Dangerous Girl

di AlessiaCapecchi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Viaggio ***
Capitolo 2: *** La Notizia ***
Capitolo 3: *** La Notte Insonne ***
Capitolo 4: *** Il discorso ***
Capitolo 5: *** Il cambiamento ***
Capitolo 6: *** La discoteca ***



Capitolo 1
*** Il Viaggio ***


-ALESSIA!!!-
-ALESSIAAAA, È TARDI SCENDII.
 SE NON TI ALZI PERDI IL VOLO PER LONDRA-
 
Questa era mia mamma, tutte le mattine mi sveglia con la sua voce soave.
Mi chiamo Alessia Almighty , ho sedici anni e sono una Strega, ma non quelle streghe cattive delle favole, sono una brava ragazza.
Studio magia ad Hogwarts,anche se sono italiana e vivo a Firenze.
Studio lá da tre anni grazie a mio padre che è origini inglesi, e fino a due minuti fa ero in vacanza.
 
-ALMIGHTY ALESSSIA, SBAGLIO O TI HO DETTO DI ALZARTI?!-
Mia mamma aveva ormai raggiunto la mia stanza e aveva già aperto tutte le tende così che mi svegliassi meglio.
-buongiorno mamma, ti voglio bene anche io-
-dai tesoro, che se perdi l'aereo non arriverai in tempo alla stazione!-
 
Prima che mia madre finisse la frase ero giá chiusa in bagno.
Odio quando fa così, mi rende nervosa e poi si arrabbia perché le rispondo male.
In ogni caso aveva ragione, era giá tardi e dovevo sbrigarmi.
Mi sono sciacquata velocemente il viso, ho dato una spazzolata ai denti e sono corsa in camera a vestirmi.
Ormai era tutto in valigia e non avevo niente da mettermi, a parte un vecchio vestito nero di mia mamma finito per sbaglio in camera mia.
Me lo infilai senza farmi problemi e iniziai a truccarmi. Un po' di cipria, un filo di matita nera e il mascara per completare il tutto.
Non sono la tipica ragazza figa che si copre di trucco e ha sempre vestiti alla moda,anzi tutto il contrario.
Sono abbastanza alta, non ho un fisico da modella ma non mi lamento, ho i capelli rosso scuro.
Sono una ragazza abbastanza estroversa, almeno con le persone che mi stanno simpatiche (purtroppo non sono molte).
Inoltre sono impulsiva e irascibile(i miei più grandi difetti). 
 
-Buongiorno passerotto-
-Buongiorno babbo-
-Dormito bene?-
-Benissimo grazie, e un dolce risveglio ha migliorato tutto-
-Ale lo sai che tua mamma lo fa per te-
-Scusa tesoro ma sono solo nervosa perché devi ripartire per Londra-
-Ok scusa mamma- dissi pur non capendo il motivo per cui dovessi scusarmi.
-Hey, quel vestito é mio!!-
-Si lo so, era nel mio armadio ed é l'unica cosa che ho da mettermi.-
Risposi abbastanza irritata.
 
-hai preparato tutto?-
-Tutto pronto! Chi mi accompagna all'aeroporto?-
-Entrambi-
-Vogliamo salutarti perbene stavolta-
-Wow fantastico! Vado a prendere la valigia!-
-Fai in fretta-
 
Salii di corsa le scale e infilai in camera, mi misi il cappotto, presi la valigia e mi avviai verso la porta per scendere quando mi resi conto di non aver preso il cellulare.
Tornai indietro e afferrai il cellulare appoggiato sulla scrivania, c'era un messaggio di Hermione.
"Sei giá partita??"
Hermione é la mia migliore amica ad Hogwarts, insieme ad Harry e Ron.
Fanno tutti parte della casa dei Grifondoro a parte me che sono una Serpeverde.
Lo so sembra strano, secondo delle leggende tutti i Serpeverde sono cattivi, ma non é così.
"Devo ancora arrivare all'aeroporto, ho il volo alle 8:00"
Misi il cellulare in borsa e raggiunsi i miei di sotto.
 
Dopo aver caricato la macchina partimmo immediatamente.
Ci volle una mezz'oretta per arrivare all' aeroporto di Firenze, fatto il check-in era arrivata l'ora di salutare i miei.
Mia mamma, come previsto, iniziò a piangere e mio padre cercò di consolarla senza riuscirci.
Dopo baci e abbracci mi allontanai.
Ero felice di andarmene per un po', certo i miei mi sarebbero mancati sicuramente ma fa bene allontanarsi a volte.
Il telefono mi vibrò in borsa, era sempre Hermione, mi diceva che lei e gli altri mi aspettavano al binario 9 3/4.
Risposi e rimisi il cellulare in borsa.
L'aereo era in ritardo, perciò mi sedetti su una sedia accanto ad una famigliola felice.
Tirai fuori il mio libro sulle creature magiche e iniziai a leggere; una delle tre figlie dei due giovani accanto a me si avvicinò e mi si sedette accanto.
Con la voce sottile e curiosa di una bambina di 5 anni mi chiese:-cosa leggi?- 
-un libro di scuola- dissi sorridendole
-e cosa racconta?-
-Noemi, non dare noia a quella ragazza, sta leggendo non vedi?!-la sgridò sua madre
-oh non si preoccupi non mi dava noia- rivolgendomi alla bimba gli dissi:-è un libro sugli animali magicii-
Era davvero una bella bambina, mi ricordava me da piccola, sempre dietro a fare domande a tutti.
-Davvero?-chiese la bimba incredula
-si hahaha-
-Wow anche io voglio studiare gli animali magici!!-
-Noemi vieni dobbiamo salire sull'aereo-
-Arrivo papá-
La bimba si alzò e raggiunse la sua famiglia.
-grazie per la tua pazienza- mi disse il padre,-si figuri, amo i bambini-
Il padre sorrise -Noemi saluta la ragazza- la bambina con un sorriso che le arrivava alle orecchie si girò e mi salutò, poi prese per mano sua sorella maggiore e corse verso il suo aereo.
 
Finalmente era arrivato il mio aereo, con mezz'ora di ritardo, ma era arrivato.
Tirai fuori il biglietto e salii.
Trovato il mio posto mi sedetti velocemente, mi allacciai la cintura e ricominciai a leggere.
 
 
-signorina, signorina siamo arrivati deve scendere-
Questa fortunatamente non era mia mamma, ma l'assistente di volo che mi pregava di scendere dall'aereo.
Ebbene sì mi ero addormentata.
-Emm.. Si mi scusi, scendo immediatamente-mi scusai imbarazzata
-Non si preoccupi faccia con comodo- disse gentilmente l'hostess.
Misi il libro in borsa,mi alzai a mi avvicinai all'uscita dell'aereo.
 
