No ordinary family.

di sasaneki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Regalo ***
Capitolo 2: *** Tepore ***
Capitolo 3: *** Primi appuntamenti ***
Capitolo 4: *** Scherzi (quasi) fatali ***
Capitolo 5: *** Strategie ***
Capitolo 6: *** Doppio aspetto ***
Capitolo 7: *** Cambiamenti ***
Capitolo 8: *** Ardue sfide ***
Capitolo 9: *** Somiglianze ***
Capitolo 10: *** Principe azzurro ***
Capitolo 11: *** Barba ***
Capitolo 12: *** Amore incondizionato ***
Capitolo 13: *** Bacini ***
Capitolo 14: *** Momenti imbarazzanti ***
Capitolo 15: *** Figuracce ***
Capitolo 16: *** Mani ***
Capitolo 17: *** Geloso? ***
Capitolo 18: *** Holiday ***
Capitolo 19: *** Calma ***
Capitolo 20: *** Miracolo? ***
Capitolo 21: *** Dannata e... bellissima ***
Capitolo 22: *** Domande scomode ***
Capitolo 23: *** Mamma o papà? ***
Capitolo 24: *** Posto sicuro ***
Capitolo 25: *** Ma che ho detto? ***



Capitolo 1
*** Regalo ***


Non poteva mancare la raccolta sulla famiglia Brief, nossignore.
Perciò, perdonate questa povera disgraziata se vi rompe ancora i coglioni, ma era un sacco di tempo che non scrivevo qualcosa nel fandom di Dragon Ball.
Per cui, bando alle ciance.
Questa sarà una raccolta di drabble e flashfic incentrate sui membri della famiglia Brief - una famiglia per nulla ordinaria, fuori dal comune - in cui saranno narrati semplici scorci di vita quotidiana.
Si accettano pareri da chiunque. lol
Vi lascio a questa flash, buona lettura.

Disclaimer: Dragon Ball Z © Akira Toriyama
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NO ORDINARY FAMILY.
01. Regalo


 
Un brivido gli percorse prepotente la spina dorsale, irradiandosi per ogni centimetro del suo corpo, paralizzando ogni fibra dei sui muscoli, raggelandogli il sangue nelle vene.
Il corpo pietrificato, la pelle madida di un sottile strato di sudore, la gola secca, lo sguardo attonito e gli occhi neri puntati su quell'oggetto non ben identificato.
«Questa è per te, papà» proferì Bra sorridente «Una torta di terra e fango» aggiunse, porgendola al suo valoroso papà.
Vegeta non rispose, si limitò a osservare con riluttanza quell'ammasso di terra che la figlia reggeva tra le mani paffute.
Inghiottì un grumo di saliva.
«G-grazie, Bra»
«Non ti piace?»
L'orgoglioso principe dei saiyan l'avrebbe anche presa in mano se solo non avesse notato il verme viscido e marroncino che si muoveva irrequieto, sbucando fuori da quell'ammasso di terriccio e melma, e che stava mettendo a dura prova il suo autocontrollo.







 

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Capitolo 2
*** Tepore ***


 
Disclaimer: Dragon Ball Z © Akira Toriyama
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02. Tepore




Il vento gelido soffiava all'impazzata, le persiane sbattevano contro la facciata della Capsule Corporation, mentre la pioggia cadeva incessantemente e copiosa, schiantandosi contro la finestra della camera da letto.
Vegeta era sveglio, sdraiato sul materasso, con le mani dietro la nuca, intento ad ascoltare rilassato quell'insieme di suoni per lui tanto armoniosi.
Accanto a lui, una Bulma influenzata.
La udì tossire ripetutamente, voltandosi a guardarla, trovandola rannicchiata, con le ginocchia al petto e le braccia ravvicinate, il viso piegato in una smorfia, col naso arrossato e screpolato.
Un tremore scosse quel corpo sinuoso, ora un po' trasandato e piuttosto infreddolito.
Vegeta le si avvicinò, poggiando i pettorali nudi contro la sua schiena, avvolgendola col suo possente braccio, stringendola ancora di più a sé, mentre il naso affondò in quei capelli marini.
E Bulma pensò che non potesse esserci modo migliore per riscaldarsi, se non con l'immenso tepore che era in grado di donarle quel saiyan.








 

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Capitolo 3
*** Primi appuntamenti ***


Disclaimer: Dragon Ball Z © Akira Toriyama
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03. Primi appuntamenti


 
Si era sempre distinto per il suo sangue freddo, soprattutto in battaglia, dinanzi ai più spaventosi nemici.
Non aveva mai piegato la testa, non aveva mai provato paura o angoscia davanti agli avversari valorosi contro cui aveva avuto il piacere di combattere.
Niente sembrava scalfire quella corazza d'orgoglio che rivestiva la sua persona.
Vegeta non era un tipo apprensivo, non era un padre apprensivo.
Eppure, non riusciva a spiegarsi per quale assurdo motivo si trovasse seduto su una sedia, al tavolo della cucina, con la gamba sinistra che tremava nervosamente e le dita che picchiettavano ripetutamente sulla superficie del legno.
«Rilassati, Vegeta» lo richiamò Bulma «Vedrai che non le succederà nulla».
Si voltò a guardare quei due zaffiri, perplesso.
«Bulma, come fai ad essere così calma quando sai che tua figlia è fuori con un ragazzo?».







