Dove meno te l'aspetti

di Poseidonelove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Consigli 'paterni' alquanto improbabili ***
Capitolo 2: *** Interventi Olimpici sempre più pressanti ***
Capitolo 3: *** Sorrisi ***
Capitolo 4: *** Io ci credo ( parte 1 ) ***
Capitolo 5: *** Io ci credo! ( parte 2 ) ***
Capitolo 6: *** Il ritorno di... ***
Capitolo 7: *** Anniversario!!! ***
Capitolo 8: *** Io sono l'amore ***
Capitolo 9: *** Chiarimenti e dolci sorprese ***



Capitolo 1
*** Consigli 'paterni' alquanto improbabili ***


Percy camminava sulla spiaggia depresso e arrabbiato. Lui è Annabeth si erano lasciati da poco perché secondo lui, lei lo metteva da parte perché era troppo occupata con la restaurazione dell'Olimpo. 
-Non mi è mai stata simpatica... - Borbottò una voce maschile familiare che lo fece sobbalzare. Percy si voltó. -Papá! Ehi...che ci fai qui? - Chiese Percy disorientato dalla strana apparizione del padre.
-Volevo solo parlarti.- Rispose Poseidone tranquillamente.
-E...di cosa?- Chiese scrutando suo padre, Poseidone sorrise.
-Atena e io abbiamo parlato un po'... - Percy a quel punto voleva pregare qualche dio lassù perché avesse pietà di lui, ma si rese conto che stava parlando con probabilmente l'unico dio costantemente a suo favore.
-Ah...e perché?- Poseidone scrutó suo figlio che gli parve innervosito.
-Tu e Annabeth...senza offesa, figlio mio, ma siamo entrambi più...tranquilli sapendo che avete...rotto.- Poseidone aspettó una risposta di suo figlio, non ottenendola continuó. -Ho parlato anche con...bhè con Afrodite e...non so come...-
-Papá perché hai parlato con Afrodite?!- Percy era un po' seccato che suo padre sì immischiasse nella sua vita privata, dopotutto era 'privata'.                                                                                 
-Volevo assicurarmi che la tua prossima ragazza non fosse un'altra figlia di Atena.- Poseidone fece l'occhiolino a suo figlio, facendogli intendere che scherzava. -Comunque...stavo dicendo...ecco Afrodite ritiene che tu debba pensare meglio a...'chi' vuoi amare...Anche io ho capito poco di quel che voleva dire, ma dice che devi cercare l'amore dove meno lo cercheresti...- Percy era un po' scioccato, tutto si sarebbe aspettato ma mai che suo padre, il dio dei mari, gli parlasse d'amore, questo mai.
-E dove dovrei cercarlo?- Chiese Percy a suo padre.
-...Non lo so, Afrodite mi ha assicurato che lo avresti capito...una volta arrivato il momento giusto.- 
-Ah...okay.- Percy guardó il mare, era ancora molto confuso, ma preferiva evitare di dilungare quella strana conversazione con suo padre. Decise di cambiare discorso. -Te ne vai via subito, o resti per un po'?- Poseidone rimase sorpreso dalla domanda inaspettata del figlio.
-Ora devo andare, ma ci vediamo...ciao Percy, ehm stammi bene.- Poseidone sparí e Percy rimase ancora più confuso dall'improvvisa sparizione del padre, speró di non averlo costretto ad andarsene con la sua domanda. Si incamminó verso la Cabina 3 e una volta arrivato entró e si sdraió sul letto. "Dove meno te l'aspetti..." Aveva detto Afrodite a suo padre. "Cosa significa? Almeno dammi un'indizio!" Mentre ci rifletteva bussarono.
-Avanti.- Disse distrattamente.
-Percy...- Lui si voltó e vide sulla porta Nico Di Angelo, il figlio di Ade, indossava i suoi soliti vestiti: pantaloni neri, maglia nera leggermente aderente sulla vita.
-N-Nico! Che ci fai qui?- 
-Ciao...come va?- Chiese il figlio di Ade ignorando completamente la domanda dell'amico.
-Se ti riferisci a Annabeth...Sto bene, dovete smetterla di chiedermelo!- Borbottó il figlio di Poseidone, era ormai stufo di come tutti lo guardavano compassionevoli a causa della sua rottura con Annabeth.
-Scusa...- Rispose Nico in un surrurro, che Percy sentí ugualmente.
-Mi dispiace Nico, non sono arrabbiato con te.- Rispose Percy con sincerità.
-E con chi?- Chiese Nico subito pentendosi. -Scusa, lo so, non sono affari miei.-
-Con mio padre e Afrodite, perché nessuno dei due mi dá risposte complete e capibili. Anche se mio padre non c'entra poi molto.- Rispose Percy.
-Scusa ma cosa c'entrano?- 
-Ho incontrato mio padre sulla spiaggia oggi.- Rispose Percy, raccontó a Nico l'incontro con suo padre quella mattina e di quello che Afrodite aveva detto.
-Cosa significherebbe 'dove meno te l'aspetti'?- Chiese Nico quando Percy ebbe finito di parlare.
-Non lo so! É questo il problema!- Rispose Percy spazientito. 
-Percy... -
-Che c'è?- 
-Se faccio una cosa...per te é okay?- Chiese Nico un po' incerto.
-Ehm...sì, fa quel che vuoi...- Rispose Percy, completamente ignaro di ciò che Nico avrebbe fatto.

