When life changes

di Elly007
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Party. (Prologo) ***
Capitolo 2: *** Identità svelate. ***
Capitolo 3: *** We are ready Paris! ***
Capitolo 4: *** Fly. ***
Capitolo 5: *** Ritrovarsi. ***
Capitolo 6: *** Pain. ***
Capitolo 7: *** Hello Simon! ***
Capitolo 8: *** Trovato uno, scomparsa una. ***
Capitolo 9: *** Delusione. ***
Capitolo 10: *** Scream. ***
Capitolo 11: *** Truth or Dare? ***
Capitolo 12: *** Sorprese... non gradite. ***
Capitolo 13: *** SOS. ***
Capitolo 14: *** "Never say never." ***
Capitolo 15: *** VS. ***
Capitolo 16: *** Salvataggio. ***
Capitolo 17: *** We go at home. ***
Capitolo 18: *** Memories. ***
Capitolo 19: *** Fault. ***
Capitolo 20: *** 10 minuti e sono da te! ***
Capitolo 21: *** It's positive. ***
Capitolo 22: *** A fuoco. ***
Capitolo 23: *** I don't know. ***
Capitolo 24: *** I'm Sorry. ***
Capitolo 25: *** Family. ***
Capitolo 26: *** Tutto quello che non ti aspetti. ***
Capitolo 27: *** Semplicemente, grazie. ***
Capitolo 28: *** Epilogo: Quando la vita cambia. ***



Capitolo 1
*** Party. (Prologo) ***


POV CLARY

-Clary! Muovi il culo! Sono 3 ore che stai in quel fottuto bagno!
Okay, ignorare  quell'oca che è in realtà mio fratello non è facile,ma basta un piccolo sforzo di volontà.
Diventa sempre incredibilmente scontroso quando dobbiamo andare ad una festa e si deve preparare. Sembra proprio una ragazza in calore quando fa così, chissà, forse questo dipende dal fatto che è gay.
Non voglio truccarmi troppo, tanto non servirebbe a niente, sono brutta e così rimarrei anche con tre chili di make up sul viso. Metto solo un po' di matita sotto agli occhi  accesi, per affilare il mio sguardo verde smeraldo e un rossetto con i brillantini sulle labbra fine.
Non è che io sia proprio una gran bellezza, ma il mio viso delicato incorniciato dal groviglio di capelli rossi si fa notare. E' già un risultato.
Esco dal bagno e mio fratello vi entra come una furia, sbattendosi la porta alle spalle e chiudendo a chiave.
Sbuffo sonoramente mentre mi dirigo in camera mia.
Mancano 15 minuti. E io non so cosa mettermi. Ho 3 armadi stra-pieni di vestiti e non ho idea di cosa mettermi.
E' MAI POSSIBILE?!
Dopo aver setacciato tutta la roba indossabile che c'è qui dentro opto per un vestitino che mi ha regalato Izzy, la mia migliore amica.
E' decisamente MOLTO corto, mi arriva a metà coscia, attillato e nero con una fascia bianca sotto al seno (sempre che la mia seconda scarsa possa essere definito "seno") .
Sembro una troia, okay. Però dai, un lato positivo c'è: mi fa più curve.
E le scarpe? OH CAVOLO, LE SCARPE!
Inizio a strillare per tutta la casa e Alec esce dal bagno mezzo nudo urlando a sua volta con in mano un barattolo di gel.
-COSA? COSA? COSA C'E'? DOV'E' IL LADRO?
-MA CHE LADRO E LADRO! NON HO UN PAIO DI TACCHI DECENTI!
Lui si ferma immediatamente sul posto, sconvolto.
-Fammi capire: TU hai interrotto il mio trattamento di bellezza perché non trovi le scarpe giuste?
-Beh, sì, però...
-PERO'? PERO'? Sai che c'è? VAFFANCULO!
E detto questo se ne ritorna in bagno.
Borbotto insulti a mezza voce mentre continuo la mia disperata ricerca finchè non trovo un paio di sandali neri col tacco a spillo. Non troppo alti. Non troppo difficili da portare.
Perfetti!
Li indosso et voilà, sono pronta. Mio fratello esce e devo ammettere che è davvero carino,  i capelli neri scombinati e gli occhioni azzurri  gli danno un aspetto sbarazzino che è completato da un fisico asciutto e muscoloso avvolto da un elegante completo nero.
-Andiamo sorellina?
-Sì dai!
Alec mi accompagna in macchina, si mette al posto di guidatore e partiamo.


POV JACE

Sono in mezzo alla pista, a ballare con una tipa bionda ossigenata fatta al 90% di silicone che mi si struscia addosso come se non ci fosse un domani ma, devo ammetterlo, non è niente male.
Mi guardo in giro e noto che tutti gli sgaurdi delle ragazze sono fissi du di me, beh, chi  non mi guarderebbe? Sembro un angelo.
Il mio sguardo continua a vagare finchè non si posa su una chioma rossa come il fuoco. La osservo meglio: è davvero bella . Sembra la classica dura, non una conquista facile , perfetta da aggiungere alla mia collezione.
Allontano la ragazza di cui non ricordo neanche più il nome dirigendomi verso la mia nuova preda con un sorriso malizioso, sono pronto per sedurla...

POV CLARY

La musica mi entra nelle orecchie in modo violento, e per un attimo tutto è confuso: le luci al neon che illuminano e nascondono, le masse dei corpi che si muovono all' unisono...e poi lo vedo.
E' un angelo.Possibile che si stia incamminando verso di me? Non lo so, però non riesco a distogliere lo sguardo.
I suoi capelli sono dorati, brillanti e ondeggiano come quelli di un leone; sono dello stello colore dei suoi occhi.E poi le sue labbra....oddio, quelle labbra!
E' temibile e magnifico insieme.
Lo sto ancora fissando quando lui, per la prima volta, mi parla:
-Ciao bambolina.
E' quello il momento in cui tutta la magia che lo circondava scompare.
Ho già capito che tipo è, gli uomini rientrono in due categorie:
- GLI EBETI: ragazzi nerd sensa senso dell' umorismo che aspettano il matrimonio per darti una botta e che ti scrivono poesie smielate dalla mattina alla sera;
-GLI STRONZI: tipici ragazzi per la magior parte belli che si credono chissà per cui tutte le  ragazze morirebbero mentre io li farei schiattare tranciandogli le palle uno ad uno.
E lui fa parte senza dubbio della 2° categoria.
-Addio.- Rispondo fredda.
E mi dirigo verso il bar per prendere un drink.
E servirmi è un ragazzo sui 19 anni con i capelli neri pieni di glitter e dai lineamenti asiatici.
-Cosa vuoi bere?
-Una vodka alla ciliegia.- Rispondo imbronciata.
-Subito! Però mi diresti chi è quel ragazzo con i capelli neri e gli occhi azzurri con cui sei entrata?
Quella domanda mi stupisce... che vuole da mio fratello?
-Alec Lightwood.- Rispondo in tono diffidente.
-Okay.. è il tuo fidanzato?
Ma che questo ci sta provando? Diretto il ragazzo!
-No, è mio fratello. Ma perché tutte queste domande su di lui?
-Beh, ecco...io..- Balbetta mentre arroscisce. Che abbia anche un lato timido oltre a quello sfrontato?
-Il fatto è che.. lo trovo terribilmente sexy.- Conclude, a bassa voce.
OH CAVOLO! Gli piace! E a quanto pare anche Alec lo sta fissando da lontano con un sorrisetto sghembo. Sembra interessato a lui.
-Ma come ti chiami?
-Magnus, piacere. Tu?
-Clary. E anche mio fratello sembra interessato a te..
-Quindi che faccio? Ci provo?
-Ovvio! Prima però voglio il mio drink.
Ci mettiamo a ridere insieme mentre lui me lo prepara ed io scuoto la testa.

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Capitolo 2
*** Identità svelate. ***


POV CLARY
 Sono le sette e quella cazzo di sveglia non smette di suonare... Mi alzo e vado a fare una doccia fredda per svegliarmi. Finita la doccia mi accorgo che sono le sette e mezza e che ho meno di un quarto d' ora per essere pronta. Merda. Mi metto un jeans nero, un maglione largo celeste e le scarpe dello stesso colore, lascio i capelli mossi e metto un po' di mascara e la matita sotto gli occhi verdi. Prendo il mio zaino e scendo in cucina, saluto mamma e aspetto che mio fratello sia pronto. Appena scende le scale usciamo di casa e ci dirigiamo verso scuola. Questa mattina fortunatamente arriviamo in orario, beh, almeno il primo giorno di scuola ce l'abbiamo fatta! Per me questo è il 3° anno, per mio fratello invece l'ultimo. Sento qualcuno urlare il mio nome e faccio appena in tempo a girarmi che qualcuno con dei lunghi capelli neri si catapulta su di me: è Isabelle.
-Dio Clary, mi sei mancata così tanto!
-Anche tu Izzy, troppo...
Mi prende a braccetto, mentre spettegola su quelli di 1°, su quanto siano timidi e sul fatto che con il tempo impareranno a fare casino.
-Sai tesoro, quest'anno mio fratello si trasferirà in questo college, finalmente lo conoscerai!
-Wow, sono contenta! Ma che tipo è?
-Beh...- Isabelle sembra riflettere un attimo sulla risposta, come se la mia fosse una domanda complicata. -Se la tira un po' e a pelle potrà sembrarti un povero deficiente ma credimi, in realtà è buono.
 -Uhm..okay.
 La campanella suona, e noi ci dirigiamo nelle rispettiva aule con un volto funereo. 5 ORE DOPO. Finalmente il primo giorno di questa tortura è finito. Non credo di potercela fare per altri 9 mesi! Mi incammino verso casa senza aspettare Alec, lui arriva sempre in ritardo e non mi va di aspettarlo. Come al solito quando arrivo a casa non c'è nessuno, solo un bigliettino sul tavolo: "Non credo che tornerò prima delle 9 stasera, fate i bravi. Un bacio." Perfetto, ora mi tocca anche cucinare,penso con una smorfia. Mentre prendo la pasta e la metto a bollire il mio cellulare squilla, è Alec.
 -Che vuoi?- Dico in tono burbero.
-Ehi, calma sorellina! Volevo solo dirti che porto a casa per oranzo 2 dei miei amici. Okay?
-COSA?! No! Assolutamente no! Altrimenti mi tocca cucinare per qua.. E lui mi riattacca in faccia.
Rimango per un attimo col telefono in mano, in preda alla rabbia, poi respiro profondamente cercando di non farmi vincere dalla collera. Ce la posso fare, mio fratello fa tante cose per me, per una volta posso contraccambiare. Inizio a cucinare, non so fare granchè, ma non sono malaccio come cuoca. Apparecchio in fretta e dopo aver sistemato tutto, valuto ciò che ho fatto: pasta in bianco, insalata con pomodori e cotoletta. Può andare.
 A un tratto sento delle voci sicuramente maschili dietro di me, mi volto e vedo Alec con ai lati due ragazzi, entrambi hanno un volto familiare. Uno di loro ha i capelli di un biondo chiarissimo, tanto da sembrare oro bianco. In netto contrasto con gli occhi profondi e neri come la pece. E' alto, snello ma muscoloso. Nonostante i suoi tratti siano duri e spigolosi risulta molto attraente. E' Sebastian Morgenster, il migliore amico di mio fratello. Non che io lo conosca chissà quanto, ma so chi è. L'altro è... OH MIO DIO. E' il "leone" dell'altra sera! L'oro delle iridi è inconfondibile. Ma non credo essere l'unica stupita, dato che appena mi vede rimane a bocca aperta.
 -Jace, questa è mia sorella Clary. Clary, lui è Jace, il fratello di Isabelle. LUI? Il fratello della mia migliore amica è LUI? PERFETTO!
-Ciao...- Dice con un sorrisetto di chi la sa lunga, tenendomi la mano. -Ciao.- Rispondo, ma non acceno a stringergliela. Io non tocco quel verme scopa bionde. Mio fratello deve aver notato che, per qualche strano motivo, c'è tensione tra noi, infatti si mette subito a tavola.
-Ho fameeee!
-Eh, bravo. Mangia..- Rispondo, ancora sotto shock.
-E tu? Non ti va?
-No, credo che andrò un po' in camera mia.
 -E non mi saluti nemmeno?- Ribatte una voce calda e sensuale, che fino ad ora non ha parlato. Mi volto verso Sebastian.
-Sì, scusa...- Dico accennando un sorriso. La mia intenzione sarebbe dargli un abbraccio veloce e filare, ma lui mi stringe tra le sue braccia contro il suo petto tonico. Siamo vicini. Troppo vicini. Riesco a sentire i battiti accelerati del suo cuore sotto lo strato di pelle e muscoli. Mi stacco da lui, e sono sicura di essere arrossita mentre mi fiondo su per le scale. Il pomeriggio trascorre tranquillo, così come la cena, finché, finalmente, è ora di dormire.
 IL GIORNO DOPO.
 -Ragazzi, tutti nell'aula Magna. La preside Fairchild vi deve dare una comunicazione.- Dice Mrs.Pangborn.
Entriamo nel' aula Magna dove sono riunite tutte le sezioni delle classi 3°,4°,5°. Io ed Izzy ci sediamo vicine in seconda fila. La preside comincia il suo discorso
 -Ragazzi, come prima gita dell'anno faremo una visita d' istruzione, a Parigi, la gita durerà 10 giorni.
Appena la preside finisce di parlare c'è chi esulta, chi fischia e chi, come le perfettine della scuola, sbuffa e comincia a parlare con le sue amiche di come faranno a mantenere i loro capelli perfetti per tutto il lungo viaggio di 10 ore.... Mentre noi cominciamo a saltare e urlare come due ossesse, ci battiamo il cinque e solo allora ci ricordiamo di essere in aula e che tutti ci guardano, noi abbassiamo la testa e diventiamo rosse come pomodori a quel punto suona la campanella e usciamo a testa bassa, ma appena arriviamo in corridoio cominciamo a ridere come delle foche ritardate...
 
ANGOLO AUTRICE.
Ed ecco a voi il nuovo capitolo! Grazie per la lettura, se volete recensite per farmi sapere cosa ne pensate. (:
Spero che vi sia piaciuto e che continuerete a seguire questa storia.
A presto! <3
 

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Capitolo 3
*** We are ready Paris! ***


POV JACE
 
Finalmente anche l' ultima ora è finita e mi dirigo nel cortile dove trovo Sebastian e Alec e iniziamo a fantasticare sulla gita.
 -Parigi : la città dell' amore!- Dice Alec in tono malizioso.
-Quale tipo di amore?- Rispondo io ridendo.
 -Sempre il solito te, eh.- Ribatte Sebastian scuotendo la testa.
-Io dovrò passare l' intera gita a staccare ragazzi di dosso a Clary.- Dice Alec diventando improvvisamente serio.
Alle sue parole mi irrigidisco e vedo Sebastian fare lo stesso, Alec sembra notarlo.
-Che avete voi due?-
Noi ci guardiamo e non sappiamo cosa rispondere, presi dall' agitazione cominciamo entrambi a balbettare.
Dio! Io sono Jace Heronalde! Sono le ragazze che si sentono imbarazzate e arrossiscono quando parlano di me, non il contrario!
 Prima che Alec possa dire qualcos’altro arriva Clary raggiante. CAZZO!
-Ciao, che fate?- Chiede con aria curiosa.
 -Niente- Rispondiamo io e Sebastian all' unisono.
 I due fratelli ci guardano confusi, come se pensassero che nascondiamo qualcosa, fortunatamente Clary non sembra farci molto caso.
-Uhm, ,ok.
-Noi andiamo, a domani. -Ci informa Alec.
 -A domani
 -Ciao.- Dice Sebastian.
Prima che se ne va lo blocco per il braccio e lo faccio girare.
-Cazzo vuoi Jace?-Mi chiede con aria infastidita.
-Sta’ lontano da Clary.-
 -Nemmeno per sogno, lei è mia.- Ribatte lui, sembra arrabbiato.
-Questo è ancora tutto da vedere.- Dico iniziando a scaldarmi.
Lui strattona il braccio liberandosi dalla mia stretta e se ne va, girandosi a metà strada.
-E' una sfida Heronalde?-Chiede in tono beffardo.
 -Vedila come vuoi Morgenster!-Ribatto con un sorrisetto canzonatorio.
 A quel punto si gira e se ne va. Sfida o no giuro che se prova solo ad avvicinarsi a Clary lo ammazzo con le mie stesse mani e poi lo sciolgo nell' acido! A quel punto mi incammino verso la strada di casa facendo pensieri omicidi.
 
 POV SIMON.
 
Sono seduto sul letto e, in preda alla nostalgia, chiamo la mia migliore amica.
 -Pronto?- Risponde Clary.
-Mi raccomando, non farti più sentire eh! –
SIMON! Mi sei mancato tanto! Scusa se non ti ho più chiamato, non ne ho avuto il tempo.. Ma perché non sei venuto a scuola oggi?
-Pensavo che iniziasse domani...- Rispondo, e il bello è che sto dicendo la verità.
-Cosa?! Izzy ti ha fatto proprio perdere la testa eh...- Dice, e la conosco abbastanza bene da capire che si sta trattenendo per non scoppiare a ridere.
-Forse.-  In realtà la risposta è sì, ma già lo sa. Io e Isabelle stiamo insieme da 4 mesi, e lei mi piace veramente. Si potrebbe dire che la mia vita è fantastica, se non per il fatto che in realtà sono innamorato di Clary.
-Okay, io adesso vado, ciao rossa!
-Ciao moro!
Riattacco respirando profondamente, cercando di riprendere le redini dei miei sentimenti. Devo continuare a fingere. Prima o poi la scorderò.
 
POV ALEC.
 
