Fall.

di _Teartheheart
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Ambition. ***
Capitolo 3: *** Sceneggiata. ***
Capitolo 4: *** Amici - nemici. ***
Capitolo 5: *** Sentimenti. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


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FALL. 
Prologo. 


Ricordo ancora a dieci anni, quando ci promettemmo sulla nostra panchina nel lago, di volerci sempre bene, di non allontanarci mai qualsiasi cosa fosse accaduto, quando ci promettemmo che la nostra amicizia sarebbe durata per tutta la vita, ed ora siamo qua, sono passati nove anni, i nostri diciannove anni si fanno sentire. 
Tu mi dici che non è cambiato niente, ma non è vero: troppe cose sono cambiate, tu, io ... ti sento lontano anche se tu affermi sempre il contrario, i tuoi interessi sono rivolti ad altre ragazze, ed io qui che ti do consigli, ti aiuto a capire chi sia la ragazza per te, ogni tua parola mi ferisce quando parli di loro, come se io non esistessi, come se la tua miglior amica Satine fosse sparita. 
Diciannove anni mio caro Louis non sono i nostri oramai lontani dieci, e adesso? Cosa ci accadrà? Cosa accadrà alla nostra amicizia? 



 
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Voglio tanti commenti, voglio vedere se siete curiosi che questa storiella continui. 
Niente erotismo, voglio qualcosa di divertente, leggero, REALE. 
Non voglio niente di erotico, basta storie tutte uguali, basta scrivere quattro cose a caso. 
NON SONO UNA SCRITTRICE, E NON LO DIRO' MAI, MA VOGLIO RACCONTARE QUESTA STORIA, VOGLIO FARVI EMOZIONARE, MA IN UN MODO DIVERSO DALLE SOLITE STORIE CHE SI VEDONO. 
Quindi se volete che continui, fatemi sapere i vostri pareri :) 

 

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Capitolo 2
*** Ambition. ***


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1° Capitolo 
''Ambition''

Il suono di quella maledetta campanella, ringrazio il cielo che questo sia l'ultimo anno di liceo, dopo di che, sarò pronta ad avviarmi per il futuro che mi attende. 
Le mie ambizioni sono ben diverse da quelle che speravano i miei genitori, ambisco ad un mondo che per loro è fatto solo di corruzioni, infami, sesso e droga, si parlo del mondo dello spettacolo, fin da piccola ho sempre amato interpretare i personaggi che leggevo nei tanti libri che leggevo, o improvvisare scene viste e riviste nei miei film preferiti. 

Amavo essere qualcun'altro, fingere di non essere una ragazza qualunque, una ragazza che doveva essere dedita solo allo studio, una che avrebbe vissuto la solita vita che la società ci proponeva. Io volevo e voglio essere qualcosa di più, voglio esprimere ciò che ho dentro attraverso la recitazione, immedesimarmi in ruoli che raccontano qualcosa di diverso dalla vita che conduciamo. 
In questi miei piani avevo sempre messo in contro Louis, il mio migliore amico, lo avrei fatto diventare il mio ''manager'', scherzavamo sempre su questa cosa, lui avrebbe ammaliato ogni regista, sia uomo che donna con quei suoi occhi cielo, ed avrei sfilato sui più grande red carpet con lui che mi accompagnava, avremmo smentito ogni voce sul nostro ''fidanzamento'' - cosa voluta solo da lui - ma comunque saremmo stati insieme, e la cosa mi bastava. 
Non ricordo il momento in cui il mio cuore abbia deciso di amarlo, di provare qualcosa di più della semplice amicizia, ma è successo e vorrei tanto non fosse così perché il mio cuore non reggerà a lungo questo sentimento, che ahimè devo celare, non posso perderlo per uno stupido sentimento, non posso farlo uscire, sono certa che lui non ricambi, me lo fa notare ogni volta che guarda le altre, non lo fa come guarda me, con loro usa occhi diversi, occhi pieni di desiderio, di curiosità, con me usa occhi normali, quegli occhi con cui guarda sua madre, e i suoi amici.
Di certo a dieci anni non mi sarei mai immaginata che a diciannove anni mi sarei ritrovata con questo peso sul cuore, una volta da bambina mio padre si azzardò a chiedermi:
«Louis è il tuo fidanzatino?» a quella domanda fui disgustata, e la risposta fu più un lamento che una vera e propria risposta. Potrei ridere ricordando quell'episodio, ma mi limito a camminare tra i corridoi, ancora assonnata, così lascio che la risata si facci spazio nella mia mente. 
«Indovina, indovina, indovina» mi urla Emma, la mia migliore amica - no, di lei non sono innamorata - la guarda sbadigliando «Siamo in guerra?» chiedo io, sbuffa spingendomi e poi continua rimostrando quel suo sorriso che tiene sempre in mostra per tutti « Ashtag #nonseiaffattodivertente. Comunque, hanno scelto il libro che interpreteremo quest'anno» dice euforica, ma io ancora ero rimasta al suo voler mostrare quando fosse asservita ai social network «Ashtag '#sputailrospo'» rispondo io prendendola in giro 
«- Rullo di tamburi - SCRIVIMI ANCORA, il libro che proponesti tu, e la professoressa ti ha già candidata come possibile Rosie» 
Fantastico, sono stata così stupida da proporre un libro che parla del mio problema, dove sono finiti i professori di un tempo, quei professori che buttavano le tue idee via, invece di incitarti. 

