Ricominciare ad amare

di Josievale
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mio migliore amico. ***
Capitolo 2: *** Tutto all'improvviso. ***
Capitolo 3: *** In ospedale. ***
Capitolo 4: *** La vita continua ***



Capitolo 1
*** Il mio migliore amico. ***


Apro gli occhi dopo quelli che mi sono sembrati solo 10 minuti di sonno.
Il sole splende attraverso le tende bianche della mia camera da letto; sono le 10 di mattina. Mi giro allungando una mano verso il lato sinistro del letto. E’ vuoto.
Improvvisamente mi sollevo sedendomi sopra le coperte.
“John!”
Un profumino invitante proviene dalla cucina, mentre un ragazzo compare sulla soglia della porta con un vassoio in mano: 29 anni, alto, capelli neri e mossi, acchi azzurri.
“Piccola, ben alzata.”
Sentire quella voce così familiare mi fa tirare un sospiro di sollievo.
“Mio Dio, mi hai fatto prendere un colpo!”
Lo amo più di ogni altra cosa al mondo e il fatto che oggi festeggiamo il nostro primo anno di convivenza insieme mi riempe il cuore di gioia!
“Ti ho voluto preparare la colazione Jen” Delicatamente appoggia il vassoio sul letto, dove la notte prima ci siamo amati in modo così dolce e tenero.
Sul vassoio sono poggiate le cose più buone che una persona possa mangiare in tutta la sua vita.: crèpes, pasticcini, uova, bacon, spremuta d’arancia, caffè e dei toast con burro e marmellata già spalmata.
“Quante cose buone! Mi toccherà iniziare subito o non finirò prima di stasera!”
“Ahahah tesoro ma devi scegliere cosa vuoi mangiare, non vorrai mica spazzolarti tutto?” Faccio finta di essermi offesa e sposto il vassoio verso di lui, che ora è seduto sull’altro lato del letto.
“Ah, e così pensi che io mangi troppo eh?”
Il mio splendido ragazzo si avvicina a me velocemente e prendendo le mie gambe mi trascina verso di lui. “Scherzavo Jen, ti amerei anche se pesassi 200 chili, ma credo che in quel caso la tua agente avrebbe dei problemi a farti indossare quei vestiti di Dior che sono arrivati stamattina!”
Entrambi ridiamo e prendo una fetta di toast imburrato.
“Che programmi hai per la giornata?” mi chiede.
“Niente. La mia agente mi ha detto di prendermi un giorno libero per rilassarmi prima delle premiazioni della prossima settimana. Potremo fare qualcosa insieme!”
“Tesoro oggi devo andare a fare le prove per il concerto, ma ho già in mente un bel posticino per stasera!”
Il mio viso non riesce a camuffare la delusione che provo: mi sarebbe piaciuto passare una bella giornata insieme..John se ne accorge e aggiunge “Mi dispiace lasciarti qui da sola, vuoi che disdica?”
“No amore vai pure, chiamo Josh per chiedergli se ha qualcosa da fare. Mi preparo per stasera allora!” Un occhiolino, seguito da un “ti amo” e un dolce bacio, e il mio ragazzo esce dalla stanza.
Velocemente cerco di organizzarmi e dare un senso a questa giornata, anche se sinceramente tutto quello che vorrei fare è stare a letto a mangiare patatine e guardare serie tv.
Ho da poco deciso di prendermi un periodo di pausa dal lavoro, ma ovviamente essere un’attrice non ti abbandona mai: se uscissi ora a fare la spesa sarei circondata da paparazzi, e questo proprio non mi va.
Perciò decido di chiedere aiuto al mio migliore amico Josh, che grazie al cielo abita a soli 10 metri da me.
Prendo il telefono e velocemente cerco il suo nome in rubrica. Mi risponde subito.
“Shrader! Che mi dici?” “Josh volevo sapere se avevi da fare oggi..sono sola a casa e non so che fare”
“Aspetta solo un secondo, non dire altro”
Attacca il telefono senza nemmeno lasciarmi parlare, mentre io rimango ancora con il cellulare appoggiato all’orecchio.
Josh è il mio migliore amico. Ci siamo conosciuti durante le riprese di Hungere Games, e da allora non ci siamo più persi di vista.
Fortunatamente da quando mi sono fidanzata con John i due sono andati subito d’accordo, perciò non ho problemi di gelosia da parte sua.
Io e Josh siamo costantemente insieme, ma non tradirei mai il mio fantastico fidanzato, e lui si fida di me.