 

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Capitolo 4
*** Scherzi (quasi) fatali ***


Allora, inanzi tutto volevo ringraziare chi sta seguendo questa raccolta e chi ha sprecato due secondi per recensirla.
Grazie, grazie, grazie! ^^
Sono contenta di essere riuscita a strapparvi un sorriso con questi piccoli scorci di vita.
Passando a questa flash, la scena descritta è simile a quella che trovate nella prima flash - o per lo meno è ispirata alla stessa cosa XD - solo che, al posto di Bra, troviamo Trunks e, quindi, due reazioni totalmente differenti.

Buona lettura.



 
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04. Scherzi (quasi) fatali



Trunks sapeva qual era l'unica e sola debolezza di suo padre.
Sapeva come metterlo al tappeto con un'unica e infallibile mossa.
Lo sapeva, eccome se lo sapeva.
Così, in un noioso pomeriggio, non sapendo come impiegare il tempo, aveva avuto la malsana idea di stuzzicarlo.
Non poté fare mossa più sbagliata, perché non aveva calcolato che Vegeta, prima o poi, si sarebbe ripreso dallo shock.
E così era stato.
Il piccolo saiyan si era beccato un pugno in pieno viso, ruzzolando una decina di metri all'indietro e rimediando una frattura al setto nasale.
«Trunks, fallo di nuovo e puoi scordarti di allenarti ancora con me!» urlò, fuori di sé.
Probabilmente, quella di mettergli una biscia sulla gamba mentre riposava beatamente all'ombra di un albero non era stata un'idea brillante.
Anche se, nonostante il cazzotto che si era guadagnato, ne era valsa maledettamente la pena.
Insomma, osservare suo padre, così fiero e orgoglioso, perdere il controllo per un animaletto del genere era una delle cose più esilaranti che Trunks avesse mai avuto il piacere di vedere.

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Capitolo 5
*** Strategie ***


Eccomi che aggiorno! ^^
Volevo come sempre ringraziare chi ha inserito questa storia fra le seguite/preferite/ricordate. E un ringraziamento speciale va a coloro che hanno speso due secondi per lasciare una recensione, le quali mi rendono immensamente felice.
Vi lascio a quest'altra flash, che spero gradirete.

Buona lettura.


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05. Strategie



 
Bulma sapeva di risultare dannatamente irresistibile agli occhi del saiyan.
Sapeva con quali armi farlo crollare ai suoi piedi: delle curve ben pronunciate, un'espressione accattivante, e un abbigliamento che lasciava ben poco spazio all'immaginazione.
Ogni volta, Vegeta non era in grado di dirle no.
«Bulma, puoi scordarti il sesso stasera»
Evidentemente si sbagliava.
«Berché, Vegeta?» domandò.
Gli occhi che le lacrimavano e il naso che le colava appena.
«Hai un aspetto orribile e non vorrei mai che mi contagiassi con la tua malattia terrestre».
«Ba l'attività fisica è un'ottima cura».
Si sporse in avanti per baciarlo, ma un sonoro starnuto glielo impedì.
«Non m'interessa» rispose, voltandole le spalle.
«Vegeta, tu rifiutami e giuro che non ti costruirò più alcun congegno!».
Un battito di ciglia, e si ritrovò le labbra calde dell'uomo premere contro le proprie.
A quanto pareva, il proprio corpo non era l'unica carta che le permetteva di controllare l'orgoglioso principe dei saiyan.

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Capitolo 6
*** Doppio aspetto ***


Buondì, gente!
Oggi qui nevica come se non ci fosse un domani, perciò la neve mi ha ispirata ~
E niente, vi lascio a questa flash che spero gradirete. Fatemelo sapere, se volete c:
Buona lettura.


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06. Doppio aspetto


 
C'era chi soleva considerarlo cinico e distaccato, più freddo di quei fiocchi di neve che in quel momento si posavano silenziosi sul giardino della Capsule Corporation.
Il suo orgoglio e l'amore per il combattimento lo rendevano una perfetta macchina da guerra; le sue mani e le sue braccia non costituivano altro che un'arma micidiale, capaci di donare solo morte.
I suoi occhi erano due pozzi neri, nei quali era fin troppo facile perdersi. A confronto, le tenebre erano più luminose.
Eppure, Bulma si discostava da quelle opinioni.
Non capiva per quale motivo la gente lo considerasse una spietata macchina da guerra, perché fra le lenzuola, Vegeta era in grado di donarle un piacere e un tepore che mai aveva provato. Le sue mani erano sempre così delicate quando la stringevano a sé.
Anche ora, quelle braccia possenti strette attorno alle sue spalle le donavano un calore indescrivibile, mentre la neve cadeva silenziosa sopra di loro.
E il suo sguardo.
Il suo sguardo era la cosa più oscura che mai avesse visto, ma un'oscurità che trovava maledettamente rassicurante.

