Le Ali Dell'Amore

di Ylenia Lilly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8 ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9 ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10 ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 11 ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 12 ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 13 ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 14 ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO 15 ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO 16 ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO 17 ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO 18 ***
Capitolo 19: *** CAPITOLO 19 ***
Capitolo 20: *** CAPITOLO 20 ***
Capitolo 21: *** CAPITOLO 21 ***
Capitolo 22: *** CAPITOLO 22 ***
Capitolo 23: *** CAPITOLO 23 ***
Capitolo 24: *** CAPITOLO 24 ***
Capitolo 25: *** CAPITOLO 25 ***
Capitolo 26: *** CAPITOLO 26 ***
Capitolo 27: *** CAPITOLO 27 ***
Capitolo 28: *** CAPITOLO 28 ***
Capitolo 29: *** CAPITOLO 29 ***
Capitolo 30: *** CAPITOLO 30 ***
Capitolo 31: *** CAPITOLO 31 ***
Capitolo 32: *** CAPITOLO 32 ***
Capitolo 33: *** CAPITOLO 33 ***
Capitolo 34: *** CAPITOLO 34 ***
Capitolo 35: *** CAPITOLO 35 ***
Capitolo 36: *** CAPITOLO 36 ***
Capitolo 37: *** CAPITOLO 37 ***
Capitolo 38: *** CAPITOLO 38 ***
Capitolo 39: *** CAPITOLO 39 ***
Capitolo 40: *** CAPITOLO 40 ***
Capitolo 41: *** CAPITOLO 41 ***
Capitolo 42: *** CAPITOLO 42 ***
Capitolo 43: *** CAPITOLO 43 ***
Capitolo 44: *** CAPITOLO 44 ***
Capitolo 45: *** CAPITOLO 45 ***
Capitolo 46: *** CAPITOLO 46 ***
Capitolo 47: *** CAPITOLO 47 ***
Capitolo 48: *** CAPITOLO 48 ***
Capitolo 49: *** CAPITOLO 49 ***
Capitolo 50: *** CAPITOLO 50 ***
Capitolo 51: *** CAPITOLO 51 ***
Capitolo 52: *** CAPITOLO 52 ***
Capitolo 53: *** CAPITOLO 53 ***
Capitolo 54: *** CAPITOLO 54 ***
Capitolo 55: *** CAPITOLO 55 ***
Capitolo 56: *** CAPITOLO 56 ***
Capitolo 57: *** CAPITOLO 57 ***
Capitolo 58: *** CAPITOLO 58 ***
Capitolo 59: *** CAPITOLO 59 ***
Capitolo 60: *** CAPITOLO 60 (ULTIMO) ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


L'estate stava finendo, i giorni passati in spiaggia erano finiti anche quelli, arrivò settembre ed era cominciata la tanto odiata scuola. Quella fu una mattinata molto pesante per Martina e Stefano, visto che nei mesi scorsi si svegliavano tardi perché c'erano le vacanze estive.
I due ragazzi si svegliarono molto presto quella mattinata, per il primo giorno di scuola. Erano entrambi nuovi allievi del terzo superiore, e non avevano idea di cosa gli aspettasse. Entrambi ignari di tutto si prepararono per andare a scuola, arrivarono e si sedettero su una sedia dentro una grande aula ascoltando il discorso del preside.
Preside: Ragazzi mi raccomando, quest'anno voglio che vi impegnate molto ed evitate di fare gli stupidi. Ricordate che sarò severo con chi se lo merita.
A quelle parole un ragazzo di un'altra classe disse;
X: Si signor capitano!
Preside: Di Guardo... sei sempre il solito.
X: Mi perdoni Signor Preside, ma ogni anno fa sempre lo stesso inutile discorso. Ormai lo abbiamo capito tutti.
Preside: Appunto, ogni anno ci sono sempre alunni nuovi, ed è un mio dovere fargli sapere che regole si devono rispettare in questa scuola.
X: Vabbè il Preside è lei.
A quel punto un ragazzo si sedette vicino a Martina che stava già ascoltando da un bel pezzo il discorso. Era Stefano.
Stefano: Scusami... è occupato questo posto?
Martina: Oh no no, è libero.
Stefano: Ah ok, ti spiace se mi siedo qui o disturbo?
Martina: No tranquillo, non disturbi affatto.
Stefano sorrise lievemente e si sedette accanto a lei. 
Stefano: Sei nuova in questa scuola? 
Martina: Si, tu?
Stefano: Anch'io, ho cambiato scuola quest'anno perché dove andavo prima non mi trovavo bene.
Martina: Io invece sono nuova qui perché ho cambiato casa... ed anche quartiere. 
Stefano: Capisco. 
Preside: Ragazzi cosa avete tanto da bisbigliare voi due? 
Stefano: Ma niente... siamo solo dei nuovi studenti e ci sentiamo un po' a disagio.
Preside: Ah, allora questa mi sembra una buona occasione per alzarvi in piedi e presentarvi davanti a tutti noi, no?
Stefano: Sissignore... ai suoi ordini... *si alza sbuffando e si "presenta"*. Ciao a tutti, mi chiamo Stefano Gangemi, ho sedici anni e non so che cazzo me l'ha fatto fare oggi a venire qui. *Ridacchia*
X: Amico sei forte!
A quelle parole Martina sbuffa a ridere ma cerca di non farsene accorgere da nessuno mettendosi le masi davanti al viso. 
Preside: Già, avresti fatto meglio a rimanere a casa mio caro Stefano. Comunque tu invece ragazzina? Come ti chiami? E quanti anni hai? 
Martina si alzò timidamente.
Martina: S-salve... mi chiamo Martina Gisanno e ho quindici anni e mezzo. 
Preside: Bene, adesso che vi siete presentati potete anche sedervi.
Martina e Stefano si sedettero continuando ad ascoltare il noiosissimo discorso del preside. Qualche minuto dopo, i due ragazzi realizzano di essere capitati nella stessa classe leggendo il tabellone di tutte le classi della scuola che c'era sul corridoio.
Martina: 3° sezione D.
Stefano: Allora stiamo insieme?
Martina si gira verso di lui e lo guarda sbalordita.
Martina: E-eh...!?
Stefano: Intendo in classe, stiamo insieme no?
Martina: *controlla la lista* Si siamo nella stessa classe! Allora, entriamo? 
Stefano: Io me ne starei tutto il tempo qui fuori nei corridoi ma purtroppo non posso. Entriamo.
Entrarono in classe e cercarono banchi per sedersi.
X: Ehi, ma tu non sei quello nuovo di stamattina?! Ehm... Stefano Gangemi? 
Stefano: Si sono io, perché?
X: Perché mi sei molto simpatico! Siediti pure qui assieme nel mio banco sei vuoi.
Stefano: Va bene grazie! *si siede*. Beh, tu sai il mio nome ma io non so ancora il tuo.
Fabrizio: Ah si scusami tanto! Mi chiamo Fabrizio, piacere di conoscerti.
Stefano: Il piacere è mio.
Martina trovò un posto di banco.
Martina: Ehm... scusa è libero questo banco vicino a te? 
X: Si si siediti pure!
Martina: Grazie molte.
Irene: Come ti chiami? Io Irene!
Martina: Martina. Grazie per il posto del banco!
Irene: Ma figurati! Senti, ma quel Stefano lo conosci? 
Martina: Diciamo che l'ho conosciuto stamattina...
Irene: Beata te, ahahaha!
Entrò la professoressa in classe.
Prof.ssa: Buongiorno ragazzi! Come l'anno scorso, sono la vostra insegnante di antologia. Oh ma ci hanno messo due nuovi ragazzi nella nostra classe? 
Stefano e Martina: ...
Prof.ssa: Come vi chiamate? E quanti anni avete?
Stefano: Mi chiamo Stefano e ho sedici anni.
Martina: Ed io Martina e ho quindici anni e mezzo.
Prof.ssa: Siete figli unici? *chiese gentilmente*
Stefano: Per mia sfiga no... ho una sorella più grande di me.
Martina: No, ho un fratellino piccolo.
Prof.ssa: Ah bene! Poi? Ma da quanti siete formati in famiglia?
Martina: Mamma, papà, mio fratello ed io.
Stefano: Io, mia sorella e mio padre.
Prof.ssa: E tua madre? I tuoi genitori hanno per caso divorziato? *chiese inconsapevolmente*
Stefano: No... mia madre... non c'è più.
Martina restò immobilizzata da quel che aveva sentito.
Tutta la classe: ...
Prof.ssa: Oh cielo, scusami non era mia intenzione farti tutte queste domande! Non avrei dovuto impicciarmi. Perdonami!
Stefano: Non si preoccupi, ormai ci sono abituato da undici anni. Se n'è andata undici anni fa ma ero piccolo e non ricordo quasi niente.
Prof.ssa: Scusami ancora... Va bene ragazzi cambiamo discorso, che cosa avete fatto quest'estate? *disse a tutta la classe*
Stefano: ... *Sospira e tira fuori il cellulare di nascosto*
Martina diventò triste per quello che aveva appena detto Stefano.
Martina: Poverino... io non so nemmeno che significhi perdere un caro. Chissà quante dure prove ha dovuto affrontare nella sua vita fino ad oggi... *disse pensando fra sé e sé*

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


Martina non avrebbe mai pensato che Stefano fosse orfano di sua madre, ne fu talmente colpita di ciò che ci pensò per il resto della giornata. Le dispiaceva tanto.
All'uscita di scuola i due ragazzi tornano a casa e fecero strada insieme.
Martina: Senti Stefano...
Stefano: Uhm? 
Martina: Mi dispiace molto per tua madre, davvero.
Stefano: Vi ho detto di non preoccuparvi, è successo più di dieci anni fa e ormai non ci faccio più caso.
Martina: Lo so, ma...
Stefano: Sono cresciuto senza l'affetto di una madre, si nota, vero?
Martina: Beh... se ti si ascolta con molta attenzione si.
Stefano: Che vuoi dire, che non lo faccio notare?
Martina: Cerchi di non farlo notare ma in fondo si che si nota. Sorridi sempre per non ricordati della tristezza che ti avvolge dentro.
Stefano: Che sciocchezze... sorrido sempre perché voglio sorridere, e basta.
Martina: Stefano, come se n'è andata tua madre? Scusa se ti faccio questa domanda ma se vuoi puoi anche non rispondermi.
Stefano: Era malata. Si è ammalata dopo la mia nascita.
Martina: Capisco, ed è questo che ti turba?
Stefano: ...Evidentemente è colpa mia se non c'è più, la mia nascita dopo cinque anni l'ha portata alla morte. Col tempo andava a peggiorare finché i suoi occhi si spensero per sempre.
Martina: Stefano non dirlo... non è colpa tua...
Stefano: Basta parlarne. La mia casa è qui dietro l'angolo, ci vediamo domani a scuola ok? 
Martina: D'accordo... a domani.
Martina proseguì la strada da sola e mentre camminava ci pensò su per ciò che lei e Stefano parlarono. 
Martina: Forse l'ho fatto arrabbiare, non dovevo fargli quelle domande, mi sento così in colpa... 
Ha ragione a sentirsi straziato per una perdita così. Ma io non credo che sia stata colpa sua, lui infondo era piccolo. Sua madre gli ha donato la vita in cambio della sua per amore. *Pensando*
Stefano arrivò a casa. C'era sua sorella che stava cucinando.
Stefano: Eccomi tornato.
Cristina: Ciao, tutto bene il primo giorno di scuola?
Stefano: Si, abbastanza.
Cristina: Menomale. Papà tra poco dovrebbe arrivare dal lavoro.
Stefano: D'accordo. Intanto io vado a farmi una doccia.
Cristina: Ok sbrigati.
Intanto a casa di Martina.
Martina: Mamma? Sono tornata! 
Alex (Abbreviazione di Alessandro): Ehi ciao sorellona! Anch'io sono tornato adesso da scuola con la mamma che mi ha venuto a prendere!
Martina: Ehi cucciolo mio ciao! Ho capito, ma dov'è la mamma?
Alex: La mamma è di là in cucina che sta preparando da mangiare.
Martina e il suo fratellino vanno in cucina.
Carmen: Ehi tesoro! Com'è andata oggi? 
Martina: Ciao mamma, tutto a posto. Tranne per una cosa...
Carmen: Cosa? Cos'è successo? *preoccupata*
Martina: Ho un compagno di classe che non ha più la mamma, e se ci penso mi viene la tristezza...
Carmen: Amore lo so, ma purtroppo sono le cose che capitano nella vita, e dobbiamo esserne consapevoli che un giorno tutti ce n'è andremo a questo mondo. 
Martina: Si però sua madre era ancora giovane, e lui aveva solamente cinque anni.
Carmen: Mi dispiace tanto per il tuo compagno, ma ora siediti a mangiare su, e cerca di non pensarci.
A casa di Stefano.
Riccardo: Ciao Cristina sono tornato dal lavoro.
Cristina: Ciao papà!
Riccardo: Dov'è Stefano? Non è ancora tornato da scuola?
Cristina: No è in bagno che si sta lavando!
Riccardo: Ah menomale, credevo che avesse marinato la scuola e fosse scappato in giro per la città. 
Cristina: Papà non è più un bambino che dovrebbe fare queste cose. Ormai è un ragazzo abbastanza maturo e che sa badare a se stesso.
Riccardo: Si ma sai com'è... lui detesta andare a scuola, e si inventerebbe di tutto per non andarci.
Cristina: Può darsi.
Stefano uscì dal bagno.
Stefano: Ma di che state parlando?
Riccardo: No di niente... 
Cristina: Dai, siediti a tavola che è pronto.
Si sedettero a tavola e pranzarono con un lungo silenzio fino alla fine di mangiare. Cristina riordinò la tavola e andò a studiare in camera sua per l'ultimo anno di scuola. Stefano si sdraiò sul divano e accese la Play passando tutto il pomeriggio giocando ai videogames. E il loro padre andò a riposare, per poi tornare nuovamente al lavoro il pomeriggio. 
Martina a casa sua dopo di pranzare si appisolò sul letto pensando ancora a Stefano fissando il soffitto. 
Avete notato che tra Stefano e il padre quando si sono visti non si sono nemmeno salutati e che c'è molta freddezza tra loro? A quanto pare al ragazzo la mancanza di sua madre non è l'unica cosa che lo turba da anni ma anche qualcos'altro... 

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


La mattina dopo cominciò molto presto in casa Gangemi.
Riccardo: *Va in camera a svegliare i ragazzi* Ehi svegliatevi, Cristina sono già le sei del mattino, prepara la colazione per favore. 
Cristina: Eh? Ah si certo, comunque buongiorno papà.
Riccardo: Buongiorno a te. Stefano svegliati, sbrigati e non far tardi che devi andare a scuola! *scuote Stefano per farlo svegliare*
Stefano: *Tutto insonnacchiato* Solo un altro minuto... ora mi alzo. *si gira dall'altra parte del letto*
Riccardo: No Stefano alzati, adesso! *Gli tira le coperte*
Stefano: E va bene! *Si alza dal letto* Sono sveglio, ok!? 
Riccardo: Dai vestiti e non perdere tempo!
Stefano: Adesso mi vesto, prima vado a lavarmi la faccia.
Riccardo: *Va in cucina* Cristina, è pronta la colazione?
Cristina: Si è pronta. 
Padre e figlia fecero colazione, nel frattempo arriva Stefano già vestito e pronto per andare.
Stefano: Io vado. *Si dirige verso la porta*
Cristina: Stefano...! *Va da lui*
Stefano: ???
Cristina: Tieni... spero ti possano bastare per oggi. *Gli porge cinque euro*
Stefano: Non mi servono.
Cristina: Prendili, si che ti servono. Non farti pregare... 
Stefano: *Li prende* Grazie...
Cristina: E di che? Dai adesso vai. *sorride*
Stefano: *Sorride anche lui e chiude la porta per poi scendendo le scale e incamminandosi verso scuola*
La mattinata iniziò presto anche a casa Gisanno.
Martina: Mamma sono pronta! Ci vediamo più tardi.
Carmen: A più tardi tesoro, e fai attenzione.
Martina: *Camminando verso scuola passa vicino alla casa di Stefano* Se ricordo bene ieri Stefano aveva detto che la sua casa era qui dietro vicino. 
All'improvviso qualcosa sbatté di dietro contro Martina.
Martina: Ohi, che botta...
Cristina: Oddio scusami! Ti ho fatto male? 
Martina: Tutto a posto. Sto bene, non preoccuparti.
Cristina: Sono di fretta, perdonami. *Tira fuori dalla tasca della sua giacca una penna e gliela regala* Tieni te la regalo, adesso scappo!
Martina: Oh ma grazie... ciao!
Cristina si dirige nella sua macchina e se ne va. 
Martina: Che strana tizia... però era simpatica. *Ridacchia*
Stefano arriva a scuola.
Stefano: Non c'è nessuno, nemmeno Fabrizio; è ancora troppo presto. Avrei fatto meglio ad andare a fare colazione da qualche bar prima di venire qui. 
Arriva anche Martina ed entra dentro senza vedere Stefano.
Stefano: Ehi... non si saluta?
Martina: Oh ciao! Scusa non ti avevo visto.
Stefano: Non sono mica un fantasma. Comunque ciao e buongiorno.
Martina: Buongiorno a te. *Guarda meglio la penna che le aveva regalato Cristina*
Stefano: Un momento... dove hai preso quella penna?
Martina: Me l'ha regalata una strana tizia poco fa per strada, perché?
Stefano: Mia sorella ne ha una uguale, che strano.
Martina: Davvero? Si è strano. 
Fabrizio: Ehi Ste!
Stefano: Ciao Fabry! 
Fabrizio: Come va amico?
Stefano: Tutto bene. Lei è Martina, la nostra compagna di classe.
Fabrizio: Si lo so, ciao Martina... 
Martina: Ciao Fabrizio...
Stefano: Ehm... raga? Ci siete? 
Fabrizio: Si certo che ci sono, però mi sono ricordato che devo fare una cosa... ci vediamo dopo in classe!
Stefano: Ma che gli è preso? 
Martina: Non lo so... però devo ammettere che mi sta simpatico.
Stefano: Si anche a me. 
Gli squilla per un attimo il cellulare a Stefano. Era un messaggio di sua sorella.
C'era scritto: "Ciao Stefano, senti più tardi a casa non ci sono perché ho un colloquio da fare qui a scuola coi professori e non posso assolutamente mancare, quindi non posso prepararti il pranzo. Spero che con i soldi che ti ho dato stamattina possa comprarti qualcosa da mangiare. A stasera "
Stefano: E ti pareva...
Martina: Cosa?
Stefano: No niente, andiamo in classe.
I due ragazzi andarono in classe e si sedettero sui loro posti.
Irene: Buongiorno Martina!
Martina: Ciao Irene!
Irene: Guarda che l'ho notato...
Martina: Cos'hai notato? 
Irene: Che stai sempre appiccicata a Stefano, ehehehe!
Martina: Ma che dici?! *Diventa rossa*
Irene: E dai scherzavo! Però ammettilo che ti piace.
Martina: Beh... mentirei se dico che non mi piace.
Irene: E che stai aspettando? Diglielo!
Martina: No, non me la sento! E poi è ancora troppo presto. Mi prenderebbe per una ragazza non seria.
Irene: Ok ma se non glielo dirai tu, glielo dirò io.
Martina: Non oserai farlo...
Irene: Se non ti sbrighi glielo dirò io, ti do solo due mesi di tempo. D'altronde a due mesi di tempo si ci può dire, no?
Martina: Beh si, due mesi già si. Ma non al secondo giorno...
Irene: Perfetto! Mi conterò i giorni.
Fabrizio: Eccomi tornato!
Stefano: Ma dove sei stato?
Fabrizio: Sono stato a comprare una cosa.
Stefano: Meglio non sapere cosa.
Fabrizio: Non è niente di che. Lo scoprirai molto presto.
Stefano: Vedremo.
All'uscita di scuola.
Martina: Stefano fai strada con me? 
Irene esce da scuola scattando veloce come un fulmine.
Irene: Due mesiiiiiiiii! *Le ripassa a Martina per poi sparire correndo dietro l'angolo*
Martina: ...
Stefano: No mi spiace, oggi devo andare in un altro posto. Ma che aveva Irene tanto da urlare?
Martina: No nulla, non farci caso, lei è fatta così. Comunque va bene non preoccuparti, allora vado. Ci vediamo, ciao ciao!
Stefano: A presto!
Il ragazzo prosegue per strada cercando una panineria e comprarsi qualcosa da mettere sotto i denti. 
Martina disse pensando;
Martina: Ma dove sta andando? *Lo insegue senza farsene accorgere da lui*
Arrivarono in una panineria e Stefano si compra un panino imbottito per il pranzo.
Martina: Cosa!? E' andato a mangiare fuori in una panineria?! Ma perché? Forse non vuole tornare a casa oppure ha altro da fare in giro. Però adesso è meglio che vado prima che mi veda.
Martina torna a casa sua mentre Stefano mangia il panino.
Squillò di nuovo il cellulare di Stefano, lui risponde ed era...

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


Squillò di nuovo il cellulare di Stefano, lui risponde ed era sua sorella.
Stefano: Pronto? 
Cristina: Pronto Stefano, ho finito il colloquio coi professori. Papà mi ha appena chiamato e mi ha detto che dobbiamo subito tornare a casa urgentemente!
Stefano: Ma perché? Cos'è successo?
Cristina: Non lo so, non me l'ha detto. Ma è meglio fare come dice. Dove sei? Così ti passò a prendere con la macchina e torniamo a casa insieme.
Stefano: Sono nella panineria vicino alla mia scuola, avevo appena finito di mangiare.
Cristina: Ok aspettami, non ti muovere, sarò lì a momenti!
Stefano: D'accordo.
Passarono circa dieci minuti, arrivò Cristina e fece salire Stefano in macchina.
Stefano: Ma si può sapere che sta succedendo!? 
Cristina: Ti ho già detto che non lo so. Adesso vedremo.
Stefano: Mi sto preoccupando... spero non sia nulla di grave.
Cristina: Lo spero anch'io.
Stefano: Anche se ne dubito fortemente. 
Scesero dalla macchina e arrivarono a casa, trovarono loro padre in silenzio seduto sul divano in soggiorno. 
Cristina: Papà ma che succede? 
Riccardo: ...mi hanno licenziato.
Stefano e Cristina rimasero immobili.
Cristina: C-cosa?! Ma perché?
Riccardo: Te lo dico io perché. Perché è tutta colpa sua! *Si alza di scatto e da un cazzotto a Stefano*
Cristina: PAPÀ!!! *Tenta di fermarli*
Stefano: Che cazzo c'entro adesso io?! *Gli esce sangue dal naso*
Riccardo: Si è solo colpa tua! Sei tu la causa dei miei problemi!
Stefano: Ma che ho fatto!?! *Si strofina la mano sul naso*
Riccardo: Ultimamente al lavoro non riuscivo a concentrarmi e mi hanno licenziato, non riuscivo a concentrarmi per colpa tua e di tutti i problemi che mi dai!
Cristina: Ma di quali problemi stai parlando?! 
Riccardo: A scuola non va mai bene! Ho saputo che ha preso una nota ed è ancora al secondo giorno di scuola! 
Cristina: Cos...!? *Guarda Stefano*
Stefano: ...Era per una buona causa. 
Riccardo: Per una buona causa? È per una buona causa saltare una lezione e scomparire dalla classe per un'ora intera?! Ti ho cambiato di scuola per far si che tu possa smettere di comportarti in questo modo e invece sei sempre uguale! 
Stefano: ...
Cristina: Ok ma questo cosa c'entra col lavoro? 
Riccardo: C'entra eccome.
Cristina: Da quando la mamma se n'è andata, dentro questa casa non c'è più pace.
Stefano: ... *Se ne va in bagno a sciacquarsi il naso*
Il padre se ne andò fuori in balcone a prendere un po' d'aria e a calmarsi, e Cristina andò in bagno da Stefano. 
Cristina: Stai bene? Fammi vedere. *Gli pulisce il naso con un asciugamano*
Stefano: Aaarh! *Gli brucia*
Cristina: Lo so, fa male... scusami. Faccio piano.
Stefano: Brucia un casino.
Cristina: Perché ti devi fare riempire sempre di botte? A scuola non ti trovi bene coi tuoi compagni?
Stefano: No, anzi sono tutti a posto, ma io odio seguire le lezioni.
Cristina: Allora preferisci farti riempire di botte e beccarti sempre note? Oh... ma guarda come sei ridotto. *Gli mette un cerotto*
Stefano: Tranquilla ora va meglio, grazie. Però adesso non posso presentarmi così a scuola... 
Cristina: Meglio che domani resti a casa. 
Stefano: E adesso chi lo sente a papà se rimango a casa domani? 
Cristina: Tranquillo, dopo glielo dico io con calma. 
All'orario di cena Stefano restò in camera sua mentre Cristina e il padre erano in cucina. 
Cristina: Papà... 
Riccardo: Cosa? 
Cristina: Forse sarebbe meglio se Stefano domani restasse a casa e non uscisse...
Riccardo: Si è meglio. Io domani sarò tutta la giornata fuori casa alla ricerca di un altro lavoro. Anche se con tutta questa crisi ne dubito che ne troverò uno.
Cristina: Tentar non nuoce. D'altronde io domani pomeriggio appena esco da scuola sarò qui a casa.
Riccardo: Va bene. Io vado a riposarmi. Buona notte Cristina. 
Cristina: Buona notte papà. 
Cristina andò in camera di Stefano. 
Cristina: É permesso? 
Stefano: Si, entra.
Cristina: Papà ha detto che domani puoi anche restare a casa.
Stefano: D'accordo. 
Cristina: Dopo la scuola sarò qui, ok? *Lo accararezza sui capelli*
Stefano: *Le abbassa la mano* Ho capito. 
Cristina: ...Buona notte angioletto. *Lo bacia sulla fronte*
Stefano: Tsk... smettila di fare la sdolcinata. Buona notte.
Cristina ridacchia e va in camera sua a dormire.
Stefano: Mamma, se solo tu fossi qui...
Passò la notte e venne mattina. 
All'uscita di scuola Fabrizio, Martina ed Irene si chiesero perché Stefano non fosse venuto a scuola.
Fabrizio: Sai per caso perché oggi Stefano non si è presentato a scuola? *Chiese a Martina*
Martina: No, non lo so. Non ne ho idea perché oggi non sia venuto. 
Fabrizio: Potrei chiamarlo al cellulare però non mi sembra giusto, non vorrei disturbarlo.
Irene: No infatti, è meglio di non chiamarlo. 
Martina: Ieri all'uscita di scuola mi aveva detto che aveva da fare, ma per oggi non mi aveva detto niente.
Fabrizio: Vabbé comunque sia adesso io devo andare. Ciao Martina! Ciao Irene! 
Irene: Ciao Fabry!
Martina: Ciao Fabrizio, a presto!
Mentre Martina stava tornando a casa rincontra nuovamente Cristina che stava scendendo dalla macchina. 
Martina: Salve! Ci si rivede.
Cristina: Oh ma ciao! Scusami ancora per ieri, che ne dici se sali a casa mia che ti offro qualcosa per farmi perdonare? Ah, a proposito il mio nome è Cristina, piacere di conoscerti. 
Martina: Io mi chiamo Martina. Comunque va bene, accetto volentieri, ti ringrazio.
Cristina: D'accordo però non far caso a mio fratello. Fai come se lui non ci fosse.
Martina: Ok... 
Salirono in casa e entrarono dentro. 
Cristina: Sono tornata!
Stefano esce da camera sua.
Stefano: Era ora! Stavo aspettando te per pranzare, ma perché ci hai messo tutto questo temp... Martina?!
Martina: Stefano!?
Cristina: Vi conoscete?
Stefano: Si, lei è la mia compagna di classe! 
Cristina: Ma tu guarda che coincidenza!

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 ***


Martina quel giorno incontrò Stefano proprio a casa sua.
Cristina: Ma che coincidenza!
Stefano: Che ci fai qui? 
Martina: Beh...
Cristina: L'ho fatta salire io!
Stefano: Adesso capisco chi le aveva regalato quella penna.
Cristina: Già, gliel'ho regalata io. Comunque Martina andiamo di la in cucina che ti offro qualcosa!
Martina: Ok.
Stefano: Ci sei andata oggi a scuola? 
Martina: Si certo. Ma che hai fatto al tuo naso?
Stefano: Niente di che... un piccolo incidente.
Cristina: Ehm... Martina preferisci il thé alla pesca, limone o verde?
Martina: Alla pesca.
Cristina: Eccolo qui, siediti pure!
Martina si sedette ed anche Stefano e Cristina.
Martina: Non sapevo che foste sorella e fratello. *Beve il thé*
Cristina: Si lo siamo.
Stefano: Per sfiga si.
Cristina: Ehi!!
Stefano: E dai Cristina stavo scherzando ahahaha!
Martina: Ahahaha adesso che vi guardo meglio in effetti vi somigliate parecchio. 
Cristina: Beh lui somiglia di più a mia madre, ed io invece a mio padre. Che stronzo, lui ha gli occhi azzurri ed io no!
Stefano: Ah! Almeno qualcosa di positivo in me!
Cristina: Per merito della mamma!
Stefano: E vabbè appunto!
Martina: Vostra madre aveva gli occhi azzurri?
Cristina: Si, e sicuramente li aveva più belli di quelli di Stefano!
Stefano: Ma vaffanculo scema!
Cristina: Ora siamo pari.
Stefano: Gne gne!
Martina vide su una mensolina una foto che ritraeva una signora con due bambini accanto che sorridevano.
Martina: E' vostra madre?
Cristina: Dici in quella foto lì sopra? Si, è lei.
Stefano: Io avevo cinque anni e Cristina dieci, fu scattata qualche giorno prima della sua morte.
Martina: Ah... eravate dei bellissimi bambini e avevate un sorriso vero pieno di allegria, e vostra madre era stupenda. Complimenti.
Cristina: Avevamo. Comunque grazie.
Stefano: Bei tempi.
Cristina: Già.
Martina: Scusatemi...
Cristina: Per cosa?
Martina: Per avervi fatto rattristire.
Stefano: Non preoccuparti, è tutto ok.
Cristina: Tranquilla. Comunque ti va di cenare stasera qui da noi? Ti prego accetta!
Martina: Non vorrei disturbare...
Cristina: Ma non disturbi affatto! Anzi, ne saremo felici!
Stefano: Per noi puoi rimanere, ma ne non vuoi fa nulla.
Cristina: Allora? 
Martina: Ok... datemi solamente due minutini che chiamo mia mamma e glielo comunico che stasera rimango a cena da voi.
Cristina: Fa pure!
Stefano: Non c'è fretta.
Qualche minuto dopo Martina chiuse la chiamata con la madre.
Martina: Ok, fatto.
Cristina: Benone, tranquilla poi a casa ti ci accompagno io in macchina, di sera meglio evitare di camminare per strada da soli, non si sa mai.
Martina: Grazie mille.
Stefano: Ok adesso che si fa?
Cristina: Che vorresti fare Martina?
Martina: Non saprei... mi va bene qualsiasi cosa.
Cristina: Giochiamo a... carte?
Martina: Va bene.
Stefano: Va bene ma sappiate che io sono troppo forte a carte, poi se vi batto non lamentatevi, ok?
Cristina: Poche arie fratellino!
Dopo circa mezz'ora di varie partite a carte.
Stefano: Diciannove, voi quanti punti avete?
Martina: Diciasette punti. 
Cristina: Tredici...
Stefano: Evvai, ho vinto per l'ennesima volta! Paghi tu questa partita sorellina carissima.
Cristina: Sicuramente avrai barato. *Paga la partita*
Stefano: No, non ho barato. 
Martina: Io sono un fiasco a carte.
Cristina: Non dirlo a me, è ovvio perdere contro di lui che ci sa fare a carte.
Stefano: Beh io ve l'avevo detto che perdevate contro di me. Vi avevo avvertito.
Cristina: Pazienza.
Stefano: Ah Martina... se arriva mio padre e dovrebbe cominciare ad urlare... tu non farci caso.
Martina: Ok...
A quel punto arrivò proprio loro padre a casa.
Stefano: Manco l'avessi detto apposta...
Riccardo: Salve...
Cristina: Ciao papà, lei è la compagna di classe di Stefano.
Martina: Buona sera...
Riccardo: Ciao Martina, benvenuta.
Martina: La ringrazio.
Cristina: Papà hai trovato qualche lavoro in giro?
Riccardo: Forse uno... gli ho presentato il curriculum ed entro questa settimana dovrebbero chiamarmi e darmi la risposta.
Stefano calò gli occhi per terra senza dire una sola parola. Martina si accorse subito che c'era qualcosa che non andava tra padre e figlio.
Cristina: Ho capito. Allora, si mangia?
Martina aiutò Cristina a preparare la cena mentre Stefano si alzò ed andò a lavarsi le mani.
Qualche minuto dopo.
Cristina: E' tutto pronto. Buon appetito.
Riccardo: Buona cena.
Martina: Buon appetito a voi.
Cenarono tutti insieme e Martina continua a fissare Stefano e il padre chiedendosi perché nemmeno si fossero salutati.
Dopo la serata, Cristina accompagnò Martina a casa sua.
Martina: Ti ringrazio infinitamente per tutto! 
Cristina: Ma figurati. Buona notte.
Martina: Buona notte Cristina.

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 ***


Passarono circa sette giorni e i ragazzi si trovavano a scuola.
Fabrizio: Ehi raga, che ne dite se più tardi usciamo tutti e quattro insieme?
Stefano: Per me va bene.
Martina: Si ok.
Irene: Perfetto!
Stefano: Ma dove andiamo?
Fabrizio: C'è un parco vicino la scuola a pochi miglia da qui.
Stefano: Ah si io so dov'è. Ci giocavo sempre da piccolo in quel parco.
Fabrizio: Benone, sai giocare a calcio?
Stefano: Scherzi vero? 
Fabrizio: No...
Stefano: Ma è ovvio che ci so giocare! 
Fabrizio: Lì c'è un campetto per giocare a calcio e penso che lo sai meglio di me. Vieni con la divisa calcistica ok?
Stefano: Ok!
Fabrizio: Bene ragazzi, allora ci vediamo più tardi verso le quattro e mezzo. 
Stefano, Martina e Irene: Va bene!
Più tardi al parco.
Stefano: Non mi dire che sono arrivato per primo in anticipo e ancora gli altri devono venire... 
Fabrizio: Eccomi! *Gridò in lontananza*
Stefano: Oh eccoti, pensavo che mi avresti lasciato in sospeso.
Fabrizio: No mai, io quando dico una cosa o la faccio o la faccio.
Stefano: Benvenuto nel club.
Fabrizio: Comunque bello il tuo completino calcistico!
Stefano: Anche il tuo non scherza!
Fabrizio: Grazie! Le ragazze tra poco dovrebbero arrivare, che ne dici se intanto cominciamo a scaldarci con qualche tiro?
Stefano: Vai! *Butta il pallone a terra e comincia a calciarlo correndo*
Fabrizio: Ehi aspetta! *Corre anche lui*
Circa cinque minuti dopo arrivarono le ragazze.
Irene: E così poi ho fatto shopping con mia sorella e mi sono comprata questa fantastica maglietta!
Martina: Si è molto carina... *Si gira a guardare i ragazzi che giocano*
Irene: Ehi mi stai ascoltando?!
Stefano: E passamela quella palla Fabry!
Fabrizio: Tieni!
Martina: Com'è carino Stefano in divisa da calcio... *Pensando*
Irene: Pronto?! Terra chiama Martina!!
Martina: Oh si si ci sono!
Irene: Bentornata sulla terra!
Martina: Scusami, è che...
Irene: Cosa? 
Martina: No, niente...
Stefano: Ehi ragazze! Siete arrivate finalmente!
Fabrizio: Venite!
Le ragazze si avvicinarono.
Martina: Eccoci, abbiamo fatto ritardo?
Stefano: No, a dire il vero siamo noi ad essere arrivati in anticipo.
Fabrizio: Infatti, non preoccupatevi.
All'improvviso si avvicinarono un gruppetto di ragazzi formati da tre.
X: Ehi voi, per caso stavate giocando a calcio?
Stefano: Si, perché? Problemi?
X: No amico, stai tranquillo. Vogliamo solo giocare assieme a voi se volete.
Fabrizio e Stefano: Ci stiamo!
X: Ma ad una condizione. La squadra che perde se ne va a casa accettando la sconfitta, mentre la squadra vincitrice si beccherà un bacio dalle ragazze! 
Martina: E-eh?!
Irene: Che cosa!?
Stefano: Tranquille ragazze. Tanto vinceremo noi, anche se loro sono in tre mentre noi siamo solo in due e teoricamente sarebbe scorretto giocare, ma niente paura! Dai Fabrizio facciamogli vedere chi siamo!
Fabrizio: Puoi dirlo forte!
X: Bene, allora cominciamo!
I ragazzi cominciarono la partita di calcio e le ragazze si sedettero su una panchina a fare il tifo.
Martina: Vai Stefanoooooo! 
Fabrizio: Stefano passamela!
Irene: Dai ragazzi forza! Fategli vedere quei tizi con chi hanno a che fare!!
Stefano fece il primo gol.
Stefano: Goool!!
Fabrizio: Rete! Sei un mito Stefano!
Martina: Evvaiiii!! *Applaude*
Irene: Bravissimo!
X: Dannazione... adesso vedrai.
Stefano fa l'occhiolino a Martina sorridendo.
Martina: Continua così!
Riprendono a giocare quando all'improvviso Stefano cadde a terra per uno sgambetto fatto da quel tizio.
Stefano: Questo è un fallo!! Mi hai fatto cadere!
X: Che cazzo dici se sei caduto da solo!
Stefano: Caduto da solo un cazzo! 
Fabrizio: Guarda che ti ho visto, gli hai fatto lo sgambetto! Non essere furbo!
X: Vaffanculo!
Stefano: *Si rialza* Ma vaffanculo te!
Fabrizio: Calmatevi.
Stefano: No io non mi calmo, è lui quello che deve darsi una bella calmata!
X: Disse quello con naso rotto.
Stefano: ...Bastardo... 
Fabrizio: Lascialo stare. 
X: Dai non farti proteggere dal tuo amichetto!
Martina ed Irene s'intromettono.
Irene: Ragazzi!
Martina: Ragazzi adesso basta! Finitela!
Stefano: Ma hai sentito quello che mi ha detto sto coglione?!
Martina: Si l'ho sentito, ma tu ignoralo. Lo fa apposta. 
Stefano: Ci provo. 
Fabrizio: Dai ricominciamo a giocare.
Riprendono a giocare e dopo un po' stanno uno a zero per Stefano e Fabrizio.
Stefano: Dai un ultimo gol! Fabry tira la palla in porta, adesso!
Fabrizio tirò il pallone e fece gol.
Stefano: Evvai! Abbiamo vinto noiii!
Fabrizio: Siiiiii!
Irene e Martina: Bravissimiiii ragazziii!
X: Siete stati bravi. Abbiamo perso.
Stefano: Ritiratevi! Io ve l'avevo detto! 
L'indomani a scuola.
Stefano: Siamo stati dei grandi ieri!
Fabrizio: Li abbiamo battuti di brutto!
Martina: Adoro quando Stefano è felice e sorridente come adesso.
Irene: Tu adori Stefano in tutto e per tutto.
Martina: Come darti torto... è un ragazzo speciale.
I ragazzi si avvicinano alle ragazze.
Stefano: Ehi aspettiamo ancora il bacio di ieri.
Fabrizio: Infatti.
Martina: Oh cielo... lo avevo dimenticato. *Arrossì*
Irene: Io do un bacio a Fabrizio! *Spinse Martina verso Stefano facendolo apposta*
Martina: Eh...
Irene diede un bacio sulla guancia a Fabrizio.
Stefano: Sto aspettando te.
Martina: ... *Lo baciò sulla guancia dolcemente*
Irene: Contenti? 
Stefano: Eccome!
Fabrizio: Si.
Stefano: Mi sento ancora stanco morto per ieri, quel coglione poi mi ha fatto cadere.
Fabrizio: Ahahaha voleva fare il furbo.
Irene: Martina è tutto ok?
Martina: Credo di si...
Irene: Credi? Oh amica mia.
Era ormai notatissimo. Martina era cotta di Stefano.

