Un amore nascosto

di Peucezia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Carolina ***
Capitolo 2: *** L'intendimento di Attilio ***
Capitolo 3: *** Una nuova possibilità ***
Capitolo 4: *** A pranzo con il marchese Carlo ***
Capitolo 5: *** Verso la meta ***
Capitolo 6: *** Innamorata? ***
Capitolo 7: *** La casa dei libri ***
Capitolo 8: *** Incontro ***
Capitolo 9: *** La famiglia ***
Capitolo 10: *** La cena ***
Capitolo 11: *** Chiacchiere fra amici ***
Capitolo 12: *** La lettera ***
Capitolo 13: *** Nel giardino ***
Capitolo 14: *** La partenza ***
Capitolo 15: *** Quattro anni dopo ***
Capitolo 16: *** Chiacchierando per strada ***
Capitolo 17: *** La casa di Carolina ***
Capitolo 18: *** L'ultima occasione ***
Capitolo 19: *** L'addio ***
Capitolo 20: *** Conclusione ***



Capitolo 1
*** Carolina ***


Il viaggio
 
Era una mattinata di aprile quando Attilio annunciò a sua figlia che sarebbe partita per Londra.
La ragazza si sentì fremere e abbracciò e baciò il padre con grande trasporto.
"Grazie caro babbo! Finalmente potrò visitare la città della mia povera mamma!"
Carolina riprese la lettura di una delle sue scrittrici preferite: Jane Austen che leggeva in inglese.
Stava leggendo Pride and prejudice e ammirava molto il personaggio di Lizzie Bennet che stimava ragazza forte e caparbia capace di rifiutare il matrimonio di convenienza, cosa che intendeva fare anche lei.

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Capitolo 2
*** L'intendimento di Attilio ***


Attilio amava molto sua figlia ma era un padre della sua epoca e quindi intenedeva far sposare sua figlia a un cugino della moglie più che cinquantenne e molto ricco. Di qui l'idea del viaggio a Londra. Aveva già scritto a Charles Forster-Steiner e questi, vedovo e senza prole si era mostrato ben lieto di prendere moglie con una giovane diciottenne assicurando ad Attilio che la ragazza avrebbe potuto leggere e fare ciò che più le aggradava ma suo compito sarebbe stato dargli almeno un erede. L'unica che conosceva le intenzioni reali di Attilio era miss Smith una delle due governanti di Carolina.

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Capitolo 3
*** Una nuova possibilità ***


Da parte di un amico di Attilio giunge una nuova possibilità per un'unione matrimoniale: il prescelto eventuale è un giovane conte marchigiano secondogenito di una famiglia assai nota e famosa per il suo amore per la cultura. A raccomandare il ragazzo lo zio di Roma che tra l'altro fa notare ad Attilio che preferisce il secondogenito al primo perché questi, giovane studioso di precoce genialità gli sembra un po' delicato e quindi poco adatto a un matrimonio in giovane età. Carolina si era accorta dell'arrivo di questo austero signore e aveva osservato dietro le quinte la richiesta di abboccamento assieme a miss Smith e alla giovane Jeanne , la sua istitutrice di francese. Il misterioso conte romano si era fermato a pranzo.

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Capitolo 4
*** A pranzo con il marchese Carlo ***


"Carolina, tesoro, oggi abbiamo a pranzo il marchese Carlo Antici di Roma." Carolina è sempre intenta nella lettura, stavolta ha tra le mani addirittura il proibito e vituperato François Villon che assieme a Cecco Angiolieri legge sempre con gran divertimento. Il conte si avvicina alla ragazza nella sala di lettura e le bacia la mano con galanteria "Questa fanciulla mi ricorda i miei nipoti sempre immersi negli studi" "Quanti anni hanno i suoi nipoti conte?" Chiede Carolina curiosa "Ho due nipoti maschi e una nipote che amano molto studiare. Il prmogenito ha quasi venti anni, il secondo più di diciotto e la minore diciassette" "Vorrei conoscerli…sono sempre sola, i miei unici compagni sono i libri e le mie care istitutrici di conversazione…comunque caro babbo vorrei una persona per conversare in spagnolo, sono già a buon punto con il suo studio" "Mio nipote maggiore ama molto le lingue straniere" "Dev'essere una persona interessante…." Attilio interviene: "Cara, hai sempre voluto recarti persso la Basilica di Loreto. A giorni potrai andarci e dopo sarai ospite dai nipoti del conte Carlo. Il cognato e la sorella , genitori dei tre contini che già ti stanno così simpatici ti ospiteranno" "Ma è stupendo..come sono contenta! E quando partirò per Londra?" "In maggio, quando il tempo sarà più adatto per traversare il mare"

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Capitolo 5
*** Verso la meta ***


