A Winter's Tale

di NorthernSparrow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Primo Giorno d'Inverno ***
Capitolo 2: *** Settembre ***
Capitolo 3: *** Ottobre ***



Capitolo 1
*** Il Primo Giorno d'Inverno ***


Note dell'Autrice
Storia natalizia contrastante dal Canon della nona stagione. Nata dalla voglia di rivisitare la trama dell'human!Castiel dalla prospettiva di Castiel. Secondo la mia esperienza, stare da solo e al verde in una cultura sconosciuta può essere molto più difficile, disorientante e solitario di come gli scrittori di Supernatural sembrano pensare, e io ho voluto riconsiderare come possa essere stato complicato per Castiel. Perciò: questa fan fiction ri-racconta gli eventi da "I'm No Angel" (puntata 9x03 o conosciuta come "Cas viene cacciato dal bunker") fino a "Holy Terror" (puntata 9x09 o conosciuta come "Cas viene catturato e torturato") ma dal POV di Castiel. Contrasta dalla trama originale a metà di "Holy Terror" (in questa versione, Castiel non ruba la Grazia di nessuno e rimane umano) e poi si arriva al Natale.
A causa degli obiettivi della fan fiction ho ambientato gli eventi dell'inizio della stagione verso la fine dell'estate, con gli eventi di "Holy Terror" che accadono subito dopo il Giorno del Ringraziamento. Gadreel è andato, Sam è arrabbiato, il povero Kevin è morto... e, oh, dov'è Castiel?

Oh, ed è il solstizio d'inverno, appena quattro giorni prima di Natale.


Capitolo 1: Il Primo Giorno d'Inverno



Il telefono di Dean iniziò a vibrare sul cruscotto appena si immise nel traffico mattutino con la sua Impala, cercando di entrare nell'autostrada che usciva da Rapid City verso est. Il sole non era ancora sorto; erano le sette del mattino, ma il sole sorgeva abbastanza tardi nel Sud Dakota in quel periodo dell'anno, e non era per niente facile guidare durante l'ora di punta nella debole luce crepuscolare. Dean lanciò un'occhiata a Sam, chiedendosi se si sarebbe offerto di aiutarlo col telefono, ma Sam stava stravaccato contro la portiera del passeggero con gli occhi chiusi, comodo e pronto per addormentarsi. Non sarebbe stato di grande aiuto. 
Probabilmente non avrebbe comunque voluto aiutare.
Dean riuscì a confluire nel traffico con successo e ad afferrare il telefono dal cruscotto, occhieggiando lo schermo. "Sconosciuto", diceva lo schermo luminoso del telefono.
Si accigliò. Le chiamate da parte di sconosciuti erano rare. Avevano appena concluso una caccia - un caso abbastanza semplice su un fantasma, diventato difficile a causa del completo imbarazzo del lavorare con Sam. Ad ogni modo, la caccia era stata fatta e Dean non si aspettava ulteriori chiamate su quel caso. La telefonata era su qualcosa di nuovo? Non molte persone avevano questo particolare numero.
Dean premette "Rispondi" e disse, «Sì, chi è?»
«Potrei parlare con Dean Winchester, per piacere?» rispose una voce femminile.
«Chi parla?» ripeté Dean. (La Regola Numero Uno del Telefono era cercare di capire chi stesse chiamando prima di confermare il suo nome vero a qualche sconosciuto.)
«Sto chiamando dall'Estearn Regional Hospital di Spokane, Washington. Sto parlando con Dean Winchester?»
Un ospedale. Hm. Un altro caso, magari? Sta succedendo qualcosa di divertente in obitorio?
«Sì, che succede? rispose Dean.
«Potrei chiederle se conosce un certo Steve Smith?»
Dean esitò. Non conosceva il nome, ma la Regola Numero Due del Telefono era fingere sempre di riconoscere qualsiasi nome, anche se lo chiedeva uno sconosciuto. Sarebbe potuto essere un collega cacciatore bisognoso di un alibi o di una qualche storia.
Anche se "Steve Smith" gli era nuovo. Steve Smith...
Oh. Un attimo.
Steve.
Dean aveva sentito quel nome non molto tempo prima, in effetti. Un paio di mesi prima.
Ad un certo Gas-n-Sip in Idaho.
E, "Smith", il cognome generale dei loro alias. 
Cas. Doveva essere Cas.
Dean sospirò. Cas doveva star cercando di lavorare ad un altro caso da solo. Proprio come stava cercando di fare a quella scena di massacro di ciclisti in un bar del Wyoming qualche settimana prima. Dean aveva provato a convincerlo di calmarsi e tornare alla sua nuova emozionante vita al Gas-n-Sip; potrebbe Cas aver provato a estendersi di nuovo nella caccia? Dean lo aveva mandato a fare i bagagli così in fretta che non aveva davvero preso tempo per dirgli di come fosse importante che Cas tenesse la testa bassa e stesse fuori dai guai. (Beh, è stato Gadreel ad aver mandato Cas a fare i bagagli, in verità. Dean non aveva avuto molta scelta.)
Dean aveva realizzato più tardi di non essere stato nei paraggi per tenere d'occhio Cas. Ultimamente è stato parecchio impegnato.
La situazione di Gadreel che uccideva Kevin e tutto il resto.
«Signore, mi ha sentita? Conosce uno Steve Smith?»
«Uh... sì,» disse Dean. «Steve. Smith. Sì, conosco uno Steve Smith.»
Sam aprì gli occhi e guardò verso Dean; dopo tutto era sveglio. Dean gli mimò un "Cas" con le labbra, e Sam si mise a sedere mentre la voce continuava, «Steve è stato lasciato entrare nel nostro ospedale la notte scorsa. Sfortunatamente non poteva dirci nessun nome da contattare, ma abbiamo appena localizzato la sua ultima datrice di lavoro, che ci ha comunicato che lei è l'unico presente nella sua lista di contatti per le emergenze. Potrei chiederle, sa se Steve ha qualche familiare che potremmo avvertire? E' urgente.»
 
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Dean prese l'uscita successiva, sbaragliò l'Impala sotto ad un raccordo, e fece un inversione per poi prendere la strada seguente. In due minuti stavano riprendendo la via in direzione ovest. Sarebbe stato un lungo viaggio - più di dodici ore. Non sarebbero arrivati a destinazione prima della tarda serata.
L'infermiera non era disposta a dare molte informazioni via telefono; solo che Cas era "molto malato" ed che era "urgente". Dean non si preoccupò di pensare troppo su che cosa avrebbe potuto significare. Ha solo guidato il più veloce possibile, ricordando l'ultima volta in cui aveva visto Cas, in quel bar del Wyoming diverse settimane prime quando Cas saltò fuori inaspettatamente nei suoi nuovi e vivaci vestiti da agente. Dean era intenzionato a controllarlo più tardi; lo era davvero. Ma con l'incubo di Gadreel che ha risolto subito dopo, e la orribile perdita di Kevin, gli è passato dalla mente.
Dean tamburellò le sue dita sul volante, innervosito da se stesso. Avrei dovuto chiamare per controllare Cas, pensò. Ero troppo distrutto per Kevin per pensarci.
La morte di Kevin era ancora insostenibilmente tremenda e lo sarebbe sempre stata, ma erano passate diverse settimane e lo shock iniziale era cominciato a svanire. Gadreel era stato cacciato via appena qualche giorno dopo (con l'aiuto di Crowley), e Sam sembrava guarito del tutto, nonostante ce l'avesse ancora e totalmente con Dean. La situazione si era sistemata tramutandosi in una condizione triste e duratura, ma relativamente gestibile. 
Dean avrebbe davvero dovuto muoversi e chiamare Castiel ad un certo punto.
In quel momento stava osservando la lunga strada diritta che passava attraverso le colline del Sud Dakota. Sam era sinistramente silenzioso.
La verità, pensò Dean, è che non volevo chiamarlo. Non volevo seccarlo. Non volevo coinvolgerlo in tutto questo.
D'accordo... non volevo raccontargli dell'enorme casino che ho combinato.

Perché, se Dean avesse chiamato Castiel, Dean avrebbe dovuto raccontargli che cosa stava succedendo con Gadreel per tutto quel tempo. Dean avrebbe dovuto spiegare esattamente come aveva rovinato tutto. E come per risultato Castiel era stato buttato fuori. E come Kevin aveva pagato il prezzo finale per l'errore di Dean.
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Era stato incredibilmente imbarazzante salutare Castiel al bunker, alla fine della scorsa estate. Castiel era stato molto silenzioso mentre Dean lo guardava fuori dalla porta d'ingresso. Non aveva detto una parola quando Dean gli aveva porto quella piccola patetica borsa da viaggio - tutto quello che Dean era riuscito ad inventarsi per mandarlo via. Era solo una vecchia borsa a tracolla di cuoio da quattro soldi che aveva trovato lì da qualche parte al bunker. Ogni cosa di quella borsa faceva schifo. Schifoso cuoio rovinato e macchiato; schifosa fibbia rotta; schifosa cinghia rovinata che Dean aveva provato ad aggiustare con un laccio di scarpe. Ma era l'unica borsa che Dean aveva potuto trovare da dare a Castiel.
Anche tutto quello che Dean ci aveva messo faceva schifo: degli schifosi ottantadue dollari (tutto quello che Dean aveva avuto per lui al tempo), una schifosa manciata di vestiti di ricambio (tirati fuori in fretta dal bagagliaio dell'Impala), e uno degli schifosi cellulari di scorta con il caricatore. E, forse la cosa più schifosa, due confezioni di carne essiccata e un dannato pacchetto di crackers. Era tutto quello che c'era stato in cucina.
Dean aveva fatto una smorfia quando Castiel aveva aperto la borsa e ci aveva guardato dentro.
Poi Castiel aveva rialzato lo sguardo, dando a Dean uno di quei lunghi sguardi indagatori.
«Scusa,» aveva detto Dean alla fine, la voce roca. «E' tutto quello che avevo.»
Castiel aveva risposto, «Va bene, Dean. Lo capisco.» Ma lo sguardo sul suo viso l'aveva messo in chiaro: non andava bene, e non aveva capito.
Castiel gli aveva dato un ultimo sguardo muto, e poi si era semplicemente voltato e se n'era andato, camminando sul lungo vialetto che dava sulla strada, verso la fredda mattinata grigia. Senza nemmeno un saluto.
«Chiamerò per controllare,» aveva poi detto Dean, guardandolo arrancare via. Castiel era già lontano di una decina di metri. Aveva continuato a camminare.
Dean non era mai stato sicuro se l'avesse sentito.
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Dean trascorse la prima parte del viaggio verso Spokane - e la seconda parte, e l'ultima parte - rivivendo quel momento, e la giornata al Gas-n-Sip, e quella al bar in Wyoming. E maltrattandosi mentalmente per quello.
Anche Sam ha fatto la sua parte; anche lui trascorse la prima parte del viaggio (e la seconda parte, e l'ultima parte) maltrattando Dean. Sam non aveva nemmeno detto niente per la prima ora, e non doveva. Dal suo punto di vista poteva benissimo trattare male Dean semplicemente stando seduto accanto a lui in un silenzio imperturbabile, facendo quella sua cosa di emanare raggi silenziosi di sensi di colpa verso Dean.
Entrambi conoscevano la storia. Dean aveva veramente incasinato tutto, non importa da che lato la vedevi.
Ma stavo cercando di salvare la vita a mio fratello, continuò a pensare Dean. E' così sbagliato? 
Dean ha guidato per un po' di tempo, entrambe le mani sul volante, osservando il tetro paesaggio di Dicembre passargli accanto. Arbusti neri dai rami spogli scorrevano dietro di loro, delineati in contrasto con le scure nuvole grigie. Qua e là gli alberi cedevano il posto ad ampi e vuoti spazi di terreno ghiacciato e a stoppie di grano morto, gelate dalle prime nevicate dell'anno. Primo giorno d'inverno, ricordò Dean. Quattro giorni prima di Natale.
Sam era sul punto di odiare Dean e non aveva mostrato alcun indizio di volerlo perdonare. Kevin era morto. Cas era "molto malato" e in cura intensiva. 
Non faceva molto Natale.
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Dopo un ora di silenzio alla fine Sam disse, «Non posso credere che tu non lo abbia nemmeno controllato.»
«Lo so,» rispose Dean.
«E non intendo nemmeno nelle ultime settimane. Intendo negli ultimi sei mesi. Che cazzo. Dico davvero, che cazzo, Dean.»
«Lo so. Lo stavo per fare, è solo che-- Tu eri così incasinato, ed ero così preoccupato che Gadreel avrebbe scoperto se avessi parlato con Cas, e che avrebbe potuto filarsela e lasciarti morire. E Cas aveva il mio numero, ce l'aveva, poteva chiamarmi. E Sam, stava andando così bene! Aveva un lavoro, stava imparando delle cose, se la stava cavando. Almeno fino a quando lo abbiamo visto in Wyoming. Sembrava stare bene, no?»
Sam annuì con riluttanza.
Dean aggiunse, «Stavo solo pensando di stargli lontano e smetterla di dargli casini, sinceramente.»
Sam diede un piccolo sbuffo dal suono infastidito e guardò fuori dal finestrino. Iniziò a giocherellare con la manovella con una mano, facendo girare il suo piccolo pomello metallico. Dean conosceva quella routine: lo sbuffo irritato, il guardare silenziosamente fuori dal finestrino, il giocherellare con la manovella; il tutto significava "Sam è ancora incazzato."
Dean riprovò, dicendo, «Senti, probabilmente starà bene. E' malato, certo, ma lui è forte, lo sai com'è fatto. Starà bene. Avrà almeno nove vite, per gentile concessione del Grande Kahuna1 per quanto possa dire, e ne ha usate tre o quattro. Scommetto anche che il motivo per cui non ha detto subito all'ospedale di contattarci è che voleva rimanere indipendente, sai? Ma ci prenderemo cura di lui. Lo faremo uscire da lì e lo riporteremo al bunker dove si potrà riprendere, e gli faremo anche passare un bel Natale. Tutta la torta di zucca che potrà mangiare. Regali e ogni cosa. Andrà tutto bene.» 
Sam non disse niente per un po'.
Dieci minuti più tardi: «Non riesco a capire perché non l'hai almeno chiamato, Dean.»
Sarebbe stato un lungo viaggio.
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«Ah sì, lei è il contatto d'emergenza per Steve Smith? Quello che abbiamo chiamato questa mattina?»
«Sì,» disse Dean. Stava già guardando oltre la spalla dell'infermiera, verso le stanze d'unità per le cure intensive per capire dove fosse Castiel, ma non riusciva a vedere nulla dietro a tutte le piccole tende bianche. «Come sta? Cos'è successo?»
«E' stato portato qui ieri in tarda serata, circa ventiquattro ore fa,» disse l'infermiera, rovistando tra i documenti al bancone delle infermiere e tirando fuori una cartella clinica etichettata "STEVE SMITH". Sembrava non avere fretta di portarli da Castiel, e invece iniziò a sfogliare la cartella, spiegando, «Era stato trovato a terra vicino alla vetrina di un negozio a qualche isolato da qui. Sfortunatamente sembra che le persone abbiano pensato che fosse un senzatetto che dormiva lì, e gli passavano semplicemente accanto, ma grazie al cielo una guardia della sicurezza pensò di dargli un'occhiata e capì che era malato. Ha la polmonite; ci stavamo chiedendo se non stesse cercando di arrivare qui. Prima che il guardiano lo trovasse si è anche preso l'ipotermia. Inoltre sembra che abbia già avuto un certo numero di ferite precedenti dovute a qualche genere di incidente risalente a qualche settimana fa.»
«Ferite precedenti?» disse Dean. «Che intende?»
«Presenta molte lacerazioni e lividi sul petto e sul viso,» chiarì l'infermiera, alzando lo sguardo su di loro. «Ha persino qualche punto. Voglio dire, aveva già i punti, prima che venisse portato qui. Tutti vecchi di un paio di settimane. Sembrava forse un incidente stradale. Ma la cosa strana è che i tagli sembrano come se fossero stati causati da dei coltelli. Avete una qualche idea di che cosa gli sia successo?»
«Nessuna idea» rispose Sam dopo una pausa leggermente troppo lunga, scuotendo la testa.
Dean alzò le spalle, cercando di mantenere un'espressione vuota.
Angeli. Gli angeli avevano di nuovo trovato Castiel. E o c'era stata una battaglia all'ultimo sangue, o era stato direttamente torturato. (Di nuovo.) E se le ferite erano "vecchie di un paio di settimane" sarà probabilmente successo subito dopo che Dean aveva mandato via Castiel da quel bar in Wyoming. 
«Nessuna idea di come sia finito in questo modo tutto da solo,» disse Sam, lanciando a Dean uno sguardo furioso. Dean guardò il pavimento.
«Beh, fortunatamente la maggior parte di quelle ferite stavano guarendo,» aggiunse l'infermiera, tornando a guardare la cartella. «Anche se lentamente. E di sicuro non lo avranno aiutato nel suo generale stato di salute. Ho paura che sia seriamente malato a questo punto. Ah! Ecco è il foglio che stavo cercando.» Alzò lo sguardo dalla cartella, una penna pronta per annotare alcuni dettagli «Prima di portarvi per vederlo, ho bisogno di chiedervi che relazioni avete con Steve. Entrambi. Quanto bene lo conoscete? E, a proposito-» Alzò un sopracciglio in modo significativo, e disse, «Solo perchè lo sappiate, se non siete familiari, temo che ci sia un limite su quanto vi possa dire sulla sua condizione, e inoltre non potreste stare con lui dopo le otto in punto." Occhieggiò all'orologio sulla parete. Dean seguì il suo sguardo; erano le undici passate.
L'infermiera ripetè, «Quanto lo conoscete bene, quindi?»
«E' della famiglia,» rispose Dean. «Vede, lui è nostro... uh...» Esitò.
L'infermiera attese.
«Cugino,» concluse Sam, proprio quando Dean disse «Fratello.»
L'infermiera sbattè le palpebre, e Dean aggiunse, «Un cugino che è anche un fratello. Vede, la sorella di nostra madre... beh, è complicato. Uno di quei segreti di famiglia, sa. C'è voluto un po' per abituarcisi. Comunque, dov'è?»
L'infermiera stava cominciando ad apparire scettica, ma mormorò, «Famiglia. Giusto.» Scrisse un appunto sulla cartella e rialzò lo sguardo. «Lasciatemi essere sincera. Non siamo stati in grado di localizzare nessun'altro che lo conoscesse. E' in condizioni critiche. Era incosciente quando era stato trovato, e non ha più ripreso conoscenza da allora. La sua condizione è davvero misera in questo momento. Siete sicuri di non conoscere nessun... altro familiare? Qualcuno che dovrebbe essere avvertito? E' urgente. Se c'è qualcun altro che gli è vicino, abbiamo bisogno di avvisarli subito.»
«Ah. Non... c'è nessun'altro,» disse Dean, deglutendo. «Abbastanza sicuro su questo. Um, starà bene, vero?»
Lo guardò con un'espressione cautamente vuota. «Sta avendo le migliori cure. Presto il dottore vi parlerà.»
Quello non suonò per niente bene.
La voce di Dean si era seccata, e Sam dovette intervenire e chiedere, «Ora lo possiamo vedere?»
«Dato che siete, um, parenti stretti, sì, potete rimanere quanto volete. In particolar modo visto che non sembra avere nessun altro.» Chiuse la cartella con un colpo e la risistemò sullo scaffale. «Sappiate, però, che è improbabile che si svegli. Inoltre, è collegato ad un respiratore; non respirava molto bene da solo. Se si sveglia, non potrà parlare.»
Alla fine li guidò verso una delle piccole stanze e tirò le tende di lato.
 