Ashtag #vogliomorire «Come? Ma non aveva espressamente detto che non sarebbe stato possibile? Che riprodurre quel libro sarebbe stato praticamente impossibile?» Emma mi guarda dispiaciuta dalla mia reazione «Pensavo che saresti stata entusiasta come mesi fa»
«Già quando ancora non sapevo di essere innamorata di Louis nella maniera in cui lo sono in questo momento, la mia vita non è un libro, non sono Rosie Dune, e Louis non è Alex, e la cosa mi sconcerta molto» Emma era l'unica a sapere dei miei sentimenti, sapevo ciò che provavo, e non mi criticava per la mia scelta, ero felice di avere qualcuno che non mi giudicasse. 
«Satine, ti senti? Quel libro lo avrei letto miliardi di volte, sei la Rosie uscita dal libro praticamente, non pensare a Louis per un istante, pensa a te stessa, e pensa che sia una buona opportunità per far partire il tuo grande sogno di diventare Meryl Streep, non pensare a niente se non a questa opportunità, ci saranno i giornalisti, la professoressa Crawley sta facendo di tutto per far si che questa recita, sia vista da molti» 
La guardo sospirando, forse è vero non devo pensare a  Louis, insomma io e Rosie siamo una cosa sola, lei mi capisce come nessun altro, oddio per fortuna non sono andata a letto con il primo sfigato per poi rimanere incinta, ma tra me e lei c'è un intesa, lei capisce ciò che provo, il fatto di non voler dire niente a Louis per non rovinare tutto, si ... sono felice, devo esserlo, interpreterò un ruolo che mi calza a pennello. 
«Hai ragione Emma ... io» 
«Moulin Rouge» eccolo li, Louis Tomlinson, mio migliore amico, ragazzo che amo ... persona che mi fa saltare i nervi in un modo che nessuno sa fare. ''Moulin Rouge'' dal momento in cui all'età di quattordici anni vedemmo appunto il film qui citato, lui mi chiama in quel modo, scoprendo che la protagonista nonché meretrice del bordello della Francia, si chiamasse come me. 
Ancora oggi non capisco cosa ci trovi di così divertente nel darmi della prostituta, mi urta. 
«Smettila Louis, non sei divertente» dico io, in quel momento il mio livello di sdegno verso di lui era alto, lo odiavo, con tutta me stessa per avermi rovinata, con quei suoi occhi, e quel suo sorriso che ... - Oh Satine, andiamo, hai diciannove anni ... sii matura - mi guardò «Sai che scherzo, perché sei così scontrosa?» 
Faccio cenno con la test a Emma di lasciarci soli, avremmo discusso da li a poco e avevo bisogno di restare concentrata. 
Da due settimane ormai, mi salutava solamente, senza dire altro o cercarmi, nemmeno dalla finestra della sua camera che affacciava alla mia, come faceva ogni giorno da nove anni, lo guardi stringendo le mani a petto «Hai anche il coraggio di chiederlo Louis?»  domando io, mi guarda «Cosa ho fatto stavolta?» domanda, stufo «Sono due settimane che non ti fai vedere, né sentire, lo capisci? Mi saluti a stento quando ci incontriamo tra i corridoi, non so niente di ciò che ti accade, e mi chiedi anche cosa tu abbia fatto? Come se fossi innocente?» 
Sospirò «Okay, okay hai ragione ... ma c'è un motivo se non l'ho fatto, un motivo davvero valido» lo incito a continuare con il capo «Sto compilando dei moduli, ho intenzione di entrare nell'esercito e così sto studiando per farlo» 
Che cosa? Vuole arruolarsi? Perché non mi ha mai detto niente, perché lo ha fatto? 
«E me lo dici così? Come se niente fosse?» domando arrabbiata «Satine, insomma non sei la mia ragazza, non devo dirti tutto ciò che mi accade okay?» risponde con tono brutale, a quelle parole lo guardo, sorridendo sarcastica «Già, non sono la tua ragazza, sono solo il nulla per te» gli passo accanto sbattendo contro la sua spalla, avviandomi verso l'aula di recitazione, cercando di distrarmi da quella frase che come una lama mi aveva appena trafitto. 

