Non posso perderti

di Niky_94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non posso perderti ***
Capitolo 2: *** Non posso perderti - Remus ***



Capitolo 1
*** Non posso perderti ***


<< Tornare a casa... >> borbottai, arrabbiata << Pensa te! Spedita via come una pivellina del primo anno! >> Diedi un calcio ad una zolla di terra e continuai a camminare, lasciandomi la Tana alle spalle. Poi inforcai la scopa e volai via; volevo stare sola.

Atterrai a qualche chilometro di distanza, e mi addentrai in uno dei campi di grano li vicino, cerca che nessuno mi avrebbe trovata.

<< Niky! >> la voce di mio padre mi raggiunse all'improvviso, facendomi sobbalzare. Sentii in lontananza il fruscio dei suoi passi tra il grano, ed iniziai a correre. L'ultima cosa che volevo in quel momento era ricevere una predica. Corsi sempre più veloce, fino a quando le spighe di grano non furono più alte di me, e tanto fitte che non riuscii più a vedere dove stavo andando. Mi guardai attorno soddisfatta, complimentandomi con me stessa per averlo seminato. Certo, mi avrebbe aspettata una bella lavata di capo, una volta tornata a casa, ma ci avrei pensato in seguito.

All'improvviso, però, sobbalzai: qualcosa si era mosso tra le spighe, poco lontano da me. Frugai nella tasca della felpa per trovare la bacchetta, ed impallidii, ricordando di averla lasciata alla Tana. Maledicendo la mia brutta abitudine di uscire disarmata, tesi le orecchie e mi guardai attorno. Le alte spighe di grano mi impedivano la visuale. Se prima avevo pensato che mi avrebbero nascosta da papà, ora mi rendevo conto che non sarei stata n grado di individuare un possibile aggressore.

Poi, sentii un suono lontano. Aguzzai la vista e scorsi qualcosa di luminoso che sfrecciava verso di me. Man mano che si avvicinava, il sibilo che l'accompagnava aumentava sempre più di volume, fino a diventare quasi assordante.

“Oh, cavolo...!” pensai, notando che la sfera di luce stava per colpirmi. Mi buttai a terra, e la palla infuocata mi mancò per un soffio. Evidentemente, i padroni dei campi non erano molto entusiasti della mia intrusione, e avevano deciso di polverizzarmi. Dovevo trovare un modo per fuggire da li. Iniziai a correre a perdifiato, cercando un modo per raggiungere i confini del campo. Le spighe mi sferzavano con forza le braccia ed il viso, ma ero troppo spaventata per far caso al dolore. Improvvisamente, vidi qualcosa. Mi fermai per un secondo ad osservare con più attenzione, e vidi che di fronte a me le spighe diventavano sempre più rade, e compresi di aver trovato l'uscita. Senza perdere un secondo, iniziai a correre in quella direzione, sempre più veloce. Non sono un gran corritrice, ma, sapete, la paura mette davvero le ali. Cercando di ignorare il dolore lancinante alla milza, mi precipitai a rotta di collo verso la salvezza. O meglio, verso ciò che sarebbe stata la mia salvezza; poco prima di raggiungere il limitare del campo di grano, infatti, inciampai in una radice che sporgeva dal terreno, e caddi a terra. Mi voltai di scatto, e vidi una palla di fuoco che precipitava dal cielo, dritta verso di me. Non ebbi il coraggio di guardare: chiusi gli occhi, aspettando da un momento all'altro di essere schiacciata.

<< Protego! >> esclamò una voce all'improvviso, e sentì lo schianto della sfera infuocata che si abbatteva contro lo scudo dell'incantesimo di protezione. Confusa, aprì gli occhi.

<< P-papà! >> esclamai con voce strozzata. Era in piedi di fronte a me, e mi dava le spalle. Teneva la bacchetta levata, e respingeva con un incantesimo le palle di fuoco.

<< Ti sei fatta male? >> mi domandò ad alta voce, dopo aver respinto l'ennesimo attacco.

<< N-no >> risposi, scattando in piedi e avvicinandomi.

Lui si girò di scatto e mi afferrò per un braccio, trascinandomi via. Uscimmo dal campo, montammo sulle scope e sfrecciammo verso casa, mentre l'aria fredda della notte ci scompigliava i capelli.

