amori a confronto

di martadr
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sorpresa!! ***
Capitolo 2: *** non potrei immaginare la mia vita senza te ***
Capitolo 3: *** moglie e madre, o sorella? ***
Capitolo 4: *** l'addio al nubilato lo organizzo io!!! ***
Capitolo 5: *** grazie ***
Capitolo 6: *** e io che c'entro???? ***
Capitolo 7: *** tu fidati ***
Capitolo 8: *** Addio al nubilato ***
Capitolo 9: *** perdonare o non perdonare? parte 1 ***
Capitolo 10: *** perdonare o non perdonare? - parte seconda ***
Capitolo 11: *** perdonare o non perdonare? - parte terza ***
Capitolo 12: *** il giorno più bello - PdV Guido ***
Capitolo 13: *** il giorno più bello - PdV Azzurra ***



Capitolo 1
*** Sorpresa!! ***


CAPITOLO 1

3 MESI DOPO LA SCENA AL CAMPO VOLO

ANGOLO DIVINO

Mentre al bar si svolge il solito tram tram mattutino di gente che va e viene, caffè bevuti al volo tra una chiacchiera e l’altra, una Margherita tutta assonnata entra con la piccola Anna tutta sorridente in braccio
“Buongiorno Margherita” disse suor Angela
Margherita non rispose, si limitò a guardare la suora come se la volesse….uccidere!!
“Mamma che faccia Margherita…ma che è successo?” replicò la suora
“Glielo dico io cos’è successo” incalzò Nina, “è successo che Anna ha confuso il giorno per la notte…sono due giorni che alla luce del sole sta buona buona, riposa, dorme…ma appena cala la notte si esercita in vocalizzi per ore e ore, neanche puntasse a diventare una cantante lirica” spiegò Nina con la sua solita ironia mentre si affaccendava ad apparecchiare la tavola.
“non so più cosa fare suor Angela” disse Margherita sbuffando, ormai al limite delle forze “io lo so che quando mettono i denti i bambini strillano, ma io non ce la faccio più” “dillo a me” incalzò Nina. Margerita la guardò storto e continuò “sono notti che non dormo, e da domani dovrò riprendere anche i turni di notte” sbuffò quasi sull’orlo delle lacrime.
“ma non c’è niente che si possa fare per tenerla sveglia di giorno in modo che la notte dorma?qualcosa che magari ti permetta di riposare un po’ anche in vista dei turni di notte?” chiese suor Angela?
“eh no eh…non guardate me” disse Nina sentendosi gli occhi addosso, “sono gli ultimi due giorni di vacanza, lunedì rincomincia la scuola, e oggi tornano sia Alice che Gregorio…no, no, no, non ho tempo” disse secca la ragazza.


STUDIO LEGALE BRAMBILLA

“beh signorina Francini, le sue referenze sono ottime, ma posso permettermi di chiederle perché ha lasciato il posto di assistente del prof. Corsi? Il prof. Corsi è un ottimo professore ed è stato un ottimo avvocato, avrebbe avuto molto da imparare da lui”
“lo so avvocato, lei ha perfettamente ragione” annuì Rosa, non troppo sorpresa dalla domanda. “il prof. Corsi è stato un ottimo insegnante e spero di poter continuare ad apprendere quanto più possibile da lui, ma dopo un’attenta valutazione, ho preferito incominciare a cercare uno studio dove poter iniziare il praticantato come avvocato, piuttosto che come assistente di un docente. Non mi fraintenda, il lavoro che avevo mi piaceva davvero molto, ma il mio sogno è sempre stato quello di diventare un avvocato, e credo sia arrivato il momento di iniziare a perseguire questo sogno seriamente” concluse Rosa con un sorriso.
“bene, in tal caso, se è convinta della sua scelta, non vedo perché tergiversare oltre. Se per lei va bene può cominciare Lunedì mattina. L’avviso già, il lavoro di avvocato non è facile, e quello di un praticante ancora meno. Se però si dimostrerà, come sembra, una persona seria e responsabile, precisa e puntuale, sono sicura che andremo d’accordo, e che farà strada”
“grazie avvocato” disse Rosa alzandosi e stringendogli la mano “ grazie per l’opportunità, non la deluderò”.


FERMATA DEI PULLMAN DI FABRIANO

“Nina!!!” gridò Alice scendendo dal pullman dopo aver adocchiato la ragazza
“Alice” disse Nina colta alla sprovvista, era talmente sovrappensiero che non si era accorta dell’arrivo dell’autobus “bentornata” le sussurrò mentre si abbracciavano dopo 3 lunghi mesi in cui non si vedevano.
“Grazie, Londra è stata una magnifica esperienza, ma sono felice di essere a casa” confessò sorridendo la ragazza, poi le cadde lo sguardo…”Ma ciao piccola Anna…e tu come stai? Sei cresciuta un sacco” Alice disse rivolta verso la piccola che ridacchiava mordicchiando il suo giocattolino “hai cambiato di nuovo lavoro? Noi teen.ager non ti bastavamo? Hai optato per l’asilo nido??” scherzò Alice rivolta verso Nina. “lascia stare vah, è tutta colpa di Suor Angela, mi ha incastrata” Sbuffò Nina incominciando ad avviarsi con Alice che se la rideva sotto i baffi. “comunque non pensare di cavartela, voglio sapere tutto nei minimi dettagli di Londra….hai capito?????” “si signora” e ridendo continuarono la loro strada per raggiungere il convento.


BAR DEGLI ANGELI

Rosa non fece in tempo ad entrare che venne subito fermata da Suor Angela
“Allora??? Com’è andata?”
Rosa presa un po’ di sorpresa “Suor Angela ma la vuole finire di farmi gli agguati??” e tirò un sospiro di sollievo , poi sorridendo continuò “comunque è andata benone. Inizio lunedì”
“Dio sia lodato. Brava bravissima, non avevo dubbi che ti avrebbero presa”
Proprio in quel momento si sentì un rumore nel chiostro e Rosa e Suor Angela si precipitarono a vedere cos’era successo.
“shhh fai piano o rovinerai tutto” le due sentirono sussurrare dal lato opposto del chiostro “mica ho fatto apposta, uffa”
Rosa e Suor Angela si avvicinarono allora verso le voci e appena girarono l’angolo rimasero scioccate
“Azzurra, Guido”  esclamò la Suora “ che ci fate qua??quando siete tornati??”
I due che erano mezzi piegati dietro il muretto nel tentativo di arrivare all’appartamento di Guido senza farsi vedere, si alzarono, si girarono e si guardarono, poi guardarono verso Rosa e Suor Angela e insieme esclamarono “Sorpresa”.

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Capitolo 2
*** non potrei immaginare la mia vita senza te ***


CAITOLO 2 – non potrei immaginare la mia vita senza te

BAR DEGLI ANGELI
“Allora? Si può sapere perché non ci avete detto che tornavate?” chiese suor Angela?
“Beh che bel comitato di accoglienza, Suor Angela” le rispose Azzurra con un sorriso finto-offeso “certo che almeno un ciao, come state, bentornati poteva anche dircelo”
“Oddio scusasaaaa” disse la suora abbracciandola forte “sono rimasta così scioccata dal vedervi qua che me ne sono dimenticata” poi guardando Guido e Azzurra disse “Bentornati, davvero, sono felice di vedervi, com’è andato il viaggio?”
“Benissimo” rispose azzurra sorridendo e stringendo la mano di guido tra le sue “l’America è bellissima, Achille ha passato buona parte del tempo in ospedale, ma non potendo stare sempre li con lui per via degli orari di visita, abbiamo avuto un sacco di tempo per girare, Davide non si è mai divertito tanto”
“a proposito di Davide, dov’è?” chiese Suor Angela
“sta arrivando” disse Guido “è passato un attimo a casa del nonno a lasciare una cosa”
“da solo??” chiese Suor Angela
“Suor Angela, la casa di Achille è dall’altra parte della strada” le sussurrò quasi divertito Guido colpito dallo sconcerto di Suor Angela
“già è vero, è che è così piccolo ancora” disse suor Angela
Guido e Azzurra si guardarono ridacchiando “si, si, proprio piccolo”
Suor Angela e Rosa li guardarono stranamente
“Beh, io vado a portare i bagagli in camera” disse Azzurra alzandosi dalla dalle gambe di Guido su cui era seduta “Rosa, vieni con me?”
“Certo” rispose la sorella
Proprio mentre stavano per uscire, entrò Davide che salutò Rosa con un sorriso ma senza soffermarsi troppo e si diresse verso Suor Angela e Guido
“Ma sei sicura Azzurra che avete riportato a casa lo stesso Davide? Che gli hanno fatto in America, l’allungamento del corpo?” chiese Rosa quasi sconvolta
“è cresciuto eh?”
“alla faccia del cresciuto” si scambiarono uno sguardo complice ed uscirono in direzione della camera di Azzurra.
“Papà, Suor Angela” Chiamò Davide entrando al bar
“Davide” esclamò suor Angela, poi osservò il ragazzo “ma che ti davano da mangiare in America? Quanto sei cresciuto??” quasi stupita e poi si avvicinò per abbracciarlo “mamma mia sei quasi alto quanto me”
“Suor Angela, come sta? È bello rivederla”
“Anche per me tesoro è bello rivederti, qui tutto il solito, tu come stai? Com’è andata in America?”
“Benone, l’operazione del nonno è andata alla grande, dovrà fermarsi la ancora per un po’ per finire la riabilitazione, ma ha detto che prima di Natale sarà di ritorno”
“bene, sono proprio contenta.” Lo guardo sorridendo Suor Angela “ e tu? Sei pronto per tornare a scuola?”
“mmm si, è per quello che siamo tornati prima, Azzurra e papà non volevano che perdessi giorni di scuola” disse Davide un po’ abbacchiato “io avrei preferito stare in America un altro po’”
“Dai Davide ne abbiamo già parlato” gli disse guido con un tono sicuro ma rassicurante “in America ci torneremo, andremo a fare una bella vacanza tutti insieme e vedremo le cose che non abbiamo fatto in tempo a vedere questa volta, adesso però è tempo di andare a scuola, ok?”
“si si lo so, preferivo comunque l’America”
E Guido a Suor Angela si misero a ridere, guardando l’espressione sconsolata del bambino.

CAMERA DI AZZURRA E ROSA
“Allora? Com’è andato il viaggio?” chiese Rosa
“Benone, abbiamo visto un sacco di cose, l’America è davvero bella” disse Azzurra, ancora intenta a rovistare nel suo bagaglio “ci sei mai stata tu?”
“no, mai avuto le possibilità” sospirò Rosa
Azzurra lasciò stare quello che stava facendo e si voltò verso la sorella. Le si avvicinò, la abbracciò poi le prese il volto tra le sue mani “mi sei mancata”
“anche tu” le rispose la sorella
Poi le due si sedettero sui rispettivi letti, una di fronte all’altra
“Rosa, prima che noi partissimo non abbiamo avuto molto tempo di parlare io e te. Come stai?”
“benone, stamattina ho fatto un colloquio per praticante in uno studio di avvocati, e indovina un po’? mi hanno presa” disse Rosa sorridendo “inizio lunedì”
Azzurra abbozzò un sorriso “non avevo dubbi che ti avrebbero presa, sarebbero stati degli stupidi altrimenti” poi attese qualche secondo “ma non era questo di cui volevo sapere, sai a cosa mi riferisco”
Rosa guardò la sorella e divenne un po’ più seria “si lo so” sospirò “non ti dirò che è sempre stato facile, non ti dirò che Guido non mi è mai mancato, ne che ogni tanto ti ho invidiata per il tuo posto accanto a lui nel vostro viaggio” Rosa prese la mani di Azzurra e continuò “ma sapere di aver preso la decisione giusta, sapere di aver detto la verità per il bene di tutti, mi aiuta molto.” “Azzurra, Guido è sempre stato innamorato di te, sempre. Io l’ho sempre saputo, mi illudevo che fosse solo uno strascico del vostro amore passato, mi illudevo che avrei potuto fargli cambiare idea, ma in fondo in fondo sapevo che quella che voleva eri tu. Si vedeva da come ti guardava, da come gli si illuminavano gli occhi quando ti vedeva con Davide, la sua famiglia eravate voi, siete sempre stati voi. Una volta sono entrata in casa e lui era seduto al tavolo e nelle mani stringeva una foto di quando eravate a Berlino,… lo sguardo che aveva …  non ho mai visto un uomo amare e soffrire tanto per qualcuno. Abbiamo solo bisogno di tempo Azzurra, in questi mesi già ho iniziato ad abituarmi un po’ all’idea, grazie anche alle foto che ci avete mandato, e adesso, piano piano, vedendovi qui tutti i giorni, vedendo l’amore che provate l’uno per l’altro, vedrai che tutto si assesterà. Sarà sempre facile? No, ma questo non toglie che è la cosa giusta. Non potrei mai vivere sapendo che ho reso infelice le persone che per me sono più importanti Tu, Guido e Davide. Dammi solo un po’ di tempo e vedrai che tutto si sistemerà”
“ti voglio bene, lo sai?” le disse Azzurra gettandole le braccia al collo “prima di sapere che siamo sorelle, ho sempre detto che non avrei mai voluto una sorella, mai. Ma poi sei arrivata tu, non ci siamo volute, ma ci siamo trovate, e ora ringrazio tutti i giorni Dio per avermi mandata te. Forse non ci siamo proprio prese benissimo da subito “ si guardarono e sorrisero “però ora non potrei immaginare la mia vita senza di te”.
“nemmeno io”

APPARTAMENTO DI GUIDO
“papà, ma Azzurra dov’è? È da un po’ che non la vedo”
“credo sia in camera sua a disfare i bagagli” disse Guido “e a parlare con Rosa”
“ah” esclamò Davide “non sarà facile vero?”
“vedi Davide, non sempre le cose giuste sono facili, ma se si fanno consapevoli del fatto che sono quelle giuste, alla fine si supera tutto. Per Azzurra e Rosa sarà così vedrai. Sono entrambe due donne forti e intelligenti, e si vogliono bene. Rosa sa che io amo Azzurra e Azzurra sa che Rosa ha bisogno di un po’ di tempo. Vedrai che tutto andrà per il meglio”
E Davide annuì, poi diventò tutto pensieroso e rivolto verso Guido “e a me, quando lo fate un fratellino?” e si mise a ridere
“Davide!!” lo guardò tra il comico e l’esasperato Guido “ne abbiamo già parlato”
“si si lo so, prima la casa, il matrimonio e poi forse un fratellino” ripetè quasi fosse una tiritera il bambino “uffa” e se ne andò in camera sua sotto gli occhi ridacchiati di Guido.

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Capitolo 3
*** moglie e madre, o sorella? ***


CAPITOLO 3 – moglie e madre, o sorella?

