Perdersi o ritrovarsi

di sara2172
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


S- "Che ora è?" chiedo rivolta a mia sorella. Lei smette di sistemare quel cesso sul letto e prende il suo cellulare ("Oh, già.. Dov'é il mio?"), e lo sblocca.
G- "Sono le 9 e 30." mi risponde lei, e riprende a sistemare.
S- "Forse è meglio se mi preparo.." dico ad alta voce. Prendo la mia amata borsa,"da barbona" come la definiscono mia madre e mia nonna, e inizio a metterci dentro le mie cose: prima di tutto la mia amata Reflex perchè senza questa direi che ci faccio poco, men che meno il mio lavoro dato che sono una fotografa professionista.
S- "Mamma io vado a lavoro, ci vediamo stasera." le dico mentre entro in cucina.
M- "Ok, fai la brava e non rompere le scatole a Will." mi dice ridendo e rido anche io. Le do i tre baci, come al solito, e esco dalla cucina.
S- "Ciao Annie!" urlo rivolta a Gloria.
G- "Ciao Idi! Salutami Mick!"
S- "Oki, ciao!". Prendo le chiavi di casa ed esco chiudendomi la porta alle spalle.
Esco dal condominio, chiudo il cancelletto e mi avvio verso la Byblos Publishement Inc. a due chilometri da casa mia.
Dopo venti minuti arrivo sul posto di lavoro, saluto Lucy, la receptionist e prendo l'ascensore per il 3° piano. Non mi dispiace il colore delle pareti e dei pavimenti della Byblos: i muri sono in marmo marrone con striature nere e i pavimenti sono in marmo nero.
Sento il suono dell'ascensore che mi avvisa di essere arrivata al mio piano, così esco e mi dirigo verso la mia piccola scrivania continuando a fissare il marmo nero sotto i miei piedi finchè, piuttosto prevedibile, non vado a sbattere contro qualcuno: l'unica cosa che noto sul momento è una maglietta bianca con degli schizzi rossi.
S- "Oh!" esclamo mentre, per la botta, faccio due passi indietro. Alzo lo sguardo per scusarmi e il mio sguardo viene catturato da due occhi color nocciola. I miei occhi si spalancano di colpo e salto al collo del poveretto.
Mi- "Ehi!!!" ride "Da quanto tempo non ci vediamo Ara!!!" esclama stringendomi a lui.
S- "Troppo, Mì!" dico staccandomi da lui e sorridendogli.
Mi- "Beh, dall'ultimo servizio, immagino.." dice lui sorridendomi a sua volta.
Parliamo per un pò, prendiamo un thè al bar del piano, finchè lui si fa di colpo serio.
Io smetto di bere la mia bevanda e lo fisso incuriosita.
Mi- "Ara, senti in effetti ti volevo parlare di un servizio che vorrei tu facessi.." mi dice titubante.
S- "Beh, di che si tratta?" gli chiedo piantando i miei occhi verdi nei suoi nocciola.
Mi- "Sai che sta girando la voce che la Byblos stia fallendo eccetera..?" mi chiede, e io annuisco solamente perchè non so dove vuole andare a parare.
Mi- "Ecco, non è un caso se sono quì, oggi. Ho appena firmato i documenti per comprare, e quindi salvare, la Byblos che tra l'altro cambierà nome di quì a qualche settimana." dice sorridendo.
S- "Oh mio Dio! Congratulazioni, Mika!!" gli urlo in  faccia sorridendogli come una bambina di fronte al gelataio.
Lui fa una faccia stranita.
Mi- "Ti prego, non chiamarmi anche te così! Siamo amici e tu, anche se sei mia fan, sei prima di tutto la mia amica pazza con cui facevo le cavolate da ragazzino.."
S- "Sì, beh, più che altro tu facevi i dispetti a me da quando sono nata, quindi non direi proprio che facevamo le cavolate assieme. Più che altro io definirei la nostra relazione di quei tempi "di sfruttamento e sperimentazione" da parte tua, ecco." dicco sorridendogli in modo maligno.
Lui intanto scoppia a ridere tirando indietro la testa.
Mi- "Si, forse hai ragione te! Ma che ci vuoi fare? Avevo 11 anni quando sei nata, le nostre madri lavoravano assieme e io dovevo guardarti. Semplicemente ho preferito sfruttare la situazione, e non te, a mio vantaggio, tutto qui." dice sorridendo sornione; sorriso che io ricambio.
S- "Comunque, stiamo divagando un pò troppo. Dicevi?" gli chiedo volendo tornare al discorso di prima.
Mi- "Ah, sì giusto. Dicevo: vorrei che, appunto per dimostrare che sotto la mia guida l'azienda può andare avanti, tu facessi un servizio fotografico ai finalisti di XFactor di quest'anno. Giusto per partire ingranando la quinta marcia, piuttosto che la prima, ecco." dice serio.
Non credo di aver capito quello che mi ha detto.
S- "Che cos'é che dovrei fare?!" gli chiedo sperando di non aver frainteso, perchè se accettassi sarei più felice persino di mio padre con un barattolo di Nutella da 5 kg tutto per sè.
"Magari ho capito male io", penso. Eppure lui è serio e non dice nulla.
S- "Dovrei fare dei servizi fotografici a Matt Cardle, Rebecca Ferguson e ai One Direction?!" chiedo confusa.
Michael annuisce ed accenna un mezzo sorriso.
Mi- "Sì, se per te è una buona idea, ovvio."
Ora sono confusa. Cosa c'entra la mia opinione se è lui ora il mio capo e anche il proprietario di questa agenzia?
S- "Scusa, ma sei tu il capo, tra noi: tu mi dici cosa fare e io lo faccio, e tu mi paghi. E' così che funziona!" gli spiego, temendo che si sia rimbecillito tutto d'un colpo.
Lui sorride a mezza bocca mentre si sfrega la parte dietro del collo imbarazzato.
Mi- "Ecco, c'è un'altra cosa che devo chiederti: vedi, non posso gestire l'agenzia da solo, io ho anche una carriera e i tour che mi impegnano, e non poco. Quindi, in sostanza, ho bisogno di un socio.. O meglio, socia. E' ovvio che tu continuerai comunque a fare i servizi qualvolta potrai.." dice lasciando in sospeso la frase e guardandomi fisso negli occhi.
S-"Mi.. Mi stai chiedendo di... Sei sicuro? Cioè, per me va bene, eh! Solo che non l'ho mai fatto, non so come diavolo si gestisca un'agenzia fotografica e giornalistica, ecco." Ero sorpresa ed anche confusa: Micki non conosce nessun'altro più competente di me in questo campo?! Noto che lui mi osserva incuriosito, così gli espongo il mio pensiero. Lui ride. L'unica cosa che fa, in risposta alla mia confusione e ai dubbi, è ridere. "Mi prende per il culo?!" mi chiedo assottigliando lo sguardo.
Gli lancio un'occhiataccia per farlo smettere perchè la situazione io non la trovo affatto divertente, anzi, mi sto cacando addosso dato che mi chiede di fare una cosa così importante senza che io abbia un minimo di esperienza.
Lui percepisce il mio lieve fastidio e smette di ridere tornando serio, anche se un sorriso a mezza bocca non riesce proprio a torglierlo.
Mi-"Amore mio caro, non si tratta di competenza. Oddio, si tratta anche di quello, ma non è solo questo che cerco nel mio futuro socio. Preferisco lavorare con qualcuno di cui mi fidi, piuttosto che con qualcuno che potrebbe rilevare l'agenzia e pugnalarmi alle spalle come se fossi uno spaventa passeri!" dice gesticolando vistosamente ed io a quel gesto sorrido.
S-"Caro il mio Micki, non sei cambiato in tutti questi anni, eh?! Ti porti ancora appresso quel filino di paranoia che ti contaddistingue sempre." gli dico sorridendogli languidamente.
Lui mi fa la linguaccia come quando avevo 4 anni e mi porge un biglietto. Io non lo guardo nemmeno, so già cos'é.
Mi-"Ho già il tuo numero, scemo!" lo prendo in giro. Lui sorride e mi ficca davanti gli occhi il biglietto per "leggere meglio", peccato che sto diventando strabica anzichè riuscire a leggere. "Magari è questo il suo piano" pensa l'"Antisara" (la parte di me che fa battute squallide a cui ho appena attribuito un nome). Ignoro il pensiero idiota, allontano un pò il viso e prendo il biglietto dalla sua mano.
Mi-"Non è il mio numero, scema! E' il numero dei dirigenti di XFactor, sai per il servizio. Ti ho già risparmiato un pò di lavoro, prego!" dice sorridendo sornione. Ricambio il suo sorriso mettendo in tasca il biglietto.
S-"Grazie Micki! Ah, per quanto riguarda la questione "diventare socia di un cantante di un'agenzia fotografica pur essendo ignorante" ti farò sapere entro.. Diciamo due giorni, va bene?" gli chiedo mentre ci dirigiamo verso l'ascensore che mezz'ora fa mi aveva portata a questo piano. Lui annuisce.
Mi-"Certo, certo, va bene! Allora ci sentiamo Ara, fai la brava e pensaci bene, mi raccomando." mi dice attirandomi a sè per abbracciarmi, e io avvolgo le mie braccia attorno al suo busto poggiando la testa sul suo petto.
S-"Certo, come vuoi te, boss!" gli dico. Subito dopo sciogliamo l'abbraccio e lui si volta per chiamare l'ascensore.
S-"Ah, Mì!!" dico rivolgendomi a quello che, oltre ad essere il mio amico d'infanzia , nel giro di qualche settimana sarà anche il mio boss e il mio socio in affari.
Lui si volta verso di me.
S- "Per quando vuoi pronti i servizi?". E' strano chiedere a lui, piuttosto che a Will, il mio futuro ex capo. Mick ci pensa un pò osservando il vuoto di fronte a sè, poi incastra le sue pupille nelle mie, di nuovo.
Mi- "Diciamo entro.. Dieci giorni?" chiede speranzoso. Io spalanco la bocca esterrefatta.
S- "E come diavolo faccio in così poco tempo?!" esclamo cercando di farlo ragionare.
Mi- "Ah, questo è il tuo lavoro!" dice sorridendo maligno mentre le porte dell'ascensore si aprono.
S- "Attento, perchè se divento tua socia e mi tratti così sta' sicuro che ti scambierò per uno spaventa passeri, Micki!" gli rispondo lanciandogli una frecciatina.
Lui scoppia a ridere.
Mi- "Buona settimana, Sara!" dice facendomi l'occhiolino. Per tutta risposta gli mostro il mio magnifico dito medio e gli volto le spalle dirigendomi alla mia minuscola scrivania, mentre lui entra nell'ascensore, per iniziare quello stramaledettissimo lavoro.
Tre ore e mezza più tardi mi concedo la pausa pranzo, mi metto la giacca ed esco dirigendomi al mio bar preferito "Al's".
S- "Buongiorgi Lily!" esclamo sorridente rivolta alla cameriera. Le parlo in italiano perchè io lo sono e lo è anche lei: in realtà il suo nome è Lucia, ma io l'ho abbreviato in 'Lily', che è anche carino come nome.
Li- "Giorgi anche a te Sara!" risponde lanciandomi un piccolo sguardo da sotto gli occhiali.
La fisso mentre lavora non sapendo bene cosa dire (o forse non avendo molta voglia di parlare): è alta circa 1.70 m, fisico slanciato, fianchi un pò più grandi in proporzione al resto del corpo, capelli biondo scuro corti e scalati. Sul naso inoltre, porta degli occhiali rettangolari con la montatura blu fuori e bianca dentro.
Il mio sguardo cade sulle sue mani, mentre è impegnata a preparare dei...
S- "Che diavolo stai facendo lì?!" le chiedo un pochetto schifata: la poltiglia che sta mettendo in un paio di tazze non riesco ad identificarla. Lei alza lo sguardo su di me e si acciglia.
L- "Ehi! Non ti ci mettere anche te ora! E comunque sono due cioccolate calde.." mi dice mentre le sistema su di un vassoio. Mi lancia un ultimo sguardo e porta i due ordini ad un tavolino nell' angolo della stanza. Posa le tazze e torna dietro il bancone posando il vassoio ed osservandomi.
S- "Che c'é?!" le chiedo dato il suo sguardo insistente.
L- "Beh è l' una del pomeriggio, immagino tu sia venuta qui per mangiare. O no?"
S- "Ah già, hai ragione, scusa!" esclamo iniziando ad osservare i panini che ci sono nella vetrinetta del bancone.
Ci sono due pezzi di pizza rossa, qualche cornetto alla crema, credo, e un paio di panini con speck e brie.
S- "Mi dai un pezzo di pizza e un panino per favore?" le chiedo mentre prendo i soldi dal portafoglio.
Li- "Va bene! Come è andata a lavoro oggi?" mi chiede mentre mi mette a scaldare il panino, poi si volta verso di me.
Io per tutta risposta alzo gli occhi al cielo e sbuffo.
Lily scoppia a ridere e mi prende i soldi dalle mani, mentre io la guardo male.
L- "Cosa ha fatto stavolta Will?!" mi chiede ancora sorridente mentre mi da il resto che io prendo e metto in borsa alla cavolo.
S- "Magari ne avesse combinata una delle sue! Invece no, stavolta è colpa di Mick" dico un pò incredula anche io: di solito era Will a farmi impazzire con le sue richieste impossibili.
Lily si blocca mentre prepara un caffè (che caffè non sembra, ma vabbè) e mi fissa tra lo stupita e la divertita.
Li- "Beh, che ha fatto?"
S- "Niente, se non contiamo che mi ha appena assegnato 3 interviste da fare, inclusi i servizi fotografici, da rielaborare per essere pronte alla stampa entro una settimana! Tra l'altro quelli che devo intervistare ora saranno ognuno a casa propria dato che si stanno preparando per il tour tutti assieme, quindi dovrò girare l'Inghilterra come una trottola impazzita. Ah, non ti ho detto la parte più divertente: Micki ha appena firmato i documenti per rilevare la Byblos e mi ha chiesto di diventare sua socia!" esclamo.
Lily mi fissa per un pò, poi mi sorride.
Li- "E non ne sei felice, scusa?! Girerai il Paese facendo quello che più ti piace, conoscerai nuove persone e, per di più, diventerai socia di un cantante internazionale di un'agenzia famosa in tutta Londra. Che diamine vuoi di più?!" mi chiede come se fossi impazzita.
Io la fisso battendo un paio di volte le palpebre velocemente.
S- "Okay, ma hai presente quanto mi sbatterò di lavoro tra interviste, servizi fotografici e direzione dell'agenzia?!" le chiedo mettendo in evidenza il problema.
Lei scoppia a ridere. Ride di gusto, davvero. Si sta asciugando le lacrime anche.
La odio.
Li- "Okay, ma ha presente quanto guadagnerai? Diventerai ricca sfondata se giocherai bene le tue carte, Sara!" mi urla felice in faccia.
Ah. Questo no, non l'avevo considerato. "Come il triangolo!". Battuta orribile, ma ci stava.
S- "Hai ragione. Non dovrei stare qui a lamentarmi, dovrei iniziare a lavorare, e anche subito vista la mole di lavoro che ho." Dico mentre mi preparo a dirigermi verso la porta del bar, ma Lily mi richiama.
Li- "Scema! Hai il pranzo che ti aspetta!" mi dice indicandomi il vassoio con sopra il mio ordine.
Ah già.
S- "Sì, vero.." le sorrido imbarazzata prendendo la roba ed accomodandomi ad un tavolino nella saletta adiacente.
"Finalmente mi cibo!" penso attentando il mio panino caldo.




