''Non sei la mia ragazza'' esatto, non lo sono e questa cosa mi uccide, e in un modo nell'altro devo combattere per cercare di cacciare questo desiderio di morte del cuore, devo combattere per sopravvivere all'amore che nutro nei tuoi confronti.
Entro nell'aula dieci trovando la Crawley seduta al banco, mi avvicino a lei guardando i suoi ricci contornati da ciocche grigio perla, la sua bellezza m'intimidiva, era una donna grande con accenni di rughe, e capelli grigi che spuntavano sul capo non ancora colorato da tinte che li avrebbero cacciati, i suoi occhi grandi color miele mi guardarono accennato un sorriso «Satine, hai saputo la notizia? Sono certa che Emma sia subito a venire a raccontartelo anche se avevo espressamente detto di non farlo» dice sorridendo. 
Mi avvicino alla cattedra sorridendo, sperando che le lacrime siano sparite «Tesoro, è successo qualcosa?» 
Merda, sono ancora li e lei le ha viste. «No, sono solo felice della notizia, è una cosa meravigliosa» cerco di sviare io, mostrando un sorriso. 
Per un momento sembra tentennare ma poi sorride anche «Sono felice, ovviamente ti ho già candidata, le audizioni saranno venerdì alle ore 10:30 ... potrete saltare le lezioni ovviamente, siete giustificati, mi raccomando dai del tuo meglio, verranno in tanti e potranno ammirare la tua bravura» 
Ovviamente aveva funzionato, d'altronde voglio diventare un attrice da Oscar, e sono certa che ne vincerò uno prima di Di Caprio, succederà, io lo so. 
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Capitolo di transizione. Si, perché devo capire se a voi incuriosisce ancora di più. 
Avete dei dubbi? Chiedete pure. 
Bene, allora io voglio che questa storia sia sia ''IRONICA, DIVERTENTE'' sia, malinconica, sentimentale, insomma voglio un miscuglio di tutto. 
Spero che l'idea vi piaccia. 
P.s; Sono una fan sfegatata della star citate, quindi se c'è qualche battuta verso di loro, e solo in tono scherzoso, niente di più. 
AMO DI CAPRIO, INTENDIAMOCI. 

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Capitolo 3
*** Sceneggiata. ***


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2° Capitolo. 
Sceneggiata. 



