Nothing is lost forever

di clairemonchelepausini
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione - Trama ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1 - Caro diario ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 2 - Chuck vs i ricordi ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 3 - Chuck vs la speranza ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 4 - Chuck vs il Tormento. ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 5 - Chuck vs la delusione (Parte I) ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 5 - Chuck vs la delusione (Parte II) ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 6 - Chuck vs la telefonata ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 7 – Chuck vs le parole non dette ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 8 - Chuck vs il ritorno ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 9 - Chuck vs il rientro ***



Capitolo 1
*** Introduzione - Trama ***


TRAMA

La storia di Chuck e Sarah non è tra le più facili, è stata lunga, intensa e a dir poco con alti e bassi, ma alla fine , nonostante tutto fosse contro di loro c’è l’hanno fatta. Loro sono riusciti a coronare il loro sogno d’amore e sono riusciti a sposarsi. Ma come in ogni storia c’è sempre un cattivo e da un momento di felicità si passa ad uno drammatico, tutto si trasforma in una corsa il tempo. I protagonisti riescono a catturare e uccidere il cattivo, ma la sua morte non è stata vana, perché è riuscito a rovinare la cosa più bella e preziosa che Sarah aveva, ovvero i suoi ricordi, la sua memoria e così la sua stessa vita. Tutti cercano di rimettere le cose a posto e quando il momento arriva ancora una volta la strada li dividerà, anche se alla fine si ritroveranno nel posto in cui tutto è iniziato e che li ha legati sin dall’inizio, quando ancora non sapevano nulla l’uno dell’altro. Le cose non vanno mai come si spera e ancora una volta tutto è contro di loro, i cattivi li porteranno a vite e strade separate e la lontananza si farà sentire per ognuno di loro e come sempre ad aiutarli ci saranno le persone più care e quando tutto sembra perso ecco avvenire quello che non ci si aspetta. La loro storia sarà complicata, travagliata e anche quando penseranno di non farcela ci sarà sempre qualcuno che ci crederà al loro posto, nulla è mai come sembra perché tutto può cambiare da un momento all’altro, tutto può stravolgersi. Ci saranno momenti duri, tristi, di sofferenza, ma ci saranno anche momenti di gioia, anche se tutto questo porterà a molte complicazioni; in poche parole vedremo gli sviluppi della loro storia,vedremo quant’è forte il loro amore e vivremo in sintonia con le loro emozioni.













Spazio d'autrice:

Questa storia è stata betata da: Shinkari.

Salve di nuovo a tutti come ho detto anche nell'introduzione questa è la mia prima Fan Fiction quindi vi prego siate clementi, ahahah.Passiamo adessso alla storia ho voluto inserire questa introduzione per darvi un assaggio completo della storia attraverso la trama, so che è un pò complicata e non chiarisce molte cose ma prometto che man mano che la storia verrà raccontata capire. Ovviamente aspetto i vostri commenti sia positivi che negativi perchè ognuno di esso è sempre costruttivo quindi non temete di commentare.

P.S. Stavo per dimenticare visto che questo non è un capitolo aggiornerò la storia tra qualche giorno così potete assaporare il primo vero capitolo. Buona lettura e buona giornata a tutti. 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 1 - Caro diario ***



CAPITOLO 1 - Caro diario


 

 

Caro diario,
mi sembra già passata una vita dall’ultima volta che nella mia camera, sul mio lettone, ti scrivevo mentre ero seduta. Sfogliando le tue vecchie pagine ingallite e rileggendole mi viene da ridere e non posso credere che sia stata io a scriverne. Beh di certo tante sono cambiate da allora. Ti scrivevo quando ne avevo bisogno e in un certo senso dopo mi sentivo meglio, ero quasi pronta per affrontare tutto quello che mi faceva paura. Ora mi ritrovo qui, sempre nella stessa situazione come anni fa, a scriverti nella speranza che tu mi possa far sentire meglio, anzi nella speranza di trovare la forza di fare ciò che ho tanto paura di fare. Forse detto così sembra una cosa brutta, ma questa di certo non lo è, devo dare una bellissima notizia, è solo che non so come potranno reagire; mi sono detta che ormai sono grande abbastanza per poter decidere, ma la verità è che…  che tutto questo mi fa paura, si paura perché io a loro ci tengo, gli voglio davvero bene e poi sono l’unica cosa che ho. Mi sembra ancora tanto strano essere qui a scriverti ma mi sono detta ” Perché no? Con lui almeno potrò parlare, potrò cercare le parole giuste”  e  quindi eccomi qui. Ho preparato anche un discorso da fare a loro: “ Non so da dove iniziare forse è meglio dall’inizio, sono un po’ nervosa perché vi voglio bene e non voglio farvi preoccupare, ma è solo che ormai sono grande e ho preso una decisione. So che non sarete molto contenti perché ne abbiamo parlato tante volte e so che non volete che io segua la vostra stessa strada, ma…ma io sono cresciuta e  voglio questo per il mio futuro, voglio essere speciale ma non per me, per tutti quelli che ne hanno bisogno; perché io voglio fare la differenza e rendermi utile. Ho inviato fatto tanto tempo fa una domanda alla CIA e non ho mai avuto risposta fino a ieri e adesso non so come dirvi qual è la risposta, ma ho deciso di farlo nel più semplice dei modi, andrò dritto al punto:” Caro diario ti ringrazio perché come sempre mi hai aiutato, nonostante siano passati degli anni, tu potrai anche essere vecchio e impolverato, ma riesci sempre a tirar fuori di me il meglio.


P.S. Forse è meglio che prima di dire altro io faccia un passo indietro è spieghi chi sono e la mia storia, ma ho deciso che non sarò io a raccontarla ma saranno loro, i protagonisti che l’hanno vissuta






Spazio d’autrice:

Questa storia è stata betata da: Shinkari.

Allora questo è il primo capitolo so che non si capisce molto perché è un momento che avverrà verso la fine della storia ma tranquilli che capirete man mano che la storia si svolgerà o almeno lo spero XD. Spero che questo capitolo vi piacerà e con esso tutta la storia aspetto i vostri commenti sono curiosa di sapere che ne pensate. Ovviamemente ricordo che la serie è stata mandata dal canale NBC e sotto il copryright della Warner Bros Television, quindi i personagi e luoghi non mi appartengo tranne i nuovi posti e personaggi che io inserirò. Aaaah stavo per dimenticare questa storia l'ho anche pubblicata nella mia pagina Facebook " Il mondo delle Fan Fiction" se magari qualcuno di voi l'ha gà letta sono sempre io e adesso davvero buona lettura a tutti.


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Capitolo 3
*** CAPITOLO 2 - Chuck vs i ricordi ***





 

CAPITOLO 2 - Chuck vs i ricordi



 

“Speravo fossi qui” disse Chuck
“Questo posto è importante vero?” rispose Sarah
“Sì,  molto. Qui è dove mi hai detto che sarebbe andato tutto bene, che potevo fidarmi di te ed è quello che sto facendo io ora, ti sto chiedendo di fidarti di me. Sarah io non voglio niente da te, io voglio solo che tu sappia che dovunque andrai ci sarò sempre per aiutarti. Puoi chiamarmi quando vuoi, in ogni caso fidati di me Sarah ti sono sempre accanto. “
“Chuck raccontami di noi” 
“Sì, sì  ehm…da dove comincio? Beh è iniziato tutto così con un ragazzo che lavorava al Buy More. E poi un giorno un suo amico del college gli manda un Email piena di segreti. Il dì seguente la sua vita cambiò completamente quando conobbe una spia di nome Sarah Walker e lui se ne innamorò. Sai Morgan ha un’idea folle “
“Di che si tratta?” 
“Lui crede che con un bacio ti tornerà in mente tutto” 
“Un bacio magico?” 
“Sì già, lo so che è…”
“Chuck?” 
“Sì?” 
“Baciami”

******************
 

Oddio non posso credere che l’abbia detto ad alta voce , non so nemmeno perché l’abbia fatto, non ricordo né lui né “la nostra storia” così come l’ha chiama lui. E’ solo che mi fa pena, sembra un cucciolo smarrito, vedo nei suoi occhi una luce piena di gioia e tanto amore quando raccontava “la nostra storia”, era così sincero. Non so davvero che mi sia passato per la mente, forse avrò sbagliato a dargli questa opportunità, forse non farò altro che illuderlo ancora, ma mi sentivo come se glielo dovessi, ma mi chiedo anche e se con un bacio magico dovessi ricordare davvero tutto? La storia che mi ha raccontato è davvero bella, io ero amata, ero felice e non ero sola, avevo una famiglia e tutti desiderano questo, quindi penso proprio di non averlo fatto solo per lui ma anche un po’ per me, perché ho sempre pensato che non si è mai troppo grandi per credere in un sogno.

 

*************************
 

Ripercorrere il viale dei ricordi è bello e piacevole, ma anche doloroso perché si ripensa anche a tutti gli ostacoli passati e alle persone perse durante il cammino, mi rattristo perché lei non ricorda e tutto questo fa male, tremendamente male. Noi abbiamo passato di tutto e non posso credere che non ricordi davvero nulla, mi sembra tutto così irreale perché un attimo prima eravamo insieme che ridevamo e un attimo dopo è tutto sparito e con esso anche tutti i suoi ricordi. Sono ancora immerso nei mie pensieri, ma ho sentito per caso qualcosa che non mi sarei aspettato da lei visto che non ricorda, ha detto BACIAMI, davvero? Io rimango ancora lì come imbalsamato, forse non mi sto davvero rendendo conto di quello che mi ha detto e di quello che potrebbe succedere. Dentro di me però tutto urla, il mio cuore sta praticamente supplicandomi di non perdere quest’occasione,  perché nessuno ha mai detto che un’idea così folle come un bacio non potrebbe farle tornare la memoria appunto, forse proprio perché è folle potrebbe aiutarmi. Invece dall’altra parte la mia testa mi dice che questa idea di Morgan è davvero pazza e non farebbe altro che causarmi ancora del male soprattutto se questo non portasse al risultato sperato. Nel frattempo all’interno di me c’è una lotta infinita tra la mia testa e il mio cuore, tutte e due stanno lottando e non so se ascoltare il cuore o la testa ma alla fine una ha avuto il sopravvento sull'altra.

 

















Spazio d’autrice: 
Prima di iniziare devo ringraziare la mia Beta e ricordo che questa storia è stata betata da: Shinkari. Salve a tutti ecco qui con un nuovo capitolo, so che ho aggiornato da poco ma volevo farvi questo regalo e in più prima di andare in vacanza aggiornerò un altro capitolo così sentirete meno la mia mancanza e senteirete meno la mancanza di Chuck e Sarah. Spero che vi piaccia e che riesca a coinvolgervi anche se siamo all’inizio della storia e ora passiamo a parlare del capitolo; non ho messo i nomi perchè non mi piacciono ma comunque il dialogo è quello avvenuto realmente tra Chuck e Sarah nella serie tv Chuck nella 5x13, invece i pensieri sono stati scritti da me, spero inoltre di essermi mantenuta nei personaggi, aspetto i vostri commenti sono curiosa di sapere che ne pensate. Buona lettura. 
 

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 3 - Chuck vs la speranza ***





 
CAPITOLO 3 - Chuck vs la speranza



Alla fine il cuore ha avuto la meglio sulla testa, tutto quello che a me non era chiaro per lui invece lo era. Sapeva fin dall’inizio quello che io avrei dovuto scegliere e fare, così decisi di rischiare e ascoltare il mio cuore, anche perché alla fine non avevo poi molto da perdere perché nel caso in cui lei non avesse ricordato l’avrei persa comunque, quindi decisi che la scelta giusta era quella di rischiare. Mi sembrò che avvenisse tutto velocemente, non credevo ancora che quel momento potesse succedere ancora. Sì è vero in questo caso era in una circostanza diversa ma come si dice: mai dire mai, no?! Ero nervoso perché avevo paura di sbagliare o fare qualche mio solito casino, lo so che è stupido, ma alla fine era solo un bacio, il problema è proprio questo che non era un bacio qualunque, perché forse quell’unico bacio come per magia poteva ridarmi mia moglie, il mio unico amore. Presi fiato respirando a fondo e delicatamente mi avvicinai al suo viso solo, ma non reclamai subito le sue labbra, no, questa volta doveva essere tutto perfetto, dovevo essere dolce, delicato e passionale, ma allo stesso tempo volevo trasmetterle tutto con quell’unico bacio. Delicatamente le accarezzai il viso, giocai con i suoi capelli, da quando li aveva tagliati erano sempre un po’ ribelli e come il mio solito fare presi quella ciocca ribelle e la sistemai dietro l’orecchio. Guardai i suoi occhi e mi avvicinai ancora, le mie labbra si posarono sul suo collo formando dei piccoli cerchi fino ad arrivare alle sue labbra, ma li mi fermai, sarà stupido, ma volevo che lei mi desse il permesso, anche se tecnicamente era stata lei a chiedermi di baciarla, ma non volevo che cambiasse idea all’ultimo minuto. Vidi i suoi occhi brillare e così con il mio fare un po’ goffo mi avvicinai dolcemente mentre le mie labbra si posarono sulle sue; si scatenò un misto di emozioni e sensazioni. Reclamai la sua bocca più di prima, cercai di farla sentire a casa, ma le nostre lingue stavano prendendo un'altra strada, cercavano di divincolarsi ma allo stesso tempo di assaporarsi in più parti per imprimere quel gusto e quella dolcezza nelle nostre menti. Io mi sentivo a casa e continuai a baciarla ormai le nostre lingue avevano preso una sintonia che era difficile da spiegare, ma in tutto questo e in quel bacio io vidi la nostra storia scorrermi davanti gli occhi e sperai che anche per lei fosse così.
 


 
***************************


Lo vedevo nervoso e avrei voluto aiutarlo, ma non sapevo cosa fare, non so come comportarmi e in più a avevo paura di spaventarlo e di allontanarlo; decisi quindi di essere calma e fargli capire che non avevo cambiato idea. Mi faceva ridere, era buffo e anche in quel momento mi faceva stare bene, con il suo tocco delicato fui attraversata da un brivido, ma un brivido che mi dette la sensazione di aver già provato quella sensazione ed infine, tra un pensiero e l’altro, arrivò quel momento. Lui si avvicinò, era sempre più vicino,e delicatamente e dolcemente posò le sue labbra sulle mie e iniziò a baciarmi, dapprima lentamente e poi più velocemente, ma non eravamo noi, ma la sintonia che le nostre lingue avevano dimostravano quasi che si conoscessero già; era come se sapessero che fare, mi dettero quella sensazione che si erano ritrovate e cercavano di assaporarsi e godersi ogni attimo l’uno dell’altro. Quel bacio non era un semplice bacio, li c’era passione, desiderio, ma anche tanto amore, capii che lui era una persona speciale e che non avrebbe mai smesso di dimostrarmi il suo amore. Fu in quel momento che capii che, forse, per la prima volta avrei potuto fidarmi di qualcuno, fidarmi di lui che mi dimostrava, dal modo in cui mi accarezzava e mi guardava, che non era una supplica amorevole ma un semplice gesto d’amore. Fui travolta di nuovo da quel brivido, il mio corpo stava cercando di parlarmi, cercava di farmi capire qualcosa, ma avrei voluto tanto capire cosa e avrei voluto tanto poter ricordare anche un piccolo frammento. Arrivai alla consapevolezza che quel bacio non aveva nulla di magico, ovvero era la cosa più bella che io avessi mai provato, ma non mi ha aiutato, non mi ha fatto ricordare nulla e fu il quel momento che allentai la presa del bacio.

 
********************************


Quel bacio era unico come tutti i nostri, vedevo nei suoi occhi una luce brillare e il battito del mio cuore andava in sintonia con il divincolarsi delle nostre lingue che continuavano a cercarsi e rincorrersi. Io in quel bacio vidi la speranza, ma stavolta decisi che mi sarei fermato solo quando lei si sarebbe fermata e speravo tanto che nelle sue parole ci fosse: “Chuck mi ricordo tutto, mi ricordo di noi, mi ricordo di te”. Avevo bisogno di sentire quell’unica frase, avevo bisogno di credere che i miracoli esistessero e speravo proprio che uno stesse accadendo davanti a me. Sentii che l’andamento del bacio diminuiva e man mano diminuivano anche i battiti del mio cuore e capii che era arrivato il momento della verità. Rimanemmo a guardarci, era così dolce e indifesa avrei voluto stringerla tra le braccia e dirle che sarebbe andato tutto bene ,che io ero li e che non l’avrei lasciata. Fui colpito da un pugno in pieno viso quando mi accorsi che la luce dei suoi occhi era cambiata e così il mio cuore iniziava a battere più forte di prima. Ci ritrovammo in silenzio, lei non parlava, io non parlavo, tutta questa situazione non mi faceva sperare a nulla di buono, decisi di farmi forza e parlare perché saremmo potuti rimanere così tutta la sera ma nel caso in cui lei non avesse ricordato, le cose non sarebbero cambiate e ci saremmo ritrovati al punto di partenza, soltanto che questa volta dovevamo capire dove ci avrebbe portato.
“Chuck: ehm…ehm…

Sarah: Chuck….

Chuck: Si?

Sarah: Chuck…ehm…

Chuck: Scusami se sono stato goffo non è che prima non lo sono mai stato , è solo che in quel momento stavo provando mille emozioni e stavo cercando di trasmettertele ma mi sa che ho fatto solo una grande confusione.