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Castiel era a malapena riconoscibile. 
Era stato avvolto in coperte e impacchi caldi, ma era così magro che a fatica riusciva a formare un bozzo tra le coperte. Tubi e fili erano ovunque. C'erano due grandi e ondulati tubi di plastica blu coperti oltre il bordo del letto e collegati ad un altro tubo che andava dritto nella sua gola, c'erano altri tubi e fili attaccati al suo petto, vi erano delle flebo in entrambe le braccia e una molletta su un dito, e c'era tutto un ammasso di macchinari allineati vicino alla testata del letto, tra i quali un ingombrante respiratore. Il respiratore produceva un rumore ripetitivo che faceva click-psshhh ogni tre secondi circa.
Gli occhi di Castiel erano chiusi. Il viso era grinzoso e stanco; sembrava più vecchio di anni rispetto all'ultima volta in cui l'aveva visto. Aveva dei lividi in faccia, proprio come aveva detto l'infermiera; un'accentuata miscela di chiazze viola, verdi e gialle che si estendeva sulle guance e sul nasom con pochi altri lividi sparsi sulla fronte e sul mento. Sembrava che i lividi fossero vecchi di un paio di settimane buone, abbastanza per raggiungere lo stadio extra-colorato. Nella parte inferiore tutti i lividi era di un pallore gelido; persino le sue labbra sembravano leggermente blu. Un profondo taglio storto sopra l'occhio sinistro era stato ricucito con cura. La solita barba ruvida sembrava più disordinata del solito, forse con circa una settimana di troppo di crescita. Anche i suoi capelli erano un po' troppo lunghi; in quel momento erano disordinatamente portati indietro dal viso, fibrosi e aggrovigliati e spenti dalla malattia, e apparivano come se non fossero stati lavati da giorni.
Era strano vedere Castiel così maltenuto. Appariva persino peggio di come fosse stato in Purgatorio.
Dean ricordò, di colpo, come Castiel era sembrato fresco, pulito e felice al bar del Wyoming giusto tre settimane prima. E come aveva sorriso appena aveva colto gli sguardi di Dean e Sam.
Dean si voltò bruscamente e si diresse verso una sedia nella zona all'angolo della stanza, vicino ai piedi di Castiel. Ci si lasciò cadere, strascicò un po' i piedi, e si mise a guardare le proprie mani.
Sam, però, sembrava imperturbato; andò diritto verso il letto, raggiungendolo passando attraverso tutti i tubi e i fili, e diede una piccola pacca sulla mano di Castiel. «Hey Cas,» disse. «Come stai? Sono io, Sam. C'è anche Dean. Siamo venuti per vedere come stavi.»
L'unica risposta fu il ritmico click-psshhh del respiratore.
Sam trascinò un'altra sedia a fianco di Castiel, lanciò uno sguardo un po' esasperato a Dean, e si voltò di nuovo verso Castiel. «Hey, Cas, allora, sembra che tu sia stato pestato un bel po', huh? Però ora starai bene. Dean ed io, noi staremo qui con te. Starai bene. Tieni duro..."
Sam continuò a parlare. Dean rimase seduto sulla sua fredda, scomoda sedia di plastica all'angolo e osservò. Anche da lì poteva vedere il petto di Cas alzarsi periodicamente, a tempo con il click-psshhh mentre il respiratore immetteva aria nei suoi polmoni indeboliti. Era l'unico movimento di tutto il corpo.
Dean dovette mordersi il labbro per resistere all'impulso di far notare a Sam che non aveva senso cercare di parlare a Castiel. Era ovvio che non avrebbe sentito nulla di quello che Sam gli aveva detto.
Il dottore arrivò dopo un minuto, interrompendo la conversazione a un senso di Sam per dire loro un paio di cose piuttosto scoraggianti. A quanto pare Castiel aveva l'influenza, la quale "sommandosi alla sua situazione indebolita dalle altre ferite" lo deve aver colpito nel modo peggiore, ed era finito col procurargli una polmonite batterica. E l'ipotermia non è stata un bel tocco finale. Il medico ripetè velocemente frasi come "misera condizione fisica" e "difficoltà nel respirare" e "un miracolo che ce l'abbia fatta per così tanto" e "non ha molta forza rimasta" e "le prossime ventiquattro ore saranno critiche". E alla fine la solita "non perdete la speranza."
Le solite cazzate, pensò Dean, ricordando le ultime ore di Bobby.
Dopo che il dottore se ne era andato, Sam e Dean si risedettero ai loro posti, Dean sulla scricchiolante sedia di plastica all'angolo, Sam all'altra sedia accanto a Castiel. Sam guardò Castiel per un minuto e poi disse, la voce bassa, «Non avrebbe dovuto essere così solo.»
«Lo so.»
«Voglio dire, polmonite? Tutti questi anni a combattere demoni e semidei e arcangeli, e la polmonite è quella che se lo prende alla fine? Forse nemmeno lo sapeva di non dover stare al freddo.» Sam lanciò uno sguardo a Dean. «Avremmo dovuto controllarlo.»
Ed eccoli di nuovo lì. «Lo so,» disse Dean.
«Avresti dovuto trovare qualche modo per tenervi in contatto, Dean. E avresti dovuto dirmi molto prima di questa settimana che lo avevi mandato via in quel modo in Wyoming. Me l'avresti dovuto dire nell'attimo in cui Gadreel se ne era andato. Castiel proprio nel mezzo di tutti quegli angeli, la metà dei quali lo vogliono morto, senza grazia, nè poteri, nè niente? Deve essere stato un bersaglio facile. Ha dovuto vedersela con tutto quello da solo? E ora, la polmonite
«Lo so, va bene? Lo so. Senti, te l'ho detto, Gadreel diceva- Minacciava di-» Dean si fermò. Ci saranno passati almeno un milione di volte.
Sam sospirò e stiracchiò le gambe. Con sorpresa di Dean, lasciò cadere la conversazione. Forse anche Sam ne ha avuta abbastanza. 
Rimasero seduti lì per un po' di minuti guardando Castiel e ascoltando i click-psshhh.
«Vado a prendere un po' di caffè,» annunciò Sam alla fine, sollevandosi dalla sedia. «Hey, sai, forse dovremmo prenderci una stanza in un motel. Farò il primo turno - posso stare con lui stanotte, tu puoi dormire. Hai guidato per tutto il giorno. Se cambia, ti chiamo.»
«Nah,» rispose Dean. «Faccio io il primo turno. Tu va' a dormire.»
Sam lo guardò. «Hai appena guidato per dodici ore filate, Dean. Sarai esausto.»
«Faccio io il primo turno,» ripetè Dean.
Sam lo osservò per un momento di più, l'espressione indecifrabile, per poi rispondere solo, «Okay.» Ruotò le spalle, strofinandosi il collo con una smorfia. «Non mi opporrò troppo. Potrei stare un momento in un letto vero. C'è quell'albergo che avevi notato dall'altra parte della strada; proverò lì. Ma mi devi chiamare nel momento in cui qualcosa cambia.» abbassò lo sguardo su Castiel. «Dico davvero, Dean, non osare, non chiamarmi, se... Cioè, devi chiamare immediatamente se...»
«Lo so,» disse Dean. «Chiamerò.»
Sam osservò Dean un'altra volta, e Dean non potè nemmeno incontrare il suo sguardo.
Sam ripetè, «Vado a prenderti del caffè prima,» ed uscì.
Era una specie di ramoscello d'ulivo, almeno.
Dean rimase seduto ascoltando i click-psshhh, e i rumori distanti esterni: infermiere e dottori che parlavano, persone che trascinavano equipaggiamenti, sedie a rotelle e barelle che si spostavano fuori dalla porta.
E Dean guardò Castiel. 
La cosa che lo rendeva così irriconoscibile, pensò Dean, non erano i lividi o il pallore, ma era solo il vuoto che aveva preso il posto sul suo viso. Dean aveva spesso pensato a Castiel come ad unj essere inespressivo, ma a quel punto si rese conto che non era vero. Magari Castiel non sorrideva molto, certo, ma ha sempre avuto un espressione di attenta intelligenza. Senza quei brillanti occhi blu che guardavano tutt'intorno - a volte tristi e solenni, altre grandi e curiosi, ma sempre vigili - non sembrava Castiel. 
Ma almeno era lì? Poteva aver lasciato il suo tramite?
Eppure non aveva la grazia. Non poteva lasciarlo senza la grazia. Non era più un angelo. Doveva essere ancora lì. 
Click-psshhh.
Sam tornò con due bicchieri di caffè in mano e una logora borsa di cuoio a tracolla. Una borse che appariva orribilmente familiare. Porse uno dei bicchieri a Dean, poi alzò la borsa, dicendo, «Di Cas.»
«Cosa?» chiese Dean, sistemandosi sulla sedia.
«A quanto pare l'infermiera ha deciso di credere che siamo familiari. Penso che sia solo perché non può controllare. Potrei aver risvegliato un po' del suo spirito natalizio. Comunque, queste sono le cose di Cas, o quello che gli hanno trovato addosso, e sembra che noi dobbiamo prenderla o custodirla o come ti pare.» Sam gli lasciò cadere la borsa in grembo. Dean poggiò il suo caffè su un piccolo scaffale vicino, e prese la borsa tra le mani. Sì. Stessa borsa. Un po' più rovinata sui bordi, con delle macchie scure abbastanza recenti. Sangue asseccato, probabilmente.
Sam gli toccò la spalla. Dean alzò lo sguardo, un po' sorpreso.
Sam gli suggerì, «Potresti parlargli un po'.» 
«E' in coma, Sam.» replicò Dean. La voce gli uscì leggermente impastata. «Non può sentire una sola maledetta cosa»
Sam scrollò le spalle. «Parlagli lo stesso. Non puoi mai sapere.» Gli diede un'altra pacca sulla spalla, una pacca che sapeva di saluto e che sembrava incredibilmente amichevole, e prese un sorso dal suo caffè. «Okay, io vado. Tornerò alle sette circa, va bene?»
Dean annuì, e Sam si voltò verso Castiel un'ultima volta, per dare una pacca anche sulla sua spalla. «Resisti, Cas,» disse. «Facciamo il tifo per te. E si sta avvicinando il Natale, non te lo puoi perdere, quindi riprenditi, huh? Tornerò domattina. Dean rimarrà qui con te. E' proprio qui.» 
Sam se ne andò. E Dean era da solo con i click-psshhh, e con un silenzioso, immobile Castiel.
 
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Il caffè si raffreddò prima che Dean si ricordasse di berlo.
Alla fine Dean si era spostato sulla sedia più vicina, con la borsa di Castiel in grembo.
Finalmente trovò abbastanza forza per dire, «Hey, Cas,» ma non riuscì a pensare a nient'altro da aggiungere.
Dopo un po' di tempo pensò di aprire la borsa. 
Non conteneva molto. C'era la lama angelica di Cas, con un foglietto attaccato il quale recava la scritta :"Trovata nella manica della giacca - Steve Smith - da mettere tra gli effetti personali." Sotto c'era un piccolo e pulito insieme di stracci che poi Dean capì essere una linda camicia abbottonata avvolta con cura attorno a della biancheria, un maio di calzini, e un piccolo astuccio che conteneva uno spazzolino economico, un minuscolo dentifricio da viaggio, un rasoio scadente e un piccolo deodorante.
Beh, a quanto pare Cas aveva imparato come equipaggiarsi per i viaggi da umano. Dopo tutto si era adattato.
Dean avvolse tutto come meglio potè, poggiandolo aul piccolo tavolo accanto al letto di Castiel, e tornò a guardare nella borsa. I vestiti stavano nascondendo un quaderno blu ad anelli con una penna a sfera incastrata nella spirale d'anelli. Sotto di quello c'era un'altro piccolo astuccio contenente due dollari in banconote, un nichelino, tre centesimi, una chiave di una macchina, e un paio di carte d'identità. Dean tirò fuori i documenti dalla custodia per dargli un'occhiata.
Una era solo una tessera a clip che diceva, "Ciao, sono STEVE". Dean aveva visto Castiel portarla un paio di mesi fa, al Gas-n-Sipo di Idaho.
L'altra era un genere più formale di carta d'identità da dipendente del Gas-n-Sip. Aveva una foro di Castiel etichettata al di sotto col nome Steve Smith, insieme ad un numero identificativo, l'indirizzo del negozio, e il numero aziendale della Gas-n-Sip. Deve essere così che l'ospedale aveva rintracciato il capo di Castiel, che a quanto pare aveva il numero di Dean. 
Dean studiò la foto. Nelle rare occasioni in cui riusciva a evitare i suoi cipigli strabici, Castiel si apriva in uno sguardo innocente e sincero che era allo stesso tempo estremamente bizzarro e assolutamente tenero. Era quella l'espressione che aveva nella foto: le sopracciglia inarcate, i grandi occhi blu così allargati e luminosi che sembrava avessero visto tutto il mondo per la prima volta. C'era anche un sorriso a malapena distinguibile che tirava leggermente gli angoli della sua bocca. 
Sembrava più felice di quando Dean lo avesse mai visto. 
Deve essere stato quando aveva appena avuto il lavoro, pensò Dean. 
Dean rimise le due tessere nell'astuccio, mise l'astuccio vicino al piccolo ammasso di vestiti, e poi raccolse il quaderno blu. Era un economico quaderno a righe con una composizione di anelli di metallo, uno di quelli che i ragazzini userebbero per prendere appunti a scuola. Aveva l'aria spiegazzata e rugosa, come se fosse stato tenuto per molto tempo e veniva scritto abbastanza spesso. Lo aprì di scatto. La prima pagina diceva, con la scrittura elegante e ordinata di Castiel:
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Cose da chiedere a Dean quando chiamerà:
1. chiedere se lui sta bene / Sam sta bene
2. valutare se chiedere di poter tornare indietro (chiedere con cautela)
3. altro:
- perché Dean non voleva farmi parlare con Sam? Anche Sam è arrabbiato con me?
- Novità su Metatron? Sugli angeli? Sulla traduzione della tavola?
- Come posso aiutare? Ci deve essere un modo in cui posso ancora aiutare. 
- Ricordare a Dean che non posso sentire le preghiere ora - se stava cercando di raggiungermi tramite preghiera non l'avrò sentito. 
- Gran bisogno di consigli per i soldi.
- cosa coinvolge l'acquisto di una macchina.
- identificazione/dati di cittadinanza per un lavoro? E' già servito diverse volte.
- Se potrebbe darmi dei consigli su forme di autodifesa che non coinvolga l'uccidere le persone con la lama ogni volta. Non voglio uccidere.
- Tagliarsi i capelli? Deodorante? Ho già imparato la pulizia dei denti e dei capelli al rifugio ma ho molte altre domande. Ho bisogno di apparire presentabile. Devo integrarmi.
- consigli sul vestirsi. Più sfumature di quanto pensassi. Gran bisogno di integrarmi.
- assistenza su come trovare posti per dormire se non ho soldi; non voglio mettere in pericolo delle persone in un altro rifugio come l'altra volta. Ho bisogno di stare da solo, ma dove dormire? 
- consigli sul cibo. Quanto cibo è necessario / quanta fame è normale?
- E' un cattivo segno di salute se tremo tutta la notte, tutte le notti. Ora è Settembre - la temperatura scende di notte nel parco. E' pericoloso o è solo fastidioso. 
- come controllare la paura - questo farà far pensare Dean meno di me - Da non chiedere.
- come fermare i brutti sogni
                      _________________________________________________

Dean rimase seduto e fissò la lista, la bocca asciutta.
Click-psshhh.




1 = Grande Kahuna: Il termine hawaiiano Kahuna era in origine riferito al titolo per designare un uomo di conoscenza spirituale, un esperto, un maestro, uno sciamano della cultura Huna polinesiana. In questo caso, Dean si riferisce al film "The Big Kahuna" dove viene usato il significato in cui questo termine si usa per descrivere un pesce dalle dimensioni ragguardevoli




Note finali della traduttrice (oh, mio Dio, quanta importanza):
Beh, salve! *agita una manina*
Io sono niclue, iscritta su questo sito da quest'estate ma dove bazzicavo già da un po'. Il mio contributo come autrice e quasi nullo, mentre potrei aver terrorizzato recensito un paio di autori. I poveri malcapitati mi riconosceranno come la tizia dalle recensioni lunghe in perfetto stile Manzoniano (o, peggio, tambler gherl) dove per la maggior parte del tempo insulto gli scrittori. I regret nothing. 
Comunque, ho trovato questa bellissima storia (che, se potete, vi consiglio di leggere in originale
qui) e ho subito chiesto il permesso di tradurla. Così, tanto non avevo niente da perdere e nessuna vita sociale
E' la primissimissima traduzione che pubblico, e l'ho fatto dopo aver chiesto pareri su pareri (a.k.a. la mia migliore amica. Sì, Giulia, è il tuo momento di gloria) e sono più nervosa che manco al Trinity.
Spero che il primo capitolo sia uscito leggibile e almeno decente, in caso contrario vorrei saperlo, e grazie tante. 
I capitoli sono belli lunghi (questo è il più corto, mi sembra) ed è stata una gran genialata da parte mia cominciare appena prima del rientro a scuola (yeee!) così avrò ancora meno tempo per tradurre! (Ammirate i cervelli dello scientifico) Quindi, penso si dovrà aspettare un po' per ogni capitolo, ma la finirò, giuro sul pandoro che mi aspetta in cucina (e il pandoro è il pandoro, gente).
Eh, già, ora gli autori che non mi avevano riconosciuta lo avranno fatto di sicuro ora. Che bello.
Ora la finisco, che 'ste note escono più lunghe del capitolo tra 'n po'.
Ciaaaaao, alla prossima!

