you're my secret gate

di LADY_youkai
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo uno ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO DUE ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO TRE ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO QUATTRO ***



Capitolo 1
*** capitolo uno ***


you're my secret gate

Eccone un’altra, sempre su Ruki e Uruha!! Eh sì, quando scrivo una ff su una coppia, come minimo ne scrivo 10 sempre su di loro XD!! Dicevo *cofcof*, questa è una piccola ff su, come anticipato, sul nano sexy e mister coscia (=ç=)

Spero vi piaccia ^O^!!

 

CAPITOLO UNO

 

Non riuscirò mai a farmi notare da te in quel modo.

Non saprò mai mostrarti i sentimenti che provo verso di te, lo so.

Eppure ogni giorno lo affronto come una battaglia, anche se so che è persa in partenza.

Osservo i tuoi capelli che ti coprono il viso, le tue mani affusolate che sfiorano appena la chitarra, le tue labbra…mi sento così ridicolo perché io, in fondo, chi sono in confronto agli altri?

Sono solo un’ombra che riveste un ruolo, una presenza indifferente nella tua vita.

Uruha, non credo di riuscire a resistere, lo sai?

Un giorno o l’altro esploderò nel mio dolore, ma che mi importa

Che ti importa?

Tu non lo sai e mai lo dovrai sapere!

Non voglio sbattere nel tuo odio o peggio ancora, nella tua indifferenza.

Sono già solo, non voglio rischiare di perderti

 

-Ruki, mi senti?- Aoi mi riporta alla realtà con un tono di rimprovero, osservandomi duro

-Eh, che c’è?-

-Che c’è? Ma sei normale? Ti ho chiesto se prendi tu il posto di Kai per l’intervista o se devo chiedere a Reita!- Posso capire il suo nervosismo, in questi giorni sono parecchio distratto e mi rendo conto di essere solo un peso per la band. Lo osservo cercando di tornare lucido e dargli una risposta soddisfacente

-Ehm, quando sarebbe?- Sbuffa e mi sbatte in faccia un foglio che era sul tavolo fino a quel momento

-Dopodomani- Risponde lui, mentre si alza per prendere una sigaretta e una bottiglia di birra aperta lasciata sul mobile proprio dietro di noi. Ritorna a sedersi sul divano, appoggiando l’accendino sul tavolino

-Deve essere di Uruha- Dice, osservando la bottiglia, perplesso. Io alzo la testa di scatto e osservò le sue labbra avvicinarsi alla bottiglia: se lui è stat l’ultima persona ad aver bevuto da lì, allora devo essere io il prossimo! Gli strappo la bottiglia e bevo quanta più birra riesco a ingoiare: lo vedi a che cosa mi sono ridotto? Aoi mi guarda con uno sguardo chiaramente stizzito e mi strappa a sua volta la bottiglia, scolandosi fino alla fine il contenuto

-Prossima volta abbi la decenza di chiedere! Tornando a noi…- Mi indica il foglio che ho ancora in mano e che non ho nemmeno degnato di uno sguardo. Una data è cerchiata maggiormente rispetto alle altre: giovedì, ore 15 alla radio…ASSOLUTAMENTE!!! Riconosco la scrittura di Kai, evidentemente questa intervista è molto importante. Però…

-Non posso- Rispondo io, appoggiando il foglio dove Aoi lo aveva preso prima –Chiedilo a Reita-

-Perché no? Sei impegnato?- Osservo il pavimento con uno sguardo perso: no, in effetti non sono impegnato, volevo solo starmene a casa da solo, a pensare alla mia situazione e a rilassarmi. So di essere egoista, ma ne sento davvero il bisogno

-Sì, volevo andare a trovare i miei, è da parecchio che non li vedo- Aoi sbuffa e in fondo lo capisco: poverino, una volta che accetta di andare a fare un’intervista…

-Possibile che nessuno possa? Kai ha un incontro con un giornale, Uruha è a fare non so cosa…e di sicuro Reita mi darà buca!- Si lamenta, prima di mettersi la sigaretta in bocca e aspirare una grande quantità di fumo che quasi lo soffoca. Mi mordo il labbro, mentre gli do delle pacche sulla schiena, per cercare di farlo respirare ancora: che cosa deve fare Uruha?