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 ***


Circa un mese dopo, i ragazzi si trovavano nel cortile fuori dalla scuola e stavano per salire sul bus.
Stefano: Yawwn... *Sbadiglia* Ci mancava solo questa gita oggi.
Fabrizio: Già, vabbè dai almeno passeremo una giornata diversa.
Irene: Martina, hai portato tutto l'occorrente vero?
Martina: Certamente! Tu?
Irene: Ho lo zaino che praticamente tra poco scoppia!
Martina: Ahahaha!
Prof.ssa: Ragazzi potete cominciare a salire sul pullman, ma a due a due e prendete posto.
Stefano: Dai raga saliamo, chi si siede nel posto con me?
Irene: Io mi siedo nel posto vicino a Fabrizio!
Fabrizio: Ma che...?
Stefano: Allora... Martina, saliamo?
Martina: Ok.
I ragazzi salirono sul pullman e presero posto, Martina si sedette sul lato del finestrino e Stefano dal lato della passerella del bus.
Stefano: Ma non si può aprire il finestrino? Si sta morendo dal caldo qui dentro! 
Martina: Penso di si.
Stefano: Aspetta Marty... *Si avvicina e alza le braccia per aprire il finestrino accanto a lei*
Martina: Fai pure... *Lo guarda* 
Stefano: Aperto! *Si siede*
Martina: Ma quando si parte?
Stefano: Tra cinque minuti spero. *Guarda l'orologio*
Fabrizio: Irene ti metti sul lato del finestrino o sul lato della passerella?
Irene: Finestrino!
Fabrizio: Ok allora prima passa tu.
Si sedettero anche Fabrizio ed Irene.
Fabrizio: Stefano hai portato la Psp?
Stefano: Si, te?
Fabrizio: Anche!
Irene: Spero che quando faremo il picnic ci sia ombra.
Martina: Beh, ci sarà qualche albero che farà ombra, no?
Stefano: Stiamo partendo!
Martina: Finalmente. 
Fabrizio: Si però adesso ci vorranno almeno due ore di strada per arrivare!
Irene: Gioca con la Psp e non ci pensare. Io intanto mi leggo un libro.
Martina: Io mi metto gli auricolari e ascolto musica.
Stefano: Ed io gioco alla Psp come Fabrizio. Ah a proposito Fabrizio, hai portato quel videogioco che mi avevi detto?
Fabrizio: Si tieni, provalo!
Stefano: Vai!
Martina si mise gli auricolari e si appoggiò al finestrino fissando fuori.
Stefano: Ma a che starà pensando? È così silenziosa stamattina. *Pensando*
Fabrizio: Oh Ste! Che ne pensi del mio gioco? Ti sta piacendo? 
Stefano: Si è troppo figo come gioco! Poi te ne porto uno io che ho a casa.
Fabrizio: Va bene, ma portalo!
Irene: Volete stare zitti? Sapete, ci vuole una certa concentrazione per leggere.
Stefano: Ma se gli altri nostri compagni stanno facendo casino qui dentro? E poi tanto per la cronaca: questa è una gita, non una biblioteca. 
Irene: Bene, allora almeno da voi due esigo silenzio.
Stefano: Pft! *Si gira e continua a giocare*
Martina: Ma che succede? *Si toglie un auricolare*
Stefano: La signorina qui dietro esige del silenzio.
Irene: Zitto e gioca.
Martina: Dai ragazzi oggi deve essere una giornata di relax. 
Fabrizio: Infatti, d'altronde poi tra poco dovremmo arrivare. 
Qualche minuto dopo Martina finisce con l'addormentarsi sul sedile.
Stefano: Ehm... Martina? Siamo arrivati, dobbiamo scendere. *La chiama*
Martina si svegliò. 
Martina: Eh? Ah si ok scendiamo. *Si alza*
Irene: Che gran bel posto, vero Fabrizio?
Fabrizio: Si, praticamente siamo sul bosco.
Stefano: Niente male.
Martina: Non so voi ma io ho paura di perdermi.
Stefano: Ma no sta tranquilla!
Martina: Ci provo. 
Stefano: Che ne dici se intanto ci andiamo a sdraiare sul prato all'ombra? 
Martina: Si va bene.
Si sdraiarono sul prato sotto gli albero al fresco.
Martina: Senti Stefano... a quanto vedo il naso ti è passato.
Stefano: Ah si è passato, perché? 
Martina: Io l'ho notato... ma stai tranquillo a me puoi dirlo liberamente. 
Stefano: Ma di che parli?
Martina: Come ti sei rotto il naso? Non penso che sia stato tu da solo.
Stefano: No... infatti. 
Martina: È stato tuo padre, vero? Guarda che a me puoi dirlo.
Stefano: Come fai a saperlo...?
Martina: L'ho notato subito quando sono venuta a casa vostra. Tu e tuo padre siete così distanti e freddi come il ghiaccio. Ma perché? 
Stefano: Crede che sia io il responsabile della morte di mia madre. Ed ha ragione. È tutta colpa mia. 
Martina: Ma non dire sciocchezze. Non è colpa tua e non deve picchiarti per questo.
Stefano: Mi picchia quando gli capita. Quand'è nervoso e ha bisogno di sfogarsi o per altro. Ma ci sono abituato ormai.
Martina: Voglio parlare con tuo padre.
Stefano: Ma sei matta?!
Martina: Forse, ma devo parlargli. 
Stefano: Aspetta e spera. Adesso capisco perché sul pullman eri così silenziosa. Volevi dirmi questo?
Martina: Si, esattamente. 
Stefano: Allora ci sei riuscita.
Martina: Stefano...
Stefano: Che c'è?
Martina: Dove sono gli altri?
Stefano: Come? Sono da quella part... ma non c'è nessuno! *Si alza*
Martina: Ci siamo persi? *Si alza anche lei*
Stefano: Tranquilla, ora li ritroveremo. Tu dammi la mano e non lasciarmela.
Martina: Si. *Gli da la mano*
Stefano: Cerchiamoli.
S'incamminarono nel bosco per cercare gli altri.
Martina: Ma è possibile che non si siano accorti della nostra assenza e non ci vengono nemmeno a cercare?
Stefano: Già. Soprattutto Irene e Fabrizio, begli amici. 
Martina: Sono sicura che ci staranno cercando ormai. E poi qui il cellulare non ha campo. 
Stefano: Benone... sono già l'una ed io sinceramente ho un po' di fame.
Martina: Beh anch'io. Mangiamo? 
Stefano: Mangiamo e poi riprendiamo a cercarli.
Pranzarono e tornarono a cercare la loro classe. 
Stefano: Ehiiii! Qualcuno mi sente?
Martina: Dubito che ci sentano da qui.
Finalmente dopo mezz'ora di camminata trovarono gli altri ragazzi.
Fabrizio: Eccovi! Ma dove eravate finiti?!
Irene: Ci avete fatto preoccupare! State bene?
Stefano: Si stiamo bene. Eravamo sul prato qualche metro distante da voi quando ad un tratto vi siete allontanati e non vi abbiamo visto più! 
Prof.ssa: La prossima volta restate tutti uniti. Per fortuna che vi abbiamo trovati. Dai, torniamo a casa.
Stefano: Andiamo.
Sul pullman.
Martina: Però è stato divertente in fondo, no?
Stefano: Ma si dai. Almeno i prof non rompevano i maroni con le loro solite regole di merda.
Martina: É stato rilassante, anche se ero un pochino spaventata.
Stefano: Si, lo è stato.
Martina ebbe finalmente l'occasione di restare da sola con Stefano per qualche ora e di discutere su suo padre, e per giunta ha avuto anche la bellissima l'occasione di stringergli forte la mano come desiderava. Adesso mancava soltanto un altro mese per riuscire a confessargli i suoi sentimenti. Ci riuscirà?

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8 ***


Era il sabato precedente verso la fine di ottobre e cominciava a far freschetto. Martina si trovava nella sua stanza sdraiata sul letto, e voleva parlare a tutti i costi con il padre di Stefano e dirgliene quattro.
Martina: Basta. Devo parlare con suo padre!
Uscì di casa sua e andò a casa di Stefano. 
Suonò il citofono.
Riccardo: Chi è?
Martina: Sono Martina. La compagna di classe di Stefano, mi potrebbe aprire?
Riccardo: Ok sali pure.
Martina salì in casa sua.
Riccardo: Che succede? Stefano non è in casa e neanche Cristina.
Martina: Ah davvero? Meglio così, tanto è con lei che devo parlare.
Riccardo: Con me? 
Martina: Esattamente.
Riccardo: E per cosa? 
Martina: Per suo figlio.
Riccardo: Non ho nulla da dire su mio figlio.
Martina: Invece si. Mi scusi se sono venuta improvvisamente a disturbarla di sabato a casa sua, ma mi ascolti... suo figlio è una persona fantastica, non ho mai conosciuto un ragazzo come lui. Un ragazzo dolce e sempre pronto ad aiutare gli altri.
Riccardo: Davvero?
Martina: Si. A me ha aiutato un sacco di volte. Non è colpa sua se sua moglie non c'è più. Non deve picch...
Riccardo: Taci.
Martina: ...
Riccardo: Tu non sai niente. Quel ragazzo ha rovinato la vita di mia moglie e la mia. Ho perso il lavoro per colpa sua. 
Martina: Non dica così... non è vero. Può aver rovinato la vostra vita ma non la mia. È complicato da spiegare, ma io a suo figlio voglio veramente bene, troppo bene. Non lo tratti così, non se lo merita.
Riccardo: Ci penserò su. Ora per cortesia, vattene...
Stefano arrivò a casa e vide che c'era Martina e suo padre che stavano discutendo.
Stefano: Ma che succede?! Martina che ci fai qui!?
Martina: Ho scambiato qualche parolina con tuo padre. Ora vado. Scusate il disturbo.
Martina scese le scale e corse via mentre Stefano la insegue finché l'afferra per il braccio.
Stefano: Ti avevo detto di non farlo. Perché sei venuta? 
Martina: La ragione è molto semplice... è perché io non ce la faccio più a vederti così. *Lo abbraccia piangendo*
Stefano: Martina... *La stringe forte*
Martina: Non sopporto di vederti in questo stato, mi fa troppo male. 
Stefano: Ma io sto bene.
Martina: Ti prego, non mentire.
Stefano: ...
Martina: Sappi che io per te ci sarò sempre. Quando ne hai bisogno chiamami e io sarò subito lì da te per consolarti. Anzi non chiamarmi, vieni direttamente da me e abbracciami forte. Proprio come in questo momento... 
Stefano: Non ricevevo un abbracciò così da molto tempo...
Martina: D'ora in poi ne avrai quanti ne vuoi da me.
Stefano: Io non so che dire...
Martina: Non dire niente. Io ti a.... ti voglio tanto bene.
Stefano: Anch'io te ne voglio. Grazie infinite per tutto. *Le asciuga le lacrime*
Martina: Ora va meglio? *Sorride*
Stefano: Decisamente meglio.
Martina: Ti va di fare un giro?
Stefano: Si andiamo.
Se ne andarono sul parco dov'erano andati la scorsa volta e si sedettero su una panchina.
Stefano: Lo sai che mia madre mi difendeva sempre anche se avevo torto? 
Martina: Veramente?
Stefano: Si. Una volta rovesciai un bicchiere d'aranciata addosso mia sorella senza farlo apposta e me ne disse di tutti i colori, invece mia madre le disse: "Cristina è stato soltanto un incidente, Stefano non lo ha fatto apposta. Adesso togli la maglietta così la laviamo e tornerà come prima.".
Martina: Immagino la faccia di Cristina, ahaha.
Stefano: Si, era molto infuriata.
Martina: Come si chiamava tua madre? Adesso che ci penso non me l'hai mai detto.
Stefano: Si chiamava Elena. 
Martina: Che bel nome.
Stefano: Mi prometti che non parlerai più con mio padre di certe cose senza più il mio consenso? 
Martina: Te lo prometto.
X: Ma guarda chi si vede! Il famoso Stefano!
Stefano: Eh? Ma chi sei? 
Fabio: Come chi sono? Sono quel ragazzo che il primo giorno di scuola gridò al preside "Si signor capitano!". Sono di un'altra classe e mi chiamo Fabio Di Guardo.
Stefano: Ah si adesso ricordo. Sbaglio o hai appena detto che io sono "famoso"?
Fabio: Si a scuola parlano tutti di te, sopratutto le ragazze. Sei molto popolare.
Stefano: In tutte le scuole che ho frequentato parlavano sempre di me. Non me ne stupisco.
Fabio: Bene. A quanto pare hai la ragazza?
Martina: No no!
Stefano: No, lei non è la mia ragazza.
Fabio: Meglio così. Lunedì a scuola devo parlarti, cerca di non mancare ok?
Stefano: Parlarmi per cosa?
Fabio: Questo lo vedrai come ho già detto lunedì. A presto Stefano.
Stefano: Ciao.
Martina: Secondo te di che cosa ti deve parlare?
Stefano: Non ne ho la più pallida idea. Ma non facciamoci domande. Ti va un gelato? Offro io!
Martina: Si ok! 
Stefano: A che gusto lo vuoi?
Martina: Cioccolato e vaniglia, ho gusti semplici.
Stefano: D'accordo. Io invece lo voglio al pistacchio e fragola.
Cameriera: Desiderate?
Stefano: Un gelato sul cono cioccolato e vaniglia e un gelato sempre sul cono pistacchio e fragola.
Cameriera: Arrivano subito!
Dopo un bel gustoso gelato tornarono ognuno a casa propria, ma non prima di un altro caldo e dolce abbraccio.
Martina invece di quel "Ti voglio tanto bene" avrebbe voluto dire un "Ti amo", che un giorno riuscirà a dirglielo a Stefano?

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 9 ***


Due giorni dopo, ovvero lunedì, Stefano si trovava davanti all'entrata della scuola e stava aspettando Fabio che doveva parlare con lui.
Martina: Buon giorno Stefano.
Stefano: Buon giorno a te Martina. 
Martina: Mattiniero eh? 
Stefano: Eh già. 
Martina: Stai aspettando quel tizio che ti doveva parlare?
Stefano: Si, voglio sapere che cosa vuole.
Martina: Beh ma se non si fa vivo è meglio andare in classe no?
Stefano: Eccolo lì.
Fabio: Eccomi, ne parliamo durante la ricreazione ok? Adesso dobbiamo andare in classe. A dopo Stefano.
Stefano: D'accordo a dopo.
Dopo qualche ora durante la ricreazione.
Stefano: Allora, si può sapere di che cosa dovevi parlarmi?
Martina si nascose dietro il muro del cortile senza farsi vedere, per ascoltare quei due di cosa stavano parlando.
Fabio: Conosci Rachele Di Guardo?
Stefano: Non ho idea di chi sia.
Fabio: Allora te lo dico io, è mia cugina. Vorrebbe conoscerti. Perché non vi frequentate? È di questa scuola e sono sicuro che fareste proprio una bella coppia.
Stefano: Non mi frequento con gente che non conosco.
Fabio: Vedi quella ragazza con la maglietta gialla laggiù? Ecco, è lei, Adesso sono sicuro che cambierai idea. Tu a lei piaci moltissimo.
Stefano: Ti ho appena detto che non mi frequento con persone che non conosco.
Fabio: Ma è una bella ragazza, e non lo dico perché è mia cugina. Magari dopo che vi frequentate potreste mettervi insieme e fidanzarvi.
Stefano: Ascolta. Mi dispiace tanto per tua cugina ma per adesso non sono interessato ad impegnarmi con una ragazza. E poi c'è già un'altra che m'interessa. 
Martina: !?!?
Fabio: E chi sarebbe?
Stefano: Questi non sono affari che ti riguardano. Ora scusami ma devo tornare in classe che ho un tema da fare.
Gira l'angolo per salire in classe.
Stefano: Martina?
Martina: Ehi ciao, stavo cercando Irene ma non riesco a trovarla, ehehehe...
Stefano: Credo che sia rimasta in classe. A proposito, saliamo che dobbiamo fare il tema.
Martina: Ok. Ma di che ti ha parlato quel tizio?
Stefano: Nulla d'importante. Dai saliamo.
Martina: Va bene...
Saliti in classe si siedono sui loro banchi.
Irene: Ma dov'eri finita? 
Stefano: Dice che ti stava cercando.
Irene: Ma io glielo avevo detto che sarei rimasta in classe.
Martina: Scusa ma l'ho completamente dimenticato! 
Irene: Mhm... dai siediti.
Fabrizio: Stefano tra qualche giorno è Halloween. Che ne dici se organizziamo una festa?
Stefano: Non male come idea. Ok ma dobbiamo dirlo agli altri. Una festa senza invitati è come una torta senza panna.
Fabrizio: Ottimo esempio. Io adoro le torte alla panna!
Stefano: Pure io!
Prof.ssa: Ragazzi adesso fate silenzio e incominciate a fare questo tema che vi sto distribuendo. È molto semplice.
Stefano: Si, per lei.
Prof.ssa: Come scusami?
Stefano: No niente, stavo pensando ad alta voce.
Martina: Così Stefano è interessato ad una ragazza... chissà chi è... se non mi sbrigo a dirgli quello che provo per lui va a finire che lo perderò per sempre. *Pensando*
Stefano: Spero che in questo tema prendo almeno un bel voto. Sennò rischio di non farcela.
Martina: Aaah neanch'io...!! *Ad alta voce*
Irene: Ti senti bene?
Martina: Non c'è la farò... per me è finita.
Stefano e Fabrizio si girano per guardarla.
Irene: Non ce la farai a fare questo tema?
Martina: No... tutt'altro che questo tema. Sono spacciata.
Irene: A volte non ti capisco. Dai comincia a scrivere.
All'uscita di scuola Martina e Stefano fecero strada insieme.
Martina: Sono così stanca...
Stefano: Ma si può sapere che avevi oggi in classe che ti sei messa ad urlare in quel modo?
Martina: È che... 
Stefano: Cosa?
Martina: No niente.
Stefano si accovacciò.
Stefano: Dai salta su.
Martina: Eh?
Stefano: Hai detto che sei stanca no? Quindi ti porto sulle spalle.
Martina: Ehm... ok. *Sale sulle sue spalle*
Stefano: Accidenti, non credevo fossi così pesante.
Martina: Aspetta, vorresti dirmi che sono grassa!?
Stefano: Ma no! Stavo scherzando stupida ahahaha! Dai tieniti forte.
Martina: Ci sono!
Stefano: Bene, allora andiamo!
Stefano l'accompagnò a casa e Martina scese dalle sue spalle.
Martina: Ti ringrazio per avermi portata sulle tue spalle fino a casa, ti ho fatto sudare sette camicie scusami.
Stefano: Non preoccuparti. Dai ci sentiamo ok?
Martina: Ok.
Stefano: Ah quasi dimenticavo, io e Fabrizio stiamo organizzando una mega festa per Halloween. Tu verrai?
Martina: E lo chiedi? Ma certamente!
Stefano: Bene, avvisa Irene e gli altri. Ciao!
Martina: D'accordo. Ciao ciao!
Stefano: Ho la schiena praticamente a pezzi ma ne è valsa la pena. Com'è dolce Martina.
Ad un tratto sbucò Cristina con la macchina e si accosta.
Cristina: Ehilà fratellino! Stai tornando a casa?
Stefano: Cristina sei uscita anche tu da scuola? Comunque si.
Cristina: Si sono appena uscita. Dai salta su!
Stefano salì in macchina.
Stefano: Ahi...
Cristina: Che hai?
Stefano: No niente lascia perdere ahahaha.
Cristina: Perché ridi? Che ti prende?
Stefano: Ti ho detto niente. Dai guida e torniamo a casa. *Ridacchiando*
Cristina: Andiamo...
Sorella e fratello tornarono a casa, Stefano era un po' fra le nuvole e continua a ridacchiare. Che la ragazza che gli interessa sia proprio Martina?

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 10 ***


Era il giorno di Halloween, i ragazzi avevano organizzato una festa per divertirsi tutti insieme a casa di Fabrizio.
Fabrizio: Alè! Benvenuti raga! *Apre la porta*
Stefano: Ehi ciao amico mio! Si può entrare?
Fabrizio: Certo entrate!
Irene: Ma come sei vestito? Mi sembri uno stregone appena sveglio la mattina!
Fabrizio: Infatti sono uno stregone!
Martina: Ahahaha ti si addice questo costume!
Stefano: Fabry ma dove sono le patatine? Sto morendo di fame. 
Fabrizio: Non sai proprio aspettare eh?
Stefano: Eh no.
Fabrizio: Aiutami a metterle sul tavolo così poi ce le mangiamo.
Stefano: Andiamo vah.
Martina ed Irene perlustrano un po' la casa.
Martina: Che bella casa.
Irene: Si è davvero bella.
X: Dolcetto o scherzetto!? 
Irene e Martina: Aaaahhh!
Stefano: Ahahaha ma siamo noi!
Fabrizio: Vi siete spaventate!
Irene: Siete due scemi.
Martina: Ci avete spaventato a morte! E poi Stefano come ti sei vestito? *Gli tocca la maschera*
Fabrizio: Accendiamo la radio. Si balla! *Accende lo stereo*
Stefano: Sono vestito da lupo mannaro! Mi ha prestato questo costume Fabrizio, ti piace? 
Martina: A dire il vero mi piaci tu.
Stefano: Cosa?! Non ho sentito, c'è troppo chiasso!
Martina: Ho detto che mi piace il tuo costume!
Stefano: Ah si, grazie! Andiamo a ballare? *Le porge la mano*
Martina: Volentieri mio prode lupo mannaro! 
Stefano: Ahahaha! 
Stefano e Martina cominciano a ballare.
Fabrizio: Ehi non ci aspettate? 
Irene: Dai andiamo a ballare anche noi!
Stefano: Ah aspetta Martina, ti fa di farci un selfie? 
Martina: Vai!
Stefano prese il suo cellulare.
Stefano: Tre, due, uno... cheeese! *Sorride*
Martina: Ahahaha! *Si mette in posizione e sorride anche lei*
Stefano: Bellissima foto! Salviamola vah.
Martina: Poi inviamela su WhatsApp ok?
Stefano: Va bene.
Irene: Martina posso ballare anch'io un po' con questo lupo? Sempre che non abbia voglia di mangiarmi ahahaha!
Stefano: Non ci tengo proprio! Balliamo!
Martina: Ahahaha ok io ballo con Fabrizio.
Fabrizio: Con me...?
Martina: Si perché? Non vuoi ballare con me?
Fabrizio: Ma si certo. *Arrossisce*
Martina: *Gli da la mano e comincia a ballare*
Fabrizio: Sei brava!
Martina: Diciamo che me la cavo. Da piccola frequentavo una scuola di danza.
Fabrizio: Non lo sapevo.
Martina: Adesso lo sai! *Fa la linguaccia*
Fabrizio: Eh si! *Ricambia facendo anche lui la linguaccia*
Stefano: Bene, ora diciamo che può anche bastare. *Li divide*
Martina: Stefano...?
Fabrizio: ...Andiamo a mangiare le patatine.
Stefano: Finalmente si mangia! *Va a mangiare le patatine*
Irene: Hai visto come ha reagito Stefano dopo che avete ballato? Vi ha completamente divisi per farvi smettere. Secondo me è geloso.
Martina: Ma no sarà impressione tua. Non credo proprio che sia geloso di una come me.
Irene: No te lo dico perché mentre ballava con me sembrava che lo stessi annoiando, al contrario di te invece.
Fabrizio: Ragazze non le volete le patatine? 
Stefano: Se non venite me le mangio tutte io eh?
Martina: Arriviamo!
Stefano: Madò sono buonissime! *Mangia*
Dopo tutto il divertimento e la festa che avevano organizzato, Irene e Martina andarono via e Stefano restò a casa di Fabrizio ancora per circa un'altra mezz'oretta.
Fabrizio: Stefano io devo confessarti una cosa che sta durando forse un po' troppo.
Stefano: E cosa? *Invia il selfie a Martina su WhatsApp come gli aveva chiesto lei*
Fabrizio: A me...
Stefano: A te?
Fabrizio: A me piace Martina.
Stefano: Un momento... a te cosa?!
Fabrizio: Sono innamorato di Martina.
Stefano: Stai scherzando vero Fabrizio?
Fabrizio: No... non sto scherzando. A me lei piace molto.
Stefano: Ti piace o ne sei innamorato? Guarda che sono due cose completamente diverse.
Fabrizio: La seconda...
Stefano: Cazzo.
Fabrizio: Non so che fare. Mi potresti dare qualche consiglio per conquistarla?
Stefano: Aspetta ma a te non piaceva Irene?
Fabrizio: Eh? A me Irene non è mai piaciuta e mai piacerà!
Stefano: Ma Martina...
Fabrizio: Martina cosa?
Stefano: No niente. D'accordo, io ti aiuterò. *Disse con uno strano formicolio alla gola*
Fabrizio: Grazie. Sei un vero amico.
Stefano: Figurati.
Fabrizio: Se tu fossi al mio posto cosa faresti?
Stefano: Beh... glielo direi senza farmi problemi. E se non ci riesco la prima volta glielo ripeterò fino a non a che mi dirà di si. Dai ora vado, ci vediamo domani a scuola.
Fabrizio: Ho capito. Ok a domani.
Ops... mi sa che fra i ragazzi si è creata un po' di confusione. 
Stefano piace a Martina, Martina piace a Fabrizio e Stefano sembra essere più che geloso di Martina. Sotto sotto la gelosia che sia lei la ragazza di cui Stefano diceva di essere interessato ? O forse dovrei dire innamorato?

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 11 ***


La mattina in casa Gangemi.
Cristina: Stefano, svegliati. Devi andare a scuola.
Stefano: Oggi non ne ho proprio voglia... 
Cristina: Come mai?
Stefano: Se ti dico il perché tu mi prometti che non lo dirai a nessuno?
Cristina: Certamente. Te lo giuro.
Stefano: Al mio migliore amico piace la stessa ragazza che piace a me.
Cristina: Ah...
Stefano: Porca troia sono così confuso.
Cristina: La ragazza sarebbe Martina?
Stefano: Mi leggi nella mente per caso?
Cristina: Me lo immaginavo.
Stefano: E per giunta gli ho detto anche che l'avrei aiutato a conquistarla. Sono un coglione con la C maiuscola.
Cristina: Ti sei messo in un bel pasticcio, fratellino. Parla con il tuo amico e digli che anche a te piace lei, poi sarà Martina a decidere chi di voi due.
Stefano: I tuoi consigli sono sempre ottimi... ma sei scema? Se gli dirò così non mi parlerà più.
Cristina: Aspetta, ma tu non mi avevi detto che nel mese di novembre lei compiva gli anni? Oggi siamo uno novembre e quindi dovrebbe mancare poco ormai al suo compleanno.
Stefano: Vero, hai ragione. Però non so cosa regalarle.
Cristina: Cosa le piace a lei?
Stefano: Beh, quello che piace a tutte le ragazze: trucchi, vestiti, scarpe, borse eccetera.
Cristina: Ma quanti anni compie?
Stefano: Sedici.
Cristina:Sei sicuro che non le piace più niente?
Stefano: I fiori...
Cristina: I fiori posso essere un bel regalo. Regalale un mazzo di fiori, sono sicura che lo apprezzerà volentieri.
Stefano: Vabbè d'altronde ancora mancano un po' di giorni, ci penserò su.
A scuola.
Irene: Buon giorno Stefano.
Stefano: Buon giorno Irene, Martina non è ancora arrivata?
Irene: Si che è arrivata. In questo momento è con Fabrizio. Io tra poco salgo.
Stefano: Con Fabrizio?! No, cazzo! 
Irene: Che ti prende? 
Stefano: Voglio sapere dove sono.
Irene: Sono in classe.
Stefano: Grazie! *Corre in classe*
Irene: Prego...
Stefano aprì la porta della loro classe.
Fabrizio: Sei molto gentile Martina. Ciao Stefano.
Martina: Ehi buon giorno!
Stefano: Buon giorno... che stavate facendo?
Fabrizio: Niente di che, stavamo parlando dei nostri hobby.
Stefano: Ah, ok.
Martina: Irene è ancora lì sotto?
Stefano: Si, mi ha detto che tra poco sale.
Martina: D'accordo. *Lasciò senza accorgesene il suo cellulare sul banco di Stefano e Fabrizio e andò al suo posto*
Stefano premé il tasto del blocco del cellulare e vide che Martina aveva come sfondo il loro selfie che si fecero il giorno prima* 
Stefano: Se l'è messa come sfondo... *Pensando*
Andò da Martina.
Stefano: Tieni, lo avevi dimenticato sul nostro banco. 
Martina: Ah si grazie.
Stefano: Di nulla.
Irene: Eccomi, ciao ragazzi!
Martina: Ehilà!
Il pomeriggio dopo la scuola Stefano era in giro per la città.
Stefano: Ma che noia, forse era meglio se andavo a giocare a calcio.
Ad un tratto vide Martina col cellulare in mano.
Martina: Forse sto sbagliando. *Disse nei suoi pensieri*
Stefano: Cosa ci fa qui Martina da sola!? *Pensando*
Fabrizio: Eccomi sono arrivato. Ti ho fatto aspettare?
Martina: Oh ciao Fabrizio. No sono appena arrivata e intanto mi sono presa questo frappè. 
Fabrizio: Avrei potuto offrirtelo io!
Martina: Ma no stai tranquillo!
Stefano: Si sono dati un appuntamento e a me non hanno detto niente?!
Fabrizio: Sei molto carina vestita così. *Timidamente*
Martina: Oh, ma grazie. Sei un vero tesoro.
Stefano: Fabrizio non ci provare nemmeno...
Fabrizio: Grazie a te. Andiamo?
Martina: Si.
Fabrizio e Martina cominciarono a camminare.
Stefano: Basta così, ho già visto abbastanza. Me ne vado a giocare a calcio che è meglio. *Se ne va*
Arriva al campetto.
Stefano: *Calcia la palla e prende il palo* Porca troia non riesco a concentrarmi! Calmati Stefano... va tutto bene.
Dopo essere tornato a casa.
Cristina: Ciao, com'è andata oggi?
Stefano: Di merda. Sto rischiando di perderla.
Cristina: Azz... faresti meglio a sbrigarti o sarà troppo tardi.
Stefano: Già.

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Capitolo 12
*** CAPITOLO 12 ***


Stefano stava andando a scuola, ma prima decise di passare davanti la casa di Martina e fare strada assieme.
Stefano: *Suona il citofono*
Carmen: Chi è?
Stefano: Ehm... mi scusi signora sono il compagno di classe di Martina, e volevo chiederle se stamattina voleva fare strada per andare a scuola insieme a me.
Carmen: Ah si certo, tu intanto entra pure. *Apre il cancello automatico*
Stefano: La ringrazio ma non vorrei disturbare.
Carmen: Tranquillo non disturbi affatto, dai entra!
Stefano: Ok.
La madre di Martina aprì la porta.
Carmen: Ma salve! Tu sei Stefano?
Stefano: Si, come fa a saperlo?
Alex: Mamma, chi è?
Carmen: Mia figlia mi parla sempre di te. Tesoro è un compagno di classe di tua sorella.
Alex: Ah, ciao mi chiamo Alex!
Stefano: Ehi ciao, io mi chiamo...
Alex: Stefano! Si si lo so.
Stefano: Bene...
Uscì Martina dalla sua camera in pigiama e con tutti i capelli scompigliati.
Carmen: Martina guarda un po' chi c'è!
Stefano: Buon giorno...
Martina: Oddio, che ci fai qui di mattina!? Non guardarmi sono orrenda senza trucco! *Si mette le mani in faccia e si chiude in bagno*
Stefano: Veramente io...
Carmen: Ah, non farci caso Stefano. Oggi si è svegliata tardi e non è ancora pronta. Hai fatto colazione?
Stefano: Se devo essere sincero no, ma non si preoccupi, dopo mi compro qualcosa in un bar.
Carmen: Non se ne parla nemmeno! Vieni, ti offro un dolce che ho fatto io con le mie mani. Siediti pure.
Stefano: La ringrazio... *Si siede in cucina*
Alex: Mia mamma fa i dolci più buoni di tutto l'intero pianeta!
Stefano: Ci credo.
Carmen: Eccola qui, è al cioccolato e panna. Buon appetito! *Gli taglia una fetta e gliela porge sul tavolo*
Stefano: Signora lei ci ha azzeccato in pieno, mi piacciono un sacco i dolci con panna e cioccolato! *Da un morso al dolce*
Carmen: Ne sono contenta!
Martina: Scusate... ciao Stefano, buon giorno e perdonami per poco fa. *Lo saluta con un bacio sulla guancia*
Stefano: Fa nulla... tranquilla.
Martina: Bene. Mamma mi dai una fetta di dolce anche a me per favore?
Carmen: Certo, tieni.
Qualche minuto dopo.
Martina: Mamma noi andiamo, a più tardi. 
Carmen: A più tardi Martina.
Stefano: La ringrazio per il dolce, era buonissimo.
Carmen: Ma figurati! Dai andate altrimenti farete tardi a scuola!
Per strada.
Martina: Sono contenta che il dolce di mia madre ti sia piaciuto.
Stefano: Era ottimo. Cambiando discorso, che ci facevi ieri in giro con Fabrizio?
Martina: Eh? Come fai a sapere che sono stata con lui ieri?!
Stefano: Mi trovavo da quelle parti e vi ho visto.
Martina: Oddio...
Stefano: Non hai ancora risposto alla mia domanda. Che ci facevi ieri con lui?
Martina: Si è confessato, mi ha detto che gli piaccio ed è innamorato di me...
Stefano: E tu che gli hai detto?
Martina: Beh... 
*Si ritorna a ieri al momento che Fabrizio ci confessò con Martina*
Fabrizio: Vedi... tu mi piaci molto. Vorrei che tra noi ci fosse qualcosa di più di una semplice amicizia.
Martina: Mi dispiace tanto Fabrizio, ma ecco io... insomma, ti considero solo come un amico. Io... sono innamorata di un altro ragazzo.
Fabrizio: ...Lo immaginavo.
Martina: Perdonami. 
*Si ritorna di nuovo ad oggi*
Stefano: Capisco, e chi sarebbe il ragazzo che ti piace?
Martina: Lo conosci troppo bene. Lui è unico. 
Stefano: Eh si vabbé... non so chi sia se mi dici in questo modo.
Martina: Meglio così. 
Il pomeriggio al parco.
Fabrizio: Così le ho detto che sono innamorato di lei, ma mi ha detto che è innamorata di un altro ragazzo. Ho fallito. Non so che altro fare.
Stefano: ...Vorrei proprio sapere chi sia questo "altro ragazzo".
Fabrizio: A me non lo ha detto ma... sono sicuro che sei tu.
Stefano: Si, col cazzo. Per lei sono solo un amico.
Fabrizio: Piace anche a te, vero?
Stefano: No, lei è soltanto una mia amica. Tutto qui.
Fabrizio: Capisco. È brutto essere rifiutati da qualcuno a cui tieni. 
Stefano: Lo immagino. 
Fabrizio: Le ho già comprato il regalo per il suo compleanno. Ma a questo punto non so se darglielo o no...
Stefano: Io ancora no, ma glielo comprerò forse domani. Tu daglielo lo stesso, anche se ti ha rifiutato, tranquillo. 
Fabrizio: D'accordo. 
Ormai manca poco al compleanno di Martina, che sia per lei un compleanno indimenticabile?

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Capitolo 13
*** CAPITOLO 13 ***


Qualche giorno dopo. Martina arrivò a scuola.
Martina: Ma dove sono gli altri? Non sono ancora arrivati?
Salì in classe. Trovò tutti seduti in silenzio.
Martina: Ma che...?
Tutti: Buon compleanno!! *Battono le mani*
Martina: Oh ma grazie! Allora ve ne siete ricordati. *Sorride*
Irene: E come dimenticarselo! Tieni questo è il mio regalo.
Martina: Grazie mille Irene. *Lo apre e trova una trousse per il make up*
Fabrizio: E questo è il mio regalo, auguri Martina...
Martina: Grazie anche a te...
Stefano: Ops, a quanto pare sono l'unico che si è dimenticato il regalo per Martina a casa.
Martina: Non preoccuparti, l'importante è il pensiero.
Per la ricreazione Stefano e Martina erano da soli.
Stefano: Cos'è che avevo detto prima? Che non avevo il tuo regalo? 
Martina: Ehm... si.
Stefano: Scherzavo. Eccolo, tanti auguri Martina. *Le porge il regalo*
Martina: Ma non dovevi, comunque grazie infinite.
Stefano: ... *Si avvicina lentamente a lei*
Martina: ... *Si avvicina anche lei chiudendo gli occhi con il cuore che batteva a mille*
Irene: Ragazzi! Avete cinque euro da scambiare per caso?
Stavano quasi per darsi un bacio ma Irene interruppe e rovinò tutto.
Stefano: ...Ehm no, non ne ho da scambiare, mi dispiace.
Martina: Neanch'io ne ho, prova a chiedere a Fabrizio.
Irene: Ok adesso chiedo a lui, ci vediamo dopo in classe! *Se ne va*
Martina: Ok a dopo. *Guarda Stefano*
Stefano: *Si gira da l'altra parte*
Martina: *Apre il regalo di Stefano* Ma è... *Trova dentro una collana a forma di cuore*
Stefano: *Si rigira* Ti piace?
Martina: È bellissima.
Stefano: Sono contento che ti piaccia. *Gliela mette al collo*
Martina: Grazie ancora. 
Suonò la campanella.
Stefano: È finita la ricreazione, ci conviene ritornare in classe.
Martina: Hai ragione.
In classe durante la lezione.
Irene: Ma che bella quella catenina! Dove l'hai presa? Sbaglio o prima non ce l'avevi?
Martina: Si è così. Me l'ha regalata Stefano.
Irene: Oh ma è troppo carina! A proposito prima per la ricreazione vi ho per caso disturbati?
Martina: Eh... no no non hai disturbato niente e nessuno!
Irene: Ne sei proprio sicura?
Martina: Si si, sicurissima!
Irene: Se lo dici tu.
Fabrizio: Da quando mi sono confessato con lei non mi parla più come prima. Sapevo di aver sbagliato.
Stefano: Non ti preoccupare, sono sicuro che tra qualche giorno non ci farà più caso e vi parlerete di nuovo come prima.
Fabrizio: Lo spero.
Stefano: Tu che le hai regalato? 
Fabrizio: Una sciarpa di lana calda per tutto l'inverno.
Stefano: Io invece quella collana che porta al collo.
Fabrizio: Bel regalo.
Stefano: Anche il tuo.
Arrivò sera e i ragazzi erano al solito campetto.
Martina: Non capisco perché mi avete portata qui.
Irene: Zitta e cammina.
Fabrizio: Adesso vedrai.
Stefano: Tre, due, uno... 
Scoppiarono dei fuochi d'artificio che illuminarono tutto il cielo.
Martina: Oh mio Dio! *Si commuove*
Irene: Sono belli eh?
Martina: Sono bellissimi! Ho i migliori amici del mondo!*Li abbraccia tutti* 
Irene: Per te questo e altro amica mia.
Martina: Grazie.
Stefano: *Sorride*
Martina: Ragazzi vi ringrazio per tutto ma adesso io devo andare a casa che la mia famiglia mi sta aspettando.
Stefano: Ti accompagno io.
Martina: Ok. Grazie ancora ragazzi! Ci vediamo.
Irene: Auguroni!
Fabrizio: A presto.
Arrivati a casa.
Martina: Grazie per avermi accompagnata. E stavolta senza mettermi sulle spalle!
Stefano: E di che? Sali che la tua famiglia ti starà aspettando.
Martina: Si. *Lo abbraccia*
Stefano: *La stringe forte* 
Martina: Starei così per sempre. *Pensando*
Stefano: Dai, ora vai. 
Martina: Buona notte. *Sale a casa*
Stefano: Buona notte anche a te. *Se ne va*
E dopo tutte queste meravigliose sorprese, Martina trascorse il resto della serata a festeggiare il suo compleanno con la sua famiglia.

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Capitolo 14
*** CAPITOLO 14 ***


C'erano le vacanze natalizie, e su tutte le vetrine dei negozi della città erano piene di luci, alberelli, nastrini dorati e altre decorazioni varie. I nostri ragazzi si trovavano insieme su un centro commerciale per fare delle compere.
Martina: Brrr, che freddo.
Stefano: Si, fa un freddo polare.
Martina: Tu che regalo farai a tua sorella e tuo padre?
Stefano: Non lo so ancora...
Martina: Nemmeno io. 
Stefano: Mmhh, magari questa bella renna natalizia che suona, canta e balla. *Le mostra una renna giocattolo*
Martina: Ah, ah. Divertente.
Stefano: Scherzavo *Posa la renna al suo posto* Perché non le regali a tua madre una sciarpa di lana come quella che ti ha regalato Fabrizio il mese scorso per il tuo compleanno?
Martina: Che centra adesso il regalo che mi ha fatto Fabrizio? 
Stefano: No così, era soltanto per una dimostrazione.
Martina: Anche se non è male come idea. Mi sa che a mia madre le regalo una bella sciarpa calda di lana soffice.
Stefano: Le mie dimostrazioni funzionano sempre.
Dopo varie compere, e dopo essere usciti dal centro commerciale, Martina si accorse che Stefano uscì a mani vuote senza comprare nemmeno un piccolo regalo.
Martina: Non hai comprato nulla? C'erano dei buoni sconti da approfittarsene!
Stefano: Non copro niente alla mia famiglia.
Martina: Cosa? Perché?
Stefano: Perché no. Andiamo a prenderci una cioccolata calda così ci riscalderemo un po'.
Martina: Va bene...
Stefano: Due di cioccolata calda per favore.
Commessa: Arrivano subito, voi intanto che aspettate sedetevi sui tavolini.
Stefano: Ok. *Si siede*
Martina: *Si siede anche lei*
Stefano: Aspettiamo.
Martina: Sei arrabbiato per caso?
Stefano: No, perché?
Martina: Mi sembri arrabbiato.
Stefano: Forse è impressione tua.
Cameriera: Ecco qui la vostra cioccolata calda. 
Martina: Grazie.
Stefano: Finalmente.
Dopo aver finito, si alzarono e per strada s'incamminarono.
Stefano: Ci voleva proprio una bella cioccolata calda per riscaldarsi da questo freddo.
Martina: Già. Che farai di bello a Natale?
Stefano: Me ne starò tutto il giorno a dormire sul letto, come tutti gli altri anni.
Martina: Eh? Ma perché?
Stefano: Detesto il Natale.
Martina: Ci sarà di sicuro un motivo.
Stefano: Morì mia madre. Ecco il motivo.
Martina: Il venticinque dicembre!?
Stefano: Esatto, proprio così.
Martina: Oddio, non lo sapevo. È... è bruttissimo.
Stefano: Ricordo quando l'avevamo andata a trovare in ospedale per la vigilia. Era sdraiata sul lettino sofferente. I medici ci avevano dato il permesso di passare il giorno di Natale nella sua stanza con lei, così io le chiesi "Mamma, domani passeremo il Natale tutti insieme felici?" con l'ingenuità di un bambino di cinque anni, e lei mi rispose "Certo tesoro, domani festeggeremo tutti insieme. E ti darò il regalo che ti ho comprato!". Sto ancora aspettando quel regalo.
Martina: ...
Stefano: L'indomani invece di festeggiare, ci furono una marea di lacrime e tanta tristezza. Poi, giorno ventisei dicembre, nonché il giorno del mio onomastico, le abbiamo fatto il funerale. Da quel maledetto giorno fin'oggi, ho sempre odiato il Natale.
Martina: Mi dispiace. Ma stai tranquillo che quest'anno sarà diverso.
Stefano: No, sarà sempre tutto uguale come ogni anno.
Martina: Fidati di me.
Il giorno della vigilia di Natale in casa Gisanno.
Alex: Sorellina, oggi è la vigilia, e domani è Natale!!
Martina: Già... domani è Natale.
Alex: Non sei contenta?
Martina: Beh si e no. Comunque fratellino, adesso scusami ma devo fare una chiamata importante e urgente. Ti spiace uscire?
Alex: Si va bene, tranquilla. *Esce dalla camera di Martina*
Martina: Non posso nemmeno immaginarlo cosa significhi perdere una persona molto cara, sopratutto il giorno di Natale. Vabbè decifriamo il numero. *Pensando fra sé*
Il telefono squilla.
X: Pronto?
Martina: Pronto...