Sto cercando di studiare biologia, altrimenti gli esami col cazzo che li passo! Se solo riuscissi a concentrarmi. Ma ho troppe cose che mi passano per la testa: la gita, gli sguardi di Jace e Seb quando parlavo di mia sorella, e poi lui... Quel ragazzo della festa. Lo stavo fissando quando è venuto da me e ci ha provato spudoratamente. Mi sembrava di sognare. Che io mi sia già innamorato? IMPOSSIBILE! Lo conosco da appena 2 giorni.
 Eppure Clary dice sempre che esiste il cosiddetto "colpo di fulmine", possibile che 'sto fulmine doveva proprio cadere in testa a me!? Scuoto la testa, e poi mi immergo nuovamente nei libri.
 
1 MESE DOPO.
POV CLARY.
 
Finalmente il momento che tutti aspettavamo per un mese è arrivato mancano meno di 24 ore alla partenza, ed io sono qui da 3 ore alla ricerca di cose adatte da portare con me in gita...pff.
 Perché è cosi così complicato preparare una stupida valigia per una decina di giorni a Parigi? Immagino già quanti borsoni avranno preparato le ochette della scuola. Metto nella valigia alcuni maglioni, 3 paia di jeans, 2 felpe, 2 t-shirt, un vestito, un paio di tacchi e le mie amate converse et voilà. Nel momento in cui mi sdraio sul letto bussano alla porta.
 -Avanti.- Dico con aria sfinita.
-Clary! Devi aiutarmi! Non ho la minima idea di cosa mettere nella valigia. Questo è un caso S.O.S
 -Alec, calmati! Non è poi tanto difficile, basta mettere un po' di vestiti ed hai finito.-
-E i pantaloni di che colore li prendo? Le magliette a maniche lunghe o corte? E le felpe con o senza pelliccia? Di che colore? Tutto deve essere abbinato.... OH MIO DIO!-
 -Che succede?-Chiedo spaventata, alzandomi dal pavimento sul quale ero caduta dopo che aveva lanciato quell'urlo spaventoso.
 -E se le scarpe non sono alla moda O PEGGIO non sono intonate a come mi vestirò!?- Continua a ripetere frasi sconnesse, non ne posso più.
-E se io decidessi di ucciderti?-Dico ridendo in modo malefico.
-Dai sorellina aiutami....- Chiede facendo gli occhi da cucciolo ai quali non so resistere.
-Va bene va bene, andiamo-Mi alzo dal letto e lo seguo in camera sua.
 
2 ORE DOPO.
 
Ho appena finito di sistemare le valige di Alec (we are te champions!). Mentre lui sta cenando con nostra madre io sono in camera mia sotto le coperte con il pigiama a sentire la musica fantasticando sul giorno dopo.


ANGOLO AUTRICE.
Spero che vi sia piaciuto questo nuovo capitolo! Il prossimo lo pubblicherò lunedì o martedì.
Ringrazio molto:
-anna hekla , Aurora infinity , cristyna , dobby98 , lucy heronalde ,  jamily_gaiaaurora per aver messo la storia tra le seguite;
-128kikka per averla messa tra le ricordate;
-Martolina89 , Lilly_bella_92 , Gwenny14 , BritishGirlll , sheodemiandjamily per averla aggiunta alle preferite. 
Recensite per farmi sapere cosa ne pensate. <3 
Un bacio!

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Capitolo 4
*** Fly. ***


~~POV SIMON.
La sveglia suona alle 5:00 stamattina, dato che partiremo alle 6:30.
L’arrivo è previsto per le 16:00, e non vedo l’ora! Gli aerei non mi hanno mai fatto paura,anzi,  l’altezza mi è sempre piaciuta. In questo momento non sento altro che adrenalina scorrermi nelle vene.
Mi faccio una doccia calda, poi indosso una maglietta con la scritta “I’m ready for you” e un jeans bucato sulle ginocchia; infine metto le mie blazer rosse e sono pronto.
Faccio colazione velocemente, in seguito saluto mia sorella, mia madre e il mio adorato gatto.
Mi metto la borsa in spalla e vado alla fermata del bus.
Dieci giorni di vacanza in una delle più belle città europee senza i genitori che ti rompono ogni 5 minuti. Cosa si può volere di più dalla vita?

POV ALEC.
Io e mia sorella ci avviamo verso l’aeroporto saltellando dalla gioia, nessuno dei 2 sta più nella pelle!
Cioè, lei è felice al 100%, io un po’ meno … Infatti il prezzo che ho dovuto pagare per essermi fatto preparare tutte le valigie da lei è stato prometterle che avrei portato tutto io. Ma non avrei mai immaginato di dover diventare Hulk. Pazienza.
Poi non rivedrò Magnus per parecchio tempo, anche se ieri , (con mia grande sorpresa), è venuto a trovarmi.
Sono ancora perplesso, io non gli ho mai detto dove abito!
Ma quando è spuntato lui e Clary si sono lanciati uno sguardo complice, per cui immagino che qualunque cosa ci sia sotto , la colpa è di mia sorella. Ma devo dire la verità : non posso esserle più debitore.
Appena arriviamo raggiungo i miei amici, e Clarissa va’ da Simon e Isabelle. Poi Mrs.Pangborn inizia a blaterare.

POV CLARY.
-COSA?!- Sbotto.
Non è possibile. Già l’idea di dover trascorrere 10 ore in aereo non è che mi piaccia più di tanto, adesso vengo a sapere che inoltre non potrò nemmeno stare vicino a chi voglio io.  Iniziamo alla grande!
-Sceglierò io i posti, che saranno da 3. –Procede quella strega.
Inizia ad assegnarci  a dei  sedili numerati, poi arriva al mio cognome.
-Miss. Lightwood, lei starà in mezzo a Mr. Morgenster e a Mr. Heronalde.
Eh? Tra Sebastian e Jace? Ma perché? PERCHE’?
Loro, al mio contrario, sembrano persino felici, anche se di tanto in tanto si fissano in cagnesco. Non si sono mai stati simpatici sin da quando si sono visti la prima volta, e non provano nemmeno a nasconderlo.
Dopo un lungo momento il loro sguardo si posa su di me, impaziente. Stanno aspettando che io mi sieda ovviamente.
Con un sospiro, lo faccio.

POV JACE.
Non poteva andarmi meglio! Clary dovrà ‘sopportarmi’ per tutto il viaggio, che sfortuna…
L’aereo, dopo dei minuti che sembrano durare ore, parte.
La vedo infilarsi delle cuffiette nelle orecchie e poi chiudere gli occhi, non è esattamente ciò che speravo, ma almeno mi sta vicina.
Dio se è bella! Ho una voglia matta di attarla a me e baciarla intensamente. Voglio sentire quelle labbra perfette sulle mie, voglio che il suo corpo minuto prema contro il mio, voglio sentirle le gambe cedere dal desiderio mentre cerca di non gemere il mio nome, voglio…
STOP! Maledetta immaginazione! Devo smetterla, e anche subito.
Giro la testa dall’altra parte e mi accorgo che molte ragazze mi stanno fissando con aria sognante.
‘Perché Clary no?’ Penso sbuffando.

POV CLARY.
La musica mi aiuta a calmarmi, dato che ho una paura assurda! Come se non bastasse sento una mano callosa e col palmo sudato prendere la mia con dolcezza. E’ Sebastian, ne sono sicura.
Dall’altro lato percepisco lo sguardo insistente di Jace. Quei magnetici occhi mi stanno fissando, e mi attraggono con una forza incredibile.
Improvvisamente mi sento le guance in fiamme, e so che sono diventata bordò. Un calore irresistibile si propaga nel mio basso ventre ad una velocità che mi sconvolge.
Dio, ma che devo fare? Mi sto innamor… NO. ASSOLUTAMENTE NO.
Non può essere vero. Non DEVE esserlo.
I miei pensieri vengono interrotti da una brusca botta. Una forza inarrestabile mi scaglia in avanti, e sbatto contro qualcosa di duro. Ma che diavolo…?
Ho la vista appannata dal dolore, vedo tutto rosso, rosso come il sangue.
Dove sono gli altri? Non lo so.
Attorno a me nient’altro che grida. Stiamo precipitando.

ANGOLO AUTRICE.
Eh, eh, eh. Lo so, sono cattiva! :D
Scusate, ma questo colpo di scena ci stava proprio...
Spero di poter aggiornare presto, dato che sono al mare, e ci proverò.
Ringrazio le persone che hanno aggiunto da poco:
-gaia pallarety , bry987 per aver messo la storia tra le seguite
-Lily Luna , fleci 98 , Scamandro per averla aggiunta tra le ricordate
-herm1998 , potterhead23 , Martolina89 per averla messa tra le preferite.
Un bacio e fatemi sapere cosa ne pensate! <3
 

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Capitolo 5
*** Ritrovarsi. ***


~~POV CLARY

Sbatto le palpebre più volte, per riuscire a mettere a fuoco ciò che mi circonda, all’inizio mi appare tutto confuso ,poi sforzo la vista.
Le uniche cose che vedo sono il limpido cielo azzurro e i raggi del sole che mi accecano e mi fanno richiudere gli occhi quasi subito. Mi fa male tutto e non riesco a muovermi.
Dopo tanti tentativi riesco ad alzarmi sui gomiti con uno sforzo estremo  e vedo una cosa spaventosa: la mia gamba destra ha uno squarcio da cui esce del sangue, che sembra non volersi fermare.
Ho un taglio profondo anche sulla pancia che appare orrendamente dalla maglietta ormai a brandelli e graffi qua e là, mi gira la testa e mi fa male la caviglia destra.
 Quando giro il viso e vedo alcuni pezzi dell'areo in mare, sbatto più volte gli occhi sperando che sia un incubo e che mi risvegli subito, ma quando li riapro vedo la stessa scena di prima.
Provo a trascinarmi sulla sabbia ma appena mi muovo comincio ad urlare per il contatto della ferita con la sabbia.
Inizio a strillare "aiuto" in modo disperato.
Paura.
La paura è l'unica cosa che sento in questo momento, continuo ad urlare e nel frattempo mi sdraio incapace di tenermi ancora sui gomiti. Le forza mi stanno abbandonando.
Comincio a piangere quando penso a che fine possono aver fatto: mio fratello, Isabelle, Simon… Sebastian e Jace.
Inizio a gridare i loro nomi nel disperato tentativo che mi sentano, che stiano bene, ma quando non sento niente il panico mi assale. Devo trovarli in qualche modo, non possono essere morti. NON POSSONO!

POV JACE

Sono già un paio di ore che mi sono risvegliato, ma dell'aereo nessuna traccia. Inizio a pensare che sia dall’altra parte dell’isola. Sempre che ne sia rimasto qualcosa…
Non credo e sia poi così importante, anche perché ormai non può portarci indietro.
Adesso la mia priorità è trovare Clary. Deve pur essere da qualche parte!
Continuo a camminare per un tempo indefinito, mi sembra che siano passati ormai secoli quando vedo qualcosa  muoversi, un’ombra umana. Mi avvicino cautamente e quando sono alle sue spalle la faccio voltare bruscamente.
-Sebastian?!
-MA CHE SEI SCEMO? MI HAI FATTO PRENDERE UN COLPO!
-No, sono Jace, comunque perché ti aggiri furtivo tra gli alberi?
-Sto cercando Clary, tu invece? Vai a caccia di banane?
-Ti avevo già detto di stargli lontano, e tanto per la cronaca anche io la sto cercando.- Rispondo cercando di ignorare il significato della sua battuta. Questo non è il momento più adatto per litigare.
-E io ti avevo già detto che diventerà mia prima o poi . Però ora dovremmo, anche se mi pesa dirlo, unire le nostre forze e trovarla prima che le succeda qualcosa. Se non è già ferita.
-Ti ripeto che questo succederà solo nei tuoi sogni e anche sei l’ultima persona a cui tengo in questo universo, hai ragione, cominciamo a cercarla.
-Caro Jace, io ho sempre ragione. -Dice con un sorrisetto beffardo sul viso. Sinceramente una banana gliela sbatterei volentieri in faccia per cancellare quel ghigno insopportabile.
-Vai convinto Sebastian!- Rispondo ridendo istericamente.
Continuiamo a cercare per un’altra oretta finche non sentiamo un urlo e poi i nostri nomi uscire, strozzati , dalla bocca disperata di una ragazza. Riconosco quella voce così dolce all’istante...Clary.
Cominciamo a correre nella direzione della voce, quando arriviamo sulla spiaggia la scena che mi si presenta davanti è orribile: Clary distesa sulla sabbia che singhiozza incessantemente. Ciò che speravo non si è avverato, è ferita in più parti del corpo.
In preda all’orrore comincio a correre nella sua direzione e appena mi vede i suoi occhi prendono a brillare, che sia per le lacrime o per qualcos’altro? Mi fa un leggero sorriso, e tutto mi sembra meno terribile.
"CLARY!"
"Jace! Sebastian!"
Il mio nome detto da lei esce come una melodia, la melodia più bella che abbia mai sentito.

POV SEBASTIAN

Appena la vedo provo una rabbia cieca. Cammino verso di lei e appena arrivo io e Jace la prendiamo in braccio, attenti a non farle male e la portiamo in una specie di grotta vicino ad un ruscello.
L'adagiamo a terra e cominciamo a pensare a come riuscire a fermare il sangue. Non è poi così grave come pensavo, ma potrebbe stare meglio.
Decido di levarmi la maglia, che poi stringo alla sua gamba per fermare il sangue. Nell’istante in cui rimango a petto nudo vedo lo sguardo di lei indugiare sulla mia pelle,incapace di distogliere lo sguardo, e un brivido di piacere mi percorre.
Mi rimetto la felpa e lascio Clary con Jace mentre vado a cercare qualcosa per poter prendere dell'acqua. Mi fermo sotto un albero dove vedo, a terra, 5 noci di cocco. Decido di romperne una e usarla per prendere l'acqua e le altre  per mangiare.
Soddisfatto, porto il tutto nella caverna.
Mangiamo  e poi ci stendiamo vicino al fuoco che ha preparato Jace durante la mia assenza . Ci alterniamo i turni di guardia, domani andremo a cercare Simon, Isabelle e Alec.
Durante la notte Clarissa si sveglia 2 volte, immagino che stia facendo degli incubi dal modo in cui si gira da un lato all’altro, senza trovare pace. Già, gli incubi.
Ma lei non sa che a volte ci sono cose peggiori dei brutti sogni. No, proprio non lo sa.
 Nel buio, sorrido

IL GIORNO DOPO
POV CLARY

Quando mi sveglio il sole è alto e mi accorgo della mancanza di Jace.
Sebastian mi fissa e quando si accorge che l'ho notato torna a rompere la noce di cocco con noncuranza mentre io arrossisco.
Dopo poco Jace torna con l'acqua. La mattinata passa velocemente tra chiacchiere e risate.
Nel pomeriggio decidiamo di andare a cercare i nostri amici.
-Vengo anche io!- Mi offro subito.
-Assolutamente no, tu resti qua.- Ribatte secco Jace.
-Da sola?- Chiedo con un po' di paura nella voce.
Lui sembra pensarci su un attimo.
-No…Con Sebastian.- Dice infine. Il fastidio nella sua voce è più che evidente.
-Uhm, ok.
-Allora io vado.- Si incammina verso il bosco lasciandomi con Sebastian.
Sono in una caverna, sola e depressa con un ragazzo bellissimo che, di tanto in tanto, mi lancia sguardi misteriosi, anche se il modo in cui i suoi occhi spiano le mie gambe, la pancia ed il seno è abbastanza chiaro…
Dio, che imbarazzo!

POV JACE

Sono già due ore che cammino nel bosco, sto per tornare indietro quando sento una voce familiare chiedere aiuto.
Comincio a correre nella direzione della voce, trovandomi difronte Alec e mia sorella.
Izzy ha un taglio sulla faccia e una ferita profonda e molto brutta sul braccio sinistro, invece Alec ha solo un piccolo squarcio sulla fronte, cammino velocemente nella loro direzione.
-Isabelle! Alec!
-JACE!- Gridano all'unisono con evidente sollievo.
-Finalmente! Venite con me vi porto da Sebastian e Clary.- A quel nome Alec sorride come se fosse sollevato, poi torna serio.
-Non possiamo, Isabelle non riesce a muoversi: ha la caviglia rotta. Mia sorella come sta?
-Non bene, ha due ferite profonde sulla gamba e sulla pancia e una un po' meno grave sulla testa.
-ODDIO!- Gridano.
-Tranquilli, ora sta meglio, adesso voi aspettatemi qui, io vado a chiedere aiuto a Sebastian.
-Ok…
Mi incammino verso il rifugio cercando di fare il più in fretta possibile. Quanti altri si saranno salvati? Potremmo essere rimasti gli unici… Infondo quest’isola non è poi così grande, e fino ad ora siamo solo in 5.
Una scena particolarmente diversa da tutto ciò che ho visto da quando ci siamo schiantati mi distoglie dai miei pensieri.
Davanti a me trovo due corpi stesi per terra, anzi, avvinghiati per terra.
Le mani del ragazzo stanno vagando lentamente sulla schiena di lei, come se tenessero una reliquia preziosa; mentre la ragazza lascia che le dita scivolino dolcemente sui capelli lisci di lui. Le loro bocche sono unite ardentemente in un bacio tutt’altro che casto, uno di quei baci da toglierti il fiato.
Capelli oro bianco, insieme ad una capigliatura rosso fuoco.
Davanti a loro, rimango immobile.




ANGOLO AUTRICE.
Ed eccomi qua con un nuovo capitolo finalmente. Ragazzi scusate se ho un ritardo di...9 o 10 giorni ma come già vi avevo detto sono al mare. Comunque domani torno e sarò di nuovo attiva. <3
Un bacio e fatemi sapere cosa ne pensate <3
 

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Capitolo 6
*** Pain. ***


POV CLARY.
 
