Allora, avevo detto che in questo capitolo avremmo affrontato i
problemi di Rin e Sango, ma
devo ricredermi ^^’
Purtroppo mi sono ritrovata tra le mani un capitolo gigantesco,
data la quantità di personaggi che apparivano e interagivano tra loro, e sono stata
costretta a tagliarlo! La parte centrale, che doveva servire a dare
un’infarinatura iniziale *e confusa*
della situazione, si è trasformata in una scena di 8 pagine XD Bè, in fondo lo sapete che io non ho il senso della misura,
vero? *ricordate le presunte 20 pagine di Profumo?*
Ne approfitto per scusarmi per il ritardo, spero di riuscire a
pubblicare un capitolo a storia ogni settimana, ma non posso promettere nulla
causa impegni scolastici, malattie varie, virus che attentano alla mia vita e
fratello che mi sfratta dal pc! *con
questo andamento mi ritirerò tra tre anni! XD*
Buona lettura!
P.S. La canzone citata all’inizio è I miss you
dei Blink 182, indovinate il riferimento!^^ *la soluzione alla fine*
Aryuna
L’altro lato
“Dove
sei,
e mi dispiace così tanto,
io non posso dormire, non posso sognare stanotte
Io ho bisogno di qualcuno, e sempre
Questa strana e malata oscurità
viene strisciante e così ossessionante ogni volta.
E mentre fissavo il vuoto contavo
le ragnatele di tutti i ragni
catturare cose e mangiarne le interiora
Come l'indecisione di chiamarti,
e ascoltare la tua voce del tradimento,
verrai a casa a interrompere questo dolore
stanotte?”
Sango scattò a sedere. Era
grondante di sudore, le coperte sparse attorno a sé, a seguito dei suoi
tormentati movimenti. Fissava il vuoto, terrorizzata, cercando di regolarizzare
il suo respiro, ascoltando quello tranquillo di Rin,
che le dormiva accanto. Prese un respiro profondo, prima di alzarsi dal letto,
scavalcando Kagome e Mitsuki,
che dormivano abbracciate sul loro futon. Si incamminò verso il bagno, una mano
sul volto, gelido come il marmo.
Un altro incubo. Sempre lo stesso incubo. Fissò la sua pallida
immagine nello specchio, la paura ancora riflessa nei suoi occhi.
La paura della responsabile di tutto.
“Quando arriverà qualcuno a risvegliarmi da questo incubo?”,
sussurrò a sé stessa, come aspettandosi una risposta dal riflesso, immobile
come lei. Mitsuki non era stata la risposta.
Continuava a cercare qualcosa che ormai aveva perso.
E che la tormentava nel sonno.
“Ok, la prova di oggi deve essere perfetta, siete pronte?”,
domandò la manager, una donna con capelli rossicci, le punte che le pizzicavano
le spalle.
“Certo signorina Oshige”, strillò
allegra Rin, quasi stordendo le altre tre ragazze. Sango sospirò rassegnata, prima di sorridere dolcemente
all’amica.
“Rin, frena l’entusiasmo, va bene?”,
domandò, prendendola per le spalle, immobilizzandola. Rin
sbuffò, dimenandosi senza successo. Kagome e Mitsuki si scambiarono un’occhiata, prima di scoppiare a
ridere. Era una giornata parecchio tranquilla, come quasi sempre, in fondo.
Principalmente, ogni loro giornata era alternata da momenti di
silenzio, misteriosi e cupi, che spesso inquietavano la piccola Mitsuki. Non erano normali. Ma sapeva bene che quella band
era problematica. Anche lei lo era, in fondo.
Anche se nessuno lo aveva ancora notato.
“Sei un idiota!”, strillò Inuyasha,
mentre l’altro ragazzo fischiettava come nulla fosse, “hai accumulato talmente
tanto lavoro extra agli altri shinigami che… oh, ma che strillo a fare? Tanto neppure mi ascolti!”.
“Suvvia, non sei felice che Sheldan
rifaccia le squadre? Così farai un po’ di movimento! Sei ingrassato su quel
divano, si sa che i cani devono camminare molto!”, disse il ragazzo col codino,
guadagnandosi uno sguardo ricco di odio omicida.