#AngoloAutrice#
Ehilà! Allora, voglio dire un sacco di cose ma non so da dove iniziare, yeah!
Prima di tutto spero che la storia vi interessi un minimo, perchè questo è l'unico capitolo dove non ci sono i ragazzi, e sono al 60° capitolo scritto, e sto iniziando la seconda parte, perchè sì, questa storia farà parte di una serie. Ora, vorrei almeno una recensione, per favore :) Io vi ripagherò con altri due capitoli... Sì, due, altrimenti pubblicare il 60 succederà tipo tra 16 anni e non mi pare il casoXD
Coooomunque, boh, se non vi piace Mika tranquille che ci sarà per un pò nei prossimi capitoli ma non è rilevante come personaggio, in realtà. Poor Mika!
Nulla, ora basta, grazie se avete letto!
Sara.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Ho accettato. La fiducia di Micki in me e il discorso di Lily alla fine mi hanno convinta, così la sera stessa della rischiesta di Micki l'ho chiamato e gli ho detto: "Va bene, ma se muoio per lo stress lavorativo mi paghi te il funerale!". Lui, dopo aver riso, ha accettato.
Quindi ora, alle 7.30 del mattino, mi sto dirigendo in ufficio per una riunione tra i grandi capi e immagino che Micki annuncerà la rilevazione della società da parte sua e, essendo sua socia, anche da parte mia. Solo ora ho realizzato che anche io dovrò contribuire alla spesa della rilevazione dell'azienda. Inoltre, passerò da semplice fotografa e giornalista a co-dirigente dell'azienda. Credo che tutti i miei colleghi inizieranno ad odiarmi, conoscendoli. Non c'è nessuno così geloso e voglioso di potere più di loro.
"Dio, che agitazione!" penso. Forse se la smettessi di pensare alla stronzaggine dei miei colleghi riuscirei ad essere più calma.
Per fortuna due minuti dopo arrivo in agenzia; prendo l'ascensore e salgo al 5° piano, quello dedicato ai boss. Attraverso il lungo corridoio seguendo le voci che rimbombano. Svolto l'ultimo angolo a sinistra e attraverso gli ultimi 10 metri che mi dividono dalla sala riunioni. Entro mentre tutti mi guardando straniti, compreso Will che saluto con un cenno della testa, e scorgo Micki già seduto al tavolo che rilegge dei fogli. Appena mi siedo accanto a lui sobbalza e si gira osservandomi. Io gli sorrido e mi sistemo meglio sulla sedia.
Micki tossisce pregando gli altri a sedersi ed inizia la riunione.
Nei primi 40 minuti hanno parlato i boss (beh, ex boss) del fallimento e dei problemi amministrativi che hanno avuto poi, finalmente aggiungerei, danno la parola a Micki.
M- "Dati i problemi che ha quest'azienda ho voluto attuare una procedura di rilevazione a cui contribuirà anche la qui presente Sara Manzone." dice lui indicandomi con la mano e sorridendomi.
B- "Cosa vorrebbe dire? Lei ora è tua socia, quindi?" chiede John Beckintosh, uno dei boss della vecchia, ormai, amministrazione. Micki annuisce soltanto.
Nessuna reazione tra i presenti.. Per i primi 2 secondi. Poi ecco Will che, rispettando le sue maniere da ignorante cafone, si alza e inizia praticamente ad urlare contro Micki.
W- "Ma come ti è saltato in mente?! Sono io qui il più vecchio, l'anzianità è mia, quindi il posto tocca a me! Non a quella ragazzina ignorante!"
Wow. Questa non me l'aspettavo da Will. Evidentemente l'ho giudicato troppo bene negli ultimi due anni e mezzo.
M- "Signor Harris, l'azienda l'ho rilevata io, dunque le decisioni in merito ai miei soci le prendo io. Mi aspettavo che ci fosse del malcontento tra i colleghi, ma dovranno anche capire che ora il capo sono io." disse Micki glaciale.
Momento di silenzio imbarazzante e io me ne sento responsabile. "Per forza, tutti avrebbero voluto il mio posto" penso.
T- "E ora lo sarà anche Manzone, il capo." dice Frank Turville, l'altro vecchio capo, osservandomi.
M- "Esatto. Lei continuerà comunque a fare servizi fotografici ed interviste, ma l'ho voluta anche come socia quindi sì, svolgerà molteplici compiti. I documenti glieli farò firmare a riunione conclusa." dice con tono che non ammette repliche.
Non avevo mai visto Micki sul posto di lavoro così professionale e serio. Di solito, anche durante i servizi fotografici, scherziamo sempre.
Gli ultimi 10 minuti sono stati occupati dalla voce di Micki che annunciava i prossimi progetti. Dopodichè Micki dichiara la riunione conclusa.
"Alleluja!" penso. Non ne potevo più: Will non ha smesso di guardarmi come se volesse che dai suoi occhi venissero sparate delle palle di fuoco, e la cosa non è che mi abbia proprio messa a mio agio, ecco. Si prospetta un duro periodo se tutti avranno la sua reazione.
Rimasto solo io e Micki io tiro un sospiro di sollievo e lui ride.
S- "Che c'è?!" gli chiedo dandogli una spallata amichevole.
M- "Nulla, solo che da dopo l'intervento di Harris ho sentito il tuo corpo sempre più teso, tutto qui." dice mettendo dei fogli nella sua cartellina e prendendone degli altri.
S- "Ma dai?! Dimmi che hai visto anche tu le occhiate infuocate di Will verso di me!" gli dico io nervosa ma anche divertita. Lui ridacchia, segno che sì, le ha notate.
Subito dopo mi mette i documenti per la rilevazione e l'associazione sotto il naso, accompagnati da una penna a sfera. Io prendo un bel respiro e inizio a firmare dove lui mi dice; dopodichè riordina i fogli e li mette nella sua cartellina, assieme a quelli che aveva utilizzato per la riunione dicendomi che mi porterà le copie nel pomeriggio.
S- "Spero solo che non la prendano tutti così sul personale, perchè altrimenti sarò linciata nel giro di 1 mese e mezzo!" dico io ironizzando, anche se in realtà un pò di preoccupazione c'è. In fondo tutti sanno che io non ho esperienze di amministrazione di un'agenzia.
Micki evidentemente nota la mia fronte aggrottata, perchè subito mi abbraccia accarezzandomi la schiena con una mano.
M- "Stai tranquilla, so che andrai benissimo" mi sussurra nell'orecchio. Ci stacchiamo a io gli sorrido per irngraziarlo della fiducia che ripone in me.
Lui prende il cappotto, la sciarpa ed il cappello e si avvia per uscire dalla sala. Si volta un'ultima volta e mi saluta facendo ciao ciao con la mano; saluto che io ricambio.
Ora sì che si inizia a ballare" penso mentre mi accascio sulla sedia su cui ero fino a 5 minuti prima.

