Snow

di GiulyDeVilliers
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Cap. 2 ***
Capitolo 3: *** Cap 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Johanna era nata in inverno. Forse era un caso, ma molti l'avrebbero chiamato destino, che tutti i fatti importanti della sua vita avvennero in inverno. E nello specifico quando nevicava.

Johanna da bambina amava la neve. Avrebbe saputo dirti meglio di un meteorologo quando sarebbe nevicato. Perché lei aveva un legame speciale con quei batuffoli banchi che venivano giù dal cielo.

Quando il primo fiocco toccava terra lei era già con il naso attaccato alla finestra, e quando c'era anche solo un piccolo strato bianco per terra lei si precipitava fuori. Non c'era modo di trattenerla dentro. Anche se aveva la febbre o delle cose importanti da fare. Non le piaceva molto fare la battaglia con le palle di neve, o costruire buffi pupazzi. No, lei adorava starsene semplicemente con le mani aperte e lo sguardo rivolto verso l'alta a guardare i fiocchi che venivano giù.

Johanna smise di amare la neve quando aveva quasi 18 anni.

Era la prima nevicata dell'anno. La macchina andava piano sulla strada ricoperta di neve. La madre di Johanna parlava con il marito del film che avrebbe voluto vedere al cinema. Zach, suo fratello d 14 anni, sentiva la musica con le cuffie. Johanna guardava fuori dal finestrino. Stavano tornando dall'ultima partita di basket della squadra di Zach, che tra l'altro era stata stracciata.

Johanna quasi non ebbe il tempo di vedere i fari del camion che veniva addosso alla loro auto.

 

 

Quando la ragazza si svegliò si trovava in ospedale. L'infermiera la informò con tono distaccato che era l'unica sopravvissuta dell'incidete d'auto della sua famiglia.

Quello che seguì fu molto veloce, dato che Johanna non era ancora maggiorenne venne affidata a Kirsten, sua prozia e unica parente.

A Kirsten non importava nulla della nipote. L'unico essere a cui teneva quella vecchietta era Kitty, il suo gatto obeso.

Dopo un mese finalmente Johanna compì 18 anni e potette tornare nella casa dove aveva vissuto con la sua famiglia. Aveva pianto, sicuramente tanto, ma solo nella settimana seguente alla morte dei suoi genitori e si suo fratello. Poi basta, stop. Aveva deciso di essere forte, come si era sempre mostrata agli altri, e di non versare più una lacrima. E aveva mantenuto la promessa che si era fatta.

Certamente aveva una volontà di ferro, ma questo non voleva dire che fosse forte come sembrava.

 

 

Gli ultimi mesi di scuola furono terribili. All'inizio la gente la compativa, poi con il passare del tempo le persone tornarono a trattarla come al solito. Solo il comportamento di Johanna era cambiato.

Non era mai stata molto socievole, i suoi amici si potevano contare sulle dita di una mano, ma non era asociale, amava ridere e scherzare. Ma dopo l'incidente stava sempre sola, allontanava sempre i suoi amici che quindi iniziarono ad ignorarla. Era completamente sola.

A volte veniva presa in giro, soprattutto da quel gruppo di ragazze popolari e stronze che si divertivano a prendere in giro quelli che consideravano “sfigati”. Audrey, Pam, Tammy, ma la loro mente, l'ideatrice dei loro scherzi era Violet, la ragazza più temuta e allo stesso tempo ammirata della scuola.

Dopo scuola Johanna tornava a casa e faceva un mucchio di cose contemporaneamente, per non pensare. Guardava la tv mentre cuciva e intanto ripassava mentalmente la lezione di storia, leggeva un libro mentre ascoltava la musica e si metteva lo smalto ( cosa un po' difficile, infatti alla fine aveva lo smalto metà sulla caviglia e metà sul libro che stava leggendo).

Quando finiva le cose da fare si metteva a scrivere. E scriveva molto, al punto che ne venne fuori un romanzo.

