In missione per il nemico

di Nami93_Calypso
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Bibi si svegliò nella sua casetta di Whiskey Peak. Era un’abitazione piccola ma accogliente. Sicuramente non era nulla a confronto con quello a cui era abituata ma a lei queste cose non importavano.
Come ogni mattina si alzò dal letto, sistemò la camera, si fece una doccia e si preparò una colazione.
Era da tempo ormai che la principessa si trovava in quel luogo. Era entrata in quell’associazione, la Baroque Works, perché aveva capito che aveva qualcosa a che fare con tutti i dissapori che erano scoppiati nel suo paese e aveva intenzione di indagare. Aveva scoperto che Mr 0, quello era il nome in codice del capo dell’associazione criminale, architettava nell’ombra per poter conquistare la sovranità di Alabasta. Bibi, con la sua furbizia e doti da spia, aveva scoperto anche la vera identità di quell’individuo: Crocodile.
Membro della flotta dei sette, ad Alabasta era visto come un eroe dal popolo perché non permetteva a nessun pirata di compiere le proprie losche azioni sul territorio del regno. La situazione era arrivata al punto che i sudditi avevano quasi più fiducia in lui che nel sovrano.
Questo Bibi non poteva sopportarlo. Suo padre era un bravo re, buono, gentile, altruista, giusto e non si meritava che, per qualche malinteso e macchinazione, le sue doti non fossero riconosciute dal suo popolo.
Ormai la ragazza aveva scoperto tutto quello che c’era da sapere, aspettava solo il momento propizio per tornare in patria e informare il padre di quello che stava accadendo.
Dopo aver finito la sua fetta di pane e marmellata ai frutti di bosco si apprestò al lavello per lavare la tazzina da caffè quando qualcuno bussò alla porta.
-Avanti-
-Ciao Miss Mercoledì-
La ragazza che era appena entrata dalla porta era alta e robusta, e indossava un vestito con una fantasia a rombi.
-Buon giorno Miss Lunedì, vedo che sei mattiniera oggi- la salutò Bibi, con un sorriso cordiale
-E ci credo! Mr 8 ha iniziato a cantare peggio di un gallo! Mi ha buttato giù dal letto”
La nuova arrivata si buttò sulla sedia più vicina con aria assonnata.
-Ah quasi dimenticavo- continuò -Mr 9 ha detto che è arrivato un nuovo incarico per voi, ti aspetta nella piazza-
Bibi mise a posto la tazzina senza rispondere all’amica. Era da un po’ di tempo che si comportava in modo strano, e l’altra se ne era accorta, ma non le aveva domandato nulla per non essere invadente.
-Forza, andiamo a vedere di cosa si tratta- disse Miss Mercoledì voltandosi verso di lei.
 
Nonostante fosse ancora mattino la piazza era già gremita.
Tutti gli abitanti dell’isola erano agenti della Baroque Works e il loro ruolo principale era quello di catturare i pirati che entravano nella rotta maggiore e riscuoterne la taglia per raccogliere fondi per l’associazione.
Le due trovarono Mr 9 seduto su una panchina intento a leggere il giornale del giorno.
-Buon giorno Mr 9- lo salutò Bibi.
-Oh buongiorno ragazze!- fece lui chiudendo il quotidiano.
-Allora, quale compito ci aspetta oggi?- chiese la principessa sedendosi accanto al suo partner.
-Guarda tu stessa- le disse, passandole una lettera siglata con lo stemma dell’associazione.
Bibi lesse per qualche minuto in silenzio. La loro missione era quella di andare su un’isola vicina per catturare un pirata con una taglia di 27 milioni di Berry
-Green Blake.. Non mi sembra di averlo mai sentito nominare- la ragazza gli porse nuovamente il foglio.
-Perché dobbiamo andare su un’altra isola? Non possiamo aspettare che passi di qua, come facciamo sempre?-
-A quanto pare ha preso quell’isola come suo territorio. Il classico pirata che entrato nella rotta maggiore preferisce stanziarsi in un posto al sicuro piuttosto che affrontare tutti i pericoli che questo mare offre. È anche probabile che abbia raccolto svariati tesori sottratti ad abitanti e pirati sprovveduti- le spiegò Mr 9 che era già andato in cerca di informazioni.
-Vedo che hai fatto i compiti, bravo. E quando dobbiamo partire?-
-In realtà… Il prima possibile-
-Io devo preparare l’occorrente per il viaggio. Possiamo fare che ci troviamo al porto tra mezz’ora?- chiese Bibi
-Perfetto- fece Mr 9 alzandosi dalla panchina e stiracchiandosi.
