One song, two hearts

di Ellie_blue14
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Amore proibito? ***
Capitolo 2: *** Il cuore in gola e i capelli al vento ***
Capitolo 3: *** Un cioccolatino a forma di cuore ***
Capitolo 4: *** Un'amara delusione ***
Capitolo 5: *** Inondata da una grande confusione ***
Capitolo 6: *** Regali e problemi ***
Capitolo 7: *** Verità ***
Capitolo 8: *** Voce ***
Capitolo 9: *** Login ***
Capitolo 10: *** Dietro le quinte ***



Capitolo 1
*** Amore proibito? ***


1. Amore proibito?


Il loro amore, eterno...la loro felicità, eterna, la loro passione, eterna...erano come due inseparabili magneti che si attraevano a vicenda come in un'armoniosa ed eterna danza.
Una coppia davvero stupenda, c'era in loro qualcosa di speciale e unico che ti fa emozionare non appena volgi loro lo sguardo...eppure era disprezzata e ridicolizzata. Perché? Vi state chiedendo perché? Bhe loro erano due ragazze, quindi si trattava di un amore proibito...o forse no?
I loro nomi? Miku e Luka anche se non serviva dirli, perché il protagonista di questa storia è il loro amore, vero e invincibile che col passare del tempo diventa sempre più forte.
Luka era una ragazza semplice e un po' timida con molte passioni ma altrettante paure. Il suo più grande amore era il canto che le faceva dimenticare tutto ciò che vi era di sbagliato nella sua vita facendola sentire libera e leggera come una rondine, il suo animale preferito.
Quando cantava il tempo si fermava come incantato da quelle magiche note che perfettamente intrecciate creavano splendide melodie ricche di significato: le canzoni da lei cantate erano lo specchio del suo animo.
Il giorno che cambiò per sempre il loro destino, Miku era alla spiaggia dietro casa sua con la famiglia. Leggeva lei, bella come il sole...Luka passava di lì per caso e non appena vide la ragazza se ne innamorò perdutamente, aveva sempre avuto un debole per le ragazze sorridenti...si sarebbe voluta fermare per restare a fissarla incantata per ore ed esclamare a un certo punto 'Hey ma sai che sei proprio una favola?' Ma no, non ci riuscì. 'Magari odia la gente come me' pensò.
Come lei...cos'era lei? Lo psicologo che tanto la terrorizzava creando in lei sempre una sensazione di ansia e inadeguatezza glielo aveva tentato di spiegare più volte in diverse maniere: lesbica, amante dello stesso sesso, omosessuale o anche sbavatrice al solo pensiero di un paio di tette ma ciò non aveva funzionato, Luka ancora non capiva che cosa aveva che non andava rispetto alle altre ragazze. 
Forse l'aspetto fisico? No...sapeva di non potersi lamentare, aveva un corpo proporzionato, degli stupendi e lunghi capelli rosa, dei luminosi e brillanti occhi blu e un sorriso tenero che mette allegria. Il carattere? Neanche...era una sedicenne tosta e determinata anche se anche un po' timida a causa delle sue infinite paure. 
Ma allora cosa non andava in lei? Non lo riusciva a comprendere...eppure era costantemente derisa dalla gente che le viveva attorno.
Miku la notò e le sorrise timorosamente spostandosi una celeste ciocca di capelli dal viso.
Allora alla fine era rimasta davvero incantata a guardarla...che imbarazzo...
Quando Luka fece ritorno a casa nella sua mente vi era solo l'immagine di Miku e del suo sorriso contagioso. Voleva rivederla, anzi doveva per forza rivederla o il cuore non le avrebbe lasciato tregua.
Più volte in passato aveva cercato di sopprimere i suoi sentimenti per non correre il rischio di ferire o far sentire a disagio qualcuno ottenendo però solo l'effetto di star male. Ma questa volta era diverso: non voleva più nascondersi dietro l'immagine di una ragazza timida e senza sentimenti.
Così prese una decisone: il giorno dopo sarebbe di nuovo passata per quella spiaggia che aveva un non so che di magico anche solo per vedere di sfuggita quella dolce ragazza.


Questo è il primo capitolo della mia prima fanfiction quindi siate clementi >.> comunque spero che vi sia piaciuto! A presto per il secondo capitolo!
Ps: fatemi sapere cosa ne pensate nelle recensioni ;)
Ellie

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Capitolo 2
*** Il cuore in gola e i capelli al vento ***


2. Il cuore in gola e i capelli al vento



Una bambina dai grossi e brillanti occhi azzurri saltella allegramente lungo il marciapiede del giardinetto di una scuola elementare.
Scende uno scalino che porta a un prato ricoperto da grandi alberi e meravigliosi fiori multicolore.
Si avvicina lentamente a una maestosa quercia e si appoggia sul tronco con le sue manine. Ne riesce a sentire la consistenza: molto ruvido e resistente.
Le piccole dita scorrono lungo questa dura ma protettiva corazza e i piedi calpestavano le foglie cadute producendo un leggero e piacevole scricchiolio.
La bimba è ipnotizzata da questa visione: l'albero le ricorda tanto il suo papà, un po' severo ma protettivo.
Una folata di vento agita la quercia passando tra la sua chioma producendo come un'arcana melodia.
Il vento giunge anche da lei e scioglie la treccia costituita da lunghi capelli rosa confetto che diventano un tutt'uno con lui tanto sono sottili. Sorride. Il vento le ha parlato, di nuovo.
Si sente bene qua, in mezzo alla natura...l'unica sua vera amica.
***
Un paio di shorts leggermente scuciti, una felpa larga, scarpe da ginnastica blu scuro, una catenella d'argento alla quale è appeso un ciondolo raffigurante un simbolo celtico e una borsa con dentro un costume nel caso facesse il bagno: Luka era pronta per uscire.
Non ricordava l'ultima volta in cui aveva passato ben 20 minuti davanti allo specchio per controllare i vestiti e la pettinatura. Si era truccata con una sottile linea di eye-liner nero e un filo di mascara che facevano apparire i suoi meravigliosi occhi blu ancora più brillanti e seducenti. Voleva davvero farsi notare da Miku...
S'incamminò per la spiaggia inizialmente camminando, poi presa dall'emozione correndo. Aveva il cuore in gola e i capelli al vento; sarebbe riuscita a incontrare Miku?
Sul momento rimase delusa perché la spiaggia era deserta...effettivamente il cielo era ricoperto da grosse e scure nuvole cariche di pioggia. Luka ne percepiva l'odore.
Rimase con gli occhi chiusi ad ascoltare le onde che si infrangevano sulla riva e il vento che ululava per qualche secondo...questa forte ma gentile brezza le ricordava tanto quella del giardinetto in cui giocava alle elementari...
Si sfilò le scarpe, le prese in mano e cominciò a passeggiare lungo il bagnasciuga. Sembrava essere tornata indietro nel tempo quando andava con i suoi genitori al mare e si divertiva lasciando impronte sulla sabbia e facendo castelli un po' deformi che però a lei sembravano bellissimi perché ci aveva messo tutto il suo impegno. Sorrise ma nello stesso tempo una lacrima le rigò il candido viso. 'Papà mi manchi' pensò.
Fece qualche passo e raggiunse gli scogli dai quali usava prendere piccole lumachine di mare che dopo essere state per bene osservate venivano riposte nella loro casetta.
Nell'arrampicarsi notò una figura, seduta qualche scoglio più lontano da lei. Incuriosita strizzò gli occhi per meglio capire cose fosse. Un gabbiano? Un cane? Oppure una persona?
Man mano che la ragazza si avvicinava a quella strana identità un suono sempre più forte e chiaro si diffondeva nell'aria.

"Kabosoi hi ga kokoro no hashi ni tomoru
itsu no ma ni ka moehirogaru netsujou
watashi no chou fukisoku ni tobimawari
anata no te ni rinpun o tsuketa..."


Luka fece una traduzione sommaria di quelle soavi parole:

'Nella mia parte più profonda, si è accesa una piccola fiamma
e prima che me ne accorgessi, tutto il mio cuore era infiammato.
Errante come una farfalla io presi il volo senza meta, e
trovai me stessa cadendo a pezzi nel palmo della tua mano...'


Era esterrefatta: chiunque stesse cantando quelle dolci parole aveva una splendida voce. E lei se ne intendeva, studiava canto fin da piccola.
"Oh...e-ehm ciao! Ah, sei la ragazza di ieri!" Disse a Luka una voce dolce e delicata ...le ricordava lo zucchero filato. Pensava che fosse la sua mente che le giocava qualche scherzo ma la voce continuò: "Scusa, tutto bene?" Luka tornò in sé: aprì gli occhi, e sbatté le palpebre un paio di volte. Miku era proprio davanti ai suoi occhi, indossava un berretto che le faceva assumere un'espressione buffa ma adorabile. Luka notò dei dettagli che il giorno prima le erano sfuggiti: aveva il viso spruzzato da lentiggini, gli occhi grossi e celesti come il cielo, la bocca piccola e rosea e i capelli lisci e lucidi che avevano un colore variante dall'indaco all'azzurro.
Quindi era lei che cantava! Quelle splendide e melodiose parole erano prodotte da Miku!
Probabilmente stava fissando la ragazza già da qualche secondo perché quest'ultima arrossì. "Ehm ciao...scusa p-per averti disturbata, non era mia intenzione!" disse Luka ancora più imbarazzata di lei. "Oh no...non ti devi preoccupare, non mi hai affatto disturbata! Stavo solo provando la prima strofa di questa canzone che sto scrivendo...pensavo di chiamarla 'Magnet' ma non ne sono ancora del tutto sicura...tu che ne pensi?" Rispose subito Miku con uno dei suoi più bei sorrisi.
'Non solo era lei che cantava ma sta persino scrivendo lei sola questa fantastica melodia! Wow...' pensò ammirata.
"I-il nome 'Magnet' mi piace molto! S-si addice proprio a queste parole dolci. S-scusa ora devo andare...è-è stato un piacere rivederti, sei bravissima!" Mormorò infine Luka scappando. "Hey, aspetta" disse Miku sorpresa "Non mi hai neanche detto il tuo nome! Io sono Miku!" ma la ragazza di qualche secondo prima aveva già svoltato l'angolo...
***
La bambina si arrampica su un ramo. Vuole arrivare il più in alto possibile. Ma ad un certo punto si blocca: "Ancora a parlare con gli alberi Megurine? Bhe mi sembra giusto visto che non hai né amiche e né un fidanzato". Era la voce di una bambina castana poco più grande di lei dallo sguardo antipatico e vanitoso. Era circondata da bambini della stessa età che ridacchiavano guardando la bimba sull'albero.
"Io...io ho amici! Sono gli alberi e i fiori...non ho bisogni di amiche vere e neanche di un fidanzato...odio i maschi!" Rispose la bimba dai grossi occhi azzurri.
"Ah non ti piacciono i maschi? Sai come vi chiamate voi che odiate i maschi? Lesbiche, cioè amate le femmine anche se pure voi siete femmine...me l'ha detto mamma."
Detto questo l'antipatica comincia a ridere e i bambini intorno a lei cominciano a urlare: "Lesbicaaaa, lesbicaaaa, Luka è lesbicaaaa..."
La bimba spaventata vergognandosi cominciò a piangere ma così facendo si distrasse e cadde dall'albero.
Altre risate.
Tutto il viso e il vestito bianco di Luka erano ricoperti di terra. Lei si sentì inutile, diversa e abbandonata. Con una gamba dolente si alzò in piedi a fatica e cominciò a correre con le lacrime agli occhi e le risate alle spalle.



