I need you

di amimy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tradimento ***
Capitolo 2: *** La visita ***
Capitolo 3: *** Rose e amore ***



Capitolo 1
*** Tradimento ***



Come hai potuto farmi questo? Chi sei tu per fare a pezzi il mio cuore, per calpestare i miei sentimenti? Te ne stai lì, sotto il suo ombrello, mentre io mi bagno, e le mie lacrime diventano pioggia, si perdono sul suolo. Le mie lacrime sono amare, dolorose. Ogni goccia che scende dai miei occhi è un pezzo di me che cade sull'asfalto. E tu sei lì. Lei è abbracciata a te, mi guarda e sogghigna, stringendoti ancora di più a sè. Come fai a essere così cieco, come puoi non capire quanto sei stato importante per me? -Kelsi?- sento la voce di Amanda che mi chiama da dietro... no, non posso affrontarla, non posso arle vedere le lacrime che lentamente scendono sul mio viso. Ho i capelli incollati alla testa per colpa della pioggia, mi sento congelare, l'umidità mi penetra nelle ossa. Cosa faccio io lì, in piedi sotto la pioggia, a guardare Miriam che ti stringe a se, dall'altra parte della strada. Odio quella ragazza. Odio il modo in cui ti guarda, odio il fatto che ha cinque anni più di noi, odio i suoicapelli lunghi... non ho mai odiato nessuno tanto. No, non la odio così tanto... odio solo me stessa, Kelsi Nielsen, mi odio perchè non sono lei, mi odio perchè non sono riuscita a farmi avanti quando avrei dovuto. Sento Amanda che si avvicina. No, non ho intenzione di parlarle. Sento i miei piedi che si muovono, e corro. Corro come non ho mai corso in vita mia, corro come se la mia vita dipendesse da quello. Ma la mia vita non ha più importanza, la mia vita è finita nel momento in cui le braccia di Miriam si sono strette intorno al tuo corpo. Sento il suo sguardo sulla mia schiena, so che starà ridendo di me, e tu sghignazzando con lei. Ti sento che ridi, anche se la tua voce non arriva alle mie orecchie, lo sento dalle ferite che si stanno aprendo nel mio cuore. Come ho fatto a farmi ingannare da una come lei? Certo, quando l'abbiamo incontrata sembrava una ragazza spaesata e timida, una ragazza che era capitata alla Julliard dopo aver girato molte università in cerca di quella giusta per lei. Come ho fatto a essere così stupida, accidenti? Stupida, stupida, stupida... sento quella parola che mi risuona nelle orecchie, mi nvade ogni angolo del cervello. E intanto corro. Dov'è la mia casa? Quella città mi sembra più sconosciuta che mai, nonostante ci abito da mesi. Il mio appartamento non mi è mai sembrato tanto lontano.E poi, un'immagine mi riempie la mente: tu e lei...Eccolo! quello è il mio condiminio! Prendo le chiavi dalla borsa, le mani mi tremano. In qualche modo, infilo la chiave nella serratura, la porta si spalanca. Non tornerò a scuola, non posso se so che lì c'è Miriam. Non riuscirei a sopportare la sua vista, sapendo quello che avete fatto. Apro la porta del mio appartamento, al secondo piano. Le stanze mi sono estranee, vuote. Improvvisamente, sento le mie gambe diventare pesanti, di piombo. Mi vorrei sedere, ma so che non mi alzerei più. Poi, vedo la mia salvezza: la porta che da sul balcone. La spalanco, mi appoggio sulla ringhiera. Il metallo bagnato e freddo mi riporta per un momento alla lucidità. Cosa sto facendo? Ma il mio cuore continua a fare male, sento che si è aperta una ferita che nessuno potrà ricucire. Lentamente, metto i piedi sulla ringhiera. Non pensavo fosse così difficile. Per un momento mi chiedo se non sto commettendo l'errore più grande della mia vita. No, mi rispondo. La mia vita non esiste più. E mi lascio andare. La forza di gravità mi trascina giù, vorrei urlare, ma non serve. E' questione di un secondo, ma sembra durare anni. Nella mia mente ci sei solo tu. Ricordo quando suonavamo insieme, le canzoni che abbiamo composto insieme, la nostra prima volta. Avevi giurato di amarmi per sempre, e io ci credevo. Ci credevo davvero. Ma poi ti ho visto con lei. Vi ho visti baciarvi nel corridoio. E tu mi hai vista...e hai riso! Hai riso di me. Ma quando saprai cos'ho fatto per te, sarò io a ridere di te... Poi arriva finalmente il contatto col terreno. E' un attimo, poi tutto diventa nero e non sento più niente. << Addio Ryan Evans... >>


