Sole, Luna ed Equestria : Final Act

di Katonoffirecrow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo I - Il mio nome è Zex ***
Capitolo 3: *** Capitolo II - Vecchie conoscenze ***
Capitolo 4: *** Capitolo III - Scherzi del destino ***
Capitolo 5: *** Capitolo IV - L'incontro ***
Capitolo 6: *** Capitolo V - Giunge ***
Capitolo 7: *** Capitolo VI - Il nuovo ordine ***
Capitolo 8: *** Capitolo VII - L'ultima mela ***
Capitolo 9: *** capitolo VIII - Complotto ***
Capitolo 10: *** Capitolo IX - Impedimenti ***
Capitolo 11: *** Capitolo X - Contrattacco ***
Capitolo 12: *** Capitolo XI - La luce della speranza ***
Capitolo 13: *** Capitolo XII - Principio ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Il sole splendeva ardente irradiando coi propri raggi incandescenti la sabbia del deserto, dove le dune infinite delle sabbie del tempo scorrevano impalpabili ed impercettibili celando in esse ogni singola esistenza.

Un paesaggio tanto desolato quanto ricco di pace, privo di qualsiasi forma di civilizzazione e di vita, se non un unico essere seduto sulle sabbie roventi, incurante di tutto e consapevole del nulla che lo circonda.

L'essere dalla chioma nera che ondeggia mossa nel vento, pare non aver alcun presentimento di ciò che sta per accadere, ma nonostante ciò i muscoli delle sue braccia si muovono, irrigidendosi mentre una ventata fredda lo raggiunge alle spalle, facendo correre un brivido lungo la sua schiena, mentre una duna a poca distanza cede inesorabilmente al vento, o così pare.

« Ne è passato di tempo dall'ultima volta che sei venuto a trovarmi. » disse l'essere, aprendo gli occhi, fissando la figura del signor Nero passargli davanti da sinistra, restando in piedi davanti a lui, fissandolo coi propri occhi abissali, riflessi in quelli smeraldo della creatura, la quale per garbo, si leva anch'essa in piedi, così da non dover obbligare il proprio ospite a piegare la testa.

« In effetti non sarei nemmeno voluto venire ora, ma sai, ogni tanto fa bene andare a trovare vecchi “amici”. » disse l'umano, tenendo il proprio bastone con la mano sinistra, stringendo il pomello in madreperla, mentre con la destra afferra saldo il proprio cilindro, facendolo svanire in un cerchio magico viola, evitando che le forti raffiche lo facciano volare via.

« Non ricordavo che io e te fossimo amici. Se non ricordo male, l'ultima volta che ci siamo incontrati è finita con la mia sconfitta e relegazione in questo luogo come custode, incapace di fuggire e di morire. » disse l'essere, incrociando dinnanzi al petto le braccia scoperte con una carnagione abbronzata, tenendo lo sguardo fisso sul proprio interlocutore, che sorrise ironicamente.

« Si beh, ammetterai che non è un luogo tanto brutto in cui passare l'eternità. Ricordo che a te è sempre piaciuta la tranquillità, e cosa c'è di meglio del tempo stesso. »

« Non posso replicare su questo, ma vedi. Anche il tempo può divenire un assordante frastuono quando cominci ad interpretarlo. » disse l'essere chinandosi leggermente raccogliendo una manciata di sabbia con la mano destra, facendola lentamente cadere a fianco a Nero, facendogli avvertire i suoni provenienti da migliaia di creature nel tempo racchiuse in ogni singolo granello.

« Certo, ma nessuno ti ha mai detto di imparare ad ascoltare. » replicò l'umano, scrutando attorno a se il paesaggio identico in ogni direzione, mentre l'essere dalla chioma nerastra si pulì le mani dalla sabbia, sbattendole l'una contro l'altra, facendo rimbombare il suono per l'immensa distesa sotto i loro piedi.

« Non è che avessi molto da fare qui, ma immagino sia inutile parlare di questi dettagli con te.

Piuttosto dimmi, perché sei venuto qui ? Non penserai di certo che mi beva la storia dell'amicizia. » disse con voce seria l'essere, sfiorandosi il mento leggermente ricoperto da un ispida barba nera.

Nel medesimo istante il signor Nero si voltò verso il proprio interlocutore, cessando di spostare la sabbia con le scarpe nell'infantile tentativo di creare un castello di sabbia, per il semplice gusto di poterlo poi distruggere.

« Ecco, diciamo che il motivo della mia visita è più che altro una nuova assegnazione per te. » disse l'umano poggiando la mano destra sulla spalla del coetaneo che sollevò un sopracciglio fissando l'arto dell'essere supremo con un certo fastidio, fino a che questi non lo rimosse.

« Nuova assegnazione ? Che c'è il Consiglio ha trovato qualcuno di più “qualificato” di me per vegliare sulle sabbie del tempo ? » chiese ironicamente la creatura, fissando coi propri occhi smeraldo l'essere supremo che sorridendo leggermente schioccò le dita della mano destra, facendo comparire un piccolo cerchio magico viola dinnanzi a se e, infilandoci la mano afferrò qualcosa con sguardo soddisfatto, estraendo un foglio in papiro scritto con una grafia sconosciuta, e diverse firme sul fondo, tra cui quella di Nero che, dopo essersi schiarito la voce cominciò a leggere.

« Secondo l'ultima riunione avvenuta al Consiglio dei supremi è stato deciso che, a causa delle innumerevoli violazioni dell'art. 1 delle nostre leggi ossia “abuso di potere di prima persona per scopi che vanno oltre i compiti assegnati dal proprio supremo”, art. 2 “eliminazione di varie forme di vita senza essersi accertato che non fossero a loro volta superiori o strumenti dei supremi” ed infine dell'art. 3 “formulazioni di piani personali su conquista di territori non pertinenti al proprio dominio ed a quello del proprio supremo” richiediamo l'intervento di un essere a scelta tra l'elenco dei custodi per impedire l'attuazione del piano del colpevole e, se necessario, eseguire la condanna che verrà decisa in seconda sede.

Questo è quanto, allora accetti ? » chiese l'essere supremo, fissando con un sorriso compiaciuto il proprio coetaneo, che cominciò a stuzzicarsi il mento, pungendosi le dita con la barba.

« Dunque fammi capire, in sostanza vuoi che io mi occupi di un essere superiore, facendo il lavoro che dovrebbe invece fare il suo supremo, ma che chiaramente non fa per le vostre cosiddette “regole” di inagibilità in prima persona, e mettere a repentaglio la mia vita per soddisfare la richiesta degli stessi esseri che mi hanno imprigionato qui, ho capito bene ? »

« Mmm beh lo hai detto in modo molto vago, ma direi che più o meno stanno così le cose. » disse Nero facendo sparire il foglio in papiro restando ad osservare la creatura che nel frattempo aveva nuovamente incrociato le braccia dinnanzi al petto, chinando leggermente la testa in avanti, fissando le scarpe del proprio interlocutore decisamente più eleganti dei suoi stivali in cuoio logorati dal tempo.

« Prima che ti dia la mia risposta gradirei sapere di più sulla questione se non ti spiace. » disse risollevando il volto verso il signor Nero, che sfoggiando uno sguardo annoiato lasciò scendere le braccia lungo i fianchi a penzoloni sospirando.

« Uff e va bene. Vedi uno dei miei cari colleghi ha deciso di prendere sotto la propria ala protettrice un essere piuttosto malevolo, tra l'altro “rubandolo” a me, ma tralasciamo questi dettagli.

In sostanza costui ha cominciato ad abusare del proprio potere distruggendo interi pianeti solo per il gusto di farlo traendo però da essi i vantaggi che gli occorrevano e poi, non contento di ciò ha iniziato a dare la caccia agli altri esseri superiori, eliminandoli uno ad uno. Il problema è che queste, oltre che essere tutte cose proibite sono anche terribilmente scoccianti visto e considerato che molti degli esseri morti erano mie pedine o giocattoli, dunque dopo che ha quasi eliminato gli ultimi due miei seguaci, e cominciato a puntare il proprio luogo d'origine, abbiamo deciso di unirci in seduta e decidere per l'appunto il comunicato che ti ho appena letto, che spero accetterai visto che trai vari candidati tu mi sembri quello più adatto allo scopo. » disse Nero cominciando a riprendere fiato dopo la lunga spiegazione mentre il suo coetaneo lo osservò sollevando un sopracciglio.

« Deve davvero essere forte, per aver trovato un modo per eliminare esseri simili a lui con i poteri da voi concessi. Ma sinceramente non mi stupirei, visto che hai detto era stato di tuo proprietà, a stupirmi invece è che sia stata necessaria la morte di tutti quegli esseri per spingervi a fare una seduta.

Si nota veramente molto quanto ci tenete ai mortali che vi compongono con le loro emozioni ed ai vostri sottoposti. » concluse ironicamente l'essere, dando le spalle a all'umano che fissò con sguardo sorpreso la possente schiena del proprio interlocutore coperta solo da una maglia senza maniche blu, che gli copriva anche buona parte del collo giungendo fino al bacino dove spariva infilata dentro ad un paio di pantaloni in cuoio nero con due cinture poste a reggerli.

Nero attese qualche istante, eseguendo una serie di boccacce alle spalle dell'essere, mentre il silenzio, rotto solo dal vento e dal movimento delle dune, faceva da campo al loro dialogo.

« Penso di aver preso la mia decisione. » disse di colpo la creatura, voltandosi di scatto verso il signor Nero, fissandolo con un sopracciglio alzato constatando come gli stesse facendo la linguaccia ed il dito medio.

Con rapidità quasi inumana e portandosi la mano destra dinnanzi alla bocca, l'essere supremo tossì leggermente, nel tentativo di dover dare spiegazioni, facendo finta che nulla fosse accaduto mentre il suo interlocutore lasciando scendere le braccia lungo i fianchi cominciò ad esprimere il proprio pensiero.

« Se si fosse trattato di un qualunque altro motivo probabilmente avrei accettato. Ma non è questo il caso, ho smesso di combattere molto tempo fa dopo che tu mi sconfiggesti con facilità disarmante. Da quel giorno io persi il mio onore, non riuscendo a salvare il mio mondo convinto di poterlo difendere con le mie sole forze. Dunque non vedo perché affidare a me questo compito, visto che ho già fallito una volta nel proteggere ciò che amavo, perché dovrei ripetere questo errore contro un nemico che è stato in grado di causare una riunione del Consiglio Supremo ? Mi rifiuto di fallire nuovamente. » sentenziò l'essere fissando con aria seriosa Nero che ricambiò con un semplice sorriso confortante.

« Certo io ti sconfissi tempo fa, ma cerca di capire è impossibile sconfiggermi non è un disonore combattere una battaglia persa in partenza, anzi è un motivo di vanto dato che se porterai a termine questa missione otterrai ciò che più desideri al mondo, la “libertà”. »

« E se fallisco ? » chiese di scatto l'essere, avvicinandosi a Nero finendogli viso a viso, facendo penzolare dinnanzi al volto dell'umano i due ciuffi ribelli che gli scendevano dai lati del viso.

« Beh se fallisci sarai in ogni caso libero, perché sarai morto, con onore dato che lo farai per il bene di un intero popolo. » disse l'umano, arretrando di qualche passo, per evitare i respiri decisamente poco profumati del proprio interlocutore, che lo fissò intensamente coi propri occhi smeraldo.

« Se dovrò combattere mi servirà la mia arma, ed i miei poteri. » disse l'essere dalla chioma nerastra sorridendo all'essere supremo che, schioccò le le dita della mano destra, facendo apparire un cerchio magico dinnanzi alla creatura, dal quale fuoriuscì lentamente un lungo manico in fodero rosso con un pomello nerastro.

Senza esitazione l'essere pose la propria mano destra attorno ad esso stringendo con forza venendo di colpo pervaso da un immensa energia che gli generò un paio di guanti in cuoio nero sulle mani, e due spallacci in ferro a coprirgli le spalle, ed una placca in ferro posta sul ventre che gli si fuse con le cinture circondandogli la vita, mentre sulle spalle, a livello delle scapole un ala nera, a sinistra ed una bianca, a destra sbucarono lacerando la maglia della creatura, che però si ricucì istantaneamente lasciando il buco per i nuovi arti.

Nello stesso istante, con un grosso sorriso l'essere estrasse con un movimento rapido la propria arma mostrando una spessa guardia nera ed una larga lama del medesimo colore su cui esso pose la propria mano sinistra saggiandone la resistenza rimasta intaccata anche dopo un tempo che pareva infinito.

« Allora ti serve altro ? » chiese Nero, cominciando a pestare con la punta del piede destro la sabbia, attirando l'attenzione del proprio interlocutore che gli si avvicinò soddisfatto.

« Non penso di aver bisogno d'altro, se non qualche informazione sul luogo della mia destinazione, e se ci sono altre deroghe o cose di cui dovrei essere messo al corrente. » disse l'essere, immobile dinnanzi all'umano a cui allungò la mano sinistra che l'essere supremo strinse con soddisfazione, facendo scomparire i due all'interno di un lungo corridoio oscuro che pareva muoversi attorno a loro.

« Dunque vediamo si tratta della dimensione sotto la mia giurisdizione, precisamente il settimo pianeta del sistema alfa centauri, nella zona della via equina, pianeta Equestria, quello è la tua destinazione.

Una volta li, ti farò assumere l'aspetto di un popolano qualsiasi, quindi la spada la farò diciamo “diventare trasportabile ma nascosta”. » disse Nero, lasciando il proprio bastone che scomparve e schioccando le dita, tramutò la grossa arma del coetaneo nel pendente di una collana a catena che comparve al suo collo.

« Capisco, e riguardo al popolo che lo abita ? C'è qualche informazione utile ? »

« Beh in effetti si, una volta li comprenderai come siano un popolo piuttosto allegro e colorato, ma allo stesso tempo con mentalità piuttosto complesse ed a volte oscure, ma non temere non sono da considerarsi pericolose per te, anche se, con tutto il rispetto, mi auguro che avrai cognizione nell'usare la nuova forza che ti ho donato. »

« Questo non sarà un problema, piuttosto, potresti dirmi perché mi stai mandando su quel pianeta invece che inviarmi direttamente dal superiore da sconfiggere ? » chiese la creatura, mentre cominciava ad intravedersi la fine del tunnel oscuro.

« Molto semplice, questa è una missione che non puoi compiere da solo, e per questo ti servirà l'aiuto di alcuni soggetti che ti indicherà la tua spada cominciando a brillare in loro presenza.

Con il loro aiuto, quando sarà il momento dovreste essere in grado di sconfiggere il nemico, visto che penso la tua logica e presenza possa giovare a quel popolo, solo ricorda di non nominarmi mai altrimenti rischieresti un sacco di guai, chiaro ? »

« Cristallino. Come sempre avrai fatto un macello anche in quel luogo, vero ? » chiese l'essere mentre i due fuoriuscirono dal tunnel comparendo sulla montagna fumosa, dalla quale si poteva osservare la cittadina di Ponyville e, chilometri più in la, Canterlot.

« A dire il vero, ho fatto qualcosa di molto peggio. Ho perso l'unico amico che avessi mai avuto. » disse con voce leggermente sconsolata Nero, sentendo su di se lo sguardo del proprio interlocutore con fare inquisitorio.

« ma comunque questo non è il momento di parlare di ciò, tu ricorda soltanto di fare quello che ti ho detto, e ricorda sono tre gli esseri che devi incontrare e portare con te, gli altri sarebbero soltanto un peso. Quando li troverai non farti prendere dal panico, verrò io a spiegarti il resto anche se credo lo capiranno da soli quando lo vedranno arrivare. » sentenziò il signor Nero, osservando il cielo notturno, puntando il proprio sguardo verso un piccolo puntino rosso nel firmamento distante migliaia di anni luce, ma diretto proprio nella loro direzione.

« Dunque immagino che ora mi farai assumere il loro aspetto e mi abbandonerai qui, giusto ? »

« Precisamente, ma non temere, per quanto può sembrare poco credibile da me, non ho lasciato questa terra senza protezione, e sappi che non mi riferisco a te. » concluse Nero facendo aprire alle proprie spalle un grosso cerchio magico viole ed un altro al di sopra del suo interlocutore, che cominciò ad abbassarsi trasformandolo.

Pochi istanti dopo, dove prima si trovavano i due esseri ora si trovava un grosso pegaso blu, col crine nero e dalle ali bicolore, con indosso la collana a catena, e con un ala bianca e nera, con al centro la spada come cutie mark.

Lentamente l'equino prese un grosso respiro riempiendosi con piacere i polmoni con l'aria fresca della notte che da millenni non aveva assaporato, spalancando poi i grandi occhi smeraldo, puntandoli su Ponyville.

« Comincerò da li, in fondo dovrò pur cominciare da qualche parte. » disse, spalancando le grandi ali, che fissò voltando la testa.

« E' da molto che non volo, spero di ricordarmi come si fa.

Di certo non posso restare qui, quindi...» disse il pony, arretrando di qualche passo prendendo la rincorsa, scattando di colpo in avanti saltando nel vuoto, dando un forte battito d'ali che lo fece immediatamente salire di quota, facendogli apprezzare a pieno la libertà che il vento notturno fra le piume e contro il viso sapeva concedergli.

« Questa è la libertà. Ora devo solo guadagnarmela, e stavolta devo farcela, altrimenti non sarei più degno di chiamarmi Zex. » sentenziò il pegaso, chiudendo di colpo le ali, lasciandosi cadere in caduta libera verso il basso, in direzione della cittadina, riaprendole soltanto quando fu a pochi metri dalle cime degli alberi, che sfiorò con la punta degli zoccoli.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo I - Il mio nome è Zex ***


Lo stallone dal manto blu, muovendosi ad alta velocità rasente alle fronde degli alberi, continuò l'avvicinamento a Ponyville, cercando nel frattempo di apprezzare appieno ciò che questa situazione gli stava offrendo.

Seppur con un corpo non suo, riusciva perfettamente a sentire i vari profumi ed odori di questo mondo che come un sogno divenuto realtà avevano ricominciato a riattivare le sue percezioni orami abituate soltanto all'arido deserto del tempo.

Osservò sotto di se, e sopra gli animali che popolavano questa terra, vedendo uccellini, conigli e creature non meglio identificate simili a leoni alati e lupi.

Tutta questa abbondanza di vita che aveva ripreso la propria vita dopo la debellazione della sadsand era un vero e proprio spettacolo per Zex, che concentrato sulla propria missione, non poteva fare a meno di lasciar correre nella propria mente i ricordi del suo mondo, molto simile a quello che stava osservando.

Mentre la sua mente si affollava di queste sensazioni e dei ricordi degli immensi prati fioriti della sua terra, il pegaso notò come, con l'avvicinarsi ormai alla piccola cittadina come una grande folla di equini si fosse radunata dinnanzi ad un grande palazzo di cristallo davanti al quale era montato un grande palco in legno decorato con grandi striscioni, recante l'immagine delle sei principesse dell'amicizia.

« In quel luogo c'è molto movimento, se sono fortunato potrei trovare li il primo dei tre pony che dovrò guidare, o magari anche tutti in un colpo solo. » disse, piegando leggermente l'ala destra inclinandosi nella medesima direzione, puntando direttamente verso il castello, scendendo in strada a poca distanza, dopo una discesa quasi verticale che per sua fortuna non venne notata a causa dell'eccitazione degli abitanti della cittadina per l'evento che stava per svolgersi.

Zex ora a terra, si osservò attorno osservando le strutture in legno che i pony utilizzavano come abitazione e con un leggero sospiro spensierato cominciò ad avvicinarsi alla folla tutta accalcata sotto il palco dove, con un immensa sequela di fuochi pirotecnici a fare da background comparvero da dietro al castello in volo, scendendo sul palco le sei principesse con attivati i loro poteri rainbow, cominciando a cantare una melodiosa canzone, che incantò tutti i presenti.

In effetti persino lo stallone dovette ammettere che quel motivetto, unito all'entrata ed agli effetti usati aveva di certo un non so che di magico, ma allo stesso tempo, cominciò a muoversi attorno alla folla, cercando di percorrerne in perimetro evitando di destare attenzione, tenendo lo sguardo puntato sul proprio pendente.

Quest'ultimo, malgrado la grande quantità di pony presenti in davanti al castello non ebbe nemmeno il minimo luccichio, neppure quando Zex si avvicinò al palco, facendosi strada tra spintoni, e pestoni esso reagì alla presenza delle sei principesse dell'amicizia, intente a cantare come se da quella canzone dipendesse l'esistenza di Equestria.

« Si direbbe che chiunque io stia cercando non si trovi qui. Ma penso che aggirarmi di notte, in volo per delle cittadine potrebbe destare sospetto dunque mi fermerò in questo paesino finché non sarà giorno.

In fondo, penso che le voci di quelle pony mi aiuteranno a chiudere occhio dopo tanto tempo. » disse con tono rilassato il pegaso, cominciando ad uscire dalla folla, cominciando a girare per le strade di un ostello o un luogo che potesse ospitarlo, rendendosi però subito conto di due problemi fondamentali.

Non portava con se nessun tipo di denaro, ed inoltre da quello che poteva notare l'intera Ponyville era deserta a causa del concerto che aveva attirato tutti quanti.

Lentamente Zex, dopo aver preso atto che finché le canzone fossero continuate non avrebbe trovato nessuno disposto ad ospitarlo gratuitamente, sorrise spensierato alzando il volto al cielo stellato.

« Penso che andrà bene anche un prato, e la volta stellata sarà il mio tetto. » concluse, spalancando le grosse ali che, con un grosso battito, lo sollevarono in aria, dandogli nuovamente una grande visione di Ponyville, e del castello dove si stava svolgendo l'evento.

Ma stavolta qualcos'altro attirò l'attenzione del pony facendogli voltare lo sguardo verso un immenso meleto con al centro una serie di strutture agrarie rosse.

Vedendo ciò Zex si diresse subito in quella direzione, soffermandosi qualche istante sul cancello d'ingresso della proprietà, osservando dall'esterno le splendide mele rosse appese agli alberi, mature e succose che aspettavano solo di essere raccolte.

« Sarebbe davvero stupendo poter assaporare il sapore di un frutto della terra, ma..» disse interrompendosi qualche istante, osservando le strutture agrarie spente, probabilmente prive dei propri abitanti anch'essi al concerto, sospirando con leggero rammarico.

«...non sono un ladro, attenderò domani per poterne chiedere una. » concluse lo stallone, voltandosi verso il sentiero che probabilmente lo avrebbe ricondotto verso la cittadina trovandosi difronte una giumenta dal manto verde chiaro e dal crine ormai bianco sorretto da alcune forcine in un antiquata acconciatura, osservarlo con un leggero sorriso coi suoi grandi occhi arancio, circondati da grandi rughe dovuti all'età.

« Ma che giovanotto gentile ed educato che sei. Guarda che se lo desideri puoi prendere una di quelle mele. » disse la giumenta avanzando di qualche passo, stringendo la guancia sinistra del pony con fare materno, facendolo leggermente arrossire mentre nel suo interno provò una leggera tristezza pensando a come lo sguardo e la voce della sua interlocutrice gli ricordassero modo quelli della propria madre.

« La ringrazio molto signora, ma non potrei mai prendere qualcosa che non mi appartiene, inoltre dovrei chiedere ai proprietari.» disse Zex, fissando coi propri occhi smeraldo la giumenta che dopo aver posato a terra il proprio arto sinistro, gli sorrise passandogli di fianco sulla sinistra, fermandosi dinnanzi al cancello.

« Allora ti do il mio permesso giovanotto, questa è la fattoria degli Apple, e si da il caso che io sia la proprietaria, Granny Smith. » disse la puledra anziana, osservando lo sguardo del pony, cambiare divenendo leggermente malinconico.

« Che c'è, sei triste per qualcosa ? »

« La ringrazio per la sua infinita gentilezza, ma io non ho nulla da darle in cambio di una mela, non possiedo denaro ne merce da scambiare. Quindi la ringrazio molto per il suo gesto ma per ora non posso accettare. » disse il pegaso dal manto blu, sorridendo leggermente alla giumenta che lo fissò sollevando un sopracciglio.

« Ragazzo mio, tu sei dotato di una grande educazione, ma vedi se ora non accetti di mangiare ciò che ti sto offrendo mi potrei anche offendere quindi coraggio, vieni con me, e non preoccuparti per i soldi. » disse Granny Smith, sorridendo al pony, a cui venne una fitta al cuore sentendosi trattato dopo tanto tempo con così tanto garbo, facendogli ricordare appieno i fattori del proprio mondo che offrivano sempre ristoro e cibo a chiunque ne avesse bisogno, e forse per questo pensiero, o per la canzone in lontananza che pareva riscaldare il cuore in quella fredda notte, una lacrime scese dal suo sguardo bagnandogli l'ormai arida guancia.

« La ringrazio con tutto il cuore, Granny Smith. » disse con flebile voce lo stallone, cominciando a seguire la giumenta, standole alla sinistra, per coprirla dal vento che giungeva da quel lato.

« Sei proprio un gentil pony ragazzo mio, dimmi quale è il tuo nome ? »

« Il mio nome è Zex, e mi creda, per me è un onore poter proteggere una pony col suo cuore dalle intemperie. »

« Oh ma cosa dici, così finirai per fare arrossire questa vecchia giumenta !! Tutti i pony ad Equestria sono buoni, specialmente mia nipote, che per tua informazione è ancora single sai. » disse Granny Smith, strizzando l'occhio sinistro al pony, dandogli due leggeri colpetti con il medesimo arto, facendolo sorridere.

« Allora deve essere proprio una terra fantastica la vostra, sarebbe bello poterla visitare in lungo ed in largo. In ogni caso, sono onorato per quello che avete detto, e sono certo che vostra nipote sia fantastica ma io sono sposato. » disse il pony, riportando lo sguardo fisso dinnanzi a se, socchiudendo leggermente gli occhi.

« Oh allora rimangio quanto detto, e posso chiedervi dove si trova ora la fortunata giumenta maritata con voi ? » chiese Granny Smith, osservando come di colpo lo stallone si fosse irrigidito, abbassando leggermente il capo facendo svolazzare nel vento i due ciuffi neri dinnanzi agli occhi chiusi mentre lentamente pose il proprio zoccolo destro sul cuore.

« Lei si trova qui, dove potrà vivere per sempre. » disse con voce leggermente tremante Zex, mentre nella propria mente la voce della sua amata perduta risuonò come il canto celestiale di mille angeli, tanto candido e soave quanto irraggiungibile.

Nel medesimo istante la giumenta si morse il labbro inferiore rendendosi conto di aver fatto una domanda di troppo.

« Brr che freddo, penso che sia meglio entrare così potrai riposarti meglio. Dimmi, hai un luogo dove stare stanotte ? » chiese la pony avanzando di qualche passo mettendosi difronte al suo interlocutore che aprì lentamente gli occhi fissandola col suo sguardo smeraldo luccicante.

« A dire il vero volevo chiederle, se non fosse troppo, se potevo dormire qui, nel suo meleto. »

« Nel meleto ? Beh penso di poter fare qualcosa di meglio, seguimi coraggio. » disse l'equina, strizzando nuovamente l'occhio allo stallone, che senza dire nulla annuì con un leggero sorriso cominciando a seguire la pony, cercando di rallentare per non sembrare cafone sorpassandola.