-Buona fortuna ragazzi- disse Miss Lunedì prima che i due si dirigessero ognuno verso la propria abitazione
-Ci vediamo tra qualche giorno!!- le disse Bibi salutandola da lontano.
Mentre tornava sui suoi passi per dirigersi alla sua abitazione incontrò Mr. 8 che si fermò a guardarla con aria affranta.
-Principessa, mi dispiace di non poterti accompagnare in questa missione. Ho promesso di proteggerti sempre e assicurarmi che tu torni ad Alabsta sana e salva…-
La ragazza lo interruppe appoggiando una mano sulla sua spalla in un gesto affettuoso e rassicurante.
Quell’uomo, prima di essere un agente della Baroque Works, era il capo delle guardie del regno di Alabsta: Igaram. Egli aveva deciso di accompagnare la sua principessa nella sua impresa per poter assicurarsi della sua incolumità.
-Igaram non preoccuparti, me la caverò. Con me ci sarà anche Karl. E ti prometto che quando tornerò ci attiveremo per poter tornare a casa- gli disse sorridendo.
Davanti a tanta determinazione l’uomo non potè che acconsentire e avere fiducia nella sicurezza della sua futura regina.


Angolo dell'autrice:
Salve a tutti!
Bibi è un personaggio che personalmente mi piace moltissimo, per questa ragione ho deciso di dedicarle qualcosa. In più mi è spesso capitato di sentire, non solo qui su EFP ma anche in altri contesti, che a molti invece non piace quindi spero di riuscire a farvi cambiare un po' idea su di lei :D
In questa FF ho dovuto destreggiarmi tra il carattere di Bibi e quello di Miss Mercoledì che, pur essendo la stessa persona, si mostra con tratti differenti.
La storia non sarà lunga, prevedo 5 o 6 capitoli. E vi assicuro che questa volta sarò puntuale negli aggiornamenti!
Ultima cosa e concluco: chi mi conosce almeno un po' sa quanto io sia fissata con Law. Metto le mani avanti: il personaggio a sorpresa che Bibi incontrerà non è lui! xD
Spero che la mia stroia possa appassionarvi almeno un po' e ringrazio chi la leggerà :)

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Il viaggio per raggiungere l’isola interessata dalla loro missione, l’isola di Clax, fu tranquillo. Fortunatamente non era molto lontana da Whiskey Peak e durante la traversata non dovettero affrontare ostacoli insormontabili, a parte qualche sbalzo climatico ma a quello erano più che abituati trovandosi nella rotta maggiore.
Attraccarono con la loro piccola imbarcazione al porto.
-Allora, per prima cosa che facciamo?- domandò Mr 9 sistemando le cime mentre Bibi aiutava Karl il papero a scendere dalla barca.
-Direi di trovare un posto in cui alloggiare. Di certo non potremo sbrigare il nostro compito in un solo giorno- disse Bibi.
Decisero di cercare una locanda a basso costo, possibilmente in centro per poter rispondere ad ogni evenienza.
-Poi dovremo cercare questo Green Blake- proseguì il ragazzo studiando il manifesto di taglia che era stato loro consegnato insieme alle istruzioni mentre lasciavano il molo per entrare in città.
-E una volta individuato la cosa migliore sarebbe seguire i suoi spostamenti per un po’ prima di attaccarlo, per essere sicuri di agire nel momento propizio- aggiunse la ragazza guardandosi intorno.
L’isola di Clax era un’isola dal clima primaverile. Il paesino in cui erano capitati non sembrava molto ricco: le abitazioni erano piccole e modeste e numerose botteghe di artigiani affollavano le strade. Eppure la popolazione sembrava felice e serena. Non sembrava affatto un luogo soggetto al controllo di un pirata.
Chiesero informazioni ad alcuni abitanti del luogo per farsi indicare il centro della città e qualche locanda.
Anche senza il bisogno che qualcuno li aiutasse avrebbero capito quale fosse il centro: dopo aver percorso una lunga via che attraversa tutto il paese per dritto arrivarono in un’ampia piazza. Sul lato sinistro svettava una chiesa con un campanile e al centro zampillava un’ampia fontana decorata da statue raffiguranti donne che reggevano anfore da cui fuoriusciva l’acqua. Il tutto era cosparso da bancarelle che vendevano prodotti tipici del luogo: cibi, tessuti, ceramiche, oggetti d’arte.
Mentre attraversavano la folla lì presente per raggiungere l’altro lato della piazza l’attenzione di Bibi fu attirata da una bancarella in particolare.