CORRIERE DEL MATTINO:
Tragedia avvenuta tra le strade della nostra cittadina. La diciannovenne Kelsi Nielsen è precipitata dal balcone del suo appartamento. Per fortuna le sue condizioni sono stabili. La polizia afferma:- Inagheremo, ma la nostra prima ipotesi è quella di un suicidio.--Non siamo riusciti a contattare la famiglia della ragazza, ma continueremo a tentare.- dicono poi. Ma gli amici di Kelsi amici sostengono che la giovane non avrebbe avuto motivo per tentare di togliersi la vita. La sua migliore amica Miriam racconta - Era una ragazza dolce, sensibile, con tanto entusiasmo... no, non è possibile che abbia tentato di uccidersi! Non c'era motivo...Buona fortuna Kelsi, noi ti aspettiamo...-Adesso la signorina Nielsen è in stato di coma all'ospedale S. Maria, tutti speriamo si riprenda presto. Vi terremo informati sugli sviluppi della vicenda.

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Capitolo 2
*** La visita ***



Sono stanca...come posso riuscire a pensare solo questo? Che succede? Dove sono? Mi sento stanca, non riesco ad aprire gli occhi, non riesco a parlare... mi sfugge un gemito. Sento un rumore di passi e delle dita mi sfiorano le guance. Vorrei guardare chi è, vorrei chiederglielo, ma non riesco. Adesso voglio solo dormire. Non mi interessa più niente, sento che mi sto addormentando...

***

CORRIERE DEL MATTINO
Notizia straordinaria: Kelsi Nielsen, dopo quasi quattro mesi di coma dopo aver tentato di togliersi la vita, ritorna alla vita. I medici dicono che la ragazza non è ancora cosciente, ma si riprenderà nel giro di una settimana al massimo. I dottori sono rimasti molto sorpresi quando ieri la ragazza ha mostrato segni di vita. -Dopo tutti questi mesi senza miglioramente, quasi non ci speravamo più- racconta un'infermiera- sembra un miracolo...- Tutti noi auguriamo a Kelsi buona fortuna,speriamo che si riprenda presto.

