You are mine and I am yours.

di Mialex1
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The beginning. ***
Capitolo 2: *** He doesn't know. ***
Capitolo 3: *** New people. ***
Capitolo 4: *** Nightmares. ***
Capitolo 5: *** Stupid. ***
Capitolo 6: *** What's happening? ***
Capitolo 7: *** Central Town. ***
Capitolo 8: *** Revelations. ***
Capitolo 9: *** We could be friends. ***
Capitolo 10: *** Friends. ***
Capitolo 11: *** Fuck everything. ***
Capitolo 12: *** Please. ***
Capitolo 13: *** You are mine and I am yours. ***
Capitolo 14: *** Epilogue - I'm ready. ***



Capitolo 1
*** The beginning. ***


Mi fermai un attimo ad ammirare ciò che avevo davanti... era una costruzione immensa, circondata da giardini, e da boschi...

L'uomo vestito di nero e con la maschera sul volto mi raggiunse, seguito dalla persona di cui non avevo ancora capito il genere, era molto androgine: aveva capelli biondi, leggermente mossi, lunghi fino poco sotto le spalle, grandi occhi viola e degli orecchini. Indossava abiti piuttosto strani, quasi come il suo carattere apparentemente espansivo.

-Muoviti!- mi intimò il primo.

-Persona, sii più gentile, per l'amor del Cielo!- si intromise il secondo, con un sorrisetto snervante.

Smisi di fissare i due e feci dei passi decisi, diretta verso il cancello che si spalancò lentamente al mio passaggio.

Mi incamminai verso l'Accademia a testa alta, senza voltarmi.

Una volta varcata la soglia mi fermai ad aspettare i miei accompagnatori, o, per meglio dire, i miei rapitori, rimasti indietro di qualche metro confabulando tra loro.

-Vieni con me, cara!- mi sorrise prendendomi delicatamente la mano.

-Non ci tengo ad andare in giro con te, biondino, grazie- ritirai l'arto repentinamente e feci per allontanarmi, ma Persona mi bloccò il passaggio, mi afferrò bruscamente il polso e mi trascinò in una grande sala, lasciando l'altro ancora un po' stordito alle nostre spalle.

-RESTA QUI E NON TI MUOVERE, MOCCIOSA!- mi urlò, sbattendosi la porta alle spalle; sentii lo scatto della serratura e mi avvicinai, provando, inutilmente ad aprire.

Sbuffai con scazzo e mi sdraiai comodamente su un divanetto, servendomi dei cioccolatini contenuti in una ciotolina in vetro sul tavolo affianco.

Dopo essermi appisolata sul sofà per non so quanti minuti, mi alzai pigramente e frugai nella tasca dei jeans, in cerca del mio telefono. Notai che non c'era e ricordai, con delusione e rabbia, che me lo avevano sequestrato quando mi avevano immobilizzata.

Sentii girare la chiave nella toppa, ed entrò euforicamente il biondo strano.

-Devi scusare Persona, cara, non ha un buon carattere...io sono il Signor Narumi!!- con quel suo sorrisetto snervante dipinto in volto, mi tese la mano, in attesa che io la afferrassi, ma la fece ricadere lungo il fianco, quando si rese conto che non avevo intenzione di toccarlo.

-Senti, mi dispiace per tutto questo, ma devi capire che...-

-DEVO CAPIRE COSA?!EH?!- lo interruppi gridando.- So già che vuole dirmi che “Qui quelli come noi sono protetti”, che “è per il bene nostro e di tutti”, e chissà quante altre cose, ma io non ho intenzione di finire come mio padre! Ha capito?! Non finirò nelle mani dell'accademia, seguendo tutto ciò che mi dite come un povero cagnolino in attesa del suo biscottino!! Non parteciperò a tutto ciò che ha subito mio padre!! Non ho intenzione di morire per un mondo di persone che non si meritano nulla!! Non metterò il mio Alice a disposizione vostra o di chiunque altro!!- finito di parlare avevo il fiatone e, molto probabilmente, ero diventata rossa per la rabbia.

-Calmati, devi capire che noi siamo fortunati ad avere questi talenti e che dobbiamo metterli a disposizione degli altri, qui sarai davvero protetta, così come tutti gli altri ragazzi e bambini che frequentano l'Accademia- restò serio fissandomi negli occhi per qualche secondo, poi si avvicinò ad un armadio, tirando fuori dei vestiti che mi porse prima di uscire dalla stanza silenziosamente.

Una volta chiusa la porta lo sentii gridare da fuori che avrebbe aspettato che fossi pronta per rientrare e consegnarmi dei fogli per la Scuola.

Guardai gli abiti, attaccato alla gruccia in legno c'era un biglietto con scritto “Alice Academy, divisa femminile per le divisioni Superiori”.

Osservai l'ammasso di stoffa che avevo buttato malamente sul divanetto: una camicetta bianca, una giacca nera con sopra una specie di bavero bianco con un fiocchetto arancione a chiuderlo.

Abbassai un po' lo sguardo: una gonnellina con motivo scozzese sull'arancione.

-Io non metto gonne...-sussurrai, poi mi avvicinai alla porta con l'indumento in mano, aprii di scatto e lo lanciai addosso a Narumi, ripetendogli che non la avrei indossata.

-Devi, fa parte del regolamento. Tutti gli studenti devono indossare la divisa.- lo disse tenendo l'indice alzato e gli occhi socchiusi, cercando di darsi un'espressione autorevole che, alla fine, risultò solo molto buffa.

-Ho un'idea.- senza lasciargli ribattere nulla mi richiusi dentro e iniziai a rovistare nell'armadio, trovando un paio di pantaloni della divisa maschile abbastanza piccoli da starmi, mi sfilai i jeans e li infilai.

Tornai dal Signor Narumi che, probabilmente per la mia espressione soddisfatta e avendo capito che non è facile farmi cambiare idea, si arrese, voltando gli occhi al cielo.

Tornai dentro e mi sfilai la maglia nera che indossavo, mentre stavo per infilarmi la camicia si sentì tutto tremare ed un ragazzo con una strana maschera da Gatto Nero entrò dalla finestra mandando il vetro in mille pezzi...





- Spazio Autrice -
Shalve a tuuuutti ^.^
E' la prima volta che scrivo una fanfic su Alice Academy, è anche molto che non vedo l'anime e non leggo il manga, quindi se ci sono delle imprecisioni, scusatemi ^^"
Come avrete notato, nel primo capitolo, ancora non si sa chi sia la protagonista... tutto a tempo debito! u.u ;)
Spero vi sia piaciuto e che recensiate :3
A presto <3

Alex

P.S. Scusate se faccio i capitoli corti ^^"

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Capitolo 2
*** He doesn't know. ***


 

 Velocemente afferrai ed infilai la camicetta bianca, l'intruso si guardò intorno e, appena mi vide, sprigionò del fuoco dalle mani e lo appiccò tutto intorno a me.

L'Alice del Fuoco?!” Ero sorpresa di trovare un Alice del genere, essendo molto raro...

Cercai di non farmi prendere dalla rabbia e, stringendo i denti, gli dissi di richiamare il suo Alice, la sua risposta fu un “Stai zitta!” immediato...poi aggiunse:

-Dov'è quel fesso di Narumi?!- la sua voce era arrabbiata, un po' roca e profonda, quasi magnetica...

-E' qui fuori, cercatelo da solo, micetto- sbuffai, quel tipo iniziava a farmi perdere la pazienza...

-Come mi hai chiamato?!- urlò... “E' un po' nervosetto eh?!

-Ti ho chiamato “micetto”, qualche problema?!- idicai la sua maschera con un cenno leggero del capo...

-Non ho tempo da perdere con le rag...-prima che terminasse la frase entrò Narumi, seguito da altri due tizi che non conoscevo.

-NATSUME!CHE DIAVOLO STAI COMBINANDO?!SPEGNI QUESTO MALEDETTO FUOCO!!- sembrava davvero preoccupato...dopotutto il suo appartamento stava bruciando... il ragazzo ritirò il suo Fuoco e si avvicinò all'uomo...gli disse qualcosa nell'orecchio e l'altro annuì, poi chiese:

-Chi è questa ragazzina? Perchè ha la divisa maschile? Che ci fa qui? Quale è il suo Alice?- “Uff...quante domande...

Narumi stava per rispondere, ma io lo interruppi:

-So presentarmi anche da sola, biondino! E tu, micetto, smetti di chiamarmi ragazzina o ti strappo i capelli uno per uno, intesi?!-

-Ahahah che paura! Una ragazzina mi sta minacciando... aiuto!- disse il tutto con una snervante nota di sarcasmo, che mi fece irritare ancora di più... dopo di che si tolse la maschera da Gatto Nero e mostrò il suo viso: i capelli neri erano un po' spettinati, e incorniciavano un viso sul quale spiccavano due occhi castani tendenti al rosso e un'espressione divertita, con un sorrisetto appena accennato... era davvero carino...lo fissai qualche secondo, poi ripresi:

-...Comunque sono Fuyumi Sasaki, ho i pantaloni perchè odio le gonne, mi hanno rapita il biondino e il darkettone e non ho intenzione di dirti il mio Alice!- dissi tutto semplicemente e con un sorrisetto beffardo dipinto in viso di rimando al suo.

-Uhm...decisa la ragazzina eh?! Quindi ti sei fatta rapire da Narumi e Persona, giusto?- annuii e poi riprese:- E perchè una ragazzina non indosserebbe le gonne? Questo non lo ho capito, e sono un tipo sveglio, io...- Scoppiai a ridere alle sue ultime parole “Questo tizio sarebbe sveglio?!Io allora sono la Regina di Saba!” Appena mi ripresi uscii dalla porta senza rispondergli, salutandolo con un “Ciao Micetto!” divertito e un cenno della mano; mentre chiudevo sentii Natsume(a quanto capii era questo il nome del Gatto nero) e Narumi parlare, o meglio, litigare...

