Un mese dopo l'altro

di pandina
(/viewuser.php?uid=5991)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 Gennaio: Come un camino acceso in inverno. ***
Capitolo 2: *** Febbraio e le tradizioni americane ***
Capitolo 3: *** 3- Marzo : Non ho ancora finito di amarti ***
Capitolo 4: *** Il vento d'Aprile ***
Capitolo 5: *** 6- Giugno, il vento caldo dell'estate ***
Capitolo 6: *** 5- Tutto sembra possibile a Maggio ***
Capitolo 7: *** 7- Il nostro 4 Luglio ***
Capitolo 8: *** 8- Una notte d'Agosto ***
Capitolo 9: *** Settembre: Casualmente, sul ponte 5 ***
Capitolo 10: *** 10 Ottobre: Di notte ***
Capitolo 11: *** 11-Novembre: Padri e Figli ***
Capitolo 12: *** 12-Dicembre: Happy Hending ***



Capitolo 1
*** 1 Gennaio: Come un camino acceso in inverno. ***


1-             Gennaio: Come un camino acceso in inverno.

Era stato Henry a dirgli che l'avrebbe trovata proprio là, in quella casa dove si era ripromesso di non tornare mai più.

Là dove aveva avuto una folle paure di perderla. Là dove il coccodrillo gli aveva strappato il cuore.

 

Rimase un po' indeciso, all'ingresso del vialetto, proprio davanti a quel cancello, in cui era stato incatenato: prendere in mano le grate di metallo freddo, gli procurò un brivido.

Si avviò alla pesante porta di legno, che aprì con lentezza, quasi temendo di veder sbucare qualche poco gradito ospite.

Silenzio.

Strano, Emma avrebbe dovuto essere lì, invece la casa sembrava vuota.

Poi vide una luce , tenue, provenire dalla stanza infondo al corridoio, che dava alla biblioteca.

Vi si avvicinò , sbirciò all'interno e la vide.

Era seduta a terra su un enorme tappeto, a gambe incrociate. Davanti a lei un caminetto spento.

Teneva un libro in mano e sembrava molto assorta in ciò che stava leggendo.

Non voleva spaventarla, così la chiamò, mantenendo un tono basso

“Swan...”

Emma trasalì leggermente e ad occhi sgranati, si voltò verso di lui.

“Killian!” esclamò sorpresa “Che ci fai qui?”.

Lui si avvicinò e si sedette accanto a lei.

“Ti ho cercata a casa e tuo figlio mi ha detto che ti avrei trovata qui.” Le disse sbirciando verso il libro che teneva in mano.

La bionda gli sorrise, con quella dolcezza che riservava solo a lui e ad Henry.

“E perchè mi cercavi?” domandò curiosa.

Hook la fissò, quello sguardo magnetico aveva il potere d'incantarla.

“Semplice Swan, avevo voglia di vederti” Sincero e disarmante.

Emma sospirò, non era ancora abituata ad essere il primo pensiero per qualcuno , però ne provava un immenso piacere.

Si allungò verso di lui e lo baciò lievemente sulla guancia morbida di barba .

“Mi hai trovata” E gli si mise a sedere in grembo.

Killian l'accolse con piacere.

“Che libro stai leggendo?” Le chiese

La ragazza voltò il volume e glielo fece vedere.

“Mentre cercavo qualche indizio, sull'autore del libro da cui provenite, proveniamo, tutti noi, ho per caso visto questo, è un vecchio racconto per bambini ,Capitan Gennaio. Vedi, quando mi trovavo all'orfanotrofio, era usanza durante le feste di Natale farci vedere tutti i film di Shrley Temple, un'attrice bambina ,e il mio preferito era proprio questo.

Parlava del guardiano di un faro, Capitan Gennaio appunto, e di sua figlia Stella. che in realtà era una trovatella.”

Il pirata l'ascoltava con attenzione.

“Una trovatella, come te” le disse con dolcezza ed Emma rise.

“Sì! Forse era per questo che quel film mi piaceva tanto. E oggi trovarne il libro, non so mi ha fatta venir voglia di leggerlo e perchè no, rivedere anche quel vecchio film in bianco e nero. Che dici, ti andrebbe di vederlo insieme?”

Insieme, che bel suono aveva quella parola sulle labbra di lei.

Hook se la accomodò meglio sulle gambe, le prese il libro dalle mani e lo appoggiò con cautela per terra.

“Certo che mi piacerebbe! Ma che ne dici se prima non ci ritagliamo un po' di tempo solo per noi. La casa e vuota, c'è un morbido tappeto, un bel camino...” E con fare ammiccante indicò il caminetto di pietra grigia.

Emma scosse la testa sorridendo e gli allacciò le braccia attorno al collo.

“Tutto molto romantico, Capitano, se non per un piccolo particolare: Il caminetto è irrimediabilmente spento e non vedo legna qui” E mentre parlava gli strofinò il naso contro il suo.

Killian , le diede un piccolo, lieve bacio a fior di labbra.

“Tesoro non temere, farò in modo che tu non abbia freddo” E piano la fece distendere sulla schiena , mentre lui la copriva con il suo corpo muscoloso.

La salvatrice fece scorrere le mani sulla schiena tesa del pirata.

Poi risalì alle spalle e gli sfilò la giacca. Piano cominciò a sbottonare la camicia, fino a quando non si ritrovò a toccare la pelle bollente di lui.

“Scotti...”gli disse mentre gli posava un bacio sul petto.

Killian gemette piano.

“Amore questo è l'effetto che mi provocano le tue mani, le tue labbra...” Ansimava mentre la bocca di Emma scivolavano piano su du lui.

“...Mmm... caldo, incredibilmente caldo. Come un camino acceso d'inverno. Capitano lo sai vero che i vestiti prendono fuoco facilmente?” Killian era troppo eccitato e la guardò con lo sguardo vacuo, senza cogliere l'allusione.

“Come?” Le chiese con voce roca

Emma sorrise.

“Toglimi i vestiti Killian, ho caldo...”

Non se lo fece ripetere due volte.

 

 

Ciao!

Pensavate di esservi liberati di me,mi dispiace, ma proprio non riesco a non scivere di Emma e Killian!
Bene una storia al mese, ci terremo compagnia.
Buona lettura
Gra

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Febbraio e le tradizioni americane ***


2 -                                          Febbraio e le tradizioni americane

 

“Ehi che fai lì sulla porta ! Mi hai spaventata!” Lo intravidi con la coda dell'occhio e subito non lo riconobbi, infatti mi voltai di scatto con un cucchiaio di legno in mano, pronta a brandirlo.

Ma poi capì che si trattava di lui.

Con quella sua aria scanzonata , da ragazzino, un ciuffo gli ricadeva scomposto sulla fronte.

“Un uccellino mi ha detto che eri sola in casa”. Gli sorrisi e tornai a rimescolare la pasta che mi stavo preparando. Lo sentii avvicinarsi a me.

Da sopra la spalla guardò il contenuto della pentola.

“Che fai Swan, cucini? Ma ne sei capace???” Ecco una cosa da non dire mai ad una ragazza!

Lo fulminai con lo sguardo.

“Certo che so cucinare ,Hook, ma non credo che ti farò mai assaggiare nulla di mio!” Lo vidi alzare il sopracciglio e socchiudere gli occhi.

“Dici che non potrò mai assaggiare nulla di tuo Swan? ...beh tesoro mi dispiace per te ma... la tua bocca l'ho già gustata!” e avvicinandosi, svelto come un gatto, mi diede un bacio sul collo, facendo scorrere appena la lingua all'altezza della mia vena pulsante.

“E ora ho potuto assaggiare anche il tuo collo. Niente male Swan! Saporito al punto giusto!” Rise.

Ok me lo meritavo. Gli avevo servito la battuta su un piatto d'argento!

Cercai di rimanere calma

“Dimmi un po, quest' uccellino che ti ha detto che ero da sola in casa, indossava per caso una sciarpa a strisce rosse?”

Killian incrociò le braccia al petto e si appoggiò alla cucina, accavallando i piedi di fronte a se.

“Esatto tesoro! Ed era in compagnia dell'aquila sovrana, tuo padre. Li ho incontrati giù da Granny, che per tutti i diavoli ,oggi quel luogo era davvero invivibile!”

Mi voltai sorpresa verso di lui.

“Perchè dici così ?Cosa c'era che non andava??” Chiesi incuriosita.

Nel frattempo, spegnendo il fuoco sotto la pentola, iniziai ad apparecchiare la tavola, per due naturalmente

“Cosa c'era che non andava?? Mi portasse il diavolo se lo so! Sono entrato come sempre per un drink, e quando ho varcato la soglia sono stato accolto da una massa urlante di persone, tutte assiepate davanti ad un... coso lì... “ e lo vidi indicare un punto del salotto.

“Televisore, si chiama televisore”. Dissi pazientemente.

Si sarebbe mai abituato alle cose di questo secolo?

“Certo sì Televisore! Insomma ti dico che stavano tutti urlando verso il televisore appunto! Anche tuo padre, e questo mi ha davvero sorpreso! E stava discutendo con Leroy mentre bevevano birra. Insomma Swan, sembravano tutti impazziti! Così come ho visto Henry gli ho chiesto di te ed eccomi qui!” Non potei trattenere una risata nel vederlo così confuso.

“Beh che c'è ora? Mi prendi anche in giro?” Aveva lo sguardo torvo.

I pirati sono così suscettibili a volte!

“Killian sai che giorno è oggi?” gli chiesi

Lui mi fissò un momento senza capire poi rispose.

“Certo! È Domenica 1° Febbraio! Ma che c'entra questo con quella pazzia collettiva?”

Mi avvicinai a lui e lo guidai verso il divano, prendendo il telecomando.

“Esatto. Oggi è la prima Domenica del mese di Febbraio e qui in America è una specie di Grande Festa. Oggi si gioca il SuperBowl!” E accesi la televisione, sintonizzandomi sul canale sportivo, che trasmetteva in diretta la partita.

Vidi Killian fissare lo schermo con aria sconcertata e allo stesso tempo schifata.

“Cioè Swan fammi capire... la gente impazzisce per ... per degli uomini con una scodella in testa che corrono dietro ad una specie di SUPPOSTA VOLANTE!! E tu dici che è strano il mondo da cui provengo io?!? No mia cara gli strani qui siete voi!”

Oddio!! Supposta?!?

Killian stava dicendo che il football si giocava con una supposta?!?

Incominciai a ridere , senza freno, mi scendevano le lacrime.

Cercai di contenermi, altrimenti si sarebbe seriamente offeso.

“Non è una supposta! E' una palla! Questa si chiama partita! Immagina: sono su un campo di battaglia due eserciti opposti. Ognuno di loro deve rubare quella palla appunto all'altro, per portarla nel proprio regno, le due aste poste ai bordi del campo. Ogni volta che si porta la palla oltre quella linea sono punti. Si devono fronteggiare , ostacolare, insomma cercare di impedire che il nemico abbia la meglio. Alla fine chi riesce a fare più mete, ovvero a portare la palla nel proprio regno più volte, vince. E' un gioco molto popolare negli Stati Uniti, ognuno tifa per la squadra che gli piace di più, come se a me piacesse più il Regno di Biancaneve e a te Arendelle!E oggi è la partita finale, quella che decreterà il vincitore assoluto tra tutte le squadre!”

La faccia di Killian era tutta un programma.

Ma almeno adesso provava a guardare la partita, non come se si trattasse di un'allucinazione.

Mi alzai dal divano e andai a prendere i piatti con la pasta.

“Dai Capitan Uncino, vieni a tavola! “ venne verso di me , ma sempre con lo sguardo rivolto al televisore.

“Accidenti ma quei tizi se le danno di santa ragione! Forti! Iniziano a piacermi!”

E si mise in bocca una forchettata di spaghetti.

Lo guardavo, volevo vedere la sua reazione.

Come fece sparire il cucchiaio tra le labbra, lo vidi chiudere gli occhi.

“Mmm...Swan!”

Finsi stupore

“Dimmi? Non ti piace?” Indagai

“Non piacermi? E' semplicemente divina!” e se ne mise in bocca un'altra abbondante forchettata:

“Bella, intelligente, coraggiosa e anche capace di cucinare straordinariamente bene!Sei la donna ideale! L'ho sempre saputo !” Mi disse sventagliando la forchetta.

Sorrisi.

Era la prima volta che cucinavo per lui ed era la prima volta che mangiavamo insieme, da soli, in casa.

Versai un po' di vino nei bicchieri.

“Brindiamo? E' il nostro primo pranzo da soli, senza nessuno...”dissi, arrossendo appena.

Lui sorrise , e vidi quella luce brillare negli occhi.