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Capitolo 15
*** CAPITOLO 15 ***


Martina per la vigilia decise di chiamare Stefano al cellulare e chiedergli se voleva passare il Natale con lei.
Stefano: Pronto?
Martina: Pronto Stefano, sono Martina.
Stefano: Ah, ciao Martina. Mi sono appena svegliato.
Martina: Scusa se ti ho disturbato.
Stefano: Ma no tranquilla. Che succede?
Martina: Volevo chiederti una cosa.
Stefano: E cosa?
Martina: Se domani potevi venire da me, e passare il giorno di Natale assieme.
Stefano: Beh... è meglio di no.
Martina: Ti scongiuro. Vieni, ti prego.
Stefano: Ma tu lo sai che...
Martina: Lo so. Vorrei trascorrere il Natale assieme a te.
Stefano: Ok se proprio insisti verrò.
Cristina: Ehi ma con chi stai parlando? E dove andrai?
Stefano: Sto parlando con Martina, vorrebbe che io domani passi il Natale insieme a lei e alla sua famiglia.
Cristina: Se vuoi vacci, d'altronde non abbiamo nessun impegno per domani.
Stefano: Si, gliel'ho già detto che ci vado.
Cristina: Ah ok!
Stefano: Martina?
Martina: Si ci sono, allora domani è sicuro che vieni?
Stefano: Si, è sicuro.
Martina: Va bene, allora ci vediamo domani.
Stefano: A domani.
Giorno venticinque dicembre in casa Gangemi.
Cristina: Buon giorno dormiglione.
Stefano: Buon giorno rompi palle. *Scherzando*
Cristina: Aww, ma quanto sei dolce.
Stefano: Lo so. 
Cristina: Comunque... auguri.
Stefano: Anche a te. 
Cristina: Dodici anni fa come oggi...
Stefano: Si. Io vado da Martina, a stasera. 
Cristina: ...A stasera.
Riccardo: Dove vai? *Lo ferma*
Stefano: L'ho appena detto.
Cristina: Sta andando da una sua compagna, papà.
Riccardo: D'accordo. Ma non fare tardi. *Lo lascia*
Stefano: No. *Chiude la porta e se ne va*
Riccardo: La "sua compagna" starebbe a dire la "sua ragazza"?
Cristina: No no, o almeno... non ancora.
Riccardo: Vabbè non m'importa. Auguri Cristina.
Cristina: Auguri papà. 
Riccardo: Oh Elena, manchi soltanto tu qua. (Per chi non lo ricordasse, Elena è la madre di Stefano e Cristina)
Cristina: Vorrei tanto che fosse qui.
Riccardo: Lei è qui. *Le indica il cuore*
Cristina: Si. *Sorride*
Stefano arrivò in casa di Martina e suona il campanello.
Carmen: Eccoti arrivato finalmente! Martina ti stava aspettando.
Stefano: Salve signora. Davvero?
Martina: Ehi ciao, sei arrivato. *Lo saluta*
Stefano: Già. 
Alex: Ciao Stefano!
Stefano: Ciao piccoletto!
Martina: Che ne dici di andare in camera mia nel frattempo che arrivino i miei parenti?
Stefano: Verranno i tuoi parenti?
Martina: Si, i miei zii, i miei cugini e i miei nonni.
Stefano: Ah... comunque ok.
Federico: Salve ehm...
Stefano: Stefano.
Federico: Si ecco, Stefano! Io sono il padre di Martina. Piacere di conoscerti. 
Stefano: Il piacere è mio.
Federico: Tu saresti il suo ragazzo?
Martina: Papà ma cos-!?
Stefano: No no! Sono un suo compagno di classe. *S'imbarazza e ridacchia*
Carmen: Ahahaha no caro, sono solo degli amici.
Stefano: Bell'albero di Natale.
Martina: Eh si! Dai Stefano andiamo in camera mia?
Stefano: Si. Scusate. *Rivolgendosi ai genitori di Martina e va nella sua stanza*
Martina: Oggi sarà un giorno diverso.
Stefano: Lo spero.
Dopo qualche minuto, arrivarono i parenti di Martina, pranzarono, si divertirono, cenarono, aprirono i panettoni e spumanti, e Stefano si divertì tanto quella sera.
Stefano: Scusatemi tanto ma adesso è meglio che vado a casa.
Carmen: Si tranquillo, vai pure se devi!
Federico: Quando vorrai venire da noi, la porta è sempre aperta!
Stefano: Vi ringrazio.
Martina: Ti sei divertito quest'oggi?
Stefano: Si tanto. Non credevo che a Natale, dopo tanti anni avrei sorriso di nuovo. Avevi ragione, oggi è stato un giorno diverso. Grazie Martina. 
Martina: Figurati. Buona notte!
Stefano: Buona notte! *Se ne ritorna a casa*
Dopo ben dodici anni, Stefano è la prima volta che è riuscì a sorridere bensì proprio il giorno di Natale quando morì sua madre. Che sia stato veramente un giorno diverso per Stefano come aveva detto Martina? 

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Capitolo 16
*** CAPITOLO 16 ***


Stefano trascorse anche per capodanno a casa di Martina con i suoi parenti.
Martina: Tre...
Stefano: Due...
Martina: Uno...
Tutti: Auguriii!
Stefano: Felice anno nuovo Martina.
Martina: Anche a te. *Si abbracciano forte mentre i fuochi d'artificio scoppiavano nel cielo stellato*
Stefano: Quest'anno sarà diverso? 
Martina: Si, lo sarà. Me lo sento.
Stefano: Anch'io.
Federico: Carmen, guarda quei due.
Carmen: Si tesoro, sono bellissimi. Vorrei tanto che stessero assieme. Nostra figlia merita quel ragazzo, e quel ragazzo merita nostra figlia.
Federico: Dai tempo al tempo. Sei troppo frettolosa.
Carmen: Si hai ragione ahahaha.
Finite tutte le feste natalizie, si ritorna a scuola.
Irene: Ci siamo divertiti troppo a Natale!
Martina: Anch'io! Come ti avevo scritto tramite messaggi, ho trascorso il Natale e il capodanno assieme a Stefano.
Irene: Dev'essere stato bello, eh?
Martina: Non immagini quanto.
Stefano: I parenti di Martina sono stati gentilissimi con me! Come una seconda famiglia.
Fabrizio: Lo immagino.
Stefano: Ehi, ma che hai?
Fabrizio: Niente, dopo venti giorni di vacanze mi pesa essere ritornato a scuola.
Stefano: Si è vero, ma non sei contento di vederci?
Fabrizio: Certo che lo sono. Sopratutto Martina.
Stefano: Non l'hai ancora dimenticata vero?
Fabrizio: No.
Stefano: Benone. Dato che anche a me piace lei, siamo spacciati.
Fabrizio: Mi sento una merda.
Stefano: Siamo nella merda. 
Irene: Martina...
Martina: Si?
Irene: Adesso che ci penso, sono passati tre mesi, non pensi che sia ora di confessarti a lui?
Martina: A Stefano? Ma scherzi? Non mi sento ancora pronta.
Irene: Ma se state sempre insieme?
Martina: Si, però...
Irene: Però niente, diglielo! Ascoltami, sono sicura che poi dopo ti sentirai meglio. Ti toglierai un grandissimo peso da cuore.
Martina: Dal cuore...
Irene: Si, dal cuore.
Martina: E se non gli piaccio?
Irene: Che discorso stupido. Ma si che gli piaci!
Martina: E tu come lo sai?
Irene: Sai... Fabrizio mi ha accennato qualcosa.
Martina: Fabrizio!?
Irene: Si. Mi ha detto che a Stefano tu gli piaci.
Martina: Impossibile.
Irene: Niente nella vita è impossibile! E poi se non gli piaceresti non credo che starebbe sempre appiccicato a te come un salame.
Martina: D'accordo, ci tenterò.
Irene: Che cosa sono due ragazzi che si piacciono e non stanno insieme?
Martina: Coglioni?
Irene: Esattamente.
Martina: Grazie.
Irene: Scusami ma dovevo.
Martina: Proverò a confessarmi all'uscita dopo la scuola.
Irene: Bene. Buona fortuna amica mia.
Martina: Ti ringrazio.
Fabrizio: Basta, io la lascio a te.
Stefano: A me? *Lo guarda strano*
Fabrizio: Si a te. 
Stefano: Stai parlando seriamente?
Fabrizio: Mai stato più serio di così. Devi confessarti con lei.
Stefano: Tu sei scemo. Ma hai visto che tu ti sei confessato qualche tempo fa con lei ed è finita male?
Fabrizio: Si, ma perché lei vuole te.
Stefano: V-vuole me?
Fabrizio: Me lo ha detto Irene.
Stefano: E tu credi ad Irene?
Fabrizio: Si.
Stefano: Aspetta. Quindi... Martina...
Fabrizio: Esatto. Dichiarati.
Stefano: Ci proverò. Non ti offenderai vero?
Fabrizio: Ma figurati!
Stefano: Ok!
All'uscita di scuola mentre i nostri ragazzi stanno camminando per strada.
Martina: Stefano...
Stefano: Si?
Martina: Ehm... io devo confessarti una cosa. *Si ferma*
Stefano: A dire il vero anch'io. *Si ferma anche lui*
Martina: Ah si? Beh, ecco vedi... tu a me...
Stefano: Ti ascolto.
Martina: Tu a me...
Riusciranno a confessarsi?

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Capitolo 17
*** CAPITOLO 17 ***


Ecco che i ragazzi cercano di confessarsi.
Martina: Tu a me... insomma, Stefano io ti... ti amo.
Stefano: Sei troppo timida lo sai? Ci metti troppo a dire una frase. 
Martina: E-eh? Cosa!? Io ti confesso i miei sentimenti e tu mi ripaghi dicendo così?! Non mi sembra affatto giust-
Stefano: Shhh...*Le tappa la bocca* Anch'io ti amo *La bacia sulle labbra*
Martina: ... *Rimase immobile ma poi chiuse gli occhi e si lascia andare continuando a baciarlo*
Stefano: Per chi mi hai preso piccola? Non sono così maleducato io. *Le accarezza il viso*
Martina: Stefano io, non so che dire, davvero.
Stefano: Se vuoi non dire niente. Sono io quello che deve dire qualcosa. E dico che io con te riesco a parlare liberamente di tutto, mi hai sostenuto nei momenti peggiori, nei litigi con mio padre, e mi hai fatto comprendere cose che prima non riuscivo a capire. Sei entrata nel mio cuore da quando quel primo giorno di scuola ti ho chiesto se quel posto era libero, e tu mi hai risposto di si. 
Martina: Davvero...?
Stefano: Sei unica. *L'abbraccia forte*
Martina: Anche tu sei unico per me.
Stefano: Me lo prometti che non ci lasceremo mai?
Martina: Te lo prometto. E tu mi prometti che continuerai ad essere quello che sei con me senza alcun timore? Anche nonostante tutte le tue sofferenze?
Stefano: Promesso.
L'indomani mattina Stefano si alza dal letto e controlla il cellulare, vede un messaggio di Martina che diceva "Buon giorno angelo mio " e lui le rispose con un "Giorno anche a te stellina mia ".
Cristina: Oddio Stefano!!
Stefano: Che succede?
Cristina: Ti sembra il modo di stare a petto nudo? Vestiti subito!
Stefano: Sei tu che sei entrata senza bussare, e poi questa è camera mia e sto come voglio. 
Cristina: Si hai ragione...
Stefano: Bussare non è un optional. *Sorride*
Cristina: Ero venuta per svegliarti ma a quanto pare sei già sveglio. Uhm... questa mattina mi sembri contento, e pensandoci anche ieri tornato da scuola lo eri. Come mai? È successo per caso qualcosa che io non so, e che mi devi dire? *Si siede sul fianco del letto di suo fratello*
Stefano: *Ridacchia e si mette una maglietta*
Cristina: Allora?
Stefano: Io e Martina ci siamo messi insieme.
Cristina: Davvero? Oddio e quando? *Felicissima*
Stefano: Ieri, appunto dopo essere usciti da scuola.
Cristina: Oh mio Dio sono felicissima per voiii!! *Lo abbraccia*
Stefano: Ehi ehi! Mi stai strozzando! Ahahaha!
Cristina: Scusami! *Lo lascia* È solo che sono troppo contenta! Finalmente!
Stefano: Eh già. 
Cristina: Vieni che ti preparo la colazione! *Va in cucina*
Stefano: Va bene. *Va in cucina anche lui*
Riccardo: Ma che avete tanto da urlare già di mattina?
Cristina: Papà, Stefano sta insieme ad una ragazza. E per precisare quella ragazza è Martina, la sua compagna di classe.
Stefano: Mortacci tua... non sai mai tenere il becco chiuso eh?
Riccardo: Bene. Mi fa piacere per te e quella ragazza, Stefano. 
Stefano: Davvero? *Sorpreso per ciò che aveva appena detto suo padre*
Riccardo: Si. Dai adesso vai a scuola da lei! 
Stefano: Si! *Sta per andarsene*
Cristina: Stefano la colazione! *Gli lancia una briosce*
Stefano: Ah si! *La prende* Presa! 
Cristina: Ciao e buona giornataaa!
Stefano: A più tardi! *Se ne va*
Arrivò a scuola e vide che c'erano tutti che lo stavano aspettando davanti al cancello.
Fabrizio: Ehi Stefano!
Irene: Sei arrivato!
Martina: Eccoti.
Stefano: Si. Buon giorno amore *Bacia Martina sulle labbra*
Irene: Oh mio Diooo che teneriii! *Sbava arcobaleni*
Fabrizio: Cos-? *Rimane sorpreso*
Irene: Ma come non lo sai Fabrizio? Si sono messi assieme! 
Fabrizio: No, non lo sapevo... 
Martina: Beh si...
Stefano: Beh si ecco. È proprio così.
Fabrizio: ... *Se ne va in classe*
Irene: Ma dove vai?
Martina: Perché è fuggito via?
Stefano: Si sarà offeso?
Martina: Spero di no.
Che Fabrizio sarà scappato via perché gli è preso un attacco di gelosia per Stefano e Martina? Almeno quest'ultimi stanno finalmente insieme come volevano.

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Capitolo 18
*** CAPITOLO 18 ***


I ragazzi entrarono in classe.
Stefano si siede nel suo banco vicino Fabrizio. 
Fabrizio: *Si alza e si allontana cambiando posto del banco*
Stefano: Ma che cazz-?
Irene: Lascialo stare. È soltanto geloso secondo me.
Stefano: Forse è meglio.
Martina: Non vorrei che si fosse offeso con noi.
Irene: La gelosia fa brutti scherzi. 
Stefano: Devo parlare con lui.
Dopo la scuola Stefano stava cercando Fabrizio che sembrava essere di nuovo fuggito via. 
Martina: Amore facciamo strada insieme? 
Stefano: No cucciola, scusami ma ho da fare una cosa. Ci sentiamo più tardi ok? *La bacia sulle labbra*
Martina: Va bene, a più tardi. *Fa strada da sola*
Stefano se ne va al campetto e trova Fabrizio seduto su una panchina.
Stefano: Sapevo che sarebbe venuto qui. Ehi Fabrizio mi sa che noi due dobbiamo chiarire una cosa. 
Fabrizio: Non dobbiamo chiarire niente. Sparisci. 
Stefano: Stai calmo. Voglio soltanto parlare. 
Fabrizio: Ho detto sparisci. *Si alza dalla panchina*
Stefano: Cos'hai? Perché ti comporti così? 
Fabrizio: E lo chiedi pure?
Stefano: Io e Martina? 
Fabrizio: ...
Stefano: Lo immaginavo. Senti io... *Gli tocca la spalla*
Fabrizio: Non toccarmi! *Gli sposta la mano*
Stefano: Va bene non ti tocco. Sbaglio o mi avevi detto tu di confessarmi con lei!? Quindi non capisco questo tuo comportamento! 
Fabrizio: Si ma non credevo che vi sareste messi insieme! Allora avevo ragione che a lei piacevi tu, non mi sbagliavo.
Stefano: Bell'amico. Se vuole me e io la amo, che faccio? Mi ammazzo?!
Fabrizio: Non c'è bisogno perché adesso lo farò io! *Gli tira un pugno sullo stomaco*
Stefano: Ma sei rincoglionito!? *Gli da un pugno in faccia* Non osare a toccarmi! 
Fabrizio: Ah si? Allora fatti sotto. Stavolta il naso te lo spacco io! *Corre verso di lui per sferrargli un altro cazzotto*
Stefano: Vaffanculo! *Lo respinge e lo butta a terra* Stiamo litigando per una cazzata, ma te ne rendi conto?!
Fabrizio: Per te sarà anche una cazzata, ma per me no. *Si rialza*
Arriva Fabio correndo che si trovava in quelle parti e li divide.
Fabio: Oh ma che è? Adesso basta. Chiudetela qua! *Li divide*
Fabrizio: Per me sei un ragazzo morto.
Stefano: Lo stesso vale per me. 
Fabrizio: Tsk. *Se ne va*
Fabio: Vi sembra il modo di picchiarvi in mezzo alla strada? Vai a casa anche tu e domani parliamone davanti alla scuola!
Stefano: Si. *Se ne va anche lui e va a casa sua*
Arrivato a casa.
Cristina: Oddio ma che ti è successo!?
Stefano: Nulla. 
Riccardo: ???
Cristina: Stefano te lo ripeto. Che ti è successo? 
Stefano: Io e un ragazzo che credevo amico ci siamo presi a botte.
Cristina: Ma perché? 
Stefano: Affari nostri.
Riccardo: Sono sicuro che vi siete presi a botte per quella ragazza lì. Aspetta, com'è che si chiamava? Ah, Martina. 
Cristina: Davvero Stefano?
Stefano: Lasciatemi stare. *Si chiude in camera sua*
Cristina: Roba da non credere.
Riccardo: Può capitare. 
Cristina: Stefano apri questa porta! Stefano apri questa dannata porta, aprila! *Bussa forte la porta*
Stefano: *Si mette gli auricolari per non sentire sua sorella e messaggia con Martina*
Cristina: Niente da fare. Non ne vuole sapere di aprire.
Riccardo: Lascialo stare. Vuole restare da solo.
Cristina: Va bene.
Riccardo: Anch'io una volta litigai con il mio migliore amico per vostra madre.
Cristina: Dici sul serio papà? 
Riccardo: Si. Quindi so cosa si prova litigare per certe cose.
Cristina: Non lo sapevo.
Dopo qualche minuto Stefano uscì dalla sua camera.
Cristina: Sei uscito finalmente. Non pranzi?
Stefano: Non ho fame. *Apre il frigorifero e si beve un po' d'acqua fresca*
Cristina: Capisco che sei scombussolato per quello che ti è accaduto oggi, ma poi non venire da me lamentandoti e dicendo di avere fame.
Stefano: Non preoccuparti. *Si richiude in camera*
Cristina: Ahh... questo ragazzo si crea un problema dopo un altro.

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Capitolo 19
*** CAPITOLO 19 ***


La mattina seguente giunsero tutti davanti al cancello di scuola.
Fabio: Bene. Ci siete tutti?
Stefano: Direi di si.
Fabrizio: Si.
Fabio: Ok. Si può sapere che cosa vi è saltato in mente a litigare per una cosa così? 
Stefano: ...
Fabrizio: ...
Fabio: Dai, ora da uomini stringetevi la mano e tornate ad essere amici come prima.
I due ragazzi si stringono la mano.
Stefano: Pace amico?
Fabrizio: Ok pace.
Fabio: Oh benone! Se litigate di nuovo, stavolta le botte ve le do io!
Martina: Non dovete mai più litigare per me, ok?
Irene: Non è stato carino litigare per una sciocchezza così.
Rachele (La cugina di Fabio): Oh ma che succede? *S'intromette*
Fabio: Nulla, faccende tra amici.
Rachele: Ah capisco. Ehi ma tu non sei Stefano!?
Stefano: Si.
Rachele: Madonna quanto sei bello!! *Lo prende per un braccio*
Martina: Ehm...
Stefano: Sono già impegnato. *La molla e va da Martina*
Rachele: Ah... che peccato. 
Fabrizio: ...
Irene: Senti ma tu chi sei?
Rachele: Sono la cugina di Fabio, e frequento questa stessa scuola come voi.
Irene: Ah non lo sapevamo.
Stefano: A me lo aveva detto Fabio.
Fabio: Già. Che ne dite se più tardi ci organizziamo tutti insieme e andiamo al cinema a guardare un film? Magari d'horror!
Irene: Perché no!
Fabrizio: D'accordo.
Martina: Horror?
Stefano: Beh si va bene. Tranquilla amore, se ti spaventi ci sono io con te!
Martina: Ahaha ok!
Rachele: Accetto.
Fabio: Allora è aggiudicato, più tardi tutti al cinema! 
Tutti: Si!
Più tardi pomeriggio al cinema.
Fabio: Eccoci. Che film ci vediamo? Qualcuno di voi ha delle preferenze?
Stefano: Non avevamo detto horror?
Fabio: Si, ma magari qualcuno avrà cambiato idea.
Irene: Io voglio vedere un horror!
Fabio: Sicura? Non è che poi hai paura?
Irene: Noo!
Fabio: Allora prendiamo i biglietti ed entriamo in sala.
Presero i biglietti ed entrarono in sala.
Stefano: Oh raga, questo è un film horror che vi farà cagare sotto dalla paura!
Fabio: Puoi dirlo forte!
Irene: Evvai! Adoro i film horror!
Martina: Eh?
Stefano: Scherzo! Dai prendiamo posto.
Presero tutti posto, Stefano vicino Martina, Fabio vicino ad Irene, e Fabrizio vicino a Rachele.
Fabio: Oh! Oh! Sta per cominciare!
Martina: ...
Stefano: Niente paura. *La bacia sulle labbra*
Martina: Si ok. 
Fabio: Mettete gli occhiali 3D!
Fabrizio: Oh Fabio ma sei sicuro che farà spaventare sto film? *Mette gli occhiali 3D*
Fabio: Certo Fa!
Fabrizio: Vedremo. *Mangia i popcorn*
Rachele: Ti spiace se ne prendo un pochino? *Lo guarda*
Fabrizio: Oh no tieni pure! Dividiamoceli.
Stefano: Se cominciate a mangiare i popcorn adesso, durante il film resterete senza.
Fabrizio: Pazienza. *Mangia* 
Stefano: Ok, io vi ho avvisato.
Rachele: Buoni. *Mangia pure lei i popcorn di Fabrizio*
Fabio: Ora zitti.
Finisce la pubblicità e comincia il film vedendosi qualche macchia di sangue.
Martina: Oh no. *Disse a bassa voce e stringe forte Stefano*
Stefano: Ahahaha tranquilla. *La stringe anche lui*
Irene: Sangueee...!
Fabio: Adesso spunterà qualche mostro che strappa le teste agli esseri umani e se le mangia.
Fabrizio: Bene. Sei pregato di non spoilerarci niente.
Rachele: Fabrizio, se ho paura posso stringermi a te?
Fabrizio: C-certo.
Rachele: Grazie!
Fabrizio: Di nulla.
Alla fine del film.
Stefano: Tutto sommato è stato un bel film vero?
Martina: Beh si.
Fabrizio: Sopratutto quando quel mostro aveva ucciso tutti e si mangiava le loro teste!
Rachele: Che cosa disgustosa.
Irene: È stato da urlo! Da rifare.
Martina: Spero tu stia scherzando Irene.
Irene: Ovvio che no!
Fabio: Non ho mai conosciuto ragazze così coraggiose come te Irene, sai?
Irene: Non lo dico per vantarmi, ma delle ragazze come me non esistono a questo mondo.
Martina: Eh no.
Rachele: La prossima volta dobbiamo vederci un bel film romantico. *Stringe Fabrizio*
Fabrizio: Beh...
Irene: Ragazzi avete notato Rachele come sta appiccicata a Fabrizio? *Disse sottovoce a Martina e Stefano*
Stefano: Si.
Martina: E perché tu e Fabio no? Ammettilo.
Irene: Si, è molto carino. Lo ammetto.
Martina: E brava la mia amica! 
Irene: Ssshh!! Sta zitta!
Martina: Ahahaha ok!
Dopo aver fatto pace, Stefano e Fabrizio sembrano tornati di nuovo amici come prima. Che tra questo gruppo nasca qualche altra bella coppietta?

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Capitolo 20
*** CAPITOLO 20 ***


Stefano e Martina si trovavano in giro per la città.
Stefano: Ieri ci siamo divertiti un mondo al cinema con gli altri, vero amore? 
Martina: Si, mi ha fatto piacere che tu e Fabrizio avete fatto pace, poi Fabio fa morire troppo dal ridere.
Stefano: Si è vero. *La coccola*
Martina: Quanto dolce sei? *Sorride*
Stefano: Tanto, solo per te. *Sorride anche lui*
Martina: Menomale ahaha.
Stefano: Porti ancora la collana che ti ho regalato per il tuo compleanno al collo? 
Martina: Si, non la toglierò mai più. 
Stefano: Va bene piccola. Comunque, hai parlato con i tuoi genitori di noi due?
Martina: Oh si si!
Stefano: E che ti hanno detto?
Martina: Le solite cose che dicono tutti i genitori ai propri figli quando si fidanzano con qualcuno, "Mi fa piacere, state attenti" bla bla bla.
Stefano: Attenti? 
Martina: Beh... si.
Stefano: Ahahaha, starò io attenta a te, sempre.
Martina: Anch'io.
Stefano: E il tuo fratellino invece come l'ha presa?
Martina: Lui è un po' geloso, ma gli passerà presto.
Stefano: Povero cucciolo ahahaha.
Martina: Ahahaha!
Stefano: Sei la ragione del mio sorriso.
Martina: Anche tu. *Lo abbraccia forte*
Stefano: È vero quando si dice "Anno nuovo, vita nuova". *L'abbraccia forte anche lui*
Martina: Hai visto? Io te lo avevo detto che quest'anno sarebbe stato diverso.
Stefano: Si hai ragione. 
Martina: Invece tuo padre e tua sorella come l'hanno presa quando gli hai detto che stai con me?
Stefano: Beh veramente non sono stato io a dirlo a mio padre, ma mia sorella che non si fa mai gli affaracci suoi e non sa mai stare zitta, lui mi ha detto che gli fa piacere, cosa rara e unica. Invece io appena l'ho detto a Cristina, lei è scoppiata dalla felicità abbracciandomi.
Martina: Ahahaha immagino.
Stefano: Comunque, cambiando discorso, hai sentito in quest'oggi Irene?
Martina: No, ma sembra essere impegnata a conquistare Fabio, ahaha!
Stefano: Pensandoci bene, loro due farebbero proprio una bella coppia, non credi?
Martina: Si è vero. E Fabrizio con Rachele?
Stefano: Loro mica tanto.
Martina: Non hanno niente in comune, sono troppo diversi.
Stefano: Beh questo non vuol dire niente, anche io e te siamo diversi in ogni punto di vista. Eppure c'è stato qualcosa che ci ha uniti comunque.
Martina: Si questo è vero. Però boh, Fabrizio e Rachele insieme non mi dicono nulla. 
Stefano: Insieme non fanno né pane e né acqua.
Martina: Sono d'accordo.
Stefano: *Sta per baciarla*
Squillò il cellulare di Martina.
Martina: Ehm... scusami un attimo.
Stefano: Si, tranquilla.
Martina rispose.
Martina: Pronto?
Irene: Martina!
Martina: Ehi Irene, dimmi.
Irene: Oggi non ti sei fatta sentire eh?
Martina: Credevo che fossi con Fabio, mi avevi detto che eri con lui quest'oggi.
Irene: Beh si ma mi sono appena ritirata a casa. Comunque domani a scuola vieni?
Martina: Io si.
Irene: E Stefano?
Martina: Anche.
Irene: Ah va bene, allora vengo anch'io.
Martina: Perché scusa tu non ci volevi andare?
Irene: A dire il vero no, ma poi domani ti spiego il perché.
Martina: D'accordo. Ora scusami ma devo staccare. A domani.
Irene: Ok, a domani.
Chiusero la chiamata.
Stefano: Allora?
Martina: Era Irene e voleva sapere se noi domani andavamo a scuola.
Stefano: Adesso se vogliamo andare a scuola o no, dobbiamo avvisare lei?
Martina: Boh. Credo che abbia qualcosa di importante da dirmi domani.
Stefano: Capisco. Che dici andiamo a mangiarci una pizza?
Martina: Si va bene, ho tanta fame.
Stefano: A chi lo dici. Dai andiamo in una pizzeria.
Si presero per mano e passarono la serata fuori divertendosi, come ogni altra coppia. Che cosa le dovrà dire Irene a Martina? Che sia qualcosa di poca importanza o un qualcosa di urgente?

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Capitolo 21
*** CAPITOLO 21 ***


L'indomani mattina giunsero tutti a scuola.
Irene: Martina!!
Martina: Ehi Irene buon giorno.
Irene: Devo parlarti!
Martina: Dimmi.
Irene: In privato...
Stefano: Ok ok mi allontano. *Si allontana per lasciarle sole*
Irene: Grazie Stefano.
Martina: Allora?
Irene: Si tratta di Fabio.
Martina: Si l'avevo intuito.
Irene: C'è un problema.
Martina: Che problema?
Irene: Credevo che lui fosse single, e invece...
Martina: E invece è fidanzato?
Irene: Si ma... a distanza.
Martina: Ah... capisco.
Irene: La sua fidanzata è newyorkese e sta in America. Lui dopo che finisce questa scuola è intenzionato ad andare da lei, e trasferirsi per sempre lì. Non so che fare.
Martina: Ma quindi tu gli hai detto che lo trovi un ragazzo carino e che hai un certo interesse per lui?
Irene: Si, ho fatto una figura di merda perché credevo che appunto lui fosse single.
Martina: Da quanto tempo stanno insieme?
Irene: Circa quattro mesi.
Martina: E come si sono conosciuti scusami?
Irene: Fabio ha parenti americani, ovvero degli zii che una volta all'anno vengono qui in Italia per visita. E questa sua ragazza qualche mese fa era venuta anche lei insieme con questi suoi zii di lui, e da lì si sono innamorati, contattandosi anche da lontani.
Martina: Che bel pasticcio.
Irene: Già. Ecco perché non volevo venire a scuola, perché non voglio vederlo. Ci sto troppo male.
Martina: Non preoccuparti. Diciamo che è com'è successo fra me e Fabrizio qualche tempo fa. Lui si è confessato con me, ed io l'ho respinto perché mi piaceva Stefano. Solo che è un po' diverso...
Irene: Ti prego Martina, dammi qualche consiglio. Aiutami.
Martina: Stai tranquilla. Innanzi tutto se lo eviti è peggio, gli farai capire che non gli interessi più. Poi come seconda opzione... beh si sa.
Irene: Cosa si sa?
Martina: Che le relazioni a distanza al 99% dei casi non hanno mai una buona durata e un buon fine.
Irene: Forse è vero, però...
Martina: Non temere. Fai come ti dico.
Irene: Grazie, sei una vera amica.
Martina: Figurati. Dai ora andiamo in classe e cerca di non pensarci più per qualche ora.
Irene: Ci provo.
Tornano dagli altri.
Stefano: Avete finito di chiacchierare voi due?
Fabrizio: Già di mattina parlate come se foste in un call center, io invece la mattina non ho voglia di fare un cazzo.
Stefano: A chi lo dici fraté! *Alza la mano per battere il cinque a Fabrizio*
Fabrizio: Ahahaha! *Batte il cinque con Stefano*
Irene: ...
Martina: Ragazzi, un po' di contegno per favore.
Stefano: Scusateci, stamattina io e Fabry abbiamo la falsa.
Fabrizio: Si, scusate ragazze.
Stefano: Vabbé prima di entrare in classe mi prendo qualcosa alla macchinetta. *Va alla macchinetta della scuola*
Fabrizio: Stefano quanto costa un Kinder Bueno?
Stefano: Novanta centesimi.
Fabrizio: Quasi un euro per due barrette alla nocciola...! Bah!
Stefano: Il degrado.
Fabrizio: Già. Fanculo non me ne compro, tanto ho il panino.
Stefano: D'accordo. Comunque amore ti va uno snack? Non so magari appunto un Kinder Bueno, oppure qualcosa di salato.
Martina: Oh no no! Ho appena fatto colazione prima di venire qui.
Stefano: Va bene. Tu invece Irene vuoi qualcosa?
Irene: No grazie, non ho fame.
Fabrizio: Irene che non ha fame!? Che festa è oggi?
Stefano: Ok allora a quanto pare sono l'unico pirla che si prende qualcosa alla macchinetta! *Si compra uno snack e se lo mangia*
Fabrizio: Ahahaha già! Dai saliamo in classe prima che i prof ci facciano problemi?
Stefano: Si andiamo vah. *Butta la carta nel cestino*
Per la ricreazione.
Irene: Oh no eccolo che si avvicina! *Si nasconde dietro Martina*
Stefano: Uhm?
Fabrizio: E allora?
Martina: Ehm... è complicato da spiegare ok?
Fabio: Ciao raga! Che fate di bello quest'oggi? *Si avvicina al gruppo*
Stefano: Più tardi vado a giocare a calcio con Fabrizio. Vuoi venire con noi?
Fabio: Si perché no!
Irene: Scusate, mi sono dimenticata di fare una cosa! *Se ne va scappando via*
Martina: Irene ma ti avevo dett... ah, lasciamo stare.
Fabrizio: Non è venuta tua cugina Rachele a scuola?
Fabio: No, oggi è assente.
Fabrizio: Capisco, e come mai?
Fabio: Aveva da fare e non è potuta venire. Perché tutto questo interesse per mia cugina?
Stefano: Ehehehehe!!
Fabrizio: No niente, così.
Fabio: Ok. Allora ci vediamo più tardi dopo la scuola al campetto lì?
Stefano: Si!
Fabio: E chi porta il pallone?
Fabrizio: Tranquilli, lo porto io.
Stefano: Ah, Fabio se hai altri amici che vogliono fare qualche partita con noi, falli venire pure. Così più siamo, è meglio è.
Fabio: D'accordo! Allora porterò un po' di amici miei, compresa anche Rachele.
Fabrizio: Benone!
Più tardi Martina e Stefano si recano mano nella mano al campetto. 
Martina: Amore hai le mani caldissime.
Stefano: Si le ho sempre calde, ahaha. 
Martina: Beato te, io con questo freddo visto che siamo a gennaio invece le ho sempre fredde.
Stefano: Allora vorrà dire che te le riscalderò io. *Gli tocca le mani per riscaldargliele* 
Povera Irene, che cosa dovrà fare adesso con Fabio?

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Capitolo 22
*** CAPITOLO 22 ***


Dopo la partita di calcio i ragazzi tornarono a casa. Irene non si fece sentire per il resto della giornata.
Martina: Mi chiedo che fine abbia fatto Irene, da quando ha visto Fabio oggi per la ricreazione è scomparsa.
Stefano: Sarà a casa. Ma che ha?
Martina: Fabio è fidanzato. 
Stefano: Con Irene?
Martina: Magari... No, con un'altra ragazza che sta lontano, precisamente in America.
Stefano: Che cosa? No dai non ci credo.
Martina: Beh si, credici.
Stefano: Non sapevo che Fabio avesse una relazione a distanza. Non me l'ha mai detto, strano.
Martina: Forse non vuole dirlo a nessuno, e lo ha detto solo ad Irene perché lui a lei piace.
Stefano: Si, è possibile.
Martina: Mi è venuta un idea.
Stefano: E sarebbe?
Martina: Organizziamo una gita a New York con gli altri.
Stefano: Non credo che Irene accetterà.
Martina: Tentar non nuoce. Mi informerò nella miglior agenzia di viaggi su internet per prenotare il volo.
Stefano: Si ma prima dobbiamo dirlo agli altri.
Martina: Domani glielo diremo.
L'indomani a scuola.
Stefano: Raga io e Martina abbiamo deciso di organizzare una cosa, sempre se volete.
Fabrizio: E cosa?
Martina: Una gita a New York.
Rachele: A fare?
Fabio: Che!?
Stefano: Così, tanto per passare qualche giorno insieme lontano da casa e scuola, e per svagare un po'.
Fabio: Io ci vengo!
Rachele: Anch'io.
Fabrizio: Va bene.
Irene: Io no...
Martina: Irene si che tu ci verrai.
Irene: Non me la sento.
Martina: Irene... *La guarda male*
Irene: Ok ok, ci vengo.
Stefano: Bene, allora verrete tutti? No perché altrimenti parto da solo con Martina!
Fabrizio: Non fare il galante!
Fabio: Certo! O almeno, io si.
Stefano: Perfetto. Adesso dobbiamo dirlo solo ai prof. Ah... e al preside.
Fabio: Col preside lasciate fare a me, farò di tutto per convincerlo! Tanto gli sto simpatico.
Stefano: Già, come il primo giorno di scuola...
Fabio: Vabbé, quel giorno era incazzato. 
Martina: Però visto che siamo di classi differenti ne dubito che ce lo faranno permettere.
Fabio: Fidati.
Stefano: Va bene. Allora a domani ragazzi. 
Fabrizio: Ok a domani.
Fabio: Contate su di me! Ciao raga.
Rachele: Ciao ciao.
Irene: ... *Sbuffa e se va senza dire niente*
Martina: Poverina... forse stiamo sbagliando.
Stefano: Ormai quel che è fatto, è fatto. Non può più tirarsi indietro.
Martina: Si hai ragione. Comunque ai ragazzi diamogli il tempo di parlare anche con i loro genitori per questo viaggio. Compresa io, e anche te.
Stefano: Se ancora non è sicuro che partiremo io a mio padre non gli dico nulla.
Martina: Sbaglio o prima avevi detto a tutti che avresti comunque viaggiato con me?
Stefano: Si, ma l'ho detto per far convincere Irene a venire.
Martina: Ah, ma grazie.
Stefano: Perché tu vorresti viaggiare da sola con me? *Sorride e la stringe*
Martina: Beh si, mi piacerebbe. *Lo bacia sulle labbra*
Stefano: Allora un giorno andremo in Giappone. Da soli. Solo io e te e nessun altro. Promesso. *La ribacia*
Martina: Giappone?
Stefano: Si il Giappone è uno dei miei continenti preferiti, dopo l'America ovviamente. Sai che andare in America è sempre stato il mio sogno fin da bambino?
Martina: Anche il mio! Sopratutto a New York, la città più famosa del mondo.
Stefano: Giusto. Mia madre c'è stata quando aveva circa la mia stessa età, prima di conoscere mio padre. Diceva che era bellissima, la città più bella che aveva mai visto.
Martina: Si ci credo.
I nostri ragazzi riusciranno a far convincere i professori e sopratutto il preside per questo viaggio che sognano fare in America a New York?

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Capitolo 23
*** CAPITOLO 23 ***


Fabio si trovava a scuola dentro l'ufficio del preside per parlare con lui e chiedergli del viaggio che lui e gli altri desiderano tanto fare.
Fabio: Quindi le volevo chiedere se lei per caso ci poteva dare il permesso per partire a New York per qualche giorno... abbiamo anche avvisato i professori, e ci hanno detto di rivolgerci a lei personalmente. 
Preside: Oggi mi sento buono. La mia risposta è si, starete via per una settimana. Il prossimo volo per acquistare i biglietti su internet e per andare New York sarà per dopo domani, lo so perché mia figlia fa l'hostess di volo. Vi farò fare anche un piccolo sconto per i biglietti e vi dirò dove alloggerete in Hotel. Quindi preparatevi adesso, e non perdete altro tempo.
Fabio: Davvero? Oddio la ringrazio! Lei è il miglior preside del mondo!
Preside: Però ad una condizione. Dovete studiare anche lì, non dovete abbandonare i vostri compiti, che poi appena tornerete qui, ci sarà una bella verifica che vi aspetta. 
Fabio: Ma... ma questo è ingiusto! Però d'accordo accettiamo! La ringrazio tantissimo, scusi per il disturbo. 
Preside: É il vostro dovere. Ciao Fabio. 
Fabio uscì fuori dall'ufficio del preside e trovò i ragazzi fuori che lo stavano aspettando.
Stefano: Allora?
Fabio: Niente da fare. È un vecchio bastardo.
Fabrizio: No dai ma che peccato! 
Martina: Ma non è giusto! 
Rachele: Io volevo andarci!
Stefano: Ma che cazzo! Sto vecchio rincoglionito, manco se fossimo i peggiori studenti della scuola! 
Irene: Meglio così. 
Fabio: Mi dispiace ragazzi... mi dispiace dirvi che...
Fabrizio: Che?
Fabio: Che era uno scherzo! Si che ci andiamo a New York! Ci ha dato il permesso! 
Stefano: Ma vaffanculo Fabio mi hai fatto prendere un colpo!
Fabrizio: Sei serio?
Fabio: Ahahaha si guardate! Mi ha firmato questo foglio! Adesso possiamo prenotare i biglietti, fare le valigie e partire!
Martina: Evvai!
Rachele: Si evviva!
Irene: Uffa. 
Stefano: Bene! 
Fabio: Dai raga andiamo a casa a dirglielo ai nostri genitori! 
Tutti: Si!
Il pomeriggio a casa di Martina. Lei aveva già parlato con i suoi genitori per il viaggio e loro avevano accettato, anche se Carmen ha un po' di paura di far partire sua figlia così lontano. 
Martina: Allora... qui su internet ci sono varie agenzie di viaggi. Ne ho trovata una e sembra essere la meno cara per acquistarci i biglietti. *Controlla al computer*
Carmen: E per una settimana quanto viene il prezzo?
Martina: Abbastanza buono per tutti. Adesso li avviso. 
Martina inviò un messaggio a tutti i ragazzi dicendo il prezzo del biglietto. 
A casa di Stefano. 
Stefano: Azz... bella cifra. *Legge il messaggio di Martina*
Cristina: Quale cifra?
Riccardo: Di che cifra parli?
Stefano: Mi servono un po' di soldi per un viaggio, papà. 
Incredibile: Stefano lo aveva chiamato "papà" dopo un sacco di tempo che non lo chiamava in questo modo.
Riccardo: Un viaggio? E dove?
Stefano: Un viaggio in America per dopodomani, precisamente a New York. Il preside della nostra scuola ci ha dato il permesso e siamo liberi di partire se vogliamo. Ci ha anche dato dei buoni sconti per il biglietto, e trovato l'albergo su cui alloggiare.
Cristina: Un viaggio a New York? 
Riccardo: Capisco. Beh, d'accordo. Si può fare.
Stefano: Davvero!? Non sei arrabbiato?
Riccardo: No. I soldi te li darò io. Ma tu promettimi che starai attento.
Stefano: Si, te lo prometto. Però è un bella cifra salata.
Riccardo: Non preoccuparti per la cifra. Quanto ti serve? 
Stefano: Acquistando i biglietti online vengono all'incirca più di 500€.
Cristina: Cavolo!
Riccardo: Va bene.
A casa di Fabio.
Fabio: Non vedo l'ora di partire e venire da te, amore mio. *Prepara le valigie*
Dopo aver pagato l'importo per il biglietto, le valigie e tutto, i nostri ragazzi dopo due giorni si recano all'aeroporto con tutti i loro genitori fratelli e sorelle. 
Carmen: Mi raccomando Martina. Stai attenta. 
Martina: Si mamma, mi mancherete tanto. 
Federico: Mancherai tanto anche a noi.
Alex: Torna presto sorellina. 
Si abbracciarono tutti insieme.
Cristina: Perciò stai attento, e non combinare guai.
Stefano: Si si... lo so. 
Cristina: Con te si ci deve assicurare di tutto. Mi mancherai scemo.
Stefano: Ehi ahahaha, guarda che non sto partendo mica per sempre. Tra una settimana sarò di nuovo qui!
Cristina: Si però... mi mancherai lo stesso. *Occhi lucidi*
Stefano: Suvvia Cristina! *L'abbraccia* Ti manderò qualche messaggio e ci telefoneremo, stai tranquilla. 
Riccardo: Buon viaggio Stefano. 
Stefano: Grazie.
Si salutarono.
Agata (la madre di Irene): Divertiti e chiamami quando sarai arrivata, non farmi stare in pensiero ok?
Irene: D'accordo. 
Gianluca (il padre di Fabrizio): Sii prudente. 
Simona (la madre di Fabrizio): Divertiti con i tuoi amici, stai attento e ogni tanto fatti sentire. 
Fabrizio: Si, non preoccupatevi.
Rachele: Noi abbiamo già salutato i nostri genitori a casa, e vedendo tutti loro che si baciano e abbracciano, già mi mancano.
Fabio: Dai almeno andremo da lei (si riferisce alla sua ragazza).
Rachele: Eh si. 
Dopo aver fatto la fila per il passaporto e dato le valigie per caricarle sull'aereo, i nostri ragazzi erano finalmente pronti per partire. 
Martina: Sono così emozionata! *Abbraccia e bacia Stefano*
Stefano: Anch'io lo sono.
Fabio: Finalmente tra poco saliremo in aereo.
Stefano: America, stiamo arrivando! 
Tutti insieme: Siiii!!
I nostri ragazzi sono euforici, non vedono proprio l'ora di partire! Beh, tranne Irene a quanto pare... 
Fabio potrà finalmente incontrare la sua ragazza dopo quattro mesi di lunga distanza? 