 
-Volete creare un nuovo Tarzan?
La sua voce esce fredda e distaccata, come la brezza d'inverno. Merda.
Mi stacco velocemente da Sebastian, spingendolo via. A quello sforzo il mio corpo mi ricorda le ferite che ho, e il dolore mi fa fare una smorfia. Trattengo a stento un urlo di dolore.
-Perché, ci trovi qualcosa di male?- Ribatte Seb.
-Boh, immagino che non sia compito mio scegliere chi ti devi scopare.
Le sue parole dovrebbero ferire il mio orgoglio, ma non mi sento offesa. Semplicemente il dolore che avevo si diffonde dentro di me come veleno, andando dritto al cuore. Fa male. Troppo male.
-Comunque,- riprende -ho trovato Izzy e Alec. Mia sorella è ferita. Puoi darmi una mano o hai intenzione di procreare ADESSO?
-Se devo dire la verità, non mi dispiacerebbe.- Osserva Sebastian. -Andiamo.
Entrambi mi lanciano un'occhiata prima di allontanarsi. Lo sguardo di Jace è glaciale, sembra profondamente deluso da me, mentre l'altro mi rivolge un occhiolino malizioso.
Non appena se ne vanno arranco per terra e riesco a sedermi. Penso.
Mi sento felice. Il bacio di Seb mi ha fatto sentire viva, come una luce nella più completa oscurità. Ma se tutto questo è giusto, perché non riesco a non pensare agli occhi di Jace? Dio, sono innamorata di quale dei due? Di entrambi? No, impossibile...
 
 
POV ISABELLE
 
 
Vedo arrivare in lontananza mio fratello e Sebestian, Jace ha una faccia delusa e pensierosa ma soprattutto triste, dopo gli chiederò cosa è successo, invece Sebastian ha un'espressione compiaciuta e divertita, come se avesse vinto la lotteria o peggio, una scommessa!
-Finalmente! Pensavamo foste morti.-Dice Alec ridendo.
Senza dire niente i due mi prendono per le braccia e per le gambe e a quel movimento lancio un urlo spaventoso.
-Che succede Izzy?!-Chiede spaventato mi fratello.
-Mi fa male tutto!- Solo in quel momento, quando le lacrime raggiungono le mie labbra, capisco che sto piangendo.
-Tranquilla, faremo il più piano possibile.-
Il viaggio continua tra: urli, pianti, e silenzio nel quale si sentono solo i miei singhiozzi che aumentano nel momento in cui per la testa mi passa l'immagine di Simon ferito...
Comincio a sussurrare il suo nome come se avessi paura di vederlo lì ,disteso senza vita,
Ecco quello che immagino per tutto il tragitto finchè non sento una voce chiedere aiuto, non una semplice voce. Simon!.
Comincio a dimenarmi incurante del dolore che provo e ad urlare il suo nome.
-Isabelle calmati! Che diavolo succede?!-Dice mio fratello preoccupato.
-S-imo-n, ho sentito la sua voce ch-ie-dere aiu-to.
-Tranquilla tesoro è tutto apposto non era Simon, nessuno ha chiesto aiuto. -Dice dolcemente  Jace adagiandomi a terra poco distante da Clary, la quale mi guarda compassionevole, nel frattempo mio fratello si è seduto accanto a me e mi sta abbracciando mentre io continua a piangere senza sosta. HO PAURA!
 
 
POV SIMON.
 
 
Dio, possibile che non ci sia nessuno in questa cazzo di isola?! Sono ore ed ore che chiamo a gran voce i nomi dei miei amici, ma il risultato è sempre lo stesso. Niente.
Non mi do per vinto, non lo farò.
E se fossi rimasto solo io? NO.
Non mi interessa, io posso anche morire, ma Clary e Izzy devono essere ancora vive. Solo loro 2, non chiedo altro.
All'improvviso mi ritrovo con la faccia a terra. Ma cosa..?
Mi accorgo di essere inciampato su un ramo di un albero; come diavolo ho fatto a non vederlo? Non è nemmeno piccolo! La caviglia mi fa un male cane, e mentre continuo a lanciare imprecazioni a tutto spiano, il ramo si muove. SI MUOVE?
Rimango immobile. Da quando la corteccia d'albero è a chiazze?
 
 
POV CLARY.
 
Izzy finalmente si è addormentata. Vedeva Simon da tutte le parti, ma non posso darle torto.. anche a me manca tantissimo. Pensando a cosa può essergli successo, sento le lacrime pungermi gli occhi, ma le ricaccio indietro a forza. Devo essere forte, per me per lei. Per tutti.
-Hey, piccola... E' tutto okay?
La dolce voce di mio fratello ,con un lieve accento inglese, mi culla come una ninna-nanna.
-No. Niente è 'okay.'
Non ce la faccio, non riesco più a trattenermi. Troppe cose tutte insieme.
Scoppio in singhiozzi convulsi mentre Alec mi stringe a sè. La sua stretta è rassicurante, le sue parole appena sussurrate mi calmano.
In un attimo, tutto intorno a me è nero.


ANGOLO AUTRICE.
Ed eccomi qua con un nuovo capitolo.. Spero che vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate. <3
P.S. Dato che la storia si sta facendo un po’ più intrigata, i prossimi capitoli saranno man mano più ‘spinti’, come avevo già premesso nelle avvertenze.
Un bacio. <3 <3

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Capitolo 7
*** Hello Simon! ***


POV CLARY.
“Sono in una barca in mezzo all’oceano, la quale ondeggia ritmicamente e brutalmente. Le onde sono alte, si schiantano con violenza, il cielo è scuro, tempestoso. Mi sembra di stare all’inferno.
La pioggia che scende copiosa mi appanna la vista. Inizio ad urlare, ma la voce non mi esce; ho un nodo in gola che non riesco a sciogliere.
Un’ondata d’acqua arriva sopra di me e mi fa sbattere violentemente contro il pavimento.
Non ce la faccio, non più.
Una nuova onda si abbatte su di me, ma non è uguale alle altre. Questa è rossa, rossa come l’amore, rossa come la passione, rossa come il sangue.”
 
 
Urlo in preda al panico cercando di liberarmi da una stretta soffocante e sbattendo ripetutamente le palpebre. Non riesco a respirare.
-HEY, HEY, HEY! PIANO TESORO! CALMATI!- La voce di Izzy mi arriva ovattata, come se lei fosse distante da me. Eppure il suo bel viso è a 10 centimetri dal mio, e le sue braccia mi stringono forte.
Cerco di parlare, ma sento soltanto un liquido caldo e salato entrarmi in bocca. Sgrano gli occhi. Non mi ero accorta che stavo piangendo…
-Isabelle… Voglio tornare a casa. - Dico. Cerco di assumere un tono fermo, ma la mia voce esce flebile. Odio essere così fragile!
-Anche io Clary.. ma vedrai che quando non ci vedranno tornare manderanno qualcuno a cercarci, ne sono sicura.-  Nonostante il suo sorriso, i suoi occhi dicono il contrario. Anche lei ha paura, la conosco troppo bene.
Nonostante tutto annuisco e mi appoggio sui gomiti, districandomi dolcemente dal suo abbraccio.
Anche dopo quell’orribile incubo mi sento molto meglio fisicamente, le ferite si stanno rimarginando.
-Ragazzi, riunione di gruppo!- Proclama mio fratello con aria seria.
Mi alzo e vedo gli altri fare lo stesso , poi ci mettiamo tutti vicino ad Alec.
-Sentite, sono passati solo 2 giorni, e prima che inizino a cercarci ne mancano 8 . Per cui, se non vogliamo morire, direi che è ora che iniziamo ad esplorare per bene l’isola e capire dove ci troviamo.
Tutti facciamo un cenno d’assenso, ma io sono sorpresa. Lui è sempre stato un tipo piuttosto timido, ma adesso sta parlando come un vero capo. Sorrido fiera di lui.
-Per cui, pensavo che il modo più veloce per svolgere le nostre ricerche sia dividerci.- Riprende.
-E le coppie chi le decide?- Per la prima volta da quando mi ha visto baciare Sebastain, Jace dice qualcosa. E’ una mia impressione o per un attimo mi ha guardata?
-Le scelgo io. – Risponde subito mio fratello.
-Dato che siamo dispari, e che Izzy non sta ancora troppo bene, lei rimarrà qui. Io e Jace nuoteremo fino all’aereo per vedere se qualcun altro si è salvato e cercheremo di recuperare qualche valigia per avere un po’ di vestiti. Clary e Seb, voi andate in giro a fare scorta di cibo e acqua e date un’occhiata in giro. Ci ritroviamo tutti qui tra 2 ore. Tutto chiaro?
Il mio cuore fa una capriola, e non posso fare altro che sussurrare un ‘sì’.
 
POV IZZY.
 
Se ne sono andati tutti e mi sto annoiando a morte, decido di andare a fare una passeggiata, prendo un bastone da terra perché mi fa male tutto, comincio a camminare finchè non vedo una persona ribellarsi contro un serpente, mi avvicino cauta e solo allora mia accorgo che la persona che si dimena contro l’animale non è che Simon.
-SIMON!!-
-AIUTO!TI PREGO AIUTAMI IZZY!!-
Mi avvicino in preda al panico, inizio a cercare qualcosa per uccidere o spaventare l’animale. Poi mi ricordo del bastone nelle mie mani, mi avvicino ancora di più all’ animale e lo infilzo, fortunatamente non l’ho ucciso se no  lo avrei avuto sulla coscienza . Il serpente fa una mossa di dolore e si allontana spaventato verso l’altro lato del bosco.
-Simon ! Finalmente! Non sai quello che ho passato senza te!-
Non mi fa finire di parlare che mi ritrovo le sue labbra sulle mie in un bacio molto più che casto. Mi stringe forte a se, come se avesse paura di perdermi. Metto le mani nei suoi capelli mentre lui sui mie fianchi; poi le fa scendere di più e a quel contatto tolgo le dita dai suoi ricci castani, e  le porto sulle sue, facendole risalire sui miei fianchi, comincio a sorridere. Sono troppo  felice di averlo ritrovato.
 
POV CLARY.
 
Ci siamo appena allontanati dal rifugio, che due mani callose ma dalle dita lunghe e fini si posano sui miei fianchi tirandomi verso un corpo muscoloso.
Sebastian mi bacia con desiderio, sento le sue labbra muoversi senza freno contro le mie. Non riesco a fermarmi, e nemmeno lo voglio. Faccio passare le mani sotto la sua maglietta.
Con una lentezza straziante le passo sopra gli addominali scolpiti, poi sul ventre piatto, arrivando infine sui bottoni dei jeans.
Lo sento sospirare di piacere ed emettere un gemito gutturale contro la mia bocca. Mi afferra per le natiche e mi tira su, facendo poi sbattere il mio corpo contro una corteccia dura.
La schiena mi fa male per l’impatto, ma il dolore viene subito annullato quando sento la pressione del suo corpo caldo contro il mio.
La sua bocca scende sulla mia mascella, lasciando una scia umida di baci fino al collo. Io non riesco a smettere di ansimare, e per fargli sentire maggiormente la voglia che ho di lui gli graffio violentemente la schiena.
Geme di nuovo, questa volta più forte, e mette le mani sotto la mia t-shirt.
 Rendendomi conto di cosa stiamo per fare, lo fermo.
-Aspetta Sebastian, io… non l’ho mai fatto.
Lui si ferma, mi rimette dolcemente a terra, anche se sono sicura che se non mi tenesse stretta mi cederebbero le ginocchia.
-No? Mai?- Sembra sorpreso.
-Perché, ti sembro una che la da’ a tutti?- Ribatto ridacchiando.
-No, non volevo dire questo . E’ solo che sei così bella … Pensavo … Scusami.
-Tranquillo … non mi è dispiaciuto per niente. – Mi rendo conto troppo tardi di cosa ho appena detto, e mi sento le guance in fiamme.
La sua risata mi fa stare subito meglio, poi mi viene in mente una persona.
Jace.
Lo stomaco mi si chiude. Ma perché!?
 
 
ANGOLO AUTRICE.
Ciao ragazzi!
Eccomi puntuale, come promesso. ;) Spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto!
Devo dirvi la verità: mi piace scrivere delle Clace allo stesso modo delle Clastian! Non so più come far finire questa storia ahahaha.
Ringrazio molto le nuove persone che hanno aggiunto questa storia:
Tra le preferite – veronica05 , sarettabosatta24 , C_AlwaysForever_14 ;
Tra le ricordate - _Isabelle_Lightwood_ ;
Tra le seguite – zac , Frankie Osaki , _Isabelle_Lightwood_ .
Se volete potete anche contattare me e l’altra autrice in 2 profili Facebook :  
Fatemi sapere cosa ne pensate. Un bacio e al prossimo capitolo. :* <3

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Capitolo 8
*** Trovato uno, scomparsa una. ***


POV CLARY.
 
Io e Sebastian ci mettiamo a cercare seriamente e io faccio finta che non sia successo nulla (o almeno ci provo), lui prende delle altre noci di cocco e le spezza per potervi deporre l’acqua, mentre io rubo dal bosco più cibo che posso: un cespuglietto di banane, qualche mango e altre noci.
In quest’isola l’unico cibo che potremmo mai trovare è la frutta e questo mi preoccupa. Senza carboidrati, carne e pesce ci indeboliremo in fretta.
Cerco di non pensarci, e continuo la mia ricerca. L’aria frizzante della mattina mi scompiglia dolcemente i capelli, e improvvisamente mi rendo conto che fa molto più caldo qui che in America. Siamo solo a novembre, ma sono sicura che in questo posto ci saranno già più di 25°.
Perfetto, e con i vestiti che si fa? Dovrò farmi un abitino di foglie? E per i ragazzi? Si metteranno un ‘parachiappe’ come quello di Tarzan? Anche solo il pensiero mi fa ridacchiare e arrossire al tempo stesso.
 Dopo un po’  mi rendo conto che ero talmente assorta  che mi sono allontanata da Seb. Sono rimasta sola.
Deglutisco, cercando di restare calma, e lo chiamo a gran voce. Perché non risponde?
Non posso farmi prendere dal panico cavolo, ho 16 anni non 2!
Chiudo gli occhi e cerco di riprendere il controllo facendo dei respiri profondi. ‘Andrà tutto bene, ritroverai gli altri e basta’. Mi dico.
Li riapro e cerco di capire da dove sono venuta. Ci metto più impegno che posso, peccato che tutte le direzioni mi sembrano uguali.
Però in questo momento mi sento particolarmente disperata, per cui, in un secondo di coraggio, prendo un sentiero a caso e inizio a percorrerlo.
 
POV IZZY.
 
Io e Simon continuiamo a coccolarci da un tempo che mi sembra ormai indefinito,alternando lievi tocchi sulle labbra calde a baci pieni di desiderio e passione, ma poi capisco che dev’essere ormai quasi mezzogiorno. Lo prendo per mano, ma quando vedo che zoppica per il dolore alla caviglia gli do il mio bastone. Ora ne ha più bisogno lui che io.
Come ringraziamento ricevo un piccolo sorriso dalle sue labbra rosee e perfette che mi scalda il cuore.
Non lo ammetterei mai ad alta voce, perché rovinerei la mia immagine da dura, ma questo ragazzo mi ha fatto letteralmente perdere la testa!
Quando raggiungiamo la grotta Alec, Jace e Sebastian solo già lì. I primi 2 hanno i vestiti zuppi d’acqua. E gli ultimi due si stanno urlando contro insulti davvero poco carini, sembra che tra qualche secondo arriveranno alle mani.
-Ehm ehm. – Dico, per fare in modo che notino il nuovo arrivato.
Tutti si girano di scatto, guardandomi per un attimo con uno sguardo da far gelare il sangue nelle vene. Poi vedono il moro al mio fianco e non sembrano più far caso alla mia presenza.
Gli si avvicinano quasi correndo e abbracciandolo forte, mentre si scambiano pacche sulle spalle ridendo.
Roba da maschi, insomma.
-Ma Clary? – Dov’è la mia migliore amica?
A queste parole gli occhi di Jace si fanno freddi e duri come una roccia.
-Beh, dovrebbe essere con un coglione qua presente. PECCATO  che lui l’abbia ACCIDENTALMENTE persa di vista. E lei sia SPARITA nel nulla!- Urla in preda alla rabbia.
-Dio, sono andato a prendere l’acqua, torno lì e lei non c’era più! L’ho chiamata ad alta voce ma non rispondeva! Ero sicuro che fosse tornata qua.- Ribatte Seb in tono aspro.
Guardo Alec, e il suo viso mi fa spavento. I bei occhi azzurri di solito limpidi ora sembrano quasi acquosi, e vi noto una stanchezza che prima non c’era. Sotto ad essi le occhiaie violacee sono evidenti. I tratti del volto sono tesi e tirati.
E’ evidente che non solo è stanco e provato, ma anche preoccupato per sua sorella.
Eppure se ne sta lì, in silenzio, come se non ci fosse nulla da dire. Come se non avesse la forza per farlo.
Presa dalla compassione lo abbraccio, stringendolo forte. Lui non ricambia la stretta, ma appoggia il viso contro l’incavo della mia spalla. Lo sento inspirare ed espirare bruscamente e potrei giurare che sta cercando con tutte le sue forze di non piangere.
Poi si stacca da me con delicatezza, gli occhi fieramente asciutti.
-Adesso mangiamo qualcosa per metterci in forze e appena abbiamo finito ci dividiamo di nuovo per andare a cercare Clary.  Ci ritroviamo tutti qua appena cala il sole. Tutto chiaro?
Annuiamo tutti.
-Ed Izzy, stavolta tu rimani qua per controllare Simon.- Dice mio fratello.
-COSA?! NO! E’ LA MIA MIGLIORE AMICA, HO TUTTO IL DIRITTO DI ANDARE A CERCARLA!- Sbotto con rabbia.
-Okay, allora ti porterai dietro Simon.- Risponde Jace tranquillamente.
Lo guardo da capo a piedi con rabbia. Siamo entrambi alti e slanciati e dai lineamenti aggraziati , ma le nostre somiglianze finiscono qui.
-‘Fanculo.- Borbotto esasperata.
Lui fa un sorriso angelico e cerco di trattenere la rabbia.
Consumiamo un po’ di frutta, poi io e Simon ci sediamo da una parte mentre gli altri tre si dividono per andare a cercare la rossa.
Sospiro, speriamo che la trovino presto!
 
