estate al mare

di fightformanga1
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** notiziona ***
Capitolo 2: *** shopping! ***
Capitolo 3: *** Domande ***
Capitolo 4: *** dopo la domanda ***
Capitolo 5: *** Risposta ***
Capitolo 6: *** Divertimenti e follie ***
Capitolo 7: *** post-sbornia ***
Capitolo 8: *** Discorsi ***
Capitolo 9: *** La biondina ***
Capitolo 10: *** Consigli ***
Capitolo 11: *** Una settimana ***
Capitolo 12: *** appuntamento ***
Capitolo 13: *** Finale ***



Capitolo 1
*** notiziona ***


Prologo: C'è un messaggio_ c'è un messaggio- - Rispondi Koizumi- Disse Otani stizzito. -uff ok, ah è di Nobu. Ci dice di trovarci al Black. Ha una notiziona- - Andiamo- non fece repliche anche se in quel momento voleva solo star solo con Koizumi. I due si diressero al Black. Il Black era un nuovo bar in centro. Nonostante il suo nome l'interno era di ogni colore immaginabile e non, tranne il nero. Su dei divanetti in un angolo c'erano Suzuki, Chiharu, Nobu e Nakao. - Saalve a tutti!- disse Koizumi con un abnorme e ridicolo sorriso che veniva riscattato dai suoi bellissimi occhi. - Bene arrivati! Stavo giusto per illustrare il piano- Otani e Risa di colpo allargarono le orecchie, si sedettero e iniziarono a ascoltare. Nobu spiegò che alcuni suoi parenti le davano una casa sul mare per tutta l'estate e che avrebberò trascorso lì le vacanze. Deciserò di partecipare tutti. Si dovevano trovare una settimana dopo alla stazione dei treni.

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Capitolo 2
*** shopping! ***


-Risa domani noi due andiamo a fare shopping- certo che Nobu era proprio educata...chiamare due giorni prima della partenza e dire di punto in bianco d'andare a fare shopping. - Perché domani?- chiese Risa quasi addormentata. - Perché scommetto che non hai ancora fatto la valigia e che dentro ci metterai solo vestiti sformati. I vestiti che compriamo domani sono quelli che devi portar via! Chiaro?- - Chiarissimo-. Il giorno dopo si trovarono in centro per andare a fare shopping. Entrarono in un negozio di costumi e intimo. Vicino al negozio c'era Chiharu imbarazzattissima ad aspettarle. Il negozio all'interno era a righe rosse e bianche in stile marinaresco. Aveva numerosi manifesti di modelli e modelle. In angolo a destra c'era un bancone bianco di legno. Per tutto il negozio c'erano tonnellate e tonnellate di costumi, reggiseni e mutandine. Risa impallidì. - iniziamo dal comprarti un costume- disse Nobu allegra. Risa non ebbe la forza di replicare. Nobu la costrinse a provare centinaia di costumi. Alla fine presero tre costumi, tutti a due pezzi. Il primo era un costume multicolor a righe. Il secondo era un costume azzurro elettrico a pois bianchi. Il terzo era un costume verde fluo con sfumature bianche. Poi passarono a comprare dell'intimo. Dopo aver passato due o tre ore in quel negozio andarono a comprare i vestiti. Andarono in una boutique molto rinomata. Il posto aveva muri rosa fluo e vestiti ovunque. Dopo quelli che sembreranno secoli comprarono una dozzina di vestiti e un pareo. L'indomani Risa partì di corsa da casa, ere in ritardo. Alla stazione dei treni trovò già tutti compreso Otani che disse- Sei in ritardo come al solito, spilungona.- -Anche tu sei in ritardo. Sei appena arrivato si sente ancora il fiatone- disse Nobu - Io sono arrivato puntualissimo- - Non si dicono le bugie, ti si accorciano le gambe e tu sei già basso di tuo.- Da lì in poi Risa e Otani litigarono per tutto il viaggio, finché Risa non crollò sul sedile dal sonno. Una volta arrivati alla stazione dovettero andare a piedi fino alla casa sul mare. La casa sul mare non era né piccola né grande. All'esterno era verde pastello, si mimetizzava con il bosco. L'entrata era piccola e lunga, conduceva fino a delle scale. A lato della porta, sia a destra che a sinistra, c'era la parete che non arrivava fino al soffito ma bensì dava sul salotto e la cucina. Il salotto era gigantesco, aveva un divano bianco e una poltrona azzurra. Al centro aveva un tappeto ovale con ghirigori rossi su sfondo arancione. A lato sulla destra, c'erano dei mobiletti di legno nero mentre sulla sinistra c'era una finestra panoramica. Le pareti erano blu oltremare. La cucina invece aveva un gigantesco tavolo al centro di legno di mogano. A destra c'era un bancone verde con una dispensa dello stesso colore a sinistra c'era un gigantesco acquario con dentro dei pesci pagliaccio. L'interno della stanza era a scacchi rossi e bianchi. Salendo le scale ci si trovava al gigantesco piano superiore. Nobu mostrò il bagno delle ragazze che era a fine corridoio sulla sinistra. Il bagno era bianco con mobiletti lilla e aveva una grande vasca da bagno bianca con accanto una doccia. Poi sull'estrema destra del corridoio c'era il bagno dei ragazzi che aveva le pareti bianche e nere. Non aveva la vasca da bagno ma solo la doccia, cosa di cui Otani si lamentò. Poi Nobu mostrò le camere da letto. Quella di Risa era bianca con disegnati sulle pareti numerosi fiori di ogni colore. Il letto era matrimoniale. Aveva una scrivania e un comò rosa e un tappeto a forma di coniglio. Risa e Otani passarono il resto della giornata eccitati come dei bambini piccoli alla loro prima gita.

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Capitolo 3
*** Domande ***


Verso sera Nobu chiamò Risa per farsi aiutare a cucinare. Chiharu era già ai fornelli. Risa dimostrò di cavarsela abbastanza bene ai fornelli. Otani apprezzò la sua cucina, cosa di cui Risa andò molto fiera.
Dopo mangiato andarono in spiaggia.
Accesero un falò e si misero ad ammirare le stelle. Risa appese un foulard ad un albero. Però poco dopo questo volò via a causa del forte vento. Cercò di afferralo ma non ci riuscì. Otani in compenso le diede della stupida e lei arrabbiata tornò in casa. Lasciando un Otani alquanto basito.
Il giorno dopo andarono, di mattino, a fare la spesa al mercato. Risa non dimostrava di voler perdonare Otani. Così Nobu ad un certo punto la prese in parte.
«Cosa ti salta in mente? Siamo appena arrivati e tu ti metti già a fare l’arrabbiata! Amore! Le vacanze estive sono sinonimo dell’amore!»
«Non è colpa mia! È lui che mi da sempre della scema!»
«Dimentica! Sai com’è fatto!»
«Uffa … va bene: dimenticherò!»
 
Il pomeriggio dopo mangiato si diressero in spiaggia. Risa fu l’ultima ad arrivare. Indossava il suo costume multicolor, però ciò che attirava più l’attenzione era il resto. Otani indicò il resto e non riuscì a proferire parola. Per il resto s’intende: la palla gonfiabile trasparente, il secchiello rosso, il retino da spiaggia, l’asciugamano di Umibozu, il salvagente azzurro, la maschera da sub blu e l’ombrellone giallo.
Sorse a tutti il dubbio che Risa fosse Hulk sotto mentite spoglie. Nobu tirò una ginocchiata a Otani dicendogli di andare ad aiutare Risa, la quale era in evidente difficoltà.
 
