questa canzone è scritta da Ed Sheeran e , inutile dirlo, è la mia preferita. Adoro tutto di questa canzone, la melodia, le parole.. la tua voce. Dio, Niall, il tuo assolo qui è meraviglioso’
Liz provò a schiarirsi la gola e guardò un punto indefinito avanti a sé, ed era come se i ricordi gli passassero davanti la sua vista senza controllo.

You'll never love yourself
half as much as I love you
You'll never treat yourself
right darlin' but I want you to
If I let you know I'm here for you

‘Era un pomeriggio d’inverno. Corsi velocemente a casa e accesi il computer, quel pomeriggio dovevate rilasciare il video di questa canzone. Ricordo che quando lo vidi la prima volta il mio cuore batteva all’impazzata, ma quando arrivò la tua parte, fu come se si fosse fermato.’ Liz si asciugò quelle poche lacrime che gli colavano dagli occhi, continuando a parlare.

Maybe you'll love yourself
like I love you, oh

‘Non riuscivo a respirare, l’ossigeno s’era fermato in gola, non ero capace di ragionare. I tuoi occhi, la tua chitarra.. era tutto incondizionatamente perfetto. E lì capii che non dovevo farmi più del male.’mormorò infine, prima d’avvertire una stretta alla sua mano destra. Sul momento guardò distrattamente, senza dargli tanto peso, il posto dove si trovava la sua mano. Ed era incredibilmente ....nella mano di Niall. La mano di Niall aveva stretto la sua, ed istintivamente Liz guardò il viso del ragazzo che era sveglio.. I suoi occhi azzurri spiccavano sul suo viso, e la guardavano con confusione e curiosità. Sulla faccia di Liz si aprì un enorme sorriso e si dovette trattenere per non urlare ai quattro venti il nome del suo idolo. ‘Niall, sei...sveglio’ sussurrò la bionda, più a sé stessa che a Niall. Corse velocemente sulla soglia della porta della stanza, chiamando assiduamente Harry, che quando vide la fretta nella voce di Liz andò nel panico. Raggiunse velocemente la camera e quando vide gli occhi del suo migliore amico aperti sgranò le sue iridi e sbiancò. ‘Niall...oh, quanto mi sei mancato!’ mormorò, forse con un po’ di troppa enfasi. I medici, notando l’euforia che proveniva dalle voci di Harry e Liz, s’accorsero che il loro paziente si era svegliato e scacciarono ambi due i ragazzi fuori la porta, per controllare lo stato di salute di Niall.

Un medico uscì dalla stanza di Niall, cercando con lo sguardo Liz e Harry. Li trovò a pochi metri di distanza, su delle sedie della sala d’attesa. Li raggiunse a passo svelto, con il cuore in gola. Si dispiaceva sempre a dare cattive notizie, anche se da quando aveva iniziato il suo lavoro ne aveva date fin troppe. I ragazzi, appena notarono la figura del dottore balzarono in piedi, aspettando qualche notizia. ‘Come sta?’ il primo a parlare fu Harry, che non riuscì a tacere ancora. ‘Ragazzi, devo darvi una buona e una cattiva notizia’ gli comunicò il medico, guardandoli attentamente. ‘Ci dica prima la cattiva’ mormorò Liz, stringendo fortemente la mano di Harry. Il riccio sussultò a quel contatto, ma lo trovò tremendamente dolce. Guardò sottecchi la ragazza che aveva accanto a sé, e la reputò terribilmente stupenda. In quell’ultima settimana avevano passato così tanto tempo insieme da scoprire così tante cose l’uno dell’altro e Harry aveva capito fin da subito che Liz era una ragazza speciale. ‘Mh, allora..non è facile dirlo, forse dovrei usare un po’ più di tatto ma andrò dritto al punto: il vostro amico ha una forma di perdita di memoria di tipo A. Questo vuol dire che adesso non ricorda nulla, se non alcuni episodi della sua infanzia.’ disse il dottore, velocemente. Liz ed Harry alla notizia si sentirono svenire e che il pavimento sotto di loro fosse crollato al momento dell’annuncio. ‘Q-quella buona?’ farfugliò Liz, sentendo gli occhi che gli pizzicavano.
Stavano arrivando altre lacrime. ‘La perdita di memoria di tipo A è un’anestesia non molto grave. A mano a mano, nel giro di qualche mese, il vostro amico avrà riacquistato tutti i suoi ricordi. Non c’è da preoccuparsi, e se qualcuno vuole raccontargli la storia della sua vita, il processo di riacquisto della memoria avverrà più velocemente’ gli comunicò, infine. Il medico regalò un sorriso amareggiato ai due ragazzi e si allontanò da loro.
Odiava questi momenti, odiava essere il corvo nero della situazione. Perché da giovane aveva scelto la facoltà di medicina?

Harry attirò a sé Liz, circondandola con un dolce abbraccio.
Cercava di calmarla da più di cinque minuti, ma non c’era modo di farla smettere. ‘Liz, hai sentito il dottore..un paio di mesi e tutto questo finirà’ Harry cercò di rassicurarla, sussurrandogli parole di incoraggiamento all’orecchio. Liz tirò su col naso e scosse la testa.
‘Ha perso la memoria Harry! È tutta colpa mia, se l’avrei chiamato per fare una foto non sarebbe successo quello che è accaduto, è solo colpa mia!’ la bionda continuava ad autoaccusarsi, prendendosi tutte le colpe per sé. Harry la cullava dolcemente tra le sue braccia, mentre lei pian piano smetteva di piangere. La ragazza si asciugò velocemente le lacrime ed mostrò al riccio un sorriso forzato. ‘Allora, andiamo?’ gli domandò Liz, guardando verso il ragazzo. ‘Sì, dovremmo spiegarci chi è lui, chi sono io e chi sei tu’ rispose Harry.
‘Ma lui non mi conosce non potrà mai ricordars-’ la bionda voleva replicare, ma Harry la interruppe prima che poté concludere la frase. ‘Intendo lui come Niall dei One Direction, io come Harry Styles e tu come nostra fan.“se qualcuno vuole raccontargli la storia della sua vita, il processo di riacquisto della memoria avverrà più velocemente ricordi cos’ha detto il dottore? Quel qualcuno saremo noi.’

Liz amava gli occhi di Harry, perchè erano di un verde speranza capace di toglierti ogni preoccupazione.

hei, benvenute e grazie per aver letto questo terzo capitolo
spero che tutti i capitoli che ho scritto vi siano piaciuti, ci sto mettendo molto impegno.
vorrei ringraziare le sei persone che hanno recensito la fanfiction, siete stradolci :)
che ne pensate? contente che niall si sia svegliato? fatemi sapere!
mi lascereste una recensione, per favore? <3
al prossimo capitolo!
Kisses, horanscake.

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Capitolo 4
*** gelosia. ***


Con questo mio scritto pubblicato, senza alcuno scopo lucro, non intendo
dare rappresentazione veritiera dei carattere dei personaggi.
I loro comportamenti e gli avvenimenti sono frutto della mia fantasia.


THE PAGES OF YOUR LIFE

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capitolo quattro - gelosia.
‘Quindi voi mi state dicendo che io sono un cantante di una boy band di fama mondiale?’ domandò Niall, alzando un sopracciglio.Harry annuì e Liz sorrise entusiasta.

‘È impossibile’ affermò il biondo, scuotendo la testa.Liz prese dalla sua borsa il suo cellulare, mostrando all’irlandese tutti i video e le foto che lo ritraevano insieme ai ragazzi.
‘Qui è al tuo concerto a Dublino, tu ci tenevi così tanto a questa tappa.. io ero lì soltanto per te’ mormorò la ragazza, mostragli il video dove cantava rock me. ‘Rock me è sempre stata la canzone che più preferivi cantare ai concerti’ gli fece osservare Harry, notando le movenze sensuali di Niall in quel video. Inaspettatamente, Niall prese a cantare la canzone all’unisono con la registrazione, ricordando tutte le parole. ‘Greg dovrebbe vedere tutto questo’ disse Niall, ridendo. Harry e Liz si guardarono felici: Niall si ricordava di suo fratello! ‘Greg chi, Niall?’ gli domandò il riccio, complice. ‘Greg mio fratello, no? Poi ci sono Maura e Bobby che sono i miei genitori, giusto?’ domandò il biondo, cercando di ricordare. ‘Esatto!’ esclamò Liz felice.
Niall sorrise, guardando la ragazza attentamente. Il trucco era abbastanza rovinato, indossava una canotta sportiva, con un pantaloncino di jeans che metteva in risalto le sue forme perfette e ai piedi indossava delle converse blu. Liz dopo essersi accorta dell’insistente sguardo di Niall su di lei, arrossì. Gli rivolse un dolce sorriso appena Niall prese le mani della bionda tra le sue, accarezzandogli il palmo. ‘E quindi tu sei... una mia fan’ sussurrò Niall, calcando l’ultima parola. Liz annuì, arrossendo ancora di più.
‘Forse è solo grazie a te se sono ancora qui, ti devo molto’ affermò l’irlandese, portando le sue mani attorno la vita della ragazza, abbracciandola. Liz aspirò il dolce profumo di Niall, ricambiando l’abbraccio.
‘..io, potrei dirti la stessa cosa’ gli sussurrò all’orecchio la bionda, lasciandogli un bacio sulla guancia.Non credeva che davvero lei, stava abbracciando il proprio idolo. Colui che aveva sognato per anni, colui che aveva amato per anni. Aveva? Liz lo stava amando anche in quel momento e le farfalle nello stomaco non mancavano. Sentiva mancarsi l'aria ogni volta che Niall gli rivolgeva la parola, la toccava o semplicemente la guardava. Harry, per conto suo, guardava la scena con un sorriso triste stampato sulle labbra, notando la complicità che c’era tra quei due.

‘Ehi Harry, come sta Niall? Si è svegliato?’ gli domandò Louis, appena arrivato in ospedale, dando una pacca sulla spalla all’amico. ‘Oh, sì. C’è soltanto un piccolo problema’ Louis sorrise istintivamente a quel ‘sì’ pronunciato dal riccio, lasciandolo da solo mentre lui si dirigeva frettolosamente nella camera di Niall.
Sulla soglia notò che in stanza con lui c’era Liz, che gli mostrava una serie di video di alcuni loro concerti.
Louis corse velocemente vicino al lettino del biondo, cercando di abbracciarlo. Nel frattempo arrivarono in stanza anche gli altri ragazzi, che sorridevano per il risveglio di Niall. ‘Niall..oh, quanto ci sei mancato!’ farfugliò Liam, con le lacrime agli occhi. Niall guardava la scena piuttosto confuso e divertito; conosceva quei ragazzi, sapeva che erano i suoi compagni di band, ma non si ricordava di nessuno di loro. Sapeva, grazie ad una descrizione breve di Liz, che Louis era quello più divertente, Zayn il più narcisista e tenebroso, Liam quello più dolce e maturo.. ma non sapeva nient’altro. ‘Oh, salve’ mormorò indeciso.
Liz sogghignò, ridendo sotto i baffi. Lei sapeva quello che stava succedendo ma i ragazzi, all’oscuro di tutto, guardavano il biondo scettici. ‘Come stai?’ gli domandò Zayn, che sembrava quello più ostile. ‘Molto bene grazie, lei..ehm, tu come stai?’ gli domandò a sua volta Niall, sbagliando di nuovo. Liz si accorse che Niall aveva le idee piuttosto disordinate e gli accarezzò la fronte, scompigliandogli i capelli. Gli mimò un ‘va tutto bene, spiego tutto io’ con la bocca e Niall le sorrise, sereno. ‘Ragazzi, possiamo uscire un secondo?’ domandò la bionda, e i ragazzi annuirono. Prima di essere uscita, Liz guardò ancora una volta Niall, che gli regalò uno splendido sorriso rassicuratorio.

‘Allora, cosa gli è successo, perché fa finta di non conoscerci?’ sbottò Louis allarmato, appena uscito dalla stanza.
I suoi occhi erano fissi in quelli della ragazza, chiedevano spiegazioni.
‘N-Niall ha perso la memoria, non si ricorda n-nulla.’ balbettò Liz, mentre delle lacrime gli punzecchiavano gli occhi, minacciando di voler uscire, di nuovo. Harry, che aveva visto la scena da lontano, corse in difesa della ragazza. ‘Lei può aiutarlo, sa tutto di lui. I dottori hanno detto che così migliorerà’ disse tutto d’un fiato, sapendo già che Louis sarebbe scoppiato da un momento all’altro, prendendosela con chiunque avesse nel campo visivo.
‘Liam, lei mi ha salvato’ mormorò Niall, appoggiato alla porta della sua camera, senza forze. ‘Sono Louis, cretino’ il moro rise di gusto, sorridendo. Forse non era un'idea così sbagliata. Infondo, il merito che Niall fosse ancora vivo, aspettava solo a lei. Quella ragazza era entrata nelle loro vite come un uragano.
Liz dormiva beatamente sul lettino dell’ospedale, con il primo libro dei ragazzi tra le mani: ‘il coraggio di sognare.’
Si era addormentata mentre leggeva il capitolo riguardante Niall e i suoi amori che, a quanto pare, non erano stati dei migliori. Aveva dato il suo primo bacio a undici anni, ad una ragazza francese venuta in Irlanda per uno scambio culturale. Sul libro c’era scritto solo questo, ma Niall sapeva che non era finita lì. Nella sua testa i pensieri erano confusi, fin troppo. Si ricordava vagamente di una ragazza mora, della quale era innamorato perso. Il suo nome iniziava con un suono dolce, forse una vocale. Non riusciva a mettere insieme quei ricordi che sembravano pezzi scomposti, che dovevano essere uniti. La sua vita in quel momento era come un puzzle da mille pezzi: difficile, ma se completato il risultato sarebbe stato meraviglioso. Poi improvvisamente, ricordò.
Holly. Si chiamava così. L’aveva conosciuta all’età di quindici anni, e sen’era subito innamorato. Lei inizialmente non sembrava ricambiare, ma poi cedette. Niall era sicuro che quello che provava per Holly fosse amore, ed infatti così era.Ma lei.. per lei Niall era solo un gioco, un ragazzo come tanti. Niall si ritrovò con le lacrime agli occhi, mentre ricordava quei momenti. Vissero istanti stupendi, entrambi erano felici con l’altro. Ma Holly un giorno si stancò di quel giocattolo che ormai conosceva a memoria, e lo lasciò. Niall.. lui era semplicemente distrutto. Non riusciva a ritrovare il sorriso, ma poi qualcosa gli fece ritrovare la felicità:la musica. E fu così che distrusse la depressione post-amore, iscrivendosi a x-factor. E il resto, gliel’aveva già raccontato Liz.

