La Rosa di Lakewood

di myriamsilv
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Nascita di Rosemary ***
Capitolo 2: *** Il primo compleanno ***
Capitolo 3: *** Chicago ***
Capitolo 4: *** Sarah Briand ***
Capitolo 5: *** Una giovane ospite un casa Andrew ***
Capitolo 6: *** La sera di Natale ***
Capitolo 7: *** Un corteggiatore per Elroy ***
Capitolo 8: *** Il fidanzamento ***



Capitolo 1
*** La Nascita di Rosemary ***


CAPITOLO I
LA NASCITA DI ROSEMARY

William C. Andrew e sua mogie Priscilla erano una splendida coppia, lui un colto uomo d’affari, lei una dama elegante e dal cuore buono, entrambi sempre pronti ad aiutare i meno fortunati, in più padroni della più grande fortuna d’America, tutti nell’alta società li amavano e invidiavano.
Una sola cosa oscurava la felicità degli Andrew, i due coniugi erano molto innamorati ma, nonostante i loro sforzi Priscilla non riusciva a rimanere incinta, oltre alla paura di non dare un erede alla famiglia, sentivano che mancava la gioia del coronamento del loro amore, qualcuno da amare.
Priscilla osservava sua cognata Janet con la figlia Janis, sembrava rinata e piena di energia da quando aveva avuto la bambina, lei invece sentiva che stava sfiorendo sempre più depressa.
Priscilla cominciò ad accusare dei ripetuti malori ma, non voleva far preoccupare di più William così decise di soffrire in silenzio, durante un ricevimento svenne davanti a tutti e fu portata in una camera dove fu vsitata da un medico.
William attendeva nervoso fuori dalla stanza, aveva notato che la moglie era particolarmente pallida, aveva pensato che fosse stanca a causa dei loro numerosi viaggi, in quegli anni non aveva mai visto Priscilla perdere i sensi e era preoccupato mentre aspettava che il dottore finisse di visitarla. Il dottore usci dopo mezzora
William – “dottore, come sta mia moglie? Mi dica è qualcosa di grave?”
Il dottore sorrise – “non è nulla di grave signor Andrew, la prego entri sua moglie desidera parlarle”
William entrò e si avvicino al letto della moglie – “Priscilla amore mio, come stai? Mi hai fatto preoccupare”
Priscilla era raggiante – “sto bene caro, nulla che non passi in nove mesi” disse con un sorriso
William – “nove mesi? Vuoi dire che…” era commosso e non riusci a finire la frase
Priscilla – “si caro, aspetto un bambino. Finalmente un bambino allieterà i nostri giorni”
William – “amore è una notizia meravigliosa”.
I mesi passarono velocemente e all’inizio di Maggio quando mancavano tre settimane perché si compissero i giorni del parto Priscilla si trasferì a Lakewood con la sorella maggiore di suo marito Elroy, desiderava che il bambino nascesse nella sua tenuta preferita in riva al lago Michigan. Le giornate erano piacevoli e non troppo calde, le rose di Lakewood cominciavano a sbocciare, un pomeriggio mentre Priscilla prendeva il té sotto il gazzebo del giardino con Elroy cominciò a sentire i dolori del parto
Elroy –“tutto bene?” disse vedendo la smorfia della cognata
Priscilla – “credo che sia arrivato il momento”
Elroy non si scompose e suonò il campanello per chiamare una cameriera che arrivo subito
Cameriera – “mi ha hiamato signora?”
Elroy – “si Lisa, mia cognata sta per partorire, aiutami a portarla in camera sua, poi di di al signor Wittman di andare in paese a chiamare il dottore , e di fermarsi all’ufficio postale per mandare un telegramma a mio fratello dove gli chiede di venire subito perché suo figlio sta per nascere”.
Le ore passarono e quando William Andrew arrivò a Lakewood nella notte nella casa si sentivano ancora le urla della moglie, Priscilla soffriva terribilmente ma, sembrava che il bambino non volesse uscire.
Poco prima dell’alba Priscilla Andrew diede alla luce una bambina ma, non si sentì il pianto della neonata.
Il dottore vide una bambina quasi morta, era blu e il suo respiro quasi impercettibile – “infermiera, presto porti la bambina nell’altra stanza”
Priscilla – “che succede? Come sta mia figlia?”
Dottore – “ora deve riposare signora Andrew, la prego non si agiti”
Priscilla – “non voglio riposare ma, sapere come sta mia figlia, perché non me la fate vedere?”
Dottore – “mi dispiace signora Andrew ma, la bambina non riusciva a respirare, non vivrà”
Priscilla – “non può essere vero!”
Dottore – “si calmi la prego, le darò un sedativo così potrà riposare un po”
Priscilla – “la prego non voglio riposare, mi porti la mia bambina, voglio tenerla in braccio almeno una volta”
L’infermiera portò la bambina e la mise nel letto accanto alla madre e lei e il dottore uscirono per parlare col signor Andrew.
Priscilla piangendo stringeva a se la bambina, alzando gli occhi notò il quadro della Vergine Maria col Figlio in braccio – “Vergine Madre, ti prego salva la mia bambina, sai quanto l’ho desiderata, dammi la gioia di vederla crescere”
Mentre William Andrew parlava col dottore nel corridoio sentirono il pianto di un neonato venire dalla camera da letto entrarono di corsa, non era possibile la bambina stava bene e urlava a squarcia gola tra le braccia della madre sorridente.
Prisciila – “caro, sta bene”
William – “è bellissima” disse avvicinandosi in lacrime
Priscilla – “si chiamerà Rosemary perché è nata nel mese delle rose e la Vergine Maria l’ha salvata”. 