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Capitolo 7
*** Cambiamenti ***


Disclaimer: Dragon Ball Z © Akira Toriyama
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07. Cambiamenti



 
Se solo Vegeta si fosse fatto un esame di coscienza approfondito si sarebbe stupito e, allo stesso tempo, spaventato di quanto fosse cambiato nel corso degli anni.
Avrebbe compreso quanto il suo cinismo era andato scemando, di quanto il suo orgoglio era stato surclassato, anche se non del tutto, da quel bizzarro sentimento che i terrestri solevano definire amore.
Parola di cui ignorava totalmente l'esistenza e il significato prima di conoscere Bulma e farci, addirittura, un figlio insieme.
Gettò uno sguardo al piccolo Trunks, assopitosi sul pavimento della Gravity Room dopo uno snervante allenamento, e non riuscì a trattenere un sorriso a mezze labbra.
Se lo caricò in spalla, prestando attenzione a non svegliarlo, per poi portarlo nella sua stanza.
Nonostante il principe dei saiyan fosse profondamente cambiato durante quegli anni, segretamente non aveva mai disdegnato ciò che era diventato; l'idea di essere un amante e un padre gli scaldava il cuore più di qualsiasi altra cosa al mondo.

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Capitolo 8
*** Ardue sfide ***


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08. Ardue sfide



 
Nel corso della sua vita, Vegeta aveva affrontato un'infinità di battaglie.
Fin da bambino era stato allevato per combattere i più pericolosi nemici, per affrontare le sfide più ardue e pericolose.
E, sempre - o quasi -, ne era uscito tutto intero.
Credeva di aver affrontato le esperienze più difficili e complicate, almeno fino in quel momento.
La piccola Bra, di soli cinque anni, gli si era avvicinata sorridente, sedendosi affianco a lui sul divano.
Una scena che non aveva nulla di strano, fin quando la bimba non aprì bocca.
«Papà, come nascono i bambini?».
In quel momento, il volto del principe dei saiyan assunse un'espressione che mai gli si era vista in faccia.
Gli occhi sbarrati, fissi sulla figlia, le labbra schiuse e i muscoli paralizzati.
Avrebbe di gran lunga preferito combattere contro uno dei mostri più micidiali e pericolosi presenti nell'universo, piuttosto che affrontare quel discorso.
Lui non era certo la persona più adatta per farlo.
Dannazione, dov'era Bulma quando serviva?

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Capitolo 9
*** Somiglianze ***


Disclaimer: Dragon Ball Z © Akira Toriyama
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09. Somiglianze



 
Non l'avrebbe mai ammesso Vegeta, nemmeno sotto la più atroce delle torture, che era dannatamente orgoglioso di suo figlio Trunks.
Dopotutto, era sangue del suo sangue, era figlio del principe dei saiyan, del più orgoglioso e spietato guerriero presente sulla faccia della terra.
Il suo primogenito non poteva che essere una sua copia in miniatura, ovviamente più addomesticata e per nulla cinica - colpa di una donna a lui ben nota -.
L'ammirazione per Trunks crebbe ancora di più quando, un giorno, Vegeta fu chiamato a scuola da uno dei suoi insegnanti, informandolo che suo figlio aveva mollato un pugno in faccia ad un suo compagno e si era giustificato dicendo semplicemente «Mi ha provocato lui».
Non una smorfia distorse il suo viso, solo un ghigno a mezze labbra che riuscì a stento a trattenere, mentre il suo cuore si gonfiava d'orgoglio per quella peste.
Trunks, probabilmente, gli assomigliava più di quanto Vegeta credesse.
D'altronde cosa ci si poteva aspettare dal figlio del principe dei saiyan?

 

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Capitolo 10
*** Principe azzurro ***


No, non sono morta e so che lo speravate lol
Questo periodo è un periodo di merda, studio, libri, riassunti, sudio, libri, riassunti... sì insomma, avete capito. SESSIONE D'ESAME. Per cui ho poco tempo per scrivere ;___;
Va beh, bando alle ciance, vi lascio a questa flash.
Buona lettura.



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10. Principe "azzurro"




Se solo Bra si fosse azzardata a dirle «Mamma, voglio sposarmi con un principe azzurro» probabilmente, Bulma sarebbe scoppiata a riderle in faccia per poi risponderle «Tesoro, il principe azzurro non esiste, e tuo padre ne è la prova vivente».
Come darle torto.
Fin da piccola, Bulma aveva sempre sognato di sposare un bellissimo principe azzurro - come il colore dei suoi capelli, oltretutto -, dal portamento regale e dai modi di fare gentili e romantici; un uomo che, per certi aspetti, le assomigliasse.
Si era imbottita la testa con un mucchio di cazzate.
Bulma il suo principe l'aveva trovato.
Bello era bello, ma di certo non azzurro né, tanto meno, garbato e romantico.
Vegeta era quel che si poteva definire un principe machiavellico, dall'aria fiera e per nulla incline ai sentimentalismi; per non parlare poi del suo modo di stare a tavola, che di principesco non aveva proprio un bel niente.
Eppure, Bulma se ne era innamorata perdutamente.
Ma, dopotutto, gli opposti si attraggono.

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Capitolo 11
*** Barba ***


Eccomi che torno! ^^
Questa piccola flash è ispirata per lo più a quel fatidico episodio in cui Bra fa notare a Vegeta quanto quei baffi, in realtà, facciano a dir poco schifo.
Odio DBGT, ma quello è stato uno dei pochi episodi che ho apprezzato.


