Where do broken hearts go?

di crissya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


Piccola guida alla lettura:  Ciao a tutti sterekiani! Vi dico solo due piccole cosette che potranno servirvi nel corso della lettura. La storia è atemporale. Per alcuni indizi è ambientata dopo la quarta stagione ma non troverete gli stessi personaggi. Ho ripristinato il pack originale con Allison e Isaac ma troverete Malia e accennato il nome Braeden ma non preoccupatevi la sterek ovviamente è presentissima. E’ solo sterek con cenni sciaasac.
Il raiting potrà variare nel corso della storia.
Detto questo, dedico l’intera storia alla mia alpha Gipsiusy  che non solo legge ogni capitolo appena lo scrivo ma ha trovato lei il titolo per la storia e mi motiva sempre ad andare avanti. Le devo ogni cosa. Ti voglio bene, dear.
Ultimo passo: ovviamente i personaggi non mi appartengono e diciamocelo, in caso contrario le cose sarebbero andate diversamente.
Spero vi piaccia e vi prego di recensire così so cosa vi piace e cosa modificare.
Buona Lettura!!
 
 
 
 
 
Where do broken hearts go?



 
 
 
 




Febbraio
Davvero Stiles non ne poteva più di quella situazione.  Stava andando tutto a rotoli e la cosa peggiore era il sentirsi impotente. Non poteva combattere e difendere i suoi amici perchéé in fondo lui era un semplice umano e come se non bastasse era soggetto anche a possessioni di strani esseri che si nutrono del dolore altrui. Non poteva mettere in salvo suo padre e ancora più devastante, non poteva ripararsi dai suoi sentimenti.  Diciamocelo, quella cosa nei confronti di Derek stava rasentando i limiti del ridicolo. Come poteva provare qualcosa nei suoi confronti se le uniche parole che gli aveva rivolto erano state cariche di disprezzo? Ma chi voleva prendere in giro, nel suo cuore sapeva che Derek non era bravo con le parole ma c'erano stati talmente tanti gesti,talmente tante piccole cose che Stiles aveva avuto un barlume di speranza. Ma poi era arrivata Braeden nel momento meno opportuno cambiando tutte le cose che erano state. Stiles avrebbe con ogni probabilità parlato con Derek o almeno avrebbe cercato di dimostrargli che il loro era un rapporto che andava ben oltre l'amicizia, ammesso che questa fosse contemplata. Loro potevano essere qualcosa di più ma Braeden era arrivata negli ultimi minuti della vita di Stiles prendendo quello che lui agognava da più di un anno. Stiles si sentiva proprio come Scratch, lo scoiattolo del'Era Glaciale. Sempre così vicino a prendere la sua ghianda ma quando l'ha praticamente tra le zampe questa finiva rovinosamente spazzata via oppure presa da un cucciolo di t-rex. Derek era la fottuta ghianda di Stiles. E Stiles aveva deciso che provava troppa pena nei confronti di quello scoiattolo che non voleva umiliarsi fino a quel livello. Quindi decise di andarsene, di partire almeno per un po' giusto per cambiare aria. Si sarebbe allenato così la prossima volta poteva almeno sperare do sferrare un colpo al nemico senza cadere rovinosamente a terra. Ma cosa più importante si sarebbe allontanato per rimuovere definitivamente Derek dalla sua mente. "Sarà come se non fossi mai esistito". Ecco bene. Doveva solo essere più determinato di Edward Cullen e più espressivo di Bella Swan. Doveva andare avanti e trovare il suo Jacob Black. Che poi era un lupo, come Derek.
Mannaggia. Doveva fare progressi più grossi di quello.
Stiles trasse un respiro profondo, guardò un ultima volta dietro di sé prima di premere l'acceleratore superando il cartello "Welcome to Beacon Hills"
 
 
 
 
Marzo
-Derek ciao, probabilmente non ti aspetti questo messaggio perchéé in fondo sono solo io e sicuramente non hai neanche notato che me ne sono andato da più di un mese ma vedi, volevo dirti
che non è poi così facile come credevo. Mi torni sempre in mente e la tua brutta faccia musona è sempre fissa li che quasi...oh. Temo di aver perso il filo de discorso. Il punto è che mi manchi. Forse anche più di Scott. Ho detto forse. Giuro non so perchéé ti ho scritto-
*messaggio cancellato*
 