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Capitolo 2
*** Il primo compleanno ***


CAPITOLO II
Il primo compleanno
Era passato quasi un anno dalla nascità di Rosemary, a casa Andrew fervevano in preparativi per il primo compleanno della bambina.
Nell’anno appena trascorso Priscilla Andrew era rimasta a Lakewood con la piccola Rosemary, la bambina continuava ad avere una salute cagionevole, i suoi polmoni erano deboli e avvolte aveva crisi in cui faticava a respirare e l’aria di campagna le faceva bene. Elroy Andrew osservava la cognata, le sembrava che trascurasse i suoi impegni come moglie del capo degli Andrew da troppo tempo, doveva tornare in città, era tempo di parlarle.
Elroy – “dobbiamo parlare Priscilla”
Priscilla – “dimmi pure cognata”
Le due donne se ne stavano sedute sotto il gazzebo bianco del giardino mentre Rosemary muoveva passi incerti tra le rose del giardino sotto gli occhi vigili della madre.
Elroy – “mi sembra che Rosemary sia cresciuta bene”
Priscilla – “si è vero, anche le crisi respiratorie sono diminuite, il medico dice che crescendo spariranno del tutto”
Elroy – “credo che sia ormai tempo di affidare la piccola a una balia e che tu torni in città”
Priscilla – “non posso tornare in città, Rosemary ha bisogno dell’aria di campagna”
Elroy – “la bambina potrà restare in campagna con una balia, ma tu dovresti tornare in città. E’ troppo tempo che trascuri i tuoi doveri accanto a tuo marito, ricordati che sei la moglie di William Andrew”
Priscilla –“non lascerò mai la mia bambina nelle mani di un estranea. Resterò qui con lei, e so che William mi appoggia”
Elroy – “che ci sarebbe di male? Non sei una qualsiasi poveraccia, puoi permetterti di trovare un ottima balia per la bambina che le darà la migliore educazione”
Priscilla – “potrei pagarle la migliore educazione, ma la cosa di cui ha più bisogno è l’amore della madre, e quello non è in vendita. Quando Rosemary starà bene tornerò in città con lei e riprenderò i miei impegni, ma avrò sempre tempo per mia figlia, non ho intenzione di tornare più su questo discorso”.
William Carl Andrew arrivò a Lakewood tre giorni prima del compleanno di Rosemary, aveva preso una settimana di riposo dal lavoro per passare del tempo con Priscilla e Rosemary, sentiva terribilmente la loro mancanza per quanto tentasse di scappare a Lakewood un paio di giorni a settimana. Quando arrivò trovò Priscilla e Rosemary sedute nel giardino, Priscilla curava con amore le sue rose e parlava a Rosemary, vederle così immerse tra le rose colorate dava la sensazione di ammirare un quadro, la piccola Rosemary aveva ereditato i grandi occhi verde smeraldo della madre luminosi che osservavano il mondo attentamente.
William Carl – “Rosemary”
La bambina si girò e vide il padre corse tra le sue braccia – “papà”
William Carl – “come sei cresciuta piccola mia”
Padre e figlia ridevano insieme, mentre il padre la faceva volare Priscilla li guardava commossa, ogni volta che vedeva suo marito e la sua bambina insieme le sembrava un sogno, ringraziava il cielo per il dono del loro angelo, della felicità che avevano tanto desiderato e potevano finalmente vivere.
Elroy Andrew approfitto del fatto che suo fratello si fermava qualche giorno per parlargli – “William, ormai è più di un anno che tua moglie vive a Lakewood, non ti sembra che è tempo che torni a Chicago?”
William Carl – “non mi sembra che il dottore ha dato il permesso di portare Rosemary in città”
Elroy – “no infatti. Penso che la bambina può restare qui con una balia e tua moglie riprendere il suo posto al tuo fianco”
William Carl – “Elroy come puoi pensare una cosa del genere? Non potrei mai lasciare mia figlia da sola, lei ha bisogno di sua madre”.
La sera del compleanno arrivarono a Lakewood rappresentanti delle famiglie più influenti d’america, la maggior parte non avevano mai visto Rosemary che a causa dei suoi problemi di salute sarebbe stata presentata ufficialmente solo quella sera, William Carl Andrew e sua moglie Priscilla scesero le scale del salone con Rosemary quando gli invitati erano ormai arrivati, tutti restarono incantati dalla bambina, aveva capelli così biondi da sembrare d’oro puro e due grandi occhi verdi, era piccolina ma veramente graziosa.
Un po’ alla volta gli invitati si avvicinarono per farle gli auguri, Rosemary intimorita tentava di nascondersi dietro al padre, non aveva mai visto tanti volti sconosciuti, avrebbe voluto scappare via e andare a giocare con la cugina Janis. Le donne che avevano figli maschi anche di tre o quattro anni più grandi li spingevano avanti nella speranza di farli fraternizzare con Rosemary, sarebbe stato un bel colpo entrare nelle grazie degli Andrew e poter combinare un fidanzamento con l’unica erede, quando una madre più sfacciata provava a sfiorare l’argomento con Priscilla esaltando le qualità del proprio figlio quest’ultima la fulminava con lo sguardo e diceva – “non è certo il momento di pensare al fidanzamento e quando sarà il momento mia figlia lo sceglierà  per amore e avrà la mia benedizione”.
La festa fu un successo, ma la gente considerò gli Andrew proprio strani per essere membri così influenti nell’alta società, non solo non volevano combinare un fidanzamento, ma addirittura non volevano affidare la figlia a una balia, poi la festa invece di essere stato un ballo formale era stata una festa per bambini con giochi e doni per tutti, si comportavano come una coppia povera, ma anche se tutti lo pensavano nessuno poteva permettersi di criticarli apertamente sapendo che erano abbastanza influenti da potersi permettere ogni genere di stravaganza.

