Wherever you will go...

di KyrieMischievous
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Arrivo ad Asgard ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Al cospetto di Odino ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Calore...ora soltanto. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Inaspettato. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5/6 - Fuga e Nascita ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Arrivo ad Asgard ***


La luce azzurra del Tesseract si dissolse, e ciò che si presentò davanti ai miei occhi mi sbalordì. Eravamo davvero giunti ad Asgard. Era davvero la terra di Loki...o meglio quella di Thor.
Loki mi parlò delle sue origini, che non era un vero asgardiano ma un gigante di ghiaccio di Jotunheim.
Ma ero sicura che nonostante tutto, Loki considerava ancora Asgard la sua casa.
"Benvenuta ad Asgard Lluvia...anche se avrei voluto portartici in circostanze migliori di queste." disse Loki.
Gli afferrai la mano.
"Sono qui con te...questa è la circostanza migliore."
Vedere Asgard però mi faceva sentire fuori posto.
Ovviamente era normale, essendo una Midgardiana quel disagio era più che lecito.
Loki avvertì il mio disagio e strinse più forte la mia mano.
"Lluvia...non per essere meschino, ma per questioni di sicurezza devo incatenarti come Loki."
Non mi ribellai, infondo Thor era già stato anche fin troppo buono con me, soprattutto dopo avermi permesso di seguire Loki ad Asgard.
Quelle catene erano pesanti, e mi davano fastidio ai polsi, ma infondo non potevo lamentarmi. Ero lì per subire un processo per crimini contro l'umanità dal padre degli Dei Odino in persona.
Thor prese le catene e prese a condurci a palazzo.
Durante tutta la nostra attraversata verso il palazzo, tutta la popolazione di Asgard ci guardava.
Insultavano Loki, e volevano giustizia su di lui. Ma vedendomi al suo fianco, non sapevano che cosa pensare.
Ma una cosa di certo l'avevano capita: che ero Midgardiana. Infatti al mio passaggio sentivo tutto il sussurrare della gente.
"Che cosa ci fa qui una midgardiana?"
"Una mortale?Non ci credo..."
Cose così.
Giungemmo finalmente alle porte del palazzo, guardate a vista da una fila di guardie.
Salutarono Thor inchinandosi e aprirono i portoni. Entrammo.
Rimasi a bocca aperta, non avevo mai visto niente di simile.
Il palazzo era bellissimo, tutto dorato e i pavimenti in marmo pregiatissimo. Non si poteva pretendere niente di meno ovviamente, infondo era la dimora degli Dei.
I tre guerrieri accolsero Thor a braccia aperte, ma non appena video Loki si fecero seri. Ma poi furono incuriositi da me.
"Chi è questa fanciulla Thor?" chiese Fandral
"E' una seguace midgardiana di Loki, Fandral. Devo portare entrambi al cospetto del padre degli Dei per la sentenza." rispose Thor.
"Una midgardiana?! Non dovrebbe neanche essere qui!" rispose Volstagg.
Sif si avvicinò lentamente a Loki e lo guardò in faccia.
