it's an enemy.

di BambinaSperduta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chaper 1- Savannah. ***
Capitolo 2: *** Chapter 2- Andrew ***
Capitolo 3: *** Chapter 3- Savannah ***
Capitolo 4: *** Chapter 4- Andrew ***



Capitolo 1
*** Chaper 1- Savannah. ***


Buongiorno. Meglio dire buonanotte, visto che son le due di notte inoltrate. Cosa ci sto sveglia a fare? Oh signori, me lo sto chiedendo da due ore circa e, insomma, il letto è caldo, fuori è buio e io non so più in che posizione cercare di dormire. Tanto per cambiare. Così mi alzo, prendo il telefono accendendo la torcia e mi incammino verso la cucina, speranzosa di trovare qualcosa da mangiare o da bere. Qualsiasi cosa che possa farmi chiudere un occhio, per l'amor del cielo. Apro tutti i cassetti della piccola cucina in legno di ciliegio, sì, quelle classiche cucine in legno che si trovano in montagna: molto alla Nonno di Heidi. Trovo una scatoletta con la scritta 'Tisana Boromelli', sì può decisamente andar bene. Prendo la teiera di porcellana bianca (nonna Alma mi ammazzerebbe se lo scoprisse) la riempio d'acqua mettendola a scaldare. Giro per il salotto senza meta, quando mi cade l'occhio fuori dalla finestra principale e, con mia sorpresa, trovo un gufo sulla cassetta delle lettere del vicino di fronte. Un gufo vecchio, si capisce dall';aria stanca e affaticata sul muso allungato dagli anni, maculato marrone scuro e nero, se la vista non'inganna. Non ho mai visto un gufo e, per quanto ne sappia, non stanno sulle cassette delle lettere altrui. Ha in bocca qualcosa, penso, un topo quadrato? Un foglio? Ma aspetta un secondo: gufi viaggiatori? -Okay, adesso e ho viste proprio tutte.- Dico pensando ad alta voce. Vado in cucina e mi verso l'acqua bollente della teiera nella tazza verde chiaro. Un gufo. Su una cassetta delle lettere. Con un foglio in bocca. Dove siamo finiti? Distolgo la mente dal pensiero e ricontrollo se mi sono sognata tutto. Con mia grande sorpresa, il gufo, non c'era più.

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Capitolo 2
*** Chapter 2- Andrew ***


Andrew Snow, salve.

Di nobile casa di maghi purosangue, generazioni e genezioni di magia.

Totalmente inutile.

Me intendo, non la magia, quella è forte.

Sono la cosiddetta “pecora nera” della famiglia, tutte le famiglie ne hanno una no? In questa, sono io.

Circondato dall’amore due fratelli più grandi di me, son cresciuto in una villa.

Non quelle ville di Miami con la casa sulla spiaggia e tutto il resto. Magari. È alquanto spettrale, ma bisogns abituarvisi.

Ma bando alle ciance. Veniamo al motivo per cui sono considerato la pecca della famiglia.

Intanto, tutti i miei parenti hanno tratti scuri, capelli bruni e occhi color legno di ciliegio, beh ecco io sono il contrario, biondo e occhi azzurri, alquanto comune e per questo mi sono beccato il carinissimo soprannome “raggio di sole”.

Ma il motivo principale è che quattro anni fa quando, alla cerimonia dello Smistamento nelle quattro Case, posarono il Cappello Parlante sulla mia danatissima nuca e questo disse:

"Per la tua strada camminerai,
Solo non andrai,
Qualcuno al tuo fianco apparirà
E un giuramento manter di dovrà,
Biondo ma non moro
Ragazzo mio, Grifondoro!

Con il seguito di applausi, esclamazioni generali. Le solite cose che accadono ad una cerimonia.

Ebbene sì, generazioni di Serpeverde e, io Grifondoro.

Chi se lo immaginava ragazzi? Ma è inutile stare a crogiolarsi nelle mie pecche, meglio scendere a fare colazione.

Percorro le scale fino ad arrivare cucina, prendo un muffin alle more dal vassoio argentato con un lupo, stemma della famiglia. In casa qualsiasi cosa è marchiata di quel coso inquietante. Come se tutto appartenesse alla famiglia. Ci manca solo che mi marchiassero a fuoco con quel canide.

Faccio per tornare in camera quando la mia attenzione cade sulla cassetta della posta giù dalla collina dove è posta casa mia.

Il solito vecchio gufo per la consegna delle lettere d’ammissione ad Hogwarts.

Oh, è il gufo per le lettere!

-Fantastico, un altro anno di Quidditch!-

Dico fremente, mentre mi catapulto infondo alla collina per prendere la mia lettera d’ammissione.

 

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Capitolo 3
*** Chapter 3- Savannah ***


Torno a letto, sovrappensiero. Sono percaso impazzita? No, non ancora. Almeno penso. Tiro su il piumone, sento gli occhi appesantirtsi. Sarà l’effetto della tisana o sono io?

