Love without limits

di Lois Lane 89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Sophie è una ragazza italiana che passerà un paio di settimane d'agosto a Los Angeles durante l'estate.

Durante il resto dell'anno, lavora come cameriera in un ristorante di Roma, città in cui vive.

Il volo era stato puntuale, e dopo parecchie ore era finalmente arrivata.

Dopo aver recuperato la sua valigia, cercò un modo per uscire dall'aeroporto, ma non vide cartelli che le indicassero dove andare.

Mentre stava vagando trascinandosi dietro la valigia, si accorse che un ragazzo si era avvicinato a lei: capelli biondi, occhi azzurri e un fisico da mozzare il fiato.

“Hai bisogno di aiuto?” domandò lui.

“Se sai come uscire da qui, si.” rispose Sophie.

“Vieni con me; anche io stavo uscendo.” disse lui, sorridendole.

Mentre camminavano, Sophie lo guardò meglio, e lo riconobbe.

“Ma tu sei... Chris Evans.” disse Sophie.

“Mi domandavo quanto tempo avresti impiegato ancora prima di riconoscermi. Comunque si, sono io. Di solito le ragazze mi riconoscono non appena mi vedono. Tu invece come ti chiami?” domandò Chris.

“Sophie.” rispose Sophie.

“Francese?” domandò Chris.

“Italiana. Vengo da Roma. Ma i miei genitori hanno prerito Sophie a Sofia.” rispose Sophie.

In quel momento uscirono dall'aeroporto.

“Grazie per l'aiuto.” disse Sophie porgendogli la mano.

“Figurati. E' stato un piacere. Devi prendere un taxi?” domandò Chris.

“Si, devo raggiungere l'hotel.” rispose Sophie.

“Dov'è il tuo hotel? Magari possiamo fare un pezzo di strada insieme.” disse Chris.

Sophie prese fuori dalla borsa il foglio con la prenotazione della sua stanza, e lo porse a Chris.

“Questo hotel non va bene.” disse Chris dopo aver letto il nome dell'hotel e la strada in cui si trovava.

“Perchè?” domandò Sophie.

“Perchè quello non è un bel posto per una ragazza sola, specialmente di notte.” rispose Chris.

“Terrò presente il tuo consiglio e starò attenta. Ma ho prenotato una stanza, e intendo andarci.” disse Sophie, prendendo la sua valigia e dirigendosi verso un taxi.

“Puoi venire a stare da me.” rispose Chris.

“Cosa?!” domandò Sophie.

“Hai capito benissimo che cosa ho detto. Tu verrai con me.” rispose Chris.

“Non posso. Ho una prenotazione, e non voglio perdere la caparra che ho versato.” disse Sophie.

“Per quello si può risolvere, e possiamo farlo adesso. E poi verrai a casa mia.” rispose Chris, puntandole addosso i suoi occhi azzurri.

“Non mi sembra di avere molta altra scelta. E se mi rifiutassi?” domandò Sophie.

“Allora sei stata rapita. Andiamo.” rispose Chris.

Entrambi scoppiarono a ridere, e salirono su un taxi dopo aver caricato i bagagli.

Fecero una sosta all'hotel, dove Chris sistemò le cose; poi tornò sul taxi, che dopo un po' si fermò davanti al cancello di una casa.

Chris pagò il taxi, ed entrarono in casa con le valigie.

“Wow, questo posto è incredibile.” disse Sophie.

“Sono contento che ti piaccia. Fa come se fossi a casa tua.” rispose Chris.

Sophie porse a Chris delle banconote dicendogli che erano per il taxi e per tutto il resto, ma lui non le accettò.

“Non mi devi niente. Gli amici si aiutano a vicenda.” disse Chris avvicinandosi a lei, e scostandole una ciocca di capelli dal viso.

Lei lo guardò e sperò di non essere arrossita.

Le mostrò la sua stanza e le fece fare un giro della casa.

“Stasera ci prendiamo una pizza. Conosco un posto che la fa veramente buona.” disse Chris.

“Potremmo prenderla un'altra sera, e stasera potrei cucinare io.” rispose Sophie.

“Non è male come idea. La cucina è attrezzata. C'è tutto quello di cui potresti avere bisogno. Frigo e dispensa sono pieni.” disse Chris.

“C'è qualche alimento a cui sei allergico o che non vuoi mangiare, in modo da evitarlo?” domandò Sophie.

“No, mangio di tutto. Non mi faccio problemi al riguardo. Io devo andare. Ci vediamo più tardi. Divertiti.” rispose Chris.

Così dicendo, le dette un bacio sulla guancia, e uscì di casa.

Sophie si chiese dove trovasse la forza di andare ancora in giro dopo un volo di parecchie ore.

Iniziò a guardarsi intorno, e dopo un po' trovò gli utensili di cui avrebbe avuto bisogno per cucinare qualcosa di semplice per lei e Chris.

Arrivò l'ora di cena, ed era già tutto pronto: Sophie aveva cucinato dei piatti italiani.

Chris non era ancora tornato; così dopo aver apparecchiato la tavola, prese il suo computer, e iniziò a vedere un film seduta sul divano.

Per caso la sua scelta cadde sul film che aveva come protagonisti il gruppo di eroi chiamati Avengers; tra di loro c'era Captain America, interpretato proprio da Chris.

Aveva un auricolare solo, così sentì la porta aprirsi.

Sophie mise in pausa il film che era iniziato da poco, socchiuse lo schermo, e posò il computer sul tavolino prima di togliersi gli auricolari.