***

Sono sveglia...che pensiero sciocco...se sto qui a pensare è logico che io sia sveglia. Però sono confusa, come se nella mia mente si fossero formati dei muri che si stanno sgretolando lentamente mentre riprendo conoscenza. Mi preparo al fiotto di ricordi... eccoli: il mio primo pensiero va a Ryan e Miriam. Sussulto mentre mi ricordo cos'ho fatto per Ryan. Come ho potuto? E poi, come faccio a essere ancora viva. Decido che è ilmomento di trovare delle risposte e tento di aprire gli occhi, riuscendo solo a socchiuderli. Piano piano, riesco a mettere a fuoco la stanza. Sono sdraiata su un letto. Di certo quella non è la mia camera...le pareti, i letti, il comodino...è tutto bianco. Oh, devo essere all'ospedale. Cerco di alzarmi, ma le mie gambe non rispondono ai comandi. Sento qualcuno che mi si avvicina. E' una donna. Non l'ho mai vista prima. La donna mi mette una mano sulla fronte- Calmati Kelsi, calmati. E' tutto finito, cara.- indossa un camica, mi rendo conto. Dev'essere una ottoressa o un'infermiera. La donna si siede su una poltrona accanto a me ed inizia a controllare i macchinari che sono posti sopra il mio letto. Che situazione strana...-Cuhsuhuesso?- quando cerco di chidere alla donna cosa sia successo, dalla mia bocca esce solo un mugolio senza senso. Sospiro. La donna sconosciuta mi si avvicina ancora di più e mi parla – Sono un dottoressa, tesoro. Tu mi puoi chiamare Rose. Ti ricordi cos'è successo?- annuisco. -Benissimo. Vedi, sei stata in coma per quasi quattro mesi, mia cara.- un veso di sorpresa mi esce dalla bocca. Accidenti, chissà i miei come si sono preoccupati. E i miei amici...ah già, io non ho amici. Rose continua – Dovremo avvisare i tuoi familiari ei tuoi amici. Che ne dici di iniziare dalla tua amica Miriam? Sembrava olto preoccupata...- la interrompo subito -A...a-amica? Non è ........'ia 'mica- riesco a parlare! Mi mangio qualche lettera, ma parlo! La dottoressa mi guarda incuriosita. Si volta verso il mio comodino, dove è appoggiata una pila di giornali che non avevo visto. Fruga un po' tra i giornali, poi ne afferra uno e me lo mette davanti agli occhi...oh, c'è un articolo che parla di me! Vediamo un po'...ad un certo punto inizio a tossire. Tossisco così forte che non riesco a respirare. La donna mi porge un bicchiere d'acqua. Sul quel giornale c'è una frase che dice “[...]la sua migliore amica Miriam racconta[...]” migliore amica? Come si è permessa quella strega? Usare la mia situazione per farsi notare...la odio, la odio. Oh no, sento gli occhi umidi, non riesco a deglutire...ecco, le lacrime iniziano a scendere...Rose mi asciuga le larime con un fazzoletto di stoffa. Ma come fa quella donna a sapere sempre cosa mi serve? Rose aspetta che mi sia calmata, poi mi dice, sinceramente dispiaciuta- Ora dvo proprio andare, tesoro, ma tornerò appena posso. Tu riposati intanto.