Passarono tutto il pomeriggio a giocare. Ad un certo punto, Risa era ancora in acqua insieme a Chiharu e Nobu, Nakao si avvicinò a Otani insieme a Suzuki come da piano. Ricordò tutto ciò che gli aveva detto il suo tesoruccio Nobu e iniziò a parlare con Otani, Suzuki doveva dargli manforte.
«Hai notato qualcosa di diverso in Risa?»
«Eh? Come mai questa domanda?»
«Non hai notato niente?»
«Ti ci metti anche te, Suzuki?»
«Ti stiamo solo facendo delle domande!»
«Beh, se proprio ci tieni a saperlo non ho notato niente!» Bugia. Otani disse una bugia. Gli risultava troppo imbarazzante ammettere di aver notato le forme vistosamente cresciute di Koizumi.
 
«O … ok»
«Cos’era quel “ok” deluso?»
«Niente, niente …»
«Adesso mi spieghi!»
 
Chissà perché quelli là hanno iniziato a urlare. Non ne capivail motivo. Ultimamente Otani è sempre strano, si domandava perché.
Risa non riuscì a riflettere oltre che si ritrovo tutta bagnata fradicia per colpa di Nobu. Questa la sgridò tremendamente perché stava tenendo il muso. Risa si sforzò di sorridere, facendo una tremenda smorfia e si scusò.
 
Quella sera Otani andò da lei a chiederle scusa per il comportamento del giorno prima. Dopo i due, sotto esplicitò invito di Nobu, andarono a fare una passeggiata.
 
Durante la passeggiata Otani prese coraggio e si decise a fare una domanda che lo tormentava a Koizumi.
«Risa, tu hai mai pensato di andare più in là di un bacio?» Non guardò Risa in faccia, si vergognava troppo. Iniziò a pensare a come gli fosse venuta in testa un idea simile. La cosa che più lo spaventava e che Risa non apriva bocca. Si girò verso di lei e … la sua faccia era indescrivibile. Gli erano quasi usciti gli occhi dalla faccia, aveva un colorito rosso accesso e continuava a cambiare espressione.
 
Cosa cavolo pensava quel nanerottolo? Cosa …? Perché quella domanda? Come mai in quel momento? Voleva ..?
 
Risa cadde a terra svenuta, senza rispondere.

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Capitolo 4
*** dopo la domanda ***


«Wah!!!»
«Ti sei ripresa bella addormentata» Disse Nobu con un secchio in mano. Risa era fradicia. A quanto pare Nobu l’aveva svegliata con un po d’acqua.
Cos’era successo? Ah si, era svenuta in spiaggia dopo … quella domanda. Risa arrossì di colpo. Iniziò a guardarsi in giro. Dov’era quel nanerottolo? Gliene voleva dire quattro anche cinque se serviva. Non lo vedeva da nessuna parte.
Chiharu disse che l’aveva portata là e poi era andato in camera sua. Koizumi perse un battito: non è che si era offeso? Si alzò di colpo. Voleva andare verso la stanza di Otani ma Nobu la bloccò.
 
«Qualsiasi cosa sia successa Otani sembrava offeso. Nakauccio è andato a parlargli. Lascia che parlino tra loro. »
Dopo le parole della sua amica. Risa si risedette di botto. Si fece sfuggire un sospiro stanco. Cos’aveva per la testa Otani? Si erano messi insieme da neanche un anno e usciva con questi discorsi. Certo, lui era un ragazzo però … uaaaa non voleva pensarci!
Koizumi si rese conto solo in quel momento di essere in camera sua. Otani l’aveva portata fin là. Era davvero forte.
 Chiharu la risvegliò dai suoi pensieri. Gli chiese cos’era successo. Risa raccontò tutto tranne la domanda. Quando stava per dirla si bloccò. La sua faccia assunse diversi colori. Passo dal bianco latte al rosso inglese al rosso scarlatto al violaceo. Si strozzò con la sua stessa saliva e iniziò a borbottare parole confuse. Fu Nobu a risvegliarla dandogli numerosi schiaffi. Alla fine urlò la domanda che gli aveva fatto Otani e cadde a terra priva di energie.
 
Nobu la scosse, ma lei non reagiva. Voleva dormire. Non voleva dire altro, non voleva pensarci.
«Risa, non si fa!»
«Eh?» Quel “Risa” le era sembrato compassionevole ma il resto della frase uscì duro come l’acciaio.
 
Intanto dall’altra parte del piano c’era un Otani alquanto scocciato che tirava pallonate contro il muro.
«Vuoi fare l’offeso a lungo?»
«Io non faccio l’offeso.»
«Allora racconta!»
«Cosa?» Otani era martellato da Nakao e Suzuki. Continuavano con le loro domande ma lui dopo un po’ smise di rispondere. Non aveva voglia di parlare. Cos’era stata quella reazione di Risa? Forse era stato un po’ indelicato, però quella questione lo tormentava da un secolo. Era un ragazzo in fin dei conti! Certo che Risa poteva risparmiarsi quella reazione …
Ma cosa?
«Che schifezza è?»
Nakao non rispose subito. Aveva versato addosso a Otani una strana bevanda appiccicaticcia verde. Era per farlo reagire e vedere se era sveglio. A quanto apre era sveglio. Otani uscì d’improvviso e urlò che andava a lavarsi. In effetti Nakao l’aveva ricoperto totalmente da quella sostanza anomala.
 
«Risa! Risa! Rispondi!»
«È crollata … » Risa si era addormentata mentre Nobu e Chiharu erano andate a prendere uno spuntino. Nobu era seriamente preoccupata per la relazione tra quei due. Non voleva che si lasciassero però Risa aveva reagito nel modo sbagliato. Però era giustificabile. Otani aveva tirato fuori di punto in bianco una questione troppo impegnativa.
Nobu voleva parlare a tutti i costi con Risa e la svegliò. Stavolta invece del secchio d’acqua si limito a scuoterla. Koizumi si svegliò poco dopo. Non voleva parlare di ciò che era successo. Distrasse quindi quelle due facendo partire una battaglia di cuscini.
Dopo un po’ entrambe se ne andarono stanche. Nobu si rese conto solo quando era uscita di ciò che era accaduto. Risa l’aveva battuta in astuzia. L’allieva supera la maestra. Col cavolo, non l’avrebbe permesso.
 
Il giorno dopo Risa e Otani si evitarono tutto il tempo e cercavano di non rimanere da soli in compagnia dell’altro. La situazione era troppo spinosa. Nessuno dei due voleva esporsi. Si andò avanti così per tutto il giorno. La tensione era palpabile nell’aria.

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Capitolo 5
*** Risposta ***


Il giorno seguente Risa e Otani ricominciarono con questa specie di gioco di evitarsi finché Nobu non li chiuse entrambi con l’inganno nel bagno dei ragazzi. Aveva detto a Otani che Risa stava male e a Risa aveva detto che Otani stava male.
Passarono i primi cinque minuti a sbattere contro la porta e urlare a Nobu di farli uscire. Tutto inutile. Era la seconda volta che Nobu usava quella strategia.
«Messaggio- c’è un messaggio» Era partita la suoneri del cellulare di Risa. Otani la invitò a leggere.
 