“Certo Swan! Al nostro primo pasto veramente da soli!” facemmo tintinnare i nostri bicchieri e bevemmo.

Finimmo di mangiare e poi ci andammo a sedere sul divano, abbracciati, con la mia testa sul suo petto, guardando le fasi finali della partita.

Ad un certo punto lo sentii ridere

“Cos'hai?” gli chiesi divertita anche io da questa sua spontanea allegria

“Ti rendi conto Swan? Il nostro primo pranzo insieme, la nostra prima serata soli davanti al televisore e chi dobbiamo ringraziare? UNA SUPPOSTA VOLANTE! Inizio davvero ad apprezzare questo vostro strano mondo!”

 

 

CIAO!

E Benvenuto Febbraio!

Una storiella allegra, dato che è il mese del carnevale, degli scherzi, e del divertimento.

Spero che vi abbia fatto sorridere almeno un po'.

Ci risentiamo a marzo, quando finalmente riprenderà OUAT!

Un abbraccio

Gra

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3- Marzo : Non ho ancora finito di amarti ***


3- Marzo : Non ho ancora finito di amarti

 

Un rumore molesto le stava trapanando il cervello.

Provò a rannicchiarsi per farlo smettere, ma quello sembrava aumentare istante dopo istante.

Cercando di riprendere la lucidità, finalmente si rese conto che era la sveglia del suo cellulare che stava suonando.

-Maledetta!- pensò e allungò il braccio fuori dalla trapunta per spegnere quel suono inopportuno. Cercava a tentoni il telefono , ma non riusciva a trovare né lui né tanto meno il comodino su cui era solita posarlo, ma di aprire gli occhi non se ne parlava assolutamente.

Poi improvvisamente avvertì una piacevole sensazione: il tocco della pelle, che scorreva lenta e calda sopra la sua ,raggiungeva la mano; dita che s'intrecciavano alle sue e sapientemente la stavano guidando verso l' apparecchio.

Come sentì il freddo del vetro dello schermo, pigiò il tasto centrale e di nuovo fu il silenzio.

Le due braccia rimasero così ,allungate, una sopra l'altra.

Emma voltò il viso ma rimase ad occhi chiusi.

Un lieve , tiepido respiro si mescolò al suo .

Un mento irsuto iniziò un dolce sfregamento contro la punta del suo naso, e istintivamente le labbra di lei si piegarono in un sorriso.

Le palpebre della Salvatrice erano ancora abbassate, avrebbe voluto prolungare il più possibile quell'altalena di emozioni di cui il suo corpo era ostaggio.

“Buongiorno Swan” eccola lì quella voce, LA SUA VOCE

Quel tono basso e roco, risvegliò in Emma i ricordi della notte appena trascorsa.

Una notte che mai avrebbe sperato di avere fino a poco tempo fa.

Una notte di baci, carezze, gemiti.

Mani che toccavano, occhi che guardavano , labbra che assaporavano.

La voglia di esplorarsi a vicenda, le frasi sussurrate , le parole urlate nella passione.

Lentamente, molto lentamente , i grandi occhi verdi di lei si aprirono fondendosi nell'azzurro penetrante dello sguardo dell'uomo steso accanto a lei.

“Buongiorno” sussurra Emma, stringendo le dita della mano ancora unita. Girò poi il corpo, portando sotto di se il suo braccio e quello del pirata più affascinante del mondo.

Killian le si avvicinò, facendo aderire il petto muscoloso al seno di lei, il ciondolo appeso alla sua catena, le si posò malizioso sul capezzolo.

“Vedi tesoro, ogni parte di me, anche i miei oggetti , ti desiderano”

Disse Killian , piegando le labbra in un devastante sorriso

Emma aveva richiuso gli occhi, ogni suo nervo stava godendo del piacere del contatto di lui.

Intrecciando le gambe con quelle dell'uomo accostò le labbra al suo viso, gli sfiorò il naso poi lo zigomo fino a sentire il leggero spessore della cicatrice che baciò lievemente, come per paura di fargli male .

Sollevò le palpebre e gli sorrise.

“E io desidero sentire ogni parte di te” . Stentava quasi a riconoscere quella come la sua voce.

Roca, sensuale, maliziosa .

Le venne da ridere .

Emma Swan maliziosa e sensuale?

Con il braccio libero , gli circondò le spalle, avvicinandole e iniziando a posarvi brevi baci.

“Cosa mi hai fatto pirata?” gli sussurrò mentre gli mordicchiava la clavicola.

Lo senti leggermente ansimare e percepì chiaramente il desiderio di lui.

“Cosa ti ho fatto io non lo so amore, ma posso dirti che cosa mi stai facendo tu... Il miglior risveglio dei miei lunghi, trecento anni di vita.”

Emma ridacchiò.

Le piaceva sapere di avere quell'effetto su di lui.

Iniziò con estenuante lentezza a far scorrere la punta della lingua dall'incavo del collo al suo petto.

Killian liberò la mano, ancora imprigionata sotto Emma e la infilò tra i capelli di lei.

Quella sericità tra le dita, era diventato per lui una sorta di contatto erotico, ogni volta che li sfiorava sentiva una scossa percorrerlo.

Le fece rialzare il viso e bevve avidamente dalle sue labbra.

“Calma tesoro, calma...non abbiamo fretta...” Dandole un altro breve bacio si scostò da lei alzandosi dal letto e avvicinandosi alla finestra, ne aprì il vetro

Emma lo osservava sorpresa, mentre si stringeva al petto la coperta intrisa del suo inebriante profumo.

“Cosa fai?” gli chiese incuriosita

“Respiro l'aria del mattino...”

Era meraviglioso.

Nudo, appoggiato al davanzale della finestra, virile come pochi

Ed era suo!

Scostando le lenzuola si alzò e lo raggiunse abbracciandolo da dietro e posandogli il mento nell' incavo della clavicola.

“Se vuoi usciamo... andiamo sulla spiaggia?” Disse titubante.

Emma voleva solo che lui stesse bene.

Killian si voltò , abbracciandola a sua volta.

“Tesoro, non ho ancora finito di amarti” E baciandola la sollevò tra le braccia,

“Volevo solo fare l'amore con te, mentre la brezza dei venti di Marzo accarezzava la tua pelle” La portò verso il letto e ve l'adagiò sopra.

“Volevo baciare il tuo corpo, mentre rabbrividisce... così...” e iniziò una lenta peregrinazione di umidi baci su di lei.

Emma non capiva se era la brezza o i suoi baci a farle venire i brividi, forse entrambi

. L'aria era frizzante eppure lei non aveva freddo, anzi si stava letteralmente sciogliendo sotto le labbra del pirata.

Gli accarezzò i folti capelli corvini

“Sai mia madre dice che non c'è niente di meglio che iniziare la giornata con una buona colazione: un bacio, un abbraccio e un … caffè...”
Killian alzò il viso dal seno di lei e la guardò malizioso

“Come la signora desidera” Disse

“Il suo caffè è servito” Alzandosi fino all'altezza degli occhi di lei le prese la bocca in un bacio pieno di calde aspettative.

Mese nuovo, Capitolo nuovo.
Sono felicissima di pubblicarlo proprio oggi che riprendono le puntate di OUAT! Non vedo l'ora che sia stanotte, per rivedere i nostri amati CaptainSwan!
Avevo voglia di un po' di sensualità questa volta, spero di essere riuscita a trasmettervene almeno un pochino. Grazie davvero di cuore a tutti quelli che leggono, seguono, commentano. Capitolo dedicato a quelle matte del CSGroup, chi non sclera in compagnia o è un ladro o una spia!
A presto
Gra

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il vento d'Aprile ***


4- Il vento d'Aprile


Ho la testa pesante, confusa.

Gli occhi mi bruciano, ma non ho intenzione di piangere.

Sto correndo e cercando da più di due ore, quel maledetto Autore!

Maledetto lui e la sua mente malata!

Maledetto che, si è divertito a giocare con le vite delle persone, facendo fare scelte sbagliate. Creando sofferenza e dolore a tanti.

Ma non mi arrenderò fin quando non l'avrò scovato e non avrà detto tutto! TUTTO!

A me non importa di visioni o credenze.

So chi sono io!Cosa voglio essere!

E nessuno potrà farmi diventare diversa!

Sento il cellulare vibrare nella tasca dei jeans... mio padre.

L'impulso vorrebbe che io non rispondessi, che semplicemente ignorassi la chiamata.

E ne sono fortemente tentata.

Poi la chiamata s'interrompe, tanto meglio.

Decido comunque di mandargli un messaggio

Ricerche vane. Resterò fuori un altro po'. Non aspettatemi

Già immagino i loro visi, preoccupasti ed angosciati, e un lieve rimorso s'insinua in me, ma lo caccio via.

La rabbia, la delusione che sto provando è troppo forte e se andassi da loro, finirei con il dire qualcosa di spiacevole, lo so , mi conosco.

Sono stanca.

Avrei solo voglia di stendere le gambe , chiudere gli occhi.

Così mi dirigo verso l'unico posto in cui sono sicura di poter trovare e ritrovare le mie certezze.

La strada per il porto, già percorsa qualche ora prima, sta diventando famigliare.

La banchina , con alcune assi scardinate.

La percorro tutta fino infondo.

Ed ecco , tra le tante imbarcazioni di pescatori e piccoli motoscafi , l'unica vera Nave degna di questo nome: la Jolly Roger.

E' bella!

L'ho sempre trovata affascinante.

Un antico veliero pirata dove puoi respirare secoli di tempeste e battaglie tra le onde

Scendo la scaletta e dal ponte mi guardo un attimo intorno per trovare l'orientamento. Ma ricordo perfettamente dove si trova la cabina del Capitano.

“Hey! Chi c'è!” La voce di Killian forte , dura

Mi giro con un sorriso incerto

“Sono io...” Si avvicina, sorpreso di vedermi

“Swan? Cosa ci fai qua. Ti credevo dal tuo amico...” Sento ancora la voce calcare sulla parola amico, mi viene da ridere, come può anche solo pensare che...

“Ero là infatti, ma poi...Killian , ho liberato l'Autore e ora è fuggito! Solo che questo Autore ha qualcosa che non va , ha modificato le storie, ha spinto le persone ad agire non secondo coscienza! Va fermato! Ma non sono riuscita a...” Scuoto la testa .

Sento salire l'emozione ,ma lui come sempre capisce tutto al volo.

Mi raggiunge con un passo e mi avvolge tra le sue braccia.

Lo stringo e respiro il suo profumo. Ha l'effetto di un balsamo.

Lentamente il respiro riprende regolare.

“Sei stanca. Hai avuto una giornata lunga e intensa. Ti ci vuole un po' di riposo” Annuisco

Mi scosto appena ma non lo guardo

“Infatti ero venuta per questo, mi ospiteresti per favore per questa notte” Mi guarda

“Ma i tuoi...”

“Gli ho detto di non aspettarmi. Per favore Killian! “Alzo lo sguardo mentre quasi lo imploro.

Lui non parla , mi bacia la fronte , mi cinge le spalle guidandomi sotto coperta.

Così come la ricordavo la sua cabina. Legno scuro , libri, carte nautiche.

Ha il suo profumo.

Mi siedo sul letto , mentre lui prende due bicchieri e ci versa del rum, e mentre me lo allunga mi porge anche un piccolo involucro argentato.

“Prendi ,non ho molto qui, devo ancora fare scorta di viveri, ma questa ti darà un po' di energie”

Scarto e ...cioccolato! Una barretta di cioccolato fondente che addento senza nemmeno pensarci.

Chiudo gli occhi mentre mastico.

Squisita!

Lui sa quanto il cioccolato mi piaccia, ma soprattutto mi da una sensazione di calma.

La finisco , butto giù tutto d'un fiato il rum e con un sospiro cado all'indietro allargando le braccia.

“Meglio !” dico soddisfatta

Lo sento ridere e sedersi accanto a me.

“Donne! Mutevoli come il tempo d'aprile” dice con l'aria di chi la sa lunga.

Mi alzo sui gomiti

“ E questa da dove viene? Detto piratesco?” Mi sfiora i capelli

“No Love, ogni marinaio sa che in aprile il vento può essere dolce o tempestoso nel giro di pochi minuti, un po' come le donne. Guardati . Eri arrabbiata e ora, sei totalmente rilassata”

Non riesco a trattenere una risata.

“Oh Killian! Cosa farei se tu non ci fossi?” Lui si china e mi bacia dolcemente.

“Staresti baciando August forse...?” Non ci credo!

Nonostante gli abbia detto che è un amico, resta in lui questo tarlo.

