Se acabó tu cuento.

di tuhadaencadenada
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una promessa è una promessa ***
Capitolo 2: *** Ognuno per la sua strada. ***
Capitolo 3: *** Amici come prima.. o quasi. ***
Capitolo 4: *** 4. Tiempo de cambios ***
Capitolo 5: *** 5. Il regalo più bello. ***
Capitolo 6: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Una promessa è una promessa ***


Chi non si è mai chiesto perché Peter non sia andato a vedere un concerto di Lali? O perché non le risponde a nessuno dei tweet nemmeno ora che lei è andata a vedere il musical di Aliados? Be', alla nostra immaginazione piace pensarla così.
È frutto della nostra immaginazione e quindi altamente personale, per favore non copiate! ©
ATTENZIONE: Questa storia è stata pubblicata anche nella mia pagina Facebook: ~ Mírame, Mírate Tema RE Laliter
 
Capitolo uno: una promessa è una promessa.
 
È già passato un anno da quando hai fatto quella twitcam per comunicare ai tuoi amati fans che ti saresti lanciata come solista.
Ed eccoti qui, all’ultima funzione del teatro Opera. Dopo questa funzione ti fermerai un mese e dopo inizierai a girare il Latino America e speri anche di riuscire ad arrivare in Europa.
“Lali, 5 minuti!”, Vanessa ti toglie dai tuoi pensieri.
Ti guardi un’ultima volta allo specchio, dicendo a te stessa ‘Tranquilla Lali, verrà! Te l’ha promesso. E lui mantiene le sue promesse’.
Respiri profondamente ed esci dal tuo camerino, ti riunisci a cerchio con il tuo staff e all’unisono gridate il vostro rito, dopo di che esci sul palcoscenico salutando i tuoi fans ed ecco che inizia la festa.
Ogni tuo show è una festa sia per te che per loro, che sono sempre tantissimi e ti supportano qualsiasi cosa tu faccia.
 
Non puoi mentire a nessuno. Aspettavi questi momenti da tutta una vita. Hai già cantato su palchi importanti, per anni, da attrice e da cantante, ma non lo hai mai fatto da sola, con qualcosa di completamente tuo.
Qualcosa che è cresciuto con te, qualcosa che hai curato come fosse un neonato, con passione, dedizione e tanto amore. Tutto ciò che provi in questo momento per te così importante, è espresso nei brevi monologhi che precedono alcune canzoni, soprattutto in quello iniziale. Ti scateni nelle canzoni in stile pop, ovvero per la maggior parte dello show e imprimi tutto il sentimento nelle canzoni più lente.
Guardi tra la folla e, individuato il tuo ragazzo, gli lanci un dolce sorriso prima di cantare 'Cielo Salvador', canzone nata dalla tua esperienza con lui. Con gli occhi, però, cerchi anche l'altro ragazzo che hai amato, colui che ti aveva promesso di venire, sicura di trovarlo. Insomma, te lo ha promesso, no? Ma questa tua distrazione dura solo un secondo. Hai uno show da portare avanti. “The show must go on”, o no?
 
Dopo che anche l’ultima funzione si è conclusa, torni nel tuo camerino e ripensi alle persone che erano presenti al tuo ultimo show, il più importante di tutti. Oltre al tuo fidanzato c’erano anche Cande e la sua famiglia, Sebastian Casa, Mariano Demaria. Tra di loro, però, non c’era traccia di lui. Nessuna traccia di quel ragazzo che hai amato intensamente per cinque anni, del ragazzo a cui vuoi ancora un bene immenso, del ragazzo che ti aveva promesso che ci sarebbe stato, del ragazzo che non era più tuo e che non lo sarebbe mai più stato.
Peter.
Quando ancora facevate parte dei TeenAngels e parlavi del futuro, gli avevi sempre raccontato che il tuo sogno più grande, riguardo alla musica, era quello di lanciarti come solista e lui ti aveva sempre sostenuta e incoraggiata a provarci. Quando avevi fatto quella famosa twitcam ti aveva scritto un tweet, era stato presente al mini show alla Trastienda e ti aveva promesso che sarebbe stato presente anche al vero e proprio show.
Non ha mantenuto la promessa, ma continui comunque a giustificarlo. Dopotutto è Peter, e se non era presente aveva sicuramente avuto un imprevisto.. per non mantenere una sua promessa doveva essere sicuramente successo qualcosa.
Senti il cellulare vibrare, sblocchi lo schermo e vedi che ti ha mandato un messaggio: «Scusami :(».
 Una sola parola ti basta per capire che non era presente per il solito motivo: la sua ragazza.
Davanti all’evidenza non puoi continuare a negare, nemmeno a te stessa.
Non hai nulla contro quella ragazza, ma Peter ti sembra cambiato da quando ha ufficializzato di stare con lei, sembra che non abbia più tempo per i suoi amici.
Lo conosci da tanti anni oramai, e anche se vi siete lasciati, c’è sempre quel filo che vi aveva legato anni prima, ma ultimamente sembra che quel filo si stia spezzando, o meglio che stia venendo tagliato nettamente.
Non gli rispondi, l’avresti fatto quando saresti tornata a casa. Devi pensare bene alle parole da scrivergli, devi scrivergli qualcosa che lo ferirà come quello che ha  fatto lui con te, qualcosa di breve ma che deve fargli capire che sei arrabbiata ma soprattutto delusa da questo suo comportamento.
 
Nel tuo appartamento, con i piedi a mollo nell'acqua calda, come oramai ogni sera, fissi intensamente lo schermo del tuo cellulare, forse con la speranza che magicamente il messaggio che invierai al tuo ex fidanzato e, a quanto pare, non più tanto amico, si digiti da solo.
Ma, ovviamente, lo schermo rimane “in bianco” e rimarrà tale finché non muoverai le chiappe, o meglio, le dita, per esprimere quello che senti. Ma è questo il problema: cos'è che senti sul serio? Tra poco inizia la stagione teatrale di Aliados, sarà forse rimasto incastrato alle prove? Dopotutto, sei dell'ambiente, quindi provi comprensione per lui... D'altra parte, ti aveva promesso che sarebbe venuto, e per te mantenere una promessa è una questione vitale. Lo hai sempre fatto: quando hai promesso a Benjamin di essere sempre sincera con lui, quando hai promesso alla tua famiglia di non montarti mai la testa appena la tua carriera da attrice è cominciata, e poi quando hai promesso ai tuoi fans di renderli felici quando li avresti rivisti. Quindi sei delusa, perché anche lui ha sempre dato molta importanza alle promesse. Ti limiti a scrivere questo.
«Credevo che una promessa fosse una promessa. Peter Lanzani non avrebbe mai mancato di mantenerne una
Sei stata troppo dura? Si, ma vuoi esserlo. Vuoi ferirlo, come lui ha ferito te. Ti prepari un mate e, con ansia, aspetti la sua risposta.

 

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Capitolo 2
*** Ognuno per la sua strada. ***


Ecco qui il secondo capitolo! :) Spero che la storia vi piaccia ♥
Ringrazio le due persone che hanno recensito, la persona che ha aggiunto la storia nei suoi preferiti e quella che l'ha aggiunta nelle sue seguite. 
Spero di ricevere più recensioni, così da poter capire che la storia vi sta piacendo. 
Inoltre vi ricordo che questa storia è frutto della nostra immaginazione e quindi altamente personale, per favore non copiate! ©
ATTENZIONE: Questa storia è stata pubblicata anche nella mia pagina Facebook: ~ Mírame, Mírate Tema RE Laliter
 
Capitolo due: Ognuno per la sua strada.
 
Che idiota sei stato. Quasi ventiquattro anni e non sei riuscito a dire di no a una ragazza di diciassette, o meglio non hai potuto dire di no ai genitori della tua ragazza. Si, perché i coniugi Stoessel sono riusciti ad incastrarti: sapevano che saresti dovuto andare all’ultima funzione di Lali, e proprio in questa occasione hanno organizzato una cena con tutta la loro famiglia, e tu, in qualità di fidanzato di Martina, hai dovuto parteciparvi a tutti i costi. “Che figurati faresti, altrimenti?”, queste sono state le testuali parole di Mariana Stoessel.
Ed eccoti qui, sul divano di casa Stoessel.. i parenti se ne sono andati già da qualche minuto, e dalla stessa quantità di tempo stai guardando il cellulare aspettando la risposta di Lali.
Durante la cena sei riuscito ad allontanarti un attimo per potarle scrivere almeno un messaggio. Hai scritto e cancellato più volte, lasciando una triste parola: «Scusami :(». Non hai una giustificazione per non esserci andato, in fondo glielo hai promesso, e poi ci tenevi veramente a vederla sfondare sul quel palco. Ad Aprile non sei potuto andare per motivi di lavoro e l’hai chiamata molto dispiaciuto, ma lei, come sempre, ha capito e ti ha invitato alle prossime funzioni in programma; e questa è stata l’ultima funzione a Buenos Aires, dopo di che inizierà il tour per l’America Latina.
Ricordi di aver visto qualche video su Youtube del concerto, e ti ha fatto emozionare vederla realizzare il suo sogno. Come domina lei il palcoscenico non lo domina nessuna.
È la regina del palco, è la regina della musica.
Tutto ciò glielo hai detto perché, a discapito di quello che i giornalisti e i fans su twitter continuano a scrivere, ovvero che non vi parlate per via di quello che è successo con il fatto “bulliyng mediatico”, voi parlate tantissimo. Non te la prenderesti mai per una sua opinione, hai deciso di chiudere twitter per gli insulti gratuiti che hanno fatto alla tua persona e non per il suo tweet.
Un bip ti riscuote dai pensieri. Approfitti del fatto che Martina sia girata a parlare con il fratello per leggere la risposta di Lali. «Credevo che una promessa fosse una promessa. Peter Lanzani non avrebbe mai mancato di mantenerne una.». Quella risposta ti fa rimanere male, vorresti alzarti e correre da lei, ma non hai neanche il tempo di finire il pensiero che Martina ti chiede subito “che cos’hai, amore?”.
Fai finta di ignorarla perché non puoi risponderle “niente”. Con quella parola ti sembrerebbe di definire Lali ‘niente’. E Lali non è mai stata ‘niente’ per te, è sempre stata ‘tutto’.. e forse continua ad esserlo.
 
Martina non è male, è simpatica, dolce, carina... ma alcune volte dimostra davvero la sua età anagrafica. Certo, all'inizio è una cosa che ti è piaciuta molto, questa vostra differenza d'età: lei ha bisogno di protezione, è ancora piccola, in relazione a ciò che sta vivendo – il successo, i fans, i cosiddetti 'haters', le calunnie sui giornali, le tournée internazionali, il visitare diversi paesi in poche settimane... Diamine, non va nemmeno più a scuola, poiché segue corsi privati – e tu sei contentissimo e incantato dall'idea di dargliela, dato che, a suo tempo, ne hai avuto bisogno anche tu e l'hai trovata tra i tuoi amici e i tuoi famigliari. Ma adesso, quella sua insicurezza per tutto ciò che ti riguarda comincia a darti un po' di noia, anzi, a dartela sono più che altro i suoi genitori. Era per questo che volevi che la cosa rimanesse vostra ancora per un po'. Ora c'è qualcuno che ti prende per un pedofilo, qualcuno che dice che stai con lei perché ti ricorda Lali... come se qualcun altro potesse prendere il suo posto. E fosse una volta che riesci ad uscire da solo con lei, oppure al massimo a portarla ad una festa di Alumni, per stare anche un po' con i tuoi amici. Ma niente. O cene di famiglia o con il cast di Violetta. Come se tu approfittassi di ogni minima occasione per portarla in macchina e 'deflorare' la loro preziosa figlia. È tenera, ti fa sorridere quando sei giù, ma qualche volta è un po', come dire... appiccicosa? Hai bisogno di allontanarti per un po'. Pensare al messaggio di Lali. Soffrire per conto tuo. Perché non c'è mai stato niente di peggio per te, che deludere qualcuno... soprattutto lei.
Vedendoti in piedi, ti chiede - “Che succede, amore? Qualcosa non va?”
“Bauti si è fatto male mentre giocava a rugby e mamma vuole che lo porti al pronto soccorso.”
Lei sembra seriamente preoccupata - “Oddio, vengo con te.”
“No no, potremmo fare tardi come potrebbe non essere niente. E domani mattina devi registrare in studio, è già tardi.”
Lei sembra un po' dispiaciuta - “Hai ragione, be', attento quando guidi. E fammi sapere.”
“Certo.” - le rispondi, baciandola a fior di labbra. Non ti va di dare spettacolo davanti al fratello.
Saluti brevemente anche gli altri e ti precipiti in macchina, guidando verso casa di Lali. Hai bisogno di parlarle, di spiegarle che non è colpa tua. Ma sarà vero? Non è che ti abbiano puntato una pistola alla tempia, eh!
Di strada, trovi un negozio aperto e compri un'enorme scatola di cioccolatini.
“Non è un po' tardi per andare dalla fidanzatina?” - ti dice la commessa, dietro il bancone.
Ti tieni per te una rispostaccia e ti limiti a lasciare una banconota di grosso taglio perché non hai tempo da perdere - “Tenga il resto.”
In tempi record, assicurandoti che nessuno ti veda, sei davanti alla sua porta, con la scatola di cioccolatini in mano e il tuo miglior sguardo dispiaciuto sul viso.
Lei apre, è in accappatoio, ha i capelli tutti scarmigliati, e le babbucce ai piedi. In pratica, è nella sua tenuta da 'pisolino da divano', quando si appisola sul sofà vinta dalla stanchezza.
“Ah, sei tu.” - dice, scontrosa.
“Aspettavi qualcun altro?” - chiedi, alludendo alla sua tenuta tutto fuorché impeccabile.
“Si, Benja. È andato in studio a registrare.” - è fredda. Vuole farti sentire una merda. Bene, ci sta riuscendo alla grande.
“Non mi fai entrare?”
“Mi sembra che abbia sbagliato orario per venire a vedermi. Il concerto era alle sette.” - e fa per chiudere la porta.
“Lali, mi hai mandato quel messaggio... ma sinceramente queste sono cose da non discutere così.”
Lei alza esageratamente un sopracciglio - “Ah davvero? E quel 'scusami' era un messaggio di fumo per caso?”
“Cazzo, Lali, fammi entrare e non fare la bambina.”
“Smettila di trattarmi come se avessi ancora sedici anni e stessimo discutendo di quelle stronzate da adolescenti, Peter Lanzani! Se vuoi parlare con una ragazzina torna da lei!”
“Non ti permetto di parlarle così!”
“E io non ti permetto di venire qui e di pretendere di entrare e chiamarmi bambina! Ti ho detto vattene prima che chiami la polizia!”
“La... ti prego.”
“Hai perso il diritto di chiamarmi così... lo hai perso, Juan Pedro.”
Merda, ti ha chiamato Juan Pedro. Allarme rosso. Allarme rosso sangue. Il sangue che ti si sta raggelando nelle vene e che lei sarebbe pronto a farti colare dal naso e dalle labbra, furiosa com'è.
“Lali, mi hanno incastrato. C'era una cena in famiglia e mi pareva scortese...”
Lei chiude gli occhi, e ti pare di vederla trattenere le lacrime - “Allora aveva ragione.”
“Chi, cosa.. di cosa stai parlando?”
“Martina.. mi ha mandato un messaggio, che poi ho letto solo prima di addormentarmi. Diceva ‘Io e Piti non veniamo al concerto. Ci dispiace. Martina.’
Sbianchi in viso e i cioccolatini ti cadono a terra. Eccolo lì. Il pezzo che mancava al tuo puzzle. Lo avevi quasi intuito prima, ma non avevi voluto ammetterlo, credendo stupidamente che fosse stata solo una coincidenza. Sei troppo furioso per dire altro, quindi lasci là i cioccolatini e risali in macchina, risoluto ad andare a casa a pensare a cosa sta succedendo nella tua vita sentimentale.
 
