I can't lose you

di Oncers
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Captainswan - [Chocolate&Comfort] ***
Capitolo 2: *** Captainswan - [ Alcool&Angry ] ***
Capitolo 3: *** Captainswan - [Pants&Passion] ***
Capitolo 4: *** Captainswan - [ Trick&Trust ] ***
Capitolo 5: *** Captainswan - [Accord&Apologize] ***
Capitolo 6: *** Captainswan - [Internet&Interest] ***
Capitolo 7: *** Captainswan - [ Night&Need] ***
Capitolo 8: *** Captainswan - [ Storm&Sadness ] ***
Capitolo 9: *** Captainswan - [ Wood&Warmth ] ***
Capitolo 10: *** Captainswan - [ Arms&Ache ] ***
Capitolo 11: *** Captainswan - [ Neck&Neck ] ***



Capitolo 1
*** Captainswan - [Chocolate&Comfort] ***


I can’t lose you

Captainswan [ Chocolate&Comfort ]

Era lì, nella prua della Jolly Roger ad ammirare i raggi del sole che si riflettevano nell’acqua cristallina del mare.

Si sentiva bene perché era serena, in pace con se stessa e, soprattutto, era proprio dove voleva essere.

La nave era diventata il suo rifugio con Killian, il loro nido d’amore in assenza di un appartamento tutto suo in cui poter passare del tempo soli a coccolarsi.

<< Eccoti qui, Swan! >> Si annunciò Killian, poggiando sulle spalle di lei un plaid per proteggerla dalla brezza mattutina. << Non riesci a trattenerti a letto, sguizzi via come un’anguilla ogni volta. Capisco, però, che restando potresti ricadere in tentazione, tesoro. >> Disse, alzando un sopracciglio e ammicando.

<< Sei uno stupido, Killian. >> Asserì Emma in tono scherzoso ma dolce al tempo stesso. << Mi dispiace dare questo duro colpo al tuo ego, ma la mattina adoro vedere l’alba. Per questo non mi hai trovata a letto... Ho fame, prepariamo la colazione? >> Continuò, poggiandosi sulla spalla di lui.

<< Ecco a lei, signorina Swan! >> Disse, porgendole una tazza fumante di cioccolata calda. << Ovviamente ho messo la cannella. >> Aggiunse, sfoggiando un sorriso smagliante.

<< Grazie mille! E non mi riferisco solo alla cioccolata. >> Si limitò a rispondere.

Lei era così, ci metteva un po’ ad aprirsi con le persone ed a mostrare i suoi sentimenti. Killian lo sapeva bene, infatti, non disse nulla perché in quel momento non c’era bisogno di aggiungere altro. Si limitò soltanto a stringerla forte a sé.

<< Non posso perderti! >> Continuò Emma, con lo sguardo fisso sul mare.


Rimasero così, abbracciati ed in silenzio, ad ammirare il mare. Sempre più consapevoli dell’importanza che uno assumesse nella vita dell’altra.

** Spazio dell'autore **
Ciao a tutti :-)
Ho voluto partecipare a questa iniziativa perchè non riesco a resistere a tutto ciò che è CaptainSwan
. Sono ancora alle prime armi, quindi spero che chiunque avesse voglia di recensire sia clemente ed apprezzi il mio impegno :P
Io, in questa Flash, ho voluto trasformare in parole ciò che da sempre spero accada nel telefilm *.*
Faccio i complimenti a coloro che hanno avuto questa idea che è davvero carina.
Un bacio :*
Oncers.
 
 

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Capitolo 2
*** Captainswan - [ Alcool&Angry ] ***


I can’t lose you

cAptainswan  [ Alcool&Angry ]

<< Killian, ma cosa hai fatto?! >> Emma aveva gli occhi sgranati per il terrore ma anche per l’incredulità.

Per  una frazione di secondo aveva rivisto quel pirata perfido e senza scrupoli, quel pirata che tanto la irritava ed indispettiva. Ma lui non era così, o per lo meno, non più. Non da quando aveva deciso di cambiare per lei, affinché potesse convincerla a fidarsi di lui. Lei iniziava a credere al suo cambiamento, insomma, aveva venduto la  Jolly Roger in cambio di un fagiolo che gli permettesse di raggiungerla a New York. Ma, in quel momento, vedendo quel ragazzo a terra con il viso pieno di sangue e notando gli occhi di Killian infuocati di rabbia, si rese conto che tutte le piccole certezze che iniziavano, a fatica, ad insinuarsi dentro di lei erano rapidamente crollate. Come un castello di carte, basta un piccolo sussulto per distruggerlo.

<< Killian, mi spieghi perché hai reagito così?! >> Disse, poggiando una mano sul suo braccio e cercando di assumere un tono dolce, così da non farlo sentire accusato. << Era solo inciampato, non voleva farlo a posta. Non preoccuparti per la macchia sul vestito, se ne andrà senza alcun problema. >> Cercava in tutti i modi di rassicurarlo.

<< Swan, mi dispiace, devo andare!  >> Si limitò a dire solo quelle cinque parole e scomparve immediatamente, non lasciando ad Emma neanche il tempo di alzarsi per seguirlo o di controbattere.

Uscito dal locale si precipitò subito dal Signor Gold. Aveva ragione, quella mano aveva molta influenza su di lui, per questo doveva liberarsene subito.

<< Toglimi subito questa mano! Rivoglio il mio uncino! >> Urlò, sbattendo la porta del negozio dei pegni.

<< Come siamo nervosi, Capitano! Cos’è successo?! Hai forse tentato di soffocare il tuo Sceriffo con il tuo arto ritrovato?! >> il tono di Gold era estremamente irritante e questo non fece che indispettire maggiormente Killian.

<< Gold, restituiscimi immediatamente l’uncino o tenterò di soffocare te! So che non servirebbe a nulla ma, almeno, mi toglierei lo sfizio di averci provato. >> I suoi occhi ancora ardenti e il viso contratto dall’ira.

Un secondo dopo aveva di nuovo l’uncino attaccato al braccio mentre la mano aveva ripreso il suo posto dentro l’ampolla.

<< Affinché tu lo sappia, non era vero che la mano avrebbe potuto condizionare le tue azioni. E’ un semplice ammasso di pelle, non ha questo potere. Le parole che ti ho detto ti hanno influenzato e ti sei sentito libero di essere te stesso, giustificato dal fatto che, qualunque cosa fosse accaduta, sarebbe stato a causa della mano. Killian tu sei perfido e, per quanto ti sforzi di essere un uomo diverso, la tua vera natura verrà fuori prima o poi. >> Ammise il Signor Gold, sghignazzando.

<< Va al diavolo, Gold! >> Disse Killian, sull’orlo della disperazione.

Uscito dal banco dei pegni non sapeva dove andare. Non aveva il coraggio di andare da Emma, avrebbe dovuto spiegarle troppo cose e non sapeva nemmeno da dove iniziare, per di più temeva che quando le avesse detto la verità si sarebbe allontanata da lui. Non era pronto ad accettarlo perché non poteva perderla. Camminò dunque senza meta, finché si ritrovò sul porticciolo. Seduto su una panchina, vide il ragazzo che aveva colpito poco prima al locale.

<< Amico! >> Disse, alzando le mani a mò di scuse.

Il ragazzo non appena lo vide si alzò di scatto, pronto a scappare. Aveva ancora sangue sul labbro, non voleva che si ripetesse la scena di poco prima.

<< Ehi, tranquillo. Non voglio farti del male! Anzi, vorrei scusarmi per come mi sono comportato al locale. Ti chiedo scusa, non volevo. >> Continuò, avvicinandosi alla panchina.

A quel punto il ragazzo notò che era sincero, gli fece cenno di accomodarsi accanto a lui e gli porse la bottiglia di rum che teneva tra le mani.

Circondati da un silenzio surreale, si ritrovarono con lo sguardo perso nel buio e l’anima avvolta dal rum.


