The True Secret Identity of Love

di Amethyst10
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Avviso ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


The True Secret Identity of Love
 

 
Avviso!: Questa storia è ispirata al romanzo “ La Contessa Segreta” di Eva Ibboston.
Per tanto è lei che ne detiene i diritti, questo racconto non è a scopo di lucro o plagio, l’ ho scritto perché trovo che sia una bellissima storia, e volevo riuscire a provare ad oltrepassare quel confine che divide le ff da un libro, con l’ aiuto d’ una grandissima autrice.
Questa ff seguirà una trama un po’ diversa dall’ originale, anche perché riadattata a questa categoria e avrà un linguaggio più semplice e meno ricco.
Con la speranza che vi piaccia, Buona Lettura!

 
 
Prologo
Prima della Grande Guerra, a San Pietroburgo abitava una famiglia, in palazzo sulla Neva, la cui ricchezza pareva infinita.
Possedevano tenute in tutto il paese, accompagnate da ville che superavano ognuna le cento stanze.
Il Conte possedeva anche una miniera di zaffiri e una di smeraldi negli Urali.
La moglie, prima dama di compagnia della zarina, che non sopportava, poteva vantare gioielli di diverse imperatrici.
 I suoi capi venivano confezionati con le sete più pregiate, e anche se avesse probabilmente potuto vestirsi da sola, mai si era ritrovata a doverlo fare.
Tutti i nobili avevano un’ istruzione tale che si poteva arrivare a parlare quattro lingue diverse in un giorno.
 La vera bellezza e gioia nella grande casa era portata però dalla piccola contessa, Bella.
Una ragazzina magra, dai capelli lunghi e soffici che le ricoprivano tutta la schiena.
I suoi genitori la coccolavano con qualsiasi regalo, dalle uova di Fabergè, miniature di animali ricchi di pietre preziose, ma lei stranamente non era viziata.
Non mostrava segni di egoismo.
Quando compì 8 anni , nacque Dimitri, un bambino bellissimo.
Le cameriere, la governante Kate, e la tata Irina sia erano subito avvicinate a Bella, aspettandosi scenate di gelosia.
Non arrivarono.
La Contessina passava moltissimo tempo col fratello e questo oramai la seguiva ovunque.
Tra lezioni di balletto e pianoforte Bella ebbe la sua prima cotta per il cugino Jazz.
La Russia del 1913 era in pieno subbuglio per preparare i festeggiamenti per i trecento anni dei Romanov sul trono.
Purtroppo ci fu solo un altro anno di doni, picnic e d’ uscite sulla Neva.
Poi l’ Arciduca e la moglie vennero uccisi a Sarajevo, per l’ aristocrazia sembrò solo un altro omicidio, ma per tutta una serie di eventi i politici si lasciarono prendere la mano su azioni che avrebbero dovuto meglio valutare e il luccicante mondo smise di brillare.
 
Cercarono di andare avanti, la Contessa prese la decisione di trasformare parte del palazzo in un rifugio per i poveri e  senza tetto.
Bella, anche se troppo giovane, si arruolò come crocerossina nell’ ospedale più vicino a casa.
Quando venne la rivoluzione però iniziarono a passarsela male, indugiarono troppo.
Erano vicini alla corte e non avevano nessuno che potesse davvero aprirli gli occhi dinanzi agli avvenimenti che stavano accadendo.
Solo quando Dimitri ritornò a casa ricoperto di lividi i Zarkovskij decisero di unirsi ad un gruppo di profughi.
Diedero tutti i loro preziosi averi ad Irina, mandata avanti ,con quel tesoro in una misera borsa di tela.
La balia non arrivò mai al luogo prefissato, l’ aspettarono più che poterono, incapaci di credere d’ essere stati traditi.
Nel 1919 con l’ ultimo gioiello, un diamante grande quanto un pugno, persuasero il capitano di un peschereccio greco a portarli sino a Costantinopoli.
Un mese dopo era arrivati in Inghilterra. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Cap 1
 