“IO NON SONO UN CANE!”, urlò Inuyasha,
sturando le orecchie dell’altro.
“Come no? E quelle cosa sono?”, si difese, indicando le
orecchiette bianche. Inuyasha ringhiò.
“Primo, porta rispetto al tuo insegnante – al quale stai farcendo
pentire di non averti lasciato diventare un fantasma – e secondo, micetto, se
continui a scocciarmi chiamerò un cane
che temi molto più di me!”. Il giovane sbiancò.
“Non lo farai”, mormorò poco convinto. Inuyasha
sorrise maligno.
“Non ce ne sarà bisogno, ci ha già pensato Sheldan”.
“ARGHH!”, strillò il ragazzo, aggrappandosi al braccio del
maestro, “ti prego Inuyasha, salvami!”.
“Oddei…”, sospirò il povero shinigami, “STACCATI SUBITO, NULLITÀ!”.
“Non dirmi così!”, pianse il ragazzo. Inuyasha
lo spinse via, una vena pulsante sulla fronte. Lui era l’unico che riusciva
comunque a sopportare, nonostante i loro caratteri fossero totalmente opposti.
Ma questo non significava che non lo odiasse.
“No, se viene lui… ci sarà anche lei!”,
figurò di colpo il ragazzo col codino.
“Stai zitto? Se è per questo ci saranno anche Koga
e Sesshomaru”, si lamentò Inuyasha.
“Ah, tuo fratello…”.
“LUI NON È MIO
FRATELLO!”, sbraitò lo shinigami.
“Esatto”. Una voce gelida paralizzò gli astanti, seguita da una
forte folata di vento.
“Buon giorno”, esordì una donna bruna, scendendo da una piuma
planata dal cielo. Aveva i capelli legati in uno chignon, e indossava un kimono
con farfalle rosse. “Ma guarda guarda, Inuyasha e il micetto! Che bella
coppia!”.
“Fatti gli affari tuoi Kagura”,
sbraitarono insieme i due. La donna rise divertita, mentre dietro di lei un
uomo simile ad Inuyasha – la voce gelida era la sua –
fissava con sguardo vuoto i presenti. Era decisamente più alto dell’altro, i
lunghi capelli argento lisci e gli occhi luminosi ma freddi. Aveva un kimono
decisamente particolare, ricco di dettagli e con un’ampia protezione sul busto.
“Dov’è Sheldan?”, domandò gelido,
facendo rabbrividire tutti meno Kagura.
“Arriverà a momenti”, liquidò Kagura, “A
proposito, voi sapete perché ci ha convocati?”. Il ‘micetto’
deglutì.
“Mah, non saprei”, disse ironicamente Inuyasha
fissando gli occhi sull’allievo. Kagura seguì lo
sguardo del ragazzo, fissando l’half-shinigami con
sospetto.
“TAKUTOOOOOOOOOO!”.
“ARGHHHHH!”, urlò il ragazzo col codino, investito improvvisamente
da un oggetto volante non identificato e sbalzato via dal gruppo.
“Salve”, disse un ragazzo, atterrando esattamente dove si trovava Takuto un attimo prima. Era biondo, con pantaloni e gilet
nero,e una camicia gialla con cravatta rossa. Sorrideva in modo inquietante.
Aveva un cappello che copriva due curiose orecchie da cane, e due candide ali
bianche che spuntavano dalla schiena. Kagura fissò la
scena allibita.
“TAKUTO! QUANTO MI SEI MANCATO!”, urlò
la stessa voce di prima.
“Staccati, lasciami andare!”, si lamentava il ragazzo, cercando di
liberarsi dalla presa di ferro che lo stingeva.
“Sei cattivo! E pensare che io ho aspettato così tanto per
rivederti! Izumi era sempre cattivo con me, mi
mancava il tuo amore per me!”, si lamentò la ‘tenaglia umana’, meglio
identificata con il nome di Meroko. Aveva lunghi
capelli rosa, gli occhi della stessa tonalità, e anche lei aveva le ali che la
distinguevano dagli altri. Indossava un completo nero, gonna al limite della
decenza, un reggiseno a balconcino, guanti, stivali e un cilindro dal quale
spuntavano due curiose orecchie da coniglietta. Anche la tenera coda bianca
spuntava dalla gonna.