«Non mi supererai mai in furbizia! » Tutto qui?! Neanche una spiegazione! Non voleva stare lì, non con Otani! Iniziò a grattare contro la porta come un animale in trappola.
 
Otani la afferrò per il polso e la fece sedere. Lei non voleva incontrare il suo sguardo. Era troppo imbarazzante.  Otani le afferrò il mento. Era stranamente deciso. Koizumi divenne rossissima.
 
«Non svenire stavolta …» disse Otani. Cosa voleva fare?
 
«Voglio una risposta a quella domanda.» Risa si senti svenire. Per poco non cadde all’indietro. Le sue guance erano in fiamme. Doveva rispondere davvero? Non si poteva rinviare? Lo sguardo di Otani non permetteva esitazioni. Risa prese tutto il fiato che aveva e il suo cuore e parlò.
 
«Non mi sento pronta per andare oltre.» Otani sembrò rilassarsi.
 
«Per fortuna non è altro. Mi farai sapere quando sarai pronta?»
«S … sì! Va bene!» La questione era risolta così? Beh grazie al cielo. Non sarebbe stata in grado di reggere una litigata, era troppo tesa.
 
«Adesso sei pronta?»
«No, piccolo pervertito!» Da lì ricominciarono a litigare come sempre.
 
Poco dopo Nobu apri la porta e quei due uscirono di corsa travolgendola.
Dopo mangiato Nobu costrinse Risa a parlare con lei e Chiharu d com’era andata. Nobu sembrava parecchio insoddisfatta. Disse che doveva dire di si a Otani. Risa stava morendo dall’imbarazzo. Sentiva un caldo bestiale. Spalanco la finestra e quasi si butto fuori per prendere fiato.
 
Intanto Otani era torturato da Nakao e Suzuki. Quei due continuavano a far risatine divertite. Otani cercò di ammazzarli, senza risultato.
 
Risa passò la notte a domandarsi se andava bene così. In fin dei conti Otani era un ragazzo e lei una ragazza. Beh avevano iniziato la relazione da un po’ ma non se la sentiva. Le sembrava troppo presto. Era anche molto insicura sul suo corpo, ecc. Quindi era meglio aspettare.
 
Otani dal canto suo stette sveglio a tormentarsi. Gli sarebbe piaciuto sentirsi dire si. Sapeva, però, che chiedeva troppo. Aveva deciso di assecondare Risa. Certo sarebbe stato insistente, però non l’avrebbe costretta. Il suo corpo urlava di volerla per fortuna però riusciva ad ascoltare il cervello. In un certo modo era preoccupato che fosse la sua altezza il problema. In fin dei conti era sempre quello il problema con Koizumi.
 
Il giorno dopo nessuno dei due era minimamente in grado di alzarsi dal letto e furono i loro amici a trascinarli su con la forza.
Otani decise di passare l’intera giornata a chiedere a Koizumi se era pronta. Questo suscitava una litigata tra i due ogni cinque minuti.
 
Da tesa la situazione era diventata comica. Nobu iniziò a elaborare un piano per farla diventare romantica. Risa doveva svegliarsi e presto. Al mare c’erano tante bellezze. Non poteva permettere che Otani la lasciasse per una di quelle. Non poteva neanche permettere che il suo Nakuccio la lasciasse per una di quelle. Quindi cercava di essere il più carina possibile per lui.
 
Comunque aveva preparato un piano per quella sera.

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Capitolo 6
*** Divertimenti e follie ***


Stava per tramontare il sole quando l’uragano Nobu la prese e la trasportò via. Venne portata fino in camera sua.
Nobu pochi minuti prima aveva annunciato che sarebbero andati in discoteca. Risa non era tanto entusiasta. In discoteca non poteva mettersi un felpa. Non perché la discoteca lo vietava. Lo vietava Nobu.
 
In camera sua Nobu iniziò a prepararla. La costrinse a mettersi un abito attillato rosso con scollatura a cuore, dei sandali bassi dello stesso colore e una collana dorata.
Poi Nobu se ne andò a prepararsi lasciando che Risa si occupasse da solo dell’acconciatura.
Un ora dopo erano tutti pronti. Mancavano solo i due ritardatari. Nobu andò a prendere Risa e le sciolse tutta la complicata acconciatura dicendo che stava meglio a capelli sciolti. Nakao invece era andato a prendere Otani. Anche se questo aveva poca voglia di uscire.
All’entrata cambiò idea. Koizumi era bellissima. Diventò leggermente rosso e quando cercò di parlare con Risa iniziò a balbettare. Questa lo derise stupidamente. Poco dopo iniziarono a litigare.
Nobu indossava un corto abito verde che le fasciava il corpo. Chiharu era venuta via solo perché non voleva restare indietro. Indossava un abito molto semplice di color lilla.
 
Presero tutti dei taxi. Otani fu veramente imbarazzato al rimanere da solo con Risa vestita in quel modo.
Intanto in un altro taxi Suzuki e Chiharu non osavano guardarsi in faccia. Loro non erano di sicuro tipi da discoteca. Chiharu reggeva male l’alcool e se per caso avesse bevuto non sapeva cosa sarebbe successo.
Nobu stava parlando amabilmente con Nakao e gli ripete per l’ennesima volta il piano per sentirsi dare del genio.
«Il piano A consiste nel far vedere a Otani una splendida Risa e fargli confessare tutto ciò che prova; il piano B consiste nel farlo ingelosire e farla ingelosire così da farli andare un po’ avanti; il piano C consiste nel far ubriacare sia Risa sia Otani sperando che confessino e chiariscano i loro problemi. Spero che basti il piano A»
 
Arrivati al locale scesero e si misero in fila. Era pieno zeppo di gente e dire che il locale aveva aperto da poco. Una volta all’ingresso videro due uomini giganteschi della security. Il locale era poco illuminato. C’erano delle luci di varie tonalità di viola che illuminavano la pista. Le sedie e i tavolini erano bianco lucido mentre il pavimento e il bancone erano bianco opaco. Delle graziose cameriere si aggiravano tra i tavoli. Il locale era a due piani. Facevano della musica Tecno.
 
Risa stette seduta un po’. Otani venne subito circondato da ragazze. Lei diventò leggermente gelosa e si diresse al bancone seguita a ruota da Nobu e Chiharu. Erano tutte in quelle condizione. Otani non le prestava attenzione anzi si pavoneggiava di fronte a tutte quelle ragazze.
Risa bevette due birre, uno spritz e un po’ di rum. Nobu decise di optare per qualcosa di forte e quindi prese un po’ di vodka. Chiharu scelse di prendere del Jack Daniel’s.
A metà serata erano tutte un po’ brille. Nobu aveva deciso di fregarsene del piano mentre Chiharu scelse di godersi le vacanze.
 
Nakao, Suzuki e Otani si erano messe a cercarle. Sembravano essersi volatilizzate. Si accorsero di dov’erano quando videro la security allontanare qualcuno dalla zona del Dj.
 
