Just the two of us di Homu (/viewuser.php?uid=589401)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1- Il mondo degli Spiriti ***
Capitolo 2: *** 2- La Biblioteca di Wan Shi Tong ***
Capitolo 3: *** 3- Pai Sho con Iroh ***
Capitolo 1 *** 1- Il mondo degli Spiriti ***
Just the two of us
Capitolo 1- Il mondo degli
Spiriti
Mani
intrecciate, occhi negli occhi, il portale intorno a loro, la strana sensazione
di calma e serenità che provavano quando erano da sole.
Volevano staccare dalla vita in Città della Repubblica, volevano dimenticarsi
dei loro ruoli e dei loro problemi per qualche tempo.
Alla ricostruzione degli edifici ci avrebbero pensato altri, mentre la pace era
ormai ritornata: nessuna delle due era necessaria momentaneamente. Questi erano
i loro pensieri al matrimonio di Varrik e Zhu Li, ma una volta arrivate lì,
davanti alla porta per il mondo spirituale, i loro pensieri cambiarono.
Volevano soltanto stare un po’ insieme, per capire cosa era successo al loro
rapporto, perché di cose ne erano accadute: da che litigavano per Mako al chè
ora non potevano fare a meno l’una dell’altra, i tre anni di assenza di Korra
erano stati distruttivi per entrambe, anche se cercavano di nasconderlo. Ormai
avevano capito che quella che condividevano non era più una semplice amicizia,
ma quel loro rapporto unico si era trasformato in amore.
Erano
arrivate nel mondo degli spiriti, con i visi a pochi centimetri di distanza,
gli occhi ancora fissi in quelli dell’altra e le mani ancora unite.
Nessuna delle due aveva il coraggio di muoversi da quella posizione, temendo
che l’incantesimo si sarebbe spezzato, quando un piccolo coniglio volante
arrivò. L’esserino, del tutto simile a Bum-Ju, abitante di quel mondo
inesplorato, si poggiò sulla testa dell’Avatar e causò lo scoppio di una risata
da parte di Asami, provando a mangiare i capelli di Korra: dopo poco tempo,
capendo che non erano commestibili prese il volo e le due, dopo essersi
guardate per un secondo, si misero ad inseguirlo ridendo.
La dominatrice riuscì a riafferrarlo e se lo mise sulla spalla e la bestiolina,
dopo un attimo di paura si tranquillizzò.
Le due ripresero a camminare mano nella mano, guardandosi intorno con gli occhi
lucidi di emozione. Erano lì, insieme, a godersi quel mondo dove non c’era
nessuna preoccupazione, a godersi la compagnia che si facevano a vicenda.
Troppo prese dal momento per parlare, troppo immerse in loro due.
Ad un certo punto il coniglio volante volò via nuovamente e questa volta l’Avatar e l’ingegnere lo
lasciarono andare.
-Allora,
cosa vuoi vedere Asami?-chiese Korra ad un certo punto
-Non ne ho idea, qualcosa di stupefacente.-
La più piccola ci pensò su, prima di spalancare gli occhi e sorridere,
stringendo la mano dell’altra con più forza e iniziando a correre.
-Ehi Korra cosa stai…?!- la corvina si interruppe quando la ragazza dai capelli
castani si girò verso di lei continuando a sorridere come una bambina. Avrebbe
dovuto fidarsi di lei e correrle dietro, come già faceva da molto tempo.
Corsero ridendo per cinque minuti, prima di arrivare in un campo di fiori viola
a gambo lungo.
La non dominatrice guardò incuriosita l’Avatar , che guidò la sua mano fino a
farle toccare un petalo dei fiori: questo prese a muoversi e Asami ritrasse
spaventata la mano, mentre Korra rideva osservando il fiore tramutarsi in una
farfalla e volare via.
Prese ancora la mano della più grande e iniziò a correre in mezzo a quella
distesa viola, dove ogni fiore volava via al loro passaggio, prima di buttare
se stessa e l’altra ragazza per terra e scoppiare a ridere, guardando le
farfalle.
