Siamo qui e andiamo avanti

di nicki96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap I ***
Capitolo 2: *** CAP II ***
Capitolo 3: *** CAP III ***
Capitolo 4: *** CAP IV ***
Capitolo 5: *** CAP V ***
Capitolo 6: *** CAP VI ***
Capitolo 7: *** CAP VII ***
Capitolo 8: *** CAP VIII ***
Capitolo 9: *** CAP IX ***
Capitolo 10: *** CAP X ***
Capitolo 11: *** CAP XI ***
Capitolo 12: *** CAP XII ***
Capitolo 13: *** CAP XIII ***
Capitolo 14: *** CAP XIV ***
Capitolo 15: *** Piccola pausa ***
Capitolo 16: *** CAP XV ***
Capitolo 17: *** CAP XVI ***
Capitolo 18: *** CAP XVII ***
Capitolo 19: *** CAP XVIII ***
Capitolo 20: *** CAP XIX ***
Capitolo 21: *** CAP XX ***
Capitolo 22: *** CAP XXI ***
Capitolo 23: *** CAP XXII ***
Capitolo 24: *** CAP XXIII ***
Capitolo 25: *** CAP XXIV ***



Capitolo 1
*** Cap I ***


POV. HICCUP
Eccoci qui, a guardare la luna salire in cielo
È così meravigliosa… non la luna ma lei, la mia ragazza, la mia fonte di vita, la ragione della mia esistenza… Astrid
Ormai è il nostro quinto appuntamento da quando sono diventato Capo e anche se ormai la mamma è tornata a casa, anche Astrid abita con me perché non mi vuole lasciare solo; non siamo sposati quindi non potrebbe abitare con me, ma tutti ormai ci ritengono tali e allora chissenefrega
Ma torniamo al presente… siamo solo io e lei, lei e io, e… Sdendato e Tempestosa, questo non è molto romantico ma non sono riuscito a mandarli via
Astrid mi guarda stranita come se avessi fatto qualcosa e continuo a chiederle cosa non va e lei in tutta risposta assottiglia i suoi meravigliosi e cristallini occhi – Sei stano! –
Stano? Stano?  Ma è naturale, è importantissima questa serata
- Che bella la luna questa sera -  dico guardando in alto
- Ok Hiccup, cosa cavolo hai questa sera? – mi chiede serrando i pugni e mettendoli in vita
- C-cosa?! Niente! È solo una bella serata –
- Hiccup ti conosco, finiscila! O hai fatto qualcosa e ti devi far perdonare oppure… - non finisce la frase
La guardo non capendo cosa volesse dire alla fine – Oppure…? –
- Oppure ti vergogni… - sgrano gli occhi – Perché ti vergogni? –
Ecco fatto beccato – N-non mi ve-vergogno, n-non s-so di c-cosa s-stai p-parlando… - oh no, sono finito
- ha ha – mi punta un dito – Stai balbettando, ho fatto centro. Cosa è successo? Perché ti vergogni? Cosa ho fatto? –
- Cosa? Tu? Niente, non hai fatto niente… sono solo io che… - non finisco la frase che guardo per terra
Sento un rumore, quel rumore che ogni volta mi spezza il cuore e che desidero non sentire. Alzo gli occhi… sta piangendo, le lacrime solcano le sue delicate gote, gli occhi cristallini diventano sempre più lucidi e rossi mentre le labbra… oh le labbra così rosee stanno diventando rosse
Mi giro di schiena verso di lei – Astrid, perché piangi? –
- Perché? Perché? – comincia ad urlare – Mi vuoi lasciare ecco perché! –
Nel momento esatto in cui lo dice sembra che la mia anima cada e se ne vada dal mio corpo… no, non la voglio lasciare, io non la lascerei mai – No Astrid – cerco di abbracciarla ma mi respinge – Non ti lascerei per nulla al mondo – mi viene da piangere solo per averlo pensato
- E allora perché? Cos’hai? Cosa c’è che non vuoi dirmi? – urla piangendo
Non ce la faccio più, al diavolo tutto
Mi alzo chiamo Sdentato, che quando arriva si preoccupa nel vedere Astrid ma lo rassicuro che fra poco sarà piena di vita, e prendo una cosa nella mia sacca.
Torno al mio posto e le do un sacchetto, lei mi guarda come se fossi pazzo – C-cosa…?
 - Lascia stare, prendilo-
Comincia ad aprirlo e finalmente scatta qualcosa: i suoi occhi smettono di piangere per poi ricominciare…
- Astrid, non è il modo migliore in cui avrei voluto chiedertelo ma… -
Alza gli occhi verso di me  - Si! - E mi abbraccia
- Ma non ti ho ancora chiesto… - non mi lascia finire che mi da un bacio – SI! –
- Ehm, ma lo hai capito che ti sto chiedendo di sposarmi? –
Mi bacia ancora,… si lo ha capito
 

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Capitolo 2
*** CAP II ***


POV. ASTRID La giornata era iniziata davvero bene, mi sono svegliata, ho fatto colazione, Hiccup mi ha chiesto di uscire, poi ho fatto un giretto con Tempestosa e in qualche modo sono riuscita a far arrivare sera. Finalmente. Ormai con Hiccup era la quinta volta che uscivano proprio come un vero appuntamento, quindi non c’erano più le crisi iniziali di come vestirmi, il trucco, i capelli, cosa dire. Mi stavo preparando fino al momento in cui Hiccup bussò alla porta Time out. Piccola spiegazione: anche se io e che Hiccup abitavamo insieme perché non volevo lasciarlo solo, tutti ci consideravano ormai come marito e moglie, ma quando mi chiedeva di uscire, preferivo tronare a casa mia e preparami come vogliono le tradizioni Hiccup bussa alla porta, lo abbraccio e andiamo con i nostri draghi nella zona più bella, dove Hiccup e Sdentato sono diventati amici. Durante il tragitto noto che Hiccup è strano e distaccato come se pensasse a qualcosa di molto importante, così ogni tanto gli chiedevo a cosa pensasse ma lui rispondeva sempre - Niente – ah quanto lo detesto quando mi mente. Atterriamo e ci sediamo sull’erba mentre i nostri draghi vanno a giocare fra loro, e guardiamo la luna sorgere. Fin qua è andato tutto bene, ma dopo… oh avrei voluto picchiarlo e piangere oppure picchiarlo mentre piangevo. Pensavo che mi volesse lasciare e poi se ne viene fuori con un sacchetto con all’interno un bellissimo anello con incastonate due gemme meravigliose : azzurro e verde. Capisco subito, verde come i suoi occhi e azzurro come i miei; poi comincia a parlare e… oh miei dei - Si – lo abbraccio tutta commossa - Ma non ti ho ancora chiesto… - non lo lascio finire che lo bacio – SI! – e lui continua a parlare – Ehm ma lo hai capito che ti sto chiedendo di sposarmi? – lo bacio ancora e ricomincio a piangere - Certo che l’ho capito, stupido! – e naturalmente non può mancare uno dei miei pugni - Ahi, ma allora perché piangi? – mi chiede coprendosi il punto in cui l’ho colpito - perché sono felice! Si può anche piangere di gioia, sai!? – lui mi abbraccia e io ricambio. Ora la mia giornata è perfetta. Poi mi stacco dubbiosa –Aspetta, quindi ti vergognavi di chiedermelo? – Hiccup sembra messo alle strette – Ehm, ecco io … non è facile … chiedere… eh ecco si - - Lasciamo perdere, sembra che ti stia sciogliendo proprio qui – Cominciamo a ridere insieme, sono così contenta, finalmente io ed Hiccup potremo vivere insieme, avremo dei figli, chissà se assomiglieranno a lui o a me, beh spero a lui con i suoi attraenti occhi verdi smeraldo - Allora chi lo sapeva? – lo guardo incuriosita - Cosa? – - A chi lo avevi detto? – comincia a guardare intorno a se, non capendo - Che cosa scusa? – wow non lo aveva detto a nessuno – Che volevi chiedermi di sposarti!- chi altro lo sapeva? – non appena finisco di dirlo sembra più rilassato – Oh, questo, beh tutto il villaggio lo sapeva… - lo guardo sorridendo – Ma che bell… Aspetta cosa? Tutto il villaggio? – lui annuisce – E perché Testa Bruta non me l’ha detto? Lei mi dice tutto praticamente, oppure Gambe… non riesce a mantenere un segreto nemmeno per un minuto, e lo so che era una sorpresa ma di solito almeno prima diventano strani, beh più strani e poi anche... – Hiccup mi prende le mani dolcemente e mi guarda negli occhi – Ehi, stavo scherzando. Nessuno lo sapeva, in realtà nemmeno io lo sapevo fino a questa mattina. Si avevo l’anello pronto da un paio di mesi ma non ero ancora certo a quando chiedertelo ma poi ti ho vista e ho capito che sei la cosa più bella di questo mondo e che non potrei vivere nemmeno un attimo senza saperti al mio fianco – Ricomincio a piangere e lo bacio Stavamo per sposarci