BAR DEGLI ANGELI

Era ora di cena al convento e mentre le ragazze si sbrigavano ad apparecchiare la tavola, Nina stava finendo di preparare la cena, quando si avvicinò Azzurra.
“allora? Gregorio dov’è? Ancora in Africa” la stuzzicò l’amica
“mmm a quest’ora dovrebbe essere in fase di atterraggio a Fiumicino” disse con gli occhi quasi sognanti la ragazza “verso le 23 dovrebbe arrivare qui a Fabriano”
“missione finita?”
“si, da lunedì rincomincia la scuola e tutto tornerà come prima” rispose Nina felice
“e chi l’avrebbe mai detto che Nina Cristaldi, la strega, sarebbe diventata il romanticismo in persona” se la ridacchiò Azzurra
“ma quale romanticismo” riprese subito il suo ruolo Nina “è che insomma, è stato via tanto” cercò di giustificarsi “e sono contenta di rivederlo”
“se se..” ridacchiò Azzurra
“te piuttosto? Quel fantomatico vestito da sposa appeso nell’armadio? Hai intenzione di usarlo prima o poi o lo lasci li a marcire?”
Nina non ottenne risposta, quindi si girò per guardare Azzurra e la trovò con lo sguardo basso pensierosa
“ehi che c’è? È successo qualcosa? Non dirmi che tra te e Guido ci sono di nuovo dei problemi?”
“no no, tra me e Guido va tutto alla grande” rispose l’amica risollevando lo sguardo “e Guido vorrebbe anche che ci sposassimo, ed in fretta per giunta, dice che abbiamo già perso troppo tempo”
“e allora il problema qual è? Non dirmi le tue solite fisime sul diventare mamma vero Azzurra perché giuro che questa volta ti picchio”
Azzurra sorrise alle parole dell’amica poi guardò verso Rosa e fece un cenno con la testa, come a dire a Nina di seguire il suo sguardo
“Non credo sia pronta per vedermi sposare Guido, e io voglio mia sorella al mio matrimonio”
Nina sospirò “Azzurra, io capisco questa tua preoccupazione, ma Rosa è adulta e non è stupida, l’ha sempre saputo che prima o poi Guido sarebbe tornato da te. Sa anche che prima o poi vi sposerete, sa che dovevate farlo prima di…beh hai capito, quindi non credi di sottovalutare un po’ tua sorella?”
“sarà, io so però che quando pensavo che Guido e Rosa si sarebbero sposati, volevo morire, non potevo neanche pensare di restare a vedere il matrimonio. È la ragione che mi ha spinto a chiedere ad Achille  di andare con lui in America. Non potrei farle questo”
“ascolta Azzurra, tu e Guido avete già sprecato troppo tempo. È ammirevole il fatto che tu voglia non far soffrire Rosa, ma non puoi rinunciare alla tua felicità, ne tantomeno far rinunciare a Guido e Davide la loro”
“cosa c’entra Davide? Io sono e sarò sempre li per lui come lo sono sempre stata”
“non ti è mai passato per l’anticamera di quel cervellino che ti ritrovi che forse Davide vorrebbe averti come madre?”
“io sono già sua madre, anche se ufficialmente sono solo la sua tata” disse con gli occhi rivolti al cielo
“appunto” sottolineò Nina “ufficialmente sei solo la sua tata. Lo so che tu ti senti sua madre, e so che lui ti vede come tale, ma che ne diresti di ufficializzare le cose?”
“in che senso scusa?” chiese Azzurra un po’ confusa
“mai pensato di adottarlo legalmente?”
“adottarlo legalmente?” ripetè Azzurra, iniziando a capire dove voleva andare a parare Nina
“esatto, adottarlo legalmente. Sai però cosa serve per poterlo adottare legalmente? Una coppia sposata”
“cavolo, non ci avevo mai pensato” disse Azzurra con lo sguardo rivolto verso Davide che stava scherzando con Guido
“Azzurra, non ti sto dicendo di calpestare i sentimenti di Rosa, per carità. Però non puoi neanche calpestare quelli di Guido e Davide. Prenditi un po’ di tempo, parlane con Guido, parlane con Rosa. Ma se l’unico motivo che ti spinge a rimandare le nozze è Rosa, beh direi che è arrivato il momento di non rimandare più.”
 

STANZA DI DAVIDE

“Dai Davide, sotto le coperte che è tardi” disse Azzurra
“stai qui con me un pochino Azzurra?”
“Certo amore mio, fammi un po’ di posto”
Azzurra si sdraiò nel letto con Davide e iniziò ad accarezzargli la testa
“Allora Davide, sei contento di rivedere tutti i tuoi amichetti lunedì?”
“si certo, però non è che se stavamo in America ancora un po’ mi dispiaceva” disse un po’ malinconico
“a chi lo dici” rispose Azzurra mezza sorridente e mezza pensierosa
“Azzurra, posso chiederti una cosa?”
“certo amore, dimmi”
“quando potremmo tornare a vivere tutti insieme? Come a Berlino e come in America?”
“te domande facili mai eh” disse Azzurra con un tono finto-scocciato e Davide se la rise. “non lo so amore, ma spero presto. Lo sai come la pensano Suor Costanza e Suor Angela riguardo alla convivenza, ti ricordi cos’è successo quando ero andata a convivere con Dario?” e Davide annuì
“ma allora, se il problema è che non siete sposati, perché non vi sposate?” chiese Davide con aria finta-ingenua
“eh, perché non ci sposiamo?” ripetè Azzurra cercando di guadagnare tempo per spiegare a quel bambino che lei tanto amava il perché. “Vedi amore, a volte ci sono delle cose che noi vorremmo tanto fare, ma che se noi facciamo fanno soffrire altre persone, a volte persone a cui noi vogliamo bene”
“Rosa?” la interruppe Davide
“si amore” disse Azzurra baciandogli la testa “vedi non è che io non voglia sposare tuo padre, anzi” enfatizzando l’anzi “ma non voglio far soffrire Rosa, e non so proprio come unire le due cose piccolo”
“perché non ne parli con lei? Magari a lei non dispiace poi così tanto” tentò Davide
“eh magari fosse così semplice. Comunque tu non ti devi preoccupare ok? Vedrai che il modo lo trovo, devi solo darmi un po’ di tempo ok? E ti prometto che sistemerò tutto”
“ok, però non metterci troppo” disse Davide sorridendo
“adesso dormi che è tardi” e gli diede un bacio sulla fronte “io vado a dare la buonanotte a tuo padre e poi me ne vado a letto anche io, che sono morta” enfatizzò l’ultima frase alzandosi dal letto “buonanotte amore, sogni d’oro” spense la luce e chiuse la porta
 

CUCINA DI GUIDO

“si è addormentato?” chiese Guido vedendo entrare Azzurra
“quasi” disse lei con un sorriso, poi si avvicinò al suo fidanzato, gli strinse le braccia intorno al collo e gli diede un leggero bacio sulle labbra “tu che stai facendo invece?”
“stavo finendo di scrivere una mail al rettore dell’università per sapere i miei orari per questo semestre”  disse Guido tirando Azzurra per la vita e facendola sedere sulle sue gambe “ti fermi un po’ o scappi?”
“pensavo di tornare in camera mia, magari di fermarmi un attimo dalle ragazze per una chiacchiera veloce, e poi andare a dormire” disse quasi distratta Azzurra
“che hai? ti vedo strana. È successo qualcosa con Rosa?”
Azzurra accennò un mezzo sorriso come a dire “sapessi”. Poi lo guardò negli occhi  “non posso nasconderti nulla vero?”
“no” ridacchiò Guido “lo sai che ti conosco meglio di come ti conosci tu stessa”
“hai ragione” e appoggiò la testa sulle sue spalle “è che non so proprio cosa fare”
“cosa intendi?”
“il matrimonio” disse Azzurra alzando la testa e guardando negli occhi Guido “io voglio davvero sposarti e tu lo sai “ disse la ragazza mentre Guido le spostava una ciocca di capelli dietro l’orecchio “ma ho paura di far soffrire Rosa, non credo sia pronta per vederci sposare”
“lo so amore mio, ma per quanto io capisca la situazione,  per quanto ammiri il tuo modo di pensare e considerando il fatto che anche io odio veder soffrire Rosa, noi non possiamo vivere la nostra vita solo cercando di non far soffrire gli altri. Rosa lo sa bene che io sono sempre stato innamorato di te, e sa che prima o poi ci sposeremo, se ben ti ricordi quando l’abbiamo conosciuta eravamo li li per convolare a nozze, quindi onestamente non credo che per Rosa sarà poi uno shock così grande”
“lo so, ma è mia sorella”
Guido la baciò teneramente sulla fronte e poi le disse “ascolta prova a sondare il terreno ok? Prova ad accennarle qualcosa e vediamo come la prende ok?”
Azzurra lo guardò sorridendo “hai ragione” e lo baciò “tu hai sempre ragione”  e lo baciò di nuovo
“lo so” se la rise Guido
“eh beh adesso ,non ti esaltare troppo “ disse finta-offesa Azzurra “vado vah che tu hai da finire la mail e io voglio chiacchierare un po’ con le ragazze “ si alzò dalle sue gambe, lo baciò e si avviò verso la porta “buonanotte amore mio”
“buonanotte”

 

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Capitolo 4
*** l'addio al nubilato lo organizzo io!!! ***


CAPITOLO 4 – l’addio al nubilato lo organizzo io!!!!

STANZA DI MARGHERITA

“toc toc” fece finta di bussare Azzurra “si può?”
“vieni, vieni” disse Margherita alzando gli occhi da Anna che stava allattando col biberon “ormai è quasi addormentata”
Azzurra raggiunse l’amica e si sedette sul letto “Dio com’è diventata grande” disse sorridendo mentre le accarezzava una manina
“già, ancora non ci credo che abbia quasi un anno” nel frattempo Anna aveva finito il biberon e Margherita la mise nel lettino. Poi tornò sul letto con Azzurra, con tutto il trambusto di oggi non aveva ancora avuto modo di parlare con Azzurra, ma prima di poterle chiedere com’era andato il viaggio in America arrivò Nina
“posso unirmi anche io?”
“certo” le rispose Margherita picchiettando il letto “vieni qua con noi”
“allora” disse Nina rivolta verso Azzurra “hai parlato con Guido?”
“perché? Che è successo? Di che devi parlare con guido?” incalzò Margherita un po’ preoccupata
“niente, riguarda il matrimonio” disse Azzurra un po’ sconsolata
“perché? Che succede? Che c’entra il matrimonio ora?” chiese Margherita ancora più confusa
“Guido vuole sposare Azzurra, ma miss furbizia qui continua a rimandare” precisò Nina guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Azzurra.
“e perché scusa? Vi siete ritrovati, il vestito ce l’hai, la chiesa pure” sorrise pensando alla cappella del convento “le damigelle … eccole qua” sorrise indicando lei e Nina “cosa ti manca? Perché continui a rimandare? Ancora la paura di diventare mamma???” chiese mezza esasperata Margherita
“oh ma che avete tutte?? Vi siete messe d’accordo???” chiede più che esasperata Azzurra “no, no non è quello, anzi, ti dirò che quasi quasi, mi sta iniziando a piacere l’idea di un figlio” e sorrise dolcemente “il fatto è che io vorrei sposare Guido, davvero, ma non voglio far soffrire mia sorella”
“stai scherzando spero?!?!” si sentì una voce dalla porta della stanza di Margherita e tutte e tre le ragazze si voltarono
“Rosa, io…” inizò Azzurra ma Rosa la interruppe subito “mi sembrava ne avessimo già parlato e di essere stata piuttosto chiara”
Il tono della sorella fece in po’ tremare Azzurra, sapeva che prima o poi lo avrebbe dovuto affrontare il discorso con Rosa, non voleva però che lo venisse a sapere così “Rosa, aspetta lascia che…” ma Rosa la zittì con uno sguardo e un dito alzato
“ascolta Azzurra, te lo ripeterò una volta sola. Io sto bene. Tu e Guido vi amate e io non voglio essere la causa dell’infelicità di nessuno, tanto meno tua, che sei mia sorella, di Guido, che mi odierebbe se solo provassi a togliergli la donna che ama, e di Davide, per cui sei la sua mamma. Tu davvero stai rimandando il matrimonio per me??” chiese Rosa shockata dalla scoperta
“tu hai detto che avevi bisogno di tempo…” tentò Azzurra
“certo, per abituarmi a vedermi insieme, ma mica questo vuol dire che non vi dobbiate sposare” sentenziò la sorella “te sei tutta matta” e Margherita e Nina abbracciarono Azzurra mentre Nina le sussurrava “visto?”
“domani ci parlo io con Guido e Suor Angela” continuò Rosa con tono finto-minaccioso.
“quindi se io e Guido ci sposassimo tu non ci rimarresti male?” chiese ancora insicura Azzurra
Rosa sbuffò, poi guardando la sorella disse con un sorriso “l’unica cosa che mi farebbe male, sarebbe non ricevere l’invito alle nozze di mia sorella”. Azzurra si alzò dal letto e corse ad abbracciare la sorella “grazie, grazi,grazie” poi la guardò negli occhi “sei la sorella migliore del modo” e tornò ad abbracciarla, abbraccio a cui si unirono anche Margherita e Nina, poi tutto d’un tratto Rosa tornò a parlare “ah sia chiaro, in quanto sorella della sposa, l’addio al nubilato lo organizzo io!!!” e tutte si misero a ridere continuando la serata dando consigli ad Azzurra su come organizzare la cerimonia al meglio.
 

BAR AGLI ANGELI

“buongiorno” dissero le ragazze entrando tutte insieme al bar
“oh, buongiorno ragazze” disse distrattamente Suor Angela preparando il caffè, poi si fermò a guardare le ragazze “beh?! Che succede? Come mai di così buon umore stamattina?”
“beh per incominciare Anna ha dormito tutta la notte” disse felicissima Margherita
“Dio sia lodato” si sussurrarono a vicenda Azzurra e Nina
“oh che bella notizia, finalmente” esclamò suor Angela
“ma non è finita qua” aggiunse Nina “FINALMENTE” enfatizzò la ragazza guardando verso le compagne “siamo riuscite a mettere un po’ di sale in zucca ad Azzurra” Azzurra sorrise mentre Rosa le si avvicinò e la strinse a se.
“cioè?” chiese la suora
“cioè” iniziò Margherita “Azzurra ha capito che deve smettere di rimandare il matrimonio per causa mia “ incalzò Rosa, poi guardando negli occhi la sorella “perché io voglio solo vederla felice” e le due si abbracciarono
“oddio ma è stupendo” esclamò la suora quasi incredula, poi avvicinandosi alle due sorelle le abbracciò “lo sapevo, lo sapevo” poi si rivolse verso Rosa e accarezzandole dolcemente la guancia sembrò dirle “grazie”, e uscì.
“ma cos’è che sapeva?” sussurrò Azzurra un po’ confusa a Rosa, che le rispose con un’alzata di spalle come a dire “e io che ne so”.
Proprio in quel momento Nina urlò “Oddio Gregorio”
“come Gregorio?” disse Margherita
“a proposito di Gregorio” si intromise Azzurra “non doveva arrivare ieri sera?”
“si” rispose Nina “ma l’aereo ha fatto ritardo e atterra tra …”si fermò un attimo per guardare l’orologio “cavolo… è atterrato 15  minuti fa” disse disperata “e io gli avevo promesso di andare a prenderlo…” Azzurra non la lasciò finire “va beh dai, se è atterrato da un quarto d’ora, prima che prenda i bagagli e arrivi col treno, ne hai di tempo per arrivare in stazione” “avevo promesso di andare a prenderlo IN AEROPORTO” enfatizzò Nina. “IN AEROPORTO?!?!?!?” chiesero in coro le ragazze “ma a Fiumicino?” chiese Rosa, che ricevette come risposta un’occhiataccia da Nina mentre Margherita e Azzurra se la ridevano della disperazione dell’amica, consce del fatto che Gregorio non se la sarebbe mai presa con Nina per questo.
“oddio devo andare cavolo” disse tutta nervosa Nina “dov’è il telefono, devo chiamarlo, ma dove diavolo l’ho messo??” ed uscì dal bar tra le risate delle amiche.