L’ingegnere però si perse quello spettacolo, continuando a fissare la più
piccola e avvicinandosi lentamente a lei, alla sua risata perfetta; quella si
accorse della vicinanza e arrossì, ricambiando lo sguardo.
-Korra,
devo dirti una cosa.- disse con tono serio la corvina.
-Non p-puoi farlo più tardi?- le chiese l’altra, capendo dove questo discorso
sarebbe andato a parare, ed imbarazzandosi.
-No. È da troppo tempo che aspetto, non chiedermi di farlo ancora.-
La castana, rossa in viso, annuì facendola parlare.
-Non posso aspettare, è già la seconda volta che rischi di morire da quando me
ne sono resa conto e non voglio rischiare di perderti senza avertelo detto.
Perché mi farebbe sentire stupida.- fece un grosso respiro e le si avvicinò,
mettendosi sopra di lei per guardarla meglio negli occhi, arrossendo
leggermente -Io, ecco, mi sono accorta di una cosa tre anni fa. E avrei tanto
voluto dirtela prima, ma tu stavi male, poi sei scomparsa e dopo ancora c’è stato
il casino di Kuvira, la morte di mio padre… non mi è sembrato il momento
adatto.-
L’Avatar deglutì, sgusciando da sotto di lei e rialzandosi, mentre degli
spiriti si avvicinavano a loro. Si grattò la base del collo e continuò a
guardare l’altra.
Asami si alzò e si avvicinò a lei, lentamente.
-Korra, io ho paura di perdere te più di chiunque altro. Se ti fai male mi
preoccupo terribilmente. Quando… quando eri scomparsa nel mondo spirituale,
alla fine della battaglia, io pensavo tu fossi morta. Non riuscivo neanche a
cercarti come si deve, non perlustravo ogni angolo del robot o della radura,
non gridavo il tuo nome. Ero… io ero scioccata. Non mi capacitavo che tu non ci
fossi.- Asami si fermò per poco tempo, iniziando a piangere e Korra,
spalancando gli occhi le si avvicinò velocemente abbracciandola. Non voleva che
piangesse da sola, ci sarebbe stata lei a sostenerla, sempre.
-Poi quando sei uscita dal portale con Kuvira mi sono sentita talmente
sollevata che sarei potuta morire.- si staccò leggermente dall’abbraccio per
guardarla negli occhi -Io… io ti amo Korra.-
Erano
ancora lì, immobili, a guardarsi negli occhi, la maggiore con le mani sulle
spalle dell’Avatar e questa con le mani sui gomiti dell’altra. La castana
abbracciò la corvina con forza. Sapeva che quelle parole erano vere, che Asami
le intendeva tutte, dalla prima all’ultima. In quei tre anni di lontananza
aveva pensato molto agli ultimi tempi con il Team Avatar, a come si erano
sviluppate le cose tra loro due. A cosa aveva fatto l’ingegnere per lei e si
era accorta di non considerarla più un’amica, ne una migliore amica. Voleva
tornare a Città della Repubblica per rivederla, ma le sue paure glielo hanno
impedito. Quando si sono finalmente riviste Korra ha capito cos’era quello che
provava, al momento del loro abbraccio, dove Asami si era tuffata tra le sue
braccia, e quando avevano litigato per la sua assenza. Aveva capito cosa
provava e cosa sentiva l’altra.
-Anche io Asami. Anche io ti amo, me ne sono resa conto non troppo tempo fa.-
le sussurrò all’orecchio, aggrappandosi a lei, prima di staccarsi per guardare
l’espressione felice dell’altra.
Non ci fu altro se non un abbraccio. L’avatar poggiò la testa sulla spalla
dell’ingegnere che la tenne stretta, con gli occhi chiusi, per godersi il calore
del corpo dell’altra.
Nessuna delle due voleva affrettare le cose, come avevano fatto con Mako. Si
sarebbero prese il loro tempo, perché ora ne avevano, in abbondanza.