Non puoi ancora crederci, da lei non te lo saresti mai aspettato. Hai passato la notte a rimuginarci su e sei arrivato alla conclusione che, prima di arrivare a litigare con lei, è meglio chiederle il motivo di quel messaggio.
Ti alzi dal letto, ti prepari e ti precipiti alle prove per il musical di “Aliados”, oggi iniziate presto e ne avrete per tutto il giorno e quando l’ultima canzone è stata provata e riprovata, potete dare per concluse le prove. Saluti tutti e vai dritto a casa a farti una bella doccia.
Anche sotto la doccia la tua mente non smette di rivivere la discussione che hai avuto con Lali, ai suoi occhi per ogni frase che le dicevi e soprattutto la delusione che aveva sul suo viso stanco.
Esci dalla doccia e coincidenza vuole che suona il campanello. Da una parte speri che non sia Martina, non avresti la forza per affrontarla adesso, ma dall’altra parte vorresti fosse lei così da poter risolvere questa questione subito. Apri la porta e ti trovi davanti la tua fidanzata.
“Ciao amore” – ti saluta con un bacio a fior di labbra.
“Ciao” – prima di chiudere la porta, rimani un po’ perplesso per l’assenza di qualche suo familiare. Non viene mai da sola a casa tua. – “Sei da sola?”
“Sì.. o meglio, mio padre mi aspetta in macchina” – ecco, ti sembrava strano che fosse venuta senza scorta.
“Vado a vestirmi, torno subito” – non aspetti una sua risposta e vai in camera tua a vestirti. Ti vesti in tempo record, ritorni in salotto e ti siedi sulla poltrona.
“Come sta tuo fratello Bauti?” – rimani basito per la sua domanda, sinceramente ti aspettavi che ti chiedesse qualcos’altro e non di tuo fratello.
“Bene” – oh cavolo. Ti sei completamente dimenticato della bugia che le hai raccontato ieri per scappare e andare da Lali. Ma, adesso, è troppo tardi.
“Si è ripreso?” – uno dei lati del carattere di Martina che ti aveva colpito all’inizio era la sua ingenuità… ma ultimamente ti sembra che faccia apposta a fare la ‘finta tonta’.
Non vuoi continuare a mentirle, tu non sei così. Quindi decidi di optare per dirle la verità.
“Ieri sera ti ho mentito. Bauti sta benissimo, non gli è successo niente.”
“Perché mi hai mentito?”
“Dovevo andare in un posto” – e dai per conclusa questa conversazione. Accendi la televisione impedendole di continuare la conversazione, ma ad un certo punto Martina nota il tuo essere distaccato, quasi assente.
“Cos’hai?”
“Perché questa domanda?” – rispondi sulla difensiva e sai che rispondere a una domanda con un’altra domanda è come ammettere che hai qualcosa.
“Ti vedo strano da qualche giorno, oramai.. come distante, infastidito”- uno dei tuoi peggior difetti è far riconoscere le tue emozioni, a tutti.
“Non sono distante, stavo pensando.. al concerto di Lali di ieri sera” – vedi come il suo viso passa da color carne a un rosso accesso. Ops, si è arrabbiata. Be’, anche tu lo sei, ma a differenza sua hai delle buoni ragioni per esserlo.
“Perché pensi ancora alla tua ex? Vi siete lasciati, basta. Io non continuo a sentirmi o a pensare al mio ex. Si chiamano ex per un motivo, ecchecavolo!”
“Prima di diventare la mia ragazza, eravamo amici e anche quando ci siamo lasciati abbiamo mantenuto un rapporto di amicizia. E non è la prima volta che te lo dico! Ci tengo a Lali, le voglio un bene immenso! E comunque non ti devo dare nessuna spiegazione.. quella che mi deve dare una spiegazione sei tu!” – sei scoppiato, non volevi reagire in questo modo, ma questa sua sfuriata è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
“Di.. di cosa stai parlando? Io non ho fatto niente!” – ti guarda con una faccia da cucciolo, ma sai bene che quando mette quella faccia è per far cambiare argomento, non l’ha mai fatta con te perché non avete mai discusso prima di oggi, ma l’hai vista quando litiga con Francisco, il fratello. Lei mette quella faccia da cucciolo e a lui passa tutto, l’abbraccia ed è come se non fosse mai successo niente. Ma con te non funziona.
“Parlo del messaggio che hai inviato a Lali!”
“Io non le ho inviato nessun messaggio!”
“Non mi mentire, Martina! Me l’ha detto ieri sera Lali! Mi ricordo anche le parole, diceva ‘Io e Piti non veniamo al concerto. Ci dispiace. Martina.’. Non continuare a negare e dammi una spiegazione!” – non ci vedi più dalla rabbia, le hai anche confidato il motivo per cui le hai mentito ieri sera, ma chissenefotte.
“Sei andato a casa sua? Mi hai mentito per andare da lei! Non ci posso credere! Ieri sera ero pure preoccupata per come stava Bauti! ”
“Non cambiare argomento. Dimmi perché cavolo hai mandato quel messaggio a Lali!”
“Prima dimmi perché sei andato da lei ieri sera!” – la guardi malissimo, non ti sono mai piaciuti questi giochetti ‘parla tu che poi parlo io’.
“Martina, per favore” – rispondi più calmo.
“Mi dispiace, ho sbagliato lo so, dovevo prima parlarne con te. Ma non me ne pento. In effetti era vero che non potevamo andarci!”
“Ma tu sapevi che io ci tenevo! E potevi far rinviare la cena ad un’altra sera! Maledizione Martina!” – adesso sei ancora più arrabbiato. – “A che ora le hai mandato quel messaggio?” – ed eccola lì, dalla sua espressione hai capito che prima ha mandato quel messaggio e poi ha convinto i suoi genitori ad organizzare la cena. Ed ecco che la rabbia ritorna.
“Do.. dopo che i miei ci hanno comunicato.. ci hanno comunicato della cena” – balbetta e questo è un chiaro segno di bugia.
“Stai mentendo ancora! Stai balbettando! Quando hai mandato quel maledetto messaggio?”
“E che palle! L’ho mandato prima, va bene? E adesso spiegami perché diavolo ieri sera sei andato da lei!” – adesso è lei ad urlare.
“Non ti devo spiegare proprio niente. Lali è mia amica, per colpa tua non sono andato al suo concerto e lei adesso mi odia. Grazie!” – dici, sei troppo deluso dal suo comportamento, non te lo saresti mai aspettavo.
“Adesso sarebbe colpa mia?! Evidentemente non ci tenevi abbastanza per andarci, altrimenti saresti andato comunque! Suppongo che lei non significhi così tanto come dici” - queste parole ti fanno andare il sangue al cervello.
“Non ti permettere. Lali è importante, lo è sempre stata e sempre lo sarà.. e adesso torna a casa, non ho più voglia di discutere con te” – sei stanco, questa discussione ti ha fatto capire quello che ti hanno sempre detto, lei è troppo diversa da te e la differenza di età in certe situazione si fa notare.
“Non me ne vado finché non facciamo pace. Io ti amo, Peter. E mi fa male vederti mentre pensi ancora alla tua ex.. e poi le lalitas che continuano ad insultarmi su twitter.. e Lali le lascia fare” – adesso non sa più come togliersi dalla colpa e cerca di passare ad essere la vittima della faccenda.
“Non puoi incolpare Lali per quello che dicono le sue fans perché è la stessa cosa che fanno le tue con lei. E se anche tu o lei diceste loro qualcosa, hanno un proprio cervello e continuerebbero.. fa parte della celebrità. Devi abituarti!” – ti fa un po’ tenerezza, ma è la dura realtà, puoi proteggerla quanto vuoi ma gli haters non sarebbero scomparsi. – “Adesso, per favore, torna a casa. Sono stanco!”
“Sei stanco di me? Non mi ami più?”
“Sono stanco perché ho provato tutto il giorno per Aliados. Voglio andare a dormire. Va’ a casa. Ci sentiamo”
“Perché non mi dici che mi ami?”
“Martina abbiamo appena discusso, sono ancora arrabbiato con te. Lasciami sbollire la rabbia e ne parliamo un altro giorno, ok? Adesso va’!”
“Non finisce qui, Lanzani!” – ed esce da casa tua sbattendo la porta. Un’uscita da film, insomma.
 
Qualche giorno dopo quel brutto litigio fra voi, in uno dei pochi momenti liberi, decidi di fare un salto a vedere cosa quel genio di Cris è riuscita a fare con i ragazzi di Aliados al teatro Gran Rex. Chiami il botteghino per prenotare due biglietti, uno per te e uno per Benja e, quando la ragazza del botteghino scrive il tuo nome, rimane interdetta per un attimo.
“Lali Esposito ha detto?”
“Si.. c'è qualche problema, signorina?”
“No no è solo che.. qui ci sono già due biglietti riservati dalla signora Giacomini a nome Esposito. La signora ha dato precise istruzioni di riservarle due posti tra le prime file, biglietti utilizzabili durante una qualunque delle funzioni.”
Ti viene quasi da piangere per quel gesto. Non che tu abbia bisogno di biglietti gratis, ma quel suo pensiero dedicato a te, quel suo desiderio della tua presenza al suo spettacolo, ti commuove.
“Ehm.. va bene. Allora a che ora posso venire a ritirarli?”
“Alle sette e mezza, perché lo spettacolo inizia intorno alle otto.”
“Gentilissima. La ringrazio.”
“Buona serata.”
 
Prima di andare a dormire, scrivi un tweet di complimenti e di risposta a Cris, evitando questa volta di citare Peter. Lo hai già fatto una volta, quando sono iniziati gli show, e lui non ha risposto. E quando, stasera, ti ha vista in platea, ha distolto lo sguardo, il gran bastardo.
Subito dopo aver spento il cellulare, senti la chiave scattare nella serratura: è Benjamin che era andato a chiudere la macchina in garage.
“Amore, ancora non ti sei cambiata?”
“No, volevo rispondere un attimo a questo tweet di Cris.”
“Bene. Ma a questo possiamo porre rimedio.”
Ti prende per mano e ti bacia sulle labbra, dolce come al solito. Per un momento, i pensieri su Peter e tutto il casino che sta succedendo quasi ti impediscono di rispondergli, ma non puoi lasciare che lui ti condizioni, non come fa la sua ragazza con lui. Quindi rispondi, decisa, e gli togli la sciarpa velocemente.
“Siamo impazienti stasera?”
“Voglio prepararmi a questa settimana di vacanza... sei sicuro di non voler venire?”
“Amore, purtroppo devo lavorare tanto. E poi mi sentirei in imbarazzo. Guarda in Italia, eravamo solo noi due senza altri che ci sentissero.”
“Allora mi rassegnerò. Ma almeno abbiamo altre due settimane e una casa solo nostra, senza vicini dalle orecchie appuntite.” - lo baci sul collo e cominci a togliergli la maglia.
“Domattina hai da fare?”
“No, perché?”
“Qualcosa mi fa credere che dormiremo fino a tardi.”
Si incammina verso la camera da letto e ti tira dietro con foga, tanta da farti replicare - “Qualcosa lo fa credere anche a me.”
 
La mattina del 22 Agosto, ti svegli tardi come nelle ultime tre settimane, perché come al solito non sei riuscito a dormire, pensando a quella situazione di merda che si è venuta a creare tra te, Lali e Martina.
Fai una doccia per mettere a posto le idee, ma niente. Inoltre gli occhi ti bruciano per il sapone che vi è entrato, perché ovviamente se li chiudi, alla mente ti vengono le immagine del vostro incontro al Gran Rex.
Agghiacciante.
 
Alla fine dello spettacolo lei e Benjamin erano rimasti a parlare un po' con Cris nel settore dei camerini e tu avevi incrociato lo sguardo di lei. Quello sguardo ferito che ancora ti brucia dentro. Ma lei, poi, lo aveva distolto e aveva continuato a parlare con Cris, finché lei non aveva detto di dover andare a parlare con i tecnici di un affare.
In quel momento, ti aveva guardato un'ultima volta, mentre riuscivi a sentire Benjamin dire - "Vuoi che ti lasci con lui per parlarci?"
Eh certo, figurarsi se lui non sapeva tutti i cazzi vostri. Forse segretamente ne stava anche godendo, nonostante lo sguardo preoccupato che esibiva.
Ma Lali aveva scosso energicamente la testa, facendo ondeggiare la zazzera bionda, e lo aveva abbracciato forte, stampandogli un bacio sulle labbra. Lui aveva sorriso prima di cingerle le spalle con un braccio e, mentre andavano insieme verso l'uscita, le aveva posato un bacio rassicurante sulla fronte.
 