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Capitolo 2
*** Interventi Olimpici sempre più pressanti ***


Nico si sedetté sul letto accanto a Percy e lo guardó negli occhi. Nello sguardo del più grande, Nico scorge un mix di curiosità e tentennamento...tentennamento che si insinuó anche in lui, facendogli perdere il coraggio per fare ciò che fino a pochi istanti prima avrebbe fatto.
Cosa fare? Cosa dire ora? Doveva dirgli tutto quello che gli passava per la testa quando lo vedeva,  che lo amava e lo odiava allo stesso tempo, per essere così tremendamente bello e speciale per lui!? No! Per lui era difficile. Troppo.
Percy, dal canto suo, era ancora più confuso: guardava Nico senza sapere cosa aspettarsi da lui...forse una strigliata per il modo in cui si stava lasciando andare per qualcosa di poco conto?
"Di poco conto?" Chiese una voce femminile che rimbombava nella mente del più grande. "Dove meno te l'aspetti!" Sussurró la voce maliziosa, Percy ormai aveva capito che quella voce doveva appartenere alla dea dell'amore. Afrodite.
"Credi nell'amore piccolo Nico?" Chiese una voce nella sua mente, Nico non sapeva di chi era la voce...ma ne aveva una vaga idea. "É l'amore che non crede in me..." Pensó il figlio di Ade in risposta. "No, l'amore crede in chi ha il coraggio di amare..." Rispose la voce.
Ora cosa doveva fare, la voce di Afrodite lo incoraggiava. Erano passati ormai cinque minuti da quando Percy gli aveva risposto, ora forse era pronto...Il più grande si passó una mano tra i capelli innervosito e guardó spazientito l'amico. Nico sorrise alla vista di uno spettinato Percy.
-Ti faccio tanto ridere? Si può sapere cosa vuoi?- Borbottó il figlio di Poseidone. Nico allungó la mano e accarezzó il viso di Percy che spalancó gli occhi e ne rimase pietrificato.
-N-Nico...- 
"Dove meno te l'aspetti!" La voce ormai era rivelata a tutti e due. Nico avvicinó il viso a quello di Percy che non riusciva più a muoversi...o forse non voleva. Le loro labbra erano pericolosamente vicine quando un maledettissimo tuono fece sobbalzare i due ragazzi che si allontanarono l'uno dall'altro.

-Volete smetterla di gridare!- Strepitó Zeus. -Non capisco il problema...-
-Non capisci il problema fratello!- Ade, il dio dei morti era palesemente irato. -Insegna alla tua figliola* di farsi gli affari suoi! Mio figlio. Il mio ragazzo, con quel marmocchio di Poseidone!-
-Mio figlio non é affatto un marmocchio!- Rispose Poseidone irritato dal tono del fratello.               
-Dimentichi infatti caro fratellino che MIO figlio ha salvato l'Olimpo...-
-Ohh...per quanto ancora vuoi vantarti Poseidone, alla fine se proprio vogliamo dirla tutta non é stato 'proprio' lui...- Borbottó Zeus infastidito.
-Vorresti forse negare i meriti che comunque mio figlio ha?-           
-Lasciamo perdere...Comunque, ritornando al discorso di prima...io non ho intenzione di intervenire per le azioni di mia figlia...é una dea, dopotutto, quindi l'ho chiamata perché n'è discutiate con lei di persona.-
-Divino Zeus...Poseidone, Ade.- La dea presa in causa entró nella sala e squadró i tre dei riuniti. 
-Ah...eccoti qua! Vuoi che mio figlio venga deriso ancora di piú?!- L'accusó Ade.
-Posso dire a mia discolpa che Nico Di Angelo é sempre stato innamorato di Percy, ripeto Sempre! E io, mio caro zio, gli sto solo dando un piccolo...aiuto o incoraggiamento se preferisci...- La dea osservó Ade che non aveva nessuna voglia di cedere.
-É assolutamente...- 
-Mettiamola così, se continui a impedirmi di fare ciò che DEVO e VOGLIO fare...faró una visita a Persefone raccontandogli di quella tua...scappatella.- Ade diventó rosso e abbassó lo sguardo.
-Bhè...dopotutto, chi sono io per giudicare.-
La sonora risata di Poseidone riempí la stanza. 
-Ti diverti, Poseidone?- Sibiló Ade.
-Io...assolutamente no!- Rispose con un sorriso malizioso. -Ho un'idea! Vogliamo fare un patto?- 
-Non ho voglia di ridicole proposte, Poseidone!- Afrodite sembrava determinata.
-Sta calma, é una proposta insolitamente intelligente...credo. Ade parla con Nico, io con mio figlio di questa...'cosa'. E se, anche solo, uno dei due, non prova...quel sentimento, li lascerai in pace. Siamo daccordo?-
-Direi che é perfetto!- Esultó Ade.
-Si ma senza minacciare nessuno dei due ragazzi, chiaro?- 
Poseidone e Ade si guardarono.
-Allora?- Chiese Afrodite. I due dei scomparvero.

*Sò che ci sono due miti su chi sia il padre di Afrodite, ma sinceramente tra Zeus e Urano preferisco il mito che la ritrae come figlia di Zeus.

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Capitolo 3
*** Sorrisi ***


Nico era scappato poco dopo aver sentito il tuono, per timore che qualche dio (sopratutto suo padre o peggio Poseidone ) scoprisse i suoi sentimenti per Percy e per timore di quello che Percy stesso avrebbe potuto dire. Si era barricato nella Cabina 13 e non aveva nessuna intenzione di uscirne. Aveva rovinato tutto con Percy. Aveva notato il modo in cui lui aveva sgranato gli occhi appena lo aveva accarezzato..."Ora non mi vorrá più parlare..." Pensó triste e arrabbiato con se stesso. "Non l'ho neanche potuto baciare..." Sentí bussare alla porta.
-Vattene!!!- Gridó di rimando pensando fosse Percy. Incominció a tremare innervosito.
-Non credo tu possa darmi ordini, Nico. Aprimi.- La voce di suo padre era risentita e pericolosamente calma. Nico era molto sorpreso dall'improvvisa apparizione del padre. "Sempre nei momenti peggiori si fa vivo..." Pensó infastidito. "E se sa di Percy?" Si chiese pensando che in quel momento avrebbe preferito essere svenuto o persino morto...anche se la seconda non avrebbe allontanato suo padre. Quando suo padre bussó di nuovo non ebbe scelta e aprí.
-Ho anche avuto l'accortenza di bussare e tu...che cos'hai?- Chiese Ade guardando suo figlio che tremava visibilmente. 
-I-Io...n-niente!- Balbettó Nico provando a sembrare convincente. Ade lo guardó col suo tipico sguardo freddo e distaccato...molto affettuoso a parer di Nico.
-Tiriamola per le corte! Allora dimmelo sinceramente e alla svelta...Ti piace Jackson?- 
A questo punto qualche dio deve aver avuto pietà di lui e lo fece svenire..
-Maledizione, Nico...ho solo fatto una domanda!- Borbottó Ade guardando suo figlio sul pavimento. -Lo devo interpretare come un sì o come un no?- Sbuffó ancora.