 
 
 
 
Aprile
-Stiles, si può sapere che fine hai fatto? Sei sparito senza dirci nulla, Scott non vuole parlare e tu non rispondi alle chiamate. Credi che non mi sia accorto che sei sparito da due mesi? Maledizione, Stiles! Sarà meglio che tu sia vivo da qualche parte perchéé se sei morto giuro che ti uccido! Cristo, inizio a dire cose senza senso come te. Forse è perchéé sento la tua mancanza. Stiles, dove sei? -
*messaggio cancellato*
 





Maggio
-Ehi Derek oggi ti ho visto. Beh non fisicamente ma eri lì. Mi stavo allenando e sai sono diventato davvero molto bravo, ora riesco a colpire realmente qualcosa con la mazza e ho raggiunto un equilibrio più...stabile. Dunque, mi stavo allenando e il mio maestro mi ha detto che quando sono agitato devo pensare ad un punto fisso. Ad un'ancora. Ho pensato a mio padre ma stranamente mi sono impanicato di più così il maestro ha detto che dovevo pensare alla prima cosa che mi veniva in mente e guarda un po' sei stato proprio tu. Ti ho visto lì fermo, appoggiato con la tua faccia imbronciata alla colonna mentre mi fissavi e bisbigliavi qualcosa.  Tu sei la mia ancora Derek e oggi più che mai devo andare avanti. Sono così vicino all'essere libero. Libero da tutto. Dio, Derek se solo sapessi che-
*messaggio cancellato*




Giugno
-Ho rotto con Braeden. Lei era così temeraria, aggressiva, possessiva, diversa da te. Lei non è te. Si può sapere dove sei? So che non sei morto perchéé Scott parlava con Isaac di te oggi ma si è zittito quando sono entrato. Che vi è preso a tutti quanti? Che cosa è preso a te? Stupido ragazzino iperattivo.  Ho sempre pensato tu fossi un idiota patentato ma non credevo la tua idiozia ti portasse a fare qualcosa di talmente stupido come andartene per quattro mesi e ventotto giorni senza dirmi nulla. E non so neanche perchéé sto scrivendo un messaggio che neanche ti invierò. La tua stupidità è contagiosa. Lo dicevo che gli umani sono così incredibilmente....
Stiles, mi manchi.  Ti prego torna. -
*messaggio cancellato*






Luglio
 





Agosto
 





Settembre
 





Ottobre
Adesso si sentiva realmente pronto. Stiles era cambiato e non solo perché adesso portava una taglia in più riempita di muscoli ma anche spiritualmente. Sapeva di poter affrontare molte più cose senza crollare. I fantasmi del passato non lo terrorizzavano più e si sentiva carico. Poteva tornare. Ed è per questo che si trovava all'interno della sua jeep sulla stradina boscosa che portava al centro di Beacon Hills. 
 