-Dove hai detto che va Uruha?- Gli chiedo io, ben sapendo che la mia è una domanda legittima

-Ma che ne so!- Esclama lui, tossendo –In questo periodo quello è abbastanza strano, forse anche più di te- Sorride lui, ritrovando il buon umore, ma non facendolo tornare a me. E forse Aoi se ne accorge, perché mi incalza con una domanda, facendosi ancora serio

-Ruki, posso sapere che cosa ti sta succedendo?- Io alzo lo sguardo, cercando di mostrarmi rilassato, ma proprio non ce la faccio: questa menzogna mi ha logorato l’animo e non riesco più neanche a sorridere. E non capisco nemmeno perché io non riesca a confidarmi con gli altri, del resto sono loro, eppure ho paura che mi guarderebbero in modo differente, anche se so che non è così: sono miei amici, ci vogliamo bene…certo…peccato che io per uno di loro provi qualcosa di più profondo dell’amicizia! La mano di Aoi si posa sulla mia spalle e mi accorgo che mi sta osservando ancora, sempre più turbato

-Ruki…- Mi convinco che con lui posso parlare, che devo parlare, altrimenti potrei morire per davvero

-Aoi, devo dirti una cosa, ma devi promettermi che non lo dirai a nessuno, siamo intesi?- Annuisce con la testa e ormai so che non posso tirarmi più indietro. Respiro profondamente prima di riuscire a trovare le parole giuste –Io…-

-Se mi vuoi dire che provi qualcosa per Uruha, non è una novità, lo sapevamo tutti u_u-

-O________________O- COSA?! Ho capito bene? Aoi e gli altri…mi giro e affondo la testa nel cuscino che era dietro la mia schiena e cerco di nascondermi il più possibile dallo sguardo di Aoi che lo sento come un’ombra su di me. Sento il mio cuore uscire dal petto da tanto batte e mi fa male

-Ruki, tutto ok?-

-TUTTO OK?!- Gli urlo contro io, facendo esplodere tutto il mio imbarazzo –Come puoi chiedermi…-

-E’ vero?- Mi domanda lui, con un’espressione così seria che mi mette soggezione. Mi rimetto seduto decentemente, cercando di non far tremare le gambe. Abbasso lo sguardo e mi osservo le scarpe, sentendomi preso in causa ma non rispondo, non riesco a rispondere, come faccio a risponderti Aoi? Mi mette ancora una mano sulla spalla e mi sorride, amichevolmente

-Tranquillo, lui non lo sa- Sospiro e mi rilasso: almeno questo è già qualcosa. Stringo la mano che Aoi mi ha porto e quella stretta così forte e decisa mi regala, anche se per poco, coraggio. Sì, di Aoi e gli altri mi posso fidare, sono tutto per me…

-Voi come facevate a saperlo? – Lo vedo sorridere e osservare il soffitto

-Stai scherzando, vero? Insomma, è palese!- Mi deprimo e torno a guardare un punto non precisato del pavimento: il mio amore per Uruha è così grande che anche gli altri lo notano? –Ruki, ascolta, se la tua paura era che noi ti deridessimo, hai sbagliato alla grande- Lo riguardo: giuro, mi sto per mettere a piangere!

-Sei sicuro che lui non lo sappia?-

-Fidati, Uruha non ci arriva mai in queste cose- Sorrido appena: è vero, Uruha in questi casi è piuttosto tardo e ne sono contento, non vorrei mai che lui lo sapesse! Però vorrei anche dirglielo.

Uruha, maledizione, mi stai trasformando in un pazzo!

-Hai intenzione di dirglielo?-

-No! Non posso, rovinerei tutto!-

-Sei sicuro?-

 

Aoi, ti odio!

E’ tutta sera che sto ripensando a quella tua maledettissima frase!

Sono sdraiato su questo letto freddo che è da tempo immemore che accoglie solo me. Tolgo le mani che ho sopra la faccia e osservo la stanza buia.

Piango, come un bambino.

Perché l’amore che provo non sarà mai ricambiato. Perché amo uno dei miei migliori amici.

Perché amo te!

Uruha, vorrei urlare al mondo questo mio sentimento perverso, fregandomene dei commenti della gente!

Ma non ho paura dei loro sguardi…ma del tuo…quei bellissimi occhi che mi guardano, che mai sono riuscito a decifrare. Se solo tu sapessi tutto questo, finirebbe tutto, lo so già, è per questo che sto zitto. Non voglio coinvolgere altri nei miei problemi. Ho cercato di colmare inutilmente questo dolore con notti di sesso con altre persone, con donne che accettano un mio invito solo perché sono Ruki.

Tutti conoscono Ruki.

Ma nessuno conosce Takanori Matsumoto.

Tu invece sì, mi conosci, sai tutto di me…mi hai visto piangere, mi hai accolto nelle tue braccia…e forse è stato in quel momento, quando mi sono perso nel tuo profumo, quando i miei occhi erano umidi e ti ho osservato veramente per la prima volta

“Ruki, ricordati che io ci sarò sempre per te”

Mi asciugo una lacrima e afferro il cellulare: nessuna chiamata.

