We can own this town

di itsveronicaa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno ***


Alex devi proprio partire?" Mi chiese calum. Eravamo tutti,io Michael,Calum e Luke, davanti alla mia macchina pronta per il viaggio. Da lí a poche ore mi sarei trasferita da Sydney a Perth. Proprio dall'altra parte del paese. Non ero molto felice della cosa. Avevo otto anni all'epoca e pensare di dover cambiare radicalmente tutto mi spaventava a morte,per non parlare del fatto che dovevo lasciare i miei tre migliori amici. 

"Sì,Calum devo proprio. Mica posso vivere da sola,ho solo otto anni" dissi ridacchiando,scatenando così una risata generale. 

"Alex ci mancherai da morire" disse Michael abbracciandomi forte seguito a ruota dagli altri. Restammo così per qualche secondo poi ci separammo e andai in macchia dove mi aspettavano i miei genitori.

"Alexandria non essere triste,stiamo andando in una città stupenda,vedrai quanti amici nuovi ti farai" disse mio padre. "Sì Alexandria,non ti preoccupare ci troveremo benissimo" 

"Si mamma lo so, è solo che loro sono i miei migliori amici e non voglio lasciarli. Ma so che non possiamo fare in modo diverso. Mi troverò bene.sì." Dissi anche se non ne ero molto convinta. 
 

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 "Alexandria Andrea Anderson! Svegliati immediatamente e porta giù quelle chiappe che oggi inizi la scuola!"

Ecco quell'adorabile donna che io chiamo mamma,che strilla come un'ossessa dalle scale per farmi svegliare. Sì okay,sono in ritardo e oggi inizio la scuola,ma il mio letto è il mio vero amore non potrei mai lasciarlo così.

"ALEXANDRIA!" Questo grido era particolarmente forte,direi che è meglio alzarsi. 

" Si mamma sono sveglia. Mi preparo e scendo." Grido a mia madre mentre mi alzo dal letto e mi dirgo verso il bagno. Faccio una doccia veloce e poi asciugo subito i capelli,senza stirarli o farci chissà che perché mi annoia ed è risaputo che sono una pigra cronica. Ho capelli lunghi fino alla vita e tinti di nero. In teoria sarei bionda,ma le bionde mi stanno antipatiche e per non essere ipocrita mi sono tinta,sono così da circa quattro anni. Devo dire che i miei non l'avevano presa bene all'inizio,ero una di quelle ragazzine con i capelli biondi e gli occhi azzurri,ma a Perth venivo etichettata come principessina e la cosa mi dava parecchi sui nervi. Ora penso che mamma e papà ci si siano abituati anche perché di certo non cambio,mi piaccio nera fa risaltare i miei occhi,il che non è un male dato che è una delle poche parti che mi piacciono di me. Non sono una di quelle ragazze che si ritiene brutte,chiariamoci, semplicemente molte volte mi sento a disagio con il mio corpo così divento acida come un limone con le persone. Sono fatta così non ci posso fare niente. 

Guardo l'ora e vedo che non sono così in ritardo come ritiene mia madre,così mi trucco per bene. Una semplice linea di matita nera sopra e sotto e il mascara. Corro di corsa all'armadio e tiro fuori un paio di skinny immancabilmente neri,ho abbandonato il jeans da un annetto circa, una maglietta bordeaux e le mie amate vans nere. Prendo al volo la borsa,anche questa nera,e corro in cucina. Mentre giro l'angolo vado a sbattere contro mio padre che si mette a ridere. "Buongiorno tesoro. Sei di corsa come al solito?" Gli faccio una linguaccia mentre mi prendo qualche biscotto fatto da mamma " No papà non sono un ritardo per una volta. Quindi amati genitori io tolgo il disturbo e mi avvio a scuola che devo ritirare gli orari e la combinazione dell'armadietto" Schiocco un bacio sulla guancia a mio padre e ne mando uno a mia madre da lontano,che afferra sorridendo. I miei genitori sono fantastici. "Alexandria ti ricordi come arrivare a scuola o ti perderai?" Mi dice mia madre proprio mentre apro la porta "Mamma stai tranquilla,so come arrivarci" detto questo mi precipito in strada in direzione della scuola mettendomi le cuffiette. 