Sarah: Chuck, aspetta fammi parlare.

Chuck: Sì, sì scusa parla…..è….è che tendo a parlare troppo quando sono nervoso e sono sempre li che blatero e cerco di spiegarmi senza fermarmi…

Sarah: Chuck?

Chuck: Sì scusa lo sto rifacendo.

Sarah: Ascolta è stato un bacio magico, forse anche il più dolce che abbia mai ricevuto è solo che…

Chuck: Solo che? Solo che non hai provato quello che ho provato io e…

Sarah: mi dispiace Chuck, mi dispiace ferirti.

Chuck: Non hai sentito nulla? Non hai avuto nemmeno un piccolo flash di ricordo?

Sarah: No, mi dispiace non ho sentito nulla e credimi ho provato a forzare la mia memoria per ricordarmi tutto quello che tu mi hai raccontato ma nulla, mi dispiace davvero.

Chuck: Rimarrai? Rimarrai qui con me?

Sarah: Perché dovrei rimanere? No Chuck, non ha senso che i rimanga qui, io non ricordo nulla e non so se ricorderò mai, non voglio ferirti ancora ti prego prima che vada fammi un favore

Chuck: si tutto quello che vuoi

Sarah: Dimenticati di me e vai avanti con la tua vita, non aspettare qualcosa che potrebbe non arrivare mai, sei un ragazzo speciale e meriti qualcosa di speciale

Chuck: non puoi chiedermi questo, non puoi perché dopo tutto quello che ho, che abbiamo passato tu sei la cosa più bella che mi sia successa, quindi….mi dispiace ma non smetterò di amarti e né di sperare che un giorno anche se forse lontano ritornerai da me.

Sarah: Perchè ti ostini a soffrire ancora? Perché ti ostini a non capire che potrei non recuperare mai la memoria?

Chuck: Non è che mi ostino, ma questa speranza è l’unica cosa che ho per credere che tornerai un giorno

Sarah: Non voglio sembrarti insensibile, Morgan si sbagliava riguardo a quel bacio magico, non ha funzionato perché io sono ancora qui senza ricordare nulla quindi smettila di credere ai sogni

Chuck: Sai... questo è tipico di te, questo è un discorso simile che avresti fatto se tu ti fossi ricordata tutto, ma anche se non ricordi telo dico io, io sono fatto così, questo è il mio modo di essere ed è anche per questo che ti sei innamorata di me

Sarah: Lo capisci che non ricordo nulla? Io non provo quello che provi tu, non voglio vederi soffrire perché posso non ricordare ma ho capito sin da subito che sei una persona speciale

Chuck: Allora potremmo riprovarci, come amici, iniziamo a frequentarci..

Sarah: Chuck non sarò mai come prima, io non sono la tua Sarah. Mi dispiace ma non c’è la faccio, non riuscirei a sostenere questa situazione

Chuck: Sìi ho capito, hai bisogno di spazio, ma dove andrai? Che farai?

Sarah: Non lo so e non so dove andrò ma non posso rimanere qui ma tu non preoccuparti per me perché so cavarmela benissimo da sola

Chuck: Sì lo so….Sarah?

Sarah: Sì?

Chuck: Ti chiedo un ultima cosa. Questo è il mio numero per qualsiasi cosa e in qualsiasi momento e posto in cui ti troverai chiamami se avrai bisogno e io correrò da te anche se non ricorderai. Sappi solo che io ci sono e ci sarò sempre per te me lo prometti?

Sarah: Sì Chuck telo prometto.

Così lei si allontanava pian piano fino a sparire proprio come i raggi del sole, per lasciar posto al calar della sera.















 

Spazio d’autrice:

Prima di tutto ringrazio come sempre la mia Beta e quindi ricodo che la storia è stata betata da: Shinkari.


Salve a tutti ecco qui con un nuovo capitolo come vi avevo già accennato ho aggiornato presto perchè tra qualche giorno torno a casa in Sicilia e non ho internet come quando studiavo ad Assisi. Vi spiego meglio abitavo ad Assisi e avevo la connessione illimitata e quindi potevo aggiornare quando volevo ma appena torno a casa ho internet limitato e non sempre posso collegarmi ecco perchè ho aggiornato presto. Vi sarete chiesti " Ma a noi cosa importa?" avete ragione ma ho comunque voluto diverlo per correttezza per tutti coloro che leggono e seguono la storia e appunto come detto andrò in vacanza e non so quando aggiornerò ma durante la mia assenza potete così godervi questo nuovo capitolo ovvio sempre se vi piace XD. Parlando della FF ecco che cominciamo ad entrare nella storia tutto questo è di mia invenzione a parte la scena del bacio che fa parte sempre del finale della 5 stagione. Spero di essermi mantenuta nei personaggi e spero che vi piaccia e sono curiosa di sapere i vostri pareri quindi che aspettate? XD Fatemi sapere ogni cosa che pensate e ditemi se vi piace su su dai forza commentate  Buone vancanze e buona lettura a tutti.


 

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 4 - Chuck vs il Tormento. ***





CAPITOLO 4 - Chuck vs il Tormento


 
Piano, piano si stava allontanando lasciando dietro di se una scia che spariva ad ogni passo che faceva. Io rimasi lì tra i mie pensieri, le delusioni e il delicato vento che mi rinfrescava facendomi credere che tutto questo era reale e che non stavo sognando. No! Non bastava non poter averla, ma ogni qualvolta avrei voluto esiliarmi e credere che lei si fosse ricordata tutto, il vento mi scuoteva come a farmi capire che non era la verità, facendomi tornare alla cruda realtà. Non posso davvero dire come mi sento perché non lo so nemmeno io, perché per un momento ho creduto potesse succedere, ho creduto che sarebbe tornata da me e invece no, l’ho persa. In tutto questo può sembrare buffo e strano, ma io credevo che quel bacio potesse fare il miracolo di riportarla da me, credevo come un bambino al bacio magico. Se mi chiedete adesso se ci credo direi: “ Non lo so, a me di certo non ha aiutato quindi non saprei che altro rispondere. Chi voglio prendere in giro?” Vorrei solo prendere a calci tutto, vorrei rincorrerla e dirle di rimanere comunque e si vorrei fare altre cose per far si che lei rimanga qui, ma io la conosco e so bene che non lo farebbe. Lei potrà anche non ricordarsi nulla, ma io si e so com’è testarda e cocciuta, io l’amavo e l’amo anche per questo. Ci sono milioni di domande e di dubbi che mi frullano in testa e vorrei non ascoltarli o non farci caso, ma non è possibile. Mi chiedo come e cosa farò adesso senza di lei, tutto ciò che penso, per quanto non vorrei ascoltare o credere è la verità; l’ho persa! ma sarà davvero per sempre? Potrei avere una sola piccola chance di riaverla con me anche se come colleghi? Dove andrà? Ci sono mille altre domande che affiorano ma nessuna ha risposta, in questo momento mi sento stanco, vuoto e non ho nessuna forza per lottare contro me stesso,preferisco lasciarmi andare. Devo fare però solo un piccolo e unico sforzo, così mi alzo dalla spiaggia che ha sempre rappresentato tanto per me e mi incammino per tornare a casa lasciando dietro di me il nulla; andai via con la consapevolezza che più nulla sarebbe stato come prima. 
 
 
******************************

 
Ad ogni passo che facevo, ogni passo che mi allontanava da lui piano, piano spariva anche la sensazione di fiducia e protezione, io non so cosa o come faccia ad essere così, ma so che non avrei potuto ferirlo ancora. Era difficile parlare con lui perché ogni parola o frase detta duramente lo feriva e gli faceva del male, io lo stavo facendo per lui perché non volevo che aspettasse qualcosa che sarebbe potuto non arrivare mai. Mi lacerava il cuore essere dura con lui, ma era questo che dovevo fare e di certo l’atmosfera e quello che si era creato tra di noi non mi rendeva le cose facili. Non mi accorsi che ero già arrivata alla macchina, salii e iniziai a girare per la città; sapevo dove andare, ma volevo ancora del tempo solo per me, ne avevo bisogno. Ero ferma ad un semaforo e vidi passare una coppietta mano nella mano, felici più che mai e come un flash pensai a lui e mi chiesi che cosa stesse facendo, se era ancora in spiaggia o se era tornato a casa, se si sarebbe lasciato andare; avevo molte domande, ma tutte avevano lo stesso obiettivo, lui. Tutto questo fu una sensazione nuova per me che mi colse all’improvviso, sapevo che era una persona speciale, ma visto che ci conoscevamo da poco non credevo di poter essere arrivata già al punto di preoccuparmi per lui. Si, proprio così ,avevo paura che avrebbe potuto fare una sciocchezza, perché quando raccontava “la nostra storia” si vedeva che era innamorato e felice e chi prova quel tipo d’amore sarebbe stato così stupido da fare una sciocchezza! Cavolo, avevo dannatamente paura per lui. 

’’Maledizione a te Chuck Bartowski!’’ Affermò contrariata Sarah.

Nonostante la mia preoccupazione e paura non potevo tornare indietro perché comunque le cose non potevano cambiare. Spinsi di più sul pedale dell’acceleratore e vedi tutto sfrecciare velocemente mentre l’adrenalina aumentava; avevo il vento gelido che entrava dallo spiraglio del finestrino che io avevo lasciato aperto per non soffocare, ma anche perché mi sarebbe servita per farmi forza e ricordare che non potevo e non dovevo tornare indietro.
 

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Pov Morgan

’’Maledizione Chuck dove sei? Sono ore che provo a chiamarti e non rispondi, ti avrò lasciato almeno undici messaggi e questo è il dodicesimo, per favore appena lo senti richiamami’’ affermò con paura e preoccupazione Morgan.

Chiudo la chiamata per la dodicesima volta senza sapere dove cavolo è  finito, appena si tratta di Sarah lui va fuori di testa, ho solo paura che abbia potuto fare qualche sciocchezza. Siamo amici da anni e l’ho visto cadere in pezzi, prima per Jill, poi per Sarah anche se poi alla fine è riuscito a conquistarla, ma questa volta però è diverso perché prima aveva la possibilità di rimediare e riconquistarl,  ma adesso come andrà a finire? Se non riesco a trovarlo è colpa mia, avrei dovuto tenere chiusa la mia boccaccia, maledizione a me e alle mie idee, questo mi servirà da lezione! Non c’è la faccio più ad aspettare, sono stato al Buy More, al castello, ma nessuna notizia di Chuck, infine decido di andare a casa sua magari lo trovo là. Provo a bussare, suono il campanello, ma nessuna risposta aspetto ancora un po’ e dopo prendo la chiave di riserva che tengono sotto il tappeto e ed entro. La casa è avvolta dal buio totale, nessun rumore, nessuna figura in movimento, ma controllo tutta la casa per sicurezza, magari si sarebbe potuto addormentare in camera. Passo in rassegna tutte le stanze, ma nulla, non sta nemmeno in camera “ Ma dove diavolo è finito?”. Mi sto dirigendo verso la porta per uscire, ma sento un rumore di chiavi che gira nella serratura, non so chi sia e così mi nascondo e prendo un piatto, so che non gli farei nulla, ma farei in tempo a stordirlo e a scappare, non sono mai stato un grande agente a parte quando avevo l’intersect che poi mi ha fritto il cervello, quindi mi apposto pronto per sferrare l’attacco.

 
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Ormai era sera, il sole stava lasciando spazio alla luna, c’era un cielo di un blu intenso che mi sembrava di essere immerso nel profondo del mare, bello, ma allo stesso tempo malinconico. Prendo le chiavi ed entro in casa, prima però faccio un grande respiro perché so già che tutto mi ricorderà lei e so che tutto avrà il suo profumo. Faccio appena in tempo ad accendere la luce che…

’’Ma che cavolo stai facendo?“ chiese Chuck sorpreso.
Non ci potevo credere, Morgan era appostato dietro il pilastro e mi tira un piatto che non riesco a evitare e che mi colpisce in pieno viso, a volte mi domando davvero come faccia ad essere così stupido.

’’Scusa Chuck non pensavo fossi tu, ti ho cercato tutto il giorno e quando ho sentito il rumore di qualcosa che girava nella fessura pensavo a qualcun altro’’ rispose Morgan.

’’Chi Morgan? Siamo poche persone a conoscere il nascondiglio delle chiavi di riserva!“ disse angosciato Chuck.
Forse avevo usato un tono duro, non ero arrabbiato con lui e solo che sarebbe potuta entrare Sarah e l’avrebbe aggredita facendola spaventare. Ed ecco qui che ritorna nei miei pensieri.

’’Scusami e solo che…che sono stato in ansia e preoccupato per ore e so che avrei potuto fare del male a qualcuno scusa Chuck. Ma dove eri finito?“ chiese con inistenza Morgan

 ’’Lascia stare Morgan non ho voglia di parlare e se non ti dispiace vorrei farmi una doccia, avrò almeno un kilo di sabbia addosso rispose con angosciae tristezza Chuck.

’’Allora sei andato da lei? Come è andata?“ chiese non curante Morgan.

Quella frase mi ferì, avrei voluto che ci arrivasse da solo, ma sapevo che lui aveva capito ma voleva che fossi io a parlare.
’’Morgan…si sono stato da lei, dovevo farlo lo sai anche tu.“ Rispose con inmbarazzo e delusione Chuck.

’’e allora?“

’’ No…no…“
Le parole mi si fermarono in gola, aprii la bocca ma non uscì nemmeno una sillaba, sapevo che avrebbe insistito ancora finchè non gli avessi risposto.

’’ No…non ha funzionato il bacio, e si mi ha chiesto di baciarla dopo aver sentito la tua folle idea.“

’’ E se ti ha chiesto di baciarla ci sarà stato un motivo Chuck ,no? Ci hai pensato?“

’’No, non ci ho pensato e non so nemmeno perché l’abbia fatto, ma tanto ormai che importa?“


’’Si che importa, cosa ti ha detto? Chuck raccontami tutto quello che vi siete detti e che è successo.“

’’Morgan senti sono stanco, devo farmi la doccia e non mi va di parlare ancora di lei!“ disse Chuck con tristezza e dolore

’’Invece devi, perché sai che se ti tieni tutto dentro prima o poi scoppi e poi se non parli con me allora con chi?“

’’No molli mai?! Ci siamo baciati, ma mi ha detto che non ha avuto nemmeno un piccolo ricordo, che sì ero speciale ma che non poteva rimanere e che avrei dovuto dimenticarla perché non voleva ferirmi, mi ha anche detto che non era detto che avrebbe ricordato e che non avrei dovuto aspettarla all’infinito.“
Rivivere di nuovo quelle scene e quelle parole mi faceva male e avrei voluto scappare da tutto questo!

’’Non è andata male Chuck? Lo capisci vero ? Ti ha detto che sei una persona speciale“ affermò convinto Morgan

’’Non è andata male? Morgan certo che si, lei se è andata…“
Finii la frase ed è come se la voce mi si fosse spezzata in gola, non riuscii a continuare e mi buttai sul divano.

’’Si è vero se ne è andata via ma potrebbe tornare Chuck!“


Non stavo nemmeno ascoltando…
’’Io…io avrei dovuto fare di più, avrei dovuto insistere ancora anche con la forza, non dovevo lasciarla andare…“  disse Chuck con voce rotta

’’Lo sai tu, lo so io che non avresti potuto fare nulla di ciò che hai già fatto per farle cambiare idea e farla restare..“ replicò Morgan sicuro di ciò che stava afferando

’’ Io forse avrei potuto“

’’Chuck non potevi fare nient’altro, facciamo così…Chiamo Alex e le dico che rimango qui, ti faccio compagnia, ci vediamo un film e…“

’’No Morgan vai, ho bisogno di restare solo, ho bisogno di tempo per me.“ Sostenne Chuck con sicurezza nonostante il dolore che provava.

’’Non ti lascio, lo sai che ci sono sempre per te e…“asserì Morgan
Squilla il telefono.

’’ Pronto?“ disse Morgan

’’Morgan dove sei? E’ tardi ed è un’ora che ti aspetto per cenare.“ Rispose Alex preoccupata

’’ Scusa tesoro sono da Chuck e…“

’’Ok ho capito, ci vediamo più tardi..“ confermò Morgan

’’Chuck…“ disse Morgan

’’Morgan vai, io sto…io sto così, vai non preoccuparti se avrò bisogno ti chiamo alla fine sei a due passi da casa.“

’’Sicuro Chuck?“

’’Sicurissimo vai tranquillo“ sostenne Chuck.
La porta si chiuse dietro Morgan e con lui andò via la mia forza per andare avanti, noi siamo un'unica persona, lui sa come prendermi e con lui non devo nascondermi, ma nel frattempo penso a quello che mi ha appena detto, infine i miei occhi cominciano a chiudersi da soli anche se ho paura di dormire per paura si sognarla. 

Finalmente ero arrivata, mi sono fermata in macchina per altri cinque minuti, il girare in macchina e il tempo per me non mi hanno calmata perché sono preoccupata per lui e continuo a pensarlo, “ ci sarà qualcuno con lui? Ne avrà parlato con qualcuno?” Per quanto sono preoccupata capisco che non posso più rimandare, scendo dalla macchina e vengo subito attraversata da un misto di fragranza di rosa e lavanda e so che proviene dalla vicina. Sento anche la tv ad un volume alto e so che è la signora Elisabeth che non ci sente bene per via di un’operazione andata male e così mi ritrovo catapultata alla fase più bella e spensierata della mia vita, quando ero una bambina, sono gli unici ricordi che ho. Faccio gli ultimi passi, chiudo gli occhi, sospiro e busso due volte forte. Aspetto cinque minuti, ma nessuno risponde mi giro e sto per scendere le scale quando sento aprirsi la porta.
 