Dopo 10 minuti passati sul letto a guardare la tv aspettando un segno di vita da parte di Josh, sento suonare il campanello.
Mi avvicino alla porta e apro. E’ Josh con due buste piene di cibo in mano che rischiano di crollare da un momento all’altro. “Cosa fai, resti a guardare mentre mi uccido per te?”.
Prima che succeda un macello mi affretto ad aiutarlo prendendo una busta dalle sue braccia.
“Joshy ma cosa hai portato?”
“Ho fatto un po’ di spesa, pensavi ti facesse piacere mangiare un po’ di patatine e schifezze varie mentre guardiamo un film..ti piace il mio programmino?”
“Ahahah mi conosci meglio di me stessa!” Appoggiamo il contenuto della busta sul bancone della cucina e gli stampo un bacio sulla guancia.
“Mi sei mancato tanti in queste settimane Josh”
“Anche tu Jen, penso che non girerò mai più film così lontano, anche se l’Australia era fantastica!”
Finalmente dopo pochi anni dalla fine della promozione dell’ultimo film di Hunger Games, Josh è riuscito ad affermarsi come regista e vedere il suo nome sullo schermo ogni volta che guardo un suo film, mi rende così fiera di lui!.
“Esatto! Dai ora mettiamoci in camera e mangiamo!”
Mentre spostiamo il cibo dalla cucina alla camera da letto continuiamo a parlare della nostra vita: non ci vediamo da più di un mese a causa del suo film girato in Australia.
“Allora che mici di John? Come va il suo tour?”
“Sta andando bene..oggi doveva fare delle prove per il concerto di domani sera, mentre stasera festeggiamo il nostro anniversario da quando abitiamo qui insieme!”
“Una cenetta romantica e sesso sfrenato dopo allora, eh?”
Guardando la sua espressione beffarda mi metto a ridere e gli tiro un cuscino in pieno viso. “Stupido!” Si scansa ma non riesce a schivarlo. “Ehy! Quando mai ti sei imbarazzata a parlare di queste cose?”
Come risposta gli faccio una linguaccia e ci sistemiamo sul letto, circondati da buste di patatine e cioccolatini vari.
Tuttavia non riesco ancora ad accendere la tv; sento di dovermi confidare con Josh..una cosa mi tormenta da vari giorni.
“Josh ho bisogno di dirti una cosa..”
“Dimmi Shrader!”
Appoggia il suo pacchetto di patatine sul comodino e mi guarda con interesse: i suoi occhi color nocciola mi scrutano attentamente cercando di capire cosa mi passa per la testa.
“Sai che non sono abituata alle confessioni strappalacrime e non sono esattamente un tipo romantico..ma sento veramente che John è l’uomo giusto per me!”
Josh mi prende una mano e sorride. “Ma è fantastico Jen!..e qual è il problema?”
“Il problema è che ho paura..” “..paura che la vostra vita diventi un continuo dividersi, tu a girare film e lui a fare concerti in giro per il mondo?”.
Finisce la frase al mio posto, e come sempre è come se riuscisse a leggere nella mia mente.
“Ecco, è proprio questo che mi spaventa..io vorrei fare l’attrice per tutta la vita, ma nello stesso momento vorrei avere una famiglia! E penso che una cosa escluda l’altra.”
Il mio migliore amico ora si avvicina di più a me e mi prende entrambe le mani.
“Oh Jen, sei una persona così dolce! Siamo persone normali, e dobbiamo risolvere questi problemi come fanno tutti..penso che se lo ami veramente riuscirete a trovare la vostra quotidianità nonostante gli impegni!”
Le sue parole mi fanno riflettere. – Avrà ragione? – penso. Poi annuisco: Josh mi ha sempre dato ottimi consigli.
“Grazie Josh, spero che tu abbia ragione..amo quell’uomo con tutto il mio cuore!”
Mi abbraccia forte facendomi sentire la sua presenza costante, come ogni volta che ne ho bisogno.
“Ma figurati! E credimi, lo so.”
“Ok adesso sono ritornata me stessa, cominciamo a mangiare altrimenti svengo!”
Accendo la tv mettendo uno dei nostri film preferiti: "Il Diario di Bridget Jones" e cominciamo a ridere prendendo in giro la protagonista, come facciamo sempre.
A volte è una fortuna avere Josh come mio migliore amico, è un regalo che non cambierei per niente al mondo.