Percy non riusciva a capire cosa fosse e non fosse successo. L'unica sua certezza era di essere rimasto immobile come un baccalà e per giunta ora si paragonava anche a un pesce!
...Come doveva interpretare il gesto di Nico? Una carezza di conforto...o qualcos'altro. Poi gli si era anche avvicinato...molto, tanto da poter sentire il suo respiro sul proprio viso. Ma cosa avrebbe fatto se non avessero sentito il tuono? Percy non voleva capirlo.
-Sei un po' confuso?- Chiese la voce di suo padre. Percy alzó lo sguardo e vide suo padre vicino alla porta. -Allora?- Percy continuó a guardarlo. 
-Non ho voglia di parlare.- Dichiaró piatto. Poseidone sospiró.
-So che non sono...bravo in queste...queste cose, ma se vuoi parlarmene...ti ascolto...allora, sei confuso, vero?- Percy continuó a guardare suo padre e se fosse stato sicuro che Poseidone non si sarebbe offeso gli avrebbe detto che lo confondeva più lui con quella sua improvvisa e strana mania di parlare che qualsiasi altra cosa.
-Io...non lo so.- Ammise Percy abbassando lo sguardo. 
-Capisco...Percy io...- 
-Papá perché sei qui? Perché vuoi parlare? Hai..hai parlato ancora con Afrodite? Cosa ha detto per convincerti a parlarmi di...certe cose?- Chiese Percy molto schietto anche se si pentí subito di ciò che aveva detto al padre, ma non poteva farci niente...essere iperattivo a volte lo faceva parlare a sproposito. -Scusa, non volevo...- 
-Percy...hai ragione. Devo parlarti...devo...devo sapere se c'è qualcosa tra te e il figlio di Ade.- Disse Poseidone tutto d'un fiato. Percy lo guardó sgranando gli occhi.
-Cosa intendi per:'se c'è qualcosa'?- 
-Se provi qualcosa per lui...- Dinanzi al silenzio del figlio, Poseidone, come rare volte nella sua vita immortale, non sapeva cosa fare. Aveva detto qualcosa di sbagliato? Era stato troppo diretto? Forse la seconda sí...Che suo figlio se la fosse presa?
-Chiedilo ad Afrodite...forse lei può risponderti perché io non ci riesco...non só cosa dire. Okay?- Percy scrutó suo padre che gli sorrise debolmente.
-Se tu avessi...quel sentimento per Di Angelo a me va bene, non intenderei mai...ehm...giudicarti Percy...voglio che tu lo sappia. Sarai sempre mio figlio.- Detto ciò Poseidone sorrise veramente e sparí come suo solito. Percy rimase a fissare il punto in cui fino a poco fa si trovava suo padre e sorrise. 

Quando Nico si era risvegliato era sul suo letto della Cabina 13 e un uomo che somigliava a suo padre stava in piedi davanti al letto...No! Era suo padre. Nico soppresse un'imprecazione.
-P-Papá! Che ci fai qui?- chiese a suo padre un po' incerto.
-Ti sei ripreso...- Costató Ade. 
-Ripreso?- Chiese Nico confuso.
-Sei svenuto, Nico...e non hai risposto alla mia domanda su quel Jackson!- Rispose Ade. "Proprio morto mi vuole!" Pensó Nico sarcastico e decise di scavarsi la fossa da solo.
-Quale domanda?- Ade sbuffó.
-Devi essere sincero Nico, ti piace Jackson?- "Per favore voglio svenire, di nuovo!!!" Pregó Nico ma notó un cambiamento di espressione sul voltó di Ade.
-Mi stai forse pregando di farti svenire?- "Ops..." Pensó Nico.
-Scusa io...- Doveva dirglielo, raccolse tutto il suo coraggio e poi: -Sí, mi piace Percy Jackson anzi...io lo amo.- Al contrario di ciò che si aspettava Nico, Ade rimase particolarmente calmo e pensieroso prima di abbozzare uno sguardo ironico.
-Si può sapere cosa ci trovi in uno...come lui...- Non era una vera domanda, Nico lo aveva capito dal tono di suo padre, ma decise di rispondergli lo stesso.
-Lui...é stato tutto per me papá. Tutto. Mi ha aiutato a trovare me stesso. Sono cresciuto, cambiato. In meglio, forse. É l'unico qui che tenga veramente a me...e io tengo a lui. Se 'questo' non ti piace, mi dispiace per te. Perché a me non serve la tua approvazione per i miei sentimenti, anche se vorrei che per una volta tanto mi apprezzassi! Io credo nell'amore papà! E vorrei ci credessi anche tu.- Nico guardó suo padre che lo stava fissando e vide qualcosa che MAI si sarebbe aspettato di vedere sul volto di Ade. Un sorriso. Sincero e rassicurante.
-Io devo andare. Stammi bene, figlio mio.- Detto ciò Ade, il dio dei morti, se ne andó sorridendo, lasciando nell'oscurità della Cabina 13 un Nico, molto, ma molto felice. 

ANGOLO AUTRICE: Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Forse ho esagerato un pochino quando ho fatto svenire Nico, ma sinceramente l'idea che svenisse PROPRIO davanti ad Ade mi allettava troppo e quindi l'ho lasciata!!! Volevo anche ringraziare FoxFace00, _Diana6_ , Wise girl per le recensioni e anche tutti quelli che hanno aggiunto la mia storia alle seguite.