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


Parcheggiò di fronte casa sua non essendo affatto sorpreso di trovare Scott fuori la porta assieme al papà che lo fissava con gli occhi pieni di lacrime. Stiles scese velocemente sentendo una dolorosa fitta allo stomaco. Non era cambiato nulla eppure era tutto così diverso da far girare la testa.
-Stiles! Avevi deciso di far venire un infarto al tuo vecchio?- disse bonariamente lo sceriffo. Era sempre uguale eppure qualche dettaglio saltò all'occhio di Stiles. Prima quella ruga accanto al labbro non c'era e sbaglio i vestiti erano consumati notevolmente rispetto a quando era partito?
-Mi sei mancato, amico!- esclamò Scott abbracciandolo. Il ragazzo era sempre stato come un fratello ed era davvero felice di rivederlo ma anche in lui qualcosa era diverso. Sicuramente anche Scott aveva messo su massa muscolare ma Stiles notò anche il viso più smunto e il canino era leggermente scheggiato. Quanti combattimenti c'erano stato a Beacon Hills e in quali di questi Scott si era scheggiato il dente? Quante cose erano successe in quei mesi che avevano cambiato la piccola bolla di normalità di Stiles.
Lo sceriffo si scostò permettendo a Stiles di entrare.
-Ho comprato la torta di mele. Non è quella della mamma certo, ma almeno è la tua preferita-
-Grazie papà. Scott dai vieni, devo raccontarti delle cose e poi sono sicuro che tu voglia un pezzo di torta e..-
-Mi dispiace amico ma ho delle faccende da sbrigare, sai il branco...-
-Ma il tuo migliore amico è appena tornato!- esordì Stiles -Sono sicuro che puoi rimandare in favore di una partita a Call of Duty con me.-
-Sto cercando di essere un bravo alpha, Stiles.  Ti prometto che stasera rimango a dormire da te e ci vediamo con gli altri così possono darti il bentornato! -
Stiles annuì poco convinto ma era appena rientrato e non voleva farsi venire il malumore quindi optò per sfoderare un gran bel sorriso e assestare una pacca sulla spalla di Scott.
-Ok, ci conto. Ti aspetto stasera, alpha dei miei stivali!-
Scott accennò un sorriso e dopo aver salutato di diresse verso la sua terribile moto verde allontanandosi da casa Stilinski.
Stiles si guardò attorno, persino la casa nella sua monotona uguaglianza aveva qualcosa di diverso. Prima non c'era quel posacenere sul tavolino e la televisione era girata verso il tavolo da pranzo.
-Papà hai per caso fatto dei cambiamenti qui?-
-No. Che tipo di cambiamenti?-
-Beh quel posacenere li ad esempio- disse indicandolo -E il televisore è girato..-
Lo sceriffo rise appena -Sono venuti dei colleghi l'altra sera per vedere la partita degli Eagles e abbiamo mangiato soggiorno. Poi i ragazzi hanno fumato una sigaretta e ho dato loro il posacenere. Non credevo lo notassi Stiles-
- Uhm, certo.- disse il ragazzo grattandosi il capo. -Io esco.-
-Ma sei appena arrivato!- esclamò lo sceriffo indicando i bagagli del figlio ancora intatti all'ingresso della cucina.
-Volevo passare in città, che tu ci creda o no mi è mancato questo posto!- scoccò un bacio sulla guancia del padre e si diresse verso la porta di ingresso. -Quelli li sistemo dopo.- disse indicando i bagagli e infine uscì lasciando lo sceriffo con una faccia perplessa.
"Incredibile" pensò Stiles. Il mondo era andato avanti e il tempo sembrava essersi fermato solo per lui. Era davvero strano ma in fondo anche lui era andato avanti e c'erano un sacco di cose che erano cambiate. Aveva imparato a gestire lo stress, non era più iperattivo come prima e riusciva a fare un discorso che avesse senso dosando le parole. Aveva abbandonato persino le sue camice a quadri sostituendole con altre a tinta unita. Alla fine le camice gli erano sempre piaciute e si sa, il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Il lupo.
Questo gli aveva fatto tornare in mente la persona per la quale era andato via, la persona per la quale aveva deciso di andare avanti e la persona per la quale, nell'angolo più buio, polveroso e profondo di una minuscola cicatrice del suo cuore, aveva deciso di tornare.
Derek Hale.
Quel nome faceva sempre un certo effetto ma adesso era diverso. Stiles aveva imparato a gestire le emozioni canalizzandole in cose ben più produttive. Aveva subito scosso la testa imponendosi di pensare ad altro.
Mazza.
Gli serviva una nuova mazza da baseball. Aveva rotto la sua in uno dei vari allenamenti e ora era arrivato il momento di prenderne un'altra, magari di acciaio. Non che gli servisse per davvero ma forse quella mazza sarebbe stato l'unico e solo elemento che lo teneva legato allo Stiles del passato. E inconsciamente Stiles non voleva lasciar andare quella parte di lui.
 
