My Shalafi... my friend di Sweet Angel (/viewuser.php?uid=51119)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cry ***
Capitolo 2: *** Broken words ***
Capitolo 3: *** In the night ***
Capitolo 1 *** Cry ***
My Shalafi...my friend
Eccomi di nuovo qua
con la mia seconda fanfic su Dragonlance!
Spero vi piaccia più della prima... ^.^
In questa fic, innanzitutto chiedo scusa per il "riepilogo" iniziale,
ma l'ho messo cosìcchè anche chi non conosce
Dragonlace
possa leggere la fic!
Questa storia parla di Dalamar e Raistlin, i miei personaggi
preferiti... che succederebbe se Dalamar vedesse piangere il suo
Shalafi? Continuerebbe a temerlo? E... una partenza inaspettata...
complicherebbe le cose?
Bè... scopritelo...!
Buona lettura!!
****
La Torre di Phalanthas era un luogo davvero molto silenzioso.
Molto tempo addietro, quando il Sommo Sacerdote di Istar ancora viveva,
e quando Istar stessa emergeva dalle acque, uomini comuni e maghi
avevano combattuto.
O, per meglio dire, gli uomini avevano attaccato le Torri della
Stregoneria. Una sola Torre era sopravvissuta indenne questo attacco:
la Torre di Waireth, situata nell'omonima foresta.
Le altre Torri erano state distrutte dai maghi stessi, o trasferite su
altri piani d'esistenza... ma di nessuna Torre era interessante come la
Torre di Phalanthas.
Era la Torre più bella, prima che tentassero di
distruggerla, Il
vanto di Phalanthas, meravigliosa città dagli aggraziati
edifici
di marmo bianco. Poi, un attimo prima che i cittadini prendessero la
Torre, una Veste Nera, dalla finestra più alta
dell'edificio,
scagliò una terribile maledizione sulla Torre, poi si
gettò sulla cancellata che cingeva l'edificio, morendo.
E un bosco di querce, il Bosco di Shoikan era creciuto attorno a
quell'edificio. Era una foresta orribile, popolata da spiriti assetati
di sangue fresco, che incuteva paura perfino ai Kender.
E una sola creatura avrebbe potuto atraversare indenne quel Bosco
maledetto.
Il maestro del Passato e del Presente.
'Il mio Shalafi ce l'ha fatta' pensò Dalamar, l'elfo
traditore
apprendista di Raistlin, mentre passegiava per le vie di Palanhtas 'La
Veste Nera morta sulla cancellata si è inchinata davanti a
lui,
e gli spettri sono suoi servi'.
Dalamar era... fiero della sua posizione. Era indubbio che Raistlin
fosse il più grande mago esistente, e l'elfo si sentiva
privilegiato a poter studiare con lui.
Certo, era una spia mandata dai maghi di Waireth per... spiare,
appunto, le mosse dell'arcimago di Phalanthas, ma quello era diventato
oramai un compito secondario.
Dalamar si sistemò il cappuccio della veste nera, sentendo
sotto
le dita il filo argenteo con cui erano intessute le rune protettive. Ci
teneva a non far sapere che era un elfo. Gli elfi non indossano mai le
Vesti Nere, ma lui era un elfo... speciale... voleva conquistare
potere, e aveva indossato le vesti nere. Ma era stato cacciato dalla
sua patria.
Entrò in una piccola bottega che vendeva alcuni componenti
per
gli incantesimi, e vide chiaramente il venditore irrigidirsi.
-Buon uomo, può darmi per favore un vasetto di fiori di
elicanthus essiccati?- chiese con voce gentile e dolce.
Quella mattina Raistlin era strano.
Aveva ricevuto una lettra, gli l'aveva recapitata Dalamar, senza
leggere il mittente, naturalmente. L'elfo aveva lasciato la lettra fra
le mani dell'arcimago, e aveva visto Raistlin rigirarsi la busta fra le
mani, sorpreso.
