Katekyo Hitman Reborn!- Another Story

di Blair _ Kona Chan
(/viewuser.php?uid=305187)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 3: La verità ***
Capitolo 2: *** Capitolo 4: Presenze ***
Capitolo 3: *** Capitolo 5: Il mio prima allenamento con Tsuna ***
Capitolo 4: *** Capitolo 6: Debolezze e sofferenze ***
Capitolo 5: *** Capitolo 7: Coincidenze ***
Capitolo 6: *** Capitolo 8: Renee Hibari ***
Capitolo 7: *** Capitolo 9: Fatti inspiegabili ***
Capitolo 8: *** Capitolo 10: Momenti di tensione ***
Capitolo 9: *** Capitolo 11: Distorsione della realtà ***
Capitolo 10: *** Capitolo 12: Vongola vs Kokuyo ***
Capitolo 11: *** Capitolo 13: Kayla e Mukuro … un gioco tra illusioni e parole ***
Capitolo 12: *** Capitolo 14: Mukuro vs Vongola Family ***
Capitolo 13: *** Capitolo 15: Doppia personalità ***
Capitolo 14: *** Capitolo 16: E la routine di guai ricomincia ... ***
Capitolo 15: *** Capitolo 17: Half Vongola Rings ***
Capitolo 16: *** Capitolo 18: Rivelazioni ***
Capitolo 17: *** Capitolo 19: Ricordi ***
Capitolo 18: *** Capitolo 20: Beginning of the trainings ***
Capitolo 19: *** Capitolo 21. Il sole che brilla nel cielo: Lussuria vs Sasagawa Ryohei ***
Capitolo 20: *** Capitolo 22: Lambo vs Levi A Than, uno scontro a colpi di fulmini ***
Capitolo 21: *** Capitolo 23: Questioni interne ***
Capitolo 22: *** Capitolo 24: Nella vita, la realtà va affrontata … ***
Capitolo 23: *** Capitolo 25: Tempesta impetuosa: Hayato vs Belphegor ***
Capitolo 24: *** Capitolo 26: La quiete che spezza ogni rumore: Yamamoto vs Squalo ***
Capitolo 25: *** Capitolo 27: L’entrata in scena della Nebbia (parte 1) ***
Capitolo 26: *** Capitolo 27: L’entrata in scena della Nebbia (parte 2) ***
Capitolo 27: *** Capitolo 28: Hibari Kyoya vs. Gola Mosca ***
Capitolo 28: *** Capitolo 29: L’inizio del duello decisivo ***
Capitolo 29: *** Capitolo 30: La conclusione dei Vongola Ring Battle ***
Capitolo 30: *** Capitolo 31: Le diversità di due mondi ***
Capitolo 31: *** Capitolo 32: L’entrata dei Black Spell ***
Capitolo 32: *** Capitolo 33: Il centro dell’attenzione ***
Capitolo 33: *** Capitolo 34: Glo Xinia vs Etsuko Nakamura ***
Capitolo 34: *** Capitolo 35: Assalto ***
Capitolo 35: *** Capitolo 36: Invasione ***
Capitolo 36: *** Capitolo 37: Scontri e ospiti inaspettati ***
Capitolo 37: *** Capitolo 38: I traguardi ***
Capitolo 38: *** Capitolo 39: Arrivo ***
Capitolo 39: *** Capitolo 40: Varia’s Return ***
Capitolo 40: *** Capitolo 41: Dieci giorni ***
Capitolo 41: *** Capitolo 42: Memoria incondizionata ***
Capitolo 42: *** Capitolo 43: L’inizio di Choice ***
Capitolo 43: *** Capitolo 44: Fino in fondo ***
Capitolo 44: *** Capitolo 45: Fuga dai Millefiore ***
Capitolo 45: *** Capitolo 46: Corone Funebri vs Vongola Family ***
Capitolo 46: *** Capitolo 47: Tsuna vs Byakuran ***
Capitolo 47: *** Capitolo 48: La fine...? ***
Capitolo 48: *** Capitolo 49: Scuola Media Simon ***
Capitolo 49: *** Capitolo 50: Scoperte ***
Capitolo 50: *** Capitolo 51: Conto alla rovescia ***
Capitolo 51: *** Capitolo 52: La Cerimonia di Successione ***
Capitolo 52: *** Capitolo 53: L’arrivo di Talbot ***
Capitolo 53: *** Capitolo 54: Oggettività ***
Capitolo 54: *** Capitolo 55: Caccia ai Simon ***
Capitolo 55: *** Capitolo 56: Sun’s Vongola Gear ***



Capitolo 1
*** Capitolo 3: La verità ***


Tutti rimasero impressionati da tale notizia. Per non essere disturbati andammo tutti in cucina, mentre Lambo, I- Pin e Fuuta andarono in giardino a giocare. Tirai fuori le cose necessarie e mostrai a tutti le carte che avevo: Foto di loro, esami del sangue, legami di parentela ecc. Tsuna mi considerò,immediatamente,una stalker finché non fui costretta a tirare fuori un foglio scritto da una persona molto importante per tutti loro.
<< Questa è una lettera scritto dal Nono in persona >> dissi, sospirando. Porsi la lettera a Tsuna, quando l’aprì apparve la Fiamma dell’Ultimo Desiderio e questo confermava che il documento era autentico.
<< A- allora tu saresti … una mafiosa?! >> disse spaventato.
<< Perché il tuo nome ha qualcosa di famigliare … >> continuò a dire Gokudera pensando per i fatti suoi.
<< Ahahah questa sì che è bella! Non avrei mai immaginato che Kyoya avesse una sorella. >> disse Yamamoto.
<< Q -questa notizia sciocca pure me … >> aggiunse Tsuna.
<< Perché il Nono ti ha mandato qui, Kayla? >> mi chiese Reborn. 
Per un momento ci fu un silenzio in tutta la stanza e gli occhi erano puntati su di me. Poco dopo incominciai  a parlare …
<< Il Nono, mi ha incaricato di seguire il futuro boss nel suo allenamento, per farlo diventare un degno erede della Famiglia Vongola >>
In quel momento, gli occhi di Tsuna e Gokudera erano sbarrati.
<< Come?! Quindi saresti il mio secondo Tutor?! >> disse sbalordito.
<< Decimo! Siete davvero fortunato!! >> disse Gokudera allegramente.
<< Ehhh sì, forse anche qualcosa di più dell’ essere fortunato … >> disse Yamamoto ridendosela tra un ghigno e l’altro.
<< Ragazzi! >>
Tsuna si stava vergognando. Mi scappò una risata perché non riuscivo più a trattenermi …
<< Avevo sentito, tempo fa, che prima che nascessi io c’èra un’altra persona incaricata di addestrare Tsuna … Quindi eri tu che avevi rifiutato l’incarico? >> alle parole di Reborn io annuì e tutti mi vollero chiedere il motivo del mio rifiuto.
<< Forse penso di sapere perché avevi rifiutato, quella volta … >> apparve Bianchi con su degli occhiali , in modo da non far sta male Gokudera in un momento simile.
<< si tratta per caso di tua sorella , vero Kayla ? >> io non spiccicai più parola.
<< A- aspettate un secondo! In che senso “ tua sorella”?! Vorresti dire che c’è un ‘altra sorella?! >> chiesero tutti e tre in coro.
<< Più che il termine “C’è ” … “ c’era” … lei è morta circa 3 anni fa, o almeno è quello che penso io dato che il suo corpo non è ancora stato ritrovato. >> dissi con un tono basso di voce.
Raccontai la mia storia, in modo da far apparire più chiara la situazione agli altri e rimasero impressionati da tali parole. Gli raccontai delle mie missioni, della mia vita … insomma un po’ di tutto, ma non fin troppo nei dettagli.
<< Incredibile. Deve essere dura per te, tutto questo … e la cosa che mi preoccupa di più è che sei più forte anche di Reborn – san! >> disse Gokudera.
<< Eh? >> Mi misi a ridere.
 << Vi state sbagliando. Io non sono forte come Reborn- san , lui è la persona più forte tra gli Arcobaleno, io sarò più o meno una decina o ventina di posti sotto di lui >>
<< Visto? Lo sapevo che Fuuta aveva sbagliato, tutto per colpa del temporale! >> disse Tsuna tirando un sospiro di sollievo.
<< Comunque … approfondiscici un po’ la storia di tua sorella, per esempio come si chiamava … >> chiese Yamamoto con curiosità.
<< Ehm … vediamo cos’è che non vi ho ancora detto di lei … Ah sì , lei era la fidanzata di Dino Cavallone >> dissi allegramente.
<< Cosa?! >> disse Tsuna sbalordito . << Dino sa che tu ti trovi qui in Giappone?? >>
Feci cenno di no.
<< Per adesso vorrei evitare ogni suo contatto, quando mi sentirò pronta a incontrarlo di nuovo … >>
<< Ah , è vero che sbadata , mi sono dimenticata di dirvi il suo nome. Mia sorella si chiamava Renee Hibari ed era la sorella più grande tra me e Kyoya. Aveva circa 20 anni … >>
<< Mi dispiace per quello che ti è accaduto, Kayla >> disse Reborn .
<< Non ti preoccupare, ormai sono abbastanza abituata a parlare di questa cosa … >>
 << Adesso che sapete tutto è meglio che ti avverta, Tsunayoshi. Quando si tratta di allenamenti, io sono un pochino più seria rispetto a Reborn –san, ma cercherò di trattenermi dato che sono stata educata così, nella famiglia che mi ha cresciuto. >>
 Tsuna annuì.
<< Bene. Forse è meglio che vada. Ho un sacco di cose da fare … Scusate per l’inconveniente che vi ho fatto avere  >> mi alzai e salutai tutti quanti.
<< Aspettami Kayla – San, ti accompagniamo io e Bianchi a casa >> disse Reborn.
<< Grazie mille >> sorrisi.
 << Siete molto gentili ad accompagnarmi. Ci vedremo presto Tsunayoshi. >>
<< E –Ehm … S-sì! >> disse Tsuna tutto agitato.
Appena uscimmo di casa, tutti e tre ci allontanammo dalla tenuta e prendemmo un percorso un po’ più lungo del solito … dovevo parlare di una cosa importante con loro .
<< Reborn … >> egli alzò lo sguardo
<<  il Nono ti aveva informato riguardo a quell’ incidente che mi capitò quando ero piccola, vero? >>
<< Intendi quel test che ti hanno fatto quando la famiglia che ti aveva adottato ti ha portato via? >>
Annuì.
<< Sì , mi ha spiegato cosa accadde quel giorno, perché me lo chiedi? >> chiese.
<< Perché … il sigillo che racchiude il mio potere sta per svanire, questo sta a significare che dovrò imparare nuovamente a controllare la mia  forza e potenza … >> dissi.
<< Capisco … In ogni caso sei pronta, quando questo succederà ? >> annuì nuovamente.
<< Bene … forse, adesso è meglio che torni, non vorrei che Tsuna si preoccupi >>
<< Per ora, limiterò ai ragazzi di non rivelare la tua vera identità a Kyoya, adesso ho solo in mente di farlo diventare parte della famiglia di Tsuna >> disse Reborn sorridendo.
A mia volta sorrisi e mi congedai da entrambi, dopo una decina di minuti decisi di avviarmi verso la stazione, presi due mazzi di fiori dal fioraio e presi il treno per andare in un posto. Mentre viaggiavo sul treno, tirai fuori una foto ripiegata su se stessa dove raffigurava una bambina con un ‘abitino nero … Quella foto mi fece ricordare quei tremendi eventi accaduti nel mio passato.
Continua …

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 4: Presenze ***


Viaggiai per quasi un’ ora intera sul treno. Appena uscì dalla stazione, mi fermai a prendere una bibita e qualcosa da mangiare, poi mi avviai su una stradina che andava sempre in salita fino a svoltare davanti a un cimitero. Aprì il cancello e mi addentrai al suo interno; tutta la vegetazione ricopriva l’ intera area, le diverse strade conducevano a una fila di tombe diverse e io stavo cercando una coppia particolare di esse.
« Un luogo circondato dalla quiete, un posto dove solo le anime trovano la pace … Vorrei dire lo stesso per Reene … » pensai ad alta voce, continuando ad avanzare sempre di più verso il centro del cimitero.
Pochi passi più avanti arrivai davanti a una coppia di tombe distante da tutte quelle presenti. Mi inginocchiai per terra, accarezzando le superfici lucide delle tombe …
« Mamma … Papà … » dissi.
« Perché vi siete opposte a quello che mi hanno fatto subire … Non volevo che lasciaste mio fratello da solo e poi … il Giappone … come è possibile che sia riuscito a cavarsela così bene dopo tanti anni senza voi due? Temevo che non sarebbe riuscito a vivere da solo senza che qualcuno lo accudisse …  »
Posai i fiori su entrambe le tombe e restai in silenzio per qualche momento. Tirai fuori dalla tasca la collana di mia sorella, ancora impregnata di sangue e incominciai a versare delle lacrime; improvvisamente sentì dei passi che si stavano avvicinando verso di me.
Senza pensarci due volte, mi alzai di fretta e mi andai a nascondere, facendo cadere la collana; appena controllai chi fosse i miei occhi rimasero spalancati. Cosa è venuto a fare Kyoya qui al cimitero?!
Kyoya aveva in mano due mazzi di fiori: era venuto lì per cambiare quelli precedenti. Quando si accorse che i fiori erano stati posati da poco, iniziò a guardarsi intorno … A quanto pare c’è stato qualcuno prima di lui. Vicino a esso si trovava la collana di mia sorella e quando la vide, la raccolse immediatamente e fece cadere i mazzi di fiori che aveva portato con sé. Cavolo! La collana! E ora?!
Kyoya con lo sguardo omicida tirò fuori i tonfa e incominciò a girare un po’ per il cimitero … Dubitava che questa persona poteva essere già andata via dal cimitero.
Non volevo farmi vedere da lui e, come due bambini, incominciammo a giocare a nascondino solo che il premio per chi vinceva sarebbe stata la mia morte! In quel momento dovevo cercare solo un modo per andare via dal cimitero, senza farmi vedere da Kyoya e non era così semplice …
« La collana di Renee! E adesso come faccio a riprendermela?! E se l’ha riconosciuta come glielo spiego se mi trova?! » pensai in preda all‘ ansia.
« Devo mantenere la calma … » dissi sottovoce.
A causa della sua apparizione, tornare sulla strada madre, ovvero quella dell’ entrata principale, era diventata più complicata del previsto. Dovevo sperare che fosse venuto da solo e non in compagnia del Comitato Disciplinare, se no ero nei guai fino al collo! Passai da un punto all’ altro, mentre Kyoya mi seguiva senza sosta cercandomi ovunque, dovevo aspettare il momento propizio che lui si allontanasse in modo da farmi arrivare al cancello. Cercai di individuarlo, presi dei sassolini e incominciai a lanciarli da un‘ altra parte …
Il rumore attrasse Kyoya e lo seguì senza pensarci; appena lui si allontanò abbastanza, mi alzai alla svelta e corsi senza fermarmi verso il cancello. Uscì dal cimitero e corsi come una furia verso la stazione, probabilmente Kyoya si sarà accorto che era un tranello e mi avrebbe inseguito fuori da lì … Appena arrivai alla stazione comprai un biglietto di ritorno e presi il treno. Mancavano 10 minuti prima che il treno arrivasse e temevo per la mia incolumità, anche se non penso che mi abbia visto. Cercai di stare il più vicino alle folle in modo da non  farmi riconoscere e appena arrivò il treno mi ci infilai subito. Pochi secondi dopo arrivò anche Kyoya tutto affannato, ma fu troppo tardi per lui … il treno era già ripartito e io fui salva per un pelo. Questa sì che potevo considerarla una fortuna sfacciata !
Il pomeriggio sembrava essere passato così velocemente, mentre io credevo di essere soltanto a metà mattinata. Avevo le gambe tutte indolenzite per la “ corsa contro la morte ” e a momenti non riuscivo a reggermi in piedi; Ero dentro la vasca da bagno piena d’acqua ghiacciata e non avevo intenzione di muovermi da lì fino al giorno dopo. Il cibo che avevo comprato lo mangiai la sera, dato che a pranzo non riuscì a mettere qualcosa sotto i denti; appena finito di cenare andai a buttarmi nel letto e iniziai a sfogarmi con il cuscino.
« Dannazione ! » dissi tirando i pugni sul cuscino .
« Quello è l’unico oggetto prezioso che riguarda Renee! Se Kyoya lo ha riconosciuto non smetterà più di dare la caccia a chi potesse averla o peggio ancora a consegnarla a Dino stesso! »
Mi diedi una scossa al capo e cercai di darmi una calmata … mi faceva male pensare alle conseguenze che potevano capitare.
Improvvisamente squillò il telefono, appena alzai la cornetta riconobbi subito la voce.
« Ciaossu ».
« Reborn – san ! » dissi sorpresa.
 « Come facevi a sapere il mio numero di telefono ? » dissi.
Sentì la sua risatina e capì alla svelta come fece ad ottenerlo.
« Cosa è successo ? Hai bisogno di qualcosa ? » gli chiesi.
« Ho bisogno di te, domani mattina. Sei disponibile ? » mi chiese Reborn.
« Sì, perché ? Qualcosa non va ? » gli chiesi un po’ curiosa .
« No, nulla di preoccupante, ma vorrei tenere l’ allenamento di Tsuna insieme a te. Ti va bene ? » mi chiese.
Naturalmente gli risposi di sì e ci demmo appuntamento domani sotto casa di Tsuna … A quanto pare voleva iniziare in fretta l’allenamento e penso che volesse mostrare a egli cosa sono in grado di fare. Riattaccai la cornetta e andai a dormire … Quella giornata mi aveva messo un po’ su di giri. Incominciai a pensare a cosa stesse pensando Kyoya in quel momento …
  • A casa di Kyoya … -
« Che ci faceva questa collana , davanti alla tomba di mamma e papà ? » si chiese da solo .
« è possibile che quelle due figure ambigue che vedo nei sogni, dove una delle due porta questa collana, sia qui ? Sono, dunque, tornate? »
Continua … 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 5: Il mio prima allenamento con Tsuna ***


Il giorno dopo, mi svegliai con la luce del sole e mi affrettai a prepararmi. Verso le 9.30 circa, ero già sotto a casa di Tsunayoshi e pochi minuti dopo vidi uscire egli insieme a Rebor. Tutti quanti ci avviammo verso una distesa verde in cima un dirupo di circa una decina di metri: sotto di noi si trovava un laghetto abbastanza ampio e si aveva una buona visuale del posto … Peccato che non eravamo andati lì per rilassarci …
« Ehm … Kayla, posso chiederti una cosa? » mi disse Tsuna con un fil di voce.
« Non adesso. Preferirei rimandare le altre questioni a più tardi » gli risposi.
« O – ok … » disse Tsuna abbassando lo sguardo.
Ero troppo soprappensiero per quello che era accaduto la scorsa notte. Avevo bisogno di un momento libero per riuscire ad avvicinarmi a Kyoya e riprendere quello che volevo, ma il mio fratellino, quando mi sono scontrata con lui al cimitero, non sembra un tipo che restituisca gli oggetti indietro, almeno che tu non gli dia qualcosa in cambio … tipico atteggiamento da teppista.
« Possiamo incominciare ? » chiese Reborn.
Entrambe annuimmo.
« Adesso ti spiego Tsuna. Ho voluto chiamare Kayla perché voglio che entrambe vi allenaste a vicenda; devi aumentare la tua resistenza fisica e imparare a controllare la tua fiamma del “ Coraggio di Morire ” e allenarti con lei, è il metodo migliore. »
« Uhm .. sì » disse Tsuna.
Reborn si avvicinò a me e mi disse di andarci piano, dopotutto non era ancora abbastanza forte da reagire, era solo un ‘allenamento non una battaglia. Dovetti ascoltare le sue parole e guardai Tsuna con uno sguardo truce.
In quel momento partì un colpo e Tsuna cadde a terra. I miei occhi erano fissi su di lui e non accennavano a muoversi dall’ obbiettivo.
Dopo qualche minuto io e Tsuna eravamo uno di fronte all’ altro. Nessuno dei due voleva iniziare a colpire e Reborn non staccò mai gli occhi da noi; Il primo che fece la prima mossa fu Tsuna. Corse verso di me, tentando degli attacchi diretti … io non muovevo un passo e ogni volta che mi attaccava mi abbassavo e gli tiravo un calcio contro lo stomaco facendolo precipitare giù nel lago: non capiva che quella non era la tattica migliore nel colpire il proprio avversario. Per un paio d’ ore continuò così e io stavo incominciando a spazientirmi, finché non presi l’ iniziativa e attaccai io. Per tutto il tempo utilizzai solo le mie capacità fisiche per combattere, finché Tsuna iniziò a fare sul serio.
« Era ora che iniziassi a combattere seriamente, temevo che non sapessi fare altro! » dissi tutta contenta.
Cercai di tenermi a distanza di sicurezza. Tsuna , sotto l’ effetto del proiettile, mi continuò a inseguire senza sosta e appena ci allontanammo un pochino dal campo di battaglia, uno scoppio scaraventò qualcosa. Avevo sfoderato la mia arma e Reborn rimase impassibile.
Sfortunatamente l’ effetto del proiettile “ Coraggio di Morire ” stava quasi per terminare e Tsuna sembrava sfinito; appena riaprì gli occhi, vide una figura nera che si avvicinava circondata da qualcosa che sembravano delle catene infinite. Il suo corpo non ce la faceva più e cadde in un sonno profondo per lo svenimento.
Verso le 6 del pomeriggio il sole stava incominciando a calare, ma penso che sia stato un buon allenamento per entrambi. Tsuna fu l’ unico a farsi del male e pensai che ci volesse più tempo per allenarlo meglio.
Eravamo completamente distrutti e questa lotta mi fece scaricare un po’ la tensione … mi aveva fatto bene. Dopo il suo risveglio, era pieno di acciacchi e tutto dolorante; sentiva del calore sul suo corpo e quando guardò meglio si sentiva più leggero e i suoi piedi non toccavano terra: Reborn mi aveva chiesto di prenderlo in spalle e di riportarlo a casa e quando se ne accorse, si imbarazzò molto e mi disse scusa per avermi fatto stancare. Io gli dissi di non preoccuparsene e lo riaccompagnai a casa. Reborn era contento dei piccoli risultati ottenuti, ma c’era ancora strada da fare ... Cosa dovrei aspettarmi da un ragazzo come Imbranatsuna?
Quella sera, mi invitarono a casa loro e accettai di buon grado l’ offerta e qualche ora più tardi mi avviai a casa. Ero così stanca che non volevo fare più nient’altro, ma appena rientrai in casa vidi per terra un pacchetto di lettere …
Erano lettere di tutti i tipi : Amici , bollette da pagare ecc. , ma una tra le tante mi fece salire dei dubbi , appena l’ aprì iniziai a leggere ad alta voce il contenuto .
« Kayla, scusa se ti disturbo, ma ho bisogno che tu venga a casa mia settimana prossima verso le prime ore del pomeriggio. In questi giorni sono occupato e non posso riceverti, ma vorrei che tu fossi qui, quel giorno. Ho bisogno di parlarti riguardo una faccenda e vorrei che tu me la spiegassi. Dino »
Appena lessi il nome, rimasi paralizzata. Incominciai a tremare e feci cadere la lettera per terra … Cosa, quando …. ?!?!? Non potevo crederci. è possibile che Kyoya abbia avuto il coraggio di andare da Dino a portargli la collana?! Dovevo pensarci prima e pensare al mio problema, invece di prolungarlo fino a quel punto!
Continua … 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 6: Debolezze e sofferenze ***


Quella settimana fu davvero impegnativa per me. Tra gli allenamenti e i pedinamenti non la smettevo più di pensare al motivo del perché Dino mi volesse ricevere; avevo paura, stavo iniziando a immaginarmi cosa sarebbe successo appena l’ avrei rivisto.
Prima dell’ inizio del weekend, dovetti avvisare Reborn che fu chiamata d’urgenza in Italia e per qualche giorno non sarei stata presente con loro; quando arrivai in aeroporto, presi l’ aereo e partì verso la mia destinazione, senza pensare cosa avesse detto a Tsuna e agli altri del fatto della mia “ assenza ”.
« Sono sfinito … Non ce la faccio più ad allenarmi in questo modo con voi due! E meno male che per qualche giorno non vedrò Kayla davanti ai miei occhi! » disse Tsuna , sdraiato sul divano pieno di acciacchi e lividi.
« Per ora, riposati. Senza Kayla non posso procedere con il tuo allenamento speciale e fortunatamente ho un piano di riserva per questa tipo di evenienza, eh eh … » disse Reborn con in mano una valigetta.
« Per i prossimi giorni, dovrai recuperare tutte le materie in cui vai male e da quello che ho letto sono … quasi tutte. » disse Reborn .
« Eh ?! » disse il ragazzo con la faccia scioccata.
« Incominciamo subito , Imbranatsuna. » disse il piccolo Killer prendendolo per la camicia, trascinandolo in camera.
Il giorno dopo arrivai in Italia, senza problemi, andai a prenotare in un Hotel una suite dove mi sistemai e il giorno dopo, sotto l ‘ Hotel, degli uomini mi aspettarono con una macchina nera che mi portò alla residenza della Famiglia Cavallone. Avevo il cuore in gola, come quando una persona deve dire la verità in tribunale. Ero un po’ scossa; I cancelli si aprirono e fui portata dentro la residenza. C’erano rampe di scale dappertutto e infine una grande porta di legno color rosso mogano, davanti a me: in quella stanza doveva trovarsi Dino, a quanto pare … Appena vi entrai dentro vi erano Romario e Dino seduto su una sedia che mi stava attendendo. Quando la porta si chiuse, un silenzio circondò l’ intera stanza …
« Ciao Kayla. Siediti, per favore » mi disse .
«Ciao Dino. Ne è passato di tempo, dall’ ultima volta che ci siamo visti … »
« Già … Sono contento che tu sia potuta venire, nonostante fossi impegnata ad allenare il mio fratellino Tsuna » disse Dino con un tono basso e tranquillo.
« Te l’ ha detto Reborn – San, vero ? » gli chiesi.
Egli annuì.
« Perché mi hai chiesto di venire? Cosa è successo? »
Stavo iniziando a imbrogliarmi da sola con quella domanda, sapevo fin troppo bene cosa mi avrebbe risposto.
« Non voglio fare un giro di parole, perciò andrò dritto al sodo … »
Dino si alzò dalla sedia e andò a prendere una cosa dentro un cassetto.
Romario tornò da noi, con un vassoio con due tazze di tè fumanti per me e il Boss; presi due zollette di zucchero e iniziai a mescolare con la mano che mi tremava. Pochi minuti dopo, Dino si sedette di nuovo e mentre sorseggiavo il tè, egli poggiò qualcosa sul tavolo.
« Mentre ero in Giappone, una lettera anonima mi ha spedito questa collana … la riconosci, vero? »
Appena rividi la collana rimasi paralizzata. Il suo tono di voce era cambiato.
« Appena l’ ho riconosciuta, non avrei mai creduto che Renee fosse lì in Giappone, sapendo che è morta circa 3 anni fa. E fu così che mi condusse a te, alla sorellina minore della mia fidanzata … Non avrei mai pensato che saresti tornata. Pensavo che stessi cercando ancora il corpo di Renee. Poi venni a sapere da Reborn che la Famiglia Vongola ti incaricò di fare da secondo tutor a Tsuna. Per quale motivo non mi hai mai chiamato o scritto? » disse con tono serio .
«  è stata, per entrambi, una cosa orrenda perderla, ma questo non è nulla in confronto all’ ansia che ho avuto per te, che sei scomparsa senza lasciare tracce … »
Il mio capo era chino, appoggiai la tazza sul tavolo e non emisi fiato. Le mie lacrime continuavano a scendere, senza fermarsi.
« Perché mi continuavi ad evitare ? La perdita della persona più vicina a te, non è facile da superare. Isolarsi dagli altri, non porta alcun risultato . Anche io sono nella tua stessa situazione, ma cerco di andare avanti! Non riesco a dimenticare tua sorella, ma meno ci penso, meno sto male. Non mi faccio una sola ragione di vita … » disse Dino.
« C – credi che per me sia semplice, tutto questo ? » gli risposi piangendo.
« Anche se sono passati quasi 3 anni, non riesco ancora ad accettarlo! Mia sorella è morta per una causa ingiustificata! Non doveva morire! Aveva ancora una vita davanti a sé, al tuo fianco, mentre a me, della vita non me ne fregava un‘ emerito cavolo! Poche persone sanno quello che ci è capitato, in passato. Iniziai ad odiare tutto quello che mi capitava intorno  da quell’ incidente. Non mi sono mai aperta con gli altri e non lo farò mai ! A questa situazione non c’è rimedio, lei era tutta la mia vita !   Io … Io …  »
 Stavo singhiozzando, non riuscì a finire la frase.
« Romario lasciaci soli , per favore. » disse il boss.
 Il sottoposto eseguì gli ordini e socchiuse la porta.
Dino si avvicinò a me e mi abbracciò, mi consolò per un po’ di tempo, mentre io non la smettevo più di lagnarmi per una cosa così tanto dolorosa .
« Kayla, ascolta … » mi disse.
« … Tutti sanno come è tremendo perdere qualcuno, ma questa fase devi attraversarla pure tu. Non puoi chiuderti in te stessa, l’ essere freddi con le persone che ti circondano porta all’ antipatia e alla solitudine nei confronti degli altri. Sei ancora in tempo per cambiare, permetti agli altri di conoscerti meglio … »
Quelle parole mi fecero sentire completamente diversa. Le sue parole mi fecero riflettere per un ‘ istante e in pochi secondi il mio volto, triste e depresso, diventò un po’ più sereno e sorridente. Sono contenta che mia sorella abbia avuto un fidanzato come lui … Avrei voluto che il loro amore durasse di più.
« … se no, non troverai mai un ragazzo » disse infine .
In pochi minuti, Dino si ritrovò disteso per terra, per causa mia. Poteva almeno evitare l’ ultima frase!
Più tardi, chiesi a Dino se mi poteva portare a fare un giro e rimasi con lui per renderlo felice, dato che era da tempo che non stavamo un po’ insieme. Erano trascorse molte ore e qui, in Italia, erano più o meno 14.30 ; al momento del congedo, dovetti avvisare Reborn per sapere cosa succedeva lì e appena tornai a casa, il sole sembrava di un colore più spento … temevo che stava per arrivare una tempesta.
  • Giappone, ore 23.30, Direzione: Scuola Media Namimori -
« Anf … anf … Tutta questa corsa per niente … Anf … »
« Non è cambiato nulla, da quando sono venuta qui, l’ ultima volta … Devo trovarvi … Spero che voi siate qui … ragazzi … » disse tirando fuori una foto.  « Kayla … »
Una cortina di nebbia avvolse l’ intera strada e la figura che si aggirava lì intorno scomparve. La notte era lunga e la luna era color bianco cadavere ... Sentivo che stava  per accadere qualcosa a Tsuna e tutti gli altri; mi auguravo soltanto di essermi sbagliata su quello che avevo detto.
Continua …

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 7: Coincidenze ***


All’ aeroporto, mi stavo per spazientire … Erano in ritardo. Pochi minuti dopo, una berlina rossa arrivò davanti a me e da lì uscirono Dino e Romario; ovviamente me la presi un pochino, perché mancava poche ore al decollo dell’ aereo e dovevamo ancora fare il check – in, ma Dino mi aveva detto di non preoccuparmi … Io avevo fiducia nelle sue parole e dopo quella discussione avuta con lui i miei dubbi sparirono e lo sfogo mi passò in un lampo.
Il viaggio durò molto e durante tutto il tragitto mi frullavano certe idee in testa: la prima classe, per una come me, era una cosa un po’ strana … Non ero abituata a mettermi così in mostra, anche se poco tempo fa ero considerata molto dalle famiglie mafiose. Mi stavo chiedendo cosa stessero facendo gli altri , in Giappone, e una volta tornata lì dovevo solo pensare al mio compito di Tutor .
« Stai tranquilla, Kayla » mi disse Dino, accarezzandomi.
« Sono sicura che riuscirai ad adempire al tuo compito di Tutor e poi c’è anche Reborn con te …»
« Non pensare ai tuoi problemi durante gli allenamenti, poi con ragione Tsuna non riesce a stare al tuo passo » disse.
Quelle parole mi rassicurarono molto; appena guardai fuori dal finestrino eravamo appena entrati nei territori asiatici … Pensavo che entro domani pomeriggio saremo arrivati a destinazione.
  • Il giorno dopo, Giappone. Ore 8.45. Direzione: Scuola Media Namimori. -
« Accidenti! Perché abbiamo dovuto prendere la strada più lunga per andare a scuola, Reborn! E abbiamo pure coinvolto gli altri! » disse Tsuna tutto agitato.
Kyoko e Haru sembravano divertite a seguire i ragazzi su e giù per la città , per cercare di arrivare a scuola.
« Ormai mancano quasi 15 minuti all’ inizio delle lezioni … Se non ricordo male, questa strada dista un pochino dalla scuola e come minimo ci impiegheremo almeno 20 minuti per arrivarci. » disse Yamamoto correndo.
« 20 minuti?! Oh No!» Tsuna oramai aveva perso la speranza.
« Sentite » disse Reborn.
« Lasciate perdere la scuola. Per oggi facciamo un‘ eccezione, ma da domani ti impegnerai seriamente, Tsuna »
Il ragazzo non ne poteva più, oramai era destinato a fare corsi di recupero quasi ogni notte. La sua vita si stava trasformando in un vero inferno.
« Che ne dite se andiamo a farci un giro per la piazza ? » propose Haru con il sorriso stampato sulla faccia.
Tutti accordarono e si misero in  marcia per visitare negozi e molto altro ancora. Poco più in là, una ragazza molto bella, con in spalla una custodia contenente una chitarra elettrica si stava incamminando verso il centro della città, ma si fermò davanti a un furgoncino nero, dove dei ragazzi, poco più grandi di lei, sembravano agitati.
« Oh cavolo! E adesso come facciamo? » disse uno.
« Senza Masami non possiamo fare nulla! E pensare che sarebbe stato bello suonare alle prime luci del giorno … » disse un ‘altro.
« Ehm … Scusate … Posso aiutarvi? » disse la ragazza intimidita .
I 3 ragazzi si girarono e guardarono la ragazza. Si misero a ridere per un momento e gli risposero gentilmente.
« E tu cosa ci fai qui? Non dovresti essere a scuola? » disse uno di loro notando come era vestita.
« Ho 22 anni. Perché dovrei andare a scuola? Aspettate … » disse la ragazza.
Uno dei tre, prese il documento che gli porse e ne rimasero sorpresi.
« Beh … in effetti … è abbastanza alta per essere una studentessa … » disse uno bisbigliando.
Poco dopo i loro occhi si posarono sulla custodia che portava in spalle e gli chiesero se sapeva cantare e suonare la chitarra elettrica. La ragazza annuì e tutti contenti accettarono il loro aiuto e gli spiegarono la situazione. Dopo una mezz’ ora lei e quel gruppo arrivarono nel posto stabilito a fare gli ultimi preparativi.
Il sole era coperto dalle nuvole e dava un colorito stupendo al cielo. I quattro ragazzi si trovavano sopra un edificio e quando tutto era pronto, la ragazza si guardò attorno e prese un bel respiro. In pochi minuti la musica incominciò a diffondersi per l’ intera zona : http://youtu.be/sEcdvzbDLeQ
Kyoko e Haru rimasero impassibili e tesero l’ orecchio per ascoltare.
« Non ci posso credere … » disse Kyoko.
« Cosa succede, perché vi siete fermate ? » dissero i ragazzi .
« Questa … Questa … è la voce della cantante Masami Mitsuoka!! » dissero in coro le ragazze.
Tutti quanti ne rimasero sorpresi e tesero anche loro l’ orecchio per ascoltare. A quanto pare non dovevano essere molto lontani e un bel gruppetto di gente si stava dirigendo lì; tutti quanti si misero a seguire la musica e arrivarono davanti a un grattacielo dove già almeno una cinquantina persone si erano affollate strepitando dalla felicità.
« Non sapevo che tenesse un concerto … e guardate ! » disse Haru indicando il tetto dove si vedevano degli amplificatori.
Entrambe le ragazze cercarono di entrare dentro l’ edificio. E con successo! Era fin troppo strano che una celebrità come Masami non fosse accompagnata dalle guardie del corpo. Che fortuna!
Tutti quanti le seguirono a ruota cercando di fermarle, ma quando arrivarono alla fine dell’ edificio, spalancarono la porta e videro lì la band al completo che stava suonando senza accorgersi di loro. Tutti arrivano in cima e rimasero affascinati dalla sua voce e aspettarono il momento buono per conoscerli. La musica continuò fino alla fine e tutti i presenti a questo “ concerto improvvisato ” applaudirono, strepitarono e incitarono la band a farsi vedere. Alla fine quando la musica finì, tutti i componenti si misero sulla ringhiera a salutarono tutti quanti con un inchino. Poco dopo si voltarono, tranne la ragazza, e rimasero colpiti.
« Bravissimi! Siamo delle vostre ammiratrici, vi adoriamo siete fantastici! » dissero in coro ancora estasiate dalla loro canzone .
Senza troppi complimenti , la band si sentì onorata di fare, a loro, un ‘ autografo e delle foto per ricordare questa mattinata memorabile. Alla fine mancava solo la cantante principale …
« Signorina Masami … » disse Haru, tutta entusiasta .
« Non è che farebbe una foto con me? »
 Ci fu un lieve silenzio.
« Quella ragazza non è Masami Mitsuoka … » dissero in coro la band e le ragazze rimasero impassibili e si allontanarono.
« Allora … ehm … chi è ? »
Una folata di vento fece volare via una foto e la ragazza in preda al panico cercò di riprenderla. I ragazzi fecero a gara per riprenderla e gliela porsero, ma a loro cadde l’ occhio su di essa.
« Ma questa … è Kayla! … » disse Tsuna.
«… E insieme a lui c’è Dino Cavallone! » disse Gokudera sorpreso.
La ragazza, ancora sconosciuta in volto, rimase scioccata .
« L – Li conoscete? » disse egli con i capelli che coprivano il suo volto.
« Chi sei tu ? Sei stata incaricata di uccidere loro due ? Sei appartenente a qualche Famiglia nemica ?! » Disse Gokudera con in mano i candelotti di dinamite .
« F- Fermo Gokudera ! » disse Tsuna mettendosi davanti a lui .
« Io … » disse deglutendo la saliva . « Li sto cercando … » disse .
« Chi sei, brutta … ?! »
 Tsuna tappò la bocca a Gokudera.
La ragazza sospirò e si tolse i capelli dal viso e Tsuna notò una strana somiglianza a me …
« Io sono Renee Hibari e sto cercando loro due da quando mi sono “ Risvegliata ” » disse con un espressione triste.
Tutti quanti rimasero scioccati, nessuno riuscì a capire cosa stesse accadendo … e tutti si misero a urlare.
« CHE COSA ?! »
Continua …

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 8: Renee Hibari ***


Mancava poco all’ una e sull’ aereo mangiai dell‘ ottimo carpaccio con gamberi e una fettina di limone. Da parte, c’era un piatto con delle verdure miste, in un ‘altro del Ramen caldo, una frittata di riso e del sushi , in un ‘altro ancora dei Takoyaki … Sì insomma, mangiai un po’ di tutto. Come dessert mangiai il miei dolci preferiti: I Dorayaki al cioccolato, mentre Dino, con il cibo giapponese, sembrava un pochino in difficoltà e spesso mi scappava una risata nel vederlo così imbranato nell’ usare le bacchette, nonostante ci fossero i suoi sottoposti con lui.
Verso le tre, l’ aereo atterrò e non vedevo l’ora di andare a casa a farmi una bella doccia fresca e poi andare ad avvisare personalmente Reborn e gli altri del mio ritorno. Ero curiosa di sapere cosa fosse successo negli ultimi giorni …
  • A casa Sawada … -
« Sono fortunato che mia madre non torni prima delle 5 … Se viene sapere che anche oggi ho saltato un ‘altro giorno di scuola si arrabbierà » disse Tsuna, tirando un sospiro di sollievo.
« Tornando a noi … » disse Gokudera.
« … Come è possibile che tu sia viva ?! Kayla ci aveva detto che eri morta circa 3 anni fa! » disse indicando Renee.
« Beh … è normale che mia sorella abbia detto che io sia morta, non avendo più visto il mio corpo. Dopottutto era stato portato via … » disse Renee sforzandosi di fare un sorriso.
« N- non ci capisco più nulla ! » disse Tsuna scuotendo la testa.
« Rispiegaci dall’ inizio cosa accadde a quel tempo … » disse Yamamoto.
« … » egli non emise fiato. Poco dopo incominciò a parlare.
« Credo che Kayla vi abbia detto com’è stata la nostra ultima missione insieme, vero ? » disse .
« Si. Ci aveva detto che siete state ingannate e “ fatte fuori ” in due posti completamente diversi, nonostante eravate state allenate per quella missione determinata » disse Gokudera cercando di ricordare.
« Proprio così. Quando io e i miei uomini, a me affidati, fummo sconfitti e uccisi, io ero l’ unica sopravvissuta a quel lago di sangue e delle ombre, a me sconosciute, mi hanno portato  via e mi hanno ricoverata in una struttura segreta in Russia. Sono stata in coma per tutto questo tempo e mi sono  risvegliata poche settimane fa … Solo ora sto ricordando tutto quello che accadde in passato. »
« In coma … per quasi … 4 anni » ripeté Tsuna a bassa voce .
«Solo ora so che in quei 4 anni di vuoto, Kayla non ha smesso di cercarmi. Da quello che mi avete detto, lei non è mai stata fredda e rigida con nessuno, anzi era tutto il contrario. Deve essere diventata così per causa mia; non saprei come presentarmi a lei ora che sono qui … e sapere che Kyoya sta bene mi rende più felice di quando non lo sia adesso. E in più ho conosciuto la Decima Generazione della Famiglia Vongola » disse sorridente.
Tutti quanti sorrisero. Kyoko e Haru erano ancora tra le nuvole per aver conosciuto la loro band preferita dal vivo ( anche se non c’era l’artista principale ) e Reborn fissava il cielo aspettando una mia telefonata per sapere come fosse andato il viaggio.
« Ehm … Renee vorrei chiederti una cosa » chiese Tsuna.
« Certo , dimmi pure » disse.
« Riguarda Kayla … quando mi sono allenata con lei per la prima volta. Prima che svenissi ho visto qualcosa che la  circondava, non ho mai visto la sua arma e vorrei sapere quale sia » disse intimidito.
« Già, anche a noi piacerebbe sapere quale sia e naturalmente anche la tua » chiesero tutti i ragazzi in coro.
« La mia arma è il ventaglio da guerra giapponese … Io sono specializzata nelle danze tradizionali e fin da piccola mi sono sempre allenata con esse fino a diventare abile nel maneggiarle, mentre mia sorella usa un‘ arma conosciuta da poche persone della Mafia. Si diceva quell’ arma fosse maledetta e solo un “ gruppo specializzato ” le usa. Sono dei giustizieri coperti in volto e vestiti di nero e il loro nome è … »
La storia si interruppe dal suono del campanello e Tsuna si alzò di fretta per andare ad aprire.
Reborn si sedette sulla spalla di Tsuna ed entrambi aprirono la porta. Mi diedero il benvenuto a casa loro ed entrai insieme a Dino.
« Ciao a tutti, sono tornata. Ero andata a portare le valigie a casa e a comprare dei Dorayaki al cioccolato per tutti » dissi.
Mi avviai in salotto con in mano dei sacchetti pieni di dolci e dietro di me c’era Dino. Appena entrammo in salotto mi fermai un momento.
« Non ricordavo che i Dorayaki al cioccolato era i tuoi dolci preferiti, Kayla … Vedo che non sei cambiata in fatto di cibo »
Quella voce … inconfondibile … i miei occhi spalancati come se fissassi il vuoto, i suoi capelli, il suo volto … Non ci credevo, non volevo crederci e invece … era lì davanti agli occhi miei e di Dino. Spiccicai a malapena il suo nome.
« Re … nee … »
 le lacrime scesero ininterrottamente e feci cadere il sacchetto.
Dino tremava e non riusciva ancora a crederci. Renee si avvicinò a noi e entrambe gli saltammo addosso piangendo … In questi anni avevamo creduto il peggio e invece lei era qui con noi in carne ed ossa, tra le nostre braccia. In quel momento la freddezza che provavo si placò e non ci fu momento più felice di questo … La famiglia stava per riunirsi.
Per l’ intero pomeriggio non smettemmo di parlare di quello che era successo in questo arco di tempo e mi feci raccontare come fossero andate le cose dopo che lei non fu trovata con i suoi uomini . Dino ripulì con delicatezza la collana che era impregnata di sangue e fu rimessa al collo di Renee: Si abbracciarono, baciarono e piansero dalla gioia di essersi ritrovati finché non arrivò sera e tutti ci salutammo. Dal giorno dopo dovevamo recuperare il tempo perso e io lo dicevo che sarebbe successo qualcosa al mio ritorno, ma non mi aspettavo qualcosa di questo genere …
Come ogni sorella , anche lei mi chiese se mi piacesse qualcuno, e io ovviamente facevo la parte della fredda con i ragazzi … In effetti non mi piaceva nessuno, ma Renee credeva che c’era qualcosa tra me e Tsuna … Non era vero! Come posso innamorarmi di una persona come lui?! Ci vorrebbe un miracolo, un cambiamento per provare dei sentimenti nei suoi confronti e poi … ha qualche anno in meno di me , ma si sa che in amore, l’ età non conta. Ora che mi sono tolta un peso dal cuore posso affrontare le mie debolezze, proseguire il mio lavoro e forse … essere un po’ più gentile nei confronti di Tsuna: scaricare la mia tensione su di lui non è stato il metodo giusto per incominciare.
Continua …
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 9: Fatti inspiegabili ***


Era passata quasi una settimana da quando Renee rientrò nella mia vita. Non nel senso che non l’avevo dimenticata, ma come se fosse sparita e poi riapparsa nuovamente … Comunque, io e Dino non ci staccavamo neanche un secondo da lei: decisi di trasferirmi a casa sua perché mia sorella, appena si risvegliò dal coma, comprò una casa tradizionale giapponese molto ampia e chissà perché mi ricordava un po’ quella di Kyoya quando mi infiltrai a casa sua per la prima volta.
Giravamo per negozi di ogni tipo, tra cui un negozio di armi antiche dove Renee comprò dei ventagli da guerra che risalivano all’ epoca Edo ( 1600 – 1800 circa ), sapeva maneggiarli con estrema destrezza e facilità e io ero un pochino invidiosa della sua bravura.
Tsuna mi vedeva un pochino cambiata rispetto ai giorni precedenti: lo aiutavo molto nello studio, negli allenamenti e anche nel suo tempo libero e da lì, anch’egli, cambiò atteggiamento nei miei confronti.
Durante i giorni, si sentiva che il numero di vittime di aggressione notturne erano aumentate tantissimo nel nostro distretto e in città non si parlava d’altro; all’ inizio settimana Reborn mi invitò a casa loro per fare colazione e sentì che la signora Sawada era un pochino spaventata riguardo alle aggressioni accadute …
« Tsuna, ho paura di lasciarti andare in giro da solo per le strade senza che tu ti sappia difendere. Hai sentito che alcuni studenti della tua scuola sono stati presi di mira da questa gentaglia? » disse la madre in ansia.
« S- sì mamma, ma non credo che sia il caso di … »
 Sul tavolo c’erano dei volantini su corsi di autodifesa e Tsuna posò l’ occhio su di essi. Tirai indietro la sedia e poggiai una mano sulla sua spalla.
« Non si preoccupi, signora Sawada » dissi.
« Finché Tsuna non imparerà a autodifendersi , l’accompagnerò io tutte le mattine a scuola » accennai un piccolo sorriso.
« Oh , faresti questo per mio figlio ? » disse la signora Sawada con uno sguardo che gli dava piena fiducia nelle mie parole. Annuì e l’aiutai a lavare i piatti; pochi minuti più tardi eravamo già pronti per andare.
Verso le 8 io, Tsuna e Reborn ci incamminammo verso la scuola e all’ incrocio incontrammo la famiglia di Tsuna al completo. Quando arrivammo ai cancelli della scuola, in giro si sentiva un‘ aria un po’ tesa: il Comitato Disciplinare aveva raddoppiato la sorveglianza, a causa delle aggressioni avvenute e Kyoya si trovava davanti ai cancelli aspettando che suonasse la campana delle lezioni. Nel vederlo mi irrigidì un momento e scossi la testa: « non è ancora il momento di dirglielo » mi ripetevo sottovoce, finché lo sguardo di mio fratello si posò su tutti noi e Tsuna deglutì per la paura.
« Su muovetevi ad entrare, se arrivate in ritardo e vi vedo in giro per i corridoi ve le suono … » disse con uno sguardo serissimo.
Senza farselo ripetere, tutti quanti corsero dentro l’ edificio, Reborn sparì dalla vista e io rimasi da sola, davanti a Kyoya. Prima che girassi i tacchi al largo, Kyoya mi fermò, strattonandomi il maglioncino e mi voltai di colpo. I nostri occhi erano fissi l’ uno sull’ altro .
« Non è che ti ho già visto da qualche parte ? » mi disse.
« N – no , mi deve aver scambiato per qualcun‘altra » gli dissi di fretta.
« Sei la tutrice di Tsunayoshi? » mi chiese con tono basso.
« Si … una specie … » dissi sottovoce .
« Posso sapere il tuo nome? » mi chiese.
Mi sembrava di giocare all’ interrogatorio.
« Kyala … » gli dissi un po’ imbarazzata.
Era evidente che non si ricordava di me.
« A quanto pare, ti vedrò molto spesso qui nei dintorni … »  disse con tono basso e profondo.
« Già » sorrisi e cercai di tagliare corto .
« M- mi piacerebbe stare qui a parlare, ma ho tante cose da fare. M – magari facciamo un’ altra volta … » dissi tutta agitata .
Improvvisamente nell’ aria si sentì l’ inno della scuola, finché non si interruppe subito e sentì Kyoya parlare al cellulare. Chi l’avrebbe mai detto che la sua suoneria del cellulare fosse l’ inno scolastico? Era cambiato tantissimo, ma non penso che lui ricordasse qualcosa del suo passato … Lo salutai di fretta e cercai di scappare. Kyoya spense il cellulare e mi seguì con lo sguardo fino a quando io svoltai l’angolo.
« Kayla , eh ? Me lo ricorderò … Ci rincontreremo molto presto » disse Kyoya e si avviò verso il tetto dell’ edificio scolastico.
Per metà mattinata , tutto sembrava tranquillo, ma i guai dovevano arrivare solo adesso. Dopo la fine delle lezioni, tutti quanti andarono a farsi un giro a prendersi un buon gelato e stare in compagnia. Io ero a casa aspettando che Renee tornasse accompagnata da Dino e per ammazzare il tempo decisi di andarmi a fare un giro .
  • Sulla strada del ritorno … -
« Sentite, che ne dite se domani facciamo i compiti tutti insieme in vista della verifica che si terrà mercoledì? » propose Kyoko.
Tutti annuirono e poco prima che si congedassero, una figura si avvicinò di corsa, da loro: era la migliore amica di Kyoko , Hana Kurokawa, e sembrava davvero spaventata.
« Ragazzi !! » disse Hana in preda al panico .
« Hana! Cosa succede? Perché sei qui? » disse Kyoko.
« è terribile! La metà degli studenti di tutta la scuola è stata aggredita da questi misteriosi tizi! »
« COSA ?! » dissero tutti spaventati.
Senza perdere tempo, tutti si diressero all’ ospedale e appena vi entrarono, videro decine e decine di studenti della Namimori terrorizzati, accanto ai propri compagni feriti. Kyoko e Hana videro anche il Senpai Mochida in gravi condizioni e Kyoko temeva per suo fratello che era rimasto a scuola per praticare la boxe durante le ore supplementari. Tutti erano tristi e angosciati e le voci che si sentivano tra i compagni erano davvero terribili …
« Ho sentito che uno studente del terzo anno è stato conciato malissimo e gli hanno persino tolto 9 denti! » disse uno .
« Ad altri studenti gli hanno tolto 8 … 7 … 6 denti … Persino al Senpai Mochida gli hanno tolto dei denti ! Penso che fossero 5 … » disse un ‘altro.
 « Ma che sta succedendo ? Perché questi tipi c’è l’hanno con noi ? » disse Tsuna sul punto di crollare.
« Ohh guardate! C’è il vice capo del Comitato Disciplinare Kusakabe! » disse in coro un gruppo di studenti .
Sentirono la conversazione tra il vice capo e un suo sottoposto e sentendo che Kyoya è andato a cercare queste persone fece sollevare il morale a tutti. Ma quell’ allegria durò per pochi istanti: un‘ urlo fece azzittire tutti e una barella fu chiamata di fretta. Anche il vice capo Kusakabe fu preso di mira e venne ridotto male … anche a egli mancarono dei denti e Reborn incominciò a capire …
« è un conto alla rovescia » disse con tono serio.
« Il loro obbiettivo se tu, Tsuna » disse guardandolo negli occhi.
Un flash fuori dall’ edificio fece sobbalzare tutti quanti. Mi riparai in tempo dal tremendo acquazzone e riuscì ad arrivare a casa .
Avevo l’ impressione che il prossimo obbiettivo fossimo tutti noi; dovevamo essere pronti in ogni evenienza … Quindi in questa faccenda c’entrava la Mafia … oppure no?
Continua … 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 10: Momenti di tensione ***