Salve ragazzi!
Eccomi qui con la mia prima fanfiction su Josh e Jennifer *-* Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto.
E' da tanto che stavo pensando di scriverne una su questi due cucciolotti e finalmente ho trovato una storia da raccontare.
Purtroppo l'ho cominciata proprio nel periodo più brutto: tra esami e studi non riuscirò ad aggiornare puntualmente ogni settimana, ma farò del mio meglio!
Mi raccomando, avete qualcosa da aggiungere, critiche o pensierini non siate timidi, adoro le recensioni xD
Grazie per esservi fermati a leggere questo capitolo, è un bellissimo regalo :D
Un bacione e al prossimo capitolo,
Vale.

 

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Capitolo 2
*** Tutto all'improvviso. ***


Josh.
Ci svegliamo qualche ora dopo con lo sbattere della porta di casa.
Mi giro verso Jennifer che sembra ancora nel mondo dei sogni. "Svegliati, sei un disastro!"
Grazie allo spintone che le dò apre di colpo gli occhi assonnati.
"C-cosa? ma che ore sono?"
"Sono le 18, ti dovresti preparare per la cena con John dormigliona!" "Nemmeno tu ti sei svegliato!"
Si alza di scatto e comincia ad aprire armadi e cassetti, mentre dal salotto proviene la voce di John: "Tesoro, sono tornato! Come va?"
"John, mi sto vestendo! Ehm..mi sono svegliata ora.."
Il suo ragazzo entra in camera sorridendo "ahahah vergognati pigrona!"
Poi voltandosi si accorge di me e ride "Ora capisco, vi siete addormentati come pere cotte mentre stavate guardando un film?"
Mi alzo per andarlo a salutare "Esatto è tutta colpa mia, avrei dovuto svegliarla. Come stai?"
Ci salutiamo con una stretta di mano: lo so, sembra formale, ma alla fine è semplicemente perchè siamo abituati a salutarci così, nutro molta simpatia per lui.
"Tutto bene, ho fatto delle prove audio per il concerto e sono abbastanza soddisfatto..tu come te la passi?"
Alzo le spalle, mi assicuro che Jen sia in bagno per non farla preoccupare, e rispondo sinceramente.
"Insomma amico mio..Sono appena ritornato dall'Australia e già mi sento solo. A volte credo di aver bisogno semplicemente di trovare la persona giusta, che stia al mio fianco.."
John mi dà una pacca sulla spalla "Ma hai gli amici migliori del mondo! Di cos'altro hai bisogno?"
Gli sorrido mentre comincio a sistemare le mie cose.
"Grazie John! Un giorno di questi dovremmo vederci, ho veramente bisogno di una birra e di un amico"
"Quando vuoi nano"
Chiamarmi "nano" per John è normale, è abituato a chiamarmi così da quando si è messo con Jennifer, ed entrambi ridiamo di questa cosa.
All'improvviso la porta del bagno si apre e spunta Jen.
Rimango senza parole: indossa un semplicissimo tubino color crema senza spalline e ha i capelli raccolti.
E'semplicemente fantastica.
"Non voglio sentire cos'hai da dire Josh, non sono in vena."
Mi guarda preoccupata e con le guance rosse dall'agitazione. "Jen sei meravigliosa..solo non far ingelosire il tuo ragazzo stasera con quello spacco!"
John ride insieme a me, mentre Jennifer, che ha preso sul serio la mia battuta, si guarda preoccupata le gambe nude.
"Cosa? Pensate sia troppo corto?" "Ma no amore mio, sei perfetta" Il mio amico si avvicina a lei e la bacia dolcemente sulle labbra.
Sento che è il momento di andare, e mi avvicino all'ingresso.
"Allora ragazzi io vado. Ci sentiamo!"
"Ok, passa una buona serata!" John mi sorride, mentre Jennifer corre verso di me e mi abbraccia forte "Joshy, fai il bravo stasera!"
Si avvicina così tanto al mio viso che sento il suo respiro sopra il collo, e rabbrividisco impercettibilmente.
"..e non fare lo stupido, ho sentito tutto dal bagno. Non sei solo, ci sono io, e farò in modo che questo ti basti".
Quelle parole sussurrate mi fanno sorridere di nuovo e guardo Jen, la mia Jen..l'amica che sono così fortunato da avere.
Uscito di casa mi incammino lungo il marciapiede senza una meta precisa..potrei tornare a casa, ma il silenzio che regna lì dentro mi uccide.
Così decido di andare a trovare una mia "amica", chiamiamola così, che sto frequentando ultimamente: ci vediamo solo per fare sesso, ma ultimamente è l'unica cosa che riesco a fare per ottenere un pò di affetto.
Arrivato a casa sua busso alla porta e dopo alcuni istanti viene ad aprirmi.
Lei è Isabelle: mora, con lunghi capelli mossi, non troppo alta né magra.
"Hey Josh, hai deciso di replicare dopo l'altra sera?"
Il suo sguardo malizioso mi fa sentire desiderato come non mi sentivo da molto tempo, e seguendo il mio istinto la afferro per le spalle e la bacio con forza.
Chiudendosi la porta alle spalle mi trascina in camera da letto, dove si toglie i vestiti e si accomoda sul letto, pronta ad avermi sopra di lei.
Senza esitare, mi tolgo i pantaloni e poi i boxer. Non so che mi prende, e nemmeno mi fermo a riflettere; ho bisogno di sfogarmi e basta.
Salgo sopra di lei e diamo inizio a quello che altre volte in quell'ultimo periodo prima che partissi, era già accaduto.
 
Jennifer.
Aiuto.
Non so perchè, alla fine di serate così ne erano già capitate, ma questa sera sono nervosissima e mi tremano le gambe!
Forse è per quello che ho detto a Josh..ho dato fiato ai miei pensieri e mi sono lasciata trasportare?
Fatto sta che ora siamo in macchina ed io sono terrorizzata.
"Tutto bene Jen?"
"Sìsì tranquillo, è che sono un pò stanca, tutto qui"
Continuiamo il tragitto fino al ristorante in silenzio.
Sempre più nervosa, mando un messaggio a Josh.
 