Hai un assoluto bisogno di parlare con qualcuno. Euge? No, lei ti aveva già avvertito di non ferire Lali con la tua assenza, e se tu la chiamassi raccontandole tutto ti avrebbe risposto con un bel "te lo avevo detto". Il tuo è orgoglio maschile.. e anche il fatto che ci sono diverse ore di fuso orario tra di voi non contribuisce.
Quindi, chiami quell'amico che è sempre stato il più saggio, essendo sette anni più grande di te, la rana: Gastón.
Al terzo-quarto squillo, lui risponde - "Cicala, quanto ti serve?"
Questa sua battuta ti strappa un sorriso e rispondi - "Rana, tu stai dubitando della mia buona fede? Ti ho chiamato perché mi mancavi."
"Si, certo. Fingerò di crederci. Sputa il rospo, su."
"Ho un grosso problema con Lali."
"Cos'è successo?"
"Non sono andato a nessuno dei suoi concerti. Le avevo promesso di esserci ma.. Martina e la sua famiglia mi hanno incastrato parecchie volte."
"Ti fai fermare da una bambina quando si tratta di mantenere una promessa?"
"Ehi, bambina lo sarà per te." - gli rispondi, accigliato.
"Come vuoi tu, ragazzino. Lali come ha reagito?"
"E come vuoi che abbia reagito? Ha dato di matto!"
"E tu credi anche che abbia torto?" - ti dice lui, scettico.
"Ehi, nemmeno tu ci sei andato, Mr. Migliore Amico Del Mondo."
"Se è questa la linea di argomentazione che vuoi adottare, chau e adiós, amico." - e fa per chiudere la telefonata.
"No no, aspetta. Scusami. Sono.. sono solo nervoso. Non ho mai litigato così con Lali. E mi sento fottutamente in colpa, ma il fatto che lei ora mi odi mi fa sentire ancora più una merda."
"Amico, non diciamo stronzate, tu stai male non per senso di colpa, ma perché hai bisogno di lei nella tua vita. E lei di te. Benja le ha mai impedito di venire a vedere un tuo spettacolo o di stare con te in qualche occasione, solo come amici?"
"No." - ammetti, malvolentieri - "Mai."
"Allora perché Martina dovrebbe farlo con te? Insomma, non si fida?"
"E' insicura, Gaston. Come lo eravamo noi alla sua età."
"Lali aveva più o meno la sua età quando stavate insieme."
"Si, ma con Lali ci conoscevamo da molto più tempo."
"Non credo sia un particolare rilevante. Ora, rispondi sinceramente, tieni così poco alla tua amicizia con Lali che permetterai ad una diciassettenne di metterti sotto?"
"No. Non posso." - sospiri, sentendoti uno stupido - "Ti odio, vecchio."
"Anche io ti voglio tanto bene, cicala. Aggiornami. Ci sentiamo tra un paio di giorni."
Chiusa la chiamata però, ti senti di nuovo insicuro e bisognoso di un altro consiglio, quindi digiti il numero di Rochi, l'altra "saggia" del gruppo.
"Ehilà, gemello, come va?"
"Ciao Rochi. Cosa stai facendo?"
"Sto facendo un po' di compere. Qualcosa per Domenica."
"Già, Domenica. Eccitata di diventare 25enne?"
"Mah, sai come la penso io. E' solo un altro anno che passa e un nuovo ciclo che comincia. Tu hai organizzato qualcosa?"
"No, niente. Sinceramente non ho voglia di festeggiare."
"Peter Lanzani che non vuole festeggiare? Hai la febbre?"
Ridi per la prima volta dopo qualche tempo e rispondi - "Non so, ma qualcosa non va di sicuro."
"Dimmi cosa c'è, Peter. Lo sai che io ci sono."
Prendi un profondo sospiro e le dici tutto, parlando così velocemente che forse lei non ha capito niente - "Cosa dovrei fare, Ro? La dovevi vedere. Era il volto del dispiacere... del dolore, l'altra sera."
"Peter, sai che non mi schiererò da nessuna delle due parti, voglio troppo bene a entrambi. Però, un'amicizia, un rapporto come il vostro non può finire così. Posso solo suggerirti di aggiustare le cose con tutte e due. Spiega a Martina che se non è sicura del tuo amore per lei, allora vuol dire che non potete stare insieme sul serio. E scusati con Lali, dille che hai sbagliato a lasciare che qualcuno si intromettesse nel vostro rapporto. Dille che la sua amicizia è importante per te."
Sospiri - "Perché sembri riuscire a dire sempre le cose giuste?"
"Dico solo quello che penso, senza lasciarmi coinvolgere da altri fattori. E faccio tanto yoga. Ti sarebbe utile."
"Si, Rochi, dovrei proprio. Ma come hai fatto tu?"
"Come ho fatto a fare cosa?"
"Lo sai... con Gaston. Quando ti sei messa con Nico e lui ti ha detto quello che provava per te, come avete fatto a rimanere amici?"
"Gli ho detto quello che provavo: che se le circostanze fossero state diverse, lo avrei amato più di qualsiasi altra persona. Che per lui provo un affetto speciale. Che per me è più di un amico. Ma lui è a New York, io qui... e Nicolas. Be', di Nico è impossibile non innamorarsi."
"E lui cos'ha detto?"
"Lui ha detto che andava bene così. Che ci teneva troppo a me per non volere la mia felicità e perdere la mia amicizia."
"Nemmeno un po' di imbarazzo?"
"Tutt'altro. Ci sentiamo quasi tutti i giorni su skype e mi ha confessato di aver conosciuto una ragazza... speciale. Spero tanto trovi anche lui la sua felicità."
"Lo spero anche io. Per tutti noi. Chi lo sopporta più quello zitellone impiccione."
Lei ride con te e sospira - "Devo andare. Ciao gemello."
"Ci sentiamo tra due giorni, gemella."
Posi il cellulare sul comodino della tua camera e ti sdrai sul letto, con un peso in meno sul petto, e una consapevolezza in più. La consapevolezza di cosa fare.
 

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Capitolo 3
*** Amici come prima.. o quasi. ***


Ecco qui il terzo capitolo! :) Spero che la storia vi stia piacendo! ♥
Ringrazio le tre persone che hanno recensito il capitolo precedente! :)
Spero di ricevere più recensioni, così da poter capire che la storia vi sta piacendo. 
Inoltre vi ricordo che questa storia è frutto della nostra immaginazione e quindi altamente personale, per favore non copiate! ©
ATTENZIONE: Questa storia è stata pubblicata anche nella mia pagina Facebook: ~ Mírame, Mírate Tema RE Laliter
 

Capitolo tre: Amici come prima.. o quasi.
 
Chiarire e parlare. Chiedere scusa a Lali e mettere i puntini sulle i con Martina.
Facile. Come bere un bicchier d'acqua.
Ma chi vuoi prendere in giro? Non sai nemmeno da dove cazzo iniziare. L'effetto rassicurante delle parole di Rochi è già svanito nel nulla e tu hai la forte tentazione di tornare a dormire e non rialzarti mai più dal letto. Hai voglia di dire “mamma ho la febbre” e farti portare il brodino a letto. Ma non sei più un bambino, anzi sei tu, o meglio dovresti essere, l'adulto della situazione.
Prendi il cellulare e fissi il display a lungo prima di prendere una decisione. E alla fine nemmeno ci arrivi. Cos'è che fai prima? A toglierti dal fatidico “imbarazzo della scelta” arriva il messaggio di Tincho - «Il 10 settembre tutti al club. Festa per la finale di campionato. Non accettiamo un rifiuto. E non scherziamo, amico. Non ti vediamo da troppo. Tuo fratello Bauti forse passa alla prima squadra e vorremo fargli il 'battesimo'. Ci sentiamo. Ovviamente se vuole può venire anche Martina.»
Davvero vuoi rispondergli «ti faccio sapere», invece di un secco «»?
Vaffanculo tutto, digiti la tua risposta e gli dai una secca conferma. Tu ci sarai. Con o senza Martina. Punto. E non c'è Alejandro, non c'è Mariana, non c'è nessuno che tenga. E non accetterai che ti spediscano Francisco come guardiano. No. Quello degli Alumni è un club esclusivo, tutto vostro. Tutto bene con Fran, ma non ci puoi fare questa figura, e poi si annoierebbe anche lui. Bene, hai deciso la tua strada. Un po' di stronzaggine ci vuole pure ogni tanto. Digiti il numero di Martina e, al terzo squillo, lei risponde.
“Pitt, ciao.”
“Ehi.”
“Piti...”
“Dobbiamo parlare.”
“Qualcosa di grave?”
“Tu che dici? Non è che sia tutto rose e fiori, eh!”
“Ma...”
“Niente 'ma', Martina. Dobbiamo parlare. Altrimenti più andremo avanti e più staremo peggio.”
“Mi vuoi lasciare?”
“No! Martina, non mi far passare per lo stronzo senza cuore della situazione, perché sai che non lo sono. Prima di tutto dobbiamo parlare. Ah, e per la cronaca, il 10 settembre ho la festa di Alumni e sei invitata anche tu. Vieni con me?”
“Si, certo. Allora non mi lascerai?”
“No, Martina, ti ho detto che non voglio lasciarti. Lo sai che ti voglio bene.” - opsss, grosso sbaglio. Non hai detto le due paroline magiche.
“E allora perché non mi dici che mi ami?”
“Perché sono ancora troppo arrabbiato per dirtelo, Martina. Senti...” - ti dispiace essere così brusco, ma ormai hai capito che con lei bisogna esserlo per farti rispettare - “Stasera c'è l'apertura di un nuovo luna park. Ci andiamo?”
“Luna park?”
“Si, luna park. Ho letto che ci sarà la ruota panoramica più alta della città. Passo a prenderti alle otto?”
“Ok. A stasera.”
“A dopo.”
Chiudi la telefonata e digiti invece il numero di Lali. Ma niente, non risponde, anche se provi e riprovi diverse volte. Ti arrendi solo dopo molti tentativi e vai a fare qualche commissione per tua madre e a comprare un regalo per Rochi.
 
“Due per la ruota panoramica.” - dici al bigliettaio, mentre Martina finisce le sue patatine.
È incredibile quanto mangi quella ragazza. Anoressica? Ma dove? Ti verrebbe da strangolare tutta quella marmaglia di “giornalisti” che ha scherzato con una cosa così grave, ancora di più perché da lì è scaturita tutta quella faccenda del bullying mediatico. Non ci vuoi nemmeno pensare.
Paghi i due biglietti e vai con Martina verso la cabina più vicina. Non appena ti siedi sul sedile, vedi con la coda dell'occhio una chioma bionda trascinare per la mano quello che in confronto a lei sembra un omaccione. È Lali che trascina Benjamin verso l'enorme ruota, con l'entusiasmo di una bambina. E lui, cotto com'è, ride e la asseconda, prendendo anche per loro due biglietti.
Forse, questa può essere la tua occasione per parlarle.
Stacchi un bottone dalla tua giacca, lo infili in mezzo all'attacco del maniglione di sicurezza e chiami l'addetto ai biglietti.
“Ehi, amico, qui non si chiude bene.”
Lui prova e riprova ma, non accorgendosi del trucco, non riesce a sbloccarlo - “Scusate. Fate ancora in tempo a cambiare cabina, tranquilli.”
Scendete dalla vostra cabina e Martina va a sedersi.
Tu, con una scusa, ti attardi e aspetti che Lali si segga e speri che Benjamin faccia tardi nella sua chiacchierata con il macchinista. Quando vedi che la giostra sta per partire, ti siedi di fianco a Lali e chiudi subito il maniglione.
“Cosa stai facendo?”
“Dobbiamo parlare, Mariana. In un modo o nell'altro.”
“Vattene, ho detto, vattene!”
“Troppo tardi, sta già partendo.” - le dici, con un sorriso beffardo.
E, mentre Benjamin, troppo sorpreso per dire qualcosa, vi guarda sbalordito dal basso, Martina si guarda intorno cercandoti, senza riuscire a vederti. Pazienza, ti scuserai più tardi. Tanto, ormai è solo una persona in più con la quale scusarsi.
“Cazzo, Peter. Cosa pensi di ottenere comportandoti così? Adesso Benja sta là sotto come un idiota e Martina è da sola in una cabina.”
“Sei tu che mi hai costretto, oggi non rispondevi al telefono.”
“Oggi non rispondevo al telefono perché stavo facendo lezione di danza con Mati, stupido. Sai che non sono tipa da rimandare una conversazione.”
“Ah... scusa. Be', ormai è fatta. Innanzitutto volevo scusarmi...”
“Ci credo bene! E dovrai farlo anche con Benja.”
“Non per questo... si, anche un po' per questo. Ma principalmente per il fatto del concerto. Per non essere venuto anche avendotelo promesso, di essere poi venuto a fare una scenata nel tuo appartamento, per non averti risposto quelle volte su twitter, per non essere venuto a chiarire quella sera che sei venuta al Gran Rex.”
“Wow. Sono parecchie cose.”
“Già. E, dato che mi voglio fare del male, ti prometto che a Novembre, alla Trastienda, ci sarò. Come l'anno scorso.”
Lei ti guarda storto e tu ti affretti a spiegarti - “Ehi, era una battuta. Io al tuo show voglio venire eccome. Oppure sei tu che non mi vuoi?”
“Io non voglio illudermi. Chi mi dice che non uscirà un compleanno in famiglia, una cena con il cast di Violetta o uno zio d'America qualsiasi ad impedirti di venire?”
“Ehi, guardami. Ti giuro su ciò che ho di più importante che a Novembre verrò a vedere il tuo concerto alla Trastienda. Con la pioggia o col sole, con la febbre o il raffreddore, ad ogni costo, io ci verrò. Sarò lì ad applaudirti e a mantenere la mia promessa. Te lo giuro.”
Il giro sta per finire, hai poco tempo per strapparle il perdono, ma decidi di non insistere più e resti in silenzio. Stai quasi per perdere la speranza, perché quando la giostra inizia a fermarsi, lei scende senza salutarti e corre verso Benjamin, scusandosi.
Poi si gira di nuovo e, finalmente, ti sorride - “Ci vediamo in giro, Peter. Non farti riconoscere, mi raccomando.” - e ti fa l'occhiolino.
Benjamin ti guarda e tu gli dici - “Scusa, dovevo chiederle perdono. Ma te l'ho riportata tutta intera, no?”
Lui scuote un po' la testa ma alla fine fa anche lui un sorriso di sbieco - “Tranquillo. Ma le togli di nuovo il sorriso e ti spezzo le gambe, Peter.” - e si volta con Lali per andare verso il chiosco dello zucchero filato.
“Ah, grazie mille, eh!” - replichi, ormai solo a te stesso.
Martina scende dalla sua cabina e si avvia verso di te, pestando i piedi. Bene, avrai bisogno di tanta pazienza stasera. Ma almeno hai risolto un problema.
 
24 Agosto. Ventiquattro anni. Non puoi credere come passi veloce il tempo.
Entri su Twitter e vedi quanti messaggi ti hanno inviato le tue Lanzanitas, i tuoi amici e attori con cui hai lavorato. Leggi velocemente i messaggi diretti e rispondi. Ti sorprendi quando vedi tweet di ragazze italiane che ti fanno gli auguri a mezzanotte, e se qui in Argentina è mezzanotte lì in Italia sono le 5 del mattino. Ti riempie il cuore di gioia sapere di essere così importante per loro e sei felice di ritornare a Roma nei prossimi giorni. Un po’ ti rammarica non essere andato prima e vorresti incontrarle tutte perché sai che ci sono tante ragazze che ti seguono e  hanno tanta voglia di incontrarti, di abbracciarti, di dirti anche solo ‘ciao’.
A Gennaio, in tante ti hanno scritto che erano tristi poiché non sarebbero potute venire dove tu alloggiavi, ma che non si sarebbero arrese. Questa cosa ti riempie il cuore, ti emoziona e tu non puoi che essere loro grato e continuare ad essere come sei. Ogni volta che ripensi all’Italia, ti si crea un sorriso istantaneo sul volto.
Un bip ti riscuote dai tuoi pensieri.. un messaggio per il tuo compleanno.
È di Lali.
«Tanti auguri di buon compleanno Piti. E grazie per quello che hai fatto oggi. Ti voglio bene.. ma non farmi arrabbiare mai più ;)», il sorriso che già dipinge il tuo volto si allarga.
«Grazie Là. E grazie soprattutto per avermi perdonato, noi sai cosa significa per me. Ti voglio bene.. e non ti farò più arrabbiare ;)». Ti mancava lo scambio dei vostri messaggi. È sempre stato così tra di voi; con poche parole siete capaci di dirvi tante cose e la stessa cosa vale per gli sguardi.
Ricevi tanti altri messaggi, ma decidi di rispondere più tardi e vai a dormire.
 
Quando ti svegli è mattino inoltrato, appena alzi la testa dal cuscino la prima cosa che fai è guardare il cellulare.. quello che fanno tutti, insomma.
Le 11:00 del mattino e quasi cento messaggi di testo e mille e mille notifiche di Twitter. Sono tutti messaggi di buon compleanno tranne quello di Martina che è un po’ diverso dagli altri: «Tanti auguri amore mio . Stasera andiamo festeggiare, tu ed io.. ti passo a prendere per le 20:00, fatti trovare pronto. Ti amo! :*», arricci un po’ il naso, il tuo compleanno ti piacerebbe passarlo con tutte le persone a te più care, ma riconosci che nell’ultimo periodo hai trascurato Martina, ovvero la tua fidanzata, e decidi di accettare. Avresti festeggiato un altro giorno con i tuoi amici.
«Grazie Tini . Va bene, alle 20 mi faccio trovare pronto ;)», preferisci non scrivere né un ‘ti voglio bene’ né un ‘ti amo’, sai già che ci rimarrà male ma sai anche che non ti farà una scenata il giorno del tuo compleanno.
 