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Capitolo 24
*** CAPITOLO 24 ***


I nostri ragazzi salirono in aereo per stavano per mettersi in volo verso New York.
Stefano: Amore è tutto ok? Non soffri di vertigini, vero?
Martina: No no! Anzi a me l'altezza piace!
Stefano: Anche a me!
Fabio: Oh Rachè! Se hai fame o sete chiama l'hostess ok?
Rachele: Si.
Fabrizio: Raga mi sembra di sognare, non ci posso credere che stiamo andando in America!
Irene: Quando si parte?
Fabrizio: Se siamo puntuali, l'aereo dovrebbe decollare tra esattamente quattro minuti.
Irene: Mi mancherà l'Italia.
Fabrizio: E poi quando torneremo a casa ci mancherà l'America, fidati.
Irene: Non credo proprio.
Fabio: Raga ma davvero non ci siete mai stati in America? Io e Rachele ci siamo tipo stati mille volte, sopratutto da bambini. Ci andavamo ogni estate.
Martina: Ma tu sei americano Fabio?
Fabio: No no, sono nato in Italia, mia madre è americana ma mio padre no.
Martina: Ah adesso capisco.
Fabrizio: In effetti anch'io me lo stavo chiedendo se tu fossi nato in Italia.
Fabio: Si si tranquilli, sono italiano. Anche se solo al 50%, e l'altro 50% americano. Non sono né italiano puro sangue e né americano puro sangue.
Fabio: Si infatti.
Stefano: Oddio ragazzi stiamo per partire!
Irene: Oh Cristo! *Spaventata*
Fabrizio: Tranquilla Irene.
Martina: Evvai!
Rachele: Dai partiamo.
Fabio: Hanno acceso i motori!
Voce dell'hostess con l'audio: Preghiamo tutti i signori passeggeri di allacciare le cinture di sicurezza. Tra poco staremo per decollare. Destinazione: New York. Buon viaggio.
Tutti i passeggeri dell'aereo allacciarono le cinture.
Stefano: Ecco che l'aereo si alza! *Guarda fuori dal finestrino*
Martina: Che bello!
Rachele: Ahahaha!
Fabrizio: Finalmente siamo in aria.
Irene: ... *Sente un po' di nausea*
Fabio: Eh già!
Dopo qualche minuto di viaggio passa l'hostess con il carellino.
Stefano: Mi scusi, quanto costano una lattina di aranciata e coca cola?
Hostess: Un euro e cinquanta all'una.
Stefano: Azz... Ok me le dia per favore.
Hostess: Si. *Gliele da*
Stefano: Senta, ma lei è la figlia del preside Marconi?
Hostess: Si sono io, come fai a saperlo?
Stefano: Sono, anzi siamo degli studenti della scuola di suo padre.
Hostess: Oh wow. Allora fate buon viaggio e divertitevi!
Stefano: Grazie!
Hostess: Allora le bibite ve le passo di meno, ma ssshh non ditelo a nessuno.
Stefano: Ahahaha ok grazie non si preoccupi. *Paga*
Dopo varie ore di viaggio, finalmente i nostri ragazzi arrivano a destinazione.
Stefano: Non ci posso credere. Siamo sopra il ponte di Brooklyn! Guardate fuori dal finestrino raga!
Martina: Questo è un sogno che si sta avverando!
Voce dell'hostess con l'audio: Vi informiamo che tra pochi minuti atterreremo in aereoporto.
Fabrizio: Evvai!! *Emozionato*
Appena atterrarono.
Voce dell'hostess con l'audio: Abbiamo atterrato. Potete slacciare le cinture di sicurezza. Benvenuti a New York. Grazie per aver viaggiato con noi.
Si slacciano le cinture, prendono i bagagli ed escono fuori dall'aereo. 
Stefano: America, siamo arrivati!
Martina: Oddio ma è... è bellissima.
Fabrizio: Sono senza parole.
Rachele: Eccoci qui.
Irene: Finalmente siamo scesi.
Fabio: Mi mancava questa città. Dai ragazzi andiamo a cercare quest'hotel. 
Stefano: Si andiamo.
Presero due taxi.
Fabrizio: Oddio ora questi non ci capiscono.
Stefano: Tranquillo, ci penso io. Ehm... my friends and I are trying this hotel. You can bring us here please? *Parla con il tassista e gli mostra l'indirizzo dell'hotel su un foglietto*
(Traduzione: Ehm... io e i miei amici stiamo cercando questo hotel. Lei può portarci qui per favore?)
Tassista: Of course I do, go up that'll take you there right away!
(Traduzione: Certo che si, salite su che vi ci porto subito!)
Stefano: Thank you so much!
(Traduzione: La ringrazio tantissimo!)
Fabio: Wow Stefano, non credevo che sapessi parlare in inglese.
Stefano: Beh un pochino me la cavo.
Martina: Ahahaha ma che bravo che sei amore.
Stefano: Grazie cucciola. *La bacia sulle labbra*
Si mettono in cammino. Stefano, Martina e Fabio su un taxi e Fabrizio, Irene e Rachele sull'altro.
Tassista: She is your girlfriend?
(Traduzione: Lei è la tua ragazza?)
Stefano: Oh, yes yes!
Fabio: Ahahahaha!
Martina: Ma dai ahaha!
Dopo qualche minuto arrivarono in Hotel e scesero dai taxi.
Stefano: Thank you for bringing us this far! Goodbye!
(Traduzione: Vi ringraziamo per averci portati fin qui! Arrivederci!)
Fabio: Here's a tip. *Paga*
(Traduzione: Ecco la mancia.)
Tassisti: Thanks!
E dopo un viaggio in aereo lungo qualche ora, i nostri ragazzi erano finalmente arrivati a New York City. Che faranno adesso? Come passeranno questa settimana entusiasmante?

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Capitolo 25
*** CAPITOLO 25 ***


I ragazzi arrivarono in albergo, ognuno di loro era curioso della propria camera.
Portinaio: Welcome to! How can I make you useful?
(Traduzione: Benvenuti! Come posso rendervi utile?)
Fabio: Thank you! There are two bedrooms, or maybe three...
(Traduzione: La ringrazio! Ci servono due camere, o forse tre...)
Portinaio: Since you're in six I recommend three rooms. Two people for one.
(Traduzione: Visto che siete in sei vi consiglio tre camere. Due persone per una.)
Fabio: Yes, I think it's better. Could you give us the keys?
(Traduzione: Si, credo che sia meglio. Potrebbe darci le chiavi?)
Portinaio: Here they are to you. The number 134,135 and 136. *Gli porge le chiavi delle stanze*
(Traduzione: Eccole a voi. La numero 134,135 e 136.)
Fabio: Very well! Thanks again! 
(Traduzione: Ottimo! Grazie ancora!)
Stefano: Fidarsi sempre di un mezzo americano come te! Quindi abbiamo le camere 134, 135 e 136?
Fabio: Si. *Gli da le chiavi della camera 134 a Stefano*
Stefano: Ah ok! *Le prende*
Fabio: Tu e Martina insieme. E poi... *Guarda Rachele e Irene*
Fabrizio: Tu con chi vuoi stare?
Fabio: Beh... veramente io... non so.
Irene: Preferirei stare in camera con Fabrizio... se non vi spiace.
Fabrizio: D'accordo Irene. 
Fabio: Come vuoi. *Gli da le chiavi della 135 a Fabrizio*
Stefano: Bene allora nella camera 136 ci stanno Rachele e Fabio.
I ragazzi entrarono nelle loro camere, e come sapete la prima cosa che si viene da fare quando entrate in una stanza d'albergo sapete qual'è? Stefano adesso ve lo dimostrerà.
Stefano: Ma questo è il paradiso!! *Molla le valigie e si butta nel letto*
Martina: Puoi dirlo forte! *Si butta sul letto anche lei vicino a Stefano*
Stefano: Ehi piano piccola! Ahahaha.
Martina: Scusami ma sono troppo felice, questa camera mi piace un sacco!
Stefano: Si anche a me!
Martina: Mi sembra di sognare.
Stefano: Questo non è un sogno, questa è la realtà. *La bacia*
Martina: Lo è. *Chiude gli occhi*
Nella camera 135.
Fabrizio: Madò questa si che è una camera! *Si butta anche lui nel letto*
Irene: Carina.
Fabrizio: Carina? Sono senza parole! *La guarda sconvolto ma felice*
Irene: Beh, si si... 
Fabrizio: Non hai voluto stare in camera con Fabio per la sua ragazza, vero?
Irene: Come lo sai!?
Fabrizio: Certe cose un ragazzo le capisce. Non siamo così stupidi come voi ragazze dite.
Irene: No, voi tre siete abbastanza svegli. 
Fabrizio: Noi tre chi?
Irene: Tu, Stefano e Fabio.
Fabrizio: Ah si.
Irene: Tra voi ho notato che c'è un forte legame.
Fabrizio: Lo credi davvero?
Irene: Si, davvero.
Fabrizio: Beh, è probabile. *Si alza, apre le valigie e sistema i vestiti nell'armadio*
Nella camera 136.
Rachele: Si comportano come se non avessero mai visto un albergo in vita loro.
Fabio: Magari sono solo contenti di essere qui in America per la prima volta. *Sistema i suoi vestiti*
Rachele: Può darsi. *Si toglie i tacchi*
Più tardi in giro per New York.
Martina: Ragazze avete visto che meraviglia di scarpe ci sono in questa vetrina? *Si appiccica al vetro entusiasta*
Stefano: Magari un'altra volta, cucciola. *La tira verso di se e la prende per mano*
Irene: Ahahaha! Si sono molto carine.
Fabrizio: Spero d'incontrare qualche bella ragazza newyorkese e fare colpo su di lei!
Stefano: Te lo auguro amico!
Fabio: Qui in questa città c'è ne sono molte di ragazze belle, proprio come la mia ragazza.
Rachele: Si infatti.
Fabio: Comunque che ne dite se ci prendiamo un gelato? 
Qualche minuto più tardi seduti su un bar.
Stefano: Buonissimo quel gelato, era diverso da quello italiano ma era buono. 
Fabio: Eh si.
Stefano: Mia madre aveva proprio ragione, New York è veramente magnifica.
Martina: Concordo in pieno.
Fabio: Già.
Fabrizio: È vero.
Rachele: E questo è ancora niente, siamo appena arrivati!
Fabio: Si infatti, vedrete che in questi giorni ci divertiremo da matti, non potete andarvene da qui se non avete assaggiato i-
X: Oddio ciao! Non ci posso credere di rivederti! 
Fabio: Gesù Cristo... *Si blocca*
Fabrizio: E questa chi cazzo è? *Disse a bassa voce*
Irene: ...
Stefano: Credo che sia la sua ragazza.
Martina: Si, sicuramente è lei.
Rachele: Da quanto tempo! Io e Fabio ti stavamo aspettando, non vedevamo l'ora d'incontrarti!
Stefano: Si, credo sia lei.
Martina: Già.
Fabrizio: Fabio aveva ragione, è molto bella.
Sarà si o no veramente la ragazza di Fabio? E sopratutto quale sarà adesso la reazione di Irene? 

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Capitolo 26
*** CAPITOLO 26 ***


Fabio: Non sapevamo che ci avresti raggiunto proprio ora.
X: No infatti, ero in giro e vi ho visto. Come state? 
Irene: ?!?!?
Rachele: Stiamo bene, e tu?
X: Anche!
Rachele: Mi fa piacere. Ragazzi, vi presento Robyn.
Fabrizio: Robyn?
Stefano: E chi sarebbe?
Robyn: Sono un'amica di Fabio e Rachele.
Martina: Amica? Credevo che fosse...
Fabio: La mia ragazza? Oh, no no!
Robyn: O forse più che amica dovrei dire cognata. Mia sorella è la ragazza di Fabio. 
Irene: Ah...
Robyn: E lei è proprio qui da qualche parte. Era dietro di me.
Appena Robyn disse quelle parole si avvicinò sua sorella.
Fabio: Oh mio Dio...
X: Fabio...
La ragazza si avvicinò di scatto e baciò Fabio davanti a tutti.
Robyn: Oh, eccola.
Irene: ...
Martina: Irene...
Irene: Sto bene.
Fabio: Come stai?
X: Adesso che ti ho visto bene.
Fabio: Che bello vederti.
X: A chi lo dici.
Robyn: Lei è mia sorella Jasmine.
Fabio: Loro sono i miei migliori amici: Fabrizio, Martina, Stefano e... Irene. 
Jasmine: Piacere di conoscervi!
Fabrizio: Il piacere è nostro!
Qualche ora più tardi tornarono in albergo.
Irene: Era meglio se restavo in Italia.
Stefano: Irene ascolta, lo so che è difficile. Ma tu devi essere forte. Sei venuta qui per divertirti, non per stare male. 
Fabrizio: Concordo pienamente con Stefano. Fregatene!
Martina: Tu ignorali, ma non in quel senso. Intendo che devi ignorare cosa c'è fra di loro. Mi hai capito? 
Irene: Si... 
Stefano: Ecco! Tu non pensarci, e goditi questa vacanza.
Fabrizio: Esatto, che poi appena torniamo, a scuola ci aspetta una bella verifica. 
Irene: Grazie ragazzi, siete i migliori.
Stefano: E detto questo adesso andiamo a mangiare!
Fabrizio: Si da che c'ho una fame da lupi.
Martina: Anch'io.
Irene: Io vorrei mangiare dei bacon.
Stefano: Ottima idea.
Più tardi, Jasmine e Fabio erano da soli.
Fabio: Ascolta Jasmine... io devo dirti una cosa.
Jasmine: Mi vuoi lasciare? 
Fabio: Beh ecco...
Jasmine: Mi stai lasciando, vero?
Fabio: Ehm...
Jasmine: Dimmi la verità, Fabio! 
Fabio: Si. Ti sto lasciando. 
Jasmine: Non mi ami più? 
Fabio: Penso di no. Ci ho ragionato su negli ultimi tempi e... ho capito che non possiamo continuare così, in questa maniera. 
Jasmine: È perché siamo distanti?
Fabio: No, cioè si anche quello ma è perché per te non provo più nulla.
Jasmine: Capisco. 
Fabio: È meglio finirla qua. Mi dispiace. 
Jasmine: ... *Gli molla un ceffone a Fabio e se ne va*
Fabio: Skt... *Si tocca la guancia*
Ed ecco che Fabio e Jasmine si sono lasciati. Ma perché? Siamo sicuri che sia proprio per la distanza e per l'amore che non prova più Fabio nei suoi confronti? Oppure c'è qualche altro motivo? 

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Capitolo 27
*** CAPITOLO 27 ***


Fabio bussò in camera di Irene e Fabrizio.
Fabrizio: Yes? Ah sei tu Fabio. *Apre la porta*
Fabio: Yes? *Lo guarda confuso*
Fabrizio: Si perché credevo che tu fossi il cameriere che mi stava portando il servizio con la colazione in camera ahahaha!
Fabio: Ahahaha! Senti, dentro c'è Irene per caso?
Fabrizio: No, non c'è.
Fabio: Ok, ma sai dirmi dov'è adesso?
Fabrizio: Credo che sia con Martina nella sua camera, perché?
Fabio: Devo parlarle. Ah e comunque io e Jasmine non stiamo più assieme. Ci siamo lasciati.
Fabrizio: Ah, e perché?
Fabio: Non andava.
Fabrizio: Capisco. 
Fabio: Beh ti ringrazio per avermi detto dove si trova Irene, vado da lei. A più tardi!
Fabio bussò in camera di Martina.
Stefano: Si? *Apre*
Fabio: Ciao Stefano.
Stefano: Ciao Fabio. Ti serve qualcosa?
Fabio: Veramente si. Irene è qui?
Stefano: E' appena scesa sotto con Martina per comprarsi qualcosa da mangiare.
Fabio: E che cazzo. 
Stefano: Perché me lo chiedi?
Fabio: Perché io e Jasmine ci siamo mollati e volevo parlare con lei.
Stefano: Davvero? E quindi vuoi confessarti con lei?
Fabio: Beh... 
Stefano: Eh?
Fabio: Si...
Stefano: Adesso capisco perché la stai cercando come un ago perso, allora scendi sotto e vai a cercarla.
Fabio: Si, hai ragione.
Stefano: Buona fortuna.
Fabio scese giù e finalmente trovò Irene assieme a Martina. 
Fabio: Irene!!
Irene: Si?
Fabio: Finalmente ti ho trovato. Devo parlare con te in privato, è urgente.
Martina: Tranquilli, vi lascio soli. Vado in camera da Stefano.
Irene: Ok...
Fabio: Grazie.
Irene: Che dovevi dirmi...?
Fabio: Andiamo fuori.
Irene: Va bene.
Uscirono fuori dall'albergo.
Fabio: Allora... volevo dirti che tra me e Jasmine è finita. Tra me e lei non funzionava più.
Irene: Quindi?
Fabio: Quindi... ehm... 
Irene: Dimmi.
Fabio: L'ho lasciata perché voglio stare con te!
Irene: C-cosa? Con me!?
Fabio: Si hai sentito bene. Con te. *La bacia sulle labbra*
Irene: Fabio ma io credevo che...
Fabio: Lo so quello che credevi, ma dimentica tutto. Ormai è soltanto acqua passata. 
Irene: D'accordo...
Fabio: Allora... vuoi essere la mia ragazza?
Irene: E lo chiedi? Si...! Si e ancora si! *Lo abbraccia e lo ribacia contenta*
Fabio: Da quando ti ho vista per la prima volta, ho subito capito che sei tu quella perfetta e giusta per me.
Irene: Lo stesso anch'io.
Fabio: Andiamo a dirlo agli altri?
Irene: Si.
Entrarono in albergo, salirono sopra e trovarono tutti in camera 134, ovvero quella di Stefano e Martina.
Stefano: Ehehe!
Fabrizio: Uuuh!
Martina: Cosa vedono i miei occhi?
Irene: Ragazzi beh ecco... io e Fabio... ci siamo messi insieme.
Fabio: Si.
Martina: Oooh che cosa dolce! Congratulazioni!
Stefano: Congratulazioni alla nuova coppietta! *Batte le mani*
Fabrizio: Bravi ragazzi! A quanto pare sono rimasto l'unico che non ha una ragazza.
Stefano: Tranquillo amico, la troverai prima o poi.
Fabrizio: Lo spero.
Martina: Allora per festeggiare questa bellissima novità andiamo tutti a cenare stasera in un ristorante?
Tutti: Sii!
Fabrizio: Ragazzi, l'ho notato già da un po'... ma dov'è Rachele?
Fabio: Rachele è con... Jasmine.
Fabrizio: Ah ok ok! 
Stefano: Ci raggiungerà più tardi?
Fabio: Non credo. 
Stefano: Vabbè non importa. Comunque dai raga andiamoci a prepararci per stasera che si festeggia!
Fabrizio: Si, io vado in camera mia a prepararmi. 
Venne sera, e i nostri ragazzi erano in un ristorante americano a festeggiare.
Irene: Grazie ragazzi. Mi sembra di sognare.
Martina: È un bel sogno vero Irene?
Irene: Si.
Stefano: Capperi ragazzi! New York di sera fa davvero sognare!
Fabrizio: Sono d'accordo, è veramente bellissima.
Mentre i ragazzi festeggiano, di notte Rachele torna in albergo e vede che la sua roba non è più nella camera di prima che condivideva con suo cugino Fabio, così intuisce qualcosa. 
Rachele: Ma dov'è finita la mia roba!?
A quel punto tornarono anche i ragazzi.
Fabrizio: Ehi! Guarda un po' chi si vede!
Rachele: Ciao. Dove siete stati fino a quest'ora di notte?
Stefano: A festeggiare i nostri due amici che si sono messi insieme!
Rachele: Chi?
Fabrizio: Irene e Fabio!
Rachele: Che cosa?!
Fabio: Eh già. Scusami se non ti ho avvisato cuginetta.
Stefano: Meglio tardi che mai.
Fabrizio: Quindi adesso devi condividere la camera con me.
Rachele: D'accordo. Comunque mi fa piacere Fabio, e anche a te Irene. 
Irene: Grazie. 
Martina: Io e Stefano andiamo a dormire ok? Buona notte ragazzi.
Fabrizio: Si anch'io. Buona notte.
Irene: Notte a tutti.
Avete visto come ha reagito Rachele quando è venuta a sapere che Fabio si era messo assieme ad Irene? Sarà contraria a questa cosa? Che succederà adesso?

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Capitolo 28
*** CAPITOLO 28 ***


L'indomani mattina si svegliarono tutti e si riunirono nell'atrio dell'albergo.
Stefano: Non ci posso credere che questo è l'ultimo giorno che passeremo qui a New York.
Fabrizio: Già, domani si ritorna in Italia. 
Martina: Questa settimana è volata molto velocemente.
Irene: Avrò nostalgia di questa città. 
Fabio: Beh l'importante è che ci siamo divertiti, è questo ciò che conta, no? State tranquilli che potremmo ritornarci quando vogliamo un giorno. E poi ho potuto finalmente liberarmi da Jasmine e chiarire con Irene.
Rachele: Era per questo che volevi venire qui a tutti i costi?
Fabio: Si ma non solo per questo.
Rachele: Contento te. 
Fabrizio: A proposito, ma voi avete studiato?
Stefano: Mi prendi in giro? Stiamo in vacanza! Come potremmo studiare?
Fabio: Il preside aveva detto di studiare che poi appena tornavamo a scuola, ci avrebbe fatto fare una verifica. 
Stefano: E sti cazzi. 
Fabrizio: Che poi sinceramente io non ho studiato, voi neanche vero?
Martina: Soltanto qualche ripasso, ma non ricordo granché.
Irene: Idem, come Martina.
Rachele: Io no.
Fabio: Io neppure.
Stefano: Ma figurati.
Fabrizio: Siamo apposto.
Fabio: Comunque ragazzi, che ne dite se ritorneremo qui in estate l'anno prossimo? Ci divertiremo un mondo!
Stefano: Vai! Nel mese di agosto?
Fabio: Si si, perché no?
Fabrizio: Ci sto!
Martina: Sii!
Irene: Volentieri!
Rachele: Passeremo il ferragosto qui?
Fabio: Beh si.
Rachele: Ok.
Fabio: Bene. Aggiudicato per venire di nuovo qui l'anno prossimo ad agosto!
Venne sera, e i nostri ragazzi erano in giro a farsi una passeggiata. Le due coppiette si tenevano per mano e Fabrizio e Rachele si sentivano soli.
Fabrizio: ... *Prende il cellulare* 
Irene: ... *Si sistema i capelli*
Stefano: Tutto bene raga?
Fabrizio: Si, benissimo.
Rachele: Alla grande. Perché?
Stefano: Non so... mi sembrate distaccati.
Rachele: No no, è impressione tua.
Fabrizio: Si infatti. 
Fabio: Ammettetelo! Vi sentite a disagio perché non avete un ragazzo e una ragazza con cui darvi la mano in questo momento!
Rachele: No no!
Fabrizio: Ma che sciocchezze. Sono sicuro che l'anno prossimo ritornerò qui con una ragazza. La ragazza che mi amerà per sempre, e magari chissà... anche con un bambino.
Fabio: Mi sa che stai correndo troppo coi tempi, amico mio.
Stefano: Mai dire mai nella vita.
Rachele: Concordo con Stefano.
Martina: Anch'io.
Fabrizio: Esatto. 
Stefano: Comunque ragazzi, non sarebbe meglio tornare in albergo a riposarci? Domani mattina prestissimo dobbiamo essere già in aereoporto. 
Fabio: Si hai ragione. 
Fabrizio: Io ho già le valigie pronte.
Rachele: Anch'io.
La mattina seguente si alzarono presto e si recarono in aereoporto.
Stefano: A l'anno prossimo, New York. 
Fabrizio: Arrivederci, America.
Fabio: Su ragazzi! Ci ritorneremo prima o poi!
Stefano: Si però mi mancherà tutto ciò.
Fabrizio: Anche a me.
Fabio: Ma state tranquilli!
Qualche ora dopo il viaggio in aereo tornarono in Italia.
Irene: Casa, dolce casa. 
Fabio: E si ritorna alla vita di sempre!
Fabrizio: Si ma con un altro nuovo inizio.
Ognuno tornò a casa propria.
Stefano: *Suona la porta di casa sua assieme a Martina*
Cristina: *Apre la porta* Oddio! *Abbraccia forte Stefano*
Stefano: Ehi! Ahahaha sono tornato finalmente, vedi?
Cristina: Mi sei mancato tanto, piccolé! Ciao Martina! *Abbraccia anche lei*
Martina: Anche tu sei mancata a noi. *La stringe*
Entrano in casa. 
Riccardo: Bentornati.
X: Salve.
Stefano: E tu chi sei?
Cristina: Beh Stefano... lui è... il mio ragazzo. 
Stefano: Il tuo... ragazzo!?
Roberto: Piacere, mi chiamo Roberto. *Alza la mano per stringerla a Stefano*
Stefano: Piacere... *Stringe la mano*
Cristina: Scusami se mentre eri in viaggio non te l'ho detto, ma ho voluto farti una sorpresa.
Stefano: Capisco, e da quando state insieme?
Cristina: Dal giorno che siete partiti.
Stefano: Ah... 
Martina: Congratulazioni.
Cristina: Grazie.
Roberto: Cristina mi ha parlato molto di te, ti vuole molto bene.
Stefano: Davvero? 
Roberto: Si certamente.
Stefano: Papà ma tu sapevi di loro?
Riccardo: L'ho saputo il giorno dopo.
Stefano: Ah ok. Roberto, posso farti una domanda?
Roberto: Dimmi pure.
Stefano: Ti piacciono i videogiochi?
Roberto: Ne esco matto!
Stefano: Allora possiamo andare d'accordo! *Alza la mano*
Roberto: Eh si! *Batte il cinque con Stefano*
Tutti: Ahahahaha!
Che sia davvero un nuovo inizio come aveva detto Fabrizio prima di partire e tornare in Italia? 

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Capitolo 29
*** CAPITOLO 29 ***


Il giorno seguente i nostri ragazzi si trovavano a scuola.
Prof.ssa: Vi siete divertiti in viaggio? 
Fabrizio: Moltissimo.
Stefano: Si, da matti. 
Martina: È stato un viaggio stupendo.
Irene: Si è vero.
Prof.ssa: Sono contenta per voi. Adesso, fate questa verifica che siete rimasti indietro. 
Fabrizio: Ricominciamo... 
Dopo esser usciti da scuola, Stefano e Martina stavano tornando a casa insieme.
Martina: Amore mi sembri molto stanco.
Stefano: Solo un pochino.
Martina: C'è qualcosa che non mi quadra. *Gli tocca la fronte* Ma stai scottando! 
Stefano: Sto bene. 
Martina: No, tu hai la febbre! Accidenti, ma perché sei venuto a scuola se hai la febbre? Ti accompagno subito a casa.
Stefano: Ti ripeto che sto bene. Sarà stato solo questo sbalzo di temperatura.
Martina: Comunque sia, ti accompagno ugualmente a casa.
Arrivarono a casa. 
Martina: Cristina, credo che Stefano abbia la febbre. 
Cristina: La febbre!? Dai Stefano vai a riposarti.
Stefano: Quante storie per un po' di febbre. Va bene, vado a letto. 
Martina: Se vuoi posso restare qui. 
Stefano: D'accordo. 
Cristina: Vuoi che ti preparo un po' di thé caldo? 
Stefano: Si ok. 
Qualche ora dopo.
Martina: Amore scusami ma adesso devo proprio andare. Domani dopo la scuola passo di nuovo a vedere come stai.
Stefano: Si va bene, stai tranquilla che adesso mi rimetto.
Martina: Bravissimo. *Lo bacia sulla fronte*
L'indomani a scuola. 
Stefano: Buon giorno.
Martina: Cosa ci fai tu qua? *Gli tocca la fronte per controllare la sua temperatura*
Stefano: Sto bene adesso. Come ti avevo detto ieri mi sono ripreso, hai visto? 
Martina: Si lo vedo. Menomale. 
Fabrizio: Tu sei un osso duro.
Stefano: Beh si ahahaha.
Saliti in classe. 
Prof.ssa: Ho controllato tutte le vostre verifiche. E devo ammettere che sono state fatte benissimo. Complimenti ragazzi. 
Stefano: Io quanto ho preso? 
Prof.ssa: Un bel otto e mezzo.
Stefano: Cosa? Ma ne è sicura? Non ci posso credere, deve aver sbagliato alunno.
Prof.ssa: No, sono sicurissima. Sei migliorato molto ultimamente. Bravo Stefano. 
Stefano: La ringrazio. 
Fabrizio: E io quanto ho preso alla verifica? 
Prof.ssa: Ho notato alcuni piccoli errori, ma ho voluto metterti otto per tutto l'impegno che ci hai messo. Bravo anche tu Fabrizio. 
Fabrizio: Per me andava abbastanza bene anche un sei come sufficienza, ma molto meglio così. 
Dopo la scuola i nostri ragazzi si riunirono al solito campetto. 
Irene: A me la prof ha dato un otto più. Tu Martina? 
Martina: Nove.
Fabrizio: Ammazza oh! Abbiamo una secchiona in classe! 
Martina: Ehi!
Fabrizio: Ahahaha sto scherzando! 
Stefano: Io non credevo che la prof mi avrebbe dato un otto e mezzo, ne sono confuso ma felice allo stesso temp- *Tossisce*
Martina: Sei sicuro di stare bene? *Va da lui preoccupata*
Stefano: Si... non preoccuparti. *Tossisce ancora*
Irene: E dai non puoi ammalarti proprio adesso che sta per finire la scuola. 
Fabio: Appunto, dobbiamo impegnarci. Ormai manca poco più di un mese e poi vacanze estive. 
Stefano: Lo so.
Fabrizio: Non è colpa sua se si sente così.
Martina: Forse è il caso che torni a casa e vai a riposarti. E se domani non ti senti ancora bene, ti conviene restare a casa e non venire a scuola. 
Stefano: Non posso fare assenze. 
Martina: Se stai male ne hai tutto il diritto. 
Stefano: Va bene appena torno a casa mi riposo. 
Fabrizio: Che dite andiamo al Mc?
Fabio: Mi sembra un'ottima idea.
Rachele: Va bene.
Stefano: D'accordo. *Tossisce*
Martina: ...Ok.
Arrivarono al McDonald's. 
Fabio: Wow guardate raga, questo McDonald's è a due piani! Saliamo al piano di sopra per sederci sui tavoli? 
Fabrizio: Si andiamo. 
Salirono su.
Stefano: ... *Guarda giù e gli gira la testa*
Irene: Stefano che hai? Sei diventato tutto bianco e pallido in faccia.
Stefano: Siete sicuri che siamo al primo piano? Mi sembra di essere al decimo.
Fabio: Stai scherzando? Non dirmi che soffri di vertigini! 
Stefano: ...
Fabrizio: Ma no è impossibile. Vi ricordate a New York che ci siamo fatti la torre alta settanta metri al parco divertimenti e Stefano era tranquillissimo appena siamo scesi? 
Stefano: Hai detto... settanta metri...?
Fabrizio: Si, non te lo ricordi? 
Stefano: Certo, ma se ci ripenso adesso che sono stato a quell'altezza mi viene il capogiro.
Rachele: Beh, anch'io sinceramente. 
Martina: Amore...
Stefano: Allora... ce lo mangiamo un bel toast con patatine fritte o magari un bigmac menù? 
Fabio: Era quello che stavo aspettando di sentire dire! Fabry, mi fai compagnia a ordinare?
Fabrizio: Si.
Fabio e Fabrizio scesero sotto a ordinare e Rachele, Irene, Stefano e Martina si sedettero sui tavolini ad aspettare. 
Martina: Secondo me dovresti farti controllare da un medico. 
Stefano: Non se ne parla. 
Martina: Perché sei così cocciuto? Te lo dico per il tuo bene. 
Stefano: Non ho bisogno di andare da un medico. Detesto i dottori. *Tossisce*
Martina: Va bene...
Irene: Si ma se questa tosse e queste vertigini continuano vai in ospedale. 
Stefano: Ho detto di no.
Arrivano i ragazzi con le ordinazioni.
Rachele: Oh ecco finalmente! 
Fabio: Eh già. 
Fabrizio: Buon appetito ragazzi. *Appoggia i vassoi sul tavolino*
Stefano: Buon appetito. *Mangia*
Usciti dal Mc tornarono tutti a casa.
In casa Gangemi la famigliola verso l'orario di cena, Stefano gioca ai videogames con Roberto sul divano. 
Cristina: Stefano che vuoi per cena?
Stefano: Niente, ho già mangiato al Mc con i miei amici. Roberto non puoi superarmi! *Gioca alla play con Roberto*
Roberto: Prova a dirirlo di nuovo! *Lo supera e vince la partita*
Stefano: Vaffanculo! *Tossisce e butta il joystick sul divano*
Cristina: Sei sicuro? Comunque amore la cena è pronta, vieni?
Stefano: Si, non ho fame.
Roberto: Arrivo. Comunque ah! Stavolta te l'ho fatta! *Gli da una paccata sulla spalla a Stefano*
Stefano: È stata solo fortuna, dopo voglio la rivincita!
Roberto: Perfetto! *Si alza dal divano e va a cenare*
Cristina: Volete dell'insalata?
Roberto: Si un po' a me per favore. 
Stefano: Argh...!! *Gli viene una leggera fitta al petto*
Riccardo: Che cos'hai? *Si alza dal tavolo e va da lui*
Stefano: Niente, è passato. Sto bene adesso. *Ansimando*
Riccardo: Vai a letto.
Stefano: Si. *Si alza dal divano e va in camera sua*
Cristina: Ma che ha? Non vorrei dire niente, ma oggi Martina mi ha detto che continuava a tossire ripetutamente e ha avuto anche un attacco di vertigini da pochi metri. 
Riccardo: Forse è solo un po' stanco. Lasciamolo riposare. 
Roberto: Si, sicuramente. 
Cristina: Ok...
Che avrà Stefano? Che sia qualcosa di brutto o è semplicemente della stanchezza? 

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Capitolo 30
*** CAPITOLO 30 ***


La domenica mattina seguente. 
Elena: Dai svegliati Stefano, è ora di alzarsi. 
Stefano: Mamma che ore sono? Non posso dormire un altro po'?
Elena: Sono le dieci del mattino. Ti ho preparato la colazione con la tua torta alla panna e cioccolato preferita.
Stefano: Si arrivo subito! *Si alza subito dal letto*
Elena: Ed ecco che ti sei alzato in un batter d'occhio.
Andarono in cucina. 
Cristina: Buon giorno fratellino. 
Riccardo: Buon giorno Stefano. 
Stefano: Buon giorno. 
Elena: Siediti a tavola e fai colazione con noi.
Stefano: Si. *Si siede e da un morso alla torta*
Elena: È buona?
Stefano: Buonissima!
Elena: Sono contenta che ti piaccia. 
Cristina: Mamma danne un po' anche a me. 
Elena: Si tieni pure. *Gliene da un pezzo*
Riccardo: Anche a me per cortesia. Voglio assaggiare questa strepitosa torta fatta da mia moglie con le sue stesse mani!
Elena: Ma certo, tesoro. *Gliene da un pezzo anche a lui*
Stefano: Adesso devo scappare! Mamma grazie per la colazione! 
Elena: Figurati amore. E salutami Martina!
All'improvviso Stefano si svegliò e realizzò che si trattava solo di un sogno.
Stefano: ...!! Era soltanto un sogno... *Si alza dal letto e controlla la sveglia* Sono veramente le dieci!? Ma cos... *Va in cucina e trovò la sorella e il padre seduti lì sul tavolo come nel sogno*
Cristina: Buon giorno fratellino.
Riccardo: Buon giorno Stefano. 
Stefano: Buon giorno...
Cristina: Dormito bene? Ti ho preparato la tua torta preferita con panna e cioccolato! 
Stefano: Non ci credo... 
Cristina: Non credi a cosa?
Stefano: Cristina? 
Cristina: Si?
Stefano: Dov'è la mamma? 
Riccardo: ?!?!?
Cristina: Stefano ma che cosa stai dicendo!? Ti senti ancora male, vero?!
Stefano: Ahh... non lo so. Dammi un pezzo di torta vah.
Cristina: Si tieni... * Gli da una fetta*
Stefano: Grazie.
Qualche minuto dopo Stefano finisce di fare colazione e si alza dal tavolo barcollando.
Riccardo: Stefano!
Suo padre e Cristina vanno da lui.
Cristina: Stefano stai attento. Hai ancora quelle vertigini?
Stefano: *Tossisce* Sto bene. Vado in camera mia a vestirmi.
Riccardo: Aspetta. *Gli tocca la fronte*
Cristina: ...
Riccardo: Non sei caldo, hai una temperatura normale.
Stefano: No infatti. Sto bene. *Si chiude in camera per vestirsi*
Cristina: Papà...
Riccardo: Queste vertigini e tosse non mi stanno piacendo per niente.
Cristina: Neanche a me.
Stefano esce da camera sua vestito e pronto per andare. 
Stefano: Cristina, mi presti la tua macchina? 
Cristina: Sei impazzito!? Non hai neanche la patente! 
Stefano: E dai, solo per oggi. Lo sai che la patente devo ancora prendermela. E poi non è la prima volta che me la presti. Ci ho portato anche te e Martina mentre guidavo io.
Cristina: Te la presto solo perché sai guidare abbastanza bene. *Gli da le chiavi*
Riccardo: Stefano stai attento a ciò che fai. 
Cristina: Vai da lei e torna subito, ok? Non farti beccare dalla polizia, o ci sequestreranno l'auto. 
Stefano: D'accordo.
Cristina: Ah, e salutami Martina!
Stefano: ...Si. *Apre la porta e se ne va*
Cristina: Ma perché gli ho detto di si? Sono una scema!
Riccardo: Stai tranquilla. Me lo hai detto tu stessa che ormai non è più un bambino e che sa badare benissimo a se stesso anche da solo.
Cristina: Si, hai ragione papà. 
Stefano scese sotto. 
Stefano: *Apre la macchina e si siede dentro* 
Squilla il cellulare. 
Stefano: Pronto? 
Martina: Pronto amore?
Stefano: Buon giorno cucciola. Tranquilla che sto arrivando. Tra circa cinque minuti sarò lì. 
Martina: Ok allora ci vediamo dopo.
Stefano: A dopo. *Chiude la chiamata e posa il cellulare* Ok ci siamo. *Mette in moto la macchina e parte*
Cristina lo stava spiando dal balcone.
Cristina: Se n'è andato. Sono in pensiero. 
Riccardo: Anch'io lo sono se devo essere sincero. 
Scatta il semaforo rosso.
Stefano: *Si ferma aspettando il semaforo*
Il semaforo diventa verde. 
Martina nei suoi pensieri: Ma quando arriva? Sono passati più di cinque minuti.
Stefano riparte al verde.
Stefano: ...No!! *Ha un'altra fitta al petto, stavolta peggiore di quella precedente*
Quanto all'improvviso si sentono dei clackson suonare.
Avete notato che Stefano ha fatto lo stesso sogno più o meno come della realtà appena si era svegliato? Solo che nel sogno era presente sua madre. Che questo sia un segno o un avvertimento di qualcosa? 