Si diresse verso il centro della città, era bello passeggiare per le strade in cui era cresciuto. Certo, notò elementi diversi come le nuove illuminazioni per la ricorrente festa del paese, un nuovo negozio di ciambelle e una nuova auto da ricconi parcheggiata nello spiazzale.
"Forse è tempo di ritorni e anche Jackson ha deciso di fare una capatina a Beacon Hills"
Pensò Stiles avvicinandosi istintivamente alla poderosa auto. Ma quando si accorse chi fosse il proprietario era ormai troppo tardi.
Stiles si girò facendo finta di nulla quando una mano si posò sulla sua spalla.
-Ma guarda un po' chi si vede da queste parti. Il ritorno del figlio e il prodigo. -
La voce di Peter lo raggiunse come una secchiata di acqua gelida.
-Uuhm sì. Sono arrivato poco fa e guarda un po' è gia tardi. Sarà meglio che vada...- fece per voltarsi ma la mano di Peter era salda sulla sua spalla.
-Capisco, eppure non ho avvertito la tua presenza. Sai, hai un odore diverso...-
-Sarà lo smog. La città era piena di macchine e autobus. C'erano nuvoloni grigi ovunque e...-
-Sai cosa intendo, Stiles. - finalmente Peter lasciò la presa.
Stiles accennò un sorriso imbarazzato, borbottò un "ciao" e si girò repentinamente ma la voce di Peter lo rincorse.
-Sono contento che tu sia tornato. Sei mancato a tutti...a qualcuno in particolare.-
E quella frase arrivò dritta al cuore di Stiles.
 
 
 
 
 
 
 

Derek era nel loft preso a fare i suoi allenamenti quotidiani.  Da circa otto mesi si allenava duramente sottoponendo il suo corpo ad un pesante esercizio fisico che lo lasciava dolorante per diversi minuti. Si era creato una sorta di routine che rispettava rigidamente. Dopo l'ultima flessione si mise in piedi passandosi l'asciugamano sui pettorali e poi attorno al collo tirando un respiro profondo.
Quella routine era la sua salvezza. Gli permetteva di non pensare a quello che non voleva e specialmente gli dava controllo su molti impulsi che alle volte lo coglievano di sprovvista come quello di trasformarsi nel mezzo di una lite.
Sulle trasformazioni aveva fatto uno strappo. Ogni sera Derek si abbandonava ai sensi di lupo e si lanciava nella foresta correndo tra gli alberi senza un preciso obbiettivo. Alle volte correva talmente tanto che la mattina si risvegliava in un cumulo di foglie distante kilometri da casa ed era costretto, suo malgrado,  a chiamare lo zio per farsi recuperare.  Alcune volte aveva persino dovuto chiedere a Scott.
Derek si passò una mano sul viso, bevve dell'acqua e si diresse verso la doccia quando suo zio Peter entrò nel loft rumorosamente.
-Sorpresa!-
Derek ringhiò ma decise di ignorare la fastidiosa presenza e proseguire con la sua routine.
-Come siamo scontrosi..sono certo che avresti un atteggiamento diverso se sapessi quello che so io.-
-Peccato che la cosa non mi interessi.- sbraitò Derek calciando la porta.
-Oh caro nipotino...vedi, credo che questa cosa ti interessi parecchio-
Derek caparbio continuò ad ignorarlo aprendo l'anta della doccia.
-Non vuoi proprio sapere di che si tratta?- insistette Peter.
-No ma se credi sia di così vitale importanza da disturbarmi allora dimmelo!- disse Derek ringhiando.
-Qualcuno ha deciso di ritornare...-
Per un solo momento Derek sgranò gli occhi ma si ricompose subito.
-Puoi dire a Braeden che ormai è finita. Non ho alcuna intenzione di ripensarci.-
-Oh ma non si tratta di Braeden.-
Derek non fece in tempo ad aggiungere altro che il suo telefono vibrò. Era un messaggio di Scott.
"Tieniti libero per stasera. Veniamo tutti al tuo loft per festeggiare. Stiles è tornato!"
-Sorpresa!- ripetè Peter con un sorriso malizioso sulla faccia.
Questa volta il cuore di Derek perse una manciata di battiti.