Scorro velocemente la rubrica e mi blocco sul tuo nome, ma poi ripongo il telefono e mi volto dalla parte opposta. Mi sfioro le labbra.

Uruha, potrò mai baciarti?

 

Continua…

 

Povero piccolo nanetto che si fa tutti i suoi problemini! Che ci sarà nel prossimo capitolo?! Non lo so, lo dove ancora scrivere u_u

In ogni caso spero di aggiornare presto! (ammesso che a qualcuno importi…) alla prossima!!

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Capitolo 2
*** CAPITOLO DUE ***


FF

Ecco qui il secondo capitolo! Mi fa piacere che a qualcuno piaccia questa ff *arigatou*
Bene, penso che ci saranno ancora uno o due capitoli (eh sì...è proprio breve u_u) Non mi perdo a parlare, anche perchè non so proprio cosa dire!Bene...buona lettura ^O^!!!

CAPITOLO DUE

Mi sveglio a fatica,  maledicendo la luce del sole che filtra dalla finestra e mi batte sugli occhi e mi costringe a svegliarmi, con quegli odiosi cinguettii di uccelli che funzionano peggio di una sveglia: perché il loro canto sembra sempre così tranquillo? Mi accorgo di abbracciare il cuscino e di essere in una posizione compromettente. Ancora una notte ho sognato te. Lascio andare la presa e sfilo la mano dai miei boxer, notando che il mio membro è ancora attivo là sotto…sono proprio senza speranze. Mi alzo, camminando nella penombra, sentendomi osservato: eppure so che qui dentro ci sono solo io, con le mie fobie e le mie incertezze infantili. Mi fermo, quando la mia figura si riflette nello specchio che ho nella mia stanza.

Mi faccio paura.

Appoggio una mano sul vetro freddo e osservo i miei occhi spenti e stanchi. Mi rendo conto che vivo e respiro da solo, senza nessuno accanto che mi stringa a se.

Uruha, senza di te, mi sento perso in un mondo che non sento mio.

Tu pensi mai a me?

All’improvviso la suoneria del mio cellulare riempie la stanza e, camminando, mi avvicino e rispondo, senza guardare il numero

-Pronto?-

-MALEDETTO *biiiiiiiiip* *biiiip* e *biiiiiiiiiiiiiiip*…MALEDIZIONE, RUKI, DOVE DIAVOLO SEI?!?!?!?!-

-Buongiorno Reita caro, dormito bene?-

-Mi prendi in giro o cosa?!- Sorrido: Reita di prima mattina è sempre agitato. Perché è prima mattina, vero? Mi volto piano verso l’orologio e lancio una bestemmia di riflesso

-Ma sono le undici!-

-Appunto…e noi avevamo un incontro con la stampa alle nove!!!-

-Non mi potevate chiamare?!- Lo aggredisco io, aumentando la presa sul telefono

-Senti, io non sono tua madre!!- Posso vedere chiaramente le vene di Reita pulsare e mi agito: non si arrabbia mai, ma quando questo accade…all’improvviso sento una voce più tranquilla provenire da dietro il telefono, che cerca di placare l’ira di Reita.

Sento il cuore fermarsi e mi accorgo che tremo. No, ti prego, non passarmi lui, potrei svenire qui!

-Ruki…- Ok, sono morto: perché la tua voce deve essere così calma e così tremendamente sensuale Uruha? Amo la tua voce, mi conduce al nirvana –Ruki, stai bene? Eravamo preoccupati-

-I…io…no, sto…sto bene, mi dispiace…davvero…- Davvero non sei arrabbiato con me? No, tu non lo sei mai. Perché non lo sei mai? A volte vorrei che mi urlassi contro, giusto per avere la prova che almeno mi consideri

-Sei sicuro?- Oddio, non chiedermelo ancora, potrei morire Uruha! Mi accorgo che, oltre a essere terribilmente agitato e rosso in viso, sto sorridendo. Torno davanti allo specchio, giusto per verificare una cosa: tu non ci crederai, ma sono più umano, adesso che ho sentito la tua voce. Mi volto a osservare la finestra: quella luce che filtra, sei per caso tu?

-Uruha, davvero, sto bene…solo che non sono riuscito a dormire, tutto qui- Sento un sospiro di sollievo provenire da te. Il mio cuore ha ripreso a battere, forse troppo velocemente, e mi rendo conto di una cosa: se non sapessi che nella stessa stanza ci sono anche Aoi, Reita e Kai, ti direi tutto ciò che provo

-Ti passo Kai, vuole parlarti- No! Io volevo parlare con te

-Sì, passamelo…-

-Ruki ^O^…-

 

Non credevo che Kai potesse essere così violento, ho avuto seriamente paura per la mia incolumità. Fortuna che Aoi lo ha calmato, altrimenti non mi sarei più fatto vedere in giro. Mi getto sul letto, abbracciando quello stesso cuscino che mi ha fatto compagnia stanotte. E sorrido.

