Vacanze a Villa Conchiglia

di NerdGirl_Marta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** *PREPARATIVI*Casa Potter ***
Capitolo 2: *** *PREPARATIVI*Casa di Ron e Hermione ***
Capitolo 3: *** *PREPARATIVI* Casa di George e Angelina ***
Capitolo 4: *** *PREPARATIVI* La vacanza ha inizio ***
Capitolo 5: *** *PREPARATIVI* Ci siamo quasi tutti ***
Capitolo 6: *** *PREPARATIVI* La tenda dei ragazzi ***
Capitolo 7: *** *PREPARATIVI* Siamo tutti qui! ***
Capitolo 8: *** *UNA GIORNATA INDIMENTICABILE* Il pranzo è servito ***
Capitolo 9: *** *UNA GIORNATA INDIMENTICABILE* L'arrivo di Kramber ***
Capitolo 10: *** *UNA GIORNATA INDIMENTICABILE* Scoop confermato! ***
Capitolo 11: *** *UNA GIORNATA INDIMENTICABILE* Una sorpresa per James ***
Capitolo 12: *** *UNA GIORNATA INDIMENTICABILE* Il mistero di Victoire ***
Capitolo 13: *** *UNA GIORNATA INDIMENTICABILE* La fiera d'estate ***
Capitolo 14: *** *UNA GIORNATA INDIMENTICABILE* Lo sciroppo del galoppo ***
Capitolo 15: *** *QUARANTAQUATTRESIMO COMPLEANNO* L'arrivo di Charlie ***
Capitolo 16: *** *QUARANTAQUATTRESIMO COMPLEANNO* I cartelloni magici ***
Capitolo 17: *** *QUARANTAQUATTRESIMO COMPLEANNO* Sorpresa! ***
Capitolo 18: *** *QUARANTAQUATTRESIMO COMPLEANNO* La grande festa ***
Capitolo 19: *** *QUARANTAQUATTRESIMO COMPLEANNO* Il discorso ***
Capitolo 20: *** *QUARANTAQUATTRESIMO COMPLEANNO* Regali preziosi ***
Capitolo 21: *** *QUARANTAQUATTRESIMO COMPLEANNO* La vacanza è finita! ***



Capitolo 1
*** *PREPARATIVI*Casa Potter ***


INTRODUZIONE: Salve a tutti, ho deciso di pubblicare questa storia anche se l'ho scritta molti anni fa ed è stata la mia prima FF in assoluto. Quindi vi chiedo scusa in anticipo per i capitoli cortissimi e per lo stile di scrittura decisamente infantile e poco coinvolgente. Avrei potuto sistemarla o modificarla ma ho preferito pubblicarvela così com'era senza apportare modifiche, mantenendo l'opera originale anche se non sono completamente soddisfatta del risultato. Avevo comunque fatto un lavoro enorme di immaginazione e di studio sulla storia. Essendo questa una FF ambientata nel futuro avevo studiato tutto il materiale che parlava dell'epilogo anticipato da JK Rowling rilasciato in diverse interviste basandomi su quello per incrementare la trama con la mia immaginazione. 

La storia ha come protagonisti tantissimi personaggi quindi avevo creato un albero genealogico per spiegare meglio le situazioni famigliari con l'ausilio di FanArt.


PROLOGO:  

 
Sono passati ormai 27 anni dalla storica battaglia che segnò la fine di Lord Voldemort.  

Siamo nel 2025 e come tutti gli anni la famiglia Potter e la famiglia Weasley si ritrovano a Villa Conchiglia per le vacanze estive. I nostri eroi ormai sono ultraquarantenni e la maggior parte dei loro figli hanno superato l'adolescenza, alcuni la stanno vivendo. La famiglia è diventata ancora più numerosa.  

Harry e Ginny abitano a Godric's Hollow nella vecchia casa dei Potter ricostruita a nuovo con i loro figli James, Albus e Lily. 

Ron e Hermione hanno acquistato una casa tre colline più a sud della Tana e ci vivono con la figlia Rose, innamorata persa di Scorpius Malfoy nonostante le famiglie siano contrarie alla loro relazione e il secondogenito Hugo.  

Bill e Fleur abitano a Villa conchiglia durante l'estate mentre passano l'inverno a Grimmauld Place nella ex-sede dell'ordine della Fenice ora gestita da Bill stesso. La primogenita Victoire si è diplomata ad Hogwarts e si è sposata con Teddy Lupin e insieme vivono in una modesta casetta ad Hogsmade vicino alla Testa di Porco. Mentre Dominique e Louis stanno ancora con i genitori.  

 
George e Angelina hanno costruito una casa vicino ai Tiri Vispi Weasley ed hanno due figli, Fred Jr. e Roxanne che entrambi frequentano ancora la scuola.  

Charlie ha aperto una riserva naturale per i draghi in Romania.  

Percy vive a Londra con la moglie Audrey e le sue due figlie, Molly e Lucy.  

I signori Weasley, Molly e Arthur (76 e 75anni) vivono sempre alla tana e trascorrono la loro vecchiaia in tranquillità visto che ormai i nipoti sono grandi e non girano più per casa.  

 


 

CAPITOLO PRIMO - Casa Potter -  
 
Era una calda mattina di luglio, una leggera brezza curvava l'erba nei campi vicino al cimitero. 
Godric's Hollow appariva tranquilla e molto curata. La piazza era ancora deserta e il pub che dava su di essa era chiuso così come tutti gli altri negozietti li attorno. Proseguendo per una stradina che usciva dal centro abitato si giungeva ad una grande casa tinta di bianco. La siepe era molto alta e circondava tutto il giardino che era zeppo di fiori profumati. All'interno della casa vi era un atmosfera molto calda e famigliare. L'orologio da taschino di Harry segnava le sette in punto quando dal piano di sopra senti una forte voce.  

“Forza ragazzi sbrigatevi...non possiamo mica restare qui a vita! E poi forza Lily sei sempre l'ultima! Devi forse fare colpo su qualcuno?!?”   

Harry era seduto sulla poltrona del salotto. Un tenero sorriso apparve sul suo volto nell'udire la voce della moglie, poi si mise a leggere la Gazzetta de Profeta sorseggiando del thè caldo. Dopo pochi minuti entrò nella stanza Ginny visibilmente agitata per essere in ritardo sulla tabella di marcia. Aveva i folti capelli scarlatti raccolti in uno chignon, con una mano agitava la bacchetta facendo scendere dalle scale le valigie e gli zaini per il viaggio mentre con l'altra tentava di chiudere la zip del vestito che indossava.  
 

“Aspetta tesoro ti aiuto io!” Harry si alzo e con delicatezza aiutò la moglie con la cerniera.  

 
“Harry siamo quasi pronti non temere! Avevo promesso a Fleur che saremmo arrivati presto per aiutare a montare la tenda dei ragazzi!” disse rivolgendosi al marito con una voce che lasciava trasparire un velo di tristezza.  

 
“Su amore non disperare, lo so che sei giù perché questa sarà l'ultima vacanza a Villa Conchiglia con i ragazzi. Ma sono grandi ormai devono prendere le loro strade. James è uscito da Hogwarts col massimo dei voti e vuole andare per un po' di tempo a studiare i draghi con suo zio. Si troverà bene dai, Charlie mi ha mandato un gufo l'altro giorno dicendomi che nella sua riserva in Romania c'è molto lavoro da fare.” disse Harry avvicinandosi a Ginny per stringerla a se con l'intenzione di consolarla.  

 
“Lo so ma è triste, abbiamo ricostruito da zero la casa dei tuoi genitori anche per loro. E ora James se ne va e Albus è fidanzato. Ieri abbiamo discusso, non è possibile fidanzarsi così giovani...è anche vero che conosciamo bene Eleonore e possiamo stare tranquilli. E poi dovremmo parlarne anche con Gabrielle e Dennis di questa situazione. Sono proprio curiosa di sentire come la pensano, quando torneremo dalle vacanze li inviterò a cena!” disse Ginny tutta d'un fiato. Poi abbracciò il marito e lo baciò delicatamente sulle labbra.  

 
“Bleah..dai su! Contenetevi un po'...mi imbarazzo sempre quando vedo queste cose!” esclamò Lily che entrò nella stanza pettinandosi i lunghi capelli rossi che le arrivavano fino a metà schiena. Mentre si faceva la treccia continuò “Io sono pronta...avete visto...non ho impiegato molto tempo e non sono l'ultima! Vabbè, stanno arrivando anche Albus e James ma con cosa partiamo?!? Ditemi che non partiamo con le scope, non mi va proprio di volare!”  

 
“No no tranquilla tesoro andremo con la metropolvere visto che è troppo lontano per smaterializzarsi e lo zio non ha fatto una passaporta come l'anno scorso!” disse Ginny afferrando un contenitore posto sul tavolo del salotto un po' stizzita.  

 
“Eccomi sono pronto! Penso proprio di aver tutto quello che serve!” disse James comparendo con lo zaino già sulle spalle. “Papà ho chiuso tutte le finestre e le porte ma a Kramber chi ci penserà?”  

 
Harry aggrottò le sopracciglia e rispose “Dai vai a liberarlo lui saprà dove siamo e ci raggiungerà là!”  

 
James non se lo fece ripetere due volte e corse nel giardino sul retro, aprì il cancello e chiamò il giovane Ippogrifo che giaceva in una capanna costruita appositamente per lui. Lo accarezzò sul becco e gli disse che sarebbero andati a Villa Conchiglia e subito dopo lo liberò. Kramber si stropicciò le ali e prese quota volando senza timore nella direzione che sapeva con certezza essere quella corretta.  James lo guardò allontanarsi e poi rientrò in casa fischiettando.  

 
“Si parte?!” chiese Albus che era comparso al piano inferiore in un batter d'occhio con in mano una Nimbus 7000 nuova di zecca.   

Harry sorrise alla famiglia, con un colpo di bacchetta spense tutte le luci e si diresse verso il camino dove vi lanciò all'interno una manciata della polvere magica.  
 

“Allora possiamo andare, ci troviamo la!” e dopo pochi istanti sparì nella fiammata verde dicendo “Villa Conchiglia” e così fecero tutti gli altri dopo di lui. 

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Capitolo 2
*** *PREPARATIVI*Casa di Ron e Hermione ***


CAPITOLO SECONDO - Casa di Ron e Hermione Weasley -
 

Un tiepido raggio di sole mattutino si diresse verso il cuscino di Hemione appoggiandosi delicatamente sul suo viso curato. Passarono pochi minuti quando si svegliò a causa di quel raggio impertinente, guardò sul comodino le lancette della sveglia ticchettare quando si rese conto di essere in terribile ritardo per la partenza.

Si rigirò velocemente nel letto verso il marito che russava sonoramente “Ron Ron…svegliati…Rooooon!”

“Che..c…he succede?!?! Tesoro ma che ti prende!?”

“Ron guarda…svegliati…guarda che ore sono siamo in ritardo...fra un ora la passaporta per Villa Conchiglia si chiuderà! Dobbiamo sbrigarci…dai..!”

Ron ancora molto frastornato si sedette sul letto e guardò la moglie con aria sbalordita, poi si sporse verso di lei e le diede un dolce bacio sulla fronte “Per un bacio c’è sempre tempo! Su dai ok alziamoci...io penso ad Hugo tu vai a svegliare Rose...ultimamente non mi sopporta lo sai! Sarà l’età!”

I due sposi si sorrisero e, dopo essersi vestiti, si diressero verso le camere dei figli. La loro casa era a composta da quattro piani. Al piano terra vi era un grande ingresso con soffici poltrone ed un grosso camino, un grosso arco in pietre separava la zona del soggiorno dalla cucina molto ordinata e accogliente. Al secondo piano vi era un lungo corridoio dove si affacciavano le stanze da letto e il bagno. Il terzo piano era interamente costituito da una biblioteca casalinga. Grosse librerie, scaffali e mensole piene zeppe di libri di ogni genere, sia magici che babbani. Vi erano foto su tutte le pareti, alcune ritraevano il matrimonio di Hermione e Ron Weasley attorniati da tutti i parenti e amici, altre i figli Rose e Hugo in varie situazioni famigliari divertenti. Al quarto piano sul lato sinistro due grossi telescopi puntavano dritti verso il cielo attraversando il tetto mentre sul lato destro vi era un enorme terrazza con una sorta di pista di atterraggio, dove gli amici di famiglia solitamente arrivavano con le scope.

Hermione bussò dolcemente sulla porta della camera di Rose, si affacciò e disse “Rose sveglia...è ora di andare! Siamo già in ritardo!” poi richiuse la porta alle sue spalle e andò al piano di sotto per preparare la colazione.

Mentre stava scendendo le scale un forte rumore la fece sobbalzare e di li a poco una trombetta starnazzante strillava in lontananza. Hermione non rimase molto sconvolta infatti con normale tranquillità entro in cucina e iniziò a spadellare. La colazione era quasi pronta quando dalla scale scese Ron ridendo a pieni polmoni con a seguito Hugo che aveva sulla faccia ancora i segni del cuscino.

“Per tutti i gorgosprizzi...dovevi vedere la tua faccia! Sembrava che ti avessero lanciato una caccabomba nel letto! Ahahaha!” disse il padre stringendosi forte le mani sul petto.

“Papà non è per niente divertente! Perché tutte le volte che mi vieni a svegliare mi devi far prendere un colpo!? Sarà divertente per te ma per me non lo è decisamente!” rispose il ragazzino leggermente infastidito ma comunque sorridente.

“Eddai Hugo, lo sai che è tradizione! Tu non hai fratelli maggiori e mi dispiaceva non farti provare l’ebbrezza di essere il più piccolo di famiglia! Lo sai...ti ho sempre raccontato che i tuoi zii mi facevano anche di peggio tutte le mattine! E’ divertente!” disse Ron dando una pacca sulla spalla al figlio che si sedette a tavola afferrando velocemente una frittella fumante.

Hermione guardò il marito scocciata e disse “Ma proprio tu parli, mi ricordo che a quell’epoca non sopportavi molto i tuoi fratelli e i loro scherzi! Non è vero!?”

Poco dopo arrivò anche Rose che non somigliava per niente al fratello anzi era la copia spiccicata della madre. Folti capelli castani raccolti in una coda di cavallo e occhi vispi e vigili che controllavano tutta la cucina, compresi i famigliari al suo interno.

“Buongiorno. Vi ricordo che ci rimangono solo 34 minuti prima che la passaporta si chiuda. Ah…e...Scorpius sarà qui a momenti!” annunciò quest'ultima abbassando leggermente lo sguardo.

Entrambi i genitori sgranarono gli occhi mentre il fratello continuò a tenere la testa china su di una tazza di pudding.

“Ti prego dimmi che non viene anche suo padre!?Vederlo così presto di mattina mi rovina la giornata!” disse con tono acuto Ron.

“Ma quand’è che ci avevi detto che sarebbe venuto anche lui dagli zii, scusa?!?” continuò Hemione accigliata.

“Beh…mi sarò scordata!” disse Rose facendo spallucce e dopo aver bevuto un goccio di thè andò in salotto a sedersi davanti al camino aspettando l’arrivo del ragazzo.

“Scusa amore ma ti sembra questo il momento di pensare a Draco!? Che importa se accompagna suo figlio qui...non so se ti sei reso conto che la nostra di figlia non ci ha neanche avvisato che sarebbe venuto anche Scorpius a Villa Conchiglia! I posti ci sono non è per quello…è solo che non potrò fare a meno di tenerli controllati! E sai come si scalda Rose quando la controlliamo! Sono preoccupata!” disse Hermione allungando il collo oltre l’arco in pietra per cercare di vedere Rose, ancora seduta sulla poltrona.

“Tesoro lo sai che sarà inevitabile ma ormai ha diciannove anni sarà pur libera di fare ciò che vuole no!? Anche se devo ammettere che un partito peggiore non poteva trovarlo. Beh, Scorpius mi sta anche simpatico non c’è che dire è un ragazzo rispettoso e intelligente ma...la sua famiglia! Non posso dimenticare e non dimenticherò mai tutto quello che ci hanno fatto ma devo forse ricordarti come eravamo noi a diciannove anni!?” disse Ron sorridendo "Mi sembra quasi impossibile che sia io a farti questi discorsi. Aahaha…non eri tu la saggia fra noi due! Comunque cambiando discorso ti sembra ancora il caso di usare quella stupida sveglia babbana? E’ già la terza volta che si blocca e ci tocca fare le corse!”

Hermione scoppiò a ridere e si mise a sistemare la cucina. Quando tutti ebbero finito di fare colazione e la cucina era di nuovo tirata a lucido i due genitori estrassero le bacchette e in poco tempo fecero le valigie con tutto il necessario, peccato che non fossero semplici valigie ma piccoli borselli da viaggio che contenevano di tutto e di più. Hemione non si muoveva mai di casa se non aveva tutto ciò che le occorreva. Un intensa luce verde riempì il salotto e un ragazzo dalla corporatura esile uscì in un batter d’occhio dal camino. Era molto alto, i capelli spettinati erano di un biondo chiarissimo e la pelle era pallida nonostante fosse luglio. Era molto affascinante emanava un aura misteriosa ed intrigante.

“Ah eccoti! Beh arrivato!” disse Rose saltando giù dalla poltrona su cui era seduta. Si avvicinò al ragazzo e con un sorriso lo baciò appassionatamente sulle labbra gettandogli le braccia al collo.

“Ehm..ehm!” era appena comparso Ron dalle scale che abbastanza scocciato disse "Certe cose non si fanno in pubblico ragazzi lo sapete! Ad ogni caso benvenuto Scorpius, abbiamo saputo, non-molto-tempo-fa...” disse guardando la figlia con occhi accusatori “...che vieni anche tu in vacanza con noi!”

Scorpius visibilmente agitato fece un gesto col capo e disse “E' così signor Weasley, credevo che Rose vi avesse detto che mi aveva invitato. Ho anche saputo che dopodomani sarà il compleanno del signor Potter quindi mi sono permesso di comprare un pensierino per ringraziare lui e tutta la vostra famiglia dell'ospitalità.”

Ron accennò un sorriso e pensò che il ragazzo di sua figlia non aveva preso proprio un bel niente dal padre a parte l'aspetto fisico e questo era decisamente un bene. Quando tutti furono pronti andarono fuori in giardino dove un sacco di gnomi da giardino scorrazzavano avanti e indietro.

“Secondo me sono gli stessi della Tana! Questi dannati Gnomi sono impossibili da scacciare...sicuramente hanno attraversato le colline per venire anche qui a perseguitarmi!” disse Ron borbottando poi tutti si diressero verso il capanno degli attrezzi che in realtà conteneva tutti gli aggeggi bizzarri del padre di Ron visto che nel suo di capanno la roba non c'entrava più!

Aprirono la porta e Hermione indicò una vecchia sciarpa dei Grifondoro appoggiata su di una catasta di robaccia.

“La passaporta è questa! Dobbiamo sbrigarci perchè ci rimangono solo cinque minuti!” disse facendo gesto con la mano agli altri di sbrigarsi.

Fu così che tutti insieme toccarono la vecchia sciarpa e tirati dall'ombelico dopo pochi secondi si ritrovarono sulla spiaggia deserta e meravigliosa di Villa Conchiglia.