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Capitolo 4
*** Io ci credo ( parte 1 ) ***


Percy era ancora seduto sul suo letto. Dopo la visita di Poseidone si era accorto di essere 'stranamente' felice. Si sdraió e tiró un respiro profondo. "Ora calmati e rilassati Jackson...hai diritto a un po' di tregua!" Pensó tra sè ma come per smentirlo la porta della Cabina 3 si spalancó. Stava per insultare chiunque fosse entrato ( compreso suo padre ) quando notó che sulla sua porta c'era...Ade, il dio dei morti. Scattó in piedi e sgranó gli occhi per la sorpresa.
-A-Ade...che ci fa qui?- Chiese balbettando per lo stupore.
-Mio figlio!- Rispose semplicemente. Nico? Percy inizió a pensare che lo avesse mandato lui ma poi capí che era un pensiero stupido.
-N-Nico?- Chiese titubante.
-Sempre molto sveglio vedo...- Borbottó Ade in risposta. -Evitiamo i convenevoli e arriviamo dritti al punto...Mio figlio prova qualcosa...per te. E io non voglio che soffra...Capisci cosa intendo? Se provi qualcosa per lui, bene...se no, evita di illuderlo. Gli faresti solo più male. Siamo intesi?- 
-Nico prova qualcosa per...me? Cosa?- Ma Ade fece finta di non smentirlo e andó avanti.
-Io sono qui solo per accertarmi che qualsiasi cosa succeda, mio figlio non venga...preso in giro. Allora?- Ade sembrava aspettare una risposta e Percy non sapeva cosa dire.
-Io...non voglio fare del male a Nico.- Era la verità per lui. Aveva sempre avuto un rapporto 'diverso' da tutti gli altri col figlio di Ade. Si erano odiati, avevano fatto pace. Nico lo aveva 'tradito', ma poi aiutato. Percy aveva sempre visto Nico come un ragazzino che provava emozioni troppo forti, odio e profondo rancore, per la sua giovane età. Come un fratellino, un amico...e se fosse cambiato? D'altronde Nico non era più il ragazzino che giocava a Mithomagia...
E forse anche qualcosa 'dentro' Percy stava cambiando...era diverso, non era più preoccupato per Nico e non era più per 'dovere' che lo cercava...No! Voleva cercare Nico...lo voleva.               
"Ci credi nell'amore, figlio di Poseidone?" Chiese una voce femminile nella sua mente.
-Afrodite! Fatti i fatti tuoi!- Borbottó Ade infastidito. -Aspetto una risposta giovanotto?-
-Io ci credo...- Disse solo questo, non doveva dire altro, non c'è n'era bisogno. Ade lo squadró e sembró capire.
-Hai vinto Afrodite, fa quel che vuoi...- Ade se ne andó, ma a Percy non importava doveva...Anzi, 'voleva' trovare Nico e 'voleva' parlargli. Cosí si alzó e uscì dalla Cabina 3 dirigendosi verso la Cabina 13.

Nico si alzó dal letto...sentiva l'improvviso bisogno di parlare con Percy...doveva dirgli qualcosa che aveva dentro da troppo tempo. Aprí la porta della Cabina 13 e vide un ragazzo alto, con i capelli neri e gli occhi verdi dirigersi verso di lui.

Nota autrice: volevo chiedere scusa per aver pubblicato il capitolo solo ora ma ho avuto dei problemi col mio computer. So che il capitolo é un po' corto ma ho preferito tagliarlo in due parti se no sarebbe diventato troppo lungo. Spero vi piaccia e di ricevere le vostre recensioni :) Volevo ringraziare sia FoxFace00 che _Diana6_ per le recensioni e anche chi ha aggiunto la mia storia alle seguite.

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Capitolo 5
*** Io ci credo! ( parte 2 ) ***


Percy era quasi arrivato alla Cabina 13 quando vide che Nico Di Angelo stava uscendo e lo fissava. Percy si portó davanti al ragazzo più giovane. 
-P-Percy...che ci fai qui?- Chiese il figlio di Ade.
-Dobbiamo parlare...devo dirti...una cosa.- Disse il figlio di Poseidone.
-Anche io.- Ammise il figlio di Ade. Dopo un lungo e intenso silenzio Percy si decise che era ora di parlare. 
-Okay...parlo prima io...Nico, io...ecco io penso che tu sia un ragazzo fantastico: dolce, timido che però vuole apparire freddo e distaccato...Nico io...capisco perché lo fai Nico: non vuoi soffrire. Io in passato ti ho deluso, ti ho fatto soffrire...per quello che è successo a...Bianca...- Il figlio di Ade cambió subito espressione sentendo nominare il nome della sorella morta e Percy si affrettó a continuare. -Peró...Io non voglio più farti soffrire. Voglio renderti felice...quello che sto cercando di dire Nico, é che...io ti...io...-
-Ti amo?- Terminó il figlio di Ade. Percy la prese più come una confessione che un suggerimento.     -Sì, Nico, ti amo.- Nico restó in silenzio osservando Percy, decidendo su cosa dire.
-Sai Percy, non so se devo chiedertelo o posso semplicemnte baciarti...- Percy sorrise un po' imbarazzato dalle parole del figlio di Ade.
-Devo darti un suggerimento?- Chiese maliziosamente. Si avvicinó al figlio di Ade e gli prese il viso tra le mani. -Mi ami davvero, Nico?- Domandó Percy mentre le sue labbra sfioravano quelle del figlio di Ade.
-Jackson, zitto e baciami!!!- Ordinó Nico. Percy sorrise felice di voler eseguire quell'ordine.
-Come desidera, mio re degli spettri.- Disse annullando la piccola distanza che lo separava dalle labbra del minore.