“Il mio amore per te? E da quando?”, si lamentò Takuto, con tono rassegnato.
“Oh, ma io ti amo così tanto!”, sospirò la ragazza con trasporto,
“e tu sei mio e solo mio!”.
“E questo chi l’ha deciso?”, mormorò Takuto,
più a se stesso che a lei, “comunque, con questa fanno 49”.
“Quarantanove cosa?”, domandò Kagura a Inuyasha, sottovoce. “Quarantanovesima dichiarazione
d’amore rifiutata”, rispose l’altro vergognandosi. Come era finito in mezzo a
quella gente?
“Takkun”, esordì il ragazzo biondo – Izumi – avvicinandosi alla scena, “sei ancora un fallimento?”.
Kagura ebbe la vaga
– ma proprio vaga – impressione che
fosse leggermente geloso. Takuto, comunque, raggelò.
“Ehm… non proprio…
cioè…”.
“Quante anime hai raccolto?”, domandò con un sorriso maligno sul volto,
fissandolo con i dorati occhi inquisitori. Takuto
ammutolì, con le lacrime agli occhi. Meroko si alzò
in piedi, con sguardo severo ma per nulla minaccioso come – probabilmente –
avrebbe voluto essere.
“Izumi, smettila di essere così
cattivo!”.
“Dillo a un sadico”, commentò Takuto con
poche speranze. Purtroppo per lui, l’altro lo sentì.
“E dimmi Takuto, immagino che avrai
acquisito qualche altro potere oltre a quell’inutile trasformazione in gatto”,
infierì il biondo, rigirando il coltello nella piaga.
“Non sono affari tuoi!”, strillò l’altro, con un’espressione che
voleva chiaramente dire ‘Sì, esatto! Non ho fatto altri progressi e sono al
punto di partenza!’.
“E, a dirla tutta, Meroko mi si è
dichiarata 98 volte”.
“Non mi interessa un fico secco, cagnaccio!”.
“Mi sento ignorata”, mormorò Kagura,
mentre Meroko ribatteva che l’ultima cosa non
c’entrava nulla con le capacità di Takuto. Inuyasha sospirò, nell’attesa che arrivasse Koga a rompere un po’ anche a lui. Non perché ci tenesse,
ma per il semplice fatto che non era abituato a non avere nessuno tra i piedi.
C’era sempre qualcuno pronto a
stuzzicarlo, e questo lo faceva rimanere sempre teso come una corda di violino.
“Ciao ragazzi!”, esordì una voce allegra, e in una nuvoletta di
fumo grigio apparve un piccolo bimbo, con due curiose zampette da volpe,
orecchie a punta e una buffa coda a palla. Inuyasha
si limitò a grugnire, Sesshomaru neppure quello, e,
giusto per non far rimanere male il bimbo, Kagura
rispose con tutta la gentilezza di cui era stata dotata da madre natura –
sfortunatamente molto poca.
“Ciao Shippo”, disse gelida quasi quanto
– ugualmente era impossibile – il suo partner. Il piccolo, con capelli rossi
spettinati, legati in una confusa coda alta, fissò il gruppo con i grandi occhi
smeraldo.
“Mancano Kanna e Koga”,
notò subito, fluttuando nell’aria per non risultare tremendamente più basso del resto del gruppo. Inuyasha
grugnì, Kagura sbuffò, Sesshomaru
non rispose e gli altri tre lo ignoravano, occupati a scannarsi, adesso
trasformati rispettivamente in tre animaletti di pezza alati – cane, gatto e
coniglio.