 

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Capitolo 5
*** grazie ***


Ciao a tutti, chiedo scusa per l'attesa tra un capitolo e l'altro ma non ho tempo di scrivere tutti i giorni e così dovevo tenermi buoni i capitoli già scritti ;-)
prima del prossimo forse, ma sottolineo il forse, potrebbe passare qualche giorno in più in quanto ho avuto un piccolo blocco dello scrittore...so come far finire la storia, ma mi mancano un paio di capitoli per legare il tutto...e ci sto lavorando. vi chiedo un pò di pazienza, spero tanto di trovare l'ispirazione in fretta. comunque sia, alla fine mancano ormai 4-5 capitoli. sto già pensando ad un seguito, ma vedremo poi.
nel frattempo volevo ringraziare sia chi mi scrive le recensioni, sia chi mi contatta con messaggio privato, siete tutti molto carini e gentili. spero di non deludervi con i prossimi capitoli. buona giornata a tutti.
CAPITOLO 5 - Grazie

 
STUDIO DI GUIDO

Toc Toc
“Avanti” disse Guido e Azzurra entrò “Buongiorno amore” sussurrò facendo capolino dall’uscio
Guido sollevò la testa dai libri in cui era immerso appena udì la voce della donna che amava “buongiorno amore mio” si alzò per andarle incontro “cos’è questa novità? Da quando in qua bussi prima di entrare?” le chiese con un sorriso abbracciandola “e come mai di così buon umore?”
“perché tanto stupore?” le rispose sorridendo la ragazza “è una bellissima giornata e io sono tra le braccia dell’uomo che amo…perché non dovrei essere di buon umore?”
Guido sorrise, le baciò le labbra delicatamente e la guardò negli occhi “beh, ieri sera mi sembravi un po’ turbata quando sei andata via dal’appartamento” le spostò una ciocca di capelli dal viso “e mi chiedevo come mai questo cambiamento improvviso d’umore..non che mi dispiaccia sia chiaro” ridacchiò
“vedi” iniziò lei con sguardo malizioso allontanandosi da Guido “ieri sera sono tornata in camera per parlare un po’ con le ragazze” continuò vagando per la stanza facendo finta di perdersi con lo sguardo “sai, dopo tre mesi lontane avevamo un sacco di cose di cui parlare. Poi ad un certo punto, mentre raccontavo delle mie paure legate al matrimonio” la sua voce si incupì leggermente e lo sguardo si fissò su una foto appesa alla parete “è entrata Rosa”.
“Azzurra mi dispiace” disse Guido avvicinandosi alla fidanzata “ha sentito che ritardiamo il matrimonio per paura di farla soffrire?” lei scosse leggermente il caso come ad affermare i pensieri di Guido “e avete litigato?”.
Azzurra rimase zitta per un momento, poi si girò, guardò Guido negli occhi e disse “al contrario” Guido la guardò un po’ confuso, così Azzurra gli spiegò la conversazione avuta la sera precedente con Rosa.
“Davvero???”chiese Guido “davvero” affermò Azzurra con gli occhi lucidi “questo vuol dire che finalmente accetterai di sposarmi??” e ancora, Azzurra affermò con un cenno della testa, incapace di rispondere a parole a causa del groppo in gola per la gioia e le lacrime. I due si abbracciarono, Guido la sollevò e la fece girare, poi le fece riappoggiare i piedi a terra, le strinse il viso tra le mani e baciandola dolcemente le sussurrò “ti amo” un altro bacio “ti amo amore mio”, “ti amo anche io, tanto, tantissimo, tantissimissimo”


STANZA DI NINA

“ma dove diavolo l’ho messo??” continuò a chiedersi rovistando nel cassetto, nell’armadio, sotto il letto, un po’ ovunque
“perso qualcosa?” chiese Alice entrando
“il telefono” rispose Nina senza smettere di cercare
“questo?” chiese Alice facendo dondolare tra due dita il cellulare di Nina. Questa si voltò di scatto “si, grazie a Dio” disse Nina correndo a prendere il telefono “dov’era?”
“L’avevi lasciato in bagno” disse la ragazza “come mai tanto affanno?”
“Stamattina arriva Gregorio e io dovevo andare a prenderlo in aeroporto a Roma, ma ieri sera abbiamo fatto tardi con le ragazze, poi stamattina tutto il trambusto per il matrimonio di Azzurra”raccontò Nina senza mai riprendere il fiato quando Alice la interruppe “il matrimonio di Azzurra??ma non aveva detto che voleva aspettare??”, “ si, perché aveva paura di far del male a Rosa, ma rosa approva, quindi Azzurra non ha più paura…”continuò rocambolescamente Nina senza interrompersi neanche un secondo “…beh insomma, mi sono dimenticata di Gregorio e lui mi starà aspettando a Fiumicino,povero” disse Nina quasi sbuffando e già pronta con la giacca in mano per uscire.
Alice se la rideva e Nina non capiva proprio cosa ci fosse da ridere “cos’è quel ghigno?”
“Gregorio ha chiamato almeno mezz’ora fa, dicendo di essere già sul treno e se lo puoi andare a prendere in stazione” e continuò a ridacchiare “ha detto che quando gli hai detto che eravamo tornate sia io che Azzurra non ha pensato neanche per un secondo che tu ti saresti ricordato di andarlo a prendere, motivo per il quale non ti ha nemmeno avvisata” continuò orami ridendo apertamente Alice “ormai ti conosce davvero bene” e le lanciò uno sguardo malizioso
Nina si calmò un attimo, poi tirò un sospiro di sollievo, ma visto lo sguardo malizioso della giovane, la zittì con un “ma piantala” e Alice non seppe più trattenersi scoppiando in una rissata quasi isterica….Nina innamorata era decisamente divertente.


ANGOLO DIVINO

Suor Angela entrò al bar intenzionata ad andare a vedere come procedevano i preparativi per il pranzo, e trovò Guido, Azzurra, Davide e Margherita che stavano preparando la tavola.
“ah, siete tutti qui, avete visto Nina e Alice”
“io sono qua suor Angela” disse Alice entrando proprio in quel momento “mentre Nina è andata in stazione a prendere Gregorio, ormai dovrebbero essere di ritorno”
“ah ottimo, allora apparecchiamo anche per loro”
Poco dopo, mentre Davide giocherellava con la piccola Anna, Alice e Suor Angela erano intente ai fornelli, Azzurra e Margherita a chiacchierare, entrò Rosa.
“ah Rosa, buongiorno” disse Suor Angela appena la vide “dove sei stata? È tutta mattina che non ti si vede”
Azzurra a sentir menzionare il nome di sua sorella si distrasse dal discorso che stava facendo con Margherita
“buongiorno Suor Angela” rispose Rosa “avevo delle commissioni da fare” disse con un sorrisino mentre guardò verso la sorella.
Ad un tratto l’atmosfera si interruppe quando Nina e Gregorio entrarono al bar.
“Gregorio”,”Bentornato”,”ciao Gregorio” si sentirono varie voci sovrapporsi nel tentativo di salutare Gregorio che ormai mancava da tre mesi, da quando, dopo la breve visita a Nina, era tornato in Africa. Tutti erano intenti in saluti, abbracci, e a porgli mille domande su com’era l’Africa, cosa aveva visto, e così via.
Guido si distaccò un attimo dal gruppo e portò Rosa con se, si diressero verso il fondo del locale, poi Guido si rivolse a Rosa “Azzurra mi ha detto cos’è successo ieri sera” Rosa abbassò gli occhi, un po’ per non far vedere l’arrossamento delle sue guance, un po’ per non dover incrociare subito lo sguardo dell’uomo che sapeva non suo, ma che ancora non aveva smesso completamente di amare “so che per te non è stato facile, e so che forse non lo sarà ancora per un po’, e proprio per questo il tuo gesto assume ancora più valore” poi le sollevò il viso e guardandola negli occhi le disse “grazie” e le sorrise. Rosa tirò un sospiro e poi rivolta a Guido “io ti ho amato tanto Guido, davvero, e forse, ma forse “ disse quasi sorridendo per stemperare un po’ la tensione “forse un po’ ti amerò sempre, ma non avrei mai potuto vivere sapendo di essermi messa in mezzo ad un amore vero, grande come il vostro. Di danni ne ho già fatti tanti, e questo è il minimo che possa fare per farmi perdonare” Guido l’abbraccio e le diede un bacio sulla guancia, poi Rosa si allontano di qualche centimetro, lo guardò per un attimo e si diresse verso il giardino. Guido restò li a pensare per qualche istante, poi attratto dalle risate provenienti dalla zona cucina, rivolse lo sguardo per trovare Azzurra, appoggiata alla colonna che lo guardava sorridendo. Non ci sarebbero state più gelosie, mai più rivalità, dispetti, cose non dette… da oggi sarebbe andato tutto pazzeschissimamente bene. Poi si avviò verso Azzurra e il resto del gruppo.

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Capitolo 6
*** e io che c'entro???? ***


CAPITOLO 6 – e io che c’entro ?????

 

CASA DI GREGORIO

Dopo il pranzo e le mille domande di Suor Angela e le ragazze, Gregorio e Nina erano riusciti finalmente a sgattaiolare fuori dal convento, e si erano diretti verso l’appartamento di Gregorio in modo che lui potesse portare i bagagli a casa, ma soprattutto, in modo da poter stare finalmente un po’ da soli.
Appena entrati nell’appartamento non avevano resistito alla mancanza fisica l’uno dell’altra cresciuta in questi ultimi 3 mesi di lontananza, e avevano passato buona parte del pomeriggio sotto le coperte.
Erano ormai le sei, e i due innamorati erano dolcemente accoccolati nel lettone di lui, mentre Gregorio raccontava a Nina tutti gli aneddoti dell’ultimo periodo in Africa.
“… no ma te lo giuro, come si muoveva faceva danni” raccontò ridendo “povero ragazzo”
“povero ragazzo” ripetè Nina con una faccia poco convinta “ci credo che non trovava una ragazza, ogni qualvolta ne incontrava una, o le pestava un piede, o le rovesciava qualcosa addosso, o peggio la faceva cadere…” sentenziò l’avvocatessa “i nostri amatissimi studenti” sottolineò amatissimi studenti in modo palesemente ironico “l’avrebbero definito uno sfigato”
“hahaha povero dai, a me faceva tenerezza”
“tu sei un caso disperato Greg, a te fan tutti tenerezza” ridacchiò Nina
“senti invece, a proposito dei nostri amatissimi studenti” disse Greg imitando la sottolineatura di Nina di pochi momenti prima “sei pronta per domani?”
“no ma dico io, perché rovinare un momento come questo con un pensiero così? No dimmi, spiegami” brontolò Nina andando a nascondersi sotto il cuscino e Gregorio non potè fare a meno di sorridere
“perché domani rincomincia la scuola, e quest’anno ho deciso che non ho più intenzione di nascondere la nostra storia” questo colse l’attenzione di Nina che uscì lentamente dal cuscino e fissò Greg, quasi si trattasse di un marziano “si Nina, io ti amo, tu mi ami, non voglio più che ci siano fraintendimenti come l’anno scorso con Alice, ti ricordi?” la ragazza continuò a guardarlo stranita “perciò mia cara, armati di santa pazienza, perché diventerai la preda preferita delle nostre studentesse” Nina iniziò a reagire alle parole di Greg, capendo dove il suo amore volesse andare a parare “d’altronde, un bel ragazzo come me fa sempre colpo” e si mise a ridere abbracciando Nina e facendola rotolare sul letto per poi intrappolarla sotto di lui. “tu sei troppo sicuro di te, mio caro” disse Nina ironizzando su quel mio caro, e facendo palesemente finta di volersi liberare dalla presa di Greg. “si, si, tu tenta pure di liberarti, tanto sei mia adesso” e rincominciò a baciarla. Ben presto anche Nina abbandonò anche il seppur minimo finto tentativo di fuga e si lasciò trasportare dalle emozioni, in fin dei conti avevano ancora almeno un’ora abbondante prima di cena…
 

ANGOLO DIVINO

Mentre Suor Angela e Rosa stavano chiacchierando sedute al tavolo, Davide giocava con Anna, che ormai era pazzamente innamorata del suo “cuginone adottivo”.
Entrarono in quel momento Azzurra e Guido bisbigliando e sorridendo.
“Ma buona sera, alla buon ora, dove siete stati?” chiese Suor Angela
“pensavo mi aveste abbandonato” scherzò dal fondo della tavola Davide, non curandosi neanche di alzare gli occhi dal passeggino di Anna
Guido e Azzurra sorrisero al commento di Davide, non gli sembrava vero quanto ormai la loro famiglia fosse affiatata.
“dovevamo discutere un paio di cose per il matrimonio” disse Azzurra, “infatti” aggiunse Guido “anche se buona parte delle cose è già decisa mmm” fece finta di schiarirsi la voce “dall’altra volta” fece finta di rischiarirsi la voce, e guardò Azzurra, che ricambiò il suo sguardo sorridendo “alcune cose andavano riprenotate, riviste, etc etc.” Suor Angela accennò con la testa come a dire che capiva il lavoro che un matrimonio comporta. “volevamo parlare un attimo con lei però Suor Angela” a sentire queste parole, Rosa decise di approfittare del momento per “rapire” il suo futuro nipotino, aveva assoluto bisogno di un consiglio “Davide, che ne dici se andiamo a vedere se Margherita si è riposata abbastanza? Avrà voglia di vedere Anna dopo tutte queste ore” “ma veramente…” tentò timidamente Davide ma Rosa non lo fece finire “dai dai vieni, andiamo” e così i tre uscirono.
“allora, di che volete parlarmi?” chiese la suora, “vede, avremmo due favori da chiederle” disse Guido “il primo” lo incalzò Azzurra “è facile, facile…vorremmo sposarci nella cappella del convento”. Suor Angela rimase per un momento stupita “ma come, Azzurra hai fatto il diavolo a quattro l’anno scorso per ottenere il permesso di sposarti in cattedrale…” “lo so, ma quest’anno mi ha fatta crescere, cambiare, e quello che mi interessa è avere al mio matrimonio le persone che per me sono davvero importanti e…beh si ricorda la mia lunga lista di invitati?” “i 200??” chiese la suora, notando lo sguardo rivolto al cielo di Guido al ricordo di quella pazzia “esatto, beh…si sono drasticamente ridotti. Ho capito che al mio matrimonio, oltre al mio futuro sposo” e guardò Guido con occhi sognanti, prima di guardarlo in cagnesco e minacciarlo con un “che se mi molla all’altare anche sto giro lo uccido” “Azzurra” incalzò Guido “non cominciare di nuovo” Azzurra gli sorrise, come a dire che stava scherzando, il tutto sotto gli occhi di Suor Angela che non poteva che gioire per quell’amore che anche lei aveva contribuito a creare “comunque” riprese Azzurra “stavo dicendo che oltre al mio futuro marito, a nostro figlio e al prete, le uniche altre persone che voglio al matrimonio siete voi… quindi, non me ne faccio niente della cattedrale” sentenziò allora Azzurra
Suor Angela sorrise “certo, Suor Costanza ne sarà felicissima. Ma avete detto che avevate due richieste” “ si infatti, beh, vede, oggi siamo andati a fare le pubblicazioni etc etc, ma ci vuole davvero un sacco di tempo” e Azzurra iniziò a fare uno sguardo da cucciolotta “non è che ci può aiutare ad avere la dispensa del vescovo come ha fatto per Margherita ed Emilio?” “ma Azzurra, Emilio stava morendo, era tutta un’altra situazione, possibile che non possiate aspettare qualche settimana?” “la pregooooooo” Suor Angela sapeva che era inutile lottare, tanto si sarebbe fatta intenerire da quel visino “e va bene, vedrò cosa posso fare, ma non vi prometto niente” la suora quasi non riuscì a finire la frase che Azzurra già le aveva stretto le braccia al collo.
 