Si
staccarono dall’abbraccio e ricongiunsero ancora le loro mani, continuando a
camminare in silenzio, osservando gli spiriti che le seguivano, prima di
fermarsi davanti ad un albero e mettersi al riparo per la notte. Asami stese
una coperta per terra mentre Korra prese un po’ di legna ed accese un
fuocherello per scaldarsi.
Si appoggiarono al tronco dell’albero e incominciarono a raccontarsi le cose
fatte durante i tre anni di separazione. L’ingegnere le disse le fasi della
ricostruzione della città, mentre l’Avatar la fuga da se stessa e l’arrivo da
Toph; quando la corvina venne a sapere cosa aveva passato l’altra, la strinse a
se. La castana sorrise e si accoccolò tra le sue braccia. Ripresero a parlare e quando il discorso andò
a finire sul padre di Asami, il sorriso della non dominatrice si spense e Korra
si girò per abbracciarla e cullarla leggermente. Era una ferita ancora aperta
che si sarebbe rimarginata con il passare del tempo.
Ci penserò io a consolarla nei momenti di sconforto, come lei ha fatto con me
dopo Zaheer. Voglio esserci sempre per lei, voglio essere una persona
affidabile a cui può chiedere aiuto pensò
l’Avatar.
Quando la ragazza si fu calmata, la dominatrice la fece stendere sul lenzuolo,
mettendosi vicino a lei e intrecciando le loro dita. Si addormentarono così,
vicine e con un sorriso sulle labbra.
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Capitolo 2 *** 2- La Biblioteca di Wan Shi Tong ***
Capitolo 2
Capitolo 2- La biblioteca
di Wan Shi Tong
Era
passata una settimana dal loro arrivo nel mondo degli spiriti. Sette giorni in
cui si erano divertite facendo le cose più assurde che venivano loro in mente,
da andare a disturbare i fiori-farfalla per inseguirli a fare conoscenza con i
piccoli abitanti di quel mondo che le guardavano incuriositi. Uno di questi era
una vecchia amicizia di Korra: un piccolo spirito di colore chiaro, tendente
al giallo, con quattro braccine lungo il suo piccolo corpo e uno sguardo
curioso. Si era offerto di aiutare l’Avatar quando aveva provato a ritrovare se
stessa nell’Albero del Tempo, senza riuscirci.
-È l’Avatar, è tornata!- disse saltandole addosso, mentre lei lo afferrava
sorridendo.
-Ehi piccoletto, come va da queste parti?- gli chiese, tenendolo tra le
braccia.
-Va bene! Vedo che hai trovato la strada che stavi cercando, quella volta in
cui non eri l’Avatar.-
Korra si girò verso Asami, che li stava guardando incuriosita, per poi
sorridere all’esserino e rispondergli affermativamente.
Si misero tutti e tre in viaggio senza meta, il piccolo spirito tra le braccia
di Asami aveva deciso di accompagnarle in quest’avventura.
-Allora,
cosa vuoi fare adesso Asami? C’è qualcosa che posso mostrarti?- disse la più
piccola, mentre curava la zuppa sul fuoco, dato che l’altra stava sistemando il
telo per la notte.
-Mi piacerebbe sapere tutto il possibile su questo mondo, mi affascina sin da
quando ero bambina. Mamma mi raccontava delle fiabe su questo mondo e… beh ora
che ho la possibilità, vorrei vedere tutto.- disse dopo minuti di silenzio.
-Io non posso esserti molto d’aiuto, sarò l’Avatar , ma non sono mai stata
troppo legata alla mia parte spirituale, so proprio il minimo grazie alle poche
volte che sono stata qui.- sussurrò Korra, sentendosi leggermente in colpa.
-La Biblioteca! Lì trovi tutto.- esclamò lo spiritello
-La Biblioteca?- mormorò la corvina incuriosita, guardando la castana con occhi
speranzosi.
-Da Wan Shi Tong. Sarà la nostra prossima metà allora. Per entrare però avrò
bisogno del tuo aiuto Asami.- le rispose dopo qualche minuto di incertezza.
Quel gufo gigante non la faceva sentire a proprio agio.
L’ingegnere corse verso l’Avatar e l’abbracciò con forza sussurrando un
“grazie” al suo orecchio, mentre l’altra arrossiva prima di stringerla a sé.