Il giorno dopo, mi alzai un po’ prima del solito e andai a casa di Tsuna. Appena arrivai, vidi Tsuna già pronto per andare a scuola: era seduto sulla veranda ad aspettarmi e quando mi vide, prese la borsa e ci mettemmo in marcia. Mentre camminavamo, ci sentivamo osservati dalle persone e ogni volta che svoltavamo all’ angolo della strada, gli studenti di altre scuole ci fissavano e sparlavano di noi. Dissi a Tsuna di ignorarli e di proseguire; quando arrivammo a scuola il silenzio regnava e non si vedeva anima viva in giro.
Sul cancello c’era scritto che le lezioni erano sospese a tempo indeterminato a causa delle aggressioni avvenute in questi ultimi tempi. In quel momento, incominciai a pensare come stava Kyoya, ma i miei pensieri furono interrotti dalle voci inconfondibili di Gokudera e Yamamoto. Dopo una breve spiegazione decidemmo di andare a casa di Tsuna: avevo detto alla Signora Sawada che avrei badato io, ai bambini, durante la mattinata …
« Sentite ! » disse Gokudera alzandosi in piedi.
« Io non ho intenzione di lasciare il Decimo in questa tremenda situazione. Se dovesse essere preso di mira da questi tizi, io non me lo perdonerei mai; faremo in modo di proteggerti ad ogni costo! »
« G- grazie Gokudera – kun, ma non voglio che proteggiate uno come me! I- io non voglio più centrare in questa storia! Non ho intenzione di diventare un Boss mafioso e … e non voglio che i miei amici vengano coinvolti! » disse Tsuna con voce disperata sul punto di piangere.
Tutti quanti cercammo di tirarlo su di morale, ma bastò pochissimo tempo per far cambiare l’atmosfera in quella stanza. La porta si aprì improvvisamente e da lontano si sentivano delle urla .
« Ciaossu » disse Reborn, accompagnato da un trambusto causato da Lambo e I- pin.
« Reborn –san …» dissi con tono basso e con il morale a terra.
« Sei preoccupata per tuo fratello, Kayla ? » mi disse Reborn avvicinandosi.
« Sì … Se ieri sera non mi avessi detto che Kyoya è andato a cercare questi teppisti, a quest’ora non saprei cosa pensare ... » dissi accennando un sorriso.
« R- Reborn! Ti avevo chiesto di non metterla sottopressione!» replicò Tsuna.
« Non è il momento di essere tristi perché forse sappiamo chi possano essere queste persone. Ho appena ricevuto una lettera dal Nono » disse Reborn con calma e freddezza.
Tutti quanti ci allarmammo. Dentro la busta c’erano delle foto e una lettera, dove c’ era scritto che un gruppo di criminali era evasa dalle prigioni italiane e arrivata lì in Giappone per chissà quale losco motivo. Le foto mostravano i volti dei criminali e incominciai a intuire che con la causa delle aggressioni in città, questi tipi dovevano centrarci qualcosa.
Reborn ci spiegò attentamente in cosa consisteva la richiesta del Boss attuale, finché Leon scese dal cappello e si posò sul tavolino: iniziò a girare su se stesso, come quando il cane tenta di afferrarsi la coda e dopo pochi minuti a egli cadde la coda. Reborn cambiò immediatamente espressione.
« Non va bene. Mi sa che il momento di confrontarsi si sta avvicinando. »
Per il momento nessuno di noi aveva visto queste persone in giro per la città, come se si fossero volatilizzati, ma non era il caso di abbassare la guardia: Prima o poi, il confronto, l’ avremo fatto comunque.
  • Nelle vicinanze della Namimori, precisamente in un quartiere –
« Stupidi erbivori che attaccate tutti in branco … Vi morderò a morte. »
Una voce, fin troppo famigliare, doveva aver trovato i responsabili e a quanto pare le avevano prese!
Kyoya era arrivato nel quartiere delle Kokuyo e si addentrò sempre di più al suo interno, sterminando decine e decine di persone alla volta. Dentro un edificio, grande quanto la scuola media Namimori, dei ragazzi sembravano intenzionati a fare qualcosa …
« E l’ennesimo strike lo va a vincere il grande Ken e la folla applaude per lui ! » 
« Uffa! ormai sono diventato fin troppo bravo a questo gioco . Il bowling mi annoia, voglio cavare qualche dente a quegli sciocchi della Nami! »
 « Ehi Kakipi! Dove diavolo sei finito?! è possibile che quando serve non ci sia mai? Mi deve comprare quello che gli ho chiesto! » disse.
Una risata interruppe i suoi pensieri detti ad alta voce.
« Ehi, quando cominciamo col prossimo colpo?  Ho voglia di fare qualcosa ! » disse Ken, saltando su e giù come un bambino viziato.
« Tranquillo. Hai tutto il tempo per divertirti con qualcuno che sta venendo a farci visita … Kufufufu. »
« Eh, quegli stupidi verranno sicuramente per vendicarsi. In questo modo ci sbarazzeremo del Boss dei Vongola in pochissimo tempo, non è vero, Mukuro Rokudo? »
« Kufufufu, già. Il momento è ormai giunto. Non più intenzione di farli aspettare, grazie a queste informazioni il mio piano sta incominciando a prendere forma. La storia della Famiglia Vongola sta per essere cambiata. » disse fissando il vuoto che lo circondava.
In poco tempo, tutti quanti ci mettemmo in marcia alla ricerca di mio fratello e, accompagnati da Renee e Dino, arrivammo quasi fuori dalla città. In giro la tensione aumentava sempre di più … Era arrivato il momento di finirla con questa messinscena.
Continua … 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 11: Distorsione della realtà ***


La stradina che portava fuori città era davvero ripida e circondata da tanta vegetazione; la percorremmo fino a un bivio finché non scegliemmo la strada più corta e ci condusse più all’ interno del fogliame fino a sbucare proprio davanti a dei quartieri desolati. Sui cartelli c’ era scritto il nome del quartiere: Kokuyo Land.
Improvvisamente a Renee vennero in mente dei ricordi riguardo al suo passato. Ci spiegò che, fin da bambina, i nostri genitori la portavano qui perché era bello e piena di gente molto simpatica . Io ero ancora nel grembo della mamma, per questo non potevo riconoscere questo luogo. Erano passati così tanti anni, non si sarebbe mai immaginata una roba del genere. Continuava a chiedersi come un bel quartiere come questo si fosse ridotto a una landa desolata …
« Ragazzi … » disse mia sorella.
« … Voglio restare qua fuori a perlustrare la zona, voi andate a cercare in giro Kyoya e gli eventuali responsabili, ma fate attenzione. Ve ne prego » ci disse.
« Lo stesso vale per te, Renee » disse Reborn.
« Io resto con te … Non ti lascio da sola in un posto del genere » disse Dino tenendola per mano.
Mentre i due si allontanarono, noi camminammo verso l’ edificio più grande che si trovava nei dintorni. Vi entrammo al suo interno: dentro tutto era sottosopra, pieno di polvere, muffa e muschio, le finestre erano rotte e camminare sul quel pavimento era difficile per tutti.
« State attenti a dove mettete i piedi » dissi.
« Scusami, quand’è che ti abbiamo eletto capitano dell’ operazione? è il Decimo che ci dovrebbe guidare … » disse Gokudera perplesso.
« Tranquillo Gokudera – Kun. Per me va più che bene che sia lei a guidarci , ha più esperienza nel campo » disse Tsuna cercando di rassicurarlo.
Più proseguivamo il cammino, più tutto mi sembrava così uguale. Le stanze sembravano le stesse …
« Fermatevi ragazzi » dissi.
« E ora cosa c’è ? » disse Gokudera sbuffando.
« Non vi sembra di essere già passati di qua tante volte ? » ci fece osservare Yamamoto.
« Stiamo girando intorno, c’ era da immaginarselo » disse Gokudera dando la colpa a me.
« Reborn – san, questo posto … »
 Guardai Reborn negli occhi.
« Già … A quanto pare siamo finiti dentro un ‘ illusione »
Tsuna e gli altri ci fissarono increduli.
« I – illusione ? Non è possibile … »  disse Tsuna con la faccia sconvolta.
Reborn saltò dalla spalla di Yamamoto alla mia e mi sussurrò qualcosa nell’ orecchio. Tutti quanti ci guardarono negli occhi.
« Kayla, tu riguardo le illusioni sei … »
Improvvisamente Reborn s’ interruppe e guardò il soffitto.
Si sentirono dei rumori sospetti in giro. Alzammo lo sguardo e improvvisamente tanti piccoli occhi rossi ci fissarono; nessuno di noi fece alcun passo …
« C- cosa sono ? Corvi ?! » disse Tsuna spaventato.
Scesero in picchiata e ci attaccarono; io e Reborn non ci muovemmo mentre Gokudera, Yamamoto e Tsuna scapparono su e giù per le scale per scacciarli. Alla fine mi spazientì.
« Basta voi tre! » dissi ad alta voce.
« è solo un ‘ illusione! Mantenete la mente lucida e non fatevi ingannare! »
Tutto quanto sparì in poco tempo e tutti quanti non capirono più cosa accadde. Dissi loro di muoversi e di proseguire. Non volevo perdere tempo: ero preoccupata per quello che ci aspettava più avanti.
« Kayla, come … come hai capito che era un illusione e non era reale ? » dissero tutti sbalorditi.
« La vostra mente altera la vostra percezione visiva, realizza delle cose irreali e colui che si nasconde dietro tutto questo è in grado di “ materializzare ” tutto quello che vuole a suo piacimento. Quindi riducete le vostre paure e restate calmi qualunque cosa accada » dissi camminando a passo veloce.
Leon sembrava stare male: stava assumendo forme davvero strane e Tsuna sembrava preoccupato per lui. In quelle condizioni pensava che Reborn non avrebbe potuto fare nulla per noi …
Intanto Kyoya arrivò davanti a una porta molto grande: con un calcio l’ aprì e trovò una persona col capo chino, seduto sulla poltrona. Kyoya, con in mano i tonfa, si avvicinò  con scatto veloce verso il bersaglio, ma ad un tratto si immobilizzò: sembrava paralizzato, qualcosa non andava.
Quella persona si avvicinò con calma da mio fratello e iniziò a menarlo, rideva nel vederlo soffrire … Nell’ aria c’ era qualcosa di strano e il suo avversario era altrettanto: i suoi occhi erano diversi, uno blu e uno rosso con su l’ ideogramma del numero sei.
Non stavo più nella pelle. Io e il mio gruppo corremmo per tutto l’ edificio finché un piccolo errore ci fece separare l’ uno dall’ altro … un ‘altra illusione. Tutti quanti mantennero la calma e pensarono di uscire all’ esterno: cercarono una via di fuga da quel luogo … evidentemente il nemico non voleva farci avanzare .
Usciti fuori, pochi di noi si ritrovarono, tipo Tsuna e Gokudera. Yamamoto si trovava da qualche parte intorno all’ edificio e io rimasi al suo interno. Reborn sembrava disperso e cercai di avanzare da sola. Intanto Renee e Dino trovarono qualcuno: due tipi , pelati e pallidi. Indossavano la divisa delle Kokuyo e ricordavano di averli già visti in alcune foto di quei ricercati … Si erano imbattuti nei Gemelli Diabolici e dovettero prepararsi alla battaglia per riuscire a proseguire.
Tsuna e Gokudera s’ imbatterono in una ragazzina da capelli rossi e corti il cui nome era M.M e poi uno secchione col cappellino bianco e gli occhi color indaco, un killer professionista che usava come arma degli Yo – yo … il suo nome era Chikusa, mentre, Yamamoto era occupato contro Ken . Io non incontrai nessuno al momento, ma mi sentivo osservata da qualcuno ; certe volte notavo delle piume gialle che cadevano in giro … forse il mio avversario era vicino .
Era arrivato il momento di combattere e mostrare il nostro valore a coloro che avevano osato mettersi contro di noi. Il tempo, ormai, era alle strette .
Continua … 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 12: Vongola vs Kokuyo ***


Il cielo era coperto dalle nuvole e i pochi raggi che filtravano tra di esse illuminavano piccole zone del quartiere. Tsuna e Gokudera erano un pochino sotto pressione perché non conoscevano le abilità del loro avversari mentre Yamamoto, sempre con il suo sorrisetto da innocente, credeva che queste “ battaglie ” fossero una sorta di gioco …
« Decimo! Ci penso io a questi due, la prego fuggite ! » disse Gokudera preoccupandosi per la salute del suo boss .
« Gokudera – Kun! » esclamò Tsuna.
« Uh uh, a quanto pare abbiamo davanti a noi il Boss della Famiglia Vongola, che fortuna! Mukuro – kun ci pagherà molto di più » disse la ragazzina tirando fuori un clarinetto.
« Hayato Gokudera, sezione A, ottavo posto in classifica. Il tuo avversario sarò io; ti devi concentrare se non vuoi morire » disse Chikusa incominciando a lanciare gli Yo – yo contro di lui.
La ragazza incominciò a suonare il clarinetto e l’umidità che si trovava intorno a Tsuna incominciò a prosciugarsi fino a sbriciolarsi per la mancanza d’acqua. Egli scappò con la coda tra le gambe cercando di attirarla nel bosco …
  • Dall’ altro lato dell’ edificio … -
« Finalmente ero stufo di stare qui. Ti farò a pezzi per il mio divertimento » disse Ken tirando fuori delle dentiere di animali differenti .
« Cosa sono? Dentiere per le feste in maschera? » chiese Yamamoto.
Ken ne indossò una e si trasformò in una belva feroce. A primo sguardo, egli lo credeva un mago che sapeva trasformarsi in tanti animali.
« Che ne dici di giocare ? » disse Ken correndo verso di lui accattandolo frontalmente.
Yamamoto sguainò la sua Mazza / Katana e si difese. Fece un balzo indietro e si mise a ridere.
« Ahahah, ho capito … » disse cambiando espressione.
« Eh? Cos’ hai da ridere? » gli chiese Ken confuso.
« Se ti batto vinco, giusto ? Bene … Vuol dire che ti sconfiggerò » aggiunse Yamamoto, mettendosi in posizione per contrattaccare.
E io ? Mi avvicinai a una scalinata. La percossi e arrivai davanti a una porta mezza scassata; Vi entrai e vidi un uomo di mezz’ età con un cappello che gli copriva un po’ il volto.
« Benvenuta signorina » mi disse alzandosi dalla sedia.
« Permetti che io mi presenta. Mi chiamo Birds e la stavo attendendo »
Lo fissai un momento e sbadigliai per la noia.
« Senti, non me ne può fregare un fico secco se mi attendeva o meno. Sto cercando due persone e uno tra queste è il vostro capo, quindi poche storie e dimmi dove si trova » dissi con un tono scocciato.
« Co- come osi, brutta impertinente … » disse.
Smise di parlare per un secondo.
« Ok … Ascolta, è da un po’ di giorni che ti tengo d’ occhio insieme a qualcuno che sta insieme con te e penso che al momento stia combattendo contro i miei fedeli gemelli. Oh , come si chiamava quella ragazza … Ah, sì … Renee. Chissà cosa succederebbe se lei venisse ammazzata da loro due …» disse ridendosela sotto i baffi .
« Cosa? Mia sorella contro loro due?! Ma è sleale! » dissi furiosa.
« Oh, è tua sorella? Allora tutto è più interessante … Che ne dici se in cambio di lei, tu mi consegni il Boss dei Vongola? »
« Eh? Ma sei matto?! Dino non si farebbe mai battere da dei tipacci come voi, anche se … senza i suoi sottoposti … » dissi riflettendo un momento. Mi scappò una parolaccia.
« Ahahahahah allora? Tutto dipende da te, ragazzina » disse Birds con aria divertita.
Intanto in giro per l’ edificio un‘ uccellino, volava spensierato. Poco lontano da lui, un cellulare squillò e la suoneria rimase impressa nella mente del volatile. Egli tornò dal suo padrone e mi fissò con quei suoi occhietti neri e lucidi. 
Le battaglie proseguirono e Renee era un pochino in difficoltà a tener a bada sue nemici senza l’ aiuto di Dino …
« Dino !! » urlò Renee.
« So che non è il momento di rimproverarti, ma devi reagire anche se i tuoi sottoposti non sono con te! » disse schivando le enormi mani dagli avversari .
« M- ma Renee … » Disse Dino un po’ sotto pressione.
« N –Non posso … io … Sai che quando non ci sono i miei uomini con me, sono anche peggio di Tsuna. Sono imbranato e da piccolo non riuscivo mai a proteggerti. Avevo rischiato di perderti quando eravamo all’ Accademia dei Giovani Mafiosi, tutto per colpa della mia insicurezza … »
« Dino !! » disse Renee cadendo a terra.
« Renee! »
 Dino corse verso di lei.
« Fallo per me! Reagisci alla tua insicurezza! »
I due “ zombie ” si avvicinarono a mia sorella. Renee credeva che fosse la fine e invece Dino comprese le sue parole e contrattaccò con la frusta.
Il colpo andò a segno e prese uno dei due avversari. Ella rimase sbalordita da questo suo cambiamento improvviso e insieme sconfissero i due gemelli.
« Ce l’abbiamo fatta! » disse Renee baciando Dino dall’ emozione.
« Se non fosse stato per te, non sarei riuscito a superare tutto questo » disse Dino a sua volta.
L’ atmosfera era fin troppo romantica … Bisognava rompere il ghiaccio.
Qualcosa, o meglio qualcuno si stava dirigendo verso di loro: era Tsuna inseguito da M.M; i due si appostarono per coglierla di sorpresa al momento giusto. Quando Tsuna uscì dalla foresta, trovò i corpi dei Gemelli a terra e si spaventò altrettanto, M.M scagliò l’attacco decisivo, ma Dino con la frusta impedì a ella di suonare e Renee con un colpo prese un punto del collo, dove il corpo della ragazzina si paralizzò e cadde a terra in presa a un terribile sonno.
« Grazie ragazzi, se non fosse stato per voi, sarei stato spacciato » disse Tsuna piangendo.
Tutti e tre si abbracciarono e corsero di fretta da Gokudera che continuava a lanciare esplosivi a più non posso … era impossibile non sentirlo. Intanto Yamamoto se la stava cavando abbastanza bene contro Ken, ma era pieno di acciacchi e ferite … non sarebbe resistito ancora per molto …
La lama della katana stava quasi per cedere, così tentò il tutto per tutto: si fece mordere il braccio sinistro e con l’altra conficcò l’ impugnatura della spada contro lo stomaco e infine in faccia a Ken. Perse i sensi e cadde a terrà. Yamamoto tirò un sospiro di sollievo e sulla sua strada trovò Tsuna, Dino e Renee; si fece curare in fretta da mia sorella e tutti insieme andarono di corsa verso l’ ennesimo campo di battaglia.
  • Dentro l’ edificio … -
« A quanto pare, hai sottovalutato tutti noi Birds » dissi avanzando verso di lui.
« No! Come è possibile …?! »
Non ci volle molto per sistemarlo: con qualche calcio e pugno lo stesi e lo legai da qualche parte in modo che non mi potesse scappare. L’ uccellino che era con lui, si alzò in volo e incominciò a canticchiare. Quella canzone mi era famigliare … l’ avevo già sentita. Era l’ inno della scuola Media Namimori; questo significava che il pennuto doveva aver visto mio fratello! Lo inseguì per il corridoio e trovai il suo cellulare …
Dato che non ottenni informazioni da Birds proseguì per la mia strada, mentre all’ esterno tutto tornò silenzioso.
Gokudera doveva aver vinto e tutti quanti, tranne me, si ritrovarono, ma una minaccia incombeva su di loro. Mentre s’ incamminarono verso l’edificio, un uomo col cappello da ufficiale militare e due righe sulla faccia li stava aspettando. In mano teneva una catena e accanto a lui vi era legata una palla di ferro dove vi erano disegnati dei serpenti.
A tutti quanti vennero i brividi solo a guardarlo.
Era forse lui il capo di questa banda? Io non credo … Dove ero io ci doveva essere qualcun’ altro che emanava un‘ istinto omicida e mio fratello si trovava da qualche parte nei dintorni … Volevo farla finita al più presto  stavo incominciando a perdere la pazienza in quel posto.
Continua … 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 13: Kayla e Mukuro … un gioco tra illusioni e parole ***


Il tempo stringeva e io ero caduta dalla padella alla brace: non riuscivo ad uscire dall’ edificio e questa cosa mi faceva davvero incazzare!  Ma perché non riesco ad uscire da qui?! Oramai tutti quanti si saranno riuniti fuori da questo posto! Scossi la testa e aprì la prima porta d’emergenza che trovai in giro.
Finalmente uscì … solo che … ero su un ponte che si collegava ad un ‘altro edificio! E che cavolo! E pensare che non mi sembra vi averlo visto quando ci incamminammo verso di esso. Un’ altra illusione? Sembrava fin troppo reale; Chiusi gli occhi e incominciai a correre al di là del ponte: varcai la porta e caddi a terra, rotolando verso il centro della stanza; quando aprì gli occhi, mi trovavo dentro una sala simile a quelle degli auditori, un po’ malandata, semibuia e un palco con su un divano. Su quel divano intravedevo una figura sfocata ai miei occhi, in giro si sentiva la risata di un ragazzo … La sua risata era tremenda alle mie orecchie: in quel poco tempo che fui lì , pensai che cavolo di problemi avesse, finché non si mostrò a me.
Intanto fuori, era appena incominciata una nuova battaglia. I primi avversari di questa persona misteriosa erano Yamamoto e Gokudera, ma tutto sembrava inutile … Quel tipo era davvero tosto; in pochi minuti riuscì a colpirli con quell‘ enorme pallone ferrato e scaraventarli a pochi metri di distanza dagli altri.  Erano abbastanza stremati dalle battaglie precedenti, quindi si poteva fare ben poco … Dov’era Reborn al momento del bisogno?
« Ragazzi! » disse Tsuna correndo dagli amici feriti.                              
« D- Decimo, non si avvicini! » disse Gokudera cercando di rialzarsi.
« Veditela con noi due! » dissero in coro Renee e Dino contrattaccando.
Yamamoto era svenuto per il colpo subito mentre Tsuna era preoccupato di tutto ciò.
« Ascoltate! » disse Dino .
« Entrate dentro l’edificio e cercate Kayla! »
« Non vi preoccupate per Yamamoto, ci penseremo noi a proteggerlo! Tsuna – san, Hayato – san  andate … presto! » disse Renee tenendo a bada l’avversario.
Senza replicare, entrambe si diressero al suo interno, per l’ ennesima volta e incominciarono a correre senza pensare a quello che gli accadeva intorno, mentre io ero impassibile davanti a questo ragazzo: dall ‘aspetto sembrava avere 15 / 16 anni, i capelli corti e scuri che gli coprivano delicatamente l’ occhio sinistro e da come mi guardava pensavo che non fossi una minaccia per egli.
« Sei tu la “ mente ” di tutto quello che è accaduto in questi giorni? » gli chiesi senza tante presentazioni.
« Oh, a quanto pare vuoi arrivare al punto senza presentarti … Non è carino entrare nelle case altrui senza conoscere chi hai davanti ... almeno dimmi il tuo nome » mi disse avvicinandosi e guardandomi negli occhi.
« … Kayla » dissi senza tanti giri di parole. Il ragazzo accennò un  sorriso.
« Il mio nome è Mukuro e come hai detto tu, sono io il responsabile che stai cercando » disse.
In quella stanza si soffocava. Quell’ istinto omicida che avevo percepito veniva proprio da lui … Era codesto ragazzo che sapeva creare le illusioni? Tentai una mossa azzardata per avere la certezza dei miei dubbi  cercai di avviarmi verso la porta  finché, con uno schiocco, Mukuro le chiuse. Poco dopo qualcosa cercò di uscire dal pavimento … dei tentacoli. Si avvicinarono verso di me con tale velocità, mentre io non feci alcun passo e rimasi immobile. Il mio sguardo era puntato su quei tentacoli finché non si smaterializzarono davanti ai miei occhi. Mukuro mi guardò impressionato.
« A quanto pare le illusioni non funzionato con te … interessante » Incominciò a ridere.
« Hai una mente davvero forte, Kayla, ma vediamo se riesco a spezzare la tua barriera piena di calma »
Un venticello scostò la ciocca dal suo volto e vidi il suo occhio sinistro . Era spaventoso e mostrava l’ ideogramma del numero 5. Cercai di tenermi a distanza da lui, finché non ricominciò ad attaccarmi ripetutamente con illusioni un po’ più forti di prima, il risultato era abbastanza scarso . Per una mezz’oretta circa continuammo così, tra attacchi e schivate da un punto all’ altro della stanza. La mia respirazione era cambiata e poco dopo mi trovai faccia a faccia con lui. Sorrisi fissandolo negli occhi …
« Mi piace … » dissi sottovoce.
« mh ? »
Mukuro alzò lo sguardo.
« Insegnami a usare le illusioni » gli dissi.
Egli si mise a ridere.
« Ahahahah, tu ? Imparare a creare le illusioni? Perché? » mi chiese.
« Mi piacciono.  Voglio proteggere coloro che amo, ma soprattutto divertirmi a prendere in giro coloro che mi stanno antipatici » dissi scherzosamente.
« Ahahahah, mi assomigli un pochino. Dentro di te scruto una negatività impressionante, ma la nascondi dietro una lamina sottile di vetro … Se vuoi imparare a creare le illusioni, dentro spezzare quella lamina … solo così sarai stabile nel creare illusioni potenti. Ti aiuterò, ma una condizione » disse mentre la mia espressione cambiò nuovamente.
« E quale sarebbe ? » gli chiesi.
« Sawada Tsunayoshi. Se lui mi riesce a sconfiggere, realizzerò il tuo desiderio e i miei piani andranno in fumo. Se perde, il suo corpo verrà posseduto da me e il mio piano procederà fino alla disfatta totale della Mafia. Cosa ne dici, Kayla ? » disse Mukuro porgendomi la mano.
« … Va bene. Come sua seconda Tutor, accetto la sfida »
Intanto, in giro per l’ edificio, Tsuna e Gokudera si stavano avvicinando sempre di più alla stanza dove mi trovavo io. Mentre correvano, Gokudera lasciò la mano di Tsuna e gli disse di proseguire, lui sarebbe arrivato subito. Egli sentiva ancora la presenza di qualcuno in giro … tirò fuori un candelotto di dinamite e svoltò verso una scalinata dove c’era un muro che le bloccava. Lo lanciò e il muro esplose … Un uccellino si avvicinò e si posò sulla testa di qualcuno; Gokudera era sorpreso nel avere trovato un volto fin troppo famigliare.
Intanto Tsuna era arrivato davanti alla stanza . Quando l’aprì vide me e Mukuro uno davanti all’ altro; mi girai e vidi Tsuna … Mi basto solo un piccolo momento di distrazione e Mukuro ne approfittò per colpirmi e scaraventarmi con forza contro il muro; esso si frantumò e io persi i sensi. Non so il motivo del perché l’avesse fatto, ma è stato davvero uno scemo a colpirmi di sprovvista!
 « Kayla! » urlò Tsuna sconvolto.
« Kufufufu, finalmente … Ti stavo aspettando Sawada Tsunayoshi » disse Mukuro in tutta la sua cattiveria.
Il topo era caduto nella trappola del gatto. Adesso i due erano di fronte l’ uno all’altro e chissà cosa sarebbe successo … Avrei voluto vedere con i miei stessi occhi la battaglia che si sarebbe tenuta tra loro due; mi auguravo solo di riuscire a riprendermi per aiutare i miei amici in difficoltà.
Continua …

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 14: Mukuro vs Vongola Family ***


Quel posto era nel disordine più totale; io ero lì tra le macerie e Tsuna ancor più spaventato nell‘ aver davanti Mukuro Rokudo. Sembrava come se fossimo isolati dal resto del mondo eppure sentivo una sensazione strana … Anche se ero svenuta, percepivo una presenza flebile e impassibile … Che cos’era?
« Kufufufu, sono davvero felice che tu sia venuto … » disse Mukuro avvicinandosi verso di lui.
Tsuna sembrava pietrificato dalla paura. Voleva scappare, ma è come se fosse in preda a chissà quale strano pensiero … Era fin troppo soggetto alle illusioni e questo era un grosso svantaggio per la nostra posizione. Le porte sembravano sparite e l’auditorium sembrava muoversi a suo piacimento.
Una voce in lontananza continuava a ripetere una parola, ma Tsuna sembrava non averla sentita … i suoi pensieri prevalevano dentro la sua mente.
  • Nella mente di Tsuna … -
« Tsuna … Tsuna svegliati … » ripeteva.
« … M- mamma ? » disse cercando di aprire gli occhi.
« Tsu – kun svegliati … guarda che non ti alzi arriverai tardi a scuola » disse.
« Mamma! » disse in preda al panico .
« Dov’è Mukuro? E gli altri? » disse Tsuna guardandosi in torno.
« Ma cosa stai dicendo? » ribatté la madre.
« Muoviti, guarda che Gokudera ti sta aspettando fuori » disse tirandoli i vestiti addosso.
Pochi minuti dopo, egli uscì da casa e trovò Gokudera davanti a sé.
« Gokudera – kun! Ma cosa è successo? Dov’è Mukuro? » chiese all’ amico.
« Decimo … » disse un eco.
« Decimo! » ripeté. Tsuna si girò di scatto e tutto diventò buio.
« Decimoooo !!! »
Quella voce era vera … Non era un sogno. Un ‘ esplosione distanziò Tsuna da Mukuro e andò a sbattere contro un‘ angolo della stanza vicino a degli scatoloni. Tsuna riaprì gli occhi e si rese conto di tutto quello che gli accedeva attorno:  forse era in preda a un‘ illusione, ma poco importava … Gokudera era riuscito ad entrare lì dentro e …  a quanto pare non era solo!
« Hibari – san?! » disse Tsuna con gli occhi sbarrati.
Era abbastanza semicosciente e con un braccio intorno al collo di Gokudera per reggersi. Si era un pochino ripreso e appena alzò lo sguardo , si scansò e contrattaccò con i tonfa. Gokudera cercò di farli da supporto, mentre Tsuna stava lì a guardare mentre i suoi amici si facevano del male per proteggerlo.
Mukuro voleva solo lui, quindi non gli interessava affatto quei due e avrebbe potuto eliminarli senza problemi. Cosa doveva fare? Cosa!?
« Ciaossu »
Tsuna si girò di colpo e trovò qualcuno sugli scatoloni che lo stava fissando.
« Reborn! Dove sei stato … ?! » disse Tsuna tutto preoccupato.
« Stavo badando a Leon che non si sente bene » disse mostrandoli le condizioni del suo partner.
Improvvisamente, la “ conversazione pacifica ” tra i due si interruppe con un esplosione che scaraventò Gokudera e Hibari contro il muro. Egli urlò, ma il risultato fu vano … Senza perdere tempo cercò di avvicinarsi a me per tentare di svegliarmi, ma Mukuro lo precedette e picchiò a sangue freddo. Reborn continuava a guardare la scena e non aveva intenzione di alzare un dito per aiutarlo …
« Arcobaleno …» disse Mukuro.
« Perché non aiuti il tuo allievo ? Ho già fatto fuori la sua seconda maestra e questo significa che lei perderà la scommessa, ahahahah »
« Perché non ne ho bisogno … Lui è in grado di farcela anche da solo. Ho fiducia in lui …» disse Reborn col capo chino.
« Ahahahahah tutto qua quello che hai da dire? Accidenti, allora questo ragazzino sta per fare una brutta fine » disse prendendolo per i capelli.
« Tsuna! Qual è il tuo obbiettivo? Cosa pensi di fare adesso? » disse Reborn rivolgendosi a egli.
In tutta la stanza rimbombò solo la domanda che Reborn rivolse a Tsuna e il silenzio placò ogni rumore. Si sentiva a malapena il respiro dei presenti e Mukuro tacque.
« Il … mio … obbiettivo ? » pensò.
« Vincere … » disse con voce soffocata.
Mukuro fissò Tsuna.
« Vincere per coloro che mi hanno protetto fino ad ora, vincere per tornare tutti insieme a sorridere. Adesso sono io che devo proteggere i miei … no … la mia famiglia! » disse Tsuna urlando a squarciagola.
Improvvisamente Leon incominciò a scuotersi ed illuminarsi in continuazione. Si levò al cielo, incominciò a ramificarsi per tutta la stanza e brillare più che mai. Mukuro fu accecato da tale luce e lasciò Tsuna per allontanarsi, mentre il piccolo boss guardò con occhi lucidi il piccolo camaleonte in mezzo alla stanza.
« Cosa … sta succedendo!? » disse Tsuna fissando Leon e infine Reborn.
« A quanto pare è arrivato il momento di farti dono di un oggetto che ti servirà nei giorni a venire … »  disse Reborn con un sorrisetto sulle labbra.
Tsuna non capì molto le parole di Reborn e notò qualcosa che uscì dal ventre di Leon , si appoggiò vicino a Tsuna e appena il bagliore sparì, tutto divenne più chiaro ai presenti.
« Cosa .. sono? Dei .. guanti? » disse un po’ confuso.
Gli prese in mano e da essi cadde un proiettile che rotolò fino ai piedi degli scatoloni dove Reborn era seduto. Leon cadde per terra e tornò alla sua forma originaria. Incominciò a saltellare, prese il proiettile e saltò sul cappello del suo padrone.
« Tsuna, prova a indossare quei guanti … » gli disse Reborn.
« Eh?! M- Ma non è il momento di … » replicò.
« Fallo e basta! » disse.
Reborn notò qualcosa di diverso in quel proiettile, ma poco importava. Leon si trasformò in pistola e sparò il colpo in fronte a Tsuna.  Egli morì davanti agli occhi di Mukuro, ancor confuso per quello che era accaduto.
Improvvisamente un polverone si alzò intorno a Tsuna e tutti quanti non capirono cosa stesse succedendo. Un bagliore in mezzo a quel polverone si levò e spaccò i vetri delle finestre; Renee e Dino, che erano fuori ancora a combattere contro il nemico, guardarono l’ ultimo piano da dove dei cristalli che brillavano al sole scendevano giù … Cosa stava accadendo all’ ultimo piano?
Continua …

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 15: Doppia personalità ***


La coltre di polvere incominciò a diradarsi, ma di Tsuna non se ne vedeva ancora l’ ombra. Gokudera tentò di aprire gli occhi, finché qualcosa incominciò a mostrarsi: il ragazzo che tutti noi consideravamo un’  imbranato, non sembrava più lo stesso … era diverso.
Nonostante avesse la fiamma sulla testa, i vestiti erano intatti … i suoi occhi erano qualcosa di veramente magnetico e indossava dei guanti con su il segno della X. Questo impressionò molto anche Reborn mentre Mukuro lo guardò un pochino spaventato da tale cambiamento …
« Cosa sta succedendo? Non è il ragazzino che ho malmenato prima … » pensò.
« Perché mi sembra particolarmente … diverso. Che sia opera dell‘ Arcobaleno?! » si chiese confuso.
« Q- questo è il Decimo che io conosco … » disse Gokudera facendo un piccolo sorriso.
« Ahahahah, non prendetemi in giro! » disse Mukuro facendo apparire il suo tridente e scagliandosi contro Tsuna.
Tsuna rimase immobile per qualche secondo, finché non scomparse dalla vista di Mukuro e riapparse dietro le sue spalle.
« Come … ?! »
Egli lo scaraventò dall’altro lato della stanza e andò a sbattere contro il palco. Mukuro non riuscì a tenere il passo dell’avversario.
Provò e riprovò, ma tutto era inutile. Questo potere che Tsuna aveva ottenuto era dovuto a qualcosa di grande, qualcosa che aveva a che fare con il suo status mentale, le sue sensazioni.
« No! No ! Perché ?! » Mukuro sembrò andare fuori di testa.
« Questo status è dovuto alle paure che egli cerca di reprimere … Questo è l’ Hyper Mode del Proiettile del Rimprovero, se lo possiamo definire così … » disse Reborn osservano attentamente.
« Fantastico … Decimo! » disse Gokudera cercando di riprendersi.
« è ora che tu la smetta … Arrenditi Mukuro » disse Tsuna.
« Io arrendermi? Ahahahah mai! Tu non hai ancora visto nemmeno la metà di quello che sono in grado di fare … » disse Mukuro distanziandosi da egli.
« Permettimi di mostrarti la mia vera forza, Sawada Tsunayoshi! »
Tutto il luogo incominciò a tremare; all’esterno Renee e Dino usarono le loro ultime forze per contrastare l’avversario e vinsero, solo che non riuscirono a salvarsi dalla furia di Mukuro e furono intrappolati insieme a noi all’ interno delle Kokuyo. Ken e Chikusa si ripresero e a tentoni cercarono di avviarsi verso l’edificio dov’e si stava svolgendo l’ ultima battaglia.
Come è possibile che esso abbia così tanto potere per fare tutto ciò?
« Benvenuti nel Regno dell’Ade e farò in modo che resti la vostra dimora per tutta l’eternità! » disse in preda alla follia.
Quel luogo era tremendo ai loro occhi, tranne ai miei e quelli di mio fratello che, per qualche svariata ragione, eravamo svenuti. La lotta continuò senza esclusioni di colpi mentre il luogo diventava sempre più strano a suo piacimento … Come faceva ad esserci tutto il male del mondo lì dentro?
Mukuro sembrava in netto vantaggio su Tsuna, ma Reborn capì che Tsuna non aveva ancora sfoderato il suo vero potere … è come se voleva farsi colpire di proposito …
« Cosa succede, eh ? »
 « Perché non contrattacchi più ? » disse Mukuro soddisfatto.
« Perché è tutto inutile … » replicò Tsuna.
Egli si allontanò da Mukuro; con una velocità davvero notevole iniziò a contrastarlo e lo spedì al tappeto. Essendo quasi ai minimi della sua forza , Tsuna gli diede il colpo di grazia. L’ illusione incominciò a sgretolarsi …
« è finita, Mukuro » disse.
 « I suoi occhi … » disse Mukuro tra sé e sé.
« … Non mostrano alcuna paura … è una cosa incredibile. Tentare una mossa così azzardata è stata una cosa stupida, tutto perché ci tengo al mio orgoglio … Cavolo quanto mi sono sbagliato sul tuo conto, Vongola Decimo »
Uno scoppio tremendo fece sobbalzare il cuore a tutti. L’ illusione andò in frantumi come uno specchio e tutti quanti strapparono un sorriso: Mukuro fu definitivamente sconfitto e questo segnò la vittoria di Tsuna sul boss della Gang.
Poco dopo, Tsuna si avvicinò alle macerie dove io ero seppellita, mi tirò fuori e controllò il mio battito: respiravo ancora e questo fu un sollievo per tutti. Egli era ancora in Hyper Mode e Reborn gli si avvicinò felice della sua prima missione riuscita. Gokudera si rialzò e tentò di aiutare Kyoya, mentre io, dopo qualche minuto riaprì gli occhi
La prima cosa che videro furono Tsuna in Hyper Mode e questo mi lasciò di stucco: non respirai per qualche secondo e il mio cuore incominciò a battere insistentemente … Cosa mi stava succedendo?! Perché incominciavo a comportarmi così? L’ultima volta che ebbi questa reazione fu … bah, lasciamo stare i miei drammi personali …
Quando vidi Mukuro a terra, capì che Tsuna vinse e tirai un sospiro di sollievo; Gokudera si avvicinò a Mukuro, ma delle urla ci fecero voltare verso la porta e vedemmo Ken e Chikusa che cercarono in ogni modo di allontanare Gokudera dal loro amico.
Improvvisamente, sentì nuovamente quella sensazione: una coltre di fumo arrivò dalla porta spalancata e delle figure misteriose vi entrarono.
Erano degli esseri umani? vestiti di nero e bendati in volto … cosa erano, o meglio, chi erano?
« Mukuro Rokudo … » disse uno dei tre.
« … Il tuo giudizio sarà deciso da noi e verrai condotto nelle nostre prigioni, queste sono le leggi »
Delle catene apparsero tra le loro mani e si avvinghiarono al collo di Mukuro e dei suoi compagni. Mentre guardavo la scena rimasi paralizzata : delle catene … come la mia arma, come è possibile?! Facevo fatica a pronunciare il loro nome …
« Reborn? Che stanno facendo … chi sono? » chiese Tsuna, tornando poco a poco alla normalità.
« V- … Vin … Vindice » dissi con voce soffocata.
« Vindice?! » dissero Tsuna e Gokudera.
Reborn non emise fiato.
Quegli esseri misteriosi si girarono e mi fissarono per qualche momento, poi tolsero il disturbo trascinando con sé Mukuro e gli altri.
« Kayla … » disse Mukuro tentando di aprire gli occhi.
« Hai vinto. Come ti ho promesso ti insegnerò … Cosa vuoi imparare? » Per qualche secondo non parlai.
« … Quello che tu ritenga giusto insegnarmi. Non pretendo di sapere tutto quello che tu sappia … » gli risposi con tono basso.
« Quando uscirò da quel post , ti insegnerò tutto quello dovrai sapere sull’ arte illusoria. È tempo che vada … Ci rivedremo presto … molto presto » disse.
Pochi secondi dopo essi scomparirono del tutto. Tsuna e Gokudera non capirono molto quello che ci stavamo dicendo, ma poco importava; con le loro ultime energie, uscimmo dall’ edificio, dove Renee e Dino ci stavano aspettando insieme a Yamamoto che non si era ancora ripreso. Ce ne andammo da lì e di tornare alle nostre “ vite normali ” ( Quando dico così , ovviamente intendo che accadrà qualcosa ) … chissà cosa , il futuro, ci aveva preservato questa volta …
Avevo bisogno di un po’ di tempo per riordinare le mie idee.
Continua …

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo 16: E la routine di guai ricomincia ... ***


Passai una settimana intera in ospedale, perché i dottori mi consigliarono di aspettare un miglioramento delle mie condizioni. La riabilitazione mi fece bene e mi sentivo molto meglio rispetto a qualche giorno fa; vedevo in giro mio fratello per i corridoi che mi attendava fuori dalla mia stanza, ma non volevo uscire perché non sapevo cosa dirgli riguardo a quello che era successo … non sapevo nemmeno se lui aveva capito che facevo parte della Mafia! Due giorni prima che io uscissi dall’ ospedale, egli era “ scappato ”… è tipico del suo carattere, che ci posso fare?
Ero davvero contenta che la storia delle Kokuyo fosse finita, ma le mie idee non erano del tutto chiare; due pensieri mi continuavano a confondere la mente: Tsuna e i Vindice. Come era riuscito a trasformare la sua paura in quella sicurezza? Perché provai così tante emozioni in una sola volta, nel vederlo in Hyper Mode? Mi ricordava qualcuno … avevo bisogno di spiegazioni, trovare ogni singola informazione sulla storia della Famiglia Vongola, ma non c’era tempo per le mie curiosità; se volevo dedicarmi a esso dovevo trovare un pretesto per “ assentarmi ”. Mentre l’apparizione dei Vindice mi fece venire l’ ansia: come è possibile che fossi l’ unica a percepirne la presenza? e perché si voltarono verso di me?  … Sesto senso? No … Una somiglianza? Improbabile … non sembrano degli umani … Ho bisogno di più riposo e meno riflessioni.
Quando tornai a casa, mi trovai davanti tutti quanti e festeggiammo la mia rimessa dall’ ospedale … fu una cosa davvero carinissima da parte loro. Verso il tardo pomeriggio, cercai di svignarmela dal trambusto della città e mi avviai verso una stradina che mi portò fino in cima alla collina, un luogo calmo dove ci si poteva rilassarsi con tutta tranquillità. Il rumore dell’acqua che scorreva mi distoglieva dai miei pensieri e il sole che stava tramontando dava dei colori caldi al paesaggio.
Passai gli ultimi istanti lì, sulla collina, e quando arrivò il momento di tornare a casa incominciai a camminare sulla sponda del fiumiciattolo.
Dentro il fiumiciattolo, c’erano varietà dei sassolini sepolti nella fanghiglia e il colore dell’ acqua, da cristallino passò a un color tè; improvvisamente qualcosa emise una luce che mi accecò: era qualcosa di luccicante, forse una monetina … Misi la mano nell’ acqua e la raccolsi, ma era piena di fango e dovetti pulirla per bene, per capire cosa fosse.
Pochi secondi dopo , quando la ripulì , vidi delle incisione su di esso … Che cos’era ? Assomigliava ad un anello … l’unica cosa che notai era un ‘ incisione a forma di fiocco di neve. Mi pareva un’ oggetto conservato , forse avevo trovato un piccolo reperto storico … Lo avvolsi in un fazzoletto e corsi di fretta a casa prima che diventasse buio.
Quella sera , andai presto a dormire per la troppa stanchezza e non mi svegliai fino al giorno seguente. Nella notte, da qualche parte nel centro della città, si sentivano degli strani rumori provenienti dai tetti dei grattacieli … un ragazzo stava scappando da un tizio misterioso e per farlo doveva cercare un nascondiglio sicuro il prima possibile …
« Accidenti! Devo trovare un modo per levarmelo di torno. Il maestro mi ha detto che consegnarlo al vero successore … » disse il ragazzo.
La notte era ancora lunga, aveva ancora del tempo per riuscire a sparire dalla vista del suo inseguitore … Il mattino seguente, mi alzai per fare  colazione e prepararmi per iniziare la giornata. Mi sentivo piena di energie dopo quella bella dormita e dopo la colazione , corsi a casa di Tsuna … Quando entrai a casa loro, la madre era in fermento; non capivo il motivo di così tanta felicità finché non mi disse che un giorno di quelli sarebbe tornato il padre di Tsuna, dopo un lungo viaggio di lavoro. Tsuna non sembrava contento di sapere che sarebbe tornato il padre così all’ improvviso e mentre lo accompagnavo a scuola, egli mi raccontò di lui .
Durante la camminata, arrivarono anche Yamamoto e Gokudera, accompagnati da Kyoko e Ryohei e tutti insieme andammo verso la scuola. All’ incrocio, mentre svoltai, un ragazzo che veniva dalla parte opposta di corsa, andò a schiantarsi contro di me e cademmo all’ indietro. Qualcosa cadde dalla tasca del ragazzo, ma nessuno se ne accorse; Tutti si spaventarono e mi chiesero se stessi bene …
« Ahia … che botta … » disse il ragazzo.
« Scusami, stai bene ? » mi chiese, finché non mi guardò scioccato.
« B- Basil ?! » dissi guardandolo in faccia.
« Kayla – san ?! » disse sconvolto.
« Cosa ci fai qua?! Come … !? »
Improvvisamente un boato, a pochi metri lontano da noi, fu lanciato da qualcuno. Intuì che Basil fosse seguito da persone sospette e, senza perdere tempo, presi per mano Basil e Tsuna e scappai da un ‘altra direzione, inseguita da tutti gli altri che non capirono cosa stesse succedendo.
« Kayla! Ma cosa succede ?! » disse Gokudera .
« Perché stiamo scappando e chi è questo tizio? » disse Tsuna facendo fatica a tenere il mio passo.
« Ryohei! » dissi.
« Porta a casa tua sorella e non farla uscire per nessun motivo! Chiama Haru e falla stare con lei! »
« Ricevuto! » disse Ryohei.
Essi presero un ‘altra direzione e tornarono a casa di corsa, mentre noi ci dirigemmo a casa mia senza obiezioni. Appena vi arrivammo, chiusi tutte le serrature e ci demmo una calmata; a quanto pare Renee non si trovava a casa, doveva essere uscita. Tutti erano in tensione ed erano confusi … dopo qualche minuto arrivò Ryohei tutto affannato in compagnia di Reborn e così iniziammo un riunione d’ emergenza.
« Ragazzi … mantenete la calma e ascoltatemi! » dissi.
La casa diventò silenziosa, ma l’atmosfera era tesa. Non era un buon momento per mettersi a discutere di questa “ fuga improvvisa ”.
« Kayla, cosa sta succedendo ? » ci chiesero in coro.
« Basil … perché ti trovi in Giappone ? » chiese Reborn.
« Chi è lui ? » chiese Tsuna ancora un po’ scosso.
« Lasciate che vi spieghi, Sawada – dono …» disse Basil .
« Come fai a sapere chi sono ? Sei anche tu un ‘ amico di Reborn?! » disse spaventato.
« No, Tsuna … lui è un nostro alleato, non devi preoccuparti » dissi per rassicurarlo.
Basil si presentò a tutti quanti e spiegò il motivo del perché si trovava in Giappone; iniziò a spiegare tutto dall’ inizio, ma pochi sembravano capire la situazione …
« Aspetta, aspetta …» disse Gokudera.
« Stai dicendo che sei venuto fin qui per consegnare un ‘ oggetto molto importante al Decimo da parte della Famiglia!? » disse sorpreso.
« Non si tratta di un ‘ oggetto qualsiasi, ma di anelli … » disse Basil.
Improvvisamente la faccia di Reborn si fece cupa. C’era qualcosa che non andava … incominciai ad intimorirmi anch’io.
« Chi ti ha dato il permesso di portarli fino a qui? E chi sono coloro che ti stanno inseguendo? » disse Reborn serio.
« Il mio maestro! Ha detto che anche lui verrà il prima possibile qui da noi …» disse Basil .
« Cosa?! » dissi alzandomi in piedi.
« Per quale motivo ti ha mandato fin qui per portare a lui un ‘oggetto così pericoloso? Cosa è successo al Quartier Generale ? » dissi in preda al panico.
« è sotto assedio » disse con tono triste .
Io e Reborn, ci azzittimmo … Tsuna non capì molto cosa stava succedendo , ma intuì che la questione era pericolosa. Non parlai per qualche minuto, finché non presi un bel respiro e mi diedi una calmata …
« Lasciate che vi spieghi io qualcosa … » dissi tenendo stretti i pugni. Tutti quanti mi ascoltarono molto attentamente.
« Durante la scomparsa di mia sorella, quando lavoravo per la Famiglia Vongola, fui stata messa sotto il comando del maestro di Basil. Lavorai molte volte per la CEDEF … »
« CEDEF ? » chiesero tutti.
« “ Consulenza Esterna Della Famiglia ” , l’organizzazione per cui Basil lavora, un ‘ organizzazione segreta che lavora indipendentemente dal Quartier Generale dei Vongola e interviene solo quando ci sono situazioni complicate all’ interno dell’ Alleanza … comunque , venni a conoscenza di alcune informazioni importantissime sulla Famiglia e di questo non posso accennarvi nulla. Da quello che ho capito , codesti vorrebbero degli anelli che la famiglia custodisce fin dai tempi antichi e  impossessarsene per diventare i nuovi successori della Famiglia , giusto ? » dissi.
Egli annuì.
 « Se non mi avessi incontrato, avresti fatto una brutta fine, Basil … sono rimasta colpita nel vederti qua. Di solito quando ti vedevo temevo sempre che fosse accaduto qualcosa al Quartier Generale … » dissi cercando di ricordare i vecchi tempi.
« Già … solo che adesso è successo veramente qualcosa di tremendo lì, ma se ne stanno occupando alcuni uomini dell’ organizzazione, per ora dobbiamo solo aspettare che il maestro arrivi qui » disse tirando un  sospiro di sollievo.
« Ma scusa … come sono questi anelli di cui state parlando ? » chiese Ryohei curioso.
In quel momento, la faccia di Basil cambiò espressione … non avrei voluto mai dirlo, invece era così … A quanto pare, durante la fuga li avevamo persi e forse colui che ci seguiva deve averli trovati. Ora sì che dovevamo preoccuparci seriamente … E ora ? Dovevamo avvertire il suo maestro dell’ accaduto e al più presto! Forse avevamo ancora un piccola possibilità di riuscire a riprenderceli, ma bisognava fare in fretta perché, a quanto pare, la situazione era davvero critica …
Continua …

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo 17: Half Vongola Rings ***


Le ore si facevano più lente e tenevo sotto controllo ogni angolo del posto finché non diedi il via libera agli altri: Renee non era a casa, forse era uscita a fare una passeggiata mentre noi eravamo più spaventati di un‘ animale finito nella trappola del suo predatore. Poco dopo, uno a uno, uscimmo da casa e corremmo in direzione della casa di Sawada: se è vero che gli anelli li aveva trovati l’ inseguitore di Basil non sarebbe tornato per farci fuori, no ? Le possibilità di recuperare l’oggetto perduto erano minime e per questo bisognava rintracciare il più in fretta possibile il maestro. Durante il percorso incontrammo Renee e questo mi risollevò il morale, ma sfortunatamente incontrammo sulla nostra strada anche il nemico …
« Ti ho trovato insignificante microbo » disse.
Quella persona era vestita di nero, i capelli bianchi e lunghi, uno sguardo accattivante e una spada al posto della mano destra. Renee iniziò a provare una sensazione di disgusto …
« Non ci posso credere … » disse Renee.
« Vooooi! Moccioso! Chi sono questi? » disse guardandoci.
« Non permetto a nessuno di mettersi contro la mia strada! E chi lo fa, lo faccio a fette in men che non si dica! »
« Reborn –san! Cosa facciamo? » chiesi.
« Non ci converrebbe combattere contro di lui, Kayla … Ad alcuni di noi non è concesso farlo » disse Reborn con tono serio.
« Cosa?! » dissi.
« Vooooi! Preparatevi a morire! » disse catapultandosi contro di noi.
Non potevamo muovere un dito contro di egli, mentre Gokudera, Yamamoto e Ryohei cercarono di contrastarlo in tutti i modi possibili.
« Siete patetici, degli essere inferiori! Deboli! » disse l’uomo tenendoli in pugno.
Improvvisamente qualcosa simile a una frusta, interruppe la lotta e un gruppo di uomini ci circondò, puntando le armi contro di egli. Tsuna era contentissimo di vederlo: era arrivato al momento giusto …
« Dino! » disse Renee avvicinandosi a lui.
« Non ti vergogni a prendertela con dei ragazzini, Superbi Squalo ? » disse Dino fissandolo negli occhi.
« Cavallo Imbizzarrito?! » disse Squalo confuso.
« Questi ragazzini hanno delle amicizie importanti col mondo della malavita? C’è qualcosa che non quadra … Non mi conviene ingaggiare uno scontro contro di essi … » Pensò.
Fissò per un‘ attimo mia sorella, finché non cambiò totalmente espressione.
« Tu … Non ci avrei giurato che fossi ancora viva; quanti anni saranno passati dall’ ultima volta che ti ho visto, Hibari Renee? » disse Squalo.
« Brutto bastardo …! » disse Renee, cercando di dimenarsi dagli uomini di Dino.
« Mi piacerebbe stare qui a parlare e uccidervi tutti quanti, ma ho delle cose da fare … tanto quello che volevo l’ ho già » disse Squalo lanciando  una cortina di fumo e scappando dalla nostra vista.
« Squalo! » disse Renee, coprendosi gli occhi.
« Dite “ sayonara ” agli anelli perché ora sono in mano nostra! » disse la sua voce in lontananza accompagnata da una risata.
« Maledizione! » disse Basil in preda alla furia.
Io ero ancora allibita dalle parole che Reborn aveva pronunciato e non capivo il motivo del perché non potessimo attaccarlo, finché non ci disse che anch’ egli era un Vongola. Questo mi fece azzittire di colpo e anche Tsuna ne rimase sconvolto quanto me.
Dino portò tutti quanti in un posto a lui riservato e andammo all’ ultimo piano dell’ edificio per discutere della faccenda … Dalle facce, Dino e Renee non sembravano preoccupati degli anelli, ma del loro aggressore. Finalmente incominciammo a capire il quadro della situazione.
« Meno male che quegli “anelli ” sono stati portati via da quel tipo. Se non avessi saputo la loro storia, a quest’ora sarei di nuovo nei guai » disse Tsuna tirando un sospiro di sollievo.
« Ehm … a dire la verità … » incominciò Renee.
« Quando mi avete incontrato per strada, io ero con Dino che mi ha consegnato una cosa di estrema importanza e mi ha detto che dovevo darla voi » disse, tirando fuori dalla borsa una scatola con su lo stemma dei Vongola.
« N- non mi dire che quelli … » dissi indicando la scatola.
« … Sono quelli originali, vero ? » disse Reborn.
Renee annuì e la felicità di Tsuna durò solo un’ istante. Basil capì immediatamente che la scatola che lui teneva doveva contenere dei falsi molto ben fatti … Egli serviva da diversivo per ingannare i nemici, ma questo era uno dei tanti rischi che un membro della CEDEF doveva compiere per la famiglia …
Per adesso bisognava trovare un modo per contrastarli quando sarebbero tornati per riprenderli e tutto quello che serviva era l’allenamento.
Renee mostrò a tutti quanti gli anelli e ne rimasero impressionati: anche se erano tagliati a metà e la forma non sembrava quello di un‘ anello, quello era il marchio che designava il prossimo successore della Decima generazione dei Vongola; erano divisi in sette elementi: Tempesta, Pioggia, Sole, Nebbia, Nuvole, Fulmine e Cielo. Ognuno aveva un ruolo importante in questa vicenda, ma i candidati non erano ancora stati scelti per ricoprire quelle cariche.
Improvvisamente l’anello che avevo in tasca entrò in risonanza con quelli che teneva in mano mia sorella e, insieme, sfoggiarono i colori dell’arcobaleno. Nessuno capì cosa stesse succedendo mentre io, un pochino sottopressione, incominciai a pensare cosa fosse quello che io custodivo: non so se fosse il caso di parlarne, ma forse grazie all’ arrivo di Basil e del suo maestro, avevo trovato il modo per andare in Italia a scoprire i misteri che si celavano dietro le generazioni della famiglia.
Il tempo massimo che avevamo prima del giorno fatidico era di una settimana e mezza circa e ciò significava che era arrivato il momento di allenare il “ futuro Boss ” e suoi “ guardiani ” mentre io invece preferivo astenermi da quella faccenda e continuare la mia indagine per risalire alla fonte di quel misterioso oggetto.
Continua … 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo 18: Rivelazioni ***