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11. Barba



 
Vegeta non era tipo da cedere a ricatti o a capricci.
Non si faceva abbindolare così su due piedi né, tanto meno, sottostava facilmente alle richieste di sua moglie e dei suoi figli, salvo rare eccezioni.
Se voleva fare qualcosa, la faceva.
Se voleva vestirsi in un certo modo, si vestiva come meglio credeva, nonostante Bulma gli facesse costantemente presente quanto quella battle suit fosse orribile.
Se voleva mantenere quell'accenno di barba, lo manteneva.
Eppure, casualmente, dopo che la piccola Bra aveva ingenuamente strusciato una guancia contro quella del suo papà e lo aveva rimproverato dicendogli «Papà, pungi», Vegeta aveva deciso di radersi quella poca barba che si ritrovava.
Ovviamente, fu una scelta che fece di sua spontanea volontà, non certo per accontentare la sua adorabile figlia, s'intende.

Lui non era tipo da cedere ai capricci.

 

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Capitolo 12
*** Amore incondizionato ***


Buondì! Scusate l'assenza, ma purtroppo lo studio mi porta via tempo. ;___;
Questa flash non so davvero come mi sia venuta in mente.
Spero comunque che sia di vostro gradimento. ^^
Alla prossima e buona lettura!


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12. Amore incondizionato



 
Bulma ogni volta si stupiva di come Trunks mostrasse un amore incondizionato nei confronti di suo padre.
Il piccolo saiyan, in otto anni della sua vita, non aveva mai avuto il privilegio di sperimentare il calore di un abbraccio da parte del principe dei saiyan, non aveva mai avuto l'occasione di andare a pescare con lui, com'erano soliti fare Goku e i suoi figli. Eppure, Trunks non se ne rammaricava, non gli aveva mai rimproverato nulla di tutto questo. Anzi, considerava suo padre addirittura un eroe, un valoroso guerriero che non aveva paura di niente e di nessuno, un esempio da seguire.
Dopotutto, non gli importava poi così tanto che suo padre non gli avesse mai elargito un segno d'affetto. Il figlio del principe dei saiyan non ne aveva certo bisogno, se proprio necessitava di attenzioni amorevoli per quello c'era sua madre.
Non aveva mai dubitato dell'affetto che Vegeta provava segretamente per lui e, infatti, ne ebbe l'assoluta certezza quando si fece esplodere nel tentativo disperato di salvarlo.
Che cos'erano un abbraccio o una parola dolce in confronto ad un sacrificio? Assolutamente nulla.
Trunks amava suo padre, e lo amava in una maniera del tutto incondizionata.

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Capitolo 13
*** Bacini ***


Buona domenica, gente!
Scusatemi se aggiorno a rilento questa raccolta, ma purtroppo sono presa da impegni vari. ;__;
Vi lascio a questa flash, che spero vi piaccia.
Buona lettura!

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13. Bacini


 
«Mamma, ma tu e papà vi volete bene?» chiese quella mattina la piccola Bra.
«Certo, piccola» rispose amorevolmente Bulma.
«E vi date mai i bacini?»
«Sì, certo»
«E ve li date perché vi volete bene, giusto?»
«Ovviamente, tesoro».

 
«Papà, ma tu mi vuoi bene?»
«Che razza di domande fai, Bra?» chiese, strabuzzando gli occhi.
«Volevo sapere se mi volevi bene…»
Vegeta esitò.
«S-sì, Bra» ammise con fatica.
La piccola sorrise.
«E allora dammi un bacino» disse, chiudendo gli occhi e porgendo la guanciotta.
Vegeta si pietrificò all'istante, mentre un'espressione interrogativa si dipinse sul suo volto.
«Cosa dovrei fare?!» chiese serio.
«La mamma ha detto che quando ci si vuole bene, ci si da i bacini»
«Tsk, non ci penso nemmeno…» disse, dandole le spalle.
«Quindi non mi vuoi bene?» chiese tristemente e con occhi languidi.

Vegeta, per evitare di sorbirsi un pianto disperato, si voltò di scatto, sollevò delicatamente Bra e, con rapidità, le diede quello che doveva sembrare un bacio.
«Tieni il tuo stupido bacio, mocciosa. E non farne parola con nessuno!» disse andandosene, lasciandosi alle spalle una trionfante Bra.

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Capitolo 14
*** Momenti imbarazzanti ***


Oggi faccio una combo. Aggiorno questa raccolta e aggiorno Destini Incrociati.
E niente. Spero che vi piaccia questa flash. Commenti e considerazioni sono sempre ben accetti.
Alla prossima!



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14. Momenti imbarazzanti


 
Vegeta era sempre stato un tipo riservato, non troppo espansivo. Soprattutto nei confronti di Trunks.
Credeva che mostrarsi severo non gli avrebbe fatto nient'altro che bene.
«Almeno non cresce come un rammollito» pensava.
Eppure, quel giorno, quell'armatura d'orgoglio si sgretolò in un istante.
«Mamma, sai dov'è pap–».
Fu quello il momento in cui Vegeta non riuscì a tenere insieme i cocci del suo orgoglio, lasciando spazio solo all'imbarazzo.
«…T-torno più tardi» aveva poi detto, andandosene un po' impacciato, lasciando lì i suoi genitori.
«Andiamo, Vegeta. Ti ha solo visto darmi un bacio!» sghignazzò Bulma, notando il viso paonazzo dell'uomo.
«Accidenti a quel moccioso. Al prossimo allenamento gliela farò pagare» sibilò a denti stretti, stringendo i pugni.
Dannazione, il principe dei saiyan aveva una dignità da difendere e, soprattutto, una certa serietà e autorità da mantenere.

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Capitolo 15
*** Figuracce ***


Eccomi che aggiorno questa raccolta!~
Scusate l'assenza, ma ho dato priorità ad altre storie.
Buona lettura!