Si alzò dal divano, e andò in cucina, dove trovò Chris vicino alle pentole.

“Che buon profumo. Da dove vengono questi piatti?” domandò Chris.

“Dall'Italia. Che è ritenuto il paese con la cucina migliore. Qui in America la maggior parte delle persone mangia solo cibo spazzatura, e con il tempo diventano obese.” rispose Sophie, mentre preparava i piatti.

“Io non rientro in quella categoria, non mangio sempre quel genere di cibo.” disse Chris.

“Tu ti ammazzi di palestra praticamente tutti i giorni, altrimenti non potresti mantenere un fisico simile.” rispose Sophie.

Così dicendo, si sedettero a tavola e cenarono.

“Accidenti era tutto fantastico.” disse Chris quando ebbero finito.

“Sono contenta che ti sia piaciuto.” rispose Sophie, iniziando a sparecchiare per poi lavare i piatti.

“Lascia stare, ci penso io. Un po' per uno.” disse Chris togliendole la spugna di mano.

Mentre Chris lavava i piatti, Sophie li asciugava e li metteva al loro posto.

“Che stavi guardando quando sono tornato?” domandò Chris, sedendosi sul divano e prendendo in mano il computer di Sophie.

“Un film, ma niente di speciale. Lo avevo già visto, e comunque lo avevo appena iniziato. E non puoi entrarci senza la password.” rispose Sophie, prendendo il suo computer.

Dopo aver digitato la password, chiuse la finestra aperta, e posò nuovamente il computer sul tavolo.

Chris accese la tv, e acese il decoder dell'on-demand.

“Possiamo guardarlo insieme su uno schermo più grande e in alta definizione. Credo che sia meglio. Dimmi il titolo.” disse Chris.

“No. Possiamo tranquillamente guardare un altro film. Scegli pure.” rispose Sophie.

“Voglio sapere quello che stavi guardando tu. Che cos'era?” domandò Chris, avvicinando il suo viso a quello della ragazza.

“Era il film degli avengers. E quindi ci sei anche tu. Credevo che voi attori non guardaste mai i film in cui recitate.” rispose Sophie.

“Non sono così superstizioso.” disse Chris, sfiorando le labbra di Sophie con le sue.

“Credo che possiamo vedere il film.” rispose Sophie prendendo il telecomando; selezionò il film degli avengers e spinse il tasto play.

Durante il film, Chris vide Sophie ridere nelle scene dove venivano pronunciate delle battute divertenti.

Quando il film finì, Sophie si alzò dal divano, prese il suo computer e dopo aver augurato la buona notte a Chris, si diresse verso le scale che conducevano al piano superiore, e quindi alla sua stanza.

Una volta al sicuro nella sua stanza, Sophie si accorse che il suo cuore sembrava impazzito: Chris l'aveva praticamente baciata.

Doveva mantenere le distanza da lui, e comportarsi come un amica: e ciò significava nessun contatto fisico.

Non appena l'avrebbe rivisto, si sarebbe comportata come se non fosse successo nulla.

Si addormentò non appena toccò il cuscino.

TO BE CONTINUED...

ANGOLO DELL'AUTRICE
: Scusate l'assenza ma a causa dello studio e dell'assenza di ispirazione, non sono più riuscita a pubblicare. Per questa ff ho preso ispirazione da vari film e cartoni che ho visto, le cui battute mi sono rimaste in mente.
Spero che possa piacere, e intanto continuo a scriverla; ho molte idee, ma il problema è metterle per iscritto. A presto Lois Lane 89.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


La mattina seguente, Sophie si svegliò e scese al piano di sotto dopo essere andata in bagno ed essersi vestita.

Vide Chris seduto sul divano con il tablet in mano e il cellulare accanto a lui.

Era a piedi nudi, e indossava un paio di pantaloni di una tuta e una maglietta a mezze maniche aderente (i suoi pettorali e i bicipiti erano ben in evidenza).

“Buon giorno. Dormito bene?” disse Chris appena la vide apparire in fondo alle scale.

“Si grazie. Tu invece?” domandò Sophie a sua volta.

“Meravigliosamente.” rispose Chris.

Così dicendo, fecero colazione insieme: Chris si era alzato poco prima di lei.

“Sai nuotare?” domandò Chris con la tazza di caffè in mano.

“Non benissimo. Lo scopo di questa domanda?” domandò Sophie a sua volta.

“E' che adesso indossiamo i costumi e poi ce ne andiamo in spiaggia a Malibu.” rispose Chris.

Quando furono pronti, si recarono insieme a Malibù con la macchina di Chris.

Sophie fu riluttante a togliersi il copricostume, dato che non aveva un fisico perfetto; Chris le disse che nessuno l'avrebbe giudicata, così se lo tolse mentre lui si toglieva la maglia.

Lei rimase a bocca aperta a vedere ogni muscolo del suo corpo scolpito a regola d'arte; ma distolse lo sguardo quasi subito.

Tra se e se pensò che doveva assolutamente mantenere le distanze con lui, così tirò fuori dalla borsa il flacone della crema solare.

“Che cosa c'è in quella bottiglia?” domandò Chris.

“Crema solare. Le spalle sono le prime a diventare rosse. E se sto troppo sotto al sole, la sera mi bruciano. La mia pelle è abbastanza delicata.” rispose Sophie.

Quando ebbe finito, passò il flacone a Chris.

“Non mi serve. Non l'ho mai messa in vita mia.” disse Chris.

“Se poi ti bruci, non venire a lamentarti da me. Io ti ho avvertito.” rispose Sophie.