Mi bastò prendere la metropolitana per raggiungere la stazione di King's Cross.
Arrivata alla stazione mi diressi verso il binario 9 3/4 dove mi aspettavano gli altri.
Da lontano vidi Ron ed Harry seduti su una panchina, sembravano abbastanza annoiati.
In piedi davanti a loro c'era Hermione che camminava avanti e indietro con le mani incrociate sul petto.
-Ragazzi- li chiamai, urlai così forte che si girarono tutti, ma non mi importava, ero troppo felice di vederli.
-ALEE- dissero in coro
-HEYY-
-Finalmente sei arrivata- disse Hermione 
-scusate, il mio aereo é arrivato in ritardo-
-pensavamo ti avessero rapita- disse ridendo Ron
-Fortunatamente no, sono felice di vedervi ragazzi-
-anche noi Ale, ci sei mancata- rispose Harry
-ok peró sbrighiamoci o perdiamo il treno- puntualizzò Hermione prima di sparire dietro il muro della stazione 9 3/4, Ron la seguì.
-prima le signore- mi disse gentilmente Harry inchinandosi.
-ma che cavaliere, grazie Harry-
Afferrai il mio carrello e corsi verso il muro, amavo farlo, attraversato quel muro cambia tutto, finalmente mi allontanavo dalla mia routine giornaliera e entravo nel mio mondo, il mondo magico.
 
 
La porta del nostro scomparto si aprì:
-qualche dolcetto ragazzi?-
La signora con il carrello dei dolci era finalmente arrivata
-per me qualche cioccorana, per voi ragazzi? Offro io- dissi
-un lecca lecca- fu la richiesta di Hermione 
-anche per me- la seguì Harry
-io no grazie- disse gentilmente Ron
-Hey amico sei a dieta?! Hahaha-
-sempre spiritoso Harry-
Diedi i galeoni alla signora, li prese e si allontanò 
-che bello, aspettavo da molto questo momento-
Era vero, non vedevo l'ora di rimangiare quelle deliziose cioccorane e tornare ad Hogwarts con i miei amici.
-Avete letto la lettera?! Diceva che per alcuni di noi sarebbe stato molto diverso, che ne pensate?- disse curioso Harry
-boh, magari alcuni dovranno seguire più lezioni del solito per migliorare le loro competenze-
-si certo,e uno di loro è Ron- lo prese in giro Hermione.
-no ragazzi sono serio-
-dai Harry tranquillo non cambierà niente, magari cambiano solo qualche professore-
Ancora dubbioso Harry disse- mmm se lo dici tu-.
 
 
 

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Capitolo 2
*** La Notizia ***


L' Hogwarts Express si fermò emettendo un rumore assordante.
Dopo circa 8 ore di viaggio eravamo arrivati a destinazione.
Ormai era sera e la luce della luna illuminava il castello dandogli un aspetto spettrale.
Presi il mio bagaglio e uscii per prima dalla cabina seguita dagli altri.
C'erano così tanti alunni che c'era la coda per scendere dal treno,ogni anno sembravano aumentare, c'erano sempre facce nuove da osservare e studiare.
Finalmente era arrivato il mio turno di scendere quando, il biondino più fatale del reame mi superò insieme ai suoi due "schiavetti".
-oh scusi signorina ho dimenticato le buone maniere!- disse con un tono sarcastico.
I due compagni risero, quasi obbligati dallo sguardo assassino del loro "padrone".
-é un piacere rivederti Malfoy- risposi irritata.
Draco Malfoy era il mio peggior nemico. La prima volta che lo vidi era l'11 settembre di tre anni fa, il mio primo giorno ad Hogwarts, stavo passeggiando in corridoio quando lo vidi strappare le pagine di un libro di una bambina.
Non potevo restare a guardare, non pensai nemmeno, corsi verso di lui, lo spinsi e gli strappai il libro di mano.
-1.non si strappano le pagine dei libri, se fai soffrire loro io farò soffrire te- gli urlai contro con decisione- 2.rifattela con quelli più grandi di te-.
Da quel giorno abbiamo iniziato ad odiarci.
-Anche per me cara!- disse mentre si allontanava.
-certo che non vi sopportate proprio eh- disse ridendo Ron.
Si è vero, non lo sopportavo, però aveva un certo fascino, biondo, occhi azzurri, e quel l'aria da duro che non gli si scrollava mai di dosso.
Resta il fatto che continuavo ad odiarlo.
 
Scesi dal treno trascinandomi dietro la pesante valigia.
In fondo al binario come tutti gli anni c'era Hagrid che accoglieva e guidava i nuovi alunni alle carrozze per raggiungere il castello.
-HAGRIDDD- urlò Hermione
-Ragazzi, che bello rivedervi, siete cresciuti eh-
-anche noi siamo felici di rivederti Hagrid- disse Harry.
-bhe grazie, però andate o farete tardi per la cena, Silente deve fare un discorso importante, non potete perderlo- ci sollecitò facendoci l'occhiolino.
 
Ci avviammo a passo svelto verso le carrozze, naturalmente eravamo gli ultimi, come sempre ormai.
Il professor Flitwick stava camminando nervosamente avanti e indietro davanti all'unica carrozza rimasta.
Quando ci vide esclamò -finalmente siete arrivati!! stavo per andarmene ma fortunatamente non l'ho fatto-
-ci scusi professore- disse sospirando Ron.
-nomi prego-
-prof ma non ci riconosce?- dissi
-Signor Harry Potter,ho troppi alunni, non posso ricordarmi il nome di tutti- affermò 
-ma prof ha appena detto il mio nom..- Harry non fece in tempo a finire la frase che il prof urlò
-HO DETTO NOMI PREGO-
ci fu un coro di risate.
-okok prof, io sono Harry Potter- disse cercando di soffocare una risata.
-io sono Hermione Granger-
-Ron Weasley-
-Alessia Almighty-
-fantastico grazie mille ragazzi, potete salire- allungò il braccio per indicarci la carrozza.
Salimmo dopo aver sistemato i bagagli e la carrozza partì.
 
il viaggio in carrozza durò a malapena dieci minuti e il che fu un peccato perché adoravo attraversare il bosco.
scendemmo dalla carrozza e recuperammo i nostri bagagli.
Ron e Harry si allontanarono per andare a salutare i loro compagni di stanza, mentre io ed Hermione entrammo nel castello per sistemare le valige nell'ingresso.
improvvisamente sentii una ragazza urlare -ALESSIA, HERMIONE- era Ginny, la sorella minore di Ron, ci corse incontro sorridendo e ci abbracciò.
Adoravo gli abbracci di Ginny, ti stringeva così forte da non farti respirare e non ti mollava più.
-HEYY- la salutai
-che bello rivedervi ragazze- era davvero felice, aveva un sorriso che le arrivava fino alle orecchie.
-anche per noi Ginny- disse Hermione mettendole un braccio intorno al fianco.
-owww mi siete mancate tantissimo, non vedevo l'ora di tornare qui e tormentarvi per tutto l'anno scolastico- mi appoggiai al muro del corridoio chiudendo gli occhi e soffocai una risata.
-hahahaha te e le tue paranoie Ale siete il miglior intrattenimento di tutta Hogwarts - disse Hermione mentre sollevava la valigia e la metteva sopra le altre impilate lungo il corridoio.
In effetti non le lasciavo mai in pace, ero sempre a lamentarmi dei miei battibecchi con Draco e a parlare di quanto fosse figo Dean Thomas dei Grifondoro.
-allora che ci racconti Ginny?- gli chiesi
-mmm, sono un po' nervosa. Che ne pensate delle novità di cui parlava il professor Silente nelle lettera?- chiese con un'aria preoccupata.
-non ne ho idea, ma non credo che cambierà molto- disse con indifferenza Hermione.
-bhe se non altro lo scopriremo presto,ci vediamo a cena, vado a infilarmi l'uniforme- feci un occhiolino alle ragazze e mi allontanai dirigendomi verso le scale.
 