Nobu aveva chiesto al Dj se potevano ballare in quel punto vicino a lui. Quando si misero a fare confusione e  urlare cose strane la security le allontanò. Chiharu non se n’era accorta e continuava a ballare scatenandosi. Risa iniziò a chiamarla per farla muovere e dopo un po’ questa si accorse di cosa succedeva.
Videro i loro ragazzi imbarazzatissimi che fingevano di non conoscerle. Se ne infischiarono. Quella sera si sarebbero divertite alla faccia dei loro tre ragazzi.
Alcuni si mettevano in posa quando passava il fotografo. Loro ogni volta stavano dietro facevano le boccacce durante le foto e scappavano via. Ridevano come delle sceme.
Salirono al secondo piano. Dal secondo piano si poteva vedere il primo e viceversa. Al primo c’era un uomo che ogni volta che le vedeva applaudiva e fotografa. Ogni tanto alzava le mani al cielo e loro rispondevano convinte.
Quando la pista sotto si riempi tornarono giù. Mentre tutti si scatenavano loro si limitavano a tenere il ritmo con la mano.
Poi tornarono al secondo piano dove c’era un acquario seminascosto. Erano le uniche al secondo piano. Provarono quindi a afferrare dei pesci che nuotavano dentro. Si stavano comportando come bestie e lo sapevano però quella sera non importava. Si sarebbero divertite.
 
Quando i loro fidanzati arrivarono loro non se ne accorsero. A un certo punto vennero fermate dai loro ragazzi e vennero sgridate per come si comportavano. Offese e stizzite uscirono insieme dal locale tutte e tre e presero un taxi. Loro se ne erano stati a parlare con delle ragazze sconosciute ignorandole. Le loro morose si stavano divertendo e basta! Loro si erano comportati male!
 
Una volta preso il taxi andarono verso una città li vicino. I loro ragazzi rimasero a fissare il taxi andar via basiti. Che cavolo stava succedendo? Quelle lì ubriache che fine avevano fatto?
 
Una volta in città fu una catastrofe.
Andarono in un negozio e si comprarono vestiti più comodi. Passarono accanto allo zoo e scavalcarono il recinto. Dopo essersi fatte un giro uscirono tranquille. Andarono in un pub notturno dove Koizumi per sbaglio conficcò un coltello nella mano di un uomo. Entrarono in una chiesa e scrissero sul muro che gli alieni esistevano davvero. In un Night club Chiharu diede fuoco per sbaglio a una tenda. Mentre in una discoteca Nobu rubò dei portafogli. Fecero tanti altri disastri. Per esempio tatuarono un uomo o entrarono nel casinò. Li vinsero un sacco di soldi finché non le cacciarono via a causa di disturbo della quiete pubblica.
Passarono una notte sfrenata.
 
Il giorno dopo si svegliarono in un hotel.

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Capitolo 7
*** post-sbornia ***


Una chiamata al telefono di Nobu le svegliò. Nobu rispose di colpo. C’era Nakao al telefono.
«Sì, sì, stiamo bene. Scusa tesoro se ti ho fatto preoccupare non volevo … io non so cosa mi sia preso … sono tutte con me … prendiamo un taxi e torniamo alla casa … mi dispiace amore … davvero? Davvero è tutto apposto? … Ti amo tesoruccio, non vedo l’ora di riabbracciarti! A dopo!»
 
Poco dopo la chiamata Nobu si diresse da Risa e Chiharu. Passando per le stanze della suite in cui erano le ritornò in mente la nottata passata. Avevano fatto un tremendo disastro. Le stanze erano state distrutte. I materassi tagliati, le coperte bruciate, il televisore distrutto, … Non avevano abbastanza soldi per ripagare tutto! Come avrebbero fatto?
 
Trovò quelle due distese per terra a dormire. Le svegliò di soprassalto e illustò la situazione. Quando Chiharu si ricordò della notte precedente iniziò a piangere. Aveva fatto un disastro. E se Suzuki la lasciasse dicendo che non vuole essere messo di nuovo in imbarazzo?
Le sue amiche si misero a consolarla. Quando smise di piangere si misero a cercare le loro cose. Una volta trovate, uscirono dalla suite e si diressero all’entrata. Lì scoprirono che avevano già pagato tutto. Avevano pagato con i soldi di un povero mal capitato a cui Nobu la sera prima aveva rubato il portafogli. Con sommo dispiacere lasciarono le cose come stavano e se ne andarono.
 
Presero un taxi. Durante il viaggio, Risa si senti male a causa dei postumi della sbornia. Contarono i soldi vinti al casinò. Avevano guadagnato parecchio ma la cosa non interessava. Erano tutte preoccupate di come avrebbero reagito i loro ragazzi.
 
Una volta arrivati alla casa al mare e entrate scoprirono che non c’era nessuno. Risa ne approfittò per andare a prendersi un aspirina contro il mal di testa e andare a farsi una doccia. Le altre due si misero in attesa dei propri ragazzi all’ingresso.
 
Quando aprì la porta della stanza si ritrovò davanti Otani. Per poco Risa non ebbe un infarto. Era diventata rossissima non voleva parlargli adesso. Non sapeva neanche che dirgli.
 
Otani sperò con tutto se stesso che Risa non si accorgesse che aveva le gotte in fiamme. Quella lì non si era accorta di avere addosso solo un asciugamano? Otani non sapeva se chiamarla sfortuna o fortuna. Era davvero carina. I capelli attaccati alle guance a causa del vapore, la pelle umida e le guance leggermente arrossate. Era troppo carina per essere davvero Koizumi.
 
«Cosa ci fai in camera mia?» Dopo quelli che erano sembrati secoli era riuscita a spiccar parola. Però non voleva essere così maleducata. Otani le porse una borsa. Dentro c’erano delle cose per il post-sbornia. Lo ringraziò.
Si sedettero l’uno davanti all’altra. Nessuno dei due voleva parlare finché Atsushi non prese l’iniziativa.
«Perché ieri sera ti sei comportata in quel modo strano?»
«Avevo bevuto, mi volevo divertire e …» Non poteva dire che era gelosa delle ragazze con cui lui parlava. Era imbarazzante.
 
«E?» Otani si era parecchio incuriosito.
 
«E niente.» Risa tagliò i discorsi.
 
Dopo altri lunghissimi istanti di silenzio Koizumi iniziò a parlare
«Comunque volevo chiederti scusa.»
«Scusa? Per cosa?»
«Per come mi sono comportata. Devo averti messo in imbarazzo, non volevo. Ecco io …» Non riuscì a finire di parlare che si ritrovò gli occhi di Otani davanti ai suoi. Si bloccò improvvisamente.
 
«Risa … » Otani non disse altro. La bacio.
 
Risa rispose a quel bacio. Schiuse leggermente la bocca facendo entrare la lingua di Otani dando il via a una danza intensa e passionale.
Le mani di Otani le accarezzarono la testa per poi scendere lentamente verso l’asciugamano. Stavano cercando il nodo. Intanto le sue labbra si erano spostate a mordicchiare leggermente il collo di lei. La voleva.
Risa stava iniziando a perdere la lucidità ma quando senti le mani di Otani sul nodo la recuperò. Spinse Otani di colpo lontano da lei.
Lui la fissò con sguardo confuso. Aveva una strana espressione in volto. Risa si alzò e spalancò la porta e iniziò a correre. Andò di corsa fino alla camera di Nobu chiudendosi dentro con una Nobu alquanto stranita.