La sera arrivo a casa che sono stanca morta: dopo la fine della riunione sono scesa al 3° piano e sono andata alla mia scrivania. Ho parlato per 15 minuti con la centralinista di XFactor perchè non voleva dirmi quando iniziasse il tour. Così alla fine le ho semplicemente chiesto se i concorrenti fossero liberi per altri 7 giorni e lei alla fine ha ceduto e mi ha detto che il tour sarebbe iniziato tra 2 settimane, cioè mercoledì 6 aprile. "Non poteva dirmelo prima?! A cosa è servito? Magari voleva solo parlare un pò o fare la difficile.." penso confusa.
Comunque sia, dopo aver constatato di avere liberi i 3 finalisti, ho chiamato i loro manager e ho fissato date e luogo per interviste e servizi fotografici. Peccato che sono stata costretta a dividere in due il progetto per ognuno di loro perchè hanno le prove per il tour di XFactor. Così ho buttato giù date e orari degli appuntamenti e mi sono resa conto che mi sarebbero serviti almeno altri 2 giorni per fare tutto bene. Quando poi è arrivato Micki nel pomeriggio per portarmi le copie dei documenti firmati stamane, gli ho esposto il problema e lui mi ha detto che andava bene, dato che non aveva considerato le prove che i concorrenti stavano facendo. Quindi gli appuntamenti sono diventati:

(Domani: (23/03/11 martedì: Butto giù le domande da fare per tutti)

Dopodomani: (24/03/11 mercoledì)
-Intervista a Rebecca Ferguson alle 13:45 durante la pausa pranzo.
-(Mentre Rebecca fa le prove, butto giù delle idee per il servizio fotografico.)
Tra due giorni: (25/03/11 giovedì)
-(Vado agli studi già dal mattino per controllare che sia tutto pronto.)
-Alle 16.15 faccio il servizio fotografico a Rebecca.
Tra 4 giorni: (27/03/11 sabato)
-Alle 15:15 faccio il servizio fotografico ai One Direction.
Tra 6 giorni: (29/03/11 lunedì)
-Intorno alle 17.30 intervisto i One Direction.
Tra 7 giorni: (30/03/11 martedì)
- Alle 14.15 intervisto Matt Cardle, il vincitore.
Tra 8 giorni: (31/03/11 mercoledì)
-(Vado agli studi dalle 6:30 per controllare che ci sia tutto il necessario e che sia tutto a posto.)
-Alle 10.00 faccio il servizio fotografico a Matt.   

"Diventerò pazza" penso riguardando la scaletta dei progetti.
Alla fine non ho ancora guardato bene alcune clausole del contratto con Micki, ma stasera proprio non ne ho voglia.
Ma- "Ehi, come è andata oggi?" mi chiede mia madre dopo che l'ho salutata.
S- "Bene.. Micki ricambia il saluto, comunque." le dico mentre cerco di che cibarmi nel frigo in cucina.
M- "Ah, lo hai visto anche oggi?" mi chiede confusa; ed io solo oa mi rendo conto di non averle ancora raccontato nulla dell'agenzia etc.. .
S- "Sì, abbiamo avuto una riunione stamattina presto: Micki ha rilevato l'agenzia perchè stava fallendo, e ha chiesto a me di essere sua socia" le dico affacciandomi al salotto.
Lei salta su dal divano e sorride come un'ebete.
Ma- "Sono contenta per te amore mio! Ma.. Aspetta: e ora quindi non fai più servizi fotografici?" mi chiede aggrottando le sopracciglia.
S- "Sì sì, solo che ora amministro anche l'agenzia assieme a Micki." le rispondo io mentre torno al mio amato frigo, e lei mi segue.
Ma- "Oh cacchio! Quindi adesso morirai per stress da lavoro!" mi dice mia madre sorridendo.
Io mi volto di scatto verso lei.
S- "E' esattamente ciò che ho detto anche io a Micki, ma ho aggiunto che, se dovessi morire veramente per quello, lui mi avrebbe dovuto pagare il funerale." le dico sorridente mentre lei scoppia a ridere.
Ma- "E lui che ti ha risposto?" mi chiede curiosa.
S- "Ha detto: <>".
Guardo mia madre come per dirle: "Ora mi fai mangiare?". Lei mi sorride e mi prende da dentro il forno delle lasagne. L'unica cosa che faccio è spalancare la bossa come un'idiota ed iniziare a saltellare ringraziandola per quel ben di Dio.
Prendo un piatto, metto dentro una bella porzione di lasagna e mi siedo a tavola iniziando a mangiare.
S- "Ah, tra l'altro Micki mi ha anche dato 3 nuovi progetti completi", dico sottolineando il 'completi', "da finire entro 10 giorni" le dico guardandola con aria esterrefatta.
Lei, per tutta risposta, mi scoppia a ridere in faccia.
Ma- "Lo ha preso sul serio il suo nuovo lavoro, non ti pare?!" mi dice ancora ridendo.
"Che palle!" penso rassegnata.

Il giorno dopo l'ho passato tutto a costruire per bene le interviste e a riguardare (per la 100° volta) i video e gli ExtraFactor per avere maggiori informazioni su di loro e le loro perfomances.
Così il mattino dopo sono partita con un borsone per i miei effetti personali, ed un altro borsone con la macchina fotografica, gli appunti e tutto ciò che mi sarebbe servito per il lavoro, compreso il mio Notebook. Ogni volta che ho un lavoro fuori Londra prendo armi e bagagli (beh, solo bagagli se le persone che devo intervistare mi sono simpatiche) e mi trasferisco in un Hotel del luogo delle interviste. Preferisco così perchè se c'è un'emergenza, magari un'intervista anticipata, almeno sono già lì. Ho anche già fatto un giro di ispezione di Cardiff (è qui che si terranno i concerti di XFactor e quindi dove si trovano i concorrenti) e ho memorizzato la strada da fare dall'Hotel agli studi.
Ora invece sono al ristorante dell'Hotel per pranzare, cosa che ho praticamente finito, quando mi accorgo che non ho avvisato Lily della mia partenza, così decido di chiamarla nel pomeriggio, dopo l'intervista a Rebecca perchè tra mezz'ora devo iniziare a lavorare.
Finito il mio rosbiff prendo la borsa e salgo al 2° piano, entro nella mia camera, prendo il borsone con macchina fotografica etc.., e scendo in strada avviandomi alla mia macchina.
Dopo 10 minuti di strada parcheggio nel retro degli studi, faccio vedere il mio tesserino dell'agenzia al tizio grande e grosso che controlla l'entrata posteriore, comunicando di avere delle interviste da fare. Dopo aver controllato, King Kong mi fa entrare augurandomi buon lavoro, e io ricambio. "Sembra simpatico" penso mentre mi avvio alla ricerca di Rebecca. Dopo 5 minuti di folle gironzolio alla ricerca della donna, finalmente mi imbatto in una porta con sopra scritto "Rebecca". Sento degli schiamazzi e finalmente penso di essere nel posto giusto.
"Mio Dio, grazie!" penso già stanca di stare lì dentro.
Busso e entro dopo aver sentito molteplici "Avanti!" tra cui un paio di "Indietro!" e delle risate.
Così entro e rimango due secondi spaventata dalla quantità di gente che ritrovo in quella stanza.
La stanza è luminosa grazie ai vari neon appesi al soffitto; le pareti sono bianche e la stanza è abbastanza grande da contenere due divani grandi, anch'essi bianchi, un tavolo in vetro patinato da 10 persone ed un tavolino piccolino in legno scuro di fronte ad uno dei due divani.
In un angolo della stanza noto tre uomini ben vestiti che mi scrutano come se avessi una mucca che mi volteggia sulla testa; al tavolo c'è Rebecca che sta mangiando un panino assieme ad un'altra donna ed un uomo che non riconosco e a Matt (anche lui sta mangiando un panino).
Sui divani invece noto Nick Grimshaw, Niall, che ha un piede poggiato sul tavolino scuro di fronte a se, una donna dai capelli biondo platino lunghi e Louis. Mentre sull'altro divano trovo Liam, Harry (che mangiano della pizza, come Niall, Nick e la donna misteriosa) e Zayn che messaggia.
Rivolgo, più alla stanza che a loro, un sorriso imbarazzato.
S- "Salve, io sono la fotografa e giornalista della Byblos Publishement Inc. Nei prossimi 10 giorni devo intervistare e fare dei servizi fotografici ai 3 finalisti." dico e subito dopo inizio a mordicchiarmi il labbro inferiore nervosamente. Nessuno reagisce, tutti continuano a fissarmi, tranne Niall e Liam, che si scambiano uno sguardo preoccupato.
S- "Vi hanno avvertito i vostri manager, sì?" chiedo rivolta a Matt e Rebecca. Loro aprono la bocca per parlare ma uno dei tre uomini nell'angolo della stanza si fa avanti.
M1- "Sì che li abbiamo avvertiti, signorina Manzone." dice guardandomi truce. Ha i capelli ingrigiti ed è leggermente stempiato. "Non mi piace questo tipo" penso subito.
Io gli porgo la mano per presentarmi, anche se ovviamente lui sa già come mi chiamo, ma rimane a mezz'aria; il tizio non rivolge nemmeno mezzo sguardo alla mia mano, così io la riabbasso tenendola lungo il fianco.
M2- "Noi tre siamo i manager dei signori Horan, Payne, Tomlinson, Styles e Malik." mi dice il secondo dei 3 uomini 'dell'angolo'. Questo sembra un attore degli anni Trenta: ha i capelli visibilmente tinti neri, la riga da un lato e capelli ben gellati e pettinati.
Stavolta decido di non farmi nemmeno la figura di quella che è di troppo, così non gli tendo nemmeno la mano.
S- "Beh, piacere..." tento di continuare la frase, ma il primo uomo mi interrompe. Stavolta un pò tutti si scambiano sguardi preoccupati: Zayn con Liam, Louis con Harry, Nick con Niall, Niall con la donna biondo platino, Rebecca con Matt e la donna e l'uomo seduti al tavolo con lei.
"Okay, perchè mi mettono più ansia sti scambi di sguardi, piuttosto che sti tizi?!" mi chiedo e rido di me stessa per il pensiero appena fatto.
M1- "Scusi ma lei da quanto lavora alla Byblos?" mi chiede con arroganza.
A questa domanda mi acciglio ma gli rispondo comunque con tono disponibile e professionale.
S- "Da 6 mesi"
M1- "E quanti progetti di questo genere ha portato a termine?" stesso tono di prima, stesso tono di prima ha la mia voce rispondendo.
S- "Circa 100." gli dico.
Lui ghigna, come se io fossi la formica e lui il bambino cattivo con la lente d'ingrandimento pronto ad incenerirmi.
"Ma che vuole questo?!" chiedo a me stessa cercando di ricordare se al telefono gli avessi parlato in malo modo, ma non trovo nulla.
M1- "Allora saprà anche che, se lei avesse un minimo di professionalità, questo non è l'orario di anticipo con cui dovrebbe arrivare, no?!" mi chiede maligno.
"Come scusa?!" penso allibita. Mi guardo attorno per cercare qualche prova sui visi degli altri che quest'uomo sta scherzando. Le uniche monete con cui vengo ripagata sono preoccupazione, da parte di un pò tutti, tranne Zayn che continua a messaggiare, e un sorriso imbarazzato di scuse da parte di Rebecca e Matt.
"Sapevo che sarebbe arrivato il tempo delle discussioni, mi capita sempre, ma non avrei mai pensato che sarebbe arrivato così presto!" penso.
S- "Lei dovrebbe essere il signor Griffiths. Sono in anticipo di 13 minuti e 30 secondi circa. Dice che non è abbastanza?!" gli chiedo sarcastica.
G- "Per me no, non è abbastanza!" mi risponde alzando il volume della voce.
Io scoppio a ridere buttando la testa all'indietro.
S- "Questa è bella! A parte il fatto che, per un'intervista, anche solo 5 minuti sono abbastanza per rompere il ghiaccio e dare il via ad un bel lavoro. Ma comunque oggi ho appuntamento con la signorina Ferguson, di cui lei non è manager! O mi sbaglio?! Quindi non credo che siano affari suoi, se permette." gli rispondo io con tono tagliente e sorridendo.
J- "Sono io la manager di Rebecca, signorina." mi dice cordiale la donna seduta al tavolo dietro di me con Rebecca, appunto, Matt e l'altro uomo ancora misterioso.
S- "Oh, molto piacere! Sara Manzone, fotografa professionista, giornalista e dirigente della Byblos. A lei vanno bene i miei 13 minuti di anticipo?" le chiedo dopo esserci strette la mano e che lei mi ha detto di chiamarsi Jennifer Gillenhall.
J- "Sì, sì. Nessun problema." mi risponde sorridente.
S- "Ah, allora qualcuno di educato c'è in questa stanza!" le dico ridendo, mandando una frecciatina ai 3 manager molto 'simpatici' e guardandoli. Lei trattiene una risata assieme a Rebecca, Matt e l'uomo accanto a lui.
A quel punto mi volto ancora una volta verso Rebecca e Jennifer.
S- "Vogliamo iniziare?" chiedo loro sorridente cercando di far capire quanto mi stiano già pesando i soli primi 5 minuti di lavoro, senza aver nemmeno iniziato realmente.
Loro mi sorridono, evidentemente capendo il mio stato d'animo, salutano tutti nella stanza ed escono. Io le seguo ma mi volto un'ultima volta facendo un cenno generale di saluto.
S- "Buona giornata!" dico sorridente a quei tre uomini amabili, prima di sparire chiudendomi la porta alle spalle, finalmente.