** Spazio dell'autore **
Rieccomi :-)
Questa iniziativa mi sta prendendo molto. Mi frullava in testa questa idea per cui dovevo scriverla il prima possibile.
Dirò solo poche parole. Per questa seconda storia ho preso spunto dalla 4x04, cambiando però alcune cose, come la conversazione tra Killian e il nuovo personaggio che nella puntata non c'è mai stata. Spero vi piaccia!
Oncers :*

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Capitolo 3
*** Captainswan - [Pants&Passion] ***


I can’t lose you

caPtainswan [ Pants&Passion ]

Doveva essere tutto perfetto. Per l’occasione aveva deciso di cambiare look, era giunto il momento di aggiornarsi ed andare al passo con la moda del XXI secolo. Per questo si era recato in un negozio di abbigliamento dove, con l’aiuto di una commessa, aveva scelto un nuovo stile che rispecchiasse comunque il suo modo di essere.

Uscito dal negozio, non indossava più i pantaloni di pelle, quella pesantissima giacca che gravava sulle sue spalle e gli stivali dalla punta lunghissima bensì un paio di pantaloni neri, il cui tessuto era molto simile ai jeans, una maglietta azzurra con lo scollo a V che risaltava maggiormente i suoi occhi, un giubbotto di pelle e delle Converse nere.

Alle 20:00 in punto era davanti all’appartamento di Emma, con una bottiglia di vino per il padrone di casa, un mazzo di fiori per Mary Margaret ed una rosa rossa per la sua fidanzata. Quando Emma aprì la porta, il suo cuore mancò un colpo. Indossava un tubino verde smeraldo, delle décolleté con tacchi vertiginosi e i suoi capelli biondi erano raccolti in un bellissimo chignon.

<< Killian? Vuoi cenare sul pianerottolo? >> Chiese in tono sarcastico, vedendolo incantato, immobile ed incapace di proferire parola.

<< No Swan, certo che no! >> Rispose, riprendendosi dall’intontimento << sei bellissima! >> e, tirandola a sé con l’uncino, la baciò. Un bacio carico di sensualità che le facesse sentire quanto la desiderasse.

<< Ma dove sono tutti? Io pensavo fosse stata una cena in cui avremmo ufficializzato la nostra relazione. >> Constatò, sedendosi sul divano.

<< Come sei antico! Henry dorme da Regina mentre i miei genitori sono nell’ufficio del Sindaco per preparare il discorso da fare al prossimo Consiglio e sicuramente faranno molto tardi. >> Disse, prendendolo chiaramente in giro per i suoi modi un po’ retrò << io mi sono impegnata tanto affinché avessimo l’appartamento tutto per noi e tu, invece, avresti voluto una cena di famiglia >> continuò, mostrandosi risentita.

Killian la tirò per un braccio e la fece cadere sul divano, esattamente accanto a lui, si sporse su di lei ed affondò la lingua dentro la sua bocca, pronta ad accoglierla. << Hai avuto proprio una bella idea! >>

Durante la cena continuavano a fissarsi, ad intrecciare le loro mani ed a scambiarsi messaggi allusivi.

<< Sai, mi piace molto il tuo nuovo look, ti rende più bad boy. Soprattutto i pantaloni, non mi piacevano quelli di pelle >> disse Emma ammiccando

<< è una brutta parola, Swan? Un’offesa? >> Domandò, confuso.

La ragazza si lasciò andare ad una risata fragorosa e Killian la fissò, constatando quanto fosse bella quando rideva.

<< Bad boy significa cattivo ragazzo, non inteso come ragazzo malvagio bensì come ragazzo misterioso, che non rispetta molto le regole e per questo risulta intrigante. Un tipo molto attraente. >> La sua voce si soffermò sull’ultima parola e la sua mano accarezzò il braccio di lui.

<< Al diavolo la cena! >>

Killian si alzò dal tavolo, porse la sua mano ad Emma ed in un silenzio che, in realtà, urlava una miriade di sentimenti e desideri si avviarono verso il divano.


** Spazio dell'autore **
Salve a tutti :-)
Mi sta piacendo molto cimentarmi in questo lavoro, quindi ancora una volta rinnovo i complimenti a chi ha avuto l'idea anche se so di averlo già detto :-D
Ad ogni modo, spero che anche questa One Shot vi piaccia e soprattutto spero di aver rispettato i prompt!
Oncers.

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Capitolo 4
*** Captainswan - [ Trick&Trust ] ***


I can’t lose you

capTainswan [ Trick&Trust ]

Arrivati davanti all’imponente palazzo di Biancaneve e del Principe Azzurro, Emma rimase senza fiato. Il palazzo era immenso, regale e con una miriade di finestrelle tutte illuminate. Arrivava flebile l’eco di un brano musicale suonato da un’orchestra, probabilmente era in corso una festa.

*Flashback*

Nel periodo in cui visse in riformatorio non le veniva data nessuna informazione sui suoi genitori per questo, non appena compì diciotto anni, andò via e si dedicò subito alle ricerche. Nonostante tutti gli sforzi, non era mai riuscita a cavare un ragno dal buco tanto che iniziava a pensare che i suoi genitori potevano anche essere morti.

Una sera, per ripararsi da una tormenta di neve, si era rifugiata dentro un palazzo abbandonato e lì, per uno strano scherzo del destino, aveva conosciuto Killian. Un nullatenente che aveva dedicato la sua vita a cercare una ragazza che somigliasse alla Principessa, così da poter intascare la ricompensa che i regnanti offrivano a chi l’avesse trovata.

Notò subito che Emma somigliava moltissimo alla figlia di Biancaneve e del Principe, per questo aveva deciso di aiutarla. La ragazza non riusciva a credere a ciò che Killian le diceva, non poteva essere una Principessa, ma qualcosa dentro di lei la spinse a fidarsi di quel ragazzo dagli occhi azzurri come il cielo e dai capelli neri come il carbone.

Durante il viaggio verso la Foresta Incantata, tra un battibecco e l’altro, Killian le aveva insegnato l’etichetta di corte e le aveva spiegato quali fossero le abitudini della Principessa. Quella ragazza aveva dei modi che lo indispettivano non poco, era scontrosa ed impertinente, ma dentro di sé sentiva che iniziava a provare qualcosa verso di lei. Più di una volta, infatti, fu sul punto di dirle la verità e cioè che la stava ingannando solo per ottenere la ricompensa.

Poi una sera, prima di addormentarsi, Emma gli confidò qualcosa.

<< Sai, c’era un ragazzo che lavorava a corte… Lui… ha aperto un passaggio segreto e mi ha fatto scappare da lì. E’ grazie a lui se sono viva e se mi sono salvata dalla maledizione della Regina Cattiva >>

<< ha fatto una bella cosa, Emma. Ha rischiato la vita per te. >>

Non era riuscito ad aggiungere altro perché quella confessione lo aveva sconvolto. Quel ragazzo era lui, era stato lui ad aprire il passaggio segreto per salvare la Principessa e questo significava solo una cosa: Emma era davvero la figlia di Biancaneve e del Principe. Meritava di trovare i suoi genitori e lui doveva fare di tutto affinché ciò avvenisse.

*Fine flashback*

<< Dai Emma, i tuoi genitori sono lì dentro ed immagino che sia da una vita che aspettano questo momento! >>

<< Ma noi non sappiamo se sono davvero i miei genitori, io… >>

<< Emma, tu sei la Principessa! Non lo dico solo perché ci somigli, tu lo sei davvero. Fidati di me. >> Aveva la voce rotta dalla lacrime ed il suo cuore era tormentato da una moltitudine di sensazioni. Sapeva che Emma era la Principessa ma lui l’aveva ingannata, se l’avesse scoperto e l’avesse perduta non se lo sarebbe mai perdonato.

<< Adesso va! Ah, quasi dimenticavo, sei bellissima >> le aveva dato un bacio sulla fronte e si era allontanato con il cuore in mille pezzi.

Quando Emma entrò a palazzo rimase sconvolta dallo sfarzo che la circondava: immensi corridoi illuminati da imponenti lampadari di cristallo, finestre circondate da drappi rossi ed avorio. In fondo al corridoio vide una porta, quando la raggiunse rimase immobile per qualche secondo indecisa su cosa fare, poi decise di entrare.

Si ritrovò davanti una moltitudine di coppie che danzavano al ritmo di musica e ringraziò Killian per averla convinta ad indossare quel pomposo vestito rosso sangue, si chiedeva spesso come quel ragazzo sapesse tutte quelle cose sulla vita di corte e si ripromise di chiederglielo.