<< Bella tu non puoi fare la domestica! >> disse Kate, con un tono che non ammetteva repliche.
< La lettera, dell’ ufficio di collocamento, diceva che Villa Mersham è una casa enorme, bellissima, immersa nel verde >>
Gli occhi di Bella color cioccolato brillavano.
<< Senti cara…le case aristocratiche inglesi hanno una forte gerarchia di servitù,sanno  essere molto crudeli. >>
<< Kate non posso continuare a stare qui con le mani in mano ad approfittare della tua ospitalità. È ingiusto, anche perché io sono ancora giovane, non ho i problemi di salute che mia madre sta affrontando. >> Sospirò.
Erano sedute in bilocale , molto piccolo, l’ unico che erano riusciti a permettersi grazie ai soldi della governante.
La Contessa riposava nella camera affianco.
Erano a Londra da due mesi, erano arrivati senza un soldo, la Contessa aveva preso il tifo a Costantinopoli.
Bella aveva pensato subito a Dimitri e grazie alla Granduchessa, una vecchia amica, era riuscita a farlo entrare in una prestigiosa scuola.
Per se , Bella non aveva chiesto niente.
<< In più ho trovato un libro stupendo, di una certa Seline, che descrive in modo molto dettagliato come comportarsi nei panni di una domestica. >>
<< Bella non puoi, tua madre non approverebbe mai>>
Forse, pensò Kate, sarebbe riuscita a convincerla.
<< Lei non verrà a conoscenza di nulla. Dirò che sono andata alla Villa come ospite al massimo. Il lavoro dura solo la stagione, giusto il tempo per riordinare la casa prima che ritorni il nuovo Conte. Tornerò prima che Dimitri  faccia ritorno da scuola. Nessuno saprà niente, sarà il nostro segreto >> disse lei ammiccando.
<< Non devi assolutamente dirlo a tuo fratello o lascerà l’ istituto e si metterà anche lui in testa di voler lavorare. >> disse severa Kate storcendo il naso.
<< No, non lo dirò di sicuro a lui, però forse dovrei tagliarmi i capelli >>
A quel pensiero Katrina raggelò.
I boccoli della Contessina arrivavano fino alla vita e prendevano diverse sfumature ambrate dalle spalle in giù.
<< Non provarci neanche o riferisco tutto alla Contessa. >>
 
 

***

Tre giorni dopo , durante una giornata calda e soleggiata, Bella con una valigia di cartone, si recò a Mersham.
La villa era imponente color miele ed aggraziata e si stagliava tra gli alberi .

<< Devo fare l’ inchino al maggiordomo, e poi… sicuramente alla governante, si a lei di certo. >>
Un attimo dopo, spuntò un cane, si precipitò giù dalle scale e corse verso di lei, abbaiando ferocemente.

<< Oh, insomma, si vede che non sono un ladro, no? >> mormorò piano in russo.
Il cane, come se avesse capito, iniziò a calmarsi e lei prese a coccolarlo.
Bella allora si rimise in cammino, e svoltò per il sentiero che portava all’ ingresso sul retro, riservato alla servitù.
Il cane, che aveva preso a seguirla si bloccò di colpo, era pur sempre il cane del Conte, perciò fece dietro front.
<< Snob! >> disse la ragazza alzando gli occhi al cielo.
Attraversò il cortile, e con un po’ di nervosismo decise << Farò l’ inchino a tutti! >>
Aprì il portone e si inchinò profondamente alla vista dell’ uomo in livrea.
Era alto, massiccio. Il Signor Ermett, era un uomo quasi sulla trentina, che sin da giovane età aveva lavorato nella tenuta praticando i più disparati lavori, ma la sua amicizia col Conte, gli aveva permesso di salire la scala gerarchica della servitù, fino a diventare il maggiordomo personale di quest’ ultimo.
Ora si ritrovava a dover affrontare tutta una serie di colloqui ,per fare in modo che ci fosse abbastanza personale, per riuscire ad accogliere il padrone di casa che faceva ritorno dalla guerra, in una casa pulita e rimessa a nuovo.
Davanti a lui si trovava un’ esile ragazzina, coi capelli raccolti in uno chignon, indossava un vestito chiaro e tra lei mani teneva una valigia, che sembrava doversi rompere da un momento all’ altro.
<< Come si chiama? >> le domandò.
<< Bella Zarkovskij >>
Una profuga russa.
<< Ha esperienza di lavoro? >>
<< No signore, ma imparo in fretta. Lavorerò sodo, davvero >>
<< Rose mi passeresti il suo  fascicolo? >> chiese alla governante lì affianco.
Era un po’ più giovane di lui, aveva i capelli biondi e gli occhi ambrati, erano sposati da ormai cinque anni e avevano una figlia, Jane.
Gli porse i fogli e iniziò a leggerli.
“ Inesperta “ era un male,”  straniera “ ancora peggio… ma una nobildonna!
Ermett e Rose si guardarono.
<< Forse sarebbe meglio se cercasse un altro lavoro, perché temo lei non comprenda quanto questo sia duro. >> iniziò il primo.
<< Forse sarebbe più adatta come istitutrice. >> continuò Rose.

Bella rimase in passibile davanti a loro.
<< lavorerò sodo!, lo prometto. >>
Il maggiordomo e la governante non cedevano.

<< Vi prego. >> disse in fine lei.
Rose guardò Ermett, dopotutto sarebbe stata assunta solo provvisoriamente.
Allora lui annuì.
<< Molto bene. Rimarrà in prova per un mese…e non c’ è bisogno di fare l’ inchino! >>
La ragazza si diresse poi al suo alloggiò, era una camera, che con grande felicità, constatò che non avrebbe dovuto dividere con nessuno, con l’ intento di lavarsi.
Purtroppo però da quando la grande casa era stata costruita, nel 1712, anche se aveva subito molte migliorie, il bagno per i dipendenti non era fra queste.
 