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Capitolo 3
*** *PREPARATIVI* Casa di George e Angelina ***


CAPITOLO TERZO - Casa di George e Angelina Weasley -  
 
 
Ad Hogsmade gli uccellini cinguettavano tra le strade ormai affollate. Era martedì ma sull’insegna posta in vetrina del Tiri Vispi Weasley padroneggiava la scritta a lettere scarlatte: Chiuso per ferie. Nonostante questo, un piccolo ragazzetto dai capelli spettinati e ribelli entrò dal retro della bottega con passo svelto e deciso. Cercò la chiave giusta e la inserì nella toppa che rispose a sua volta con una sonora pernacchia. Il giovane roteò gli occhi ed entrò. Il negozio era buio ma in lontananza un intero scaffale di ‘lucciole frivole’ fungeva da fonte di luce perenne. Senza perdersi d’animo il ragazzo diede una rapida occhiata alla bottega per vedere se tutto era in ordine e poi salì le ripide scale a chiocciola che portavano al piano superiore, percorse un lungo corridoio dove, lungo tutte le pareti, vi erano enormi silos contenenti dolci di tutti i tipi e infine arrivò in una camera buia. Cercò la chiave per aprire la porta dal solito mazzo di chiavi ed entrò. La stanza fungeva da magazzino secondario. Tutte le merci erano accatastate in modo ordinato. In giovane percorse tutta la camera ed arrivò ad un camino, vi entrò e disse “Casa di Gre-d”.  

Un lampo di luce viola riempì il piccolo magazzino e il ragazzo sparì. Ricomparì dopo un istante in un accogliente soggiorno tinto di arancione. Il giovane ragazzo sembrava essere molto agitato e si guardò intorno cercando di capire quale fosse la giusta strada da percorrere per trovare la persona che cercava. Il soggiorno aveva due grosse finestre che davano sulla strada principale della cittadina ma le tende erano tirate. Il ragazzo mosse pochi passi verso un buio corridoio che si sviluppava nell’angolo destro della stanza dietro ad un grosso divano di color rosso acceso quando una grottesca risata si diffuse in tutta la casa. Il poverino terrorizzato estrasse la bacchetta e cercò in tutti i modi di bloccare quel suono tremendo ma dopo pochi minuti dal corridoio comparve la figura di un uomo alto in camicia da notte.  

“Oh, Eric sei tu! Per la miseriaccia mi hai fatto prendere un colpo! Stavo facendo anche un bel sogno!” disse l’uomo grattandosi animatamente il fondoschiena.  

“Mi..m..i..scusi Signor Weasley ma mi aveva fatto promettere che l’avrei svegliata! Ho aspettato a lungo fuori in strada attendendo che le tende di casa sua si tirassero ma ormai sono le dieci quindi ho deciso di salire per venire a svegliarvi!”.  

Eric chinò la testa in segno di dispiacere ma sapeva benissimo che aveva fatto solamente quello che gli aveva chiesto il suo datore di lavoro.  

“Ah…beh..hai detto che sono…le dieci…come le DIECI?!?”. George Weasley si girò di scatto e guardò un orologio a cucù stranissimo che sembrava fluttuare a mezzaria. “Ok…ok..calma! Tanto lo sanno tutti che arriviamo sempre in ritardo che problema c’è! Di certo non resteranno sconvolti! Allora Eric…attuiamo un piano! Se in 15 minuti esatti riesci a preparare la colazione e a sparire da casa mia ti aumento la paga il mese prossimo. Io ora vado a svegliare Angelina e calcolo che il mio giro di parole per non allarmarla del fatto che abbiamo, come al solito, circa due ore di ritardo durerà circa 12 minuti per essere convincente. Quindi ti rimangono esattamente 3 minuti per sparire lasciando la tavola imbandita! Ci stai?” e con sguardo allegro George guardò Eric che annuì rassegnandosi.  

Il volto di George sembrava soddisfatto ma profonde rughe lo avevano scalfito da tempo. Aveva la barba brizzolata incolta e la vestaglia che indossava lo rendeva decisamente molto buffo perché era di colore rosa acceso e gli arrivava sopra le ginocchia. Molto probabilmente aveva arraffato la prima cosa che aveva trovato in camera da letto per precipitarsi in salotto a vedere chi era l’intruso. Prese la sua bacchetta, aprì tutte le tende e congedò Eric che si diresse verso la cucina. Con dolcezza entrò nella camera da letto matrimoniale e si sedette vicino alla moglie che ancora dormiva.  

Vi erano molti trofei sulle mensole e una grossa bacheca conteneva una divisa completa da cacciatrice delle Holyhead Harpies. Tutta la stanza era tappezzata di foto di famiglia che ritraevano parenti e amici anch’essi dormienti tranne una che era appoggiata sul comodino del lato di George. La foto ritraeva un giovane ragazzo alto vestito completamente di bianco. Aveva capelli arruffati e rossi che gli coprivano la fronte e assomigliava molto a George anche se il suo viso era privo di rughe. Il ragazzo della foto se ne stava su di una vecchia poltrona e ridacchiava indicando con il dito George che indossava ancora la vestaglia da notte della moglie Angelina.  

“Amore..sono tuo marito George ti ricordi di me!?” detto questo accarezzò dolcemente il viso di Angelina e appoggiò le sue labbra sulla sua fronte.  

“No..scusi ma chi è lei?!?Esca subito dalla mia stanza!” rispose la moglie di George sorridendogli.  

Velocemente George si infilò sotto le coperte, abbracciò la moglie e continuò “Spiritosa! Sai ti ho fatto una sorpresa! Questa mattina mi sono svegliato all’alba per prepararti una deliziosa colazione che ti sta attendendo in cucina…non senti il delizioso profumino che si diffonde in tutta la nostra amorevole casetta!??” 

Angelina aprì leggermente l’occhio sinistro, scostò un ciuffi di capelli corvini dal suo viso e disse “Tu?!?Che ti svegli all’alba per prepararmi la colazione! Quanti galeoni hai dato al povero Eric?! E soprattutto di cosa devi farti perdonare stavolta?!?”poi si avvicinò al marito scivolando sotto le coperte e appoggiò il viso sul suo petto.  

“Beh... ma come dubiti della mia onestà?? Comunque effettivamente ci sarebbe una cosa che dovrei dirti...” 

In quel momento la porta della camera da letto si spalancò e comparve una ragazzina dai lunghi capelli ricciolini e bruni. La sua pelle era scura come quella della madre ed esordì dicendo “Possibile nascere in una famiglia così sgangherata! Avevo promesso a zia Ginny che l'avrei aiutata con l'arredamento della tenda! Ora che so padroneggiare come si deve l'incantesimo di appello non potrò neanche aiutarla! Avranno già sistemato tutto! Uffa mi diverto sempre un sacco con lei e voi avete rovinato tutti i miei piani! Lo sapete che le statistiche dicono che nel 99% dei casi nelle famiglie magiche e babbane sono i genitori a svegliare i figli e non il contrario! Noi saremo di certo in quell'1% che conferma la regola!” poi si rigirò su se stessa infuriata e disse allontanandosi “Sbrigatevi...ci vediamo in cucina!” 

Passando davanti alla camera del fratello maggiore diede un calcio alla porta talmente forte che Fred Jr. fece un salto nel letto. Angelina guardò il marito con aria accusatoria che in quel momento si stava nervosamente mordicchiando il labbro superiore.  

“Beh...ora capisco perchè il cappello parlante ha deciso di metterla in Corvonero!” disse George sperando di riuscire a cambiare argomento. 

Quando tutti furono in cucina una splendida colazione si parava davanti ai loro occhi increduli.  

Fred Jr. dopo aver afferrato del succo di zucca esclamò “Non male come cuoco! Quell'Eric ne sa fare di cose!” 

La famiglia scoppiò in una fragorosa risata all'unisono ma la piccola Roxanne era l'unica ad essere arrossita in una vampata di imbarazzo. Dopo la colazione scesero tutti in negozio e dopo aver preso manciate di dolciumi vari e essere andati a prendere il regalo per Harry dovettero escogitare un modo per andare a Villa Conchiglia più velocemente possibile.  

La passaporta, che era un vecchio calzino puzzolente di Fred Jr., si era già chiusa quindi George disse “L'unico modo è smaterializzarsi! Con le scope ci impiegheremmo una vita! Roxy sali in groppa dai...come ai vecchi tempi!”  

Angelina si girò verso il marito “Ma George è troppo pericoloso! Sono ancora troppo giovani per fare un tragitto così lungo anche se siamo noi a trasportarli!” 

Roxanne appariva davvero molto preoccupata mentre Fred Jr. non vedeva l'ora di affrontare quella nuova avventura.  

“Cara lo sai che a 17 anni io e mio fratello abbiamo fatto molta pratica con la smaterializzazione! Non corriamo rischi!” e con un velo di tristezza negli occhi George si chinò per far salire la figlia mentre Angelina prese per mano il figlio maggiore. Fu così che in un batter d'occhio sparirono lasciando la foto del gemello sul comodino che ancora sorrideva divertito.

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Capitolo 4
*** *PREPARATIVI* La vacanza ha inizio ***


CAPITOLO QUARTO - La vacanza ha inizio  
 
Le onde increspavano sugli scogli non poco distanti dalla spiaggia di Villa Conchiglia. Giù per un piccolo sentiero ricavato tra l'erba alta e bruna vi era una casetta. Si poteva senza sforzo notare che recentemente era stata ristrutturata e alla casa era stato aggiunto un livello in più. La dimora dall'esterno si presentava molto umile ed accogliente. I muri erano interamente ricoperti di conchiglie di ogni genere e finestre dalle forme strane si affacciavano direttamente sul mare. L'unico ingresso era una piccola porticina di legno massiccio che dava anch'essa sulla spiaggia liscia e bianca.  

Alle spalle della casa c'era una duna interamente ricoperta di erba lunga tutta inclinata dalla brezza marina. E proprio li tra l'erba alta il sentierino si biforcava e portava ad un piccolo quadrato di terreno curato dove l'erba era stata accuratamente tolta per far spazio ad un piccolo recinto dentro al quale vi era un santuario a cielo aperto. Una croce di legno intarsiata di conchiglie e gemme era conficcata nel terreno e molti mazzi di fiori ormai secchi per via della stagione erano sparsi ai piedi di essa. Sulla croce si potevano leggere incise nel legno delle parole dalla grafia ricercata che dicevano
“Qui giace Dobby, un elfo libero”.  

Dalla finestra della cucina uscivano dei succulenti profumi che lasciavano intendere che qualcuno era intento a cucinare. Bill Weasley aprì gli occhi e pensò che era da tempo che non dormiva così beatamente. Si alzò, afferrò un paio di pantaloni e una canottiera che erano appoggiati sulla sedia vicino al letto e se li infilò velocemente. Bill aveva un fisico tonico e muscoloso nonostante i suoi 55 anni ma i suoi lunghi capelli rossi erano ormai sfumati da numerose ciocche grigie.  

Si diresse verso la cucina dove trovò la moglie Fleur intenta ad insegnare alla figlia adolescente Dominique come creare un fuoco magico perfetto per cucinare le patate. Quando Bill entrò nella stanza fece un grande sorriso e baciò sulla fronte la figlia che era molto concentrata su ciò che stava facendo.  

“Buongiorno papà...dormito bene oggi vero??Russavi come un troll!” disse la ragazzina senza distogliere gli occhi dal coltello che la madre aveva incantato con la magia.  

“Comunque questa regola del divieto di utilizzare la magia al di fuori della scuola è una scemenza!” continuò Dominique molto irritata.  

“Dai tesoro l'estate prossima potrai fare tutto ciò che vuoi...sarai maggiorenne e se ti andrà di usare la magia potrai farlo!” disse Bill massaggiandosi la schiena.  

Fleur canticchiava sottovoce mentre agitando la bacchetta faceva uscire dalla credenza un grosso pentolone di ferro.  

Il marito le si avvicinò e le sussurrò “Ti ha insegnato bene Molly...stai diventando una cuoca provetta!”  e Fleur rispose “A proposito di Molly e Arthur mi hanno mandato un gufo e dicono che non vengono per le vacanze. Hanno deciso di festeggiare il loro anniversario alle Bahamas. Tutto senza magia. La trovo un idea davvero strana ma se sono felici così per me va bene” poi proseguì rivolgendosi alla figlia “Domi vai per favore a svegliare tuo fratello che deve aiutare papà a montare la tenda!”  

La ragazzina si alzò dalla sedia su cui era seduta e sbuffando si avviò verso le scale quando Fleur continuò “Ah...stai attenta a non fare troppo rumore Victoire e Ted stanno ancora dormendo non vorrei che fossi proprio tu a svegliarli!” 

Bill che si stava preparando un thè chiese alla moglie “Senti Fleur allora ora della fine in quanti siamo questa settimana? Hai fatto i conti? Io c'ho provato ma mi sono stancato dopo un po'...” 

“Beh si siamo se non sbaglio in 22 compresi noi ovviamente. Allora la famiglia Potter viene al completo e credo portino anche il cucciolo di Ippogrifo che ha in custodia James. Poi ci sono Ron ed Hermione con i figli e sono appena stata informata da Rose che verrà anche il suo ragazzo Scorpius. Poi ci so...” non riuscì neppure a continuare perchè Bill la interruppe quasi strozzandosi con il thè   “C-cosa...Rose si è messa con il figlio di Malfoy..oh cavoli...ci sarà da ridere a tormentare Ronald!”  

“Beh stavo dicendo poi ci sono tuo fratello George con Angelina e i ragazzi mentre Percy e Audrey hanno deciso di rimanere a Londra. Ah...ovviamente Charlie è troppo preso alla riserva ha detto. Ah vengono anche mia sorella Gabrielle e Dennis con Eleonore e Alexander. Non volevano stare soli e si sono aggregati! poi Fleur appoggiò la bacchetta sul tavolo e si sistemò i capelli ricomponendo lo chignon che si stava disfacendo.  

Poco dopo Luis apparve in cucina. Il figlio di Bill e Fleur era davvero molto carino, emanava un fascino speciale per aver solo 14 anni. Portava una frangia e capelli scompigliati che avevano in colore del sole. Erano lisci e luminosissimi mentre i suoi occhi avevano il colore dell'oceano. “Papà sei pronto usciamo? Non vedo l'ora di montare la tenda...è la parte che mi piace di più della vacanza. E dai sbrighiamoci altrimenti poi arrivano i cugini che vogliono fare tutto con la magia visto che loro possono!”  

A Luis non interessava usare la bacchetta fuori dalla scuola anzi dal nonno aveva imparato che fare le cose senza magia poteva renderle ancora più emozionanti e divertenti. La mattina stava trascorrendo nel migliore dei modi, Fleur stava ancora cucinando, Dominique leggeva un libro sulla spiaggia mentre Bill e Luis stendevano la tenda sullo spiazzo a lato della casa quando un luce abbagliante verde balenò dal camino del soggiorno.  

Ne uscì tutta la famiglia Potter al completo. Dopo baci e saluti l'atmosfera tranquilla si ristabilì velocemente.  

Ginny che stava aiutando Fleur in cucina le chiese “Allora come vanno le cose? Tutto ok? Ma non ho ancora visto gli sposini? Sono ancora a letto?”  

“Beh si effettivamente non sono ancora scesi...sai all'inizio com'è!” e finì di commentare con un risolino quando nella stanza comparirono proprio i due novelli sposini appena citati.  

“Ah eccovi...pensavo che non sareste scesi più!” disse Fleur.  

Sulla soglia della cucina vi erano due giovani entrambi decisamente belli. Lei portava i capelli sciolti che le arrivavano fin in fondo alla schiena ed erano dello stesso colore chiaro dei capelli di Luis. Mentre il ragazzo era davvero alto, aveva larghe spalle ed indossava soltanto un paio di pantaloncini in jeans. I suoi occhi erano di un colore indefinito sembravano quasi mutare mentre i secondi passavano e i capelli erano appuntiti di un color celeste intenso.  

Ginny si girò di scatto verso la nipote e corse ad abbracciarla con affetto “Che bello rivedervi...Victoire sei bellissima si vede che la vita matrimoniale ti ha fatto bene...e tu Teddy come stai?”  

Il ragazzo sorrise e disse con voce profonda “Ginny non sono più un bambino...dai chiamami Ted! Comunque stiamo davvero molto bene. Dov'è Harry?!Volevamo andare a prendergli un regalo ma non abbiamo fatto in tempo...ci dispiace così tanto!”  

“Ma che dici Ted...non ti preoccupare Harry non ha bisogno di regali...solo il fatto di stare tutti assieme lo rende felice. Meglio di qualsiasi regalo possiate fargli!” disse la donna con tono gentile e amorevole. 

La mattinata passò velocemente ormai si erano fatte le dieci, il sole era alto nel cielo e i ragazzi avevano quasi finito di montare la tenda. Harry era seduto su di un tronco portato a riva dalla corrente e osservava i nipoti e i figli collaborare per costruire quello che sarebbe stato il posto dove avrebbero dormito poi il suo sguardo si perse nel vuoto. Per pochi minuti rimase fisso verso l'orizzonte poi d'un tratto girò il viso verso il sentiero e si alzò, aveva deciso di far visita ad un vecchio amico.

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Capitolo 5
*** *PREPARATIVI* Ci siamo quasi tutti ***


CAPITOLO QUINTO - Ci siamo quasi tutti!  
 
"Ma dove diamine ci ha portato questa maledetta passaporta!? Giuro che se Bill mi ha fatto uno scherzo stavolta mi arrabbio!" disse Ron con i piedi immersi in una pozzanghera ristagnante di acqua di mare putrescente.  

Hermione si guardò attorno e disse "Ma dai Ron non la riconosci è la grotta ad est della Villa! Sicuramente Bill ha messo qui la passaporta per evitare che accadesse la stessa cosa dell'anno scorso! Non è difficile da immaginare no!? O forse volevi trovarti ancora il figlio di McNallagen in salotto?" poi si sistemò il vestito lungo di lino che indossava e indicò la direzione esatta da prendere.  

La grotta in cui era apparsa la famiglia non era molto grossa e sembrava più una profonda insenatura. Gli scogli erano ricoperti nella parte bassa di alghe e detriti portati dal mare con l'alta marea. L'unico apparso con i piedi inzuppati nella pozzanghera era Ron che continuava a borbottare mentre il figlio Hugo sghignazzava alle sue spalle. Iniziarono tutti ad avviarsi verso la stradina che portava a Villa Conchiglia erano circa le dieci del mattino.  

Hermione che apriva le fila indossava un candido vestito leggero e svolazzante e un largo cappello che conteneva i lunghi capelli castani solcati da leggere striature grigie sorte nel tempo.  

Ron la seguiva a testa bassa cercando di far uscire l'acqua puzzolente dalle scarpe mentre Hugo alzava la sabbia al suo fianco con l'intenzione di farlo innervosire facendo assomigliare i piedi del padre a due grosse bistecche impanate.  

A chiudere le fila c'erano Rose e Scorpius rigorosamente mano nella mano. Ogni tanto Rose faceva finta di inciampare per avere la scusa di essere abbracciata e sostenuta dal ragazzo che, a sua volta, lo faceva molto volentieri.  

Erano quasi arrivati in cima alla collinetta sabbiosa che separava la grotta al sentiero per Villa Conchiglia quando Hermione si fermò di scatto e si girò verso la figlia "Rose ti prego dimmi che hai avvisato gli zii che sarebbe venuto anche Scorpius...non vorrei davvero fare una brutta figura!"  