Fuori dalla stanza trovai un uomo occhialuto, dai capelli castani e gli occhi blu, che agitava nervosamente una bacchetta sprigionante scintille; appena mi vide mi prese la mano e iniziò a trascinarmi parlando a raffica:

-Signorina Sasaki, io sono il Professor Jinno, uno dei suoi insegnanti, la avverto subito che non sono come Narumi, non mi lascio comandare da una ragazzina, chiaro?! E se vuole seguire la strada di Natsume Hyuuga, la avverto che non avrò la pazienza di sopportare pure lei! Ora, prenda.- ci fermammo in un corridoio sul quale erano affacciate molte porte, dopodichè mi mise una chiave in mano e un foglietto, poi se ne andò gridando dietro a qualche ragazzino. Lessi il foglietto: “Fuyumi Sasaki, stanza 25, divisione Superiori.

Trovai la mia stanza, aprii la porta e mi ritrovai in una camera di dimensioni abbastanza grandi, ma non esagerate, il letto ad una piazza da un lato, una finestra affacciata sul giardino con affianco una scrivania molto ordinata, sulla quale erano posati molti libri e un portatile. Sul lato opposto c'era una porta, che portava al bagno, piuttosto piccolo.

Sul letto trovai un borsone con alcuni miei vestiti, una divisa di ricambio e i miei trucchi... perlomeno qualcosa mi avevano lasciato...

Mentre mi guardavo intorno sentii bussare alla porta; andai ad aprire, e mi ritrovai davanti...

-Che vuoi Micetto?- quel ragazzo per caso mi stava seguendo?! Lo guardai un secondo: era più alto di me di diversi centimetri, e i suoi occhi rubino mi fissavano.

-E così questa sarà la tua stanza, Ragazzina?- “Quel sorrisetto divertito mi sta dando sui nervi...

-Proprio così, Micetto, perchè? Che te frega?- lo dissi con aria di sfida, quasi provocandolo...

-Beh, se vorrò spiarti saprò dove trovarti, Ragazzina.- “Sfida accettata, a quanto pare...

Con un gesto repentino e inaspettato mi afferrò i polsi e mi bloccò al muro; iniziò ad avvicinarsi, si fermò a pochi millimetri da me e sibilò:

-Non sfidarmi, e stai molto attenta a non sfidare neanche Loro, non sai contro cosa ti stai mettendo, Ragazzina!- stava stringendo troppo i polsi...iniziava a farmi male, così emisi un piccolo gemito, nonostante avessi cercato di trattenerlo.

-M...mi stai facendo male ai polsi Micetto...- strinsi i denti mentre dicevo questo.

-Chiamami col mio nome, e ti lascio andare.- aveva un sorriso cattivo, ma nel suo tono di voce c'era qualcosa che sembrava rabbia... intanto continuava a stringere...

-Hyuuga...mi fai male...ti prego...-gli occhi iniziarono a bagnarsi, per il dolore e per la rabbia...”Perchè non mi lascia?!

-Ho detto il mio nome, Fuyumi!- gridò.

-N...Natsume...basta...davvero...-

-Brava Ragazzina...-mi sussurrò all'orecchio con voce suadente, poi mi lasciò andare; mi massaggiai un attimo i polsi mentre usciva, poi chiusi la porta alle sue spalle mentre sentivo che gridava:

-Sasaki, ti credevo meno deboluccia! Ahahahah!-

Mi accasciai lungo la porta e mi misi a piangere... guardai i miei polsi... lui non sapeva perchè mi stava facendo male...non se ne era accorto...non aveva idea... “Ti credevo meno deboluccia...” quelle parole mi fecero male: odiavo essere definita debole. Il pensiero non mi abbandonò fino a quando non mi addormentai...

