A volte la verità fa male

di seddie_love
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sto male per te, lo capisci? ***
Capitolo 2: *** Mamma gioca per vincere ***
Capitolo 3: *** La gelosia ***



Capitolo 1
*** Sto male per te, lo capisci? ***


In casa Shay regnava il silenzio. Erano passate solo tre settimane dalla rottura di Carly e Freddie. In realtà quest'ultimo non sembrava molto segnato da questo fatto, e neanche la bruna ne risentiva, era come se per loro due era stata una prova del nove mettersi insieme, soprattutto per il moro che comprese che forse aveva mentito a se stesso convincendosi di amare Carly per non ammettere di amare...un altra. Spencer e Sam stavano parlando sul divano, Freddie era a una riunione di nerd imbranati -o almeno Sam chiamava così il loro gruppo- e Carly era andata a bere un frullato da T-Bo per distrarsi un po' dalla scuola e i vari pensieri.
- Come te la passi in questo periodo? Disse Spencer
- Ma se ci vediamo tutti i giorni? rispose la bionda cercando di capire il senso di quella domanda
- Lo so, ma non parliamo molto di come stiamo, o meglio, di come ci sentiamo
- ....
- Posso chiederti una cosa personale?
- Certo
- Come avevi preso il fidanzamento di Carly e  Freddie?
Spencer l'aveva sempre saputo che quelle due pesti  erano fatti l'uno per l'altra, non si intrometteva tra le loro litigate perché voleva che se ne rendessero conto da soli, ma a volte serviva una piccola spinta
- Bene, come avrei dovuto prenderlo scusa? rispose con la sua solita indifferenza
In realtà non l'aveva presa per niente bene, c'era stata male, tutta la notte a pensare come avrebbe dovuto comportarsi di fronte a loro, magari mentre si scambiavano un bacetto tra un' ora e l'altra. Era dura ammettere la verità, perfino per lei, una Puckett tutta d'un pezzo.
Spencer gli scambiò un occhiata, alzando un sopracciglio