"Si mamma stai tranquilla avevo mandato un gufo a zia Fleur circa un mese fa per avvisarla!" le rispose. 

A quel punto Ron smise di borbottare contro le scarpe e disse continuando comunque a borbottare "B..beh certo...mi sembra ovvio! A noi ce l'ha detto solo questa mattina!"  

Rose fece finta di non sentire e continuava a stringere la mano del ragazzo che amava, ormai la coda di cavallo dopo il viaggio in passaporta si era allentata lasciando fuggire piccole ciocche che formavano vivaci boccoli bruni attorno al suo viso lentigginoso.  

Erano quasi arrivati, in lontananza riuscivano a scorgere il tetto della villa e quella che sembrava essere una grossa tenda porpora grande quanto la capanna di Hagrid, l'uomo che faceva il guardiacaccia ad Hogwarts molto tempo prima.  

“Beh io corro a fare il bagno!” disse Hugo mentre si sfilava la camicetta leggera che portava addosso. 

Hermione non fece in tempo a riprenderlo che ormai Hugo aveva iniziato a correre giù veloce per il sentiero lanciando al passaggio la camicia in testa al padre. I quattro ospiti scesero il sentiero e passarono davanti alla tomba del loro amico elfo, entrambi i coniugi senza parlare estrassero la bacchetta e agitandola Hermione fece comparire un mazzo di fiori mentre Ron diede una bella pulita alla croce che conteneva l'epitaffio. Girarono attorno alla casa e appena superato l'angolo vennero accolti da calorosi saluti. 

Harry seduto su di una panchina si alzò e corse ad abbracciare gli amici di sempre. Strinse forte a se Hermione dandole il benvenuto ed abbracciò Ron. Durante l'abbraccio sussurrò qualcosa all'orecchio dell'amico stando attento a non farsi sentire “Allora come va col tuo nuovo consuocero?” quando l'abbraccio finì Ron guardò Harry con sguardo truce.  

Dall'ingresso uscirono Fleur e Ginny che avevano sentito dall'interno della casa l'arrivo dei parenti.  

“Ciao benvenuti...ci siamo quasi tutti!” disse Fleur che indossava in grazioso grembiule ricamato con merletti.  

“Ehi fratellone siete arrivati! Ci voleva tanto?” disse Ginny abbracciando Ron che era ancora innervosito per le scarpe piene di sabbia e la frecciatina appena ricevuta dall'amico.  

“La devi smettere di chiamarmi fratellone Ginny! Abbiamo dei figli siamo cresciuti non so se te ne sei resa conto!” controbattè Ron rivolto alla sorella. 

“Beh io ti chiamo come voglio sai! E poi lo faccio proprio perchè ti da fastidio! Ahahah!” rispose di tutto punto Ginny.  

Fleur dopo aver salutato i parenti disse ad alta voce “Bill, Louis venite fuori di li sono arrivati!” pochi istanti dopo dalla tenda uscirono padre e figlio visibilmente stanchi ma contenti per il risultato ottenuto.  

“Ciao a tutti...che bello! Quest'anno siamo in molti ma con questa non dovremmo avere problemi!” disse Bill indicando la tenda ultimata.  

Le cicatrici che aveva in volto con la vecchiaia erano peggiorate ma ad ogni caso gli donavano come sempre anzi forse anche di più. Dominique e Hugo si stavano divertendo in mare mentre tutti gli altri si ritirarono in casa a fare due chiacchere ma due persone se ne stavano in disparte in un angolo del salotto. 

“E così tu sei Scorpius...Scorpius Malfoy” disse Bill avvicinandosi in modo inquisitorio al giovane dai capelli dorati.  

“..Ehm..s..si Signore sono io! Piacere!” rispose sforzandosi di apparire calmo e sicuro di se.  

Bill lo scrutò ancora per un po' poi continuò “Molto bene...ti trovo molto educato, mi sembri un ragazzo a posto! Ma bada bene a come ti comporti. Questa è casa mia quindi le regole le detto io, per me puoi rimanere basta che tratti bene la mia nipotina!”  

“Non sono più la tua nipotina zio...siete tutti fissati con questi diminutivi sdolcinati! Ed è inutile che cerchi di fare il cattivo...non ti riesce!” rispose velocemente Rose portando le mani ai fianchi.  

Bill e Scorpius si guardarono e scoppiarono in una sana risata. Tutto stava andando per il verso giusto finalmente la vacanza stava per iniziare. 

Fleur spiegò che Victoire e Ted erano andati a fare un salto in città per comprare le ultime cose che servivano per il pranzo anche se in realtà erano andati a prendere un regalo per Harry.  

Rose avvisò la famiglia che sarebbe andata a vedere la tenda e prese per mano Scorpius trascinandolo fuori dal salotto.  

“Cavoli davvero imbarazzante non è vero?!?” le disse il ragazzo allontanandosi dai parenti della fidanzata. 

Ma va che dici...anche se tuo padre non è decisamente il miglior amico di famiglia non significa che noi non possiamo stare assieme! E poi vedrai che proveranno tutti ad analizzarti per bene ma capiranno solamente quanto sei fantastico. Non ti devi preoccupare per niente!” le rispose Rose sicura di se. 

“Ok...se lo dici tu! Mi fido...ma tuo zio mi fa comunque paura con quella faccia!” detto questo i due giovani si sorrisero e sparirono oltre l'ingresso della tenda.

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Capitolo 6
*** *PREPARATIVI* La tenda dei ragazzi ***


CAPITOLO SESTO - La tenda dei ragazzi  
 
Rose e Scorpius entrarono nella tenda che fungeva da dormitorio e rimasero a bocca aperta. Quest'anno gli zii si erano proprio superati!  

Dall'ingresso si sviluppava un corridoio dal pavimento beige e i muri pieni di mensole con libri e foto che ritraevano le famiglie durante le vacanze precedenti. In una foto sulla mensola più bassa c'erano Albus e James molti anni prima, avevano circa 6 e 7 anni. Albus portava i capelli a caschetto e la frangia gli copriva i meravigliosi occhi verdi mentre James un po' più alto del fratello sembrava avesse la cresta per colpa dei capelli sparati che aveva in testa. Entrambi erano in costume da bagno e stavano giocando sulla spiaggia. Albus diligentemente riempiva un secchiello con la sabbia bagnata dal mare mentre James in piedi alle sue spalle la stava assaggiando. Erano davvero buffi in quella foto, pensò Rose.  

Proseguirono per un po' attraverso il corridoio ad archi e Scorpius individuò un gruppo di foto che ritraevano la famiglia della fidanzata quindi chiese “Rosy vieni qui...questi siete voi da piccoli non è vero?!”.  

La ragazza si girò e tornò indietro a vedere ciò che stava indicando Scorpius.  

“Eh si siamo noi! Era quando per la prima volta Hugo, a 5 anni, rubò la scopa di mio cugino e volle provare a fare un giro. E' sempre stato uno zuccone, se non avessi avvisato mamma in tempo sarebbe annegato visto che ha puntato dritto verso il mare. In questa foto invece siamo io e mio papà...avrò avuto circa 4 anni, mio fratello era nato da poco e io mi godevo le attenzioni di mio padre. E' sempre stato molto dolce con me qui infatti mi stava leggendo una favola per farmi addormentare sull'amaca sotto l'albero dietro la Villa. Che bei tempi che erano...mio fratello non rompeva ancora così tanto. Mio padre però fu felicissimo quando nacque. Aspettava proprio un figlio maschio e dice spesso che gli ricorda tanto mio zio Fred...”  

Poi Rose si fermò un istante ad osservare con più cura la terza foto sulla mansola quando Scorpius domandò “Ma chi è Fred...non me ne hai mai parlato..”  

“Beh si è vero...in ogni caso non ne parliamo molto. Io non l'ho mai conosciuto morì prima della mia nascita...ma quando in famiglia si parla di lui si rattristano tutti quindi raramente lo tiriamo in ballo perché soprattutto zio George ci sta sempre molto male anche se sono passati tanti anni. Sai, era il suo fratello gemello, lui dice che facevano tutto assieme...un po' come Hugo e Fred jr. mio cugino. Per quel motivo zio George ha scelto proprio quel nome per suo figlio ed ora quando vede loro due combinare guai, anche se con un po' di malinconia nel volto, si rallegra sempre. Effettivamente quei due quando sono assieme sono insopportabili. Vedrai quando arriverà anche Fred jr. basteranno poche ore per far imbestialire mia mamma e tu non sarai più al centro dell'attenzione! Beh andiamo a vedere le camere!” la ragazza di voltò e si avviò lungo il corridoio trascinando Scorpius per la mano. 

Sul corridoio, che terminava con un altra porta che dava sulla spiaggia, si affacciavano tre porte di legno. Aprirono la prima quella più vicina alla villa e capirono al primo colpo d'occhio che si trattava del dormitorio femminile. C'erano quattro grossi letti sulle tinte del lilla, due erano centrali alla stanza mentre gli altri due erano ai lati posti su dei soppalchi raggiungibili da scale in legno.  

“E' davvero meraviglioso...beh anche io da piccolo avevo una tenda magica ma non certo di queste dimensioni!” disse Scorpius sorpreso da tanto lusso.  

“Beh questa era la casa di zio Charlie, la usava in Romania per spostarsi da una riserva di draghi all'altra. Poi però ha aperto la sua di riserva qualche anno fa e quindi questa ce l'ha regalata, visto che siamo tanti nipoti. Poi mia mamma l'ha aggiustata e sistemata! Lei è una maga coi fiocchi quando si tratta di incantesimi di estensione!” poi tornarono al corridoio per aprire la porta opposta che portava al dormitorio maschile.  

In quella stanza i toni erano decisamente diversi. Vi erano zone tinte in un modo e altre tinte in un altro. Questo per colpa delle diverse tifoserie del Quidditch. Su un paio di letti troneggiavano i colori smeraldo e oro delle Holyhead Harpies, quelli erano i letti di Fred jr. e Hugo. Tifavano una squadra completamente femminile un po' perché la madre di Fred jr. Angelina aveva giocato in quella squadra come titolare ma Rose era sicura che fosse perché erano entrambi innamorati della Cercatrice Winona Lottingus.  

James tifava sicuramente per i Falmouth Falcons visto che il suo letto era interamente grigio con un enorme testa di falco stampata sopra mente sui letti di Albus e Louis non vi erano colori di squadre famose. In un angolo della stanza era stato aggiunto un letto tutto verde con la federa del cuscino argento.  

“Beh...quello dovrebbe essere il tuo! Quanta originalità...Ahahah” disse Rose ridendo a crepapelle.  

Scorpius si girò stizzito e le rispose “Non c'è niente da ridere...hanno messo i colori dei Serpeverde perché è l'unica cosa che sanno di me! Che altro potevano fare, giusto?!? Ad ogni caso lo sai che non la penso come mio padre su niente! Ora anche lui è migliorato, soprattutto dalla morte del nonno. Ma io ho la mia identità...mica solo perché gli assomiglio fisicamente devo essere per forza come lui. Io volevo entrare a Grifondoro ma il cappello mi ha fregato! E se fossi entrato in Grifondoro ti avrei conosciuta prima!” disse Scorpius poi si avvicinò lentamente a Rose e la baciò dolcemente sulle labbra.  

Quell'istante sembrò durare in eterno ma quando la ragazza realizzò che il bacio era finito aprì lentamente gli occhi e disse “Beh...andiamo a vedere l'ultima stanza è piena di cose eccezionali vedrai che ti piacerà!” e rossa in volto uscì dalla stanza per dirigersi verso l'ultima.  

Quest'ultima stanza era grande come i due dormitori messi assieme e aveva una zona lettura, tavoli da pin-pong magici e un infinità di cose con cui svagarsi: scacchi magici, scope, gobbiglie e un sacco di altre cose divertenti.  

Scorpius rimase decisamente sbalordito, in cuor suo sapeva che ora della fine sarebbe stata una bella vacanza e non vedeva l'ora che iniziasse.  

“Beh che ne dici se torniamo in Villa non vedo l'ora che arrivi tuo cugino Fred voglio proprio vedere che combinerà con tuo fratello!” disse il ragazzo molto eccitato e Rose rispose “Certo...andiamo! Sarà una bella vacanza vedrai!”

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Capitolo 7
*** *PREPARATIVI* Siamo tutti qui! ***


 

CAPITOLO SETTIMO - Siamo tutti qui!  

 
Rose e Scorpius erano appena sbucati dalla tenda per avviarsi verso la Villa quando d'un tratto dal nulla apparvero George e Roxanne. Ovviamente si smaterializzarono nell'esatto punto dove stava Rose che si ritrovò a terra con lo zio steso addosso, spaventata cacciò un urlo strozzato.  

Roxanne era precipitata dalle spalle del padre per colpa dell'impatto e si ritrovò con la faccia immersa nella sabbia.  

L'istante successivo Angelina e il figlio Fred jr. apparvero pochi metri più in là, ancora mano nella mano e perfettamente in piedi.  

“Ma cavoli papà...lo sapevo che sarei dovuta stare con mamma!” disse Roxanne sputacchiando sabbia qua e là.  

“Atterraggio perfetto zio!” disse con sarcasmo Rose mentre si rialzava massaggiandosi il polso dolorante per via della botta ricevuta.  

“Su su ragazze calmatevi è andato tutto bene! Siamo tutti qui e siamo tutti interi...” disse George togliendosi la sabbia dalla barba e dai vestiti.  

Nel vedere la scena Fred scoppiò in una risata isterica “AHAHA..ah..divertente! Davvero divertente papà! Solo tu sei in grado di fare certe cose! Beh...comunque...dov'è Hugo?” chiese Fred rivolgendosi alla cugina.  

Rose fece una smorfia mostrandosi molto contrariata “Buon giorno anche a te cugino! E' un piacere rivederti...noto con piacere che sei cresciuto molto d'altezza! In effetti noto anche che sei decisamente cresciuto SOLO in altezza! Comunque il tuo complice di malefatte è in mare con gli altri se vuoi raggiungerli!” e indicò in lontananza i ragazzi che si tuffavano da uno scoglio abbastanza alto.  

Senza ribattere Fred jr. si tolse i pantaloni e la maglietta lasciandoli per terra e si mise a correre in direzione dello scoglio.  

Nessuno commentò la scena, anzi Rose si avvicinò alla cuginetta e la strinse forte a se “Ciao Roxy...finalmente siete arrivati! So che non è colpa tua se siete in ritardo...sei l'unica che si salva! Tesoro come va ad Hogwarts...ti sei fatta nuovi amichetti!?” chiese con aria pimpante.  

Ma prima che Roxanne potesse risponderle, George si intromise “Beh, Rosie! Non vieni a presentarti al tuo vecchio zio simpaticone!” disse allargando le braccia.  

Rose sorrise appena e si avvicinò a George abbracciandolo con affetto.  

Durante tutto il tempo Scorpius non emise un fiato, se ne stava impiantato fuori dalla tenda alle spalle della fidanzata aspettando il momento giusto per intervenire.  

George approfittò dell'abbraccio e dell'interesse della nipote per dire “Ah...Rosie...non mi presenti il tuo ragazzo!?” allungando il collo per ispezionarlo meglio.  

“Ah...si...giusto! Lui è Scorpius!” il ragazzo si avvicinò allungando la mano a George in segno di saluto ma l'uomo rimase come pietrificato.  

“Piacere di conoscerla signore!” disse Scorpius stringendo la mano di George che all'udire il suono di quelle parole fece un sospiro di sollievo e disse “Cavoli ragazzo avevo quasi creduto che fossi il figlio di Malfoy! Ma sei di certo troppo educato per esserlo!”.  

Tutt'attorno si diffuse un silenzio imbarazzante rotto da Roxanne che disse “Eh...ehm...papà lui è quello Scorpius!? Lo sa tutta la famiglia che stanno assieme da un po'...possibile che tu sia l'unico a non saperlo!”.  

Per un po' George rimase basito e poi continuò “Non ci credo...perchè non me l'ha detto nessuno! Ora entro e ne dico quattro a tutti! Scusami Scorpius...noto che non sei il tipico Malfoy e questo è un bene. Divertiti!” e in un lampo si girò dando le spalle ai ragazzi e a passo spedito si infilò nella Villa.  

Tra i tre giovani torno il silenzio imbarazzante di pochi minuti prima ma poi sempre Roxanne prese l'iniziativa e disse “Piacere Scorpius..non abbiamo mai parlato ma durante il primo anno ti ho notato, beh come si può non notare il caposcuola dei Serpeverde”

Scorpius le sorrise e disse “Eh si...proprio io! Ma tranquilla Rose mi parlava spesso di te e sapevo che eri sua cugina. Come stanno i tuoi amici?! Non frequentavi gli amici di tua cugina Dominique? Athena Black, Lysander Scamando e Daniel Faraday?”.  

Il volto di Roxanne si illuminò e disse “Certo...sono miei amici...sono i primi che mi hanno accolta quando ero al primo anno. Anche se avevo molti parenti che frequentavano la scuola avevo bisogno di fare nuove amicizie e loro sono stati i primi! Comunque sono molto contenta di conoscerti mi ha detto Dominique che lavori già al ministero!” e spalancò la bocca in senso di stupore.  

Roxanne era davvero molto espressiva, aveva un viso tondo e pelle scura. Aveva preso decisamente dalla madre anche i capelli ricci e neri sempre raccolti in qualche strana acconciatura. I suoi occhi erano vispi e intelligenti dello stesso colore di quelli del padre.  

“Beh si è vero...ho iniziato da poco infatti faccio davvero poche ore...mio padre mi ha inserito bene sono l'aiutante di un Auror di nome Callaware ma io aspiro al posto di tuo nonno. Da quando è andato in pensione non riescono a sostituirlo con nessuno di decente che sappia equiparare il suo talento. Mio padre ovviamente è contrario ma se ne farà una ragione!” disse Scorpius facendo spallucce.  

Rose prese affettuosamente il polso di Scorpius in gesto di comprensione e poi disse “Beh, che ne dite se entriamo...ormai sarà quasi ora di pranzo...hanno deciso di allargare con l'incanto di estensione permanente anche la sala da pranzo...siamo davvero in troppi quest'anno!”.  

I tre giovani entrarono dalla porta in ingresso, Rose e Scorpius si sedettero su uno dei tre divani mentre tutti parlavano animatamente.  

Roxanne si diresse subito a salutare gli altri parenti regalando abbracci e baci a tutti. Le piaceva proprio essere la “piccolina” di famiglia.

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Capitolo 8
*** *UNA GIORNATA INDIMENTICABILE* Il pranzo è servito ***


Il sole era alto nel cielo, le cicale frinivano e l'odore di salsedine si diffondeva tutt'attorno alla Villa.  

 
James, Albus, Hugo, Louis e Fred jr. erano ancora in mare a divertirsi.  

I primi tre ragazzi continuavano a smaterializzarsi in cima allo scoglio più alto per poi tuffarsi da esso mentre Fred jr. e Louis che non avevano ancora affrontato l'esame di materializzazione se ne stavano immersi in acqua schizzandosi e ridendo dei goffi tuffi degli altri.  