«Dovrete mettere passione in questa recita, ci sarà un momento in cui l'espressione sarà solo trasmessa dal vostro corpo, le parole saranno messe da parte, il corpo e gli occhi parleranno per voi. E sarà li che capirò chi sarà la mia Rosie e chi il mio Alex» 
La Crawley parlava con tono teatrale come al suo solito, come se così mostrasse le sue doti, era divertente vederla cimentarsi in quei suoi ruoli strambi. 
Mi guardo intorno e vedo che ci sono molti ragazzi che potrebbero interpretare Alex, o almeno che si ci avvicinano, il mio Alex è un coglione di prima categoria che nemmeno mi parla, ma nei suoi difetti ahimè ho trovato dei pregi. 
Sono passati altri giorni e ancora non parliamo, adesso sono io Elsa, lui sembra essersi scongelato, cerca di parlarmi ma io mi rinchiudo in camera mia ascoltando lui che mi canta ''vuoi fare un pupazzo di neve?", voglio resistergli, non devo per forzare assecondare ogni sua mossa stupida, non me lo merito, e non parlo da ragazza innamorata di uno stronzo, parlo di una ragazza
che è cresciuta insieme a lui e che si aspetta un po' più di rispetto. 
«Bene, signor Hart, la prego ci mostri le sue doti» dice la professoressa invitando un ragazzo dagli occhi blu sul palco, il ragazzo si presenta e tra una presentazione ed un altra inizia  a ''recitare'' un bel ragazzo non c'è che dire, ma sembrava uno di quegli attori da telenovelas, che per recitare una parte tenevano un foglio sulla mano leggendone le battute, al massimo poteva partecipare per la recita di ''Io Robot'' li sarebbe stato perfetto. 
Ma la ricerca continuò, i ragazzi salivano e scendevano dal palco, uno dopo l'altro, era un via vai, se ne erano presentati davvero tanti, non credevo che qualcuno oltre me amasse la recitazione e soprattutto conoscesse quel romanzo, insomma ho sempre pensato che quel libro fosse stato scritto solo per me, che la scrittrice si fosse ispirata a me - forse esageravo - okay ma sono del parere che chiameranno me per una trascrizione cinematografica, né La Watson, o la Stewart, chiameranno ME, la grande Satine, così le fan di entrambi forse per una volta non litigheranno.
Sbuffo quando vedo ancora il via vai di gente, passa un ora ed ecco uno degli ultimi rimasti, sarà un altro sfigato, tossisce attirando l'attenzione di tutti visto che oramai eravamo tutti distratti da qualsiasi cosa che non fosse quel palco. 
«Il mio nome è Liam Payne, reciterò Romeo e Giulietta, la morte di Romeo alla vista della non-morte della sua amata» lo guardo e per un attimo attira la mia attenzione, occhi castani, capelli castani e corti, labbra carnose, alto ... si sentì qualcosa. 
«Bene S. Payne, la prego inizi»
«Certo, volevo però chiedere se una delle ragazze potesse interpretare Giulietta» domanda lui, le ragazze della stanze si risvegliano e si mettono in mostra aspettando che lui le puntasse, ma non accade 'perché ovviamente la Crawley punta me «Satine, vai tu e recita così finiremo questa giornata»
Cosa? No? Io non recito Romeo e Giulietta, non conosco le battute. Il  ragazzo, Liam mi guarda e sorridendomi dice: «Credo tu sia la Giulietta perfetta» deglutisco e alzandomi sento già le mani sudare, mi avvicino poco alla Crawley «Questa me la paga, sa che non conosco Romeo e Giulietta» sussurro, lei mi spinge verso il palco «Improvvisa, le vere attrici lo fanno»
Certo quando conoscono i termini di quello sciagurato di Shakespeare. 
Respiro a fondo avvicinandomi al ragazzo che sorridendo mi rassicura «Dovresti stenderti, devi fingerti morta, reciterò e poi dopo il mio bacio, io morirò bevendo il veleno, li tu ti sveglierai e reciterai la tua parte» mi spiega lui, ed io pensavo solamente, cosa? Un bacio? No, io non posso e poi no, Louis io, oh si Louis, certo che ti bacio ragazzo dalle labbra carnose, le mie sono qui ad attenderti. 
riesco a rispondere con un «Va bene» mi distendo sul pavimento, - scomodo - e guardandolo un ultima volta lo sconosciuto chiudo gli occhi aspettando il suo copione, e il suo bacio. 
«O mio amore, mia sposa! La morte, che ha già succhiato il miele del tuo respiro, nulla ha potuto sulla tua bellezza, sulle labbra e sul viso, è ancora rossa, e la pallida bandiera della morte su te non e distesa. O amata Giulietta, perché sei ancora bella?» sento la sua voce, e mi emoziono, il modo in cui interpreta Romeo, Shakespeare ne sarebbe orgoglioso, la sua mano sfiora il mio viso, i miei occhi sono chiusi ma sento il dolore, come se stesse provando davvero ciò che sta recitando poi continua «Ti ama forse la morte senza corpo? Occhi, guardatela un'ultima volta, braccia, stringetela nell'ultimo abbraccio, o labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro 