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15. Figuracce


 

Vegeta non era mai stato una di quelle persone che si faceva assalire dalla curiosità o dalla voglia di scoprire. Anzi, tendeva sempre a stare sulle sue e a farsi i fatti propri, non si sforzava di comprendere ciò che passasse per la testa alla gente.
Tranne, forse, in quella di Goku e, soprattutto, di Bulma. Molte volte si sforzava di capirla, di comprendere che cosa la spingesse a compiere determinate azioni. Ma non sempre questo suo sforzo risultava essere positivo.
Come per esempio in quel momento.
Si era ritrovato a tossire convulsamente, a sputare saliva e a raccogliere quanto più ossigeno possibile, mentre, dietro di lui, la sua dolce mogliettina sghignazzava senza ritegno, faticando a reggersi in piedi.
«Vegeta, come ti è saltato in mente di provare a fumare?»
«Volevo capire cosa ti spingesse a fumare queste schifezze» rispose tossicchiando «Sono disgustose, Bulma. Come diavolo fai?»

 

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Capitolo 16
*** Mani ***


Perdonatemi se non aggiorno più con tanta frequenza ;___; ma tra università e altre storie sto mettendo in secondo piano questa raccolta alla quale mi sono affezionata. Perciò, non la mollerò, nonostante non pubblichi molto spesso.
Comunque sia, vi lascio a questa flash che spero vi piaccia~
Buona lettura!


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16. Mani


 

Il silenzio regnava sovrano in casa Brief. A interromperlo, solo l'incessante scrosciare della pioggia, che picchiettava melodiosamente sui vetri delle finestre.
Bulma si strinse nelle spalle, accoccolandosi affianco a Vegeta sul divano. Gettò un'occhiata alle sue mani, poggiate sulle cosce robuste, e non poté fare a meno di guardarle, percorrendone attentamente i contorni duri delle nocche; osservando le dita affusolate ma non troppo; il palmo ruvido, grande e caldo; e le vene che si stagliavano sul dorso.
Lei adorava quelle mani, era una delle cose che preferiva di Vegeta. E questo nonostante un tempo si fossero macchiate del sangue di migliaia di vittime. Ma la cosa non le importava, perché da quando tutto era iniziato fra loro, quelle mani le avevano donato solo un immenso calore.
Avvicinò con disinvoltura le proprie dita al suo palmo, risalendolo lentamente, percependo sotto i polpastrelli la pelle ruvida.
E prima che potesse giungere fino alla punta delle dita, avvertì una stretta, ben calibrata e delicata, da parte di quella mano grande e calda.

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Capitolo 17
*** Geloso? ***


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17. Geloso?
 
 
Se glielo avessero chiesto, Vegeta avrebbe negato con tutto se stesso – anche sotto le più atroci torture – che lui non era per nulla una persona gelosa. La gelosia non sapeva nemmeno cosa fosse.
Dannazione, il principe dei saiyan non provava sentimenti del genere, non si abbassava a tanto e mai lo avrebbe fatto.
Dimostrare a qualcuno che per lui valeva qualcosa? Tsk.
«Robe da terrestri» pensava.
Peccato, però, che a sconvolgere i suoi piani erano state due donne in particolare, entrambe dai capelli marini e dagli occhi azzurri.
Gettò distrattamente un’occhiata al cellulare di Bra, scorgendone il display illuminato e il volto di un… ragazzo.
«Chi diavolo è quel tipo?»
Bra sobbalzò.
«Dio, papà, è solo un cantante! Perché, sei geloso?» chiese assottigliando lo sguardo.
Geloso? Lui? Il grande principe dei saiyan?
«Tsk.»

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Capitolo 18
*** Holiday ***


E torno ad aggiornare anche questa raccolta, con una flash SUMMER VERSION~
Buona lettura!


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18. Holiday
 


 
Non che a Vegeta facesse impazzire andare al mare e trascorrere una giornata in spiaggia. Ma certe volte lo considerava un toccasana, un modo per prendersi una piccola pausa dagli allenamenti stremanti a cui si sottoponeva ogni giorno.
E quando Bulma decideva di andare al mare, lui stranamente acconsentiva, passando l'intera giornata a sonnecchiare sotto l'ombrellone. O, almeno, sonnecchiava quando i suoi figli glielo permettevano.
Trunks e Bra si avvicinarono di soppiatto a loro padre, mentre questo era comodamente sdraiato a schiacciare un pisolino, finché non venne letteralmente inondato da una secchiata d'acqua gelida.
Si svegliò di soprassalto, trovandosi davanti a sé Trunks e Bra intenti a sghignazzare e a battersi il cinque per lo scherzo appena compiuto.
«Mocciosi impertinenti» ringhiò a denti stretti.
Eppure, non era nemmeno così arrabbiato come voleva dimostrare.
Forse perché veder sorridere i suoi figli e Bulma era in grado di scaldargli il cuore come poche cose erano in grado di fare.

 

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Capitolo 19
*** Calma ***


OMMIODDIO è più di un anno che non aggiorno questa raccolta/non scrivo nulla nel fandom di dragon ball sulla mia otp preferita. Ma chi non muore si rivede, quindi eccomi qui! Dragon Ball Super ha riacceso i miei feels VegeBul, perché l'amore per questa otp è eterno, potrà assopirsi ma mai estinguersi. Perciò, ora vi beccate questa flash. E so che, dopo un anno e passa che non mi faccio viva in questi lidi, avrei dovuto tornare con qualcosa di più sostanzioso ma EHI, giuro che ci lavorerò, perché sono la prima che vorrebbe scrivere del porn su 'sti due, dato che è una vita che non lo faccio.