Sotto un immenso telone che fungeva da veranda all'aperto di fronte alla Villa vi erano divanetti in vimini e graziosi tavolini in legno disposti a cerchio. Al centro vi era un grosso focolare che veniva acceso solo alla sera. Era davvero divertente passare le nottate a chiacchierare in compagnia alla luce fioca e calda del fuoco scoppiettante. Ora sul divanetto centrale vi erano Lily, Dominique e Roxanne coinvolte in un animata conversazione a tre.  

“Sapete...ho un grosso scoop da raccontarvi...pochi giorni fa sono capitata in camera di Albus per cercare una pergamena, dovevo fare i compiti estivi di storia della magia. Sono andata verso la scrivania e ho cercato nel cassetto dove mio fratello mette le pergamene di riserva e mentre cercavo mi è caduto l'occhio su un pezzo di carta che sbucava da sotto il cuscino de suo letto. Allora l'ho sfilata e aperta, era una lettera e sapete di chi!??” disse Lily tutta agitata.  

Roxanne era davvero una persona curiosa quindi si sbrigò a rispondere “Dai Lily taglia corto...di chi era la lettera e perché dovrebbe fare così tanta notizia!?”.  

Lily continuò scostandosi i fluenti capelli rossi dal viso “Era una lettera di Eleonore...sua cugina Eleonore!” disse indicando Dominique che era seduta tra le due ragazze.  

“No...non ci credo! Mia cugina per quel poco che la conosco non mi sembra un tipo da Albus. Tuo fratello è così responsabile, dolce, talentuoso e pure molto bello. Non che lei sia brutta...ma è normale scorre del sangue Veela nelle sue vene!” rispose Dominique arricciando il naso mentre pronunciava in modo arrendevole la parola Veela.  

Roxanne che non conosceva affatto la cugina di Dominique chiese “Ma è la figlia di tua zia Gabrielle e Dennis Canon? Quel tizio che ha aperto un negozio di fotografia magica a Diagon Alley? E poi in ogni caso Domy non puoi non sopportarla solo perché è una mezza Veela...lo sei anche tu quindi pensaci bene!”. 

Dominique dopo una smorfia le rispose “Si proprio quella...sua mamma Gabrielle è la sorella di mia mamma. Hanno vissuto fino a pochi mesi fa dai miei nonni in Francia ma ora sono tornati perché mia zia ha perso il lavoro e quindi mio zio Dennis ha deciso di trasferirsi dalle nostre parti per tentare ad aprire il negozio che ha sempre sognato. Mia mamma mi raccontava che suo fratello si chiamava Colin e anche lui è uno dei tanti morti durante la grande guerra ad Hogwarts, il vero appassionato di fotografia era lui. Ora abitano li a Londra a pochi isolati da casa degli zii Percy e Audrey, ci hanno pensato loro a trovargli casa. Da quello che ho capito Eleonore ha già finito la scuola a Beauxbatons mentre suo fratello Alexander inizierà l'anno prossimo ad Hogwarts. Tutto qui...ma tornando a noi come cavolo hanno fatto quei due a conoscersi e soprattutto che diceva la lettera?”.  

Lily rimase un attimo in silenzio poi rispose “Beh era decisamente una lettera sdolcinata, quei due sono cotti l'uno dell'altra e c'era scritto che non vedeva l'ora di vederlo qui a Villa Conchiglia e assicurava che sarebbero venuti per il qualche giorno. Avrei pagato oro per poter leggere la lettera di risposta di mio fratello! Non l'ho mai sentito parlare o vantarsi di ragazze come fa James. Lui ne cambia una al mese e non c'è neanche gusto ad indagare...ma Albus...cavoli non vedo l'ora di vederli assieme!”. 

Subito dopo di intromise Roxanne dicendo sorridendo “Beh, di certo se avessero dei bambini sarebbero sicuramente dei capolavori! Lei è una mezza Veela e lui è un figo da paura! Scusate lo so che è mio cugino ma quando una cosa è vera bisogna sottolinearla! Ha certi occhi verdi! Comunque è vero...non vedo l'ora che arrivino per vederla! Chissà se ci saranno per pranzo!?”.  

La porta della Villa si spalancò ed uscì Fleur tutta agitata dicendo “Ah, siete qui! Chiamate i ragazzi il pranzo è pronto in tavola! e rientrò di fretta.  

Quando tutti furono riuniti la sala da pranzo sembrava un ristorante, a guardarla attraverso la porta sembrava una semplice saletta con al centro un tavolo da sei persone al massimo ma appena si varcava la soglia i muri si alzavano e le pareti si allontanavano trasformando la piccola saletta in un salone con colonne ed archi e un enorme tavolone in legno massiccio al centro lungo quasi dieci metri pieno di qualsiasi tipo di pietanza! Tutti si sedettero e iniziarono a mangiare conversando di svariati argomenti come cucina, sport, politica.  

Erano tornati anche Ted e Victoire e anche loro si divertivano a conversare con i parenti che non vedevano da tanto tempo.  

Perfino Scorpius sembrava essersi integrato alla perfezione, si era messo a discutere con Hugo su quale, tra il polpettone e lo sformato, fosse il più buono.  

Tutto stava andando a meraviglia fino a quando in lontananza dal camino del salotto si udì un forte botto che fece ammutolire tutti i presenti.  

Nessuno fece in tempo ad alzarsi per vedere quale fosse la causa di tanto trambusto quando sulla soglia della sala da pranzo comparve Eleonore.  

“Scusatemi per l'intromissione durante l'ora di pranzo...mi dispiace essere piombata così. Continuate pure a mangiare!” disse realmente in imbarazzo per l'accaduto.  

Un coro di saluto si sollevò dalla tavola poi tutti tornarono a pranzare. Eleonore passò davanti ad Albus per dirigersi verso Fleur e Bill, girò lo sguardo verso il ragazzo e gli donò un meraviglioso sorriso.  

Eleonore aveva solo diciassette anni ma era molto matura per la sua età e anche fisicamente non dimostrava l'età che realmente aveva. Sembrava già una giovane donna, il suo sguardo era austero e i suoi capelli di un biondo abbagliante erano lisci e lunghissimi. Sembravano quasi allungati con la magia, anche se raccolti in una traccia le arrivavano fino quasi ai polpacci. I suoi occhi erano di un intenso azzurro, talmente chiari che parevano di ghiaccio ed il suo corpo era snello e slanciato. 

Quando arrivò in prossimità degli zii disse “Scusatemi molto...ma Alexander si è ammalato ha la febbre alta e mamma e papà hanno deciso di rimanere a casa con lui. Io sono venuta ad avvisarvi ma se non è un problema ci terrei a rimanere. Non ho molto da fare a casa”. 

Fleur si alzò per abbracciare la nipote e disse “Ma certo che puoi rimanere tesoro...Bill aggiungerà un letto nella camera delle ragazze va bene? Così farai amicizia con tutti...siamo così in tanti! Ora siediti e mangia qualcosa forza...che sei tutta pelle e ossa!”.  

All'udire quelle parole Bill prese parola e disse riferendosi alla moglie “Stai attenta a come parli...ti stai lentamente trasformando in mia madre!”

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Capitolo 9
*** *UNA GIORNATA INDIMENTICABILE* L'arrivo di Kramber ***


 
Tutti avevano ormai finito di pranzare, saranno state le due di pomeriggio.  

Fleur, Victoire, Hermione, Ginny e Angelina in poco tempo risistemarono la cucina e la sala da pranzo.  

Harry leggeva la Gazzetta del profeta seduto sul divano, Bill e Ron stavano giocando a scacchi magici li vicino.  

George si era appisolato sulla poltrona e stava iniziando a russare sonoramente.  

Ted fuori in veranda chiaccherava sulle panchine in vimini con James.  

“Allora hai proprio deciso non è vero?!”chiese Ted a James che giocherellava con una palla di gomma.  

“Si certo, fra meno di un mese sarò da mio zio in Romania! Vedessi che bel posto là! Quando siamo andati a trovarlo durante le vacanze estive di due anni fa mi sono letteralmente innamorato del luogo. E' vero è tutto un po' più selvaggio di qui e il clima è decisamente peggiore ma nella riserva che ha creato mio zio Charlie c'è un sacco di imparare e i draghi mi affascinano davvero tanto. Beh, sinceramente tutte le creature magiche mi affascinano...ah...ti avevo detto che sto crescendo un cucciolo di ippogrifo? Garock Hagrid me lo ha affidato perché ad Hogwarts non ha posto dove tenerlo!” poi guardò verso il cielo per vedere se l'ippogrifo che aveva liberato alla sua partenza fosse arrivato alla Villa.  

“Ma tu che senti spesso Garock tramite gufo dimmi, come sta ora?” chiese molto incuriosito Ted. 

“Beh, sta bene! Fare il guardiacaccia ad Hogwarts non è facile come sembra. Di certo ha preso la passione da suo padre ma non sarà mai bravo come lui. Si sente la mancanza del vecchio Hagrid...è passato ormai molto tempo da quando se n'è andato. Ogni tanto, quando frequentavo Hogwarts accompagnavo Garock al cimitero della scuola dove sono stati sepolti i migliori: Silente, Severus Piton, la professoressa McGranitt e oltre ad altri anche Rubeus. disse James con una nota di nostalgia e rammarico. 

Entrambi sembravano molto tristi quando Ted fece un altra domanda “E la madre di Garock è morta in Francia?”. 

James rispose “Beh, credo di si ma non ne sono certo. La signora Maxime tornò in Francia quando Garock era ancora piccolo perché la scuola di Beauxbatons subì molti danni dopo un violento terremoto. Poi essendo la Preside dovette stare la per molti anni per sistemare il disastro, la scuola rimase chiusa per tre anni...ricordi quando ci arrivò quel gufo da zia Gabrielle. Poco dopo a Rubeus arrivò una lettera del nuovo preside della scuola che avvisava che lei si era ammalata di una malattia sconosciuta e fecero di tutto per salvarla ma non ci fu niente da fare. Rubeus dovette crescere Garock da solo e prima di morire si assicurò che avesse un posto sicuro nello staff di Hogwarts e che io sappia Garock non si è mai lamentato...gli piace il suo lavoro!”  

Si sentirono presto voci uscire dalla tenda che interruppero James.  

Pochi istanti dopo infatti uscirono Rose e Scorpius costantemente mano nella mano e alle loro spalle comparvero anche Albus e Eleonore.  

James rimase molto sbalordito di vedere quello strano gruppo e chiese “Ehi ragazzi dove andate?!”  

Tutti si bloccarono istantaneamente compreso Albus che senza aspettare un secondo rispose “Non sono affari tuoi! Comunque andiamo a fare una passeggiata...è forse vietato? Ah...guarda sta arrivando Kamber perché non vai a legarlo?!” 

James si girò verso la direzione indicata dal fratello e vide in cielo, in lontananza, il suo ippogrifo che planava atterrando sulla sabbia fine sollevando un gran polverone.  

Il ragazzo si girò per ringraziare Albus ma il gruppetto era già sparito oltre l'angolo della casa verso il sentiero.  

“Che fortuna...Kramber è arrivato proprio nel momento giusto! Non è vero Albus!”chiese Rose dando un leggero colpetto col gomito al cugino. 

“Eh già!” rispose Albus guardandosi alle spalle per vedere se qualcuno li stava osservando allontanarsi.  

“Beh quando pensi di dire qualcosa agli altri...lo sai quanto siamo pettegoli in famiglia...non passerà molto che lo scopra qualcuno e non vorrai mica tenerglielo nascosto a vita! Siete una così bella coppia che se vi paragonano a noi due di certo avrete la vittoria in tasca e non dovete nemmeno preoccuparvi della loro reazione!” continuò Rosie indicandosi assieme a Scorpius.  

Albus sospirò ed Eleonore disse “Sapete voi sarete pure una coppia non molto amata in famiglia ma io e lui è come se fossimo parenti. Cioè mia mamma e sua zia sono sorelle. Non è una cosa normale!” e concluse con una faccia sconsolata.  

Scorpius si intromise “Scusate se dico la mia...io non vi conosco molto ma non credo che sia poi così una cosa strana! Non siete parenti di primo grado...non vi scorre lo stesso sangue nelle vene quindi che male c'è!” 

Albus e Rose si fermarono assieme e fissarono Scorpius come se avesse detto una sciocchezza colossale, poi Rose disse “Ti prego non parlare di “sangue” che mi sembri tuo padre! E lo sai quanto lui mi fa paura!”  

Tutti scoppiarono in una fragorosa risata, ormai erano lontani dalla Villa ed arrivarono in una biforcazione del sentiero.  

“Beh, venite in paese con noi!?” chiese Scorpius sorridendo.  

Albus guardò Eleonore e, come se si fossero capiti solo con lo sguardo, rispose “No grazie ragazzi...noi prendiamo a destra...passeggiamo ancora un po'! Ma grazie ancora dell'invito!” 

Si salutarono e ognuno andò per la sua strada.  

Rose aspettò che si fossero allontanati abbastanza e poi commentò “Lo sapevo che volevano stare da soli quei due! Amore la tua domanda è stata inutile!” poi diede un dolce bacio sulla guancia del suo ragazzo ed entrambi proseguirono verso il paesino che ormai si scorgeva in lontananza.

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Capitolo 10
*** *UNA GIORNATA INDIMENTICABILE* Scoop confermato! ***


 
“E' bello qui vero Norie? Scommetto che non ci eri mai stata!” disse Albus riferendosi ad Eleonore che era parecchio rossa in viso da quando erano rimasti soli. 

Camminavano lungo il sentiero che stava discendendo leggermente verso la riva del mare lasciando intravedere, non molto lontano, un insenatura riparata dal sole pomeridiano.  

“Si, è vero Albus, non ci sono mai stata! Quando venivo a trovare Fleur e Bill non siamo mai rimasti più di due giorni quindi non abbiamo girato molto...” poi si bloccò di scatto perché Albus improvvisamente decise di afferrarle la mano.  

Nessuno dei due disse nulla ma i loro cuori battevano talmente forte che chiunque avrebbe potuto sentirli a metri di distanza. 

Poi Albus prese di nuovo l'iniziativa e disse “Da quando ti ho vista un anno fa non faccio altro che pensare a te...è stata dura per me leggere le tue lettere senza poterti parlare...” Eleonore non sapeva che dire, era una ragazza molto timida e a Beauxbatons non aveva frequentato nessun ragazzo, per lei era la prima volta.  

Rimase in silenzio sperando di trovare la forza per dire qualcosa quando Albus continuò “Ti va se ci sediamo là?!” ed indicò una roccia corrosa dal mare dell'alta marea all'interno dell'insenatura. 

Eleonore annuì ed entrambi sedettero dando le spalle alla roccia e volgendo lo sguardo verso il mare calmo.  

Non si sentiva nessun rumore a parte il suono delle loro voci, lo scrosciare delle onde sugli scogli e le cicale che finivano nei campi.  

Ancora mano nella mano Eleonore trovò il coraggio di dire, quasi sussurrando “Anche per me è la stessa cosa...” e si afferrò una lunghissima ciocca di capelli dorati giocherellando nervosamente.  

Ora anche Albus non sapeva più che dire ed abbassò gli occhi guardandosi i piedi immersi nella sabbia fine.  

Improvvisamente una folata di vento caldo li colpì ed i capelli fluenti e lunghissimi di Eleonore si scompigliarono finendo anche in parte su di Albus che si girò, guardò gli occhi della ragazza semichiusi e dolcemente le scostò i capelli dal viso.  

Eleonore rimase immobile a fissare quei dolci occhi verdi e profondi che la osservavano chiudersi a pochi centimetri dal suo viso.  

Le labbra socchiuse dei due ragazzi si toccarono suscitando in loro un impeto di calore che si diffuse in tutto il corpo come una vampata di fuoco miracoloso.  

Per pochi istanti tutto sembrò fermarsi, c'erano solo loro e nient'altro sembrava più importante di quell'istante in cui rimasero uniti.  

Poi un forte tonfo sordo li interruppe preoccupandoli.  

Albus si alzò in piedi per vedere nella direzione da dove si era udito il rumore. Ma non vide nulla, non riuscì a spiegarsi che cosa potesse essere successo ma poi si girò di nuovo a guardare la ragazza che amava e tutta la preoccupazione era scomparsa, si sedette di nuovo sulla pietra e l'abbracciò.  

 


 
Poco più in là oltre lo scoglio che segnava il lato dell'insenatura della sabbia si stava smuovendo in modo inconsueto, strane impronte di piedi comparivano dal nulla lasciando una scia di sabbia calpestata.  

Queste insolite impronte apparse nel nulla si stavano dirigendo dallo scoglio verso il sentiero che portava alla Villa.  

Poco più tardi questa strana scia continuava a manifestarsi anche sulla stradina in terra battuta anche se ora le impronte non erano più riconoscibili ma si notava solo un insolito sollevamento di polvere.  

Superato il crinale della collina dal nulla apparirono Lily e Roxanne.  

La prima visibilmente infastidita disse “Cavoli Roxy sapevo che sarei dovuta andare da sola...hai rovinato tutto! Come si fa ad essere più sbadati! Non so! Solo tu ci riesci!”   

Roxanne sinceramente avvilita le rispose “Siamo troppo cresciute per il mantello, non ho visto un sasso e ci sono inciampata, mi sono pure fatta male al naso! Sono caduta di faccia...ma non serve che tu mi chieda come sto!”  

Con il mantello sotto braccio si diressero a passo spedito verso la Villa e quando furono arrivate entrarono velocemente nella tenda dove Dominique le attendeva borbottando imprecazioni contro il libro di Difesa.  

Entrarono nella sala ricreativa e trovarono la ragazza che fissava i compiti estivi con aria perplessa ma sentendole arrivare scattò in piedi dicendo “Allora...avete scoperto qualcosa?!? Dai su su raccontate...”  

Roxanne non disse nulla e si sedette su di una poltrona mentre Lily esordì dicendo “Perchè non lo chiedi a Roxy...lei si che può raccontarti tutto! Io devo andare in bagno!” ed uscì dalla stanza scocciata.  

Dominque fissava Roxanne che si stava massaggiando il naso, sentendosi sotto esame disse “Oh va bene...per colpa mia li abbiamo interrotti ma una cosa è certa quei due si frequentano e non hanno raccontato niente a nessuno! E forse non lo vogliono neanche raccontare! Abbiamo seguito il gruppo fino alla biforcazione poi Rose e Scorpius sono andati verso il paese e loro hanno preso la direzione opposta verso un insenatura. Quando siamo arrivate li abbiamo visti baciarsi ma poi Lily mi ha fatto cenno di avvicinarci un po' per vedere meglio e io sono inciampata in una pietra! Per poco non ci scoprivano...poi siamo scappate! Tutto qui!”  

Dominique ascoltava il racconto della cugina a bocca aperta e al termine di esso disse “Tutto qui!?!?! Quei due hanno una tresca senza che la famiglia sappia niente e tu mi dici tutto qui?!? E' uno scoop grandioso...ammetto che non avevo creduto a Lily quando ci ha parlato della lettera. Ma ora abbiamo le prove che è tutto vero! Wow!” ed ancora eccitata per la notizia si mise a sedere continuando “Beh ora che facciamo? Lo teniamo nascosto aspettando che siano loro a fare la prima mossa o inneschiamo il piano di divulgazione involontaria delle notizie bomba?!” 