Optiamo per la seconda. Prima che me ne renda conto, scivolo in un sonno profondo.

Mi sveglio di soprassalto, sto sudando freddo. Capita no? Sono brutti sogni. Il problema è quando si destano tutte le notti, costantemente. Scendo a mo’ di zombie in salotto dove incontro mia madre con un’espressione di completa incredulità.

-Sav, vieni qua a leggere- disse.

-Oh mamma, già di mattina?  Fammi fa…- iniziai a ribattere, ma non mi fece finire.

- No, tesoro è una cosa seria.-

Mi avvicinai a lei. Tra le mani teneva una lettera di carta leggera, bianco opaco. Un foglio. L’emblema aveva lo sfondo di una cornice elaborata che, raffigurava quattro animali: leone, serpente, tasso e aquila.

La lettera diceva:

"SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS

Direttore: Albus Silente
(Ordine di Merlino, Prima classe, Grande esorcista, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso, Confed. Internaz. Dei Maghi)

Cara signorina Stark,
Siamo lieti di informarla che ha il diritto di frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Qui accluso troverà l’elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature.
I corsi avranno inizio il 1° settembre.
Restiamo in attesa della sua risposta via gufo non oltre il 31° luglio.
P.v
Con ossequi,

Minerva McGranitt

La vicedirettrice.”

Oh, che mi venga un colpo.

Mamma Ella mi guardò e fece un cenno di assenso con la testa.

Lei sapeva che nonostante cambiassi scuola, io non mi sentivo parte di niente.

Mi sono sempre sentita così.

Sempre fuori posto, come se non appartenessi a questo mondo.

Avevo la possibilità per ribaltare la situazione. Io devo andare in quella scuola, sarà l’inizio di qualcosa di grande, una nuova vita.

L’idillio della vita di Savannah Stark.

Mentre questo pensiero prendeva forma nella mente, sentii un boato provenire dal camino. Ci precipitammo in salotto. Il fumo ricopriva la stanza, ma riuscii a scorgere una figura di un uomo, alto e con i capelli bianchi, un lungo vestito blu cobalto: come i maghi nelle fiabe.

I suoi occhi, gentili e delicati come il miele, incontrarono i miei, alquanto spaventati.

Con voce dolce e sicura disse solo:

-Salve, è casa Stark?-

 

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Capitolo 4
*** Chapter 4- Andrew ***


Tornai dentro casa con le lettere di tutti e tre in mano.

Aprii la mia e lessi la solita roba e, come al solito mi sentii dire:

-Buongiorno Biondo-tinto, sei stato ammesso?- Disse Jamie, il secondo di nascita.

Non diedi peso alle sue parole, anzi non più davo peso alle parole di nessuno, dopotutto sono il “Raggio-di-sole” della famiglia.

Sapete, per quanto io sia un mago (ho fatto anche varie richerche e, sì lo sono) non mi sento pienamente parte di questo “mondo”. Mia madre sin da piccolo ripeteva che non ero come gli altri. E aveva ragione. Posso fare cose che altri maghi non sanno fare, ad esempio creare folate di vento improvviso e altre robe di questo genere. Consultai tutto e di più ma non trovai niente a proposito di maghi con poteri sovrannaturali legati alle brezze.

Non che il Mondo Magico mi dispiaccia, insomma, la magia e il Quidditch sono le cose migliori che mi siano capitate ma, io sento di appartenere a qualcosa di più grande. Sono un ragazzaccio di quindici anni dopotutto.

"Un’ospite speciale sarà in vostra compagnia per gli anni a venire, trattela/o con il più grande rispetto che un Grifondoro può dare.
Inoltre quest’anno si terrà un evento fuori dall’ordinario, tenetevi pronti e, in alto le bacchette.”

Speriamo sia una star del Quidditch Inglese amico di Silente che tenga una lezione. Magari ragazzi, magari.

O una di quelle Streghe indossatrici di abiti per maghi, basterebbe anche una Supercoppa di Quidditch con altre scuole dell’inghilterra.

Il Quidditch sì è una grande fetta di “quello che mi piace fare”; sono entrato nella squadra dei Grifondoro di Quidditch lo scorso anno, come battitore. Un infortunio colpì però il nostro portiere e fui incaricato di sostituirlo. Da quel momento in poi, non ho mai abbandonato i tre cerchi a fine campo. Ovviamente gioco contro anche Jamie, lui è al sesto anno, mentre Jasper è bancario alla Gringot, la banca dei Maghi.

-Madre quando usciremo a comprare tutta la roba?- disse il maggiore dei tre.

-In settimana ragazzi, adesso sedetevi a tavola, Maggie ci sta per servire il brunch-

Disse mia madre con la solita voce screziata.

Ci sedemmo a tavola e iniziammo a mangiare quello che Maggie, la serva maganò di casa, aveva preparato.

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