La sala comune dei Serpeverde si trova nelle segrete del castello al contrario di tutte le altre che si trovavano ai piani superiori.
Le segrete sono sempre state abbastanza inquietanti, ma era l'unica strada per raggiungere la mia stanza.
Scesi l'ultima rampa di scale e mi diressi verso la fine del corridoio, mi fermai difronte al muro e pronunciai la parola d'ordine -purosangue- dissi dopo essermi schiarita la voce.
Era strano usare quella parola come parola d'ordine, io sono una mezzosangue.
Entrambi i miei genitori sono maghi insieme a mia nonna da parte di padre, tutti gli altri sono babbani, a parte mia cugina più piccola, Giada, lei é una streghetta alle prime armi.
La porta si aprì ed entrai. 
La sala comune  dei Serpeverde era cupa come sempre; non c'era molta luce e i mobili verdi non rendevano la situazione migliore.
Non era una delle sale più accoglienti del castello ma adoravo sdraiarmi su quei soffici divani verdi davanti al camino, e rimanere per ore sola a leggere i miei libri.
La stanza era vuota, dovevano essere tutti nella sala grande.
Decisi di sbrigarmi, salii le scale correndo, all'ultimo scalino inciampai quasi ma mi ripresi immediatamente tirando un sospiro di sollievo.
Girai a destra percorrendo il corridoio del dormitorio delle ragazze, la mia stanza era l'ultima.
Aprii la porta sbattendola al muro e camminai verso il mio letto dove attaccata al baldacchino c'era la mia uniforme.
Mi spogliai e me la infilai.
Dopo aver annodato al cravatta mi misi il mantello e sistemai i vestiti che mi ero appena tolta piegandoli e appoggiandoli infondo al letto.
Uscii dalla stanza e iniziai a correre per raggiungere gli altri nella sala grande.
 
-Hey mi sono persa qualcosa?- scavalcai la panca e mi sedetti accanto ad Harper e Marcus.
-Aleee- dissero in coro.
Nella sala grande c'ere un borbottio assordante di persone che parlavano e mangiavano rumorosamente, ma come sempre il tavolo dei Serpeverde era il più rumoroso.
Harper, Marcus, Malcom e Tracey erano le persone di cui mi fidavo di più all'interno della mia casa.
-scusate il ritardo- dissi -tranquilla ormai ci siamo abituati, sei sempre in ritardo-rise Malcom.
-vedo che vi siete già mangiati tutto eh- piagnucolai -eravamo alquanto affamati- mi informò Harper ridendo.
Presi l'ultimo coscio di pollo rimasto e lo addentai.
-comunque hai perso solo lo smistamento dei nuovi arrivati,Silente non ha ancora fatto il discorso di cui ci ha parlato nella lettera- mi disse Tracey,-ah okay grazie-.
 
Avevo appena finito di mangiare la mia fetta di dolce al cioccolato quando, Silente si alzò chiamando l'attenzione di tutti sbattendo un cucchiaino contro un bicchiere.
-Buonasera a tutti ragazzi, sono felice di darvi il benvenuto ad un nuovo anno scolastico qui ad Hogwarts- un grande applauso lo obbligò a fermarsi -come avete potuto leggere sulle vostre lettere, quest'anno ci saranno dei grandi cambiamenti per alcuni di voi.-
Mi girai completamente verso la tavola dei professori mettendomi a cavallo della panca, mi girai verso il tavolo dei Grifondoro cercando Hermione e gli altri.
Erano praticamente di fronte a me ma ci misi un po' a trovarli;Sembravano tutti alquanto preoccupati, ma Hermione lo era sicuramente più degli altri.
Il professor Silente continuò -La nostra scuola è stata scelta per realizzare un esperimento, il ministero della magia insieme a tutte le maggiori istituzioni del mondo nascosto ha programmato un corso di studi per i migliori studenti delle maggiori scuole del mondo.-
In tutta la stanza si alzò un brusio quasi assordante in contrasto al silenzio che c'era prima.
-Ragazzi vi prego di ascoltare il professor Silente, questa cosa potrebbe riguardare benissimo qualcuno di voi.- si innervosì la McGranitt
-grazie Minerva- disse Silente girandosi verso di lei e facendogli un piccolo inchino,
-la cosa più interessante però è che non ci saranno solo maghi e streghe, ma gli studenti saranno scelti in tutte le scuole del mondo nascosto; questo significa che lavorerete con shadowhunters, semidei, studenti di diverse fazioni e mutanti. Ma non solo, incontrerete anche vampiri e licantropi.-
Tutti gli studenti sembravano entusiasti di questa notizia, la stanza si riempì di risate e urla di felicità.
-purtroppo sono stati scelti solo 20 alunni di questa scuola- le urla si fermarono improvvisamente
-adesso chiameremo i 20 fortunati alunni che sono stati scelti, che potranno raggiungermi qui sull'altare-.
Mi irrigidii, sarebbe stato fantastico essere scelta, ma ero più che sicura di non avere nessuna speranza.
-Minerva adesso vi leggerà i nomi-
Mentre la McGranitt si alzava mi girai verso gli altri, Harper aveva le dita incrociate;
La McGranitt pareva molto emozionata -il primo alunno che partirà per Londra è... HARRY POTTER- mi girai verso di lui, era raggiante, si alzò dalla panca e corse verso l'altare dei professori.
Penso che tutti si aspettassero che avrebbe chiamato Harry, è lo studente perfetto.
Quando Harry raggiunse i professori la McGranitt chiamò il secondo studente- HERMIONE GRANGER- Hermione si mise le mani davanti alla bocca in segno di stupore, si alzò e si girò verso di me facendomi l'occhiolino.
chiamò altri 10 alunni, 5 Grifondoro, 3 Corvonero e 2 Tassorosso.
-Inaspettatamente- continuò la professoressa -il trodicesimo studente è... DRACO MALFOY-
Tutti i Serpeverde stavano applaudendo il loro compagno, tutti tranne me.
Draco si alzò dalla panca con un'aria orgogliosa, si aspettava sicuramente di essere scelto.
Passando si fermò accanto a me, si abbassò, mi spostò i capelli rossi dall'orecchio e mi sussurrò -puoi anche smettere di sperarci- si rialzò e raggiunse l'altare sotto gli occhi di tutti.
Non lo sopportavo.
Il quattordicesimo studente era Ron, ero felice per lui, non crede molto in se stesso e questa esperienza poteva aiutarlo molto.
La McGranitt continuò chiamando Roger Davies(capitano della squadra di Quiddich dei Corvonero),Morag McDougal(Corvonero), Hannah Abbott(Tassorosso),Susan Bones(Tassorosso) e Blaise Zabini.
Ormai avevo già smesso di sperare che mi chiamasse.
Malfoy non mi staccava gli occhi di dosso con quel sorriso odioso che si ritrovava ogni volta che mi parlava, e mi rendeva ancora più nervosa di quanto fossi già.
-l'ultimo studente, è una scommessa che abbiamo fatto 3 anni fa io e Albus- incominciò- e si è rivelata una delle migliori studentesse di Hogwarts in pochissimi anni;nessuno credeva in lei, ma ha combattuto e ha fatto cambiare idea a tutti. naturalmente sto parlando di...ALESSIA ALMIGHTY-.
Rimasi a bocca aperta, Draco ci era rimasto abbastanza male, mi alzai sorridendo cercando di non inciampare scavalcando la panca in mezzo agli applausi e alle urla dei miei compagni.
Raggiunsi gli altri con passo svelto e deciso, mi avvicinai a Draco e gli dissi nell'orecchio- mi dispiace ma non ti libererai facilmente di me.-
Tutti gli studenti si alzarono insieme applaudendo, fecero lo stesso i professori.
-complimenti ragazzi, andrete a Londra-.     