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Capitolo 3
*** CAP III ***


POV. HICCUP - Ho sonno – ecco questa è stata la prima parola della giornata, una giornata splendete come il sole, una giornata meravigliosa in cui io… oh cavolo sono ancora a letto. Alla fine ero così agitato ieri notte che non sono riuscito ad addormentarmi, beh fino al punto in cui i miei occhi hanno deciso che erano troppo stanchi e che il mio cervello non riusciva più a fare ragionamenti logici. Finalmente mi alzo dal letto e comincio a vestirmi con abiti vecchi, dovevo fare molte cose quel giorno prima di rivedere Astrid, oh la mia amata Astrid, la mia dea in terra. Con questo pensiero vado verso la bottega di Skaracchio e comincio a martellare un po’, poi via al porto dove ci sono stati dei problemi con le reti da pesca e infine alla Grande Sala a controllare che fosse tutto in ordine e pronto. Ma non appena mi avvicino al portone Gambe, Moccio e Tufo mi bloccano dicendomi che non devo vedere niente e che sarà una sorpresa – Wow, grazie ragazzi! Beh allora vado a casa a prepararmi… e Tufo, non voglio vedere niente di pericoloso capito? – Tufo annuisce intimorito, perché sa bene che se ci prova proprio oggi sarà l’ultima volta che lo farà in vita sua. Eh si perché oggi mi sposo, sono passati sette mesi da quando ho regalato ad Astrid l’anello e oggi, proprio oggi io e lei potremo vivere davvero insieme come una coppia sposata e … ok devo finirla e darmi una mossa altrimenti farò tardi e sicuramente non voglio che succeda proprio oggi. Mi lavo, mi pettino lasciando inalterate le treccine che mi fece Astrid, mi vesto come meglio posso e comincio ad andare alla Sala Grande. Circa un’ora prima i ragazzi vennero a prendere Sdentato, ma quando chiesi loro il motivo non vollero rispondermi, anche quella sarebbe stata una sorpresa. Durante il tratto da casa alla sala pensai molto a mio padre. Mi mancava, mi mancava davvero molto. Al contrario mia madre era partita prima che sapesse che mi sposavo, voleva andare in giro per il mondo alla ricerca di draghi. Non ero arrabbiato o deluso perché anche io avrei fatto la stessa cosa se avrei avuto la possibilità ma io amavo Astrid e mio padre mi aveva lasciato il villaggio; così io e Astrid aspettammo un po’ prima di decidere una data sperando che mia madre tornasse per darle l’annuncio ma non successe e andammo avanti. Ormai ero arrivato al portone e quando entrai i miei occhi continuavano a muoversi da una parte all’altra della sala per lo stupore… i fiori, le ghirlande, i festoni, i Berkiani eleganti e naturalmente i draghi. Era tutto semplicemente fantastico. Cominciai a salutare e a ringraziare praticamente tutti i e quando arrivai al centro trovai Skaracchio che avrebbe celebrato il rito, a destra Moccio, Gambe e Tufo come i miei testimoni e poi… Sdentato? Il mio drago era seduto vicino a Tufo e portava una specie di fiocco bianco sul collo, era davvero incredibile. Passò un’ora e finalmente arrivò la mia dea: Astrid, seguita da Bruta e altre due donne. Ma i miei occhi non si staccavano dalla meraviglia in assoluto… con quel suo bellissimo vestito bianco, i capelli completamenti sciolti e ondulati avevano qualche fiore bianco, il velo la copriva ai miei occhi, le spalle completamente scoperte, il corpetto bianco con dei fiori color argento la rendevano ancora più affascinante, per il resto il vestito era… wow non riesco nemmeno più a descriverlo perché arrivò vicino a me prima di quanto immaginassi… ero troppo imbambolato. Cominciò la cerimonia e io presi la mano di Astrid ed ero certo che non l’avrei mai lasciata. Angolo Autrice: Ciao a tutti, non sono molto brava con le storie quindi spero che vi stia piacendo… Per vedere e capire meglio il vestito di Astrid con l’aggiunta di qualche mio particolare, vi lascio un sito : http://www.abitosposaonline.com/seghettato-organza-coda-a-strascico-cappella-cuore-abiti-da-sposa-stile-impero-wdcj65.html Grazie di tutto… alla prossima

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Capitolo 4
*** CAP IV ***


POV. ASTRID Mi alzai presto Mi alzai presto perché oggi sarebbe stato il giorno più bello della mia vita, il mio matrimonio. Mi sarei sposata col mio eroe. Ma non era il momento di stare a pensare, dovevo vestirmi, pettinarmi, truccarmi… oh miei dei. Per fortuna però arrivò Bruta e altre due donne ad aiutarmi. Non per dire ma solo la mia preparazione durò quasi quattro ore… e stavo anche per arrivare in ritardo, che non sia mai. - Se non vi date una mossa, io vado a piedi senza di voi! – urlai. Incredibile erano tranquillamente sedute a raccontarsi le loro storie… ma cosa? Io dovevo sposarmi, non c’era il tempo per le loro storie. Non potevo essere io quella che incitava le altre. Finalmente uscimmo di casa e salii con qualche aiuto su Tempestosa. Solo quando stavo per entrare nella Grande Sala mi resi conto che mi mancava il bouquet. Come potevo averlo dimenticato? Mi girai verso le altre con lo sguardo tra il preoccupato e l’omicida e mi ritrovai Bruta sorridente con i miei fiori. - ohhh, grazie mille Bruta, ho avuto un attacco di panico solo per questi fiori… sei fantastica – ci abbracciamo. Era ora. Entrai, ero talmente nervosa che non volevo nemmeno guardare, ma poi sentii che tutti si complimentavano e che alcuni piangevano così piano piano alzai gli occhi e lentamente notai tutte le decorazioni della sala, tutti i Berkiani presenti e poi infine il mio sguardo si fermò solo su una persona. La mia persona. Hiccup era in piedi di fronte a Skaracchio. Era semplicemente meraviglioso, indossava la sua tuta alare, ma era diversa: era più elegante e meno meccanica rispetto all’altra, alla vita indossava una cintura con lo stemma di Berk e a destra c’era la spada che si era costruito. I suoi capelli erano più lucenti. Avvicinandomi sempre più, notai i suoi occhi verdi sempre più brillanti e cristallini. Ero alla sua sinistra e gentilmente mi prese la mano e ci girammo verso Skaracchio. La cerimonia ebbe inizio. In realtà non ascoltai molto… ero troppo concentrata a immaginarmi il futuro con Hiccup. Capii quando era il momento delle promesse ma poi persi il filo di nuovo. Quando tutto finì, mi girai e finalmente Hiccup mi baciò. La festa durò tutto il pomeriggio e tutta la notte. - Hiccup…? – lo guardai più innamorata che mai - Si? Dimmi… - - Hiccup… - i miei occhi divennero più lucidi e cominciai a piangere. - Ehi tesoro, che c’è? Perché piangi? – lui cercò di calmarmi - Hiccup,… siamo sposati – sorrisi con le lacrime che continuavano a sgorgare dai miei occhi. - Ora e per sempre – mi baciò e poi… mi prese in braccio, io non capii cosa volesse fare. - Bene è stato tutto molto bello e divertente ma ci vediamo fra una settimana a partire da oggi… i miei testimoni faranno le mie vece, cercate di non distruggere il villaggio – disse Hiccup - C-cosa? Ma dove… che vuoi fare? – ero abbastanza incredula e guardando gli altri mi accorsi che anche loro non ne sapevano nulla. Cosa aveva intenzione di fare quel pazzo di mio marito? - Adesso io e te andiamo a farci un bel giretto in qualche isola sperduta – Così, senza che finissi di dire la mia spiccammo con Sdentato e Tempestosa via verso la luna.

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Capitolo 5
*** CAP V ***


POV. HICCUP Tenevo in braccio Astrid, mia moglie, oh che bello poterlo dire, eravamo su Sdentato seguiti da Tempestosa. Io guardavo l’orizzonte per cercare un’isola che andasse bene, mentre Astrid continuava ad agitarsi per quello che avevo detto. - Ma… ehi Hiccup, mi stai ascoltando o fai finta? – - Eh, cosa? – chiedo mentre lei alza gli occhi - Mi vuoi dire cosa cavolo significava quello che hai detto alla festa? – non si capiva se era arrabbiata, furiosa (credetemi, c’è molta differenza, soprattutto se si parla di Astrid) oppure semplicemente stupita e quindi contenta. - Cosa? Il fatto che stiamo andando solo io e te via dal villaggio per una settimana? – lei annuisce e continua – Si! Anche per il fatto che hai lasciato la carica di Capo a quei tre… - si copre la faccia con la mano – … distruggeranno il villaggio, me lo sento! – - Non distruggeranno niente… sono cresciuti e credo in loro. Gli ho anche lasciato scritto cosa e come devono fare certe cose… e poi stiamo via solo una settimana – - Già! Ma perché andiamo via una settimana? – mi chiede curiosa. Bingo, è il mio momento di romanticismo. - Perché? Come perché? Perché siamo sposati e desidero stare con la mia adorata mogliettina 24h su 24h almeno per questa settimana… se fossimo rimasti non avremmo potuto stare insieme nemmeno per un giorno – - Vero…, comunque dove stiamo andando di preciso? - Ancora non lo so… sto cercando un’isola dove si possa abitare, ma non riesco a… oh eccola, quella è perfetta. Ehi bello, atterriamo lì! – Astrid si strinse per non cadere e infine atterrammo in una fantastica radura con cascata e laghetto, una grotta abbastanza grande da poterci stare tutti e quattro e alberi alti per poterci nascondere dai nemici o dai draghi selvatici. - Oh, ma è-è magnifica… grazie Hiccup – Astrid mi abbracciò e mi baciò - Sono contento che ti piaccia… bene allora è meglio se vado a cercare qualcosa da mangiare, il sole sta per tramontare. Tempestosa può venire con me mentre tu rimani qui a riposarti con Sdentato – - Certo, ci vediamo dopo – mi bacia e vado al laghetto ma non trovando nessun pesce vado sulla spiaggia Due ore dopo… - Ma che cosa? - balbetto incredulo - Seriamente pensavi che sarei rimasta qui a non far nulla mentre tu eri fuori? – si mette le mani sui fianchi, mamma mia com’è sexy - Ehm… si? – mi gratto la testa. Non ci potevo credere aveva fatto un falò e messo dei tronchi attorno, c’erano delle specie di tende con delle foglie enormi sulla grotta e all’interno sembrava di essere davvero una casa, e si era pure cambiata. Peccato era davvero carina con il vestito da sposa. - Wow sei fantastica, lo ammetto… - - Solo adesso lo hai capito? – Astrid prese il pesce e lo arrostì per bene, mentre il resto andò ai nostri amici Finimmo di cenare e parlammo, e parlammo davvero molto Osservammo con entusiasmo la luna salire e ricordai la sera in cui le chiesi di sposarmi: mamma che serata strana, non era stato molto romantico il tutto ma alla fine era andata a finire bene. Mi girai e la guardai follemente innamorato - Ti amo – le dico, lei si gira – Anche io ti amo – ci baciamo e passiamo la più fantastica, romantica ed emozionante notte di tutta la mia vita.