Loki fulminò Sif con lo sguardo, ma non disse nulla.
Fu allora che Sif, prendendo quello sguardo come una sfida gli diede un sonoro schiaffo. Ma non aveva fatto ancora i conti con me.
Mi posi tra Sif e Loki, e la fulminai con lo sguardo. Se non fosse stato per le catene, l'avrei potuta fare a pezzi.
"Non lo toccare..."sibilai tra i denti.
"Se no cosa fai midgardiana? Mi tiri i capelli?"
Le gambe erano libere dalle catene. Perciò potevo caricarla. Sorrisi.
"Io faccio questo."
E lo feci. Sif prese una carica biotica a distanza ravvicinata, e l'impatto non fu per niente gradevole.
Sif venne scaraventata a terra a un paio di metri di distanza.
"E tu cosa farai asgardiana?" risposi acida a Sif.
"Lluvia! Ti prego. Ricorda che sei una prigioniera qui, non peggiorare le cose." disse Thor intimandomi a smettere.
Loki appariva divertito dalla piega che aveva preso la situazione.
"Vedi cara Sif...non scelgo alleati fragili e deboli come mio fratello..." ironizzò Loki sorridendo a Sif.
Sif si alzò e stava per venire a farmela pagare, ma Thor la bloccò.
"Sif ti prego...sii superiore."
Sif girò i tacchi e se ne andò. Anche gli altri guerrieri la seguirono.
Thor riprese a condurci, e alla fine giungemmo nelle celle di Asgard.
Entrammo entrambi nella stessa cella. Erano anguste e sporche, ma in fondo non ci si poteva aspettare trattamento migliore per dei prigionieri.
Ma non mi importava. Mi bastava stare con Loki.
Dopo essere entrati ci liberarono delle catene.
"Verrete prelevati quando il padre degli Dei sarà pronto a ricevervi."
Detto ciò Thor se ne andò.
E finalmente io e Loki rimanemmo soli. Loki si sdraiò sul giaciglio in paglia. poggiando la schiena al muro, e io mi sdraia su di lui, appoggiando il viso sul suo torace.
"Tra poco la nostra sorte sarà decisa....avresti dovuto rimanere sulla Terra Lluvia...forse là sarebbero stati più indulgenti con te..."
"No Loki...la sentenza più brutta sarebbe stato rimanere sulla Terra senza averti al mio fianco. Averti accanto mi tranquillizza per quanto riguarda la sentenza. Se verremo condannati a morte...almeno saremo insieme per sempre nll'aldilà...in Paradiso o nel Valhalla."
Loki mi strinse forte fra le sue braccia, e mi diede un bacio sui capelli.
"Come vanno le ferite Lluvia? In fondo sei scappata dall'ospedale prima di essere completamente guarita."
"Sto bene Loki...stare tra le tue braccia mi fa dimenticare il dolore."
Mi misi ad ascoltare il battito del suo cuore, e il ritmo regolare del suo respiro.
"Qui ad Asgard è notte fonda. Cerchiamo di riposare un po' ok?"
Annuii. Non essendoci una coperta in quelle celle, dovevamo riscaldarci l'un l'altro. Ma per fortuna Loki era riuscito a conservare il suo mantello verde, e lo usò come coperta. Me lo stese addosso coprendomi completamente. Mi accoccolai di più a lui e chiusi gli occhi, cullata dal battito del suo cuore.
E abbracciati, ci addormentammo attendendo il mattino.

