WHITE EYES -the Hyuuga twins

di Oducchan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1] night ***
Capitolo 2: *** 2] training ***
Capitolo 3: *** 3] sunset ***



Capitolo 1
*** 1] night ***


Notte fonda, nella villa gigantesca

Chiamiamola una Fanfic esperimento. L’ispirazione mi è venuta da un’immagine, che allegherò sotto  (e ringrazio l’artista che l’ha disegnata, purtroppo non so chi sia); così mi sono detta. Proviamo, hanno diritto anche loro al loro spazio. E per quanto non siano andati d’accordo, sono pur sempre due fratelli. Gemelli. Li ho delineati parecchio OOC, lo ammetto. Ma chi lo sa, forse sotto sotto….

Quindi, ecco a voi i gemelli Hyuuga. Hiashi e Hizashi. Come li vedo io. Dall’infanzia, alla morte.

Enjoy it^^

 

 

 

WHITE EYES

The Hyuuga twins

 

1] night

 

Notte fonda, nella villa gigantesca. La neve aveva smesso di cadere sui tetti, avvolgendo di una coltre bianca e ovattata l’intero villaggio compresa l’antica costruzione Tutti i suoi occupanti erano scivolati nel tanto atteso sonno dei giusti, che li alleviava dalle fatiche della giornata e donava riposo ai corpi doloranti per gli allenamenti.

Tutti, tranne uno

Un bambino di circa sette anni, scalzo, avvolto in una tunica bianca, aveva attraversato quatto quatto il piccolo giardino che divideva i due quartieri, ignorando il manto candido che lo ricopriva e il freddo invernale, badando solo a fare meno rumore possibile. Risalito sul camminamento di legno, accostò con cautela la porta scorrevole per entrare nel locale riscaldato, salvo poi richiuderla subito dopo con un debole fruscio. in punta di piedi si avvicinò alla figura raggomitolata nel futon, inginocchiandoglisi di fianco.

-‘Zashi?- lo chiamò debolmente, scuotendolo con urgenza per una spalla. Quello emise un grugnito, infastidito per essere stato disturbato in mezzo a un sogno, e si rigirò supino nella coperta

-Hiashi, torna a letto- sbiascicò con la voce impastata di sonno, sperando di venire lasciato in pace, ma il primo bambino non demorse

-Zashi, non riesco a dormire, posso stare con te?- chiese implorante il primo bambino, afferrandolo per la manica della tunica scura che sbucava dalla pesante coperta, e la tironò leggermente. Il più piccolo tentò d’infilare la testa sotto il cuscino per ignorarlo, ma divenne subito lucido quando realizzò bene quelle poche parole; scattò a sedere per potere vedere nella semioscurità il fratello in viso, per quanto glielo permettevano le fasciature del petto.

-Hiashi, sei impazzito? Se ci becca qualcuno…- sibilò, girando lo sguardo attorno in un eccesso di prudenza, casomai ci fosse qualcuno in ascolto; l’altro non gli diede alcuna retta, continuando a strattonarlo con un fare implorante tale da minacciare di scoppiare in lacrime da un istante all’altro

-non m’importa…per favore, ti prego!-

Hizashi concentrò la sua attenzione su di lui, rimanendo in silenzio a guardare la sua espressione supplicante e quasi spaventata, e riflettendo in cuor suo sui pro e i contro, prima di chinare il capo con un sospiro, sconfitto. Scivolò verso il bordo esterno del materasso, facendogli spazio accanto a lui

-va bene, però prima di giorno te ne vai-

Con uno squittio di ringraziamento, Hiashi s’infilò rapido sotto le coperte, stringendosi contro il fratello in un abbraccio disperato; premette la guancia pallida sulla sua spalla, stringendo forte gli occhi bianchi che erano la loro condanna.

-Hizashi, mi dispiace, io non volevo….io non volevo, io non voglio farti del male. Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace!- singhiozzò disperato, lottando contro le lacrime che in pubblico non aveva il permesso di versare; ma ugualmente, due piccole perle salate scivolarono lungo le sue guance, affogando nella stoffa scura. Il gemello minore, sorridendo tristemente, gli accarezzò i lunghi e serici capelli scuri, tentando di consolarlo

-tranquillo, fratellone, non importa, davvero…non piangere…-

A poco a poco, calmatosi il fratello più grande, entrambi scivolarono in un sonno profondo, stretti l’uno all’altro; quando l’alba li sorprese, le domestiche non ebbero cuore di svegliare quei due esserini che si stringevano tanto fiduciosamente per mano…