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19. Calma


 
Se solo Bulma non avesse conosciuto suo marito così bene – più di quanto non conosceva se stessa – avrebbe certamente potuto affermare che il grande principe dei saiyan era in grado di perdersi in un bicchiere d’acqua e andare nel panico più totale per delle scemenze, considerato che aveva affrontato situazioni di gran lunga peggiori.
Si ritrovò a sudare freddo, la fronte imperlata, il respiro mozzato e la vista leggermente appannata. Il salone di casa Brief non era mai sembrato così caldo come in quel momento. Le gambe tremavano appena, mentre le mani sudavano per il panico che aveva invaso ogni fibra del suo corpo.
«Rilassati»
«CI STO PROVANDO»
«Fai dei respiri profondi»
«FACILE DIRLO»
«Inspira ed espira dopo di me»
«NON CE LA FACCIO» rispose, poggiando una mano sul tavolo, per evitare di cadere al suolo.
«Dannazione, Vegeta, calmati!»
«C-calmarmi?! C-come diavolo posso calmarmi in una situazione del genere?!» domandò retorico, strabuzzando gli occhi e rivolgendole un’occhiata perplessa quanto preoccupata «Non hai la minima idea di come mi senta in questo momento!»
Bulma, d’altro canto, gli lanciò un’occhiata minacciosa.
«Scherzi, vero?!» chiese retorica «Sbaglio o sono io che sto avendo le contrazioni e sto per partorire tua figlia?»

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Capitolo 20
*** Miracolo? ***


Con questa flash penso di aver raggiunto l'apice dell'idiozia... anche se, ANCHE SE, un Vegeta del genere - visti i suoi atteggiamenti in draon ball super - me lo immagino abbastanza.
E niente, spero gradirete comunque~


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20. Miracolo?



 
Anche il cuore e la mente di un uomo così valoroso e orgoglioso potevano vacillare. La fronte imperlata di sudore e il battito cardiaco accelerato. Ogni suono gli risultava ovattato.
Vedeva solo le labbra degli infermieri muoversi, ma era come se non emettessero alcun suono. Quella sensazione gli ricordava un po’ i combattimenti passati, in cui si era ritrovato ad un passo dalla morte. E, in effetti, Vegeta in quell’istante si sentiva un po’ morire dentro.
In quello stato mentale di totale confusione riuscì però a percepire la mano di Trunks tirargli appena la battle suit – non aveva nemmeno avuto il tempo materiale di cambiarsi gli abiti perché si era dovuto precipitare in ospedale.
«Papà, stai bene? Sei così pallido»
Vegeta deglutì a fatica, continuando a fissare da dietro il vetro la scena dinnanzi a sé.
«S-sto bene, moccioso» disse, senza scomporsi, ostentando invano la sua fierezza e continuando a mantenere la sua classica posa con le braccia incrociate al petto «Sono il principe dei saiyan, credi davvero che mi lasci impressionare da… una cosa del genere?»
Il bambino avrebbe anche potuto credere a quelle parole, se solo il tono di suo padre non gli fosse risultato così, come dire, scioccato. Per non parlare del suo volto stropicciato da una smorfia, che esprimeva per metà disgusto e per metà qualcosa di simile al terrore.
«Sì, certo, come no» lo schernì «Guarda che stai assistendo al miracolo della vita».
Miracolo? I miracoli solitamente rappresentavano qualcosa di bello, piacevole alla vista, in grado di riempie il cuore di gioia, e non di emozioni negative come quelle che avevano invaso ogni fibra del suo corpo. Dannazione, Bulma stava partorendo e la cosa lo stava impressionando non poco. Per non parlare di tutte quelle urla che lo mettevano abbastanza a disagio.
Questa volta non riuscì proprio a controllare il proprio tono, e la sua voce risultò paurosamente alterata.
«Beh, Trunks… il miracolo della vita è disgustoso»

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Capitolo 21
*** Dannata e... bellissima ***