 

*** *** *** ***

 

<< Entra >> disse papà in tono perentorio, tenendo aperta la porta della Tana.

Mi affrettai ad obbedire, con gli occhi bassi. Non osavo incrociare il suo sguardo.

<< Niky! >> esclamò Tonks, balzando in piedi. Mi corse incontro e mi abbracciò forte << Stai bene? Ci hai fatto preoccupare moltissimo! >>

Ricambiai l'abbraccio, timidamente. Detestavo che le persone si preoccupassero per me.

<< Per fortuna sei tutta intera, >> continuò lei << a Remus sono diventati i capelli bianchi quando sei volata via >>

Sobbalzai, e lanciai un'occhiata colpevole a mio padre. Era in piedi dietro di me, con le mani nelle tasche, e mi guardava con un'espressione severa. Non aveva detto una parola per tutto il viaggio. Brutto segno. Presi coraggio, e decisi di parlare.

<< Papà, io - >>

<< Va' in camera tua >> mi interruppe lui in tono brusco.

<< S-si... >> risposi, e corsi su per le scale. Mio padre era sempre dolce, gentile e premuroso, ma quando si arrabbiava sul serio era meglio non discutere. Entrai in camera e mi chiusi la porta alle spalle. Mi sdraiai sul letto a pancia in su, e sospirai. Dopo pochi minuti, qualcuno bussò alla porta.

<< Avanti... >> dissi, e guardai la porta con aria preoccupata.

Mio padre entrò, e si mise in piedi di fronte a me. Mi guardò intensamente, poi si avvicinò. << Come stai? >>

Deglutii << Ehm... Sto bene... Non preoccuparti... >> risposi timidamente.

La sua espressione si distese un pochino. << Che ti è saltato in mente, si può sapere? >> mi domandò, secco.

Abbassai il capo << Scusa, papà... Ero arrabbiata, volevo starmene un po' da sola... >>

<< Non è un buon motivo per scappare in quel modo! >> mi sgridò papà, arrabbiato.

Sapevo che aveva ragione, e mi dispiaceva davvero molto di averlo fatto stare in pensiero. Arrossii un poco << Hai ragione... Mi dispiace... >> mormorai.

Lui sospirò, e si sedette accanto a me. << Sei una ragazza intelligente e responsabile... ma certe volte dimostri una totale mancanza di giudizio! >> mi disse, in tono stanco << Scappi senza avvertire nessuno riguardo dove sei diretta o quando intendi tornare, lasci a casa la bacchetta... Ora capisci perché non voglio lasciarti entrare nell'Ordine? >>

Non replicai, ma mi limitai a tenere la testa bassa. Mi sentivo terribilmente in colpa. La cosa che più desideravo era stare al fianco di mio padre, dovunque andasse... Ma il mio essere così irresponsabile era un ostacolo, per lui, e la logica mi suggeriva di ascoltare la sua richiesta e tornare a casa, al sicuro... Ma il cuore mi gridava di restare al suo fianco, qualunque cosa fosse successa. Ed io intendevo ascoltarlo.

<< Scusa, papà... >> risposi, scuotendo la testa << Non posso obbedirti... Non posso lasciarti... >>

Lui mi mise le mani sulle spalle << Tesoro, >> rispose in tono fermo, guardandomi negli occhi << voglio solo tenerti al sicuro... Non me lo perdonerei mai se ti accadesse qualcosa... Io... >> La sua espressione si rabbuiò << ...non posso perderti... non lo sopporterei... Sei la cosa più importante che ho, Niky... Io... non posso... perderti... >> sussurrò, prendendomi il viso tra le mani.

Iniziai a tremare. Era triste, e preoccupato, ed era solo colpa mia!

<< P-papà... >> mormorai, e gli strinsi le braccia al collo. Inspirai profondamente il suo profumo, e mi lasciai sprofondare nel suo calore. Mai, per nessuna ragione al mondo, lo avrei abbandonato. Sarei stata al suo fianco per sempre, ci sarei stata ogni volta che avesse avuto bisogno di me. Era una promessa che avevo fatto a me stessa molto tempo prima, e che ora più che mai sentivo di dover mantenere. Mi scostai solo un pochino, restando tra le sue braccia, e lo guardai negli occhi << Non posso lasciarti, papà... >> mormorai.