 
Bella si diresse poi in cucina, per fare la conoscenza dei suoi nuovi colleghi.
<< Ciao io sono Alice >> disse una ragazza più o meno della sua età che pareva un folletto, senza aspettare una sua risposta l’ abbraccio.
<< Alice così soffoco >> la cameriera lasciò la presa << Io sono Bella, piacere di conoscervi >> disse rivolgendosi anche alla cuoca.
<< Io sono Carmen, cara , mentre lui >> disse indicando un ragazzo, sui tredici anni,  affianco a se << è  James >>
Subito lui si nascose dietro la cuoca imbarazzato, Bella sorrise.
Il giorno dopo Alice prese sotto la sua ala protettrice la nuova arrivata e si misero all’ opera, seguiti dal cane , Beck, che non si allontanava mai da quest’ ultima.
<< Che bellissima sala! >> esclamò Bella nel vedere la biblioteca.
La cameriera fece una smorfia.
<< Io la odio, ci metteremo ore a pulirla prima finiamo, prima possiamo passare alle altre stanze. >>
Le passò poi uno strofinaccio, la ragazza in quel momento si accorse cosa ci fosse di tanto problematico. Le statue e i busti che arricchivano la camera erano pieni di magnifici particolare, d’ impatto visivo, ma non erano semplici da pulire.
Platone, Aristotele e Cicerone, erano alcuni degli uomini lì immortalati.
L’ acqua del secchio divenne più volte nero e le due ragazze fecero a turno per cambiarla.
Per l’ ora di pranzo Bella era tutta dolorante, ma perseverò, anche se era veramente stanca.
Mentre riordinava le mensole si riscoprì ad osservare , in una foto, quello che doveva essere il nuovo Conte.
Aveva i capelli color bronzo e gli occhi ambrati.
<< Si chiama Edward, ha ricevuto diverse battaglie al merito, e adesso è stato congedato con merito dall’ esercito. >> disse Alice osservando anche lei il ritratto.
<< è carino >>
<< Si, ha un bel sorriso. >>
Tre giorni dopo il suo arrivo, scoprì che la figlia del maggiordomo abitava in un piccolo appartamento sopra le scuderie.
Era appena tornata da una commissione che le aveva affidato Carmen, quando vide dei vasi rotti al suolo, probabilmente caduti al suolo dalla finestra soprastante.
Decise di andare a vedere.
C’ era una bambina.
<< Tu chi sei? Dov’è mia madre ? >> chiese paonazza.
<< Mi chiamo Bella, sono nuova. >>
Mezz’ ora dopo Rose salì le scale che conducevano al piccolo appartamento, di corsa, dopo aver notato i vasi.

Trovò la nuova domestica che stava giocando con la figlia a carte, che stava barando per farla vincere.
<< Scusa se sono arrivata tardi. >> disse mortificata.
<< Fa niente, ormai sto giocando con Bella. >>
Rose fece per parlare.

<< Si mamma le ho già prese le medicine tranquilla. >> disse Jane concentrata.
Dopo una settimana Bella scoprì un nuovo membro della famiglia.
Il vecchio Conte Carlisle, che ormai se ne stava relegato in camera sua e di cui quasi tutti avevano paura, a causa dei suoi sbalzi d’ umore che erano possibili da capire a seconda della musica che proveniva dal suo studio.
Quel giorno sarebbe toccato a lei portargli il the.
Lei si bloccò di colpo non appena riconobbe il brano e capì che Isotta stava morendo.
<< L-le ho portato il the, signore >> disse entrando.
<<  appoggialo lì >> rispose lui con fare burbero.
Bella fece un respiro profondo.
<< Dica pure quello che vuole, ma è bellissima…>> sospirò lei ormai rapita dalle note.
Avvicinati disse lui incuriosito.
Dimenticando il libro di Seline, Bella si mise a parlare con lui di musica , balletti e scoprì che un tempo il Conte avrebbe voluto diventare un musicista e che aveva passato questa sua passione a suo figlio.
Ormai Bella era davvero curiosa di conoscere il nuovo padrone di casa, non dovette però aspettare molto perché l’ indomani arrivò.

 
 

Eccoci di nuovo qui! Visto che non sono del tutto sicura di questo racconto se non ci saranno almeno tre recensioni, ho deciso che lo cancellerò, anche perché non è semplice da portare a avanti, perché i capitoli sono lunghi, e i personaggi molto approfonditi, nel testo originale, quindi…se vi piace, bè dimostratemelo ;)
 
 

  
 

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Capitolo 3
*** capitolo 2 ***


Cap 2
 

 
Salve gente!
Allora io non lo so, forse è uno scherzo, infondo al primo capitolo ho capitolo ho scritto che se c’ erano 3 recensioni continuavo… 3 recensioni di numero ci sono!
Seriamente, sono allibita!
Comunque sia ,voglio ringraziare:

  • Le 18 persone che seguono la storia
  • Le 2 che l’ hanno messa in preferiti
  • E 1 che l’ ha messa in racconti ricordi
 
E ovviamente Leana e the_vampire_girl per averla recensita!
Grazie di cuore!
 