Ecco qui il secondo capitolo, spero che vi piaccia OuO Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate! Per me sono molto importanti i vostri commenti c:
Sono abbastanza soddisfatta di quanto ho scritto questa volta perché credo di star cominciando un po' a capire come muovermi in questo mondo ma devo ringraziare anche la mia migliore amica per i preziosi consigli da lei forniti; quindi grazie Sara ^3^
A presto per il terzo capitolo ;)

Ellie

 

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Capitolo 3
*** Un cioccolatino a forma di cuore ***


3. Un cioccolatino a forma di cuore



Lungo il sentiero dagli alberi arancioni e gialli, la bambina avanza lentamente. Ripensa all'accaduto...neanche questa volta è riuscita a rispondere a quella dannata ragazzina semplicemente per il fatto che lei sia troppo buona d'animo. Non ama infatti ferire le persone e non le riesce ad odiare. Ma in fondo è proprio questo che le ha insegnato sua mamma: "Non odiare mai nessuno, l'odio è un sentimento presente solo nei cuori di chi non ha amore dentro sé e che quindi riempie questo vuoto con pensieri cattivi."
Le fanno male i piedi e il cuore le batte come se stesse ancora correndo.
'Maledetta Meiko' pensa.
Già, è sempre la stessa bambina che la prende in giro e la tratta come se si stesse rivolgendo solo a un oggetto senza emozioni. Ma lei le emozioni ce le ha, eccome se ce le ha!
Le sembra quasi che la sua vita segui quella di quegli alberi: anche dentro di lei ormai l'autunno ha preso il sopravvento con la sua tristezza e malinconia.
Tocca delicatamente una foglia con un colore variante dal giallo al marrone chiaro quel poco che basta a farla staccare, pochi attimi dopo. Sa di condividere lo stesso destino di quella foglia: avrebbe resistito il più possibile su quell'albero appesa a una piccola estremità diventando sempre più brutta e debole finché alla fine non sarebbe caduta, per sempre.
Certo, preferirebbe restare sull'albero insieme alle altre foglie e crescere bella e felice, ma purtroppo esse non la vogliono in mezzo a loro e sembrano non accettarla...
***
Miku era rimasta dispiaciuta per la conclusione di quell'incontro inaspettato con la timida ragazza dai lunghi capelli color rosa confetto di cui non era riuscita a scoprire neanche il nome.
Certo, era un po' strana dato che era rimasta a fissarla per un decina di secondi senza dire nulla, però le dava l'idea di essere una persona gentile e simpatica. E inoltre sembrava avere la stessa sua passione per il canto! Voleva cominciare a vedersi un po' più spesso con quella ragazza. 'La prossima volta le chiedo il numero...' pensò.
Peccato che non ci fosse gente così a scuola...Miku non capiva quale fosse il problema. Okay, si era appena trasferita e forse il suo accento faceva un po' ridere. Ma non era solo questo: le ragazze della sua classe le lanciavano occhiate distanti, di superiorità e a volte addirittura schifate.
'Ci farò l'abitudine, in fondo basta solo ignorarle...' pensava. Ma non avrebbe mai potuto passare il liceo circondata da un covo di serpi; così un giorno andò da una di loro (la più simpatica all'apparenza) per avere spiegazioni.
Quell'odiosa la squadrò dalla testa ai piedi e la fissò negli occhi. 'Quanto cavolo è truccata? Sembra una trentenne! E poi...bleah puzza di fumo! Chissà che cosa ci trova in lei il suo ragazzo...' pensava Miku.
"Bhe stronzetta, tu stai con il ragazzo che piace alla nostra Meiko, quindi non sei ben vista...cioè insomma lei è a capo della squadra delle cheerleaders e tu...bhe tu sei solo una ragazza trasferita qui da poco che in meno di un anno ha fatto colpo su Kaito. Meiko invece è anni che ci prova senza ottenere risultati."
Miku rimase di sasso: avere un fidanzato significava essere discriminata dall'intera classe? Nella vecchia scuola era amica di tutta la sua classe e tra loro non vi erano rivalità riguardo alla faccenda dei ragazzi. La ragazza scappò in bagno con gli occhi pieni di lacrime. Odiava sentirsi così debole e inutile. Per un momento aveva pensato di mollare Kaito per essere accettata dalle sue compagne così sarebbe finalmente riuscita ad avere qualche amica in quella maledetta classe, ma poi si rese subito conto dello sbaglio: è proprio quello che volevano quelle dannate oche, che lei smettesse di stare con Kaito, il suo dolcissimo e bellissimo Kaito, un diciassettenne alto e magro con gli occhi color del mare. I capelli, profumati come un bosco dopo una pioggia violenta, avevano le stesse tonalità degli occhi e il carattere era scherzoso ma quando serviva anche comprensivo e dolce. Già...davvero un ragazzo perfetto. Si erano conosciuti qualche mese prima, nel parco vicino alla nuova casa di Miku. Lei stava esplorando i dintorni perché si era appena trasferita. Il parco era davvero stupendo: ovunque vi erano ciliegi con i rispettivi grossi e succosi frutti, enormi e verdeggianti prati e, qua e là, vi erano piccoli tavoli da pic-nic in legno. Kaito stava portando il suo labrador a fare un giro e non appena notò Miku ebbe la conferma che l'amore a prima vista esiste davvero. Non l'aveva mai vista prima e dato che la ragazza sembrava vagare senza una meta precisa come se si fosse persa, decise di avvicinarsi a quest'ultima che inizialmente tentò di spiegare che non si era persa ma che stava semplicemente esplorando quel luogo quasi incantato, ma poi si perse nei meravigliosi occhi del ragazzo e così preferì tacere imbarazzata. Kaito scoppiò a ridere e, vedendo che la ragazza non aveva bisogno d'aiuto, se ne andò.
"Ah tieni" disse il ragazzo voltandosi per poi lanciarle un cioccolatino a forma di cuore. "Spero di rivederti presto! A proposito io sono Kaito!" Miku afferrò al volo il cioccolatino e lo tenne tra le mani come se si trattasse di una pietra preziosa. Da un momento all'altro si sarebbe sciolta lei, non il cioccolatino.
"A-ah grazie Kaito...i-io sono Miku e sono appena a-arrivata in questa città..." Esclamò la ragazza con timore. "Che bel nome!" rispose il Kaito "Bhe Miku ci si vede in giro, ciao!"
***
"Lukaaa vieni a giocareee" chiama un bambino lontano. Ma la bimba non sente...preferisce restare in camera sua, sola con tutte le sue stranezze.
"Guarda che finisco tutta la tortaaaa" continua l'acuta vocetta.
"Finiscila tanto non la voglio!" risponde secca Luka che comincia ad averne abbastanza di quella pulce fastidiosa.
Si sentono dei passi percorrere un corridoio e poi salire delle scale. La porta si apre e un ragazzino poco più grande di Luka si presenta con un piattino di carta con sopra una fetta di torta alla panna. Poi si siede vicino a lei sul suo letto.
"Hey tutto bene sorellina?" Luka è sdraiata con la faccia immersa nel candido cuscino ma sentendo queste parole alza il malinconico sguardo. Due enormi occhi blu la stanno fissando preoccupati mettendole una certa soggezione.
"Non...non me ne vuoi parlare?" gli occhioni continuano insistenti.
"Non è questo, è solo che..." La bimba soffoca un gemito nel cuscino e rivolge le spalle al fratello.
Il bambino si sdraia vicino a lei e l'abbraccia: "Tranquilla...io ci sarò sempre per te..."
Luka vorrebbe ringraziare per il tenero e affettuoso gesto ma non trova le parole. "...però piangi davvero troppo in questo periodo, non va bene..."



Wow questo capitolo è davvero triste ma anche inutile...*si sente inutile anche lei* Che vi devo dire, sarò depressa o stressata per colpa della scuola T^T però scrivere mi aiuta sempre a rilassare quindi sopportate la parte triste tanto poi presto tutto comincerà ad andare bene ahahaha spoiler (?)
Sono felice di notare che molta gente ha letto quello che ho scritto però solo una piccolissima parte recensisce...uffi io voglio sapere cosa ne pensate, comunque vabhe mi accontento anche perchè non pensavo che sarei riuscita a farla piacere. Quindi grazie a tutti quelli che leggono ma soprattutto a chi recensisceee <3
Ellie

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Capitolo 4
*** Un'amara delusione ***