"Ehy, aiutoooo!!
Dove sei? Vorrei tanto che mi dicessi qualche parolina d'incoraggiamento.."
 
Tengo il cellulare tra le mie mani, aspettando la sua risposta..che però non arriva.
Strano, lui risponde sempre subito..questa cosa mi mette ancora più ansia se possibile.
Dopo una ventina di minuti arriviamo al nostro ristorante preferito e metto il cellulare nella borsetta, cercando di non preoccuparmi.
John scende dalla macchina e facendo il giro, mi apre la portiera.
"Che gentiluomo!" Cerco di sorridere, facendogli capire che va tutto bene.
"Amore, sicura di stare bene?" John mi guarda con aria preoccupata.
Decido di essere sincera; alla fine è per quello che lo amo così tanto: perchè con lui riesco ad essere sincera.
"Ecco no! Sono nervosa e non so nemmeno perchè! Mi tremano le gambe e ho il fiato corto.."
Comincio a parlare velocemente, cercando di non guardarlo negli occhi, ma per tutta risposta, John mi abbraccia teneramente.
"Amore mio, non devi essere nervosa! Lo so, un anno passato insieme è un sacco di tempo, e anch'io ho paura di quello che succederà nei prossimi anni.
Ma dobbiamo goderci questi momenti, ti amo, e per adesso questo mi basta."
Lo bacio all'improvviso, e nemmeno lui sembra aspettarselo; mi stringe a se, e insieme ci avviciniamo all'entrata.
 
Tutto sommato è una bella serata.
Ci hanno fatto sedere accanto ad un grande portico pieno di rose e di fiori meravigliosi, e John mi ha lasciato ordinare quello che volevo.
Abbiamo chiacchierato come sempre: di musica, film e litigato su chi avrebbe mangiato l'ultimo pezzo di dolce.
Ad un certo punto però, i violinisti che fino ad ora stavano allegramente suonando, si fermano.
"Che succede?" Mi guardo intorno allarmata: un gruppo di camerieri si avvicina al nostro tavolo con un vassoio in mano.
"Non lo so proprio.." Anche John guarda i camerieri, ma vedo che ha un sorrisino furbo sotto i baffi e mi metto a ridere.
Nel frattempo il vassoio atterra davanti a me ed un ragazzo solleva il coperchio, rivolgendosi a me: "Questo è per lei, signorina"
Al centro del vassoio c'è una scatoletta nera.
Con mani tremanti la apro e vedendo il suo contenuto spalanco la bocca.
"Oh mio dio.."
Nella scatola c'è un bellissimo ed elegantissimo braccialetto in oro bianco, con sopra incisa le parole "Per sempre insieme".
Il braccialetto e il messaggio sono talmente belli e dolci, che non possono trattenermi dal piangere un pochino.
"John, è meraviglioso!!"
"Auguri tesoro!" Josh mi prende una mano e mi aiuta ad indossare il bracciale.
Tutti intorno a noi applaudono commossi e io sorrido imbarazzata.
Improvvisamente sento vibrare il mio cellulare: è Josh.
 
"Jennifer tesoro, scusami ma stavo dormendo.
Sono sicuro che è andato tutto bene.
Poi mi racconti!"
 
Come sempre ha ragione, e questa serata è andata veramente molto bene.
"Non so perchè ero tanto preoccupata, sei l'amore della mia vita"
Stiamo ritornando a casa, la strada è deserta, e tengo la mano appoggiata a quella del mio fidanzato.
"Amore mio, non vedo l'ora di andare a casa e addormentarmi insieme a te."
Sorrido mentre chiudo gli occhi e appoggio la testa sul sedile della macchina.
Il rumore di un clacson e una frenata improvvisa mi fa spalancare gli occhi: riesco solo a vedere le luci accecanti di un camion che viene verso di noi, mentre tutto a d un tratto vengo sbalzata in avanti e sbatto violentemente contro il cruscotto.
L'ultima cosa che vedo è sangue, molto sangue.


Eccomi qui finalmente con il nuovo capitolo!!
Perdonatemi per il ritardo, ma ho avuto un incidente con il mio computer e ne ho dovuto usare un altro :S
E inoltre non ero tanto sicura di quello che effettivamente ho pubblicato, ma spero che a voi piaccia ahahah non sono una persona molto sicura di quello che scrive xD
Allora...a parte il colpo di scena finale (eheheh ._.) abbiamo il nostro piccolo Josh che non se la passa troppo bene..si sente solo e decide di passare la notte in compagnia di una ragazza..che ne pensate? Quale potrebbe essere il problema del nostro Joshy?
Spero veramente che il capitolo vi sia piaciuto, e mi impegno ad aggiornare molto presto!!
Se avete qualcosa da dirmi o volete lasciare un vostro parere fatelo, mi raccomando! e vi ringrazio anche solo per il fatto di passare a leggere questa mia stpria *-*
Al prossimo capitolo cari lettori, un bacione e buona settimana a tutti :S :D
Vale.