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Capitolo 31
*** CAPITOLO 31 ***


Stefano aveva avuto un'altra fitta al petto mentre stava guidando, quando all'improvviso perse il controllo e un'auto gli arrivò addosso provocando un indicente.
Martina chiama in continuazione Stefano al cellulare perché lui aveva detto che nell'arco di cinque minuti sarebbe arrivato da lei, ma vede che non gli risponde; così comincia a preoccuparsi.
Martina: Ma perché non risponde!? *Continua a chiamarlo*
Un ragazzo scese subito dalla sua auto e va in soccorso da Stefano che è steso per terra.
X: Ragazzo! Stai bene?
Stefano: F-fa male...
X: Presto chiamate un'ambulanza!! *Urla*
Il tizio che lo ha investito scappò via.
Finalmente dopo qualche minuto arrivò l'ambulanza, e lo portarono subito al pronto soccorso urgentemente. 
Martina preoccupandosi sempre di più, decise di andare a casa di Stefano e controllare la situazione.
Cristina: Martina che ci fai qui?
Martina: Ehi scusate! Ma dov'è Stefano? 
Riccardo: Non era da te?
Martina: No, ho provato a chiamarlo un sacco di volte ma risponde la segreteria telefonica! 
Cristina: Eh!? Ma dov'è andato? È impossibile! 
Riccardo: Non ditemi che...
A quel punto squillò il cellulare di Cristina e lei rispose.
Cristina: Pronto!? 
X: Pronto, lei è la madre di Stefano Gangemi? 
Cristina: No, sono la sorella. Che gli è successo?! Chi è lei!?
X: La stiamo chiamando dall'ospedale. Suo fratello ha avuto un incidente stradale mentre era in guida. 
Cristina: C-cosa...!? *Scioccata*
Martina: Che succede? 
Riccardo: Passa a me! *Prende il suo cellulare*
Martina: Cristina ma chi era?
Cristina: ... 
Riccardo: Pronto, con chi parlo?
X: Salve, la stiamo chiamando dall'ospedale. Sono un'infermiera del reparto del pronto soccorso. Un ragazzo di nome Stefano Gangemi ha avuto un incidente e mi ha riferito di chiamarle immediatamente. Lei è il padre? 
Riccardo: Che cosa!?!? Comunque si sono io!
X: Venga urgentemente qui.
Riccardo: Arrivo! *Chiude la chiamata*
Martina: Volete spiegarmi che sta succedendo? Dov'è Stefano? 
Riccardo: Ha avuto un incidente!
Martina: Che... c-che cosa? No!!
Riccardo: Presto andiamo subito in ospedale! 
Scesero e presero l'altra auto di loro padre, e si diressero verso l'ospedale. 
Cristina: È tutta colpa mia! È colpa mia se è successo questo. Non avrei mai dovuto prestargli la macchina! Mi sento così in colpa!
Riccardo: Non è colpa tua! 
Arrivarono in ospedale e videro Stefano sdraiato su una barella. 
Martina e Cristina: STEFANO! *Corrono verso lui*
Riccardo: Ma che ti è successo? Come stai!?
Stefano: S-sto bene. Mi fa male solo un po' il ginocchio... *Tossisce*
Riccardo: Ma come è accaduto? 
Stefano: Mi è venuta una forte fitta al petto e ho perso il controllo mentre stavo guidando. 
Arriva l'infermiera. 
Infermiera: Siete voi i famigliari di questo ragazzo? 
Riccardo: Si. *Si gira*
Infermiera: Oh santo cielo. Ma io a lei la conosco! 
Riccardo: Oh salve ma certo che mi conosce! Mi ricordo di lei. 
Infermiera: Lei è il marito della cara Elena!
Riccardo: Si esatto! 
Infermiera: L'assistevo io in quel periodo.
Stefano: Non ho capito... lei è l'infermiera che assisteva alla mamma, papà?
Riccardo: Si.
Infermiera: Allora immagino che questo ragazzo sia suo figlio. È cresciuto tanto dall'ultima volta che lo vidi.
Cristina: E io sono la figlia, Cristina! Spero che lei si ricordi di me!
Infermiera: Ma si certo che mi ricordo di te! Anche tu sei cresciuta molto! E lei è...? *Si rivolge a Martina*
Stefano: La mia ragazza.
Infermiera: Ah, mia cara il tuo ragazzo ci ha fatto prendere un bello spavento! Ma adesso sta bene.
Martina: Per fortuna. 
Infermiera: Mi scusi signor Gangemi, potrei parlare con lei in privato? 
Riccardo: Si certo. Ragazzi aspettate un momento. 
Si allontanano dai ragazzi e parlano.
Infermiera: Suo figlio sta bene. Ha solo qualche graffio e il ginocchio slogato. Sembra essere stato miracolato per quanto gli è accaduto. Ma dovremmo tenerlo qui in ricovero per qualche giorno per fargli degli accertamenti e vedere da che cosa è stata causata quella forte fitta e quella tosse che gli ha fatto perdere il controllo.
Riccardo: D'accordo. È da qualche giorno che ha queste strane fitte e tosse. E anche vertigini. 
Infermiera: Da quanto di preciso?
Riccardo: Circa tre giorni. Lei cosa pensa che sia?
Infermiera: Potrebbe essere tutto, ma potrebbe anche non essere niente. Questo dobbiamo ancora scoprirlo. Domani gli faremo una tac e delle analisi al sangue. Dopo di che appena avremmo scoperto qualcosa sull'esito degli esami, glielo diremo immediatamente. 
Riccardo: La ringrazio. 
Infermiera: Si figuri. Ora io vado. Passerò dopo da voi.
Riccardo: Ok a dopo. *Torna dai ragazzi*
Stefano: Allora? 
Cristina e Martina: ?!?!?
Riccardo: Mi ha detto che devi rimanere qui per qualche giorno finché non ti riprenderai del tutto. 
Stefano: Questo l'avevo intuito. 
Riccardo: Domani devi fare una tac e un prelievo del sangue. 
Stefano: No, aspetta! Che cosa? Ho cambiato idea. Io me ne ritorno a casa! *Tenta di alzarsi*
Cristina: Non puoi alzarti, non lo vedi che ti hanno fasciato la gamba? *Lo rimette giù*
Riccardo: Non puoi. Devi restare qui finché non scopriranno il motivo di quelle fitte che hai avuto.
Stefano: Porca troia, non voglio restare qui! 
Martina: Stefano ma devi, sennò non risolveremo niente. 
Portarono Stefano in camera e lo misero sul letto. Riccardo, Cristina e Martina stavano per tornare a casa, così lo salutano. 
Martina: Mi prometti che starai bene? 
Stefano: Si, te lo prometto. 
Martina: Ti amo amore mio.
Stefano: Anch'io. *La bacia sulle labbra*
Riccardo: Domani verremo di nuovo qui.
Cristina: Allora ci vediamo domani piccolé.
Martina: A domani.
Stefano: Ok, a domani. 
Se ne andarono a casa. Martina avvisò gli altri ragazzi dell'incidente che aveva avuto Stefano.
L'indomani mattina passò l'infermiera a svegliare Stefano per portarlo dal medico e fargli fare la tac e il prelievo. 
Infermiera: Stefano? 
Stefano: Si, sono sveglio.
Infermiera: Devi andare a farti la tac e le analisi. 
Stefano: Ok...
Mentre Stefano stava facendo quegli accertamenti, arrivarono tutti in ospedale, compresi Fabrizio, Irene, Fabio, Rachele e Roberto in camera sua.
Stefano dopo circa un'ora esce dalla sala prelievi e torna in camera. 
Fabrizio: Ehi amico mio! Ma che ti è successo! 
Stefano: Non farmici pensare. Ho fatto un volo pazzesco uscendo dal parabrezza e cadendo a terra bruscamente. Non so nemmeno io come mi sia salvato da un botto così tremendo. 
Fabrizio: Mamma mia! Ma ora stai bene? 
Stefano: Abbastanza. Meglio di ieri di sicuro. 
Fabio: Non hai messo la cintura di sicurezza vero? 
Stefano: Per la premura no.
Roberto: Avresti dovuto metterla. Quella è la prima cosa che si fa quando si guida. 
Rachele: L'importante che adesso stai bene.
Irene: Non siamo nemmeno andati a scuola per venire qui da te.
Stefano: Voi siete matti.
Fabrizio: Per un amico questo e altro. Ma che ti hanno fatto adesso?
Stefano: Una tac e un prelievo del sangue. Giuro che voglio tornare a casa. 
Fabio: Ma che ti hanno detto?
Stefano: Dicono che finché non scoprono che cos'ho devo restare qui. Ma che avrò mai!! Che esagerati sti dottori.
Fabrizio: Fai come dicono. Sono loro i medici.
Stefano: Poi quest'ospedale lo odio.
Fabio: E perché? 
Stefano: Anche mia madre era ricoverata qui.
Cristina: Già. 
Fabio: Ah... mi dispiace. 
Martina: ...
Fabrizio: ...
Irene: Non devi pensarci.
Arrivano i medici.
Medico: Signor Gangemi? 
Riccardo: Si?
Medico: La preghiamo di venire. Dobbiamo parlare con lei.
Riccardo: Eccomi. *Esce dalla stanza e chiude la porta*
Medico: C'è un problema che dobbiamo dirle. Suo figlio... 
Cosa starà per dirgli il medico a suo padre? 

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Capitolo 32
*** CAPITOLO 32 ***


Medico: Suo figlio... Temiamo che suo figlio abbia un problema celebrale. 
Riccardo: Che cosa!?
Medico: Ma dobbiamo ancora esserne certi.
Riccardo: Mi state dicendo che mio figlio ha un cancro al cervello?!
Medico: Non ne siamo ancora sicuri, è una nostra ipotesi. Questo lo scopriremo domani appena avremmo l'esito degli esami. 
Riccardo: Dio Cristo...
Medico: Finché non è sicuro non ne faccia parola con nessuno, tanto meno con suo figlio. 
Riccardo torna in camera.
Fabrizio: E poi ora dovremmo fare gli esami.
Stefano: Gia, anch'io dovrei farli. Non voglio perdere l'anno. 
Martina: Studieremo qui insieme se vi va.
Riccardo: Cristina... *A bassa voce*
Cristina: Papà, dimmi.
Riccardo: Appena andiamo a casa dobbiamo parlare. 
Cristina: Papà mi stai facendo preoccupare. È importante? 
Riccardo: Si.
L'orario delle visite finí e tutti tornarono a casa. Arrivò un nuovo compagno di stanza di Stefano con un berreto in testa. 
Infermiere: Questa è la tua camera. 
X: La ringrazio. *Entra e posa la sua roba sul letto*
Stefano era sdraiato sul suo letto ascoltando la musica.
Stefano: E tu chi sei? *Si toglie gli auricolari*
X: Sono un nuovo ragazzo. 
Stefano: Questo lo avevo capito. Ma come ti chiami?
Simone: Mi chiamo Simone.
Stefano: Io Stefano. Perché sei qui?
Simone: Cancro. *Si toglie il berreto ed è senza capelli*
Stefano: Cazzo... mi dispiace. 
Simone: Tranquillo. Quanti anni hai?
Stefano: Quasi diciassette, tu?
Simone: Sedici.
Stefano: Ah proprio come la mia ragazza. 
Simone: Ah, tu hai una ragazza? 
Stefano: Si, perché? 
Simone: Chiedevo.
Stefano: Tu non ce l'hai?
Simone: No...
Stefano: Un giorno la troverai.
Simone: Lo spero. Invece tu perché sei qui?
Stefano: Ho avuto un incidente. E devo stare qui finché non mi rimetto. 
Simone: Come hai fatto ad investire? 
Stefano: Un forte malore al petto.
Simone: Capisco. Beh io sinceramente mi sento un po' stanco. Ti spiace se mi riposo? 
Stefano: No tranquillo. Anch'io lo sono. 
Simone: Allora buona notte. *Si sdraia nel suo letto*
Stefano: Buona notte. *Tossisce e cerca di addormentarsi*
La mattina seguente. 
Giuliana (madre di Simone): Buon giorno amore mio. Sono arrivata.
Simone: Buon giorno mamma. 
Stefano si sveglia.
Giuliana: Buon giorno ragazzino.
Simone: Mamma, si chiama Stefano. 
Giuliana: Che bel nome.
Stefano: Grazie. Comunque buon giorno anche a voi. *Si alza dal letto vedendo che può camminare e si sistema i capelli*
Simone: Papà quando arriva?
Giuliana: Era per strada. Tra qualche minuto dovrebbe essere qui.
Stefano: *Prende il cellulare e manda un messaggio a Martina del buon giorno*
Giuliana: La fidanzatina, eh vero?
Simone: Mamma! Quando imparerai a farti gli affari tuoi!?
Giuliana: Volevo solo sdrammatizzare un po'!
Stefano: Si, è lei. *Posa il cellulare*
Giuliana: Hai visto? Ah noi mamme, non ci sbagliamo mai.
Stefano: Le mamme? 
Giuliana: Si certo. Scommetto che anche tua mamma con te si comporta così. 
Stefano: No. *Si allaccia le scarpe*
Giuliana: È impossibile. L'istinto materno è più forte di qualsiasi altra cosa. 
Stefano: Si, è probabile. 
Giuliana: Ma che hai contro tua madre? 
Stefano: Nulla. Che dovrei avere? Non la vedo da dodici anni.
Giuliana: Che cosa? Ma come si fa?!
Stefano: È da dodici anni che non c'è più. 
Giuliana: Ah... ho capito... mi dispiace tanto. 
Simone: ...
Stefano: Fa nulla, non si preoccupi. Io vado fuori a prendere una boccata d'aria. A dopo.
Simone: A dopo Stefano.
Giuliana: Povero ragazzo...
Simone: Mamma hai visto che hai combinato? 
Giuliana: Non era mia intenzione. 
Stefano esce fuori e aspetta che arrivino gli altri. Ed eccoli proprio che arrivano.
Martina: Ehi amore! Ma sei in piedi? *Lo abbraccia e lo bacia sulle labbra*
Stefano: Si, stranamente. *La stringe*
Riccardo: Buon giorno... andiamo in camera? 
Cristina: Buon giorno piccolé... Come stai?
Stefano: Buon giorno. Sto bene. Si andiamo.
Entrano dentro.
Martina: Tra un po' arriva anche Fabrizio. 
Stefano: Ok. *Tossisce*
Entrano in camera. 
Cristina: Buon giorno. 
Stefano: Papà, Cristina, amore; vi presento il mio nuovo compagno di stanza e sua madre.
Riccardo: Piacere. 
Giuliana: Piacere! 
Arriva Fabrizio. 
Fabrizio: È permesso? Si può? 
Stefano: Ciao amico mio!
Fabrizio: Ellá ciao Stefano! Come fai già a stare in piedi? 
Stefano: Il ginocchio non mi fa male più. 
Fabrizio: Wow! Rapido e veloce!
Arrivano i medici.
Medico: Salve signor Gangemi. Le dobbiamo dare l'esito degli esami di ieri.
Riccardo: Si arrivo. 
Stefano: ... *Ha un leggero colpo di vertigini*
Fabrizio: Oi che hai? Ti sei incantato?
Stefano: Eh? Ah no no!
Il padre esce dalla camera e parla coi dottori.
Riccardo: Allora? 
Medico: Era proprio come ci aspettavamo. Suo figlio ha un cancro celebrare. Ma benigno per fortuna. 
Riccardo: Non ci posso credere... state dicendo sul serio? State scherzando, vero? 
Medico: Vorremmo tanto che fosse uno scherzo. 
Riccardo: ...
Medico: Per adesso non gli dica niente al ragazzo. È inutile spaventarlo per una cosa che può anche scomparire da sola.
Riccardo: Si ma...
Medico: La febbre invece era dovuta di suo, non ha nulla a che fare con il cancro. Ma se cose dovessero peggiorare, allora li può riferirglielo di questa cosa. 
Riccardo: Ho capito... *Torna in camera*
Cristina: Papà! Che ti hanno detto?
Riccardo: Nulla di grave. Stefano sta bene.
Stefano: Sei sicuro che ti abbiano detto così? Quindi posso anche andarmene?
Riccardo: Non ancora. Prima devono farti altri esami.
Stefano: Se non ho nulla e sto bene perché devo farmi altri accertamenti?
Riccardo: Per assicurarsi che tutto vada bene. Devi stare sotto controllo. 
Stefano: Io continuo a non capire. 
Fabrizio: Dai Stefano, se devi restare vuol dire che c'è un motivo. 
Stefano: Appunto. 
Cristina: ...Scusate io esco fuori. *Esce*
Riccardo: Cristina! *Va da lei*
Stefano: Ma che hanno? Dovrebbero essere felici che sto bene, e invece guardateli. 
Fabrizio: Saranno stressati.
Martina: Si, infatti. 
Fuori dalla stanza. 
Riccardo: Cristina! 
Cristina: Papà ho capito tutto. Quello che mi avevi detto ieri allora era vero?
Riccardo: Si...
Cristina: Io non... ma perché!? *Ha un nodo alla gola*
Riccardo: Perché è cosi. *L'abbraccia*
Cristina: Non riesco a sopportare questa cosa. 
Riccardo: Neanch'io. 
Stefano esce fuori e li vede.
Stefano: Ma che succede? 
Cristina: Nulla, nulla. 
Stefano: Siete sicuri? 
Riccardo: Si. 
Cristina: ... *Abbraccia forte Stefano*
Stefano: Perché mi abbracci? 
Cristina: Perché ti voglio un bene dell'anima. 
Stefano: Beh... anch'io. 
Cristina: Dai entriamo in camera. 
Stefano: Si. Ma sei sicura di stare bene?
Entrano in camera.
Cristina: Si non preoccuparti. 
Stefano: Perché tanto se ti senti male questo è il posto giusto ahahahaha! *Ride*
Cristina: Che bel sorriso che ha, proprio come alla mamma. *Pensando*
Riccardo: Elena ti prego, fai si che nostro figlio stia bene, e guarisca. *Pensando*
Eh già... è stato un gran bel colpo duro per Cristina e suo padre (e scommetto anche per voi) sapere di questa brutta notizia. Che Stefano [essendo ancora all'oscuro di questa cosa] riuscirà a sconfiggerlo?

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Capitolo 33
*** CAPITOLO 33 ***


Il giorno seguente il padre di Stefano si trovava nell'ufficio del medico per specificare meglio cos'ha suo figlio.
Riccardo: Potrebbe spiegarmi meglio questa faccenda? Per quanto io mi sforzi non riesco ancora a capire bene.
Medico: Non c'è molto da capire. 
Stefano si trovava nel corridoio quando sente le voci di suo padre e si ferma davanti alla porta dell'ufficio senza farsene accorgere e ascoltando il discorso.
Riccardo: Che cosa?! Mio figlio ha un tumore al cervello e lei mi dice che non c'è molto da capire!? 
Stefano: Tumore...? *Scioccato*
Medico: Il tumore che ha suo figlio può anche portarlo alla morte. È molto raro che un cancro del genere riesca ad eliminarsi. Tutti quei sintomi di vertigini, tosse e fitte sono la causa di questo tumore. Ecco, immagino che lei voleva che gli dicessi questo. Adesso qui c'è molto da capire! 
Stefano: Cos... *Rimane pietrificato*
Riccardo: Quindi, questo vuol dire che...
Stefano corre e scappa via.
Medico: Si. Per adesso è un tumore benigno. Ma potremmo comunque operarlo e vedere se il suo stato migliora. 
Riccardo: ... 
Torna in camera da Stefano. Vede Stefano seduto sul tavolino che si stava bevendo un bicchiere d'acqua.
Riccardo: Che hai? Mi sembri teso. 
Stefano: Papà. Dimmi la verità. 
Riccardo: Che verità? 
Stefano: Sto morendo, vero? 
Riccardo: ...Beh questo non...
Stefano: VAFFANCULO!! *Butta il bicchiere di vetro per terra e si rompe*
Simone: ?!?!?!
Riccardo: Stefano! 
Stefano: Perché non me lo hai detto prima?! Non volevi dirmelo, vero!? 
Riccardo: Ma che stai dicendo? Calmati! *Cerca di calmarlo*
Stefano: No, non mi calmo affatto! Non toccarmi...
Riccardo: Devi. *Lo stringe forte*
Stefano: Io non... non ce la faccio... *Gli scende una lacrima*
Riccardo: Sssh. *Finalmente lo tranquillizza*
Stefano: Perché non me lo hai detto subito che ho questo tumore? 
Simone: ...
Riccardo: Perché non volevo farti stare in pensiero. 
Stefano: In quanti sanno di questa cosa? 
Riccardo: Solo io e Cristina. 
Stefano: Quindi Martina non... non lo sa...
Riccardo: No... 
Stefano: Come farò adesso a dirglielo? 
Ed ecco che in quel preciso istante entrano Martina e Cristina in camera. 
Cristina: Ma che succede? Perché stavate urlando? 
Martina vide che Stefano stava piangendo. 
Martina: Amore, ma perché stai piangendo? *Gli asciuga le lacrime*
Stefano: Te lo dico solo se mi prometti che non piangerai anche tu.
Martina: Te lo prometto. Dimmi.
Stefano: Io... 
Martina: Tu? 
Stefano: Io ho...
Martina: Che hai? *Si preoccupa*
Stefano: Io ho un... tumore al cervello.
Martina: Cosa...?! *Sta per svenire*
Stefano: Ehi! *La prende subito*
Martina: Non ci credo... Non ci voglio credere...!!
Stefano: Neanch'io.
Martina: Ma... ma... così? All'improvviso!? 
Riccardo: I tumori sono così. 
Stefano: ...
Martina: No, amore...
Riccardo: È un tumore benigno... si potrebbe anche operare.
Stefano: *Guarda Cristina*
Cristina: ... *Abbassa lo sguardo*
Martina: No! Io non voglio che si operi! Non voglio neanche che stia male! 
Simone: Vedete il lato positivo. Io sono stato operato tre volte per lo stesso tumore ed eccomi ancora qui.
Martina: ... *Abbraccia forte Stefano* 
Stefano: Lui ha ragione. Vediamo il lato positivo. *Abbraccia forte anche lui Martina*
Si sente bussare la porta. 
Cristina: Si? Oh ciao Fabrizio. 
Fabrizio: Ciao. Disturbo?
Cristina: Non disturbi affatto. 
Stefano: Fabrizio. 
Fabrizio: Ero venuto per sapere come stava Stefano, ma vedo che c'è molta tensione. Non vorrei metterne di più.
Stefano: No tranquillo. Il fatto è che... 
Fabrizio: Mi sembra già di capire. 
Stefano: ...
Fabrizio: Mi dispiace, Stefano. *Lo abbraccia per incoraggiarlo*
Stefano: Però non voglio che stiate male per colpa mia. Intesi? 
Stefano ha un tumore al cervello, ma benigno. Quindi se non ci sono complicazioni non c'è bisogno nemmeno di operare. Comunque avete notato che Fabrizio aveva già capito tutto senza che nessuno gli aveva accennato niente?

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Capitolo 34
*** CAPITOLO 34 ***


Tre giorni dopo, Stefano si trovava ancora in ospedale, ma gli arriva una bella notizia. Era anche il giorno del suo compleanno. 
Simone: Così ho pensato di comprarmi questo videogioco. 
Stefano: Ho capito. Sembra interessante.
Simone: Lo è. Ah comunque ho saputo che oggi è il tuo compleanno. Tanti auguri Stefano. 
Stefano: Grazie! Sono diventato diciassettenne. Ma chi te lo ha detto che oggi compio gli anni? 
Simone: Tua sorella ieri!
Stefano: E ti pareva, ahahaha!
Simone: Se l'avessi saputo prima, ti avrei fatto un regalo.
Stefano: Ma non preoccuparti! L'importante è il pensiero che conta!
Infermiera: Buongiorno ragazzi. Stefano, ti deve parlare il medico nel suo ufficio.
Stefano: Che succede?
Infermiera: Non lo so. Vai e chiedi a lui.
Stefano: Ok. Scusami Simone, ne riparliamo dopo!
Simone: Si tranquillo vai, non preoccuparti. 
Così Stefano va ed entra nell'ufficio del medico per parlargli. 
Medico: Eccoti.
Stefano: Si, eccomi. Che mi deve dire?
Medico: Il tuo tumore non è molto grave. Quindi...
Stefano: Quindi? 
Medico: Puoi anche uscire dall'ospedale e tornare a casa. 
Stefano: Dice davvero!?
Medico: Si ma in caso di ricadute o peggioramenti, torna subito qui. Vai a prepararti le tue cose e tornatene a casa. Tuo padre lo abbiamo già avvisato e tra poco dovrebbe venire a prenderti.
Stefano: La ringrazio! 
Stefano tornò nella sua camera. 
Simone: Che ti hanno detto? 
Stefano: Che posso tornare a casa! Si, cazzo! È da più di una settimana che sono chiuso qui dentro! *Si prepara la sua roba*
Simone: Ah...
Stefano: Però se avrò qualche ricaduta o peggioramenti, dovrò ritornare qui.
Simone: Allora spero di non vederti più qui dentro. Magari un giorno ci rivedremo fuori. Chissà. 
Stefano: Si, lo spero. 
Simone: A me toccherà stare qui per qualche settimana, o magari per qualche mese.
Stefano: Sii forte. *Lo abbraccia*
Simone: Anche tu. Ci vediamo lì fuori. Non voglio mai più vederti qui dentro in questo posto, ok?
Stefano: Ok!
Ecco che arriva suo padre.
Riccardo: Stefano! 
Stefano: Si papà, sono pronto. 
Riccardo: Possiamo andare? 
Stefano: Si, andiamo. 
Simone: Stammi bene.
Stefano: Anche tu.
Tornano a casa e trovano Martina e Cristina.
Martina: Stefano!! *Lo abbraccia e lo bacia sulle labbra* Buon compleanno amore mio!
Cristina: Auguri piccolé!
Stefano: Grazie!! Sono tornato. Finalmente a casa.
Riccardo: Già. Auguri figliolo.
Stefano: Grazie papà. 
Cristina: Stai diventando vecchio!
Stefano: Ma grazie! Se è per questo allora tu sei più vecchia di me!
Cristina: Eh si lo so!
Stefano: Però c'è una cosa che adesso voglio assolutamente fare.
Martina: Cosa?
Stefano: Andare al mare! Con te, e con i nostri amici.
Martina: Sii!
Cristina: Mi sembra una buona idea. 
Stefano: Potete venire anche tu e Roberto se volete. 
Cristina: Ma si certo! 
Stefano: Perfetto! 
Così i ragazzi si organizzarono, e il pomeriggio andarono tutti al mare. Gli fecero gli auguri a Stefano e festeggiarono.
Fabrizio: Non vedo l'ora di tuffarmi.
Fabio: Bel posto.
Rachele: L'acqua è stupenda.
Irene: È la giornata perfetta per farsi una bella nuotata. 
Martina: Già. 
Stefano: *Si toglie la maglietta e resta col costume* Voglio fare un bel tuffo! 
Cristina: Si ma stai attento. Non affaticarti troppo.
Roberto: Tranquilla, lasciamolo divertire. 
Stefano: Arrivooo! *Corre e spinge con sé anche Martina e arrivano in acqua*
Martina: Oddio! Ma tu sei pazzo! Ahahaha. 
Stefano: Si, di te! *La bacia in acqua*
Irene: Awww! 
Fabrizio: Arrivo anch'iooo! *Si tuffa in acqua pure lui*
E poi si tuffarono tutti gli altri, si schizzavano l'acqua e si divertirono come se non ci fosse stato un domani.
Dopo un bel bagno e qualche drink e patatine, Stefano si stende per terra vicino a Martina. 
Stefano: Ci voleva proprio. 
Martina: Eccome se ci voleva.
Stefano: Adesso dobbiamo metterci sotto per gli esami.
Fabio: Già, non vedo l'ora che li finiamo sti esami così possiamo andare ogni giorno al mare e divertirci un mondo.
Fabrizio: Eh si. Puoi dirlo forte. 
Martina: Amore...
Stefano: Dimmi piccola.
Martina: Questo è per te. *Gli regala un bracciale con incisi sopra i loro nomi "Stefano e Martina"*
Stefano: Amore ma è bellissimo! Grazie! *La bacia*
Martina: Grazie a te.
Cristina: Io e Roberto ti abbiamo fatto un regalo, appena arriviamo a casa te lo daremo.
Roberto: Speriamo che ti piaccia. 
Stefano: Ok grazie. Grazie a tutti infinitamente.
Fabrizio: Te li meriti. 
Ognuno dei ragazzi gli fece un bel regalo. 
Dopo questa bella e rilassante giornata, l'indomani il nostro Stefano ritornò a scuola, pronto per fare gli esami.
Prof.ssa: Stefano finalmente sei tornato. Proprio in tempo per gli esami. 
Stefano: Si ma non si dia alla pazza gioia.
Prof.ssa: Questa classe è vuota senza di te.
Stefano: Adesso non esageri!
Tutti: Ahahahaha! 
Stefano: Anche se ho questo stupido cancro io non mi abbatto, devo essere forte. Devo essere forte per Martina, e starle accanto. Devo lottare. Devo affrontarlo con coraggio. Ognuno ha la sua sfida, e questa è la mia! *Pensando*
Il nostro Stefano non perde le speranze. Fu molto felice di trascorrere il giorno del suo compleanno con le persone che vuole bene di più. Ma adesso bisogna impegnarsi per gli esami. E questo vale anche per gli altri ragazzi. 

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Capitolo 35
*** CAPITOLO 35 ***


Dopo una settimana i nostri ragazzi si misero d'impegno per fare gli esami. Una volta finiti, ne parlavano tra di loro appena uscirono da scuola.
Stefano: Quegli esami sono stati troppo difficili, ma credo di avercela fatta.
Fabrizio: Supereremo tutti quest'anno. 
Fabio: Si infatti. Scommetto che saremo tutti promossi. 
Rachele: Spero proprio di si.
Irene: Ma si che lo saremo!
Martina: Beh sapete com'è. L'importante è che li abbiamo finiti.
Fabrizio: A proposito Stefano, quei sintomi li hai ancora? 
Stefano: Solo qualche volta un po' di tosse. Poi il resto no.
Fabrizio: Spero tanto che guarirai amico mio. 
L'indomani i ragazzi si danno appuntamento al solito campetto.
Fabio: Che dite andiamo a giocare a calcio? 
Stefano: Così all'improvviso?
Fabrizio: Si infatti.
Fabio: Fa nulla. Allora venite o no?
Stefano: Ovvio!
Fabrizio: Certo! 
Rachele: Che ne dite se noi ragazze invece andiamo al centro commerciale? 
Irene: Sii!
Martina: Va bene. 
Così le ragazze andarono al centro commerciale e i ragazzi si misero a giocare a calcio.
Al centro commerciale. 
Martina: Non so il perché ma ho uno strano presentimento.
Irene: E dai Marty! Siamo venute qui per rilassarci, abbandoniamo i cattivi pensieri e godiamoci un po' di relax.
Rachele: Concordo pienamente con Irene. 
Martina: Ok...
Al campetto.
Fabio: Vai Fabry passagliela la palla a Stefano! *Corre*
Fabrizio: Tieni Ste! *Gliela calcia*
Stefano: Eccola! *La prende e corre verso la porta per segnare*
Quando all'improvviso perde la concentrazione e cade per terra.
Fabrizio: Oh tutto apposto? *Va da lui*
Fabio: Che succede? *Arriva anche lui*
Stefano: Delle vertigini... mi gira un po' la testa. *Si tocca la testa*
Fabrizio: Forse ti conviene tornare a casa.
Fabio: Si infatti, vai a riposarti. 
Fabrizio: Su alzati. *Lo aiuta ad alzarsi con la mano*
Stefano: Si è meglio che vado a casa. *Si rialza*
Fabrizio: Ecco.
Stefano: Mi dispiace interrompere la partita e non potere giocare con voi ragazzi. Ma mi sento molto stanco. Ci vediamo domani a scuola ok? 
Fabio: Ok.
Fabrizio: Vuoi che ti accompagno a casa?
Stefano: No no, faccio da solo. Grazie lo stesso. 
Fabrizio: Va bene allora a domani. 
Stefano tornò a casa da solo. Era strano, sentiva di nuovo quei bruttissimi sintomi. Ma stavolta diversamente. Arriva a casa e si sdraia sul divano senza avere neanche la forza di salutare.
Cristina: Ma non saluti appena entri? Ehi ma che hai!? *Si accorge che si sente male e va immediatamente da lui*
Stefano: Mi sento stanco... non ho la forza di fare niente. 
Cristina: Stefano... forse...
Stefano: Forse è meglio che mi... opero.
Cristina: Sicuro?
Stefano: Cavolo è da più due settimane che mi sento così. Però stavolta peggio. Non ne posso più.
Cristina: Chiamo subito papà.
Chiamò suo padre dal lavoro e lui dopo qualche minuto arrivò a casa.
Riccardo: Oh Stefano che hai?
Stefano: Non lo so... so solo che non riesco a fare nulla.
Riccardo: Oggi ti sei affaticato per caso?
Stefano: Ho solo giocato un po' a calcio questo pomeriggio con i miei amici. Tutto qui.
Riccardo: I medici ti avevano detto di non affaticarti troppo. Vediamo come passi questa notte, se la passi male domani ti porto subito in ospedale ok?
Stefano: Ok.
Cristina: Dai vieni che ti accompagno a letto.
Stefano: Si.
Stefano durante tutta la nottata non riuscì a dormire, e la mattina seguente era più esausto del giorno prima. 
Suo padre entra in camera sua e gli parla.
Riccardo: Come hai passato la notte? Ti ho sentito lamentare e tossire tutto il tempo.
Stefano: Non sono riuscito a chiudere occhio. Fa troppo male.
Riccardo: Fa troppo male cosa?
Stefano: Il petto. È come se avessi qualcosa pugnalato qui dentro. Avevo anche paura di cadere dal letto per le vertigini.
Riccardo: Andiamo in ospedale. *Lo aiuta ad alzarsi*
Cristina: No... *Li ferma mettendosi davanti alla porta*
Stefano: Cristina...
Riccardo: Cristina, non possiamo lasciarlo soffrire in questa maniera. In ospedale i medici sapranno cosa è meglio fare per lui.
Cristina: Vengo con voi.
Così accompagnarono Stefano in ospedale.
Medico: Che succede?
Riccardo: Mio figlio ha un cancro benigno al cervello. Ma è da ieri che sta avendo di nuovo dei sintomi ma stavolta con dei peggioramenti.
Medico: Faccia venire subito il ragazzo con noi.
Così lo accompagnarono a farsi una tac e delle altre analisi e prelievi.
Dopo tutto ciò, Stefano ritorna nella camera dov'era prima con Simone.
Simone: Ehi amico...
Stefano: Ciao Simo.
Simone: Ti avevo detto che non ti avrei voluto più voluto vedere qui.
Stefano: Sto male, Simone. Molto male.
Simone: Posso immaginare.
Dopo qualche ora i medici scoprono grazie ai risultati della tac e delle analisi che lo stato di Stefano è peggiorato gravemente.
Medico: Il tumore di suo figlio è peggiorato molto velocemente. 
Riccardo: È orribile. Adesso che cosa bisogna fare?
Medico: Operare.
Riccardo: E quando?
Medico: Fra tre giorni.
Riccardo: È un operazione pericolosa?
Medico: Beh, stiamo parlando del cervello. La testa è una parte del corpo molto delicata. Bisogna stare attenti. Ma non si preoccupi. Sappiamo fare bene il nostro lavoro.
Riccardo: Siate attenti.
Il padre torna in camera e da a Stefano questa notizia.
Stefano: Allora, papà? 
Riccardo: Devi operarti. 
Stefano: ...
Riccardo: Fra precisamente tre giorni.
Stefano: ...Ok.
Simone: Mi dispiace Stefano.
Stefano: Tranquilli.
Quello stesso giorno Martina seppe subito che Stefano era di nuovo in ospedale, mentre gli altri ragazzi videro che l'indomani non si presentò a scuola e vennero a sapere che Stefano aveva avuto un peggioramento e che era tornato nuovamente in ospedale. Adesso bisogna operarlo. Che Stefano riesca a superare quest'operazione? 

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Capitolo 36
*** CAPITOLO 36 ***


Passò un'altra settimana, e le condizioni di Stefano peggioravano giorno dopo giorno. 
Simone: Quindi appena uscirò da qui spero che tutto torni come prima.
Stefano: Anch'io. Senti ma tu hai avuto paura quando ti hanno operato? 
Simone: Si tantissimo, ma poi ti fanno addormentare e non senti nulla. Ma hai paura?
Stefano: Beh un po' si...
Simone: È normale. Tu non temere.
Stefano: Si.
Simone: Che poi conoscendoti sei un ragazzo coraggioso.
Stefano: ... *Ha un'improvvisa forte fitta al petto*
Simone: Ehi che hai?! *Va da lui*
Stefano: Mi fa male qui... *Indica il petto e facendo fatica a respirare*
Simone: Oddio aspetta! Infermiera! Infermiera! Venga subito qui!! *Urla*
Arriva l'infermiera.
Infermiera: Oh ma che succede!? *Vede Stefano sdraiato sul letto*
Simone: Ha una fitta al petto e fa fatica a respirare!! 
L'infermiera va subito in suo soccorso e gli mette una mascherina con l'ossigeno. Poco dopo Stefano si riprende.
Infermiera: Ti sei ripreso?
Simone: È tutto ok?
Stefano: Si. Credo.
Simone: Grazie a Dio.
Infermiera: Riprenditi bene che domani ti devi operare.
Stefano: Si lo so.
Infermiera: Se avete bisogno chiamatemi di nuovo. *Esce dalla stanza*
Dopo qualche ora arriva l'orario delle visite e vengono tutti a trovare Stefano.
Martina: Buon giorno amore mio. *Gli da un bacio sulle labbra*
Stefano: Buon giorno a te piccola.
Fabrizio: Ehi amico come va?
Stefano: Sempre peggio.
Fabrizio: Posso immaginare. Mi dispiace.
Fabio: Tra una settimana ci faranno sapere se siamo stati promossi o no.
Irene: Ti daremo la risposta.
Rachele: Dai che poi appena ti senti meglio andiamo di nuovo tutti al mare ora che la scuola è finita.
I ragazzi stesero poco, quindi dopo qualche minuto lo salutarono e se ne andarono via.
Fabrizio: Comunque ora noi andiamo.
Fabio: Ti passeremo a trovare domani per l'operazione.
Irene: Buona fortuna.
Rachele: Stammi bene.
Fabio, Irene e Rachele passarono avanti.
Stefano: Fabrizio! *Lo chiama che stava quasi per andarsene anche lui*
Fabrizio: Dimmi. *Si ferma e ritorna indietro*
Stefano: Sei un vero amico. Davvero.
Fabrizio: Grazie. Anche tu lo sei. *Si abbracciano amichevolmente* Sii forte.
Stefano: Forza e coraggio! *Gli stringe la mano*
Fabrizio: Forza e coraggio. Sempre! *Gli da una pacca leggera sulla spalla, sorride e se ne va*
Dopo qualche altra ora, arrivò anche il momento di andare per Martina e gli altri. Stefano era sul letto. Era sera.
Roberto: A domani Stefano! Stai tranquillo e non ci pensare!
Riccardo: Domani verremo. Cerca di dormire e rilassa la mente.
Stefano: Si.
Cristina: Ci vediamo domani, piccolè. Buona notte angioletto. *Lo bacia sulla guancia e lo abbraccia forte*
Cristina: Buona notte anche a te, Cristina. *L'abbraccia e la stringe forte anche lui*
Martina: Fatti coraggio! Siamo tutti con te. 
Stefano: Amore...
Martina: Si?
Stefano: Mi dici che mi ami?
Martina: Ti amo tanto.
Stefano: Mi amerai per sempre?
Martina: Sempre.
Stefano: Anch'io. 
Martina: Mi dispiace lasciarti qui da solo. Ma purtroppo non mi fanno restare.
Stefano: Stai tranquilla. Io sto bene. Vai.
Martina: Si. *Lo bacia sulle labbra*
Stefano: *Sorride*
Martina: *Lo osserva mentre esce dalla stanza e se ne va*
Simone: Ahh l'amore. Buona notte Stefano.
Stefano: Già. Buona notte. 
Stefano si gira dal letto, chiude gli occhi e si addormenta pensando alla sua infanzia, sua madre e Martina.