“Smettila! Lo sai che non lo farei! Quello che provo per lui non è minimamente paragonabile a quello che...” mi blocco e lo vedo fissarmi con le sopracciglia alzate, in attesa.

“Oh avanti lo sai!!!! Piuttosto... posso rimanere quindi qui, questa notte?Giuro non russo!” Cerco di sciogliermi.

Lui si sdraia accanto a me e con il braccio sinistro fa un ampio gesto come ad abbracciare l'intera nave.

“Tesoro la Jolly Roger è come se fosse casa tua. Resta pure tutto il tempo che vuoi. Giorno e ...notte Dice con fare allusivo.

Canaglia!

“Ho solo un problema” affermo rivolgendo il capo verso di lui.

“Non ho il pigiama”

Lo sguardo del mio pirata si fa sensuale e avvicinandosi al mio orecchio dice :

“Pigiama ? E a che diavolo ti serve un pigiama?” Gli accarezzo la guancia.

“E non avrò freddo?” Lo sto provocando apposta, adoro farlo

Si gira , mi prende tra le braccia, e il suo calore diventa il mio.

“Penso che questo sia molto meglio di un pigiama, che dici? Non va già meglio? Io credo di sì”
Come posso non amarlo!

Ricambio la stretta.

“Sì decisamente” La mia  voce soffocata nel suo collo.

E' proprio vero ,ci sono volte in cui abbiamo solo bisogno di qualcuno che ci abbracci e ci dica che va tutto bene.

 

 

Eccoci ad Aprile!

Pronti a scartare le uova di Pasqua?

Mi dispiace solo che non ci sia come sorpresa un'altra puntata di ONCE...e che anzi ci toccherà aspettare fino alla prossima domenica...snif snif

Spero che questa one-shot vi sia piaciuta, come avete potuto vedere ho provato a dare un seguito all'ultima puntata e vedere Emma sulla Jolly resterà sempre il mio sogno!

Al prossimo mese, ciao e grazie a tutti!

Gra

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 6- Giugno, il vento caldo dell'estate ***




6 -Giugno, il vento caldo dell'estate

 

L'acqua gelida gli scorre sul corpo, la pelle è oramai raggrinzita per il lungo tempo passato sotto la doccia.

Le dita e le labbra stanno diventando viola.

Ma non sembra accorgersene minimamente.

Tiene entrambe le mani appoggiate alle piastrelle , la testa abbassata.

Il cervello non funziona come dovrebbe .

Ha bisogno di essere lucido, di pensare con chiarezza, ma non è possibile.

La sua testa è andata in panne, ferma a due sere prima.

In quella maledetta notte, dove al centro di Storybrook, LEI era svanita...

E al suo posto solo la fredda lama di un pugnale con incise 8 dannatissime lettere.

Le lettere che formano il SUO nome

Emma Swan.

Da quel momento lui si è ritrovato a vivere in un altra dimensione.

Non è più Killian Jones, sebbene lo chiamino con quel nome.

Non è più Capitan Hook, anche se la sua nave , è orgogliosamente ormeggiata nel porto di quella sperduta cittadina del Maine

Nessuno.

Senza di lei non è nessuno.

L'acqua continua a scorrere , alza il viso verso il getto e muovendo appena le labbra, articola un nome, non esce nessun suono, ma la sta chiamando:

Emma... Emma...”

Nella sua mente e nel suo cuore, non ha smesso un attimo di chiamarla.

Di ricordarla

Di viverla

Chiude la manopola e l'acqua smette di scendere.

Ma non esce dal box doccia.

Resta lì, appoggiato con la schiena al bianco delle mattonelle.

Se uscisse dovrebbe vestirsi, andar fuori dalla piccola stanza in affitto da Granny, incontrare persone , parlare.

Uscire da lì vorrebbe dire vivere

Ma che senso ha vivere

Vivere Ora, senza di lei.

Rassegnato , scosta la porta ed esce, senza nemmeno asciugarsi, incurante delle gocce che stanno bagnando il pavimento e il tappeto.

Guarda verso il letto e gli occhi cadono su un disegno di boccioli di rosa.

Allunga una mano ancora fradicia e afferra il SUO cuscino, quel cuscino che ha rubato dalla stanza di Emma.

Lo stringe avvicinandolo al viso e aspira il profumo di lei, di cui è ancora impregnato.

Non poteva lasciarlo in quel letto vuoto.

Quel cuscino aveva visto la loro felicità, il LORO UNICO momento di vera e assoluta felicità.

E così il ricordo di soli tre giorni prima gli piomba addosso come un treno.

 

La voce di Emma che lo cerca disperata, la gioia immensa nel ritrovarsi.

Sente ancora le braccia di lei che lo stringevano così forte da fargli perdere l'equilibrio e cadere sul letto.

Ha ancora chiara la percezione dei capelli biondi che gli solleticavano il viso, la mano stretta con forza nella sua.

E poi i suoi occhi.

Quel verde così intenso, quello sguardo di assoluta felicità e consapevolezza.

In quel momento, ebbe la chiara percezione di ciò che Emma provava per lui.

E ricordò di essere rimasto ad aspettare, mentre lei cercava di parlare,di trovare le parole, ma capì che non avrebbe avuto, il coraggio, in quel momento, di dirgliele.

Ma lui avrebbe aspettato, ancora

Per lei avrebbe aspettato per sempre.

Quando Mary Margereth e David li chiamarono per dire loro che sarebbero usciti in cerca di Isaac, lui fece per alzarsi, ma Emma lo respinse sul materasso, con una risata.

Rimase sorpreso e la guardò senza capire.

“Dove credi di andare Capitano? Sei in debito con me! Prima ti sei fatto uccidere e ora non ti fai trovare!Meriti una punizione!”

Killian rise di gusto mettendosi una mano sugli occhi.

“Sono pronto accetto qualsiasi punizione tu voglia infliggermi”. Le disse .

“Sarà lunga e dolorosa...” E si ridistese su di lui, prendendogli il labbro inferiore tra i denti.

Quasi rischiò l'infarto!

Avere il corpo morbido di Emma addosso, sentire il sapore della sua bocca, ora sì che rischiava di morire sul serio!

Lei continuava a baciarlo , accarezzandogli le spalle, insinuando la mano all'interno della camicia e sbottonandola .

Poi si alzò per riprendere fiato, e lui ne approfittò per parlare.

“Swan, l'ultima volta che mi sei stata così vicino , mi hai insegnato a tirare di scherma e mi avevi detto di avere fame, non immaginavo fosse quel tipo di fame!” disse lui malizioso.

Emma si lecco le labbra ridendo.

“In effetti avevo fame davvero e ne ho ancora ,ma... non so , ti bacio e le tue labbra sono come le ciliegie, uno tira l'altro...”

A queste parole lui non resistette più.

L'afferrò per la vita e invertì le loro posizioni sul materasso.

“Tesoro siamo a Giugno e Giugno è il mese delle ciliegie.... quindi, approfittane! “ E la baciò con tutto l'amore che aveva in lui.

Con passione, dolcezza, furia, speranza.

E lì , nella stanza di Emma, per la prima volta furono una cosa sola.

Totalmente e pienamente felici.

 

Ecco perchè ha con sé il cuscino.

Perchè rappresenta il loro primo momento d'amore condiviso.

Amore

Ti amo...”

Quella frase che gli rimbomba continuamente nelle orecchie.

Ti amo...”

Due parole

Dio quanto le aveva sognate!

Sperate!

Lancia il cuscino a terra e si passa una mano sul viso.

Ora solo la disperazione alberga nel suo animo.

Ti amo...”

Non può continuare così!

Quella frase non lo abbandonerà mai ed è da lì che deve trovare la forza di riemergere dal buio in cui è piombato, nel momento esatto in cui non ha più visto gli occhi di Emma.

Il vento caldo d'inizio Estate, entra dalla finestra aperta .

Oramai è completamente asciutto.

Piano si riveste senza nemmeno badare ad allacciare pantaloni e camicia.

Si china a raccogliere il cuscino.

Ti amo...”

No!

Non finirà così!

Non la farò finire così!

Non questa volta!

Sembra quasi risvegliarsi da un sogno.

Si avvia verso la sedia dove c'è la giacca nera, la solleva ed eccolo lì, scintillante e freddo , il Pugnale dell'Oscuro, che sembra quasi osservarlo.

Lo prende in mano, gli occhi fissi sulle 8 lettere incise.

“Non finirà così Emma! Te lo giuro! Dovessi rovesciare tutti i mondi conosciuti, giuro che ti ritroverò!”

Infila il pugnale nel retro dei pantaloni , mette la giacca e esce.

Ha mille motivi per ritrovarla.

Uno li supera tutti.

Non le ha ancora detto di AMARLA!

 

Eccoci a Giugno!

Beh qui non potevo proprio non prendere spunto da quell'ultima intensa, meravigliosa e tragica puntata finale.

Da cui, ammetto, non mi sono granchè ripresa.

Tra poco ci sarà la Con di Parigi e ai primi di luglio i primi spoiler per l'inizio riprese, quindi , FORZA!

Grazie a tutti per le recensioni e per aver inserito "I mesi" tra le preferite o ricordate.

A presto

Gra

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 5- Tutto sembra possibile a Maggio ***


Si strinse la coperta di lana grezza più che potè sotto il collo.

L'aria fresca e umida del mattino, le stava penetrando nelle ossa.

Forse non erta stata un'idea tanto saggia andare sul pontile , soprattutto senza essersi completamente vestita.

Ma aveva bisogno di pensare, con lucidità.

E sicuramente avere accanto il corpo nudo di Killian , non le avrebbe permesso di mettere insieme un solo pensiero coerente.

Intenta a scrutare l'orizzonte, che si stava schiarendo pian piano, non si accorse dell'arrivo di lui.

“Swan...? Che ci fai qui fuori?”

Emma si voltò al sentire la sua voce e non potè impedirsi di arrossire.

Stava venendo verso di lei, con indosso solo i pantaloni, scalzo e a petto nudo. Sembrava non sentire assolutamente freddo.

I capelli scompigliati lo facevano apparire come un ragazzino

E il rossore aumentò, nel ripensare a a quando, solo qualche ora prima, a quei capelli vi si era aggrappata con forza , gridando il suo nome.

Un po' si vergognava di come si era completamente lasciata andare.

 

Era stata lei a chiedergli di andare, via da tutti, di stare un po' per conto proprio.

E la decisione di andare al porto, sulla Jolly Roger, era stata una naturale conseguenza delle sue richieste.

Non che non si aspettasse ciò che sarebbe avvenuto, ma non certo l'intensità emotiva provata.

Killian l'aveva rassicurata, quando gli raccontò il resoconto del viaggio. Aveva cercato di farle capire che già aver reagito alle parole di Regina, era una grande vittoria sull'oscurità.

Le sue parole , le sue mani che instancabilmente continuavano ad accarezzarla, diedero vita ad una sorta di magia.

Emma si rilassò e cercò la bocca del suo pirata, prima con dolcezza e gratitudine, ma bastò lo sfiorarsi delle labbra, che per entrambi la passione prese il sopravvento.

Era stata lei ad iniziare a spogliarlo togliendogli il giubbotto e insinuando le mani , ancora fredde, sul suo petto. Lui gliele prese tra le proprie e le baciò, con riverenza .

Poi la lasciò fare.

Era come se avesse deciso di darle la possibilità , in ogni caso, di scegliere se continuare oppure fermarsi.

Ma stavolta Emma non si fermò.

Si amarono, con struggimento e passione, come mai aveva fatto con nessun altro.

Il profumo di Killian la inebriava, tanto da sentirsi quasi sotto l'effetto di una droga. Non riusciva a smettere di toccarlo , di assaporarlo.

E lui la lasciava fare.

Le accarezzava i capelli e ogni tanto sussurrava il suo nome

“Emma...” Quasi come una preghiera.

Fino al momento in cui , con decisione, la prese per i fianchi, rovesciandola sulla schiena.

I suoi occhi erano quasi blu, e non si staccavano un momento da quelli di lei.

Le mise una mano sulla guancia con un muta domanda negli occhi. E al suo segno di assenso, si fece strada in lei.

Lentamente .

Emma chiuse le palpebre, cercando di non perdere nemmeno un istante di quel momento, in cui non esistavano più Emma e Killian ma solo Loro insieme.

E poi fu come un temporale estivo.

La forza dei loro sentimenti si rovesciò nei loro corpi, che si erano attesi per anni, secoli, si erano attesi per sempre.

Alla fine stremati , lui se la strinse al petto , baciandola sui capelli .