Alle 20:00 precise suona il campanello, è Martina vestita elegante.
“Auguri amoree!” – ti salta addosso baciandoti – “Sei bellissimo”
“Grazie, anche tu” – la saluti ed uscite. – “C’è tuo padre?”
“No, mi ha lasciato qui e se n’è andato” – sei più che sorpreso da questa sua affermazione, ma non lo dai a vedere, annuisci soltanto.
Una volta in macchina ti accorgi di non sapere dove andare. – “Dove dobbiamo andare?”
“Al Rumi” – dice con nonchalance.
“Ok” - sai bene che è una discoteca, ma fai finta di niente e guidi verso la discoteca.
 
Entrate mano nella mano e ti sorprendi quando vedi che non c’è nessuno, non fai in tempo a chiedere a Martina cosa ci fate lì che vedi spuntare gente da ogni parte gridando “SORPRESAAAA!”.
“Ancora tantissimi auguri, amore mio!” – ti dice Martina. Sei sorpreso, ti saresti aspettato di tutto ma non questo. L’abbracci e la ringrazi infinite volte.
“Grazie grazie grazie. Non me l’aspettavo. Hai organizzato tutto tu?”
“Sì” – dice orgogliosa del lavoro che ha fatto.
La ringrazi per l’ennesima volta e poi ti guardi in giro per capire chi c’è. Ci sono i tuoi migliori amici, alcuni del club di Alumni, gli attori del cast di Violetta, di Aliados, Cris Morena, alcuni ex attori di Casi Angeles e altri attori con cui hai avuto il piacere di lavorare. Vedi Cande e ti dirigi verso di lei. Appena sei entrato hai notato che manca Lali, ma vuoi pensare che sia in ritardo per qualche prova.
“Ciao Candeli”
“Pitiii…tanti auguri” – ti abbraccia fortissimo. Adori Candela, è un’amica di ferro, purtroppo nell’ultimo periodo ti sei allontanato da lei, ma lei c’è sempre per te.
“Grazie mille” – ti imbarazzi, fa parte del tuo carattere. Anche se sono anni che sei sotto i riflettori, stare al centro dell’attenzione ti imbarazza ancora.
Parlate del più e del meno, ma ad un certo punto non riesci più a trattenerti. – “Ma Lali?” – domandi, impaziente. Non volevi chiederglielo prima per non sembrare maleducato, ma ti sembrava strano che lei non fosse ancora arrivata.
Vedi Cande guardare dappertutto tranne che nella tua direzione, capisci che è in cerca di qualche risposta.
“Lali.. ufff.. non so se dovrei dirtelo” – ed inizi a preoccuparti. Mille scenari ti si presentano davanti agli occhi.
“Candela, mi sto preoccupando.. è successo qualcosa a Lali?”
“Eh? No, assolutamente no. Lei è a casa..” – e lascia la frase a metà. Le vuoi un gran bene, ma a volta la vorresti strozzare.
“A casa? Perché?”
“Peter, veramente, non so se dovrei essere io a dirtelo” – è seria, troppo seria. E un campanello d’allarme inizia a suonare nella tua testa.
Lali non è alla festa. Lali sta bene. Lali è a casa.
“Aspetta.. mi vuoi dire che non sa niente della festa?”
“Non esattamente.. lei sa della festa, mi è sfuggito” – e allora capisci, capisci che Martina non l’ha invitata.
“Non è stata invitata” – e più che una domanda è un affermazione.
“Sì” – Cande è dispiaciuta, lo si vede dai suoi occhi e dal tono di voce che ha usato – “Ma lei sa che non è colpa tua.. e magari Martina non ci ha pensato. Ha invitato tantissima gente” – cerca di tranquillizzarti come solo i veri amici sanno fare.
“Non è una giustificazione questa. Lei sa che Lali è molto importante per me”
“Peter non avercela con Martina. Ha pensato a tutto lei, non l’ha fatto sicuramente con cattiveria.” – sai che non è quello che pensa.
“Devo andare. Grazie Can” – la saluti velocemente e quasi corri in direzione di Martina. Sei deluso da questo suo comportamento e ancora una volta il tarlo dell’età entra nel tuo cervello.
“Martina” – la chiami tranquillamente, sta parlando con la sua migliore amica Mercedes, la Ludmilla di Violetta.
“Piti”
“Hai invitato tutti e dico proprio tutti i miei amici?” – domandi serio. Non vuoi attaccarla, devi prima capire.
“Sì, tutti.”
“Sicura?”
“Sì, Peter! Cosa sono queste domande?”
“Ne manca una, lo sai.”
“Non credo proprio. Ho scritto a tutti”
Lali! Manca Lali, Martina!” – alzi la voce di qualche nota. Sei nervoso.
“Io..” – abbassa lo sguardo non sapendo cosa dire.
“Perché non l’hai invitata?” – non risponde – “Sapevi che avevamo fatto pace.. te l’ho raccontato quando stavamo tornando dal Luna Park”
“Non è vero. Non mi hai detto niente che avete fatto pace”
“Martina ho un anno in più, non ho l’Alzheimer.”
“Non volevo che ci fosse anche lei, ok? Sapevo che saresti stato tutta la sera a guardarla e, sinceramente, passare per cornuta non ne avevo voglia”
“Cornuta? Stai scherzando spero! Io sto con te, Lali è un’amica molto importante per me, la conosco da tutta la vita!”
“A volte non mi sembra che tu stia con me. Sembra che qualsiasi cosa io faccia sia un pretesto per litigare. Ultimamente sono più le volte che litighiamo che quelle che andiamo d’accordo. Ho sbagliato, lo so e non sai quanto mi dispiace. Ho provato a rimediare, ma era troppo tardi. Mi dispiace davvero questa volta” – e ti dispiace tanto per come l’hai trattata ultimamente e capisci che alla fine è solo un’adolescente alla sua prima storia d’amore.
“Scusami tu. Questa storia di Lali che mi odiava, tu che mi facevi scenate di gelosia.. non ho retto. Scusami davvero” – l’abbracci forte forte e continui a ripeterle ‘scusa’ nell’orecchio.
“Ti amo Peter” – ti guarda negli occhi e vedi quello che vedevi nei tuoi alla sua età. Amore.
“Ti amo anch’io” – glielo dici più perché ha bisogno di sentirselo dire e non perché lo provi realmente. Certo, le vuoi un gran bene e talvolta questo bene spropositato può essere confuso con l’amore, ma quello che prova lei lo è ed è lo stesso che provavate tu e Lali quando stavate insieme.
 
«Si prega i gentili passeggeri di allacciarsi le cinture» - la voce metallica dell'altoparlante ti risveglia dal tuo sonno.
Sei finalmente arrivato a destinazione. Roma. Adori questa città. Ogni volta che ci torni ripensi alla prima volta che ci sei stato.
È stato nel 2009 con i Teen Angels. All'epoca eri fidanzato con Lali e Euge e Nico stavano insieme anche loro. Ricordi la volta in cui comprasti una rosa rossa a Lali.
 
"Peter?" - la voce angelica di Martina ti riscuote dai tuoi pensieri
"Si, ci sono." - dici alzandoti.
In aeroporto ci sono sia delle tue fans che quelle di Martina quindi dovete dividervi.
Dopo tante foto, tanti autografi, abbracci e qualche parola in italiano, andate in albergo e anche lì ci sono tante altre fans sia per te che per lei.
 
Pensi all'Italia. Ci si aspetterebbe sole e mare, no? Colosseo e Circo Massimo? Ma perché mai, dato che trovate l'inverno ai primi di Settembre e corse sfegatate dall'Hotel all'Olimpico e dall'Olimpico all'Hotel. Volo pieno di turbolenze e stanchezza. Nota positiva? Cavolo, le fans. Tutte lì sotto, ti cercano. Più di quante erano a Gennaio, ma calde ed affettuose come allora se non di più.
Nel pomeriggio decidi di scendere, non vuoi sprecare neanche un minuto e tanto meno vuoi fare aspettare le ragazze che sono venute apposta per te.
Fai foto, regali sorrisi, abbracci, autografi... è così poco ciò che stai facendo rispetto a ciò che loro hanno sempre fatto e continuano a fare per te. Martina è rimasta in hotel, deve tenersi al caldo e riposare la voce, e per questo davvero non può scendere ad accontentare le ragazze che in fondo al gruppo di “Lanzanitas” sgomitano e chiedono del loro idolo teen.
 
Sei davanti allo specchio che ti sistemi i capelli, sei pronto per 'la partita della Pace', sei emozionato all'idea di incontrare nuovamente il Papa.
Senti un bip di WhatsApp e ti precipiti a leggere il messaggio sapendo che può essere solo una persona.. almeno speri.
«Ciao amico! Come va in Italia? Un bacione :*»
Un sorriso ti spunta spontaneo sul volto. Ti fa sempre lo stesso effetto. È l'effetto Lali.
Ti fai una foto allo specchio, stile ragazzine adolescenti, e gliela mandi su WhatsApp scrivendo «Lalitaaa benissimo, sono pronto per incontrare il Papa.. come sto? Ahahah. Tu come stai? Con le prove? Pronta per il grande spettacolo alla Trastienda? :)»
La risposta è immediata. «Che figo  ahahah benissimo, sono in pausa e mi sono chiesta 'chissà cosa starà facendo Lanzani a Roma'»
«Ahahah ah, ma che significa quel '?' che stai mettendo dappertutto? Me li stai facendo odiare, giuro ahahah»
«Ahahah non te lo dico.. lo scoprirai se verrai allo spettacolo», ti ha mandato una frecciatina, ma fortunatamente adesso ci scherzate su.
«Me lo rinfaccerai a vita? Ahahah non vedo l'ora! :D»
«Non vedo l'ora anch'io di far vedere quello che sto preparando :D»
"Peter sei pronto?" – Martina entra nella stanza.
"Si si"
"Come mai hai quel sorriso?" - dice ridendo. Non ti sei neanche accorto di star sorridendo come un ebete mentre massaggiavi.
"Sono emozionato per incontrare il Papa." - meno male che il tuo lavoro è l'attore altrimenti non saresti riuscito a dissimulare così bene.
Prendi la giacca ed uscite dalla camera scortati dalle guardie del corpo che vi accompagnano fino alla sala dove si terrà l’incontro con il Santo Padre.
 
Dopo quella mezza settimana passata in Italia, le cose con Martina purtroppo si sono raffreddate di nuovo. Perché? Be', forse hai sbagliato a non dirle dei messaggi scambiati con Lali, però volevi che rimanesse una cosa vostra, una cosa pulita, bella, senza macchia o sospetti. E invece no, lei lo aveva scoperto. A sua discolpa, però, puoi dire che non stesse ficcanasando.
Eravate al cinema insieme e tu eri appena andato in bagno, quando lo schermo del tuo Iphone, come al solito poggiato nello spazio di solito “riservato” al bicchiere della coca cola o ai pop corn, si era illuminato e aveva rivelato un messaggio di Lali: «Com'è il film, Lanzani?». E poi boom, appena saliti in macchina, lei era esplosa e tu a stento eri riuscita a tranquillizzarla. Ora, anche se malvolentieri, lei tollera la situazione, ma ormai c'è una specie di invisibile distanza tra voi. Speri comunque che la situazione si aggiusti e la chiami. Stasera c'è la festa di Alumni.
“Ehi piccola.”
“Pitt, ciao.”
“Sei pronta per stasera?”
“Si, sarà una cena importante. Vieni anche tu, vero?”
Uo uo uo, un attimo. Cena? “Tesoro guarda che non è una cena. È una festa.”
“Di cosa stai parlando, Peter?”
“Della festa di Alumni di stasera. Te l'ho detto tre settimane fa che eravamo stati invitati.”
“Amore, io stasera ho una cena con il cast, festeggiamo l'inizio del nuovo tour. Pensavo di avertelo detto.”
“No, deve esserti passato di mente.”
“Puoi venire ugualmente, non è una cosa formale.”
“No, Martina, stasera devo andare al club.”
“Ma non posso!”
“Ho detto che io devo andare al club. L'invito era esteso anche a te, ma se hai impegni non importa.”
“Stai scherzando, vero? Andrai ad una festa del club senza di me?”
“Cosa c'è di male? Ci sono sempre andato, sin da quando ero piccolo. Se tu fossi voluta venire qualche altra volta, sapresti che non è niente di terribile. Io stasera vado al club, mi diverto con i miei amici e, soprattutto, assisterò al passaggio di mio fratello alla prima squadra. Non posso mancare.”
“Peter, no!”
“Cosa no?”
“Non andare!”
“Stai impedendomi di fare una cosa, Martina? Sul serio?”
“Si! Non voglio che tu ci vai! Passi i messaggi con Mariana...”
“Passi? Passi? Martina non sei la mia padrona, ok? Se io voglio comunicare con una delle mie più care amiche, lo faccio, perché non ho niente per cui sentirmi in colpa. Se voglio passare un po' di tempo con i miei amici, lo faccio, perché so che starò in loro compagnia. E mai, e ripeto mai, impedirei a te di fare la stessa cosa. Tu non puoi impedire a me di fare niente come io non posso impedirlo a te. Abbiamo bisogno di spazio!”
La senti balbettare dall'altro capo della linea - “Sp... p.... Spazio? Che vuol dire?”
“Pausa, Martina. Pausa. Respiro. Vederci una volta ogni tanto, stare un po' da soli quando ci incontriamo, niente stampa intorno. Parlare, liberi dai pensieri. Calmarci un po'.”
“Mi stai lasciando?”
“No, non ti sto lasciando. Sto cercando di non mandare tutto a puttane, Martina. Senti, mi dispiace che stia andando così tra noi. E sto cercando di salvare ciò che c'è di bello tra noi. Ti chiamo in questi giorni. Ti giuro che non ti lascerò, almeno fin quando entrambi non saremo sicuri che non va più. Ti chiamo io. Stai sempre attenta a te e divertiti con i tuoi amici. Ciao.”
“Scusa, Peter.”
“Non sono le scuse che ci servono, Martina. Se dobbiamo stare insieme, dobbiamo starci bene. Ciao.”
“Ciao.” E, senza dire altro, chiudi la chiamata e ti avvii per andare in macchina.
 

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Capitolo 4
*** 4. Tiempo de cambios ***


Ecco qui il quarto capitolo! Manca poco alla fine!:) Spero che la storia vi stia piacendo! ♥
Ringrazio l'unica persona che ha recensito il capitolo precedente! :)
Spero di ricevere più recensioni, così da poter capire che la storia vi sta piacendo. 
Inoltre vi ricordo che questa storia è frutto della nostra immaginazione e quindi altamente personale, per favore non copiate! ©
ATTENZIONE: Questa storia è stata pubblicata anche nella mia pagina Facebook: ~ Mírame, Mírate Tema RE Laliter

 

Capitolo quattro: Tiempo de cambios.
 
