You're just a sad song with nothing to say

di roarofthecrowd
(/viewuser.php?uid=799389)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - Grigio ***
Capitolo 2: *** Fire ***



Capitolo 1
*** Prologo - Grigio ***


Tutto ciò che vedo è grigio. Il cielo . La strada . I palazzi davanti a me . E soprattutto gli occhi di mia madre , che mi implorano di rimanere calmo. Di sopportare ancora e ancora , perchè secondo lei la situazione può cambiare , può diventare migliore. Mi avvicino a lei e mi accorgo che nuove lacrime stanno cominciando a rigarle il volto. Quel viso così impaurito , non è più quello di una volta. Da questa vicinanza il livido che le ricopre la palpebra sembra ancora più scuro , mentre il sangue che poco prima stava uscendo dal labbro inferiore si sta asciugando. Vado in bagno e cerco fra gli sportelli del cotone e del disinfettante. Dopo averli trovati ritorno da lei , che è ancora seduta su quella vecchia poltrona.Mi abbasso per essere alla sua altezza e le passo il cotone sul labbro. Quando finisco faccio per andarmene ma lei mi trattiene per il  polso  -Frank , forse è meglio che te ne vai stavolta -. Mi dice , con gli occhi puntati nei miei. Mi sorride leggermente per poi continuare - Io me la cavo benissimo anche da sola. E' stato un momento di rabbia. Vedrai che appena torna sarà più calmo John-.
No mamma , non è stato un momento di rabbia. Ogni fottuto giorno succede la stessa cosa , quando aprirai gli occhi una volta per tutte ? 
- Hai finito il liceo , perchè non te ne vai dal Jersey? Non è un posto per te questo. Non lo è mai stato-. Mi dice mentre mi accarezza dolcemente la guancia -Sei 
una persona così sensibile Frank , farai sicuramente successo. Ma vattene da qui , prima che sia troppo tardi anche per te-. Mi sento gli occhi umidi , e vedo che anche i suoi sono ritornati lucidi.Ma come posso lasciarla qui da sola , con quella bestia? 
-Mamma , io me ne vado solo se tu mi prometti che prenderai in considerazione l'idea di lasciarlo.- Lei mi guarda in modo confuso e capisco subito cosa vuole dirmi
-Ho capito , non vuoi lasciarlo.- 
-Non posso lasciarlo , Frank - prende un grande respiro e continua - Questa casa è sua , io non ho neanche un lavoro , mi ritroverei in mezzo alla strada -. 
-Ma allora andiamo via da qua insieme . Possiamo andar..- 
-No Frank , non posso . Mi verrebbe a cercare , lo sai. Fai come ti ho detto , vai via da qui.- Mi alzo , anche se le gambe sembrano non reggermi e vado in camera mia.
Metto tutto quello che mi può servire dentro un grande borsone , prendo la mia pansy e prima di uscire definitivamente dalla camera mi accorgo che mi manca qualcosa. 
Guardo il vecchio comodino accanto al letto e mi accorgo della foto fatta con mio padre . La prendo e la rigiro fra le mani. E' scattata da una vecchia polaroid.... La metto in tasca , da oggi sarà il mio portafortuna

-Mi raccomando chiamami quando arrivi- Mi dice per l'ennesima volta mia madre , sull'orlo di una crisi di pianto - Sei sicuro che questo tuo amico ti può ospitare?-
-Si mamma , tranquilla. Ho chiamato Sam è tutto apposto- Lei mi abbraccia e mentre poggia la testa sull'incavo del mio collo , sento che sta ricominciando a piangere.
Arriva il mio treno e pur non volendo farlo , mi devo staccare da lei. 
-Promettimi che starai attanta mamma e se hai bisogno non esitare a chiamarmi , intesi? - Gli dico mentre prendo in mano il borsone e mi accorgo che qualche lacrima sta scendendo anche a me. 'Il mio piccolo uomo' sento che sussurra mentre mi allontano da lei per salire sul treno che mi porterà a NewYork. 