Quando le acque si calmarono, in città, tutti quanti tornarono nella propria casa, tranne Dino, Renee e Reborn. Io ospitai Basil a casa nostra: ero felice di rivederlo dopo tanto tempo e volevo parlare di tante cose con lui. A casa di Tsuna, l’atmosfera non era una delle migliori: tra il baccano che Lambo, I- Pin e Fuuta facevano in casa, era tornato anche il padre! Dalla faccia di Tsuna si poteva dire che non era felice di rivederlo.
Il giorno seguente, egli sembrava non aver dormito, era troppo agitato … Il padre, gli anelli … Oramai sembrava girare tutto intorno alla Mafia e pensare che non desiderava una vita così.
Quando arrivò in cucina, la tavola era imbandita e tutti mangiavano con tranquillamente come se non fosse accaduto nulla. Intanto, a casa mia, io ero davanti allo specchio a sistemarmi i capelli mentre Basil era in cucina ad attendermi; mentre mangiavamo la colazione dissi a egli di non uscire di casa, fino al mio ritorno per varie ragioni. Dovevo parlare con Dino di una cosa e dato che mia sorella non era ancora rientrata, sapevo dove potevano essere; uscì e andai di corsa da Dino, entrai nell’appartamento e mi avviai verso il piano superiore. Sbattei la porta la porta della camera ...
« Dino! Devo chiederti una cosa importan … »
Dovevo essere entrata al momento sbagliato: Dino e Renee sembravano sconvolti dalla mia azione, mi azzittì e chiusi lentamente la porta.
Poco dopo, Dino uscì dalla camera con indosso solo i pantaloni e dalla faccia non sembrava aspettarsi una mia visita così improvvisa ...
« Kayla! C- che cosa ci fai qui?! Come sei entrata?! » disse Dino in tutto rosso in volto.
« Devo aver interrotto qualcosa, eh? … Ero qui di passaggio e dato che avevo con me la chiave universale, che uso in casi estremi … » dissi fissando da un ‘altra parte.
« Taglia corto e dimmi cosa succede … Potevi anche suonare, sai ? » disse imbarazzato.
« Oh, è vero … non ci ho pensato … Comunque, volevo sapere se sei stato tu ad accompagnare il maestro di Basil qui in Giappone » gli chiesi.
« Sì, se non mi sbaglio ora è a casa sua con i suoi famigliari. Perché? » mi chiese con lo sguardo da terzo grado.
« Ho bisogno di parlargli, grazie. Ciao! » dissi dandoli un bacio sulla guancia e sparendo dalla sua vista.
« Va tutto bene, Dino ? » disse Renee scendendo dalle scale.
« Sì, era venuta a chiedermi una cosa … Tua sorella non cambierà mai. » disse Dino ancora confuso.
« Ogni volta che stavamo da soli, piombava all’ improvviso a rovinare i nostri piani … Quel vizio gli è rimasto. » disse Renee sorridendo.
  • A casa di Tsuna … -
« Figliolo! Sbrigati che devi andare a scuola. Dai che tra qualche giorno ti riposerai e ci divertiremo tutti insieme! » disse il padre, seduto sul pianerottolo di casa.
« Perché è tornato proprio ora? Come se non avessi abbastanza problemi per conto mio! Che vergogna avere un padre così … » disse Tsuna infilandosi il gilet addosso.
Egli prese lo zaino e scappò in un posto dove Gokudera e Yamamoto lo stavano aspettando.
Intanto io ero sulla strada di casa Sawada e tenevo stretto in mano quell’ anello. Poco dopo vidi colui che cercavo, seduto fuori in giardino.
« Finalmente ci rincontriamo, Sawada Iemitsu » dissi con un sorrisetto sulle labbra.
« Kayla! Quanto tempo! » disse Iemitsu, alzandosi e uscendo dal cancello di casa per venirmi ad abbracciarmi.
Ci fu una lunga conversazione tra di noi, entrammo in casa e bevemmo una tazza di tè appena preparato. Nana, Bianchi e i bambini andarono fuori a fare la spesa e la casa era silenziosa: io ero seduta davanti a Iemitsu ed ero molto seria; dal mio sguardo egli capì più o meno di cosa volessi parlare …
« Hai già saputo la situazione, vero ? » disse Iemitsu con le braccia conserte.
« Certamente. Penso che oggi vengano scelti i candidati, giusto ? » chiesi per sicurezza.
Egli annuì.
« Senti, ho una cosa da dirti con estrema cautela e vorrei che tu mi ascoltassi con attenzione » dissi prendendo l’ oggetto dalla tasca.
Quando gli mostrai l’anello, Iemitsu ne rimase sconcertato. All’ inizio pensò che fosse un falso, lo esaminò con cura finché non ne verificò l’autenticità.
« Non è possibile … Come lo hai ottenuto? è assurdo! Che io sappia non ho mai visto questo anello, eppure è autentico! » disse Iemitsu sbalordito.
« Ieri ho visto con i miei occhi che è entrato in risonanza con gli Half Vongola Ring … C’è qualche spiegazione possibile? » dissi allarmata.
« Non c’è dubbio … Kayla, tu possiedi il cosiddetto “ Anello apparso dal Nulla ”, il Vongola Ring della Neve » disse con tono basso e serio.
« Vongola Ring della Neve? Te ne sai qualcosa? » dissi alzandomi dalla sedia.
« Le voci su questo anello sono infondate. C’è chi sostiene che non fosse mai esistito, altri sostenevano di averlo visto … Non sapevo se crederci o meno. Adesso che l’ho visto con i miei stessi occhi, posso rivalutare le mie ipotesi » disse.
« Dici che tra gli archivi del Quartier Generale, potrei trovare delle informazioni dettagliate su di esso? » dissi riavvolgendo l’ anello nel fazzoletto.
« Forse, ma entrare là dentro è qualcosa di impossibile adesso che il castello è sotto assedio » disse alzandosi anch’egli.
« Ma se si dovesse presentare l’occasione di entrarci, posso venire con voi ? Non ve lo sto chiedendo come “ persona che vuole soddisfare la sua sete di curiosità ”, ma come Ex- membro della CEDEF » dissi.
Iemitsu mi guardò negli occhi. Mi conosceva bene e sapeva che agivo a fin di bene per la Famiglia Vongola, così accettò e mi disse di non parlarne con nessuno per il momento; avevo fatto bene a confidarmi con lui.
Intanto nel luogo prestabilito, dove Dino e Reborn stavano attendendo Tsuna accompagnati da Gokudera e Yamamoto, si stava per annunciare i prescelti …
« Reborn! perché ci ha chiesto di venire qui? Siamo in ritardo per la scuola! » disse Tsuna piombandosi davanti ai loro occhi.
« Ciaossu! Non ho intenzioni di rubarvi tanto tempo, ma ci tengo a dirvi una cosa … » disse Reborn appoggiato sulla spalla di Dino.
« Per caso riguarda a quello che abbiamo trovato, noi ? » chiese Gokudera curioso.
« Eh? Trovato cosa? » disse Tsuna confuso.
Entrambe tirarono fuori dalle tasche due pezzi degli Half Vongola Ring e Tsuna si spaventò al riguardo.
« Yamamoto ha il Vongola Ring della Pioggia, Gokudera quello della Tempesta e tu quello del Cielo, Tsuna » disse Dino.
« Guarda cos’hai appeso al collo … » disse Reborn.
Tsuna si ritrovò l’anello al collo e incominciò a barcollare … A quanto pare non lo voleva dopo che gli avevano raccontato la storia.
« Ma scusa … chi sarebbero i quattro rimasti? » chiese Gokudera.
« Uno di questi è un po’ testardo e me ne occuperò io personalmente, tra qualche giorno … » disse Dino.
« Mentre un‘ altro di questi arriverà … adesso » disse Reborn guardando la porta che si aprì di colpo.
« Maestro! Dove si trova? Mi ha detto che mi avrebbe allenato! All’ estremo!! » disse Ryohei, facendo un’ entrata ad effetto.
Tsuna non ci poteva credere, invece tutto era andato così. Tra poco si sarebbero tenuti gli allenamenti e mi avrebbe fatto piacere vedere chi fossero i loro insegnanti e quale allenamento avrebbero dovuto sostenere … Passai la mattinata sui tetti della scuola Namimori e mi misi a cantare l’ inno della scuola, dato che oramai l’ avevo imparato a memoria, finché Kyoya non salì anch’ esso sul tetto e sentì una voce, poco distante da lui.
Continua …                                                                                   

 

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Capitolo 19: Ricordi ***


La brezza mattutina che mi accarezzava il collo, accompagnata dalla mia voce, mi fece ricordare i bei momenti che avevo passato in Italia quando frequentavo l’accademia per Giovani Mafiosi.
Avevo un sacco di amici ed ero abbastanza temuta dai ragazzi, a quel tempo. Mia sorella Renee era all’ultimo anno e, quando si diplomò, incominciò a lavorare per le famiglie più ricche del paese. Avevo circa 14 anni ed ero considerata una ragazza molto promettente nonostante la mia giovane età … Mia sorella s’ impegnava molto ed era anche fidanzata! Io, invece, non facevo altro che allontanarli; c’erano ragazzi un po’ più grandi di me che mi volevano al loro fianco e io rifiutavo in continuazione, ma là dentro, in quella scuola c’era una persona che mi sarebbe piaciuto avere al mio fianco, ma sapevo che non l’avrei mai avuto … Fu proprio per causa sua che lasciai la scuola e incominciai a lavorare con mia sorella.
Col passare del tempo lo dimenticai, non seppi più nulla di lui e ora che sto per diventare maggiorenne sono qui che mi deprimo per delle cavolate successe in passato? A me l’amore non serve! ( per ora …)            Mi serve solo l’affetto della mia famiglia e dei miei amici, nient’altro.
Pensando troppo a queste cose, mi passò la voglia di cantare e quando riaprì gli occhi, mi ritrovai davanti Kyoya. Mi alzai di scatto e, prima che mi potesse accusare di aver recato disturbo alla scuola, scesi giù dalla tettoia.
« Dove credi di andare? » disse Kyoya.
Non sapevo cosa rispondergli, stavo iniziando a sudare freddo.
« Lo sai che è contro le regole avere esterni all’ interno della struttura se non si tengono festival aperti al pubblico? » disse Kyoya impugnando i tonfa.
« A- aspetta non è come pensi …» dissi indietreggiando.
« Ah no? Allora per cosa? Sawada Tsunayoshi? Ti avviso che non è a scuola …» disse Kyoya.
« C- come? Non è a scuola? » dissi.
« Se arriva in ritardo insieme a tutto il gruppetto, lo mordo a morte » disse avvicinandosi a me.
« Non te lo permetterò! » dissi con le spalle al muro.
« Costringimi » disse Kyoya attaccando per primo.
 Incominciai a schivare tutti i colpi, i miei riflessi erano scaltri e azzardati, facevo fatica ad avvicinarmi a lui. Non mi lasciava tregua e io non sapevo se attaccare oppure no … In quel momento decisi di scendere giù davanti all’ ingresso scolastico e Kyoya mi inseguì per farmela pagare.
Continuavamo a combattere e io ero un pochino svantaggiata: anche se avevo un‘area un po’ più grande rispetto al tetto, non avrei avuto via di fuga; improvvisamente mi ritrovai con le spalle contro l’albero, incominciarono a cadere dei petali rosa … Non ricordavo che nel cortile della scuola ci fosse un ciliegio. Guardai Kyoya un’ ultima volta prima di essere pestata a sangue, finché non lo vidi barcollare e, prima che cadesse, lo afferrai. Cademmo inginocchiati sotto l’albero, abbracciati l’uno all’altro e Kyoya appoggiò la testa sulla mia spalla.
« Stupido … ciliegio …» disse Kyoya con il respiro affannoso.
« C- che ti succede? » chiesi confusa.
« Sei stata furba a portarmi fin qui … Non come tu abbia saputo che i ciliegi sono il mio punto debole, ma ormai … ho perso » disse Kyoya facendo cadere i tonfa.
« A vederti così sembri una ragazza come tutte le altre eppure … hai degli ottimi riflessi nel combattimento … Perché segui un tipo debole come Tsunayoshi? Mi … piacerebbe sapere … qualcosa in più su di te …»
Pochi secondi dopo, Kyoya perse i sensi, cercai di rianimarlo, ma era tutto inutile. Non sapevo che fare, non mi conveniva chiamare qualcuno. Non potevo lasciarlo lì … Con un po’ di buona volontà, lo presi in spalle e cercai di portarlo a casa sua; ci impiegai un quarto d’ora abbondante e quando vi arrivai presi le sue chiavi e vi entrai in casa. Lo portai in camera e lo sistemai sul letto; non era cosciente, ma sembrava sentirsi un pochino meglio rispetto a prima: il battito c’era, la respirazione era regolare e il calore corporeo era nella norma.
Non sapendo molto di medicina, chiamai Dino e gli chiesi di passarmi Romario. Gli spiegai cosa mi era successo e mi feci spiegare come curare il sintomo che aveva mio fratello; poco dopo, scesi giù in cucina a preparare il necessario e quando tornai su mi presi cura di lui. Non potevo ancora crederci di essere sola con mio fratello … Più tardi avvisai Basil che avrei avuto un contrattempo e che forse non sarei tornata a casa, finché non sentì la voce di mia sorella e capì che non c’era da preoccuparsi; Kyoya dormiva profondamente e per non disturbarlo scesi giù e mi guardai attorno: quella casa era famigliare e non mi stupì che lui abitasse da solo.
Curiosai un pochino in giro, in un angolo dei mobili, trovai un’ album fotografico polveroso e mi misi a sfogliarlo … Per un momento non respirai e incominciai a tremare. La foto che avevo davanti mostrava la famiglia al completo: mamma, papà, Kyoya, Renee e io. Tutti quanti sorridevano e più andavo avanti nel guardare le foto, più le lacrime continuavano a scendere; prima di andare nella disperazione più totale, chiusi l’album e lo appoggiai sul tavolino. Scossi la testa e andai a preparare qualcosa: cucinai del riso alla cantonese e del manzo. Lo portai in camera di Kyoya e mi misi a lavorare in casa senza fermarmi neanche un momento …
  • A scuola, dopo le lezioni … -
« Oggi siamo stati davvero fortunati! » disse Tsuna sospirando.
« Ahah già, di solito chi arriva in ritardo se la deve vedere con Hibari » disse Yamamoto camminando al suo fianco.
« è strano che quell’ antipatico non si sia visto, oggi …» disse Gokudera.
« Comunque, questa è l’ultima volta che do ascolto a Reborn. Io non ho intenzione di allenarmi! Non mi voglio immischiare in quelle faccende pericolose » disse Tsuna piagnucolando.
« Deve stare tranquillo, Decimo. Ovunque lei vada, noi la seguiremo e resteremo al suo fianco per proteggerla » disse Gokudera sorridendo.
« Esatto. Noi siamo con te, Tsuna » disse Yamamoto.
« Ragazzi, grazie … so che grazie a voi riuscirò a superare anche l’ostacolo più difficile … Mi impegnerò, so che ce la posso fare » disse Tsuna.
Intanto, mentre i tre ragazzi tornavano a casa, io rimasi tutta la serata a casa di Kyoya. Ero sfinita e mi addormentai, per sbaglio, sul divano. Nella notte, Kyoya si riprese e si svegliò. Quando si alzò dal letto, trovò il pasto che gli avevo preparato … Intuì che qualcuno l’avesse riportato a casa e incominciò a fare una rapida perlustrazione dell’ abitazione. Quando arrivò in salotto mi trovò l’ addormentata e accanto a me, si trovava quell’ album fotografico. Ero indifesa e questo era un vantaggio per lui … quando si avvicinò , fece cadere l’album e le foto si sparsero. Le rimise a posto e quando raccolse l’ultima rimasta, la guardò attentamente.
Per qualche minuto non si mosse e continuò a fissarmi. Appoggiò nuovamente l’album e mi passò una mano tra i capelli …
« Ti sei presa cura di me per tutta la giornata, Kayla … o forse , dovrei chiamarti “sorella” » disse Kyoya dandomi un lieve bacio sulla guancia.
In quel momento, egli si voltò verso la finestra e alzò lo sguardo al cielo: le nuvole ricoprivano la luna e il suo bagliore diminuiva man mano che essi si propagavano … Sul volto di Kyoya scese una lacrima. La solitudine che ha tenuto per tanto tempo dentro il suo cuore stava per scomparire …
Continua …

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Capitolo 20: Beginning of the trainings ***


Il mattino seguente, le prime luci dell’alba incominciarono a farsi più intense e filtrarono attraverso le tende. La luce mi fece aprire gli occhi, avevo ancora la vista un po’ sfocata finché le cose non mi apparvero più chiare … Perché questo posto non sembrava essere la mia stanza? Senza tanti giri di parole ricordai di essere a casa di Kyoya e questo mi spaventò assai! Se si sarebbe svegliato e mi avrebbe trovato qui, mi avrebbe ammazzato!
Mi alzai di fretta e andai a controllare, con cautela, camera sua per vedere se stava ancora dormendo, solo che quando vi entrai la stanza era vuota e sentì un rumore di acqua che scorreva provenire dal bagno … La prima cosa che feci fu dirigermi verso l’uscita e chiudere la porta d’ingresso. Tirai un sospiro di sollievo. Forse non se ne era nemmeno accorto della mia presenza, ma questo presentava lo stesso un problema: prima o poi, se notava qualcosa di fuori posto, sarebbe anche andato in capo al mondo pur di cercare il responsabile ( e di oggetti fuori posto, ne avevo messi tanti! ).
Quando tornai a casa, tutto sembrava tranquillo: Renee e Basil stavano ancora dormendo e questo mi fece guadagnare abbastanza tempo. Quando il sole era già in alto, tutti quanti erano già pronti per incominciare la fase più importante: gli allenamenti. Accompagnai Basil a casa di Tsuna e poco dopo io sparì dalla circolazione …
« Bene Tsuna, oggi inizieremo l’allenamento … ho anche già pronto l’arsenale di proiettili da spararti» disse Reborn con in mano due pistole.
« A- aspetta, come oggi?! Hai intenzione di farmi saltare la scuola?! » disse Tsuna indietreggiando.
« Ovvio. Stai tranquillo troveremo una motivazione valida per le tue assenze … Adesso cerca un bel luogo per allenarti » disse Reborn.
« Aspetta! »
 Il colpo partì e egli cadde a terra. Il proiettile si attivò e Tsuna senza perdere un’ attimo, si mise a correre chissà dove  per allenarsi mentre agli altri guardiani fu affidato un Tutor adatto a loro: Ryohei aveva Colonnello, l’Arcobaleno dal ciucciotto blu, Yamamoto aveva il padre che gli stava insegnando una tecnica tramandata in generazioni nella loro famiglia e Gokudera fu aiutato da quel maniaco di Shamal … Ma chi erano gli ultimi tre guardiani rimasti?
  • Sul tetto della scuola … -
« Eccoci qua. Questo è il posto migliore per incominciare il tuo allenamento, cosa ne pensi Guardiano delle Nuvole? » disse Dino.
« Se sei venuto per farmi perdere tempo, ti ritroverai nei guai » disse voltandosi verso di lui.
« Stai tranquillo. Ho le mie ragioni per venire qua … ti farò diventare forte, fidati di me » disse Dino tirando fuori la frusta.
« Eh … Se la metti in questo modo, ti morderò a morte. »
  • Intanto da qualche parte, in città … -
« Mamma! Mamma! Voglio le caramelle! » disse il bambino saltando su e giù.
« Certo, ma compriamone anche per gli altri … Quali vuoi? » chiese.
« All’uva, all’uva! » disse tirandoli la gonna.
« Va bene, andiamo a prenderle » disse la donna sorridendo.
Il sole illuminava tutto quanto e, in mezzo ai capelli di quel bambino, qualcosa brillava …
Da qualche parte fuori città, c’era Tsuna aggrappato a una parete rocciosa. Non la smetteva più di piagnucolare, gli bastò solo un momento di distrazione per cadere giù e finire in acqua. Quando tornò a galla trovò un biglietto lasciato da Reborn che diceva di scalare quella parete in due giorni … Gli sarebbe servito per irrobustire i muscoli del suo corpo. Qual’ era lo scopo dell’allenamento di Reborn?
Più i giorni passavano, più i ragazzi facevano progressi. Da quello che Iemitsu mi raccontava, Tsuna era la persona che faticava di più perché Reborn aveva intenzione di insegnarli una tecnica creata dal fondatore della Famiglia Vongola e questo mi incuriosiva sempre di più …
A quest’ora Squalo sarebbe dovuto essere già in Italia e forse i Varia si saranno già accorti che gli anelli erano falsi … Non credo che il tempo stabilito per i nostri allenamenti sarebbe bastato, per me sarebbero arrivati da un momento all’altro. Due giorni dopo, tutti quanti ultimarono le loro tecniche di combattimento con i rispettivi Tutor e, diciamo, che il loro allenamento poteva considerarsi concluso … Una sera Kyoko e Haru, in compagnia dei bambini, uscirono per fare una bella passeggiata per il centro commerciale, mentre Tsuna, Basil e Reborn stavano per rientrare a casa …
« Sono a casa! » disse Tsuna.
« Eh? Papà! Pensavo che stessi dormendo … » disse.
« C’è stato un problema e devo andarlo a risolvere al più presto » disse Iemitsu alzandosi.
« Si tratta … di quella cosa … » disse Reborn.
« Esattamente. A quanto pare hanno capito subito che gli anelli sono falsi e sono tornati per riprenderseli. » disse Iemitsu.
« A- anelli? C- che cosa ne sai tu? » disse Tsuna balbettando.
« I Varia sono arrivati e stanno cercando i rispettivi guardiani » disse Iemitsu con lo sguardo serio.
« COSA?! » disse Tsuna scioccato.
« Hanno fatto in fretta … » disse Reborn con tono basso.
« Basil, avvisa immediatamente Kayla della situazione. Lei ci raggiungerà subito … » disse Iemitsu.
« Si, maestro! » disse Basil.
« M- maestro?! T- tu?! » disse Tsuna barcollando.
« Si può sapere che cosa c’entri con questa storia, papà?! » disse Tsuna.
« Ne riparliamo dopo … Dobbiamo andare a proteggere il Guardiano del Fulmine … rientra nell’ obbiettivo di Levi- A - Than. Andiamo! » disse.
Tutti quanti si organizzarono e si misero sulle tracce del Guardiano. Quando Tsuna venne a sapere che il guardiano del Fulmine era Lambo, non ci voleva credere … Come fa un poppante di 5 anni ad essere in mezzo a una storia del genere?! Andarono in giro per tutto il quartiere finché non trovarono le ragazze e le rassicurarono di ritrovare i bambini dispersi … Quando li trovarono, era già nei guai. Tre persone vestite di nero li stavano rincorrendo per acciuffarli; rischiarono grosso, ma se non fosse stato per Ryohei, Gokudera e Yamamoto che arrivarono in tempo per salvarli, a quest’ora Lambo sarebbe stato catturato e eliminato.
Poco dopo, tutta la squadra dei Varia si mostrò ai Vongola. Ognuno di loro sembrava temibile e questo non era un buon segno … Squalo era più incavolato che mai e non vedeva l’ora di farli fuori tutti quanti. Prima che potesse fare una strage arrivammo io, Basil, Renee e Iemitsu, accompagnati da un paio di uomini. Nessuno fece un passo e i Varia non alzarono un dito contro di noi, finché non arrivò il capo della loro squadra: Xanxus. A tutti quanti gli si raggelò il sangue solo a vederlo in faccia …
Da qualche parte nel fitto fogliame uscirono due ragazze mascherate che si spacciavano per delle inviate dal Nono. Tenevano in mano una lettera scritta dal Boss attuale che citava una sfida per gli anelli tra Vongola e Varia; a me questa cosa, sapeva un po’ di imbroglio: ne io ne mia sorella sapevamo che esisteva un’altra organizzazione e quindi non sapevo se crederci o meno, ma vedendo il sigillo sulla lettera non potevamo fare a meno che crederci … Queste ragazze ci spiegarono le battaglie e dissero che si sarebbero tenute, ogni sera per una settimana, in una scuola andata in rovina non molto tempo fa: la Kyosumi High School, un liceo all’estremo est di Tokyo … Poco dopo, loro sparirono e i Varia pure; quando scendemmo giù dagli altri, Tsuna non capiva cosa potesse c’entrare il padre in questa storia …
« Che cosa c’entri in questa storia, dimmelo! » disse Tsuna sconvolto.
« Tsuna … ascolta attentamente » disse Reborn.
Il padre non fiatò su nulla e Reborn gli spiegò che Iemitsu era un Consigliere Esterno, nonché capo della CEDEF. Per Tsuna, ci volle del tempo per riordinare le idee e farsi una ragione della situazione … Adesso che quasi tutto fu svelato, era arrivato il momento di fronteggiarsi con i Varia  e questo avrebbe portato a tante conseguenze negative. Era giusto combattere e spargere sangue per una cosa del genere? Questo fu l’unico pensiero che ebbi in mente per tutta la nottata …
Continua …

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Capitolo 21. Il sole che brilla nel cielo: Lussuria vs Sasagawa Ryohei ***


Il giorno seguente, Tsuna si svegliò di soprassalto con il fiatone; doveva aver fatto un brutto sogno. Io ero lì a fissarlo finché non si accorse di me e senza tanti giri di parole gli dissi di vestirsi e di andare da Reborn: voleva ancora allenarlo per quanto sarebbe arrivato il momento del suo duello. Quando se ne andò, corsi da Iemitsu e andammo insieme in un luogo per cercare di collegarci al Quartier Generale, per sapere come era la situazione lì in Italia.
Al momento, la situazione sembrava abbastanza sottocontrollo, ma non mi sentivo tranquilla: cosa ha potuto spingere i Varia a combattere contro la propria famiglia? Qual’era il motivo della loro ribellione?
L’atmosfera non era una delle migliori: la tensione ci teneva sulle spine. Come si sarebbero svolte le sfide? E poi perché in una scuola così distante dalla città? Così, per non essere incolpati per aver distrutto un’ edificio in disuso?
Quella sera, decisi di non portare il Vongola Ring della Neve con me. Volevo assicurarmi che nessuno, tra i presenti, ne potessero venire a conoscenza; andai nel luogo stabilito dove incontrai Basil e Iemitsu, ci dirigemmo verso la metropolitana e arrivammo fino al capolinea. Da lì in poi, nessuno ha più usato il sottopassaggio, ma per nostra fortuna esso ci conduceva proprio vicino alla scuola. Pensavo che ci potessero essere delle “guardie” in giro per il quartiere in modo da non far passare nessun cittadino e coinvolgerlo in quella situazione e infatti non mi sbagliavo. Con un po’ di fortuna, stendemmo una o due guardie e ci mettemmo comodi a guardare il corso della battaglia; all’ora stabilita Tsuna e la sua Famiglia arrivò alle porte della Kyosumi …
Gli avversari li stavano attendendo impazientemente e quando arrivarono gli arbitri, tutti quanti furono portati sul campo da gioco, sul retro della scuola: davanti a loro vi era un’enorme tracciato con un campo pieno di corde di ferro aggrovigliate l’una con l’altra. Il nome del campo è “ Nella tela del ragno” quella tipica attrazione di gioco dove i bambini vi entravano per giocarci quando andavano al parco giochi … Notai anche che intorno vi erano dei riflettori molto grandi e in quel modo, il campo di battaglia si sarebbe illuminato tutto quanto.
« La battaglia di oggi sarà per i Guardiani che possiedono il Vongola Ring del Sole: Lussuria e Sasagawa Ryohei. » disse una degli arbitri.
« Le regole consistono nell’ottenere la metà dell’anello che il proprio avversario possiede. Chi dovesse sconfiggere il proprio avversario e unire la metà dell’anello, verrà riconosciuto come vincitore. »
« Vi avvertiamo che qualsiasi aiuto esterno che possa in qualche modo intralciare la battaglia, considereremo il suo gesto nullo e lo squalificheremo, dando automaticamente la metà dell’anello all’ avversario. » aggiunsero in coro gli arbitri.
Sembravano tutti un po’ tesi. Le battaglie interne delle Famiglie Mafiose non erano da sottovalutare, soprattutto se si trattavano di lotte per il potere.
Ryohei fece un respiro profondo e si fece incoraggiare un pochino dai suoi compagni; poco dopo, esso entrò dentro il campo di battaglia e fissò costantemente il suo avversario: non sembrava un tipo “normale” e questo mi faceva dubitare delle sue capacità combattive …
« I portatori del Vongola Ring del Sole: Sasagawa Ryohei e Lussuria incomincino a combattere! » dissero dando il via.
Improvvisamente i riflettori si accesero e il campo si era illuminato completamente. Non  si vedeva nulla e la temperatura saliva man mano che il calore aumentava; gli spettatori indossavano degli occhiali scuri per non rimanerne abbagliati, ma sfortunatamente Ryohei non poteva vedere nulla e questo gli impediva di usare gli occhi per capire dove si potesse trovare il suo avversario. In mezzo a loro,  si trovavano le corde di ferro e questo era un rischio, adesso che i riflettori avevano surriscaldato il campo … Si sarebbero potuti ustionare.
Lussuria attaccò per primo e Ryohei fu travolto dalla sua potenza: andò contro le corde un bel po’ di volte e le urla del ragazzo furono strazianti per i suoi compagni. Ai Varia non gliene poteva interessare un fico secco, anzi se la ridevano e aspettavano impazienti di vederlo morire. Avrei voluto prenderli uno ad uno e sistemarli con le mie mani, ma Iemitsu mi proibì di farmi vedere, altrimenti avremmo passato dei grossi guai.
Eravamo solo a metà sfida e Ryohei non era ancora riuscito a colpire nemmeno una volta il suo avversario. Ci stavamo preoccupando tutti quanti della sua sorte, finché non si alzò in piedi e con la forza degli altri sensi riuscì a colpire Lussuria in faccia; non era ancora finita … c’era ancora qualche possibilità di vittoria per noi, ma le sorprese non erano finite, figuriamoci se i Varia non avevano qualche asso nella manica! Tutti noi sapevamo che giocavano sporco e questo non era leale, ma a un certo punto apparve qualcosa che urlò a squarciagola il nome di Ryohei: un’ uccello volò sopra le loro teste e una voce disse di non arrendersi e di sfoggiare la sua vera potenza … Pensate un po’ se i Tutor devono vedere le loro energie imprecate per allenare i propri allievi andare in fumo …
Ryohei non aspettava altro: si diede una calmata e si concentrò. Il suo mondo sembrava essere completamente isolato da tutto e si concentrò solamente sul suo obbiettivo: vincere! Il suo braccio iniziò a colpire ripetutamente tutto quello che gli stava intorno e Lussuria si metteva a ridere perché non capiva quello che stava facendo. Improvvisamente i riflettori, che si trovavano al di fuori del campo, incominciarono a formare delle crepe e a frantumarsi in tanti pezzetti e questo diede la possibilità al ragazzo di vedere. Con grande velocità, Ryohei si lanciò sul suo avversario e con il suo colpo finale pose fine alla battaglia.
« MAXIMUM CANNON !! »
Un bagliore splendé su tutto il campo e Lussuria fu scaraventato a forza fuori dal campo di battaglia. Esso non si mosse più e questo decretò la vittoria del Guardiano del Sole della Famiglia di Tsuna. Tutti esultarono e i Varia non sapevano se essere contenti di aver perso oppure di vedere un loro compagno battuto da un ragazzino … Ryohei prese dal collo di Lussuria la metà dell’anello e lo unì al suo e la battaglia si concluse con la nostra prima vittoria.
Fu un momento davvero impegnativo, ma dopo aver vinto, i nostri dubbi sparirono e questo fu un sollievo per tutti quanti. Poco dopo, le due Cervello si misero al centro del campo, guardandoli negli occhi in modo da rubarli solo un momento per dirli qualcosa …
« Al momento la squadra di Sawada è in vantaggio con un’ anello completo … E ora, vi annunciamo la prossima battaglia che si svolgerà domani sera qui …»
« La sfida di domani sarà per coloro che possiedono il Vongola Ring del Fulmine: Lambo e Levi - A - Than. Vi preghiamo di essere presenti domani con le rispettive metà degli anelli, guardiani » dissero in coro.
Dopo aver annunciato questo, i Varia presero il loro uomo e sparirono da lì, tutti quanti uscirono dalla Kyosumi e io, Basil e Iemitsu gli andammo incontro per congratularci della loro prima vittoria.
Ovviamente dopo questa sfida, i Varia non avranno intenzione di perdere un’ altro anello e questo lì ha fatto capire di che pasta era fatta la Famiglia di Tsuna. Tornammo tutti a casa nostra e ci riposammo per un bel po’ di ore  e adesso che eravamo in vantaggio, non dovevamo abbassare la guardia per nessuna ragione: solo ora eravamo entrati nel vivo di queste cruente battaglie.
Continua …

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Capitolo 22: Lambo vs Levi A Than, uno scontro a colpi di fulmini ***


Il mattino seguente mi alzai di soprassalto per colpa di un tuono: pioveva a dirotto e pensare che ieri sera non si vedeva nemmeno una nuvola in cielo. Scesi in cucina, trovai Basil e Renee immersi dai libri e sembravamo molto concentrati; guardai l’orologio: le 10.15… cavolo! Ero in ritardo!Per quale motivo la sveglia non aveva suonato?! Corsi su e giù per casa per prepararmi e appena uscì, vidi degli elettricisti che stavano facendo dei controlli ai cavi elettrici …
« Scusatemi, potrei sapere cosa è successo? » chiesi.
« Nelle prime ore del mattino, è stato riscontrato un corto circuito in quasi tutto il quartiere e questo ha causato il blocco di molte apparecchiature elettriche … » disse uno.
Ecco il perché la sveglia non suonò, la luce non si accendeva e gli elettrodomestici facevano le bizze … Ringraziai e corsi di fretta da Reborn. Mi dovetti scusare più volte per il ritardo, mentre Tsuna continuava a dirmi di non preoccuparmi; Lambo sembrava vivace come al solito, ma chissà se aveva capito in che situazione ci trovavamo. In quel momento mi venne in mente un’ idea e decisi di portare Lambo a comprare delle caramelle all’uva. Durante il giro, guardavo il piccolo Lambo che rideva, correva, saltava nelle pozzanghere con i suoi piccoli stivaletti gialli e vederlo così, mi faceva troppa tenerezza … Da quando dei bambini dovrebbero centrare in questioni pericolose come queste?
« Senti Lambo …»
« … Stasera se tu … non te la senti di batterti, non sei costretto a farlo » dissi.
« Ahahahahah tu mi stai sottovalutando, io sono forte, anzi fortissimo!» disse Lambo sfoggiando un grandissimo sorriso.
Vederlo così sicuro di sé, non mi rassicurava: anche se fa parte della Famiglia Bovino, è solo un bambino di 5 anni. Stiamo parlando di una lotta per il controllo di tutto il sistema della malavita! A che serve far morire un’innocente per una cosa così … Nel corso della giornata, osservai attentamente l’allenamento che Tsuna stava conducendo e questo mi dava più fiducia nelle capacità del loro Boss. Fuori, il tempo non accennava a migliorare e i lampi mi spaventavano tantissimo … prima o poi avrei rischiato di morire per infarto; mancava poco alle 7 di sera ed ero sfinita: I-pin e Fuuta mi avevano stravolto … chissà se sarei riuscita ad assistere alla battaglia di stasera. Prima di andarmene, andai a cercare Lambo per salutarlo: appena entrai in camera, lo trovai davanti la finestra, però non sembrava lui … Mi avvicinai un po’ di più: un flash illuminò la stanza e lo vidi più … grande. Deve essersi spaventato per i tuoni e si è sparato casualmente con il Bazooka dei 10 anni, non c’era altra spiegazione.
« Lambo … »
« Oh, Kayla … Da quanto tempo che non ci vediamo …» disse con tono calmo.
« Toglimi una curiosità: cosa è accaduto nella Battaglia del Fulmine di 10 anni fa? » gli chiesi con tono serio.
Egli non mi rispose. Questo mi fece pensare qualcosa di tremendo, finché non sospirò e riprese a parlare …
« Qualsiasi cosa faccia, questa sera, il me di questa epoca, non tentate di fermarlo … sono più che sicuro che userà il Bazooka e mi costringerà a battermi al posto suo. Non ti posso assicurare che ne esca vivo da questa battaglia, ma cercherò di non deluderti e fare del mio meglio per te e la Famiglia del Giovane Vongola » disse Lambo con un lieve sorriso.
Quella sera, il mio morale cambiò un pochino. Tornai a casa, mangiai in compagnia di Basil e Renee e uscì un po’ prima di tutti per aiutare Iemitsu nel ultimare alcune cose … Verso le dieci e mezza/undici, tutti quanti si ritrovarono alle porte della Kyosumi. Una delle Cervello li accompagnò sul campo di battaglia mentre io e il resto del mio gruppo ci trovavamo sul tetto della scuola, nascosti nell’ombra per osservare l’esito della sfida …
« L’avversario del Guardiano del Fulmine stava aspettando da più di 2 ore che voi arrivaste, era impaziente … » disse la ragazza.
Quando arrivarono sul campo di battaglia, videro davanti a loro delle strutture metalliche che facevano da conduttori di elettricità e sotto di esse una piattaforma di 35x35 metri circa … A quanto pare le Cervello dovevano sapere già che il tempo era perfetto per questa battaglia …
« è solamente un moccioso … lo farà fuori in meno di 10 secondi … Non è corretto darci la vittoria così, pensavamo di spargere più sangue … » bisbigliavano in gruppo, i componenti dei Varia.
« Silenzio! » disse una voce dietro di loro.
A quanto pare, Xanxus si è preso la briga di venir ad assistere alla battaglia e questo era molto insolito. Senza tanti giri di parole, i due sfidanti salirono sul campo: Lambo credeva fosse un gioco e questo non era un bene …
« I portatori del Vongola Ring del Fulmine: Lambo e Levi A Than incomincino a combattere! » dissero in coro.
Un lampo andò a scagliarsi su una delle strutture distribuendo l’energia anche alle altre collegate fra loro, e insieme andarono a scagliarsi contro i due Guardiani: Levi schivò il fulmine e esso andò a colpire il piccolo Lambo … Questo fece spaventare a morte i ragazzi che assistevano alla scena. Credevano fosse morto per un colpo così, ma pochi secondi dopo, esso si alzò piangendo per lo spavento e tutti quanti ne rimasero colpiti.
Reborn spiegò che il suo corpo aveva la funzione di  “parafulmine” e questo è un grande vantaggio per un Guardiano: in quel modo poteva sia proteggersi che contrattaccare, bastava solo che egli sapesse sfruttare queste capacità …
Lambo senza neanche farlo apposta, prese dai suoi capelli il Bazooka e se lo sparò addosso facendo apparire il Lambo dei 10 anni dopo. La sfida non venne interrotta perché sul campo di battaglia si trovava la stessa persona, solo più … matura.
La battaglia proseguì, ma esso non dava tanti risultati. Dopo svariati tentativi, dalle tasche di Lambo caddero un paio di corna e fu scaraventato lontano da Levi insieme al Bazooka. Il grillettò partì da solo e esso sparò nuovamente a Lambo facendo apparire qualcun altro …. Possibile che la persona che avevamo davanti potesse essere Lambo 20 anni dopo?!
Tutti quanti ne erano ancora più sbalorditi e questo avrebbe potuto presentare una possibilità di vittoria per la sua squadra. Ingaggiarono una lotta senza esclusione di colpi e questa volta Lambo era in vantaggio. Levi tirò fuori la sua arma: degli ombrelli che fungevano da parafulmini e grazie all’elettricità, gli ombrelli colpirono il loro bersaglio.
Lambo non sembrava infastidito dall’elettricità e la usò a suo vantaggio per colpire il suo avversario. Oramai il tempo era agli sgoccioli, misero in gioco tutto quanto in quest’ultimo colpo … Lambo si preparò a caricare con le corna elettrificate e Levi a parare l’attacco. Sfortunatamente il tempo a disposizione per Lambo stava per scadere e se non si sbrigava avrebbero perso e questo sarebbe costato la metà dell’anello alla Famiglia di Tsuna.
Infatti, Lambo, prima che riuscisse a sconfiggerlo, tornò normale e questo consentì a Levi di contrattaccare e riuscì a prenderli l’altra metà dell’anello con facilità, scaraventando il moccioso fuori dalla piattaforma. Questo designò la fine della battaglia, senza illesi. Adesso eravamo pari, con un’ anello a testa e Xanxus sembrava tranquillo, anche se non gli interessava molto delle sfide dei suoi compagni … Lui voleva solo l’altra metà del suo anello corrispondente.
« Ora che entrambe le squadre posseggono un’ anello a testa, adesso vi annunciamo la prossima sfida che si terrà domani … La Tempesta: Hayato Gokudera vs Belphegor » disse.
Una delle ragazze dell’organizzazione si avvicinò a Xanxus e gli bisbigliò qualcosa. Improvvisamente Xanxus la colpì scaraventandola a terra, egli si alzò dalla sedia …
« … Non ho voglia di aspettare … E pensare mi sarei aspettato che qualcuno di quei rifiuti si sarebbe preso la briga di salvare il loro compagno ferito! » disse Xanxus.
Egli si scagliò contro Tsuna e lo atterrò in un colpo, prendendoli dal collo l’altra metà dell’anello. Vedendo questa scena, non ce ne restammo con le mani in mano e intervenimmo. Era contro le regole delle battaglie, ma cosa volevate che gliene importasse a Xanxus? Era divertito, ci disse pure di aver combinato qualcosa di molto grosso al Quartier Generale e questo fece allibire tutti noi della Consulenza Esterna. Cosa era successo? Era accaduto qualcosa di spiacevole al Nono?! No, non è possibile … Detto questo, tutti quanti se ne andarono e Xanxus scappò insieme ad essi insieme all’altra metà dell’anello del Firmamento. Cavolo che fregatura!
Questo non doveva succedere e questo ci fece prendere una decisione molto dura: Iemitsu dovette prepararsi immediatamente per partire per l’Italia per un’ accertamento e io andai con lui. Finalmente ero riuscita a trovare un sistema per andare al Quartier Generale e andare a cercare le informazioni che volevo sapere … Dopo la battaglia, io e Iemitsu ci dirigemmo di fretta in aeroporto: a mezzanotte, un’ aereo privato stava aspettando solo noi due per decollare.
Continua …

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Capitolo 23: Questioni interne ***


Il viaggio fu una cosa estenuante; era da 12 ore che sorvolavamo il cielo e non la smettevo di lamentarmi … Cosa ha spinto Xanxus a far del male al Nono? Volevo arrivare il più in fretta possibile in Sicilia, volevo conoscere più informazioni possibili riguardo a questo anello, sempre se riuscivo a trovare qualcosa senza farmi scoprire e catturare.
Arrivati in Italia, senza dare nell’ occhio, io e Iemitsu ci dirigemmo verso il Quartier Generale, un paio d’ore dopo ci trovammo alle pendici delle colline davanti alla residenza. Era tutto troppo tranquillo … Avevo indosso uno smoking nero e la brezza del vento mi scompigliava tra i capelli; misi qualche molletta qua e là per tenerli compatti tra loro, finché sentì qualcosa che si muoveva tra le foglie …
« Maestro … » disse una voce.
« Questa voce … Oregano, sei tu? » dissi.
Poco dopo, uscì dal fitto fogliame, una ragazza alta dai capelli color crema e occhiali spessi e abito scuro. Era da tanto tempo che non rivedevo i membri della CEDEF e ritrovarsi tutti insieme di nuovo, rievocava in me i bei ricordi che passavo in loro compagnia … Sfortunatamente non era il momento adatto per fare una bella chiacchierata tra amici, il nostro scopo era di introdursi là dentro per salvare il Nono; Iemitsu mi mostrò una vecchia cartina dove all’interno della biblioteca si trovava un passaggio che mi avrebbe condotto fuori dalla tenuta senza rischiare di essere intercettata o vista. Stabilimmo un punto di incontro, intanto gli altri membri erano nei dintorni e aspettavano un nostro segnale per procedere all’ operazione.
Mi diedero un tot. di tempo per riuscire a tornare indietro, altrimenti la copertura sarebbe saltata e i nemici all’interno del Quartiere avrebbero potuto attentare alla vita del Boss. Partita la missione, incominciammo ad addentrarci, la battaglia sembrava essere già iniziata: percorremmo vari angoli del castello, sembrava un’ immenso labirinto, tra sparatorie e massacri poter arrivare nella stanza del Nono era un’ impresa per Iemitsu. A metà percorso ci andammo a scontrare con due membri che vi erano già all’ interno: Turmenic e Lal Mirch. Quanto mi mancavano! Insieme a Basil il divertimento, all’interno della sede indipendente dai Vongola, sembrava non fermarsi mai. Ci organizzammo in fretta: Iemitsu andò a cercare il Nono, mentre gli altri cercarono di portarmi alle porte della biblioteca per poi dividersi e aspettare nuovi ordini dal capo.
Eravamo pronti e determinati, sapevamo fin troppo bene cosa comportava questa missione, tutti quanti stavamo rischiando la pelle … è questo che la CEDEF fa ogni giorno per evitare conflitti interni tra le Famiglie alleate. Salimmo su e giù per le scale e i corridoi sembravano non finire mai; tenevo l’anello dentro il taschino interno della giacchetta, in modo da non perderlo durante la corsa mentre, dall’altro lato del castello, Iemitsu sembrava avere difficoltà con degli uomini che gli bloccavano il passaggio … Erano passate un bel po’ di ore da quando ci infiltrammo dentro e nessuno dei due gruppi aveva contattato l’uno o l’altro …
« Ragazzi, manca poco. Ci stiamo avvicinando alla biblioteca, da lì in poi devi fare attenzione, Kayla. Contiamo su di te …» mi rassicurò Oregano.
Annuì e svoltammo l’angolo. Da quel momento gli altri proseguirono per la loro strada e io andai alla ricerca della biblioteca. Davanti a me trovai una porta scorrevole con su scritto a caratteri cubitali “biblioteca”. Mi guardai intorno, presi in mano la pistola e entrai dentro: feci una perlustrazione della stanza, nessuno vi era dentro e chiusi la porta a chiave. Sospirai e guardai gli scaffali: erano tantissimi, quanto tempo avrei potuto impiegarci per cercare quello che volevo? Dovevo trovare dei libri riguardante il Tesoro dei Vongola: le origini, la storia ecc.
Presi un paio di libri sull’ argomento, tirai fuori l’anello e con una lente d’ingrandimento iniziai e guardarlo meglio: i libri parlavano di tutti i 7 gli anelli, ma di questo anello non si trovavano tante informazioni.
Le uniche informazioni che trovai furono sul fondatore della Famiglia Vongola. Non era quello che cercavo, ma morivo dalla curiosità di sapere qualcosa … Primo Vongola: Giotto. Il suo passato era avvolto nel mistero, le poche informazioni riportate parlavano della creazione degli anelli e i contatti che esso creò con le varie famiglie; leggendo la creazione dell’anello del Firmamento, misi a confronto qualche pagina e alcune di loro riportavano una battaglia da cui nacque un misterioso oggetto creatosi dal ghiaccio e successivamente sei anelli.
Possibile che quel “misterioso oggetto” potesse essere L’anello della Neve!? Andai a cercare un volume che narrasse la battaglia svoltasi in quel giorno; quando lo trovai lessi attentamente ogni singola parola: il libro era molto vecchio e alcune pagine erano bruciate, cancellate o sbiadite. Tutto quello che riuscì a leggere furono queste parole : “ Giotto, ti scrivo questa lettera per ricordarti che il prezioso gingillo che si è creato dal ghiaccio della tecnica che inventasti tu stesso, è il sigillo del nostro patto per la convivenza dei nostri cittadini. Parvento non presenta più un pericolo … Dopo quella battaglia io e gli abitanti ci siamo stabiliti qui, nell’ Isola di Catafalco, in modo da non permettere il suo risveglio … ”. La firma era molto sbiadita, quello che riuscì a leggere fu “ Il tuo amico, Bertesca Primo ”.
Perché quel nome mi era famigliare? Dove l’avevo già sentito … Bertesca, Bertesca … Improvvisamente, mi venne l’istinto di andar a vedere il nome delle famiglie alleate e quando vi lessi il nome “Bertesca Famiglia” ci rimasi malissimo. Cosa …?! COSA?! La Famiglia Bertesca?! Cosa c’entrava con il Vongola Ring della Neve?! Improvvisamente sentì i passi di qualcuno che si avvicinava alla biblioteca. Senza perdere tempo, presi tutti i libri e li rimisi a posto con cautela, spensi le luci, presi l’anello e mi andai a nascondere. L’uomo dietro la porta tentò di aprirla, io in preda al panico mi diressi all’uscita segreta mentre Oregano, Turmenic e Lal Mirch si trovarono da qualche parte, in un posto che non avevano mai visto: sembrava una stanza per la creazione di un’arma usata per le azioni militari e robe varie, sulla loro strada trovarono un altro alleato e insieme cercarono il modo per riuscire a uscire da lì sperando che Iemitsu tornasse sano e salvo.
 Iemitsu era arrivato a destinazione, ma scoprire che la persona che esso doveva proteggere era un’ impostore fece aumentare i dubbi di dove potesse trovarsi al momento il Boss. Tutti quanti arrivarono al punto d’incontro: più o meno tutti ne rimasero illesi, mancavo solo io all’ appello. Un paio di minuti dopo arrivai dagli altri e ognuno di noi raccontò quello che scoprì …
« … Allora quello che si trova dentro la base operativa non è il Nono!? » dissero in coro i ragazzi.
« Cavolo! Lo scampata per un pelo, ma adesso quello che mi chiedo è dove possa essere il Boss … Sono preoccupato. » disse Iemitsu.
« E tu Kayla, hai trovato quello che stavi cercando? » mi chiesero.
« … Ragazzi … »
« … Non chiedetemi il motivo della mia decisione, ma devo andare subito nell’ Isola di Catafalco … non ho le idee chiare e quando le avrò chiarite vi racconterò tutto quando, filo per segno. Qualsiasi altra cosa che abbia letto è da considerarsi un segreto che riguarda i Vongola e le Famiglie alleate, nient’ altro …» dissi con tono basso di voce.
« D’accordo, Kayla. Tutti noi sappiamo che agisci a fin di bene e non hai mai tradito una famiglia alleata, quindi ti lasciamo andare, ma tienici informati sulle questioni interne » disse Iemitsu.
« … e voi tenetemi informata sulle battaglie per gli anelli » dissi sorridendo.
Nel tardo pomeriggio, ci congedammo e andai a preparami per ripartire nuovamente, ma questa volta per conto mio. Dopo esser andata via dall’hotel, ero già pronta per andare verso l’ Isola di Catafalco. Mi ci volevano almeno 3 o 4 ore circa per raggiungere l’isola: era situata molto a sud del Mediterraneo. Chi l’avrebbe mai detto che sarei tornata a lavorare “così presto” per gli alleati? A parte gli scherzi, non era per lavoro che tornavo lì … Questa volta dovevo risolvere una faccenda piuttosto seria.
Continua …

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Capitolo 24: Nella vita, la realtà va affrontata … ***