La Salvatrice si fece piccola vicino a lui e allungando una mano sul mento ispido gli disse semplicemente

“E' questo allora? Il vero amore, è questo?” Killian trattenere il fiato e alzandosi appena , la guardò negli occhi con un sorriso.

“Non ho dubbi, Swan” E la baciò

Poi il sonno li vinse.

Solo più tardi , svegliandosi, a Emma sembrò di avere ancora troppe cose da mettere in ordine, da chiarire con sé stessa , con i i genitori, con Lily.

E inquieta decise di uscire, mettendosi solo la coperta sulle spalle e rimanendo con le lunghe gambe nude, appena coperte solo fino alla coscia.

E ora vederlo lì , accanto a lei, dopo ciò che avevano condiviso, la faceva sentire un bambina impaurita.

Killian le si mise a fianco e la cinse con il braccio sinistro mentre la mano destra si posava sul ventre .

“Sei già stanca di avermi accanto'” La prese in giro lui strofinando il naso contro la sua gota fredda. “Sei gelata Emma! Vieni, rientriamo”.

Ma lei lo trattenne

“Solo un momento. E no, non sono affatto stanca di averi accanto!” E prendendolo per la nuca avvicinò le labbra alle sue in un bacio morbido.

“ Stavo solo pensando che, ho così tante cose da mettere a posto, così tanti casini, nella mia testa e nella mia vita... mentre l'unica cosa che veramente vorrei sai qual'è?”

Killian la guardò ad occhi socchiusi e un sorriso leggero, poi scosse la testa.

“Sorprendimi Swan” .

Anche lei rise e tornò a posare lo sguardo sull'orizzonte.

“L'unica vera cosa che vorrei è prendere la tua nave , o una qualsiasi altra barca e andarcene, insieme. Trovare un posto, lontano da tutto e tutti e stenderci al sole, su una coperta e fare un pic nik, come due persone normali. Folle vero?” Scosse la testa.

Lui arricciò la bocca

“Perchè mai, folle? Sarebbe fantastico!” Così dicendo la prese per la vita e la abbracciò da dietro posando il mento sul suo capo.

“Mangiare panini, bere birra, e poi trovare un immenso prato di fiori profumati dove fare l'amore fino a che non ricordiamo nemmeno chi siamo. Sarebbe Semplicemente meraviglioso !”

Emma si fece portare via per un istante da quelle fantasie.

“Come vorrei farlo! E poi domani sarà Maggio, uno dei mesi che ho sempre considarato come Perfetti! Il sole caldo, ma non bruciante; i fiori ; le giornate che si allungano, con le serate che hanno un dolce profumo di pulito. A Maggio tutto sembra possibile... Ma non sarà così. Non per me”

Killian percepì immediatamente l'irrigidimento della sua schiena, così la fece voltare verso di lui.

“Lo so Emma. Lo so che questo ti può sembrare uno di quei giorni di Maggio quando tutto è suggerito, e niente ancora soddisfatto, ma ti prometto che se non domani, se non tra un mese, ma sarà così! Faremo il nostro pic nik, prenderemo la Jolly e ci allontaneremo da tutti. Respireremo il profumo del sole e vivremo … come si dice ?”

Emma rise

“Vuoi dire che Vivremo felici e contenti?” Lo strinse

Hook alzò un sopracciglio

“Beh magari vivremo... moderatamente felici, piuttosto contenti, ma tanto, tanto innamorati! Può andare come finale?”

La Salvatrice guardò l'uomo che aveva davanti a sé , il suo amore, il suo unico, vero amore.

Avvicinando appena le labbra a quelle di lui, mormorò

“Può andare...”

 

Benvenuto Maggio!!

Lo ammetto è il mio mese preferito. E' il mese in cui mi sono sposata,  del mio compleanno, ma è il mese per eccellenza che ho sempre inquadrato e abbinato con l'amore. Via lo so, sono un'inguaribile romantica scusatemi.

Bene, non sappiamo cosa ci aspetterà in queste ultime tre puntate di OUAT e ad essere sincere un po' lo temo. Ma oramai l'amore di Emma è Killian è un dato di fatto, non per ultima lei gli dice chiaro e tondo che Lui è una delle sue ragioni di vita.

Nel frattempo spero davvero di avervi reso l'attesa un po' più dolce.

Al prosssimo mese!

Ps: grazie mille a tutti, per le recensioni e per le tante tante letture! Ps 2: Dedico il mese di Maggio alle mia amiche del CS Group, con cui condivido, attese, speranze, gioie e tanti dolori. Grazie di esistere!

Gra

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 7- Il nostro 4 Luglio ***


IL NOSTRO 4 LUGLIO

 

“Quindi ogni quattro di Luglio, si fa baldoria alla grande, ho capito bene?” Chiese con interesse Hook ad Henry, mentre insieme tornavano verso il centro di Storybrook, dopo una delle loro giornate per mare.

“Assolutamente sì! Il quattro Luglio 1776, tredici colonie si staccarono dall'egemonia del Regno Unito britannico e si dichiararono indipendenti. E' la nostra grande festa nazionale! Le famiglie celebrano l'Indipendence Day organizzando un picnic o una grigliata con il barbecue e colgono l'occasione per riunire i parenti e gli amici. Si decorano case e strade usando i colori rosso, bianco e blu, come la bandiera degli Stati Uniti. Ci sono parate e alla sera i fuochi d'artificio. E' semplicemente fantastico! Sono sicuro che ti piacerà!” L'entusiasmo nella voce del ragazzo era senza dubbio contagiosa.

Arrivarono all'ufficio dello sceriffo, dove Emma e David stavano parlottando appoggiati all'auto di pattuglia.

“Ehi ragazzino! Allora come è andata ?” disse la bionda arruffando i capelli al figlio.

“Splendidamente! Ho parlato a Killian della festa per il giorno dell'Indipendenza che la mamma sta organizzando per domani alla spiaggia, e ha detto che darà un mano anche lui!”

Emma si girò verso Hook con sguardo stupito.

“Il Capitano dei sette mari che aiuta ad una festa?!? Che non si sappia in giro!” Lo canzonò.

Lui le si avvicinò e circondandole la vita con un braccio , accostò le labbra alle sue per un lieve bacio.

“Sono un vero esperto nel accendere falò e arrostire carne. Come pensi che siamo sopravvissuti io e la mia ciurma a Neverland! Non certo mangiando solo cocco.”

David guardava la figlia e il suo... non sapeva nemmeno definirlo: fidanzato, compagno..., con la coda dell'occhio. Chissà perchè ogni volta che erano vicini e si scambiavano effusioni, seppur brevi, sentisse una morsa allo stomaco.

La sua bambina e quel... Bah!

“Bene Hook! Quindi domani a te spetterà il compito di non far spegnere i fuochi per cuocere gli hamburgher. E ti converrà fare in modo che la brace sia sempre pronta, altrimenti ti troverai un'orda di nani affamati e arrabbiati “ Fece la minaccia con una certa soddisfazione nella voce, poi aggiunse “Io mi avvio verso casa, Henry vieni con me?”

Il giovane, salutò la madre e saltò immediatamente sul furgone del nonno, che ripartì con qualche sferragliamento.

Emma e Killian li seguirono con lo sguardo, poi la ragazza lo tirò per la manica

“Ho ancora qualche cosetta da sbrigare in ufficio, mi fai compagnia?” gli chiese .

Il tono della voce era basso.

Hook adorava quando gli si rivolgeva in quel modo così intimo.

“Certo Swan! Non si dica che Capitan Hook lasci sola una dolce fanciulla” E la accompagnò all'interno cingendole le spalle.

Emma cercò di finire il prima possibile il disbrigo di alcune scartoffie, ma a Killian non importava di stare lì con lei solo a guardarla.

Era affascinato da ogni cosa lei facesse, compreso vederla imprecare contro quell'affare quadrato chiamato ...sì computer.

“Finitò!” Esclamò la bionda

Si sedette accanto a Killian sul consunto divano di pelle nera dell'ufficio.

Tolse gli stivali e raccolse le gambe sotto di sé, accoccolandosi contro la spalla del suo pirata, mentre lui le solleticava il collo con un dito.

“Quindi domani tutti alla spiaggia a festeggiare l'Indipendenza! Killian farà parecchio caldo, sarà il caso che tu tolga il giubbotto e indossi una maglietta a maniche corte.” disse dolcemente chiudendo gli occhi e gustando quel momento di quiete .

Lui continuava a far vagare le dita pigramente sul collo di lei.

“Mi spiace tesoro, ma credo proprio di non avere magliette. Mi sono modernizzato ma non rinuncio certo ad un abbigliamento a me consono. “

Emma si alzò dal suo fianco e lo osservò con un sorrisetto

“Ok Capitano” disse calcando l'accento sul suo grado “Allora ti rimboccherai le maniche della camicia, oppure, beh potresti sempre toglierla se il caldo diventerà insopportabile.” ammiccò con malizia.

Killian si arrotolò una ciocca dorata tra le dita, tirandola a sé

“La temperatura si sta già surriscaldando Swan” E le prese la bocca, mordicchiandole il labbro.

“E tu cosa indosserai se il caldo sarà insopportabile “ le chiese mentre faceva vagare il naso contro la mandibola di lei.

“Oh beh, credo che potrei indossare il costume.”

“Costume?” Hook la fissò senza capire “E perchè dovresti travestirti scusa?”

Emma rise

“No! Un costume da bagno! E' un... domani vedrai. Credo ti piacerà!”

Lui riprese a baciarla mormorandole sulle labbra “mi fido...”

 

Il mattino dopo tutta Storybrook si riversò sulla spiaggia.

Erano stati allestiti vari tendoni, simili a pagode, dove sotto vennero sistemati tavoli e panche.

I Nani avevano costruito degli enormi barbecue con i fusti smessi dei combustibili.

Altri avevano portato fascine di legna da bruciare.

Piano piano le tavolate si riempirono di cibo e bevande fresche.

Hook prese subito in mano il comando delle griglie, aiutato da Robin e Little Jon , che anche loro in fatto di fuochi da accampamento se ne intendevano parecchio.

Verso mezzogiorno arrivarono Emma con Henry ed i suoi genitori.

“Buongiorno Capitano! “ Disse la bionda e gli sfiorò l'avambraccio tatuato, che era visibile dalle maniche arrotolate della camicia. “Vedo che alla fine la camicia non l'hai tolta, peccato” il tono malizioso di lei piacque a Killian , che le bisbigliò all'orecchio

“Tesoro, più tardi ti farò assistere allo spettacolo dei miei pettorali, ma sarà strettamente privato...” Poi la osservò

“E tu? Dove sta questo costume di cui mi parlavi?” le domandò “Non che questi...,come si chiamano, calzoni corti e strappati non ti donino, anzi...”

Emma si scostò ridendo, e si allontanò da lui.

“No hai ragione, vado a cambiarmi, c'è troppo caldo! E poi voglio farmi un bagno prima di assaggiare uno dei tuoi hamburgher.”

La vide recarsi verso le cabine .

Splendida la sua Swan!

I capelli biondi che le ondeggiavano sulla schiena, lasciata scoperta da una canotta, le gambe messe in mostra da quei corti jeans.

Dio quelle gambe!

Poco dopo , intento a scambiare alcune battute con Robin , sentì Will Scarlett emettere un sonoro fischio d'apprezzamento

“Hai capito lo sceriffo!!!”

A quelle parole Killian voltò la testa di scatto e per poco non si scottò la mano sana sul fuoco, troppo sconcertato dalla visone che aveva davanti.

Emma , la su Emma, stava venendo verso di lui coperta solo da... Che cazzo erano quei pezzi di stoffa che si era messa addosso!!!

Gesù non coprivano un bel niente!

Due triangoli rossi allacciati attorno al collo facevano in modo che il suo seno non fosse esposto alla vista di tutti e sotto aveva solo.... mutandine allacciate sui fianchi anch'esse rosse!

Quasi ringhiò, lasciando cadere sulla sabbia bollente, la paletta con cui stava girando la carne.

“SWAN!” Gridò così forte che in molti si voltarono.

La raggiunse in tre falcate, agganciandole il gomito con l'uncino,

“Dannazione! Ma che diavolo ti salta in testa!” aveva gli occhi fuori dalle orbite , il respiro corto.

Emma si spaventò.

“Ma che ti succede Killian?”

“Che succede a me?!? Che cazzo succede a te?!? Sei impazzita! Sei praticamente ...NUDA! “

Dannazione! Non imprecava così da secoli!

Ma quella donna aveva il potere di mandarlo completamente fuori di testa.

“Killian , calmati per favore! Non sto facendo niente di strano. Questo è un costume da bagno. Guarda, vedi, anche Ruby lo indossa. E' normale qui da noi. Serve per nuotare e...”