- escedalla stanza. In un certo senso essere sola mi fa stare meglio. Così posso riflettere. Dove sono? In ospedale. Che giorno è? Quasi quattro mesi dopo la mia “caduta” dal balcone. Con chi sono? Da sola. Perchè sono lì? Perchè ho tentato di suicidarmi. Grandioso, peggio di così...be' quel che è fatto è fatto...oh no accidenti! Un cavolo quel che è fatto è fatto! Sono disperata! Sento che sto piangendo ancora, ma non mi importa. Io sono innamorata di un uomo che non mi ama. E' la cosa più inelice che possa capitare ad una donna! Non posso mettere di amarlo, non lo posso dimenticare. Mi sembra di sentire le sue mani ancore sulle mie, la sua voce che mi giura amore, il suo corpo sul mio...so che mi sto facendo del male da sola pensandoci, ma non lo posso allontanarlo dai miei pensieri. All'improvviso, il ruomore della porta della stanza che si apre mi fa sussultare. No, non è possibile. Non può essere lui, dev'essere un sogno... e invece è lì. I capelli biondi sotto il solito cappellino, la cravatta colorata... non è cambiato per niente da quando stavamo insieme....stavamo... ma non posso piangere davanti a lui! Ryan mi sorride, con quel suo sorriso dolce che mi ha fatto innamorare. Mi si avvicina e mi prende la mano. All'improvviso, noto una cosa che non avevo visto: sulla parete di fianco a quella alla quale è poggiato il letto, ci sono decine di rose rosse. Trattengo un'esclamazione: rose rosse! Le mie preferite! Ryan vede dove si dirige il mio sguardo e, sempre sorridendo, mi dice -Sono tutte per te, tesoro. Da parte mia. Kelsi, mi dispiace tanto per quello che è successo! Non pensavo che avrei causato tanti problemi! Mi spiace, mi potrai mai perdonare? Io ti amo.- la testa rinizia a girare. Mi ama. Mi ama mi ama mi ama....eppure, c'è qualcosa che non mi torna.-Miriam?- prmai ho ripreso a parlare correttamente. Lui mi fissa e scuote la testa.- L'ho lasciata. Dopo quello che ha fatto, non potevo più stare con lei. Kelsi, io ti amo, ti amo da impazzire. Miriam è una sciocca. Sono venuta a trovarti tutti i giorno, amore mio. Tutti i giorni.- non mi embra vero! E' troppo bello! Ad un tratto, però, la porta si spalanca ed entra Rose. -Mi spiace, ragazzi, ma l'ora delle visite è finita.- Ryan mi guarda triste, poi si alza lentamente esce, senza neanche salutarmi. Se mi ama tanto, perchè non mi dice neanche “ciao”? Sospiro. Sono troppo paranoica, troppo possessiva. Rose mi si siede accanto e mi chiede – Non per farmi i fatti tuoi, cara, ma chi era quello? Uno nuovo?- non capisco. Come nuovo? Io le rispondo- No....lui..è venuto a trovarmi...tutti i giorni....- Rose ,mi guarda dispiaciuta. -No tesoro, mi spiace. E' la prima volta che viene.- - E le rose? Chi... me le ha portate...?- -Un altro ragazzo, molto carino. Pensavo che fosse il tuo fidanzato... Alto, coi capelli scuri...- Rose si interrompe quando vede le mie lacrime, che scendono per l'ennesima volta. Si accorge che mi sta facendo soffrire, e capisce che è meglio allontanarsi- Ora finisco il giro di controllo, cara. Però tornerò presto. Mi dispiace, sai. Mi dispiace tanto.- Ma no, non voglio più piangere. Semplicemente lui non mi ama. Si è preso gioco di me. Non è mai venuto a trovarmi, solo quando a saputo che ero sveglia. Mi sento sciocca, come ho fatto a non pensarci? Come ho potuto credergli? Come ho potuto? Sento la mia vita che va di nuovo in pezzi...ma stavolta c'è qualcosa che mi lega alla realtà: chi è venuto a portarmi le rose?