Lui scosse la testa << Niky... >>

<< So che cerchi di proteggermi... E che sono... troppo pasticciona, ma... posso cambiare, davvero! >> lo guardai, supplicante << Ti prego, non mandarmi via... Non posso abbandonarti... >>

Papà mi abbracciò forte, e mi accarezzò i capelli << Solo se giuri di starmi vicino... >> disse in un sussurro.

Annuii. Avrei fatto qualsiasi cosa per restare insieme a lui. Lo amavo più della mia stessa vita. << Te lo giuro >>

Mi prese il viso tra le mani e mi diede un bacio sulla fronte, sorridendo.

Risposi al sorriso: impossibile non farlo. << Grazie per... avermi salvato... >> sussurrai, dopo un attimo di esitazione.

<< Non c'è di che... >> rispose dolcemente, e sfregò il naso contro il mio << Non ti lascerò mai, lupetto... >>

Sorrisi, e lo abbracciai forte << Non ti lascerò mai, papà... >>

 

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Ok, ehm... questa volta ho voluto fare un esperimento, cioè usare un tipo di narrazione in prima persona (che sto usando anche per un'altra FF che sto scrivendo – ma questa è un'altra faccenda... xD )

Onestamente, mi sento molto più sicura a scrivere usando la terza persona, ma... che ne pensate? :/ Critiche assolutamente ben accette!!!!!!!!!!!

Un saluto a tutti! :3

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Capitolo 2
*** Non posso perderti - Remus ***


A MirzamLupin, che mi incoraggia sempre a mettermi

in gioco e a sperimentare nuove pazzie! ^_^

 

 

 

<< E' troppo pericoloso! >> dissi, cercando di suonare ragionevole, e guardai mia figlia << Cerca di capire... >>

<< Capisco benissimo! >> rispose lei, arrabbiata << Pensi che non sia abbastanza brava per aiutarti! >>

la guardai, stupefatto << Ma... che stai dicendo, tesoro? >> le domandai. Avevo assoluta fiducia in lei e nelle sue capacità, e mi sorprese molto che pensasse il contrario.

<< Andiamo, ammettilo, >> disse lei, scuotendo la testa << Non ti sei opposto quando Harry ha voluto entrare nell'Ordine. Né quando lo hanno voluto Fred e George. E Ron. Ed Hermione... >> mi guardò in modo accusatorio, incrociando le braccia sul petto.

<< Niky... >> dissi, cercando di farla ragionare << Per favore, ascoltami, io - >>

<< Lascia stare, non serve che tu dica altro... >> borbottò lei, e mi passò accanto di corsa, dirigendosi verso la porta.

<< Niky, aspetta! >> esclamai, e cercai di raggiungerla. Non potevo lasciare che uscisse da sola, avrebbe potuto essere pericoloso! E dovevo farle capire che avevo fiducia in lei. Dovevo. La seguii di fuori, e vidi che aveva preso la scopa. La vidi decollare, e mi precipitai in casa a prendere la mia scopa, deciso a seguirla. Dovevo riportarla a casa, al sicuro.

<< Remus? >>

Mi voltai, sentendo a voce di qualcun che mi chiamava, e vidi una nuvola di capelli rosa venire verso di me.

<< Dove stai andando? >> mi domandò Dora in tono apprensivo << Non vorrai seguirla, vero? >>

Annuii, e raggiunsi l'ingresso con passo svelto.

<< Ma... >> obiettò lei, venendomi dietro << Può essere pericoloso! >>

<< Non lascerò che si metta in pericolo! >> risposi, secco, e montai sulla scopa.

<< Vengo con te... >> si offrì Dora, ma io scossi la testa.

<< non voglio che anche tu corra dei rischi >> detto questo, mi sollevai da terra e sfrecciai nel cielo, alla ricerca di mia figlia.

 

*** *** *** ***

 

Dopo aver percorso alcuni chilometri, iniziai a preoccuparmi sul serio. Non riuscivo a trovare Niky da nessuna parte. Improvvisamente, trasalii: Niky era a qualche decina di metri da me, e stava atterrando nei pressi di un campo di grano. Subito puntai verso terra; smontai dalla scopa prima ancora che i miei piedi avessero toccato il suolo, e mi precipitai da lei. << Niky! >> esclamai.