Dopo essersi messa la crema, mise il flacone nella borsa e tirò fuori il suo libro.

Mentre leggeva, sentì qualcosa sfiorarle la schiena; voltò la testa, e vide Chris seduto sul suo telo dietro di lei, che le toccava la schiena con la mano.

Quel contatto le fece venire i brividi, ma sperò che Chris non se ne accorgesse.

Nella speranza che smettesse, fece finta di niente e continuò a leggere.

“Stasera pensavo di andare a mangiare quella pizza di cui ti parlavo ieri sera e poi di farci un giretto.” disse Chris.

“Si può fare.” rispose Sophie senza togliere gli occhi dal libro.

“Ora basta leggere. E' ora di fare il bagno. Andiamo.” disse Chris togliendole il libro dalle mani.

La prese per mano, e andarono in acqua.

Si schizzarono l'acqua addosso; un paio di volte Chris prese la ragazza e la buttò sott'acqua.

Quando Sophie riemerse per la seconda volta, Chris la tenne stretta a sé.

Lui aveva una voglia tremenda di baciarla, ma lei si liberò dalla sua presa, uscì dall'acqua, e iniziò ad asciugarsi.

Chris la raggiunse poco dopo, e quando anche lui fu asciutto, salirono in macchina e tornarono a casa.

Fecero una doccia calda per eliminare la salsedine e la sabbia, poi indossarono qualcosa di comodo e si sedettero sul divano.

Nessuno dei due parlava: Sophie aveva preso il libro con se e stava leggendo, mentre Chris aveva il tablet in mano.

Sophie sapeva che se non si fosse liberata dalla sua presa quando erano in acqua, lui sicuramente l'avrebbe baciata; e questo non doveva mai accadere.

Quando fu l'ora si andarono a vestire per uscire.

Chris indossò un paio di jeans con una camicia, portata con i primi due bottoni aperti e le maniche arrotolate fino al gomito; ai piedi portava delle vans.

Sophie apparve in fondo alle scale con un paio di jeans scuri con il risvolto corti fino al ginocchio, dei sandali bianchi e una canotta bianca.

I suoi capelli scuri erano sciolti sulle spalle, e aveva una borsetta bianca a tracolla.

Chris la guardò con un espressione stupita.

“Che c'è? Non va bene? Posso andarmi a cambiare.” disse Sophie.

“No, no. Non serve. Sei belllissima così. Possiamo andare.” rispose Chris.

Uscirono di casa e si incamminarono verso la pizzeria.

“Avevi ragione. Era molto buona.” disse Sophie mentre camminavano dopo che erano usciti dalla pizzeria.

“Sono contento che ti sia piaciuta.” rispose Chris.

Così dicendo, prese la mano di Sophie; lei sapeva che di lì a poco sarebbe successo qualcosa, e doveva impedirlo.

Fecero un giretto, poi si incamminarono verso casa.

“Grazie per la bella giornata. Mi sono divertita. Buona notte.” disse Sophie, dirigendosi verso le scale.

“Credo che dovresti lasciarti baciare adesso.” disse Chris; a sentire quelle parole, Sophie si immobilizzò sul primo gradino, e si voltò verso di lui.

“Pronunci questa frase nel film Diario di una tata.” rispose Sophie.

“Ma io stavo dicendo sul serio. Sei molto bella.” disse Chris, mettendosi davanti a lei e bloccandola contro il muro.

“No, non è vero. A volte mi sento un mostro. Nessuno me lo ha mia detto.” rispose Sophie.

“Allora sono tutti degli idioti. Sei davvero bellissima. Il tuo modo di cucinare, mi ha letteralmente stregato.” disse Chris.

“Mi conosci solo da un giorno. E io non credo all'amore a prima vista.” rispose Sophie.

“Io invece si. Sbaglio o stai cercando di impedirmi di baciarti?” domandò Chris.

“Chris, tu sei un'attore famoso. Potresti avere qualunque ragazza al mondo. Perchè io?” domandò Sophie a sua volta.

“Perchè tu sei semplice e unica. Non credo che le altre sappiano cucinare come te. Tu sei completamente diversa da loro.” rispose Chris, prendendo il viso della ragazza tra le mani.

Sophie cercò di ribattere, ma Chris glielo impedì, baciandola.

Quel bacio, per entrambi, sembrò non finire mai: Sophie sentiva le labbra morbide e calde di Chris sulle sue che si muovevano con dolcezza.

Chris si staccò, e Sophie cercò di respirare; il suo cuore sembrava impazzito.

Chris le accarezzò una ciocca di capelli, e le alzò il mento con una mano; lei fu costretta a guardarlo.

“Buona notte.” disse Sophie dopo avergli baciato una guancia; gli sorrise, e salì le scale entrando nella sua stanza chiudendo la porta.

Quello che temeva era accaduto; aveva provato a stare lontano da lui, ma alla fine, lui aveva vinto.

Sostituì i vestiti con la canotta e i calzoncini che usava come pigiama e andò in bagno.

Nel momento in cui uscì dal bagno, si trovò Chris davanti che stava andando nella sua stanza.

In silenzio cercò di aggirarlo per tornare nella sua stanza, ma lui da dietro, le circondò la vita con un braccio e la tenne stretta contro il proprio corpo.

“Vestita così stai ancora meglio.” disse Chris.

Così dicendo, iniziò a baciarla sul collo, mentre una mano scorreva lungo la sua coscia; Sophie cercò di liberarsi della sua presa, ma fu inutile.