Erano le 7.45 di sera, stavo finendo di mangiare finché l’auto parlante non ci disse che mancavano pochi minuti all’arrivo. C’erano circa una ventina di persone che stavano andando a Catafalco Island: a quanto pare l’isola non sembrava essere una bella meta turistica per i viaggiatori … Appena sbarcai sull’ Isola, andai direttamente alla tenuta della Famiglia Bertesca: fremevo dall’emozione, ma allo stesso tempo ero agitata: cosa penserà, nel vedermi lì, così senza preavviso? E poi quale reazione potrebbe avere su quello che gli dovrò chiedere, sempre se lui sapeva rispondermi …
« Forse dovevo presentarmi con qualcosa … » pensai.
Mi ricordai di essermi portata via un cofanetto con dentro delle pietre semipreziose e lui adorava questi tipo di oggetti. Tirai un sospiro di sollievo, mi bastava soltanto impachettarlo e andare da lui. Un quarto d’ora più tardi, arrivai alle porte della villa. C’erano un sacco di picciotti che mi guardavano, gli mostrai i miei documenti e uno di essi mi scortò dentro; mi fece attendere in un salotto e qualche minuto dopo la porta si aprì. Il mio cuore non la smetteva di battere, lo sentivo persino io, stavo tremando. Avrei voluto saltarli addosso e abbracciarlo, ma mi trattenei e mi limitai ad alzarmi dalla sedia e andarli incontro.
La persona davanti a me, era un adolescente con qualche anno in meno di mia sorella, capelli color turchese, occhi azzurro ghiaccio e pelle livida e candida come la neve. Non per nulla egli si vestiva sempre con abiti pesanti e copri orecchie bianche … Il suo nome era Gelaro, boss della 10° generazione della Famiglia Bertesca e unico erede di questa famiglia. Lui era quel ragazzo che finì gli studi prima del tempo, all’accademia per Giovani Mafiosi e era lui che ho desiderato avere al mio fianco dopo aver finito la scuola  …
« Kayla Hibari, giusto? Sei la sorella minore di Renee … Non mi sarei mai aspettato di vederti. Qual buon vento ti porta fino a qui? » disse, sfoggiando un bellissimo sorriso.
« Buonasera Juudaime » gli risposi formalmente.
« Oh no, non chiamarmi così. Chiamami semplicemente Gelaro » mi disse.
Sorrisi, ma la tensione si stava accumulando sempre di più. Gelaro mi portò in una stanza: a prima vista doveva essere una stanza per i ricevimenti, solo che era circondato da teche di vetro e oggetti da collezione; chiunque potrebbe pensare che fosse un fissato … forse un pochino poteva esserlo, ma dentro di sé sentiva un vuoto: chissà se qualcuno avrebbe potuto colmarglielo …
« Siediti » disse.
Mi sedetti sulla poltroncina e lo guardai negli occhi. Gelaro si sedette davanti a me guardandomi a sua volta … Per un momento, il silenzio regnò nella stanza, finché non tirai fuori dalla borsa il regalo che avevo per lui.
« U- un pensierino per te, Gelaro -san …» dissi, porgendoli il pacchettino.
Quando lo scartò, il suo volto s’ illuminò e mi ringraziò. Ero felice che il regalo gli fosse piaciuto, ma ora ero davvero curiosa di sapere l’altra sua reazione per il motivo della mia visita …
« Gelaro -san, scusami se mi sono presentata qui senza avvisarti. Spero di non averti disturbato » gli dissi con tono basso.
« Figurati. Piuttosto, perché sei venuta? Ho sentito che il Quartier Generale è sotto assedio, non è un buon momento per venire qui in Italia» disse Gelaro con tono preoccupato.
« A dir la verità, io vengo proprio dal Quartier Generale. Mi sono intrufolata dentro insieme alla CEDEF perché dovevo cercare informazioni su delle cose importanti »
Gelaro mi guardò sconcertato e iniziò a tempestarmi di domande. Io non risposi per un po’ … Alla fine, dovetti dirglielo.
Tirai fuori, dalla tasca l’anello e glielo appoggiai sul tavolino. Appena lo prese in mano, la sua faccia iniziò a diventare cupa e questo non era un buon segno …
« … Come è possibile che sia arrivato fin da te? Non ci capisco più nulla. » disse Gelaro girando per la stanza.
« Purtroppo questo è tutto quello che so, se non avessi trovato il nesso che collegava l’anello alla tua famiglia,  non mi sarei precipitata qui da te. Tu conosci la sua storia, vero? Non che me la raccon…»
Improvvisamente Gelaro mi urlò contro e io ne rimasi paralizzata. Perché ha reagito così? Ho, per caso, riaperto una vecchia ferita nel suo cuore? Quando si diede una calmata, sospirò e mi chiese scusa del suo comportamento inadeguato. Gli dissi di non preoccuparsi e alla fine fu lui a iniziare il discorso …
« Tutto è iniziato circa 100/200 anni fa, contando quante generazioni siano passate. Se vuoi un periodo preciso, quando il Vongola Primo conobbe Bertesca Primo, nonché mio diretto discendente … Io e la mia famiglia eravamo perseguitati da altri mafiosi e ho trascorso quasi tutta la mia vita qui sull’Isola insieme a mio nonno e ai miei seguaci, per proteggere gli abitanti. Al tempo di Giotto, sull’Isola apparve qualcuno di nome Parvento che rase al suolo l’isola, causando a tutti noi tantissimi problemi. Bertesca Primo dovette chiedere aiuto a Giotto per sconfiggerlo, ma essendo incapace di farlo essi lo congelarono con la tecnica che il Primo inventò: Lo Zero Point Breakthrough: First Edition. Per evitare che Parvento si risvegliasse, dal ghiaccio nacque Il Vongola Ring della Neve e successivamente i 7 Vongola Rings. Ognuno di quegli anelli costituivano una sorta di chiave per tenere imprigionato Parvento. I 7 cristalli erano custoditi dai miei avi e ancora oggi dai miei famigliari, proprio per questo motivo, nessuno di noi si è più mosso dall’ Isola di Catafalco … Tuttavia, questo anello era il patto che Giotto e Bertesca Primo avevano stabilito e sarebbe dovuto rimanere qui tra le mie mani, solo che qualche anno fa, l’anello fu dato per disperso e Parvento tornò alla vita, solo che dopo essere rimasto tanto tempo congelato nel ghiaccio, esso andò in frantumi e questo fu una fantastica notizia per tutti noi … ecco perché la maggior parte della popolazione non si trova più qui. Prima che Parvento morisse, mi fece credere che furono stati i Vongola a recluderci su questa isola, ma io non gli ho creduto e l’ho lasciato morire. Fu così che dopo qualche incomprensione, la Famiglia si alleò nuovamente con la loro. »
« Non mi sarei mai immaginata una storia così, dietro a questo anello … In poche parole il vero possessore saresti tu. Non ho il diritto di tenere un’ oggetto così importante per la vostra famiglia. » dissi con tono spaventato.
« Il Vongola Ring della Neve è colui che ha creato gli altri 7 e ha delle caratteristiche simili a quello del Cielo: hanno un potere solo in comune. Infatti esso può ricreare la stessa tecnica del Primo Vongola. Io non ho intenzione di voler assumere una responsabilità così grande e tanto meno diventare un Guardiano del 10° boss dei Vongola. Proprio per questo voglio che sia tu a prendere il mio posto di Guardiano » disse Gelaro con sguardo serio.
« C- come!? » dissi alzandomi in piedi.
« M -ma perché? » gli chiesi agitata.
« Perché non c’è persona meglio di te che sappia ricoprire questa carica, Kayla » disse.
Il vento incominciò a battere sulle finestre e a me mi si mozzò il fiato. Gelaro mi guardò negli occhi, si alzò e si avvicinò a me. Prese la mia mano e mi mise, tra le mani, l’ anello; il cuore mi batteva all’impazzata e sentire il suo corpo vicino al mio, mi stava per far cedere …
« Perché stasera non dormi qui? È un po’ troppo tardi per farti girare da sola per la città …» disse Gelaro.
Dopo la conversazione, egli mi scortò in una delle camere della casa. Ero stanchissima per il viaggio e andai a farmi una doccia ghiacciata per schiarire le idee … più tardi mi infilai sotto le coperte, finché qualcuno bussò alla porta. Gelaro entrò dentro e mi misi a parlare con lui per un po’ di tempo … Non mi sarei mai aspettata di vedere il mio sogno quasi realizzato, per modo di dire.
«… Sono felice che tua sorella sia viva dopo quella tragica missione, persino a me era arrivata la notizia … Sai, io e lei eravamo compagni di studio …»
« Dimmi una cosa … » incominciai a parlargli.
« … Tu avevi una cotta … ehm .. per qualcuno all’accademia? » gli chiesi rossa in volto.
Gelaro si ammutolì e mi guardò in faccia.
« …»
« Tu hai lasciato la scuola perché io me ne ero andato, vero? » disse cambiando argomento.
« E- eh? »
« So che io ti piacevo, anzi l’avevo capito fin dall’inizio che ti incontrai …»
Gelaro mi fece cadere sul letto e si avvicinò a me: ero in preda al panico. Stavo tremando … Non sapevo cosa esprimere, in quel momento …
« … ma tu devi capire una cosa su di me … »
« … Io non sono quella persona che tu credi, sono freddo come il ghiaccio e non mi affeziono facilmente alle persone. Quello che sto cercando di dirti è che tu non mi sei mai piaciuta, non posso ricambiare quello che tu provi per me. Dimenticami, Kayla … » disse sussurrandomelo all’ orecchio.
Improvvisamente mi sentì completamente mancare. Non riuscì a spiccicare parola. Ero travolta da un tale dolore da non sentire più il cuore al mio posto …
« Mi dispiace avertelo detto così su due piedi … non volevo distruggere il tuo mondo » disse alzandosi dal letto e avviandosi alla porta.
Mi salutò e socchiuse la porta. Questa fu l’ ultima cosa che avrei voluto sentire da lui … non potevo crederci. Ho perseguito un sogno per così tanto tempo fino a distruggerlo con le mie stesse mani … Cosa mi ha portato a compiere una tale sciocchezza? Incominciai a singhiozzare e a versare lacrime. Da dietro la porta, Gelaro mi stava sentendo piangere; cosa l’ha spinto a dirmi una cosa così tanto triste da spezzarmi il cuore? Il sonno sembrava divorare i miei sogni e le mie speranze … A quanto pare il destino non voleva che i nostri cammini si incrociassero.
Continua …
 

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Capitolo 25: Tempesta impetuosa: Hayato vs Belphegor ***


Il mattino seguente mi alzai e lasciai la tenuta dei Bertesca, per dirigermi verso il porto alla ricerca di una nave che mi riportasse indietro: non avevo più motivo di rimanere lì.
Quella sera che io mi trovavo lì su Catafalco Island, alla Kiyosumi High School, si stava per svolgere il prossimo incontro ...
« Lasciateci spiegare le regole per questa battaglia » disse la Cervello.
« Oggi i  guardiani si scontreranno all’interno della mensa ma, questa volta, essi avranno un limite di tempo. Non è possibile avere contatti con gli esterni e uscire da qui una volta avviata la sfida, altrimenti esso viene automaticamente squalificato»
« Inoltre, questa mensa, è grande quanto una palestra e gli oggetti al suo interno sono a vostra disposizione ... L’importante è che rispettate i limiti di tempo, altrimenti le bombe piazzate qua in giro si attiveranno ed esploderanno.»
« B- bombe?! » disse Tsuna.
Le Cervello indicarono qualche condotto dell’aria, dove le microbombe vi erano piazzate su di egli. Hayato non sembrava minimamente sottopressione, anzi sembrava concentrato sul suo avversario.
In pochi minuti, tutti quanti uscirono dalla mensa e vengono portati al piano superiore, dove due grandi schermi stavano registrando quello che succedeva in quell’aula.
Hayato e Belphegor erano uno di fronte all’altro, si stavano studiando a vicenda, finchè Bel si è avvicinato, essi si diedero una stretta di mano e una pacca sulla spalla. Improvvisamente l’enorme autoparlante diede il via alla sfida.
« La battaglia per il Vongola Ring della Tempesta: Gokudera Hayato vs Belphegor inizi ... Adesso! »
I due avversari si distanziarono e Hayato fece la prima mossa. Lanció una bomba per far uscire allo scoperto l’arma di Bel; il fumo si propagó per la stanza e degli oggetti luccicanti arrivarono incontro a Hayato.
Egli aveva fatto in tempo a schivarli: coltelli ... questa era la prima impressione, ma gli è bastato un secondo per vedere che avevano qualcosa di strano.
Tutti gli spettatori che stavano osservando, non capivano quasi nulla, all’inizio, e questo metteva a dura prova Gokudera.
 
« È impossibile! Coltelli fantasma … No! Ci deve essere un trucco!» pensó in fretta il ragazzo.
 
Man mano che i due correvano e saltavano tra i banchi della mensa, i Varia avevano l’aria divertita e questa non era una buona cosa ...
Hayato doveva trovare una soluzione in fretta. Corse verso la cucina mentre i coltelli lo inseguivano; appena egli si nascose tra le mensole, sentiva solo il tintinnio delle punte che avevano toccato il suolo. Alzó lo sguardo per vedere cosa succedeva e Bel avanzava tranquillo con un ghigno poco piacevole.
Poco dopo, Hayato ha notato qualcosa che brillava sulla sua spalla: un filo per la precisione. Ecco spiegato il trucco dei coltelli fantasmi.
Egli uscì allo scoperto e lo spiegó a tutti quanti.
La battaglia riprese e Hayato, con un leggero vantaggio su Bel, ha iniziato a piazzare nitroglicerina a caso in giro per la mensa. In pochi secondi, tutto il piano rimbombó. L’ autoparlante parló per qualche momento e disse che mancavano circa 10 minuti allo scadere del tempo.
Hayato non aveva più munizioni e Bel, dopo un’esplosione del genere, era sparito dalla circolazione.
Tutto sembrava fin troppo calmo finchè qualcosa ha colto di sorpresa il ragazzo e inizió a strozzarlo.
 
« Il mio sangue ... ribolle, sai? » disse una voce.
 
Belphegor era ricoperto di sangue e una ciocca di capelli aveva scoperto un’occhio: egli non aveva più controllo delle sue azioni.
Più tempo, Hayato ci impiegava a liberarsi di lui, meno era il tempo che aveva a disposizione per ottenere l’altra metà dell’ anello.
 
« Avete un minuto a partire da ora. Il conto alla rovescia delle bombe è iniziato. 59 ... 58 ... » dissero le Cervello tramite l’autoparlante.
 
« Gokudera!!» urlarono tutti quanti.
« Lascia perdere l’anello e esci da lì! » disse Tsuna.
« D- decimo...!» « Non si deve preoccupare di me! Ce la faró! »
« NO!! Esci da lì. Non ho intenzione di perdere un compagno per una stupida faida! » rispose Tsuna.
 
Quelle parole fecero sussultare il cuore di Hayato. IL Boss ci teneva ai suoi amici e perderli significava troppo dolore ...
Egli si levó la catena dal collo e si dimenó dall’ avversario. Scappó il prima possibile e abbandonó la stanza.
Belphegor cadde a terra e prese tra le mani l’altra metà dell’ anello.
 
« ... Ho vinto» disse con un fil di voce.
 
Improvvisamente la mensa esplose e il piano superiore rischiava di collassare. Le due squadre si allontanarono di fretta e davanti a loro si era creata una voragine.
Hayato era salito al piano superiore dai compagni e perse i sensi a causa delle ferite. I ragazzi cercarono di farlo riprendere e poco dopo apparsero le Cervello davanti a tutti.
 
« Quel folle di un principe ... » disse un membro dei Varia.
 
Egli era piccolo e semimascherato; assomigliava a Reborn, in un certo senso.
 
 [...]
 
« La vittoria è passata in mano ai Varia che si trovano in vantaggio con due anelli mentre gli avversari con uno solo» dissero in coro gli arbitri.
« È il momento di annunciare il prossimo incontro che si terrà domani sera: per il Vongola Ring della Pioggia, Yamamoto Takeshi e Superbi Squalo »
 
La Famiglia di Tsuna era preoccupata: Yamamoto era serio e guardava negli occhi il proprio avversario. Erano a metà degli scontri e Tsuna non conosceva ancora il suo Guardiano della Nebbia ...
Il mattino seguente mi venne riferito tutto quanto e cercari di fare il prima possibile per tornare in Giappone, sfortunatamente riscontrai altri problemi e questo inconveniente mi costó un’altro giorno ...

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Capitolo 26: La quiete che spezza ogni rumore: Yamamoto vs Squalo ***


Oramai era diventata una routine: andare a scuola la mattina, allenarsi e la sera Vongola Ring Battle. Oggi si sarebbe tenuta la battaglia tra Yamamoto e Squalo, ma ancora nessuno si era fatto vivo.
Mancava una mezz’oretta al prossimo incontro e Yamamoto non era ancora arrivato: che gli fosse successo qualcosa?
Una decina di minuti più tardi, egli arrivò in compagnia della sua mazza da battitore.
« Sei in ritardo, fanatico del baseball » disse Gokudera un pò spazientito.
« Ah ah scusate. Ho finito poco fa il riscaldamento » rispose Yamamoto sorridente.
« Gokudera-kun, dovresti riposarti ... » disse Tsuna preoccupato.
« Sawada ha ragione, Testa di Polpo. Tornatene a casa » disse Ryohei.
« No! Non mi impedirete di vedere questa battaglia. Sono già stato colpito nell’orgoglio … » rispose Hayato deluso.
« Non perdiamo tempo » disse Reborn.
« Eccovi finalmente » disse una voce.
Una Cervello arrivò davanti all’entrata e scortò i guardiani sul campo di battaglia.
« Come sta Lambo? » chiesero sottovoce i ragazzi a Tsuna.
« Si è ripreso da poco, ma spero che non venga più coinvolto in situazioni simili » rispose Tsuna.
Mentre i ragazzi camminavano, accompagnati dall’arbitro, incominciarono a notare di scendere sempre più in profondità ... In poco tempo, raggiunsero la destinazione: il campo si trovava quasi alla fine delle fondamenta scolastiche; vi era piena di tubature che facevano fluire l’acqua al suolo e sotto di loro vi era piattaforma simile a una gabbia.
« I sotterranei? » disse Gokudera.
« Ce ne avete messo di tempo per arrivare ... » disse qualcuno.
« Non ci posso credere ... Dino! Renee! Cosa ci fate qui?! » dissero sorpresi.
«Siamo venuti qui solo a vedere come procedevano le vostre battaglie» disse Dino.
« Abbiamo un permesso speciale per assistere ... » disse Renee mostrando un foglio alle Cervello.
« Ok. Concesso. Tutti quanti, sono pregati di restare lì » dissero indicando una tribuna.
Tutti quanti si accomodarono sulle tribune e qualche minuto dopo arrivarono anche i Varia. Belphegor era fasciato un pò dappertutto, ma almeno non era morto ... Squalo sembrava in forma, ma anche Yamamoto non era da meno; Reborn non era tranquillo e non la smetteva di puntare un’occhio sul piccoletto della squadra avversaria.
« I due partecipanti si presentino al centro del campo » dissero gli arbitri.
Tutti quanti fremevano e Tsuna si preoccupava sempre di più.
Quando essi raggiunsero il centro del campo, l’aria era molto tesa.
« Le regole sono facili: per l’atmosfera adatta a questo match, abbiamo creato una struttura un pò inusuale, con l’acqua che sgorga ovunque e va a fluire per tutto il campo. Sotto di voi, dentro quella gabbia, si trovano dei predatori pronti a essere rilasciati all’ultimo momento. Non c’ è limite di tempo ... Siete voi che dovete capire quanto tempo avete a disposizione prima che tutto il luogo venga riempito »
« Come?! Predatori?! » dissero in coro i ragazzi.
« Che la battaglia per il Vongola Ring della Pioggia: Yamamoto Takeshi vs Superbi Squalo inizi ... Ora! »
Improvvisamente le tribune si alzarono verso l’alto e ci fu un pò confusione.
« Che sta succedendo?! » disse Dino.
«  È una precauzione. Non vogliamo che nessuno venga coinvolto » dissero le Cervello.
Finito il trambusto, gli occhi erano puntati su i due guardiani. A fare la prima mossa fu Squalo: corse verso l’avversario e iniziò a tirare polvere da sparo verso Yamamoto; ci furono spari e ciuffi d’acqua. Yamamoto era impalato e tutti lo guardavano stupito. La mazza che si era portato dietro si era trasformata in Katana e sembrava essersi protetto grazie all’ acqua.
Tutti tirarono un sospiro di sollievo, ma ora la situazione sembrava complicata: Squalo era molto violento e Yamamoto non fceva altro che restare sulla difensiva.
« Vooooi! Pensi di rimanere così fino alla fine della partita? Che brutto modo per morire » disse Squalo.
« Non ti sembra di esagerare? » chiese Yamamoto.
« Pivello! Passa al contrattacco! Non c’ è gusto a finire il match in poco tempo! »
« Ok. Ti mostrerò quello che so fare » rispose Yamamoto.
Il ragazzo andò incontro all’avversario. Iniziò a sferrare un paio di attacchi, ma sembrava che non volesse ferirlo (o meglio, non aveva ancora capito in che tipo di situazione si trovava) e Squalo dopo aver sperimentato i suoi attacchi, ha trovato subito il modo di contrastarli.
« Sai ... Quelle tecniche sono talmente inutili da farmi venire compassione. Se vuoi davvero sconfiggermi, dimostrami quello che sai fare veramente » disse Squalo divertito.
« Io e la mia Shigure Kintoki siamo pronte » rispose Yamamoto.
A quanto pare volevano chiudere i conti in fretta, ma c’era solo un problema: il livello dell’acqua era diventato molto alto e questo constrinse i due a distruggere qualche parete qua e là per continuare la sfida a terra.
Anche se esso traballava, era abbastanza stabile, giusto per per sferrare gli attacchi decisivi.
Yamamoto si mise in posizione, ma essa aveva qualcosa di diverso. Non era la solita tecnica che usava ...
« Pensi di potermi battere con il tuo inutile stile? Te la sei cercata » disse l’avversario.
Andò incontro a Yamamoto, ma egli fu preso di sprovvista e il colpo andò  quasi a segno. Per poco, Squalo non sarebbe stato preso in pieno.
« Oooohi! Allora conosci altri stili!? » disse Squalo furioso.
« Ti sbagli. La mia tecnica è affidata ai sensi e con il passare delle generazioni, lo stile cambia di allievo in allievo. È questo quello che mi hanno insegnato e ora è il momento di chiudere la partita » disse Yamamoto.
Il ragazzo si mise nuovamente in posizione. Squalo corse da lui mentre egli si nascose dietro un velo d’acqua.
Squalo attaccò, ma intuì che egli si trovasse dietro di lui e invece si era sbagliato: il riflesso dell’acqua glielo ha fatto credere e invece era sempre rimasto fermo. Egli non fece in tempo a difendersi e Yamamoto, con un colpo del dorso della spada, lo mise in ginocchio e gli sfilò la metà del’anello.
Tsuna e tutti gli altri esultarono per la vittoria, ma sfortunatamente il livello dell’acqua fece scattare il segnale e i predatori vi entrarono in gioco.
« Attenzione. I predatori sono usciti dalla gabbia. Abbandoni il campo Yamamoto Takeshi » disse la Cervello.
« E Squalo?! » chiese Yamamoto.
« Non garantiremo per la sua sopravvivenza » rispose l’altra.
«... Allora lui uscirà da qui con me » rispose Yamamoto serio.
Cercarono di andare via dal campo, finchè Squalo gli disse di non badare a lui. Si sentiva ferito nell’orgoglio; si scansò da Yamamoto e lo spinse dall’ altro lato del campo. Un’enorme animale saltò fuori dall’acqua, portò via con sè l’avversario e tutti quanti, tranne i Varia, ne rimasero sconvolti.
« Pff ... Ahahah è diventato mangime per pescecani. Che patetico! » disse Xanxus in modo sarcastico.
Dino chiamò i rinforzi, i ragazzi presero Yamamoto e uscirono di fretta dai sotterranei.
Il ragazzo non aveva ancora aperto bocca per lo shock e la rabbia che aveva dentro di sè e mentre fuori, all’aria aperta, si sentiva una brezza gelida, le Cervello annunciarono qualcosa...
« Il vincitore della Battaglia della Pioggia è Yamamoto Takeshi e ora vi ritrovate in una situazione di parità »
« Ora che tutto è concluso, annunciamo il prossimo incontro: domani si affrontano i Guardiani della Nebbia »
Tutti quanti si paralizzarono e poco dopo i Varia se ne andarono.
« È arrivato il suo momento » disse Reborn.
Davanti alla luna piena, delle figure misteriose, stavano osservando Tsuna e gli altri che si allontanavano dalla scuola e poco dopo tutto sembrava essere tornato calmo.
Finalmente ero riuscita a partire e in aereo non riuscivo a prendere sonno per l’agitazione ... Ero troppo tesa e non sapevo come fosse andato l’incontro; le mie sensazioni percepivano qualcosa fuori da lì ...

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Capitolo 27: L’entrata in scena della Nebbia (parte 1) ***



Non molto tempo fa, in giro per il mondo, non si parlava d’altro che di un fatto più che sconvolgente: una ragazza che, nonostante le sue 337 malattie incurabili, ella era ancora viva e vegeta, senza manifestare alcun problema.
Ella andava in una scuola privata del Giappone, come tanti altri ragazzi della sua età, ma tutti dicevano che i genitori l’avessero abbandonata, per paura di essere contaminati e che un giorno avesse sterminato la scuola intera per via delle sue malattie.
Il governo, per il terrore che la notizia si diffondesse in fretta, la fecero rinchiudere in una base militare super segreta, nel reparto dell’anticontaminazione. Gli scienziati fecero ogni tipo di esperimento su di lei, finchè un giorno andò incontro alla 338esima malattia e da lì non si seppe più nulla di lei: pareva che fosse morta a causa di quest’ultima. [...]
Era arrivato il momento di scoprire chi fosse l’identità del Guardiano della Nebbia e tutti quanti, compreso l’avversario, non stavano nella pelle ...
« Hey Marmon, alla fine hai scoperto chi è il loro guardiano? » chiese Belphegor.
« No. Ho tentato molte volte, ma il risultato è lo stesso; escono sempre le lettere E-N » rispose Marmon.
« E-N? Che nome strano... » disse ridendo il piccolo principe.
« Forse è proprio questa persona che interferisce con il mio riconoscimento » disse tra sè e sè Marmon.
Pochi minuti dopo, vi arrivarono gli arbitri e si misero in un’angolo ad aspettare che il tempo facesse il suo corso.
L’ambiente intorno a loro, pareva una palestra, ma era piena cianfrusaglie e forse veniva usato come ripostiglio...
« Decimo, sta bene? » chiese Gokudera.
Tsuna annuì ma, sotto sotto, era preoccupato. Faceva a stento a fidarsi delle parole che gli ha detto Reborn e mentre i suoi pensieri erano altrove, qualcosa spalancò le porte e una folata di aria, distrae Tsuna che incominciò a sentire una brutta sensazione sulla sua pelle.
« N-non è possibile ...! » incominciò a borbottare il Boss.
Vi entrarono due vecchie conoscenze: Ken e Chikusa, con la loro solita aria violenta e tutti quanti non vollero credere a quello che avevano davanti agli occhi: pensavano che fossero nella prigione dei Vindice.
« Ma allora il nostro guardiano è ... »
Incominciarono a parlare indistintamente, finchè il silenzio non si placò. Si sentivano solo dei passi che continuavano ad avanzare verso il campo: era una ragazza, un pò più alta di Tsuna, capelli rossicci tendenti al violetto, un’occhio blu e uno rosso. Sotto di egli, si notavano 3 puntini per ciascun occhio, un tatuaggio sul braccio sinistro e al dito teneva indosso la metà dell’anello della Nebbia.
« Ma chi è? Credevo che fosse Mukuro Rokudo... » disse Tsuna sorpreso.
Appena quel nome giunse all’orecchio della ragazza, si voltò verso Tsuna. Tutti quanti erano pietrificati dalla paura mentre Gokudera la osservò attentamente e ne rimase sconvolto.
« Non può essere lei ... » continuò a ripetersi Hayato.
«Reborn-san! Come sei riuscita a farti amica una persona del genere!?» disse il ragazzo stupito.
« La conosci? » chiese sottovoce Tsuna.
« Quella persona, è la ragazza che possiede le 338 malattie incurabili! Qualche anno fa, tutti non facevano che parlare solo di lei! » disse Gokudera.
« 338 malattie incurabili?! » dissero scioccati.
« Girano un sacco di voci sul suo conto: colei che ha sterminato la sua stessa scuola, rinchiusa in un luogo di massima sicurezza dal governo e ricercata dalle ricchie famiglie mafiose che vogliono ottenere il suo potere. È definita “ La semidea sospesa tra i due mondi ” »
« Etsuko Nakamura ... È così che mi chiamo » disse interrompendo il discorso di Gokudera.
La sua voce rimbombò in tutta la stanza e fece raggelare il cuore a tutti i presenti. Nessuno si sarebbe mai aspettato che una persona così pericolosa per l’intero genere umano, entrasse a far parte di una faida tra famiglie.
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Capitolo 27: L’entrata in scena della Nebbia (parte 2) ***


Tutta la stanza era in sobbuglio; i Vongola erano confusi. Perchè quella ragazza stava in compagnia della Kokuyo Gang? Doveva avere a che fare con Mukuro, non c’erano altre spiegazioni ...
« Vi immaginate un’accoppiata del genere? Una che potrebbe uccidere l’intera umanità in compagnia di uno spietato illusionista che odia la Mafia... » incominciarono a bisbigliare i ragazzi.
Qualche secondo dopo, gli arbitri entrarono in campo e diedero inizio al duello.
« Il vostro campo non ha subito modifiche per mano nostra e tutto quello che avete di fronte è a vostra disposizione. Tra qualche minuto, una teca di vetro vi tienerà al sicuro da eventuali attacchi ... »
« Eppure, io sento qualcosa di strano in lei ... » disse Tsuna tra sè e sè.
Quella sera Dino e Renee non erano presenti; erano ancora sulle tracce di Squalo mentre io ero quasi al termine del mio viaggio: forse avrei fato in tempo a vedere come andava a finire.
Mentre tutti si appostavano, i due partecipanti si guardavano negli occhi e il loro respiro era sincronizzato. Prima che la sfida incominciasse, entrò in scena un vecchio amico di Reborn: Colonello. Egli era venuto per confermare se Marmon fosse davvero quello che essi pensavano...
« Bene, ora possiamo procedere. Che il duello per l’anello della Nebbia: Marmon vs Etsuko Nakamura inizi ... Adesso!» dissero gli arbitri.
I due guardiani erano impalati e quello che si sentiva intorno a loro era la pressione. Improvvisamente, si sentì un leggero terremoto fino a far fuoriuscire qualcosa dalla Terra: una decina di colonne di lava si levarono al cielo, imperterrite, fino a far sgretolare il pavimento. Tutti quanti si spaventarono, tranne Marmon che intuì subito che avevano a che fare con la stessa arte...
« Non solo sei la persona più temuta, sai anche usare le mie stesse capacità. Allora questo scontro durerà un più del previsto » disse Marmon.
« Che succede, che succede?! » disse Tsuna terrorrizato.
« Calmatevi tutti quanti. Tutti voi conoscete questa tecnica... » disse Reborn.
In pochi secondi, tutto sparì e questo fece riafforare tante cose nella mente di Tsuna: Illusioni.
« Ma allora è veramente lui! » disse Tsuna.
« Di questo non ne sono sicuro, ma se è stato scelto come guardiano, dobbiamo saper sfruttare questo vantaggio a nostro favore » disse il tutor.
« Ma è impossibile! Lui è in prigione. Lo hai detto anche tu che è in un carcere di massima sicurezza del mondo della Mafia! E poi, lei non ha in mano nulla! » disse Tsuna confuso.
Dopo lo spavento, tutti iniziarono a sottovalutare le abilità di quella ragazza. C’era poco da dire: la vittoria dei Vongola non era da escludere.
Marmon attaccò spesso per far uscire allo scoperto la vera natura di Etsuko; alla fine apparve il Tridente degli Inferi, tra le sue mani, e questo confermò l’ipotesi di Reborn: restava un mistero se Etsuko fosse una sua pedina da manipolare o che abbia scelto di sua volta di far parte a questo gioco.
Ad un tratto, Marmon attaccò direttamente Etsuko. Ella perse l’equilibrio e lanciò in aria il tridente. In pochi secondi, esso tornò indietro, ma trafisse il corpo della ragazza; non aveva fatto alcuna smorfia di dolore o altro, ma questa immagine rimase impressa nella mente dei ragazzi.
« Non penso che questa sia un’illusione ... » disse Marmon.
Per un momento, pareva che fosse morta seriamente, invece qualcosa simile a una polvere entrò nel corpo del piccoletto sembrava che lo stesse soffocando dall’interno.
« ... Ti sembra così semplice farmi fuori? » disse una voce.
Tsuna sentì nuovamente i brividi, ma la sensazione era cambiata. Nessuno si era accorto della scomparsa del corpo, ma dietro Marmon apparve un’uomo con indosso l’anello...
« Quanto tempo Tsunayoshi... » disse.
« No... No! M-mukuro Rokudo?! » dissero tutti sbalorditi.
Marmon si allontanò di fretta e guardò negli occhi il ragazzo. Persino lui si sbarlodì di avere davanti a sè Mukuro in persona; credeva che fosse un’altra illusione, dopotutto il suo vero corpo non era fisicamente lì.
Questo mise a dura prova l’avversario e decise di liberarsi di una cosa che imprigionava il suo potere; la catena da cui si liberò nascondeva un ciuccio color indaco e entrò subito in risonanza con quello di Reborn e Colonello: davanti a loro vi era un’altro Arcobaleno.
« Allora non ti eri sbagliato Reborn... » disse Colonello.
« Già. Un’altro dei sette bambini più forti tra noi Arcobaleno il quale pratica l’arte illusoria: Marmon, ma il suo vero nome è Viper» disse Reborn con tono serio.
Il duello iniziò a farsi davvero pesante. Le illusioni diventavano sempre più impressionante e spaventose: I Varia non erano abituati a questo tipo di scontro e i Vongola ne avevano fin sopra i capelli delle illusioni.
Mukuro non aveva voglio di perdere tempo e incominciò a distorcere la realtà della stanza.
Nonostante Viper ce la stesse mettendo tutta, capì di non avere speranze contro di lui. Decise di darsi alla fuga, ma gli bastò un momento di distrazione per fregarsi da solo ...
Perse il controllo dei sensi e gli fu dato il colpo di grazia. Io arrivai alle porte della Kiyosumi appena in tempo, con il fiatone e mi diressi nell’unico posto dove vi era luce. L’arcobaleno perse e scappò appena in tempo, con le sue ultime energie, il più lontano possibile.
L’altra metà dell’Anello della Nebbia andò in mano a Mukuro che, pochi secondi dopo, scomparve dalla vista di tutti facendo riapparire Etsuko dal nulla. La ragazza si alzò e con le sue  forze si avviò verso l’uscita senza dire una parola. Tutti quanti erano scossi per quello che era successo, eppure il segno del tridente non si vedeva sul suo corpo...
In quel momento aprì la porta, vidi Etsuko davanti a me, accompagnati da Ken e Chikusa: i miei occhi erano sorpresi da tale vista ...
« Ma tu... » iniziai a dire.
« Sappi che non ti permetterò che il maestro ti insegni a usare le illusioni per chissà quali scopi, Hibari Kayla ... » disse Etsuko voltata di spalle.
Dopo questa frase, vidi l’Anello della Nebbia al dito della sua ragazza e poi la ombra sparì man mano che ella si allontanava.
Tutti quanti gridarono il mio nome e mi vennero incontro facendomi un sacco di domande e accennandomi come si era ribaltata la situazione...
« Con la vittoria di Etsuko, i Vongola si sono portati in vantaggio e ora è giunta l’ora di annunciare il prossimo incontro: domani, per il Vongola Ring della Nuvola si scontreranno Hibari Kyoya e Gola Mosca. Detto questo, siete liberi di andare ... » dissero in coro gli arbitri.
Xanxus mi osservò disinvolto e iniziò ad agitarsi un pochino. I Varia guardarono il comportamento del loro Boss finchè non disse qualcosa sottovoce...
« Conto su di te, Gola Mosca. Non deludermi... »
« ... inoltre ... » disse continuando a guardarmi mentre ci allontanavamo.
« ... Voglio quella ragazza ... Quella Kayla » disse in tono serio e impaziente.
Tra i Varia, i sorrisi si fecero beffardi e questo non era un buon segno. Oramai eravamo quasi al termine di questi duelli e queste due battaglie avrebbero deciso le sorti dell’intera Famiglia Vongola; mancava poco per il debutto di Tsuna per la battaglia del Firmamento.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Capitolo 28: Hibari Kyoya vs. Gola Mosca ***


Dopo il mio ritorno, venni informata degli ultimi avvenimenti e tirai un sospiro di sollievo. Nemmeno io mi sarei aspettata che Mukuro fosse diventato un guardiano di Tsuna ma ora, per merito suo, eravamo in vantaggio... Informai Reborn, Dino, Renee e Basil della situazione, ma per il momento non avevo ancora avuto notizie da Iemitsu sul Nono.
Il mattino seguente ognuno di loro aveva qualcosa da fare. Io feci un sopraluogo con Renee a vedere come procedeva l’allenamento di Kyoya e che qualche ora dopo andai a riposarmi per la stanchezza...
« Meno male che tutto si è risolto... » dissi socchiudendo gli occhi.
Poco dopo gli riaprì e trovai alla finestra Kyoya. Mi spaventai e caddi dal letto facendo un tonfo; alzai lo sguardo e mio fratello aprì la finestra scorrevole...
« C-che ci fai qui?! Come fai a sapere dove abito?! » dissi sudando freddo.
« Sono solo venuto a salutarti. È da qualche giorno che non ti vedevo...» disse Kyoya.
« A-ah sì?! » dissi balbettando.
« Stasera, sarai a vedermi insieme a tua sorella? » chiese in tono serio.
« Eh?! » arrosì per la confusione.
« ... Tsk. Sono perseguitato dal suo fidanzatino... Devo andare, ciao » disse scendendo e scappando in direzione della scuola.
Ero confusa e allo stesso tempo agitata. Perchè ad un tratto era diventato così socievole? O lo era solo con me!? Mi ributtai nel letto e nel tardo pomeriggio mi occupai dell’allenamento di Tsuna, insieme a Reborn e Basil. Oggi Tsuna non avrebbe assistito alla battaglia di stasera per ultimare le sue tecniche...
« Non mi aspettavo un miglioramento così precoce da te, Tsuna ... » dissi con un lieve sorriso.
« Grazie, ma non  mi sento motivato a combattere » disse il ragazzo tornando normale.
« Devi avere fiducia in te. È quella la chiave del successo e stai facendo grandi progressi. Tu devi diventare una guida, un degno erede per la Famiglia Vongola » dissi.
Tsuna sentiva lo stress fisico sul suo corpo, ma non poteva tirarsi indietro proprio ora. Poco dopo, dissi a Reborn che sarei andata a vedere la sfida di Kyoya e mi congedai, lasciando tutto nelle mani di Basil.
Mentre mi avviavo in direzione della Kiyosumi High School, sentì una presenza che mi seguiva. Poco dopo degli uomini in nero mi colsero di sorpresa e mi fecero perdere coscienza. Non so quanto tempo passó, ma quando mi risvegliai la prima faccia che vedi fu la sua: Xanxus.
Non capivo niente, a stento riuscivo ad alzarmi e infine persi i sensi, facendo uscire dalla maglia la catena dove tenevo appeso il Vongola Ring della Neve.
  • Alla Kiyosumi ...-
La sfida di stasera si era tenuta all’aperto: davanti agli occhi di tutti c’era un vero e proprio campo di concentramento. Kyoya vi era già al suo interno, in attesa dell’arrivo del suo avversario; quando vi arrivarono i Varia, entró in scena Gola Mosca.
« Dov’ è Kayla? Sta per iniziare il duello » chiese Dino.
« Non ne ho idea... Non risponde neanche al cellulare » disse la sorella preoccupata.
Una decina di minuti dopo, le Cervello iniziarono ad annunciare l’incontro ...
« Per la sfida di oggi, abbiamo ricreato le caratterische di un campo di concentramento, con mine piazzate in giro per il campo e armi pronte a sparare al minimo rumore. Il limite di tempo è di 30 minuti » dissero.
« Non penso che 30 minuti possano bastare a Kyoya ... » inicominció Dino.
In pochi secondi Gola Mosca, si alzó in volo e puntó verso mio fratello. Tutti quanti erano sbalorditi, ma all’improvviso bastó solo un colpo per metterlo K.O.
«... Quel pezzo di latta, aveva i secondi contati da un sacco di tempo » disse infine Dino con volto sereno.
Tutti il pubblico rimase senza parole, Kyoya raccolse la parte dell’anello mancante,  lo unì al proprio e lo restituì all’arbitro ancora a bocca aperta. Poco dopo, andó incontro a Xanxus per dichiarargli battaglia.
Xanxus si alzó in piedi e disse di voler sono andare a recuperare i resti del suo guardiano e di non interferire, ma quando entró tra i due di fu uno scontro feroce. Xanxus si limitava solo a infastidire mio fratello, ma ad un tratto Gola Mosca andó fuori controllo e inizió a considerare nemici chiunque gli stesse attorno.
Se non fosse stato per l’arrivo di Tsuna sul campo di battaglia, tutti quanti sarebbero stati spacciati.
Oramai era uno scontro senza senso e solo Tsuna rientrava nell’obbiettivo di Gola Mosca. Mentre i due combattevano l’uno contro l’altro Xanxus sembrava contento ... Cosa stava tramando?
Improvvisamente squilló il cellulare di Renee e ella rispose senza controllare chi fosse...
« Kayla! Dove sei? Qui sta succedendo un casino e... »
Qualcuno rispose, ma non ero io: la chiamata veniva dall’ Italia.
« Fermate il duello della Nuvola! » disse una voce.
« Ma chi ... Iemitsu!? » disse Renee sbalordita.
« Dentro Gola Mosca vi si trova... »
Ci fu uno scoppio terribile; Renee alzó lo sguardo e vide che i pezzi del Gola Mosca andarono in frantumi, ma alla fine qualcosa uscì da quel pezzo di latta...
« Non è possibile ... » disse Tsuna incredulo.
Reborn e Dino insieme ai suoi picciotti intervennero sul campo di battaglia, mentre Tsuna aveva gli occhi pietrificati.
« ... Il Nono!? C-che significa? » disse accasciandosi a terra tremante.
Il Nono Boss era in fin di vita e fu preso subito in custodia da Dino. Xanxus fece cadere la colpa su Tsuna per aver attentato alla vita del Boss, invece non era così. Tutti quanti sapevano quanto giocavano sporco, i Varia, ma non fino a questo punto ...
Una piccola Fiamma dell Ultimo Desiderio si accese per il Nono e mostró a Tsuna qualcosa: alla fine il Boss venne preso e portato in ospedale. Una voce gli disse che non era colpa sua e che sarebbe stato lui il vero erede della Famiglia Vongola... queste parole fecero ricredere Tsuna e guardó negli occhi Xanxus: questa ultima sfida avrebbe cambiato la generazione passata.
Le Cervello, nonostante fossero indipendenti dai Vongola e arbitri imparziali delle battaglie, decretarono come vincitore del Duello della Nuvola Kyoya e stabilirono immediatamente una condizione per la battaglia finale...
« A causa di questo spiacevole inconveniente, siamo costrette a cambiare il regolamento per la battaglia del Firmamento, dove non solo saranno messi in palio tutti e 6 gli anelli, ma sarà il Firmamento stesso a decidere chi sia il vero erede del Nono Boss. Il vostro campo di battaglia sarà l’intero edificio scolastico »
A sentire queste parole, Xanxus restituì la metà dell’ anello del Cielo. Tsuna si alzó in piedi e con sguardo serio, lo prese e andó via dalla scuola con i guardiani al suo seguito senza dire una parola.
Quella notte, la passai come ostaggio dei Varia e devo dire che era per niente divertente.

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Capitolo 29: L’inizio del duello decisivo ***


Quando ripresi i sensi, picchiai la testa con qualcosa: davanti a me vi erano delle sbarre d’acciaio. Mi guardai intorno e improvvisamente spuntó dal nulla la faccia di Belphegor e mi presi in colpo; rideva soddisfatto e a me veniva il voltastomaco solo a sentirlo...
« Sono curioso di sapere il perchè il boss ha voluto questa ragazzina » disse Bel osservandomi.
Ad un tratto il suo sorriso sparì dalle sue labbra e guardó attentamente il mio collo.
« Cosa hai appeso al collo? » mi chiese.
Guardai e in preda al panico, la nascosi in fretta dentro la maglia. Bel continuó a insistere di voler sapere cosa fosse e infine mi misi a urlare.
Levi entró e come dei bambini, incolpai Bel che stava tentando di sfilarmi la maglia. [...]
« Sapete chi sono io?! » dissi strepitando.
« Uhm... No. Forse Squalo ti conosceva... » disse Bel.
« Su Belphegor lasciala stare, prima che il Boss venga a sapere che siamo entrati nella sua stanza » disse Levi con sguardo preoccupato.
Poco dopo, essi se ne andarono. Una mezz’oretta dopo, arrivó Xanxus e mi sentì a disagio ...
« Cosa ci fa una come te con quella feccia di Tsunayoshi? » mi chiese siedendosi sulla poltrona.
Io mi limitai a non rispondere e Xanxus mi ripetè nuovamente la domanda. Alla fine si avvicinó e mi urló in faccia per la rabbia. Mantenni il sangue freddo e il respiro regolare...
« È stato il Nono Boss a mandarmi da lui » gli dissi.
« Il Nono? Ah ... adesso tutto mi è chiaro. È un vero peccato che quella feccia del tuo allievo ha picchiato a sangue quel povero vecchietto » disse sorridente.
« Come!? » dissi con gli occhi spalancati.
Non ci volevo credere. Perchè il Nono si trovava qui in Giappone? Iniziai ad agitarmi. Egli voleva solo farmi perdere la calma, ma io non gli credetti e mi voltai di spalle per non ascoltarlo.
« Domani sera, Tsunayoshi verrà cancellato una volta per tutte »
  • Il giorno seguente...-
Tsuna e gli altri si trovavano da Dino. Erano stanchissimi e Reborn non riusciva a contattarmi. Non era da me, sparire senza riferire niente a nessuno; per tutto il giorno, Tsuna si allenó e finalmente raggiunse gli obbiettivi il quale il Tutor mirava.
Il Nono sembrava non essere in pericolo di vita e questo fu un sollievo per tutti. L’espressione di Tsuna era più serena e finalmente si sentì pronto ad affrontare il suo destino: il suo obbiettivo non era diventare il Boss, ma impedire che lo diventasse Xanxus.
La sera, io venni portata ad assistere al duello finale; entrambi i membri si ritrovavano uno davanti all’altro. Gli anelli erano in mano all’organizzazione Cervello e furono portati nei luoghi dove ogni sfida ha avuto luogo; I Guardiani vennero scortati uno a uno dove hanno combattuto in precedenza e i non partecipi furono guidati in una zona protetta...
Le Cervello si appostarono davanti a Tsuna e Xanxus e iniziarono a spiegare come si sarebbe svolta questa battaglia.
« Come vi abbiamo già detto, siete liberi di muovervi per tutto l’edificio scolastico, sia dentro che fuori. Dovete riuscire a ottenere la metà dell’anello avversario e provare che il Firmamento vi accetti come erede della Decima Generazione. Riguardo ai guardiani, vi è stato installato per le varie stanze uno schermo dal quale potrete vedere come procede l’incontro e un sensore il quale dovete indossare... »
Mentre i guardiani indossavano quel sensore sul braccio, iniziarono a sentirsi pizzicati e stare male. Facevano fatica a stare in piedi.
« ... quest’ultimo è impregnato di un veleno che vi impedisce di muovervi come volete, ma puó essere rilasciato l’antidoto se inserite l’anello del vostro attributo nell’appostia fessura ... »
Alla fine Xanxus si spazientì delle spiegazioni e colpì Tsuna direttamente. Reborn intervenì in tempo per colpire l’allievo con la pistola e ridurre al minimo il danno subito. Nessuno capiva se le Cervello erano con o contro i membri, ma per lotte del genere per il potere erano a dir poco assurde...
« Che la battaglia per il Firmamento: Sawada Tsunayoshi vs. Xanxus incominci ora!! » dissero in coro.
Tsuna attaccó per primo. Si lanció contro Xanxus e sferró dei colpi molto potenti. Xanxus era molto resistente e al momento opportuno colse il ragazzo di sorpresa e sprigionó qualcosa dalla mano. Con la forza della fiamma, Tsuna devió l’attacco e andó a finire contro una parte della scuola che in pochi secondi fu polverizzata. Tutti i non partecipanti ne erano rimasti sbalorditi da tanta potenza e violenza in quel colpo; Tsuna si liberó dalla presa e si appoggió a un pilastro della scuola, ripartì all’attacco e scaraventó l’avversario dall’altro lato del campo.
Improvvisamenteuna scia di luce fu scagliata da Xanxus: si alzó un polverone e si notó che anch’egli possevedeva delle armi ... Questo sarebbe potuto diventare uno scontro molto pericoloso, se non si faceva qualcosa.
Negli altri campi di battaglia, tutti i guardiani erano paralizzati dal male e imploravano qualsiasi cosa pur di rientrare in gioco. Xanxus, grazie alla propulsione della sua arma, anche lui poteva muoversi in aria come Tsuna. Il Boss dei Varia, scaglió dei colpi potentissimi nelle zone dove vi erano i Guardiani del Fulmine e della Tempesta: fece cadere gli anelli nelle loro mani, grazie all’antidoto si liberarono e c’è chi andó a salvare la vita ai suoi compagni di squadra e chi aveva dei conti da chiudere con l’avversario. [...]
Quando aprì gli occhi, mi trovai in una stanza, legata alla sedia, con uno schermo davanti al naso. Stavo assistendo allo scontro tra Tsuna e Xanxus e ogni tanto cambiavano postazione per vedere la situazione degli altri guardiani... Le corde erano troppo strette e non riuscivo a liberarmi, dovevo aspettare che qualcuno passasse per i corridoi e mi aiutasse.
Intanto, nel giardino interno, Belphegor si stava dirigendo da Yamamoto, ma c’era qualcuno pronto a sbarrargli la strada: Kyoya. Tutti quanti ne rimasero stupiti, persino le Cervello lo erano. Con un colpo di tonfa, l’anello della Tempesta ritornó da Gokudera e Bel dovette trattenersi per un pó...
« Sarai anche in grado di resistere al veleno, ma non penso che resisterai a questo » disse Bel iniziando a laciare i coltelli.
Kyoya li schivó facilmente e a capire il trucco di quei coltelli. Incominció a recidere i fili e andó incontro a Bel che con un balzo si allontanó da lui ...
« Sai, hai la stessa espressione di quella ragazza con cui ho giocato ieri ... » disse Bel.
« Quale ragazza? » chiese.
« Una certa Kayla... » rispose il principe.
« Cosa hai fatto a mia sorella? » disse Kyoya infastidito.
« Ohh, è tua sorella? Accidenti, devo dire che è molto maledutata,sai? » disse Bel schiavndo i colpi.
« Mi piacerebbe stare qui a parlare di lei, ma ho altro da fare... » aggiunse correndo a gambe levate.
Renee, che era all’ascolto della conversazione, cambió completamente espressione e inizió a piangere. Aver sentito il fratello che mi aveva chiamato per la prima volta sorella gli riempì il cuore di gioia.
Poco dopo la battaglia di Tsuna inizió a spostarsi verso l’interno dell’edificio. Xanxus lo inseguì senza sosta, sparando colpi a caso e sfondando pareti e pareti ... Gokudera andó a salvare Lambo: sconfisse Levi e si diresse da Ryohei insieme al piccolo addormentato per via dell’etere. Con un pó di fatica, Kyoya andó da Yamamoto e tutti insieme si diressero dall’ultimo guardiano, ovvero da quello della Nebbia.
Nella palestra, il piccolo Marmon attendeva che qualcuno lo aiutasse. Poco dopo arrivó Bel e grazie a lui, l’Arcobaleno inizió a prendersela con Etsuko. Quando arrivarono gli altri guardiani, incominció una lotta per la liberazione della ragazza...
I due Boss giravano per tutto l’edificio, sentì che la loro presenza si stava avvicinando alla stanza dove vi ero io. In quel momento, incominciai a picchiettare sulla sedia, entrambi stavano discutendo e quando Tsuna sentì quei rumori che sembravano tenere il tempo di qualcosa, si fermó davanti alla porta. Quando Xanxus scaglió il colpo, io smisi di battere e Tsuna si scaglió di fretta da lì e il colpo andó contro la porta e rischiavo di essere presa in pieno. Il proiettile ruppe le corde e quando uscì dalla stanza, loro non erano più sul piano.

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Capitolo 30: La conclusione dei Vongola Ring Battle ***


Nonostante le ferite, scesi il prima possibile verso l’uscita più vicina. Arrivai vicino alla palestra, dove i membri dei Varia stavano combattendo contro tutti i guardiani. Sentì un formicolio e l’istinto  mi disse di andarmene via immediatamente; ci fu un’esplosione che fece saltare in aria la palestra. Tutti ne rimasero illesi, ma gli avversari erano fuggiti.
Intanto tra Tsuna e Xanxus, la battaglia sembrava non finire più. I non partecipi erano preoccupati e quando arrivó Dino in compagnia dei suoi uomini, Renee lo guardó stupita.
« Si è già ripreso? » disse.
Tutti si voltarono, videro Squalo, insieme agli uomini di Dino e ne rimasero sorpresi. Yamamoto fu contattato per essere avvertito e poco dopo tutti vi erano dentro il campo protetto.
Tsuna si distanzió dal suo avversario e inizió a mettersi in una posizione mai vista prima d’ora. Xanxus inizió a sentire l’agitazione sul corpo  e non credeva a quello che stava vedendo.
« Quella posizione ... No. Non ti permetteró di usare quella tecnica! » disse pieno di rabbia.
Si accanì ferocemente su Tsuna e venne scaraventato al suolo. Xanxus utilizzó il suo potere per far sì che non gli desse il tempo di proteggersi mentre io mi avvicinavo sempre di più a loro.
« Tu... non puoi... »
Improvvisamente il volto di Xanxus si riempì di vecchie cicatrici e si levó in aria preparandosi a dare il colpo decisivo. Tsuna era a terra, pieno di ferite e la fiamma sulla sua testa era sparita; quando arrivai Xanxus lanció il colpo e io urlai a squarciagola il nome di Tsuna come se fosse la fine.
In quel momento, il Vongola Ring della Neve entró in risonanza con le due metà dell’anello del Firmamento e un’esplosione di luce fece sparire il colpo sparato da Xanxus. Tsuna aprì gli occhi e il cielo era scuro. Poco dopo incominció a cadare qualcosa di freddo e andó a finire sul suo volto ...
« ... Neve? » disse pensando.
Tutti quanti erano impressionati: era una cosa poco probabile che la neve potesse cadere in piena primavera eppure non era un’illusione.
Le mie palpebre cedettero e svenni. Tsuna tornó automaticamente in Hyper Mode e si guardó intorno: Xanxus non capiva cosa era successo, tantomeno i guardiani. Tsuna si concentró nuovamente e si fiondó sull’avversario; tra i due c’era tanta tensione; si colpivano a vicenda e sprigionavano una fiamma talmente potente da mandare in tilt, per qualche momento, gli schermi.
Tutti erano tornati concentrati sulla battaglia, gli occhi erano puntati solo su loro due e infine si vide solo Xanxus, ma con le mani e le gambe completamente congelate.
« No! No! Non di nuovo...! » disse infuriato.
« Quelle cicatrici dimostrano che tu hai subito in passato questa tecnica, vero? Zero Point Breaktrough... » disse Tsuna con tono basso.
« Silenzio! » disse Xanxus.
Senza pensarci due volte, Tsuna lo congeló una volta per tutte e gli sottrae l’altra metà dell’anello, per poi unirlo al suo.
Appena lo indossó, l’anello sprigionó una fiamma pura e sentì la forza pervadere il suo corpo. Il Firmamento aveva accettato il suo sangue ...
« Tsuna ha vinto » disse Reborn con un lieve sorriso.
La barriera, intorno a loro, si infranse e tutti quanti si diressero da Tsuna. I guardiani si occuparono dei membri dei Varia e tutti quanti andarono sul campo di battaglia. Le Cervello vi osservarono Xanxus congelato e poco dopo Tsuna e i guardiani, grazie al potere degli anelli, scongelarono il Boss dei Varia; egli era furioso, ma le Cervello non potevano aspettarsi un’avvenimento del genere. Poco dopo dichiararono il risultato...
« I legittimi successori dei Vongola sono Tsuna e i suoi guardiani » dissero.
Tutti strapparono un sorriso e il piccolo Boss si sentì molto affaticato.
« Kayla... »
Appena sentirono il mio nome, notarono il mio corpo a pochi metri da essi. Tutti corsero da me; l’unica cosa che ricordai erano delle parole poco chiare.
Alla fine nessuno si ricordó cosa accadde il giorno seguente. A tutti era parso solo un sogno...
Io fui ricoverata in ospedale; pochi giorni dopo, incominciai a ricordare poco a poco quello che era accaduto. Renee mi era sempre stata accanto e un giorno che tutti volevano venire a sapere come stavo, accadde una cosa insolita: Kyoya era entrato nella mia stanza, socchiudendo la porta. Tutti si misero a origliare la conversazione...
« Kyo-san... » disse Renee alzandosi in piedi.
« Ciao » disse Kyoya.
« Ciao... » risposi.
« Come ti senti oggi? Ho saputo che oggi ti rimettono » disse Kyoya con tono basso.
Io annuì e continuai a guardarlo negli occhi. Non ce la facevo più a tenermi tutto. Dovevo dirglielo, dovevamo dirglielo ... Presi coraggio e incominciai a parlare.
« C’ è una cosa che devo dirti... da tempo » dissi.
«So che sarà difficile accettarlo su due piedi, ma è così ... Io e Renee ... »
« Nee-chan » disse Kyoya interrompendomi.
Io e Renee lo guardammo negli occhi.
« È da quando che ti sei presa cura di me che ho ricordato di  avere due sorelle maggiori. Ho sempre pensato che non vi avrei mai conosciuto »
Improvvisamente mi alzai dal letto e corsi tra le braccia di mio fratello in lacrime. Quella scena fece commuovere i presenti. Questa era la prima volta che vidi mio fratello sorridere, anche se lievemente; ora potevo ricominciare a credere in un futuro migliore, con un peso in meno sul cuore ... [...]
Ci fu una grande festa per la mia uscita dall’ospedale, ma anche per la nostra vittoria contro i Varia e questo lo sapevano solo un gruppo ristretto di persone. Tutto sembrava essere tornato alla normalità: dopo il ritorno di Iemitsu dall’ Italia, La CEDEF, io e mia sorella compresa, riaccompagnammo il Nono nella sua patria. Dei Varia non si  seppe nulla, di  dove fossero o cosa stessero facendo, ma penso che le nostre controversie si sarebbero calmate ... almeno per un pó di tempo.
Nessuno sapeva ancora del Vongola Ring della Neve, ma non avevo intenzione di tenerglielo nascosto ancora per molto, ma ... non avrei mai immaginato che dopo il mio rientro dall’Italia, non trovai più nessuno...