#SpazioAutrice#
Ehilà!
Allora, anche se nessuno ha fatto la recensione che ho chiesto nel primo capitolo, vi do quest' altro capitolo, solo per darvi un assaggio dei ragazzi... Detta così sembra sconcia ma, mi dispiace deludervi, non per questa volta.
Non uccidetemi, o io uccido i ragazzi nella storia! v.v Sono un'ottima ricattatrice, sìsì.
Coooomunque, grazie per le visite allo scorso capitolo, ora RECENSITE, e che chezz!!XD
Ciau!
Sara.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


S- "Allora, Rebecca, quando è iniziata la tua passione per il canto?" le chiedo sorridente.
Siamo riuscite a trovare uno stanzino abbastanza lontano dal palco per fare l'intervista, per cui anche se qualcuno stesse provando non ci disturberebbe. Beh, non più di tanto almeno. Credo. Spero.
"Diciamo che più che altro è sempre stato un hobby, fin dall'adolescenza. Poi col tempo è diventata una passione. Avevo bisogno di trovare una valvola di sfogo: avevo provato con la boxe, la danza, ma nulla di tutto ciò sembrava aiutarmi. Poi un pomeriggio mi sono ritrovata a cantare a squarciagola per casa dopo aver ricevuto un importante progetto di lavoro che mi avrebbe stressata parecchio e mi sono sentita meglio. E' stato bello." dice sorridente mentre guarda un punto nel vuoto dietro di me.
"Beh, è stato un bel modo per scoprire uno dei tuoi talenti, no?" le chiedo sinceramente interessata a sapere cose ne pensa.
"Oh sì. Sì, certamente. Stupisce sempre tutti quando si scoprono le cose così, all'improvviso. Non te le aspetti e bam! ti colpiscono in testa con quanta più energia hanno. Subito ti lasciano stordita per la sorpresa, ma poi impari ad apprezzarle e ad usarle nel modo giusto." risponde sorridendo.
"Da come ne parli sembra che tu stia suggerendo che queste scoperte improvvise abbiano una volontà, quasi.." dico lasciando la frase in sospeso in modo che la continui lei.
"Più che altro credo che queste siano destinate ad accadere a determinate persone, in particolari momenti della loro vita, ecco. Immagino ci sia un grande progetto dietro tutto questo, non credi anche tu?" mi chiede lei. Io boccheggio non sapendo bene che dire.
"Io... Non so onestamente. Ho sempre creduto che ci fosse qualcuno o qualcosa che progetta la vita di tutti, ma non sono mai andata più a fondo di così nella mia riflessione." le dico ridendo imbarazzata. Lei sorride alzando le spalle.
"Tornando a noi, secondo te a cosa è dovuto il tuo successo?" le chiedo.
L'intervista continua così, tra risate, riflessioni filosofiche e religiose e ringraziamenti da parte sua al pubblico ed ai suoi tutor durante lo show.
Dopo aver risposto all'ultima domanda, Rebecca saluta sia me che Jennyfer, la sua manager che intanto aveva assistito all'intervista, e si va a preparare per continuare le prove interrotte prima di pranzo.
Così io e Jenny ci dirigiamo assieme di fronte al palco e ci sediamo nelle ultime file per osservare Rebecca mentre fa le prove in modo da venire ispirate per il servizio fotografico.
J- "Comunque mi congratulo con te per il modo in cui sei riuscita a tenere testa a Griffiths, prima nei camerini." mi dice sorridendo mentre continua ad osservare Rebecca cantare e muoversi sul palco.
Io le sorrido soltanto non sapendo bene cosa dire.
"E' strano che ci sia qualcuno che ci riesce, sai?" mi dice.
"Davvero?" le domando stupita.
Lei annuisce continuando a guardare verso il palco.
"Come mai? Cioè, nessuno di voi ci ha almeno provato?!" le chiedo confusa.
Lei si gira verso di me osservandomi corrucciata: "Chissà che pensa" penso io.
"Beh, diciamo che noi non possiamo dire nulla, in fondo non c'entriamo con loro. Gli unici che potrebbero fare o dire qualcosa sono i loro clienti.." dice con aria sconsolata.
"Intendi i ragazzi, Liam, Louis, Niall, Zayn e Harry.." affermo io.
Lei annuisce dopo essersi voltata a guardarmi.
"Sì. Ma in fondo non possono fare molto neanche loro."
Io aggrotto la fronte confusa.
"Come sarebbe?! Sono loro i clienti: se non si trovano bene con i manager li licenziano e ne trovano altri!" dico io non capendo cosa li blocchi dal non farlo.
"Non è così semplice... Loro... Io... Io in teoria non credo di potertene parlare, ecco." dice guardandomi negli occhi e facendomi un sorriso imbarazzato.
"Oh, sì, tranquilla. Scusa se ti ho fatto tutte queste domande, ma lo trovo strano, tutto qui. Scusa ancora." le dico sorridendo. Prendo il mio Notebook e inizio a tirare giù delle idee per il servizio fotografico, mentre Jenny mi aiuta.
Si sono fatte le 18.05 e io e Jenny abbiamo finito di organizzare le modalità e l'atmosfera per il servizio di Rebecca. Siamo rimaste altri 20 minuti circa a parlare lì sulle sedie di fronte al palco e nel mentre le prove sono finite. Ad un certo punto sentiamo degli schiamazzi dietro di noi ma continuiamo comunque a parlare. Gli schiamazzi si fanno sempre più forti così io e Jenny smettiamo di parlare e ci voltiamo per vedere chi fosse a fare tutto questo casino: erano i ragazzi che ridevano e scherzavano mentre si avviavano verso il palco. Si fermano davanti a noi e si zittiscono guardandomi:
"Piacere, io sono Louis Tomlinson" dice lui sorridendo e porgendomi la mano, che io stringo.
"Al diavolo la professionalità, ora posso morire felice!" penso emozionata, ma mantenendo un'espressione neutra sul volto.
"So chi sei." dico io "Sara Manzone, piacere mio." aggiungo sorridendogli.
"Ah.." risponde lui. Wow. Ho lasciato Louis Tomlinson senza parole: 1 punto stima per me stessa!
"Io invece scommetto che sai meglio chi sia lui!" esclama divertito Liam indicando il mio Notebook e poi il biondino; a quel punto tutti e 5 si affacciano al mio PC per capire cosa stesse intendendo Liam. Arrossisco leggermente dopo che tutti hanno visto lo sfondo del desktop: una foto con un primo piano di Niall appena sveglio, i capelli arruffati ed una tazza alle labbra. Alzano tutti lo sguardo su di me e ridacchiano, mentre Niall si fa più rosso in volto. Chiudo immediatamente il computer.
"Uhm... Sì. Okay." dico abbassando lo sguardo guardando le mie ginocchia.
"Comunque io sono Zayn, piacere" dice il 'Pakistano Bello', come lo chiama mia madre. Io sorridendo gli stringo la mano.
"Io Harry" dice porgendomi la mano. "A questo punto immagino lo stiano facendo per farmi vedere che loro sono completamente diversi dai loro manager" penso mentre stringo la mano a lui e agli altri.
"Siete molto più educati dei vostri 'guerrieri spaccaballe'" dico loro sorridendo, e loro mi guardano come se avessi detto chissà quale stronzata immane. Due secondi dopo Niall scoppia a ridere: devo ammettere che sorrido ancora di più ora, la sua risata è proprio divertente.
N- "Intende i manager!" dice ancora ridendo e guardandomi.
A quel punto Harry scoppia a ridere assieme a Jenny, e gli altri sorridono divertiti.
Lo- "Mi stai simpatica, tipa!" dice il castano osservandomi.
"Tu anche, ma se mi guardassi un pò di meno te ne sarei grata." gli dico guardandolo seria.
Louis si zittisce e mi guarda confuso.
Z- "Perchè?" mi chiede stranito.
"E' che ha gli occhi così azzurri ed uno sguardo così inquietante dal vivo che mi mette a disagio." dico sorridendo.
Lo- "Sei un pò stronza, anche!" dice guardandomi divertito. Ricambio lo sguardo e sfodero il mio sorriso più inquietante.
"Si chiama sincerità, non stronzaggine. C'è differenza, Louis." rispondo.
Harry e Liam fanno tipo: "Oooooooh!" ridendo, mentre Jenny, Zayn e Niall scoppiano a ridere. Intanto il castano mi guarda sorridendo.
Raccolgo la mia roba, saluto tutti con la mano e mi avvio verso la porta secondaria, quella da cui sono entrata che da sul parcheggio.
Salgo in macchina e 10 minuti dopo sono di nuovo in Hotel: entro nella mia camera, butto il borsone sul letto, (dentro ci sono macchina fotografica e Notebook: sono cose delicate, devo fare attenzione!), e entro in bagno per farmi una doccia della durata di almeno un'ora.
Alla fine la doccia à durata un'ora e mezza, e nell mezz'ora successiva mi sono preparata per salire al ristornate dell'Hotel per cenare: ho una fame assurda!
Così raccolgo il mio telefono, la macchina fotografica (non mi muovo mai senza), la chiave della camera e i miei appunti che ho preso durante l'intervista con Rebecca per riguardarli mentre mangio.
"Okay, sono pronta per cibarmi!" penso uscendo e dirigendomi all'ascensore. Solo ora mi rendo conto che alla fine questo pomeriggio non ho chiamato Lily, cosa che mi ero ripromessa di fare.
Così cerco nella rubrica il suo nome e la chiamo; nel mentre sono arrivata al 5° piano e mi sto dirigendo al bancone self service del ristorante.
L- "Ehi! Guarda chi si sente!" dice in un italiano un pò aggressivo. "Accidenti! Lo sapevo, io!" penso per nulla stupita.
"Scusa, scusa, scusa, scusa!" dico con voce pietosa e un pò troppo alta, infatti alcune persone si girano a guardarmi un pò male. "Ops!"
"Ho avuto un casino di cose da fare. Ah, tra l'altro sono a Cardiff, per il progetto assegnatomi da Micki, ricordi che te ne ho parlato l'altroieri?" le chiedo mentre mi metto una zuppa ed un'insalata nel vassoio.
"Sì, sì, ricordo! Come va? Hai già fatto qualche servizio?"
"In realtà no. Oggi ho intervistato Rebecca Ferguson, e dopodomani le faccio il servizio fotografico."