E piango.

Continuo a piangere in questo periodo, affondo il viso nella coperta e cerco di soffocare, o perlomeno di nascondere, queste lacrime che scendono copiose dal mio viso. Ho bisogno di te! Anche solo di vederti! Non posso resistere a questa assenza che mi distrugge la vita e mi toglie il respiro, come un boia divertito davanti alla mia esecuzione.

Sì, voglio morire! Lasciarmi andare, essere dimenticato forse, perché so che la mia chimera resterà tale, inutile negarlo: io morirò senza aver mai baciato le tue labbra, senza averti mai confessato ciò che provo.

Perché sono un codardo, e perché sono debole…senza di te, io, sono il nulla. Afferro il telefono, e compongo il numero di Aoi. Squilla, ancora, e ancora, ma lui non risponde

-Pronto?-

-Reita? Perché rispondi tu?- Chiedo io, cercando di alzare la voce, con la testa ancora immersa nelle coperte

-Aoi è in bagno- Qualche attimo di pausa e sento Reita sussurrare qualcosa a Kai: bene, lo sanno già! –Ruki, stai bene? Dobbiamo venire lì?- Alzo appena lo sguardo: che stronzi, quella di prima era solo una finta –Aspetta, metto in vivavoce, tanto Urupon non c’è- Sento Reita dire a Kai di avvicinarsi e di parlare piano, perché non si sa mai

-RUKI!!! MI DISPIACE, NON VOLEVO AGGREDIRTI!- Sbuffo nel sentire Kai piagnucolare le sue scuse: mi aveva seriamente spaventato prima, temevo volesse uccidermi. E forse lo avrebbe fatto, se non avesse saputo la verità.

Solo ora mi rendo conto di quanto loro siano importanti per me e di quanto mi sostengano, anche senza fare nulla

-Kai, ti ho detto di abbassare la voce, altrimenti sai dove te le infilo le bacchette?-

Parliamo, raggiunti poi da Aoi, che mi chiede con voce preoccupata se va tutto bene.

Anche Reita e Kai mi ripetono le cose che Aoi mi aveva detto ieri…

Dovrei sentirmi più sollevato, eppure perché non lo sono? Mi sento terribilmente pensante e stanco, pieno di dolori e sento chiaramente l’odore della morte che riempie poco a poco la mia camera da letto. Morirò qui? Da solo?

Guardo l’ora: sono rimasto al telefono più di un’ora e non me ne sono nemmeno accorto. Mi alzo e mi dirigo verso la cucina, ma mi blocco davanti alla porta di ingresso, perché qualcuno ha suonato. Apro la porta, senza nemmeno chiedere chi sia. Ma quando vedo che attendeva una mia risposta, mi sento mancare

-Ciao, sono venuto a vedere come stavi-

-Uruha! Ma che…-

-Posso entrare, o hai intenzione di lasciarmi fuori?- Come un vegetale, mi sposto e ti faccio passare: osservo i tuoi capelli che si muovono e il tuo passo delicato che invade casa mia. Appoggi la giacca vicino alla mia, mostrandomi la schiena: non dovresti farlo, in questo momento non devi tentarmi! Ti volti verso di me, appoggiando le mani alla sedia, mostrandomi uno sguardo preoccupato: Dio Uruha, sei stupendo lo sai?

-Mi spieghi che cosa ti sta succedendo?- Mi domandi, interrompendo bruscamente i miei pensieri. Che cosa mi sta succedendo? Sei sicuro di volerlo sapere? I tuoi occhi sono preoccupati e tristi, proprio come i miei…solo che tu non hai i miei pensieri, non hai le mie angosce, tu…

-Ti ho detto che sto bene- Provo a rispondere io sorridendoti e andando a sedermi sul divano

-Balle, riconosco quando menti- Abbasso lo sguardo: tu sei quello che mi conosce meglio, è naturale che tu riconosca quando sto raccontando una menzogna. Ti avvicini con passo paurosamente sicuro verso di me –Non ti fidi?- Queste parole mi trafiggono come mille dardi: Uruha, se solo potessi confessarti la mia sofferenza più grande lo farei, ma non voglio ferirti

-Non devi dirlo nemmeno per scherzo- Uruha, perché ti sento così distante? –Sono solo stanco-