“Silenzio!”, tuonò una voce, fermando la lite degli half-shinigami. Un uomo in tunica apparve dal nulla,
capelli argentei e occhi perla. Aveva un aspetto giovane, ma un’aria decisamente
autoritaria. Reggeva tra le mani una falce finemente curata nei dettagli,
simbolo della sua superiorità gerarchica sul resto del gruppo. La tunica non
ricadeva morbida sulle spalle, ma copriva le ali che lo distinguevano come half-shinigami.
“Ahi, è arrivato il capo”, esclamò Izumi,
“stavolta cosa gli racconti, Takkun?”.
“Smettila di infierire!”, si lamentò l’altro in modo decisamente
visibile. L’uomo in tunica li guardò torvo.
“Smettetela voi due”, sibilò. Quelli annuirono in silenzio, mentre
l’uomo avanzava, mettendosi in mezzo al gruppo. “Manca qualcuno”, notò subito,
infastidito.
“Sì, nobile Sheldan, Koga
e Kanna sono in ritardo”, disse subito Shippo, facendo capriole nell’aria. L’uomo fece una
smorfia, schioccò le dita e fece apparire dal nulla i due. Una era immobile, in
piedi come sempre, per nulla confusa dalla sua sparizione e apparizione nel
luogo attuale. L’altro… apparve sdraiato e ronfante,
tranquillo come un bambino. Inuyasha scoppiò a ridere
assieme a Kagura, Sesshomaru
inarcò un sopracciglio davanti a quella scena, Shippo
scosse la testa mormorando un ‘E poi sarei io il bambino…’.
Gli altri tre erano ancora impegnati in silenziose liti con sguardi accusatori.
“Koga No Yoro”,
tuonò Sheldan, facendo svegliare di soprassalto il
lupo.
“Cha caz…”, cominciò lui, sbraitante,
prima di impallidire alla vista del
superiore, “Ehm… che ca...volo
di ritardo che ho fatto!”.
“Ho notato”, rispose Sheldan gelido. Koga deglutì, scattando in piedi e cercando di mimetizzarsi
tra gli altri shinigami. Sheldan
fissò lo sguardo perla su Kanna.
“E tu, Kanna Shiro?”,
chiese, con tono decisamente più gentile. Lei lo guardò con sguardo vacuo,
forse confusa, forse no.
“Il mio partner non mi aveva avvertito”.
“Ma bene Koga”, commentò Kagura con le lacrime agli occhi per le troppe risate, “non
sai nemmeno prenderti cura di una bambina!”.
“Dal tuo commento immagino che tu sia capacissima, Kagura”, notò Sheldan
compiaciuto. I suoi sbalzi di umore erano ormai di routine per il gruppo di Shinigami sotto i suoi ordini.
“Ma sicuro”, confermò subito la donna, “io so fare tutto!”.
“Bene, con questo direi che adesso so perfettamente come
sistemarvi”, disse l’uomo, scribacchiando su un taccuino. Izumi
e Meroko smisero di litigare, e fissarono il capo.
“Come scusi?”, domandarono confusi, esprimendo i pensieri di tutti
i presenti.
“Oh bè”, cominciò Sheldan
tutto sorridente, “non sapevo a chi affidare Kanna,
ma dato che Kagura si è appena offerta direi che è
tutto a posto!”.
Calò un silenzio tale che mancavano solo le rose di Jericho rotolanti nel deserto per completare il quadretto.
“Che cosa?!”, urlò Koga sconvolto, “e io
con chi rimango? Non vorrai farmi lavorare da solo!”.
“Certo che no! Tu sei in coppia con Meroko”.
…
“CHE COSA?!”, strillò l’interessata, fiondandosi con un sol balzo contro
il suo superiore, “VORRESTE METTERMI IN COPPIA CON QUESTO ROZZO! GIAMMAI!
VOGLIO TAKUTO!”.
“Staresti insinuando che io sono più rozzo di Takuto?”,
commentò Koga perplesso, “e poi dovrei lamentarmi io,
a stare in coppia con un’isterica come te!”.
Kagura, ancora immobile,
fissava sconvolta un punto imprecisato nel vuoto. Lei…
divisa da Sesshomaru? Come era possibile? Erano
sempre stati in squadra insieme! E adesso si ritrovava in coppia con una
stupida bambina! ‘Calmati Kagura’, cercò di pensare,
‘non devi prendertela con Kanna, non è colpa sua.