Dopo essersi guardata intorno per un po’, vide in fondo alla sala due troni occupati da coloro che sarebbero dovuti essere i suoi genitori. Stava per avvicinarsi quando qualcosa dentro di lei le urlò di andarsene.

<< Chi è quella ragazza? Ha un viso familiare >> disse Biancaneve mentre cullava il piccolo Neal  << dì a Brontolo di condurla nella sala adiacente a questa, voglio parlarle. >> Continuò perentoria, rivolgendosi a suo marito.

Emma passeggiava avanti ed indietro per la sala, in attesa che qualcuno le spiegasse perché era stata portata lì. Quando Biancaneve entrò con in braccio un neonato, avvolto in una copertina bianca con un fiocco azzurro ed il nome cucito, ne venne subito attratta.

<< Mi sta ascoltando? >> Le avevano chiesto, ma lei non riusciva a distogliere l’attenzione da quella copertina

<< ce l’avevo anche io… >>

<< Come scusi? >> Le aveva chiesto Biancaneve.

<< La copertina bianca, ce l’avevo anche io. La conservo ancora, ha il fiocco viola e vi è cucito il mio nome, Emma. >> Mentre parlava si rendeva conto che quella non poteva essere solo una coincidenza.

<< Oh Emma! Sei tu, non sai quanto ti abbiamo cercata! Bambina mia. >>

Biancaneve dal primo momento che l’aveva vista aveva sentito come un legame che la univa a quella ragazza e le sue parole ne erano state la conferma. Era la sua adorata Emma.

<< Mi devi raccontare tutto! Cosa hai fatto in questi anni, dove hai vissuto e soprattutto come ci hai trovati. >>

<< Oh mamma! >> Disse Emma in lacrime, non poteva credere di aver trovato i suoi genitori, << è stato merito di Killian, un ragazzo che ho conosciuto per sbaglio. Ha capito subito che ero vostra figlia, è tutto merito suo mamma. >> Nel suo tono si poteva avvertire la gratitudine nei confronti di quel ragazzo che considerava più di un semplice amico.

Ma di lì a poco una notizia avrebbe trasformato quella gratitudine in una profonda delusione.

<< Killian? Ho sentito parlare di lui, è un nullatenente che passa le sue giornate a fare audizioni per trovare una ragazza che fosse la degna sosia della Principessa, così da accaparrarsi la ricompensa. >>

Ad ogni parola pronunciata dalla madre, Emma aveva la sensazione che mille lame le conficcassero il cuore. Era profondamente delusa, lei si era fidata mentre lui l’aveva presa solo in giro.

<< Scusa mamma devo andare! >> Disse, dando le spalle a Biancaneve ed iniziando a correre, anche se in modo impacciato a causa del vestito.

Mentre camminava in direzione della capanna, dove ci sarebbe stato Killian ad aspettarla, pensava a quanto fosse stata bella la piccola avventura avuta insieme ma anche a quanto male le avesse fatto sentire quelle parole.

<< Ciao! >>

<< Ciao, com’è andata? Sei davvero la Principessa Emma, non è così? >> Le chiese, con un nodo in gola

<< si, sono i miei genitori ed io sono la Principessa. >> Voleva metterlo alla prova e vedere fin dove si sarebbe spinto.

<< Allora, le nostre strade si dividono >> disse, << buona vita, Emma! >> e porse la sua mano in avanti, in segno di saluto.

<< Non vieni a ritirare la tua ricompensa? >> Chiese a quel punto la ragazza, con un tono acido.

<< Emma, io… >>

<< E’ stata una messa in scena fin dall’inizio, ero solo uno strumento per arrivare ai  soldi. Io mi sono fidata di te! >> La voce di Emma era carica d’odio e di disprezzo

<< Magari all’inizio era così ma poi tutto è cambiato, io… >> non riuscì a completare la frase perché venne interrotto da Emma

<< smettila! Mi hai ingannata Killian, come hai potuto? >> Le prime lacrime iniziavano a rigarle il viso accaldato per la rabbia.

<< Ascolta, quando hai parlato di quel ragazzo che ti ha aperto il passaggio segreto, beh quello ero io. Emma ti prego… >>

<< Va via Killian! Non ti voglio più vedere, prendi i tuoi soldi e sparisci! >>

 
** Spazio dell'autore **
Eccomi di nuovo :-)
In genere ho avuto subito l'ispirazione, questa volta invece, l'idea c'era ma ho voluto prendere del tempo per perfezionarla in ogni dettaglio. Questa storia, infatti, è più lunga del solito e questo mi spaventa perchè non vorrei annoiarvi :-(
Comunque per scoprirlo ho bisogno di sapere i vostri pareri, che spero arriveranno copiosi :-D
Voglio ringraziare tutti coloro che hanno aggiunto la mia raccolta tra le seguite, preferite, chi ha finora recensito e chi la legge semplicemente :-)
Abbraccio tutti <3
Oncers.
 

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Capitolo 5
*** Captainswan - [Accord&Apologize] ***


I can’t lose you

captAinswan [ Accord&Apologize ]

Era trascorsa una settimana dall’ultima volta che Emma aveva visto Killian. Per sua fortuna una settimana fitta di impegni, ogni sera vi era stato un ballo o un banchetto a cui presiedere e questo non le dava modo di pensare a quello che era successo.

Ogniqualvolta sua madre le chiedeva come stesse lei mentiva. Diceva che, per quanto la riguardava, quel truffatore poteva già essere lontano alla ricerca di una nuova ricompensa da intascare. Dentro di lei, però, sapeva come stavano realmente le cose. Si era innamorata di lui nonostante fosse presuntuoso ed arrogante e quando gli stava vicino sentiva che anche per lui era lo stesso, per questo non riusciva ad accettare il fatto che si fosse preso gioco di lei e che avesse tradito la sua fiducia.

<< Killian è venuto a riscattare ciò che gli spetta? >> Aveva chiesto ai suoi genitori, mostrando indifferenza.

<< No >> aveva risposto il Principe, << abbiamo mandato Brontolo a cercarlo ed al suo ritorno ci ha consegnato questa. >> Continuò Biancaneve, porgendo alla figlia una lettera.

Vi ringrazio per aver mantenuto fede alla parola data, ma io non accetto il vostro denaro. Sfortunatamente ciò che voglio, voi non potete darmelo. Spero che rispettiate questa mia scelta dettata dal cuore.

<< Emma, tu sai questo cosa significa, vero? >> Le aveva chiesto Snow, avvicinandosi e prendendole le mani

<< Che è uno sciocco! Ha faticato tanto per trovare la vera Principessa ed, alla fine, ha rinunciato ai soldi. >> Le aveva risposto, impassibile.

<< No Emma, significa che si è innamorato di te. Va a cercarlo, perdonalo. >>

<< No non posso! Mi ha ingannata e ferita. >> La voce rotta e la vista appannata dalle lacrime.

Anche quella sera, a palazzo,  si sarebbe svolto un banchetto. Emma, nonostante non ne avesse alcuna voglia, doveva essere presente perché era l’ennesima festa in suo onore. Mentre era seduta sul suo trono ad osservare i sudditi ballare, un maggiordomo le consegnò un biglietto.

Tra dieci minuti alla capanna. -K

Con una scusa si congedò dai suoi genitori e si diresse verso la capanna.

Quando arrivò ad aspettarla non vi era Killian, ma la Regina Cattiva.

<< Tu chi sei? Cosa hai fatto a Killian? >> Le aveva ringhiato.

<< Finalmente ci rivediamo, cara Emma. Ti ho cercata per tutti questi anni e finalmente ti ho qui, davanti a me. >> Rispose, accarezzandole il viso con l’indice che Emma scostò violentemente.