Roxanne scoppiò a ridere e rispose “Che scema che sei! E' ovvio che non diciamo nulla...se fossi tu al posto loro e non volessi che si sappia in giro come la prenderesti se dei parenti ti pugnalassero alle spalle!” dopo una smorfia Dominique rispose “Beh come la fai lunga...era per animare un po' la vacanza! Immagina lo stupore di mamma e papà e di Harry e Ginny! Ahaha...ci sarebbe da ridere! Ma hai ragione...terremmo tutto nascosto! Infondo è nostro cugino non possiamo mica comportarci da infami con lui! Ora mi devo rimettere a studiare o mia madre mi spenna...mi controlla ancora se faccio i compiti e non vorrei farla infuriare quando ci sono ospiti! Sarebbe davvero un brutto spettacolo!”  

Roxanne rimase un po' in silenzio a pensare sulla poltrona poi decise di alzarsi per andare a fare il bagno in mare. Salutò Dominique senza specificare dove fosse diretta, non voleva inveire facendosi invidiare dalla cugina e si avviò contenta ed emozionata verso la spiaggia.

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Capitolo 11
*** *UNA GIORNATA INDIMENTICABILE* Una sorpresa per James ***


James stava in compagnia del suo giovane ippogrifo sulla spiaggia quando dalla tenda uscì la cugina Roxanne.  

“Ehi ciao...dove stai andando?” chiese incuriosito James che accarezzava con dolcezza il becco appuntito di Kramber.  

“Oh...beh...vado a fare il bagno in mare...è passato più di un anno dall'ultima volta che sono entrata in acqua!” rispose Roxanne che si stava timidamente spogliando mostrando la sua meravigliosa pelle color cioccolato. Indossava un costume intero verde smeraldo che faceva risaltare molto la sua carnagione.  

Si legò i corvini capelli cespugliosi con un elastico colorato e disse “...che dolce che è Kramber! E' un bravo ippogrifo vero?!”  

James rivolse lo sguardo alla cugina che ormai era quasi pronta per tuffarsi “Oh si...è davvero un bel cucciolone! Mi dispiace un sacco doverlo riportare a Garock quando partirò! Mi sono affezionato molto a lui...ma prima o poi tornerò e in ogni caso rimarrà sempre il mio ippogrifo. Guarda cosa gli ho insegnato...” e detto ciò prese un boccone di carne cruda e lo lanciò con tutta la forza che aveva in corpo.  

Con uno scatto fulmineo Kramber al trotto lo raggiunse e afferrò il boccone al volo prima che toccasse terra. 

Roxanne divertita chiese “Oh...cavoli è fenomenale...velocissimo! Posso provarci anche io?” e mosse un passo verso l'animale.  

James allarmato allungò la mano e disse “NO...ferma! Devi andare per gradi...è pur sempre una creatura magica devi prima farti accettare da lui! Fai così...avvicinati molto lentamente...brava così...poi ora fai un inchino e aspetta la sua reazione...”  

La ragazzina fece tutto ciò che James le aveva imposto e quando alzò lievemente lo sguardo verso l'animale, senza però concludere l'inchino, vide che Kramber era ancora li fisso a scrutarla. Ma passarono pochi istanti quando l'ippogrifo si mosse piegandosi lentamente sulla zampa anteriore facendo così un inchino a sua volta.  

James sorrise e disse “Molto bene...non avevo dubbi! Ero sicuro che saresti piaciuta a Kramber...lui adora tutti quelli della nostra famiglia. Ora se vuoi puoi avvicinarti lentamente e accarezzargli il becco! Non avere paura!” e incoraggiò con le mani la cugina ad avvicinarsi.  

Roxanne non si fidava ciecamente dell'animale ma poteva fidarsi di James quindi decise di provare.  

Fece un passo verso Kramber e sollevò delicatamente la mano portandola vicino al becco, poi con dolcezza lo accarezzò provocando un sonoro segno di approvazione dall'ippogrifo.  

Roxanne era contentissima era la prima volta che accarezzava un ippogrifo, ad Hogwarts ne aveva visti molti pascolare nell'enorme recinto vicino alla capanna di Garock ma non ne aveva mai toccato uno. Felice la ragazzina disse “Che bello.. morbidissimo! Grazie James per avermelo fatto accarezzare...davvero fantastico! Ora vado a fare il bagno ci vediamo dopo!” e voltandosi si diresse verso il bagnasciuga.  

James la salutò ma rispose “Ma stai attenta mi raccomando! Se hai bisogno chiama io rimango ancora un po' qui a giocare con Kramber!”  

Erano ormai le cinque del pomeriggio, il sole non scottava più così tanto e James era davvero contento di come stava andando la sua vacanza. Di solito era uno dei più grandi e da quando Ted e Victoire si erano sposati era rimasto solo. Diventava scorbutico ogni tanto, ormai gli scherzi e le burle dei cugini Fred e Hugo lo stufavano. Quando erano un po' più piccoli era lui a stigarli ora non era più in vena di combinare pasticci insieme a loro.  

Si andò a sedere su di una roccia vicino alla tenda ed osservava in lontananza la cugina immergersi nell'acqua profonda per poi riemergere poco dopo per prendere fiato.  

Kramber ormai sazio per via dei vari bocconcini ingeriti si era accucciato vicino al ragazzo e col becco si puliva le piume dell'ala spigata. In lontananza si udivano le voci e le risate dei più giovani che se ne stavano in gruppo all'ombra di un grosso salice quando James vide all'orizzonte un piccolo puntino avvicinarsi. Strinse gli occhi per mettere a fuoco meglio e capì che si trattava di un grosso gufo nero che puntava dritto verso Villa Conchiglia.  

Incuriosito si alzò aspettando che l'uccello si avvicinasse e quando fu abbastanza vicino per notarlo, James si accorse che portava sulla schiena una sorta di zainetto.  

Il gufo avanzò spedito e planò proprio davanti a James stropicciandosi le ali intorpidite a causa del lungo viaggio.  

James si avvicinò all'animale messaggero e guardò lo zainetto.  

Su di esso vi era un iscrizione in stoffa cucita a mano in malomodo che riportava il suo nome. Quindi decise di sganciare lo zainetto in cuoio dalla schiena del gufo che, appena si sentì libero dal peso del bagaglio, riaprì le ali e volò via. Il ragazzo era davvero sbalordito ma curioso come era aprì velocemente lo zainetto per scoprire il contenuto. All'interno di esso vi erano vari oggettini piccoli e strani e un libricino rilegato in pelle.  

James non aveva mai visto quei piccoli arnesi in vita sua ma notò con piacere che dentro il libricino vi era incastrata tra le pagine una lettera.  

La sfilò e lesse sull'intestazione “Al mio nipote preferito James Sirius Potter, Villa Conchiglia, Inghilterra” la girò e lesse “Da parte del tuo zio preferito Cherles Weasley, RiservaNorberta, Romania”.  

James era visibilmente eccitato e una voglia irrefrenabile di aprire la lettera lo pervase quindi trappò il lato della lettera per far prima e lesse:  
 
Caro James, spero stiate tutti bene li al mare. E' da troppo tempo che non vi vedo tutti riuniti quindi ho deciso di venire anche io quest'anno. Inoltre pensavo che sarebbe stata un ottima idea portarti con me al ritorno così non dovrai intraprendere un viaggio così lungo da solo. Ovviamente la partenza verrà anticipata e non so se questa lettera ti arriverà in tempo per preparare i bagagli con il giusto preavviso. Ma quello è un problema da poco perché potremmo comunque passare per casa tua prima del viaggio di ritorno. Che ne dici? Prima di tutto lo chiedo a te ma, anche se sei maggiorenne, ci terrei che facessi leggere la lettera anche ai tuoi genitori. Lo sai che loro hanno sempre l'ultima parola! E' una scelta importante quella di venire a vivere con me alla riserva. In ogni caso io arriverò, secondo i miei calcoli, prima della cena di compleanno di tuo padre quindi ti prego di avvisare anche gli zii del mio arrivo. Ultima cosa...spero che il gufo sia arrivato tutto intero perché ti ho inviato vari oggettini interessanti inventati da un caro amico rumeno. Ti serviranno per prepararti a ciò che ti aspetterà qui alla riserva come mio assistente personale. Il libretto rilegato contiene 20 foto magiche del luogo in cui verrai ad abitare e le potrai guardare in tranquillità con tutti i parenti. Il piccolo cubetto di metallo attaccato alla catenina lo devi sempre portare al collo perché contiene un codice particolare che apre tutte le porte della riserva con il tuo pensiero. In pratica ti basta avvicinarti ad una porta o gabbia che sia e pensare “Apriti” e la porta si aprirà. Il codice contento all'interno è solo il tuo, è personale, per sapere sempre dove sei e che porte hai aperto. Te l'ho inviato in anticipo perché sono necessarie almeno tre settimane perché il codice si generi quindi è meglio se lo indossi il prima possibile. Come ultima cosa vi è quell'anello con incisa una frase in rune rumene. So che a scuola hai studiato antiche rune ma queste sono particolari non so se sarai in grado di leggerle. Ad ogni caso tu prova a leggerle con la mente non ad alta voce e vedrai che verrai immediatamente teletrasportato in una seconda dimensione costituita dalla mia biblioteca personale dove conservo tutti i miei studi sui draghi fatti in tutti questi anni. Fanne buon uso e non dare mai l'anello a nessuno. Solo io, te ed altre tre persone hanno l'anello e non vorrei che i miei studi venissero scoperti o rubati da maghetti qualsiasi. Se non ci riuscirai subito a leggere le rune non ti preoccupare quando arriverò ti insegnerò io. Con questo è tutto...spero che ti sia arrivato il pacco intero! Io fra qualche giorno partirò e ci vediamo a Villa Conchiglia. Con affetto...zio Charlie.  
 
Un tuffo al cuore colpì James quando finì di leggere la lettera. Non vedeva l'ora di annunciare a tutti ciò che aveva appena letto quindi rimise tutto nello zainetto e corse a legare Kramber all'albero dietro la villa, poi entrò spalancando la porta e con entusiasmo divulgò a tutti la splendida notizia.

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Capitolo 12
*** *UNA GIORNATA INDIMENTICABILE* Il mistero di Victoire ***


 
“Mammaaaaaa...” James spalancò la porta d'ingresso e si diresse verso la cucina dove la madre e le zie stavano iniziando a preparare la cena.  

In salotto tutti rimasero allibiti dalla foga del ragazzo che non considerò minimamente nessuno e in un lampò fu faccia a faccia con Ginny.  

“Mamma è arrivata una lettera da zio Charlie...su leggila...non sto più nella pelle!” passò delicatamente la busta alla madre e scivolò stremato dall'emozione sulla sedia della cucina.  

Al collo portava già il fantastico cubetto come gli aveva suggerito nella lettera Charlie e nell'anulare destro brillava l'anello intarsiato.  

Nessuno disse nulla...aspettarono tutti che Ginny finisse di leggere la lettera poi sospirando lei disse “Charlie dice che entro domani sera sarà qui...ci tiene a vederci tutti assieme!” poi alzò lo sguardo attraverso l'arco che divideva la cucina da salotto e sospirò al marito “...inoltre dice che sarebbe un occasione perfetta per accompagnare James in Romania così da non doverlo costringere a fare il viaggio da solo....” e lentamente si avvicinò ad Harry per portargli la lettera.  

Fleur sorrise, si girò e continuò a spadellare mentre Hermione disse “Vai in Romaniaaaaa? E quando pensavate di dircelo? Scusate ma facciamo parte della famiglia no?!? Non è molto cortese da parte vostra tenerci nascosta una così grande faccenda! James è come un figlio per me...diglielo Ron...avremmo dovuto saperlo...non è vero?!” poi guardò serpentina il marito. 

Ron si portò la mano alla fronte e rispose “Beh...in effetti...insomma..”  

“Tu lo sapevi e non mi hai detto niente? Perché volevate tenermelo nascosto...non è giusto!” poi Hermione incrociò le braccia e si sedette anche lei su di una sedia in legno.  

Harry dopo aver dato un occhiata alla lettera disse “Scusaci Hermione...sai le notizie corrono in fretta in famiglia...i nostri figli frequentano la stessa scuola quindi ne parlano tra di loro. Non prendertela ho detto io agli altri di non informarti perché...”  

Hermione spalancò gli occhi “Tu hai detto agli altri di tenermi all'oscuro ma che razza di amico e parente sei?! Eh Harry?!” 

Prima che la donna finì di infierire su Harry, James appoggiò una mano sulla sua coscia e disse “Ehm...zia scusa...non è colpa di papà! Ho chiesto io che nessuno ti dicesse niente...sai già avevo mamma che continuava a tentare di convincermi a rimanere e non volevo farti preoccupare inutilmente! Sai ormai ragiono con la mia testa e so prendere le decisioni da solo!” poi la guardò sfoggiando due occhioni da tenero cucciolo tentando di farsi perdonare.  

Hermione non resistette e disse “Beh...questa da te non me l'aspettavo...non sono poi così petulante! Se non volevi il mio parere bastava dirlo!”  

Per un attimo non si sentì volare una mosca, anche Fleur smise di fare rumore con le pentole in quell'istante. L'istante successivo in un boato scoppiò una risata generale capitanata, con la voce più alta, da George che era piegato in due dalle risate.  

 



 
Era giunta l'ora di cena, il buio non era ancora giunto ma ormai erano le otto e tutti si sedettero a tavola. Era come se tutti sapessero già dove sedersi forse guidati dalla forza dell'abitudine.  

A capo tavola c'erano Bill e Fleur da una parte, Dominique e Louis dall'altra. Alla sinistra di Fleur sul lato erano disposte tutte le femmine in ordine Victoire, Ginny, Hermione, Angelina, Rose, Eleonore, Lily e Roxanne mentre sul lato destro dalla parte di Bill in ordine c'erano Ted, Harry, Ron, George, Scorpius, Fred, Hugo, Albus e James.  

Disposti in modo impeccabile su un tavolo allargato magicamente tutti chiacchieravano amabilmente.  

Bill discuteva con Ted “Allora siete andati a vedere quella casa in città tu e Vicky? Dovete sbrigarvi a comprare casa...magari in una città di maghi non potete pagare l'affitto a vita. E poi con tutte quelle sterline babbane con cui trafficare per me fate solo un gran casino e ci perdete un sacco di soldi!"  

Harry li vicino ascoltava la loro conversazione e sorrideva guardando Ron alla sua destra strafogarsi di riso. Non era cambiato niente da quando frequentavano la scuola, anche ad Hogwarts Ron aveva sempre avuto un buon appetito ma con l'età ora doveva evitare di metter su troppi chili.  

George si sentiva un po' isolato perchè con Ron non poteva parlare o scherzare e all'altro lato aveva Scorpius con cui non aveva molta voglia di fraternizzare ma il ragazzo esordì dicendo “Davvero ottime queste patate vero Sig. Weasley!”  

Per poco George non si strozzava con una fetta di insaccato e vicino a Scorpius, Fred jr. e Hugo si scambiarono un occhiataccia complice.  

George deglutì a fatica “Beh si davvero ottime...ehm...allora come va la vita? Quel simpaticone di tuo padre è in salute?!”  

Ora era Scorpius a sentirsi in imbarazzo che rispose “Beh si...credo di si...ma sa è molto che non lo vedo da quando ho preso i M.A.G.O. sono andato a vivere da un amico, la nostra casa è fin troppo grossa e io mi sono stufato di stare la...” e la conversazione andò avanti fino a quando Fred jr. e Hugo rovesciarono un intera brocca d'acqua nel tentativo di sfilare da sotto di essa un tovagliolo di stoffa.  

Albus e James che sedevano vicino a loro si alzarono di scatto e fortunatamente non si bagnarono.  

Albus tornò a sedere lanciando un occhiata ad Eleonore che arrossi lievemente mentre James non parlava con nessuno perché era troppo eccitato per le ultime novità sulla partenza. A lato del piatto aveva un foglio e una penna babbana e stava scrivendo una lista delle cose utili per il viaggio, Louis al suo fianco lo osservava incuriosito.  

All'angolo opposto di Bill e Ted vi erano Dominique che ignorava intenzionalmente il fratellino e Roxanne che assieme a Lily teneva banco intrattenendo le cugine narrando le avventure ad Hogwarts con le amiche del cuore Lysa e Athena.  

Dominque che anch'essa considerava come migliori amiche le stesse di Roxanne si esaltava confermando le bravate fatte assieme alle amiche e alla cugina.  

Lily ascoltava sorridendo. 

Eleonore e Rose stavano parlando di Hogwarts, infatti la più giovane era molto interessata all'argomento perché essendosi trasferita da poco per lei sarebbe stato il primo anno alla scuola di magia e stregoneria.  

Le mamme invece parlavano del più e del meno complici tranne che per Hermione che era ancora leggermente offesa da prima. 

Fleur si girò e insistette con la figlia Victoire sul fatto che era troppa magra “Tesoro devi mangiare di più...da quando vi siete sposati sembri dimagrita ancora...ma c'è qualcosa che non va?! Ti preoccupa qualcosa!?”  

Victoire guardò la madre con fare rassicurante e rispose “Mamma stai tranquilla va tutto bene! Anche tu sei magra...quindi mangia e non preoccuparti!” poi vide il marito fissarla dall'altra parte del tavolo preoccupato.

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Capitolo 13
*** *UNA GIORNATA INDIMENTICABILE* La fiera d'estate ***


Quella sera la cena era stata molto abbondante.  

Ron si sbottonò i pantaloncini per far spazio alla pancia gonfia che premeva su di essi poi si allargò leggermente il colletto della camicia di lino che indossava per prendere un po' d'aria.  

Ormai la temperatura si era abbassata quindi gli adulti pensarono di andare a rinfrescarsi in spiaggia.  

Lentamente le panchine di vimini esposte alla brezza marina davanti a Villa Conchiglia iniziarono a riempirsi. Le varie coppie si sedettero in tranquillità a chiacchierare e rilassarsi dopo la grande abbuffata. Sarebbero comunque andati a letto presto perché l'indomani avrebbero dovuto organizzare il compleanno di Harry.  

I ragazzi invece avevano ottenuto tutti il permesso di fare un salto al paesino li vicino dove si stava svolgendo la fiera d'estate a patto che tutti lasciassero a casa la bacchetta magica.  

Anche Louis ottenne il permesso ed era felicissimo ed eccitato all'idea di poter andare in giro senza genitori ma Dominique lo era un po' meno perché avrebbe dovuto badare a lui.  

Anche se non era il più piccolo la madre aveva impiegato molto tempo a dare una risposta affermativa alla proposta di lasciarlo uscire mentre Roxanne, che era effettivamente la più piccola, non si pose neanche il problema di chiederlo ai genitori perché aveva la certezza che non avrebbero avuto problemi a lasciarla andare.  

George e Angelina, infatti, si fidavano ciecamente della figlia che anche se era la più piccola di età era molto più matura di certi cugini più grandi e soprattutto di suo fratello Fred Jr.  

Partirono tutti a piedi, la strada non era molto lunga, circa quindici minuti di passeggiata e sarebbero arrivati.  

Naturalmente si formarono gruppetti, Rose e Scorpius chiudevano le fila e non perdevano tempo per sbaciucchiarsi e sorridere assieme mentre vicino a loro vi erano Albus ed Eleonore ma, a differenza dell'altra coppia erano distaccati per non dare nell'occhio ma dagli sguardi che si scambiavano il desiderio di comportarsi in modo differente era palpabile.  