Note dell'autrice:
Bè direi che non vi ho fatto aspettare molto per il seguito no? Cosa accadrà mai a Loki e Lluvia? :) Spero che continuerete a seguirmi :3 bye

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Al cospetto di Odino ***


Il giorno giunse presto ad Asgard, con i raggi del sole che ci toccarono il viso.
Mi svegliai da sola, sdraiata sul giaciglio. Cercai Loki con lo sguardo.
Era in piedi davanti alla piccolissima finestrella da cui entravano i raggi del sole. Era nervoso. In un qualche modo lo percepivo.
"Loki....tutto bene?"
"Si...si Lluvia...va tutto bene..."
Non mi convinceva quel tono. Era troppo debole.
"Sei nervoso Loki?"
"Cosa te lo fa pensare?"
"Il fatto che sei lì a fissare fuori immobile come statua di sale."
"Lasciami stare Lluvia...io...devo riflettere..."
Decisi di lasciarlo stare, non volevo infastidirlo.
Giunsero poi le guardie ad interrompere la quiete della cella.
Ci misero le catene e a Loki la solita museruola.
Odiavo quando gliela mettevano. A quanto pare Odino non voleva essere interrotto dal suo pungente sarcasmo durante la sentenza.
Venimmo condotti fino alla maestosa sala dorata, dove Odino sedeva sul trono con il suo scettro d'oro, che Loki aveva usato per attivare il
Bifrost e tentare di distruggere Jotunheim.
Frigga era accanto a Odino, ma non appena vide Loki, gli corse in contro.
"Questo non è esagerato?!" disse Frigga togliendogli la museruola.
Mi intenerii a vedere Frigga che nonostante non fosse la vera madre di Loki, fosse ancora così apprensiva nei suoi confronti.
Appena gli fu tolta la museruola, Loki parlò.
"Io non sono tuo figlio..." disse acido Loki.
Odiava essere considerato parte della famiglia ormai. Non si sentiva più parte di essa.
"Frigga! Ti prego." disse Odino.
Thor comparve accanto ad Odino.
"Figlio...mi pareva di averti chiesto di portare solo Loki qui ad Asgard.
Che cosa ci fa qui un'abitante di Midgard?"
"Lei è una seguace di Loki padre. Chiede di essere giustiziata come Loki"
Odino mi guardò, e quello sguardo mi mise leggermente in soggezione. Odino mi squadrò dalla testa ai piedi senza dire una parola.
"Perchè hai seguito mio figlio fin qui, Midgardiana? Questo non è posto per te."
"Non sono tuo figlio." disse Loki.
Odino lo fulminò con lo sguardo, e rimpianse che Frigga gli levò la museruola.
"Chiedo di essere giustiziata come Loki perchè è ciò che merito. Sulla Terra avrei ricevuto una mera punizione, mentre qui sarà consona alle mie azioni."
"E tu Loki, perchè hai scelto una Midgardiana come alleata?"
"Si è offerta lei. Io ho solo assecondato la sua richiesta, e si è rivelata molto utile"
"Ciononostante, non posso permettermi di lasciarvi liberi. Che la sentenza abbia inizio."
Un brivido iniziò a percorrermi la schiena. Tutto il mio coraggio iniziava a scemare.
Ma non potevo mostrarmi debole in quel momento. Loki contava che sarei rimasta forte.
"Lluvia....per via dei tuoi crimini nei confronti della tua stessa razza la tua condanna consiste nella revoca dei tuoi poteri e di rimanere
incatenata al muro della tua cella."
Era stato clemente. Sapeva che non avrei potuto sopportare una vera punizione asgardiana. Ora temevo per Loki.
"Mentre tu...Loki...per i tuoi crimini nei confronti di Asgard, per aver tentato di uccidere tuo fratello, tentato di distruggere Jotunheim e per aver scatenato una guerra su Midgard, ho ideato una sentenza che ti colpisce là dove sei più sensibile. Thor mi ha raccontato di come ti eri ridotto all'assenza della mortale. Io ti condanno....alla più completa cecità. Non potrai più vederla, anche se sarà lì a poco da te. Sarete nella stessa cella, ma separati da un muro trasparente e impenetrabile."
Il mio cuore iniziò a balzarmi in petto.
Odino si alzò è mi puntò contro il suo famoso scettro. Un raggio nè uscì, e mi colpì in pieno, solevandomi da terra. Il tutto fu piuttosto doloroso, era come se mi strappassero l'anima a forza.
Caddi a terra visibilmente indebolita. Loki non si mosse, ma nel suo profondo era preoccupato per me.
Odino camminò lentamente verso Loki, e gli posò una mano sugli occhi e una forte luce ne uscì.
Loki lanciò l'urlo più agghiacciante che io abbia mai sentito.
Lo vidi cadere a terra, con le guance rosse di sangue.
"Bendatelo e portatelo nella cella. Anche lei."
"Loki!Loki!" urlai. Cercai di andargli incontro ma mi fu impedito da due guardie, e non avendo i poteri e la mia solita forza non riuscii a ribellarmi.
Frigga voleva correre incontro a suo figlio, ma le fu impedito.
Fummo portati nella famosa cella. Fui incatenata al muro, accanto a quel famoso muro impenetrabile a poca distanza da esso. Mentre Loki era dall'altra parte bendato, privato ormai della vista.
Le catene mi permettevano di appoggiarmi al muro trasparente.
"Loki! Riesci a sentirmi? Voltati da questa parte!"
Loki si voltò, e lentamente portando le mani avanti tastò il muro.
"Lluvia...sei qui?"
"Si Loki sono qui."
Odino aveva colpito nel segno. Volevamo stare insieme, io volevo stare accanto a Loki, per alleviargli il peso della sua punizione ma non potevo.
Fu la sentenza più crudele che Odino avesse mai ideato.