Accompagnata da Jeanne e miss Smith Carolina si approssima al suo primo viaggio senza la compagnia di Attilio. Le sue intenzioni sono ben lontane da quelle di suo padre ma sente che l'incontro co questi contini potrebbe cambiarla per sempre. La sua fantasia si accende più per il secondogenito descritto come giovane alto e di belle fattezze per il primo, descritto come ragazzo solitario e assai studioso ma anche un po' delicato di complessione perché lo sente vicino al suo bisogno di studiare e riflettere sulla vita. All'alba con i cavalli strigliati e abbeverati le tre donne salgono sulla carrozza per raggiungere Loreto. A tarda sera la carrozza si ferma a Jesi. "Che peccato avrei sperato di giungere a Loreto questa sera stessa" A Jesi nella locanda si trova nuovamente il conte Carlo che si recava nella residenza avita nelle Marche

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Capitolo 6
*** Innamorata? ***


All'alba la carrozza della contessina parte verso Loreto. La visita nella basilica illumina la ragazza che da tempo desiderava visitare la Santa Casa. Chiede con fervore di non sposare nessuno senza amore preferendo restare sola piuttosto ed è ascoltata da miss Smith che proprio per fuggire a un matrimonio non voluto ha pensato di lasciare la sua patria aiutata da lord Byron che conosceva suo zio. Dopo aver consumato un frugale pasto Carolina riparte per la meta. Deve fermarsi colà per circa quattro giorni e trema all'idea "Non conosco nessuno…come potrò fermarmi per tanto tempo…eppure sento che riuscirò a parlare con il contino maggiore…mi piace anche il suo nome…." "Miss Carolina, are you falling in love with a boy you never saw?" "I don't know..but his uncle described him in a strange way... I daresay I could love but him"

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Capitolo 7
*** La casa dei libri ***


Tra Loreto e la cittadina che l'avrebbe ospitata la distanza era minima. La carrozza arriva nei pressi di Montemorello nel primo pomeriggio quando tutto intorno è riposo e silenzio "Guarda che palazzo enorme..secondo me ci saranno almeno cento stanze!" Carolina scende dalla carrozza aiutata dal cocchiere della famiglia che dovrebbe ospitarla. La servitù si dispone per accogliere contessa e governanti. La ragazza viene accompagnata lungo la scalinata e la sua attenzione è immediatamente catturata da una stanza interamente ricoperta di libri.

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Capitolo 8
*** Incontro ***


Senza curarsi d'altro Carolina entra in quella camera per lei fatata e osserva in trance tutti i libri che quasi la rivestono "E' un paradiso!" L'eccitazione è tale che non si accorge del giovane minuto seduto a un tavolino accanto alla finestra intento a scrivere e con davanti un grosso tomo. Carolina attraversa la stanza e gli va incontro "Buon pomeriggio! Sono Carolina Wesley Landi dei conti in Siena" "Piacere" risponde il giovane senza smettere di scrivere "Tu sei il primogenito..ti ho riconosciuto subito…tuo zio mi ha detto che ami molto studiare…anche io adoro leggere..mi piacciono di più gli autori inglesi però…" Il giovane non si scompone "Scusami..ti ho disturbato…" Carolina indietreggia senza volgere le spalle al suo interlocutore "Ero impegnato a scrivere degli appunti per un mio diario.."

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Capitolo 9
*** La famiglia ***


Alle spalle Carolina sente rumore e scalpiccìo di passi. L'intera famiglia è schierata. Il conte padre le fa un galante baciamano scusandosi per non averla fatta ricevere come sarebbe d'uopo a una fanciulla di alto rango. Carolina viene invitata a visitare la casa accompagnata dal secondogenito e dall'unica sorella. Con sommo dispiacere si distacca da quel giovane minuto, dai profondi occhi azzurri, fronte spaziosa e folta capigliatura che rimane curvo sulle sue carte. Accetta con educazione la compagnia degli altri due ragazzi ma rimane assorta e chiede continuamente che ai due si aggreghi il fratello maggiore. "Mio fratello è fatto così, se non completa i suoi scritti non lo vedrai uscire..ma da quel che mi dici hai molte cose in comune con lui, anche lui ama le lingue straniere e legge e parla l'inglese" confida la sorella.

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Capitolo 10
*** La cena ***


Ore 19: tutta la famiglia è a tavola per la cena insieme al precettore, a Carolina e alle sue due governanti a cui rivolge la parola nella loro lingua madre. Viene offerta carne e il primogenito si fa aiutare da suo padre per tagliarla. Carolina sorride :”Anche mio padre lo fa per me..” La sorella esercita il suo francese con la governante di Carolina. La contessina sorprende il conte padre con le sue risposte argute tese a mostrare la sua indipendenza spirituale ma anche tese a far breccia in quel ragazzo taciturno che sembra avere la testa altrove. La sorella fa una pacata richiesta a suo padre: “ Signor padre possiamo trattenerci con Carolina e le sue governanti noi tre dopo la cena?” “Sì certamente, io mi fermerò nel mio studiolo”.