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Capitolo 6
*** CAP VI ***


POV. ASTRID Mi svegliai infastidita dal sole. Già questo mi stava facendo arrabbiare perché io odio essere svegliata dal sole, si è bello ma mi innervosisce perché significa che ho dormito troppo. Mi giro dall’altra parte e vedo la cosa più bella e dolce che il mondo abbia mai potuto dare, Hiccup. Vorrei accarezzarlo, toccargli quei capelli così belli ma non voglio svegliarlo, così continuo a guardarlo e sorrido quando ogni tanto arriccia il naso come se gli stesse dando fastidio. Piano piano mi rendo conto di essere completamente nuda e anche Hiccup, mi si illuminano gli occhi. Oh dei… lo abbiamo fatto, io e Hiccup ci siamo uniti per davvero, ed è stato così… così… wow è quasi la prima volta che non riesco a dire una parola. Così tante emozioni tute in una volta non so come definirle, non appena penso alla dolcezza ricordo anche alla travolgenza. Ma in una parola sola posso dire AMORE Mi giro guardando il soffitto e mi copro con quella copertina così piccola che lascia scoperte le braccia e quasi completamente le gambe. Osservo il soffitto e penso. Per Thor, è incredibile che io Astrid Hofferson l’Audace mi sia completamente e irrimediabilmente innamorata di Hiccup Horrendus Haddock III, colui che distruggeva il villaggio ora lo ha salvato per ben due volte; colui che può sembrare così calmo e tranquillo ma se qualcuno fa del male alle sue persone care, che Odino protegga quello che ci ha provato. Si, sono davvero innamorata di lui, ma non per quello che ha fatto ma per come l’ha fatto. Ha sfidato le nostre più antiche leggi per un drago, e solo con Sdentato ha affrontato il mondo. Sono così concentrata a pensare che non mi accorgo che Hiccup si è svegliato e che mi sta osservando da un pezzo da ormai. - Ehi, tutto bene milady? – ohhh, lo amo ancora di più quando dice milady - Eh, oh si… tutto bene! – sto diventando come lui, comincio a balbettare – sono solo… ecco… sono solo… - - Oh dei Astrid, ti ho fatto male? Non volevi ancora? – si alza guardandomi preoccupato. Ma quanto dolce può essere una persona? - No, è solo che… io… tu… - non riesco a finire che piango. Ultimamente piango un po’ troppo, ma è solo perché solo amo troppo. - Ehi, Astrid, che succede? Che hai? Mi preoccupi… - - Ti amo Hiccup!! Ti amo davvero! Darei la mia vita per te – continuo a piangere - Oh Astrid – mi abbraccia e avvicinandomi al petto sento il suo fantastico profumo e il suo cuore che prima era accelerato per la preoccupazione, rallentare man mano che mi accarezza – Anche io ti amo! – Rimaniamo per qualche istante così - Ma non dire mai più che daresti la tua vita per me! Non potrei nemmeno sopportare di perderti, figuriamoci sapere che lo hai fatto per salvare uno come me! – Lo bacio – va bene – ma lo farei davvero per te. - Allora, cosa vuole fare la mia signora oggi? – - Mhm, abbiamo da mangiare per oggi? - Si e anche molta legna, e sembra che i nostri amici non ci abbiano aspettato e siano già andati a giocare… o a fare colazione! – Mi accoccolo ancora più vicino a lui – e allora non facciamo niente, stiamo qui solo io e te abbracciati l’uno all’altra - sento il suo sorriso diventare sempre più grande e ci baciamo.

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Capitolo 7
*** CAP VII ***


POV. HICCUP La nostra settimana di completo relax era finita, ora cominciava la vita Stavamo sistemando tutte le cose sui draghi quando notai che Astri era strana, come assente, e non capivo cosa non andava. - Ehi, sei triste perché ce ne andiamo? – - Mhm, cosa? – il mistero s’infittisce - Stai bene? – - Si, si sono solo un po’ stanca, tutto qui ! – - Vai a riposarti. Qui finisco io - mentre lei si sedeva vicino al falò ormai spento io la osservai – Mi mancherà davvero tanto questo posto… che ne dici se ci torniamo ogni anno per il nostro anniversario? – - Si sarebbe una bella cosa! – ok ora mi sto preoccupando seriamente - Astrid cosa c’è che non va? – le alzo il viso e la guardo negli occhi - Cosa? Niente, solo che… - - Solo che… - la incito - Hai ragione… mi mancherà questa tranquillità – Non era molto certa delle sue parole ma non volevo nemmeno costringerla a parlare. Partimmo e durante il viaggio ogni tanto facevamo qualche battuta e scherzavamo ma restammo praticamente in silenzio per tutto il viaggio. Finalmente vedemmo Berk, ma qualcosa non quadrava. - Ma cosa… che succede? – un grande fumo saliva dal centro della piazza - Te lo avevo detto… hanno bruciato Berk! Forza andiamo! – mi colpisco la testa con la mano. Ma a cosa pensavo? Avevo davvero lasciato il villaggio sotto la guida di quei tre? I casi erano due: o ero davvero ubriaco o davvero innamorato… più probabile la seconda direi. Ci avvicinammo sempre più e ci rendemmo conto che nessuna casa stava andando a fuoco… era il nostro comitato di benvenuto con un enorme falò. “Bentornati, sposini!” urlarono tutti in coro. Noi ringraziammo e festeggiammo fino a che Skaracchio e i ragazzi annunciarono di aver preparato la Corsa dei Draghi per festeggiare la coppia felice, ossia noi. Io e Astrid ci baciammo e poi ci guardammo con aria di sfida - Mi dispiace cara, ma dovrò batterti anche questa volta! – - Ohh, solo perché sei mio marito io non ci andrò leggero – Tutti erano pronti e questa volta fu Skaracchio a dare il via alla corsa; eravamo fuori giri solo per una corsa, ma io sembravo proprio pazzo. Beh alla fine erano da un paio di anni che non la facevo e mi mancava. Verso la fine io e Astrid eravamo in testa a pari merito seguiti da Moccio, Bruta e Tufo e infine Gambe, ma era la volta della pecora nera e io la volevo prendere a tutti i costi! - Ah tesoro, mi dispiace tanto ma la pecora nera sarà mia! – - Ah ma davvero? E io che pensavo che fossi troppo vecchio per provarci! Ma la pecora sarà mia! Dopotutto sono la moglie del Capo, no? – e detto questo vola via. Oh dei quanto la amo. Volo dalla parte opposta e noto qualcosa di nero che si muove… eccola, vincerò io! Ma vedo che anche Astrid l’ha avvistata, così comincia la vera e propria gara, ma non appena la supero giro la testa per salutarla in tono di sfida e lei non c’era - Ma cos… dove? – comincio a guardare attorno a Tempestosa e… - ASTRID!! – urlo e mi getto da Sdentato, mi affianco e noto che è svenuta – ASTRID! Svegliati! - non c’è più tempo, apro le ali costruite da me in modo da rallentare, fischio in modo che Sdentato si metta sotto di noi e comincio a planare. Non appena mi risiedo sul mio drago mi faccio prendere dal panico – ASTRID! ASTRID! Ti prego svegliati!! -.

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Capitolo 8
*** CAP VIII ***


POV. ASTRID Mi svegliai in casa mia, beh non proprio in casa mia ma in quella di Hiccup, ma visto che ora siamo sposati abitiamo insieme. Avevo un dolore lancinante alla testa, guardai fuori dalla finestra e notai che era notte fonde perché la luna era già alta nel cielo. Provai ad alzarmi ma capii che era meglio rimanere sdraiata. Stavo per chiamare Hiccup quando sentii delle voci… si era lui - Allora? Cosa significa? Cos’ha Astrid? – dalle sue parole sembrava molto preoccupato, ma nessuno rispose subito - Ehm, dice che lo yak non è buono a colazione! – si sentii una botta e poi – si, si, scusa, ho sbagliato dice che non può dirlo a te! – questo era sicuramente Skaracchio, ma come si può passare dallo yak a questo? - Come non può dirlo a me? Sono il Capo e lei è mia mogli, ho il diritto di saperlo! – un’altra pausa di silenzio… probabilmente era Gothi che scriveva a Skaracchio leggeva, anche se non era proprio bravo. - Ehm, saprai ma non da me, eh intende me con Gothi – - Si, lo avevo capito, grazie tante! – quel tono, Hiccup era arrabbiato e molto anche - Ma se non me lo dice lei, chi me lo dice? – pausa - Astrid! – - Astrid? – - C’è scritto questo! Io non invento ma leggo – beh con questa affermazione io avrei qualcosa da ridire al riguardo. Sento gridare Hiccup e capisco che sono l’unica che posso calmarlo… cerco di parlare ma la mia voce non esce, per fortuna Sdentato è qui vicino e gli faccio capire di chiamare Hiccup. - Arghhh! – cerca di attirare l’attenzione - Cosa c’è Sdentato? Non è il momento di giocare! – il drago ringhia più forte - Astrid! – subito un grosso rumore mi perfora le orecchie. Stanno salendo le scale… e non dolcemente. -Astrid, oh amore, stai bene? – sembra che stia per piangere dalla gioia o dalla preoccupazione – si, si sto bene. Ho solo la testa che mi gira un po’ – Skaracchio scende a prendere dell’acqua – allora, chi ha vinto la gara? – Hiccup sorride, oh quanto adoro il suo sorriso – Nessuno, amore, nessuno – - Cosa? Perché? – lui mi sorride – perché la moglie del Capo è caduta dal suo drago perché era svenuta! – mi accarezza come per constare che sono lì con lui – Oh, ok! Questa può essere una ragione valida – - questa è una ragione più che valida! – entrambi sorridiamo, ma poi Gothi dice o meglio scrive che vuole parlare solo con me così Hiccup, anche se dubbioso, scende per poi uscire… non m’ero accorta ma fuori c’erano quasi tutti gli abitanti di Berk, mi stavano aspettando. Hiccup annunciò che stavo bene e che mi ero svegliata e un seguito di “URRA!” ed “EVVIVA” rallegrò la notte. Nel frattempo Gothi continuava a scrivere e per fortuna sapevo leggere molto meglio di Skaracchio. “Mia cara Astrid, il motivo per cui sei svenuta è perché…” O-MIEI-DEI Cominciai a piangere e nessuno mi poté fermare. Hiccup, sentendo i miei singhiozzi, salì correndo e quando mi vide nei suoi occhi si poté notare il terrore assoluto. - Ehi, va tutto bene! Andrà tutto bene! Siamo insieme e ci rimarremo! – mi abbracciò ma lo scostai - No, Hiccup, non hai capito… - mi guardò preoccupato e mi prese una mano - Tranquilla, niente e nessuno ti porterà via da me, lo giuro! – io continuai a piangere e poi… sorrisi - No Hiccup, va tutto bene… sono solamente incinta - .