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Capitolo 8
*** Discorsi ***


Aveva il fiatone, le guance erano rosse, i capelli bagnati le ricadevano sul viso e tremava dal freddo. Aveva la schiena contro la porta. Pian piano scivolò per terra e iniziò a piangere.
Nubu la stava fissando alquanto confusa. Si avvicinò lentamente a lei e le chiese cos’era successo.
Risa iniziò a borbottare parole confuse. Non riusciva neanche a parlare a causa delle lacrime. Si sentiva tremendamente in colpa con Otani però …
 
Dopo un po’ quando si calmò Nobu fece entrare Chiharu e insieme la convinsero a parlare.
Quando scoprì ciò che era successo Nobu andò su tutte le furie con lei. Risa sentiva gli occhi bruciare, stava per piangere di nuovo. Fu Chiharu a fermare Nobu e si avvicinò a Risa chiedendole se le andava una camomilla. Lei accettò volentieri.
 
Mentre aspettava Chiharu si mise a ammirare la stanza di Nobu. Le pareti erano verde pastello, c’era un letto matrimoniale al centro della stanza, quel letto sembrava estremamente morbido con le sue coperte bianche e azzurre. A un lato della porta c’era un armadio di legno scuro, Risa notò che un anta dell’armadio era aperta e su questa c’era uno specchio. A un lato del letto c’era una finestra con un piccolo balconcino bianco. Prima del letto c’era un tappeto peluchoso bianco-lilla. Al centro del tappeto c’era un tavolino verde scuro, era piuttosto basso.
 
Nonostante scottasse continuava a girare la tazza viola tra le mani. Era sotto il continuo sguardo indagatore delle sue amiche e la cosa la metteva a disagio. Poco dopo iniziò a parlare e raccontò di nuovo ciò che era successo. Si preparò psicologicamente alle urla di Nobu quando sentì la sua voce dire solo una cosa.
«Perché?»
«Perché avevo paura, non mi sento pronta. Perché non voglio essere solo una botta e via. Perché voglio che sia speciale. Perché …» Si rese conto di ciò che stava dicendo e si bloccò. Diventò rossissima.
Nobu sospirò stanca e le disse di parlarne con Otani. Risa rifiutò immediatamente, era troppo imbarazzante. Col cavolo che avrebbe parlato con lui, preferivi morire di vecchiaia.
 
Dopo lunghe chiacchierate Nobu congedò le ragazze, ma Koizumi si rifiutava di uscire da quella stanza. Se avesse trovato Otani in camera sua … rabbrividì al sol pensiero. Spiegò il problema a Nobu che andò a controllare se c’era qualcuno in camera sua.
 
«E’ imbarazzante»
«Cosa?»
«Tu e Nobu non avete tutti questi problemi, Otani finirà per lasciarmi. Il mio miracolo andrà sprecato.»
«Risa vedrai che si sistemerà tutto»
«La fai facile te! Sono solo una scema.»
«Sta tranquilla»
 
Non c’era nessuno in camera sua Risa poteva star tranquilla. Ritornando nella sua stanza trovò il suo dolce amore. Gli spiegò velocemente la situazione e gi disse di parlare con Otani. Lui accettò volentieri. Era proprio un tesoro il suo Nakao. Tornò da Risa e le diede via libera. Questa tornò velocemente nella sua stanza.
 
Senti bussare alla porta e chiese chi era. Fantastico! Era Nakao. Probabilmente l’aveva mandato Nobu. Non aveva voglia di parlare e gli disse d’andarsene. Questo continuò a insistere per un po’ poi notando che era inutile se ne andò.
Non aveva voglia di parlare. Si sentiva umiliato: la sua ragazza l’aveva rifiutato. Certo, forse era non era davvero pronta però non c’aveva pensato. Aveva agito d’istinto. Ancora pensava allo strano sguardo di Koizumi. Non sapeva dire se era spaventato, disgustato, arrabbiato o cosa. Non l’aveva mai guardato in quel modo. Mai.
Chiuse gli occhi e si buttò a letto sperando di dormire.
 
Tornò dal suo dolce tesoruccio e iniziarono a parlare. Nobu stava elaborando delle splendide idee. Nobu era fantastica!
La bacio dolcemente e le corrispose. Continuarono a baciarsi sempre con maggior foga. Le mani di Nakao iniziarono a accarezzare il corpo di lei intanto questa teneva le mani attaccate ai suoi capelli scompigliandoglieli di più di quanto lo fossero normalmente. Poi Nobu lentamente apri la camicia a Nakao e inizio ad accarezzargli il petto mentre questo le mordicchiava il collo. Nakao le tolse la maglia e le sganciò il reggiseno scendendo sempre più verso il basso coi baci. Si spostarono sul letto.
Consumarono una notte di foga e passione.
 
Intanto Otani e Risa stavano svegli a riflettere sull’accaduto.

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Capitolo 9
*** La biondina ***


La situazione era diventata terribile: invece di evitarsi come facevano di solito quando c’era un problema avevano iniziato a uccidersi a vicenda, sia verbalmente che fisicamente.
Il resto della compagnia cercava sempre di riappacificarli ma senza successo. Quei due sembravano su un punto di rottura. O si risolveva il problema o non esisteva più la coppia.
Nobu cercò varie volte di parlare con Risa ma senza risultato, lo stesso successe a Nakao con Otani.
 
Un giorno Nobu sull’orlo dell’esasperazione afferrò il cellulare e elaborò velocemente una strategia per risolvere i problemi.
 
Una settimana dopo Risa venne trascinata di peso dalle sue amiche a un centro commerciale.
Lì iniziarono a girovagare per i negozi finché Risa non si ritrovò da solo davanti a un bar. La ragazza quasi sull’orlo di una crisi isterica a causa dei suoi repentini sbalzi d’umore iniziò a urlare cercando le sue amiche.
 
«Salve sempai!»
«Uaaaaaaaaa» Risa spaventata da quella voce lanciò un urlo. S’interruppe solo quando s’accorse che la persona che l’aveva salutata era la dolce biondina Seiko. Risa mostrò il più abbagliante dei sorrisi e la salutò allegramente scusandosi per l’urlo.
 
«Cosa ci fai qui tutta sola, sempai?  Sempai Otani è qui intorno?»
«Ecco … O … O … » Si era bloccata non riusciva a proseguire la frase. Perché non era con Otan? Qualcosa in Lei si spezzo. Continuava a sorridere allegramente ma dai suoi occhi iniziarono a scendere lacrime salate. Il sorriso iniziò a diminuire fino a sparire. Risa crollò per terra piangendo.
Seiko accorse vicino a lei cercando di consolarla come meglio poteva.
 
Qualche ora dopo erano dentro un bar a sorseggiare un tè freddo. Risa dopo aver smesso di piangere non disse altro. Dopo un po’ una Seiko esitante provo ad aprir bocca.
«Quindi cos’è successo tra te e il sempai?» Risa stavolta invece di piangere avvampò per l’imbarazzo. Seiko aveva il diritto sapere perché aveva reagito così alla sua domanda ma dirglielo era imbarazzante!
 
Dopo alcuni tentavi finiti male in cui aveva cercato di parlare, iniziò a raccontare tutto. Si sentiva con un peso in meno nel cuore. Seiko l’ascoltava attenta e interessata a quel discorso.
 