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Capitolo 3
*** Chicago ***


CAPITOLO III
CHICAGO
Rosemary aveva vissuto i suoi primi quattro anni a Lakewood insieme a sua madre Priscilla, era una bambina gentile e sempre allegra tutti i domestici erano pazzi di lei, la bambina adorava passare le sue giornate all’aperto, anche se non c’erano bambini per giocare non si annoiava mai, aveva una fervida immaginazione e passeggiando nel bosco che circondava la tenuta immaginava di incontrare fate ed elfi che vivevano nei fiori e dietro le cascate, con la sua fantasia inventava le loro storie che la sera prima di addormentarsi raccontava alla madre.
Finalmente arrivò la notizia che tanto aspettavano dopo un ennesima visita del dottore
Priscilla – “dottore, come sta Rosemary?”
Dottore – “signora Andrew, la bambina è sanissima, questo inverno non dovrebbe avere crisi”
Priscilla –“è meraviglioso! Pensa che potrà andare a vivere a Chicago?”
Dottore – “certo, ormai i suoi polmoni sono abbastanza robusti”
Priscilla era felice, finalmente lei e William potevano tornare a vivere assieme con la loro bambina Rosemary, non vedeva l’ora di dare la notizia alla piccola.
Priscilla – “Rosemary cara, ti devo parlare prima che esci a giocare”
Rosemary – “si mamma”
Priscilla – “piccola il dottore ha detto ch stai bene. Presto ci organizzeremo e andremo a vivere a Chicago con papà”
Rosemary – “papà mi darà la buonanotte tutte le sere?”
Priscilla – “si tesoro, sei felice?”
Rosemary – “si mamma di stare con papà. Anche a Chicago c’è un giardino grande pieno di rose?”
Priscilla – “non grande come questo, ma anche lì ci sono le rose e le cureremo insieme come facciamo qui. Chicago è una grande città con tanti negozi, andremo in giro per comprarti vestiti e giocattoli”
Rosemary non era convinta ma voleva stare col suo papà, avrebbe salutato i suoi fiori e le sue fate, ma il giorno della partenza restò sconvolta il vento soffiava forte nel giardino, andò a cercare sua madre.
Rosemary – “mamma, mamma! Non possiamo andare via!
Priscilla accolse la sua bambina tra le braccia e le asgiugò i grossi lacrimoni – “che ti succede tesoro? Non vuoi più andare a vivere con papà a Chicago?”
Rosemary – “si mamma, ma non posso, le rose sono tristi e perdono i petali e le fate nei fiori non cantano più, sono tristi perché vado via”
Priscilla – “tesoro con l’arrivo del freddo le fate si addormenta e le rose si spogliano dei petali, ma a primavera vedrai saranno più belle di prima”
Rosemary – “quando si sveglieranno io non ci sarò, chi si occuperà di loro?”
Priscilla – “non ci sarà il signor Wittman ad occuparsene, vedrai che quando tornerai il giardino sarà ancora più bello”.
Rosemary era felice di vedere suo padre ogni giorno, ma non riusciva ad abituarsi a vivere a Chicago, le mancava Lakewood coi suoi boschi. Priscilla Andrew aveva ripreso ad accompagnare suo marito Williams ai ricevimenti, ma tentava di passare sempre del tempo con sua figlia, non andava mai via senza dirle la buonanotte.
Elroy Andrew osservava con attenzione Rosemary, la bambina non conosceva l’etichetta, sembrava una piccola selvaggia, correva e rideva forte, era inconcepibile che l’erede degli Andrew si comportasse in quel modo, ma adesso che la bambina era a Chicago ci avrebbe pensato lei ad educarla e sperava che presto sarebbe arrivato un erede maschio.
Rosemary amava il giardino anche se non era grande come quello di Lakewood, lì riusciva a nascondersi alla zia Elroy che la sgridava sempre, negli angoli nascosti raccontava a sua cugina Janis le storie che inventava sulle fate, anche se erano molto diverse lei e sua cugina andavano molto d’accordo.