suggellate un patto senza tempo con la morte che porta via ogni cosa. Vieni, amara guida, vieni, scorta ripugnante. E tu, pilota disperato, ravvena veloce su gli scogli la triste barca stanca del mare. Eccomi, o amore! O fedele mercante, i tuoi veleni sono rapidi: io muoio con un bacio!» sentivo un peso sul cuore, e poi le sue labbra sfiorarono le mie, un bacio leggero, ovviamente casto dato da Romeo alla sua Giulietta li distesa morente. 
Adesso sentì il suo peso sul mio corpo, ed era il mio turno dovevo inventare, sapevo cosa accadesse, ma non sapevo che parole usare, così improvvisai come consigliato dalla Crawley. 
Sbatto le palpebre alzandomi, il suo corpo e disteso ed io lo guardo, o il magone quindi non sarà difficile piangere «Romeo, amor mio ... il messaggio è giunto a te, e tu sei corso qui, e adesso riposi in attesa che il mio risveglio ci porti via da queste guerre, dai Capuleti e dai Montecchi, in un mondo dove solo Romeo e Giulietta senza nessun nome, potranno amarsi» lo guardo prendendo la sua mano 
«Romeo, sei freddo come il ghiaccio» la mia espressione cambia, e li che lei capisce che il suo Romeo era morto «Oh no, amor mio ... la morte ti ha portato via, le nostre famiglia hanno fatto si che tu lasciassi questo mondo, il messaggio non ti è giunto in tempo, ed io adesso tornata dalla non-morte di guardo» le lacrime presero il sopravvento, sapevo stessi combinando un macello, non azzeccavo una frase, ma hey, colpa della Crawley, non mia. 
Poi ricordai una frase recitata da Giulietta, così posando il viso sul suo petto continuo: «Queste gioie violente, hanno avuto fini violente. Muoiono nel loro trionfo, come la polvere da sparo e il fuoco, che si consumano al primo bacio. Mi ricongiungo a te mio Romeo» dico sfilando la penna che avrebbe dovuto rappresentare il pugnale con cui Giulietta si uccide, guardo la penna la studio, e poi dico «Nessuno potrà più dividerci nel nostro sonno immortale, ed io Giulietta e tu Romeo, blinderemo in cielo, e il nostro amore regnerà nell'alto dei cieli, ti amo amor mio, addio mondo crudele» così infilzandomi con la penna, cado sul suo corpo, morente. 
Per tutto il tempo ci fu un silenzio assordante, ma non capivo se era positivo o negativo,  ma ahimè era positivo, perché quando ci alzammo e lasciammo che i nostri ruoli si dissolvessero ecco li che parte l'applauso e la Crawley piangente che viene verso di noi orgogliosa «Voi ragazzi, siete stati perfetti, siete voi i miei Alex e Rosie, la vostra chimica, non la eguaglierà nessuno, avete la parte, li ho trovati» dice andando via. 
Io sospirò sorridendo alla sua reazione, Liam mi guarda «Be complimenti. hai avuto la parte pur non sapendo cosa dire»
«Già, tra tutte le opere perché proprio Romeo e Giulietta?» domando. 
«Perché no?» continua, li finì la nostra conversazione. 
Per tutta la strada del ritorno pensai a Liam, a questo incontro casuale, non lo avevo mai notato a scuola, e adesso eccoli li in sala recitazione che mi assale con la sua interpretazione di un opera che io non ho mai approfondito. 
Ripenso alle nostre labbra che si sfiorano, una sensazione così bella se pur finta, il mio cuore battè all'impazzata quando le labbra si sfioravano. 
Ma poi quei bei pensieri svaniscono quando davanti casa mia mi ritrovo un Louis poggiato contro il cancello, sbuffando mi avvicino cercando di scavalcarlo ma lui mi blocca con la sua mano, ecco, il suo tocco mi fece rabbrividire, una sensazione diversa dal bacio, qui sento le farfalle anche con un tocco, e non mi piace questo sentimento. 
L'amore è una debolezza, dovrei cacciare questo sentimento, all'istante.
«Cosa?» domando arrabbiata «Questa storia deve continuare Satine?» domanda sbuffando «Oh sai ancora il mio nome?» domando, lui mi guarda «Senti mi dispiace okay? Sono stato un cretino ma ... okay le ragazze mi vanno dietro ed io mi sono un po' montato la testa eh» lo blocco «Sei uno stronzo Louis, si l'ho detto. E okay quelle sgualdrine ti andranno pure dietro, ma sono ancora la tua migliore amica? Puoi portarti a letto chi vuoi, ma puoi avere un po di dignità e rispetto verso la nostra amicizia? Stai buttando via dieci anni della nostra amicizia, e mi dici ''TU NON SEI LA MIA RAGAZZA'' chi ha mai affermato di esserlo o di volerlo essere? Sai che c'è che ho ottenuto la parte a scuola, e se fosse stato un anno fa, tu eri li in aula come a supportarmi, invece no, non c'eri ... non ci sei adesso, ed io sono stufa di giustificare ogni tuo comportamento, non mi merito questo trattamento.» 
In quel momento nella mia testa era partita ''we are the champions'' dei Queen, mi sentivo una vincente, un peso dal petto caduto dopo ciò che avevo detto. 
Lui mi guarda e... 
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Oh che finale che fa rimenere sulle spine vero?
Cosa accadrà adesso?
Io voglio sapere le vostre impressioni. 
Continuerò ad una vostra risposta, ''recensione''
UN bacione da Satine ehm Teartheheart. 

