Mandami sulla mia strada

di VeganWanderingWolf
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** mandami sulla mia strada ***
Capitolo 2: *** tutto questo tempo ***
Capitolo 3: *** che cosa ne è stato? ***



Capitolo 1
*** mandami sulla mia strada ***


il vecchio cantava dentro la sua tenda

il fuoco giocava alle figure sulle sue rughe

il mulo ascoltava le predizioni avvolte in foglie bruciate

'mandami sulla mia strada' diceva il vento

e un uccello lontano faceva l'eco senza tempo

 

finite le erbe a lato del sentiero e i sassi tutti bianchi

secco il vento caldo del deserto che avanza

l'inverno ammantato ha lasciato tracce pallide

il cerbiatto bianco è diventato a pois

il piccolo si è alzato in piedi e aveva le ali

 

gli occhi fissi sul soffitto schizzato di sogno

egli confidò alla stanza che aveva perso tutto

egli scese dal materasso e camminò fuori

avrebbe voluto dire di non aver avuto fortuna

il coraggio alzò un sopracciglio e se ne andò

 

l'aria soffiava suggerendo tutte e nessuna direzione

il cavallo alzò la testa dal prato e tornò a chinarla

il gatto si infilò nella stanza vuota e salì le scale

il lupo occhieggiò ambiguo e trotterellò via

egli gettò la sigaretta e seguì la terra coi piedi

 

loro battevano sui tamburi l'ultima danza

egli battè il suolo, piedi, mani, fronte, ginocchia, mani

forse non piangeva più forse urlava ancora

il silenzio assorbì tutto senza promesse

'mandami sulla mia strada' soffiò nella notte

 

nell'altopiano deserto si alzavano sagome

un filo di fumo in lontananza si insinuava

egli mandava avanti i suoi passi e proseguiva

si involò una preghiera attenta 'mandami'

'sulla mia strada' disse la mezza voce

 

un ragazzo quasi nudo sedeva al tramonto

'mandami sulla mia strada' pensò egli

il giovane guerriero scosse la testa

capelli legati sulla nuca si alzò sulla sella

i piedi penzoloni lungo i fianchi dei monti

 

la mia tribù, andata, i miei, andati, lontano

mai più tornare, mai più appartenere

non per mia scelta, ma arrivarono i fucili

così dissero gli occhi sopra le strisce rosse

la sua bocca immobile, non parlava mai

 

aveva capito, gli assicurò con un cenno

e il giovane guerriero gli fece capire d'accordo

seduto sulla sua coperta si voltò all'orizzonte

non tornerà nessuno e nessuno è rimasto

partì al piccolo galoppo con la lancia tra le mani strette

 

sulle pianure di porpora odoranti di erica

'cerca ancora' pensò egli guardando la schiena

le scapole del guerriero senza niente che partiva

sa di non avere strada e non la cerca più

segue la sua guerra alla morte senza paure

 

egli lanciò un grido di congedo silenzioso

il cavallo sbuffò un sospiro paziente, già lontano

non bussole non cartine non indicazioni

lui non parte e non ritorna sulle sue orme

già fantasma ancora prima di perdere anche

 

la penna piegata di lato sulla testa

ma il resto delle penne erano con l'acquila

giro d'ala, lontano, accompagna il guerriero

al suo ultimo viaggio col suo spirito e nient'altro

al piccolo galoppo partì a combattere gli assassini

 

i fiumi sono in piena e le foglie impazzano

i mattoni scheggiati e ritintori troppo efficienti

alla riscossa eroi senza eroismo senza altruismo

scatole meccaniche sfrecciano metalli colorati

luci alla rinfusa sputano al vetriolo sul vuoto profondo

 

'mandami sulla mia strada' mormorò egli

il cemento pizzica le palme e segna i talloni

qui non si possono lasciare orme senza pagare

tutti gli spiriti sono fuggiti prima d'evaporare

i gas ammorbano vie senza memoria, andiamo via

 

sulla steppa dove ogni passo è perduto nella distanza

gli steli rigidi si agitano o vegliano ritti

piede dopo piede sul terreno riarso

il cielo non ha alberi per distendersi

si china bocca d'azzurro sulle pietre ruvide

 

acqua sciolta schiocca in nastri serpentini

i raggi saltellano sull'argento e pennellano ogni cosa

poi la luna che risplende le nuvole lava la terra nuda

l'orizzonte sempre troppe spanne più avanti

piccole foreste di zampe e corna scorrono con impetuosa calma

 

c'era un bosco di lunghe canne di cannone

ritte al cielo, mille volte più tristi di alberi d'inverno

vomitano sciami di veleni a formare nuvole finte

industriosi uomini sordi formicolano nelle tute uguali

un grido muto assordava, la terra, la terra che gridava

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** tutto questo tempo ***


. tutto questo tempo .