Avevo otto anni quando avevo lasciato Sydney a causa del lavoro di mio padre e trasferita a Perth. Ora ho diciotto anni e sono tornata. Dio quanto mi era mancata la mia città. Perth è fantastica,niente da dire, ma Sydney è Sydney. Quando i miei mi avevano annunciato il nostro ritorno nella mia città natale ero euforica,certo mi sarebbero mancati i miei amici ma sarei tornata a casa,la mia vera casa.

Chissà se qualcuno mi riconoscerà,sono cambiata parecchio,non sono più bionda e ho un anellino al naso ma sono sempre io,dai. Mi chiedo come siano diventati Calum,Michael e Luke. Erano i miei migliori amici e come tali eravamo inseparabili. È stato tremendo dover andare via da loro,ricordo ancora quell'ultimo abbraccio come se fosse ieri. 

In lontananza vedo la scuola e devo ammettere che sono un po' nervosa,praticamente non conosco nessuno e ho paura che non mi accettino. Sì,lo so sono paranoica.

Levo le cuffiette e dopo averle staccate dal telefono me le metto intorno al collo e il telefono nella tasca posteriore dei pantaloni. Guardo la mia vecchia scuola,che contiene elementi,medie e superiori, non è cambiata per niente,nemmeno una tapparella,assurdo. Sorrido tra me e me,quasi incapace di trattenere l'euforia. Sono strana lo so. Quale ragazza di diciotto anni è euforica per il primo giorno nella scuola nuova? Be' io. Cammino lentamente verso le grandi porte guardandomi in giro per vedere se riconosco qualche faccia. Mentre faccio un'accurata ispezione dei ragazzi presenti,mi cade l'occhio su un trio particolare. Essendo ancora relativamente presto mi siedo sul muretto di fronte a questo trio per guardarli meglio e non dare troppo nell'occhio e non dare l'impressione di essere quella strana. 

Sono tre ragazzi di cui uno mi da le spalle,ed è biondo,gli altri due mi sembra di averli già visti... no non è possibile. Il ragazzo moro sembra proprio Calum,no non sembra, è Calum. Non è cambiato di una virgola. Quindi se quello è Calum,il suo fedele braccio destro dev'essere Michael,ha un colore di capelli non comune. Un rosso fuoco e devo dire che gli sta proprio da dio. Oddio non ci posso credere i miei amici di quando ero bambina sono di fronte a me,sono troppo felice. Michael si accorge che li sto fissando da qualche minuto e da una gomitata al suo amico per farglielo notare e dice qualcosa pure al biondo,che non so manco chi sia visto che non gli ho visto la faccia. Sia il biondino che il moro si girano contemporaneamente verso di me e tra poco non soffoco per la sorpresa. Quello è Luke! Oh santo cielo. È tipo alto tre metri,i capelli biondissimo tirati su in un ciuffo perfetto e un anellino nero al labbro. Che tutti i santi mi aiutino,è diventato un figo assurdo. Non che da piccolo non lo fosse ma sinceramente ci facevo poco caso. 

Okay mi stanno fissando tutti e tre con facce non troppo amichevoli,qui è meglio andarsene. Con una nonchalance che non mi appartiene,mi alzo e mi dirigo verso l'ingresso. Senza accorgermene mi porto una mano ai capelli e inizio a giocherellarci. Perfetto Alex sei già nervosa e non sai nemmeno se ti hanno riconosciuta. Anche se dagli sguardi non sembrava. 

Sono sull'ingresso quando sento una voce dietro di me " Hey testa d'inchiostro!" Oddio no,ti prego non iniziamo così che poi finisce male. Mi blocco alla voce e mi giro. Mi ritrovo il trio delle meraviglie davanti e tra poco non cado all'indietro annientata dalla loro bellezza. Per la miseria Alex,erano i tuoi migliori amici! 

Li fisso con uno sguardo che penso sia un misto tra lo sconvolto e l'annoiato,non so. A parlare è Michael mentre gli altri mi guardano con dei sorrisi...di scherno? Mah. "Oh si è girata!" " Sai com'è ho i capelli neri e l'inchiostro è nero,non ci vuole un genio" ribatto. Ed ecco la mia magnifica acidità che esce!  Il sorrisetto sulla faccia di Michael cade e acquista un'espressione seria. "Senti non so chi tu sia-" okay direi che non mi hanno riconosciuta. Wow fantastico. "-ma non dovresti rivolgerti così a me,a noi" dice indicando se stesso e i suoi amici, che dietro di lui se la sghignazzano. Li incenerisco con lo sguardo ma loro continuano,li sto iniziando ad odiare e ci parlo da si e no due minuti. " Senti amico,sono qui da due giorni,sono stanca e devo prendere ancora orari e tutto il resto, quindi non venirmi a dire come trattarti perché tanto non ti ascolterei. Detto questo,tanti auguri e figli maschi, ma io devo andare perché non ho tempo da perdere dietro ad un idiota con i capelli rossi" Non gli do manco il tempo di ribattere che sono già entrata in cerca della segreteria.