Dopo
quel pasto caldo rimasero ancora a parlare, osservando divertite Xin, il
piccolo spirito, che si era addormentato di fianco al fuoco.
-A cosa ti servirei io?- chiese ad un tratto Asami, intrecciando le loro mani.
-Beh, per passare dobbiamo dire a Wan qualcosa che lui non sa. Suppongo che non
sappia come funziona un motore di Satomobile in realtà. Beh, credeva che la radio
fosse una scatola con dentro piccoli umani che ci lavoravano, immagina te!-
Le due si misero a ridere, spalla contro spalla, prima di spostarsi sul telo ed
addormentarsi rivolte una verso l’altra.
La più
grande si svegliò per prima, guardando Korra che stava ancora dormendo.
Sembrava avere un’espressione così serena e rilassata…le faceva piacere
ritrovarla così, dopo tutto quello che aveva passato negli ultimi tre anni.
Allungò una mano verso la testa della compagna, per spostarle i capelli e
metterglieli dietro l’orecchio, prima di osservare l’Avatar che si svegliava,
stringendole la mano.
Korra si ricordò di quando le strinse la mano la prima volta, il giorno in cui
il principe Wu era stato rapito. Per gli spiriti, se le batteva il cuore in
quell’istante.
-Buongiorno.- sussurrò la castana, sorridendo all’altra
-Buongiorno e te. Pronta per affrontare il bibliotecario?-le rispose l’altra,
lasciandole lo spazio per alzarsi, con un mezzo sorriso.
-Guarda che sarai tu a doverci parlare, mica io- mormorò in mezzo ad uno sbadiglio, prima di
mettersi seduta.
L’altra la guardò felice, entusiasta che tutto quello non fosse solo un sogno,
iniziando a mettere sopra il fuoco una pentola per cucinare la colazione.
Il piccolo spiritello si arrampicò sulla testa di Korra, tra le risate di Asami
e lo sguardo, ancora insonnolito dell’Avatar. Dopo aver spento il fuoco e lavato
le stoviglie, si misero in viaggio verso la Biblioteca. La più piccola
timidamente sfiorò la mano della corvina, che intrecciò le loro dita con forza,
come se non aspettasse altro che quel contatto,
La dominatrice si lisciò una punta dei capelli, arrossendo mentre sorrideva
imbarazzata.
In poco tempo arrivarono davanti alla struttura e gli occhi di Asami si
illuminarono, pensando a quanti libri quell’immenso castello potesse contenere.
Si precipitò all’interno, seguita tra le risate da Korra. Il grande gufo bloccò
loro la strada. L’Avatar, memore di quello che aveva fatto a Jinora, lo squadrò
con furia.
-Ho fatto ben intendere che gli umani non possono stare qui.-
-Neanche se ti portano conoscenze che tu non hai?- disse Asami, guardandolo
incuriosita.
-Pensi di sapere cose che Wan Shi Tong non sa?
-Beh, tu vivi qui da tanto tempo… sai che gli esseri umani hanno inventato le
Satomobili?
-Ovviamente, sono l’essere che sa diecimila cose.- disse lo spirito,
abbassandosi ancora di più.
-Sai come funziona?- continuò Asami sorridendogli, mentre Korra controllava la
reazione del gufo gigante.
-Gli umani che ci salgono sopra camminano per spostarla, come se no?-
-Hanno un motore a vapore. Poiché il vapore d'acqua si ottiene somministrando
calore all'acqua liquida, una parte essenziale del sistema che comprende il
motore a vapore è il generatore di vapore, o caldaia. Il vapore viene poi
inviato al motore, in modo tale da far muovere dei pistoni che mettono in moto
la Satomobile.-
Dopo minuti di silenzio, il grande gufo guardò una volpe alle sue spalle,
mormorando qualcosa su spiriti che gli davano informazioni sbagliate. Finalmente
posò lo sguardo su Korra dando il permesso di esplorare la biblioteca per un
periodo limitato di tempo. Chiamò l’Avatar in disparte e questa fece un cenno
ad Asami di proseguire.