<< Mi ricordo di te, tu sei quella donna malvagia che ha lanciato la maledizione a cui io sono scampata grazie ad un ragazzo >>

<< e sai chi era quel ragazzo? >> Chiese con una risata sarcastica, << era il tuo Killian. Era sincero quando ti ha detto che era stato lui ad aprire il passaggio segreto, ma tu eri ferita e non hai voluto credergli >> continuò, assumendo un tono fintamente dispiaciuto. << Ma siccome oggi mi sento particolarmente buona, voglio proporti un accordo. Tu non lo sai, ma essendo il frutto del vero amore, sei nata con dei poteri magici. Io so quello che provi per Killian per cui, dammi i tuoi poteri e io con un incantesimo ti condurrò da lui. >> Concluse la Regina, orgogliosa di sé.

Emma si prese del tempo per riflettere. Obiettivamente lei nemmeno sapeva di avere dei poteri, quindi poteva anche farne a meno, ma come faceva a fidarsi della donna che, anni prima, aveva lanciato la maledizione che l’aveva costretta a stare lontana dai suoi genitori?

<< Tic tac, tesoro! Il tempo scorre e io perdo la pazienza facilmente. >>

Poi pensò che senza il suo aiuto non avrebbe mai più rivisto Killian.

<< Okay, accetto! >>

<< Bene dolcezza, hai preso la decisione giusta! Tutto quello che devi fare è poggiare le tue mani sulle mie. >> Le aveva ordinato la Regina, pregustando già la vittoria.

Emma tese le sue braccia tremanti in avanti e si avvicinò per appoggiare le sue mani su quelle della donna, ma prima che il contatto avvenisse…

<< Emma non farlo! >>

Aveva urlato una voce alle sue spalle. Era Killian.

Con un gesto improvviso della mano la Regina lo colpì, e il ragazzo cadde inerme al suolo.

Emma corse verso Killian per vedere se era ancora vivo. Il ragazzo respirava a fatica e non appena la vide riuscì a dire solo una semplice parola:

<< Scusa! >>

La ragazza, a quel punto, con tutta la rabbia che aveva in corpo si diresse verso la Regina,

<< tu! >> Disse indicandola, e da quel dito partì come un fulmine che la scaraventò a terra.

Ritrasse immediatamente la mano, impaurita da ciò che aveva appena fatto, poi capì che la Regina non mentiva sul suo potere e che era l’unico mezzo a sua disposizione per sconfiggerla. Iniziò quindi a torturarla con i fulmini che si liberavano dalle sue mani e non appena la Regina morì, si precipitò da Killian per vedere come stesse.

Il ragazzo purtroppo aveva gli occhi chiusi ed Emma, tenendolo tra le braccia, si sentì morire dentro.

<< Killian, ti prego svegliati! Torna da me, io… Io… Io ti amo Killian >> Disse in lacrime, infilando la testa nell’incavo del collo del ragazzo.

Dopo alcuni attimi di silenzio…

<< Ti amo anche io, Emma! >>

** Spazio dell'autore **
Ciao a tutti :-)
Sono giunta già al mio quinto prompt e devo ribadire che trovo questa iniziativa sempre più interessante.
Per quanto riguarda questa OS, posso dire che è legata a quella precedente e che, come alcuni di voi hanno subito capito, si ispira al cartone animato Anastasia. Amo molto questo cartone, è senza dubbio uno dei miei preferiti, per questo ho deciso di prendere spunto da esso. Entrambi le OS sono infatti più lunghe e spero che non risultino noiose. Mi sono presa più tempo per pubblicare perchè volevo che tutto fosse perfetto, dal momento che non solo tengo molto a questa raccolta ma sono molto legata anche al cartone :-)
Vi lascio, a presto!
Oncers.


 

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Capitolo 6
*** Captainswan - [Internet&Interest] ***


I can’t lose you

captaIswan [ Internet&Interest ]

<< Questo è per te! Per il tuo… Milionesimo compleanno? >> Chiese Emma perplessa, porgendogli una busta che doveva pesare parecchio dato il modo in cui il braccio stava in tensione.

<< Diciamo che sono più sui duecento >> rispose a tono Killian << ma cos’è? Swan non avresti dovuto. Sai che per farmi contento basta poco. >> Continuò, ammiccando e palpando il sedere della ragazza.

<< Sei proprio un pirata volgare >> replicò lei, scostando dal suo sedere la mano e mostrandosi fintamente offesa << allora? Lo vuoi aprire o lo riporto indietro? >>

Grazie all’uncino non impiegò molto tempo a staccare il nastro colorato ed a strappare la carta per ritrovarsi davanti un cartone in cui era riprodotta l’immagine di un PC.

<< Un PC, Swan? E cosa dovrei farci? Io non lo so usare >> disse, facendo vagare lo sguardo confuso dalla confezione agli occhi di Emma

<< non dirmi che ti preoccupa uno stupido ammasso di metallo? Su via Killian, come hai detto prima, hai trascorso più di duecento anni su questo pianeta e hai dovuto fare i conti con cose di gran lunga più spaventose di quello. >> Lo provocò, indicando con lo sguardo la scatola. << Ti insegnerò io, sarò a tua completa disposizione >> disse, alludendo ad altro.

<< Forse è meglio chiedere aiuto ad Henry >> notando poi lo sguardo interrogativo di Emma si affrettò ad aggiungere << sai, tu potresti distrarmi e finirei per non imparare nulla. >> Si giustificò, grattandosi l’orecchio.

A fine serata Killian raggiunse a letto Emma che già dormiva.

<< Dannazione… Dannazione… Dannazione… >> biascicò

<< Ma con chi ce l’hai? >> Chiese Emma, girandosi dal lato di Killian, con gli occhi ancora socchiusi

<< con questo dannato aggeggio! Non credo di essere portato per la tecnologia, io ho altri interessi, più concreti… corporei. >> Rispose, accarezzandole con l’uncino il corpo fasciato dalle lenzuola

<< ma con il “dannato aggeggio” puoi coltivare i tuoi interessi. Prendiamo ad esempio la navigazione, la tua prima vera passione, su internet ci sono molti siti in cui è possibile acquistare imbarcazioni. >> Gli spiegò Emma

<< prima di tutto dovrei riuscire a far andare nella giusta direzione la freccetta, anzi, cursore come mi ha corretto Henry. >>

<< Ti spiegherò domani come fare. E’ tardi, perché non spegni? >> Propose la ragazza, poggiando la testa sulla spalla di Killian.

<< Spengo tra un po’, tu dormi finché sono occupato. >> Ammiccò.

Un’ora dopo anche Killian si era addormentato, col il PC ancora tra le gambe e la testa poggiata su quella di Emma.

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Capitolo 7
*** Captainswan - [ Night&Need] ***


 
I can’t lose you

captaiNswan [ Night&Need ]

<< No! Io non ho bisogno del tuo aiuto! >>

Emma continuava a girarsi e rigirarsi nel letto, madida di sudore.

<< Io non voglio costruire nessuna famiglia con te ed Elsa, ce l’ho già una famiglia! >>

Nel girarsi nuovamente, diede uno schiaffo a Killian che si svegliò di soprassalto.

<< Loro mi vogliono bene… Mi accettano per quella che sono ed i poteri sono parte di me. >>

La ragazza urlava a squarciagola e Killian doveva fare qualcosa per ridestarla.

<< Tesoro! >> Disse con dolcezza mentre le asciugava il viso accaldato ed imperlato da migliaia di goccioline di sudore.

<< No, lasciami! Io non vengo da nessuna parte. >>

Era evidente che Emma credeva di essere trattenuta dalla Snowqueen.

<< Swan, svegliati! >> Urlò a quel punto il pirata, iniziandosi a preoccupare.

Finalmente la ragazza si svegliò, mettendosi a sedere di scatto. In un primo momento non riuscì a capire dove si trovasse, il suo respiro era ancora affannato e la canottiera che le fasciava il torace era inzuppata di sudore.

<< Ohi… >> disse Killian, avvicinandosi ad Emma ed abbracciandola per non farla tremare << è stato solo un incubo… solo un brutto sogno. >> Ripeté, per convincere la sua fidanzata ma anche se stesso, che si era preso un brutto spavento.

Il silenzio che calò nella stanza rese udibili i battiti accelerati dei cuori di entrambi che crearono come un ritmo, seguito dal Tic Tac della sveglia.