Per Niall fu come svegliarsi da un incubo. Ricordarsi così rapidamente tutti quegli attimi.. quei momenti, così felici ma, allo stesso tempo, così dolorosi.. l’avevano lasciato sbalordito. Fino a pochi giorni fa gli dovevano dire perfino come si chiamava, ma adesso.. ricordava istanti della sua vita che sembravano essersi persi quel giorni dell’incidente. Niall si guardò intorno, notò che Liz stava ancora dormendo e la sua testa era ancora appoggiata al suo lettino. Il ragazzo si rese conto che tutto quello che aveva ricordato era merito di Liz. Insomma, se lei non gli avesse letto quelle pagine.. lui sarebbe stato ancora all’oscuro di tutto quello successo con Holly. Niall guardò ancora una volta Liz e si domandò perché lei facesse tutto questo per lui. L’aveva salvato una volta e adesso lo stava portando verso la salvezza completa. Sfilò cautamente il libro tra le braccia di Liz e prese a guardarlo.
Erano foto sue e di quei ragazzi che aveva visto stamattina. I miei compagni di band, pensò tra sé. In quelle foto erano molto più piccoli rispetto a come li aveva visti stamattina. Arrivò alle sue foto e si guardò attentamente. Capelli biondi, occhi azzurri,denti storti. Prese uno specchio sul comodino lì vicino e sorrise: i suoi denti erano perfetti. Confuso, riprese a guardare le foto. ‘Hai avuto l’apparecchio ai denti per circa due anni e mezzo.’ gli mormorò Liz, che si era svegliata. Niall annuì e lei continuò a parlare. ‘L’hai messo verso la fine del dicembre 2011 e l’hai tolto il 3 aprile 2013, eri così felice! L’hai persino annunciato su twitter..’ Niall la guardò stupito; il suo viso era diventato il ritratto della sorpresa: bocca aperta in una ‘o’ e occhi sgranati.
‘Come fai a saperlo? Cioè, non puoi sapere così tanto di me..’ sussurrò l’irlandese, incredulo.
‘Quando sei fan di una persona e questa è il primo pensiero che ti sveglia e l’ultimo che ti addormenta...’ Liz provò a parlare, ma fu interrotta. ‘Si chiama amore’ mormorò Niall, più a se stesso che alla ragazza.
Liz arrossì e si porto le mani davanti al viso. Touché.
Niall sapeva che aveva fatto centro, e non sapeva come rimediare. Disse le prime parole che gli passavano tra la mente, aggravando ancora di più la situazione. ‘Mi sono ricordato di Holly, mentre stavi dormendo’ mormorò, sapendo che stava affrontando un argomento delicato. Liz, sentendo quel nome rimase indifferente ma allo stesso tempo sentì una fitta al cuore. Quello per lei era un argomento tabù. Sapeva chi era quella ragazza e quanto fosse perfetta. Sapeva anche tutto il male che aveva causato a Niall. E sapeva che Niall l’amava ancora, nonostante tutto. Riuscì soltanto a sussurrare un ‘Oh’ amaro. ‘Io l’ho amata davvero, ma lei..’ provò a spiegare il ragazzo.
Liz non riuscì ad ascoltare altro;mille pugnalate al cuore sarebbero state meno dolorose di quelle parole. ‘I-io vado a prendermi qualcosa al distributore, scusami Niall’ mormorò Liz. Le parole gli uscirono da sole, forse più sofferenti del dovuto. Si alzò velocemente, sentendo le lacrime arrivare. Non doveva piangere davanti a Niall, l’avrebbe presa per una povera sfigata innamorata del suo idolo Così sfigata che piangeva per lui, appena sentiva il nome della sua ex ragazza. Appena varcata la soglia le lacrime presero a rigarle il viso e non sembravano voler smettere. Vide una chioma riccia in lontananza arrivare verso di lei, che appena la vide accelerò il passo. Liz si buttò tra le sue braccia e continuò a piangere, bagnando la sua camicia. Harry l’abbracciò e gli baciò i capelli. ‘Hey piccola, non piangere’ le sussurrò all’orecchio, cercando di calmarla. Niall, che si era alzato, stava assistendo alla scena sulla soglia della sua stanza, appoggiato allo stipite della porta. Non era mai stato bravo con le ragazze e questo ne era la prova; la ragazza che era innamorata di lui stava piangendo nelle braccia di un altro, per colpa sua.

hei, benvenute e grazie per aver letto questo quarto capitolo
spero che tutti i capitoli che ho scritto vi siano piaciuti, ci sto mettendo molto impegno.
vorrei ringraziare le persone che hanno recensito la fanfiction, siete stradolci :)
mi scuso per il ritardo, ma sto studiando per gli esami ew
mi lascereste una recensione, per favore? <3
al prossimo capitolo!
Kisses, horanscake.

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Capitolo 5
*** infatuazione? ***


Con questo mio scritto pubblicato, senza alcuno scopo lucro, non intendo
dare rappresentazione veritiera dei carattere dei personaggi.
I loro comportamenti e gli avvenimenti sono frutto della mia fantasia
.


THE PAGES OF YOUR LIFE

Trailer

capitolo cinque - infatuazione?
‘Ti senti meglio adesso?’ mormorò il riccio,mentre accarezzava la guancia della ragazza. Harry aveva fatto così tanto per Liz negli ultimi minuti, che la ragazza era incredula. L’aveva ascoltata, gli aveva asciugato le lacrime..era stato perfetto. La bionda alzò il viso e puntò i suoi occhi in quelli di Harry: quei due smeraldi che aveva al posto delle iridi la facevano impazzire. La attraevano in un modo assurdo, ormai non riusciva neanche a ragionare.

Liz annuì e tirò su col naso. ‘Grazie Harry’ mormorò, sorridendo. Il ragazzo ricambiò il sorriso, mettendo in mostra le sue amabili fossette. Stavano per alzarsi dalle sedie della sala d’attesa dell’ospedale, quando Liz prese Harry completamente di sorpresa. Gli baciò la fossetta destra e gli sfiorò le labbra, mentre gli allacciava le braccia al collo. Harry, sorpreso ma allo stesso tempo compiaciuto, sorrise ancora di più e cinse i fianchi della ragazza. I due si guardarono a lungo, titubanti. Liz si avvicinò a Harry sedendosi sulle sue gambe, mentre univa le sue dietro la schiena del ragazzo. Avvicinarono ancora di più i loro visi, ognuno sentiva il respiro dell’altro sulla propria pelle. Liz ormai non riusciva più a ragionare; quei due occhi verdi l’avevano incatenata a loro e quelle due fossette la invogliavano a baciare le labbra di Harry e a non staccarsi più. I suoi ricci sembravano che le urlassero: ‘toccaci, toccaci’. Era frustante. Harry...lui era incantato dalla bellezza e dal piccolo gesto della ragazza. Voleva attirarla a sé e sussurrargli che andava tutto bene, che ormai c’era lui con lei. Voleva dirgli che in pochi giorni l’aveva stregato e ogni volta che si ritrovava a pensare a lei il cuore gli batteva a mille. Voleva..voleva baciarla. E così fece. Harry premette le sue labbra su quelle della ragazza, chiudendo gli occhi. Mise le mani sulle sue guance avvicinandola a sé, tenendola stretta. Il bacio migliore che lei avesse mai ricevuto. Che lui avesse mai dato. La baciò a lungo,lentamente, godendosi quell’istante. Le loro labbra si muovevano in sincrono. Con dolcezza la sua lingua chiese accesso alla bocca della bionda e insieme iniziarono una lenta e dolce danza, che rendeva questo bacio un bellissimo e lungo primo bacio. Il primo bacio a Harry Styles? Quale ragazza avrebbe potuto desiderare di meglio? Se quel bacio fosse stato dato qualche giorno prima, Liz l’avrebbe respinto, perché lei era sicura che quella con Niall non era una semplice cotta da fan. Ma in quel momento..non voleva pensare ad altro. Sembrava che Niall fosse sparito dalla sua testa, insieme a tutta la sua vita. Voleva sentirsi in colpa, ma non ce la faceva. Erano passati ben cinque minuti, e quel bacio s’era protratto a lungo, quando Liz si staccò per riprendere fiato, ed affondò il viso nell’incavo del collo del riccio, respirando il suo profumo dolce.
Le sue braccia le cinsero i fianchi, e la strinsero, mentre la sua faccia finì nei suoi capelli, annusandoli a lungo.
‘Lasciati amare’ sussurrò Harry, all’orecchio della ragazza.
‘Non mi abbandonare Harry’ rispose lei, lasciandosi beatamente cullare da Harry. Lui desiderava amare con tutto se stesso qualcuno, e forse Liz era la ragazza giusta per lui. Lei voleva solo dimenticare il suo passato e sentirsi amata, e forse Harry aveva bisogno del suo amore. Ma, poteva davvero offrirglielo lei?
O era ancora troppo presa dall’irlandese dagli occhi mare, per poter placare le sofferenze di un riccio dagli occhi smeraldo?



‘quindi..l’hai baciata?’ domandò Zayn ad Harry, che era al volante. Il riccio annuì, sorridendo al solo pensiero.
Non la vedeva da tre giorni, e le mancava tantissimo. Lei non rispondeva alle chiamate e ai messaggi, e i ragazzi erano piuttosto preoccupati. Nessuno di loro quattro era andato in ospedale, in questi ultimi tre giorni, chiedendogli spiegazioni. Ma una volta arrivati, avrebbero avuto tutte le risposte. Forse.
‘Strano, credevo che lei fosse innamorata di Niall’ disse Louis, seduto dietro con Liam. Quest’ultimo scosse la testa e prese a parlare. ‘Louis, quella è infatuazione. L’essere innamorati è ben diverso. Incontri una persona che, seppure la tua ragazza ideale fosse bruna con gli occhi scuri, i suoi capelli biondi saranno gli unici che vorresti toccare e il colore dei suoi occhi chiari diventerà il tuo colore preferito. Ti troverai ad essere dipendente di ogni suo gesto, di ogni sua abitudine. Il suono della sua voce diventerà la tua canzone preferita. Lei è infatuata del Niall dei One Direction, non ne è innamorata.’ Gli altri tre rimasero sbigottiti.
Che Liam fosse il più saggio del gruppo, non era solo una leggenda twitteriana.

I ragazzi entrarono nell’ospedale, salutando tutti i dottori e gli infermieri che ormai avevano avuto modo di conoscere. Entrarono nella stanza di Niall, sicuri di ritrovare Liz con l’irlandese. Ma non fu così. Trovarono solo un Niall spento, deluso, triste. I suoi occhi azzurri non erano luminosi e limpidi come una volta. I ragazzi lo salutarono, incerti. Il biondo ricambiò i saluti e li invitò a sedersi accanto a lui.
‘Non viene da tre giorni, da..da quando mi sono ricordato di Holly’ sussurrò, con la voce rotta dal pianto.
‘I-io, insomma, non so com’ero prima e come passavo le mie giornate. Ma adesso so solo che le mi manca, tantissimo. Era entrata a far parte della mia quotidianità e adesso non potrei mai immaginare ad una vita senza di lei. Le sue battute squallide, la sua risata che riecheggiava per la stanza, la sua simpatia..il suo essere felice anche quando non lo era affatto.’ continuò, mentre un paio di lacrime le rigavano il viso. Stava tirando fuori tutte le emozioni tenute dentro per tre giorni. I ragazzi lo guardarono tristi e gli proferivano un paio di parole dolci, cercando di consolarlo. Ma loro sapevano che non era solo per quella cosa. Sapevano che, in qualche modo, riguardava anche Harry. E quest’ultimo, in quel momento, se ne stava zitto sulla sua sedia, fissando il vuoto. E se lei non sarebbe più ritornata? Chi gli avrebbe dato un motivo per sorridere ogni giorno? Proprio in quel momento, nella stanza incominciò a risuonare la melodia di Skycraper. Tutti si voltarono nella direzione da dove proveniva il suono, e si trovarono una Liz più in forma che mai. I suoi capelli erano più lisci che mai, il trucco era perfetto e agli occhi indossava delle Ray Ban a specchio blu. Indossava un pantaloncino rosso a vita alta, con una larga camicia bianca. In testa indossava un cappellino sportivo, dello stesso colore del pantaloncino e ai piedi aveva delle vans anch’esse rosse. E dire che quelle vans le aveva comprate solo perché erano della marca preferita di Niall! Salutò tutti con un cenno della mano, e mentre sorrideva, si alzava le Ray Ban dagli occhi, usandole come cerchietto. Dietro a quelle scure lenti nere, si rivelarono d’esserci due occhi gonfi e arrossati, con delle grandi e profonde occhiaie. Segno che la bionda aveva passato notti insonni, mentre bagnava il cuscino con le lacrime. Lo sguardo di Liz si posò su ognuno dei ragazzi, mentre li osservava lentamente. L’ultimo a scrutare fu Niall, e quando si accorse del suo peggioramento fisico, una lacrime le rigò la guancia. La scacciò quasi subito, con rabbia. Lei cos’era per lui? assolutamente niente! Forse, lui si era già dimenticato di lei, oppure, non aveva sentito per nulla la sua mancanza. E’ inutile farsi film mentali, tu non sei nulla pensò la bionda.
‘Ciao’ gli disse, fredda. Solo un ciao, senza nomignoli o altro. Per tre settimane l’aveva salutato sempre allegramente, con un ‘Ciao Nialler!’ o un ‘Ciao idolo!’. Ma lei era stanca di correre verso i sogni impossibili, senza mai riuscire ad acchiapparli.

