Human Lovers

di Generale Capo di Urano
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** È per te che combatto (FranciaXGiovanna d'Arco) ***
Capitolo 2: *** Suona per me (Prussia&Federico II) ***
Capitolo 3: *** Non avere più paura (Italia Veneziano) ***



Capitolo 1
*** È per te che combatto (FranciaXGiovanna d'Arco) ***


“È per te che combatto” (FranciaXGiovanna d’Arco)
 
Francia entrò in silenzio nella tenda, cercando di fare il meno rumore possibile. Il luogo era in penombra, rischiarato appena dalla luce di una singola candela, poggiata sul tavolo al centro. Sembrava non ci fosse nessuno, ma presto il biondo notò un’esile figura inginocchiata in un angolo, in preghiera.
Francis aspettò pazientemente che avesse finito, per poi avvicinarsi piano alla giovane.
- La tua devozione è ammirevole, ma Johanne – sussurrò dolcemente, facendo trasalire la ragazza davanti a lui.
- M-monsieur France! Que-qu’est-ce que faites-vous ici?
- Sono venuto a darvi la buonanotte, ma pucelle. Quelli che corrono sono tempi bui.
Giovanna sospirò e distolse lo sguardo, spostando una corta ciocca di capelli dietro la nuca.
- Lo so, Monsieur. Ma non dovete preoccuparvi. Orléans è ancora in mano nostra, e presto lo saranno anche gli altri territori che Inghilterra le ha portato via. Stia tranquillo; Dio è dalla nostra parte: è lui che mi guida.
Fu il turno di Francia di sospirare. – Dio, eh?
Alzò lo sguardo, incontrando gli occhi confusi della ragazza. Esitò.
- Per Dio … È per Dio che combatti, Johanne?
La pulzella tornò ad abbassare la testa, portandosi le mani al petto.
- È … è per la mia patria che lotto, Monsieur. Per la Francia – alzò il viso, fissando intensamente l’uomo di fronte a lei - È per lei … che io combatto, Monsieur. Dio è qui per guidarmi.
Francis la guardò stupito, per poi tornare a sorridere. Alzò una mano, nel tentativo di accarezzare una guancia della giovane, ma questa si scostò prima che lui potesse anche solo sfiorarla.
- Ora è tardi, Monsieur; è meglio che entrambi andiamo a riposarci. Bonne nuit.
 
Johanne … ma Johanne … eri così giovane, così …
Ti amavo … ti amavo da morire … perdonami, se puoi … perdonami di non essere stato lì con te.
Mi dissero che ero stato uno stupido. Che tanto saresti morta comunque. Che amarti era stato il più grande errore della mia vita.
No … Se c’è una cosa di cui sono certo, è che amarti non è stato affatto uno sbaglio. Chi non ha mai provato queste cose non può capire.
Ti amerò per sempre, ma pucelle … Riposa in pace, ora.
 
 
Angolino di colei che ha scritto ‘sta roba e che non aveva nulla da fare, o meglio, aveva un sacco di cose da fare ma non ne aveva voglia
Ciao bella gente!
Volevo solo specificare due cose, anzi una sola, su questa mia sottospecie di raccolta.
In questo mio insieme di … storielle? … volevo parlare delle relazioni (amorose ma anche no) delle Nazioni con persone normali (ma va’?) e questi umani sono tutti personaggi apparsi, anche per pochissimissimissimissimi secondi, nell’anime o nel manga e su cui io mi sono creata una marea di seghe mentali.
E niente, spero che a qualcuno possa piacere … o almeno che venga letta, vista la sofferenza che ho patito nel pubblicarla (da brava idiota ho avuto la grandissima idea di provare a scriverla direttamente dal coso del sito e nel frattempo mi era scaduto il login).
Pace a tutti!
Moi moi!

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Capitolo 2
*** Suona per me (Prussia&Federico II) ***


“Suona per me” (Prussia&Federico II)