Lentamente i due giunsero dinnanzi alla porta del fienile, dove la proprietaria della fattoria spalancò il portone, entrando in compagnia del suo ospite che appena entrato constatò come all'interno del grande capanno il clima fosse decisamente più temperato grazie alla presenza di grande balle di fieno, e di vari altri animali.

« Penso che qui ti troverai a tuo agio, sarai riparato alla corrente fredda ed allo stesso tempo ti guadagnerai la mela facendo la guardia al mio fienile, che dici ti va l'idea ragazzo mio ? » disse la giumenta, lanciando una mela rossa verso il pony presa da un cestello nel capannone, che lo stallone afferrò al volo con lo zoccolo destro, fissandola con un sorriso.

« Penso sia perfetto, la ringrazio infinitamente per tutto quello che sta facendo. » disse Zex, avvicinandosi alla giumenta, che arrossendo leggermente gli si avvicinò fissandolo intensamente negli occhi.

« Sai...tu mi ricordi moltissimo il padre di AppleJack, anche lui era molto gentile e buono, forse per questo finì per farsi ingannare e perì insieme alla moglie, lasciandomi sola con i tre nipoti...E' stata dura crescerli da sola, ma non c'era altro modo. Ma ora scusami, non è il caso che ti affliffa con queste storie passate, resta pure quanto desideri, io ora vado in casa, ci vedremo domani mattina. » disse la giumenta con gli occhi lucidi che, senza il minimo preavviso si trovò abbracciata dagli arti anteriori del pony che pose il proprio volto sul collo della pony.

« Mi dispiace per suo figlio e sua nuora, mi creda. Ma sono certo che lei sarà stata di certo una madre esemplare per lui, e sono sicuro che la sarà stata anche per i suoi nipoti. Come ho l'assoluta certezza che se hanno avuto la fortuna di nascere nella vostra famiglia saranno dei pony di tutto rispetto degni di essere rispettati da tutti. » concluse Zex, liberando lentamente la giumenta dal proprio abbraccio, retrocedendo di qualche passo, osservando gli occhi colmi di lacrime di Granny Smiht, in netto contrasto col grande sorriso sul suo volto.

« Gr-Grazie ragazzo mio, grazie. Ora, dormi, parleremo domani. » disse la giumenta con voce tremolante, uscendo lentamente dalla porta del fienile, chiudendosela dietro, lasciando il pegaso dal manto blu solo all'interno, che era illuminato soltanto da una grossa finestra quadrata posta vicino al tetto.

Per qualche istante Zex rimase immobile al centro della struttura, fissando con sguardo triste la mela, che lo riconduceva ad un infinità di ricordi, che spaziavano dalla sua gioventù fino al luogo della sua morte, dove era stato sconfitto da Nero.

Quel giorno, mentre l'essere supremo aveva rimosso il proprio bastone dal petto della creatura, facendola crollare al suolo al centro dell'immenso meleto della sua famiglia ed il processo di distruzione del pianeta era iniziato, Zex ricordava bene come, mentre la vita stava abbandonando il suo corpo, voltò la testa verso destro, vedendola li, a terra come lui, una rossa mela rotta.

Anche lei come lui era caduta, e lentamente stava morendo proprio come la loro terra.

Ma quando giunse il momento dell'immensa esplosione che raggiunse entrambi, lui riaprì i suoi occhi trovandosi al centro di una grande stanza dove diverse voci, assieme a quelle di Nero, osservandolo lo “punirono” costringendolo alla custodia delle sabbie del tempo, relegando in quel deserto.

In quell'istante mentre questi ed altri pensieri stavano prendendo il sopravvento sul pegaso, egli decise di far cessare tutto con un semplice e secco morso dato al frutto tanto agoniato, il cui scrocchio risuonò per tutto il fienile, interrompendo quel silenzioso caos formatosi nella mente dello stallone, facendo spazio al dolce sapore del frutto di questa terra che ora riempiva la sua bocca facendo gridare di gioia le sue papille gustative.

« Questa si che è una mela. Avevo dimenticato quanto fossero buone, o meglio quanto fosse bello mangiare. » disse il pony, dando un altro morso, terminando l'intera mela che, lanciò nel pastone dei maiali, dando poi un forte colpo d'ali alzandosi verso il livello superiore della baracca, fermandosi nel livello adiacente al tetto, di fronte alla finestra che dava verso l'esterno, puntando proprio verso Ponyville, da cui continuavano a provenire le voci delle sei pony e le grida di acclamazione della popolazione del paesino.

Lentamente Zex si posò con gli zoccoli in quel livello, ammucchiando un po' di paglia di fianco a quel finestrone, solitamente usato per caricare e scaricare le balle di fieno in quel piano.

« Ora sarà meglio riposare, domani mattina, non appena avrò ringraziato Granny Smith e la sua famiglia, mi recherò nella prossima cittadina alla ricerca dei soggetti detti da Nero. » pensò lo stallone, rannicchiandosi nel giaciglio da lui creato, tenendosi lo zoccolo destro premuto contro il pendente a forma di spada contro il petto, nel medesimo punto dove l'essere supremo lo aveva trapassato millenni prima.

Nel medesimo istante proprio l'essere che aveva posto fine all'esistenza del pianeta di Zex si trovava immobile sulla cima della torre del Crystal Empire, ricostruita dopo gli eventi dell'anno prima, fissando col proprio sguardo abissale Princess Cadence intenta a fare il bagnetto alla piccola Purity, mentre Shining Armor, in un altra stanza si intratteneva con Black, bevendo e parlando di argomenti, che se fossero stati uditi dalla consorte dell'unicorno, gli avrebbero fatto guadagnare un biglietto di sola andata per casa Sparkle.

« A quanto pare sembra non sentire affatto la mia mancanza quell'ingrato. » disse con tono alquanto scocciato il signor Nero, sollevando poi lo sguardo verso il cielo, su cui puntò il proprio bastone sulla cui punta comparve un cerchio magico viola.

« Quasi quasi me ne infischierei di quello che accadrà, ma c'è questa sgradevole sensazione vicino al pancreas che me lo impedisce, che scocciatura. » concluse l'umano, facendo fuoriuscire dal cerchio una grande nube gassosa praticamente invisibile ad occhio nudo, che cominciò a salire fino alla stratosfera cominciando a fondersi ad essa.

Pochi istanti dopo Nero, abbassando il braccio destro, tenendo ben saldo il pomello in madreperla, pose la punta del bastone con estrema delicatezza sulla punta della torre, facendo comparire dinnanzi a se una mappa d'Equestria, su cui vi si trovavano tre x rosse disegnate, ed una quarta comparve in corrispondenza del luogo in cui si trovava.

« Molto bene, direi che questo dovrebbe bastare temporaneamente per rallentare la sua avanzata.

Anche se spero che Zex svolga bene il suo incarico, invece che perdere tempo con le anziane. » disse con tono scocciato l'essere supremo, scomparendo all'interno di un cerchio magico viola, ricomparendo nello spazio, con Equestria alle sue spalle, tenendo i propri occhi abissali verso il punto rosso lontano in avvicinamento che, alla vista dell'essere supremo era ben chiaro e definito come esso non fosse altro che il “tradito” che stava venendo per distruggere coloro che a suo dire, lo avevano tradito e dovevano pagare.

« Vieni coraggio, ti sto aspettando. » sentenziò Nero, aggrottando leggermente le sopracciglia, restando immobile nel silenzio dello spazio.

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Capitolo 3
*** Capitolo II - Vecchie conoscenze ***


Fiumi di scintille e stridio scaturirono dallo scontro della possente lama brandita da Zex, contro il bastone di Nero, immobile difronte alla creatura, osservandola con sguardo scocciato.

« Non ti sei ancora stufato ? Non vedi che è tutto inutile ? » chiese l'essere supremo osservando la creatura, con buona parte della maglia strappata, l'ala destra spezzata pendente a terra e la sinistra , tagliata di netto, giaceva al suolo a diversi metri di distanza, mentre svariati rivoli di sangue scendevano dalla fronte di Zex, affannato ma non vinto.

« Non è inutile, non finché potrò impedirti di distruggere la mia terra. Io rappresento le speranze e la volontà di questo popolo !! Non ti permetterò di avere la meglio !! » sentenziò la creatura, lanciandosi in avanti, brandendo con entrambe le mani il lungo manico rosso, eseguendo una spazzata orizzontale verso l'avversario che, senza il minimo sforzo, pose verticalmente il proprio bastone sulla traiettoria del colpo causando un nuovo mare di scintille, che come un fiume in piena finirono sulle braccia di Zex, e come tizzoni gli ustionarono la carne sotto lo sguardo soddisfatto di Nero.

Ma l'avversario, sofferente e malconcio non smise di spingere. Non poteva permettersi di cedere e con forza strinse i denti contraendo al massimo i muscoli del suo possente corpo, cominciando a spostare l'intero corpo dell'essere supremo, facendogli strisciare le scarpe nel terreno.

« Niente male, stai sfruttando il dolore e l'adrenalina in circolo per cercare qualcosa di impossibile. Se non fosse che stai per morire avrei quasi rispetto per te.

Ed ì un vero peccato che tu non abbia accettato di divenire un mio servo, come il tuo popolo di trasferirsi. »

« Io non accetterei mai di sottostare alle leggi di un essere come te. Come il mio popolo non si piegherà mai al tuo volere, questa è casa nostra !! Tu non puoi spazzarla via !! Io non te lo permetterò, a costo della mia vita !! » tuonò Zex, rompendo lo stallo creato, sollevando verso l'alto la propria arma, preparandosi a colpire Nero con un fendente verticale, il suo colpo più potente, ma nello stesso istante in cui la creatura sollevò le braccia fu troppo tardi.

Come un coltello nel burro, il bastone dell'essere supremo penetrò inesorabile il petto dell'avversario, fuoriuscendo dalla sua schiena, portando il volto sadico di Nero vicino a quello di Zex, rimasto a bocca aperta con gli occhi dilatati.

« E sia, a costo della tua vita hai detto. Ora che me la sono presa posso prendermi anche il pianeta. » disse con calma l'essere superiore, retrocedendo lentamente, estraendo con forza la propria arma dal petto della creatura che, dopo aver lasciato cadere la spada alla propria destra, si abbatté con un tonfo di spalle sul terreno, circondato dagli splendidi meli della sua terra.

Inutili fu qualsiasi sforzo di Zex di alzarsi, mise tutta la sua forza nelle braccia e nelle gambe, ma nulla.

Lui stava morendo, ed ogni istante che passava avvertiva sempre più il freddo della tetra mietitrice avvicinarsi a lui, sentendo quasi la fredda lama della falce sul proprio collo.

Provò ad alzare la testa, per vedere se Nero fosse ancora li, non per implorarlo no.

Non lo avrebbe mai fatto, ma per maledirlo con lo sguardo, dato che fino a quando ogni grammo di energia non lo avesse abbandonato lui avrebbe continuato a combattere, per tutto ciò che gli era caro sulla sua terra.

Lentamente sentì come il controllo sui suoi arti stava cessando, e la vista iniziava a sfocarsi a causa del colpo letale del nemico che gli aveva letteralmente trafitto il cuore da parte a parte.

Fu in quell'istante, mentre sentì che la sua ora stava infine giungendo, e le lacrime cominciarono a scendere lungo il suo volto che Zex la vide, la prima mela matura dell'annata, caduta a terra come lui, ed ora morente sul terreno.

Inutilmente la creature cercò di allungare il proprio braccio destro, verso il frutto da lui tanto adorato, mentre in lontananza le esplosioni avevano cominciato, come il tuono prima della tempesta, ad annunciare l'inizio della fine che lui vide giungere verso di se, sotto forma di un immenso muro di fuoco, proveniente proprio dalla direzione della mela, che venne incenerita pochi secondi prima che il fuoco raggiungesse anche lui.

« NOO !! » tuonò di colpo Zex, spalancando i propri occhi smeraldini, con il fiatone trovandosi completamente zuppo di sudore nel giaciglio creato con la paglia.

Lentamente il pegaso dal manto blu cominciò a guardarsi attorno, osservando come i primi raggi solari avessero cominciato ad illuminare il luogo che era stato per quella prima notte su Equestria il suo ristoro più gradito.

« Era solo un sogno...» sussurrò leggermente sconsolato il pony, volgendo il proprio sguardo verso l'esterno dove la fioca luce del mattino aveva cominciato ad illuminare i vasti meleti della fattoria degli Apple, rivelando la presenza della rugiada sul manto erboso che si estendeva a perdita d'occhio.

Tale spettacolo, unito ad uno splendido cielo azzurro libero dalle nubi, bastarono a rasserenare Zex che dopo un lungo sospiro, si alzò spiegando le proprie ali sgranchendosele, facendo un concerto di ossa e sbadigli.

« Finalmente ti sei svegliato ragazzo mio. Hai avuto un sonno molto agitato sai ? Spero almeno che tu abbia dormito bene. » disse Granny Smith, immobile a poca distanza dallo stallone, che si voltò lentamente sorridendole.

« Buongiorno Granny Smith, mi creda, era da molto tempo che non dormivo così bene. Spero solo di non avervi disturbato durante il sonno. »

« Pff, no preoccuparti ragazzo mio, non è nulla se paragonato alle consuete liti serali tra Apple Jack ed Applebloom, sono quasi stupita che tu non ti sia svegliato quando sono rientrate a casa con Big Mac, visto il caos che hanno fatto.

In ogni caso, ti va di fare colazione con noi ? » chiese l'anziana giumenta facendo arrossire leggermente il pony dal crine nerastro.

« Se non disturbo, sarò lieto di accettare questo invito. » rispose Zex, avvicinandosi all'equina che gli strinse la guancia sinistra.

« Bravo ragazzo, così si fa. Coraggio andiamo, non vedo l'ora che i miei nipoti ti conoscano. » disse la giumenta, avviandosi verso la scala in legno che aveva utilizzato per salire fino a quel livello ma, prima che avesse il tempo di posare lo zoccolo sul primo scalino, lo stallone, afferrandolo con gli arti superiori, la sollevò lasciandosi cadere verso il basso ammortizzando totalmente la discesa tenendo spalancate le grandi ali, che ebbero lo stesso effetto di un paracadute, facendo toccare terra ai due dopo averli fatti ondeggiare come una piuma.

Giunto con gli zoccoli a terra, ripose dolcemente Granny Smith in piedi, assicurandosi che non scivolasse, facendo sorridere l'anziana.

« Sei davvero un bravo pony Zex, finirai per viziarmi in questo modo eheh !! Ora forza seguimi. » disse la puledra, facendo cenno con la testa, cominciando a dirigersi verso la porta aperta del fienile, seguita a pari passo dal pegaso, che teneva il proprio sguardo smeraldo verso l'esterno, notando come a tratti, dalla parte bassa della porta di sinistra sbucasse ad intermittenza un fiocco fucsia.

La giumenta accorgendosi di ciò rise leggermente, schiarendosi la voce con un colpo di tosse.

« Tranquilla Applebloom, non ti mangia mica !! Puoi farti vedere. » disse la puledra sapendo perfettamente che la nipotina più piccola aveva passato l'intera notte a spiare il loro ospite, cercando più volte di intrufolarsi nel granaio.

La puledrina dal manto giallo chiaro, comparve, prima col muso poi col resto del corpo davanti al portone mostrandosi nella sua tenera gioventù, sfoggiando un sorrisetto colpevole dinnanzi alla nonna ed al pegaso, tenendo il capo chino.

Quest'ultimo giunto dinnanzi a lei, contraccambiò il sorriso, passandole lo zoccolo destro sotto il mento, sollevandole il viso.

« Non chinare mai la testa piccola, altrimenti nessuno potrebbe vedere lo splendido sorriso che hai in volto. » disse lo stallone dal manto blu, fissando gli occhi arancio brillante della piccola con i suoi smeraldo, osservando il vivido rossore comparso sulle guance della giovane.

« Beh Applebloom che fai non dici grazie al signore ? » chiese la giumenta dal manto verde chiaro, osservando la nipotina con un sopracciglio alzato, venendo però attirata dallo zoccolo posto sulla spalla da Zex.

« Non c'è ne alcun bisogno, il ringraziamento più grande che possa ricevere questa mattina l'ho già avuto, la vostra presenza è più che sufficiente per rendermi felice. » disse il pony dal manto blu, cominciando ad avanzare verso l'esterno, vedendo sopraggiungere un grosso stallone dal manto rosso ed il crine arancio, trainando un grosso carro carico di mele mature.

« Lui invece è mio nipote Big Macintosh, non è di molte parole, ma è un grandissimo lavoratore. » disse la la giumenta, cominciando a dirigersi verso uno dei meleti da cui provenivano dei colpi che, visti dalla loro posizione, corrispondevano al tremolio delle chiome delle piante.

« Oh vedo che anche AppleJack è già sveglia, forza voglio presentarti anche lei, la troverai molto simpatica. » concluse Granny Smith cominciando a dirigersi verso l'origine di quei suoni assieme a Zex, intento ad ascoltare l'anziana non negando però l'ascolto anche alla piccola giumenta alla sua sinistra.

« Ma sei davvero grosso !! Quasi come Big Mac !! Devi essere davvero molto forte...»

« Non penso di esserlo piccola, vedi la forza non è data dalla massa che un essere possiede, ma dal proprio cuore e volontà. »

« Non riesco a capire...cosa intendi ? »

« E' molto semplice ora te lo spiego..» disse Zex, sollevando con l'ala nera Applebloom facendola salire in groppa.

« Vedi tua nonna ? »

« Ah ah.»

« Bene, lei è molto più forte di me. » disse lo stallone, facendo di colpo sgranare gli occhi alla puledrina, mentre l'interessata del discorso fece finta di nulla, prestando però orecchio.

« Ma ma come è possibile ?! Granny Smith è anziana e magra, non può competere con un pony come te e Big Mac. » disse Applebloom, salendo sulla testa del pony scendendogli col muso davanti agli occhi al contrario, poggiando gli zoccoli nel crine di Zex.

Quest'ultimo gli sorrise dolcemente, facendo ondeggiare i due ciuffi che gli pendevano ai lati del volto.

« Eppure è così, vedi la vera forza non è quella fisica, non quella che ti permette di distruggere una roccia con un solo colpo. La vera forza è non arrenderti se anche dopo il millesimo la roccia non mostra nemmeno una crepa, e malgrado tutto si va avanti, anche se sei stanco e tutti ti remano contro.

La vera forza è il coraggio di non arrendersi in nessuna situazione, malgrado la vita ti metta in situazione sfavorevoli, questa è la vera forza. » disse lo stallone facendo scendere la puledrina dalla propria groppa posandola con dolcezza a terra, strofinandole il capo con lo zoccolo sinistro.

« Ed esiste un modo per acquisire questa forza ?? E e per caso può anche aiutarmi ad ottenere un cutie mark ?? » chiese l'equina saltellando eccitata davanti al pony che le sorrise, avvicinandosi col volto.

« Ti rivelerò un segreto, quella forza tu già la possiedi piccola Applebloom, devi solo trovarla e per fare ciò dovrai seguire alla lettera le indicazioni che tua nonna ti dirà e vedrai che il cutie mark e la forza giungeranno presto a te. » disse il pegaso dal crine nerastro facendo l'occhiolino alla pony che, dopo pochi istanti galoppò via farneticando qualcosa sul condividere questo segreto con le sue amiche.

« Ehy AppleJack !! Vieni qui un istante, devo presentarti il pony che ti ho detto ieri sera !! » disse di colpo Granny Smith, sentendo in risposta una rapida galoppata farsi sempre più vicino, finchè dagli alberi di melo sbucò la principessa dell'amicizia, con in testa il proprio cappello texano, fermandosi di fronte alla nonna, sorridendole gentilmente.

« Eccomi Granny dimmi tutto. » disse la pony dal manto arancio, voltando lo sguardo verso destra, scrutando affianco a pochi metri della nonna il pegaso dal manto blu e dalle ali bicromatiche, intento a risollevare il capo con i due ciuffi a penzoloni, spostando la sua attenzione su di lei.

« Volevo che salutassi questo giovanotto davvero molto gentile, che stanotte abbiamo ospitato nel fienile. » disse l'equina dal manto verde, osservando le guance della nipote di una forte tonalità rossa simile a due pomodori mentre Zex, sorridendo gentilmente si avvicinò alle due fermandosi a poca distanza da AppleJack.

« E' un vero onore per me conoscere la nipote di Granny Smith e di vedere che la bellezza è una dote di famiglia, io sono Zex, piacere miss AppleJack. » disse lo stallone, notando sorpresa come la pony che aveva difronte altri non era che una delle principesse che la sera prima avevano intrattenuto l'intera Ponyville con le loro splendide voci.

Decidendo però di non svelare il riconoscimento lo stallone decise di non dire niente a riguardo, pensando che, se avesse voluto dirglielo lo avrebbe fatto lei.

Per un tempo che parve infinito trai tre venne a crearsi un silenzio molto imbarazzante, rotto soltanto dai cinguettii degli uccelli posti sui meli, che davano quasi l'idea di essere interessati.

« Beh AJ che fai non rispondi ? » chiese l'anziana puledra fissando la nipote decisamente in imbarazzo, che riuscì soltanto a sollevare l'arto destro in avanti che venne prontamente stretto da Zex, facendo correre un brivido lungo la groppa della pony.

Ma nel medesimo istante in cui la puledra dal manto arancio aprì la bocca per rispondere, una pergamena comparve magicamente dinnanzi ai due, facendo di scatto illuminare il pendente dello stallone, che coprì prontamente con lo zoccolo sinistro, lasciando lo zoccolo della texana che afferrò l'oggetto appena comparso cominciando a leggere silenziosamente.

« Qualcosa che non va AJ ? »

« Devo andare subito a Canterlot Granny Smith !! Non aspettarmi per cena, ti spiegherò tutto non appena sarò tornata !! » disse con voce agitata la puledra, cominciando a trottare a tutta velocità verso l''uscita della loro proprietà mentre la pergamena scomparve come era venuta, facendo cessare il brillamento del ciondolo di Zex, che intuì che chiunque avesse spedito quella lettera, probabilmente doveva essere uno dei tre pony che avrebbe dovuto guidare.

« Perdonami Granny Smith, se non sono troppo indiscreto, posso chiedere chi ha inviato quella pergamena a tua nipote ? »

« E' davvero un ottima domanda ragazzo mio, un tempo avrei risposto senza dubbi Princess Celestia, ma da quando AppleJack è diventata una principessa le pergamene da ammiratori, regnanti e dei parenti arrivano spesso dunque non saprei proprio che dire, ma visto che va a Canterlot, presumo si tratti di una chiamata di Princess Celestia o Princess Luna. » disse la giumenta riprendendo fiato dopo il lungo discorso, osservando lo stallone con lo sguardo puntato nella direzione verso cui si era diretta la giumenta.

« Princess Celestia e Princess Luna, potrebbero essere loro due delle pony prescelte...ma l'unico modo per essere certo è verificarlo. » pensò, voltandosi verso la puledra dal manto verde, sorridendole.

« Penso che andrò anche io a Canterlot, per conoscere queste principesse che mi avete appena nominato Granny Smith, dunque penso che per me sia ora di salutarvi. »

« Quindi è un addio...? »chiese la giumenta fissando con sguardo triste lo stallone, che le posò lo zoccolo destro sulla guancia destra, accarezzandola gentilmente.

« Non essere triste perché me ne vado, non esiste una distanza che mi impedisca di pensare a te, e se mai avrai bisogno di me io accorrerò per aiutarti Granny.

Nella mia terra d'origine non esistono gli addii, perché in un modo o nell'altro siamo tutti sempre collegati, in fondo condividiamo tutti nell'universo lo stesso cielo. » disse il pony, fissando con sentimento il cielo limpido insieme alla giumenta che, trattenendo a stento le lacrime, tenne il proprio sguardo fisso sul pony, a cui diede un forte abbraccio.

« Sei davvero speciale, ragazzo mio. Ora vai forza. »

« Grazie Granny, a presto amica mia. » disse Zex, separandosi lentamente dall'abbraccio della pony, alzandosi in volo con un forte battito d'ali soffermandosi qualche istante ad osservare la figura della giumenta divenire sempre più piccola e quella del meleto sempre più grande, fino a che, con una torsione il pegaso si voltò verso Ponyville, lanciandosi in quella direzione, intuendo come l'immenso castello avvistato al suo arrivo con Nero sul pianeta fosse senza ombra di dubbio Canterlot.

Nel medesimo istante, a palazzo le due sorelle si trovavano nella sala del trono, con dinnanzi a loro una proiezione magica del pianeta creata da Luna, la quale con tono abbastanza scocciato rispose nuovamente alla sorella.

« E' inutile Tia !! Per quanto io ci provi, non riesco in alcun modo ad osservare all'esterno delle stratosfera !! E' come se ci fosse un velo che ci impedisce di vedere all'esterno, creando un cielo fittizio !! »

« Ma questo è impossibile !! C'è ne saremmo accorte se qualcuno avesse lanciato un incantesimo tanto potente !! In ogni caso ho mandato a chiamare Twilight Sparkle e le sue amiche, ci penseranno loro ad investigare su questo problema, noi abbiamo altro a cui pensare.» disse Celestia, con tono cupo, che fece correre un brivido lungo la groppa della sorella minore che cessò la proiezione magica, avvicinandoglisi.

« Ti riferisci a loro due, vero..? »

« Precisamente. Non so per quanto tempo ancora riusciranno a nascondersi dai poteri sensoriali di Black, e non appena lui lo scoprirà, si scatenerà un putiferio. » disse Celestia, osservando da una grossa finestra il cielo azzurro, oltre il quale il signor Nero stava intrattenendo un accesa discussione con un suo simile.

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Capitolo 4
*** Capitolo III - Scherzi del destino ***


In quell'istante mentre il vuoto cosmico continuava il suo infinito ciclo di creazione e distruzione i furenti occhi del signor Nero erano fissi su una scoppiettante fiamma viola grossa quasi quanto lui, che risplendeva di luce perpetua nell'oscurità della galassia.

« Vuoi spiegarmi cosa ci fai qui Lyram ? Non ho di certo bisogno di altre scocciature e nemmeno della tua fastidiosa compagnia. » sentenziò l'umano dando le spalle al proprio interlocutore, che gli svolazzò di fronte, scoppiettando.

« Non mi sembra mi occorra il tuo inutile permesso !! Io faccio ciò che voglio e tu non puoi impedirmelo razza di damerino !! Senza contare che se sono qui è solo perché sono stato incaricato di farlo, non di certo per vedere la tua faccia da fesso !! » replicò l'essere supremo, sfarfallando nell'oscurità mentre il proprio riflesso dava leggermente fastidio al proprio interlocutore, che stava stringendo con immane forza il pomello in madreperla con entrambe le mani, resistendo alla tentazione di colpire il coetaneo.

« Bene, sei venuto ed hai visto. Ora vattene. »

« No. Prima devi dirmi perché diavolo hai inserito quella sciocca cortina magia attorno al pianeta !! Sai bene che non ci è permesso agire in loro protezione, inutile spauracchio !! Forse faresti semplicemente meglio a distruggere questo inutile pianeta, tanto per quello che serve a me. »

« A te non servirebbe nemmeno un cervello per pensare !! Oh che sbadato è vero, tu non hai un cervello ne tanto meno un corpo !! » sentenziò Nero, sorridendo sadicamente a poca distanza dal suo interlocutore che avvampò di rabbia.

« Sta attento Nero, mi stai facendo davvero incazzare !! FA ATTENZIONE !! » tuonò Lyram, avvicinandosi anch'esso all'umano, illuminandogli il volto.