Incuriosita la raggiunse senza avvisare Mr 9  e Karl che, non accortosi che la loro partner si era fermata, proseguirono il loro cammino. Un uomo anziano con un bambino sembravano esserne i proprietari. Gli oggetti messi in mostra sul banco erano dei vasi di porcellana bianchi e blu.
La principessa avvertì una stretta al cuore. Erano molto simili alle anfore pregiate che gli artigiani di Alabasta erano così bravi a creare, erano famose in tutto il mondo.
In quell’istante si ricordò di tutte quelle che adornavano il palazzo reale. Quando era bambina si divertiva a scambiarle tra loro facendo impazzire Terracotta. Se il re la sorprendeva con le mani nel sacco erano guai. Se invece a scoprirla era Pell poteva contare sul suo silenzio e protezione, ma non dopo una ramanzina su come si dovrebbe comportare una principessa e dopo averla obbligata a rimettere tutto al proprio posto.
Vide un vaso con sopra disegnati dei falchi e, con gli occhi colmi di malinconia e nostalgia, vi posò sopra una mano seguendone i contorni con le dita.
-La signorina vuole comprare qualcosa?- le chiese il vecchio con aria speranzosa vedendola così assorta.
-Oh no grazie stavo solo guardando- Bibi declinò l’offerta ma davanti all’espressione delusa dell’uomo si sentì subito in colpa –però i suoi lavori sono davvero magnifici, tenga questi- proseguì estraendo un po’ di spiccioli dalla borsa e porgendogli.
-Non posso accettarli senza venderle nulla!- esclamò l’uomo scuotendo le mani di fronte a sé in segno di dissenso, rimasto molto colpito dal gesto della giovane.
-Insisto!- disse Bibi afferrandogli un polso e mettendogli le monete in mano per poi richiudergliela dolcemente.
-Buona giornata!- si congedò poi davanti alla faccia incredula dell’artigiano.
Indietreggiò qualche passo sventolando la mano in segno di saluto per poi voltarsi e andare in cerca di Mr 9 e Karl ma le fu impossibile perché andò a sbattere contro il petto di qualcuno.
-Mi scusi, è colpa mia! Non stavo guardando dove andavo- si scusò immediatamente alzando lo sguardo sul volto del povero malcapitato.
Trovò un ragazzo che la osservava con occhi e bocca spalancata; sembrava avesse visto un fantasma. Non capiva se fosse sorpreso o sconvolto. Ma nel giro di un secondo la sua espressione si tramutò in un caldo e cordiale sorriso.
-Non si preoccupi, è stata colpa mia- fece lui con tono gentile.
Dopo averle rivolto un inchino appena accennato si allontanò nella direzione da cui lei era venuta. Bibi si voltò a guardarlo sparire tra la folla finchè non sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla.
-Miss Mercoledì, eccoti!- si girò e si trovò di fronte Mr 9 seguito da Karl –Dove ti eri cacciata?-
-Scusami, mi ero soffermata a vedere una bancarella… Andiamo alla locanda- rispose sorridente.
I tre proseguirono sul loro cammino ma non senza che la principessa si fu voltata un’ultima volta nella speranza di scorgere quel ragazzo dal comportamento tanto strano.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Mr 9 entrò nella stanza della locanda che aveva affittato insieme a Miss Mercoledì e si tolse la mantella fradicia di pioggia per appenderla al gancio posto dietro la porta. Trovò la sua partner seduta alla scrivania che leggeva il giornale con il tavolo ingombro di fogli contenenti gli appunti dei loro appostamenti.
Era già da una settimana che si trovavano sull’isola di Clax ed erano riusciti a raccogliere molte informazioni utili, ma non sufficienti per concludere la missione.
Per loro fortuna dopo solo un paio di giorni erano riusciti ad individuare il pirata Green Blake. Era stato proprio Mr 9 a vederlo. Stava controllando la zona del porto, con l’obbiettivo di trovarlo, appunto, quando lo vide vicino ad un vascello mentre comandava degli uomini di scaricare alcune casse.
Era un uomo imponente e dall’aria feroce, la taglia che pendeva sulla sua testa era credibile.
Da quel giorno avevano fatto a turno per seguire i suoi spostamenti, individuare la sua base e scoprire se nascondesse qualche tesoro e soprattutto dove. L’obbiettivo era capire quale fosse il momento più opportuno per coglierlo di sorpresa e attaccarlo quando meno se lo aspettava e quando non c’erano i suoi uomini a difenderlo e intralciare il loro intento.
Mr 9 si lasciò andare a peso morto sul proprio letto strofinandosi gli occhi con le mani.