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Capitolo 9
*** CAP IX ***


POV. HICCUP Mi svegliai tutto indolenzito, avevo dormito malissimo quella notte. Solo alzandomi sentii le mie ossa fare dei rumore che sperai di non risentire fino a quando non sarò vecchio, e in quello stesso istante ripromisi a me stesso che sarebbe stata l’ultima volta che sarei tornato a casa così tardi. - Tutta colpa di Skaracchio! – Eh si, per colpa sua tornai a casa tardi e non appena salii le scale trovai Astrid sdraiata in mezzo al letto. Non potevo e non volevo svegliarla, così mi accontentai della sedia in cucina, che da questo istante odiai. Senza fare troppo rumore uscii da casa, chiamai Sdentato sperando che non avrebbe svegliato Astrid. Quanto mi sbagliavo… quando si alza lui, riesce a svegliare tutta Berk. - Ehm, dove vai? Non hai nemmeno dormito a casa stanotte! – ecco fatto e dalla sua faccia capisco subito di dover rientrare per parlare. - Perché non hai dormito a casa? – - Fai attenzione! E io ho dormito a casa! – - Ahn si? E allora come mai quando questa notte mi sono svegliata tu non c’eri mai? – - Perché ti sei svegliata? Qualcosa non va? – le toccai la pancia - No, sto bene. Solo che non trovavo la giusta posizione… allora mi rispondi!? – - Ehm, ah si. Semplicemente sono tornato a casa tardi e quando sono salito per andare a letto eri completamente in mezzo al letto e visto che dici di essere sempre stanca la sera e di voler dormire di più non ho voluto svegliarti e sono andato a dormire di sotto, sulla sedia, cosa che non voglio ripetere! – - Oh, scusa! – E di cosa? – - Ti ho cacciato dal tuo letto, mi dispiace! – - Ehi, non m’importa… tu hai dormito abbastanza? – la accarezzai - Si, per quanto sia stato possibile ma il signorino qui dentro ha deciso che di notte si gioca, alla mattina si dorme e nel pomeriggio si torna a giocare con la mia pancia. Ti giuro Hiccup, certe volte tira dei calci… - Le toccai la pancia che ormai è grande abbastanza. Beh, è di sei mesi, è normale. Il tempo vola. - Va beh dai, vuol dire che è forte, no? - la baciai e scappai perché ero in ritardo - ci vediamo dopo? – - Si a dopo! – Intanto dovevo andare da Skaracchio a mettere apposto la culla che doveva essere una sorpresa ma che alla fine Astrid ha scoperto, così ora devo trovare un nuovo regalo per il piccolo. Finii di fare gli ultimi ritocchi che era ora di pranzo e con l’arrivo del Grande Freddo sotto ordine del Capo, ossia io, tutti i berkiani si riuniscono nella Grande Sala dove trovai anche la mia fantastica moglie. - Allora, come è andata la mattina? – mi chiese tenendo una mano sulla pancia - Oh, bene e tu? – misi la mia mano sulla sua - A pezzi ma bene, ho sentito che stai preparando la Corsa dei Draghi per la settimana prossima. Come mai così presto? Di solito la facevamo fra due mesi - - Beh, l’inverno si sta avvicinando prima quest’anno e non voglio che le pecore non riescano nemmeno a scappare perché sono congelate – - Oh, ma è una fantastica notizia - cominciai a mangiare – così potrò partecipare anche io – mi strozzai… aspetta che? Mi girai come se avesse detto un’eresia – pensavo di non potercela fare perché era proprio verso la nascita del piccolo, ma a questo punto mi preparerà anche io! – - Aspetta Astrid! CHE COSA VUOI FARE? –

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Capitolo 10
*** CAP X ***


POV. ASTRID Finalmente ero arrivata alla Grande Sala, ho fatto tutta la scalinata a piedi perché Tempestosa era sparita. Chissà dove era andata? Mi siedo stremata la mio posto, alla destra del Capo e aspetto Hiccup che non tarda ad arrivare. Gli chiedo come è andata la mattinata e la Corsa dei Draghi. - Allora potrò partecipare anche io alla Corsa! Che bello! Però dovrò cucirmi una nuova tuta perché in quella vecchia non ci sto più e poi Hiccup, devi trovare Tempesta oggi è sparita e non riesco a trovarla, forse è andata solo a volare in giro visto che non la cavalco da molto e visto che ci sei potresti anche.. – - Ehi, ehi ehi ferma un attimo! – - Cosa c’è?! – - Come cosa c’è!? Non puoi partecipare alla Corsa dei Draghi! – - Beh è naturale, ora come ora no ma solo perché devo mettere apposto alcune cose, come dicevo prima la tuta e trovare Tempestosa e … - lui mi blocca facendo degli strani gesti - No intendo che tu non parteciperai comunque alla Corsa! – - Aspetta… che? E perché non posso? La faccio tutti gli anni! – - Beh tutti gli anni non eri incinta! – mi fa notare - Questo è vero, ma non sono al termine, posso farcela! – - Io so che tu sei forte, ma non puoi farlo – ora mi sto arrabbiando seriamente – può essere comunque molto pericoloso per te e per il bambino, puoi cadere o prendere una botta, oppure svenire… no no non puoi rischiare! – - Ma starò attenta e Tempestosa mi controllerà! – - Mi dispiace Astrid, come Capo del villaggio, come tuo marito e padre del piccolo te lo vieto! – - A si? Allora vediamo come dormirai bene questa notte sulla tua sedia! – esco furiosa e comincio a scendere le scale ma quando mancano gli ultimi tre gradini salto, cadendo a terra. - Ahia, ok saltare dovrò lasciarlo finchè non sarai nato! – dico scherzando ma dolorante. Provo ad alzarmi ma non riesco così mi avvicino a un gradino per aiutarmi e noto… oh dei sangue! - HICCUP! HICCUP! – comincio ad urlare e gridare - HICCUP! MIEI DEI DOVE SEI!? – - Astrid? - mi guarda e capisce – ASTRID! - si avvicina e nota il sangue – Per Thor, che è successo? – - Vuoi saperlo veramente o vuoi portarmi da Gothi? Ahia! – - Sdentato! Qui bello! – Arriviamo subito da Gothi che mi visita ma poco dopo svengo. Quando riapro gli occhi sono a casa e Hiccup dorme al mio fianco – Ma cosa? - e senza volerlo lo sveglio - Ehi, amore – - OH DEI! OH DEI IL BAMBINO! – mi feci prendere subito dal panico – il bambino sta bene? – - Si, si calma, lui o lei sta bene; Gothi dice che è normale perdere un po’ di sangue durante la gravidanza, ma state entrambi molto bene! – - Ma allora perché sono svenuta? – - Semplicemente perché qualche ora prima ti sei stancata molto e poi abbiamo litigato! Solo con quello eri stremata! – - Oh – ero arrossita per l’imbarazzo e Hiccup lo nota e mi da un bacio. Sorrido. - Forse non sono così invulnerabile e forte come pensavo! – - Ah no!? – - E per questa volta non farò la Corsa dei Draghi! – Hiccup sorrise, uno di quei sorrisi che mi fa sciogliere il cuore e al quale non riesco mai a resistere e naturalmente lo bacio.

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Capitolo 11
*** CAP XI ***


POV. HICCUP Mi svegliai col sorriso sulle labbra, finalmente oggi era il giorno in cui si sarebbe svolta la Corsa dei Draghi e questo voleva dire che stasera avrei potuto riposare di più e ciò significa che potevo stare più tempo con la mia adorata Astrid… oh finalmente! Mi alzai scattante, preparai la colazione e non appena si alzò anche la mia amata mogliettina, andai a darle una mano a vestirsi e a scendere, ormai era troppo grossa per fare qualsiasi movimento e infatti era bellissima per questo. - Oggi è il giorno della corsa! – mi guardò con aria di sfida - Vero, ma tu non parteciperai – non avrei mollato - Lo so, lo so! Non posso partecipare alla gara perché sono incinta e potrei mettere a rischio la mia vita e quella del piccolo e bla, bla, bla… me lo hai ripetuto cento volte! – cerca di imitarmi con scarsi risultati oserei dire – volevo solo sapere se almeno posso uscire da questa prigione per vedere la corsa?! – mi guardò con i suoi occhioni supplicanti - Argh, e va bene! Ma se ti senti stanca o non ti senti bene mi avverti e torni subito a casa! – non avrei rischiato la loro vita per nulla al mondo - Stai scherzando spero? Sono incinta, mica malata! Rimanere all’aria aperta non mi uccide, anzi mi fortifica! Questo posto mi sta uccidendo e poi… come hai detto scusa? – - Ho detto che puoi venire ma se non ti senti bene, torni subito a casa! – mi abbracciò talmente contenta che rimasi stupito – Bene, allora visto che vieni anche tu è meglio muoversi, la cerimonia sta per cominciare! – Insieme andammo nell’arena dove si riunirono tutti i berkiani. Astrid rimase seduta per tutto il discorso anche se la tradizione voleva che in segno di rispetto bisognava rimanere in piedi. Finita l’inaugurazione, i ragazzi dell’accademia dimostrarono le loro bravure con i draghi difronte al villaggio, Sdentato continuava a fissarmi come se volesse partecipare anche lui a quel divertimento e gli promisi che il giorno dopo avremmo fatto tante acrobazie. Nel pomeriggio era in programma la fatidica gara con le pecore e grazie agli Dei questo significava che quella noiosa giornata stava per concludere. Provate voi a rimanere seduti su quella sedia scomoda per tutto il giorno a fissare gli altri mentre si divertono… - Bene, finalmente, è arrivata l’attesissima Corsa dei Draghi! – un boato rallegrò l’umore di tutti – Tutti voi conoscete le regole della corsa, ma per i nuovi arrivati faremo un piccolo resoconto: suonato il corno i draghi dovranno seguire il tracciato disegnato sulla pietra cercando e catturando più pecore possibili, ogni pecora vale un punto. Trovate tutte le pecore darò il segnale e Skaracchio libererà la pecora che vale dieci punti, ossia la pecora nera! Buona fortuna a tutti i Dragon Trainer e che vinca il migliore! – do il segnale di inizio. Per una buona mezzoretta andò tutto bene fino al momento in cui sentii Astrid lamentarsi più del solito. - Tesoro, che succede? Non ti senti bene? – sudava e faticava a respirare - Credo che al piccolo piacciano molto queste corse! – si toccò la pancia dolorante - Che cosa te lo fa credere!? – - Beh mi si sono rotte le acque proprio adesso! –