-Mi devo scusare per quello che ho fatto alla tua amica quella volta. Pensavo a
vendicarmi dell’altro Avatar, che in ugual modo al generale della nazione del
fuoco cercava la mia conoscenza per una guerra. Voi cosa fate qui?-
-Asami voleva sapere di più di questo mondo. Tutto qui. Niente guerre.-
-Il vostro soggiorno allora è ben accetto.- disse volando via.
Korra lo guardò ancora, non troppo convinta, prima di raggiungere la sua
ragazza che era già seduta per terra, circondata da libri e dalle volpi.
La dominatrice sorrise e cercò di intrufolarsi alle spalle dell’ingegnere, per
abbracciarla da dietro. Il cuore dell’altra perse un po’ di battiti quando si
girò a constatare chi la stesse abbracciando con tanto bisogno. Anche Korra
arrossì a vedere il viso così vicino della corvina, che riprese a leggere dopo
averle regalato un sorriso.
Il tempo passava in silenzio e la castana , stanca di non fare niente si mise a
giocare con lo spiritello dell’Albero del Tempo, ma presto si stancò anche di
quello. Asami era sempre immersa nella lettura e sembrava non prestarle
attenzione, cercò di attirare la sua attenzione lasciandole dei pizzicotti
leggeri sulle braccia, ma l’altra non dava cenno di volersi staccare.
Sospirando la dominatrice se la spinse più contro e iniziò, intenzionata a
farle da cuscino, addormentandosi poco dopo. La noia aveva avuto la meglio, d’altronde
la lettura e il silenzio non erano fatti per lei.
Inutile dire che l’altra non era rimasta totalmente indifferente come Korra
pensava. Ora che sentiva il suo sonnecchiare all’orecchio era imbarazzata. Mise
da parte il libro sulla storia del mondo degli Spiriti e prese ad accarezzarle
il braccio che le teneva stretta la vita, fissandolo con attenzione, prima di
spostarsi leggermente per guardarla meglio e accoccolarsi con un mezzo sorriso
in faccia.
Lo spirito della conoscenza si avvicinò a loro, intenzionato a farle andare via
dalla sua biblioteca, ma notando il momento, decise di allontanarsi per ancora
qualche minuto.
L’Avatar non si svegliò troppo tempo dopo e notando Asami fissarla arrossì
completamente.
-Tu non stavi leggendo?- le mormorò cercando di non guardare l’altra, cosa
impossibile data la sua bellezza. Si perse in quegli occhi verdi e quelle
labbra rosse, pensando per la prima volta che vorrebbe sentire quelle labbra
sulle sue.
-Sì ma ho preferito guardare uno spettacolo più bello- le rispose l’altra,
appoggiando una sua mano sulla guancia di Korra che si spinse verso di quella,
afferrandola.
Wan tornò indietro deciso questa volta a metterle fuori, qualsiasi cosa
stessero facendo. Appena le ragazze videro il gufo avvicinarsi si alzarono e
rimisero i libri al loro posto, uscendo dalla biblioteca mano nella mano, con
la costante presenza di Xin sulla testa della castana.
-Certo che gli spiriti vanno matti per i tuoi capelli, Korra.- disse ridendo
Asami, accarezzandone una ciocca.
-Pare proprio di sì- rispose l’Avatar, unendosi alle sue risate.
Note dell'Autrice: Scusate il ritardo o.o Sono stata molto presa da
altre cose e non ho avuto più tempo e concentrazione per
scrivere questo capitolo. vedrò di fare più in fretta per
il prossim
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Capitolo 3 *** 3- Pai Sho con Iroh ***
Capitolo 3
Capitolo 3 – Pai sho con
Iroh
Avevano
deciso di prendersi la giornata libera, senza muoversi troppo dal posto in cui
si trovavano ora, ovvero una collinetta vicina ad un laghetto, circondato da
alberi.
Iniziarono non senza un certo imbarazzo, a farsi il bagno insieme: ancora si
davano le spalle, entrambe rosse in viso al pensiero che se si fossero girate
avrebbero visto l’amata nuda. Ed Asami era quella più tentata a farlo.