4. Un'amara delusione


È una calda giornata di luglio e una ragazzina sui dodici anni passeggia tranquillamente lungo il bagnasciuga alla ricerca di conchiglie per creare un gioiello che regalerà alla madre.
Non ha molto successo ma è comunque felice di poter passare la giornata a piedi nudi nel mare. Su di lei esso ha un'azione benefica che la rinfresca e la fa rilassare.
Vede un gabbiano volare nel cielo.
'Sarebbe bello essere come loro; riescono sia a volare che a nuotare in un modo del tutto perfetto.' Mentre pensa ciò il pennuto come se l'avesse sentita fa una piroetta e poi si getta in mare, probabilmente per acciuffare un pesciolino. "Esibizionistaaa" urla lei cominciando a correre come per inseguirlo.
L'uccello si libra in volo e sembra stare al gioco: parte a tutta velocità invitando la ragazzina a continuare l'inseguimento.
"Ahia!" esclama lei all'improvviso inciampando.
Si mette in ginocchio per capire che cosa sia stato a farle male. "Wow!" esclama prendendo in mano l'oggetto assassino. Infatti si tratta di una conchiglia di medie dimensioni ricca di centinaia di diverse sfumature di blu, verde e rosso. Con questa la sua collana sarebbe stata perfetta.
D'un tratto sente una presenza sopra di lei. Alzandosi si ritrova di fronte a una ragazzina della sua età armata di secchiello e paletta. La fissa senza però dire nulla. Luka è un po' a disagio. "Ti serve qualcosa?" chiede quest'ultima sorridendo. "Ehm sto raccogliendo conchiglie e ho visto quella che ora hai tu in mano però se la vuoi tienila pure!" Luka sembra non capire poi però con un filo di imbarazzo porge alla ragazzina il prezioso gioiello. Quest'ultima s'illumina in viso dopo aver ringraziato più volte la ragazza dai lunghi capelli rosa, mette l'oggetto nel secchiello e con gentilezza regala all'altra una conchiglia di dimensioni incredibili: "Prendi questa in cambio!" Luka prende la conchiglia e risponde con timido 'grazie'. La ragazza scappa via e Luka la segue con lo sguardo fino a che non svolta l'angolo. "Tum tum, tum tum" il cuore della ragazza comincia a battere molto più velocemente del normale.
***
Da quel giorno Miku e Kaito cominciarono a vedersi frequentemente finché si misero insieme.
Un giorno i due si erano dati appuntamento nel parco dove si erano conosciuti per andare insieme a prendere un gelato. Doveva essere una semplice uscita ma per Miku fu la fine del mondo: "Oh mio Dio che cosa mi devo mettere!? Una canotta? No, troppo alla hey-guardami-le-tette...un dolcevita? No, troppo accollato...una gonna con un po' di pizzo? Ma per favore, cosa ci fa un simile obbrobrio nel mio armadio!? Tsk...vada per la camicetta con jeans, semplice ma non sciatto."
E così dopo una lunghissima ora uscì. Correndo ovviamente...passava la sua vita ad arrivare al pelo agli appuntamenti.
L'orologio segnava le 16:07, era in ritardo di ben sette minuti!! Kaito non sembrava turbato del suo ritardo ma Miku ripeté per almeno dieci volte la parola scusa. "Non ti preoccupare piccola, sono qui da solo 5 minuti" rispose Kaito con un sorriso che fece arrossire e rassicurare la ragazza.
Proprio un pomeriggio fantastico vero? Ma non dobbiamo scordarci di Luka... La ragazza era appena uscita di casa per andare a fare qualche commissione per la madre Soraia. Anche per lei era proprio un giorno perfetto: faceva caldo, aveva già fatto i compiti e quella notte aveva sognato Miku...tutto andava per il verso giusto.
Così di buon umore si avviò verso il supermercato. Esatto, proprio quello vicino al parco coi meravigliosi ciliegi.
Erano ancora le 16:30 quindi il sole era ancora lì che scaldava l'intero paesaggio donando fantastiche sfumature al mare ma anche alle ciliegie che sembravano grossi rubini preziosi.
Attraversò sulle strisce pedonali.
Entrò nel parco.
Fece pochi passi e...le prese una fitta al cuore.
No...non aveva avuto un infarto improvviso e non stava neanche per svenire. Vide qualcosa che le causò un dolore che non può essere curato neanche dalla più forte medicina. La ragazza di cui era follemente innamorata e un ragazzo apparentemente sconosciuto si stavano baciando, proprio lì davanti ai suoi occhi. Sulla sua panchina preferita. Quella sotto al ciliegio più grande e maestoso del parco.
Non aveva pensato a questa eventualità, troppo presa dal pensare a Miku e l'idea che quest'ultima potesse essere fidanzata quasi non le passò per la mente. Aveva il cuore come chiuso in una morsa, le gambe le tremavano e nella sua testa c'era tanta confusione come se la ragione le dicesse di allontanarsi perché il cuore non avrebbe potuto reggere a un simile dolore. Ma no...non aveva intenzione di piangere. Perché? Semplicemente perché non poteva farsi vedere così da Miku.
Kaito le accarezzava un fianco e la ragazza aveva le mani sul suo collo, intenta a baciare quelle labbra perfette.
'Che cosa ti aspettavi stupida lesbica? Credevi davvero che una come lei potesse essere come te? Guardala...è così bella e delicata. Pensavi seriamente che non avesse ancora un ragazzo?' si disse. I baci si interrompevano da dolci e brevi sorrisi che i due si scambiavano.
Luka era talmente scioccata e disperata che ormai non riusciva più a muoversi e le lacrime scendevano da sole, grosse e piene di un'amara delusione. Non riusciva più a controllare il suo corpo: il cervello era andato in tilt e il cuore era sul punto di esplodere.
Le lacrime ormai indomabili continuavano a scendere. Era come una tempesta d'estate...improvvisa e tremendamente caotica.
Vi erano due dimensioni: quella della perfetta ed eterna felicità sotto al grosso ciliegio e quella della triste incomprensione che lentamente stava avvolgendo Luka.
Pochi minuti e sarebbe caduta a terra malata dopo il troppo tempo passato a piangere e singhiozzare. Ma c'è sempre un miracolo che migliora persino la più drammatica delle situazioni anche nella triste dimensione: in questo caso ha un abbraccio caloroso simile a quello del sole.
Miku aveva notato Luka e di corsa era andata da lei. Anche il ragazzo si era alzato e Luka aveva potuto cogliere due tremendi particolari di quel ragazzo: i due grossi e lucenti occhi blu e gli spettinati capelli color del mare. Quel tipo era Kaito, suo fratello. Ora stava ancora peggio.
Miku non faceva altro che stringerla a sé e ripetere sottovoce che tutto andava bene. Sembrava un angelo... Tutto si faceva offuscato e le parole di quest'ultima sembravano sempre più lontane e confuse finché non le sentì più e rimase completamente senza forze.
***
"TUM TUM TUM TUM" Luka torna alla sua stuoia con ancora la conchiglia in mano. "Mamma, mi sento strana..."



Scusate per il ritardooo T^T Purtroppo a causa di verifiche, problemi a scuola e saggi di violino la scorsa settimana non sono riuscita a pubblicare questo capitolo :c Spero di non trovarmi tra qualche ora sotto casa la folla inferocita :')
Vabhe prego affinché vi piaccia il capitolo dato che come al solito ci ho messo tutta la passione possibile per scriverlo ahah

Ellie

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Capitolo 5
*** Inondata da una grande confusione ***


5. Inondata da una grande confusione

"Luka! Luka! Svegliati! Cos'è successo!? Dai, rispondi!" Una voce disperata cercava in tutti i modi di far svegliare Luka che, a causa della febbre alta, era svenuta. Ma la ragazza non rispondeva, era come chiusa in un altro mondo...

LUKA POV
Mi trovo in mezzo al nulla, sola e probabilmente malata. Dove sono? Ho un forte mal di testa e mi bruciano gli occhi. Questo quindi deve essere l'inferno... speravo che almeno facesse almeno un po' più caldo.
Provo ad alzarmi e mi accorgo di far fatica a camminare. Non ricordo nulla; nella testa ho solo la confusa immagine di due figure una di fronte all'altra.

È molto tempo ormai che percorro questa invisibile e impercettibile strada che mi condurrà chissà dove. Ma voglio andarmene, odio stare da sola.
Forse sono morta. Ma in che modo? Non mi ricordo...

Qua è come stare rinchiusi in un infinito e terribile labirinto.
Sento qualcosa avvicinarsi. Cos'è?
È sempre più vicino.
Mi fanno male le meningi e un'improvvisa ansia invade il mio corpo.
Non ora, non qua!
Voglio andarmene di qui subito!
Qualcuno venga a prendermi, per favore!


THIRD POV
Ricordava un animale in gabbia e un pazzo in manicomio.
Correva come una disperata in cerca di un'uscita urlando. Poi come se non bastasse tutte le sue più grandi paure l'assalirono: gli psicologi che tentavano invano di aiutarla, le ragazze della sua scuola, l'ansia da palcoscenico durante i saggi di canto e così via. Tutte in un unico e tremendo mix che con furia omicida si insidiava nella sua testa.
Cadde in ginocchio tenendosi la testa che in quel momento più che mai era inondata da una grande confusione. Poi, di colpo, la sua intera vita le scorse davanti agli occhi. Anzi no, non tutta. Si era fermata in un punto preciso. Ricordava bene quel periodo. Era quando aveva scoperto di amare le ragazze e quindi di 'non essere normale' come diceva lei.
Come un filmato rivedeva l'incontro con quella ragazzina che le donò quella fantastica conchiglia che ancora conservava in un portagioie. Nei giorni successivi a quel fatto non aveva dimenticato quella ragazza e, un po' come era successo con Miku, la rivide in spiaggia. Diventarono buone amiche anche se però Luka avrebbe voluto più di una semplice amicizia. Il problema fu suo fratello Kaito: anche lui era innamorato di quella ragazzina e dato che non era niente male come tipo riuscì a farsi notare dalla dodicenne che a poco a poco si allontanò da Luka. Quest'ultima soffrì per molto tempo ma senza poter sfogarsi con nessuno perché non voleva sembrare diversa dalle altre ragazzine della sua età.
Ora capiva. Stava succedendo più o meno la stessa cosa con Miku. Doveva allontanarsi da lei o avrebbe sofferto come in passato.

Un violento colpo di tosse e Luka si svegliò di soprassalto. Il cuore sembrava voler uscire dal suo petto tanto
batteva forte e aveva il fiatone come se avesse corso per chilometri.
Cosa le era successo?
Si trovava in un candido letto che profumava di rose.
Si accorse di trovarsi in una camera floreale e luminosa che non era di certo la sua: troppo ordine ma soprattutto troppi libri. Erano stati riposti con estrema cura in una grande libreria celeste vicina alla finestra. Con lo sguardo riuscì a guardare in mezzo alle tende e vide che il sole spendeva nel cielo. Si sedette su quello che sembrava il letto di una principessa cercando di riprendere fiato e abbassò le coperte. Chi le aveva messo il pigiama? Ma soprattutto...chi l'aveva portata là? E quando?
La porta si aprì all'improvviso e una ragazza bionda entrò in quella camera. Era molto felice. 'Perché continua a sorridere?' pensò Luka.
La ragazzina scappò via sempre con quel sorriso di chi ha appena fatto una meravigliosa scoperta.
Luka ricominciò a guardarsi intorno, era proprio una splendida camera. Ovunque vi erano appesi foto e attestati e la ragazza, interessata da questi ultimi, fece per alzarsi.

"Si è svegliata, si è svegliata!" Era la stessa bambina di poco prima che teneva per mano qualcuno.
Alla vista del fratello nel cervello di Luka fu come se una macchina fu rimessa in funzione e nella sua mente apparvero alcune immagini di quel dannato pomeriggio. Si sentì mancare il fiato.

"Hey Luka come stai? Sai, ci hai fatti preoccupare..." disse calma la voce di Kaito.

"T-tutto bene grazie. Ma come sono arrivata qui?" continuò quasi balbettando Luka.

"Bhe dopo che al parco ti abbiamo vista piangere e poi svenire siamo accorsi lì da te e poi ti abbiamo portato a casa di Miku che era lì vicino e ti abbiamo messa nel letto dove hai dormito per mmh...quanto ore sono passate Rin?" domandò Kaito alla ragazzina bionda.

"Vediamo...una...due...tre. Tre oreeee!" esclamò la bimbetta mostrando tre dita.

"Tre oreee??" domandò Luka impressionata.

"Sì sorellina sei una gran dormigliona ahahah! Ma..." continuò Kaito facendosi di colpo serio in viso "...ora potresti dirmi che cosa è successo?"

"No, non è successo nien..." Non riuscì a finire di parlare che Miku entrò all'improvviso in camera col fiatone. Aveva corso.
Si avvicinò a Luka. Anche lei voleva sapere cosa le fosse successo. Nel cuore della ragazza dai lunghi capelli color confetto rivedendo i due insieme sembrò riaprirsi una ferita che aveva appena cominciato a cicatrizzarsi. Però questa volta era diverso: poco prima aveva deciso di volersi allontanare da lei per paura di soffrire come in passato ma quando la rivide, così gioiosa nel vedere che si era svegliata ma anche preoccupata per ciò che era successo pochi giorni prima, aveva capito di non poter fare a meno di lei.
Il viso di Miku era diventato la sua droga che le dava piacere e calma. Non importa con chi si sarebbe fidanzata, a Luka bastava solo poterle star vicina. Non sarebbe successa la cosa che era accaduta con Clio e poi non poteva fare l'egoista con suo fratello...in fondo Miku aveva scelto di stare con lui e lei non poteva proprio farci niente. Così solo per tranquillizzarli raccontò loro la prima bugia che le venne in mente: "Avrò avuto un calo di pressione..." ma non era affatto credibile infatti il fratello le ricordò che stava anche piangendo però poi vedendo che Luka non aveva voglia di parlarne lasciò perdere.