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Capitolo 4
*** Sarah Briand ***


CAPITOLO IV
        Sarah Briand
Gli affari di Willim Carl Andrew andavano a gonfie vele, si era messo in società con Mr. Walter Briand, un uomo molto diverso da lui sempre rigido e dall’aspetto serio, ma i due si trovano molto bene a gestire insieme gli affari entrambi erano dotati di un forte intuito.
Col ritorno a Chicago di Priscilla ripresero i ricevimenti a casa Andrew dove lei intratteneva i clienti più importanti incantando tutti coi suoi modi e la sua inteligenza aiutava suo marito negli affari, a William Carl era mancata quella complicità con la moglie che non aveva bisogno di parole, quel sostegno continuo di lei, nonostante la lunga separazione erano ancora la coppia più invidiata dell’alta società, si notava al primo sguardo la perfetta sincronia trai due, il modo adorante in cui lui guardava la moglie suscitava l’invidia delle signore, la magior parte non potevano vantare un matrimonio d’amore, la bellezza e la grazia di lei suscitava quella degli uomini che avrebbero dato qualsiasi cosa per essere accompagnati da una perla così rara.
 Durante uno di quei ricevimenti Priscilla conobbe il famoso socio Mr. Briand – “è un piacere conoscerla Mr Briand, benvenuto a casa nostra”
Mr. Briand – “piacere mio signora Andrew” rispose facendole un elegante baciamano
Mentre i suoi genitori parlavano con Mr. Briant Rosemary corse dai genitori, aveva avuto il permesso di affaciarsi al ricevimento per dargli la buonanotte.
William Carl – “ancora sveglia piccola?”
Rosemary – “papà volevo darti la buonanotte”
Elroy Andrew vedendo la scena si avvicinò e fulminò la bambina con lo sguardo – “Rosemary Andrew, ti sembra il modo di comportarsi? Non vedi che i tuoi genitori stanno parlando con il signore? Sbrigati a scusarti”
Rosemary scese dalle braccia del padre e a testa alta rivolse un sorriso a Mr. Briand e fece una piccola riverenza – “le chiedo scusa signore”
Mr. Briand – “non si preoccupi signorina”
Rosemary – “buonanotte”
Priscilla – “perdoni la mia bambina Mr. Briand, è un po’ irruenta”
Mr. Briand – “ non si preoccupi, è incantevole. Anch’io ho una figlia un po’ più grande”
Priscilla – “sua moglie non è venuta con lei stasera?”
Mr. Briand – “purtroppo mia moglie Ariel è morta dando alla luce la nostra Sarah”
Priscilla – “sono mortificata, non potevo saperlo, immagino non sia facile crescere una figlia da solo”
Mr. Briand – “purtroppo essendo figlia unica ed essendo io sempre impegnato col lavoro mia figlia è sempre sola”
Priscilla – “ho avuto un idea, che ne dice di venire lunedì a prendere un tè con Sarah da noi? Potremmo farle conoscere mia figlia Rosemary e mia nipote Janis, magari diventeranno amiche”.
Il lunedì successivo Mr. Briand chiese alla governante di preparare Sarah per portarla a casa Andrew per il tè, spiego alla figlia dove sarebbero andati – “Sarah siamo stati invitatii a casa del mio socio per prendere un tè e farti fare amicizia con sua figlia e sua nipote, mi raccomando comportati bene”
Sarah non era proprio felice di andare a casa di estranei e non amava giocare coi bambini, ma era contenta di uscire con suo padre cosa che non capitava mai e rispose – “certo padre”.
Sarah Briand aveva sei anni due più di Rosemary e la stessa età di Janis, era una bambina schiva e viziata, era cresciuta con la sua balia dato la morte della madre e il padre sempre in viaggio, il padre le dava sempre tutto quello che voleva tentando di compensare con le cose materiali la sua mancanza d’amore.
La carrozza di Mr. Briand entrò nel cancello di Villa Andrew Sarah restò colpita da quella casa con un gran parco che sembrava un castello, la sua casa in confronto sembrava misera.
Furono subito accolti da Priscilla – “benvenuti, è un piacere conoscerti Sarah”
Sarah rispose con una riverenza – “piacere mio, grazie del suo invito signora Andrew”
Priscilla – “che bambina educata” poi mostrando Rosemary e Janis – “queste sono mia figlia Rosemary e mia nipote Janis”
Rosemary le sorrise – “piacere Sarah, benvenuta”
Sarah la scrutò con attenzione, quella bambina non le piaceva, con quei ricci biondi e sorridente, i suoi capelli invece erano rossi e lisci, poi non sopportava che Rosemary indossasse abiti più belli dei suoi – “grazie”
Durante il tè Rsemary e Janis facevano un gran baccano mentre mentre Sarah restava composta sulla sedia e le osservava, le piaceva quella famiglia così importante e voleva farne parte pensava di meritarlo più di quelle due piccole selvagge e che un giorno sarebbe stata lei la più importante della famiglia.
Rosemary si rivolgeva a Sarah con gentilezza – “Sarah, vieni con noi a giocare in giardino?”
Sarah – “non ci penso proprio, le signorine per bene non giocano in giardino come i ragazzacci”
Rosemary e Janis se ne andarono deluse.
Janis – “chi si crede di essere quella?”
Sarah – “Janis non dire così, non ci conosce, sono certa che col tempo diventeremo amiche”
Anche Priscilla pensò che la freddezza di Sarah era dovuta alla timidezza, pensò di aiutarla – “Mr. Briand giovedì partirete per almeno dieci giorni, perché non lascia qui Sarah in quei giorni? Almeno avrà compagnia”
Mr. Briand – “non voglio disturbarvi”
Sarah sorrise a quella proposta, era un ottima occasione per entrare nelle grazie di quella famiglia, così fu deciso che durante il viaggio del padre sarebbe rimasta a casa Andrew.