Per qualche istante il silenzio regnò sovrano sovrapponendosi al silenzio cosmico che abbondava tutto intorno a loro fino a che Nero, consapevole che se non avesse risposto non si sarebbe levato quello scocciatore dai piedi sospirò con noia.

« Eh d'accordo, te lo dirò. Ho messo quello strato per far si che le creature del pianeta non vedano il nemico arrivare, in questo modo il mio incaricato avrà il tempo di agire in tutta tranquillità, senza che quegli stolti si facciano prendere dal panico. Ora hai capito Lyram o ti devo fare un disegnino ? » disse con tono ironico l'umano, fissando la fiamma scagliarli contro parti di se, che gli si attaccarono alle gambe cominciando a divampare senza bruciarlo.

« Lo sai vero che l'unico motivo per cui ora non ti abbrustolisco è che non voglio sprecare le mie energie con te ? Tsk. Se solo tu fossi meno tecnico nei tuoi piani ora non saremmo a questo punto !! Non potevi semplicemente prendere ciò che volevi e distrugger e il pianeta, nooo, tu dovevi andarci su, donare poteri agli abitanti, creare centinaia di superiori solo con lo scopo di avere più giocattoli e schiavi degli altri !! Sei solo un inutile ammasso di paure dal cervello bacato !! » sentenziò l'essere supremo fiammante, zittendosi di colpo quando il suo coetaneo, stringendo di colpo gli occhi per poi riaprirli di scatto, fece svanire le fiamme che aveva addosso, puntando poi il proprio bastone contro il suo interlocutore.

« Stai attento Lyram, molto attento. Non paragonarmi a voi, con cui condivido solo l'immenso potere. Voi siete voi, io sono il signor Nero, e credimi c'è un abissale differenza.

E se non vuoi scoprire quanto profondo sia questo abisso, ti consiglio di sparire all'istante. » sentenziò l'umano con tono di voce alterato mentre il proprio interlocutore, restando in silenziò cominciò a scomparire nel medesimo modo in cui era apparso, concedendosi solo un ultima frase prima di sparire.

« Spero proprio che quell'abisso sia bello spazioso, perché presto tu ed il tuo mondo ci finirete. » disse Lyram, svanendo del tutto in un vortice incandescente che implose, lasciando Nero nella propria solitudine all'esterno d'Equestria che dalla sua propsettiva appariva come uno splendido pianeta azzurro con un immensa massa di terra verdeggiante con sprazzi sabbiosi.

L'essere supremo sospirò profondamente, tenendo il proprio sguardo abissale puntato verso il suo parco giochi preferito, pensando a quanto tempo avesse passato in quel luogo attraverso le ere, assistendo a mille e più avvenimenti, sia tragici che gioiosi, la maggior parte dei quali innescati da lui per qualche suo desiderio.

« Chissà, forse farei meglio a tornare ad Equestria per controllare i progressi di Zex, visto che non mi serve a niente se non segue i miei ordini. » disse l'umano, facendo comparire un cerchio magico viola dinnanzi a se col solo schiocco delle dita della mano destra, mentre con la sinistra si sistemò il cilindro, leggermente inclinato in avanti.

Lentamente l'umano di addentrò all'interno del varco magico facendolo riapparire in volo proprio affianco di Zex, con le ali spiegate al di sopra delle nubi che avevano iniziato ad offuscare i cieli di Ponyville.

Il pegaso, trattenendo lo stupore, si limitò a voltare il muso verso il nuovo arrivato.

« Dimmi Nero, sei venuto per dirmi qualcosa ? » chiese lo stallone dal manto blu, osservando l'essere supremo volargli accanto senza il minimo sforzo malgrado la velocità a cui stesse andando, mantenendosi orizzontale affianco a lui, con le braccia incrociate dinnanzi al petto e con lo sguardo rivolto verso di lui.

« Potresti almeno salutarmi Zex, dato che era da un po' che non ci vedevamo. Comunque sono solo venuto a vedere come procedeva la ricerca, visto che il nemico è sempre più vicino. »

« Credo che tu mi possa perdonare se non salto di gioia quando vedo colui che mi ha ucciso e schiavizzato, ma suppongo che l'educazione dovrebbe oltrepassare questi limiti.

In ogni caso, penso di essere sulla buona strada, poco fa il pendente si è illuminato durante la ricezione di una pergamena proveniente da Canterlot, dove ora mi sto dirigendo per-»

« No no no !! Tu a Canterlot non puoi andarci assolutamente !! » disse di colpo Nero, muovendosi con estrema velocità in avanti, bloccando col proprio corpo la strada al pegaso che, per evitare lo scontro con l'umano diede un forte battito d'ali contrario al senso di marcia, stoppandosi a pochi millimetri dal petto di Nero.

« E per quale ragione, di grazia ? » chiese Zex, trattenendosi dall'insultare l'essere supremo per avergli quasi fatto incrinare le ossa delle ali, a causa di quella brusca frenata.

« Beh ecco, detto molto francamente non mi va di dirtelo. Vista la tua maleducazione, ma dato che so fin troppo bene che comincer- ecco lo sapevo. » disse Nero, piantandosi la mano sinistra in volto, massaggiandosi la fronte, cercando di non guardare lo stallone dinnanzi a se, con gli arti anteriori incrociati sul petto, intento a fissarlo con sguardo severo degno del più rude dei rimproveri paterni. « Uff dai Zex, non fare così lo sai che è altamente imbarazzante come cosa !! Lo sai benissimo che sono millenni più vecchio di te, e che essenzialmente questa scena è come se un feto rimproverasse un novantenne, quindi su smettila. » disse l'umano, sorridendo leggermente, cercando di convincere lo stallone dal manto blu a cessare il suo atteggiamento da patriarca, ottenendo solo un intensificazione dello sguardo del pony, che aggiunse un sopracciglio alzato alla propria espressione.

Nel medesimo istante, mentre la scenetta dei due persisteva tra l'imbarazzo di Nero, misto ad uno strano dolore allo stomaco assieme all'espressione giudiziosa di Zex, all'interno del castello di Canterlot, Celestia seguita da Luna stavano scendendo ai piani inferiori del castello.

Lentamente le due giumente, dopo aver disceso un infinita scalinata a chiocciola giunsero infine dinnanzi ad una porta recante delle incisioni nerastre sconosciute, con in basso due fori identici.

« Sorella, sei proprio convinta che sia sensato continuare a mantenere il segreto ? » chiese Luna con aria impaurita, tenendo lo sguardo fisso verso la sorella che pur non riuscendo a trattenere un brivido lungo la groppa si fece coraggio inserendo il proprio corno nel foro di destra.

« Luna, non ne sono convinta, ne sono certa. Ora ti prego, muoviamoci, lo sai che ho il terrore che qualcuno ci segua e ci scopra. » disse la monarca del sole, osservando la sorella inserire a sua volta il corno nel foro di sinistra, cominciando con essa ad illuminarlo di magia, causando la lenta apertura della porta verso l'interno, rivelando all'interno un immenso prato fiorito ed una casucola al centro di esso, come se si trattasse di un vero e proprio portale che conduceva in un solitario eden.

Le due principesse rimossero i propri corni dalle fessure che si rivelarono essere in realtà due serrature magiche, apribili solo da loro, e proprio per questo la minore delle due sorrise leggermente alla sorella.

« Tia, cerca di rilassarti, anche ammesso che ci seguissero non riuscirebbero ad entrare qui. » disse con tono fermo Luna, cominciando ad entrare all'interno con Celestia, che seppur ricambiando il sorriso, non era per nulla convinta della falsa sicurezza della puledra, attenendo fino all'ultimo che le due grandi ante in pietra si richiudessero dietro di loro con un sordo tonfo.

« Bene, ora muoviamoci, e Luna ricorda, non badare a nulla di ciò che dirà, capito ? » disse la monarca del sole, passando davanti alla sorella minore, avviandosi verso la casetta in legno circondata da un mare di fiori, la cui porta parve aprirsi leggermente.

« Tranquilla, non dirò nulla. Ormai so bene che quando veniamo qui è “il momento delle offese”. » rispose con tono leggermente seccato la monarca della luna, piegando e orecchie con sconforto.

Lentamente le due pony giunsero dinnanzi alla porta di legno, che si aprì del tutto, rivelando la giumenta al proprio interno.

Questa, fissando con sguardo dolce ma allo stesso tempo di imbarazzo le due principesse si inchinò leggermente col capo facendogli cenno di entrare, ma nel medesimo istante in cui esse entrarono, una voce risuonò forte ed acida.

« ALZA IMMEDIATAMENTE QUELLA TESTA !! NON DEVI INCHINARTI A QUELLE BESTIE !! » tuonò con voce irritata un unicorno dal manto bianco e dal crine biondo, fasciato in varie parti lungo la groppa ed il collo, e negli arti anteriori, tenendo i propri occhi rubino puntati sulla giumenta che scattò subito.

« Io...non posso farci nulla !! Loro sono due principesse !! E poi anche tu sei come loro adesso... »

« LORO NON SONO NIENTE !! E NON AZZARDARTI PIU' A DEFINIRMI UNO DI LORO !! » tuonò il pony, avvicinandosi con fatica verso la propria interlocutrice che lo osservava coi propri occhi rubino semicoperti dal crine smeraldo.

« Ora basta. Lasciala stare !! »tuonò di colpo Celestia, frapponendosi fra i due, tenendo il proprio sguardo magenta sullo stallone, che digrignò i denti di rabbia.

« Come osi darmi degli ordini ?! Tu razza di sciocca creatura !! Vedi di stare attenta se non vuoi che ti elimini !! »

« So bene che non lo farai. Perché in tal caso la barriera magica creata attorno a questa zona segreta svanirebbe lasciandovi entrambi indifesi. » rispose la giumenta con fare sicuro, senza però dimenticare che colui che aveva di fronte avrebbe davvero potuto ucciderla già una volta, ma non lo aveva fatto.

« Ascoltala fratello, ti prego. Fallo per me !! Per noi !! Hai bisogno di riprenderti per fronteggiare la minaccia. » disse la puledra, avvicinandosi di qualche passo verso lo stallone che, seppur a malincuore spostò il proprio volto verso il muro con fare stizzito.

« Eh va bene !! Dannate bestie..se penso che in questo momento vi somiglio mi viene quasi da vomitare. » rispose il pony dal manto bianco, avviandosi verso un letto sistemato in mezzo la stanza, coprendosi del tutto con una coperta bianca, mentre la sorella si voltò verso le principesse sorridendogli dolcemente.

« Vi ringrazio per la pazienza che avete con lui, e vi sono grata per quello che state facendo per noi, sono certa che anche lui la pensa così, solo è troppo burbero per ammetterlo. » disse Eve, tenendo il tono più basso nell'ultima parte della frase, gettando un occhiata rapida verso il letto.

« Non preoccuparti, non è un grosso problema a patti che le vostre promesse vengano mantenute. » disse Celestia, ricambiando anch'essa con un sorriso, mantenendo però una certa serietà.

« Certo, non vi saranno atti ostili da parte di Kain verso nessun essere di questo pianeta, e quando si sarà ripreso vi difenderemo dalla minaccia che incombe su tutti noi, anche se sembrerebbe che non ci ha ancora individuati, nemmeno Nero si è mostrato. » disse con tono sospetto la giumenta, portandosi lo zoccolo sinistro sotto il mento, pensando se la presenza o meno dell'essere supremo sarebbe stata d'aiuto o meno.

Nel medesimo istante quest'ultimo era riuscito finalmente ad interrompere lo stallo con Zex, cominciando a vuotare il sacco.

« D'accordo, lo ammetto. Non voglio che tu vada al castello perché li si trovano due dei miei subalterni che con molta probabilità ti riconoscerebbero mandando in malora la tua copertura, ora hai capito ? » disse l'essere supremo, allargando le braccia in segno di stanchezza lasciandole poi cadere lungo i fianchi, osservato dal pegaso che lasciò cadere anch'esso gli arti anteriori nello stesso modo.

« Fammi capire, perché forse mi sorge un dubbio. Il superiore rinnegato vuole distruggere tutti i superiori, giusto ? »

« Esatto. »

« E sempre questo essere superiore vuole distruggere Equestria, corretto ? »

« Correttissimissimo. »

« Ed allora mi spiegheresti gentilmente perché hai fatto si che le due cose combaciassero nello stesso punto ?? » chiese Zex, avvicinandosi di colpo al volto di Nero che sorrise innocentemente.

« Non è stata colpa mia. Sono stati Kain ed Eve a rifugiarsi qui prima che io avessi il tempo di trovargli una debita sistemazione. In ogni caso non penso sia un grosso problema. » disse l'essere supremo arretrando di qualche metro, facendo roteare il proprio bastone nella mano sinistra.

« Alla fine se Kain si riprende sarà di certo un valido alleato contro la minaccia, ed anche se dubito che farete squadra visti i vostri caratteri divergenti, immagino che qualcosa di buono potrà sempre saltar fuori. » disse Nero, fermando di scatto la rotazione, puntando l'arma verso il pegaso blu, che lo fissò coi propri occhi smeraldo.

« Immagino che tu abbia ragione, ma in ogni caso come hai detto tu, devo prima trovare i tre prescelti per la battaglia. » disse Zex, avvicinandosi all'umano che si grattò il mento con fare pensieroso mentre lo stallone gli si fermò immobile a sinistra.

« Che c'è, stai pensando se dirmi o meno chi sono ? So bene che tu sai chi sono quei tre, ma vuoi solo che io li cerchi per chissà quale desiderio. Ti conosco troppo bene, Nero. » disse con voce calma il pony, incrociando gli arti superiori sorridendo con gli occhi chiusi, aspettando che l'essere supremo facesse la cosa più giusta.

« Uff...e va bene. Però che lagna che sei !! Ora ho capito perché ti ho fatto mettere come custode delle sabbie del tempo e non come superiore attivo. Recati a Canterlot e resta nascosto finchè non capirai che è il momento di intervenire, chiaro ? » disse l'umano facendo comparire un grosso cerchio magico viola dinnanzi a se scomparendovi all'interno senza lasciare il tempo al pegaso di girarsi, lasciandolo solo a dire la propria domanda al vento.

« E come saprò che è il momento ? » chiese Zex, ormai rimasto solo nel cielo sopra a Ponyville, decidendo dunque di seguire il piano alquanto poco chiaro di Nero, lanciandosi nuovamente in volo verso Canterlot.

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Capitolo 5
*** Capitolo IV - L'incontro ***


Pochi istanti dopo, nel cielo azzurro di InkHeart il portale viola generato da Nero si manifestò a poca distanza dal palazzo regale, rinvigorito da opere murarie, facendo fuoriuscire l'essere supremo, che dopo essersi sistemato con la mano destra il cilindro cominciò a dirigersi verso la propria meta.

« Spero che non sia troppo arrabbiato o ubriaco per parlarmi, visto che tanto in ogni caso dovrà ascoltarmi. » disse il signor Nero, atterrando sul balcone principale del castello entrando attraverso la porta finestra, constatando come Black fosse sdraiato sul divano addormentata con sei bottiglie di scotch sul pavimento che avevano lasciato il pony talmente assente dal non accorgersi di essersi sdraiato a testa in giù, con gli arti inferiori all'aria.

« Beh presumo che questa fosse la migliore delle ipotesi. » disse ironicamente l'umano, avvicinandosi con passo felpato allo stallone dal crine smeraldo, intento a russare fragorosamente del tutto ignaro della presenza di altri nella stanza.

« Vediamo un po'...oh si, ci sono !! » disse Nero, posando la punta del proprio bastone sul fianco del pony, che cominciò leggermente a fumare.

Inutile dire che nel giro di pochi istanti il principe balzo in aria strillando che qualcuno di stava bruciando il posteriore finendo per sbattere contro il soffitto a causa dello spavento, cadendo poi sul divano distruggendolo di netto.

« Ma che diamine succede ?! » tuonò lo stallone riemergendo dai cuscini del divano pieno di piume bianche, lanciandosi fugaci occhiate attorno, finendo per fissare lo sguardo sull'umano, intento a salutarlo con gesto infantile con la mano sinistra, fermandosi di scatto.

« TU !! Nero cosa ci fai qui ?! Non ho nulla da dirti !! » tuonò il principe di InkHeart, incrociando gli zoccoli anteriori, dando la groppa all'essere supremo che aggrottò leggermente le sopracciglia.

« Oh andiamo Black, non fare così, speravo saresti stato felice di rivedermi dopo un anno. »

« A dire il vero speravo non ti facessi più vedere !! Da quanto te ne sei andato non ho più avuto problemi di alcun tipo, e la mia vita come quella degli altri è stata tranquilla !! » disse lo stallone, voltandosi per qualche istante dando una fugace occhiata al proprio interlocutore che lo fissò con un sorrisetto beffardo.

« E la cosa ti sta bene così ? » chiese Nero, comparendo di colpo dinnanzi allo stallone che retrocedette di qualche passo cadendo di nuovo trai cuscini, riemergendo quasi subito scrollandosi nuovamente le penne di dosso.

« Certo che mi sta bene !! Cosa credi che preferivo quando mi usavi per i tuoi scopi ?! Non sono mica pazzo e nemmeno sono bacato come Chrysalis. »

« No infatti, però vedi pensavo che saresti voluto diventare un eroe, esser e il più forte di tutti o perlomeno mantenere le promesse fatte, o quella tomba nel cimitero regale è solo per bellezza ? » disse Nero, schioccando le dita della mano destra, facendo svanire i due all'interno di due cerchi magici ricomparendo all'interno del giardino del castello di InkHeart, dove si trovava un immensa lapide circondata da fiori, dove nel terreno era conficcata una lunga lancia azzurra.

« Questi...non sono affari tuoi Nero. Lui è morto per colpa tua !! E comunque ho lasciato la piccola Purity a Cadence e Shining Armor, loro saranno di certo dei genitori migliori di me. » disse Black, avvicinandosi lentamente alla tomba , sulla cui roccia in basalto era inciso a lettere dorate il nome di Wisper, passando lo zoccolo destro proprio su quel punto scostando la polvere che vi si era posata.

« Certo, su questo concordo ma cosa mi dici dell'altra Purity ? O forse dovrei chiamarla Eve...» disse con tono acido l'umano constatando come il corpo dello stallone si fosse di colpo irrigidito a sentire quel nome, e l'adrenalina avesse iniziato a scorrergli nelle vene, facendolo voltare lentamente con sguardo colmo d'astio verso l'essere supremo, che ricambiò sorridendo.

« Non osare pronunciare il suo nome. »

« Che nome ? Oh aspetta, Eve intendi ? »

« Dacci un taglio. »

« Perché ? Se no farai Eve-acuare il castello ? »

« Nero, ti ho detto di piantarla. »

« Altrimenti diventi Eve-anescente ? Non mi fai paura Black, ed io posso fare ciò che voglio. » disse con tono serio l'essere umano osservando come lo stallone, colmo d'ira si fosse voltato del tutto verso di lui, cominciando ad illuminare di una forte luce smeraldo il proprio corno, formandovi attorno una spirale che andava sempre più ingrandendosi.

« Oh che hai intenzione di fare con quella magia ? Lo sai bene che non mi farai nemmeno un graffio, dunque perché impegnarsi tanto con me, quando potresti invece usarla in modo più utili ? »

« ORA BASTA !! NON VOGLIO ASCOLTARTI !! » sentenziò Black, scagliandosi di corno contro l'essere supremo, puntandolo con l'immensa spirale smeraldo che era dinnanzi a se, cominciando a riempirsi di magia solvente, assumendo l'aspetto di un immensa trivella, cominciando a girare con forza.

Nero rimase immobile per qualche istante, osservando la nuova magia distruttiva del pony, decisamente complessa rispetto alle solite, avvicinarsi sempre più, perfettamente conscio che fosse energia sprecata, pertanto pronunciò la parte iniziale del suo piano.

« Peccato, ora che Eve era tornata ad Equestria in cerca di aiuto. » pronunciò l'umano, vedendo di colpo sparire l'immenso attacco magico in un baglio smeraldo, e lo stallone che lo aveva generato fermarglisi di fronte con espressione severa.

« Stai mentendo, vero ? Stai sicuramente cercando di ingannarmi, dillo forza !! »

« Nessun inganno vecchio mio, ma semplicemente la pura verità. Se non mi credi, potrei portarti da lei. » disse Nero, facendo comparire alle proprie spalle un cerchio magico viola a cui si mise perpendicolare, invitando con la mano sinistra lo stallone ad entrare.

Quest'ultimo però scese a terra, osservando con sguardo serioso il portale e colui che lo aveva generato, mentre un brivido gli corse lungo la groppa, immobilizzandolo dopo il primo passo.

« Sarebbe inutile. » disse il pony, fermandosi con lo sguardo rivolto verso il basso, cominciando a digrignare i denti.

« Oh ti riferisci a Kain immagino. » disse Nero, sorridendo leggermente sfregandosi il mento con la mano destra, lasciando il bastone conficcato a terra, constatando come l'assenza di risposta da parte di Black determinasse un riscontro positivo da quanto lui detto.

« Non posso batterlo...è troppo forte. Nemmeno se Sin fosse qui ora per aiutarmi, c'è la faremmo, e se non ci siamo riusciti noi, con anche l'aiuto di Luna e Celestia, e delle principesse dell'amicizia, penso sia impossibile. »

« Probabilmente hai ragione, ma vedi stavolta non sarai da solo. Avrai un alleato degno di questo nome, e col suo aiuto potrai liberarti senza problemi di Kain e liberare Eve. » disse con tono serio l'umano, osservando compiaciuto lo sguardo di Black, posarsi su di lui, con una sorta di piccolo sorriso ed una scintilla nei suoi occhi bicromatici.

« Mi giuri che stavolta posso fidarmi di te ? » chiese il pony fissando con intensità l'essere supremo, che come sottoposto ad una forte gastroscopia, si pose la mano destra sul ventre sentendo nuovamente quel forte dolore farsi largo dentro di lui.

« Di me puoi fidarti Black, lo dovresti sapere. Almeno io a differenza di Celestia e Luna, ti ho rivelato la verità. » disse Nero, cominciando a dirigersi verso il cerchio magico cominciando ad entravi seguito dallo stallone che senza pensarci gli andò dietro, chiedendo spiegazioni su quanto appena dettogli.

« Cosa intendi dire ? »

« Beh diciamo che tra poco lo vedrai. Ma sostanzialmente le tue care concubine, hanno fatto si che tu non sapessi una cosa molto importante. »

« Ossia ? »

« Questo. » disse Nero, fuoriuscendo con Black dall'altra parte del portale, comparendo direttamente all'interno del giardino fiorito dove osservarono la casucola in legno al cui interno le due principesse di Canterlot ed i due superiori avvertirono due presenze, facendo scattare Kain giù dal letto.

« Nero è qui !! E c'è qualcun altro con lui. Eve dietro di me presto !! »

« M a Kain tu-»

« NON DISCUTERE E MUOVITI !! » tuonò l'essere superiore riprendendo le proprie sembianze umane, puntando la propria mano destra verso il muro della casetta in direzione delle due fonti di energie, attendendo che la sorella ancora in forma pony gli si mettesse dietro.

« Cercherò di guadagnare tempo. Voi due bestiacce, proteggete mia sorella ad ogni costo, altrimenti giuro che questo mondo cesserà di esistere !! » sentenziò il ragazzo, generando due cerchi magici dinnanzi a se, uno verde ed uno rosso, dall'unione dei quali fuoriuscì una fiammata immensa che si estese a perdita d'occhio dinnanzi a se, bruciando tutto ciò che si trovava in quella direzione, investendo anche la porta da cui le due giumente erano entrate.

« Questo dovrebbe bastare. » sentenziò Kain, osservando il paesaggio un tempo verdeggiante e rigoglioso ora ridotto ad un mucchio di cenere, certo che il suo operato avesse avuto effetto mentre una forte fitta al costato lo fece cadere in ginocchio.

« Fratello !! » gridò Eve, andandogli subito accanto, ben conscia che le ferite ricevute da Kain durante la precedente battaglia non erano ancora sanate.

« St-Sto bene !! Pensa a metterti in salvo tu !! Qui me la cavo da solo. »

« No !! Non è vero !! Smettila ti prego !! »

« Ha ragione lei Kain, in fondo sai bene che il tuo potere è una briciola rispetto al mio. » disse Nero, comparendo di colpo dinnanzi ai due, facendo roteare il proprio bastone nella mano sinistra, sul quale aveva iniziato a scomparire una barriera oscura usata per proteggersi dall'attacco del biondo, che strinse con forza i denti alla vista del proprio maestro.

« Sei venuto per uccidermi perché ho provato ad affrontare la minaccia da solo ?! »

« A dire il vero io sono solo venuto per aprire quella porta, ma lui non so. » disse l'umano con tono sarcastico scansandosi di colpo, lasciando a Kain solo il tempo di intravedere un puntino nero avvicinarsi a grandissima velocità verso di lui che dopo pochi istanti si tradusse in un portentoso gancio ascendente di Black, che lo colpì con tutta la potenza che aveva in corpo al mento, facendogli sfondare di netto il soffitto, catapultando l'essere superiore ferito in aria sotto lo sguardo impietrito della sorella a cui il principe di InkHeart sorrise.

« Fermo Black !! Non sai quello che fai !! » tuonarono in simultanea Luna e Celestia, preparandosi a lanciarsi in volo dietro allo stallone, che dopo il colpo sferrato si era lanciato all'inseguimento di Kain, ma Nero, schioccando le dita della mano destra, rinchiuse le due regnanti all'interno di due sfere nerastre, imprigionandole.

« No no, voi restate qui. Black ha bisogno di sfogarsi quindi voi starete buone qui, anzi, venite con me.

E tu Eve, beh scegli puoi stare a guardare tuo fratello massacrato o venire con me e salvarlo. » sentenziò l'essere supremo, avviandosi verso la porta leggermente bruciacchiata, seguito dalle due sfere e dalla giumenta dal manto bianco, che tenendo lo sguardo rivolto verso il basso non ebbe altra scelta che seguirlo per salvare la vita di colei che sola poteva amare.

Nello stesso istante Black aveva raggiunto l'umano colpendolo nuovamente al petto con un una serie di ganci che, senza saperlo, avevano riaperto la ferita di Kain, tingendo il suo abito bianco di rosso, e causandogli un dolore inimmaginabile.

« DANNATO !! » tuonò con le lacrime agli occhi il biondo, cercando di colpire con un gancio destro il pony, mancandolo in pieno a causa del dolore che gli offuscava la vista e della mancata ripresa delle forze consumate per buona parte da quel colpo preventivo, andato a vuoto.

« Stavolta non te la farò passare liscia !! Ti farò pagare tutto il male che ci hai inferto !! Non ti permetterò di decidere di nuovo per Eve !! » ringhiò Black, illuminando il proprio corno di verde, generando un immensa spirale che andò a comporre lo stesso incantesimo usato poco prima contro Nero, ma di dimensioni decisamente maggiori, scagliandolo con violenza inaudita contro l'essere superiore che, vi frappose contro la propria mano destra, intercettando la punta dell'immensa trivella magica che cominciò a stridergli tra le dita metalliche, mentre la ferita si apriva sempre più.

Nel medesimo istante, Nero ed Eve erano giunti dinnanzi alla porta e l'umano conficcò con forza il proprio bastone in uno dei buchi presenti sui cardini, fissando il proprio sguardo abissale sulla giumenta dal manto bianco.