Note dell'autrice:
Finalmente mi è tornata l'ispirazione! Gli esami mi avevano praticamente ucciso la vena artistica xD ma vabbè spero vi piaccia :3

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Calore...ora soltanto. ***


- Loki's View -
E' buio. Non vedo più nulla. Il silenzio mi sta perforando le orecchie.
Aspetta....sento dei singhiozzi....un pianto. Un pianto che mi strazia l'anima e il cuore. E' lei. Lei. Lluvia.
Allungo le braccia in cerca di quel vetro insormontabile.
Le mie mani toccano qualcosa di freddo. Eccolo.
"Lluvia....Lluvia...."
Sentii qualcosa muoversi, e qualcosa poggiarsi il muro.
"Sono qui Loki..."
Non sapevo se Lluvia avesse appoggiato le sue mani al muro, ma se lo aveva fatto non potevo percepirlo. Quel vetro non lasciava trasparire neanche il minimo calore...e in quella cella fredda...era tutto ciò che volevo desiderare. Il suo calore...e il suo profumo intorno a me.

-Lluvia's View-
Loki era lì, completamente cieco, condannato al buio più totale come nel profondo della sua anima. Non sopportavo l'idea di doverlo vedere in quello stato. In quella cella fredda, in cui tutto ciò che avevamo era un misero giaciglio di paglia e una logora coperta con cui scaldarci, cercavamo inevitabilmente il calore reciproco.
"Loki....è colpa mia...mi dispiace. Se non fossi venuta forse...avresti avuto una sentenza diversa..."
"...non dire niente Lluvia...ho fatto la mia scelta ed ora sopporterò la mia punizione....anche se atroce. Sono il Dio del Caos e non voglio farmi piegare dal Padre degli Dei."
Loki aveva ritrovato un poco di quella grinta e arroganza che l'aveva sempre contraddistinto.
"Io sono con te."
Loki sorrise e volse il viso verso il vetro. Era come se volesse guardarmi negli occhi...ma non poteva.
"Usciremo di qui mia cara Lluvia....dovesse costarmi la vita."
Loki era sicuro di quel che diceva, e io aveva piena fiducia in lui.
Anch'io avrei trovato un modo per fuggire da quelle luride prigioni. Non mi importa dove saremmo andati. Mi bastava essere con Loki e sarei stata disposta a vivere anche tra le lande gelide e desolate di Jotunheim.

***

Qualche ora dopo Thor comparve davanti alla cella del fratello, con il dolore e la compassione dipinti sul volto.
"Loki..."
Loki scattò immediatamente.
"Che cosa vuoi figlio di Odino?! Sei venuto qui per umiliarmi? O er compatirmi, il che è ancora peggio?"
"Vedo che la lingua tagliente non ti è stata tolta come la vista..."
"Dimmi che cosa vuoi e poi lasciami in pace..."
Thor aprì la porta della cella e si avvicinò a Loki.
Gli afferrò un braccio e lo sollevo di peso.
"Che cosa fai?! Dove mi stai portando?"
"Ti sto dando l'occasione di stare un po' con la donna che ami. Cammina"
Thor lo scortò oltre il muro, nella cella accanto alla sua dove mi trovavo.
Aprì la porta della cella e vi accompagnò Loki.
"Avete solo due ore prima che la guardia torni. Poi ti riporterò nella tua cella."
Afferrai Loki e lo strinsi forte.
"Speri forse che ti ringrazi?"
"So che non lo farai."
Thor chiuse la porta della cella e prese ad allontanarsi.
Ma poi udì.
"Grazie....fratello"
Thor sorrise e uscì dalle prigioni.