Piuttosto, escogita un piano di omicidio – pardon, half-shinigamicidio – per il tuo adorabile capetto!’.
“Poi, Izumi e Sesshomaru
staranno insieme”, continuò Sheldan, ma Meroko non gli permise di ignorarla oltre.
“No, mi rifiuto! Non intendo lavorare in coppia con quell’ammasso
di pulci!”. Inuyasha scoppiò a ridere, mentre Sheldan assumeva un’espressione gelida, la mascella rigida
ne esprimeva il totale disappunto per il comportamento dei suoi sottoposti
davanti alle sue decisioni.
“Inuyasha, a cuccia!”, tuonò, senza
distogliere lo sguardo dagli occhi rosa pallido di Meroko.
Uno schianto e un urlo, e Inuyasha si ritrovò
spiaccicato con la faccia sul pavimento. Kagura
sorrise, ma si trattenne per non fare la stessa fine con la sua parola. Izumi
concentrò lo sguardo curioso su Sesshomaru; quanto
avrebbe voluto vederlo schiantare allo stesso modo. L’altro, forse intuendo
questi pensieri, lo fulminò immediatamente, e Izumi
rispose con uno dei suoi sorrisini inquietanti.
Eh sì, sarebbero andati d’accordo. Entrambi pensavano ma non
dicevano.
“Meroko”, mormorò lentamente Sheldan, “vorresti dirmi che ti sentiresti più felice in
coppia con Takuto?”.
“Certo, sono una veterana, lo addestrerò meglio di Inuyasha!”, urlò subito lei. Il diretto interessato
ringhiò, ancora rialzandosi dal pavimento con le ossa doloranti.
“E non ti sembra inopportuno per il tuo ruolo?”, continuò Sheldan, ponendo la domanda con una sfumatura drammatica. Meroko lo osservò confusa, e l’uomo le si avvicinò,
sussurrandole nell’orecchio:
“Cosa ti fa credere di meritare di essere felice?”. La ragazza
impallidì, e rimase immobile sul posto. Si morse un labbro, con gli occhi
pallidi e spenti che fissavano gli stivali.
“Allora, Meroko Yui,
che vuoi fare?”.
“Starò in coppia con Koga”, rispose lei
con un fil di voce, andando a posizionarsi il più lontano possibile dal gruppo.
“Molto bene”, disse Sheldan, fissando le
iridi perla su Kanna e Kagura,
“voi due avete proteste?”.
“Direi che è inutile”, sbuffò Kagura,
chiaramente seccata, “io conosco la mia posizione, a differenza di quell’idiota
di Inuyasha”.
“Ehi, guarda che sono qui accanto!”, sbraitò lui, saltando in
piedi.
“Appunto”, puntualizzò Kagura,
avvicinandosi alla piccola Kanna. Koga
ridacchiò, cercando di pensare il meno possibile alla sua attuale situazione.
“E tu, Sesshomaru?”, chiese il capo,
rivolto sia a lui che al suo nuovo partner.
“…”.
“Benissimo, passiamo al resto”, concluse immergendosi nuovamente
nella lettura del taccuino, “rimangono fuori le due reclute, Shippo, Inuyasha e Takuto”.
‘Vacanza finita’, pensò Inuyasha. Anzi,
era strano che non lo avessero richiamato in servizio in quattro anni.
“Reclute?”, domandò Shippo confuso,
“Quali reclute?”.
“Hanno affidato al nostro gruppo due nuove reclute, dato che
dall’arrivo di Takuto non riusciamo più a prelevare
il numero di anime giornaliero”, rispose Izumi
informato.
“E smetti…”. Takuto
si immobilizzò, realizzando che quasi tutti i presenti lo stavano guardando
torvo.
“Fammi capire”, ringhiò Kagura, “stanno
riformando le coppie per causa tua?!”.
“Calmatevi”, intervenne immediatamente Sheldan,
“sono quattro anni che siamo sotto il numero di anime. Inuyasha
ha smesso di lavorare, un’half-shinigami ci ha
lasciato, e non riuscivamo a sostenere la mole di lavoro di questo padiglione.