PS: l'autrice ha detto (leggasi sopra) che il rapporto tra Dean e Castiel è platonico, ma che lo si può vedere come pre-slash se si vuole.
Destiel shippers: non c'è nulla di esplicito, ma non serve tanta fantasia per immaginarsi qualcosa di più *occhiolino*occhiolino*gomito*gomito*
 

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Capitolo 2
*** Settembre ***


Capitolo 2: Settembre

Dean lesse un'altra volta la tremenda lista, chiuse il quaderno con un thwack e si alzò in piedi. Rimise il quaderno nella malconcia borsa di Castiel, sistemandolo attentamente molto in fondo. Poi poggiò l'astuccio dei soldi e dei documenti sopra il quaderno, e sopra il mucchio di vestiti, e sopra ancora la lama angelica. Una volta che il quaderno fu nascosto per certo, Dean chiuse la borsa, la poggiò gentilmente sul tavolino accanto al letto, spinse il tavolino dall'altra parte della stanza, e poi tornò a sedersi accanto al letto di Castiel.
Poi però Dean si ritrovò a dirigersi verso il tavolo e a quasi riprendere la borsa. «No,» borbottò a se stesso. «Non è roba da leggere.» Era stato abbastanza doloroso da leggere comunque; e poteva anche sembrare qualcosa di privato, no? Quindi Dean si costrinse a voltarsi e tornare alla sedia accanto a Castiel.
Ora, però, era decisamente troppo agitato per rimanere seduto. Si alzò, le braccia incrociate sul petto, e guardò un'altra volta il viso ferito di Castiel, e i suoi occhi chiusi; e fissò il petto di Castiel alzarsi e abbassarsi lentamente ad ogni click-psshhh del respiratore.
Dean si voltò.
E si ritrovò a camminare verso il piccolo tavolo con la borsa di cuoio.
«No,» mormorò ancora, girandosi dall'altra parte.
Presto cominciò a camminare su e giù nello spazio tra Castiel e la borsa di cuoio.
Alla fine Dean si passò entrambe le mani tra i capelli, ruotò sui talloni e lasciò la stanza per cercare un po' di cibo. Anche se non aveva molta fame.
Dean sapeva, grazie a fin troppe notti passate in ospedale, che ogni clinica aveva sempre una mensa aperta ventiquattro-ore-su-ventiquattro da qualche parte. (Di solito nel lato completamente opposto dell'edificio, nel posto più scomodo possibile). Si diresse verso l'atrio, trovò alcuni segnali indicanti il "cafè" e li seguì lungo un enorme e vuoto corridoio che lo condusse, ovviamente, dall'altra parte dell'ospedale. Oltrepassò reparti e reparti - il laboratorio, lo studio delle TAC, Radiografia, Chemoterapia, Medicina Interna. Non si soffermò molto sui posti a cui passava accanto. a causa di una frase che si ripeteva nella sua mente più volte:
Cose da chiedere a Dean quando chiamerà.
Cose da chiedere a Dean quando chiamerà.
Cose da chiedere a Dean quando chiamerà.
"Quando" chiamerà,
pensò Dean. Non "se". Quando.
L'intero corridoio odorava vagamente di quell'inevitabile odore tipico degli ospedali - un misto di candeggina, tamponi di alcool e Betadine. E forse una leggera sfumatura di quel respiro della malattia e della morte. Quell'odore riportò dei ricordi decisamente troppo vividi: papà che moriva, Bobby paralizzato, Lisa quasi morta, Sammy quasi morto. Dean è passato dal fianco di un letto d'ospedale ad un altro fin troppe volte nella sua vita. Restando vigile. Aspettando. Sperando.
Pregando, addirittura.
Pregando Castiel, di solito.
Cas aveva sempre aiutato quando poteva. E anche quando non poteva aiutare, veniva comunque, o telefonava. Forse è stato un po' brusco a volte, un po' freddo, nel suo modo 'alla Castiel'; ma ogni volta che Dean aveva davvero avuto bisogno di lui, Cas aveva sempre cercato di aiutare.
Prima di arrivare alla mensa, Dean perse qualsiasi minimo sentore di appetito che potesse avere. La mensa era piccola, con una sola catasta di hamburger e patatine posti sotto delle lampade riscaldanti, e qualche confezione di yogurt, insalate preparate, e dei panini sistemati in un frigorifero. Uno sparpagliamento della solita folla da ospedale notturno passava il tempo seduto ai tavolini accanto: un paio di familiari dall'aria preoccupata che osservavano cupamente un piatto di patatine fritte avanzate; una tavolata formata da degli impiegati dell'ospedale in camici blu stranamente allegri che chiacchieravano con un paio di paramedici che stavano divorando dei panini durante una pausa della tarda serata; e un paziente dell'ambulatorio che per qualche ragione stava cercando di comprare cinque confezioni di patatine trascinandosi dietro una flebo.
Dean non notò nessuno di loro.
Cose da chiedere a Dean quando chiamerà...
Prese una tazza di caffè e si diresse verso il reparto di cura intensiva.
Quando rientrò nella stanza di Castiel, si sedette di nuovo sulla sedia accanto al letto, tenendo il nuovo bicchiere di caffè in mano, e guardò Cas per un po' di tempo.
«Hai scritto una lista intera, huh, Cas,» disse alla fine.
Cas, ovviamente, non rispose.
Click-psshhh.
«Una lista intera per quando avrei finalmente portato le mie chiappe dispiaciute a chiamarti, huh. Un'intera dannata lista.»
Pensando un momento in più, Dean aggiunse, «Devi aver comprato il quaderno solo per scrivere quella lista, non è vero? E' per questo che sta nella prima pagina, giusto?»
La scena di qualche mese fa si proiettò nella mente di Dean per l'ennesima volta: l'addio alla porta del bunker. La fredda, silenziosa alba. La nebbia mattutina che avvolgeva gli alberi; Cas che se ne andava con la testa bassa. E Dean che diceva— inutilmente, insensatamente, troppo poco, troppo tardi— «Chiamerò per controllare.»
Dean sospirò notando che la tazza di caffè si era raffreddata. Si alzò per vuotare entrambe le tazze (quella nuova e quella che Sam gli aveva portato prima), versando il caffè freddo in un piccolo lavello nell'angolo della stanza e buttando i bicchieri vuoti nella spazzatura. Sulla strada verso la sua sedia passò accanto al tavolino e in un modo o nell'altro si fermò e riaprì la borsa, poi in qualche modo le sue mani stavano tirando fuori la lama angelica, il mucchio di vestiti e l'astuccio, scoprendo il quaderno blu e poi era di nuovo seduto accanto a Castiel con il notebook ad anelli tra le mani.
Guardò male la copertina blu per un po'.
Lanciò un'altra occhiata a Cas. Silenzioso. Fermo. Ovviamente incapace di dire qualche cosa a Dean. Ma a quanto pare c'erano delle cose che voleva dire.
Cose da chiedere a Dean quando chiamerà...
«Va bene, Cas,» disse Dean, alzando lo sguardo sul viso contuso di Castiel mentre apriva il quaderno. «Cos'altro mi volevi chiedere? Perché ora ti ascolto, te lo prometto.»
Anche se Castiel non lo poteva sentire, Dean s'imbarazzò per quanto suonasse insignificante. Quindi aggiunse. «Scusa per non averlo detto prima.»
Quello suonò ancora più insignificante. Incredibilmente insignificante. Fin troppo poco, fin troppo tardi. Dean guardò Castiel per un momento di più, chiedendosi se potesse sentire qualcosa di tutto ciò. Eppure era ancora fermo e silenzioso come sempre. Click-psshhh. Dean prese un respiro scomposto e girò pagina.

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La seconda pagina diceva in grandi e chiare lettere "REXFORD, IDAHO," in cima e tutto il resto della pagina conteneva una mappa meravigliosamente dettagliata fatta a mano di una cittadina. C'era un grande blocco nel centro che Castiel aveva etichettato "L'Università" e che dominava la mappa. L'università di Rexford era una scuola religiosa conservatrice, sapeva Dean; e sembrava essere la ragione principale dell'esistenza di Rexford, visto che non c'era molto altro in città. Castiel aveva disegnato quasi tutte le piccoli reti di strade della cittadina, includendo anche il gruppo di negozi vicino alla Route 201 e il piccolo aereoporto municipale e facendo entrare il tutto in una pagina. Dozzine di luoghi erano stati annotati sulla mappa con cura, spesso con piccoli appunti accanto: una stazione degli autobus con una piccola lista di tariffe per altre città dell'Idaho (e, Dean notò con una fitta, la tariffa per il Kansas); la biblioteca della città, con una lista dei giorni e degli orari di apertura; una lavanderia (con un grande asterisco accanto a "$1.25/al carico asciugatura non inclusa, per il sapone $0.75), una YMCA2 (un asterisco anche qui, con l'annotazione "DOCCE $1.00"); una pizzeria con l'appunto "Chiude alle undici di sera, a volte da via le fette non vendute"; e un negozio di alimentari con annotazioni su quando gettano via il cibo marcio nei cassonetti e quando questi vengono svuotati.
C'erano anche schizzi di diversi parchi, ognuno con la nota "Sicuro Per Dormire" o "Non Sicuro Per Dormire" e alcuni schemi di posti dove, a quanto pare, Cas ha provato a dormire.
Castiel aveva scritto qualche paragrafo sulla pagina opposta:

Bisogno di localizzare posti sicuri, caldi e asciutti per dormire. Uno studente dice che non c'è un rifugio per senzatetto qui; bisogno di trovare un alloggio da qualche parte. (Potrei chiedere un passaggio per una città più grande con un rifugio per senzatetto ma non voglio mettere in rischio altre persone come prima. Meglio stare da solo in una piccola città? Meno persone in rischio, e minor rischio di essere trovato?) Quindi - Motel? Appartamento?

Bisogno di cibo almeno ogni due giorni. Il cibo dei cassonetti non è sempre commestibile senza un posto per cucinarlo. Niente abilità nel cucinare. A volte trovo frutta e formaggio commestibile ma non ho un posto dove tenerli. I ratti li prendono se li lascio di notte. La pizzeria è una fonte abbastanza affidabile per circa 2 fette ogni 2 giorni. Nota: i pantaloni si stanno allargando. Bisogno di ricordarmi di controllare quanto peso sta perdendo il mio tramite alla settimana. Forse ho bisogno di cibo tutti i giorni invece che a giorni alterni? **Ricordarsi di chiederlo a Dean.

Bisogno di tenere il telefono cellulare carico, altrimenti Dean non potrà chiamare. Si può ricaricare in biblioteca.

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Dean voltò lentamente pagina e scoprì che le pagine seguenti erano riempite di dozzine e dozzine di annotazioni, le quali sembravano includere indirizzi e numeri di telefono e masse di abbreviazioni confusionarie nella chiara ed elegante scrittura di Castiel. Dean studiò la prima serie di note, dove si leggeva:

35 Dr Morgan , 208-555-7972, $300/mese 1 camera, "spaziosa" e ha un armadio, "primo e ultimo deposito"3 - ? - "utenza" circa $60/mese - ? Al telefono sembravano simpatici quindi ho fatto per un miglio per arrivare, ma quando mi sono presentato, hanno detto che la stanza era già stata presa.

Era la ricerca di un alloggio, realizzò Dean, sfogliando le pagine. Indirizzi e numeri di telefono corrispondenti a annunci di appartamenti a basso costo che Castiel doveva aver trovato in un giornale locale; c'erano anche degli appunti in una scrittura diversa (il bibliotecario, dedusse Dean) su come utilizzare Craigslist4 per trovare altri annunci. C'erano annotazioni su prezzi di affitti, locazioni, utenze, arredamenti, appuntamenti con agenti immobiliari. Castiel aveva anche cercato nei motel; c'era una pagina con la lista di tutti i motel della città, con i prezzi giornalieri, settimanali e mensili.
Sembrava essere stata una ricerca lunga e difficile.
E non sembrava che avesse avuto successo. Dopo tutte le pagine delle ricerche d'alloggio c'era un'altra pagina disegnata a mano, questa con una curata illustrazione di uno dei parchi. C'era un raggruppamento di tre cespugli e un albero disegnati in una zona, con un asterisco ed etichettati, "Il meglio che c'è, sotto questi 3 cespugli, nascosto, non molti ratti, il terreno rimane asciutto." E alcuni appunti con idee su come costruire un riparo per la pioggia con buste dell'immondizia e cartoni.
«Una città universitaria, Cas,» mormorò Dean. «Dannazione. Una città universitaria in pieno Settembre. Proprio dopo che tutti gli studenti avevano affittato tutte le stanze. Dannazione... avrei potuto dirti di provare in un'altra città...»
La sua voce si spense.
Alla fine concluse, con voce roca, «Avrei potuto dirti che è tremendo cercare casa in una cittadina universitaria, dopo l'inizio del semestre. Avrei potuto dirtelo, se avessi chiamato. Ma non l'ho fatto, non è vero?»

_________________________________


La pagina seguente aveva paragrafi più lunghi. Castiel aveva iniziato a scrivere riflessioni più estese e aveva anche aggiunto una data:

Giovedì, dodicesimo giorno di Settembre. Ho realizzato di aver bisogno di organizzare i miei pensieri e ovviamente il giovedì è un giorno favorevole per me.
La ricerca di un alloggio si è rivelata decisamente dura. Le stanze più modeste sono in case condivise piene di studenti. Però sembra che la stanza sia sempre "già presa" quando arrivo. Lentamente mi sono reso conto che non mi vogliono. Qualcosa nel mio aspetto, forse, o qualcosa nel mio comportamento che non appare ordinario. Ero già cosciente di questo problema, del fatto che io non conosca completamente la cultura popolare; ma prima non era un problema. Ora sì.
Potrebbe anche essere l'età del mio tramite. Le case in affitto sembrano occupate da studenti molto giovani. Uno studente mi aveva chiesto quando fossi nato e senza pensare risposi "Durante il Precambriano5" e ha pensato che fosse una battuta. Non mi hanno comunque offerto la stanza.
Ci sono alcuni appartamenti disponibili che non sono condivisi con studenti, ma il meno caro che sono riuscito a trovare è $1800/mese per "primo e ultimo deposito" e poi $600 al mese. Questo è assolutamente fuori questione. Come fanno le persone a permetterselo?
Oltre al prezzo ridicolo, i proprietari chiedono una prova di reddito e una "verifica di solvibilità" e un "codice fiscale" e delle referenze. Non ho nessuna di queste cose. (Dean o Sam potrebbero voler essere una "referenza"? - Probabilmente no.) Jimmy Novak ha mai avuto uno di questi "codici fiscali"? Cosa significa? Non ho nessun suo vecchio documento; non aveva il suo portafogli l'ultima volta che l'avevo posseduto. Senza carte formali è sorprendentemente difficile fare qualche progresso. Ho bisogno di chiedere a Dean come ottenere quei falsi documenti che sembra avere sempre con sè.
Il motel meno caro è: $35/giorno. Come fanno Dean e Sam a pagarli? Dove prendevano quei fogli di carta e i soldi?
Ora ho: $32.90.

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Dean si accigliò alla descrizione delle reazioni degli studenti e tornò indietro fino alle liste degli appartamenti. Questa volta notò che c'erano parecchie annotazioni su Castiel che aveva camminato a lungo per poter vedere la camera in affitto per poi venire rifiutato, o per scoprire che la stanza era stata misteriosamente già "presa".
Dean ci pensò un po' su, e guardò di nuovo il viso sfregiato di Castiel.
Il viso appariva così degno di fiducia; un viso caro, davvero. Un viso che Dean conosceva intimamente; il viso di un amico che ha combattuto al suo fianco per anni e che gli ha salvato la vita innumerevoli volte. Più di un amico; una parte della sua famiglia. Ma ad un gruppo di universitari diciottenni dell'Idaho, cosa sarà sembrato Castiel? Presumibilmente non era così ferito mentre stava cercando un alloggio; ma cosa avranno pensato dei ragazzini del college di Castiel, se lui fosse venuto a bussare alla porta chiedendo di vedere una camera in affitto?
Solo un qualche bizzarro tizio di mezz'età, forse. Un tizio di mezz'età leggermente bizzarro tutto solo. E probabilmente sarà sembrato un senzatetto. Malmesso e sporco, forse, a quel punto, dopo un paio di settimane passate da solo a vivere nel parco. E conoscendo Castiel, potrebbe aver detto agli studenti, con quel suo classico candore, che viveva sotto qualche cespuglio in un parco e che non aveva nessun lavoro, nessun reddito e nessuna referenza.
Solo un qualche perdente, devono aver pensato.
«Fottuti deficienti,» mormorò Dean agli studenti immaginati del college di Idaho nella sua mente. «State andando in una maledetta università religiosa per servire Dio e voi avete buttato per strada un angelo del Signore.»
«Non che io abbia fatto di meglio,» sussurrò a se stesso un secondo più tardi. Sospirò un'altra volta e girò pagina.