Niall incurvò la testa, sorridendo. Aveva aspettato per ore il ritorno della bionda, ma adesso... gli sembrava così diversa! ‘Ciao Liz, mi sei mancata’ le disse, mentre gli prendeva lei mani tra le sue.
La bionda scosse la testa, ritirando le mani, e ridendo istericamente. Le sue certezze che aveva costruito in quei tre giorni, erano crollate. ‘Non è vero! Non te ne sei neanche accorto che non ero venuta!’ urlò, auto-convincendosi. Le lacrime ripresero a rigarle il viso, mentre Niall si alzava dal lettino e si avvicinava sempre più a lei. L’abbracciò e la cullò dolcemente, mentre gli sussurrava qualcosa all’orecchio, che i ragazzi non riuscirono a sentire. ‘Hey sssh, tranquilla. Non piangere che fai stare male anche me, okay? Mi sei mancata tanto, ho contato le ore e i minuti da quando te ne sei andata e quando hai varcato quella porta sono stata la persona più felice del pianeta. Pensavo non venissi più, d’averti persa. Ho sbagliato a parlare di quella, scusami tanto.’ La bionda sorrise spontaneamente a quelle parole e l’abbracciò ancora più forte. Per la prima volta capì che aveva davanti a sé Niall Horan, il ragazzino di Mullingar; e non più il cantante dei One Direction. In quel momento la sua infatuazione sparì, dando posto a tanta felicità. Felicità che, però, dette vita anche a molta confusione.

Liz era uscita fuori per prendere un cappuccino al distributore dell’ospedale. Sentì qualcuno cingerle i fianchi, mentre sorrise al solo pensiero di quella persona. I ricci le pizzicavano il collo e il suo profumo si estese in tutta la stanza. Si girò e l’abbracciò, sentendo la su risata risuonargli nelle orecchie. Lo guardò negli occhi e si alzò sulle punte, lasciandogli un bacio a fior di labbra. Le era mancato, fin troppo. Le era mancato così tanto da dover guardare ogni suo video, soltanto per sentire la sua voce roca rimbombare nelle sue orecchie. Le mancava così tanto da sognare la sua risata cristallina, ogni notte, di quei tre giorni passati senza di lui. E adesso il suo cuore batteva così forte da poter uscire dal petto. Harry fece per prendere la sua mano tra la sua, ma le sfiorò il polso;
Liz gemette a quel contatto, ed Harry la guardò confuso. Il suo sguardo si spostava dagli occhi di Liz al suo polso.
C’erano degli evidenti tagli recenti, che non si erano ancora sanati. Harry sapeva tutta la storia di Liz, e capì subito il perché di quei tagli. Posò le sue labbra su quelle della bionda, violentemente. L’abbracciò e strinse con forza la mano della ragazza tra la sua, per ricordarle che lui sarebbe stato sempre con lei. ‘Questi – indicò i tre tagli sul polso della ragazza, baciandoli uno a uno-, sono dovuti alla mia assenza, ma adesso ci sono io con te. Non dovrai più farlo, adesso hai me.’ le sussurrò, dolcemente. La ragazza annuì e Harry la baciò, come mai aveva fatto. Dolcemente e lentamente, perché voleva fargli capire che ormai c’era lui con lei, e non l’avrebbe mai lasciata andare. Dopo un po’ si staccarono e si guardarono negli occhi. Il riccio sorrise, pensando alle parole di Liam, quella mattina. Perché ormai
l’azzurro degli occhi di Liz, era già diventato il suo colore preferito.

hei, benvenute e grazie per aver letto questo quinto capitolo
spero che tutti i capitoli che ho scritto vi siano piaciuti, ci sto mettendo molto impegno.
vorrei ringraziare le persone che hanno recensito la fanfiction, siete stradolci :)
mi scuso per il ritardo, ho finito gli esami da una settimana e poi sono partita per un weekend al mare!
allora, siete teamliall o teamlarry? fatemi sapere!
mi lascereste una recensione, per favore? <3
al prossimo capitolo!
Kisses, horanscake.

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Capitolo 6
*** home, sweet home. ***


Con questo mio scritto pubblicato, senza alcuno scopo lucro, non intendo
dare rappresentazione veritiera dei carattere dei personaggi.
I loro comportamenti e gli avvenimenti sono frutto della mia fantasia.


THE PAGES OF YOUR LIFE

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capitolo sei - home, sweet home.
Liz osservava insistentemente il biondo puntando il suo sguardo in quello di lui, con perseveranza. Niall, dal canto suo, non riuscì a reggere lo sguardo e chiuse gli occhi. Cercò con tutto se stesso di ricordare qualcosa, ma era troppo difficile. La testa gli pulsava e in quel momento voleva solo riposarsi. No, lui doveva ricordare. Non poteva vivere più in quel modo, doveva riuscire a ricordare ogni cosa.

‘Niall, ce la puoi fare; io credo in te’ mormorò la bionda, accarezzandogli il palmo della mano. Quell’ultima frase, che poteva sembrare appena uscita da un film Disney, fu come la spinta finale che serviva al cervello di Niall per riprendere a funzionare. L’irlandese chiuse un paio di volete le palpebre, per poi riaprirle. ‘Louis ha quattro sorelle: Lottie, Fizzy, Daisy e Phoebe. E’ nato la vigilia di Natale e sua mamma fa l’ostetrica. E’ quello più simpatico della band, lo è stato da x-factor, e dai nostri video diari. – il ragazzo rise soltanto al pensiero di quelle scale, poi riprese a parlare – Liam è quello più riservato, da piccolo è nato prematuro e per questo gli funzionava solo un rene, poi un anno fa ha scoperto che entrambi funzionavano regolarmente. Ha festeggiato con dei fruttolo’ esclamò ancora, ridendo di nuovo. ‘Tipico di Liam’ affermò la bionda, ridendo. Liz fece un segno col capo a Niall, che riprese a parlare. ‘Zayn è strano. Ricordo che a x-factor non riuscii a legare subito con lui, insomma io sono completamente diverso da lui,sono più ..mh, vivace. Ma adesso, dopo tre anni, siamo diventati come fratelli’ aaww, Ziall! pensò Liz, sorridendo. Li aveva sempre amati insieme, quei due insieme erano il simbolo perfetto dell’amicizia che può nascere fra ragazzi. ‘Harry..lui è il tipico ragazzo che piace a chiunque. Le fan sono completamente innamorate di lui e lui lo è di loro. Credo che, tra noi cinque, lui sia quello che abbia firmato più autografi e fatto foto in assoluto. In ogni paese che andiamo lui è sempre disponibile, esce fuori gli hotel e sta con i fans, è pazzesco. Quando siamo soli, tra noi, non si direbbe che è lui il più piccolo dei cinque. È maturo per la sua età’ dice, mentre chiude gli occhi in due fessure, cercando di ricordare meglio. Liz, appena sentito il nome di Harry, s’era appassionata ancora di più a quel racconto, così tanto da perdersi nei pensieri e dimenticandosi totalmente che il biondo, affianco a sé, stesse parlando. Così lasciò Niall psicologicamente da solo, che finalmente ricordava ogni cosa dei suoi compagni di band.

I ragazzi erano arrivati all’ospedale, dopo mezz’ora dalla chiamata di Liz. ‘I dottori vogliono parlarci, venite’ gli aveva detto, frettolosamente, prima di staccare la chiamata. ‘Siamo qui’ mormorò Zayn, entrando nella stanza, seguito dagli altri tre. Liz li salutò con un cenno della mano, sorridendo. Appena però, nella stanza entrò Harry, un ‘Hey’, rivolto solo a lei, risuonò in tutta la silenziosa stanza. La bionda allargò ancora di più il suo sorriso, alla vista del riccio. Sentì le sue guance andare a fuoco e sperò che Harry non se ne accorgesse. ‘Ciao Harry, Louis, Liam e Zayn!’ li salutò Niall, in ordine d’entrata, scoppiando in una fragorosa risata. Finalmente ricordava tutto di loro! ‘Vedo che Liz è una dura maestra.. Quanto ti ci è voluto per imparare i nostri nomi a memoria?’ gli domandò Louis, che incominciò a ridere anche lui, contagiato da Niall. ‘Nah, lei è la mia salvezza! Oggi grazie a lei...ho ricordato tutti di voi! I nostri tre anni passati insieme.. Ragazzi, voglio abbracciarvi..’ esclamò Niall, con fin troppo enfasi. Il peggioramento fisico che lo turbava il giorno prima era completamente sparito, e adesso l’irlandese era più in forma che mai. Scese dal letto con una rapidità mai vista e corse dai ragazzi, che insieme s’abbracciarono proprio come facevano alla fine d’ogni concerto. Liz guardava la scena con gli occhi lucidi e pieni di lacrime, finché una lacrima non le rigò il viso. Era davanti ai suoi idoli, alla ragione della sua esistenza e alla ragione dei suoi sorrisi. Era davanti al suo irlandese dagli occhi color orizzonte e dai capelli biondi, ma in quel momento non ci fece molto caso. Perché in quell’istante il suo sguardo era fisso in due occhi color smeraldo e ogni volta che incontrava quelle iridi, il mondo intorno a sé sembrava smaterializzarsi.

‘Perché ci avete cercato?’ domandò Zayn, alla schiera di dottori davanti a lui. Erano tutti presenti, compresi Liz e Niall, che in quel momento erano più ansiosi di quanto non lo fossero mai stati. ‘Il nostro paziente non ha danni fisici e il suo problema psichico sta migliorando ogni giorno che passa. Non credo che gli serva più essere ricoverato qui, non trovate?’ costatò il dottore, ponendo un interrogativo finale ai ragazzi. Tutti tirarono un respiro di sollievo, s’aspettavano brutte notizie.. ma per una volta la fortuna girò dalla loro parte. I ragazzi annuirono quasi all’unisono mentre Liz e Niall si sorrisero e s’abbracciarono calorosamente. Il dottore colse al volo l’istante dove sia Niall che Liz erano distratti, e parò velocemente ai ragazzi. ‘Credo che la presenza di lei nella sua vita, per adesso sia fondamentale. Deve ancora ricordare tutto, ha bisogno di lei ogni giorno. Quando lei è mancata per tre giorni i peggioramenti fisici e psichici sono stati molto evidenti. Non voglio che si ripeta’
‘Avevamo già parlato dell’ipotesi che venisse a vivere con noi’ rispose Harry, deciso. Aveva solo accennato ai ragazzi quell’argomento e in verità l’aveva fatto per avere Liz ogni giorni insieme a lui..non al biondo. Al solo pensiero sul viso del riccio comparve un sorriso. ‘Mi sembra fantastico’ concluse il dottore, andando via.
‘Cos’è fantastico?’ squittì Liz, finalmente staccata dalle braccia del biondo. ‘Vuoi venire a vivere con noi?’ le sussurrò Harry, sorridendo. Liz rimase senza parole e il suo viso era il ritratto della sorpresa: occhi sgranati e bocca aperta in una ‘o’. Lei avrebbe tanto voluto urlargli di sì e correre a baciarlo, ma si contenne e mormorò un timido ‘Sì’, mentre si mordeva il labbro inferiore. Corse ad abbracciarlo e a lasciargli un bacio sul collo mentre Harry stringeva la sua mano nella sua, come faceva ogni volta, per ricordarle che ormai lui e lei erano un ‘noi’.

Two days after.
I ragazzi avevano parcheggiato la Range Rover di Harry fuori l’ospedale, con il cofano aperto. I bagagli di Niall già erano dentro, adesso mancavano solo quelli di Liz. Aveva fatto tardi, e fare ritardo non era da lei. Harry incominciava a preoccuparsi e a chiedere costantemente l’ora. ‘Louis, che ore sono?’ chiedeva, al moro che aveva accanto a sé. ‘Me l’hai chiesto un minuto fa!’ rispondeva lui, sbuffando. Tutti i ragazzi erano fuori l’ospedale, appoggiati sull’auto, aspettando Liz. Tutti, tranne Niall.. che era ancora dentro perché doveva ‘salutare tutti i dottori, infermieri e qualunque altra persona conosciuta in questo mese di ricovero’ o, almeno, così aveva detto lui. Liz arrivò, finalmente, con il suo trolley alla mano. Era così in splendida forma che ebbe anche qualche fischio da qualche passante.. che Harry non esitò ad incenerire con lo sguardo. Però, in effetti, quella mattina era proprio bella. Non indossava nulla di particolare, ma per il riccio lei era sempre bellissima. ‘Hey, buongiorno!’ mormorò Liz, guardando i ragazzi. Harry, senza alcuna esitazione, prese la mano di Liz e avvicinò il viso di lei al suo, lasciandogli un bacio a fior di labbra. ‘Buongiorno anche a te, Haz’ sussurrò la bionda, ridendo. ‘Si saluta così da queste parti?- rise Niall, mentre lasciava l’uscio dell’ospedale e s’avvicinava a loro- Pensavo si facesse solo in America.. A me un saluto del genere non l’hai mai concesso!’ continuò, ridendo ancora. Fu solo quando vide le loro mani ancora intrecciate e gli occhi di entrambi fissi sul pavimento, che capì. Fu come una doccia fredda in pieno inverno o un risveglio improvviso da un incubo. Si sentì mancare l’aria e il pavimento sotto i suoi piedi sembrava scomparso. Le sue certezze costruite in questo mese, s’erano distrutte in quel l’istante.

hei, benvenute e grazie per aver letto questo sesto capitolo
spero che tutti i capitoli che ho scritto vi siano piaciuti, ci sto mettendo molto impegno.
vorrei ringraziare le persone che hanno recensito la fanfiction, siete stradolci :)
so che fa schifo ed è cortissimo... ma non ho mai tempo, mi farò perdonare! lo giuro.
allora, siete teamliall o teamlarry? fatemi sapere!
mi lascereste una recensione, per favore? <3
al prossimo capitolo!
Kisses, horanscake.

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Capitolo 7
*** incubi. ***


Con questo mio scritto pubblicato, senza alcuno scopo lucro, non intendo
dare rappresentazione veritiera dei carattere dei personaggi.
I loro comportamenti e gli avvenimenti sono frutto della mia fantasia.


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capitolo sette - incubi
‘Niall non è come credi, io posso spiegarti...’ tentò di parlare il riccio, ma fu subito interrotto dalla voce spenta di Liz. ‘Ragazzi, tornate a casa; io e Niall veniamo a piedi, abbiamo tante cose di cui parlare’ propose la bionda, Niall però alle sue parole scosse la testa. ‘No, torno a casa da solo’ disse, con un tono di voce che non ammetteva repliche. Si girò e fece per andarsene, ma fu fermato dalla mano di Liz, che gli afferrò il polso e lo fece voltare verso di lei. ‘Per favore, Niall.. sai che non puoi camminare da solo per Londra’ provò di nuovo, senza arrendersi.