Eppure sei qui, davanti a me, ti posso vedere! O sei solo frutto della mia immaginazione? Vedo che continui a camminare e ad andare dietro di me, sento le tue mani sulle mie spalle e subito vengo preso da un piacere che mi scioglie e mi trapassa il corpo

-Provo a farti un massaggio, in effetti sembri un po’ teso- Un po’ teso? UN PO’ TESO?! Sono talmente teso che un mio particolare muscolo è tesissimo! Tu mi hai fatto sempre i massaggi alle spalle, e fino a pochi mesi fa in me non mi facevano scattare alcun tipo di pensiero perverso, adesso invece…sei anche bravissimo in questo! E con quella voce così eccitante non fai altro che peggiorare la situazione! Senza rendermene conto, ti afferro piano le mani e le alzo dalle mie spalle, faccio indietreggiare la testa e ti osservo al contrario

-Grazie, ma non ce n’è bisogno- Sorridi e io ricambio: ti amo…

Torni davanti e ti siedi, accanto a me.

Ti amo…

Continui a sorridermi e a chiedermi che cosa mi succede.

Ti amo…

-Ruki, lo sai vero che io ci sarò sempre?- Il tuo tono così preoccupato mi lacera: come posso io causarti tutte queste apprensioni? Devo avere una strana espressione, perché ti avvicini, con sguardo interrogativo –Ruki, stai male?- E’ un attimo: ti afferro i polsi e ti sdraio sul mio divano, senza lasciarti possibilità di sfuggirmi

-Ruki, che fai?- Ti chiudo la bocca con un bacio, che mi esce spontaneo, causato da questi giorni di continui sotterfugi per nascondermi da me stesso.

Ti amo

Ti amo

Ti amo!

Apro gli occhi all’improvviso, mi stacco da te e mi alzo velocemente.

Oddio, che cosa ho fatto?

continua...

E anche questo capitolo è finito! Vorrei specificare che i massaggi Uruha li fa davvero a Ruki, ed è stata una gioia per i miei occhi vederlo =ç=...eheh, quei due se la intendono (spero >w<)
Bene, alla prossima....sayonara!

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Capitolo 3
*** CAPITOLO TRE ***


ff2

Che cosa succederà? Boh, basta leggere ^O^ *viene picchiata*

Dicevo...ecco il capitolo u_u

CAPITOLO TRE

Mi sforzo di non fissarti, perché so che potrei morire all’istante.

Sono un cretino!

Solo per soddisfare un mio piacere, solo per porre fine a questa tortura…ti ho ucciso e ho distrutto per sempre il nostro rapporto! Non posso guardarti, non voglio guardarmi! Sono diventato l’ombra di me stesso e sento un profumo lugubre che avvolge i nostri corpi.

Se finisce tutto, la colpa sarà solo mia…

-Uruha- Devo parlarti, non posso lasciare tutto così. Oddio, sento il cuore battere troppo forte e violento mi sfonda il petto, ma devo…per te, per me…per noi –Uruha- Mi volto e ti osservo.

Ti sei seduto, guardi il pavimento e, sebbene tu cerchi di nasconderlo, mi accorgo che stai tremando –Mi…mi dispiace, davvero…- Non trovo le parole, una morsa mi blocca il corpo e mi trattiene, nonostante io cerchi inutilmente di liberarmi da queste catene. Respiro profondamente e ti osservo, nonostante questa volta i miei occhi non incontrano i tuoi: devo dirtelo, non posso far finta che sia stato uno sbaglio –Uruha, in questi ultimi mesi è cambiato qualcosa in me- Ti sento sussultare: scusami, ma devo farlo… -Non ho fatto altro che cercare di sopprimere tutto questo, ci ho provato, credimi, ma è stato inutile-

-Ruki…-

-Uruha, io ti amo- Sento che stai piangendo –So che mi sto comportando come un egoista, so che ti sto facendo soffrire, sto che sto rovinando tutto, tutti questi anni passati assieme…ma sono stati proprio questi anni che mi hanno fatto capire quanto tu sia importante per me e credimi se ti dico che tu sei la persona migliore che io abbia mai conosciuto, perché sei riuscito a capirmi subito, fin dal primo momento e mi sei stato vicino come nessun altro- Tu non parli, non osi…come potresti? Ti capisco. Abbozzo un sorriso, mentre una lacrima riga maligna il mio viso, ma subito cancello questa prova della mia debolezza.

Il mio cuore sanguina -Sai, sono felice di essermi innamorato di te, ma proprio perché sei tu, soffro da morire. Ti guardo e vedo il mio migliore amico, ma anche la persona che più desidero. Questo cuore- Mi afferro la maglietta e stringo il mio petto, fino a farmi male –Ora ho capito che è stato generato solo per te e si strugge per te-

Ma quanto sono ridicolo…

Da quando parlo così, da quando mi sono trasformato?