Certo, Takuto non ha preso nemmeno un’anima dal suo
arrivo, e questo non ha fatto che peggiorare la situazione, dato che il lavoro
era suddiviso ugualmente per ognuno di voi… ma prima
o poi sarebbe successo comunque”.
“Stai dicendo che ha accelerato la nostra divisione insomma”,
constatò Koga, “Takuto, ti
aspettiamo all’uscita”.
“Seduto”, disse atono Sheldan, e
stavolta fu Koga a spalmarsi sul pavimento,
“comunque, dato che Inuyasha ha addestrato Takuto in maniera pessima, stavolta affiderò entrambe le
reclute a Shippo”.
“Ehi, mettiamo in chiaro che è lui ad essere un incapace, non
io!”, sbraitò Inuyasha indicandolo come un bambino.
“Non infierire!”, strillò Takuto con le
lacrime agli occhi.
“Due reclute? Non sono un po’ troppo?”, domandò il bimbo
perplesso.
“Una è già molto in gamba. Ti informo solo di far attenzione,
l’altra è molto debole, potrebbe diventare un fantasma da un momento all’altro.
Da quando è arrivata la sua anima cerca di scappare e di tramutarla in
fantasma”, lo informò Sheldan.
“Non mi sento affatto sicuro… sono solo
un bambino”, si lamentò Shippo.
“Si è stabilizzata da circa tre mesi, non dovrebbe comunque darti
troppi problemi”. Sheldan fece cenno alle coppie di
dividersi, e tutti si sparsero a semicerchio.
“Molto bene”, esclamò l’uomo sorridente, “è giunta l’ora di
rinominare i gruppi!”.
“Oh morte mia”, esclamarono Koga e Inuyasha, mentre Kagura si
sbatteva una mano sulla fronte. Riecco quegli stupidi nomignoli derivanti da
cibi e bevande.
Sheldan fece apparire dal
nulla una bacheca, dove affisse un foglio, prima di dileguarsi.
“È fuggito”, esclamò Kagura confusa.
“Cerca di non farsi uccidere”, sibilò Koga
avvicinandosi preoccupato alla bacheca.
Inuyasha rimase per un attimo
immobile dov’era. Lui non era in coppia con nessuno, a quanto pareva. Ottimo,
odiava stare in coppia. Però era strano che anche Takuto
fosse rimasto in proprio, considerato che non acchiappava anime nemmeno a
pagarlo.
“Ohi ohi, guardate qui!”, esclamò Izumi,
e subito dopo Koga, seguendo con lo sguardo quello di
Izumi, scoppiò a ridere. Sesshomaru
accennò un debole sorriso – l’ultimo punto della linea dritta delle sue labbra
si inarcò di circa 2 gradi – prima di allontanarsi dalla bacheca e dileguarsi
nel nulla. Anche Kagura scoppiò in una sonora risata,
nonostante il suo pessimo umore.
“Oh mamma, qui c’è qualcuno messo peggio di noi!”. Inuyasha inarcò un sopracciglio, e si avvicinò per vedere
la ragione di questa ilarità. Takuto lo seguì a ruota
come un cane – ironico per un gatto – probabilmente nella speranza che il suo
insegnante lo proteggesse da eventuali attentati alla sua anima. Inuyasha soffermò gli occhi ambrati sulla lista, la quale
riportava scritto il seguente elenco:
Sesshomaru No Taisho
– Izumi Lio Yaminabe
Kagura Kaze – Kanna
Shiro Baby Castella
Koga No Yoro – Meroko Yui Shio Bifun
Shippo Kitsune – °°reclute°° Jingi Sukan
Inuyasha No Taisho – Takuto Kira* Negi Ramen
*e se non vi sta bene,
starete in coppia rispettivamente con Sesshomaru e Izumi.
Sheldan
“CHE COSA?!”, urlò Inuyasha incredulo.
“Negi Ramen?
Ma che nome è?”, fece Takuto orripilato.