 
 
Arrivò in auto, guidando lui stesso la vecchia auto del padre.
Edward non aveva mai voluto ereditare Mersham o i fardelli del titolo.
Aveva passato tre anni a Cambridge, voleva andare col suo professore di storia in Karakorum, ma la guerra cambiò i suoi piani.
Si unì ai Royal Flyng Corps e a un gruppetto di giovani piloti.
Due anni dopo era a capo di una squadra che pilotava contro Immelmann e gli assi dell’ aria del Reich tedesco. Le probabilità di sopravvivere erano talmente vane che Mersham non erano proprio nei suoi pensieri.
Poi nell’ estate del 1918, mentre rientrava da una ricognizione solitaria, fu attaccato da uno stormo di Fokker e pur riuscendo ad abbatterne due fu colpito.
Passarono mesi, fu trasportato in diversi ospedali, sempre semi-cosciente, finchè non si risvegliò a Londra.
Lì scoprì che il suo osservatore, Johnny , era morto a causa delle ustioni, causate dai motori dell’ aereo, nello schianto.
Mentre giaceva in letto, accudito da bellissime infermiere, la guerra finì.
Fu congedato e si ritrovò Conte, proprietario dell’ enorme tenuta.
Suo padre infatti aveva avuto diversi attacchi di cuore e assieme a degli  avvocati aveva deciso di fare subito il passaggio di titolo.
E adesso, dopo aver superato tutto il viale scese dalla macchina, era a casa.
 
<< Benvenuto a casa , eccellenza >> disse Ermett andandogli incontro, << avrà viaggiato bene, spero. >>
Lui alzò gli occhi al cielo e gli diede un pizzicotto
 << smettila di fare tutto il pomposo, siamo amici da tanto e sono appena tornato >>
Il maggiordomo sorrise e gli diede una calorosa stretta di mano.
<< Oh Santo Cielo! >> disse lui guardando lo scalone d’ ingresso.
Ermett seguì il suo sguardo.
Ciascuno dei due lati del grande scalone , come fossero cherubini, erano no disposti, in ordine di grado, tutti i domestici.
<< Ah, è colpa mia signore, volevo che gli dessero il benvenuto >>
Edward cercò di ricomporsi subito.
<< Signora Rose!, La trovo benissimo >>
<< Come lei, eccellenza >> mentì la giovane, lo conosceva da prima che partisse per la guerra , e solo ora vedeva i segni che questa aveva portato sul volto dell’ uomo. Aveva letto sui giornali che aveva ottenuto la croce al merito, mentre era ancora ufficiale, ed era diventato una vera leggenda fra i suoi uomini.
<< E la Signora Carmen!, Non vedo l’ ora di poter gustare qualche suo piatto di nuovo. >>
Continuò a salire le scale e a salutare tutti, face una ad Alice, informandosi poi sulla salute di James.
Ermett l’ aveva seguito per tutto il tragitto, finché non erano giunti al pianerottolo, dove gli aveva presentato la nuova domestica.
<< Lei è Bella ,signore. Viene dalla Russia e si è unita a noi provvisoriamente >>
Edward ebbe appena il tempo di scorgere due occhi scuri incorniciati da lunghissime sopracciglia ,che lei si inchinasse.
Al suo passaggio tutte le ragazze avevano accennato un inchino ma non aveva sperimentato l’ arma segreta di Bella Zarkovskij: un passo di danza , un braccio leggero, accompagnato dallo spostamento della gamba…e Bella scese lentamente, profondamente a terra.
Il panico assalì Edward. Perfino Ermett immune a al devastante effetto degli inchini di Bella, fece un passo indietro.
Quello era un omaggio, un omaggio che comprendeva offrirsi come essere umano in tutta la sua completezza.
Iniziò a cercare un boquet di fiori, che avrebbero dovuto cadere di lì a poco nella galleria, o che comunque qualcuno avrebbe dovuto portare da dietro le quinte.
Perché se Ermett aveva soltanto sofferto senza comprendere, lui aveva riconosciuto l’ origine dell’ inchino della sua domestica.
La Morte del cigno.
<< Hai studiato balletto >>disse serio.
Lieta che l’ avesse riconosciuto i suoi talenti Bella alzò lo sguardo << Si, eccellenza >> e sorrise.
Lo fece perché il Conte era gentile.
Se lo era immaginato dopo aver visto la foto, aveva un bel viso, le piacquero le piccole rughe che trasparivano, gli davano un senso di maturità e affidabilità.
Le piacque la cortesia e il suo modo di socializzare coi i suoi dipendenti.
E così sorrise.
Edward, cercando ti portare l’ incontro alla normalità chiese << Spero che tutta la tua famiglia sia riuscita ad arrivare qui sana e salva >>
<< Mia madre e mio fratello stanno bene, grazie. Mio padre è morto. >>
Fu solo quando lo sguardo di lei si velò di tristezza che lui notò di quanta luce avessero brillato.
<< Mi dispiace molto >> disse << è stata una guerra terribile.  Adesso però tu sei qui, felice, spero. >>
<< Oh, si, molto… >> disse lei cogliendo lo sguardo del maggiordomo << … eccellenza. Tutti sono gentilissimi con me, l’ unica cosa sono i bagni. >>
<< che cosa non va con i bagni? >> chiese lui allarmato.
<< Quello che non va, è’ che non ci sono >>
Resistendo all’ impulso di concedere l’ uso del proprio bagno personale alla nuova domestica, continuò a salire le scale per andare a trovare sua madre.
 