Lui aveva iniziato a sospingerla verso il portocanale

“Non m'importa un accidente di cosa indossa Ruby! Lei mette sempre cose che lasciano poco all'immaginazione ma tu no! Accidenti NO!”

La stava letteralmente trascinando via

Finchè Emma puntò e affondò i piedi nella sabbia per fare in modo che si fermasse.

“Fermati! Accidenti Hook! Altro che pirata di trecento anni! Sei un uomo delle caverne !”

Mani sui fianchi, viso arrossato, Emma Swan , la salvatrice era una visione celestiale!

Si bloccò a guardarla mentre la sentiva inveire contro di lui e contro quella sua assurda scenata.

Era troppo per lui!

Non resistendo oltre, la afferrò per i fianchi e le prese la bocca in un bacio famelico.

Si erano allontanati quel tanto da non essere visti, riparati da un muro divisorio.

Killian premette le labbra contro le sue , insinuandovi la lingua.

Dio aveva un sapore così buono!

Emma strinse le mani sulla sua nuca afferrando i capelli e spingendo la testa verso di lei.

Fu un bacio infinito.

Riluttanti si staccarono, per prendere fiato.

“Scusami” sussurrò lui contro le labbra “Sono stato un barbaro”

“Direi che sei stato un vero e proprio idiota Hook!”

Lui continuava a tenerla stretta mente con le gambe leggermente divaricate , teneva ferme le sue.

“Scusami amore, ma vederti così, esposta . Così meravigliosa, con tutti che potevano vedere quello che solo io vorrei ammirare, mi ha fatto perdere la ragione.”

Era sinceramente dispiaciuto e lei lo capì.

Baciandolo teneramente , lo strinse tra le braccia

“Ti perdono, Capitano” poi lo fissò negli occhi , una luce maliziosa li faceva brillare.

“A patto che tu mi compri un gelato.”

Killian era momentaneamente confuso.

Un gelato? Cosa c'entrava un gelato ora?.

“Vuoi un gelato Swan?”

Continuando a sorridere , stavolta fu lei a prenderlo per mano e trascinarlo verso il furgoncino dei gelati, parcheggiato oltre il molo.

“Non proprio... diciamo che sarai tu ad assaggiare il gelato in un modo un po' alternativo. Che ne dici Capitano, hai voglia di avventura?”

Lui capì al volo cosa intendeva

Diavolo di una donna!

Avrebbe comprato l'intero furgone se necessario!

Corsero verso la gelateria ambulante ridendo come due bambini

“Una coppa grande cioccolato e vaniglia” chiese Emma

Disse di mettere in conto allo sceriffo e si avviarono verso la Jolly Roger , ormeggiata poco avanti, baciandosi e ridendo.

 

Molte ore più tardi, mentre il sole calava su Storybrook, Emma e Killian guardavano dall'oblò i fuochi artificiali.

Erano abbracciati , nudi e senza alcuna voglia di tornare dagli altri.

“Un 4 Luglio davvero memorabile!” disse Emma facendo le fusa contro il collo di lui.

“Beh questa sarà la nostra personale festa , ma non dell'Indipendenza, quanto della Dipendenza!

Non posso fare a meno di dipendere da te Swan!” mormorò Killian riprendendo a mordicchiarle il lobo dell'orecchio

“E io da te mio adorato Capitan Hook.”

 

LUGLIO!

Riprendono le riprese di Once upon a Time!

Finalmente!, Auguriamoci di sapere qualche piccolo spoiler e magari anche di vedere qualche foto.

Intanto aspettiamo con gioia il San Diego ComicCon, a cui parteciparà gran parte del cast principale.


Questa è la seconda versione della storia di luglia, l'idea iniziale era un altra, ma mentre scrivevo, ho cambiato completamente le carte in tavola.

Spero vi sia piaciuta ,ugualmente,fatemi sapere .

Grazie mille a tutti per l'attenzione che  mettete nel leggere tutte queste fanfiction.

Un abbraccio

e Buona Estate!

Gra

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 8- Una notte d'Agosto ***


Image and video hosting by TinyPic" />
 

La notte e il rum.

Le uniche cose che riuscivano a fargli dimenticare per qualche istante il dolore.

Killian Jones, pensava oramai di aver sperimentato tutti i tipi di sofferenze possibili: la perdita di Liam e di Milah, il dolore fisico del taglio della mano, il cuore che stava per essere frantumato, la paura di morire in mille modi.

Ma niente paragonabile a ciò che stava provando ora.

La scomparsa di Emma lo stava dilaniando nel corpo e nell'anima .

Quel maledetto pugnale con inciso il nome della donna che amava, sembrava non voler funzionare.

Dalla notte stessa in cui quel vortice nero di malvagità se l'era portata via, l'aveva invocata.

Contro il volere di Regina , dei genitori di Emma, lui non aveva dato retta a nessuno.

Voleva, DOVEVA chiamarla.

Aveva bisogno di rivederla.

Di sapere che stava bene, anche come Signore Oscuro, ma che stava bene.

Ma non c'era riuscito.

Quante volte ci aveva provato non lo sapeva nemmeno lui, ma niente.

Nemmeno Henry ce l'aveva fatta .

David e Mary Margareth non avevano voluto provare, non per paura ma perchè sicuri che con loro Emma non sarebbe mai tornata.

Erano passati 3 giorni e di lei nessuna traccia.

Si stavano arrovellando il cervello, tutti, nessuno escluso, per trovare una soluzione.

Sapevano che l'unico che poteva liberare Emma dall'oscurità era questo Merlino, di cui l'Apprendista aveva parlato prima di morire.

Ma dove fosse e come riuscire a raggiungerlo, era un mistero.

 

E così un'altra notte insonne aspettava Killian.

Non riusciva più a chiudere occhio.

Non che ci avesse provato davvero, dormire voleva dire distogliere il pensiero dalla sua Swan per un po' e lui non voleva farlo.

Il pensarla costantemente, gli dava l'illusione di sentirla più vicino

 

Seduto sul ponte della Jolly Roger, bevette un altro sorso di liquore.

Ne aveva bevuto parecchio in quei giorni, ma mai da arrivare al punto di ubriacarsi.

No.

Non voleva stordirsi, voleva restare lucido.

Alzò lo sguardo al cielo, di quella limpida sera di Agosto.

Gli occhi ansiosi corsero alla ricerca delle costellazioni estive.

Quelle stelle che rilucevano così intensamente, con le loro ali aperte.

Il Cigno.

Voleva illudersi di poterla scorgere, anche solo per un istante, in quelle luci brillanti.

La mano appoggiata alle assi di legno, corse all'elsa del pugnale, da cui non si allontanava mai.

Lo strinse appena, sempre guardando il cielo.

“Come vorrei averti qui accanto a me... Dimmi Signore Oscuro, perchè non ti mostri...”

Le sue parole erano solo un sussurro, tanto che si potevano confondere con il mormorio del mare e il leggero infrangersi delle dolci onde , sullo scafo della nave.

“Ti prego Emma, torna da me...”

Un attimo.

E sentì un calore conosciuto avvolgergli la mano che ancora teneva sul pugnale.

Rimase immobile , con le palpebre serrate.

Aveva paura di guardare

Aveva paura di scoprire che il tocco che stava avvertendo fosse un ennesimo gioco della sua mente.

Le dita si contrassero e strinsero altre dita.

Si voltò di scatto e lei era lì.

Emma!

La sua Emma!.

Lo guardava con quegli occhi così intensi che fin da subito avevano scavato infondo al suo cuore.

“Emma” sussurrò . E un sorriso accennato apparve sulle labbra tirate di lei.

“Mio Dio Emma! Stai bene? Perchè non sei comparsa subito?” Aveva mille domande, mille cose da dirle , ma prima... prima doveva sentirla!

Si sporse in avanti, volendo abbracciarla, ma lei si ritrasse .

“No ,Killian” Lo sguardo basso. “Non so cosa potrei farti. Non so cosa sono, chi sono. Ho paura di...”

Ma non riuscì a terminare la frase, perchè Hook , infischiandosene delle sue parole , l'aveva già avvolta tra le sue braccia. E la stringeva come se volesse fondersi con lei

Avvertiva resistenza in Emma, poi pian piano sentì che si ammorbidiva e si rilassava contro di lui.

Le sue mani strette attorno alla schiena, ancorate alla pelle del giubbotto.

Killian affondò il viso nel collo di lei, i sottili fili dorati a solleticargli il mento.

Respirò il suo odore.

“Non farlo mai più” Le disse piano. “Non lasciarmi mai più.”

Emma si irrigidì appena, pur rimanendo stretta a lui.

“Volevo venire da te. Ma la paura mi ha sopraffatta. Non voglio farti del male e SO che te ne farò...”

Il pirata si staccò da lei ,tenendole la mano destra appoggiata al fianco.

Lo sguardo agganciato al suo, non la lasciava un istante.

“Tu non devi avere paura di farmi del male standomi vicino. L'unico modo che hai per farmi soffrire fino ad uccidermi è rimanere lontano da me.”

Le labbra di lei tremarono.

Quest'uomo la amava così tanto da non temere per la sua vita.

Non riuscì a parlare e lo strinse nuovamente a sé.

Voleva ancora sentire quel calore che solo lui era in grado di darle.

E lui lo fece .

Il suo abbraccio era forte, sicuro, pieno d'amore.

Alzando gli occhi al cielo , Emma vide un bagliore: una stella cadente stava squarciando il buio.

Forse non tutto era perduto.

Forse c'era ancora speranza.

 

Ciao a tutti!

E anche Agosto è arrivato.

Con il suo sole cocente e ( per qualcuno) le meritate vacanze.

Questo mese si è scritto da solo,nel momento in cui mi è capitata sotto gli occhi la fan art che vedete ad inizio paragrafo. L'autrice si chiama Svenja , qui c'è la sua pagina  http://svenjaliv.com/ , ed è bravissima.

Non è un capitolo allegro, ma spero comunque ,come dice alla fine,sia un capitolo di speranza.

Un abbraccio

Gra

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Settembre: Casualmente, sul ponte 5 ***


Nota: Per il mese di settembreho deciso di scrivere una CaptainSwan Au



Era Settembre inoltrato, l'aria ancora insolitamente calda, l'autunno sembrava ancora molto lontano.

Emma si godeva la fresca brezza che solo ora, a notte fonda, soffiava leggera sul ponte 5 della Princess Ocean.

Si sentiva stupendamente.

Quel viaggio le stava davvero facendo bene.

E pensare che, solo quattro giorni prima non aveva nessuna voglia di partire.

Se non fosse stata per l'insistenza di sua madre , sarebbe ancora a Boston a lavorare.

Per fortuna che invece la perseverante e dolce Mary Margareth l'aveva persuasa a prendersi una vacanza, soprattutto se giungeva del tutto inaspettata e per giunta gratuita.

In realtà non era una vera e propria vacanza, ma essere il supervisore del, Meeting Internazionale Dei Vini, non era certo così impegnativo come organizzare viaggi per imprenditori e miliardari.

Emma era la prima assistente dell'agenzia viaggi Neverland , a cui si rivolgevano tutte le maggiori aziende sul mercato per organizzare, viaggi o week end di lavoro, congressi o semplici tour per i loro clienti.

Regina Mills ne era la proprietaria e quando si trattava di Pubbliche Relazioni, nessuno ci sapeva fare meglio di lei.

Ma stavolta aveva dovuto abbandonare il campo per “cause di forza maggiore “. Aveva scoperto da poco di essere incinta e dato che aveva già avuto alcune complicazioni, si era decisa a restare a casa dal lavoro per un po'. Così aveva chiesto a lei di occuparsi della supervisione di quell'ultimo meeting estivo, prima dei tour del periodo invernale.

Emma non era stata particolarmente entusiasta, non che non amasse viaggiare, ma lei preferiva luoghi tranquilli e rilassanti, dove poter leggere un libro , ascoltare musica e magari farsi una corsetta di tanto in tanto.

Le crociere non l'avevano mai attirata particolarmente.

Ma questa volta avrebbe unito l'utile al dilettevole. Avrebbe dimostrato la sua competenza a Regina, e si sarebbe fatta un viaggio gratis, attraverso il nord America.

La navigazione durava oramai da 5 giorni e da Portland si stavano spostando verso Halifax.

L'indomani avrebbe accompagnato un gruppo di enologi a visitare la città antica e il museo dedicato al Titanic.

Appoggiata al parapetto e immersa nei suoi pensieri , la ragazza non si accorse di non essere più sola sul ponte, fin quando non si trovò ad osservare un calice di vino rosso, che misteriosamente le era apparso sotto il naso.