Ed era impallidito, leggendo il mittente.
-Apprendista... ti dispiacerebbe... andare a prendere un po' di fiori
di elichanthus?- aveva detto l'arcimago, con voce rotta.
Ma, Shalafi, ne abbiamo in abbondanza!- aveva replicato l'elfo.
-Vai lo stesso, Dalamar!- aveva risposto l'altro, con un tono di voce
insolitamente alto. Solitamente lo Shalafi non alzava mai la voce...
Dalamar era curioso: voleva sapere cosa c'era scritto in quella
lettera, e soprattutto chi l'aveva mandata. Chi scriveva a Raistlin
Majere? Chi poteva inquietarlo così?
I pensieri dell'elfo scuro furono interrotti dalla voce dell'uomo, che
diceva: - I... i fiori di elicanthus costano molto, mio signore...-.
-Ho di che pagare!- rispose Dalamar, in tono un po' irritato.
-Anzi... mi dia i fiori di elicanthus migliori che ha!-.
-Come d...desidera, m...mio signore...-.
Dalamar uscì poco dopo con una vaso di grandi fiori blu e
fucsia essiccati e chiusi in una barattolo di vetro.
Mise il barattolo leggerissimo in una tasca della veste, e
ripiegò la mani nelle maniche, avviandosi di nuovo
verso la Torre, che innalzava i suoi neri minareti verso il cielo, come
scheletriche dita.
***
Dalamar varcò i cancelli della Torre.
Poi la pesante porta di lagno si spalancò davanti a lui, e
la
luce gialla delle candele illuminò il suo cammino.
Entrò e si tolse il mantello pesante. Era autunno, ma faceva
già freddo, e dopo aver attraversato il malefico Boschetto,
si
sentiva gelato e stordito.
Ma ora... doveva leggere quella lettera.
Poteva essere qualcosa di importante, da riferire a Par Salian! E
poi... era irrimediabilmente... curioso!
Salì le scale a chiocciola reggendo un candelabro, e si
avvicinò a passo sicuro verso lo studio di Raistlin. Ormai
si
muoveva bene in quel luogo silenzioso, immerso nelle tenebre... quelle
tenebre che da un po' di tempo erano diventate stranamente confortevoli.
Quando era arrivato alla Torre, aveva avuto paura della costante
penombra, ma ora... ora la penombra era diventata come una morbida
coperta, avvolgente e sicura.
Dalamar si immobilizzò con un movimento così
brusco che
il cappuccio gli scivolò dalla testa, scoprendo i fluenti
capelli neri.
Dallo studio del suo Shalafi, solitamente silenzioso, proveniva un
suono... come un singhiozzo strozzato.
L'apprendista si avvicinò alla porta, lasciata socchiusa
come
sempre, e spiò dentro. Ciò che vide lo
inorridì e
lo lasciò senza fiato.
Il suo Shalafi, il suo maestro, che solitamnte incuteva timore solo col
suo sgaurdo gelido, era accasciato sulla scrivania, con il volto
sepolto nell'incavo di un braccio, nell'altra mano stringeva un foglio
di carta scritto fittamente. E piangeva.
Piangeva a singhiozzi rotti e disperati.
Perchè?
****
Ok, vi lascio così...
Cosa farà il nostro elfetto?
Bè, leggete il prossimo capitolo e lo scoprirete!
Spero che
questo capitolo
vi sia piciuto...anche se a mio parere era un po' noioso.... e...
l'idea per questa fic mi è venuta al supermercato...!!
Spero di poter aggiornare presto, ditemi cosa ne pensate, please!!!
|
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Capitolo 2 *** Broken words ***
My Shalafi... my friend
Ciao!!
Innanzitutto chiedo scusa per il ritardo nella pubblicazione di questo
capitolo, ma... pensavo di averlo già pubblicato, e
invece...
no! XD
Spero che questo capitolo vi piaccia come il precedente... anzi, di
più!!
Buona lettura!