<< Oh caro, sono felice, felicissima per te! >>la voce della Contessa si era incrinata e gli occhi velati << finalmente condividerai la tua vita con qualcuno. >>
<< Lo so >> sorrise Edward, cercò per l’ ennesima volta di spostare Beck dai suoi piedi ,inutilmente.
<< Ti piacerà Tanya , sarà una bravissima proprietaria della casa, non che lei cercherà di metterti da parte >> poi prese la sua mano << Marsham è abbastanza grande per entrambe. >>
<< No, caro. Al mondo non esiste casa abbastanza grande per due donne. Ho sempre avuto intenzione di spostarmi giù nel villaggio, quando tu ti saresti sposato. Ora dimmi di Tanya , dove l’ hai conosciuta? >>
<< In ospedale, era una volontaria e sono sincero, credo che lei mi abbia salvato la vita. Era sempre calmissima, efficiente e sotto controllo, non sai quanto le sono grato >>
<< Immagino >>
<< Non sognavo neppure che lei mi guardasse come la guardavo io >>
La madre sorrise, Edward non sapeva l’ effetto che provocava col suo fascino sulle donne.
<<  è un’ ereditiera, ma non è solo quello, è bellissima e pure intellettuale! >>
<< Bionda o mora ? >> chiese il padre che era appena entrato.
<< Bionda, capelli d’ oro , occhi color azzurro scuro. >>
<< Quando sarà il matrimonio caro? E dove? Perché dobbiamo incontrare subito i suoi genitori. >> chiese la Contessa.
<< Calmati su Esme, fallo un  po’ respirare >> disse il marito
<< Io mi sto preoccupando della vita di nostro figlio!, ci sarà così tanto da organizzare. >>
<< Bè Tanya è orfana >>
<< Oh povera ragazza ! >> disse sinceramente addolorata la madre.
<< Su Esme , in realtà sei più che felice di non dover avere una suocera trai piedi >> disse il vecchio Conte accendendosi un sigaro.
<< Carlisle sei ancora qui? >> domandò lei con la faccia corrucciata.
Lui non si degnò neppure di risponderle.
<< Pensavamo di sposarci per la fine di luglio nel villaggio, una cerimonia intima pensavamo. >>
<< Oh, sarebbe perfetto, il tuo testimone, chi sarà ? >>
<< Pensavo Ermett >>
<< La damigella di lei chi sarà? >>
<< si chiama Chelsea, mi pare lavorasse anche lei all’ ospedale. >>
<< Tanya voleva anche due bambini per portare i fiori >>
<< Oh, ma per quello non dobbiamo cercare molto, no? >> disse la madre sorridendo.
<< Ma certo, Alec e Jane, sei geniale! >>
 
Quella sera Edward si diresse al lago insieme a Beck.
Non si aspettava di trovare qualcun altro lì.
C’era una ragazza, con l’ acqua fino alle ginocchia. Gli dava le spalle , i capelli lunghi e setosi le arrivavano fino alla vita.
Lei s’ immerse e continuò lo strano rituale.
Una dea che evocava qualche strana magia?
Poi un profumo tranquillo l’ avvolse, un profumo famigliare, di sapone.
Si stava lavando, non appena se ne rese conto capì chi era.
Ormai Bella  aveva finito.
Quando tornò a riva il cane le corse incontro tutto scodinzolante, lei iniziò a rivolgergli qualche parola in russo e lo accarezzò un po’.
Allora anche il Conte si fece avanti << hai vinto, farò costruire dei bagni >>
Tenendo ancora stretto l’ asciugamano a se lei prese i vestiti.
<< Non mi licenzierà vero? Nel libro di Seline non c’ è scritto nulla riguardo a lavarsi nel lago del proprio principale… >>
<< Non ti licenzierò , ma rivestiti subito, comincia a fare freddo. >>
Poi lui si voltò, quando Bella fu pronta e lui tornò a guardarla si chiese se quella davanti a lei non fosse la protagonista di qualche favola.
<< Esci spesso a quest’ ora? >> le chiese.
La ragazza annuì << Lavorando in casa si ci sporca parecchio, e io non capisco…voglio dire, in Russia la mia gover…in Russia ci facevamo spesso il bagno, con sette tipi di sapone. >>
Così aveva avuto una governante., la cosa non lo sorprendeva molto.
<< è qui da molto? >> chiese lei all’ improvviso << Mi ha visto nuotare…? >>
Il Conte rimase in silenzio e aspettò che la sfuriata arrivasse.
<< s-sono troppo magra? >>
Sorprendendosi  da solo , per il fervore con cui mentì, Edward disse << NO! >>
 