Più tardi, entrambi sdraiati nel primo letto che trovarono nella Cabina 13, si facevano le coccole. Nico aveva appoggiato la testa sul petto di Percy e con un braccio gli circondava l'addome mentre Percy gli stava accarezzando i capelli. 
-Percy?-
-Uhm?-
Nico appoggió meglio la testa sul petto di Percy per poterlo guardare in viso.
-Ora, cosa facciamo?- Chiese al più grande e Percy capí subito a cosa si riferiva.
-Troveremo un modo, non voglio nascondere la nostra relazione ci comporteremo in modo spontaneo.-
Nico sorrise.
-Se voglio farti le coccole in pubblico, niente mi fermerà.-
Nico Arrossì. -Smettila, Percy...-
-Se voglio baciarti, anche...- Continuó il più grande con un sorriso malizioso.
-Percy!-
-Se voglio...-
-Finisci la frase Jackson e ti ritroverai a marcire sul fondo del Tartaro!!!- 
-É una minaccia?-
-Una promessa!- Rispose il figlio di Ade facendo la linguaccia al più grande. 
-Ti amo, Nico.- Disse il figlio di Poseidone ignorando l'occhiata esasperata che gli rifiló il più piccolo.
-Non ti facevo così sdolcinato, Percy. Ti amo anche...- Il figlio di Ade si interruppe quando sentí dei passi avvicinarsi. Qualche istante dopo qualcuno bussó alla porta della Cabina 13. 
-Nico, sono Grover...posso entrare.-
-N...-
-Sì.- Lo interruppe Percy, mettendosi a sedere. 
-Percy, che ci fai qui?- Poi squadró i due ragazzi che erano seduti estremamente vicini e visto il suo legame empatico con Percy non gli ci volle molto per capire.
-Oh, quindi voi due...-
-Sì.- Lo interruppe Percy.
-E da quanto?-
-Un paio d'ore.- Rispose Nico.
-Oh, bè...sono felice per voi...-
-Grazie.- Risposero i due in coro.
-Io...credo che andró, in effetti volevo solo sapere dove era Percy e come stava, quindi credo che vi lascieró...soli.- Detto ciò uscì.
-É stato facile.- Disse Percy.
-Facile? Io direi più imbarazzante.-
-Tra tutti e tre, fidati, era lui quello più in imbarazzo!-
-Se lo dici tu...-
-Sai...- cominció il figlio di Poseidone con fare malizioso. -credo che dopo tutto questo io meriti un po' di coccole...- 
-Da me non ne avrai.- Replicó il figlio di Ade con finta cattiveria.
-Daiii...-
-Dei Percy se sei odioso.-
-Ma mi ami lo stesso.-
-Forse...-
-Ah, é così...allora guerra sia!- Rispose il figlio di Poseidone iniziando a fare il solletico a Nico.
-No, ti...ti prego smettila...basta!- Disse il figlio di Ade fra una risata e l'altra.
-Ti arrendi?-
-S-si...-
-Allora me le fai le coccole?-
-S-si ma smettila...- Percy smise e Nico ne approfittó per balzare giù dal letto e uscire di corsa dalla Cabina 13.
-Adesso prendimi, lumaca.- 
Percy inseguí Nico per quasi tutto il Campo Mezzosangue incurante delle occhiate stranite degli altri che al loro passaggio si voltavano a fissarli.
-Dei, Nico, non ce la faccio più! Fermati!- Ormai erano alla spiaggia e Nico commise l'errore di avvicinarsi al mare, infatti Percy invocó un onda che fece finire Nico, bagnato fradicio, sulla sabbia.
-Ah...ti sei fermato!-
-Sei stato tu!-
-Indovinato!- Nico si alzó fulmineo e afferró Percy trascinandolo sulla sabbia con lui.
Entrambi ridevano.
Entrambi erano felici.
Entrambi credevano nel loro amore.

NOTE AUTRICE:
Spero che il capitolo vi piaccia, volevo ringraziare per le fantastiche recensioni ricevute. In questo periodo ho molta ispirazione quindi credo di postare tra una settimana il seguito.
Baci Poseidonelove <3

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Capitolo 6
*** Il ritorno di... ***


364 giorni dopo
Pov Nico

É passato quasi un anno da quando io e Percy ci siamo...messi insieme. Sono felice, quest'anno è passato molto in fretta, finita l'estate Percy mi aveva convinto a tornare nel mondo mortale con lui, almeno per presentarmi alla famiglia. Paul, il patrigno di Percy, aveva accettato la cosa con curiosità, chiedendo come Ade e Poseidone avessero accettato...la 'cosa'. Molto imbarazzante. Sono sicuro che avrebbe fatto domande molto più imbarazzanti se non lo avessi stroncato con uno sguardo omicida. 
Sally con noi era stata molto dolce dicendoci che lei era felice se lo eravamo anche noi.
Alla fine mi ero lasciato convincere ed ero rimasto a casa Jackson per tutta la durata dell'anno scolastico. Anche se a scuola neanche 'morto' ci saerei andato, Percy si era lasciato convincere da sua madre a continuare gli studi, opponendosi ogni tanto con le tipiche frasette: "E dopo la scuola che faccio? Il pescatore di telline!!!" Anche se credo non lo farebbe mai per timore di uccidere qualche 'parente' marino. All'inizio di giugno aveva deciso di saltare gli ultimi giorni, con il permesso di Paul, per trascorrerli con me dicendomi che era il suo modo per farsi perdonare per avermi trascurato durante l'anno scolastico.
Verso la fine di giugno siamo tornati al Campo Mezzosangue. 
Domani, il 25 agosto, sarà il nostro anniversario e io ho in mente un regalo stupendo!

Pov Percy

Sono seduto al tavolo di Poseidone e vedo Nico, con un sorriso fantastico, venirmi incontro. 
-Ciao! Come mai così felice?- Chiedo anche io raggiante.
-Ma...così, domani che fai?-
-Appuntamento?-
-Forse...-
-Sono tutto tuo.- Gli confermai felice di vederlo prendere l'iniziativa, di solito per fare qualcosa insieme dovevo quasi costringerlo...so che non gli piace nuotare, ma un picnic sul mare so di certo che è molto più romantico di un picnic in un cimitero!
-Allora ci vediamo domani in spiaggia...verso l'una, okay?-
-Okay.- Ci salutammo con un bacio a stampo e lui si dileguó lanciandomi uno sguardo malizioso.

Il pomeriggio lo passai ad allenarmi nell'arena, in giro non c'era traccia di Nico e io iniziavo a sentire tremendamente la sua mancanza. Quel piccolo figlio di Ade era diventato quasi una droga per me, mi piaceva sentire il suo profumo circondarmi. Ero abituato alla sua presenza e senza di lui mi sentivo...vuoto. Un po' mi preoccupai, di solito i pomeriggi al campo li passavamo ad allenarci insieme, insomma di solito non rimanevamo mai l'uno senza l'altro. 