Quando Johanna finì di scrivere il suo romanzo aveva preso il diploma da ormai sei mesi. Non era più uscita con qualcuno, non parlava con nessuno e usciva solo per fare la spesa. Tirava avanti con i soldi che le avevano lasciato i suoi genitori.

La ragazza si fece forza e mandò il suo libro a una casa editrice.

Dopo un po' di tempo arrivò la risposta dall'editore che diceva che il suo libro non poteva essere pubblicato.

In compenso, una settimana dopo l'editore le riscrisse dicendo che era idonea per fare un piccolo lavoro di scrittura per un famoso autore.

Lo scrittore si chiamava si chiamava Zach Foster ed era abbastanza famoso.

A Johanna venne un colpo: si chiamava Zach, come suo fratello.

Al signor Foster era venuto il blocco dello scrittore e bisognava che qualcuno finisse il suo libro al più presto. Lo stile di Johanna era sembrato simile a quello dell'autore e lei avrebbe potuto continuare il suo lavoro al posto suo.

Quindi dovrei essere una ghost writer pensò Johanna.

E infatti era così. Il compenso era basso e il suo nome non sarebbe apparso in copertina ma per la ragazza andava bene. Scrisse all'editore accettando la proposta.

 

 

 

 

Johanna stava leggendo un libro sotto le coperte. A un certo punto lesse una frase che le rimase impressa.

"Se in tutto il mondo non c'è nessuno a cui importa di te, esisti davvero?" *

Per tutta la notte le risuonarono nella mente le voci di sua madre, di suo padre e di suo fratello che ripetevano quella frase all'infinito.

Johanna si chiedeva se fosse vero. A nessuno importava di lei. A lei non importava di nessuno. Non aveva neanche un pesce rosso. Tutte le persone a cui voleva bene o se ne erano andate per sempre o le aveva allontanate lei stessa.

Forse quelle voci erano un segno che la sua famiglia le aveva mandato. Forse volevano dirle qualcosa.

Ma io sto bene così si disse Johanna Non voglio che niente cambi.

E la ragazza, che aveva una tristezza crescente dentro, torno a fingere con sé stessa di essere forte.

 

 

 

*Ogni riferimento a Shadowhunters TID è puramente casuale.

 

Angolo Autrice

Ciao ragazzi! Un po' deprimente, vero? Ma si riprenderà. O almeno credo.

Ditemi cosa ne pensate con una piccola recensione, per favore!

Bye,

GiulyDeVilliers

 

 

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Capitolo 2
*** Cap. 2 ***


 

 

 

 

SNOW

Capitolo 2

 

 

 

 

Johanna sentiva che era già mattina. Lo sapeva perché scorgeva la luce del sole che filtrava dalle tende.

Ma non aveva nessuna voglia di alzarsi Si girò dall'altra parte e si aggomitolò.

Dopo qualche minuto decise che non poteva stare coricata tutto il giorno, quindi sollevò le coperte e si alzò. Erano le 10,37.

La ragazza aveva fame. Una fame da lupi.

Aprì il frigo che conteneva solo una pizza surgelata che probabilmente era lì da mesi, Johanna non ebbe neanche il coraggio di toccarla per buttarla via, quindi la lasciò lì.

Chiuse il frigo e si diresse verso la dispensa. C'erano soltanto le merendine alle nocciole che piacevano tanto a Zach. Johanna le teneva solo per ricordare suo fratello; lei non avrebbe potuto mangiarle dato che era allergica alle nocciole.

Lo stomaco le brontolò. Aveva bisogno di cibo. A malincuore si vestì e uscì. Era da molto che non metteva piede fuori casa.

Andò al supermercato vicino a casa. Era piccolissimo e non c'era anima viva a parte la cassiera.

Afferrò velocemente patatine, cioccolato, pasta e cibo pronto e le buttò sul nastro

La cassiera era una vecchietta che avrebbe potuto benissimo essere la Miss Marple dei romanzi di Agatha Christie. Stava canticchiando una canzone vecchia, che Johanna trovava familiare ma di cui non ricordava il nome. Quando ebbe finito di passare i prodotti alla cassa -azione che secondo Johanna durò circa un secolo- la donna disse: “fanno 20 euro e 76 centesimi”.