 
Nei giorni seguenti la notizia del fidanzamento di Edward si sparse per tutta la città.
Alec intanto si stava divertendo un mondo con Jane e Bella, a quest’ ultima era stata ormai assunta, e avrebbe così potuto partecipare al matrimonio.
<< Non ho mai visto un matrimonio inglese, non vedo l’ ora! >> disse, passando un coltello da lucidare a Jane.
<< Anche io, indosserò un vestito di pizzo, con un nastro di raso, e avrò anche un parasole! >> disse la bambina tutta eccitata mentre aiutava la giovane cameriera a pulire le posate.
<< Io non lo so, ma sinceramente non mi interessa molto, però so che dovrò portare le fedi. >> rispose Alec.
Aveva undici anni e una terribile cotta per quella ragazzina dai capelli biondi e dritti.
Appena poteva l’ andava a trovare, era sempre in camera, sola, infatti l’ anno prima aveva iniziato a curarsi da un forte male, che miracolosamente era ormai scomparso, ma l’ aveva lasciata talmente debole che raramente scendeva dal letto.
Ora però c’ era anche Bella, era una ragazza simpatica sempre pronta a portare allegria nella stanza in cui si trovava.
L’ altro giorno aveva recitato per loro una poesia in russo, e quando poi lui aveva trovato un riccio con una zampetta ferita e l’ aveva ovviamente portato a far vedere alla sua amata era stata la cameriera a curarlo e , con una votazione, avevano deciso di chiamarlo Alexander.
Dopo aver passato un pomeriggio tranquillo era sceso giù in cortile, suo fratello Marcus era venuto a prenderlo, insieme a lui c’ era Edward.
<< Alec cos’ è quella cosa che tieni in braccio? >> gli chiese il fratello.
<< è un riccio , l’ ho trovato e Bella mi ha aiutato a prendermene cura. È riuscita a nutrirlo, dice che è ormai abbastanza grande per lasciarlo tornare nei boschi. È molto gentile, e anche bellissima. >> rispose, anche Jane da grande lo sarebbe stata quanto lei , pensò.
<< Bellissima? >> disse Edward, qualcosa nel suo tono fece alzare lo sguardo del bambino.
<< Si. Sa anche delle belle poesie in russo. >>
<< Chi è questa ragazza? >> chiese Marcus, guardando curioso il Conte.
<< Una nuova domestica >>
<< Mi piacerebbe conoscerla. >>
<< La conoscerai >> rispose Edward << è quasi impossibile non incontrarla in un punto o nell’ altro di questa casa. >>
 
 
Ho finito! Finalmente anche il secondo capitolo è andato! Spero vi piaccia.
Di questo passo la storia avrà 16 capitoli, sta volta non scrivo quante recensioni devono esserci, non sia mai che mi prendiate di nuovo alla lettera -.-, spero commentiate però!
Alla prossima!

 
  

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Cap 3
 
Ciao a tutte!
Scusate l’ attesa, tra scuola, altre fan fiction d’ aggiornare, nuove idee per nuove storie …. Bè mi dispiace da vero di averci messo così tanto!
Per farmi  perdonare aggiornerò senz’ altro in settimana ( almeno, ce la metterò tutta! )
 
Il giorno dopo il Conte andò a Londra, a prendere la sua promessa sposa.
Bella e Alice furono mandate a preparare la stanza della futura padrona, fu nel bel mezzo dei preparativi che Bella ricevette da Kate una lettera.
 
Questa in poche righe rivelava che, il cugino Jazz, era riuscito ad arrivare sano e salvo in Inghilterra, e ora era andato a Londra, alla ricerca di un lavoro. Dimitri invece si era ben ambientato a scuola e  sarebbe andato a passare un po’ di tempo da un amico a fine semestre.
 