"Bhe vedo che sei ancora un po' stanca...quando avrai voglia di parlarne scendi al piano inferiore, io sono lì!" E detto questo Kaito uscì dalla stanza insieme a Rin che Luka ipotizzò essere la sorellina di Miku.
La ragazza coi capelli turchesi, invece, restò lì e si sedette vicino a Luka. Quest'ultima, arrossendo, si coprì il viso con il lenzuolo. Non le era mai stata così vicina e ammise di essere un po' in imbarazzo.

"So che non mi conosci ancora così bene da considerarmi tua amica, ma ti andrebbe di raccontarmi che cosa ti è successo? È come se qualcosa all'improvviso ti avesse fatto stare male..." esclamò Miku che, con delicatezza appoggiò una mano sulla fronte della ragazza. "Non hai più la febbre, meno male" sorrise felice.

"Non ti devi preoccupare perché ora sto benissimo. Anzi ora torno a casa e tolgo il disturbo" disse con falsa allegria Luka. "Guarda, sto benissimo!" continuò la ragazza saltando e ricambiando al suo sorriso.

"No, non andare a casa! Ti va di uscire con me? Un po' d'aria fresca è quello che fa al caso tuo!"

TUM TUM TUM TUM
"Veramente..." Luka sentì aumentare il suo battito.
'Hey non puoi mica fare così ogni volta che ti parla! Certo, non hai possibilità con lei ma almeno potete diventare amiche quindi smettila di agitarti e accetta' una voce dentro di sé sembrò darle sicurezza.
"Con piacere grazie! Dove ti va di andare?"

"Da nessuna parte finché sei vestita così" esclamò Miku ridendo.

Luka si guardò: era ancora in pigiama.
"Un attimo e sono pronta!"

Luka non aveva dimenticato quel pomeriggio che l'aveva fatta stare male come non mai però non aveva più intenzione di allontanarsi da Miku. Sarebbero state amiche e niente di più ma ora a Luka questo andava bene. L'importante era che lei fosse felice, non chiedeva altro...




Salve amiciii (?)
Prima di tutto scusate...non riesco più a pubblicare un giorno a settimana come avrei voluto fare inizialmente T^T
Purtroppo i prof si sono messi in testa che devono finire il programma il prima possibile e quindi verifiche a gogo ogni settimana yeahhhhh *piange disperata*
Okay non vi voglio annoiare con i miei problemi quindi concludo dicendo che (come ormai avrete capito) a causa della scuola aggiornerò appena trovo il tempo :c
Ma non siate pessimisti! Magari qualche volta anticiperò invece che tardare *risate del pubblico*
Vabhe in ogni caso spero che il capitolo vi piaccia e mi raccomando, fatemi sapereee <3
Ellie

 

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Capitolo 6
*** Regali e problemi ***


6. Regali e problemi

Erano passati solo quattro giorni da quando le due ragazze erano uscite insieme ma Luka non vedeva l'ora di rivedere Miku. Passava buona parte del suo tempo su WhatsApp a osservare l'immagine profilo della ragazza turchina: una foto semplice, come nel suo stile ma molto allegra e ben fatta. Luka immaginò che l'amica fosse seduta su una sedia in giardino a leggere e all'improvviso qualcuno l'avesse chiamata come per aver colto qualcosa di meraviglioso in quella posa naturale che stava assumendo. Così lei si era girata e vedendo un volto per lo più coperto da una macchina fotografica professionale rise, quasi imbarazzata.  
Rise anche lei. Era proprio carina. 
Uscì da WhatsApp e bloccò il telefono: non male quella foto che si erano fatte su una panchina. 

Ripensò alla loro uscita insieme: era forse stata esagerata la sua reazione?

Non era mai andata a fare shopping con Miku quindi ne approfittò per cercare di conoscere meglio i suoi gusti.


"Luka vieni vieni! Questo negozio vende vestiti davvero stupendi!!" esclamò Miku che era spiaccicata sulla vetrina con mani e faccia, 'proprio come un bambino davanti a un negozio di caramelle' pensò Luka sorridendo. 

Entrarono nel negozio e Luka riconobbe che era pieno di vestiti molto carini ma troppo costosi e decisamente troppo corti. Ma Miku sembrava impazzire proprio per quello meno lungo. 

"Vado a provarmelo! Luka" esclamò la ragazza prendendola per mano "vieni così sento il tuo parere?" Luka arrossì in meno di un secondo assumendo il colore di un pomodoro maturo. 

"Hey, stai forse male...?"

"Non è niente! Andiamo a vedere come ti sta" disse lei con più sicurezza che aveva. Ma il cuore era partito: al contatto con quella piccola e morbida mano aveva cominciato a impazzire.

"Che te ne pare?"

"Ehm...t-ti dona m-moltissimo"

'Non guardarle le cosce, non guardarle le cosce, non guardarle le cosce' continuava a ripetersi Luka abbassando lo sguardo.

"Davvero...? Sicura?"

"C-certamente...allora l-lo compri...?"

"Non so...è molto carino ma costa un po' troppo quindi credo che aspetterò il mio compleanno" sorrise Miku con un velo di imbarazzo. 'Ecco ora penserà che sono povera' pensò la ragazza dai capelli turchini. 

"NO! Tu DEVI comprare questo vestito!" urlò Luka forse un po' troppo forte. Un bambino la guardò malissimo, spaventato. Luka lo notò. "Cioè, volevo dire, che sei davvero bellis- cioè che questo vestito di dona moltissimo quindi sarebbe un peccato lasciarlo qui..." cercò di rimediare Luka. Ma ormai aveva lo sguardo di tutte le persone del negozio rivolto verso di sé. 

"Ahahahahahah mi metti in imbarazzo! Comunque non ti preoccupare!! Ti ho detto che per il mio compleanno me lo faccio regalare...tanto non manca molto" disse Miku sorridendo dolcemente e appoggiando una mano sulla spalla dell'amica cercando di toglierla da quella situazione imbarazzante. 
Il sottile braccialetto d'oro che aveva al polso tintinnò attirando l'attenzione di Luka. 

"Ah...e quand'è?" 

"Il dieci luglio" rispose Miku sorridendo. 

'Il dieci luglio' pensò Luka 'mancano dieci giorni...quasi quasi...' 

Miku si guardò intorno, un po' a disagio: finiva sempre in quel negozio ma poche volte comprava qualcosa. 'Però perché ogni volta ci entro?'

"Bhe peccato! Però è pieno di altri negozi con altrettante cose carine e anche un po' più economiche. Ti va di girare ancora un altro po'?" Luka non riusciva a capire come facesse quella ragazza a farla arrossire ogni volta. 'Ha un sorriso così bello...'
Aveva deciso:
 
"Ehm...ti raggiungo tra un attimo vado...in bagno..." 

"In bagno?" Miku fece un'espressione buffa e interrogativa 'Non ci sono bagni in questo negozio però magari ha bisogno di stare un po' da sola'
"Cioè, sì certo il bagno! Mmh...okay io sono in quel negozio sull'altro marciapiede! A tra poco!"
La ragazza riprese la sua borsa che aveva lasciato dentro al camerino e, salutando la commessa, uscì.

Cercò di fare il più velocemente possibile: si assicurò che Miku fosse uscita dal negozio e la seguì con lo sguardo finché non attraversò la strada.

"Vorrei acquistare questo vestito"

"Certamente" rispose la commessa cominciando a piegare l'abito. "Sai, hai fatto proprio una bella scelta: il colore dei ricami riprende quello dei tuoi capelli"

"Oh...ehm grazie ma veramente non è per me. Si tratta di un regalo"


'Altre tentazioni. Uffa perché non posso essere ricca? Potrei comprarmi tutto ciò che mi piace' pensò Miku sfiorando gioielli e fiocchetti. Quel posto era il paradiso di ogni ragazza, c'era di tutto: bigiotteria, cover per cellulari, nastri per capelli, cuffiette di diversi colori e così via. Però se cominciava a comprare lì non riusciva a smettere finendo per spendere il guadagno ottenuto faticando per mesi. Un ultimo sguardo al suo reparto preferito e poi decise di uscire. Ma degli auricolari azzurri attirarono la sua attenzione. 'Luka avrà di certo delle cuffiette ma scommetto che di questo colore no. Quasi quasi...' e così finì con comprare quel grazioso accessorio che aveva lo stesso colore del cielo. 
'Però ci sono anche rosa! Whaaa adoro il rosa! Okay compro questi e basta'
Non aveva programmato di fare acquisti però si era già immaginata l'amica utilizzare il suo regalino e sembrava piacerle. Sorrise.
'Speriamo che a Luka piaccia l'azzurro'

Proprio in quel momento nel negozio entrò qualcuno: era Luka, con un sorriso vagamente imbarazzato. 
'Cavolo, vorrei essere carina quanto lei! Specialmente quando sorride.'  
Miku notò che la ragazza teneva qualcosa in mano e così cominciò a stuzzicarla: "Ah e così hai fatto acquisti senza di me? Cattivella che cosa hai preso di bello?" continuò Miku saltellando come una bimbetta curiosa.
'Riesce a piacermi persino quando insiste' pensò Luka divertita.

"Avrei voluto dartelo tra un po' ma vedo che non mi lasci molte alternative. Quindi...tieni." disse tutto d'un fiato mettendo tra le piccole mani di Miku il sacchetto. 

Miku dapprima sembrò sbigottiva specialmente quando osservò per poi toccare la scritta dorata in rilievo su quel sacchetto: era stata nel suo negozio preferito e le aveva comprato qualcosa. 'Ma quando è successo? Ah' la ragazza si ricordò di quando Luka le aveva detto che doveva andare in bagno. Sorrise, divertita e lentamente cominciò ad aprire il sacchetto.
L'altra invece era tesa come una corda di violino: 'Forse ho sbagliato vestito, non era quello che le piaceva. Perché ci mette tanto?'
Quando finalmente l'abito fu del tutto fuori dal sacchetto dalla bocca di Miku uscì un urletto per l'emozione che subito soffocò con le mani lascendo cadere il sacchetto. Luka avrebbe potuto giurare che gli occhi dell'amica stessero brillando. Balbettava nel parlare e quindi l'unica cosa che riuscì a fare fu stringere Luka a sé. Lei sussultò, arrossendo nuovamente.

"C-come...p-perché...vestito...s-stupendo...Grazie Luka!!!"

L'altra appoggiò il viso sulla sua testa sentendo un dolce profumo e cominciò ad accarezzarle i capelli. 'Meno male' pensò sorridendo. Desiderava che quel momento non finisse mai.