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Capitolo 4
*** Amici - nemici. ***


3° Capitolo.
Amici - Nemici
Ciò che gli occhi hanno visto, il cuor non di mentica.


Non avevo mai parlato a Louis a quel modo, ma in quel momento, tutto mi uscì spontaneamente, sfogai tutto il mio malessere, e Dio mio stavo per dire che lo amavo, ma per fortuna il mio buon senso mi ha fermata, lui mi guarda con aria interrogativa, non mi aveva mai vista in quello stato, non avevo mai alzato la voce, io ero sempre quella che ''incollava'' tutto ad ogni litigio, ed è proprio quello che avevo sbagliato per dieci anni, dieci lunghi anni, ma adesso basta.
«Non ti sapevo così infelice Satine» dice lui solamente, senza aggiungere altro - ovviamente - scuotendo il capo, sorrido ironicamente «Ma certo» finisco andando verso l'ingresso di casa «Satine» mi chiama ancora, ma io non rispondo, vado via lasciandolo li, senza interessarmi di lui, come ogni giorno fa lui con me.



IL MATTINO SEGUENTE ...

«Ieri hai litigato con Louis?» domanda Ashley, mia sorella di ventuno anni, lei è la figlia ''perfetta'', tutto ciò che i miei genitori hanno sempre desiderato, di certo lei è quella che ha più attenzioni, io e lei siamo stati sempre rivali, per colpa della attenzioni mancate a me dai miei genitori, ho sempre cercato di essere migliore, ma ahimè non ci sono mai riuscita, adesso eccomi qui e mi chiedo il perché l'abbia fatto, ho avuto un comportamento infantile, e si, mi fa male che i miei stessi genitori non diano conto a ciò che provo, a ciò che voglio e che le attenzioni siano rivolte solo a lei, ma io sono così e nessuno potrà cambiarmi, devo accettarmi e devono accettarmi per quello che sono, come fece Elsa con i suoi poteri.
Oh quanto vorrei avere i genitori di Rosie Dune, come la amano, anche con i suoi errori commessi.
«Non credo ti riguardi la cosa» rispondo sedendomi sul bancone «Come vuoi» mi risponde beffeggiando «Comunque, mamma e papà sono partiti stamani, dovevano andare in un convegno di ... qualcosa»
SCUSAMI COSA? Partono e non mi dicono niente?  «Perché io non ne sapevo niente?» domando arrabbiata, lei alza le spalle sorseggiando il suo thè, la guardo e non posso non pensare a quanto sia bella, si, perché era così bella, i suoi capelli castani risplendevano sul volto bianco, le sue lentiggini facevano spiccare le iridi blu notte ereditate dalla mia adorata nonna materna - colei, che riesce a capirmi - il suo corpo perfettamente proporzionato, il suo sorriso.
I ragazzi le andavano sempre dietro, aveva avuto un bel po di ragazzi, storie tutte andate male, mi chiedo quando troverà quello giusto.
Suonano alla porta, lei non si alza, la guardo aspettando che lo faccia, ma niente «Grazie, vado io e vado anche a scuola, semmai ti mando ''l'ospite qui''»
Prendo la borsa posata sul pavimento ed esco dalla stanza, vado verso la porta ed aprendola mi ritrovo Louis dinanzi a me che sorride «Ciao» dice, lo guardo «Ciao» rispondo.
«Facciamo pace?» chiede, ancora, sbuffando lo guardo «Perché tutta questa morbosità? Di certo non sei tu che quando litighiamo prendi l'iniziativa» dico, alzando le spalle mi guarda «Non è vero ... o forse si ... senti il punto è che devo dirti una cosa, e poi ho bisogno di te» mette il broncio, perché fa così? Perché vuole distruggermi ... cedo.
«Okay, sputa il rospo» chiudo la porta uscendo di casa «Quindi mi hai perdonato?»
Alzo gli occhi in cielo «Si, ma adesso andiamo che si fa tardi»
Iniziamo a camminare verso scuola, sento il cuore battere ogni volta che gli sto accanto, ahhhh quanto vorrei sparire, quanto vorrei provare solo amicizia «Sto uscendo con qualcuno» mormora, dopo avermi raccontato delle solite uscite con gli amici, deglutisco sentendo un tuffo al cuore «Ah» riesco semplicemente a dire «Sento che è quella giusta Satine, ma non chiedermi chi è, te lo dirò stasera, io e te mentre guardiamo un film che ne dici?» domanda, ma io ancora ero ferma al ''sento che è quella giusta'' li stavo per crollare, non aveva mai detto quelle parole, per nessuna delle ragazze che aveva conosciuto, e sentirle, fa male. È ufficiale, non prova niente per me.
«Va bene» rispondo, senza accennare alcun sentimento di felicità, annusce continuando a camminarmi accanto, senza dire niente, forse capendo che non bisognava dire altro.

Sto camminando tra i corridoi, già allontanata da Louis, mi chiedo chi possa essere ''la fortunata'', guardo ogni singola ragazza che mi passa sotto gli occhi, ma non ho nessun presentimento per nessuno, non capisco chi possa essere, questa domanda mi tormenterà per l'intera giornata.
Aprò l'armadietto ormai rassegnata, poso i libri, mi vibra il cellulare così prendendolo aprò il messaggio, è Emma:


Da: Emma

Oggi a casa, mal di testa.
Ashtag #PERDONAMI


A: Emma

Cosa? Ti odio, proprio oggi che avevo bisogno di te. Devo dirti tante cose.
Ashtag #Cheamica



Da: Emma

Cosaaa? PARLA, ADESSO SATINE.


A: EMMA

Ashtag #nonlofaròmai  buon riposo.



Da: Emma

Ti odio.



«Ciao, Giuletta» sussulto e quasi il cellulare mi cade sul pavimento, girandomi vedo Liam il ragazzo che ha recitato con me «Romeo» lo saluto io stando al gioco «Ti ho spaventata?» chiede sorridendo.
Lo guardo «No, ho solo smesso di respirare» rispondo, facendolo nuovemente sorridere, e non me ne pento, che sorriso, tra la sua dentiera, e i suoi occhi arricciati, non so cosa sia più bello.
«Allora, mi chiedevo, saremo Rosie e Alex, che ne dici se ci scambiassimo i numeri?» domanda, lo guardo con un espressione interrogativa «Okay era un modo patetico, di chiederti il numero ... »
Sorrido «Potevi chiedermelo e basta no?»
«Sai è difficile, provarci con te» dice sconsolato «Ci stavi provando con me?» domando perplessa, perché non l'avevo capito?
«Stai scherzando vero?» sperando che sia così, ma rimane deluso quando non rispondo come vorrebbe «Non stai scherzando»
Lo guardo «Scusami, è che non sono abituata a ricevere attenzioni dai ragazzi, ed io sono una frana, perdonami» rispondo imbarazzata, lui sorride, sospirando lo guardo «Comunque, si. Scambiamoci i  numeri» Dico io.
Lui sorride «Va bene, dammi il tuo cellulare, che scrivo il mio numero» ci scambiamo i cellulari, mi soffermo sul suo sfondo, è lui con la sua famiglia, sembrano così uniti, è così bello vedere tutto ciò.
Sospirò digitando il mio numero, lo salvo sulla rubrica, stavo per scrivere: Satine, ma poi ripensandoci cancellai quel nome, cambiandolo con: ''Giulietta''
Mi tornò il cellulare, guardandomi disse: «Okay allora ... io» fece per continuare ma la campanella suonò, e le regole della scuola sono ben rigide, quindi ci siamo dovuti ''salutare'' senza aggiungere altro.
Chiudo l'armadietto, andando verso l'aula di storia, mi vibra il cellulare.