Allora le difficoltà erano appena iniziate, e potevano essere bambini [fratelli] ancora per un altro po’

 

 

 

 

 

 

 

Cosa posso aggiungere? Beh, mi sono presa l’impegno di farveli apparire carini e adorabili. Non deludetemi^^

A presto. Besos

Vostra wolvie

 

 

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Capitolo 2
*** 2] training ***


WHITE EYES

Buonasera, sono tornata a rompere le scatole (uhm…ma perché non vai altrove? N.d.Itachi) (ma perché vi voglio bene, tesori! ^^ n.d.me) (sigh n.d.tutti) con un nuovo capitolo

Sempre i due mocciosi, un po’ più grandi, sempre pucci e sempre Hyuuga

Enjoy it

 

 

WHITE EYES

The Hyuuga twins

 

2] training

 

Due chiusure, quattro, otto, sedici, trentadue….

Arrivato alla sessantaquattresima, il pupazzo di paglia secca che costituiva il suo bersaglio si sfaldò crollando a terra in una pioggia dorata, lasciandolo al contempo soddisfatto per il risultato ottenuto e rattristato per dover interrompere l’attività. Fece un passo indietro, squadrando lo scempio fatto, poi chiuse gli occhi ponendo fine all’utilizzo del byakugan: si era fatto tardi, ed era ora di rientrare in casa, prima che qualcuno venisse a cercarlo incollerito

Ma quando si voltò per incamminarsi, rimase bloccato nel posto. Nell’angolo del piccolo campo d’allenamento costruito nella proprietà della famiglia Hyuuga, dove i membri del clan si allenavano e anche lui trascorreva le giornate, c’era qualcun altro: una figura inguainata in una sorta di tuta scura, coi capelli sparsi sul volto, stava raggomitolata a qualche passo da lui, fissandolo coi suoi grandi occhi chiari.

Ma uno di questi era contornato da un’impronta violacea.

E dal labbro spaccato scivolava una gocciolina di sangue

-Hizashi!- spaventato, il maggiore tra i due fratelli corse accanto all’altro, inginocchiandoglisi di fronte, prendendo con delicatezza il suo viso fra le mani –Hizashi, che è successo?-

Il bambino non rispose subito, rimanendo a fissare il nulla con sguardo vacuo. Poi, balbettando un’ incerto: -..allenamento…- chiuse gli occhi di scatto, nascondendoli dietro i palmi delle mani, scoppiando in singhiozzi

-Hizashi, chi è stato? Ti scongiuro, dimmelo!- Hiashi si affrettò ad abbracciarlo, facendogli poggiare il capo contro il suo petto. Ma non ebbe bisogno di risposte

Perché lui sapeva.

E di quella risposta che non ebbe, aveva paura.

Nessuno poteva permettersi di fare del male a suo fratello.

Chiunche egli fosse, avrebbe dovuto affrontare la sua ira.

Ma quando quel qualcuno era il padrone delle loro vite…chi era lui, un misero bambino di appena dieci anni, per fermarlo?

Hizashi strinse con forza il kimono bianco del gemello, tentando con coraggio di interrompere il pianto per mostrarsi capace di resistere, ma il maggiore gli accarezzò piano il capo, con affetto: tra loro, non era necessario fingere qualcosa che non avevano

-Hizashi, ti prometto….io non ti farò mai del male. Te lo giuro-

Allora, entrambi si accontentarono di quella promessa. Ma sapevano benissimo, che mai sarebbe stato possibile prestarvi fede.

 

 

 

 

 

Sì, è un po’ sad, come cosa. Sapete a che mi riferisco ^^

Ringrazio caldamente Gracy110 e Alechan per le loro recensioni…oddio, è vero, non si vede l’immagine! Dannato word e i suoi complotti!

Speriamo che ora ci sia….si vede? 0_0

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Grazie anche a tutti coloro che hanno solo letto^^

Alla prossima, besos

Vostra wolvie

 

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Capitolo 3
*** 3] sunset ***


WHITE EYES

Kyyyaa! Scusate l’immenso ritardo, ma ho avuto una serie di contrattempi. Ma ora, finalmente, ci sono le vacanze di Natale! Un sacco di tempo in per scrivere….kukuku

Adesso vi lascio al capitolo…..enjoy it^^

 

 

 

 

WHITE EYES

The Hyuuga twins

 

3] sunset

 

 

Il ragazzo dodicenne percorse a capo chino il corridoio silenzioso, rivolgendo solo un timido ma educato saluto ai rari occupanti che facevano capolino dalle varie porte. Giunto allo studio dove era stato convocato, bussò delicatamente sul pannello di legno, restando in attesa; ottenuto il permesso, entrò velocemente, restando fermo poco oltre la soglia, accennando un inchino forzato che l’abitudine gli aveva inculcato nel comportamento.