 

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Capitolo 3
*** In ospedale. ***


Josh.
Voglio urlare. L'ho fatto ancora. Mi ero ripromesso di non commettere lo stesso errore ancora una volta, e invece eccomi qui.
E' notte fonda e sono sdraiato in un letto che non è il mio, con l'ultima ragazza accanto alla quale vorrei svegliarmi la mattina.
Sento ancora le sensazioni e i segni della sera prima..che cosa ho fatto?
Mentre provo ad alzarmi silenziosamente avverto lo schermo del mio cellulare che si illumina e la vibrazione che comincia a muovere il telefono sul comodino.
Rispondo. "Sì?"
La voce dall'altra parte e affrettata e nervosa. "Josh? S-sono Karen.."
La madre di Jennifer..allarmato mi alzo completamente in piedi con un balzo e mi chiudo in bagno.
"Che succede?"
Ma non ottengo risposta; tutto quello che sento sono i singhiozzi soffocati della donna e il rumore di passi veloci attorno a lei.
"Karen..si tratta di Jen?" Purtroppo conosco già la risposta, ma aspetto che sua madre si calmi, mentre mi appoggio al lavandino con una mano appoggiata alla fronte.
"E' capitato un incidente, e..non sappiamo niente nemmeno di John."
"Arrivo subito" rispondo senza nemmeno pensarci e velocemente cerco di raccogliere i vestiti sparsi sul pavimento e vestirmi.
Nel momento in cui mi chiudo la porta alle spalle, sento di essermi lasciato dietro anche quella sporca e sbagliata parte della mia vita.
Fortunatamente l'ospedale non è molto lontano da casa di Isabelle; parcheggio senza nemmeno fare caso a dove sono e correndo raggiungo l'ingresso e la reception.
Mi rivolgo ad una segretaria lì davanti, ancora affannato "Mi scusi, hanno appena ricoverato due ragazzi per un incidente accaduto stanotte"
Dopo avermi chiesto i nomi e altre informazioni mi indica una stanza al primo piano, dove sta riposando Jennifer e un'altra al piano terra, dove John è ancora ricoverato e non può ricevere visite.
Automaticamente, senza nemmeno accorgermene, la ringrazio e mi dirigo al primo piano.
Riconosco subito la stanza perchè davanti  alla porta ci sono mamma Karen e papà Gary, mentre i due fratelli di Jen sono seduti sulle sedie poste dall'altra parte.
Appena mi vede, Karen mi viene incontro e si stringe a me "Mio caro Josh, è una cosa terribile.."
La stringo anch'io e chiedo spiegazioni.
"Non sappiamo cos'è successo in realtà..abbiamo ricevuto una chiamata dall'ospedale circa un'ora fa e ci hanno detto che c'è stato un incidente..di John non si sa nulla, ma Jennifer l'hanno messa qui, anche se ancora non si sveglia"
Non sapendo che dire di fronte agli occhi lucidi dei genitori e dei fratelli, mi accascio sulla sedia, aspettando notizie.
 