Poco più avanti c'erano Roxanne e Dominique che, come da perfette attrici comiche, intrattenevano Lily e Louis che se la ridevano a crepapelle. Chissà cosa stavano raccontando di così divertente.  

Fred Jr. e Hugo sembravano intenti a confabulare tra loro senza porre molta importanza a quello che gli accadeva attorno, infatti poco dopo Hugo preso a pensare chiuse gli occhi per facilitare l'operazione ma purtroppo non vide un masso davanti a se e cadde fragorosamente.  

L'unico che non volle andare alla fiera ma preferì stare a casa fu James che si mise a studiare le rune antiche dell'anello contemplandolo come se fosse l'oggetto più prezioso al mondo. Decise di starsene tutta la sera nella biblioteca improvvisata della tenda attorniato di libri polverosi in cerca della chiave giusta di lettura.  

Ma tornando alla comitiva festaiola, dopo pochi minuti di sosta utilizzati per beffeggiarsi della sbadataggine di Hugo, la marcia continuò fino all'arrivo in paese.  

Tutte le case erano ricoperte da un luccicorio brillante dato dalle piccole lampadine disposte sui cornicioni e attorno le finestre delle abitazioni. Le vie erano piene di bancarelle di dolciumi e oggettini vari e nella piazza principale vi erano le giostre.  

La comitiva di giovani si separò e i gruppetti si diressero verso le zone di maggior interesse.  

Roxanne che era anche la più piccolina anche in altezza si alzava in continuazione sulle punte dei piedi per poter guardare meglio le attrazioni oltre le teste della gente che le camminava davanti.  

“Oh, mamma Domy...guarda quello strano affare...che diamine dovrebbe essere!?!” ed indicò con l'indice la giostra coloratissima più grande disposta proprio al centro della piazza.  

Era abbastanza maestosa composta da cavalli bianchi con tanto di briglie che giravano attorno ad essa andando su e giù.  

“Ma dai Roxy non dirmi che non ne hai mai vista una...è una giostra per bambini babbani! Vedrai appena riparte come si divertono quei bimbetti!” rispose Dominique facendo una smorfia. 

“No davvero non ci credo...vorresti dirmi che i bambini si siedono su quei cavalli di ferro e si divertono ad andare su e giù e ad essere strapazzati come uova?!?”e scoppiò in una fragorosa risata.  

“Proprio così...da non credere vero?!?”disse Lily apparentemente molto divertita poi continuò “Quando sono andata a trovare i miei parenti babbani...sai la zia di mio padre Petunia?!Te la ricordi? Beh, dicevo quando sono andata a trovarli c'era una festa di paese e ce ne erano parecchi di quei cosi e il marito di Petunia, Vernon voleva a tutti i costi che ci salissi sopra assieme alla loro nipotina Becky. Papà dice sempre di portar pazienza con loro e di sottostare a quello che dicono per la quieta convivenza ma io su quegli affari meccanici non ci sono mai salita!”  

Roxanne salì di nuovo sulle punte guardò oltre la folla e disse “Molto bene...ci salirai stasera!!Ho i soldi babbani che mi ha dato mio papà ed ora noi andremmo su quella macchina del divertimento per piccoli babbani! E' deciso!”  

L'unico che parve subito entusiasta all'idea fu Louis che iniziò a dire “Si si si...andiamo!”  

A Dominique non ci volle molto per accettare, d'altronde le due cugine facevano tutto assieme, ma Lily rimase ferma sulla sua posizione “Davvero...non ci penso nemmeno! Sul serio...e poi non vedete che ci sono solo bambini piccoli su quel coso! Mica possiamo salirci noi! Non ci stiamo neanche sedute su quei cavalli!”  

Roxanne la guardò con aria di sfida e disse “Scommetti che mi basta far vedere i soldi a quel tonto della biglietteria che ci fa salire su qualsiasi cosa in movimento presente alla fiera!?” e si girò di scatto dirigendosi verso il cabinotto dei biglietti con a seguito Dominique e suo fratello.  

Lily si ritrovò spiazzata, per un attimo rimase a bocca aperta senza emettere un fiato ma poi si decise “Oh che cavoli ok...aspettatemi vengo anche io!”  

E così pochi minuti dopo si ritrovarono tutti e quattro seduti sui propri cavalli ad aspettare la partenza ansiosi di scoprire cosa c'era di tanto divertente in quella giostra.  

Ma rimasero tutti estremamente delusi e Roxanne sembrava anche un po' irritata “Robe da non credere! Mi divertivo di più io a due anni sulla nimbus di mio padre...ma come fanno i babbani a divertirsi con così poco! E pagano addirittura...anzi pagano anche tanto per una cosa così stupida! Mio papà mi ha spiegato la valuta babbana e vi posso assicurare che ci hanno letteralmente derubate!”  

Incavolata nera si diresse più lontano possibile dalla “giostra infernale” e decise di investire gli ultimi soldi babbani che le erano rimasti in zucchero filato rosa da dividere con i cugini.  

Abituata ad assaggiare quotidianamente i dolci inventati dal padre Roxanne di sentiva un intenditrice e sperava che la novità chiamata “zucchero filato” non fosse anch'essa una fregatura. 

 Ma così non fu...Roxanne dichiarò apertamente di adorare lo zucchero filato e le vennero in mente almeno una dozzina di idee da dare al padre prendendo spunto da quella prelibatezza.  

Ormai l'ora del coprifuoco si avvicinava e i ragazzi iniziarono a dirigersi verso casa.  

Fred Jr. si continuava a vantare ad alta voce con Hugo perché la ragazza castana conosciuta al chiosco di bibite gli aveva lasciato il numero nonostante fosse pienamente consapevole di non avere un telefono babbano per poterla richiamare ma giurò al cugino che avrebbe trovato un modo per rivederla perché era troppo carina.  

Quando tutti furono tornati trovarono solo Bill e George seduti in veranda ad aspettarli mentre gli altri erano già andati a dormire.  

Bill quando li sentì arrivare si alzò e chiese “Allora ragazzi vi siete divertiti!?”  

Tutti annuirono all'unisono e piano piano entrarono nella tenda dirigendosi ognuno verso il proprio letto contenti dell'avventura babbana che avevano intrapreso assieme. 

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Capitolo 14
*** *UNA GIORNATA INDIMENTICABILE* Lo sciroppo del galoppo ***


La luna si stagliava in cielo, grande, tonda e luminosa risaltava sullo sfondo blu notte.  

Nella Villa tutti dormivano già da molto tempo e anche nella tenda, che fungeva da dormitorio per i più giovani, dopo alcuni bisbigli iniziali, calò il silenzio.  

Saranno state le tre di notte quando una piccola luce tremolante comparve nella tenda. Questa luce percorse il corridoio e si fermò nella sala ricreativa.  

Era Scorpius che, alzatosi dal suo letto, si diresse verso la stanza più esterna e dopo essersi seduto al tavolo, estrasse un piccolo foglietto su cui scrisse “Amore ti aspetto in libreria...Non riesco a dormire!” poi estrasse la bacchetta dalla tasca posteriore del pigiama ed incantò il foglietto.  

Quest'ultimo si piegò su se stesso andando a formare una sorta di piccola farfalla che lentamente fluttuò fino alla camera delle ragazze.  

Nel frattempo Scorpius si alzò, si diresse alla seconda porta che conduceva alla biblioteca, la aprì e si mise ad aspettare seduto sul divanetto disposto tra due scaffali colmi di libri.  

Intanto poco più in là il foglietto passò sotto la porta ed arrivò al letto di Rose che dormiva profondamente. Il messaggio si posò sulla sua fronte della ragazza e si aprì come un ventaglio senza fare rumore.  

Rose dischiuse lentamente gli occhi e quando fu sveglia si accorse del biglietto, lo lesse, sorrise e si sedette nel letto. Indossava una larga maglietta a maniche corte. Questa maglietta era talmente larga che le faceva da vestaglia coprendola fin sopra le ginocchia. Era di color turchese e stampata sul petto riportava una grossa R blu elettrico.  

Rose si spiegò velocemente gli occhi, aprì la borsa ai piedi del letto e ne estrasse una spazzola con cui iniziò a sciogliersi i nodi dei folti capelli castani. 

Poi si alzò dal letto, infilò i piedi nelle ciabatte e si diresse verso il luogo dell'appuntamento.  

Passando davanti al comodino di Roxanne afferrò un paio di api frizzole della cugina ed uscì lentamente dalla stanza. 

Scorpius stava ancora aspettando illuminato lievemente dalla sola luce fioca di una candela.  

I lisci capelli biondi scintillavano come ricoperti da brillanti preziosi e i suoi occhi non sembravano per niente stanchi anzi emanavano un leggero brillio di emozione.  

Il ragazzo indossava solo un paio di pantaloncini corti ed era scalzo a causa del clima estivo che si sentiva anche durante la notte.  

Passarono pochi minuti e Rose apparve nella libreria richiudendo la porta alle sue spalle con una rapida mossa di bacchetta.  

Scorp che ci fai qui?!? Perché non riesci a dormire...che succede?” disse la ragazza avvicinandosi per poi sedersi accanto al fidanzato.  

Scorpius le sorrise, la abbracciò e disse “Rosy lo sai che tuo fratello russa e James continua a parlare nel sonno di una sacco di cose strane!? Insomma non mi fanno chiudere occhio...”  

Rose sapeva che la vera motivazione non era quella ma assecondò il ragazzo rispondendo “Eh tesoro...purtroppo è normale amministrazione te ne devi fare una ragione! Rassegnati! E quindi che fai ora hai deciso di dormire qui?!” e lo guardò così intensamente che il giovane si sentì come inondato da una calda sensazione piacevole.  

“Beh...a dire il vero io pensavo di non dormire!” sussurrò Scorpius poi afferrò la nuca di Rose e la avvicinò delicatamente a se.  

Lei non fece molta resistenza e chiuse gli occhi mentre le sue dolci e carnose labbra toccavano quelle del ragazzo che amava. Entrambi si abbandonarono in un lungo e appassionato bacio cingendosi con le braccia come se volessero diventare un unica cosa. Il respiro affannato, il cuore pulsante e lo schioccare di giovani labbra erano gli unici suoni che si udivano quando d'un tratto “BOOOOM!!!”  

I due si staccarono immediatamente, si fissarono con aria interrogativa per un istante e poi si precipitarono fuori dalla tenda per vedere che cosa fosse accaduto.  

Trovarono un ragazzino di quindici anni che cercava di alzarsi da un cumulo di vimini che pochi istanti prima era una panchina.  

Il ragazzino malconcio aveva tanti capelli ricciolini sbarazzini e bruni e profondi occhi verde smeraldo ed era intento a tastare il terreno in cerca di qualcosa.  

“E tu chi saresti!?” disse Rose appena lo vide.  

Il ragazzino si alzò di scatto guardando nella direzione da cui proveniva la voce e agitato rispose “So...so...sono Eric! L'aiutante del signor Weasley. Scusatemi tanto se vi ho svegliato ma...ma...è successo un disastro nel laboratorio di dolci del negozio! Ad Hogsmade...devo parlare assolutamente con il sig. George...George Weasley!”  

Scorpius che nel frattempo si era avvicinato ad Eric disse “Cercavi questi forse...” e gli allungò un paio di occhiali neri malconci.  

La porta di ingresso della Villa si spalancò ancor prima che Eric potesse ringraziare e comparve Bill in mutande con la bacchetta sguainata.  

“Che cavolo succede qua fuori?! Perchè non siete a letto!?” poi si accorse dell'estraneo e disse “E tu ragazzino chi sei? Che ci fai qui?”  

“Signore non volevo spaventarvi tutti in piena notte ma devo urgentemente parlare con il sig. George Weasley sono il suo apprendista!”  

In pochi minuti la situazione si fece sempre più rumorosa e i ragazzi iniziarono ad uscire dalla tenda per vedere che era successo.  

Poi Bill ordinò a tutti di ritornare a letto, gli unici che rimasero in piedi furono Rose, Scorpius e Roxanne che si rifiutava di tornare a letto convincendo lo zio che sarebbe stata d'aiuto.  

Si sedettero tutti sui divani in salotto quando Roxanne disse riferendosi ad Eric “Ma tu sanguini..” indicando la spalla del ragazzo che dall'agitazione non si era accorto di nulla.  

Mentre Bill andò a svegliare George, Roxanne con un panno e acqua calda datogli dalla cugina stava aiutando Eric a ripulire la ferita fatta molto probabilmente nell'atterraggio sulla panchina in vimini.  

George scese allarmato dalle scale ed ascoltò tutto il racconto di Eric che con ansia spiegò l'accaduto.  

“Sono andato a fare il solito giro notturno per controllare gli eventuali intoppi nel sistema produttivo dei nuovi dolci ma quando sono arrivato ho trovato il calderone di “Sciroppo del galoppo” rovesciato a terra. C'è un macello incredibile al laboratorio ma non potevo rimanere perché quello sciroppo è a base di fieno e io sono allergico. Volevo mandarle un gufo ma ci avrebbe impiegato troppo quindi ho provato le nuove gomme da masticare del teletrasporto per venire più in fretta ad avvisarla. Mi scusi signor Weasley ma non sapevo davvero che fare...c'era sciroppo da tutte le parti e il laboratorio non può rimanere in quelle condizioni per molto tempo o succederanno disastri ben maggiori lei sa di cosa parlo..” disse agitato. 

Eric spiegò talmente velocemente che fu costretto a fermarsi a prendere fiato quando George sorrise e disse “ Tranquillo Eric sono cose che capitano...ora calma...facciamo così! Io torno in negozio sistemo la situazione e lo chiudo definitivamente così non ci sono problemi. Gli affari non andranno a rotoli per una sola settimana di chiusura! Tu rimani qui e non fare obiezioni, avviso io tua madre! Ci siamo intesi...?”  

Il ragazzo guardò l'uomo con aria incredula e disse “Se lo dice lei signore...  

George sorrise e disse “Ora scappo, sono sicuro che entro un paio d'ore sarò di ritorno. Vedrai che ti troverai bene qui sono tutti simpatici...era ora che conoscessi la nostra famiglia al completo! Ah...guarda il lato positivo! Abbiamo capito che le gomme del teletrasporto vanno modificate o il prossimo che le usa si ritroverà stecchito! Ti è andata bene ragazzo...” poi George scomparve e lasciò i giovani a fissarsi in silenzio.  

Bill sbadigliando chiese “Roxy ci pensi tu ad Eric...per stanotte dormirà qui sul divano poi domani installerò un nuovo letto nella stanza dei ragazzi in tenda! Ok?”  

Roxanne si alzò di scatto dal divano e visibilmente imbarazzata andò a prendere delle lenzuola dicendo “Certo zio ci penso io...tranquillo!” e sparì dietro l'angolo tutta rossa in viso.  

Rose e Scorpius stavano girando i tacchi indifferenti per tornare in tenda contenti di non aver subito domande imbarazzanti quando Bill salendo sulle scale disse “Beh buona notte a tutti soprattutto a vuoi due che sinceramente non mi spiego ancora come avete fatto ad arrivare tanto presto a soccorrere Eric...vabbè non sono affari miei! Notte!”poi fece l'occhiolino alla coppia che, colpevole tornò a dormire. 

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Capitolo 15
*** *QUARANTAQUATTRESIMO COMPLEANNO* L'arrivo di Charlie ***


Il sole era sorto da poco sulla spiaggia di Villa Conchiglia, Kramber se ne stava appollaiato all'ombra dell'albero a cui era legato.  

Ad un tratto alzò la testa e la rivolse verso la casa, si era accorto che qualcuno si stava muovendo all'interno dell'abitazione. Questo fatto però non lo preoccupò più di tanto e si rimise comodo a sonnecchiare.  

Intanto Fleur in bagno stava pettinando i lunghi capelli dorati striati da leggere sfumature di grigio. Poi li ricompose, li raccolse in uno chignon e, dopo essersi vestita, scese in soggiorno.  

Raggi di luce filtravano dalle tende tirate, Fleur ormai sveglia e attiva si diresse verso di esse e le spalancò lasciando entrare nel salotto la luce che riempì l'intera camera.  

Non si accorse minimamente di Eric che involontariamente emise un gemito a causa dei raggi di sole che lo avevano svegliato colpendolo dritto in faccia.  

Stava sbadigliando quando Fleur esclamò "MON DIEU, e tu chi sei?" 

Straniato per il brusco risveglio Eric aprì gli occhi e disse "Salve signora, io sono Eric l'aiutante del Sig. Weasley! Lieto di conoscerla.."  

Fleur decisamente sbalordita rispose "Ma...ma...ok vieni in cucina preparo la colazione per tutti così mi spiegherai perché ti trovi qui!" e dopo un profondo sorriso si girò e si diresse verso la cucina.  

Il ragazzo fece tutto quello che gli era stato chiesto di fare, raccolse le sue cose e cercò nel migliore dei modi di sistemare il divano sgualcito.  

Fleur con la coda dell'occhio vide il ragazzo arrancare nel sistemare le lenzuola quindi estrasse la bacchetta e in un batter d'occhio tutto tornò in un perfetto ordine.  

Eric quasi avvilito si sedette su una panchina e Fleur gli chiese dolcemente "Sei un magonò?!" 

Imbarazzato il giovane rispose "No signora, il Sig. Weasley mi ha portato da Olivander circa un paio di anni fa e ho la mia bacchetta ma non sono abituato ad usarla. Sa è una storia lunga e non credo sia interessata a sentirla!" 

La donna che stava mettendo a bollire l'acqua per il the si girò e disse "Tranquillo, spiegami tutto...io ti ascolto mentre preparo!" e sfoggiò un altro grande e dolce sorriso.  

Eric iniziò con lo spiegare tutto l'accaduto della sera prima e poi passò a raccontare di se.  

Disse che era orfano e che aveva vissuto fino all'età di undici anni nell'orfanotrofio più grande di Londra e fu li che conobbe il Sig. Weasley. Infatti George andò quel giorno all'orfanotrofio per fare una copiosa donazione e parlando con la direttrice , dopo una serie di coincidenze, sentì che all'orfanotrofio viveva un bambino che tutti credevano pazzo a causa degli strani avvenimenti che accadevano in sua presenza. A quel punto George capì subito che non si trattava di un bambino qualsiasi e l'anno dopo si ripresentò all'orfanotrofio con l'intenzione di adottare quel bambino promettendogli anche un posto fisso al suo negozio come tuttofare. La conversazione prosegui per una ventina di minuti quando sulla porta della cucina comparve proprio George tutto sporco di liquido verdastro.  

Buongiorno! Che c'è per colazione?” esordì con aria spavalda.  

Fleur sgranò gli occhi e lo obbligò ad andare immediatamente a lavarsi e a cambiarsi sottolineando che avrebbe fatto colazione solo dopo aver fatto entrambe le cose.  

Passarono i minuti che divennero presto un ora e pian piano la cucina iniziava a riempirsi di gente.  

Il povero Eric dovette ripetere più e più volte le stesse spiegazioni finché le notizie iniziarono a scorrere e nessuno fece più domande.  

Era il compleanno di Harry e tutti i nipoti lo riempirono di baci e calorosi abbracci.  

Dai suoi occhi verde smeraldo traspariva un immensa felicità e a tavola quasi non toccò cibo dall’emozione.  