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Giovedì, diciannovesimo giorno di Settembre. E' passata una settimana. Non ho ancora trovato un alloggio e anche se ora sto dormendo nel parco sto velocemente finendo tutti i soldi perché continuo a doverne spendere un po' quasi tutti i giorni per il cibo.
Cose da chiedere a Dean quando chiamerà:
1. Se sta bene / Sam sta bene
2. potrei tornare?
- mi sono reso conto che Dean mi ha chiesto di andarmene solo quando avevo perso i miei poteri. Nè Dean nè Sam mi hanno mai chiesto di andarmene prima. Perciò forse mi vogliono con loro solo quando sono utile.
- Potrebbe aiutare se prometto di mangiare davvero poco e di non occupare spazio? Forse ho usato troppa acqua calda o ho mangiato troppo cibo?
- devo convincere Dean che posso ancora essere utile e non userò molta acqua o cibo.
3. Altro. Se #2 è sempre no:
- tutte le domande della lista precedente, e queste altre:
- SOLDI, come guadagnarne di più, consigli? Ho provato a non spendere altri soldi dalla scorsa settimana ma ho più volte dovuto comprare del cibo (la cosa meno cara che ho potuto trovare erano quei burrito congelati. Che ho lasciato scongelare e poi mangiato freddi). Adesso ho: $17.54. Ho cominciato a chiedere in giro per dei lavori ma le persone dicono che "il mercato del lavoro" è duro, anche se non ho ancora fatto una vera e propria ricerca. Inoltre sembra che gli studenti abbiano già preso tutti i lavori un po' di settimane fa, quando è iniziato l'anno scolastico.
- ALLOGGIO: cosa significa "primo e ultimo deposito", è sempre così caro, cosa include la "verifica di solvibilità" e perché devo pagare $25 per quella in ogni singolo appartamento; cos'è il "codice fiscale" e come ne potrei ottenere uno; ho davvero bisogno dell' "utenza" (non mi interessa se non c'è calore o acqua, voglio solo una stanza coperta dalla pioggia), cosa fanno le persone quando non hanno abbastanza soldi per tutto questo? Cosa mi consiglierebbe Dean?
- DOCUMENTI: Come prendere un documento senza un certificato di nascita o abilità a guidare. I padroni delle stanze in affitto richiedono identificazioni per la "verifica di solvibilità", la biblioteca chiede la "prova di residenza" e anche la donna al centro assistenza dove ero stato diretto ieri mi ha detto che devo avere la "prova di cittadinanza" per farmi avere i coupon per il cibo gratuito.
- ho davvero bisogno di qualche consiglio per i brutti sogni. Inoltre: come distinguere il sogno dalla realtà (quando ti svegli, come fai a sapere per certo che sei sveglio?) Inoltre: c'è un modo per fermare certi temi dei brutti sogni (come posso smettere di sognare di volare; i sogni in sè non sono male, ma quando mi sveglio e mi rendo conto che le mie ali sono davvero sparite e che non posso più volare, diventa davvero difficile alzarsi e iniziare la giornata). C'è qualche modo per fermare alcuni temi dei sogni all'occorrenza?

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Lunedì, ventitreesimo giorno di Settembre.
Oggi sono stato in biblioteca e ho scoperto qualcosa che mi ha scosso. Ho pensato che se l'avessi scritto avrei riordinato i miei pensieri.
Ho osservato e visitato gli umani per centinaia di migliaia di anni, in tutti i continenti. Qui in Nord America ho visitato numerosi tramiti negli ultimi 12,000 anni e gli umani erano sempre cacciatori e agricoltori. Vi era molta selvaggina sulla terra, molti pesci nei fiumi, molti raccolti in autunno. In particolare dai castagni cadevano enormi quantità di frutta secca ogni autunno. Animali selvatici come il chiurlo eschimese e la colomba migratrice riempivano i cieli ad ogni migrazione di fine estate. Le colombe migratrici erano particolarmente facili da catturare.
L'autunno era un periodo eccellente per la caccia e per la raccolta delle piantagioni selvatiche e accumulare del cibo per l'inverno. Sapevo che Sam e Dean non hanno mai cacciato per mangiare ma avevo pensato che avessero semplicemente scelto di non farlo. Quindi, ultimamente sono stato molto affamato e i miei fondi si stavano riducendo a causa del bisogno di comprare un po' di cibo quasi ogni giorno, ma non ero troppo preoccupato perché stavo aspettando lo spostamento delle colombe migratrici pensando che ne avrei potuto catturare facilmente qualcuna posata sugli alberi come nei tempi antichi, e cuocerle sul fuoco, e affumicarne qualcuna per dopo, come facevano le persone che ho visitato nel passato. Eppure ora siamo in pieno Settembre e le colombe migratrici non si sono fatte vedere. Ho pensato che la migrazione fosse solo in ritardo per qualche motivo. Questa è la prima volta negli ultimi anni in cui sono stato sulla Terra stabilmente durante l'autunno (lo scorso autunno stavo ancora in Purgatorio, quello precedente combattevo la guerra in Paradiso, e così via) perciò è stata la prima volta che ho realizzato che la migrazione delle colombe migratrici non si stava presentando. Poi non sono riuscito a trovare alcun castagno; che io sapessi era la specie d'alberi da legno duro dominante in Nord America, e quella che ogni autunno produceva il raccolto di frutta commestibile più abbondante - spesso le castagne potrebbero formare mucchi alti trenta centimetri - quindi ero perplesso sulla locazione degli alberi.
Oggi ho chiesto in biblioteca dove fossero i castagni più vicini e sono stato sinceramente scioccato dallo scoprire che il castagno, la colomba migratrice, il chiurlo eschimese, il gallo della salvia, il coniglio del deserto e addirittura il salmone che migrava lungo i fiumi sono tutti estinti o quasi.
La colomba migratrice è completamente estinta.
Non riesco a capire come possa essere successo così in fretta.
Ovviamente le specie si estinguono di quando in quando e l'ho visto accadere molte volte. Ma così tante, così in fretta? Appena un paio di secoli fa, un battito di ciglia, la colomba migratrice era l'uccello più diffuso nell'intero pianeta. Ed erano sempre una delle maggiori fonti di cibo gratuito per i poveri, visto che non era necessaria un'attrezzatura costosa per catturarle. Potevi afferrarle semplicemente con una mano sui rami dove si appollaiavano.
Ero così sconcertato e amareggiato dalla scoperta della loro scomparsa che sono dovuto uscire e sedermi sui gradini della biblioteca per un po' di tempo prima di rientrare.
Ed erano anche dei volatili fenomenali; così veloci e aggraziati. "Saette blu," le chiamavamo. Molte volte ho volato assieme a loro durante le loro migrazioni giusto per la gioia di farlo, giusto per osservare quel fiume di uccelli blu ardesia oscurare il cielo.
Finalmente ora capisco perché i cieli appaiono così vuoti.
E' una grande pena per me.
E un grande problema pratico. Anche i castagni sono spariti, così come quasi ogni altra fonte di cibo gratuito. Sembra che il povero non possa più trovare e raccogliere il proprio cibo. A quanto pare ci sono ancora persone che cacciano la maggior parte della selvaggina, il cervo, l'alce e l'antilocapra, ma il bibliotecario Audrey dice che si ha bisogno di pistole abbastanza costose per farlo (le trappole e le fosse non sono permesse), e si deve anche pagare per le "licenze di caccia", e si deve possedere un'auto per poter viaggiare fuori città; in altre parole, per cacciare servono soldi.
Gli uomini non cacciano nè coltivano più. Mi ci è voluto un po' di tempo per comprenderlo, visto che gli umani sono stati cacciatori e agricoltori sin dall'alba delle specie. Sapevo che l'agricoltura aveva occupato gran parte dei paesaggi, e ho notato l'ampiezza delle città, ma non avevo completamente compreso la grandezza del cambiamento. Nè avevo realizzato che il pollame selvatico e i pesci, e anche le coltivazioni selvatiche sono stati strappati dalla Terra quasi completamente. Ora il cibo è qualcosa che si deve acquistare. Ma dove porta i poveri che non hanno soldi?
La mia intera strategia deve cambiare, ora.

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Mercoledì, venticinquesimo giorno di Settembre. Mi sono abbastanza preoccupato dalla scoperta della tragedia della colomba migratrice. Ho dovuto comprare altro cibo e i miei fondi si sono ridotti a $8.53 dei soldi che Dean mi ha dato, e non ho ancora trovato un alloggio che mi possa permettere. Non avrei dovuto spendere così tanto per il biglietto dell'autobus in Kansas. Non avevo bisogno di andare così lontano. Non avrei dovuto comprare cibo tanto spesso. Non avrei dovuto comprare questo quaderno, o la penna.
$8.53
Trovo che l'allenamento della guarnigione per calmarsi e liberare la mente di ogni paura non funzioni tanto bene da umani. Credo che quelle tecniche richiedano la grazia. Ero abituato a comandarmi di mantenere la calma; e d'un tratto ero calmo. E' solo che non funziona più. Non funziona per niente.
Devo trovare un modo diverso per controllare la paura. Vorrei poter parlare con Dean su come lui e Sam riescano a gestire questo genere di sentimento, questa confusione e disorientamento e questo senso di disperazione.
$8.53. $8.53. $8.53.
Possibili linee d'azione:
1. Ho considerato l'elemosina e per un po' ci ho anche provato, anche se mi sentivo a disagio riguardo al mio merito della carità umana. Il punto è comunque diventato irrilevante perché un vigile urbano mi ha detto che elemosinare è proibito.
2. Rubare? - No. NO. Non voglio rubare. Nè mentire, nè truffare. Voglio essere buono; se devo essere umano voglio obbedire ai codici etici degli umani.
3. Chiamare Dean? Per chiedere aiuto, o più soldi, magari? O consigli, almeno?
Ma vorrei dimostrare di poter essere utile; chiamarlo per chiedergli aiuto o denaro sarebbe controproducente.
Inoltre: ad aggiungersi alla questione del non-essere-utile, mi è venuto in mente che Dean ha probabilmente perso tutto il rispetto che potesse provare per me.
Da anni, in realtà. Mi ha sempre trattato in modo scherzoso sin dall'inizio, certo; comportamento che alcuni umani del suo tipo usano come difesa emotiva, e visto che lui sembrava aver bisogno di tutta la difesa emotiva che potesse accumulare, non ho mai commentato. Anche se a volte ho pensato di dirgli che questo genere di derisione sprezzante non passava inosservata; eppure, non mi interessava davvero: diventa irrilevante quando uno è migliaia di volte più vecchio e ha visitato migliaia di altre culture umane i quali customi sembrano, francamente, ugualmente ridicoli. (Le se prediche sullo "spazio personale" ne sono un esempio classico: so molto bene che ogni popolazione ha un codice diverso di distanze-minime, contatto visivo, orientazione posturale e così via; e dal fatto che abbia visitato 100 culture diverse che hanno 100 regole diverse su tutto ciò, tutto comincia ad apparire senza alcun senso e diventa solo un altro piccolo e fastidioso dettaglio d'importanza superficiale.)
Però, nello scorso anno c'è stato qualcosa dietro a questo scherzare abituale; qualcosa di più di una frecciatina sulla mia ignoranza su questo o quell'altro piccolo e insignificante dettaglio della cultura nord-americana del ventunesimo secolo. C'è stato, nei recenti discorsi di Dean e nelle sue azioni, qualcosa di più vicino allo sdegno, o al disprezzo. Forse una sfiducia persistente. Penso che sin dalla guerra in Paradiso Dean abbia gradualmente perso fede in me e rispetto per me. E giustamente, penso: i miei errori erano vergognosi. Ho provato e ho fallito nel fare ammenda; e ora scopro che non posso più ignorare i suoi commenti derisori come facevo prima. Le battute sono più taglienti, il disprezzo nei suoi discorsi è più marcato, e ora mi importa. Non commento comunque, ma lo noto sempre ed è una causa di sofferenza. Tutto ciò per dire: se ho qualche possibilità di riguadagnarmi il rispetto di Dean, o quello di Sam, del resto, non sarebbe di grande aiuto se li chiamassi per chiedere aiuto in momenti come questo e dimostrargli ancora più chiaramente che fallimento io sia.
Non chiamerò Dean. Aspetterò finché non sarà lui a chiamarmi, come ha detto che avrebbe fatto, e forse potrò casualmente fare qualcuna delle mie domande, come se mi fossero appena venute in mente. Come se non fosse una gran cosa.
Anche se suppongo si avere trenta domande o più in programma, probabilmente si renderà conto che non me la sto cavando molto bene da solo. Dovrò valutare il suo umore quando chiamerà e poi procedere. Forse due o tre domande alla volta? Forse posso scegliere le più importanti quando il tempo verrà. Quando chiamerà.
$8.53.
E' molto tardi ora, quasi mezzanotte; sta diventando difficile scrivere perché le mie mani stanno tremando quindi presto avrò bisogno di fermarmi. Non sono riuscito a uscirmene con qualche piano e provo ancora questa stancante sensazione di paura e preoccupazione, ma vedrò se riuscirò a prendere un po' di sonno. Ho scoperto che se mi avvolgo in due o tre buste dell'immondizia, (ne ho trovate alcune pulite e inutilizzate) metto del cartone tra il mio tramite e il terreno e posizioni la borsa di cuoio sotto alla testa, a volte riesco a dormire un po'. Oggi ho trovato un po' di cartoni in più e ho costruito una specie di rifugio nascosto dai miei tre cespugli. Forse, se stanotte i sogni non saranno troppo brutti, riuscirò a dormire un po' e domani potrò ideare un qualche piano.

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Giovedì, ventiseiesimo giorno di Settembre. Mi è appena venuto in mente che se non sono più un angelo non sono più nemmeno l'angelo del giovedì. Forse il giovedì non è più un buon giorno per me. Un pensiero molto disorientante.
Me ne sono reso conto perché la giornata non è iniziata bene. Non sono riuscito a dormire molto dopo tutto— ho fatto un lungo e strano sogno in cui stavo affondando in una palude fangosa di qualche genere e il livello dell'acqua stava salendo. Sam e Dean erano arrivati passeggiandoci vicino, agitando una mano e salutandomi, ma quando gli ho chiesto di aiutarmi o di lanciarmi almeno una fune, loro se ne sono andati. Dean si stava anche portando una corda appresso, e l'acqua era aumentata fino ad arrivarmi alla gola e lo stavo supplicando di lanciarmi l'estremità della fune, ma lui ha scosso la testa ed entrambi se ne sono andati chiacchierando di qualche caso. La sensazione di disperazione, quando realizzai che se ne stavano andando, era schiacchiante. Quando mi sono svegliato stava piovendo e i miei cartoni si erano bagnati, e io ero zuppo ed estremamente infreddolito, tremante e confuso, e mi ci è voluto un po' di tempo per capire che era stato solo un sogno.
Mi sono diretto verso la stazione degli autobus evitando la pioggia e alla fine ho smesso di tremare, anche se sono ancora un po' umido. Almeno avevo questo quaderno e il telefono avvolti per bene in una busta di plastica.
Non credo che Dean se ne andrebbe così se io stessi veramente affogando.
Oppure sì?
Questa mattina sono molto stanco e affamato. Durante la scorsa settimana ho imparato molto di più sugli orari dello svuotamento dei cassoni dei rifiuti e di solito riesco a trovare un po' di cibo nell'immondizia delle drogherie e dei ristoranti. Ma non ce n'è mai molto e non riesco mai a conservarne (attira certamente i topi e anche se so che sono solo affamati anche loro per qualche ragione è profondamente inquietante sentirli muoversi sulla mia faccia di notte). E' solo tardo Settembre ma ho molto freddo tutte le notti, sono sempre affamato e so che sto perdendo energie. La mattina sono così stordito che anche pensare sta diventando difficile. So che il freddo andrà solo peggiorando. So che ciò non è sostenibile. Ho bisogno di un piano. Una strategia.
Ho bisogno di pensare a questo come a una guerra e a ogni giorno come a una battaglia; il che significa che ho bisogno di una strategia complessiva e di un approccio tattico vigile giornaliero.
Mi occorre una missione.
Prima farò un inventario:
HO: una camicia, un maglione, un paio di pantaloni, una cintura, biancheria, un paio di calzini, un paio di scarpe, la borsa di cuoio datami da Dean, uno spazzolino da denti, un tubetto di dentifricio (quasi vuoto), un rasoio (anche se ho finito il sapone e non ho potuto radermi per alcuni giorni), questo quaderno e la penna e un'altra borsa di plastica più grande, 3 buste dell'immondizia (bagnate), diversi pezzi di cartone (probabilmente rovinati ora) e $8.53 in contanti.
BISOGNI IMMEDIATI DEL TRAMITE: Bisogno quotidiano di cibo. Bisogno quotidiano di acqua. Un posto più caldo e asciutto per dormire, o almeno, qualche lenzuolo cado o dei vestiti più caldi per dormire. Qualche tipo di riparo dalla pioggia.
BISOGNI MENO IMMEDIATI DEL TRAMITE: Trovare un'abitazione al coperto che sia protetta per bene da pioggia e vento. Più provviste per la manutenzione del tramite - più shampoo/sapone, un posto dove potermi lavare regolarmente, un asciugamano, del dentifricio (già finito), un pettine per i capelli, penso di aver bisogno un paio di quelle piccole forbici per le unghie e mi chiedo se anche il deodorante sia previsto (Sam e Dean lo usano sempre ma non sono sicuro se sia utilizzato universalmente o se sia solo una mania familiare). E del detersivo, e dei quarti di dollaro per la lavatrice e qualcosa da indossare mentre lavo il mio primario insieme di vestiti. Una riserva di cibo, un posto dove conservarlo; e sarebbe molto utile avere un qualche genere di fuoco o fornelli per poter riscaldare il cibo qualche volta. Inoltre: vestiti in più - ho bisogno di un cambio completo del vestiario, diversa biancheria, calzini molto più caldi, cappotto molto più caldo, pantaloni molto più caldi, cappello, sciarpa, guanti.
Suppongo che verrò curato da tutte queste cose. E poi? Qual è la missione?
MISSIONE: Invertire tutti i miei errori ed aggiustare ogni cosa in Paradiso e sulla Terra.
SCOPI SPECIFICI di questa missione: Recuperare la mia Grazia, se ne è rimasta alcuna, spodestare Metatron, aprire i cancelli del Paradiso, recuperare gli angeli caduti; nel processo, provare a riottenere il rispetto e l'amicizia di Dean (se possibile) e quella di Sam (se possibile).
STRATEGIA per raggiungere questi scopi: Guadagnare soldi per coprire i bisogni immediati (continuare a dormire nel parco nel frattempo); poi coprire i bisogni meno immediati; quindi il tramite sarà curato e in salute; in seguito raccogliere abbastanza fondi per acquistare un'automobile; così sarò in salute e in grado di spostarmi e potrò tornare da Dean e Sam, poi dimostrare la mia utilità, vedere se saranno capaci di aiutarmi a recuperare la mia Grazia. E dopo di che potrò affrontare i miei obiettivi uno per volta.
APPROCCIO TATTICO DI QUESTA SETTIMANA: Devo guadagnare del denaro. Per guadagnare troverò un lavoro, come farebbe un umano. Perciò domani comincerò a cercare un lavoro in modo molto più meticoloso.
Mi sento un po' più calmo ora.

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Le quattro pagine seguenti erano piene di colonne di nomi, indirizzi, piccole mappe, copie di annunci pubblicitari, e di una lunga lista di quelle che Dean alla fine realizzò essere piccole occupazioni. Ristoranti, motel, barbieri, cinema, drogherie, negozi di animali, caffetterie, fast food, negozi di elettronica, e così via. Erano tutti raggruppati in lunghe e chiare colonne, in un ordine apparentemente casuale che non aveva alcun senso fino a quando Dean non notò gli indirizzi: Cas si stava facendo strada per ogni via della città, fermandosi ad ogni singolo luogo dove poter trovare lavoro che si trovava davanti. E per ognuno di essi Castiel scrisse se avessero lavori disponibili o no.