Niall rimase alcuni secondi a guardarla, secondi in cui accarezzava la mano di lei con i suoi palmi delle dita. Poi improvvisamente sembrò risvegliarsi, spostò il suo sguardo verso Harry, che era dietro la bionda, e lasciò la mano di Liz ‘Voglio Liam, voi tornate a casa’ decise, mentre Liam annuiva e si avvicinava a lui.
Liz sembrò demoralizzarsi e tutto il senso di colpa che gli era mancato in queste settimane, la stava affliggendo in quel momento. Una lacrima le rigò il viso e, come se l’avesse sentita, Niall si girò e le sorrise. Un sorriso più finto di così, Liz non l’aveva mai visto.

Niall sospirò, mentre Liam gli accarezzava le spalle. Erano quasi arrivati a casa e, per fortuna, nessuno li aveva riconosciuti. ‘Niall, in questo momento sei confuso. Non ricordi gran parte della tua vita, e non sai se quello che provi per Liz è amore, o una semplice grande amicizia. Non devi sforzarti a ricordare, verrà tutto da sé. Come i tuoi sentimenti verso lei’ spiegò, mentre Niall gettava gli occhi al cielo. ‘Anche se fossi innamorato di lei, lei adesso sta con Harry’ sbuffò l’irlandese, completamente indeciso sul da farsi. ‘Ma non lo ama ancora. Sì, può darsi che gli piaci, ma non ne è innamorata. Almeno, non ancora. Tu devi fare ciò che ti senti. Se tu in questo momento ti rendessi conto che sei innamorato di lei... potresti ancora conquistarla. Io ti dico soltanto di non ignorarla troppo, lei ci tiene tantissimo a te. Ricorda che se sei qui, è solo grazie a lei’ gli disse infine Liam e Niall annuì, mentre entravano finalmente nella famosa villa dei one direction.

Niall e Liam erano appena entrati nell’enorme villa, quando Harry si tuffò nell’immensa piscina, posta al lato est della casa. Liz continuava a guardarlo scettica, con le mani sui fianchi, mentre i suoi occhi erano ridotti a due fessure. Harry si avvicinò a bordo piscina e tese una mano verso di Liz che lei, troppo ingenuamente, afferrò.
Il riccio tirò la sua mano verso la piscina e, completamente senza equilibrio, Liz si ritrovò totalmente fradicia, mentre cercava di risalire a galla. ‘Harry Styles, coglione che non sei altro!’ urlò, una volta che fu riuscita a riprendersi. Nuotò – o meglio, si mosse alla rifusa nell’acqua – fino ad Harry, dove cercò disperatamente di buttarlo sott’acqua. Inutile dire che tutti i suoi sforzi furono inutili. Harry continuava a ridere e a liberarsi dalle continue strette di Liz, mentre quest’ultima schizzava una quantità assurda d’acqua verso il riccio. Si iniziò, quindi, una gara a chi riuscisse a bagnare di più l’altro. Continuarono per circa due minuti, senza smettere un secondo di ridere, fino a quando Liz non alzò entrambe le mani, in segno di resa. ‘Non ce la faccio, hai vinto tu. Per questa volta’ dichiarò, mentre si avvicinava ad Harry. ‘Adesso mi tocca il premio’ disse il riccio, mentre Liz all’udire quelle parole alzò un sopracciglio e guardò il ragazzo con aria interrogativa. ‘Mi concedi un bacino?’ spiegò poi, avvicinandosi sempre di più alla ragazza. Gli occhi della bionda s’illuminarono improvvisamente e si mise a ridere, annuendo. Una volta arrivati uno di fronte all’altro, Harry tagliò la distanza tra le loro e poggiò le sue labbra su quelle della ragazza. Era un bacio casto e pure il contatto tra le loro labbra fece rabbrividire la bionda, in senso buono. Avvolse le sue braccia ai fianchi di lei e quest’ultima portò le sue mani suo collo. Liz schiuse le labbra, per spronarlo a far entrare la sua lingua nella sua bocca e lui così fece. Le loro lingue s’intrecciarono per un po’ e poi la ragazza portò le sue mani sull’orlo della maglietta di Harry. Tutto questo, venne visto dagli occhi color orizzonte di Niall che, quando si accorse che la cosa stava diventando sempre più passionale e meno casta, sposò lo sguardo e cercò di entrare il più velocemente possibile in casa. Liam cercò di raggiungere il biondo e quando fu a pochi metri di distanza lo sentì urlare: ‘“Riuscirai a conquistarla, lei non è innamorata” Cazzate, Liam cazzate!’ borbottò, prima di sbattere la porta d’entrata alle sue spalle.


Harry e Liz eravamo usciti da una decina di minuti dalla piscina e in quel momento erano accoccolati al sole, stretti in un unico lettino. Harry indossava le sue ray ban nere, mentre Liz non faceva altro che ripassare con il dito ogni tatuaggio di Harry. Segnò il contorno della farfalla che Harry aveva disegnata sul petto, guardò Harry negli occhi e prese a parlare. ‘Harry, dovrei odiarti’ aveva affermato, coincisa, sicura.
Harry sussultò, per il tono di voce assunto dalla ragazza: era estremamente seria e questo lo spaventava parecchio. Il ragazzo curvò la testa, confuso e Liz riprese a parlare. Stava per raccontargli tutto ciò che pensava, non sapeva se stava facendo la cosa giusta o meno; poco gli importava. ‘Vi ho conosciuti due anni fa, amavo la vostra musica e ho iniziato a seguirvi fin da subito. Come fin dall’inizio ho perso totalmente la testa per Niall, quell’angelo è sempre stato la mia vita. Poi, qualche paio di mesi fa sei comparso tu con ‘Don’t let me go’. Quella canzone è diventata fin da subito la mia canzone preferita. Mi sentivo così in colpa per questo, ho sempre provato un amore platonico per Niall che, pensare il contrario, per me era sbagliato. Poi ci sono state le tue continue interviste, le tue continue apparizioni. E che apparizioni! Dio Harry, eri la perfezione. Appena non sentivo la tua voce per un po’ pensavo “Perché penso a lui? È Niall il mio preferito!” Poi appena risentivo qualche tuo assolo, tutte le mie domande venivano risposte. E per quei pochi minuti di canzone, Niall era come se non esistesse. – fece una lunga pausa. Disse tutto con una voce molto flebile e, se avesse abbassato la voce di qualche ottava, Harry non l’avrebbe più sentita. Stava parlando per di più a se stessa, stava confermando quello che, qualche mese fa, non aveva avuto il coraggio di ammettere a se stessa. – Stessa cosa adesso. Quando non ci sei, penso che tutto questo, che noi siamo sbagliati. Ma quando sei qui con me non voglio più lasciarti andare. Harry Edward Styles, sei come una fottuta dipendenza’ concluse, pronunciando le ultime parole con rabbia. Alcune lacrime rigarono il viso di Liz, fino ad arrivare al petto di Harry, che capì subito che non erano semplice gocce d’acqua col cloro. Harry prese d’istinto la mano di Liz tra la sua, come ormai faceva da sempre, e la strinse forte. ‘Dovrei odiarti anch’io. Odio il fatto che mi stai facendo pazzamente innamorare di te’ mormorò il riccio, ad un centimetro dalle labbra di Liz, prima di lasciarle un bacio a fior di labbra.

Qualche giorno dopo.
Liz’s pov.
Erano passati qualche paio di giorni, da quel giorno. Niall non mi aveva più rivolto la parola, se non per qualche rara volta in cui mi diceva ‘mi passi il sale?’ oppure ‘ci vuole tempo? devo usare il bagno’. Questa situazione mi stava distruggendo giorno dopo giorno, minuto dopo minuto. Mancava poco e mi avrebbe divorato anche l’anima. I polsi, dal giorno prima, avevano iniziano a pizzicarmi, come in quel periodo... e avevo sempre più l’impressione di non riuscire a poter resistere a lungo. Ma ogni volta mi convincevo del contrario e mettevo su un finto sorriso, facendo finta che andasse tutto bene. Ma andava davvero tutto bene? L’unica ancora di salvezza, che il periodo prima mi aveva salvato, non mi parlava più e mi evitava per tutta casa. No, non andava tutto bene. Sentii le lacrime rigarmi le guance e corsi istintivamente nel bagno. Chiusi la porta di getto e salii su una panca lì vicina, usata per raggiungere gli scaffali più alti. Cercai con lo sguardo velocemente, ma non riuscivo a trovarle. Cristo, possibile che cinque uomini non possiedono una lametta? Con cosa si radono? Poi le trovai. I miei polsi smisero di punzecchiare e mi sporsi dalla panca per riuscire a prendere le lamette, che erano poco più lontane. Avevo sfiorato il pacco aperto, quando mi sentii sussurrare da dietro: ‘C-cosa stai facendo?’ Era Niall. Fottuta porta che avevo lasciato aperta! Colta alla sprovvista incomincia a balbettare e a tremare, fino a quando lo scatolo di lamette cadde dallo scaffale. Erano ovunque, su ogni angolo del pavimento. Sembrava soltanto un incubo, uno brutto incubo. Incontrai lo sguardo di Niall, che fissava le mie braccia. Inutile dire che le cicatrici erano evidenti, anche se antiche. Mi guardò con compassione, quasi pena. Poi venne verso di me e mi abbracciò.
‘Scusa, adesso sono qui’ mormorò al mio orecchio, mentre io non riuscivo a fare altro che piangere. Inutile dire che dopo poco prese a piangere anche lui.

hei, benvenute e grazie per aver letto questo settimo capitolo
spero che tutti i capitoli che ho scritto vi siano piaciuti, ci sto mettendo molto impegno.
vorrei ringraziare le persone che hanno recensito la fanfiction, siete stradolci :)
allora, siete teamliall o teamlarry? fatemi sapere!
mi lascereste una recensione, per favore? <3
al prossimo capitolo!
Kisses, horanscake.

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Capitolo 8
*** sbagli e scelte. ***


Con questo mio scritto pubblicato, senza alcuno scopo lucro, non intendo
dare rappresentazione veritiera dei carattere dei personaggi.
I loro comportamenti e gli avvenimenti sono frutto della mia fantasia.


THE PAGES OF YOUR LIFE

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capitolo otto - sbagli e scelte
I due biondi rimasero abbracciati per molto, troppo tempo. Per loro, però, il tempo sembrava che volasse: avevano bisogno l’uno dell’altro e, questo paio di giorni di distacco, aveva nociuto ad entrambi. Dovevano rifarsi del tempo perso, dovevano sentire la pelle dell’altro a contatto con la propria. Era come se ne fossero.. dipendenti. Niall continuava ad accarezzare i polsi di Liz, come se con le sue mani avrebbe potuto accelerare il processo di guarigione di quei tagli. Ma, più o meno, lo stava facendo per davvero. Niall era il solo che poteva salvarla, l’aveva fatta uscire già una volta da quel baratro senza fondo, e adesso la stava salvando di nuovo. Liz aspirò l’odore del profumo che usava spesso Niall e sorrise istintivamente. Lui era lì, soltanto per lei. Loro stavano di nuovo insieme ed erano felici. Liz sorrise al pensiero di essere tornati alla normalità: lei e Niall avevamo finalmente chiarito, lei non voleva nient’altro che annegare nell’abisso degli occhi di Niall. Quei due, erano così felici e spensierati, che si accorsero della presenza di Harry dopo una decina di minuti dal suo arrivo.


Harry, dal canto suo, guardava la sua ragazza e il suo migliore amico che sembravano intenti in qualcosa di molto poco.. amichevole. Le mani di Niall erano intente a sfiorare quei polsi che lui aveva promesso di guarire e i suoi occhi piangevano per la ragazza che lui aveva deciso di amare. Ma non furono queste cose a far innervosire Harry. Era la mano destra di Liz che veniva stretta da quella di Niall. Il riccio distolse lo sguardo velocemente e, solo in quel momento sembrò accorgersi del mucchio di lamette sparse su ogni angolo del pavimento. Solo in quell’istante capì: lui l’aveva salvata, ancora una volta. Lei aveva ritentato ma lui l’aveva fermata.
Passarono pochi secondi prima che la testa del riccio fu piena di dubbi e incertezze. Come poteva competere con colui che poteva salvarla? Harry scosse la testa, amareggiato e corse al centro della stanza, dove si trovavano i due biondi. Che solo in quel momento si accorsero della presenza del riccio. Harry staccò le mani di quei due intrecciate, allontanandoli tra di loro di uno svariato metro. ‘Io devo guarirla!’ urlò, più a se stesso che agli altri due. Era uscito da sé e non sapeva nemmeno lui cosa stava realmente dicendo.

Guarirla, Harry aveva detto che doveva guarirla. Liz scosse la testa e fece un mezzo sorriso, deluso.
Stava per replicare, per dirgli che l’autolesionismo non era una malattia, non una patologia ma un rifiuto. Un rifiuto a vivere in questa società che se non sei magra, bella, etero e bianca non sei accettata. Lei era tutto questo, ma le persone non la facevano più sentire bella e magra come una volta. Non che lei si sentisse bella in precedenza, ma i complimenti erano frequenti. In quel periodo nessuno le parlava, nei corridoi la spingevano di proposito facendole cadere tutti i libri sul pavimento. I suoi non la capivano. Lei dimagriva. Indossava grosse maglie anche nei giorni più caldi dell’anno. Si sentiva un disastro, un errore; si definiva una disgrazia per tutte le persone che la circondavano. Con quei pochi amici che aveva, chiuse tutti i rapporti: non sentiva di meritare la loro magnifica amicizia. Perché dovrebbero essere amici di una come me? si diceva ogni giorno, mentre le lacrime le rigavano il viso. Poi conobbe Niall e il resto dei ragazzi. I primi mesi erano così pieni: tornava da scuola, mangiava in fretta e correva in camera a conoscere quei cinque ragazzi sempre di più. Riprese qualche chilo, smise di tagliarsi grazie a lui e riprese a sorridere. Voleva sputare in faccia tutta questa verità ad Harry, ma fu preceduta da Niall che sembrava averle letto nei pensieri. ‘Non è una malattia, Harry: mancanza di autostima, d’affetto, di felicità chiamala come vuoi. Non puoi guarirne, non si cura ma puoi uscirne. Sono due cose diverse’disse, accarezzando il viso di Liz con una mano. Detto questo, l’irlandese ritrasse la mano e uscì, lasciando un’incolmabile vuoto nel petto di Liz.

