A Year di Sibylla (/viewuser.php?uid=34476)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ottobre - Trappola per Topi ***
Capitolo 2: *** Novembre - Le Regole del Buon Vicinato ***
Capitolo 3: *** Dicembre - Di regali, animali e sinistra ossidiana ***
Capitolo 4: *** Gennaio - Ossa di Carta ***
Capitolo 5: *** Febbraio - L'equazione della cioccolata ***
Capitolo 6: *** Marzo - Gambero o Salmone ***
Capitolo 7: *** Aprile - Legàmi ***
Capitolo 8: *** Maggio - Desde Coimbra, con amor ***
Capitolo 9: *** Giugno - Candels ***
Capitolo 10: *** Luglio - Baci salati ***
Capitolo 11: *** Agosto - San Lorenzo: When you wish upon a star ***
Capitolo 12: *** Settembre - Quel che serve ***
Capitolo 1 *** Ottobre - Trappola per Topi ***
La
legge del
Karma recita: "Ad
ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria".
Oggi Camilla ha spudoratamente rubato
un parcheggio e ora il Cosmo sta semplicemente ristabilendo l'ordine.
Questo spiega perché, in un palazzo di
dieci anime, per una volta che cede alle lusinghe dell'ascensore questo
si blocchi,
oltretutto con all'interno l'inquilino del terzo piano
-apparentemente muto ma carino.
Tutto considerato poteva andarle
peggio.
Però
ripensandoci quella donna
sembrava anche piuttosto anziana...
«Qualora pensassi di rapinarmi sappi
che ho solo un ciondolo trovato nell'uovo di Pasqua e qualche
moneta».
Soddisfatta, ignora l'occhiataccia.
D'altronde non specifica “reazione
uguale e contraria”?
Lui è carino, meglio essere prudenti.
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Probabilmente l'idea dell'ascensore
è banale, ma è così che li avevo
immaginati fin dall'inizio, e quando poi ho scovato questo contest non
me la sono sentita di stravolgere l'idea di partenza. Quindi si
comincia,
chiunque voglia accompagnarmi in questa missione per me quasi
impossibile (trattandosi di drabble) è ben accetto.
S.
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Capitolo 2 *** Novembre - Le Regole del Buon Vicinato ***
Appollaiata
sui
gradini dell'androne,
Camilla scocca un'ultima occhiata contrariata all'orologio.
Dall'incidente, Leonardo è diventato una
presenza assurdamente ricorrente nella sua
quotidianità: tolto l'ascensore, ormai caparbiamente
evitato,
rimangono infatti: le scale, l'università,la mensa, la
biblioteca... Occasionalmente, persino l'assemblea condominiale.
Improvvisamente ogni angolo cittadino
pare esser dotato d'un proprio suo clone.
Infine ha dovuto arrendersi al Cosmo
e alla sua insistenza affinché intrattenessero una qualche
forma
d'interazione sociale.
Le uniche volte ove l'ubiquità di
Leonardo difetta sono, in effetti, quando è previsto che
s'incontrino.
«Chiaramente sei in ritardo»
«Chiaramente»
Evidentemente al Cosmo preme più il
buon vicinato del rendimento accademico.
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Capitolo 3 *** Dicembre - Di regali, animali e sinistra ossidiana ***
Due bussate
rivelano Camilla: delle mani in tasca, una
s'affaccia svelando un pacchetto.
«Non è presto per Natale?»
«Il tuo compleanno è domani, no? So che
adori i
lupi»
Con rinnovato interesse Leonardo l'afferra: le dita corrono,
curiose,
sulla carta, finché gli occhi non si scontrano con un paio
di piccole, tozze, orecchie rotonde, che al nero lucente dell'ossidiana
appaiono vagamente sinistre.
«Questo è un orso...»
«A me i lupi non piacciono. Mi piacciono gli orsi.
Ma volevo
sapessi che conosco i tuoi gusti, ho sbagliato apposta.»