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Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


Stiles era seduto sul suo letto lasciando che lo sguardo vagasse per la stanza.  Almeno quella non era cambiata per niente e tutti i suoi oggetti erano rimasti lì dove li aveva lasciati, persino i molteplici fili rossi attaccati alla parete del "crimine sovrannaturale" non erano stati spostati. Sembrava che il tempo non fosse mai passato e solo ieri Stiles era appoggiato alla scrivania mentre armeggiava con il cellulare sperando che Lydia lo contattasse per una qualsiasi cosa o che sua madre salisse per portargli una fetta di torta alle mele. Forse era andato troppo indietro con i ricordi, alla fine erano passati solo otto mesi ma quanto questi avrebbero potuto cambiare una persona? Quanto affondo avrebbero potuto incidere? Forse più di una persona che non potrà mai amarti? O meno?
Stiles si alzò dal letto quando il suo pensiero venne interrotto da un costante suono del campanello. Scott. Solo lui poteva suonare in quel modo osceno.
Aprì la porta trovandosi di fronte il suo migliore amico con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.
-Perché non sei vestito?- domandò
-Perché a casa mia sto sempre in mutande e maglietta-
- Dobbiamo andare in un posto. Vatti a vestire!- disse Scott spingendo alnlato Stiles per entrare e chiudersi la porta alle spalle.
-Mi avevi promesso una serata passata a giocare a Call of Duty, questo non prevede incontri ravvicinati col sovrannaturale il primo giorno del mio rientro!-
Protestò Stiles inutilmente dato che l'amico lo stava già spingendo su per le scale.
-Amico mi sembra di parlare con Derek..-
Stiles si immobilizzò all'ingresso della sua camera.
-Come hai detto scusa?-
-Dicevo che mi ricordi quel dannato musone. Ti vuoi muovere? È tardi!- Scott batteva il dito sull'orologio mimando il ticchettio e Stiles dovette necessariamente scuotersi un attimo per tornare alla realtà. Abbozzò un sorriso e aprì l'armadio.
Era pieno di vestiti che ormai gli stavano stretti come ad esempio i jeans scoloriti e le magliette con le stampe dei suoi cartoni preferiti. In fondo aveva deciso di dare una svolta alla sua vita quindi era anche un bene che quelle cose con gli entrassero più. Si avvicinò alla valigia che non aveva ancora disfatto ed estrasse alcuni indumenti.
-Vado a cambiarmi.-
 
Pochi minuti dopo Stiles uscì dalla porta del bagno e l'amico fece un fischio alla Roger Rabbit.
-Amico, che figata pazzesca!-
Stiles indossava un paio di jeans scuri abbastanza stretti che mettevano in risalto i suoi glutei sodi e le gambe toniche. Portava una camicia bianca a mezza manica leggermente sbottonata che metteva in risalto il suo petto ormai lontano ad assomigliare a quello di un bambino rachitico. Era più muscoloso adesso e la lieve trasparenza della camicia metteva in risalto un accenno di addominali. Sulla spalla aveva posato una giacca di jeans scura come i pantaloni che contrastava con il candore della sua pelle enfatizzata già dalla camicia. Immancabili erano le sue converse nere. Ma c'era ancora qualcosa di diverso.  Stiles si era aggiustato, o meglio, spettinato i suoi capelli che gli davano un'aria sbarazzina.
-Si beh..i vecchi vestiti non mi entravano così mentre sono stato via ho comprato questi che mi calzano meglio-
-Amico sembri un divo di Hollywood. Dovresti andare a fare il provino per la nuova stagione di Pretty Little Liars!-
-Scott, da quando vedi quelle cose?- domandò Stiles ridendo.
-Beh...- Scott si grattò la testa - Io e Isaac ci annoiavamo e in tv non c'era nulla perciò ..-
-Woaah aspetta! Tu ed Isaac? Bravo, me ne vado per qualche mese e tu ti fai un nuovo migliore amico! Bravo Scott! Dovevo costringerti a fare il giuramento di sangue quando avevamo sette anni!- protestò Stiles fingendo una faccia offesa. Alle volte sapeva essere una perfetta Drama Queen.
-Non essere sciocco! E poi Isaac non è proprio un amico...-
-Vorrei ben dire!-
-Lasciamo stare, dai andiamo.-
I due uscirono da casa Stilinski e Stiles notò che Scott aveva preso la macchina della madre.
-Credevo andassimo con la mia jeep.-
-Non stasera. Guido io e tu dovrai indossare questa- disse porgendogli una benda nera.
-Scott..non è carino bendare il tuo migliore amico e costringerlo a salire sulla macchina dei sua madre per andare a fare le cosacce nel bosco-
Scott era divertito ma non intendeva perdere altro tempo così,  sempre col sorriso sulla faccia, illuminò i suoi occhi di rosso fissando dritto Stiles.
-Aaww okok. Tieni le zanne apposto, Lessie.- disse salendo in macchina e annodandosi la benda sugli occhi.
Scott si mise al posto del guidatore e fece partire la macchina.
-Ci vedi? Guarda che lo so se mi menti-
-No che non ci vedo ma vorrei sapere dove stiamo andando.-
-Aspetta e vedrai.-
 