Jennifer.
"Ha subìto un forte trauma cranico, probabilmente non si sveglierà prima di domani. Ma per il resto potete stare tranquilli, è tutto sotto controllo"
Questa voce è la prima cosa che sento appena mi sveglio. Non ho ancora abbastanza forza per socchiudere le palpebre: in questo momento mi sembrerebbe meno pesante sollevare dieci chili di patate.
Tutto quello che faccio è affidarmi ai miei sensi..con lievi movimenti riesco a sentire la pesantezza di una coperta pesante che mi tiene incollata al duro materasso dove sono sdraiata, e avverto l'odore pungente di disinfettante: sono senza dubbio in un ospedale, solo che non mi ricordo il perchè..
Sento una voce familiare: mia madre che parla a bassa voce con il medico come per non disturbarmi.
Cerco lentamente di fare il punto della situazione, come mi avevano insegnato a fingere durante le riprese de Il Canto della Rivolta: comincia con piccole frasi che descrivano la realtà..
Bene, mi chiamo Jennifer Lawrence, abito in un appartamente di Los Angeles, con il mio ragazzo che si chiama..John.
Il mio migliore amico è Josh. Mamma si chiama Karen e papà Gary. Sono un'attrice e ho voluto prendere una pausa. Il mio ragazzo fa il musicista.
E..che cosa è successo? Perchè sono in un ospedale?
Cercando tra i ricordi vengono a crearsi strane immagini non molto nitide nella mia mente: la scelta di un vestito, un tragitto in macchina..un bracciale!
Finalmente mi ricordo che stavo andando da qualche parte con John, ma i dettagli sono ancora oscuri..
Ma dov'è lui? Improvvisamente spalanco gli occhi.
Mia madre è lì seduta al mio fianco e mi stringe una mano; appena vede i miei occhi aperti ha come un sussulto e si alza.
"Jennifer!! Oh grazie al cielo!" Mi abbraccia fortissimo causandomi un forte dolore alle spalle, ma non ho ancora la forza di parlare così la lascio fare, felice almeno di quel contatto umano.
"Vado subito a chiamare il medico" Si volta e quasi correndo esce dalla stanza.
Al suo ritorno il medico mi visita, passandomi una piccola torcia da un occhio all'altro, misurandomi la pressione ed esaminando la grande fasciatura che d'improvviso mi ritrovo intorno alla testa.
Nel frattempo mia madre mi aggiorna su quello che è successo.
"E' accaduto tutto ieri sera, dovevi andare a festeggiare il tuo anniversario di convivenza con John e siete andati in un ristorante..non so cosa è successo lì però in piena notte avete avuto un incidente e non sappiamo ancora le condizioni di John purtroppo."
Tiro un sospiro di sollievo, anche lui è qui. Non sta bene ed è messo peggio di me; ma siamo qui entrambi e ci prenderemo cura l'uno dell'altra.
Il medico si congeda, raccomandandomi di non sforzare la voce almeno per il momento e di chiamarlo ogni volta che il mal di testa dovesse riapparire.
Rimaniamo sole io e mamma: lei si accascia nuovamente sulla sedia e comincia a singhiozzare sulla mia mano, che stringe fortissimo.
"Ho avuto paura di perderti per sempre amore mio."
Con la mano libera le accarezzo la testa e rimaniamo così per un bel pò di tempo.
Finchè la porta della stanza non si apre ed entre tutta la mia famiglia al completo: sono così felice di vederli, la nostra unione è così speciale, e ognuno di noi sa di poter contare sull'altro nel momento del bisogno.
Mio padre si appoggia alla spalliera della sedia dove sta mia madre e mi guarda con le lacrime agli occhi: non posso fare altro che sorridergli.
I miei fratelli come sempre si prendono gioco di me.
"Ma guardala, sembra un fantasma."
"Niente trucco in ospedale? Dov'è la tua fashion stylist?"
Nonostante i rimproveri di mia madre i due continuano a prendermi in giro, e alla fine tutti quanti scoppiano a ridere.
In questo momento, a parte John che è ancora ricoverato, una persona manca all'appello..un persona molto importante per me e di cui ho bisogno, soprattutto in questo momento.
Questo qualcuno si avvicina di soppiatto alla porta della stanza, quasi come se non volesse disturbare quel momento in famiglia.
Rimaniamo un secondo a fissarci, occhi negli occhi. Lo vedo spaventato e allo stesso tempo felice di vedermi sveglia e prendendo sicurezza si avvicina.
“Josh! Entra, avvicinati, a Jen farà piacere vederti.” Mamma Karen prende la mano di Josh e lo trascina accanto a me.
Il ragazzo mi guarda in silezio e mi prende la mano. “Jen, che cosa hai combinato?” scoppia a ridere e lo guardo con lo sguardo più indignato che riesco a fare nella mia condizione, ma questo non fa che farlo ridere ancora di più.
“A parte gli scherzi, spero che John si rimetta presto..sono contento che ti sia svegliata” Gli stringo la mano facendogli capire che lo ringrazio e in tutta risposta Josh si avvicina e mi stampa un bacio sulla fronte.
“Ti prometto che rimarrò qui ogni giorno, se hai bisogno di me.”.
 
I giorni passano e il mal di testa comincia ad affievolirsi. La voce mi è ritornata e posso finalmente chiedere notizie su John senza aspettare che venga in mente ai miei familiari.
È ancora ricoverato e la sua condizione non sembra migliorare.
Ho paura. Spero solo che non succeda nulla, non potrei sopportarlo.
Un pomeriggio viene a trovarmi la mia migliore amica, Lauren. Mi porta alcune riviste e dei biscotti. “Ho pensato che ti facesse piacere spettegolare un po’ con me mangiando schifezze”.
Si mette seduta sul bordo del letto e comincia ad aprire la scatola dei biscotti.
“Grazie tesoro, sono contenta che tu sia qui.”
Cominciamo a sfogliare le riviste e a commentare ogni articolo. Mi mancava passare i pomeriggi così.
Ad un certo punto però qualcuno bussa alla porta. Senza pensarci troppo accenno un “Avanti!” e Josh entra silenzioso in camera.
“Josh, che succede?” Il suo sguardo mi allarma: ha un aria cupa e continua a guardarsi i lacci delle scarpe, anche quando si avvicina a me e gli basterebbe un cenno del capo per guardarmi dritto negli occhi.
“Jennifer, Johh..” Senza sentire l’intera frase so già di cosa si tratta..un dolore acuto mi trafigge lo stomaco e continuo a guardare Josh senza sapere cosa fare.
“..John non ce l’ha fatta. Il trauma era troppo grave e i medici non sapevano più cosa fare..”
Josh mi guarda finalmente negli occhi, mentre una lacrima gli scende sulle guance. “Mi dispiace.”
Cerchiamo l’uno la mano dell’altra mentre tento inutilmente di riflettere, di cercare una soluzione, o pensare che tutto questo sia solo un sogno.
Ma non lo è..nel profondo del cuore so che John è morto..e so anche che nessuno potrà alleviare il dolore che sento nel petto e che sta aumentando secondo dopo secondo.
Incapace di reagire, faccio l’unica cosa che in quel momento mi riesce meglio: chiudermi a riccio.
Nascondo la faccia nelle mie mani e comincio a piangere singhiozzando. Prima o poi consumerò tutto il dolore che ho nel corpo.