POV MAGNUS.
 
Sono solo due giorni e mezzo che è partito, però mi manca terribilmente.
Vedo i suoi bellissimi occhi ovunque, i capelli neri e lisci in tutte le persone, sento la sua voce anche in sogno.
 Mi sembra di impazzire.
Già dalla prima volta che l’ho visto mi è piaciuto, ma non immaginavo di potermi interessare così tanto ad un’altra persona.
‘Dio Alec, cosa mi hai fatto?’ Penso sospirando profondamente.
Guardo il cellulare, niente.
Mi aveva promesso che ogni tanto mi avrebbe mandato un messaggio o inviato qualche foto per farmi vedere Parigi, dato che non c’ero mai stato, ma niente.
Il nulla.
Non mi era sembrato uno di quegli stronzi che ti fanno capire che gli interessi solo per prendersi gioco di te e poi non ti si filano più.
Ma se avessi sbagliato? E se invece fosse davvero così? No, impossibile.
Il ragazzo si stese sul letto, assorto nei suoi problemi amorosi.
Non sapeva perché, ma aveva un gran brutto presentimento.
 
POV JACE.
 
Ormai avrei dovuto già essere tornato al rifugio da un po’, dato che è già buio, ma non ci penso nemmeno.
Non  andrò da nessuna parte finchè non avrò trovato Clary. Immagino che invece Sebastian se ne stia già con gli altri bello spaparanzato facendo espressioni preoccupate. Ridicolo!
Il freddo glaciale della notte inizia a penetrarmi i vestiti per poi propagarsi fin dentro le ossa. Certo che qui le temperature sono proprio strane! Di giorno sembra di stare in Africa e di notte in Finlandia. Bah.
L’unica cosa che mi permette di andare avanti è il pensiero di Clary, sola e infreddolita.
Ma da quanto sto camminando ormai? Si vede che è notte già inoltrata, e di lei ancora nessuna traccia.
Ma è impossibile, non può essere sparita nel nulla!
Non vedo praticamente più niente, distinguo appena delle ombre che mi impediscono di andare dritto  contro qualche albero.
A un tratto percepisco un cambiamento del terreno: invece di pestare erba, sabbia o sassolini dalle forme irregolari il mio piede si appoggia su una superficie dura e in rilievo.
Non appena questo succede, un urlo acuto mi fa drizzare i capelli e balzo indietro con gli occhi fuori dalle orbite.
-POSSIBILE CHE SEI DIVENTATO CIECO?!- Dice una voce infastidita, seppure si può notare una nota di sollievo.
Solo una ragazza al mondo avrebbe detto queste parole al posto di far finta di niente e buttarsi tra le mie braccia: Clarissa.
Ignoro le sue proteste e la tiro su di scatto, facendo aderire i nostri corpi. Come immaginavo. Le nostre forme combaciano perfettamente.
La sento trattenere il respiro per qualche secondo, poi si rannicchia contro il mio petto. Sono sicuro che in questa posizione possa percepire come il cuore mi martella dentro il petto, ma è talmente pessimista che penserà che sia per il freddo o perché sono spaventato.
Ma il dolce dolore che provo in questo momento ha un unico nome: Clary.
Sorridendo nel buio, la stringo più forte.
 
 
ANGOLO AUTRICE.
Eccoci qua a fine di un altro capitolo, anche se non ne sono molto convinta … Avrei potuto fare di meglio, ma davvero non trovavo altre ispirazioni. :3
Alcune di voi tifano Clace, altre Clastian… Alla fine della storia qualcuna sarà delusa per forza, ma spero di farvi sognare lo stesso. ;)
Ringrazio come sempre le nuove persone che hanno aggiunto questa storia:
- barby_164 , tra le preferite;
- Spady_fantasyhead96 , tra le ricordate;
- djfisjdifiamancjdak, tra le seguite.
Recensite per farmi sapere cosa ne pensate e un bacio! <3 :*

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Capitolo 9
*** Delusione. ***


POV SIMON.
 
Siamo tutti seduti nella piccola grotta (ormai diventata ufficialmente il nostro rifugio) attorno a un fuoco. Tutti tranne Jace e Clary.
Quando ho visto che il sole tramontava e loro non c’erano non ho potuto farne a meno: ho sentito una fitta dolorosa al cuore, come un veleno che ti corrode lentamente, attraversandoti goccia per goccia.
Che lui l’abbia trovata e si stiano avviando per venire da noi? No. Anche se si fossero ritrovati ormai conosco i metodi del biondo: non la riporterà qui finchè non  sorgerà di nuovo il sole. Così sarà sicuro di non perdersi di nuovo e, motivazione più importante, trascorrerà tutta la notte con lei.
Già, perché Clary fa a tutti quest’effetto. A me, a lui, a Sebastian, e a tutto il college restante. Sì, lei non si accorge che quando passa ondeggiando i fianchi senza volerlo tutti gli sguardi si posano su di lei. Non si immagina che effetto può fare il suo magnifico sorriso sui ragazzi. Proprio no. O, se lo sa, fa finta di niente.
E’ come una bambola di porcellana all’esterno : così delicata e fragile, bella e pura. Sembra che si possa spezzare con un minimo tocco. Ma non è così, perché ha lo spirito di una leonessa, anche se non lo sa: è forte, decisa e determinata. E lotta per le persone a cui tiene.
Alec e Seb stanno parlottando nervosamente tra loro,cercando di apparire tranquilli, ma si vede che entrambi sono arrabbiati. Con Jace, presumo. In effetti anche io lo sono, poi se penso a ciò che potrebbe star facendo con Clary… Scuoto la testa, lei non  farebbe MAI  certe cose proprio adesso. Punto.
Guardo Izzy al mio fianco, ha lo sguardo perso nel vuoto, i suoi occhi sono impassibili. Anche lei sta male, lo so per certo. Il trauma della caduta dell’aereo, la consapevolezza che forse non verremo mai ritrovati, la debolezza fisica, e ora anche la scomparsa della sua migliore amica e di suo fratello.
E’ troppo per tutti noi, più di quanto si possa sopportare.
La stringo dolcemente a me, e lei posa il viso nell’incavo del mio collo, rannicchiandosi contro il mio corpo.
Le poso un bacio leggero sui capelli corvini mentre le accarezzo la schiena, cercando di infonderle sicurezza. Sinceramente, mi sento una merda. Lei mi ama, me lo dimostra in tutti i modi possibili, e so che fa fatica a esternare i suoi sentimenti ma nonostante questo si sforza. Per me.  E io? Sì, mi piace il suo carattere; sì, mi attrae fisicamente; ma la verità è che nel profondo sono innamorato della sua migliore amica.
Stringo gli occhi per scacciare questa fastidiosa consapevolezza e mi concentro sulle fiamme davanti a me.
Mi rendo conto solo dopo un po’ di tempo che sto iniziando a sudare, strano, eppure non sento chissà quanto caldo… Il mio è più un sudore freddo, di quelli che hai quando in te si insinua la paura, il panico, o quando ti ammali.
A quel pensiero apro di scatto gli occhi, ma tutto intorno a me si fa distante, confuso. Immagini sfocate si alternano davanti ai miei occhi, come ombre.
Prima di perdere i sensi , posso sentire un unico filo di voce.
-Il serpente lo ha morso!
Oh, ecco che tutto si spiega.
 
POV CLARY.
 
-Bene, ora torniamo dagli altri?- Chiedo con un filo di voce. Le sue braccia sono ancora avvolte intorno a me, e se parlo a un tono più alto ho paura che la voce possa risultare tremante.
-No, aspettiamo l’alba .- Risponde tranquillamente lui lasciandomi andare.
La mancanza del suo corpo contro il mio mi fa sentire un freddo glaciale che quasi mi toglie il respiro. Inconsapevolmente, cerco la sua mano.
 I suoi occhi mi fissano stupiti per un attimo mentre la sua bocca si schiude leggermente, poi il suo sguardo diventa malizioso.
-Non riesci proprio a starmi lontana, eh?- Dice con quel ghigno che tanto odio.
-Fottiti.- Mormoro, arrossendo fino alla radice dei capelli e cercando di togliere il mio palmo sudato dal suo. Ma lui me lo impedisce, intrecciando le dita lunghe e affusolate dalle mie e stringendole forte.
Ora quella sbalordita sono io, ma non dico niente. Ci sediamo vicini, e le nostre mani rimangono unite.
Per qualche minuto entrambi fissiamo in silenzio il buio davanti a noi, ed è lui a rompere il ghiaccio.
-Sai, mi sono appena reso conto che non so praticamente nulla su di te.- Afferma guardandomi.
-Non c’è niente di interessante da sapere.- Ribatto alzando le spalle.
-Io non ne sarei poi così sicuro…- Lo sento sussurrare.
-Neanche io ti conosco bene.- Dico, ignorando le ultime parole uscite dalla sua bocca.
-Mi chiamo Jace Heronalde, ho 18 anni, pratico la boxe ed  il karate da quando ne avevo 7, vengo da una buona famiglia ed ho una sorella rompipalle. Sono ovviamente bellissimo e tutte le ragazze mi vogliono, e adoro leggere e suonare il pianoforte. Tutto qua.
-Suoni il pianoforte?- Domando stupita.
Lui annuisce lentamente, studiando il mio sguardo. Sono sorpresa. Mi aspettavo che praticasse molto sport, a giudicare dal suo fisico senza un grammo di troppo e pieno di muscoli, ma che suonasse e leggesse! Non l’avrei detto mai e poi mai.
-E tu?- Mi chiede.
-Il mio nome lo sai, gli anni pure, faccio nuoto da quando avevo 9 anni, ho un fratello a cui a volte staccherei la testa, non sono “bellissima” e adoro disegnare e leggere.
Mi aspetto che rimanga in silenzio, ma non lo fa. –Hai dimenticato di dire che ti servono gli occhiali e che non sai giudicare la bellezza femminile.- Il suo tono di voce è roco e sensuale, il suo sguardo deciso. Non riesco a reggerne l’intensità ,così mi fisso i piedi senza rispondere nulla.
-Clary?
-Sì?
-Qual è il tuo colore preferito?
Ma che razza di domanda è? Essendo una che disegna adoro ogni colore, con le sue sfumature e varie tonalità.
-Tutti.- Rispondo incapace di trattenere un mezzo sorriso.
-Il tuo preferito in assoluto?- Insiste ridacchiando.
Riporto il mio sguardo su di lui, glielo dico? Sì. –L’oro brillante come la luce del sole, perché non c’è nulla di più bello al mondo. - Rispondo fissando i suoi occhi.
Quando lo vedo avvicinarsi deglutisco. Il suo viso si fa sempre più vicino al mio, un po’ di più, un altro po’… La sua è una dolce tortura che non riesco più a sopportare.
Ogni parte di me lo vuole, in tutti i modi possibili. ‘Prendi tutto ciò che vuoi, la mia anima e il mio corpo.’ Mi sussurra una vocina interiore. ‘NO! SEBASTIAN!’ Dice un’altra.
Al pensiero dell’altro ragazzo la magia si infrange e mi allontano di scatto da lui. Non posso.
-Che succede?- Il suo sguardo è allarmato.
-Io… Io ho un ragazzo Jace. Non posso.- Sussurro, più a me stesse che a lui.
-Fa come ti pare.- Il suo tono di voce è cambiato improvvisamente, diventando burbero.
L’ho deluso. Lo so.
Ma la domanda da un milione di dollari è: sto bene così o ho deluso anche me stessa?
 
 
 
ANGOLO AUTRICE.
Eccoci alla fine di un altro capitolo! Vi annuncio che questa Fanfiction dovrebbe essere di circa 20 capitoli, forse uno in più forse uno in meno. Poi si vedrà. ;)
Ringrazio come sempre le nuove persone che hanno aggiunto questa storia:
-Tra le preferite: shadowfrancy , Wessa_jessa_ ;
-Tra le seguite: James Carstairs , Wessa_jessa_ , Adommylover .
Se volete farmi sapere cosa ne pensate recensite, e un bacio! :*
Ci si vede al prossimo capitolo. <3 <3

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Capitolo 10
*** Scream. ***


POV CLARY.
 
Qualcosa mi scuote violentemente e io apro gli occhi di scatto: Jace mi sta guardando in modo impaziente mentre la sua mano continua a stringermi il braccio. Questo risveglio non è decisamente rassicurante o amichevole. Non che mi aspettassi un abbraccio e il bacio del buongiorno dopo la nostra conversazione di ieri. Tutto grazie a me.
Mi metto a sedere e mi rendo conto che ho fame, da quant’è che non mangio? Da ieri a pranzo. Decisamente troppo tempo, contando che il mio pasto era composto da poca frutta.
La mia mente torna a una scena piuttosto piacevole: io e Simon seduti al Java Jones, lui con una tazza di cappuccino e io con il mio solito caffè nero. Credo che tra tutto quello che potrei desiderare in questo momento la cosa che vorrei di più sia proprio questa: il caffè.
-Ma che hai stamattina?- Chiede il mio compagno di disavventure fissandomi.
-Senti Heronalde, oggi non sono dell’umore giusto. Per cui, dì una sola parola fuori posto e ti prendo a pugni!- Sbotto. Ma che sto dicendo? Io non mi batterei mai con lui!
-Certo, certo. Invece di sparare cazzate mangia.- Dice dandomi una noce di cocco.
Ancora cocco? Prima di arrivare qui sull’isola era il mio frutto preferito, ora, quando e se tornerò a casa, non lo mangerò mai più.
Divoriamo la nostra “colazione” e poi ci incamminiamo per tornare dagli altri.
-Sicuro che sia questa la strada giusta?- Chiedo vedendo il suo sguardo confuso.
-Proviamo.- Ribatte secco.
E la mattinata la trascorriamo così: con lui che mi porta da una parte, poi da un’altra, da un’altra ancora e io che lo seguo. Ogni tanto ci scambiamo delle battute pungenti, ma la maggior parte del tempo lo passiamo in silenzio, con la colonna sonora delle scarpe che pestano il terreno.
-Ooooh! Mi sembra di stare in un labirinto!- Sbotta lui mettendosi a sedere.
Io mi limito a fissarlo. Che dovrei dire? Ora siamo più persi di prima, e non credo che riusciremo a trovare il sentiero giusto tanto facilmente.
Mi siedo accanto a lui senza fare rumore. Per un po’ rimaniamo così, poi lo sento sospirare pesantemente. Si alza di scatto e mi afferra per la vita, tirandomi su con lui.
-Ma che diavolo stai …
-Shhh.- Sussurra appoggiandomi un dito sulle labbra.
Un nodo mi sale in gola, e deglutisco a fatica. Che sta facendo? Che sto facendo?
Vedendolo avvicinarsi mi rendo conto di cosa sta per fare, ma le parole che stavo per pronunciare vengono spazzate via dalle sue labbra morbide e calde.
E’ forse questo il Paradiso?
 
POV ISABELLE.
 
Simon è stato male tutta la notte, ed io sono stanca morta. Non ha fatto altro che rigirarsi a destra, poi a sinistra, a pancia in su, poi in giù. Il suo corpo era costantemente scosso da tremiti incontrollabili, e la sua pelle scottava terribilmente. Di tanto in tanto urlava parole senza senso, probabilmente per il dolore, e ho dovuto lottare con tutta me stessa per non scoppiare in un pianto isterico.
Che tipo di serpente lo ha morso? Morirà? Sopravviverà? Se sì, quanto tempo abbiamo per tornare a casa, portarlo in ospedale e salvarlo? Domande su domande mi ronzano in testa senza darmi pace. Devo distrarmi subito, o rischio di impazzire.
Alec mi si avvicina e poi mi abbraccia. –Sei stata bravissima Izzy, ora vai a riposare. Ci penso io a lui.- Mormora con dolcezza.
Effettivamente potrei, ora che lui sta meglio e non si agita più nel sonno, ma non so se riuscirei a dormire. Eppure, il suo sguardo sicuro mi convince, così mi accoccolo sopra alla roccia fredda, lontana dal mio ragazzo.
 Per un po’ osservo la chioma verdeggiante degli alberi ondeggiare dolcemente, scossa da un dolce vento, poi mi rendo conto di una cosa.
-Dov’è Sebastian?- Domando.
-Stamattina si è alzato presto e ha detto che andava a cercare mia sorella.- Risponde. La tensione nella sua voce è chiara.
-Ah … Così magari si perde anche lui.
Lui alza lo sguardo sorpreso alle mie parole. –Non ti sta simpatico?
-No, per niente. – Ammetto. –Ho come l’impressione che in lui ci sia qualcosa di profondamente sbagliato e che trami qualcosa … Ma è il nuovo ragazzo di Clary, per cui dovrò imparare a volergli bene.
-Già.- Dice. –Ho sempre sospettato che gli piacesse, ma sono contento. Lui è il mio migliore amico, a volte si comporta da stronzo ma sono convinto che con lei non lo farà. - Dichiara risoluto.
La nostra conversazione finisce qua, e il sonno tanto atteso arriva.
 
POV CLARY.
 