 
 

Spazio d'autore: 

Questa storia è stata betata da Shinkari <3.


Salve a tutti ecco qui con un nuovo capitolo scusate se non l'ho aggiornato prima ma anch'io sono in vacanza ma cmq sono riuscita a farlo presto e spero che il capitolo vale l'attesa. Qui vediamo l’ingresso di nuovi personaggi o meglio di personaggi noti, quindi troviamo Morgan che è il migliore amico di Chuck e poi troviamo Alex che è la fidanzata di Morgan e anche la figlia di Casey ma di quest’ultimo ne parleremo prossimamente. Spero di essermi mantenuta nei personaggi e spero ancora una volta che vi piaccia, come sempre sono curiosa di conoscere i vostri pareri, quindi fatemi sapere cosa ne pensate e ditemi se vi piace su su dai forza commentate  Buona lettura a tutti. 


PS prima che vado voglio dirvi che cercherò di aggiornare presto il prossimo capitolo ma sopratt volevo ringraziare ClaIaco per le sue bellissime recensioni e spero di non deluderla mai Grazie mille e ti prego continua a recensire perchè adoro leggere i tuoi pareri =)
 

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 5 - Chuck vs la delusione (Parte I) ***







CAPITOLO 5 - Chuck vs la delusione (Parte I)


 



Sapevo già che questo momento sarebbe arrivato e sapevo che sarei andata da lei, non so come faccia ad avere questi ricordi, forse perché li ho fin da quando ero bambina o forse perché mi hanno legato forti emozioni, comunque sia sono gli unici ricordi che ho. La cosa è bella e brutta allo stesso tempo perché non faccio che pensare a Chuck e a quei ricordi cari che io avrei dovuto ritrovare. Quando nessuno rispose cominciai a preoccuparmi, stavo male perché non era in casa, poi il bussare due volte era il nostro segnale per accertare fossi io e non qualche cattivo che volesse la bambina, perché lei sapeva che chiunque avesse suonato tardi e non bussato due volte non doveva essere aperto. Ne abbiamo passate tante insieme, ma siamo rimaste unite, mi rammarico solo di non essermi cullata e goduta Molly la mia sorellina. Attendo ancora, ma ancora nessuna risposta, non potevo credere che lei avesse dimenticato il nostro segnale, era impossibile! Sto per andarmene quando la porta si apre.

’’Oh non ci posso credere! Entra.“ Disse con entusiasmo Emma

’’Oh mamma, che bello che ci sei, avevo paura che avessi dimenticato il nostro segnale!“ affermò preoccuoata Sarah

’’No, non avrei mai potuto, stavo faticando per riuscire ad addormentarla.“

’’Come sta Molly? Sta male?“ 

’’No sta bene, solo che ogni tanto fa i capricci. Sono felice che tu sia qui, ma non posso non chiederti perché? O meglio perché qui da sola?“

’’Mamma io…“ mormorò a fior di labbra Sarah

’’Hai litigato con Chuck? Lui mi aveva promesso che ti avrebbe protetta e si sarebbe preso cura di te.“ Chiese arrabbiata la mamma di Sarah, Emma.

Era difficile parlare con lei, per quanto le volessi bene non abbiamo mai avuto un grande rapporto rispetto a quello che avevo con papà. Sentir nominare Chuck mi ha riportato a mille pensieri e vedere il volto di mamma preoccupato e un po’ arrabbiato, ma allo stesso tempo anche tenero mentre parlava di lui non faceva altro che peggiorare la situazione. Come avrei dovuto o meglio come avrei trovato la forza di spiegarle tutto?

’’Ti prego, Sarah, dimmi qualcosa, mi sto davvero preoccupando. „

’’Mamma ti devo parlare, so già che non ti piacerà, ma prima di tutto promettimi che starai calma e non inizierai a piangere.“ Commentò in ansia Sarah

’’ Se mi dici così io non posso non preoccuparmi, sono tua madre!“ affermò col fare materno Emma
Allora iniziai con fatica, era difficile spiegarle tutto e cercare di trovare le parole giuste per non farla preoccupare ancora di più di quanto non lo fosse già. Dovevo spiegarle la situazione, ma man mano tralasciavo le cose più dure che sapevo lei non sarebbe riuscita a sopportare. Eccomi che arrivo al momento finale, fino adesso non ero riuscita a guardarla negli occhi così alla fine decido di alzarli. 

 
***************************************
 
Prov Morgan

Eravamo vicini di casa e sapevo che per qualsiasi cosa sarei potuto correre da lui ma lasciarlo da solo a casa e soprattutto in quelle condizioni non mi piaceva, ma sapevo anche che aveva bisogno di tempo. 

’’Tesoro finalmente sei arrivato! Quante volte ti ho detto che se non vieni o fai tardi mi devi avvertire?“ esclamò Alex esasperata

Alex aveva tutta la ragione del mondo ma non potevo sapere che sarebbe andata a finire così, io non riesco nemmeno a pensare come potesse essere la mia vita senza di lei. 

’’Scusa tesoro, lo so me lo ripeti sempre, ma questa volta è diverso…“ ribatte Morgan lasciando la frase a metà perché non sono sicuro di dirglielo.

’’Dai Morgan, se mi dici così mi preoccupo che succede?“

Decisi allora di raccontarle tutto, più andavo avanti e più vedevo la faccia scioccata di Alex. Si conoscevano da poco, ma si erano affezionati sin da subito, lei era entrata nel cuore di tutti, beh poi ovviamente particolarmente nel mio.

’’Povero Chuck! Morgan mi dispiace non potevo saperlo, perché non sei rimasto da lui?“ sostenne con affetto Alex 

’’Avrei voluto, ma…“

’’Ma lui ti ha detto che aveva bisogno di tempo.“ Finì la frase Alex.

Io l’adoravo ogni volta che finiva le mie frasi, si perché riusciva ad andare dove mai nessuno era arrivato, nel mio cuore. Lei mi dice sempre che gli basta guardarmi negli occhi per capirmi; è vero, ma a volte finisce le mie frasi solo perché vuole avere lei l’ultima parola. È cocciuta, non chiede mai aiuto e a volte è dura, ma l’amo proprio perché è così. Ma mi chiedo anche chissà da chi avrà preso questo sui caratterino?

’’Dobbiamo chiamare papà, glielo dobbiamo dire.“ Ammise insicura Alex

’’No aspetta Alex, non farlo, tuo padre per ora è in missione con Gertrude e non mi sembra il caso di farlo preoccupare, perché anche se tuo padre volesse fare il duro sappiamo che è un tenerone e sai che potrebbe chiamare Chuck e fare domande a cui lui non è ancora in grado di rispondere, sappiamo bene che a volte tuo padre è un tantino insensibile.“ Replicò Morgan

Vedo che corruga il suo viso, ma dopo un po’ di tentennamento sembrava si fosse convinta. Mi sveglio con affianco la donna che amo e vederla dormire mi rende felice, adoro guardarla mentre dorme con quel visino d’angelo; sembra proprio che se ne sia accorta infatti mi fa un sorriso soffice e delicato che riscalda il mio cuore e inizia a battere forte. 

’’Buongiorno“ pronunciò ancora insonnata Alex

’’Buongiorno tesoro.“ Rispose euforico Morgan

Tutto sembra meraviglioso, facciamo colazione e siamo pronti io per il lavoro e lei per andare in università, mi piace la nostra routine perché è qualcosa che è solo nostra.

’’Io oggi faccio tardi, ho lezione fino alle sette di oggi pomeriggio .“

’’Ok tesoro non preoccuparti io vedrò di tirare Chuck fuori di casa.“ Dichiarò insicuro Morgan

’’Io non lo conosco bene quanto te e non voglio dirti che fare ma Chuck ha bisogno di tempo quindi non essere duro e non stressarlo.“ Affermò con dolcezza Alex.

Lei non capisce, non sa come diventa Chuck in queste occasioni, lei non l’ha mai visto rotto in mille pezzettini, distrutto, mollare tutto e tutti e non ritrovare più la forza di vivere, io si, ma so di non dovermela prendere con lei perché non conosce Chuck da tanto quanto lo conosco io. No, non posso lasciarlo andare, siamo amici quasi come fratelli, c’è sempre stato per me e glielo devo.

’’No! Non posso lasciarlo andare! Arrabiato disse Morgan

’’ Non ti sto chiedendo questo non potrei mai, sto solo dicendo che…“

Vedo che il suo viso è triste e pieno di dolore, ma non sto cercando di lasciarla fuori da tutto questo è solo che…ma perché cavolo non glielo detto prima?

’’Morgan: Tesoro non tela prendere, prometto che quando torni stasera ti racconterò tutto ma credimi non posso lasciarlo andare.“ Esclamò Morgan

Non mi fa altre domande e capisco che riesce a capirmi nonostante tutto, mi lascia un soffice bacio prima di andare via, dopo pochi minuti la vedo rientrare dalla porta.

’’Morgan ricordati che ti amo.“ Sottolineò affettuosa Alex

’’Non potrei mai dimenticarlo, ti amo anch’io.“

Scappa via lasciandomi un altro bacio, tra me e me rido di gioia, ma subito sono attraversato da un velo di tristezza perché mi fa male che lui stia soffrendo così tanto mentre io sono felice, perché lui non si merita questo. Passo davanti casa sua ed è tutto chiuso e spento, voglio suonare, ma mi fermo. Decido di lasciarlo riposare perché conoscendolo so che non avrà avuto una buona serata così vado al Buy More con speranza di vederlo lì anche se so già che non ci sarà. Dopo tutto quello che sta attraversando lo capisco, ma vorrei fare di più per lui ma so che l’unica cosa che posso fare e stargli vicino e non lasciarlo andare perché so che Sarah ritornerà da lui. Si, perché l’amore come il loro non può svanire così, niente e nessuno riuscirà mai a separarli davvero. Io so che lui in questo momento non ci crede, che non crede che il loro amore è così forte ma per questo che ci sono io per ricordarglielo e far si che ci creda di nuovo.






Spazio d'autore:

Questa storia è stata betata da Shinkari <3

Allora eccomi di nuovo tornata con un nuovo capitolo, purtroppo questo capitolo l’ho dovuto dividere in due parti perché era troppo lungo. Anyway in questa parte vediamo che Sarah si ricorda solo una parte della vita, non spiegherò nemmeno più avanti del perché si ricorda quello ho deciso così e infine vediamo Emma, lei è la mamma di Sarah che compare anche nella 4 stagione di Chuck. Tutto ciò che succede tra i due e di mia invenzione e anche le cose dette nel senso che nella serie non hanno avuto una vera e propria storia le due, si vede solo in un episodio. Vediamo anche alcune scene di Alex e Morgan, che dire mi sono sempre piaciute come coppia, li reputo dolci e a modo loro strani ahahah. Come sempre sono curiosa di leggere i vostri commenti e spero che vi piaccia su su fatemi sapere. Buona Lettura a tutti.

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 5 - Chuck vs la delusione (Parte II) ***







CAPITOLO 5 - Chuck vs la delusione Parte II

 
Mi risveglio nuovamente dopo essermi addormentato l’ultima volta “ dove sono?” mi giro e rigiro, strizzo gli occhi e vedo uno spiraglio di luce che proviene dalla tenda in soggiorno, apro gli occhi e mi rendo conto di essermi addormentato sul divano. Non posso di certo dire che ho dormito, ma comunque mi sono riposato, ripenso agli ultimi avvenimenti e non mi do ancora pace, no, non posso crederci, non ci riesco. L’ho persa molte volte e ci siamo allontanati tante altre, ma stavolta è diverso, stavolta ho paura di averla persa per sempre perché potrei combattere contro altri cento Bryce Larkin della storia, ma di certo non posso darle i ricordi anche se vorrei così tanto. Mi sento così solo e afflitto, questa casa è vuota senza di lei anche se in un certo senso lei è qui, si è vero è contorto come discorso, ma qui c’è il suo profumo, il suo spazzolino e i suoi vestiti e come se non se ne fosse mai andata, anche se la verità è un’altra. La delusione più grande è quella di aver creduto come uno stupido che un bacio potesse essere magico e ridarle tutti i ricordi, ma come posso aver creduto a questo? Poichè quando l’unica cosa che ti rimane, l’unica cosa su cui puoi sperare per non perdere l’amore della tua vita è una cosa così folle, tu ci credi e basta. Non stai lì a porti domande perché non ti importa, perché sai che faresti anche l’impossibile per riaverla, sai che crederesti anche a una tale stupidaggine. Ecco perché ciò creduto. Alla fine la risposta viene da sé e rido con me stesso perché mi sono risposto da solo, rido perché non ho più nemmeno la forza di piangere. Rimango ancora steso sul divano, non voglio alzarmi, e poi perché dovrei farlo? Cosa cambierebbe? Nel frattempo mi faccio altre mille domande e piano piano i miei occhi si richiudono di nuovo nella speranza che questa volta riuscirò ad avere un sonno più regolare. 

Sento un profumino di panckes, è un profumo che mi pizzica le narici e ad un tratto mi rendo conto di essere osservata, mi metto in posizione d’attacco e piano piano apro gli occhi quando mi accorgo che è solo la mia sorellina che mi fissa e mi rilasso capendo così da dove proviene quel profumo che mi pizzica il naso. 

’’ Buongiorno“ esultò contenta Molly

’’Buongiorno a te“ rispose ancora insonnolita Sarah

Sto per alzarmi anche se sarei voluta rimanere ancora un po’ sotto le coperte, mi sentivo al sicuro e per un momento è come se avessi dimenticato tutto.

’’Mi accompagni tu a scuola oggi vero? Vero?“

Non ho mai capito da dove lei prendesse tutta questa vitalità e sì, a volte gliela invidiavo poichè riusciva ad essere sempre felice, in fondo era solo una bambina, perché non dovrebbe?!

’’Molly lascia stare Sarah che è stanca vieni qui a fare colazione“ gridò la madre dalla cucina

’’si mamma arrivo. Sarah mi accompagni tu vero?“

Mi parla piano, piano per non farsi sentire da mamma e mi fa ridere e poi mi guarda con quegli occhi da cucciolo abbandonato, come faccio a dirle di no? È impossibile. 

’’Sì piccola peste ti accompagno io, ma ora vai a fare colazione..“ disse mentre si alzava dal letto Sarah

Vedo che se ne va saltellando felice e contenta, prendo il telefono per vedere se ci sono messaggi o chiamate a nulla nessuna chiamata, nessun messaggio, tutto tace. Io sei voluta andare via, non posso dare la colpa a nessuno, ma non posso non chiedermi cosa starà facendo Chuck e se mi penserà, ma vengo strappata dalle mie riflessioni quando mamma appare sulla porta.

’’come stai?“ Domandò Emma

’’Bene per quel che vale.“ Rispose con poca convinzione

’’Pensi a Chuck vero?“

Abbasso lo sguardo e divento rossa dall’imbarazzo perché penso che non ho il diritto visto che non ricordo nulla e il fatto che mamma, per così dire, mi abbia scoperto mi fa innervosire.

’’Tesoro…“ iniziò Emma nel frattempo si avvicina a me e si siede sul letto, mi accarezza il viso con il suo solito tocco delicato ’’Tesoro non devi vergognarti e soprattutto non con me, è normale che ci pensi alla fine lui… „

’’No, non è così. Io non ricordo nulla, perché stavi per dire che è mio marito vero?“ sostenne un pò malinconica Sarah

’’Sì, ma ciò non significa che per quanto tu non ricordi non possa provare queste sensazioni, voi siete sposati e credimi per quanto tu possa dire che non ricordi questo è un legame speciale e forte.“
 
’’No mamma, è vero mi preoccupo per Chuck, ma perché penso sia una brava persona e non merita quello che sta passando, ma tra di noi non c’è nulla e non c’è stato nulla che io ricordi..“

’’Tu non ricordi, ma io si è credimi quando ti dico che un legame come il vostro non si può cancellare..“ asserì la madre con sicurezza

’’E allora perché questo legame così forte quando ci siamo baciati non mi ha riportato tutti quei ricordi di cui tu e Chuck non fate altro che parlare?“ rispose infastidita Sarah

Finisco la frase alzando un po’ la voce, non volevo ferire mamma e solo che tutti mi dicono che ricordano quanto fossi felice, ma io non ricordo nulla, nessuno capisce che è frustante perché se almeno ricordassi…

’’Sono pronta, andiamo Sarah, dai non voglio fare tardi dai..“ annunciò allegra e piena di vita Molly

L’arrivo di Molly mi toglie da una situazione non facile.

’’Vai a metterti il grembiule, il giubbotto e prendi lo zaino.“ Disse alla piccolina la madre

Mi alzo e inizio a prepararmi velocemente a ripenso ancora quello che ho detto a mamma e non mi rendo conto che lei è ancora in camera.