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Capitolo 3
*** La Notte Insonne ***


Non riuscivo a smettere di sorridere, Hermione mi corse incontro e mi saltò addosso abbracciandomi, dietro di lei c'erano anche Harry e Ron che si unirono all'abbraccio.
Quando ci staccammo la McGranitt ci stava guardando con un'aria fiera.
-congratulazioni ragazzi, sfruttate al meglio questa esperienza ve lo meritate- ci disse
-è tutto merito dei nostri fantastici professori se ci hanno scelto- dissi sorridendole
-non credo, per la maggior parte è merito del vostro impegno -rispose inarcando le labbra in un debole sorriso -però cercate di non combinare guai anche a Londra- ci pregò
-tranquilla professoressa li controllo io- disse sistemandosi la cravatta Ron
-oh meno male che c'è lei signor Weasley, adesso sono più tranquilla!-
Scoppiammo tutti a ridere.
-Bene ragazzi, adesso potete andare dai vostri compagni, ci vediamo domani mattina-
La salutammo e ci girammo per andarcene ma, inaspettatamente la prof mi afferrò il braccio.
-Alessia posso parlarti un attimo in privato?!- mi chiese gentilmente 
-certo- gli risposi.
Mi lasciò il braccio e si avvicinò al tavolo dove pochi minuti fa avevano cenato i professori.
-mi dica- dissi.
-volevo solo chiederti di non farti influenzare da Draco, so che litigate spesso e non vorrei che ti mettesse nei guai. Entrambi meritate questa esperienza e voglio che la sfruttiate al massimo! Promesso?-
-Promesso.- le risposi con un sorriso.
-bene adesso vai pure, ci vediamo domattina-
La salutai con un cenno della testa e mi girai per andarmene.
 
Nella sala grande c'era molto rumore, tutti si stavano congratulando con i prescelti e i Tassorosso erano così contenti che stavano letteralmente lanciando in aria la loro compagna Hannah Abbott.
Scesi le scale e mi infilai tra la folla cercando di raggiungere i miei amici.
 -ALEEEE- urlò Harper -lo sapevo che ce l'avresti fatta, sono felicissima per te-
-congratulazioni Ale- disse Malcom venendomi incontro per abbracciarmi.
-grazie ragazzi, è anche merito vostro, mi avete aiutata molto in questi tre anni-
-bhe in effetti è vero- disse modestamente Marcus -se non ci fossi stato io chi ti avrebbe aiutata in pozioni?!-
-hahahaha hai ragione-.
 
Ormai se ne stavano andando tutti, erano rimasti solo pochi studenti tra cui Harry, Hermione, Ron,Neville Paciock e Draco.
Neville stava parlando con Harry; era davvero un bel ragazzo adesso che lo guardavo meglio, tre anni fa non l'avrei mai detto ma ultimamente era migliorato parecchio.
Era più alto e muscoloso e, i lineamenti del suo viso erano diventati più affilati e gli era cresciuta anche la barba!
Hermione stava parlando con me, ma non avevo idea di cosa stesse dicendo, ero troppo impegnata a osservare il resto degli studenti che chiacchieravano con i loro amici.
-Ale?!... Mi stai ascoltando?!- 
Draco stava chiaramente flirtando con Pansy Parkinson, era seduto sul tavolo e lei lo stava fissando con occhi sognanti mentre parlava.
Quando si accorse che lo stavo fissando si girò e mi fece l'occhiolino.
-TERRA CHIAMA ALEE- era Hermione ormai spazientita dal mio comportamento.
-oddio scusa Hermione- dissi risvegliandomi dallo stato di trans, mi succede spesso, ogni tanto mi metto a fissare un punto fisso e inizio a riflettere, il problema è che non me ne accorgo.
-hai capito almeno una parola di quello che ti ho detto?- chiese Hermione.
-Emm... No- risposi imbarazzata - scusa è che sono stanca, ho mal di testa non sono abituata a tutto questo rumore- spiegai -mmm, okay, comunque stavo parlando di domani, ci troviamo davanti alla porta principale ok?
-si va bene- risposi sorridendole - dai vieni qui- mi alzai dallo scalino dove ero seduta e la abbracciai.
-Ti voglio bene Ale- mi sussurrò nell'orecchio - anche io Hermione-.
Ci staccammo e lei si allontanò camminando velocemente.
Nella stanza eravamo rimasti solo io, Draco e Pansy.
Stavano ancora flirtando, ma Daphne li interruppe chiamando Pansy per andare a letto.
La ragazza dette un bacio sulla guancia a Draco e se ne andò saltellando.
Il biondo saltò giù dal tavolo e si avvicinò a me, -certo che potevi anche evitare di fissarmi!- disse con un sorriso malizioso, -stavo solo ammirando come ci provavi spudoratamente con Pansy!- risposi irritata.
La testa mi faceva così male che sembrava che stesse per scoppiare.
-bhe adesso che sono uno dei maghi più bravi di Hogwarts avrò sicuramente più successo con le ragazze-
-Si come se prima non ti si filasse nessuno, ti seguono come cagnolini- mi alzai dallo scalino e feci per andarmene -bhe tutte tranne una- disse mettendosi le mani in tasca.
-bhe due se contiamo anche Hermione- ripresi a camminare, se non andavo a letto rischiavo di accasciarmi sul pavimento.
-comunque sarà un piacere lavorare con lei signorina Almighty- disse ironicamente.
-si certo anche per me signor Malfoy- risposi.
Accelerai il passo è uscii dalla sala grande. 
 
Nella mia stanza il silenzio era spaventoso, Harper e Tracey dormivano già da un po', ma io non riscrivo ad addormentarmi.
Ormai erano le due di notte e il mal di testa non aveva intenzione di andarsene.
Mi alzai dal letto e mi infilai le ciabatte, forse una boccata d'aria mi avrebbe fatto bene.
Mi misi una giacca sulle spalle e presi la mia bacchetta dal comodino;raggiunsi la porta cercando di fare meno rumore possibile.
Scesi le scale e attraversai il salotto stringendomi nella giacca, il fuoco stava iniziando a spegnersi e la sala si stava raffreddando velocemente.
-purosangue- il muro si aprì e uscii.
Il corridoio dei sotterranei era privo di luci, perciò afferrai la bacchetta e dopo essermi schiarita la voce dissi -LUMOS- la punta della mia bacchetta si illuminò e continuai a camminare.
In corridoio si gelava, avrei dovuto prendere la coperta me era troppo tardi per tornare indietro.
Decisi di passare in infermeria per vedere se trovavo un sonnifero o qualcosa per fer passare il mal di testa.
 