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Capitolo 12
*** CAP XII ***


POV. ASTRID - Ok, respira tesoro, respira! – mi teneva la mano con faro protettivo - Secondo te invece che cosa sto facendo!? Trattengo il respiro? oh, mi sembra di morire! Mancava ancora un mese e mezzo! – ero un tantino alterata - non dire sciocchezze tesoro, tu non morirai oggi te lo prometto! – mi guardava con i suoi meravigliosi occhi ma io avevo solo voglia di uccidere lui e i suoi gioielli di famiglia! - OH DEI! TU HICCUP HORRENDUS HADDOCK III PROVA SOLO A DIRMI UN’ALTRA COSA CARINA O DOLCE E TI GIURO CHE TI CASTRO OGGI STESSO! – stava per dire qualcosa ma si trattenne, per sua fortuna - quindi cosa vuoi che ti dica per aiutarti!? – si allontanò per paura della mia reazione - NIENTE! STAI ZITTO! TORNA QUI SUBITO E TIENIMI LA MANO ALTRIMENTI TI TRASFORMO IN UNA PALLA DA GIOCO PER DRAGHI! – corse subito vicino a me e mi tenne entrambe le mani - forza Astrid ce la puoi fare! – mi urlò Testa Bruta - BRUTA! IL DISCORSO PER HICCUP VALE ANCHE PER TE! – in effetti non c’era molto da scherzare in questo momento – parlate di altro… - - di cosa vuoi che parliamo? Stai partorendo! Devi concentrarti! – lo guardai con occhi assassini - OK FUORI! – - come scusa? – - VAI FUORI NON CE LA FACCIO CON TE VICINO! – povero Hiccup, ma non mi ha lasciato altra scelta - stai scherzando spero? Sono tuo marito, il padre del bambino e il Capo del villaggio! Non puoi cacciarmi fuori in questo momento! – ora lo uccido - HO DETTO FUORI!!! – urlai così forte che i draghi scapparono Hiccup tutto spaventato mi rispose – ok, amore sei fantastica ti amo tanto anche io e ci vediamo dopo! – se non fossi altamente isterica mi sarei messa a ridere - AHI! NO HICCUP TORNA QUI TIENIMI LE MANI! TI PREGO SCUSAMI! – Hiccup non riuscì nemmeno ad avvicinarsi alla porta che tornò indietro correndo. - sono qui tesoro, non ti lascio! – mi baciò - Hiccup, mi dispiace tanto! Mi dispiace – cominciai a piangere, troppe emozioni in una volta sola - di che cosa tesoro? Stai andando alla grande! Tu sei grande! – - non ce la faccio lo so che non ce la faccio! – continuo a spingere sotto richiesta di Gothi - si che ce la fai! Sei forte! Sei la miglior combattente donna del villaggio! Sei Astrid Hofferson l’Audace, perché sei incredibilmente coraggiosa! Nessuno può reggere il tuo confronto! – lo guardai piangendo e ringraziandolo mentalmente per essere lui, per essere così dolce e apprensivo, per essere il mio Hiccup - vuoi vedere nostro figlio, giusto? – annuisco – e allora concentrati e spingi! E se ce la fai ti garantisco su mio padre che ti amerò per il resto della mia vita, che sarai la mia Dea in terra per sempre! – Annuii, cercando di fermare le lacrime e cominciai a spingere con più forza e tenacia. Questo bambino sarebbe nato oggi, e avrebbe vissuto in questo villaggio con sua madre e suo padre! - ce la faccio! Ce la faccio! – diedi una spinta un po’ più forte e finalmente nacque il mio bambino, che di bambino aveva ben poco… una femmina! - amore è una femmina! È la nostra bambina! La nostra principessina! – lo guardai più rilassata, aveva in braccio nostra figlia. Figlia mia e di Hiccup! La mia gioia non durò molto… mi sentii molto più stanca del previsto e se non ero troppo stressata e stanca per capire, Gothi stava avvertendo che perdevo troppo sangue! Hiccup si fece prendere dal panico, io ero sul punto di svenire da un momento all’altro, ma vidi che Bruta lo cacciò fuori a pedate dalla stanza e chiudendola a chiave ma tenendo dentro la bambina che mi fece vedere subito. Era meravigliosa! - Keira, si chiama Keira - Svenni subito dopo, ma ero contenta. Mi ero sposata con l’uomo che amavo, avevamo avuto una figlia insieme e anche se non l’avrei mai vista crescere ero al settimo cielo solo per averla vista nascere. Qualunque cosa fosse successa ero felice.

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Capitolo 13
*** CAP XIII ***


POV. HICCUP Bruta mi mandò fuori a calci dalla stanza Ero completamente contento e terrorizzato allo stesso tempo, da una parte ero felice per la nascita di mia figlia, la bambina mia e di Astrid, mentre dall’altra ero in ansia perché era successo qualcosa e non qualcosa di piacevole. Normalmente i padri devono rimanere fuori durante il parto, ma in quanto capo avevo il diritto di rimanere dentro; poi con la nascita ti facevano subito entrare. A me è successa la cosa contraria e non piaceva per niente! Rimasi in attesa fuori per molto tempo, una cosa ancora peggiore perché nessuno mi degnava di una risposta. Ogni tanto bussavo alla porta per avere notizie di Astrid o della piccola ma nessuno mi rispondeva! Sapevo già la risposta ma in realtà non volevo saperla, non volevo accettarla: Astrid è stata male dopo il parto. No, non potevo sopportare di sapere che il giorno più bello della mia vita, la nascita di mia figlia, mi avrebbe ricordato in eterno il giorno più brutto di tutti, la morte della mia adorata Astrid. A un certo punto bussai con più insistenza e non volendo sentire le mie lamentele uscì Bruta con la piccola. - cosa cavolo succede lì dentro!? – presi la piccola in braccio, era così dolce e paffuta - ehm, diciamo niente di buono! Tieni la piccola nel frattempo! – rientrò subito mentre urlai – come niente di buono? BRUTA CHE SUCCEDE? – le mie urla svegliarono la piccola, cominciai a cullarla e a tranquillizzarla. Skaracchio mi raggiunse seguito da mio cugino, da Gambe e da Tufo, subito furono felici per la piccola ma non appena mi chiesero di Astrid capirono che non stava andando bene. Passò un’altra ora. Ora cominciavo davvero a stancarmi! Se erano brutte notizie le volevo sapere subito non attendere e andare ancora più nel panico di quanto già non fossi. Diedi la piccola a Moccicoso e mi avvicinai alla porta pronta per bussare, beh bussare è una parola piccola in confronto a quello che stavo per fare davvero, stavo per buttare giù la porta a calci se non fosse stato per Bruta che nel momento esatto in cui aprì la porta io venni colto di sorpresa e caddi a terra. - Hiccup! Ma che fai a terra? - mi chiese stranita - Che faccio a terra? CHE FACCIO A TERRA!? Lasciamo perdere cosa succede? Che è successo? Astrid sta bene!? No ti prego non dirmelo! Anzi si dimmelo, lo devo sapere subito altrimenti impazzisco! – stavo davvero impazzendo - sei già impazzito! – questa voce…. Astrid! Mi girai scattante verso di lei. Era seduta, con le occhiaie e il viso pallido, sembrava davvero esausta eppure aveva ancora voglia di scherzare… si lei era la mia Astrid. - Astrid! Cosa- come- che è successo? – le presi le mani per rendermi conto davvero che era reale - sto bene! Ho avuto una piccola complicanza, ma va tutto bene ora! Su piantala di fissarmi così e fammi vedere la mia piccola Keira! – stavo per piangere - Aspetta… chi? – chi era questa Keira? - Nostra figlia Hiccup, Keira! Senti, qui l’unica che può essere confusa sono io! Ho partorito con un mese e mezzo in anticipo, ho sofferto e ho avuto una complicanza dopo! Adesso non fare quella faccia lì e portami nostra figlia! – ora ero ancora più confuso! - Ehm va bene, anche se non ho capito tanto chi è questa Keira! – presi la piccola e la diedi ad Astrid - Hiccup, ti presento tua figlia Keira Valka Haddock IV! – mi commossi nel vedere le due ragioni della mia vita, lì sedute insieme così belle e perfette. Questa sarebbe stata la mia nuova famiglia e non avrei potuto chiedere di meglio