Voltandosi di scatto si trovò davanti i due occhi più azzurri che avesse mai visto.

Per un attimo credette di essere nel bel mezzo di un sogno.

Poi lo sguardo le scese sulla mascella inscurita dalla barba incolta e sul colletto bianco sbottonato dell'uniforme, che lasciava intravedere un peluria scura.

No, decisamente non era un sogno, perchè non avrebbe mai nemmeno potuto immaginare che esistesse un uomo tanto dannatamente sexy.

Emma deglutì rumorosamente e lo sconosciuto sorrise.

“Mi scusi, non volevo spaventarla...” La voce era roca , in assoluta armonia con il resto del corpo.

Santo Dio se era davvero un sogno, avrebbe ucciso chiunque l'avesse svegliata!

“Ma era da un po' che la stavo osservando. No a dire la verità la osservo da quando è salita sulla nave Miss Swan.”

Quindi quel Dio dei Sogni proibiti, la conosceva?

Lei socchiuse appena gli occhi. Non le piaceva giocare in svantaggio.

Cercò di adattare la vista alla illuminazione notturna per leggere il nome sulla targhetta.

Capitano Jones!

Cazzo quello era il capitano della Princess!!

Ne aveva sentito parlare .

Tra tutte le navi della Ocean Line , quella era la più elegante e moderna, e lo scorso anno, il suo capitano, venne considerato una specie di eroe.

La Princess si trovò nell'occhio di un uragano e lui riuscì a portare passeggeri e imbarcazione, tutti sani ,salvi e intatti al porto di Quebec City.

Era giovane, ma molto quotato data l'esperienza fatta nella Marina Militare sulle navi che solcavano le zone calde del medio Oriente.

Il destino però gli aveva riservato un brutto scherzo, infatti tre anni prima durante uno scontro a fuoco , perse il mignolo della mano sinistra. Nei corpi militari, l'amputazione, anche solo di un dito, ti da l'obbligo di congedo immediato. Jones era troppo giovane e in gamba, così decise di continuare la sua carriera sulle navi da crociera

Ed ora era lì davanti a lei e le sorrideva in un modo che avrebbe fatto sciogliere un qualsiasi iceberg sulla loro rotta.

“Capitano Jones” Iniziò lei allungando la sua mano piccola e ben curata, “E' un piacere conoscerla... In anticipo ,dato che domani sera avrei accompagnato alcuni dei partecipanti del MIW al suo tavolo per la cena.” Sciolse a fatica le dita da quella stretta forte e sicura.

“Lo so.” Disse con naturalezza l'uomo di fronte a lei e le allungò il calice che prima aveva visto apparire dal nulla.

Emma lo prese e vide che appoggiato ad uno dei tavolini del ponte c'era una bottiglia con un altro bicchiere .

“Vuole farmi l'onore di bere in mia compagnia Miss Swan” Le chiese in una cadenza dolce, come il miele che si spalma la mattina sul pane.

La donna era tentata di acconsentire immediatamente, ma accidenti , come sua madre le aveva sempre detto, mai cedere al primo sguardo.

Il bicchiere tra le sue dita emanava un profumo di mandorle e violette.

“Beve in servizio, Capitano?” chiese con un tono che non aveva mai usato con nessuno.

Lei non era mai stata una civetta, anzi odiava decisamente il genere, a quella domanda le uscì bassa e decisamente provocatoria.

Nel suo cervello un primo campanello d'allarme si mise a suonare.

Lui rise e delicatamente la prese per il gomito accompagnandola verso il tavolino, posto tre gradini sotto il parapetto a cui prima era appoggiata.

“Ho staccato un'ora fa . Posso bere tranquillamente e intrattenere gli ospiti della mia nave” Le scostò la sedia di vimini bianco e la fece accomodare.

Emma seguiva i movimenti delle sue lunghe dita mentre versava il liquido color rubino per sé e prendeva il calice , alzandolo verso di lei.

“Di solito non brindo con donne che non mi chiamano per nome, Emma...” il tono era leggermente allusivo e confidenziale. Continuava a farle capire di essere in vantaggio ,di conoscerla.

Lei strinse le labbra , arricciandole e tenendo gli occhi fissi sul suo bicchiere.

“E a me di solito, viene chiesto il nome, almeno per senso di cortesia.” Se il Capitano voleva giocare, avrebbe avuto pane per i suoi denti, pensò.

L'uomo sorrise prendendosi tra i denti il labbro inferiore.

“Touchè . Non si dica che non sono un gentiluomo.” posò il calice, si alzò e le prese la mano sinistra .

“Killian Jones, Capitano della Princess Ocean” e le sfiorò le dita con le labbra.

Calde e morbide.

Era sicura che quelle labbra avrebbero fatto magie sul corpo di una donna.... Dio Santo!

“Emma Swan” disse riprendendo pieno possesso della voce.

“E' un piacere Emma.” si sedette di nuovo. “Ero incuriosito da questo Meeting sul vino, e così ho chiesto alcune informazioni sulle aziende partecipanti e sull'agenzia organizzatrice. Il primo gruppo che ho avuto a cena con me due giorni fa era molto entusiasta di come le cose stanno andando e ti hanno elogiata , descrivendoti come altamente professionale , ma anche decisamente carina. Così mi sono incuriosito. Sei davvero brava nel tuo lavoro. Hai organizzato in ogni dettaglio sia le conferenze, le uscite, che le serate. Ma,ho notato che difficilmente dai confidenza.”

Emma era sconcertata.

In nemmeno 5 giorni, quest'uomo l'aveva osserva e sondata senza che lei se ne accorgesse nemmeno.

E per di più aveva capito anche molto di lei.

Scosse la testa con noncuranza.

“Non è che non do confidenza, ma non amo mischiare amicizie e lavoro. Spesso la maggior parte dei partecipanti ad eventi di questo tipo, sono uomini e non mi va che possano pensare di aver compreso nel prezzo anche un “diversivo femminile”. Tutto qua.” In realtà non era tutto lì.

In realtà tendeva a tenere a distanza gli uomini, dopo la cocente delusione che il suo ex le aveva dato, abbandonandola , praticamente sull'altare, ma questo non era tenuta certo a dirla all'affascinante capitano.

“Bene direi che ci stiamo conoscendo e quindi possiamo tranquillamente darci del tu e, brindare insieme. Questo Bordeaux è assolutamente fantastico, per le prime tiepide serate autunnali.” si avvicinò e abbassando la voce continuò “Me lo ha consigliato il migliore produttore che hai tra i partecipanti al Meeting.” e le strizzò l'occhio con fare complice.

Diavolo quest'uomo doveva essere considerato illegale !

Guardava una donna e le faceva perdere ogni sua facoltà intellettiva!

“Non sia mai che vada sprecato un tale gioiello enologico” Lo fissò negli occhi e avvicinò il bicchiere al suo “Al buon vino , allora” disse lei.

“Al buon vino , bevuto in compagnia di una bella donna” rimarcò Jones e fece tintinnare i calici.

Il sapore fruttato del bordeaux avvolse completamente le papille gustative di Emma.

Chiuse gli occhi e continuò a rigirare la lingua per non perdere nemmeno un pizzico di quel gusto pieno che le stava andando direttamente al cervello.

Bevve un altro sorso e posò il bicchiere.

“Decisamente una scelta azzeccata, Killian”

Lui continuava ad osservarla con aria divertita e Emma non seppe se irritarsi di questo fatto o sentirsi stranamente lusingata.

No, decisamente non voleva farsi vedere una dal carattere cedevole.

Così si alzò

“ Bene . Grazie dell'inaspettato fine serata. Grazie per il buon vino e per la compagnia. “ Allungò una mano verso di lui. “Ci vedremo domani sera a cena, anzi sta sera, dato che è passata la mezzanotte da un pezzo.”

Anche Killian si alzò, ma non le prese la mano, bensì le si mise a fianco

“Appunto Emma. Un fine serata troppo perfetto per sprecarlo con una fredda stretta di mano. E' tardi ed è compito del capitano scortare una bella fanciulla alla sua cabina.” e prendendola sottobraccio s'incamminò con lei verso il corridoio dove si trovavano gli ascensori .

“Avevo capito che eri fuori servizio .E poi con questo dovrei dedurne che sulla tua nave si corrono dei pericoli? ” No, no caro Jones. Non sarà così facile !

“Che donna difficile! Allora diciamo che sono un uomo vecchio stampo e mi piace accompagnare le donne con cui esco, fino alla porta di casa” rispose.

Emma non riuscì a stare zitta.

“Ma io e te non siamo usciti insieme”

A questo punto Killian emise un sospiro esasperato.

“Emma! Voglio passeggiare con te e godere altri cinque minuti dei tuo splendidi occhi! Va bene così! Sono abbastanza onesto ed esplicito?” Era strano per lui che una donna facesse tante storie.

Di solito era il contrario: non volevano lasciarlo andare.

La donna sorrise e mise la mano su quella che lui aveva sotto il suo braccio.

“La cosa che più mi affascina in un uomo, Killian è l'onestà e la schiettezza. E sono contenta che tu mi accompagni ai miei alloggi.” Veramente in lui l'affascinavano almeno altre 10 cose e non propriamente nominabili ad alta voce, quindi si astenne dall'aprire bocca.

Arrivarono alla cabina di Emma in pochi minuti, chiacchierando del tempo e dell'escursione del giorno seguente.

“Bene allora, a domani sera Killian.”

“Sì ,a domani sera Emma. “ Si sorrisero.

Lei fece scivolare il pass e la porta si aprì, lui la trattenne per il gomito.

“Ehm.. se per caso domani sera , finita la cena, e i vari convenevoli, dovessi casualmente passare dal ponte 5 con un'altra bottiglia di vino...?” domandò lui.

La bionda socchiuse gli occhi mordendosi un labbro.

“Può darsi che, sempre casualmente, io potrei trovarmi ad osservare le stelle proprio dal ponte 5...”

Killian annuì

“Mi piacciono gli incontri casuali. Buonanotte Emma” Si voltò e s'incamminò con le spalle dritte verso l'uscita del lungo corridoio.

Emma aspettò di veder sparire la sua alta figura, poi entrò e si appoggiò alla porta con un sospiro.

Quegli ultimi 5 giorni di crociera si prospettavano davvero molto interessanti.


Ciao a tutti!!
Mese di settembre, mese di OUAT!!!, finalmente l'attesa sta per terminare!
Questa fanfiction è stata scritta in un giorno particolare, il giorno seguente al concerto di Christina Perri a Vancuver. In cui ha dedicato la canzone The Words, proprio ai Cs. Di questa canzone Colin ne è stato il protagonista del video .
E tra le foto, i twitt e tutto il resto è stato un giorno di disagio totale, e mi è venuta fuori questa storia.
Spero vi piaccia e ci vediamo il prossimo mese!
Un abbraccio
Gra

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** 10 Ottobre: Di notte ***


Vagare di notte.

Come un fantasma.

Mentre intorno il mondo riposava , a lei Signore Oscuro, non era concesso nemmeno il beneficio di chiudere gli occhi.

In realtà non era proprio così.

Poteva dormire, ma non ne sentiva una vera necessità.

Non era come quando passava le notti a fare il turno alla stazione dello sceriffo e arrivata mattina non riusciva nemmeno a tenere gli occhi aperti dalla stanchezza. Ora era un istinto innescato dal cervello, che la faceva sdraiare e chiudere le palpebre.

Ma una volta al buio la sua mente freneticamente era alla ricerca di qualcosa da fare per le ore successive.

E non sempre si trattava di pensieri piacevoli.

Non sapeva se si trattasse della sua nuova condizione di DarkOne o semplicemente per la situazione in cui si trovava ma spesso la sua mente era attraversata da immagini cupe, situazioni drammatiche.

Così anche quei pochi momenti di sonno diventavano incubi, quindi alzarsi e camminare.

Lì, a Camelot, il giardino era grande, le alte mura del castello davano un senso di protezione, come se niente e nessuno potesse nuocere.

Mentre il vero pericolo era lei.

La spada di Damocle che incombeva su tutti, era solo lei.

Fredde gocce di pioggia iniziano a cadere, Emma a passo svelto rientrò nel castello silenzioso.

Attraversando la sala del trono, si fermò un istante ad osservare gli arazzi alle pareti: scene di guerra e di battaglie. Uomini in armature che abbattono la loro furia su altri uomini.

Anche lei sarebbe diventata così?

Un essere capace di togliere la vita senza provare pietà?

Strinse gli occhi e continuò a camminare, verso le stanze affidate loro da Artù e Ginevra.

Il lungo corridoio che portava alla sua stanza era illuminato dalle torce alle pareti.