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Capitolo 37
*** CAPITOLO 37 ***


Nei ricordi dell'infanzia di Stefano. 
Cristina aveva dieci anni e Stefano cinque. A quei tempi condividevano la stanza insieme.
Elena: Tesori miei, svegliatevi. 
Cristina: Ma che ora è?
Elena: È abbastanza tardi, alzatevi.
Stefano: Ok. *Si alza*
Riccardo: Tesoro, io vado al lavoro. 
Cristina: Ciao papi.
Stefano: Buon lavoro papà.
Elena: Va bene amore. A più tardi.
Si baciano e Riccardo se ne va.
Cristina: Uff... oggi ho l'interrogazione!
Stefano: Che cos'è un'interrogazione? 
Cristina: L'interrogazione è quando la maestra ti fa ripetere tutto ciò che devi studiare.
Stefano: Bello!
Cristina: Ma che bello... tu ancora vai all'asilo. Quando andrai alle elementari capirai.
Stefano: Uhm... ok.
Elena: Siete pronti per andare a scuola?
Cristina: Io si.
Stefano: Io no... mamma mi vesti tu per favore?
Elena: Ah... va bene angioletto.
Andarono a scuola, Cristina fu interrogata e Stefano fu all'asilo. Tornati a casa, dopo pranzo, decisero di trascorrere un pomeriggio diverso.
Elena: Com'è andata oggi l'interrogazione, Cristina?
Cristina: Abbastanza bene.
Stefano: Anch'io voglio essere interrogato!
Cristina: Se ci tieni tanto ripetimi le tabelline.
Stefano: Le tabe cosa!?
Cristina: Lasciamo perdere.
Elena: Ahahaha! Che ne dite se andiamo al parco?
Stefano: Siii! Mi porto il pallone!
Cristina: Va bene!
Arrivarono al parco e i bambini cominciarono a giocare.
Stefano: Mamma io mi sto annoiando a giocare da solo. Poi Cristina non vuole giocare nemmeno con me.
Cristina: Yeee! *Corre con la sua bicicletta assieme ad altre bambine*
Elena: Mmh... guarda! Li c'è un bambino che anche lui sembra che si stia annoiando. Perché non ci vai e gli proponi di giocare insieme a te?
Stefano: Tu pensi che accetta?
Elena: Vai e chiediglielo.
Così Stefano andò timidamente da questo bambino e lo invitò a giocare.
Stefano: Ciao. Ti andrebbe di giocare a palla con me?
X: Si va bene.
Stefano: Ma come ti chiami? *Gli chiese prendendo confidenza*
Fabrizio: Mi chiamo Fabrizio! Tu?
Stefano: Stefano!
Fabrizio: Allora, andiamo?
Stefano: Si!
Niente sapendo che Fabrizio e Stefano si erano già incontrati da piccoli. 
X: Salve signora. La disturbo?
Elena: Oh no no! Si figuri.
Simona: Sono la madre del bambino che sta giocando con suo figlio. Mi chiamo Simona. Piacere di conoscerla.
Elena: Il piacere è mio. Io mi chiamo Elena.
Simona: Il suo bambino mi sembra un tipo molto vivace.
Elena: Si, lo è. *Sorride*
Simona: Anche il mio bambino non sta mai fermo un attimo. *Ridacchia*
Elena: I bambini di oggi sono tutti così. 
Simona: È verissimo. A volte a noi mamme verrebbe di impazzire ma non potremmo mai stare senza di loro.
Elena: Concordo pienamente. I miei figli sono tutta la mia vita.
Simona: Ah lei ha anche un altro figlio?
Elena: Figlia. Si, è la sorella maggiore di quel burletto.
Simona: Capisco. Invece io ho un figlio soltanto.
Elena: Che aspetta a farne un altro?
Simona: Non posso più avere figli. Anzi lui è stato un miracolo che sia arrivato. *Guarda Fabrizio*
Elena: La capisco. Allora si prenda sempre cura di suo figlio e non lo trascuri mai, neanche quando crescerà e diventerà un ragazzo.
Simona: Certamente. Faccia lo stesso anche lei con i suoi figli.
Elena: Lo farò sempre. Sono certa che un giorno quei due diventeranno grandi amici.
Simona: Chissà.
Dopo qualche minuto.
Cristina: Io amo le Barbie! Voi?
X: Si anch'io!
X: Pure io.
Elena: Cristina! Tesoro, è ora di tornare a casa! *La chiama*
Cristina: Di già? Ok arrivo! *Va da lei*
Elena: Potresti chiamare tuo fratello e dirgli che dobbiamo andare? 
Cristina: Si! * Va da Stefano* Ehi piccolé dobbiamo tornare a casa! La mamma ci sta chiamando.
Stefano: Va bene. Andiamo. Ciao ciao Fabrizio, alla prossima!
Fabrizio: Ciao Stefano! Arrivederci e a presto!
Tornati a casa fratello e sorella si misero a discutere.
Cristina: Oggi ho incontrato delle bambine che avevano i miei stessi gusti ed erano molto simpatiche.
Stefano: Io invece ho incontrato un mio amico che si chiamava Fabrizio.
Cristina: Amico? Come fai a chiamare amico uno che hai soltanto visto per qualche ora?
Stefano: Io capisco subito quando qualcuno diventa mio amico. E quando lo diventa, lo resta per sempre.
Cristina: Beato te che capisci subito chi è veramente tuo amico.
Arrivò Riccardo dal lavoro.
Riccardo: Ehi piccoletti. Avete passato una bella giornata?
Cristina: Si tranne per l'interrogazione che ho avuto.
Riccardo: Beh l'importante è che hai ripetuto bene.
Cristina: Certo!
Stefano: Si papà! Ho conosciuto un nuovo amico.
Riccardo: Davvero? Raccontami tutto!
Che belli che erano quando ancora la famiglia era unita. 
In tal caso, la madre di Stefano conosceva la madre di Fabrizio. Come hanno fatto a non ricordarsene i nostri ragazzi? Soprattutto Cristina, che era più grande e doveva ricordarsene meglio.

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Capitolo 38
*** CAPITOLO 38 ***


Fuori faceva brutto tempo, era inverno, pioveva e in casa Gangemi erano accesi i riscaldamenti. Era sera e Riccardo aveva il turno di notte.
Cristina: In TV c'è la solita robaccia. Bah. *Spegne la televisione*
Stefano: A me piacciono.
Cristina: A me mica tanto. Non possiamo nemmeno andare fuori per giocare con questa stupida pioggia.
Stefano: Non smette più di piovere. Papà mi ha detto che oggi pioverà per tutto il giorno.
Cristina: Uff...
Stefano: Io vado a far pipì. *Va in bagno*
Cristina: Ok. *Si sdraia sul suo letto*
Dopo due minuti Stefano ritorna in camera.
Stefano: Eccomi. *Torna in camera*
Cristina: *Dorme*
Stefano: Che pigrona. *La copre con le coperte calde*
Stefano va in soggiorno.
Stefano: Mamma, Cristina si è addormentata.
Elena: Lasciamola riposare. 
Stefano: Va bene.
Elena: Mi aiuti a preparare un dolce?
Stefano: Siii!!
Elena: Sshhh! Parla piano.
Stefano: Ops... comunque si ti aiuto.
Elena: Vieni qui allora.
Stefano: Ci sono. Fai il mio dolce preferito?
Elena: La torna al cioccolato e panna?
Stefano: Si.
Elena: Vuoi che facciamo quella?
Stefano: Eh si.
Elena: Allora facciamola.
Stefano: Evviva!
Elena: Così domani mattina al nostro risveglio, la mangeremo tutti insieme.
Dopo vari minuti finirono di preparare la torta.
Elena: Adesso che abbiamo finito di preparare la torta, ti andrebbe di sederci sul divano e guardarci po' di televisione?
Stefano: Beh, prima quando ero in camera con Cristina in TV c'erano programmi noiosi.
Elena: Mhm... allora guardiamoci un bel film.
Stefano: Che film?
Elena: Un film che sicuramente ti piacerà tantissimo.
Stefano: Ok andiamolo a vedere. *Curioso*
Così andarono in soggiorno e si sedettero sul divano a guardare questo film.
Dopo qualche minuto.
Stefano: Mamma?
Elena: Dimmi angioletto.
Stefano: Ho freddo...
Elena: Vieni qui sopra di me che ci scaldiamo sotto le coperte.
Stefano: Si. *Fa come gli ha detto sua madre*
Elena: *Gli fa il solletico*
Stefano: Ahahahaha! No mamma, smettila! Ahahahaha! *Si solletica*
Elena: Va bene tesoro mio. Tra poco è Natale, lo sai vero? *Sorride*
Stefano: Oh si. Non vedo l'ora. Devo fare anche la recita a scuola.
Elena: Ed io verrò a vederti. Poi faremo l'albero di Natale tutti insieme.
Stefano: Che bello!
Elena: Già.
La mattina seguente, tornò Riccardo dal lavoro.
Riccardo: Eccomi, sono tornato.
Stefano: *Dorme*
Elena: *Dorme anche lei con Stefano*
Cristina: Sshhh... fai piano papà.
Riccardo: Cristina ma che?
Cristina: Non chiederlo a me. Quando mi sono svegliata erano già così che dormivano sul divano.
Riccardo: Capisco. Allora forse è meglio lasciarli riposare e non disturbarli.
Cristina: Si infatti. 
Riccardo: Oh guarda, la mamma ha preparato una torta.
Cristina: Si l'ho vista. Ma mi sto trattenendo.
Riccardo: Che dici se ne prendiamo solo un piccolo pezzettino ciascuno?
Cristina: Ok. Tanto non credo che la mamma si arrabbierá se ne prendiamo un pochino.
Stefano si sveglia.
Stefano: Uhm? *Si strizza gli occhi*
Cristina: Ehi buon giorno piccolè!
Stefano: Buon giorno. Mamma, svegliati! È arrivato papà e ora possiamo mangiare la torta! *La sveglia*
Elena: Si si ci sono! Buon giorno amori miei.
Riccardo: Ma guarda un po' madre e figlio! Buon giorno a voi!
Cristina: Dai venite! Noi la stiamo già mangiando!
Stefano: Ehi! Lasciamene un pezzo anche me!
Cristina: Stai tranquillo. Qui ancora ce n'è quanta ne vuoi.
Stefano: Fiuu! Per fortuna.
Tutti: Ahahahaha.
Così fecero colazione insieme con quella torta che piace molto a tutti.
Stefano era davvero molto legato alla madre, e in questo capitolo lo avrete sicuramente notato. 
Tra poco si avvicina il Natale. Ovvero come già ben sapete, comincia l'incubo per il nostro povero Stefano.

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Capitolo 39
*** CAPITOLO 39 ***


Era la vigilia di Natale. Elena si trovava in ospedale già da un paio di giorni perché aveva gravi problemi di salute. E Stefano, sua sorella e suo padre l'andarono a trovare.
Stefano: Mamma siamo arrivati! Come ti senti?
Elena: Un pochino meglio. Mi dispiace che io non sia potuta venire a vedere la tua recita. Lo so che ci tenevi tanto che io ci venissi a vederti.
Stefano: Fa nulla mamma. L'importante è che stai bene.
Cristina: Davvero ti senti meglio?
Elena: Si. *Sotto sotto mentendo*
Riccardo: Cos'hai mangiato quest'oggi?
Elena: Mi hanno dato una minestrina.
Riccardo: Solo quella?
Elena: Si perché non ho molto appetito.
Stefano: Mamma?
Elena: Dimmi tesoro.
Stefano: Domani festeggieremo il Natale tutti insieme, vero?
Elena: Certo che lo festeggieremo tutti insieme. Poi ti darò anche il mio regalo che ti ho comprato.
Stefano: Che bello!
Circa un'ora dopo.
Riccardo: Tesoro, adesso noi andiamo. Cerca di mangiare e stare bene. *In collera*
Elena: Si.
Cristina: Buona notte mamma. *Le da un bacio sulla guancia*
Elena: Buona notte tesoro.
Stefano: Buona notte mammina! *Le da un bacio sulla guancia anche lui*
Elena: Buona notte anche a te angioletto mio. *Lo abbraccia forte e ricambia il bacio*
Riccardo: A domani amore. *La bacia sulle labbra*
Elena: A domani.
Scattò la mezzanotte ed era arrivato il Natale, quel tanto odiato venticinque dicembre di dodici anni fa.
Venne mattina e tutti si svegliarono.
Stefano: Evvivaaa! *Salta dal letto* Finalmente oggi è Natale!
Cristina: Eh già! *Felice*
Riccardo: Si oggi è Natale. Su dai vestitevi così andiamo dalla mamma a farle gli auguri.
Squilló il telefono di casa.
Stefano: Papà sta squillando il telefono!
Cristina: Rispondo io?
Riccardo: No tranquilli, rispondo io.
Riccardo rispose.
Riccardo: Pronto?
X: ...Pronto.
Riccardo: Con chi parlo?
Infermiera: Sta parlando con un'infermiera dell'ospedale dov'è sua moglie.
Riccardo: Ah ho capito. Ci avete annullato il giorno delle visite e quindi non possiamo venire?
Infermiera: No...
Riccardo: E allora che cos'è successo? *Intuisce qualcosa*
Infermiera: Sua moglie...
Riccardo: Mia moglie cosa!?
Infermiera: Sua moglie... è morta.
Riccardo: Cos...?! *Gli casca il telefono per terra*
Cristina: Papà ma che succede!? *Si preoccupa*
Riccardo: ... *Guarda Cristina e scoppia in lacrime*
Cristina: No...
Cristina capisce tutto e comincia a piangere anche lei.
Stefano: Ehi ma perché state piangendo?
Riccardo: La mamma...
Stefano: Cos'ha la mamma?
Riccardo: La mamma... non c'è più.
Stefano: Che cosa!?!? *Non crede a quello che ha appena sentito dire*
Riccardo: La mamma è morta. *Singhiozza*
Stefano: Non può essere. *Comincia a piangere dal dolore*
La madre di Stefano morì per una causa, una causa che dopo la nascita del suo unico figlio maschio, la fece ammalare. Ecco perché Riccardo aveva sempre da ridire sul suo conto, addirittura picchiandolo complicando il loro rapporto tra padre e figlio, era per questo. Finché arrivò quel giorno e lei se ne andò via per sempre. 
Quello doveva essere il giorno di Natale più bello di tutti, e invece non fu così. 
So doveva festeggiare, ma non fu così.
Doveva esserci tanta gioia, e invece ci fu tanto dolore.
L'indomani si svolse il funerale, nonché il giorno dell'onomastico di Stefano.
Dopo la morte della madre, Stefano ancora incredulo, crebbe con una ferita al cuore. Una ferita che mai nessuno ha saputo riemarginare. Crebbe così e diventò un ragazzo.
Fin quando incontrò Martina, e tutto cambiò. Martina lo fece cambiare. Da un ragazzo duro, scontroso e chiuso, lo fece diventare un ragazzo dolce, gentile e sempre disponibile per gli altri prima dibse stesso. Quello già lo era di suo, soltanto che aveva bisogno di uscire dalla corazza che lo teneva imprigionato. Facendogli conoscere l'amore vero, l'amore che colma tutto.
Quante lacrime versate, quante tante lacrime versate per il dolore. 
Lui crebbe così. Senza la presenza di una madre accanto. E finí così.

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Capitolo 40
*** CAPITOLO 40 ***


La mattinata cominciò molto presto in ospedale. 
Stefano doveva operarsi, e venne l'infermiera in camera sua per svegliarlo.
Infermiera: Buon giorno dormiglioni.
Simone: Buon giorno a lei. *Si sveglia*
Infermiera: Tra poco passeremo a darti la colazione.
Simone: Ok non si preoccupi.
Infermiera: Mentre Stefano doveva stare a digiuno perché deve operarsi. 
Simone: Capisco.
Infermiera: Vero Stefano? Dai svegliati che ti devo portare giù in sala operatoria. 
Stefano non risponde.
Infermiera: Dai su. Non farmi perdere tempo. Devi scendere sotto.
Stefano continua a non rispondere.
Infermiera: Stefano? Stefano!? *Lo scuote per farlo svegliare*
Simone: Oh Ste ripigliati!! *Si alza dal letto preoccupato*
Infermiera: Stefano! Ehi Stefano!! *Lo schiaffeggia*
Simone: Cristo santo! Qualcuno venga qui è un emergenza! *Urla*
Arriva il medico in soccorso.
Medico: Che succede?!
Infermiera: Il ragazzo non risponde!
Medico: Cosa!? *Gli mette immediatamente una mascherina d'ossigeno*
Infermiera: *Gli controlla i polsi*
Medico: *Gli controlla il battito cardiaco*
Simone: Che ha!?
Medico: ... *Gli toglie la mascherina*
Infermiera: Dio mio... no.
Simone: Cosa?!
Medico: ...Non ce l'ha fatta.
Simone: Ma che state dicendo, non può essere vero... *Scioccato*
Infermiera: Non ci posso credere...
Medico: Avvisa i genitori.
Infermiera: S-si... *Se ne va*
Simone: Ma è impossibile! *Va da Stefano e lo scuote* Ehi svegliati!! Lo so che mi senti!! Svegliati!!
Medico: Stai fermo. *Lo ferma*
Simone: No... non ci credo. *Incredulo*
In casa Gangemi.
Martina: Grazie per l'ospitalità. Siete stati gentilissimi a farmi passare la notte qui da voi.
Cristina: Ma figurati.
Riccardo: Dai ragazze, preparatevi che tra poco Stefano dovrebbe entrare in sala operatoria.
Squilla il cellulare di Cristina.
Cristina: Ospedale? *Guarda il numero che aveva memorizzato nel cellulare*
Riccardo: Dammelo. Rispondo io.
Cristina: *Glielo passa*
Riccardo: Pronto?
Cristina: Mi sembra di aver già visto questa scena...
Martina: Di che scena parli?
Riccardo: ... *L'infermiera gli dice tutto e gli casca il cellulare a terra*
Cristina: Papà!! *Va da lui*
Martina: Che succede!? *Si sta preoccupando*
Riccardo: NO CAZZO!! *Tira un pugno sul muro piangendo* NON DI NUOVO!! Non anche lui... ti prego...
Cristina: ... *Capisce tutto e rimane senza parole con le lacrime che cominciano a scenderle dal viso, di nuovo, per una seconda e dolorosa volta*
Martina: Ma che sta succedendo!? *Li guarda*
Cristina: ... *Guarda Martina*
Martina: No. No no no no... no!! *Capisce tutto e scoppia a piangere accovacciandosi per terra*
Corrono subito in ospedale.
Riccardo: Dov'è mio figlio!?
Infermiere: Stia calmo. Lei chi è?
Riccardo: Sono il padre di Stefano Gangemi.
Infermiere: ... *Controlla la lista*
Martina: Io non ci credo!! *Corre in camera sua*
Apre la porta e vede che manca il suo letto.
Martina: No... dov'è!?!?
Simone: ... *La guarda*
Martina: Non ci posso credere... *Corre e cerca la stanza funebre*
Infermiere: Signorina dove sta andando? Lei qui non ci può stare! *Tenta di fermarla*
Martina: Mi lasci!! *Scappa via*
Giunge in una camera. Una grande camera dove si trovava un lettino con un corpo sopra e coperto con un telo bianco*
Martina: Non ci posso credere... *Si avvicina e vorrebbe alzare il telo ma non ha il coraggio di alzarlo*
Alla fine trovò il coraggio e lo alzò. 
Martina non crese ai suoi occhi. Era lì. Stefano era lì sdraiato, impallidito e con le labbra rosse.
Martino: Dio mio!! No...! Perché? Perché te ne sei andato? Mi avevi promesso che non mi avresti mai lasciata da sola...!! *Piange a dirotto*
Riccardo: Martina! *Entra anche lui*
Martina: ... *Piange*
Riccardo: No... *Vede suo figlio sdraiato lì, incredulo*
Così entrò anche Cristina. 
Cristina: Piccolè... *Si avvicina con gli occhi ricoperti di lacrime*
Martina: *Lo bacia lentamente sulle labbra*
Cristina: ... *Singhiozza*
Martina: È freddo come il ghiaccio... *Piange*
Riccardo e Cristina continuano a piangere, mentre Martina gli accarezza i capelli a Stefano in lacrime, poi prende il telo e lo ricopre vedendo che porta ancora al polso il bracciale che le aveva regalato lei per il suo compleanno.
Qualche ora dopo.
Riccardo: Io esigo spiegazioni!
Medico: Crediamo che suo figlio abbia avuto un arresto cardiaco durante la notte. Prima dell'intervento.
Martina e Cristina si abbracciano piangendo.
Riccardo: ...
Medico: Ma la cosa più strana è che lo abbiamo trovato con il sorriso sulle labbra. Sembrava che stesse sorridendo a un qualche ricordo del passato. Che lo faceva stare bene.
A quel punto arrivano Fabrizio e tutti gli altri.
Fabrizio: Dov'è Stefano? *Vede che piangono*
Martina: ... 
Medico: È stata una morte spontanea per colpa del cancro celebrale. Gli sarebbero comunque rimaste le ultime 6-4 settimane di vita. A meno che il tumore non se ne fosse andato da solo.
Fabrizio: Ma cos...? *Scioccato*
Riccardo: Quindi lei mi sta dicendo che a mio figlio gli sarebbero comunque rimaste poche settimane di vita!? Avevate detto la stessa cosa anche per mia moglie solo che lei non aveva il cancro! Ma che razza di medici siete?! Mio figlio me lo sono sentito rubato!!
Fabrizio: ...
Medico: Non è colpa nostra. Noi ci abbiamo messo tutto il nostro meglio.
Riccardo: Meglio di cosa!? Mio figlio rinchiuso qui dentro per settimane, e portato di qua e di là come un pacco tra analisi e accertamenti! E alla fine non ce l'ha nemmeno fatta! Voi avete rubato la vita a mio figlio!! *Arrabbiato e addolorato*
Medico: Stia calmo. Noi non abbiamo rubato la vita a nessuno.
Riccardo: No! Non sto calmo affatto!! *Sbatte le mani forte sul tavolo*
Medico: Ne siamo addolorati. Noi la capiamo.
Tutti quanti gli altri si stettero zitti senza dire nemmeno una parola e si misero a piangere dal dolore.
Si. È così. È incredibile ma è così. Stefano non c'è più. Non ce l'ha fatta. Non è riuscito neanche ad operarsi per via del cancro al cervello.
L'ospedale era silenzioso. Molto silenzioso. 
Nell'aria colmava tanta tristezza. Tutti piansero dal dolore.
Domani faranno il funerale.

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Capitolo 41
*** CAPITOLO 41 ***


Il giorno dopo si svolse il funerale di Stefano. 
Vennero tutti, i genitori di Martina, di Fabrizio e di Irene. Persino gli insegnanti, i compagni di classe, i medici, Robyn con sua sorella Jasmine e Simone con sua madre.
Martina: I funerali sono tristi e dolorosi. Avevi ragione, Stefano.
Fabrizio: Riposa in pace, amico mio.
Irene: Sarai per sempre nei nostri cuori.
Fabio: Sarai sempre il migliore.
Rachele: Non ti dimenticheremo mai.
Roberto: E tu non dimenticarti di noi.
Simone: Hai lottato a lungo.
Cristina: Rimmarai sempre il mio angioletto.
Riccardo: Sei un ragazzo speciale. Sei un figlio speciale.
Stefano si sveglia in uno strano luogo.
Stefano: Dove mi trovo? Che posto è questo?
X: Benvenuto.
Stefano: E tu chi sei?
X: Non importa chi sono. Tu vieni con me. Una persona vuole vederti.
Stefano: E chi sarebbe?
X: Lo scoprirai tra poco.
Giunsero in un luogo ancora più strano del precedente.
Stefano: Non capisco. Dove mi stai portando?
Elena: Santo cielo, quanto sei cresciuto.
Stefano: Mamma...?
Elena: Si amore mio, sono io.
Stefano: Ma è un sogno? Sto sognando per caso?
X: Magari.
Elena: No tesoro, non è un sogno.
Stefano: Allora questo vuol dire che...
Elena: Mi hai raggiunto.
Stefano: Cosa...? Io non...
Elena lo abbraccia forte.
Elena: Sei al sicuro con me, adesso.
Stefano: Si... ma io...
Elena: Cosa? Martina?
Stefano la guarda senza dire niente.
Elena: Lo immaginavo.
X: Tu sei venuto qui per uno scopo.
Stefano: Che scopo?
Elena: Ricordi che da piccolo ti chiamavo sempre "angioletto"?
Stefano: Si, quindi?
Elena: Non mi sbagliavo.
Stefano: Continuo a non capire. E poi chi è questo che mi ha portato qui?
Elena: Tu sei veramente un angelo. E lui è un altro tipo di angelo che ti ha portato qui da me per stare insieme in eterno.
Stefano: Ma che cazzate. Gli angeli non esistono!
Elena: Tu lo sei.
Stefano: Perché mi trovo qua?
X: È stato il cancro a portati qua.
Elena: Io ti sono sempre stata accanto. Non ti ho mai abbandonato.
Stefano: Davvero? E allora dov'eri quando papà mi picchiava!? Eh?!
Elena: Ero lì. Ma non potevo fare niente.
Stefano: Si è visto.
Elena: Figlio mio...
Stefano: No, non toccarmi.
Elena: ...
Stefano: Neanche diciotto anni. Cazzo. Come mi sono potuto ammalare? Come sono potuto morire così?
X: Questo non sei tu a deciderlo.
Stefano: Ma vaffanculo... Io voglio vedere Martina. 
X: Vieni con me e la vedrai.
Così quell'angelo lo porta in chiesa, dove si stava svolgendo il suo funerale.
Martina: Avevi promesso che non mi avresti lasciato... *Piange*
Stefano: Martina, amore mio, no infatti non è così. Io non ti lascerò mai. Guardami, sono qui.
X: Non può vederti, e nemmeno sentirti.
Stefano: Ma io ho bisogno di parlarle.
X: Non so se ti sarà permesso. Almeno, non adesso.
L'indomani.
Martina è in camera sua, distrutta dal dolore. Quando all'improvviso gli spunta Stefano davanti a lei.
Stefano: Ciao amore.
Martina: Oddio...
Stefano: Purtroppo non ho molto tempo. Sono venuto qui per dirti un paio di cose.
Martina: Non ci posso credere...
Stefano: Adesso ascoltami. Come vedi, io me ne sono andato. Ma sarò sempre con te. Ti proteggerò. Tu avrai una famiglia. Un uomo che ti amerà, e che sarai felice con lui.
Martina: Che cosa stai dicendo... io amo solo te.
Stefano: No, amerai un altro. Ti renderà felice come non ho potuto fare io. Credi in me.
Martina: Stefano...
Stefano: Salutami mio padre e mia sorella, digli che voglio a entrambi molto bene. E salutami anche tutti gli altri. Digli che devono impegnarsi per sopravvivere. Ma soprattutto tu... non versare lacrime per me. Non farlo, sai che detesto vederti piangere.
Martina: Ma è... impossibile... *Piange ancora*
Stefano: Niente è impossibile. *Le asciuga le lacrime*
Martina: Ti amo tanto.
Stefano: Anch'io ti amo. Adesso devo andare. Il mio tempo è scaduto.
Martina: Non andare. Ti prego. *Lo bacia sulle labbra*
Stefano: Ti amerò per sempre, amore mio. *Scompare mentre si stanno baciando*
Martina: No Stefano... no...
Entra sua madre in camera.
Carmen: Tesoro. Stai bene?
Martina: Ho parlato con lui...
Carmen: Davvero? E che ti ha detto?
Martina: Mi ha detto che... sarò felice e avrò una famiglia.
Carmen: Oh... amore mio. *L'abbraccia*
Martina: Come posso essere felice senza di lui? *L'abbraccia anche lei*
Carmen: Non lo so. Ma ci riuscirai.
Stefano compare anche da Fabrizio.
Stefano: Ciao, amico mio.
Fabrizio: Cosa? Ma che cazzo?! *Si spaventa*
Stefano: Stai tranquillo. Sono io, Stefano. Senti, ho bisogno di dirti una cosa importante.
Fabrizio: Sto parlando con un morto...
Stefano: No, stai parlando con il tuo migliore amico.
Fabrizio: Che è morto.
Stefano: ...Lasciamo stare. Non perdiamo tempo.
Fabrizio: Comunque, chiunque tu sia, che cosa devi dirmi?
Stefano: Stai accanto a Martina. Stalle accanto. Lei ha bisogno di te.
Fabrizio: C-cosa?
Stefano: Io adesso non ci sono più. Stalle vicino e proteggila. Fallo per me. In fondo, sappiamo benissimo entrambi che tu l'hai sempre amata.
Fabrizio: ...
Stefano: Allora? Me lo prometti?
Fabrizio: Io... si, te lo prometto. Farò di tutto per proteggerla.
Stefano: Perfetto. Io vado. Alla prossima, Fabrizio.
Fabrizio: Alla prossima, Stefano. *Ormai convinto che fosse veramente lui*
Stefano scompare e ritorna da sua madre.
In casa Gangemi.
Cristina: Questa casa non è più la stessa senza di te. C'è molta tristezza. 
Riccardo: ...
Cristina: Adesso sei un angelo volato in cielo con la mamma. Mi manchi.
Che le parole che disse Stefano a Martina si avverino per davvero?

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Capitolo 42
*** CAPITOLO 42 ***


Ormai era passata circa poco più di una settimana dalla tragica morte di Stefano. Niente era più lo stesso. Ma si sentiva qualche strano cambiamento nell'aria.
Martina si trovava a scuola con Fabrizio per vedere i risultati delle pagelle.
Martina: "Stefano Gangemi - Ammesso" Eri stato promosso... *Legge la tabella*
Fabrizio: Che bravo che era il nostro Stefano, si era impegnato davvero tantissimo per passare l'anno.
Martina: Se solo lui fosse qui. Sarebbe fiero di se stesso.
Fabrizio: Già... Comunque, io sono stato promosso. Tu?
Martina: Anche.
Fabrizio: Dai, gli ultimi due anni e finalmente finiremo le superiori. Poi tu andrai all'università?
Martina: Non lo so ancora. Devo decidere.
Fabrizio: Sinceramente anch'io. Sono indeciso.
Martina: Stefano voleva andare all'università e diplomarsi e laurearsi. Quindi penso che farò come voleva fare lui.
Fabrizio: Capisco. Ce ne vorrà di fatica.
Martina: Eh lo so.
Entrano nella loro classe.
Martina: Oddio... *Si siede nel posto di banco dov'era Stefano*
Fabrizio: Beh... *Si siede anche lui al suo posto*
Martina: Guarda qui... aveva scritto i nostri nomi. Stefano più Martina dentro un cuore.
Fabrizio: C'ero io davanti quando lo aveva scritto.
Martina: Oh... *Si appoggia le braccia e testa sul banco e chiude gli occhi*
Fabrizio: Capisco quanto ti manca.
Martina: Terribilmente. *Le cade una lacrima proprio su quella scritta sul banco*
Fabrizio: Su dai. Lo sai benissimo che Stefano detesta vederti star male.
Martina: Si hai ragione. Andiamo. *Si alza*
Vanno via e passano nel solito parco.
Martina: Quanti ricordi che ci sono in questo posto.
Fabrizio: Le migliori partite giocate a calcio. E anche dove ci siamo conosciuti.
Martina: Vi siete conosciuti qui?
Fabrizio: Da piccoli. Ma non ricordo granché.
Martina: Non lo sapevo.
Fabrizio: Beh, adesso lo sai.
Martina: Si.
Fabrizio si avvicina a lei tentando di baciarla. E la bacia.
Fabrizio: Scusami... mi è venuto spontaneo. Non volevo farlo.
Martina: Tranquillo.
Fabrizio: Fai come se non fosse successo nulla.
Martina: Ho detto che devi stare tranquillo.
Fabrizio: Penserai che adesso che Stefano non c'è più, io ci stia provando con te. Ma non è così.
Martina: Impossibile.
Fabrizio: Cos...?
Martina: È impossibile. So che non lo faresti mai. Sei tu, vero?
Fabrizio: Sono io, chi?
Martina: L'uomo della mia vita.
Fabrizio: Io non... non so di che cosa stai parlando.
Martina: Andiamo.
Fabrizio: Io devo solo starti accanto e proteggerti, come non ha potuto fare lui.
Martina: Fabrizio...
Fabrizio: Si, dimmi.
Martina: Resta. Almeno tu, resta per sempre con me. Ti prego.
Fabrizio: Resterò.
Martina lo abbraccia.
Martina: Grazie infinite. Mi hai migliorato la giornata. Adesso so che almeno tu resterai.
Fabrizio: Figurati. *La stringe forte* Ora è meglio tornare a casa.
Martina: Si. Mi accompagni?
Fabrizio: Certo.
Così Fabrizio accompagnò Martina a casa, e lui tornò a casa sua.
In camera di Fabrizio.
Fabrizio: Sei stato tu a farmi baciare Martina, vero? Andiamo, lo so che sei stato tu!
Stefano gli compare davanti.
Stefano: Si, sono stato io. C'è forse qualche problema?
Fabrizio: Oddio, mi hai fatto prendere un colpo! Quando ti toglierai il vizio di spuntare come...
Stefano: Un fantasma?
Fabrizio: Beh... si. Comunque è scorretto quello che hai fatto.
Stefano: Una parte di me ti appartiene. Posso prendere controllo dei tuoi sentimenti.
Fabrizio: Questo è sbagliato! Non ti puoi impossessare del mio corpo e farne quello che vuoi!
Stefano: Faccio solo quello che è giusto.
Fabrizio: Mi hai detto di proteggerla e di starle accanto. Non di baciarla. Quelle parole non gliele ho dette nemmeno io.
Stefano: Tu lascia fare a me.
Fabrizio: Vivo o morto, sei sempre testardo.
In casa Gangemi.
Cristina: *Scrive un sms a qualcuno sdraiata sul divano*
Roberto: Amore, che stai facendo? *Va da lei*
Cristina: No, niente. *Posa il cellulare e si alza*
Roberto: Sicura?
Cristina: Si. Io vado un attimo in bagno. Scusami.
Roberto: Fai pure.
Appena Cristina entrò in bagno, Roberto controllò il cellulare di Cristina, e vide dei messaggi su WhatsApp che gli aveva inviato al suo caro fratello.
Roberto: Dio mio...
Stefano manca a tutti. E sembra proprio che voglia far stare insieme Fabrizio e Martina. 
Allora diceva sul serio quando disse quelle parole a Martina nel capitolo precedente, solo che quell'uomo che le starà accanto è Fabrizio.

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Capitolo 43
*** CAPITOLO 43 ***


Passò un mese dalla morte di Stefano. E indovinate? Ora Fabrizio sta assieme a Martina da un po' di giorni.
Martina si trovava a casa di Fabrizio.
Martina: Che mal di testa. Mamma mia.
Fabrizio: Forse sarà solo lo stress. Vuoi che ti porti un po' d'acqua?
Martina: Si, d'accordo.
Fabrizio va in cucina e torna da lei con un bicchiere d'acqua fresca e glielo porge.
Martina: Grazie.
Fabrizio: Figurati cucciola.
Martina: Cucciola... *Pensando Stefano che la chiamava anche lui così*
Fabrizio: ...La mia cucciola.
Martina: Si. *Finisce di bere*
Fabrizio la bacia sulle labbra dolcemente.
Fabrizio: Ora non sarebbe meglio che tu andassi a riposare?
Martina: Si.
Fabrizio: Brava. *L'accompagna in stanza da letto*
In casa Gangemi.
Cristina apre la camera di Stefano. Poi apre anche il suo armadio.
Cristina: Tutta la tua roba. Profuma ancora di te. *Prende il suo completino da calcio e lo odora*
Riccardo: Cristina che stai facendo? *Entra in camera anche lui*
Cristina: Sto frugando tra la sua roba. Hanno ancora il suo profumo. Sembra che ce lo abbia accanto in questo momento.
Riccardo: È vero.
Cristina trova una vecchia fotografia.
Cristina: Guarda papà. *Gli mostra la foto*
Riccardo: Sono la mamma e Stefano.
Cristina: Si. Era così piccolo, poi con quel suo sorriso era dolcissimo. Mi manca tanto. *Le scende una lacrima*
Riccardo: Manca tanto anche a me.
In casa di Fabrizio.
Stefano: Ehi piccola. Devi svegliarti. *Le accarezza il viso dolcemente per poi baciandola in fronte*
Martina: Si, sono sveglia. *Apre gli occhi*
Fabrizio: Buon giorno.
Martina: Ah... sei tu.
Fabrizio: Perché? Chi credevi che fossi?
Martina: Allora stavo sognando...
Fabrizio: Hai sognato Stefano?
Martina: Si, che mi svegliava.
Fabrizio: Io anche, però con una bambina in braccio. E mi diceva "Tienila.", e io la presi. Poi boh mi sono svegliato.
Martina: Strano. Comunque io ho ancora mal di testa, e anche peggio di ieri.
Fabrizio: Non ti è calmato nemmeno un po'?
Martina: No...
Squilla il cellulare di Martina.
Lei risponde.
Martina: Pronto?
Cristina: Ciao Marty. Senti non è che potresti venire qui da me?
Martina: Perché?
Cristina: Ho una cosa da farti vedere.
Martina: Ok allora ci vediamo tra poco.
Cristina: Ok a tra poco.
Chiuse la chiamata.
Fabrizio: Era Cristina?
Martina: Si.
Fabrizio: E che ti ha detto?
Martina: Vuole che vada a casa sua.
Fabrizio: Ti accompagno?
Martina: No tranquillo amore, non ce n'è bisogno. Vado da sola.
Fabrizio: Ok come desideri. Allora a dopo.
Martina: A dopo. *Lo bacia e se ne va*
Arriva a casa di Cristina.
Cristina: Eccoti Marty. Ti stavo aspettando.
Martina: Ciao. Che succede? Che dovevi farmi vedere?
Cristina: Una fotografia. *La prende e gliela fa vedere*
Martina: Oh... com'era piccolo. *Guarda la foto*
Cristina: Voglio che la tenga tu.
Martina: Io?
Cristina: Si.
Martina: Va bene. Grazie. *Posa la fotografia in borsa*
Cristina: E di cosa? Comunque stanotte hai dormito da Fabrizio?
Martina: Si.
Cristina: Dormito bene?
Martina: Mica tanto. Ho avuto mal di testa per tutta la notte, ed anche adesso.
Cristina: Prenditi un'aspirina.
Martina: No. Posso sopportarlo.
Martina nota l'enorme differenza in quella casa da quando Stefano non c'era più.
Cristina: Fa senso, vero?
Martina: Che cosa?
Cristina: Che lui non è seduto qui con noi a tavola. Come faceva di solito quando ci venivi a trovare.
Martina: Si. Vedendo quella sedia vuota mi fa davvero uno strano effetto.
Cristina: Per non parlare del divano. Quando si ci sedeva ogni pomeriggio per giocare alla Play. Ed io che lo rimproveravo anche. Che scema.
Martina: Non devi sentirti in colpa. Anch'io lo rimproveravo quando faceva qualcosa che mi dava fastidio o e che non doveva.
Riccardo: Anch'io me ne pento di come l'ho trattato in questi anni. *Disse spuntando dalla porta*
Cristina: Papà...
Martina: Non si preoccupi. Suo figlio lo sa che lei lo vuole molto bene, nonostante tutto.
Riccardo: Ancora mi dai del "lei"? Chiamami semplicemente Riccardo.
Martina: Ok... Riccardo.
Cristina sorrise guardandoli.
Riccardo: Ora va meglio.
Martina: Grazie di tutto. Ma io adesso devo proprio andare. Grazie ancora! *Va via*
Cristina: Grazie a te! *La saluta*
Riccardo: A presto, Martina.
Sembra che tramite dei sogni Stefano voglia dare un segnale. Che tipo di segnale sarà?

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Capitolo 44
*** CAPITOLO 44 ***


Martina si trovata in giro per la città con Irene e Rachele. Erano in un bar.
Martina: Mamma mia che stanchezza. Comunque ho ancora tanta fame.
Rachele: Cosa?! Ma se ti sei appena mangiata una granita con una brioche?
Irene: Com'è possibile che hai ancora fame?
Martina: Si ragazze, ve lo giuro.
Rachele: Allora comprati qualcos'altro e mangia.
Irene: Che cosa vuoi?
Martina: Ho una voglia matta di mangiare dei cannoli siciliani, con la ricotta e pistacchio.
Rachele: Ma queste cose fanno ingrassare tantissimo!
Martina: Ma che posso farci se le voglio?
Irene: Vabbè dai, una volta ogni tanto non è male.
Così Martina si comprò ciò che voleva e appena finito di mangiare, se ne andarono.
Uscirono dal negozio e a pochi minuti di camminata succede questo.
Martina: Ragazze aspettate. *Si ferma*
Irene: Che succede?
Martina: Mal di schiena.
Rachele: Mal di schiena?
Irene: Hai dormito male stanotte? *Va da lei*
Martina: No, anzi ho dormito bene. Però poi appena mi sono alzata avevo troppa nausea e ho finito per vomitare.
Rachele: Che schifo... *Schifata al solo pensiero*
Irene: Martina...? *La guarda*
Martina: Si? *La guarda anche lei*
Irene: Hai avuto qualche ritardo?
Martina: Sono in ritardo di due giorni. Ma non è la prima volta che mi capita.
Irene: Prima mal di testa, poi stanchezza, poi fame, mal di schiena, nausea. Non è che...
Martina: Impossibile.
Rachele: Scusa ma se hai tutti questi sintomi.
Martina: Vi dico che è impossibile. Potete dirlo anche a Fabrizio.
Irene: E se... non fosse Fabrizio?
Martina: Che vuoi dire?
Irene: No... niente. Andiamo in farmacia. Ti compro il test.
Martina: Ma tu sei matta! Ti ho detto che è impossibile!
Irene: Quella matta qui sei tu che non vuoi darci ascolto. *La prende per mano e cercano una farmacia*
Preso il test, le ragazze vanno a casa di Martina.
Irene: Dai fallo! *Le porge il test*
Martina: Ma io non...
Carmen: Fallo. *Sapendo che sua figlia aveva un ritardo*
Rachele: Dai, Martina.
Martina: ...Ok. Va bene. *Entra in bagno*
Martina esce.
Irene: Ecco. Adesso bisogna solo aspettare cinque minuti.
Passati questi cinque minuti, ed è ora di andare a controllare il test.
Rachele: Credo sia arrivata l'ora.
Irene: Si infatti. Son già passati cinque minuti.
Carmen: Vai a vedere.
Martina: Io non... non ho il coraggio.
Irene: Entro in bagno con te e vediamo insieme, su.
Martina: D'accordo...
Entrano in bagno. Dopo qualche minuto escono.
Carmen: Allora?
Rachele: Positivo o negativo?
Martina: ...
Irene: Signora Carmen...
Carmen: Si, dimmi.
Irene: Le informo che...
Carmen e Rachele: Che?!
Irene: Le informo che lei sta per diventare nonna.
Carmen: Signore mio...!!
Rachele: Oddio!
Carmen abbraccia Martina.
Carmen: Congratulazioni amore mio.
Martina: Grazie... mamma.
Rachele: Però c'è una cosa che non mi torna. Tu e Fabrizio state insieme da qualche giorno, da nemmeno un mese. Com'è possibile che sia successo?
Irene: Io non credo proprio che il padre sia Fabrizio...
Martina: Il padre è... Stefano.
Carmen: Oh mio Dio. *Commossa*
Rachele: Ok... e com'è comunque successo?
Martina: Dev'essere stato il giorno del suo compleanno.
Rachele: Capisco. Comunque sia, tanti auguri Martina. *L'abbraccia*
Martina: Grazie, Rachele.
Irene: Su, vieni qui. Fatti abbracciare forte.
L'abbraccia anche lei.
Martina: Solo che... come faccio adesso a dirglielo a Cristina e Riccardo? E soprattutto a Fabrizio?
Carmen: Il coraggio lo avrai.
Suona la porta.
Carmen: Chi è?
Fabrizio: Sono Fabrizio.
Carmen: Oh Fabrizio, vieni accomodati. *Apre e lo fa entrare*
Fabrizio: C'è Martina? *Entra in casa*
Martina: Si, sono qui.
Fabrizio: Oh sei qui, ciao amore. *La bacia sulle labbra*
Martina: Si. Comunque devo dirti una cosa.
Rachele: Adesso!?
Martina: Si, voglio dirglielo adesso.
Fabrizio: Che succede? Che devi dirmi?
Martina: Io...
Fabrizio: Si? *La guarda*
Martina: Io... aspetto un bambino.
Fabrizio: Che cosa...!? Io non ti ho fatto niente. È impossibile... *Rimane imbambolato* 
Carmen: Infatti crediamo che il padre sia Stefano, non tu.
Fabrizio: Ah... beh... io non so che dire...
Martina: Non sei contento?
Fabrizio: Si che lo sono. Però, non me l'aspettavo. E sono anche un po' perplesso...
Carmen: Ti posso capire.
Martina: Fabrizio...
Fabrizio: Ma stai tranquilla. Andrà tutto bene. Mi prenderò cura io di questo bambino. L'avevo promesso a Stefano, e devo mantenere questa mia promessa. Io non ti lascio sola. *L'abbraccia forte e le bacia la pancia dolcemente*
Martina: Grazie infinite, Fabrizio. *Sorride*
Martina e Fabrizio andarono a casa di Cristina per darle questa notizia.
Cristina: Ehi ciao ragazzi, a cosa devo la vostra visita?
Fabrizio: Ti dobbiamo dire una cosa molto importante.
Cristina: E cosa sarebbe?
Martina: Cristina... io aspetto un bambino.
Cristina: Santo cielo...! *Guarda Fabrizio*
Fabrizio: Ehi... non guardare me. Io non le ho fatto niente.
Cristina: Eh? Allora cos... un momento. Non dirmi che...
Martina: Si.
Cristina: Dio mio!! *Abbraccia Martina scendendole una lacrima*
Martina: È lui.
Cristina: Non ci posso credere! Insomma guardami... sto piangendo come una scema. Sto per diventare zia. È... è magnifico!
Martina: Si, lo è. *Commossa anche lei*
Che splendida notizia, Martina aspetta un bambino. Ma il padre non è Fabrizio, ma Stefano. 
Ecco cosa volevano dire i segnali di Stefano attraverso i loro sogni. 
Fabrizio ha promesso a Stefano che se fosse accaduto avrebbe dovuto proteggere sia Martina e prendersene cura di suo figlio.
Saranno capaci di occuparsene di questo bambino?

