A Year

di Sibylla
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ottobre - Trappola per Topi ***
Capitolo 2: *** Novembre - Le Regole del Buon Vicinato ***
Capitolo 3: *** Dicembre - Di regali, animali e sinistra ossidiana ***
Capitolo 4: *** Gennaio - Ossa di Carta ***
Capitolo 5: *** Febbraio - L'equazione della cioccolata ***
Capitolo 6: *** Marzo - Gambero o Salmone ***
Capitolo 7: *** Aprile - Legàmi ***
Capitolo 8: *** Maggio - Desde Coimbra, con amor ***
Capitolo 9: *** Giugno - Candels ***
Capitolo 10: *** Luglio - Baci salati ***
Capitolo 11: *** Agosto - San Lorenzo: When you wish upon a star ***
Capitolo 12: *** Settembre - Quel che serve ***



Capitolo 1
*** Ottobre - Trappola per Topi ***


La legge del Karma recita: "Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria".
Oggi Camilla ha spudoratamente rubato un parcheggio e ora il Cosmo sta semplicemente ristabilendo l'ordine.
Questo spiega perché, in un palazzo di dieci anime, per una volta che cede alle lusinghe dell'ascensore questo si blocchi, oltretutto con all'interno l'inquilino del terzo piano -apparentemente muto ma carino.
Tutto considerato poteva andarle peggio.

Però ripensandoci quella donna sembrava anche piuttosto anziana...
«Qualora pensassi di rapinarmi sappi che ho solo un ciondolo trovato nell'uovo di Pasqua e qualche moneta».
Soddisfatta, ignora l'occhiataccia.
D'altronde non specifica “reazione uguale e contraria”?
Lui è carino, meglio essere prudenti.








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Probabilmente l'idea dell'ascensore è banale, ma è così che li avevo immaginati fin dall'inizio, e quando poi ho scovato questo contest non me la sono sentita di stravolgere l'idea di partenza. Quindi si comincia, chiunque voglia accompagnarmi in questa missione per me quasi impossibile (trattandosi di drabble) è ben accetto.
S.

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Capitolo 2
*** Novembre - Le Regole del Buon Vicinato ***


Appollaiata sui gradini dell'androne, Camilla scocca un'ultima occhiata contrariata all'orologio.
Dall'incidente, Leonardo è diventato una presenza assurdamente ricorrente nella sua quotidianità: tolto l'ascensore, ormai caparbiamente evitato, rimangono infatti: le scale, l'università,la mensa, la biblioteca... Occasionalmente, persino l'assemblea condominiale.
Improvvisamente ogni angolo cittadino pare esser dotato d'un proprio suo clone.
Infine ha dovuto arrendersi al Cosmo e alla sua insistenza affinché intrattenessero una qualche forma d'interazione sociale.
Le uniche volte ove l'ubiquità di Leonardo difetta sono, in effetti, quando è previsto che s'incontrino.
«Chiaramente sei in ritardo»
«Chiaramente»
Evidentemente al Cosmo preme più il buon vicinato del rendimento accademico.

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Capitolo 3
*** Dicembre - Di regali, animali e sinistra ossidiana ***


Due bussate rivelano Camilla: delle mani in tasca, una s'affaccia svelando un pacchetto.
«Non è presto per Natale?»
«Il tuo compleanno è domani, no? So che adori i lupi»
Con rinnovato interesse Leonardo l'afferra: le dita corrono, curiose, sulla carta, finché gli occhi non si scontrano con un paio di piccole, tozze, orecchie rotonde, che al nero lucente dell'ossidiana appaiono vagamente sinistre.
«Questo è un orso...»
«A me i lupi non piacciono. Mi piacciono gli orsi. Ma volevo sapessi che conosco i tuoi gusti, ho sbagliato apposta.»
Rapida torna al proprio appartamento.
E mentre una risata, flirtando con le labbra, le vince, incomprensibilmente Leonardo sente che ora sono davvero amici.

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Capitolo 4
*** Gennaio - Ossa di Carta ***


Un computer, due caffè, due paia d'occhi.
«Per essere un'aspirante scrittrice non sei troppo disillusa? Crei miriadi di scenari diversi, senza crederli davvero possibili. È una contraddizione...»
«È per questo che scrivo. Ogni personaggio è parte di me: do loro quello che credo la vita non possa darmi, e tutto ciò che gli accade,accade indirettamente anche a me»
«In pratica ti nascondi nelle loro vite»
« È un modo di vedere la cosa...»
« E non temi di perdertici dentro, di dimenticarti? O peggio, di vivere così poco da non aver nulla da dimenticare? Vivi, piuttosto!»

Un computer, un caffè, un solo paio d'occhi.
Ma ancora due parole nella testa:
Vivi, piuttosto!

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Capitolo 5
*** Febbraio - L'equazione della cioccolata ***


Leonardo è un fisico: crede ai numeri, alle probabilità -non al destino- , alla compatibilità -non all'anima gemella.
Camilla è diversa.
«Perché Leo, l'amore vero è come questa cioccolata: sì, le dosi contano. Le due parti, come latte e cacao, devono equilibrarsi, compensarsi... Ma c'è anche lo zucchero, che è quel qualcosa in più: può esserci oppure no, essere poco o tanto, di canna o raffinato. È quello che fa la differenza, tra una semplice cioccolata e LA cioccolata»

Leonardo è un fisico: se la ride.
Ma per un attimo, di fronte a lui, non vede più Camilla: la sua pelle è latte, il suo sorriso è zucchero, e il cuore di Leonardo fonde come calda cioccolata.