-Ci sono novità?- gli domandò Bibi voltandosi verso di lui e abbassando il giornale.
-No, sono solo state confermate le nostre precedenti informazioni- rispose lui senza riaprire gli occhi.
La ragazza prese il foglio contenente il riassunto e lo schema dei loro appunti e si alzò dalla sedia prendendo a camminare avanti e indietro per la stanza mentre li leggeva ad alta voce per fare il punto della situazione.
-Quindi, la base del nostro caro Green Blake si trova nell’isolato entroterra. Direi che non è molto furbo, se il suo covo subisse un attacco o se fosse circondato dalla marina gli sarebbe difficilissimo raggiungere la costa per fuggire via mare. Il suo equipaggio conta 11 uomini, almeno un paio lo accompagnano sempre, in rare occasioni è solo. Ancora non ha dimostrato di possedere alcun frutto del diavolo- mentre proseguiva la lettura si sedette sul bordo del proprio letto voltata in direzione di quello del collega.
-Durante la mattinata rimane alla sua base, sulle colline. Il pomeriggio scende in città per sbrigare varie commissioni: commerci, acquisti, puro e semplice vagabondaggio- appoggiò il foglio sulle gambe interrompendo momentaneamente la lettura –sembra quasi che non sia un pirata, sembra un normale cittadino che conduce una normale vita- disse perplessa.
-Sembra più un pirata in pensione, nonostante non sia poi così vecchio: un vero smidollato. A questo punto mi chiedo come abbia fatto ad avere una taglia. Forse in passato ha compiuto qualche crimine bello grosso- rispose lui mettendosi a sedere e appoggiando i gomiti sulle ginocchia –ma a noi questo non interessa. Ha una taglia e noi dobbiamo riscuoterla, punto-
Bibi guardò per un’ultima volta i loro appunti.
-La sera, invece, o rimane alla sua base o fa baldoria con la sua combriccola in qualche bar infastidendo i vari proprietari dei locali. Almeno questo è un comportamento da pirata- sentenziò la ragazza.
Buttò un occhio all’orologio posto sopra la scrivania.
-Sono le 15.00. dove lo hai visto l’ultima volta?- chiese alzandosi dal letto.
-Al molo, stava parlando con un tizio appena sbarcato-
-Pirata?-
-Non sembrava, niente teschio sulla nave-
-Va bene- Bibi indossò la propria mantella –lascio qui Karl. Ultimamente in città lo guardano male, credo non siano abituati alla vista di animali simili-
Il papero, che fino a quel momento aveva sonnecchiato in un angolo, emise un verso offeso e stizzito.
-Non preoccuparti, ci divertiremo!- la rassicurò Mr 9 ridendo.
Con una mano già sul pomello della porta salutò con l’altra i due prima di uscire.
 
Miss Mercoledì raggiunse il porto e vi trovò il pirata che si congedava con l’uomo di cui le aveva parlato Mr 9.
Mentre Green Blake le passava accanto per dirigersi verso la città lei finse di guardare la vetrina di un negozio evitando di attirare la sua attenzione e di mostrargli il volto.
Dopo che la ebbe superata si mise a seguirlo da qualche metro di distanza.
Quel giorno, come raramente accadeva, era solo. Avrebbe anche potuto attaccarlo e catturarlo ma non sapevano nulla sui suoi possibili poteri o sulla sua forza e non voleva rischiare un fallimento. Perciò si limito a seguirlo tentando di capire dove si stesse dirigendo.
Qualche minuto dopo, sulla via principale, si fermò. Ormai pensava che stesse raggiungendo il centro invece lo vide entrare in un’angusta via laterale sulla sinistra.
Bibi non sapeva se rischiare ed avvicinarsi tanto oppure attendere che tornasse indietro. Ma se non lo avesse seguito avrebbe perso le sue tracce. Attese qualche minuto ma non lo vide tornare indietro quindi decise di andargli dietro.
Raggiunse la stretta via e vi lanciò dentro un’occhiata prima di entravi.
Era buia e desolata, su un lato c’erano alcune casse di legno accatastate una sull’altra e un paio di cassonetti della spazzatura, sull’altra lato un paio di gradini conducevano ad una porta, entrata secondaria di un locale. In fondo si poteva scorgere un’altra via affollata parallela a quella da cui lei era appena arrivata.
Probabilmente aveva perso le tracce del pirata.
Svelta iniziò a camminare per raggiungere la fine della strada e tentare di raggiungerlo.
Ma non appena ebbe superato le casse di legno qualcuno la afferrò per le spalle e la sbattè violentemente sul muro di fronte accanto alla porta del bar. Era talmente preoccupata di doverlo ritrovare che non aveva nemmeno preso in considerazione l’idea di un possibile agguato.