’’ Sarah io non so bene cosa stia passando però ti conosco e so che tu non sei mai stata felice se non da quando è arrivato lui. Tu dici di non ricordare nulla, ti credo. Ma se tu non ricordi non è detto che il tuo cuore non ricordi lo stesso. Ci sono cose che nessuno può spiegare e il modo in cui ti senti credimi figlia mia se ti dico che è reale, è vero. Non voglio insistere ma il legame che tu e Chuck avete creato giorno dopo giorno ha fatto si che il vostro legame diventasse più forte e inseparabile e anche se tu non ricordi questo non puoi cancellarlo.“dichiarò Emma guardando in viso Sarah

’’Sì mamma, sì posso cancellarlo, perché senza i ricordi queste sensazioni possono essere il frutto di tutto ciò che lui mi ha raccontato.“ Replicò leggeremente arrabbiata Sarah

Ho visto il volto di mamma intristirsi e mi dispiace, ma non voglio dare speranza a nessuno perché non voglio ferirli e perché sò già che se dò speranza a loro devo  mettere in discussione tutto quello che avevo fatto e detto fino ad ora e non ero sicura che sia la scelta più giusta.


 
 
************************************


 
 
’’Sarah! No ti prego. Sarah rimani, non te ne andare. Sarah dai ti prego possiamo….“ Disse con agitazione Chuck


All’improvviso mi sveglio e mi accorgo che sto gridando nel sonno, delle piccole goccioline cadono dalla mia fronte, chiudo per un attimo gli occhi ed ecco che mi rimbalzano davanti di nuovo tutte quelle cose che stavo sognando. Appena riapro gli occhi è come se qualcuno mi avesse trafitto il cuore. Decido di fare un giro per la casa, la mia pancia brontola, ma io non me ne curo. Trascino i piedi fino ad arrivare nella nostra camera da letto, prendo una camicia di Sarah, la stringo forte come se potessi fare la stessa cosa con lei e poi annuso il suo odore, mi entra nelle vene bruciando ogni parte del corpo che tocca, mi rendo contro che non posso continuare così, ma la mia vita, ma senza di lei non ha più senso. Amareggiato e deluso ancora una volta da tutto mi dirigo sul divano che ormai sembra essere la mia meta fissa, mi siedo e continuo ad abbracciare ed annusare quella camicetta che è la sola cosa che mi rimane di lei. Se io solo sapessi dov’è potessi andare da lei e convincerla a tornare, se io potessi dirle ancora….E’ ancora una vola il sonno arriva all’improvviso come se fosse il modo migliore per farmi smettere di pensare; è buffo perché alla fine non l’ho è. Mi sembra che mi sia addormentato solo da pochi minuti quando mi sveglio perché sento bussare alla porta, ma invece mi accorgo che orami è buio fitto. Ma quanto avrò dormito? Sembra che l’unica cosa che faccia è dormire perché nonostante mi faccia male perché lei viene sempre nei miei sogni è l’unica cosa che faccio volentieri, forse è proprio perché so che sarà lì dove la rincontrerò di nuovo. Svogliato e senza forze, mi alzo dal divano e vado ad aprire senza chiedere chi sia e rimango sorpreso della persona che mi ritrovo davanti.
 
 









Spazio d’autrice: 
 
Questa storia è stata betata da Shinkari <3.
 
Bene bene, ecco qui il nuovo capitolo spero che quest’altro capitolo vi piaccia anche se devo dire non c’è molto movimento, diciamo che quello che si evidenzia di più sono le scene con Sarah e la madre e come Chuck sta vivendo questa separazione da Sarah. Come vediamo non bene ma presto le cose forse miglioreranno un po’, qui vediamo anche il carattere di Sarah che nonostante abbia dimenticato tutto il suo carattere invece è rimasto, questo particolare sarà più marcato nel prossimo però  . Chuck pensa sempre a Sarah come è normale che faccia. Sta soffrendo molto e si è lasciato andare com’è successo anche altre volte ma chi sarà alla porta??’ Chi avrà bussato??? Per sapere questo attendete il prossimo capitolo, spero che vi sia piaciuto e che sia comunque rimasta nei personaggi almeno un po’. Aspetto i vostri commenti e buona lettura a tutti.
 

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 6 - Chuck vs la telefonata ***




CAPITOLO 6 - Chuck vs la telefonata



 
Quando apro la porta rimango sorpreso, si mi sarei comunque aspettato che prima o poi sarebbe arrivato perché sapevo che non avrebbe smesso di aiutarmi.

Chuck: Ciao Morgan che ci fai qui?

Morgan: Ciao Chuck. Com’è bello vederti, sono felice anch’io Chuck. E come che ci faccio qui? Sono venuto per te no?! Da quant’è che non mangi?

All’improvviso mi accorsi che io mio stomaco stava brontolando.

Chuck: Veramente ho mangiato a pranzo.

Morgan: Si? E cosa hai mangiato? Chuck da quant’è che hai iniziato a raccontarmi bugie?

Chuck: Scusa Morgan e che ho avuto altro da fare.

Morgan: Cosa? Che dovevi fare di così urgente?

Mentre lui chiama per ordinare una pizza, io mi siedo sul divano e penso che questa sarà davvero una lunga serata. 

Morgan: Allora dimmi come va? Stamani non sono passato perché ti ho voluto lasciare del tempo ma Chuck devi iniziare a…

Chuck: Morgan dai ti prego, non iniziare. Va, va così.

Morgan: che risposta è?

Chuck: Morgan ho passato tutto il giorno a dormire e svegliarmi ogni qualvolta sognavo Sarah, io non posso lasciarla andare !!!

Morgan: Lo so amico non ti sto dicendo di farlo, ma di certo se stai tutto il giorno a casa non fai nulla di buono ne per te ne per lei e poi non puoi cercarla perché anche lei ha bisogno di tempo..

Chuck: A si? E non pensi a me? Anch’io ne ho bisogno, ma ciò di cui ho più bisogno è di avere lei, mia moglie al mio fianco e sapere che sta bene.

Morgan: Certo che ci penso a te è per questo che sono qui ma tu amico hai me, non sai dove lei sia adesso e so che sei preoccupato ma continuare a rimuginare non ti serve di certo e non ti aiuta. 

Sto per ribattere ma decido di lasciar perdere perché non voglio iniziare una discussione che potrebbe non finire mai. La serata passa velocemente; mangiamo la pizza e parliamo in generale, Morgan non ha più toccato l’argomento Sarah e ne sono felice perché mi fa male, io non posso ancora credere che sia andata così. So che a Morgan costa tanto non parlarne perché lui vorrebbe solo aiutarmi ma anche se non glielo dico lo sta già facendo. 

Morgan: Sai Chuck è bello parlare con te e non con la tua mummia. Ti prego non lasciarti andare, non cadere e romperti in mille pezzettini perchè io non ti ci voglio rivedere. 

Chuck: Mi dispiace ma…ma non posso prometterti nulla io...io pensavo che…

Morgan: Pensavi che non te ne parlassi più? Ti sbagli Chuck io te ne parlo solo perché così tu sei costretto a parlarmi e non tenerti tutto dentro perché…perché ho paura che tu faccia una sciocchezza..

Chuck: Che dici Morgan?

Morgan: Chuck per quanto tu voglia farmi credere che stai bene so che non è così ed è giusto, perché non puoi stare bene dopo quello che è successo ma buttarti giù non te la riporterà indietro..

Chuck: perché tu credi che lei ritornerà? Io spero e vorrei tanto che ritornasse ma…

Morgan: Nessun ma Chuck. Credici e basta.

Lui sta per andarsene non solo perché è tardi ma anche perché vuole lasciarmi solo a pensare a tutto quello che ci siamo detti. Come fa ad essere così sicuro che tornerà? Stavolta basta ma…

Morgan: Io so già che pensi..

Chuck: Davvero? Non credo…senza offesa però.

Morgan: Si lo so invece perché siamo amici da anni…tu in questo momento pensi di non volerci credere e sai che ti dico? Sbagli perché l’amore che vi lega è unico e puro. È quel genere d’amore che tutti invidiano, quel genere d’amore che ti fa rischiare tutto per lei anche se hai una millesima possibilità di riuscirci, quel genere d’amore che ti fa rimanere sveglio quando lei dorme solo per poterla osservare, quel genere d’amore che forse un tempo nessuno di noi due si sarebbe aspettato di meritare, quindi…Si Chuck, credici perché tu e Sarah siete tutto questo. 

Le parole di Morgan mi colpiscono in pieno, non mi sarei mai aspettato che Morgan fosse diventato così maturo ma forse quello che dice è vero, forse io potrei…E ancora una volta dopo averlo salutato e aver chiuso la porta mi ritrovo sul divano con la camicetta di Sarah tra le mani. 

 
***********************************************

Sono appena uscito da casa di Chuck e mi sento così abbattuto e ho paura, infatti non faccio altro che chiedermi se ho fatto bene a dirgli tutte quelle cose. Assorto nei miei pensieri vengo distratto dal suono del mio cellulare e rispondo senza guardare sul display chi fosse.

Morgan: Pronto Morgan Grimes come posso esserle d’aiuto?

Casey: Salve, potrebbe essermi utile dicendo come vanno le cose con mia figlia.

Sentire Casey mi rende felice ma mi raggela il cuore perché avrà chiamato?Alex gli avrà detto qualcosa? Quest’uomo mi fa paura, pure se siamo a kilometri di distanza e siamo al telefono. .

Casey: Morgan? Dovrei venire lì e romperti qualche osso?

Morgan: No, no calma Casey, con Alex va tutto bene non potrebbe andare diversamente perché? L’hai sentita?

Casey: No ed è meglio per te. Se fai qualcosa alla mia bambina…
Morgan: Stai tranquillo Casey, di certo non ti sei ammorbidito con Gertrude.

E sento Casey grugnire e irrigidirsi forse ho colto proprio nel punto.

Casey: Si si certo come no, come sta il nostro nerd? Com’è l’ha presa la partenza di Sarah?

Ed ecco qui arrivare la tanto attesa domanda a cui avrei tanto voluto non rispondere. 

Morgan: Ehm…sai com’è Chuck, va va così, ne bene ne male.

Casey sembra in ansia e non si è convinto molto, devo fare di tutto per convincerlo perché Chuck adesso non ha bisogno di altre domande su Sarah e poi sicuramente non fatte da Casey.

Morgan: Davvero Casey sta bene, certo non fa i salti di gioia e ha sempre il muso, sai non è il solito Chuck ma tu sai anche com’è…

Lascio la frase a metà, non continuo anche perché non saprei che altro dire ancora per convincerlo

Casey: Va bene ma ascolta Morgan se Alex mi chiamerà piangendo dovrai scomparire il più lontano possibile!! Ma stai tranquillo che ti troverò comunque.

Morgan: Si lo so Casey stai tranquillo.

Finalmente chiudo la chiamata e solo adesso ho ripreso a respirare spero proprio che s’è l’ha sia bevuta.

Alex: Tesoro sei tornato! Come sta Chuck?

Morgan: Ne bene ne male io…sediamoci Alex dobbiamo parlare..

Vedo che si preoccupa e dico subito “ non preoccuparti” e inizio a raccontarle tutto, dell’amicizia con Chuck sin da quando eravamo bambini fino ad adesso. Ogni momento più duro vedo Alex asciugarsi una lacrima con il manico della felpa senza farsi scorgere da me, ma io l’ho vista anche se faccio finta di nulla. 

Alex: io…io non credevo tutto questo. So tutte le cose successe da quando ci siamo conosciuti ma non sapevo che voi fosse così legati e che lui avesse sofferto così tanto

Morgan: Si credimi, l’ho visto cadere in pezzi per molte donne ma con Sarah è diverso ,si perché lei era ed è quella giusta. 

Alex sta per andarsene anche perché si è fatto tardi e domani ha lezione, ma ci siamo promessi che non ci saremmo mai più detti delle bugie.

Morgan: Ci siamo promessi che ci saremmo detti tutta la verità quindi…ascolta ha chiamato tuo padre circa un oretta fa e io…io gli ho detto che con Chuck era apposto cioè ne bene e ne male.

Alex: Sai non credevo di dirlo ma…hai fatto bene perché so anch’io che papà a volte è insensibile.. 

Morgan: Tesoro un’altra cosa, ovviamente mi ha minacciato nel caso tu gli avessi chiamato piangendo e…
Alex: Non preoccuparti Morgan non succederà e comunque tu non preoccuparti di papà sai che è fatto così..

Morgan: Si, si lo so ma comunque le sue minacce anche se oltre oceano fanno paura e mi terrorizzano.

Scoppiamo a ridere all’unisono e ci abbracciamo con la promessa che ci ameremo per sempre. 



 
*************************************


 
Finalmente sera! Oggi è stata frenetica ed estenuante, io ancora mi chiedo come faccia Molly ad avere tutte queste energie, sono stata bene ma sono felice e ringrazio il sonno che l’abbia fatta crollare; è una bambina iperattiva. 

Emma: Sarah non te ne andare voglio farti vedere una cosa.

Vedo che tiene tra le braccia un grande album e subito capisco che è un album di foto e quindi di ricordi, ricordi miei dei quali non mi ricordo nulla.

Emma: Io…io forse sto sbagliando ma non posso arrendermi perché per quanto tu dica che stai bene io ti vedo persa..

Sarah: No, ti prego. Mamma basta!

Emma: Io non voglio arrendermi e nemmeno tu devi farlo..

Mi convince e mi siedo sul divano insieme a lei,ma appena seduta la mia schiena viene percorsa da un brivido che sparisce subito dopo essere apparso, mi stranizza ma faccio finta di niente. Mamma comincia a mostrarmi tutte le foto raccontandomi la storia e vari annedoti divertenti ma ancora una volta sto facendo pressione sulla mia memoria, sto guardando ogni foto attentamente ma nulla neanche un piccolo ricordo. Mi affievolisco e tiro giù le spalle, mi sento davvero inutile; perché non riesco a ricordare? Mia madre sembra essersene accorta anche se io non ho visto nulla, cioè pensavo fosse qualcosa mia. 

Emma: Sarah tesoro stai bene?

Sarah: Si, no mamma è solo che non ricordo. L’ultima volta con Chuck è successo la stessa cosa con lui parlava ma io…io 

Emma: Perché non sei rimasta con lui?

Sarah: Non potevo, io…io non voglio ferirlo!

Emma: Magari se avessi fatto le cose di sempre, magari piano piano avresti potuto ricordare..

Sarah: E se non avessi ricordato?

Emma: Non puoi saperlo tesoro, magari avresti scoperto di esserti innamorata di nuovo di lui anche senza i tuoi ricordi..

Sarah: So che non posso saperlo ma non ho voluto rischiare ne per me ne per lui.

Emma: da quand’è che Sarah, che tu non rischi? Il tuo lavoro alla CIA ti faceva rischiare ogni giorno e pure lo facevi. Una volta io ti pregai di rimanere e tu sai che mi dicesti? ( faccio cenno di no con la testa). Mi dicesti che non saresti potuta rimanere a casa perché tu volevi aiutare chi era più debole, mi dicesti che volevi fare qualcosa per cambiare il mondo corrotto.

Sarah: Mamma io non mi ricordo nulla di tutto questo e anche se io ero così adesso non lo sono, non ricordo e mamma io sono cambiata!

Emma: Hai mai pensato che il tuo non riuscire a ricordare potesse divenire da un blocco di emozioni o comunque un blocco mentale?

Questa domanda mi spiazza, si ci avevo pensato ma forse non l’avevo mai presa in seria considerazione per lo stesso motivo per il quale non sono rimasta a Burbank, per paura. 

Emma: Potresti contattare la CIA..

Sarah: No mamma, non lo farò!

Emma: Perché Sarah? Perché no? Magari loro ti potranno aiutare a recuperare la memoria..

Sarah: No, no non posso, nessuno può!

Emma: Io capisco che tu abbia paura ma…

Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso, mi arrabbiai,perché non riusciva a capire? Perché le era così difficile lasciar perdere? Capii che dovevo risponderle e se lei avesse continuato così io…

Sarah: Basta! 

Vidi mamma impallidire e tremare ma stavolta non mi sarei potuta tirare indietro, era per il suo bene.

Sarah: Tu non puoi capire, mamma ti voglio bene ma non è a te che hanno tolto i ricordi,tu li hai lì intatti, io non ricordo più chi sono o chi ero. NO. ANCORA NO. Non parlerò con la CIA perché tu, Molly e questo posto sono l’unica cosa che ricordo! Che succederà se l’operazione andasse male? Che succederà se quando mi risveglio non ricordassi più nulla?

Emma: So che hai paura ma…Sarah sono tua madre e non ti sto dicendo di non pensare a noi ma magari la CIA potrebbe trovare un modo per farti ricordare magari…

Sarah: No, non c’è nessuno modo e con questo il discorso è chiuso. 

Continuava a non capire, ero davvero furiosa tanto che me ne andai in camera sbattendo la porta, io davvero non capivo, perché lei non arrivasse a capire che non volevo perdere queglii unici ricordi che avessi? Continuava ad insistere ma perché? Perché per una volta non si metteva nei miei panni? Perché si ostinava a non capirmi? Ad un tratto la casa si riempi di silenzio e sentii mamma piangere; mi faceva male perché non volevo essere così dura con lei. Io so che lei mi vuole bene è solo che non volevo che sperasse, non volevo che…io non devo giustificami perché per fare una cosa giusta alla fine ne faccio cento sbagliate? Decido di andarle a parlare almeno le chiedo scusa ma la vedo armeggiare con qualcosa, mi sporgo più avanti senza farmi vedere e scopro che ha un telefono in mano, che farà? Entro nel panico ma decido di non muovermi, voglio solo sentire cosa dirà e a chi. Rimango così nascosta dietro la porta della cucina dove ho un ottima visuale e dove posso ascoltare senza essere vista. Sento che compone un numero, ogni tasto corrisponde a mille battiti del mio cuore e quando sento il telefono suonare il mio cuore si ferma. 