Chris la fece voltare verso di lui, ma come fece per baciarla, lei chinò la testa.

“Andrà tutto bene. Rilassati. Non ti farò del male.” disse Chris sollevandole il viso con una mano.

Sophie pensò che ben presto si sarebbe pentita di quello che stava per fare.

Lo guardò negli occhi prima di sfiorargli le labbra; lui le tenne la testa ferma contro la sua con una mano, e intensificò il bacio mentre lei gli mise le braccia intorno al collo.

Chris la prese in braccio e la portò nella sua stanza; chiuse la porta con un piede (nel film Push la chiude usando i suoi poteri telecinetici)e posò la ragazza sul letto.

Ben presto si trovarono l'uno tra le braccia dell'altra; solo il lenzuolo copriva i loro corpi.

Chris si sentiva come se stesse volando in mezzo alle nuvole, mentre Sophie stava provando l'effetto “farfalle nello stomaco”.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


La mattina seguente, Sophie si svegliò con la testa appoggiata al petto di Chris che ancora dormiva.

Cercando di non svegliarlo, si alzò e dopo aver indossato il suo pigiama che era finito per terra, uscì dalla stanza.

Scese al piano inferiore, e si versò un bicchiere di succo preso dal frigo.

Mentre beveva, pensò che presto la sua vacanza sarebbe finita, e avrebbe dovuto lasciare Los Angeles per tornare a Roma; e avrebbe dovuto lasciare anche Chris.

Sapeva benissimo che non doveva lasciarsi andare con lui, ma era successo.

Tornò di sopra e dopo aver preso dei vestiti puliti dalla sua stanza, andò in bagno a farsi una doccia.

Quando tornò di sotto, bussarono alla porta; l'aprì e si trovò davanti un ragazzo che diceva di essere il fratello di Chris, Scott.

“Mi dispiace, ma Chris sta ancora dormendo.” disse Sophie, facendolo entrare in casa.

“Non importa. So io come svegliarlo.” rispose Scott.

Sophie non riuscì a fermarlo, perchè lui si precipitò su per le scale.

Scott entrò nella stanza di Chris e svegliò il fratello.

“Scott?! Ma che ci fai qui?” domandò Chris quando vide il fratello accanto a se e non Sophie.

“Avevamo un impegno ricordi? E se ti stai chiedendo come sono entrato, mi ha fatto entrare una ragazza che è al piano di sotto.” rispose Scott.

“Ok, ora esci. Mi faccio una doccia, mi vesto e scendo.” disse Chris.

Mentre Scott tornò di sotto, Chris si alzò e si vestì dopo essersi fatto una doccia; avrebbe preferito svegliarsi con Sophie al suo fianco e non con suo fratello.

Quando arrivò al piano inferiore, Chris vide Scott in cucina e Sophie seduta sul divano che leggeva.

Lei alzò lo sguardo e gli sorrise.

“Io e mio fratello dobbiamo andare in giro. Spero che non ti dispiaccia se te lo rubo per un po'. Tanto ti darà altri soldi stasera.” disse Scott.

Sophie si alzò di scatto e salì le scale di corsa chiudendosi nella sua stanza.

Sentì i due fratelli litigare, e una porta sbattere.

Sophie prese la sua valigia e iniziò a farla.

La porta della camera si aprì, e Chris entrò.

“Che stai facendo?” domandò Chris.

“L'ultima cosa che voglio è farti litigare con la tua famiglia. Crede che io sia una prostituta. E' meglio che vada via.” rispose Sophie.

“Scott a volte parla senza ossigenare il cervello. E non devi andare da nessuna parte. Devi rimanere con me. Non voglio perderti.” disse Chris, abbracciandola.

Sophie gli appoggiò la testa contro il petto e fu totalmente avvolta dal suo profumo.

I giorni passavano, e Sophie era sempre più innamorata di Chris; ma doveva riuscire a separarsi da lui; la sua vacanza stata finendo.

Chris non l'avrebbe mai lasciata andare, così decise che sarebbe partita quando fosse stata sola, oppure quando lui dormiva.

Approfittò di un momento in cui era in casa da sola per finire di preparare la sua valigia.

Scrisse una lettera per Chris: Chris, purtroppo la mia vacanza a Los Angeles è finita, e per me è arrivato il momento di tornare a casa, in Italia. Anche se breve, quello che ci è stato fra noi è stato fantastico. Lo porterò per sempre nel mio cuore. Se ti avessi aspettato non mi avresti mai lasciato partire. Sono sicura che presto troverai la ragazza giusta per te. Addio, Sophie

Mise la lettera in una busta su aveva scritto Chris, e la nascose nella sua borsa.

La mattina della partenza, Sophie si alzò senza svegliare Chris, e dopo essersi vestita nella sua stanza, si assicurò di non aver dimenticato nulla, prese la valigia con la borsa e scese al piano di sotto.

Lasciò la lettera sul tavolo, e uscì di casa chiudendo piano la porta.

Quando ebbe percorso un paio di isolati, chiamò un taxi e si fece portare in aeroporto; durante il tragitto, le lacrime iniziarono a scorrerle lungo il viso, ma riuscì a trattenersi.

Nel frattempo Chris si svegliò, e anche quella volta, non trovò Sophie al suo fianco; guardò nella sua stanza e la trovò vuota.

Scese le scale, e trovò una busta indirizzata a lui sul piano della cucina; l'aprì e lesse il messaggio di addio di Sophie.

Chiamò l'aeroporto, e gli dissero che l'aereo per Roma era già decollato.