Le labbra di Jace si muovono abili sulle mie mentre le nostre lingue danzano un ballo dai mille suoni diversi. Tango, Rumba, Cha cha cha, tutto ad un ritmo di una musica che solo noi possiamo percepire.
Sento le sue mani che mi percorrono la schiena con una lentezza straziante, fino ad arrivare alle natiche e stringere forte. Lascio un gemito sulle sue labbra, mentre le mie mani si stringono sui suoi bellissimi capelli, sono così morbidi e fini … Sembrano fili di seta d’oro. La stoffa più preziosa che io abbia mai visto.
-Se avessi saputo che vi stavate divertendo così tanto non mi sarei preso la briga di venire.
A quelle parole il sangue mi si ghiaccia nelle vene. Allontano subito Jace da me, e il mio sguardo si posa su di lui.
Sebastian.
Non lo avevo mai visto così : i tratti del viso spigolosi ma attraenti tesi e rigidi, il corpo immobile come una statua e i suoi magnetici occhi neri che sprizzano scintille. No, non scintille, ma fulmini. Letali e crudeli.
-Beh, non dite niente?- Prosegue. –Niente scusa tipo “”pensavamo di morire” o “è successo e basta” ? Niente di niente?
-E’ colpa mia. Io l’ho baciata con la forza. Lei all’inizio ha fatto resistenza, poi si è arresa a me ovviamente. E’ uno scricciolo, facilissima da battere.- La voce di Jace è calma e rilassata quando risponde, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Eh? Cosa? Non so se essergli riconoscente perché si è preso tutta la colpa o tirargli un punto per avermi fatto apparire  come una bimba di 4 anni che non sa difendersi.
Seb si limita a sorridere, ma io so che in realtà non ha creduto a una parola. Fissa i suoi occhi sui miei, e rimango immobile da quanto desiderio di vendetta traboccano. Non la passerò liscia. Deglutisco a fatica e distolgo lo sguardo.
-La sentite anche voi?- Chiede Jace.
Io lo guardo stranita, poi tendo l’orecchio. Urla femminili. Non riesco a capire cosa stia dicendo, ma sicuramente non è rassicurante.
-Andiamo.- Dico mentre percorro il sentiero che porta a quella misteriosa voce, seguita dai due ragazzi.
 
 
ANGOLO AUTRICE.
Eccoci alla fine di un altro capitolo!
Che ne pensate della piega che sta prendendo questa storia? Vi piace? Se volete fatemi sapere il vostro parere. ;)
Ringrazio le nuove persone  che hanno aggiunto questa storia:
-Tra le preferite: _Evelyn_
-Tra le seguite:  Blair7089 , cleila , Marty Evans .
Grazie per il vostro supporto, ci si vede al prossimo capitolo. <3 :*

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Capitolo 11
*** Truth or Dare? ***


POV CLARY.
 
Stiamo correndo a perdifiato, e non riesco a ragionare lucidamente. Di chi può essere la voce? Izzy? No, la riconoscerei subito. Questa è più stridula, sicuramente meno piacevole da udire.
Eppure, possibile che ci sia qualcun altro e non ce ne siamo accorti per ben 4 giorni? Non lo so.
Vedo Sebastian e Jace fermarsi e guardare un punto fisso. Seguo il loro sguardo e mi trovo davanti una ragazza accovacciata per terra con il corpo scosso dai singhiozzi. Mi avvicino piano, e le tocco gentilmente la spalla. Lei tira su il viso di scatto ad allora la riconosco: è Aline, l’ultima persona che avrei voluto che si salvasse. Maledizione, va a letto con tutti ed è insopportabile! Stringo i denti per cercare di non mollarle uno schiaffo, questo non è il momento.
Lei mi guarda come se fossi uno scarafaggio, poi i suoi occhi blu passano ad esaminare i due ragazzi dietro di me. Subito il suo sguardo cambia dalla modalità “sei un piccolo insetto e ti schiaccerò” a quella “predatrice sexy”.
Non posso fare a meno di sentirmi a disagio. Lei è la ragazza più popolare della scuola, piace a tutti, e come dar torto ai ragazzi? E’ davvero bellissima. Io invece no.
Mi tiro indietro e lascio che Jace e Seb la aiutino a mettersi in piedi, dato che veniamo a sapere che è inciampata e si è fatta male alla caviglia.
Il modo in cui si struscia addosso ad entrambi mi fa salire i nervi alle stelle, specialmente perché loro non fanno assolutamente nulla per impedirglielo. Distolgo lo sguardo mentre sposto il peso da un piede all’ altro.
-Come ti senti?- Le chiede Sebastian.
-Oh, sono stata peggio! Credevo di morire, ma poi siete arrivati voi du.. tre! E mi avete salvata …- Giuro che se mi rivolge la parola la strangolo!
-Bene, ora cerchiamo di tornare indietro. Ti ricordi la strada?- Domanda il biondo all’altro.
Seb si limita ad annuire e ci guida in uno dei mille sentieri in questo labirinto. Ovviamente tocca a me sostenere Aline, che fortuna! Non c’è niente di meglio che doverla portare praticamente in braccio.
-Hai visto qualcun altro per caso?- La interroga Jace.
-No, nessuno a parte voi. Non che la cosa mi dispiaccia.- Mentre gli risponde osserva lentamente il suo corpo, e quando indaga più del dovuto in posti che non dovrebbe il sangue mi ribolle nelle vene. Come si permette?! Stupida troia, puttana, zoccola …
-Il tragitto è piuttosto lungo, ci metteremo qualche ora.- Annuncia Seb.
Eh? E io dovrei  portare in spalla questa per tutto il tempo? Mai stata più felice in vita mia. Magari inciamperò anche io ‘per sbaglio’ e le farò spiaccicare la faccia in qualche cacca di animale. Ne sarei molto, molto dispiaciuta, povera stella.
Andiamo avanti per un po’, poi suggerisco che è meglio che ci fermiamo per riposare e tutti, stranamente anche LEI, sono d’accordo.
Mi allontano dai 3 per stare qualche minuto da sola. Mi manca avere una privacy, stare per conto mio, ma non posso farci niente. Spero solo che ci trovino in fretta.
Sospiro pesantemente sentendo dei passi dietro di me, poi una chioma di capelli oro bianco entra nel mio campo visivo. Si siede a qualche centimetro di distanza e resta in silenzio. Devo dire qualcosa, dobbiamo chiarire.
-Sei…  ancora tanto arrabbiato?
-Sì , Clarissa. Sono ancora tanto arrabbiato.- Il suo tono inespressivo non mi frega, ho imparato a conoscerlo, e quando lo usa ci sono guai in vista.
-Mi dispiace.
-Sul serio? Quindi vorresti dirmi che non ti è piaciuto baciarlo?- Scatta.
E adesso? Se gli mento lo capirà e si arrabbierà ancora di più, ma non posso dirgli la verità.
-No, non devi rispondere.- Riprende con un mezzo sorriso. –Ci saranno delle conseguenze per ciò che hai fatto. Non volevo arrivare a questo punto, ma tu sei così… indisciplinata.- Pronuncia la parola con malizia, come se ne fosse quasi contento.
Poi si gira e posa le labbra fredde sulle mie per qualche secondo prima di rialzarsi e dirigersi verso gli altri.
Continuo ad avere un brutto presentimento su di lui. Non mi farebbe mai del male, o almeno credo. Ed io continuo a sentire qualcosa di profondo nei suoi confronti.
 Questa situazione non mi piace proprio per niente.
 
POV ALEC.
 
Che ore saranno ormai? Guardo l’orologio che mi ha regalato l’anno scorso Clary per Natale, anche se so che il risultato non cambierà: la lancetta punta sul 2 da quando siamo arrivati qui.
Eppure il sole sta già calando, quindi deve essere quasi ora di cena.
E loro non sono ancora tornati. Cavolo, e se Izzy avesse ragione? Se si perdesse anche Sebastian? Non posso sopportare di non rivedere mia sorella ancora a lungo, anche se un istinto dentro di me mi rassicura che sta bene. Di sicuro, se l’hanno trovata, sia Jace che Sebastian si staranno prendendo cura di lei. Ma se fosse ancora sola? Nah, questo posto non è poi così grande; l’avranno sicuramente scovata.
Credo che appena tornerà le farò un bella ramanzina degna di un fratello maggiore come me, anche se infondo so che non è colpa sua.
Mi giro verso Simon. E’ da ieri che dorme, almeno ora non si agita più, ma la sua pelle già bianca di suo non fa altro che diventare sempre più pallida, tendendo ad un grigio tutt’altro che rassicurante.
Non so quanto sia grave, ma di certo non esprimerò i miei pareri ad alta voce per far stare ancora peggio Isabelle.
-Sono tornati?- Mi chiede lei ad un tratto con la voce impastata tipica di quando si sveglia.
-No, ancora no.
Mentre pronuncio quelle parole, quattro persone sbucano da un sentiero e le riconosco immediatamente.
-CLARY!- Urlo correndo contro di lei e stringendola forte. La maggior parte del  tempo che stiamo insieme litighiamo, ma come farei a vivere senza questa zucca rossa?
-Mi sei mancato tanto.- Dice mentre avvolge le sue braccia esili ma forti attorno a me.
Respiro con piacere l’odore dolce dei suoi capelli boccolosi e, anche se solo per un attimo, mi sento a casa.
Dopo un po’ mi convinco a staccarmi da lei e saluto i miei due amici e la nuova arrivata. Izzy fa lo stesso, poi ci sediamo e ci aggiorniamo a vicenda.
Quando diciamo cos’è successo a Simon l’atmosfera si fa più tesa di quanto già non fosse. E’ un incubo.
 
POV CLARY.
 
-Sentite, la situazione è già abbastanza difficile, non possiamo continuare a deprimerci in questo modo! Facciamo qualcosa di divertente.- Propone Izzy.
-E che cosa?- Ribatte in tono acido suo fratello.
-Obbligo o verità.
Cavolo no! Tutto ma non questo! Ho sempre odiato questo gioco, e con i due biondi so che non andrà a finire bene.
La mia vocina interiore è costretta a zittirsi quando tutti si dichiarano consenzienti e non posso fare altro che dire di sì anche io.
-Alec, obbligo o verità?-Domanda Isabelle.
-Verità.
-Sei innamorato? Se sì, di chi?
La domanda lo coglie di sprovvista, e lui arrossisce fino alla punta delle orecchie facendomi ridacchiare.
-Sì… di un ragazzo. Si chiama Magnus.- Sussurra piano, sorprendendo tutti.
-Okay, è il tuo turno.- Dice lei per interrompere il silenzio piuttosto imbarazzante che si era creato.
-Jace, obbligo o verità?- Gli chiede Alec.
-Obbligo.
-Uhm… Ti obbligo a baciare una persona a tua scelta.- Dichiara mio fratello.
A quell’affermazione sbianco. So perfettamente cosa farà … No,no,no. Non può essere così stronzo da farlo.
Eppure, le sue labbra stanno già premendo avide contro quelle di Aline, che di certo non si fa cogliere impreparata.
Mi sento disgustata dal suo gesto, non ci posso credere. Tutto questo perché? Ovviamente per vendicarsi di me, per avergli detto di no a lungo. Alla fine ho ceduto, e solo ora mi rendo conto di quanto sia stata stupida.
No, non devo piangere. Non posso permettermi di crollare davanti a lui per dargli questa soddisfazione.
-Clary, obbligo o verità?- Mi chiede con il suo solito ghigno.
-Verità.- Rispondo con enfasi, e sono orgogliosa di quanto la mia voce è suonata decisa.
-Sei innamorata di Sebastian?
Cala il silenzio. Sento tutti gli occhi puntati su di me, e non so cosa rispondere. Sì, lui mi piace, ma addirittura innamorata? Non ne ho la più pallida idea, eppure, qualcosa dentro di me mi fa rispondere con una determinazione che lo fa rimanere a bocca aperta.
-Sì.
 
 
ANGOLO AUTRICE.
Abbiate pietà di me, vi prego. XD
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, se volete recensite per farmi sapere cosa ne pensate. :D
Come si sta comportando la nostra Clary? Che combinerà? Lo scoprirete nel prossimo capitolo ahahaha ;)
Ringrazio le nuove persone che hanno aggiunto questa storia:
-Tra le seguite: herondalehungs , sofisoldier ;
-Tra le preferite: sofisoldier , shadowclace .
Un bacio a tutti. :* <3

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Capitolo 12
*** Sorprese... non gradite. ***


POV CLARY.
 
 
 
Mentre Sebastian sfoggia un sorrisetto compiaciuto, il dolore negli occhi di Jace è evidente subito dopo che ho pronunciato quel “sì”, poi la sua espressione si fa neutrale, come se d’un tratto dentro di lui tutte le emozioni si fossero spente.
L’ho fatto arrabbiare sul serio. Questa volta l’ho combinata davvero grossa. E anche se so che dovrei essere più che soddisfatta per avergli tenuto testa, una vocina fastidiosa dentro la mia testa mi urla disperatamente che sto sbagliando tutto.  Ma tutto cosa? E’ lui che ha iniziato, e di certo non mi farò umiliare davanti ai miei amici solo perché si comporta come se mi possedesse! Assolutamente no.
-Bene.- E’ tutto quello che mi risponde.
La serata va avanti tranquilla dopo quest’incidente, tra obblighi divertenti e verità imbarazzanti. Eppure, immaginavo che presto o tardi ci sarebbe stato qualche altro intoppo…
-Clarissa, obbligo o verità?- Domanda Aline.
E si aspetta che scelga obbligo? Mi farebbe impiccare o peggio, poco ma sicuro.
-Verità.
-Sei vergine?
Sento Alec tossire come se gli fosse andato qualcosa di traverso, mentre vedo gli occhi di Izzy spalancarsi e quelli di Jace fissarmi con aria critica.
Ah. E adesso? Non posso rivelarlo così, davanti a lei. Davanti a Jace.
Cerco lo sguardo di Seb in cerca di aiuto, ma lui si limita a fissarmi sorridendo. Non sono brava a mentire, ho esaurito tutte le mie forze prima, contro l’angelo biondo. Non mi resta altro che dire la veri…
-No.
Cosa? Fisso il mio sguardo su colui che ha risposto.
-Io e Clary abbiamo già avuto le nostre esperienze.- Prosegue Sebastian – ma sai, non mi va di raccontarle. Perché c’è Alec e perché non sono cazzi tuoi.
Tutti i presenti spostano lo sguardo imbambolato da me a lui, le bocche che toccano terra.
Come fa a mentire con tutta questa sicurezza? Il viso rilassato, il corpo steso comodamente a terra con le mani incrociate dietro la testa. Sembra un ragazzo perfettamente buono e innocente.
Dovrò farmi insegnare questo trucchetto della calma da lui,prima o poi.
-Beh, io ho sonno. Buona notte.- Scatta Jace alzandosi , seguito subito dopo da quella stupida piccola stronza.
-Sì, credo che dovremmo andare a dormire tutti…- Dice Izzy.
-Okay.- Ribatte semplicemente mio fratello. Sembra in stato di shock, ma come biasimarlo? Anche io lo sarei.
Mi stendo lontano da tutti gli altri per stare un po’ da sola con i miei pensieri, ma sento un braccio muscoloso prendermi la vita e attirarmi contro un corpo che ormai conosco.
-Grazie, per avermi difesa. E per aver mentito.- Gli dico timidamente, grata del fatto che non può vedermi le guance rosse.
-Di niente, ma io ho detto la verità.
-Cosa?- La mia voce esce tremante, ma non ricevo alcuna risposta. Lui si è già addormentato.
 
 
 
POV ISABELLE.
 
 
Passo la notte accanto al corpo inerme di Simon. Ora non si agita più per nulla, solo gli occhi sotto le palpebre si muovono furiosamente, segno che sta sognando. O avendo degli incubi.
Devo ammettere che preferivo quando si rigirava come un pazzo, almeno avevo la certezza che era vivo. Ora invece…
Il tempo continua a passare, siamo al nostro 5° giorno qui, ma lui potrebbe resistere ancora per quanto? Non può lasciarmi. E’ tutto ciò che mi resta.
Una lacrima solitaria mi solca piano il viso, ed io la lascio correre. Nessuno può vederla, ora che tutti stanno dormendo. Probabilmente le uniche persone a cui abbia mai mostrato il mio dolore sono Clary e Simon. Ma ora la mia migliore amica sta male quanto me, se non peggio, e il mio ragazzo sta per morire. Quindi lascio che il dolore mi divori dentro, lentamente, stringendomi in una morsa che fa più male di quanto mi aspettassi.
 
 
POV CLARY.
 
 
I giorni continuano a passare lenti e sempre più insopportabili, ma non cambia nulla. Sono sicura che ormai parecchie persone si saranno accorte che c’è qualcosa che non va.
Insomma, sono passati 9 giorni dalla partenza e nessuno ha chiamato parenti o amici. In ogni caso, quando domani nessun aereo arriverà a New York, sarà certo e inizieranno a cercarci. Dobbiamo solo aspettare un altro po’. Cosa non facile, dato che i nostri corpi si sono molto indeboliti. Niente carboidrati, niente calorie, niente ferro né Sali minerali. Niente di niente.
-Ti va se andiamo a farci un bagno in riva?- Mi sussurra dolcemente Seb all’orecchio.
Le cose tra noi ora vanno abbastanza bene, anche se il dolore al petto non accenna a scomparire.
-Certo.
Mi prende per mano, e insieme iniziamo a camminare. Devo chiedergli quella cosa che mi tormenta da giorni , o finirò per impazzire sul serio.
-Ehm… ti ricordi quando abbiamo fatto obbligo o verità e tu hai detto quella cosa?
-Quale cosa?- Risponde in tono distaccato.
-Che..beh.. che noi… insomma, che era già successo.
-Perché è vero.- Ribatte. E il sorriso che mi rivolge non mi piace, non mi piace per niente. Non è dolce come gli altri, mi fa paura.
-Dove siamo?- Domando improvvisamente ansiosa, rendendomi conto che siamo in una specie di grotta dove non sono mai stata prima.
-Hey dolcezza, una domanda per volta!- Ride. – Beh, siamo in una caverna. E sì, abbiamo fatto sesso. Solo che tu non puoi ricordarlo.
-Eh? Ma che diavolo stai dicendo?!- Non posso fare a meno di urlare in preda al terrore. Lo sta dicendo solo per impaurirmi. Come potrei non ricordare una cosa del genere?
-Beh, hai presente tutte le feste a cui andavamo? Quelle del college? Ecco. Scommetto che ogni volta che tornavi a casa ti sentivi strana, e davi la colpa all’alcool, vero?
Impallidisco, dove vuole arrivare?
-Ma la colpa era mia.- Prosegue, ed io non reggo più.
-CHE CAZZO SIGNIFICA? COSA MI HAI FATTO?
-Ti ho drogata Clary. Ti ho drogata per scoparti. Più e più volte, per cui posso affermare che non sei più vergine da un bel pezzo!- Ride di nuovo. –Ma stavolta non può sentirci nessuno, per cui direi che la droga non mi serve…- Conclude.
E mentre cerco di scappare, la vista annebbiata dalle lacrime, lui mi sbatte al muro.
 