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Capitolo 14
*** CAP XIV ***


POV. ASTRID Ormai è passato circa un anno dalla nascita della piccola Keira e io non posso che essere più felice di così. Ogni giorno è una cosa nuova da scoprire di lei, ha delle faccine così adorabili che anche se a volte vorresti arrabbiarti non puoi. È troppo un amore! Hiccup torna a casa molto presto la sera proprio perché non riesce a staccarsi da lei. Io al contrario la vedo tutto il giorno tutti i giorni quindi per mia fortuna lui è talmente agitato che se Keira si sveglia la notte lui corre subito a vedere cos’ha e per me è una cosa positiva visto che posso dormire. Non pensate male, io amo mia figlia ma vi posso assicurare che dopo un giorno intero con lei, anche voi avete voglia di andare a letto e di non rialzarvi mai più. Io ed Hiccup pensavamo di farla volare con qualche drago, probabilmente Sdentato, ma non appena ci avviciniamo a lui, lei comincia subito a piangere. - credo che non le piacciono i draghi! – muovo gli occhi tra la piccola e Sdentato - che cosa te lo fa pensare!? - fa il sarcastico ora? - beh ogni volta che ci avviciniamo piange – cerco di tranquillizzarla inutilmente Decidiamo che è troppo presto, beh alla fine vede questa cosa grande e nera che sputa fuoco e le ali sono il doppio più grandi del drago stesso. Anche io se fossi così piccola avrei paura, senza contare che ringhia; Sdentato lo fa naturalmente perché è preoccupato ma credo che la piccola ancora non lo capisca. Domani è il suo compleanno e io ed Hiccup stiamo organizzando tutto! In più domani torna a casa anche Valka, dopo averci mandato un messaggio dal mercante Johan, e finalmente nonna e nipote si potranno incontrare! Hiccup ha sempre voluto mandare un messaggio alla madre e lo faceva pure, ma non le ha mai detto che io e lui ci siamo sposati e che abbiamo avuto una figlia, gli ho sempre chiesto il motivo e lui rispondeva che non erano questi da dire per messaggio e per altre faccende… io non ho mai voluto indagare più di tanto su quelle “faccende” ma qualcosa mi dice che non erano positive. Finalmente andiamo a letto e Hiccup come ogni sera canta a Keira la canzone che Valka e Stoick cantarono quando si rividero dopo tanto tempo… oh come mi manca Stoick, sarebbe stato un nonno meraviglioso! - domani è il grande giorno! – Hiccup torna a letto - eh già, tua madre torna a casa ed è il compleanno di Keira! – osservo il soffitto pensierosa - qualcosa non va? - mi chiede - no, stavo solo pensando… - mi accarezza una guancia - a che cosa, mia adorata? – ma come è dolce? Se non fossi già sua moglie lo sposerei all’istante - niente, niente! Dai dormiamo domani sarà un giorno di feste! Ma soprattutto tu dovrai essere in forze per correre! – mi metto a sorridere immaginando alla scena - perché dovrei correre scusa!? – mi guarda perplesso - domani dovrai dire a tua madre che non solo siamo sposati da quasi due anni ma che è diventata nonna da uno! – lo guardo sorridendo - oh cavolo! Amore è stato un onore essere tuo marito e padre di tua figlia! – e ora fa il melodrammatico – quindi è meglio approfittarne, non credi? – comincia a baciarmi con passione. Qualcosa mi dice che non dormiremo molto questa notte

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Capitolo 15
*** Piccola pausa ***


Ciao a tutti, come vi sembra la storia? Volevo solo informarci che per un bel po' non potrò scrivere, infatti mi sono rotta il polso e faccio molta fatica a scrivere al PC, soprattutto perché ci metto molto. Mi dispiace davvero, spero vivamente di scrivere un altro capitolo entro la prossima settimana... Ci sono molte cose che devono succedere ai nostri eroi preferiti! Grazie a tutti, mi dispiace! Un bacio enorme

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Capitolo 16
*** CAP XV ***


POV. HICCUP Mi svegliai allegro, era un giorno importante! La mia bambina, la mia principessina avrebbe compiuto un anno, poi realizzai… ero nella cacca di yak! Mia madre sarebbe tornata e avrei dovuto dirle tutto. Non saprei dire se sarebbe stata contenta perché finalmente mi ero deciso a sposarmi con Astrid oppure arrabbiata perché fino ad oggi non le avevo detto nulla! Ok Hiccup respira, sei il capo di Berk, hai addestrato un Furia Buia, sconfitto la Morte Rossa e anche Drago Bludvist, cosa potrà mai succedere? Ok… sono morto Mi girai verso Astrid. Wow, non ci sono parole per descrivere quello che sento in questo stesso istante. È meravigliosa anche dopo aver passato tutta la notte con la piccola, è meravigliosa anche con le occhiaie, è meravigliosa e basta! Sfortunatamente sapevo benissimo che avrei dovuto svegliarla ma in tutta sincerità non volevo, ma se non lo facevo sarei morto due volte in un giorno… - Amore, forza svegliati… è tardi! – cominciai a coccolarla, non volevo svegliarla come un cafone… è la mia regina e va trattata con dolcezza! - Mhm… che c’è? Che succede? – si stropiccia gli occhi assonati, ma che amore! - È mattina, è il compleanno di nostra figlia e… - non finisco la frase perché si alza spedita – che succede? – Lei mi guarda come se fossi uno yak che ha appena parlato – come che succede?! È il compleanno di Keira, dobbiamo prepararla, e ordinare anche il salone per mettere tutto in ordine prima dell’arrivo di tua madre! Succede solo questo, niente di speciale o di importante, la solita routine! – sono certo al 90% che l’ultima frase fosse retorica. - Ok, ma calmati! Non stiamo andando in guerra – mi guarda con aria di sfida… mi alzo correndo. Ok forse, e dico forse, stiamo andando in guerra! Usciamo con la bambina e ci dirigiamo verso la Grande Sala per vedere come sono i preparativi che per nostra fortuna troviamo in ordine. Ma a un certo punto sentiamo un gran boato ed usciamo correndo per vedere che succede… mia madre! Subito andiamo a salutarla – ciao mamma, come stai? E ciao anche a te Saltanuvole! – mi madre mi abbraccia come se fossero passati altri vent’anni dall’ultima volta che mi ha visto – Oh, Hiccup, sei diventato così grande e forte! – fino ad adesso tutto bene ma fra poco ci sarà un cataclisma… si sta avvicinando Astrid con Keira! Non giudicatemi, io amo alla follia Astrid e la piccola e voglio bene a mia madre ma speravo, in cuor mio, che questo giorno non giungesse mai! - Oh, Astrid, che bello rivederti mia cara! Vedo con piacere che anche tu sei cresciuta e sei diventato una donna davvero bella! – strano a dirsi ma non ha notato la piccola… - Oh, e questa creaturina qui chi è? – ed ecco le ultime parole famose – sai, assomiglia molto a te e ad Hiccup! – e con questa frase la mia vita sta per finire! - Ehm mamma, voglio presentarti Keira… nostra figlia! – subito mamma mi guarda serena, poi dubbiosa, preoccupata e poi credo infuriata; dico credo perché sarebbe la prima volta che la vedo così! - Co-come v-vostra FIGLIA? HICCUP HORRENDUS HADDOCK III, COME TI SEI PERMESSO TI AVERE UN BAMBINO AL DI FUORI DEL MATRIMONIO? È vero che sei il capo di Berk, ma questo NON TI AUTORIZZA A FARE QUELLO CHE VUOI! – mi giro verso Astrid che sembra quasi divertita dalla scena - Ehm mamma in realtà Keira non è nata al di fuori del matrimonio! – cerco di spiegarle - COME SE QUESTO NON BASTASSE ORMAI AVRA’,.. COME HAI DETTO SCUSA? – ora mi fa paura - ho detto che Keira non è nata al di fuori del matrimonio! Io e Astrid ci siamo sposati circa due anni fa! – E con queste ultime magiche parole mi madre ci abbandona svenendo… bravo Hiccup, sei sopravvissuto dopo aver nascosto una parte importante della tua vita ma in cambio tua madre è a terra svenuta, sei un vero genio!

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Capitolo 17
*** CAP XVI ***


Vidi Valka cadere a terra e subito mi avvicinai ad Hiccup per capire che cosa fosse successo. - Santo Odino! Non sta bene? – cominciai a farle aria con la mano - No! Semplicemente ha saputo che siamo sposati e che abbiamo una figlia – non appena sentii quelle parole mi alzai e gli diedi un pugno sul braccio muscoloso - Idiota! Un minimo di tatto in queste cose! Non puoi dire così semplicemente delle cose importanti! – non si scompose di una virgola per il pugno preso, si notava che col tempo era diventato molto più forte grazie ai lavori nella fucina di Skaracchio e con i voli di addestramento con Sdentato. - Non mi lasciava parlare! – si notava che era dispiaciuto per quello che aveva fatto, ma in effetti non aveva avuto molta scelta - Dai, forza, portiamola in casa! Non possiamo lasciarla qui a terra! – Hiccup la prese in braccio e la portò dentro… wow, quando faceva così diventava ancora più sexy del solito. Ma torniamo a Valka. - Io devo andare a vedere i preparativi della festa e recuperare Keira, prima che si svegli e cominci a piangere! Tu stai qui con tua madre? – chiesi mentre preparavo un panno con una bacinella d’acqua fresca - Non credo! Skaracchio ha detto che deve parlarmi urgentemente! Possiamo lasciarla qui finchè non si sveglia e credo che ci metterà un po’ per farlo! – Uscimmo insieme di casa - Di cosa ti deve parlare Skaracchio? – chiesi curiosa - Mhm, niente di che… – cominciò a grattarsi la testa, questo significava che era imbarazzato, e significava pure che mi stava mentendo - Ma se pochi attimi fa hai detto che era urgente! – gli feci notare - Ehm, si, ma non serve che ti preoccupi è tutto sotto controllo! Probabilmente Skaracchio starà esagerando come suo solito – qualcosa non quadrava… - Perché? Di cosa mi dovrei preoccupare!? – stavo cominciando ad innervosirmi - Ehm, niente amore, niente! – mi fermai e misi le braccia sui fianchi arrabbiata - Hiccup Horrendus Haddock III, non cercare di imbrogliarmi! Qualcosa è successo e non vuoi dirmi nulla! Forza… - assottigliai gli occhi, sapevo benissimo che con questa mossa sarebbe crollato e mi avrebbe detto tutto. Mi guardò per qualche minuto e poi finalmente parlò - Skaracchio facendo una ricondizione ieri, dice di aver visto delle navi identiche a quelle appartenute a Drago, così prima della festa vuole un parlare per vedere cosa fare al riguardo. Ma secondo me si è sbagliato! Magari ha confuso lo stemma, oppure era assonato… non credo seriamente che drago sia tornato! – Ecco lo sapevo, il giorno più bello della mia vita si è trasformato in un incubo! Siamo passati a festeggiare il compleanno di mia figlia e il ritorno di Valka e invece mi ritrovo con la mamma di Hiccup svenuta per aver scoperto tutto e forse delle navi nemiche di Drago attorno all’isola… cos’altro può andare storto oggi!?