CONTINUA...

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Capitolo 3
*** Rose e amore ***



Non mi ama. Non c'è nient'altro da dire. Devo farmene una ragione, è semplice. E allora perchè vedo il suo viso? Perchè il suo ricordo non mi abbandona, perchè vorrei che lui fosse accanto a me per dichiararmi il suo amore? Guardai ancora le rose che riempivano la stanza. Ma, se non era stato Ryan, di chi erano quelle rose? All'improvviso, la porta della mia stanza di aprì, facendomi sobbalzare. Era solo un'infermiera. La speranza che mi era cresciuta dentro in un istante sparì altrettanto velocemente. Che illusa. L'infermiera, una ragazza poco più grande di me, a vederla, disse timidamente << Signorina, c'è una visita per lei. Lo faccio entrare? >> Una visita? No, non poteva essere Ryan, perchè mai avrebbe dovuto..? Annuii. Le domande non servivano. Mi preparai psicologicamente per un'altra delusione. Ma il ragazzo che entrò non era Ryan. Alto, ben piazzato, con i capelli scuri << Jason!! >> Ero felice. Più felice che mai. Appena l'avevo visto, il mio cuore aveva accelerato i battiti. Perchè, mi domandai, perchè reagisco così? Io amo Ryan, non lui. Un'altra voce nella mia testa replicò, si certo, tu ami quel traditore. Non ne vale la pena, e lo sai. Già, ma vale la pena di innamorarsi e venire delusa ancora? Come sai che verrai delusa? E' sempre così. Interruppi la conversazione mentale. Da quando parlavo da sola? Intanto, Jason mi si era avvicinato. Ad un tratto, vidi cosa stringeva nella mano. Una rosa. Una bellisssima rosa rossa, uguale alle altre nella mia stanza. Quando vide cosa guardavo, il volto di Jason si aprì in un bellissimo sorriso. Non avevo mai notato che bel sorriso avesse. << Kelsi... stai bene? >> Annuii. << Sei stato tu? A portarmi le rose, intendo. Non mentirmi. >> Lui annuì. << Si, sono stato io. Una rosa per ogni giorno che ti ho aspettata. Una rosa per ogni giorno che sono stato qui, ad aspettare che il mio angelo si svegliasse. >> Il mio angelo? Mi aveva chiamata "il mio angelo"? La speranza tornò a nascere in me, troppo forte per poterla frenare con il buon senso. << Kelsi >> , mi chiese, << Tu ami Ryan? >> Io annuii. Non potevo mentire. Lui sembrò deluso. Però disse, molto più insicuro e avvicinandosi << E ami anche me? >> senza che me ne potessi quasi accorgere, mi trovai ad annuire. << Chi di più? >> domandò ancora lui. E, sempre prima che potessi riflettere, lo stavo baciando. Il mio primo, vero bacio, mi resi conto. Quando mi allontanai, era sorpreso quasi quanto me. << Scusa. >> mormorai. Lui sorrise, raggiante. << Non ti scusare. >> Poi aprì la mia mano, dolcemente, e ci posò la rosa. << Sei incantevole. >> sussurrò. << Jason, tu sai cosa ha fatto Ryan? >> << Sì >> Non lo potrò mai perdonare per quello che ti ha fatto, lo sai questo? Se si azzarderà ancora a farti del male, io... >> laciòla minaccia a metà, tornando a sorridermi. Io scossi la testa. Non mi ero mai resa conto di quanto fosse incredibile, quel ragazzo. Incredibile e bello e simpatico e ...potevo continuare all'infinito. Senza contare le strane reazioni che mi provocava. Lui si avvicinò ancora di più a me.<< Kelsi, so che ti sembrerà stupido, ma c'è una cosa che devi sapere... >> << Lo so già >> risposi. Ma lui continuò << Lo so, ma ho bisogno di dirtelo. Kelsi Nielsen, io ti amo. Non ho mai amato nessuna come ho amato te, e anche se non ricambi, io ti amerò per sempre. >> Oh. Però, anche Ryan aveva detto di amarmi... Ma questo non è Ryan! Disse la solita vocina nella mia testa. Non puoi rinunciare a essere felice per quell'idiota! Da quando i miei pensieri erano tanto audaci? Scossi la testa, per interrompere quella confusione. << Oh Jason... >> Lui si allontanò da me << Lo sapevo. Perdonami. Non volevo rovinare la nostra amicizia. >> Si voltò e si avviò verso la porta. No! Non potevo lasciarlo andare. << Anch'io. >> dissi. Lui si voltò lentamente verso di me << Cosa? >> Domandò, confuso. << Ti amo anch'io, più di Ryan, più di chiunque. Però giurami che amerai solo me! >> quasi urlai. Lui sorrise il migliore dei suoi sorrisi. << Be', questo è facile. Ti amerò, per sempre. Te lo giuro. >> Si, sembrava sincero. E poi, io volevo crederci. In un istante, Ryan era dimenticato. Solo Jason, nessun'altro, niente confonti, niente conflitti interiori. Solo amore, sincero e puro. Lui mi abbracciò. Nessun abbraccipo era mai stato tanto dolce. Quanto lo amo, mi dissi, non è quello che provavo per Ryan. Sì, è diverso. Ora, anche i miei pensieri erano tutti d'accordo. Gli sorrisi, per la prima volta davvero nella mia vita, sorrisi. Tutto si era risolto in fretta, per merito di una rosa. No, per merito dell'amore.

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