Nda: è arrivata Sarah, la futura signora Legan, anche lei avrà il suo peso in questa ff, già invidiosa e ipocritada bambina comepotete leggere

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Capitolo 5
*** Una giovane ospite un casa Andrew ***


CAPITOLO V
UNA GIOVANE OSPITE IN CASA ANDREW
Sarah Briand arrivò in casa Andrew col suo bagaglio, aveva dieci giorni a disposizione per farsi apprezzare dalla famiglia, anche se la cosa non le piaceva avrebbe finto simpatia per la piccola Rosemary, voleva diventare la sua amica e prendere il posto della cugina Janis.
Il pomeriggio Elroy Andrew si occupava personalmente dell’educazione delle bamine, anche se erano molto giovani era suo dovere falle diventare delle vere signorine, degne della famiglia Andrew, anche il giorno dell’arrivo di Sarah attendeva Rosemary e Janis per la lezione, le trovò a chiacchierare in uno dei salotti con Sarah,
Elroy – “Rosemary e Janis, vi sto aspettando da dieci minuti, avete dimenticato i vostri impegni?”
Rosemary – “perdonaci zia, stavamo dando il benvenuto a Sarah”
Elroy – “Sarah resterà qui per dieci giorni, non è un buon motivo per trascurare le nostre lezioni di buone maniere”
Sarah Briand osservava la scena era evidente che la signorina Andrew era importante nella famiglia, doveva far colpo su di lei – “signorina Andrew, le chiedo scusa, non volevo creare confusione. Se me lo permette sarei onorata di poter partecipare alle sue lezioni per il tempo che sarò vostra ospite”
Elroy Andrew osservò attentamente la bambina, aveva dei modi che le piacevano – “si puoi partecipare alle lezioni”
Janis – “le lezioni sono così noiose che penso sarà divertente avere un'altra compagna”
Elroy Andrew fulminò Janis con lo sguardo mentre Rosemary rideva piano.
Sarah – “sono sicura che le sue lezioni sono molto interessanti signorina Andrew e che potrò imparare molte cose”.
Le lezioni giornaliere si svolgevano tranquille, anche se Rosemary e Janis erano come al solito troppo vivaci bastava uno sguardo di Elroy per farle calmare, la donna restò colpita da Sarah che nonostante la giovane età e la mancanza di una madre che la educasse apprendeva velocemente e aveva un atteggiamento impeccabile, sperava che Rosemary potesse essere influenzata positivamente dalla presenza di Sarah in casa e le incoraggiava a stare assieme il più possibile, lei adorava la nipote e sapeva che la bambina aveva il carattere per diventare un giorno una matriarca degna della famiglia Andrew, ma doveva impare a comportarsi da signora.
Sarah approfittava del tempo libero per recarsi in camera di Rosemary e la convincebva ad uscire prima dell’arrivo di Janis, non aveva ai visto una camera così bella piena di oggetti lussuosi e luminosa, i vestiti di Rosemary poi erano bellissimi.
Sarah – “ciao Rosemary, disturbo?”
Rosemary –“no Sarah, ti serve qualcosa?”
Sarah – “mi stavo annoiando, mi chiedevo se ti va di fare qualcosa insieme”
Rosemary ci pensò un attimo – “che ne dici di visitare la nostra serra invernale?”
Sarah non amava il giardino, ma pensò che era il caso di assecondarla se voleva conquistarla – “va bene, con piacere”
Rosemary mostrò con orgoglio la serra a Sarah – “che te ne sembra, non è meravigliosa?”
Sarah la osservò a lei le piante non dicevano nulla, ma disse lo stesso – “davvero bello, il vostro giardiniere è molto bravo”
Rosemary – “veramente è mia madre col mio aiuto a occuparsi del giardino”
Sarah – “non ho mai sentito di una signora che si occupa del proprio giardino”
Rosemary – “a me e mia madre piace molto”.
I giorni trascorsero tranquilli, quando non c’erano le lezioni di Elroy Sarah tentava di coinvolgere Rosemary in varie attività passeggiate in giardino o in città dove si facevano accompagnare da Priscilla, quando Janis arrivava a casa Andrew non le trovava mai e la cosa la infastidiva, un giorno di ritorno dalla città
Sarah – “signora Andrew, grazie per i vestiti che mi ha comprato, mio padre la rimborserà al suo rientro”
Priscilla – “è stato un piacere cara, non preoccuparti sono un mio regalo”
Janis si avvicino a Rosemary – “dove siete state? E’ più di un ora che vi aspetto”
Rosemary – “scusa Janis, Sarah è voluta andare in città perfare delle compere”
Janis – “già lo vedo che stai sempre con lei, quella ragazza non mi piace”
Sarah –“Rosemary, andiamo in camera tua a provare i vestiti che abbiamo comprato?”
Rosemary – “certo, vieni con noi Janis?”
Janis – “non vorrei essere di troppo”
Sarah – “lasciala perdere, l’invidia non mi sembraun sentimento da signora”.
Mr Briand rientrò dal suo viaggio e andò a casa Andrew per prendere sua figlia, arrivò nel bel mezzo di una lezione di Elroy e si fermò a guardare senza disturbare, restò colpito di come Sarah sembrava a suo agio, la bambina aveva bisogno di una figura materna, Elroy coi suoi modi da signora lo incantava, sembrava la donna perfetta per educare una signorina per bene.