Liz girò e si ritrovò in un altro isolato, a pochi metri dal parco verde del quartiere. Sapeva che Niall era lì, lo sapeva perché avrebbe amato quel posto anche con la sua perdita di memoria. Entrò e sorrise: conosceva quel ragazzo meglio di se stessa. Lo trovò a pochi metri, di spalle, mentre si dondolava lentamente su un’altalena. Cercò di fare il minimo rumore possibile e, in poco tempo, si ritrovò davanti a lui mentre gli accarezzava le guance, nell’intento di rimuovere tutte le lacrime che gli rigavano il viso. Non sapeva perché Niall stesse piangendo, ma intuì che doveva essere sicuramente per colpa sua. ‘Che ci fai qui?’ mormorò il ragazzo, smettendo finalmente di piangere. Liz si alzò e si mise sull’altalena di fianco a quella di Niall. ‘Venivi sempre qui, prima. Adoravi questo posto’ spiegò, mentre lo guardava sorridendo. ‘Parli di me come se mi avessi già conosciuto prima dell’incidente’ sbuffò, mentre si girò a guardarla. Liz annuì, per poi guardare il cielo limpido davanti a sé.
E, ancora una volta, Niall provò quell’atroce sensazione che sapeva di ricordi.

*flashback*
‘Bimbo, mi fai andare sull’altalena?’ piagnucolò una bambina che aveva i capelli biondi e una coroncina di fiori in testa.Il bambino scosse la testa e cercò di andare ancora più forte, spingendosi fin troppo. ‘Le belle bambine si fanno sempre salire sull’altalena’ disse poi, un altro bambino che scese dalla propria altalena per far salire lei.
‘Grazie, questo è per te, io mi chiamo Lizzie’ disse la bambina bionda, porgendo un fiorellino lilla a quel bambino.
‘Io mi chiamo Niall, ho nove anni’ disse, prendendo il fiore dalle mani di Lizzie. ‘Io ne ho sette. Vieni sempre a giocare qui?’ domandò la fanciulla, cercando di spingersi per avviare l’altalena. Il bambino con i grandi occhi celesti e i folti capelli bruni* scosse la testa e sorrise, mettendo in evidenza un dente sporgente. ‘Non abito qui, io vengo dall’Irlanda e sono venuto qui solo per l’estate’ spiegò, sentendosi fiero per le sue origini irlandesi. Lizzie spalancò la bocca e sgranò gli occhi: i suoi amichetti di scuola avevano descritto l’Irlanda come un posto con tanta erba, animaletti del bosco e gente buona. Niall si accorse dello stupore della bambina e gli domandò: ‘Ti piace l’Irlanda?’ e quest’ultima annuì, sorridendo. ‘Quando saremo grandi andremo insieme, te lo prometto’ annunciò, felice.

Quel 6 giugno 2002 nacque così un’amicizia vera, che andava a distruggersi il 31 agosto dello stesso anno.

‘Non puoi andartene!’ urlò Lizzie, in preda alle lacrime. Niall quel pomeriggio sarebbe partito, quel bambino che tanto le piaceva perché giocava sempre con lei e la difendeva dai bimbi cattivi.Se ne sarebbe andato e forse non l’avrebbe visto mai più. ‘Hey, non piangere. Tu hai qualcosa che le altre bimbe non hanno’ mormorò lui, con la voce flebile che caratterizza tutti i bambini a quell’età. Lizzie tirò su col naso, cercando di non continuare a piangere. ‘Cosa?’ domandò, mordendosi il labbro. ‘Il mio cuore-fece una pausa, dove entrambi i bambini sorrisero- tienilo con cura, okay?’ gli chiarì, per poi stampargli un bacio, come aveva visto fare in un film, sulle labbra. Da quel giorno i fiori preferiti di Lizzie diventarono i quadrifogli, perché si sa, ogni irlandese adora i quadrifogli.
*fine flashback*

Niall si risvegliò, se quello poteva essere il termine giusto, dal mare di ricordi che l’aveva sommerso. Liz lo guardava con la testa piegata su un lato, confusa. Niall si girò verso di lei e le sorrise, poi si alzò e si mise avanti a lei. ‘Lizzie’ mormorò, sorridendo, mentre la fissava negli occhi. Liz annuì e gli sorrise, mentre dentro di sé volavano milioni di farfalle. ‘Baby let me be your, let me be your last and first kiss, because i love you’** sussurrò, cantando una strofa modificata al momento di una delle sue canzoni.

Liz’s Pov
Riesce a dire prima di fiondarsi d’improvviso sulle mie labbra un secondo dopo e, portando le mani al mio viso.
Rimango completamente spiazzata e solo dopo un po’ mi rendo conto di ciò che ha detto e di ciò che sta facendo, ma lui la verità non la sa. Ogni mio muscolo si irrigidisce impedendomi di muovermi, riesco solo a stringerlo e avvicinarlo di più a me, intrecciando le dita tra i suoi capelli biondi. Non ci posso credere, l’ho fatto soffrire davvero così tanto? E per tutto questo tempo? Possibile che non mi sono mai accorta di niente? Non so bene il perché, posso intuirlo, ma Niall ha messo la sua mano destra sulla parte sinistra del mio petto, come se volesse sentire il battito del mio cuore, che infatti è talmente forte che credo scoppierà da un momento all’altro e poi ritorna ad accarezzare la mia guancia; ho paura che lo senta davvero e pensi che sono una ragazza debole.
Le nostre labbra continuano a sfiorarsi piano e poi più appassionatamente, sembrano fatte apposta le une per le altre per essere unite, fino a stancarci, non avere più fiato e dividerci molto lentamente; abbasso di poco la testa per l’imbarazzo e anche perché non so che dire.

‘Finalmente, ora lo sai, io ho fatto ciò che il cuore mi ha consigliato, anche se so che ora dirai che vuoi Harry, non devi preoccuparti della mia reazione, puoi tranquillamente dirmi la verità.’ Dice iniziando ad allontanarsi, ma di poco, e posando fermamente i suoi occhi stupendi nei miei. ‘Cosa?’ domando retoricamente, alzandomi dall’altalena e indietreggiando di qualche passo. La mia schiena si scontra con la ringhiera e a questo punto, rimango ferma, immobile, osservando con attenzione tutta la figura del ragazzo che ho di fronte. Quell’ombra scura che ha sul suo volto gli conferisce quel pizzico di mistero, e mi piace, anche tanto. ‘Non preoccuparti, Lizzie, davvero’ borbotta semplicemente. ‘Pensi che abbia dimenticato quello che è successo qualche giorno fa? Torniamo per un momento a tre settimane fa, okay?’ Perché mi chiamava Lizzie adesso? Nessuno mi chiamava più così dall’età di dieci anni. ‘S-sì, ma…’

Non capisco dove voglia andare a parare. Niall mi fa segno con la mano di fermarmi, come uno ‘stop’; obbedisco e smetto quasi immediatamente di parlare. ‘È piuttosto lunga da spiegare, direi, sarò breve… e veloce’ mi accorgo dell’ironia che velano le sue iridi azzurrine; trattengo un risolino. ‘Quando ho perso la memoria, hai messo Harry in primo piano, anche se tutto ciò che lui voleva, era stare con te; dividendoci, per poter avere la strada libera. Lo ricordi questo?’ Mi limito ad annuire, mentre nella mia mente si susseguono una serie di flashback.
‘Ha fatto questo per tutto il tempo: cercare di dividerci.’ afferma, continuando a venirmi incontro.
Per una parte ha ragione, è vero, ma non ha mica fatto solo questo! Voleva dividerci perché mi voleva, non per vederci soffrire. Niall deve essersi offeso prima, tanto da arrivare a dirmi queste cose; forse perché Harry non perde mai l’occasione e non aspetta niente, lo fa e basta. ‘Mi ama veramente’ dico, sorridendo al ricordo di qualche giorno fa in piscina. ‘Ah, e io no?’ domanda retoricamente, inarcando le sopracciglia.

Cristo Niall, tu ti sei appena dichiarato! Sto soltanto smontando la tua opinione del tutto negativa su Harry.
Credo mi amassero un po’ entrambi, ma in due maniere diverse, perché proprio loro due sono diversi l’uno dall’altro. Quando esco dalla sezione ‘ricordi’, mi accorgo di quanto è vicino adesso. La sua espressione è neutra e non lascia rivelare alcuna emozione; mi chiedo come e quando sia diventato così bravo a fare il disinvolto.
‘Lui me lo dimostra più spesso…’ farfuglio insicura. ‘Lizz, io non smettevo mai di dimostrartelo, ma questi due occhi tuoi erano concentrati solo su Harry’ sussurra, sfiorandomi la parte alta della guancia con una mano. ‘Peccato, sono così belli… quanto avrei voluto che qualche volta guardassero anche me per un po’’


Beh, ricordi tutto male, allora. In altre parole, stai dicendo che avevo occhi solo per Harry, e non è affatto così.
Per la maggior parte del tempo, ho guardato te; ti ho osservato, fino a conoscerti a fondo. La mia visuale era occupata più da te, che da Harry.Questo è tutto nella mia testa.Perché non riesco a dirglielo apertamente? È come se le mie corde vocali si fossero congelate. Un soffio solamente divide i nostri visi e il mio cervello non ha neanche il tempo di elaborare il tutto. Per un attimo penso che lui voglia mostrarmi i suoi sentimenti. Guardo come le sue palpebre si abbassano e contemporaneamente mi attira verso di sé, tenendomi per la vita; le sue mani, che lentamente si spostano su di me, mi provocano una miriade di brividi, piccole scosse. I nostri corpi combaciano; il mio cuore palpitante riempie la parte vuota del suo petto e viceversa. Finalmente mi bacia e io posso liberamente affondare le dita tra i suoi capelli biondi; dopo non saranno ordinati come ora. Le nostre labbra si sfiorano e assaporo il sapore che ho sognato per anni: il sapore di Niall. Prima pulsava forte, ora pare che il mio cuore si sia fermato: un battito forte ad ogni sfioramento. Prima di dividerci, mi morde il labbro inferiore, tanto da farmi male e farmi sussultare. Forse dovrei considerarla una ‘punizione’, per tutto il dolore che ha passato in questi ultimi giorni..quando mi vedeva con Harry. Non ho avuto nemmeno il tempo di pensarci e la cosa più strana è che mi è piaciuto. Il fatto è che rifletto troppo su delle cose che alla fine si rivelano semplici. Bisogna rischiare, qualche volta.

‘Penso solo che lui non ti meriti, ma sta a te scegliere.’ sussurra, ancora a pochi centimetri di distanza, soffiando sulla mia bocca, con gli occhi stretti. ‘Era da tanto che volevo farlo.’ afferma, allontanandosi di poco. ‘Spero tu possa perdonarmi.’ Questo lato di Niall non lo conoscevo. Lui che non se ne fotte e fa quel che gli dice la testa, non dando conto a cosa io voglio e a cosa no. È contento e domina un gran sorrisone sul suo viso, secondo me, perché sa con certezza che è piaciuto anche a me. ‘Ah, Niall?’ lo richiamo, ancora confusa da tutto quello che è appena successo. Lui si gira e ha l’aria interrogativa.
‘E adesso?’ ‘Pensa a quello che ti ho detto prima, Lizzie’ disse, facendomi l’occhiolino. Annuisco e arrossisco, raggiungendolo velocemente. Lui mi prese la mano e le mie guance iniziarono a rigarsi di lacrime, perché già sapevo cosa avrei dovuto affrontare una volta tornata dai ragazzi.

* Niall nel flashback ha i capelli bruni perché da piccolo non li aveva ancora tinti.
**Strofa modificata di Last First Kiss: ‘Lasciami essere il tuo, lasciami essere il tuo ultimo e
primo bacio, perché io ti amo.’

hei, benvenute e grazie per aver letto questo ottavo capitolo
spero che tutti i capitoli che ho scritto vi siano piaciuti, ci sto mettendo molto impegno.
vorrei ringraziare le persone che hanno recensito la fanfiction, siete stradolci :)
allora, siete teamliall o teamlarry? fatemi sapere!
mi lascereste una recensione, per favore? <3
al prossimo capitolo!
Kisses, horanscake.

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Capitolo 9
*** confusione ***


Con questo mio scritto pubblicato, senza alcuno scopo lucro, non intendo
dare rappresentazione veritiera dei carattere dei personaggi.
I loro comportamenti e gli avvenimenti sono frutto della mia fantasia.


THE PAGES OF YOUR LIFE

Trailer

capitolo nove - confusione
Liz e Niall svoltarono l’angolo della stradina che portava sul porticato della villa dei ragazzi, in completa tranquillità. Si tenevano la mano, Liz sembrava di sognare: la sua celebrity crush le teneva la mano, l’aveva appena confessato di amarla e l’aveva baciata. Pazzesco. Niall le finì di raccontare di quando capì di essere innamorato di lei: il momento in cui, con il suo aiuto, aveva ricordato la sua famiglia, le sue origini e l’Irlanda.