****
Raistlin appose il sigillo ci ceralacca nera alla busta e
sospirò.
Poi abbandonò lo scritto sulla scrivania di legno scuro e
lucido
e uscì dallo studio, dirigendosi a passo lento verso il
laboratorio, dove Dalamar già l'aspettava.
-Buongiorno, Shalafi- disse l'elfo scuro, chinando il capo in un gesto
di assoluto e profondo rispetto.
-Buongiorno apprendista- rispose distrattamente l'arcimago mentre si
dirigeva verso gli scaffali ricolmi di barattoli e ampolle
accuratamente etichettati.
Dalamar tirò velocemente le pesanti tende di velluto
bordeaux del laboratorio, lascindo che entrasse la luce solare.
-Occupati tu della vetreria...- mormorò Raistlin mantre li
lasciva cadere sulla sedia accanto al tavolo degli eperimenti, con un
fruscio sommesso delle vesti del color della notte.
L'elfo guardò il suo maestro mentre prendeva dall'armadio
alcuni bekers, una beuta* e degli imbuti.
Apparentemente Raistlin era uguale al solito... ma l'apparenza non
poteva ingannare Dalamar, che conosceva così bene il suo
maestro: l'arcimago ai suoi occhi esperti appariva più
affaticato, più malato del solito... quasi sciupato.
Avrebbe voluto dirgli qualcosa, parlare... ma aveva paura di lui.
Quegli occhi dorati, a specchio, lo gelavano fin nel profondo
dell'anima, riuscivano a incrinare la liscia superfice della sua anima,
con il loro odio.
-Prendi anche un backer piccolo!-.
Il sussurro del suo Shalafi lo riscosse dai pensieri.
-Oh... hem... va bene, eccolo qua!- esclamò l'elfo, cadendo
dalle nuvole e afferrnado con malagrazia il piccolo contenitore.
Dalamar si sedette come suo solito alla destra del suo maestro, e
guardò le mani pallide e affusolate dell'arcimago mettere
piccoli pezzi di quarzo puro nel mortaio e schiacciarli fino a ridurli
in polvere finissima.
Dalamar non aveva ancora smesso di pensare e ripensare alla lettera che
aveva consegnato a Raistlin... chissà da parte di chi era?
E... chissà che c'era scritto!
Avrebbe potuto almeno leggere il mittente, così avrebbe
avuto almeno una mezza idea del contenuto.
L'arcimago di Palanthas mischiò la finissima polvere di
quarzo
con un liquido violaceo e leggermente profumato, poi poggiò
una
mano sopra il beker che conteneva il miscuglio e mormorò le
parole che avrebbero dovuto far mutare il composto.
Ma arrivata a metà formula la voce di Raistlin
tremò e
poi si spense, come la fiamma di una candela al soffio della brezza.
Finalmente l'elfo scuro prese coraggio e, senza guardare il suo Shalafi
negli occhi disse: Maestro, ti vedo distratto...-.
Raistlin alzò i suo occhi dorati fino ad incontare quelli
del suo apprendista.
-Hai ragione, sono distratto...- affermò Majere -...se ora
vuoi scusarmi...-.
Raistlin si alzò e uscì dal laboratorio
accompagnato dal
frusciare delle sue vesti nere, lascinado il suo apprendista seduto al
tavolo con un'espressione confusa sul volto.
***
L'elfo stava portando in bilico su un piccolo vassoio una teiera di
fine porcellana ricolma di acqua bollente e una tazza simile al calice
di un fiore.
Doveva portare il the a Raistlin.
I primi tempi l'arcimago doveva sempre chiamare Dalamar
affinchè
si ricordasse di portargli la bevanda che placava la sua perenne tosse,
ma poi portare l'acqua calda era diventata un'azione spontanea.
Tenendo il vassoio su una mano sola bussò, leggero, alla
porta, attese la risposta e aprì delicatamante l'uscio.