Rapida torna al proprio appartamento.
E mentre una risata, flirtando con le labbra, le vince,
incomprensibilmente Leonardo sente che ora sono davvero amici.
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Capitolo 4 *** Gennaio - Ossa di Carta ***
Un
computer, due caffè, due paia d'occhi.
«Per
essere un'aspirante scrittrice non sei troppo disillusa? Crei miriadi
di scenari diversi, senza crederli davvero possibili. È una
contraddizione...»
«È per questo che scrivo. Ogni personaggio è parte
di me: do loro
quello che credo la vita non possa darmi, e tutto ciò che
gli
accade,accade indirettamente anche a me»
«In
pratica ti nascondi nelle loro vite»
«
È un modo di vedere la cosa...»
«
E non temi di perdertici dentro, di dimenticarti? O peggio, di vivere
così poco da non aver nulla da dimenticare? Vivi,
piuttosto!»
Un
computer, un caffè, un solo paio d'occhi.
Ma
ancora due parole nella testa: Vivi,
piuttosto!
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Capitolo 5 *** Febbraio - L'equazione della cioccolata ***
Leonardo
è un fisico: crede
ai numeri, alle probabilità -non al destino- , alla
compatibilità
-non all'anima gemella.
Camilla è diversa.
«Perché Leo,
l'amore vero è come questa cioccolata: sì, le
dosi contano. Le due
parti, come latte e cacao, devono equilibrarsi, compensarsi... Ma
c'è
anche lo zucchero, che è quel qualcosa in più:
può esserci oppure
no, essere poco o tanto, di canna o raffinato. È quello che
fa la
differenza, tra una semplice cioccolata e LA cioccolata»
Leonardo
è un fisico: se la ride.
Ma per un attimo, di fronte a lui, non
vede più Camilla: la sua pelle è latte, il suo
sorriso è zucchero,
e il cuore di Leonardo fonde come calda cioccolata.
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Capitolo 6 *** Marzo - Gambero o Salmone ***
Oltre
le iridi
azzurre, velate
d'apparente noncuranza, la mente correva frenetica, alla ricerca
d'una vana e complicata armonia tra stomaco, cervello, e il sorriso
che -non senza una certa, inaspettata, fatica- si era dipinto sul
volto.
Vivi,
le aveva detto.
Oggi, lei gli stava dando ascolto.
Perché nella vita o sei Gambero o
Salmone: o arretri dinanzi al futuro o risali, impavido, la corrente.
Oggi Camilla era il Salmone, pronta a
risalire la sua di corrente: la passerella d'un aereo diretto a
Coimbra.
E guardandola allontanarsi, Leonardo,
senza concedersi nulla più delle parole necessarie a un
breve
saluto, per la prima volta nella vita si sentì Gambero.
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Capitolo 7 *** Aprile - Legàmi ***
Da che lei era partita,
Leonardo aveva scoperto che ci
si poteva sentir legati in tanti modi.
C'erano i nodi, per cominciare: in gola
e allo stomaco.
E i cappi al cuore quando la mente
inciampava nei pensieri sbagliati.
Ché quando le corde non erano
annodate, annodavano:
univano tra loro i pensieri -così che
tutti,
infine, rimandassero a quelli sbagliati-,
e s'ingarbugliavano poi
alle vene, ai nervi, ai muscoli...
Perché non li pensasse solo
con la
testa, ma col corpo intero.
E poi c'erano gli intrecci: di dita
calde affusolate, o di lingue, ruvide e bramose.
E quelli erano i peggiori: li sentivi
bruciare sulla pelle per ore.
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Capitolo 8 *** Maggio - Desde Coimbra, con amor ***
Il vento spirava
imperterrito: carezzandole il viso, scompigliandole i
capelli, trascinandosi dietro un forte odore d'alghe e benzina
-sgradevole e nostalgico al contempo.
Respirò a pieni polmoni lasciando che l'aria satura di iodio
le solleticasse le narici; lo sguardo fisso all'orizzonte.