Il piano di tutti era convincere Harry ad andare in gita in barca con Fred jr. , Hugo, Bill e Louis così da poter dare agli altri il tempo di preparare tutto l’occorrente per l’imminente festa quella stessa sera.  

Divertito da questa bizzarra idea Harry accettò e salì per prepararsi alla partenza. In cuor suo sapeva benissimo che i parenti tramavano qualcosa alle sue spalle ma non lo fece notare. Quando il gruppo di “marinai” fu pronto per la partenza salirono a bordo di una deliziosa barchetta babbana che però era visibilmente stata ritoccata dal signor Arthur Weasley.  

Infatti non appena salirono a bordo l’imbarcazione scomparve lasciando dietro di se solo una scia sul pelo dell’acqua. Ora tutti avevano via libera per procedere con tranquillità al piano.  

Ginny, Fleur, Hermione e Victoire iniziarono subito con i preparativi per la cena mentre George e Ron avevano il compito di allestire un altro tendone fuori in spiaggia che venne dapprima srotolato e successivamente innalzato con l’aiuto dei ragazzi.  

James, Albus, Teddy e Rose si disposero a cerchio attorno alla grossa tenda, aspettarono il segnale di Ron che disse “Al mio tre! Uno…due…tre!” A quel punto con le bacchette sguainate verso il tendone tutti insieme pronunciarono “Wingardium Leviosa” facendo un incantesimo che lo sollevò dal suolo.  

In pochi istanti il tendone che sarebbe servito per accogliere gli invitati alla festa era allestito ma mancavano le decorazioni.  

Infatti appoggiate su di un tavolo Lily, Roxanne e Dominique discutevano su come dipingere lo striscione che avrebbero messo all’ingresso, la prima delle tre disse “Io scriverei semplicemente -Auguri Harry- , lo sapete che mio padre non ama troppo il suo compleanno!”  

Subito Dominique irritata le rispose “Ma che dici Lily, non starai scherzando! Insomma quarantaquattro anni non sono pochi io scriverei – Auguri Vecchio!-“ e si mise a sghignazzare seguita a ruota dalla cugina Roxanne.  

Tutti i preparativi stavano filando per il verso giusto quando ad un tratto si senti un grosso tonfo in acqua.  

Tutti si girarono ed accorsero a guardare l’acqua ribollire ansiosi discoprire chi fosse.  

Ed ecco che dall’acqua riemerse una figura massiccia che portava un lungo cappotto di pelle nera non molto adatto al tipo di stagione attuale.  

A quel punto Roxanne gridò “Zio Charlieeee!!” e si mise a correre verso la spiaggia seguita da tutti gli altri.  

Imprecando Charlie Weasley uscì dall’acqua e iniziò a salutare tutti.  

Era passato molto tempo dall’ultima volta che aveva visto la famiglia al completo e finalmente poteva godersi una meritata vacanza in compagnia di tutti i suoi adorati nipoti.

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Capitolo 16
*** *QUARANTAQUATTRESIMO COMPLEANNO* I cartelloni magici ***


Charlie abbracciò tutti amorevolmente, i nipoti non li aveva visti molto nell’arco della loro breve vita soprattutto i più piccoli. Era emozionato all’idea di poter passare finalmente un po’ di tempo con la sua grande famiglia che seppur abbastanza strana la riteneva insostituibile.  

Dopo essersi tolto di dosso il lungo cappotto fradicio e gli stivaloni entrò in casa e andò al piano superiore per lavarsi e finalmente cambiarsi quel brutti e logori vestiti che indossava.  

Non fece neppure in tempo a salire il primo gradino che James lo fermò “Zio che bello…davvero sono felicissimo di vederti finalmente! Ho chiesto ai miei posso tornare con te e poi sai quegli oggetti che mi hai mandato…vedi non me ne sono mai separato...li ho studiati per perfettamen…”  

Charlie in tono affettuoso interruppe il nipote visibilmente agitato dicendo “Bene James, sono fiero di te…ora ti prego lasciami andare! Sono distrutto mi sento come se mi avesse punto un Billywig!!!”poi si girò di scatto e salì le scale reggendosi stretto al corrimano.  

James rimase fermo a guardare lo zio girare l’angolo al piano superiore poi disse ad alta voce per farsi sentire “Ti aspetto fuori in giardino...così ti presento il mio ippogrifo!”  

Fuori sulla spiaggia i preparativi erano ormai quasi terminati, dalla cucina provenivano dei profumi deliziosi e il tendone era ormai montato completamente.  

All’ingresso vi erano tre grossi cartelloni colorati di auguri per Harry fatti da Lily, Roxanne e Dominique. Ovviamente non erano riuscite a mettersi d’accordo su cosa scrivere quindi decisero ognuna di scrivere ciò che voleva sul proprio cartellone.  

Il primo appeso a sinistra dell’ingresso era quello di Lily, caratterizzato da colori tenui che facevano risaltare la scritta centrale “Auguri papà!” tutto circondato da cuori e fiori.  

A destra c’era quello di Roxanne che aveva dipinto tutto lo sfondo di nero e tante piccole stelline viola e argento andavano contornare un grosso grifone fatto a mano.  

In alto, proprio sulla porta d’ingresso vi era un enorme cartellone, quasi il doppio più grande degli altri due. Era sgargiante pieno di colori e colpiva subito la grossa scritta centrale in rosso “Auguri vecchio!!!”  

Ron che osservava le ragazze appendere i capolavori all’ingresso del tendone si propose nell’incantare i cartelloni perché si muovessero all’arrivo di Harry.  

Ovviamente le ragazze non ci pensarono due volte e dissero all’unisono un convinto “Siiiiiiiiiiii!” con entusiasmo.  

Quindi in quello di Lily tutti i fiori e i cuori presenti sembravano danzare attorno alle lettere, il grifone di Roxanne ruggiva veramente augurando “Buon Compleanno!” mentre in quello di Dominique i colori sembravano esplodere da un momento all’altro e Ron le assicurò che non appena Harry fosse passato li sotto, una pioggia di coriandoli lo avrebbero ricoperto.  

Hermione guardava da lontano Ron che si divertiva con le nipoti e non riuscì a trattenere un dolce sorriso. Poi però diventò immediatamente dubbiosa, pensò dove potesse essere la figlia che non si vedeva da un paio d’ore.  

Si guardò circospetta attorno ma non riuscì ad individuare la ragazza, anche Scorpius era sparito.  

Hermione si avvicinò al marito e lo chiamò a se.  

Che c’è tesoro? Avete finito in cucina?” domandò l’uomo.  

La moglie gli sorrise e rispose “Si si …tutto a posto. Ma hai visto Rose? Mi domando cosa stiano facendo quei due!?” e inarcò le sopracciglia.  

Ron scoppiò in una risata contagiosa e prese sotto braccio Hermione che si appoggiò a lui, poi le disse “Amore io li ho visti andare alla grotta…non vorrai disturbarli! Lo sai prima che prima o poi ci passano tutti da quella grotta!” e insieme si allontanarono camminando abbracciati lungo il lungomare.  

In tutto il delirio di quel pomeriggio Angelina rimase a letto perché non si sentiva per niente bene.  

Quando quella mattina si svegliò si rese conto di avere un forte mal di testa quindi decise di rimanere a letto e quella fu un ottima decisione perché dopo una lunga dormita si sentì di nuovo bene. Quindi si vestì e scese al piano di sotto.  

Quando vide che tutto ormai era pronto per poco non si mise a piangere dal dispiacere, ci teneva tanto ad aiutare e il senso di colpa la opprimeva. Ma ormai l’unica cosa da fare era apparecchiare le tavole e di certo non si tirò indietro.  

Il sole stava lentamente calando mezzo nascosto oltre la linea dell’orizzonte, il gruppo compreso l’invitato sarebbero rientrati a momenti.  

Tutti erano vestiti in modo elegante, finalmente anche Charlie sembrava molto più "umano" dopo una lunga doccia e una spuntatina alla barba.  

Uscì stiracchiandosi dalla villa e andò verso James che lo stava attendendo sulla spiaggia. 

"E quindi sarebbe questo Kramber?" disse Charlie rivolgendosi al nipote. 

James sorrise in modo spontaneo e genuino e ripose in modo affermativo e continuò dicendo "Te lo presento se vuoi!" 

L'uomo si avvicinò con fare dubbioso e analitico, poi fissò dritto negli occhi Kramber che si bloccò all'instante.  

James rimase immobile a fissare impotente da spettatore la scena che si stava svolgendo sotto i suoi occhi.  

Charlie sorrise al nipote, poi allungò una mano verso la creatura e , senza timore, toccò le piume morbide del collo di Kramber e con un balzò gli salì sul dorso. 

"Ma co-come hai fatto?!?!" chiese James allo zio. Era completamente sotto shock per quello che Charlie aveva appena fatto e si domandava come era possibile che fosse riuscito a guadagnarsi la fiducia del suo ippogrifo solo con uno sguardo e continuò "...ma di solito bisogna inchinarsi, non cede così facilmente a tutti! E non ti ha mai visto...ripeto...come hai fatto zio?" 

L'uomo si mise a ridere in modo contagioso sobbalzando appena sopra il dorso di Kramber che stava infilando il becco nella sabbia, comportandosi come se nulla fosse successo. 

Poi, quando smise di ridere, Charlie guardò il giovane e gli rispose "Sono abituato con i draghi, pensi forse che sono sia in grado di gestire un cucciolo di ippogrifo? Dai monta in groppa, andiamo a farci un giro prima che arrivi tuo padre!" 

Un grosso gruppo di persone attendevano con ansia in spiaggia l’arrivo di Harry che certamente si aspettava una sorpresa ma non decisamente di quelle proporzioni.

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Capitolo 17
*** *QUARANTAQUATTRESIMO COMPLEANNO* Sorpresa! ***


Piccole bollicine iniziavano a vedersi sulla riva di fronte a Villa Conchiglia, erano loro, stavano tornando.  

In un battito di ciglia la piccola imbarcazione apparve con a bordo Harry, Bill, Fred jr, Hugo e Louis.  

Subito Harry non si accorse di nulla, anche perché tutto il gruppo di persone in ghingheri che lo attendeva sulla spiaggia stava trattenendo il fiato per non farsi scoprire.  

Poi un fuoco d’artificio si scagliò in aria e sembrava proprio essere partito da un punto ben preciso.  

Roxanne e Dominique si guardarono soddisfatte e cercando di liberarsi del fumo del fuoco d’artificio insieme agli altri gridarono “SORPRESA!”.  

Harry che dava alle spalle alla spiaggia perché era intento a scendere dalla piccola barca ebbe come un sobbalzo al petto e quando si girò la sorpresa e l’imbarazzo furono ancora più grandi.  

I parenti, che sfoggiavano meravigliosi abiti da sera erano tutti davanti a lui, applaudendo divertiti e emozionati.  

Harry si era divertito così tanto in gita con i ragazzi che non immaginava che anche la sera sarebbe stata dedicata a lui. O meglio sapeva che avrebbero organizzato qualcosa ma nulla di così grande e spettacolare.  

“Dai Harry non puoi startene li impalato non hai ancora visto la parte migliore!” disse Hermione regalando a Harry uno dei suoi inconfondibili sorrisi dolci che riempiono il cuore.  

Ginny si avviò verso il marito, lo baciò e disse “Forza andate a cambiarvi! E’ una festa importante non potete venire in questo stato puzzate di pesce!” poi indietreggiò facendo segno al marito di avviarsi verso la Villa “Sul letto troverai il vestito adatto…un piccolo pensierino!” continuò Ginny che indossava un vestito lungo fin sotto le ginocchia color turchese con una generosa scollatura che la rendeva meravigliosa e molto giovanile nonostante la sua età.  

Harry non ci poteva credere, aveva tutto quello che desiderava, ora poteva dire di sentirsi un uomo realizzato e felice.  

Annui alla moglie e si diresse verso la porta della villa seguito da tutto il gruppetto che come lui dovevano lavarsi e cambiarsi.  

Prima di entrare disse ad alta voce “Non ci metterò molto…voi iniziate pure se volete!” poi rimase come bloccato, si accorse solo in quel momento che le numeroso gruppo di parenti c’era anche Charlie.  

Scoppiò di felicità e corse in contro all’amico nonché lontano parente, ma quando fu li vicino Charlie con aria severa disse “Eh…no bello mio!!Mi sono appena tirato a nuovo e tu mi vorresti abbracciare ridotto in quello stato!” poi lo sguardo serio si tramutò in uno allegro e divertito per essersi appena preso gioco di Harry.  

Entrambi scoppiarono a ridere poi Harry salutò ed entrò nella villa.  

Salì velocemente le scale, alimentato da un insolita energia data dalla situazione. Arrivò infondo al corridoio del secondo piano e aprì la porta della camera. Sul letto piegato con cura c’era un completo nero composto da giacca e pantaloni nuovi di zecca. Vi erano inoltre una camicia turchese dello stesso colore dell’abito di Ginny, un paio di scarpe lucide e una cintura nera in pelle con una grossa fibbia argentata.  

Harry non era molto abituato a vestirsi così elegante ma in quel genere di occasioni un abito adatto rendeva tutto più speciale.  

Poi vide anche un bigliettino piegato, lo raccolse e lo lesse nella mente “Amore, l’ultima volta che ti sei vestito così è stato in occasione del nostro matrimonio. Eri così bello…ho pensato quindi che sarebbe stato bello rievocare vecchi e meravigliosi ricordi!  

Harry sorrise, ricordava perfettamente il giorno del loro matrimonio.  

Uno dei giorni più belli della sua vita, la costruzione di una famiglia, la sua famiglia…quella che gli era sempre mancata.  

Sotto la doccia chiuse gli occhi e si mise a ripensare tutti quei momenti magici, nella sua testa ormai non albergavano più brutti pensieri da anni. Ginny con l'abito da sposa, Hermione che piangeva commossa e Ronald al suo fianco, il suo testimone, il suo migliore amico. Tutto era stato perfetto, una perfezione che Harry aveva smesso di ricercare nella sua vita. Rifiutava quasi il fatto di tornare a pensare anche alle cose negative che avevano segnato il suo passato, ormai era cambiato, non ne sentiva il bisogno, ormai era felice.  

Poi pensò a quando Ginny gli comunicò di essere incinta pochi mesi dopo il matrimonio, la nascita dei figli, il loro primo anno ad Hogwarts, le serate passate in compagnia dei suoi più cari amici di sempre.  

Tutto era perfetto, si commosse…una timida lacrima uscì dai suoi profondi occhi verdi ma velocemente si disperse sotto il flusso dell’acqua corrente che usciva della doccia.  

Harry si ricompose, non era il momento per commuoversi doveva sbrigarsi, una grande festa lo stava attendendo e lui era l’ospite d’onore. 
 

 

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Capitolo 18
*** *QUARANTAQUATTRESIMO COMPLEANNO* La grande festa ***


Harry scese le scale lentamente, voleva assaporarsi quel momento speciale.  

Mentre si avvicinava all'atrio i ricordi inondarono la sua mente obbligandolo a fermarsi.  

Era piccolo, impacciato, stordito e triste. Aveva appena compiuto 11 anni ma in quella vecchia catapecchia dove si trovava nessuno era pronto a rivolgergli uno sguardo o una carezza. La mezzanotte era passata ma nessuno gli aveva fatto gli auguri, le sue orecchie udivano solo il forte rumore del vento che si scagliava contro quelle fragili pareti.  

Ma poi tutto cambiò...la sua vita cambiò!  

L'arrivo di Hagrid, la scoperta di essere un mago, Hogwarts, gli amici, gli amori, il quidditch, le glorie ma anche il dolore, le scoperte, Voldemort, Silente,la guerra, le morti, Severus.  

Tutto scorreva nella mente di Harry come un film mandato in avanti veloce perché lo si è visto troppe volte.  

Per un attimo si riprese da quel sogno ad occhi aperti. Un peso al cuore lo colpi e di nuovo la tristezza si impossessò di lui.  

"E' andato tutto bene in fondo!" pensò tra se e se.  

Poi i ricordi si manifestarono ancora in lui, sul suo volto un sorriso si stava formando.  

Hogwarts ricostruita, il lavoro da Auror, il matrimonio, Ron, Hermione e...Ginny. Lei stesa sul letto di casa loro con addosso una lunga vestaglia bianca, i capelli sciolti ai bordi del viso. Con un piccolo gesto delicato Harry, steso al suo fianco, si avvicinò sfiorando la pancia di lei che di li a poco avrebbe dato alla luce il loro primogenito.  

Poi la nascita del secondo e della terza la più piccola e bella.  

Il treno che si allontanava sui quei conosciuti binari che avrebbero condotto i figli verso una magica avventura, la stessa che Harry aveva vissuto in prima persona.  

Non vi era più spazio nella mente dell'uomo per i cattivi pensieri...ormai la sua testa era satura di belle emozioni. Si riprese.  

Era giunto il momento di fare anche quell'ultimo gradino che l'avrebbe condotto ad una altro pensiero felice che avrebbe aggiunto alla lunga lista degli altri nella sua mente.  

Spalancò la porta, sorrise nel vedere tutti i suoi famigliari in lontananza sotto il tendone divertirsi insieme. Fece un sospiro e si avviò.  

La prima a notarlo fu la moglie che si avviò verso di lui sorridente.  

"Amore allora ti piace il mio regalo?" disse accarezzando il petto del marito che le era arrivato vicino.  

"Certo...assolutamente fantastico! Non ho parole...ma non dovevi!" poi con un tenero bacio la confortò, le prese la mano e la portò verso la festa.  

"Eccolo è arrivato il festeggiato! Ora si mangia! Era ora!" disse Ron visibilmente molto affamato.  

Poco dopo vivande di ogni genere apparvero sulla tavolata centrale riempiendola.  

Tutti iniziarono lentamente a prender posto sedendosi sulle panchine ai lati della lunga tavolata e finalmente in una totale confusione di voci e brusii la festa ebbe inizio.  

Sulla spiaggia Kramber galoppava felice, il sole era del tutto tramontato e le lanterne disposte attorno al tendone rendevano l'atmosfera preziosa.  

Dopo due lunghe ore di cena si iniziavano a notare i primi sintomi di stanchezza.  

Charlie si era sbottonato i pantaloni, Hugo si era addormentato con la testa appoggiata al tavolo e anche le donne di famiglia avevano notevolmente abbassato i toni del chiacchericcio.  

La prima ad alzarsi da tavola fu Fleur che iniziò a sistemare la tavola per far spazio all'imminente consegna dei regali.  

Vista l'urgenza nel sistemare Harry capì subito cosa stava per succedere ma non disse nulla.  

Si alzarono anche Ginny, Hermione ad aiutare mentre Angelina non si sentiva ancora molto bene quindi preferì rimanere seduta.  

Anche i ragazzi iniziarono a riprendersi, sapevano che di li a poco avrebbero dovuto consegnare i regali ad Harry e tutti iniziarono ad emozionarsi.  

L'ippogrifo ormai aveva spesso di correre e si era appollaiato vicino all'ingresso alzando ogni tanto la testa per guardare il padrone che stava ancora torturando lo zio sui fatti riguardanti la Romania.  

Poi di colpo le torce si spensero...era buio pesto...ma dalla Villa Dominique, Lily e Roxanne apparvero trasportando una grossa torta piena zeppa di candeline.  

Subito scatto la tipica canzoncina che divenne velocemente un coro grazie a tutte le voci che stavano partecipando.  