le dico aggiungendo nel mio vassoio dello spezzatino e una tortina alla frutta. Prendo inoltre una bottiglietta di succo di arancia.
"Te che hai fatto oggi?" domando mentre mi siedo ad un tavolino vicino alla vetrata del ristorante e inizio a mangiare la mia zuppa.
"Oh, nulla. Servito i clienti, rotto una tazzina mentre la lavavo e litigato con un signore."
dice mentre sento in sottofondo un rumore di stoviglie.
"Oh! Ritiro: ho rotto due tazzine! Accidenti!" dice arrabbiata, e io scoppio a ridere cercando di non strozzarmi con la zuppa.
"Tutto come al solito, insomma!" dico mentre noto di essermi messa davvero poca zuppa: l'ho praticamente finita e ho ingoiato a malapena 10 cucchiaiate.
Lo- "Ehi! Guarda chi c'è! La stronza sincera e simpatica!" dice una voce accanto a me: alzo lo sguardo e rimango di sasso.
L- "Chi è che sta parlando?" chiede, ma io non l'ascolto.
"Louis?! Liam! Che ci fate qui?" chiedo stupita guardandoli.
"Chi, scusa?!"
Continuo ad ignorare Lily, non mi sembra il caso di dirle chi ci sia, altrimenti scoppia.
"Ehi! Siamo venuti qui per cenare, come te evidentemente." dice Liam sorridendomi.
"Alloggiate in questo Hotel?!" chiedo stupita: "Non ci posso credere!" penso.
Loro annuiscono.
"E gli altri dove sono?" chiedo notando l'assenza degli altri.
Lo- "Oh beh... Zayn è in stanza che si sta facendo una doccia, mentre Niall e Harry stanno arrivando" dice indicando l'ascensore da cui spuntano, appunto, Niall ed Harry, che si avvicinano a noi.
"Cosa?! Zayn? Niall? Liam? Louis? Harry?! Sara, ti prego dimmi che non sei davvero con chi penso che tu sia!" mi urla all'apparecchio. I ragazzi spalancano gli occhi: hanno sentito le urla di Lily, ma sicuramente non hanno capito dato che sta continuando a parlare in italiano.
"Scusatemi due secondi " dico rivolta ai ragazzi che mi sorridono.
"Sì, sono loro. Ora posso andare a finire di cenare?" le chiedo voltandomi un poco alla mia sinistra per educazione.
"Col cavolo! Ora me li passi e mi ci fai parlare! O almeno mi metti in vivavoce!" mi dice con voce perentoria. Io sbuffo solamente.
"Ma io ho fame!!" mi lamento sapendo che poi li terrebbe tanto al telefono... AL MIO telefono.
"Uff! Va bene, ma la prossima volta che li vedi mi chiami e me li passi! Ti preeeeegoooo!" mi dice con voce da bambina. Io scoppio a ridere.
"Va bene!! Allora ci sentiamo o domani o dopodomani, ti voglio bene!" le dico.
"Ciao! Fai la brava e non stuprare Niall!" urla prima che io riattacchi la telefonata arrossendo come un'idiota.
Metto sul tavolo il cellulare e fisso i ragazzi. Intanto si sono avvicinati anche Harry e Niall.
Li- "Sbaglio o ho sentito il nome di Niall?!" dice ghignando. "Lo uccido!" penso mentre arrossisco ancora di più.
"Sì, invece. Ti sbagli, e anche di grosso!" dico sorridendo.
H- "Sai mentire molto bene, sai?!" mi dice ridendo, e io e Liam lo imitiamo.
N- "Comunque sia, sei italiana? Ho sentito che parlavi italiano, o sbaglio?" mi chiede.
"Uhm, no. Non sbagli. Sono italiana, ma in realtà sono nata qui in Inghilterra: i miei genitori mi hanno sempre parlato in italiano in casa." dico sorridendogli. Intanto è arrivato Zayn, che io saluto con un cenno che lui ricambia, e subito dopo torna al suo telefono.
Lo- "Vero che un giorno cucinerai qualcosa per noi?!" mi chiede sorridendo come un bambino.
Harry lo sguarda male.
"Perchè scusa? Non ti piace la mia di cucina?! Ti fa schifo?" chiede innervosendosi. Io non so che fare, sono solo confusa, quindi rimango semplicemente a guardare mentre battibeccano. Lou alza gli occhi al cielo.
"Si che mi piace, Harreh, ma.." non riesce a finire la frase che lo interrompo.
"Da quanto?" chiedo ingenuamente osservando prima Harry, poi Lou. Loro mi guardano spaesati.
H- "Da quanto cosa?" chiede. Sembra si stia innervosendo, infatti sta iniziando a torturarsi le mani.
"State insieme!" dico come se fosse un'ovvietà.
Harry sbianca e Lou boccheggia un paio di volte non sapendo bene cosa dire. Nel mentre Niall e Liam si scambiano un'occhiata preoccupata e divertita al tempo stesso, e Zayn semplicemente alza di scatto la testa e mi squadra.
Li- "In.. In realtà la bromance c'è, ma è tra me e Niall!" dice serio e gesticolando vistosamente.
Io in risposta scoppio a ridere.
"Certo! Sicuro! In effetti si vede che tu e Niall siete gay! Ovvio!" dico senza smettere di ridere.
"Ma è vero! Guarda, se vuoi ci baciamo anche!" dice il biondo iniziando ad avvicinarsi a Liam, che si ritrae schifato. Tutti smettono di respirare mentre io rido ancora più forte.
"Ah ecco! Eh, già. Siete proprio gay, voi due. Sì, sì!" dico iniziando a mangiare la mia insalata dopo essere riuscita a calmarmi.
"Certo che sei strana tu, eh!" mi dice il pakistano osservandomi.
"Disse l'amico dei due gay che fanno finta di essere etero e dei due etero che dicono di essere gay!" dico seria guardandolo fisso negli occhi. Liam inclina la testa verso destra e alza un pochetto le sopracciglia come per dire: "In effetti!".
"Ora, se permettete..." dico alzando le sopraccicglia e muovendo le mani verso di loro come per dire. "Andate via.". Così Liam mi sorride lievemente e si volta andando verso il bancone del self service, seguito da Louis, Zayn e Harry che mi guardando neutrali.
Niall invece rimane lì davanti a me ad osservarmi: ad un certo punto prende l'altra sedia del mio tavolo, la allontana e ci si siede sopra, in modo da trovarsi seduto di fronte a me.
"Beh? Che c'è?" gli chiedo con la forchetta a mezz'aria.
"Grazie. Sei la prima che è così sincera con noi, soprattutto con Louis. Negli ultimi 9 mesi nessuno aveva mai detto qualcosa riguardo la questione Larry davanti a loro." dice lui, e io aggrotto la fronte confusa.
"Ehm, Louis e Harry: Larry." mi chiarisce sorridendo. Io ricambio il sorriso.
"Comunque sia, volevo anche dirti che sei stata una grande, stamattina, quando hai affrontato i nostri manager." mi dice guardandomi intensamente negli occhi. "Ecco. Ora sì che posso morire felice, qui accanto a lui!" penso felice.
"Grazie. Tra l'altro non capisco perchè non li abbiate ancora licenziati... Ah! No, aspetta: penso di aver capito." dico pensandoci e collegando gli argomenti del discorso che mi sta facendo. "Ora ha senso!" penso.
"Che?! Cosa? Cosa hai capito?" mi chiede ansioso.
"Il motivo perchè non licenziate quei tipi: loro sanno di 'Larry', come li chiami te, e lo usano contro di voi." dico io semplicemente. Dalla sua faccia un pò spaventata e anche nervosa capisco di averci azzeccato. "Sono un genio!" penso. Un altro punto stima a me stessa, e siamo a quota: +2.
"Tu... Tu non puoi..." balbetta, chiude gli occhi, fa un grosso sospira e li riapre dritti nei miei.
In quel momento il mio cuore perde un battito: ora non capisco se stia andando veloce o se proprio non stia battendo, perchè non riesco neanche a concentrarmi su di lui. L'unico senso ancora attivo è la vista e le uniche cose che vedo sono i suoi occhi azzurro ghiaccio che mi osservano spaventati e nervosi.
"E' il momento giusto!" esclamo prendendo in mano la macchina fotografica e facendo una foto a Niall che non ha ancora cambiato espressione. Poi gli sorrido, riposo la macchina e ripunto i miei occhi nei suoi.
Dopo quelli che sembrano essere 30 secondi, ma in realtà saranno stati 5, anche l'udito si riprende e noto che c'è troppo silenzio, in tutta la sala, intendo. Mi sporgo verso sinistra interrompendo lo scambio di sguardi con Niall, ed in effetti noto che clienti non ce ne sono più, se non contiamo gli altri 4 amici del biondino che mangiano allegramente (tranne Lou e Harry che, pur parlando, sembra stiano facendo il massimo per evitarsi).
"Dio, mi sento così in colpa!" penso amareggiata. Così do un'ultima occhiata a Niall che mi sta ancora fissando, e mi dirigo verso gli altri prendendo anche il mio vassoio, la mia macchina foto ed il mio blocco note su cui ci sono i miei appunti.
"Ragazzi..." dico in modo da ottenere la loro attenzione dato che non si sono accorti che mi sono avvicinata. Loro alzano lo sguardo, tranne Harry. Intanto Niall mi ha raggiunta e si è posizionato accanto a me.
"Solo perchè sono una giornalista non significa che non sappia mantenere i segreti, anzi." dico guardando Louis ed Harry, che ora ha alzato di scatto la testa e mi guarda aggrottando le sopracciglia.
"Sono una giornalista, non una stronza senza cuore, Harry; quindi è inutile che ti stupisci." gli dico fissando bene il mio sguardo nei suoi occhi ed alzando le sopracciglia.
Liam sorride leggermente, mentre Zayn non ha alcuna reazione. Niall invece sorride rivolto ad Harry e Louis.
H- "Grazie" sussurra sorridendomi riconoscente, e Louis annuisce alle sue parole.
"Bene, ora me ne vado a finire la cena in camera mia ed a lavorare ancora un pò. Ci vediamo tra 2 giorni!" dico dirigendomi verso l'ascensore mentre loro mi guardano e salutano con la mano.
"Uh! Non vi ho detto una cosa" dico sorridendo voltandomi verso di loro e passando lo sguardo da uno a uno, "Vi amo!!" urlo ridendo.
Loro scoppiano a ridere e io entro nell'ascensore schiacciando il tasto del mio piano; le porte si chiudono mentre loro stanno ancora ridendo e Harry e Louis si stanno guardando sorridenti e più tranquilli.
"Che teneri!" penso ancora sorridendo come un'ebete alle porte dell'ascensore. Arrivo al 2° piano ed entro nella mia stanza rimanendoci fino al mattino di due giorni dopo.