Lì, dove pochi minuti prima c'era la scia d'una barca, ora
non rimaneva che il ricordo di spuma e acqua smossa, e tra i flutti due
piccoli scogli lucenti a fissarla, come fossero occhi.
«Cami, temos de ir!»
Raccolse la borsa e rapida raggiunse il resto del gruppo, voltando le
spalle al mare e a quello sguardo così blu e così
assurdamente familiare.
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Capitolo 9 *** Giugno - Candels ***
Due
colpi alla
porta, un goffo abbraccio, lo sguardo che vacilla.
«Sei tornata...»
Un buffo cappello,
le gote arrossate e il sorriso di sempre.
«Sono tornata!»
Quaranta gradi,
settantotto condizionatori accesi, un blackout nel quartiere.
Malgrado
il buio
che li avvolge, può nuovamente intravedere il profilo del
suo naso,
l'incurvarsi delle labbra in un sorriso,
i contorni delle mani
giocare coi flebili nastri argentei che la luna disegna sul parquet:
quasi la stesse aspettando, quasi non fosse mai andata via.
Tanto vicini da
respirarsi, le loro ombre quasi si toccano, danzano al ritmo incerto
di una candela accesa.
E allora dimmi... perché non ti ho
mai sentito più distante?
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Capitolo 10 *** Luglio - Baci salati ***
Rosse
le labbra sul calice vetroso, rossi gli occhi, brucianti di lacrime.
Rosse
anche le gote, ebbre di vino.
Sempre
più raro il tempo passato insieme, troppo presi ad evitarsi
per
chiedersene il perché.
Ma
ora che l'alcool rallenta l'autocontrollo e allenta i pensieri, le
parole le esplodono in gola.
«Mi
manchi...»
La
mano di lui è più veloce nell'acchiapparne le
lacrime.
Le
stille s'arrestano, ma il pollice esita: prima sullo zigomo, poi
sulle labbra.
Dio
se anche lei gli è mancata.
E
non dalla partenza, nemmeno dal suo ritorno. Da sempre.
Lei
è il pezzo mancante.
Lo
scopre adesso, l'attimo prima d'imprigionarla in un bacio salato.
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Capitolo 11 *** Agosto - San Lorenzo: When you wish upon a star ***
Niente luna
stanotte.
Lascia spazio alle comete: lame argentee che squarciano
l'oscurità celeste.
Ma non guarda le stelle Leonardo.
Le spia piuttosto, nel riflesso degli occhi di Camilla,
stesa sotto di
lui. S'accontenta d'ammirarle in ritardo.
E cos'altro potrebbe desiderare?
Forse che un tetto caldo potrebbe competere col lembo di
cielo sopra di
loro?
Un letto vero col profumo d'un materasso d'erba?
O quattro pareti di cemento con le fronde dei platani che,
oziose,
danzano al vento afoso d'agosto?
Vestiti di soli sguardi e sorrisi, adesso neanche Camilla
guarda
più il cielo.
Il loro desiderio sta già consumandosi.
Nessun'altra cometa sarà necessaria.
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Capitolo 12 *** Settembre - Quel che serve ***
Un
ascensore
guasto per scontrarsi,
cinque gradini di marmo per incontrarsi, un regalo sbagliato per
trovarsi, un viaggio per volersi cercare, quattro bicchieri di vino
per scoprirsi davvero, dodici mesi per voler restare.
Un
“ti
amo”
preme sulle labbra, infiamma la gola, riscalda il cuore, rincorre
pensieri che avevi nascosto ed emozioni che non sapevi di poter
provare.
Ma lingua è come annodata, e ancora
una volta non puoi che tacere.
Nel più assordante dei silenzi guardi
i suoi occhi, vedi il suo sorriso...
E infine capisci.
Che quando quel ti amo è finalmente
libero d'uscire non è più quel che serve.
Perché
basta amarsi per dire: “ti
amo”.
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