STANZA DI ROSA E AZZURRA

“ok, ora si può sapere perché mi hai trascinato via così?” chiese Davide poco convinto della spiegazione fornita in precedenza dalla sua “zia”.
“beh, ho bisogno di un tuo consiglio”
“un mio consiglio? Riguardo a cosa?”
“riguarda l’addio al nubilato…” Rosa non fece in tempo a proseguire che Davide la interruppe con gli occhi sgranati
“l’addio al nubilato???? E io che c’entro??? Manco ci posso venire..sono un maschio io, o te ne sei dimenticata?”
Rosa rise alla concitazione del nipotino “ma no che non me ne sono dimenticata, il fatto è che” e si incupì un po’ “io non conosco molto bene Azzurra, ma sono sua sorella, e l’addio al nubilato voglio organizzarglielo io. Solo che sai, i rapporti tra noi non sono mai stati ottimi e io non mi sono mai fermata a cercare di capire cosa potesse piacerle, poi, beh, abbiamo scoperto di essere sorelle, ma  siete partiti subito dopo per l’America e non ho avuto molto tempo per conoscerla a fondo” si interruppe un secondo “so che per il matrimonio mancherà ancora un po’, ma voglio prendermi per tempo e fare un buon lavoro” sorrise Rose “in più, tu e Guido siete le persone più importanti della sua vita, non posso certo coinvolgere il futuro sposo, ma se anche tu sarai coinvolto nell’organizzazione, avrà un valore aggiunto” e lo abbracciò “certo poi però sei un maschio e non potrai parteciparvi” e i due si misero a ridere.
Davide si stacco da Rosa e le disse “sai Rosa, è molto bello quello che stai facendo, so che tu hai amato tanto papà e credo non sia facile vederlo sposare un’altra donna. Tu mi sei sempre piaciuta, ma Azzurra per me è la mia seconda mamma, quindi non prendertela a male, ma sono felice che siano tornati insieme, e sono felice che tu sia la sorella di Azzurra, perché lei se lo merita. Azzurra è un po’ matta, ma è la persona più dolce e pazzeschissima del mondo, si merita di avere intorno persone che le vogliono bene…e tu gliene vuoi tanto.” Rosa stava per mettersi a piangere “sei diventato un vero ometto, e assomigli sempre di più a tuo padre…dopo che Azzurra e Guido si saranno sposati, diventerai il mio nipotino” lo guardò sorridendo “sarai il nipotino migliore del mondo” e si abbracciarono “e tu la zia più pazzesca del mondo”.
Dopo qualche istante Rosa, che ormai aveva grandi lacrimoni che le scendevano sulle guance, si discostò leggermente e disse “va beh adesso basta con tutte questa smancerie, mettiamoci al lavoro che abbiamo un addio al nubilato da organizzare” e Davide se la rise pensando a quanto, in fondo in fondo, Rosa e Azzurra si assomigliassero pur essendo così diverse…

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Capitolo 7
*** tu fidati ***


Ciao a tutti, questa settimana il capitolo è un pò più corto del solito, ma ho dovuto fare così per due motivi: 1- riuscire ad aggiornare in tempi rapidi; 2- mi serve un capitolo intero per l'addio al nubilato...non volevo spezzarlo. perciò spero mi perdonerete. il prossimo capitolo fra qualche giorno. buona settimana a tutti.

CAPITOLO 7 - Tu fidati!

3 SETTIMANE DOPO
 

STANZA DI MARGHERITA

“allora suor Angela, ha capito tutto?” chiese Margherita piuttosto agitata
“si Margherita” esclamò esasperata la suora “le pappette sono in frigo, gli omogeneizzati alla frutta nella dispensa, il pupazzetto per dormire nel lettino, se sta male chiamo Carlo…” ripetè come una cantilena mentre Margherita la guardava tutta seria “guarda che stai via solo 24 ore” le ricordò. “sarà, ma preferisco essere sicura” ribattè Margherita prendendosi un’occhiataccia da Suor Angela.
Proprio in quel momento entrò Nina “sei pronta?”. Margherita si guardò intorno e vide che il trolley era ancora aperto e con mezzi vestiti fuori “si si, ci metto due secondi” iniziò a dire mentre tentava di far chiudere una valigia decisamente troppo piena “se solo questa maledetta valigia si volesse chiudere…”, “ma quanta roba ti sei portata??? Torniamo domani” le chiese l’amica prendendosi un’occhiataccia da Margherita…in questi giorni era proprio irascibile pensò sorridendo Nina
“sono pronta” esclamò Alice entrando nella stanza di Margherita “il bagaglio di Azzurra l’ho già messo in macchina io mentre lei accompagnava Davide a scuola” “brava Alice, non deve sospettare nulla” le disse Nina “ma scusate, non deve sospettare nulla, partite tra mezz’ora, se ne accorgerà no che la state portando da qualche parte?!” chiese suor Angela, prendendosi un’occhiataccia da tutte e tre le ragazze…mamma mia che mal mostose tutte oggi pensò la suora.
Margherita che aveva finalmente chiuso la valigia, si avvicinò a Suor Angela che teneva in braccio la piccola Anna, “ ciao amore della mamma, fai la brava che torno prestissimo ok. Mi mancherai tantissimo amore mio” e le baciò le manine e i piedini “andiamo sbrigati che sta povera creatura non vedrà l’ora di liberarsi di te per una giornata” incalzò Nina andando a prendere l’amica e trascinandola fuori dalla stanza.
 

ANGOLO DIVINO

“ma voi siete sicure di quello che state facendo?” chiese Guido un po’ perplesso
“tu fidati” gli disse Rosa, “te la riporteremo a casa sana e salva domani sera”
“mmm e dove la porterete?” chiese Guido tentando di investigare, cosa che aveva tentato di fare invano ormai da tutta la settimana, ma le ragazze non si erano lasciate sfuggire mezza parola “non lo saprai mai, o almeno non finchè non saremo tornate…comunque non temere, niente spogliarellisti se è questo che ti preoccupa “rispose rosa con un sorriso malizioso
“mmm” sembrava poco convinto Guido, ma un po’ più rilassato
“ok noi siamo tutte pronte” disse Nina entrando al bar con Alice e Margherita “la festeggiata è già arrivata?”, “no non ancora, ma dovrebbe essere qua a momenti, i vostri bagagli sono già tutti nel pulmino?” chiese Rosa “bagagli?” incalzò Guido “ma non dovevate star via 24 ore?” e le ragazze alzarono gli occhi al cielo, a Guido non avere la situazione sotto controllo, non piaceva proprio.
“oh siete tutti qua, c’è un po’ di posta…”iniziò Azzurra entrando al bar
“si beh la posta la leggeremo, ora dobbiamo andare” la interruppe Rosa
“ah si e dove andate di bello?” chiese Azzurra
Le tre ragazze si guardarono e si sorrisero “dove andiamo NOI” fece cenno Nina indicando tutte le ragazze “vorrai dire…”
“noi? Non capisco” ribattè Azzurra ora seriamente confusa
“capirai, capirai…” le dissero in coro le ragazze “ora dai un bacio a Guido e andiamo” Nina si avvicinò e iniziò a trascinarla. I due fecero appena in tempo a darsi un veloce bacio sulle labbra che Azzurra si trovò nel chiostro in direzione del pulmino che l’avrebbe portata chissà dove.

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Capitolo 8
*** Addio al nubilato ***


Capitolo 8 - ADDIO AL NUBILATO

 
“ma si può sapere dove mi state portando?” chiese Azzurra per la milionesima volta
“nooooooo”risposero in coro le ragazze, “ti avevo promesso che avrei organizzato io il tuo addio al nubilato, e ho mantenuto la promessa” aggiunse Rosa
“ho capito, ma perché siamo in macchina da ore?” sbuffò Azzurra
“ti vuoi fidare? E poi, che ore e ora, sono appena due le ore…e la stai facendo lunga come se stessimo in macchina da una settimana” rispose Rosa
“ma…”tentò Azzurra ma Margherita non la fece finire “piantala!!!” poi si addolcì un po’ e le sorrise “Rosa è stata bravissima, ti piacerà, vedrai”
Azzurra sembrava poco convinta “non per mettere in dubbio le tue qualità Rosa, sai che ti adoro, ma… non è che tu mi conosca poi così bene, come fai ad aver organizzato da sola il mio addio al nubilato, senza sapere cosa mi piace davvero?”
“beh a parte che non è proprio vero che non so cosa ti piace, alla fine siamo sorelle, e più simili di quanto ti possa sembrare” al che Azzurra alzò un sopracciglio un po’ dubbiosa sull’argomentazione della sorella “e poi, beh, non ho fatto proprio tutto da sola…” sorrise
“ci siamo quasi, copritele gli occhi con la benda” disse Nina che era alla guida “oppure capirà tutto prima del dovuto”
“pure la benda??” ma Azzurra non fece in tempo a lamentarsi che si ritrovò con gli occhi bendati “Rosa prega di averci visto giusto, perché se non ne varrà la pena, sei una sorella morta…sappilo” sbuffò Azzurra tra le risate delle compagne.

Dopo circa 15 minuti, il pulmino si fermò “siamo arrivate” disse Margherita. Le ragazze aiutarono Azzurra, ancora bendata, a scendere dal pulmino “posso togliermi la benda ora?” “assolutamente no” rispose Nina, “aspettatemi qua, arrivo subito”. In attesa del ritorno di Nina, Rosa, Margherita e Alice iniziarono a tirare giù i bagagli dal pulmino. “eccomi, tutto fatto, possiamo andare. Marghe ci pensi tu a non far cadere Azzurra? Io Rosa e Alice prendiamo i bagagli” Marghe annuì, prese Azzurra sotto braccio “andiamo” le disse.
Azzurra si sentì tirare dentro ad una porta piuttosto piccola, ma si rese conto di essere ancora all’aperto, l’aria fresca le sfiorava il viso. Una curva a destra, poi un’altra, e su per delle scale, due rampe per essere precisi, poi a destra, a sinistra, e…stop. Si erano fermate.
“ok, ci siamo, sei pronta?” le chiese Nina
Azzurra annuì e sentì le mani dell’amica sciogliere il nodo che teneva stretta la benda intorno ai suoi occhi. Un momento di incertezza per riabituare gli occhi alla luce e … una porta. Con un numero sopra, 8. Azzurra ora era davvero confusa. Guardò alla sua destra dove trovò Margherita che sorrideva, e quando stava per chiedere il significato di tutto ciò, vide in fondo, alle spalle di margherita qualcosa che le tornò famigliare, si guardò intorno. Quei muri, quelle colonne, quel pavimento…oh mio Dio penso, non può essere, si avvicinò al muretto, e guardò giù…il pozzo…quel pozzo dove tutto era iniziato…poi si rigirò verso le ragazze, i cui sorrisi crescevano man mano si rendevano conto che Azzurra iniziava a capire dove l’avevano portata.
“oddio, il convento…” bisbigliò Azzurra
“beh, ora non è più un convento, dopo che ce ne siamo andate, i figli della proprietaria l’hanno trasformato in un piccolo hotel, quasi un B&B” iniziò a spiegare Nina “ha aperto da pochissimo, hanno rifatto molti degli interni, li hanno un po’ modernizzati, ridipinto e cose così, ma l’esterno è rimasto lo stesso”.
Lo sguardo di Azzurra si fermò allora sulla porta con quel numero 8, fece mente locale e capì, era quello che fu l’appartamento di Guido. Margherita capì lo sguardo dell’amica e precisò “hanno deciso di mantenerlo come appartamento invece di trasformarlo in stanze, così da portelo affittare a famiglie…noi abbiamo chiesto di poterlo affittare per stanotte” e sorrise…Azzurra era sbigottita poi si rivolse verso la sorella “come hai fatto? Tu qui non ci sei mai stata, come sapevi di questo posto?”
“beh, ho chiesto un piccolo aiutino a Davide” “a Davide??” chiese stupita Azzurra “si, volevo farti un addio al nubilato che fosse speciale, ma non sapevo cosa. Così ho chiesto a Davide che cosa ti sarebbe piaciuto e lui mi disse che ti meritavi qualcosa che fosse speciale, almeno quanto lo sei tu per noi tutti. Mi ha detto che un giorno mentre stava facendo i compiti, ti beccò a guardare un foto del matrimonio di Margherita, e ti sentì commentare qualcosa come – quanto vorrei tornasse tutto come a quei tempi – così, ho pensato che riportarti dove tutto era iniziato, forse ti avrebbe fatto felice”
Azzurra stava ormai piangendo alle parole della sorella “poi ho chiesto alle ragazze dove fosse questo posto e ho iniziato ad investigare, ho scoperto che era diventato un hotel e il gioco era fatto” sorrise Rosa. Azzurra le si lanciò addosso abbracciando la sorella “grazie Rosa, grazie, non sai quanto significhi questo per me. Quando mi sono accorta di amare ancora Guido, ho sperato tanto di poter tornare indietro nel tempo, di poter correggere gli errori che avevo fatto, di poter far tornare tutto come prima.” Si asciugò le lacrime “questo posto è importantissimo per me, ma voglio che tu sappia una cosa, non cambierei nulla di quello che è successo, perché se no, non avrei mai trovato te come sorella, capito?” ora era il turno di Rosa di non riuscire a rispondere a causa delle lacrime, e si limitò ad annuire. Anche le ragazze stavano ormai per cedere, ma Nina, che non voleva certo farsi vedere mentre piangeva, intervenne “oh basta con queste smancerie…vogliamo entrare o restiamo qui al freddo? Così la riportiamo raffreddata e Guido ci ammazza?!?!”
“hai ragione, entriamo” esclamò Rosa

Margherita prese le chiavi e iniziò ad aprire la porta

PUNTO DI VISTA DI AZZURRA: il cuore mi batteva a mille, era no quasi due anni che non mettevo piede in questo appartamento. Il giorno che partimmo per Berlino fu l’ultima volta che lo vidi. Dire che mi tremavano le gambe era poco, dentro queste mura era successo di tutto, il primo bacio, milioni di litigate, la nostra prima volta, oddio me lo ricordo, che ansia, la paura di essere beccati…in queste quattro mura è nato il nostro amore, qui siamo diventati una famiglia, qui siamo diventati una coppia, i genitori di Davide…è successo tutto qui….
Margherita aprì la porta e tutto ad un tratto mi ritrovai catapultata indietro di qualche anno “insomma, possibile che tu non possa bussare” “eh come se non avessi mai visto un uomo in vita mia” se solo avessimo saputo come sarebbe andata a finire tra di noi, e mi ritrovai a sorridere “shh fai piano” “Davide dorme da Suor Angela, non c’è nessuno che ci disturberà” mi disse Guido sottovoce mentre mi baciava il collo, io lo guardai maliziosamente “hai pensato a tutto eh?!” e Guido mi sorrise, poi scomparimmo in camera sua…quanti ricordi…
Appena la porta si aprì guardai dentro, i muri erano stati ridipinti e i mobili erano cambiati, ma bene o male era tutto come prima…sapeva ancora di casa.