Quando fu ora di cena cercai Nico nella Cabina 13. Quando entrai vidi che Nico era seduto alla scrivania e chiudeva una scatolina. Appena mi vide sobbalzó.
-Percy! Non ti hanno mai insegnato che si bussa prima di entrare!?-
-Sono il tuo ragazzo, Nico, non dovresti avere dei problemi. In più quello arrabbiato sono io! Dove sei stato oggi! Pensavo saresti venuto nell'arena ad allenarti con me come al solito!-
-Io...ho organizzato il picnic.- Mi rispose Nico con un filo di voce, in viso aveva un'espressione ferita. -Volevo fosse qualcosa di speciale...-
-Oh...Nico, mi dispiace...scusa...-
-No, scusa avrei dovuto avvisarti, mi dispiace.- 

Pov Nico

Non volevo litigare con lui non quel pomeriggio. Ero stato da poco alle fucine del campo dove tempo addietro avevo chiesto un favore a Elena Beckendorf* in cambio le promisi che ogni volta avesse voluto l'avrei fatta incontrare con suo fratello. Prima ancora avevo organizzato, nei minimi dettagli, il picnic dell'indomani.
-No...é solo che non pensavo volessi organizzare qualcosa di...speciale. Pensavo a un semplice picnic. La cosa importante é che ci siamo noi...- Borbottó Percy, incerto.
Sorrisi, molto spesso Percy sapeva essere dolce, quasi senza accorgersene. -Hai ragione, in fondo bastiamo io e te.- Mi misi sulle punte e aggrappatomi alla sua schiena feci incontrare le sue labbra con le mie. Lo sentii sorridere dolce al contatto con le mie labbra. Schiusi le labbra e Percy approfondì il bacio. Alla fine ci staccammo per la mancanza d'aria.
-Andiamo a cena?- Chiese Percy.
-Appuntamento?- Lo punzecchiai.
-Forse...- Mi rimbeccó.

Pov Percy

Dopo la cena, Nico si sedeva tranquillamente al mio tavolo visto che nessuno osava contraddire il figlio di Ade, lo salutai con un bacio veloce e andai verso la Cabina 3.
Se non sarebbe stato inappropriato lo avrei invitato a dormire nella mia cabina, ma Nico aveva solo tredici anni e non volevo andare oltre, finché non fosse stato Nico a volerlo.
La mattina dopo mi svegliai di soprassalto sentendo una voce chiamarmi.
-Percy!!!- La voce di Grover aveva un tono urgente.
-Che c'é?- 
-Vieni alla Casa Grande.- Disse semplicemente.
Mi vestii e appena arrivai alla Casa Grande vidi Chirone che parlava con una bella ragazza dai capelli biondi. 
-Percy, ciao!-
-Annabeth...-

*Mi ricordo di aver letto dell'accenno alla sorrella di Charles, Elena. Così ho pensato di rigirarmela un po' per permettere a Nico la realizzazione del suo 'regalo stupendo'. 

NOTA AUTRICE:
Allora, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Credo abbiate già notato che Percy abbia dimenticato qualcosa di MOLTO importante. E la cosa nel capitolo successivo non piacerà al nostro Nico e l'arrivo di Annabeth non renderà le cose più facili...
Voglio ringraziare chi ha aggiunto la mia storia alle seguite e chi alle preferite.
Baci Poseidonelove <3

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Capitolo 7
*** Anniversario!!! ***


Pov Nico
Ero appena stato sulla spiaggia per gli ultimi ritocchi. Tornato nella Cabina 13 mi ero fatto una doccia e avevo indossato un paio di jeans aderenti ( neri, ovviamente! ) e una camicia a mezze maniche, anch'essa aderente, color grigio fumo. Provai a sistemarmi i capelli ( inutile, sono intrattabili!!! ) e alla fine rinunciai. 
Si era fatta quasi l'una e mi incamminai verso la spiaggia.

Pov Percy
Annabeth mi aveva chiesto di parlare e avevo acconsentito, ma nel mio stile. Così ci recammo all'arena dell'allenamento. 
-Ti devi essere allenato molto...- Si complimentó alla fine. 
-Ho un degno avversario...- Rispose pensando a tutte le volte che lui e Nico si allenavano insieme.
Lei sospiró e si sedette per terra a gambe incrociate con fare pensieroso.
-Non mi hai chiesto perché sono tornata.-
-Infatti credo di non averlo chiesto.-
-Per te. So di non aver agito molto bene nei tuoi confronti...-
-Annabeth! Non c'è niente da dire. Io ho rifiutato l'immortalità per TE, per starti vicino e TU ti sei trasferita sull'Olimpo a tempo indeterminato, senza pensare a me. A noi.-
-Ora sono qui.-
-E tu pensi che io ti abbia aspettata!?-
-Non vedo nessuna accanto a te.-
-Infatti: non vedi nessunA, ma qualcunO c'è.- Annabeth riprese la sua espressione pensierosa.
-Chi?-
-Chi non sono affari tuoi.- Dissi facendo per andarmene.
-Percy, siamo almeno amici?- Mi chiese lei alzandosi e venendomi vicino.
-Siamo sempre stati solo amici.- Mi sorrise e mi abbracció e io ricambiai la stretta.

Pov Nico
Erano le 2:15 e di Percy non c'era traccia sulla spiaggia. Come un povero idiota ero ancora seduto sulla tovaglia per il picnic. Guardai la scatolina che tenevo in mano, mi ero impegnato tanto per questo e lui non c'era. "Forse gli é successo qualcosa..." Conscio di quanto questo pensiero fosse reale mi incamminai verso la Cabina 3.

Pov Percy
Io e Annabeth ci eravamo seduti entrambi e lei mi stava parlando di tutto quello che era successo sull'Olimpo e mi stava raccontando della schienata di gelosia di Era, nello stile cartone animato Pollon che rincorre Zeus, maledicendolo per le sue...scappatelle. Mi disse di aver anche incontrato mio padre, anche se non ci aveva parlato lo aveva visto che discuteva animamente con Ade. Ade...quel nome mi fece scattare come una molla...
Ade...Figlio di Ade...Nico Di Angelo...l'appuntamento... 
Mentre facevo due più due Annabeth si accorse che non la seguivo più...
-Percy, qualcosa non va?-
-Io...devo andare Annie, mi dispiace...non ti ho detto una cosa importante ma ora devo proprio andare...- Di corsa mi diressi alla spiaggia, sperando, nonostante fossero ormai quasi le tre che Nico ci fosse ancora. 

Pov Nico
Non potevo crederci, ma che pensava che fossi un completo idiota da non arrivarci da solo.