Le interviste sono sempre tutto quello che meno ti piace del tuo lavoro. Le domande sulla tua vita privata, le insinuazioni dei giornalisti.. Ma, appunto, è il tuo lavoro ed è una cosa che devi sopportare. Insomma, sei già fortunato a fare ciò che stai facendo, non sarà questo a rovinare tutto.
Sai già che le domande verteranno su un argomento sicuro: Martina.
Martina con cui ti vedi si e no una volta alla settimana, Martina a cui non dici più 'ti amo' da tempo. Martina, che non vuole più che la vostra relazione vada così. Martina, che ha scritto un punto di fine su Twitter, ma che tu hai cercato di far ricredere scrivendole quel 'te amo'. Ma poi ti sei chiesto quanto valesse una parola se detta sotto la pressione di un 'punto'.
Non puoi costringerla a seguire una pausa che lei non è disposta a concedersi. E devi lasciarla libera.
I giornalisti, ad AM, dopo qualche minuto di domande sul tuo lavoro, ti fanno la fatidica domanda - “Peter, ultimamente non ti stiamo vedendo più in giro con Martina Stoessel. Troppi impegni lavorativi?”
“Ehm...” - sei tentato di dire una bugia, che tutto va bene, che siete presi dai vostri impegni.. Ma perché dilungare il brodo? - “A dire la verità abbiamo deciso che abbiamo bisogno di un po' di tempo per noi stessi.”
“Questo vuol dire che vi siete lasciati?”
“Teoricamente no, stiamo vedendo.” - diplomatico, non dire troppo. Hai detto la verità ma non tutta, e il conduttore capisce che non deve andare oltre con le domande.
C'è uno stacco pubblicitario e l'intervista continua, anche se un po' meno rilassata del solito. Ma la parte difficile è passata. Ora sei ufficialmente in pausa.
Una volta conclusa l'intervista, saluti e ringrazi lo staff di AM, esci dagli studi e saluti le tue fans, dedichi loro pochi minuti e poi dici che devi correre via per un impegno.
Arrivato a casa ti fai una doccia veloce, ti cambi ed esci di nuovo per dirigerti al tuo consueto 'appuntamento'.
 
È tutto pronto. I film da vedere sono sul tavolino davanti al divano, i pop corn sono nel fornetto microonde, manca solo il tuo ospite, che oramai non è più solo un ospite ma questo specie di appuntamento è diventato un rito, il vostro rito.
È da quando avete fatto pace che la sera vi incontrate nel tuo appartamento e mentre guardate un film, vi raccontate la vostra giornata.
Il vostro rapporto è, finalmente, tornato come prima.. o forse è anche meglio.
Il suono del campanello ti distoglie dalle tue faccende pre-serata, corri ad aprire pensando che sia lui, Peter, ma quando ti ritrovi il tuo fidanzato davanti alla porta di casa tua, ti manca la terra sotto i piedi.
"Non sei ancora pronta?" - non ti dà neanche il tempo di salutarlo che ti pone quella domanda ed entra in casa.
"Perché?" - sei confusa, non riesci a capire per cosa dovresti essere pronta. Non hai nessun evento in programma per stasera.
"Come perché? Sei in pigiama e tra un'ora dobbiamo essere dai miei genitori" - cazzo, te ne sei completamente dimenticata: la cena mensile con i genitori di Benjamin, i tuoi suoceri.
"Ah, già" - ti serve una scusa per questa tua dimenticanza.
"Te ne sei dimenticata, vero?" - il suo tono di voce diventa serio, cupo. Un chiaro segno che si sta arrabbiando. In quattro anni di relazione sono state poche le volte in cui avete litigato, ma dal suo tono di voce capisci sempre quando sta per scoppiare. E questo è uno di quei momenti.
"Io.. no-" - vuoi continuare la frase ma commetti lo sbaglio di guardarlo negli occhi. Non sei mai stata capace di mentire alle persone guardandole negli occhi. - "Mi dispiace. Me ne sono completamente dimenticata" - abbassi lo sguardo, colpevole.
"Dai, non importa. Siamo ancora in tempo" - dice apparentemente più calmo.
"Non posso"
"Perché?" - vuoi rispondere con una bugia, ma la paura che da un momento all'altro possa suonare di nuovo il campanello è più grande.
"Ho la serata cinema" - dici indicando il tavolino.
"Annullala. La cena con i miei è una tradizione" - ed ecco di nuovo quel tono.
"Anche la serata cinema lo è! E non la posso annullare!"
"E certo, la serata cinema con Peter non può essere annullata, ma la cena con i miei sì" - e se passava dal tono serio a quello ironico, mancava poco allo scoppio della bomba.
"Benjamin, mi sono dimenticata ok? Lavoro 20 ore su 24, e non mi sto assolutamente lamentando. Lo sai che amo il mio lavoro."
"Non ti sto dicendo niente. Ti sei dimenticata, capita. Ma visto che manca più di mezz'ora fai in tempo a cambiarti, truccarti e a fare tutto quello che devi fare per essere pronta in venti minuti."
"Ho preso un impegno con Peter. Arriverà a momenti. Sai quanto ci sono stata male quando ci siamo allontanati. È un modo per tornare ad essere come prima"
"Come prima, quando? Come prima che vi lasciaste?" - ed ecco che la bomba è scoppiata.
"Cosa?! No! Non ho detto questo!" - alzi il tono di voce. Una cosa che ti dà fastidio è quando male interpretano le tue parole.
"Sai una cosa? Mi sono stancato! Mi sono stancato di dover sopportare le tue serate cinema con il tuo ex!"- e marca fin troppo sulla parola 'ex'. - "Sono mesi che non stiamo insieme solo tu ed io!" - e sai che si riferisce alla notte che avete passato dopo Aliados al Rex. È da allora che non fate l'amore. Sai che è colpa tua, entrambi lo sapete. Da quella sera hai sempre avuto qualche impegno lavorativo e se non ce l'avevi ti inventavi una scusa. Non sai perché ma non riesci più a stare con Benjamin.
"Non c'è bisogno di essere gelosi. Io e Peter siamo solo amici!"
"Non ci credi più nemmeno tu! Ascolta, se non vuoi venire alla cena con i miei, va bene, mi inventerò una scusa. Ma sappi che le bugie hanno le gambe corte!"
"Cosa vuoi dire?"
"Niente. Vado a casa dei miei, ci sentiamo nei prossimi giorni"
"Di' loro che mi dispiace e che passerò nei prossimi giorni per scusarmi di persona"
"Non ti disturbare!" - si avvia alla porta.
"Cosa vuoi dire?" - oramai sei sull'orlo delle lacrime.
"Niente. Non voglio dire niente di cui domani mi possa pentire." - ed esce sbattendo la porta.
Ti precipiti sul divano, e ti siedi abbracciando le gambe e appoggiando la testa su di esse. E scoppi a piangere, non per la litigata in sé, ma per tutto. Piangi come una bambina. Piangi come non fai da tempo.
Ed ecco di nuovo il campanello, ti alzi e non ti prendi neanche la briga di asciugarti le lacrime. Apri la porta: Peter è davanti a te con il gelato e il suo solito sorriso, il quale vedendoti con le lacrime agli occhi, sparisce all'istante. Entra subito in casa, posa il gelato sul tavolino e si precipita ad abbracciarti. Non ti chiede niente, ti abbraccia soltanto. E lo ringrazi mentalmente per questo, perché tutto quello di cui hai bisogno in questo momento è un abbraccio, un suo abbraccio.
Quando ti sei calmata, ti stacchi da lui e lo ringrazi. Lui non dice niente, ma ti guarda e sai che con lui puoi sfogarti senza essere giudicata.
Allora gli racconti tutto. Lui resta in silenzio e ti ascolta. Interviene una volta che hai finito il tuo discorso. - "Se per Benjamin è un problema, possiamo vederci di meno"
"No. Gli passerà" - non puoi pensare di allontanarti da lui per la gelosia del tuo fidanzato. Vi siete allontanati già per colpa di quella di Martina. Non sopporteresti un altro allontanamento da lui.
"Oggi sono stato ad AM" - cambia discorso e lo ringrazi di nuovo mentalmente. Parlate della vostra giornata, scherzate, ridete, mangiate e siete solo voi due. Siete soltanto Mariana e Juan Pedro. Peter e Lali.
 
Giorni e giorni di litigi con Benjamin non ti stanno portando altro che sofferenza, senza arrivare ad una soluzione. Siete ad uno stallo: lui vuole che la smetti di vederti così assiduamente con il tuo ex, e tu non vuoi far passare a Peter ciò che tu hai passato a causa di Martina. Il compromesso sembra lontanissimo, ma nessuno è disposto a cedere, e di certo non sarai tu a rinunciare alla ritrovata amicizia con Peter. Questo no. Mai.
 
«La, forse dovresti scendere a compromessi con Benjamin. Si è venuta a creare una situazione di merda.» - ti scrive su Whatsapp, una sera in cui sei sola a casa.
«Io voglio farlo, ma per lui scendere a compromessi vuol dire tornare a come stavamo prima, e io non voglio questo
«Capisco. Ma non ti inorgoglire, peggiorerai la situazione
«Sto facendo tutto il possibile per capirlo, ma lui non può semplicemente comprendere che questa amicizia che ci lega è speciale, ma è pur sempre un'amicizia?»
«Si, ma prova a comprendere, prima era molto più di un'amicizia
«Si, ma prima
«E lui non ne è così sicuro..»
«Peter, cosa vuoi dire?»
«...»
«Peter!»
«Lali, cosa vuoi che ti dica? È stranissimo che due ex tornino amici come prima e baci baci. Se fossi in Benjamin anch’io sarei geloso marcio
«Quindi stai dicendo che lui ha ragione? Che dovrei lasciare stare la nostra amicizia per lui?»
«Lali, tu saresti disposta a farlo? Perché se lo fossi, io non ti biasimerei... Ma tu lo faresti? E lui.. lui te lo chiederebbe?»
Devi andare in bagno. Devi assolutamente andare in bagno. Sei in quel periodo del mese e hai uno strano mal di pancia. Per questo, lasci il telefono sul tavolino basso e scappi in bagno per soddisfare le tue necessità.
La porta si chiude e Benja dice - “Sono a casa! Lali?”
“Sono in bagno amore, esco subito!”
Ti dai una veloce rinfrescata, non ti aspettavi ritornasse così presto, ma ormai Peter non viene nemmeno più a casa, preferisci andare tu da lui, dove spesso, trovi la madre che gli fa il bucato e con cui scambi qualche chiacchiera.
Non senti altro, per cui esci dal bagno, e vedi Benjamin in piedi, con il tuo Iphone in mano.
“Benja, che fai?”
“No, Lali, tu che fai? Anzi, no, la domanda giusta è: tu lo faresti, per me?”
Rimani impietrita sul tappeto, con i piedi scalzi e il cesto della biancheria ancora in mano.
“Benja, io...”
Rispondi! Maledizione! Saresti disposta a farlo, se te lo chiedessi?”
Vorresti mentirgli, dirgli che se proprio te lo chiedesse, tu lo faresti. Ma non puoi mentire, non a lui. Nemmeno essendo un'attrice, perché odi mentire alle persone che ami.
“No, non lo farei, Benja. Perché io tengo a entrambi. Ma tu sei il mio fidanzato, lui è un mio amico.”
“Basta! Sono stufo! O qui le cose tornano com’erano prima, e intendo prima nel senso quando fra te e Peter c'era un rapporto normale, oppure puoi dimenticarmi. Io non posso avere un rapporto così.”
“Benja, io...non posso!”
Preso da uno scatto d'ira, lui lancia il tuo cellulare al muro e ti volta le spalle - “Va bene, Mariana. Sappi che io ti ho dato tutto me stesso, ma tu non sei pronta a fare lo stesso..”
E, detto questo, esce di casa e si sbatte la porta alle spalle.
Il cesto del bucato cade dalle tue mani, mentre prendi coscienza del fatto che la tua vita amorosa sta andando in frantumi.
 
Sono passate settimane da quella reazione furibonda di Benjamin e da allora non l’hai più sentito. Troncare così bruscamente una relazione durata quattro anni ti ha lasciato l’amaro in bocca e il cuore a pezzi. L’hai chiamato più volte, gli hai mandato messaggi su messaggi chiedendogli di parlare, ma lui non ha mai risposto. Vuoi parlare con lui, capire cosa c’è di sbagliato nella tua amicizia con Peter, capire se c’è una possibilità di chiarimento o se è finita definitivamente.
Un segno divino sarebbe chiedere troppo? Una foto di Peter che esce dall’album, una canzone che auspica il ritorno di Benjamin, qualsiasi cosa che ti possa aiutare.
Hai voglia di buttare tutto in aria, di prendere un biglietto aereo e volare a Kualalumpur o qualunque altro luogo con nomi strani; non sei mai stata una cima in geografia.. vabbe’, a scuola in generale, ma lasciamo perdere.
Una cosa è certa: in questo momento hai voglia di parlare con qualcuno e quel qualcuno è il tuo “ritrovato” amico. Il tuo caro Peter. Ritrovato dopo mesi e mesi di strani giri e situazioni.
Componi il suo numero, non hai bisogno di andare sulla rubrica, lo sai a memoria. Ha lo stesso numero di quando era ragazzino, e dopo anni e anni di chiamate è impossibile non saperlo a memoria.
«Ciao, sono Peter. Lasciate un messaggio e appena posso vi richiamo!» - la segreteria telefonica. O sta parlando con qualcuno o è ospite a qualche programma.
Apri velocemente Twitter e neanche il tempo di andare sul suo profilo che ti esce sulla home una foto di lui insieme ai conduttori di Baires Directo.
«A minuti con @p_lanzani» - dice la didascalia della foto. Accendi la tele nel momento esatto in cui entra Peter.
Dopo i convenevoli, inizia l’intervista con le solite domande sul lavoro e, a seguire, ci saranno quelle relative alla sua vita sentimentale.
Detto, fatto.
 
“Peter, come va l’amore?” – butta lì la giornalista. E stranamente sei tranquillo quando ti pone questa domanda. Anzi, non vedevi quasi l’ora che te la facessero.
Beh.. diciamo che sono single” – butti lì senza fare giri di parole.
“Come sei single?” – sono tutti sorpresi con tanto di espressione.
“Sì” – ridi, ma di una risata nervosa. – “Con Martina ci siamo lasciati” – continui.
“Come mai?”
“Eravamo troppo diversi. Ci siamo presi una pausa da dedicare a noi, e in seguito abbiamo deciso di lasciarci definitivamente. E questo è successo settimane fa, oramai” – li precedi sapendo quello che ti avrebbero chiesto subito dopo.
“Sei ancora sulla piazza quindi” – il conduttore cerca di spezzare la tensione creata da questa tua confessione, e ci riesce benissimo. Scoppi a ridere, ma non rispondi.
“Sono settimane che vi siete lasciati, e adesso sei single o c’è qualche nuovo amore in vista?”
“No, no, sono single.”
“Non sei in cerca?”
“Credo che non siamo noi a trovare l’amore, credo più che sia lei a trovare noi. E quando arriva, io sarò più che disposto a coglierlo. Non deve per forza essere un nuovo amore.” – e con questa frase lasci in sospeso tutti.
“Cosa vuoi dire?” – i conduttori sono alquanto confusi.
“Che se dovesse tornare un vecchio amore nella mia vita, sarei contento ugualmente” – sorridi pensando a quel tuo vecchio amore, che forse non è poi così vecchio. E non ti riferisci di certo a Martina.
 