Venerdì, ventisettesimo giorno di Settembre
1. Little Red Hen Bar - Lavoro solo come "abile barista".
2. Paninoteca Subway - Nessun lavoro.
3. Caffetteria Starbucks - Nessun lavoro.
4. Ristorante Burger King - Nessun lavoro.
5. Negozio di acquari per i pesci - Nessun lavoro. Anche se i pesci erano assolutamente deliziosi.
6. Casa Internazionale dei Pancakes - Hanno un lavoro disponibile ma è venuto fuori che per la richiesta formale ho bisogno di una prova di cittadinanza che no ho, quindi non posso nemmeno fare domanda. Mi sono chiesto che cosa possa rendere interazionale una casa di pancake, o perché qualcuno dovrebbe costruire una casa di pancake. Non credo che i pancake resisterebbero molto sotto la pioggia.
7. Gas n Sip - Lavoro disponibilie ma richiede esperienza nell'uso del registratore di cassa e nel "servizio clienti". Ho detto che posso imparare in fretta ma mi hanno risposto che esigono assolutamente dell'esperienza passata. E' stato delundente.
8. Libreria - Nessun lavoro.
9. Negozio di materassi - All'inizio lo staff non voleva parlare con me. Poi il responsabile ha detto che "avevo un cattivo odore" e mi ha detto di andarmene perché ero "sudicio" e che loro "non lasciavano mai che qualcuno che puzzava così tanto stesse accanto ai materassi", così me ne sono andato.
E' diventato impossibile continuare nel mio compito. Stavo progettato di provare nel posto seguente, il ristorante greco, ma ora sono seduto sul marciapiede al lato della strada a cercare di decidere che fare. Ci è voluta una sorprendente quantità di tempo per smettere di sentirmi così scosso per essere stato giudicato "sudicio" e per inventarmi qualche azione correttiva.
So che in questa cultura è consueto fare una doccia ogni giorno ma è complicato farlo mentre si vive in un parco. Le docce all'YMCA costano $1.00 ognuna quindi le stavo razionando ed è passata una settimana dall'ultima. Inoltre ho bisogno di sapone - dopo tutto ero zuppo la notte scorsa ma a quanto pare sono comunque sudicio. L'acqua fredda non basta. Credo che un po' del mio cattivo odore provenga dai miei vestiti, ma non posso più permettermi i $1.25 per lavarli, nè i $0.75 per comprare il sapone, nè ho altri vestiti per cambiarmi.
Certi costumi sulla pulizia e sulla puzza erano solo alcuni di quei dettagli insignificanti sulla cultura umana. Sono stato in alcune culture che non si lavavano affatto, in numerose che si immergevano nell'olio d'oliva o nell'acqua salata e in una che lo facevano nell'urina (nell'Artico; era il modo migliore che avevano per togliersi il grasso di balena rancido dalla pelle). E poi c'erano culture che che ricoprivano la propria pelle di grasso di cervo per tenere lontate le zanzare, o che mettevano uno strato di profumo sopra l'odore corporale. Ogni strategia possibile. Ogni cultura ha le sue particolari varianti. Ma da angelo, uno può semplicemente pensare al tramite pulito. Essere confrontato con un promemoria così vivido del fatto che non solo non sono più un angelo, ma che apparentemente sono al di sotto dello standard anche da umano, ha causato una sensazione strana. Dopo tutte le culture che ho visitato, ciò non avrebbe dovuto importarmene per niente, ma, quando il responsabile del negozio di materassi ha detto che puzzavo e che ero lurido e che dovevo andarmente, è avvenuta una cosa strana: respirare era diventato un po' più duro ed era straordinariamente difficile tenere la testa alta mentre lasciavo il negozio. I miei occhi sembravano bruciare e ho voluto sedermi e stare fermo per un po', in un posto dove nessuno mi avrebbe potuto vedere, così ho raggiunto questo luogo al lato di una strada dove poter sedermi per un momento.
Mi ci è voluto un po' per riconoscere che questa è vergogna; è così che un umano prova vergogna. E' una sensazione veramente orribile.
Vorrei davvero poter chiamare Dean e chiedergli cosa fare. Sono stato seduto qui a tenere il telefono in mano e fissare il suo numero.
Ma probabilmente riderà e basta. Le domande relative al corpo sono una di quelle cose per le quali ride.
Ad ogni modo, ho già deciso di non chiamare Dean per chiedere aiuto. Non se lo voglio convincere di essere degno di rispetto e che posso essere utile. Inoltre, aveva detto che avrebbe chiamato. So che chiamerà. Aveva detto che l'avrebbe fatto. Quindi lo aspetterò.
Ho riflettuto un altro po'. Ho pensato alla solita routine di Dean e Sam per l'auto-pulizia e alle cose che fanno quando si sporcano dopo un combattimento. Credo di dover investire in: una doccia alla YMCA, uno di quei deodoranti di forma allungata, sapone, e una 2a camicia. Ho ancora i $8.53. E' tremendo prenderne anche solo un centesimo, ma credo di doverlo fare.

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Più tardi. Sono stato al supermercato e ho comprato 1 piccolo deodorante da viaggio per $1.29, $1.00 per una piccola saponetta, poi sono andato al negozio dell'usato vicino all'università e ho trovato 1 camicia che mi sembra giusta per $3.25. La camicia sembrava una grossa spesa ma me ne serve una che sembri accettabile. Ce ne sono di così tanti tipi e volevo chiedere consiglio a qualcuno ma ero molto nervoso nell'avvicinarmi a qualcuno nel caso io puzzassi troppo, così alla fine ne ho presa una del genere che Sam e Dean indossano di solito, slavate e con linee ad angolo retto e quadrati ovunque. Le persone rispettano Sam e Dean di solito quindi forse è un buon genere di camicia. Non ho potuto trovare esattamente il tipo giusto, ma credo di averne trovata una non male; non è tenue ma ha gli angoli retti. Però $3.25 sembrano così tanto! Ho trascorso un sacco di tempo a guardare tutte le altre camicie ma credo che questa sia l'unica decente, con tutti i bottoni, che io possa permettermi e che mi stia. Spero vada bene.
Poi sono andato allìYMCA e ho fatto una doccia ($1.00), mi sono rasato, mi sono messo il deodorante e la nuova camicia. Non ho ancora un asciugamano ma non è tanto male usare i fazzoletti di carta. Ho anche pulito la mia biancheria e ho cercato di asciugarla con con quell'asciugatore sulla parete, ci è voluto molto tempo e le mutande sono ancora un po' umide quindi sono un po' infreddolito, ma credo di essere pulito ora.
Mi sento meglio. Sembro essere in grado di tenere di nuovo la testa in alto.
$8.53 - $1.29 deodorante - $1.00 sapone - $3.25 camicia - $1.00 doccia = $1.99 rimasti. Spero davvero che la pizzeria abbia qualche fetta rimasta stasera. Non potrò più comprare del cibo e la drogheria non butta cibo oggi.
Sta diventando tardi ora ma i negozi rimangono aperti per altre due ore, quindi tornerò al mio incarico ora. Mi concentro sulla missione:
9. Negozio di materassi -
Ho cercato di tornarci ma non sono riuscito a farmi entrare. Strano.
10. Ristorante greco - Nessun lavoro. E il cibo aveva un odore così buono che il mio stomaco non smetteva di brontolare. Un anziano greco dietro il bancone mi guardò accigliato ed ero certo che stava per dire che ero ancora sporco e puzzolente e che dovevo andarmene, quindi cominciai a incamminarmi verso l'uscita, ma invece lui raggruppò qualcosa e sorpassò il bancone per darmelo. Era ancora accigliato ma forse è la sua espressione ordinaria, mentre mi ha dato un pezzo gratuito di qualcosa di buonissimo chiamato "baklava". Era incredibilmente buono. Penso che potrebbe essere la cosa migliore che abbia mai mangiato. Ero davvero grato.
Ora un po' di enegia in più.
11. Negozio di scarpe - Nessun lavoro
12. Banca - Nessun lavoro
13. Cinema del college - Nessun lavoro. Però ho notato qualcosa.
Durante la prima serata mostrano film moderni, ma a mezzanotte di venerdì e di sabato ne mostrano di vecchi a basso prezzo per gli studenti — e, il prossimo venerdì faranno un film di "Steve McQueen" chiamato "La Grande Fuga". Ricordo questo titolo: Dean lo ha menzionato. Pensa che sia un "classico" e una volta ha detto che avrei proprio dovuto vederlo. Anche se costa $2.50. Però ho notato che per $2.50 puoi praticamente rimanere per tre ore, visto che ti fanno entrare alle 11pm (ho chiesto) e il film finisce alle 2am. E' caldo all'interno e ho dato un'occhiata al teatro e i sedili sono imbottiti e sembrano molto comodi. Mi è saltato un nuovo obiettivo in mente: se entro la prossima settimana avrò un lavoto e $2.50, potrò andare a vedere il film di Dean e avere 3 ore seduto in una comoda poltrona al caldo.
14. Negozio di computer - Nessun lavoro, e mi sono reso conto all'istante che non so nulla di computer.
15. Ferramenta - Nessun lavoro. Stesso problema, non so nulla di utile.
16. La pizzeria. E' uscito fuori che mi hanno riconosciuto! Lo studente al bancone è lo stesso che mi ha dato una fetta gratuita gli ultimi due sabati e si è ricordato di me. Mi ha accolto con un sorriso e ho avuto una reazione davvero strana al sorriso; ad essere onesto sono quasi scoppiato a piangere. Non so il perché. Ad ogni modo, il proprietario della pizzeria si chiama Bryce ed è uno studente d'ingegneria al college; ha chiesto il mio nome e io ho risposto "Steve" (dal film della mezzanotte di Dean) e ha detto di avere un posto per la consegna a domicilio. Ho pensato che doveva essere come quell'altro film che avevo visto una volta alla TV, quindi ho chiesto se fosse il genere di lavoro che coinvolge lo sculacciare delle babysitter e lui è sembrato credere che io avessi detto una battuta esilarante (è venuto fuori che lui ha visto lo stesso film). Ha riso per un po'. Ma è anche sembrato pensare che io abbia detto la battuta di proposito. Non capirò mai questa cultura. Ad ogni modo, il lavoro consiste solo nel recapito delle pizze a delle persone per farle mangiare. Ma dopo tutto, è venuto fuori che il lavoro richiede una patente ed un macchina quindi alla fine è stata solo un'altra delusione. Però Bryce è stato gentile e ha detto che avrebbe provato a conservare una fetta di pizza per me domani sera se fosi tornato alle 11pm (fa di nuovo il turno di chiusura domani). Ha sorriso di nuovo quando sono uscito e mi ha detto "Stai tranquillo, Steve". E' il genere di cose che Dean e Sam dicevano, e ho quasi pianto un'altra volta. Sembra che io stia sperimentando reazioni emotive ridicolosamente esagerate a cose molto piccole - è normale o mi starò ammalando, forse?
17. Negozio per tagliare i capelli. Nessun lavoro e inoltre la tagliatrice-di-capelli del negozio mi ha riso in faccia. A quanto pare il taglio dei capelli richiede un adderstramento e una certificazione, ma credo anche di aver trasgredito qualche limite dei ruoli dei sessi perché ho notato che nel negozio erano tutte donne. Devo ricordarmi di trovarmi in un tramite maschile; devo prestare più attenzione a queste cose.
18. Negozio d'escursionismo. Nessun lavoro. Non riuscivo a smettere di guardare i sacchi a pelo. Sembrano così calde! E sono anche molto costose. Persino il meno caro costa più di cento dollari.
19. Negozio di zuppa vietnamita. Nessun lavoro e assumono solo i familiari. Mi hanno chiesto, "La tua famiglia non ti può aiutare?" e sono tornato indietro, pensando prima "gli angeli non sono più la mia vera famiglia" poi "Sam e Dean sono la mia famiglia ora, o così hanno detto" per poi ricordare "Beh, non davvero, non più, a quanto pare" tutti e 3 i pensieri passati velocemente in successione e i miei occhi hanno cominciato a pungere un'altra volta. Strano come continui ad accadere. Me ne sono dovuto andare.
20. Negozio di mobili. Nessun lavoro.
21. University Inn. Nessun lavoro. Il proprietario mi ha detto francamente "perché dovrei assumere un uomo di mezz'età con nessuna esperienza lavorativa e che è apparentemente un immigrato illegale, quando ci sono centinaia di studenti proprio qua fuori tutti con documenti e più esperienza?" Non l'ha detto in modo crudele; credo che stava cercando di aiutare. Ma me ne andai sentendomi scosso un'altra volta.
Quello era l'ultimo negozio in questa via. E' stato un appunto abbastanza scoraggiante con il quale concludere. Mi sono impegnato per pulirmi ma non posso rendere il mio tramite più giovane. E devo mentire sul mio passato? Far finta di avere esperienze lavorative?
Ma sono così stanco di mentire. Non voglio dover mentire. O imbrogliare, o rubare, o uccidere, o fare del male a qualcuno. Se devo essere umano voglio vivere una vita onesta.
Ho molta fame. Andrò a cercare nei secchi della spazzatura fuori dai piccoli ristoranti. Mi chiedo se posso aspettare a mangiare fino alla fetta di pizza di domani sera.

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Stesso venerdì. Sono tornato al parco. Non sta più piovendo e ho trovato alcuni nuovi cartoni da cambiare con quelli vecchi e rovinati. Mi sono rimesso la mia maglietta sporca per dormire e ho ripiegato quella nuova (credo sia ancora pulita) in una borsa e la rimetterò per un altro giro di caccia-di-lavoro domani. Non posso permettermi un'altra doccia, ma forse potrò lavarmi un po' domani mattina, nel bagno di un qualche negozio da qualche parte. Inoltre ho dimenticato di ricaricare il mio telefono oggi e la batteria si è scaricata. Ho paura di potermi perdere la telefonata di Dean. Domani mattina la ricaricherò in biblioteca e forse potrò usare il bagnp della biblioteca per lavarmi e ri-applicare il deodorante.
Nonostante il freddo può essere bellissimo. C'è un perfetto quarto di luna appeso sul cielo (appena abbastanza luce per scrivere), le stelle sparse attorno, le stelle le quali volavo accanto; e il gufo che vive in questo parco richiama dalla mia destra. E' davvero bello ma, in qualche modo, la luna e le stelle sembrano molto tristi. Nuvole argentate si muovono verso di loro e l'immagine diventa ancora più bella, ma stranamente, più diventa bella, più sembra triste. Persino il gufo sembra triste.
Cose da chiedere a Dean quando chiamerà:
1. se sta bene / Sam sta bene
2. se potrei tornare per favore
Modi in cui posso essere utile. Ci ho pensato per tutta la settimana e ho messo insieme queste cose:
- abilità di combattimento.
- Conoscenza di tutta la storia umana fino al 33 D.C.? - Probabilmente non è utile.
- Conoscenza di tutta la storia evolutiva - Non è utile nemmeno questa.
- Conoscenza dell'enochiano e rune/sigilli/arcani relativi. - E' utile? Non ne sono sicuro.
- 100 altre lingue. No, NON UTILE, la maggior parte non più parlate.
- geografia dell'intero pianeta? NON UTILE. D/S usano le mappe dei telefoni.
- amicizia? Questa è utile? No... probabilmente no... No, non lo è, credo. Altrimenti Dean non mi avrebbe chiesto di andarmente.
- forse posso rendermi utile pulendo delle cose? Ora ho una conoscenza maggiore di quanto sapone serva e quanto tempo serva per risciacquare. Magari potrei pulire i piatti o i vestiti. O anche la macchina di Dean.
Questa lista sembra molto corta:
3. altro:
- tutte le domande precendenti.
- I sogni stanno peggiorando. L'altra notte ho avuto di nuovo il sogno in cui affogavo anche se non stava piovendo. Sono riuscito a riaddormentarmi solo per poi sognare di quell'orrenda, paralizzante sensazione del momento in cui ho perso la mia Grazia e di cosa ho provato quando le mie ali erano state strappate via. Mi chiedo, le mie ali sono davvero scomparse? O potrebbero essere ancora qui, ma sono solo tanto intorpidito da non percepirle?
- Mi sto disperando per il cibo. Mi sto davvero spaventando e la fame sta diventando difficile da gestire. So che sta indebolendo il mio tramite. Mi chiedo se ci sia un qualche altro modo per avere del cibo gratuito e che Dean possa conoscere.
- E' normale sentire i miei occhi bruciare con le lacrime così spesso? Solo oggi è successo cinque volte. E' un qualche tipo di disagio?
- Quando va bene mentire. Dopo oggi temo di aver bisogno di mentire sul mio passato per poter ottenere un lavoro e ciò mi disturba. Volevo essere un buon uomo e non mentire o imbrogliare o rubare, ma sto cominciando a sentirmi davvero scoraggiato. Le persone sembrano essere scettiche sull'età del mio tramire in combinazione con la mia mancanza di esperienze rilevanti, di patente, della prova di cittadinanza e di un indirizzo. Molti mi hanno chiesto se fossi stato in prigione, o se avessi dei problemi di salute mentale, o se fossi un "immigrato illegale". Temo che dovrò mentire ma non voglio. Però so che sia Dean che Sam spesso mentono. Devono aver trovato un modo per bilanciare le menzogne con il proprio senso interno di giustizia e adeguatezza. Voglio davvero discuterne con Dean: Quando va bene mentire? E più genericamente - Come fai a stare bene, quando vivi in un mondo in cui le brave persone soffrono la fame?
O forse non sono una brava persona? Sono stato punito? Mi merito questo?
Probabilmente sì.

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Dean dovette prendersi un'altra pausa dalla lettura. Questa volta non si alzò in piedi, non se ne andò via e non chiuse il quaderno. Invece lo poggiò sulle gambe coperte di Castiel e tirò la propria sedia un po' più vicino al letto e, alla fine, si allungò per prendere la sua mano.
«Cas,» Dean disse, e la sua voce si spense subito. C'erano troppe cose da dire.
Alla fine disse, «Cas, quel sogno... Cas, tu DEVI sapere, non ti lascerei mai affondare così.»
Poi pensò, Ma è esattamente quello che ho fatto.
Dean cadde in silenzio.
Troppo poco, troppo tardi.
La mano di Castiel sembrava un po' fredda, così Dean la strinse anche con l'altra mano, strofinando delicatamente le sue dita e cercando di riscaldarle. Poi racchiuse la mano strettamente tra le sue e rimase seduto così per tanto tempo, tenendo la mano di Castiel.