-Hiashi-sama-

L’occupante della stanza, seduto ad un’elegante scrivania intento a leggere un libro, alzò il capo verso il nuovo venuto e, riconosciutolo, si alzò in piedi con entusiasmo, correndo subito ad abbracciarlo.

-Hizashi! Allora stai bene, per fortuna! Come ti senti?-

Un po’ meravigliato per tutta quell’animosità, il più giovane tra i due gemelli rimase immobile per qualche istante, ma finì per l’accettare la stretta, grato di poter usufruire dell’affetto fraterno di cui spesso doveva fare a meno.

-Non ti preoccupare, nii-san. Starò bene-

Allarmato da quel tono così scostante, Hiashi lo allontanò da sé tenendolo per le spalle, scrutandone a lungo il viso stanco per cogliere le tacite informazioni che l’altro non voleva dargli. Rimasero per qualche minuto a guardarsi negli occhi, finché il maggiore non ruppe il silenzio, afferrando il fratello per un polso e trascinandolo nel giardino interno della casa.

-Allora, come ti trovi nella tua squadra?- chiese gioviale, dopo che, ridacchiando, entrambi si furono seduti sull’erba curata e ebbero tuffato dispettosamente i piedi nudi nel piccolo specchio d’acqua che qui si trovava

-Non male. Shibi è a posto, mentre Tsume è un po’ casinista, però non mi lamento-.

-Pfui. Figuariamoci se gli Inuzuka se ne stanno tranquilli comportandosi da persone civili-.

L’altro sorrise appena, ignorando quell’insulto velato rivolto alla ragazza – E tu?-

-Come vuoi che vada? Sono in squadra con quel borioso di un’Uchiha. Vorrei solo poterlo prendere a cazzotti!-

-Non sarebbe molto Hyuuga, da parte tua!- Hizashi rise, divertito da quelle parole, ma divenne subito un po’ più mesto, riflettendo su come insieme loro due sembrassero dei ragazzini normali, mentre agli occhi altrui erano solo i rampolli di un antica e crudele famiglia; poggiò tristemente il capo sulla spalla del fratello, nascondendo il viso tra le pieghe del kimono

-Hiashi- pigolò –Non importa quello che succederà, io ti vorrò bene comunque-

Il maggiore sospirò rassegnato, avvolgendo un braccio attorno alle sue spalle, desiderando ardentemente rinnegare quel destino che li vedeva come gemelli separati, ormai per sempre.

-Anch’io, otouto. Ti voglio tanto bene anch’io-

 

 

 

 

 

Firulì, firulà….

Sì, diciamocelo, questo capitolo non significa una bega, però mi piaceva troppo l’idea della fontana XD

Ah già, piccola nota: il fatto che Hizashi chiami Hiashi col sama, è merito dell’”educazione” di famiglia. Poi, Tsume è la mamma di Kiba, e Shibi il papà di Shino, mentre l’Uchiha citato è Fugaku, padre di Sasuke e Itachi..Controllando le loro età e facendo una serie di calcoli, ho “invecchiato” un po’ Tsume e Shibi, che risultavano un po’ più giovani, e ringiovanito l’Uchiha. Ora, ho scelto questi tre più che altro per ricreare il team 8 e per non impelagarmi con nomi giapponesi sconosciuti. Perdonatemela.

Grazie per le loro recensioni a:

Alechan: allora, per l’immagine l’ho caricata su tinypic, poi ho aggiunto il link nel riquadro della pagina web. Non sono molto  brava a spiegare queste cose, diciamo che sono andata a tentativi. Povero hizashiuccio (oddio! Chiamami hiza-chan, se devi! N.d.hizashi) (grazie, caro n.d.me) sono stata davvero cattiva con lui, in questa fic. A presto

Hotaru: beh, ci ho messo un po’ ma finalmente ho aggiornato! Lodate siano le vacanze! Com’è?

Gracy110: ti farò un monumento, sensei, non ti ringrazierò mai a sufficienza per star sempre qui a leggere i mie obbrobri *smile* glassie^^

Grazie anche a coloro che hanno solo letto, e a chi ha messo la raccolta tra i preferiti. Hiashi e Hizashi ringraziano. ^^

Bene, quando arriverà il prossimo cap proprio non lo so, spero di trovare presto lo sprint per copiare il tutto…comunque spero a presto, continuate a seguirmi

Besos

Vostra wolvie

 

 

 

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