Mi sono sempre ritenuto una persona razionale e, nel limite del possibile, ferma e decisa.

Invece adesso mi scopro un animale timoroso, alimentato da un’irrazionalità che mi era sconosciuta.

Solo per te…

-Uruha, io non volevo ferirti, ma dovevi sapere e ti chiedo scusa, perché non riuscirò mai a perdonarmi di questo sbaglio- Ti guardo distratto: sei immobile, sembri come pietrificato…

Sei una meravigliosa statua

La statua che non potrò mai ammirare per davvero.

Singhiozzi e inizio a piangere, silenzioso

-Ti lascio solo- Riesco a dire io, mentre piano mi volto e decido di dirigermi in camera mia, lasciandoti lì, seduto, a singhiozzare, in casa mia, nella casa del tuo aguzzino

Sono orribile…

Cos’è questa sensazione?

Mi volto e osservo la tua mano, che mi blocca il polso e mi costringe a restare.

Alzi piano lo sguardo e tremo: non penso di essere pronto a osservare quegli occhi che mescolano lacrime e odio.

Odio per me…

Però…

Non è odio quello che vedo…

Non è amarezza

Nemmeno vendetta…

Il mio cuore si ferma

Rimango immobile mentre tu, ancora seduto, mi abbracci per la vita e affondi il volto nel mio ventre

-Uruha?- Sento le tue lacrime bagnarmi la maglia, il mio corpo non si decide a muoversi, resto solo in silenzio, per sentire il tuo pianto e il silenzio che mi entra nelle ossa

-Anche io…- Sono parole solo sussurrate, impercettibili…eppure le hai dette…

Non è vero? Dimmi che non sto impazzendo? Mi accuccio e ti costringo a guardarmi negli occhi

-Che cosa hai detto?-

-Che anche io ti amo- Il mio cuore ha smesso di battere, sbianco e mi irrigidisco

-Hai intenzione di dirglielo?-

-No! Non posso, rovinerei tutto!-

-Sei sicuro?-

Aoi, per caso tu già lo sapevi? E se sì, perché non me lo hai detto? Perché tu sai tenere un segreto, ecco perché, o forse sai leggere nel cuore della gente così bene che li anticipi in tutte le loro mosse. Uruha, mi stai prendendo in giro, o quello che hai detto è sincero? Ti accarezzo piano il viso, ho paura di farti male. Tu la sovrapponi con la tua: il tuo tocco, è così inebriante. Avvicino piano le labbra alle tue, subito dopo, la tua lingua accoglie la mia dentro la tua bocca e si rincorrono, come se fossero consapevoli del tempo che hanno perso. Ti abbraccio e tu ricambi, le nostre braccia ormai hanno dato vita a un unico essere, perfetto e incorruttibile. Piangiamo assieme, anche le nostre lacrime si mescolano, si consolano, si disperano…oddio, devo essere morto e aver raggiunto il paradiso! Ci alziamo, insieme, e uniti, ci dirigiamo in camera mia, perché sappiamo entrambi che cosa vogliamo adesso. Ti stendo sul letto sfatto e io, piano, mi metto sopra di te, senza mai staccarmi dalle tue labbra morbide e perfette. Ci fermiamo solo un attimo, per osservarci negli occhi: stiamo sorridendo e sentiamo entrambi di vivere davvero per la prima volta.

Ti accarezzo e tu mi baci la mano: sembri così indifeso adesso, mio dolce Uruha… ti abbraccio, appoggio la testa sulla tua spalla e mi perdo nel tuo profumo

-Ti amo- Devo dirtelo, ancora e ancora, non smetterò mai di dirlo. Sento le tue mani accarezzarmi la testa e sento le tue labbra sussurrarmi le stesse, meravigliose parole.

Uruha, ora so che non morirò da solo…ci sarai tu accanto a me.

Inizio a leccarti il collo e sento i tuoi gemiti che si fanno sempre più profondi e la mia eccitazione cresce

-Ruki…- Ti guardo, ma non scorgo rifiuto, come temevo…vedo solo uno sguardo preoccupato per quello che succederà dopo, per quello che dovremo dire. Ti bacio, regalandoti ancora la mia lingua

-Non devi preoccuparti, questa volta ci sono io vicino a te-

 

Continua…


Capitolo piuttosto cortino, lo so u_u...ma volevo lasciare il meglio tutto nel prossimo capitolo =ç=!!
Nel caso non si fosse capito, i nostri due eroi giocheranno a Risiko e si preannuncia una battaglia molto dura (muahahahahahah!)
bene, vi aspetto nella prossima parte! *si inchina*

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Capitolo 4
*** CAPITOLO QUATTRO ***


ff3

Ed ecco qui l'ultimo capitolo! Ringrazio tutti quelli che hanno commentato ^O^ è solo per voi che ho continuato!
Spero che l'ultimo pezzo della ff sia di vostro gradimento, se così non fosse.............eeeeeeh, pazieza u_u, l'impegno c'è stato, apprezzate quello XD

Bene...buona lettura!