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Capitolo 31: Le diversità di due mondi ***


Tutto era incominciato così.
Quando tornai in Italia insieme alla CEDEF e mia sorella per sostenere Vongola Nono, rimasi lì in loro compagnia per sistemare qualche piccola faccenda. La sera prima del mio ritorno, mi arrivarono un sacco di auguri da parte di Reborn e degli altri: esatto, io avevo compiuto 18 anni e finalmente sentivo la sensazione di essere diventata più matura.
Ci eravamo ripromessi che quando sarei tornata avremmo festeggiato in grande stile, ma quel giorno non ci fu alcun festeggiamento...
  • Durante il mio viaggio ... –
« Tsuna! Tsuna! Sono giorni che sei rinchiuso in camera. Esci un pochino ... Almeno porta Lambo e I-pin al parco! » disse la madre.
« Uff... D’accordo, mamma. Torno stasera... » disse Tsuna preparandosi.
Erano le 15.30  in Giappone, Tsuna portó i bambini a fare una passeggiata al parco e per caso, si imbattè in Kyoko e Haru di ritorno dalla pasticceria. Poco a poco arrivarono tutti quanti: Hayato, Takeshi, Ryohei e Reborn. Era insolito che si fossero dati tutti appuntamento al parco; Lambo, come al solito, inizió ad attaccar briga con il Tutor e egli, per farlo azzittire, lo colpì con una roccia. Dai capelli di Lambo uscì il Bazooka dei 10 anni e nel momento giusto arrivó Etsuko inseguita da mio fratello.
« ... Non so il perchè tu ce l’abbia tanto con il maestro, ma non ti permetto di insultarlo così...! » disse Etsuko.
La ragazzo si accanì contro Kyoya e uno dei suoi tonfa voló in aria andando a colpire il Bazooka. Quell’arma era fragile di suo, ma un colpo del genere aggravó la situazione: esso esplose e si espanse per un raggio di 10 metri circa e tutto il gruppo ne venne coinvolto. Essi stavano viaggiando nel tempo, precisamente nel futuro di 10 anni dopo; tra gli urli e gli schiamazzi, finalmente toccarono il suolo: era quasi il tramonto e tutto il branco si era disperso in zona.
« Che botta... » disse Tsuna cercando di alzarsi.
« Eh? Reborn? » disse il ragazzo guardandosi intorno.
« Reborn! Ragazzi dove siete finiti!? » incominció a urlare.
In preda al panico, egli inizió a muoversi. Entró dentro il boschetto davanti a lui e corse senza mai riprendere fiato. Saltó, cadde, inciampó in giro per le strade finchè non si imbattè in Yamamoto e Reborn. Tsuna era spaventatissimo e con un pó di tempo la maggior parte si ritrovó. Kyoko e Haru insieme ai piccoli Lambo e I-pin non capivano cosa fosse accaduto, Yamamoto trovó Gokudera e sempre durante la maratona, Tsuna inciampó per l’ennesima volta.
« Tsuna! » dissero gli amici. « Va tutto bene? »
« Ahia... S-sì, ma dov’è che ci troviamo e... »
Improvvisamente il piccolo Boss si ammutolì. Davanti a loro vi era una cassa di legno color mogano e sopra lo stemma dei Vongola. Tutti i presenti si azzittirono per qualche momento, ma qualcosa gli diceva di non aprirla: essa avrebbe potuto sconvolgere la loro fragile mente.
Tsuna voleva, inconsciamente, aprirla, ma una voce poco lontana da loro lo interruppe: un’uomo, alto, vestito bene, capelli color grigio e una valigetta 24 ore fece spalancare gli occhi ai presenti.
« Ma tu sei... » disse Tsuna tremante.
« D- Decimo ...? » disse.
Era una cosa tecnicamente impossibile: due entità della stessa persona che si incontrano nel futuro avrebbero potuto aprire un varco interdimensionale il quale potrebbe cambiare il corso della storia e portare il mondo a una fine di proporzioni epiche... [...]
Avevano davanti a loro Hayato Gokudera 10 anni dopo, ma la cosa più sbalorditiva era che il loro Hayato non vedeva ne sentiva il se stesso del futuro: che sia stato per via dell’esplosione del Bazooka?
« Non ho molto tempo per spiegarvi, ma dovete fare fuori questa persona quando tornerete nel vostro passato! Si chiama Irie Shoichi, voi tempo fa l’avete conosciuto. Se non fosse per lui a quest’ora Byakuran non continuerebbe a distruggere decine e decine di Famiglie in poco tempo...! » disse Hayato.
Reborn si allarmó e c’è chi capì una parte della situazione e chi no.
Improvvisamente il Gokudera del futuro sparì davanti ai loro occhi e apparì qualcun’altro: una persona mascherata che attentó alla loro vita. Se non fosse stato per Reborn, lo sconosciuto non avrebbe esitato ad ucciderli. Si presentó alle persone con il nome di Lal Mirch e li condusse nel covo segreto dei Vongola.
Ci impiegarono tutta la sera per cercare la base segreta, ma senza risultato. Le ragazze erano esauste e ancora avevano la mente confusa. Durante il tragitto riscontrarono problemi, ma con l’intervento di rinforzi tutti quanti arrivarono sani e salvi a destinazione. Le ragazze furono accompagnate dalla donna, insieme ai bambini, a fare un bagno caldo mentre Tsuna e gli altri andarono a discutere in una stanza. [...]
« Permettetemi di spiegarvi la situazione, ora » disse Lal Mirch.
« I Vongola, attualmente si trovano in una situazione di massima allerta. In questo futuro, c’è una famiglia così potente da essere riuscita a distruggere la Base Operativa due giorni fa... Come siete ora, voi siete poco inesperti e non sapete cosa sono le Box Heiki (o Scrigni). Queste piccole scatole sono alimentate dalle fiamme dell’ Ultimo Desiderio di vari tipi di attributi. Gli anelli cambiano in base al grado di purezza e, notando bene, voi siete venuti qui insieme ai Vongola Ring del vostro passato; io vi posso insegnare lo stile di combattimento di questa epoca. Come Consulente Esterno della Famiglia Vongola è sempre stata mia responsabilità allenare le persone come voi, in modo che il giorno che ci scontreremo con i Millefiore, non avremo tanti problemi. Per ora vi chiedo solo di cercare di riunire il prima possibile i guardiani dispersi, poi vedremo cosa si puó fare »
« Ho solo una domanda ... » disse Gokudera.
« Perchè sono l’unico a non aver visto con i miei occhi il me stesso di quest’epoca? »
« Io ho una supposizione » intervenne Reborn.
« È probabile che durante l’esplosione, essa abbia causato un blocco indeterminato del tempo, il quale i voi stessi di quest’epoca non sono arrivati nel passato, e questo è uno dei primi motivi del perchè nessuno è ancora ritornato e poi il tempo stesso non vi permette di avere contatti con i voi stessi di questo mondo » disse Reborn con tono basso.
« E invece che fine hanno fatto tutti? Mamma, papà ... Kayla! » disse Tsuna agitato.
« Non abbiamo più avuto contatti con nessuno, nemmeno con gli alleati da quando la base è  stata distrutta... » disse una persona aprendo la porta.
Tutti , guardando l’uomo che era entrato, notarono che aveva strette somiglianze con Yamamoto, il quale non riusciva a vedere chi avesse parlato.
« L’unica cosa che siamo riusciti a sapere che, forse i tuoi genitori, sono vivi, ma Kayla Hibari è stata data per dispersa da almeno 6 mesi » disse Yamamoto con tono basso.
Tsuna rimase incredulo a quelle parole e la notte non riusciva a prendere sonno per la tensione.
  • Quella stessa sera, ma in Italia... –
« Byakuran-san... » disse una voce femminile bussando alla porta e  entrando.
« Uhm? Chi siete? » disse l’uomo girato di spalle.
« Sono Kayla H., Classe A, faccio parte della settima squadra del Fior del Cotone dei White Spell »
« Ohh... Kayla-chan! Pensavo che non saresti più venuta da me » disse l’uomo girandosi verso di me.
Era alto, capelli bianchi, occhi color viola e un segno particolare sotto l’occhio sinistro. Egli si alzó e mi venne incontro con un sorrisetto.
« Sono venuto solo per... consegnargli i miei rapporti » dissi con tono basso.
« Lascia stare i rapporti, solo per stasera... » disse prendendomi per mano.
Mi strattonó e finì tra le sue braccia. Sussultai per un momento e inizió a sussurrarmi nell’orecchio...
« Lo sai di essere una ragazza molto speciale, vero? » « Sono davvero felice che tu sia venuta di tua spontanea volontà da me, dai Millefiore ... »
Aprì leggermente la cerniera del mio giubotto e con due dita, tiró fuori una catena che tenevo al collo con su qualcosa.
« Non tutti hanno la fortuna di sapere dell’esistenza del tuo Vongola Ring della Neve, sai? »
Quando mi lasciai dalla sua stretta, senza mostrar alcuna smorfia, mi congedai e andai nella mia stanza. Byakuran si comportava così solo per farmi agitare e ci riusciva anche bene! Non lo sopportavo, eppure non capivo mai il suo comportamento... Io desideravo solo che questa “Caccia ai Vongola” finisse il più presto possibile. Non avevo più intenzione di spargere altro sangue per dimostrargli la mia fiducia.

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Capitolo 32: L’entrata dei Black Spell ***


Il mattino seguente, Kyoko e Haru si erano prese la briga di preparare la colazione a tutti; più tardi Reborn le portó a parlare della situazione in cui si trovavano, ma senza troppi dettagli. Lo Yamamoto del futuro decise di portare a fare un pó di ronda, Tsuna e i guardiani, andando verso il centro della città: era ancora presto e il luogo, ai loro occhi, era molto diverso da come lo conoscevano.
Ad un tratto ci fu un’esplosione poco lontano da loro. Dall’entrata principale di un’ edificio, vi uscirono quattro persone: Tsuna li riconobbe subito...
« Lambo e I-pin? Kyoko e Haru!? Cosa ci fanno lì?! » disse allarmato.
Pochi secondi dopo, notó che erano le loro versioni future e su nel cielo due ombre parevano volare ...
« Cosa ne facciamo di questi moscerini? » disse uno.
« Uccidiamoli in fretta, fratellone » disse l’altro.
I due si accanirono su di loro, alzarono un polverone, dal quale apparve Yamamoto che bloccó il colpo appena in tempo. Iniziarono a scontrarsi mentre Tsuna e Gokudera non sapevano cosa fare. Il loro Yamamoto sentendo il pericolo, portó via i ragazzi da lì mentre l’altro nemico non rimase con le mani in mano: andó alla riscossa e con un colpo divise quel gruppo. Tsuna non ci pensó due volte: andó in Hyper Mode in soccorso dei suoi amici e anche lui ingaggió una battaglia.
« Ascoltami Gokudera...! » disse Yamamoto.
« Come ha detto Lal Mirch ieri sera, dovete saper aprire uno Scrigno con la fiamma dell’ Ultimo Desiderio. Io so che il te stesso di quest’epoca ne teneva uno dentro la valigetta! Prendila! » disse tenendo impegnato il nemico.
Gokudera, con in mano la valigetta, la aprì e trovó quello che Yamamoto gli aveva detto. Egli disse di visualizzare la fiamma dentro di sè e di trasformarla in determinazione; fu una cosa complicata, ma ci riuscì. Entrambi inserirono la fiamma nello scrigno e grazie alla loro potenza, riuscirono a far ritirare il nemico, mentre, Tsuna con qualche problemino anche lui vinse, per il momento. Improvvisamente anche le versioni future scomparsero dalla loro vista; Yamamoto riprese coscienza e i 3 rimasti tornarono alla base prima che potessero cacciarsi in altri guai.
  • Alla base dei Millefiore, in Giappone...-
« Signor Irie... » disse una voce.
Due ragazze molto “simpatiche” e di nostra conoscenza, entrarono nella stanza di un superiore per riferirgli di un’incidente accaduto in pieno mattino nei pressi della città a causa della Terza squadra dei Millefiore: Gli Alphelandra, classe Black Spell. L’uomo si alzó dalla sua postazione e, insieme a loro, si diresse dal capo della Terza squadra: Gamma del Fulmine, molto conosciuto tra le squadre per le sue fantastiche doti in battaglia.
« Irie Shoichi, le do il benvenuto nella Base Melone. È stata una mancanza di supervisione, il disguido dei miei uomini. Li puniró io personalmente per il disturbo recato... » disse l’uomo inchinandosi.
« Bene. Le lascio la questione nelle sue mani, ma qualsiasi informazione sente sui Vongola deve venire a riferirmelo. È suo dovere come capitano... » disse Shoichi.
Dopo il congedo, da dietro le quinte, i Black Spell si fecero quattro risate: tra i White e Black Spell non c’era un buon feeling e questo non faceva di loro una Famiglia unita...Tra di loro trapelavano troppi segreti.
  • In Italia...-
Mi ero alzata di buon ora, per preparare delle pratiche da portare negli archivi. I capitani delle altre squadre, erano troppi gelosi del mio rapporto con Byakuran-san e questo mi faceva cattiva pubblicità. Nessuno mi aveva mai visto all’opera, in combattimento: la mia vita sociale era avvolta nel mistero... Finito di sistemare le pratiche, uscì e passai davanti alle stanze private del capo. Ogni volta che vi passavo, mi saliva il cuore in gola; stavo per passare l’ultima stanza finchè qualcuno mi colse da dietro le spalle, mi prese, mi tappó la bocca e chiuse immediatamente le porte.
« B- Byakuran-san!? » dissi spaventata.
« Shh. Altrimenti mi trova... » disse sottovoce.
Socchiudendo la porta, un’uomo molto giovane stava correndo da destra a sinistra e viceversa alla ricerca del Boss...
« Chi è? » gli chiesi.
« Un nuovo arrivato. Si chiama Leonardo Lippi alias Leo-kun. È della classe F e mi sto divertendo un pochino con lui » disse con un sorrisino.
Non mi sembrava ancora vero che gli piacesse ancora giocare a nascondino, a quest’età. Quando il piano tornó tranquillo, mi prese per mano e ci rinchiudemmo nel suo ufficio. Non indossava ancora la divisa: era scalzo, una maglietta senza maniche nera e pantaloni scuri larghi; doveva essersi svegliato da poco... [...]
Tornai da lui con un vassoio di thè fumante al bergamotto e notai una montagna di dolci sul tavolino. C’era di tutto: marshmellows, caramelle, brioche, torte ecc. C’erano persino i miei dolci preferiti: i Dorayaki al cioccolato.
« Siediti accanto a me, Kayla-chan » disse.
Quando mi sedetti, lo guardai mangiare con gusto. Invece a me continuava a passare l’appetito...
« S-se non le dispiace, io avrei delle cose da fare... » dissi cercando di andarmene.
« Ho una cosa da chiederti » disse immediatamente.
« Ricordi che domani abbiamo due impegni importantissimi? »
Io annuì e gli risposi tranquillamente.
« C’è un meeting con i capitani di tutte le squadre alle 13 e una festa nel salone principale della sede con persone di alto grado... »
« Hai buona memoria, eh? Già, proprio così. Mi piacerebbe che tu mi accompagnassi domani sera » disse rimpinzandosi.
« Come?! M-ma Byakuran-san...! » dissi alzandomi di colpo.
« Insisto. E non voglio obiezioni... Avró degli annunci importanti da fare e tu sei compresa in una di essi » disse guardandomi con la coda dell’occhio.
Deglutì la saliva e mi sedetti nuovamente senza fiatare. Byakuran prese un Dorayaki, lo spezzettó e incominció a tentarmi a mangiarlo; io mi trattenni, ma stavo per scoppiare dentro ...
« N- non ce la faccio...! » pensai.
Alla fine cedetti e iniziai ad agitarmi davanti a lui; mi mise il pezzetto in bocca e poi scoppió a ridere...
« Ahahah, sei così carina quando arrossisci. È davvero raro che io riesca a tirare fuori la vera te » disse a pochi centimetri dal mio volto.
Corsi via dalla stanza chiedendo perdono e andai in bagno e immergere la faccia nell’acqua fredda. Mi guardai allo specchio e continuai a ripertermi perchè avessi aderito al piano di quell’insensato di mio fratello: era solo colpa sua, se mi ero trovata in questa situazione!

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Capitolo 33: Il centro dell’attenzione ***


Erano le otto di sera. Andai a mangiare in camera mia perchè non volevo vedere nessuno; quando accendevo il pc, mi continuavano ad arrivare E-mail in alfabeto Morse e questo era un vantaggio: nessuno si ricordava più dell’esistenza di questa lingua e tutti i miei mittenti erano anonimi o si firmavano con sigle assurde per facilitarmi la memoria a ricordare chi fossero. [...]
Il giorno dopo, andai di fretta nella sala riunioni. Controllai se non fossi arrivata in ritardo e notai che mancavano alcuni capitani; presi un registro e in cinque minuti vi arrivarono anche i restanti... Stavo per andarmene finchè non sentì un capitano alzare la voce.
« Come il capitano e vice capitano della Settima Squadra non possono venire?! » disse uno.
« Qualcuno mi vada a cercare il vice vice capitano... » disse Byakuran.
Una persona uscì dalla stanza e mi portó dentro. Avevo gli occhi spalancati; mi sentivo come se fossi in trappola e pronta ad essere attaccata da belve feroci...
« Siamo appena stati informati che i tuoi superiori non sono ancora rientrati alla base, giusto? »
« S-sì. Mi hanno riferito che rientreranno stasera... » dissi deglutendo.
« Hhm. Vieni qui ad ascoltare la riunione. Quando hai del tempo gliela riferirai » disse Byakuran.
Mi andai a sedere nell’unico posto vuoto riservato al mio capitano e rimasi in silenzio. Incominciarono a discutere di quanto sia difficile eliminare la Famiglia Vongola e altro. Ascoltai attentamente ogni singola parola finchè il discorso si spostó su qualcosa di insolito.
«... C’è un’altra cosa: vi ho convocato anche per questo. Prestate attenzione... »
Gli schermi si accesero e sul desktop apparirono informazioni e dettagli su qualcosa...
« Non è possibile... » disse uno.
« Eppure le informazioni riferite dalla Terza Squadra sono attendibili... » disse un’altro.
Mentre scorrevo le immagini, incominciai a tremare...
« ... È assurdo che la Famiglia Vongola sia arrivata in quest’epoca grazie un viaggio nel tempo!? » dissero tutti in coro.
I capitani erano confusi; tirarono fuori ipotesi riguardo al leggendario Bazooka dei 10 anni tramandato di generazioni dalla Famiglia Bovino, tecnologie simili in mano ai Vongola ecc.
Io non fiatai. Eppure io lo sapevo, ma rimasi sconcertata che l’intera Famiglia di Tsuna del passato si potesse trovare in quest’epoca.
« Grazie alle ricerche di Sho, abbiamo saputo che questa notte la Terza Squadra era in ricongnizione e si è ancora scontrata con loro. Hanno pure confermato che Hibari Kyoya ha dato del filo da torcere a Gamma ... » blateró Byakuran.
Appena sentì il nome di mio fratello, mi sentì sprofondare: che cavolo aveva in mente?!
« ... Ma non ti preoccupare Yuni-chan. Il tuo cavaliere è sano e salvo » disse sorridendo.
Dall’altro lato del tavolo, vi era una ragazza, nonchè il secondo Boss della Famiglia Millefiore: la principessa Yuni. Si narrava che la famiglia di Yuni ha una storia di antenati, i quali uno di essi diventó uno dei sette bambini più forti del mondo: un’ Arcobaleno. [...]
« Quindi, cosa dovremmo fare? Sterminarli? » disse uno.
« Sciocchi... » disse qualcun’altro.
Tutti si girarono verso quella voce. Io e Sho eravamo gli unici a non sopportare il capitano dell’Ottava Squadra: Glo Xinia.
« ... L’obbiettivo è un’altro e questi Giovani Vongola ce la stanno offrendo su un piatto d’argento: I Vongola Ring! » disse Glo.
« Ohh... vedo che ci sei arrivato, Glo-kun » disse Byakuran contento.
« Boss, non vorrà... » incominciarono tutti.
Sopra di noi, scese una lastra di pietra, il quale vi erano già incastonati i cinque ciucci degli Arcobaleno. Io rimasi impassibile, ma allo stesso tempo ero preoccupata.
« Già. Quello che voglio ottenere è la chiave del potere supremo: Il Trinisette »
[...]
Dopo il meeting, passai il pomeriggio a consegnare il rapporto di quello che avevo ascoltato alla riunione. La lasciai nella stanza del mio superiore e poi me ne tornai in camera; quando accesi la luce, Byakuran era seduto sul divano ad attendermi. Io mi ero pietrificata dallo spavento: Perchè era in camera mia?!
« B- Byakuran-san! » dissi.
« Sei arrivata. È da un quarto d’ora che ti aspettavo... » disse sorridendo.
« Ha bisogno di qualcosa? » gli chiesi rossa in volto.
« No. Ero solo  curioso di sapere perchè oggi non hai indossato il tuo Vongola Ring della Neve... » disse.
« P-perchè non volevo che entrasse in risonanza con il vostro Mare Ring e il ciuccio di Yuni-sama... » dissi in tono basso.
« Hhm. Quasi dimenticavo che il tuo anello ha un pó le caratteristiche come quelle del Firmamento. Infatti essa è in grado di riprodurre la stessa tecnica del Primo Vongola, nonchè è l’unico che puó aprire gli scrigni di qualsiasi attributo » disse avvicinandosi a me.
I due anelli entrarono in risonanza e sfoggiarono fiamme di color arancio e azzurre.
« Già. Queste due fiamme sono attirate l’uno dall’altro: come noi due » disse sottovoce.
« Ehm... Devo prepararmi! » dissi cercando di sviare l’argomento.
« Oggi ho visto che il capitano dell’ Ottava Squadra, è partito... » dissi allontanandomi da lui.
« Sì. L’ho spedito da Sho-kun alla ricerca dei Vongola Ring » disse con calma.
« Oh... ehm... Se non le dispiace, mi preparo. Non voglio fare brutta figura in sua compagnia... » dissi imbarazzata.
Byakuran sorrise e se ne andó chiudendo la porta. Sentivo le gambe cedermi dalla paura...
  • Quella sera... -
Il salone era illuminato, entravano un sacco di persone di fama e rispetto e tutto era decorato e imbandito come le classiche feste dei ricconi.
Byakuran era in mezzo alla folla che rideva e conversava: pure  i capitani delle altre squadre erano state invitate. Yuni-chan non era voluta venire e io ero al piano superiore che non me la sentivo di scendere; aspettai qualche minuto, presi coraggio e scesi dagli altri. Per un momento, tutto il salone aveva gli occhi puntati su di me: indossavo un’abito blu, senza spalline, qualche increspatura alla fine del vestito con i tacchi, una borsetta abbinata e i capelli semi raccolti.
Andai a prendere un calice di champagne e qualcuno mi prese per mano: era Byakuran che mi portó da alcune persone...
« Piacere di conoscervi. Il mio nome è Kayla H. classe A, vice vice capitano della Settima Squadra del Fior del Cotone » dissi con leggero sorriso.
« Oggi mi accompagna lei e devo dire che l’ammiro molto. Si distingue bene rispetto agli altri capitani... » disse Byakuran agli invitati.
« È proprio una splendida donna. Una come lei al fianco del signor Byakuran è una rassicurazione per la Famiglia Millefiore » disse uno.
Ci furono i balli, le risate, le conoscenze e tanto divertimento alla sede. A metà serata, il capo inizió ad annunciare dei fatti importanti. Tutti erano attenti e applaudivano, finchè mi giunse qualcosa alle orecchie...
« ...Come sapete, stasera ho fatto conoscere, a molti di voi, qualcuno di speciale per me il quale ho una cosa da dire. Ci ho riflettuto per giorni e settimane e sono giunto alla conclusione che voglio il vice vice capitano della Settima Squadra dei Millefiore sia a mia completa disposizione: da questa sera, lei diventerà la mia “ Fedele Servitrice ” che proteggerà i Boss » disse.
Tutti i riflettori e l’attenzione si erano spostate solo su di me e Byakuran. Per “ Fedele Servitrice ”, lui intendeva “ Braccio Destro ”, stargli incollato ogni singolo momento come farebbe una fidanzata gelosa! Pensate quello che vi pare, ma lui mi aveva scelto come sua protettrice!
Non ci volevo credere. Non mi sarei mai aspettato una scelta del genere da lui; questo mi aveva davvero spiazzato.

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Capitolo 34: Glo Xinia vs Etsuko Nakamura ***


  • Giappone, ore 17, nei pressi di Kokuyo Land ... –
Etsuko era in piedi, davanti alla finestra che osservava il cielo. Si sentiva fuori posto: intuiva che non era il suo mondo, eppure, intorno a lei sentiva una presenza impassibile, ma che non riusciva ne a vederla ne a sentirla.
« Mukuro-sama... Dove siete finito... Perchè non sento la vostra presenza? » disse Etsuko guardando la sua mano.
Il suo Anello della Nebbia era protetto da  qualcosa che pareva ghiaccio, ma a contato con la sua pelle non era freddo.
Improvvisamente, le tende mezze strappate, iniziarono a svolazzare e a battere; il vento soffiava forte e poco dopo scese una pioggia scrosciante. Eppure, fino a qualche momento, fa c’era bel tempo. Etsuko sentiva ancora quella presenza vicino a sè; dentro la stanza vi entró una specie di ibrido simile a un gatto munito di ali e ricoperta di fiamme blu. I suoi occhi erano fissi sull’animale e poco dopo vi entró un’ uomo brutto e capelli color porpora a caschetto: indossava la divisa bianca dei Millefiore e degli occhiali da vista piccoli e sottili; egli era il capitano dell’ Ottava Squadra Glicine: Glo Xinia.
« Bene, bene, bene... » « Non mi sarei mai aspettato che le informazione fossero corrette, ma ora ne ho la conferma » disse Glo.
« Chi sei? » disse Etsuko con tono basso.
« Glo Xinia. E tu sei Etsuko Nakamura, dico bene? » disse l’uomo con un sorriso inquietante.
Egli si avvicinó alla ragazza e l’afferró per un braccio. La ragazza si dimenó e si allontanó con sguardo pieno di rimprovero.
« Come immaginavo. Il tuo Vongola Ring è protetto da qualcosa, il quale fa in modo che non venga captato dai radar » « Sai, pensavo che avrei visto la tua versione del futuro che è più matura di te ... Bah ... mi devo accontentare » disse Glo.
« Non ti avvicinare! » disse Etsuko tirando fuori il Tridente.
Ella scaglió delle illusioni su di lui, ma senza alcun affetto. La sua mente non veniva condizionata. Lui rideva e il suo partner si preparó per attaccarla.
« Le illusioni... Da quanto tempo che non vedevo delle riproduzioni così “reali” ... Ah sì... Da quando ho sconfitto e ucciso Mukuro Rokudo! » disse con un ghigno.
Queste parole colpirono la mente fragile della ragazza. Improvvisamente qualcosa colpì violentemente l’uomo facendolo cadere di faccia.
« Non ti permetto di inventare frottole sul mio maestro » disse una ragazza.
Glo Xinia aprì gli occhi: non ci credeva a quello che aveva davanti agli occhi.
« Come è possibile?! D- due Etsuko?! » disse l’uomo confuso.
Entrambe le ragazze non capirono quelle parole e si guardarono. Allora era la loro se stessa, quella presenza che sentivano affianco uno all’altra, ma che non riescono nè a vedere nè a sentire.
« N-no... È solo una banalissima illusione, non ci sono dubbi » disse Glo alzandosi.
L’ Etsuko del futuro cercó un modo per farsi notare dalla se stessa del passato. Si avvolse un pezzo di tenda intorno al braccio e lo fece svolazzare davanti a lei. La ragazza, notando quel pezzo di stoffa che stava lasciando la stanza, lo inseguì e Glo, infuriato, li seguì a ruota.
Corsero da un punto all’altro del piano: disorientarono il loro nemico e raggiunsero un livello inferiore dell’ edificio. Scesero degli scalini e si sistemarono temporaneamente lì; Etsuko vide il velo scendere fino al piano sottostante e poi ritornare con in mano un bastoncino e inizió a scrivere qualcosa sul terreno. La ragazza incuriosita, andó a vedere cosa stesse scrivendo: ella gli spiegó la situazione in questo futuro, il motivo del perchè doveva tornare dai suoi compagni del passato e di non preoccuparsi del maestro Mukuro, perchè quello che ha detto Glo non era vero.
Alla fine, il Millefiore raggiunse le due ragazze e fece scagliare la sua Box Heiki su di loro. Etsuko, con il tridente, lo ferì lievemente e poco dopo ella incominció a sentire la voce del suo maestro. Mentre la ragazza lo chiamava, Glo sorrideva  voleva gustarsi la sua eliminazione poco alla volta; appena gli occhi di Etsuko incrociarono quelli dell’animale, egli mutó leggermente. Gli guardó attentamente e non ci poteva credere: la sua Box Heiki mostrava un’ occhio blu e uno rosso con su l’ideogramma n. 6, la fiamma che avvolgeva l’animale da blu diventó color indaco.
Quello scrigno era stato posseduto da Mukuro Rokudo. Egli ordinó alla ragazza di tornare in superfice e gli diede delle dritte per aiutarla a sconfiggere Glo. Il ghiaccio che avvolgeva l’anello si sciolse e da quel momento, tutti i radar degli alleati che quelli dei nemici, captarono il segnale [...]
Mukuro non era al meglio delle forze, ma grazie all’aiuto di Etsuko, le sue illusioni diventarono qualcosa di molto potente.
Glo Xinia aprì un’altro scrigno, dal quale uscì una delle sue carte vincenti: un kraken violento e indomabile.
Tra la polvere e i detriti, la versione futura di Etsuko, si rannicchió in un’angolo e guardó l’inizio della battaglia, finchè non spalancó gli occhi.
« Ma tu guarda... non mi sarei aspettato di scendere in campo così presto... » disse una voce.
« Guardate il lato positivo. Ora possiamo divertirci un pochino anche noi » disse un’altro.
Davanti a Etsuko apparsero i suoi compagni Ken, Chikusa e Mukuro. Glo non ci credeva, continuava a sostenere di trovarsi davanti delle illusioni, ma non erano delle illusioni normali...
Tutti quanti andarono all’attacco e cercarono di disorientare il loro avversario. Il tempo scorreva e il nemico pensava davvero di averli davanti a sè; in quel momento, il gioco incominció a farsi complicato: quelle imitazioni diventavano illusioni, poi reali e viceversa. Glo non ci capiva nulla, eppure il dolore fisico lo sentiva, man mano che lo colpivano.
« Inizi a capire perchè sto agendo così? » disse Mukuro.
« L’illusione è realtà e la realtà si nasconde nell’illusione... » inizió a dire la versione futura di Etsuko che stava per scomparire.
« ... l’illusione che si nasconde nella realtà è la bugia che si nasconde nella verità... » continuó l’ Etsuko del passato.
« ... e la verità si cela nella bugia. È questo il vero potere della Nebbia » disse infine Mukuro.
Ci fu un’ enorme esplosione e Glo venne sconfitto facendosi trarre in inganno fin dall’inizio. Intanto fuori dall’edificio una persona, vi arrivó per vedere come fosse andata a finire la battaglia [...]
  • Italia, ore 8.00, nella sede dei Millefiore...-
Ero entrata dentro lo studio di Byakuran; il Boss era seduto e concentrato su alcune pratiche... Appena feci un passo, il suo sguardo si concentró su tutt’altro; la mia divisa era cambiata: camicia bianca leggermente aperta, senza maniche, la solita catena al collo con l’anello, pantaloni neri e larghi, scarpe con il tacco a spillo e i capelli semiraccolti che toccavano le mie spalle nude. Il Boss strappó un leggero sorriso e ripose le pratiche nel cassetto.
« Kayla... Pensavo che non saresti più uscita dalla tua camera, dopo quello che è successo alla festa. Non avrei mai immaginato che ti avrei messo a disagio dicendo quelle cose agli invitati » disse con tono preoccupato.
« Mi dispiace di averla fatta preoccupare... » dissi con tono basso.
« Avvicinati... » mi disse.
Nella stanza si sentivano solo il rumore delle mie scarpe e appena esso cessó, Byakuran si alzó dal posto e andó verso la finestra. Guardó fuori e osservó il cielo, il sole che si innalzava ad egli e le nuvole che si muovevano uniformi.
Io mi avvicinai a lui e lo guardai in faccia. Volevo sapere a cosa stesse pensando [...]
Pochi minuti dopo, Byakuran si allontanó, mi prese per mano e si mise dietro di me. Egli mi sfioró le spalle: il suo respiro era regolare, ma sentivo una sensazione di timore nella sua stretta.
« Io ...non voglio... neanche per un secondo che tu sia lontano da me » blateró.
« Byakuran-san...? » dissi.
« Eh? » scosse la testa.
« Si sente bene? » chiesi.
« S-sì...ero un pó sovrappensiero » rispose.
« Penso che andró a riposarmi... stanotte non ho dormito bene » disse lasciando la mia mano e allontandosi verso la porta.
Prima che mi lasciasse da sola, nel suo ufficio, notai che le sue guance che erano diventate leggermente rosee; non capivo il motivo di questo gesto. Il primo pensiero che mi venne alla mente era che fosse preoccupato di perdermi da un momento all’altro.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Capitolo 35: Assalto ***


Erano passate circa due settimane, da quando la Famiglia Vongola era arrivata nel futuro e si scontró svariate volte con i Black Spell.
Lal Mirch era molto severa in fatto di allenamenti, ma Kyoya lo era di più; da quando la famiglia era venuta a sapere che il laboratorio di ricerca del Comitato Disciplinare era collegata al loro covo, si sentirono più sereni.
In questi due giorni, arrivó un codice inviato sempre dallo stesso mittente: esso era il codice usato dalla Squadra Speciale di Assassini dei Vongola, i Varia. Le loro versioni future, riconobbero i loro alleati del passato, anche se giovani; riferirono alcune informazioni, tra cui che una persona di ritorno dall’Italia doveva arrivare a momenti. Infatti arrivó Ryohei Sasagawa del futuro insieme all’ Etsuko del passato: questo attiró l’attenzione di tutti quanti ovvero che, senza rendersene conto, tutti si erano riuniti.
Quella sera, ci fu una riunione speciale: Reborn convocó quasi tutti, tranne Kyoko, Haru e i bambini, e tutti insieme progettarono un piano da attuare entro una settimana, in modo da dare tempo ai ragazzi di allenarsi al meglio [...]
  • In  Italia... –
« Uhm... Ok, grazie per l’informazione » risposi a un soldato.
Mentre salivo su per le scale per tornareda Byakuran, puntai gli occhi su un soldato che stava scendendo con un pacco di fogli: egli incimpó e io lo presi in tempo. Appena lo vidi in faccia, lo strattonai e lo portai in un corridoio semibuio...
« Ehm... Ha bisogno di qualcosa? » mi chiese.
« Tu sei Leonardo Lippi, giusto? » gli chiesi in tono basso.
Egli annuì e io mi azzittì per qualche secondo. Poi ripresi a parlare.
« È da quando che ti ho conosciuto alle Kokuyo che non mi inganni con le tue illusioni, sai? » gli dissi sorridendo.
« ... Kayla? C-co... Cosa ci fai qui?! » disse l’uomo.
« Sono io che dovrei farti questa domanda, Mukuro... » gli risposi.
[...]
« ... Ok, non so te tue intenzioni, ma sono davvero sorpreso che tu sia diventata la cocca del Boss » disse Mukuro ridacchiando.
« Taglia corto. Cosa sei venuto a fare? Stai estrapolando informazioni per i Vongola? » chiesi.
« Uhm... chissà » disse con un lieve sorriso.
« Oramai ti conosco. Mi hai insegnato tu le 3 cose fondamentali per sapere usare le illusioni » dissi.
« Vediamo se ricordo: riprodurre gli organi interni, la difesa e l’inganno, oltre ad avere un buon intuito nel riconoscere le illusioni. Vedo che i tuoi sensi migliorano, ma la mia ex- allieva Etsuko è molto più abile di te » disse.
« Non sono una guardiana. E la Nebbia non è il mio attributo... » dissi sottovoce.
« Tu dici così, ma io non ne sono convinto. Nascondi qualcosa e non sei pronta a dirglielo a Tsunayoshi » disse Mukuro con sguardo serio.
«...» « Quando arriverà il momento glielo diró, ma poi sarà lui a decidere se accettarmi o meno » dissi allontanandomi da egli.
« Ah... Stai attento... » aggiunsi.
« ... Byakuran non è un tipo da farsi raggirare così facilmente »
Passarono un paio d’ore e Byakuran convocó Leo nel suo studio. I due parlarono del piano fallito da Glo Xinia in Giappone, finchè Byakuran tiró fuori un discorso insensato.
« ... È davvero incredibile che tu sia stato così furbo da mandare l’ Ottava Squadra in Giappone, spacciandoti per me... » disse sorridendo.
« Eh? Cosa... » disse Leo con sguardo serio.
« Le informazioni sulla base giapponese dei Millefiore, la trappola per ingannare il capitano... Sei stato davvero abile Leo- kun. Anzi dovrei chiamarti Guido Greco » disse Byakuran guardandolo negli occhi.
« M-ma Byakuran-san. Io non so di cosa stia parlando...! » disse l’uomo.
« Suvvia, non fare la vittima. Aver provato a scappare più volte dalla prigione dei Vindice dovrebbe farti onore, non pensi, Mukuro Rokudo? » disse.
Egli impallidì, alla fine gettó la maschera e si mostró a Byakuran. Lo scontro poteva farsi rischioso: Mukuro non era all’altezza del Boss dei Millefiore, anche se lui possedeva degli Hell Ring. [...]
Tornai una seconda volta da Byakuran per chiedergli una cosa. Quando aprì la porta dell’ ufficio, vidi con i miei occhi l’orrore: Mukuro, in ginocchio al Boss, pieno di ferite... Se non fosse stato per la mia comparsa, a quest’ora Mukuro non avrebbe fatto in tempo a svignarserla.
Intanto in Giappone, Etsuko incominció ad essere irrequieta e agitata e questo allarmó i guardiani. Hibari e Kusakabe la presero in custodia per un pó e verso il tardo pomeriggio, tornarono dagli altri con una cattiva notizia...
« Cosa è successo a Etsuko? Perchè si comportava in quel modo? » chiesero.
« È successo qualcosa a Mukuro. Ella non riesce più a sentire la sua presenza » disse Kusakabe.
« Un pó di tempo fa, l’ Etsuko di questo mondo, mi confidó che se non ci fosse Mukuro a tenere a bada le sue malattie, il mondo potrebbe tornare in pericolo » aggiunse.
« C-come?! » dissero tutti in coro.
« Stai dicendo che, in 10 anni, non avete trovato i vaccini per curarla?! » disse Gokudera sbalordito.
« Puó sembrare strano, ma è così. Sono stati trovati solo lo 0.02% dei vaccini per le sue malattie, ma il resto è stato considerato impossibile trovarne una cura » disse Kusakabe.
« Cosa diavolo ha in mente per fare una cosa del genere, quel folle di Mukuro... » disse Ryohei.
Man mano che discutevano del problema, non si distolsero dal loro obbiettivo: nonostante questa implicazione, il piano continuó a procedere e gli allenamenti andavano di bene in meglio: c’è chi imparó meglio a capire la funzione della propria Box Heiki, c’è chi si cimentó in una tecnica e chi si spinse fino ai limiti della sua forza.
La base dei Millefiore, in Giappone, venne informata dell’accaduto in Italia e a Shoichi venne incaricato il comando totale della base da Byakuran stesso.
Quella notte, c’è chi si è  addormentato e chi ha incominciato un piano d’assalto: i Millefiore trovarono il punto dove la base nemica vi era stabilita e le squadre si mobilitarono per procedere alla disfatta dei Vongola e la conquista degli anelli.
Appena il piano venne messo in atto, Tsuna e gli altri si svegliarono di soprassalto, a causa del sistema d’allarme: nessuno si era aspettato un’invasione che l’invasione iniziasse prima del previsto e meno male che i nemici si trovavano a un paio di chilometri lontano da loro! Se non fosse stato per mio fratello che li aveva intercettati e rallentati, sarebbe stata la fine per tutti; da quel momento, essi potevano considerarsi davvero sotto attacco. Era arrivato il momento di agire sul da farsi.
  • In Italia...-
« Kayla » disse Byakuran.
« Sì? » risposi, riponenendo un paio di pratiche nei cassetti.
« Sono triste... » disse.
Arrivai nell’altra stanza e guardai il Boss che sembrava giù di morale.
« È successo qualcosa? » chiesi.
Egli annuì.
« ... Dopo essermi svagato con Mukuro-kun, ho scoperto che devo fare una cosa importantissima e quindi mi dovró assentare per qualche giorno... » disse.
« Ah... Vuole che venga con lei, in questo posto? » dissi.
« No; vorrei solo che ti occupassi di Yuni-chan, mentre io non ci saró. Lei non sopporta vedere persone che continuano a farsi la guerra a vicenda... » disse sedendosi composto.
« Certo. La proteggeró a costo della mia stessa vita, dopotutto è stato lei a incaricarmi della vostra protezione » risposi.
« Ti ringrazio. Qualsiasi cosa lei ti chieda eseguila, capito? » disse.
Io annuì e prima che me ne andassi, riprese a parlare.
« Ti va di passare tutta la serata in mia compagnia, prima che io parta? » disse Byakuran guardandomi.
« Ehhh?! » feci cadere le pratiche e arrossì di colpo.
« Non pensare male, ti prego... V-volevo dire se c’è un posto dove ti piacerebbe andare, ti ci porto volentieri... » disse prendendo in mano un marshmellow.
Certe volte, non lo capivo davvero: si prendeva gioco di me, diveva cose insensate e mi trattava come se fossi importante per lui... Riflettei su quest’ultimo. Possibile che ci fosse qualcosa di più, apparte l’usarmi per chissà quale scopi? Cos’è che io non sapevo di lui? Più io tentavo di scoprire i suoi piani, più il mistero si infitteva. Era arrivato il momento di trovare una soluzione al problema il più in fretta possibile e forse la via d’uscita che aspettavo l’ho avevo sempre avuta a portata di mano.

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** Capitolo 36: Invasione ***


Dopo il pranzo, mi diressi verso la stanza di Yuni-sama che si trovava all’ultimo piano. Quando arrivai, trovai la principessa seduta sul trono con lo sguardo perso nel vuoto: è come se ella non percepisse quello che c’era nel mondo esterno...
« Tu sei Kayla H.,  giusto? » chiese Yuni.
Io annuì alle sue parole.
« Byakuran mi ha detto che saró affidata a te, per qualche giorno... » disse.
« Sì, Yuni-sama. Obbediró ad ogni vostro ordine » dissi formalmente [...]
Parlai un pochino con ella per conoscere qualcosa della sua storia e questo mi fece sorgere una domanda per lei...
« ... Il vostro uomo più fidato, Gamma, voleva molto bene a vostra madre » dissi.
« Sì, Lui l’amava più di chiunque altro » rispose.
« E anche voi gli volete bene? » chiesi.
Ella annuì alla mia domanda.
« Lei sa che, la Base Giapponese dei Millefiore, è stata attaccata? Ho saputo che Gamma ha intenzioni rischiose pur di rivedervi... » incominciai a blaterare.
« Non sono cose in cui mi devo immischiare. Gamma non deve preoccuparsi per me. Sono affidata a Byakuran e solo lui puó permettersi di parlare con me si queste cose. Nessun’altro. » replicó la principessa.
« Quindi se la sua Ex-Famiglia Giglio Nero, dovesse morire a chi sarà attribuita la colpa? Ho sentito che i Vongola potrebbero portare questa guerra a livello mondiale » dissi inventadomi qualcosa al momento.
L’espressione di Yuni era impassibile. Mi scusai per averli parlato in quel modo e mi congedai. Improvvisamente Yuni riprese a parlare...
« ... Portami alla Base Melone. Voglio vedere con i miei stessi occhi se la mia Ex-Famiglia Giglio Nero si comporta nel modo più appropriato. » disse con tono serissimo.
« I- in Giappone?! Ma Byakuran-san ha detto che partirà stanotte e ha bisogno di me, in serata... » gli spiegai in tono convincente.
« Allora vuol dire che dopo la sua partenza, mi ci accompagnerai personalmente » disse.
« S-sì Yuni-sama. La porteró ovunque lei desidera »  dissi congedandomi.
Mi sarei aspettata una conversazione un pó complicata, ma non avrei mai immaginato che un piano così improvvisato, iniziasse con il piede giusto.
La sera era ormai vicina. Uscì fuori dalla sede e trovai Byakuran che mi attendeva con un’auto lussuosa color blu oltremare; l’autista ci condusse in uno dei ristoranti più belli della Sicilia, dove cenai in luogo riservato solamente ai Boss della Famiglia Millefiore. Egli si comportava diversamente, fuori dalla sede: sembrava un’altra persona [...]
Mentre tornavamo in auto, incominciai a sentirmi girare la testa: sapevo che non dovevo farmi incoraggiare da lui a bere tanto vino.
Avevamo girato in un sacco di luoghi e durante la via del ritorno, prendemmo la via più lunga...
« Guarda, Kayla... » disse Byakuran.
Avevo la vista sfuocata: quello che vedevo erano macchie scure, finchè incominciai a intravedere una forma alquanto strana: pareva un castello...
« Ti ricordi cosa si trovava in quel posto? » disse sottovoce.
La vettura si fermó; l’autista scese dall’auto e si mise a fumare. Byakuran strinse i miei fianchi e appoggiai la testa sulla sua spalla. Avevo la testa che mi scoppiava, non capivo nulla; vedevo il volto che si stava avvicinando sempre di più al mio finchè non persi i sensi completamente [...]
Una voce continuó a chiamarmi; appena aprì gli occhi, mi trovai davanti Yuni-sama che aveva lo sguardo preoccupato.
« ... Y-yuni-sama? » dissi.
« Finalmente! Credevo che Byakuran ti avesse messo K.O. » disse tirando un sospiro di sollievo. « Su... Ora non dovremo avere problemi. Portami da Gamma, ti prego » aggiunse con tono triste.
« Che strano... Fino a stamattina era completamente diversa » pensai.
Il mal di testa mi era passato, mi cambiai di fretta e indossai la mia divisa. Poco dopo, presi delle cose, tra cui il mio Vongola Ring della Neve e la mia Box Heiki. Questa era la prima volta, in sei mesi, che tentavo una fuga azzardata e, per giunta, in compagnia di un Boss!
Ci mettemo meno di mezz’ora ad arrivare in aeroporto e ci imbarcammo su un Jet privato diretto in Giappone, precisamente vicino alla Base Melone.
  • Nel frattempo, dall’altra parte del mondo...-
I guardiani entrarono nel parcheggio del nuovo centro commerciale; una voce li condusse dentro una stanza, la quale c’era una via che accedeva alla base.
Uno a uno, strisciarono per i condotti dell’aria, ma nessuno aveva previsto che sotto di loro ci fosse qualcuno. Infatti essi vennero sorpresi da un soldato che si trovava negli hangar per chissà quale motivo e questo poteva compromettere il piano: essi dovettero azzittirlo e l’unico modo per farlo era sconfiggerlo. Questo poteva essere un buon momento per sperimentare la nuova tecnica di Tsuna [...]
Il piano continuó con cautela e manomessero le telecamere per non destare alcun sospetto. I Millefiore non erano tutti ingenui; i White Spell erano scaltri, furbi e molto forti, rispetto ai Black Spell il quale, maggiormente, venivano usati nei combattimenti corpo a corpo o come artiglieria d’assalto.
Lal chiese a tutti quanti di prestare attenzione il più possibile e se qualcuno avesse intralciato il loro cammino, non dovevano farsi scrupoli e cercare di andare avanti.
Attraversarono una stanza che sembrava vuota e invece qualcuno cercó di attirarli in una trappola; Lal fece in tempo, a far passare i guardiani dall’altro lato, ma venne colta di sorpresa da uno dei Vice Capitani: il suo nome era Ginger Bread.    Ci volle un pó di tempo, ma anche egli venne, temporaneamente, sistemato. Purtroppo, per loro sfortuna, venne dato l’allarme e gli intrusi vennero avvistati. Shoichi, arrabbiato, invió capitani e uomini ovunque cercando, in ogni modo, di proteggere qualcosa a lui prezioso.
Contattó uno dei suoi uomini più fidati, Spanner, meccanico dei Millefiore, Classe A, Black Spell, specializzato nella costruzione della seconda genererazione di Gola Mosca, chiamati Strao Mosca.
Spanner chiese lo stretto necessario per far in modo che trovasse il prima possibile i responsabili e Shoichi accettó le condizioni. I collaboratori non capivano i motivi delle sue decisioni, ma il capo non faceva alcuna distinzione tra i White e Black Spell: erano tutti Millefiore.
Intanto Tsuna e i guardiani erano appostati in un posto, per scambiarsi velocemente delle informazioni. I cancelli dei corridoi incominciarono a chiudersi e Tsuna non ci pensó due volte a candidarsi come esca per far andare avanti i compagni: questa loro esperienza qui, nel futuro, li aveva resi più forti e sicuri di loro [...]
Erano passate un paio d’ore, da quando io e Yuni salimmo a bordo del Jet. Continuavo a pensare a quello che avevo intravisto... Possibile che Byakuran mi avesse portato davanti a quel che rimaneva del Quartier Generale dei Vongola? Ma per quale motivo? Per vedere la mia reazione a tale disastro?
Yuni si era addormentata: non l’avevo mai vista così tranquilla e senza paura delle conseguenze,  e mentre io, continuavo a preoccuparmi per Tsuna: quando facevo parte della Settima Squadra dei Millefiore, mi sentivo disprezzata da tante persone e il mio superiore non era tanto normale: un vecchio antipatico che si credeva di essere un’indiano con il conturbante e la mania di voler ottenere le Box Heiki più forti; uccideva persino i suoi stessi compagni, perchè sosteneva la diversità di noi White Spell dagli Black Spell [...]
Mentre i guardiani procedevano, Tsuna andó incontro agli Strao Mosca e cercó di condurli il più lontano possibile e dare tempo ai compagni di procedere. Gokudera, Yamamoto, Lal Mirch priva di forze e Ryohei si trovarono davanti il mio Ex-superiore, Baishana; Ryohei trovó il modo di mandare, al prossimo punto, i guardiani, ma qualcosa di inaspettato fece in modo che tutti quanti si persero. Che cosa? La causa fu proprio lui: Shoichi.
Temendo per il suo luogo prezioso, egli attivó la sua arma più potente, la Box creata da lui stessa: La Base Melone. Essa era strutturata a puzzle, il quale poteva muovere  i blocchi cubici a suo piacimento, grazie al suo attributo, ovvero la fiamma del Sole.
Gokudera perse di vista Yamamoto e Lal Mirch e senza via di fuga, dovette proseguire per l’unica strada che c’era, ma egli si imbattè per caso nella persona che  avrebbe voluto vedere per l’ultimo: il Capitano della Terza Squadra, Gamma del Fulmine.
Questa “ divisione”, poteva presentare un problema per tutti: anche se, mentalmente, i ragazzi sapevano che sarebbe potuta accadere una cosa del genere, erano pronti a combattere pur di raggiungere il loro scopo: volevano tornare alla Namimori tranquilla di un tempo; se non ci avrebbero provato loro, chi mai l’avrebbe fatto?