Si fermò, appoggiando la mano aperta ad una delle pesanti porte di quercia.

Non era la sua stanza, bensì quella di Killian .

Un debole sorriso le si dipinse in volto.

Da quando l'avevano trovata, lui non si era mosso dal suo fianco.

In quei due giorni era stato la sua ombra, le aveva parlato, tenuto la mano, infuso coraggio.

Ma non aveva MAI accennato nulla di ciò che lei gli aveva confessato prima di essere risucchiata dal vortice oscuro.

Cosa aveva provato lui?

Cosa provava lui?

Oh non che non lo sapesse!

Killian glielo aveva detto in mille modi e ancor di più dimostrato, ma per lei aver dichiarato di amarlo era stato una delle cose più importanti che avesse fatto nella sua vita e non voleva che questa situazione del cavolo , mandasse alle ortiche tutto il coraggio che le ci era voluto nel dirlo.

Bussò piano .

Troppo piano in effetti.

Stava per alzare di nuovo il pugno, quando la porta si spalancò facendola sussultare

“Swan!”

La voce di lui era leggermente impastata dal sonno “Che succede?”

Emma non aveva nemmeno la forza di rispondere.

Era stordita dal vederselo davanti così.

Semplicemente splendido.

Capelli spettinati,indossava i suoi calzoni neri, ma la fretta di aprire la porta non gli aveva dato il tempo di mettere né camicia né scarpe.

Rimettere in fila i pensieri, non fu semplice

“Io... scusami, non riesco a dormire...” Che cosa stupida aveva detto!

Non riusciva a dormire e allora?

Una andava in giro a bussare alle porte per avere compagnia?

Stupida!

Emma abbassò lo sguardo a disagio e fece un passo in dietro.

“Scusa , davvero. Non avrei dovuto svegliarti.” Fece per andarsene , quando sentì le dita di lui stringerle il polso.

“Ferma. Entra dai” la trascinò dentro e chiuse la porta alle sue spalle.

Lei si strinse le braccia al petto avanzando nella sontuosa stanza che gli avevano dato.

Killian parve leggerle nella mente.

“Bel cambiamento dalla stanza sopra Granny, vero? Beh anche la mia cabina sulla Jolly non è niente male, ma questa è.... beh dannazione, questa E' una stanza da re!”

Emma rise.

In effetti il letto a baldacchino con la coperta di broccato rosso, le pesanti tende, il cassettone di legno intagliato, non si addicevano molto all'idea di Capitan Hook.

Lui le si avvicinò, le mise una mano sotto il mento, chinò il capo per cercarle gli occhi.

“Perchè non riesci a dormire Swan?” Le dice piano.

La ragazza alzò lo sguardo e strinse le labbra.

Era così difficile...

“Io... Non posso più dormire. No, non è proprio vero. Ma vedi, l'Oscuro non ha il bisogno di dormire. Chiudo gli occhi e a volte mi addormento, ma non è vero sonno. Poi la testa è sempre in movimento e orribili immagini si affacciano . Non sono più padrona nemmeno dei miei pensieri!” Aveva parlato tutto d'un fiato e lo guardava quasi con il terrore che lui la potesse guardare con occhi diversi.

Non Killian .

Senza dire una parola , la prese tra le braccia tenendola stretta.

Emma si strinse a lui, con gli occhi chiusi.

“Se non puoi dormire Swan, bisognerà trovare un hobby per le lunghe notti invernali che stanno arrivando, che dici?” La sua ironia riuscì a farla sciogliere e finalmente la ragazza si lasciò andare ad una risatina.

Alzò il volto verso di lui.

“Hai qualche idea Capitano? Anche se per l'inverno c'è ancora tempo siamo solo ad... “ Emma si bloccò con la bocca aperta fissando il muro davanti a sé.

“Killian ma è Ottobre! Domani sarà...”

“Il 23 ottobre, amore. Tra soli due mesi saremo in inverno e le notti saranno lunghissime.” il naso contro il suo collo.

Ma la ragazza si scostò da lui.

“No aspetta! Domani! Killian domani è il mio... compleanno!” Era sconvolta!

Talmente tanti avvenimenti avevano travolto la sua vita , da dimenticare il giorno del suo compleanno!

Hook la guardò stupito, poi abbassando la mano destra e la poggiò sulla sua vita sottile.

“Compleanno Swan?!? Beh allora direi che dobbiamo festeggiare! Che ne dici?”

Emma non seppe cosa rispondere.

Lo guardava e non vedeva paura in lui, tutt'altro.

Una luce malandrina gli brillava negli occhi e la sua mano continuava a stringerle il fianco con un senso di possesso.

Emma posò il palmo sul petto caldo di lui, sul cuore.

Un battito forte, accelerato.

Quel cuore batteva per lei.

Alzandosi sulla punta dei piedi, posò le labbra su quelle del pirata, che le aprì subito al suo tocco.

Ma lei si staccò da lui, con un sorriso.

“Il mio compleanno è domani. E non è bene festeggiare con anticipo”

Killian , continuando a stringerla , guardò fuori dalla finestra.

“Beh , a giudicare dalla posizione dell'Orsa Maggiore, devono essere circa le 2 di notte, quindi, Swan... è già domani. Buon Compleanno tesoro! Passiamo ai festeggiamenti?”

Emma iniziò a ridere scuotendo la testa.

Il suo unico, pazzo, Capitano!

Dio come lo amava!

“Festeggiamo!” disse ridendo

Killian non se lo fece ripetere due volte la sollevò da terra facendola roteare e baciandola contemporaneamente.

Arrivato al letto, la adagiò sulla coperta e, scostandole i capelli dal volto, la baciò di nuovo.

“Buon compleanno, amore.”

E i festeggiamenti ebbero inizio.

 

Ciao a tutti!

E' finalmente iniziato OUAT!! E che inizio!

Una premier FANTASTICA! Ok, come tutti vorrei la nostra Emma in versione normale al più presto, ma... vederla così dark, mi intriga parecchio.

Questa storia di ottobre ha preso spunto da una frase che lo spritio guida di Rumple ( novello Virgilio) dice ad Emma "L'Oscuro non ha bisogno di dormire", così mi sono immaginata lei che cerca conforto , anche in questo caso, in Killian.

Mi hanno scritto alcune persone chiedendomi di pubblicare qualcosa di nuovo: lo farò, promesso! Purtroppo è stato un mese davvero difficile per me e la mia famiglia e quindi non ho potuto dedicarmi nè alla scrittura, e tantomeno ( purtroppo ) alla lettura delle fanfiction, cercherò di recensire tutte le mie preferite al più presto.

Grazie davvero per seguire le mie storie.

Un abbraccio

Gra

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** 11-Novembre: Padri e Figli ***


 

“ Dobbiamo andare da lui, altrimenti saremo venuti qui per niente!”

La voce di Emma risultò dura anche per le sue orecchie, mentre cercava di scuotere l'uomo al suo fianco.

Ma lui sembrava impassibile, lo sguardo fisso verso quella figura in fondo alla taverna ,la cui risata sguaiata arrivava fino alle loro orecchie.

“Hook! Ascolta non abbiamo fatto un salto in un portale, sfuggendo all'oltretomba, per divertimento! Lo so io e lo sai anche tu che parlare con lui, riuscire a cambiare il suo comportamento, è l'unico modo che abbiamo per poter sciogliere quel patto scellerato a cui sei legato!”

La forza che mise in quelle parole , sembrò fare breccia in Killian, che si riscosse da quello stato di trance in cui era caduto dal momento in cui ,entrando in quella lurida bettola, avevano avvistato Kieran Jones , suo padre.

La Salvatrice guardò l'uomo di fronte a lei, l'uomo che amava , l'uomo che aveva sacrificato la sua vita per toglierla dall'oscurità.

Per quell'uomo lei si era battuta come una tigre contro tutti, contro il demonio stesso se c'è ne fosse stato bisogno e ora che avevano raggiunto il loro scopo non si sarebbe fatta fermare dalle paure che attanagliavano l'anima di lui.

Allungò una mano e intrecciò le dita alle sue, Killian alzò gli occhi su di lei e vedendo il viso di Emma , così determinato, quello sguardo pieno d'amore e consapevole che quell'amore fosse solo per lui, ricambiò la stretta, sentendo il cuore farsi più leggero.

“Non so nemmeno cosa posso dirgli...” Il pirata , forse per la prima in vita sua, si trovava a corto di parole.

“Vado io” .

La ragazza sciolse la stretta , si alzò e , ripetendo gesti già vissuti in un'altra taverna, in un altro tempo, si tolse il mantello e slacciò i nastri del corpetto, mettendo in evidenza l'attaccatura del seno.

“Ehy ferma! Cosa diavolo credi di fare Swan?!?” Il Capitano guardava i movimenti di Emma ad occhi sgranati , mentre ansia e gelosia iniziarono a montare in lui.

“Voglio solo vedere se i suoi gusti sono simili a quelli del figlio.” Disse ammiccando, e riportando alla memoria il loro passato comune.

“Non dire stupidaggini! Non ti mando certo nelle fauci di quello squalo! Tu non sai di cosa è capace, non lo conosci!” Ora era davvero in preda al panico.

Ma la bionda ,si chinò verso di lui, i capelli che gli solleticavano il naso, il seno così pericolosamente ,meravigliosamente vicino alla sua bocca e le labbra che gli sfioravano l'orecchio.

“Non hai nulla da temere. Credo di poter tener testa ai componenti della famiglia Jones. Torno presto...” e gli lambì il lobo con la punta della lingua, cosa che provocò un brivido di piacere lungo la schiena di Hook.

Più si avvicinava al tavolo dove si trovava il padre di Killian e più la somiglianza tra i due uomini si faceva evidente.

Come il figlio era alto, il fisico asciutto e muscoloso, i capelli neri e si percepiva anche da lontano una totale sicurezza di sé.

“Allora, Signori, che si fa di bello a questo tavolo?” Il ruolo della donna di facili costumi, non era certo tra i suoi preferiti ma a mali estremi...

E così dicendo, scansò con un colpo d'anca il tizio posto di fronte a Jones e si mise a sedere , chinandosi appena in avanti mettendo in mostra la mercanzia.

Sì, decisamente i gusti del padre erano simili a quelli di Hook, a giudicare dal luccichio nello sguardo del uomo al vedere Emma davanti a lui.

“Bene, sembra che il livello delle ragazze sia nettamente salito dall'ultima volta che sono stato qui. Dimmi biondina hai voglia di farti un goccetto con me?”

Perfetto, pensò la Salvatrice , il pesce aveva abboccato all'amo.

“Credi che mi sia seduta solo per fare una mano di dadi? Mi aspettavo un invito, ho parecchia seta e anche parecchia voglia di distrarmi”

Flirtare con il padre di Killian la imbarazzava, soprattutto pensando a lui , all'altro capo della stanza, che la stava osservando, ma era l'unico modo che avevano per arrivare a cambiare la loro sorte.

Kieran, fece portare una bottiglia .

I suoi modi erano sicuramente da ubriaco, ma questo non toglieva nulla al suo fascino tenebroso e alla sua mascolinità. Ora sapeva da chi aveva ereditato quei pregi il suo uomo.

Per un'ora buona Emma cercò di carpirgli qualche informazione, ma l'impresa si dimostrò più ardua del previsto, come difficile stava diventando tenere le mani dell'uomo lontano dalle sue cosce.

Avevano appena ordinato un'altra bottiglia quando qualcosa , o meglio qualcuno, li interruppe.

“Papà...?” Quella voce!

Emma voltò il viso di scatto e si trovò di fronte ad un bambino, poteva avere circa 8 anni, un bellissimo bambino, con i capelli scuri come l'ala di un corvo e gli enormi occhi azzurri.

Killian!

Mio Dio, quel fanciullo era Killian!

Girò il capo, per vedere se lui stava guardando e a giudicare dal volto terreo e dal bicchiere frantumato a terra, si era perfettamente reso conto , che in quella taverna era appena entrato la versione infantile di sé stesso.

“Che accidenti vuoi moccioso! Fila a casa e vedi di fare alla svelta se non vuoi assaggiare il sapore della mia cinghia!” Quelle parole brutali, diedero il voltastomaco ad Emma, il cui istinto stava suggerendole di prendere quell'uomo crudele e pestarlo finchè non chiedesse scusa al piccolo.

Ma sapeva che doveva trattenersi,

“Papà, ho fame... Liam non c'è. Non c'è niente da mangiare...” La voce del bimbo non era lamentosa, solo disperata.

Moriva di fame.

E quell'essere che lo aveva generato, non si occupava minimamente di lui.