Fortunatamente non incontrai nessuno, era proibito uscire dai propri dormitori dopo il coprifuoco.
Cercai di aprire il portone dell'infermeria ma era chiusa a chiave naturalmente, questo però non era un problema se avevi una bacchetta con te!
-ALOHAMORA- la porta si aprì ed entrai. La stanza era illuminata da qualche candela che svolazzava sopra la mia testa. Non c'era nessuno fortunatamente quindi iniziaii a cercare.
Aprii tutti i cassetti e tutti gli armadietti della stanza, ma non trovai nulla. C'era di tutto, medicine per far ricrescere le ossa, preparati per guarire le persone pietrificate e antidoti per i morsi di mandragola ma, non c'era una medicina per il mal di testa.
-Niente da fare- dissi tra me e me, uscii dall'infermeria e chiusi la porta dietro di me.
mentre camminavo lungo il corridoio che portava alle scale principali del castello sentii dei passi dietro di me; ero nei guai. Aumentai il passo ma anche il mio inseguitore fece lo stesso, -so che sei qui, non mi scapperai-, era Gazza, il custode del castello.
Feci un incantesimo di silenzio ai miei piedi e iniziai a correre, mancava poco ad arrivare nel corridoio dei Serpeverde. Scesi le scale il più velocemente possibile poi mi precipitai in corridoio.
Feci appena in tempo ad entrare senza che Gazza mi vedesse, mi appoggiai con la schiena alla porta e scivolai a sedere. Dietro il muro Gazza urlava -TRANQUILLO LA PROSSIMA VOLTA NON MI SCAPPI-.
Mi rialzai e trascinando i piedi ritornai in camera, dovevo riuscire ad addormentarmi o il mattino seguente non sarei mai stata in grado di svegliarmi.
Mi sdraiai sul letto a pancia in su e aspettai.
L'attesa fu lunga ma alla fine riuscii ad addormentarmi, purtroppo successe solamente alle 4:00 di mattina e due ore dopo mi sarei dovuta svegliare.
 
Alle 6:00 in punto la sveglia del mio cellulare suonò, tirai fuori la testa dalle coperte e mi stirai.
Alle 6:30 dovevo trovarmi con Hermione e gli altri davanti al portone principale del castello; mi misi a sedere sul letto e trascinai le gambe su un lato.
Il pavimento era freddo sotto i miei piedi, mi misi le pantofole e iniziai a vestirmi.
Mi infilai un paio di fusò neri e una felpa grigia, e per stare comoda optai per le converse bianche .
Dopo essermi messa un filo di matita nera e un po' di mascara chiusi la valigia e mi avviai di sotto.
Avevo lasciato delle lettere ad Harper e Tracey, le avevo già salutate la sera prima ma ,volevo salutarle per bene.
 
-eccomi- dissi raggiungendo gli altri sulla porta.
Hermione aveva il sorriso stampato in faccia, sembrava che un incantesimo gli impedisse di smettere di sorridere, al contrario Ron sembrava parecchio stanco e teneva a malapena gli occhi aperti.
Harry prese la sua valigia si avvicinò a me e Hermione e disse -che la nostra avventura a Londra abbia inizio-.

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Capitolo 4
*** Il discorso ***


Il cigolio delle rotaie del treno mi svegliò improvvisamente, aprii gli occhi di scatto e mi alzai a sedere.
-La bella addormentata si è svegliata finalmente- rise Harry.
-grazie di averci dato l'onore di stare in vostra compagnia signorina- lo seguì Ron.
Avevo dormito sulle ginocchia di Harry per tutto il viaggio ovviamente, dopo la scorsa notte era inevitabile.
-oddio scusate ragazzi- dissi dispiaciuta -é che stanotte non ho dormito-
-Tranquilla Ale, non importa, avremo moltissimo tempo da passare insieme d'ora in poi- mi rassicurò Hermione -ma adesso sbrighiamoci che altrimenti ci riportano ad Hogwarts-.
Prese la sua valigia e uscì dalla cabina. 
 
La stazione di King's Cross era affollatissima come sempre, uomini e donne in giacca e cravatta correvano da una parte all'altra della stazione con in mano il loro Starbucks fumante.
Ci stavano guardando tutti, eravamo disposti in una fila ordinata guidata dalla McGranitt e dal professor Silente che avevano un aspetto straordinariamente normale.
Io ero in fondo alla fila e mi trascinavo dietro la valigia con fatica.
Usciti dalla stazione girammo in un vicolo dove un bus viola ci stava aspettando;
Era uno dei tipici bus a due piani di Londra, la McGranitt ci disse di salire e ci raccomandò di stare seduti e di allacciare le cinture.
Io, Harry, Hermione e Ron ci sedemmo intorno ad un tavolino al piano di sotto, dal mio posto riuscivo a vedere benissimo il parabrezza e notai che attaccata allo specchietto retrovisore c'era una testolina di una bambola di pezza, era abbastanza brutta, aveva gli occhi cuciti, un sorriso inquietante e come capelli delle piccole treccioline nere.
 Appena tutti si sedettero la testolina urlò-SI PARTEEEE-.
Il bus accelerò improvvisamente e battei la testa contro il seggiolino.
La testolina continuava a parlare,dando indicazioni all'autista;
-vai Ernie vola come il ventooo- disse oscillando.
-perché quella testolina sta parlando?!- chiesi scioccata 
-a quanto pare non sei mai salita sul nottetempo Ale- disse Ron - il nottetempo é un bus magico che utilizzano i maghi e le streghe per spostarsi a Londra- spiegò Hermione
-Oh, Wow, ma la testolina parlante a che serve?- continuai incuriosita con una voce tremolante
bhe  Ernie é quasi cieco, la testolina gli dà indicazioni- mi rispose Harry -COSA?!- urlai 
-Hey tranquilla Ale andrà tutto bene- cercò di tranquillizzarmi Ron mentre si piegava in due dalle risate.
L'autobus intanto sfrecciava alla velocità della luce in mezzo al fitto traffico londinese;
Ogni volta che andavo a Londra mi innamoravo di quel posto meraviglioso, era la mia città ideale, moderna ma anche piena di storia.
 
 
Arrivammo velocemente alla scuola considerata la velocità del bus.
Appena scesi alzai gli occhi verso l'imponente palazzo che si stagliava di fronte a me, aveva quattro piani e una enorme entrata ad arco preceduta da una lunga scalinata,
ricordava molto in National History Museum.
-Ragazzi seguiteci- gridò la McGranitt già a metà scalinata.
-È bellissimo- disse sbalordita Hermione, -eh già- la assecondò Ron.
Iniziammo a salire le scale, arrivati in cima c'era un ragazzo con i capelli biondi e ricci che ci stava aspettando.
-Buongiorno ragazzi- disse- e benvenuti alla MIS, la nuova Magic International School. 
Io sono Cassian la guardia della scuola.- .
-aspetti- intervenne Draco- vuol dire che lei è l'unica guardia in tutto il palazzo?-
-Esattamente giovanotto, ma scoprirà che sono molto efficiente- disse infilando i pollici nei passanti della cintura -si certo, mio padre lo verrà a sapere!-
La guardia sparì improvvisamente, - ecco adesso Cassian si è offeso ed è corso via come un bambino- rise Draco - oh no caro, sono qui- Draco si girò e vide la guardia seduta sullo scalino dietro di lui -e sono anche qui- ci girammo ed era appoggiato all' arcata davanti all'entrata, -e anche tutto intorno a voi!- .
Eravamo letteralmente circondati da tanti Cassian.
-forse mi dovevo presentare meglio, io sono Cassian, un mutante che può sdoppiarsi in tantissimi se, e sono qua per difendere questa struttura e la vostra incolumità.-.
 