L'apprendista entrò nella stanza piena di libri addossati
alla
pareti, una stanza signorile, con tappeti morbidissimi e pregiati che
attutivano il suono dei suoi stivali, un fuoco di legna di larice
bruciava nel caminetto, scaldando l'aria.
-Il the, Shalafi...-.
Il moro stava per uscire dalla stanza quando la voce sibilante
dell'altro lo richiamò indietro, dicendo: -Resta, Dalamar-.
L'apprendista deglutì e si sedette su un'alta poltrona
morbidissima e comoda di fronte al suo Shalafi.
-Prendi un frutto, se vuoi...- lo incitò Majere,
interrompendosi
poi per bere un sorso della sua bevanda bollente, -C'è
qualcosa
che volevi dirmi, apprendista?-.
L'elfo sobbalzò.
-Hem... Shalafi, io... mi chiedevo di chi fosse la lettera che hai
ricevuto...-.
Raistlin si scostò una ciocca di capelli chiarissimi da un
occhio.
Entrambi i maghi tenevano i cappucci delle Vesti abbassati, non
sentivano il bisogno di celare la loro identità, si
sentivano a
casa, nel loro ambiente.
-Era una lettera del mio fratello gemello, Caramon Majere-
rivelò Raistlin -Mi chiedeva di tornare da lui, andare a
vivere a Solace, da lui e Tika, di indossare le vesti Rosse...-.
L'arcimago ridacchiò e sorrise di quel raro sorriso tirato e
sarcastico, quasi a sbeffeggiare tutto ciò che aveva
attorno,
poi aggiunse: -Ma non ti preoccupare, ho rispedito la lettera
al
mittente....-.
dalamar
annuì,
capiva benissimo la situazione... ciò che non sapeva, era
che
raistlin aveva omesso dei particolari....
****
*
beuta: è uno
strumento facente parte della vetreria base dei laboratori.
è un
recipiente con la base circolare, che si alza a formare un cono e
finisce con un collo cilindrico leggermente svasato, fatto per meglio
trattenere i vapori dei liquidi al suo interno.
Ok,
finito anche questo capitolo!
Chiedo
scusa per gli errori d'ortografia, ma questo cappy l'ho scritto quando
non ero proprio al topo della forma... ^.^""
Ora, la lettera ricevuta da Raist è la lettera di
cui si parla nelle Leggende, lo scritto inviato da Caramon al suo
gemello, ritornata poi al mittente, ancora chiusa, con l'aggiunta in
cui Raist dichiarava di non conoscere alcun Caramon.
Mi sembrava giusto chiarire questo punto perchè magari
qualcuno
non ha letto le Leggende, oppure non tutti ricordano questa parte.
In
questo capitolo ha
descritto un Raistlin un po'... turbato... ma da cosa, visto che ha
rispedito la lettera? Che cos'ha di così grave da rompere la
sua
concentrazione perfino durante i suoi amati incantesimi? E Dalamar,
cosa farà?
Spero
di avervi incuriosito, almeno un pochino!!!
Angolino
recensioni!!
Per
Persefone Fuxia:
Ciao! Sono contentissima che tu non l'abbia trovato noioso, e sono
molto felice che ci sia quanlcun'altro che adora Rait e Dalamar!! ^.^
Ho corretto l'errore nelle presentazione, e sto riguardando il
capitolo... ^.^" Sono veramente felice che ti piaccia il mio stile di
scrittura, e la frase in cui Dally dichiara di essere fiero della sua
posizione! *.* Quando ha scritto quel pezzo mi era venuta
l'illuminazione! Spero che continuerai a leggere questa fic, e magari,
a commentarla!! Bye!
Per
hieiblackdragon:
Ciau!! Davvero non hai trovato il capitolo noioso? *.* wow!!! Il
supermercato mi ispira perchè mamma ci mette 3 ore a
scegliere i
prodotti, e io ho tempo di girare tre volte tutto il supermarket e
anche di pensare alle fic... ^.^"
Sono
contenta che ti
sia piaciuta questa storia.... per ora non si sa il continuto della
lettera... riuscirà Dalamar a scoprire qualcosa?