"Hey, aspetta! Anch'io stavo per prendere qualcosa!" Miku si staccò delicatamente dall'abbraccio e tornò nel reparto con
tutte le cuffiette colorate, prese quelle che aveva adocchiato e si diresse verso la cassa. 
'Che pervertitella, tutti vestiti e gonne corte' pensò Luka con un filo di gelosia notando l'abbigliamento dell'amica 'chissà che sta pagando. Magari anche qua ha trovato qualcosa che le piace.'

"Ecco, tieni! Non è niente in confronto al fantastico regalo che mi hai fatto tu però non appena gli ho visti ho pensato che potessero piacerti!" anche Miku era leggermente ansiosa: le sarebbero piaciuti gli auricolari? Cominciò a torturarsi uno dei lunghi codini turchini. 
Ma la reazione di Luka la sorprese: non avrebbe mai pensato che le potessero piacere tanto.

"Miku! Grazie, davvero! I miei auricolari si sono appena rotti e dato che senza musica non vivo avevo intenzione di andarne a comprare altri il prima possibile. E poi l'azzurro è il mio colore preferito" sorrise e senza neanche accorgersene una lacrima fece capolino da un occhio.

"Ehm...Luka, stai piangendo?" 

Rise, sì stava piangendo, dalla felicità. Ma per non sembrare stupida si asciugò la lacrima cercando di non rovinarsi il trucco "Era da tempo che non ricevevo un regalo che mi piacesse tanto." 
Avrebbe conservato quelle cuffiette per l'eternità: le erano state regalate dalla persona a lei più cara. 

Uscendo dal negozio dopo aver sceso alcuni gradini finirono contro alcune ragazze. 

"Oh scusate!" esclamarono insieme 

"Hey ragazze guardate c'è Miss-Sfigata-RubaFidanzati-Azzurra!" urlò antipatica una sistemandosi la maglietta a suo parere stropicciata guardando Miku con superiorità e disgusto.
Lei sembrò rattristare e la luce che aveva poco prima negli occhi svanì.
Dapprima Luka sussultò nel vedere Meiko che però evidentemente non l'aveva ancora riconosciuta. 
Ma qualcosa cambiò dal solito: la solita sensazione di disagio mista a vergogna durò una frazione di secondo.  Il senso di protezione e rabbia presero il sopravvento: quella dannata oca aveva insultato la sua Miku.

"Scusa...che cosa hai detto a Miku?" 

"Uhuhuh ovviamente all'appello non può mancare la lesbica che però non sembra avere molto successo con le ragazze...vero Megurine?" 

Meiko la guardò con aria cattiva e poi si morse il labbro inferiore con fare provocatorio. Poi continuò sussurrando: "Se fossi in te Azzurrina starei alla larga da una come lei...chissà che non voglia provarci anche con te" 

"L-luka cosa sta dicendo questa tipa?"

Accadde tutto in una frazione di secondo. La tranquilla ragazza dai lunghi capelli rosa prese Meiko per i polsi per poi spingerla contro al muro.

"Prova un'altra volta a infastidire Miku o a darle strani e orribili soprannomi e magicamente la tua carriera di cheerleader finirà, insulsa troietta. Va bene?" Luka parlò a bassa voce ma le sue parole furono così ben scandite e il suo sguardo tanto minaccioso e vagamente malizioso che la bruna anche quando le furono liberati i polsi non riuscì a dire nulla: la ragazza aveva toccato il suo punto debole. 

Miku intanto se ne stava in un angolo e se da un lato era quasi commossa dall'azione di Luka dall'altro si sentì del tutto debole e indifesa: quella Meiko proprio non la sopportava. 
Qualcosa le tornò in mente: che cosa aveva detto la capo cheerleader riguardo a Luka? Per quale ragione l'aveva fatto?

"U-un punto a tuo favore Megurine ma non pensare di aver vinto. Andiamocene ragazze...non voglio essere attaccata da altre lesbiche isteriche" esclamò l'ochetta tastandosi i polsi leggermente arrossati.

"Luka non so come ringraziarti…" mormorò Miku sorridendo debolmente.

"Mi sembra di aver capito che anche tu conosci Meiko" esclamò Luka "perché ce l'ha con te?"

Miku abbassò gli occhi "Per la questione di Kaito...credo che sia da un po' di anni che gli va dietro"

Luka cominciò a ridere stupita e divertita: "Davvero!? La cheerleader perfettina innamorata di mio fratello ahahahah non ci posso credereeee" Miku cercò di sorridere ma non ci trovava molto da ridere.

"Tranquilla Miku! Mio fratello sarà pure tonto ma per fortuna non è cieco e riesce a vedere che non c'è paragone tra te e quella specie di ballerina fallita" Luka aveva notato lo sguardo preoccupato di Miku e per rassicurarla cominciò a elencarle tra una risata e l'altra tutte le caratteristiche in cui la sua amica batteva Meiko: bellezza, simpatia, semplicità e così via.

Miku sembrò un po' riprendersi e proprio in quel momento di tranquillità decise di porre la domanda a Luka.

"Mmh...scusa se te lo chiedo ma..." la ragazza fece un grande respiro e serrando i pugni guardò intensamente Luka "s-sei davvero lesbica come dice Meiko?"

Le pupille di Luka si dilatarono e si sentì mancare la terra sotto i piedi.




Genteeeeeeeeeeeeeeeeeee sono resuscitata dall'oltretomba ahahah. 
No okay a parte gli scherzi…so che sembra la classica scusa da quattro soldi ma sono stata per quasi un mese senza wi-fi e quindi non sono riuscita a pubblicare T^T per favore non mi odiate, cercherò di essere un po' meno ritardata ehm ops ritardataria.
Riguardo al capitolo…spero che vi piaccia e se c'è ancora qualche lettore scrivete cosa ne pensate nelle recensioni! ^3^
Un bacio
Ellie

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Capitolo 7
*** Verità ***


7. Verità


Non sapeva davvero cosa rispondere: se le avesse detto la verità avrebbe rovinato la loro amicizia però non le andava neanche di mentire, voleva essere sincera almeno con Miku. Perché le aveva fatto quella domanda? Tutto stava andando bene e Luka stava cominciando, con molta fatica e dolore, a smettere di vedere Miku come una possibile fidanzata.
Le sue parole avevano sbloccato un ingranaggio e in quel momento una voce nella sua testa le aveva ricordato il suo orientamento sessuale. Non poteva avere una vita normale? Non poteva essere nata etero?

"Miku ti va un gelato?"

"Ma..." la ragazza fece un'espressione di delusione "Sì okay."

Luka sapeva che l'amica non si sarebbe dimenticata della domanda a cui teneva tanto ricevere una risposta ma preferì tardare quel momento il più possibile. Doveva avere il tempo di meditare a cosa avrebbe potuto dirle.
Non parlarono per tutto il tragitto immerse nei loro pensieri e senza neanche accorgersene arrivarono dal gelataio. Miku ordinò per prima e senza aspettare che Luka finisse di pagare si andò a sedere su un prato là di fronte. Con un mezzo sorriso osservava dei bambini urlanti giocare proprio accanto a loro. Luka la vide e si domandò che cosa potesse essere successo così all'improvviso.

"Scusi signorina si è dimenticata il resto!"

"Ehm...ah sì grazie" disse distrattamente Luka prendendo i venti centesimi rimasti sul bancone.

La ragazza dai capelli color confetto si avvicinò all'amica che, sdraiata sulla profumata erba verdeggiante, era intenta a mangiare il suo gelato. Nel frattempo stava anche scrivendo delle parole sotto a delle note musicali su un foglio pentagrammato. Sembrava però più una continua lotta tra la matita e la gomma.
Qualsiasi cosa stesse annotando sembrava non avere idee. Ogni tanto un po' di gelato le cadeva sul foglio ma quasi sembrava non accorgersene.

Luka notò che la sua calligrafia donava alle lettere un effetto tondeggiante...era piacevole alla vista, invitava a proseguire la lettura. Doveva anche essere brava a disegnare: molto spesso coloro che hanno una bella calligrafia sono molto bravi anche nel disegno. Ma la passione di Miku era il canto giusto?  

"E qua che ci metto?" disse piano Miku cerchiando uno spazio rimasto vuoto nel foglio.

"Ancora alle prese con la canzone dell'altra volta?" Luka si avvicinò sorridendo alla ragazza per poter leggere.
Miku sussultò come se quasi non si fosse accorta di Luka.

"Ehm sì ma non ho idee" esclamò Miku con una certa rigidità che di certo non rispecchiava il suo normale carattere.
La presenza di Luka sembrava irritarla infatti si allontanò un po' da lei e rimise frettolosamente il foglio nella borsa. Luka non capiva: cosa era successo così da un momento all'altro?

"Miku ma..." fece per appoggiarle una mano sulla spalla ma lei si scansò assumendo un'espressione annoiata.

"Scusa Luka non prendertela ma vorrei tornare a casa...ci sentiamo"

A Luka si gelò il sangue nelle vene: che cosa aveva combinato stavolta? Fece per parlare ma le parole le rimasero in gola. Stava perdendo la persona a lei più cara e non ne comprendeva il motivo.

"M-Miku!" la ragazza dai capelli turchini si girò e colse la disperazione di Luka "Perché!? Perché così all'improvviso? Io...cosa ti ho fatto?" Luka si era alzata in piedi e stringendo i pugni balbettava nel dire quel poco che era riuscita a far uscire dalla sua bocca, incredula di quella situazione.

"Miku...almeno tu, non mi abbandonare" le gettò le braccia al collo e appoggiò il viso sul suo petto ricoprendolo di lacrime, ma Miku rimase rigida e non mosse neanche un muscolo.

E poi lo sentì. Quel peso al cuore che si teneva da così tanti anni ora voleva uscire e a quanto pare aveva scelto la bocca come mezzo. Così Luka cominciò a raccontare del suo passato.

Quando nella sua vita entrò in scena Meiko, Luka era una bambina timida e paurosa ma la bruna con la sua tenerezza e grinta aveva fatto diventare l'amica solare e estremamente socievole. Peccato che tutto ha una fine e che un giorno, dopo l'estate della quinta elementare, Meiko si sia rivelata per quello che è davvero: un'odiosa e vanitosa approfittatrice. Aveva affermato infatti che Luka per lei non era stata altro che un tramite per arrivare a Kaito che però non aveva mai mostrato interesse per lei.
Luka ovviamente ne era rimasta distrutta e senza neanche pensarci, avvolta dalla disperazione, aveva baciato Meiko, in cerca di affetto. La bruna aveva reagito nel peggiore dei modi, insultandola, e a partire da quel momento aveva cominciato a riempirsi di gente delle sua specie, velenose serpi.
Luka da quel giorno non riuscì più a legare nessuno e le sue giornate non divennero altro che un monotono susseguirsi di lacrime e solitudine.
Un anno dopo però Clio aveva riportato il sole nella sua vita diventando la sua inseparabile migliore amica. A quando pare però inconsapevolmente Kaito non ha fatto altro che procurare danni alla sua sorellina: dopo la confessione dell'amore per Clio da parte sia di Luka che del fratello, la ragazzina abbandonò Luka e si trasformò in una cozza sdolcinata che non mollava mai il ragazzino dai capelli color del mare.
Luka rimase segnata a vita da ciò e così decise che non avrebbe più provato niente per nessuno. Ma ovviamente non poteva andare in questo modo...