Avrebbe voluto partire e andare da lei, ma purtroppo degli impegni di lavoro lo trattenevano.

Quando Sophie arrivò a Roma, tornò nel suo appartamento e non potè fare a meno di pensare a quello che aveva provato con Chris.

Ma ormai era tornata, e non l'avrebbe rivisto mai più.

La sera dopo il suo arrivo, Sophie tornò a lavorare come cameriera al ristorante; il lavoro l'avrebbe aiutata a dimenticarsi di Chris.

Passarono due settimane, e Sophie lavorava con impegno e determinazione.

Una sera di inizio settembre, Sophie era impegnata a tagliare del pane in cucina quando Elisa, una sua collega e amica, le si avvicinò dopo aver messo dei piatti da lavare.

“Abbiamo dei clienti famosi stasera: sono coloro che interpretano gli avengers.” disse Elisa.

A sentire quel nome, a Sophie per pocò non scivolò il coltello dalla mano.

“Credo che tu abbia visto un po' troppi film. Che cosa ci farebbero qui? E' impossibile.” rispose Sophie.

Elisa prese Sophie per mano, e gli fece vedere il gruppo vicino al bancone del bar in attesa di un tavolo.

Le mancò il fiato: Elisa aveva ragione, perchè c'erano Robert Downey Jr., Jeremy Renner, Chris Hesmworth, Mark Ruffalo, ma soprattutto c'era anche Chris Evans.

Appena avesse messo piede fuori dalla cucina, Chris l'avrebbe vista; decise di tenersi alla larga dal loro tavolo.

“Ci pensi tu a loro?” domandò Elisa.

“No, no. Puoi servirli tu se vuoi, nessun problema. Io ho altri tavoli di cui occuparmi.” rispose Sophie.

Così dicendo, Sophie prese dei piatti in mano, e insieme ad Elisa uscì in sala.

Mentre Elisa si occupava dei nuovi clienti, Sophie portò i piatti al tavolo che gli aveva ordinati, evitando di volgere lo sguardo verso Chris.

Dopo di che, andò a prendere l'ordinazione ad un tavolo di soli uomini.

Mentre stava cercando di scrivere, uno di loro iniziò a toccarle la gamba con una mano, e a guardarla in un modo che le fece paura.

“Tutto ok?” domandò Luca, il proprietario del ristorante quando Sophie andò al bar per prendere le bevande che avevano ordinato.

“Si, tutto ok. Devo solo resistere dal tirargli uno schiaffo in faccia.” rispose Sophie.

“Ora lo tengo d'occhio io, non ti preoccupare.” disse Luca; poi si allontanò dal bar.

“Il bel capitano ha chiesto di te.” disse Elisa, riferendosi a Chris.

“Ho troppo da fare per occuparmi di lui.” rispose Sophie, cercando di non mostrare interesse per lui.

Quando Sophie tornò al tavolo, non fece in tempo a posare il vassio con le bevande che l'uomo che le aveva sfiorato la gamba e il suo vicino, le toccarono il sedere.

Sophie si trattenne, e servì le bevande.

“Scusate signori, ma vi devo chiedere di non infastidire le persone che lavorano in questo locale.” disse Luca avvicinandosi al tavolo.

“E' solo una cameriera. E noi, essendo clienti, abbiamo ragione.” rispose l'uomo.

“In questo caso devo chiedervi di lasciare il locale.” disse Luca.

“Non abbiamo intenzione di muoverci da qui.” rispose l'altro.

Luca non disse nulla, ma si allontanò dal tavolo, prendendo da parte Sophie ed Elisa.

“A quel tavolo ci penso io. Non dovete avvicinarvi, specialmente tu.” disse Luca indicando Sophie.

“Sono licenziata vero?” domandò Sophie.

“Assolutamente no! Dove la trovo un'altra brava come te? Tornate al lavoro.” rispose Luca.

Così dicendo, Luca si allontanò dalle due ragazze.

“Tutto ok?” domandò Elisa.

“Si, tutto bene.” rispose Sophie.

“Avresti dovuto vedere la faccia di Chris Evans. Avrebbe voluto spaccare la faccia a quel tizio.” disse Elisa.

Le due amiche tornarono al lavoro.

La serata proseguì senza altri incovenienti.

Dopo che tutti i clienti se ne furono andati, Sophie, Elisa e Luca sistemarono la sala e uscirono dopo aver chiuso il locale.

Sophie iniziò a camminare, ma prima che riuscisse a mettersi gli auricolari per ascoltare la musica, si trovò Chris davanti che le tagliò la strada.

“Che cosa ci fai tu qui?” domandò Sophie.

“Credevi che mi sarei dimenticato di te così facilmente? Impossibile. Mi sei mancata così tanto.” rispose Chris abbracciandola.

Abbracciandola di nuovo, Chris si sentì come se lei non se ne fosse mai andata.

“Non saresti dovuto venire fin qui.” disse Sophie stacandosi da lui.

“Invece si. Avrei volentieri spaccato al faccia a quei tizi nel locale. Stai bene?” domandò Chris.

“Si, tutto ok.” rispose Sophie.

Così dicendo, s'allontanò da lui e ricominciò a camminare verso casa; Chrsi teneva il suo passo senza fatica.

“Chris, seriamente. Non dovresti essere qui. Non possiamo stare insieme. Apparteniamo a due mondi completamente diversi. Quello che è successo a Los Angeles rimarrà solo un ricordo.” disse Sophie quando furono nel suo appartamento.