***

Quel calore...l'avevo agognato per giorni. Ora ce l'avevo  non volevo più lasciarlo andare.
Ci sdraiammo a terra, stretti l'uno all'altra.
Gli tolsi la benda che ormai era inutile.
"Prova ad aprire gli occhi"
Loki lentamente aprì gli occhi. Era un gesto inutile a dire il vero, ma volevo comunque vedere i suoi occhi.
Gli occhi si erano come sbiaditi. Il verde smeraldo acceso era diventato un verdino smorto, e la pupilla era costantemente dilatata.
"Voglio vederti..."
Lo baciai.
"Ora non ha importanza..."
Lo strinsi forte a me. Inspirai sempre più il profumo della sua pelle.
Mi addormentai...e al mio risveglio....ero sola. Ma nonostante tutto, un torpore mi avvolse e mi addormentai di nuovo.


Nota dell'autrice:
Chiedo davvero davvero scusa alle mie lettrici (e chiedo scusa per la brevità) ç^ç Dato che ho iniziato l'uni scrivo poco e l'ispirazione è quasi nulla, ma ho visto che molti hanno iniziato a seguirmi così non voglio deludere nessuno. Al prossimo capitolo ;)

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Inaspettato. ***



Stavo sognando.
Ero in un prato fiorito illuminato da una calda luce solare. Non sapevo come fossi giunta lì.
All'improvviso vidi un'ombra avvicinarsi veloce a me, tanto che mi misi sulla difensiva. Quando poi si avvicinò alla vista, vidi che era un cavallo.
Ma non un cavallo qualsiasi, bensì Sleipnir il cavallo di Odino.
Dai suoi occhi mi fece cenno di seguirlo e così feci.
Mi condusse ad una culla, molto piccola, in legno intarsiata di motivi dorati.
Sleipnir si illuminò di luce dorata e scomparve, e con la sua luce irradiò la piccola culla. Mi avvicinai e toccai i motivi dorati sulla culla.
Dentro non c'era nessun bambino, ma solo un piccolo pezzo di stoffa con su scritto una frase.
Era in antico runico ma per un motivo misterioso fui in grado di leggerlo. Sogni d'oro Magnus. Il pezzetto di stoffa si dissolse nelle mie mano e così anche la culla, che insieme andarono a formare una piccola sfera di luce argentea.
Appena la toccai si irradiò nel mio corpo tramite il mio sistema circolatorio andandosi a concentrare nel mio grembo.
Sentii una forte fonte di calore che mi faceva traboccare di energia. Il grembo ora era diventato tondo e morbido.