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Capitolo 11
*** Chiacchiere fra amici ***


Dopo cena il ragazzo taciturno si trasforma e intrattiene l’ospite facendola ridere più volte. Carolina è completamente presa “Mi piace la tua persona..sei intelligente, colto e anche spiritoso.Ho sempre voluto scegliere da sola le persone che vorrei frequentare. La personalità di Lizzie Bennet personaggio di “Orgoglio e pregiudizio” mi attrae ed è il mio riferimento.Se vuoi ti lascio la copia in inglese che ho portato con me” “Preferisco i saggi ai romanzi..quelli li ama mia sorella” “Alle donne i romanzi piacciono di più…ma io non voglio essere una donna comune e secondo me anche tua sorella non lo è. Vorrei farti leggere una cosa e attendo una risposta” “Non tutte le domande ricevono risposte” “Questi giorni qui io li ricorderò per sempre”

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Capitolo 12
*** La lettera ***


E' notte e Carolina inizia a scrivere una lettera in inglese al fine di non farla intercettare da altri. "Since the first moment I understood you are a special person…but I know my feelings could not have a happy end. Please I'll wait for you in the garden. Next morning I'll go back home..I just want to remember" "Dal primo momento ho compreso che sei una persona speciale ma so che i miei sentimenti non potrebbero avere una felice conclusione. Per favore ti aspetterò nel giardino. Domattina tornerò a casa. Voglio solo ricordare". Si sveglia all'alba e posa la lettera tra le carte del giovane sul tavolino che è solito occupare poi torna nella stanza e inizia a leggere La nouvelle Heloise.

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Capitolo 13
*** Nel giardino ***


Dopo aver fatto colazione da sola con le governanti, Carolina scende in giardino a prendere il pallido sole d'aprile in compagnia della sua governante inglese perché vuole leggere e commentare "Emma".L'altra governante annuncia ai contini la decisione della contessina e si ferma a leggere nella sala. Tra le carte vergate con la sua minuziosa e minuscola grafia il giovane conte trova la lettera di Carolina , chiama allora sua sorella e comunica che si assenterà brevemente. Carolina lo vede arrivare da lontano e chiede alla sua accompagnatrice di tenersi in disparte. Poi resta immobile a leggere sulla panchina. "Ho letto." "Domattina parto e a breve andrò a Londra..mio padre vorrebbe vedermi sposa a un uomo anziano ma ricco , me lo ha rivelato la mia governante, ma io rifiuterò. Non intendo maritarmi per forza. Volevo dirti che ti amo e ti amerò sempre" poi ardita lo bacia sulle labbra e scappa via.

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Capitolo 14
*** La partenza ***


Scossa per l'ardire Carolina fa dire dalle sue governanti che preferisce restare in stanza per prepararsi al viaggio di ritorno che l'aspetta.Consegna un bigliettino alla sua governante inglese che dovrà recapitare all'oggetto del suo amore stando bene attenta alla sorveglianza familiare precisa e ossessiva. La governante riesce così a raggiungere il tavolino del giovane quando tutti dormono e a posare il biglietto tra le carte come aveva suggerito la contessina. "So che un giorno sarai famoso e la tua vita diverrà pubblica..ti chiedo di non fare mai menzione di me…io non esisto, non sono mai esistita". Alle primi luci dell'alba salutata dalla giovane contessa sorella Carolina lascia per sempre il palazzo.

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Capitolo 15
*** Quattro anni dopo ***


Roma dicembre 1822 Alcune cose sono passate da quell'aprile: Carolina è stata in Inghilterra e ha rifiutato il matrimonio combinato con l'anziano nobile ma, complice il suo padrino barone Nazzari, ha accettato le nozze in articulo mortis con un vecchio e solitario marchese di cui è diventata ricchissima e unica erede. La passione per i viaggi e gli studi continua ed è per visitare le biblioteche e i musei della città che Carolina ha deciso di spostarsi in una delle residenze del consorte defunto appena sposato. E' una giornata grigia e la giovane contessa divenuta ora marchesa Crisci si reca presso una libreria che le consente di leggere in originale le prime opere di Lamartine. Preferisce camminare e si accompagna a miss Smith. Per strada le sembra di vedere una sagoma nota e accelera il passo fino a scontrarsi con la figura poc'anzi lontana. "A Roma…che incontro felice…! " esclama Carolina festosa.