CAPITOLO QUATTRO

Infilo una mano sotto la tua maglia, mentre con la lingua continua a leccare il tuo collo, ti sento ansimare e chiamare il mio nome ripetutamente: sì, chiamami ancora Uruha…

Mi sfili frettoloso la maglia e la getti di lato, mentre con una mano ti tappi la bocca, cercando di soffocare i gemiti di piacere che, a poco a poco, diventano sempre più evidenti. Con il dito gioco con il tuo capezzolo e poi ti levo anche io la maglietta, facendola cadere dalla parte opposta di dove hai gettato la mia: ti osservo e sbavo sopra questo corpo così terribilmente perfetto. Ti bacio il petto, ti lecco i capezzoli, ti bacio il ventre, ti accarezzo tutto il corpo, voglio sentirti mio, voglio celebrare questo momento nel modo migliore che potrei fare

-R…Ruki…- La tua voce, spezzata dai gemiti, non fa altro che aumentare la mia eccitazione che è già pericolosamente alta e mi tormenta, un dolce tormento che sa di dannazione eterna…se è così, amo essere un dannato! Torno a baciare il tuo collo, mentre con una mano ti sbottono i jeans e li faccio scivolare sulle tue gambe e le accarezzo, sono così terribilmente lisce e appetitose. Oddio, mi sento un animale in calore…mi rendi un animale, te ne rendi conto?

Sento il tuo respiro farsi sempre più pesante, quando infilo una mano dentro i tuoi boxer

-Oddio, Ruki…- Ti guardo: stai diventando rosso e ti lecchi le dita voglioso ma voglio avere il l’onore e ti afferro la mano, mentre con la lingua percorro il tuo palmo e le tue dita affusolate, che fremono. Intanto con l’altra mano ti masturbo, sempre più velocemente mentre sento che i pantaloni iniziano ad andarmi stretti ma cerco di trattenermi: non voglio finire adesso. Gioco con la punta del tuo membro e intanto guardo i tuoi occhi chiusi, serrati dal piacere sfrenato che ti sto cedendo.

Modestamente, sono sempre stato bravo in questo genere di cose…

Levo la mano, quando mi accorgo che stai per venire: mi dispiace, ma voglio farti soffrire un po’

-No…- Sussurri tu, una volta che ho tolto la mano dai tuo boxer e avvicino le dita alle tue labbra, per farti leccare il tuo stesso seme e tu lecchi, insaziabile. Anche tu però sei un porco…Respiri a fatica e poi mi osservi, sorridendo voglioso

-Voglio vendicarmi, bastardo-

-E come?- Ti stuzzico io, sdraiandomi sul letto. Tu ti metti sopra di me, e inizi a baciarmi il collo e a mordere appena la mia pelle, poi succhi un punto preciso, fino a lasciarmi un segno indelebile della tua presenza. Inizio ad ansimare anche io, ma cerco di trattenermi il più possibile, non voglio darti alcun tipo di soddisfazione anche se ammetto che è difficile: la tua lingua riesce a farmi impazzire, mentre percorre il mio petto, fino a raggiungere il mio ventre veloce

-Pronto per la punizione?- Mi dici tu, osservandomi con due occhi che mi mandano in fibrillazione. Mi slacci i pantaloni e abbassi i miei boxer: mi si mozza il fiato quando prendi in bocca il mio membro voglioso e lo lecchi, mentre lo sfiori con le dita e ci giochi, facendomi sciogliere. Afferro piano la tua testa e ti accarezzo i capelli, facendo indietreggiare il capo per cercare di prendere un po’ di ossigeno, che tu continui a sottrarmi. La tua lingua continua a scorrere e la tua bocca a succhiare avida le mie energie. Sento che sto per venire, sono sicuro…ma come avevo previsto, la tua bocca si stacca rapidamente dal mio membro e mi guardi con occhi da cucciolo, mentre ti lecchi le labbra dal mio seme, che cola e ti sporca. Mi piaci così sporco… gattoni sopra di me e mi baci il mento e le palpebre. Quando riesco a respirare ancora normalmente, ti abbraccio il più forte possibile, ti sbatto ancora sul letto e ti volto, facendo aderire i nostri corpi il più possibile. Ti bacio la schiena e tu ansimi