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21. Dannata e... bellissima



 
Se solo suo padre avesse potuto vederlo, probabilmente gli avrebbe fatto una lavata di capo all’istante – oltre che a disconoscerlo, scomunicarlo e privarlo del titolo di principe. Ma suo padre era morto da un pezzo e, in tutta franchezza, Vegeta ringraziava qualsiasi tipo di divinità, dal momento che l’umiliazione a cui era stato costretto in quell’istante bastava e avanzava.
A volte, come in quel momento, rimpiangeva i vecchi tempi, in cui era abituato a dare ordini ai suoi sottoposti. Ora, invece, era lui che sottostava alle richieste di una persona. Più esattamente, di una donna in particolare.
Non ricordava nemmeno quando quella storia fosse cominciata, quando avesse iniziato a diventare così docile ogni volta che riceveva una richiesta da Bulma, quando avesse iniziato ad obbedirle – se pur col solito ringhio scocciato e l’espressione svogliata iniziale. E si chiedeva anche come quella donna avesse fatto a renderlo così… mansueto. A volte pensava che fosse dotata di chissà quale potere sovrannaturale perché, dannazione, solo una donna del genere era stata in grado di addomesticare il valoroso principe dei saiyan.
«Ehi, principino, vuoi darti una mossa?!»
Vegeta digrignò i denti.
«Sta zitta, Bulma! Come ti permett-»
«Non alzare la voce con me, sai! E ora aiutami ad asciugare i piatti»
Doveva avere qualche potere particolare, sicuramente! Perché altrimenti non si spiegava come Bulma fosse riuscita ad incastrarlo così bene, a legarlo a sé e a fare in modo che la sua voglia di ribellarsi scendesse a quota zero.
«Beh, che c’è? Ho qualcosa in faccia?» domandò lei, con espressione interrogativa.
E lui nemmeno si era accorto che il suo sguardo era andato in fissa sul viso di Bulma, su quelle lunghe ciglia, sulle gote appena arrossate, sulla pelle ancora sorprendentemente giovane e liscia, e su quei due zaffiri in grado di stregarlo ogni dannata volta.
Arrossì impercettibilmente e corrucciò lo sguardo.
«No» rispose secco, facendo finta di nulla e strappandole dalle mani l'ennesimo piatto per asciugarlo.
Bulma non indagò oltre e sorrise sinceramente. E Vegeta si perse ancora una volta ad osservare la donna al proprio fianco.
Dannazione, lo aveva davvero incastrato per bene. E, in fondo, aveva capito quali strani e nemmeno così oscuri poteri Bulma avesse utilizzato. Anche se ignorava ancora il meccanismo e come essi potessero funzionare così bene su di lui.
Tsk. Dannata e bellissima Bulma.

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Capitolo 22
*** Domande scomode ***


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22. Domande scomode



 
 
La giornata stava filando liscia come poche volte era capitato in casa Brief. Bulma era fuori per un convegno, mentre Trunks aveva deciso di andare a trovare il suo migliore amico – giusto perché entrambi non avevano nulla da studiare. E dire che Vegeta, stranamente, gli aveva fatto un cazziatone dicendogli che avrebbe prima dovuto finire i compiti. Inutile dire che non lo aveva ascoltato.
Tutto sua madre.
E allora Vegeta aveva deciso di prendersi una pausa dagli allenamenti. Anche perché c’era bisogno che qualcuno badasse alla piccola Bra.
Non sapeva spiegarselo, ma quella mocciosa, per quanto la amasse più della sua stessa vita, a volte era in grado di gettarlo in uno stato ansiogeno come poche cose erano in grado di fare. Forse perché Bra aveva questa straordinaria e spiccata capacità di percepire il suo stato d’animo e di porgli sempre le domande più imbarazzanti. Come se ci trovasse gusto ad infierire sulla sua condizione psicologica.
Dannata mocciosa. Chissà da chi aveva preso quel lato leggermente cinico.
«Senti, papà…»
Dannazione, no. Non di nuovo.
«D-dimmi» disse, cercando di assumere il tono più tranquillo possibile. D’altronde, non poteva essere peggio di quella volta in cui sua figlia gli chiese come nascevano i bambini.
«Ma… tu e la mamma…»
«Sì…»
Si stava preparando a ricevere la bomba. Sapeva che da un momento all’altro sua figlia lo avrebbe spiazzato, come sempre.
«Come vi siete conosciuti?»
Insomma, poteva andare peggio. Non era una domanda così imbarazzante anche se… che diamine poteva risponderle?! Non era bravo a raccontare storie, né tanto meno balle. Cominciò a sudare freddo e i ricordi iniziarono a scorrergli davanti agli occhi. Di certo non poteva dirle che ai tempi aveva notevoli manie di controllo, che voleva conquistare il pianeta, che aveva anche minacciato i terrestri, tra cui proprio Bulma, e che poi, inspiegabilmente, si era ritrovato a condividere con lei un tetto, i pasti, una stanza, un letto e una vita.
«Allora?»
Vegeta venne richiamato all’attenzione dallo sguardo indagatore di Bra e dal suo tono leggermente spazientito.
«Mh, beh, ecco…» cominciò titubante «diciamo che avevamo amici in comune.»

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Capitolo 23
*** Mamma o papà? ***


A volte ritorno! Non posso dimenticarmi della mia famiglia preferita e questa raccolta aveva la necessità di essere aggiornata, soprattutto dopo gli ultimi episodi usciti di Dragon Ball Super. Perché sì, ormai è inevitabile. Da ora in poi è super probabile che trovere un Vegeta ispirato molto alla nuova serie di Dragon Ball (io vi ho avvisati, e mi dispiace per chi lo trova addirittura OOC.) Un Vegeta che, tengo a precisare, dal mio punto di vista non è assolutamente un rammollito. Anzi, considero la sua evoluzione come un character development con i contro cazzi (PASSATEMI IL TERMINE DIRETTO ops). Il fatto che tenda a considerare molto di più la famiglia e che abbia tantissimo a cuore la salute di sua moglie e dei suoi figli lo rende ancora più bello, secondo me. Quindi boh, niente, spero converrete con me che Vegeta va amato anche ora che si è ammorbidito molto, ma nonostante tutto rimane il cazzutissimo principe dei saiyan che siamo sempre stati abituati a vedere.
E niente, vi lascio!~



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23. Mamma o papà?