Spazio d’autrice: Ehilà miei cari lettori stavolta sono riuscita ad aggiornare prima e spero che ne siate felici purtroppo non so quando aggiornerò di nuovo ma spero presto, il mio non sapere deriva dallo studio che mi toglie forze ed energie talvolta che sono cose fondamentali per scrivere, ahahahah ma non disperate perchè prometto di aggiornare presto. Passiamo dunque a parlare della storia; finalmente scopriamo chi era alla porta e ahimè non era Sarah ma Morgan, poi ci sono tanti avvenimenti e situazioni diverse tra esse ognuna delle quali porta fuori diverse emozioni e qui vediamo anche una piccola apparizione di Casey o meglio della sua voce. Lui è il padre di Alex e amico di Chuck e Morgan e anche parte del team, quest’uomo è duro e forte e un uomo che non si abbassa ai sentimenti. Spero di essermi mantenuta nei personaggi e spero che questa evoluzione del capitolo vi sia piaciuto; sono curiosa di sapere i vostri pareri quindi vi prego commentate e Buona letturaa tutti.

P.S Ringrazio tutti quelli che la leggono e commentano o anche solo quelli che la leggono, ringrazio tutte quelle che hanno messo la storia tra preferiti e da ricordare, in poche parole ringrazio ogni persona che rende questa storia speciale per me. 

 

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 7 – Chuck vs le parole non dette ***



 
CAPITOLO 7 – Chuck vs le parole non dette

Ero riuscito ad addormentarmi cadendo in un sonno profondo forse per la prima volta dopo che Sarah se n’era andata; ero riuscito a dormire per più di due ore ma anche stavolta ero riuscito a svegliarmi di colpo. Se non perché sognavo Sarah era per lo squillare del telefono, che suonava in modo insistente. Non volevo rispondere ma un campanellino suonò dentro di me dicendomi “ e se fosse Sarah?” mi bastarono quelle uniche parole per correre e prendere il telefono e rispondere senza guardare chi fosse.

Chuck: Pronto sono Chuck

Emma: Chuck, ehm…ciao sono Emma ti ricordi di me?

Stavo facendo mente locale; ero offuscato dal sonno e non mi ero ancora svegliato del tutto ma…

Chuck? Emma? Si si certo sei la mamma di Sarah. È successo qualcosa a Sarah?

All’improvviso mi alzai dal divano e cominciai a passeggiare avanti e indietro, ero nervoso perché ci metteva tanto a rispondere?

Emma: No, no stai tranquillo Chuck.

Così almeno per un minuto mi tranquillizzai e allora se stava bene perché mi aveva chiamato?

Chuck: Ho mille domande ma posso aspettare; per prima cosa, perché mi hai chiamato? Non fraintendermi mi fa piacere è…

Emma: Tranquillo Chuck non mi devi piacere o altro abbiamo già passato questo momento non sei sotto esame, lo sai che mi piaci. Chuck,ehm…Sarah è qui.

Stavo ancora pensando, ero immobile ma mi bastò quell’unica frase e fui pietrificato, tutto mi crollò addosso ma stavolta era perché ero felice, si lei non era qui con me ma era in un posto sicuro; ero felice perché la mia Sarah stava bene. 

Emma: Chuck ci sei?

Chuck: Si scusami Emma e solo che Sarah mi aveva detto che non ricordava nulla ma sono contento che stia bene… io…

Emma: Chuck si sta bene, non so come mai si ricorda solo questo posto e di noi ma….non è finita qui Chuck.

Quest’ultime parole mi fecero cadere di nuovo nello sconforto, smorzarono tutto il mio entusiasmo. Era possibile che non ne andasse bene una?

Chuck: Che vuoi dire? Che è successo?
Emma: Chuck gli ho fatto vedere le vostre foto e non solo ho provato a farle ricordare qualcosa ma nulla nessun ricordo è riemerso abbiamo litigato perché gli ho detto che forse la CIA…

Chuck: Non preoccuparti Emma. Sai com’è fatta Sarah, è testarda e cocciuta. So già cosa ti ha risposto che non voleva fare nulla, sai la capisco perché ha paura di perdere quegli unici ricordi che ha e..

Emma: Si è proprio così. Chuck, la vedo triste anche se lei non ricorda il vostro legame e più forte di tutto questo.

Chuck: Ascolta io…io non verrò, io voglio che lei stia bene, che possa forse e pian piano recuperare la memoria senza che io le faccia altre pressioni. Emma ti chiedo un unico favore, ti prego tienimi aggiornato, stalle vicino e non forzarla perché non voglio che scappi, perché anche se non è qui con me, l’unica cosa che mi rende felice e che è con te al sicuro e non sola e alla deriva.

Appena finisco di parlare mi stupisco di quello che ho detto perché non credo di averlo fatto o meglio di averlo fatto ad alta voce ma era comunque la verità, era comunque la cruda e dura verità, certo faceva male e tanto, ma era quello che volevo, era saperla al sicuro.
Sentii Emma piangere e…

Emma: Chuck io sin da quando ti ho visto la prima volta ho capito che eri l’uomo giusto per lei, ho capito che tu avresti pensato sempre prima a lei e poi a te. Io forse non ti ho mai ringraziato abbastanza per…

Chuck: Non devi e non dovrai mai farlo, tu non devi ringraziarmi per nulla anzi dovrei essere io a farlo per la gioia che mi hai dato, per la possibilità che mi hai dato di trovare l’amore vero e quindi grazie a te ho incontrato Sarah e l’ho avuta nella mia vita….

Emma: Grazie Chuck ma prima di chiudere voglio dirti un ultima cosa. Lei…lei ritornerà da te sia con che senza ricordi lei ritornerà da te, fidati di me.

Quelle parole furono un arma a doppio taglio, si era avvicinata al mio cuore e quasi sentivo che potesse trafiggermi ma io…io…io avrei combattuto per lei, per noi e per me. Quella decisione forse fu per le parole di Emma e Morgan o semplicemente perché stavo cominciando a crederci di nuovo anch’io in NOI.

Chuck: Adesso devo andare non vorrei che Sarah mi sentisse, comunque stai tranquillo presto ti farò sapere come vanno le cose.

Chuck: Grazie Emma, grazie davvero.

Chiusi la chiamata e mi ributtai sul divano anche se fossi triste e stessi ancora male, ma sul mio viso spuntò un piccolo sorriso perché sapevo che Sarah stava bene.


 
****************************************

 
Non ci potevo credere, ero ancora sotto shock, non potevo credere che mia madre mi avesse fatto questo, non credevo che mi avesse tradito. La mia ira era davvero forte non riuscivo a controllarla stavo davvero per esplodere ma mi accorsi che stava piangendo e poi pensandoci lei non aveva detto nulla di grave, aveva solo detto a Chuck che ero a casa con lei e che stavo bene. Allora perché mi dava tanto fastidio quello che aveva fatto? Il problema forse era proprio questo di aver detto tutto a Chuck e come se mi avesse spogliato della mia privacy ed è una cosa a cui tengo tanto, troppo direi. Mi ha dato fastidio il suo gesto e non capisco perché l’abbia fatto, perché non poteva pensare a me? Perché non cercava di venirmi incontro? La mia rabbia stava aumentando di nuovo,sempre di più e sapevo che prima di parlarle avrei dovuto calmarmi, altrimenti avrei detto qualcosa di cui poi mi sarei pentita. Feci un lungo respiro e decisi di entrare, stavo per aprire la porta quando capii che stavolta doveva essere lei a venirmi a parlare, io non avrei detto nulla se non lo avesse fatto lei. Così l’unica cosa da fare era tornare in camera e fu quello che feci ma prima aprii la finestra respirando a pieni polmoni la brezza notturna, così pian piano anche la mia rabbia stava svanendo ma la delusione no, questa era un qualcosa che non sarei riuscita a farmi passare, almeno non subito. Mi buttai sul letto e con il vento che mi sfiorava ripensai alle ultime parole di mamma, a Chuck e alla nostra discussione, a Molly, pensai e ripensai a tutto ciò che era successo nelle ultime ore e delicatamente i miei occhi cominciarono a chiudersi in un buio e in un calore che avevo provato una sola volta. 
 
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Le cose nell’ultimo periodo sono cambiate e tanto, direi anche che qualcosa me lo aveva accennato. Io non ci avrei creduto e gli avrei dato subito dello stupido e insensato ma soprattutto non avrei creduto di potermi trasferire a casa con una donna, la mia donna Gertrude, lasciando tutto e partire con lei anche se era una questione di lavoro. Le cose sono cambiate è proprio così, io sto con Gertrude ma allo stesso tempo sono solo, la squadra si è sciolta, Chuck e Sarah beh non so più se stanno insieme e la mia piccolina è cresciuta è sta con Morgan. Su quest’ultima cosa avrei molto da ridire, Grimes non ha nulla che non va ma non era l’uomo che avrei voluto accanto a mia figlia. La mia opinione non è personale è solo che so cosa vuol dire, il lavoro che avevamo, la CIA, la NSA sono agenzie che non ti permettono una vita privata e non avrei voluto che mia figlia un giorno potesse rischiare di perdere l’uomo che ama, vengo distolto dai miei pensieri da una voce che mi chiama.

Gertrude: Ehi tutto bene? Ti vedo assente.

Casey: Si tranquilla stavo pensando ad Alex.

Gertrude: Ti manca molto tua figlia vero?

Io adoro questa donna ma allo stesso tempo la detesto e ho paura perché lei riesce a capire parti di me che sono sconosciute anche a me.

Casey: No ma che stai dicendo! Lei è grande è stata tanto senza di me e può continuarlo a farlo anche adesso che mi ha conosciuto.

Gertrude: Tua figlia può continuare la sua vita questo si, ma tu rimarrai sempre nella sua perché sei suo padre, la cosa da chiedersi invece è…tu dopo averla conosciuta e condiviso bei momenti puoi stare mesi o anni senza di lei?

Questa domanda mi colpisce al cuore perché ancora una volta aveva centrato il punto, ma questa volta non gliela avrei data vinta anche perché nessuno mi può sottomettere, nessuno nemmeno lei. So che sono duro e non devo perché alla fine ha detto la verità è solo che…

Casey: Che domande fai? Di certo se mi fai una domanda come questo vuol dire che non mi conosci, come credevo di pensare. 

La conversazione finisce li anche perché siamo arrivati a Kunduz (Afganistan),siamo stati mandati lì perché dovevamo arrestare ed interrogare un poliziotto che si era venduto e che poi aveva collaborato con Quinn. In questo momento vorrei fare due cose: la prima prenderlo ovviamente e lo farò ne può star certo e la seconda è farlo parlare e se non collabora….beh lo sanno tutti, con me o parli o muori. 

Gertrude: Lo abbiamo avvistato si trova in quel bunker procediamo con molta cautela, non dobbiamo farcelo scappare.

Casey: Non dirmi che fare lo sai che non lo sopporto! Vado io perché ho una questione in sospeso con lui.

Gertrude: Casey….

Casey: No….o parlerà o morirà lo sai, questo è il mio codice ormai dovresti saperlo come agisco!

Tutto avvenne in un minuto, un’operazione facile si trasformo in una lotta tra più forti, ma lui non aveva capito con chi aveva a che fare.

Casey: Gertrude!Gertrude!

Alì Hassan: Non fare un passo altrimenti la uccido.

Casey: No. Non lo farai.

Alì Hassan: Ah si? Vuoi mettermi alla prova?

Casey: Non toccarla. Non ti permettere.

Alì Hassan: Altrimenti? Tu non mi fai paura, non puoi farmi niente! 

Casey: Tu cosa? Credevi davvero che non saremmo riusciti a trovarti? Sbagliato. Ricordati di non sottovalutare mai il tuo nemico!

Alì Hassan: E tu ricordati di non credere mai di essere superiore…

In un momento Gertrude fu a terra e non ebbi il tempo di impugnare la pistola che scappò; aveva pianificato tutto. Corsi da lei con il cuore che batteva a mille, non potevo perderla e fu qui in quel momento che mi accorsi che mi ero innamorato di lei, ma questo non era il momento per i sentimentalismi. Si svegliò e con un’occhiata mi fece capire che stava bene e così anche il mio cuore prese un ritmo regolare.

Gertrude: Andiamo a prendere quel bastardo!

Casey: Non avrei trovato parole più giuste per dirlo.

Casey: Alì Hassan fermo o sparo e credimi non c’è nessuno più smanioso di me di premere questo grilletto quindi girati lentamente, molto lentamente e alza le mani, non fare nulla di stupido perché questa volta non potrai scappare, un piccolo movimento e io ti avrò già ucciso con un unico colpo.

Alì Hassan: Non lo farai, siamo per strada e non rischieresti di poter ferire qualcuno.

Casey: Ah si? Ne sei così sicuro? ( Lo osservo sgranare gli occhi ed eseguire le mie indicazioni) ora visto che ho la tua attenzione dimmi cosa hai fatto per Quinn? Dimmi cosa aveva in mente.

Alì hassan: Quinn chi? Non conosco nessuno con quel nome.

Casey: Mi stai prendendo in giro? Abbiamo le prove quindi ti sto avvertendo comincia a parlare o…

Alì Hassan: Amico ti stai sbagliando, hai preso la persona sbagliata, lasciami andare e non sporgerò denuncia. Io non conosco nessun signor Quinn.

Casey: Va bene ( Ormai non lo ascolto più, lascio partire un colpo che lo ferisce ad un ginocchio). Primo non chiamarmi amico, secondo stavi dicendo che non conosci Quinn, sicuro di non voler modificare nulla? C’è ancora l’altro ginocchio.

Alì Hassan: Ma tu sei pazzo! No, no, no, te lo giuro non so nulla davvero, ero solo un piccolo corriere, prendevo la posta e gliela recapitavo, lo giuro!

Casey: non sei ancora molto convincente mi spiace, te lo avevo detto di non sottovalutarmi e come te lo hanno fatto tutti quelli che ho ucciso.

Ali Hassan: Dico la verità, non so nulla, non centravo niente con lui!.

Urla, urla e urla ancora io adesso gli credo, so che è sincero perché con quel dolore al ginocchio se avesse saputo avrebbe già confessato, così anche questo piccolo pesce è stato catturato ma abbiamo fatto un buco nell’acqua, nessuna nuova notizia. La strada di Iman non era poi tanto popolata ecco la prima sua sfortuna, la seconda, beh ovvio incontrare me. 

Gertrude: Stai bene?

Casey: Si, si certo avrei voluto avere più risposte.

Gertrude: Lo so ma tranquillo non smetteremo di cercare. Io li accompagno fino all’aereo, da lì lo prenderanno in custodia gli agenti della CIA e controllerò che tutto vada bene e che non possa scappare anche perché conciato così è difficile. Ci vediamo a casa?

Casey: Si certo. A dopo.

Ritornai a casa mi feci una doccia e iniziai a preparare la valigia, era ora di partire è tornare a casa. 

Casey: 

Gertrude,
ho bisogno di tempo, non cercarmi e lasciami i miei spazi come hai sempre fatto, devo stare da solo. Quando avrò chiarito ti cercherò io e se vuoi, se ti farebbe meno male vai avanti con la tua vita, sei una donna forte.

Con affetto Casey.

E queste furono le ultime parole che le dissi, anzi che le scrissi prima di partire, so che può sembrare da codardi ma non lo ero, io la stavo solo proteggendo, proteggendo da me. Quando la vidi a terra priva di conoscenza capii che l’amavo, non potevo rischiare di ferirla o perderla e si sa che è questo che faccio, si sa che sono bravo con le armi ma non con i sentimenti, per quello c’è Bartoswki. Quelle parole erano dure ma lei era una donna forte e avrebbe capito, era l’unica cosa che potevo fare per non farla soffrire, per non perderla. L’unica cosa che potevo fare per me devo dire perché provare amore è per i deboli e i marines non sono deboli, quindi era l’unica cosa che potevo fare per non soffrire. Presto si sarebbe stancata di me e dei miei modi di fare e non l’avrei di certo biasimata per questo e poi se ne sarebbe andata quindi l’ho fatto io per primo, per tutti e due. Era la cosa giusta da fare, era quello che continuavo a ripetermi mentre ero sull’aereo ma il problema e che non ci credevo neanche io e stavo pensando di aver fatto la scelta sbagliata solo perché era la più semplice. Da quand’è che ho iniziato a piangermi addosso? Questo è da femminuccia, no , anzi questo è da Chuck! da quando l’ho conosciuto ha portato solo guai, mi ha cambiato ancora prima che io me ne rendessi conto.

Casey: Maledizione a te Chuck Bartoswki. Io sono un Marines!

E con questo accantonai ogni pensiero che mi facesse apparire debole, perché io non sono debole. 