Bibi colpì il muro con la testa e, stordita, chiuse gli occhi per la fitta di dolore.
-Chi sei?- la voce maschile fu accompagnata da un tanfo di rum e sigari.
Disgustata aprì gli occhi.
Si trovò di fronti niente meno che Green Blake il quale, vedendo che non rispondeva, l’afferrò per il collo facendola sollevare da terra staccando i piedi dal suolo e facendo aderire ancora più la sua testa alla parete.
-Guarda che non sono un idiota. Mi sono accorto che da qualche giorno mi state seguendo, tu e quell’altro- disse in tono collerico.
-Chi siete? Marines? Agenti del governo?- l’uomo strinse ancor più la presa sull’esile collo di Bibi rendendole difficile respirare.
La ragazza portò una mano sul polso del pirata e prese a scalciare nel tentativo di colpirlo ma inutilmente.
-Lasciami- riuscì a dire con un filo di voce ma con tono deciso nella speranza di simulare il suo terrore. Ma lui fece l’opposto rendendo la sua presa ancora più salda. La vista della ragazza iniziò ad offuscarsi e puntini neri comparvero ai lati del suo campo visivo.
-Parla, ragazzina. Non ci metto niente ad ucciderti- fece lui con un ghigno divertito sul volto.
Lei tentò nuovamente di colpirlo ma le forze la stavano abbandonando. Aprì bocca con l’intento di ribattere o chiamare aiuto ma tutto intorno a lei si fece scuro e confuso.
La sua mano scivolò dal polso del suo aggressore e lei, senza più aria nei polmoni, perse i sensi.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Un dolore acuto e lancinante alla nuca. Fu questo a svegliare Bibi.
Stordita aprì gli occhi. Prese a guardarsi intorno constatando così di trovarsi in una stanza buia fiocamente illuminata solo da una bajour posta su una scrivania addossata alla parete alla sua sinistra. Davanti a sé poteva scorgere la sagoma di una porta e sulla destra, in alto, una finestrella da cui poteva vedere le stelle, indizio che era notte. Era rimasta priva di sensi per tutto quel tempo?
Ma c’era qualcosa che non andava e che la terrorizzava: l’intera stanza ondeggiava leggermente. Si trovava su una nave.
Dove si trovava? Dove la stavano portando? Che quel pazzo di Blake l’avesse catturata e la volesse vendere come schiava?
Se le cose stavano così allora perché non era legata o ammanettata per impedirle la fuga e invece si trovava su un soffice letto sotto morbide e calde coperte?
Confusa come non mai tentò di mettersi a sedere per capire cosa stesse accadendo, dove fosse, cosa volessero fare di lei, e trovare un modo per fuggire. Ma una fitta dolorosa alla testa, dovuto al brusco movimento e ai troppi pensieri negativi la costrinsero a rimanere sdraiata.
Nel momento in cui tirava un pugno di rabbia e frustrazione al materasso, causate dal senso di impotenza che stava vivendo in quella situazione, la porta si aprì. Bibi poteva solo scorgere una sagoma, molto più esile rispetto a quella di Green Blake.
-Vedo che sei sveglia. Come stai?- una voce sconosciuta raggiunse le sue orecchie.
Lei, guardinga, non rispose.
Il nuovo arrivato accese la luce illuminando così a giorno la stanza.
La ragazza, abituata alla penombra, strizzò gli occhi per poter mettere a fuoco la scena.
Quando ci riuscì scrutò il ragazzo che la osservava sereno con una mano appoggiata alla spalliera della sedia della scrivania. Ci aveva messo qualche attimo ma alla fine lo aveva riconosciuto: era il ragazzo con cui si era scontrata la mercato una settimana prima.
-Chi sei?- gli domandò sulla difensiva. Il suo cervello le urlava di scappare, di fuggire, di attaccarlo: non sapeva chi fosse e di certo non poteva fidarsi di una sconosciuto ma l’aspetto di quel ragazzo sembrava tutt’altro che minaccioso.
-Non ha importanza. Io…- Bibi non gli fece nemmeno terminare la frase.
-Ammettilo! Sei uno scagnozzo di Green Blake!- la sua accusa non aveva alcun senso. Avevano visto tutti i suoi compagni e lui non era tra questi.
Con gesto fulmineo si sfilò la collana, che in realtà era la sua arma, per attaccarlo. Agganciò il piccolo anellino di metallo al suo mignolino lanciando una sferzata tagliente contro di lui.