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Capitolo 37: Scontri e ospiti inaspettati ***


Era incredibile quanto tempo fu stato veloce, il jet, ad arrivare nei territori asiatici in così poco tempo; normalmente, gli aerei ci impiegavano tra le 12/24 ore ad arrivare in Giappone... [...]
La Base Melone, oramai sotto assedio, aveva subito un cambiamento e le mappe erano diventate inutilizzabili per i guardiani; se non si affidavano ai sensi, non sarebbero mai usciti vivi da quel posto.
  • Nelle fogne della base...-
« Lal ha spiegato che gli Strao Mosca sono fatti di 20 mila strati di nanocomposto e viene usato per gli assalti di grande portata. Essi non sono più controllati manualmente da esseri umani e non si nutrono più di energia vitale... » pensó Tsuna.
Dietro di lui c’erano 4 Strao Mosca. Egli incominció a combatterli, anche se con scarsi risultati; il suo dovere l’aveva fatto: ora poteva scatenare tutta la sua potenza, senza coinvolgere nessuno. Trovandosi in profondità, Tsuna non poteva avere contatti con nessuno e Reborn non poteva muoversi fuori dalla Base dei Vongola per via delle radiazioni Anti- Trinisette.
  • Nella stanza in cui vi era Ryohei...-
« Te la vedrai con me, Baishana! » disse Ryohei urlando.
« Fatti avanti, guardiano del Sole dei Vongola » disse l’uomo tranquillo.
Da un pilastro apparse un enorme animale strisciante con i denti enormi e il corpo ricoperto da fiamme color rosso scarlatto.
« E così ... questa è la tua Box Heiki!? » disse Ryohei.
« Il mio Serpe Tempesta ti farà fuori prima che tu te ne accorga » disse sorridendo.
« Garyu! » urló Ryohei.
Dalla sua tasca uscì la sua Box: un canguro del Sole. La battaglia tra i due animali fu molto accesa e alla fine, Ryohei stesso, entró in gioco contro il serpente. Dal marsupio dell’animale, uscirono dei supporti per egli e incominció una lotta corpo a corpo per far in modo di proseguire in fretta.
  • Nella stanza in cui vi era Hayato...-
« Allora? Sei venuto qui per regolare i conti in sospeso? » disse Gamma con un lieve sorriso.
« Non sai con chi hai a che fare! Non sono più quello di prima! » disse.
« Ah sì? Allora dammi una piccola dimostrazione » disse tirando fuori la stecca da biliardo.
« Ti accontento subito! » disse Gokudera impugnando la sua arma.
Lo scontro incominció con qualche botto; tra Gamma e Hayato, ci furono conversazioni accese e violente, mentre da Tsuna, la situazione non era una delle migliori...
« Non devo abbassare la guardia... » pensó Tsuna.
Man mano che distruggeva gli Strao Mosca, essi ritornavano in funzione: nemmeno lo Zero Point Breaktrough: First Edition li bloccava.
Passó un pó di tempo e ne riuscì a fare fuori uno solo, Tsuna non aveva basi d’appoggio per usare la sua tecnica e alla fine osservó che gli Strao Mosca traferirono la propria energia a uno di essi, il quale diventó 10 volte più forte della norma: esso fu chiamato King Mosca.
Lo scontro era inevitabile. Tsuna non riusciva a elaborare una tecnica per contrastarlo, era troppo forte; improvvisamente una voce famigliare gli disse qualcosa di poco chiaro, ma gli fu sufficente per aiutarlo.
« ... X- Burner! »
Il colpo ridusse in polvere l’attacco di King Mosca e lo sconfisse.
Poco dopo, da uno dei Mosca, oramai danneggiati, uscì Spanner meravigliato dalla tecnica del Decimo Vongola, anche se era ancora un pó da perfezionare e fu così che fece perdere le sue tracce insieme a Tsuna: il piccolo Boss venne dato per disperso.
  • Intanto da Ryohei...-
« Per te è finita, Baishana! Non hai più scampo! » disse Ryohei.
Il povero uomo, terrorizzato, chiamó la sala comandi e poi il segnale si interruppe. Ryohei stava sistemando per bene il suo Serpe Tempesta, mentre Baishana si dava alla fuga. Improvvisamente, il serpente prese il volo e atterró sul padrone stesso; questo designó la sconfitta del capitano e Ryohei, a tutta velocità, andó alla ricerca dei compagni [...]
Hayato, sembrava essere un pochino in difficoltà. Gamma non gli dava il tempo per controbattere e finiva sempre per schivare gli attacchi. Qualche minuto dopo, arrivó Ryohei che diede un pugno ben assestato a Gamma. L’uomo indietreggió e Hayato si rialzó immediatamente.
« E tu da dove salti fuori?! » disse Hayato con respiro affannoso.
« Scusami. Se non ti dispiace me ne occupo un pochino io, ti va? » chiese.
« Pff. Fate un cambio? Che scatole... Tanto vi faró fuori tutti e due » disse Gamma.
Ryohei partì alla carica, seguito dalla sua Box Heiki. Gamma lanció le palline elettrificate contro il suo avversario. Egli le schivó in tempo e Hayato se la prese e cercó di intromettersi, ma Ryohei lo tenne un pó occupato con delle corde che gli legarono mani e piedi.
« Hey! Che ti salta in mente!? Liberami! » urló Hayato.
« Ascolta Gokudera. Gamma è una delle Sei Corone Funerbri, non riusciresti mai a batterlo » replicó Ryohei.
Egli ripartì all’attacco, ma Gamma non era ingenuo e sferró un’attacco che nessuno si aspettava: una torre elettrificata colpì violentemente Ryohei e poi la sua Box Heiki che cadde vicino a Gokudera. Gamma, per sicurezza, tentó di sferrare un’altro attacco, ma venne subito intercettato da Gokudera che si liberó grazie a uno dei suoi scrigni: Uri.
Il “ gattino ” percependo il pericolo si azzuffó con il padrone e poi contro Gamma, ma esso venne subito spazzato via e mandato dentro il marsupio di Garyu.
Le palline cercarono di colpire Gokudera, ma vennero nuovamente intercettate da Ryohei e poi svenne sul colpo. Gamma sferró un’altro attacco, ma questa volta a pararlo fu Hayato che aveva attivato la sua Box Heiki: Sistema C.A.I.
Ancora una volta, il ragazzo tornó in campo con qualcosa in più e questo poteva creare qualche problema al capitano [...]
Tsuna si era risvegliato e si accorse di essere in ostaggio da Spanner, il quale attese che egli  riprese i sensi e gli offrì il suo aiuto per correggere l’imperfezione del suo X-Burner. Grazie all’aiuto di Spanner, il segnale delle auricolari tornó funzionante e consentì a Reborn di parlare con il meccanico dei Millefiore.
Oramai Shoichi intuì che, non trovando nè il Vongola nè Spanner, quest’ultimo l’avesse tradito, ordinó a due capitani di trovarlo al più presto e ucciderlo.
E Yamamoto? Dove era finito? Egli si trovó in una sala test, ma incontró sulla sua strada un uomo spaventoso con un forte istinto omicida. Lal Mirch fu messa al sicuro da Yamamoto, il quale ingaggió una battaglia a colpi di spada contro l’avversario. Chi era? Il cavaliere fantasma, Genkishi. [...]
Mentre i capitani cercavano il traditore, alcuni uomini rientrarono alla base. Il nostro jet privato atterró a qualche metro da una porta che conduceva all’interno della Base Melone. Il coprifuoco era già passato da un pezzo, in Giappone, e mentre scendavamo dall’aereo, Yuni inizió a sentire una lieve sensazione...
« Lo sento... Gamma è vicino a noi! » disse la principessa.
Ella si mise a correre e io la inseguì supplicandola di fermarsi. Quella porta era più o meno a metà della base e quindi tutte le porte erano collegate tra loro. Intanto tra Gamma e Hayato, lo scontro sembrava non finire: dal marsupio, uscì Uri che sembrava essersi rigenerata e diventata più grande. Gamma attivó un potenziamento e fece uscire le sue Elettro Volpi, che diventarono color nere.
Questo poteva designare il colpo decisivo; oramai erano stremati e feriti. A entrambi mancava un colp solo da scagliare: i colpi partirono ma, a causa dei container, rimbalzarono e andarono verso la porta, dalla quale entró una ragazzina che stava chiamando Gamma.
« Gamma! » disse finchè le sue pupille si rimpicciolirono.
Gamma riconobbe immediatamente la ragazza e urló a squarciagola il suo nome. Se non fosse stato per me, che attivai per tempo la mia Box Heiki, ella sarebbe stata spacciata.
Ci fu un’esplosione assordante e le telecamere andarono distrutte: Shoichi rimase sconcertato e senza perdere tempo cercó di ripristinare le immagini...
« Ice Manipulation: Gabbia di Ghiaccio » disse una voce.
Delle gabbie, fatte interamente di ghiaccio, imprigionarono i presenti nella stanza e quando il fumo si diradó, Hayato vide un leopardo bianco con le zampe, la coda e le orecchie con una fiamma che non aveva mai visto.
La principessa si riprese subito e corse da Gamma con le lacrime agli occhi.
Hayato guardó chi aveva davanti agli occhi e l’anello che sprigionava una fiamma molto potente...
« Un... Vongola Ring? » disse Hayato con  il respiro affannoso.
« E da un bel pó che non ci vediamo, eh? Hayato Gokudera... » disse la voce femminile.
« Ma cos- ... » gli occhi del ragazzo si spalancarono e riconobbe subito la voce.
« Ma tu sei...! » disse Gamma ad un certo punto interrompendosi.
« ... Kayla? »

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** Capitolo 38: I traguardi ***


I presenti erano stupefatti di vedermi. Intanto fuori dalla stanza c’erano decine e decine di uomini pronti a fare irruzione; tra loro c’era qualcuno rientrato da poco e iniziarono a stendere i soldati uno a uno...
« Kayla? N-non è possibile! T-tu e i Millefiore! » disse Gokudera incredulo.
Liberai i ragazzi dalle gabbie e Yuni abbracció Gamma. Hayato non si avvicinava a me per paura che la mia Box Heiki potesse attaccarlo.
« Yuni-sama, vi posso momentaneamente affidare alla protezione del vostro uomo? » gli chiesi.
La ragazza annuì e io mi allontanai verso la porta.
« Dove vai? E p-perchè quell’anello?! Cos-...» disse Hayato confuso.
« Hayato. Ci rivedremo presto; avrai le risposte a tempo debito » gli risposi.
La porta si spalancó di colpo e vi entrarono due soldati che tentavano di fuggire.
« Ethain, ataki! »
Il leopardo attaccó e gli saltai in groppa. Svanì davanti agli occhi di tutti quanti e altri due soldati sconfissero i fuggitivi; una cortina di nebbia, sveló la loro identità: Etsuko Nakamura e Kusakabe accompagnati da Lambo e I-Pin.
Tutti quanti si aiutarono a vicenda, mentre Gamma e Yuni sembravano essersi volatilizzati nel nulla.
  • Intanto da Yamamoto...-
Egli era leggermente in svantaggio su Genkishi. Anche se l’avversario gli aveva dato qualche vantaggio, non riusciva a contrastarlo: la sua aura minacciosa, lo rendeva vulnerabile. Yamamoto attivó il suo scrigno e insieme alla katana si lanciarono sul nemico.
Genkishi era un’illusionista e questo creava qualche problema al ragazzo: si sdoppiava, lo colpiva con la sola forza delle mani... Insomma, le tecniche di Yamamoto sembravano non funzionare, finchè l’avversario, con  il suo potere, lo scaraventó via e gli scheggió la katana.
Per un momento il ragazzo esitó, ma ricordandosi dei consigli e affinando i suoi sensi capì il trucco e si scaglió sul nemico; la sua spada era più che intatta, ma anche Genkishi la sguainó e questo fu un colpo per quest’ultimo. Una delle tecniche che Yamamoto non aveva fatto ricorso era l’immobilità del corpo: era riuscito a paralizzare il nemico, addormentando i suoi sensi e il potere del suo anello ne rafforzó l’effetto.
Pensava di riuscire a battarlo, ma fu proprio la sua sicurezza a sbagliarsi: mentre il ragazzo stava per dargli il colpo di grazia, non si accorse che il luogo che lo circondava era cambiato improvvisamente e una lastra d’acciaio bloccó il suo colpo e gli si ritorse contro. Chiunque con un colpo del genere sarebbe finito male...
Cosa gli era successo? Genkishi aveva tirato fuori la sua arma scrigno e questo gli consentì di dargli del tempo per liberarsi dalla paralisi. L’uomo si avvicinó e alzó la spada contro il ragazzo, oramai senza più forze finchè una parete andó in frantumi e un’enorme sfera piena di aghi avanzó verso la stanza seguito da mio fratello Kyoya: a quanto pare, si era stufato di intrattenere gli “ospiti” alla base. [...]
« Tu sei il guardiano delle Nuvole dei Vongola, dico bene? » chiese Genkishi.
« Uhm... Forse » rispose.
L’atmosfera si fece più tesa e il paesaggio cambió nuovamente. Kyoya capì subito di trovarsi davanti a un’illusionista e questa categoria gli dava sui nervi. L’uomo incominció a scagliarli degli attacchi e Kyoya ne percepì subito la presenza: si limitó a “sciogliere” le illusioni che Genkishi immaginava e poi contrattaccó con violenza sull’avversario.
A Kyoya rimaneva poco tempo: sentiva una leggera presenza che sarebbe arrivata da un momento all’altro e così si giocó il tutto per tutto; con la forza di tre anelli, immagazzinó tale potere dentro uno scrigno soltanto e ne invertì le caratteristiche. I due vennero inglobati dentro una sfera, dove al suo interno vi era pieno di aghi e niente dall’esterno vi poteva entrare. Entrambi combatterono corpo a corpo, dentro quella sfera, e Kyoya non sembrava minimamente affaticato... [...]
Da qualche parte della base, due ragazzini, anch’essi infiltrati, ma non ancora scoperti, si stavano dirigendo verso la prima stanza che gli capitava a tiro...
« Ehi. Perchè siamo entrati qua dentro? Questo posto non mi piace al massimo » disse uno.
« Sta zitto. Non ho chiesto la tua compagnia per venire fin qui... » rispose l’altro.
Man mano che si avvicinavano, lo scontro tra Kyoya e Genkishi stava per terminare. Lo sguardo impavido di mio fratello, metteva a dura prova lo spadaccino e questo lo mandó su tutte le furie. Un colpo solo fece saltare in aria tutta la sfera. Un’arma scrigno voló via e cadde sotto i piedi di uno di questi due ragazzini che entrarono per caso in quella stanza e Genkishi, ansimante, si guardó intorno...
« L’ho fatto fuori? » pensó.
Appena si giró di spalle, notó le ombre di quei ragazzini e ne rimase sconcertato. Davanti a Genkishi c’erano Kyoya Hibari e Ryohei Sasagawa del passato. Capì subito che c’entrava qualcosa con quello che sentiva in giro riguardo ai misteriosi viaggi nel tempo. [...]
Kyoya notó Yamamoto a terra priva di forze e lo consideró un grosso affronto: egli era inesperto sul campo, come Ryohei, e questo poteva essere un vantaggio per il nemico, anche perchè essi portavano con sè i Vongola Ring.
Intanto da Tsuna e Spanner le conse non andavno molto bene: prima che potessero far perdere le loro tracce furono trovati dai Capitani e questo fu una grossa perdita di tempo per il piccolo Boss. Ora, grazie all’aiuto di Spanner, Tsuna aveva più controllo della sua tecnica e fece immediatamente un test per verificarne la potenza; Shoichi non poteva fare molto: stava solo a guardare cosa accadeva, ma questo non gli impediva di continuare  spostare i blocchi.
« ...X-Burner! »
Uno scoppio tremendo ricconfermó l’ipotesi di Shoichi: tre blocchi scomparvero dalla mappa e Tsuna mise in allerta il capo che prima o poi, quello che stava cercando, l’avrebbe trovato anche a costo di distruggere l’intera base.
  • Intanto da Genkishi...-
Kyoya le stava prendendo di santa ragione e non voleva che Ryohei lo aiutasse. Genkishi lo attaccó violentemente, ma il suo ultimo colpo andó a vuoto: una barriera riuscì a proteggere mio fratello e dal nulla spuntarono Hayato, Kusakabe, Etsuko, Ryohei del futuro, accompagnati dai piccoli Lambo e I-pin.
Kusakabe incoraggió il suo capo  a tirare fuori la forza che si celeva dentro di sè e ,con un pó di fatica, egli ci riuscì, ma quello che uscì dalla sua arma scrigno sembrava essere semicosciente. Genkishi non si mosse e tutti puntarono gli occhi sull’animale: un piccolo porcospino che cercó di alzarsi in piedi e aprire gli occhi. Kyoya si avvicinó a egli, ma venne a contatto con i suoi aculei; il piccolo incominció a sentirsi strano, pianse per aver ferito il suo padrone e incominció a moltiplicarsi dieci volte più velocemente del normale: la Box Heiki di mio fratello era andata fuori controllo.
Tutti quanti si diedero alla fuga: i rinforzi recuperarono Yamamoto e Lal Mirch mentre il nemico sembrava essersi dileguato. La propagazione delle sfere di aghi causó tanti problemi a Shoichi. Il suo laboratorio era vicino al loro campo di battaglia e non poteva più spostarlo a causa degli aculei che, oramai, si erano impiantati sul blocco. [...]
Tsuna era ripartito in compagnia di Spanner; ora nessuno poteva più fermarlo. I Millefiore tentarono in tutti modi, ma fu inutile. Gli mancava poco per arrivare a destinazione, ma Genkishi, ancora una volta si intromise. Anche il Vongola dovette affrontarlo con tutte le sue forze, ma questa volta il cavaliere usó un’arma che non avrebbe mai pensato di usare in battaglia: codesta arma era un Hell Ring. Genkishi non era più lo stesso: avendo affidato la sua anima a un Hell Ring, i suoi poteri si erano moltiplicati all’ennesima potenza, ma non furono sufficenti per contrastare il Boss dei Vongola. Gli aveva fatto credere che i suoi compagni erano caduti in battaglia e che loro stessi l’avrebbero ucciso con le loro stesse mani, ma fu inutile: Tsuna non era ingenuo e , grazie alla sua tecnica speciale, lo eliminó una volta per tutte. Il suo X-Burner polverizzó la metà dei piani superiori e sopra di loro si trovó la loro destinazione: un dispositivo enorme, bianco e circolare. Finalmente i loro sforzi furono ripagati ed era il momento di scoprire cosa si celava dietro quella chiave che avrebbe potuto riportarli indietro.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** Capitolo 39: Arrivo ***


Tsuna aveva gli occhi puntati sul dispositivo: era immerso in chissà quale pensiero. All’improvviso entró un’uomo accompagnato da due ragazze. Tsuna e Spanner  li riconobbero subito...
« Irie Shoichi e le Cervello! » dissero in coro.
« Tsunayoshi Sawada, mi hai dato del filo da torcere, ma ora i giochi sono finiti » disse Shoichi avanzando lentamente.
Tsuna si stava preparando per attaccare il dispositivo, ma Shoichi riprese a parlare...
« Non ti conviene distruggere quel dispositivo, o i tuoi guardiani potrebbero morire... » disse.
Una delle Cervello premette un pulsante e uscì una capsula con al suo interno tutti quanti addormentati. Il Ryohei del futuro, era misteriosamente scomparso... [...]
« Che cosa gli hai fatto?! » disse Tsuna furioso.
« Sono addormentati grazie a un gas suporifero ma, il prossimo gas che potremmo immettere, puó essere letale » disse la Cervello.
Il gas venne epurato e i guardiani ripresero i sensi. Appena notarono quello che avevano intorno, incominciarono ad agitarsi e incitare il Boss a non arrendersi.
« Ho confiscato i vostri Vongola Ring e ora mi manca il tuo, Tsunayoshi. Dammi il tuo Anello del Firmamento in cambio della vita della tua Famiglia » disse Shoichi porgendogli la mano.
Tutti quanti cercarono di incitarlo a non accettare e Tsuna diede una risposta...
« Perchè fai tutto questo? » disse tornando normale.
« Perchè? Vuoi proprio saperlo? Va bene, te lo spiego in poche parole... » incominció Shoichi.
«  I Vongola Ring della nostra epoca sono stati distrutti dallo Tsunayoshi del futuro e Byakuran-san non puó ottenere il potere supremo se non li ottiene. I vostri Vongola Ring, i nostri Mare Ring e i Ciucci degli Arcobaleno costituiscono il Trinisette: il potere supremo che controlla il mondo intero... »
Tutti quanti si azzittirono mentre Shoichi si aggirava intorno a loro. Egli si fermó a metà del discorso e impugnó una pistola...
« Uhm... forse ti ho detto un pó troppo. Ora è arrivato il momento di salutarci... » disse alzando l’arma.
« A- aspetta...! » disse Tsuna barcollando.
Partirono due colpi di pistola, ma non erano indirizzati al Decimo, ma bensì alle assistenti di Shoichi che persero i sensi.
L’uomo sospiró, fece cadere la pistola e si tolse la giacca. Tutti quanti rimasero stupiti nell’assistere a tale scena.
« Era da tempo che aspettavo questo fatidico giorno. Ora che avete stravolto un pó la situazione, ne posso parlare liberamente: Io sono dalla vostra parte, credetemi » disse.
« Come!? » dissero in coro.
Ad un tratto, si aprì nuovamente la porta e entrai io un pó spazientita...
« Ma si puó sapere perchè ha dovuto modificare la struttura della Base?! Con questa mappa, io... » pensai ad alta voce.
«... Shoichi? » aggiunsi di colpo.
« Kayla?! » disse Shoichi.
Notai di aver trovato tutti quanti qui riuniti e ne rimasi sorpresa. Tsuna era confuso e non ci credeva di aver davanti a sè la mia versione futura di dieci anni dopo... [...]
« Cosa ci fai qui?! Pensavo che fossi in Italia! » disse Shoichi.
« Il secondo Boss dei Millefiore ha insistito di voler venire qui a vedere Gamma... » risposi.
« Cosa?! È qui alla Base Melone?! E ora dove si trova?! » chiese Shoichi agitato.
« È Insieme ai suoi uomini, non ti preoccupare. È al sicuro... » dissi rassicurandolo.
Liberai tutti quanti dalla capsula, abbracciai il mio fratellino (anche se giovane) e poi mi avvicinai a Tsuna...
«Mi sembra passata un’eternità da quando ci siamo rivisti. Sono contenta che tu sia sopravvisuto a tutto questo... e sei anche... più giovane » dissi sorridendo.
Tsuna non sapeva cosa dire a tal proposito... Man mano che i guardiani uscivano dalla capsula, si accerchiarono intorno a Shoichi per fargliela pagare per quello che gli aveva fatto passare.
« Fermi! Non fategli del male. Vi sta dicendo la verità... Lui è davvero uno di noi » intervenì.
« Come fai a dirlo?! Anche tu indossi una divisa simile a quella dei Millefiore, ma ti conosciamo. Tu non tradiresti mai noi Vongola! » disse Hayato.
« Lasciateci spiegare le nostre versioni, prima che traiate conclusioni affrettate... » blaterammo io e Shoichi.
[...]
« Tutto è iniziato più di sei mesi fa, quando mio fratello è tornato a casa, da una riunione con Tsuna e un’altra persona; immagino che eri tu, Shoichi... » incominciai a spiegare.
« Mi disse se gli potessi fare un “piccolo” favore e io, all’oscuro di tutto, accettai. Non mi sarei mai immaginata che mi avrebbe fatto infiltrare tra i Millefiore in Italia; facevo parte della Settima Squadra, il Fior del Cotone...
Ero molto abile nei combattimenti, ma non ho mai pensato che mi sarei potuta far scoprire, mettendomi in mostra. Dalla mia posizione di vice vice capitano, incominciai ad attirare l’attenzione del Boss Byakuran... e dal qualche giorno fino a adesso, io sono sempre al fianco del Boss ... »
« Cosa?! Tu sei sempre con Byakuran?! » dissero sconvolti.
Io annuì e continuai a narrare le mie vicende in Italia, i miei contatti con Mukuro ecc. Il silenzio dilagava in quella stanza.
« E come si spiega l’anello che porti al dito? » chiese Hayato.
Non risposi per qualche minuto. Non sapevo come spiegarlo ...
« Questo ... È il Vongola Ring della Neve. Io sono sempre stata una guardiana del Decimo, anche se in segreto. »
« Come...? Tu... una mia guardiana? » disse Tsuna confuso.
« Lasciate che vi spieghi... » incominciai.
« Dieci anni fa, prima che incominciassero le battaglie per gli Anelli, trovai un Vongola Ring in riva al fiume vicino alla collina di Namimori. Sopra vi era raffigurato un fiocco di neve;  quando chiesi spiegazioni a Iemitsu, egli mi raccontó un pó della sua storia e dopo l’assedio al Quartier Generale, mi andai a informare di più. Esso mi condusse da un Boss dell’allenza, il quale sarebbe dovuto essere lui a ricoprire la carica, ma si rifiutó e fu così che lo affidó a me [...] Questo Vongola Ring della Neve è simile a quello del Firmamento e puó riprodurre la stessa tecnica del Primo Vongola... Il creatore della mia Box Heiki è ignoto: si diceva che fosse Geppetto Lorenzini ad averla inventata, ed è unica al mondo (peccato che mi ascolta, solo se gli parlo in Russo). L’esistenza del mio anello non è mai stato rivelato a nessuno, al mondo della Mafia... »
Tutti rimasero impressionati da tale parole...
« Mentre tu, Irie? Cosa hai da dire? » chiese Lal.
« Come ha detto Kayla, quel giorno stavo discutendo di un piano con Tsunayoshi e Kyoya-san. Il Decimo aveva sostenuto di non voler coinvolgere bambini e le persone più care a lui: sapeva fin dall’inizio che non saremmo mai stati capaci di sconfiggere la potenza dei Millefiore. Ho fatto in modo di pianificarlo nel migliore dei modi e fu così che tirammo in ballo la storia dei Viaggi nel Tempo. Siete voi l’unica speranza di questo miserabile futuro... » disse Shoichi a parole chiare.
Tutti quanti cercarono di riordinare le idee, mentre io guardavo con interesse il dispositivo di Shoichi.
« Senti un pó... Dove è finita la Famiglia del Decimo di questa epoca? » chiesi.
« Beh... loro ... sono ibernati qui dentro » rispose Shoichi.
Con l’aiuto di Spanner, essi attivarono il dispositivo e una luce abbagliante mostró delle capsule ermetiche. Al suo interno vi dovevano trovarsi loro...
« Quando avró il piacere di incontrare il mio fratellino? Ho un bel paio di cose da dirgli... » dissi in tono vendicativo. [...]
« Sentite. È meglio che io ritorni in Italia insieme a Yuni-sama. Se Byakuran venisse a scoprire che ho ancora contatti con voi, non solo la farà pagare cara a me, ma anche alla piccola Yuni. Non voglio che lei ci vada di mezzo... » dissi.
« Ci rivedremo presto, vero Kayla? » chiese Tsuna.
Io annuì alla sue parole.
« Ora che avete passato la prima fase, deve incominciare la seconda. È una questione di tempo l’attacco che si deve svolgere in Italia... » dissi con tono serio.
Tutti quanti puntarono gli occhi su di me e dopo i saluti, mi congedai. Ora la mia priorità era riportare indietro la principessa, prima che Byakuran sospetti di qualcosa. Tornai indietro sui miei passi e arrivai davanti al Jet. Vicino alle scale, vi era Gamma che stava salutando dal finestrino la ragazzina; io mi avvicinai e gli porsi le mie scuse per quanto accaduto prima. Dopo il congedo, l’aereo riprese il volo e, entro le prime luci dell’alba, saremmo tornati nuovamente in Italia. Ora dovevamo aspettare un pó disguidi che dovranno essere scatenati da un gruppo di assassini folli. Forse grazie al loro aiuto, saremmo giunti agli ultimi scontri e il futuro sarebbe stato in balia del bene e del male. Quale entità avrebbe prevalso? I giorni, per chi metteva a rischio la propria vita, incominciarono ad essere contati.

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** Capitolo 40: Varia’s Return ***


È notte fonda in Italia; le enormi distese d’erba delle colline “vibravano” a contatto con la brezza del vento e... non solo! Botti, tuoni e esplosioni! I Millefiore venivano sconfitti in pochi minuti e i nemici ne occupavano le basi per avanzare.
Man mano che si muovevano, la sicurezza veniva raddoppiata. Le truppe dei Vongola erano sotto il 10% perchè una minima parte di essa era partita per il Giappone, lasciando il comando della battaglia allo stratega meno inflessibile della squadra...
« Uffa! Voglio andare a combattere! » disse Lussuria.
« Eh eh, piacerebbe anche a me, se solo Squalo di decidesse... » disse Bel.
Squalo era pensieroso: stava pensando a una tattica semplice, ma efficace...
« Uhm... Lussuria, Levi... voi aspettate qui, in caso di forza maggiore quest’ultimo abbandonerà la sua posizione per venire in soccorso. Mentre tu Bel, andrai con il novellino a sud mentre io mi dirigeró verso levante... » disse Squalo.
« Cosa? No.Non esiste... Un principe non deve fare da balia a uno come lui! » ribattè Bel indicando il ragazzo.
« Esatto. Per una volta sono d’accordo... Perchè devo stare in compagnia di un principe fallito? » disse il ragazzo.
Era alto, capelli e occhi verdi con qualche segno particolare sotto le palpebre e un’inspiegabile cappello a forma di rana...
« C’è il rischio che possa morire per mano mia » disse Bel sorridendo.
« Silenzio! Decido io e così sarà! Muovete quel ...! »
Lussuria tappó la bocca a Squalo e cercó di calmarlo. Mentre la squadra dei Varia si smembrava, nel quartier generale provvisorio dei Millefiore, una Corona Funebre si preparó per andare a stanare i nemici.
Tra Belphegor e il novellino dei Varia, il feeling non era uno dei migliori, anzi tutt’altro...
« Senpai, il vostro respiro sul collo, mi ha venire il nervoso. E perchè siete dietro le mie spalle? » chiese il ragazzo.
« Uhm... sto pensando qual’è il punto dove soffriresti di più » disse Bel tirando fuori i coltelli.
Il principe li lanció sul ragazzo e dopo averli inflitto dolore, egli li prendeva e si mettava a piegarli e buttarli via. Belphegor infuriato, attivó la sua Arma Scrigno e la scaglió contro di egli.
« Hey Fran, levati da lì... » disse Bel all’ultimo momento.
L’animale di Bel, un Visone della Tempesta, si scaglió contro i nemici e grazie all’abilità dellaTempesta, la decomposizione, li fece fuori in un battibaleno.
Poco dopo, in mezzo ai cadaveri, apparse qualcuno: un’uomo vestito da maggiordomo che accompagnava un ragazzo, il quale Bel non si sarebbe mai dimenticato del suo volto. Chi l’avrebbe mai detto che il fratello gemello di Belphegor, Rasiel, fosse una delle Sei Corone Funebri.
Il principe non aveva tempo da perdere, ma decise di battere in ritirata per farsì che Rasiel andasse incontro alla persona che non era riuscita a tenere testa a Tsunayoshi Sawada, nella battaglia dei Vongola Ring. [...]
Quando Squalo venne informato della situazione, era troppo impegnato a far fuori i nemici e mandó Levi a proteggere il Boss, ma anche lui riscontró qualche contrattempo. Oramai Rasiel era vicino alla base e fece venire allo scoperto il Boss dei Varia: Xanxus.
La colluttazione fra quei due non fu niente di che: i nemici non sapevano quale fosse la sua Box Heiki e più tentavano di attaccarlo, più i loro dubbi continuavano a salire...
« Che strano... Perchè si pietrificano e poi si disintegrano? Sono due abilità una diversa dall’altra... »
Alla fine, l’animale di Xanxus si mostró dinanzi ai nemici e i problemi incominciarono a moltiplicarsi.
« Un Leone dei Cieli?! N-no! Non è possibile! L’abilità del Firmamento è l’Armonia! Come puó farsì che qualcosa si possa sgretolare al suo volere?! » disse il maggiordomo di Rasiel.
Il ruggito del leone aveva il potere di estinguere le fiamme avversarie per poi pietrificarle e quando le vecchie cicatrici di Xanxus gli apparivano in volto, anche l’animale mutava: una Tigre della Tempesta. Ecco spiegato il motivo...
« Q-quella è la rarissima Ligre Tempesta dei Cieli! » dissero i nemici sconvolti.
Grazie alle sue grandi abilità, essa disintegró tutto quello che aveva attorno, ció nonostante Xanxus non si limitó a risparmiare nessuno che avesse parlato male dei Vongola [...]
Quando la notizia venne recapitata alla Base Melone a Tsuna e gli altri, ci furono i sospiri di sollievo e gli esulti.
« Abbiamo vinto! I Millefiore sono battuti in ritirata! » gioirono in coro.
« Quindi... Adesso resta solo Byakuran » pensó Tsuna.
« Beh...Io non direi » disse una voce.
Improvvisamente, apparse un’ologramma dal nulla e, per la prima volta, la famiglia del Decimo, aveva visto con i suoi occhi l’uomo che aveva battuto la famiglia mafiosa più potente del mondo: Byakuran.
« Q-quello è... »
« ... Byakuran! » disse Shoichi.
« Ohh... Questa è la prima volta che ci vediamo, eh? Tsunayoshi-kun... » disse Byakuran.
« È stato divertente guardarvi perire sul campo di battaglia, stesso discorso vale per la tua recita, Sho » aggiunse.
« M-ma quindi tu... » balbettó Shoichi.
« Già. Sapevo che mi avresti tradito per passare dalla parte dei Vongola, ma ora non ha più importanza. Sei davvero sicuro che tu vuoi lasciare il destino nelle mani di Vongola Decimo? » disse Byakuran con il suo solito sorrisetto.
« Non hai speranze di controllare il  mondo! Una parte dei Mare Ring li hai persi in battaglia » disse Shoichi serio.
« Uhm... se fossero quelli veri... » aggiunse Byakuran.
Gli anelli che Shoichi e le Corone Funebri indossavano, andarono in frantumi e lo sguardo dei presenti si raggeló.
« C’è una squadra di cui tu non ne sei mai stato al corrente, Sho-kun... E sono loro ad avere i Mare Ring originali » disse il Boss dei Millefiore.
« Cosa?! » disse Shoichi scioccato.
« Ho il piacere di presentarvi i miei guardiani: le Sei “Vere” Corone Funebri » disse Byakuran.
Dietro l’ologramma, apparì uno schermata dove fece apparire le facce di sei persone che parevano non umani: dietro di loro, il paesaggio era terrificante...
« Ora sìche vedo la vostra convinzione in faccia. Avete l’occasione di battervi contro di noi e ovviamente il premio che metto in palio è il Trinisette » disse Byakuran.
« Cosa diavolo hai in mente Byakuran?! » urló Shoichi.
« Uhm... Ho intenzione di fare un gioco con voi e tu Sho-kun sei incaricato di spiegarlo ai tuoi amichetti. Ti ricordi di Choice? Beh, sappi che sono riuscito a riprogrammarlo nella realtà... » disse Byakuran sorridendo.
La faccia di Shoichi si fece cupa mentre Byakuran disse che li avrebbe ricontattati per ulteriori informazioni. Ad un tratto si sentì un forte terremoto: egli aveva attivato il teletrasporto per trasferire la base via da lì; I Vongola Ring entrarono in risonanza e crearono una barriera, a insaputa dei guardiani, mentre l’ologramma spariva poco a poco...
« Mi piacerebbe stare qui a parlare con voi, ma non ho tanto tempo. C’è qualcuno che mi aspetta e non voglio farla preoccupare... Ah, prima che mi dimentichi: se non avró modo di ottenre il tuo anello, Tsunayoshi, sarà l’anello della tua ex-compagna a darmi il potere »
Tutti quanti, intuirono che stesse parlando di me e Yuni: quindi non era al corrente della nostra visita lì. Tutto accadde in un’istante: la base sparì davanti agli occhi di tutti e dopo di questo, dall’esterno non si sentiva più provenire alcuna presenza dei Millefiore. [...]
« Io sono più che sicuro che voi potete sconfiggerlo! Grazie a questo dono da parte del Decimo del Futuro, ce la farete! » disse Shoichi attivando il dispositivo.
Da esso vi uscirono sette Box Heiki, per ognuno di ogni attributo. Questo soprese tutti e capendo le buone intenzioni di Shoichi, Reborn propose a lui e Spanner di entrare nella famiglia. Tutti, felici di avere nuovi componenti nell’impresa, finalmente poterono tornare in superficie, nel tranquillo quartiere di Namimori, dove gli altri li attesero, piangendo lacrime di felicità e gioia. [...]
La notte era passata e le prime luci dell’alba incominciarono a mostrarsi: l’acqua del Mediterraneo brillava ai riflessi della luce mentre il jet si stava preparando per atterrare sulle coste della Sicilia. Io e Yuni tornammo alla base e ci promettemmo di non aver mai fatto una cosa del genere e studiammo una scusa credibile per coprire le ore mancate. Byakuran non era ancora tornato e questo mi fece risparmiare del tempo per sistemare alcune cose: ero a un passo dalla libertà e poi sarei tornata dai miei fratelli, in un futuro dove non sarebbe più regnato il caos assoluto. Dovevo resistere ancora un pó: dovevo farlo per la Famiglia del Decimo.

Ritorna all'indice


Capitolo 40
*** Capitolo 41: Dieci giorni ***


  • Futuro: Namimori, ore 12.59, Giappone –
Per tutta la mattina, i guardiani dormirono per la troppa stanchezza: aver combattuto tutta la notte contro i Millefiore fu stata dura per tutti. Al loro risveglio, si abbuffarono come degli animali e a pancia piena, passarono ai discorsi più seri: Kyoya giró al largo dalla base e andó sul tetto della scuola, Ryohei ci impiegó del tempo per capire la situazione e i più conciati male furono portati nelle infermerie per riposare. Dopo questo lungo inferno, le fiamme dei loro anelli si erano molto indebolite e i ragazzi non hanno avuto modo di sapere cosa potessero contenere le Vongola Box; Etsuko fu accompagnata da Bianchi a farsi conoscere da Kyoko e Haru, le quali non sapeva come comportarsi: era fredda e distaccata e non rivolse la parola a quasi nessuno, se non a Reborn o nella speranza di sentire la voce di Mukuro. [...]
  • Base sotterranea Melone...-
Bianchi fece una corsa da Shoichi e Spanner per portarli il pranzo (ovviamente non contaminato con il Poison Cooking) e le auricolari del Decimo, in modo da tenerli in contatto con Reborn...
« Dimmi un pó Shoichi... Di cosa si tratta “Choice” ? » chiese Reborn.
« È un gioco che inventai ai tempi della scuola con Byakuran, ma se lui ha detto che è riuscito a ricrearlo nella realtà, è peggio di quanto pensavo » disse Shoichi.
« Peggio... di quanto pensavi? » ripetè Reborn.
« Choice... È un gioco di guerra » rispose Shoichi.
« Spiegati meglio » disse Reborn.
« All’inizio questo gioco virtuale si basava sulla scelta di due eserciti e la scelta del campo di battaglia. Si sceglievano le unità che si voleva far combattere e poi si creava il quartier generale... Alla fine chi perdeva, il vincitore aveva libera scelta su un’oggetto che la squadra avversaria possedeva, ma con il passare del tempo continuammo ad aggiornarlo fino a portare questo gioco su un campo lungo almeno 10 Km e stabilendo regole su regole... »
« Del tipo? » chiese Reborn.
« Il numero massimo di componenti da far scendere in battaglia devono essere cinque, la base deve essere creata con un diametro che non superi i 50 metri cubici ecc. » incominció a blaterare Shoichi.
Fra i tecnici, ci furono un pó di controversie: riportare un gioco così, nella realtà, era impensabile ma, Shoichi, conoscendo Byakuran si sarebbe potuto aspettare tutto da lui. Insieme, sarebbero giunti a una conclusione e questo ci fa riportare da Tsuna e gli altri che decisero di accompagnare le ragazze fuori dalla base per mostrargli quanti cambiamenti ha subito il quartiere in 10 anni ... [...]
Il giorno seguente, Tsuna e i guardiani, incominciarono gli allenamenti e imparare a gestire il nuovo potere acquisito. Ci fu una sorpresa che fece alzare l’umore a tutti: dal passato arrivó Basil, l’allievo del padre di Tsuna che ha combattuto al loro fianco nella battaglia per i Vongola Ring, e allo stesso momento anche Dino e Renee del Futuro! Tutti i nuovi arrivati erano al corrente della situazione e cercarono di dare una mano il più possibile per aiutarli.
« Dino! Renee! Sono davvero contento che voi siate qui! » disse Tsuna felice.
« Siamo di ritorno dall’Italia e siamo qui per fare in modo che il vostro allenamento proceda nei migliori dei modi » dissero in coro.
« Dov’è il mio fratellino? Quello del passato, intendo... » chiese Renee.
Dalla scena muta dei presenti, capì subito che se la era svignata come al solito.
« Beh... Io l’ho visto ieri sera e devo ammettere che è il solito intrattabile... » disse Dino.
« Come!? E non mi hai detto nulla?! » disse Renee arrabbiata.
« C-calmati! L’avevo incontrato per caso. Non sembrava una cosa da molto dirtelo... » disse Dino indietreggiando.
« Non sembrava una cosa da molto dirmelo?! » disse Renee furiosa.
« S- scusami tesoro! Prometto che ti diró tutto, non ammazzarmi! »
« T-tesoro? » ripeterono i ragazzi.
Renee stritoló Dino forte a sè...
« Sì... Io e Dino siamo sposati da quasi 9 anni e stiamo pensando di mettere su famiglia, dopo la fine di questa guerra contro i Millefiore » disse Renee tutta sorridente.
« Q-quindi loro due si sposerebbero l’anno prossimo, nel nostro presente... » pensó Tsuna sorpreso.
Adesso che tutti erano riuniti, era il momento di passare a un super allenamento intensivo; Dino distribuì i compiti strategicamente: Tsuna doveva conoscere a fondo la sua prima Arma Scrigno, Gokudera doveva istruire Ryohei nel combattimento e Renee si prese la briga di sprigionare il vero potere di Lambo. Dino era occupato con Kyoya, per questo non si prese la briga di istruire  i presenti mentre Yamamoto fu lasciato in standby perchè “qualcuno” si sarebbe incaricato di allenarlo con dei metodi un pó “spartani”... [...]
  • Da Lambo e Ryohei, dentro la biblioteca...-
« Allora, incominciamo dalla teoria... » blateró Hayato.
Ryohei attivó la sua Arma Scrigno e gli ordinó di calciare Gokudera. L’istruttore non era molto contento della cosa, ma Reborn ne era più che soddisfatto.
« Renee! Renee! Giochiamo! » disse Lambo con in mano le granate.
Renee non sapeva come comportarsi con dei bambini “ rompiscatole” come lui, ma ci provó lo stesso...
«... Dammi una granata... » gli chiese.
Lambo gliela porse, ella la disattivó e poi gliela restituì. La granata esplose e  spazzó via Lambo da lei; il bambino si mise a strillare, piangere e dai suoi capelli fece cadere l’anello e la Box Heiki del Fulmine. L’anello incominció a sprigionare scariche elettriche e ne inserì la fiamma nello Scrigno: da esso uscì un’enorme toro e a ogni ordine di Lambo, egli ubbidì. Il toro caricó e il grande botto si sentì fino ai piani superiori.
Tutti quanti spaventati, scesero e trovarono Hayato, Lambo e Ryohei sconfitti mentre Renee leggeva con interesse un libro senza dire una parola: Reborn aveva assistito alla scena e diede la lode a mia sorella per la sua bravura come “insegnante”.
Etsuko si allenó da sola a migliorare le sue illusioni, sotto il controllo di Kusakabe in modo da non provocare danni alla base mentre Tsuna e Basil sembravano a un punto fermo: Tsuna era insicuro e la sua Box Heiki si continuava ad agitare, come se volesse uscire, solo che quando lo fece, nessuno si aspettava di vedere una “forma”  così strana; uno scoppio ancora più forte di quello causato da Lambo, fece spaventare i guardiani che corsero dal loro Boss: lo trovarono in piena lotta con un’animale feroce ricoperto di fuoco mentre Basil fu scaraventato vicino alla porta. Quando riprese i sensi, tutti cercarono di tenerlo a bada e con un pó di fatica, essi riuscirono a farlo rientrare nel suo Scrigno [...]
I giorni passavano e grazie ai consigli delle ragazze, Tsuna riuscì a gestire la sua Arma Scrigno e instaurare un buon rapporto con esso. Gli allenamenti andavano bene e al quarto giorno di allenamento, arrivó un messaggio da parte di Byakuran dove ha spiegato il luogo di ritrovamento per la battaglia, ovvero al santuario di Namimori: ovviamente tutti quanti, anche i non partecipi sarebbero dovuti venire. La Famiglia non era d’accordo, ma se non l’avessero fatto, essi avrebbero perso a tavolino e fu così che con qualche discussione e intuizioni che loro gli nascondessero qualcosa, decisero di raccontargli tutta la verità. Questo confortó le ragazze, ma anche  le preoccupó: non si sarebbero mai aspettate una situazione così  grande che pesasse sulle loro spalle, ma ora tutti avevano la forza necessaria per andare avanti e dopo l’arrivo di Shoichi e Spanner alla base, si dedicarono in tutto e per tutto solo all’allenamento. Ora anche Yamamoto aveva incominciato e fu proprio Squalo a prendersi la briga di istruirlo. [...]
Io, invece, fremevo dalla paura. I giorni si stavano avvicinando sempre di più e di Byakuran neanche l’ombra: riuscivo a stento a passare davanti al suo ufficio. Non so, ma sentivo una sensazione, come se mi sarebbe accaduto qualcosa. E se mi avessero scoperto? Cosa dovevo fare? Non avevo mai pensato a quella ipotesi, ma speravo che si trattasse solo di una mia impressione... A quanto pare, non vedere Byakuran mi faceva sentire un pó di nostalgia di lui.

Ritorna all'indice


Capitolo 41
*** Capitolo 42: Memoria incondizionata ***


  • Italia: ore 20.50, in aereo... –
« Signor Byakuran, tra meno di tre quarti d’ora, sarete di nuovo alla base » disse l’autoparlante.
Byakuran ringrazió e si mise a guardare fuori dal finestrino: era già calata la sera e le nuvole erano color azzurro/grigio. Era perso nei suoi pensieri e, quando lo faceva, perdeva il senno. Si agitava, ansimava e si sentiva calare la pressione...
« No...Non devo... fare certi pensieri! Non voglio... perderla di nuovo » disse l’uomo.
Egli chiuse gli occhi e cercó di concentrarsi solo sul suo obbiettivo. [...]
Alla base, tutto era abbastanza tranquillo; ero di ritorno da qualche commissione per la principessa e quando venni rilasciata, finalmente potevo dedicarmi ai miei affari: andai a farmi un bagno caldo e usai un buon bagnoschiuma fruttato per rilassarmi. Quando tornai in camera, mi buttai sul letto morbido e presi, da sotto il cuscino, un libro che parlava della Mafia dei tempi antichi: accidenti, quanto era cambiato il principio di guerra rispetto a qualche secolo prima! Pensavo di riuscire a leggerlo e invece mi addormentai di botto, dopotutto il lavoro che ho dovuto svolgere in serata. [...]
Qualcuno bussó alla porta. Ci volle un pochino, prima che riuscissi ad aprire gli occhi; con passo lento, andai ad aprire la porta e mi trovai davanti un soldato.
« ... Sì? Ha bisogno di qualcosa? » chiesi assonnata.
« Signora, sono venuta per informarla di una cosa » disse.
« Che ore sono? » chiesi.
« Sono le 23.00, Signora » rispose.
« Uhm... Di cosa si tratta? » dissi.
« Sono qui per conto di Byakuran-san. La vuole subito... »
« Byakuran-san?! » dissi con gli occhi spalancati.
« È tornato qualche ora fa, dal suo viaggio » disse.
Lo ringraziai di fretta e corsi come una furia verso le sue stanze private.
Cavolo! Non pensavo di essermi addormentata, sopratutto se il mio superiore era rientrato da un viaggio e io non sono stata la prima a dargli il benvenuto. Spalancai la porta di camera sua implorando di scusarmi per il mio comportamento.
« Byakuran-san perdonatemi! Mi sono addormentata e non sono venuta a porgervi i miei saluti! » dissi inchinandomi.
« ...Kayla... » disse Byakuran.
Alzai lo sguardo e lo vidi in piedi con i capelli bagnati, l’asciugamano intorno al collo e solo con i pantaloni lunghi e larghi addosso. Mi coprì la faccia per la vergogna e mi scusai nuovamente chiudendo la porta; qualche minuto più tardi, Byakuran mi fece entrare nuovamente e indossó una maglietta senza maniche. Ero troppo imbarazzata e non sapevo cosa dire.
« ...Scusami » disse Byakuran guardandomi.
« Eh? » risposi.
« Non sapevo che stessi dormendo. Ti dovevo lasciar stare... » disse indicandomi.
Notai solo ora di essere in canotta e pantaloncini e questo era l’ultimo abbigliamento il quale avrei voluto che Byakuran non mi vedesse... [...]
Mi fece accomodare sulla sedia e bevemmo una tazza di cioccolata fumante insieme. Quella sera sembrava un pó strano. Sentivo ancora quella sensazione e alla fine tentai di parlare con lui per rompere il ghiaccio.
« Ehm... I-il suo viaggio è andato bene? » chiesi.
Egli non mi dava alcuna risposta, annuiva solo con la testa.
« Io... se non le dispiace, tornerei in camera mia » dissi alzandomi.
Improvvisamente Byakuran si alzó e mi strinse forte a sè. I miei occhi si erano rimpiccioliti da tale gesto: avevo il panico fin sopra la punta dei capelli.
« Non andare ... Resta qui con me » disse con tono basso.
« S-si sente bene? » dissi cercando di guardarlo in faccia.
« Tu sei l’unica di cui mi posso davvero fidare e l’unica che ho sempre cercato di proteggere... » incominció a blaterare.
« Byakuran-san? N-non la seguo » dissi cercando di liberarmi dalla sua presa.
« Sai... ho sempre pensato che un giorno, io e te avremo esteso il nostro potere e controllato il mondo insieme. Ogni volta che ti ho conosciuto ho sempre avuto occhi solo per te. Il Destino è stato crudele con noi... »
« Ogni volta che mi ha conosciuto? » ripetevo confusa.
« Kayla, in ogni mondo che ho conquistato, ti ho sempre avuto al mio fianco ma, una volta, Il giorno prima che io mi dichiarassi a te, hai perso la vita a causa di incidenti inspiegabili o venivi uccisa da qualcuno e andó avanti così per tanto tempo... » disse Byakuran mettendomi con le spalle al muro.
« Io... morta?! Ogni mondo che hai conquistato?! »
« Devi sapere che fin dalla nascita, io sono grado di viaggiare nel tempo » disse infine.
L’ultima frase che sentì, mi fece rimanere a bocca aperta. Non sembrava che stesse mentendo anche perchè i viaggi nel tempo non erano una novità, per me...
« Io sono in grado di apprendere qualsiasi cosa che in ogni mondo parallelo viene creato o ignorato dal resto del mondo. Ho conquistato tanti mondi, ma non sono mai riuscito a conquistare il cuore della persona che ho perso svariate volte... » disse.
« P- perchè me lo stai dicendo proprio ora? » dissi tremando.
« Perchè non ti voglio perdere di nuovo. Io ti amo Kayla » disse guardandomi negli occhi.
Non sapevo cosa dire. Non avevo fiato: lo guardavo solo negli occhi... Byakuran si avvicinó alle mie labbra, incominció a baciarmi delicatamente e mi lasciai travolgere dalla sincerità dei suoi baci, dimenticando per un’attimo a cosa stavo andando incontro... [...]
  • Presente: Giappone, ore 16.20, per le strade della città...-
Erano passati tanti giorni e io contnuavo a girare da un posto all’altro, alla ricerca di Reborn e la Famiglia Vongola: dove si erano cacciati? Se fossero andati in vacanza, me lo avrebbero detto! Eppure i genitori non si sono ancora accorti della loro “scomparsa”. Non ce la facevo più: forse era arrivato il momento di chiedere aiuto a Dino e Renee... stavo camminando in piazza in direzione della scuola: mi sentivo un pó strana, come se qualcosa o qualcuno mi stessero osservando da un pó. Il tempo era bruttissimo e così decisi di tornare a casa.
Un paio d’ore dopo, tornai in giro e incominció a piovere; la città era in pieno fermento anche se c’era brutto tempo. Sentì di nuovo quella presenza e iniziai ad accellerare il passo. Non è che mi stavo immaginando questa presenza? No... la sentivo davvero vicina a me. Mi allontanai dai luoghi meno affollati e inizia a correre verso un vicolo che portava dall’altro lato opposto della via. Mentre correvo, mi girai, ma non c’era nessuno dietro di me e quando guardai avanti, qualcuno andó a sbattere contro di me e cademmo all’indietro.
Sentivo la pioggia che bagnava il mio volto e il cielo pareva scuro ai miei occhi. Quando ripresi a muovermi, sentì un peso sul mio corpo: anch’esso si alzó e per la prima volta i nostri sguardi si incrociarono. Era un ragazzo alto, corporatura normale, capelli color violetto e occhi color lilla. Aveva il tipico abbigliamento da teppista: maglietta e jeans sgualciti, scarpe alte e borchie e quando lo guardai bene in faccia, vidi un piccolo segno sotto l’occhio sinistro. Tra il mio e il suo battito cardiaco, non sapevo quale dei due corresse di più. [...]
« Ehi, ma noi due non ci siamo già visti...? » disse il ragazzo.
« Eh? » risposi.
« Eppure mi sembra di averti già visto da un’altra parte ... in un’altro mondo... » disse sfiorando con le dita le mie labbra.
Improvvisamente si sentirono delle voci, provenire da lontano e il ragazzo allarmato, si alzó e scappó via. Non riuscì, in tempo a dirgli nulla, che due uomini vestiti di nero, mi ignorarono e sparirono inseguendo quel tipo misterioso.
Avevo un blackout in testa: nella mia tasca, l’anello incominció ad emanare una fioca luce azzurra chiara, ma io non me ne accorsi. Alla fine non ricordai il motivo per perchè mi trovavo lì e ritornai sui miei passi verso casa: essere preoccupati in continuazione per qualcuno, mi aveva fatto stressare parecchio, in questi ultimi tempi.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 42
*** Capitolo 43: L’inizio di Choice ***


Le prime luci del sole filtravavno nelle tendine della camera fino ad arrivare all’altezza dei miei occhi. Ero già sveglia da un pó; pareva che fossero circa le 8... Non mi muovevo: ero solo sveglia, con gli occhi aperti rivolti al soffitto. Perchè? Perchè ho lasciato che Byakuran mi baciasse e mi scaldasse con il calore del suo corpo? Non sapevo più cosa pensare; è come se io, instintamente, ho visto il “passato” delle altre me stesse di ogni mondo parallelo [...] l’unica cosa che non ho mai smesso di pensare erano delle parole che mi aveva sussurrato in quella magnifica notte di follia: « Cosa provi davvero per me, Kayla? »
Non avevo dato risposta a quella domanda perchè non sapevo cosa dire. Ero davvero innamorata di lui, nonostante tutto quello che ha fatto? [...]
Quella mattina, lasciai la sua camera e andai a prepararmi: una mezz’oretta più tardi, Byakuran mi portó a conoscere i suoi guardiani che oggi avrebbero partecipato al Choice.
« È arrivato il momento... Il fato ha proclamato il fatidico giorno » disse una persona.
« Oh no! Ora mi sto agitando! Kikyo, Zakuro! Quanti ne dobbiamo ammazzare oggi? » disse un’altro.
« Stai tranquillo Daisy. Oggi non dobbiamo fare una strage... Per il signor Byakuran questa è una cerimonia, giusto Kikyo? » disse Zakuro.
« A-ah. Perchè non andiamo da lui? » propose Kikyo.
« Guardate! Guardate! Oggi sento che faró una strage con la mia potenza! » disse qualcun’altro.
« Ma quale forza! Sei solo una ragazzina stramba e basta... » disse Zakuro.
« Cosa hai detto?! Prova a riperterlo, se hai il coraggio! » rispose la ragazza.
« Su Bluebell, calmati. Stava scherzando... Prendi esempio da Torikabuto che è sempre tranquillo » disse Kikyo.
Ad un tratto, la porta si spalancó e entrammo io e Byakuran. I presenti si inchinarono dinanzi al Boss e poco dopo tutti puntarono gli occhi su di me...
« Chi è questo bel bocciolo candido e puro, insieme a voi, signor Byakuran? » chiese Kikyo.
« Lei è Kayla H., colei di cui vi ho tanto parlato... » disse Byakuran sorridendo.
« Ohh... È lei la sgualdrinella » sussurró Bluebell.
« Piantala. Non devi parlare così davanti a Byakuran » disse Zakuro.
« Vedo che il vostro umorismo è sempre alto. Meglio così, perchè oggi saró un giocatore come voi. Guardate... La divisa mi dona molto, eh? » disse Byakuran.
« Non deve sporcarsi le mani, signore... Bastiamo solo noi. I nostri Mare Ring e le potentissime Armi Scrigno sono e saranno sempre al vostro servizio » dissero tutti in coro. [...]
Mentre tutti noi ci dirigemmo verso il luogo di teletrasporto, i suoi guardiani non mi lasciavano stare neanche un secondo; eppure notavo che Byakuran dava l’impressione che mi continuasse a fissare: che fosse geloso che i suoi guardiani flirtassero con me?
Intanto in Giappone, anche Tsuna e i suoi guardiani si stavano preparando. Mancava solo mio fratello all’appello; i non partecipi, tra cui Shoichi e Spanner, avevano una divisa diversa rispetto a quella della Famiglia del Decimo. Erano le 11.50 e al santuario di Namimori non c’era nessuno. Quando arrivarono Tsuna e gli altri, davanti a loro, vi era una struttura creata da Shoichi e Spanner che sarebbe stata usata come unità base per il gioco.
Un paio di minuti dopo, sopra le loro teste, apparì un congegno che serviva come test d’ingresso e teletrasporto creato da Byakuran. Quello che esso richiedeva era un flusso di fiamma pari a venti volte l’ X-burner di Tsuna, il che era impossibile, ma grazie all’arrivo di Kyoya, essi passarono il primo test e Byakuran soddisfatto, diede a loro la possibilità di scegliere il campo di battaglia: una scia di carte infinte girava intorno a loro e Tsuna ne scelse una a caso.
« È incredibile... Fra tutte quelle che ci sono, hai preso l’unica esistente nel mazzo: la carta del campo è ... La Neve » disse Byakuran.
Una luce abbagliante teletrasportó la Famiglia Vongola in un dimensione alternativa. La potenza era così tanto notevole che le Armi Scrigno dei guardiani, tornarono all’interno delle Box; quando tutti alzarono lo sguardo, i loro occhi erano spalancati a tale visione: erano circondati da infinite strade e edifici futuristici, sembrava non esserci anima viva in quel posto e davanti a loro apparsero i Phalaenopsis, o le temute “ Sei Vere Corone Funebri” e al centro del gruppo vi era Byakuran. Sembrava tutto un’orribile sogno ... [...]
« Benvenuti sul campo di Choice, Famiglia Vongola » disse Byakuran sorridente.
« Ma che razza di posto è questo?! » si stavano chiedendo tutti.
« Avvicinati, Tsunayoshi. È il momento di scegliere i partecipanti » disse Byakuran.
I guardiani si guardarono faccia a faccia contro i nemici mentre i due Boss, con una roulette, scelsero i partecipanti. Quando vennero scelti i giocatori, tutti quanti vennero informati.
« I partecipanti che giocano saranno: Per la Tempesta, Hayato Gokudera, per la Pioggia, Takeshi Yamamoto e per il Firmamento, Tsunayoshi Sawada. Ma hai ancora bisogno di altre due persone: i senza attributo. Chi vuoi al tuo fianco, Tsunayoshi-kun? » chiese Byakuran.
« Saremo io e Spanner » intervenne Shoichi.
« Uhm... Va bene. Ora vi presento i miei giocatori: Per le Nuvole, il capo geniale delle Sei Vere Corone Funerbri, Kikyo, Per il Sole, il cadavere vivente nato per uccidere, Daisy, per la Nebbia, il misterioso Torikabuto e per la Pioggia, il piccolo giglio del mare, Bluebell » annunció Byakuran.
« Perchè solo in quattro? E cosa è quella fiammella che illumina due attributi differenti? » domandó Basil.
« ... Perchè essa è la prossima fase: il Target » rispose una persona.
Due Cervello apparsero da nulla e spiegarono le regole del gioco: i bersagli furono scelti a caso e presero Daisy e Shoichi, dal quale spuntó una fiamma dal petto che si consumava grazie all’energia vitale della persona. Passó qualche minuto e i nemici intuivano che sotto l’unità base dei Vongola si nascondessero delle persone: infatti da lì vi uscirono Dino, Squalo e Renee e questo soprese i presenti; alla fine uscì anche Reborn rassicurato dalla non presenza di radiazioni Anti-Trinisette nei dintorni. [...]
« Ancora una cosa: dove si trova mia sorella? » chiese Renee a Byakuran.
« Ah già ... Mi ero dimenticato di dirvi che è proprio lei, la fonte di questo luogo » disse Byakuran indicando una torre.
Tutti quanti guardarono la torre indicata, che si trovava al centro del campo, il quale mi trovavo io con lo sguardo perso nel vuoto, sulla sommità. I miei fratelli si spaventarono e questo preoccupó la Famiglia.
« Cosa gli hai fatto?! » urló Renee.
« Niente. Sapeva benissimo quale sarebbe stato il suo ruolo, se fosse uscito questo campo ... » rispose Byakuran.
Le Cervello fecero allontanare le squadre per 5 minuti, in modo da farli sistemare nei rispettivi campi. I non partecipanti erano in due edifici ben distinti, dove non avevano modo di comunicare con i partecipanti e, i restanti, si appostarono in punti strategici per concordare un piano e dare il via alla partita. Avrebbe vinto che avesse fatto scacco al Re e spento completamente il Target dell’avversario: ovviamente essi si stavano giocando il tutto per tutto, in questo posto. [...]
All’improvviso, fu dato il via alla battaglia e mio Anello della Neve reagì in modo anomalo: un’esplosione di luce azzurra si estese per il campo dal quale il luogo sembró essere cambiato: incominciarono a cadere fiocchi di neve e l’intera città si coprì velocemente di un manto bianco. Gli Anelli del Firmamento reagirono di più alla mia fiamma, rispetto a quella degli altri e questo mise in leggera difficoltà i giocatori: i miei occhi vedevano solo il buio e sentivo il gelo che percorreva il mio corpo, nonostante fossi coperta con un giubotto invernale. In testa avevo ancora la frase della notte trascorsa con Byakuran e i pensieri si focalizzavano solo su egli: non ero disposta a reagire a quanto accaduto.