«Questo è tutto.»
«Ah.» Perché “Ah”? Non sapeva cosa dire? La trovava stupida? O infantile? O entrambe le cose? Risa iniziò a agitarsi e espresse il suo dubbio a Seiko.
 
«Non devi prenderla come un offesa! È solo che mi sembra un gran casino … cos’hai intenzione di fare?»
«Se lo sapessi non starei qui man in mano ma correrei da Otani … perché deve essere tutto così complicato?!»
«Mi spiace, sempai. Forse … se …» Seiko s’interruppe di colpo. Era partita la suoneria del suo cellulare. Qualcuno la stava chiamando. Afferrò il cellulare, rispose tutt’agitata e salutò sbrigativamente Koizumi. Subito dopo corse via.
 
«Aspetta Seiko!» Troppo tardi. La biondina si era già volatilizzata. Risa sbuffò stanca e si risedete annoiata.
 
Poco dopo arrivo Nobu preocupattissima. Aveva perso Risa e quella da sola poteva combinare ogni genere di disastro. La afferrò per un braccio e la trascinò verso un taxi per portarla a casa.
 
Quando quelle due se ne erano andate si senti uno strano vociare vicino al posto dove erano state Risa e Seiko.
«Quindi era questo il motivi per cui mi hai costretto a venire?»
«Esattamente! Il mio dolce tesoro ha pensato a tutto! Ha anche contattato Seiko.»
«Ah … »
«Allora che ne pensi?»
«Che quella è scema dentro!»
Otani si alzò di colpo e andò verso l’uscita della caffetteria turbato da tutto quello che aveva sentito.

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Capitolo 10
*** Consigli ***


Una volta tornato a casa Otani entrò in camera sua senza neanche chiedere di Risa. Afferrò un barattolo di Nutella e entrò nella sua stanza.
Ormai più che stanza quella poteva essere chiamata tana. Per terra si trovavano numerose cartacce di patatine o merendine varie, il pavimento aveva una strato di fango creato dalle sue scarpe, le coperte del suo letto erano sopra la scrivania e i suoi vestiti erano in ogni singolo angolo della stanza.
Lui non amava il disordine ma nell’ultimo periodo era finito in una specie di depressione e non aveva avuto voglia di sistemare camera sua.
Si sedette e iniziò a mangiare la Nutella. Spero che mangiandone tanta almeno un pochino aumentasse d’altezza.
Ripenso alle parole di Risa. Non riusciva a comprenderle a pieno. Certo non era una ragazza e questo impediva di molto la comprensione ma dalla faccia di Nakao sembrava che lui avesse afferrato il concetto.
Appoggiò la Nutella su una sedia e si sdraio nel letto.
 
«Solo una botta e via …» quelle parole riaffiorarono nella sua mente. Quindi erano queste le paure di Risa?  Era davvero stupida. Lui l’amava. Era convinto che anche una tonta come Risa l’avesse capito invece niente. Certo, lui non era stato troppo chiaro in questo ma pensava che lei avesse compreso a pieno il concetto.
Sbuffò e si girò dall’altro lato del letto. Come poteva far passare a Risa quelle paure? Quel periodo di litigate continue era stato tremendo. Oltre a rovinare l’estate a tutti, un po’ ci moriva dentro ogni volta che litigavano. Dovevano smetterla e a meno che Risa non facesse il primo passo doveva appianare lui la cose.
Il problema era: come? Aveva bisogno di consiglio e il prima possibile.
L’unica persona che poteva aiutarlo era … no! Meglio non pensarci! Certo … quella persona conosceva bene Risa ma lo avrebbe sottoposto a orribili torture.
Sbuffò per l’ennesima volta e si alzò dal letto. Risa sarebbe stata per sempre in debito con lui per quello che stava per fare.
Otani uscì da camera sua e si diresse nel bagno degli uomini. Iniziò a sistemarsi per avere un aspetto decente e poi uscì dal bagno.
 
Aveva un groppo in gola. Non riusciva neanche a muoversi davanti a quella porta. Iniziò a fare qualche passo indietro per andarsene ma gli ritornò in mente Risa e si bloccò. Ne valeva davvero la pena? Sì.
Iniziò a tremare leggermente neanche dovesse andare nell’oltretomba. Si  sentiva tremendamente a disagio.  Iniziò a pensare a cosa dire. Non gli veniva niente di decente e abbastanza comprensibile. Fece una prova per dire una frase e iniziò a balbettare. Non era da lui essere messo così!
Con un po’ di coraggio preso da chissà dove bussò alla porta.
 
Non rispondeva nessuno. Dopo un po’, spazientito Otani iniziò a urlare contro la porta che gli dovevano aprire subito.
 
«Otani cosa stai facendo? Sei diventato ancora più scemo per caso?» La voce di Nobu lo risvegliò dalla sua rabbia contro la porta.
 
«Pensavo fossi dentro la stanza …»
«Mi sembra piuttosto evidente che non sia dentro. E poi pensi davvero che se fossi stata li dentro ti avrei aperto la porta con i tuoi modi?»
«No … ecco … io … volevo chiederti una cosa.» Mentre parlava la faccia di Otani cambiò gradazione di pelle dal rosso appena accennato al pomodoro maturo.
«Eh?»
 
Poco dopo Otani era in cucina con Nobu davanti. La ragazza aveva ritenuto inappropriato far entrare chiunque all’infuori del suo ragazzo o delle sue amiche in camera sua. Otani aveva anche insisto cercando di spiegargli le sue ragioni ma Nobu era irremovibile.
 
Mentre era seduto a bere una lattina di aranciata Nobu iniziò a parlare.
«Posso capire, come, un totale idiota come te abbia bisogno del mio consiglio. Capisco che la situazione tra te e Risa si sta facendo tremendamente critica ma non pensi di doverle parlare faccia a faccia?» Otani smise di bere e fissò Nobu. Certo che lei non capiva proprio niente di cosa pensava.
 
«Finiremmo con il litigare o con Risa che piange o a evitarci. Succederebbe di sicuro una catastrofe. E poi tu sei la prima che si è messa in mezzo spontaneamente quindi aiutami. » Nobu lo aveva ascoltato in silenzio e dopo aver sbuffato leggermente iniziò a parlare con Otani.

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Capitolo 11
*** Una settimana ***


La settimana seguente fu l’inferno e Otani non si penti mai così tanto di una scelta in tutta la sua vita.
 
1Giorno mattina
 
Alle sei Nobu svegliò delicatamente Otani.
«Svegliati brutto citrullo! Vuoi o no sistemare la cose?!» Dopo una decina di minuti di queste urla Otani si svegliò e aperta la porta Nobu gli strillò di vestirsi e prepararsi che fra poco uscivano.
Otani venne tenuto allo scuro della meta fino all’arrivo.
 
Vennero portati nella piazza di una città in taxi. Lì Nobu spiegò a Otani che doveva fingere di lavorare per una ditta e parlare con le ragazze di cosa gli piaceva negli uomini. Però le ragazze carine non dovevano avvicinarsi a lui.
Dopo una serie infinita di proteste iniziali venne costretto a farlo.
Passo da donna a donna. All’inizio era terribilmente imbarazzato e quasi si ammazzava da solo semplicemente parlando poi divenne sempre più sciolto. Era come parlare con i suoi amici. O almeno fu così finche non arrivò Nakao. Otani ricominciò a balbettare dalla vergogna.
 