 
Vegeta addentò con foga saiyan la coscia di pollo che stringeva nella mano destra, incurante di ciò che gli stesse succedendo attorno e ignorando spudoratamente la conversazione tra sua moglie e la sua secondogenita. Così come Trunks, che assomigliava in tutto e per tutto a suo padre – anche nel modo di mangiare – strappò da sotto le sue dita una pagnotta di pane, beccandosi un mezzo sguardo di rimprovero. Bulma e Bra, invece, non sembravano nemmeno lontanamente stupite o infastidite da quelle maniere ben poco ortodosse.
Il principe dei saiyan continuò a mangiare come se da un momento all’altro qualcuno gli avesse potuto rubare il cibo da sotto il naso, ma si bloccò all’istante quando la domanda di Bulma tagliò l’aria come un fendente di spada, attirando inesorabilmente la sua attenzione.
«Bra, ma chi preferisci tra la mamma e il papà?»
«Bulma! Ti sembrano domande da fare?» domandò, leggermente allarmato «…chi preferisci, Bra?» chiese poi, sotto voce, davvero incuriosito.
Vegeta non ebbe bisogno di voltarsi per captare lo sguardo di stupore di Bulma.
I due fissarono la piccolina, la quale si portò pollice e indice al mento, sfregandolo appena, mentre sembrò meditare attentamente, prendendo sul serio la questione.
«La risposta mi pare scontata!» pensò Trunks, rimanendo fuori dal discorso ma osservando uno ad uno i volti della sua famiglia. E notò l’espressione di Bulma, l’aria di chi ha già la vittoria in tasca; il volto appena corrucciato di Vegeta, di chi è un po’ in apprensione e ha il timore di perdere una sfida della quale non ha il controllo; il visino angelico di Bra che sapeva sempre come sciogliere il cuore più duro.
«È ovvio che preferisce me. Diamine, sono la sua dolce mammina» si disse Bulma, pregustando già la vittoria.
«Ne va del mio orgoglio di papà saiyan, dannazione. Non posso perdere» gridò nella propria mente, seriamente preoccupato di perdere la sfida ed essere etichettato come il peggior padre della storia.
Poi il verdetto finale giunse come un fulmine a ciel sereno, senza preavviso, breve e conciso.
«Papà.» disse trionfante «però hai perso di poco, mamma» aggiunse sinceramente, quantificando quel poco con pollice e indice, distanziandoli di qualche millimetro.
«Lo sapevo!» pensò Trunks, soddisfatto di aver indovinato.
Vegeta riprese a mangiare con disinvoltura, come se nulla fosse successo. Questa volta con calma, mentre si godé lo sguardo di Bulma che per metà sprizzava gelosia e per metà pura e genuina soddisfazione, nonostante la sconfitta subita.
Un sorriso impercettibile piegò le sue labbra. Quella fu una soddisfazione più grande di tutte quelle conseguite dopo ogni vittoria in battaglia.

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Capitolo 24
*** Posto sicuro ***


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24. Posto sicuro



Si risvegliò esattamente sul bordo del letto, i muscoli indolenziti e un leggero fastidio alla cervicale.
Non si poteva dire che Vegeta avesse dormito beatamente quella notte, considerato che ad un’ora indefinita dell’alba aveva aperto gli occhi e, con suo grande disappunto, si era ritrovato praticamente con la testa sul comodino.
Quella notte la piccola Bra aveva deciso di dormire nel lettone. Probabilmente spaventata dall’ennesimo incubo. Così si era piazzata fra lui e Bulma, la quale, con tutta probabilità, non si era accorta di nulla.
Si voltò a guardarle. E infatti. Quelle due dormivano tranquillamente, bellamente spaparanzate nel letto matrimoniale, mentre lui era stato confinato in quella misera porzione di materasso.
Decise che era ancora troppo presto per alzarsi e si disse che ogni tanto poteva concedersi di rimanere a letto. Poi strinse a sé Bra dolcemente, come se pensasse che per lei non vi fosse cosa più sicura delle proprie braccia possenti e del suo petto ampio per farle da scudo contro qualsiasi male del mondo.

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Capitolo 25
*** Ma che ho detto? ***


25. Ma che ho detto?


 
Bulma, col tempo, si era ormai convinta che Vegeta avesse totalmente abbandonato quella sua vena sadica e cinica che tanto lo aveva caratterizzato negli anni precedenti.
Beh, Bulma per una volta aveva toppato alla grande.
Certo, Vegeta si era notevolmente ammorbidito, ma c'erano dei momenti in cui il freddo e cinico principe distruttore riemergeva dalle proprie ceneri.
«Papà, non posso allenarmi fino a tardi. È la notte di Natale e se non vado a dormire quel vecchio grassone non mi porta i regali» brontolò il piccolo Trunks.
Vegeta lo guardò leggermente indispettito.
Lo stava forse mettendo da parte per una cosa così futile?
«Mi dispiace rovinarti i piani Trunks, ma Babbo Natale non esiste. È solo un'idiozia che hanno inventato i terrestri».
Gli occhi azzurri si sgranarono all'istante, velandosi appena di lacrime che il bambino trattene stoicamente. Poi Trunks piantò le iridi sul volto severo e impassibile di Vegeta. Un attimo dopo uscì dalla camera gravitazionale, chiamando a gran voce sua madre, sconvolto.
Ma che ho detto di così sconvolgente?
Alcuni minuti dopo, Vegeta si ritrovò dinnanzi una Bulma furibonda che blaterava qualcosa a proposito di non distruggere mai i sogni e le fantasie dei bambini.

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