Prussia si sedette sul divanetto, piegandosi in avanti e tenendo il mento appoggiato sui dorsi delle mani. Chiuse gli occhi, lasciandosi andare in un sorriso calmo e rilassato.
Riaprì piano le palpebre, fissando l’uomo in piedi in mezzo alla stanza.
Federico rimase concentrato nella sua opera, apparentemente senza curarsi dell’albino che lo guardava ammirato senza spiccicare parola.
Gilbert amava il suono del flauto del suo re, e amava osservare il suo volto dall’espressione assorta e concentrata, e le sue dita che si muovevano con sicurezza sullo strumento.
Nessuna esitazione, nessuna stonatura. Se Federico era in grado di sbagliare, di certo non l’avrebbe mai fatto davanti a qualcuno, né tantomeno davanti alla sua Nazione.
Tutt’a un tratto, l’uomo si fermò, girandosi verso il ragazzo.
Prussia lo guardò senza capire. –Che c’è, Fritz? Non puoi essere mica già stufo!
Il re sorrise allegro, allungando il flauto verso la stupita Nazione prussiana.
- No. Ma ora è il tuo turno.- rise sinceramente divertito davanti allo sguardo perplesso di Gilbert. –Cosa ti prende? Non vuoi suonare per me?
 L’albino rimase sconcertato per un po’, poi distolse lo sguardo,mettendo su una faccia falsamente seccata. –E perché? Non sono mica il damerino austriaco, io! Non faccio questo genere di cose!
L’uomo lo fissò con occhi maliziosi. –Come vuoi. A quanto pare le doti musicali del grande Prussia non sono magnifiche quanto quelle battagliere…
Nel sentire quelle ultime parole Gilbert scattò in piedi, afferrando lo strumento dalle mani del re. – Kesesesese! Il Grande Prussia è Magnifico in qualsiasi cosa faccia!- ghignò.
Si portò il bocchino alle labbra, concentrandosi sugli spartiti appoggiati sul leggio. –Guarda e impara, Vecchio mio!
Federico sorrise e chiuse gli occhi, lasciandosi andare al suono meraviglioso che il flauto riusciva a produrre nelle mani di quel ragazzo un po’ esaltato.
La nazione esitò un secondo, fermando la musica, sotto gli occhi perplessi del re.
- Comunque… anche il Vecchio Fritz non è male.




Angolino dell'autrice abbastanza inutile, ma avevo voglia di metterlo
Beh, insomma, chi è il Vecchio Fritz ormai in questo fandom lo sanno tutti quindi non è che abbia molto da dire...
Un re prussiano a cui piaceva la musica, ecco. Quello della guerra di successione austriaca e della Guerra dei Sette Anni (sì, insomma, in poche parole proprio). Stavolta dovrei averci azzeccato ma se così non fosse linciatemi pure.
Spero che possa piacere...
Nel prossimo capitolo non dovrebbe esserci un personaggio storico quindi mi risparmierò un bel po' di problemi.
D'accordo basta la chiudo qui.
Moi moi!






 

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Capitolo 3
*** Non avere più paura (Italia Veneziano) ***


“Non avere più paura” (Italia Veneziano)

Veneziano correva, correva come non aveva mai fatto in vita sua.
Avvistò la casa bianca in lontananza e il suo viso s’illuminò in un grandissimo sorriso.
- Maria! Maria! Mariuuuuuuuuuù…
Non vide i lenzuoli, ci andò contro, inciampò e trascinò con sé a terra tutto il bucato steso al sole ad asciugare.
- Veeeh…ahia…ahi…
- Oh buon Gesù! Che è successo?
Feliciano si divincolò dai panni, alzando lo sguardo verso la giovane ragazza che lo fissava perplesso.
- Maria! Che bello vederti! Non sai che cosa ho dovuto passare per riuscire a venire a trovarti!
La castana rise, rispondendo all’abbraccio della Nazione e baciandolo sulle guancie.
- Italia! Stai bene? Oh, devi aver avuto un sacco paura! Vieni, vieni dentro! Devi raccontarmi tutto! Ah, ho anche fatto la pasta!
Sorrise gioiosa nel vedere il volto contento del ragazzo, che la seguì saltellando dentro casa.
Gli offrì un enorme piatto di spaghetti e si sedette di fronte a lui, appoggiando i gomiti sul tavolo.
- Tutto bene, tesoro? Sei scappato fino a qui! Oh, dev’essere stato terribile, povero! Dai, dai, mangia che ti fa bene, mangia!
Il Settentrione ingoiò un grosso boccone, salvo poi prenderne un altro, nel tentativo di parlare e mangiare nello stesso tempo.
- F-fi! È ftato-un miracolo, davvero!- Fifo a poco tepo fa evo- con quel macho di-Gevmania!
La ragazza si allungò verso di lui, scoccandogli un bacio sulla fronte.
- Sta’ tranquillo, adesso va tutto bene, non devi avere più paura. Se ti va, puoi stare qui tutto il tempo che vuoi!
 
 
 


Italia aprì lentamente gli occhi, ancora intontito. Quel leggero dondolio gli stava facendo venire il mal di testa.
Tocco con le mani qualcosa di morbido. – Maria…?
Sbuffò. – No… Sei solo tu, Germania…

 
 
 
 





Angolino delle delucidazioni
Lo so, lo so, ci ho messo più di una settimana per fare… ‘sta roba, ma il fatto è che…è che… ma pota io che ci posso fare? Sono un bradipo, ecco.
Vi prego, non uccidetemi…farò qualsiasi cosa!
Ecco, giusto per intenderci, la persona qua sopra sarebbe quella ragazza apparsa per circa…dieci secondi? nell’episodio 14, quando Italia torna dall’Africa e ovviamente si mette a flirtare (si dice così, no?) con una ragazza a caso.
Presente quando dicevo che mi ero fatta delle seghe mentali su TUTTI? Ecco.
Il nome Maria gliel’ho dato io, sì. La fantasia.
Mi riprenderò col prossimo (forse). Che non indovinerà nessuno muhahahaha sono un’illusa.
Moi moi!

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