<< Cos’ ha Bella? >> chiese James rivolgendosi a Carmen.
<< è contenta >> rispose la governante
<< perché suo cugino è salvo. >> concluse la cuoca.
<< era convinta che l’ avessero preso i bolscevichi, ma invece è riuscito ad arrivare qui sano e salvo >>
<< Sarà meglio che vada qualcun altro insieme a noi a preparare la stanza per la Signorina Denali, dovreste vedere come Bella ha messo sottosopra tutto per togliere la polvere e che misture abbia fatto per lo specchio, ha detto di aver trovato le ricette nel libro di una certa Seline, non si riesce a farla star ferma un secondo. >> disse sorseggiando dell’ acqua Alice.
Intanto Carlisle mentre stava passando davanti alla stanza di cui tutti parlavano, si bloccò non appena udì una giovane voce cantare l’ Alleluia di Mozart.
<< Mi sembri proprio di buon umore >>disse.
Bella si voltò e con un solo movimentò si inchinò.
<< Mi scusi, non dovrei cantare, ma sono davvero contenta.
Mio cugino Jazz è vivo, per me e Dimitri è sempre stato un fratello e adesso , proprio perché sono così felice farò diventare la stanza della signorina Denali così bella che ne rimarrà incantata. >>poi frettolosamente aggiunse << … Signore >> ma rovinò l’ effetto abbracciando l’ uomo che per rimase sorpreso e arrossì appena, al bacio sulla guancia che lei le scoccò rimettendosi poi a lavoro.
Bella mantenne la parola, la stanza dopo una bella ripulita tornò a brillare del suo antico splendore.
Con la tappezzeria azzurra, il baldacchino veneziano e la vista sul lago era sempre stata una delle camere più belle della villa.
Bella poi per un toccò finale, decise di prendere alcuni oggetti dalle altre stanze, come una lampada in marmo rosa, su cui si snodava una rosa scolpita e un candelabro finemente lavorato.
Il compito non fu semplice visto che Beck , in assenza del Conte, la seguiva ovunque.
Quando lei però spariva nei luoghi dove lavorava la servitù lui si fermava ed emetteva qualche ululato di disperazione.
<< ma perché sei così stupido? >> lo rimprovera lei. << puoi venire in cucina, quando ho finito, ma adesso devo lavorare >>
<< non riuscirai mai a fargli passare quella porta, da cucciolo deve aver ingoiato una guida sull' aristocrazia britannica >> disse Ermett incontrandola nel corridoio, poi aggiunse << Jane si chiedeva se potessi passare un momento da lei, dopocena. Solo se non hai da fare, naturalmente >>
Bella sorrise   << mi farebbe molto piacere. Solo... >> S' interruppe e guardò l' alta e robusta figura del maggiordomo << questo pomeriggio dovrei cucire e rammendare dei vestiti per la cuoca, un pò di vestiti, qualche camicia...insomma molti capi.
La scorsa volta Jane mi ha detto quanto le piaccia cucire ...sarebbe troppo chiedere di portarli da voi, con la scatola dei fili e i bottoni?
Mi aiuterebbe davvero, credo...e non ci vorrebbe molto tempo.  >>
Bella smise di parlare scambiando il silenzio di Ermett per un segno di disapprovazione.
Cosa le era saltato in mente...
Il maggiordomo stava faticando a controllare l' emozione : gratitudine verso la ragazza , che dietro le scenate della figlia aveva saputo intuire il forte dolore dovuto alla malattia contro cui aveva lottato.
Schierandosi la gola Ermett con autorità disse << hai il mio permesso, fai solo in modo che niente si macchi o vada perso >>
Ispezionando la camera da letto per la signorina Tanya, quando Bella ebbe finito, la Signora Rose si lasciò andare ai complimenti.
<< hai fatto un ottimo lavoro cara >>
<< ma chi penserà ai fiori? >> chiese Bella, sapendo che tutto dipendeva da quello.
La governante pare pensarci un attimo.
Se ne era sempre occupata lei, ma ultimamente si sentiva sempre più stanca, in più stava cercando una scuola nella quale far ammettere la figlia.
<< ci peserai tu >> le disse << vai dal Signor Benjamin e digli che ti mando io. >>
La ragazza così pensò tutta la mattina a che tipo di fiori sarebbero stati bene in quella stanza , e quali erano più appropriati per l' occasione.
Escluse le gerbere, i gigli, i gerani, i nontiscordardime e alla fine opto per le classifiche rose.
Durante la pausa pranzo si recò in giardino.
Era enorme, suddiviso in due parti in modo da potervici coltivare sia ortaggi che fiori.
Un giovane uomo se ne stava ricurvo, intento a curare dei cavolfiori, che necessitavano di acqua.
Bella gli andò in contro e dopo aver spiegato la sua missione chiese  << penso che dovrebbero essere molto pallide e delicate, niente di forte , non rose rosse , che sicuramente sua signoria vorrà regalarle alla sposa come segno di passione e così via. >> commentò facendo un segno vago con la mano.
<< per adesso, però, voglio tutto molto dolce, accogliente e un pochino rilassato, capisce? >>