 
 
ANGOLO AUTRICE.
Scommetto che questo “piccolo” colpo di scena non ve lo spettavate, eh?
Lo so, è davvero cattivo da parte mia, ma hey, è così che ho immaginato questa storia.
Ovviamente io non sono assolutamente d’accordo con i comportamenti usati e, vi prego, non uccidetemi! :3
Colgo l’occasione per augurarvi buon Ferragosto (mi scuso per il ritardo, ma era il compleanno di mia madre) e ringrazio come sempre le nuove persone che hanno aggiunto questa storia! :D
I commenti, sia positivi che negativi, sono mooolto graditi. :*
Un bacio, e al prossimo capitolo! <3

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Capitolo 13
*** SOS. ***


POV MAGNUS.
 
 
Sono passati nove giorni di vuoto più completo per me. Non mi sono vestito con i miei abiti stravaganti e sempre diversi, niente gel nei capelli, niente brillantini e strass ovunque, niente umore buono e scherzoso.
La tristezza ha preso il sopravvento, e per colmarla ho tirato a lucido tutta casa. Il caos più totale che regna qui di solito è completamente scomparso. Mi sembra di vivere in una cella di un monaco.
Ma il mio malumore non è casuale né passeggero; e si chiama “Alexander”.
Avevo continuato a sperare che si facesse vivo (e sì, lo ammetto: continuo a sperarci), ma ormai so che non accadrà. Domani dovrebbe tornare, ed io prenderò il coraggio a 2 mani ed andrò da lui. Non mi aspetto scuse o chissà cosa, solo una spiegazione plausibile per il suo comportamento.
E fino a domani che faccio? Potrei organizzare una festa!
Nah, non sono dell’umore giusto. Decido così di accendere la tv.
Film romantici, documentari, cartoni animati, horror, thriller, commedie, film divertenti… le solite cose. Finché non capito su un canale che sta parlando di un aereo con 80 passeggeri che è “scomparso”. Si dice che le persone siano tutti alunni del college che si stavano dirigendo a Parigi, ma non sono mai arrivati.
A quanto pare le ricerche sono in corso da ormai 4 giorni, ma fino ad ora non c’è stato alcun risultato.
Mi dispiace moltissimo per loro, ma il mio punto fisso rimane egoisticamente Ale…
Un attimo. Aereo sperduto. Parigi. Alunni del college.
Oh mio Dio!
 
 
POV ISABELLE.
 
 
-La volete piantare?!- Li sgrido. Non li sopporto più! Stanno sempre a sbaciucchiarsi, e ogni tanto scompaiono anche per qualche ora… non voglio nemmeno immaginare cosa facciano in quei momenti.
-Oh, sta zitta sorellina.- Mugugna Jace mentre Aline, ovviamente spalmata come una cozza contro di lui, ridacchia.
-Devo parlarti.- Dichiaro. Adesso mi sente!
-Okay.- Risponde scrollandosela di dosso in modo sbrigativo e venendo verso di me.
Lo trascino lontano da quella vipera afferrandolo per un braccio mentre si lamenta.
.Perché fai così?- Lo attacco quando ci siamo allontanati abbastanza.
-Così come?- Ostenta indifferenza da tutti i pori, ma non m’inganna.
-Lei non ti piace. Non ti è mai piaciuta. E tu, per far ingelosire Clary, te la porti a letto!
-Pff ! E perché mai non potrebbe piacermi? Sai, le persone cambiano.
-Smettila di fare il codardo. Tu sei innamorato della mia migliore amica, e non solo l’hai ferita e hai cercato di usarla, ma pensi anche che lei debba pagare! E per cosa poi? Perché non è venuta a letto con te? Perché sta con un altro ragazzo dato che tu la tratti uno schifo Wow! Questo sì che è un grande esempio di maturità! Complimenti, davvero.
Lui rimane in silenzio stavolta,  e mi stupisco anche io del suo mutismo. E’ difficile par azzittire Jace.
-Che dovrei fare? Lei lo ama, e in ogni caso io non sono fatto per stare con lei. Siamo completamente diversi.- Cerca di difendersi.
-Diversi? E invece siete più simili di quanto crediate entrambi. Siete estremamente cocciuti, amate leggere, vi piacciono gli sport, avete un senso dell’umorismo fine e cinico e un lato dolce che tentate di nascondere. Per non parlare del fatto che anche lei prova qualcosa per te.
-Lo dici solo perché sei mia sorella. –Borbotta lui, ma colgo qualcosa nel suo sguardo, e so con certezza che ho centrato il segno.
-Adesso vai a cercarla, prima che ti prenda a calci nel sedere, e falle vedere chi sei.- Concludo con un sorriso.
-Se lei mi rifiuta..
-Tu vai. Il resto verrà da sé.
-Tu sei.. la sorella più manipolatrice, cattiva, stronza, e fantastica del mondo.-  Mormora prima di stamparmi un bacio sbrigativo sulla fronte e iniziare a correre per andare a cercarla.
-Lo so…- Sussurro in risposta, anche se non può sentirmi.
Fiera di me stessa, m avvio verso Alec, che sta facendo la “guardia” a Simon.
-Qualche novità?- Chiedo, pur intuendo già la risposta.
-Niente di niente…- Mi risponde infatti lui.
-Okay… vai a riposarti, qui ora ci sto io- Dico, sforzando un sorriso.
-Bene.
I minuti passano lenti, mentre continuo ad accarezzargli dolcemente i capelli morbidi, fino a quando i suoi occhi si aprono di scatto. Non sono dolci e castani come quelli di sempre, ma venati di rosso, tanto da sembrare indemoniati.
-SIMON!- Urlo.
Il suo corpo inizia ad avere degli spasmi9 violenti mentre cerco di tenerlo fermo.
-Calmati! Calmati!
-io.. io devo dirtelo, non posso più aspettare.- Sussurra. – Io ti amo, Clary.- E con queste parole ritorna immobile, perso in un sonno senza sogni.
 
 
POV CLARY.
 
 
-Basta! Ti prego basta!- Strillo cercando di divincolarmi dalla sua stretta di ferro. Le lacrime continuano a scorrere sul mio viso senza che io possa fare niente per fermarle, e così anche le sue mani sul mio corpo.
Il suo tocco è violento, implacabile, e la cosa peggiore è che sembra che il mio terrore non gli faccia altro che piacere.
-Sei una stupida cagna.-
Mi strappa la t-shirt.
-Non avresti dovuto baciarlo.-
I pantaloni.
-E  da oggi in poi mi porterai rispetto.-
Il reggiseno.
Uno schiaffo, due schiaffi, tre schiaffi.
Qualche pugno qua e là, un calcio alle costole che mi strappa il respiro. Mentre inizio a vedere macchie dai mille colori , un liquido denso e dal sapore ferroso mi attraversa la bocca ed esce da essa: sangue.
-Per favore…- Mormoro. Non ho più nemmeno la forza di parlare, sono stanca.
-Oh tesoro. Basta piangere. Vedrai, se ti comporterai da brava, la prossima volta ti piacerà!
Si allontana da me, e mi rannicchio cercando di placare il dolore, o almeno di attenuarlo un po’.
Per un attimo penso davvero che sia finita, ma poi sento fruscii di vestiti, e riesco a distinguere una bustina che viene strappata.
Cerco di alzarmi e scappare, ma è già sopra di me.
-La mia piccolina, il mio amore.- Sussurra seducente al mio orecchio mente mi sfila con un gesto rude e veloce le mutandine.
Si posiziona sopra di me tenendomi ferma e, senza il minimo preavviso,si spinge dentro, facendo sì che il mio peggior incubo diventi realtà.
 
*1 ORA DOPO.*
 
Sebastian se n’è andato, ordinandomi di darmi una ripulita e di vestirmi, per poi tornare dagli altri.
Ma io non riesco nemmeno a muovermi. Il mio corpo è completamente dolorante, e sospetto di avere anche una costola incrinata. Ma so che se non mi sbrigo verrà lui a prendermi, ed è l’ultima cosa che voglio.
Mi alzo lentamente prendendo i miei vestiti, mentre comincio a piangere di nuovo. Come può aver fatto una cosa simile? Io cercavo di stare bene con lui, ed ecco il risultato.
Mi seno esausta, spezzata, sporca, e non solo nel senso fisico.
Dopo essermi vestita, esco fuori da quella specie di stanza dove la mia innocenza è andata a farsi fottere e, mentre zoppico, me lo ritrovo davanti.
-Jace…
 
 
 
ANGOLO AUTRICE.
Non è stato per niente facile scrivere questo capitolo, specialmente perché Sebastian/Jhonatan è uno dei miei personaggi preferiti della saga, ma ce l’ho fatta. Ovviamente non sono affatto d’accordo con i comportamenti utilizzati, ed ho evitato di descrivere la scena…
Mi scuso poi per il ritardo, e vi prometto che da ogni aggiornerò ogni 3 giorni, regolarmente! J
Spero che abbiate apprezzato questo capitolo, e le recensioni sono mooolto ben accette. <3
Un bacio, e al prossimo capitolo! :**
 
 

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Capitolo 14
*** "Never say never." ***


POV ISABELLE
 
 
Le sue parole mi colpiscono come un getto d’acqua gelata in pieno inverno.
Sapevo che per lui Clary era importante, una delle persone a cui teneva di più, ma che l’amasse…
Credo siano state le parole più fredde che mi sia mai sentita dire e ancora mi corrodono dentro.
Come un bimbo che aspetta Babbo Natale alla Vigilia e invece si trova davanti il nulla.
Stremata, mi allontano da lui a grandi passi, ho bisogno di spazio, di aria, di una qualunque cosa, ma ciò che vorrei di più adesso è solo lui.
Tento di respingere le lacrime, ma stavolta non ce la faccio, è troppo, immensamente troppo.
Piango per il dolore fisico, per le persone che forse non vedrò mai più, per i miei amici morti, per Simon, per Clary,  perché nonostante tutto lei non ha fatto nulla e non voglio perderla.
Sento dei passi dietro di me e cerco di asciugarmi in fretta le lacrime.
-vattene, vaffanculo.-Dico.
-Immaginavo non fossi di buon umore, vuoi parlarne?-Risponde Alec.
-No . Abbracciami e basta.
Lui non se lo fa ripetere due volte, e in un attimo le sue braccia sono intorno a me. Non mi ero mai resa conto di quanto fossero forti e accoglienti, e in questo momento sono tutto ciò di cui ho bisogno.
Per qualche istante rimaniamo in silenzio, poi le sue mani bollenti e grandi scendono lungo la mia schiena, facendomi salire dei brividi in tutto il corpo. Continuano il loro percorso lungo la mia vita, sempre più tese.
Cosa stiamo facendo?Lui…Lui non era…?
Alzo lo sguardo fino ad incrociare i suoi magnetici occhi: l’azzurro come il cielo che vi domina sempre è stato inghiottito dal nero dell’iride.
Non so come possa essere possibile ma vi leggo un desiderio ardente che mi fa tremare.
-Izzy…-Sussurra.
Sento accelerare il suo respiro sul mio collo.-Ho voglia di te, ora.-
Mi sento folle e questo non fa che eccitarmi di più.
-Anch’io ti voglio.-
Mi alza il mento e le sue labbra si appoggiano bramose sulle mie.
A questo bacio ne seguono molti altri, ma entrambi vogliamo di più, sempre di più.
È tutto troppo veloce, e in pochi minuti ci ritroviamo stesi in mezzo al verde solo con l’intimo addosso, pelle contro pelle, avvolti da un turbine di passione.
-Posso?- La sua voce ora è tremante, spezzata dagli ansimi di desiderio.
Accenno un sì con voce roca e in un attimo mi trovo senza mutandine. Sta per succedere, con lui?! “never say never”.
Infilo le mie dita nell’elastico dei suoi boxer tirandoli giù, ora l’unico ostacolo rimasto è il mio reggiseno al quale lui disegna il contorno e solo in questo momento mi rendo che non ne ha mai slacciato uno in vita sua, così mi alzo leggermente e lo faccio da sola.
Ecco, ora non si torna più indietro.
Rotola sopra di me sorreggendosi sui gomiti per non schiacciarmi con il suo peso e succede.
È bellissimo, dolce e lento all’inizio poi le sue spinte si fanno sempre più veloci e profonde, sto per venire, lo sento.
Raggiungiamo il culmine insieme  urlando i nostri nomi, mi sento benissimo, soddisfatta.
Poi si alza di scatto dal mio corpo con gli occhi spalancati.
-Oh cazzo, il preservativo…-
 
 
 
POV CLARY
Il suo sguardo vaga sul mio corpo, terrorizzato e allarmato al tempo stesso. Forse non capisce cosa sta succedendo o forse l’ha già capito fin troppo bene.
-Clary…dimmi che quello che penso non è vero, che lui non ti ha ridotta così e non ti ha fatto del male.
-quindi vorresti che ti dicessi una bugia?-Dico, avrei voluto mentirgli, ma sarebbe stato inutile dato che mi conosce ormai.
I suoi occhi dorati ora emanano lampi e saette, non vi leggo nulla, se non la rabbia, il dolore e il disprezzo.
-io lo uccido.-Ringhia allontanandosi da me.
-No, ti prego.-faccio per avvicinarmi ma lui si allontana ancora di più, sembra schifato da me.
-Ti prego non andartene, io non volevo.-Sento le mie pupille avvampare, non lo reggo stavolta e piango, piango come non mai, di nuovo, sento di farmi schifo anche da sola.
-Raccontami tutto, subito- Fa lui.
Mi asciugo le lacrime e il naso con la t-shirt, poi glielo dico.
Quando ho finito di raccontare una lacrima riga il suo viso, comincia a piangere.
Ora non si allontana più, al contrario si fa sempre più vicino fino a tirarmi tra le sue braccia e appoggiare la sua testa nell’incavo del mio collo e di iniziare a baciarlo dolcemente, senza fermarsi.
-Ci sono io qui con te. - Sussurra tra un bacio e l’altro e mi stringe ancora più forte, lasciandomi senza fiato.
I suoi baci salgono sempre più su, tracciando il profilo della mia mascella, arrivando all’angolo della mia bocca per poi posarsi sopra di essa.
-Io non ce la faccio.- Dico staccandomi dolcemente.
-I ricordi di poco fa stanno riaffiorando, non ce la faccio sul serio.-
-Tranquilla piccola- Mi rassicura lui.
Questa volta sono io a cingergli i fianchi con un braccio e lui mi accarezza dolcemente i capelli.
-Rossa non preoccuparti, perché da oggi in poi ci penso io a te.-
 
 
 
ANGOLO AUTRICE.
Eccoci alla fine di un altro capitolo, anche questo con una “piccola” sorpresa! XD
Scritto a 4 mani, con l’aiuto della mia best G! :* <3
Scusate se è un po’ corto, ma è tardi e dobbiamo vedere un film :’)
Spero che vi sia piaciuto, le recensioni sono, come sempre, mooolto gradite! :3
Ringrazio le nuove persone che hanno aggiunto questa storia, un bacio e al prossimo capitolo! :D

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Capitolo 15
*** VS. ***


POV ISABELLE .
 