“Sai.. quando finalmente ricordai tutto.. è stato quel momento. Il tuo viso, al ritorno dei miei ricordi, si era rianimato di una luce nuova.. come se il tuo sorriso era causato da mio” mormorò il biondo, sorridendo ai ricordi.
Liz sospirò e si morse il labbro per non sorridere anche lei: com’era possibile che Niall si accorgesse di tutti quei particolari che solo lei sembrava notare? La ragazza fece per dire qualcosa, ma un’auto della polizia li superò a grande velocità, entrando nel cancello della loro villa. Niall guardò Liz allarmato e quest’ultima sbiancò: perché la polizia era entrata nella villa dei ragazzi? In meno di dieci secondi erano dentro il giardino, correndo verso l’entrata principale. Già da lontano si scrutavano decine di poliziotti e paparazzi, il caos era ben evidente.
“Ma cosa cazzo?” provò a dire Liz, ansiosa più che mai. Perché quella gente era lì? Era successo qualcosa ai ragazzi? Harry stava bene? Pensare al riccio fece creare istintivamente un nodo all’altezza del petto di Liz.
Sensi di colpa.. la scherniva la sua coscienza. Liz appena vide Liam parlare con un poliziotto, sull’uscio della porta, lasciò la mano di Niall e corse ancora più veloce. Il biondo si sentì mancare, staccarsi da lei era come andare in apnea dopo aver respirato ossigeno. La raggiunse velocemente e urlò il nome di Liam, cercando di farsi notare. Liam era il ritratto della preoccupazione: capelli pettinati in modo confusionario, due occhiaie sotto agli occhi e fronte che gongolava di sudore. Parlava così animatamente col poliziotto che, in un primo momento, non notò nemmeno Niall e Liz che lo chiamavano da lontano. Si girò poi, e il suo viso mutò completamente. Prima sgranò gli occhi e aprì la bocca, in seguito urlò il nome del biondo e gli corse incontro.
“Oh Dio Niall! Io.. Noi eravamo così preoccupati cazzo! Dove eravate finiti? Sapete da quanto tempo siete fuori? SEI FOTTUTISSIME ORE. Oh Cristo Niall... Zayn sta dando i numeri, nemmeno Perrie riesce a calmarlo..Adesso sei qui, scusami Niall” singhiozzò Liam, sulla spalla dell’amico. L’irlandese era perplesso: erano passate davvero sei ore?..il tempo con Liz sembrava passare così veloce. “Hei Payno, calmati.. sono qui e non andrò via okay?” provò a calmarlo Niall, accarezzandogli la schiena, che sussultava per gli spasmi dovuti al pianto, con la mano.
Liam annuì e ricambiò l’abbraccio e “Liz..va’ da Harry” disse solo, mentre i singhiozzi diminuivano. Niall guardò la bionda che sussultò: cosa era successo a Harry? Non finì nemmeno di formulare il pensiero nella sua testa, che il suo corpo stava già correndo verso l’atrio della grande villa. Gli occhi si riempirono velocemente di lacrime, la vista si offuscò e l’aria andava a mancargli sempre di più. Una volta al centro del salone si guardò attorno: non riusciva a mettere a fuoco nulla, le lacrime erano troppe e la mente non era di certo lucida. La casa era silenziosa, i soli rumori che si sentivano provenivano dall’esterno: i poliziotti facevano ritorno alla centrale e il borbottio delle automobili era persistente. Poi un urlo fece indietreggiare la ragazza, come se qualcuno l’avesse appena spaventata: “Harry se non la smetti giuro che quando tornerà le dirò il tuo fottuto segreto!” Louis, era Louis.. e proveniva dalla camera di Harry. Salì velocemente le scale, rischiò di inciampare nei suoi stessi piedi un paio di volte e corse verso la camera del riccio in tutta la rapidità possibile. Una volta fuori spalancò la porta senza esitazioni e la scena che si ritrovò davanti le fece mozzare il fiato in gola. Louis era alla finestra, intento a fumare, e Harry... Lui era seduto per terra, con la testa fra le sue gambe snelle, che gli facevano da scudo.
Appena sentirono lo scricchiolio della porta, entrambi i ragazzi, portarono il loro interesse verso l’individuo appena entrato. Louis appena vide Liz sorrise e gli fece un cenno col capo, mentre Harry si asciugò velocemente le lacrime con la stoffa della maglietta che indossava. “Sapevo che saresti tornata, gliel’ho anche detto a ‘sto coglione ma non ha voluto sentire ragioni; piange da quando te ne sei andata. Vi lascio soli perché non sopporto più vederlo così” le mormorò Louis, facendole l’occhiolino, prima di uscire dalla stanza. La ragazza si avvicinò al riccio con estrema lentezza, pensando alle parole che avrebbe dovuto dirgli. Si sentiva a disagio, doveva forse scusarsi? Lei si sentiva in colpa sì, ma per il bacio con Niall...non trovava nulla di sbagliato in essere uscita con il biondo. Sei stata fuori casa per sei ore con la tua man crush e non vorresti nemmeno scusarti con quello che dovrebbe essere il tuo ragazzo? La derideva ancora una volta la sua coscienza. Scosse silenziosamente la testa, cercando di sopprimere quei pensieri, e cercò di mettere insieme qualche frase di senso compiuto. “Harry, non piangere.. Niall adesso è qui, era con me” provò a dire, abbassandosi con le ginocchia al pavimento, arrivando alla stessa altezza del ragazzo. Gli toccò i ricci con una mano, mentre con l’altra gli accarezzava la schiena.
Harry alzò la testa dalle ginocchia e guardò dritto negli occhi della ragazza. Oh, lui non stava così per Niall... forse era egoista, ma nelle ultime sei ore non aveva neppure pensato al biondo. Lui era preoccupato per lei, ma soprattutto era preoccupato per se stesso: se lei se ne sarebbe andata, lui sarebbe caduto in una voragine senza ritorno. “Io... io mi sono innamorato di te” le confessò, riprendendo a piangere.
Liz non ebbe neppure il tempo di assimilare ciò che Harry aveva appena detto, che quest’ultimo la tirò a sé e la baciò. Era un bacio avido, che urlava possessione; la lingua di Harry non attese un istante, prima di chiedere l’accesso alla bocca della ragazza. Gli occhi di Liz si riempirono nuovamente di lacrime e quello fu un bacio salato, bagnato da lacrime di anime distrutte. Perché era quello che erano Liz e Harry, anime distrutte: potranno amare chiunque, ma il loro cuore apparterrà sempre a una sola persona. Si graffiavano a vicenda, cercando di causarsi del dolore fisico che poteva paragonarsi a quello del loro cuore. Piangevano, ansimavano, sospiravano... ma in realtà quel bacio era soltanto una richiesta d’aiuto, che urlava in lettere maiuscole un “aiutami” detto con voce roca. La porta di spalancò e i due ragazzi si staccarono così violentemente da causare ad entrambi uno spaesamento temporaneo. Niall e Liam li guardavano dall’uscio della camera, Liam era piuttosto imbarazzato mentre il biondo era scettico. "Louis... ma Eleonor?" domandò Niall, guardando Harry, incurvando la testa. Il riccio sbattè più volte le palpebrè, per riformularsi più volte la domanda nella sua mente. Ma che diavolo?
"Mi avete chiamato?" domandò Louis, affacciandosi dalla porta della camera del riccio. Niall si girò a guardarlo e sussultò. Ma se lui era Louis... l'altro chi era? La vista del biondo andava ad annebbiarsi, il fiato si anmespava e l'ossigeno gli mancava sempre di più.
"Niall, dio Niall stai bene?" la voce di Liz era allarmata, ovattata, ma allarmata. E quella fu l'ultima cosa che Niall sentì prima di vedere il buio.

Liz era nel panico: perché cazzo Niall non si svegliava? I ragazzi avevano provato con tutto: l'avevano schiaffeggiato, avevano provato con i calzini di Louis (e Liz a momenti sveniva lei) e adesso Liam era andato a prendere un secchio pieno d'acqua. La ragazza era l'ansia fatta persona: si torturava le unghie con le mani, si toccava i capelli fino a tirarseli dalla rabbia e si mordeva il labbro fino a farlo sanguinare. "Ragazzi, lo butto tutto?" domandò Liam, col secchio tra le mani. Zayn annuì, continuando a fumare. Liz sapeva che, nonostante non lo desse a vedere, Zayn era quello più preoccupato tra i quattro. Niall per lui era come il suo piccolo fratellino,doveva potreggerlo da ogni male che poteva fargli il mondo esterno. E vederlo in quello stato era orribile, gli faceva male al cuore e sembrava che quest'ultimo stesse per distruggersi in mille pezzi da un momento all'altro. Liam appena ricevuto il consenso dagli altri, gettò l'acqua fresca sul corpo privo di sensi del biondo. Quest'ultimo prese a tossire e si mise violentemente seduto. Vedere Niall di nuovo sveglio era come riprendere a respirare dopo un'apnea. Liz si inginocchiò verso di lui e lo strinse in un abbraccio che toglieva il fiato: stava rischiando di perderlo un'altra volta, aveva visto la sua vita scivolargli tra le dita come granelli di sabbia. "Dio Niall, ho rischiato di perderti un'altra volta... io non ce l'avrei fatta" sussurrò, continuando a stringerlo. Niall sorrise e l'abbracciò a sua volta, guardandosi intorno. "Liz?" domandò poi,confuso.
"Mmh?" mormorò Liz, in segno d'ascolto, continuando a stare tra le braccia del biondo,che per lei erano come il paradiso. "Chi sono questi ragazzi nella stanza? che ci fa Zayn qui?" le domandò ancora,perplesso e stralunato allo stesso tempo. Liz si staccò violentemente dalle braccia del suo angelo; cosa cazzo stava dicendo? che si fosse dimenticato di nuovo tutto? e perché si ricordava solo di Liz e Zayn?

hei, benvenute e grazie per aver letto questo nono capitolo
spero che tutti i capitoli che ho scritto vi siano piaciuti, ci sto mettendo molto impegno.
vorrei ringraziare le persone che hanno recensito la fanfiction, siete stradolci :)
scusate il ritardo di sei mesi, ma non avevo proprio tempo ç.ç
allora, siete teamliall o teamlarry? fatemi sapere!
mi lascereste una recensione, per favore? <3
al prossimo capitolo!
Kisses, horanscake.

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Capitolo 10
*** realtà alterata. ***


Con questo mio scritto pubblicato, senza alcuno scopo lucro, non intendo
dare rappresentazione veritiera dei carattere dei personaggi.
I loro comportamenti e gli avvenimenti sono frutto della mia fantasia.


THE PAGES OF YOUR LIFE

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capitolo dieci - realtà alterata
L'aria nella stanza era tesa, il silenzio era assordante e nessuno aveva il coraggio di proferire parola. Niall era il più calmo, era perplesso e guardava Liam, Louis e Harry con curiosità. 

“Amore?” mormorò infine il biondo, guardando verso Liz.
La bionda deglutì e forzò un sorriso, facendogli capire che era in ascolto.
Oh Dio, l'aveva chiamata amore... il suo cuore batteva così forte da poter scoppiare a momenti. 
“Li conosci, sono tuoi amici?” domandò poi il ragazzo, avvinandosi e la aiutò ad alzarsi. Più che altro la allontanò da Harry e l'avvicinò a sé, cingendole il fianco con il suo braccio.
“I-io... Niall credo che dovremmo parlare” balbettò la bionda, con la testa bassa.
L'irlandese la guardò fisso negli occhi, deglutendo: che intenzioni aveva? Lui senza di lei era come una nave senz'ancora, inevitabilmente perso.
Timoroso, annuì e la afferrò per mano, salutò Zayn con un cenno del capo e si allontanarono entrambi verso l'uscita della villa.
Camminarono a lungo, in religioso silenzio ed entrambi si saziavano l'uno con i sospiri dell'altro. 
Il muro di silenzio crollò appena Liz parlò; tremava, non sapeva cosa dire e quella vicinanza con Niall non faceva altro che confonderla ancora di più. 
“Cosa ti ricordi?” gli domandò infine, diretta e spigliata, arrivando dritta al punto.
Niall aggrottò la fronte e la sua espressione era così dolce che Liz, se si fosse trovata in un contesto diverso, l'avrebbe baciato fino a restare senza fiato e col labbro sanguinante. 
“Piccola... di cosa stai parlando?” le domandò a sua volta il biondo, mentre le accarezzava il viso col dorso della propria mano. Liz credeva di trovarsi in paradiso e tutti i buoni propositi per capire cosa stava succedendo nel cervello di Niall andavano scomparendo lentamente.
“Di noi... dell'ultimo mese” sospirò e quasi rischiò di ansimare, tanto era presa da quelle carezze che il ragazzo le stava concedendo.
“Vuoi che te lo ricordi le parole o con una piccola dimostrazione?” le domandò ancora il biondo, con un filo d'ironia nella voce. Il ghigno malizioso che comparse sul suo viso lo rendeva ancora più sexy.
“Ma cosa... ?” Liz provò a formulare una frase di senso compiuto, ma tutto ciò che uscì dalla sua bocca fu soltanto un mugolio di piacere e sorpresa, emesso appena le labbra del biondo toccarono quelle della ragazza. Niall non aspettò nemmeno che il cervello della bionda capisse ciò che stava succedendo, infatti, la sua lingua, dopo nemmeno due secondi, stava già bagnando le labbra piene di Liz. Quest'ultima aprì le labbra d'istinto e il biondo, avendo via libera, fece incontrare la propria lingua con quella della ragazza. Iniziò così un bacio fatto di passione, piacere, sospiri mozzati, ansimi e... tanta, tanta saliva. 
Niall portò le sue mani sul viso di Liz, avvicinadola ancora di più. Aveva bisogno di lei, ne era quasi dipendente e senza di lei, lui non sapeva vivere. O meglio, era grazie a lei se in quel momento respirasse.
Niall si staccò piano, anche se avrebbe voluto continuare a lungo, e guardò Liz sorridente. La ragazza era ancora scossa dal bacio e ricambiò il sorriso, stralunata.
“Lizzie, sai... quando mi hai detto che volevi parlarmi, pensavo che volessi lasciarmi” le disse Niall, ridendo.
Liz sgranò gli occhi e lo fissò spaesata. 
“Lasciarti?” gli domandò a sua volta la ragazza, con una voce fin troppo acuta, per essere presa seriamente. 
Niall rise e scosse la testa “già, assurdo vero?”
La ragazza non sapendo che fare lo assecondò e annuì, sorridendo. 
Niall la avvicinò più a sé, cingendo la sua vita col suo braccio. Liz a quel contatto deglutì e cercò di apparire più calma e spontanea possibile.
Liz, espira e inspira... respiri profondi e stai calma. si ripeteva dentro di sé, autoconvincendosi di potercela fare.
“Ti amo così tanto amore mio... se tu e Zayn quel giorno non passavate di lì io, molto probabilmente, non sarei qui... con te, l'amore della mia vita. Ringrazio soprattutto te, mi hai salvato e stai continuando a farlo tutt’ora” disse Niall alla bionda, senza alcuna paura o ripensamenti. Il suo sguardo, incollato agli occhi azzurri di Liz, sembrava così tranquillo, per nulla dubbioso o tentennante. Il cuore della ragazza smise per un nanosecondo di battere, per poi riprendere così veloce da far sì che la ragazza non sentisse più nulla, escludendo il suo stesso battito. Successivamente, presa da un calore assurdo, sentì il viso accaldarsi e, anche se non aveva uno specchio, era sicura che era diventata simile a un pomodoro. Anzi, un pomodoro sarebbe stato meno rosso di lei.  Quest’ultima cercò di formulare una frase coerente nella sua testa, ma tutto ciò che il suo cervello sembrava elaborare portava il nome di Niall … e delle sue labbra; si mordicchiò appena il labbro inferiore, cercando di allontanare quei pensieri da ninfomane dalla sua testa.
L’irlandese sembrò accorgersene, perché ghignò malizioso e riprese le labbra di Liz tra le sue, in un gesto così sfrontato e automatico che non sembrava provenire dal biondo.
Lei sussultò per la sorpresa, quando sentì il suo tocco sotto il mento, la pressione delicata ma decisa di due polpastrelli che la inducevano a sollevare il capo, perché non si era accorta che lui avesse accostato la mano al suo viso, persa a osservare quello di lui. I suoi zigomi erano pronunciati e il profilo della sua mascella duro, e il contrasto con la carnosità delle labbra era parecchio sensuale; sulle guance la barba era cortissima, probabilmente solo del giorno prima. I denti del ragazzo si posarono sul labbro di Liz e, tirando appena, lo sottrasse dalla presa dei denti di lei, passando poi il polpastrello ruvido sulla piccola ferita.
“Se proprio devi mordere delle labbra, Lizzie” mormorò, “mordi le mie”.
 Il ragazzo si avvicinò un altro po’, sfiorandole le labbra ma non azzardò poggiarle su quelle di Liz: voleva che fosse lei a volerlo, perché lui più di ogni altra cosa voleva riassaporare quella labbra carnose, stava solo aspettando che fosse anche lei a volerlo. La bionda decise di porre fino a quella distanza, ma soprattutto a quell’agonia, e fece finalmente incontrare le loro labbra, mandando fuori di senno il ragazzo. Era un semplice bacio a stampo, ma questo bastò al ragazzo per farlo sentire come in paradiso. Gli baciò ripetutamente le labbra, intrufolando la mano in mezzo ai suoi capelli setosi. Quando si staccarono, Niall aveva ancora gli occhi chiusi e si passò la lingua tra le labbra, come se volesse conservarne il sapore.  “Mi sei mancata così tanto …” sussurrò, più a se stesso che a Liz.
“Rientriamo in casa, ti prego.” Mormorò la bionda, guardandolo dritto negli occhi. Niall incurvò la testa, perplesso ma sorrise e acconsentì, prendendola per mano e rientrando entrambi dentro.
 