Nda: scusate il ritardo lettrici, finalmente sono tornat, spero che continuate a leggermi e a recensire

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Capitolo 6
*** La sera di Natale ***


scusatela lunga attesa, spero di riprendere a pubblicare regolarmente e che vorrete ancora leggermi


CAPITOLO VI
LA SERA DI NATALE

Quel Natale era speciale a casa Andrew finalmente dopo anni sarebbero riprese le famose feste, la famiglia sarebbe stata tutta unita nella grande casa di Chicago, era un grande evento mondano tutte le famiglie più in vista dell’alta società sarebbero state invitate, per Rosemary era il primo grande evento mondano a cui avrebbe partecipato, nonostante avesse solo quattro anni Elroy aveva passato le ultime settimane ad addestrarla a dovere perché avesse un atteggiamento da vera signora degna del nome che portava.
Dalla prima mattina i servi si indaffaravano perché tutto fosse perfetto, Rosemary si alzò presto e si nascose dietro la cucina per godere i profumi delle lecornie che i cuochi stavano preparando per la grande cena, la sala da pranzo era addobbata nel modo più elegante, sulle tavole facevano bella mostra le tovaglie di  lino più fino, le porcellane e la cristalleria più pregiate, la migliore argenteria, i centro tavola erano stati realizzati con le rose della serra invernale di Priscilla che non avevano paragoni.
La stanza più bella della casa era il grande salone che sarebbe stato utilizzato per il ballo dopo la cena addobbato con festoni, vischio e ogni genere di pianta natalizia, la cosa che più colpiva era il grande albero di Natale in fondo al salone con addobbi in cristalo e argento, era altissimo e la punta sfiorava il soffitto sulla cima un grande angelo di cristallo con le ali d’argento sembrava risplendere  di luce propria, sotto l’albero c’erano tanti pacchetti chiusi con nastri di seta colorata a cui era legata una piccola campanella d’argento come portafortuna.
Era stato  scelto per Rosemary un lungo vestito verde impreziosito da leggeri ricami con fili d’oro,  la cameriera le aveva raccolto i ricci color  oro fermandoli con dei fermagli preziosi ricoperti di piccoli smeraldi a forma di farfalla che richiamavano l’abito, srembrava proprio una piccola principessa.
William Carl Andrew attendeva gli ospiti all’entrata con accanto sua moglie Priscilla e Rosemary, guardava con orgoglio la sua famiglia, Priscilla incantava tutti con un solo sorriso, Rosemary era meravigliosa, lui le guardava con occhi colmi d’amore, aveva davanti a sé la realizzazione di un sogno, quella felicità che aveva tanto attesa era lì a portata di mano.
Arrivarono anche Mr Briand con Sarah, la bambina come sempre era incantata sal lusso della famiglia Andrew e guardava con invidia il prezioso abito di Rosemary, in confronto lei sembrava una poveraccia al cospetto di una principessa.
La cena cominciò William  Carl Andrew era seduto a capotavola con  Priscilla  alla sua destra e Rosemary alla sinistra, i posti a tavola erano stati assegnati a seconda dell’importanza gli appartenenti alla famiglia Andrew occupavano i posti principali
Sarah Briand stava col padre seduta abbastanza lontano da gli Andrew, si rendeva conto che la sua famiglia non era molto importante paragonata alle tante famiglie nobili presenti alla cena, invidiava Rosemary e Janis anche se non sapeva ancora come giurò a se stessa che un giorno avrebbe occupato il loro posto.
La cena terminò e gli invitati furono condotti nel grande salone per dare inizio al ballo, William Carl aprì le danze con sua moglie Priscilla, pian piano altre coppie si aggiunsero a loro al centro del grande salone. Elroy Andrew stava in una parte del salone e con sguardo vigile controllava le bambine e i domestici controllando che non ci fosse confusione,  erano anni che nessuno la invitava più a ballare, un tempo quando era giovane e suo padre era ancora vivo non le erano mancate schiere di ammiratori e anche lei si divertiva a civettare, ma con la morte del padre lei aveva assunto il compito di vigilare sull’onore della famiglia e sui suoi fratelli minori, il suo cuore ormai indurito aveva pian piano allontanato e scoraggiato i vari corteggiatori, ma si incantava ancora a guardare le coppie ballare aveva sempre amato il ballo se solo qualcuno l’avesse invitata forse avrebbe ceduto alla sua unica debolezza.
Mr Briand fissava Elroy il portamento di quella donna lo incantava, doveva ammettere che nonostante lei non fosse più molto giovane conservava un certo fascino nel suo portamento e nella fierezza del suo sguardo, sentiva il desiderio di invitarla a ballare ma, non sapeva come fare, non aveva più ballato connessuna donna dalla morte di sua moglie e temeva di risultare un ballerino goffo e impacciato e in più temeva che lei avrebbe rifiutato.
Elroy non si aspettava di vedere Mr. Briand avvicinarsi, ancora di più lo fu dal suo invito
Mr Briand – “ Signorina Andrew, mi concederebbe l’onore di questo ballo?”
Elroy Andrew non disse nulla, acconsenti con un cenno del capo, le facva piacere ballare dopo tanto tempo e poi non era dignitoso rifiutare un cortese invito dal socio di suo fratello.
Mentre Elroy e il suo accompagnatore danzavano un vociare generale si sparse per il salone, la magior parte de gli invitati non l’avevano mai vista ballare, né sorridere come stava facendo, i più si chiedevano chi fosse quell’uomo che sembrava sciogliere l’iceberg che era la donna.
Sarah Briand sorrideva a guardare il padre danzare con Elroy, forse il suo sogno si sarebbe realizzato, come figliastra di Elroy sarebbe diventata importante doveva convincere il padre a corteggiarla.