Ritorna all'indice


Capitolo 43
*** Capitolo 44: Fino in fondo ***


La battaglia era incominciata. I guardiani si prepararono a uscire dalla base. Nel corso dell’allenamento, i ragazzi impararono a muoversi con dei mezzi speciali alimentati dal potere delle fiamme e questoli poteva mobilitare in giro per il campo. La loro strategia era semplice e ben dettagliata: Tsuna e Yamamoto sarebbero andati all’attacco e Gokudera sarebbe rimasto in difesa della base. Nella base dei Millefiore, Daisy rimase da solo, aspettando che Kikyo e gli altri tornassero. [...]
Shoichi fece preparare delle esche in modo da disorientare un pochino i nemici, ma essi non erano ingenui e si divisero per perdere tempo a distruggerle. I non partecipi stavano guardando tutto su un grande schermo; Kyoko e Haru erano impressionate, non pensavano che le battaglie mafiose fossero così. Dalla base partì l’ ennesima esca e attiró l’attenzione di Torikabuto che la distrusse, ma fu sorpreso da Tsuna che lo colpì alle spalle: il nemico non era da meno.
Inizió a lavorare su Tsuna e il Boss incominció a percepire di essere attaccato dalle illusioni. Intanto da Yamamoto, tutto sempbrava essere calmo, finchè una piccola esca venne distrutta davanti ai suoi occhi e gli apparse Bluebell. Il ragazzo indietreggió e si protesse con la katana; la ragazza lo colpì ripetutamente con gusci di conchiglie ricoperte di fiamme della Pioggia e non dava  il tempo all’ avversario di attaccare. Invece Kikyo, ancora a distruggere le esche, iniziava a spazientirsi e tornó alla ricerca del vero bersaglio, ma ebbe un contrattempo perchè si imbattè in Gokudera che era a difesa della base. Kikyo preferì impedirgli di aprire le sue Armi Scrigno e proseguire, ma Gokudera era molto cocciuto. [...]
Con un pó di fatica, Tsuna si liberó di Torikabuto, ma con qualche complicazione si trovó all’interno di un sua illusione. La sua Box Heiki era inefficace e così dovette trovare un modo al più presto per andare avanti. Yamamoto attivó il Cambio Forma della sua Box Heiki e grazie alla sua Nona Forma d’Attacco: Riflesso di Pioggia, fece credere a Bluebell di averlosconfitto e proseguì mentre Yamamoto corse, come una furia, verso il covo dei Millefiore.
Kikyo si avvicinava sempre di più a Shoichi e questo costrinse a mobilitare il Target. Tsuna avvertì un’esplosione e si preoccupó: notó che il Vongola Ring del Firmamento stava reagendo a qualcosa e gli venne in mente che lì mi trovavo io che stavo alimentando il campo di battaglia. [...]
  • Nella torre... –
« Zakuro... Faccio un salto a controllare una piccola cosa. Guarda come va avanti la sfida » disse Byakuran.
Egli si allontanó dalla stanza e prese l’ascensore. Salì fino alla sommità della torre e si avvicinó a me con passo felpato. Tentó di spavantarmi, ma senza alcun risultato. Essendo in una specie di trance, era come se fossi isolata dal resto del mondo: egli si mise affianco a me... sembrava che mi stesse sussurrando qualcosa.
« ... Vedrai, vinceremo. La disfatta dei Vongola è solo una questione di tempo » disse.
Tornó nuovamente giù mentre tra Shoichi e Tsuna non sapevo chi avrebbe avuto la meglio.
« ... Operation X » disse una voce.
Shoichi la riconobbe subito e si affrettó a scappare. Avvisó subito Yamamoto di sbrigarsi a spegnere il bersaglio del nemico, ma sentì anche una presenza che si stava avvicinando.
« Bluebell. Come hai potuto farti imbrogliare? [...] Beh, non ti preoccupare. Non ho ancora intenzione di giocare molto con lui » disse Kikyo.
Era una corsa contro il tempo: Yamamoto era davanti alla base nemica e stava per dare il colpo di grazia, ma fu impegnato a sistemare una barriera che sembrava poco resistente. Ad un tratto si sentì un’enorme esplosione provenire dal centro della città. Tsuna non riusciva a stare con le mani in mano e tornó indietro per salvare Shoichi. Io venni coinvolta leggermente, nell’esplosione e persi i sensi. Entrambi diedero il colpo di grazia al bersaglio nemico e, dal quel momento, la battaglia potè dichiararsi terminata. [...]
« SHOICHI!!! » urló Tsuna dirigendosi da lui.
Le Cervello si affrettarono ad arrivare sul campo di battaglia e verificare se la fiamma fosse davvero spenta. Entrambi diedero la conferma, ma Daisy diede segni  di vita e la sua fiamma riprese a brillare. Le Sei Vere Corone Funebri tornarono dal compagno e dissero che egli era immortale: era una specie di malattia per lui. Nessuno ci credeva e fu così che le Cervello didero il risultato.
« Il vincitore del Choice è attribuita alla Famiglia Millefiore »
Le comunicazione furono aperte e quando Shoichi si riprese inizió a stepitare e deprimersi. Tutti quanti scesero sul campo che stava tornando normale e aiutarono il ragazzo ad alzarsi.
« N-No! Non possiamo aver perso! Byakuran...! » incominció Shoichi.
« Perchè lo destesti tanto? » chiese Tsuna confuso.
« Perchè è lui la causa delle radiazione Anti-Trinisette, ma sopratutto è colui che è in grado di conoscere i suoi alter ego dei mondi paralleli » disse Shoichi.
Incominció a spiegare la sua storia dei viaggi nel tempo e tutti quanti iniziarono a spaventarsi. Adesso che avevano perso la possibilità di sconfiggerlo, non sapevano cosa fare... [...]
« Avete perso » disse una voce.
I Millefiore andarono incontro ai Vongola e chiesero il premio che gli aspettava. Shoichi chiese la rinvincita, rimembrando una vecchia partita di Choice, fatta in passato dato che lui non aveva niente da offrirli, ma egli rispose di non aver mai detto una cosa del genere e si rifiutó. Pensavano che fosse la fine e invece...
« Io mi oppongo, Byakuran » disse una voce.
Tutti puntarono gli occhi verso quella voce e videro la principessa Yuni in mia compagnia, in groppa a Ethain.
Le Sei Vere Corone Funebri si misero a bisbigliare e Byakuran sorpreso di vederla incominció a  discutere con lei in fatto di decisioni...
«... Io posso consultarti, se ho dei dubbi. Sei solo la numero due... Le decisioni spettano solo a me. Il discorso finisce qui » disse Byakuran.
« Capisco... Allora ... Io e Kayla lasciamo la Famiglia Millefiore » disse la ragazza.
Ella si avvicinó a Tsuna e gli chiese protezione. Tutti rimasero scioccati da tale richiesta, ma quando aggiunse che voleva pure che i ciucci dei suoi compagni venissero protetti, emanó una potentissima luce che fece ricredere Byakuran.
« No, Yuni... Facciamo pace. Non volevo farti arrabbiare » supplicó il Boss.
« Stammi lontano! È da quando mi sono ripresa dal tuo controllo che volevo andarmene. Sono andata persino in Giappone con Kayla da loro per metterli in allerta da te! » replicó Yuni.
« Cosa?! T-tu e ... »
Byakuran mi guardó e io, con sguardo atterrito, non fiatai.
« Sei ancora in contatto con i Vongola?! » chiese Byakuran.
« Ho eseguito solo un’ordine del Boss. È stato lei a dirmi di ubbidire a qualsiasi sua richiesta! » dissi.
« Io che mi fidavo ciecamente di te... » continuó Byakuran.
« Byakuran! Non possiamo più affidare le nostre anime a te! » disse Yuni.
L’espressione dell’uomo cambió improvvisamente e i Vongola intuirono qualcosa. Egli tiró in ballo un sacco di cose e Yuni era determinata a non tornare indietro. Ella non riconosceva la partita e l’ha dichiarata non valida e i Vongola Ring rimasero in mano ai guardiani. In quel momento, Tsuna prese coraggio e la convinse a stare con loro. Yuni ringrazió e mi strattonó per la manica portandomi via. Lo sguardo mio e di Byakuran si incrociarono e sentimmo che il nostro legame si fosse spezzato in un secondo. Egli lo consideró come un tradimento e tutti quanti scappammo in direzione del dispositivo. [...]
« Adesso che Choice è terminato, non abbiamo più motivo di stare in disparte, giusto? » chiese Etsuko.
« Sì, perchè? » chiesi.
Kyoya, Etsuko e Squalo si fermarono e tornarono indietro a creare un pó di casino, mentre tutti noi stavamo entrando uno alla volta, dentro l’unità base sotto il dispositivo. Poco dopo, i restanti ritornarono: mio fratello li aveva tenuti impegnanti con la sua Arma Scrigno, ma Byakuran fu stato rapido a raggiungerci...
« Nessuno puó fermarmi » disse Byakuran.
Improvvisamente, dal tridente di Etsuko, uscì una coltre di nebbia e una sensazione famigliare.
« Tu dici? Io sono un’eccezione » disse una voce.
« M-ma tu... » dissero i guardiani in coro.
« Mukuro-sama! » disse Etsuko colpita.
Egli tenne occupato per un pochino il nemico e tutti insieme aprimmo il portale che ci riportó a Namimori. In poco tempo, i Vongola sparirono e i Millefiore rimasero con un palmo di naso.
« Accidenti a quel Hibari! » disse Zakuro.
« Cosa facciamo, signor Byakuran? » chiese Kikyo.
Byakuran era diventato pallido e se la prese con i suoi guardiani, finchè inizió a ingozzarsi di marshmellows.
« Trovatemi Yuni, per i Vongola Ring c’è tempo. Riguardo ai Vongola... Uccideteli. Kayla Hibari compresa »

Ritorna all'indice


Capitolo 44
*** Capitolo 45: Fuga dai Millefiore ***


  • Futuro, Namimori –
Tornammo sani e salvi in mezzo alle distese d’erba e alberi. Ci trovavamo sparpagliati qua e là, Yuni e gli altri erano al sicuro dentro l’unità base; Shoichi diede il comando di abbattere il dispositivo e Gokudera lo eseguì. Con il colpo, esso si stava andando a schiantare sui colli disabitati, ma sfortunatamente, nonostante i danni, il teletrasporto tornó indietro da Byakuran e riapparì subito esplodendo, catapultando fuori i nemici che si erano divisi.
Dino e Kyoya andarono in direzione della scuola e incontrarono sulla loro strada Kusakabe e Romario. Tutti quanti si rifugiarono nella base sotterranea dei Vongola e per un buon quarto d’ora, riuscimmo a cambiarci e rifornirci. Squalo contattó l’ Italia e chiese della situazione attuale e di mandare rinforzi;Fran era andato via per chissà quale motivo e ad un tratto un botto, allarmó i guardiani: oramai bussare era diventato fuori moda, è meglio rompere le pareti [...] Davanti a loro, c’era Zakuro e non sembrava molto attivo... Squalo e Renee intervenirono, urlarono di scappare il più lontano possibile, perchè oramai eravamo già sotto attacco.
Dovetti lasciare mia sorella a vedersela con un tipo pericoloso come Zakuro, mentre tutti quanti ce la stavamo dando a gambe. La base incominció a esplodere e la terra tremava sotto i nostri piedi; pensai a un luogo abbastanza improbabile dovepoterci nascondere e mi ricordai di una simpatica vecchietta a cui veniva a portare dei fiori freschi, quando “vivevo” qui in Giappone. Mi seguirono fino a destinazione e quando bussai, mi trovai davanti un’uomo alto, capelli grigi, occhiali e in abito tipico giapponese che si stava gustando un piatto di Ramen caldo.
« Ehm... Lei sa se la vecchietta abita ancora qui? » chiesi in modo poco formale.
« È morta circa qualche anno fa...io sono suo figlio Kawahira » disse l’uomo.
« ... Kawahira?! » dissero in coro Tsuna e Gokudera.
« Su entrate! Sono già al corrente della situazione, vi aiuto io » disse Kawahira.
Io e Reborn non eravamo convinti e tutti quanti ci andammo a nascondere, senza fiatare. L’uomo chiuse la porta e con, al dito, un Hell Ring creó un’illusione. Zakuro arrivó nei dintorni e si mise a litigare un pó qua e là. Entró dentro, ma non sentiva più le nostre presenze. Grazie all’intervento di Kawahira, sentì strane presenze e voló via. Tutti rimanemmo stupefatti e quando il posto tornó tranquillo, tiró fuori una scusa e ci lasció dentro l’edificio: Reborn non si era ancora convinto di quel tizio misterioso.
  • Intanto a scuola... –
Daisy andó a imbattersi contro Dino e Kyoya: tra loro scorreva tanta tensione. Il nemico voleva solo sapere dove si trovasse Yuni [...]
La battaglia era piuttosto insolita; Kyoya se la prendeva con chinque recasse disturbo alla scuola e alla fine Daisy tiró fuori gli artigli: sul petto aveva un’Arma Scrigno impiantata e l’attivó mostrando la sua vera natura. Era molto pericoloso e Kyoya attivó il Cambio Forma della sua Arma, per essere ad armi pari [...]
Alla fine, la battaglia la vinse mio fratello, grazie all’abilità del suo attributo, la propagazione e stritoló Daisy fino a sequestrargli l’anello.
Dino annunció l’accaduto alla Famiglia e tutti esultarono per la notizia. Ero in pensiero per mia sorella: Yamamoto, Spanner, Bianchi e Giannini tornarono alla base per sapere come erano le condizioni di Renee, Squalo e della struttura.
Noi non sapevamo che Byakuran conoscesse la nostra posizione e le Corone Funebri ci attaccarono di sorpresa. Torikabuto era riuscito a prendere Yuni, ma con l’intervento dei suoi amati comagni Nosaru, Tazaru e Gamma, essi se la ripresero e Dino gli avvertì  di questa Arma Scrigno, soprannominata “ Scrigno del Massacro ”. Torikabuto cercó di attivare la sua...
« No! Non te la faró aprire! » dissi.
« Snow Manipulation: Braccio di Neve! »
Un braccio di neve, colpì il nemico e per un’istante egli non riuscì ad attivarla. Tsuna intervenì, ma fu troppo tardi. Egli si trasformó in una falena gigante e la maggior parte delle persone vennero coinvolte nella sua illusione; io e Etsuko eravamo le uniche inermi e tentammo di aiutare il Decimo.
« Dove pensi di andare?! » disse Bluebell attivando un’Arma Scrigno.
« Levati di mezzo, mocciosa! » dissi infuriata.
« Snow Manipulation: Cataratta di Neve! »
Questa tecnica era in grado di congelare l’anello stesso, ma bisognava usarla con cautela. Etsuko attivó il Cambio Forma del suo scrigno e grazie al potere di una lente maligna, aiutó il Decimo a capire la posizione del nemico e sconfiggerlo. I Millefiore batterono in ritirata e questo ci consentì di spostarci in un luogo più sicuro, ovvero nel posto dove, per la prima volta, la Famiglia Vongola arrivó nel Futuro. [...]
  • In un hotel di lusso... –
« Non capisco... Perchè Kayla mi ha fatto questo? » pensava Byakuran.
Egli era sdraiato sul divano con la febbre alta a causa dell’indebolimento del suo potere. Quando i guardiani restanti tornarono e gli riferirono la situazione, decise di spingersi un pó oltre...
« Pronto? Sì, sono io. Ho deciso di liberarlo, puoi andare... Ho firmato, tre quarti d’ora fa, il contratto con i Vindice » disse Byakuran al telefono.
« Vindice?! » dissero in coro i guardiani spaventati.
« B-Boss non vorrà ... » balbettó Kikyo.
« Tranquilla, mi rimetto in sesto in mezza giornata ...Fai presto, mi raccomando! » disse l’uomo infine.
Egli mise giù la chiamata e con un lieve sorriso, spiegó la situazione ai compagni.
  • In Europa, prigione Vindice –
« Aprite, siamo i Millefiore. Siamo qui per ordine di Byakuran! » dissero due soldati.
I cancelli della prigione si aprirono e i Vindice dissero che il prigioniero era già stato rilasciato. Essi non ci credevano e quando guardarono il tabellone se la presero perchè i Vongola era stati più furbi; a qualche chilometro dalla prigione, Fran era in compagnia di alcune persone molto devotea un tipo spietato. Egli avevano portato il corpo dell’uomo in una casetta di montagna per farlo un pó riprendere per poi farlo spedire in Giappone in soccorso di Tsuna e degli altri. [...]
In Giappone era calata la notte e la Famiglia Vongola stava riposando per recuperare le energie. Dovevano trovare una strategia, perchè il giorno seguente, all’alba, si sarebbe svolta la battaglia finale.
Io ero sdraiata ad ammirare il cielo: mi fidavo ciecamente di mia sorella, non ho mai nutrito dubbi che potesse aver perso la vita, qualche ora fa. Mio fratello era con Dino, il che mi dava sicurezza; dovevo sentirmi stanca, nonostante avessi imprecato tantissime energie nel Choice e nella fuga, ma sentivo che la mia fiamma era ancora viva.
Non potevo arrendermi proprio ora; non potevo più tornare indietro e questo significava non poter tornare mai più da Byakuran. Non era lui ad essere imperfetto... Era la società di quel mondo che l’aveva trasformato così.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 45
*** Capitolo 46: Corone Funebri vs Vongola Family ***


  • Giappone, Namimori ore 5.10, nella foresta...-
I primi raggi incominciarono a farsi spazio tra le catene montuose, mentre il cielo si stava schiarendo. I Millefiore si erano stabiliti temporaneamente nella foresta, a una decina di chilometri dai Vongola; Byakuran era impaziente di avere l’ ultima Corona Funebre, Ghost, fuori dalla prigione dei Vindice e di avere al più presto Yuni tra le sue mani.
Le Corone Funebri si divisero e tentarono un’attacco a sorpresa, ma I Vongola erano stati più furbi e gli avevano intercettati: Gokudera, Lal Mirch e Gamma colsero alle spalle Zakuro. Ryohei, Tazaru, Nosaru, Basil e Lambo attesero l’arrivo di Kikyo e io ero da sola ad attendere Bluebell: volevo vendicarmi personalmente di lei per alcune questioni.
Tsuna, Yuni, Fuuta e Reborn erano distanti dai campi di battaglia, mentre Kyoko, Haru, I-pin e Shoichi si trovavano al riparo da eventuali incidenti.
  • Lato Est... –
« Io non sono come  quegli esseri inferiori di Daisy e Torikabuto! » disse Zakuro.
Egli attivó lo Scrigno del Massacro e tutti si prerarono al peggio, ma non si sarebbero mai immaginati che si sarebbe trasformato in un’animale estinto 65 milioni di anni fa. [...] Gamma e Lal vennero colpiti duramente, Hayato cercó di scalfirlo in ogni modo, alla fine ricorse al Cambio Forma della sua Arma Scrigno: un’arco con freccie, impregnate di fiamme della Tempesta, riuscirono a scalfire la pelle di dinosauro, ma non fu efficace per sconfiggerlo. Gli fece perdere un braccio, ma un’attacco a sopresa di un’altro nemico,  fece perdere i sensi a Hayato. Pensava fosse la fine finchè...
« Eccoti qua, mocciosa! » dissi in groppa a Ethain.
« Snow Manipulation: Diamond Dust! »
Una coltre di polvere fece perdere l’utilizzo dei 5 sensi, per qualche secondo, a tutti. Zakuro e Bluebell attaccarono nuovamente, ma un ruggito disintegró i loro attacchi.
« Ce ne avete messo di tempo per arrivare... » dissi.
I Varia erano venuti sotto le bandiere del Vongola Nono e Decimo. Hayato lo comunicó, tramite wireless, a Tsuna e tutti tirarono un sospiro di sollievo.
  • Lato Nord ... –
Al lago, Kikyo sembrava essere in vantaggio sui nemici. Nosaru e Tazaru avevano fatto una buona difesa e Ryohei e Basil procedettero con l’attacco. Nessuno, tranne Ryohei, capiva perchè si fossero dovuti portare dietro anche Lambo.
Kikyo attivó la sua Arma Scrigno: Velociraptor delle Nuvole e grazie alla sua abilità di propagazione, essi continuavano ad aumentare. Tutti quanti non riuscivano a tenerlo a bada e così Ryohei dovette “ risvegliare ” la fiamma sopita di Lambo: gli chiese se volesse tornare dalla mamma di Tsuna e questo causó un piccolo disturbo al bambino che incominció a piangere, attivando la sua Arma Scrigno e a sua volta ne attivó il Cambio Forma. In poco tempo sconfisse i velociraptor e Kikyo soddisfatto inizió a fare sul serio: attivando il suo Scrigno del Massacro, la sua potenza era senza euguali.
Ryohei la prese come una sorta di sfida e si scontró contro Kikyo; anche lui con il Cambio Forma, tenne testa al nemico, ma dal nulla spuntó anche mio fratello! Kikyo tentó una mossa azzardata e attaccó dal basso mio fratello. Tsuna avvertì una strana presenza, intanto dai Varia, tutti stavano imprecando le loro energie per sconfiggere Bluebell e Zakuro. Kikyo si unì alla combriccola e li annientarono con violenza [...] I Millefiore avevano cantato vittoria troppo presto; il luogo pareva strano e gli Scrigni si ribellavano ai padroni. Kikyo avvertì una presenza minacciosa e apparirono i due illusionisti Fran e Mukuro Rokudo.
Le vittorie erano fasulle; gli avevano fatto credere di vincere, ma il bello doveva incominciare solo ora...
« Mukuro è vicino... lo sento! » pensava Etsuko.
Mentre correva, ella si imbattè in una ragazza che faceva parte della Gang Kokuyo: M.M [...] La ragazza sapeva quanto era pericolosa Etsuko e si limitó a non infastidirla: la portó verso il campo dove si teneva lo scontro mentre Mukuro attendeva con ansia il Vongola Ring della Nebbia con il suo Scrigno [...]
  • Da Byakuran, intanto... –
« È giunto il momento, puoi andare ... Ghost »
Un conglomerato di fiamme si avvicinava velocemente ai ragazzi occupati con i nemici. Ad un tratto fece la sua apparizione sul campo di battaglia.
« Oh no! Perchè proprio adesso?! » pensó Kikyo.
« Ma quello è Ghost! » urló Bluebell.
« Se lui dovesse svegliarsi, sono guai per tutti! » disse Zakuro.
Ghost avanzava sempre di più, vero il luogo dove si erano rifugiati il Decimo e Yuni. Tutti tentarono di fermarlo, ma egli aveva qualcosa di strano: assorbiva le fiamme e i colpi andavano a vuoto. Provai persino io a fermarlo con lo Zero Point Breakthrough: First Edition, ma esso era poco efficace: serviva una tecnica simile a quella di Ghost per fermarlo e solo Tsuna ne era in grado. [...]
Il gruppo restante, rilasció Tsuna che si precipitó a salvare i suoi compagni in difficoltà. Etsuko stava per arrivare, ma ad un tratto il risveglio di Ghost si completó: esso incominció ad assorbire le fiamme di chiunque gli stesse intorno. Io riuscì a scappare, per un pelo, e rifugiarmi nella foresta, finchè non mi scontrai con Yamamoto accompagnato da Dino, Romario, Kusakabe, Renee e Squalo! Sapevo che sarebbe finita bene, ma ora il problema era un’altro. Mukuro trovó Etsuko e la portó via di fretta, gli sfiló l’anello dal dito e attivó il Cambio Forma del suo Scrigno; il nemico non rivelava alcun fenomeno strano: Ghost era solo un fantasma composto da fiamme. [...]
In poco tempo, Tsuna arrivó a pochi metri dai compagni e sentiva una forte attrazione che gli stava risucchiando le fiamme. Egli scese giù in picchiata e mise le mani in posizione per usare lo Zero Point Breakthrough: Perfezionato. La pressione delle fiamme era troppo forte; era uno scontro tra assorbimento contro assorbimento... Chi avrebbe avuto la meglio?
Tsuna, con fatica, assorbì Ghost dentro di sè, per far diventare la fiamma parte di lui, eppure essa non si ingigantì neanche un pó. Era strano... [...]
Alla fine, in cielo, apparse Byakuran con degli abiti diversi da quelli del Choice: fluttuava nell’aria e si sentiva divertito a vedere tanti gruppi di famiglie mafiose e distinte, guidate da un’unico Boss.
« I miei complimenti, hai sconfitto Ghost e mi fa davvero piacere che i Vongola Ring siano riuniti tutti qui » disse Byakuran.
« State indietro. Ci penso io a lui » disse Tsuna.
Partì all’attacco e incominció a colpirlo, ma egli non si mosse neanche di un millimetro e con un semplice colpo, mandó al tappeto il Decimo.
« Che ti prende, Tsunayoshi-kun? Sei già stanco al primo colpo? Su... Io non ho neanche usato il 10% della fiamma assorbita da Ghost; mi rovini il divertimento » disse Byakuran con un lieve sorriso.
« Cosa?! La fiamma assorbita da Ghost?! » ripeterono tutti in coro.
« Già. Io e Ghost siamo la stessa persona e condividiamo ogni cosa... Infatti ora, le vostre fiamme sono nel mio corpo » disse l’uomo ridendo.
Dalla schiena, spuntarono due enormi ali che sprizzavano fiamme ovunque. Per la prima volta, ho pensato che lui fosse più di un Dio: era diventato un veberabile demone che avrebbe fatto di tutto pur di arrivare al suo scopo finale.

Ritorna all'indice


Capitolo 46
*** Capitolo 47: Tsuna vs Byakuran ***


Davanti ai nostri occhi, la figura di Byakuran doveva rappresentare un’essere divino. Raccontandoci del potere che Ghost aveva accumulato per poi averla condivisa con lui, immaginammo che la sua forza fosse incalcolabile: vuol dire che nessuno gli avrebbe potuto tenergli testa, ma questo era l’unico mondo dove avevamo la possibilità di sconfiggerlo e se ce l’avessimo fatta, tutti i mondi paralleli sarebbero tornati alla normalità.
« Non mi importa, quanlunque cosa tu diventi, ma una cosa è certa: io ti annienteró! » disse Tsuna.
« Così mi piaci. Pronto a fare sul serio? » disse Byakuran.
Gli anelli si infiammarono e l’atmosfera si fece pesante. Io cercai di avvicinarmi un pó di più al luogo dove essi combattevano, mentre Tsuna tentava più volte di colpirlo. La pressione della fiamma aumentava e questo non era un buon segno: fu aperta un’Arma Scrigno e un drago bianco partì all’attacco contro il Decimo. Egli di difese a sua volta con il suo scrigno e con un pó di inseguimenti qua e là, utilizzó la tecnica del Primo, per congelare la fiamma.
Il drago si sbricioló e Tsuna ripartì alla carica con il Cambio Forma, modalità Attacco; il suo scrigno si concentró in un pugno solo e si diresse verso Byakuran, ma sfortunatamente egli utilizzó una tecnica difensiva per contrastarlo: con la sola pressione delle mani, rese inefficace l’attacco di Tsuna e lo scaraventó al suolo, formando un piccolo cratere.
Byakuran, da dietro le spalle, incominció a strozzarlo e il respiro di Tsuna diminuiva sempre di più. Lo stava provocando a tirare fuori più determinazione possibile dall’anello, finchè i due anelli entrarono in risonanza: le fiamme cambiarono forma e anche il mio Vongola Ring della Neve inizió a sentirsi “ attratto” da tale suono... [...]
Il Trinisette del Firmamento si era collegato: il ciuccio di Yuni incominció a brillare e a creare una barriera intorno a lei. Essa si trasportó involontariamente fino al campo di battaglia, anche i restanti arrivarono davanti a quella che sembrava un’enorme  sfera di color arancione e dentro vi erano Tsuna, Byakuran e infine Yuni.
« Benvenuta principessa. Hai visto in che situazione siamo finiti? Tutti e tre, costretti a restare in questa barriera impenetrabile... Almeno potremo parlare in santa pace, eh? » disse Byakuran sorridente.
Tsuna era quasi in fin di vita e più Yuni tentava di fermarlo, più lui non la smetteva. La voleva far sentire in colpa per aver coinvolto la Famiglia Vongola in una situazione così. Sotto il suo mantello brilló qualcosa e caddero i ciucci Arcobaleno dei compagni caduti in battaglia: sa essi stavano uscendo degli oggetti e Reborn aveva dedotto che voleva far rinascere i 7 bambini più forti del mondo, sacrificando la sua anima. Byakuran non aveva preso in considerazione questa cosa, ma questo procedimento richiedeva tempo e quindi procedette all’eliminazione del primo problema. Spezzó il collo di Tsuna, il povero ragazzo cadde a terra e la fiamma sopra la testa si spense. Tutti urlarono il nome del Decimo e Byakuran avanzó lentamente verso Yuni...
« Adesso siamo solo io e te. Vedrai che quando ti avró, finirà tutto quanto » disse l’uomo.
« Ah... è così? Ti interessa lei che me? In questo caso me la prendo sul serio » disse una voce.
Apparì dal nulla e con un colpo fece indietreggiare Byakuran. Lui mi guardó stupito e non capì perchè mi trovassi dentro anche io.
« Come è possibile che tu...?! » incominció a blaterare.
« Ma come? Sei stato tu a dirmi che il mio anello aveva le stesse caratteristiche del Firmamento. Come puoi non ricordarlo? » dissi con tono basso.
Lo feci allontanare il più possibile da Yuni, ma non ero in grado di batterlo. Lui conosceva gran parte delle mie tecniche e questo presentava svantaggi per me. Reborn parló chiaro a Tsuna incitandolo ad alzarsi mentre io ero impegnata a proteggere Yuni. Ad un tratto, presi una storta, ma così forte che non riuscì a stare in piedi; Byakuran mi colpì alla schiena e caddi per terra: non sentivo più il mio fisico... Tsuna si riprese e attiró l’attenzione di Byakuran. Tentó di colpirlo nuovamente, ma questa volta qualcosa, dentro la sua maglietta, aveva attutito il colpo e grazie ad esso, egli incominció a pensare quante opportunità, questo futuro, gli aveva dato.
In questo arco di tempo, il supporto morale degli amici l’aveva portato avanti e fatto maturare, proprio per questo non poteva arrendersi ora. La sua volontà tornó in un istante e quella sicurezza si trasformó in coraggio. La sua determinazione era diventata più forte dei suoi pensieri...
« Hai fatto del male a tante persone innocenti e io te ne faró pentire! » disse Tsuna.
« Ah Ah Ah! Mi dispiace rovinarti questo bel momento di felicità, ma la nostra differenza di potenza non è cambiata » disse Byakuran.
« Tu dici? » disse una voce.
Tutti quanti si azzittirono. Dagli anelli dei guardiani apparsero delle piccole fiammelle del proprio colore e delle voci che non avevano mai sentito prima d’ora. Dentro la sfera, l’anello di Tsuna e il mio sprigionarono una luce abbagliante... Mi pareva di sentire delle voci e , in effetti, non mi sbagliavo...
« Sono d’accordo con te, Decimo... Mi piacerebbe donarti la mia forza per le generazioni a venire, ma purtroppo non riesco. Peró... Posso liberarti dalle catene che ti imprigionano »
Davanti all’anello di Tsuna, apparì lo stemma dei Vongola e da esso apparì la figura di una persona che risiedeva al suo interno: era un’uomo, alto, biondo e somigliava parecchio a Tsuna: per la prima volta, i presenti avevano assistito a un’evento irripetibile...
Yuni riconobbe subito l’uomo: egli era Vongola Primo. Byakuran non ci credeva e quando io ripresi i sensi, lo vidi anche io e poi notai che anche il mio anello fece apparire una figura: un’uomo, alto, capelli azzurrini e molto somigliante a Gelaro; l’unica parola che mi venne alla mente fu solo: « Siete davvero qui, davanti a noi... » [...]
« Questo è il miracolo dell’ Asse Spaziotemporale Verticale del Vongola Ring » disse Yuni. [...]
Nella sua testa, erano sempre rimasti impressi dei versetti che parlavano del mare, delle vongole e dell’arcobaleno. Nel Trinisette, il mare rappresenterebbe la vita dei mondi che si estendevano parallelamente, la vongola l’eredità che passava dal passato al futuro e l’arcobaleno che appare e viveva come un punto tra le dimensioni. In poche parole, Byakuran possedeva il potere di apprendere le conoscenze di tutti i mondi paralleli, ma in Tsuna c’era il tempo vissuto della sua Famiglia in generazioni.
Era una storia poco credibile alle orecchie di Byakuran per varie ragioni, ma solo in questo mondo lui possedeva il Mare Ring, ecco perchè. Vongola Primo stava parlando di liberare il Decimo dalle catene, ma si intendeva di liberare il vero potere che si celava nell’anello. Improvvisamente, essi presero una forma diversa rispetto a prima e questo permise di scoprire a tutti il vero potere racchiuso fino ad ora. Il mio anello era leggermente diverso, eppure sentivo due fiamme diverse scorrere nel mio corpo: immaginavo che questa persona che avevo davanti dovesse essere Bertesca Primo, l’antenato di Gelaro.
Prima che i due “ spiriti ” sparissero davanti ai nostri occhi, mi fissarono e con un lieve sorriso mi dissero in coro: « Fai quello che ritieni giusto, per te. Il destino vuole che segui un percorso che stravolga la tua vita »
La mia mente era completamente soggiogata da mille pensieri. Possibile che sapessero le mie intenzioni o che, semplicemente, me lo avessero letto negli occhi?
Ad un tratto, Tsuna agì di fretta e scaraventó in volo Byakuran. L’uomo si era distratto solo un secondo, ma non sarebbe accaduto di nuovo; partì all’attacco e Tsuna, grazie al suo scrigno, si difese e contemporaneamente attaccó. Questo nuovo Vongola Ring gli aveva conferito un’enorme potere e Byakuran non riusciva a stargli dietro. Tsuna aveva usato circa il 50% della sua nuova potenza e sembrava 10 volte più forte rispetto a prima: lo attaccó ripetutamente e al momento opportuno, gli strappó le ali, per poi, incenerirle. Questo attacco, aveva sorpreso tutti quanti...
« Che succede Byakuran? Senza le ali, ti senti un comune mortale? » chiese Tsuna.
Dai bassifondi, si sentì sogghignare Byakuran che sembrava felice di prenderle. Non si sentiva più vivo di così; aspettava quel momento da tempo e ora poteva davvero scatenare tutta la sua potenza distruttiva.
Sentivo che la negatività di Byakuran aveva preso il sopravvento e questo mi faceva malissimo. Non sapevo cosa fare e in quel momento pensavo solamente a trovare un modo per farlo tornare in sè... anche se questo, sarebbe potuta costare la mia stessa vita.

Ritorna all'indice


Capitolo 47
*** Capitolo 48: La fine...? ***


Non sarebbe bastato cambiare aspetto per intimidire l’avversario. Il suo potere sembrava essere allo stesso livello... Byakuran attaccó Tsuna e egli contrastava ogni sua mossa. Grazie alla sua fiamma, mandó il colpo dall’altro lato del campo e per poco non colpiva Yuni. La principessa tentó di alzarmi, ma non ci riusciva [...] poco dopo, egli mi rimase accanto e continuó a trasferire potere ai ciucci. Una barriera di fiamme l’avvolgeva e gli occhi di tutti si impuntarono su di lei...
« Ma che fa? » si chiedeva qualcuno.
« Quindi fai sul serio? Vuoi davvero sacrificare la tua vita? » disse Byakuran.
« ... Yuni?! » disse Tsuna sconcertato.
Tutti quanti cercarono di fermarla e farla uscire da lì...
« Yuni... Non puoi arrivare a così tanto per la rinascita degli Arcobaleno! » dissi spaventata.
« Invece sì. È l’unico metodo che ho per farli tornare indietro... Il mio unico compito, il mio destino » disse Yuni tranquillamente.
« Non puoi morire senza il mio permesso! » disse Byakuran precipitandosi da lei.
« Non ti azzardare a toccarla! » intervenì Tsuna.
Vedevo le lacrime di Yuni scendere sul suo volto e il tremolio del suo corpo... Aveva paura di morire, ma sosteneva che non c’era altro modo per evitarlo. I suoi amati uomini e le ragazze tentarono di fermarla, ma le parole non bastavano...
Ad un tratto, senza che nessuno se ne accorgesse, tutte le Armi Scrigno concentrarono il loro potere in un colpo solo e aprirono un piccolo buco nella sfera per far entrare una sola persona. Gamma fu quello più svelto e arrivó da Yuni con il fiatone. La principessa sorpresa si prese una bella sgridata dal suo uomo, ma comprese quanto sua madre potesse amarlo. Egli non la volle lasciare sola e si sacrificarono con un sorriso stampato in faccia [...]
Questo gesto sconvolse tutti, tra cui Tsuna e Byakuran. Gli Arcobaleno non erano ancora rinati, ci voleva ancora del tempo e questo portó Byakuran alla pazzia.
« Finalmente che avevo trovato l’ultimo tassello del mosaico, ora è nuovamente scomparso... Per colpa vostra, dovró ricominciare da capo! Sapete cosa vuol dire?! » disse furioso.
« Maledetto! È colpa tua se si è dovuta sacrificare e questo non te lo perdoneró mai! » disse Tsuna con le lacrime agli occhi.
Tra i due ci fu una colluttazione sanguinosa. La mia testa stava scoppiando; non so come ci fossi riuscita, ma corsi contro Byakuran e lo bloccai con le mie ultime forze. Urlai a Tsuna di sparare il colpo più potente che conoscesse e di non badare a me. Tsuna si rifiutó come tutti gli altri, ma essendo un mio ordine di “ ex- tutor ” non poteva disubbidire. [...]
Avevo già fatto la mia scelta e non volevo tornare indietro. Tsuna si prepraró e tutti i presenti avevano gli occhi spalancati da tale shock...
Il colpo partì e, intorno a noi, tutto sembró andare a rallentatore...
« Perchè? Perchè vuoi sacrificarti? » disse Byakuran guardandomi.
« Quale sarebbe stato il tuo scopo nella vita, dopo la conquista del mondo? » gli chiesi.
Gli occhi di Byakuran incominciarono a brillare e l’atmosfera si fece più calma tra noi.
« ... Niente. Non mi sono mai affezionato a nessuno, tranne che a te, ma dopo ogni tua morte, io attendevo solo la mia » disse in tono basso.
« E adesso che io sono qui? Non vuoi tentare a riallacciare i rapporti con il mondo? » dissi.
« Kayla... » disse.
« Sai perchè non ho risposto alla tua domanda su cosa provassi davvero per te? Perchè non esisteva un motivo. Non ti ho mai conosciuto fino in fondo e solo in quelle poche volte, tu mi mostravi il vero te; quindi ho avuto la certezza di cosa sei per me e come tua “ donna di fiducia ” io non vi lascio al vostro triste destino... » dissi abbracciandolo.
Sentì improvvisamente le lacrime di Byakuran scendere sul mio volto e quando chiudemmo gli occhi e le nostre labbra tentarono di toccarsi, fu tutto finito. La barriera si infranse e l’esplosione si propagó intorno a Tsuna... Byakuran non è che odiasse le persone, era solo una voce che l’aveva portato a ridursi così: aveva perso l’occasione della sua vita, ma aveva ottenuto una cosa che ha sperato da tempo di avere per sè, ovvero l’amore di una persona che lo ha perdonato, nonostante le cose che aveva commesso. [...]
Tsuna aveva vinto, ma questa non la consideró come una vittoria: erano morte troppe persone e avevo dato un grande dispiacere ai miei fratelli. Kikyo fu preso in custodia dai Varia, ora che Byakuran era morto. Che cosa ne sarebbe stato di questo futuro?
Ad un tratto, una luce abbaglió tutti quanti e 5 bambini spuntarono fuori dal nulla con il ciuccio arancione di Yuni in mano. Sul campo di battaglia rimasero solo il mio anello e quello di Byakuran... Yuni aveva narrato la battaglia agli Arcobaleno rinati grazie alla sua fiamma e questo portó il futuro a un luogo sereno e pieno di pace perchè il suo sacrificio permise che nei nuovi futuri che sarebbero nati, non potesse più ricapitare una cosa del genere [...]
Tutto quello che accadde lì, è come se non fosse mai accaduto e non avrebbe causato alcun cambiamento nel passato: finalmente tutti poterono gioire e tornare al passato della loro Namimori. I preparativi per il ritorno furono lunghi, pieni di speranza e commozione. Gli addii erano tristi, dopo tutto il tempo trascorso insieme, ma questo segnó un bellissimo ricordo nella loro memoria.
Le Armi Scrigno non volevano separarsi dai rispettivi padroni perchè, nel loro passato, tecnologia del genere non esisteva, ma grazie a qualche modifica ebbero la possibilità di andare con loro. Nessuno riuscì ancora a mettere in chiaro dei puntiad alcune cose che accaddero lì, ma poco importava; il trasferimento avvenì e nel corso del viaggio, I Mare Ring vennero sigillati, comunicarono la storia a quelli che combatterono al loro fianco nel Futuro e nessuno si accorse del “ tempo ” che fu trascorso.
La mamma di Tsuna, notandoli tutti sporchi capì che si fossero divertiti un sacco al parco, ma il punto non era quello... Meglio non approfondire: i giorni erano trascorsi eccome! [...]
Il Futuro era tornato alla normalità. Le versioni future della Famiglia del Decimo, si risvegliarono dal lungo sonno e gli fu raccontato l’esito del cambiamento. Lo Tsunayoshi del Futuro, si mise a sedere affianco alla sua bara, dove vi erano dei piccoli appunti scritti dalla sua versione passata e si mise a pansare a molte cose che l’avrebbero atteso, anche perchè... Io gli sarei sempre stata vicina con la volontà ... [...]
  • Presente: Il giorno seguente... –
Domenica. Quando mi svegliai venni a conoscenza di quello che accadde nel Futuro; non mi sembrava un sogno... Mi ci volle del tempo per risistemare le idee. Non me la sentivo di andare a controllare se Tsuna e gli altri fossero davvero tornati e decisi di predere l’autobus e di seguire il cuore dove mi diceva di andare.
L’ultima fermata del mezzo, mi portó sulla costa dei mari del Giappone a qualche chilometro fuori dalla città. Mi affacciai al muretto e sentivo la brezza dell’aria sfiorare il mio corpo. Era una splendida giornata: indossavo un abito largo, bianco e sandali mentre i miei capelli sciolti volevano nel cielo. Notai che sotto di me, c’era una macchina nera e tre persone, tra cui uno di essi stava andando verso il mare.
Scesi le scale e gli andai incontro; quando li guardai in faccia, ricordai di averli già visti, ma non pensavo che fossero mafiosi al servizio dei Vongola. Tirai fuori il mio tesserino e loro mi fecero passare senza troppe storie. Andai verso la terza persona, anch’egli vestita di bianco che mi sembrava perso in chissà quale pensiero.
« Ciao » dissi con tono dolce.
Egli si voltó e i nostri sguardi si incrociarono “ nuovamente ”...
« Mi sembra che fosse solo ieri di averti accanto a me... » disse il ragazzo.
« Strano, eh? » risposi allegramente.
« Anche tu... Sai quello che so io? » disse.
Io annuì alla sue parole e mi scappó un sorriso dopo averlo rivisto.
« Kayla... » disse il ragazzo.
« Byakuran... » risposi a mia volta.
La sua caviglia era legata a un dispositivo con il marchio dei Vongola...
Ci avvicinammo sempre di più, l’uno all’altro, mentre il sole si rifletteva a specchio sulle onde dell’acqua.
« Ti va se camminiamo per la riva? » chiesi.
« Sì... » disse Byakuran con un lieve sorriso.
Mi prese per mano e, insieme, ci allontanammo verso il fondo della spiaggia. Non so voi, ma questo per me non fu un lieto fine... Anzi, era l’inizio di un nuovo capitolo segnato nella mia vita.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 48
*** Capitolo 49: Scuola Media Simon ***


  • Namimori, ore 8.30...-
Sono passati cinque giorni da quando Tsuna e tutti gli altri sono tornati dal futuro. Ero contentissima dei loro progressi e il fatto di non dovermi più preoccupare di rivelargli del mio Vongola Ring della Neve... Nei giorni precedenti, trovai nel cassetto anche l’Animal Ring del mio attributo e questo mi fece pensare che fosse un piccolo regalo da parte del Decimo del Futuro [...]
Inoltre scrissi una lettera alla CEDEF, per chiedergli se mi potessi occupare io di Byakuran, ma stavo ancora aspettando una conferma.
Da Reborn, tutto era come prima: Tsuna andava a scuola regolarmente, i bambini giocavano allegramente e quello stesso giorno arrivó una lettera dal Nono per un’avvenimento importante...
« Tsuna ho sentito che oggi i ragazzi che vivono nelle zone a rischio anti-sismico si trasferiscono in scuole più sicure, tipo la tua... » disse la madre.
« S-sì... È meglio che vada, altrimenti arrivo in ritardo! » disse Tsuna.
Mentre il Decimo si stava dirigendo verso la scuola, andó a scontrarsi con me e dato che ci stavo andando pure io, ci incamminammo insieme. Sulla nostra strada, incontrammo sei ragazzi con una divisa mai vista... Tsuna intuì che potessero essere loro, gli studenti che arrivavano nella sua scuola. [...]
Alle porte della scuola, io mi diressi dentro l’edificio, ma quando mi girai non trovai più Tsuna. Pensavo che fosse già entrato e io non me ne accorsi, invece Reborn si era trascinato via Tsuna per qualche minuto...
« Hey! Ma che modi sono?! » disse Tsuna spaventato.
« Ascolta. Oggi mi è arrivata una lettera dal Nono » disse Reborn.
« Cosa?! » disse Tsuna sorpreso.
« È l’annuncio della Cerimonia di Successione della Famiglia Vongola » disse Reborn mostrandogliela.
« Cosa significa? » chiese Tsuna.
« È molto semplice... Tra una settimana  diventerai ufficialmente Vongola Decimo e tutte le famiglie mafiose del mondo assisteranno a questo grande evento » spiegó Reborn.
« N- non ci posso credere! No! Non voglio più avere a che fare con la Mafia! » disse Tsuna scappando a gambe levate.
« Corri finchè puoi... Tanto non ti potrai mai sottrarre al tuo destino » disse Reborn con un lieve sorriso.
Gokudera, Yamamoto e Kyoko erano in fermento: erano curiosi di conoscere i nuovi studenti. C’è chi era contento all’idea e chi avrebbe voluto prenderli a pugni se avessero dato fastidio al Decimo. La prima persona a presentarsi fu una ragazza alquanto insolita: il suo nome era Shitt P o, semplicemente, Shitopi; Gokudera era troppo incuriosito da come si comportava e gli altri la credevano una tipa un pó stramba... Invece il secondo studente si chiamava Kozato Enma. Era un tipo silenzioso e inquietante: veniva preso di mira dai bulli e questo ricordava a Tsuna, come era lui, un tempo. [...]
Io ero dal Comitato Disciplinare a parlare con mio fratello; ero seduta sulla scrivania mentre Kyoya stava sistemando dei fogli dentro le pratiche... Stavamo discutendo di un pó di tutto, finchè il discorso si spostó su qualcosa di insolito...
« Ultimamente noto che quando incontri Etsuko per strada, non vi mettete a litigare. Che è successo? Avete fatto una tregua? » chiesi.
« No. È solo che non c’è gusto a combattere con lei. Finchè Mukuro non esce da quella prigione, non ho intenzione di morderla a morte » disse Kyoya.
« ... Ti piace? » chiesi.
« No. Se cambiasse atteggiamento, potrei farci anche un pensierino... » disse.
Ripensando alla prima volta che conobbi Etsuko, incominciai a preoccuparmi sul serio; ma che razza di gusti aveva mio fratello in fatto di donne?!
Prima che potessi replicare, qualcuno bussó alla porta e io ne approfittai per andarmene: avevo alcune cose da sbrigare [...] mio fratello si sedette sulla sedia e qualcuno entró...
« Tu sei il capo del Comitato Disciplinare, Hibari Kyoya? » chiese una persona.
« E tu... chi sei? » chiese mio fratello.
« Scuola Media Simon, terzo anno. Adelheid Suzuki » disse una ragazza.
Era una ragazza alta, capelli scuri e semiraccolti, occhi chiari e corporatura nella norma.
«Da oggi questo ufficio diventerà del Comitato di Epurazione. E non accetto rifiuti» [...]
La giornata passó in un lampo e le lezioni terminarono. Tsuna era sulla via del ritorno, quando si imbattè in Enma che veniva picchiato da alcuni bulli: la sua roba era sparsa ovunque per terra, e poco dopo venne coinvolto pure lui; dieci minuti dopo, Enma si riprese, raccolse la sua roba e cercó di convincere Tsuna a stargli lontano. Il ragazzo lo fermó e d’un tratto l’anello di Tsuna sembró entrare in risonanza con qualcosa dentro la maglietta di Enma; egli andó via, ma alcune cose erano ancora lì e quando vi arrivó Reborn, prese in mano un foglio con su scritto il nome Simon... Chi era veramente Kozato Enma?
Quando arrivai a casa, avevo trovato per terra un sacco di lettere. Renee si era concessa di prolungarsi le vacanze in Italia insieme a Dino e questo mi rese contenta; tra le lettere trovai anche quella che attendevo: la Consulenza Esterna mi diede la conferma della mia richiesta e disse che potevo venire a prenderlo quando avevo tempo. Ci sarei andata anche oggi stesso, ma una telefonata mi fece rimandare l’impegno: Reborn aveva chiesto il mio aiuto per una piccola indagine sui Simon e non potevo rifiutarmi. Un’oretta dopo, uscì con lui e insieme incominciammo le ricerche... [...]
Tsuna era andato a riportare dei quaderni caduti a Enma, su commissione di Reborn, mentre a scuola Kyoya e Adelheid stavano ancora discutendo della faccenda... La ragazza era spietata e ottenne l’approvazione degli studenti con la forza; la ragazza stuzzicava l’interesse di mio fratello e mi auguro che quei due non si scannassero l’uno con l’altro.
Agli allenamenti di baseball, Yamamoto cercó di fare amicizia con un nuovo studente della Simon; il suo nome era Mizuno Kaoru ed era un ragazzo molto muscoloso e timido: faceva fatica a comunicare con gli altri eppure con Yamamoto sembrava andare d’accordo.
Intanto in un’aula della scuola, si stava tenendo un recupero e il povero Ryohei non poteva andare ad allenarsi se non avesse compiuto il suo dovere... Non si era accorto di un nuovo studente della Simon che era in classe con lui eppure quando si misero a conversare per la prima volta sembravano odiarsi. Due casinisti, appassionati della Boxe e negati nello studio... insomma, l’accoppiata perfetta! Il nome del ragazzo era Kouyou Aoba e fra quei due non c’era buona intesa... [...] io e Reborn osservammo le varie coppie e non sembrava che ci fossero strani comportamenti da parte loro.
La giornata passó e la sera caló in fretta. Io venni invitata a mangiare a casa di Tsuna e il ragazzo portó Enma a casa sua per fare un pó di conoscenza; a quanto pare, doveva essere successo qualcosa quando si incontrarono... Erano tornati tutti fradici! I due ragazzi rimasero in stanza a parlare e ridere, sembravano divertirsi mentre io e Reborn stavamo arrivando alla conclusione di questa indagine...
« Siete sicuro di quello che dite, Reborn-san? Cioè ... Siete davvero convinto che Enma possa avere a che fare con il mondo di “sotto” ? » chiesi.
Egli tiró fuori alcuni libri, alquanto vecchiotti, e con delle lenti di ingrandimento ci mettemmo a controllare anche il più futile indizio, finchè...
« Kayla... Guarda qua » disse Reborn.
« Uhm... Simon... No...Ma come è possibile? Quindi loro sarebbero... » dissi sorpresa.
« Già. Domani sarà il caso di chiarire tutto questo intreccio » disse Reborn.
Ero rimasta colpita da tale notizia scoperta. Forse, con la loro comparsa, c’era di mezzo qualcosa di importante, in ballo; che potesse avere a che fare con il fatidico giorno che dovrebbe proclamare, Tsunayoshi Sawada, futuro Boss della Famiglia Vongola?