PUNTO DI VISTA DI ROSA: il cuore mi batteva a mille, per me questo posto era completamente nuovo, ma sapevo che qui era nato tutto, Margherita mi raccontò di come qui loro si scambiarono il primo bacio, mi raccontò come questo divenne il loro piccolo regno per quei pochi giorni tra il suo matrimonio e la partenza per Berlino. Io qui non c’ero mai stata, ma in qualche modo anche io ero stata affetta da quello che in questa casa era successo, qui era nato il loro amore, quell’amore che non ha mai permesso a Guido di guardarmi come guardava Azzurra. Ero felice che lei potesse rivivere quei momenti, di farle ricordare quanto forte era il loro amore, ma non posso negare che un po’ di invidia l’ho provata, quando erano qui, erano felici…e io non c’ero.
“allora” interruppe Margherita appoggiando i bagagli per terra “mi sembra più o meno sempre lo stesso, o sbaglio?”
Azzurra si avvicinò al tavolo nel mezzo della stanza e lo sfiorò “hanno ridipinto i muri, e cambiato i mobili, sono più moderni, ma hai ragione, è tutto come prima”

“me lo fate fare un giro panoramico” chiese Alice curiosissima

“certo, vieni” iniziò Azzurra ed entrò nella stanza sulla destra, accese la luce, era cambiata, non c’erano più i disegni alle pareti, ne il calcetto, ma due letti singoli, un piccolo armadio e una scrivania. Azzurra si soffermò per un secondo, poi rivolta ad Alice e Rosa “questa era la stanza di Davide, li c’era il suo letto, e la vicino alla finestra la batteria che gli aveva regalato Suor Costanza” e rise ripensando alla confusione che quella batteria faceva. Poi uscì e si diresse verso la porta di fronte, tentennò per un secondo con la mano sulla maniglia, poi la aprì “questa era la stanza di Guido” era rimasta molto simile, solo che invece che il vecchi letto singolo di Guido, ora c’era un letto matrimoniale. Si soffermò a pensare a quante cose erano cambiate su quel letto “sei come la zingarella del Boccaccino” al solo pensiero arrossì… Margherita e Nina capirono che Azzurra aveva bisogno di un minuto da sola e così “Rosa, Alice, perché non venite con noi, vi facciamo vedere il resto” le ragazze, che avevano visto lo sguardo di Azzurra, annuirono e le seguirono fuori dalla stanza, lasciando Azzurra rivivere il suo passato, il suo amore.

Dopo qualche minuto in cui avevano fatto vedere a Rosa e Alice le loro vecchie stanze, il bar, che era rimasto più o meno lo stesso, e il chiostro, arrivarono davanti alla cappella. Nina guardò Margherita e lei annuì anche se con uno sguardo che lasciava intravedere un po’ di dolore.
“questa è la cappella, fortunatamente i proprietari hanno deciso di lasciarla consacrata” Nina la guardò per qualche istante “fondamentalmente è rimasta come allora” mentre Nina, Alice e Rosa la studiavano da appena dentro la porta, Margherita con passo lento si avvicinò all’altare, rimase qualche momento in silenzio guardandolo, poi si inginocchio. Rosa e Alice guardarono Nina che fece loro un cenno con la testa come a dire di stare tranquille, che non c’era niente di cui preoccuparsi. Poi le tre ragazze si avvicinarono a Margherita e Nina si sedette sullo scalino di fianco a lei, e Margherita, sempre con lo sguardo fisso verso il pavimento si scusò, Nina le sollevò il viso e le disse eh, fa bene piangere, ne hai tutto il diritto” Rosa e Alice erano più confuse che mai. Margherita si girò, sedendosi di fianco a Nina che le aveva messo un braccio intorno al collo “scusatemi ragazze, è che in questa chiesa, mi sono sposata con Emilio, e rientrare qui, mi ha fatto ritornare a quel giorno” Rosa e Alice, ora consce di quello che era successo, si avvicinarono e si inginocchiarono ai piedi dell’amica “Margherita non ti devi scusare, Nina ha ragione, hai tutto il diritto di piangere, anzi, scusami tu, non c’ho neanche pensato che venire qua ti avrebbe potuto far tornare in mente ricordi dolorosi, ero così concentrata su Azzurra…” iniziò Rosa, ma Margherita la interruppe “non ti devi scusare, innanzitutto perché se per me fosse stato un problema, te lo avrei detto, e poi perché…”continuò Margherita “vedi quando il convento si è trasferito a Fabriano, io ed Emilio abbiamo continuato a vivere qua, abitavamo proprio a300 metri dal convento, così, ogni tanto venivo in cappella, a ricordare i vecchi tempi” e sorrise” quando siamo partiti per Fabriano, non pensavo certo che non sarei più tornata. Poi Emilio è morto, io sono rimasta li e beh, poi il resto lo conoscete tutti.” Margherita guardò Rosa e le disse “non scusarti Rosa, perché io ti devo ringraziare, non pensavo avrei più rivisto questo posto. Io sono felice con Carlo, lo amo, so che Emilio vorrebbe vedermi felice, e ho intenzione di renderlo fiero di me lassù, ma lui è stato una parte importantissima della mia vita, è il padre di mia figlia, e poter tornare qui, in questa cappella, dove tutto è iniziato, è stato un dono”

“Margherita ha ragione” le ragazze si voltarono verso la porta e videro Azzurra “tornare qui Rosa ha portato alla mente e al cuore molte emozioni, ma sono tutte emozioni positive, perciò non ti preoccupare se vedi scorrere qualche lacrima, sono lacrime di gioia, e sono scese grazie a te” Azzurra si era ormai avvicinata ala sorella e la abbracciò.
“Allora? Avete già iniziato senza di me?” le ragazze si girarono di nuovo verso la porta e venne loro quasi un collasso… “Chiara!!!” esclamarono Azzurra e Nina come se avessero visto un fantasma.
“un uccellino, mi ha detto che questa sera qui si festeggia un addio al nubilato, mi hanno informata male?” ribadì la neo suora con un’aria scherzosa
“nooooo ti hanno detto benissimo” e Azzurra e Nina si lanciarono incontro a Chiara abbracciandola. Dopo qualche secondo la lasciarono andare e Chiara, rivolta a Margherita “ beh deduco che non le avessi avvisate della mia presenza” Azzurra e Nina si voltarono verso Margherita “sorpresa” esclamò lei tutta sorridente.

Dopo le dovute presentazioni le ragazze si fermarono prima al bar a fare un brindisi, e poi tornarono in camera a festeggiare. Margherita guardò Azzurra felice di vivere un addio al nubilato estremamente semplice ma pieno di significato, e pensò a quanto questa sua “sorella minore” fosse cresciuta. Qualche anno fa non si sarebbe potuto pensare a qualcosa di diverso da un locale alla moda con una capienza minima di 400 persone per il suo addio al nubilato, oggi, lo passavano in una stanza di hotel, in sei, eppure non aveva mai visto Azzurra più commossa e felice. Rosa aveva fatto davvero un buon lavoro.
 

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Capitolo 9
*** perdonare o non perdonare? parte 1 ***


Capitolo 9 – perdonare o non perdonare?

 
ANGOLO DIVINO e APPARTAMENTO DI GUIDO

“Ehi Azzurra” esordì Margherita entrando al bar per colazione “riesci a farmi avere per oggi pomeriggio l’elenco degli invitati e la disposizione ai tavoli? Così mando in stampa i segnaposto”
“certo, ormai li ho tutti pronti, te li allungo appena torno dopo aver accompagnato Davide”
“ottimo” e Margherita uscì mentre le ragazze tornarono alla colazione. Dopo poco Azzurra e Davide uscirono per andare a scuola. Un’oretta dopo Azzurra era di ritorno e stava prendendo l’elenco degli invitati per portarli a Margherita, quando Suor Angela entrò in casa di Guido.
“ah eccoti Azzurra, ti cercavano le ragazze per andare a ritirare l’abito”
“si si stavo scendendo, però dovevo recuperare prima l’elenco degli invitati che Margherita oggi pomeriggio li manda in stampa” sorrise Azzurra “ancora non ci credo, una settimana e sarò sposata” e Azzurra si mise a ridere sotto gli occhi felici di Suor Angela “beh è quello l’elenco? Dai dai fammi vedere, io dove sono di posto?” chiese scherzosamente la suora. Azzurra aprì il cartellone su cui aveva indicato tutti i posti a sedere per mostrarli a Suor Angela “ecco vede, qui siederemo io e Guido, al fianco di Guido Marcello, Giuliana e la piccola Irene, al mio fianco Davide, Rosa e Margherita con Carlo e Anna, poi a seguire Nina con Gregorio, Alice con Mattia, Chiara, poi LEI Suor Angel” e sottolineò scherzando il lei, “Suor Costanza, Achille e così via fino a girare tutto in torno al tavolo…non che sia un tavolo lungo” ridacchiò Azzurra, poi guardò verso Suor Angela che aveva uno sguardo pensieroso “che c’è? Non vuole stare vicina a Suor Costanza?” e se la rise “se vuole le cambio posto”.
“Azzurra posso chiederti una cosa?” “certo mi dica, spero non sia davvero il posto perché non è che siamo poi tanti, non saprei proprio dove spostarla” e iniziò a guardare il cartoncino pensierosa. “non si tratta del posto, tra Chiara e Suor Costanza va benissimo, ma… senti so che sto per toccare un argomento molto delicato quindi non mi uccidere… non posso non notare che non hai inserito tuo padre.”
A quelle parole Azzurra si raggelò “Certo che non l’ho inserito, non è invitato…e prima che lei mi inizi a fare le prediche, si ricordi quello che ha fatto a mia madre, a me e soprattutto a Rosa”
Lo so tesoro, e credimi, capisco tutta la tua rabbia, ma è il tuo matrimonio, sei sicura di non volerci almeno pensare, lui p tuo padre.” “non c’è bisogno di pensare proprio a niente, ci ho già riflettuto a sufficienza” Suor Angela sospirò, sapeva che non sarebbe stato facile “ e chi ti porterà all’altare bambina mia?” “lei Suor Angela, lei è la cosa più vicina ad un genitore che ho, perciò sarà lei a portarmi all’altare” “ma tesoro mio…” Azzurra non la lasciò finire “Se non se la sente chiederò ad Achille, ormai ha ripreso a camminare piuttosto bene, avrà ancora bisogno del bastone per un po’, ma non credo che camminare lentamente lungo la navata della nostra cappella sarà un gran problema per lui” disse quasi senza emozione Azzurra “non volevo dire questo Azzurra, io sarei onorata di …. “ e ancora Azzurra non la fece finire “e allora cosa voleva dire?” chiese ormai quasi scocciata la ragazza “niente tesoro, vorrei soltanto vederti felice….” “io sono felice” la interruppe nuovamente e definitivamente Azzurra “ora mi scusi ma devo andare, le ragazze mi aspettano” e così uscì dalla stanza.


ANGOLO DIVINO

Le ragazze stavano rientrando dalle ultime commissioni della mattinata ed entrando al bar trovarono Suor Angela intenta a preparare il pranzo, tutte la salutarono e Margherita e Rosa iniziarono a far vedere alla suora i fax simile dei segnaposti, le foto della versione definitiva del vestito, etc etc. Azzurra rimase fredda nei confronti di suor Angela, e presto si ritirò in camera sua, Rosa aveva notato la scena, così appena Margherita e Nina salirono a posare le tante borse, Rosa si avvicinò a Suor Angela,
“che è successo con Azzurra?”
La suora sospirò “se te lo dico ti arrabbi anche tu” e la guardò come a cercare uno sguardo che le smentisse la sua tesi. Rosa mise le braccia sui fianchi “beh lei provi” le rispose tra il curioso e il dubbioso. Suor Angela le raccontò quello che era successo la mattina e Rosa si incupì “beh Suor Angela non può darle torto, se io fossi stata al suo posto avrei fatto lo stesso.” “Rosa io capisco tutto l’odio che avete nei confronti di vostro padre, e non posso dire che non sia in parte giustificato, ma è il suo matrimonio, e lui è l’unico parente che le è rimasto…” “le sono rimasta io Suor Angela” la interruppe alzando la voce Rosa “le sono rimasta io” ripetè, “non abbiamo bisogno di una padre come quello, ci siamo trovate, ci vogliamo bene, ci faremo bastare l’una all’altra” e con quello Rosa uscì tra i sospiri di Suor Angela.
Rosa era davvero furiosa con Suor Angela, come si era permessa di chiedere ad Azzurra di rivalutare l’invito a suo padre…padre, una parola decisamente eccessiva per quell’uomo. La suora l’aveva fatta decisamente arrabbiare, doveva fare due passi per smaltire il nervoso.
Dopo circa un’ora passata a camminare si e giù per le vie di Fabriano continuando a ripensare alle parole della suora, Rosa, decise che doveva fare qualcosa al riguardo, non sapeva ancora cosa, ma l’avrebbe scoperto appena arrivata in carcere.