Eravamo tutti molto scioccati dalla performance di Cassian, nessuno aveva mai visto né sentito parlare di mutanti.
-tranquilli ragazzi, se non sapete cos'è un mutante lo scoprirete presto- ci rassicurò Silente.
-Naturalmente, in questa scuola avrete la possibilità di imparare tutto ciò che non conoscete del mondo magico- ci spiegò la guardia -ma adesso seguitemi, vi stanno aspettando-.
Tutti i falsi Cassian sparirono improvvisamente e rimase solo quello vero davanti al portone, si girò e si incamminò all'interno del palazzo.
Al centro dell'enorme atrio in cui eravamo appena entrati c'era uno scheletro di dinosauro, uno di quegli enormi erbivori dal collo lungo.
Dietro al dinosauro appariva una spettacolare scalinata che si apriva in un bivio davanti ad un alta vetrata.
In cima alla scalinata un uomo e una donna si tenevano dolcemente per mano, erano due anziani la donna dai capelli biondi sorrideva all'uomo che suppongo essere suo marito.
Quest'ultimo era abbastanza alto con i capelli grigi che gli ricoprivano parzialmente la testa.
Sotto di loro vari gruppi di ragazzi aspettavano ai piedi della scalinata.
-Finalmente sono arrivati anche i nostri amici di Hogwarts- annunciò con una voce profonda l'uomo sulle scale -adesso siamo al completo!- esclamò sorridente la donna.
Tutti si girarono verso di noi, era abbastanza imbarazzante.
-Grazie a tutti di essere qui- iniziò l'uomo -io sono Elwood O'connel e lei è mia moglie Breanne,e siamo i direttori di questa scuola!
Volevamo innanzitutto ringraziarvi di essere qui perché avete reso possibile Il nostro sogno.
Fin da quando siamo giovani abbiamo sempre desiderato conoscere tutto del mondo a cui apparteniamo, eravamo molto curiosi e quindi abbiamo iniziato a fare delle ricerche.
Abbiamo viaggiato molto e per molto tempo, facendo studi approfonditi e conoscendo persone di ogni tipo; ma adesso che abbiamo finito la nostra pazza ricerca sentiamo di dover trasmettere queste conoscenze facendo in modo che tutti un giorno potranno non vivere nell'ignoranza di quell che li circonda.
Per questo abbiamo creato una scuola in grado di accogliere ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte del mondo magico.- spiegò in signor O'connel.
-Volevamo far conoscere gli uni agli altri le magnifiche capacità che possiede ognuno di voi, e permettervi di imparare tutto ciò che noi abbiamo studiato durante la nostra vita.
Vogliamo che tutti voi possiate disporre di tutte le informazioni possibili sul mondo a cui appartenete, e dare via a una generazione che unisce tutti i mondi.
Perciò speriamo che questa scuola vi dia l'opportunità di cambiare la vostra vita è quella delle generazioni future.
Speriamo anche che riusciate a conoscere persone nuove ma soprattutto che impariate a conoscere voi stessi e ciò che siete in grado di fare.
Perciò siamo lieti di darvi il benvenuto alla Magic International School.- concluse la signora Breanne con un gran sorriso e gli occhi lucidi.
Davanti alla coppia apparse un enorme fiocco rosso che collegava i due scorrimano della scala, l'uomo estrasse dalla sua giacca una bacchetta e lasciò che anche la moglie la impugnasse. Così insieme tagliarono il nastro con un'incantesimo.
Tutti iniziarono ad applaudire e ad urlare, l'avventura era iniziata.
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Il cambiamento ***


-E questa ragazzi è la mensa!- disse la signora Breanne indicando un immenso portone di fronte a lei. La porta si aprì da sola su un immensa sala da pranzo.
Enormi lampadari luccicanti scendevano dall'altissimo soffitto affrescato che, rappresentava un cielo stellato, con vari angeli dalle ali bianche sistemati agli angoli.
Le pareti erano completamente bianche, ricoperte di decorazioni argentate che riflettevano la luce dei lampadari di cristallo.
-Bene ragazzi, il nostro giro turistico finisce qui. Adesso i nostri folletti vi accompagneranno nelle vostre stanze così che potrete rinfrescarvi e prepararvi per la cena!- ci disse il signor O'connel.
-Finalmente si mangia!!- disse Ron strofinandosi le mani sulla pancia.
Anche io avevo un certo languorino, dopotutto non mangiavo dalla sera precedente.
-Abbiamo diviso le stanze a seconda della vostra provenienza, in  modo che possiate ritrovarvi con i vostri amici.- ci informò Breanne
-Per questo tutti i piani sono dotati di una sala comune dove,naturalmente potrete invitare anche i vostri nuovi amici. Inoltre ci teniamo ad informarvi che il coprifuoco è a mezzanotte,se troveremo qualcuno fuori dalle proprie stanze dopo il coprifuoco saremo costretti a prendere provvedimenti!-continuò Elwood.
Alla notizia del coprifuoco tutti esultarono, in effetti era insolito avere un coprifuoco così tardi.
-Adesso andate e fate in modo di essere giù tra mezzora, nelle vostre stanze troverete i vostri orari scolastici, una mappa della scuola e i vostri nuovi libri.-
-Se poi dopo la cena volete festeggiare l'inizio dei vostri corsi, la discoteca della scuola sarà lieta di accogliervi!!-ci disse sorridendo la signora.
Wow una discoteca, non vedevo l'ora di ritrovarmi intrappolata in mezzo ad una massa di persone sudaticce e ubriache.
-Perfetto adesso potete veramente andare, a dopo ragazzi- finì Elwood prendendo sua moglie a braccetto e incamminandosi lentamente in mezzo alla folla.
-wow, non pensavo che in un edificio così antico potesse esserci una discoteca- esordì Harry sorpreso.
-Bhe a quanto pare è possibile.- dissi io roteando gli occhi.
-pare che all'ale non piacciano le discoteche eh!- notò Ron -io non vedo l'ora, non ci sono mai stato!- continuò saltellando.
Stavamo quasi per andarcene quando, improvvisamente davanti a noi apparve una sfera di luce blu luccicante.
-e questo cos'è?- domandò incuriosita Hermione.
-non ne ho idea!|- risposi.
Mi guardai intorno e vidi che eravamo circondati da queste graziose sferette blu.
Quando mi girai di nuovo verso la nostra non era più una sfera, aveva preso la forma di un piccolo folletto alto più o meno 30 cm.
-Salve ragazzi, sarò la vostra guida per stasera, se volete potete chiamarmi Abel- disse la creatura con una voce acuta -adesso seguitemi vi porto nelle vostre stanze-.
Il folletto saltellando uscì dalla mensa evitando le poche persone che erano rimaste e iniziò a salire le scale principali.
Guardai gli altri accanto a me che esaminavano attentamente il folletto, sembravano dei bambini che vedevano per la prima volta un cagnolino.
Arrivati in cima alle scale, sotto l'enorme vetrata colorata, Abel girò a destra dove un lungo corridoio che si affacciava sull'atrio del palazzo portava alle stanze del primo piano, che a quanto pare ospitavano i maghi e le streghe.
-Bene amici, siamo arrivati al vostro piano.-disse allargando le labbra in un sorriso blu.
-Signorina Granger, signorina Almighty, voi alloggerete nella stanza numero 106-
il folletto si avvicinò ad Hermione e gli porse una chiave con un grosso portachiavi argentato con inciso il numero 106.
-invece il Signor Weasley e il signor Potter alloggeranno nella stanza 118- così detto porse anche ai ragazzi una chiave.
-Spero di esservi stato utile, arrivederci e buona permanenza- finì.
Dopo che Abel si era smaterializzato improvvisamente ci guadammo tutti un po' perplessi e dopo aver fissato l'orario di ritrovo andammo a cercare le nostre stanze.
Notai che le stanze sulla sinistra erano contrassegnate con numeri pari colorati di rosa, mentre le altre con numeri dispari colorati di blu.Avevano pensato proprio a tutto!
 