<< Continuava a dirmi che solo lei ed Elsa possono capirmi davvero, perché sono come me… mentre voi – la voce rotta dalle lacrime che iniziarono a rigarle il viso ancora accaldato a causa dell’incubo – voi continuerete a starmi vicino finché i miei poteri non faranno soffrire o faranno del male a qualcuno. Quando ciò accadrà, secondo lei, inizierete ad avere paura e mi considererete una minaccia ed un pericolo. >> Emma dovette fermarsi qualche minuto perché i singhiozzi le rendevano impossibile parlare. << Io ho bisogno della mia famiglia, Killian, li ho ritrovati dopo 28 lunghi anni e sono cresciuta facendo i conti con la convinzione che era mia la colpa del loro abbandono, di essere sbagliata. Ora rischio di perderli proprio per questo motivo ed io non posso sopportarlo. >> Lo sguardo fisso nel vuoto e gli occhi gonfi e rossi.

<< Amore ma non è affatto vero. I tuoi genitori, così come Henry ed io, ci siamo precipitati alla stazione di polizia non appena abbiamo saputo che la Snowqueen ti aveva bloccata lì dentro. Anche quando sei scappata, dopo aver fatto cadere il lampione, ti hanno cercata dovunque. Loro ti amano, non saranno i tuoi poteri a spaventarli. Hanno affrontato cose di gran lunga più pericolose in passato. >> Killian cercava di consolarla con tutto l’amore che era in grado di darle e continuava a prendersi cura di lei, porgendole una canottiera asciutta e pulita ed asciugandole con un panno il viso.

<< Ti sbagli, Killian! Ho percepito la paura nello sguardo di mia madre per ben due volte oggi. La prima stamattina, voleva che le tenessi Neal per qualche ora ed, ad un certo punto, il latte del biberon che tenevo in mano ha iniziato a bollire. Il terrore che provava in quel momento era tangibile e con un gesto impercettibile, ma di cui io mi sono accorta, ha stretto più forte a sé il piccolo… >> le lacrime presero a sgorgare nuovamente << come fossi un mostro, capisci? E poi la seconda volta eri presente anche tu, hai visto con i tuoi stessi occhi con quale disprezzo ed orrore mi ha rimproverata per quello che era accaduto a David. Fino ad oggi ho sempre pensato che tutto ciò di cui avessi bisogno fosse la mia famiglia, le uniche persone che potessero amarmi senza riserve. Dopo gli ultimi avvenimenti, però, ho iniziato a comprendere cosa volesse dire la Regina delle Nevi, ad intuire perché solo lei ed Elsa possono capirmi davvero ed accettarmi per quella che sono. >>

<< No, Swan, non dirlo neanche per scherzo! Adesso pensi queste cose perché sei sconvolta da ciò che è accaduto oggi, dai tuoi poteri fuori controllo e dall’incubo, ma vedrai che domani ti sentirai anche un po’ sciocca per averle pensate. >> Killian continuava a confortarla. Poi la abbracciò e le fece poggiare la testa sul suo petto.

<< Certo, un po’ sciocca sei! Con tutto questo ben di Dio, che dorme accanto a te, sprechi energie nel modo sbagliato, Swan. >> Aggiunse, per sdrammatizzare e per farla sorridere.

Ed il suo tentativo sortì l’effetto desiderato perché Emma si lasciò andare ad una risatina pura e genuina. Apprezzava quel pirata ogni giorno di più, era l’unico – secondo solo ad Henry – che riusciva a tranquillizzarla e poi, con quel suo modo di fare ironia riusciva sempre a strapparle un sorriso anche nei momenti più tristi, come quello che stava vivendo.

<< Sei proprio irrecuperabile, tigre! >> scherzò lei, dandogli un buffetto sulla pancia.

 
** Spazio dell’autore **
Ciao a tutti :-)
Rieccomi con un nuovo prompt del CaptainSwan Spelling.
Spero che apprezzerete anche questa One Shot, in cui ho inteso il concetto di “bisogno” sia come necessità di essere capita ed amata dai propri cari per quello che si è, di avere accanto nei momenti più difficili della vita – e quello che Emma sta vivendo nelle ultime puntate è uno di quelli – la propria famiglia ed infine, in senso più ampio, può essere inteso come esigenza di qualcuno che, con l’ironia e l’umorismo, ci faccia prendere le distanze da ciò che ci turba.
Concludo con il ringraziare tutti coloro che hanno lasciato una recensione alle storie precedenti, conta molto per me, ma anche coloro che hanno semplicemente letto. Spero che continuerete a leggere e farmi sapere, se vi va, cosa ne pensate.
Un grosso bacio,
Oncers.

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Capitolo 8
*** Captainswan - [ Storm&Sadness ] ***


I can’t lose you

captainSwan [ Storm&Sadness ]

Killian era strano già da qualche giorno ed inutili erano stati i tentativi di Emma di sapere cosa lo turbasse.

Come poteva dirle quello che Gold lo costringeva a fare e soprattutto, come poteva confessarle di essere stato privato del suo cuore con la stessa facilità con cui si priva un pesce della sua lisca?

Da quel giorno viveva in uno stato di agonia logorante, cercava di evitarla il più possibile per paura di non riuscire a provare nessuna emozione nel momento in cui se la fosse ritrovata davanti e temeva di mentirle perché Emma possedeva davvero quel super potere di cui tanto si vantava.

La situazione, già molto tesa, degenerò quando Gold gli affidò un incarico che Killian non avrebbe mai voluto svolgere.

<< Bene caro pirata, credo che sia giunto il momento di fare una visita a casa Charming. >>

<< Perché dovrei farlo, Coccodrillo? >> Gli chiese con un tono ed uno sguardo traboccante d’odio e di disprezzo.

<< Fa come ti ho detto e non fare domande, tutto quello che devi sapere è che voglio il piccolo Neal. Vorrei ricordarti dove si trova il tuo cuore >> ribatté , battendo con il palmo della mano sulla pelle della valigetta che aveva di fianco.

Killian, mantenendo lo sguardo fisso su Gold, serrò la mascella e strinse i pugni così forte da sentire una fitta di dolore. Si voltò e si avviò verso l’ingresso del banco dei pegni, stava per aprirla, quando il Signore Oscuro aggiunse. “ Ovviamente entra quando in casa c’è solo il piccolo e Mary Margaret. “

Camminava per le vie di Storybrooke procedendo molto lentamente, così da ritardare il più possibile il momento in cui avrebbe dovuto sottrarre il piccolo Neal ai suoi genitori…ad Henry…ad Emma. Già, Emma…quale sarebbe stata la sua reazione quando avrebbe scoperto tutto? Quando avrebbe saputo in quali guai si era cacciato solo perché desiderava che tutto fosse perfetto per la loro prima cena e soprattutto quando avrebbe capito che era stato lui a rapire Neal? Forse le cose potevano ancora sistemarsi se lui le avesse detto la verità, magari avrebbe potuto perdonarlo per la questione della mano ma non per ciò che stava per fare, quello era un gesto imperdonabile nonostante lo stesse facendo per la sua sopravvivenza. Se avesse avuto il coraggio di raccontarle tutto probabilmente ne sarebbero venuti a capo, insieme. Sentì montare dentro sé un piccolo barlume di speranza, una fievole possibilità di salvezza. Tormentato dai sensi di colpa non si rese conto di un piccolo dislivello dell’asfalto e prese una piccola storta. Un avvenimento fortuito, ma non per Killian, quel piccolo incidente lo indusse a ripensare a Gold che probabilmente con un qualche aggeggio magico lo stava sorvegliando per accettarsi che facesse ciò che gli era stato ordinato. Abbandonò dunque quella debole idea di raccontare tutto, per paura di mettere in pericolo Emma e proseguì verso l’appartamento dei Charming, passando prima dalla Stazione di Polizia per accettarsi che David ed Emma fossero lì. Posizionatosi poi di fronte l’abitazione, osservò cosa stesse accadendo all’interno con il cannocchiale che lo aveva accompagnato in tutte le sue avventure marittime a bordo della Jolly Roger. Per una manciata di minuti vide Mary Margaret cullare il piccolo Neal e poi il nulla. Si apprestò ad entrare nel palazzo e rimase ad origliare per qualche minuto dietro la porta, non udendo alcun rumore ipotizzò che anche Snow si fosse addormentata ed a quel punto mettendo in atto ciò che Emma ripeteva sempre in quelle circostanze “ Sta tutto nei cilindri “, riuscì ad aprire la porta ed ad appurare che effettivamente anche Mary Margaret si era addormentata. Dirigendosi quatto quatto verso la culla prese il bambino e, stringendolo al suo petto, lasciò l’appartamento chiudendo silenziosamente la porta alle sue spalle.