Sei spiazzata. Non riesci a capire nemmeno tu cosa voleva dire con quella frase.
Vuole tornare con Martina? Pensa ancora a lei? E, soprattutto, è ancora innamorato di lei?
Non sai perché ma questa frase è come un pugno nel cuore, insomma, dovresti essere contenta se lui volesse tornare con lei, ma non lo sei e ti giustifichi dicendo che è stata lei la causa del vostro allontanamento.
Decidi di mandargli un messaggio:
«Ti ho visto a Baires Directo  sei stato un grande, come sempre  ti aspetto per la serata cinema. Ti voglio bene, Piti :)»
E la risposta non tarda ad arrivare: «Grazie Laaa! Arrivo tra dieci minuti :)»
Dopo dieci minuti spaccati, suona il campanello.
“Ho portato il gelato” – ti dice entrando. Vi salutate e date il via alla vostra serata cinema.
 
Ti svegli per il suono continuo del tuo cellulare, lo prendi e vedi più notifiche di Twitter del solito. E quando Twitter esplode vuol dire una sola cosa: c’è qualche articolo su di te.
Lo apri e vedi milioni e milioni di tweet accompagnati da foto e dal nome di Peter. È uscito un articolo con delle foto di Peter fuori da casa tua. Apri il link che ti hanno inviato e a caratteri cubitali c’è scritto: ‘PETER LANZANI E LALI ESPOSITO, RITORNO DI FIAMMA PER L’EX COPPIA TEEN?’. Di seguito c’è scritto di Peter che conferma la rottura con Martina, della tua presunta crisi con Benjamin e in allegato ci sono delle foto di Peter fuori dal tuo appartamento e conclude con ‘cosa ci fa Peter Lanzani a casa di Lali Esposito a sera inoltrata? Ci sarà un ritorno di fiamma per l’ex coppia teen più amata di sempre?’. Fai lo screenshoot  all’articolo e lo mandi a Peter. La risposta, come sempre, arriva subito.
«Com’è possibile? Sono stato attento.. come sempre :O»
«Si saranno nascosti dietro qualche albero
«Mi dispiace, La. Adesso scrivo un tweet smettendo questo rumor
«Siamo amici, giusto? Non c’è nessun motivo per smentire una cosa non vera.»
«Mi dà fastidio il fatto che ipotizzino che ci sia un ritorno di fiamma quando tu stai ancora con Benjamin. Non mi piace quando ti fanno passare per una che non sei.»
«Sei un tesoro, Piti. Ma non ti devi preoccupare. Stasera ho un evento e ho intenzione di confermare la crisi con Benjamin, anzi la rottura
 
L'ennesimo galà di beneficenza, per la prima volta senza il tuo accompagnatore da più di quattro anni ormai. Scacci quel triste pensiero dalla mente, mentre indossi due piccoli orecchini di perle, un tocco di classe sul tuo vestito firmato Sofia Caputo. Fai un profondo sospiro e ti dirigi fuori dal tuo appartamento, pronta ad affrontare la stampa e il mondo.
All'evento c'è la crème della crème della televisione e la società Argentina, tutti uniti per uno scopo benefico comune. E dove ci sono personaggi famosi, ci sono paparazzi e giornalisti, pronti ad avventarsi sulla prossima preda. Detto fatto: sembrano avere uno strano radar, a cui non sfugge il tuo arrivo. Eccolo lì. È il momento.
“Siamo qui con Lali Esposito, bellissima come sempre!”
“Grazie” – dopo aver parlato nell’evento benefico, ti fanno domande sul tuo lavoro alle quali sei più che felice di rispondere. Il tuo lavoro è tutto, non saresti dove sei senza i tuoi fans, le tue lalitas e lalitos.
“Passiamo alla vita sentimentale. Come va con l’amore?”
Beh.. diciamo che sono single” – sì, hai detto le stesse identiche parole usate da Peter a Baires Directo.
“Wow. Che confessione! Con Benjamin è finita quindi?”
“Sì” – un sorriso triste ti dipinge il volto.
“Per quanto tempo siete stati insieme?”
“Per quattro anni. Purtroppo ultimamente abbiamo avuto alcuni problemi e il rapporto non era più come prima e abbiamo deciso di chiudere.” – decidi di dire la verità, sarebbe inutile mentire, sarebbe inutile dire che eravate troppo diversi, non dopo quattro anni di relazione. – “Il rapporto che ho avuto con Benjamin mi ha fatto crescere e lo ricorderò sempre con un sorriso sul volto. Ma credo che se un rapporto inizi a cambiare e inizi a rompersi è inutile provare e riprovarci. Quando una cosa si rompe, non tornerà mai come prima.”
“Per quanto riguarda le voci che girano sul ritorno di fiamma tra te e Peter?”
“Io e Peter siamo amici, ottimi amici. Abbiamo la tradizione ‘serata-cinema’ dove vediamo film e parliamo di tutto e di più.”
“Quindi neghi?”
“Assolutamente. Poi ‘mai dire mai’” – e sorridi sorniona.
“Grazie, Lali”
“Grazie a voi” – sorridi e ti dirigi al tuo tavolo lasciando i giornalisti sbalorditi dalla tua confessione.

 

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Capitolo 5
*** 5. Il regalo più bello. ***


Ecco qui il quinto capitolo! Con il prossimo aggiornamento, questa storia si conclude!:) 
Ringrazio le due persone che hanno recensito il capitolo precedente! :)
Inoltre vi ricordo che questa storia è frutto della nostra immaginazione e quindi altamente personale, per favore non copiate! ©
ATTENZIONE: Questa storia è stata pubblicata anche nella mia pagina Facebook: ~ Mírame, Mírate Tema RE Laliter
 
Questa foto è un fotomontaggio fatto da me! Non prendetelo!©

Capitolo quinto: Il regalo più bello.
 
È passato un anno da quella tua conferma. Un anno pieno di congetture sul legame tra te e Peter. Un anno pieno di smentite riguardo a queste voci. Un anno che la vostra amicizia, da parte tua, non è più tale e, forse, non lo è mai stata. Forse perché quel laccio che viene chiamato amore non si è mai spezzato.
 
Come cambiano le cose in un anno, vero Lanzani? Un anno fa pensavi di essere innamorato di Martina Stoessel e adesso, adesso non sai più cosa provi per quella che definisci un’amica. Mariana Esposito.
Con Lali non siete mai stati amici né prima di mettervi insieme né dopo.
Quando vi siete messi insieme nelle interviste dichiaravate di essere solo amici, ma non era vero. Eravate innamorati follemente e quello che vi legava allora era amore.
Dopo che vi siete lasciati e lei si è messa con Benjamin, quello che provavi per lei non era affetto o stima, era sempre lo stesso amore che provavi da quando avevi 15 anni.
Quando ti sei messo con Martina, non eri innamorato di lei, era affetto e protezione nei suoi confronti.
Dopo che sia tu che Lali avete chiuso con i vostri rispettivi fidanzati, vi siete avvicinati di più; talvolta per l'essere liberi di vedervi ed essere single, senza nessuno che vi potesse fare scenate di gelosia. Fatto sta che da qualche mese, oramai, non vedi più Lali come un'amica, la vedi per quello che è sempre stata: la tua anima gemella.
Ma c’è da dire che nell’ultimo mese vi siete distanziati un po’; c’è sempre qualche impegno di lavoro e questo implica vedersi meno frequentemente. Le vostre famose serate cinema sono in stand-by, riuscite a vedervi molto di rado, ad esempio ad eventi dove entrambi siete stati invitati oppure a feste dei vostri amici, ma non riuscite mai ad organizzarvi per vedervi da soli. Date, anzi, dai la colpa al lavoro ma in realtà è che da quando hai scoperto che non le vuoi semplicemente bene, il tuo rapporto con lei è cambiato senza che tu lo volessi. Trovi sempre una scusa per non vederla perché quando lei ti è vicina non sai come comportarti, hai paura che se ne accorga e l’ultima cosa che vuoi è perderla anche come amica.
 
Da quando ti sei riscoperta innamorata di Peter cerchi di evitarlo il più possibile: una volta usi la scusa dello studio di registrazione, un’altra quella della recitazione e un’altra ancora che devi fare da babysitter a Santino. Ne hai sempre una pronta pur di non vederlo, e lui non è da meno. Cerchi di evitarlo il più possibile perché hai paura, hai il terrore che se gli dici che sei ancora innamorata di lui, o meglio che non hai mai smesso di amarlo, lui ti respinga perché non prova che affetto per te; hai paura che lui l’abbia capito ed è per questo che ti evita a sua volta: ha scoperto cosa provi per lui e per non respingerti ti evita. Ma conosci Peter, prima di arrivare ad evitarti ne parlerebbe con te, vorrebbe essere sicuro e poi, delicatamente ti direbbe che lui non prova lo stesso e quindi ti respingerebbe. E tu non potresti mai sopportare che lui ti respinga.. mai! Quindi preferisci evitarlo che affrontarlo, preferisci il dolore che provi adesso a quello che potresti provare se lo dovessi perdere perché sai che questa volta sarebbe per sempre.
Questi tuoi sentimenti li avevi condivisi soltanto con la tua migliore amica: Candela Vetrano. Condividi tutto con lei, con il tempo è diventata non solo la tua migliore amica e confidente, ma anche una sorella per te. Qualche settimana fa, mentre ti sfogavi, scoppiata in un pianto liberatorio e lei da ottima amica quale è, si era limitata ad abbracciarti e una volta che il tuo pianto era cessato, aveva parlato. E come al solito ti aveva suggerito la cosa giusta da fare: parlare con Peter.
Sai anche tu che sarebbe la cosa migliore ma la tua paura è più grande di qualsiasi altra cosa.
 
«Ehi amico, sei ufficialmente invitato alla festa di compleanno più attesa, figa e divertente dell'anno: la mia x'D il giorno spero tu lo sappia, alle 22 al club "Rumi", verrai, vero?»
«Ma certo che ci sarò, come credi che io possa mancare? »
«Allora ci vediamo lì?» - mancano davvero 10 giorni prima di poterlo vedere di nuovo? Inizi davvero a sperare che il tuo 24esimo compleanno arrivi subito.
«Certo, non pensavo che lavorare al cinema fosse così duro, Là
«Eh già, dura la vita delle star, vero? :D»
«Sai che non lo sono. Faccio solo una cosa che mi piace tanto.»
«E farla bene ti rende una stella.. non una 'star'.. una stella nel vero senso della parola, una luce per gli altri, per chi ti segue e ti vuole bene
Visualizzato. Passano due, tre minuti, non risponde. Cosa cazzo hai fatto, Lali Esposito? Sei un'imbecille! Tutto quel casino per non spaventarlo e farlo scappare, ed ora gli dici queste cose.. che genio!
Il cellulare squilla e tu quasi lo fai cadere a terra per il sussulto che hai.
«Grazie, Lali. Sono contento che tu pensi questo di me, e spero sia vero almeno la metà di quanto dici..»
Superato il momento critico, continuate a “parlare” del più e del meno, finché tu non ti addormenti davanti alla televisione accesa.
 
E' il tuo 24esimo compleanno. Un altro anno è passato. Un altro anno di crescita, di eventi, di lavori, di emozioni. Già da prima della mezzanotte ti sono arrivati diversi tweet; appena scoccata la fatidica ora, i tuoi familiari ti hanno chiamato, i tuoi amici ti hanno mandati diversi messaggi vocali, immagini, pensieri carini.. e, alle sei di mattina, quando esci sul pianerottolo a controllare il pannello dell'elettricità, trovi un enorme mazzo di fiori. Lo prendi, pensando che fosse di Luisito e Peter Axel, ma appena leggi il bigliettino, perdi un battito.
«Da una stella ad un'altra stella ;-)»
Cominci a saltellare per casa come una liceale al primo appuntamento e vai a fare una doccia. Non riusciresti a dormire.. e, in fondo, devi cominciare a farti bella.
 
La musica suona ad altissimo volume dagli altoparlanti, il suono dei bassi sovrastano tutto il resto, c'è gente che cerca di parlare, gente che balla come forsennata, gente che ti abbraccia, ti mostra i suoi regali, ma lui non è ancora arrivato. E sono già passate due ore dall'inizio della festa. Ti guardi intorno, cerchi tra la folla, quasi ignori gli altri, ma lui non c'è.
Quando passa un'altra ora, hai un impellente bisogno di andare in bagno, chiudere a chiave la porta, e piangere. Ed è quello che fai. Non ce la fai a tenere quella maschera di felicità senza di lui, ma non puoi nemmeno scoppiare a piangere davanti gli altri.
Qualcuno entra nel bagno e ti sente piangere, così bussa e si informa. Riconosci la voce della tua migliore amica - “Ehi, tutto bene lì dentro?”
“Si, si. Tutto bene.”
“Lali, sei tu?” - colpetti alla porta - “Lali, so che sei tu, ormai riconosco il suono del tuo pianto. Apri, per l'amor di Dio.”
Ti costringi ad alzarti nel cubicolo e ad aprire la porta.
“Che succede, tesoro?”
“Niente, sono contenta. 24 anni non si compiono tutti gli anni, dovresti saperlo.”
“Proprio perché lo so credo che non si possano passare a piangere in uno stretto cubicolo di bagno. E, detto per inciso, ti conosco. Le tue non sono lacrime di felicità. Dimmi cos'hai.”
Peter..”
“Che succede a Peter? Avete litigato di nuovo? Mi avevi detto che avevate fatto pace.”
“E' questo il fatto. Abbiamo fatto pace.. e lui ormai è una presenza così importante nella mia vita che mi sono accorta che quello che sentivo per lui non è mai andato via. Mi aveva promesso di venire, stamattina mi ha mandato dei fiori stupendi. E ora, non si presenta nemmeno.”
“Hai provato a chiamarlo?”
“Si, non risponde.”
“Tranquilla Lali.” - ti cinge le spalle con fare protettivo - “Stai sicura che viene. Lo conosciamo, no? Non è tipo da non mantenere una promessa! Adesso sciacquati il viso, rifatti il trucco e torna protagonista della tua festa!”
Riesce sempre a strapparti una risatina, lei.
“Grazie amica. Seguirò il tuo consiglio. Tu vai a divertirti.”
“Per ogni cosa, fai un fischio, io sono vicino al bagno.”
“Tranquilla.”
E, dopo averti stretta in un caloroso abbraccio, esce dalla stanza.
 