In quel momento Harry si sentiva fortunato, felice e appagato, sicuro che nessun'altro al mondo possedesse una famiglia tanto bella quanto la sua. 

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Capitolo 19
*** *QUARANTAQUATTRESIMO COMPLEANNO* Il discorso ***


La luce tremolante delle candeline rendeva magico il tendone che pareva molto più intimo e accogliente.  

Quando la canzoncina degli auguri terminò Harry si ritrovò appoggiata davanti a se la torta visibilmente confezionata dalla moglie e dalla figlia. Lily infatti era molto brava a cucinare soprattutto i dolci, erano la sua passione.  

La torta era su due piani, quello inferiore era ricoperto di cioccolato fondente e riportava sui lati una scia di stelline di zucchero colorate mentre quello superiore era totalmente bianco per via della panna che lo ricopriva. Un grande 4 ed un 5 di colore oro si notavano in cima alla torta accompagnati da una meravigliosa scritta ''Auguri'' di glassa. La torta era stata fatta senza l'uso della magia e Harry poteva notare ed ammirare l'amore e la dedizione con cui era stata confezionata.  

Emozionato si alzò in piedi, sorrise ai parenti e con un lungo soffio spense tutte le candeline che all'istante sparirono. 

Un forte applauso si levò e tutti iniziarono ad intonare ''Discorso! Discorso! Discorso!''. Subito dopo riaccesero le lanterne e tutti tornarono a guardarsi a vicenda felici e soddisfatti per il successo della sorpresa.  

Harry scoppiò in una risata e si affrettò ad accontentare la richiesta.  

''Ok,ok...calma! Non me lo sono preparato quindi improvviserò. Sono molto felice di aver festeggiato il mio 45esimo compleanno qui in vostra compagnia. Mi sono divertito parecchio e voglio davvero ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per me ora e sempre. Abbiamo vissuto momenti davvero brutti in passato ma ora siamo tutti qui...qualcuno manca ma il ricordo vivo degli amici e parenti defunti rimarrà sempre con noi e la forza che ci unisce è data soprattutto da tutti questi ragazzi. I nostri figli sono la nostra forza e quando non ci saremo più loro comunque continueranno a volersi bene e non dimenticheranno le tradizioni di famiglia. Oltre ad un immenso grazie non so che altro dire quindi...tagliamo la torta!'' disse emozionato.  

Harry si girò ed abbracciò la figlia Lily per ringraziarla ancora una volta per la torta, un mormorio e rumore di piatti iniziò a diffondersi, Hermione prese un coltello ed iniziò a tagliare la torta quando dal fondo del tavolo qualcuno si schiarì la voce.  

In un primo momento nessuno si accorse del fatto appena accaduto quindi la persona in fondo al tavolo si schiarì di nuovo la voce ma questa volta decisamente più forte.  

A quel punto Ron si girò verso Ted aggrottò le sopracciglia e disse ''Silenzio tutti..Teddy deve dire una cosa!'' 

Il ragazzo sorrise e aspettò che il mormorio si affievolisse poi esordì dicendo ''Intanto zio evita di chiamarmi in quel modo non sono più un bambino poi...dovrei dire una cosa anche io. Harry ha appena finito il suo discorso, so che è la sua festa ma avrei un discorso da fare anche io. Posso?'' 

Tutti annuirono in modo dolce e collaborativo tranne Hugo e Fred che iniziarono a mugugnare lamentele perchè impazienti di addentare la torta.  

Poi Ted proseguì ''Grazie ci metterò poco tranquilli...'' volse il capo, guardò Victoire al suo fianco e le afferrò la mano.  

''Ci tenevo molto a ringraziarvi di cuore per tutto quello che avete fatto per me in passato, siete diventati la mia famiglia, mi avete sempre sostenuto e dato conforto, sono sicuro che i miei genitori sarebbero felici di essere qui in questo momento importante assieme a noi. Si, è importante perché ci tenevo, o meglio, ci tenevamo a farvi sapere che...aspettiamo un bambino!" 

Per un istante non si sentì neanche una mosca volare, tutto rimase in stand-by come se qualcuno avesse deciso di schiacciare il tasto pausa durante il film della loro vita ma subito dopo un boato si sollevò riempiendo immediatamente di complimenti le orecchie dei due novelli sposi.  

La gioia esplose sulla faccia di tutti inondando il tendone di urla di ''congratulazioni''.  

Victoire abbracciò la madre che stava piangendo dalla commozione e Ted iniziò a stringere mani ed abbracciare persone.  

Anche Kramber si svegliò di soprassalto e capì che la situazione era cambiata, che era successo qualcosa di particolare.  

Roxanne la più piccolina del gruppo si fiondò da Victoire e le disse ''Vic sai già se è maschio o femmina? Quando nascerà? Come lo chiamerete?'' 

La ragazza sorrise e rispose alla cugina ''Roxy non ne sappiamo ancora molto ma domani andrò dal dottore e scoprirò le risposte alle domande che mi hai fatto!'' 

Tutti erano felici della notizia appena sentita quindi alzarono in alto i calici e brindarono per Harry e per il futuro componente della grande e meravigliosa famiglia di cui avrebbe fatto parte.  

Iniziarono finalmente a mangiare la torta poco dopo e, fra risate e gioia, arrivò presto il momento di consegnare i regali al festeggiato.

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Capitolo 20
*** *QUARANTAQUATTRESIMO COMPLEANNO* Regali preziosi ***


 
Il clima gioioso riempiva l'ambiente, era stata davvero una serata speciale soprattutto grazie alle novità dell'ultimo minuto ma ora era giunto per Harry il momento di scartare i regali.  

''Ehi ma scusate...i miei regali dove sono?'' disse con aria spavalda credendo di mettere in difficoltà i parenti visto che tutti sapevano che Harry non avrebbe voluto regali per il suo compleanno.  

Negli ultimi giorni prima della festa infatti continuava a ripetere ''Se scopro che state architettando qualcosa per il mio compleanno mi arrabbio!'' oppure ''Guai a voi se il giorno del mio compleanno vi presentate con dei regali...sapete benissimo che non voglio niente!'' 

All'affermazione di Harry tutti reagirono divertiti e un istante dopo su tutta la lunghezza della tavola apparirono pacchetti di ogni forma e dimensione, colore e aspetto.  

Si misero tutti ad applaudire mentre Ginny si avvicinò al marito e gli sussurrò ''Amore...forse è meglio se chiudi la bocca ora!'' e fece l'occhiolino agli altri parenti.  

Harry era impressionato dalla quantità di regali che vedeva davanti a se, pensò infatti che erano molti di più degli anni precedenti e non capiva davvero quale fosse il reale motivo.  

Roxanne in quel preciso istante scattò in avanti, afferrò un pacchettino quadrato color giallo limone e si fiondò dalla zio dicendo ''Zio ti prego apri prima il mio...voglio che sia il primo ad essere scartato!''  

Harry sorrise, accarezzò i capelli della nipotina più piccola incastrando le dita tra i suoi ricciolini ribelli e prese dalle sue mani il pacchettino.  

Lentamente lo scartò e si ritrovò tra le mani una scatolina di cartone, aprì anche quella e ne estrasse un grazioso braccialetto fatto di conchiglie unite fra loro con uno spago nero di cuoio.  

L'uomo sorrise di nuovo, guardò la bambina nei profondi occhi neri e le disse ''Grazie mille Roxy davvero un bracciale carinissimo...mi ricorderà sempre Villa Conchiglia e questa meravigliosa vacanza!''  

Roxanne con un sorriso malizioso si avvicinò allo zio, gli diede un bacio sulla guancia e disse ''Ovvio che ti ricorderà questo posto zio ma non per le conchiglie...prova a scuoterlo!''  

Harry sorpreso indossò il bracciale e fece come la nipotina gli aveva appena consigliato. Le conchiglie appese al bracciale iniziarono a muoversi toccandosi fra loro ma non facevano il tipico tintinnio che tutti si aspettavano ma bensì il forte rumore del mare, proprio lo stesso rumore che il vero mare davanti al tendone faceva contro gli scogli che si stagliavano a largo della spiaggia di Villa Conchiglia.  

''Ovviamente mi ha aiutato mamma ad incantare il bracciale...io non ero capace ma l'idea è stata mia!'' disse la ragazzina con aria superiore e tornò al suo posto felice di essere stata la prima.  

Il secondo regalo si avvicinò da solo ad Harry, era oblungo e fasciato da una carta viola e un fiocco argento, riportava sul fronte un biglietto ''Da Bille e Fleur per Harry''.  

Il festeggiato scartò il regalo e rimase felicemente stupito nel vedere che conteneva una mappa, molto simile a quella dei malandrini che Harry usava ad Hogwarts quando era giovane. Ma non era una mappa di un solo edificio bensì di tutta la Gran Bretagna.  

Tanti piccoli puntini colorati si vedevano brillare raggruppati in un solo punto ''Tinworth, Cornwall, Inghilterra''...erano loro.  

Harry non poteva credere a quanto fosse prezioso l'oggetto che aveva tra le mani, lo considerava un meraviglioso regalo da lasciare un giorno ai figli, ringraziò di cuore la coppia che apparve a sua volta felice e soddisfatta.  

Il prossimo regalo era quadrato, avvolto da una carta rosso fuoco, da parte dei due migliori amici di Harry, Ron e Hermione.  

Harry lo scartò e trovò un orologio digitale da appendere al muro e, se non fosse stato per la tecnologia moderna di cui era composto, l'avrebbe creduto uguale a quello che aveva la famiglia Weasley appeso in cucina alla Tana.  

Infatti questo orologio aveva due lancette argentate molto luminose in primo piano e dietro vi erano altre cinque lancette più piccole e sottili che portavano incisi i nomi dei componenti della famiglia Potter e puntavano tutte verso un quadrante più piccolo che esibiva la scritta ''In vacanza''.  

Harry era felicissimo e sempre più sbalordito, davvero meravigliato dall'aver ricevuto quei regali completamente inaspettati, aveva sempre desiderato un orologio di quel genere.  

Il regalo di Angelina e George era il più grosso e pesante ed era una valigetta enorme contenente un kit completo e professionale per il mantenimento delle scope moderne, molto simile a quello che Angelina aveva in dotazione quando giocava nelle Holyhead Harpies.  

Charlie Weasley regalò ad Harry un maglione fatto di fili magici intrisi di sospiro di Drago, era perennemente caldo anche nel freddo più gelido.  

I figli di Harry invece regalarono al padre un cofanetto rettangolare contenente un paio di occhiali speciali che, se indossati, rendevano reali i ricordi. Un po' come un pensatoio portatile, ormai erano molto diffusi in commercio perché dopo la grande guerra la gente aveva troppo a cui pensare quindi in tanti necessitavano di un posto dove custodire i ricordi importanti e riguardarli nei momenti più opportuni.  

Ultimo ma non per importanza era il più piccino fra tutti, ma forse anche quello più prezioso.  

Harry afferrò la scatolina blu e lentamente l'aprì.  

Dentro trovò una piccola chiave lucida, la afferrò e con aria perplessa guardò Victoire e Ted nel tentativo di capire cosa fosse. 

Victoire sorrise e disse alla zio ''Harry prova a roteare la chiave fra le dita...''  

Harry si alzò in piedi e senza pensarci due volte iniziò a far roteare il piccolo oggetto luminoso tra le dita esattamente come gli aveva consigliato la nipote.  

Si udì all'istante un forte rombo, come un tuono che squarcia il cielo e fuori dal tendone qualcosa atterrò sulla sabbia bagnata della Villa con un tonfo.  

Tutti si affettarono ad uscire per capire cosa fosse successo e rimasero estremamente scioccati per ciò che avevano visto.  

Una moto nera lucida, tirata a nuovo era parcheggiata proprio davanti ad Harry che non poteva credere ai suoi occhi.  

Ted si avvicinò ad Harry e disse ''Harry mi dispiace ma non siamo riusciti ad aggiustare il carrozzino laterale, purtroppo non è più un sidecar ma ti rimane almeno la moto. So che ci tenevi tanto.''  

Harry era sconcertato, senza parole, la moto di Sirius era uguale, perfetta sembrava nuova.  

Ammaliante brillava alla luce della luna, Harry sfiorò leggermente la sella con le dita e si rese conto al tatto che la pelle da cui era composta era nuova e morbida poi vide un dettaglio che gli riempì il cuore di gioia e gli occhi di lacrime.  

Sul serbatoio della moto vi era una serigrafia bianca che risaltava sullo sfondo scuro.  

Vi erano 3 piccole impronte in alto, la prima di un cane, la seconda di cervo e la terza di lupo circondate dalla scritta ''L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte''.  

Harry chiuse per un attimo gli occhi, proprio mentre una timida lacrima fece capolino sul suo viso.

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Capitolo 21
*** *QUARANTAQUATTRESIMO COMPLEANNO* La vacanza è finita! ***


La serata era ormai giunta al termine, la luna era alta in cielo e una leggere brezza spumeggiante riempiva l’aria.  

Harry era ancora li, vicino alla moto di Sirius che ora era diventata sua.  

Non voleva farsi sopraffare dai tremendi ricordi che gli stavano tornando in mente quindi impegnandosi riuscì a concentrarsi solo su quelli più belli.  

Pensò alla prima volta che salì sul sidecar, o meglio se lo immaginò visto che era troppo piccolo per poterselo ricordare.  

Immaginò quindi Hagrid a cavalcioni sulla moto che sembrava minuscola data l’imponenza della sua persona e involontariamente un triste sorriso apparve sul suo viso.  

Poi nella sua mente si materializzò l’immagine di un bimbo avvolto in una pesante coperta, piccolo e indifeso, adagiato all’interno del sidecar….era lui.  

Quando Harry tornò alla realtà, volse lo sguardo verso il tendone.  

Tutti gli adulti erano intenti a ripulire e sistemare.  

La sua attenzione si concentrò sulla moglie, lo chignon leggermente sfatto lasciava libera una ciocca di capelli rossi che ricadevano sulla fronte.  

Harry si alzò dalla moto, strinse forte nel pugno la piccola e preziosa chiave e si diresse verso la donna.  

‘’Ginny che bello vero, sono così contento…avevi proprio ragione quel giorno sai?’’disse Harry dolcemente.  

La moglie si girò verso di lui, aggrottò le sopracciglia e disse ‘’Scusa Harry non ho capito bene…cos’hai detto? Quale giorno? A cosa ti riferisci?’’  

L’uomo sorrise ancora una volta ‘’Intendo il giorno della partenza di Albus…il suo primo anno ad Hogwarts, ricordi? Eravamo davanti al treno, i ragazzi erano già saliti e quando l’espresso partì tu mi sussurrasti all’orecchio –Andrà tutto bene-…lo ricordo benissimo…e ora che ci ripenso devo proprio darti ragione! Sono felicissimo ed è vero, tutto è andato bene, tutto ciò che desideravamo per la nostra vita e per i nostri figli si è avverato, non trovi?’’ 

Ginny non rispose, cinse il marito con le braccia e semplicemente lo baciò.  
 


 

Il tendone era sparito, tutto era in ordine come prima della festa, Kramber era appollaiato sotto all’albero, solo.  

Tutti ormai erano ormai a letto, l’indomani mattina la maggior parte degli ospiti di Villa Conchiglia sarebbe tornato a casa, alla vita di sempre.  

Solo una persona era ancora sveglia nel proprio letto, James era davvero troppo eccitato per dormire. Non vedeva l’ora di partire con lo zio verso la Romania e tutta questa agitazione gli impediva veramente di chiudere occhio tanto che decise di alzarsi e di fare una passeggiata sulla spiaggia. 

Scese lentamente dal proprio letto stando bene attento a non fare troppo rumore, a piedi nudi si avviò verso la porta della tenda e in un attimo era fuori.  

Respirò a pieni polmoni l’aria salmastra e camminò verso la spiaggia, era quasi l’alba ormai.  

Decise di rimanere sveglio per aspettare il sole sorgere quindi si stese sulla sabbia e attese.  

Mille pensieri gli sconvolgevano la mente, non sapeva cosa aspettarsi dal viaggio che lo attendeva, era emozionato e spaventato allo stesso tempo. Passavano i minuti, e i pensieri aumentavano ad un certo punto sospirò, e si arrese. Socchiuse gli occhi e senza rendersene conto si addormentò accompagnato dal canto leggero del mare.  
 


 
Il sole fece capolino tra gli scogli sulla linea dell’orizzonte, era ormai mattina e come al solito i primi a svegliarsi furono Bill e Fleur.  

Si alzarono, si vestirono e scesero a preparare la colazione per tutti.  

Un altro giorno era cominciato ma per tutti sarebbe stato l’ultimo giorno di vacanza dell’estate.  

Col passare dei minuti piano piano quasi tutte le persone che stavano dormento nella villa si svegliarono mentre nella tenda nessuno si mosse.  

D’altronde la sera prima erano stati tutti in piedi fino a tardi e la stanchezza si fece sentire dopo l’euforia della festa.  

Alle 10 di mattina però quasi tutti si avviarono verso la cucina per la colazione, compreso James che si svegliò tutto dolorante per aver dormito sulla spiaggia dura e umida.  

Dopo aver mangiato era ora di fare le valigie e di solito ci pensavano gli adulti che grazie l’aiuto della magia impiegavano davvero pochi minuti a completarle.  

I primi a partire furono Victoire e Ted seguiti a ruota da Hermione, Rose e Hugo e Ron.  

Quest’ultimo accettò di accompagnare a casa Scorpius a patto che non fosse stato costretto a vedere suo padre Lucius.  

Fecero molta fatica a partire perché Hugo continuava a lagnarsi pregando i genitori di permettergli un breve soggiorno a casa di Fred Jr. , quei due non riuscivano mai a staccarsi.  

Purtroppo il piano dei due giovani cugini fallì miseramente infatti la famiglia di Ron Weasley partì seguita poco dopo da George che aveva urgenza di tornare al negozio.  

Roxanne era molto triste, la piccola della famiglia si divertiva troppo con i cugini e il clima famigliare li a Villa Conchiglia era assolutamente il suo habitat naturale.  

Gli ultimi a rimanere fino al pomeriggio furono i Potter che attesero la partenza del figlio più grande James e della fidanzata di Albus, Eleonore.  

Infatti a mezzogiorno in punto anche Charlie e James partirono, il ragazzo salutò a lungo i famigliari poi strinse forte il braccio dello zio che si smaterializzò.  

Eleonore invece attese i genitori fino alle due del pomeriggio e infine anche lei lascio la villa.  

La vacanza giunse davvero al termine quando anche Harry, Ginny, Albus, Kramber e Lily con l’ausilio della metropolvere sparirono attraverso il camino.  

Villa Conchiglia ormai era quasi deserta, entro fine giornata anche i padroni di casa sarebbero andati via per tornare alla città.  

Quell’anno la vacanza a Villa Conchiglia fu particolarmente breve rispetto ad altri anni ma nonostante questo fu molto intensa grazie a tutte quelle novità che erano accadute rendendo il soggiorno veramente speciale.  

Quando anche Bill e Fleur con i figli se ne andarono la villa rimase davvero vuota ma guardandola dalla spiaggia non sembrava essere una casa abbandonata, al contrario pareva quasi in attesa della prossima estate in cui avrebbe ospitato la famiglia più numerosa e unita di tutti i tempi.

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