- Non l'avevo presa nel migliore dei modi,sono stata tutto il tempo a pensare cosa potevano star facendo, o cosa potevano dire, di cosa stavano parlando, o meglio, se parlavano di me... ci sono stata decisamente male.
Freddie sentì tutta la conversazione da fuori la porta. Rimase senza fiato per quello che aveva appena sentito. Sam era stata male per una persona che non riguarda se stessa, era stata male per lui.
Tornò a casa e si fece una doccia bollente - chissà se anche a me, l'idee migliori mi vengono quando sono bagnato- pensò.
Si buttò sul letto e aprì il portatile. Si riguardò l'ultima puntata che avevano registrato ad iCarly, guardava Sam, ogni suo piccolo movimento, non riusciva a capire come quella biondina sorridente, potesse stare male, male per lui. Si addormentò tardi, pensava all'indomani e a come avrebbe dovuto affrontare quell'argomento con l'amica. Involontariamente, si rese conto che anche lui, in quel momento stava male per lei.
- La mattina seguente-
- Sam muoviti! Urlò Carly per far sbrigare la bionda
- Arrivò, calmati e poi perché tutta questa fretta di andare a scuola? ribattè.
- Perché se arriviamo ancora tardi la Briggs ci metterà in punizione e non voglio finire sempre nei guai a causa tua
- Uff..  sbuffò l'amica.
Arrivati a scuola si salutarono. Freddie trascorse le sei ore di lezione pasticciando sul quaderno e battendo la penna sul banco. Era nervoso, glielo si leggeva negli occhi, non sapeva né quando e né in che modo parlare con Sam
Il momento tanto atteso arrivò.
Gli studi erano finiti, tutto ciò che li separava da casa era la strada da percorrere a piedi, poiché Spencer aveva pitturato la moto a pois, e doveva aspettare che la vernice asciugasse prima di poterla usare.
Le due amiche chiaccheravano fra loro, mentre Freddie le seguiva da dietro, silenzioso.
La bionda  e la bruna non fecero molto caso al tacere dell'amico, erano troppo impegnate a parlare di quanto sarebbe stato brutto se fossero nate come Gibby. Arrivati nell'appartamento, pranzarono, fecero lo show e si misero a sedere sul divano a guardare la tv. Eccetto Freddie, che era rimasto nello studio di iCarly, sperando che la bionda si accorgesse della sua assenza, e cosi successe.
Sam preoccupata della sparizione di Freddie ormai da quasi un'ora,andò di sopra a vedere cosa stava combinando
- Ah eccoti qua! commentò la bionda
- Mi cercavi?
- Non ti vedevo e volevo sapere dov'eri finito
- Ok
- Cos'hai?
- Possiamo parlare?
- Si, cosa mi devi dire?
- Vedi -disse girando un po' i piedi sul pavimento- l'altro giorno ti ho sentito parlare con Spencer...
Sam si limitò ad annuire
- e ti ho sentita dire, che, insomma eri stata male per il mio fidanzamento con Carly...
- dimentica quello che ho detto, ero molto confusa, ora se non hai altro da dire io andrei! Detto questo si precipitò verso la porta con espressione intimorita.
- non andartene quando c'è un problema da affrontare, non scappare perché non sai cosa dire,risolvi le cose quando ti capitano, non puoi sempre rimandarle come se per te non fosse nulla di importante, perchè per me lo è, anche tanto
Era vero,quando c'era quando un problema tendeva a farselo scivolare adosso, per paura di non farcela, come quando ci fu la partenza di Carly dove lei fuggì in moto credendo di non poterlo superare. Lei era forte in molti casi, ma non in tutti. Freddie riusciva a intimidirla quando parlava di loro, forse era più debole di quanto credeva
- ok, si ci sono stata male, ma a te che cambia?
- sei mia amica, non voglio che tu stia male a causa mia.
Sam accennò un sorriso che cercò di nascondere a Freddie, nessuno le aveva mai detto una cosa cosi carina.

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Capitolo 2
*** Mamma gioca per vincere ***


Era passato più di un quarto d'ora da quando Sam e Freddie erano spariti
-Che staranno facendo? chiese incuriosita Carly
-Non lo so, probabilmente staranno litigando e troveremo Freddie senza un braccio- rispose Spencer sarcastico
-A quest'ora avremmo sentito urlare.