Maledetto traffico. Maledetta macchina. Maledetta segnaletica. Non hai mai avuto un buon senso dell'orientamento, quindi, dopo che la macchina ha deciso di morire nel bel mezzo del traffico di Buenos Aires, ti sei perso, cercando di raggiungere la tua meta a piedi. E adesso ti trovi con i capelli, appena tagliati, scompigliati e pieni di sudore, la camicia sbottonata, i pantaloni stropicciati. Tutto per quella tua fretta e per non aver aspettato il carro attrezzi.
Dopo un'ora e mezza di camminata sempre di muro in muro, per farti notare il meno possibile, sei riuscito a trovare l'entrata del locale. Il buttafuori, dopo un'occhiata quasi scettica, ti chiede - “Peter Lanzani?”
“Si, sono io.”
“Finalmente, era l'unico che mancava alla lista.”
Gli lanci un'occhiataccia ed entri, solo per scontrarti con Cande.
“Ehi, Can. Dov'è la festeggiata?”
“Ti sei degnato di venire! E in queste condizioni poi! Ma bravo! Lei piange per te e tu..” – si ferma brutalmente.
“Come piange?”
“Cazzo. Non dovevo dirlo.”
“Cande, rispondi. Perché piange?”
“Sei arrivato con oltre due ore di ritardo, pensava che non saresti venuto. È normale. Glielo hai già fatto una volta questo scherzetto..” – ti dice a mo’ di rimprovero.
“Devo andare a parlarle.”
“Entrare nel bagno delle signore? Non credo sia una scelta molto saggia.”
“E cosa mi consigli tu, di grazia?”
“Inventati qualcosa. Io te la porto fuori tra dieci minuti. Farai bene a cancellarle quelle lacrime.. o per lo meno a fargliele versare per la gioia.”
E, dopo averti scoccato un'occhiata tra il minaccioso e l'incoraggiante, ti lascia per dirigersi al bagno delle signore.
 
Ti sciacqui il viso e ti ritocchi un minimo il trucco ormai andato, con la speranza di essere almeno un po' presentabile per tornare in sala e festeggiare il tuo compleanno. Prendendo un profondo respiro, esci dal bagno e torni a bere un cocktail con Candela.
“Ehi, tutto bene?”
“Si, meglio. Che si dice?”
“Niente di che.. forse sarebbe meglio ascoltare adesso!” – dice misteriosa.
“Che? Cande quanti Cosmopolitan hai bevuto?”
“Shhht, ascolta.”
La musica improvvisamente sfuma via e un solo riflettore getta luce sulla postazione del DJ dove, con un microfono in mano, c’è Peter. È tutto scarmigliato, come se avesse corso la maratona di New York ma, guardandoti, sorride.
“Sono qui per fare gli auguri alla donna più fantastica che esista su questa Terra. Quella donna con cui sono cresciuto ed ho conosciuto l'amore. Quella donna con cui ho litigato e riso fino alle lacrime. Quella donna che splende di luce propria, come la stella che è. Quella donna che illumina la vita di chiunque la conosca. Quella donna che ha migliorato la mia. Quella donna che spero mi perdoni se stasera sono qui, combinato come un fuggitivo per cause di forza maggiore. Quella donna che voglio che sappia quanto la amo. Perché è quello che provo per lei. La amo, e se lei mi dicesse che ricambia, sarei l'uomo più felice sulla faccia della Terra. Buon compleanno, La.”
Sei viva? Cosa sta succedendo? Sei quasi tentata di darti un pizzicotto sul braccio per controllare che non sia tutto un sogno. Senti una pressione sulla schiena. È Cande che ti spinge in avanti. Lui sta camminando verso di te. Tu, sempre più sicura, lo raggiungi e finisci con il correre fra le sue braccia, aperte e pronte ad afferrarti.
“Sto aspettando una risposta, La.”
Eccolo che usa di nuovo il suo nomignolo speciale per te. E sai che è tornato, che è di nuovo tuo.
Ti amo, Shansho.”
E lui non aspetta altro. Intrappola le tue labbra fra le sue reclamando con esse tutto ciò che è sempre stato suo: il tuo corpo, la tua anima e il tuo cuore.
 
La festa è finita. Hai ballato tutta la notte. Hai scaricato l'adrenalina e l'eccitazione nel tuo modo preferito. Tu e Peter siete stati abbracciati tutto il tempo, e ora che dovete caricare i regali in macchina, lui ha preso tutte le scatole e, facendo cinque volte avanti e dietro, li ha portati tutti nella tua piccola auto, mentre tu ringraziavi il proprietario e il DJ per la bella festa.
Quando fai per entrare in macchina, ti apre la portiera con un risolino e la chiude dietro di te - “Me lo dai un passaggio a casa?”
“Perché? Lanzani ti hanno tolto la patente per quel taglio improponibile?”
“Ehi, pensavo fossero presentabili!” - fa lui, fingendo di essere sorpreso mentre si infila le dita tra i capelli.
“Ti prendo in giro scemo. Seriamente, che è successo?”
“Stavo venendo al locale, quando sono rimasto imbottigliato nel traffico a causa di un incidente, la macchina è morta e ho dovuto continuare a piedi, sperando di trovare qualche indicazione, ma ho sbagliato più volte strada e ho dovuto chiedere indicazioni. Quando ho pensato ad usare google maps sull'Iphone, mi sono accorto che l'avevo lasciato in macchina...”
“Ecco perché non rispondevi!” - lo interrompi tu, sollevata.
“Esposito, eri così preoccupata da chiamarmi?” - ed eccolo lì, quel sorrisino sghembo che piace tanto a te.
Ti mordi il labbro inferiore, prima di rispondere - “Be' si, una volta o due.. o una decina più o meno.”
“Sei così carina quanto ti mordi il labbro.”
Hai una specie di sincope nel preciso momento in cui te lo dice, ma ti costringi a non arrossire come una mammoletta e indichi con la testa il sedile del passeggero - “Salta in sella, bimbo sperduto.”
Lui ride e fa il giro dell'auto per entrare in macchina. Vi guardate negli occhi e, dopo aver preso la tua mano, ne bacia il palmo con dolcezza - “Ti ho mai detto che ti amo, Lali Esposito?”
“Ultimamente no..”
“Be', credo sia ora di rimediare.” - ti prende il viso tra le mani e ti bacia - “Ti amo, La.”
Ricambi il bacio, che a tuo parere finisce troppo in fretta, e metti in moto. Mentre guidi, canticchiate un motivetto inventato e, sovrappensiero, prendi la strada di casa tua.
“Cazzo. Scusami Pitt, ero distratta.”
“Non importa. Se ti fidi di me e mi presti la macchina, te la riporto domattina, così chiamo il carro attrezzi e vado a ritirare la mia.”
“Nessun problema.” - non vuoi che se ne vada, non ora che hai tante cose da dirgli - “Mi aiuti a portare i regali a casa?”
“Certo.” - risponde con un sorriso radioso.
In due tempi, riuscite a portare nella camera degli ospiti tutti i regali ricevuti e siete di nuovo giù, sulla soglia.
“Bene.. allora.. buonanotte La.”
“Buonanotte Pitt.”
Vi baciate una volta e un'altra ancora, finché non gli stringi le braccia al collo e non gli sussurri all'orecchio - “Ti aspetta qualcuno a casa?”
“Assolutamente nessuno.”
“Allora credo dovrai aspettare domattina per tornare a casa, io le chiavi dell'auto non le ho più.” - dici, mettendole nella tasca del giubbino che hai addosso.
“E come farò ora?” - chiede lui, con tono drammatico.
“Vieni con me, credo di sapere dove darti alloggio.” - rispondi allora tu, tirandolo per la cravatta e chiudendoti la porta alle spalle.
Lungo il cammino verso la tua camera da letto, inciampate in un pacchetto regalo, finendo a terra in un mare di risate.
“A proposito di questi pacchettini.. sono venuto sprovveduto, scusami.” - dice, cercando di tornare serio.
“Shht. Il regalo più bello sei tu, Shansho.”
Vi rialzate e continuate a spogliarvi camminando verso il letto. Perché per tutta la durata della tua vita, il regalo più bello saranno quei momenti vissuti con lui, quei piccoli grandi momenti di gioia da condividere, sarà tutto ciò che lui sarà disposto a darti e tu a lui.
L'amore condiviso con lui: questo è il regalo più bello.

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Capitolo 6
*** Epilogo ***


Ed eccoci qui! Alla fine di questa mini-storia!
Purtroppo, ho notato che il capitolo precedente non ha avuto neanche una recensione e questo mi dispiace molto :(

Ci tenevo a precisare che i fotomontaggi usati in questa copertina sono di @tefilaliter (Twitter) e che la colorazione usata, anche se leggermente modificata è della pagina Facebook Wirëss, ma li ho messi insieme io quindi non copiate assolutamente! ©
Adesso vi lascio alla lettura di quest'ultimo capitolo! Alla prossima..forse! ;-)
Inoltre vi ricordo che questa storia è frutto della nostra immaginazione e quindi altamente personale, per favore non copiate! ©
ATTENZIONE: Questa storia è stata pubblicata anche nella mia pagina Facebook: ~ Mírame, Mírate Tema RE Laliter
 

EPILOGO
 
Dopo la festa del tuo 24 compleanno sono passati alcuni mesi: all'inizio avete tenuto per voi questo ritorno, ma il vostro amore è troppo grande per essere tenuto nascosto, dovevate gridarlo al mondo.. ed è quello che avete fatto: entrambi avete postato sui vostri profili twitter una vostra foto accompagnata dalla didascalia «TI AMO ».
Non c'è bisogno di dire che il web sia impazzito. Tutti erano felici, soprattutto le Laliter.. e se da una parte c'era felicità dall'altra c'erano insulti e critiche. Ma, voi, degli insulti e critiche non costruttive non ve ne siete mai curati.
In questi ultimi anni, esattamente quattro, ne sono cambiate di cose. Dopo quasi un anno da quel tuo meraviglioso compleanno siete andati a convivere, anche se lo facevate dal primo giorno. Eravate sempre insieme: o a casa sua o a casa tua; perciò era diventato inutile pagare due affitti, avete deciso così di prendere una casa insieme, non un appartamento, ma una villetta per quando avreste avuto dei figli. E a quanto pare avevate fatto bene..
“Lali, aprimi! È un'ora che sei chiusa qui dentro!” - la voce di Cande ti riscuote dal tuo stato di trance.
Ti alzi dal pavimento ed esci dal bagno.
“Lali” - dice appena vede che stai piangendo.
“Sono incinta, Cande!”
“È una notizia bellissima. Congratulazioni!” - ti abbraccia.
“Senz'altro, ma è del tutto inaspettata. Io e Peter ne abbiamo parlato ma per un futuro prossimo non immediato.”
“Hai paura che Peter ti lasci?” - cerca di capire quale sia la tua paura, sa che Peter non lo farebbe mai, ma deve capire e quella è sempre la prima domanda da fare in questi casi.
“No, questo no. So che ne sarà super felice e sarà un ottimo padre. Lo vedo con Rufi e Santino. Ho paura di non essere pronta.”
“Credo che non si è mai abbastanza pronti fino a quando non si ha tra le braccia il proprio bambino. Ti vedo con tuo nipote, con Rufi e tutti gli altri bimbi, Lali, sarai una mamma fantastica.” - questo ti fa al tempo stesso piangere d'emozione e sorridere. – “Non piangere, stupida.” - ride e ti abbraccia.
“Piango d'emozione. Sei la mia migliore amica, ci sei sempre per me. Ti voglio bene, Can.”
“Adesso sono io che piango.” - ridete e vi abbracciate.
 
“Amoreee, sono a casa!” - grida Peter quando rientra dal lavoro.
“Sono in cucinaa!”
“Ciao amore mio.” - ti bacia come se non ti vedesse da giorni interi. Tra voi è sempre così. – “Ciao Can.”
“Ciao Pitt.” - ti guarda e capisci che è il momento – “Be', io vado. Grazie per la bellissima giornata. Ci sentiamo in serata Lali.” - ti fa l'occhiolino, vi salutate e se ne va.
Adesso o mai più.
“Peter dobbiamo parlare.” - sei seria e vedi nei suoi occhi la preoccupazione di quella frase. Forse avresti dovuto usarne un'altra.. ma oramai è fatta.
“Mi devo preoccupare? Stai bene? È successo qualcosa di grave?”
“No, non è successo niente di grave!” - ti affretti a negare, non vuoi che si preoccupi e gli senti fare un sospiro di sollievo.
“Che sollievo.” - ti bacia e senti che vorrebbe andare oltre, ma lo fermi. Dovete parlare, devi dirglielo.
“Oggi è successa una cosa bella e inaspettata..” - prima che lui ti interrompa, butti fuori tutto in un fiato “Sono incinta!” - sorridi a trentadue denti.
“Come?!” - è in stato di shock, ma è normale, non l'hai preparato. Sei stata fin troppo diretta. Ma a cosa serviva girarci intorno?
“Sei incinta?” - la sua espressione da shockata passa a felicità allo stato puro. Ti alza da terra e ti fa volteggiare ripetendoti continuamente ‘ti amo’.
“Diventerò papà! Avremo un mini Lanzani-Esposito in giro per casa..” - continua a straparlare e lo fa così veloce che non capisci cosa dice. Lo zittisci nell'unico modo che lo fa stare zitto: baciandolo. – “Grazie Là! Ti amo!”
“Grazie a te. Ti amo Pela!” - e non c'è bisogno di spiegare il motivo per cui vi ringraziate.
 
È passato un mese da quando hai scoperto di essere incinta. Sei andata dalla tua ginecologa pochi giorni dopo e ti ha detto che eri di sei settimane. Con Peter avete deciso di renderlo pubblico soltanto al terzo mese per questioni di sicurezza.
Adesso sei di dieci settimane, tra due settimane entrerai nel terzo mese e potrete gridarlo al Mondo intero.
Avete dato questa bellissima notizia solo alle vostre famiglie e ai vostri amici più stretti, i quali erano felicissimi.
 
Ti stai dirigendo al lavoro a piedi, poiché casa tua dista due minuti. Non hai ancora informato i produttori sulla tua gravidanza, li informerai appena entrerai  nel terzo mese. Hai detto a Peter che vorresti lavorare almeno fino al settimo mese per poi fermarti un anno da dedicare più tempo possibile alla tua famiglia.
Appena passi davanti all'edicola prima degli studi, ti fermi di colpo quando la coda dell’occhio ti cade sulla copertina di Gente che ritrae una foto tua e di Peter, ma quello che attira maggiormente la tua attenzione è il titolo scritto a caratteri cubitali "Cicogna in arrivo a casa Lanzani-Esposito?"; non ci pensi due volte e la compri mettendola poi in borsa. La leggerai alla prima pausa della giornata.
 
Hai appena finito di registrare la prima scena di oggi, adesso tocca ai tuoi colleghi, adesso ti aspetta una pausa di circa mezz'ora, il tempo giusto per leggere l'articolo e sentire Peter.
 
Lali Esposito e Peter Lanzani sono tornati insieme da quattro anni e la loro relazione va a gonfie vele. Sembra che sia arrivato il momento di allargare la famiglia! Infatti, una fonte vicina alla coppia conferma le indiscrezioni che circolano in rete da settimane: Lali Esposito e Peter Lanzani starebbero aspettando il loro primo figlio, ma Lali e Peter vogliono aspettare a comunicarlo per questioni di sicurezza. Questa notizia è stata alimentata anche dal fatto che negli ultimi eventi a Lali si sia notata un po' di pancia. Le conclusioni possibili sono due: o è ingrassata o è incinta. In quest'ultimo caso facciamo i nostri miglior auguri ai futuri genitori!’
 