« Coraggio, fai quello che ho fatto io, ma col corno. Dato che Kain non reggerà ancora molto. » disse l'essere supremo, udendo l'immensa esplosione alle loro spalle seguita da un urlo bestiale del ragazzo, ed un tonfo violento al suolo che tremò.

« D'accordo !! Ma tu salvalo !! » disse con le lacrime agli occhi la puledra, conficcando ilk corno nella porta che si cominciò ad illuminare, spalancandosi lentamente rivelando all'esterno, in piedi dinnanzi ad essa Zex, che dopo un rapido sguardo alla situazione spalancò le ali bicromatiche lanciandosi in direzione dei due combattenti, dove Black, lanciatosi in caduta libera verso il basso, stava per dare il colpo di grazia a Kain.

Quest'ultimo immobile al suolo, senza più la mano destra esplose contro l'attacco dello stallone, stava perdendo copiosamente sangue, ed a causa delle vecchie ferite unite alle nuove seppur senza combattere si stava rassegnando che la sua vita sarebbe terminata li, a causa di quella bestia che veloce come il vento si stava avvicinando da lui verso l'alto, puntandogli lo zoccolo destro al petto.

L'impatto fu violentissimo facendo tremare non solo il pavimento della stanza, ma l'intero castello dalle sue fondamenta fino all'esterno mentre Eve gridò disperata non riuscendo a scorgere nulla, nella polvere di sabbia sollevatasi nel punto dello scontro, cominciando a trottare verso di loro assieme a Nero che procedeva con passo saltellante, in contemporanea con le sfere prigione di Luna e Celestia.

Ma quando furono abbastanza vicini, grazia ad un forte colpo delle ali di Zex, la polvere si diradò mostrando come il pony dal manto nero, fosse fermo a mezz'aria con lo zoccolo destro stretto ben saldo nella mano destra della creatura, che teneva i propri occhi smeraldo fissi su quelli bicromati del pony, mentre Kain giaceva sdraiato al suolo privo di sensi sormontato dal proprio salvatore, immobile ad ali spiegate come una statua.

« Chi diavolo sei tu ?! Perché mi hai fermato !! » tuonò Black, cercando di rimuovere l'arto dalla mano dell'essere che però strinse le dita con forza, facendo digrignare i denti allo stallone facendolo scendere a terra, poggiandosi l'altro arto su quello imprigionato, fissando con astio il nuovo comparso.

« Il mio nome è Zex, e non mi importa quale sia il motivo per cui steste combattendo, ma non si infierisce su qualcuno che ha già perso. Per questo ti ho fermato, per salvare il tuo onore, prescelto. » disse la creatura, fissando con sguardo severo il principe di InkHeart mentre il ciondolo al petto di Zex aveva preso a brillare intensamente come una supernova.

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Capitolo 6
*** Capitolo V - Giunge ***


Per qualche istante il tempo parve fermarsi mentre allargando una ad una le dita della propria mano Zex liberò lo zoccolo di Black, che lo ritrasse subito a se stringendoselo con forza contro il petto digrignando i denti tenendo il proprio sguardo puntato sulla creatura che aveva dinnanzi a se che, dal suo punto di vista, stava proteggendo quel maledetto di Kain.

Quest'ultimo immobile a terra stava respirando a fatica, mentre la perdita di sangue stava iniziando a fargli perdere i sensi, mentre teneva i propri occhi rossi fissi sulla figura del proprio salvatore, immobile sovrastante a lui di spalle da cui spuntavano delle grandi ali bicromate.

« Tu...dannato !! Non ho bisogno di essere protetto !! Io non ti ho chiesto di aiutarmi !! » tuonò il ragazzo cercando di alzarsi, puntando la mano sinistra nel terreno facendo forza ottenendo solo un lancinante dolore che lo fece gridare di dolore, facendo voltare verso di se Zex, che cominciò a voltarsi inginocchiandosi al suo fianco.

« Non serve chiedere aiuto per riceverlo, lo si da perché è giusto farlo.

Ora sta fermo, dobbiamo tamponare le ferite prima che la perdita di sangue ti uccida. » disse con voce calma la creatura, afferrando uno straccio a terra, parte della coperta bruciata del letto che utilizzò per stringere con forza il moncherino del biondo che strillo di dolore, allungando la mano sinistra verso Zex, afferrandolo per il nerboruto collo.

« TU !! MALEDETTO !! Non vedi che per me è finita !? AMMAZZAMI E SMETTILA DI FARMI SOFFRIRE !! » tuonò Kain, con voce leggermente tremante, mentre Eve, gli galoppò incontro con le lacrime agli occhi, fermandoglisi accanto restando allibita dallo stato del fratello.

« Non preoccuparti Kain ora ti curo io !! » disse la giumenta col manto bianco cominciando ad illuminare il proprio corno, fermandosi però dopo qualche istante, sentendo un lieve tocco sulla propria guancia che le fece riaprire gli occhi.

« Sorella...non ha importanza. Le mie ferite ora sono troppo gravi per essere curate...ed anche se tu ci riuscissi sarei del tutto inutile in questo stato.

Dato che persino uno sciocco pony è riuscito a sconfiggermi un superiore rinnegato non avrebbe il minimo problema. Se non posso difenderti non servo a nulla. » disse l'umano, sorridendo leggermente alla sorella che afferrò la mano sinistra del fratello con gli zoccoli stringendosela con forza contro il viso, ormai zuppo per le lacrime.

« No fratello ti prego...Kain, io ho bisogno che tu resti al mio fianco, ti scongiuro..!! »

« Non posso...per me è finita...»

« Cazzate !! Solo e soltanto un mucchio di cazzate !! » tuonò di colpo Black, intromettendosi nella discussione, iniziando ad illuminare il proprio corno di una forte luce azzurra.

« Che vuoi tu eh..? Vuoi forse finirmi bestia ?! Se vuoi fallo coraggio !! Immagino sarai felice dopo averlo fatto !! E tu..tu non fermarlo stavolta !! » disse con tono rude Kain fissando Zex che dopo aver scrutato con occhio sapiente l'alicorno dal manto nero avvicinarsi, sorrise leggermente socchiudendo gli occhi alzandosi con le braccia incrociate.

« Eh sia, non mi metterò in mezzo. Non c'è né alcun bisogno. » disse la creatura arretrando di qualche passo, sentendosi posare la mano sinistra di Nero sulla spalla, mettendoglisi di fianco a sinistra osservando la scena con sguardo perplesso, ma fiducioso nel fatto che il proprio alleato avesse visto giusto.

« NO FERMO !! NON FARLO TI PREGO !! FALLO PER ME !! » tuonò di colpo Eve, frapponendosi tra il fratello ed il principe di InkHeart che la fissò con sguardo severo.

« Lui ti ha rapita, ti ha obbligata a restare con lui, ti ha separata da Heaven Sin. Lui è un mostro. »

« Lui è mio fratello !! Ti prego Black, se davvero vuoi punire qualcuno colpisci me !! Ma non sfiorare lui ti prego !! »

« E' proprio perché è tuo fratello che lo faccio. » sentenziò l'alicorno scagliando un immenso flusso magico azzurro che, dopo aver evitato la giumenta passandole sotto agli arti centrò in pieno il ragazzo, che cominciò a gridare sollevandosi in aria circondato da una fortissima luce azzurra, tra le urla disperate della sorella voltatasi verso di lui, e gli sguardi soddisfatti di Nero e Zex che ricevette due pacche sulla schiena dall'essere supremo.

Nel medesimo istante, mentre Luna e Celestia, liberate da Nero, si diressero verso Black per bloccare il suo attacco, Eve, con voce risoluta le fermò.

« Ferme !! Lasciatelo fare. » disse la giumenta sbalordendo le due principesse nel constatare come la Guardiana avesse di colpo perso ogni interesse per la sorte del fratello che contorcendosi a mezz'aria coperto da una forte luce azzurra generata da Black, stava sortendo un incredibile effetto che il signor Nero, avvicinandosi a passo svelto alle due si apprestò a spiegare.

« Non preoccupatevi mie care principessine, quello che il nostro Black sta facendo non è attaccare bensì creare, infatti se aveste studiato meglio sapreste che la sua magi si distingue in solvenza e inchiostro, distinguibili dai colori smeraldo ed azzurro.

Quest'ultimo per l'appunto crea qualsiasi cosa esso desidera, anche a lungo termine anche se serve più magia ed energia del solito, ma come presto noterete, a differenza vostra il mio principino preferito ha fatto bene i compiti a casa. » concluse l'essere supremo avvicinandosi a Black strofinandogli la mano destra nella criniera con fare soddisfatto, osservando un sorrisetto compiaciuto sul volto dell'alicorno.

« A cosa devo questa sviolinata Nero ? Pensi che questo basterà per farti perdonare ? »

« Oh no affatto, però pensavo potesse esserti utile questa spiegazione data da me, così non dovrai fornirla tu e concentrarti appieno nella ricostruzione. » disse con tono ironico Nero, fissando col proprio sguardo abissale il proprio sottoposto il cui braccio destro distrutto si stava lentamente rigenerando, stavolta non più di ferro ma in carne ed ossa proprio come il sinistro e le ferite sul petto e nel torace stavano guarendo ricomponendosi a vista d'occhio sotto gli sguardi stupefatti dei presenti.

Qualche istante dopo, il bagliore azzurrò svanì, prima dall'umano poi dal corno di Black, che si accasciò al suolo sfinito mentre Kain scendette a terra in piedi, scrutandosi il nuovo braccio con fare soddisfatto, passandoselo poi nei punti dove prima vi erano le ferite, cominciando poi ad avvicinarsi con sguardo sadico verso il principe, cominciando a generare sulla punta del dito destro una un piccolo cerchio magico marrone da cui cominciò a fuoriuscire una roccia appuntita, che puntò verso di lui.

« Kain !! Che stai facendo ?! Ti ha appena salvato la vita !! »

« Appunto sorella, ma io non glielo avevo chiesto ed ora che sono al massimo della forma, eliminerò prima lui e poi quel dannato rinnegato da solo !! » tuonò il ragazzo, facendo scostare con la mano sinistra la sorella, facendola levitare contro la propria volontà, rendendo inutile qualsiasi sua intromissione, mentre Nero, affianco al pony dal crine smeraldo si alzò in piedi, frapponendosi fra i due, sorprendendo sia l'apprendista che il principe.

« Che hai intenzione di fare Nero, proteggerlo ?! E' davvero così importante quella bestia per te ?! » chiese il ragazzo osservando irato il proprio maestro che con sguardo annoiato punto il proprio bastone comparso nella mano destra verso Black, indicandolo.

« Non ho alcun interesse nei confronti di quel pony, proprio come non ne ho per te, solo che vedi ci sono due valide ragioni per cui non ti conviene ucciderlo.

La prima è che se lo fai non pensare che da solo riuscirai a battere il nemico, per quanto tu sia forte e rinvigorito non c'è la faresti credimi, dato che somma il potere che gli avevo dato io più quello ottenuto da Agonia.

Il secondo motivo, che è anche quello che dovrebbe premerti maggiormente è che se tu lo uccidi ora, la magia che ha usato per curarti svanirà, ed allo stesso modo se il nemico lo uccide le tue ferite si riapriranno ed in entrambi i casi morireste entrambi, compresa la tua dolce sorellina, quindi.

Se vuoi ucciderlo fa pure, ne io ne Zex te lo impediremo, ma sappi che la sua morte è legata alla tua vita. » disse l'essere supremo sorridendo compiaciuto lasciando libero il cammino al ragazzo per andare da Black, ma questi cominciò a digrignare i denti con forza, lanciando rapide occhiate in sequenza al proprio maestro, alla sorella ed al pony, che gli stava sorridendo contro spavaldo iniziando a rimettersi in piedi.

« Beh che c'è Kain, non hai più voglia di combattere ?! Razza di codardo cotonato !! Io sono qui forza, uccidimi se ci riesci ora che sono stanco !! Forza è così che agiscono i codardi come te !! » tuonò lo stallone dal manto nero, provocando con tutte le sue forze il giovane superiore che dovette affidarsi a tutte le sue forze amplificate dallo sguardo caritatevole della sorella, per trattenersi dall'aggredire il principe di InkHeart che gli si stava avvicinando ciondolando, seguito dal signor Nero, che si stava gustando la scena con un leggero sorrisetto in volto.

« Tu razza di...bestia !! Ti giuro che me la pagherai !! Non oggi, ma un giorno accadrà, e sarà mio piacere far durare i tuoi tormenti un eternità !! » sentenziò Kain, fissando coi propri occhi rubino quelli bicromatici di Black, fermatosi a pochi passi da lui, mentre Celestia e Luna si erano avvicinate a Eve.

« Pensi che tuo fratello ora sia in grado di mantenere le promesse fatte ? »

« Beh penso di si, anche se non sembra lui è un tipo molto onorevole, e mantiene sempre la parola data. Quindi si batterà per voi. »

« Quali certezze abbiamo che vinca ? » chiese Luna, osservando con sguardo preoccupato l'unicorno dal manto latteo, che abbassò leggermente il volto.

« Non sono mai stata brava nei pronostici, ma penso che se anche io combatto e se Black ci aiuta potrebbero essere diverse possibilità di vittoria. »

« Noi vinceremo. » disse di colpo con tono secco Zex, fermandosi dinnanzi alle tre puledre che l'osservarono con sguardo leggermente spaventato a causa della sua corporatura statuaria.

« Come fai a dirlo ? Tu non sei forse agli ordini di Nero, sei un superiore anche tu ? » chiese Celestia avvicinandosi alla creatura, tenendo le ali spalancate in un inutile tentativo di apparire più grande di quanto non fosse.

« No, non sono un superiore. Sono un abitante di Spira, ma questo non ha alcuna importanza, anche se non possiedo poteri magici io darò il meglio per salvare voi e la vostra terra. »

« E se non dovesse bastare...? » chiese Eve, sollevando lo sguardo preoccupato verso Zex, che sorridendo leggermente si inginocchiò passando la mano destra nel crine dell'unicorno.

«In tal caso darei il tutto e per tutto. Non importa cosa dovrò sacrificare per proteggervi, io lo farò. » sentenziò la creatura rialzandosi di scatto, tenendo gli occhi puntati sul fino cielo della stanza dimensionale, in contemporanea con Nero e Kain.

« E' qui. » sentenziarono in contemporanea i tre, mentre un immenso fragore entrò dalla porta di legno, assieme ad un immensa ventata che spazzò via completamente l'illusione all'interno, mostrando come in realtà il luogo in cui si trovavano non era altro che una prigione del castello.

« Suppongo sia meglio andare. Zex, Kain preparatevi, io nel frattempo vado ad accogliere il nostro ospite. » sentenziò l'essere supremo, facendo aprire un cerchio magico viola a poca distanza da se, cominciando a sistemarsi il cilindro e pulire il pomello in madreperla, alitandoci su per poi strofinarlo con forza.

« Ma che diavolo stai dicendo ?! Prepararci ?? Io sono già pronto per affrontarlo !! »

« Davvero ? Dunque hai già un piano ? Hai valutato i suoi punti deboli ? Hai pensato a come evitare che il pianeta venga distrutto durante lo scontro ? Dimmelo Kain forza. » disse Nero, tenendo il proprio sguardo abissale con un sopracciglio alzato sull'essere superiore, che strinse con indicibile forza i pugni, fissando il pavimento grigiastro pieno di polvere.

« Come immaginavo. Zex, lascio a te il comando, quando ritieni che siano pronti raggiungetemi all'esterno, ma vedi di non metterci delle ore. »

« Non preoccuparti Nero, vedrò di fare il possibile, anche perché suppongo che questo significhi che gli altri due prescelti siano qui presenti. » disse la creatura incrociando le braccia dinnanzi al petto, sentendo tutti gli sguardi dei presenti su di se mentre il proprio interlocutore annuì con un leggero sorrisetto che lui ricambiò con piacere.

« Oh giusto un ultima cosa, Eve cura Black e dai un ultima sistemata a tuo fratello, poi scegli tu se combattere o meno, per il resto ci penseranno i tre prescelti con Zex. »

« Lo farò Nero, non preoccuparti. »

« Brava piccina. Beh a dopo allora. » disse l'essere supremo, voltandosi verso il varco magico da lui creato cominciando ad avviarvisi dentro venendo però di colpo fermato da una voce.

« Fermo !! Aspetta Nero !! » tuonò Black, cominciando ad avvicinarsi all'umano con passo lento fino a fermarglisi dietro.

« Si dimmi Black. »

« Nulla. Solo...»

« Si ? »

« Sta attento, ed attendi il nostro arrivo. Insomma non vorrai che lasci tutto il divertimento a te. » disse con tono leggermente imbarazzato lo stallone dal crine smeraldo, grattandosi con lo zoccolo destro il capo, con un grosso sorriso in volto, leggermente arrossato.

« Dimentichi forse che sono un essere supremo ? Io non posso morire. Comunque non preoccuparti, vi aspetterò. » disse con tono serioso il signor Nero, avviandosi nel cerchio magico con un grosso sorriso in volto che nessuno vide.

Qualche istante dopo, mentre il gruppo rimasto solo cominciò a stringersi attorno alla creatura, Kain, con voce piuttosto irritata cominciò il proprio discorso.

« Sentimi bene spiriano, non pensare che solo perché Nero ti ha lasciato il controllo io ti obbedirò !! Io sono un superiore e-»

« E farai quello che io ti dirò, senza se e senza ma. Sono stato abbastanza chiaro, ragazzo. » chiese Zex, fissando con gli occhi smeraldo spalancati il biondo, che sentì un brivido corrergli lungo la schiena assieme ad un incredibile dose di rabbia nel constatare lo sguardo soddisfatto dell'alicorno dal manto nero, poco distante da lui, che lo fissava con un sorrisetto beffardo mentre Eve illuminando il proprio corno di una forte luce rossa lo stava rinvigorendo dal precedente combattimento e dalla stanchezza.

« Tu lurido..»

« Ti ho fatto una domanda. Rispondimi Kain, è tutto chiaro ? » insistette Zex, facendo tornare lo sguardo rubino del ragazzo su di se.

« Suppongo di non avere altra scelta. Ma non farci l'abitudine spiriano, io non prendo ordini da nessuno ricordalo. »

« Lo prenderò come un si. »

« Ah giusto, io avrei una domanda. »

« Si, dimmi pure Black. » disse la creatura spostando la propria attenzione sul pony seduto a terra con gli occhi bicromati posti su di lui.

« Beh ecco, mi pare chiaro che io sia uno dei tre prescelti, d'altronde basta guardarmi per capire che sprizzo presceltità da tutti i pori, ma dimmi chi sono gli altri due ? Non dirmi che uno è quel babbeo biondo eh !! »

« TU RAZZA DI BESTIA !! IO TI-»

« Calmo ragazzo, Black stava solo scherzando. Dovresti imparare a rilassarti. »

« Io non accetto consigli da uno spiriano !! Le creature senza potere magico come te sono solo esseri inferiori. E comunque mi pare ovvio che io sia uno dei prescelti, nessun altro qui ha più potere di me. E sono certo che l'altro prescelto sia mia sorella, in fondo una stupida bestia da soma basta ed avanza trai prescelti. » disse con tono sarcastico Kain fissando con sguardo divertito il pony dal manto nero, che si alzò di scatto fissandolo con astio.

« Mi stai forse dando del somaro ?! »

« Preferisci essere chiamato bistecca ?! »

« ORA BASTA !! Smettetela voi due o vi prendo entrambi a ceffoni !! » tuonò di colpo, sorprendendo tutti Eve, mettendosi trai due, fissando prima il pony poi il fratello.

« Volete finirla di comportarvi da bambini !! Non capite che dobbiamo collaborare per vincere e sopravvivere !! Kain, tu hai fatto una promessa a Princess Celestia e Princess Luna, e tu mantieni sempre le parole date !! E tu Black, tu sei un principe e devi salvare il tuo regno ed il tuo mondo, mi sembra naturale che collaborare dovrebbe essere a tuo vantaggio, proprio come quando combattesti contro Master !! Quindi ora vi prego, basta !! » sentenziò l'unicorno dal manto bianco che Zex, sollevandola col braccio destro, prese in braccio, sorridendole.

« Hai molto coraggio ragazzina, ma non preoccuparti. Sono convinto che entrambi sappiano bene quale sia la loro missione, ma purtroppo hanno troppo testosterone in corpo per poterlo ammettere, dato che probabilmente si credono entrambi troppo forti e sufficienti da se, senza capire che sarebbe un errore madornale. » disse la creatura, fissando entrambi con espressione seria, ottenendo la loro attenzione ed un espressione più matura sui loro volti.

« E tu come fai a sapere che da soli non c'è la faremmo ? Solo perché lo ha detto Nero ? » chiese Kain, tenendo il proprio sguardo rubino contro quello smeraldo di Zex, che posò a terra Eve, con delicatezza infinita, spostandosi poi verso il ragazzo.

« Lo so perché anche io commisi lo stesso errore, affrontando da solo un nemico che nemmeno con la forza di tutti gli abitanti del pianeta avrei potuto affrontare, e proprio per questo persi la mia terra, la mia vita e tutti coloro che amavo. Tutto a causa della mia sicurezza. » sentenziò la creatura, facendo zittire di colpo tutti i presenti che abbassarono lo sguardo verso il pavimento grigio della cella, spazzata dalla raffiche di vento che provenivano dall'esterno.

Nel medesimo istante, all'esterno di Canterlot, dove le raffiche di vento spazzavano il territorio con violenza inaudita, il signor Nero era riapparso, immobile sulla cima di una delle torri del castello con le braccia dietro la schiena, ammirando come il cielo, da azzurro e limpido si fosse, prima ricoperto di nubi e ora avesse assunto una tetra colorazione rossastra che ricordava quella del sangue.

I pony tutti riversi nelle strade cercavano disperatamente di fuggire, non sapendo da chi o da cosa, ma era chiaro anche a loro come ciò che stesse per succedere fosse qualcosa di malvagio.

Poi per un istante tutto ogni suono venne azzerato, sovrastato da un immensa esplosione avvenuta nella stratosfera, segnalando a Nero che la barriera da lui innalzata era stata sfondata.

In quello stesso istante le nubi vennero spazzate via, rivelando dietro di se, un immenso globo metallico rosso, con tre enormi punte in avanti che, come coltelli si piantarono nel terreno di Equestria a diversi chilometri gli uni dagli altri, ancorando di fatto l'immenso oggetto al pianeta.

L'impatto dell'oggetto nei tre punti venne udito in ogni punto di Equestria dove, montagne franarono, i canyon si allargarono, e diversi tsunami cominciarono a formarsi a causa dell'impatto e della gravità dell'oggetto rovente, a cui di colpo apparve un immenso occhio nella parte rivolta verso il basso, completamente nero al cui centro cominciò lentamente a comparire un immagine preceduta da una tonante voce.

« Equestria, mia madre patria, mia origine, mio unico ed incontrastato dominio. Sono tornato. E stavolta, sarai mia, dunque popolo del mio pianeta, non fate resistenza ed annoverate il vostro nuovo signore e padrone. » disse la figura apparsa di colpo sullo schermo in contemporanea ad un sorrisetto forzato di Nero.

Quest'ultimo scrutò con astio il sorriso beffardo sul dannato volto di quel pony proiettato sulla sfera, con in capo un grosso berretto rosso metallico con quattro punte posteriori ed una visiera nerastra che gli copriva leggermente quei suoi occhi gialli, che cominciavano a tendere pericolosamente al viola, mentre la bronzea superficie del suo corpo, coperta da un lungo cappotto rosso con protezioni metalliche sulle spalle e sul petto, riflettevano la luce in modo accecante, e proprio a quel punto mentre l'essere supremo strinse con forza il pomello in madreperla, fu quasi certo che lo sguardo del reietto fosse puntato su di lui, concludendo il suo discorso con una semplice frase.

« E' un piacere rivederti, dopo tanto tempo. » sentenziò Rising Boss, sollevandosi sugli arti posteriori, puntando quelli anteriori in avanti, causando una tremenda onda d'urto che si profuse all'interno del pianeta attraverso i quattro spuntoni che vi erano penetrati, cominciando a riempirlo di crepe dalla quali cominciarono a fuoriuscire immense barriere metalliche, che cominciarono ad avvolgere l'interno pianeta come un serpente con la propria preda, escludendolo dalla vitale luce solare.

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Capitolo 7
*** Capitolo VI - Il nuovo ordine ***


Con suoni metallici, grida disperati e violenti frastuoni il buio generato dall'infernale macchina di Rising Boss, oscurò totalmente il pianeta, lasciando spazio soltanto alle tenebre del suo cuore.

In tale oscurità, le uniche luci che si videro furono quelle di candele e brillii magici delle varie creature, ma nulla potevano contro una simile forza oscura che con gelide dita di ghiaccio li attanagliava, privando tutti dei vitali raggi del sole.

In quell'istante mentre il caos e la paura regnavano sovrani, colui che meglio di tutti conosceva quei sentimenti si ergeva immobile sulla punta del castello, penetrando coi propri occhi abissali le tenebre più nere.

Il signor Nero, con le braccia lungo i fianchi ed il cilindro con la fascia rossa stava osservando il traditore dei supremi, colui che era responsabile della morte della maggior parte dei superiori e ben otto pianeti, tutto per giungere qui per compiere la propria vendetta.

« Coraggio Rising, mostrami ciò di cui sei capace. » sussurrò l'essere supremo, incrociando le braccia dinnanzi a se, mentre l'immenso globo rosso cominciò di colpo a stridire, causando un suono talmente forte da ridurre a terra agonizzanti gli abitanti del pianeta, illuminati dalle immense scintille del macchinario che senza alcun preavviso si illuminò di una forte luce rossastra, che grazie alla copertura che ora circondava il pianeta, si riflesse in ogni suo luogo, causando un giorno planetario, che nessuno avrebbe potuto dimenticare.

In quell'istante mentre la luce cremisi permise agli abitanti di osservare l'immenso oggetto, che fungeva ora da sole, mentre il cielo, una volta blu, ora era rosso come il sangue, videro comparire nuovamente l'immagine dello stallone, proprio al centro della neo stella, sfoggiando il proprio brillante sorriso.

« Popolo di Equestria, vi auguro un lieto buongiorno, in questa nuova era che io mi accingo a portarvi. Io Rising Boss, da oggi vostro signore onnipotente, non che padrone del giorno e della notte, vi invito a tornare nelle vostre abitazioni fino ad oggi pomeriggio, quando nella piazza del mio castello vi accoglierò tutti quanti per il vostro giuramento di fedeltà.

Vedete, io sono un regnante gentile a differenza delle vostre antiche regnanti, io vi darò una scelta molto semplice. O con me, o lontani da me, questo è quanto. » sentenziò lo stallone sparendo dall'immenso schermo che tornò anch'esso cremisi, continuando ad irradiare luce e calore a livelli accettabili su tutto il pianeta, dove gli abitanti terrorizzati, erano indecisi se seguire o meno gli ordini dell'essere che gli aveva appena parlato.

« Dunque è così che la metti. D'accordo, vedremo chi l'avrà vinta. » disse Nero, facendo comparire un cerchio magico viola, entrandoci rapidamente, sbucando nuovamente nella cella sotterranea che al momento era illuminata dalla magia di Celestia, che faceva sembrare che in tutto il pianeta solo in quella stanza vi fosse ancora il loro reale sole.

« Nero ma che diamine è successo la fuori ?! Per poco non crollava tutto qui !! » tuonò Kain seguito dopo poco da Black.