Da: Romeo.
Ciao, Giulietta.


Anche lui aveva avuto la mia idea, e li mi scappò un sorriso.

A: Romeo.

Ciao, Romeo.


Da: Romeo

Sento già che potremmo essere una bella coppia.


A: Romeo.

Non essere frettoloso Romeo, il mio cuore prima deve lasciare andare qualcuno.

Da: Romeo.

Ahi! Mi hai avvelenato, be sappi che io combatto per ciò che voglio.


A quel messaggio sorrido, per poi riporre il cellulare dentro la borsa, aspettando che la lezione inziasse.


Sono le cinque del pomeriggio, le lezioni sono finite ed io sto tornando a casa, voglio correre, voglio sapere chi sia la ''lei'' di cui Louis mi ha parlato, ma ho anche paura.
È un pomeriggio molto freddo, sento che a momenti avrei perduto la sensibilità delle gambe, non nevica, non ancora almeno, ma sicuramente sarebbe accaduto da un momento all'altro.
Dopo dieci minuti arrivo finalmente a casa, vedo la macchina di Louis, quindi è già da me, sospiro entrando verso casa, lascio cadere la borsa sul pavimento.
Mi reco in soggiorno dove sicuramente Louis mi stava attendendo «Lou...» mi blocco quando davanti a me, vedo una scena che mi disgusta, mi sento pugnalata, oltragiata, tradita.
Sento di non aver mai visto scena peggiore, nemmeno quando Elena vuol dimenticare di amare Damon per il dolore avuto dalla sua morte, guardo Louis avvinghiato a lei, le sue labbra stampate su quelle di lei, il mio cuore esplode.
Louis e Ashley, che si baciono.
Ashtag #checazzostasuccedendo?




 
________________________________________________________
Ashtag #UccidiamoAshley
ASHTAG #fuckLouis, con la sua peggior nemica.
Ashtag #sposiamociROMEO.
Cosa ne pensate fino ad adesso?
LASCIATE TANTI COMMENTINI.


E PASSATE NELL'ALTRA MIA STORIA.

TEARS, DEDICATA A ZAYN.

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Capitolo 5
*** Sentimenti. ***


5° Capitolo
Sentimenti.


Volevo sprofondare, non avevo nessun Ashtag da usare,  mi sentivo cadere il mondo addosso, li guardo e potrei davvero vomitare. Louis e mia sorella, Louis e mia sorella! Perché mi hanno fatto una cosa simile? Lei sotto sotto sà che io provo qualcosa per Louis, e Louis sà la competizione che c'è tra me e lei, anzi la sua competizione, questo è un altro suo attacco, mi ha portato via tutto, mia madre, mio padre, e infine Louis, una sorella non dovrebbe mai fare tutto questo.
«Non hai niente da dire sorellina?» mi domanda Ashley rimanendo attaccata al braccio di Louis «Sei tornata prima» dice Louis guardandomi colpevole, deglutendo li guardo cercando di sorridere «Wow! Cioè è una sorpresa per me, non avrei mai pensato che ... che ... che ... comunque sono felice per voi.» sorrido «Davvero!» cerco di essere pìù convincente, ma il mio viso, lo sento senza espressione come se avessi fatto un intervento, come se avessi usato il botulino.
Perché accade tutto a me? Perché l'universo mi fa questo? Non è abbastanza non avere nessuno che mi supporta? I miei genitori mi odiano, mia  sorella mi fa ogni giorno del male, e il mio miglior amico che amo immensamente prova qualcosa per la mia peggior nemica.
Lui non dovrebbe farmi del male, lui dovrebbe supportarmi, dovrebbe difendermi.
E adesso? Adesso non mi parlerà più per stare con lei? Lo perderò ancora di più.