Ciao ragazzi, lo so , sono imperdonabile, ho aggiornato dopo un mese :/
Ma ho avuto dei problemi che sto cercando di risolvere e con gli esami e tutto il resto la situazione è diventata ingestibile e non avevo mai l'ispirazione giusta per scrivere, scusate :(
Spero non mi abbiate abbandonata xD
Questo capitolo forse è un pò noioso, non mi piace granchè, ma spero che voi pensiate diversamente ahahah
Che dire, vi lascio alla lettura e mi raccomando, fatemi sapere :D
un bacione
Vale.

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Capitolo 4
*** La vita continua ***


Sono le 10 di mattina e il sole entra dalla finestra della camera da letto.
Piano piano mi stendo quel poco che basta per accorgermi che John è accanto a me, e sta ancora dormendo profondamente.
Lo fisso per alcuni secondi..cos’è questa sensazione che ho sullo stomaco? Sento di aver passato qualcosa di estremamente doloroso ma ora come ora mi sfugge; sarà stato un brutto sogno.
Lentamente il mio ragazzo si gira e mi sorride
“Ehy, buongiorno amore mio” mi stampa un bacio sulla bocca e mi accarezza dolcemente una guancia.
“Buongiorno, penso di aver fatto un incubo..” John mi guarda attento e mi chiede “Cosa hai sognato?” ma purtroppo non posso rispondergli, non so nemmeno se è vero.
“Non importa, ora è passato.”
Sorridendo mi abbraccia forte e scivola sopra di me, facendomi allargare le gambe per accoglierlo. Comincio a baciarlo con passione mentre lui mi sfila la camicia da notte; tuttavia una sensazione strana all’altezza  mio ventre mi distrae da quello che stiamo facendo e mi fermo.
“Tutto bene?” John si solleva, cercando di farmi spazio. “Non lo so..sento qualcosa di strano” mi tocco la pancia cercando di capire cosa sia, quando improvvisamente lui si abbassa e comincia a riempirmi di piccoli baci vicino l’ombelico.
Poi la frase “Tesoro, meglio finirla qui allora; non vorrei dare fastidio al piccolino”, e mi sveglio di colpo.
Sono ancora in ospedale.
Quindi era quello il sogno, e non il contrario.
Accanto a me vedo Josh che mi guarda preoccupato, ma distolgo lo sguardo; non voglio farmi vedere così, non da lui. Non ho bisogno di nessuno ormai.
Era così reale, così bello..perchè mi sono svegliata? E perchè tutti intorno a me credono di potermi aiutare?
Lentamente mi giro dando le spalle a Josh, che mi chiede “Va tutto bene, Jen? Ti serve qualcosa?”
Una lacrima mi scende lungo la guancia mentre gli rispondo, ma è quello che devo fare; non voglio compassione.
“Vai via Josh”
 
Josh.
Domani è il giorno in cui Jennifer ritornerà a casa dopo il suo ricovero.
Decido di fare un salto lì per rimuovere tutte le cose che potrebbero ricordarle John o che le farebbero troppo male.
Ha sofferto abbastanza, non merita di sentirsi un’estranea anche a casa sua.
Entro nel salotto e vedo ancora la busta di cose da mangiare che le ho portato io in cucina e il letto sfatto in camera.
Dev’essere un dolore indescrivibile sdraiarsi sul letto e sentire l’odore del tuo ragazzo sulle lenzuola o sul cuscino; perciò decido di rimuovere le lenzuola e di rifare il letto con della biancheria pulita.
Non levo foto che appartengono a lui: non ho nemmeno il coraggio di farlo..sarebbe come dire che John non è mai esistito in quella casa, e sarebbe una cosa orrenda anche per Jen. Lentamente pulisco e riordino la casa: tolgo qualsiasi cosa che possa recare fastidio alla tranquilità di Jennifer e riempio il frigo delle sue cose preferite.
Finito il lavoro guardo il risultato stanco ma soddisfatto: ogni traccia di John nociva a Jennifer è stata tolta.; decido di andare a casa e prepararmi per il funerale imminente.
 