***

Le ore successive furono frenetiche, il panico era palpabile e Mary Margaret non riusciva a capire come fosse accaduto. David continuava a chiederle di ripercorrere mentalmente tutti i vari momenti della giornata e lei, anche se sfinita, ripeteva automaticamente le azioni compiute con lo sguardo fisso su un punto indefinito e le lacrime che le sgorgavano incessanti e copiose, mentre Emma, imperterrita, chiamava Killian. Mai come in quel momento sentiva il bisogno di averlo accanto, necessitava di quel suo modo di essere che riusciva a spazzare via la tristezza e l’angoscia. Purtroppo le conoscenze magiche di Regina non furono sufficienti e lei stessa ammise che l’unico in grado di fare qualcosa fosse Gold, con la sua pozione di localizzazione. Emma non esitò un istante e si propose per recarsi al negozio dei pegni, invitando David a restare vicino Mary Margaret.

Mentre si dirigeva verso il negozio, a bordo del suo maggiolino giallo, sperava con tutta se stessa di intravedere Killian tra i passanti, avrebbe accostato immediatamente e lo avrebbe raggiunto per sentire le sue braccia possenti stringerla ed infonderle quella sicurezza che tanto agognava.

Purtroppo però vide Killian solo quando arrivò a destinazione, avvertì un forte sgomento contorcerle lo stomaco, il senso di vomito risalire velocemente l’esofago e fare pressione per uscire ma soprattutto il dolore ridurle in piccolissimi frammenti il cuore.

Killian era lì, davanti a Gold, con in braccio il piccolo Neal. Tutto quello che Emma voleva fare era scappare e dimenticare quello che aveva appena visto ma non poteva, doveva salvare suo fratello e soprattutto capire cosa avesse spinto Killian a compiere quel gesto. Ricacciò indietro le lacrime ed entrò nel negozio.

<< Kil…Killian…che ci fai qui? Che ci fai qui con mio fratello? >> La sua voce tremante, tradì lo sguardo severo che aveva assunto

<< Emma, io…posso spiegarti >> meritava di sapere la verità, ma non in quel modo.

Nel frattempo iniziavano a farsi frequenti i tuoni ed i lampi che illuminavano il cielo. Era probabilmente Emma a generarli perché, come le aveva detto Elsa “ Le emozioni influenzano i tuoi poteri, se non riesci a controllare le prime non potrai gestire neanche i secondi. “

<< Lascia stare mio fratello! >> Urlò, togliendogli Neal dalle braccia e stringendolo a sé per proteggerlo. Poi continuò << e spiegami perché sei qui! >>

Occhi verdi intrappolati in occhi azzurri e se, “gli occhi sono lo specchio dell’anima”, quelli di lei rivelavano tristezza, angoscia e delusione mentre quelli di lui senso di colpa, slealtà e paura.

<< Mi dispiace interrompervi. Signorina Swan, le dico io come sono andate le cose, è tutto molto semplice. >> Fece Gold, visibilmente compiaciuto della sofferenza altrui, << per il vostro primo appuntamento il pirata è venuto da me per riavere la sua mano purtroppo però, credendo che quella condizionasse le sue azioni, è stato costretto a stringere un accordo con me per riavere l’uncino. È ai miei ordini ormai, ancor di più da quando possiedo il suo cuore. >> Precisò, indicando la valigetta con il cuore del pirata.

La mente di Emma era affollata da un ammasso caotico di pensieri. Per tutto quel tempo non si era mai resa conto di ciò che stava accadendo a Killian, impegnata com’era a combattere la Regina delle Nevi. Era anche colpa sua, come sempre, se solo si fosse resa conto del periodo che stava attraversando il suo fidanzato avrebbe potuto fare qualcosa per aiutarlo, per svincolarlo dall’accordo stipulato con il Signore Oscuro.

Una forte ansia le ostruì le vie respiratorie, rendendole il respiro affannoso… Doveva uscire da quel negozio, il prima possibile. Aprì la cerniera del suo giubbotto per far aderire al suo petto il bambino e poi la richiuse il più possibile, così da proteggerlo dalla tempesta che si era abbattuta su Storybrooke.

Killian la seguì in strada per tentare di rimediare all’errore commesso, Emma stava per salire sul maggiolino quando il suo braccio venne trattenuto dall’uncino. Lei però non si voltò perché non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi, in quegli occhi che con ogni probabilità l’avrebbero fatta capitolare all’istante.

<< Emma… Ti prego, guardami… Sono stato uno stupido, lo so, dovevo parlartene e provare insieme a risolvere il problema. Mi ha costretto a rapire Neal perché è anche lui il frutto del vero amore, non era riuscito ad incanalare i tuoi poteri verso il cappello magico e voleva provare a farlo con tuo fratello, e… >>

<< no basta, non aggiungere altro. >> Le lacrime che si fondevano con la pioggia, << tu non potevi parlarmene, era a rischio la tua vita. Spettava a me capirti, insomma la mia più grande paura era quella di perderti ed ora… E’ accaduto. >>

Non diede a Killian il tempo di replicare perché salì immediatamente in macchina, mise a moto e si allontanò velocemente, inghiottita dalla foschia provocata dalla forte pioggia.


** Spazio dell'autore **
Ciao a tutti :-)
Mi sono appena resa conto che è passato quasi un mese dall'ultima pubblicazione :/ Cavolo, non ho avuto un attimo di tempo, ho preferito prima recensire le storie che sto seguendo per non farmi dare per dispersa xD e da qualche giorno mi sono dedicata a questi Prompt, spero che siano stati rispettati e che la Shot vi piaccia :-D
Scusate ancora per il ritardo.

Oncers.

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Capitolo 9
*** Captainswan - [ Wood&Warmth ] ***


I can’t lose you

captainsWan [ Wood&Warmth ]

Era la vigilia di Natale e tutti erano invitati a casa Charming. Prima dell’arrivo degli ospiti, David aveva provveduto ad accendere il camino ed aveva portato dalla cantina tanti tocchi di legna in modo da mantenere sempre viva la fiamma; Mary Margaret, dopo aver messo a punto il dolce si era occupata di apparecchiare a festa la tavola; Henry era seduto comodamente sul divano con in mano uno dei suoi soliti videogames mentre Emma era occupata a vestire il piccolo Neal.

A poco a poco iniziarono ad arrivare tutti gli invitati. Il primo fu naturalmente Killian che, dopo aver poggiato i regali sotto l’albero ed aver salutato fugacemente i suoi suoceri ed Henry, si recò da Emma. Arrivarono poi Regina, Robin ed il piccolo Roland che porse orgoglioso a Mary Margaret la crostata di mele che aveva preparato insieme a Regina ed infine arrivò Belle. Di certo era uno dei periodi meno felici della sua vita e quando ricevette l’invito in un primo momento rifiutò. Era stata ingannata da colui che più aveva amato nella sua vita, aveva avuto il coraggio di allontanarlo dall’intera Storybrooke ma soprattutto dalla sua vita e di certo, in quella sera di festa, non sarebbe stata di compagnia per gli altri. Per fortuna però Emma, Regina e Mary Margaret erano state così ostinate che alla fine Belle aveva accettato per sfinimento, ed in fondo doveva ringraziarle. Se non fosse stato per loro avrebbe trascorso la vigilia di Natale sdraiata sul divano a guardare un film, pensando alla felicità di qualche mese prima che faceva a pugni con il vuoto e la delusione di quell’ultimo periodo senza Tremotino.

Durante la cena, Emma notava negli occhi di Killian una luce diversa e soprattutto lo vedeva più agitato ed ansioso del solito. Diverse volte gli aveva chiesto cosa avesse, ma lui puntualmente rispondeva:

“ Swan, non sono abituato alle festività in famiglia. Mi sento un pesce fuor d’acqua. “

Ed Emma prontamente lo stringeva a sé, regalandogli un bacio casto.