“Gli opposti si attraggono. Possiamo rivivere quel ricordo anche adesso. Io ti amo, e non ho intenzione di rinunciare a te. Non lo farò mai.” rispose Chris.

Sophie abbassò lo sguardo, pensando tra se e se che avendolo davanti a lei in quel momento, non sarebbe risucita a restitergli ancora a lungo; e poi si era innamorata di lui, e l'amore per una persona non era facile da dimenticare.

“Forse hai ragione. Credevo che lasciandoti a Los Angeles mi sarei dimenticata di te, ma penso di non esserne capace. E penso che anche io ti amo.” disse Sophie alzando gli occhi verso di lui.

A sentire quelle parole, Chris si trovò le braccia di lei intorno al collo e le loro labbra unite.

Due settimane di lontanza erano più che sufficenti: finalmente erano nuovamente l'uno tra le braccia dell'altra.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


La mattina seguente, Chris aprì gli occhi e vide Sophie accanto a se ancora addormentata.

Mise un braccio intorno a lei, e rimase a guardare il viso della ragazza di cui si era perdutamente innamorato.

Si avvicinò al suo viso, e la baciò delicatamente: lei aprì gli occhi e lo guardò.

“Buon giorno angelo mio.” disse Chris.

“Giorno.” rispose Sophie, accarezzandogli una guancia.

Così dicendo, fece per alzarsi ma Chris glielo impedì.

“Tu non vai da nessuna parte.” disse Chris.

Rimasero a coccolarsi sotto alla coperta.

“Hai mai pensato di trasferirti a Los Angeles?” domandò Chris mentre erano in cucina.

“Sinceramente no. Non ho mai pensato a una cosa del genere.” rispose Sophie.

“Ma a te piacerebbe andare a vivere in America?” domandò Chris.

“Non saprei. Dovrei lasciare il mio lavoro. Qui a Roma ho la mia vita. Ma... perchè mi fai queste domande?” domandò Sophie a sua volta.

“So che stiamo insieme da poco tempo, ma sarebbe fantastico se venissi a vivere con me. Da quando te ne sei andata, quella casa è vuota. Puoi trovare un lavoro migliore; fare la cameriera in un ristorante non fa proprio per te.” rispose Chris.

“E' una decisione importante. Non posso prenderla così su due piedi. Ho bisogno di tempo.” disse Sophie.

“Prenditi tutto il tempo che vuoi. Io non ho intenzione di lasciarti qui da sola.” rispose Chris.

Così dicendo, Sophie si buttò tra le braccia di Chris.

Passò una settimana, e Sophie si accorse che Chris aveva ragione: per lei a Roma non c'erano molte possibilità, così decise di trasferirsi a Los Angeles.

Lo disse a Chris mentre si trovavano sulla scalinata di Piazza di Spagna; lui era talmente felice che la prese per i fianchi e la sollevò in aria.

Lasciò il suo lavoro di cameriera, e lasciò libero il suo appartamento in affitto; non aveva molto da prendere.

“Benvenuta a casa.” disse Chris quando furono di nuovo insieme nella casa di Los Angeles.

“Grazie. Hai risolto con tuo fratello? Non voglio crearti problemi con la tua famiglia.” rispose Sophie.

“Tutto sistemato. I miei genitori non vedono l'ora di conoscerti di persona.” disse Chris.

“Su questo punto ci penseremo in un altro momento. E' ancora presto per fare il passo ti presento i miei.” rispose Sophie.

“Aspetterò tutto il tempo che vuoi. L'importante è che tu sia qui.” disse Chris.

Dopo di che, Sophie sistemò le sue cose e uscì a fare la spesa; Chris doveva incontrarsi con degli amici.

Quando tornò a casa, Sophie preparò la cena.

Chris arrivò che era già tutto pronto; Sophie vide che in mano aveva una scatola.

“Che cosa c'è lì dentro?” domandò Sophie, indicando la scatola.

“Non te lo dico, è una sorpresa. Che buon profumo.” rispose Chris.

Così dicendo, cenarono insieme mentre chiaccheravano.

“Come fai a creare tutte queste delizie?” domandò Chris.

“Non so davvero come risponderti. Tua madre non cucina?” domandò Sophie a sua volta.

“Si, ma a volte esagera con le spezie e i condimenti. Diciamo che la cucina non è proprio il suo forte.” rispose Chris.

Si alzò dalla sedia, prese dal frigo la scatola con cui era entrato, prese Sophie per mano e andò sul divano.

“Chiudi gli occhi. E non sbirciare.” disse Chris.

Sophie non capì cosa Chris avesse in mente, ma gli obbedì e chiuse gli occhi.

“Apri la bocca.” disse Chris.

Sophie sentì qualcosa tra le sue labbra e morse: riconobbe il sapore della fragola e quello del cioccolato.

Chris morse il frutto che aveva dato a Sophie; poi prese il suo volto tra le mani, e la baciò.

Quando lui si staccò, lei aprì gli occhi e guardò quelli azzurri di lui.

Dopo di che, si guardarono un film accoccolati sul divano, dove si addormentarono.

Nei giorni seguenti, Sophie passò parecchio tempo in giro per Los Angeles lasciando curriculum: voleva cercarsi un lavoro per non gravare sulle spalle di Chris.

Chris aveva posto un unico veto: niente lavoro da cameriera.

Una mattina Chris aveva degli impegni di lavoro, mentre Sophie era uscita a fare la spesa.

Quando uscì dal negozio con le sporte piene in mano, aspettò che il semaforo diventasse verde per poter attraversare la strada.