“Al diavolo!” Kieran si levò di scatto e alzò una mano verso il figlio, che piegò la testa coprendosi il volto pronto a ricevere il ceffone, a cui sicuramente era abituato.

“FERMO!” Emma si trovò quasi ad urlare mentre afferrava saldamente il braccio dell'uomo.

“Di che t'impicci puttana!”

La ragazza fremette di rabbia e con la coda dell'occhio vide la figura scura di Killian alzarsi prontamente e fare qualche passo verso di loro. Cercò di ragionare il più in fretta possibile.

Con un sospiro, addolcì la voce e la stretta sul braccio di Jones divenne una carezza seducente.

“Questa puttana ,non ama avere uomini arrabbiati nel letto, quindi stallone, procurati una bottiglia e una stanza, mentre io darò un pezzo di pane a tuo figlio e mi assicurerò che arrivi sano e salvo a casa.” Le dita di Emma carezzavano il polso dell'uomo come conferma delle sue parole.

“Che ti frega di questo moccioso,”disse leccandosi le labbra “Dai andiamo, ho voglia di...”

La mano della donna scattò verso la bocca che stava parlando.

“Tutto a suo tempo, tesoro. L'attesa ti farà venire ancora più voglia.” E così dicendo prese il piccolo Killian per mano e fermandosi al bancone si fece dare dall'oste pane, formaggio e frutta. Mise tutto in una bisaccia e uscì, passando a fianco al Killian adulto, che non staccava gli occhi dalla piccola copia di sé stesso.

Fuori si era fatto scuro . La pesante e umida nebbia di Novembre avvolgeva ogni cosa.

Il bambino si strinse nelle braccia.

Hook vedendo il suo gesto si tolse il pastrano e glielo porse.

Era così grande sul bambino, che dietro di lui formava una specie di strascico .

“Ti sto sporcando il cappotto...”

Emma gli arruffò i capelli e gli sorrise dolcemente..

“Non preoccuparti. Vedi questo uomo? Lui è un famoso pirata e di cappotti come quello ne ha molti altri.”

Gli occhi del bambino si spalancarono stupiti.

“Davvero sei un pirata??”

Killian non fu in grado di rispondere.

Rispecchiarsi in quegli occhi faceva riaffiorare troppi ricordi, troppo dolore...

La Salvatrice capì quello che stava passando l'uomo che amava e corse in suo aiuto.

“Ti dirò un segreto. Lui non è solo un pirata ma è il capitano più temibile di tutti i 7 mari! Il suo nome è Hook! “

E Tenendo saldamente la mano del piccolo Killian iniziò a raccontare alcune delle avventure vissute da Uncino.

Quando il bambino rideva , ad Emma si apriva il cuore.

“Non vedo l'ora di andare a casa e raccontare a Liam che ho conosciuto un vero Capitano pirata! E anche una principessa!” Disse rivolto a lei.

“Chi è Liam?” Emma sapeva benissimo chi era, e sapeva che non avrebbe dovuto domandargli niente soprattutto perchè parlare di questo non avrebbe fatto altro che scavare nel cuore del Killian adulto, che camminava dietro di loro, ma non chiederlo sarebbe come dimostrare al bambino che nemmeno a lei importava nulla di lui.

Quel ragazzino aveva bisogno di considerazione, di qualcuno che gli dimostrasse il suo interesse.

“ E' mio fratello maggiore! Lui è il mio eroe! Non è tanto più grande di me, ma è il mio protettore. Mi insegna un sacco di cose e prima di dormire mi racconta di nostra madre, Leah. Tu lo hai un figlio? Una famiglia?”

Erano le domande innocenti, di un bambino innocente.

“Sì ho un figlio e una famiglia a cui voglio molto bene, proprio come tu ami Liam e come lui vuole bene a te.”

Hook nel frattempo le si era affiancato e lei d'stinto lo prese per mano. Lui aveva sofferto, ma ora non era più solo.

Avrebbero condiviso ogni fardello.

Perchè è questo che fanno le persone che si amano, si sostengono a vicenda e condividono le loro pene.

In breve raggiunsero casa .

Il Capitano si arrestò prima di loro, segno che sapeva benissimo dove si trovavano.

“Ecco questa è casa mia.” Emma allungò la bisaccia al bambino e si chinò alla sua altezza,

“Killian sono davvero felice di averti incontrato. Ora va in casa,dividi il cibo con tuo fratello e riposati.”

Il bambino la guardava .Gli enormi e fiduciosi occhi azzurri non si staccavano da lei.

“Grazie Emma. Sei la persona più gentile che abbia mai conosciuto. Vorrei...” Il piccolo si morse un labbro come non trovando le parole, poi buttò fuori d'un fiato.

“Quando diventerò grande vorresti diventare la mia fidanzata?”

La ragazza guardò emozionata quel viso arrossato dalla timidezza. Poi lo abbracciò forte, gli diede un bacio sulla guancia e gli sussurrò.

“Puoi giurarci!”

Il ragazzino allargò la bocca in un ampio sorriso, salutò prima lei poi il pirata con la mano e corse in casa.

Emma restò piegata sulle ginocchia per qualche istante e non si accorse che dietro di lei anche Killian si era accucciato, fin quando non sentì le sue braccia che la stringevano.

“Hai fatto felice quel bambino Swan” la voce rotta

“E hai anche tenuto fede ad una promessa non facile da mantenere.”

La ragazza si appoggiò all'uomo e chiudendo gli occhi sospirò.

“Era il nostro destino Killian. E noi dobbiamo fare in modo che tutto ciò trovi il suo lieto fine. Il nostro liete fine.”

Entrambi si alzarono e mano nella mano s'incamminarono di nuovo verso la taverna.

Avevano un conto aperto con il destino.

Ed entrambi intendevano saldarlo.

 

Ciao ragazzi!

Oddio questo novembre si preannuncia bellissimo ma anche pieno di ansie! La stagione mi sta piacendo davvero tanto e i nostri Capitan Swan ci regalano momenti di tristezza e dolcissimi attimi d'amore.

E dato che le news danno l'entrata nel cast di daddy Jones, ecco che ho colto la palla al balzo per scrivere questa shot.

La dovevo alle mie compari avventura.

Facendo una piccola ricerca di nomi ho scoperto che in irlandese gaelico :

Killian significa guerriero – chi è più battagliero del nostro Hook? Un sopravissuto, uno che non molla mai.

Liam significa guardiano – dal poco che sappiamo di lui, Liam ha sepmpre protetto il fratello minore.

Poi dovevo scegliere un nome per il padre
Kieran significa Oscuro, beh direi che potrebbe starci.

E per la madre

Leah significa raggio di sole.

Chissà magari ho azzeccato il nome giusto...

Vi auguro una buona lettura, grazie sempre di seguire le mie storie e Buon Ouat Day!

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** 12-Dicembre: Happy Hending ***


Happy Ending

La casa era immersa nell'oscurità.
Sembrava non ci fosse nessuno.
Killian salì le scale che portavano al piano di sopra, senza accendere le luci, oramai conosceva ogni singolo particolare di quel luogo e sapeva quali erano gli scalini sconnessi, le porte cigolanti o le finestre da cui entravano gli spifferi.
Era casa sua.
Casa loro.
Arrivato alla soffitta, vide l'uscio aperto, da cui una debolissima luce filtrava. Sapeva che l'avrebbe trovata lì.
Era seduta sul pavimento con le gambe incrociate , davanti alla vetrata che per desiderio di entrambi doveva essere sempre aperta, per poter vedere l'oceano in ogni momento.
La luce fioca di un paio di candele le illuminava i capelli dorati.
Le si sedette accanto, senza fare rumore.
Emma non si spaventò ma semplicemente gli poggiò la testa sulla spalla e restarono lì, gli occhi fissi sul mare agitato di quella fredda serata di Dicembre.
Lei mosse appena la mano da dietro la schiena dell'uomo e la mise tra loro, aprendola.
Killian fissò quel monile luccicante tra le dita della sua donna.
“Perchè lo hai tolto dal collo Swan?” Le chiese prendendo in mano la catena con l'anello di Liam.
Emma sollevò la testa .
“Oggi ho ripensato al momento in cui me lo donasti e sono diventata un po' nostalgica...”
Lui fece un sorriso sghembo.
“Nostalgia di quando eri, anzi eravamo, Dark Ones? Non credo!”  Emma strinse le dita attorno a quelle di lui che avevano l'anello.
“No, non di quello ovviamente, ma di ciò che abbiamo condiviso a Camelot. L'amore, le risate, i baci . Anche i momenti duri.Tutto quello che ci ha unito è stato qualcosa che non avrei mai, assolutamente mai, immaginato potesse succedere.”
Sorrise arrossendo e Killian non potè fare a meno di lasciare l'anello e attirarla a sé.
Dio quanto la amava!
Questa donne forte e fragile. Che aveva messo in gioco tutto, perfino sé stessa, pur di salvarlo.
Questa donna che aveva accettato ogni sua crudeltà verso di lei, senza mai perdere la fiducia in lui, in loro.
Si chinò e la baciò con struggente dolcezza.
Le sue labbra erano sempre calde , accoglienti.
Baciare Emma era come tornare a casa ogni volta .
E si chiese come avesse vissuto tutti quegli anni senza di lei.
La ragazza si mosse tra le braccia del pirata , voleva baciarlo meglio, così si accoccolò tra le sue gambe e tenendo l'anello con una mano, mise l'altra attorno al suo viso.
Dio quanto la amava!
Quest'uomo determinato e romantico. Che aveva dato la sua stessa vita per lei, per ridarle la libertà.
Quest'uomo che nonostante l'oscurità gli avesse artigliato il cuore, era riuscito a combatterla per lei, per loro.
Si staccò da lui lo spazio di un respiro, e si rimise al collo l'anello .
“Questo è il suo posto, vicino al mio cuore.”
A quelle parole Killian le poggiò la mano sul petto sentendo distintamente un battito forte e accelerato.
Il cuore di Emma era suo
E lo era diventato senza trucchi né inganni.
Solo amore, dedizione e sacrifici.
Poi la mano scivolò verso il basso, dove s' intravedeva appena il piccolo ventre rigonfio. Dove da poche settimane un altro piccolo cuore aveva iniziato a battere.
Il cuore di loro figlio.
Avrebbero avuto un bambino.
Emma gli sorrise.
“Tra qualche mese lo sentirai scalciare e se avrà anche un terzo della tua vitalità, credo che non mi farà dormire la notte.”
Anche Killian rise e si abbassò , sdraiandosi, affinchè la guancia toccò la pancia di Emma.
“E se per caso è cocciuta anche solo un terzo di come lo sei tu, credo che avrò il mio bel daffare a tenervi a bada entrambe”
“Ummm, quindi tu vorresti una bambina Capitano?” Chiese la bionda soffocando un sorriso.
Hook si girò e distendendosi, le mise il capo in grembo, guardandola.
“Ti dirò Swan, non ho preferenze, ma chissà perchè ogni volta che penso a come sarà nostro figlio, immagino una bimba bionda che corre sul ponte della Jolly Roger”
Emma lo guardò e gli occhi le si riempirono di lacrime.
Questo era Killian.
Un uomo pronto a gettarsi nelle fiamme dell'inferno e allo stesso tempo capace di sognare bambini sgambettanti.
E non avrebbe voluto un uomo diverso da lui.
Si chinò sul suo viso
“Ti amo Killian Jones. Come non ho mai amato prima qualcuno. E ti ringrazio per essere piombato nella mia vita ed esserci rimasto, a qualunque costo.”
Lo baciò e piano iniziò a scivolare accanto a lui.
Si strinsero sdraiandosi a terra e nemmeno il pavimento di assi, non ancora levigate, sembrava dar loro fastidio.
Le candele si spensero , mentre il loro amore risplendeva solido e sicuro tra le pareti di quella casa.
La loro casa.


E siamo arrivati anche al mese di Dicembre.
Questo anno è volato! E sono volati questi mesi in compagnia di Once, siamo già arrivati al finale di metà stagione...sigh
Cosa posso dire, se non che non ho mai, ripeto mai sofferto così tanto, come mi stanno facendo i nostri Captain Swan!
Hanno avuto momenti di dolcezza assolutamente meravigliosi e in queste ultime puntate credo abbiano dato sfoggio di totale innegabile bravura, nel mettere in luce i sentimenti di dolore, perdita e “odio”.
Non so più nemmeno quante lacrime ho versato.
Ecco perchè quest'ultima fic ho voluto fosse assolutamente un lieto fine.
Perchè se lo meritano e ce lo meritiamo.
Grazie di cuore per aver avuto la costanza e la pazienza di leggere in questo anno.
Un abbraccio di cuore e a presto Gra.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2994880