1: Route 20: L'U.S. Route 20 è una strada a carattere nazionale statunitense che si estende per 5415 chilometri e collega Newport con Boston.
2: YMCA: Young Men's Christian Association, Associazione Giovanile Maschile Cristiana.
3: In America, prima di trasferirsi in un appartamento, si devono pagare il primo e l'ultimo mese d'affitto.
4: Craigslist è un portale che ospita annunci dedicati al lavoro, eventi, acquisti, incontri e vari servizi.
5: Precambriano: termine che indica il periodo geologico che precede il Cambriano. Il limite superiore è posto in corrispondenza di 570 milioni di anni fa; quello inferiore, del tutto teorico, tra 4,6 e 4,7 miliardi di anni fa, età presunta della formazione del pianeta Terra.

Note della traduttrice:
...Ho paura a scrivere.
LO SO FACCIO SCHIFO. Chiunque voglia ha il diritto di mandarmi un Dean molto arrabbiato a casa (vi prego, mandatemelo).
Ad ogni modo, questo capitolo è stato difficile, che vi devo di'. Spero di riuscire a pubblicare il prossimo prima rispetto a questo (e vabbè che non ci vuole tanto), ma comunque con un ritardo illegale in metà dei paesi europei.
Magari potrei essere incentivata se mi scrivessero recensioni, mh, chissà...
Intanto ringrazio tutti quelli che hanno letto il primo capitolo, chi ha messo la storia tra le seguite e chi tra le ricordate!
Ora sparisco, rendendomi conto che vi ho dato troppo poco, troppo tardi. Mh, credo che abbiano ragione quando dicono che sono un po' Dean...
A presto! (diciamo, credo, in modo relativo, vabbè)

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Capitolo 3
*** Ottobre ***


Per Emma,
ricordati di non piangere sul latte versato.
[NdT]




Capitolo 3: Ottobre

La mano di Castiel non si voleva scaldare. In questo modo almeno Dean aveva qualcosa a cui pensare— qualcos'altro, oltre all'immagine mentale di Castiel che dorme da solo nella pioggia di Settembre. Tremante di freddo e distrutto dalla fame. E sofferente per gli incubi.

Incubi su di me, pensò.

Incubi su di me che lo abbandonavo.

Dopo tutto quello che ha passato stava avendo dei maledetti incubi su di ME.

Concentrati,
si rimproverò. La mano di Cas è fredda. Fa' qualcosa.

Dean si sollevò dalla sedia e si diresse verso il bancone delle infermiere per chiedere se Castiel fosse troppo freddo. Due infermiere accorsero subito. Furono soddisfacentemente scrupolose, controllando la temperatura corporea e i segni vitali di Castiel con cura e riaggiustandogli meglio le coperte addosso. Restituirono il quaderno a Dean (era poggiato sulle gambe di Castiel) e poi rimboccarono i bordi delle coperte attorno ai piedi di Castiel e ricoprirono un po' di più le sue spalle. Dean stette in piedi un po' in disparte, stringendo il quaderno e sentendosi abbastanza inutile.

Poi le infermiere entrarono in una complessa discussione se dovessero cercare di riscaldare Castiel per l'ipotermia o se in quel momento il problema più grave fosse essere sicuri che la febbre relativa alla polmonite non si alzasse. A quanto pare Castiel aveva la febbre, o almeno ne stava "sviluppando" una; ma in qualche modo le sue "estremità" non si erano ancora totalmente riscaldate dall'ipotermia della scorsa notte.

«Quindi ha bisogno di più coperte E di meno coperte?» chiese Dean, citando svogliatamente una battuta di una delle sue commedie preferite. Scherzare ha sempre reso le cose più tollerabili, giusto?

Sam l'avrebbe capita (era una citazione di Walk Hard, uno dei suoi preferiti), ma le infermiere non lo fecero. E nemmeno Castiel, ovviamente.

Cas non capirebbe quella battuta nemmeno in un milione di anni, pensò Dean. Anche se fosse sveglio.

Castiel avrebbe solo corrugato la fronte, con quell'occhiata confusa alla Castiel. E probabilmente avrebbe aggiunto il commento disorientante di Dean alla sua privata lista mentale delle milioni di cose strane di cui avrà probabilmente tenuto il conto ogni giorno. Aggiungendolo alla lista di tutte le altre battute di cui Dean non si è mai preoccupato di spiegare. E tutti quegli altri dettagli sulla vita del ventunesimo secolo con i quali Dean non si è mai preoccupato di aiutarlo.

L'impulso a scherzare era completamente morto. Dean si trascinò verso la sedia all'angolo e ci si sedette, osservando le infermiere che si prendevano cura di Castiel e che coprivano meglio le sue mani e i suoi piedi. Poi fecero a Dean un piccolo discorso d'incoraggiamento; a quanto pare Castiel stava "tenendo duro" e "combattendo ancora". Qualsiasi cosa significasse.

«Ricordi che ha preso antibiotici per tutto il giorno,» spiegò una di loro. «Crediamo che abbia una polmonite batterica, anche se l'influenza era iniziata con un virus. Il suo sistema immunitario deve essere stato colpito abbastanza duramente— era sotto stress o qualcosa del genere? Un po' d'insonnia, magari? Forse non mangiava abbastanza?»

Dean annuì leggermente, non osando parlare, e l'infermiera continuò, «Lo sospettavo. Normalmente si vedono pazienti prendere una polmonite batterica solo se prima erano già compromessi a livello immunitario o se si trovavano sotto stress. Comunque, con una polmonite batterica di solito ci sono miglioramenti solo con un giorno o due di antibiotici. Il meglio sarebbe se iniziasse a respirare di nuovo da solo al più presto, magari oggi, perché non è un buon segno quando... Beh, comunque, non perda la speranza.»

Le solite cazzate, pensò Dean, ma annuì pacatamente. L'altra infermiera gli indirizzò un piccolo sorriso, strattonò la sua mano per farlo alzare, lo riportò alla sedia al fianco di Castiel, lo fece sedere, e alla fine se ne andarono entrambe.

La stanza era di nuovo vuota e silenziosa.

Click-psshhh.

Dean lanciò un'occhiata al quaderno blu ancora stretto tra le sue mani. Lo aprì, sfogliando delicatamente le pagine. Ormai era chiaro che anche se era iniziato solo come un posto dove scrivere una lista di cose da dire a Dean poi è diventato qualcosa di totalmente diverso. Qualcosa di personale; qualcosa di privato.

Qualcosa di molto privato.

E' meglio che non lo legga più, pensò Dean, richiudendo il notebook.

Ma poi pensò:

Voglio smettere di leggerlo per rispettare la privacy di Cas o solo perché è davvero troppo doloroso affrontare quello che gli ho fatto? E se ci fosse qualcosa qui che mi possa aiutare a tirarlo fuori dal coma?

Potrebbe esserci qualcosa su come e perché si era ammalato. O, magari, solo qualche soluzione per aiutarlo a uscirne.

Dean tentennò per altri venti minuti. Si alzò e andò a prendere un'altra tazza di caffè che si raffreddò un'altra volta e che venne quindi versata nello scarico del lavandino come le prime due. Alla fine si risedette al fianco di Castiel, spostando la sedia il più vicino possibile al letto. Controllò l'orario. Le quattro di mattina.

La mano e il braccio di Cas erano stati rimboccati sotto la coperta dalle infermiere. Così Dean fece scivolare la mano sotto il bordo della coperta fino a riprendere la stretta su quella dell'altro.

La sua mano sembrava ancora un po' fredda.

«Hey, Cas,» mormorò Dean, guardando il suo viso. «Qui è Dean. Senti. Rimarrò seduto qui con te un'altro po'. Ti sto tenendo la mano; hey, riesci a sentire la mia mano? Che ne dici di stringere la mia, se la senti?»

Dean aspettò un momento.

Click-psshhh. Il petto di Castiel si alzò e si riabbassò. Non c'era stato nessun altro movimento. La sua mano era ferma nella presa di Dean.

«Okay, beh...» Dean deglutì. «Starò qui seduto con te e... leggerò il resto del tuo quaderno, Cas. Mi dispiace, so che è privato, ma ho bisogno di sapere cos'è successo. Se non vuoi che lo legga, beh, magari puoi... svegliarti e dirmelo?»

Dean attese di nuovo per un momento.

Click-psshhh.

«O puoi semplicemente aggiungerlo alla lista delle cose per cui spaccarmi la faccia,» disse Dean con un sospiro. «Che so essere una lista parecchio lunga al momento.»

Click-psshhh.

Dean poggiò il quaderno sul lato del letto di Castiel, lo aprì, trovò il punto in cui si era fermato prima— la lunga e infruttuosa ricerca di un lavoro, l'ultimo venerdì di settembre — e voltò pagina.

Questa volta tenne la mano di Castiel per tutto il tempo in cui lesse.

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I giorni successivi di caccia-al-lavoro erano stati tanto infruttuosi quanto il primo. Sabato andò avanti e indietro per tutta la Route 20. Domenica i negozi erano chiusi e Castiel dovette passare quasi tutto il giorno a cercare cibo nei cassonetti della spazzatura. Il lunedì successivo arrivò fino ai negozi decrepiti in centro città, un po' più lontano dall'università. Martedì si fece strada fino all'aeroporto per chiedere di qualche posto. (Cinque miglia fuori dalla città. A piedi. Castiel non aveva potuto permettersi i $1.25 per l'autobus.) Mercoledì arrivò addirittura fino alle fattorie in periferia.

Dean lesse di ogni ingresso. Ogni negozio. Ogni posto in cui Castiel era stato. Ogni giorno. Ogni lungo, stancante, scoraggiante, affamato giorno. Ogni fredda notte.

L'incapacità di Castiel di riscaldarsi era un tema ricorrente. I giorni non erano male, ma le notti nella prima parte di Ottobre in Idaho potevano essere gelide. Castiel cominciò presto ogni mattina a fare piccoli esordi su com'era andata la nottata. Mentre leggeva ognuno di questi passaggi, dettagliati su quante volte Castiel si era svegliato tremando, sulle volte in cui ha dovuto alzarsi e passeggiare per il parco alle tre del mattino per far tornare la circolazione nei piedi, e su come continuava a tornare al negozio dell'usato solo per vedere le giacche, i cappelli e le sciarpe che non si poteva permettere, Dean tenne la mano di Castiel ancora più stretta. E di tanto in tanto si fermò dalla lettura per controllare con cura che le coperte fossero ancora bene avvolte attorno ai suoi piedi e alle sue gambe.

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Venerdì, quarto giorno di Ottobre. Non credo di riuscire più a dormire di notte. Mi sveglio sempre alle tre o alle quattro tremando troppo per tornare a dormire. Ma oggi ho fatto una scoperta mentre chiedevo di qualche posto di lavoro libero alla biblioteca universitaria.

Sfortunatamente gli studenti hanno la precedenza per tutti i lavori disponibili nell'edificio universitario. Ma stando lì, ho notato due o tre studenti che sonnecchiavano dietro ai loro libri. Ho realizzato che anche io potrei dormire un po' qui! Ovviamente non appaio della stessa età degli universitari ma ho notato, qua e là, una persona più vecchia— più vicina all'età del mio tramite. Forse un istruttore o una qualche sorta di studioso. Ci ho provato proprio ora, spargendo una serie di libri attorno a me su una delle piccole scrivanie a cui mi sono seduto e poggiando la mia testa su un libro aperto. Non è molto comodo ma è caldo, e mi sono subito addormentato per un'ora circa. Ora mi sento molto meglio.

Forse lo potrei fare ogni pomeriggio. Posso dormire nel parco fino alle due del mattino, quando il freddo mi sveglia; poi posso camminare per il parco, o su e giù per la Route 20, fino al sorgere del sole. La biblioteca apre alle otto in punto e credo di poter venire a metà mattinata e dormire per un'ora o due. Dovrò essere discreto ed essere molto attento a essere pulito e a non sembrare "fuori posto", ma sono ottimista. È così caldo qui.


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I seguenti lunedì, martedì e mercoledì Castiel è passato metodicamente per il campus universitario, un dipartimento dopo l'altro, domandando per posti di lavoro. Ma gli studenti avevano già preso tutti i lavori. E tornarono i soliti ostacoli: nessuna esperienza. Nessun documento. Nessuna cittadinanza. Nessuna referenza. Nessun curriculum.

Continuò a cercare. Trovò altro cibo tra la spazzatura. Era andato due volte nella mensa scolastica prima di essere riconosciuto dallo staff della sicurezza; una volta si imbatté in una vendita di biscotti gratis al seminario del dipartimento di fisica; e tornò più volte da Bryce, alla pizzeria, per le fette di pizza gratuite la sera tardi. Ma non era mai abbastanza da mangiare, e non riusciva ancora trovare lavoro. Almeno ora poteva schiacciare qualche pisolino nella biblioteca universitaria.

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Giovedì, decimo giorno di Ottobre.

Non credo di essere più l'angelo del giovedì.

Perché oggi era giovedì ma ho avuto un contrattempo tremendo. La bibliotecaria mi ha svegliato e mi ha chiesto i documenti, sembrando abbastanza scettica sulla mia adeguatezza a questo posto. Ho detto di essere un linguista e di non avere i miei documenti con me (questa era quella che ho deciso sarebbe stata la mia "copertura", come direbbero Dean e Sam; ed è anche abbastanza vera, dopo tutto). Lei è apparsa piuttosto diffidente e prese uno dei miei libri. Attorno a me avevo un assortimento di libri vari che erano stati lasciati su un tavolo, e quello raccolto dalla bibliotecaria era in greco (non l'avevo nemmeno notato), indicò una frase e mi chiese di tradurla. Ero ancora un po' stordito e l'ho stupidamente tradotta in enochiano (visto che è il modo in cui tendo a tradurre le cose, nella mia mente. Traduco ancora l'inglese in enochiano, mentalmente). Quindi l'ho tradotta in enochiano, e dall'espressione della sua faccia mi resi conto del mio errore, quindi sono andato un po' nel panico e tradussi il passaggio in inglese e poi in ebraico, poi in turco, poi in aramaico antico, poi in cazaro e avevo iniziato a farlo anche in scito quando lei mi ha chiesto di fermarmi. Stava ridendo e mi ha detto che sembravo davvero come un linguista.

Però mi ha comunicato che non c'è un dipartimento linguistico in questa scuola e che nessuna di quelle lingue vengono insegnate qui.

Avrei dovuto averlo notato. Ho solo pensato di non aver ancora trovato il dipartimento. E quando non potevo produrre alcuna identificazione universitaria, mi ha detto che avrei dovuto andarmene.

E' stato un brutto colpo.

Eppure è stata gentile: mi ha chiesto scusa e ha detto che era una nuova regola. Qualcosa a che fare con dei "massacri scolastici". Non posso più lasciare che persone senza documenti usino le biblioteche.

Quindi me ne sono dovuto andare. Stavo pianificando di continuare la mia ricerca di un lavoro all'università ma ammetto di essere andato direttamente al parco e di esserci rimasto per tanto tempo.

E' scoraggiante scoprire che le poche abilita che mi sono rimaste non sono nemmeno utili.

Non so che fare.

Il sole è appena tramontato. Rimarrò qui a guardare la luna e ad ascoltare il gufo. Dovrei trovare un piano ma non sembro riuscire a pensare a nulla.



["A Winter's Tale" by zsomeone]

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Venerdì, undicesimo giorno di Ottobre.

Non sono riuscito a dormire per niente la notte scorsa. Troppo freddo. La temperatura è scesa sotto lo zero per la prima volta. Temevo che le mani e piedi si sarebbero congelati.

Dovrò chiamare Dean per farmi aiutare.

Vedrò se potrò farcela per un'altra notte.

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Sabato, dodicesimo giorno di Ottobre.

Ho camminato per tutta la nottata scorsa, per riscaldarmi, e ho dovuto continuare fino all'alba (non sono riuscito a scaldarmi nemmeno dopo che il sole fu sorto) ma in quel momento, con mia sorpresa, incontrai delle persone che sistemavano alcuni mucchi di oggetti sul prato di fronte alla loro casa. A quanto pare stavano organizzando una cosa chiamata "mercatino dell'usato", ovvero una svendita di cose che non vogliono più organizzata nel loro giardino. Gli oggetti sono tutti di seconda mano ed è un assortimento abbastanza strano, dischi di musica e tazze scheggiate e così via, ma sembrano molto economici e, sopra a dei libri e altre cose, c'è un SACCO A PELO. È vecchio e ha uno strappo ricucito in modo disordinato, ed è sporco, ma di sicuro non più di quanto non sia già io.

Sfortunatamente lo hanno messo in vendita a cinque dollari. Ma gli ho chiesto se avrebbero potuto considerare di accettare $1,99. È tutto quello che ho; quello che mi è rimasto dei soldi che Dean mi aveva dato. Loro mi hanno avvertito che è "un sacco a pelo solo per tre stagioni, non invernale", il che è un po' preoccupante, ma è di sicuro meglio di non avere niente; e mi hanno detto che avrebbero considerato di abbassare il prezzo a $1,99 se non sarebbe stato venduto entro la fine della giornata.

Perciò ora sto aspettando per la strada guardando il sacco a pelo per tre stagioni.

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12:35. Una ragazza sta guardando il sacco a pelo.

L'ha tirato su. Sta chiedendo il prezzo.

AH, l'ha rimesso giù!

Se n'è andata! Non l'ha comprato.

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14:45. Un giovane uomo sta guardando il sacco a pelo.

Ha anche chiesto il prezzo.

Se lo sta portando appresso. Non sembra una buona cosa.

Sta anche guardando una tenda pieghevole.

Ora sta guardando avanti e indietro dal sacco alla tenda.

Sta rimettendo giù il sacco! Ha preso la tenda.

Ha comprato la tenda e non il sacco!

Che sollievo.

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16:00 - CE L'HO - l'uomo del mercatino è venuto e mi ha detto che avrebbero accettato i $1.99 visto che sono rimasto ad aspettare per tutto il giorno. Ora lo sto tenendo sul mio grembo! Il quaderno è poggiato sopra ad esso.

Possiedo un sacco a pelo.

Mi sento molto più al caldo anche solo tenendolo contro il mio grembo. Sono completamente senza soldi ora ma mi sento molto incoraggiato. E' blu. Mi piace il colore; è quasi la stessa sfumatura della cravatta che avevo. Però è di forma simile ad un bozzolo. Ha una piccola borsa blu e lo si appallottola per farlo entrare.

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E' il giorno dopo. Domenica, il tredicesimo giorno di Ottobre. HO DORMITO PER TUTTA LA NOTTE. Il sacco a pelo è incredibile! A quanto pare l'autunno è una delle tre stagioni per le quali è progettato.