Lui non sa nulla di me, non sa cosa sia la debolezza, non sa quanto possa far male vedere i propri ricordi dolorosi passare davanti ai propri occhi, non sa cosa significhi avere una vita come la mia, non sa quanto il male che mi ha fatto fosse anche colpa mia e di ciò che ho passato...lui non sa niente...e non dovrà sapere niente...”
 



~~~Spazio Autrice~~~
Heyaaa!!*w* (?)
Eccovi il secondo capitolo *w* Spero che vi piaccia e vi prego di recensire, vorrei tanto sapere la vostra opinione ^^
Come vedete, si è scoperta la protagonista, ma molte cose (tipo il suo Alice) rimangono ancora sconosciute...
Spero che seguirete questa FanFic ^^
Kisses

Alex

 

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Capitolo 3
*** New people. ***


La mattina dopo, mentre dormivo, qualcuno bussò alla porta.

Aprii un occhio, mi alzai dal letto e, barcollante, andai ad aprire; mi trovai davanti una ragazza (probabilmente della mia età) con corti capelli corvini e brillanti occhi color ametista. Mi fissò per un attimo con sufficienza, poi iniziò a parlare con una voce calma e dal tono basso:

-Sei tu Fuyumi? Certo, ma che domande, se non fossi nuova non saresti ancora in pigiama... Su! Avanti! Lo sai che hai già perso la prima ora di lezione?! Vestiti, così ti faccio conoscere la scuola e ti porto a lezione in tempo per la terza ora!- detto questo mi diede una spintarella, entrò senza chiedermi il permesso in camera mia e chiuse la porta. Si avvicinò alla sedia della scrivania sulla quale avevo posato la divisa e me la porse. Ero ancora assonnata, con gli occhi socchiusi per proteggermi dalla luce mattutina, i capelli scompigliati davanti agli occhi, per non parlare del mio pigiama... La fissai un attimo confusa, poi sbuffai e andai in bagno; mi lavai, feci i miei bisogni, mi pettinai i lunghi capelli neri, infilai la biancheria intima e l' uniforme, dopodichè mi avvicinai allo specchio per truccarmi. Il trucco era una cosa fondamentale per me, nero e pesante, a sottolineare almeno un po' il fatto che non ero come le altre bimbette dell'Accademia. Perciò presi una spugnetta e passai il fondotinta, fissandolo con una cipria chiara, quasi come la mia pelle color avorio, un tocco di blush roseo sulle guance e infine la parte più importante: i miei occhi glaciali. Presi matita, eyeliner e ombretto neri e li misi sulla palpebra, per poi tracciare anche una linea abbastanza spessa sotto l'occhio; conclusi il tutto con un mascara scuro e un lucidalabbra rosa.

Mi guardai allo specchio, per controllare che tutto fosse in ordine; osservai il mio corpo centimetro per centimetro, partendo dai piedi, fino alla testa. Non posso certo dire che ero un mostro, avendo un fisico abbastanza invidiabile e dei lineamenti delicati, ma decisi; in ogni caso, la cosa che più saltava all'occhio era il contrasto tra la pece dei capelli lunghi e lisci e gli occhi chiarissimi, messi ancora più in risalto dal make-up scuro.

Uscii dal bagno, le aprii la porta e le feci segno di uscire, dopo di che la seguii.

Per tutta la seconda ora girammo per la Divisione Superiori dell'Accademia, mi mostrò dove erano tutte le classi, compresa la mia, anzi, la nostra, dato che saremmo state insieme.

Memorizzai ogni luogo importante e i punti di riferimento per arrivarci, che fossero alberi davanti alle finestre, bidoni della spazzatura o crepe dei muri, poco m'importava: ero decisa a conoscere ogni minimo particolare di quel luogo, sarebbe stato più facile scapparne.

Ad un certo punto mi resi conto di non aver chiesto alla mia accompagnatrice il suo nome, così lo feci. Hotaru Imai. Alice dell'Invenzione... interessante...

Suonò la campanella, fortunatamente eravamo a pochi metri dall'aula dove Hotaru mi aveva detto sarei dovuta essere.

Entrammo e mi trovai davanti ad un gruppo di ragazzini casinisti con i più svariati Alice... Levitazione, Teletrasporto, una aveva baffi, orecchie e coda di Gatto... un altro aveva una nuvola sopra alla testa e gli pioveva addosso...

Spostai lo sguardo più avanti, verso il fondo della classe, in ultima fila c'era un banco con un ragazzo biondo dagli occhi azzurri con un coniglietto in braccio, vicino al Micetto. “Non è possibile... non anche qui...” Natsume stava leggendo un manga, a giudicare dai disegni in copertina.

Chiesi ad Hotaru come si chiamasse quello affianco a lui, la vidi arrossire lievemente, ma, mentre stava per rispondere, una ragazzina le si buttò addosso abbracciandola e lamentandosi del fatto che aveva saltato le prime due ore lasciandola sola eccetera eccetera... la osservai: abbastanza bassina, magra, capelli color caramello e occhi nocciola, il viso dai lineamenti ancora un po' infantili, quasi come il carattere abbastanza espansivo. “Fin troppo...

A noi tre si avvicinò un ragazzo occhialuto, mi disse di chiamarsi Yuu, ma che preferiva il soprannome “Presidente”. Il suo Alice era quello dell'Illusione...”Che figata...

Salutò Hotaru e mi presentò la ragazzina: Mikan Sakura. Alice dell'Annullamento e del Furto. Non pensavo che una del genere avrebbe potuto tenere a bada non solo due Alice, ma due Alice così rari e potenti...

Entrò in classe Jinno, mi presentò e mi mandò a sedere tra Micetto e il biondino che, a quanto pareva, si chiamava Ruka Nogi. Alice del Feromone Animale... “Questo spiega il coniglio.”

Passai il resto della giornata di lezioni tra i litigi con Hyuuga e gli sguardi di tutti i miei compagni. Non mi sentivo a disagio, ero abituata ad essere fissata, dopotutto ero sempre stata quella strana, quella diversa, quella pericolosa... Nonostante questo, solo uno era di qualcosa simile all'odio. Quello di una certa Sumire, una povera stupida cotta di Ruka e Micetto che a quanto pare manco a cagano. “Illusa...

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Capitolo 4
*** Nightmares. ***


Alla fine delle lezioni mi alzai dal mio posto e mi avviai verso l'uscita dell'aula, ma venni trattenuta per il polso, lentamente mi voltai e guardai chi mi avesse afferrata: Ruka. “L'amichetto di Natsume

-Che cazzo vuoi?- ero seccata, odiavo quel posto, mi ci mancava uno stupido ragazzino a rompermi le palle...

-Natsume vuole parlarti.- il tono della sua voce restò calmo, così come l'espressione priva di emozioni... quegli occhi color del mare erano diversi dai miei, nonostante il colore fosse solo leggermente più scuro...i suoi, nonostante lo sguardo serio, erano luminosi, pieni di vita... i miei, invece, così... glaciali...

-Che sei, il suo messaggero?!- mi guardò impassibile.

Sbuffai e mi riavvicinai al banco al quale era seduto(o, per meglio dire, sdraiato) con uno dei suoi manga davanti al viso.

-Che vuoi Micetto?- mi sedei sul tavolo con le gambe accavallate e le braccia conserte, fissandolo.

-Cos'è tutta 'sta fretta, Ragazzina? Che devi fare?- Scostò il manga di lato, gettai un'occhiata alla copertina e notai che era il numero otto di Death Note, la mia serie preferita...

-Voglio andare in camera a dormire.- fece quel suo sorrisetto appena accennato che, in poche ore, avevo iniziato ad odiare, poi mi chiese:

-Qual è il tuo Alice, Ragazzina? Non mi hai ancora risposto.-

Però, ha memoria il Micetto...

-Non ti sfugge proprio nulla eh?!- sbottai.

Alzai un sopracciglio sorridendo, e mi avvicinai lentamente al suo orecchio, poggiando la mano destra sulla sua spalla, dopodichè, cercando di fare una voce suadente, gli risposi lentamente:

-Non lo saprai mai, tesoro, non ho intenzione di usarlo, nè, tantomeno, farlo conoscere ingiro.- detto questo gli feci l'occhiolino e mi allontanai da lui; diedi una spintarella a Ruka per poter passare e tirai gomitate a destra e a manca ai compagni che si erano radunati a fissare la scena... “A quanto pare, Micetto è popolare...” guardai le ragazzine intorno a lui: un branco di piccole rincoglionite che saltellavano ed emettevano strani urletti acuti solo a guardarlo... “Che oche...

Me ne andai in stanza, mi buttai sul letto, lessi tutto un volumetto di Death NoteQueste somiglianze di gusti con Natsume sono preoccupanti!”; mi infilai il pigiama che trovai nel borsone: un top nero e degli shorts dello stesso colore.

Mi addormentai... feci i soliti sogni... i soliti orribili sogni... i soliti incubi... i soliti flashback... Erano anni che mi tormentavano... odiavo dormire... cercavo sempre di andare tardi a letto e svegliarmi presto, spesso non dormivo proprio...

 

NATSUME P.O.V.

Appena sentii la sua voce, spostai Death Note di lato e vidi che, per qualche breve istante, lo stava fissando legermente stupita, poi le chiesi che fretta avesse... “Certo, come no, sei stanca... Bella scusa.” Nonostante sapessi che mentiva, andai avanti e le domandai quale fosse il suo Alice. Non so perchè, ma fin dal primo sguardo ho sempre pensato che fosse speciale... e potente.

Altrimenti loro non avrebbero mandato anche Lui a prenderla...

Era intrigante... un carattere forte e fuori dal comune... mi attraevano il suo aspetto e il suo comportamento, ma nonostante questo, non la sopportavo...

Appena sentii la sua mano gelida sulla spalla e il fiato sul collo, mi irrigidii lentamente, e devo ammettere che rimasi un po' interdetto dalla sua risposta... “Perchè non vuole far conoscere il suo Alice?” Che non lo volesse usare era comprensibile: diversi motivi potevano spingerla a questo... Per esempio un Alice imbarazzante come quello di Sumire (che diventa mezza gatto), oppure anche un Alice come il mio... Illimitato, ma che abbrevia la vita ogni volta che viene usato...

Mi alzai dal mio posto ed andai in camera mia... mi stesi sul letto qualche minuto a fissare il soffitto; più tardi decisi di fare un giro dell'Accademia, appena passai davanti alla porta di Fuyumi, però, mi bloccai un istante: urlava e piangeva.

Sembrava in preda al panico... provai a bussare, ma non mi aprì... con il mio Alice fusi la serratura ed aprii la porta.

La Ragazzina era sul letto che si muoveva in preda al panico, urlava, piangeva, si dimenava... aveva gli occhi chiusi: stava sognando.

La scossi leggermente, spalancò subito gli occhi rossi per il pianto. Aveva un'espressione terrorizzata e il viso bagnato dalle lacrime, sussurrò il mio nome e mi abbracciò, continuando a piangere col viso poggiato al mio petto...