Inuyasha lo acchiappò per il collo con violenza.
“Ti preoccupi di quello? Ti rendi conto che dovrò badare a un
incapace come te?”, sbraitò lui, con gli artigli sguainati.
“Ehi, non è colpa mia!”, si limitò a dire Takuto,
sapendo che Inuyasha non lo avrebbe colpito. L’altro
lo spinse via, sbuffando.
“Che farai, Inuyasha?”, domandò Shippo.
“Non abbiamo scelta”, mormorò lui scocciato, “meglio Takuto che Sesshomaru”.
Risultati della citazione: Dai che avete
indovinato! Eh bè, questo era facile, perché il
capitolo iniziava con la diretta interessata! XD Stiamo parlando della nostra
capogruppo, Sango, la quale confida i suoi dubbi solo
a Rin, ma li fa intuire a tutti gli altri *eh, non è brava a mentire!*
Passiamo ad altro, questo capitolo doveva
essere incentrato a far comprendere un minimo il sistema gerarchico e di azione
degli shinigami, ma non mi è riuscito particolarmente
bene… il fatto è che trovo strambo che nel bel mezzo
di un discorso tra Shinigami saltino fuori spiegazioni
sulla loro vita che tutti loro conoscono già! XD Ho cercato di far capire
qualcosa, temo senza grande successo ma vi informo che tutti i vostri dubbi
saranno dissipati nel corso della storia!
Bene bene,
affrontiamo il discorso ‘incontri’: i nostri eroi sono ancora ben lontani
dall’incontro con le nostre eroine, comincerà tutto dal prossimo capitolo
“Incontri ravvicinati del terzo tipo”!
Hope you enjoy!
Aryuna
Ricordate, un commento può
cambiare tante cose! Supportate gli autori! *anche
con scleri stile i miei! XD*
Ringraziamenti:
-Roro: Roro-chan! *.* Il
nostro Miroku non è ancora riapparso, ma credo che tu
abbia intuito! *tu intuisci tutto!* Ed ecco che
appaiono Izumi (salve! ndIzumi)
e Meroko! (come hai potuto mettermi in coppia con Koga! è_é ndMeroko)
Bè, in coppia con Izumi sarebe stato tutto troppo ovvio e semplice ù.ù e poi non offendere Koga!
(giusto, se devi offendere offendi Inuyasha! ndKoga) (Cosa vorresti dire? ndInuyasha)
Ehm… ragazzi? Forse non ve ne siete accorti, ma state
occupando il MIO spazio!!!!! è______é *spinge tutti
fuori dalla porta* Uff, che
silenzio… (… ndSessho)
Aspetta, troppo silenzio *si gira e vede Sessho* ARGGH! O__O Non apparirmi alle spalle! (Dov’è la
mia pelliccia? ndSessho gelido e minaccioso) L-la pelliccia? Ehm… e-ecco… Aiuto roro-chan! @___@ *corre a recuperare la pelliccia sull’altare, inseguita da Fluffy* *l’ennesima risposta al commento priva di senso! XD*
-Kirarachan: Ma sciao! *___* *che razza di saluto! XD* Ehm… ignoriamo l’aggiornamento ritardato, ti va?
>___>’ Spero anzi che questo capitolo ti abbia coinvolto, magari non come
quello prima *mi rendo contro che succedono molte
meno cose, essendo di intramezzo* ma che ti abbia
comunque soddisfatta ^^ *fiammeggia* Continuiamo a sentirci nei prossimi
capitoli, possibilmente postati non dopo la fine dell’anno XD *accende un incenso per pregare che ciò non succeda* Bye! ^o^
-KaDe: Ma Kaddy, gli Shinigami sono buoni in tutte le salse! ^^ (argh, vuole mangiarci! Ndshini)
Ma no deficitari! -___-‘’ Bè,
non sono molto svegli comunque, continuo a ritenere che drogarsi di mele sia sbagliatissimo ù.ù … molto meglio
il succo di pera! *Ryuk tira una mela in testa a Aryuna* Cattivo ç___ç *fa i
cerchietti sul pavimento* Comunque, passando al
capitolo, non so quanto si sia capito, ma anche tu sei dotata del ‘bravo
intuito’! *termine coniato in questo istante* Intuisci e vedi se indovini! ^o^ Bye! – il membro
fantasma -
-Kaggi_Inu91: Giulietta!!! *.* Le spiegazioni
sono arrivate, ma per dindirindina se sono confuse!