« Si esatto !! Il cotonato ha stranamente ragione, cosa cavolo succede ?? E' arrivato il nemico ?? » chiesero i due, fermandosi a poca distanza dall'umano che sollevo entrambe le mani rivolgendo i palmi verso le loro facce.

« fate un attimo di silenzio accidenti !! Adesso vi spiego tutto, piuttosto voi avete raggiunto il livello necessario per combattere, Zex ? » chiese Nero, volgendo il proprio sguardo abissale sulla creatura che si avvicinò di qualche passo, reggendo nella mano destra la propria spada, posandone la lama sulla spalla.

« Temo che ci siamo ancora lontani. Il loro potere è molto certo, ed anche la loro forza, ma dubito impareranno il lavoro di squadra che gli permetterà di combattere come uno solo. » disse con tono preoccupato Zex, tenendo lo sguardo puntato sul suo interlocutore mentre quello dei presenti si focalizzò su di lui, dato che ancora, a parte Black, non era stato detto chi erano i restanti prescelti.

« Beh, forse non ci sarà bisogno del gioco di squadra, vedete il vostro avversario si è appena insidiato sul pianeta, e da spavaldo quale è, ha già dichiarato le sue intenzioni ed anche tutti i popoli dovranno recarsi al suo castello per il classico giuramento di fedeltà. » disse Nero con tranquillità allucinante, muovendo a destra e sinistra la mano destra, sotto gli sguardi spalancati dei tre alicorni e dei due superiori.

« Caspita, nemmeno io ero mai stato tanto megalomane. » disse grattandosi la testa, Kain, notando l'inquietudine della sorella, che gli si avvicinò alle gambe.

« Tranquilla Eve, non gli permetterò nemmeno di torcerti un capello. » disse l'umano, sollevando la sorella in braccio, tenendola attaccata al suo petto.

« Grazie fratello mio, sono certa che lo farai. » rispose lei, posando il muso sul petto del fratello che nel frattempo stava fronteggiando lo sguardo ironico di Black puntato su di se, con un sorrisetto irritante.

« Che hai da guardare bestia ?! »

« Oh nulla, solo ricorda che tua sorella non ha i capelli, ma il crine proprio come me !! »

« Tu brutta specie di...»

« Twilight Sparkle e le sue amiche dove sono ?! Perché non sono intervenute ?? » tuonò di colpo Celestia, interrompendo il bisticcio trai due, facendo spostare l'attenzione di tutti su di se.

« Questa è un ottima domanda, in effetti non le ho nemmeno viste all'esterno, e conoscendole mi sarei aspettato che si sarebbero lanciate in un inutile attacco contro Rising Boss. » disse Nero, creando il gelo ed il silenzio nella stanza, facendo correre un brivido lungo la groppa dei quattro equini presenti.

« E'..è impossibile...io l'ho eliminato !! Durante la liberazione di Kain io l'ho decapitato con la lancia di Wisper. » disse con voce tremante il principe di InkHeart, seguito da Celestia e Luna, che senza chiedere niente a nessuno cercarono di avviarsi verso la porta da cui proveniva un intensa luce rossastra, trovandosi però il cammino ostruito da Nero.

« No no, voi la fuori non ci andate nemmeno per scherzo. Vi fareste subito eliminare, e mi servite vive. »

« Ma il nostro popolo ha bisogno di noi !! Non puoi chiederci di lasciarlo solo !! »

« Oh ma infatti io non ve lo sto chiedendo. Ve lo sto ordinando. E comunque non saresti di alcuna utilità in questo momento e di certo lo sareste ancora meno da morte, quindi restate buone qui, ed aspettate il momento opportuno. » sentenziò l'essere supremo tenendo il proprio sguardo abissale puntato sulle due principesse frementi per uscire, ma allo stesso tempo terrorizzate da lui, mentre la preoccupazione di Celestia per la sua adorata studente continuava a salire.

« Ed io posso uscire ? Almeno per accertarmi che il mio regno sia salvo. » chiese Black, avvicinandosi a Nero, che sollevò un sopracciglio.

« Black, sinceramente, se non faccio uscire loro due che un minimo di autocontrollo lo hanno, pensi veramente che permetterò a te di uscire ? »

« Immagino che questo sia un no. »

« Wow che genio per un essere inferiore. Forza Nero, andiamo fuori e sistemiamo quel maledetto una volta per tutte. » disse Kain posando al suolo Eve, che lo segui pari passo, passando accanto al principe di InkHeart che lo fulminò con lo sguardo, mentre l'essere supremo, pose la mano in avanti puntando l'indice sul petto del ragazzo, fermandolo.

« Non uscirai nemmeno tu. Nessuno uscirà di qui finchè non sarà il momento di agire, altrimenti tutto sarà stato inutile.

Lo attaccherete quando uscirà dal suo mezzo, e sarà “privo di difese”, e forse in quel momento grazie alla confusione creata ed alla superiorità numerica c'è la farete. » disse Nero, osservando gli sguardi poco convinti dei presenti tutti puntati su di lui, in una sorta di sfida mentale su chi avesse ragione e chi torto.

« Uscirò io. » disse di colpo Zex, facendo voltare tutti verso di lui, che cominciò a muoversi verso Nero, con passo lento ma deciso.

Quest'ultimo lo fissò col proprio sguardo abissale, con espressione seria in volto.

« Tu dovresti restare qui ad insegnare loro il gioco di squadra. »

« Non c'è nulla che io gli possa insegnare. Non c'è studente peggiore di quello che crede di sapere tutto, per questo non potranno mai impararlo a voce, ma forse a fatti si. Dunque lasciami andare all'esterno e lascia che assistano. »

« Zex, sei certo di questa scelta ? Ci sono altre vie per-»

« Ho preso la mia decisione Nero. Non preoccuparti, assicurati solo che a loro non accada nulla, io penserò al resto. » disse la creatura posando la mano sinistra sulla destra dell'essere supremo che piegò leggermente il capo in avanti.

« Vai. »

« Grazie Nero. » sentenziò Zex, allargando le proprie grandi ali bicromate e con un grande battito si lanciò verso l'esterno, percorrendo in poco tempo l'intera scalinata, sbucando all'esterno di Canterlot, osservando coi propri occhi smeraldo l'immensa struttura che sovrastava tutto il paesaggio che riusciva a scrutare.

« Dunque è arrivato, quindi è questo il posto da me scelto. » disse sorridendo leggermente, ponendo la propria lama di piatto dinnanzi al volto, soffermandosi qualche istante in un lungo religioso silenzio.

Tale istante parve durare in eterno mentre diversi pony, per le strade notarono la creatura immobile nel cielo, cominciando a domandarsi cosa e chi fosse.

« E' ora. Spira dammi la forza !! » tuonò Zex lanciandosi a velocità immensa verso l'immensa struttura, volandoci radente constatandone la superficie riflettente metallica rossa e con forza immane piantò la propria lama per tutta la sua lunghezza tenendola per il lungo manico con entrambe le mani, cominciando a causare un immenso taglio ascendente nella struttura salendo verso l'alto con immane sforzo delle ali e delle braccia.

Per quanto il colpo stesse andando a segno, Zex era ben conscio che tale azione non avrebbe causato molti danni al mezzo, dato che, malgrado il taglio continuasse ad allargarsi e prolungarsi al suo passaggio, dopo pochi istanti cominciava a richiudersi rendendo questo sforzo del tutto vano, ma non secondo il piano della creatura che, cominciò ad attuarsi quando da un punto dell'immensa sfera, con un grande sferrugginio, si aprì foro quadrato.

Da esso lentamente cominciò a fuoriuscire una lunga rampa rossa estendendosi per diversi chilometri con una figura incappucciata immobile sull'estremità.

« Sei uscito allo scoperto finalmente. » sentenziò la creature interrompendo il proprio attacco lanciandosi contro la figura incappucciata, colpendola con un forte fendente orizzontale che lo avrebbe dovuto colpire a metà vita, ma ciò che accadde ebbe dell'incredibile.

La grande spada di Zex si spezzò di netto, contro il braccio sinistro alzato dal proprio avversario, il cui rivestimento si polverizzò a causa dell'impatto, mostrando un robusto corpo bronzeo dall'aspetto umano, alto quasi quanto la creatura, completamente calvo con indosso il berretto rosso con tre corni e visiera nera, e con indosso solo un lungo mantello cremisi e con placche nere lungo il corpo in corrispondenza del basso bacino, dei polpacci e degli avambracci.

Quell'essere, con il proprio sorriso brillante stampato in volto, e lo sguardo con l'iride gialla circondata da un intenso colore viola, fissò con sollazzò l'espressione stupita del proprio avversario, che gli volò davanti, osservando la propria arma distrutta nella propria mano destra.

« Vedo che Nero ha portato con se un altro guerriero per combattermi, tipico di coloro che non hanno scelta. Ma da quello che vedo non sei un superiore. » disse Rising Boss, mostrandosi in grado di assumere le sembianze simili a quelle umane, fissando con le braccia incrociate Zex.

Quest'ultimo in volo immobile dinnanzi a lui, ricambiò lo sguardo sorridendo leggermente.

« Mi aspettavo di dover combattere contro un pony, viste le informazioni datemi. Ma a quanto pare non lo sei. Dimmi, hai proprio intenzione di portare avanti questa campagna di distruzione ? »

« Al contrario, io sono ancora un pony. Semplicemente mi ero sempre chiesto come fosse avere le mani così da capire perché Nero e la maggior parte degli esseri superiori assumessero tale forma. In ogni caso, io non ho mai parlato di distruzione, ma bensì di rinnovamento. » disse l'ex tiranno di Neo CarbonHorse, sollevando la mano destra aperta verso la Everfree Forest.

« Vedi, io non ho alcuna intenzione di uccidere gli abitanti di questo pianeta, anzi voglio fargli un immenso dono. La vita eterna, ma per farlo mi occorrerà un grande spazio. »

« Cosa hai intenzione di fare...? »

« Osserva. » disse con tono freddo e distaccato Rising, chiudendo di scatto la mano, facendo un gesto discendente come un pugno verso il basso.

Nel medesimo istante, le piante, le rocce, e tutte le creature all'interno della foresta, vennero istantaneamente schiacciate al suolo con una pressione incredibile che fece sprofondare il terreno diversi metri sotto il proprio livello, creando una grossa semi sfera nel terreno, del tutto simile al fondo di un lago, poi dopo aver compiuto tale scempio il rinnegato sollevò l'indice ed il medio, creando corridoio metallico che fuoriuscì dal terreno, arrivando fino al centro dell'immensa fossa, creando un enorme pianura cilindrica posata su un pilastro, fuoriuscito dal fondo.

« Molto bene. Questo è quanto. » sentenziò Rising Boss, mentre al centro della piana di ferro si sollevò un immenso edificio metallico rilucente a forma di rettangolo verticale, con un unica entrata che si affacciava dinnanzi all'unica via d'accesso, la strada poco prima generata, che si congiungeva al terreno a poca distanza da Ponyville, dove la maggior parte degli edifici era in piedi per miracolo dopo quel colpo a cosi breve distanza.

Fatto ciò l'essere superiore si voltò con un grosso sorriso verso Zex, che colto dalla furia più ceca, colpì con un gancio destro il volto dell'avversario, causando un immensa onda d'urto che fece tremare la piattaforma dove si trovava, facendola crollare mentre Rising Boss, volando verso il basso sorridendo con le braccia incrociate dinnanzi al petto, scrutò col proprio sguardo la creatura lanciataglisi dietro urlando di rabbia.

« Coraggio, vieni da me. Sarai un degno riscaldamento. » sentenziò l'essere superiore, impattando con violenza inaudita contro il terreno rimbalzando diverse volte, atterrando nel meleto della famiglia Apple.

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Capitolo 8
*** Capitolo VII - L'ultima mela ***


Lentamente Rising Boss, si rialzò in piedi, levandosi con calma il mantello cremisi, che svanì in un reticolato metallico nel terreno alla sue spalle, nello stesso istante l'essere superiore sollevò il braccio destro, aprendo la mano intercettando il pugno sinistro di Zex, lanciatoglisi contro ad incredibile velocità sfruttando tutta la potenza delle proprie ali, unita alla gravità.

L'impatto fu talmente forte da far crollare a terra tutte le mele della proprietà Apple, ed esplodere i vetri delle abitazioni di Ponyville, mentre i due contendenti si fissarono senza alcuno scrupolo l'uno per l'altro, ma con due espressioni completamente differenti.

La creatura digrignando i denti, pose i piedi a terra, cercando di colpire con il pugno sinistro, finendo per fare intercettare anch'esso come il primo e, incrociando le dita, cominciarono a dar vita ad un poderoso scontro di forza, mentre lo sguardo del rinnegato, osservava stupefatto la resistenza dello spiriano cominciando a valutarne gli eventuali utilizzi nel suo piano.

Lo stallo parve perdurare per un tempo che parve infinito, mentre l'energia dei due esseri concentrata tutta in quell'unico sforzo aveva iniziato a formare crepe nel terreno attorno a loro, facendo sorridere sadicamente Rising.

« Niente male spiriano, dimmi perché non ti allei con me invece che restare dalla parte di Nero. Posso assicurarti protezione. »

« Quale superbia la tua. Credi davvero di poter sconfiggere un supremo ? »

« Affatto, io credo soltanto che non muoveranno un dito per fermarmi, e continueranno a mandarmi contro i loro supremi o giocattoli. Sai, tu sei solo l'ultimo di una lunga lista. » disse con acidità il rinnegato dando un forte spintone in avanti, facendo strisciare gli stivali della creatura nel terreno, che si puntellò facendo forza con le ginocchia rifermando i due, mentre un espressione sofferente era apparsa sul suo volto.

« Ti fa male vero ? Credevi davvero di potermi colpire così facilmente, povero stolto. So bene che ti sei fratturato la mano destra con quel pugno, ed è un piacere per me poterti stritolare al meglio la mano in questo momento, sentendo le tue povere ossa che si sbriciolano. E' davvero un mistero il motivo per cui tu non sia ancora crollato a terra, non so se ammirarti o avere pietà. »

« Tu non potrai mai capire cosa mi da tanto forza...tu sei solo un mostro !! » tuonò Zex, puntandosi di colpo coi piedi, chiudendo le ali sulla schiena, cominciando a spalancare gli occhi respirando con forza, fino a far scoppiare la maglia smanicata che aveva in dosso rivelando, oltre al corpo scultoreo centinaia di cicatrici che gli era auto inflitto nei suoi millenni di prigionia cercando la pace.

« Non provare pietà per chi è già morto !! Ma provala per te, ora ti farò a pezzi e pagherai per i tuoi crimini !! » tuonò la creatura, interrompendo di colpo lo stallo, lasciando le man i di Rising, che stupefatto finì in avanti, venendo colpito al busto da due fortissimi pugni combinati paralleli, che lo spedirono indietro di diversi metri facendolo strisciare nel terreno sorridente, constatando le mani dell'avversario ora prive di guanti, entrambe lesionate in modo grave, ma malgrado ciò Zex si lanciò nuovamente in avanti, con la chioma al vento ed espressione indicibile in volto.

Attese che Rising Boss, eseguisse un gancio destro, e non appena questo lo fece, cercando di colpirlo per fermarne l'avanzata, Zex, schivò verso destra saltando, rifilando un nuovo pugno destro discendente in volto all'essere superiore, che si inginocchio sprofondando qualche centimetro nella terra, mentre il proprio avversario restando qualche istante in sospensione grazie all'utilizzo delle ali, unì le proprie mani effettuando un portentoso colpo a martello sul collo del rinnegato, facendolo sprofondare ulteriormente.

Nel frattempo, all'interno della cella Black, Kain Eve e le principesse stavano osservando lo scontro grazie ad una magia onniscente del signor Nero, che aveva generato una proiezione magica in 3 D di ciò che stava avvenendo all'esterno.

Ma quest'ultimo a differenza dei restanti presenti che esultavano d ogni gancio, calcio e colpo che Zex portava a segno, restava in silenzio, impassibile ed immobile col proprio sguardo abissale puntato sulla proiezione, mentre con le mani stringeva il pomello in madreperla con talmente tanta forza da iniziare ad incrinarlo.

Nessuno di loro riusciva a vedere l'evidenza come lui, non stavano assistendo ad uno scontro, ma ad una liberazione, e fu in quell'istante che l'essere supremo sentì un leggero tocco sul fianco sinistro che gli fece abbassare lo sguardo verso Black, fermatoglisi accanto in piedi sugli arti posteriori fissandolo coi propri occhi bicromatici.

« Che c'è che non va ? » chiese di colpo lo stallone, facendo avvertire un forte senso di angoscia all'umano, colpirlo proprio nel punto dove forse un tempo si era trovato un cuore, e dove ora si trovava l'abisso.

« Nulla. Tu piuttosto, non vuoi continuare a tifare per Zex ? Da quanto pensate ormai è fatta, e non dovrete muovere nemmeno uno zoccolo, e tornare alle vostre normali vite grazie a lui, questo è ciò che leggo nelle vostre menti e vedo dal vostro comportamento attuale. » rispose l'essere supremo con tono leggermente accigliato fissando il proprio interlocutore con sguardo colpevolizzante, mentre nuovamente si alzarono le esultanze di Kain per un nuovo colpo messo a segno dalla creatura, che aveva spedito Rising Boss, contro il fienile degli Apple, facendoglielo crollare addosso, riemergendo però quasi istantaneamente.

« VAI COSI' SPIRIANO !! SPACCAGLI LE GAMBE !! ELIMINA QUEL DANNATO RINNEGATO !! » tuonò il biondo, alzando ed abbassando le braccia verso l'alto con movenze simili al tifo per il calcio, in attesa che il giocatore segni il colpo vincente.

Poi fu solo per un attimo, e tutto divenne silenzioso quando le grida nelle cella vennero interrotte dal fragoroso suono del pomello infrantosi nelle mani di Nero, conficcandoglisi nella carne, mentre un espressione indicibile era comparsa sul suo volto assieme a delle nere fiamme che avevano preso a vorticargli attorno, obbligando Black e gli altri a prendere le distanze.

« Dannazzione...Zex, che tu sia maledetto...non puoi farmi questo…!! » sentenziò l'essere supremo a denti stretti cercando di contenere l'immensa furia che stava fluendo dentro di se mentre, dopo l'ennesimo colpo la creatura, era caduta in ginocchio con le braccia lungo i fianchi, e le mani sporche di sangue sul terreno.

A poca distanza da lui, Rising Boss, rialzatosi dopo l'ultimo colpo, si tolse la polvere di dosso con cura, dandosi dei leggeri colpetti con la mano destra, per poi sistemarsi meglio il berretto.

« Non c'è che dire, un grande sfoggio di forza e di coraggio, e malgrado la sua utilità sono stupito. Nemmeno i supremi di Ruin e Lyram erano riuscito a colpirmi con tanta insistenza, finendo per pregarmi di risparmiare loro la vita.

Ma per te credo farò un eccezione, pregami e sarai salvo. » disse l'essere superiore cominciando ad avvicinarsi allo spiriano, in ginocchio con il capo chino, i cui ciuffi mossi dal vento ondeggiavano come serpi.

« Mai...»

« Come hai detto ? »

« Non lo farò mai...» disse Zex, cominciando a rialzarsi spalancando le proprie ali ed alzando lo sguardo verso l'avversario, sorridendogli.

« Non mi piegherò mai davanti ad un tiranno, un assassino, un mostro senza onore come te.

Io ti sconfiggerò, per la popolazione di questo pianeta. Per Spira. Per il mio onor-»

« Su smettila con queste idiozie, è ora che tu sparisca. » sentenziò Rising Boss, piantando di colpo un devastante pugno nello stomaco di Zex, che sgranò gli occhi con vari capillari rotti, ed un urlo che gli si strozzò in petto.

« Avresti dovuto accogliere la mia pietà stupido essere inferiore. Ti avrei reso immortale, ricco oltre ogni misura e potente oltre ogni limite, tutto solo in cambio della tua resa e fedeltà.

L'onore non conta a nulla in questo mondo. » disse con ghigno satanico rimuovendo la propria mano dal petto della creatura che lentamente cadde riverso in avanti, con le ali ancora spalancate e fu in quell'istante, mentre sul volto di Rising comparve un sorriso, e su quello di Nero la smorfia si allargò, il rinnegato si inginocchiò piantando il proprio piede destro fra le scapole di Zex, e con un gesto secco delle mani, gli strappò entrambe le ali.

In quell'istante, mentre il silenzio della cella venne rotto da un gutturale ruggito di Nero, che avvampò facendo divampare un tremendo incendio di fiamme nere che divorò la stanza dando a stento il tempo a Black e Kain di uscire portandosi dietro le tre giumente, una voce risuonò alle spalle di Rising Boss, facendolo voltare.

« Io non so chi tu sia, razza di mostro ma quello che hai appena detto e fatto è sbagliato !! Vattene dalla mia proprietà e lascia in pace quel giovanotto !! » tuonò Granny Smith, immobile a pochi metri dai due combattenti, scrutando con astio l'essere bronzeo, che lasciò cadere a terra le ali di Zex, voltandosi verso l'anziana puledra.

« Oh vedo che allora non ti è chiaro il concetto vecchia. Avevo ordinato di restare nelle abitazioni a tutto il popolo fino al mio ordine. »

« Io non prendo ordine da nessuno, se non da Princess Celestia e Princess Luna. Non da esseri che non hanno pietà per niente e nessuno.

Ora vattene dalla mia proprietà e lascia che curi quel ragazzo. » ripeté la pony avvicinandosi di qualche passo all'essere superiore, senza però riuscire a nascondere sia nella voce, che nel corpo un immensa paura, manifestatasi sotto forma di tremolii convulsi.

Rising Boss, osservò con espressione seria l'equina avvicinarglisi, incrociando le braccia dinnanzi al petto, in attesa che essa ripensasse alle parole dette ubbidendogli.

Ma questa continuò ad avanzare, lenta ma inesorabile, fermandosi proprio dinnanzi a lui, tenendo il proprio sguardo arancio in quello limone contornati di viola del rinnegato che spostò la mano destra in avanti aprendola, nello stesso istante, Granny Smith si sentì sollevare in aria, finendo col collo nella presa dell'ex imperatore di Neo CarbonHorse, che strinse saldamente la presa, sogghignando.

« Non mi sono spiegato bene evidentemente. Ma immagino che alla tua venerando età le parole giungano storpiate nella tua malandata testa.

Dunque stavolta ti farò la grazia di ripetermi. Tutti i cittadini devono restare nelle loro abitazioni, fino a che non verrà dato il segnale di recarsi al mio nuovo palazzo, per giurarmi eterna fedeltà e ricevere il dono più grande che si possa desiderare.

Ora, se non mi obbedisci, non c'è problema, ma sappi che la tua vita sarà finita. » disse con tono acido il superiore, osservando di colpo lo sguardo della giumenta rivolto verso le sue spalle, facendolo di colpo sorridere.

« Ne vuoi ancora ? Perché ved-» il rinnegato smise di parlare di colpo quando con indicibile potenza Zex lo colpì con un pugno, prima al fianco destro, facendogli mollare Granny Smith, e poi lo scagliò via, con un calcio, verso sinistra, facendolo impattare al suolo ad alcuni metri di distanza. Nel medesimo istante la giumenta dal manto verde gli si avvicinò sorridendo, non riuscendo però a scorgere il viso del ragazzo, coperto dai due ciuffi di capelli.

« Zex...lo so che sei tu, non preoccuparti figliolo, presto vieni dobbiamo scappare. » disse la giumenta osservando solo un leggero sorriso sul volto della creatura mentre un cerchio magico viola era comparso sotto i suoi zoccoli cominciando a farla sprofondare, udendo soltanto le parole dello spiriano un attimo prima di riapparire a Canterlot, all'interno del rifugio improvvisato, con le lacrime agli occhi.

« Mi ha fatto piacere rivederti Granny. Mi dispiace, ma non potrò pagare il mio debito per la mela. » Nello stesso istante, Rising Boss, rialzatosi per l'ennesima volta si scagliò verso Zex, che fece lo stesso sollevando il proprio pugno destro, in contemporanea con l'avversario, giungendo uno dinnanzi all'altro.

Ma in quell'istante, quando il colpo sarebbe dovuto risuonare, assieme all'urlo di Zex, venne a crearsi solo un immenso silenzio.

I due combattenti erano immobili, uno dinnanzi all'altro con il braccio destro piegato in avanti, verso il volto dell'altro, ma in quel momento Rising Boss, ritrasse il proprio, fermandosi qualche istante ad osservare con sguardo serio la creatura, ancora immobile, con un sorriso sereno in volto.

« Perdonami, non mi ero accorto che fossi già morto. » sentenziò il rinnegato, sistemandosi il cappello, arretrando di qualche passo osservando l'essere statuario, morto, ma ancora in piedi, come se anche nella fine stesse continuando a combattere per il proprio onore, ed in ciò in cui credeva.

« Sei stato un degno avversario spiriano. Hai la mia parola, nessuno oserà disturbare il tuo eterno riposo. » sentenziò Rising Boss, alzando la mano in avanti verso il corpo, che però venne quasi istantaneamente avvolto da un grosso cerchio magico viola, che lo feci svanire dalla vista del rinnegato, lasciando ad suo posto un messaggio inciso a fuoco nel terreno.

« Di tre giorni è fatto un funerale spiriano, attendi il quarto per il tuo. » lesse mentalmente l'essere che nel frattempo riassunse le sembianze da pony, sistemandosi il berretto coprendosi parzialmente gli occhi, sentenziando.

« Concesso. »

Nello stesso istante, in un immenso prato fiorito circondato da immensi alberi di mele, il corpo di Zex, con le mani conserte sul petto, ed un sorriso in volto giaceva in pace.

Pochi istanti dopo, mentre a distanza Nero osservava la scena, una candida mano si posò sulla guancia della creatura, e con voce dolce e gentile dichiarò, assieme ad una risata fanciullesca.

« Bentornato a casa, amore mio. »

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Capitolo 9
*** capitolo VIII - Complotto ***


In quell'istante mentre le grida di tristezza di Granny Smith si perdevano nella vastità del castello di Canterlot, dove le guardie reali avevano iniziato la radunare tutta la popolazione della cittadina e di Ponyville, nel vano tentativo di offrire la loro protezione, le loro regnanti, i due superiori, e Black erano immobili all'esterno della gabbia in religioso silenzio, con gli sguardi rivolti verso il basso con un forte senso di amarezza crescente in corpo per il sacrificio del loro compagno, servito a poco e nulla.

« Non posso credirci...di nuovo ho lasciato che qualcuno morisse senza muovere uno zoccolo.

Stavolta metterò fine a tutto questo, una volta per tutte. » pensò il principe di InkHeart scrutando per qualche istante le feroci fiamme nerastre che fuoriuscivano dalla cella dove si trovava presumibilmente Nero, che andavano a mischiarsi con la tetra luce cremisi proveniente dall'esterno.

La Rising Boss, fluttuando in aria era atterrato sulla superficie metallica piana da lui creata dove un tempo si estendeva rigogliosa la Everfree Forest, che giaceva ormai morta con tutti i suoi abitanti decine di metri sotto di lui.

Lentamente il pony, sorridendo leggermente cominciò a dirigersi verso la struttura rettangolare, osservando un cerchio magico rosso formarsi sulla soglia di ingresso, facendogli luccicare gli occhi.