Mi aveva preso alla sprovvista, ma ricambiai e le carezzai la nuca, senza dire una parola.

 

FUYUMI P.O.V.

Stavo abbracciando Natsume... non so perchè, ma fu un riflesso “automatico”... Mi sentivo al sicuro nelle sue braccia... era una sensazione che non provavo da tempo... continuai a singhiozzare per una decina di minuti, ma restammo sempre in silenzio.

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Capitolo 5
*** Stupid. ***


All'alba, mi alzai, controllai la sveglia. Le 5:13.

Indossai la divisa ed uscii dalla finestra, per poi fare un giro fuori, all'aria fresca.

Mi sedetti sotto un albero...

Ad un tratto, mi vennero in mente quei minuti con Natsume... Non era possibile. Probabilmente era solo un sogno. “Ma molto reale...

Sentii dei passi e delle voci indistinte avvicinarsi, così mi nascosi dietro ad un cespuglio lì vicino.

-Dobbiamo riuscire a farla passare dalla nostra parte.- “Persona...

-Io non permetterò che qualcun'altro passi ciò che state facendo a me!- “Micetto...

-Hyuuga, voglio solo che tu la metta in condizione di usare il suo Alice.-

-Se almeno mi dicessi qual è!- “Quindi... neanche lui lo sa.

-Lo capirai.-

Dopo una breve pausa, Natsume chiese:- Per lo meno che tipo è?-

-Illimitato.-

-Sei uno stronzo, Persona.-

-Ti dirò di più. Ne ha due.-

Non mi trattenni di più, così feci la cosa più stupida che potesse venirmi in mente. Usai il mio primo Alice. Il Fuoco.

Feci un cerchio intorno ai due ed uscii dal mio nascondiglio.

-Bene. Uno in meno, ora devi scoprire l'altro, Micetto.- poi, rivolta al Darkettone, aggiunsi:- E tu, non credere che vi aiuterò con i vostri sporchi piani. Posso anche mettere in mostra i miei poteri, ma ciò non significa che li utilizzerò per voi.-

-Stupida ragazzina!- Sibilò Persona. -Hyuuga, spegni! ORA.-

-Non provarci, è inutile.- Sorrisi compiaciuta.

-Che intendi dire?-

-Micetto, sprecheresti tempo, il mio Alice... Beh, diciamo che lo controllo meglio di te.-

-Bastarda...- Sussurrò.

Non aggiunsi altro, le luci dell' Accademia iniziarono ad accendersi, avevano notato il Fuoco. “Merda.”

Riassorbii le fiamme e corsi verso l'interno della foresta... Mi ero indebolita, avevo utilizzato molta energia per poter mantenere costante il Fuoco, nonostante Natsume con il suo potere si intromettesse.

Le gambe cedettero ed io crollai per terra, sentii un forte colpo alla testa, poi qualcosa di caldo lungo il collo, i miei occhi intanto si chiudevano...

L'unica cosa che ricordo sono gli occhi rossi che si chinarono su di me, e delle braccia che mi tirarono su.

Mi risvegliai in Infermeria il giorno dopo...

Feci per sistemarmi i capelli, ma rimasi sorpresa di sentire la fasciatura tutto attorno al mio cranio.

Feci mente locale. Mi sentivo una perfetta idiota. Come avevo potuto mettermi così allo scoperto?!

-STUPIDA!- mi urlai e mi diedi uno schiaffo leggero.

-Ehy, calma, che ti ho fatto di male?- Hotaru sbucò da dietro la porta con una scatola, si sedette sulla sedia in plastica vicina al mio letto e mi porse la confezione.

Prima di aprirla esitai.

-Cos'è?-

-Fluffa Puffa. Assaggiali, forza!- Un leggero sorriso comparve sulle sue labbra.

-Ok.-

Aprii delicatamente ed estrassi un piccolo pezzo di quel coso. Al tatto ed alla vista, sembrava zucchero filato rosa, ma, appena lo portai alla bocca, rimasi stupita dalla sua dolcezza.

-Ti ringrazio, Imai, è davvero buono.-

-Lo so, anche Mikan ne va matta.- A questa constatazione feci una leggera smorfia... essere paragonata a quella bimbetta era davvero... umiliante.

Doveva aver notato la mia espressione, infatti mi chiese:

-Non ti va a genio, neh?- Risposi con una semplice alzata di spalle.

Provò a cambiare discorso...

-Cosa è successo? Ieri, intendo... Natsume ti ha portata qui senza dire nulla, ma tutta l'Accademia è stata svegliata dalla luce del Fuoco... E' strano che tu fossi nei paraggi... Perché Hyuuga ti ha attaccata?- L'ultima domanda mi sorprese leggermente, ma risposi in modo semplice e schietto, ormai non potevo più nascondermi.

-Sono io ad avere attaccato lui. Il Fuoco era mio. Non è riuscito a spegnerlo. Sono caduta perché ho sprecato troppa energia, contrastando il suo Alice, ho sbattuto la testa e lui mi ha aiutata. Fine.-

Mi guardò interdetta, poi annuì, e se ne andò...

Chiusi gli occhi, decisa a riposarmi ancora un po', appena cominciai ad addormentarmi, però, quell' Uragano di Sakura entrò di corsa nella stanza e iniziò a farmi domande a raffica, sul Fuoco, su Natsume, su di me, il mio passato...

Le risposi dicendole che non erano fatti suoi, ma continuò ad insistere, così le mostrai una piccola fiammella volteggiare sulla mia mano, aperta davanti al suo viso.

-Se non taci, ti incenerisco. Il mio Fuoco è più potente del tuo stupido Annullamento, credimi...- sembrava confusa, ma mi ricordai di essere in un letto priva di forze, così aggiunsi:- Fatto stà che sono troppo debole, in questo momento, perciò mi limiterò a chiamare l'Infermiera per buttarti fuori.-

Mise il broncio e si avviò verso l'uscita, ma la bloccai un secondo, sulla porta.

-Ah, Mikan! Non metterti contro di me. Non mi conosci affatto.-


-Spazio Autrice-
Hello!:3
Beh... Ecco finalmente una svolta! Avete scoperto il primo Alice di Fuyumi! u.u

Alex

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Capitolo 6
*** What's happening? ***


Passai le due ore successive in infermeria a riposarmi, pensando a cosa sarebbe successo dopo... Persona, Natsume, la Bamboccia... Come poteva un essere così infantile avere quei poteri?!

Sarei dovuta rimanere ancora un'oretta, ma mi alzai, e, senza farmi notare, uscii.

 

Lo cercai ovunque... Lo trovai in giardino, a parlare con degli uccellini... mah.

-Biondino!- lo chiamai, si girò stupito, si alzò e mi venne in contro.

-Che c'è, non dovresti essere in infermeria?- nella sua voce c'era un tono di preoccupazione che cercava di nascondere, ma feci finta di niente.

-Parlami di lui.- lo dissi calma, con una punta d'irritazione, volevo capire il più possibile, ma senza farmi coinvolgere... dopotutto, non conoscevo nessuno di loro.

-Lui?- “Ma è coglione di suo o ci sta lavorando?!

-Natsume. Voglio sapere tutto di lui. E tu sei l'unico a potermelo dire, probabilmente.

-Non posso. Chiediglielo direttamente.-

-Che palle.- mi avvicinai a pochi centimetri dal suo viso, e lo carezzai delicatamente...

-Perché non me lo vuoi dire? Mica ti mangio eh...- arrossì violentemente ed iniziò a cercare di deglutire, poi prese coraggio ed inizio a balbettare:

-N-no... i-io non posso... Natsume mi ucciderebbe... Chiedi a lui, d-davvero...- provò ad allontanarsi, ma lo afferrai per un braccio e continuai ad avvicinarmi a lui...

-Ti spavento? Perché provi a scappare?- mi avvicinai al suo viso, rimanendo ad una distanza minima dalle sue labbra.

-N-no. Non posso tradire Natsume, scusa.- Mi scostò delicatamente e tornò dai suoi animali.

Feci per andarmene, poi mi voltai a guardarlo.

-Ah, Ruka?-

-Mhm?-

-Vaffanculo.- mi allontanai a passo tranquillo, sentii un fruscio dietro di me e vidi un uccellino del Biondino volare verso il cielo... camminai qualche secondo guardando indietro, seguendo il volatile con lo sguardo... poi andai a sbattere contro qualcuno.

-Non dovresti distrarti su certe cazzate.- “Persona. Merda.

-Che vuoi? Levati dai piedi.- provai a scostarlo per passare, ma mi afferrò un polso.

-Tu. Ora vieni con me.- mi mise una maschera in volto. Per ribellarmi, provai ad evocare il Fuoco... ma non funzionò, ed una scossa elettrica, sebbene non di voltaggio esagerato, mi percosse.

-Che cazz...-

-Mi credi così ingenuo? E' per il controllo dell'Alice, mica vogliamo studenti arrosto.- “Già... preferite farli fuori voi...” Mi guardò sprezzante ed iniziò a trascinarmi.

Passando davanti ad una finestra riuscii a notare il mio riflesso di sfuggita, attraverso i fori per la vista… un gatto nero.

Camminammo qualche minuto, e ad un certo punto si fermò davanti ad un'aula.



Angolo Autrice~
Scusate il ritardo vergognoso e la cortezza del capitolo, ma negli ultimi mesi ho davvero poco tempo, e anche l'ispirazione viene a meno… Cercherò di scrivere presto il prossimo capitolo. >//<
Alex

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Capitolo 7
*** Central Town. ***


Grazie alla mia amica Kiritsubo per questo

fantastico disegno di Fuyumi!♥

 

Una volta dentro l'aula vidi che c'erano pochi ragazzi, in un angolo a leggere notai anche Natsume; appena si rese conto della mia presenza mi diede uno sguardo veloce e sorrise beffardo, mimando con le labbra “Chi è un micetto, ora?”… in tutta risposta alzai il dito medio.

Si alzò dal suo posto con un sorriso di scherno e mi venne in contro a braccia aperte.

-Benvenuta nel gruppo di Abilità Pericolose, Ragazzina.-

Per una volta, venni presa in contropiede:

-Cosa sarebbe?-

-Lo capirai col tempo.- Si allontanò e tornò al suo posto.

Non rimarrò qui a lungo, tranquillo.”

Mi sedetti dal lato opposto della stanza con una biro ed alcuni fogli, in teoria destinati ad eventuali appunti.

La noia prese il sopravvento ed iniziai a scarabocchiare qualunque cosa mi venisse in mente: visi, motivi geometrici, disegni senza senso… Al suono di una campanella mi risvegliai da quello stato simile alla trance in cui cadevo ogni volta che disegnavo e guardai il risultato. Tra i diversi visi inventati ne spiccava uno vagamente familiare.

Perché l'ho disegnato? Bah.

Strappai il foglio a metà e lo buttai velocemente nel cestino, dopodiché uscii dall'aula a passi svelti, sperando che nessuno avesse sbirciato quegli schizzi.

Natsume POV
La guardai allontanarsi dalla sua postazione per andare dalla pattumiera e la seguii con lo sguardo; una parte del foglio strappato scivolò fuori senza che se ne accorgesse, così mi alzai ed andai a raccoglierlo. Diedi un'occhiata agli schizzi presenti: disegnava davvero bene… L'occhio mi cadde su un viso leggermente abbozzato, ma con una vaga somiglianza al mio, probabilmente era per quello che voleva disfarsi del foglio. Lo guardai per qualche secondo, leggermente confuso, poi lo buttai ed uscii a mia volta da quella stanza.