Il semaforo divenne verde e scese dal marciapiede; ma proprio nel momento in cui era a metà delle strisce pedonali, una macchina passò con il rosso e la investì.

Successe tutto così in fretta che Sophie non riuscì a scansarsi: la macchina la prese in pieno facendola volare.

Battè la testa sul parabrezza e sull'asfalto: poi non vide e non sentì più nulla.

Chris era negli studios di Hollywood per discutere i dettagli del secondo film degli avengers quando sentì il cellulare vibrargli nella tasca.

Quando rispose dovette appoggiarsi al muro per non cadere: chiamavano dall'ospedale per dirgli che Sophie era stata investita da un pirata della strada.

Lasciò l'incontro e corse in ospedale; chiese alla reception dove poteva trovare Sophie, ma gli dissero che i dottori si stavano occupando di lei.

Si sedette su una sedia fuori dalla stanza di Sophie, e attese per un tempo che gli sembrò che non finisse mai.

Ad un certo punto, un medico uscì dalla stanza.

“Dottore, sono il ragazzo di Sophie. Come sta?” domandò Chris.

“La macchina le ha fatto fare un bel volo. Nella ferita che ha riportato alla testa abbiamo trovato dei piccoli frammenti di vetro e asfalto. Secondo i testimoni ha sbattuto prima sul parabrezza e poi sulla strada. L'auto non si è fermata, ma la polizia è già al lavoro.” rispose il medico.

“E' sveglia? Posso vederla?” domandò Chris.

“E' entrata in coma in seguito al trauma cranico che ha riportato. E non sappiamo quando si sveglierà. Pensiamo che potrebbe svegliarsi prima se sentisse una voce a lei familiare.” rispose il dottore.

Chris ringraziò il dottore ed entrò nella stanza quando medici e infermiere furono usciti.

Sophie era sul letto immobile, attaccata alle macchine e con un cerotto sulla fronte.

Chris si sedette su una sedia accanto al letto, e dopo averle preso la mano iniziò a parlarle.

Passarono tre giorni e Sophie non si era ancora svegliata; Chris non si era allontanato da lei nemmeno per un istante.

Il quarto giorno, Chris si svegliò sentendo qualcosa muoversi nella sua mano.

Con sua enorme sorpresa, vide che le dita della mano destra di Sophie si stavano muovendo.

Quando Sophie aprì gli occhi, vide una luce bianca; mise a fuoco e vide Chris accanto a lei.

“Ehi. Bentornata piccola mia. Ero così preoccupato.” disse Chris, accarezzandole il viso.

“Così tanto da non farti la barba? Da quanto tempo non ti radi?” domandò Sophie.

Entrambi sorrisero.

“Non ti manca l'umorismo almeno. Comunque da quattro giorni. Esattamente da quanto tu sei qui. Non ti ho mai lasciato. Ho avuto una paura tremenda di perderti.” rispose Chris.

“Ricordo che ero uscita dal supermercato con le buste della spesa. Ero sulle strisce pedonali e ho visto i fari di una macchina che non si era fermata al semaforo. Ho sentito un gran colpo alla testa e poi ho visto tutto nero.” disse Sophie.

“La polizia sta ancora cercando quel maledetto pirata della strada.” rispose Chris.

“Voglio tornare a casa.” disse Sophie cercando di mettersi a sedere sul letto, ma Chris la trattenne.

“Sei ancora troppo debole. Torneremo a casa insieme quando ti dimetteranno.” rispose Chris.

“Va a casa e riposati. E magari fatti la barba. Io non vado da nessuna parte.” disse Sophie.

In quel momento entrò il dottore.

“E' in buone mani signore. E' un bene che abbia ripreso conoscenza, ma ha bisogno di assoluta tranquillità.” rispose il medico.

“Torno presto. Tu riposati.” disse Chris.

Così dicendo, uscì dalla stanza dopo aver baciato delicatamente Sophie.

Uscito dall'ospedale, tornò a casa e si addormentò puntando la sveglia.

Quattro ore dopo, la sveglia suonò.

Chris si fece la barba e una doccia calda; indossò dei vestiti puliti, e tornò in ospedale.

Sophie era sveglia, e gli sorrise quando le fu di nuovo accanto.

“Così va molto meglio.” disse Sophie accarezzandogli la guancia appena rasata.

Il cellulare di Chris suonò, e lui rispose.

“Era la polizia. Gli avevo lasciato il mio numero per essere informato sulle novità. Hanno trovato il pirata che ti ha investito e lo hanno arrestato. Finirà dentro per tentato omicidio e omissione di soccorso.” disse Chris quando chiuse la chiamata.

“Bene. Mi fa piacere. Se fosse successo in Italia ci avrebbero messo anni. Molti casi vengono archiviati come irrisolti.” rispose Sophie.

“Ma per fortuna siamo in America. Hai bisogno di qualcosa?” domandò Chris.

“Si. Di un tuo abbraccio.” rispose Sophie.

“Niente di più facile.” disse Chris.

Così dicendo, Chris si sedette sul letto accanto a lei e la prese tra le braccia.

Sophie aveva temuto di non sentrire mai più le braccia di Chris intorno a lei, ed era sicura che anche per lui era la stessa cosa.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Due giorni dopo, di pomeriggio, Chris riportò Sophie a casa.

“Che dici del cibo cinese per cena?” domandò Chris mentre erano sul divano.

“Non serve. Posso cucinare. Hai sempre detto che la mia cucina ti fa sentire in paradiso.” rispose Sophie.