 

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Capitolo 7
*** Un corteggiatore per Elroy ***


CAPITOLO VII
UN CORTEGGIATORE PER ELROY
Finiti i giorni di Natale tutto tornò alla normalità, William Andrew riprese a lavorare con Mr Briand, ma dalla sera di Natale Mr Briand non riusciva a smettere di pensare alla sorella maggiore del suo socio, Elroy Andrew col suo portamento e i suoi modi da matrona sicura l’avevano conquistato, una signora di quel livello andava corteggiata nel modo giusto, non sapeva come fare l’unica donna che aveva corteggiato era stata la sua defunta moglie ed era passato tanto tempo, era stato un corteggiamento breve, si erano sposati e dopo un anno era nata la loro bambina Sarah  ma, la moglie era morta per darla alla vita.
Mr Briand decise di chiedere al suo amico e socio – “William desidero chiederti una cosa che non centra con gli affari. Mi concederesti il permesso di fare delle visite a tua sorella Elroy? Sono rimasto colpito dalla signorina Andrew, vorrei avere l’occasione di conoscerla meglio”
William Carl Andrew restò sbalordito dalle parole Mr Briand, non se lo aspettava era stato contento nel vedere sua sorella danzare come un tempo la notte di Natale e il  merito era tutto del suo socio e amico, lui ed Elroy gli sarebbero  piaciuti come coppia ma, era una decisione che non spettava a lui – “Amico mio, non posso darti una risposta per mia sorella, vieni a pranzo da noi domenica e chiedi a lei sé puoi venire a trovarla”.
La domenica Mr Briand si recò a casa Andrew, si sentiva nervoso aveva preso dei mazzi di fiori per la signora Andrew e per la signorina Elroy, quest’ultima restò sorpresa erano anni che un uomo non le portava dei fiori.
Il pranzo si svolse in modo sereno, alla fine Mr Briand chiese alla signorina Elroy di accompagnarlo in giardino, William e sua moglie li lasciarono da soli, passarono un po’ di tempo in giardino parlando di musicae teatro, quando fu il momento di andare via Mr Briand le chiese – “Signorina Andrew, posso venirla a trovare e accompagnarla a teatro qualche volta?”
Elroy restò sorpresa dalla richiesta di Mr Briand, era un uomo piacevole nei modi e nell’aspetto, in più aveva un ottima posizione sociale che poteva essere degna per una Andrew, rispose con un lieve sorriso – “Ne sarei onorata Mr Briand”.
Mr Briand andava a far visita ad Elroy Andrew ogni volta che il lavoro glie lo consentiva, William e Priscilla Andrew osservavano con piacere il cambiamento che stava avvennendo in Elroy, la vedevano sorridere serena, sembrava ringiovanita. Elroy aveva dedicato gli ultimi anni alla cura della sua famiglia mettendo da parte la felicità e la possibilità di innamorarsi che ogni giovane donna desidera, finalmente si stava dedicando a se stessa accettando le attenzioni di un uomo affascinante e la cosa la rendeva immensamente felice.
Elroy e mr Briand furono visti insieme sempre più spesso ad eventi mondani, ogni volta il loro ingresso era accompagnato dal vociferare dei membri dell’alta società, tutti si chiedevano chi fosse l’uomo che era riuscito a sciogliere una donna di ghiaccio come la signorina Andrew.

Nda: Un capitolo breve lo so, ma è un capitolo di transito in quanto non compare la protagonista per collegarsi a quello che accadrà in seguito. Spero vi sia piaciuto

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Capitolo 8
*** Il fidanzamento ***