Probabilmente mi ero solo sbagliato, dopotutto perché avrebbe dovuto disegnare proprio me?

Quella ragazza era davvero strana.

Eppure… Qualcosa in lei non me la lasciava indifferente.

Fuyumi POV
Ero in una zona del territorio dell'Accademia a me sconosciuta, e ben presto mi ritrovai a girare senza sapere esattamente dove andare. Cominciai a seguire dei cartelli che indicavano “Central Town”, pur non sapendo di che luogo si trattasse.

Mi ritrovati in una piazza gremita di ragazzi, negozi, bancarelle, stand di vario genere.

Mi sentii toccare la spalla, girandomi mi trovai davanti ad un ragazzo più o meno della mia età, dai capelli corti biondo cenere e dei grandi occhiali dalla montatura tonda.

-Ciao! Fuyumi, giusto? Sono Yuu, il Presidente, ci siamo visti in classe!- si presentò con un'euforia esagerata e mi strinse la mano.

-Temo di non ricordarmi di te… Presidente?- non ero sicura di averlo mai visto, dopotutto ero appena arrivata.

-Ehm, sì, è un soprannome che mi hanno affibbiato alle elementari, ed è rimasto col tempo, ma mi piace.- sembrava un po' imbarazzato, perciò non feci altre domande.

-Mi dispiace, non ricordo…-

-Mi sono solo presentato, non abbiamo avuto una vera e propria conversazione, con tutti i ragazzi che hai visto è normale che non ti ricordi. Sono amico di Hotaru e Mikan, mi hanno parlato soprattutto loro di te, ed ho sentito casualmente un discorso di Ruka e Natsume…- lo interruppi subito.

-Che dicevano di me quei due?- utilizzai un tono tanto sorpreso, quanto infastidito, e penso che se ne fosse reso conto.

-Ecco… Io non… non utilizzo certi termini, insomma… Ehm…- diventò rosso per l'imbarazzo, così cambiai discorso e gli chiesi cosa fosse esattamente quel posto, e come acquistare, eventualmente, dato che all'arrivo mi avevano requisito tutto.

Mi spiegò per prima cosa che ogni studente ha da zero a tre stelle, e che solo alcuni hanno la “special star”; ad ogni livello di stelle corrispondono cose come la “paghetta” e l'alloggio…

La mia domanda sorse spontanea, a quel punto:

-Io quante stelle ho?-

-Beh, è complicato, appena arrivati per stabilire il livello di stelle bisogna tenere in conto diversi fattori, come lo studio, la disponibilità, il comportamento in classe e con i professori, la partecipazione a diverse attività…- ad ogni punto dell'elenco emettevo un grugnito di disapprovazione… Se avessi mantenuto la mia condotta non avrei mai visto una stella, era chiaro.

-Penso che sia tutto, per quanto riguarda Central Town è come una semplice cittadina, con negozi e bancarelle, dove puoi comprare tutto ciò che ti serve utilizzando la paghetta.- Mi fece un grande sorriso e concluse dandomi le indicazioni per tornare all'Accademia.

-Ti ringrazio, sei stato davvero disponibile, Yuu.- Sorrisi e mi allontanai.

Mi ritrovai in un viale alberato, non troppo distante si vedeva la scuola.

Sentii uno spostamento di rami e foglie provenire da dietro un albero, così mi avvicinai… e li vidi.


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Spazio Autrice!
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Saaalve! 
Beh, mi dispiace averci messo molto a scrivere, ma finalmente ecco il capitolo!
Spero che sia all'altezza delle vostre aspettative. (Se qualcuna di voi ha delle aspettative sulla mia fic. lol)
Grazie ancora a Kiritsubo per il disegno della nostra protagonista! 

Alex
 

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Capitolo 8
*** Revelations. ***


Natsume e Mikan si stavano baciando.

Li guardai pochi secondi e poi tornai sulla mia strada, un po' turbata da ciò che avevo visto.

Non mi sarebbe dovuto importare nulla di quei due, eppure non riuscivo a levarmi dalla testa il pensiero di quel bacio.

Smetti di pensarci.

 

Quando arrivai in Accademia mi diressi verso gli alloggi ed entrai nella mia stanza.

Mi buttai sul letto fissando il soffitto, e la mia mente scivolò nel passato.

 

-Che succede, papà?-

-Tranquilla, tesoro, andrà tutto bene. Al mio segnale scappa.- Indicò dietro di me con un cenno del capo, lanciai uno sguardo alle mie spalle: la porta che dava sul retro della casa era ad un paio di metri da me. Annuii, ma poi mi assalì un tremendo dubbio.

-Verrai via con me?- Sentii il suo respiro e il suo tono di voce farsi più incerti mentre mi rispondeva con un sorriso tirato.

-Sarò sempre dietro di te.- Sorrideva, ma gli occhi erano spenti e lucidi. Mentiva. Non me ne resi conto… A dieci anni non ti rendi conto di certe cose.

Si chinò su di me e mi diede un bacio in fronte, dopo di che sentimmo un'esplosione. Erano entrati.

Mio padre si alzò in piedi, ed innalzò un muro di Fuoco davanti a noi.

La porta della cucina si aprì e degli uomini mascherati entrarono nella stanza.

-Ora.-

Mi gettai verso l'uscita ed iniziai a correre, in poco mi ritrovai in strada. Mi voltai, convinta che avrei visto mio padre venire da me. Ciò che invece vidi fu la costruzione in fiamme.

Ricordai ciò che papà diceva sempre “Non voltarti mai, vai sempre per la tua strada. Io sarò dietro di te.”.

Ripresi la mia corsa disperata, una volta raggiunta una distanza notevole ero ormai allo stremo delle forze, e persi conoscenza.

 

-Dove sei ora, papà?-

Mi sentivo tradita.

Mio padre sentiva che non sarebbe uscito di lì, eppure mi aveva dato la speranza, e mi aveva illusa.

Sapevo che non era corretto provare rabbia e risentimento verso di lui, che ciò che era successo era stato per proteggermi, ma era inevitabile.

Oltre alla rabbia, però, ho sempre provato un affetto ed un'ammirazione profondi nei suoi confronti. Era sempre stato il mio punto di riferimento, ed il mio unico amico.

 

Mentre ero assorta nei miei pensieri, la porta si aprì lentamente, ed udii la voce di Hotaru chiedere permesso.

Mi alzai a sedere e la lasciai entrare.

Parlammo un po', era piacevole conversare con lei.

Ad un certo punto, mi ricordai di ciò che avevo visto, perciò decisi di indagare.

-Imai, sai per caso che tipo di rapporto c'è tra Mikan e Mice… ehm, Natsume?-

Sembrò sorpresa dalla mia domanda, ma con calma rispose.

-Non dovrei dirlo in giro, ma penso che ci si possa fidare di te, Fuyumi. Mikan ha una cotta per Natsume, anzi, non so nemmeno se si possa chiamare cotta, dato che va avanti fin dalle elementari… In ogni caso, le piace molto. Per quanto riguarda Hyuuga, non ho mai parlato molto con lui, perciò non so dirti… In ogni caso non mi è mai sembrato interessato a lei, purtroppo. Se posso, perché mi hai fatto questa domanda?-

-Li ho visti baciarsi.-

Non appena finii la frase, la calma che tanto distingueva Hotaru andò a puttane. (Tanto per restare fini.)

-Come ha potuto non dirmi nulla? Io la faccio fuori! Oh, se la faccio fuori! Quella… Aaah non ho parole. Ora scusami, Sasaki, ma devo andare a fare due chiacchiere con la mia “migliore amica”.- disse le ultime due parole con un tono acido. Sembrava davvero sconvolta.

Uscì sbattendo la porta, ma sentii i suoi passi pesanti fermarsi ed udii la sua voce alzare il tono.

-Ruka! Quei due si sono baciati! Tu ne sapevi qualcosa?! Brutto stronzo, come hai potuto tenermelo nascosto?! Non lo sapevi?! Come no! Vaffanculo!- A quanto pare, il povero biondino era capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato… Mi faceva quasi pena. Quasi.

Appena i passi della ragazza si allontanarono, qualcuno bussò alla mia porta. Immaginavo di sapere già chi fosse.

Aprii con un sorriso di scherno stampato sul viso.

-Nogi, qual buon vento?-

-Perché sono sempre l'ultimo a sapere le cose?-

-Perché non sei abbastanza curioso da dimostrarti interessato a scoprirle, immagino. Oppure non hai la grande fortuna di capitare nel posto giusto al momento giusto… Questa seconda teoria mi sembra sia stata confermata pochi secondi fa dalla sfuriata che ti sei sorbito.- mi guardò torvo, per poi abbassare il capo, e pensai che fosse rimasto seriamente ferito.

-Senti, mi dispiace, sono stata un po' dura, lo so, ma…-

-Non è colpa tua.- Alzò lo sguardo con un sorriso mesto.-Il fatto è che Natsume è sempre stato il mio migliore amico, è come un fratello per me… Non pensavo che potesse tenermi nascosta una cosa del genere, o che potesse mentirmi.-

-Mentirti?-

-È dalle elementari che mi dice di non sopportare Mikan, la ritiene una ragazzina stupida, irresponsabile ed impulsiva… o almeno così diceva. Ed ora vengo a sapere che si sono baciati…-

Feci per dire qualcosa, ma le parole mi morirono in bocca, non sapevo come ribattere.

Dopo pochi secondi, la porta si aprì di colpo, e Micetto piombò nella stanza, urlando insulti ed imprecazioni.

-Calmati, Hyuuga, che ti prende? Ti manca la tua ragazza?- la mia insinuazione e probabilmente anche il mio tono disteso lo fecero irritare ancora di più.

-Ma che cazzo di problemi hai? Perché devi andare a dire in giro delle cose su di me senza prima parlarmene? Si può sapere come ti è saltato in mente?!- si avvicinò pericolosamente a me, urlandomi quelle frasi in faccia, stando a pochi centimetri dal mio viso.

Stavo per rispondere, ma un colpo di tosse ci distrasse, e ci voltammo entrambi verso il biondo.

-Ruka, che ci fai qui?- Hyuuga nell'impeto della rabbia nemmeno si era accorto della sua presenza.

-Perché dovrei dirtelo? Dopotutto tu a me non racconti mai nulla.- rispose sorridendo e con una freddezza che mettevano i brividi, dopodiché lasciò la stanza, lasciando me e Natsume interdetti da quella reazione.

Dopo pochi secondi si riprese, e tornò a guardarmi.


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Hiiii c:
Continuo a non capire perché l'editor mi metta sempre le righe così staccate, ma vabbè. lol
Uhm… Ok, fatemi sapere che ve ne pare di questo capitolo con una piccola recensione, please, dato che nessuno si è cagato quello precedente. c:
Alla prossima. :3
-Alex

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Capitolo 9
*** We could be friends. ***


Sembrava si fosse calmato un po', e si sedette sul letto. Sembrò pensare qualche secondo a cosa dire.

-A me non piace Mikan.- Lo guardai perplessa, e continuò.