Ma guarda te questo,che prova a fare il bulletto con me. Se sapesse chi sono si butterebbe per terra per chiedermi scusa. Perfetto ora il mio buon umore è stato rovinato. 

Ritiro l'orario in segreteria,insieme alla combinazione dell'armadietto che guarda caso è proprio vicino a quelli del trio delle meraviglie. Fantastico,davvero. I tre ragazzi mi vedono arrivare e appena apro l'armadietto mi accerchiano. Ma è mai possibile? 

"Senti tesoro,sei chiaramente nuova e non conosci le regole di questo posto ma noi tre," dice Calum gesticolando " siamo intoccabili. Non puoi arrivare qui e trattarci così perché sei solo una novellina,e a noi i novellini non piacciono" oh santo cielo,adesso scardino lo sportello dell'armadietto e glielo tiro in faccia. Mi giro lentamente per guardarli meglio,e devo dire che sono tutti e tre molto alti e molto belli. Il mio sguardo palesemente annoiato si fissa su Calum perché è lui che ha parlato " Intanto tesoro ci chiami qualcun'altra,punto primo" i suoi occhi si spalancano per l'incredulità. Che pensavi, che puoi trattarmi come ti pare? Puah. " Punto secondo, se proprio vuoi saperlo,non sono una novellina. Si è vero che mi sono trasferita ma prima abitavo qui a Sydney.Quindi non mi stressate e andate ad importunare un'altra,io non ne ho voglia okay?" Sono tutti e tre abbastanza basiti,come se nessuno si fosse mai rivolto così verso di loro. Chiudo l'armadietto di colpo e sposto Calum da un lato per passare " Ora se vostra signoria me lo permette io andrei a lezione di Chimica. Con vostro permesso" dico con un tono troppo ridicolo e accenno anche un inchino mentre me ne vado. Le loro facce sono qualcosa di epico e inizio a ridere. Giro velocemente su me stessa per dirigermi verso l'aula di chimica. 

Quei tre non sanno chi sono e non sanno con chi hanno a che fare. Quando lo scopriranno ci sarà da ridere. 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo Due ***