CAPITOLO VIII
IL FIDANZAMENTO
A marzo era il compleanno di Elroy, a casa Andrew si preparava un grande ricevimento per festeggiare degnamente la donna, tutta l’alta società di Chicago era stata invitata, erano mesi che MR Briand e la signorina Andrew erano visti insieme negli eventi mondani quindi tutti si aspettavano che l’uomo facesse da cavaliere alla festeggiata, ma nessuno si aspettava quello che accadde durante la festa.
MR Briand si era recato in gioielleria qualche giorno prima della festa per fare il regalo alla signorina Elroy, si sentiva emozionato, desiderava darglielo prima che arrivassero gli invitati così accompagnato da sua figlia Sarah si recò a casa Andrew in notevole anticipo rispetto all’orario indicato dall’invito.
Elroy Andrew si trovava nelle sue stanze preparandosi per la festa quando una cameriera le comunicò dell’arrivo di MR Briand che chiedeva di vederla – “Fate accomodare MR Briand nel salottino privato e riferitegli che lo raggiungerò presto” si chiedeva a cosa doveva quell'improvvisata, lui sapeva che non amava le sorprese che scompigliavano i piani prestabiliti, ma non poteva certo essere maleducata così finito di prepararsi si recò nel salottino.
MR Briand attendeva nervoso nel salottino, restava in piedi e tormentava con la mano lo scatolino che aveva nella tasca della giacca, non sapeva ancora come avrebbe fatto a dargli il regalo che aveva scelto con tanta cura né come poteva fargli la domanda, non era più un giovanotto e una parte di lui temeva di rendersi ridicolo.
Elroy Andrew entrò nel salottino, era un po’ irritata dall’improvvisata ma, tentò di non farlo notare al suo ospite – “piacere di vederla MR Briand, è in anticipo la festa inizierà tra un paio d’ore”.
MR Briand scrutò Elroy era conquistato dalla nobiltà che la donna aveva nel suo portamento – “Buonasera Miss Elroy, mi perdoni se sono arrivato in anticipo, desideravo parlarle prima che arrivassero gli ospiti”
I due si accomodarono, MR Briand era nervoso, fissò negli occhi Elroy – “Le ho chiesto di vederla per darle il mio regalo di compleanno, spero di non sembrarle inopportuno e che voglia accettarlo” tirò fuori lo scatolino dalla tasca della giacca e lo porse a lei
Elroy lo fissava stupita, anche non avendolo ancora aperto immaginava il contenuto – “non so cosa dire”
MR Briand le prese le mani nelle sue continuando a fissarla negli occhi – “lo so le sembrerà precipitoso il mio regalo, sono pochi mesi che ho il piacere di frequentarla e l’etichetta vorrebbe che aspettassi ancora prima di chiederle la mano, ma desidero dirle che sono rimasto colpito da lei la prima volta che l’ho vista, una donna di grande classe, frequentandola ho avuto modo di conoscerla lei è una donna intelligente, forte e decisa, capace di amare così tanto la sua famiglia da mettere da parte la sua stessa felicità, il mio desiderio più grande è quello di occuparmi di lei della sua felicità. Mi perdoni se le sembro sfacciato, l’amore che nutro per lei è intenso, vuole fare di me un uomo felice e farmi l’onore di diventare mia moglie?”
Elroy Andrew ripensava a gli ultimi mesi, si sentiva bene con quell’uomo dal carattere tanto affine al suo, non avrebbe pensato che la vita le presentasse l’opportunità di rivivere quelle sensazioni che da anni conservava nel baule dei ricordi legati alla sua giovinezza, quella leggerezza, si sentiva di nuovo bella e desiderabile questo lo doveva a MR Briand. L’emozione che provava nel stargli accanto forse era ciò che si poteva definire amore, per anni aveva invidiato senza neanche il coraggio di ammetterlo a sé stessa la sorella e la cognata che riuscivano a godere dell’amore di una famiglia, ora a lei si presentava la stessa opportunità nella figura di un uomo e di una bambina che aveva bisogno di una madre, così rispose senza esitare – “MR Briand è per me un immenso onore accettare la sua proposta di matrimonio”.
MR Briand con mani tremanti infilò l’anello con diamanti all’anulare sinistro di Elroy e le baciò la mano, non riusciva ancora a credere che quella creatura che aveva ammirato dal primo sguardo aveva accettato di diventare sua moglie, l’abbraccio d’istinto, all’inizio Elroy restò rigida ma nel calore di quell’abbraccio dopo un po’ si sciolse, aveva trovato la sua casa nell’amore  di un uomo sincero.
Prima del ricevimento gli Andrew e Sarah furono convocati nel salottino, c’era Janet con suo marito e Janis, William Carl con Priscilla e Rosemary tutti si chiedevano il motivo di quella convocazione, quando arrivarono Elroy e MR Briand Priscilla con la sua sensibilità colse subito una nuova luce negli occhi della cognata e ne sorrise compiaciuta, nessuno restò realmente sorpreso dalla notizia del fidanzamento. Seguirono gli auguri alla coppia, Priscilla e Janet si precipitarono ad abbracciare Elroy seguite da Rosemary e Janis, William Carl si congratulò con MR Briand, quella sera avevano un altro motivo per festeggiare. Sarah rimase in disparte con un sorriso enigmatico sul volto, quando l’atmosfera si fu calmata si avvicino a suo padre e a Elroy, fece un profondo inchino e disse – “Padre, Miss Andrew vi faccio le mie congratulazioni, farò del mio meglio per essere una figlia di cui potrete essere orgogliosi”.
Rosemary e Janis erano emozionate per la zia che adoravano e in più avrebbero avuto una nuova cugina cosa di cui Janis non era entusiasta ma,  Rosemary disse a Sarah – “Ora sei della famiglia io  e Janis saremo come sorelle per te”
Sarah non rispose si limito a sorridere, non le interessava avere a che fare con quelle due bambine fastidiose, tutto ciò che voleva era essere un giorno una donna importante e finalmente iniziava la strada per  diventarlo.

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