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Capitolo 18
*** CAP XVII ***


POV. HICCUP E alla fine dissi ad Astrid di Drago, per un po’ cercai di calmarla visto che non c’erano prove sufficienti a dimostrare che fosse proprio lui, ma in cuor mio lo speravo. Se era davvero Drago almeno sapevo di poterlo sconfiggere ma se era uno straniero poteva essere un vero problema! Se era davvero Drago vuol dire che con lui c’era anche l’Alpha, ma ora anche noi ne avevamo uno… e non ci saremmo piegati al suo volere! Da Skaracchio parlammo di come aumentare le difese in caso di attacco e poi cercai di convincerlo a calmarsi! In realtà oggi non era proprio un giorno in cui potevo star dietro a un vichingo isterico quindi, anche se non piace molto mentire, gli dissi che dovevo andare al più presto da Astrid e Keira e poi a vedere come stava mia madre. Non appena arrivai da Astrid la vidi preoccupata e anche se provai a tranquillizzarla non servì a molto. - Amore, non puoi rimanere così! Oggi è il compleanno di Keira, è un giorno di festa…! – le accarezzai una guancia - Lo so Hiccup ma non riesco a non pensare a Drago! Alcune volte ho gli incubi di notte! – alzò i suoi cristallini occhi e vidi il terrore… - Anche io Astrid, ma non possiamo permettere alla paura di prendere il sopravvento! Forza, dobbiamo festeggiare, nostra figlia oggi ha un anno esatto! Dobbiamo ringraziare gli Dei per questo piccolo angelo – fece un debole sorriso. Non volevo costringerla a essere felice ma nemmeno potevo lasciarla così! Avrei protetto a costo della vita la mia famiglia! Tutti stavano riprendendo le danze e i festeggiamenti quando entrò mia madre nella Grande Sala, ecco ora ero morto! - Hiccup Horrendus Haddock III, per quale sano motivo hai deciso di nascondermi il fatto che sei sposato e che ho una nipote?! – mi guardò assottigliando gli occhi, le cose si stavano mettendo molto male - Ehm, in realtà non ti ho proprio nascosto il fatto che sono sposato e di Keira, semplicemente non sapevo come contattarti! – mi grattai la testa sperando che mia madre si calmasse - Quindi mi stai dicendo che il Capo di Berk, l’uccisore della Morte Rossa, il Signore dei Draghi, il cavaliere di un Furia Buia non è riuscito a mandare a sua madre una semplice lettera?! – le cose si stavano mettendo davvero male! - Ehm, direi di si? – non era colpa mia se non mi ha detto dove sarebbe andata, avrebbe dovuto portare con sé un Terribile Terrore per la posta… - Ahhh lasciamo perdere, non voglio litigare con te proprio al compleanno di mia nipote! Ma prima di avere altre novità hai qualcos’altro di nuovo da dire? – incredibile si era calmata! – Ehm, no è tutto! -. – Bene! Allora… - mi diede uno scappellotto – così impari a mentirmi! – e se ne andò alla festa - Ma che c’entro io?! – mi toccai la parte colpita - C’entri sempre tu mio caro! – Astrid mi diede un bacio – forza andiamo -.

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Capitolo 19
*** CAP XVIII ***


POV. ASTRID Finalmente festeggiamo il compleanno di Keira, Valka si arrese all’idea di essere diventata nonna e suocera, e donò alla piccola un draghetto di pezza. - Ehi, ma quello è il mio!? – protestò Hiccup - Hiccup? Questo l’ho fatto per un futuro nipote, ma visto che è già nato è una fortuna che l’abbia portato oggi… e poi non sei un po’ troppo grande per i pupazzetti?! – lo istigò Valka - Vero! Ma è pur sempre il mio pupazzo! – gli diedi un bacio, era troppo carino e coccoloso quando faceva così! - Hiccup, non credi che sia ora di dare a Keira il nostro regalo!? – lui mi guardò inizialmente sospettoso poi terrificato - Ehm, Astrid, non le abbiamo fatto nessun regalo… - per fortuna al mondo esistiamo noi donne - Tu non le hai fatto nessun regalo, al contrario io le ho trovato qualcosa! Ma visto che ti amo e che è un giorno di festa, faremo finta che sia un regalo da entrambi! – mi diede un bacio - Sei strepitosa… - andai a prendere il regalo per la piccola. Al mio ritorno tutti era impazienti di vedere il gran regalo, era una scatola grande come una gallina e con un nastro blu che chiudeva il tutto! Lo consegnai a Keira e insieme io ed Hiccup le urlammo “tanti auguri!” Naturalmente era troppo piccola per aprire da sola il pacchetto, infatti Hiccup subito si avvicinò per aprirlo - No! Non farlo, o rovinerai la sorpresa! – lo bloccai appena in tempo - In che senso!? Cosa dovrebb… - non finì la frase che il pacchetto si bruciò mostrando all’interno un draghetto viola… Subito Keira gioì, e si avvicinò al drago per fare amicizia – Ehi, amore che ne dici se chiamiamo questo draghetto viola Kayla!? Ti piace come nome? – Keira rise di gioia mentre le due si guardavano cercando ti capire il comportamento dell’altra fino a quando Kayla cercò di attaccarla… - Oh no! Non è abbastanza grande, non può stare con Keira… - subito Hiccup si avvicinò per proteggere Keira ma inaspettatamente la piccola sorrise e Kayla si calmò e la leccò! - Credo diventeranno ottime amiche… -.

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Capitolo 20
*** CAP XIX ***


POV. HICCUP Sono passati ormai un paio di mesi dal ritorno di mia madre e del compleanno di Keira; la piccola è molto contenta della sua nuova amica anche se fortunatamente non hanno ancora volato insieme solo perché le ho bloccate molte volte. Andiamo, è ancora troppo piccola per volare da sola! Quando voliamo io ed Astrid sta in braccio a noi, ma da sola no finchè non avrà almeno 14 anni, e su questo sono impassibile!! Mentre cerco di tener a terra mia figlia, al contrario cerco di far volar via mia madre. Non pensate male, le voglio davvero bene ma ora che è a casa mi rende la testa più pesante di uno yak dal mal di testa; in più vive con noi a casa e stiamo cercando di capire come risolvere il problema, ossia trovare una casa per mia madre oppure per noi tre. - Con Skaracchio stiamo cercando una zona vicino al villaggio così da poter costruire la casa, ma veramente di posto non ce n’è! – guardai Astrid sconvolto. - Non serve, può vivere con noi. Non mi da fastidio! – era davvero un amore quando faceva così! - Ti adoro più del solito quando fai così, ma se tu riesci a sopportarla io proprio non ce la faccio più! Continua a stressarmi su Keira e sul fatto che non le abbiamo detto nulla fino al suo ritorno! – mi misi del ghiaccio sulla testa, proprio come faceva mio padre… gli sto davvero assomigliando. - Hiccup, ora che ci penso tua madre può abitare da me! – subito non capii cosa voleva dire. - Ma tu vivi con me, quindi abita con noi… che cambia? – alzò gli occhi al cielo. Che avevo detto di strano? - Intendevo la mia vecchia casa! Dove abitavo io! – mi si illuminarono gli occhi e lei sorrise. - Amore sei un autentico genio! – le diedi un bacio sulla guancia – e solo ora l’hai notato? – cominciai a correre verso Skaracchio. - Skaracchio, Skaracchio! Ho un’idea! Beh, veramente è Astrid che l’ha avuta, ma l’importante è che può funzionare! – quando arrivai cercai subito di spiegare l’idea ma lì trovai anche mia madre… qualcosa non quadrava, mi guardarono rattristati e preoccupati. - Che succede? – mia madre era quasi più arrabbiata che triste. - Hiccup, abbiamo un problema! – Ma non fece in tempo ad iniziare il discorso che cademmo a terra a causa del tonfo di una palla infuocata che era esplosa sul villaggio, subito mi rialzai e urlai – Tutti ai draghi! Stanno attaccando! - .

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Capitolo 21
*** CAP XX ***


POV. ASTRID Sarebbe stata un’idea fantastica, poteva funzionare! Così cominciai a mettermi al lavoro anche se dovevo rimanere a casa questo non significava che non avevo nulla da fare anzi, dovevo riordinare casa e diciamocelo fare da moglie e madre… blah io odio essere in secondo piano solo perché mi sono sposata e ho avuto una figlia. Ma per fortuna Hiccup non mi trattava come un sottoposto ma come un suo pari e proprio per questo lo amavo ancora di più. Dopo aver mangiato misi nella culla Keira, era l’ora del pisolino, ma non appena la appoggiai sentii un boato seguito da un piccolo terremoto. Caddi a terra stordita e cominciai a sentire la piccola piangere. Provai ad alzarmi ma non ci riuscii, avevo la gamba bloccata da un’asse, guardai in alto e vidi… il cielo! Qualunque cosa fosse successa il tetto era sparito; poi realizzai, le assi erano cadute… Keira! Mi misi seduta, dovevo liberarmi subito. Poi mi accorsi che la piccola non piangeva più, le doveva essere successo qualcosa, mi dovevo alzare immediatamente! Non potevo aspettare il soccorso di qualcuno, dovevo muovermi all’istante, non c’era tempo da perdere: alzare l’asse con la gamba era fuori discussione, così presi un’asse più piccola e la utilizzai per liberarmi. Non appena fui in piedi notai che non era possibile raggiungere la culla, era necessario fare il giro della casa. Non appena arrivai dall’altra parte ringraziai gli Dei, la culla era intatta ma quando mi avvicinai quasi svenni… Keira era sparita! Nella culla era rimasta solo la sua copertina e il peluche del draghetto della nonna e una lettera… una lettera? Subito la presi e lessi… avevano rapito Keira! - NO…NOOOO! – presi la copertina e caddi a terra piangendo disperata, non poteva essere! Dopo pochi minuti arrivò Hiccup seguito da Sdentato – Astrid! State bene? Siamo riusciti a farli andare via ma non cap… che succede? – non risposi, mi alzai di scatto e andai verso Sdentato. - Forza bello! – non riuscì nemmeno ad avvicinarmi perché Hiccup mi prese in braccio prima che caddi a terra. - Astrid! Ti sei fatta male, andiamo da Gothi! – cominciai a piangere disperata - K…Kei…- presi un respiro profondo – hanno rapito Keira! – non vidi nemmeno la faccia di Hiccup. - Co… come hanno rapito Keira? Che stai dicendo!? – lo sentivo arrabbiato e confuso, ma non riuscendo a parlare gli diedi la lettera. - no… non può essere! – cadde accanto a me e mi abbracciò – ce la riprenderemo Astrid, è una promessa! Non lascerò che le facciano del male! – e dopo queste parole Hiccup diede l’ordine a tutti gli uomini di seguire le navi nemiche immediatamente, poi tornò accanto a me e quando lo guardai vidi una lacrima scendere dai suoi occhi verde smeraldo – Siamo una famiglia, e lei è la nostra vita! Tornerà a casa! -.