"Minchia se sono stanca!" dico due giorni dopo.
L- "Povera, ci credo! Meno male che almeno oggi esci da quella stanza di Hotel!" dice, e la sento sorridere all'altro capo della linea.
"Sì! Per andare a lavorare ancora un pò, però!" le dico ridendo. Lei scoppia a ridere.
"Cazzi tuoi! Ti sei scelta tu questa carriera, tesoro!" mi dice deridendomi.
S- "Già! Comunque in realtà sono già nel parcheggio degli studi, e devo ancora chiamare Micki e mia madre!" dico rendendomi conto che non li sento da 3 giorni.
"Uh! Okay. Fai la brava e non stuprare Niall! Piuttosto stupra Harry da parte mia!" accetta lei ridendo. "Ormai il 'fai la brava e non stuprare Niall ma stupra tizio da parte mia' è il nostro saluto!" penso ridendo con lei e staccando la chiamata.
Recupero il borsone con PC, macchina etc..., dal bagagliaio della mia macchina e mi avvicino alla porta del retro degli studi.
"Buongiorno Sara!" mi dice il solito omone che controlla quell'entrata.
"Buongiorno... Uhm... " rispondo incerta non conoscendo il suo nome.
"Frank! Mi chiamo Frank Pausins" dice lui tendendomi la mano che io stringo.
"Beh, buongiorno anche a te Frank!" dico sorridente varcando la soglia del mio posto di lavoro per questi 8 giorni, ancora.
Per fortuna stavolta trovo abbastanza in fretta il camerino di Rebecca dove trovo Matt, Jenny e Rebecca che si stanno preparando per le prove.
"Buongiorno a tutti!" dico sorridente. Tutti si voltano e mi sorridono, e io mi avvicino a Matt porgendogli la mano. "Piacere, Sara Manzone." dico sorridente.
"Sì, lo so!" dice ridacchiando,e io lo imito.
"Sì, beh... Lo spettacolino dell'altro giorno era gratuito, i prossimi li dovrete pagare." dico facendolo ridere ancora di più. "Allora, io vado a preparare tutto; Jenny mi aiuteresti?" le chiedo voltandomi sorridente.
"Certo! Rebecca ci vediamo dopo." dice sorridente.
"Buone prove ragazzi!" dico seguendo Jenny fuori dal camerino.
"Ma il camerino di Rebecca è sempre così affollato?" le chiedo ridendo dato che non è mai sola, anzi.
"In realtà sì, colpa dell'organizzazione di questo posto: in teoria quello doveva essere il suo camerino, ma poi gli altri sono stati allagati." dice trattenendo una risata ed iniziando a camminare e io la seguo guardandola confusa.
"Se vuoi saperne di più chiedi alla boyband e a Nick!" dice, stavolta scoppiando a ridere.
"Va bene!" dico sorridendo. "Allora, dove faremo i servizi?" le chiedo guardandomi attorno.
"C'è una sala abbastanza grande, dietro, sulla destra del palco, ora ti ci sto portando." dice indicandomi una porta in metallo nero avanti a noi. Jenny sta per aprire la porta quando:
"Ciao Zayn!" dice guardando alla sua destra: Zayn, in tutto il suo splendore, sta scendendo le scale del palco che sono adiacenti alla parete dove si trova la porta della sala per i servizi fotografici.
"Oh, ciao Zayn!" lo saluto anche io.
"Ehi" dice in tono abbastanza scazzato. Jenny entra nella sala, ma io sto fuori a fissare Zayn.
"Hai qualcosa contro di me?" gli chiedo confusa. Intanto stanno scendendo le scale del palco anche gli altri 4 che, all'inizio alzano la mano per salutarmi sorridenti, poi però sentono la mia frase e la riabbassano fermandosi di colpo.
"Assolutamente no! Solo voglio che tu ci stia lontano, tutto qui." dice assottigliando lo sguardo e facendo un passo verso me.
"E questo lo chiami 'non avere alcun problema con qualcuno'?" gli chiedo ridendo.
Gli altri ragazzi si sono fatti seri e Niall e io ci scambiamo uno sguardo: lui è decisamente preoccupato, io confusa.
"Non prendermi in giro! Soprattutto non prendere in giro Louis ed Harry!" dice aggressivo.
"Credi davvero che io stessi mentendo l'altro giorno al ristorante? Davvero Zayn?!" dico.
"Dimmelo tu!" ringhia.
No. Aspetta: come è possibile che da un semplice saluto di due secondi fa ora stiamo litigando?!
"Cosa?! Ma sei scemo? Puoi dire tutto di me, ma non che sono una bugiarda!" dico arrabbiandomi.
"Sei una sconosciuta che tra l'altro amministra l'agenzia fotografica e giornalistica più famosa di Londra! Quindi sì! Non conoscendoti, ma sapendo il lavoro che fai, posso benissimo dire che sei una bugiarda! Tu vuoi lo scoop, ecco cosa vuoi! Fai finta di essere nostra amica perchè così noi ci rilassiamo e tu intanto ci fai dire gli affari nostri! Che ne sappiamo noi che tu non stia anche fingendo di essere nostra fan!!" urla, ormai. Louis e Niall spalancano gli occhi mentre Liam e Harry si fanno più vicini a Zayn mettendogli una mano sulla spalla, ma lui se le scrolla entrambe.
Io faccio un respiro profondo chiudendo gli occhi.
"Hai ragione" sussurro riaprendo gli occhi "In fondo che ne so io di te, di voi?" chiedo sempre sussurrando guardando prima lui, poi Liam e Harry e poi Niall e Louis.
"Non posso biasimarti, in fondo sono una giornalista. Ma dimmi una cosa: Mika è famoso per il suo carattere stronzo, vero?!" chiedo sapendo che lo sto per chiudere.
Zayn aggrotta la fronte confuso; stessa cosa fanno anche gli altri.
"Quel Mika?!" chiede sottolineando il 'quel' e inarcando le sopracciglia stupito. Io annuisco e lui e i suoi amici sono ancora più confusi, si vede.
"Cosa c'entra lui in questa storia?" chiede spazientito, confuso ma anche curioso.
"Mah, forse niente. O magari c'entra dato che è con lui che sto amministrando l'agenzia giornalistica. O forse c'entra perchè lui è gay dichiarato. O forse perchè ci conosciamo da quando lui aveva 11 anni e io ero una neonata." dico facendo un passo verso di lui mentre gli altri si scambiano sguardi stupiti e so, dando una veloce occhiata a Harry, che lui ha capito dove voglio andare a parare. Evidentemente però Zayn non l'ha capito perchè continua a guardarmi interrogativo.
Sto per aprire bocca per spiegarglielo, ma lo fa Harry per me.
"Sta dicendo che Mika, essendo gay, sa cosa vuol dire avere paura di fare coming out, quindi lo capisce anche lei perchè sono migliori amici che si confidano. Inoltre entrambi dirigono quell'agenzia, dunque poco ma sicuro che non pubblicherebbero mai degli articoli in cui dicono 'tizio e caio sono gay'! Ti sta dicendo che ieri ci ha detto che manterrà il segreto, non per una questione lavorativa, ma per una questione privata, perchè sa cosa vuol dire fare coming out pur non avendolo vissuto in prima persona." dice guardandomi e, alla fine del discorso, tirando un grosso sospiro per aver parlato così tanto.
Zayn mi guarda neutrale, come sempre.
"Dici che c'entra, Mika?" chiedo sarcastica iniziando a varcare la soglia della porta dove avrei fatto i servizi fotografici. Però mi fermo di colpo e mi volto di nuovo verso di loro, ma guardo solo Zayn.
"E comunque, accusarmi di essere una falsa fan potevi anche risparmiarmelo." dico quasi sussurrando, anche se so benissimo che sia lui che gli altri mi hanno sentita. Poi varco completamente la soglia ed entro nella sala, chiudendomi la porta alle spalle.