-È stata lei a baciarmi, e dopo pochi secondi ho realizzato la situazione e l'ho respinta. Credimi.- non sapevo cosa rispondere, sembrava quasi dispiaciuto.

-Se anche fosse, perché dovrebbe interessarmi?-

-Non ho detto questo, volevo solo chiarire…- sembrava una persona completamente diversa dal solito, sembrava quasi normale.

-Dovresti chiarire con le persone a cui importa, come Ruka. Mi sembra che sia rimasto deluso, dato che non glielo hai detto…-

-Non è solo per quello.- lo guardai con aria interrogativa, e mi sedetti vicino a lui. Fece un sospiro e continuò a parlare.

-Penso che Ruka sia innamorato di Mikan… Dalle medie più o meno, se non prima. Ogni volta che c'è lei è diverso, è più impacciato, arrossisce spesso… insomma… Penso che sia geloso di quanto è successo, e non gli ho detto nulla perché non volevo farlo soffrire, e per me non è significato niente quel bacio.-

Ero sorpresa di vedere che Natsume tenesse davvero a qualcuno, che non volesse fare stare male il suo migliore amico. Fino a quel momento avevo sempre pensato che non avesse sentimenti. Non lo avevo mai visto in compagnia di nessun'altro, o almeno non di sua volontà. Mi sorse un dubbio.

-È il tuo unico amico?- alla mia domanda mi guardò negli occhi, e notai che aveva un sorriso accennato, tra il triste e il divertito.

-È l'unico di cui mi importi qualcosa. Penso che si possa definire il mio unico amico, sì. È l'unica persona al mondo per cui darei la vita, se fosse necessario.-

-Sei tu a tenere lontane le persone, però. Sei tu a non volerle intorno, mi sembra. Gli altri vorrebbero avvicinarsi a te. Perché non lo permetti?-

-Lo sai il legame tra il nostro Alice e le nostre vite, vero? Ogni volta che lo usiamo è come accendere una candela. Lo stoppino piano piano si consuma, fino a che non si esaurisce. I nostri stoppini non possono essere controllati, potrebbero esaurirsi da un momento all'altro. Io non voglio ferire nessuno con la mia morte. Quando sarà il momento, allontanerò anche Ruka.-

Non avrei mai creduto che si sarebbe aperto con me, e fino a quel momento lo avevo sempre visto come una persona arrogante ed egoista, ma con quelle parole mi fece ricredere. Lui non voleva fare del male alle persone, voleva proteggerle.

Gli posai una mano sulla spalla, e lasciai che le parole mi venissero fuori da sole.

-Non puoi continuare ad allontanare le persone per non ferirle. Devi vivere la tua vita con le persone che ami, senza paura del futuro.- mi guardò e, per la prima volta, vidi comparire un sorriso vero sulle sue labbra, senza traccia di malizia, ironia o tristezza. Solo un sorriso. Durò pochi secondi, e tornò ad un'espressione neutra.

-E tu?- non compresi subito la sua domanda, probabilmente la mia espressione glielo fece notare, così riformulò la frase. -Tu perché allontani le persone? L'ho notato, sai? Il tuo modo di fare freddo e scontroso, le tue reazioni…-

-Cosa ti fa pensare che io non sia davvero così?-

-Nessuno è così.- mi feci coraggio e risposi alla sua domanda.

-Siamo due opposti, a quanto pare, Hyuuga. Tu allontani le persone per altruismo, per non ferirle. Io per egoismo, per non soffrirne.-

Dal suo sguardo sembrava che capisse ciò che intendevo, e disse una cosa che mi stupì.

-Secondo me, non è egoismo, è solo paura.- Non avevo mai visto la situazione da questo punto di vista. Avevo sempre pensato di essere solo un'egoista che pensava solo a sé stessa… Non mi ero mai chiesta il perché.

-Può essere.- feci un sorriso mesto.

Restammo alcuni minuti in silenzio, poi si alzò.

-Beh, penso sia l'ora che me ne vada… Potresti… Uhm… Non parlare con nessuno di ciò che ti ho detto?- si passò una mano tra i capelli con imbarazzo. Ormai lo vedevo sotto una luce diversa, nei quattro o cinque giorni precedenti mi ero fatta un'idea del tutto sbagliata.

-Tranquillo.- Ero sincera, e sembrò rilassarsi.

-Ti ringrazio… Sai, pensavo che potremmo provare a…- una punta d'imbarazzo era di nuovo percepibile nella sua voce, così lo incoraggiai a continuare la frase.

-A…?-

-Ad essere amici.- Mi prese alla sprovvista con questa richiesta, ma annuii sorpresa, per poi salutarlo e chiudere la porta.

“Io e Natsume… Amici? Chi se lo sarebbe mai aspettato?”

Ero curiosa di scoprire cosa sarebbe successo nei giorni seguenti.

La stanchezza, però, prese il sopravvento. Così andai a letto.

Per la prima volta, dopo otto anni, passai la notte tranquilla. Niente incubi. 

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Angolo Autrice
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Hyaaa :)
Come avrete notato, in questo capitolo è presente molto dialogo. Penso che sia comunque una svolta importante, perché inizia ad esserci un grande cambiamento nel rapporto tra i nostri protagonisti. 
Beh, se vi è piaciuto (o anche se avete critiche negative!), recensite e fatemi sapere la vostra opinione! :)
Alex

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Capitolo 10
*** Friends. ***


Il giorno dopo mi preparai velocemente ed andai verso la classe.

Continuavo a domandarmi come fosse possibile ciò che era accaduto la sera prima. Come fosse possibile che il rapporto tra me e Natsume fosse cambiato in maniera così radicale in poco tempo.

Mi sedetti al mio posto; Natsume e Ruka non erano ancora arrivati.

Al suono della campanella non c'era ombra dei due.

A metà della seconda ora sentii un colpo provenire dal muro, e a distanza di pochi secondi altri due o tre. Nessuno sembrava averli notati, ma ero curiosa, così chiesi il permesso di andare in bagno.

In corridoio vidi Natsume tenere Ruka per bavero, mantenendolo inchiodato al muro sollevato di qualche centimetro, sembrava a metà tra una crisi isterica e un pianto. Gli occhi erano lucidi e i denti digrignati, ma parlava a bassa voce, tanto che non riuscii a capire ciò che diceva.

Il biondo, dal canto suo, sembrava non curarsi di quella situazione, come se non fosse nemmeno presente. Fissava passivamente il vuoto, senza nemmeno rispondere.

-Che succede qui?-

Si voltarono entrambi a guardarmi, e Natsume lasciò quello che, teoricamente, sarebbe dovuto essere il suo migliore amico.

-È incazzato con me per quella stronzata.-

Posai lo sguardo prima su uno e poi sull'altro, poi mi avvicinai a loro e presi la mano a Nogi, trascinandolo a qualche metro di distanza e facendo cenno a Hyuuga di rimanere al suo posto.

-Ruka, tu sai cosa è successo davvero, giusto?-

Mi guardò qualche secondo, poi annuì serio.

-Allora perché non lo perdoni?-

-Da quando ti importa degli altri?- “Touchée.”

-Da quando mi sono resa conto che le persone non fanno schifo come pensavo. Ora rispondimi.-

-Non lo so, avrebbe dovuto dirmelo. Avrei voluto saperlo da lui…-

-Non mi sembra un buon motivo per prendertela così, insomma, lo ha fatto per te. Smetti di fare il bambino, Ruka.-

Mi guardò interdetto, poi fece un sospiro e con uno sguardo rassegnato annuì.

-Bene, ora andiamo in classe, non accetto repliche. Muoversi. Non ho voglia di sorbirmi una ramanzina di Jinno.- Alzai il tono di voce, per farmi sentire anche da Natsume.

Li spintonai dentro all'aula, entrando accennai un saluto compiaciuto all'insegnante, che mi rispose con un'occhiataccia.

-Visto chi le ho trovato? E lei mi guarda anche male, ma che modi.- mimai un tono offeso, e tutti e tre ci andammo a sedere, tra le risatine generali.

Le ore di lezione passarono piuttosto velocemente, e Natsume si addormentò durante le ultime due.

Quando la classe si svuotò, rimanemmo solo noi due. Lo scossi leggermente per svegliarlo, e mi guardò con occhi assonnati, per poi sorridermi leggermente.

-Usciamo, di qui, è finita l'ultima ora.- Mi alzai e gli porsi una mano per farlo alzare, ed uscimmo dalla classe.

Fuori ci aspettava Ruka che quando ci vide alzò confuso un sopracciglio, per qualche secondo non capii, poi seguii il suo sguardo e notai che era posato sulle nostre mani ancora intrecciate.

Io e Natsume ci lasciammo di scatto, e le gote di entrambi si colorarono leggermente di rosso, mentre il biondo iniziò a ridere per la nostra reazione.

Gli lanciai un'occhiata omicida, intimandogli di stare zitto. Si ricompose, e per qualche secondo gli sguardi di tutti e tre passarono dall'uno all'altro, poi scoppiammo in una risata fragorosa.

Quando ci calmammo, fu Ruka a prendere la parola.

-Era l'ora che smetteste di scannarvi, voi due!- sorrisi a questa affermazione, e guardai Hyuuga di sfuggita, notando che anche lui stava facendo lo stesso.

-Alla fine non siamo poi così diversi, e poi Natsume è il più bravo della scuola.- Era vero, avevo notato che, nonostante fosse estremamente svogliato e menefreghista, era davvero intelligente e i suoi voti erano tra i migliori dell'Accademia.

-E questo che c'entra?- mi guardarono entrambi accigliati.

-Durante il test di matematica potrei aver bisogno di copiare, non si sa mai.- Scrollai le spalle con nonchalance, quasi fosse una motivazione ovvia.

Natsume assunse un'aria stupita e in maniera teatrale disse di ritenersi offeso, per poi voltarmi le spalle ed incrociare le braccia.

Restai al gioco, e lo “supplicai” di perdonarmi, con un tono disperato.

Penso che la scena fosse piuttosto divertente, dato che Ruka rise fino alle lacrime.

Mi piaceva stare con loro, per la prima volta dopo tanto tempo mi sentivo al mio posto.

 

***

Contrariamente alle aspettative di molti, il nostro legame diventò molto più saldo nei mesi successivi, noi tre diventammo inseparabili, nonostante a volte preferissi lasciarli soli, sapendo che il loro era un rapporto unico.

Con Natsume in particolare, costruii qualcosa di speciale. Riuscivamo a capirci solo con uno sguardo, e ci bastava abbracciarci per stare meglio. Stavo bene con lui.
 

Legai abbastanza anche con altri studenti, soprattutto con Hotaru e Yuu.

Con Mikan, invece, parlavo il meno possibile.

***

Una mattina, Ruka non si presentò a lezione.

Inizialmente pensai fosse normale, dopotutto chiunque può essere assente, ma iniziai a preoccuparmi quando l'assenza si prolungò per oltre una settimana. Provai diverse volte a bussare alla sua stanza, ma nessuno rispondeva, e la porta rimaneva chiusa a chiave.