 
 
Il tragitto non durò molto quindi Stiles ipotizzò di trovarsi ancora a Beacon Hills ma a giudicare dalle varie buche e dalle stradine tortuose che avevano intrapreso dovevano essere lontano dal centro abitato. La vettura si fermò all'improvviso e Scott scese per aiutare l'amico ancora bendato a scendere dall'auto.
-Come sei galante Scott ma vedi ci siamo promessi di essere come fratelli quindi nonostante la tua galanteria mi lusinghi mi trovo costretto a declinare..-
-Stiles, ti prego sta zitto e cammina- disse Scott soffocando una risata.
Si avvicinarono ad una grossa porta e dal rumore che fece Stiles presunse che fosse scorrevole. Entrò lentamente e sentì le mani di Scott abbandonarlo.
-Puoi togliere la benda..-
Stiles si tolse quella cosa dagli occhi e prima ancora di sentire la gente attorno a lui notò d trovarsi nel loft di Derek. Un tuffo al cuore lo colse alla sprovvista.
-SORPRESAAAAA-
 
I suoi amici erano tutti lì. Lydia con i capelli biondo fragola raccolti per metà in una treccia sopra la testa lo abbracciò calorosamente dandogli un enorme bacio sulla guancia.
-Stupido! Mi sei mancato da morire. Non sai che peso essere l'unica intelligente del gruppo. Senza di me non si sarebbero riusciti ad allacciare una scarpa da soli- sbuffò Lydia facendo spazio agli altri.
Allison diede un leggero abbraccio a Stiles regalandogli uno dei suoi timidi ma dolci sorrisi.
-Sono contenta che tu sia tornato. - disse a bassa voce.
Isaac gli battè un colpo sulla spalla elargendo un grande sorriso carico di divertimento ma Stiles notò che gli stava nascondendo qualcosa da come abbassava in fretta gli occhi.
Malia si avvicinò a Stiles un po' imbarazzata.
-È un piacere riaverti qui Stiles.-
Stiles le sorrise amabilmente -Sono felice anche io di essere tornato-
Nonostante fosse realmente felice il ragazzo non faceva altro che spostare nervosamente lo sguardo da un punto all'altro della stanza cercando di individuare il padrone di casa nonché l'unica persona che non lo aveva ancora salutato, l'unica persona che non voleva vedere e l'unica persona che desiderava ardentemente di vedere. Alla faccia dell'ossimoro.
-Quanta ansia di vedermi- disse una voce alle sue spalle che fece girare Stiles immediatamente.  -Eppure ci siamo incontrati solo questa mattina.-
Peter gli sorrideva con aria beffarda. Maledetto.
-Quindi lo sapevi!- esclamò Scott puntando un dito verso Peter. -Gli hai detto della sorpresa!  Ecco perchéé si è vestito così bene!- continuò amareggiato.
-Non ho detto proprio un bel nulla, ragazzino. L'ho incontrato mentre comprava una stupida mazza da baseball. Ho saputo di questa cosa dopo che hai inviato il messaggio a Derek.
-Giusto. Piuttosto dov'è Derek?- domandò Scott guardandosi intorno.
-Era abbastanza agitato. Le veste lo mettono a disagio o forse sono gli invitati, chi lo sa- accennò ad una risatina -Comunque è sul retro.-
Disse guardando esclusivamente Stiles che dovette mandare giù un groppo grosso quando una palla da bowling. 

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