 
Ora sono davvero cazzi amari, potrebbe essere che...No, non può essere...Almeno lo spero.
Lancio un'occhiata a Simon, è rimasto dove è sempre stato e non ha dato alcun segno di vita, non si è accorto di nulla. Eppure, se avessi saputo che cosa sarebbe successo, avrei preferito che si fosse svegliato, magari avrebbe impedito tutto questo impiccio.
L'ho tradito, tradito nel vero senso della parola, che cazzo mi è preso? Cosa mi è saltato in mente? Credo che se lo venisse a sapere non mi guarderebbe più in faccia e poi se sapesse con CHI...Non voglio nemmeno pensarci, mi sento uno schifo, io amo Simon e allora perché?, Perché è successo tutto ‘sto casino?
Rimango immersa nei pensieri a guardare il moro, poi mi giro davanti a me, c'è Alec.
‘Alec, Alce, Alec’
Continuo a dire il suo nome nella mia mente, non riesco a capire come sia stato possibile. Avevo sentito  che se ripeti il nome di una persona tante volte nella tua mente finisci per dimenticarla, ma allora perché con me non funzione?
Mi girano troppe domande per la testa, domande alle quali non so rispondere, alle quali non so se possa esistere una risposta.
 L'unica cosa che mi resta da fare, infatti, è proprio sperare.
Di dimenticare?
No, nulla si dimentica.
Di cancellare il passato?
 Da quanto ne so non hanno ancora inventato un macchinario del genere.
Continuo a fissare Alec vicino a me, rigido, impaurito forse...I suoi lineamenti sono tesi, tesissimi, l'iride azzurro cielo è sta inghiottita dal nero della pupilla, ma non dalla voglia, tutt'altro stavolta.
Cosa gli starà passando per la mente?
-E’ meglio se ci sistemiamo, tra poco torneranno gli altri e non credo sia il caso che ci vedano così- Ho provato a dirlo con indifferenza, ma niente, le parole mi sono uscite spezzate e in un mugugno...
Ha scostato il suo sguardo dal mio, spostandolo su Simon, il migliore amico di sua sorella.
Forse pensa anche lui la stessa cosa che mi passava per la mente a me...BHO! Non dice nulla, annuisce soltanto.
Preso all’improvviso dalla fretta,si infila subito i suoi boxer e la maglietta. Si gira verso di me lanciandomi uno sguardo che mi penetra, sembra che mi voglia tendere la mano per aiutarmi ad alzarmi, ma non lo fa.
Ma cosa si aspettava? Che sarebbe andato tutto liscio? Velocemente mi alzo da terra e mi rivesto a mia volta.
 Mi sento totalmente sconvolta. Mi gira tutto intorno. Sento che è stato sbagliato ciò che abbiamo fatto e so lo è, insomma lui ha una relazione ed è innamorato e io lo stesso! Per di più il mio ragazzo era steso qualche metro lontano da noi in coma.
 E se si fosse svegliato e ci avesse trovato così, cosa sarebbe successo? Sarebbero arrivati alle mani loro due?
Lo guardo ancora, mi devo distrarre, non posso ridurmi così, non per qualcosa che non avrà né un inizio né una fine, qualcosa che mi sembra impossibile.
 -Abbiamo sbagliato Alec...-sussurro.
-Lo so Isabelle.- dice lui secco, brusco, senza nessuna nota di dolcezza nella sua voce un po' troppo roca e cupa.  Mi ha chiamata “ISABELLE”, deve essere davvero incazzato, ma non dovrebbe esserlo, almeno non con me... Io gli ho solo dato ciò che lui mi ha chiesto e anche se mi sento un' egoista devo ammettere che è stato bello e anche piacevole, mi ha fatto dimenticare tutto quello che ci è successo, dove siamo, dove potevamo essere, ma sopratutto mi ha fatto scordare , anche se per poco tempo, ciò che ha detto LUI.
-Io vado a darmi una sistemata, rimani tu con Simon, sono nel bosco se hai bisogno di qualcosa ma preferirei di no...- Continua Alec con tono deciso e credo anche un po' amareggiato e dispiaciuto. Infondo è anche colpa sua e se ci fosse qualcosa, sarebbe lui il padre di quel “qualcosa”.
Lo vedo allontanarsi dalla grotta, e lo seguo con lo sguardo fin quando non scompare alla mia vista. 
Mi avvicino a Simon, non lo riesco a guardare in faccia, anche se  sento che l'unica cosa che voglio adesso è un suo abbraccio seguito da uno di quei suoi baci dolci.
Mi sento ipocrita, ipocrita con tutti: con Simon per averlo tradito, con Alec per la nostra cazzata, con Clary perché lei è la mia migliore amica nonché sorella minore di Alec e migliore amica di Simon e anche mia...
So che se avessi detto un ‘no’ sarebbe andato tutto diversamente, ora non starei così, lui avrebbe capito e non sarebbe successo nulla.
Ma ormai è tardi e so per certo che infondo anche io l'ho voluto e ora è giusto che ne paghi le conseguenze, anzi , che “paghiamo” perché non è vero che in tutta questa storia la colpa è solo mia...è nostra. Mia e sua.
Lascio un bacio sulle labbra fredde di Simon e mi accosto al suo orecchio. So che non può sentirmi, ma voglio che lo sappia lo stesso .
-Scusa amore mio, non volevo, non pensavo a nulla di simile e mai ci avevo riflettuto, non so come sia potuto accadere...ma una cosa è certa...- Tiro un lungo sospiro poi, termino la frase -Io ti amo .-
Mi allontano un po' dal mio ragazzo, mi stendo lungo il suolo duro e gelato della grotta e lascio che il mio corpo stanco e la mia mente riposino.
 
 
POV ALEC.
 
 
 Mi allontano dalla grotta, dal nostro rifugio, quello in cui è successo l'inimmaginabile, quello in cui io e Izzy abbiamo fatto la cazzata più grande che ci sia mai capitata.
Ma cosa mi è preso? Insomma, io sono innamorato di Magnus, lui deve essere ancora lì, che aspetta un mio messaggio e che forse non sa niente di ciò che è successo e dell'incidente, di come l'aereo sia precipitato e di come io potrei non essere qui...
Nella mia testa girano solo domande e dubbi, dubbi sulla mia identità, su chi sono, su quello che ho fatto...é mai possibile che sia attratto anche dall'altro sesso? Io non voglio mai più fare una cosa del genere, mai più! Almeno con me stesso devo essere sincero, quindi credo che la cosa migliore sia analizzare da cima a fondo tutto ciò che è successo e succederà sia con Izzy sia con Magnus.
 Il mio punto fisso, egoisticamente ora è lui...Cosa gli dirò?
Non posso andare lì e dirgli cose del tipo “Ehi ciao, scusa se non mi sono fatto sentire in questi giorni ma ho rischiato di morire insieme a tutti i miei compagni di college con un incidente in aereo, però da quanto vedi sono qui , e ti devo confessare che mentre ero lì ho provato nuove esperienze e ho fatto ciò che non dovevo fare con la best di mia sorella. Ah, e mentre lo facevamo  il suo ragazzo era in coma a pochi metri da noi perché lo ha morso un serpente che non so a quale razza appartiene... Comunque ti ho pensato e mi sei mancato.... A te invece come è andata? Ah, un attimo, dimenticavo di dirti che potrebbe esserci la possibilità che io diventi padre perché io e questa ragazza ci siamo dimenticati completamente del preservativo...”
Non posso. E come glielo spiego? Potrei non dirgli nulla, ma non posso nascondergli una cosa come questa, perché lo amo.
Ecco, ma allora perché non ho pensato questo quando stava succedendo quel pasticcio?
 Perché non ho pensato a Magnus?
Sarebbe stato molto meno complicato e più probabile che avessi fatto qualche cazzata con Simon a questo punto, ma tutto è successo con una ‘lei’ , e ora tutto sarà diverso.
Non ho voglia né di pensare, né di darmi delle risposte. Tutto ciò che vorrei fare ora è  piangere, piangere senza mai smettere, liberarmi di tutto. All’inizio quasi ci riesco, ma nascondo tutte le mie lacrime quando sento qualcuno avvicinarsi a passo sicuro verso di me...Sarà lei?
Oddio spero di no, non voglio commettere un altro errore e non voglio neanche parlarci o pensarla … E farmi vedere così è proprio fuori discussione!
-Alec, che ci fai qui?- è una voce maschile, okay meglio, non è lei. E’ Sebastian, dovrei parlare con il mio migliore amico e raccontargli tutto? No, non ora, non sono pronto...Spero ancora che possa risvegliarmi e che questo sia solo un fottutissimo incubo.
-Oh niente, ero solo venuto a rinfrescarmi e a darmi una ripulita- Mento con sicurezza. Lo guardo negli occhi, non hanno lo stesso colore di sempre, sembrano “cattivi”... Ma che cazzo sto pensando? Lui è il mio migliore amico, come posso aver pensato che avesse fatto qualcosa di sbagliato? E poi, che cosa avrebbe potuto fare? Gli do una pacca sulla spalla e lo invito a farmi strada con un cenno di testa.
E’ così pazzesco come riusciamo a capirci al volo anche senza una parola.
-Allora cos’è successo mentre ero via?- Dice più che altro per attaccare discorso.
-Niente di speciale, non si è svegliato e non ha dato nessun segno di vita- La butto su Simon,  chissà lui cosa penserebbe di questa storia...
Oh cazzo, i sensi di colpa stanno risalendo ma devo sconfiggerli.
Guardo Sebastian che cammina con un andamento tranquillo accanto a me, non riesco a capire cosa sta pensando, la sua espressione è neutra, non lascia traspirare nessuna emozione, nessun sentimento... Forse anche lui è arrabbiato.
Continuiamo il tragitto verso la grotta senza parlare, ognuno immerso nei propri pensieri, io con i miei fottutissimi “perché” e lui, bhe , non lo so lui a che cosa pensa.
Ora voglio solo dimenticare, almeno per un po', almeno per non dare un peso a mia sorella, so che lei capirebbe subito che c'è qualcosa che non va e non voglio darle nessun tipo di preoccupazione. Spero solo di nascondere bene i miei sentimenti...
Arriviamo alla grotta, subito cerco Clary con lo sguardo, ma lei non c'è...Dove sarà andata a finire ora?
 
 
POV CLARY.
 
 
-Credo che sia meglio se torniamo adesso … - Gli dico tirando su con il naso.
Ho pianto tutte le mie lacrime, e sento che una parte del nodo che mi attanagliava lo stomaco è svanita, anche se non del tutto.
-Okay.- Si limita a rispondere Jace mentre mi prende per mano.
Il  tragitto fino al nostro rifugio lo percorriamo in silenzio, l’unico suono è il ritmico calpestare delle nostre scarpe sul terreno.
Man mano che ci avviciniamo mi sento sempre più male, mi manca l’aria. I ricordi si rifanno vividi nella mia mente, e sono sicura che non riuscirò a reggere il suo sguardo senza che le poche parti del mio cuore rimaste intatte si spezzino.
Il biondo sembra accorgersi della mia paura, perché mi stringe la mano più forte, intrecciando le dita con le  mie ed iniziando a disegnare dei cerchi con il pollice sul mio palmo freddo.
Eccoci, siamo arrivati.
Mio fratello mi guarda con un sorriso, ma quando mi faccio più vicina le sue labbra si piegano all’ingiù, evidentemente devo avere la faccia ridotta parecchio male …
Seb rimane impassibile, ma non sta guardando me. Il suo sguardo è fisso su Jace, e in quel momento mi rendo conte che sono entrambi pronti a lanciarsi l’uno contro l’altro.
-No … - Sussurro, ma è già troppo tardi.
Jace si scaglia su di lui con una forza inarrestabile, ed entrambi cadono a terra.
Sebastian rotola fino a trovarsi a cavalcioni sopra di lui, e gli tira un pugno violento sulla mascella seguito da uno sullo zigomo destro.
-BASTA, BASTA!- Urlo in preda al panico, ma nessuno sembra sentirmi.
Ora Jace è riuscito a liberarsi e gli tira una ginocchiata nelle costole che lo fa rimanere senza fiato, poi lo spinge via da se.
‘Ha finito’ penso sollevata, ma dopo pochi secondi lo scontro inizia di nuovo, ed è tutto un insieme di pugni,calci, ringhi e gemiti di rabbia e dolore.
Il tempo sembra non passare mai e mentre mio fratello si precipita verso di loro, (dopo essere rimasto imbambolato a fissarli per un bel po’) , sento uno strano rumore sopra di noi.
Alzo gli occhi distogliendo la mia attenzione dal combattimento, ma non riesco a vedere nulla di strano.
Le solite palme alte, il solito rumore placido delle onde che si schiantano, il cielo azzurro che si sta scurendo per far venire la notte, le nuvole biancastre e prive di consistenza, il sole che tinge il tutto di un tenero rosa pastello.
Penso che la mia mente mi stia giocando brutti scherzi, ma il rumore diventa sempre più forte, rimbombandomi nelle orecchie.
Questa volta i miei occhi scorgono un’ombra che si sta avvicinando a noi, ma che diavolo…?
Oh, un attimo, UN AEREO! CI HANNO TROVATI!
Vorrei urlare, vorrei saltare e piangere perché quest’inferno è finalmente finito, ma il mio corpo non reagisce ai comandi, e l’ultima cosa che sento e la sabbia calda sotto di me.
 
 
 
ANGOLO AUTRICE.
Sono di nuovo in ritardo… vi chiedo perdono in ginocchio, ma ultimamente sono stata davvero impegnatissima!
In compenso ho scritto un capitolo più lungo degli altri, (abbiamo, io e la mia best G <3), e speriamo che vi sia piaciuto! :D
Come sempre, le recensioni sono graditissime e ringrazio nuovamente le persone che hanno aggiunto questa storia. <3
Un bacio e al prossimo capitolo! :* :*

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Capitolo 16
*** Salvataggio. ***


POV ISABELLE.
 
 
-Tenga signorina, si copra con questa.- Mi dice un uomo sulla quarantina con l’aria gentile porgendomi una coperta viola con cerchi verdi. La afferro immediatamente rivolgendogli un sorriso come ringraziamento.
Non riesco a parlare, sono solo stanca. Dentro di me c’è un turbine di emozioni  mescolate: la gioia, la paura, il sollievo, il timore … Tutto si unisce in una massa indistinta, e l’unica cosa che riesco a fare è accovacciarmi contro la parete fredda dell’aereo che ci ha salvati, facendo dei respiri profondi.
Alec è davanti a me, anche lui immobile e infreddolito, tiene gli occhi caparbiamente incollati al pavimento, assorto nei suoi pensieri. Ho cercato di fare conversazione per distrarmi, ma ogni tentativo  è stato vano. Sicuramente anche lui è piuttosto turbato per ciò che è successo, per cui ho deciso di lasciarlo stare.
 Gli altri sono stati portati in infermeria: Jace e Sebastian con diverse ferite, Simon in coma e Clary svenuta. Non ho loro notizie da quando siamo entrati qui dentro, quindi da qualche ora credo.
Non riesco più a sopportare l’attesa, devo sapere come stanno, così mi alzo e mentre sto cercando qualcuno con cui parlare, un signore alto e dal fisico asciutto esce da una stanza sospirando, credo che sia il medico.
-Si riprenderanno?- Gli chiedo subito, non riuscendo a tenere a freno le parole.
Lui alza lo sguardo con lentezza, e i suoi occhi profondi e severi incontrano i miei. –E’ lunga da spiegare.- Si limita a rispondere con voce roca. Il viso dai tratti tirati non è giovane, ma conserva dei lineamenti piuttosto seducenti, facendomi capire che durante la gioventù doveva essere stato un bel ragazzo. Chissà se anche allora aveva quest’aria così arrogante però…
-Ho tutto il tempo che vuole.
-Bene.- Dice, prendendo una sedia lì vicina e sedendosi aggraziatamente –Allora, i due ragazzi biondi stanno bene. Hanno qualche lesione qua e là e uno si è rotto il setto nasale, ma nulla di grave. Quello con i capelli castani si riprenderà a breve, il serpente che lo ha morso ha un veleno che può essere facilmente curato e che agisce con lentezza, per cui nessun problema. Riguardo la ragazzina invece, la situazione è un po’ più… complessa.- Conclude, accarezzandosi il mento liscio con la mano destra.
-Che cavolo vuol dire che è “complessa”!? E’ solo svenuta,no?- Domando impazientemente.
-Non è svenuta così, perché le andava.- Ribatte guardandomi male – Aveva perso molto sangue. Inoltre era disidratata e di sicuro non si era nutrita come avrebbe dovuto, per non parlare del fatto che ha avuto un trauma interno.
-Ma ora sta bene … vero?
-Vai a riposare. Quando starai meglio ne riparliamo.- Dice, e prima che possa protestare sento un ago conficcarmisi nel braccio facendo uscire un liquido che brucia come se fosse corrosivo.
-Cazzo, fa male!- Esclamo, ma poco dopo il mio corpo perde le forze, come se stessi per addormentarmi contro la mia volontà. Mi sento così stanca…
-Portatela a letto, ne ha bisogno.- E’ tutto ciò che sento prima di chiudere gli occhi.
 
 
POV SIMON.
 
 
 
-Sta per svegliarsi.
-Sì, è un ragazzo davvero fortunato.
Diverse voci parlano attorno a me, ma non riesco a reagire. Il mio corpo, come sempre del resto , non risponde ai comandi. Ma se dicono che sto per svegliarmi vuol dire che sono più forte di prima, così mi concentro, cercando di aprire le palpebre di piombo.
Dopo svariati tentativi ci riesco, ma le immagini davanti a me sono sfocate, come se avessi uno strato di patina di ghiaccio davanti agli occhi.
Ogni volta che li chiudo e li riapro ciò che mi circonda diventa più chiaro, e alla fine riacquisto la vista del tutto.
-Ben svegliato.- Mi dice una vecchietta sorridendomi dolcemente. Dev’essere un’infermiera, stranamente non ancora in pensione. Non riesco a definire che età abbia, la pelle è piena di rughette e i capelli sono bianchi come la neve, ma gli occhi neri sono vispi e vivaci.
Mugugno qualcosa che assomiglia vagamente ad un ‘grazie’ e cerco di alzarmi.
-Piano,piano. Sei ancora parecchio debole. –Mi avverte aiutandomi a sedermi sul troppo morbido materasso in cui mi hanno steso. –Allora, non vuoi sapere cosa ti è successo?- Mi chiede sorridendo di nuovo, mettendo in mostra i denti bianchissimi.
-Non ne ho bisogno.- Ribatto debolmente.
Lei sembra stupita di quella risposta. –Ma come? Hai dormito per tutto questo tempo!
-No, è stato diverso dal dormire. Non riuscivo a muovere il corpo, anzi, non lo sentivo proprio. Ma ero sveglio, posso assicurartelo. Sentivo  tutto: freddo,caldo, il rumore del vento, anche le voci dei miei amici.- Qui il mio racconto si interrompe mentre un ricordo si fa strada dentro di me, facendo emergere una rabbia cieca.
Come hanno potuto?
 
 
POV CLARY.
 
 
-Piccola mia, svegliati. Ci sono io qui con te adesso.- Sussurra una voce dolce al mio orecchio.
A poco a poco il mio corpo si sveglia: percepisco il caldo della coperta sopra di me, il materasso duro contro la schiena, il cuscino soffice sotto la testa, ed una mano dalle dita lunghe e affusolate che mi accarezza lentamente il viso.
-Mamma … - E’ l’unica cosa che riesco a mormorare con voce flebile. Un sorriso mi si forma sulle labbra e sento una lacrima cadermi lungo la guancia, aspettavo così impazientemente questo momento!
 Non mi sento affatto in forma, è come se avessi lavorato incessantemente per giorni e giorni senza mai fermarmi, ma in fondo sento che ne è valsa la pena.
-Quanto mi sei mancata … - Dice di nuovo la voce. Stavolta il suo tono è strano però, e le mie labbra si curvano all’ingiù.
-Che… che succede?- Balbetto insicura.
-Mmm, niente. Non sei contenta Clary? Non sei contenta di aver perso una parte di te?
-Cosa?
-Hai capito ciò che ho detto.- Ribatte. Il palmo liscio della mano è diventato improvvisamente duro e calloso, e stringe furiosamente il mio collo.
-L’hai perso per sempre.- Continua ridendo malignamente.
-Mamma, basta. BASTA!
 