Natsume anche sembrava abbastanza turbato, ma come sempre cercava di darlo a vedere meno possibile.

Dopo dieci giorni, Ruka, finalmente, tornò a seguire le lezioni. Si comportò come se niente fosse successo, e non diede spiegazioni. La cosa strana era che non parlava con nessuno, nemmeno con noi.

Dopo l'ultima ora uscì dalla classe, seguito da Natsume.

Rimasi indietro per chiedere un chiarimento al professore, e quando uscii vidi Natsume con un'espressione truce in volto venirmi incontro.

-Che succede?-

-Non vuole parlarmi, gli chiedo delle cose e non mi risponde, mi guarda attraverso, fa come se non esistessi.-

Si allontanò senza darmi la possibilità di rispondere, e mi diressi verso il biondo.

-Ruka, che succede?-

Quando si voltò verso di me, capii ciò che intendeva Natsume. Aveva lo sguardo vuoto, come se non provasse emozioni. Rabbrividii.

-Che intendi?- il suo tono era piatto.

-Non parli con Natsume. Perché?-

Fece un live sorriso, ma solo le labbra sorridevano. Gli occhi erano impassibili.

Scosse la testa e mormorò un “Lascia stare” appena udibile.

-Lo sai che con me puoi parlare. Che succede?- ripetei la domanda con tono fermo, sperando in una risposta.

-Voglio fargli capire come ci si sente.-

-Come ci si sente? In che senso?-

-Ad essere trattati come fa lui. A sentirsi allontanare dalla persona a cui si tiene di più. Con me sta diventando sempre più freddo, so che è il suo modo di essere, ma a volte fa male. A volte mi chiedo se il mio affetto per lui non sia solo tempo sprecato.-

-Intendi dire che ultimamente ti sta allontanando?-

Annuì.

Ripensai alla discussione avvenuta mesi prima con Hyuuga, e venni scossa da un altro brivido. “Quando sarà il momento, allontanerò anche Ruka”. Quelle parole mi rimbombarono in testa.

D'istinto, abbracciai Ruka e gli sussurrai all'orecchio.

-Fidati di me. Parlagli. Digli come ti senti. Per favore. Fidati di me.-

Lo lasciai andare ed aspettai una sua reazione.

Mi guardò interdetto ed annuì.
 

Non avevo fatto caso al cambiamento di Natsume, forse perché con me era rimasto uguale. Probabilmente perché ero l'unica a sapere la verità.
 

***
 

|| Angolo della Baka ||

Premetto che, prima o poi, riuscirò ad impostare
decentemente questi dannati capitoli.
Maledetto editor. Ew.
E boh.
Spero che questo capitolo vi piaccia,
per favore lasciate qualche recensione,
fa sempre piacere sapere cosa ne pensate. :3
Alla prossima!
-Alex

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Capitolo 11
*** Fuck everything. ***


Due giorni dopo, la sera, ero nella mia stanza che cercavo di prendere sonno, quando sentii bussare alla finestra.

Incuriosita, mi alzai e vidi Natsume che mi faceva segno di uscire.

Alla luce della luna sembrava ancora più bello. Gli occhi color rubino brillavano e i capelli corvini riflettevano i raggi lunari, assumendo delle sfumature argentee. Era stupendo.

Mi maledii mentalmente per aver pensato certe cose, eravamo amici. Già altre volte mi era capitato di notare cose del genere, e troppe avevo pensato a quanto fosse bello.

Andai sul balcone, e notai che sembrava turbato, così aspettai che mi spiegasse il motivo della sua presenza.

-Devi andartene- lo disse con tono freddo e distaccato, guardandomi negli occhi con aria truce.

Abbassai il capo.

-Natsume… Sono mesi che ci proviamo, e ancora non siamo riusciti a scappare. È inutile. Negli ultimi tempi loro sembrano anche aver perso l'interesse nei miei confronti, e stranamente non fanno più troppa pressione per sapere l'altro Alice… Insomma, la situazione non è così grave da andarsene o fare mosse azzardate…-

-Ti sbagli.-

Alzai lo sguardo verso di lui e notai che nei suoi occhi c'era qualcosa di diverso dal solito.

-Che intendi? Insomma, io non…-

-È per me se ti stanno lasciando stare.-

-Come?-

-Negli ultimi mesi ho cercato di darmi da fare il più possibile nelle missioni che mi assegnavano, ho iniziato a svolgerne il doppio rispetto a prima, altrimenti ti avrebbero costretta. - Non potevo credere alle sue parole. Era assurdo.

-Natsume, io non… Insomma… Perché?-

Capii ciò che c'era nel suo sguardo: dolore.

-Ho fatto un patto con Persona. Se avessi svolto le missioni destinate a te, ti avrebbero lasciata fuori.- si fermò un attimo - Non potevo lasciare che finissi anche tu in tutto questo. Il fatto è che io non riuscirò ad andare avanti ancora per molto, sono sempre più debole, e se ne sono accorti. Ho sentito che stanno cercando un modo di farti mettere in mostra l'altro Alice. Se sapessero che è l'Annullamento… Penso che il patto salterebbe prima del previsto… Devi andartene, finché sei in tempo, finché posso coprirti.- “Pensa davvero che lo lascerei qui? Sa bene che non potrei mai.

Lui e Ruka erano gli unici a sapere quale fosse il mio secondo potere, mi fidavo ciecamente di loro, sapevo che non mi avrebbero mai tradita.

A quel punto, però non riuscii più a trattenermi.

-Se pensi che io possa scappare così, come una vigliacca, ti sei fatto un'idea del tutto sbagliata di me. Preferirei morire, piuttosto che arrendermi.-

-Fuyumi, guardami.- Mi prese il viso tra le mani, e fece in modo che lo guardassi negli occhi - Pensi davvero che io ti creda una vigliacca? Sei una delle persone più coraggiose che io abbia mai conosciuto. Ma non sei stupida. Sai bene che è l'unico modo. Io starò bene, e Ruka non è in pericolo.-

Le lacrime intanto cominciavano a rigarmi il volto. Lacrime di rabbia.

-Pensi seriamente che io ti creda? “Starò bene”? Natsume, davvero credi che non me ne sia resa conto? Non ti lascerò qui a morire, soprattutto non per proteggere me. Non potrei mai. Se me ne andrò, sarà con te.-

-Io sto già morendo. E non voglio che tu sia qui quando accadrà.- Sembrava le stesse trattenendo, le lacrime.

-Io starò al tuo fianco fino alla fine. Come fai a non capirlo?- ormai la mia voce era rotta dal pianto.

Mi abbracciò, e lo strinsi forte a me, come a cercare di dirgli che era tutto ok, che con me poteva piangere, che a lui tenevo, che poteva essere se stesso, come sempre. Piano piano iniziò ad essere scosso da leggeri singhiozzi, così lo strinsi ancora di più.

Alzai il viso dal suo petto e ci guardammo negli occhi. I nostri visi erano vicini, così come i nostri corpi, ancora abbracciati. Sentii che il suo battito era accelerato, e notai che il suo sguardo passava dai miei occhi alla bocca. Si morse il labbro inferiore.

-Fanculo tutto.- mormorò.

L'esitazione sparì, e la distanza tra le nostre labbra venne annullata. In un primo momento tutto sembrò strano, ma poi chiusi gli occhi e ricambiai, stringendolo di nuovo a me.

 

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//My corner.

Hyaaaa finalmente si sono baciati.
Scusate, ma li shippo troppo.
Dopo la tristezza del dialogo ci stava qualcosa di tenero.

Che dire?

È un po' breve come capitolo, però spero che vi piaccia.
Lasciate qualche recensione, dai. :c

Alex

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Capitolo 12
*** Please. ***


Quando ci separammo mi sorrise ed entrò in camera mia.

Lo seguii e chiusi la finestra, cominciava a fare freddo.

Aspettai che dicesse qualcosa, ma per qualche secondo non successe nulla.

Sbadigliai e guardai la sveglia sul mio comodino: ormai era l'una di notte passata.

-Beh, vedo che sei stanca, sarà meglio che ti lasci dormire- così dicendo, si avvicinò alla porta e l'aprì. Andai nella sua direzione.

-Mh… Buonanotte- sorrisi.

-'Notte- si chinò leggermente a darmi un bacio sulla guancia e se ne andò.

 

Chiusi la porta e mi buttai sul letto, cercando di capire cosa fosse successo.

Non riuscivo a smettere di pensarci, mi sentivo felice e mi sembrava di avere le farfalle nello stomaco.

Non capivo come mai mi sentissi così strana. A me non piaceva Natsume. Giusto?

Insomma, era un gran bel ragazzo, ed avevo un legame molto forte con lui… Tutto qui.

Però anche Ruka era mio amico, eppure sentivo cose diverse quando stavo con loro.

Ruka era come un fratello, Natsume invece non riuscivo a “classificarlo”, per così dire.

Avevo sempre provato una specie di attrazione nei suoi confronti, ma la davo quasi per scontata, insomma, a quale ragazza non succedeva? Eppure…

Non sapevo più cosa pensare.

Baciandolo mi ero sentita bene, e anche in quel momento, sommersa dai pensieri, continuavo a sorridere per ciò che era accaduto.

Ero confusa, lo ammetto.

 

Quella notte nei miei incubi si aggiunse anche lui.

 

Mi svegliai di soprassalto quando sentii il suono persistente della sveglia.

Imprecai per il risveglio brusco, e mi alzai di controvoglia.

Mi preparai con calma ed andai verso l'aula.

Quando entrai erano già quasi tutti ai loro posti, mi sedetti al mio, sorridendo a Natsume e Ruka come cenno di saluto.

Notai che erano un po' tesi, ma feci finta di nulla.

 

Si comportarono in maniera strana (più del solito, si intende) per tutta la durata delle lezioni.

Non ci diedi molto peso, e passai la maggior parte del tempo disegnando. Alla fine della mattinata il mio quaderno, in teoria destinato agli appunti, era ricoperto di doodles.

 

Per il resto della giornata sembrarono evitarmi, perciò la sera decisi di raggiungere Natsume nella sua stanza, per capire cosa stesse succedendo.

 

 

NATSUME'S POV

 

Era dura stare lontano da Fuyumi. Anche solo per un giorno.

Sentivo come se mi mancasse qualcosa, e sapere che a breve mi sarebbe mancata ancora di più mi spaventava.

Amavo quella ragazza. La amavo con tutto me stesso.

Non sapevo nemmeno io quando avessi iniziato a provare qualcosa di così forte per lei… Era successo, semplicemente.

Baciandola, la sera prima, mi ero levato un peso enorme.

 

Sapevo che ciò che avevo organizzato con Ruka avrebbe fatto stare male tutti e tre in un primo momento ma, in fin dei conti, era l'unica soluzione.

 

Fuyumi doveva andarsene.

 

Ad un certo punto sentii bussare alla porta, e capii subito di dover preparare le mie spiegazioni.

Aprii e le sorrisi, come se niente fosse, ma il suo sguardo interrogatorio fisso su di me fece sì che cambiassi espressione dopo pochi secondi. Era così tra di noi, dopotutto, non ci servivano le parole per capirci.

 