La ragazza tirò fuori il suo portafoglio di Hello Kitty e diede i soldi alla vecchietta che disse: “Grazie, arrivederci e ricorda: Se in tutto il mondo non c'è nessuno a cui importa di te, esisti davvero?”

Johanna rimase a bocca aperta. La frase che aveva detto Miss Marple era la stessa che tormentava i suoi sogni. Sbatté le palpebre e disse: “ Mi scusi, cosa ha detto?”.

Era da tempo che no parlava a nessuno e la voce le era uscita un po' roca.

“Oh, niente cara, era solo la frase del giorno!” Rispose con voce squillante indicando un cartello con scritto FRASE DEL GIORNO e con riportata sotto la frase che aveva appena pronunciato.

Johanna non ci credeva. Era una coincidenza troppo strana per essere vera.

“No, non ci credo! Mi dica la verità. Cosa vuole da me?”

“Oh cara lo vuoi sapere davvero?”

“Sì, e non mi chiami cara, non sono mica sua nipote!”

Il suo atteggiamento cambiò improvvisamente, non era più la dolce cara Miss Marple, si era trasformata nella strega cattiva di Biancaneve.

“Ma tu lo sai chi sono?! Porta rispetto per me. Se volessi potrei toglierti la vita in questo stesso istante!” E tirò fuori un gomitolo di lana e un paio di forbici con fare minaccioso.

A Johanna venne da ridere, come poteva farle paura una nonnetta che sferruzzava?

“Comunque ascolta: hai un anno di tempo per trovare due persone che si affezionino a te. Altrimenti...” e agitò con fare minaccioso le forbici “Le persone a cui nessuno tiene esistono davvero? Se un albero cade ma nessuno lo sente cadere è caduto davvero? Cara, tu sei quell'albero e se cadrai per mano mia nessuno ti sentirà”

A quel punto Johanna si spaventò seriamente, gli occhi della nonnetta non erano più azzurro cielo ma rosso fuoco e sembravano bruciare.

La ragazza prese le sue cose e scappò via dal supermercato ma non abbastanza velocemente da non sentire la voce della signora che diceva: “Ricorda: hai un anno di tempo!”

 

 

Angolo Autrice

Ciaooo! XD

Ed ecco il nuovo capitolo di Snow! (adesso è diventato il titolo ufficiale, anche se non mi convince molto).

Vi pregoo, scrivetemi le vostre opinioni, sia positiva che negative e concludo questo banale NdA con il solto banale saluto!

Bye,

GiulyDeVilliers

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Capitolo 3
*** Cap 3 ***


 

 

 

 

 

La strada era piena di persone: Turisti che parlavano in lingue sconosciute, famigliole felici che ridevano spensierate, impiegati che parlavano al telefono, ragazzi con le cuffiette nelle orecchie che tornavano a casa da scuola.

Johanna aveva passato le ore precedenti a girovagare senza meta. Non si ricordava neanche dov'era andata. Aveva gli occhi spenti e persi nel vuoto e non pensava a niente. Si sedette su una panchina e chiuse le palpebre. Subito le si presentò l'immagine di un paio di occhi rossi come il fuoco e una voce le si diffuse nella mente. Diceva: “Ricorda: hai un anno di tempo!”

Poi si alzò e si diresse verso casa. Mentre camminava si scontrò contro un passante che la fece cadere e le disse: "Scusi, non l'avevo prorpio vista!" e se andò.

 

 

 

Johanna arrivò a casa e si sedette sul divano. Era una ragazza con i piedi per terra, soprattutto dopo la morte della sua famiglia, non aveva mai creduto alla magia o alla fortuna.

Le venne in mente di essersi immaginata tutto. D'altronde viveva come un eremita ormai da molto tempo, magari stava diventando pazza.