Senza il minimo sforzo il ragazzo schivò il suo attacco e con un gesto così veloce che lei faticò a seguire la raggiunse. Afferrò il suo fragile polso e le sfilò l’arma dalla mano lasciandola indifesa e disarmata.
-Guarda che io ti ho salvato!- le disse appoggiando il gioiello sul comodino che affiancava il letto.
Lei tentò di divincolarsi e sfilare il braccio dalla sua presa salda e sicura. Con rabbia lo guardò in volto ma quando le loro iridi si incontrarono i suoi sforzi si placarono. Nei suoi occhi non leggeva la minima traccia di menzogna. Leggeva determinazione, sincerità, forza, bontà, dolore. Percepiva che quel ragazzo era onesto e d’animo nobile e, soprattutto, che poteva fidarsi di lui e delle sue parole.
Non appena smise di dimenarsi, allentando la tensione nei suoi arti, lui la lasciò andare con un sorriso gentile. Non le aveva fatto alcun male.
Tornò in direzione della scrivania e si sedette sulla sedia voltandola verso di lei.
Rimasero in silenzio per qualche minuto. Bibi si sentiva troppo in imbarazzo per averlo attaccato e accusato in quel modo ingiustamente e senza alcuna prova ma si decise a parlare.
-Perché mi hai salvato?- chiese.
Lui la guardò come se la risposta fosse ovvia.
-Non potevo certo rimanere fermo mentre la principessa di Alabasta rischiava grosso-
La ragazza sgranò gli occhi incredula. Lui come faceva a saperlo? Chi era? Che stesse bluffando? No, impossibile. Quante possibilità c’erano che scoprisse la sua identità tirando a indovinare?
Prese in considerazione la possibilità di mentire, di fingere di non aver capito la sua allusione ma semplicemente guardandolo capì che non sarebbe servito a nulla: lui sapeva.
-C-come fai a conoscermi?- chiese. Ormai si fidava di quel ragazzo ma non abbassò del tutto la guardia.
-Bè…- lui drizzò la schiena grattandosi il capo con una mano. Non poteva dirle la verità. Ma sapeva che non lo avrebbe lasciato andare senza che le dicesse qualcosa, glielo leggeva negli occhi.
-Diciamo che io… Giro il mondo… In cerca di…-  titubante si interruppe alla ricerca delle parole più adatte che potessero farlo uscire da quella situazione spinosa.
-Di?- lo incoraggiò a proseguire lei.
-Di… Informazioni!- esclamò colpito da quell’idea. Soddisfatto della propria trovata la guardò con un ampio e innocente sorriso sul volto.
-Informazioni?!- ripetè scettica con tono quasi beffardo per la sua pessima uscita, che per nulla era riuscita ad abbindolarla, sollevando un sopracciglio e scrutandolo con fare indagatore.
Il ragazzo si limitò ad annuire allargando sempre più il suo sorriso quasi infantile.
Per qualche minuto i due si guardarono in silenzio. Lei lo scrutava torva cercando di carpire i suoi segreti mentre lui non perdeva la sua espressione raggiante mentre iniziava a sudare freddo per la tensione e il timore che la ragazza pretendesse maggiori informazioni sul suo conto.
-Va bene. Farò finta di crederti- decretò lei in fine incrociando le braccia davanti al petto. Aveva deciso di fidarsi di lui, di nuovo.
Il ragazzo tirò un sospirò di sollievo rilassandosi.
-Mi è almeno concesso conoscere il tuo nome?- domandò con un filo di sarcasmo nella voce.
-Oh, ma certo! Che sgarbato che sono!- si alzò dalla sedia per rivolgere alla principessa un profondo inchino.
-Piacere di conoscerla principessa Bibi, il mio nome è Sabo-


Angolo dell'autrice:
Ed ecco a voi svelata l'identità del nostro personaggio misterioso!
Alcuni di voi avevano pensato ad Ace. Ammetto che quando mettevo giù gli appunti riguardo la storia avrei voluto inserire lui ma volendo che la trama fosse coerente con la storia originale ho optato per Sabo (perchè altrimenti ad Alabasta Bibi avrebbe dovuto riconoscere Ace). Però sappiate che io Bibi la shippo assolutamente con Ace!!! :D

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Dal momento in cui l’aveva incontrata, o meglio scontrata, al mercato Sabo l’aveva subito riconosciuta: quella ragazza con i capelli azzurri era niente meno che la principessa di Alabasta scomparsa da quasi due anni.
Era stata una sorpresa vederla nonché un immenso colpo di fortuna.