"Intanto di sopra"
-Dai andiamo o si chiederanno che fine abbiamo fatto- disse la bionda
-No tu da qui non te ne vai, abbiamo ancora molto da parlare- e si sedette sugli scalini che danno alla finestra.
Sam fece altrettanto
-Lo sai, l'altra sera mia madre mi ha fatto riflettere su una cosa...
-Cioè?
-Mi ha fatto trovare un punto in comune con te, insomma né tu né io abbiamo conosciuto nostro padre, io ero troppo piccolo quando morì, non posso avere dei veri ricordi di lui,il tuo è vivo ma non si preoccupa minimamente né per te o per Melanie... - disse guardandola
-Abbiamo tante cose in comune io e te...- rispose pensierosa
Cercò di dirigersi verso la porta ma venne bloccata da Freddie che si mise davanti a lei.
-Hai intenzione di farmi uscire Benson?
-No se prima non mi dici cosa volevi intendere con quella frase.
-Dai andiamo spostati
Sam lo afferrò cercando di bloccarlo per terra ma senza troppi risultati
Freddie invertì subito le posizioni e si mise a cavalcioni su di lei.
-Da quand'è che sei cosi forte? - gli chiese stupita
-Forse sei tu che sei più deboluccia -sorrise e si alzò porgendole la mano per aiutarla a rimettersi in piedi.
Chiuse la porta a chiave e se le mise nella tasca dei pantaloni.
- Allora?
-Intendevo solo che abbiamo tante cose in comune, ad esempio siamo tutti e due testardi, non ti fare strane idee-rispose Sam
Il moro decise per il momento di troncare la discussione.
-Dove sono le chiavi?- chiese lei
-Nella tasca dei pantaloni- rispose malizioso, Carly l'anno prima si rifiutò di prenderle dalla tasca dei suoi jeans, sperava di riuscire ad incastrare anche Sam, ma non era una preda facile
-Bene- rispose con aria di sfida afferrando le chiavi dai calzoni del ragazzo
Lui la guardò stupito, di certo non era una ragazza che si tirava indietro tanto facilmente.
-Ora posso andare?- domandò sorridendo
Lui ricambiò il sorriso e la fece uscire.
Non si erano mai trovati in una situazione simile, Freddie non voleva di certo chiuderla in quella stanza, ma voleva mettere ancora alla prova Sam, e anche se ne uscì sconfitto, almeno era riuscito a batterla bloccandola sul pavimento  per la prima volta. Che dire, era abbastanza soddisfatto.
Quando si ritrovarono tutti nel salone, loro due non facevano altro che guardarsi, erano ancora un po' increduli su quello che era appena successo.
Ormai era sera tardi e Freddie doveva andarsene. Salutò tutti,e prima di varcare la soglia della porta, rivolse un ultimo sguardo a Sam, ma lei non se ne accorse.
-Che facevate di sopra? chiese la mora
-Nulla di importante
-Pensavamo che avremmo trovato Freddie senza un braccio o una gamba- rispose Spencer
-No tranquilli, anzi, forse era a me che mi trovavate senza un arto- riferendosi a quando Freddie l'aveva immobilizzata.
I due fratelli si guardarono confusi.
-Si è fatto tardi, è meglio che andiamo a dormire.
-Sam ma io non ti ho invitata qui a dormire
-Bhé allora invitami perché resto
-Sempre la solita- rispose Carly
Andarono a letto, Sam guardò fuori dalla finestra e vide una stella, brillava, era contenta, proprio come lei.

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Capitolo 3
*** La gelosia ***