Appena entrati, Liz sentì la sensazione che qualcuno la stesse … uccidendo con lo sguardo. Si guardò in torno e trovò Harry davanti a lei, seduto, con gli occhi fissi su di lei.
La ragazza, con scarsi risultati, cercò di fargli capire che Niall non ricordasse più nulla … ma Harry, forse preso dalla gelosia, si scagliò subito contro di lei.
“Dobbiamo parlare. Ora.” Le sibilò e Liz annuì, lasciando la mano di Niall e sorridendo a quest’ultimo.
“ Niall.. questo è Harry, un mio amico. Ti dispiace se parliamo un momento?” gli domandò, imbarazzata. Non sapeva come comportarsi, mica poteva dirgli che Harry era il suo -quasi- ragazzo e che tutti i suoi ricordi erano sbagliati?  Mmh.. no.
Niall annuì e l’attirò verso di sé, lasciandole un bacio a fior di labbra, per poi sussurrarle un “mi fido di te”.
Tutto questo … sotto gli occhi, ormai roventi e furiosi, di Harry.
Liz annuì distratta alle parole del biondo e, imbarazzatissima, andò  nel soggiorno e fece un segno col capo a Harry, ordinandogli di seguirla.
Appena Harry chiuse la porta, così da non rendere la loro ipotetica litigata pubblica,  quest’ultimo perse il controllo e la pazienza.
“Cosa cazzo era quello!” urlò, irato e fuori di sé; le nocche delle sue mani erano bianche, tanta era la forza che stava usando contro se stesso.
Liz cercò di rimanere calma e di non scoppiare a piangere, pertanto iniziò il suo monologo, che tolse ad Harry ogni dubbio.
“Credo che Niall quando sia  svenuto abbia sbattuto la testa, o qualcosa del genere.  Fatto sta che adesso i suoi ricordi sono totalmente manipolati che lui pensa che noi, io e Niall, stiamo insieme. – sospirò e distolse il suo sguardo da Harry, non aveva il coraggio di guardarlo- Inoltre si ricorda solo di Zayn, la sua carriera l’ha completamente rimossa, perché crede che Zayn quel giorno l’abbia salvato … insieme a me.” concluse, mentre si guardava le converse rosse.
Per un secondo riacquistò il coraggio e tornò a guardare Harry, ma non poteva fare sbaglio peggiore: i suoi occhi erano un mix di tristezza, rabbia e gelosia.
“E io devo condividerti con lui adesso?!” ringhiò quasi, mentre i suoi occhi si appannavano dalle lacrime. Liz sospirò e scosse la testa, affranta.
“Harry.. non sappiamo nemmeno cosa è successo nel cervello di Niall. Chiamiamo un dottore, dopo la diagnosi decederemo cosa fare. Okay riccio?” Liz cercò di tutti i modi di alleggerire il discorso, e sembrò funzionare, perché Harry si sciolse quasi subito e annuì.
 
Il dottore guardò i ragazzi e analizzò i loro sguardi; erano pieni di timore, paura, speranza..
Trovare il problema di Niall era stato così facile che, il medico, si stupiva di se stesso.
Ma, adesso, con quale coraggio poteva dire ciò che aveva scoperto a quei cinque ragazzi così speranzosi di buone notizie? Si tolse gli occhiali da vista e tossì, per poi guardare di nuovo la cartella clinica davanti a sé: la scritta “realtà alterata, tipo post-amnesia” troneggiava nella testata del foglio. “Inizio col dirvi che la forma d’amnesia stava procedendo molto bene, non capisco come mai c’è stata quest’alterazione della cavità celebrale. Molto spesso si manifesta a seguito di una grave perdita, o una sproporzionata tristezza o a una felicità eccessiva.. ma non credo sia il vostro caso no? – Liz deglutì, Liam sbiancò e Harry sembrò strozzarsi con la sua stessa saliva: solo loro tre sapevano ciò che era realmente successo e le parole del medico descrivevano perfettamente la realtà dei fatti.-  Stavo dicendo, ci che il vostro amico ha riscontrato è una pura alterazione della vita reale e dei fatti accaduti. Tutto ciò che lui voleva che succedesse, adesso lui crede che è davvero successo e mai, ripeto mai, dovete dirgli che è tutto frutto della sua fantasia. In tal caso si avranno danni irreparabili alla sua memoria, portandolo a un punto di non ritorno.” I ragazzi trattennero il respiro a quelle parole e Liz voleva morire: non solo l’incidente era stato colpa sua, ma adesso, grazie a quel bacio, il cervello di Niall era in balìa di non ricordare più nulla. “Ma tranquilli, se tutto andrà bene entro due settimane al massimo, lui ricorderà tutto il resto e capirà che erano soltanto ricordi alterati dal suo subconscio.” Mormorò il medico, cercando di rincuorarli.. anche se di poco.
Liz annuì e deglutì: sarebbe bastato essere – finalmente - la ragazza di Niall per due settimane, per poi tornare tutto alla normalità.
Ma lei ne sarebbe stata capace? O nel frattempo si sarebbe innamorata di lui senza alcun ritegno?

hei, benvenute e grazie per aver letto questo decimo capitolo
spero che tutti i capitoli che ho scritto vi siano piaciuti, ma soprattutto questo! lol
ho aggiornato, per i miei standard, presto..contente? (:
vorrei ringraziare le persone che hanno recensito la fanfiction, siete stradolci <3
vi ringrazio davvero tanto, a tutte voi che leggete la mia fic.. un enorme GRAZIE  a chi recencisce,
alle 15 ragazze che hanno messo la fanfiction tra le preferite e le 15 che la hanno messa nelle seguite e 8 nelle ricordate.
allora, siete teamliall o teamlarry? vi sta piacendo la storia?
il mio modo di scrittura? dovrei ritirarmi? faccio schifo? ahaha fatemi sapere!
mi lascereste una recensione, per favore? <3 anche le critiche, sono sembre ben accette! :)
(motivate  però eh! ahaha)
al prossimo capitolo!
Kisses, horanscake.
P.S. vi piace il nuovo banner?  e vi ricordo di guardre il trailer, per chi ancora non l'abbia visto! <3
Vi lascio i miei contatti: 

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Capitolo 11
*** avviso ***


heey girls!
sono sempre io, la scassa balls di efp!
come potete leggere dal titolo del capitolo:
VORREI CANCELLARE LA FANFICTION, PERCHE' E' PASSATO TROPPO TEMPO DAGLI ULTIMI AGGIORNAMENTI E CREDO CHE NESSUNO LA SEGUA PIU'.
buuut, se questo capitolo/avviso, arriva tipo a cinque recensioni... e vedo che qualcuno ancora si fila ancora sta fic.. ALLORA LA RIPRENDO! :D

Avete tempo fino al 31/05 (il mio compleanno, yeeh!)
Vanno bene anche le recensioni brevi, scrivetemi qualche cazzata per farmi capire che ci siete, nonostante tutto! 
Confido in voi ragazze <3
Liz, Niall e Harry ve se amano, aw.
Ziau belle xX

 

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Capitolo 12
*** lui non è Niall. ***


Con questo mio scritto pubblicato, senza alcuno scopo lucro, non intendo
dare rappresentazione veritiera dei carattere dei personaggi.
I loro comportamenti e gli avvenimenti sono frutto della mia fantasia.


THE PAGES OF YOUR LIFE

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capitolo undici - Lui non è Niall...

Erano passati due giorni, due lunghissimi giorni, dove Liz era magicamente diventata la ragazza di Niall, da un giorno all'altro. Non si poteva certo dire che ciò a Liz dispiacesse, anche perché si scoprì che il biondo era gelosissimo e possessivo, nei suoi confronti. Non che Liz avesse qualche dubbio, già prima di incontrarlo, pensava che Niall in una coppia fosse il tipico principe azzurro perfetto. Ma diciamo che provarlo in prima persona, era tutt'altra cosa.
E a Liz piacevano così tanto le sue attenzioni! Ogni volta che uno dei ragazzi la guardava un minuto di più, Niall non faceva altro che marcare il territorio. La prendeva per i fianchi, la baciava all'improvviso oppure le sussurrava parole dolci all'orecchio. Addirittura davanti a Zayn, che Niall ricordava già.

Ma Niall non rivendicava il suo possesso su Liz per cattiveria, era soltanto tanto innamorato e, come ancora prima dell'incidente, non si sentiva mai abbastanza per qualcuno.
Era per quello che teneva Liz quasi come in una bolla di vetro, perché temeva che al primo ostacolo potesse scappare. E poi, ammettiamolo, quei quattro ragazzi che vivevano con lui e Liz erano belli come il sole. E se proprio vogliamo essere sinceri, quel ragazzo con i capelli ricci non gli piaceva per niente.

Aveva un comportamento strano, era perennemente triste e non faceva altro che guardare Liz con occhi carichi d'amore e trucidare Niall con lo sguardo.

E Niall si era accorto ben presto di quei sguardi e non faceva altro che ribadire che lui e Liz stessero insieme, soprattutto in presenza del riccio.

"Amore, mi passi il sale?" domandò Niall a Liz, sorridendole. La bionda annuì e gli passò il contenitore di vetro, mentre guardava Harry sott'occhi, irrigidirsi impercettibilmente. Doveva chiarire con lui, al più presto. Detestava vederlo così e, sapere che il suo mal'umore era soltanto colpa sua, la mandava fuori di testa.
Non si parlavano da quel giorno, dove Niall svenne e si risvegliò in un universo parallelo. Che poi, anche se avessero voluto parlarsi, Niall era sempre nei paraggi ed era diventato impossibile avere un momento intimo tra Harry e la bionda.

E Liz non sapeva più cosa fare, voleva chiarirsi le idee, ma la vicinanza di Niall non l'aiutava per niente. Aveva bisogno di un paio di ore da sola, anzi, aveva bisogno soltanto di colui che sarebbe stato sincero e neutro, senza essere dalla parte di Niall o Harry, ma unanime.
E quella persona prendeva il nome di Zayn Malik.

Dopo aver pregato Niall per due ore e dopo avergli ribadito la sua fedeltà almeno venti volte, Liz poté tranquillamente uscire dalla villa con Zayn che l'affiancava.

"So che mi hai portato qui perché devo farti da psicologo" commentò Zayn, rompendo il muro di silenzio che si era andato a creare.
Liz rise e annuì, per poi rispondere "Inizia prima col darmi una sigaretta, però".
Zayn si girò velocemente e sgranò gli occhi. "Fumi?" le domandò, sorpreso.
La bionda abbassò lo sguardo sui suoi piedi e mormorò "Solo quando sono nervosa" il che vuol dire, molto spesso. Ma quello non lo disse, perché sapeva già da dove proveniva tutta la sorpresa del pakistano.
"Se Niall lo scopre si incazza" esclamò lui, confermando le ipotesi della ragazza.
Lei non rispose, si limitò soltanto a scroccare una sigaretta e la clipper da Zaym, per poi aspirare un po' di fumo.

Passarono un paio di minuti così, in silenzio, entrambi occupati dalla propria sigaretta.

"Zayn, ho paura che potrei innamorarmi di Niall" sputò fuori Liz, così velocemente che il ragazzo non la capì subito.

Zayn sospirò e ghignò, rispondendole con un semplice "Lo stai già facendo."

Liz sbuffò e alzò gli occhi al cielo,  visibilmente irritata. "Sono così incasinata, Dio, mi hanno entrambi fottuto il cervello. Non riesco a ragionare per niente" si lamentò ancora la ragazza, mentre Zayn se la rideva.

"Ho un'idea. Adesso fai una lista di tutti i difetti di entrambi, così dopo ti sarà più facile ragionare, no?" propose Zayn, fiero della sua brillante idea.

Brillante si fa per dire, ovviamente.