Magari tornando al supermercato avrebbe visto che la nonnetta non esisteva e che la sua mente aveva partorito quello strano episodio.

"Ma in fondo, che cosa ho da perdere? Sono la ragazza più sola al mondo, tanto vale provare a fare quello che dice Miss Marple!" penò Johanna.

Doveva trovare due persone così pazze da affezionarsi a lei. A Johanna non veniva in mente una cosa più difficile da fare. Decise che avrebbe iniziato ad uscire di casa più spesso. In quel momento le venne in mente il lavoro che doveva fare per la casa editrice. Aveva deciso con l'editore che non si sarebbero mai incontrati e che si sarebbero scambiati solo delle mail. Ecco! Johanna doveva semplicemente scrivere al suo datore di lavoro che aveva cambiato idea e che aveva deciso di venire a lavoro come una qualunque persona normale!

In questo modo avrebbe conosciuto persone nuove e magari qualcuno si sarebbe affezionato a lei.

E così iniziava il nuovo capitolo della vita di Johanna, un cambiamento radicale nella sua quotidianità estremamente monotona. Johanna poteva annusare aria di cambiamento in casa. Ma come avrebbe fatto a farsi degli amici? Non si ricordava più come si faceva. Ricordò cosa le era successo poco prima, l'uomo che non la aveva vista e le era andato addosso. Infatti Johanna si era impegnata molto per diventare invisibile e attirare lo sguardo degli altri su di sè. A quanto pareva ci era riuscita benissimo. Ma questo andava bene quando voleva evitare contatti con tutti. Ma era impossibile farsi degli amici se nessuno la vedeva neanche.

Portò la mano ai suoi capelli castani chari, erano diventati lunghissimi e le arrivavano ai fianchi. Non erano nè lisci nè mossi non erano nè castani nè biondi, non potevano essere definiti in alcun modo se non noiosi. Johanna ebbe improvvisamente un'idea, sorrise e, dopo aver preso il cappotto, uscì di casa.

 

"Cazzo! Cazzo! Cazzo! Sono... AZZURRI!" urlò Johanna.

"Bè! Mi avevi detto di farli di un colore forte. Allegro. Dicevi di voler cambiare. Sicuramente ho fatto quello che mi hai detto" disse la parrucchiera con un sorrisetto impertinente. Intanto osservava compiaciuta e orgogliosa la sua opera.

"Sì ma pensavo a qualcosa di meno... di meno... appariscente" rispose Johanna toccandosi le ciocche di capelli.

"Ma stai super bene! Credo che tu sia la cliente che mi è venuta meglio! E poi era tanto che non facevo qualcosa di divertente" rispose la donna, che tra l'altro i capelli che li aveva arancioni.

Johanna si gurdò allo specchio. Aveva un taglio alla moda, corto e scalato. Ma la cosa impressionante era il colore. Azzurro. Ma non un azzurro chiaro e tenue, un azzuro elettrico. Oddio, Johanna non sapeva neanche se esistesse l'azzurro elettrico!

Ma Johanna dovette riconoscere che la parrucchiera aveva adempito al suo compito. Infondo il suo nuovo look non era così male. Era diversa. Sicuramente non sarebbe più stata invisibile.

 

 

Angolo Autrice

Ciao a tutti!

Avete passato buone vacanze? Io sì e oggi è stato terribile tornare a scuola dopo tutto il tempo passato a fare niente ( e domani ho la versione di greco. Come si può essere così crudeli da mettere verifiche il secondo giorno di scuola dopo le vacanze?). Ma a chi gliene frega delle mie scemenze??

Cosa ne dite del cap? Io non ho niente da dire. Mi sembra schifoso come al solito. Come mi piacerebbe farmi tutti i capelli azzurri come Johanna

Stavo pensando di spostare la storia nelle generali invece che nelle commedie. Cosa ne pensate?

Lasciatemi un commento, per favore!

Va bè mi dileguo che è meglio (per voi).

Bye,

GiulyDeVilliers

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