Pov Percy
Arriva alla spiaggia, ansimante. Una tovaglia stesa sulla sabbia con un cestino da picnic appoggiato nel mezzo. Ma di Nico nessuna traccia. "Sará infuriato..." 
Sicuro che si fosse stufato di aspettarmi mi recai alla sua cabina.
-Nico?- Chiamai bussando. 
-Cosa vuoi?- Domandó acido dopo un po' aprendomi.
-So che sei arrabbiato ma...-
-Ma!? Ma!? Niente ma! Avevi QUALCUNO di più importante a cui prestare attenzione!-
-Di che parli?-
-ANNABETH!!! Vi ho visti nell'arena. Appena torna lei io vado nel dimenticatoio.-
-Nico, non é vero.-
-Allora lo hai fatto di proposito a darmi buca il giorno del nostro anniversario!!!-
-Aspetta? Davvero oggi é il nostro anniversario?- Chiesi ma mi pentii subito di averlo chiesto non appena gli occhi furenti di Nico diventarono lucidi. -Nico...- Provai ad attirarmelo vicino per abbracciarlo ma lui si tiró indietro. 
-Non toccarmi!!! Vattene, te ne sei dimenticato, sei uno stronzo e io che mi sono impegnato tanto per un idiota come te!- Mi gridó lanciandomi dietro una...scatolina!? Per fortuna, pensavo fosse un coltello. Mi chiuse la porta in faccia e io rimasi li come un ebete. Mi chinai a raccogliere la scatolina e la aprii. 
"Cosa ho fatto!?"

NOTA AUTRICE: chiedo scusa per aver pubblicato solo ora :( ma mi farò perdonare presto con il prossimo capitolo e la comparsa di un dio che si innamorerà di Nico...accetto scommesse.
Spero che il capitolo vi piaccia, non è uscito proprio come immaginavo quindi fatemi sapere cosa ne pensate...
(Spero) a presto Poseidonelove <3 

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Capitolo 8
*** Io sono l'amore ***


Introduzione...
I miei occhi fissi su un bellissimo ragazzo che piange, nell'oscurità, quasi si confonde, il suo meraviglioso viso solcato da lacrime, amare, che non vorrebbe scendessero...
Ed è colpa mia, ho fatto io in modo che avvenisse, per far mio quel meraviglioso, oscuro ragazzo.

Pov Annabeth
Percy non c'è, a cena. Dopo il modo in cui si era comportato ero preoccupata, così decisi di andare a cercarlo...

Pov Percy
Sono sulla spiaggia, ora che vorrei un consiglio di mio padre, lui non c'è...inutile, certi vizi non spariscono.
Rigiro tra le mie mani la collana che ho trovato nella scatolina che Nico mi aveva scagliato contro...un tridente incastonato in un teschio...probabilmente era il suo regalo. Lo adoro, e vorrei dirglielo, però mi sento malissimo per essermi dimenticato di lui, dell'anniversario, di noi. Lui invece è stato molto dolce, scommetto che il picnic sarebbe stato perfetto se, con la mia stupidità, non me ne fossi dimenticato...Devo fargli capire che mi dispiace, che lo amo, ma non sono bravo in queste cose...
-Percy?- Mi volto di scatto e vedo Annabeth che mi osserva, forse é li da un po'.
-Ciao...-
-Come mai sei qui?-
-Non ho fame...- Rispondo semplicemente.
-Tu? Che non hai fame? Non ci credo, mi dispiace devi trovare una scusa più convincente.-
-Non voglio vedere una persona...o almeno sono sicuro che quella persona non vuole vedermi.-
-Nico? E perché?- Sbarro gli occhi e mi volto a fissarla.
-C-Com-me???-
-O andiamo,sono pur sempre una figlia di Atena!-
-Già, difficile dimenticarsene...- Borbotto di rimando, infastidito.
-La collana...-
-Che?-
-La collana che hai in mano, ha un teschio e un tridente, e poi tu prima mentre eravamo all'arena hai detto che qualcunO c'è, è visto che Nico é l'unico figlio di Ade...Cos'è successo?-
Guardo fisso il mare, mi conforta vederlo.

Pov Nico

Resto rannicchiato in un angolo da ore ormai, mi ci ero impegnato tanto...ma Percy aveva rovinato tutto "É un'idiota!"...ma proprio per questo me ne sono innamorato. Forse il più grande sbaglio di tutta la mia vita...
L'amore non dovrebbe farti soffrire, dovrebbe essere qualcosa di bello, la persona che mai dovrebbe essere l'unica a capirti...
-Non puoi dare all'amore una definizione, Nico...-
Sollevo gli occhi di scatto scorgendo una figura nell'ombra.
-Vattene! O giuro che niente mi tratterrá dal scaraventarti negli Inferi...- Dico alzandomi mentre cercavo di capire chi mi trovavo di fronte.
-Mi piace questo tuo carattere, bambino...-
-Chi ti credi di essere? Osa chiamarmi 'bambino' un'altra volta e...-
Tutte le tende e le finestre si aprirono improvvisamente, illuminando la Cabina 13.
Davanti a me c'era un ragazzo, in un primo momento notai una somiglianza con Percy, ma indossava dei pantaloni e una giacca di pelle nera, una postura fiera, sguardo deciso di chi la sa lunga, forse troppo.
-T-Tu chi sei?- 
-Io, Nico, sono il tuo peggiore incubo, ma il tuo più grande desiderio...-
Vidi la sua figura tremolare e cambiare aspetto. Era poco più alto di Percy, un po' più muscoloso, i suoi occhi sembravano di smeraldo, i suoi capelli di un nero talmente intenso da sembrare irreale. Si avvicina, piano.
-Chi diavolo sei?-
-Davvero, Nico non lo hai ancora capito? Pensavo fosse chiaro...-
-Bè non è per niente chiaro!-
-Io, cucciolo, sono L'amore-
-Tu...sei E-Eros?-

Pov Eros
Ora, quel bellissimo, tenebroso ragazzo era lì con me, lo premetti contro il muro e mi impossessai delle sue labbra...
Pov Percy
-Posso dirti che sei proprio una testa d'alghe, Percy?-
-Perché?- Chiese Annabeth dopo che le ebbi raccontato tutto.
-Va da lui, non stare qui senza far niente, se ti dispiace devi dirglielo, digli quello che provi e fate pace.- Ci pensai, effettivamente, piangermi addosso non serve a niente.
-D'accordo, hai ragione tu, come sempre...-
Mi alzai, e mi incamminai verso la Cabina 13. Arrivato davanti alla porta esitai un po' prima di aprirla, ma lo feci.
-Nico?-  