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Capitolo 22
*** CAP XXI ***


POV. HICCUP Subito diedi l’ordine di iniziare le ricerche! Avevo già perso mio padre, non avrei permesso a nessuno di togliermi anche mia figlia! Chiunque abbia solamente pensato di farlo avrebbe assaggiato la mia spada di fuoco! - Astrid, devi far vedere la gamba a Gothi! Non vorrei che col passare del tempo peggiorasse – era seduta sul letto accanto alla culla con la copertina in mano; non l’aveva più lasciata. - Amore, sono passate solo poche ore, stai tranquilla, nessuno le farà del male! – cercavo di tranquillizzarla ma in realtà nemmeno io credevo molto alle mie parole, non perché non fossero vero ma semplicemente ero nero di rabbia! Qualcuno aveva fatto del male alla mia famiglia per la seconda volta… - Hic… secondo te, Keira sta bene? – mi guardò tremante. Non sapevo che cosa rispondere, se avessi detto che stava bene le avrei detto una bugia, ma se dicevo di no la facevo stare peggio! - Io… - venni subito interrotto dall’arrivo di Moccicoso – Capo! Abbiamo delle novità! – . Sia io che Astrid ci alzammo in piedi pieni di speranze, erano passate solo poche ore che a noi sembrarono secoli. - Che cosa avete scoperto!? – chiesi - Beh, niente di buono! A siamo riusciti a trovare una delle navi che ci hanno attaccato, dopo vari tentativi abbiamo scoperto che appartengono a Drago! – non era possibile… ancora quel farabutto. - Ci hanno detto che il loro compito era solo di attaccare per un paio di minuti e poi di andare in ritirata! – Astrid cominciò a sospirare – Andrà tutto bene, amore, non ti preoccupare! – la abbracciai. - Ora dove sono quegli uomini!? – chiesi a Moccicoso - Ah, perché? Ti servivano? – sembrava in colpa e arrabbiato - Certo Moccio, potevano avere altre informazioni su Drago! Per esempio dove si trova! – non ci potevo credere li avevano lasciati andare senza fare altre domande - Non appena abbiamo avuto le informazioni, abbiamo distrutto l’imbarcazione! Così hanno capito chi comanda in queste zone! – si diede un pugno alla mano aperta – comunque abbiamo anche chiesto dove si trova Drago e loro ci hanno risposto che non lo sanno, dicono che le navi sono di Drago ma non lo hanno incontrato veramente, quindi io credo che non sia lui! Magari sta utilizzando la sua fama precedente per farci paura quando invece è una mezza cartuccia! -. - Forse hai ragione ma fino a prova contraria dobbiamo sospettare che sia lui! Gli altri cacciatori sono ancora nelle zone indicate? – chiesi controllando la mappa. - Si, naturalmente, noi abbiamo trovato quella nave e abbiamo dato le informazioni agli altri! Non appena trovano un’altra imbarcazione hanno l’ordine di seguirlo senza farsi notare come da tuo comando! – Era incredibile dirlo ma Moccicoso col tempo era davvero diventato indispensabile, mi aiutava in molte questione e oltre ad Astrid era un buon consigliere, anche se rimaneva ancora molto manesco! - Perfetto! Non appena lo trovano voglio avere una lettera della posizione così da poterlo raggiungere e far rimpiangere a quell’uomo di avermi sfidato nuovamente –.

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Capitolo 23
*** CAP XXII ***


POV. ASTRID Era passato solo un giorno alla sparizione di Keira, eravamo a letto ma non riuscivo a dormire, ero troppo in ansia per mia figlia. Quel bastardo di Drago era tornato per rovinarci di nuovo la vita ma rispetto all’ultima volta non permetterò che succeda qualcosa a Keira. Non potevo dormire, non volevo! Mi alzai e cominciai a girarmi attorno, guardando fuori, osservavo la luna, le stelle… poi vidi Sdentato e mi venne un’idea! Molto silenziosamente scesi e scrissi una lettera a Hic, preparai delle provviste e salii in groppa a Sdentato e partii alla volta della luna. - Mi dispiace Sdentato, ho dovuto svegliarti in piena notte! Ma tu sei il drago più veloce che conosca e durante la notte ti nascondi bene tra le tenebre! – lui mi fece un gridolino e mi guardava con sguardo preoccupato – stai tranquillo, sto bene! Voglio solo riportare mia figlia a casa prima che quel maledetto le faccia del male! -. Verso l’alba intravidi un’isola, ci fermammo lì un po’; Sdentato aveva bisogno di riposo e nemmeno io ero proprio in piena forma così mi sdraiai sotto un albero e cercai di riposare il più possibile. Naturalmente non fu così: continuai ad avere incubi su Keira e su Drago, temevo che la torturasse solo per divertimento. Aveva solo un anno, per l’amor degli Dei! Ripartii sempre più arrabbiata ma anche più stanca di prima. Dovevo trovarla, ma non appena uscimmo dalla foresta dell’isola trovammo Hiccup con i ragazzi che ci sbarravano la strada Beccata! P.S. Ultimamente non ricevo più molte recensioni, spero che vi stia piacendo altrimenti fatemi sapere dei vostri commenti per migliorare!! bacioni a tutti

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Capitolo 24
*** CAP XXIII ***


POV. HICCUP Andai a letto molto tardi, era stata una giornata davvero pesante e orribile. Avevo impiegato tutte le energie nella rabbia, rancore e disperazione ma soprattutto nel dare ordine per le ricerche. Quando finalmente mi sdraiai a letto notai che Astrid stava già dormendo, dopo tutto quello che era successo era normale che fosse stravolta dal dolore. Pensai che non sarei riuscito a dormire ma alla fine mi addormentai. Mi risvegliai verso l’alba e quando mi girai vidi subito che Astrid mancava, pensai che si fosse alzata presto o che non avesse dormito, così mi alzai e scesi fortunatamente gli altri erano riusciti a riparare in qualche modo il tetto; non trovandola la cercai in giro e poi.. un biglietto “Ciao Hic! Mi dispiace, ma proprio non riesco a stare a casa a dormire, mia figlia, la mia bambina mi è stata portata via! Io ti amo e sai bene che tu e Keira siete l’unica famiglia che mi è rimasta e non osso permettere a nessuno che le succeda qualcosa! Ti amo, ti amo tantissimo e proprio per questo ti prego di perdonarmi se non ti ho chiesto di venire con me ma non voglio mettere a rischio anche te! Torneremo presto e potremo vivere felici come avrebbe dovuto essere. Ti amo Hic! La tua Astrid” . Non ci potevo credere, subito diedi l’allarme. Presi Saltanuvole visto che Astrid aveva preso Sdentato e insieme agli altri dragon trainer partimmo alla ricerca di mia moglie. Fortunatamente grazie a Spaccateschi trovammo Astrid addormentata in un bosco di un’isola. - Beccata! – fu la sua unica risposta - Che cosa pensavi di fare? – le chiesi - Hiccup, ti prego! – era sul punto di piangere - Accampiamoci qui, Gambe cerca del pesce, Moccio la legna, Eret e i gemelli fate il giro dell’isola per assicurarvi che non ci siano nemici! Io starò qui a parlare con mia moglie! - tutti andarono a eseguire i propri ordini, oltre al fatto che sapevano bene che non chiamavo mai Astrid “moglie” se non quando ero molto arrabbiato e volevo parlare con lei e proprio per questo nessuno osò contraddirmi. Nota Autrice: scusatemi tanto per il ritardo, sfortunatamente quest'anno ho gli esami e mi sono ritrovata abbastanza incasinata! scusatemi ancora, cercherò di scrivere il più possibile baci

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Capitolo 25
*** CAP XXIV ***


POV. ASTRID - Che cosa pensavi di fare esattamente? – mi guardò, ma nei suoi occhi non vidi rabbia o preoccupazione ma solamente stanchezza. - Non lascerò mi mia figlia in mano di quel brutto troll mangia vermi! – risposi sempre più arrabbiata. - E secondo te, io sono contento che quell’uomo abbiamo mia figlia? Non pensi che voglia andare lì e picchiarlo per aver toccato la mia famiglia di nuovo? – mentre diceva questo vidi i suoi occhi verdi smeraldo diventare sempre più cristallini, alcune lacrime cercavano di uscire. - Io… non… non posso! N-non voglio… - caddi a terra piangendo - non so che fare! Non so più che cosa vuol dire avere una famiglia Hic! Tu e Keira siete le uniche persone che mi sono rimaste! Non posso perderla, non ora! – Hiccup mi abbracciò – lo so Astrid, o so! Nemmeno io posso affrontare di nuovo una cosa del genere! -. Dopo un paio di minuti mi chiese - Ti prego Astrid, ti prego… promettimi che non farai mai più una cosa del genere1 solo la tua presenza, il tuo amore, mi dà il coraggio di andare avanti! Non posso vivere senza di te! Non voglio vivere senza di te! - ci baciammo – Scusami! Anche io non posso e non vogli vivere senza d te! - Con l’arrivo degli altri ci mettemmo in cerchio, l’uno di fronte all’altro, io abbracciata ad Hic, tutto andava bene fino a quando Moccio tornò e ci disse di aver visto una nave di quelle che ci hanno attaccato. - Sei sicuro? Non possiamo sbagliarci su queste cose! Se attacchiamo la nave di qualcun altro potremmo causare una guerra! – esclamò Hic - Capo, non dimentico mai una nave che ci ha sfidato e che poi è scappata via! È una di quelle che ha preso Keira e si sta dirigendo a nord! – Hiccup era pensieroso ma non avevo alcuna intenzione di andare via di nuovo senza di lui, siamo una famiglia e solo insieme possiamo andare a salvarla. - Ok! Seguiamoli! Ci porteranno al nascondiglio e se ci sarà bisogno torneremo a Berk per recuperare altri uomini, altrimenti… - si alzò con sguardo serio - … li attaccheremo subito e ci riprenderemo Keira senza esitare! – Subito ci preparammo per l’inseguimento.

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