Spero
che continuerai a legere questa fic!! ^.^ Bye!
Per
Yusaki: Ciao!! Evviva, che bello, nemmeno tu hai trovato noioso il
capitolo!
Spero
di non aver
deluso le tue aspettative sulla fic "succulenta"...! Spero anche che
continuerai a seguire questa storia, e a commentarla, magari! Bye!
Per
Eleuteria: Ciau!
Sono happyssima che ti piaccia questa fic!!! *__* spero di non aver
deluso le tue aspettative con questo capitolo... ^.^
Bye!!
Per
uchiha_girl:
Ciaooooo!!! Che bello, ho fatto piacere a qualcun'altro dragonlance!!!
^o^ Ommioddio... il tuo discorso fa impazzire anche me che conosco la
storia!!! O_o E Deidara? Lo trovo anche qua??
(Me
ouì! V.V
N.d:Deidara)(Ma si può sapere che centri TU con la storia???
N.d:Me)(Sono quello che fa esplodere la Torre di Raistlin...
N.d:Deidara)(O_o N.d: Sweet Angel+Raist+Dalamar+Tutti i personaggi di
Dragonlance).
Comunque...spero
che continuerai a seguire, e magari, a commentare, la fic!! Bye!
Rigrazio
di cuore Persefone Fuxia, che ha aggiuto la fanfic ai preferiti, e
Yusaki, che ha commentato "My last toughts"!!!
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Capitolo 3 *** In the night ***
My Shalafi... my friend
Rieccomi con il terzo capitolo della mia seconda fic su Dragonlance!
A dire la verità non mi aspettavo che fosse così
apprezzata, sono veramente felice che vi piaccia, e sono anche
piuttosto soddisfatta di come sta venendo la fic.
Buona lettura!
****
Dalamar si stese sul suo letto, fissando l'alto soffitto.
Allora le cose stavano così... la lettera ricevuta da
Raistlin era stata spedita da Caramon, il suo gemello.
Da quanto ne sapeva attualmente lui, Caramon Majere era un eroe delle
Lance, aveva combattuto al fianco di suo fratello e di Tanis Mezzelfo
contro la Regine delle Tenebre. Di lui non sapeva altro.
Era a conoscenza del fatto che il suo Shalafi fosse stato curato come
un
bambino indifeso dal suo gemello, ma gli risultava difficile immaginare
il fiero, orgoglioso, freddo arcimago che si faceva aiutare dal
fratello, che si faceva portare in braccio, che si appoggiava a
qualcuno.
Sorrise, concedendosi un istante per immaginare un tossicchioso
Raistlin di qualche anno più giovane sorretto dal grande
gemello.
L'elfo sbadigliò e si tirò addosso le coperte
scure, facendo affondare il viso nel morbido cuscino.
Si stiracchiò, stanco, e poi spense la candela sul comodino,
lasciandosi cullare dalle braccia di Morfeo.
***
Raistlin si rigirò nel letto, fissando il baldacchino scuro
sopra di lui. Le cortine, tirate, gli davano una sensazione di chiuso,
si sentiva come in gabbia.
Si sedette, lasciando che le lenzuola gli scivolassero sulle gambe, poi
scostò il drappo nerastro ricamato in oro e argento che
avvolgeva il letto, per poi alzarsi e affacciarsi alla finestra.
Le luci della città di Palanthas brillavano, lontane.
La stanza dell'arcimago era situata così in alto che si
poteva
vedere non solo la città, ma anche il paessaggio che la
contornava.
Le querce del boschetto di Shoikan, altissime e plurisecolari,
apparivano basse, a Raistlin, che poteva vederle, lontane sotto di lui.
Aprì l'ampia finestra, e lasciò entarare il
vento, che a
quell'altezza spirava forte e freddo, lasciò che agitasse le
tende pesanti e che scompigliasse i suo capelli chiari, che lo facesse
rabbirvidire.