1Giorno pomeriggio
 
Otani fu costretto a andare in un locale femminile.
Le pareti del negozio erano tutte rosa con disegnati cuoricini e tutto, ogni singola maledetta cosa, era rosa. A Otani veniva quasi da vomitare per tutto quel rosa.
C’erano centinaia di pasticcini diversi in ogni cosa l’uno dall’altro e sembravano tremendamente buoni.
Il locale era gremito di donne di ogni età. Non sembravano neanche loro apprezzare il rosa ma i pasticcini erano una buona motivazione per andarci.
C’era anche qualche ragazzo che cercava di rimorchiare ma finiva solo col parlare con un altro ragazzo.
Otani fu ancora costretto a parlare con ragazze.
 
1Giorno sera
 
Tornati a casa Otani non mangiò nemmeno: si era rimpinzato di pasticcini talmente tanto da vomitare.
Era stanchissimo, parlare con le ragazze era tremendo. Al pensiero di tutte le figuracce fatte desidero seppellirsi nel letto.
 
2Giorno
 
Nobu tornò a svegliarlo con i suoi dolci modi. Questo giorno, Otani avrebbe superato tutte le sue paure.
Lo portarono a fare bunge jumping.
Fece solo un salto. Il suo cuore non ne avrebbe sopportato un secondo. Passò tutta la mattina a farsi convincere per fare il primo e poi il secondo.
Non osava muoversi dalla roccia a cui si era aggrappato dal terrore dopo il primo salto.
A fine giornata Nobu dichiarò che quel giorno era un fallimento.
 
3Giorno
 
Otani fu portato da Nobu a un corso di cucina. Passò tutta la giornata fra i fornelli e i vapori bollenti.
Alla fine della lezione aveva lo stesso odore di un pollo arrosto ma almeno sapeva come tagliare un pomodoro in cubetti finissimi e come preparare un pranzo decente.
 
Quella sera incontro Risa in corridoio e la salutò gentilmente. Questa imbarazzata fece un risolino isterico e scappò via.
 
4Giorno
 
Dovette passare più tempo possibile accanto a Risa. Questa accorgendosi dello strano comportamento di Otani divenne burbera e impaziente. Era convinta che Otani volesse parlare ma lei non era pronta. Risa passava metà del tempo a cercare di istigare Otani al litigio ma lui non reagiva.
 
A fine giornata, Otani, in bagno, iniziò a insultare lo specchio pensando a tutto quello che aveva detto Risa. Era tremendamente arrabbiato.
 
5Giorno
 
Nobu portò Otani a comprarsi un vestito elegante. Persero tutta la giornata Otani era molto pretenzioso … anche troppo per un ragazzo.
 
6Giorno
 
Dovettero andare a comprare un regalo per Risa. Stavolta andò Otani da solo. Quando tornò fece vedere il regalo a Nobu che esaltata gli fece i complimenti per i suoi gusti.
 
7Giorno mattina
 
Nobu svegliò Otani bruscamente e lo portò in un negozio di vestiti dove con Nakao lo costrinse a vestirsi da donna e sentire quanto era tremendo vestirsi eleganti capendo perché Risa non lo faceva. Lo costrinse, anche, a indossare tacchi e farsi truccare.
Otani perse buona parte del suo orgoglio in una mattina.
 
7Giorno pomeriggio
 
Nobu iniziò a dare consigli a Otani.
 
7Giorno sera.
 
Nobu fece la sua dichiarazione finale.
«Sei definitivamente pronto. Adesso puoi tranquillamente parlare con Risa. Tutto avverrà di Domenica come programmato.»

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Capitolo 12
*** appuntamento ***


La settimana era stata davvero strana. Per la maggior parte del tempo Otani spariva per poi ricomparire la sera distrutto. L’unico giorno che era rimasto a casa si era messo a seguirla come un cane … forse Haruka aveva ragione sulle origini di Otani. Ma no! Cos’andava a pensare? Haruka e le sue idiozie erano l’ultimo dei suoi pensieri. Però era meglio pensare a quello che a Otani. Non reggeva più quella situazione. Dovevano parlare. Lei gli avrebbe detto tutto … e poi? Sarebbe successo di nuovo come a Hokkaido? Al ricordo dell’incubo di quei giorni tremò. Non voleva che succedesse di nuovo. Beh … in ogni caso avrebbero parlato, bene o male. La ragazza uscì da camera sua per andare da Otani. Appena aperta la porta si ritrovò il ragazzo davanti.
«Ciao Otani. Che piacere vederti … eheheh ….»
«Risa … domenica, il giorno del tuo compleanno, fatti trovare pronta alle sei di sera. A dopo. »
«Cosa? Ma perché?» Il ragazzo si era volatilizzato prima di sentire le sue domande. La ragazza era parecchio confusa. Il ragazzo era apparso dal nulla facendole fare un infarto per poi scomparire.  Pensava che Otani la odiasse quindi perché voleva uscire? Aspetta ... e se la volesse mollare? No, non era così cattivo da volerla mollare il giorno del suo compleanno. Insomma non l’avrebbe lasciata l’anniversario del loro “Quasi primo bacio”. Se Dio esisteva non avrebbe permesso qualcosa di così atroce come essere mollata il suo compleanno, no?
 
Risa andò a fare colazione. Otani a quanto pareva era andato in spiaggia. Lei non aveva tanta voglia di seguirlo. Sembrava più uno zombie che una ragazza. Chiharu un po’ preoccupata la scosse e le chiese cosa succedeva. Risa dopo essersi risvegliata dal suo stato di trance spiegò che Otani le aveva chiesto di uscire. Nobu fece uno strano sorriso e disse che andavano a far shopping per quell’occasione. Nakao, intanto, sghignazzava sotto i baffi.
 
Risa venne trascinata in città come all’inizio delle vacanze. Venne portata anche in un negozio di intimo dove ci fu un accesa discussione tra lei e Nobu.
«Avanti Risa! Comprale! Ti staranno benissimo!»
«Sono troppo imbarazzanti da usare!»
«Scusa, ma vuoi usare mutande e reggiseni con conigli per tutta la vita?»
«E anche se fosse?»
«Sembreresti un idiota a chiunque lo sappia.»
«E perché lo dovrebbero sapere?»
«Perché se non lo compri lo andrò a dire al mondo intero!» Naturalmente era stata Nobu a concludere la discussione come vittoriosa mentre Risa sembrava piuttosto depressa.
 
La domenica venne passata in totale tensione dalla ragazza. Visto che non vedeva Otani in giro aveva pensato più volte di scappare però se lo avesse fatto tecnicamente si sarebbero mollati e lei non voleva. Iniziò a girare in tondo per camera sua come un animale chiuso in gabbia.  Da lì a poco sarebbe arrivata Nobu a sistemarli i capelli e Chiharu avrebbe dato una mano. Di certo le sue amiche non avrebbero permesso una sua fuga ma l’ansia era troppo forte per resistere. Era quasi peggio di quando aveva confessato a Otani di amarlo e aveva aspettato una risposta. Senti bussare alla porta e andò ad aprire. Entrarono le sue amiche con degli splendidi sorrisi. Come potevano sorridere in quella situazione? Lei riusciva a mala pena a respirare. Nobu la costrinse a sedersi e iniziarono a prepararla.
 