In verità non sono ancora completamente al caldo— ieri notte ha gelato di nuovo quindi ho tremato a lungo e quando mi sono svegliato ho trovato della brina sull'esterno del sacco. Ma la differenza è sbalorditiva. Non dovevo preoccuparmi che le mie mani potessero congelarsi. Mi sento molto meglio oggi.

Ciò significa anche che non dovrò già chiamare Dean. Non dovrà scoprire quanto male me la stia cavando (non ancora, comunque). Magari ho ancora una possibilità di trovare un lavoro da solo prima che arrivi l'inverno. E di compiere i miei scopi. O alcuni di essi, almeno. Mi sono reso conto che forse non posso compiere quelli più grandi, non quest'anno comunque. Ma se potessi almeno ritrovare la mia grazia. O se potessi riunirmi ai Winchester; se potessi essere di qualche utilità— Forse dovrei rivalutare la missione. E gli scopi e la strategia.

MISSIONE: Rimediare ai miei sbagli? Ad alcuni almeno?

SCOPI SPECIFICI: Recuperare la mia grazie, se ne è rimasta alcuna, riottenere il rispetto e l'amicizia di Dean (se possibile) e di Sam (se possibile).

STRATEGIA per raggiungere questi scopi. Devo ancora guadagnare dei soldi per coprire i bisogni immediati (intanto continuare a dormire nel parco con il sacco a pelo per tre stagioni); poi trovare una casa. Dubito di potermi permettere una macchina; ora che so di più sui prezzi degli oggetti temo che dovrà scegliere tra una casa e una macchina ed è ovvio che ho più bisogno di una casa, almeno per l'inverno. Ma appena mi sarò trasferito magari potrò contattare Dean e Sam e convincerli di essere ancora utile.

APPROCCIO TATTICO PER LA SETTIMANA: Devo assolutamente trovare un lavoro. Ma non ho fatto nessun progresso a questo proposito, nonostante ci stia provando da settimane. E sto cominciando a preoccuparmi che il problema della pulizia possa tornare. Ho continuato a pulire il mio tramite nel bagno della biblioteca cittadina. La biblioteca è troppo piccola per dormirci (e davvero minuscola e non è aperta molto spesso e non ha dei cubicoli come quella universitaria, ma solo delle sedie di legno), ma è aperta per almeno qualche ora al giorno e ho scoperto di poter usare il bagno per lavarmi in fretta. Posso anche radermi lì e ho anche lavato la mia camicia nuova nel lavandino due volte. Ma temo di aver bisogno di una vera doccia. E che la mia biancheria sia troppo sporca. Potrebbe ricominciare ad avere effetto sulle mie prospettive lavorative un'altra volta.

Ma il problema maggiore è la continua questione della mancanza di esperienza lavorativa, e di referenze, e di un indirizzo, e di documenti. Di non essere umano, insomma.

Dovrò mentire?

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E' tardo martedì, quindicesimo giorno di Ottobre. Due giorni dopo l'ultima volta che ho scritto.

Ho attraversato tutta la città un'altra volta e non ho ancora avuto fortuna con il lavoro ma è successo qualcosa di molto incoraggiante. Oggi è stato un'altra lunga giornata spesa nel non trovare un lavoro. Ma mi sono fermato in pizzeria all'orario di chiusura. C'era di nuovo Bryce e stasera aveva conservato tre fette per me! Una era condita con dei peperoni, una con fette di ananas e pezzi di bacon e l'ultima con funghi vari. Erano tutte fantastiche. Bryce ha detto che potevo rimanere dentro per mangiarle, mentre lui chiudeva il negozio, il che era sempre meraviglioso. Stavo mangiando la terza fetta quando il negozio era tutto chiuso, perciò ho provato a sbrigarmi, in modo che potesse andare a casa, ma lui mi ha detto di prendermi il mio tempo.

Poi mi ha chiesto come stesse andando la mia ricerca di lavoro e in quali posti ho cercato. Gli ho raccontato delle difficoltà che ho avuto e gli ho mostrato la lista sul quaderno, la lista di posti in cui sono stato. Ho provato di riprendermelo quando mi sono reso conto che avrebbe potuto leggere i dettagli dell'incidente al negozio di materassi e le parti sul mio sonno (ho scoperto che le persone sono più diffidenti di me quando scoprono che dormo all'aperto). Ma aveva già notato i primi paragrafi di venerdì e tra essi c'era quallo che ha richiesto "esperienza di utilizzo del registratore di cassa", il Gas-n-Sip.

Così Bryce mi ha detto, "Vieni dietro al bancone,» e mi ha mostrato come usare il registratore di cassa! E anche la macchina per le carte di credito!

Penso di potercela fare. Ci sono molti dettagli minuziosi, cose che devono essere fatte in un ordine preciso e cose sui "codici a barre" e "rimborsi" e diversi tipi di carte e altre complicazioni. Ma Bryce ha detto che non è troppo difficile se si sta attenti.

L'ho ringraziato e lui ha detto, «E' solo che odio vedere qualcuno che ce la sta mettendo tanto quanto te venire buttato giù. Non hai nemmeno i vestiti per il freddo.» E' stato in qualche modo imbarazzante ma ero comunque molto grato.

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HO AVUTO UN LAVORO. Ho avuto un lavoro! Sono stato assunto per un lavoro! E' giovedì, il diciasettesimo giorno di Ottobre e a quanto pare il giovedì è ancora un buon giorno per me, visto che HO AVUTO UN LAVORO.

L'incarico è da "Commesso"! La rata del pagamento è di $7.25 all'ora. E' al Gas-n-Sip. E' successo che, sono tornato in tutti i posti di lavoro che includevano i registratori di cassa perché ora, grazie a Bryce, posso dire, con sincerità, che ho "esperienza con il registratore di cassa" (anche se ammetto di non aver specificato quanta). E' diventato chiaro che la manager del Gas-n-Sip, la quale si chiama Nora, sia sull'orlo della disperazione. Quando questa mattina sono arrivato lei sembrava abbastanza stanca, il negozio disordinato e il bagno bisognoso di pulizie. A quanto pare alcuni dei suoi dipendenti studenti se ne sono andati a causa di problemi con gli orari scolastici, e lei sta avendo difficoltà ad assumere degli studenti per coprire i turni mattutini visto che la maggior parte hanno lezione di mattina, e lei ha una figlia piccola quindi non può venire sempre in negozio. Sembrava molto spossata. Il momento in cui ho detto di avere "esperienza con i registratori di cassa" mi ha fatto compilare una domanda di lavoro.

Temo di aver dovuto mentire in diverse parti del modulo. Ma sembra che lei non l'abbia controllato, visto che mi ha telefonato più tardi e mi ha offerto il lavoro.

E' la prima volta che mi chiamano su questo cellulare. Visto che Dean non mi ha ancora chiamato.

Vuole che lavori durante i turni mattutini e a volte quelli pomeridiani, per trenta ore ogni settimana! $7.25 all'ora x 30 ore = $217.50 solo in una settimana! Oltre duecento dollari! Sembra davvero tanto. In quattro settimane diventeranno $870!

E' quasi abbastanza per una stanza in motel. Come quelle in cui stanno Sam e Dean. La meno costosa in città sarebbe di $960 al mese. Comincio subito, domani mattina alle sei. Nora mi ha avvertito che non verrò pagato fino a sabato prossimo, quindi dovrò dormire nel parco per quasi altre due settimane, ma per la fine di Ottobre avrò un po' di soldi! E potrò dire, con sincerità, alle persone che affittano le stanze, che ho un lavoro e una fonte di guadagno. Potrei essere in grado di prendere una stanza per il primo Novembre. O, forse, potrei trovare una stanza di motel che mi posso permettere. Le stanze nei motel hanno già i mobili e un letto vero.

Grazie al cielo il telefono che Dean mi ha dato ha una piccola sveglia incorporata, quindi potrò arrivare in tempo. Anche se sono un po' preoccupato su come fare a lavarmi così presto. Temo che i miei pantaloni siano diventati abbastanza sporchi (fortunatamente sono scuri, ma comunque) - ho solo un paio di pantaloni. Perciò, sono nella biblioteca cittadina ora e ho appena lavato a mano i pantaloni nel lavandino del bagno e li ho strizzati come meglio ho potuto, e ora sto in piedi davanti alla conduttura dell'aria calda, mentre il mio telefono si carica. La bibliotecaria Audrey mi guarda in modo un po' strano— temo che sia ovvio che i miei pantaloni siano bagnati, ma sono abbastanza sicuro di non puzzare, e spero che mi lascerà stare qui per un altro paio d'ore fino a quando non si asciugheranno un altro po'.

Mentre aspetto che i pantaloni si asciughino, ho molte nuove cose di cui sono preoccupato e delle quali mi piacerebbe chiedere a Dean quando chiamerà.

Cose da chiedere a Dean quando chiamerà:

1. se sta bene / Sam sta bene

2. se posso tornare. Posso offrire:

- abilità di combattimento

- Enochiano

- lavare delle cose. Lavare i vestiti, i piatti, la macchina di Dean

3. altro:

- Devo chiedere a D/S se mi possono dire qualcosa su: come funzionano le macchine della benzina, come funzionano le macchine delle bevande e del cibo, numerose domande sulla transizione di denaro, come operano in generale i negozi.

- Inoltre credo di aver bisogno di prestare più attenzione sul mio comportamento da umano. A quanto pare questo lavoro richiede "competenze umane"— Nora lo ha chiesto specificamente— e so di non essere ancora bravo in questo, anche se ho provato a imparare. Non ho mai potuto lasciare molte volte la guarnigione negli ultimi millenni, in realtà. Balthazar continuava a sgattaiolare giù sulla Terra; io non l'ho mai fatto, visto che dovevo compiere il mio dovere. Sarei dovuto andare con lui. Comunque so di non capire molte sfumature culturali e molti detti inglesi... consigli?

- Le bugie. Mi sta disturbando il fatto di aver dovuto mentire sulle mie qualificazione. Non ho mentito verbalmente, ma devo confessare di aver formulato delle informazioni in modo deliberatamente sfuorviante in modo che Nora avesse l'impressione che io abbia lavorato in una pizzeria per molti anni e che non ho avuto altri lavori prima di quello. E ovviamente ho scritto un grande insieme di informazioni false nella domanda di lavoro.

Dean deve saperlo?

Una delle cose peggiori che abbia mai fatto è

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E' un po' più tardi. I pantaloni si stanno ancora asciugando. Ho dovuto fermarmi e pensare per un po'.

Una delle cose peggiori che abbia mai fatto è

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E' notevolmente difficile anche solo scriverlo, persino adesso, tutto questo tempo dopo.

Una delle cose peggiori che abbia mai fatto è stata mentire a Dean e Sam, durante la guerra con Raphael, e far del male a Sam. Gli ho mentito ripetutamente. E Sam era gravemente ferito, quando ho buttato giù la sua parete mentale. Era tutto parte di una strategia disperata, ovviamente, per cercare di vincere la guerra, ma credo che è stato quello l'inizio della perdita di fiducia di Dean in me. Ricordo ancora la sua espressione quando ha scoperto che gli avevo mentito. Si fidava di me, fino a quel momento.

Ricordo quello sguardo in modo molto vivido.

Temo di pensare a quale sarebbe la reazione di Dean se scoprisse che ho mentito di nuovo. E Sam a quanto pare non desidera nemmeno parlarmi più.

Dean mente spesso, certo, così come Sam; ma io non voglio mentire con tutto il cuore. Voglio essere un bravo umano. Inoltre le menzogne di Dean e Sam sono leggere. E loro non hanno bisogno di riscattarsi come me.

Ma ora ho dovuto mentire. Ho mentito in 8 spazi della domanda di lavoto: il nome (ho messo Steve Smith), il "codice fiscale" (ne ho messo uno di cui mi sono ricordato quando ho visto la domanda di lavoro di un'altra persona in un altro negozio), la cittadinanza, esperienza lavorativa, indirizzo, capacità, referenze, educazione (ho messo l'università locale). Sono 8 bugie o 1? Quindi. le mie domande per Dean sono:

- Quant'è severo il peccato che ho commesso con queste 8 bugie? (o 1)

- Da umano, come si fa ammenda per peccati come 8 bugie? (o 1)

- Dean mi può perdonare per queste 8 nuove bugie? (o 1)

- Potrebbe lui, o Sam, perdonarmi per quello che è successo in passato? E' almeno possibile? Non c'è niente che io possa fare per riaggiustare la nostra amicizia? O è stata spezzata in modo irreparabile?


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Questo era un altro di quei punti in cui Dean dovette prendersi una pausa e mettere giù il quaderno, e trascorrere un po' a cercare di riscaldare la mano di Castiel.

«Ti avevo perdonato molto tempo fa, idiota», borbottò alla fine. «Hai fatto un casino, è vero. Davvero un gran casino. Ma stavi cercando di salvare il mondo, ti sei dimenticato di quel pezzo? E quella è stata, tipo, la prima volta che facevi qualcosa da solo. I tuoi primissimi passi sulle tue gambe e sei finito a comandare gli eserciti del Paradiso?» Dean dovette sospirare. «Dannazione, Cas. Ti dai mai una pausa?»

Dopo un momento aggiunse, «E, Cas... Ne hai pagato il prezzo qualcosa come dieci volte ormai.»

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Dopo questa c'erano dodici pagine piene di dettagli sul Gas-n-Sip. C'era un gruppo di disegni incredibilmente belli di macchine che Castiel aveva imparato ad utilizzare. Ognuno di essi era una vignetta magnificentemente dettagliata che non sarebbe stata fuori posto in uno studio artistico, pensò Dean. Il registratore di cassa, il POS per le carte di credito, la pompa del gas all'interno, quella all'esterno, la macchina delle bevande, la piastra degli hot dog, i frigoriferi... tutto. C'era una mappa dell'intero negozio, e schemi su quello che doveva stare su ogni scaffale. C'erano protocolli dettagliati di ogni aspetto del negozio: le procedure per aprire e chiudere, per ordinare la mercanzia, per rifornire gli scaffali, per prepare il cibo (un sacco di appunti sulla sicurezza del cibo: "Nora dice che non è sicuro mangiare cibo ammuffito? Davvero? Controllare con Dean."), per fare inventari, per pulire i pavimenti e le finestre, per gestire il denaro. Infine una lista estremamente dettagliata su come pulire il bagno.

Su una pagina Castiel aveva disegnato un calendario del resto di Ottobre e di tutto Novembre, tutti i giorni della settimana raccolti in una griglia precisa, con tutti i suoi turni lavorativi annotati all'interno. E la quantità di soldi che ha calcolato che avrebbe guadagnato ogni giorno.

Ma non aveva tenuto conto delle tasse, notò Dean.

Castiel aveva anche cominciato a studiare la televisione del Gas-n-Sip. Una pagina intera era coperta con citazioni senza contesto di serie tv. (Dean sbuffò una risata alla vista di "lo sceriffo è tornato in città" scarabocchiato in un angolo, insieme ad una precisa annotazione della fonte - a quanto pare Castiel ha tirato fuori la frase "tornato in città" da una vecchia maratona di Bonanza1). Si era annotato pezzi di sigle, frasi cliché di qualche soap opera e anche appunti sui gesti ("simbolo con i pollici alzati = benevolenza? L'ho individuato in tre diversi programmi in televisone. Credo di aver visto D/S farlo qualche volta? Da chiedere.") Dopo una settimana di lavoro, il giovedì seguente, Castiel si era reso conto che avrebbe potuto permettersi un alloggio.

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Giovedì, il ventiquattresimo giorno di Ottobre.

Ho trovato una stanza di motel che mi posso permettere!

Non posso ancora trasferirmici ma è già sistemata. E' al Mountaineer Inn, nei sobborghi della Route 20. Sarà una camminata di diverse miglia ma avrò una stanza per me. Ho scoperto che offrono una rata scontata di molto se garantisco di rimanere per almeno un mese. Così costerebbe $800 al mese! Erano anche disponibili a mostrarmi una delle stanze, e ne ho scelta una. E' proprio come una di quelle in cui stanno Sam e Dean. Ha una doccia propria con l'acqua calda e c'è anche una piccola cucina con un forno a microonde, e uno di quei piccoli frigoriferi con piccole bottiglie di alcolici che piacciono a Dean, e addirittura dei fornelli. Ha un letto incredibilmente enorme. Il letto ha 4 cuscini e 2 coperte e un copriletto e c'è una coperta in più nell'armadio, e nel bagno ci sono sei asciugamani bianchi (2 grandi, 2 medi e due piccoli quadrati, tutti molto puliti e bianchi) così come una saponetta e una boccetta di shampoo, e l'intera stanza è riscaldata e ha delle tende alle finestre. C'è un divano e un piccolo tavolo e una sedia. C'è anche una televisione.

Forse posso mostrarla a Sam e Dean se un giorno verranno a visitarmi.

Ciò mi fa ricordare: ho imparato così tante nuove cose! Credo di poter essere più utile ora. Dovrei essere preparato per descrivere quanto ho imparato.

Cose da chiedere a Dean quando chiamerà:

1. se sta bene / Sam sta bene

2. se posso tornare

Ora le abilità includono:

- abilità di combattimento

- lavare i piatti

- Enochiano

- Posso permettermi la mia camera di motel. 6 asciugamani, 3 coperte, 4 cuscini. Sarei felice di condividerli se ne avessero bisogno. Più che felice.

- pulire i bagni, i pavimenti, i banconi, i piatti, i vestiti, la macchina di Dean

- cambiare le lampadine

- Posso fare inventari. Inventario di munizioni, della libreria degli Uomini di Lettere?

- So utilizzare la cassa, varie macchine per il cibo (utile, o no?)

- So preparare hot dog, nachos, burrito congelati e bevande blu.

- So preparare il caffè.

- Molte altre abilità da commesso! Qualcosa potrebbe essere utile. Spero.

- So il codice per disabilitare il prezzo della benzina del Gas-n-Sip. Posso abbassarla a 0.01. Ma non voglio rubare.

- Ho i numeri delle carte di credito di molte persone ora... No. Non voglio rubare.

3. altro:

- cosa significa il segno con i pollici alzati

- cosa significa quando una persona tiene una mano

approssimativamente ad altezza spalle e un'altra persone la colpisce con la sua mano. L'ho visto diverse volte alla televisione del Gas-n-Sip, e oggi ne sono stato testimone di persona. Sembra un breve rituale di battaglia, forse? Però entrambe le persone sembravano amichevoli l'una con l'altra. E' un gesto d'amicizia? Le stesse persone si sculaccerebbero a vicenda, come il pizzaiolo aveva fatto alla babysitter in quel film? Sembra simile — entrambi sono schiaffi, giusto? Però sento di star mancando qualche sfumatura.