CARCERE

“buongiorno, come posso aiutarla?” chiese la guardia
“salve, sono venuta per vedere un detenuto, il notaio Lonardi”
“certo, mi serve un documento e una firma” e le pose un foglio da firmare. Rosa firmò e poi seguì la guardia fino alla stanza di incontro tra detenuti e famigliari.
“attenda qui, il mio collega lo accompagnerà entro pochi minuti” e la guardia uscì
Appena rimasta sola Rosa iniziò ad avere ansia, cosa diavolo si era messa in testa di fare? Non aveva mai incontrato suo padre dopo aver saputo la sua identità, ma era tutta matta? Per un secondo era tentata di uscire ed andarsene, ma quando si alzò per dirigersi verso la porta, questa si aprì. E la guardia fece entrare il notaio Lonardi. Appena lo vide, un insieme di emozioni sovrastarono Rosa. Odio era la prima che le veniva in mente, odio per averla abbandonata, per aver illuso e abbandonato sua madre, odio per averle mentito, odio per il pessimo padre che era stato per Azzurra, odio…odio… . Poi provò sollievo, sollievo per poter finalmente dare un volto all’uomo che aveva sempre sperato sarebbe tornato a prenderla, all’uomo che da piccola voleva rendere fiero. Poi ancora ansia, per quello che gli avrebbe detto, quello che non sapeva ancora che gli avrebbe detto…
“Rosa” esclamò il notaio Lonardi appena la vide “cosa ci fai qua” chiese calmo.
“non si illuda, non sono qui per lei notaio, ne per me” si avvicinò e rimase in piedi vicino al tavolo ma guardando fuori dalla piccola finestra sulla parete “lei è una persona ignobile” ma il notaio la interruppe “Rosa, se sei venuta qui per…” ma Rosa non lo lasciò finire “no ora lei sta zitto e mi ascolta “ e lo guardò dritto negli occhi “è il minimo che possa fare dopo quello che mi ha fatto…che ci ha fatto” e tornò a guardare fuori dalla finestra.
“lei è una persona orribile, viscida, spregevole. Ho sognato per tutta la vita che mio padre venisse a prendermi e che fosse fiero di me. Poi ho smesso di sognare. Ora che so chi è mio padre, sono quasi contenta che mi sia stato lontano. Lei è riuscito a fare del male anche ad Azzurra, le ha fatto passare un’infanzia quasi peggiore della mia, l’ha tradita pur professandole amore…l’ha delusa milioni di volte” e tornò a guardare verso il notaio “resta il fatto però che lei è l’unico padre che Azzurra ha.”
“non so se lei lo sa, ma Azzurra si sposa la settimana prossima” alla notizia il notaio rimase shockato, Azzurra non gli aveva detto niente “non lo sapeva vero?” e lui fece cenno col capo “beh, non mi sorprende…come darle torto”. “sei venuta qua per vedermi soffrire perché mia figlia non mi vuole al suo matrimonio?” “no sono qua perché a differenza sua, io voglio davvero bene ad Azzurra. Anche se ora lei è convinta che non averla al suo matrimonio sia la scelta migliore, temo che un giorno lo rimpiangerà, è troppo buona per portare rancore così a lungo”. “e io cosa posso farci, Azzurra non mi vuole neanche parlare, come posso convincerla ad invitarmi al matrimonio?”
“lei non farà nulla, ci penserò io. Mi farò dare un permesso dal mio studio per farla uscire dal carcere due giorni. Il giorno prima del matrimonio verrò a prenderla e insieme andremo al convento. Convincerò Azzurra a parlare e lei avrà modo di scusarsi. Allora, e solo ed esclusivamente se Azzurra acconsentirà potrà restare per il matrimonio. In caso contrario la riporterò in carcere.” “faresti questo per me Rosa?” “no, non lo faccio per lei, lo faccio per mia sorella. Resto convinta che non le darà una possibilità, ma almeno ci avrò provato. Ora devo andare. Le farò avere notizie tra qualche giorno.”
“grazie, Rosa non so come…..” ma Rosa se ne era già andata…quella figlia che lui non aveva mai voluto, era la figlia che forse, gli avrebbe permesso di ricostruire un rapporto con Azzurra…forse in fondo Rosa non era così male.
 
FINE PRIMA PARTE

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Capitolo 10
*** perdonare o non perdonare? - parte seconda ***


CAPITOLO 10 - Perdonare o non perdonare?
SECONDA PARTE

 
STUDIO DI GUIDO

“te sei matta Rosa, Azzurra ti ammazzerà”
“lo so Guido, e credimi, sono l’ultima persona che vorrebbe fare qualcosa per quel disgraziato, ma Suor Angela ha ragione Guido, è suo padre e se non lo inviterà, un giorno lo rimpiangerà”
Guido sbuffò, sapeva che Rosa aveva ragione, ma per quanto fosse cambiato, era ancora convinto che a fidarsi, specie di chi ti tradisce più volte, si sbagliava “Rosa, io capisco, e hai ragione, ma hai imparato a conoscere Azzurra, non la prenderà bene” Guido parlo in maniera abbastanza calma a Rosa “non voglio che si rovini il matrimonio col nervoso, e soprattutto, non voglio che se la prenda con te” “anche io Guido, ed è per questo che sono venuta a parlare con te, ho bisogno di una mano” gli rispose allora la ragazza “sicuramente quando lo porterò qua, Azzurra non gli vorrà parlare, ho bisogno che tu la convinca” Guido iniziò a sbuffare girovagando per l’ufficio “ma perché te e a suora mi tirate sempre in mezzo, eh? Possibile che non possa stare tranquillo neanche il giorno del mio matrimonio?” “beh, tecnicamente sarà il giorno prima del matrimonio” gli rispose Rosa prendendosi un’occhiataccia da Guido.
Lui lo sapeva che era la cosa giusta da fare, ma la rabbia che provava per quell’uomo, per quello che aveva fatto ad Azzurra e a Rosa, era duro da mandar giù. “va beh, senti facciamo così. Tu portalo qua, vediamo la reazione di Azzurra, che per inteso, secondo me ci tirerà dietro qualche vaso o piatto… o bicchiere…, poi se non ci vorrà parlare proverò a parlarle io “Rosa stava per andare ad abbracciarlo per ringraziarlo ma Guido continuò “sia chiaro però, se Azzurra non dovesse comunque convincersi, lui dovrà sparire, se Azzurra non lo vorrà qua nonostante tutto, io starò dalla parte di Azzurra”
“certo, grazie” e Rosa uscì dallo studio. In cosa mi sono messo? pensò Guido.


STANZA DI ROSA E AZZURRA  - il giorno prima del matrimonio

“eccomi qua” esordì Azzurra entrando in stanza con uno zaino sulle spalle. Rosa lo guardò un po’ perplessa non capendo cosa stava succedendo “che ci fai tu qua?” “beh, stasera sarà la mia ultima notte da ragazza” e ridacchiò “Guido non mi deve vedere prima del matrimonio…quindi dormo qua” e si lasciò sprofondare sul suo letto tra un sospiro della sorella che alzò pure gli occhi al cielo
“che c’è? Non sei felice di dividere la stanza con tua sorella un’ultima volta” scherzò Azzurra e Rosa si mise a ridere. Subito però tornò seria e si sedette sul suo letto, proprio di fronte ad Azzurra.
“io sono felice che tu dorma di nuovo qua, praticamente da quando sei tornata dall’America non ti ho più vista” e ridacchiò, “è che non sono sicura che questa sera vorrai ancora dividere la stanza con me” e guardò il pavimento per evitare lo sguardo di Azzurra
“e perché mai?” chiese Azzurra “non ti preoccupare, posso resistere una notte lontana da Guido” e ridacchiando fece per uscire dalla stanza ma Rosa la fermò “Azzurra, posso chiederti un favore?” “certo dimmi” “adesso devo uscire un attimo, quando torno, potresti parlare con una persona?”
“beh per parlare non ho problemi io” e rise…oggi Azzurra era davvero di buon umore, e prendeva tutto come una battuta “con chi dovrei parlare? .. oddio un fidanzato?????” esclamò la ragazza.
“ma quale fidanzato e fidanzato…. Non importa chi è, te lo mostrerò dopo. Ora devo andare, sono in ritardo, scappo.” E uscì dalla stanza.


ANGOLO DIVINO

“Suor angela…eccoci” disse Rosa entrando con il notaio Lonardi dietro di lei
Suor Angela, Margherita e Nina, che erano intente a finire di decorare le ultime bomboniere sul  tavolo della cucina, alzarono lo sguardo
“suor Angela…” salutò il notaio
“notaio Lonardi, buongiorno” rispose la suora alzandosi
“vado a chiamare Guido” disse Nina alzandosi ed uscendo dal bar
“io vado da Davide con Anna, così magari evitiamo scenate davanti ai bambini” aggiunse Margherita uscendo anche lei dal bar
“Suor Angela, io lo so che ho sbagliato, tanto, troppo…ma Azzurra è mia figlia…” Rosa si raggelò per un momento, non che le interessasse ormai quello che pensava quell’uomo di lei, ma dall’inizio di tutta questa storia, non l’aveva mai definita come sua figlia, non si era neanche mai disturbato di chiederle scusa per il dolore che le aveva causato “io vado a chiamare Azzurra” ed uscì.
“Lei ne ha due di figlie notaio” gli disse Suor Angela vedendo la reazione di Rosa, “ed è meglio che inizi a rendersene conto, perché io la avviso, quelle due ragazze si vogliono davvero bene, e se costringerà Azzurra a scegliere tra lei e Rosa, beh…Azzurra sceglierà Rosa…e non posso dire che abbia tutti i torti.”


STANZA DI ROSA E AZZURRA

“Azzurra, sei qua?” la chiamò Rosa entrando nella stanza “potresti scendere? C’è quella persona di cui ti dicevo stamattina”
“ah, il fidanzato misterioso?!!?” incalzò Azzurra
“ma la pianti??? Ti ho detto che non è un fidanzato” rispose un po’ seccamente Rosa
“Scusa Rosa, stavo scherzando, non pensavo te la prendessi, comunque andiamo” e Azzurra fece per uscire dalla porta ma Rosa la fermò “scusa, non me la sono presa, è che sono un po’ nervosa” Rosa guardò la sorella negli occhi “ascolta Azzurra, non so se ti piacerà quello che troverai di sotto, ma sappi che ti voglio bene, e che lo sto facendo per te” Azzurra iniziò ad impensierirsi “ok, ora mi fai paura….” “Andiamo” le disse Rosa…che pensò…via il dente, via il dolore. E scesero.


ANGOLO DIVINO

Azzurra e Rosa entrarono e si trovarono davanti Suor Angela e Guido con dei volti molto seri e pensierosi…”ok, qualcuno mi vuole dire cosa sta succedendo? Iniziate a …” ma Azzurra non fece in tempo a finire che suo padre, apparse da dietro la parete
“Azzurra…”
“che cos’è? Uno scherzo questo?” chiese Azzurra guardando prima verso Rosa, poi verso Suor Angela e Guido “cosa diavolo ci fa lui qui?” chiese di nuovo
“Azzurra…” tentò questa volta Suor Angela
“c’è lei dietro tutto questo vero? Le avevo detto che avevo già preso la mia decisione, ma lei niente, vero? Deve sempre fare di testa sua…” Azzurra era ormai arrabbiatissima
“Azzurra ascolta…” tentò questa volta Guido
“tu lo sapevi? Ti ha tirato in mezzo anche questa volta e non mi hai detto niente?”
“Azzurra Suor Angela e Guido non c’entrano…sono stata io a portarlo qua” intervenne Rosa. Ci fu un momento di silenzio in cui Azzurra cercò di analizzare le informazioni appena ricevute. Possibile che proprio Rosa, colei che più di tutte poteva capire il suo dolore, le avesse fatto questo terribile scherzo? “Tu? E perché mai? Cosa diavolo ti è saltato in testa?”
Rosa tirò un sospiro, sapeva che non sarebbe stato facile e iniziò a tentare di spiegare a sua sorella “ So che hai detto di non volerlo qua, e mi dispiace aver infranto il tuo desiderio, ma è tuo padre Azzurra, l’unico padre che hai, e anche se lo odio, per quello che ha fatto a te, alla tua famiglia “ Azzurra la interruppe “e a te….o te ne sei dimenticata??” le disse acidamente “no non me ne sono dimenticata Azzurra, e proprio per questo, dovresti capire che se l’ho portato qua, è perché davvero credo che sia giusto per te almeno provare a parlarci…” Rosa si avvicinò le prese le mani “Azzurra ascolta, lo so quanta rabbia hai addosso, ma tu sei una persona buona, e sai che prima o poi, lo perdonerai…so che ora ti sembra impossibile, sicuramente un momento lontano, ma prima o poi succederà, e quel giorno, potresti rimpiangere di non aver avuto tuo padre al tuo matrimonio”
“questi sono problemi miei Rosa…pensavo che tu più di tutti potessi capirmi….se ci tieni tanto ad averlo ad un matrimonio, sposati e invitalo al tuo” e con questo Azzurra se ne andò furiosamente dal bar. Negli occhi di Rosa una lacrima. Sapeva che Azzurra non diceva sul serio, che era solo arrabbiata, ma questa era la loro prima vera litigata da quando avevano saputo di essere sorelle, e anche se per solo una frazione di secondo, aveva temuto di perdere l’unico pezzo di famiglia che le era rimasta. Suor Angela le mise un braccio intorno al collo e la portò a se mente Guido, senza dire nulla, era uscito dal bar per seguire Azzurra.
 
FINE SECONDA PARTE

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Capitolo 11
*** perdonare o non perdonare? - parte terza ***


Capitolo 11 - Perdonare o non perdonare?

 
TERZA PARTE

 
CAMERA DI AZZURRA E ROSA

Guido si fermò sulla porta e guardò Azzurra sdraiata sul letto. Lei gli dava le spalle, ma si sentiva benissimo che piangeva. Le si avvicinò e si sedette sul letto, le accarezzò i capelli ma lei si scostò “tu lo sapevi?” gli chiese senza voltarsi per guardarlo
“me lo ha detto un paio di giorni fa”
“e non ti è venuto in mente di dissuaderla? O almeno di avvisarmi?”
“inizialmente c’ho provato a convincerla, ma poi ho pensato a quello che mi stava dicendo, e ho capito che forse non aveva tutti i torti”
“cosa? Prendi le sue parti ora?” Azzurra disse voltandosi a fissarlo negli occhi.
“Azzurra non si tratta di prendere parti…ascoltami per un secondo ok? Se poi sarai ancora convinta di non volergli parlare, lo riporterò in carcere io stesso…ok?”
Azzurra era ancora arrabbiata e poco convinta, ma annuì con la testa
“nessuno mette in dubbio le ragioni per cui tu lo odi, e nessuno ti sta chiedendo di non odiarlo più, ma rosa ha ragione, un giorno lo perdonerai” e le accarezzò il viso, questa volta Azzurra non si scostò “perché tu sei una persona buona amore mio” e lei appoggiò il suo viso nel palmo della mano di Guido “quel giorno Azzurra, non importa se sarà tra un mese, un anno o 30 anni, quel giorno amore mio, lo rimpiangerai, rimpiangerai di non aver avuto tuo padre al tuo matrimonio. E io non voglio che quando ricorderai al nostro girono più bello, tu abbia dei rimpianti.” Azzurra stava ormai piangendo a dirotto tra le braccia di Guido “quando Marcello è venuto qui la prima volta, io non volevo avere niente a che fare con lui, me ne aveva combinate troppe, e anche se io mi ostinavo a dire che non volevo avere rapporti con lui, tu non hai mollato, hai insistito, e adesso guardaci, domani Marcello sarà il mio testimone di nozze” lui le sollevò il viso e la costrinse a guardarlo negli occhi “ e tutto questo solo per merito tuo amore. Mi hai insegnato che è meglio prendere una batosta ma aver tentato, piuttosto che non provarci mai… chi gioca sempre in difesa, non vince mai, ricordi?” e Azzurra fece un minimo accenno di un sorriso e annuì. “tu mi hai insegnato ad amare di nuovo, mi hai insegnato che anche se fa paura, vale sempre la pena di rischiare…so che hai sofferto tanto, nessuno ti chiede di perdonarlo in 5 minuti e di lasciarti tutto alle spalle. Considera solo la possibilità di lasciargli spiegare, e magari di farlo partecipare al matrimonio…è tuo padre amore. Se poi non te la sentirai di riprendere i rapporti o avrai bisogno di più tempo, nessuno ti metterà fretta, te lo prometto”
Azzurra non sapeva più cosa dire, da un lato aveva una gran voglia di dire a Guido di riportare suo padre in carcere, dall’altra sapeva che Guido aveva ragione. Poggiò la testa sul suo petto mentre lui le accarezzava i capelli. Aveva bisogno di qualche minuto per riflettere.