« Vedo che sei finalmente arrivata, Rain, dimmi è di tuo gradimento questo luogo ? » chiese con tono serio l'essere superiore, avvicinandosi all'essere fuoriuscito dal portare dalle sembianze molto differenti dalle sue.

La sua interlocutrice presentava l'aspetto di una ragazzina sui dodici anni, molto magra e dalla carnagione chiara, vestita soltanto da un abito bianco che le arrivava poco più in basso dei fianchi con fare quasi malizioso, e due stivali aderenti bianchi che le giungevano fino al ginocchio, mentre due lunghe ciocche di capelli biondi le scendevano dai lati della testa arrivando poco sotto i fianchi, lasciando la restante chioma coperta da un caschetto bianco con in cima una piccola corona.

Ma ciò che probabilmente stupiva erano i suoi occhi, grandi e completamente grigi, fissi sul rinnegato che gli stava attorno a cui, con piccoli ma decisi passi, si avvicinò, ponendo la propria candida mano sulla sua guancia sinistra, saggiandone la perfetta superficie bronzea.

« Il posto è pieno di morte e distruzione, piacerebbe a mio padre, ma a me fa ribrezzo. » disse con tono impassibile la ragazza, lasciando cadere la mano lungo il proprio fianco, tenendo lo sguardo fisso su Rising che sorrise leggermente, inclinando la testa in avanti, sistemandosi il berretto con cura.

« Sei decisamente insoddisfabile ragazzina, non mi stupisco che Ruin ti avesse abbandonato su quel pianeta. »

« Lui mi donò quel pianeta. Ma era pieno di morte e devastazione, l'unico essere vivente ero io.

Non c'era nessuno da poter salvare, questo posto invece sembra leggermente diverso. Lei dove si trova ? »

« Penso all'interno del castello che vedi la in fondo, ma non preoccuparti, presto sarà eliminata. »

« NO. » sentenziò di colpo Rain, puntando con forza il piede destro, facendo tremare l'intera struttura metallica su cui sostavano, facendo zittire di scatto lo stallone, che osservò la ragazzina voltarsi, cominciando a voltarsi verso la struttura rettangolare, avviandosi verso l'entrata.

« Portala da me. E riempi questo luogo d'acqua, la morte sottostante mi disgusta troppo. » disse con tono annoiato la figlia del supremo, svanendo all'interno della struttura sotto lo sguardo attento di Rising Boss, che si voltò, cominciando a fluttuare verso l'alto illuminando per un istante i propri occhi gialli contornati di viola, facendo implodere quattro grossi tunnel all'interno della voragine dai quali cominciarono a sgorgare quattro grossi torrenti d'acqua che lentamente cominciarono a riempire il il vuoto sottostante alla struttura.

« Sarà molto interessante l'incontro tra vita e morte. Ma immagino che prima dovrò sbarazzarmi di quei quattro. » pensò l'essere superiore, cominciando ad avvicinarsi al foro sulla sua immensa fortezza dove rientrò dal foro precedente aperto per la sua uscita.

Una volta all'interno, il foro si richiuse, lasciandolo nel buio più totale, dove l'unica luce era rappresentata dal proprio sguardo.

« Penso sarà molto più divertente farli uscire allo scoperto e poi annichilirli lentamente, nel modo che meritano. » sentenziò lo stallone, sorridendo sadicamente, cominciando ad illuminare per intero il proprio corpo, su cui era ricomparso anche il mantello cremisi, mostrando come l'intera struttura interna della fortezza fosse cava, con quattro immense catene che li congiungevano al centro in un grande trono, e dall'altra parte legate ai quattro spuntoni conficcati nel pianeta.

In quell'istante, mentre il rinnegato cominciò ad emanare la propria energia, in vari punti di Canterlot, tra cui anche il giardino ed il campo allestito per proteggere i cittadini, cominciando a genera delle crepe nel terreno che lentamente iniziarono ad innalzarsi dal terreno come formicai.

« Ma che diavolo...»

« ATTENTO !! » tuonò inutilmente una guardia reale verso un suo compagno, avvicinatosi troppo ad una delle strutture da cui di colpo fuoriuscì un pony completamente bronzeo, privo di volto, sembrando quasi un manichino che colpì con violenza inaudita il curioso, scagliandolo contro una parete del castello, causando il panico trai rifugiati, mentre la stessa scena si ripeteva anche nelle altre zone in cui erano comparse le crepe.

In quell'istante le sirene che non avevano mai smesso di suonare vennero del tutto eclissate dalle grida disperate dei pony che correvano in lungo ed in largo per sfuggire all'attacco di quelle marionetta che, senza pietà colpivano con violenza chiunque si trovasse sulla loro strada, diretta verso l'interno del castello dove Black, udendo tali suoni aveva spalancato le grandi ali, preparandosi alla battaglia, trovandosi però dinnanzi il signor Nero, immobile davanti alla rampa di scale, che lo fissava col proprio sguardo abissale ed un espressione irritata.

« Tu non andrai la fuori Black, te l'ho già detto. »

« Non senti che stanno morendo ?! »

« ;Lo sento anche meglio di te, ma non è cadendo nel trucco di Rising Boss che li aiuterai. »

« Mi stai dicendo che dovrei restare qui a non fare niente ?! Mentre tutti quei pony vengono massacrati ?! Sei pazzo !! » tuonò l'alicorno, lanciandosi in avanti sperando di passare in velocità l'umano che però lo intercettò col proprio bastone, dandogli un leggero colpetto sul naso, su cui comparve per un istante un cerchio magico viola, facendo schizzare lo stallone nella parte opposta contro in muro.

« No, qui l'unico pazzo sei tu. Io al contrario sto ragionando ì, ed ho già in mente un piano, che però non potrà realizzarsi finché voi non farete ciò che vi dico. » sentenziò l'essere supremo, puntando il proprio bastone verso il gruppo, facendo comparire una smorfia irritata sul volto di Kain.

« Allora potresti almeno metterci al corrente di questo tuo piano ? Almeno così potremmo stare tranquilli. » disse il biondo, avvicinandosi di qualche passo al proprio maestro fissandolo con astio coi propri occhi rubino.

Lentamente Nero, dopo aver fissato Black rialzarsi, avvicinandosi con fare irato verso di lui sospirò abbassando lo sguardo, capendo di non avere altra scelta.

« Elucidator. » disse con tono secco, attirando l'attenzione del gruppo, che gli si avvicinò circondandolo.

« Cosa ? »

« Non cosa, ma chi è la domanda giusta. » disse Eve, correggendo Celestia, che la fissò con un sopracciglio alzato.

« Nero, ci stai prendendo in giro spero. Mi hai sempre detto che si trattava solo di una leggenda. » disse Kain fissando il proprio maestro che ricambiò con un nuovo sospiro.

« Beh sai Kain, mi sembra naturale che sia io che gli altri supremi ne parliamo poco, mascherando spesso come una leggenda dato che a nessuno piace parlare dei propri fallimenti. » disse con tono seccato l'essere supremo facendo comparire dietro di se una poltroncina in stile vittoriano su cui si accomodò, restando però piegato in avanti.

« Allora se è un fallimento, qualsiasi cosa sia sto coso, mi spieghi perché stiamo perdendo tempo ?! » tuonò Black, cercando nuovamente di alzarsi, venendo però trattenuto al suolo da diversi tentacoli oscuri fuoriusciti dal pavimento che gli legarono gli zoccoli e la vita.

« Semplice, perché pur restando un fallimento è l'unico essere in grado di eliminare un superiore grazie al proprio potere, vista la propria esenzione dalle regole del Consiglio. » sentenziò l'essere supremo causando il silenzio più totale del gruppo, assieme allo stupore più profondo, entrambi turbati solo dalle sirene e dalle grida esterne.

« E...e questo lo chiamereste un fallimento ? » chiese Kain, mentre un brivido gli percorse la schiena, portandolo inconsapevolmente a stringere lo zoccolo della sorella che lo abbracciò con fare materno.

« Decisamente. Per eliminare un superiore non era necessaria tutta quella potenza, non per nulla le dimensioni prima erano otto. Elucidator durante il suo primo giorno di vita spazzò via con un colpo un intera dimensione, causandoci un estremo danno, e per quanto il nostro potere resti comunque illimitato, non potevamo permetterci che un errore di quel genere fosse ripetuto, e per questo lo “smantellammo”. » disse con tono loquace nero, muovendo gli indici e medi delle mani in alto ed in basso.

« Ah quindi lo avete ucciso. Beh suppongo che allora sia ormai qualcosa di passato. »

« E dunque anche inutile per la nostra situazione. »

« Non esattamente. Vedete, siete tutti quanti troppo legati al principio di vita e morte, Elucidator non è un essere vivente, è pura energia. E questa può provenire dalla vita, dalla morte, dagli elementi dalle emozioni, per questo è tanto potente però allo stesso tempo è privo di volontà propria ed è gestibile solo da chi lo crea. »

« Quindi da voi supremi, potreste sempre ricrearlo e-»

« Scordatelo Black, non esiste che io riesca a convincere il Consiglio ad una simile azione, è già tanto che abbiano deciso di riunirsi, pensa te a creare un essere di tale potenza. » disse Nero, osservando con un sopracciglio alzato, mentre Celestia si alzò attirando l'attenzione su di se.

« Nero, ciò che hai detto è senza dubbio interessante ma ora io ti scongiuro, devo andare all'esterno per il mio popolo, per Twilight Sparkle e le sue amiche, se davvero quello che ci stai dicendo ha una motivazione, ti prego vai al punto, oppure lasciaci uscire. » disse la giumenta con tono serio e le lacrime agli occhi, sostenuta dalla sorella che si sollevò con lei, assieme ad Eve, che sciolse dall'abbraccio il fratello.

«Non puoi imporci la tua volontà Nero, ricordi ? Non puoi agire in prima persona, e quello che stai facendo tu è fermarci con la forza. » disse Black, che vide di colpo svanire i tentacoli, e l'essere supremo inclinarsi in avanti, col capo chino verso il pomello in madreperla del proprio bastone accerchiato con le mani.

« Avete ragione, ciò che sto facendo va contro le regole, ma questo perché penso che voi possiate riuscire ad evocare nuovamente Elucidator, in una forma meno distruttiva. Vedete, Black, Luna ed anche tu Celestia, siete prescelti non per una ragione a caso. » disse Nero, alzandosi dalla poltroncina che svanì avvampando.

« Queen Galaxia e King Cosmos sono stati i miri primi superiori, ma non voluti poiché furono un obbligo diciamo.

Essi rappresentavano una parte della popolazione andata perduta nell'ottava dimensione, inoltre buona parte del potere usato da Elucidator, era ancora presente nel suo corpo e non potendo essere dissipato in alcun modo noi supremi dovemmo usare “altre vie” cominciando a generare superiori, a concedere poteri, ed a volte persino ad elargire la vita eterna o la rinascita, questo però comporta anche che in molti esseri presenti nelle restanti dimensioni vi siano parti che un tempo formavano il nostro fallimento e per questo credo che nelle giuste condizioni di collaborazione voi tre potreste generarlo, seppur in potenza molto meno elevata, ma comunque in grado di eliminare Rising Boss. » disse con tono secco l'umano, sbattendo la punta del bastone sul pavimento, creando il silenzio attorno a se che, stranamente proveniva anche dall'esterno, facendo presagire il peggio quando, una serie di passi dal rintocco metallico cominciarono a scendere i primi gradini della scalinata alla cui fine si trovava il gruppo.

In quell'istante Prince Black si levò solenne, osservando col proprio sguardo bicromato l'umano.

« Se questo era veramente il tuo piano, spiegami perché hai portato qui Zex ? Lui non aveva alcun ruolo in questo piano. Lui..lui è morto per nulla. » disse con tono sofferente l'alicorno dal crine smeraldo, stringendo con forza i denti, trattenendo a stento le lacrime.

« Lui è venuto per la libertà. Io non l'ho obbligato, glielo ho proposto, e lui ha accettato. Credimi, ora tu starai male per la sua morte, ma voglio rivelarti un segreto, è morto solo chi viene dimenticato. » disse nero, facendo levare a tutti lo sguardo, su cui comparve un espressione seriosa, e convinta.

« Se veramente tenevate a lui, ed avete apprezzato il suo gesto, non dimenticatelo, ma sopratutto abbiate successo come lui.

Rising Boss crede di aver vinto, uccidendolo, ma in realtà non ha capito che ha fatto solo ciò che lui voleva, quindi miei prodi che dite, volete essere da meno di Zex ? » chiese Nero, voltandosi verso le scale da cui gli stridii metallici si facevano sempre più vicini, sentendo i propri interlocutori avvicinarglisi ai lati, tutti pronti a combattere ignari che il cutie mark dei tre regnanti aveva preso inspiegabilmente a brillare.

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Capitolo 10
*** Capitolo IX - Impedimenti ***


Nel giro di pochi istanti, dall'immensa scala, una marea di pony bronzeo privi di qualsiasi espressione si lanciarono al trotto contro il gruppo in fondo alle scale, che senza perdere tempo si allargò, lasciando campo libero a Kain che, puntando il proprio indice destro verso gli aggressori, fece comparire due cerchi magici, uno rosso ed uno azzurro.

Dal primo fuoriuscì un immensa vampa che risalì l'intera tromba delle scale, rendendo i pony che stavano scendendo rovente mezzi fusi, una volta fatto ciò, mentre Celestia e Luna, crearono una barriera dinnanzi al gruppo, dal secondo cerchio fuoriuscì un immensa corrente gelida raffreddando istantaneamente gli avverarsi che a causa dello shock termico si riempirono di crepe facendo sogghignare il biondo.

« Tsé ! Non sono nemmeno degni del mio tempo, te li lascio a te bestiaccia !! » disse con tono annoiato l'umano, mentre Black gli passò accanto in volo, avvolgendosi di una forte luce smeraldo, decolorandosi totalmente in modo da passare la barriera generata dalle principesse.

Nel medesimo istante Kain cessò il proprio attacco, in concomitanza con il ritorno alla tangibilità del principe di InkHeart che colpendo come una furia, con raffiche magiche, ganci e calci, cominciò a ridurre in rottami gli avversari.

« Tranquillo, mi occupo io di questi tizi, sai non vorrei che il tuo bel vestitino bianco si macchiasse principessina !! » rispose lo stallone dal crine smeraldo, sogghignando contro l'essere superiore che si morse il labbro inferiore con rabbia.

Nel frattempo Luna e Celestia disattivarono la barriera, raggiungendo Black sulla rampa, cominciando anch'esse a dar battaglia agli avversari quasi completamente paralizzati a causa delle condizioni dei loro corpi, cadendo uno ad uno sotto ai colpi dei regnanti che avanzavano inesorabili verso la cima delle scale, seguiti da Kain ed Eve, che gli restava dietro come richiesto da lui, mentre Nero si trovava ancora in fondo alla rampa, intento a riflettere.

« Sarà stata una saggia idea condividere questo segreto con loro...? E se un giorno lo usassero contro di me...? Forse, ma va bene così. Ora però sarà meglio andare a chiarire alcune cose, visto che ci metteranno ancora un po' ad uscire da qui. » sentenziò l'essere supremo generando un cerchio magico viola dinnanzi a se, entrandovi e fuoriuscendo proprio dinnanzi alla struttura rettangolare metallica che ora era circondata da un immenso lago d'acqua pura.

« Mi chiedevo quando saresti arrivato. » disse con voce piatta Rain, uscendo dall'apertura ad arco dell'edificio, fermandosi a pochi passi dal signor Nero, che la fissò coi propri occhi abissali, scrutando quelli della ragazzina.

« E' da tanto che non ci si vedeva Rain, direi almeno duemila anni, però se permetti non sono qui per parlare del passato io-»

« Tu sei qui perché vuoi sapere cosa ci faccio su questo pianeta con Rising Boss. »

« Perspicace e maleducata come sempre. Dunque ti va di rispondere alla mia domanda ? »

« Sono qui perché voglio salvare questo mondo dalla morte. » disse con tono secco la figlia di Ruin, tenendo il proprio sguardo grigio alzato sull'umano dinnanzi a se, che la surclassava ampiamente in altezza.

Quest'ultimo sollevò un sopracciglio, abbassandosi leggermente verso la propria interlocutrice fino a fermarglisi a poca distanza dal volto.

« Mi stai prendendo in giro, vero ? »

« Affatto. » disse Rain, sorridendo leggermente allargando le esili braccia, con un leggero sorriso in volto.

« Presto tutti gli abitanti di questo pianeta saranno salvati, grazie a me. Ma prima di questo devo eliminare quella squallida imitatrice, quindi consegnamela. » sentenziò l'essere supremo, riportando le braccia distese lungo i fianchi, osservando il proprio interlocutore guardarla con sguardo sorpreso.

« Esattamente chi è che vuoi che ti consegni ? »

« Lo sai bene. Non fare il finto tonto, voglio la sorella di Kain, già una volta mi è sfuggita per colpa dell'inettitudine di Rising Boss nell'eliminarlo, stavolta non mi sfuggirà.

Ho fatto circondare il pianeta non per oscurarlo, ma per impedire qualsiasi collegamento e teletrasporto con l'esterno, quindi non puoi contattare nemmeno mio padre e gli altri, e tu non puoi sfiorarmi. Dunque fai quello che ti dico. » disse con tono freddo e distaccato la ragazzina, facendo due passi indietro spostando il proprio sguardo su Canterlot, consapevole che la sua preda si trovava li.

« Quindi fammi capire, tu prima stermini buona parte dei miei superiori, poi ti presenti sul pianeta di mia proprietà, lo attacchi assieme ad un mio e collaboratore reso superiore da Agonia, mi tagli qualsiasi via di contatto con l'esterno, ed ora pretendi anche che ti consegni spontaneamente gli ultimi due superiori alle mie dipendenze ? Sai ora capisco perché tuo padre si era liberato di te.

Ma sai la maggior parte di queste cose non mi avrebbe dato fastidio, se perlomeno me lo avessi chiesto con garbo, invece hai dovuto agire da stronzetta quale sei, e questo significa una sola cosa. » disse il signor Nero, facendo comparire il proprio bastone da un cerchio magico viola, brandendolo con la mano destra per il pomello il madreperla, puntandone l'estremità contro la sua interlocutrice, che abbassò leggermente lo sguardo.

« Guerra ? »

« No, significa che sei la solita stupida ragazzina stronzetta coi complessi di inferiorità, pazza e con la mente di una dodicenne non hai capito di esserti fregata con le tue piccole mani. Ma poco male, sarà divertente vederti tornare rinchiusa su quel pianeta. » disse Nero, cominciando a generare sulla punta del proprio bastone un piccolo cerchio magico viola che puntò verso l'alto.

« Ora vediamo cosa ne pensa tuo padre di tutto questo. »

« Davvero ? Allora vediamo cosa ne pensi tu di questo. » disse Rain, puntando il proprio indice verso Canterlot, generando anch'essa un piccolo cerchio magico, rosso, sulla punta del dito, sorridendo sadicamente all'umano, sgranando gli occhi.

« Pensavi non avessi previsto questa tua mossa Nero ? Ne ero certa che avresti violato il codice del “non agire in prima persona” se fossi rimasto isolato e privo di contatti col Consiglio, e per questo mi sono premunita.

Se oserai anche solo avvicinarti all'involucro che ricopre il pianeta, io lo distruggerò pezzo per pezzo, spedendo poi le energie vitali degli abitanti nell'abisso, e sai bene cosa significa, tu ci sei stato. » disse la ragazzina, con volto spaventoso in volto, facendo accigliare leggermente l'umano, che abbassò lentamente il bastone, stringendo con forza il pomello, osservando la figlia del coetaneo fare lo stesso con la mano.

« Sei davvero irritante Rain, se non fosse che questo pianeta mi serve ti avrei già presa a calci in quell'ossuto sederino che ti ritrovi, visto che le sculacciate non servirebbero a niente con te. »

« O forse sei soltanto troppo gaio per voler sfiorare qualcosa di perfetto come me. Ma in entrambi i casi, non penso ne saresti in grado, dunque, mi consegnerai Eve ? »

« Scordatelo, se la vuoi dovrai venirla a prendere. »

« Non c'è ne sarà bisogno, sarà lei a venire da me. » disse l'essere supremo, schioccando le dita della mano sinistra, facendo comparire sei portali magici rossi a pelo d'acqua dai quali, con immensa sorpresa di Nero, fuoriuscirono dei pali in metallo con delle piattaforme cilindriche, sulle quali, legate con del filo di ferro lungo il collo e gli arti, si trovavano piene di lividi e prive di sensi le sei principesse dell'amicizia.

« Se Eve non si consegnerà a me, entro l'ora stabilità per l'incoronazione di Rising come sovrano d'Equestria, esse saranno eliminate. » sentenziò Rain, facendo poi comparire un cerchio magico alle proprie spalle dentro cui sparì, un secondo prima che Nero la infilzasse al petto col proprio bastone colto dalla rabbia.

« Piccola puttanella arrogante...!! Uff a questo punto non ho altra scelta, dovrò ricorrere a metodi estremi. » disse con tono serio l'essere supremo sollevandosi in aria, osservando con sguardo leggermente triste Twilight Sparkle, completamente piena di lividi, con un occhio gonfio e le lai costrette dal fil di ferro ancorato alla piattaforma su cui era relegata.

In quell'istante il signor Nero pose in avanti la propria mano sinistra, pensando ad una soluzione ma nello stesso istante, una voce risuonò alle sue spalle, facendogli digrignare i denti.

« Nero, finalmente sei uscito allo scoperto. Mi fa piacere vedere che sei rimasto lo stesso essere insulso di quando provasti a tradirmi. » sentenziò Rising Boss, immobile in aria dietro al proprio ex comandante, che lentamente si voltò posando la mano destra sulla sinistra, stringendo con esse il pomello in madreperla.

« Se io sono insulso come dici, allora tu devi essere spazzatura. Ma penso che sarebbe un complimento definirti tale, dato che per quanto potere tu abbia, sei ancora un lacchè a quanto pare, e non più di un adulto ma di una bambina, complimenti. » disse Nero con tono ironico fissando con sguardo abissale quel pony maledetto che lui stesso aveva aiutato tempo fa e che ora gli stava dando non pochi problemi.

« Può darsi, ma almeno io posso fare ciò che voglio, a differenza tua. A proposito, giusto perché tu lo sappia, è stato divertente distruggere tutti quegli insulsi superiori al tuo comando, ed anche eliminare lo spiriano. » disse con un grosso sorriso in volto lo stallone, trovandosi di colpo Nero a poca distanza con il bastone puntato sulla giugulare come una lama.

« E' inutile che fai così, so bene che non puoi farmi nulla, altrimenti i tuoi amici ed il tuo pianeta preferito finiranno nell'abisso. Quindi stai indietro, se non vuoi che per errore elimini prima del previsto una delle principesse che io stesso ho catturato durante l'attacco ad Equestria. » disse con tono sadico il pony, stringendo leggermente gli occhi, facendo gemere Twilight Sparkle, il cui filo metallico attorno al collo si stringette leggermente.

In quell'istante l'essere supremo digrignò i denti, arretrando di qualche metro, sentendosi per la prima volta dopo millenni, in una situazione di svantaggio, facendo spazio a Rising Boss, che ne approfittò per sistemarsi il berretto rosso, ed allentare di poco la stretta sull'alicorno viola.

« Mi fai davvero schifo, sei soltanto capace di pensare alla tua vendetta. »

« Beh se può farti piacere il sentimento è reciproco e sai, non solo è stupendo vedere la tua espressione ora, mentre non puoi fare nulla per reagire, ma sarà ancora più bella quando Rain ucciderà Eve dinnanzi al popolo, restando l'unica in grado di dare loro il dono più ambito. » disse lo stallone, spostando il proprio sguardo verso Canterlot, dove i suoi dello scontro avevano iniziato a risuonare all'interno del castello.

« Penso sarà meglio che tu vada da loro, almeno così potrai dirgli di venire subito qui, così che mi possa divertire ancora un po'. »

« Non preoccuparti, vedrai che ti divertirai molto, quando sarai tu a finire nell'abisso, e credimi te lo giuro, tu ci finirai. Ma prima di ciò, avrei una domanda per te, come hai fatto ? »

« A fare ? »

« A sconfiggere tutti i miei superiori, per quanto ne so per Agonia non ha mai creato subalterni con così tanto potenziale, visto e considerato che tu sei stato l'unico creato. »

« Beh questo è molto semplice. Ho ricevuto il dono di Rain, come puoi vedere dai miei occhi. Ed ora posso considerarmi quasi un supremo, o forse qualcosa di più. »

« Se fosse davvero così, non vedo perché avresti bisogno di lei. E comunque goditi finché puoi tutto questo, perché presto sarai polvere e marcirai in eterno nell'abisso. » sentenziò Nero, con espressione seria, svanendo all'indietro in un portale magico viola, lasciando lo stallone solo a mezz'aria, intento a fissare Canterlot.

« Lo vedremo presto Nero. » disse con tono secco il rinnegato, scendendo sulla piattaforma dinnanzi all'edificio rettangolare, fissando l'acqua cristallina tutta attorno, che faceva luccicare l'unica via di accesso.

« E' quasi ora del dono, mi hai sentito Rain ? »

« Si, ti attendo di sopra. » risuonò dall'interno della struttura la voce della ragazzina, dentro cui si addentrò lo stallone, i cui occhi erano tornati completamente gialli.

Nello stesso istante all'interno del castello di Canterlot, Black, con un ultimo flusso magico smeraldo aveva appena fatto a pezzi l'ultimo dei pony bronzei, esultando di vittoria, anche se vi era ben poco da essere allegri.

Il gruppo aveva completamente eliminato la minaccia nemica, ma prima che questo accadesse, tutte le guardie ed i cittadini all'interno ed esterno dell'edificio erano stati feriti in modo grave, e molti se non avessero ricevuto cure mediche rapide sarebbero di certo morti.

In quell'istante Celestia si voltò verso Eve, fissandolo con severità.

« Forza curali !! Non ci resta molto tempo !! »

« Ma io...non posso...»

« Cosa significa che non puoi ?! Tu sei la guardiana !! Tu sei l'esperta di cure e di immortalità !! Ed io ti ordino di curare il mio popolo !! »

« Ehy vacci piano bestia ! Parla di nuovo così a mia sorella e ti do la mia parola che saranno le ultime che dirai. » ringhiò Kain, frapponendosi tra le due, facendo arretrare di qualche passo Celestia, che strinse con forza i denti, osservando a turno i due superiori.

« Non posso curarli perché ho consumato quasi tutta la mia energia per curare Black e Kain prima nella cella, mi occorre tempo per recuperare. »

« Ma noi non abbiamo tutto questo tempo !! » tuonò nuovamente la monarca del sole, venendo trattenuta dalla sorella.

« Abbiamo bisogno di cure ora !! Subito !! »

« In tal caso sarà meglio che facciate ciò che ora vi dirò. » disse di colpo Nero, comparendo da un cerchio magico viola apparso sul soffitto, facendo scendere verso il suolo l'umano, assieme ad un altro pony che fece sorridere di colpo sia Eve e Black, mentre dall'interno della struttura metallica, dopo diversi gemiti, si avvertì un tonfo, e dall'entrata fuoriuscì a piccoli passi Rising Boss, con il volto leggermente sporco di sangue attorno alla bocca, con gli occhi tornati nuovamente attorniati dal colore violaceo dei supremi, e la voce di Rain provenire debole dall'interno della struttura.