Benjamin annuì.  << tu vuoi quelle vecchie stile, ci sono queste  >> disse indicando un cespuglio vicino << oppure quelle laggiù, hanno un profumo buonissimo >>
Iniziarono a vagare per il giardino, rapiti dai profumi e dalla bellazza che potessero riservare i prodotti della terra a chi era pronto a saperla cogliere.
Arrivati a una particolare pianta, un pó distante dalle altre Bella si fermò.
<< oh! >> esclamò << che bella!, non ho mai visto una rosa così >>
Gli occhi del giovane si illuminarono << è nuova, l' ho selezionata io >>
Il nuovo fiore era bianco, con un candore che pareva irradiarsi dall' interno, grazie alle tenui sfumature rosa.
<<  mi servirebbe un nome da darle, è difficile  >> disse lui.
<< È come la neve in Russia  >> osservò Bella << la neve ei sera, quando il sole tramonta...e se avesse un profumo sarebbe così, puro è allo stesso tempo fortissimo  >>
Il giardiniere si grattò la testa << potrei chiamarla così, neve russa >> disse <<  è un bel nome >>
Bella scosse la testa << no, non piacerebbe alla gente, pensano che abbiamo fatto pace troppo in fretta >> poi sorrise, <<  e se la chiamasse come la fidanzata di sua signoria? Sarebbe un grandissimo onore! Tanya Denali, o semplicemente Tanya >>
<< Hmm >> iniziò Benjamin << se ha sua signoria facesse piacere... >>
Dopo che la ragazza se ne fu andata, col permesso di cogliere ciò che più secondo lei sarebbe andato bene, il giardiniere si ritrovò a contemplare di nuovo quella rosa.
Chissà perché non aveva proprio l' aspetto di una Tanya...
La sera seguente Bella fu fatta chiamare dalla Contessa madre Esme.
Per la servitù quello era uno dei momenti più critici, infatti la Signora Carmen stava progettando un dolce, per la precisione un enorme cigno di meringa, con all'interno della crema alla bavarese.
Il vero problema consisteva nel vino, la cuoca infatti voleva utilizzare del pregiato Tokay a cui Ermett non le aveva dato accesso, dicendo che sarebbe stato uno spreco aprire una bottiglia di vino di quel valore, per usarne solo poche cucchiaiate.
Così il triste umore della signora Carmen iniziò a riflettersi sulla servitù.
Quando però arrivò Bella tutta agitata per la convocazione, la cuoca parve rincuorasi un poco, << vedrai ,cara ,che non si tratta di niente di cui aver paura >> la rassicurò.
La contessa infatti l' aveva fatta chiamare per annunciarlo che sarebbe stata lei a badare alla signorina Denali, finché non sarebbe stata assunta una cameriera personale.
<<  ma io non sono all' altezza, eccellenza! >> esclamò.
<<  sciocchezze, dovrai solo svolgere le mansioni che lei ti chiederà di fare, e poi tornerai ai tuoi lavori da domestica. Se ti fa sentire più sollevata, la mia cameriera personale, ti darà un' idea di come dovrai comportarti nelle prossime settimane >>
Avvilita, Bella scese in cucina pensando alle storie che venivano raccontate nel libro di Seline sulla figura che a breve avrebbe dovuto ricoprire.
Quando gli altri membri la videro, quest' ultimi intanto stavano cenando e le avevano tenuto un posto, appena seppero la notizia cercarono in tutti i modi di risollevarle il morale, cercando di farle intendere che non era affatto una tragedia, ma anzi era stata riconosciuta la sua bravura.
Alla fine grazie ad un abbraccio di James si risolse tutto.
I preparativi per accogliere la futura sposa non si fermarono alla cucina e al giardino.
Lo stalliere, il signor Mike era infatti stato incarnato dal Conte, di andare a comprare il regalo di nozze da parte dello sposo.
Sarebbe stata una giumenta araba, molto care, ma che sua signoria aveva ugualmente deciso di comprare, anche se Marshall non navigava economicamente in buone acque.
Così la mattina seguente , dopo che fu andata a salutare Mike, Bella si recò tutta felice in cucina.
<<  sembra una favola, tre regali per la sposa. Un cigno , una rosa e un cavallo come regalo per la signorina Tanya...e fra poco arriverà! >> esclamò .
<<  Allora speriamo che sia quanto più simile a una principessa , o scoppierà un putiferio! >> disse Alice 

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Capitolo 5
*** Avviso ***


Scrivo questo avviso scusandomi con tutti i lettori e in seguito con :
- Le 32 persone che seguono questa storia
- Le 1 che la ricordano
- Le 7 che l’hanno messa tra le preferite
- E tutti coloro che si sono fermati un istante e hanno lasciato una recensione.
Questa storia è momentaneamente sospesa. Vi sarete accorti che è anche mezzo secolo che non aggiorno..., comunque sia se volete scrivermi, mi sono trasferita qui: http://www.wattpad.com/user/LadyLamperouge , dove sto al momento pubblicando due storie. Spero di poter ancor leggere le vostre opinioni, Baci A.

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