Quando finisci di leggere l'articolo, ti guardi allo specchio per capire se sei ingrassata.
Al tuo ultimo incontro con la ginecologa, ti ha detto che sei ingrassata solo di 4kg e quindi nella norma.
Fai una foto alla rivista e la mandi a Peter su WhatsApp scrivendogli «Sono tanto ingrassata?»
La risposta è immediata: «No, amore mio. Non sei ingrassata tanto, anche la ginecologa ha detto che hai messo su i chili giusti. Ricordati che hai dentro di te il nostro bimbo »
«Secondo te dovremmo scrivere qualcosa?»
«No, non dobbiamo né confermare né  negare. Se ce lo dovessero chiedere apertamente, allora potremmo farlo. Ma aspettiamo il terzo mese per sicurezza
«È quello che penso anch'io :) su twitter è iniziata una rivoluzione ahah sono tutti felici ma la maggior parte dicono che non ci crederanno fino a quando non saremo noi a dirlo :)»
«Si, me ne sono accorto ahah dicono anche che negli ultimi tempi sei meno affettuosa, più attenta con i fans »
«Sono troppo dolci! Mi stanno chiedendo come sto e di dirlo presto se è vero, loro vorrebbero un mini Peter o una mini Lali al più presto ahah»
«Ahah :) devo andare, tra due minuti mi tocca una scena. Ci vediamo a pranzo?»
«Sì :) anch'io ho una scena tra poco. A più tardi! Ti amo, amore mio »
«Ti amo Là »
 
Anche quest'anno sono arrivati i KCAArgentina, e come da alcuni anni a questa parte sei nominato nella categoria 'miglior attore argentino' e Lali, la tua bellissima e talentuosa Lali, è nominata in diverse categorie: 'miglior artista argentina', 'miglior celebrità su twitter’ e il suo ultimo singolo è nella categoria 'migliore canzone latina'.
Sei pronto da più di mezz'ora, ma non si può dire lo stesso di lei.
“Lalii! Faremo tardi!”
“Eccomi, sono pronta!” - esce dalla vostra camera da letto. – “Come sto?” - dice facendo una giravolta su se stessa.
Indossa un abito corto nero a fascia sul seno e a palloncino in modo da nascondere la sua bellissima pancia di tre mesi.
“Sei un incanto, amore mio!” - ti avvicino e la baci, poi ti abbassi e lasci un bacio sulla pancia attraverso la stoffa del vestito.
“Anche tu non sei niente male!” - ti dice maliziosa. Tu indossi semplicemente un completo giacca-pantalone senza cravatta.
 
Appena mettete piede sul tappeto arancione dei KCA, i giornalisti si "tuffano" su di voi. Sai già che ti chiederanno della gravidanza, ma tu e Peter avete deciso di aspettare ancora un po' nonostante tu sia appena entrata nel terzo mese. Volete che rimanga vostro ancora un po'.
Dopo le domande di rito, riguardo le vostre carriere, passano alle domande sulla vostra vita di coppia e la prima è proprio riguardante la tua gravidanza.
“Lali, sta girando voce che tu sia in dolce attesa.. È vero?” - alterna lo sguardo tra te e Peter.
Guardi per un nanosecondo Peter e poi rispondi – “No, non sono incinta.” - dici sorridendo.
“Lo state cercando?”
“Se dovesse venire, saremmo molto felici.” - rispondi brevemente.
“I bambini sono doni del cielo, se dovessero venire saremmo molto più che felici.” - continua Peter.
“Queste voci sono alimentate anche dal fatto che agli eventi degli ultimi mesi ti si sia vista un po’ di pancia in più..” – questa è una cosa che ti infastidisce dei giornalisti: continuano a mettere il dito nella piaga anche se sanno che non otterranno niente di più della risposta che hanno già ricevuto.
Per fortuna il tuo carattere è molto solare e rispondi in modo scherzoso – “Se ho un po’ di pancia è perché mangio troppo!” – appena finisci la frase metti la mano sulla pancia in modo protettivo. Alla fine è una bugia bianca: da quando sei incinta non fai altro che mangiare e, insieme alla crescita del vostro bambino, ha contribuito alla crescita della tua pancia, e inoltre, non siete ancora pronti per condividere questa notizia.
Il giornalista capisce che continuando a fare domande su quest’argomento non ricaverà un ragno dal buco, e quindi passa a chiedervi altre cose sulla vostra relazione e rispondete più tranquillamente.
 
La serata continua tra interviste e premiazioni. Tu vinci in due categorie su tre e Peter vince come 'miglior attore argentino'. La tua esibizione con Peter a fine serata ha avuto un grande successo.
 
Appena arrivate a casa, vi dirigete in camera vostra e dopo esservi messi il pigiama e infilati sotto le coperte parlate di tutto e di più: dei KCA e delle domande dei giornalisti, ma parlate soprattutto del vostro bambino.
Ti addormenti accoccolata al tuo uomo, il quale ha una mano dietro la tua schiena e una sulla tua pancia.
Non sei mai stata più felice di così in vita tua.
Non vorresti essere in nessun’altro posto senza l’amore della tua vita e il frutto di questo grande amore.
 
Dopo esserti sistemata a dovere ed esserti immedesimata nel tuo personaggio, reciti la tua appassionante scena con Mariano Martinez.
Tu sei una suora, lui il tuo padre confessore, ed è da un anno che il pubblico della storia aspetta questo momento clou. Un bacio appassionato conclude il tutto e il regista stoppa le riprese.
Saluti il cast in sorrisi e con qualche lacrima; la tua emotività, già abbastanza alta di solito, è esasperata dallo stato di gravidanza, poiché la tua avventura in Esperanza Mia è finita.
La novizia sarà espulsa dall'ordine per la sua relazione con il sacerdote e mandata in un altro convento dove potrà decidere se recuperare la sua fede ai voti o no.
Ed è così che Lali Esposito esce di scena, per la prima volta nella sua carriera, prima che finisca il programma stesso.
 
Poco tempo dopo, l'ondata di fans curiose su twitter, hanno estorto al regista del programma la verità, che dopo averti chiesto il permesso, ha detto che ti sei ritirata dal set per questioni personali. E questo, ovviamente, non ha fatto che aumentare i sospetti.
Alla fine, hai deciso, dopo esserti consultata con il tuo fantastico fidanzato, di svelare l'arcano.
«@p_lanzani ti amo, per tante motivi.. Per adesso ne ho 180.. come i giorni che mancano per vedere la nostra creatura »
Nel momento stesso in cui clicchi sul pulsante “invio”, sai che per un po’ la tua relativa tranquillità non sarà più tanto.. tranquilla.
 
Sono le dieci passate della mattina quando un paio di labbra ruvide e screpolate sfiorano la tua guancia, svegliandoti.
“Mhmh, miglior risveglio non poteva esistere.” - dici, baciando le labbra del tuo uomo. Due, tre baci seguono prima che tu riesca a parlare – “Hai le labbra tutte screpolate.”
“Questo perché ieri non smettevi di mordermi. Diamine, ringrazio il cielo che tu, l’altro giorno, abbia dimenticato l'appuntamento per la manicure da Vivi, altrimenti non oso pensare alla mia povera schiena.” - ti dice malizioso.
“Ehi, sai che sono iper-sensibile in questo periodo e gli ormoni in subbuglio mi portano a voler far sesso continuamente. E sai anche che tendo a dimenticare le cose ultimamente.” - dici, un po' piccata.
“Forse dovrei metterti incinta più spesso.” - ti dice, avvicinandosi sornione.
“Uno alla volta, cowboy. Non sono ancora una baby-farm.”
“Peccato... Vuol dire che avremmo un motivo in più per provarci più spesso.”
Ti bacia a stampo sulle labbra.
“Si?” - chiedi tu, rispondendo al bacio.
“Si.” - ti sorride e ti serra con un braccio al suo petto.
Proprio mentre stai per stancarti dalle sue braccia, percepisci dei movimenti delle sue braccia.
“Che stai facendo?” - chiedi incuriosita.
“Shhht.” - sussurra al tuo orecchio – “Buon compleanno amore mio.”
Senti il vostro letto appesantirsi di poco quando si materializza davanti ai vostri occhi un bellissimo bambino dai capelli castano chiaro, con un nasino piccolino e dei grandi occhi verdi, come quelli del suo papà.
“TANTTI AUGGURI MAMINA!” - biascica tra i piccoli dentini da latte, con le parole ancora incerte di un bambino di quasi tre anni.
Ti porge il suo regalo, un suo personalissimo ritratto della mamma, insieme ad un mazzo di fiori forse due volte più grande di lui, sicuramente opera del padre.
“È il mio compleanno? Sono già 27?”
“Già, smemorina, sono 27.” - ti risponde lui, con un bacio sul naso.
“Grazie amore mio. Siete bellissimi.” - li abbracci entrambi.
“Mama, inzieme a te fa 27 anni anghe il fatellino?”
Tu e Peter ridete, prima di prenderlo vicino a voi e spupazzarlo di baci – “No, amore mio, lui comincerà a contare i suoi anni proprio quando uscirà dalla mia pancia.”
“Quindi io sarò più grande?”
“Si, piccolo.” - risponde Peter, scompigliandogli i capelli.
“E quanti disenni dovò fare come egalo?”
Ridi di gusto prima di rispondergli – “Quanti ne vorrai tu, amore della mamma.”
Prima di poter continuare, dalla tua pancia si sente provenire un piccolo boato.
“Andiamo campione, la mamma ha fame.”
E, detto questo, prende il bambino in braccio e, prendendoti per mano, andate insieme in cucina per fare colazione.
 
Oggi siete ospiti da tua madre, che ha invitato mezzo mondo a casa Esposito per un "piccolo" pranzo, a detta sua. Ed è così che nel giardino siete oltre 20 persone, più i genitori e i fratelli di Peter e i vostri amici più stretti.
Il piccolo Santino, che piccolo non vuole essere più chiamato dall'alto dei suoi 8 anni, è contento di poter giocare a pallone con il cugino e di insegnargli i trucchi imparati dallo zio Pato, con più di qualche caduta di sedere del cugino minore.
Il barbecue, non è una novità, ti mette l'acquolina in bocca e in poco tempo mangi di tutto.
“Allora ragazzi, come la chiameremo questa piccola o piccolo Lanzani?” - chiede tua sorella, con il figlio da poco nato in braccio.
“Non lo sappiamo ancora, ma di certo non ci ruberete di nuovo l'idea.” - le rispondi, strizzando l'occhio a Santino.
“Zia ma poi perché lo avete chiamato Cris?”
A quel punto interviene Peter, dato che tu hai la bocca piena – “Perché abbiamo pensato che senza Cris Morena tutto questo non sarebbe mai successo. Ed è anche per questo che Cris è la sua madrina.”
Un piccolo rutto ti esce dalle labbra mentre stai per aggiungere qualcosa, e tutti scoppiano a ridere.
Non potrebbe essere più bello passare un compleanno in famiglia.
 
Tornata a casa con i fiori e i tuoi regali, tu e Peter mettete a letto lo estenuato Cris, e poi andate a prepararvi per andare a dormire.
Vorresti aspettare l'indomani per aprire i regali, ma la curiosità è più forte e li apri tutti. Al regalo di Cande, arrossisci come una mammola.
«Intimo provocante pre-maman» - dice l'etichetta sulla scatola.
Dopo esserti fatta una doccia, provi il completo nero con sopra la minuscola vestaglia. Ti guardi allo specchio e stai quasi per toglierlo quando senti un fischio alle tue spalle.
“Dove vorresti andare così, mammina?”
“A togliere questo completo. Credo che Cande abbia sbagliato taglia.”
“Adoro quella ragazza.” - dice Peter, abbassando la spallina del reggiseno – “E ora lascia che sia io ad alleviare le tue angosce, come tuo futuro marito.”
Il tuo cuore manca un battito, quindi cominci a balbettare – “Futuro marito?”
Lui prende la tua mano e ti infila un bellissimo anello di oro bianco e diamanti all'anulare sinistro. – “Non ti chiedo di sposarmi, poiché non accetto un rifiuto. Ma l'idea ti piacerebbe?”
Sei stordita da tutto, sei spiazzata tanto da poter appena parlare – “Amo l'idea. Si si si!”
Lui sorride e ti prende in braccio – “Allora mi scuserai se ti lascerò addosso solo l'anello, futura signora Lanzani.”
“Meno chiacchiere, futuro marito, libera la tua donzella da questa prigione di pizzo” - gli dici sorridendo mentre lo spogli del suo accappatoio.
È da quel tuo 23esimo compleanno che non smette di stupirti ogni giorno, in particolare il 10 ottobre.
 
Nello studio del tuo ginecologo sei la prima ad arrivare, e per questo motivo entri immediatamente a fare la tua visita. È un sollievo: qualche giovane «quasi-mamma» tua fan o una madre di loro potrebbe darti qualche noia. Per quanto tu possa amare condividere le tue gioie con le tue fans e nonostante la notizia della tua gravidanza sia pubblica, non sei ancora pronta a rispondere alle domande del tipo «Sarà maschio o femmina?» o «Avete già scelto un nome?», o ancora «Come si comporta il quasi-papà?».
Dopo che la visita è terminata, chiedi ansiosa al dottore – “Come va dottore?”
“Va tutto benissimo signorina Esposito. Devo proprio dire che il signor Lanzani si sta comportando benissimo. Non noto segni di stress o preoccupazione. L’embrione si sta sviluppando benissimo ed è anche merito vostro, per l’alimentazione e il vostro stare attenti.”
“Possiamo già sapere il sesso, dottore?” – chiede Peter, sorridendo e un po’ commosso.
“E’ stato difficile perché il feto era in posizione tale da nascondersi, ma dopo qualche piccolo spostamento ho visto che il vostro bambino in realtà è una bambina. Bella sana, aggiungerei.”
Peter ti stringe forte la mano nella sua e vi posa sopra un bacio – “E’ una notizia stupenda dottore. A quando il prossimo controllo?”
“Tre settimane, ragazzi miei. Questi sono mesi in cui il tutto va tenuto sotto controllo.”
Peter si alza e prende le tue cose – “Certo dottore. Ci vediamo tra tre settimane. Buona giornata.”
Entrati in macchina, non riesci ad aspettare nemmeno un minuto per esprimere quel pensiero che ti rimbomba in testa da quando avete appreso la notizia – “Vorrei che si chiamasse Allegra.”
Lui ti guarda e sorride – “Stavo pensando alla stessa cosa.. Allegra.” – sussurra, come ad ‘assaggiare’ la parola; come se fossero le tre sillabe più belle del mondo, una sorta di formula magica per arrivare alla felicità – “Allegra. Mi piace, lo amo. La amo. Vi amo. Amore mio.” – e ti bacia dolcemente sulle labbra prima di mettere in moto.
 
Una famosa marca di abbigliamento e accessori per bambini ha contattato i vostri agenti per chiedervi di partecipare ad una nuova campagna pubblicitaria collegata ad un’iniziativa benefica gestita dall’UNICEF.
Dopo averci pensato a lungo, tu e Peter avete deciso che aiutare una causa nobile sia un bel modo di far crescere la vostra bambina.  Così, adesso, vi ritrovate davanti all’obiettivo, dopo quasi 8 anni dall’ultimo servizio fotografico che avete fatto insieme.
Dopo una velocissima e breve sessione di trucco, Peter si carica a cavalluccio il piccolo Cris, mentre posa una mano sul tuo pancione scoperto. Sulla pelle tesa dello stomaco, è scritto a caratteri cubitali il nome ALLEGRA.
I sorrisi sono spontanei, così come i piccoli lucciconi di commozione nei vostri occhi. È tutto men che finto. Questa è la vostra piccola favola diventata realtà.
 
FINE..?
 

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