Da mesi i rivoluzionari tenevano d’occhio la situazione di quella nazione. Sapevano che Crocodile, membro della flotta dei sette che era riuscito a guadagnarsi la fiducia e l’approvazione del popolo autoproclamandosi loro beniamino, tramava nell’ombra per rovesciare il re Cobra. Molti dei loro uomini si trovavano sul territorio nel tentativo di scoprire i suoi loschi affari e in difesa della popolazione e dei ribelli. Alabsta era uno dei pochi regni che si potesse definire giusto. Dragon non avrebbe certo permesso che cadesse nelle mani di un losco pirata.
Sabo non era stato affidato a quella missione ma appena l’aveva vista aveva deciso di seguirla per scoprire cosa stesse facendo e perché non si trovasse nel proprio paese.
Seguendola aveva scoperto che anche lei pedinava qualcuno: un pirata dell’isola. Pirata che quando si era accorto della sua presenza non aveva aspettato un attimo ad attaccarla. Non poteva certamente permettere che le accadesse qualcosa.
Ma perché lo stava seguendo?
Svolgendo qualche ricerca sul ragazzo che l’accompagnava aveva scoperto che erano due agenti della Baroque Works, società criminale guidata da un certo anonimo Mr 0. Non sapeva cosa lei avesse a che fare con certe associazioni ma si fidava di lei. Conosceva la fama della principessa: giusta, leale, responsabile e pronta a sacrificarsi per il bene del proprio popolo.
Per questo aveva deciso di darle un’ulteriore mano, non senza smettere di fare ricerche sulla Baroque Works e il suo capo.
-Sabo… è un bel nome- le sentì dire con tono dolce.
-Oh grazie- rispose lui spavaldo portando la sedia più vicina al bordo del letto.
-Ma spiegami una cosa. Dove mi state portando?- domandò lei un po’ allarmata fissando la finestra.
Sabo seguì il suo sguardo un po’ perplesso ma subito capì: si era accorta che si trovavano in mare.
-Da nessuna parte, non preoccuparti. Ti trovi sulla nostra nave ormeggiata in una baia riparata dell’isola- le spiegò.
Bibi si trattenne dal chiedere spiegazioni riguardo quel “noi”. Sapeva che non avrebbe ottenuto chiarimenti in merito.
-Il nostro medico di bordo ti ha visitata. Stai bene, a parte i brutti lividi che ti ha lasciato sul collo- proseguì.
Allarmata portò una mano sull’escoriazioni violacee.
-Ti ha prescritto una pomata, nel giro di qualche giorno dovrebbero svanire- la rassicurò indicando un tubetto bianco sul comodino, vicino alla sua collana.
-Grazie- mormorò lei.
-Green Blake! Che fine ha fatto?- domandò colpita dal suo ricordo guardandolo in faccia.
-I miei uomini lo hanno catturato e reso innocuo- che nel suo linguaggio significava legato come un salame –pronto per essere consegnato alla giustizia-
Vide un’ombra di delusione attraversare i suoi occhi.
-Ma ho mandato qualcuno a contattare il tuo amico. Se vi siete dati tanta pena per seguirlo posso ipotizzare che siate dei cacciatori di taglie e non volevo certo mettervi i bastoni tra le ruote. Anche se ancora non mi spiego come mai una principessa faccia un lavoro simile- proseguì scrutandola con uno sguardo persuasivo.
Un sorrisetto comparve sul viso della ragazza.
-Non mi sembra che tu sia stato totalmente sincero con me perciò credo che farò lo stesso- gli disse beffarda.
-Ok, hai ragione, hai vinto tu- sentenziò Sabo sollevando le mani in segno di resa.
-Quindi lascerai catturare a noi il pirata?- gli chiese conferma la turchina.
-Certo-
La porta che veniva aperta alle sue spalle, facendo entrare urla e schiamazzi, lo fece voltare.
-Sabo, c’è un piccolo problema. Un papero è salito sul ponte della nave e continua a starnazzare senza sosta. Non vuole saperne di andarsene- disse un ragazzo trafelato rimanendo sulla soglia.
-Karl!- esclamò Bibi.
Il biondo si voltò nuovamente verso di lei e la trovò raggiante e contenta come una bambina: era evidente che conoscesse la causa di tanto trambusto. Con un sorriso divertito riportò l’attenzione sul compagno.
-Non preoccuparti Klein, fallo entrare-
Senza nemmeno bisogno di essere chiamato il papero si fiondò nella stanza e corse ad abbracciare la sua padrona piangendo come una fontana.
-Oh Karl! Sei venuto a cercarmi? Che bravo che sei!- gli disse lei coccolandolo nel tentativo di calmarlo.