#AngoloAutrice#
Ehilà!
Allora, nuovo capitolo, spero vi piaccia perchè in realtà questi primi capitoli li ho scritti circa un anno e mezzo fa, se qualcosa non fatemelo sapere, qualsiasi cosa. Se qualcosa non vi va a genio ditemelo e io vedrò di cambiarla.
Grazie, e ringrazio Far_Away_IV per le recensioni. Ti adoro sister El!
bye bye! :)

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Io e Jenny iniziamo a preparare il set che consiste in un prato coltivato da grano, già maturo, quindi le spighe sono alte e gialle; davanti al campo c'è una staccionata bianca in legno che lo divide dalla strada. Rebecca non dovrà fare altro che mettersi in posa tra le spighe e poi sopra la staccionata bianca. Alcuni scatti di quelli davanti la staccionata saranno in bianco e nero: gli altri invece saranno a colori e al massimo li ritoccheremo poi con alcuni programmi installati sul mio Notebook.
Ovviamente le spighe sono finte, dato che siamo dentro una stanza, così come il cielo; infatti per fare quest'ultimo proietteremo delle immagini di esso su una tela posta dietro le spighe.
Sto sistemando le spighe assieme a Jenny mentre due tecnici stanno sistemando il proiettore e la tela, quando di punto in bianco sentiamo la porta aprirsi.
"Sono arrivati i panini per il pranzo" dice la donna biondo platino che avevo visto accanto a Niall 2 giorni prima.
"Oh, Lou! Grazie." dice Jenny sorridendo e voltandosi verso di me.
"Tu vieni?" mi chiede.
"No, devo finire qui. Mi potresti portare un panino? Così mangio qui mentre finisco di sistemare." dico a a Jenny sorridendole. Lei annuisce ricambiando il sorriso ed esce seguita dalla donna bionda, che mi manda un sorriso. Io intanto ritorno a sistemare le spighe, mentre i tecnici, anche loro, sono andati a   pranzare; la porta si apre di nuovo, ma non compare Jenny come mi aspettavo: compare invece la donna bionda, che mi sorride avvicinandosi.
"Ti ho portato io il panino perchè volevo conoscerti, spero non ti dispiaccia." dice ridendo, forse di se stessa. Rido anche io, ma non di lei, ma del modo in cui mi sta porgendo il panino: il suo tono di voce è imbarazzato, eppure il suo corpo è deciso.
"Per me va benissimo!" dico alzandomi e avvicinandomi a lei.
"Sara Manzone, piacere." dico io porgendole la mano e prendendo, con quella libera, il panino.
"Louise Teasdale. Sono la truccatrice e parrucchiera dei ragazzi. Piacere mio." dice lei stringendomi la mano.
"Di tutti i ragazzi o solo di quei 5 teppistelli?" le chiedo sorridendo.
"No, solo di quei 5. Anche se danno un bel da fare!" dice ridacchiando.
Ci avviciniamo ad un tavolino in fondo alla stanza e ci mettiamo lì a mangiare i nostri panini.
"Allora, ho sentito che sei la socia di quel Mika!" mi dice osservandomi mentre io la guardo stupita.
"Come...?"
"Come faccio a saperlo?" mi chiede lei interrompendomi. Io le annuisco semplicemente.
"Qualcuno, non faccio nomi, Niall, adora parlare soprattutto se si tratta di una bella ragazza come te!" ride lei, mentre io arrossisco.
"Oh!" dico io sorpresa. "Comunque sì, siamo soci. L'agenzia per cui lavoro stava fallendo e Miki ha deciso di rilevarla. Poi mi ha chiesto diventare sua socia, e il mattino dopo mi ha fatto firmare i documenti." aggiungo per rispondere alla sua domanda sottintesa.
Lou spalanca gli occhi.
"Che culo! Vorrei tanto lavorare per lui e fargli una volta i capelli: li trovo splendidi!" mi dice seria, e io le sorrido.
"Oddio pensavo di essere l'unica ad avere un'adorazione per i suoi capelli. Peccato che non se li faccia molto toccare: infatti più che altro io glieli fisso e quando lui se ne accorge si allontana minacciando la mia macchina fotografica!" dico io facendo un piccolo broncio alla fine della frase.
"Dio, che carogna! Avere dei capelli così belli e non volerli condividere col mondo: egoista!" dice lei fingendosi arrabbiata, ma poi scoppiamo a ridere assieme.
"Ma come mai minaccia la tua macchina foto?" chiede lei dopo aver realizzato cosa avessi detto.
"Perchè è importantissima per me. Praticamente ci vivo assieme!" dico io sorridendo.
"Hai la passione per le foto?" mi chiede interessata.
"Più che per le foto ho la passione per le Reflex che sono le migliori per fare foto a soggetti in movimento. Ho la mania di fare foto nei momenti che vorrei ricordare, anche se sono stupidi: ad esempio se mia sorella fa una battuta divertente urlo qualcosa tipo 'momento giusto' e le faccio una foto; poi sul cellulare riporto le sue parole e la data." dico un pò imbarazzata.
"L'ho sempre considerata una specie di ossessione, anche perchè se non posso fare la foto penso comunque che dovrei farla e se non lo faccio ci sto un pò male."
Lou mi guarda stranita ma con un mezzo sorriso stampato in volto.
"Lo so, sono strana." dico io al posto suo, immaginando che sia quello che sta pensando.
"Io più che 'ossessione' la chiamerei 'passione'." dice lei sorridendomi ma avendo comunque un tono ed uno sguardo seri. Io la fisso come se mi avesse fatto scoprire un altro mondo.
Di colpo si apre la porta ed entra Harry che urla correndo spaventato mentre Niall lo segue con delle forbici in mano: Harry corre raggiungendo me e Lou e si nasconde dietro quest'ultima che alza gli occhi al cielo e sbuffa.
"Niall, quante volte ti ho detto che puoi tagliare i capelli a Harry solo quando non sarete più cantanti?!" gli chiede lei incrociando le braccia al petto.
Niall si arresta di colpo di fronte a Lou e la fissa.
"Senti, lui mi ha mangiato il kebab, e ora deve pagare!" dice lui guardando Harry da sopra la spalla di Lou ed assottigliando lo sguardo.
"E' sempre la solita storia! Niall, come credi che potrei continuare a guadagnarmi da vivere se tu andassi a tagliare i capelli a tutti quelli che ti rubano il cibo?!" gli chiede lei spazientita.
"Uhm... Beh, sei anche la nostra truccatrice! Un lavoro lo avresti comunque!" dice lui ovvio.
"Sì, ma sarebbe solo più metà stipendio, perchè quello da parrucchiera te lo prenderesti te!" dice lei guardandolo male.
Niall la fissa e in un momento gli spunta mezzo sorriso.
"Beh, vorrà dire che poi lo darò a te! Così io potrò continuare a tagliare i capelli a chi mi ruba il cibo e tu potrai continuare a guadagnare sempre lo stesso stipendio!" dice lui.
Lou si porta una mano sotto al mento, come a pensarci, poi riabbassa il braccio e tende la mano a Niall.
"Affare fatto!" dice lei sorridendo mentre Niall le stringe la mano. Dopodichè si sposta a destra e Harry urla rimanendo senza scudo, mentre Niall ride mostrandogli le forbici. Così Harry si tuffa dietro di me tenendomi stretto per evitare che faccia anche io la stessa mossa di Lou.
Niall allora si sposta di fronte a me, ma subito si blocca; alza lo sguardo e punta i suoi occhi nei miei e ci fissiamo finchè un flash non ci abbaglia, e allora ci risvegliamo entrambi dallo stato di trance in cui eravamo caduti. Mi volto verso destra e vedo Lou con la mia Reflex in mano; la abbassa, mi sorride e:
"Momento giusto!" esclama lei, e io rido. In effetti ho pensato di fare una foto ma sarebbe stato complicato farla senza muovermi.
"Oddio, abbiamo parlato per 5 minuti e hai già capito quali sono i 'momenti giusti'! Ti adoro!" le dico sorridendole e abbracciandola di slancio. Lei di risposta ride. Poi però ci voltiamo accorgendoci che io ho appena lasciato Harry senza scudo, di nuovo. Ora infatti sta girando in tondo per la sala (meno male che è grande perchè altrimenti Niall lo avrebbe già acchiappato), mentre, appunto, Niall cerca di prenderlo.
"Niall, non farlo!" urlo io per fermarlo. Fortunatamente funziona e Harry viene a nascondersi dietro di me, di nuovo.
"Perchè?" chiede spaesato. Io alzo le sopracciglia, mi volto di 45 gradi ed indico i capelli di Harry.
"Stai scherzando?! Chiedi anche perchè?" esclamo stupita io. Lui alza le sopracciglia come per dire: 'E' quello che ho fatto!'.
"Quelli che ha in testa sono ricci, Niall, ricci! Non puoi compiere un Riccicidio senza il mio consenso!" gli dico facendo due passi verso di lui, che per tutta risposta scoppia a ridere.
"Ehi! Io non sto ridendo!" esclamo, e lui smette.
"Seriamente?! Ma perchè?" mi chiede allibito.
"Io... Uhm... Ecco..." balbetto grattandomi il collo imbarazzata.
"Sì?!" chiede lui avvicinandosi a me. "Oddio, se continua così credo che Lily mi dirà 'te lo avevo detto di fare la brava!' molto presto..." penso incollata sul posto non riuscendo a far altro se non fissare Niall negli occhi.
"Ehi..." dice lui sventolandomi una mano davanti gli occhi, e finalmente mi risveglio dal bellissimo sogno che stavo facendo.
"Uhm... Ho un'ossessione per i capelli ricci." dico io senza riuscire a guardarlo negli occhi.
Lui non ha alcuna reazione, allora dopo circa 3 secondi prendo forza e lo guardo negli occhi: lui è lì che mi fissa serio e subito sento un brivido lungo le braccia e le spalle.
"Beh, meno male! Sono salvo! Grazie Sà! Addio biondo!" esclama Harry ridendo e scappando dalla sala. Subito dopo che ha aperto bocca io e Niall abbiamo sbattuto le palpebre più volte, poi lui ha sorriso e se ne è andato.
Lou- "Oh oh oh!" esclama divertita avvicinandosi a me, che mi volto verso di lei spaventata.
"Cosa? Che c'è?!" chiedo spaesata mentre Lou ride.
"Come 'che c'è'?! Tu ed il biondo vi siete fissati così intensamente che ho sentito pure io l'attrazione che scorre tra voi due, e scommetto che l'ha sentita anche Harry!" dice ridendo ed indicando la porta da cui sono usciti i due amici.
"Stai interpretando male! Erano solo degli sguardi!" dico io sulla difensiva tornando al tavolino e dando un morso al mio panino; Lou mi imita.
"Certo, solo sguardi! Ti dico io cosa era quello: era... Boh! In realtà non so nemeno io cosa era, so solo che non era nulla di innocente!" dice decisa prima di dare un altro morso al suo panino, prima di sorridermi ed uscire dalla stanza.
"Porca vacca!" penso nervosa.