« Vai...e portala da me. »

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Capitolo 11
*** Capitolo X - Contrattacco ***


In quell'istante mentre Nero tocco dolcemente terra, assieme ad Heaven Sin, che venne raggiunto in simultanea da Eve e Black, Kain storse il naso nel rivedere colui che aveva profanato la propria sorella, mentre l'essere supremo, bloccò col proprio bastone l'avanzata dell'alicorno dal crine smeraldo, fissandolo con un espressione ironica facendogli cenno con la testa di osservare a distanza l'incontro dopo tanto tempo dei due amati.

Era ormai da un anno che quel pony aveva girato invano per tutta Equestria in cerca della propria amata, che ormai credeva perduta, ed ora dopo averla ritrovata grazie all'umano, dopo secoli di blocco sentimentale, si lasciò andare ad un sommesso pianto felice, mentre con cura stringeva a se la propria adorata Eve, anch'essa in lacrime col volto posato sul collo del proprio innamorato, sperando che quell'istante non venisse mai interrotto.

Ma in quell'istante, tre leggeri colpi di tosse fatti dal biondo, con la mano destra dinnanzi alla bocca fecero spostare l'attenzione del supremo, di Black e delle principesse su di se.

« Ehm per quanto il ritorno di Nero mi sia gradito, a differenza di quell'animale a cui non ho ancora fatto fare una brutta fine, solo per la presenza di Eve, vorrei far notare che la nostra situazione è ancora critica, visto che volete salvare queste creature inutili e non abbiamo la quantità di potere per guarirle, quindi come si vuole procedere ? » disse Kain, ricevendo alcuni tra gli sguardi più brutti di Celestia e Luna, mentre Black si piantò lo zoccolo destro in fronte con grande segno di compatimento.

Gli unici che lo ignorarono furono proprio Eve e Sin, abbracciati l'uno all'altra come se nulla potesse dividerli, mentre Nero cominciò a riflettere, massaggiandosi il mento con l'indice ed il pollice della mano destra.

« In effetti ci sarebbe un modo per uscire da questa situazione, ma è alquanto complicato e rischioso. Ma dato che non abbiamo scelta...» disse l'umano, voltandosi verso le due principesse.

« Voi due, con l'aiuto dei pony ancora in grado di camminare e con la vostra magia, cominciate a portare tutti i feriti la dove sorge il palazzo di Rising, non potete sbagliarvi, è dove prima c'era la Everfree Forest. »

« Ma così non faremmo il gioco di Rising...? »

« Ah lascia perdere Luna, lo capirai dopo, l'importante è che li portate la, ma non azzardatevi ad avvicinarvi nemmeno ad incamminarvi sul sentiero che porta al palazzo. »

« Perché...? »

« Perché l'ho detto io, mi sembra ovvio. » sentenziò Nero, sorridendo ironicamente alla monarca della Luna, che lo fissò con sguardo scontroso, mentre la sorella avanzò di qualche passo verso l'umano.

« Cosa ne è stato delle principesse dell'amicizia ? » chiese con sguardo fisso su Nero, il quale, mantenendo calma glaciale nel comportamento fece cenno a Black di mettersi dietro alla puledra mentre lui puntò il proprio bastone sul pavimento, poggiandovisi su buona parte del suo peso.

« Sono state catturate da Rising Boss ed esposte all'esterno de-BLOCCALA BLACK !! » tuonò di colpo l'essere supremo, osservando come la regnante di Equestria, senza lasciargli nemmeno il tempo di finire la frase, si fosse già voltata ad ali spiegate pronta ad andare all'assalto del nemico per liberare la propria allieva prediletta e le sue amiche.

« Ci provo !! » disse lo stallone parandosi davanti alla giumenta che, troppo decisa gli impatto contro con violenza inaudita, trascinando fuori dalla porta anche il principe di InkHeart che, passato l'iniziale stupire per la forza della giumenta manifestato in quell'atto, diede un forte battito d'ali in direzione opposta, cominciando a rallentare Celestia fino a fermare i due in aria.

« BLACK !! FAMMI PASSARE DEVO ANDARE DA TWILIGHT !! » tuonò Celestia, immobile dinnanzi allo stallone, sostenendosi in volo con rapidi battiti delle ali, con le lacrime agli occhi, mentre lo stallone rimase immobile, restando impassibile in volto.

« Celestia, non posso. Credimi, vorrei lasciarti andare, ed anzi venire con te a salvarle, ma hai visto anche tu che non possiamo fare virtualmente niente contro Rising. Se agiamo da soli, getteremo al vento il sacrificio ed insegnamento di Zex, e questo non voglio che avvenga, quindi...ti prego, torna indietro e fai ciò che ha detto Nero. »

« Non voglio !! Io devo salvare Twilight !! »

« Celestia, non fare la bambina dannazione !! » tuonò lo stallone che, seppur non era una cosa che avrebbe mai voluto fare, schiaffeggiò con forza la giumenta sulla guancia destra, facendole voltare il muso verso destra, con le orecchie abbassate, cominciando a piangere sommessamente.

Lentamente lo stallone le si avvicinò, abbracciandola con forza facendole poggiare il volto vicino al collo sulla destra, massaggiandole la fluente criniera.

« Perdonami per quello che ho appena fatto. Credimi, preferirei bere analcolici per il resto della vita piuttosto che colpire una puledra, ma in questo caso ne avevi bisogno. Ora ascoltami, so che non sono molto bravo in queste cose, ma io te lo giuro Celestia, le salveremo, tutti assieme c'è la faremo, ora però torniamo dentro, ok ? » chiese il pony, che ricevette un sommesso movimento affermativo col capo dalla giumenta, che liberandosi lentamente dall'abbraccio fisso per qualche istante lo sguardo bicromatico dello stallone che le sorrise.

« Schiaffeggiami un altra volta, e ti prometto che tutto l'alcol di questo mondo non ti servirà a lenire il dolore che ti causerò li in mezzo. Ora torniamo. » disse la monarca del sole, facendo l'occhiolino allo stallone dopo essersi asciugata le lacrime, lasciandolo indietro in aria, ad osservare il posteriore della sovrana, deglutendo con forza al pensiero di perdere le proprie regali “biglie”.

Rapidamente i due ritornarono all'interno del castello dove Luna, appena li vide entrare si avvicinò alla sorella assicurandosi che stesse bene, osservando il leggero livido sulla guancia che Celestia giustifico dicendo che se lo era fatta speronando Black, che nel medesimo istante entrò nel castello, venendo accolto da un ironico applauso di Kain.

« C'è ne hai messo di tempo sai, ancora un po' e l'intero universo moriva di noia !! Di certo non potrai mai essere un bronzino da corsa, al massimo una coriacea bistecca. Tsé !! »

« Beh detto da un gelataio fallito coi capelli cotonati immagino sia un complimento. » rispose lo stallone finendo nuovamente muso a viso con il superiore che lo fissava con astio coi propri occhi rubino magici, che si riflettevano in quelli bicromati di Black.

« Bene, dunque se voi due avete finito di fare i galletti e vi calmate, e voi due invece smettete di fare i piccioncini io illustrerei come agiremo. » disse Nero, constatando come, il bagliore proveniente dai cutie mark dei tre regnanti paresse non essere visto dagli altri, il che gli suggerì che presto sarebbe giunto il momento.

« Sono pronto a seguirti Nero, ma stavolta voglio la certezza che non sarò più separato da Pur- Eve. » disse Sin, avvicinandosi di qualche passo all'umano che, dopo aver piantato la mano destro davanti alla bocca di Kain che stava per partire con gli insulti verso il pony, scrutò il proprio interlocutore con serietà.

« Posso prometterti che se sopravvivrete potrete restare assieme, ma non posso dire la medesima cosa sulla seconda parte, questo dipenderà da loro tre, non da me. » disse l'essere supremo, togliendo la mano da Kain, pulendosela sulla testa del ragazzo, che digrignò i denti irritato per ciò che il proprio maestro aveva appena promesso.

Per qualche istante il silenzio regnò sovrano, mentre Heaven Sin, spostò il proprio sguardo sulla propria amata che gli sorrise, avanzando anch'essa verso Nero.

« Accettiamo entrambi, forza cosa dobbiamo fare ? » disse Eve, facendo sorridere l'umano che si voltò verso Black ,Celestia e Luna.

« beh come ho già detto, loro due porteranno i feriti vicino al palazzo di Rising, mentre Black tu dovrai infiltrarti sott'acqua ed una volta li, tramutala tutta in inchiostro magico, non so quanta possa essere, ma più c'è ne sarà meglio è, per ultimo tu Kain, a te spetta il compito più importante. »

« Come sempre del resto, cosa vuoi che faccia ? Che mi batta contro il rinnegato ? » chiese con tono superbo l'essere superiore, avvicinandosi a Nero, scostando con poco garbo Black.

« No, qualcosa di molto ma molto più importante, dovrai restare qui assieme a Sin ed Eve, proteggerli e, quando verrà il momento dovrai generare uno scudo attorno al pianeta, ma bello gagliardo mi raccomando. » sentenziò l'essere supremo, cominciando a camminare verso l'esterno del castello, con fare lesto tenendosi ben stretto sul capo il cilindro, seguito da Celestia e Luna, con a seguito i vari pony feriti tenuti in sospensione dalla loro magia congiunta.

« Beh buona difesa carissimo, sei talmente importante che sei stato messo nelle retrovie !! Ora scusami ma IO devo andare a fare l'EROE. » disse Black, svolazzando dinnanzi al ragazzo, colpendogli il volto con la coda smeraldo, facendolo sputare schifato.

« TU RAZZA DI STUPIDA BESTIA !! IO TI-»

« Kain smettila !! Pensa piuttosto ad accumulare energia. » disse Eve, attirando l'attenzione del fratello, che aveva già preso di mira con la mano destra il principe di InkHeart, che così ebbe il tempo di dileguarsi all'esterno volando verso l'alto, osservando l'immenso lago venutosi a creare durante lo scontro di Zex e Rising Boss.

Quest'ultimo nel frattempo, aveva appena generato un cerchio magico bronzeo dinnanzi a se, e si stava preparando ad attraversarlo, quando alzando lo sguardo verso il cielo, riuscì a distinguere la sagoma nera dello stallone, e sorrise compiaciuto.

« Non vuoi proprio arrenderti Nero. Poco male, vorrà dire che prima prenderò Eve, poi mi sollazzerò a distruggere i tuoi alleati uno ad uno. » sussurrò lo stallone, attraversando il portale, fuoriuscendo direttamente all'esterno di una delle torri del castello di Canterlot, facendo correre un brivido lungo la schiena di Kain, che alzò lentamente lo sguardo.

« Lui è qui. »

Nel medesimo istante il signor Nero, assieme a Celestia e Luna, erano giunti rapidamente dinnanzi alla strada metallica che conduceva al centro del lago, al palazzo di Rising Boss.

« Bene Nero, siamo qui ed ora ? » chiese Celestia, leggermente affaticata per lo sforzo magico sostenuto, osservando l'umano voltarsi verso di lei, sorridendole.

« Ora aspettate qui, non penso si farà attendere molto. »

« A chi ti riferisci..? »

« Alla salvezza temporanea dei tuoi suddetti, ed anche a colei che è alleata di Rising Boss. » sentenziò nero mentre dalla struttura metallica rettangolare cominciarono a sentirsi, a rintocchi regolari dei passi, che fecero voltare i tre constatando la presenza di Rain, che lentamente stava percorrendo la strada metallica verso di loro, con un leggero sorrisetto in volto.

« Nero ma sei pazzo ?! Se è un alleata di Rising ci ucciderà !! »

« No, non lo farà, la sua è una mentalità complessa, proprio come è contraddittorio il suo potere dunque taci e fai quello che dice. » concluse Nero, voltandosi verso l'inizio della strada, dove era giunta la figlia di Ruin, rimasta immobile sul ciglio che congiungeva il ferro alla terra, fissando con disgusto quest'ultima.

« Questo suolo è veramente disgustoso, così morto e privo di vita. » disse, cominciando a levare il proprio sguardo sui presenti, osservando i vari pony che si lamentavano e l'essere supremo dinnanzi a lei che la fissava con sguardo serio similare alle due principesse, in cui anch'ella notò il bagliore nei cutie mark.

« Non vedo Eve, ti avevo detto ti portarmela Nero. »

« Certo, ma non me lo avevi chiesto con cortesia. E comunque non credi che prima potresti salvare questi pony ? In fondo avevi detto tu che eri venuta per salvare e non per sterminare. » disse l'umano tenendo il proprio sguardo abissale fisso su quello grigio della ragazzina che, impassibile spostò la propria attenzione su Celestia.

« Tu, avvicinati. »

« Come ? »

« Vieni qui. Voglio vederti più da vicino. » disse con voce fredda l'umana, osservando come la giumenta prima di alzarsi volse il proprio sguardo su Nero, che probabilmente le fece cenno di obbedire, vista la rapidità con essa si alzò, cominciando ad avvicinarsi a lei, sovrastandola in dimensioni.

Lentamente Rain sollevò la mano destra, e Celestia abbassò il proprio volto verso di lei, lasciandosi accarezzare sulla guancia destra, dalla ragazzina cercando di nascondere i brividi che le percorrevano il corpo durante tale contatto.

« Non devi avere paura di me. Io sono qui per salvarvi. Ma tu, non ne hai bisogno, tu sei già perfetta così. Sei eternamente giovane, e le tue ferite si rimarginano rapidamente. » disse la ragazzina, ritraendo la propria mano cominciando a guardare i restanti pony.

« Loro invece, sono spazzatura. Invecchiano, muoiono, guariscono lentamente e sono...deboli. Per questo li salverò. » sentenziò l'essere supremo, ponendo l'unghia della mano sinistra sul palmo destro, cominciando a pigiare con forza, fino a ferirsi la mano, sotto gli occhi terrorizzati di Celestia, che si sentì porre la mano di Nero sulla groppa in un disperato tentativo di tranquillizzarla.

Nello stesso istante Rain si avvicinò all'acqua, facendovi cadere alcune gocce del proprio sangue che fecero di colpo il colore rossastro riflesso dal cielo in uno cremisi rosato.

« Ora possono essere guariti, devono soltanto bere. » disse la ragazzina, voltandosi verso la regnante ed il supremo, mostrando la mano su cui non vi era più traccia della ferita, completamente rimarginata.

Per un istante Celestia esitò, guardandosi prima a sinistra dove si trovava l'umano, poi a sinistra dove la sorella, si era alzata, cominciando a sollevare i primi pony vicino all'acqua.

Questi seppur con un certo ripudio si abbeverarono e nel giro di pochi secondi, non appena il corpo assimilò la sostanza bevuta, le ferite sui loro corpi svanirono e furono in grado di reggersi sui propri arti, ricolmi di energia e pieni di vitalità, cominciando ad aiutare anche gli altri pony ad abbeverarsi riuscendo in pochi istanti a guarire tutti i presenti, sotto gli sguardi stupiti delle due principesse.

« Bene, ora sono tutti guariti. Potete andare ora. Nero, io aspetto ancora Eve, faresti meglio a portarmela ora, prima che me la porti Rising. » sentenziò la figlia di Ruin, avvicinandosi all'essere supremo che la fissò sollevando un sopracciglio.

« Sei proprio tremenda sai. Vuoi essere una salvatrice quando realtà sei a pieno titolo il significato del nome di tuo padre. Non credi dovresti avvisare coloro che hai guarito a cosa vanno incontro ? »

« Penso che lo capiranno quando sarà il momento. In fondo, quando il loro corpo inizierà a disfarsi dovranno tornare da me per guarire. » disse con tono sadico la ragazza, congiungendo le mani dietro al bacino, piegandosi leggermente in avanti sorridendo con gli occhi chiusi.

Nello stesso istante, mentre l'acqua riprese il colore rosso normale, un tonfo risuonò coperto però dall'immenso fragore proveniente dal castello di Canterlot dove la torre dove alloggiava Celestia crollò di colpo colpita da un gancio mancato di Kain intento a combattere contro Rising, tramutatosi nella sua forma “mata-umana”.

« Non sei migliorato per nulla dall'ultima volta ragazzo. Anzi, a quanto pare hai anche perso la tua mano metallica che forse era l'unica parte buona di te. » disse con tono di scherni mento l'essere superiore verso il suo coetaneo che estrasse il pugno destro dalla parete voltandosi verso di lui, con espressione ricolma d'ira.

« Non fare troppo lo sbruffone dannato !! Sei soltanto una bestia e con delle sembianze umanoidi !! Ma resti sempre e comunque una bistecca con le gambe !! » tuonò Kain, facendo comparire quattro grossi cerchi magici marroni tutto attorno dell'avversario dai quali fuoriuscirono degli immensi accumuli rocciosi che si abbatterono su di lui, finendo però sbriciolati a contatto col suo corpo.

« Forse sarà come dici tu, ma allora l'essere davvero patetico sei tu, che ti fai sconfiggere da me. E comunque credi veramente che faranno molta strada Sin ed Eve ? Non appena mi sarò sbarazzato di te, li andrò a prendere, e poi consegnerò tua sorella a Rain. »

« Tsè. Solo un decerebrato si sarebbe alleato con la figlia di Ruin, questa scelta ti costerà la vita !! » disse con tono irato il ragazzo, lanciandosi in avanti, partendo nuovamente con una raffica di pugni verso l'avversario, facendo comparire attorno alle proprie mani due cerchi magici che le ricoprirono di crystalia pura, facendo scaturire delle immense scintille dallo scontro delle sue nocche con gli avambracci di Rising, che per ora si era limitato alla difesa.

« E' incredibile come i tuoi colpi siano, letteralmente leggeri come piume rispetto a quelli dello spiriano, ma è evidente che tu sei troppo stupido per capire che un ragazzino indegno come te di essere un superiore, possa davvero pensare anche solo di scalfirmi. » disse lo stallone mutato, bloccando di colpo le mani del ragazzo contro le sue, bloccandole in una sorta di prova di forza impari, viste le grida che Kain cominciò a lanciare mentre l'avversario con un grosso sorriso in volto gli sbriciolò completamente le ossa delle mani, colpendolo poi al petto con un calcio destro, lanciandolo contro una parete, facendogli crollare addosso buona parte del castello.

Nello stesso istante, mentre Eve e Sin stavano correndo all'interno del giardino del castello, finendo nel labirinto d'erba, il lago artificiale aveva assunto una colorazione azzurra splendente, sotto gli occhi soddisfatti di Nero, che vide emergere dal lago Black, con il corno illuminato del medesimo colore assunto dalle acque.

« Che dici ti basta ? » chiese lo stallone con tono spavaldo ricevendo due pacche di approvazione sulla groppa da parte del supremo, intento a fissare con aria di sfida Rain, che seppur impassibile in volto, agli occhi abissali del coetaneo non poteva nascondere la propri ira.

« Nero, mi sembrava di essere stata chiara, non dovevi intervenire. »

« Infatti io non sto facendo proprio nulla, stanno facendo tutto loro, e sai, io non posso nemmeno fermarli e nemmeno tu, dato che se tu agisci lo farò anche io, dunque come si suol dire, scacco matto. »

« Questo è vero. Io non posso nulla, dunque Rising penserà a loro. » disse con un sadico sorrisetto in volto la ragazzina, facendo illuminare per un istante i propri occhi grigi, facendo fermare di scatto il rinnegato che stava stringendo con forza il collo di Heaven Sin al centro del labirinto, tenendo sotto il proprio piede destro Eve, premendole il collo.

Lentamente voltò il capo verso il lago, sorridendo.

« A quanto pare Nero ha fatto la sua mossa, penso che dunque voi dovrete aspettare.

Fossi in voi approfitterei per dirvi addio, perché non ci metterò molto. » disse con tono compiaciuto Rising Boss, lasciando cadere al suolo Heaven Sin, alzando il piede da Eve, che si trascinò verso di lui sotto lo sguardo limone del rinnegato, soddisfatto della sofferenza creata.

Nello stesso istante senza perdere nemmeno un secondo Nero, si rivolse a Black, afferrandolo per le guance.

« Black rapido forza !! Manipola l'acqua e crea tre corpi di pony di inchiostro !! »

« Si...si certo lo faccio subito !! Ma come li vuoi ?? E perché ?? »

« Tu fallo e non fare domande muoviti accidenti !! E falli che assomiglino ai genitori di Celestia e Luna !! » tuonò il supremo osservando come un energia di distorsione dimensionale si stesse cominciare ad aprire a poca distanza da Rain, ossia ciò che avviene quando si apre un portale magico agli occhi di un essere in grado di percepire tali mutamenti.

« Ma perché ?? Ed il terzo ?? »

« FALLO RAZZA DI TESTA DI LEGNO !! FAMMI COSMOS, GALAXIA E MASTER !! » disse alterato l'essere supremo osservando come le acque sollevate e compresse dal principe di InkHeart avevano preso la forma da lui richiesta, ed ora il pony lo stava fissando perplesso ignaro di cosa dovesse fare, mentre Rising era entrato nel portale e tra poco sarebbe giunto li.

« Ed ora ?? »

« Ora resta fermo così !! »

« Cos-» Black non fece in tempo a finire la frase poiché Nero, senza il minimo preavviso fece comparire tre cerchi violacei viola sulla mano che lanciò contro Celestia, Luna e Black, facendoli aderire al cutie mark, estendendosi su entrambi i fianchi facendo di colpo illuminare gli occhi dei tre alicorni.

« Ehy voi laggiù mi sentite ?! Spero di si perché qua ci sarebbe bisogno di un aiutino, visto che ho le mani legati dunque muovete il culo e rispondete !! » tuonò Nero, mentre tre raggi partirono dalle bocche dei pony centrando in pieno le figure create con l'acqua che cominciarono a colorarsi assumendo le sembianze dei loro corrispettivi reali, spalancando i tre occhi in contemporanea, scendendo verso terra al fianco dei tre pony.

King Cosmos sostenne Luna, posandola con amore paterno a terra, sistemandola a terra assieme alla sorella maggiore, sostenuta da Queen Galaxia, che le guardò entrambe inorgoglita.

A poca distanza Master, lasciò cadere a terra Black, guadagnandosi l'osservazione del superiore e dei due pony.

«n Che pensavate che avrei sorretto questo concentrato di irritazione ? Forse con questa botta la testa gli funzionerà meglio.

E comunque, perché diamine ci hai richiamati in questo mondo in questa stupida forma, Nero ?! » chiese lo stallone dal manto grigio, scrutando coi propri occhi rubino l'essere supremo che indicò con l'indice Rain, immobile a poca distanza da loro, dove ora era comparso anche Rising Boss, con le braccia incrociate dinnanzi al petto ed il berretto rosso che gli copriva parzialmente gli occhi smeraldo.

« Capisco...» disse il pony sollevandosi sugli arti posteriori, facendo fuoriuscire due radici acuminate dagli anteriori, venendo affiancato ai lati da Cosmos e Galaxia che cominciarono ad illuminare i loro corni, lanciandosi un occhiata.

« Stai attento cara, è da tanto che non combattiamo, non vorrei ti fossi arrugginita. »

« Tranquillo amore mio, sarà un gioco da puledrini sistemare questa smorfiosa e quel bruto.

E stavolta lo faremo assieme. »

« Bando alle ciance muovetevi !! » sentenziò Master, già partito in avanti verso Rising lasciando i consorti a parlare tra loro ignorando il loro discorso, sotto lo sguardo abissale di Nero.

« Non cambierà mai. » sussurrò l'essere supremo sorridendo leggermente, osservando gli altri due alicorni lanciarsi in battaglia, mentre lui cominciò a scrutare i tre regnanti dormienti.

« Spero non ci voglia molto per il drenaggio, e che loro reggano ancora il necessario. » disse con tono leggermente ansioso l'essere supremo, sentendo comparire alle sue spalle Rain, sollevata in aria vicina al suo orecchio sinistro con espressione sadica.

« Questa te la faccio pagare, te lo giuro. » disse la ragazzina, posando le esili mani sulle spalle dell'umano, cominciando a conficcarle all'interno, producendo vari suoni di rottura, facendo rispondere Nero, con voce leggermente distorta.

« Oh che gentile, avevo proprio bisogno di un massaggino. »

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Capitolo 12
*** Capitolo XI - La luce della speranza ***


Le scintille a fiumi scorrevano mentre le spine acuminate di Master sfregavano contro il corpo bronzeo di Rising Boss, che malgrado il sorriso in volto era ben conscio che la situazione era leggermente peggiorata, visto che il materiale che componeva il suo corpo aveva quasi le stesse componenti delle armi dell'avversario, che continuava a bersagliarlo con fendenti ed affondi scalfendolo ripetutamente.

Nello stesso istante alle sue spalle, Galaxia, sprigionò una portentosa vampata gialla contro il rinnegato, centrandolo alla schiena bruciando all'istante il mantello ed il berretto, ricoprendolo di una magia di alto rango magico di fuoco, mentre Cosmos, dopo aver caricato a lungo il proprio incantesimo, spalancò gli occhi, facendo comparire una sorta di copertura magica sull'avversario, schiacciandolo letteralmente al suolo, facendogli crollare addosso l'intera gravita del pianeta, pressandogli con forza sul corpo anche la magia della consorte, mentre Master approfittando della situazione, aveva scagliato quattro radici con indicibile violenza, conficcandole nei polsi e nelle caviglie di Rising Boss, facendole sprofondare per diversi metri nel terreno.

« Direi che questo dovrebbe bastare. ORA FINIAMOLO !! » tuonò Master, illuminando i propri occhi rubino assumendo la propria forma finale, facendo spuntare i boccioli e le corna sul suo corpo, facendo annuire i genitori di Celestia e Luna, che congiunsero i loro corni cominciando a caricare un forte incantesimo.

Tale incremento di energia cominciò a far tremare la terra, ed increspare l'acqua rimasta nel lago che iniziò a ribollire.

Nello stesso istante i pony appena guariti cominciarono a scappare, dal luogo della battaglia, cominciando però uno ad uno a cadere al suolo, in preda a dolori lancinanti.

I loro muscoli parevano pronti ad esplodere, mentre le vene erano gonfie a tal punto da essere ben visibili sui loro corpi.

« Però, devo dire che stavolta ha esaurito rapidamente l'effetto il tuo sangue. » disse Nero, voltandosi verso Rain, immobile al suolo con il bastone di dell'umano conficcato nel petto, e buona parte del vestito lacerato e con numerose fratture lungo il corpo.

« Con così poche gocce, non mi aspettavo nemmeno facesse effetto. Ma penso faresti meglio a non deconcentrarti, conosco la tua debolezza. » sibilò con tono sadico la ragazzina, leccandosi le labbra, inclinando la testa verso destra facendo stringere i denti a Nero, scrutando Celestia, Luna e Black ancora in fase di drenaggio.

« Non lo fare. »

« Io non prendo ordini da nessuno. » sentenziò Rain, puntando con rapidità la mano destra verso lo stallone, sparando dall'indice un cerchio magico rosso verso di lui in contemporanea con un pestone di Nero, che le spezzo di netto l'arto.

Nello stesso istante l'essere supremo rimosse il bastone dal petto della nemica, lanciandolo verso il pony, intercettando come un parafulmine l'attacco magico.

« Non dovresti distrarti Nero. » sibilò nuovamente Rain, rialzatasi di colpo, aggrappandosi con le gambe e le braccia al petto dell'umano, azzannandogli il collo sul lato destro, facendo sollevare un sopracciglio a quest'ultimo.