***
Mi svegliai leggermente madida di sudore.
Era davvero un sogno strano. Ma quando mi misi seduta mi guardai il ventre. Era tondo come nel sogno, ed era pesante e....c'era movimento.
Iniziai ad agitarmi in quanto non capivo cosa mi stava succedendo. Forse Loki ne sapeva qualcosa.
Battei la mano sul vetro cercando di attirare la sua attenzione e destarlo dal sonno.
"Loki! Loki! Svegliati! Credo di aver qualcosa che non va in me!"
Loki si alzò e a tentoni trovò il vetro del nostro divisorio.
"Lluvia che ti prende? Sembri agitata...Ti hanno fatto qualcosa?"
"N-no....ma credo...credo di aspettare un bambino..."
Se Loki avesse avuto ancora la vista, sarebbe stato il momento in cui avrebbe sgranato gli occhi.
"Come lo sai?"
"Beh...mi sono svegliata con una pancia che non è esattamente piatta...."
"Hai sognato Sleipnir? Che ti conduceva ad una culla con all'interno un pezzo di stoffa con su scritta la frase Sogni d'oro e un nome? E poi una energia ti è entrata nel corpo?"
Era proprio il mio sogno.
"Si....m-ma come lo sai?"
Loki aveva un'espressione perplessa.
"Non pensavo sarebbe accaduto...pensavo che fosse solo una leggenda."
"Come?" Ero perplessa.
"Qui ad Asgard vige una leggenda, sui figli di Dei e umani. I semi-dei. Si dice che la donna, gravida di un Dio asgardiano, non lo scopra subito, ma gli viene fatto sapere dal sogno che ti ho appena descritto... E la gravidanza diventa evidente solo allora."
Mi toccai il ventre tondo. Aspettavo il figlio di Loki? Non ci credevo.
"Dovrebbe essere una buona notizia no? Avremo un bambino insieme no?"
L'espressione di Loki si incupì a tal punto che iniziai ad avere paura. Perchè non era felice di questo dono?
"C'è solo un problema mia Lluvia...ed è la parte che meno mi piace..."
A quella frase sussultai. Non solo per quello che disse Loki, ma anche perchè il bambino scalciò molto forte. Ad occhio e croce, in termini umani, sarei al 7° mese di gravidanza.
"Il fatto che sembra che partorirò a breve in prigione?"
Scosse la testa.
"La nascita di un semi-dio è un evento che produce un'enorme quantità di energia. Nella leggenda si narra che sempre...senza possibilità di scampo...la madre del semi-dio muoia durante il parto...perchè un corpo mortale non può sopportare una tale energia, e il semi-dio viene sempre affidato al Dio che ne è il padre."
Ora capii. Quel bambino non era soltanto un lieto evento....ma per me....era una sentenza di morte.
Mi abbracciai il ventre. Nonostante mi fosse spuntato da poco, già volevo bene alla piccola vita che cresceva dentro di me.
"E quindi che cosa facciamo?"
"Ormai è tardi per eliminare il processo. La gravidanza è già quasi al termine. Forse se fossi rimasta su Midgard, la gestazione non sarebbe mai partita. Forse....potresti partorire anche da un giorno all'altro. Percepisco molta energia provenire da te e questo mi inquieta. Sembra persino crescere molto in fretta..."
Sentivo il bambino muoversi e un forte calore.
"Che cosa facciamo?"
Loki si sedette con lo sguardo cieco rivolto verso di me.
"Non lo so..."
Mi sedetti nella mia cella e guardai la piccola finestrella della prigione accarezzandomi il pancione.
Non sapevo più se essere felice di aspettare un bambino....o provare paura per la mia imminente morte.



N.d.A: Sono ancora viva xD Dopo secoli. Questo capitolo è stato ispirato da un sogno. Penso che ormai le mie lettrici siano sparite ma voglio comunque provare a finirla. A voi.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5/6 - Fuga e Nascita ***



Capitolo raccontato dal punto di vista di Loki
Sono ancora sconvolto per la storia del mio figlio semi-dio. Non posso permettere che Lluvia muoia senza che io possa fare qualcosa. Senza la vista non posso combinare nulla!