Miku aveva le lacrime agli occhi e sconvolta rimase a fissare Luka che aveva deciso di non dichiararsi per il momento. Così interruppe il racconto e, come se avesse realizzato solo in quel momento di aver raccontato tutto a Miku, si tappò la bocca: che cosa aveva fatto? Possibile che la sua bocca aveva deciso di dar retta al cuore e non più al cervello?
Luka fissava Miku, sempre più confusa. Si portò una mano sul petto: non sentiva più quel macigno in alto in mezzo ai polmoni. In fondo stava meglio: aveva raccontato a qualcuno cioè che ormai da abitudine la tormentava ogni singolo giorno.

"S-scusa se sono arrivata a sembrare arrabbiata con te, ma avevo capito che c'era qualcosa che ti rendeva malinconica e per questo ho sentito la necessità di farti parlare! Ti senti un po' meglio ora?" Miku era commossa dal racconto ma era riuscita nel suo intento e per questo sorrideva.

Luka fu presa dalle rassicuranti braccia della ragazza. La sua amica aveva fatto tutto questo per lei? Non era davvero arrabbiata ma si era solo inventata un modo per farla parlare?

"Cosa ho fatto per meritarti Miku?" Luka piangeva di gioia e strinse forte l'amica a sé: arriva sempre il momento in cui le fatiche di una vita intera portano a una ricompensa.

Miku rise: "No Luka...che cosa ho fatto io per avere un'amica tanto perfetta..."

Rimasero abbracciate a lungo pensando a quanto avrebbero dovuto ringraziare il giorno in cui il fato le fece incontrare.



Hey genteee ^^
Partendo dal presupposto che ormai so di essere odiata da chiunque perché non rispetto le scadenze e ormai pubblico praticamente una volta al mese (aprile e maggio sono due mesi terribili a scuola T^T), come vi è sembrato il capitolo?
Luka ha fatto coming out grazie alla finta arrabbiatura di Miku ma ancora non ha voluto dichiararsi...che cosa ne pensate, la timida ragazza dai capelli color confetto dirà prima o poi quello che prova verso la sua amica?
Lo scoprirete nelle prossime puntate (lol) ehm no okay me ne vado...ancora scusa e alla prossimaaaa (^з^)

Ps: tenete ben d'occhio lo spartito sul quale Miku scarabocchiava: lo rincontreremo. Uhuh piccolo spoiler (?)

 

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Capitolo 8
*** Voce ***


8. Voce

"Hey Luka!"
Era la quarta volta che Rose, l'insegnante di canto, riprendeva la ragazza "Scendi dalle nuvole e torna sul pianeta Terra! Che c'è cara? Ti vedo davvero distratta oggi..." continuò la donna preoccupata con fare materno.
Luka sbatté le palpebre un paio di volte e mise a fuoco l'immagine della sua maestra che con aria interrogativa la guardava fissa negli occhi. Le era difficile fare qualsiasi cosa da quando aveva raccontato i problemi di una vita intera a Miku. Quasi si vergognava a guardarla perché ormai sentiva di non riuscire più a nasconderle niente. In realtà in quel momento si sentiva così un po' con tutti come se la sua anima fosse uscita all'esterno stanca delle enormi mura che la fragile ragazza aveva eretto non permettendo di lasciare spazio a sentimenti ed emozioni che dopo l'azione della ragazza si erano messe a fluttuare proprio intorno alla sua testa: quello che pensava le si scriveva direttamente in fronte e anche i passanti, nel guardarla di sfuggita, avrebbero potuto avere informazioni sufficienti per capire a grandi linee la sua vita passata.
Subito dopo che per la sua testa passarono questi inquietanti e improbabili pensieri, tentò di riconcentrarsi sulla canzone.

"Scusa, mi sono distratta un attimo... ripartiamo dalla sesta battuta" disse Luka fingendosi entusiasta.
Ma il tentativo fallì subito: non faceva altro che pensare a ciò che aveva raccontato a Miku e a quel lungo abbraccio venuto subito dopo. Non abbracciava spesso le persone ma in quell'occasione le venne naturale cercare l'affetto dell'amica.

"Luka sei davvero troppo stanca, per oggi smettiamola qua. Ma ricordati di ripassare bene il pezzo dato che tra meno di un mese c'è il saggio"
La ragazza si girò di scatto con un'espressione mista al terrore e alla sorpresa.

"DI GIÀ!?"

"Bhe sì...non dirmi che te ne eri scordata di nuovo..." rispose la donna con un'espressione da chi tenta di essere serio lasciandosi però scappare un sorriso.

Luka era molto brava a cantare ma l'ansia che l'assaliva ogni volta quando qualcuno oltre alla sua insegnante e sua madre la ascoltava, le impediva di andare al meglio.
Salutò Rose e s'incamminò sulla strada che conduceva a casa sua.
Perfetto, ora i problemi erano due: il disagio nell'aver raccontato a Miku cose che solo lei sapeva e il saggio di canto che però costituiva sempre e comunque un ostacolo fisso sulla pista da corsa della sua vita.
Rimase a rimuginare a lungo anche a casa, sul suo letto, abbracciando un cuscino. Ascoltava la sua canzone preferita con le cuffiette regalatele da Miku a cui teneva molto.
Il sonno si stava facendo sentire e Luka chiuse le palpebre. La sua testa cominciò a rielaborare la canzone: qualche scena del videoclip e altre del giorno con Miku. Così una sottospecie di film d'azione con protagoniste due ragazze e una trama che avrebbe fatto invidia a qualunque regista, iniziò man mano a svilupparsi.
"ZZZ Z"
Una vibrazione interruppe il tutto e Luka sobbalzò per lo spavento lasciando cadere il cuscino. Con gli occhi ancora mezzi socchiusi vide che era solo un messaggio arrivatole da qualcuno.

"Chi cazzo rompe adesso...?" disse pigramente scrivendo la password sul suo telefono. Era di Rose:

Luka cara purtroppo la ragazza che avrebbe dovuto cantare con te al saggio ha un impegno molto urgente e per questo non potrà esserci. Dobbiamo trovare al più presto una sostituta...in questi giorni provo a chiedere a scuola. Ti tengo aggiornata :)

"Oh, solo questo" borbottò stufa lasciandosi ricadere a peso morto sul letto "Rose troverà sicuramente qualcun altro nel giro di pochi giorni" continuò senza minima preoccupazione e menefreghismo.

Si rimise le cuffie con aria scocciata e cercò di tornare al suo film d'azione: non voleva altre preoccupazioni in quel momento...ci avrebbe pensato più tardi, con più tranquillità.
Lotte, nemici e pericoli ma alla fine le due amiche riescono a ritrovarsi. Si era immaginata proprio bene Miku, sveglia, dolce e con una voce davvero meraviglios-

"LA VOCE! IL CANTO! MIKU! SAGGIO!" Luka sembrava fuori di sé e con una velocità impressionante saltò in piedi, si tolse le cuffie e si gettò sul cellulare alla ricerca del numero di Miku. Il suo cuore batteva all'impazzata nello scrivere queste parole:

Ciao Miku come va? Vorrei parlarti di una cosa molto importante...quando posso chiamarti?



Salve ehm vengo in paaace :D
Lo so lo so…sono in tremendo ritardo ma vi avevo avvertiti che sarebbe stata una tortura a maggio. (Sì Umi_chan...mi ricordo la tua recensione dove avevi scritto che speravi che il capitolo non arrivasse a giugno...sorry ^^')
Comunqueee non si sa per chi io stia scrivendo dato che ormai il mio piccolo e insignificante lavoro è stato dimenticato anche da quei pochi che leggevano e recensivano (oppure leggevano e basta)
Quindi oh fantasmi, spero che apprezziate lo stesso il mio lavoro e accettiate questo inutile capitolo per quello che è. (Quanta autostima…)
A parte gli scherzi spero che ci sia ancora qualcuno interessato e nel caso ci fosse, fatemi sapere se vi piace come sta procedendo :)

 

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Capitolo 9
*** Login ***


9. Login

"Sei proprio sicura che a lei vada bene? È un po' come sfruttarla...non vorrei causare problemi a una ragazza che nemmeno studia nella nostra scuola"

"Tranquilla Rose, Miku inizialmente aveva qualche insicurezza perché non si riteneva all'altezza ma poi l'ho tranquillizzata dicendole che conoscevo il suo modo di cantare e che anzi probabilmente se la cavava meglio di me."

"Mmh...lascio che sia tu ad occupartene. Prova a farle dare un'occhiata al testo e appena potete venite a scuola per farmi sentire, va bene?"

"Perfetto!" disse entusiasta la ragazza terminando la chiamata. "Allora poi ti scrivo...a presto Rose!" 

Luka si lanciò sul suo letto e sorrise: finalmente una bella notizia. Sì, di lì a qualche giorno avrebbe cantato con Miku. Il solo pensiero le faceva venire il buon umore.

Le prove non cominciarono nel migliore dei modi: Miku sembrava far fatica a seguire il testo e anche se Luka riprovò più volte a cantarle le battute con le note più gravi, la ragazza sembrava sempre più scoraggiata e mortificata. Forse l'emozione; oppure non era la canzone adatta a lei. In fondo era in inglese...probabilmente Miku le preferiva in giapponese.

"Sono una frana, mi dispiace davvero tantissimo..."

"Ma no Miku non ti preoccupare! È solo la prima volta che vedi questo pezzo mentre io ormai lo canto da due mesi!" disse Luka incoraggiando l'amica con un sorriso "Riproviamo! In fondo nessuno ci corre dietro giusto?" continuò la ragazza mentendo a se stessa. 

Miku sembrava andare un po' meglio e sicuramente era anche grazie ai consigli di Luka ma malgrado questo non riusciva a rendere del tutto sua quella canzone.

"Miku...per far sì che una melodia ti riesca bene devi immedesimarti nel testo; immagina di star vivendo le stesse cose della ragazza di cui parla il testo che vede questi fantastici colori, ascolta i suoni creati dal vento e sente arrivare la pioggia...vedrai che ti sarà d'aiuto!"

Miku ascoltava attentamente le parole di Luka pendendo dalle sue labbra e rimase sorpresa dalla quantità di immagini che quella canzone creava. Già, forse lei non stava capendo il vero senso di quel pezzo e si limitava a ripetere ciò che la cristallina voce di Luka intonava, senza metterci niente di suo... 
L'apparente ragazza timida di quella volta sugli scogli sembrava sparita adesso. 'Forse è grazie al canto che rivela la sua vera identità...' pensava Miku non essendo però del tutto sicura. In ogni caso fu felice di notare ciò e sorrise.