Spazio d’autrice: Beh ed ecco finalmente un altro capitolo che dire, vediamo l’entrata di un nuovo personaggio ovvero Casey. Ci spiega cosa ha fatto quando è andato via e come vanno le cose da come sembra non bene visto che ha fatto le valigie dopo aver capito di essersi innamorato dove andrà? Cosa farà adesso? Questo è stato un capitolo divertente per certi versi da scrivere si perché vedere Casey interagire con i suoi sentimenti e con quell’uomo mi è piaciuto, poi certo scrivere quelle battutine non è facile perché cercavo un modo per far si che rappresentassero di più Casey e il suo modo di essere ma penso che un pochino ci sono riuscita. Poi la faccenda Emma-Chuck-Sarah devo dire che anch’essa mi è piaciuta, nella serie non abbiamo visto molti momenti tra loro e così ho voluto dare un po’ di spazio. Quello che fa Emma è bellissimo ma anche le parole che utilizza e allo stesso tempo è normale la reazione di Sarah non ricordando non può capire. Ringrazio tutti quelli che seguono la storia e la commetano, ringrazio ogni singola persona che legge e..... in poche parole ringrazio tutti voi, non saprei che altro dire ma come sempre sono curiosa di leggere i vostri commenti e quindi vi auguro BUONA LETTURA.

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 8 - Chuck vs il ritorno ***





CAPITOLO 8 - Chuck vs il ritorno

 
E’ difficile smettere di pensare soprattutto quando hai avuto più di dieci ore di volo, la cosa che in quel momento può sembrare la scelta giusta alla fine del viaggio invece sembra quella più sbagliata. Ma io sapevo già che nonostante fosse difficile era giusto lasciarle la sua vita. Una vita senza scelte difficili come la mia vita o quella del nemico, una vita spensierata senza un burbero come me e ancor di più meritava una vita felice senza il rischio che io potessi farla soffrire. Ci siamo allontanati già una volta e so che con quest'uscita le avrò portato alla mente tutti quei ricordi dolorosi ma lei è una donna forte c’è la farà, avrà bisogno di tempo ma si riprenderà perché è una combattente, altrimenti non avrebbe potuto scegliere un compagno come me.

Hostess: I Signori viaggiatori sono pregati di allacciare le cinture durante la manovra di atterraggio. Vi avvisiamo inoltre di essere in arrivo a Burbank. (California).

Casey: Ed eccomi di nuovo qui dove tutto è iniziato. (grugnisce)

 
*****************************

Apro lentamente gli occhi e mi accorgo che è già giorno, il tempo è passato così velocemente che ancora non ci credo. Richiudo nuovamente gli occhi e rivedo Sarah in tutti i miei pensieri e questa volta è circondata da un calore che solo il mio cuore sarebbe stato in grado di emanare. Ora proprio in questo momento capisco perché ho dormito così bene stanotte, semplice perché e lì, dove la posso sentire più vicina ed è lì dove posso vederla e stare con lei. Apro di nuovo gli occhi e tutta quella tranquillità, quell’amore e quella quiete svaniscono e mi ritrovo solo seduto sul divano a non sapere che fare della mia vita ora che lei non c’è più.
(suono del telefono)
Vengo preso da gioia e panico allo stesso tempo perché penso che sia Emma con notizie di Sarah ma non è possibile, ci siamo sentiti il giorno prima, non posso credere che ci sia già qualche problema! Prendo il telefono e rispondo subito senza guardare il display con il cuore in gola e la speranza che non siano cattive notizie. 

Chuck: Pronto?

Mary: Chuck…

Chuck: Mamma!

Al solo sentire la voce di mia mamma mi calmai, sapevo che non sarebbero state brutte notizie su Sarah, così intorno a me tutto riprese colore e il mio cuore riprese a battere. 

Mary: Tesoro stai bene? Ti sento con una voce un po’ debole..

Chuck: Si tranquilla mamma.

Mary: Mi dispiace non starti vicino, soprattutto adesso che stai affrontando questa difficile situazione.

Chuck: Lo so e so che saresti voluta essere qui ma stai tranquilla, sto davvero bene.

Mary: Non dire bugie.

Chuck: Sto bene mamma davvero anche se mi manca e penso sempre a lei.

Mary: Mi dispiace davvero tanto sarei voluta rimanere con te ma sai che questa volta che sono rimasta dovevo stare un po’ con Ellie noi…noi dovevamo chiarire e recuperare del tempo insieme

Chuck: SI tranquilla non preoccuparti. Lo so già anzi sono felice che le stai vicino, lei forse p quella che ha sofferto di più quando te ne sei andata.

Mary: Lo so e sto cercando di fare il possibile ma non posso recuperare alcuni momenti che mi sono persa

Chuck: Mamma non preoccuparti, Ellie ti ha già perdonato.

Mary: Lo spero. Chuck aspetta che adesso ti passo Ellie che non fa altro che farmi gesti perché ti vuole parlare! ci sentiamo presto un bacio..

Chuck: A presto mamma.

Ellie: Chuck, ma dico non ti sembra il caso di chiamare ogni tanto?

Chuck: EHI, EHI! Nel caso te lo fossi dimenticato avevo una situazione da sistemare!

Ellie: Lo so, mi sto riferendo a questo. Potevi chiamarmi, potevi farmi sapere qualcosa sono stata perennemente in ansia!

Chuck: Ma non dovevi, sai che ormai so cavarmela anche da solo, sono cresciuto.

Ellie: lo, lo so comunque dimmi come vanno le cose?

Chuck: Ehm….

Ecco qui che tutto precipita, non poteva fare domande più difficile a cui io avrei dovuto rispondere.

Chuck: Ehm….Va bene anche se…se Sarah non è rimasta, mi ha lasciato perché non ricorda nulla, nemmeno dopo che io le ho raccontato la nostra storia e dopo…dopo che l’ho baciata perché Morgan diceva che forse un bacio magico…

Ellie: Un bacio magico Chuck? Da quando dai ascolto a ciò che ti dice Morgan?

Chuck: Non ti arrabbiare, Morgan mi ha solo detto ciò che pensava. E’ stata lei a chiedermi di baciarla, lei è andata via per non ferirmi perché non poteva rimanere con me senza ricordi.

Ellie: Stai bene? Mi prendo qualche giorno, vengo e sto con te.

Chuck: No Ellie tranquilla sto bene o almeno ci starò. So che sta bene, mi ha chiamato Emma, mi ha detto che è da lei e che si ricorda solo di loro e…

Ellie: Guarda Chuck non voglio infierire ma è normale perché…

Chuck: Si lo so e credimi non mi interessa il perché, io voglio solo che stia al sicuro e stia bene.

Ellie: Chuck…non so se faccio bene, ma voglio darti una bella notizia magari questa ti potrà aiutare..

Chuck: Dimmi che succede? No! Aspetta! Non dirmi che sei di nuovo incinta?

Ellie: No ma che dici? No per ora ci basta Clara. Io, Devon, mamma e Clara torneremo presto, sì perché qui a Chicago il contratto tra poco scade e noi abbiamo deciso di non rinnovarlo. È bello stare qua, questo è il lavoro che desideravo da una vita ma ho capito che adesso le cose sono cambiate e voglio far crescere mia figlia dove anch’io sono cresciuta e poi….poi voglio averti vicino perché mi manchi.

Chuck: Non lo stai facendo per me vero? Perché guarda che io…

Ellie: No. Lo sto facendo per me e poi non sono abituata ad esserti lontana così a lungo, noi siamo cresciuti e siamo stati sempre insieme. Chuck è quello che voglio davvero, di certo le avventure a Burbank non mancheranno. 

Chuck: Sono felice per te sorellina.

Ellie: Grazie Chuck, scusa adesso devo andare perché Clara deve mangiare e mamma è uscita a presto.

Chuck: Si mi raccomando saluta tutti e dà un bacio alla mia nipotina preferita.

Questa chiamata mi mise di buon umore e poi sapere che presto Ellie, Devon, Clara e la mamma sarebbero ritornati mi riempì di gioia e per concludere il tutto sapevo che Sarah stava bene, forse adesso potevo dire di stare bene senza mentire. 

 
*****************************

Finalmente ero arrivato, adesso per prima cosa volevo andare a casa e vedere la mia bambina e vedere se quel disgraziato la stava trattando bene. Quando arrivai era tutto chiuso, bussai per più di due volte ma nessuno rispose, attesi ancora qualche minuto fino a quando qualcosa attirò la mia attenzione. Mi girai e vidi una figura muoversi in casa di Chuck, mi stranizzò perché era impossibile che Bartoswki fosse a casa, non si perde un giorno di lavoro nemmeno se sta male figurati se lo trovo adesso in casa. Feci l’unica cosa che potevo, sapevo che lasciava sempre la finestra della sua camera poco aperta così lentamente e senza far rumore entrai e mi avvicinai in cucina quando vidi l’ultima persona che mi sarei aspettato di vedere:

Casey: Chuck?

Chuck: Casey? E tu che diavolo ci fai qui?

Casey: Beh io….no invece che ci fai tu qui? Perché non sei a lavoro?

Chuck: Questa è bella poi! Sono a casa mia e faccio quello che voglio! sono ormai grande perché qualcuno mi dica che fare. Ma tu da dove sei entrato?

Casey: Dalla finestra di camera tua

Chuck: Ah beh. Non potevi usare la porta? Avevi paura che non ti aprissi?

Vedo Chuck strano, strano più del suo solito. C’era qualcosa che non andava e perché quella risposta acida? Lui non si è mai comportato così a meno che….Sarah ecco perché ma…ma Morgan l’altro giorno al telefono era stato così evasivo… quando lo prendo lo riduco in mille pezzettini. 

Casey: Da quando hai imparato ad usare gli artigli? Che c’è Sarah ti ha mollato?

Chuck: Tu lo dici a me ma ti sei visto? Sei con Gertrude o sei qui da solo perché ti ha già cacciato?

Beh anche questo è vero. Il bambino ha imparato come difendersi, bravo Bartoswki ma questo non glielo dirò mai perché si monterebbe la testa, anche se il suo modo di rispondere è stato giusto mi ha ferito perché questo è un argomento di cui non voglio parlare, non ora e non con lui. 

Casey: No, non mi ha cacciato e comunque non stavamo parlando di me!

Chuck: Certo perché quando si parla di questo, di sentimenti tu…

Casey: Dacci un taglio! Che è successo con Sarah? Perché lei non è qui con te?

Chuck: lei non ricorda nulla, rammenti Casey? Hai già dimenticato tutto? Ha preferito andarsene e lasciare tutto e tutti perché non poteva restare qui e non poteva restare con me!

Casey: E tu cosa fai ancora fermo qui? Perché non sei andato a cercarla? Perché non hai provato a fermarla? 

Chuck: Ma davvero tu mi stai ponendo questa domanda? Ogni fibra del mio corpo ha provato a fermarla, ma lei aveva già deciso e sai bene che non cambia idea. Tu non puoi nemmeno immaginare quanta forza ci voglia per non andarla a riprendere. Ci vuole più forza per restare che per fare ciò che ha fatto lei!!

Casey: A riprenderla?

Chuck: Si. Casey, Sarah sta bene ed è da sua madre Emma e non so perché o come, ma ricorda solo questo e prima che tu possa dire qualsiasi altra cosa per me l’unica cosa importante è che lei sta bene e che sia in un posto sicuro.

Rimango sbalordito da tutto quello che sento, Morgan mi aveva detto che Sarah era andata vita ma pensavo che Chuck una volta scoperto sarebbe andato da lei e l’avrebbe convinta a tornare. Non posso ancora credere che questa è la fine, non ci credo e non lo farò adesso. Sarah non era una che si arrendeva, poteva non ricordare nulla ma so per certo che non avrebbe mai smesso di provarci o di essere forte e lottare per ciò che voleva. 

Casey: E allora se è tutto quello che t’interessa che ci fai qui conciato così? Perché allora ti stai trascinando per tutta casa?

Chuck: Io….io, non sono affari tuoi Casey!

Casey: Lo sono invece. Primo perché siamo una squadra e poi…poi…perché siamo amici.

Chuck: E quindi? Siamo amici? Bene a saperlo!! ( ride)
Casey: Allora tu hai deciso di rimanere qui a casa tutto il tempo finchè Sarah non ritorna? Hai deciso di non fare nulla della tua vita?

Chuck: non lo so, sto solo cercando di riprendermi. Questi giorni sono stati un inferno quindi Casey non stressarmi anche tu.

Casey: Chuck ti ho visto quando Sarah se ne è andata e non eri un bello spettacolo. Vai avanti e quando ricorderà ritornerà 

Chuck: Tu fai tutto così facile. Casey, Sarah è mia moglie ( urlando)

Casey: E cosa hai deciso di fare allora? Non andrai a lavoro? Non vivrai più? Qualsiasi cosa faccia non tela riporterà indietro

Chuck: Lo so e non c’è bisogno che sia tu a dirmelo

Casey: Mi dispiace Chuck.

Detto questo apro la porta per andarmene perché c’è una persona che devo vedere la quale mi dovrà dare delle spiegazioni. Perché non è qui con lui? Chuck mi si piazza davanti con faccia ferma, convinta di ciò che fa ma sa bene che non deve fare queste cose, non con me ,perché posso reagire male. 

Chuck: Dove stai andando?

Casey: Esco, devo sistemare alcune cose.

Chuck: Ti conosco bene Casey e so che menti. Tu stai andando da Morgan!

Casey: Chuck togliti non vorrei fare qualche danno a quel bel visino.

Nulla da fare faccio un altro passo e mi blocca di nuovo, stavolta non soltanto mettendosi davanti ma mette porge in avanti anche il braccio come segno di non muovermi, sta davvero esagerando, era ora che lo rimettessi al suo posto!

Chuck: Mettimi giù! Mettimi giù!

Casey: Non gridare come una femminuccia…ecco l’ho fatto contento?

Chuck: Beh delicatezza è il tuo secondo nome!

Casey: Te lo avevo detto che ti saresti fatto male e poi non è colpa mia se sei fatto di ricotta!

Chuck: Visto il tuo modus operandi biasimi Morgan perché non te lo ha detto? Da quando sei arrivato non hai fatto altro che darmi dello stupido per quello che avrei dovuto fare e non ho fatto quindi davvero biasimi Morgan per non avertelo detto?

Casey: Morgan aveva il dovere di dirmelo, punto!

Chuck: Tu non ascolti mai vero Casey?

Lasciai Chuck un po’ indolenzito sul divano, sapevo che non mi sarebbe corso dietro perché doveva riprendersi, era arrivato il momento che io e quell’essere barbuto avremmo fatto quattro chiacchiere e stavolta poteva stare tranquillo che l’avrei spennato vivo.

 
***********************

E da questa mattina che ho una brutta sensazione è come se…

Morgan: Oh mio Dio! Visto che non sbaglio mai!

Avrei dovuto dare più fiducia al mio sesto senso maschile. E ora che faccio? Devo scappare ma dove posso andare? Nel castello? No, là ci sono troppi pericoli per me se voglio rimanere ancora vivo. Alzo di nuovo la testa cercando di guardarlo attentamente in questi giorni lontano da qui non è proprio cambiato, ha la stessa espressione ed è proprio quella che mi ha convinto a rimanere nascosto. Lui è sempre arrabbiato, ma stavolta è furioso, c’era una solo spiegazione, un motivo semplice… ha scoperto tutto e ora sono in pericolo, maledizione volevo solo proteggere Chuck. Sono tra i ripiani della cucina,ma anche qui ci sono troppe tentazioni per Casey così mi è venuta la brillante idea di nascondermi negli armadietti, funzionava sempre a scuola quando dovevo nascondermi dai bulli, quindi funzionerà anche questa volta. Deve funzionare. Uscirei poi solo quando il negozio sarà chiuso se io non ci sono e lui non mi vede se ne andrà no? Piano piano e a gattoni mi dirigo nella sala pranzo quando ad un certo punto:

Casey: Ecco dove ti eri cacciato, stavi cercando per caso di cercare di nasconderti da me?

In quel momento il mio cuore diventò piccolissimo, più piccolo di un canarino, non solo perché lui era tornato ma perché era riuscito a sollevarmi ad almeno mezzo metro da terra e questo si che mi spaventava. 

Morgan: No. No stavo solo cercando la mia penna portafortuna che mi era caduta sotto lo scaffale. Io ci tengo tanto e quindi mi sono abbassato per prenderla quella è la penna con la quale io…

Casey: Dai Morgan fai sul serio? Allora dimmi un po’ come sta Alex?

Morgan: Bene, oggi è a lezione non so a che torni, lo sa che sei qui?

Casey: No non lo sa nessuno o quasi. Sai una cosa buffa mi è successa prima di venire qui.

Morgan: Ah si? Beh questa la voglio sentire! Perché quando a te che succedono cose buffe è tutto da ridere!

Casey: Io se fossi in te non riderei tanto. Oggi per caso mi sono ritrovato a passare davanti casa tua e non c’era nessuno ma poi ho notato….

Morgan: Ma davvero? Per caso proprio eh! Cosa hai notato? Il nostro giardino ben potato e bello fiorito? Si non per prendermi il merito ma io e Alex ci siamo dati al giardinaggio, certo i lavori più pesanti li ho fatti io però..

Non ho neanche il tempo di finire che….BOOM. Ecco che arriva lo scappellotto, dopo avermi messo a terra me lo sarei aspettato e so anche perché ma non voglio dire nulla. Io dico ma come cavolo è possibile che è così difficile proteggere un amico?

Morgan: E questo per cos’era?

Casey: Ancora Morgan? Chuck…ti dice niente?

Morgan: Si è il mio migliore amico e quindi?