Sentendo la mia voce, lei si spaventò, capendo che l'avevo seguita, ed iniziò a correre, addentrandosi tra le spighe.

Mi lanciai all'inseguimento, ma la persi di vista. La cercai, chiamandola più volte, ma non ottenni risposta. << Niky! Torna qui, può essere pericoloso! >> Mi guardai attorno, preoccupatissimo.

All'improvviso, una luce illuminò il cielo notturno. Una sfera di fuoco si schiantò a terra con un tonfo, facendo tremare il suolo.

<< Niky... >> mormorai. Estrassi la bacchetta e corsi nella direzione dalla quale era provenuto l'impatto. Altre palle infuocate sfrecciarono nel cielo e si abbatterono sul terreno. Ad u tratto, vidi Niky: era caduta a terra, e guardava qualcosa con un'espressione terrorizzata. Seguii i suo sguardo, e con orrore mi resi conto che una sfera di fuoco stava per abbattersi su di lei. Il mio cuore saltò un battito. Agii d'istinto: mi parai di fronte a lei e sollevai la bacchetta. << Protego! >> esclamai, e la sfera infuocata si schiantò contro il campo di forza e rimbalzò indietro. Mi voltai verso mia figlia, pieno d'agitazione.

Niky aprì gli occhi, e mi guardò, tremando. << P-papà! >> esclamò con voce strozzata.

<< Ti sei fatta male? >> le domandai ad alta voce, dopo aver respinto l'ennesimo attacco.

<< N-no >> rispose, scattando in piedi e avvicinandosi a me.

L'attacco cessò per un momento, e ne approfittai; afferrai Niky per un braccio e la trascinai via- Corremmo fino a quando non fummo usciti dal campo, e montammo sulle scope, diretti verso casa. Durante il volo, rallentai e mi misi al suo fianco. Niky sapeva bene di essere nei guai, e volevo accertarmi che on scappasse ancora. Lei non se ne accorse, e continuò a volare, tenendo gli occhi bassi. Finalmente, raggiungemmo la Tana. Scendemmo dalle scope, e ci avvicinammo all'ingresso.

<< Entra >> le dissi in tono perentorio, tenendo aperta la porta.

Lei obbedì ed entrò in casa, con la testa bassa. Un volta in soggiorno, vedemmo Dora, seduta sul divano.

<< Niky! >> esclamò, balzando in piedi. Corse da noi e abbracciò mia figlia << Stai bene? Ci hai fatto preoccupare tantissimo! >>

Niky ricambiò l'abbraccio, timidamente. Mi infilai le mani nelle tasche, e le osservai: Niky mi faceva un gran tenerezza, accoccolata tra le braccia di Dora. Avrei voluto stringerla forte, e non lasciarla andare mai più. Ma non potevo passare sopra al fatto che mi avesse disobbedito e si fosse messa in pericolo, così mi imposi di mantenere un certo distacco. Non fu un'impresa facile. “Lo sto facendo per il suo bene” mi dissi, e tornai a concentrarmi su di loro.

<< Per fortuna sei tutta intera, >> stava diceva Dora, guardando Niky negli occhi << a Remus sono diventati i capelli bianchi quando sei volata via >>

Mia figlia voltò leggermente il capo, e mi lanciò un'occhiata colpevole.

“Ah, no, non attacca, signorina!” pensai, e la guardai con un'espressione severa.

<< Papà, io - >> iniziò lei, ma io la interruppi.

<< Va' in camera tua >> le dissi, in un tono brusco che mi pentii subito di aver usato.

<< S-si... >> rispose lei, e corse su per le scale.

La seguii con lo sguardo, e quando sentii che si era richiusa la porta alle spalle, mi abbandonai ad un profondo sospiro.

Dora mi si avvicinò << Ehm, Remus? Tutto bene? >> mi domandò cautamente << Non ti ho mai visto così... >>

Scossi la testa << E' tutto a posto... >> risposi, in tono distaccato. Non ero in vena di dare spiegazioni.