"Miku!? Ma mi stai ascoltando? Allora hai capito come devi fare? Ora tu sei in quella verde valle deserta: il sole scalda la tua candida pelle, davanti a te centinaia di rose, tulipani e girasoli sembrano godersi la bella giornata e tu senti particolari suoni che il vento crea passando in mezzo a chiome di alberi in lontananza. Però improvvisamente scure nubi cominciano a coprire il sole e il vento diventa sempre più forte, distruggendo la melodia. I fiori cominciano a chiudersi e piccole gocce cadono sui loro petali e sul tuo viso...okay?"

Luka era un po' buffa in quel momento e appariva come un'insegnante spazientita che tentava per l'ennesima volta di spiegare a un suo alunno ciò che non aveva capito.

"Okay, ci provo...Parto dal pezzo di prima" rispose Miku cercando di non ridere e chiudendo gli occhi per concentrarsi meglio. 
Un respiro profondo e la ragazza dai capelli turchini si sentì come se avesse effettuato il login in un videogioco di realtà virtuale: si trovava in un altro mondo e il suo corpo, la sua voce e le sue sensazioni erano le stesse della ragazza descritte più volte dalla canzone. 
Miku passava gradualmente da un piano a un presto con una facilità degna di un esperto e l'intonata voce produceva dolci suoni grazie al suo timbro particolare che a tratti facevano venire da ridere e in altri da piangere. 
La ragazza era riuscita a diventare un tutt'uno con il testo e lì in quel mondo a sé tutto sembrava scollegato dalla realtà, lasciandola concentrare solo sui suoni che nota a nota narravano quella storia. 

Ma la parte che fece meravigliare persino Miku stessa fu la fine: si portò una mano al petto e con tutta la voce che le era rimasta, intonò quell'impossibile acuto facendolo, al momento giusto, vibrare e mano a mano trasformandolo in un sussurro grazie a un malinconico diminuendo che lo portò a svanire, trasportato lontano dal vento.


Miku riaprì gli occhi e sorrise a Luka e Rose: evidentemente era riuscita a cantare bene proprio come quando provava sola con la ragazza dagli occhi color del cielo perché le stava sorridendo con la stessa aria felice e orgogliosa di poche ore prima mentre l'altra piangeva, commossa: "MIKUUU! Ma tu hai un dono cara! Sei proprio sicura di non aver mai preso lezioni? Se venissi nella nostra scuola per migliorare ulteriormente la tua tecnica avresti una carriera assicurata. Ma ora è meglio parlare del presente: grazie davvero; non solo ti sei resa disponibile ma renderai l'esibizione di Luka ancora più bella di quanto potesse già essere!" diceva emozionata la donna tenendo per le mani Miku che sembrava in imbarazzo ma soddisfatta.

"Però devo tutto a Luka...è stata lei a insegnarmi i segreti per una perfetta riuscita" affermò modesta la ragazza guardando verso Luka con gratitudine.

"I-io?? M-ma guarda che io non ho fatto proprio nulla" replicò arrossendo l'altra distogliendo lo sguardo per non far notare la colorazione del suo volto. 

"Luka sei sempre la solita! Dai, accetta i complimenti, te li meriti. Beh a eccezione di quando appari distratta e con la testa tra le nuvole" aggiunse Rose punzecchiando l'allieva.

"Rose...l'altra volta semplicemente ero ehm" esclamò Luka guardando involontariamente Miku "S-stanca, credo..."

"Hey a me non fai fessa...a chi pensavi, il tuo fidanzato?"

"SMETTILA!" urlò Luka con tono secco distruggendo l'atmosfera scherzosa che si era creata.

Le altre sussultarono, sorprese della reazione della ragazza. Ma Miku aveva capito così cercò di cambiare subito discorso: "Ehm...allora Rose il pezzo è un canone giusto? Q-quindi ora ricominciamo a provare cantando insieme...vero Luka?"

La ragazza fece un lieve cenno con la testa e le prove ripresero.


Quel pomeriggio Luka non avrebbe voluto rispondere sgarbatamente a Rose ma quest'ultima aveva toccato una nota dolente per la ragazza. Però nonostante ciò era felice: lei e Miku avevano provato a cantare la canzone insieme, come sarà nel saggio, e non era andata affatto male. Ora nel tempo che rimaneva prima dell'esibizione avrebbero potuto dedicarsi solamente al perfezionamento dell'esecuzione.
Entrò in casa sua e con fare pigro lanciò la sua borsa in un angolo. Sua madre era fuori...probabilmente qualche altro urgentissimo incarico che la costringeva a lavorare fino a tardi. La ragazza aveva la casa libera: si mise dei vestiti comodi e si sedette sul divano sorseggiando un succo di frutta. 
Le venne in mente il volto sorridente di Miku: che cosa provava in quel momento per lei? Era riuscita davvero a sopprimere i suoi sentimenti? No...sentiva ancora qualcosa; d'altronde non si possono dimenticare le persone in breve tempo. 
Luka desiderava davvero arrivare a trattarla come una semplice amica...anzi, come la sua migliore amica; ma serviva ancora tempo. Con questi pensieri per la testa chiuse gli occhi e si addormentò profondamente.


"Mamma, papà sono tornata!"

"Miku dove sei stata tutto questo tempo? Non dovevi semplicemente vederti con un'amica? Avevi promesso che mi avresti aiutata..." domandò indispettita la donna che in quel momento stava sistemando dei libri.

"Bhe sì, più o meno..." rispose Miku imbarazzata avvicinandosi alla libreria dopo aver appoggiato sul tavolo le chiavi. "In realtà ho dovuto aiutare questa mia amica con una canzone...cioè, tra un po' c'è il suo saggio e dato che la ragazza con cui doveva esibirsi non può più, ha chiesto a me. Qualche tempo fa mi aveva sentito cantare e aveva detto di piacere molto il modo in cui lo faccio" continuò sorridendo.

"Ma Miku sei sicura di aver fatto la cosa giusta? Conosci davvero così bene questa ragazza?" domandò puntandole contro un pesante volume.

"Mamma!" esclamò la figlia quasi con aria da rimprovero "Magari non la conosco da molto tempo ma se ha bisogno d'aiuto io non posso proprio rifiutare...dopotutto è stata l'unica ragazza con cui io abbia davvero stretto amicizia. Ah! Che poi, guarda caso, è la sorella di Kaito. Un giorno non si era sentita bene e così l'abbiamo portata qui per farla riposare." continuò Miku alzando la voce per apparire più sicura ma anche per tranquillizzare la madre.

"Ah ma davvero? Pensa che coincidenza...bhe in ogni caso tesoro sono felice che tu ti sia finalmente fatta un'amica" rispose dolcemente la madre accarezzando la testa di Miku.

"Mammaaaa non comportarti con me come se fossi Rin" esclamò infine la ragazza dagli occhi celesti dirigendosi in camera sua. Però sua mamma aveva ragione: era proprio questo che rendeva speciale Luka. Nessuno aveva avuto il coraggio di rivolgerle la parola a scuola forse per la storia della cheerleader oppure semplicemente perché sembrava non essere interessata a cominciare una conversazione; Luka era stata la prima. Magari non nel più classico dei modi, ma loro avevano cominciato a parlare e Miku era rimasta subito colpita da quella misteriosa ragazza. Avrebbe giurato che si trattasse di una tranquilla e timida amante del canto...un po' come lei stessa. Ma ora non pensava più questo di lei dato che negli ultimi giorni aveva dato e stava dando prova di essere in realtà molto forte e determinata. Miku non sapeva davvero spiegarsi che cosa fosse cambiato dal loro primo incontro.
Ripensò al momento in cui Rose aveva accennato all'argomento fidanzati: negli occhi di Luka le sembrava di aver rivisto lo stesso sguardo mortificato ma anche un po' spaventato del giorno in cui si erano viste agli scogli. Forse Luka aveva rivelato il suo segreto solo a lei e per questo non aveva reagito nel migliore dei modi con l'insegnante. Questo proprio non se l'aspettava e di certo neanche il racconto del triste passato che, a suo parere, poteva essere il motivo stesso della sua insicurezza e forse timore nel momento in cui si erano conosciute. Però poi dal momento in cui Luka aveva minacciato Meiko qualcosa sembrava essere cambiato. 
Forse è vero che quando le persone hanno qualcuno da proteggere diventano più forti.
'Che ragazza misteriosa...' pensò una seconda volta.



Ma buonasera!
Come stanno passando le vacanze i miei lettori? Io, tra un blocco dello scrittore e l'altro, abbastanza bene. 
Come vi sembra stia procedendo la storia? C'è qualcosa che non vi torna o che non vi piace? Per favore, ditemi tutto...NE HO BISOGNO! A parte la mia fidata e appassionata (?) aiutante nei momenti di crisi, non ho nessuno a cui leggere questa simpatica favoletta...:'D
Come al solito ringrazio davvero tanto coloro che leggono e recensiscono perché grazie a voi ho una vaga idea di che cosa questa fanfiction susciti in persone al di fuori di me.
Bye bye e al prossimo aggiornamento ^3^

Ellie


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Capitolo 10
*** Dietro le quinte ***


10. Dietro le quinte


Luka non si sarebbe mai aspettata che quel mese passasse tanto velocemente. Agosto era alle porte...e quindi anche il saggio.

Lei e Miku avevano provato molto insieme e Rose, entusiasta, affermava che miglioravano a vista d'occhio...anzi, orecchio! Però proprio non riusciva a tranquillizzarsi, era più forte di lei: troppa gente, troppi occhi addosso pronti a dire un "Bha, non è niente di che" al suo primo minimo errore o segno di insicurezza. Era per questo che Rose aveva suggerito un duetto: Luka avrebbe potuto contare su qualcuno, qualcuno disponibile, gentile e dotato di talento. Qualcuno come Miku. Chissà, magari con la sua presenza questa volta sarebbe andata diversamente, sarebbe riuscita a mostrare a tutti quanto davvero valesse.
Desiderava avere anche solo metà del coraggio che aveva avuto nel difendere Miku da Meiko anche se normalmente, ogni volta che vedeva quella serpe, le sembrava di nuovo di essere una piccola e debole bambina delle elementari.
Le vibrò il cellulare:

Ciao Luka ho sentito Rose e mi ha confermato che oggi dobbiamo presentarci mezz'ora prima dell'inizio del saggio quindi va bene se ti vengo a prendere alle 16:15? :)

Ed ecco che in un batter d'occhio il giorno tanto temuto era arrivato.
Luka non era una delle ragazze più socievoli della Terra ma conosceva qualche violinista e chitarrista che le avevano detto che quest'anno avrebbero fatto un unico saggio per tutti i corsi della loro scuola, sia strumenti, canto, danza e recitazione. Questa idea in parte le era piaciuta ma l'aveva anche un po' terrorizzata dato che ci sarebbe stata ancora più gente ad assistere e poi...non sopportava i ragazzi di flauto traverso e tantomeno la loro insegnante: si credevano superiori e incapaci di commettere errori...il contrario di Luka.

Quando Miku arrivò, Luka era stranamente in ritardo. Non le faceva bene pensare sotto la doccia: perdeva la cognizione del tempo.

Infatti quando con tutta calma uscì dal bagno con solo un paio di mutande addosso non fece in tempo a controllare che ora fosse che si trovò Miku davanti.