"La mattina seguente"
Erano le sette e mezza, Carly si era svegliata di ottimo umore,non vedeva l'ora di andare a scuola e scoprire chi aveva vinto la gara. Era una settimana che aspettava, avevano fatto una specie di scommessa tra i migliori della classe in scienze, dovevano fare una ricerca su un argomento scelto dal professore, e la migliore si sarebbe guadagnata un posto garantito nella classifica dei 50 alunni migliori della scuola. La bruna ci teneva moltissimo,per lei era importante brillare in ogni cosa che faceva, al contrario di Sam che poco le importava della scuola. Una volta buttata la bionda giù dal letto, poiché non si voleva svegliare, fecero colazione con dell'ottimo bacon canadese, si vestirono, si sistemarono ed andarono a scuola accompagnate da Spencer. Dopo essersi salutati, i tre amici,sentirono delle urla.
-Stanno per scegliere la vincitrice- urlò Carly entusiasta.
-La vincitrice della miglior ricerca di scienze è....... Tiffany! Congratulazioni ti sei meritata un posto nella classifica della scuola- disse il professore.
Carly al sentire di quelle parole, camminò veloce verso il bagno, arrabbiata e rattristita, con le lacrime prepotenti che volevano bagnare il suo volto. Si sciacquò il viso e uscì.
-Dai non te la prendere è solo uno stupido tabellone- disse l'amica in segno di conforto.
Freddie si avvicinò e l'abbraccio.
Dentro Sam si stava accendendo una fiamma. Stava lì, a guardarli così vicini, zitta a squadrarli con gli occhi. Non ci poteva credere,era gelosa!Suonò la campanella.
Menomale- disse tra sé la bionda.
Senza guardare in faccia nessuno si diresse nell'aula dove l'aspettava il perfido prof di matematica.
-Che le è preso a Sam?- disse Freddie sciogliendo l'abbraccio.
-Non so- rispose Carly.
Alla bruna mancava un professore in quell'ora, avrebbe potuto fare ciò che voleva. Si avvicinò alla porta dell'aula dell'amica e le fece segno di uscire, ma non se ne accorse. Le arrivò un messaggio
"Sam sono io Carly, vieni in bagno ti devo parlare".
La bionda fece come le era stato detto, chiese il permesso di andare in bagno e uscì dall'aula.
Si incontrò con Carly.
-Si può sapere perché mi hai fatto venire qui?- disse con tono irritato.
-Mi sei sembrata strana- rispose preoccupata la mora.
-No no, ero solo arrabbiata perché avevo lezione con quel'odioso professore- si giustificò l'amica.
-Sicura?
-Certo, stai tranquilla, adesso vado ci vediamo dopo. Andò via e ritornò in classe, dove dormì per bene due ore di fila, finché non venne interrotta dalla campana. Era ricreazione.
Aveva a disposizione 20 minuti. Si precipitò nel cortile dietro la scuola, poche persone erano a conoscenza di quel posto. Si mise sul suo albero preferito. Era maestoso, aveva rami robusti, adatti per reggere le persone. Si mise seduta su uno che aveva una piccola conca, così era più facile per lei scendere.
Alzò gli occhi al cielo. Era una bellissima giornata, il sole splendeva e non c'era una nuvola. Una leggera brezza le scompigliava i capelli,-come nelle favole-si disse. Perché doveva rovinarsi una così bella giornata, per una persona che detestava -continuava a ripetersi- perché oggi sono stata così scontrosa perfino con la mia migliore amica?
Mancavano solo 5 minuti alla fine dell'intervallo. Stava per varcare la soglia dell'entrata della scuola, quando venne bloccata da una voce familiare. Era Freddie.
-Hey.
-Ciao Benson.
-Che stavi facendo?
-Un giro, ma a te non ti deve interessare-rispose indifferente
-Scusa volevo solo parlare.
Si allontanò dalla bionda, quest'ultima lo guardava camminare.
-Aspetta- gridò- scusa oggi non è giornata.
-Come mai?
-Ho tanti pensieri per la testa.
-In uno di questi ci sono io?- disse cercando di stuzzicarla.
-M-ma cosa dici!-rispose arrossendo leggermente.
Suonò la fine dell'intervallo.
-Amo le campanelle- pensò a voce alta
-Come?- chiese il moro che in realtà aveva capito la frase pronunciata dall'amica.
-Niente, niente blateravo.
Lui fece una risata soffocata-vabbé,ci vediamo-.
Sam fece segno di si con la testa. Oggi stavano capitando tutte a lei. Le due ore rimanenti trascorsero velocemente per la bionda, non faceva altro che pensare a lui. Era arrivata al tal punto che anche il professore aveva preso le sembianze di Freddie.
Arrivati a casa, fecero il solito show, l'unica cosa che poteva distrarre Sam in quel momento. Fecero un paio di rubriche divertenti, e un piccolo scherzetto a Luwbert, il disgustoso portiere nell'atrio.
Erano le nove.
-Meglio che torni a casa- disse Sam.
-Non rimani da noi?-chiese Spencer.
-No,no devo tornare a casa per tenere a bada mia madre-rispose ridendo.
Il vero motivo e che aveva bisogno di staccarsi da Carly e Freddie, doveva capire cosa le stava succendo, e doveva farlo da sola,era l'unico modo.
Si mise nel letto, si addormentò quasi subito, era a pezzi, guardò il telefono un'ultima volta e trovò un messaggio.
"Salvata dalla campanella,ancora una volta. Buona notte Sam"
Sorrise e si girò sul fianco,-chissà cosa succederà domani-Detto questo chiuse gli occhi, e libera, si lasciò  inghiottire dal materasso, curiosa su quello che il futuro aveva in servo per lei.

 

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