Non ci impiegammo molto a trovare la stanza, era l'ultima in fondo al corridoio di sinistra.
Arrivate davanti alla porta notammo subito un piccolo messaggio inciso sul legno che diceva "vi informiamo che per condizioni di sicurezza le serrature sono a prova di incantesimo"
-ingegnoso- notai.
Hermione infilò la chiave nella serratura, la girò per aprire la porta e improvvisamente il messaggio sparì.
 
L'arredamento della camera era molto simile a quello di Hogwarts, due letti a baldacchino sistemati in fondo alla stanza con in mezzo una finestra che dava su un cortile e due comodini in legno.
La stanza era abbastanza luminosa nonostante la carta da parati rossa e la poca luce che entrava dalla finestra.   
Inoltre c'erano anche due scrivanie di mogano al centro della stanza con sopra un'alta pila di libri.
L'intera stanza era abbastanza grande, sicuramente al di sopra delle mie aspettative; avevamo addirittura un bagno, cosa di rilevata importanza perché altrimenti avremmo dovuto usare i bagni in comune.
-Allora Ale hai intenzione di andare in discoteca stasera?- mi chiese Hermione mentre esaminava il bagno.
-mmm, non lo so; sinceramente non ne ho tanta voglia!-risposi mugolando
-e dai magari incontriamo qualcuno di interessante- continuò Hermione uscendo dal bagno con un sorrisetto malizioso.
In realtà non ne avevo assolutamente voglia ma decisi di andare per far contenta Hermione!
-va bene dissi lasciandomi cadere sul letto.
-Yee, sei la miglior amica di sempre- disse saltandomi addosso e stampandomi un bacio sulla guancia.
 
-hey Ale, come sto secondo te?- Hermione uscì dal bagno con un bellissimo vestito nero con una gonna a ruota che le arrivava appena sopra alle ginocchia; non l'avevo mai vista così elegante.
-wow, sei stupenda Hermione- le dissi sorridendo, mentre mi alzavo dal letto.
-sul serio?- mi chiese insicura -non è troppo corto?-
-no tranquilla,sono sicura che Ron ne sarà più che contento!- le dissi per farla arrabbiare. 
-ALEE- urlò incrociando le braccia sul petto.
Ormai lo avevano capito tutti che Ron ed Hermione si piacevano, ma il problema era che entrambi non lo volevano ammettere.
-farò in modo di dimenticare ciò che hai appena detto perché adesso ti devi preparare- mi disse avvicinandosi al letto e tendendomi una mano.
-oh non credo proprio io vengo così!- dissi facendo una piroette.
-oh no cara adesso ti sistemo io- Hermione mi prese per il braccio e mi trascinò in bagno.
 
-Ale sei bellissima!- disse Hermione mentre mi guardavo allo specchio attaccato alla parete.
Forse era vero, anche io mi sentivo bella, ma sicuramente non mi sentivo a mio agio in quella tutina bianca striminzita.
Era un regalo di mia mamma, non l'avevo mai messa prima perché non ne avevo avuto l'occasione!
-non credi che sia... esagerato?-dissi indicando la tutina.
-no fidati, sei stupenda!-mi disse abbracciandomi -comunque manca il tocco finale- Hermione mi girò di spalle verso di lei e mi legò i capelli in una coda alta, lasciando fuori un ciuffo più corto che mi ricadeva sugli occhi.
-adesso sei perfetta!- disse sorridendomi.
-bene adesso andiamo prima che mi penta e che decida di cambiarmi!- affermai avviandomi verso la porta.
Appena la aprii vidi Harry e Ron appoggiati al muro ad aspettare che uscissimo, sembravano annoiati ma appena ci videro si risvegliarono immediatamente.
-wow- iniziò Harry -s..s...siete favolose- disse balbettando.
Ron non riusciva a staccare gli occhi di dosso a Hermione.
-okay- dissi imbarazzata -andiamo o faremo tardi- presi Harry per un braccio e lo trascinai lungo il corridoio.
Mentre scendevo continuavo a ripetermi che sarebbe andato tutto bene e che mi sarei divertita, ma la tecnica dell'autoconvinzione non si decideva a funzionare. 

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Capitolo 6
*** La discoteca ***


La sala da pranzo era già strapiena di ragazzi e ragazze che si abbuffavano seduti ai loro tavoli.
Ron si precipitò in fondo alla fila che si era formata lungo il tavolo del self-service, e noi lo seguimmo a ruota.
Presi un vassoio e lo lasciai scorrere sul lungo tavolo, mentre camminavo notai che sul vetro che copriva gli alimenti  c'erano varie targhette bianche che indicavano le varie sezioni in cui era diviso il self-service.
Passammo davanti a vari scompartimenti,ognuno conteneva specialità culinarie di mutanti,shadowhunters,licantropi, semidei e vampiri, quest'ultimo conteneva diverse bottiglie di sangue e pezzi di carne cruda.
La sezione dedicata ai maghi era esattamente accanto allo scompartimento più grande che conteneva tutto ciò che è considerato "cibo comune", ovvero ciò che mangiamo tutti i giorni.
Io presi un boccale di burrobirra, un hamburger di manzo e un po' di patatine fritte.
I tavoli erano tutti pieni a parte uno per sei persone esattamente al centro della stanza.
Mentre facevamo lo slalom tra i tavoli per arrivare al nostro, vidi Draco seduto ad un che mangiava insieme a due ragazze di Hogwarts, seduti con loro c'erano anche due ragazze e due ragazzi completamente vestiti di nero e ricoperti da tatuaggi.
Una delle ragazze si accorse che li stavo guardando e alzò il viso lanciandomi un'occhiata minacciosa; aveva dei lunghi capelli rossi che le ricadevano sulle spalle e degli occhi così verdi che li vedevi benissimo anche da lontano.
Distolsi lo sguardo e mi sedetti accanto ad Hermione che aveva già iniziato a mangiare.
-Pare che Draco si sia già fatto dei nuovi amici- disse Ron con la bocca piena,
-bhe lo conosci non gli rimane difficile fare il leccaculo- puntualizzò Hermione ridendo.
Mentre gli altri continuavano a parlare notai che un ragazzo e una ragazza si stavano avvicinando al nostro tavolo, lei era alta e snella, i suoi lunghi capelli castani finivano in folte ciocche bionde sulle spalle e una frangia fine le ricopriva la fronte; indossava un abito corto senza maniche con un corpetto nero è una fine gonna azzurra.
Lui era più alto di lei, aveva i capelli corti e argentati che gli sfioravano le spalle e gli incorniciavano il viso squadrato; indossava un appariscente giacca argentata sopra una camicia bianca e dei pantaloni neri attillati. 
-Ciao, possiamo sederci con voi?- chiese la ragazza sorridendo,
-non ci sono altri posti liberi- continuò il ragazzo.
-Certo, siete i benvenuti- rispose Harry.
I due ringraziarono e si sedettero nei due posti vuoti.
-Maghi giusto?- chiese il ragazzo alzando lo sguardo verso di me.
-si- rispose Hermione -si nota parecchio?-
-nono, vi abbiamo visto oggi pomeriggio nell'atrio quando vi hanno presentato- disse la ragazza con un lieve sorriso.
-comunque io sono Pietro Maximoff, e lei è la mia migliore amica Martina Hutcherson, entrambi mutanti- disse il ragazzo con aria fiera.
-Piacere, io sono Hermione Granger, lui è Harry Potter, Ron Weasley e Alessia Almighty- ci presentò Hermione.
-Alessia? Sei mezza italiana giusto?- mi chiese Martina
-si, mia madre è italiana e mio padre inglese-  dissi sorridendole.
-Anche mia madre è italiana,precisamente fiorentina, però adesso viviamo a Londra perché mio padre è nato qui!- disse mentre prendeva una patatina dal piatto di Pietro.
-Hey io sono di Firenze!- dissi
-noo non ci credo, magari ci siamo anche incontrate qualche volta!-
-bhe me lo ricorderei- dissi ridendo.
 