<< Sai... >> continuò lei << In fondo, ti capisco: sei suo padre, le vuoi molto bene e fai del tuo meglio perché non le accada nulla... Ma non puoi negare il fatto che stia diventando grande... >>

La guardai con attenzione << Che cosa vorresti dire? >>

Dora scosse la testa << Lei ti adora, Remus, lo sai... Ma sta crescendo, ha bisogno di poter fare le sue scelte e commettere i suoi errori... >>

Sospirai << Si... Lo so... >>

Lei mi sorrise, e mi mise una mano sulla spalla << Sono felice che stiate bene >>

Le sorrisi anche io << Grazie, Dora... >> Lanciai un'occhiata alle scale << Sarà meglio che vada da lei, ora... >>

Dora annuì, ed io salii al piano di sopra. Mi fermai di fronte alla porta della camera di Niky, e bussai piano.

<< Avanti... >> fu la flebile risposta.

Entrai, e mi misi in piedi di fronte a lei << Come stai? >>

Lei deglutì << Ehm... Sto bene... Non preoccuparti... >> rispose timidamente.

Mi rilassai un poco << Che ti saltato in mente, si può sapere? >> le domandai, secco.

Niky abbassò il capo << Scusa, papà... Ero arrabbiata, volevo starmene un po' da sola... >>

<< Non è un buon motivo per scappare in quel modo! >> la sgridai, arrabbiato. Non mi sarei mai dato pace se le fosse successo qualcosa.

Lei arrossì un poco << Ha ragione... Mi dispiace... >> mormorò.

Sospirai, e i sedetti accanto a lei <<< Sei una ragazza intelligente e responsabile... ma certe volte dimostri una totale mancanza di giudizio! >> le dissi, in tono stanco << Scappi senza avvertire nessuno riguardo dove sei diretta o quando intendi tornare, lasci a casa la bacchetta... Ora capisci perché non voglio lasciarti entrare nell'Ordine? >>

Lei non replicò, ed abbassò il capo con aria colpevole.

La guardai. Niky. La mia Niky. La cosa più preziosa che avevo.

<< Scusa, papà... >> disse lei infine, scuotendo la testa << Non posso obbedirti... Non posso lasciarti... >>

Le misi le mani sulle spalle << Tesoro, >> le disse, in tono fermo, guardandola negli occhi << voglio solo tenerti al sicuro... Non me lo perdonerei mai se ti accadesse qualcosa... Io... >> esitai. Non potevo permettere che qualcuno le facesse del male << non posso perderti... non lo sopporterei... Sei la cosa più importante che ho, Niky... Io... non posso... perderti... >> sussurrai, prendendole il viso tra le mani.

Niky iniziò a tremare. << P-papà... >> mormorò, e mi strinse le braccia al collo. La mia piccola. Il mio tesoro. Il mio lupetto. La abbracciai, stringendola forte.

Lei si scostò un pochino, restando tra le mie braccia, e mi guardò << Non posso lasciarti, papà... >> mormorò.

Scossi la testa << Niky... >>

Lei mi interruppe << So che cerchi di proteggermi... E che sono... troppo pasticciona, ama... posso cambiare, davvero! >> Mi guardò, supplicante << Ti prego, non mandarmi via... Non posso abbandonarti... >>

Mi arresi. Non potevo rifiutarle nulla; ero completamente pazzo di lei. La abbracciai forte, accarezzandole i capelli << Solo se giuri di starmi vicino... >> sussurrai.

Niky annuì << Te lo giuro >>

Le presi ancora il viso tra le mani, e le diedi un bacio sulla fronte, sorridendo.

Lei mi sorrise << Grazie per... avermi salvata... >>

<< Non c'è di che... >> risposi. Avrei fatto qualsiasi cosa per lei. Strofinai il naso contro il suo, felice che fosse tutto finito. << Non ti lascerò mai, lupetto... >> le promisi.

Niky sorrise, e mi abbracciò forte << Non ti lascerò mai, papà... >>

 

 

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Ed eccosci qui!! :D Come suggerito dalla fantastica MirzamLupin, ho provato a scrivere una storia dal punto di vista di Lupin, mantenendo la narrazione in terza persona :) Ho pensato di tenere la stessa storia -che nel capitolo precedente avevo scritto dal punto di vista di Niky- per aiutarmi, dal momento che non uso mai questo tipo di narrazione :P

E poi... è stato divertente immaginare cos'avesse fatto Remus mentre Niky non c'era! :)

Se avete suggerimenti o critiche, vi prego, lasciate un commento! :)
Un saluto a tutti!! ^_^

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