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Capitolo 45
*** CAPITOLO 45 ***


Erano passati cinque mesi e mezzo, quindi ormai lo sapevano tutti che Martina aspettava un bambino. 
Era ricominciata la scuola, ma Martina non poteva andarci, ma Fabrizio proseguì comunque gli studi, anche gli altri ragazzi.
Erano tutti in estasi, per sapere se fosse maschio o femmina.
Fabrizio e Martina erano andati dal ginecologo per scoprire il sesso del nascituro.
Martina si sdraiò sul lettino, e il ginecologo cominciò a visitarla.
Ginecologo: Da quel che vedo in quest'ecografia, è una bella femminuccia. Complimenti.
Martina: Oh mio Dio! *Si mette le mani davanti alla bocca*
Fabrizio: Che notizia magnifica. *Sorride*
Ginecologo: Avrete presto una bella bambina.
Dopo aver terminato la visita, dicono a tutti che è una femmina.
Irene: Che bello! E come la chiamerete?
Fabrizio: Non lo sappiamo ancora.
Martina: D'altronde per decidere ci sono ancora tre mesi di tempo.
Carmen: Dovete scegliete un bel nome.
Cristina: Magari un nome corto, ma bello.
Rachele: Oppure lungo ma significativo.
Fabio: O un nome normale e semplice.
Martina: Vedremo che fare.
La sera seguente Martina e Fabrizio erano sdraiati insieme nel loro letto, dato che ormai abitano insieme. 
Martina: Ancora non ci posso credere che avremmo una bambina.
Fabrizio: Credici, e sarà bella come la mamma.
Martina: Mhmm... non penso proprio.
Fabrizio: Perché? Hai forse qualcosa in contrario? *La bacia sulle labbra*
Martina: No, ma questo lo vedremmo fra tre mesi. Intanto noi pensiamo al nome che dobbiamo metterle. *Gli accarezza delicatamente i capelli*
Fabrizio: Che ne dici di...
Insieme: Sofia.
Fabrizio: Eh? Come facevi a sapere che volevo dire quel nome?
Martina: A dire la verità l'ho detto spontaneamente, senza pensarci.
Fabrizio: Allora è deciso? Le metteremo Sofia?
Martina: Si. 
Fabrizio: La piccola Sofia, è perfetto. *Le tocca le labbra*
Martina: *Sorride*
Fabrizio: Perché sorridi? *La guarda*
Martina: Sorrido perché so che di te mi posso sempre fidare, nonostante tutto.
Fabrizio: Io per te darei anche la vita. *La ribacia*
Martina: No, anche tu no. La vita no, perché poi mi lasceresti sola.
Fabrizio: Hai ragione, allora per te farei di tutto.
Martina: Anche io.
Tre mesi dopo.
Martina stava cucinando il pranzo per Fabrizio.
Fabrizio: Il pranzo è pronto?
Martina: Quasi.
Fabrizio: Va bene, io intanto preparo la tavola.
Non fece in tempo neanche a prepararla che che Martina ebbe una forte contrazione.
Martina: Aaah!
Fabrizio: Oddio che succede!? *Vede del liquido per terra e si preoccupa*
Martina: Mi si sono rotte le acque!
Fabrizio: Cosa!? Andiamo subito in ospedale!
Così andarono immediatamente in ospedale d'emergenza. 
Era confermato, Martina era in travaglio e stava per partorire.

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Capitolo 46
*** CAPITOLO 46 ***


A Martina le si erano rotte le acque, era sicuro, era ormai entrata in travaglio. 
Fabrizio la portò subito in ospedale senza perdere tempo.
Appena arrivarono, i medici la portarono subito in sala parto.
Medico: Lei è il padre?
Fabrizio: Eh... si!
Medico: Allora presto, entri subito in sala parto, ma prima indossi questi! *Gli da una benda blu per coprirsi i capelli*
Fabrizio: Ok!! *Mette la benda ed entra*
Un altro medico: Spinga più forte che può!
Martina: Arghh... Fabrizio...! *Lo chiama*
Fabrizio: Eccomi amore. Sono qui adesso. Coraggio! *Le asciuga il sudore sulla fronte e le da la mano*
Martina: Aaarh!! *Gli stringe forte la mano a Fabrizio*
Medico: Un ultimo sforzo! Dai spinga ancora! Un ultima volta!
Martina spinse con tutte le sue forze, e a quel punto si sentì una vocina piangere, era lei, la bambina.
Medico: Eccolaaa! Ce l'ha fatta, è una bella bambina! Complimenti! *Gliela fa vedere a entrambi e la da in braccio a Martina*
Martina: Amore mio...!! Benvenuta al mondo! *Commossa e la bacia delicatamente sulla testa*
Fabrizio: Benvenuta piccolina. *Sorride commosso anche lui toccando dolcemente la bambina sul viso e poi baciando Martina sulle labbra*
Martina: Non ci posso credere! 
Medico: Scusate se vi interrompo, so che è un momento bellissimo questo qui, ma dobbiamo lavare la bambina.
Martina: Ok, ok! Amore mio ci vediamo dopo...! *Bacia la bambina e la da al medico*
Fabrizio: Complimenti amore mio. Ce l'hai fatta. *La ribacia*
Martina: Grazie amore...! *Ancora commossa*
Dopo qualche minuto Martina fu portata in camera, e Fabrizio telefonò a tutti per avvisarli della nascita.
Portarono la bambina in camera e Martina era sdraiata sul letto.
Arriva l'infermiera.
Infermiera: Allora, come si chiama la bambina? *Pronta per scriverlo sulla cartella clinica*
Martina: Sofia... *Guarda Fabrizio*
Fabrizio: Sofia Gangemi.
Martina: Si.
Infermiera: Sofia... Gangemi... perfetto! *Disse mentre scriveva per poi posando la cartella e andarsene*
Dopo un po' vennero tutti a farle visita.
Carmen: Santo cielo! È... bellissima. È... mia nipote! *La guarda dormire sulla culletta*
La bambina sbadiglia mentre dorme.
Martina: Si. *Sorride*
Cristina: Tesoro è... è stupenda. Assomiglia a... *Si blocca a parlare*
Fabrizio: ...
Martina: ...Si, è vero.
Carmen: Già.
Irene: Ehm... Mamma mia! Ma è un amore!
Rachele: Ma che teneraaa!
Fabio: Ottimo lavoro. Bellissima bambina.
Riccardo: Un capolavoro di mamma e papà. Non credevo che mio figlio avrebbe mai fatto un capolavoro del genere.
Carmen: Si ma anche grazie a mia figlia eh!
Tutti: Ahahahaha!
Fabrizio: È bellissima, proprio come la mamma.
Martina: Grazie amore. *Lo bacia*
Cristina: Marty... ma ora lo sai cosa devi affrontare, vero?
Irene: Notti passate in bianco senza dormire!
Rachele: Rigurgiti e pianti!
Cristina: Tante cambiate di pannolini e molto altro ancora!
Carmen: Ragazze, state zitte!
Irene: Ci sembrava giusto dirglielo, ahahaha!
Martina: Lo so, lo so. Ma anche se sarà dura, io sono pronta. *Sorride guardando la piccola Sofia*
Fabrizio: Ed io starò al tuo fianco. *Sorride e guarda la bambina anche lui*
Finalmente è nata la figlia di Stefano e Martina! Tutti quanti sono contentissimi per la sua nascita, e non vedono l'ora di portarla a casa. 
Adesso, Martina e Fabrizio, saranno capaci di accudirsene di questa bambina?

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Capitolo 47
*** CAPITOLO 47 ***


Fabrizio si trovava a casa dei suoi genitori per discutere su alcune cose importanti.
Gianluca fece sedere suo figlio su una sedia, e lui si sedette anche, mentre Simona restò in piedi ad ascoltarli.
Gianluca: Sei sicuro di volerti prendere cura di questa bambina?
Simona: Guarda che predersi cura dei bambini è una responsabilità molto grande.
Fabrizio: Lo so, lo so. Si è così papà, me ne prenderò cura io.
Gianluca: Spero che tu sappia quello che fai.
Fabrizio: Quella bambina è come se fosse mia figlia, non lo capisci?!
Gianluca: Però non lo è.
Fabrizio: ...Non fa alcuna differenza. Io amo Martina, e non lascerò ne lei e ne la bambina, sia chiaro.
Alzarono il tono di voce.
Gianluca: È figlia di un ragazzo che è morto!
Fabrizio: È figlia del mio migliore amico!! 
Gianluca: ...
Fabrizio: Io ho preso il suo posto, quindi adesso il padre di quella bambina sono io. 
Simona interviene.
Simona: Bene. Allora, Fabrizio, mi sembri grande abbastanza per accudirtene e prendere questa responsabilità. *Gli tocca le spalle*
Fabrizio: Mamma... quella bambina crescerà senza il suo vero padre, sai questo che vuol dire?
Simona: Si lo so. Ma tu non mentirle, diglielo fin da subito che il suo vero padre non sei tu.
Fabrizio: Vedrò che fare.
Gianluca: D'accordo Fabrizio, ti dico solo che sarà molto dura la carriera del padre. Te lo dico per te.
Si abbracciano e fanno finta che non sia successo niente accordandosi.
Era passata poco più di una settimana da quel giorno, era notte e tutti stavano dormendo, o almeno... non proprio tutti.
Sofia si sveglia e piange.
Fabrizio: La bambina... *Tutto assonnacchiato*
Martina: Si. Avrà fame,vado a farle il latte. 
Accende la bajour e va subito in cucina a prepararle il latte, mentre Fabrizio cerca di non farla piangere più prendendola in braccio.
Martina torna in camera da letto.
Martina: Eccolo piccola mia. *Le da il latte*
Fabrizio: Per quanto ancora dovrà mangiare anche la notte?
Martina: Per un altro mese di sicuro.
Fabrizio: Mi sento così stanco.
Martina: Porta pazienza
Fabrizio: Tranquilla, ho una pazienza infinita.
Martina: Meglio così.
Fabrizio: Ehi, che hai? *Si avvicina e le bacia il collo dolcemente*
Martina: Niente, è solo che anche io come te non riesco a dormire e mi sento molto stanca. *Lo guarda*
Fabrizio: Ci vuole pazienza, lo hai appena detto tu.
Martina: Si lo so benissimo quello che ho detto.
La mattina seguente Fabrizio si trovata in un bar con Fabio.
Fabio: Due caffè, grazie.
Fabrizio: Per me un caffè lungo. 
Commessa: Subito.
Presi i caffè, cominciarono a chiacchierare.
Fabio: Ammazza Fabrizio, c'hai due occhiaie che sembri mia nonna quando si toglie gli occhiali da vista!
Fabrizio: Non me ne parlare.
Fabio: La notte non riesci a dormire? Hai due bozze sotto gli occhi...
Fabrizio: Direi di no. Dare il latte alla bambina ogni tre ore, anche di notte è straziante.
Fabio: Immagino. Beh e siete ancora agli inizi.
Fabrizio: Non m'importa, ormai non posso più ritirarmi indietro. È una promessa che avevo fatto a Stefano.
Fabio: Promessa?
Fabrizio: Si. Forse tu non lo sai, ma Stefano, qualche giorno prima che morisse, mi aveva chiesto che se a lui fosse successo qualcosa, io mi sarei preso cura di Martina. Poi dopo la sua morte mi è apparso in un sogno, con una bambina in braccio, dicendomi di tenerla e prenderla in braccio. Da quel momento capì che lui mi stava dando un segnale, e che voleva che mi prendessi cura io di sua figlia. Io nel sogno accettai, presi questa bambina sulle mie braccia e poi mi svegliai.
Fabio: Capisco. Beh certo il messaggio era chiaro.
Fabrizio: Cristallino.
Fabio: Ma Martina come sta?
Fabrizio: Beh... Martina sembra più stanca e stressata di me.
Fabio: Lo capisco. Magari è in uno stato di postpartum.
Fabrizio: Si, è probabile. Siamo stressati. Attenzione: ma non per colpa della bambina. Solo che... non abbiamo più tempo per noi stessi. Per la nostra intimità.
Fabio: Questo capita a tutti dopo essere diventati genitori. Ma stai tranquillo, sono solo i primi mesi, poi non ci fate più caso perché la bambina cresce e avrete più tempo per voi stessi. Fidati.
Fabrizio: Parli come se tu fossi padre di una famiglia.
Fabio: No no, ma una mia zia che sta in America, ha partorito un anno fa, ed era nella stessa vostra situazione. 
Fabrizio: Capisco. A proposito di America... quand'è che ci andiamo?
Fabio: Avevamo detto agosto.
Fabrizio: Tra cinque mesi? Cazzarola ancora siamo agli inizi di marzo.
Fabio: Eh lo so. Comunque, posso farti una domanda? 
Fabrizio: Si certo, dimmi.
Fabio: A te manca quello stronzo di Stefano? Ovviamente stronzo nel senso buono. 
Fabrizio: Ahaha... eccome se mi manca. *Ridacchia*
Fabio: L'ho chiamato stronzo perché quando voleva, lo era davvero.
Fabrizio: Si è assolutamente vero.
Fabio: Beh anche tu non scherzi mica eh.
Fabrizio: Non so se prenderlo come un complimento ma vabbè, grazie lo stesso. Invece a te, manca?
Fabio: Manca molto a tutti. Stefano era uno di noi, e quando se n'è andato via, è come se se ne fosse andato anche un pezzo del nostro cuore. Era davvero un buon amico.
Fabrizio: Concordo pienamente.
Fabio: Tu mi ricordi molto lui. Pensandoci... voi due siete uguali.
Fabrizio: Ma che cazzo stai dicendo?
Fabio: Hai visto? Aggressivo come lui. Ahahaha!
Fabrizio: Ahahaha...!
Fabio: Dai, adesso è meglio che torni da Martina, stalle accanto e non lasciarla da sola.
Fabrizio: Diciamo che ci sosteniamo l'un l'altro.
Fabio: Allora è meglio così. A presto Fabrizio.
Fabrizio: A presto Fabio!
Magari è vero ciò che ha detto Fabio a Fabrizio.
Da quando Stefano si era ammalato, Fabrizio è cambiato, ha cambiato atteggiamento e il suo carattere è diventato come quello del nostro caro Stefano. 
Che sia vero?

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Capitolo 48
*** CAPITOLO 48 ***


La famiglia era in casa, una domenica come tante altre, o almeno, ancora per poco.
Fabrizio: Buon giorno tesoro. 
Disse spuntando in cucina per poi dandole un bacio a Martina sulle labbra. 
Martina: Buon giorno amore. Vuoi un poco di caffè o latte?
Fabrizio: Caffe e latte.
Martina: Deciso.
Fabrizio: Eh si, ma la bambina sta ancora dormendo?
Martina: Si, dorme come un ghiro.
Fabrizio: Avrei un'idea, però non so se accetti.
Martina: Dimmi.
Fabrizio: Che ne pensi se lasciamo la bambina a mia madre o alla tua, e uscire quest'oggi? Così, tanto per rilassarci un po'.
Martina: Direi proprio che ne abbiamo bisogno. Però c'è un problema, mia madre oggi non è in casa pet tutto il giorno.
Fabrizio: Allora lasciamola alla mia.
Martina: D'accordo, vado a preparare il borsone della bambina.
Fabrizio: Ok, io nel frattempo mi vesto.
Così lasciarono la piccola Sofia a Simona, la madre di Fabrizio, e loro se ne andarono.
In macchina.
Martina: Credi che abbiamo fatto bene a non portare la bambina?
Fabrizio: Amore, rilassati. La bambina la riprenderemo a fine giornata.
Martina: Ok...
Fabrizio: Oggi è una giornata di solo relax.
Dopo circa mezz'ora di strada, arrivarono in campagna e Fabrizio parcheggia l'auto.
Martina: Che bel posto.
Fabrizio: Davvero non ti stai ricordando questo che posto è?
Martina: Un momento... oddio si, è lo stesso posto dove avevamo fatto la gita con la scuola due anni fa!
Fabrizio: Ci sei arrivata!
Martina: Perché mi hai portata qui...?
Fabrizio: Volevo ricordarmi quando eravamo scesi da quel pullman, insomma, volevo rivivere e ricordarmi un po' del passato. Insieme a te.
Martina: Non so spiegare che sensazione provo ad essere di nuovo qui, da allora sono cambiate tante cose.
Fabrizio: Si, è vero. Ma l'amore che provo per te no.
Martina: Guardami negli occhi, per favore. *Con la sua mano piega delicatamente il viso di Fabrizio verso il suo*
Fabrizio: Ti guardo. *La guarda negli occhi*
Martina: Stefano, che fine ha fatto Fabrizio?
Fabrizio non risponde e sorride.
Martina: Allora?
Fabrizio: Come mi hai chiamato? *Ridacchia*
Martina: Stefano. 
Fabrizio: Sei sicura di stare bene? *Distoglie lo sguardo*
Martina: Guardami di nuovo negli occhi, ti prego.
Fabrizio: Cucciola... *La guarda di nuovo negli occhi*
Martina: Shh... *Lo bacia*
Fabrizio: ...
Martina: Mi manchi tanto.
Fabrizio: Anche tu.
Martina: Manchi terribilmente.
Fabrizio: Eh? Cosa? Ma che sto dicendo? *Confuso*
Martina: Non ci posso credere... *Commossa*
Fabrizio: Non credi a cosa? 
Martina: Lascia stare. Fabrizio, dimmi per favore come sta Stefano, tu devi saperlo per forza!
Fabrizio: Beh, Stefano... sta bene.
Martina: Sicuro!?
Fabrizio: Sicurissimo. Devi sapere che durante il parto, lui era lì. Ed è qui anche adesso.
Martina: Oh mio Dio... *Piange*
Fabrizio: Mi sta dicendo che la bambina è bellissima, e che sei un'ottima madre. Mi sta dicendo anche di non abbatterti, e continuare a lottare. 
Martina: È incredibile.
Fabrizio: Se quel posto fosse stato occupato, io non ti avrei mai conosciuto.
Martina: Adesso parli come se fossi lui.
Fabrizio: Scusami, non so che mi prende.
Martina: Dimmi che mi ami.
Fabrizio: Io... ti amo. E tanto. *Dice buttandola a terra senza farle male e poi baciandola*
Martina: Anche io.
Dopo qualche minuto, Fabrizio portò Martina in giro sulle spalle.
Martina: Questa giornata ci voleva proprio. 
Fabrizio: Eh si.
Martina: Se ti stanchi fammi scendere.
Fabrizio: No no, stai tranquilla.
Dopo questa bella giornata trascorsa in campagna, andarono via.
Tornati a casa, si misero subito nel letto baciandosi appassionatamente. 
Martina: Ora sono certa che sei tu.
Fabrizio annuisce con la testa e continua a baciarla togliendosi la maglietta e mettendosi sopra di lei.
Martina: Ehi... che cosa vuoi fare? *Dicendo a bassa voce*
Fabrizio: Amarti. *Disse ansimando*
Si ribaciano di nuovo.
Dopo una notte lunga e passionale, venne mattina e si svegliarono.
Fabrizio: Buon giorno principessa. *Sorride*
Martina: Buon giorno a te, angelo mio. *Sorride anche lei*
Fabrizio: Andiamo a prendere la bambina?
Martina: Si.
Si vestirono, e andarono a prendere Sofia da Simona.
Simona: Menomale che dovevate venirla a prendere ieri, prima di tornare a casa!
Fabrizio: Scusaci mamma, ma si era fatto troppo tardi. Comunque tutto ok con la bambina? 
Simona: Si si, è stata un amore! È una bambina molto calma, però vivace! 
Martina: Si, è assolutamente vero. Ciao amore mio! *Prende la bambina in braccio*
Fabrizio: Scommetto che da grande diventerà più tosta di Stefano e Martina messi insieme!
Tutti: Ahahaha!
Si, era tutto vero. L'anima di Stefano è dentro Fabrizio. 
E adesso Martina ne ha le conferme.
Comunque, una giornata di relax per i nostri innamorati, vi stava tutta. Non credete?

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Capitolo 49
*** CAPITOLO 49 ***


Era estate, e i nostri ragazzi erano tornati in America a fare una vacanza.
Fabio: Mamma mia quanto mi mancava New York! 
Rachele: Già anche a me, più tardi andiamo a trovare nostra zia che è qui nelle vicinanze?
Fabio: Eh certo.
Fabrizio: Abita qui vicino?
Fabio: A pochi miglia da qui.
Martina: Accidenti, ma che ora è!? Devo dare la pappina alla bambina! 
Fabrizio: Sono le 15:17.
Martina: Avrebbe dovuto mangiare alle 15!
Fabrizio: Vabbè un po' di ritardo non ci fa niente.
Irene: Mamma mia si sta facendo una bambolina! Ehi bella...! *Gioca con Sofia*
La bambina le sorride.
Irene: Oddio mi ha sorriso! 
Martina: Ahahaha!
Irene: Ha lo stesso sorriso di Stefano...
Martina: Beh... si.
Fabio: E dai Martina, fai la pappa alla bambina che tra poco si mangia Irene!
Irene: Ahahaha e no, io non sono buona da mangiare! Vero piccola?
Martina: Si, allora io e Fabrizio torniamo in albergo con la bambina, ci vediamo più tardi ragazzi! 
Fabrizio: A dopo!
Tornati in albergo, preparano la pappina alla bambina.
Martina: Finito amore della mamma! Sei bravissima amore mio!
Fabrizio: Ha mangiato tutto?
Martina: Mangiato tutto? Tra poco si mangiava anche il piattino con il cucchiaino!
Fabrizio: Ahahaha che cucciolotta. Mangiona come il papà. 
Martina: Si...
Fabrizio: ...
Martina: Comunque, domani che è ferragosto cosa facciamo?
Fabrizio: Andiamo al mare?
Martina: D'accordo, ma con gli altri ragazzi?
Fabrizio: Certo, con tutti.
Martina tace. 
Fabrizio: Ho detto qualcosa che non dovevo dire?
Martina: Beh... non proprio con tutti.
Fabrizio: Ah... emh... senti, ascoltami Martina.
Martina: Si?
Fabrizio: Cosa ti avevo detto qualche mese fa?
Martina: Non me lo ricordo...
Fabrizio: Ma si che te lo ricordi. Lo sai benissimo cosa ti ho detto.
Martina: ...
Fabrizio: Lui c'è sempre. E non vuole vederti soffrire. E nemmeno io.
Martina: Ma lui... avrebbe dovuto venire di nuovo qui in America, lui voleva andare in Giappone, lui voleva diventare un calciatore e laurearsi, lui voleva prendere la patente, lui voleva realizzare i suoi desideri, lui doveva sconfiggere il cancro e uscire da quell'ospedale. Lui doveva fare tutto questo, ma non ce l'ha fatta.
Fabrizio: Lo so, lo capisco.
Martina: Non ce l'ha fatta...
Fabrizio: Martina...! *La bacia e l'abbraccia* 
Martina: ...
Fabrizio: È tutto ok. Ci sono io qui con te. Shh...
Martina: E menomale che ci sei tu.
Fabrizio: Rilassati.
Martina: Si...
Fabrizio: Ora va meglio?
Martina: Si, va meglio.
Fabrizio: Sono contento, amore mio. Non voglio vederti soffrire e stare male.
Martina: No... ok. 
Fabrizio: Andiamo a bere un milkshake?
Martina: Si, va bene.
Fabrizio: Andiamo.
Presero il passeggino con la bambina e andarono a bere un milkshake.
Più tardi.
Fabio: Ce ne avete messo di tempo.
Fabrizio: Si, scusateci.
Fabio: Non importa. 
Fabrizio: Voi che avete fatto?
Fabio: Siamo andati a trovare mia zia.
Fabrizio: Capisco. Beh, noi invece abbiamo dato la pappa a questa bricconcella! *Prende Sofia in braccio*
La bambina gli ride e gli fa versi con la sua boccuccia.
Irene: Avevi ragione quando avevi detto l'anno scorso che saresti di nuovo venuto qui con una bambina! 
Fabrizio: Eh si! Ahahaha! *Bacia dolcemente la bambina*
Tutti: Ahahaha!
5 anni dopo.
Sofia: Mammaaaa!!
Martina: Ehi, che succede? Perché urli? 
Sofia: Non riesco a trovare il mio giocattolino preferito!!
Martina: Hai controllato nella cesta dei giocattoli? 
Sofia: Si, ma non c'era. Uffi.
Martina: Magari sotto al letto?
Sofia: Non c'è nemmeno lì.
Martina: Allora non so proprio che dirti.
Fabrizio: Ehi ma che sta succedendo?
Martina: Sofia non trova il suo giocattolo preferito. 
Sofia: Papà, mi aiuti a cercarlo?
Fabrizio: Hai controllato dentro la cesta? 
Sofia: Si.
Fabrizio: E sotto al letto?
Sofia: Siii...!
Fabrizio: Guarda un po' dov'è... sopra la mensolina.
Sofia: Ah si... glielo avrò messo io mentre stavo cercando il libro da colorare. Che tontolona. Grazie papà, per averlo trovato.
Fabrizio: Figurati amore, la prossima volta però stai più attenta a dove metti le cose.
Sofia: Si.
Fabrizio esce dalla stanzetta di Sofia e torna in cucina.
Martina: L'avete trovato?
Fabrizio: Si, era sopra la mensola dei libri.
Martina: Ma vedi un po'.
Sofia: Arriva l'aereoplaninoooo!! Wuuu si decollaaa! *Corre verso la cucina con un aereo giocattolo di plastica e si butta sul divano*
Fabruzio: Piano, prima che ti fai male.
Sofia: Non mi faccio male, sono un osso duro io! *Se ne ritorna in camera sempre correndo col giocattolo in mano*
Fabrizio: E lo vedo!
Martina: Ahahaha! *Diracchia*
Fabrizio: Ahahaha, che birichina che è. 
Martina: Non la ferma proprio nessuno.
Fabrizio: Eh, mi sa proprio di no.
Dopo il viaggio in America, Martina sembrava che stesse tornando ai ricordi del passato e avere una ricaduta, ma per fortuna si è ripresa.
Adesso son passati cinque anni, e la piccola Sofia è cresciuta tanto da allora, una bambina ribelle e non stop, proprio come era Stefano.

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Capitolo 50
*** CAPITOLO 50 ***


La piccola Sofia si trovava a casa di Cristina e Roberto, ormai sposati da qualche anno, perché Martina e Fabrizio erano andati a fare una commissione durante il pomeriggio.
Sofia: Zia guarda che ho trovato!
Cristina: Che hai trovato?
Sofia: Un pallone da calcio.
Cristina: Oddio... dove l'hai trovato?
Sofia: Dentro quell'armadio.
Cristina: Ah...
Sofia: È il tuo?
Cristina: No, era di mio fratello.
Sofia: Ah e dov'è ora tuo fratello?
Cristina: Se n'è andato...
Sofia: E dov'è andato?
Cristina: In un posto migliore di questo.
Sofia: Addirittura migliore di casa mia e tua? Wow!
Cristina: Credo di si...
Sofia: E com'era tuo fratello, zia?
Cristina: Vuoi che ti racconti la sua storia?
Sofia: Certo!
Cristina: Siediamoci che te la racconto.
Sofia: Si. *Si siede sul letto*
Cristina: Allora... mio fratello si chiamava Stefano. Era un ragazzo come tanti altri, anzi no, lui era molto speciale.
Sofia: Perché?
Cristina: Beh, perché lui si faceva voler bene da tutti.
Sofia: Caspita!
Cristina: Da bambino non stava mai zitto, era un bambino molto ribelle: proprio come te!
Sofia: Ahahaha!
Cristina: Poi un brutto giorno perse sua madre, nostra madre. 
Sofia: ... 
Cristina: Ma lui nonostante fosse piccolo, e con il cuore infranto e pieno di dolore, crebbe, finché diventò un bellissimo ragazzo. Un ragazzo un pochino scontroso e bullo, a scuola non ci voleva andare mai perché odiava studiare. Finché un giorno, incontrò una bellissima ragazza, i due si innamorarono a prima vista, però all'inizio non avevano il coraggio di dichiararsi l'un l'altro. Poi ebbero finalmente il coraggio, e si dichiararono i loro sentimenti. Erano i ragazzi più felici del mondo. Ma col passare dei mesi, mio fratello cominciava a sentirsi male, tossiva, faceva fatica a respirare per delle forti fitte al petto e aveva delle brutte vertigini. Così ci siamo accorti che c'era qualcosa che non andava, scoprimmo che era ammalato. Gli erano rimaste le ultime settimane di vita, finché se ne andò per sempre.
Sofia: Poveretto...
Cristina: Ma circa un mese dopo la sua morte, la ragazza che stava con lui, si accorse di aspettare un bambino. Qualche mese dopo nacque una bellissima bambina, loro figlia. Una splendida bambina con gli occhi color cielo e azzurri come il mare.
Sofia: Come me!
Cristina: Già, e come mio fratello Stefano. Quella ragazza lo aveva fatto cambiare, dico in meglio ovviamente.
Sofia: Scommetto che io e tuo fratello saremmo andati d'accordo!
Cristina: Puoi contarci! Sareste stati inseparabili.
Ad un tratto suona la porta e Cristina va ad aprire.
Martina: Ehi ciao!
Cristina: Ciao Martina! Sofia è arrivata la mamma!
Sofia: Arrivo!
Martina: Ciao tesoro!
Sofia: Ciao mammina! *L'abbraccia*
Martina: Grazie per esserti presa cura di lei questo pomeriggio. *L'abbraccia anche lei*
Cristina: Ma figurati.
Martina: Ha fatto la brava?
Cristina: Si si!
Martina: Meglio così! Ciao Cristina!
Sofia: Ciao ciao zia!
Cristina: Ciao ciao!
A casa all'orario di cena seduti a tavola.
Sofia: Oggi la zia Cristina mi ha raccontato una storia!
Fabrizio: Che storia?
Sofia: La storia di suo fratello Stefano!
Martina: ... 
Martina smette di mangiare.
Fabrizio: Ah... davvero? *Le tocca la mano a Martina*
Sofia: Si! Mi ha detto che aveva gli occhi identici ai miei!
Martina: Eh si... *Riprende a mangiare*
Fabrizio: Ma tu lo sai che anch'io e la mamma conoscevamo Stefano?
Sofia: Dite sul serio!?
Fabrizio: Si, certo.
Sofia: Questo la zia non me l'aveva detto!
Martina: Deve essersene dimenticata.
Sofia: E secondo voi che tipo era questo Stefano?
Fabrizio: Tosto. Molto tosto. Poi per fortuna si era dato una calmata.
Sofia: La zia mi ha detto che era cambiato grazie alla sua ragazza.
Martina: ...Si.
Fabrizio: È vero. Adesso basta con le chiacchiere, devi mangiare, dai.
Sofia: Si hai ragione, buona cena papino e mammina!
Martina: Buona cena tesoro mio.
Fabrizio: Buona cena a te.
La piccola Sofia adesso sa di Stefano e tutta la sua storia, ma non sa che è lui il suo vero padre, e non Fabrizio. Riuscirà a scoprirlo?

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Capitolo 51
*** CAPITOLO 51 ***


Era tarda mattinata, Martina si trovava a casa di Cristina con Sofia, e Fabrizio e Roberto erano al lavoro.
Cristina: Cosa posso offrirti?
Martina: Mi va bene un caffè.
Cristina: Freddo o caldo?
Martina: Freddo.
Cristina prende il caffè dal frigo e glielo da.
Cristina: Eccolo.
Martina: Grazie.
Cristina: Figurati.
Sofia: Zia io vado a vedermi i cartoni animati di là!
Cristina: Va bene tesoro, vai pure!
Martina finisce di bere il suo caffè silenziosa.
Cristina: Che hai?
Martina: In che senso?
Cristina: Oggi mi sembri giù. Che succede?
Martina: Niente... solo un po' di stress.
Cristina: Stress? No no, a me non sembri stressata, a me sembri triste. Che ti succede?
Martina: Non riesco ad avere un altro bambino... È da mesi che io e Fabrizio ci proviamo, ma senza risultati.
Cristina: È per questo? Ti capisco. Anche io e Roberto ci stiamo provando, ma ancora niente.
Martina: Vorrei avere un altro bambino, ma sembra non voler arrivare.
Cristina: Mmh... beh tu puoi avere dei figli, visto la nascita di Sofia. Però...
Martina: Però?
Cristina: Forse... è Fabrizio che non può averli.
Martina: Tu credi? Oddio...
Cristina: Non so, io sto soltanto pensando. Dovreste visitarvi secondo me.
Martina: Si, hai ragione. Ma comunque è strano, il concepimento di Sofia non è stato così difficile, sono rimasta incinta subito da Stefano.
Cristina: Purtroppo non siamo tutti uguali.
Circa una settimana dopo.
Cristina era andata a casa di Martina per farle una visita.
Cristina: Buongiorno!
Martina: Ehi ciao Cri!
Cristina: Come va?
Martina: Bene, grazie.
Cristina: Sofia è a scuola?
Martina: Si si.
Cristina: Capisco. Che mi dici di bello?
Martina: Che forse sono incinta.
Cristina: Davvero!? 
Martina: Ho avuto qualche sintomo strano negli ultimi giorni.
Cristina: E che aspetti a farti il test?
Martina: Ho paura a farlo...
Cristina: Avanti!
Martina: Ok ok, lo faccio.
Dopo aver fatto il test di gravidanza, Martina rimane in camera da letto e non esce da un po', e Cristina si preoccupa.
Cristina bussa alla porta.
Cristina: È permesso?
Martina: Si, entra...
Cristina: Allora? *Si mette nel letto affianco a lei e le appoggia la mano sulla sua spalla*
Martina: Allora niente... negativo come al solito. Guarda.
Cristina: Mi dispiace. Secondo me è come dico io. Fabrizio non può avere figli.
Martina: Adesso che ci penso, sua madre aveva avuto problemi ad avere un figlio. Anzi è un miracolo che sia nato Fabrizio.
Cristina: Non so se è una cosa ereditaria. Ma comunque non ci sono altre spiegazioni.
Martina: Non so che fare. Forse è il destino.
Cristina: Il destino?
Martina: Si. Il destino non vuole che io abbia figli con Fabrizio, ma Sofia, solo con Stefano.
Cristina: Non so che dirti...
A quel punto si sente aprire la porta di casa.
Fabrizio: Amore ci sei? Sono tornato dal lavoro.
Martina e Cristina escono dalla camera da letto.
Martina: Eccomi qui.
Cristina: Ciao Fabrizio.
Fabrizio: Ehi ciao Cristina! Ciao amore! *Bacia Martina sulle labbra*
Cristina: Beh... scusate ma adesso si è fatto tardi. Meglio che vada, salutatemi la piccola peste!
Martina: Ahaha senz'altro!
Fabrizio: Riciao Cristina!
Cristina: Bye bye! *Chiude la porta*
Martina e Fabrizio si dirigono in cucina.
Fabrizio: Mamma mia... mi sento esausto.
Martina: Giornata faticosa eh?
Fabrizio: Eccome. *Si siede*
Martina: Amore, senti... *Si siede anche lei*
Fabrizio: Dimmi.
Martina: Era un falso allarme. Non sono incinta.
Fabrizio: Mi dispiace tanto, amore...
Martina: Tu... hai problemi di fertilità?
Fabrizio: Credo di no... perché mi fai questa domanda?
Martina: Ecco... perché è da un po' che stiamo provando ad avere un bambino, ma niente. È strano...
Fabrizio: Non lo so... Vuoi che mi faccio visitare?
Martina: Sarebbe meglio. Mi toglierei una spina dal fianco.
Fabrizio: D'accordo, amore. Prenota la prima visita possibile. Io adesso vado a prendere la bambina da scuola. A dopo. *Si alza e la bacia*
Martina: Ok. A dopo. 
All'uscita della scuola di Sofia.
Sofia: Papà!!! *Corre verso di lui*
Fabrizio: Tesoro! *Le viene incontro*
In macchina.
Fabrizio: Sofia...?
Sofia: Si, papà?
Fabrizio: A te piacerebbe avere un fratellino o una sorellina?
Sofia: No.
Fabrizio: Cosa!? Ahahaha e perché?
Sofia: Perché no. Non sopporterei poi di essere la figlia maggiore.
Fabrizio: Vuoi restare figlia unica per sempre?
Sofia: Si, per sempre!
Fabrizio: Anvedi te.
Sofia: Ehehehe!
Ritornati a casa, dopo pranzo.
Martina: Finalmente quella bricconcella si è addormentata. *Esce dalla cameretta di Sofia e va in soggiorno dov'era seduto sul divano Fabrizio*
Fabrizio: In fondo anche lei ha bisogno di riposarsi.
Martina: Eh già. Ah amore, ho prenotato la visita al telefono mentre tu eri via a prendere la bambina a scuola. La visita che è disponibile il prima possibile è tra due settimane.
Fabrizio: Oh bene.
Martina sta avendo problemi ad avere un figlio. Che sia lei a non poterne avere più o Fabrizio che non può averne? 

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Capitolo 52
*** CAPITOLO 52 ***


Martina era a casa di Cristina. Martina: Sai... ieri Fabrizio si è visitato. Cristina: E com'è andata? Martina: Non ti sbagliavi, avevi ragione... Fabrizio è sterile. Cristina: Lo sapevo... mi dispiace. Martina: Non fa niente...a me basta avere Sofia. Cristina: Sicura? Martina: Si. Beh, mi sarebbe piaciuto avere anche un altro bambino, ma se non è possibile non fa nulla. Cristina: Invece io devo dirti una cosa... Martina: Che cosa? Cristina: Aspetto un bambino...! Martina: Oh santo cielo! Mi fa tanto piacere Cri! Finalmente. Congratulazioni! *L'abbraccia* Cristina: Ahaha si, grazie. *Si lascia abbracciare* La sera seguente. Fabrizio: Sofia hai fatto i compiti? Sofia: Si papà. Ho fatto tutto. Fabrizio: Che brava che sei. Sofia: Grazie! *Gli da un bacino sulla guancia a Fabrizio* Martina: Sai amore... oggi sono stata da Cristina. Mi ha dato una notizia stupenda. Fabrizio: Che ti ha detto? Martina: Che è incinta. Lei e Roberto aspettavano da tanto questo momento. Fabrizio: Sono contento per loro. Sofia: Cosa?! La zia Cristina aspetta un bambino!? Che bello allora avrò un cuginettoooo! Martina: Si Sofia. Oppure una cuginetta. Sofia: Non vedo l'ora che nasca. Comunque mamma domani voglio andare dal nonno Riccardo, mi ci accompagni? Martina: Ma certo. Sofia: Ah mamma, lo sai anche un'altra cosa? A scuola oggi la maestra mi ha detto che è impossibile avere 3 nonni. Ma io ho il nonno Riccardo, Federico e Gianluca! Fabrizio: ... *Sospira* Martina: Amore senti... Federico chi è? Sofia: Tuo papà! Martina: Gianluca? Sofia: Papà di papà. Martina: E Riccardo? Sofia: Riccardo è il papà della zia Cristina! Martina: Si esatto. Ma... Fabrizio: Ti prego Sofia... smettila di chiamarmi "papà". Sofia: P-perché?! Martina: Papà sta scherzando... vero amore!? *Tono sarcastico* Fabrizio: Si si... stavo scherzando. Certo. Sofia: Non ci capisco più un accidente! Vabbè io vado nella mia camera a giocare. Sofia va in camera sua. Martina: Non dire mai più alla bambina di smettere di chiamarti "papà". *Guarda Fabrizio* Fabrizio: Martina, lei non è mia figlia. E poi io non diventerò mai padre. Martina: Capisco che sei arrabbiato per quanto è successo. Ma non devi esagerare dicendo queste cose. Fabrizio: Non sto esagerando. Sto dicendo solo la verità. Un giorno quella bambina lo scoprirà; non possiamo più tenere nascono che suo padre sono io. Hai già visto la figuraccia che ha fatto oggi a scuola con la maestra! Si chiederà "Tre nonni!? Questa bambina è matta!". È una follia! Martina: Non ti oso dire che mia figlia è matta! Fabrizio: Non sto dicendo questo! Era un'ipotesi! Martina: ... Fabrizio: Senti... non mi va di litigare. E sinceramente non voglio. Ma ti dico solo che non possiamo più tenere nascosto tutto ciò. Martina: ...Lo so. Fabrizio: Benissimo. Io vado a riposarmi. *Si dirige in camera da letto* Martina: Fabrizio! *Lo ferma* Fabrizio: Che c'è? *La guarda* Martina: Sono una stupida. Fabrizio: Anche io lo sono. Martina: Non so che mi è preso. Scusami. Fabrizio: Ma per cosa ti stai scusando? Sono io che devo chiedere scusa se ti ho alzato un po' la voce. Martina: Allora, ci perdoniamo entrambi? Fabrizio: Entrambi. *La bacia sulle labbra* Sofia: Mammaaa! *La chiama* Martina: Si amore? *Entra in camera di Sofia* Fabrizio va in camera da letto. Sofia: Ho sonno. Mi prepari le coperte? Martina: Certo. Sofia si sdraia sul suo letto. Sofia: Cos'è stato tutte quelle urla di prima? Martina: Niente amore... dormi adesso. *Le da un bacino sulla guancia* Sofia: Ok... Buonanotte. Martina: Buonanotte amore. Martina va in camera da letto e vede Fabrizio sdraiato sul letto a petto nudo che guarda la TV. Martina: ... Fabrizio: Non c'è un cazzo stasera in televisione! *Spegne la TV col telecomando* Martina: Eh già... *Si mette nel letto con lui* Fabrizio: Perché sei diventata il colore del pomodoro in faccia? Martina: Non lo so... *Imbarazzata* Fabrizio: Non sarà per... *Si copre fino alle spalle con le lenzuola* Martina: Beh... Fabrizio: Ti vergogni di me? *Le accarezza il viso* Martina: No... solo che... Niente, ho sonno. Buonanotte. *Si gira dall'altra parte del letto* Fabrizio: ....Ok. Buonanotte anche a te. Fabrizio è un po' turbato del fatto che ha scoperto che non può avere figli. Martina e Fabrizio hanno dato l'esempio che anche dopo un litigio, si può sempre amare. Ma la piccola Sofia, riuscirà a scoprire che Fabrizio non è il suo vero padre?