Dopo essersi svegliate e aver fatto colazione si misero a giocare con gli
spiriti nella foresta, buttandosi anche per terra, ridendo.
Xin si divertiva in compagnia delle ragazze, stando in braccio ad entrambe, e
faceva divertire loro.
Quando decisero di averne a sufficienza, Asami strinse la mano di Korra con
forza, correndo verso la collina, per poi stendersi per terra ed accoccolarsi
all’Avatar, che rimase un po’ sbigottita dal comportamento dell’altra, ma non
esitò ad accarezzarle le braccia e la schiena.
-Qualcosa
non va Asami?- disse la castana, intenta a tracciare ghirigori su un braccio
dell’ingegnere.
-No, avevo solo voglia di stare così, anche perché tra una settimana dovremo
ritornare a Città della Repubblica. È passato un mese da quando siamo andate
via e avranno bisogno di noi per ricostruire la città. Volevo semplicemente godermi
questo momento- - rispose la corvina, avvicinando il suo viso per guardare la
dominatrice meglio, facendo riflettere i propri occhi nei suoi.
Dopo qualche secondo di incertezza, Asami, fece la prima mossa, muovendo il
viso verso quello della compagna, ora erano così vicine che sentivano i loro
respiri sulla pelle. Korra arrossì violentemente, cercando di fare qualcosa per
uscire da quella situazione, ma l’altra si accorse del suo nervosismo e si
allontanò rimanendo sempre tra le sue braccia.
Un mese con la costante presenza dell’altra, senza ancora essersi baciate, una
piccola parte di Asami incominciava a credere che Korra non provasse lo stesso
amore che provava lei.
L’Avatar capii di aver reso triste la propria ragazza, ma era stata così
diretta che si era spaventata; con Mako era sempre stata lei a prendere
l’iniziativa nel bacio però con l’ingegnere non ci riusciva, si imbarazzava
troppo a causa della sua bellezza.
Restarono
così, in un pesante silenzio per qualche ora e la castana pensava che l’altra
si fosse addormentata mentre invece, non appena provò ad allontanarsi un poco,
Asami la guardò incuriosita, sollevando un sopracciglio. Korra arrossì
nuovamente, appoggiando una mano su un fianco dell’ingegnere.
-Vuoi passare così tutta la giornata, Asami?- mormorò la dominatrice, sperando
che la compagna non fosse troppo arrabbiata per risponderle.
-Sarebbe un’idea, prenderemmo un po’ di sole, rilassandoci. Non ho molta voglia
di muovermi oggi.- le rispose, cercando di non guardarla in faccia, per non
cedere all’istinto di appoggiare le sue labbra su quelle della propria ragazza.
-Perché invece non venite a bere un po’ di tè insieme a me e agli spiriti?-
chiese una voce pacata alle loro spalle.
Le due si alzarono e girarono rapidamente, prima di vedere Iroh con in mano
foglie di tè, accompagnato da altri spiriti che l’Avatar aveva visto alla
cerimonia di nozze di May-Jim.
-Iroh!- esclamò Korra, sorpresa di trovarlo lì data la vastità del mondo degli
spiriti.
-Ciao Korra, ne è passato di tempo-le disse sorridendo, prima di spostare lo
sguardo sulla sua compagna –chi abbiamo qui?-
Asami, dopo essersi ripresa dall’incontro con lo zio del Signore del Fuoco
Zuko, si fece avanti non sapendo cosa dire. Korra allora disse all’uomo che
quella era la sua ragazza. L’ingegnere arrossì: quelle poche parole le fecero
passare la delusione del mancato bacio di poco prima; dopotutto non poteva
tenerle il muso per sempre, non era minimamente possibile.
Chiacchierarono
amabilmente per diverso tempo dopo che Iroh servì loro del tè e qualche
biscotto. Parlarono del precedente Avatar, del nipote del generale, finché
l’uomo e Asami non si misero a discutere delle migliori miscele di tè che
avevano provato. Esistevano così tanti tipi di quella bevanda che Korra si chiese
cosa avessero di diverso l’una dall’altra e la corvina le spiegò che erano
preparati in modo diverso.