L'arcimago prese uno sgabello e si sedette accanto al davanzale e
guardò le trre lune, che brillavano nel cielo: la luna
rossa,
quella argentata e quella nera, che solo i maghi dalle Vesti Nere
potevano vedere.
Alla luce rosata che irradiavano gli astri, una lascrima
rigò la guancia pallida del mago.
Era preoccupato. Ciò che era successo in laboratorio l'aveva
turbato non poco: non era mai successo che perdesse la concentrazione
durante uno dei suoi incantesimi!
'Non può essere la lettera, no...' si disse.
Aveva superato da tempo l'affetto per il suo grosso gemello, si era
alzato ad un livello superiore, no?
Lui era il più grande mago mai esistito!
Sbuffando, si alzò e si diresse verso la scrivania.
Aprì
un cassettino, e tirò fuori un foglietto accuratamente
piegato.
Una copia della lettera.
Accese una candela, e si mise a leggere.
****
Che nel prossimo capitolo si sappia per intero il contenuto della
lettera? Boh! Io non preannuncio nulla!!
Spero di non avervi annoiato troppo!!
Angolo recensioni:
Per Persefone Fuxia: Ciao! Che bello, hai recensito ancora!!
^o^
*me happy*. Da quello che dici, Dalamar è uscito proprio
come
volevo che fosse: rispettoseo dello Shalafi, timoroso di lui, ma che
ricerca la sua amicizia. E anche nella scena Raistlin che dice a Dally
di non preoccuparsi, è Raistlin che cerca di
autoconvincersi,
questo concetto è spiegato in questo capitolo, ma
verrà
poi ripreso, quando tratterò le convinzioni del nosyro
maghetto
dagli occhi dorati...! ^o^
Grazie mille della recensione, spero che continuerai a seguire questa
storia!!
Per hieiblackdragon: Ciao!! ^o^ Hai indovinato, la frase era proprio
quella "io non conosco nessun Caramon"! ^.^ Ho preso ispirazione
proprio da quella lettera, perchè già dalla prima
volta
che avevo letto quella parte de "le leggende" mi aveva colpito molto!
La canzone dei Nightwish la conoscevo anche io.... tenerissimo quel
pezzo!! ^o^ Spero recensirai ancora!!
Per Yusaki: Sono felicissima che ti piaccia la mia fanfic!! *.*
allora ho fatto proprio bene Dalamar, visto anche tu
hai
avvertito il suo senso di curiosità e amicizia, misto a
rispetto
e timore nei confronti di Raist.
Wow, sono davvero felicissima che la fic ti piaccia così
tanto... *me happy* grazie 100000 dei complimenti!! *.*
Spero continuerai a seguire la fic!! Bye!!
Per uchiha_girl: Hihi... lo so, meglio tenermi lontana dai
venerdì
17... c'è anche scritto sulla mia etichetta "tenere fuori
dalla
portata di scalini, motorini e venerdì 17". XD
Allora... ora ti spiego: Raist ha un gemello, ed rano inseparabili...
però Raist ha lasciato questo gemello, Caramon, quando
è
diventato cattivo. Caramon, che vuole tanto bene a Raist, non si
arrende, e gli manda una lettera. Raist la rispedisce ancora chiusa al
mittente... come fa? Chiedilo a lui, è un mago!! XD
Se vuoi ti passerò i libri di dragonlance via msn...
Bye!!
Per suzaku: Anche io quando ho scoperto le fic di Dragonlance ho fatto
i salti di gioia!!
E, visto che Raist è uno dei miei personaggi preferiti, non
ho
potuto fare a mano di scrivere qualcosina su di lui!! Cooomunque, sono
davvero felice che ti piaccia la mia fic!!! E sono anche contentissima
che continuerai a seguirla e a commentare!!! Bye!!!
Ringrazio anche Eleuteria e Persefone Fuxia che hanno aggiunto la
storia fra i preferiti!!
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