Sento il suono della campanella che dichiara la fine della lezione di chimica. Mi piace la chimica e vorrei lavorarci un giorno,infatti non ho problemi in questa materia. Una materia in cui faccio veramente schifo e che odio è il francese. Non mi piace e non mi interessa sapere una nuova lingua.Metto le mie cose in borsa ed esco dalla classe guardando il mio cellulare per vedere se il mio ex mi avesse scritto. Ma figuriamoci. Che stronzo. Era stato lui ha lasciarmi dopo aver scoperto che mi sarei trasferita. Io volevo provare una a mantenere la nostra relazione,in fondo Perth e Sydney non sono agli antipodi. In ogni caso mi ha lasciato con un messaggio a dir poco orrendo per il quale mi sono incazzata parecchio. Pensavo che mi amasse davvero e un misero messaggio di scuse poteva mandarmelo.  I miei pensieri su quel bastardo vengono interrotti da una voce femminile che mi chiama,mi giro e mi ritrovo davanti una ragazza bassina confronto a me che sono un metro e settantacinque,con capelli violetti palesemente tinti e gli occhi scuri. È abbastanza famigliare ma non riesco a riconoscerla. “Sei Alexandria,vero? Quella che è ritornata qui dopo dieci anni?” Wow e come fa a saperlo? Sono un attimo sconvolta ma le rispondo subito sorridendole. “Chiamami Alex,solo mia madre mi chiama Alexandria.” Sul volto della ragazza si apre un piccolo sorriso e annuisce. “Comunque sì,sono io. E tu sei?” chiedo con un tono perplesso. La ragazza si porta una mano alla fronte ridacchiando “Giusto,non mi ricorderai. Sono Jessie,eravamo alle elementari insieme ricordi? Al tempo avevo i capelli castani” dice lei mentre io la guardo con la bocca aperta per lo stupore “Oddio non ci credo!” dico ridacchiando. La abbraccio sempre ridendo e lei ricambia unendosi alla mia risata.”Alex ma non eri bionda?” chiede ridendo sotto i baffi. Ancora col sorriso sul viso,sbuffo riprendendo a camminare verso la mia prossima lezione “Odio i capelli biondi,soprattutto il mio biondo.Tutti pensano che o sia stupida o una principessina figlia di papà,così li ho tinti. I tuoi sono bellissimi” risposi ammirando il suo colore. Non erano lilla ma nemmeno viola scuro,una tonalità a metà tra le due. Jessie mi sorride. Devo dire che sorride sempre questa ragazza.Wow. “Qual è la tua prossima lezione,Alex?” Prendo il foglio con l'orario che avevo messo nella tasca posteriore dei miei pantaloni e lo spiego per leggerlo. “Mh fammi vedere...ah sì. Ho storia moderna,aula 32.” "Allora siamo insieme! Vieni dai,ti faccio vedere dov'è la classe.”  Arriviamo alla classe ma poche persone sono già sedute e parlottano in gruppetti. Qualcuno mi guarda perplesso e poi ritorna a parlare con l'amico. Io e Jessie ci sediamo in due banchi al fondo. La ragazza mi guarda tutta sorridente e continua ad agitarsi sulla sedia. Ma che cazz.. “Jessie cosa c'è?”dopo qualche secondo di troppo si decide a rispondermi “ Okay,okay te lo dico. Michael,Calum e Luke sono in questa classe!” e inizia ad esultare.Da sola. Quando vede che non sono eccitata come lei si incupisce “Che c'è? Non sei felice di rivederli? Saranno così contenti. Nessuno si aspettava un tuoi ritorno,specialmente loro. So che eravate molto legati” l'unica cosa che faccio è sbuffare. Oggi sbuffo parecchio a quanto pare. “Non è che non sono felice,è che li ho già visti e non mi hanno riconosciuto,anzi,mi hanno parecchio infastidito” “Ah ho capito. Sì ogni tanto lo fanno,specialmente con chi è nuovo.” “Sì,okay ma io non sono nuova e non capisco come abbiano fatto a non riconoscermi!” rispondo alzando leggermente la voce così che alcuni ragazzi si girano a guardarmi. Lancio un'occhiataccia a tutti e ritornano al loro posto. Non pensavo nemmeno che mi avesse dato così fastidio il fatto che non mi avessero riconosciuta,ma a quanto pare mi ha dato sui nervi. Jessie mi guarda con uno sguardo dispiaciuto per poi iniziare a parlare “Alex però devi anche capire che sei cambiata parecchio. Cioè l'ultima volta che ti hanno visto avevi quanto? Otto anni? Ora ne hai diciotto. Avevi i capelli biondi e ora sei nera,hai l'anellino al naso e vesti di scuro. E' un cambiamento abbastanza notevole,non pensi?” Pensai alle sue parole. In effetti era vero. Ero completamente diversa e ovviamente sono cresciuta. Anche loro sono cambiati,specialmente Luke. Devo dire che se non fosse stato per Calum che ha sempre quel visino da orsetto,non li avrei riconosciuti nemmeno io. Sospiro e guardo di sottecchi Jessie che mi sta