“Questo è vero, ma tu hai bisogno di riposo. Posso resistere un paio di giorni. Stasera mangiamo cinese.” disse Chris.

La baciò sul naso, e chiamò un ristorante cinese vicino a casa per fare l'ordinazione, e chiese di fare la consegna a domicilio.

Da dietro, Sophie mise le braccia intorno al collo di Chris e iniziò a baciargli il collo.

“Buona... non adesso. Non devi fare sforzi.” disse Chris cercando di mantenere il controllo.

“Non sto facendo sforzi. E sono sicura che questo ti è mancato.” rispose Sophie.

Chris si voltò verso di lei.

“Hai perfettamente ragione. E ho temuto di non poterlo fare più.” disse Chris.

Iniziò a baciarla con passione, ma poco dopo il il campanello iniziò a suonare.

“Time-out. Non credere che me ne dimentichi.” disse Chris a pochi millimetri dal viso della ragazza.

“Non ho intenzione di farlo.” rispose Sophie mentre Chris si alzava ad aprire la porta.

Tornò sul divano con le confezioni di cibo cinese e mangiarono.

“Allora principessa, dove eravamo rimasti prima di venire interrotti?” domandò Chris avvicinandosi al viso di Sophie.

“Credo di conoscere la risposta a questa domanda.” rispose Sophie.

Così dicendo, i due giovani si baciarono a lungo.

Si baciarono soltanto; Chris non voleva farle fare sforzi e per andare oltre avrebbe aspettato che Sophie recuperasse a pieno le forze.

“Questo letto è mille volte più comodo di quello dell'ospedale.” disse Sophie una volta che furono in camera, abbracciati sul letto.

“Sono d'accordo. Ora è meglio che dormi. Sarai stanca. Buona notte amore mio.” rispose Chris baciandole la fronte.

Sophie si spostò sul suo cuscino e si addormentò; Chris la coprì con la coperta, e poco dopo si addormentò anche lui.

Il tempo passò, e Sophie riprese a pieno le forze dopo l'incidente.

Trovò lavoro in un negozio di abbigliamento per bambini.

Chris cercò sempre di tenersi lontano dalla stampa.

Arrivò dicembre, tutta Los Angeles si ricoprì di addobbi natalizi.

Chris e Sophie addobbarono insieme l'albero, e l'esterno della casa.

La mattina di natale, mentre erano ancora entrambi in pigiama, aprirono i regali.

Sophie gli aveva regalato un completo formato da maglia e felpa; Chris ne fu contentissimo.

Lui invece, le aveva comprato un ciondolo d'argento a forma di cuore su cui aveva fatto incidere le iniziali dei loro nomi e .

“E' stupendo.” disse Sophie quando vide il ciondolo.

“Mai quanto te.” rispose Chris prendendo la collana e appendendola al collo di Sophie.

Passarono il giorno di natale a casa dei genitori di Chris.

La sera di capodanno, Chris condusse Sophie sulla collina dove c'era la scritta Hollywood, e aspettarono la mezzanotte.

“Sei la prima persona che porto qui.” disse Chris.

“Davvero?” domandò Sophie.

“Sì. Aspettavo la persona giusta.” rispose Chris.

“E' un posto bellissimo. Los Angeles da qui è davvero stupenda.” disse Sophie.

Quando scoccò la mezzanotte, partirono i fuochi d'artificio e i due giovani si guardarono negli occhi.

“Buon anno.”

Pronunciarono quella frase nello stesso istante, e si misero a ridere.

Rimasero a guardare i fuochi d'artificio, sdraiati sul cofano della macchina.

Puntellandosi su un gomito, Sophie si avvicinò a Chris, e gli tappò la bocca con un bacio prima che lui potesse parlare.

“Il primo bacio dell'anno.” disse Sophie.

“E ne seguiranno molti altri.” rispose Chris, scostandole una ciocca di capelli dal viso.

Rimasero ancora un po' a guardare le stelle; poi verso l'una e mezza salirono in macchina e tornarono a casa.

La seconda settimana di gennaio, Chris dovette partire per New York per realizzare lo spot per un profumo e iniziare le riprese del secondo film degli avengers: questo lo avrebbe tenuto lontano da Sophie per un po' di tempo.

Si sentivano ogni volta che era possibile, e Sophie sentiva la sua mancanza ogni giorno di più.

Passarano quattro mesi, e le riprese del film finirono: Chris potè finalmente tornare a casa dalla sua ragazza.

“Ho visto lo spot. É molto bella la ragazza con cui l'hai girato.” disse Sophie mentre erano in spiaggia.

“Adoro quando fai la gelosa. Ma nel mio cuore ci sei solo tu.” rispose Chris.

“Non sono gelosa. Era solo una semplice considerazione.” disse Sophie, alzandosi e guardando Chris trattenendo una risata.

Si alzò anche lui e iniziarono a rincorrersi per la spiaggia.

Erano passati due anni da quando Chris e Sophie si erano conosciuti in aeroporto, e in una piccola chiesa coronarono il loro amore sposandosi.

Ma quel giorno i due novelli sposi non erano da soli: Sophie era al quinto mese di gravidanza.

Quattro mesi dopo, nacque un bambino: Adams Evans.

Era la fotocopia di suo padre; Sophie e Chris erano molto orgogliosi di lui.

Il loro amore era la prova che anche la distanza può essere sconfitta.

THE END

ANGOLO AUTRICE: a causa della mancanza di ispirazione sono stata costretta a chiudere questa storia. Spero che vi sia piaciuta. Alla prossima Lois Lane 89

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