 

Lo so che giorno è oggi

Quello di attraversare il fiume

Qualcuno ha iniziato una baruffa in città

Ma con le città alla fine puoi solo giocare

Qualcuno sorride tristemente

E sembra di invecchiare camminando

Mi dispiace di averti mentito quando dissi che non è così

Ma possiamo ancora pregare per un finale atomico

O scherzarci sopra in una qualche notte gelata d’inverno

 

Tutto questo tempo, e il fiume scorre

E ascoltami, in questo sussurrare confidenziale

Respirando attorno a fior di pelle

Ho affilato il senso delle parole questa notte

Quando tutti i giovani e i vecchi hanno la stessa paura di morire

Ma con un sorriso sono comunque capaci di dire che va tutto bene

Vuoi un amore, vuoi una buona lezione

Forse vorresti solo qualcosa per cui cantare una malinconica canzone

Che si annodi come un groviglio di cicatrici, come un gomitolo di nastri

Che finisca tutto in un assassino requiem di corvi

 

Tutto questo tempo, in cui il fiume ha continuato a scorrere

E credimi, lo farà fin oltre il limite

Se ho mai ho trovato la mia strada, fino alla sua sponda

Se sono invecchiato passabilmente, se non mi sono mai perso del tutto

Posso benedire qualche porto, o qualcuno con cui ho avuto una bella chiacchierata

Ma dopotutto, come diceva quell’uomo grasso, è tutto qualcosa che passa

Anche se qualcosa meritava di essere scolpito sulla pietra, lo giuro

Ma ho sentito tante volte qualche vecchio riderne generosamente

Che cosa potresti mai fare di così buono, se non qualcosa per cui rechi valore

 

Tutto questo tempo, e guarda il fiume come scorre

E trova la tua benedizione, anche se devi vederla attraverso le lacrime

Tutto questo tempo che corre via sull’acqua

Se esiste qualche divinità non me ne sono mai preoccupato

Ma se aspettassero al varco puoi dire loro sorridendo

Che… hey! , non appartenevano al tuo mondo

E gli insegnanti ci dicevano, che le regole fanno ogni luogo del mondo

Ma bruciammo nella nostra tempra

E ora l’impero del sole ha ceduto il passo a grappoli di città mediocri

Di pregare le divinità per avere grazia nella vita

Ma onestamente eravamo troppo impegnati

A seguire al volo ogni buona canzone di sirena

E alla fine della cosiddetta fortuna potevamo credere

Solo a quella rubata, strappata, costruita con le nostre mani

Un miglio di fango più giù del battito della zanna denudata

 

Attraverso tutto questo tempo, il fiume scorre

Pulito nelle luci che cadono verso il buio

E riconosco questa vecchia canzone

Se ho avuto la mia strada, dalla china a quella successiva come in volo di falco

Mentre i pazzi come noi andavano in giro con le loro verità

E cadevano l’uno dopo l’altro o se ne andavano per conto loro bastando a loro stessi

Uno dopo l’altro, un passo dopo l’altro

Chissà a quale costa li ha portati il vecchio fiume

Chissà in quali maree si saranno ritrovati per caso a galleggiare

Quale fondale avranno toccato prima di riemergere

E quali altre storie riporteranno indietro

Seguendo a ritroso il fiume

Poiché loro non hanno mai creduto in un’unica direzione incontrovertibile

 

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Capitolo 3
*** che cosa ne è stato? ***


.che cosa ne è stato?.

 

Dalle ombre che si arricciano

attorno ai bordi di un’altra zona di zombie

Qualcosa che scivola dentro di sé

come seguendo un rapimento tutto suo

Il ragazzo sta guardando il trauma del dio

che non riesce nemmeno a immaginare la vastità di un amore materno

 

Lei stava canticchiando a morsi una ninnananna

Loro ritagliavano figure di veleno solidificato sotto sale

Che cosa ne è stato del bambino che avevamo dentro di noi?

è scappato via lungo le strade con gli occhi del demone

quando i giorni erano notti

 

Lei dice col sorriso amaro che nulla ha importanza in fondo

ma puoi scegliere qualcosa, ogni volta

Il suo corpo è come un forno a microonde guasto

squarciandosi la strada attraverso ogni peccato condannato dalla morale

Lei disse che tutto sembra strano

a guardarlo attraverso l’esterno del proprio sguardo

La vita così facile da trovare

La vita così facile da perdere

Semmai potesse importarti

probabilmente avrebbe il sapore della menta

 

E siamo tutti sempre stranieri

camminando in processione festiva approdando

sulla terra di nessuno a piedi nudi

E qualsiasi strada si possa imboccare

scorrerà pur sempre su questo mondo, porterà comunque su questo mondo

Mentre tieni stretto nei pugni chiusi ciò in cui credi

A mani nude

 

Se sei abbastanza giovane da avere un sogno abbastanza intatto

le stelle sono sempre lì appese in cielo

ma guardano invece le immagini che scorrono sullo schermo

E le luci elettriche di queste città fanno risaltare

che diavolo, sembra che nulla abbia senso

in ogni giorno che non stia andando a fuoco

 

Lei dice che nulla sarà più come prima

e non sento più nemmeno una singola cosa

Portando a spasso l’elettrodomestico favorito

pregando gli spacciatori all’angolo più vicino:

oh ti prego dammi un significato, uno qualsiasi

Lei disse che sembrava tutto così strano

strizzando gli occhi per la meraviglia come un bambino

E proprio come a un bambino, dopotutto, non importava così tanto

e comunque aveva il sapore della menta

 

Madre dei figli

tu hai trovato il modo di infiammarmi di convinzione

per andare a cambiare le lune stesse

Oh, guarda questi sorrisi falsi congelati

Padre del tempo

hai finito per non trovare mai la strada

che conducesse a qualcosa che valesse la pena conquistare

Oh, lascia questi corpi abbandonati congelati

 

Madre delle canzoni

hai trovato il modo di scovarmi quando finiti gli ideali

rubavo le ciliegie e non riuscisti a riconoscermi

Oh, guarda queste mani sembrare pulite di sangue sporche

Padre delle distanze

ci troverai riversi in un sogno spazzato da molte correnti

nessuna delle quali conosce la sua stessa direzione

Oh, lascia perdere perché non si possono contare

 

 

 

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