-Asami, sai giocare a Pai sho vero?- chiese ad un certo punto Iroh
-Sì, anche se è da un po’ che non ci gioco. Saranno quattro anni.-
Il vecchio sorrise e si ritirò verso una capanna, per poi uscire con in mano
una piattaforma di gioco e le pedine.
L’Avatar sospirò e si mise a giocare con i piccoli spiriti nei dintorni,
ricordando l’espressione di Asami qualche ora prima. Forse avrebbe dovuto
lasciare che accadesse, a ripensarci ora voleva sentire le labbra rosse
dell’altra sulle sue. Mugugnò imbarazzata, prima di riprende a giocare con Xin.
Ad un certo punto, annoiata, saluto l’uomo e l’ingegnere ed andò in uno spiazzo
per praticare un po’ di dominio.
La donna guardò l’amata andarsene, prima di sospirare, cercando di concentrarsi
sul gioco.
-Vuoi interrompere per un po’? Non mi sembri concentrata da quando Korra è
andata nello spiazzo oltre gli alberi.
-Forse… forse sarebbe meglio.- rispose mentre il Generale le metteva altro tè
nella tazza. – Avrei fatto meglio a non tentare di baciarla questa mattina-
-Vuoi dirmi cosa è successo? Mi piacerebbe potervi aiutare- propose Iroh mentre
sorseggiava il tè.
Asami gli raccontò tutto quello successo prima del loro arrivo nel mondo degli
Spiriti e durante questa loro vacanza e lui ascoltò senza dire una parola,
lisciandosi la barba bianca, poi quando la corvina si fermò, lui rimase in
silenzio qualche minuto, prima di rassicurarla, ben sapendo che l’Avatar
l’amava.
Ripreso a giocare e finirono la partita in parità.
Nel frattempo Korra eseguiva coreografie, dando spettacolo agli altri spiriti,
continuando a rimpiangere l’essersi innervosita quella mattina. Se non l’avesse
fatto probabilmente sarebbero ancora sotto gli alberi a coccolarsi e a
baciarsi, non una ad allenarsi e l’altra a giocare. Era tentata adesso di
tornare di là farla alzare dalle sedia e baciarla, ma sapeva che Asami non
poteva essere costretta a fare qualcosa.
Sospirò ancora prima di lasciarsi cadere per terra, chiudendo gli occhi.
“Che casino ho combinato…” pensò mettendosi le mani sulle palpebre.
Qualche istante dopo senti dei passi dietro di lei e la voce della corvina che
la chiamava dolcemente. Sorrise e scoprì che un sorriso era disegnato anche sul
viso dell’altra che andò ad abbracciarla.
L’Avatar, come la volta che si erano riviste dopo tre anni, la strinse stretta
a sé, affondando il volto tra i suoi capelli.
-Scusa per questa mattina, io…- non riuscì a concludere la frase che
l’ingegnere si staccò e le mise un dito sulle labbra.
-Non chiedere scusa, non sei pronta, ti capisco.-
-Non è questo, soltanto che…-
-Ti ho detto di stare tranquilla.- continuò ancora Asami, ridacchiando dentro
di sé. – Andiamo ancora in giro? Iroh ti saluta.-
Asami superò Korra che la guardava scocciata da dietro, ma ad un certo punto la
dominatrice afferrò un braccio dell’altra girandola verso di lei per poterla
guardare, prima di appoggiare una mano sulla sua guancia e far combaciare le
loro labbra.
La corvina non esitò a ricambiare il bacio, complimentandosi mentalmente per il
piano.
L’Avatar era completamente rossa in viso da quando l’altra aveva preso il
controllo del bacio. Si staccarono poco dopo e la non dominatrice sussurrò
all’orecchio della castana:
-Alla fine ce l’ho fatta- prima di tornare a baciarla.
Korra aveva ormai superato le proprie paure e riuscì a ricambiare felicemente
il bacio, mettendole le braccia intorno al collo.
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