La smorfia che il viso di Luka assunse era un misto di imbarazzo e confusione: CHE COSA CI FACEVA MIKU A CASA SUA IN UN MOMENTO DEL GENERE?
Le due si fissarono per un paio di secondi, senza sapere cosa dire o fare. I capelli di Luka sgocciolavano sul pavimento e i suoi grossi occhi blu erano spalancati. Poi d'un tratto, come se si fosse resa conto della situazione imbarazzante in cui si trovava solo in quel momento, la ragazza dalla chioma rosata scappò in camera sua, urlando. Rimase con le spalle contro al muro, col cuore che le batteva forte: Miku l'aveva vista nuda! Perché era dovuta entrare proprio in quel momento?

"M-miku che cavolo ci fai qui?" chiese Luka balbettando.

"Ho citofonato ma non rispondevi così ho controllato la porta e ho visto che era aperta e poi...bhe sono entrata" rispose giustificandosi la ragazza quasi ridendo.

"Heyyy non ridere! Non è affatto divertente! Sono davvero" continuò Luka "così brutta...?" lo sguardo della ragazza si intristì e Miku poté percepirlo nonostante la porta chiusa.

"No, per niente! Non ridevo per te ma solo per la situazione in cui ci troviamo!" esclamò subito convinta giustificandosi facendo mutare il viso di Luka in un pomodoro maturo.

Dopo il piccolo imprevisto Luka si vestì per uscire anche se provava un po' di vergogna nel farsi rivedere da Miku: magari si era fatta strani pensieri su di lei. Però poi si disse che doveva smettere di fare la bambina e così lasciò il suo nascondiglio. Doveva essere solo un saggio ma Miku era vestita come una principessa: i capelli non erano raccolti nei due soliti codini ma in una coda alta che le dava un'aria più adulta, il viso era leggermente truccato rendendolo più luminoso e l'abitino che indossava con un bellissimo intreccio sulla schiena era dello stesso colore dei suoi occhi. Luka invece era vestita normalmente e per questo si sentì a disagio.

"Miku ma oggi è solo il giorno di uno stupido saggio non serviva andare così eleganti..." spiegò Luka analizzando ogni dettaglio dell'abito dell'amica.

"Bhe ogni occasione è buona per vestirsi bene no?" affermò la principessa facendo l'occhiolino. "E poi è da un po' che volevo indossare questo abito. Allora" continuò Miku aprendo la porta di casa "Andiamo a mostrare a tutti il lavoro che abbiamo fatto insieme?" 'Questo sorriso potrebbe convincere chiunque' pensò Luka avvicinandosi all'amica che era lì davanti a lei ad aspettarla fuori di casa.
"Certo!"

Luka era andata a teatro qualche volta ma forse quel giorno nell'aula magna della scuola di musica c'erano più persona di quando aveva assistito allo spettacolo di Giulietta e Romeo.
Alla vista di quella folla si sentì mancare l'aria dai polmoni e se non ci fosse stata Miku ad incoraggiarla probabilmente lei sarebbe scappata a gambe levate. Non riusciva a capacitarsi del fatto che l'amica fosse così tranquilla e rilassata nonostante fosse il suo primo saggio. Forse però era meglio così: aveva l'impressione che quel modo di fare di Miku riuscisse a farla almeno respirare regolarmente.

Genitori, nonni, sorelline e amici riempivano la sala di voci e urletti che di certo non erano la cosa migliore per una ragazza paurosa come Luka.
Si diressero dietro alle quinte dove decine di suoni diversi intonavano una melodia diversa facendo quasi a gara per risultare i più bravi o coloro che suonavano più forte o veloce.
I chitarristi erano per lo più ragazzi e, completamente a loro agio, scherzavano tra di loro su chissà quale stupido argomento.
Le due amiche passarono oltre vedendo anche le violiniste che indossavano tutte abiti lunghi e portavano i capelli raccolti in uno chignon. Nonostante il corso di violino era uno di quelli con più alunni, sembravano essere coloro che facevano meno chiasso.
A Miku cade l'occhio sui bizzarri costumi dei ragazzi di recitazione che, aiutandosi a vicenda, apparivano un po' imbranati e trattenne una risata vedendo un bimbo vestito da albero inciampare nell'abito da strega di una ragazza. Luka cercò di distogliere lo sguardo non appena le cadde sul gruppo di flauto traverso. Le ragazze, esageratamente truccate, controllavano il loro aspetto comportandosi da reginette della situazione. I ragazzi invece pulivano i loro strumenti quasi come si trattassero di esseri viventi. Ognuno di loro aveva una fissa per il proprio strumento e se qualcuno provava a sfiorarlo ecco che il possessore dava di matto.
Insopportabili entrambi i generi.

Finalmente intravidero Rose che, con fare materno, dava qualche ultimo consiglio ai suoi allievi.

"Lukaaaa Mikuuuu sono quaaa!!" esclamò la donna agitando le braccia cercando di farsi vedere nonostante la massiccia quantità di ballerine che ripassavano dei passi proprio davanti ai cantanti.

"Permeeeeesso" chiedeva Miku facendosi strada dopo aver preso Luka per un braccio. "Se no non arriviamo più" disse la ragazza sorridendo all'amica dalla chioma rosata.

"Allora ragazze, siete pronte?" chiese l'insegnante con una faccia decisamente troppo gasata. "Sììì!" esclamò Miku con entusiasmo. 'No' pensò Luka già con la nausea al solo pensiero di salire sul palco. L'amica era decisamente la sua salvezza: era solo grazie a lei se aveva trovato la forza ed energia a presentarsi quel giorno. Si sentì però anche terribilmente in colpa: come allieva da ben più tempo di Miku sarebbe dovuto toccare a lei tranquillizzarla e non il contrario! Ammirava tanto la ragazza dai capelli turchini e a volte si chiedeva se avesse davvero smesso di amarla oppure era solo una cosa che ripeteva a se stessa come per autoconvincersi. Decise che non era il momento di pensarci e così scacciò quel pensiero dalla sua testa in tempo per vedere Miku parlare con qualcuno. La ragazza vide che l'amica stava guardando nella sua direzione e così fece cenno con la mano per dirle di avvicinarsi. Fu allora che riconobbe quel qualcuno: era Gumi, una ragazza del corso di recitazione. La conosceva solo di vista ma le era sempre sembrata simpatica.

"Ti presento Gumi! Frequenta il corso di recitazione ma sa anche suonare un po' la chitarra giusto?" disse Miku un po' in imbarazzo scandendo le parole come se cercasse con difficoltà di ripetere una lunga poesia a memoria.

"Sì esatto!" esclamò una ragazza dai capelli verdi sporchi di pittura con indosso un abito da contadina.
"Miku era lì che ci osservava incuriosita mentre sistemavano le ultime cose..." spiegò con un sorriso. "E poi ho cominciato a fare trecento domande" continuò la principessa imbarazzata.

"Non ti preoccupare, adoro quando le persone si interessano alle nostre attività!" si affrettò subito a precisare Gumi.
A Luka non piacquero le risatine complici delle due: quella contadina si stava prendendo un po' troppa confidenza con Miku.

"Gumiiii muoooviti, tocca a noiiii!!!" urlò un'altra contadina. I suoi capelli lunghi, ricci e rossi sembravano ognuno agire per conto proprio e i brillanti occhi verdi le davano un'aria ribelle e furbetta.

"Ops, mi sono persa in chiacchiere" esclamò distratta la ragazzina "A dopo amiche!" corse veloce verso il suo gruppo, impaziente di cominciare lo spettacolo.

Luka era sorpresa: non solo Gumi non vedeva quel momento come un ostacolo ma come un'occasione per divertirsi con tutti i suoi amici, ma in più le aveva chiamate amiche anche se avevano parlato per appena un quarto d'ora. Eppure le sembrava di conoscerla da tempo...forse sono questi i risultati che si ottengono nell'essere persone socievoli e solari.

Così erano rimaste solo lei e Miku.

"Miku torniamo da R-" fece per dire Luka ma una mano afferrò la sua e una voce nata da un sorriso furbetto simile a quello della rossa di poco prima disse: "Vieni con me..."  Luka non fece neanche in tempo a capire cosa stesse succedendo, che si ritrovò davanti ai camerini con di fianco l'amica.

"P-perché mi hai portata qui?" chiese Luka preoccupata osservando il braccio che Miku teneva nascosto dietro alla schiena.

"Oh non ti preoccupare, lascia fare a me" continuò la principessa facendo la misteriosa e con una voce calma ma persuasiva "Tu pensa a entrare nel camerino che io ho qua una cosa per te" Luka sembrava preoccupata ma decise di darle retta.

"Ora cosa dovrei fare?"

"Togliti i vestiti e quando hai fatto dimmelo"

"Che cosa hai intenzione di fare!?"

"Dai Luka abbi un po' di fiducia"

La ragazza dai capelli color confetto fece cenno per dire di aver fatto e qualche attimo dopo la voce di Miku le disse di allungare la mano per prendere una cosa ma tenendo gli occhi chiusi. Luka non voleva farlo ma l'amica riuscì, in un modo o nell'altro, a convincerla.

"Brava! Ora, sempre tenendo gli occhi chiusi, prova a indossare l'abito che ti ho appena dato e, se proprio non riesci, ti darò una mano"

Luka si disse che avrebbe dovuto imparare a vestirsi senza vedere perché di riapparire nuda agli occhi di Miku proprio non aveva voglia.

"Ma a cosa serve tutto ciò?" chiese la ragazza combattendo con una manica.

"Ora vedrai, non essere impaziente!"

Si capiva chiaramente che quello era un vestito. Ma di che tipo? Forse era uno di quei costumi di teatro? E perché Miku glielo aveva fatto indossare? Mentre il cervello elaborava queste domande la mano della cantante spalancava la tenda del camerino.

Miku era lì ad aspettare e a giudicare dalla sua espressione, doveva essere successo qualcosa di grave. Poi il suo sguardo fece il giro della sala e si accorse che tutti gli alunni del corso di canto la stavano fissando. Perché? Cosa era successo? Il suo sguardo terminò il giro su uno specchio. Ora capiva: aveva indosso un abito meraviglioso che aveva attirato l'attenzione di tutti. Non era per niente il suo genere e la faceva sembrare diversa, migliore di quanto fosse davvero. Non capì subito che il riflesso nello specchio apparteneva a lei.

"Questo è uno dei miei preferiti. Ho sempre pensato che fosse bellissimo ma addosso a te lo è ancora di più" le disse Miku piena di felicità.
"Ora anche tu sei pronta" continuò la ragazza mentre Luka non sapeva letteralmente cosa fare o dire "Andiamo, tocca a noi!"




Cari fantasmi,
penso che ormai anche voi sarete in pochi e non mi aspetto che mi perdoniate dicendo che, non avendo Internet in vacanza, non mi sono fatta sentire per praticamente tre mesi.
La puntualità, certo, non è il mio punto forte; però adoro scrivere e leggere le vostre recensioni che mi fanno riflettere ma anche sorridere quindi se c'è ancora qualcuno disposto a seguirmi nonostante gli anni luce che separano la pubblicazione di un capitolo dall'altro, ne sarei molto felice ^o^

Un bacio
Ellie

 

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