Finirono mezz’ora prima delle sei. Le ragazze lasciarono la stanza raccomandandole di stare ferma là. Una raccomandazione inutile visto che aveva il terrore di uscire. Probabilmente era orribile. Sarebbe sembrata solo una stupida spilungona. Non aveva il coraggio di specchiarsi anche se impazziva dalla curiosità di poter vedere la sua immagine allo specchio diversa dal solito. Chihatu le aveva fatto uno chignon. Terribile, pessima e orribile scelta. Pensava che se si fosse vista allo specchio avrebbe visto una giraffa e con i capelli raccolti non poteva sembrare più bassa o almeno avere l’idea di sembrare più bassa. Ebbe la tentazione di scioglierseli ma resistette. Con i capelli sciolti o raccolti sarebbe rimasta lo stesso troppo alta per Otani.
Cercava di evitare di fissare l’orologio che la tormentava col suo continuo ticchettare. Tic-toc, tic-toc. L’inferno sarebbe stato molto meglio. Prese a tormentarsi il labbro. Alla fine non l’avevano truccata quindi poteva morderselo finché voleva senza il rischio di rovinarsi il rossetto. A furia di mordicchiare senti il sapore ferroso del sangue sulla lingua e si maledì per la sua idiozia. Afferrò un fazzoletto e sperò che il labbro smettesse di sanguinare il prima possibile. Non voleva presentarsi dal suo ragazzo né con un cerotto né con un fazzoletto sulle labbra né con sangue che gocciolava. Il sangue si fermò.
La ragazzo si girò e guardò l’orologio.
Erano le sei.

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Capitolo 13
*** Finale ***


Uscì da camera sua a passo indeciso e tremante. Era decisamente rigida e a disagio. Scese lentamente le scale e arrivò in cucina. Lì c’era Otani in smoking. Risa trattene un risolino. Sembrava un elegantissimo pinguino.
«Quindi dove andiamo a mangiare?»
«Non c’è nessuno a casa. Mangiamo qua. Ti … ti va bene?»
«Ah … ok.» Il ragazzo le fece segnò di accomodarsi spostandogli la sedia e abbassando un poco la luce con il regolatore. Risa era davvero bella con quel vestito che le cingeva dolcemente i fianchi accarezzando le sue dolce e morbide curve anche se con quell’acconciatura sembrava avere il collo da giraffa.
 
Presero a mangiare nel più assoluto e imbarazzato silenzio. Il cibo era gustoso ma non talmente tanto da non parlare. L’unico momento in cui Otani fece sentire la sua voce fu per fare dei commenti sul cibo e Risa rispondeva sempre con un borbottio. Erano arrivati fin là e adesso? Era come se il mondo gli stesse crollando addosso.
Arrivati al dessert Risa smise di mangiare.
«Otani.»
«Cosa? » Risa apri la bocca e gli disse tutto. Tutti i suoi dubbi, tutte le sue paure. All’inizio la sua voce era tremolante ma poi divenne molto più decisa e si trasformò in quasi un urlo. Il suo sguardo era rivolto al cibo e non a Otani che la fissava in silenzio senza avere il coraggio d’interromperla. La guance di Koizumi divennero sempre più rosse e sembrava sul punto di mettersi a piangere da un momento all’altro. Le sue mani rafforzarono la presa sulla forchetta come se fosse un appiglio per non cadere. Sembrava che la sua voce fosse presente in quella stanza da sempre. Otani non seppe dire da quanto parlava e lui poteva solo ascoltare. Stavano per finire tutti i problemi. Quando smise di parlare fu come se una magia si fosse sciolta. Un pesante silenzio ritornò sulla stanza. L’aria sembrava davvero pesante e priva d’ossigeno. Nessuno dei due guardava in faccia l’altro. Il silenzio colmò il tempo per quella che sembrò un eternità. Otani non sapeva come agire. Non si aspettava che Koizumi gli dichiarasse sinceramente e apertamente tutti i suoi dubbi. Apri la bocca una o due volte per poi richiuderla senza essere riuscito a dire una parola.
Il silenzio venne bruscamente rotto dal rumore di una forchetta che cadeva su un piatto. Risa si alzò di scatto, si girò verso la porta e fece per andarsene quando Otani le afferrò il braccio. La ragazza si girò verso di lui.
Non le avrebbe permesso di andarsene un'altra volta come fece tempo fa. Se aveva imparato una cosa in quella terribile settimana con Nobu era che doveva agire d’impulso con le ragazze.
Fermando Koizumi le sciolse per sbaglio lo chignon. I morbidi capelli color miele le ricaddero sulle spalle e sulla pelle candida. Otani si prese un secondo per ammirare quello spettacolo per poi parlare. 
«Ti amo.» Gli occhi di Risa divennero lucidi. Stava per piangere di felicità. Un bellissimo sorriso si fece spazio sul suo volto.
«Stupido.» Lo baciò. Erano passate settimane dal loro ultimo contatto. Si resero conto che era passato troppo tempo. Otani provò una strana gioia a risentire il sapore di fragole di Risa in bocca e fu lo stesso per Risa con il sapore di menta di Otani. Non riuscivano a separarsi l’uno dall’altro. Era come se si stessero insegnando a vicenda come respirare. Dopo interminabili istanti si separarono per riprendere fiato. Ognuno guardò negli occhi l’altro. Risa iniziò col fiatone a cercare di parlare ma fallì i primi tentativi.
« … Sono … pronta.»
«Eh? Sicura?»
«Sì! Scemo!» Otani non replicò nemmeno a quell’insulto ma si fiondò sulle labbra della sua ragazza. Lentamente iniziò a spingerla verso il piano superiore per andare alle camere. Una volta salite le scale entrarono nella camera di Otani che era stata rimessa in ordine. I vestiti divennero improvvisamente troppo pesanti e iniziarono a toglierseli. Salirono sul letto continuando a baciarsi poi Otani si bloccò e lanciò un occhiata dubbiosa a Koizumi la quale rispose con uno sguardo deciso.
Iniziarono ad amarsi nel modo più profondo possibile rivelandosi a vicenda i loro più profondi sentimenti.
 
Il mattino dopo si svegliarono nello stesso momento. Koizumi era appoggiata al petto di Otani che la cullava con il battito del suo cuore e il respiro regolare, accarezzandole i capelli dolcemente.
«E adesso?»
«E adesso staremo sempre insieme.» Otani chiuse le labbra a Koizumi con un dolce e morbido bacio che la ragazza corrispose.
«Ti amo, nanetto.»
«Ti amo, gigantessa.»
«Dopo … spieghi te a Nobu perché le abbiamo lasciato i piatti da lavare?»
«Eh?»
 
 
Spazio autrice
La storia è finita. Forse il finale è un po’ deludente ma non mi veniva in mente altro. Un finale romantico e comico mi sembrava adatto a questa coppia. Mi è venuta una storia breve ma sono alle prime armi e per quanto mi sforzassi non riusciva a creare storie più lunghe quindi scusatemi.  
Grazie mille a chiunque abbia recensito o inserito la storia tra le seguite o l’abbia soltanto letta perché passava di qua. Mi ha fatto molto piacere leggere tutti i commenti e rispondere XD
Alla prossima!

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