Ormai quasi tutti si erano alzati ed erano in piedi nell'atrio ad aspettare l'apertura della discoteca ma noi continuavamo a parlare seduti al nostro tavolo.
Sia Martina che Pietro erano molto simpatici, avevamo parlato un po' di tutto da quando si erano seduti, da Hogwarts alla burrobirra a ciò che studiavano loro nell'istituto per "giovani dotati" diretto dal professor Charles Xavier.
-ma, permettetemi la domanda- iniziò incuriosito Ron- quali sono i vostri poteri?, sempre che si possano definire così-
-bhe è in realtà preferiamo chiamarle abilità- cominciò Pietro -io per esempio posseggo la velocità supersonica, una notevole agilità e una guarigione accelerata!- spiegò.
Eravamo tutti abbastanza stupiti, tutto questo sembrava impossibile.
-Io invece sono una mutaforma, ovvero posso assumere le sembianze di altre persone,ho un invecchiamento ritardato è una guarigione accelerata come Pietro-
-wow, l'invecchiamento ritardato sembra interessante- dissi ironicamente.
Tutti risero all'unisono.
-comunque se volete potete chiamarci Mystica e QuickSilver, tra mutanti ci diamo dei soprannomi e questi sono i nostri- spiegò Martina.
 
Adesso eravamo tutti nell'atrio ad aspettare l'apertura della discoteca, in effetti la stavano aspettando tutti tranne me.
Avrei potuto pianificare una fuga, nascondermi dietro una colonna o in bagno e nessuno se ne sarebbe accorto; bhe nessuno a parte Hermione, non mi toglieva gli occhi di dosso da quando siamo usciti dalla mensa, sapeva che sarei potuta sparire da un momento all'altro.
Mi sentivo osservata e non ero affatto a mio agio.
Guardai il gruppo di ragazzi che circondava Draco erano tutti vestiti di nero perciò era difficile distinguerli, ma un ragazzo in particolare spiccava tra gli altri; era distaccato dal gruppo e non sembrava interessato alla storia che Draco stava raccontando.
Anche lui era biondo, ma non il biondo platinato di Draco, le lunghe ciocche gli ricadevano sulle spalle come un mantello di seta dorata, era alto e snello ma si notavano perfettamente i muscoli scolpiti delle braccia e del petto sotto l'aderente maglietta nera che indossava; la pelle bianca era ricoperta di evidenti disegni neri che gli decoravano braccia e collo.
Ero già pronta ad abbassare lo sguardo quando lui girò la testa nella mia direzione.
Ritornai nel mondo reale quando sentii Ron urlare che la discoteca era aperta.
Lui, Harry,Martina e Pietro si avviarono verso il grande portone appena aperto, Hermione invece venne verso di me, e mi prese sottobraccio.
-so che non ti va ma almeno fingi di essere entusiasta- disse pregandomi.
-ma io sono entusiasta, sarà la serata più bella della mia vita- dissi saltellando e urlando come una bambina isterica.
-molto meglio- disse ridendo.
 
Eravamo in discoteca da almeno due ore e la mia testa era sul punto di scoppiare, all'inizio era divertente lo ammetto, avevo ballato con Hermione e gli altri, ma il tutto è durato mezz'ora.
Ero seduta al bancone dove normalmente si vendono alcolici ma, la scuola ci offriva solo una grande varietà di succhi di frutta.
La discoteca era grande, ma non abbastanza da contenere tutti gli studenti della scuola;
Ballavano tutti attaccati sulla pista da ballo; quest'ultimo sicuramente non era nella lista delle cose che Harry e Ron sapevano fare meglio.
Ron cercava di avvicinarsi ad Hermione ma ogni volta che lo faceva finiva male, o le pestava un piede, o la spingeva addosso agli altri per sbaglio.
Staccai un'attimo gli occhi dal mio gruppo e vidi di nuovo il ragazzo biondo che avevo notato fuori dalla discoteca.
Era appoggiato al muro opposto della stanza con le braccia incrociate sul petto, sembrava annoiato ma era pur sempre bellissimo.
Avrei potuto fissarlo per ore ma qualcuno interruppe i miei pensieri.
-Hey- disse un ragazzo sedendosi accanto a me.
-ciao- dissi schiarendomi la voce.
-la discoteca non fa per te eh- disse appoggiando i gomiti sul bancone.
-mmm non proprio-
-bhe siamo in due allora, piacere sono Percy- disse tendendomi la mano.
Era un bel ragazzo,non molto alto, capelli castani e occhi blu come l'oceano , guardandolo non riuscivo ad associarlo a nessun gruppo, forse era un mutante oppure un licantropo.
-Alessia- dissi sorridendogli e stringendogli la mano.
-sei una strega giusto, ti ho visto nell'atrio oggi!- 
-si,studio ad Hogwarts- dissi abbassando gli occhi.
-Wow, sarebbe bello essere un mago! Io sono un semidio,mio padre è Poseidone!- annunció con aria fiera.
Stavo di nuovo fissando il ragazzo appoggiato al muro, adesso non era più solo, con lui c'era il ragazzo moro che era a tavola con lui, il secondo stava parlando ma l'amico non sembrava ascoltare.
-è tuo amico?- mi domandò Percy.
-eh cosa??-risposi sorpresa.
-ti chiedevo se conosci quel ragazzo!-
-oh...n..no- dissi imbarazzata-
-bhe allora perché non vai a parlargli, stai perdendo solo tempo qui con me-
-NO,Percy io... scusa mi ero solo incantata- cercai di scusarmi.
-Ehi tranquilla vai pure- mi fece l'occhiolino e sparì tra la folla.
Prima figuraccia fatta!
Mi alzai dallo sgabello e uscii per prendere una boccata d'aria.
 
 
 
 

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