Dopo aver finito la cena, si sedettero tutti attorno al camino, beandosi del tepore che sprigionava. Tra una chiacchiera e l’altra, tra un sorso e l’altro di liquore arrivò la mezzanotte e quindi il momento di aprire i regali.

 Ad uno ad uno, partendo dai bambini, si aprirono i doni.

Il piccolo Roland ricevette da Regina e Robin un arco con le frecce di plastica, sicuramente più sicuro di quello del padre con cui voleva sempre giocare;

Henry ovviamente i suoi amati videogames;

Mary Margaret, un portafotografie con dentro la foto di lei, David, Emma, Neal ed Henry da mettere sulla scrivania del Sindaco;

Regina ricevette da Robin una collana con inciso “R3” a simboleggiare i loro nomi, mentre Robin ricevette un mazzo di chiavi.

<< Regina, cosa significa? >> Aveva chiesto, confuso

<< significa che la mia casa è troppo grande per continuarci a vivere da sola ed al tempo stesso tu non puoi continuare a vivere insieme al piccolo Roland in una tenda. Insomma, ti sto chiedendo di venire a vivere da me. Ne ho parlato con Henry che, non solo è stato da subito entusiasta, ma mi ha anche aiutato ad arredare la camera accanto alla sua per Roland. Vero Henry? >> Chiese al figlio, che sorrise in modo complice.

Ed infine, così aveva chiesto espressamente Killian, arrivò il momento di aprire il regalo di Emma.

La ragazza era ansiosa e le sudavano le mani, non aveva mai ricevuto molti regali nella sua vita, e questo la agitava parecchio. Il fatto che quello fosse di Killian, non faceva che rincarare la dose. Dopo aver avuto qualche difficoltà nel togliere il nastro, riuscì finalmente a strappare la carta regalo, ritrovandosi davanti una piccola scatolina. Non riusciva ad aprirla perché le tremavano le mani ma quando alla fine ebbe la meglio sul quel tremolio vide un bellissimo solitario fare capolino. Si guardò intorno per qualche secondo spaesata e vide sua madre, Belle e Regina portarsi le mani alla bocca e nei loro occhi uno sguardo pieno di stupore mentre lei riuscì solo a riproporre la frase detta da Robin qualche minuto prima.

<< Cosa significa? >>

Killian rimase ammutolito, temendo di aver sbagliato ad affrettare i tempi, conoscendo soprattutto le paure della sua ragazza. Per fortuna intervenne Regina con una delle sue solite battute.

<< Beh di sicuro significa che Capitan Eyeliner ha speso un bel po’ di dobloni, Swan. >>

A tutti scappò una piccola risatina mentre Emma continuava a guardare Regina con quei suoi occhioni verdi sgranati, tipici di quando qualcosa la sbalordiva lasciandola senza parole.

Killian capì che era giusto che parlasse lui, per questo si alzò dal divano e si mise di fronte a lei prendendole la mano non occupata dalla scatolina con l’anello.

<< Swan, diciamo che mi sarei aspettato la reazione che hanno avuto tutte le attrici dei film che mi hai fatto guardare in questo periodo ma devo ammettere che sono stato uno stupido a pensare questo, per il semplice fatto che tu non sei una ragazza comune, non sei come le altre. Sei speciale! Lo sei prima di tutto perché non tutti possono vantarsi di essere figli di Biancaneve e del Principe Azzurro – era una battuta voluta per farla sorridere, e come sempre ci era riuscito – non hai avuto un’infanzia ed un’adolescenza facile ma nonostante questo sei venuta su proprio bene ed i tuoi genitori devono esserne molto fieri, ti nascondi dietro lo scudo di forza e cinismo ma in realtà nascondi una grande dolcezza che non vuoi mostrare per paura di essere ferita. Emma, tesoro, è per tutti questi motivi che io mi sono innamorato di te ed è per questa ragione – si ammutolì e si inginocchiò – che ti chiedo se vuoi diventare mia moglie. >>

Emma continuava a fissarlo con gli occhi sbarrati ma non vi si leggeva l’ansia di poco prima, bensì tanta felicità, la stessa che fece scendere una lacrima che bagnò la sua guancia. Lasciò la mano di Killian e gliela porse insieme all’anello, prima di dire:

<< Si, certo che voglio essere tua moglie! >>


** Spazio dell'autore **
Rieccomiii :D Manco da molto purtroppo perchè i vari impegni non mi hanno permesso di collegarmi.
Avevo l'idea che mi frullava in testa già da qualche tempo ma non avevo mai tempo di metterla "nero su bianco", fino a ieri. Spero che sia venuto fuori un buon lavoro e che lo apprezziate. Come sempre ringrazio quelle poche persone che leggono le mie storie e mi fanno sempre sapere cosa ne pensano :-) Spero di recuperare presto le storie che stavo leggendo e che ho dovuto lasciare :-(
Un bacio,
Oncers.

 

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Capitolo 10
*** Captainswan - [ Arms&Ache ] ***


I can’t lose you

captainswAn [ Arms&Ache ]

<< Swan, per tutti i mari, ma quanto pesi?! >> Aveva chiesto Killian, teatralmente sconvolto, mentre oltrepassava la soglia della loro nuova casa con in braccio Emma.

<< Zitto pirata! La tradizione vuole che lo sposo oltrepassi la soglia con in braccio la sposa. E poi non è colpa mia, io sono una piuma ma stai trasportando il peso di tre persone. >> Rispose la ragazza, fintamente offesa dalle parole del suo sposo

<< di tre persone, dici?! E chi sarebbero, mi sfuggono. E comunque potrei denunciarti per sfruttamento di invalido. Ho le braccia tutte indolenzite, in particolar modo quello con l’uncino, e per di più sono un povero vecchio di quasi trecento anni. >> Continuava lui, con aria stanca e avvilita.

<< Beh a parte il mio, c’è il peso dell’abito da sposa che è pari a quello di una persona e poi c’è anche il nostro fagiolino! >> Controbatté Emma, portandosi spontaneamente una mano sulla pancia ed assumendo involontariamente un tono dolce e materno, << mi sembra ovvio che, dal momento – per usare le tue parole – che sei un povero vecchio di quasi trecento anni, stanco e con le braccia indolenzite ci mettiamo subito a dormire. >> Ammiccò, sfiorando delicatamente le orecchie del marito, consapevole dell’effetto che quel gesto avrebbe sortito in lui.

<< No Swan, mi sento già molto meglio, è stato un fastidio momentaneo. >> Replicò prontamente Killian, iniziando ad allentare i lacci del corsetto di Emma e baciandola delicatamente ma con molta passione.

Nel giro di qualche minuto si ritrovarono stesi sul letto, coperti solo dalle lenzuola a gridarsi il loro amore nel modo che più gli riusciva meglio. Nel modo che aveva dato vita a quel piccolo fagiolino che cresceva dentro il ventre di Emma e che era la prova tangibile del loro rapporto, dei loro sentimenti.

Fu dolce, intenso, passionale e fu la prima volta da marito e moglie, la prima volta da vera famiglia. La Famiglia Jones.

<< Killian, pensi che saremo dei bravi genitori? >> Gli chiese, con la testa poggiata sul suo petto, le gambe intrecciate e le mani che si cercavano

<< sono sicuro di si, dolcezza. Tu sei un’ottima madre con Henry ed io mi diverto molto con quel ragazzino ed amo passare del tempo con lui. >> Anche Hook, a volte, aveva dei momenti di incertezza e si lasciava sopraffare dal panico. Quando però ad attraversare quei momenti era Emma, lui si sentiva in dovere di rassicurarla e di tirarle su il morale.

<< Ma Killian, Henry è ormai un adolescente. Dovrò ringraziare sempre Regina per come lo ha cresciuto, ha fatto lei il lavoro più duro. Io non so neanche come si mette un pannolino o cosa fare se il bambino ha le coliche. >> Emma sentiva le lacrime salirle agli occhi e non poteva fare niente per fermarle, << scusami, saranno gli ormoni. >> Si giustificò subito, asciugandosi le lacrime con il palmo della mano ed asciugando anche il petto dell'uomo.