Casey: Davvero Morgan? Ho visto Chuck e abbiamo parlato, davvero vuoi continuare questa messa in scena? Sai ho fatto parlare persone addestrate a mentire e credimi che posso farlo anche con te!

Morgan: Scusami, Casey stavo cercando di proteggere un amico.

Casey: Proteggerlo da chi? Da me? (urlando)

Morgan: Non ti alterare sei tu che te ne sei andato lasciando tutto e tutti e adesso vieni e pretendi…

Ecco fatto un altro scappellotto, ma quando imparerò a tenere chiusa la bocca? Mai, penso proprio mai.

Casey: E allora? Esistono i telefoni lo sai! O hai il cervello fritto dai videogiochi?

Morgan: Io non ci gioco più.

Casey: Ah si, e da quando?

Morgan: Da…

Casey: Lascia stare va. Allora vogliamo parlare di Bartoswki?

Morgan: Che vuoi dire? Che vuoi sapere?

Casey: So già tutto abbiamo parlato, mi ha detto di Sarah se n’è andata. Perché non me lo hai detto quando ti ho chiamato?

Morgan: Perché lo era, almeno lo era prima del tuo arrivo!

Casey: Ancora? Morgan con me stai rischiando grosso! non vuol dire che perchè sei il fidanzato di mia figlia io non possa riempirti di botte eh. Stai attento.

Morgan: lo vedi come sei? E proprio per questo che non ti ho voluto dire nulla e per questo che stavo cercando di proteggere Chuck (presi fiato e stavolta non mi sarei tenuto nulla più) Cercavo di proteggerlo da …

Casey: Ma chi credi che io sia? Un mostro?

Morgan: No assolutamente (così altre cose sbagliate stavolta mi prese per un orecchio) Casey lasciamo. Ahi, mi fai male. Stavo cercando di dirti che non avresti potuto capire

Casey: Mi stai dando dello stupido Morgan?

Morgan: No è solo che Chuck è delicato, si rompe facilmente figurati che è stato diffidente anche con me e per parlarmi ho dovuto quasi pregarlo. Casey questa è una situazione dura per lui.

Casey: E quindi tu hai pensato che io non ero capace di farlo parlare!

Morgan: No di questo non di sicuro, mi preoccupavo di più invece di come lo facevi parlare.

Casey: Morgan siamo stati una squadra per 3 anni!

Morgan: Fare una squadra non è lo stesso di essere una squadra.

Casey: (grugnisce) Grimes sai che odio i giochetti di parole, sto perdendo la pazienza!

Morgan: Lasciami l’orecchio e io parlerò. ( glielo lascia) Casey cosa avrei dovuto fare eh? Tu te ne eri andato per una missione con Gertrude, non sapevo dove e che tipo di missione fosse, io….io dovevo stare accanto ad Alex e tenermi pronto per qualsiasi notizia ( stavo urlando) Tu te ne eri andato.

Stavo esagerando lo sapevo ma Casey doveva capire e al diavolo le conseguenze. No vabbè proprio al diavolo no eh! 

Morgan: Io stavo cercando di esserci per tutti e per una volta ho scelto io, ho deciso io di non dirti nulla perché per una volta volevo!

(Casey prende Morgan di nuovo per un orecchio)

Casey: Volevi cosa tu? Eh cosa volevi?

Morgan: Maledizione! Ahi! Lasciami ti prego Casey. Ahi mi fai male!

Casey: Ancora ti lagni come una femminuccia?

Morgan: Non stavo parlando male di te stavo….

Quando infine avvenne il miracolo. 

Alex: Papà!!!!!

Fu così che Casey mi lasciò l’orecchio ormai rosso e dolorante.

Casey: Ehi! Alex come stai?

Alex: Io bene papà e tu, che ci fai qui?

Casey: Io…

Morgan: Ciao tesoro!

Alex: No! Papà dimmi che non avete litigato, che avete fatto tutti e due?

Casey: Nulla non preoccuparti, stavamo solo discutendo.

Alex: Sicuro? Papà io so come sei fatto… (disse Alex dolcemente)

Casey: Ma che avete tutti oggi?

Alex: Perché?

Casey: Nulla piccola lascia stare..

Alex: Papà non me lo intimorire e spaventare io gli voglio bene.

Casey: Si certo. ( grugnisce)

Alex: Tesoro ti aspetto in macchina. E….papà tu stasera cenerai con noi e non voglio scuse.

Casey: va bene tesoro, nessuna scusa promesso.

Un altro scappellotto a Morgan

Morgan: E questo per cos’era?

Casey: Per Chuck!

Morgan: Stavo dicendo che per una volta volevo farcela da solo e volevo dimostrarti che potevo farcela. Casey maledizione a te, stavo solo proteggendo un amico e perché tu lo sappia è questo che fanno gli amici, si aiutano e si proteggono a vicenda. Volevo che tu non mi vedessi sempre come un’idiota combina guai!

Casey: Impossibile. Avresti comunque dovuto dirmelo, questo non cambia il discorso.

Morgan: Per fare cosa? Per trattare male Chuck con i tuoi modi ultra delicati?

Casey: No, per cercare di convincere Sarah. Cavolo Morgan loro sono la mia squadra e i miei amici. (disse amici quasi in un sussurro)

Morgan: Non c’è ombra di dubbio stare qui ti ha rammollito.

Scappellotto. Si. 

Morgan: Questa volta me lo meritavo. 

Entrambi risero all’unisono, la quiete dopo la tempesta anche se la tempesta in questo caso aveva un solo nome: John Casey. 











Spazio d’autrice: Salve a tutti ed eccomi qui dopo qualche settimana, lo so sembra quasi un mese scusatemi ma cmq è stata vacanza anche per me. Le vostre come sono andate e come procedono? Le mie sono finite, adesso si studia! ma parliamo del capitolo che è più interessante ahahahha. Mi scuso ancora per il ritardo ma spero che vi piaccia anche se è un po’ più lungo del solito ma purtroppo non potevo accorciarlo ma cercherò di non farli troppo lunghi. Qui vediamo il nostro Casey in azione, che ne dite sono riuscita a mantenermi nei personaggi? Io spero di si. Che succederà adesso che è arrivato Casey? La squadra si riattiverà? E cosa succederà tra Casey, Morgan e Alex? In questo capitolo non c’è stata Sarah ma prometto che nel prossimo ci sarà con qualche bel colpo di scena. Come sempre devo ringraziare tutti voi sia chi commenta, chi ha messo la storia tra preferite e anche chi legge solamente un grazie di cuore a tutti.
Buona lettura e al prossimo capitolo ovviamente sarebbe bello sapere che ne pensate si accettano commenti sia positivi che negativi.
un bacio a tutti.

 

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 9 - Chuck vs il rientro ***





 
CAPITOLO 9   - Chuck vs il rientro

 
 
E’ un altro giorno, un altro giorno difficile per Chuck,ma anche per me perché con il ritorno di Casey niente sarebbe stato più come prima. Questa mattina risvegliarsi accanto ad Alex è stato diverso. E come se lui stesse osservando ogni mia mossa e posso giurarvi che non è una bella sensazione. Tutta questa situazione so già che mi porterà a dei problemi con Alex, perché mai mi sono dovuto innamorare proprio della figlia di Casey?
“Al cuor non si comanda” ed è proprio vero questo detto. Per l’amore che provo per lei dovrò cercare di andare d’accordo con suo padre. Non posso metterla in una situazione di scelta tra me e suo padre. Non posso, non voglio e non lo farò.
 
’’Beh era ora che ti svegliassi!” dichiara ironico Casey.
 
“ Buongiorno anche a te Casey…” gli risponde Morgan.
 
“Buongiorno papà “ dice Alex baciando il padre sulla guancia.
 
“ E per me nulla? “ chiede con fare offeso Morgan.
 
” Certo, Buongiorno amore!” risponde Alex .
 
“ Buongiorno a te piccola..”.
 
“ Oh Dio! Mi verranno le carie con tutto questo zucchero. In questo il momento vorrei essere con Chuck..” convenne Casey.
 
“ Cosa sentono le mie orecchie! Casey e Chuck insieme, nella stessa casa a convivere? Sarebbe davvero bello da vedere!” ridendo di gusto replicò Morgan .
 
“ Vuoi che ti faccia passare quel sorriso dalle labbra!!  magari rompendoti qualche dente?”
 
“ Mamma mia, acido di mattina,. acido tutto il giorno. Mi aspetta una lunga giornata.”
 
“ Ma se non fai nulla!”
 
“ Non è vero! Sono direttore al Buy More e sorveglio quei pazzi!!”
 
“ Sì, si certo Morgan sei molto impegnato, poverino lavori troppo magari ti ci vorrebbe una vacanza!”
 
“ Gertrude ti ha insegnato anche l’umorismo?” dice scherzando Morgan.
 
Vedo Casey cambiare atteggiamento. E’ infuriato e tanto, ma vedo anche….  ma quello che vedo è un pizzico di dolore? Che è successo tra quei due? Ho sbagliato a giudicarlo solo che ….  Solo che a volte mi fa venire….
 
“ Se vuoi ora posso fartelo vedere anch’io come sono diventato divertente.” Risponde infuriato Casey.
 
Cominciamo a litigare, lui mi tira per la giacca mentre io provo a scansarlo, ma più cerco di allontanarmi più lui si avvicina. E proprio in quel momento che arriva Alex. Ci coglie di sorpresa e quello visto sul suo viso mi addolora, molto, perché la situazione non è delle migliori, Casey mi tiene per la giacca con la faccia infuriata e di certo non può esserci un equivoco.
 
“ Possiamo spiegare!” affermano insieme Morgan e Casey.
 
“E’ possibile che siete sotto le stesso tetto da meno di 24h e già vi prendete? Io voglio entrambi nella mia vita, tu sei mio padre e tu sei il mio ragazzo e non sceglierò tra voi due, quindi decidete come fare altrimenti mi perderete. Tutti e due. “ esclamò esasperata Alex.
 
Ci guardiamo negli occhi e ci accorgiamo di avere la stessa espressione, un’espressione inconfondibile, la Paura. L’unica cosa che abbiamo in comune da quando non c’era più la squadra è il bene che vogliamo ad Alex e allo stesso tempo la paura di perderla. Forse quello che ci serve è proprio uno scossone perché adesso sono convinto che entrambi faremo di tutto pur di andare d’accordo.
 
“ Scusami Casey non volevo tirare in ballo…” inizia per dire Morgan con sincerità.
 
“ Lascia stare!” afferma grugnendo Casey .
 
La tv si accende, “COLLEGAMENTO IN CORSO CON GENERALE BECKMAN.” Guardo Casey e vedo che anche lui è sorpreso quanto me. Questo di certo non è un buon segno. Sarah non c’è, Chuck al momento è andato anche lui, io e Casey… beh non siamo il massimo, la squadra non esisteva e allora perché ci chiama?
 
“ Salve Grimes. Oh salve anche a lei colonnello! Casey …..  ma cosa fa lei qui? No, meglio non sapere.” Dice il Generale Beckman.
 
“ Generale la missione è stata portata a termine, il soggetto è stato consegnato alla CIA e la mia missione quindi si è conclusa.” Fa rapporto Casey.
 
“ Sì, mi è pervenuta la notizia del vostro successo con la missione. Adesso però sono qui per un altro motivo e di certo non buono..” annuncia la Beckman.
 
“ Ci dica Generale di che si tratta?” annunciano insieme Casey e Morgan.
 
“ So che ormai non fate parte della CIA e la squadra si è sciolta e capisco anche se voi…. se voi non doveste accettare. Premesso questo ci è arrivata una notizia che la morte di Quinn non ha fermato la ricerca dell’intersect e in più tutti vorrebbero la fine della vostra squadra e delle vostre vite. Vi cerco perché avrei del lavoro per voi anche se so che non avete una squadra,ma non credo ci sono problemi. Colonnello Casey e angente Grimes siete d’accordo a ritornare attivi?” comunica il generale.
 
Resto perplesso perché di certo non mi aspetto una proposta del genere e non in così breve tempo sopratutto ora che la squadra si è sciolta.
 
“ Generale Beckman  il colonnello Casey è attivo e pronto per una nuova missione, se mi è permesso vorrei aggiungere che non è la prima volta che ci vogliono morti, che vogliono l’intersect e distruggere la nostra squadra, ma se ci stanno ancora provando questo dimostra che noi possiamo farcela.” Rispose con convinzione Casey.
 
“ Ehm…Generale, io vorrei poter avere del tempo per riflettere a proposito di ritornare operativo per le missioni se mi è possibile.” Invece afferma imbarazzato Morgan.
 
“ Certo Grimes, per quanto riguarda lei Colonnello ci aggiorneremo sulla linea privata del castello ed è per questo che mi rivolgo a voi, perché anche se all’inizio ero incerta adesso so con certezza che siete un ottima squadra anche se con rammarico devo ammettere che al momento è difficile definirvi una squadra.” Dichiara con un po’ di tristezza la Beckman.
 
“ Mi scusi Generale e per quanto riguarda Chuck..ehm l’agente Bartoswki?” domanda con preoccupazione Morgan.
 
“ Non avrei problemi ad attivare anche lui, ma prima ditemi è in grado di presiedere una missione?” afferma con decisione il generale Beckman.
 
Vorrei dire di sì, ma il codice  a cui ho giurato di dire sempre la verità me lo impone. Senza contare che  come amico penso anche che ancora non sia pronto per una missione. Vorrei averlo in squadra questo sicuro, vorrei aiutarlo ad uscire di casa, ma è presto per metterlo in missione perché rischierei non solo di mettere in pericolo lui, ma anche tutti noi. Non sono sicuro che sia la scelta giusta, ma mi basta uno sguardo di Casey per capire che è della mia stessa opinione.
 
“ Generale vorrei tanto Chuck in squadra ma…. ma non è ancora pronto a rientrare, è troppo presto.” Pronunciò rammaricato Morgan.
 
“ Non preoccupatevi avrà sempre un posto in squadra e quando sarà pronto sarò felice di integrarlo io stesso.” Asserisce con un annuncio di felicità il generale.
 
“CHIUSO COLLEGAMENTO.” Mentre vedo Casey pronto per andare al Buy More visto che l’ho ri-assunto, lo vedo anche prendere le sue armi e questo significa una sola cosa. Lui è davvero pronto a rientrare e ripartire per un’altra missione, ma…. ma non pensa ad Alex? Non pensa che dovrebbe fermarsi un po’ per stare con sua figlia? Il suo comportamento mi fa infuriare perché lui non capisce che Alex ha bisogno di lui e che non glie lo dice solo perché è troppo orgogliosa proprio come lui, ma so che lei lo vorrebbe qui. Voglio andare a parlare con lui, ma mi accorgo che Alex ha sentito tutto della conversazione con il generale quindi prima di tutto devo parlare con lei. Mannaggia!
 
“ Tesoro..”esclama a fior di voce Morgan.
 
Non ho nemmeno il tempo di iniziare che vedo i suoi occhi umidi e luminosi, non voglio farla soffrire, ma capisco che devo spiegarmi.
 
“ No! No, Morgan! Ti prego non dirmi che pensi davvero a quello che ti ha detto la Beckman. Ti prego dimmi….” Dice a bassa voce e con gli occhi pieni di lacrime Alex.
 
“ Tesoro ti prego non fare così. Non voglio ferirti, ma sai che non posso non pensarci..”
 
“ No! Tu hai lasciato la squadra, si può dire che non esiste più, che motivo hai di ritornare in squadra?”
 
“  Alex tu hai ragione è vero, ed è vero anche che non sono il migliore degli agenti, ma per la prima  volta quando ero in squadra sapevo che stavo facendo la cosa giusta, che stavo lottando per qualcosa in cui credevo! Per la prima volta sapevo che quello che facevo era importante.” Gli rivela Morgan.
 
“ Morgan non voglio che tu rientri!” comunica Alex determinata.
 
“ Ti prego Alex non puoi dire sul serio, non puoi chiedermi di scegliere tra te e la squadra!”
 
“ Si invece posso. Ti sei dimenticato che so come si vive, io ho visto come stava mamma, l’ho vista trattenere il respiro e sorridermi quando si parlava di papà, lei cercava di non farmi capire che soffriva e che stava male! Perché quando lui è “morto”, con lui se ne è andata anche una parte di mia madre. Quindi Credi davvero che non sappia quello che dico? Morgan io non voglio passare quello che ha passato mia madre io…. io non riuscirei a sopportarlo, non riuscirei a stare a casa mentre tu e papà….”
 
“ Scusami tesoro, sai bene che sceglierei sempre te perché tu vieni prima di tutto e, non pensavo… so che è un momento difficile per te ma….” mormora preoccupata Morgan.
 
“ E’ difficile? Ma cosa Morgan? Tu davvero non immagini cosa ho attraversato quando credevo che mio padre fosse morto, tu non sai com’era difficile per mia madre. Io non posso dire nulla per papà perché sai bene com’è fatto lui, ma posso chiederlo a te.”
 
“ Si puoi chiederlo e ne hai diritto, ma io comunque devo pensarci, devo farlo per Chuck, per Casey e per la squadra!”
 
“E a me non ci pensi?Non pensi che potrei morire se a te o a mio padre potesse succedere qualcosa? E se succedesse qualcosa di brutto come a Chuck? Come potrei vivere io?” dice infuriata Alex.
 
“ Alex io penso a te più che a chiunque altro, tengo a te più che alla mia vita e non farei nulla per ferirti…”
 
“ Se tieni a me e non vuoi ferirmi sai che devi fare, sai che non devi accettare. Ti prego Morgan non rientrare in squadra.”
 