Liz lo guardò accigliata. "E' una cosa stupida" commentò.

"Proviamoci soltanto, inizia da Niall"

"Okay allora.. possessivo, mi da poca fiducia, testardo, insicuro, pessimista e tremendamente geloso"

"Bene, adesso Harry"

"Lui... l-lui non è Niall"

DOPO PIU' DI OTTO MESI MI PRESENTO CON QUESTO CAPITOLO STRACORTO, GIA'.
okay, so che non aggiorno da anni e quasi nessuno seguirà più questa ff, ma ci provo.
il capitolo è corto perché voglio vedere se qualcuna è rimasta a leggere le cagate che scrivo, quindi se qualcuno c'è, RECENSITE! mi basta anche solo una frase, per capire che mi seguite ancora, così arriverà UN VERO CAPITOLO LUNGHISSIMO (e anche con una sopresa!)
Quindi, se qualcuno ancora c'è, FATEVI SENTIREEEEEEEE.
Un bacio piccini, alla prossima! xX

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Capitolo 13
*** truth, changes. ***


Con questo mio scritto pubblicato, senza alcuno scopo lucro, non intendo
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I loro comportamenti e gli avvenimenti sono frutto della mia fantasia.


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capitolo dodici - truth, changes
“Lui non è Niall” era la frase che risuonava imperterrita, senza dar segni di cedimento, nella testa di Liz da un paio di giorni.  Era davvero quella, la verità? Con Harry era tutto finito? Non sapeva darsi una risposta o trovare una spiegazione a tutto quello che il suo cuore e la sua testa le facessero provare, quando era con Niall. Era una delle situazioni più difficili che avesse mai dovuto gestire e lei di problemi ne aveva avuti molti; era sempre stata una ragazza problematica. Era difficile, tremendamente complicato ammettere che lei aveva già rimpiazzato Harry. Non voleva ammetterlo e il motivo era solo uno: aveva paura di innamorarsi di Niall. Insomma, si era già innamorata del Niall dei one direction e aveva un terrore incontrollato al solo pensiero di innamorarsi anche del vero Niall. Semplicemente perché non voleva, non poteva innamorarsi allo stesso modo. Quello che lei provava, ancora prima di incontrarlo, era un amore malsano, che la riduceva in macerie, la disintegrava, la logorava fino all’ultimo centimetro. Perché lei, era dipendente da Niall Horan. La sua vita dipendeva da lui, da ogni parola che pronunciava, da ogni minimo gesto che compiva. Dipendeva dalle ore che passava sul suo tumblr, dove non faceva altro che rebbloggare foto del biondo. Dipendeva dalle giornate intere dove non faceva altro che guardare sue interviste. Forse qualcuno l’avrebbe definita ossessionata ma, invece, il suo era soltanto un amore incontrollato. Un amore nocivo, che la stava distruggendo come quando, in passato, la stavano distruggendo le sue dita in gola dopo ogni pasto. A quel pensiero, Liz rabbrividì. Non voleva passarci ancora, rivivere di nuovo tutto. E immaginò che, molto probabilmente, se si fosse innamorata anche del vero Niall, sarebbe stato anche peggio. Perché non poteva davvero più uscirne, se poi lui avesse deciso di lasciarla. Ed il rifiuto era la cosa che Liz temeva di più e, se stiamo parlando di Niall Horan, la spaventava quasi quanto la morte. Perché sì, un suo rifiuto l’avrebbe fatta ricadere nel baratro profondo, così profondo da farla morire. Ma, pensò poi, anche una vita senza Niall significherebbe morire. Ancora più atrocemente, perché sarebbe stata una morte lenta e dolorosa, che ti brucia l’anima. Non avrebbe mai continuato a vivere con la sua assenza, ora che aveva scoperto quanto felice potesse essere con lui. Allora decise di rischiare, di innamorarsi fin dentro alle ossa. Voleva che tutto il suo corpo urlasse amore, amore per quel biondino. E innamorarsi di lui, pensò Liz, non sarà affatto difficile. Anche perché, ma lei ancora non lo sapeva, quei due si amavano già da un po’. Dovevano solo scoprirlo.



La cosa più complicata nell’essere la ragazza di Niall, anche per finzione, per Liz era sicuramente controllare le emozioni. Il biondo più di una volta l’aveva sorpresa baciandola con passione, desideroso di andare oltre. Liz non si era certo tirata indietro, soprattutto dopo la decisione che aveva preso, ma comunque non si erano spinti molto. Perché, come Liz aveva più volte immaginato e sognato ad occhi aperti, Niall non era il tipo di ragazzo che pensava solo alla terza base. Ogni bacio, ogni carezza, ogni sussurro per lui era di vitale importanza e si concentrava su quei dettagli,  piuttosto che bruciare le tappe. Voleva amarla con ogni fibra, ogni cellula del suo corpo e Liz l’aveva capito. Sorrideva così spesso nei baci che si scambiavano, perché non poteva crederci. Stava davvero baciando l’amore della sua intera vita e non poteva mai essere più felice.

“Amore.. a che pensi?” le domandò Niall,  mentre giocherellava con la sua mano, facendo incastrare le loro dita. Liz lo guardò e il respirò le morì in gola. Era bellissimo.
“Che sei bellissimo.” Mormorò la bionda, continuando a fissarlo.
Niall avvampò e sorrise spontaneamente, mentre abbassava lo sguardo timidamente.
Liz lo guardò sottecchi, gli alzò il mento con la mano e fece rincontrare i loro occhi. “Piccolo, sono sincera. Sei il più bel ragazzo che abbia mai visto” gli disse sulle labbra, prima di schioccargli un bacio. Il ragazzo parve convincersi quando “Anche più di Harry?” le domandò, con la voce incrinata. Liz guardò ancora una volta in quelle pozze chiare che erano i suoi occhi e sorrise. Niall era così insicuro e lei non faceva altro che innamorarsi ancora di più di lui. “Molto più di Harry, amore” lo convinse Liz, mentre si appoggiava al petto del ragazzo per riscaldarsi. Aveva freddo, molto freddo. Eppure era pieno giugno.
“Niall abbracciami, ho freddo”
Il ragazzo non ci pensò due volte e obbedì.
Eppure la bionda era calda anzi, scottava. Niall la guardò, aveva gli occhi chiusi e sonnecchiava sul suo petto. Non c’era spettacolo migliore al mondo.
“Amore, mi sa che ti sei beccata una febbre estiva” ridacchiò Niall, abbracciandola ancora più forte.
 
La sensazione del dormiveglia è una delle più belle al mondo, soprattutto se si sta sognando.  Puoi cambiare il sogno a modo tuo, fare quello che faresti realmente, decidere i dialoghi, cosa far succedere. È quasi come se tu fossi il regista della tua vita, mentre manipoli tutti i personaggi a tuo piacimento. Uno dei svantaggi però, è che non ci rendiamo conto di quello che succede fuori. Potrebbe finire il mondo, ma noi saremmo ancora nel nostro sogno. Un po’ come successe a Liz quel pomeriggio.
Stava sognando. C’erano lei e Niall, su una spiaggia. Erano felici.
Ma in realtà era sul divano del soggiorno, della casa dei ragazzi, con 39° di febbre.
Harry entrò nel salone e la guardò: stava sorridendo, mentre dormiva.
Sorriso che fece sorridere anche lui, sorriso che lo fece avvicinare, incantato.
Sperò col tutto il cuore che stesse sognando lui, che quel meraviglioso sorriso fosse causato da lui. Ma, quando le sfiorò i capelli caduti sulla fronte umidiccia, capì che non era così. “Niall.. mmh” sussurrò Liz, continuando a dormire. Harry tolse la mano,  come se si fosse bruciato. Sgranò gli occhi e gli mancò il fiato.
Allora era davvero finita, aveva vinto lui. Il piccolo Horan l’aveva fatta innamorare.
La guardò di nuovo, il sorriso di era allargato.
Inaspettatamente, Harry fu felice.
Perché anche Niall era perdutamente innamorato di lei.
Avrebbero dato la vita l’uno per l’altro. Si completavano, si erano salvati a vicenda.
Erano anime gemelle, che Dio aveva creato appositamente per farle innamorare. E questo era molto più che amore.  Quei due, erano l’uno la “persona giusta” dell’altro.
E lui non li avrebbe divisi, non era così egoista.. Eppure il pensiero di perdere Liz lo mandava in frantumi. Ma poi ricordò cosa gli disse Louis, pochi giorni fa.

“Dovresti lasciarla perdere, Harreh. La sua felicità è Niall e chi ama davvero, rinuncia sempre alla propria felicità per vedere la persona amata sorridere.”

E così avrebbe fatto.
 
 
Doveva chiarire con Harry, doveva farlo al più presto.
La situazione andava giorno dopo giorno peggiorando. Lei era sempre più innamorata di Niall, ma prima di confessarglielo doveva chiudere il capitolo “Harry” dalla sua vita.
Ma soprattutto, dal suo cuore.
La febbre le era scesa un pochino, era da tre giorni che non riusciva a guarire e Niall era sempre più preoccupato. Ma Liz si sentiva bene. Almeno per parlare con Harry.
Così, spinta da una determinazione sovrumana, si alzò da quel divano e corse a cercare il diretto interessato. Lo cercò quasi per tutta la casa, ma del riccio non c’era nemmeno l’ombra. Stava per ritornare sul suo amato divano caldo, ormai arresa, quando le venne un’idea. Poteva chiedere a Louis! Si insomma, Harry e Louis erano migliori amici e il più grande sapeva sicuramente dove si fosse cacciato il più piccolo. Quindi, senza bussare, entrò nella stanza di Louis. Sgranò gli occhi e si allontanò da quella scena, quasi come se fosse stata colpita al petto. Per un momento pensò solamente che fossero gli effetti della febbre, si insomma, a volte la febbre ti fa immaginare cose stranissime.
Ma lei era lucida, come lo erano i due ragazzi davanti a lei che, oltre a fondere le loro labbra, in quel momento stavano fondendo anche le loro anime.
A Liz venne in mente una frase, che leggeva spesso su delle fanpage.

“Conosco un ragazzo di ventitré anni che per baciare il suo di venti deve mettersi in punta di piedi.”

 Sorrise.
Era proprio così: le vans nere di Louis erano alzate in delle mezze punte, nel tentativo di acquistare qualche centimetro. Ed era una delle cose più adorabili del mondo.
Il primo ad accorgersi della presenza di Liz sulla soglia della stanza, fu Harry.
Dire che era sorpreso era un eufemismo, ma non sembrava né arrabbiato, né preoccupato.
Al contrario, invece, i  suoi meravigliosi occhi verdi brillavano di una luce nuova.
La stessa luce che c’era anche negli occhi di Liz, da qualche giorno.
Felicità, speranza, amore.
Harry si staccò improvvisamente dalle labbra del più grande, che gemette contrariato.
“Ciao” mormorò il riccio, sorridendo. Louis era di spalle, doveva ancora scorgere la presenza della ragazza, ma non appena seguì lo sguardo del più piccolo, la trovò.
“Oops” ridacchiò poi, imbarazzato, mentre si grattava il mento ricoperto da un accenno di barba.
La bionda rimase a fissarli per pochi secondi, incerta sul da farsi.
Harry la fissava attentamente, pronto a notare ogni suo gesto, ogni sua parola; come se volesse psicanalizzarla.
Louis, invece, restò in attesa.
Liz corse verso di loro e li abbracciò di slancio.
Poi guardò Harry e “Credo che dobbiamo darci delle spiegazioni” ridacchiò lei.
Il ricco annuì, mentre Louis gli stringeva forte la mano: finalmente tutta la verità sarebbe uscita fuori.
 
“Io e Louis stiamo stati insieme.” Mormorò Harry, a disagio.
Liz  sorrise, invogliandolo a continuare. “Da xFactor fino al 2013, più o meno.”
“Perché vi siete lasciati?” gli domandò Liz, curiosa.
Harry si passò una mano tra i suoi ricci ribelli e sospirò. “Troppa pressione. Dal management, dai media, fino ad arrivare alle fans. Non ci siamo lasciati perché la nostra relazione non funzionava, ma eravamo troppo stressati e non facevamo che litigare.”
Il sorriso di Liz si spense e corse ad abbracciare Harry, che stava avendo un crollo emotivo.
Harry la ringraziò con un sussurro e ricambiò l’abbraccio. “L’ultima litigata è stata perché Louis aveva iniziato a fumare erba.” Singhiozzò Harry sul petto della ragazza. Aveva iniziato a piangere, bagnando tutta la maglia della bionda. “Io n-non volevo lo facesse, io lo amo, voglio soltanto il suo bene. Ma lui non era della stessa idea.” Concluse poi, sfinito.
La tempesta dei ricordi era finita.
Le lacrime di Harry sparirono, dando posto ad un meraviglioso sorriso.
E Liz pensò che quel sorriso, era l’arcobaleno dopo la tempesta.

 


HORANSCAKE IS BAAAAAACK!
no okay la smetto, yup.
Il Natale mi sta dando alla testa, mmh…
Btw sono finalmente tornata, con un capitolo decente, almeno spero, di ben tre pagine word! no okay, confrontandolo con quello precedente, è più lungo dai ahahaha
Spero tanto che vi piaccia, ho deciso di continuare la ff perché due giorni fa una ragazza mi ha chiesto di aggiornarla e (dato che credevo che nessuno la seguisse più) ho colto l’occasione e ho sfornato questo cappy! :)
E, contro ogni mia aspettativa, non è stato per niente difficile scriverlo! Si insomma, con gli ultimi capitolo dovevo fare uno sforzo disumano per far uscire un qualcosa di concreto, mentre questo è uscito in meno di quattro ore!
okay, non vi interessa per nulla, i know! AHAHAH
SIAMO ARRIVATI A 90 RECENSIONI WOHOOOO, tra un poco arriviamo al centinaio piango ragazze ahahah non ci credo,davvero!
mi raccomando, se avete qualcosa da dire, RECENSITE! Accetto anche consigli e critiche, ovviamente! Dai che entro la fine delle vacanze natalizie credo di postarne anche un altro!<3
Kisses, horanscake (aka quella non aggiorna mai e che cercherà di cambiare rido)
facebook: horanscake efp (per il real chiedete in MP)
twitter: dipendodahoran
e per qualsiasi cosa, contattatemi in MP! <3

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