Per non pensare agli sguardi di Niall e al discorso di Lou mi rimetto a lavoro mentre finisco il panino.
Nella mezz'ora successiva finalmente riesco a sistemare tutte le spighe di grano ed a testare la staccione in modo che non si spezzasse o cadesse quando Rebecca si fosse appoggiata o ci si fosse seduta sopra. Per fortuna i tecnici l'avevano inchiodata bene alla lastra di metallo posata sul pavimento. Non so perchè ma mi viene in mente mia madre, così decido di prendere una pasua e la chiamo.
"Ma ciao!" risponde.
"Giorno mà! Come stai?" le chiedo passeggiando per la sala.
"Abbastanza bene, te? Come va il lavoro"
"Bene. Devo ancora finire di preparare il set, ma tra circa un'ora e mezza inizio a fare il servizio fotografico a Rebecca Ferguson." le dico io sorridendo.
"E chi diamine è?" domanda lei confusa, e io scoppio a ridere.
"E' una dei finalisti di XFactor, mamma!" le dico io ancora sorridendo.
"Ah! E che ne so io! Mica lo seguo XFactor!" dice lei per difendersi. "Aspetta, ma è quella che è arrivata in finale assieme ai One Direction?" mi chiede lei dopo essere stata zitta per 2 secondi.
"Sì! Come fai a saperlo?!" le chiedo io stupita.
"Me ne hai parlato te, cara!" dice col tono da 'E se lo fai ancora ti strappo le tonsille e le uso per farti un papillon!'.
"Ah ecco!" dico. "Ora capisco!".
"E Micki come sta?" mi chiede cambaindo argomento.
"Sinceramente non ne ho la minima idea. Non lo sento da 3 giorni!" le dico sincera.
"Brava! Si fa così?!" mi chiede scherzosa.
"Ovvio che si fa di peggio!" le rispondo io, e lei scoppia a ridere.
Continuiamo a parlare di cavolate e poi stacco la chiamata per telefonare a Micki.
"Pronto?" lo sento rispondere.
"Micki!" esclamo io ridendo.
"Sara!" esclama lui di rimando.
"Come stai?"
"Bene e te? Come vanno i progetti?" mi chiede subito.
"Bene anche io. I progetti stanno andando come previsto: l'altroieri ho fatto l'intervista a Rebecca, che tra l'altro ti ho inviato ieri dopo averla rielaborata, e tra circa un'ora iniziamo il servizio fotografico." lo aggiorno io.
"Sì ho già letto l'intervista e mi piace!" dice felice.
"Oddio, meno male!" sospiro di sollievo io mentre sento ridere lui.
"Appena torni dobbiamo indire una riunione in modo da riorganizzare bene la stampa e l'impaginazione." dice lui.
"Sì sì, tranquillo, va bene! Allora ci sentiamo ancora per aggiornamenti."
"Certo! Fai la brava, e salutami Matt!" dice lui, e io aggrotto le sopracciglia."Come fai a conoscerlo, scusa'!" gli chiedo.
"Lo conosco perchè l'ho chiamato dopo aver saputo che lui aveva vinto per fargli i complimenti: mi piace la sua voce! E poi quando è andato a RadioOne per un'intervista c'ero anche io perchè ne avevano programmata una anche con me." mi spiega.
"Okay! Beh, ora vado a vedere se Rebecca è già al trucco, ci sentiamo Micki!" gli dico sorridendo.
"Va bene, buon lavoro! Ciao!" dice, ed io riattacco la telefonata.
Lascio tutta la mia roba (tranne la macchina foto) nella sala e vado nel camerino di Rebecca.
Busso ed entro dopo aver sentito un 'avanti'. Qui trovo Lou che sta sistemando i capelli a Rebecca e Jenny che parla a quest'ultima indicandole l'agenda. "Staranno parlando degli appuntamenti che avrà Rebecca." penso mentre mi dirigo ad una poltrona in attesa che siano le 16:15, ora prevista per il servizio.
Sul divano ci sono Louis ed Harry che giocano col telefono di uno dei due. Io faccio finta di nulla e mi metto a leggere una fanfiction. E' stupido, lo so! Ho i miei idoli a 2 metri di distanza e io leggo una storia inventata che racconta di come un'altra ragazza li incontra. "Sono patetica!" penso ridendo di me stessa.
Cerco di concentrarmi sulla pagina Internet del mio telefono, ma capisco che è impossibile quando noto con la coda dell'occhio che, alla mia sinistra, Harry e Lou mi stanno osservando; così alzo la testa e ricambio gli sguardi.
"Che volete?" chiedo ansiosa.
Lo- "Zayn non voleva davvero dire che pensa tu non sia una vera fan, prima..." inizia lui.
"Non c'è bisogno che lo giustifichi, Louis. Va bene così, non importa." dico sorridendo lievemente.
H- "Ascoltaci!" chiede spostandosi verso di me col busto. "Zayn lo ha detto solo perchè è molto protettivo: ha paura che la gente si avvicini a noi solo perchè stiamo diventando famosi. Lui non è cattivo." dice guardandomi cercando di farmi capire.
Lo- "Si sta solo comportando da fratello, tutto qui." aggiunge puntando il suo sguardo nei miei occhi.
Io riabbasso lo sguardo sul mio telefono non sapendo cosa dire e, manco a farlo apposta, entrano Liam, Niall e Zayn, che si dirigono subito verso di noi; beh, più che altro si dirigono verso i divani. Niall si mette sul divano di fronte e me assieme al suo amico pakistano, mentre Liam si mette sul divano alla mia sinistra dove ci sono i Larry. Zayn lo segue.
"Ecco, non potevo essere in una situazione peggiore!" penso notando che tutti e 5 i ragazzi mi vedevano benissimo dalla loro posizione. 
Cercavo di non pensarci ma la mia mente faceva lo spelling: "D-I-S-A-G-I-O-D-I-S-A-G-I-O-D-I-S-A-G-I-O"
Per fortuna poco tempo dopo entra nel camerino Matt.
"Ehi Matt, Miki ti saluta!" gli dico riuscendo, non so come, a zittire tutti nella stanza.
"Davvero? Wow, ricambia!" dice sorridendomi e venendo a sedersi sull'altra poltrona alla mia destra.
"Quando lo hai sentito?" chiede per parlare un pò mentre si scola una bottiglietta di acqua: "Deve aver appena finito le prove." penso tra me e me.
"Uhm... Circa 15 minuti fa: l'ho chiamato per aggiornarlo su come procedono i progetti e per sapere come stesse. Poi mentre lo stavo salutando mi fa 'salutami Matt' e io 'che?!'" dico ridendo, e lui mi segue.
"Sì, ci ho parlato la prima volta il giorno dopo aver vinto XFactor: mi ha chiamato per congratularsi. E' una persona davvero brava!" dice guardando un punto nel vuoto.
"Oh, sì! E' una delle migliori che io conosca: è gentile, divertente, premuroso ed anche stronzo, quando vuole!" dico ridacchiando, "Però gli voglio un mondo di bene." dico abbassando lo sguardo sentendo troppi occhi addosso e troppe orecchie tese ad ascoltare.
"Da quanto vi conoscete?" mi chiede prendendo un altro sorso dalla bottiglietta che ha tra le mani.
"Da quando lui aveva 11 anni e io ero una neonata." dico sorridendo. Matt spalanca gli occhi.
"Ma è tantissimo tempo!" esclama. "Quindi quanti anni hai?" domanda curioso.
"Quasi 17" rispondo.
"Seriamente? Sembri più piccola" esclama sorpreso.
Io alzo le spalle non sapendo cosa dire.
Harry, di colpo salta sul divano e mi si avvicina.
"Questo significa che siamo entrambi del '94?" mi chiede conferma sorridendo.
"Già!" gli rispondo sorridendo.
Lui allora mi prende da sotto le ascelle, mi stringe a se e mi fa girare assieme a lui ridendo sguaiatamente, cosa che faccio anche io.
Poi mi fa posare i piedi a terra ma continua a tenermi stretta a se.
"Siiiii! Finalmente non sono più il più piccolo!!" urla come un pazzo.
"Quando fai il compleanno?" mi chiede guardandomi come un indemoniato.
Non ho il tempo per rispondere che un'altra voce lo fa al posto mio.
- "Il 31 marzo."





#AngoloAutrice#
Sono una specie di mostro, lo so!
Sto aggiornando e nel mentre correggendo, un mito sono!!
Okay, bastaXD Uhm... Allora in questo capitolo si intromette una personcina molto carina, che personalmente adoro:D
Ora, da qui a qualche a 2 capitoli, se non ricordo male, le cose si fanno più interessanti ed anche decisamente più tese e serie.
Spero che vi piaccia, per qualsiasi cosa recensite. Ah, oltretutto, a chi piace sta storia mettetela nelle seguite/ricordate/preferite o recensite, così vi posso contattare quando aggiorno:)
bau bau (come saluta la mia nonna bis non sapendo dire 'bye bye'XD).


Sara.

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