- cosa significa quando una persona dice ad un'altra "questo giro lo faccio io" al bar. Ho visto anche questo in televisione. Penso che questo significhi che la persona sta offrendo di pagare altre birre per gli altri? Anche questo è un gesto di amicizia? Una persona che ha fatto il rituale della battaglia-di-schiaffi e di alzare i pollici farebbe anche "questo giro lo faccio io"? (NOTA: Provo a valutare se sarebbe appropriato fare qualcuna di queste cose con Dean o Sam. Potrei comprargli bottiglie di birre un giorno, forse?)

Vorrei dividere i gesti amichevoli da quelle che non sono amicizie; e devo identificare quali sono appropriati per lo stesso sesso e quali per quello opposto.

- consiglio su come asciugare un sacco a pelo quando torno al parco di notte dopo aver lavorato tutto il giorno e scopro che è piovuto e che c'è un buco nella busta della spazzatura che ho messo sopra al sacco e che quindi è stato sotto un getto d'acqua fredda per tutto il giorno. Se si dorme in un sacco a pelo umido, quanto fa male alla salute?

- Cibo avariato? Nora mi ha dato delle regole rigide sul non servire cibo "ammuffito o scaduto" ai clienti. Dice che non è sicuro. Ma tutto il cibo che mangio è di questo genere. Davvero non è sano? Specificamente: per quanto tempo dopo la data di scadenza si può bere un latticino? Va bene mangiare del formaggio con della muffa? Ho grattato via la muffa - va bene? E invece la carne che è diventata verde e che ha un cattivo odore?

- Perché c'è un tale ritardo nella telefonata di Dean? Va tutto bene? Oggi mi sono reso conto che sono passati due mesi dall'ultima volta che l'ho visto. Ma l'unica persona che mi ha chiamato è stata Nora.

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Sabato, il ventiseiesimo giorno di Ottobre.

Non potrò trasferirmi nella stanza in motel.

Alla fine sono stato pagato, ma è uscito fuori che è molto meno di quanto avessi calcolato a causa delle "tasse federali e statali e le tariffe della sicurezza sociale". Non me ne ero reso conto. Nora ha dovuto spiegarmelo. È sembrata perplessa dalla mia ignoranza in materia; ho avuto problemi a nascondere il mio sconcerto visto che a quanto pare sono cose basilari. Inoltre il denaro arriva in forma di assegni e l'unico posto in cui posso cambiarli in banconote richiede un'alta parcella per un servizio così modesto.

La mia tariffa di pagamento è diminuita di più di un terzo da questi fattori.

Non lo avevo calcolato. Ho passato il pomeriggio in biblioteca a rifare i miei calcoli. Non importa come gestisca i numeri, sembra che non potrò permettermi la stanza in motel.

Dovrò continuare a dormire nel parco.

Sto cercando di adattarmi a quest'idea. È stata una realizzazione così dura. È stato come un colpo fisico. Sono seduto qui in biblioteca a fissare le cifre e a cercare di accettare il fatto di non potermi permettere una stanza per Novembre. Novembre inizierà la prossima settimana. La rata del motel per me abbordabile è una tariffa speciale mensile. La tariffa giornaliera è molto più alta. Potrei, credo, starci nelle notti più fredde? - Ma dopo aver controllato i miei conti dovrò risparmiare i miei soldi solo per prendere una stanza per Dicembre.

Dovrò passare almeno un altro mese nel parco. Sono molto affezionato al mi sacco a pelo per tre stagioni - sembra un amico - e ha fatto una grande differenza, ma è solo per tre stagioni e la quarta stagione, l'inverno, si sta avvicinando in fretta. Le mattine mi sveglio di nuovo tremante.

È come se l'inverno fosse un predatore che mi sta inseguendo. Ogni volta che trovo un modo per riscaldarmi un po' (i cartoni, i sacchi dell'immondizia, il sacco a pelo), le notti si raffreddano ancora e finisco sempre per avere freddo come prima. È scoraggiante.

Inoltre è terribilmente spiacevole quando piove, nonostante il tetto di buste di plastica che ho sistemato nel cespuglio grande. La sensazione di sfinimento dopo una notte fredda e piovosa è decisamente spossante e mi fa commettere degli errori a lavoro. Il mio stipendio era stato diminuito di $32 ieri e so che il motivo è questo. Nora era arrabbiata. I $32 saranno tolti dalla mia paga.

NON POSSO perdere questo lavoro. DEVO trovare un posto migliore per dormire in modo da potermi concentrare meglio di giorno.


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Alla fine del paragrafo, Castiel aveva disegnato un piccolo schizzo che all'inizio Dean non riusciva a decifrare. Una fila di piccole strisce. Quattro chiazze, tre grandi rettangoli e un gruppo di altri sei quadrati e rettangoli più piccoli.

Alla fine Dean si rese conto che era la riproduzione di quattro cuscini, tre coperte e sei asciugamani di grandezze diverse. Tutte in fila l'una accanto a l'altra.

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Lunedì, il ventottesimo giorno di Ottobre. Ho avuto un'idea.

Questa mattina mi sono svegliato alle tre, estremamente infreddolito e con le mani e i piedi intorpiditi. Di solito quando succede mi metto a passeggiare per il parco. Lo stavo facendo e stavo al mio quarto giro attorno al parco, indossando il sacco a pelo attorno alle mie spalle, quando mi sono reso conto di poter semplicemente andare al Gas-n-Sip qualche ora in anticipo! E rimanerci! Nora mi lascia aprire il negozio tutto da solo — nessuno lo saprà se ci vado un po' prima!

Così ho fatto - sono lì ora - sono arrivato alle quattro del mattino - e ho potuto dormire per qualche ora nello sgabuzzino prima delle sei del mattino, quando ho aperto.

E poi ho avuto una rivelazione: posso dormire nello sgabuzzino del Gas-n-Sip per tutta la notte! (beh, dalla mezzanotte fino alle 5:30, comunque). Nora non lo verrà a sapere! Sarà molto più caldo qui. La temperatura è sempre mantenuta sopra ai dieci gradi Celsius la notte. Devo solo stare attento che Tyler e Cory, che lavorano nei turni serali, non mi vedano. Tyler chiude sempre subito alle 23:30; Cory, nelle sue serate, a volte chiude qualche minuto prima. Entrambi se ne vanno circa a mezzanotte. Aspetterò dietro al secchio della spazzatura nel cortile posteriore fino a quando non sono sicuro di averli visti andarsene, e poi entrerò e mi infilerò nello sgabuzzino per dormirci. Dovrei riuscire ad accumulare almeno cinque ore e mezzo di sonno! Credo di poter nascondere il sacco a pelo nell'armadietto degli attrezzi.

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È la tarda serata di lunedì, il ventottesimo giorno di Ottobre. O la prima mattina di martedì, credo. L'ho fatto. Sono nello sgabuzzino. È appena passata la mezzanotte. Passerò tutta la notte qui.

È così incredibilmente caldo qui! Saranno almeno tredici gradi Celsius.

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Mercoledì, il trentesimo giorno di Ottobre. È tardi, appena prima di mezzanotte, e mi sto di nuovo preparando per la notte nello sgabuzzino. È la mia seconda notte qui. Non riesco ancora a capacitarmi di quanto faccia caldo. E ho anche scoperto di potermi lavare per bene nel bagno.

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Ancora mercoledì notte. Sono ancora sveglio. Qui è estremamente buio e tranquillo. Molto dipiù di quanto fosse nel parco. Non posso più vedere le stelle o la luna. È pacifico ma anche molto solitario. Non sento la mancanza dei topi, o della pioggia e del freddo, ma mi manca il gufo, e le ghiandaie che is appollaiavano nei miei cespugli di mattina.

È divertente, mi ero abituato ad osservare le ghiandaie svolazzare in giro. Anche se era sempre un po' difficile guardare come potevano volare con facilità.

Ho pensato di chiamare Dean, per dirgli che non sto più al freddo, ma non l'ho fatto. Preferisco aspettare fino a quando non avrò una stanza mia, il primo Dicembre. Così potrò mostrargli la mia camera, se mai verrà a visitarmi.

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Giovedì, trentunesimo giorno di Ottobre.

Oggi è un giovedì e dovrebbe essere un buon giorno per me. Ma oggi è anche la festività nota come Halloween, o chiamata anche Samhain.

Questo è solo il mio secondo Halloween sulla Terra. In antichità non si celebrava questa particolare festa. E mi sono perso la maggior parte degli Halloween degli ultimi sei anni - l'anno scorso ero in Purgatorio, l'anno prima ero ancora in quell'ospedale, l'anno prima in Paradiso, e così via. L'unico altro Halloween a cui ho assistito davvero è stato quello seguente alla salvezza di Dean dall'Inferno, quando i sessantasei sigilli venivano spezzati.

Quindi oggi ho ricordato per tutto il giorno quel particolare Halloween. Cory ha chiesto la serata libera e io ho lavorato nel turno notturno, e degli studenti sono venuti per tutta la serata con degli strani costumi. Alcuni vestiti da mostri, altri da demoni.

Due erano travestite da angeli. Entrambe ragazze. Avevano delle inutili piccole ali finte fatte di fil di ferro, piume finte e brillantini. Ho pensato che fossero assurde. Poi mi resi conto che erano meglio delle ali che ho adesso, che, ovviamente, non ci sono.

Ricordo l'espressione di Dean quando gli mostrai l'ombra delle mie ali, poco tempo prima di quel Halloween.

Ricordo il volo per tirarlo fuori dall'Inferno. È divertente pensare che ero stato selezionato per quel compito proprio perché ero considerato il migliore nel combattimento in volo. Mi vergogno di ammettere di essere stato un po' orgoglioso — di essere il migliore a volare, di essere stato quello selezionato per salvare l'Uomo Virtuoso dall'Inferno. Ammetto che le mie capacità di volo erano sempre state una fonte di orgoglio.

Lo amavo tanto. Volare.

È inutile pensarci, ora. Non volerò mai più. Come la colomba migratrice, io

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Più tardi. Quasi mezzanotte. Devo smetterla. Devo smettere di pensare alle mie ali. Ora vado a dormire.

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È l'una del mattino. Non riesco ancora a dormire.

Quel Halloween fu anche la prima volta che incontrai Sam. Ricordo chiaramente la stanza in cui li incontrai: era la stanza di un motel, ovviamente, con pareti viola (c'era un sacchetto per maledizioni nascosto nel muro) e un divano verde. Indossavo il cappotto di Jimmy e la cravatta blu. Entrambi sono ormai persi da tempo.

Ero riluttante a stringere la mano di Sam. L'aveva notato anche lui. Ora che capisco meglio il significato di quel gesto mi sento male al ricordo. Quelli erano alcuni dei giorni precedenti alla mia ribellione. Ero ancora fiducioso della giustizia del Paradiso, allora; nella ragione dei miei ordini. Obbedivo e seguivo i miei ordini. Credevo ancora che Dio stesse con noi. Il giorno dopo stavo in un parco e dissi a Dean di avere dei dubbi. Di essere incerto su cosa fosse giusto e cosa fosse sbagliato. Non credo che lui abbia mai realizzato quanto rischiosa fosse quella ammissione. Era blasfema, per un angelo; era una confessione imperdonabile. Non l'ho rivelato a nessun'altra anima del creato: non ai miei compagni soldati, nè ai miei superiori, nè ai miei amici, nessuno. Ed eccomi a raccontarlo ad un umano.

Ero un angelo. Avevo la mia grazia, e le mie ali. Potevo volare. Ma avevo dubbi.

A quei tempi Dean provava ancora un certo timore reverenziale nei miei confronti, credo. Non è durato per molto.

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Non riesco ancora a dormire. È quasi l'alba.

Cose da chiedere a Dean se chiamerà:

1. se sta bene / Sam sta bene

2.

3.

Dean non chiamerà.

È da un po' di tempo che lo so.

Perché continuo a fare queste liste?

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Alla fine mi sono addormentato e ho fatto un sogno. Sognavo di camminare nella neve alla ricerca di un riparo. L'ululato della bufera risuonava nell'aria. Qualcuno mi stava seguendo; alla fine vidi dei lupi scheletrici dagli occhi rossi che si avvicinavano, circondandomi. Mi misi a correre per lungo tempo in boschi innevati, in testa al branco, e alla fine vidi delle finestre illuminate. Era il bunker. Quando mi affacciai a una di esse vidi Sam e Dean. Indossavano le loro camicie confuse; sembravano star bene. Sembravano a loro agio e al caldo. C'era una gran quantità di cibo sparsa attorno a loro. Una grande quantità di cibo— formaggio senza muffa, tante pizze con ogni tipo di condimento— e anche cumuli di asciugamani bianchi, coperte e pile di cuscini, tutti ammucchiati sul pavimento. Sam leggeva qualcosa sul suo piccolo computer e Dean beveva una di quelle bevande che gli piacciono, e stavano ridendo per qualche cosa.

Nel sogno sapevo che dovevo entrare nel bunker per salvarmi. Sollevai una mano per rompere la vetrata. Ma poi mi resi conto che se l'avessi fatto avrei fatto entrare il freddo e la neve. E avrei fatto entrare i lupi. Dean alzò lo sguardo sulla finestra. Sembrava stesse guardando proprio me. Ma poi si girò. All'inizio pensai che lo avesse fatto di proposito. Poi realizzai che deve aver visto solo il suo riflesso; non mi ha mai veramente visto.

Nel sogno mi voltai e andai via, verso il bosco. I lupi mi stavano aspettando al limitare degli alberi. Dozzine e dozzine di loro.

Poi mi sono svegliato.

Mi sorprende ancora vedere il modo in cui le emozioni umane colpiscano fisicamente il mio tramite. Mi sconcerta ancora trovare il mio cuore che batte in fretta o i miei muscoli che tremano; o i miei occhi che pizzicano o i polmoni che si bloccano, così che la mia visione sia sfocata e che mi sia difficile respirare. È così disorientante quando succede; non ci sono ancora abituato. E ci vuole molto più tempo per riprendere il controllo quando il proprio corpo reagisce in modo tanto imprevedibile.

Questa volta non sono nemmeno sicuro su quale fosse l'emozione che stesse causando tutte le reazioni fisiche. Non sono più tornato a dormire. Ora sono le cinque del mattino: ho aperto presto il negozio.

Va tutto bene. Ho un posto caldo per dormire e ho un lavoro e un sacco a pelo per tre stagioni, e ho del formaggio e una tazza di caffè caldo, e tra un mese potrò prendere una camera in affitto. Va tutto bene. Sto bene.


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Dean non era riuscito a leggere in fretta— doveva continuamente fermarsi e chiudere il quaderno per un po' e poi riaprirlo— e quando alla fine diede un'occhiata al telefono per controllare l'orario, scoprì che erano già le sei del mattino. Sam sarebbe tornato presto.

Chiuse il quaderno e lo poggiò, un'altra volta, sulle gambe di Castiel, per poi posare una mano sulla sua testa, sperando di svegliarlo un po', e stringergli la mano con l'altra. Si avvicinò al suo viso e gli parlò direttamente nell'orecchio. Nonostante tutto, sperava che, in qualche modo, Castiel potesse sentirlo.

«Cas. Ora mi ascolti,» cominciò. Sentì la propria voce uscire fuori in un ringhio burbero, e pensò, sembro arrabbiato.

Io SONO arrabbiato,
realizzò. Ma non con Cas. Assolutamente non con Cas.

Si forzò a prendere un paio di respiri e poi disse a Cas, con un tono più dolce, «Ascolta. Ti riprenderai, mi hai capito? Ti sveglierai e comincerai a respirare da solo oggi stesso e sconfiggerai questa cosa. La polmonite e il resto. Stai prendendo degli antibiotici, quindi starai meglio, mi hai capito? Ma devi combattere, Cas. So che sai combattere. Sei un cavolo di combattente; sei sempre stato un combattente; e ora so che hai combattuto così tanto per mesi, ma devi continuare a lottare solo per un altro po', sentito? Devi combattere per un altro paio di giorni, okay? Fino a quando non batti questa cosa.»

Dean prese un altro respiro. Strinse la mano di Castiel, gli accarezzò i capelli e continuò:

«Devi combattere, Cas. Non puoi mollare. Capito? Devi iniziare a respirare da solo. Devi. Perché— perché, senti, Cas, ho bisogno che tu combatta, e, Cas, mio Dio, avevi ragione, magari non ti ho mai visto davvero— magari non l'ho mai fatto. Cas... Ho perso Kevin e ho quasi perso Sam e se perdo te— se ti perdo— se ti perdo così— dopo averti buttato in quell'inferno gelato— se ti perdo così— non riuscirò— non riuscirò a— a, um—»

Dean chiuse gli occhi, pensando, Ma non riguarda me. Non riguarda ciò di cui io ho bisogno.


«Devi combattere, Cas, devi svegliarti. Devi riprenderti e poi ti riporterò al bunker, e, Cas, comprerò mille asciugamani bianchi per te, lo giuro, e tutte le coperte che vuoi, e un milione di cuscini e il formaggio migliore di sempre, e un letto largo un miglio, e... e Sam si merita di poterti rivedere, non sapeva nemmeno che ti avessi mandato via, Cas... e... senti, devi svegliarti anche solo per farmi dire quando mi dispiace, okay? Ti prego, mi puoi dare solo il tempo di farlo? Puoi svegliarti e lasciarmi dire quando diamine mi dispiace? Sveglia, Cas. Inizia a respirare da solo. Svegliati. Per favore?»

Castiel non rispose.

Click-psshhh.



1: Bonanza è una serie televisiva statunitense di genere western trasmessa per 14 stagioni dalla NBC, dal 1959 al 1973 per un totale di 430 episodi. Abbastanza ovvio, ma hey.


Note della traduttrice scomparisciuta:
Ho appena finito. In questo momento. Questo capitolo. E mi stanno cadendo gli occhi. Credo di aver ripagato il mio debito con il ritardo (ahah, ti piacerebbe).
Ormai si è capito, aggiorno una volta al mese. Fatevelo bastare.
La cosa è, poi, che volevo pubblicarlo entro Pasqua. E visto che è l'html (lo stronzo) che mi ha rubato mezz'ora, per me è ancora Pasqua. Quindi, BUONA PASQUA!
E vabbè, ora vado che devo morire sul letto.
Ringrazio solo chi ha recensito lo scorso capitolo (non mi va di vedere i nomi ora, magari domani li metto) e tutti quelli che hanno messo la storia tra le ricordate e tra le seguite! Che pucciosi che siete.
Ora vado sul serio. Sciaaao, alla prossima!

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