Loki sbatte un pugno contro il muro con rabbia. Non aveva idea di che cosa fare, se non aspettare che qualcuno si accorgesse della situazione. Non aveva chiuso occhio tutta la notte, non solo per la notizia, ma anche per l'enorme quantità di energia che Lluvia emanava.
Era mattina presto, quando all'improvviso sentì Lluvia lamentarsi.
"Loki...Loki....aiutami....fa male..."
Era giunto il momento. Loki imprecò sottovoce,poi iniziò a sbattere le mani contro le pareti della prigione.
"Ehi!!! Qualcuno la aiuti!!!!"
Una guardia dall'aria scocciata si avvicinò alle celle.
"Lluvia sta male...portatela nella stanza della guarigione, altrimenti morirà!"
"Odino ha ordinato di non credere a nessuna delle tue bugie."
Loki strinse i denti in preda all'ira.
"Ma non lo vedi pezzo di idiota?! Ti pare che stia fingendo!!!!?"
La guardia si allontanò indifferente.
Loki continuò a sbattere contro le pareti invano.
Prima di arrendersi fece un ultimo tentativo. Sfogò la sua rabbia in un forte urlo, rilasciando una potente onda d'urto nella speranza che la parete si infrangesse. Fu invano.
Si appoggiò al vetro e guardò Lluvia sofferente.
Poi....lo stupore. La poteva....vedere. Era tornato a vedere!
Non sapeva come e non aveva tempo per le domande. Poteva affidarsi ad una sola persona ormai. Suo fratello.
Diede aria ai polmoni e urlò.
"Thor!!! Fratello!!!! Devi venire qui subito!!! Devi aiutarmi!"
Le guardie per non si sa quale motivo si congedarono.
Loki le ignorò mentre continuava a tenere lo sguardo fisso su Lluvia, in preda al dolore.
Thor comparve davanti alla sua cella.
"Loki che cosa hai fatto?!"
Loki gli spiegò in breve ciò che era successo.
"Pensavo fosse una leggenda!"
"Ma non mi dire Thor, lo pensavo anche io!!! Dobbiamo portarla fuori di qui!"
"Sta' indietro"
Thor infranse la parete della cella e Loki riuscì a raggiungere Lluvia e prenderla in braccio.
"So dove portarla. Qui non l'aiuteranno mai..."
"E dove pensi di andare Loki?"
"Tornerò a casa...."
E tutti sappiamo quale fosse la vera casa di Loki.
"Non puoi portarla davverò là!"
"E' L'UNICA SCELTA CHE HO THOR!"
Thor si ammutolì.
"Andiamo...devi trovare una navicella."
****
Loki stringeva Lluvia a sè, proteggendola da ogni pericolo. Lei era delirante e non capiva cosa stesse succedendo, ma sapeva che erano fuori dalla prigione. Trovarono finalmente una navicella.
"Come farai ad arrivare a Jotunheim senza il Bifrost?!"
Loki sorrise.
"Ognuno ha i suoi segreti."
E partirono a tutta velocità, lasciando a Thor il compito di distrarre le guardie. Loki si diresse verso una isolata montagna poco lontana da Asgard. Sembrava stesse per andarci contro, ma attraverso un portale e si ritrovarono a Jotunheim.
La pelle di Loki si fece blu dal freddo, così come imponeva la sua natura. Lluvia non provava freddo, per via dell'energia che emanava.
Loki la portò in una caverna isolata da tutto, in modo che neanche i giganti di ghiaccio potessero avvertirli.
La fece sdraiare su un telo molto caldo e lei aprì gli occhi.
"Loki...sto per morire vero?"
"No tu non morirai..."
Lluvia urlò. Il dolore era diventato insopportabile.
"Loki...il bambino sta per nascere..."
Lacrime calde iniziarono a rigare il viso di Loki. Non poteva perderla. Non così. Lluvia gli strinse la mano.
"Prenditi cura...di...Magnus...."
Lluvia lanciò un altro urlò e poi....una forte luce e....un pianto di neonato. Loki lo avvolse in una coperta e finalmente lo vide. Il viso di suo figlio.
Aveva gli occhi di colore differente, uno rosso e uno verde. Rosso per via della natura di Loki come gigante di ghiaccio e verde come quello degli occhi di Lluvia. E un sacco di capelli neri.
Lluvia fece un debole respiro, prima di chiudere gli occhi senza energie.
Con il bambino in braccio, Loki si paralizzò.
Era letteralmente paralizzato e respirava forte. Aveva solo voglia di urlare e invece erano le lacrime che continuavano a sgorgare prepotenti.
Poi, sentì una mano sulla spalla. Era Thor.
"Loki..."
"E'...morta..."
Thor si avvicinò a Lluvia e accostò l'orecchio al suo viso.
"Che controlli a fare? Si è spenta appena ha messo al mondo mio figlio...."
"Loki..."
"Smettila di infierire Thor!"
"Sta respirando..."
Quasi inciampando Loki guardò Lluvia. Dalla bocca usciva un piccolo rivolo di aria.
Era ancora viva.

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