<< Swan, guardami! >> Fece lui, sorreggendo il mento della moglie per farsi guardare negli occhi << noi ce la metteremo tutta per crescere questo fagiolino al meglio e lo sai che qualora avessimo bisogno di aiuto potremmo sempre contare sui tuoi genitori ed anche su Regina, che saprà darci degli ottimi consigli. Tu sarai una madre stupenda. >>

Emma istintivamente gli strinse le braccia al collo e lo abbracciò così forte che quasi non lo faceva respirare ma Killian non disse nulla, amava sentire il contatto con lei e lasciarsi coccolare dai suoi abbracci o dai suoi baci.

<< Pensi che sarà bello il nostro fagiolino? O bella. >> Si corresse lei, ancora abbracciata a suo marito

<< sarà bellissimo o bellissima, è chiaro. Sai, l’altra notte ho sognato una bambina di circa quattro anni con gli occhi azzurri come i miei ed i capelli biondi come i tuoi. Era bellissima, ci correva in contro e gridava “Mamma” e “Papà”. Un’emozione indescrivibile.. >> Killian dovette fare una piccola pausa per ricacciare indietro le lacrime dovute al ricordo del sogno che gli provocava anche la pelle d’oca.

<< Già, hai ragione. Sarà una creatura bellissima e spero che abbia il tuo carattere e la tua tenacia >> sentenziò Emma, << mi hai fatto credere di nuovo nell’amore e mi chiedo spesso come sarebbe stato se ti avessi incontrato prima. >>
 

** Spazio dell’autore **
Fortunatamente questa volta i miei impegni mi hanno permesso di aggiornare prima :D

Come potete immaginare, questa OS è la continuazione di quella precedente. Non c’è un reale motivo, semplicemente non appena ho letto i prompt mi sono venuti in mente i CS sulla soglia di una porta, con gli abiti da matrimonio ed ho pensato:” Perché no?!” Così è nata questa OS che spero vi piaccia.

Ringrazio tutte quelle persone che hanno recensito il capitolo precedente e mi scuso con quelle a cui non ho ancora risposto, ringrazio anche coloro che hanno semplicemente letto ed hanno speso il loro tempo.

A presto,
Oncers :-*

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Capitolo 11
*** Captainswan - [ Neck&Neck ] ***


I can’t lose you

captainswaN [ Neck&Neck ]

Killian era seduto sul divano che offriva una visione completa della cucina, dove Emma era alle prese con la pulizia dei fornelli anche se sul fuoco vi era ancora un pentolino che serviva per la preparazione della cioccolata calda.

Era seduto e pensava che lo spettacolo al quale stava assistendo fosse il più bello. Si era imbambolato ad osservare la propria donna, la propria moglie compiere dei gesti per lei spontanei ma che a lui trasmettevano il senso di casa, famiglia, amore. Non gli importava che Emma indossasse delle scarpe da tennis, una tuta con i polsini alle caviglie ed una giacchetta con la cerniera che rendeva più semplice l’allattamento. Non gli importava neanche che lei fosse struccata e con una treccia che le scendeva da una spalla, per Killian era stupenda. Era sua moglie, la madre del suo bambino e non avrebbe potuto chiedere nulla di meglio dalla vita.

<< Killian?! Stai bene?! >> Gli chiese Emma, non appena notò che la fissava con un sorriso colmo di tenerezza stampato sulle labbra

<< si, Swan. >> Rispose, ridestandosi ed accogliendo la moglie sul divano con un braccio pronto a cingerla a sé << riflettevo su come mi sia cambiata la vita da quando ho messo piede a Storybrooke. In quasi trecento anni mi sono dovuto adattare molte volte ma questo è stato senza dubbio il cambiamento più bello di tutti. Non molto tempo fa ero un pirata egoista che parlava alla sua nave come fosse una donna ora, invece, sono un padre ed il mio amore per te mi ha fatto vincere sull’egoismo e mi ha fatto capire che in fondo la Jolly Roger era solo una nave. >>

Emma ascoltava quelle parole e notava gli occhi di lui diventare lucidi non appena nominava il loro piccolo. Pensava che erano stati l’una l’ancora di salvezza dell’altro. Quell’ancora che si erano tatuati a metà sull’anulare sinistro, il dito dal quale – secondo la tradizione – parte una vena che arriva al cuore, e che si completava quando si tenevano per mano. Non poté resistere e lo baciò, le era stato accanto nei momenti difficili, durante la gravidanza ed anche durante il parto e sapeva quello che provava per lei e per la loro famiglia, lo dimostrava a gesti, ma sentirselo dire faceva tutto un altro effetto.

In pochissimo tempo quel bacio si fece più focoso e manifestava esplicitamente le intenzioni di Killian: aveva voglia di fare l’amore con sua moglie. Da quando era nato Liam – così avevano deciso di chiamarlo in onore del fratello – Emma aveva molti più impegni e responsabilità ed inoltre perdeva ore a fissarlo mentre dormiva nel suo baby pullman con uno sguardo colmo di amore materno. Si era persa l’intera infanzia di Henry e non aveva intenzione di commettere lo stesso errore con Liam. Diventando mamma aveva compreso Mary Margaret e si era sentita una sciocca ripensando ai momenti di gelosia che aveva provato nei confronti del fratellino Neal.

Killian era passato ovviamente in secondo piano, tutte le premure erano rivolte al piccolo ed erano pochi i momenti di intimità che marito e moglie trascorrevano. Lui non le aveva mai fatto pesare questa cosa ma si sa, gli uomini sono degli eterni bambinoni ed alla lunga risentono della carenza di attenzioni.

<< Killian… devo controllare Liam. >> Emma riusciva a fatica a completare le frasi, dal momento che la sua bocca veniva attaccata dalle labbra del marito

<< dai Swan, il bambino sta dormendo >> la rassicurava, continuando a baciarla intensamente.

<< Fammi dare un’occhiata… se dorme come dici, sarò tutta tua! >> La ragazza cercava di persuaderlo, tentando di far leva sul suo istinto paterno.

<< Va bene dolcezza. Se proprio devi andare.. >> mentre completava la frase, Killian aveva puntato al collo della moglie, sapendo che quello fosse un punto molto sensibile per lei.

<< Killian sei un pirata scorretto! >> Sbuffò Emma, che voleva opporre resistenza all’attacco sleale del marito, non riuscendo però in realtà a separarsi da lui.

Mentre continuava a baciarla sul collo, sentendola emettere dei piccoli ansimi, iniziava ad abbassare la zip della sua felpa, pensando tra sé e sé all’effettiva praticità della cerniera. Emma, dal canto suo, gli aveva già tolto la maglietta e si accingeva a sbottonargli i jeans. All’improvviso si sentì un lamento provenire dal walkie talkie sul tavolino.

Emma si rialzò immediatamente la zip e fece per dirigersi verso la stanza di Liam. Poi però, sentendosi in colpa, tornò da Killian e lo baciò biascicando un tenero: << Scusa! >>

Il ragazzo era abbattuto per il fallimento dei suoi piani e mentre si riabbottonava i jeans si ritrovò a borbottare.

<< La tecnologia è la chiave del progresso, dicono. Dannata evoluzione e dannati mezzi moderni. >>
 
** Spazio dell’autore **
Eccomi giunta al capitolo finale di questa bellissima iniziativa. Mi dispiace un po’ aver finito ma sono soddisfatta del mio lavoro e poi so già quale sarà il mio prossimo interesse: “ 12 Months Captain Swan “ :D

Quest’ultima OS è nata all’improvviso, ero al PC e mi sono ritrovata a scrivere, non per questo però non le ho dedicato il tempo che meritava. L’ho letta e riletta mille volte. * Una delle mie manie *

Spero pertanto che vi piaccia. Io voglio ringraziare tutti coloro che hanno recensito, letto ed aggiunto alla varie categorie questa mia raccolta. Ero una pischella quando ho iniziato (ed ora non mi sento per niente una “professionista”), ma grazie alle vostre belle parole ho preso consapevolezza delle mie capacità ed ho acquisito una maggiore sicurezza. Grazie mille :*

Spero di risentirvi presto e di ritrovarvi nell’altra iniziativa :P

Oncers.

 

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