Jennifer.
Il funerale. Appena mi hanno fatto uscire sono corsa a casa dei miei genitori per prepararmi al..non riesco nemmeno a dirlo, il funerale di John.
Non me la sento di tornare a casa, una casa che è diventata ormai vuota.
Il funerale è stato strano..voglio dire, sono già stata a cerimonie del genere ma in questa particolare giornata era come se non ci fossi.
Persone sconosciute mi hanno abbracciata, baciata, tenuta per mano..Parole confortanti e dolci, tutte indirizzate a me.
Come se avessi bisogno di questo.
Tutto quello di cui ho bisogno è che John torni a casa; voglio che torni da me.
Nel momento in cui ho visto il suo corpo, coperto da un velo trasparente, era come se mi vedessi da un’altra prospettiva: vedevo me stessa, vestita di nero come da tradizione, che guardava il suo amore senza dire niente..poi tutto si è trascinato fino alla fine, velocemente e senza che me ne accorgessi.
Ora sono nella mia vecchia camera: è piena di foto di John e di suoi regali..come se non mi bastasse il dolore che mi scoppia nel petto.
È circa una settimana che non sento Josh; mi ha mandato alcuni messaggi ma non ce la faccio, ho paura che si troverebbe a disagio e non voglio farmi vedere in questo stato.
Improvvisamente un rumore mi desta dai miei pensieri: è mamma che si avvicina.
“Jen come ti senti tesoro?” si siede acconto a me sul letto e mi stringe forte con il braccio “Josh ha appena chiamato per avere tue notizie, vuoi richiamarlo?”
“No mamma, lo chiamerò più tardi” inconsapevolmente mi allontano da lei e mi raggomitolo su me stessa, abbracciandomi le gambe.
Con uno sguardo di dolore che non avrei mai voluto vedere sul volto di mia madre, la vedo uscire.
So che sto allontanando tutti; non voglio farlo, ma dentro di me so che nessuno può davvero aiutarmi. Sono sola, e questo non cambierà.
 
Passano altri giorni prima che possa trovare il coraggio di tornare a casa nostra..casa mia.
Qualcosa è cambiato. Mi avvicino lentamente alla camera da letto cercando di non fare caso alle foto o agli oggetti lasciati da lui..ma non ne rimangono molti, o meglio, sono meno di quanto ricordavo.
I suoi vestiti accatastati sul divano non ci sono più, e in cucina i resti di cibo del pomeriggio passato con Josh sono scomparsi.
Con timore entro in camera: le lenzuola sono pulite e non c’è traccia di quelle vecchie, nè del cuscino vicino al mio.
Frugo nell’armadio, nei cassetti: niente da fare, ogni cosa di John è scomparsa.
-chi diavolo ha potuto fare una cosa del genere? – mi aggiro per casa in cerca di quacosa che mi ricordi di chi condivideva con me le mie giornate, QUALUNQUE cosa.
Finchè non vedo una grande busta nera in corridoio: corro a vedere, e sono tutti lì, i suoi vestiti e il cuscino.
Senza nemmeno pensarci afferro una sua felpa e me la infilo: il suo odore mi riempie le narici e per un attimo mi sembra di respirare di nuovo. Prendo il cuscino e ci affondo il mio viso, respirando profondamente.
E piango. Non doveva andare così. Questo cuscino dovrebbe essere sul letto in attesa del suo proprietario e la felpa che indosso, insieme a tutti questi vestiti dovrebbero essere nell’armadio accanto ai miei.
Ma oltre a questo non c’è altro: niente libri o chitarre, o la sua collezione di album dei suoi artisti preferiti.
So chi è stato. L’unica persona che penso farebbe questo per il mio bene è Josh. Ma non doveva farlo.
In un attimo sono sulla soglia e mi dirigo verso casa del mio migliore amico.
Busso alla porta urlando “Josh, aprimi!”.
Sento immediatamente dei passi all’ingresso e Josh apre la porta a bocca aperta.
“Jen ma che ti è successo?!? Non hai mai risposto ai miei messaggi!”
Senza riflettere gli scaravento addosso la busta con i vestiti “Come ti sei permesso bastardo! Erano le sue cose! Ed erano anche mie! Ti odio!!” comincio a colpirlo sul petto.
Josh mi lascia fare: vorrei colpirlo più forte che posso ma non ci riesco; è troppo muscoloso e le mie mani scivolano nelle sue prima di ferirlo veramente.
Continuo a gridare parole senza senso.
“Io lo amavo..è morto..e tu non puoi..lo amavo..non è morto, vero?” scoppio a piangere prima di concludere l’ultima frase e mi abbandono nelle braccia di Josh, che mi culla lentamente.
“Oh Jen..”
 

Ok, perdono perdono perdonoooo
so che aggiorno per la prima volta dopo 10 anni, ma ho avuto un periodo stressante, pieno di studio e angosce varie xD
Spero che siate rimasti gli stessi, scusate veramente per il ritardo e spero anche che questo nuovo capitolo vi piaccia..lo so, è un pò triste, ma si prospettano momenti più felici da ora in avanti.
Se volete dirmi che ne pensate o fare osservazioni varie mi fa piacere ;)
Ringrazio chi riprenderà a leggere e prometto che non passerà un altro anno prima che inserisca un nuovo capitolo!! 
Un bacione a tutti :*
Vale

 

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