Sono seduta sulla poltrona, mentre loro sul divano si stringono intenti a raccontarmi la loro ''favola'' «Bè, è stato tutto all'improvviso? Non è vero amore?» dice Ashley contenta guardando Louis, che a sua volta annuisce non staccando lo sguardo da me, come per scusarsi «Parlvamo del più e del meno, dei nostri interessi e puff io l'ho baciato, poi l'ho guardato scusandomi e dopo è stato lui a farlo, come una favola» Oh si una favola, questa che favola sarebbe? La principessa sul pisello? C'è la vedo proprio, oh no ... non con lui.
No, Satine caccia via quelle immagini, Satine.
Ritorno sulla ''favola'' «Davvero una favola» dico, lei alza le spalle, prendendo le mani di Louis, attira il suo sguardo, si avvicina e lo attira alle sue labbra, avrei voluto strapparle i capelli, non aveva tatto, niente.
Mi alzo arrabbiata «Questo è troppo» dico io sbuffando, mi voltò salendo in camera mia, sbatto forte la porta camminando nervosamente avanti e indietro, stringo i denti, vorrei urlare.
Pochi minuti dopo sento bussare alla porta «Va via, Ashley, sto bene» ma non era Ashley, come ho potuto pensare che volesse scusarsi?
Era Louis che entra senza accogliere la mia richiesta, ma quando mai qualcuno lo fa?
«Cosa vuoi?» domando arrabbiata «Senti mi dispiace, okay?» dice portandosi la mano sul petto «Siamo sette miliardi sulla terra, sette Louis,  e tu hai scelto proprio lei, proprio mia sorella» gli urlo contro «Satine, è successo okay? Non puoi prendertela con me perché mi sono innamorato» BOOM! Adesso il mio cuore è davvero esploso.
«Addirittura innamorato?»
«Si, non ho mai provato tutto questo, ed io sono felice okay?»
«Sei un egoista»
«Ah sarei io l'egoista?» dice sarcastico «Si libera Satine, trovati qualcuno, non pensare solo a me, e ciò che accade a me, non farlo, fatti una vita, io sarò sempre tuo amico, ma lasciami amare, e ama anche tu»
Le parole più dure che le miei orecchie abbiano mai sentito, nemmeno il ''ci hai deluso'' dei miei genitori mi hanno così ferito, scagliate contro il petto come migliaia di lame, infilzate profondamente dentro la carne arrivando al mio cuore, disttruggendolo, una volta per tutte.
Io AMO idiota, ma AMO, la persona sbagliata, una persona che non mi merita, che non merita il mio amore, non merita ME.
Non potetti trattenere le lacrime, cercai di asciugarle ma era troppo tardi «Hai ragione, hai perfettamente ragione Louis, ama chi vuoi, ma non contare su di me, né adesso né mai più, sono stanca di starti dietro, di soffrire per la nostra amicizia, sono stanca Louis» mi sfogo, e stavolta lo faccio davvero, e un suo sorriso non mi farà andare indietro «Senti, forse ho esagerato ma ...»
lo blocco «Non scusarti, non farlo, hai detto la verità e ti ringrazio, finalmente hai detto ciò che provi per me, quindi adesso è tutto Okay, si felice e lo sarò anche io»
«Satine» dice, ma io non lo ascolto prendendo nuovamente il mio cellulare esco dalla camera, e poi da casa, andando non so dove, asciugo le mie lacrime ma continuano ad uscire.
«Satine» sento il mio nome, alzo il volto e vedo Liam, e non mi chiedo come abbia fatto a trovare la mia casa ma semplicemente lo abbraccio cercando conforto.

Siamo al parco, con un caffè caldo in mano e il freddo che ci congela le ossa, Liam anzi il mio ROMEO, mi fissa sussurrando «Adesso mi dice cosa è accaduto?» chiede «Sinceramente»
lo guardo, e nei suoi occhi sento che mi possa fidare di lui, che possa dirgli tutto, così decido di farlo «Cinque mesi fa, ho scoperto di provare qualcosa per il mio migliore amico, ed è brutto perché ogni ragazza che gli si avvicinava, io mi sentivo triste, e poi lui decide di mettersi con la persona che mi è più nemica a questo mondo, mia sorella. -QUELLA TRA ME E LEI È UN'ALTRA STORIA CHE TI RACCONTERO' POI - comunque lui me ne ha dette di tutti i colori, e li ho capito che non potevo più andare avanti, mi ha detto cose del tipo ''Fatti una vita - innamorati'' mi ha fatto male, troppo male ... ed ecco perché sono in questo stato, sono ridicola»  racconto imbarazzata, posa una mano sulla mia, comprensivo «Non sei tu quella ridicola, ammetto che su una cosa ha ragione, devi innamorarti, magari di qualcuno che è accanto a te ... che ti sta tenendo la mano, che ti chiama Giulietta ... si insomma ... uno a caso» Mi stava corteggiando? Sorrido e lo guardo «Ti ho fatto sorridere» dice «Si, lo hai fatto ... » sospiro «Be magari la nostra diventerà una storia epica come quella di Romeo e Giulietta»
«Esattamte!» sorrido ancora «Oddio, spero non ci finisca come loro due però, sarebbe alquanto inquietante»
Ridiamo insieme, ero seria però. #HOPAURA.
«Quindi accetti la proposta?» chiede «Sarò sincera, non voglio dirti che da un momento all'altro sarò pazza di te, perché il mio cuore è ancora rotto, ma voglio provarci, sto bene con te, anche se ti conosco da poco, e voglio approfondire con te al di là di ciò che è accaduto oggi, e sono sincera»
«Okay Giulietta, allora Romeo farà del suo meglio»
ASHTAG #CHECARINO #SIILMIOCHRISTIANGRAY #DOV'E'LASTANZADEIGIOCHI?



 
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Louis mi urta il sistema nervoso.
LO ODIO.

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