fissando. “Sì hai ragione. Però-” dico con un certo entusiasmo “-non dire il mio nome e chi sono. Voglio trovare un modo per farglielo scoprire.” Dico sorridendo come una cretina. Jessie ride di gusto e acconsente a non dire niente al trio delle meraviglie. Dopo un paio di minuti entra il professore di storia che è,be' un professore,non c'è il bisogno che lo descriva. Si presenta dicendo di chiamarlo “Professor Shwarz”. Okaaaaay. Inizia a spiegare qualcosa sul medioevo e io mi sconnetto da subito. Storia mi annoia e non riesco a seguirla. La lezione è iniziata da almeno dieci minuti quando si spalanca la porta e ,udite udite, entra il fantastico trio. “Hood,Hemmings e Clifford. Sempre in ritardo. Che sia l'ultima volta o vi faccio sospendere.” I tre annuiscono e vanno a prendere posto,che ovviamente,è nella fila di fianco alla mia. Se fanno qualche battutina mi incazzo. Dei tre il più vicino a me è Luke. Bontà divina quanto è bello. Negli anni è diventato molto alto e ha un piercing al labbro inferiore sulla sinistra. Dev'essere interessante per le ragazze baciarlo con quel coso...Oddio Alex ma che cazzo pensi. Dio,non ci credo. Sbuffo. Oggi è la giornata mondiale dello sbuffo se ve lo state chiedendo. Con la coda dell'occhio vedo che Luke mi sta guardando. Giro leggermente la testa per guardarlo meglio e mi sorride ma non faccio in tempo a ricambiare che mi tira una pallina di carta centrandomi in piena fronte. Inizia a ridere seguito a ruota dai suoi compari. Chiudo gli occhi e conto fino a dieci prima di prendere il libro e tirarglielo in faccia. Quando li riapro mi stanno fissando sghignazzando. Vi farò pentire amaramente di quello che state facendo. Sfodero il mio sorriso più seducente e mi sporgo verso il suo banco. Per fortuna il professore è girato verso la lavagna intento a disegnare uno schema. Faccio segno col dito a Luke di avvicinarsi,quando è abbastanza vicino gli appoggio cautamente la mano sul braccio e sussurro “ Se ci tieni alle tue mani ti consiglio caldamente di tenertele in tasca se non vuoi che te le tagli e te le attacchi al collo con la spillatrice.” uso un tono molto sensuale e noto che deglutisce a fatica. Bingo. Ho un gran fascino non c'è che dire. Ritorno al mio posto mettendomi i lunghi capelli su una spalla con un sorrisetto furbo. Riprendo a non seguire la lezione come prima. Quando suona la campanella manco me ne rendo conto tanto che Jessie mi tira una gomitata per farmi alzare. Borbotto qualcosa di incomprensibile mentre prendo la mia roba e la metto in borsa. I tre se ne sono già andati. Esco dalla classe parlando con Jessie “Ci vediamo domani. Io oggi esco prima. Tieni il mio numero così puoi scrivermi.” mi dice sorridendo,sorrido di rimando e prendo il foglietto con il suo numero. “Okay,allora ti scrivo sta sera. Ciao Jess.” le rispondo dandole un veloce abbraccio. Lei esce dalla scuola e io mi dirigo verso la mia prossima lezione. La giornata è passata velocemente senza nessun intoppo. A pranzo mi sono seduta sotto un albero ascoltando la musica e mangiando tranquillamente il mio pranzo per poi riprendere le lezioni.  Il primo giorno è terminato,passo dal mio armadietto per lasciare qualche libro che non mi serve e ne prendo altri.  Esco dalle porte della scuola mentre guardo i messaggi che mi ha mandato la mia amica Chris parlandomi del suo primo giorno di scuola. Sorrido leggendo i suoi insulti verso Tom,il mio ex,ma non faccio in tempo a rispondere che sento qualcuno gridare “Scricciolo? Scricciolo sei proprio tu?!” C'è solo una persona che mi chiama così e quello e mio cugino Ashton. Alzo gli occhi dal telefono ed eccolo lì,in tutto il suo splendore vicino alla sua moto. Lancio un gridolino di pura gioia.Sono almeno tre anni che non lo vedo,da quella volta che venne a Perth con i suoi per venirci a trovare. Inizio a scendere le scale di corsa e stranamente non mi rompo l'osso del collo. Con la coda dell'occhio vedo il trio che mi guarda e sogghigna.Per fortuna vedo Michael che allunga una gamba per farmi lo sgambetto ma io prontamente mentre corro la salto per poi girarmi e fargli una linguaccia e godermi le loro facce basite. Beccatevi questo! Corro verso Ashton che apre le braccia e io gli salto praticamente addosso allacciando le braccia al suo collo. “Il mio scricciolo è tornato! Potevi dirmelo che iniziavi già oggi,sarei venuto a prenderti.” Mi stacco dall'abbraccio ma tendendo le mie braccia attorno al suo collo mentre le sue sono intorno alla mia vita. “Siamo arrivati prima,così ho iniziato oggi. Sono così felice di vederti Ash.” gli dico. Sono veramente felice,siamo cresciuti insieme ed è sempre stato come un fratello per me.  “Scricciolo lo sono anche io.” dice con uno di quei suoi sorrisi disarmanti “Anche se il soprannome scricciolo non ti si addice più,sei un gigante!” “Non sono così alta scemo.” rido dandogli uno schiaffetto sul braccio. “Comunque perché sei qui?” gli chiedo “Sai che ti avevo detto che avevo quella band con Michael ,Cal e Luke. Sono venuto a prenderli anche se sono in moto. Li hai visti?” Ah.Giusto.La band,me ne ero dimenticata. “Uhm sì a dir la verità li ho visti ma non mi hanno riconosciuto.” Ashton inizia a ridere tanto che mi stacco da lui e lo guardo interdetta,vedendo il mio sguardo la smette e si ricompone per quello che può. “Dici sul serio? Perchè stanno venendo qui,ora ci divertiamo.” Inizio a ridacchiare quando noto che veramente si stanno dirigendo da questa parte.Arrivano da noi e iniziano a salutare Ashton ignorandomi bellamente.Non c'è che dire,un'educazione esemplare. Il primo a parlare è Luke “Novellina come fai a conoscere Ashton,mh? Perchè prima mi sembravate abbastanza intimi,se fai così ovunque vai,buono a sapersi.” dice con un sorrisetto strafottente. Ashton fa per parlare e difendermi ma lo blocco “Faccio da sola non ti preoccupare” gli dico parlando piano. Mi Giro verso Luke che praticamente mi ha dato della puttana. Ma che stronzo. Adesso lo faccio pentire di quello che ha detto perchè so che appena scopre chi sono sarà mortificato. “Sapete una cosa? Siete tutti e tre degli emeriti stronzi. Sono arrivata da un giorno e già rompete. Sinceramente vi ricordavo diversamente,sì che sono passati dieci anni dall'ultima volta che ci siamo visti, ma siete comunque dei bastardi.” finisco di dire cercando di guardarli tutti e tre negli occhi. I loro visi sono stupefatti e cercano di capire chi io sia,incredibile. Ashton mi viene di fianco e mi mette un braccio sulle spalle mentre ridacchia. “Ri-ricordare ma cos-” balbetta Calum ma viene interrotto da Ashton “Siete veramente dei coglioni.Seriamente non l'avete riconosciuta?” I tre sono zitti e immobili che ci guardando con occhi spalancati. Io e Ash scoppiamo a ridere “Non vi dice niente una bambina di otto anni,bionda,con gli occhi azzurri più belli del mondo-” sorrido a queste parole “-che si è trasferita dall'altra parte del paese?” I tre aprono la bocca contemporaneamente per lo stupore “Al-Alex? Mi stai dicendo che sei la nostra piccola Alex?” dice Michael chiaramente sconvolto. Annuisco facendo anche un piccolo sorriso. “Oddio non ci credo.” dice Calum con voce strozzata,Luke invece si copre la faccia con le mani,squotendola. “Ma non sei bionda! E' per questo che non ti abbiamo riconosciuto. Ti ho tirato una pallina di carta in faccia,cazzo.” esclama Luke. Inizio a ridere seguita a ruota da tutti tranne che da Luke così gli vado vicino appoggiando le mani sulle sue spalle mi metto in punta di piedi per parlargli nell'orecchio “Puoi anche ridere sai? Non ti uccide nessuno.” sussurro in un modo sensuale. Si irrigidisce e gli altri iniziano a ridere ancora più forte,io gli sorrido candidamente. Torno vicino ad Ashton e gli schiocco un bacio sulla guancia “ Devo andare,ci sentiamo dopo okay?” gli dico “Dove vai? Rimani con noi,dato che sti stronzetti hanno qualcosa da farsi perdonare a quanto ho capito.” “Devo tornare a casa Ash. E so che farete qualcosa legata alla band e non voglio dare fastidio. “Ma non ci dai fastidio Alex. Rimani dai. Sono dieci anni che non ti vediamo,almeno un pomeriggio ce lo devi.” dice Calum con quel suo faccino da orsetto al quale non riesco a resistere. Gli sorrido ampiamente “Okay va bene ma con chi vado? Io su quel coso-” dico indicando la moto di Ash “-non ci salgo manco morta. Quindi se avete una macchina okay,sennò torno a casa.” “Tranquilla piccola,ho la macchina.” dice Luke con un sorrisetto. Al sentirmi chiamare ''piccola'' da lui,sento un fremito lungo la schiena. Cazzo." Okay allora,fatemi strada.” Saluto Ashton e mi incammino dietro ai tre ragazzi pensando che sarà proprio un viaggio in macchina interessante. NDA:
Ciao  tutte! Nello scorso capitolo mi sono dimenticata di inserire una nota ops.
Il capitolo non è editato perchè efp oggi fa i capricci sorry
Spero vi piaccia,fatemi sapere
Alla prossima! Ciuus

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