« Uff, non ho mai amato i baci sul collo, figuriamoci i morsi, specialmente da una sciocca ragazzina, levati ! » sentenziò Nero, afferrando per i fianchi la figlia di Ruin, conficcandogli le dita dentro, spingendola indietro con forza, facendola atterrare in piedi a poca distanza, ingobbita, mentre i fori sul collo dell'umano si richiusero istantaneamente, dopo una passata della mano destra di Nero, che poi scosse per aria con fare disgustato.

« Bleah...saliva...sei davvero disgustosa. »

« Può essere. Ma almeno io avrò ancora qualcuno dopo che Rising avrà finito coi tuoi servi. » disse Rain, rigenerandosi completamente, lanciandosi nuovamente contro Nero, cercando di piantargli le dita della mano destra in volto, venendo però intercettata nuovamente dal bastone dell'essere supremo, che ricomparve dinnanzi a lui, conficcandosi trai seni di Rain, fuoriuscendo dalla schiena per diversi centimetri, facendo fermare il suo attacco a poca distanza dal suo obbiettivo.

Lentamente la ragazzina fece scendere il braccio lungo il proprio fianco, crollando in avanti con il capo riverso sul bastone, facendo battere a Nero la mano destra sulla fronte con fare scocciato.

« Ah cavolo, mi ero dimenticato che lei aveva li in centro il centro magico datole dal padre. Spero di non averla rotta, altrimenti Ruin mi metterà il muso. » disse l'essere supremo, scrutando come dallo squarcio del vestito sul petto, proprio attorno al proprio bastone si trovavo inciso e brillante il cerchio magico viola della ragazzina, ancora brillante.

« Si penso che sia ancora viva, beh direi che allora in questo caso potrei-»

« F-fermo...io non ho ancora finito...» disse con filo di voce Rain, aggrappandosi con le esili mani al bastone, cominciando quasi sadicamente, a tirarlo verso di se, facendolo entrare sempre più nel corpo, avvicinandosi così a Nero, che la fissò leggermente sorpreso.

« Però, non ti reputavo in grado di reggere anche questo, devo ammettere che mi hai sorpreso stronzetta. Ma spero tu l'abbi capito che in questo momento non hai alcun modo per darmi noia. » disse l'umano, sentendo una risatina provenire dall'avversaria, che sollevò lo sguardo verso di lui, sorridendogli dolcemente.

« Hai perso. » disse Rain, accasciandosi sul bastone in avanti, lasciando cadere a penzoloni le braccia e le gambe, posando il capo sul petto di Nero, che abbassando di colpo lo sguardo osservò come, il sangue rosato perso dalla giovane perso durante lo scontro non si era ricongiunto a lei, anzi, si era diretto verso Rising Boss.

Quest'ultimo immobilizzato al suolo, spalancò la bocca nel medesimo istante in cui Master, Cosmos e Galaxia unendo i loro tre poteri, gli scagliarono contro un immenso flusso magico nero dalle sfumature rosse e blu, la sostanza gli entrò in bocca.

« Oh cavolo...» sussurrò Nero, mentre il colpo colpì il bersaglio con potenza tale da costringere Nero a generare uno scudo di contenimento viola attorno ai quattro, che finì quasi per creparsi facendo comunque uscire buona parte dell'energia che risuonò all'interno della prigione del pianeta, facendo formare diversi tsunami e crollare buona aprite degli edifici delle varie capitali.

In quell'istante, mentre l'essere supremo estrasse il proprio bastone, prendendo sotto il braccio Rain, prossima al collasso a causa dei danni subiti e del drenaggio effettuato allo scopo di vincere, cominciando ad avvicinarsi ai tre regnanti che fece galleggiare dinnanzi a se, osservando i loro cutie mark quasi del tutto scomparsi da una forte luce violastra.

« Uff ma quanto cavolo ci vuole prima che questi inutili simboli svaniscano, dato che non penso che potranno reggere ancora molto ora. » disse con tono serio l'umano, osservando l'energia superflua diradarsi lasciando spazio a Rising Boss, nella sua forma di pony con schiacciati sotto gli zoccoli anteriori Cosmos e Galaxia, mentre a poca distanza Master, si stava ricomponendo dopo essere stato letteralmente fatto a pezzi.

« Io...sono diventato un supremo !! » tuonò lo stallone dal manto bronzeo, con un occhio giallo quasi completamente viola e l'altro giallo limone, premendo con più forza i colli dei due alicorni superiori.

« Tu sei soltanto un verme !! ED ORA TI AMMAZZERO !! » tuonò il pony dal manto grigio, lanciandoglisi contro a folle velocità facendo comparire dal suolo diverse radici nere che si diressero contro il rinnegato, che facendo palpitare gli occhi però fece letteralmente sbriciolare in aria assieme agli arti anteriori di Master.

Quest'ultimo però, invece di crollare al suolo, strinse con forza i denti, puntellandosi con quelli posteriori continuando la propria corsa contro l'avversario, cercando di colpirlo con le corna, andando a segno, ottenendo però con sua sorpresa la rottura di queste, e di una tremenda testata datagli dall'avversario, che lo ridusse nuovamente a pezzi.

« No MASTER !! »

« Tranquillo caro !! In questa forma non possiamo essere distrutti, però...però siamo inutili !! Ora è troppo forte anche per noi tre !! » disse Galaxia illuminando il proprio corno di una forte luce bianca, facendo scomparire lei e suo marito dalla pressante stretta del nemico, che sorrise leggermente, facendosi spuntare sulla testa i quattro corni del suo precedente berretto.

« Fate pure quello che volete, ora che ho questo potere non temo nessuno di voi.

Nemmeno te, Nero. » sentenziò lo stallone puntando lo zoccolo destro verso l'essere supremo, al cui fianco erano ricomparsi i due alicorni.

« Si si come dici tu Rising, ora però fammi un favore, sputa quello che hai bevuto in modo che Rain possa riassorbirlo. » disse con tono scocciato l'umano sentendo muovere leggermente la ragazzina che stava reggendo.

« Tu resta ferma, non sei in grado di fare nulla ora. »

« P-perché mi stai...aiutando...? » chiese lei con voce ridotta ad un sospiro, mentre Nero fece spallucce grattandosi il mento con la mano destra, come intento in una riflessione ai confini dell'illogico.

« Beh i motivi sono molteplici, sei la figlia di Ruin, sei una “suprema”, hai ancora molto da imparare, non sono un giustiziere, e poi per ultimo ma non meno importante, mi sono sempre chiesto come fosse essere un eroe per una volta. »

«...quindi...solo per questi motivi...»

« Che ti aspettavi, che ti dicessi che ti salvavo perché ti amavo o ti volevo bene ? Andiamo sai bene che non mi piacciono le ragazzine e sai anche bene che non ti sopporto, forse tra qualche migliaio di anni, quando avrai maturato un comportamento più maturo si potrà parlare di simpatia. Mmm ah no forse mi piacciono solo un poco i tuoi occhi, ma solo quelli, magari dopo te li asporto, ma prima-»

« ORA BASTA !! » tuonò di colpo Rising Boss, sollevandosi di qualche metro in aria cominciando a far tremare la terra, e la stessa struttura con cui era giunto sulla terra cominciò a tremare sotto l'immenso sfoggio di potere del rinnegato.

« Mi sono stancato di queste inutili scemenze, ora vi eliminerò una volta per tutte !! » sentenziò lo stallone, ponendo i propri zoccoli anteriori in direzione del gruppo cominciando a generare due piccole sfere bronzeo dalle quali cominciarono a scaturire numerose scariche elettrice.

« Spazzerò via voi, questo pianeta, e poi i supremi !! Dominerò tutto l'universo !! » continuò Rising, facendo crescere di dimensioni il proprio attacco, mentre Galaxia e Cosmos si strinsero alle figlie e Master rigeneratosi, aveva trascinato per la coda Black vicino a loro, osservando il cutie mark dei tre.

« Ora ho capito. Galaxia, Cosmos rapidi, fidatevi di me e non fate domande !! » tuonò lo stallone, facendo fuoriuscire due spine dagli zoccoli anteriori conficcandoli nei cutie mark delle loro figlie, ed una terza in quello di Black.

« MA SEI IMPAZZITO ?! » tuonò la madre delle principesse che di colpo venne spinta contro la spina constatando come di colpo, la propria energia avesse iniziate a venir drenata all'interno di Celestia.

« Non sono impazzito, sto solo facendo il necessario per salvare il MIO pianeta !! Dai Cosmos muoviti e vai dall'altra tua figlia, io mi occupo di questo !! » sentenziò lo stallone dal manto grigio, conficcandosi la spina che era nel cutie mark di Black, nel petto, cominciando a dargli la sua energia, osservando irritato gli sguardi dei due alicorni.

« Beh che avete da guardare ?! »

« Nulla vecchio mio, solo che non mi aspettavo che potessi arrivare ad usare la magia che provasti ad usare per eliminarci per invece salvare le nostre figlie. »

« Ed io sono certa che per quanto non lo ammetterai mai, adori quel principe quasi come un figlio. » disse Galaxia osservando le guance del pony divenire leggermente rosse.

« VOI DUE SIETE PAZZI !! PAZZI VI DICO !! » sentenziò lo stallone poco prima di venir completamente risucchiato all'interno di Black in contemporanea con gli altri due alicorni, lasciando Nero, con Rain li con loro, mentre le tre radici si polverizzarono, ed i cutie mark completamente viola.

« Perfetto, ora ci siamo !! Black, Celestia Luna mi sentite ?! »

«...Si...» risposero i tre all'unisono, con ancora gli occhi illuminati da una forte luce che lentamente stava divenendo viola.

« Bene...in questo caso. ELUCIDATOR SORGI !! »

« MORITE DANNATI !! » tuonarono in contemporanea il signor Nero e Rising Boss, che scagliò le due enormi sfere verso di loro mentre nello stesso istante i tre alicorni si tramutarono in tre sfere di luce viola, e dopo aver vorticato rapidissime attorno a Nero, si unirono dinnanzi a lui, intercettando il colpo del rinnegato.

L'impatto trai due fu tremendo, facendo tremare l'intero pianeta per una seconda volta, facendo distaccare uno degni immensi spuntoni rossi dalla struttura con cui Rising era giunto su Equestria.

Per qualche istante le due sfere parvero avanzare verso terra ma poi, come se colpite da un violento colpo, entrambe vennero sbalzate indietro, verso il loro legittimo proprietario, che nell'invano tentativo di non essere travolto dal suo stesso attacco, le colpì con un forte gancio sinistro, scagliandole contro il proprio mezzo, che si esplose con un immenso fragore, cominciando a crollare verso il suolo, in direzione di Canterlot.

Li Eve e Sin, immobili al suolo per i colpi ricevuti da Rising, erano abbracciati, ed osservarono l'immenso oggetto fumante in rotta di collisione verso di loro.

Ma quando fu quasi certa la loro fine, un sorriso comparve sul volto di Nero, che sentenziò.

« Ferma quell'oggetto. E libera dal,la prigionia questo pianeta. »

Nello stesso istante, la luce scomparve mostrando agli occhi dell'essere supremo e del rinnegato, l'essere generato dall'unione dei tre regnanti e dell'energia dei superiori contenuta nei sei equini.

Al posto di essa ora si trovava un grosso alicorno, completamente coperto da una rilucente armatura dorata, intervallata sulla punta degli zoccoli posteriori, sul collo e sul ventre da rifiniture nere, ed un rombo ricolmo di energia magica viola, presente anche ne punto in cui si sarebbe dovuto trovare il cutie mark.

Il capo, anch'esso coperto da un elaborato elmo dorato, lasciava vedere soltanto gli occhi della creatura, identici a quelli di Black, circondati da un ammasso magico viola, mentre dalla fronte dell'elmo fuoriusciva un grande corno Nero.

Dalla groppa invece sbucavano un immenso paio di ali, che partivano dal corpo nere, scalando all'azzurro giungendo infine al bianco puro, mentre la coda dell'essere era costituita da una pura esalazione magica suprema.

In quello stesso istante Eludicator sollevò l'arto anteriore sinistro facendovi comparire una lunga lama arancio acceso congiunta ad esso con un giunto magico a scorrimento, su cui era inciso il cutie mark di Celestia.

« Spazzata solare !! » tuonò di colpo il servo dei supremi, eseguendo un fendete orizzontale, quasi impercettibile per la rapidità, ed invisibile ad occhio nudo che, non appena raggiunse l'immensa struttura in rotta di collisione con Canterlot, la bruciò letteralmente trasformandola in pulviscolo cosmico, sotto gli occhi sgranati di Rising Boss, che scagliò un'altra sfera di energia verso verso lo stallone, che senza degnare del proprio sguardo il rinnegato, sollevò semplicemente l'arto destro su cui comparve un grosso scudo blu scuro, con il cutie mark di Luna inciso sopra, il quale all'impatto con il tremendo colpo del nemico, non vibrò nemmeno, facendo letteralmente svanire, in un luccichio di stelle l'assalto.

« Ma...questo è impossibile !! Io..IO SONO UN SUPREMO !! IO NON MI FARO' SCONFIGGERE !! » tuonò Rising Boss, osservando Elucidator voltarsi verso di lui, cominciando ad illuminare il grande corno nero di un intensa luce viola.

« Direi che sta tutto per finire, spero che Kain sia pronto con la barriera, perché ne servirà una mia ed una sua. » disse l'essere supremo cominciando a formare la protezione attorno al pianeta escludendo i due pony e la struttura, ignaro che il suo allievo era completamente privo di sensi a sommerso dai frammenti del castello.

« Estinzione suprema !! » tuonò di colpo l'essere appena creato, scagliando un immenso flusso magico che, mancò Rising Boss, ma centrò in pieno la struttura che avvolgeva la terra, che con un immenso bagliore, che venne avvistato dai restanti membri del Consiglio sparsi nelle dimensioni, esplose, trasformando per qualche istante quella galassia in un immenso faro nell'universo.

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Capitolo 13
*** Capitolo XII - Principio ***


Lentamente l'immensa luce generata dal colpo di Elucidator cominciò a svanire disperdendosi nei meandri della galassia rivelando come il pianeta di Equestria fosse ancora presente, e ben visibile totalmente libero dalla presenza della prigione che lo avvinghiava, lasciando passare in tal modo i benefici raggi solari che come una carezza inondarono il pianeta, restituendo lentamente una luce normale al cielo azzurro che si era formato, rovinato soltanto da una cosa.

Li in mezzo al vasto blu, completamente annerito, e menomato di tre arti, Rising Boss, si sosteneva a malapena in aria, provando in corpo un tale dolore che, paragonato al colpo che ricevette da Celestia il giorno della fine di CarbonHorse, faceva apparire quello della sovrana non più di un pizzicotto.

Il rinnegato, completamente ustionato sul corpo che riteneva essere invincibile teneva il proprio sguardo limone puntato verso il basso dove l'essere che lo aveva ridotto così se ne stava immobile, a mezz'aria con le ali immobili, come se in realtà non gli servissero affatto per volare, che lo fissava con gli occhi bicromati del principe di InkHeart.

Più in basso invece, mentre una strana luce dorata svaniva dal pianeta, Nero abbassò la mano destra, facendo svanire la barriera protettiva che aveva generato, passandosi la mano sulla fronte.

« Beh direi che non è andata male per essere solo una minima parte dell'originale, anche se ammetto che la barriera si sarebbe potuta rompere se non supportata da Kain, appena comparirà gli farò i miei complimenti, giusto per farlo montare un po'. » disse ironicamente l'umano tenendo lo sguardo rivolto verso l'essere da lui rievocato, avvertendo un tremolio provenire dalla ragazzina.

« Oh giusto mi ero quasi dimenticato di te. » disse l'essere supremo, posando al suolo Rain, mettendola seduta con la schiena contro un albero, scrutando la figlia del proprio coetaneo con in volto un espressione piuttosto triste, oltre che debole.

« Non mi uccidi...? » sussurrò di colpo la ragazzina, sollevando a fatica il volto verso il proprio interlocutore, che sorrise con un sopracciglio alzato.

« Se avessi voluto farlo lo avrei fatto di partenza, ma a che scopo fare una cosa tanto banale, per chi mi hai preso per Lyram ? Io preferisco usare la testa, e dunque voglio che tu viva. »

« Non ho uno scopo...come può essere vive senza avere una prerogativa...? »

« Domanda interessante, eppure allo stesso tempo così sciocca. Guardati attorno Rain, sai perché io sono così interessato a questi esseri mortali ? Perché loro possono morire. » disse con tono serio Nero, osservando gli occhi della ragazzina cominciare a luccicare.

«Vedi, noi supremi siamo immortali, e sostanzialmente eterni, ma per questo spesso finiamo per essere annoiati o perdere noi stessi. Invece questi esseri, sapendo di avere un numero limitato di anni per vivere, danno il loro meglio durante quel minuscolo lasso che per noi è come un millisecondo, capisci ? Non è questione di avere uno scopo nella vita, è questione di essere vivi. » disse Nero, sollevando lo sguardo verso il cielo, osservando in lontananza quattro distorsioni dimensionali aprirsi in diversi punti della galassia, facendogli dunque spostare l'attenzione su Rising Boss, che lentamente stava perdendo quota, poggiandosi infine davanti alla struttura metallica rettangolare, rantolando disperato.

« Beh direi che sarà meglio terminare prima che arrivino. Elucidator, fallo fuori, ma con molta calma. » disse Nero, voltandosi verso l'albero cominciando a chinarsi verso Rain, per raccoglierla ma nello stesso istante avvertì alle spalle una presenza.

Rapidamente l'essere supremo fece comparire il proprio bastone nella mano destra, girandosi di scatto, trovandosi la lama di Elucidator a poca distanza dalla gola.

« Ma che diamine...»

« Io non prendo ordini da te. Io sono libero ora, e pretendo rispetto. » disse con voce distorta lo stallone, facendo riecheggiare in essa tutte e sei le voci dei pony che lo componevano, mentre chiuse le grandi ali e fissò con astio l'umano.

« Tu non dovresti poterti muovere, sei soltanto un contenitore come diav- oh...ora ho capito...» disse Nero, riflettendo a come con molta probabilità le personalità dei sei si fossero riunite tutte in un unica formando una coscienza che aveva ora preso il controllo di Elucidator.

« Questo potrebbe essere un problema, ecco vedi caro, tu sei soltanto un arma, non sei un essere vivente quindi se ora mi permet-»

« NON TI MUOVERE !! » tuonò lo stallone dorato, facendo di colpo illuminare il proprio corno co una forte luce viola, facendo immobilizzare di colpo l'umano che aveva provato a porgli la mano sul cutie mark.

« Non lo fare, non lanciare nuovamente un incantesimo d'attacco. Resta calmo. »

« E perché non dovrei ?! A questa distanza persino un supremo come te ne resterebbe seriamente danneggiato. »

« Già, oltre che questa galassia o peggio. Quindi che ne dici di sederci e parlarne con comodo eh ? »

« Io non ho nulla da dire. Ora sparisci !! » sentenziò Elucidator, caricando di scatto il proprio corno preparandosi ad un nuovo assalto magico, mentre Nero, conscio del disastro che sarebbe potuto accadere arretrò di qualche passo, lanciandosi in avanti con una stoccata del proprio bastone, venendo però preceduto.

Nello stesso istante una raffica di proiettili viola crivellarono l'elmo di Elucidator, spezzandone le orecchie ed il corno, mentre da terra cominciarono a risalire delle furenti fiamme violacee che cominciarono a divampare sull'intero corpo dello stallone, che si voltò ringhiando di rabbia spalancando le grandi ali.

Queste però gli vennero tranciate di netto da due fendenti portati ad estrema velocità da due semi-ancore che gliele troncarono dalla base della groppa, mentre attorno agli arti dello stallone si legarono, dopo un impatto tremendo, quattro grandi corde da vela, che cominciarono a tirare con forza sovrumana facendo scricchiolare l'armatura dorata ormai ridotta ad un colabrodo, in contemporanea una voce stridula ma profonda sentenziò.

« Nero muovi quel tuo ossuto culo e finiscilo ora !! »

Nello stesso istante, l'essere supremo, ignorando l'offesa appena ricevuta, conficcò il proprio bastone della groppa di Elucidator fuoriuscendo dalla gemma posta a metà vita, frantumandola di netto, causando in contemporanea la sparizione del cutie mark.

In quel momento mentre l'energia contenuta all'interno dell'armatura cominciò a fluire all'esterno sotto forma di un immensa nube viola, Nero, sollevò la mano sinistra, facendo risucchiandone una parte dalla quale fece fuoriuscire tre sfere di luce, che si posarono a terra, tramutandosi in Celestia, Luna e Black, completamente privi di sensi, e coi loro cutie mark tornati alla normalità.

« Perfetto. »

« Perfetto un accidente !! Ma sei impazzito ?! Cosa diavolo ti è saltato in mente di evocare Elucidator !! Sei soltanto un folle dovrei incenerirti qui ed ora !! »

« Si, anche io sono infelice di vederti Lyram. » disse Nero, portando la propria attenzione sull'essere supremo fiammante a poca distanza da lui mentre, a poca distanza, facendo roteare le proprie desert eagle argentee attorno agli indici, un ciclope, vestito in modo praticamente identico a Nero, stava fissando con suo unico occhio viola privo di emozione la figlia, immobile seduta contro l'albero ridotta in quelle patetiche condizioni.

« Ti ha dato molto da fare, Nero ? » chiese l'essere supremo al proprio coetaneo con voce tombale, facendo voltare Nero verso la ragazzina e poi verso di lui, scuotendo le spalle.

« Non più di quanto mi avresti dato fastidio tu. In ogni caso, vedo che ti sei proprio trattenuto stavolta, mi aspettavo che l'intero pianeta venisse bucherellato, invece ti sei limitato a lui, non male. »

« Non sono in vena di battute, scusami. Piuttosto hai risolto la questione di Rising ? » chiese Ruin, osservando Nero che puntò il proprio dito verso la struttura metallica dove Agonia, si stava avviando a gran passo.

« Penso che non dovrò farlo io, visto che sta per avere una bella lezioncina dal suo capo. » disse sarcasticamente Nero, osservano il colosso umano snodarsi dalla vita le quattro corde in precedenza usate, prima per colpire Elucidator, e poi per fustigarsi sulla schiena, trascinarsele ai lati, fermandosi proprio dinnanzi allo stallone, ridotto in fin di vita, immersa in una pozzanghera fucsia.

« Ag-Agonia...fa qualcosa maledizione...sto morendo !! Curami...!! Il sangue di quella sgualdrina non fa più effetto, ed il mio corpo cede...fa presto !! Io-» lo stallone non fece in tempo a dire nulla di più quando, un proiettile violaceo gli fece saltare la mandibola e, come martelli da fabbro, le grandi corde da vela del supremo “reietto” cominciarono a piombargli addosso con violenza inaudita, finendo il lavoro iniziate da Elucidator.

Nello stesso istante una sorta di ectoplasma verdognolo, attorno al quale roteavano le due semi-ancore, galleggiò attorno a Ruin, facendo leggermente ridere Nero.

« Oh mio caro collega troglodita, non ritieni che questo tuo vile atto sia stato decisamente troppo...eccessivo visto e considerato che, ciò che egli ha pronunziato sulla tua progenie per certi versi corrisponde al vero ? » chiese Adreus, osservando l'unico sopracciglio del ciclope alzarsi, osservandolo con sguardo annoiato.

« Ritieniti fortunato che non ho tempo da sprecare con te, ora. Vai a scocciare qualcun altro. » sentenziò l'essere supremo cominciando a dirigersi verso Nero, posandogli la mano destra sulla spalla, mentre Adreus si era avvicinato a Lyram, cominciando ad insinuare come il suo “villico” fuoco fosse stato inutile nella loro opera di smantellamento.

« Suppongo che dovrei ringraziarti per non averla eliminata. Sentiamo, quanti e quali pianeti delle mie aree vuoi ? » disse con tono profondo l'essere supremo fissando il coetaneo negli occhi abissali.

Quest'ultimo però gli scostò con gentilezza la mano dalla spalla, sorridendo leggermente.

« Non c'è di che, solo preferirei avere qualcos'altro al posto di qualche pianeta. »

« Sarebbe a dire ? »

« Lasciami tua figlia. » disse con tono serio il signor Nero, facendo stringere con forza le desert eagle da Ruin, che lo fissò leggermente sorpreso.

« Oh no tranquillo, non mi sono fatto strane idee su di lei, e non voglio nemmeno punirla o sfruttarla, ma semplicemente istruirla a modo mio, tutto qui. » disse l'umano, mentre le voci congiunte del litigio di Lyram ed Adreus e le continue fustigazioni di Agonia, ormai inferte sul metallo dove ormai di Rising Boss non restava più nulla, facevano da sottofondo ai due.

« Accetto. Ma trattala meglio di come ho fatto io. E tieni, questo ti servirà. » disse il ciclope sollevando la mano destra su cui comparve una sfera ricolma di magia violacea, che Nero, afferrò facendola sparire nel palmo destro.

« Immagino che questo sia il tuo modo di mostrare amore per tua figlia, davvero gentile. » disse l'umano, trovandosi la canna della desert eagle di sinistra in fronte.

« Ok, ok mi rimangio tutto. Era solo un regalo disinteressato. »

« Bravo. Vedi che capisci rapidamente. Un ultima cosa, “lui” ha detto di lasciare il pianeta, perché ha in serbo qualcosa per esso. » disse Ruin, facendo formare un cerchio magico viola alle sue spalle dentro cui svanì, mentre Lyram e Adreus, cessarono il loro litigio decidendo di trasportarsi in un altro luogo per una “discussione movimentata” che ebbe come effetto la distruzione di buona parte dei pianeti di una galassia.

Per ultimo scomparve Agonia, senza aver detto nulla, lasciando che fossero i suoi colpi a parlare per lui.

Nello stesso istante Nero, si voltò, scrutando con occhio leggermente preoccupato i tre alicorni, iniziando ad avviarsi verso Rain, prendendola delicatamente in braccio con entrambe le mani, facendo poi comparire un portale dinnanzi a se, dentro cui entrarono.

Nel medesimo istante dal cielo limpido un immensa spada fiammeggiante scese come un meteorite piantandosi nel suolo di Equestria sprigionando un bagliore immenso, molto più di quello generato da Elucidator.

Da quell'istante Nero attese assieme a Rain, che venisse il momento, ed esattamente duemila anni dopo, una mattina d'estate mentre il sole splendeva con grande intensità nel lussureggiante giardino del castello di InkHeart, l'essere supremo, assieme alla ragazzina, il cui aspetto era rimasto invariato nel corso del tempo, comparvero in quel luogo dove un giovane alicorno dal manto nero e dal crine smeraldo di fermò a fissarli con curiosità.

« E voi chi siete ? Io sono il grande Prince Black, siete forse venuti per portarmi un regalo ?? » chiese il puledrino facendo sorridere l'umano, che lentamente si inginocchio strofinando la mano sulla testa del suo piccolo interlocutore.

« Non esattamente amico mio, ma è davvero bello rivederti. » disse il signor Nero, voltando verso Rain, che gli sorrise gentilmente, mentre nella memoria dei due ritornavano al momento in cui, per cancellare tutto il dolore, e tutta la sofferenza creata su quel mondo, colui che aveva impedito la distruzione di Equestria al posto di Kain, avesse deciso di regalare a quella terra una rinascita, sperando in qualcosa di meglio per quegli esseri, credendo non in cosa erano, ma in cosa potrebbero diventare.

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