NOTA AUTRICE: 
Allora....spero che anche questo capitolo vi piaccia, volevo ringraziare tutti quelli che hanno commentato. In questo periodo ho molto tempo per scrivere, quindi credo di pubblicare molto presto il prossimo.
Poseidonelove<3

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Capitolo 9
*** Chiarimenti e dolci sorprese ***


Pov Percy
-Nico?- Entrai, vidi Nico spiaccicato contro il muro da un tipo che se lo baciava. Appena mi vide lo scansó.
-Percy! Che ci fai qui? - Il tipo che Nico aveva allontanato, mi stava squadrando con aria di sfida.
-Infatti, come mai sei qui, a rovinare un momento perfetto?- Chiese con aria strafottente il tipo.
-Ero venuto per scusarmi, ma a quanto pare mi hai già rimpiazzato...- Dissi acido verso Nico.
-Bene, quindi ciao, ciao...- Si intromise il tipo.
-Tu sta zitto!!!- Tuonó Nico contro di lui. Poi si rivolse a me. -Percy, ti prego...io ti amo.-
-E perché mi ami che baci il primo che capita?!- Dissi indicando il tipo.
-No, non l'ho baciato!-
-Oh, davvero? A me sembravate molto...uniti!- 
-Percy, no! É stato lui a baciare me, te lo giuro!-
-A me non sembrava ti dispiacesse...- Sussurró il tipo avvicinandosi un po' a Nico. 
Avrei tanto voluto annegarlo seduta stante.
-Sta zitto Eros!!!-
-Eros, il dio? Il tipo con arco e freccie che gira col pannolino?- Il tipo mi lanció uno sguardo assassino mentre Nico sembrava sul punto di avere una crisi isterica.
-Si, Jackson, sono un dio. Ciò ti crea problemi?-

Pov Nico
Ok, alla stupidità di Percy non c'è limite! Arco, frecce e pannolino!!! Avrei tanto voluto strangolarlo. Dovevo assolutamente liberarmi di Eros e chiarire con Percy, prima che quei due si scannassero. Così mentre erano occupati a guardarsi in cagnesco mi frapposi.
-Ora basta. Parlo io, e voi due state zitti.- Dissi cercando di avere un tono calmo. Eros, mi guardava aspettando, mentre Percy aprí bocca per dire qualcosa ma si azzittì alla mia occhiataccia.
-Eros, io non so cosa ci faccia tu qui, ma a me non interessi...in nessun modo. Tu invece...- Dissi guardando Percy. -Sei proprio un'idiota, ma...ti amo per questo.-
-Quindi tra me è lui, scegli lui?- Chiese Eros incredulo.
-Si, scelgo lui!- 
Lanciai uno sguardo a Eros, facendogli capire che volevo andasse via, e per fortuna inizió ad illuminarsi e sia io che Percy distogliemmo lo sguardo.

Pov Percy
Farò causa ad Afrodite per aver messo al mondo quel dio da strapazzo!!! Però prima avevo questioni molto più importanti da risolvere: Nico
-Sei ancora arrabbiato con me?- Chiesi esitante, forse dopotutto non volevo saper la risposta.
-Non come prima...- Disse con un fil di voce.
-Mi dispiace, davvero. Io, non pensavo che ci tenessi così tanto, scusa. Ma Annabeth é e rimarrà solo mia amica, te lo giuro.-
Vidi l'ombra di un sorriso sul suo viso e capii che in fin dei conti non era arrabbiato.
-Dispiace anche a me, abbiamo avuto delle incomprensioni, tutto qui.- Sorrisi più sollevato nel sentirglielo dire.
Rimasi con lui tutto il pomeriggio, lo riportai in spiaggia, dove aveva previsto di fare il picnic.
-Aspetta qui.- 

Pov Nico
"Ok, cosa ha in mente? Dovrò iniziare a preoccuparmi..." Pensai...poco dopo sentii la sua voce nelle vicinanze.
-Chiudi gli occhi.-
-Percy, non ho cinque anni!-
-Chiudili e basta.- Li chiusi.
-Sono chiusi.-
-Sicuro?-
-Si, muoviti o cambio idea!- Sentii dei passi avvicinarsi. -Devo preoccuparmi?-
-Forse si.- Sentii le sue braccia passare accanto al mio collo. -Stupida cordicella!- Lo sentii borbottare, e mi scappò un sorriso.
-Apri gli occhi...-
Lo feci. Al mio collo pendeva una catenina con ciondolo una conchiglia bianca.
-Lo so, non è molto, il tuo regalo é mille volte meglio, e lo adoro, so anche che non sei un "amante" del mare, ma voglio comunque che tu abbia qualcosa sempre con te che ti ricordi il mare, che ti ricordi me. Perché tu per me, Nico, sei il mio mare che mi aiuta quando sono a terra, il mio sole che mi fa vivere, il mio Angelo che mi protegge.-
-Io...non ho parole...é...sei meraviglioso...- "Non piangere, non piangere!" Pensai, ma non mi trattenni.
-Io...- Percy sembrava mortificato, aveva paura di aver sbagliato. -Non volevo...farti piangere, scusa...- Mi abbracciò.
-Sono lacrime di gioia, Percy!- "Ha ragione Annabeth, Percy è proprio una Testa d'Alghe."

Pov Annabeth
Era bello vederli insieme, soprattutto felici. Nico sembrava totalmente un'altra persona mentre parlavamo. 
-Ti voglio bene, Nico, e ti...vi auguro tanta felicità.- Diventó rosso come un peperone.
-Anche-Anche io...- Lo abbracciai e lo sentii subito irrigidirsi.
-Annie!!! Giù le mani dal mio ragazzo!!!- Tutto il campo sentí il commento di Percy e vidi Nico ancora più rosso, con la faccia di uno che vuole morire in fretta. Eh sì, sono fatti l'uno per l'altro.

NOTA AUTRICE:
Voglio innanzitutto ringraziare tutti quelli che fino ad ora hanno seguito e/o recensito la mia storia; questo é l'ultimo capitolo di questa storia, ma mi sono accorta che c'è un possibile sviluppo della storia; quindi credo che realizzeró un sequel. 
Baci Poseidonelove <3  

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