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Capitolo 53
*** CAPITOLO 53 ***


L'indomani appena Sofia uscì da scuola, volle andare da Riccardo.
Martina e Sofia suonarono alla porta, e Riccardo aprì.
Riccardo: Oh ma guarda un po' chi c'è! Sofia!
Sofia: Nonnooo! *Lo abbraccia*
Martina: Ahahaha!
Riccardo: Ciao tesoro! Ciao Martina, vuoi che ti offro qualcosa?
Martina: Si magari. Grazie.
Riccardo: Prego, entrate.
Martina: Si. Vieni Sofia.
Entrano in casa.
Riccardo: Ormai abito solo da qualche anno, quindi se vedete un po' di disordine è per questo. Beh almeno, io cerco di mantenere tutto pulito.
Martina: Stai tranquillo.
Riccardo: Prima era Cristina a pulire la casa, adesso devo per forza far tutto io, pazienza. Comunque tenete, un po' di thè e una fetta di torta al cioccolato e panna. Non sono molto bravo a cucinare, ma spero che vi piaccia.
Sofia assaggia la torta.
Sofia: Nonno, questa torta è la mia preferita. Come può non piacermi?
Martina: Si, è buonissima. *Assaggia la torta anche lei*
Riccardo: Sono contento che vi piaccia.
Martina: E così diventerai di nuovo nonno per la seconda volta! *Beve il thè*
Riccardo: Eh già, adesso arriva anche il bambino o la bambina di Cristina. Nonno per la seconda volta, è proprio vero. Mi sento vecchio.
Martina: Ahaha ma dai smettila!
Sofia: Non è vero che sei vecchio! Comunque non vedo l'ora che nasca!
Riccardo: Anch'io!
Martina: Papà scusami, mi permetti di andare nella camera di Stefano?
Riccardo: Ma si certo vai. Io resto qui in cucina con la bambina a mangiare il dolce.
Martina: D'accordo.
Martina arriva davanti alla porta, mette la mano sulla maniglia e la apre. Era pazzesco, era rimasto tutto uguale di quando Stefano era vivo. La sua scrivania, il suo letto, la sua libreria, anche se Stefano non amava molto leggere, la sua TV, il suo armadio, i suoi vestiti, tutto.
Martina: Oh santo cielo. *Poggia la sua mano sulla scrivania strisciandola fino ad arrivare al letto* Qui c'è ancora tutta la tua roba.
Martina si sedette nel letto, e chiuse gli occhi pensando ai ricordi del passato che aveva vissuto assieme a lui.
*Si torna indietro nel tempo*
Martina: Amore, quando andiamo a New York voglio che ti metti questi jeans e questa maglietta. Oddio non vedo l'ora di partire! *Fruga nel suo armadio*
Stefano: Si si, d'accordo. *Gioca alla Play*
Martina: Mi stai ascoltando?!
Stefano: Certo, hai detto che quando andiamo a New York io devo mettermi i jeans e la magliett... Si, ho vinto!!
Martina: Vuoi staccare la Play? Sai, è importante.
Stefano: Fatto. Allora, devo mettermi questi?
Martina: Si, perché? Non ti piacciono?
Stefano: No al contrario, sono belli. Va bene mi metto questi quando partiamo. E tu come ti vesti?
Martina: Troverò sicuramente qualcosa di decente nel mio armadio da mettermi.
Stefano: Basta che non sia troppo scollato...
Martina: Ahahaha, che sei scemo! Geloso eh?
Stefano: E lo chiedi? Porca miseria, si! Perché tu sei mia.
Martina: Tua? *Si avvicina a lui*
Stefano: Solo mia. *La bacia sulle labbra*
Martina: Aww che romanticone!
Stefano: Che ci vorresti dire? *La butta sul suo letto senza farle male e le bacia dolcemente il collo*
Martina: No amore... non qui! Tua sorella e tuo padre potrebbero vederci se tornano!
Stefano: Mia sorella è da una sua amica fino a stasera e mio padre è al lavoro sempre fino a stasera. Non hai niente di cui preoccuparti. *Continua a baciarla sul collo e mettendosi sopra di lei*
Martina: Va bene amore mio... *Lo stringe forte a sè*
Stefano: Non sai quanto ti amo. È impossibile spiegarlo a parole. *La bacia in bocca*
Martina: Ti amo anch'io. *Lo bacia appassionatamente*
La sera seguente.
Riccardo: Ecco qui i soldi che mi avevi chiesto per il viaggio. *Mette i soldi sopra la tavola*
Stefano: Grazie, papà.
Cristina: Sono un bel bottino, vedi di starci attento.
Stefano: Non sono scemo che perdo dei soldi.
Cristina: L'unica cosa che perdi è la cerniera dei pantaloni! *Gli accenna sull'orecchio*
Stefano: Ma che!? * Si alza la cerniera*
Riccardo: ...
Cristina: Ahahaha che sei sbadato. Se le cose le devi fare, falle bene mio caro fratellino!
Stefano: Fottiti.
Cristina: Ahahaha anche io ti voglio bene angioletto.
Riccardo: Moderiamo il linguaggio, figliolo.
Stefano: Scusami papà. Comunque ok vado a posare i soldi. *Va in camera sua*
Cristina entra in camera di Stefano.
Cristina: Perché avevi la cerniera dei pantaloni abbassata?
Stefano: Non sono cazzi tuoi. *Sistema i soldi nel portafoglio*
Cristina: Ahh capiscooo... allora non mi sbagliavooo! *Birichina*
Stefano: Tappati quella bocca e preparami da mangiare. *Esce dalla sua camera*
Cristina: Sentiamo, e tu chi saresti per darmi ordini?
Stefano: Tuo fratello. Ora muoviti che ho fame.
Cristina e Stefano tornano in cucina.
Cristina: Ahi ahi... ok come vuoi. Povera Martina...!
Stefano: La vuoi piantare!?
Cristina: Ahahaha ok la smetto. Che volete per cena?
Riccardo: Per me va bene qualsiasi cosa.
Stefano: Anche per me.
Cristina: Allora preparo una bella insalata e delle gustosissime cotolette!
*Si ritorna di nuovo al presente*
Sofia: Mamma? Allora, andiamo? *Va da lei*
Martina: Eh?! Ah... si. Andiamo. *Bacia una fotografia di Stefano che era sul suo comodino, si alza dal letto e chiude la porta*
Sofia: Nonno, grazie di tutto!
Riccardo: Ma figurati! Grazie a voi che mi avete fatto visita!
Martina: Ciao papà, a presto!
Sofia: Ciao nonno!
Riccardo: Ciao ciao!
Sofia e Martina se ne andarono e tornarono a casa.
A volte, per Martina tornare indietro nel passato le fa bene.
A Sofia piace tanto la torta al cioccolato e panna, il suo dolce preferito, esattamente come Stefano. Si vede che in fondo è proprio sua figlia.

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Capitolo 54
*** CAPITOLO 54 ***


Era giovedì mattina, una mattinata limpida di primavera. Martina aveva appena portato Sofia a scuola, e Fabrizio aveva il giorno libero.
Martina: Che facciamo oggi? 
Fabrizio: Non lo so.
Martina: Che ne dici se andiamo al cimitero? Ti va?
Fabrizio: Si certo, andiamo.
Arrivati fuori dal cimitero, Martina compra due mazzi di fiori e una rosa. Entrano nel cimitero e si dirigono verso una cappella, la cappella dove c'era la tomba di Stefano e di sua madre.
Martina: Eccoci. *Posa i fiori*
Fabrizio: Si.
Martina: Ciao Stefano... *Tocca la sua foto sopra la sua lapide*
Fabrizio: Ciao amico mio...
Martina: Oggi ti abbiamo portato dei fiori bellissimi, fiori dai colori vivaci e profumati. *Sistema i fiori e li poggia vicino alla sua lapide*
Fabrizio: Hai dimenticato la rosa.
Martina: Ah già vero, ed anche questa rosa. *La posa assieme agli altri fiori*
Fabrizio: Beh...
Martina: Ieri è passato papà a trovarti? Qui ci sono già dei fiori, e sono anche freschi, che buon profumo che hanno. *Sorride* Sai... tua sorella aspetta un bambino. Diventerai zio, chi l'avrebbe mai detto eh? *Osserva la foto di Stefano*
Fabrizio si siede su una sedia che era lì.
Martina: Sofia sta bene, è una bambina molto vivace che non sta mai ferma. Sta crescendo ogni giorno sempre di più. Ti somiglia moltissimo.
Fabrizio sente un brivido improvviso.
Fabrizio: ...!!
Martina: Che succede?
Fabrizio: No, niente... tutto apposto.
Martina: D'accordo. Comunque Stefano, vedi? La porto ancora al collo. Non l'ho più tolta da quel giorno. *Esce fuori la collana che gli aveva regalato Stefano per il suo compleanno*
Un giorno di questi, vorrei portare la bambina qui. Per farti conoscere, per farle vedere chi è il suo papà.
Martina si sposta e va sulla lapide di Elena che era proprio accanto a quella di Stefano.
Martina: Elena... mi chiedo che tipo di persona fossi stata con me se mi avessi conosciuto. Io penso che saremmo andate d'amore e d'accordo. Chissà. Chissà anche come fosse stato se Sofia ti avrebbe conosciuto, magari ti avrebbe voluto molto bene. Infondo eri sua nonna. Anche a te ho portato dei fiori dai colori vivaci. *Li sistema vicino alla lapide di Elena*
Fabrizio: Hai finito...?
Martina: Beh si... saluta il tuo caro amico.
Fabrizio si avvicina alla lapide di Stefano e lo saluta.
Fabrizio: A presto, amico mio. *Esce fuori aspettando Martina*
Martina si avvicina sulla lapide di Stefano e bacia la sua foto.
Martina: A presto, amore. *Si alza* A presto, Elena.
Martina esce dalla cappella e si conduce verso Fabrizio.
I due tornano a casa, Fabrizio non aveva detto nemmeno una sola parola per tutto il tragitto.
Martina: Amore, ti senti bene?
Fabrizio: Eh? Ah, si.
Martina: Mi sembri fra le nuvole.
Fabrizio: Scusami amore... ma sai, fa un certo effetto vedere il tuo migliore amico su una lapide.
Martina: Non lo dire a me che era più di un migliore amico...
Fabrizio: Si... Comunque Martina... ti va stasera di andare a cena fuori al ristorante?
Martina: Ristorante?
Fabrizio: Si. Ti prego, accetta.
Martina: Va bene, certo. Perché dovrei rifiutare?
Fabrizio: Benissimo.
Venne sera. Sofia era rimasta a dormire dalla nonna Carmen, e Fabrizio e Martina andarono al ristorante. Erano vestiti molto eleganti, Martina sfoggiava con un abito da sera nero, e Fabrizio con un completo e una camicia di seta.
Martina: Che bel posto.
Fabrizio: Ti piace?
Martina: Si, molto.
Arriva la cameriera.
Cameriera: Salve, benvenuti. Come posso esservi utile?
Fabrizio: Ehm... *Gli bisbiglia qualcosa all'orecchio della cameriera*
Martina: Che le starà dicendo? *Pensando gelosamente*
Cameriera: Ah si! Da questa parte allora, prego! *Li porta in un tavolo apparecchiato con una tovaglia rossa e una candela al centro della tavola vicino ad una piscina illuminata*
Martina: Caspita.
Fabrizio: Siediti pure. *Le sposta la sedia e la fa sedere come un gentleman*
Martina: Grazie.
Fabrizio: Sei sicura che questo ristorante ti piaccia? *Si siede anche lui*
Martina: Si, è un posto molto chic.
Ritorna la cameriera.
Cameriera: Allora miei cari signori. Che ordinate?
Fabrizio: Prima le signore. *Guarda Martina*
Martina apre il menù sorridendo.
Martina: Prendo del filetto di salmone.
Cameriera: Perfetto. *Lo appunta su un foglietto* E lei signore?
Fabrizio: Prendo lo stesso che prende lei.
Cameriera: Benissimo. Tra qualche minuto sarà tutto pronto. *Se ne va*
Dopo aver finito di cenare si spengono improvvisamente le luci.
Martina: Che succede?
Fabrizio: Non so, sarà andata via la luce, ma stai tranquilla.
Si riaccendono di nuovo le luci. Fabrizio ha in mano una strana scatolina, la apre. Al suo interno c'è un prezioso anello che brillava.
Fabrizio: Martina, vuoi sposarmi?
Martina rimane senza parole.
Martina: Oddio...! *Si mette le mani in bocca sorpresa*
Cameriera: Santo cielo che carini! *Dice sbirciando alla cassiera, che loro due avevano aiutato Fabrizio ad organizzare questa cena speciale*
Fabrizio aspetta una sua risposta.
Martina: Ma certo che voglio sposarti! *Sorride dalla gioia*
Fabrizio le mette l'anello sul suo dito sorridendo anche lui.
All'improvviso scoppiano dei fuochi d'artificio sul cielo stellato.
Martina: Oh mio Dio!!
Fabrizio: Vieni. *Le porge la mano*
Martina: Si. *Si alza*
Parte anche della musica e i due si mettono a ballare sotto il cielo stellato e i fuochi dai mille colori che scoppiavano a ritmo di musica.
Martina era entusiasta, ed anche Fabrizio lo era.
Martina: Tu hai organizzato tutto questo... per me?
Fabrizio: Solamente per te, amore mio. *La stringe forte*
Martina: Ti amo. * Lo bacia sulle labbra chiudendo gli occhi mentre ancora la musica e fuochi continuano*
I brividi che provò Fabrizio, quando erano al cimitero davanti alla lapide di Stefano era proprio questo, per la proposta di matrimonio. Stefano sapeva già che proprio quel giorno Fabrizio voleva farle la proposta a Martina, e con quei brividi gli dimostrò che volle incoraggiarlo.
Adesso quanto tempo ci vorrà alle nozze?

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Capitolo 55
*** CAPITOLO 55 ***


Cinque mesi dopo.
Stefano: Senti piccola, mi faresti un favore?
Sofia: E tu chi sei?
Stefano: Non importa chi sono. Ho bisogno del tuo aiuto.
Sofia: Va bene... dimmi.
Stefano: Ho bisogno che tu le dica alla mamma che io sto bene e non deve preoccuparsi, e che tra pochi giorni vivrà per sempre felice.
Sofia: Ok, e com'è che ti chiami?
Stefano: Mi chiamo Stefano.
Sofia: Ho capito, tu sei il fratello della zia Cristina!
Stefano: Si, esatto. *Sorride ridacchiando*
Sofia: Ok dirò tutto alla mamma ma ti prego adesso abbracciami!!
Stefano: Perché tutta questa fretta piccolina?
Sofia: Perché mi sto per svegliare!
Stefano: Vieni qui. *L'abbraccia*
Sofia: Io... io ti voglio bene. *Lo stringe forte*
Stefano: Anch'io ti voglio molto bene. *La stringe forte anche lui*
Sofia si sveglia all'improvviso. Era soltanto un sogno.
Sofia: ...Mamma! *La chiama*
Martina: Che succede amore?
Sofia: Devo dirti una cosa.
Martina: E cosa?
Sofia: Ho sognato una persona, che appunto questa persona mi diceva di dirti che sta bene e non devi preoccuparti, e che tra pochi giorni vivrai per sempre felice.
Martina: Oddio...
Sofia: L'ho abbracciato forte forte. Non so perché ma mi veniva di farlo...
Martina: E questa persona ha ricambiato il tuo abbraccio?
Sofia: Si. Purtroppo non riesco a ricordarmi il suo nome. Mi pare che si chiamasse...
Martina: Stefano?
Sofia: Si esatto! Proprio lui, il fratello della zia!
Martina: Capisco... stai tranquilla. A proposito, oggi ti lascio dalla zia che io devo andare a organizzare un po' di cose per il matrimonio.
Sofia: Ok.
Più tardi.
Martina si trovava con Carmen in un atelier dove vendevano vestiti da sposa.
Martina: Accidenti quanti abiti!
Carmen: E già, sono tanti.
Assistente: Buon giorno, come posso esservi utile?
Martina: Sto cercando un abito.
Assistente: E come lo vorresti?
Martina: Con la scollatura a cuore, in pizzo, con dei brillantini luccicanti e delle balze.
Assistente: Direi che hai le idee molto chiare.
Martina: Ahahaha si una mezza idea ce l'avrei.
Dentro lo spogliatoio mentre Martina prova alcuni abiti.
Assistente: Raccontami un po' del tuo fidanzato e della tua vita.
Martina: Si, il mio fidanzato si chiama Fabrizio, mi ha chiesto di sposarlo qualche mese fa in un romantico ristorante a lume di candela. 
Assistente: Wow, che romanticismo! E il grande giorno quando si svolge?
Martina: Il grande giorno si svolgerà fra due mesi. Sono anche mamma di una bambina di quasi sei anni, ma non l'ho avuta con lui. Ma con...
Assistente: Con?
Martina: Con un ragazzo che se n'è andato qualche anno fa.
Assistente: Non sai quanto ti capisco. Anch'io ho avuto il mio primo figlio con una persona che amavo tanto e che ora non c'è più da quasi 26 anni.
Martina: Menomale... almeno qualcuno che mi capisce.
Assistente: Tranquilla tesoro.
Dopo qualche minuto Martina esce dallo spogliatoio vestita di bianco.
Carmen: Oh mio Dio! *Si commuove vedendo Martina*
Martina: Mamma! Così fai piangere anche me! *Ride*
Assistente: So cosa si prova a vedere la propria figlia in abito da sposa.
Carmen: Eh già. Amore... sei stupenda. *La guarda incantata*
Martina: Grazie. Ne ho già provati altri ma questo era l'unico del mio genere che mi piace da matti.
Assistente: Ti senti a tuo agio con questo abito addosso? Se vuoi ti metto anche il velo. *Le mette un velo sottile con delle perline luccicanti*
Martina: Si, molto.
Assistente: Come ti senti, bellissima?
Martina: Mi sento uno splendore con questo abito addosso. *Si guarda allo specchio*
Carmen: Lo sei sempre stata.
Martina all'improvviso scoppia in lacrime.
Assistente: Ti senti bene?
Martina: Si... solo che... vorrei che lui fosse qui. Qui a vedermi vestita di bianco.
Assistente: Lui è qui. *Le indica il cuore*
Carmen: Si amore, sono sicura che lui sarebbe fiera di te.
Martina: Già...
Assistente: Allora questo è... l'abito giusto?
Martina: Si, è l'abito giusto. *Convinta*
Carmen e l'assistente abbracciano Martina sorridendo facendo attenzione a non rovinare l'abito.
Carmen: Amore mio.
Dopo aver acquistato l'abito, Carmen e Martina si dirigono all'uscita.
Assistente: Tesoro, ti auguro tutto il bene di questo mondo. Perché te lo meriti. Andrà tutto nei migliori dei modi.
Martina: La ringrazio.
Adesso manca solo il grande giorno, volete essere ospiti di questo grande evento?

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Capitolo 56
*** CAPITOLO 56 ***


Era arrivato il grande giorno delle nozze. 
Martina era più nervosa che mai, ma nello stesso tempo felice perché avrebbe sposato l'amore della sua vita.
Carmen: Amore sei pronta?
Martina: Quasi mamma, manca poco! 
La parrucchiera e l'estetista le danno un'ultima ritoccatina prima di andare in chiesa.
Sofia: Non vedo l'ora di arrivare in chiesa!
Carmen: Ahahaha, tesoro della nonna, vestita così sembri una principessa.
Sofia: No nonna, ti sbagli! La principessa oggi è la mamma, io sono solo la damigella.
Carmen: Per me siete entrambe delle bellissime principesse.
Arriva Cristina.
Cristina: Ehi Martina è pronta?
Sofia: Ciao zia!
Carmen: Ciao Cristina, si quasi.
Martina: Eccomi sono pronta!
Carmen: Oh eccola.
Cristina: Oh mio Dio, Martina ma guardati! Sei uno splendore!
Martina: Ti ringrazio Cristina. *Sorride*
Carmen: Già, è bellissima. Comunque bando alle ciance, siamo in ritardo di 10 minuti, su presto scendiamo!
Martina sale in una carrozza trainata da due cavalli bianchi e accompagnata da suo padre Federico.
Federico: Sei una meraviglia.
Martina: Grazie papà.
Arrivarono tutti in chiesa, alcuni invitati erano già la dato che Martina era in ritardo di dieci minuti.
Federico la fece scendere dalla carrozza delicatamente porgendole la mano.
Martina: Ci siamo. Oddio che ansia.
Federico: Rilassati.
Martina: Si. *Disse sistemandosi il velo davanti*
Si aprono le porte della chiesa e parte la marcia nuziale, così tutti si girano verso la porta aspettando che entrassero.
Ecco che Martina e il padre fanno i primi passi verso l'altare dietro a Sofia e Alex che fanno i damigelli buttando dei petali per terra mentre camminavano, e Cristina che fa la damigella d'onore.
Fabrizio la vede e sorride emozionato. Martina anche.
Mentre camminano verso l'altare tutti la guardano incantati.
Federico dopo averla accompagnata all'altare da Fabrizio, le lascia la mano e va a sedersi.
Fabrizio le alza il velo, e Martina le mette un fiore rosso che aveva nel suo bouchè nella tasta della giacca dello sposo.
Fabrizio: Sei splendida. *Sorride*
Martina: Grazie. Anche tu sei splendido. *Sorride anche lei*
Erano entrambi molto emozionati, e non avevano neanche cominciato.
Finisce la marcia nuziale ed ecco che comincia la cerimonia.
Prete: Oggi, siamo qui per unire queste persone in matrimonio davanti a Dio. 
Riccardo: Che emozione.
Cristina: Già, papà.
Irene, Fabio, Rachele e Simone gli fanno da testimoni e firmano la loro testimonianza a questo matrimonio.
Prete: Siete pronti a scambiarvi le vostre promesse?
Fabrizio: Certo. *Emozionato*
Sofia si avvicina da loro e gli porge le fedi.
Fabrizio prende una fede e la avvicina alla mano di Martina.
Il prete gli fa leggere le promesse che devono scambiarsi e Fabrizio le ripete a voce davanti a tutti.
Fabrizio: Io, Fabrizio, prometto di amarti e onorarti ogni giorno della mia vita, nella gioa e nel dolore, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà. *Le infila l'anello al dito*
Martina: Io, Martina, prometto di amarti e onorarti ogni giorno della mia vita, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà... *Si commuove uscendole una lacrima pensando anche a Stefano e gli infila l'altro anello sul suo dito*
Fabrizio le asciuga la lacrima e le sorride.
Prete: Martina Gisanno, vuoi tu prendere il qui presente Fabrizio Cafieri, come tuo legittimo sposo?
Martina: Si, lo voglio.
Prete: Fabrizio Cafieri, vuoi tu prendere la qui presente Martina Gisanno, come tua legittima sposa?
Fabrizio: Lo voglio.
Prete: Allora vi dichiaro marito e moglie, finché morte non vi separi. Puoi baciare la sposa.
Fabrizio bacia con gioia e felicità Martina mentre tutti battono le mani.
Dopo qualche minuto, appena usciti fuori dalla chiesa tutti gli buttano del riso addosso esultando e battendo ancora le mani. 
I due sposi salgono in carrozza e vanno a farsi le fotografie in giro per la città. Vanno a passeggiare al mare, e in altri bellissimi posti prima di festeggiare.
Dopo circa un'ora e mezza arrivano al ricevimento e festeggiano tutta la serata.
Martina lancia in suo buochè e a prenderlo è Cristina.
Cristina: Oddio ahaha!
Martina: Ahaha Cristina la prossima a sposarti sarai tu!
Cristina: Lo spero! *Ride*
Dopo una bellissima serata e divertendosi da matti, per i nostri sposini è ora di tornare a casa e iniziare una nuova vita da marito e moglie. 
Ovviamente dopo un fantastico viaggio in Luna di Miele in una lussuosa crociera.

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Capitolo 57
*** CAPITOLO 57 ***


Qualche settimana dopo il matrimonio di Martina e Fabrizio.
Riccardo si trovava in ospedale per parlare con l'infermiera che assistì Elena e Stefano.
Riccardo: Salve...
Infermiera: Oh salve signor Riccardo! Come sta?
Riccardo: Si tira avanti. Senta, le volevo parlare di una cosa.
Infermiera: D'accordo, venga nel mio ufficio, parliamo lì.
Riccardo: Va bene.
In ufficio.
Infermiera: È da qualche anno che non si ci rivedeva.
Riccardo: Già, ben sei anni.
Infermiera: Caspita, in sei anni cambiano un sacco di cose.
Riccardo: Già. Mio figlio se fosse stato ancora vivo sarebbe diventato padre.
Infermiera: Come? Dice sul serio?
Riccardo: Si, adesso la sua ragazza si è sposata con un altro bravissimo ragazzo. Le auguro tutto il bene a lei e a mia nipote.
Infermiera: Capisco. Comunque, che doveva dirmi?
Riccardo: Ah si... beh mi tolga questo dubbio. Mia nipote, essendo figlia di mio figlio... quello malato di cancro, si ricorda? 
Infermiera: Si certo che mi ricordo.
Riccardo: Ecco... non è che la bambina possa ammarsi anche come lui?
Infermiera: Il cancro può essere anche ereditario, ma non sempre.
Riccardo: Capisco... quindi non vuol dire.
Infermiera: No.
Riccardo: Bene. La ringrazio. Io adesso vado... *Si alza*
Infermiera: Aspetti un attimo. *Si alza anche lei*
Riccardo: Ok...
Infermiera: Sei anni fa ho dimenticato di darle questa. È una lettera che aveva scritto per lei suo figlio prima di morire. Mi aveva raccomandato di darglierla. *Gli porge la lettera*
Riccardo: La ringrazio. *La prende*
Infermiera: Si figuri. 
Riccardo: Beh... Arrivederci.
Infermiera: Arrivederci!
Martina era in giro da sola per la città per sbrigare un paio di cose e documenti per il matrimonio.
Martina: Chissà come tu fossi stato da uomo. Scommetto un uomo forte. Chissà se il mio marito fossi stato tu. *Disse pensando fra se e se*
Martina torna a casa.
Suona la porta.
Sofia: Ma chi è? 
Martina: Amore, apri tu per favore?
Sofia: Si! Chi è? *Chiese prima di aprire*
Riccardo: Sono io, il nonno Riccardo.
Sofia: Nonno! *Apre la porta*
Riccardo: Tesoro. C'è la mamma?
Sofia: Si, è di là.
Riccardo: Posso entrare? 
Sofia: Ma certo!
Sofia accompagna Riccardo in cucina e torna in camera sua.
Riccardo: Permesso...?
Martina: Ehi ciao! 
Riccardo: Ciao tesoro.
Martina: A che cosa dobbiamo la tua visita? Che ti offro? Ti va un po' di caffè?
Riccardo: Si si un pochino di caffè con un cucchiaino di zucchero. Comunque, sono venuto qui a farti visita perché devo darti una cosa che mi ha consegnato l'infermiera nel reparto dov'era ricoverato Stefano sei anni fa.
Martina: Una lettera?
Riccardo: Si esatto. L'ha scritta prima di morire. *Gliela da a Martina*
Martina: Devo leggerla?
Riccardo: Fai come vuoi. Non c'è problema. *Beve il caffè*
Martina: D'accordo... *La apre e la legge*
Nella lettera di Stefano: "Ciao papà. Ti scrivo questa lettera perché so che domani quando mi opero non ce la farò. È difficile ammetterlo, ma ho molta paura. 
Volevo dirti che sei stato un grande padre, anche se noi due non abbiamo mai avuto un buon rapporto. Probabilmente senza di te sarei crollato già da molto tempo prima. Mi hai fatto sia da padre che da madre. Perché anche senza la mamma, hai avuto la forza e il coraggio di crescere due figli. Sei un uomo fortissimo. Scusa se sono sempre stato la causa di tutti i tuoi problemi, scusami per tutto. Non ti scrivo molto, perché non ho neanche la forza per farlo. Ho tanto sonno e le fitte al petto continuano.
Volevo solo dirti che ti voglio bene. 
Il tuo problematico figlio, Stefano."
Martina: Oddio...
Riccardo: ... *Abbraccia a Martina*
Martina: Lui ti ha voluto sempre bene. Sempre.
Riccardo: Lo so. Me ne sono reso conto solo quando se n'è andato. Comunque, io adesso devo andare, la lettera tienila pure tu. Ciao Martina. *Se ne va*
Martina: Ciao!
Nelle scale.
Fabrizio: Oh salve.
Riccardo: Ciao figliuolo. *Gli tocca la spalla* Ero passato un attimo per darle una cosa a Martina. Ci vediamo!
Fabrizio: Ah ok, ciao! *Sale a casa*
Martina: Ben ritornato, amore. Tutto apposto oggi al lavoro?
Fabrizio: Ciao amore. Si, tutto apposto. Che ti ha dato Riccardo?
Martina: Questa lettera. *Gli da la lettera*
Fabrizio la legge in mente.
Fabrizio: È da brividi.
Martina: Già.

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Capitolo 58
*** CAPITOLO 58 ***


E se Stefano non fosse morto, e Martina si fosse sposato con lui invece di Fabrizio? E come si sarebbe comportato con sua figlia Sofia? Scopriamolo subito... 
Martina: Sofia hai fatto i compiti?
Sofia: No, mamma.
Martina: E perché non li fai?
Sofia: Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti per farli, da sola non ce la faccio.
Martina: Ma amore, io non ho tempo per aiutarti. Devo lavare, stirare, cucinare e fare altre cose.
Sofia: Uff...
Stefano: Vuoi che ti aiuto io, tesoro?
Sofia: Si papà!
Stefano: Dai vieni, andiamo a farli.
Sofia: Ok! 
Qualche ora più tardi.
Stefano: Ok, Sofia ha finito tutti i compiti. 
Sofia: Eh si.
Martina: Brava, amore mio. Anche io ho finito di fare tutte le faccende di casa.
Stefano: Allora che ne dici se usciamo un po'?
Sofia: Si si si si si! Usciamo dai!
Martina: Ahahaha ok ok! Andiamo a prepararci.
Fuori casa in giro per la città.
Sofia: Papà?
Stefano: Dimmi.
Sofia: Me lo compri un gelato?
Stefano: Gelato? Ok, e come lo vuoi?
Sofia: Cioccolato, vaniglia e panna!
Stefano: Va bene. Tu amore lo vuoi il gelato?
Martina: Si, perché no.
Stefano: E a che gusto?
Martina: Il solito.
Stefano: Bene, aspettatemi qui, arrivo tra un attimo. *Va a prendere i gelati*
Martina: Va bene, amore.
Dopo qualche minuto Stefano torna con i gelati.
Stefano: Tenete. *Gli porge i gelati*
Sofia: È buonissimo! *Lo mangia*
Martina: Perché tu non lo hai preso il gelato?
Stefano: Non mi va... però mi fai assaggiare?
Martina: Certo, non vuoi il gelato ma vuoi assaggiare il mio ahahaha!
Stefano: Ahahaha e dai! *Assaggia il gelato di Martina*
Martina: Buono?
Stefano: Buonissimo!
Dopo il gelato portano Sofia un po' al parco giochi, e poi tornano a casa.
Stefano: Sofia ti sei divertita oggi al parco giochi?
Sofia: Si, tantissimo!
Stefano: Sono contento. Però adesso è meglio che vai a dormire.
Sofia: Ma non sono stanca.
Stefano: Dai, appena ti metterai nel letto crollerai.
Sofia: Va bene... mi accompagni tu?
Stefano: Certo.
Stefano accompagna Sofia in camera sua.
Stefano: Adesso ti rimbocco le coperte.
Sofia: Ok. Aspetta! Il mio cavallino! Senza di lui non riesco a dormire.
Stefano: Tieni il tuo cavallino. *Le da un cavallino giocattolo a Sofia*
Sofia: Voglio il bacio della buona notte anche dalla mamma.
Stefano: Aspetta che la chiamo.
Stefano chiama Martina e va in camera di Sofia anche lei.
Martina: Eccomi.
Sofia: Mi dai un bacino, mamma?
Martina: Certo, tesoro mio. *Le da un bacio*
Stefano: Adesso il bacio della buona notte te lo do io. *Da un bacio a Sofia*
Sofia: Grazie.
Martina: Buona notte, amore.
Sofia: Buona notte mamma. Buona notte papà.
Stefano: Sogni d'oro.
Martina spegne la luce e chiude la porta, poi va in camera da letto a sdraiarsi.
Martina: Sono esausta...
Stefano: Anch'io dopo una durissima e faticosa giornata di lavoro. *Si sdraia anche lui nel letto*
Martina: Siamo stanchi entrambi. L'unica che non si stanca mai è nostra figlia.
Stefano: Ahahaha concordo a pieno. 
All'improvviso ci fu un silenzio imbarazzante. 
I due si guardano negli occhi.
Martina: ...Ti amo. *Le accarezza il mento delicatamente*
Stefano: Ti amo anch'io, amore mio. *La bacia sulle labbra e poi sul collo dolcemente*
Martina sorrise lievemente, contenta della sua famiglia, e dell'uomo che ha sempre amato.
Si stringono forte e si incrociano la mano sinistra mostrandosi la fede sull'anulare, e poi si addormentano abbracciati l'un l'altro.
Non sarebbe stato bello così? Ma purtroppo il destino ha voluto che Stefano se ne andasse.

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Capitolo 59
*** CAPITOLO 59 ***


Una splendida mattina in casa, Fabrizio era di turno al lavoro e Sofia non era andata a scuola e si annoiava, così Martina decise di portarla in un luogo assieme a lei.
Martina: Sofia?
Sofia: Si, mamma?
Martina: Vuoi venire in un posto assieme a me? Ti va?
Sofia: Dove? 
Martina: Vieni con me e lo vedrai.
Sofia: Va bene.
Se ne vanno di casa e arrivano in un cimitero.
Sofia: Mamma, ma perché mi hai portato qui...? *Impressionata di tutte le tombe*
Martina: Non aver paura, amore mio. Voglio farti conoscere delle persone. *Compra dei fiori*
Sofia: Chi?
Martina tacé e condusse Sofia nella cappella dove si trovava la tomba di Stefano ed Elena.
Martina: Eccoci.
Sofia: Chi sono queste persone? *Guarda le loro foto sulle loro lapidi*
Martina: Sofia, ti presento Elena. Lei è tua nonna, è morta 18 anni fa. Non l'hai mai conosciuta, e neanche io. Ma da quel che so, era davvero una persona in gamba. *Posa i fiori sulla sua lapide*
Sofia: Mia... nonna...? *Confusa*
Martina: Si. Questo invece è suo figlio, Stefano. Ti ricordi la storia che ti aveva raccontato la zia Cristina qualche tempo fa? *Posa i fiori anche sulla lapide di Stefano*
Sofia: Si...
Martina: Ecco, parlava di lui... Stefano. Lui è suo fratello, il fratello della zia Cristina. Elena è la madre della zia e di Stefano.
Sofia: Ho capito, ma... se Elena è sua madre ed è mia nonna... Stefano cos'è?
Martina: Tuo padre.
Sofia: C-cos...? Mamma ma che stai dicendo...? *Shock*
Martina: È... è difficile da spiegare. Ma è così. 
Sofia: Mamma, non capisco... Ti prego, spiegami.
Martina: 7 anni e mezzo fa, conobbi un ragazzo. Lo amavo così tanto. Ci innamorammo, ma purtroppo lui dopo un po' di tempo si ammalò gravemente, era malato di cancro.
Sofia: Ok, e questo cosa c'entra con me?
Martina: Tu sei nata dal nostro amore. Purtroppo poi, dopo circa un mese morì. A lungo andare, ho capito che Fabrizio, il tuo padre "adottivo", lo amavo. Era riuscito a darmi quello che Stefano malgrado la sua morte, non era arrivato a darmi. 
Sofia: Quindi papà... cioè, volevo dire Fabrizio, non è il mio vero padre?
Martina: No, il tuo vero padre è Stefano. Ma Fabrizio si è preso cura di te e ti ha amato tanto, come se fossi veramente sua figlia.
Sofia: ...Mio papà... *Guarda la foto di Stefano*
Martina accenna un sorriso guardando Sofia.
Sofia: Ci somigliamo...
Martina: Si, parecchio. 
Sofia: È incredibile. Ma... perché non me lo hai detto prima?
Martina: Eri troppo piccola per capire, adesso sei più grande e non mi è sembrato giusto nasconderti ancora la verità.
Sofia: Era un bellissimo ragazzo, papà!
Martina: Ahahaha e si che lo era, lo era eccome! Dai, adesso salutali e torniamo a casa.
Sofia: Alla prossima, nonna. Ciao... papà.
Tornano a casa e trovano Fabrizio già a casa.
Fabrizio: Buon giorno!
Martina: Buon giorno, tesoro. Che ci fai qui già così presto?
Fabrizio: Oggi sono uscito prima dal lavoro, così sono tornato a casa. E voi invece dove siete state stamattina?
Sofia: Siamo state al cimitero.
Fabrizio: Cimitero?
Martina: Si... le ho raccontato tutta la verità. 
Fabrizio: Hai fatto bene. Io non avrei avuto il coraggio di farlo.
Martina: Io voglio soltanto che cresca felice, senza bugie e menzogne.
Sofia: Quindi... Fabrizio, tu non sei il mio vero padre?
Fabrizio: No, piccola, non sono io il tuo vero padre. Ma è come se lo fossi. Ti voglio un infinito di bene, piccolina mia. *Abbraccia Sofia con un tenero abbraccio*
Sofia: Anch'io ti voglio molto bene. *Lo stringe forte*
Martina: Posso unirmi all'abbraccio? 
Sofia: Ma certo, mamma!
Fabrizio: Ovviamente!
Si abbracciano tutti e tre insieme.
Accanto a loro spunta il fantasma di Stefano, di cui solo Martina riesce a vederlo e gli sorride, sorride anche lui e li abbraccia forte tra le sue possenti braccia. 

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Capitolo 60
*** CAPITOLO 60 (ULTIMO) ***


Nei pensieri di Martina scrivendo nel suo diario.
Martina: Ho così tante cose da spiegare, ed è meglio che lo faccia subito.
Un po' di tempo fa, mi innamorai di una persona, e come tutti voi già sanno quella persona è Stefano. 
In realta lui è qui, accanto a me. Non ha mai avuto un cancro e non è mai morto. Non è mai stato picchiato, e sua madre è viva e vegeta. Simone non ha mai avuto anche lui un cancro. Fabio e Irene stanno realmente insieme da qualche anno. Rachele, la cugina di Fabio, sta insieme con Fabrizio che è in realtà è il fratello di Simone. Fabrizio non è sterile e non è mai diventato mio marito. E tanto meno che io sia madre di una bambina. La piccola Sofia non esiste. Siamo ancora degli adolescenti che vanno alle superiori.
Quando ho conosciuto Stefano, mi è venuto in mente di scrivere una nostra storia su questo mio diario ispirata a tutti noi.
Se io e Stefano siamo fidanzati? No, non lo siamo. Io sono follemente innamorata di lui, ma lui non lo sa. Ma glielo dirò. 
No ragazzi, io in realtà non sono la Martina timida come mi conoscete nella mia storia, io sono una ragazza vivace e molto chiacchierona.
Adesso vi spiego meglio, beh... tutto ciò che è successo è stata soltanto la mia immaginazione, il mio pensiero. In realtà non sono mai accadute quelle cose.
Tra me e Stefano c'è una forte amicizia, ci divertiamo tantissimo insieme. Lo conosco da qualche mese, ma è come se lo conoscessi da sempre. 
I ragazzi, ovvero Irene, Rachele, Fabio, Simone e Fabrizio li conosco da quando eravamo piccolini. 
Voglio molto bene ai miei amici, compreso Stefano.
Ho voluto scrivere tutta questa storia per farvi capire una cosa. 
Nella storia che ho scritto c'è una morale:
Stai sempre accanto alla persona che ami, sempre. Anche se ci sono delle complicazioni. Anche se un giorno questa persona se ne va via da questo mondo.
Adesso devo andare, i miei amici mi stanno chiamando. Oh, ecco Stefano che si sta avvicinando a me!
Stefano: Ehi Marty, che stai facendo? *Va da lei*
Martina: Ma no, niente. *Nasconde il diario*
Stefano: E allora perché non vieni con noi? 
Fabrizio: E dai Martina!
Martina: Ma certo!
Martina si unisce al gruppo.
Fabio: Che facciamo?
Simone: Qualcosa di diverso.
Rachele: Io direi ci farci una passeggiata in centro.
Irene: Condivido!
Stefano: Ci sto raga! Andiamo allora! Però non ritiriamoci tardi altrimenti mia mamma mi cazzia! Ahahaha!
Fabrizio: E anche tua sorella Cristina ahaha!
Stefano: Già! 
Stefano prende per mano Martina sorridendo ed escono in centro.
Martina: Ragazzi?
Tutti: Si?
Martina: Vi voglio bene.
Stefano: Come mai tutto questo affetto? Eh?
Martina: Non so, ma ho voluto dirvelo.
Irene: Anche noi ti vogliamo bene, Martina.
Stefano: Anch'io ti voglio molto bene. *Abbraccia Martina*
Martina ricambia l'abbraccio stringendolo forte, pensando a tutto quello che gli era successo a lui nella sua storia.
La passeggiata continua e i nostri ragazzi si divertono un mondo.
Martina: Chissà... magari un giorno, Sofia diventerà realmente mia figlia, e figlia di Stefano. *Disse fra sé e sé mentre guardava Stefano e tutti i suoi amici con un sorriso stampato sul suo viso*
FINE.

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