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Capitolo 6
*** Marzo - Gambero o Salmone ***



Oltre le iridi azzurre, velate d'apparente noncuranza, la mente correva frenetica, alla ricerca d'una vana e complicata armonia tra stomaco, cervello, e il sorriso che -non senza una certa, inaspettata, fatica- si era dipinto sul volto.

Vivi, le aveva detto.
Oggi, lei gli stava dando ascolto.
Perché nella vita o sei Gambero o Salmone: o arretri dinanzi al futuro o risali, impavido, la corrente.
Oggi Camilla era il Salmone, pronta a risalire la sua di corrente: la passerella d'un aereo diretto a Coimbra.
E guardandola allontanarsi, Leonardo, senza concedersi nulla più delle parole necessarie a un breve saluto, per la prima volta nella vita si sentì Gambero.

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Capitolo 7
*** Aprile - Legàmi ***


Da che lei era partita, Leonardo aveva scoperto che ci si poteva sentir legati in tanti modi.
C'erano i nodi, per cominciare: in gola e allo stomaco.
E i cappi al cuore quando la mente inciampava nei pensieri sbagliati.
Ché quando le corde non erano annodate, annodavano: 
univano tra loro i pensieri -così che tutti, infine, rimandassero a quelli sbagliati-, 
e s'ingarbugliavano poi alle vene, ai nervi, ai muscoli...
Perché non li pensasse solo con la testa, ma col corpo intero.
E poi c'erano gli intrecci: di dita calde affusolate, o di lingue, ruvide e bramose.
E quelli erano i peggiori: li sentivi bruciare sulla pelle per ore.

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Capitolo 8
*** Maggio - Desde Coimbra, con amor ***


Il vento spirava imperterrito: carezzandole il viso, scompigliandole i capelli, trascinandosi dietro un forte odore d'alghe e benzina -sgradevole e nostalgico al contempo.
Respirò a pieni polmoni lasciando che l'aria satura di iodio le solleticasse le narici; lo sguardo fisso all'orizzonte.
Lì, dove pochi minuti prima c'era la scia d'una barca, ora non rimaneva che il ricordo di spuma e acqua smossa, e tra i flutti due piccoli scogli lucenti a fissarla, come fossero occhi.

«Cami, temos de ir!»
Raccolse la borsa e rapida raggiunse il resto del gruppo, voltando le spalle al mare e a quello sguardo così blu e così assurdamente familiare.

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Capitolo 9
*** Giugno - Candels ***


Due colpi alla porta, un goffo abbraccio, lo sguardo che vacilla.
«Sei tornata...»
Un buffo cappello, le gote arrossate e il sorriso di sempre.
«Sono tornata!»
Quaranta gradi, settantotto condizionatori accesi, un blackout nel quartiere.

Malgrado il buio che li avvolge, può nuovamente intravedere il profilo del suo naso, l'incurvarsi delle labbra in un sorriso,
i contorni delle mani giocare coi flebili nastri argentei che la luna disegna sul parquet: quasi la stesse aspettando, quasi non fosse mai andata via.
Tanto vicini da respirarsi, le loro ombre quasi si toccano, danzano al ritmo incerto di una candela accesa.
E allora dimmi... perché non ti ho mai sentito più distante?

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Capitolo 10
*** Luglio - Baci salati ***


Rosse le labbra sul calice vetroso, rossi gli occhi, brucianti di lacrime.
Rosse anche le gote, ebbre di vino.

Sempre più raro il tempo passato insieme, troppo presi ad evitarsi per chiedersene il perché.
Ma ora che l'alcool rallenta l'autocontrollo e allenta i pensieri, le parole le esplodono in gola.
«Mi manchi...»
La mano di lui è più veloce nell'acchiapparne le lacrime.
Le stille s'arrestano, ma il pollice esita: prima sullo zigomo, poi sulle labbra.
Dio se anche lei gli è mancata.
E non dalla partenza, nemmeno dal suo ritorno. Da sempre.
Lei è il pezzo mancante.
Lo scopre adesso, l'attimo prima d'imprigionarla in un bacio salato.

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Capitolo 11
*** Agosto - San Lorenzo: When you wish upon a star ***


Niente luna stanotte.
Lascia spazio alle comete: lame argentee che squarciano l'oscurità celeste.

Ma non guarda le stelle Leonardo.
Le spia piuttosto, nel riflesso degli occhi di Camilla, stesa sotto di lui. S'accontenta d'ammirarle in ritardo.

E cos'altro potrebbe desiderare?
Forse che un tetto caldo potrebbe competere col lembo di cielo sopra di loro?
Un letto vero col profumo d'un materasso d'erba?
O quattro pareti di cemento con le fronde dei platani che, oziose, danzano al vento afoso d'agosto?

Vestiti di soli sguardi e sorrisi, adesso neanche Camilla guarda più il cielo.
Il loro desiderio sta già consumandosi.
Nessun'altra cometa sarà necessaria.

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Capitolo 12
*** Settembre - Quel che serve ***


Un ascensore guasto per scontrarsi, cinque gradini di marmo per incontrarsi, un regalo sbagliato per trovarsi, un viaggio per volersi cercare, quattro bicchieri di vino per scoprirsi davvero, dodici mesi per voler restare.

Un “ti amo preme sulle labbra, infiamma la gola, riscalda il cuore, rincorre pensieri che avevi nascosto ed emozioni che non sapevi di poter provare.
Ma lingua è come annodata, e ancora una volta non puoi che tacere.
Nel più assordante dei silenzi guardi i suoi occhi, vedi il suo sorriso...
E infine capisci.
Che quando quel ti amo è finalmente libero d'uscire non è più quel che serve.

Perché basta amarsi per dire: “ti amo”.

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