“ Io ti amo Alex,  ma devo pensarci ti prego permettimi almeno di pensarci, farei di tutto per te e capisco davvero come stai…” insiste Morgan .
 
“ No! No, tu non capisci perché altrimenti sapresti che sarebbe la cosa giusta per me, per te e per noi. Io ora devo andare, ma rifletti bene perché se sceglierai di rientrare in squadra non so se resterò, se riuscirò a restare al tuo fianco, non perché non ti amo abbastanza, ma per paura di perderti.”
 
Con queste ultime parole se ne va lasciandomi inerme senza poter profferire parola, ma la sua assenza non fa che accrescere ancora di più la paura, la paura di perderla.
 
 
***********************
 
 
Un giorno nuovo è appena iniziato, intravedo la luce dalla finestra socchiusa, apro gli occhi e mi ritrovo a letto senza sapere nemmeno come ci sia arrivato. E pensare che prima avrei dato qualsiasi cosa pur di riuscire a riposarmi un po’…e adesso che posso non riesco più neanche a cogliere il buono che c’è. Cerco di ripensare all’ultima cosa che ho fatto, ma mi ricordo solamente di essermi steso sul divano pensando a Sarah. Probabilmente sarà stato un riflesso incondizionato a portarmi a letto, sicuramente e con lo zampino del mio subconscio. Non riesco a smettere di pensare a lei è in ogni mio pensiero, in ogni momento. Vorrei averla qui vicino a me e poter sentire il calore del suo corpo accanto al mio mentre le cingo la vita con le mie braccia da nerd nelle quali lei si è sentita sempre al sicuro. Mi manca, non so nemmeno dire quanto. C’è una linea sottile tra l’essere felice e la voglia di mollare tutto, io le ho provate entrambe anche se quest’ultima l’ho sentita tante volte,ogni volta uscendone sempre più forte, ma stavolta è diverso. Stavolta mi sento come se morissi e tornassi sempre indietro per rifarlo ancora, ancora e ancora una volta. Sono attraversato da quella voglia di cedere, di mollare tutto perché la mia vita senza Sarah non è vita. All’improvviso sento come una forza esterna che mi solleva e cerca di comunicare con me, aiutandomi. Alla fine inconsapevole di ciò che sta per succedere mi sento trasportato indietro e mi ritrovo nascondo dietro un angolo mentre la storia si sta sviluppando davanti i miei occhi. Vedo me e Sarah parlare nel giardino di casa mia, anche se non siamo i Chuck e Sarah d’adesso.  La rivedo mi sembra ancora più bella. Ancora oggi mi chiedo cosa abbia visto in me per sposarmi e… e alla fine sento di nuovo la sua voce quando avrei creduto di non poterla più sentire.
 
“ Chuck tu sei ben altro dell’intersect o dell’impiegato che lavora al Buy More, tu sei speciale. Puoi fare quello che vuoi, non sei solo una spia, tu sei molto di più. Non ti rendi conto della fortuna che hai, tu potrai contare sempre sulla tua famiglia, sui tuoi amici e cosa non meno importante su te stesso. Hai una forza dentro che non immagini, ma io so quanto essa sia grande, devi anzi, dovrai ricordarti sempre che tu sei la tua forza. Promettimi che qualsiasi cosa ti possa portare a perdere la strada tu confiderai in essa, nella tua forza, per far si che diventi la tua guida. Promettimelo Chuck!” dichiara Sarah con determinazione, la stessa che ha ogni qual volta guarda Chuck in viso e gli dice di amarlo.
 
Con queste ultime parole il ricordo svanisce e con esso anche noi, l’ultima cosa che vedo sono le nostre mani unite e sento la mia voce che dice” Te lo prometto Sarah”. D’un tratto mi ritrovo di ritorno alla realtà anche se avrei preferito tanto rimanere in quel sogno, in quel ricordo dove c’era ancora un NOI. Ho sempre pensato che ogni cosa avvenisse per un motivo, ma non sono mai riuscito a capire quale fosse la ragione di questa devastazione, non avere più mia moglie e ritrovarmi solo, senza la voglia di andare avanti. Di colpo non riesco più ha sentire i miei pensieri, ma la sua voce che riecheggia nella mia mente che mi ricorda chi sono e cosa dovrei fare; così chiudo gli occhi, trattengo il respiro,lasciandolo andare solo quando il mio cuore riprende a battere normalmente e apro gli occhi, ora so che cosa devo fare. Non avrei mai creduto di poterlo dire, ma “ Chuck Bartoswki è di nuovo in pista”. Non mi sono ripreso, Sarah mi manca ogni ora di più, ma dovevo rimettermi in piedi perchè glielo avevo promesso. Io mantengo sempre le promesse e quindi eccomi qui di nuovo al Buy More vestito come sempre, con il mio salva taschino e le mie converse. Loro sì,  che ne avrebbero di storie da raccontare. Sul mio viso si dipinge un sorriso seppur sofferto e doloroso, ma sempre un sorriso con una speranza. Sì, che lei un giorno possa tornare da me. Forse quando avrò tutto quello che avremmo voluto per la nostra vita insieme, un lavoro, una casa, la nostra casa, lei ritornerà da me e insieme potremmo iniziare a costruire la nostra famiglia.  In questo momento farò di tutto per realizzare i nostri sogni. Non posso dire di vivere, perché senza di lei non posso, ma cercherò almeno di sopravvivere.
 
 
***************************
 
 
Ancora non posso credere che mia madre non mi abbia parlato, non posso credere che non provi almeno a capirmi, è tutto così assurdo. La mamma dovrebbe essere la prima persona di cui ti fidi io l’ho fatto e adesso sulle labbra sento quel sapore amaro che conosco bene, quello è il sapore della delusione. E’ quasi passata un intera giornata, io e lei ci siamo viste a malapena, so che sta cercando di evitarmi perché altrimenti io capirei che lei sta mentendo e davvero non posso credere a tutto questo.  Sono decisa a sapere la verità, mi dirigo in cucina dove lei sta preparando la cena e la vedo armeggiare con pentole, padelle e coltelli e sul suo viso è apparso un sorriso anche se coperto da un velo di tristezza. La vedo con il suo grembiule “ la mamma cuoca migliore del mondo”, controllo di nuovo Molly per vedere se gioca nella sua cameretta e infine prendo un respiro ed entro. Adesso o mai più così mi sono detta.
 
“ Ehi mamma ti posso aiutare?” domando.
 
“ No tranquilla tesoro e poi se ricordo bene a te non piace tanto cucinare..”risponde con armonia Emma.
 
“ E’ vero, ma penso che comunque negli ultimi anni io abbia imparato qualcosa.”
 
“ Davvero? E come fai a dirlo?” chiede sorpresa Emma.
 
“ Non lo so, ho risposto senza pensarci.”
 
“ Forse stai cominciando a ricordare, ricordi altro?”
 
“ No mamma, ho solo avuto questa sensazione e ho parlato senza riflettere, ma perché ogni cosa che dico deve andare sotto processo?” ammette con un misto di rabbia e delusione Sarah.
 
“ Scusa tesoro vedi che cominciare a ricordare non è una brutta cosa e comunque non volevo darti questa impressione, allora come ti senti?”
 
“ Confusa e delusa.”
 
Sto cercando di farla parlare perché non voglio accusarla, vorrei solo poter sostenere una conversazione con mia madre senza dover litigare ogni volta.
 
 
“ Perché? Che è successo?” ribatte Emma senza preoccuparsi.
 
No, stavolta non la reggo. Davvero vuole far finta di nulla? Davvero vuole far finta che non sia successo nulla? No, non c’è la faccio. Io le voglio bene, ma questo non le da il diritto di trattarmi come stupida, avrò perso anche la memoria, ma non sono il tipo che si fa sottomettere. Non starò in silenzio, non voglio mentire nè a lei nè a me stessa. Adesso è arrivato il momento che ci chiariamo perché altrimenti io così finisco con l’impazzire. Io ho sempre odiato le bugie soprattutto se vengono dalle persone che dicono di volerti bene, io non sono fatta così o al meno adesso non sono così.
 
“ Davvero vuoi far finta di nulla? Non sono più una bambina mamma, sono cresciuta!!” Accentua Sarah.
 
Vedo mia madre impallidire, non volevo tirare il discorso fuori così è solo che a volte lei mi fa perdere le staffe, ma almeno capisco che lei sa a cosa mi riferisco.
 
“Ehm… io… io stavo cercando solo di proteggerti e di dare un po’ di speranza a Chuck.” Ammette imbarazzata Emma.
 
“ Volevi proteggermi? E come, mentendomi?” Afferma arrabbiata Sarah.
 
“ Non era una bugia, ma solo un omissione, non stavo facendo del male a nessuno. Ho pensato che Chuck meritasse di sapere che tu stai bene…”
 
“ E non pensi a me? Perché non cerchi di capirmi? Quello che sto passando è devastante e terribile. Non ricordo nulla né chi ero o chi sono, mi sento indifesa e non so più di chi posso fidarmi!!!” Esprime con rancore Sarah.
 
“ Di me puoi fidarti, sempre, sono tua madre.” Sottolinea con affetto Emma.
 
“ Ah si? E come visto che mi menti?”
 
“ Stavo facendo ciò che io pensavo giusto, capisco anche come ti senti tu adesso e credimi non ho mai voluto che ti accadesse tutto questo. Se potessi vorrei trovarmi io al tuo posto. Non immagini quanto sia terribile vedere che stai male quando prima eri felice e non poter far nulla, sentendosi inutile. Volevo solo dare una mano di conforto a Chuck perché capisco anche cosa lui sta passando.”
 
“ Io ho bisogno di pace, sono venuta qui perché questo era l’unico posto di cui io mi ricordi e tu eri l’unica di cui mi fidavo!” Ribatte esasperata Sarah.
 
Le sto dicendo queste parole con le lacrime agli occhi, mi fa male parlarle così, odio non avere i ricordi e ancora di più odio queste sensazioni che mi fanno sentire fuori posto e odio tutto questo schifo di situazione in cui vivo senza sapere più chi ero o chi sono.   
 
“ Puoi ancora fidarti di me tesoro…” Dice cercando di rassicurarla.
 
“  Dimmi cosa vi siete detti, perché io non ho capito tutto. Sì, mamma hai capito bene io ero nascosta dietro la porta e ho sentito quasi tutto, ma non ciò che diceva Chuck. Mi chiedi poi di fidarmi di te, ma come faccio visto che non mi hai detto nulla per tutto il giorno, non mi hai detto che avevi parlato con lui!”
 
“ Non te l’ho detto solo per proteggerti e non farti pesare ancora una volta che non ricordi!”
 
E così inizia a raccontarmi tutto quello che si sono detti quella sera, non nasconde nulla nemmeno il fatto che Chuck è felice per me anche se soffre. Mi racconta che nonostante non vede la sua faccia riesce ad immaginarla e sa che soffre, ma con questa notizia è riuscita a rincuorarlo. I miei occhi sono pieni di lacrime perché non riesco a capire come fa lui ad essere così altruista, come fa ad essere felice per me dopo che ha perso tutto, non capisco perché non vuole rinunciare a me visto che soffre così tanto, non riesco proprio a capire Chuck.
 
“ Sarah lui ti ama e non rinuncerà mai a te…” Dice con convinzione e affetto la madre.
 
Queste parole sono un arma a doppio taglio da una parte mi fanno del male e dall’altra invece mi rendono felice. Tutto questo mi sorprende, non so come mia madre fa a sapere cosa penso, ma ancora una volta mi sorprende.
 
“ Mamma io… io non merito tanto.” A fior di labbra e a bassa voce afferma Sarah.
 
“ Sì, invece, tu meriti il meglio è lui è sicuramente  il tuo meglio, sempre.” E ancora una volta cerca di rassicurarla solo come lei sa fare.
 
“Io so che sto per chiederti un grosso favore, capisco anche che può risultare da egoista e non è giusto ma…  ma io ho bisogno che tu non senta più Chuck o che almeno non gli parli di me, mamma lo farai?”
 
“ Sarah ma….  ma come puoi chiedermi questo? Io gli ho dato la mia parola che ci sentiremo ogni tanto anche solo per fargli sapere che tu stai bene.”
 
“ Non capisci allora?” Dice infuriata Sarah.
 
“ Io capisco, capisco eccome, ma non puoi fargli questo! Anche se non ricordi nulla sai però per certo che lui ti ama ed è sempre stato sincero con te!! Almeno fargli sapere che tu stai bene è il minimo glielo devi Sarah!” Risponde  afflitta la madre.
 
“ Mamma questo non fa bene né a me né a lui, soprattutto a lui. Io voglio che mi dimentichi, voglio che va avanti, che non aspetta me perché chissà quando e se un giorno recupererò la memoria, lui deve voltare pagina, continuare a vivere, deve continuare la sua vita senza di me!”
 
“ Questo ti fa onore Sarah, ma non puoi essere tu a decidere per lui. Se mi troverei nella sua stessa situazione, io vorrei sapere solo che tu stai bene. Non potrei vivere dopo che so di fare un torto soprattutto a lui, mi…. mi dispiace Sarah, ma ti prego non chiedermelo.”
 
“ Maledizione mamma sono tua figlia!!!” Ribatte delusa Sarah.
 
“ E posso dire questo proprio perché sei mia figlia. Io non potrei vivere se so che tu sei chissà dove e che qualcuno vicino a te non mi dice nulla e….”
 
“ Ti chiedo di pensarci, almeno questo!! Perché io vorrei potermi fidare di te e sapere che tu non lo chiameresti. Mamma lui deve andare avanti e potrà farlo solo nel caso in cui io sparisco.” Ammette con tristezza Sarah.
 
“ Sarah tu sei già sparita! Ti prego non chiedermelo davvero, ti darei la mia vita lo sai e so come ti senti, ma capisco anche come si sente Chuck. Io non posso e non dovresti neanche tu fargli questo.” Risponde con determinazione anche se è preoccupata di come la situazione si svolge glielo leggo negli occhi.
 
“ Allora vedo che hai deciso! Mi dispiace mamma, ma tutto questo di certo non può continuare. Nonostante tu mi capisci continui comunque a fare di testa tua e continui a non capire quanto sia importante per me, ma soprattutto per lui.” Insiste ancora Sarah, stavolta convinta a non mollare e a non lasciar perdere.
 
Sono furiosa, ma più di tutto sono ferita, così faccio l’unica cosa che non ho mai creduto possibile. Ho preso la valigia che non ho ancora disfatto e me ne vado. Sono già arrivata vicino la porta e in lontananza sento mamma che mi chiama e Molly che piange dicendomi di restare ma….  ma io non posso. Questa è una scelta che non ho mai preso davvero in considerazione perché questo posto e loro sono le uniche cose che ricordo e che mi fanno sentire protetta e al sicuro. Non posso davvero credere che ho appena varcato la soglia di casa, chiudo alle mie spalle la porta con un forte tonfo e con essa spariscono anche tutte le mie sicurezze. Ormai ho il viso rigato di lacrime, il cuore dolorante e una sensazione di paura che mi affligge per tutto ciò che non so e terrorizzata perché non so che fare adesso. Avviene tutto così in fretta che non mi rendo conto nemmeno di come è potuto succedere. Ricordo solo che sto asciugando il viso con la mano libera, ho la vista appannata dalle lacrime quando in un breve istante vedo apparire i fari di una macchina. E’ come se ho messo la velocità in un film, io che esco di casa, che mi asciugo il volto dalle lacrime, io che mi giro, ma non abbastanza in fretta per vedere i fari accessi venire nella mia direzione. E’ tutto troppo veloce e proprio  in questo momento che non penso più a nulla e chiudo gli occhi.
 
 
 

Spazio d’autrice:
Prima di iniziare il tutto voglio e devo ringraziare la mia Beta: Shinkari, l'ha ringrazio di tutto l'appoggio e l'aiuto che mi da.

Ora iniziamo XD eccomi qui dopo  davvero tanto, tantissimo tempo e un pò come il regalo di Buon Anno. So che sono stata assente a lungo e mi dispiace e chiedo scusa a tutti coloro che mi seguono e che sopratutto seguo la storia, ma a causa dello studio, del poco tempo e di altre cose tra cui internet, non sono riuscita ad aggiornare prima e mi scuso profondamente. Come sono le vostre vacanze?? Le mie super impegnate, tra aiutare in casa mamma, lo studio e alcune volte passare dle tempo con amici e parenti è difficile trovare il tempo per scivere e tutto. Mi scuso ancora per il ritardo,ma spero che vi piaccia anche se è un po’ più lungo del solito, ma in questo capitolo ho messo un pò più di movimento e un bel pò di suspence nel finale, che spero vi piaccia. Come sempre devo, ma mi viene dal profondo del cuore, devo ringraziare tutti voi sia chi commenta, chi ha messo la storia tra preferite , le sguite e un grazie va anche a chi legge solamente,un grazie di cuore a tutti.

Buona lettura, Buon 2015 e felice anno nuovo a tutti, spero che quesot capitolo vi piaccia, ci vedremo al prossimo capitolo ovviamente , che cercherò di pubblicare il prima possibile.....E poi se vi va, non è obbligatorio, sarebbe bello sapere che ne pensate si accettano commenti sia positivi che negativi.
un bacio a tutti e buon anno a tutti ancora <3.

 

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