-Ora sto bene, non devi preoccuparti. Questo ragazzo mi ha aiutato- aggiunse indicando Sabo e rivolgendo al ragazzo un dolce sorriso di gratitudine, sorriso che lo fece lievemente arrossire. Non capita tutti i giorni che una principessa ti guardi in quel modo.
Peccato che il pennuto non fosse dello stesso umore della padrona. Si voltò verso il rivoluzionario e prese a starnazzare stizzito a pochi centimetri dalla sua faccia come a dire “potevi fare di meglio, citrullo”
 
-Allora buon viaggio, principessa- la salutò Sabo con un inchino più derisorio che serio.
-E smettila! Lui non lo sa!- lo rimproverò dandogli una lieve spinta sulla spalla lanciando occhiate preoccupate a Mr 9 che stava caricando Green Blake ancora svenuto sulla loro nave. Fortunatamente un paio di amici del biondo lo stavano aiutando: con quella mole trascinarlo a peso morto sarebbe stato impossibile.
-Spero che potrai tornare presto ad Alabasta- al sentire quelle parole sussurrate riportò l’attenzione sul suo interlocutore.
-Lo spero anche io- mormorò lei abbassando lo sguardo un po’ sconfortata.
Erano riusciti a concludere la loro missione ma era da troppo tempo che si trovava lontano da casa, da suo padre e dal suo popolo, e un malessere generale la invadeva in ogni attimo.
-Miss Mercoledì siamo pronti per salpare- le urlò il suo collega dal ponte della nave.
-Arrivederci Sabo. Grazie per tutto l’aiuto che mi hai dato, spero di rivederti presto- Bibi si congedò dal suo nuovo amico con un leggero bacio sulla guancia prima di percorrere la passerella e salire sulla nave.
Mentre il vascello si allontanava il biondo rimase sul molo a vederlo scomparire all’orizzonte salutando i suoi passeggeri con la mano. Sperava davvero che tutto potesse tornare alla normalità per quella ragazza così dolce e determinata.
 
Nel momento esatto in cui Bibi chiudeva la busta contenente il suo rapporto riguardante la missione da consegnare al capo dell’organizzazione Mr 9 andò a bussare alla porta della sua cabina.
-Ci sono Mr 13 e Miss Venerdì- le comunicò dall’altro lato del pannello di legno.
I due agenti, una lontra e un avvoltoio, avevano il compito di trasportare le comunicazioni tra i vari membri dell’associazione e Mr 0 e di accertarsi che le missioni venissero portate a termine.
Risoluta Bibi si alzò dalla sua scrivania afferrando la busta e uscì dalla sua stanza.
Trovò i due animali sul ponte, seri e rigidi come al solito.
-Il pirata Green Blake è stato catturato e non appena giungeremo a Whisky Peak verrà condotto ad una base della marina per riscuoterne la taglia- comunicò con fare professionale la ragazza porgendo loro la lettera.
Inaspettatamente Mr 13 le consegnò un altro foglio di carta prima di spiccare il volo insieme alla sua collega.
Bibi li osservò allontanarsi accigliata.
-Cos’è?- domandò Mr 9 prendendole il foglio dalle mani e iniziando a leggere.
-Mmh una nuova cattura- sentenziò.
-Un altro pirata?!- chiese lei leggermente esasperata. Perché gli assegnavano una missione dopo l’altra?
-No… Una balena, vicino al promontorio Futago.  Per poter sfamare la popolazione della nostra isola- le spiegò leggermente perplesso.
Bibi, rassegnata al fatto che non avrebbe avuto il tempo di riprendersi dall’ultima missione e che sarebbe ancora passato del tempo prima di poter tornare alla sua vera casa, sospirò avvicinandosi alla ringhiera della nave per potersi beare della brezza leggera e del sole che tramontava.
Non sospettava minimamente che quella missione sarebbe stata l’ultima, che sarebbe stata per lei decisiva e che le avrebbe permesso di conoscere persone magnifiche che avrebbero svolto un ruolo fondamentale nella sua vita.
 



Angolo dell’autrice:
Ed eccoci giunti al termine della storia. È stata molto breve ma io sono comunque molto soddisfatta del risultato :)
Spero che ora qualcuno di voi apprezzi un po’ di più la mia cara Bibi! :D
Ringrazio tutti coloro che hanno letto e seguito la storia ma soprattutto ringrazio Produttore_Esecutivo e Luna_Oscura per il costante sostegno: lettori e recensori così attenti e puntuali non si trovano facilmente :)
Alla prossima!

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