ANGOLO DIVINO

“lo sai che non lo pensava davvero, vero?” le sussurrò suor Angela accarezzandole la testa, Rosa annuì.
“Rosa…” il notaio Lonardi disse “non so come scusarmi” Rosa si girò e se lo sguardo avesse potuto uccidere, il notaio Lonardi sarebbe morto.
“io per te non ho mai fatto nulla, anzi” e iniziò a guardare il pavimento “non ci sono parole che possono giustificare il mio comportamento nei confronti di tua madre e te, però voglio che tu sappia che ho pensato molto in questi giorni, a quello che hai fatto. So che non lo hai fatto per me, ma il fatto che tu sia stata in grado di mettere da parte l’odio e il disprezzo che provi nei miei confronti per il bene di Azzurra…beh… non so cosa dire. Sei una donna forte” ma Rosa lo interruppe “non si permetta di pensare di conoscermi, lei non sa chi sono, come sono, com’è il mio carattere…” ma il notaio incalzò subito “hai ragione, ma quello che hai fatto, l’avrebbero fatto in pochi, e denota coraggio e amore…due qualità che decisamente mi mancano” e tornò a guardare il pavimento.
“in questi giorni ho pensato a come sarebbe stata la tua vita se io mi fossi preso le mie responsabilità…ma sai cosa ti dico, che forse ti avrei solo rovinata. Ad Azzurra ho fatto passare un’infanzia terribile e l’ho trasformata in una ragazzina viziata. Se non fosse stato per Suor Angela, avrei perso mia figlia molto tempo fa” “Azzurra è una persona stupenda, non è una ragazzina viziata, certo, certe volte è un po’ superficiale, ma ha un cuore che non ho mai visto in nessuno” ribatte la ragazza come a difendere la sorella. “è vero” riprese lui “ma il merito è di Suor Angela, non certo mio, tua madre invece con te, ha fatto un ottimo lavoro” e accennò un sorriso. In quel momento entrarono Guido e Azzurra e il bar si zittì.
Azzurra si soffermò un attimo a guardare suo padre, poi si voltò verso Rosa “mi dispiace Rosa, per quello che ti ho detto” ma Rosa la interruppe alzando una mano “lo so, non ti devi giustificare”.
“vieni con me” Azzurra disse a suo padre “io e te dobbiamo parlare”. E i due uscirono.


UFFICIO DI GUIDO

“Azzurra…” iniziò il notaio appena la figlia chiuse la porta dello studio
“no” lo interruppe lei “tu ora stai zitto e mi ascolti” e gli indicò la sedia su cui sedersi.
“non sono qui a parlarti perché penso che te lo meriti, ma solo ed unicamente perché se Rosa si è umiliata al punto tale di venirti a parlare per il mio bene” e rise ironicamente pensando a quella parola…bene…”il minimo che possa fare è parlarti…ma sarò io a parlare”
“io ti amavo, tantissimo, per tutta a vita ho sognato il girono in cui ti avrei reso felice e fiero di me, ma per te non ero mai abbastanza. Tu hai sempre cercato di buttarmi giù, di fare in modo che io avessi meno stima in me stessa…perché tu per me non ne avevi. Mi hai ingannata milioni di volte, mi hai ricattata, mi hai tradita, e poi scopro pure che hai fatto una figlia con un’altra donna e non hai ma pensato che avessi il diritto di sapere che avevo una sorella. Me ne hai combinate tante… troppe”
Azzurra si sedette alla scrivania che un tempo era di Rosa
“Rosa, Suor Angela e Guido sostengono che un giorno potrei pentirmi di non averti invitato al mio matrimonio” lo guardò fissa negli occhi “io non lo so se succederà mai, perché onestamente, ora come ora non riesco a vedere il giorno in cui potrò perdonarti per quello che hai fatto a me, alla mamma e a Rosa, ma se ci fosse anche solo una possibilità su un milione che questo potesse accadere, hanno ragione loro, non vorrei rimpianti.” Si fermò qualche secondo.
“stasera puoi restare in convento, chiederò a Suor Angela di darti una stanza, domani potrai partecipare al matrimonio, ma non sarai tu ad accompagnarmi all’altare. Non posso. È troppo presto” Azzurra abbassò gli occhi “è più di quanto potessi chiedere e sperare…” iniziò il notaio ma Azzurra lo interruppe “non ti sto dicendo che ti ho perdonato ne che sicuramente lo farò un giorno. Per ora ti dico solo che puoi partecipare. Ma finita la cerimonia tornerai in carcere, e solo se e quando me la sentirò io, forse, un giorno, potrò lasciarti spiegare le tue ragioni. Per ora non sono ancora pronta per sentirle…questo è il massimo che posso fare per te.”
“Grazie…e spero davvero che un giorno mi perdonerai. La mamma se fosse qui, sarebbe fiera di te, almeno quanto lo sono io, anche se so che per te è difficile crederlo”
Azzurra accennò un sorriso a testa bassa e uscì dallo studio. Aveva bisogno di tempo, ma avevano ragione Rosa e Guido, un giorno, l’avrebbe perdonato.
 
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Ciao a tutti.
con questo aggiornamento si esaurisce il capitolo "perdonare o non perdonare?" mi spiace per averlo tenuto così lungo, ma una cosa è pensarli e una cosa è scriverli. qualche tempo va avevo detto che mancavano solo 3-4 capitoli, non pensavo che uno di quei capitoli si sarebbe trasformato in tre :-)
comunque sia, ora ci siamo davvero. alla conclusione mancano solo due capitoli(già scritti, quindi vi assicuro che sono due) e che in realtà sono lo stesso capitolo visto da due punti di vista diversi...e credo che ormai, giunti a questo punto, tutti abbiate capito di che capitolo si tratta.
buona lettura. i prossimi due capitoli verranno pubblicati insieme questa sera.
un abbraccio a tutti

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Capitolo 12
*** il giorno più bello - PdV Guido ***


CAPITOLO 12 – il giorno più bello

PUNTO DI VISTA DI GUIDO

 

“Davide….Davideeeeeee” dove diavolo l’ho messa? “Davide hai visto la cravatta??? L’avevo messa sul tavolo in cucina…..”
“papà tu ti devi calmare” … “mancano ancora due ore…e non devi mica fare trucco e capelli come Azzurra….stai tranquillo,ok?” Mio figlio era sull’orlo dell’esaurimento, non capiva perchè siccome stavamo  insieme da un bel po’, ci amavamo, e praticamente eravamo già una famiglia, ci fosse tanta agitazione….mi veniva da ridere…un giorno l’avrebbe scoperto anche lui, ma per ora era ancora troppo presto. Mi fermai a guardarlo un attimo, ancora con il pigiama addosso, quello di Cars, si era decisamente troppo presto.
“papà io vado a fare colazione, vieni?”
“non posso, portami su un caffè e una brioches” poi mi fermai un secondo “anzi solo un caffè, ho lo stomaco rigirato” Davide mi guardò confuso
“perché non puoi scendere?”
Eh sapesse…mio caro Davide, imparerai un giorno che quando una donna sull’orlo dell’isteria ti dice una cosa, tu la fai, e non chiedi neanche il perché “Azzurra mi ha minacciato…ha detto che se la vedo prima dell’entrata in chiesa mi ammazza, non posso rischiare di trovarla a colazione” lo dissi con una convinzione tale che Davide alzò gli occhi al cielo e uscì.

Ancora non ci potevo credere, ancora poche ore e io e Azzurra saremo finalmente diventati marito e moglie. Mi fermai a riflettere su quello che era successo in questi anni, di come l’avevo conosciuta difendendola in quel ristorante, di come l’avevo odiata inizialmente, di come l’avevo beffeggiata dandole dell’ignorante, ma anche di come mi aveva rubato il cuore subito. Ripensai a quella benedetta varicella, se non ci fosse stata, forse a quest’ora io e Azzurra non saremmo qua. Poi ripensai a Berlino, a quel viaggio che doveva essere il nostro banco di prova per diventare una famiglia, ma che essendo arrivato troppo presto, ci ha portato a lasciarci, a trovare altre persone… se penso a quel Dario aaarrgggghhh ancora mi viene il nervoso. Ma non pensiamoci, Azzurra è di nuovo mia, e questa volta lo sarà per sempre…

“Guido” mmm questa voce non mi piace proprio per niente. Cosa vuole ora
“notaio Lonardi” dissi entrando in cucina “a cosa devo questa visita?”
“beh, volevo ringraziarti, se non fosse stato per te e Rosa io oggi non sarei qui.”
“lo sa vero che nessuno di noi lo ha fatto per lei, ma che lo abbiamo fatto per Azzurra?!?” ci tenevo a ricordarglielo, perché anche se avevo convinto Azzurra a dargli una possibilità, non gli avrei permesso di fare di nuovo del male a sua figlia.
“si certo, e capisco. Avete tutti perfettamente ragione. Sono però felice che Azzurra abbia delle persone che le vogliono così tanto bene accanto. La relazione con la mamma di Rosa è stata un errore, e… Rosa … beh … anche se quello che ho fatto è sbagliato, non posso dire di essere completamente pentito” mi si raggelò il sangue, non è pentito? “non fraintendermi, ho sbagliato e sicuramente avrei potuto gestire meglio la situazione, ma se non avessi fatto quell’errore, ora Rosa non esisterebbe, e Azzurra non avrebbe una sorella che le vuole così tanto bene.” Mmm si era salvato in corner.

“notaio oggi è il giorno del mio matrimonio e voglio essere buono. Lei si è comportato davvero come un codardo e un vigliacco per quello che ha fatto alle sue figlie. Ma se c’è una cosa che mi ha insegnato Azzurra, è che bisogna sempre dare una possibilità. Perciò le dico. Azzurra un giorno la perdonerà, ne sono sicuro, sono un po’ meno sicuro riguardo a Rosa, ma se per Rosa la vicinanza di Azzurra avrà lo stesso effetto che ha avuto su di me, beh ci sono buone possibilità che entro qualche tempo entrambe le sue figlie beh, diciamo che perlomeno le torneranno a rivolgere la parola. Parli con loro, dia loro una spiegazione, perché, onestamente, se la meritano.”
“lo so Guido, hai ragione” se ne stava per andare, bene potevo tornare a… ecco come non detto, si è fermato sulla porta “per quello che vale Guido, sono contento che Azzurra abbia trovato un uomo come te. Sei una brava persona, la ami veramente e soprattutto, cosa che io non sono mai stato capace di fare, la ami per quello che è. Prenditi cura di lei” e con questo se ne andò.

Certo che mi sarei preso cura di lei. Per me lei era la mia vita. Lei e Davide. A proposito di Davide…dov’è il mio caffè?
“papà?” ecco, chiami il caffè e arriva
“in cucina Davide”
“tieni il caffè, Suor Angela te lo ha fatto decaffeinato…ha detto che sei troppo agitato” aaaaarrrggghhh quella suoraaaa
“senti, ma perché c’era qui il papà di Azzurra, che voleva?” gli spiegai tutta la situazione e poi finimmo di vestirci. Ormai mancava davvero poco , era meglio affrettarsi.

Giunti davanti alla chiesa, trovammo Marcello con la piccola Irene, Carlo con Anna, Gregorio, Mattia e Suor Costanza.
“e le ragazze?” chiesi conoscendo però già la risposta. Mi attirai infatti un’occhiataccia da Carlo e Gregorio…”secondo te?” mi dissero e io non potei fare a meno di ridere. Marcello chiese a Gregorio di tenergli Irene e poi mi disse di seguirlo un attimo.

Ci sedemmo su una panchina in giardino e lui iniziò
“allora??? Sei pronto ad abbandonare la vita da scapolo??” e se la rise, ma che razza di fratello
“Marcello ti ricordo che io sono già stato sposato, o te lo sei dimenticato?”
“certo che non l’ho dimenticato, ma questa volta mio caro è diverso. Questa volta sei un uomo con delle responsabilità, non un ragazzino innamorato. La donna che stai per sposare, ti renderà pazzo, lo sai?” e sorrise. Mi aveva già reso pazzo, e lui lo sapeva, così me la risi anche io.
“a parte gli scherzi fratello. Azzurra è una donna stupenda. Ti ama, ama Davide come fosse suo. E da come guardava Irene ieri sera, credo che abbia superato il problema ‘non voglio avere figli’” lui rise di nuovo, e io con lui. Io volevo un figlio, ma non tanto per il figlio, perché lo volevo con Azzurra. Non lo avrei voluto con nessun’altra donna. Ma prima di tutto, io volevo lei. “io devo molto ad Azzurra Guido. Se non fosse stato per lei e Suor Angela io oggi probabilmente non parteciperei al tuo matrimonio.”
“lo so, anche io le devo molto. Mi ha risollevato e ha rimesso insieme i pezzi quando ero rotto. È davvero stupenda.”
“ti voglio bene fratello, e ti auguro di essere felice con Azzurra quanto io lo sono con Giuliana…e magari di dare una cuginetta ad Irene un po’ in fretta” e con quello risi definitivamente, con Marcello, un discorso serio mai.

Ormai erano arrivati anche il notaio Lonardi, decisamente più rilassato in volto, e dalle scale sentivo scendere Nina e Alice. Ok ormai ci siamo. Meglio se prendo posto.