Iniziò a girare per la stanza, nervosa, sbuffando di tanto in tanto e portandosi le mani al viso, esasperata.

-Parla, Natsume, o giuro che ti brucio la stanza.-

Sorrisi divertito, pur sapendo che era più seria di quanto sembrasse.

-Che cazzo hai da sorridere? Ti diverti? Natsume, per favore. So che avete in mente qualcosa che ha a che fare con me. Non voglio ripetermi. Hai dieci secondi. Nove… Otto… Sette…-

Sei… Cinque… Quattro… Tre…” Una fiammella si accese sopra al palmo della sua mano. “Due…” Iniziò ad avvicinarsi alla scrivania in legno. “Uno…”

-Va bene.-

Il fuoco si spense all'istante e contemporaneamente Fuyumi si voltò a guardarmi negli occhi.

 

-Te ne andrai. Non guardarmi così, lo sai che è l'unica soluzione a tutto questo.-

Il suo viso era la rappresentazione del disappunto e della rabbia in quel momento ma in pochi secondi iniziò a piangere, senza dire nulla.

Vederla così faceva sempre male. Probabilmente ero l'unica persona ad averla mai vista vulnerabile, ero l'unico a cui mostrava le sue debolezze.

Si sedette sul letto col viso tra le mani, senza dire una parola andai vicino a lei e la strinsi a me, baciandola sulla fronte.

Era così bella, pure col viso rigato dalle lacrime e gli occhi rossi.

Era così bella.

Per quanto la guardassi non riuscivo a trovare imperfezioni in quella ragazza, contemporaneamente così forte e così fragile.

Solo vederla mi faceva stare meglio, con un sorriso mi faceva sentire un calore dentro indescrivibile.

Ed era così bella.

Ero perdutamente innamorato di Fuyumi, e non riuscivo a spiegare quella sensazione nemmeno a me stesso.

Era così bella.

 

Quando smise di singhiozzare le spiegai il piano.

 

 

FUYUMI'S POV

 

Quell'idea era così azzardata che avrebbe potuto funzionare.

Il problema più grande, però, rimaneva uno. Io non avevo alcuna intenzione di andarmene da sola.

-Non potete decidere voi per me! Non ne avete alcun diritto, Natsume! È la mia vita. Non ho intenzione di abbandonarti, te l'ho già detto - feci una pausa per riprendere fiato, poi spostai lo sguardo dal pavimento ai suoi occhi - Io voglio stare con te, anche se questo volesse dire rimanere in questa sottospecie di prigione.-

Lo baciai, senza nemmeno pensarci.

Ormai le mie idee erano chiare.

Volevo stare con lui.

Non sapevo se ciò che sentivo per lui fosse amore oppure no, sapevo solo che era la cosa più bella e complicata che avessi mai provato.

Quando tornai a fissare le sue iridi, i suoi occhi erano rossi, ma continuava a trattenere le lacrime.

-Ti prego, Fuyumi. Se non vuoi farlo per te, pensa a me- la sua voce era incrinata - Saperti lontana da qui, più al sicuro, è l'unica cosa che voglio. Ti prego.-

Vederlo stare così male mi fece sentire a disagio. Non volevo che fosse così preoccupato per me, non ne valeva la pena.

Nonostante non fossi per niente convinta, annuii, e lo abbracciai ancora una volta.

Ormai era tardi, così ci coricammo sul suo letto e ci addormentammo.


 

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My corner

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Insomma… finalmente sono riuscita a scrivere

questo maledetto capitolo. x)

Che dire, non mi piace poi tantissimo, ma è solo

di passaggio, in fondo.

Ci terrei anche a dirvi che il prossimo sarà molto probabilmente

l'ultimo capitolo, seguito poi da un epilogo.

Non che siano tante le persone a cui possa fregare qualcosa, ma vabbè. :')

Alla prossima,

Alex xx

 

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Capitolo 13
*** You are mine and I am yours. ***


NATSUME'S POV

 

Verso le cinque del mattino fui svegliato da un rumore persistente. Quando aprii gli occhi mi resi conto che era causato da Ruka che picchiava sul vetro della finestra, a giudicare dalla sua espressione si trattava di qualcosa di importante.

Mi alzai, facendo attenzione a non svegliare Fuyumi, e gli aprii.

Iniziò a bisbigliare.

-Ho sentito Persona dire che domani le assegneranno la prima missione. Natsume, dobbiamo anticipare tutto-

Lo guardai, nei suoi occhi vidi paura e dolore, probabilmente era ciò che si trovava pure nei miei, in fin dei conti. Abbassai il capo ed annuii.

Rialzai la testa e cercai di pensare in maniera razionale.

-La sveglio io, tu pensa al resto-

Lo feci uscire dalla porta, senza fare rumore.

Quando se ne fu andato mi riavvicinai al letto, sedendomi vicino alla ragazza che ancora dormiva.

La svegliai scuotendole leggermente la spalla; quando aprì gli occhi sorrise, ma vedendo la mia espressione si fece subito seria e mi chiese cosa stessa succedendo.

Le spiegai la situazione e dopo diverse discussioni si cambiò e si decise ad aspettare Ruka in terrazzo.

L'unico problema?

Le avevo promesso che sarei andato con lei.

 

 

FUYUMI'S POV

 

Aspettammo per una decina di minuti, poi venimmo raggiunti da Ruka che ci diede il necessario per la fuga e mi salutò. Ci abbracciammo a lungo, poi se ne andò con gli occhi lucidi, mentre io piangevo, pensando a quanto mi sarebbe mancato.

 

Natsume mi baciò, e per i pochi minuti che seguirono continuò a ripetermi quanto mi amasse.

-Ricorda sempre, Fuyumi: tu sei mia, ed io sono tuo. Non importa nient'altro. Ricordalo, ti prego-

Il suo sguardo, il suo tono, quelle parole, le mani tremanti… Non ero stupida: qualcosa non andava.

Pensavo di sapere cosa, ma non volevo accettarlo. Sarebbe venuto con me. Giusto?

I miei sospetti si dimostrarono fondati e divennero un'orrenda realtà quando la porta della camera si aprì di colpo.

Entrò Persona, seguito da altri uomini i cui visi erano coperti da maschere simili alla sua.

 

Ciò che accadde dopo fu tutto troppo veloce.

 

Un ultimo bacio veloce e carico di disperazione, un “Ti amo” dipinto in viso, senza bisogno di dirlo a voce, poi il buio.

 

Quando il buio svanì erano passati pochi secondi, eppure ero già fuori dall'istituto. Da sola.

In quel momento non mi importava né come fosse stato possibile, né il fatto di essere libera.

Ero sola.

Vidi del fumo venire dai dormitori e riuscii a mettere a fuoco qualche fiamma.

Ancora una volta, mi sentii inutile, incapace di aiutare qualcuno che amavo, vigliacca, pronta a scappare senza lottare.

 

Pensai “Questa non sono io. Non sono una codarda, dovrei tornare là e combattere”… eppure non lo feci.

Corsi a perdifiato, scappai dal fuoco, dal male, dalla lotta, e dall'amore. Per la seconda volta.

In quei momenti, però, mi resi conto che era come scappare da me stessa.

Io ero il Fuoco e distruggevo tutto e tutti sul mio cammino.

Io ero il Male, facevo soffrire le persone e compivo azioni orribili, ma i sensi di colpa non erano mai abbastanza forti da fermarmi.

Io ero in lotta contro me stessa, contro i cambiamenti che avevo avuto in pochi mesi.

Io non ero l'Amore, però.

Natsume lo era.

O, per lo meno, era il mio.

Eppure lo abbandonai lì.

 

Le lacrime continuavano a rigare il mio volto, ma la vista appannata e la stanchezza non mi fermarono.

Corsi lontano, il più possibile.

Dopo ore, mi ritrovai in campagna, vidi una fattoria, e pensai ad alcuni dei pochi film americani che avevo visto. Mi avvicinai e vidi che c'era un fienile, così entrai senza troppi problemi e cercai di riposare.

 

Eppure non riuscivo a non pensare.

Per la seconda volta avevo abbandonato la persona a me più cara.

 

Per la seconda volta, l'avevo persa per sempre.

 

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Alex
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Questo è l'ultimo capitolo.
Adesso posto l'epilogo e…
Beh.
Sarà finita, finalmente.
Grazie a chi l'ha seguita per così
tanto tempo, grazie.

Alex

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Capitolo 14
*** Epilogue - I'm ready. ***


Per prima cosa, ecco a voi un altro stupendo disegno di Kiritsubo
Natsume e Fuyumi. :)




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Sapevo che Natsume non ce l'avrebbe fatta, solo… pensavo che sarei davvero stata con lui in quel momento, anche se non avrei potuto fare nulla di concreto… Almeno sarei stata insieme a lui.

Eppure mi aveva praticamente mandata via, ed io non avevo avuto la forza di resistere, di lottare.

 

Ho abbandonato la persona migliore che abbia mai incontrato in vita mia, l'ho lasciata morire per me, senza muovere un dito.

Non mi perdonerò mai.

 

Adesso, a distanza di tre anni, penso ancora a lui e mi pento delle mie azioni.

Non mi pento soltanto, mi sento disgustata.

 

Nonostante tutto, il passato è passato e bisogna accettarlo ed andare avanti, per quanto sia difficile e, a volte, doloroso.

Bisogna imparare dai propri errori ed è ciò che ho fatto.

 

Ormai sono stanca di nascondermi, so che stanno arrivando e che lo scontro sarà inevitabile questa volta. Sento già i passi pesanti provenire dal corridoio.

 

Non mi volterò più indietro, semplicemente perché non ho più intenzione di scappare.

 

Una fiamma inizia a volteggiare sopra la mia mano.

 

Sono pronta.

 

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Alex
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Potete odiarmi, ok.

È una chiusura di merda; so che è tutto molto veloce eccetera, semplicemente ero stanca di questa storia.
Ci ho impiegato davvero troppo tempo a scriverla (il primo capitolo è di tipo due anni fa). Penso che averla portata avanti per così tanto tempo sia stato un errore, solo rileggendo i primi capitoli mi viene da strapparmi i capelli e chiedermi che cosa avessi in testa quando ho scritto certe cagate.
Eppure è una fanfic a cui mi sono affezionata davvero molto, avendomi 'accompagnata' così a lungo.
Sentivo la necessità di chiuderla, finalmente, stava diventando quasi un peso, dato che non sapevo più che scrivere, avendo in mente solo qualche idea molto generale su ciò che sarebbe dovuto accadere.

Penso che non ci sia nient'altro da dire.
Vorrei ringraziare ancora le (poche) persone che l'hanno seguita, soprattutto per aver raggiunto le 1600 visualizzazioni per il primo capitolo, grazie davvero.

Goodbye

Alex

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