Questa è la prima ff che scrivo , volevo publicarla dopo aver avuto un pò di capitoli pronti , ma non ho resistito! Spero vi piaccia.! 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Fire ***


-Fraaankk- Sento urlare. E' la voce di Sam ma non riesco a vederlo..Ah si eccolo. Si sta sbracciando per farsi vedere. Sembra più alto dall'ultima volta che l'ho visto, ed è anche un pò più in carne. Ma non sta male, da bambino era un vero stecchino. L'unica cosa di lui che è rimasta sono i suoi ricci ribelli , mi ricordo che all'elementari lo scambiavano per una bambina, perchè erano così lunghi che non si vedeva neanche il viso. Cammino verso di lui, che nel frattempo ha cominciato ad allargare le braccia per potermi abbracciare.
-Mi sei mancato amico-
-Oh, anche tu-
-Si può sapere cosa sei venuto a fare nella grande mela?- Mi dice staccandosi dall'abbraccio mentre mi aiuta a portare il borsone e ci incamminiamo verso l'uscita della stazione.
-Volevo cambiare aria-
-Il NewJersey ti stava stretto?-
-Diciamo-                    

                                                                                                               *


Mi è sempre piaciuto passeggiare, mi serve per mettere in ordine le idee o semplicemente riflettere su qualcosa. Ad esempio in questo momento mi trovo nella più totale confusione...Sono arrivato da quasi un mese a NewYork e ancora non ho trovato lavoro. Fra poco riapriranno le università, io vorrei studiare musica ma non so assolutamente con quali soldi farlo. Quelli che avevo conservato mi sono serviti per il viaggio e di chiederli a mia madre non se ne parla proprio. Forse era meglio rimanere nel Jersey..Comunque sia, sto facendo un altro tentativo, ho visto che in un locale qui vicino stanno cercando un barista. Speriamo bene.
Sento uno sparo. Poi un'altro. Vedo dei tizi che corrono ed entrano in una macchina. In un attimo ritorno indietro nel tempo.

'-Mamma quando lo andiamo a prendere il gelato?- Chiedo impaziente a mia mamma.
-Adesso Frank- mi risponde lei dandomi un piccolo sbuffetto sulla guancia.
-Hey Frank, sai che ho due biglietti per andare a vedere gli Yankees domenica?- mi dice mio padre slacciandosi la cintura di sicurezza. Oddio, gli yankees non ci posso credere, è la nostra squadra di football preferita.Scendo dall'auto e comincio a saltellare accanto a mio papà.
-Davvero papà?- gli chiedo quasi con le lacrime agli occhi e lui annuisce felice. Stiamo per entrare nella gelateria quando sento uno sparo troppo vicino. Mi giro terrorizzato e vedo mio padre accasciarsi a terra e un uomo scappare via. Mi avvicino a lui , stavolta con le lacrime agli occhi non per gli Yaankes. Perde sangue, tanto sangue. Sento mia madre urlare. Ma non riesco a capire più nulla e rimango li immobile a fissare mio padre che se ne va per sempre'


In lontananza vedo un ragazzo che cade a terra. Non ci penso due volte e corro verso di lui. Mi accorgo che perde molto sangue all'altezza dello stomaco.
-Oddio, stai calmo adesso chiamo un ambulanza- Gli dico mentre lui si porta una mano sulla ferita.Chiamo velocemente l'ambulanza e poi mi tolgo la felpa per cercare di tamponare la ferita. Mi siedo a terra e gli faccio poggiare la testa sul mio petto. -Tranquillo, stanno arrivando- Gli dico cercando di tranquillizzarlo.
Lui gira lentamente la testa verso di me. Posso finalmente vedere bene i suoi occhi e sono di un verde così liquido da poterci nuotare dentro.
-I..io non li cono..conoscevo- Mi dice il ragazzo ferito - Co..me ti chiami?-
-Frank, tu ? - Gli chiedo togliendogli i capelli neri dal viso.
-Gerard-


Finalmente sono riuscita ad aggiornare! Ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia fra le preferite/ricordate/seguite e chi ha recensito. Spero di essere più puntuale con i prossimi capitoli. Fatemi sapere come vi sembra c:
Roarofthecrowd

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2974691