Dopo qualche minuto arrivarono Suor Angela, Rosa e Margherita e si misero al posto delle testimoni della sposa. Sapevo che quello era il segnale. Voleva dire che Azzurra era appena al di la della porta.
La marcia nuziale suonò e tutti si alzarono in piedi. Vidi entrare Azzurra, al braccio di suo padre. E un sorriso mi coprì il volto. Era bellissima, e una persona stupenda. Ci guardammo negli occhi per qualche secondo che però sembrò eterno. Vidi l’amore in quello sguardo, non solo quello che provava per me, ma quello che permeava tutto il suo corpo. Azzurra era l’amore.
A piccoli passi proseguì verso di me, a tratti abbassò appena gli occhi, ma io non potevo, non potevo abbassare gli occhi e togliere lo sguardo da quella meraviglia. Io ama quella donna, e non importa quante sfide dovremmo affrontare in futuro, non importa quanti problemi incontreremo nella nostra vita, qualsiasi cosa la affronteremo insieme.
Arrivò a pochi passi da me, levai lo sguardo dai suoi occhi solo per un momento, per incontrare quelli di suo padre, aveva una lacrima che era pronta a scendere sul viso, e per la prima volta lessi puro amore nei confronti di sua figlia, per la prima volta, lessi l’orgoglio di essere suo padre. Accennai un sorriso e poi mi porse la mano di Azzurra. La presi, la guardai un secondo negli occhi e le sussurrai “sei bellissima, ti amo” lei arrossì e abbassò lo sguardo. Poi proseguimmo verso i nostri posti davanti all’altare.

La musica durò ancora qualche istante, poi terminò e tutti si sedettero. Iniziava la nostra vita insieme.

“fratelli e sorelle, siamo qui riuniti oggi, nella casa del Signore, per celebrare il matrimonio di Guido e Azzurra….”

FINE PUNTO DI VISTA DI GUIDO

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Capitolo 13
*** il giorno più bello - PdV Azzurra ***


CAPITOLO 13 – il giorno più bello

PUNTO DI VISTA DI AZZURRA
 

“Azzurra vuoi stare ferma??” Margherita continuava a lamentarsi, ma eravamo in ritardo
“ma è tardi Margherita”
“ma quale tardi??? Mancano ancora 2 ore, ma se non stai ferma, in chiesa ci vai coi capelli arruffato capito???” ma perché doveva sempre essere così malmostosa, in fin dei conti cosa stavo facendo di male? Girovagando per la stanza mentre lei cercava di acconciarmi i capelli?!?! E allora???
“sei impossibile, siediti sulla sedia e stai ferma”
“uffa”

“toc toc, si può?” alzai lo sguardo e vidi Suor Angela, ma subito mi pentii quando senti Margherita darmi un tirone ai capelli “Marghe sei violenta cavolo”
“e tu stai ferma”
Suor Angela ci guardava col sorriso, in ammirazione e mi si scaldò il cuore. Questa donna per me era stata una madre, un padre, una amica. A questa donna dovevo tutto.
“venga Suor Angela, allora che ne dice?”
Suor Angela si mise a ridere, e cosa doveva dire, ero ancora in vestaglia, struccata e coi capelli arruffati
“che sei bellissima, come sempre” si avvicinò e mi abbracciò.

“suor Angela, volevo ringraziarla” la guardai negli occhi, se dovevo piangere, meglio farlo ora mentre ero ancora senza trucco. “in questi anni lei è stata un punto fermo per me, mi ha aiutata quando io non volevo il suo aiuto, mi è stata vicina quando ne avevo bisogno, e nonostante io le dicessi di farsi i fatti suoi, lei ha sempre cercato di fare il mio bene. Senza di lei io non sarei qui oggi a sposare l’uomo che amo. Grazie Suor Angela, grazie di tutto” e le lacrime erano già sgorgate abbondantemente, ma quando lei mi rispose, diventai un fiume in piena
“Tesoro mio, tu non mi devi ringraziare. Quando sei arrivata qui beh” e mi guardò sorridendo “diciamo che eri al quanto particolare” e ci mettemmo a ridere tutte…particolare era decisamente sottostimare la cosa. “ma vedi, tutti siamo in grado di amare, tutti, a volte non amiamo nello stesso modo, ma questo non è importante. Tu pensavi di non saper amare perché non avevi mai ricevuto un tipo di amore a te comprensibile. Tu pensavi che non ti si potesse amare. Ecco perché non riuscivi a ricambiare. Ma tu vali Azzurra, tu meriti di essere amata, perché sue una persona stupenda, speciale, sei stata la mia battaglia più dura” e mi guardò, “ma anche la mia più grande soddisfazione” Margherita aveva ormai finito di tirarmi i capelli e si sedette sul letto di fianco a Suor Angela e fece un cenno col capo come a voler confermare “tutte voi ragazze per me siete come delle figlie, e io vi amo infinitamente, e non importa quanti errori facciate, io so che voi siete intelligenti e giuste a sufficienza per capire quando sbagliate e per correggervi da sole. E questo è quanto di meglio può chiedere un genitore” ormai eravamo sia io che Margherita rotte dal pianto, e ci abbracciammo, poi una voce interruppe il nostro momento.

“Suor Angela ha ragione.” Io alzai gli occhi e sulla porta vidi mio padre. Per un secondo provai gioia, subito soppiantato dal dolore appena mi ricordai il male che mi aveva fatto, ma poco dopo mi passarono per la testa le parole di suor Angela ‘abbastanza intelligenti e giuste per correggerci da sole’.

“Vi lasciamo un attimo da soli” disse Suor Angela e lei e Margherita uscirono.
“posso?” mi chiese entrando e indicando il mio letto. Io acconsentì con la testa.
Lui si sedette e mi guardò come a chiedermi il permesso di parlare. Io accennai un sorriso e lui iniziò.

“io non posso neanche immaginare il dolore che ti ho causato Azzurra, perché ad essere sinceri, nessuno si è mai comportato con me così orrendamente come io mi sono comportato con te, e il fatto che io sia tuo padre…beh rende il tutto ancora più terribile. Quello che tu hai detto ieri è vero, io non ho mai avuto abbastanza fiducia in te, non ti ho mai ritenuta all’altezza, ma tu mi hai insegnato, ormai innumerevoli volte, che tu sei migliore di me, centinaia di volte migliore di me. Io pensavo che avere un ruolo importante nella società, una laurea a pieni voti e un’immagine famigliare solida fosse tutto quello che serviva nella vita per essere felice. E invece cosa ho fatto? Ho truffato molte persone, sono finito in carcere, ti ho costretta a scegliere una carriera universitaria che non faceva per te, senza neanche preoccuparmi di chiederti cosa ti sarebbe piaciuto fare nella vita. Eri mia figlia e per me dovevi fare quello che io ritenevo giusto. Poi ho tradito tua madre, ho tradito te, ho distrutto tutto quello per cui avevo lottato nella vita. Azzurra, Suor Angela ha ragione. Tu ti meriti di essere amata perché sei speciale e io, tuo padre, non me ne sono mai neanche accorto. Quando Suor Angela ti ha chiesto di restare in convento contro la mia volontà, io l’ho odiata, mi stava rompendo i piani. Ho cercato di fare di tutto per metterle i bastoni tra le ruote, ma lei non solo ha tirato avanti, ha tirato su anche te, e senza un titolo, senza tanti soldi…solo col potere dell’amore che provava per te.” Io volevo odiarlo, ma era una vita che aspettavo di sentirmi dire queste parole da mio padre. Lui mi prese la mano e con l’altra mi accarezzò il volto “tu non dovresti aspettare che io ti dica che sono fiero di te. Sono io che dovrei supplicarti di perdonarmi un giorno e chiederti di tornare ad essere fiera di me, perché bambina mia, io non potrei essere più fiero di te di quanto lo sono in questo momento…”

Poi un rumore ci interruppe

“oh scusate, ero venuta a vedere se Azzurra era pronta per il trucco, torno dopo” e Rosa fece per uscire, ma papà la fermò
“no Rosa, aspetta un attimo, vieni qui anche tu” mi terrorizzai un po’, sperai solo che non avesse intenzione di fare una scenata.
Rosa mi guardò per un secondo un po’ come a cercare una risposta, un po’ a cercare conforto. Poi si avvicinò ma restò in piedi.

“Rosa, avevi ragione l’altro giorno, io non ti conosco. E la colpa di questo è solo mia. Quello che però ho potuto vedere in questi gironi è che persona forte e coraggiosa sei. Io con tua madre feci un errore, anzi, molti. Tradì mia moglie perché Azzurra era appena nata e lei era stanca e non aveva abbastanza attenzioni per me. Tua madre era una donna dolce e sensibile, e io da mostro qual’ero, me ne approfittai. Quando mi disse di essere incinta io non la presi bene. Per me allora l’apparenza era tutto ciò che contava, e un figlio fuori dal matrimonio avrebbe rovinato la facciata che avevo costruito. Le chiesi una cosa orribile. Le chiesi di terminare la gravidanza” io guardai Rosa. Lei era ancora ferma li, in piedi, immobile, ad ascoltare quella verità che aveva sempre cercato, ma che forse non era quello che voleva realmente sentire. Nonostante questo Rosa era forte e coraggiosa, e restò ad ascoltare. “tua madre si rifiutò e io per questo la lascia. Quando mi chiese aiuto le negai ogni appoggio sia morale che economico. Io facevo così allora ‘non fai quello che ti dico? Io ti rendo la vita impossibile’. Era il mio modo di gestire tutto nella vita, lavoro, affari…famiglia. In questi giorni però ho pensato molto. Non ti chiedo di perdonarmi, perché onestamente so che sarebbe chiedere troppo, voglio però che tu sappia che fra tutti gli errori che ho fatto nella vita, quello che ha portato a te è l’unico che rifarei” io e Rosa ci guardammo per un secondo…confusione nei nostri occhi “se io non avessi tradito la madre di Azzurra, tu non esisteresti, Azzurra non avrebbe una sorella che la ama così tanto e io… beh … io non avrei mai la possibilità di sperare di poterti conoscere un po’ di più.”
“chi le da la certezza che io voglia conoscerla?”
“nessuno, ma almeno posso sperare. Lo so che voi due ce l’avete con me, e avete le vostre buone ragioni. Spero solo che mi permettiate, a piccole dosi, di poter far parte della vostra vita.” A questo punto anche mio padre aveva le lacrime agli occhi guardando Rosa, non l’avevo mai visto piangere.

Rosa era ferma, immobile, ma lo vedevo che i suoi occhi erano lucidi. Anche lei come me combatteva tra l’odio che provava verso quest’uomo e il desiderio di conoscere quel padre che aveva sempre immaginato nei suoi sogni da bambina.

“papà, le parole che tu hai detto sono bellissime, ma purtroppo io ti ho sentito scusarti e dire che ti dispiaceva troppe volte. Non dico che non potremo mai perdonarti, ma devi capire che quello che ci hai fatto è stato davvero grave. Devi capire che avremo bisogno di tempo anche solo per tornare ad avere un semplice rapporto.” Era difficile parare col groppo in gola.

“io non so quello che succederà in futuro” continuò Rosa “ma non può aspettarsi che con Azzurra torni tutto come prima, ne che io possa far finta che non sia successo niente.”

“lo so, e qualunque cosa siate disposte a darmi, sarà sempre di più di quello che mi merito. Perciò prenderò quello che verrà, nella speranza di potervi di mostrare che, anche se a caro prezzo, ho capito i miei sbagli e voglio fare ammenda.”
Rosa abbassò lo sguardo
“Rosa so che ti chiedo molto. Ma pensi sia possibile per me abbracciarti?”
Rosa si irrigidì e mi guardò, io le sorrisi e le feci un cenno con la testa. Nostro padre non era certo un sant’uomo, ma lei sognava di incontrarlo da tutta la vita, si meritava dopo tutti questi anni di sentire l’abbraccio di suo padre. Fece un cenno con la testa. Mio padre rivolse lo sguardo verso di me e poi lasciò le mie mani. Si alzò, le andò vicino e di colpo la abbracciò. Le chiese perdono e pianse. Io guardai Rosa, che accennò appena un abbraccio, ma versò una lacrima. Anche se suo padre non era quello che lei sperava da bambina, lo aveva trovato, e forse, era arrivato il momento di provare a conoscerlo.

Dopo qualche istante entrò Nina “ragazze scusate se interrompo. Però devo finire di truccarti e devi ancora vestirti. Manca solo un quarto d’ora”
“cosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa???? Un quarto d’ora??” urlai
Papà lasciò Rosa e si guardarono un secondo negli occhi. C’erano ancora molte cose da dire e da chiarire, ma ora sapevamo che sarebbe stato fatto.
“ok ho capito, vi ho fatto perdere tempo, scappo giù” poi si rivolse a me “non vedo l’ora di vederti entrare in quella chiesa. Sarai bellissima. Lo sei sempre stata. Ti voglio bene bambina mia.”
Mio padre fece per uscire, quando era sull’uscio lo chiamai
“papà” lui si voltò “questo non vuol dire che ti ho perdonato ma… mi vorresti accompagnare all’altare?”
Lui sorrise, ingoiò le lacrime, “sarebbe un onore” e con quello uscì lasciandomi tra le grinfie di Nina e Rosa.

Dopo circa mezz’ora ero pronta. E arrivò Margherita “allora??? Ah che lo sposo aspetta. Sei pronta?”
“certo. Andiamo” e scendemmo. Quando arrivai alla fine delle scale Margherita e Rosa andarono avanti per assicurarsi che fossero tutti in chiesa. Al loro cenno camminai verso l’ingresso dove mio padre mi aspettava. Mi diede un bacio sulla fronte e mi porse il braccio. Io lo presi e iniziammo a camminare.

Entrammo in chiesa e vidi Guido. I nostri occhi si incrociarono. Lessi nel suo sguardo un momento di confusione quando vide mio padre accompagnarmi, ma passò subito. Era bellissimo il mio sexy prof. Chi mai l’avrebbe detto che io, Azzurra Leonardi, avrei sposato un professore?. Al pensiero mi venne da sorridere e abbassai lo sguardo. Arrivammo vicino a Guido, lui e mio padre si scambiarono un breve sguardo, poi mio padre mi accarezzò la guancia e mise la mia mano in quella del mio futuro marito. Lui mi disse “sei bellissima. Ti amo” e io mi sciolsi, abbassai di nuovo lo sguardo, poi ci dirigemmo verso i nostri posti di fronte all’altare.

La musica terminò poco dopo e tutti presero posto. Il prete era di fronte a noi. La cerimonia stava per iniziare, così come la nostra vita insieme. Da oggi niente e nessuno ci avrebbero mai potuti separare.

“fratelli e sorelle, siamo qui riuniti oggi, nella casa del Signore, per celebrare il matrimonio di Guido e Azzurra….”

FINE
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bene ragazzi...ci siamo, con questo capitolo si conclude la mia prima fanfiction.
ovviamente spero vi sia piaciuta e ringrazio tutti coloro che hanno recensito, per me è stato molto importante sapere se stavo facendo bene o meno.
in testa avrei già un'atra fanfiction, ma mi prenderò del tempo per scriverla prima di iniziare a postarla
per ora vi ringrazio e vi saluto, nella speranza di ritrovarci prestissimo con le avventure dei nostri pazzeschissimi.
un abbraccio di cuore
ciao

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