XD Temo che tu non abbia capito un accidente, e so bene che è colpa della mia
negazione nel fare spiegazioni dal nulla *mi spiace
ma proprio non ci riesco! XD* Non ti preoccupare,
prima o poi si spiegherà in un linguaggio umano *d’altronde gli incontri
ravvicinati di terzo tipo devono servire a qualcosa! Anche a voi lettori!*. Baciottoli rotolanti verso Sud! *perché
verso Sud? Così, mi andava ù.ù*
-Chiho_chan: Chiho-chan!
*____* Come ti viene in mente di pensare che mi rompi? ç__ç Non pensarlo mai
più! Sono molto felice di sapere che anche tu leggi e rileggi Full Moon, e sei
avvantaggiata ovviamente rispetto a tutti gli altri ^^ Ti informo però che qui
non tutto è uguale all’universo di Full Moon *ho l’abitudine
di sconquassare tutto nelle mie storie XD* quindi fai
attenzione alle eccezioni! Per quanto riguarda le tue domande su Aya e Miro… eh, chissà! ù__ù
(cattiva! O_O ndChiho-chan)
Lo so, sono sadica, come il nostro amato Izumi!
(Salve! ndIzumi) Ma tu saluti sempre così? (dipende,
spesso saluto con la falce, vuoi provare? ndIzumi) Ehm… meglio di no -__-‘ Riguardo l’aggiornamento alla
velocità della luce… coff coff >___>’’ Alla prossima! ^^’ *il
ritardo si risponde da solo*
-Kaho_chan: Ok, puoi rimangiarti i
complimenti dell’aggiornamento record, non mi offendo XD *me
lo merito, sono disastrosa!* Sono felice che la storia continui a piacerti *se anche questo capitolo ti è piaciuto, ovviamente* Inuyasha reclamante
il bottino… non ti immagini quanto ci sei andata
vicina! XD Ma basta basta, non farmi parlare troppo,
o che sorpresa sarebbe poi? ;) Spero di non farti aspettare troppo per il
prossimo capitoluzzo, anzi, visto che ci sei sgrida
mio fratello che mi sfratta dal pc! (non
approfittartene delle lettrici! è.é ndSheldan) Sicuro capo ù.ù Bye!
-Bchan: oh oh oh, non posso dirti nulla riguardo la trama! Sappi che è un
casino, per trovare la soluzione a diversi dilemmi ci ho messo secoli! *ringrazio i brani scelti del musical Giulietta e Romeo!*
Riguardo la mia scrittura, sì, smetterò di scrivere long-fic
terminate quelle in corso… ma, come ho detto all’inizio,
non preoccuparti, passeranno anni con questa velocità -___-‘’ Baciottoli rotolanti anche a te! ^^
-Akuby_ge: Zietta mia! ^o^ Miroku dici? Bè… Ehm… mamma! >__< Difendimi tu!
-WindGoddes: Meno male, niente errori! ^^’ *sospiro di sollievo* Sono il mio
incubo notturno! Comunque no, la storia è completamente diversa dall’originale,
se non fosse per i personaggi non si capirebbe nemmeno che è ispirata da lì! *io ho una strana idea delle ispirazioni comunque! XD* Sono felice che il mio scrivere ti risulti scorrevole,
e anche che tu non conosca la storia, così non hai la più pallida idea di come
funzionino i vari meccanismi! Spero continuerà a piacerti, baci! ^^
-Mikamey: Mikki! *____* Che
piacere leggere la tua recensione! Sono felice che la storia ti abbia
coinvolto, avevo davvero paura di mettere un cross over
*non sempre la gente ama i miscugli tra fandom!* Ci risentiamo possibilmente presto!
Al prossimo capitolo!
-la scrittrice fantasma-