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Capitolo 16
*** Chiacchierando per strada ***


"Non avrei mai pensato di vederti qui..credevo che saresti rimasto per sempre nel tuo palazzo avìto…in questi anni, malgrado il mio gesto ardito e la mia esplicita richiesta di considerarmi mai esistita spero che un poco sia rimasta nei tuoi ricordi.Molto è cambiato da allora, ma i miei pensieri e il mio modo di essere non è mutato e non muterà mai." "Sei fuggita. Avrei voluto darti un cenno di saluto" "A una persona così ardita? Ho riflettuto tanto sul mio gesto e lo rifarei centuplicato. Sono riuscita a leggere e sapere di te. Sarai grande, ma il tuo destino non ti porterà a trovare pace in questi anni. Io ho rifiutato gli intendimenti di mio padre ma un uomo che amavo come un nonno, saggio e solitario ha legato il suo destino al mio pochi attimi prima che lasciasse questa terra.Sono più ricca di denari e d'animo e più libera ma dopodomani ripartirò per Siena per trascorrere le feste con mio padre.Se nulla ti vincola vorrei mostrarti la mia residenza in città" Ccarolina è vezzosa nel suo cappottino stile inglese.Porge la mano guantata al giovane di cui nota una postura non più eretta come quattro anni prima e lo invta a seguirlo.

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Capitolo 17
*** La casa di Carolina ***


Dopo una decina di minuti il terzetto raggiunge la residenza di Carolina in via Condotti a poca distanza dalla residenza dei parenti del conte marchigiano. Una ampia scalinata e grandi saloni con alti camini sempre accesi e dappertutto libri a vista in mobili che raggiungono le volte. Carolina si toglie il cappotto e lo porge al maggiordomo. L'abito attillato esalta il seno generoso. "Fausto, devi andare a casa dei parenti del conte e riferire che sarà mio ospite per oggi. Stiano tranquilli fino a domattina. Si farà tardi e non è opportuno uscire da soli" dice imperiosa al suo famiglio. L'ospite si schermisce "Ringrazio molto. Ero uscito a fare quattro passi, è raro che esca da solo, non sono ancora pratico della città anche se sono qui da parecchie settimane" "Il piacere è mio .Temo non ci sarà più possibilità di incontrarsi, devo cogliere orazianamente l'attimo. Ho incrociato l'anno scorso a Trinità dei Monti Keats, gli ho parlato a malapena. Ora non mi è più possibile farlo"

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Capitolo 18
*** L'ultima occasione ***


Carolina dispone per il pranzo. "Saranno miei ospiti alcuni amici inglesi di passaggio. Intendono scendere a Pompei per gli scavi e poi fermarsi a Napoli. Trovano l'Italia incantevolmente selvaggia.Roma gli piace, amano il Foro e il bestiame che si nutre accanto ai resti di antichi splendori e amano discutere di letteratura. Se si vuole parlare di arte e letteratura a Roma occorre rivolgersi agli stranieri. Roma è grande, immensa e provinciale e i nobili sono più ignoranti della plebe." L'ospite sorride amabile, in segno di assenso. La serata trascorre lietamente tra conversazioni letterarie e considerazioni su Roma, città che molto ha avuto e troppo ha perso ma si fa tardi. Tutti gli invitati vengono alloggiati in casa per non uscire a tarda ora. Carolina accompagna il suo ospite nella sua stanza. "Ho fatto questo perché anche se niente rimarrà di me, volevo esserti accanto per un'ultima volta. E' triste amare senza essere riamati e io ti amo malgrado tutto.La tua mente è più forte di ogni cosa" lo bacia appassionatamente.

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Capitolo 19
*** L'addio ***


La mattina dopo Carolina lieta come non mai e ancora in vestaglia reca personalmente il vassoio con la colazione al suo ospite che è ancora a letto. "Ho portato cioccolata e biscotti ma anche un croissant. Il mio cuoco pasticciere ha vissuto a Parigi e ha imparato a prepararli." Lo guarda con occhi di sogno "Non ci vedremo più, non ci sentiremo più ma rimarrai comunque nel mio cuore e in quello di tanti.Soffrirai e la consolazione di una vita immortale nella mente di molti non ti potrà aiutare, ma spero che ti possa risollevare il pensiero nei momenti di abbattimento". Carolina lo bacia sulla guancia "Ci salutiamo dunque, addio addio!" Due ore dopo l'ospite esce di casa Carolina lo segue con lo sguardo dalla finestra.

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Capitolo 20
*** Conclusione ***


Il mio omaggio a un film che mi è piaciuto molto e a un grandissimo poeta che amo termina qui , spero vi sia piaciuta la mia fan fiction e che abbiate capito chi è il misterioso giovane di cui si innamora Carolina, simbolo di tutte quelle che lo hanno amato ma in silenzio poiché lo hanno incontrato solo tra i libri cento e passa anni dopo la sua morte.

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