Ritorna all'indice


Capitolo 49
*** Capitolo 50: Scoperte ***


Il giorno seguente, Tsuna e Enma si incontrarono a metà strada e si incamminarono per andare a scuola. Sulla loro strada c’erano anche Gokudera e Shitt P; doveva essere una normale giornata di scuola, invece accadde l’inevitabile: davanti alla scuola c’era un’enorme striscione con su la scritta “Epurazione”  e già di prima mattina c’era una rissa! Il bello è che non era una rissa qualunque: i due che si stavano per menare erano mio fratello e Adelheid!
Chiunque stesse assistendo, aveva il terrore negli occhi. La Famiglia si mobilitó a salire sul tetto dell’edificio scolastico e nel bel mezzo della battaglia, apparimmo io e Reborn per assistere...
« Accidenti... Quando si tratta di recar disturbo alla scuola, Kyoya non ha pietà per nessuno » dissi con aria arresa.
I due incominciarono a combattere l’uno contro l’altro; sul tetto vi arrivarono pure Kouyou, un’altro nuovo studente di nome Large, infine anche Mizuno e Shitt P. Tutto il gruppo era riunito e sembrava entusiasta della rissa... finchè Reborn si ingegnó e scaraventó Tsuna nel bel mezzo della lotta e la interruppe.
« Ma che sta succedendo?! » si chiedevano gli studenti in giardino. [...]
« Come tuo dovere di Boss, è compito tuo tenere a bada i tuoi guardiani » disse Reborn.
« M-ma cosa c’entra?! Ahi... Perchè l’hai fatto?! » disse Tsuna piagnuccolando.
I presenti erano stupiti di come un “bambino” come Reborn sapesse parlare così bene.
« Loro sono degli ospiti, Tsuna... » dissi.
« Eh? Ospiti? » ripetè il Decimo.
« Loro sono della Famiglia Simon e sono stati invitati alla Cerimonia di Successione » continuai.  [...]
« Cosa?! Famiglia Simon?! » dissero i guardiani in coro.
« Vuoi dire che i nuovi studenti sono Mafiosi?! » disse Tsuna spaventato.
Ognuno guardava negli occhi l’altro, senza emettere fiato: c’era una tale tensione...
« Durante l’assedio del Quartier Generale, al tempo della battaglia dei Vongola Ring, ho letto qualsiasi cosa che potesse riguardare il mio anello e casualmente ho letto qualcosa su dei certi “Simon” che risalivano ancor prima della formazione della Famiglia Vongola » dissi in tono serio.
« Ieri abbiamo trovato dei documenti e infatti, i rapporti tra Vongola e Simon, risalivano a quell’epoca... Comunque ora, questa famiglia è piccola e debole. Il mondo della Mafia non sa neanche se esiste... » disse Reborn.
« Hey! Non potete neanche immaginare cosa significhi “restare nell’ombra”! Eppure siamo stati invitati alla Cerimonia! » blateró Kouyou.
« Eh? Cerimonia di successione? Che significa Tsuna? » dissero alcuni guardiani.
Tsuna cercó di sviare il discorso, ma nessuno lo prese sul serio. Tutti vennero informati che Tsuna sarebbe diventato ufficialmente Vongola Decimo e questo entusiasmó i presenti. Egli sarebbe diventato una guida suprema per il mondo del crimine e le famiglie più potenti sarebbero arrivati da ogni angolo del mondo per vederlo. [...]
Non c’era da escludere che in quest’arco di tempo, Tsuna poteva essere fatto fuori da famiglie nemiche e impedire lo svolgimento della cerimonia. Gokudera voleva mobilitare Vongola e Simon per farsì che tutto fili liscio e questo fu un’ottima idea per tutti quanti. Grazie all’impegno dei Simon, io potevo dedicarmi ad altro; infatti, quel tardo pomeriggio, andai in un luogo indicato dalla lettera.
Mi portó davanti a una struttura, simile a un carcere di detenzione, controllato da stretto personale della CEDEF, camuffata da semplici guardie di controllo. Con qualche firma e ispezione qua e là, il ragazzo uscì e quando mi vide ne rimase sorpreso.
« Kayla? » disse.
« Ciao Byakuran » dissi.
« Sei tu che hai chiesto il mio rilascio? » disse colpito.
Annuì alle sue parole e con un lieve sorriso gli dissi che da oggi in poi mi sarei occupata io di lui.
Lo ospitai a casa mia. Gli dissi di sentirsi come se fosse a casa sua, peró evitando di entrare in camera mia e di mia sorella, per varie ragioni, senza il mio permesso.
« Vado a cucinare. Vuoi qualcosa in particolare? » chiesi.
« No. Cucina quello che vuoi, per me va bene tutto » disse Byakuran sorridente.
La serata era tranquilla e molto vivace; per la prima volta, mi sentivo a mio agio a parlare con lui. Più tardi, Byakuran si mise seduto a gambe incrociate sul divano a mangiare marshmellows mentre io leggevo alcuni libri che parlavano della Prima Generazione dei Vongola: stavo ancora pensando a quel sogno del futuro; chissà che bello se avessi potuto vedere con i miei occhi Vongola Primo.
Ero persa nelle mie fantasie e non mi accorsi che Byakuran era davanti a me a guardarmi con interesse. Quando tornai in me, presi un bello spavento.
« C-che fai?! » dissi rossa in volto.
« Stavo pensando... » incominció Byakuran.
« A cosa? » chiesi.
« I ricordi del futuro... Ci hanno trasmesso un forte legame e provo molto affetto per te... » disse.
Arrossì e poggiai il libro sul tavolo. Byakuran mi prese per mano e poi mi prese sui fianchi. Mi bació fino a togliermi il respiro da tale gesto.
« Ci conosciamo da così poco... io... » borbottai.
« Eppure è come se ti conoscessi da sempre... non hai segreti, per me... » disse.
Gli diedi un bacio sulla guancia e poi lo guardai negli occhi. Non era quell’uomo che avevo visto nel futuro: questo Byakuran era una persona normale; non sentivo alcuna negatività provenire da lui.
« Vuoi metterti con me? » mi sussurró.
Per un’attimo non parlai e infine...
« Me lo stai chiedendo solo per assicurarti che diventi gentile con te... Se pensi di persuardermi così, dal tenerti sotto controllo, beh... ci hai provato » dissi chiudendo un’occhio e fancendogli la linguaccia.
« Dai... Sono serio! » disse Byakuran inseguendomi per casa.
« Buonanotte Byakuran » dissi chiudendoli la porta in faccia.
Mi misi a ridere e mi buttai nel letto. Mi diedi una calmata e riflettei sul serio su quello che mi aveva chiesto: mi pulsava forte il cuore e non riuscivo a prendere sonno... L’indecisione poteva compromettere molto le mie scelte. [...]
Il giorno seguente, mi alzai di buon ora e trovai la colazione già pronta. Salì di fretta al piano superiore e Byakuran era raggomitolato sotto le coperte. Sorrisi e socchiusi la porta; andai a mangiare e corsi a casa di Tsuna. Oggi era il turno di guardia di uno degli Simon, Aoba Kouyou, ma a quanto pare non era l’unico a sorvegliare il Decimo: c’era anche Ryohei Sasagawa. Reborn voleva osservare attentamente ogni mossa dei Simon: era troppo sospettoso.
Un paio d’ore dopo, andai in giro per la città a fare delle commissioni e incontrai Etsuko: rimasi con lei per un pochino e poi mi incamminai verso casa per la via più lunga... La strada era disabitata, si sentiva solo il vento battere sulle finestre delle case.
Percepivo una lieve presenza... Mi girai di scatto e con le catene fermai in tempo un’enorme arpione. La persona che avevo di fronte, era 3 volte più grande di me, aveva delle fiammelle intorno al corpo. Non era un criminale qualunque. Incominciai a combattere contro di egli: le mie mosse erano azzardate, saltava da una parte all’altra del vialetto e non riuscivo a colpirlo.
« Dov’è il Vongola? » continuava a ripetere.
« Ugh... Come faccio? Come faccio?! » continuavo a pensare.
Ad un tratto il mio Animal Ring brilló e apparì Ethain; il mio Vongola Ring incominció a disperdere fiamme qua e là e fu così che studiai un piano sul momento.
« Snow Manipulation: Diamond Dust! »
La polvere disorientó il nemico e le catene assorbirono le fiamme del mio anello: esse lo legarono e ordinai a Ethain di attaccare.
Un botto e poi tutto tornó calmo... e meno male che a quell’ora le persone non erano mai a casa!
Guardai in faccia l’uomo e poi puntai l’occhio su un tatuaggio: sul collo aveva un marchio e poco dopo mi squilló il telefono.
« Pronto? » risposi.
« Kayla, stai bene? » disse una voce.
« Reborn-san... » dissi.
« Anche tu sei stata attaccata dai membri della Famiglia Pesca? » mi chiese.
Da come mi parlava, capì che anche loro vennero assaliti, ma meno male che eravamo più o meno pronti. [...]
Reborn mi disse di non preoccuparmi e aggiunse di tornare a casa il più presto possibile e non me lo feci ripetere due volte.
Dovevamo aspettarci di peggio, prima dell’inizio della Cerimonia di Successione?

Ritorna all'indice


Capitolo 50
*** Capitolo 51: Conto alla rovescia ***


Tornai a casa con il fiatone; Byakuran aveva l’espressione preoccupata e pensavo che fosse stato in pensiero per me. Dato che, il giorno dopo, avevo delle commissioni da fare, chiesi a Byakuran se gli avrebbe fatto piacere venire con me. [...]
  • - 4 giorni... –
Il giorno seguente, presso il mercato sulla VII strada di Namimori, non solo dovevo comprare il necessario che mi serviva, ma anche quello che desiderava Byakuran! Mi chiedevo cosa gli potesse venire a costare le visite dal dentista.
  • Sulla V strada di Namimori... –
Una Famiglia affiliata ai Vongola era alle prese con un nemico dentro una fabbrica in disuso: erano agguerriti e molto conosciuti tra gli assassini, ma mi chiedo come possano essere stati sconfitti da questo nemico ancora ignoto. [...]
Oggi era il turno di guardia di Gokudera e Shitt P anche se, il loro aiuto, non era servito a molto: il ragazzo aveva inseguito la U.M.A. per un’isolato e si stava dirigendo verso la V strada. Io e Byakuran, pieno di buste che li coprivano la faccia, avevamo preso quella strada per arrivare più in fretta a casa e ci imbattemmo in Shitt P che ci era rimbalzata davanti, Gokudera stava venendo verso di noi e ad un tratto, dalla fabbrica, uscì Adelheid: questa sì che era una coincidenza bella e buona...
« Che ci fai qua? Oggi non dovevi essere di guardia con Shitt P? » disse Adelheid rivolto a Hayato.
« Uhm...Sì, ma non mi ascolta! » rispose Gokudera.
« Sta cercando di mandarti dei segnali. Possibile che non ci arrivi? Prova a ricordare la prima volta che vi siete conosciuti... » disse Adelheid.
« Shitt P, fermati! » disse Gokudera correndo di fretta.
Mentre si allontanava, io e Adelheid ci lanciammo una lunga occhiata, finchè non si allontanó anche lei. Notai una leggera ferita sulla sua gamba... Poco dopo, incominciai a pormi una domanda: perchè si trovava nella fabbrica abbandonata? [...]
Quella sera, decisi di andare a vedere cosa si trovava lì. Non trovavo niente di sospetto, finchè non mi allontanai un pochino e trovai un lago di sangue sotto dei resti una baracca di legno.
In quello stesso momento, all’aeroporto era arrivato un’aeroplano dall’ Italia e delle persone, molto simili a noi, erano venuti a visitare personalmente il Decimo.
  • - 3 giorni... –
Il mattino seguente, venni convocata da Reborn e informai tutti i presenti, Vongola e Simon, di quanto era accaduto la notte precedente: la Famiglia Geigue era stata sconfitta e tutt’ora i colpevoli erano ignoti. Tsuna era intimorito e per far in modo che nessun’altro venisse coinvolto, i presenti si mobilitarono e perlustrarono ogni angolo del quartiere. Avevo osservato ogni sguardo dei Simon e nessuno mi aveva dato l’impressione di centrare in questa storia.
Mi congedai di fretta da Tsuna e Reborn, perchè dovevo preparare ancora delle cose tra cui il mio abito per la cerimonia e pensare se portare con me Byakuran o no...
Tsuna continuava a insistere di non voler diventare un Boss della Mafia e questo convinse Reborn a portarlo a parlare con il diretto interessato: colui che detiene la carica di Boss, Vongola Nono.
La sera in un hotel di lusso, Tsuna e Reborn vennero scortati da due persone all’ultimo piano dell’albergo, dove alloggiava il Nono. Per la prima volta, Tsuna non si sentì obbligato a mentire: il Nono aveva intuito il motivo della sua visita e per venirgli incontro a un compromesso, ritardó la cerimonia di un giorno solo, giusto il tempo per rifletterci su.
Più tardi, Tsuna fu stato riportato a casa, Reborn mi chiamó e mi disse di venire da lui. In poco tempo arrivai all’albergo e mi andai a imbattere in qualcuno.
« G- Ganache? » dissi sorpresa.
« Kayla! Che coincidenza...stavo per venire a prenderti. Il Nono vuole vederti » disse.
In ascensore, io e Ganache, ci mettemmo a parlare di quante ne avevo combinate insieme a mia sorella, al tempo... Era sempre divertente ricordare i bei momenti passati...
« Allora, che mi dici, Kaycchan? Ti diverti a fare da insegnante? » disse Ganache ridendo.
« Smettila! Ti detestavo quando mi soprannominavi così. Sa di qualcosa di infantile! » dissi impacciata.
La porta dell’ascensore si aprì e mi ritrovai dentro la stanza del Nono. Ganache mi condusse da lui e Reborn e poco dopo, incominciammo a parlare di cose serie...
« ...Siamo davvero sicuri che Tsuna accetterà la successione, dopotutto questo? » chiesi in tono basso.
« La scelta sta a lui, Kayla. Dobbiamo solo sperare che prenda in considerazione l’idea, tutto qua » disse il Nono tornando con in mano un’oggetto.
Egli lo poggió sul tavolino e Reborn, con sguardo intenso, replicó.
« È questo... l’oggetto di cui volete parlarci? » chiese.
Egli annuì.
« Questo è l’oggetto che noi Boss dei vongola ci siamo tramandati di generazione in generazione... il nostro “Delitto” »
[...]
  • - 2 giorni... –
A scuola, tutto pareva normale: Tsuna sembrava tranquillo, ma non avevo visto in giro Enma... Oggi non era a scuola? Se stava male, la sua Famiglia non sarebbe venuta alla cerimonia...
  • Alla Kokuyo Land... –
Etsuko era alle prese con il distributore di bibite. Era andata a comprare dei dolci per Ken dato chenon aveva mai voglia di andarci da solo; mentre sorseggiava la bibita fresca, incominció a sentire una presenza dietro di lei, quando si giró, trovó una persona coperta da un sacchetto pieno di cibo e ella si spostó da lì...
« Scusatemi... » disse Etsuko.
« Oh, siete molto gentile » disse l’uomo.
Anche egli prese una bevanda e per sdebitarsi, regaló tutto quello che aveva comprato a lei...
« Ma... » incominció Etsuko.
« Shhh....Non dire niente Etsuko-chan. Tutto questo l’ho comprato per te » disse.
« Per me? Come fai a sapere il mio nome? » chiese la ragazza in tono basso.
« Oh, che sbadato. Il mio nome è Kato Julie. Ho letto il tuo nome sull’etichetta della tua borsa » disse sorridente.
L’uomo si congedó da lei e Etsuko controlló la sua borsa: non c’era nessuna etichetta con il suo nome. Senza pensarci due volte, ella prese la borsa e si incamminó verso casa...
  • A scuola... –
Erano finiti, da poco, gli allenamenti di baseball e Yamamoto era solo con Kaoru. Mentre quest’ultimo si cambiava, qualcosa cadde per terra e il rumore fece girare Yamamoto che lo raccolse...
« Un’anello? » si chiese.
Kaoru lo prese di fretta, ringraziandolo, ma allo stesso tempo fece cadere anche un foglio con su lo stemma dei Vongola con su delle strane scritte. Takeshi scherzava sul fatto che la loro famiglia stesse tramando sulla sua e questo spinse Kaoru a  metterlo a tacere. Era il momento di mettere in allerta gli altri?
Nello stesso momento, Tsuna era dal Nono: era pronto a dargli la sua risposta definitiva, finchè Gokudera telefonó e gli disse di venire subito in ospedale: Yamamoto era in fin di vita.
I Vongola e i Simon erano tutti in ospedale, in attesa di qualche buona notizia. Tsuna era l’unico che non fiatava e Reborn, con una scusa, fece allontanare i Simon per parlare con i guardiani.
Dopo una lunga conversazione, tutti quanti guardammo Tsuna. In quel momento, egli prese in mano il cellulare e chiamó l’albergo.
« Pronto, Nono? Ho fatto la mia scelta: la Cerimonia di Successione si terrà ad ogni costo. Voglio trovare il responsabile che si cela dietro a tutto questo »
 

Ritorna all'indice


Capitolo 51
*** Capitolo 52: La Cerimonia di Successione ***


  • Da qualche parte in Giappone, in un castello rinascimentale... –
Era arrivato il giorno fatidico per la Famiglia Vongola: Tsuna aveva accettato di ereditare la Successione ma, allo stesso tempo, trovare il colpevole che aveva ridotto in fin di vita Yamamoto.
Il luogo era pieno di mafiosi, provenienti da ogni angolo del mondo, tutti erano curiosi di conoscere il Decimo Vongola, mentre lui con sguardo serio si muoveva tra gli invitati, insieme ai suoi guardiani.
In giro trovammo anche gli alleati: La Famiglia Cavallone, I Varia, I Tommaso... e la cosa che mi stupiva di più era anche la presenza di Gelaro! [...]
Avevo riscontrato alcuni problemi e alla fine non ho potuto portare Byakuran con me, ma forse era meglio così: non volevo creare disguidi in famiglia...
« Guardate... Deve essere lei la guardiana con l’anello che pareva una leggenda... Non avrei mai immaginato che potesse esistere un’anello pari a quello del Boss del Firmamento... » bisbigliavano gli invitati.
« Non ti senti un pó sottopressione ad avere gli occhi puntati addosso? » disse una voce.
« Gelaro-san! » dissi sorpresa.
« Da quanto tempo che non ci vediamo, eh? » disse abbracciandomi.
« Guardate... È il Decimo Boss della Famiglia Bertesca... » continuavano gli invitati.
« Sono contento che tu oggi diventi ufficialmente un guardiano di Vongola Decimo » disse Gelaro con un lieve sorriso.
« Uhm... G-grazie » dissi arrossendo.
« Chi si rivede... È dai tempi della scuola che non eravamo tutti riuniti » disse una voce.
Dino, Renee e Squalo avanzarono verso noi due e io trovai il pretesto per saltare tra le braccia di mia sorella, mentre, da Tsuna e gli altri tutto sembrava tranquillo.
Etsuko stava imprecando molte energie per riprodurre una copia perfetta di Yamamoto per coprire la sua assenza e pochissime persone se ne erano accorte.
Tsuna era alla ricerca dei Simon e appeno li trovó chiese spiegazioni a Enma della sua assenza a scuola, ma lui non diede alcuna risposta [...]
  • Ore 11.45, dentro il castello ... –
Mancava un quarto d’ora, all’inizio della cerimonia e in quel piccolo arco di tempo, io dovetti prepararmi a fare il giuramento di proteggere il Decimo Vongola e diventare la sua Guardiana della Neve.
Gli occhi dei presenti erano puntati su di me, Tsuna e il Nono. Tsuna era davanti a me e il Nono affianco a noi; levai dal collo il Vongola Ring della Neve e lo diedi al Nono che lo esaminó attentamente e infine sorrise. Passó l’anello nelle mani di Tsuna e mi inginocchiai prendendoli la mano e poggiandola sulla mia fronte: era una situazione un pó imbarazzante per Tsuna, ma le cerimonie di sottomissione al Boss erano fatte così...
« Io, Hibari Kayla, giuro di essere fedele a Tsunayoshi Sawada, futuro Boss della X generazione della Famiglia Vongola, e di proteggerlo fino alla fine dei tempi, come sua Guardiana celata nell’ombra e riapparsa alla luce del suo richiamo. Se dovessi tradire la sua lealtà, saró pronta a ricevere la punizione che viene inflitta ai traditori... lo giuro » dissi.
« LO GIURO! » ripeterono gli invitati e infine applaudirono.
Mi rialzai e presi il mio Vongola Ring dalle mani di tsuna e tornai al mio posto, mentre la folla bisbigliava e attendeva con ansia l’ora di punta per la Successione del Decimo. La campana rintoccó tre volte, tutti i guardiani si misero dietro Tsuna che si trovava davanti al Nono. La stanza era silneziosa: si sentiva solo la campana rintoccare; i nostri occhi continuavano a guardarsi intorno, ma il colpevole non si era ancora fatto vivo...
« Possiamo procedere con il passaggio della bocetta sin dalla Prima Generazione. Chi ne è entrato in possesso è divenuto Boss dei Vongola e oggi tu, Tsunayoshi Sawada,  la erediti dal Nono Vongola » disse un’uomo del Boss.
« Che avvenga la Successione... » inizió il Nono.
Un’uomo portó, lo scrigno, su un cuscino. Il Nono la aprì  e mostró a tutti il “Delitto” e Tsuna, con il tuffo al cuore, lo guardó intensamente.
« ...Io la consegno a te, Vongola Decimo »
Improvvisamete, un suono assordante, scoppi e botti interruppero la cerimonia. Eravamo pronti a un’attacco del genere e i guardiani del Nono si radunarono per proteggere lui e il Delitto.
I Varia si mobilitarono, Dino e Romario cercarono di proteggere gli osptiti e io andai a proteggere mia sorella e Gelaro.
In poco tempo, il fumo si diradó e trovammo il Nono leggermente ferito e il Delitto distrutto. Il Boss si era aspettato una cosa del genere e fece bloccare tutte le uscite. Il vero Delitto era dentro una cassaforte di massima sicurezza ma, a quanto pare, non fu abbastanza sicura contro loro: davanti ai nostri occhi vi erano i colpevoli: La Famiglia Simon.
Nessuno, forse tranne me, ci poteva credere: questi ragazzi erano venuti a riprendersi il Delitto perchè quel sangue versato, apparteneva al Primo Boss dei Simon e esso serviva a riacquistare il loro potere perduto e riprendersi la loro rivincita sui Vongola [...]
I Simon incominciarono a narrare la loro storia, risalente ai tempi della Prima Generazione e dai meandri della terra, tornarono in superficie il tesoro della famiglia: I Simon Ring. Il sangue era la chiave per risvegliare il loro potere e ora la loro vendetta per il tradimento di Vongola Primo poteva, finalmente, avere inizio sui suoi discendenti.
Le loro fiamme erano in grado di pareggiare quelle del Firmamento, i Sette attributi della Terra. [...]
Enma Kozato volle combattere da solo contro tutti e noi Vongola venimmo sopraffatti sulla sua misteriosa forza: la gravità sembrava essere comandata a bacchetta da Enma e questo distrusse i nostri Vongola Ring davanti agli occhi dei restanti.
Tsuna fu l’ultimo ad essere messo K.O. e per qualche strana ragione, prima che i Simon se ne andassero, parlarono di una “Terra Promessa” e si portarono via Etsuko.
Non avevo mai provato un’umiliazione del genere davanti alla Famiglia; mi sentivo ferita nell’orgoglio come mio fratello Kyoya e prima che potessi perdere i sensi completamente, guardai quello che restava del mio Vongola Ring della Neve: sentivo queste due fiamme diminuire poco a poco, dentro il mio corpo.
 

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 52
*** Capitolo 53: L’arrivo di Talbot ***


Sentivo la mia mente rimbombare, ma vedevo tutto buio. Non capivo nulla: qualcuno mi stava continuando a chiamare... Alla fine aprì gli occhi e vidi le facce di Renee e Gelaro che tirarono un sospiro di sollievo. La stanza era sottosopra, i guardiani erano feriti e i soccorsi arrivarono in fretta; Etsuko era stata rapita e gli uomini del Nono si erano messi sulle loro tracce, ma con scarso risultato.
I Varia erano pronti a intervenire, ma il Nono non volle altre vittime e per di più i Vongola Ring erano stati distrutti!
Non si sarebbero mai aspettati qualcosa di così altamente pericoloso. E ora? Come avrebbero ripagato i danni a tale disastro?
« Non è ancora tutto perduto, Nono Vongola... » disse una voce.
Tutti quanti si girarono sentendo quella voce. Il Nono fu il primo a riconoscerlo.
« Vecchio Talbot! Siete venuti alla Cerimonia?! » disse il Nono.
Questa persona era l’incisore più misterioso che lavorava per i Vongola, fin dai tempi immemori... Il suo arrivo poteva essere una piccola speranza per riavere i Vongola Ring.
L’uomo si avvicinó agli anelli distrutti e incominció a parlare con loro. Tutti quanti lo guardavano un pó strano, finchè egli non si soffermó su uno degli anelli.
« Da quanti tempo che non vedevo più questo anello... Anche tu sei stato travolto dalla furia dei Simon? È normale che non avresti vinto nemmeno tu, non devi vergognarti... » blaterava Talbot.
Improvvisamente, il vecchio notó Tsuna e andó a punzecchiarlo un pochino. L’uomo spiegó che all’interno dei loro anelli risiedeva una spirito e che potevano essere riparati ma, nonostante questo, sarebbero potuti nuovamente essere distrutti se si sarebbero scontrati con i Simon.
Fu proprio in quel momento che Talbot propose a Tsuna di  “far salire di livello” il potere dei loro anelli. Grazie al potere degli Animal Ring e un “Elemento extra” forse si poteva fare qualcosa...
Talbot alzó il mantello e veemmo un sacco di provette misterioso, il che era tutto inquietante...
« Ditemi un pó... Il discendente di Bertesca Primo, alla fine, si è unito a voi? » chiese.
« Uhm... No, Vecchio Talbot... » incominció Gelaro.
«... Non me la sentivo di avere una responsabilità così grande sulle mie spalle... C’è un’altra persona che ha preso il mio posto »
« Oh... Esiste sul serio un’altra persona in grado di utilizzare la Fiamma della Neve? » chiese Talbot.
« S-sì... Sono io » dissi alzandomi in piedi.
« Una ragazza, eh? Sai di possedere un potere molto speciale? » disse.
« Sì... » risposi.
« E sai anche che sei in grado di vedere i due Boss della prima Generazione dei Vongola e Bertesca? » chiese.
« CHE COSA?! » dissero tutti i presenti.
« Ti chiami Kayla, giusto? Il tuo anello non richiede solo il “Castigo”, ma anche il “ Ricatto ”» continuó Talbot.
Prese due boccette da sotto il mantello e tutti quanti ne rimasero colpiti. Egli spiegó ai presenti che il procedimento era molto delicato e le probabilità di successo era una via di mezzo: se avessimo fallito, i loro spiriti sarebbero morti, e nel mio caso, non solo il mio Animal Ring, ma anche le anime dei due fondatori.
Questa decisione spettava a Tsuna e così fu: egli accettó e Talbot chiese il permesso al Nono di utilizzare una stanza nel seminterrato, per incominciare la “ Rinascita” degli anelli. [...]
Passarono un paio d’ore; Tsuna era in una stanza con il Nono, Reborn, Gokudera e Ryohei, mentre io e Kyoya eravamo nella stanza accanto.
Stavamo riflettendo su tutto quello che era accaduto e nessuno riusciva a darsi una risposta sensata. Il Decimo voleva, a ogni costo, chiarire quel malinteso con Enma...
Ad un tratto la porta si aprì ed entró Talbot con un carrello. Entrai nell’altra stanza e rimasi impressionata come gli altri: su quel carrello c’erano delle pietre con forme strane e Reborn intuì che fossero i Vongola Ring. Tutti quanti ascoltammo le parole del vecchio Talbot e, stava a noi, risvegliare il loro spirito sopito.
Ognuno prese il proprio attributo in mano e cercammo di spirgionare i limiti delle nostre fiamme. Con un pó di fatica gli altri ci riuscirono e ció che si trovava di fronte a loro era il Vongola Ring in una forma completamente nuova: Il Vongola Gear.
A quanto pare anche mio fratello ce l’aveva fatta: mancavo solo io.
« Kayla, riguardo a te, la situazione è un pó diversa... Rilassati e libera la mente da ogni pensiero. Concentra la tua fiamma... » disse Talbot.
Egli aprì il coperchio di un incenso: l’odore si era propagato in fretta nella stanza e solo io ne avevo inalato più di tutti. Sprigionai la mia determinazione e, quando la pietra si frantumó, apparve il mio Vongola Gear: un fermaglio, ornato di ghirigori e con il marchio dei Vongola. Aveva una pietra incastonata al centro e, sotto, una piccola come pendente; ad un tratto sentì qualcosa di strano provenire da quel fermaglio...
« Li riesci a vedere, Kayla? » chiese Talbot.
« Eh? » risposi.
Appena alzai lo sguardo, i miei occhi rimasero spalancata da tale visione: da quanti a me c’erano due persone, anzi due spiriti! I presenti non capivano il motivo della mia reazione... Tsuna, stranamente, sentiva una leggera presenza in quella stanza...
« Riesci a vedere i fondatori della Famiglia Vongola e Bertesca? » chiese nuovamente Talbot.
Feci capolino con la testa, mentre gli altri non ci potevano credere...
Il vecchio, prese un sacchettino e lo riempì di quello strano incenso e me lo porse, poco dopo egli riprese a parlare...
« Adesso il tuo compito è viaggiare insieme a loro, conoscere a fondo il tuo Vongola Ring della Neve e saper utilizzare entrambe le fiamme... Concentrati solo su questo, infine potrai ricongiungerti con la famiglia del Decimo » disse Talbot.
Lo spirito dai capelli biondi era molto somigliante a Tsuna, si avvicinó a me  e ripetè il mio nome. Poggió la sua mano sul mio volto, eppure io sentivo il contatto, non mi pareva un’ illusione o un fantasma...
Cos’è che dovevo ancora scoprire? E perchè la comparsa degli fondatori? Fino a che punto si spingevano i limiti tra il Tempo, lo Spazio e la Realtà?
 

Ritorna all'indice


Capitolo 53
*** Capitolo 54: Oggettività ***


  • Giappone, ore 17.59, dentro il castello –
I guardiani del Nono avevano fatto delle ricerche accurate su libri e lettere private del Primo Vongola scritte dal Primo Simon e con un pó di fatica trovarono la “Terra Promessa” di cui accennavano quest’ultimi: era un’isola difficile da trovare, situata nell’Oceano Pacifico e non molto distante dal Giappone.
Il Nono temeva per il risveglio completo dei loro anelli e non c’era un minuto da perdere... Il giorno seguente la Famiglia del Decimo si sarebbe recata lì e chiarire la questione evitando di trasformarla in una guerra senza senso: chi diceva che non si sbagliavano loro? Dove erano le prove? [...]
Prima che mi potessi congedare, mi imbattei in Renee che mi aveva chiesto se gli avessi portato alcune cose da casa perchè doveva lavorare a un progetto importante con Dino: questo problema, non era nelle loro competenze... Non avevo pensato di dirgli che Byakuran si era, temporaneamente, stabilito da noi, ma come facevo? In effetti nessuno, tranne la CEDEF, lo sapeva; come avrebbero reagito se l’avessero scoperto? [...]
  • Ore 18.45, sulla strada di casa –
Dopo avergli portato ció che aveva chiesto, entrai a casa: Byakuran era a testa in giù e gambe all’aria sul divano a leggere un libro; quando si accorse che ero rientrata a casa, egli si sedette composto e mi guardó serio...
« ... C’è stata una soffiata, non è vero? » disse con tono basso.
« C-come fai a saperlo? » chiesi.
« Non saprei...Una sensazione, magari... ma tu ora stai bene? » disse avvicinandosi a me.
Io annuì e mi feci abbracciare; in quel momento sentì qualcuno parlare...
« ...Kayla... È questo il suo nome, giusto? » disse una voce.
Mi girai e trovai davanti a me i due Fondatori che mi stavano osservando con interesse. Presi un bello spavento e saltai in braccio a Byakuran. Egli non capiva il motivo del mio comportamento e, pensandoci bene, lui non era in grado di vederli e sentirli...
 « Ehm...uhm... H-ho visto una vedova nera! » dissi sul momento.
« Non ti piacciono i ragni? » mi chiese.
« N-no...M-mi fanno paura e sono pericolosi! » dissi.
« Uff...Ok, lo cerco io, non ti preoccupare » disse Byakuran mettendomi giù.
Corsi di fretta nello studio e chiusi a chiave la porta. Accesi le luci e guardai negli occhi quei due sottospeci di “fantasmi” che mi seguivano ovunque e questo era una cosa troppo assurda!
Cercai di darmi una calmata, un bel respiro profondo e incominciai  a parlare...
« Voi siete davvero gli spiriti dei fondatori della Famiglia Vongola e Bertesca? » chiesi.
Egli annuirono e nella mia testa si era aperto tutto un mondo...
« Sono davvero sorpreso che tu possa vederci... » disse l’uomo dai capelli azzurrini.
« Permettici di presentarci: Io mi chiamo Giotto » disse l’uomo dai capelli biondi.
« Io mi chiamo Edoardo. Piacere... » disse l’altro.
« È un’onore potervi conoscere personalmente, Ichidaime » dissi formalmente.
Ero troppo imbarazzata: assomigliavano troppo a Tsuna e Gelaro...
Cercai di approcciare una conversazione abbastanza normale: mi feci raccontare come il Primo Vongola conobbe Tsuna, la prima volta,  venni a sapere che dopo aver ceduto il potere al Secondo Vongola, lui si era ritirato in Giappone... e non era un caso se il suo nome in giapponese era Ieyasu Sawada!
Poteva essere l’inizio di una nuova avventura conoscere il passato delle famiglie... Riguardo al Primo Bertesca, quello che lui mi raccontó era proprio come l’avevano descritto gli antichi testi e Gelaro: essi si conoscevano da tempo e insieme avevano sconfitto un nemico molto pericoloso. [...]
« E voi, Kayla-san? Perchè una fanciulla come voi è in mezzo a una storia del genere? » chiese Edoardo.
« Io sono giapponese. Venni allontanata con la forza dai miei genitori, quando ero molto piccola, insieme a mia sorella; se volevo sopravvivere in quel mondo ostile e corrotto, dovevo dimostrare quanto valevo. A quel tempo ero contraria alla violenza: volevo stare dalla parte dei più deboli e difenderli a costo della mia vita [...] quando pensavo di aver perso mia sorella, in me, continuava a crescere un risentimento di odio e ribellione contro la Mafia. Pensavo che non ce l’avrei mai fatta a continuare così e ora... sento che gli ideali di Tsuna coincidono con i miei. Sono una pacifista e utilizzeró tutto ció in mio potere per porre fine a queste guerre tra Famiglie... » dissi.
In quel momento, Giotto mi prese per le mani e sembrava commosso dalle mie parole. Incominciavo ad essere di un’altra opinione sul fatto che fossero dei fantasmi e la mia faccia scioccata ne era la conferma...
Anche gli ideali del Primo Vongola erano simili ai miei e questo mi rese contenta... Egli mi raccontó come lui creó la Famiglia Vongola e delle loro missioni; in quel momento parló di un suo vecchio amico che gli aveva dato l’idea di questo gruppo di vigilanti e questo mi fece pensare a come poteva aver tradito la fiducia del Primo Boss della Famiglia Simon...
« Siete proprio come vi descrivono gli antichi testi: un’uomo forte e senza paura, che è sempre stato dalla parte dei più deboli e di chi aveva ragione... Mi chiedo perchè Enma e la sua famiglia sostiene che voi avete tradito la fiducia del Primo Simon... » dissi guardando il soffitto.
« Simon?! » disse Giotto allarmato.
« Sì... La Decima Generazione di questa famiglia ci ha dichiarato guerra e la loro vendetta non si placherà, finchè non ci avranno sconfitto; lo fanno per “riacquisire l’onore perduto” » dissi in tono basso.
« Ma non è possibile... Che io sappia, ho avuto modo di portare in salvo Cozart, ma su quella storia, io e lui abbiamo voluto gettar il fango per far in modo che non nascessero i conflitti con le generazioni future! » disse Giotto serio.
« COSA?! » dissi scioccata.
« Kayla-san... È successo quello che non dovevamo aspettarci? » chiese Edoardo.
« Oh no...! » dissi sedendomi sulla poltrona.
Spiegai velocemente cosa accade e questo creó dei grossi problemi: essi mi dissero che se non avessi fatto il mio compito, non avrei mai avuto modo di aiutarli. Non sapevo quanto tempo richiedesse e questo complicava le cose; l’unica spiegazione che mi diede Giotto era che, la Famiglia del Decimo, avrebbe conosciuto la storia che legava i Vongola ai Simon, tramite le sue memorie e quelle di Cozart... Per il resto egli non mi poteva accennare altro: dietro quella storia si nascondeva un giuramento fatto a delle persone che apparivano per giudicare e punire chi trasgrediva le leggi. Questo mi mise una tale pressione da temere per Tsuna e la sua Famiglia.
Quella stessa sera, avvisai Byakuran che sarei partita per un viaggio senza meta, alla scoperta della verità sul mio anello: egli volle venire con me e io accettai, ma a una condizione imposta dai Fondatori; era probabile che fino a un certo punto avrei dovuto proseguire da sola e quindi egli sarebbe dovuto tornare a casa e non preoccuparsi: io sarei tornata indietro, ad ogni costo.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 54
*** Capitolo 55: Caccia ai Simon ***


  • Il giorno dopo la Cerimonia –
In mezzo all’oceano, tre enormi navi si avventurarono alla ricerca della Terra Promessa, dove riposava il Primo Simon... La famiglia del Decimo, non del tutto al completo, era pronta a imbattersi nuovamente con i Simon e chiarire il più in fretta possibile il malinteso. Arrivati nel punto stabilito, uno squarcio elettromanietico aprì l’accesso all’isola, ma le navi non potevano attraccare perchè i fondali erano troppo bassi e così il Decimo con la sua Famiglia raggiunse l’isola in canotto... [...]
Il Nono e i suoi guardiani avrebbero aspettato il loro ritorno sulla nave e se fosse accaduto qualcosa,  i contatti via radio non sarebbero mancati.
Mentre camminavano sulla spiaggia, Tsuna si mise addosso le auricolari ricevute in regalo da Spanner e Shoichi del passato: un sistema leggermente più aggiornato per il suo nuovo Vongola Gear.
In cinque minuti si trovarono davanti a un’entrata e delle voci li invitarono a guardare sopra di loro: Enma e la sua Famiglia speravano che fossero venuti da soli, altrimenti ci sarebbe stato un’inutile spargimento di sangue. Ad un tratto Reborn aguzzó la vista e il suo sguardo era più serio del solito...
« Che ci fanno anche loro qui? Li avete lasciati entrare su quest’isola? » chiese.
« Eh? » chiesero i Simon.
« Coloro che proteggono il codice della Mafia... » continuó Reborn.
« Vindice!!! » dissero tutti in coro.
« Chi infrange le regole, viene arrestato e condotto nelle loro prigioni, senza indugio e rimane lì in eterno a marcire senza alcuna via d’uscita » disse Adelheid.
« Che siete venuti a fare? » chiese Enma.
« Siamo venuti ad adempire a un giuramento fra il Primo Vongola, Giotto, e Simon Cozart » dissero i Vindice.
« U- un giuramento?! » disse Tsuna spaventato.
« Giotto e Cozart erano legati da una profonda amicizia, della quale queste due Famiglie  non avrebbero mai dovuto affrontarsi. Tuttavia... »
« ... Se quel giorno fosse arrivato, spetta a noi il compito di scortarvi. Chi perderà questa battaglia verrà rinchiuso per sempre nella nostra prigione »
« Cosa?! In prigione? ! Dove vi è Mukuro Rokudo?! » disse Tsuna.
« Mi sta bene... Sono pronto a tutto pur di sconfiggere ció che ha indebolito la nostra Famiglia... » disse Enma.
Nessuno ci poteva credere che facesse sul serio; questo sconvolgeva persino Tsuna...
« Allora il dado è tratto. Ció che metterete in palio è l’onore. Sarà considerato sconfitto colui il quale onore sarà spezzato. Ognuno di voi ha un onore da mantenere alto... Noi saremo qui nei pressi solo per osservare e giudicare. [...] Discendenti di Giotto e Cozart... Che la battaglia abbia inizio! » annunciarono i Vindice. [...]
  • Da qualche parte, in Giappone... –
Sentì una sensazione percorrermi la schiena e Giotto starnutì...
« Qualcuno ha appena parlato di me... » disse Giotto.
« E io ho avuto una brutta sensazione... Possibile che abbiano già iniziato? » chiesi.
« È probabile... Muoviamoci, dobbiamo andare nel luogo dove hai trovato il tuo anello.Hai detto che il mio discendente non lo hai mai avuto tra le sue mani, no? » chiese Edoardo.
Presi per mano Byakuran e corremmo in cima alla collina dove trovai per la prima volta il Vongola Ring. Se era stato trascinato dalla corrente, esso doveva arrivare dal corso del fiume e lo ripercorremmo passo per passo, fino ad arrivare a una ramificazione di affluenti; doveva esserci una cascata nei paraggi e dopodichè esso doveva condurti a una montagna, era logico...
Io e Byakuran indossavamo degli abiti pesanti e invernali, non si poteva mai sapere... Chissà ... C’era la possibilità che potevamo finire in mezzo al freddo delle montagne. [...]
In un’oretta circa, arrivammo ai piedi della montagna e qui parevamo di essere ad un punto morto: continuavo a guardarmi intorno e non trovavo nulla che collegasse tutto questo all’anello...
« Kayla-chan... » incominció Byakuran.
« Non sono un tipo che giudica molto le persone, ma perchè parli ai quattro venti? Io ho... anche un debole per le tipe strane, ma non è da te comportarti così ... » disse seguendomi con lo sguardo.
« Eh... Uhm... È difficile da spiegarti... io... »
Ad un tratto, misi male un piede e inciampai in mezzo a una vegetazione che mi fece rotolare giù per un metro e mezzo. Atterrai su qualcosa di morbido e soffice e quando alzai la testa vidi un manto di neve per terra e altra neve che continuava a cadere...
Byakuran scese di corsa dal dirupo e mi aiutó ad alzarmi: anch’egli non capiva una cosa... Come era possibile che da una parte nevicava e dall’altra pareva che ci fosse un’altra stagione? [...] Il mio Vongola Gear si sentiva attratto da quel luogo; Giotto e Edoardo non avevano mai visto una cosa del genere e non si trattava di alcuna illusione! Proseguimmo in mezzo alla foresta innevata per un pó fino ad arrivare a un punto che pareva essere il centro: era troppo strano; perchè mai il mio Vongola Gear ci aveva guidati fin qui?
« Kayla-san... » incominció Giotto.
« Ho l’impressione di aver già vissuto questo ricordo, tanto tempo fa »
« Un Deja-Vu, eh? » dissi.
« C’è qualcosa qui in giro... Ho come l’impressione che siamo bloccati in una piaga del tempo. Bisogna spezzarla e penso che la chiave sta dietro al vostro fermaglio, Kayla-san » disse Edoardo.
« La chiave sta dietro al mio fermaglio... » ripetei.
Mi allontanai un pochino da loro, chiusi gli occhi e cominciai a meditare a lungo: in giro sentivo delle parole incomprensibili e soffi d’aria che mi stavano chiamando ...
« Ice and Snow Manipulation ... »
« ... Territorio del Regend » dissi.
Lo squarcio si aprì in due e venimmo catapultati in un luogo che appariva vero: gli alberi della foresta erano spariti, si estendeva all’infinito un luogo che era ricoperto da neve e ghiaccio... Come il Polo Nord.
Il cielo era scuro e senza una “bussola” non potevamo sapere come andare avanti...
« Come hai fatto, Kayla-chan? » chiese Byakuran.
« Non ne ho la più minima idea... » dissi.
« A quanto pare, nemmeno noi eravamo a conoscenza di questa tecnica... » dissero Giotto e Edoardo.
« Ma ora che la via maestra è sparita, come facciamo a proseguire? » pensai.
Il mio Vongola Gear continuava a dare dei segnali e questo mi fece pensare che c’era dell’altro...
« Ice and Snow Manipulation... »
«... Aurora Nirvare » dissi.
Un fascio di luce si levó al cielo e davanti a noi apparve l’aurora: essa ci fece strada e con un fischio, apparve Ethain; salì in groppa, presi per mano Byakuran e lo feci salire; i due fondatori, come dei ragazzini vivaci, si misero a fare a gara a chi arrivava per ultimo alla fine del luogo...
« Ethain, poshli! Poshli! » gli dissi in Russo.
Il leopardo partì di corsa e tutti insieme ci avviammo verso ció che quel fascio di luci ci conduceva. [...]
  • Intanto, sull’isola... –
Tsuna e i guardiani si avventurarono nella vegetazione di quel posto strano. Man mano che proseguivano, le foglie sembravano essere affilate come coltelli. Apparve sulla loro strada il primo avversario: Aoba Kouyou; questo fece ribollire il sangue di Ryohei che non esitó a volersi scontrare con lui e naturalmente l’onore che misero in palio era la Boxe.
I due si prepararono alla lotta e nessuno cercó di interferire: se volevano procedere, l’unico modo per farlo era combattere.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 55
*** Capitolo 56: Sun’s Vongola Gear ***


Ryohei era di fronte a Kouyou con lo sguardo molto sicuro di sè: attivó il suo Vongola Gear, dal quale apparve il suo partner Garyu con un’ armamento mai visto: Tsuna era rimasto colpito; dato che si trattava di un incontro di boxe egli attivó il Cambio Forma. Il suo equipaggiamento era, anch’esso, cambiato,ma non fu abbastanza per intimorire l’avversario.
A quanto pare, egli conosceva il suo potere grazie a delle fonti, il quale non volle rivelare ai nemici e questo mise in seria allerta la Famiglia del Decimo. Essi si trovavano davanti a uno dei 7 elementi della Terra e quello di Kouyou era: la Foresta; sarà anche vero che il loro gruppo di intelligence  aveva raccolto ogni informazione sui loro stili di combattimento, ma non sapevano nulla del Vongola Gear: esso era dotato di caratteristiche completamente nuove, rispetto a quelle che avevano nella battaglia del Futuro, ma niente riusciva a smuovere il temperamento di Kouyou. [...]
La battaglia inizió: i due avversari partirono di scatto e un turbine di foglie avvolse Kouyou fino a travolgere Ryohei che lo perse di vista. L’avversario incominció a colpirlo violentemente e Ryohei faceva fatica a schivare tutti i colpi, ma allo stesso tempo egli stava preparando per attaccarlo. Alcuni colpi andarono a vuoto e altri ancora prendevano in pieno il bersaglio [...] Non avevano la più vaga idea di quanto tempo era passato eppure gli avversari stavano ancora in piedi, nonostante i colpi inflitti.
Il vero potere di Ryohei non era neanche al massimo e attendeva di conoscere la vera forza di Kouyou; ad un tratto il ragazzo, stufo di “giocare” , si levó gli occhiali e inizió a fare sul serio. Kouyou si lanció all’attacco e, con la sua incredibile vista, incominció a colpire Ryohei in punto molto sensibili del suo corpo. Nessuno riusciva a capire come fosse in grado di metterlo al tappeto e Reborn intuì che Kouyou avesse qualcosa in grado di individuare, nel corpo dell’avversario, punti del sangue che si raggruppavano fino a renderli vulnerabili...
« Allora Ryohei? Cosa si prova ad essere alla fine della propria carriera? Io riesco a vedere i tuoi “Killer Spot” e questo è la fine per te. Il gioco finisce qui! » disse Kouyou.
« Questo è tutto da vedere! » replicó Ryohei.
I due continuarono a darsela di santa ragione e a questo punto non pareva più un semplice incontro di boxe... Kouyou aveva, ormai, ridotto una parte delle ossa di Ryohei in pezzi ed era una cosa incredibile ch egli fosse ancora in piedi. Alla fine, entrambi decisero di farla finita e consocentrarono le ultime energie per il colpo finale. Un’esplosione abbastanza pericolosa distanzió gli spettatori e quando il fumo si diradó si videro i due avversari ancora in piedi: si diedero un ultimo pugno e infine entrambi caddero a terra senza decretare un vincitore.
Tsuna e Reborn si apprestarono a soccorrerli, ma ad un tratto apparsero i Vindice che, con le catene, trascinarono via i due avversari sotto gli occhi sconvolti degli spettatori. Ryohei non aveva rimpianti; il suo Boss non doveva tirarsi indietro: il suo onore era lì sopito dentro di lui e pronto a uscire al momento giusto.
Quando i sue scomparirono, come premio per aver concluso la prima battaglia, i Vindice consegnarono la prima chiave delle memorie di Giotto e Cozart e invitarono le due Famiglie a viaggiare nel passato...
“ Era una giornata di sole, nei pressi della Sicilia; una misteriosa figura si stava allontanando in silenzio della piazza affollata e due ragazzi lo pedinarono per qualche minuto. Uno di essi, fermó il tipo con i capelli rossi e gli riportó indietro il borsello caduto alla baracca del loro amico Paolo. Il ragazzino dai capelli rossi sveló il suo vero intento e non poteva sopportare che quel ragazzo venisse sfruttato dal suo datore di lavoro... “Casualmente” anche quei due ragazzi avevano fatto la stessa cosa; fu proprio così che Giotto, Cozart e G. Si conobbero, per la prima volta ” [...]
Quando tutti i presenti si risvegliarono, erano ancora confusi da quello che avevano visto.. Da qualche parte, sull’isola, Etsuko si sveglió ricordando solo di aver intravisto delle memorie e davanti a sè vide un’ombra alquanto famigliare. Avrebbe voluto urlare il suo nome, ma quando il sole lo fece vedere meglio in volto, cambió  espressione...
« Aspetta un momento... Chi diamine sei? » disse.
« Oh... Finalmente, ti sei svegliata Etsuko-chan! » disse l’uomo.
Kato Julie si mostró nuovamente a lei e questo fece salire i duebbi alla ragazza: lei aveva sentito una strana semsazione, come se “Mukuro” fosse stata davanti a lei ... Ella, di poche parole, riuscì a levarsi di torno Julie, ma non aveva la più ben che minima idea di come fuggire dalle sue grinfie... [...]
  • Intanto da Kayla... –
Tutti quanti stavamo correndo, come se eravamo in competizione: non avevo mai visto due adulti, come Giotto e Edoardo, comportarsi come dei bambini: battaglia a palle di neve...e pergiunta anche in volo! Ok, suonava come una cosa “No-sense”, ma era troppo divertente; quei due che se le davano di santa ragione e nel bel mezzo della lotta, formano un’alleanza e tentano di attaccarmi. Byakuran notava delle palle di neve che venivano contro di noi, ma non ci capiva un’acca di cosa stava succedendo.
« Hey... Ci credi all’esistenza dei Poltergeist? » gli chiesi.
« Intendi quegli spiritelli che si divertono a spostare gli oggetti e fare scherzi alle persone? Sì, perchè? » disse.
« A quanto pare, ce ne sono due che hanno voglia di giocare con noi » dissi.
Egli rise e scese dal leopardo in corsa e si preparó le munizioni, mentre io schivavo con facilità, gli attacchi avversari...
Byakuran osservó i miei movimenti e con dei semplici gesti gli feci capire il momento opportuno per colpire.
« Ethain, sal’ta!Sal’ta! » dissi.
Il leopardo saltó davanti a Giotto che sbiancó di colpo: temeva che Ethain l’avesse potuto mangiare, senza farsi troppi problemi.
Byakuran lanció le palle di neve a raffica e lo colpì facendolo cadere sulla neve morbida. Edoardo rideva a più non posso a vedere il suo amico che si era fatto prendere dal panico nonostante fosse uno “spirito” e non si accorse di me e in poco tempo anche lui venne colpito alle spalle. [...] Byakuran si avvicinó a me e vedeva due enormi impronte sulla neve che poco dopo scomparvero. Saltellai come una matta: mi sentivo come se avessi battuto l’uomo più forte del mondo; poco dopo, mi ricomposi e cercai di tratternermi dalle risate...
« Signori! Non siamo qui per giocare! Io propongo di rimetterci in marcia » dissi con aria da prima donna.
In poco tempo, tutti quanti ripartimmo di fretta: l’aurora stava cambiando colore e non sapevamo cosa ci potesse aspettare dall’altra parte. [...]
Stava per calare il buio sul Pacifico. Tsuna, Gokudera, l’insopportabile Lambo e Reborn, proseguirono nella foresta per buona parte del tragitto. Gokudera si era preso la briga, un pó forzata, di badare a Lambo e mentre Tsuna cercava di risistemare le idee, Reborn trovó un luogo per passare la notte.
I ragazzi, dopo un pasto veloce, si addormentarono subito nei loro sacchi a pelo e ,per un’abbondante paio d’ore, dormirono tranquilli. Lambo si sveglió per caso, sentendo uno strano rumore; il bambino, da quanto era rumoroso, sveglió Tsuna e dopo essere sparito in mezzo al fogliame lanciando un’urlo, sveglió anche gli altri.
Tutti si misero sulle tracce di Lambo e precipitarono dentro un’enorme cunicolo sotterraneo che li condusse da qualche parte, sottoterra, davanti a quello che sembrava uno stadio, con tanto di tribune ingabbiate, e davanti a loro occhi vi erano Lambo e Ooyama Large...
Cosa significava tutto ció? Stava per iniziare una nuova battaglia? 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2415576