-Ruki…Ruki…- Afferri le coperte mentre accarezzo i tuoi fianchi e ti alzo il bacino e sfioro le tue natiche

-Mi dispiace…- Ti sussurro io, avvicinandomi al tuo orecchio –Ma non ce la faccio- Tu ti volti e mi sorridi e considero quel meraviglioso sorriso come una risposta positiva. Faccio entrare il mio membro dentro di te e inizio a spingere, mentre un tuo urlo invade la stanza ma poi, sono i tuoi gemiti, che si mescolano con i miei, uniti nel momento più meraviglioso della vita. Afferri ancora più saldamente le coperte e le tue nocche diventano bianche per lo sforzo, mentre io continuo a spingere, chiamandoti: veniamo assieme, il tuo seme sporca il lenzuolo e veniamo invasi da un calore mistico, che ci trascina in un mondo di piacere che ho scoperto solo con te.

Ma non sono ancora soddisfatto.

Ti volto e bacio il tuo interno coscia per poi afferrare il tuo membro e la mia lingua lo percorre in tutta la sua lunghezza, mentre sei tu questa volta che affondi la mano nei miei capelli e mi invochi, chiedendo sempre di più.

Non sarò mai sazio di te

-Uruha…- Infilo due dita dentro di te e posso vedere una lacrima scendere e rigarti il volto e cerco di fermarmi, ma tu mi blocchi, invocandomi a continuare e a non lasciare il lavoro a metà.

Sei molto peggio di me, lo sai?

Infilo un altro dito e stuzzico la tua apertura con la lingua, per cercare di abituarti

-Ruki, fammi tuo, ti supplico…- Ti osservo: anche adesso, soprattutto adesso, sei magnifico, un capolavoro della natura, un essere perfetto che fino a poco tempo fa, era irraggiungibile… entro nuovamente dentro di te, ma questa volta guardo il tuo volto, le tue espressioni, le tue mani, il tuo corpo nudo.

Mi fai venire solo a guardarti!

Raggiungi l’orgasmo prima di me e mi eccito a guardare i tuoi occhi che si spalancano e la tua bocca che lancia un gemito più alto degli altri.

Poi vengo anche io.

Mi sdraio accanto a te e ti abbraccio, mentre ci addormentiamo assieme, senza pensare, se non a noi.

 

Mi sveglio e vedo che mi stai guardando, sorridendo

-Ti sei svegliato- Mi dici tu, appoggiando la testa sul mio petto. Ti bacio la testa e ti accarezzo le spalle, rendendomi conto solo ora che non ho sognato, tutto questo è accaduto per davvero! Mi baci il petto e poi mi abbracci

-Ruki?-

-Mh?-

-Ti amo- Sono in paradiso: sentirlo dire da te, è tutta un’altra cosa. Ti prendo il mento e avvicino le tue labbra alle mie. Se solo sapessi come ho sofferto…aspetta! Anche tu…

-Uruha? Posso farti una domanda?- Tu annuisci, guardandomi fisso negli occhi –Da quanto tempo…sì, insomma…hai capito no?- Tu arrossisci d’improvviso, senza renderti conto che così sei ancora più carino

-Non saprei, da un anno credo…- Un anno, hai sofferto per un anno e invece io solo per pochi mesi: come ho fatto a non accorgermene? –Lo avevo detto ad Aoi e agli altri, perché altrimenti sarei scoppiato- Sbuffo: Aoi, vaffanculo! Fai tanto il figo e invece…

Sorrido

Devo ricordarmi di abbracciare tutti la prossima volta che li vedo “Vi voglio bene, ragazzi…”

 

Passiamo tutta la giornata assieme, senza mai separarci un solo secondo, perché sappiamo che il tempo a nostra disposizione non sarà mai abbastanza. Che strana sensazione, mi sento soffocare. Sai Uruha, non mi importa quello che la gente dirà di noi, anzi, non lo deve nemmeno sapere! Le persone che ci sono care già lo sanno, gli altri chi sono?

Hanno la pretesa di conoscerti, e invece non sanno nulla di noi…e allora perché dovremmo giustificare le nostre scelte e questi perfetti sconosciuti? Uruha, ti prometto che guarderò solo te, i miei pensieri saranno rivolti a te…io sarò tuo

Tu sarai mio

Uruha, grazie…ora posso morire con il sorriso…

Fine

Carini loro!! E vissero per sempre felici e contenti, ebbero molti figli (non chiedetemi da che parte escano) e gli altri 3 saranno gli zii!
Bene, e anche questa ff è conclusa...alla prossima

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