 
Delle mani non troppo gentili mi scuotono con decisione, facendomi sobbalzare e aprire gli occhi di scatto.
Davanti a me c’è una ragazza che studia il mio volto come se stesse analizzando un importante reperto storico. Un’infermiera non molto simpatica, sicuramente.
Era un fottutissimo incubo, calmati Clary, dico a me stessa cercando di smettere di tremare. Cos’ho perso? Chi ho perso?
-Come ti senti?- Mi chiede la ragazza con una vocetta stridula che non fa altro che aumentare il mio mal di testa.
-Sono stata meglio…- Mi limito a dire.
Lei annuisce come se avessi dato la risposta esatta ad un quiz , poi si avvia verso la porta e la apre, facendo un cenno con la testa a qualcuno.
Nella stanza si precipitano Alec e Sebastian, hanno entrambi gli occhi sgranati e mio fratello si butta su di me stringendomi forte.
-Alec, piano. Mi spaccherai qualche costola.- Mi lamento da sopra la sua spalla.
Lui ridacchia e dopo qualche secondo mi lascia andare con dolcezza, cedendo il posto a Seb.
Nella mia testa suona un campanellino d’allarme quando si avvicina lentamente a me, ma non ne capisco il motivo. Lui è il mio ragazzo, che ho da temere?
Scaccio questa fastidiosa sensazione e gli prendo la mano. Lui sembra sorpreso, poi un sorriso soddisfatto si dipinge sulle sue labbra mentre intreccia le sue dita con le mie.
Gli rivolgo un sorriso raggiante, finalmente ora che siamo tornati possiamo stare insieme in pace, come ogni coppia normale. E chissà, magari un giorno ci sposeremo e…
-CLARY!- Urla una calda voce maschile mentre un ragazzo si precipita nella camera.
Sta per correre verso di me, ma appena vede il biondo al mio fianco rimane pietrificato. I bellissimi occhi color oro si spalancano, e vi posso leggere chiaramente il dolore e la confusione.
-Ma che diavolo stai facendo?- Mi chiede con voce tremante.
-Ehm, ci conosciamo?- Gli domando.
Alle mie parole i presenti si girano verso di me allarmati. Che ho detto di male?
 
 
 
ANGOLO AUTRICE.
Eccomi con un altro capitolooo! :D
Scusate il ritardo , e vi prego non uccidetemi … Spero che questo capitolo vi sia piaciuto (sì, lo so, sono cattiva LOL).  Se volete fatemi sapere cosa vorreste che succedesse nei prossimi capitoli e cosa ne pensate di questo  :3
Ringrazio le nuove persone che hanno aggiunto questa storia tra le preferite, seguite o ricordate. :*
Un bacio, e alla prossima! <3 <3 <3 <3
 
 

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Capitolo 17
*** We go at home. ***


POV SIMON
 
 
Non  posso credere a quello che mi hanno fatto, come hanno potuto? Lei, come ha potuto?
E dopo che mi ha tradito ha avuto pure la faccia tosta di dirmi che mi amava!
Fottuta ipocrita, ma quale amore e amore? Ha scopato con un altro, prima di farlo con me!
Ma se me lo trovo davanti, se me lo trovo davanti...
-Ehi ciao Simon ,ti sei svegliato finalmente!- Parli del diavolo e spuntano le corna.
Sembra felice di vedermi e lo sono anch'io infatti, mooolto.
Corre verso di mea braccia aperte, gli occhi brillano di una luce calorosa ma al tempo stesso timorosa e preoccupata e tra poco sarà anche moribonda, chissà perché ?!
Quando è a pochi passi da me, mi scaglio violentemente su di lui, come se non ci fosse mai una fine.
Un calcio nei gioielli lo fa piegare su se stesso, in modo che io possa, con le mie unghie, aggrapparmi alla sua tempia per poi scendere lungo la guancia e arrivare fino al mento.
Non sono ancora soddisfatto del sangue che gli è uscito, ma sento che le forze mi stanno abbandonando, riesco a sferrargli un altro pugno nello zigomo, per poi accorgermi di una cascata di capelli neri che ci fissa con gli occhi sgranati.
È lei!
-Alec, Simon! Che cazzo fate?!- urla  a gran voce.
Spingo a terra Alec con forza e rabbia e vado verso di lei,  la stessa ragazza di cui mi sono innamorato, la ragazza che mi ha tradito mentre io ero “in coma”.
-E tu, che cazzo hai fatto fottuta troia?!- Le sussurro all'orecchio ansimando.
(Da come mi guarda, non si è neanche accorta che ero arrivato al suo orecchio.)
-Tu, tu... sai?-
-Io, io...so.-
 
 
POV JACE
 
 
 
-Mi prendi per il culo?- le dico sarcastico.
Alec se n'è appena andato da Simon, si sentono strani rumori, ma ora come ora ho questioni più importanti da risolvere.
Mi avvicino verso di lei per abbracciarla, ma lei si scosta subito e si lancia su Sebastian, che sorride compiaciuto della scena. VAFFANCULO !
Lui l'abbraccia come se niente fosse ed è spettacolare come riesca a fingere che sia tutto normale, lei, invece, sembra  felice fra le sue braccia e le cose sono due:
O gli hanno fatto il lavaggio del cervello e si è scordata di me e dello schifo che è Sebastian.
O sta facendo finta di tutto per farmi prendere un colpo a me e dare una gran lezione a quello stronzo.
Ora io sto sperando con tutto il mio cuore che sia la seconda, ma gli occhi di Clary, quegli occhioni verdi da perderci il fiato ogni volta che li guardi, non stanno mentendo, davvero non ricordano niente.
Cazzo e ora come faccio?!
Allontano le braccia da lei, devo raccontarle tutto, non può succedere una cosa del genere, non a lei, lei non se lo merita, ha già sofferto troppo e non può stare male ancora, farei male anche a me stesso.
Quanto la amo, merda!
Lei sta continuando a fissarmi con aria interrogativa, mentre tiene le sue mani intrecciate con le mani di quel porco schifoso, per lui è solo un divertimento, un gioco che può usare ogni volta che vuole a suo piacimento.
In quel momento la porta scricchiola e lascia intravedere una figura femminile, ma  è...è Aline!
Mi ero addirittura scordato della sua esistenza tanto ero impegnato con Clary...
Corre lungo la stanza e mi salta addosso, la prendo per non farla cadere a terra, mi stampa un leggero bacio sulle labbra e poi continua a strusciarmisi addosso. OH CAZZO, MA CHE COSA STA FACENDO?!
La faccio scendere dalle mie braccia, lei non merita quel posto.
-Oddio ecco chi sei tu!- sussurra Clary sbigottita.
-Ora ricordo...-
Faccio per abbracciarla, mi sta venendo da piangere dalla gioia, ma che cosa mi ha fatto questa ragazza?!
La amo, la amo, la amo, la amo da morire, da impazzire.
È bellissima, merita tutto me stesso e non dovrebbe mai passare momenti brutti, non può, è la perfezione, quasi un angelo sceso dal cielo per essere mio e solo mio, mia, tu sarai di nuovo mia Clary e non ti lascerò mai più, per nessuna ragione al mondo.
-TU SEI JACE, IL RAGAZZO DI ALINE, QUESTA PUTTANELLA QUI, CHE BRUTTI GUSTI HAI CARO MIO!- scoppia in una risata fragorosa e Aline le si lancia contro per cominciare a tirarle i capelli, ma io la prendo per i fianchi, la trascino verso di me e la tengo stretta. Nessuno tocca Clary, lei è pur sempre la mia rossa.
Sto male, non si ricorda niente, sto per piangere cavolo! È un colpo troppo forte per il mio cuore innamorato.
-Ehm...no guarda io e Aline non siamo niente, solo compagni di scuola, ora io andrei...ciao.-
Riesco a dire solo questo, guardo lei, così bella e stralunata in questo momento, mi sta ferendo inconsapevolmente e fa più male così. Poi il mio sguardo incontra quello di Sebastian e mi fulmina con quegli occhi che mi dicono di lasciare stare Clary perché è il suo giocattolo e solo lui la può comandare. Ma io non voglio usarla, io voglio amarla, amarla seriamente.
Giro le spalle e alzo i tacchi. Non voglio rimanere in quella stanza un momento di più, meglio se vado a riposarmi un po'.
Entro nella mia camera, mi stendo sul letto duro e liscio e chiudo gli occhi per prendere sonno, ma tutto quello che è successo affiora in superficie insieme al rumore dell'aereo e il dolore di Clary è la goccia che fa traboccare il vaso, comincio a piangere, piangere dopo tanto tempo che non lo facevo, mi hanno insegnato a essere forte ma questo è stato troppo, non ho retto.
Non la lascerò andare.
 
 
 
POV MAGNUS
 
 
Povero me, come ho potuto pensare male di Alec, lui non mi farebbe mai qualcosa che mi possa ferire. Ci amiamo ed è bellissimo tutto questo, ma sto una merda.
Durante la sua assenza mi sono informato e ho cercato tutte le informazioni possibili su di lui e alla fine ho scoperto quello che temevo.
LUI ERA SU QUELL'AEREO, MA COME CAZZO E’ POTUTO SUCCEDERE?!
È stata la notizia più brutta che abbia mai ricevuto, la più cattiva e amare delle verità.
È bruttissimo temere che puoi perdere una persona a cui tieni molto e poi succede e io forse avevo perso il mio Alec.
Temevo che non sarei riuscito ad andare avanti, non senza di lui.
Temevo di morire, io non so stare senza di lui anche se lo conosco da meno di un mese.
È straordinario come una persona che avresti potuto incontrare per strada, in un negozio o in qualsiasi altro posto possa così in poco tempo creare in te ciò che pensavi non potesse mai succedere, è straordinario come si ci può innamorare da un momento all'altro di persone che non avresti mai detto, è straordinario tutto quello che ti succede  quando stai con la persona che ami, non c'è niente da dire, l'amore è la cosa più straordinaria, pazza, fresca, gioiosa, divertente, amareggiata, lunatica, triste che ci possa mai capitare, è l'insieme di tante emozioni che si contraddistinguono per la loro diversità ma che comunque creano quel legame da cui nessuno può scappare, è questo l'amore ed è meraviglioso come in una parola di cinque lettere possano stare insieme tante cose così diverse tra loro ma che riescono a creare un legame perfetto. L'amore è bello perché è vario, non sai mai cosa aspettarti da lui, questo sentimento sembra sia una cosa onnipotente, senza una fine, pronta a scombinare la vita di chi la prova e a cambiarla almeno per un minimo.
E io credo che quello che provo per Alec, sia proprio questo, amore.
Ma ho paura, paura di non potergli dire tutte queste cose, di non potergli mai dire che lo amo, che lui è l'amore, ho paura che lui non ci sia più.
Chiudo gli occhi e mi sembra di vederlo, bello, anzi bellissimo, come non mai. Lui e io, felici e insieme. Non c'è cosa migliore, ma se lui fosse solo un fantasma? Se fosse morto?
Piango, non mi descriverei un sentimentalone, ma piango, piango perché forse ho perso la cosa più importante della mia vita.
Alec.
Mi asciugo le lacrime appena sento la suoneria del mio cellulare squillare.
Prendo il cellulare.
“numero privato”
Sarà uno dei soliti scherzi che fanno i ragazzini? Ma io voglio rispondere e spero che sia lui quel ragazzo dall'altra parte della cornetta. Rispondo.
*Pronto, chi è? *
*Ehm... buonasera lei è il signor Magnus? *
È una voce femminile che parla e perdo la speranza che ci sia lui da quella parte, ma chi sarà mai?
Rispondo incerto.
*Si, chi è che parla? *
*Sono la mamma di Clarissa e Alexander...mio figlio mi ha parlato molto di lei e...*
Non riesco a capire più nulla di quello che dice, Alec ha parlato a sua madre di me, questo significa che sono importante!
Sono felice, ma forse sarà la mia ultima felicità perché magari lei mi darà la notizia più brutta di sempre....Capisco che la linea sta per cadere, ma riesco a distinguere benissimo quella frase.
“LI HANNO TROVATI, SONO VIVI, STANNO UN PO' MALE MA SI RIMETTERANNO, TORNANO DOPO DOMANI MI PIACEREBBE CHE ANDASSI TU A PRENDERLI.”
 


ANGOLO AUTRICE.
Scusate il graaaande ritardo, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Le recensioni sono molto gradite <3
Un bacio e al prossimo capitolo <3 

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Capitolo 18
*** Memories. ***


POV CLARY
 
 
 Il bel ragazzo biondo se n'è appena andato, aveva le lacrime agli occhi, chissà a cosa pensava, magari la sua ragazza l'ha tradito(?)
-Hey Clary scusami per prima, non so cosa mi sia preso... Hai avuto ragione a dirmi quelle cose, ma sto cercando di cambiare e Jace mi sta aiutando molto- Dice Aline terminando la frase con un sorriso.
-Mi sento in colpa, scusa tu…Non avrei voluto chiamarti così e non ne avevo il diritto, ho sbagliato.- dico guardandola negli occhi.
-Ricominciamo?-mi chiede lei.
-Ricominciamo.- le sorrido.
-Evvai, siamo tutti amichetti!- esclama Sebastian sarcastico.
-Quindi io non sono più la tua ragazza? - mormoro facendo il finto broncio.
-Mia...- dice in modo possessivo, mentre si avvicina al mio letto.
Siamo abbastanza vicini da poter sentire il battito dei nostri cuori, non dovrebbe esserci nulla di più romantico, ma sento che una parte di me è disgustata da lui e le sue pulsazioni cardiache sono, non lo so, strane...
Il suo cuore non batte come quello di una persona normale, è fin troppo lento e straziante.
Ora sono avvolta dalle sue braccia, mi prende il viso con le sue mani e poggia le sue labbra fredde sulle mie, prima delicatamente poi con più foga esplorando la mia bocca con la sua lingua in modo violento.
Violento? Ma cos…
 
*Ma stavolta non può sentirci nessuno, per cui direi che la droga non mi serve... *  
 
Spalanco gli occhi, mi stacco delicatamente da lui, che mi è successo?
-Rossa, non preoccuparti perchè da oggi in poi ci penso io a te.- dice Sebastian portando le sue mani lungo i miei fianchi.
In quel momento delle immagini mi passano davanti agli occhi.
 
*-Tanquilla piccola- mi rassicura lui. Questa volta sono io a cingergli i fianchi con un braccio e lui mi accarezza dolcemente i capelli. - Rossa, non preoccuparti, da oggi in poi ci penso io a te. *
 
*-Qual è il tuo colore preferito?
-Tutti.
-Il tuo preferito in assoluto?
-L'oro brillante come la luce del sole, perchè non c'è nulla di più bello al mondo. *
 
*Si alza di scatto e mi afferra per la vita, tirandomi su con lui.
- Ma che diavolo stai...?
-Shhh.- sussurra appoggiandomi un dito sulle labbra.
Vedendolo avvicinarsi mi rendo conto di cosa sta per fare, ma le parole che stavo per pronunciare vengono spazzate via dalle sue labbra morbide e calde. *
 
*Le labbra di Jace si muovono abili sulle mie mentre le nostre lingue danzano un ballo dai mille suoni diversi. Tango, rumba, chachacha, tutto ad un ritmo di una musica che solo noi possiamo percepire. *
 
-JACE, IL MIO JACE!- è tutto ciò che riesco a dire prima di perdere di nuovo i sensi.
 
 
 POV ALINE
 
 
 ‘ Jace, il mio Jace. ‘
Ma chi glielo ha detto a questa troia che Jace è il suo?! E poi come ha osato chiamarmi?!
È , ma adesso altro che ricominciare, ci penso io a fargliela pagare.
Sebastian è corso a chiamare i medici, appena arrivano ci fanno uscire per poterla curare e rimaniamo soli a parlare.
-Ti sei innamorato di lei?- Gli chiedo.
-Non lo so, la voglio per me, deve essere solo mia.-
-Con quello che hai fatto è solo tua.-
 -Si, l'ultima volta è stato pochi giorni fa.-
-Ma la droga, da chi l'hai presa?- dico scettica.
-Non è servita, lo sai che la compro solo da te, ma non potevo aspettare, lei doveva pagare.-
-Perchè?- domando insicura.
-Ha fatto qualcosa che non doveva fare, come baciare Jace Herondale, di cui TU ti dovevi occupare.-
Queste parole mi fanno stringere lo stomaco e prima ancora di accorgermene inizio a piangere, Seb mi guarda stupito.
-Che cazzo fai?- mi chiede a bocca spalancata.
-Io...credo di amarlo.- dico tutto d'un fiato.
-Ahahahahaha che bella battuta! Tu non puoi innamorarti! Sei la classica ragazza facile cavolo-
-Invece credo di averlo fatto.- Mi asciugo le lacrime.
Ora che ho scoperto questa cosa so benissimo cosa fare a Clary. Già prima ero determinata a farle del male, ma ora…
La porta si apre bruscamente e escono i quattro medici che aveva chiamato Sebastian.
-Ragazzi non potete stare qui, sta riposando, non può essere disturbata, ma se la caverà.- Senza neanche degnarci di uno sguardo si avviano lungo il corridoio e Sebastian si precipita verso di loro.
 È ora.
Mi infilo velocemente nella porta e la chiudo dietro di me col minor rumore possibile. La vedo, è poco distante da me e l'odio ormai è arrivato alle stelle. È collegata ad una bombola d'ossigeno con una mascherina che le copre naso e bocca, troppo facile. Mi avvicino furtiva al suo letto, la mia idea era quella di strangolarla ma ora è molto più semplice. Poso le mie mani sulla mascherina e la stacco dal suo volto spegnendo tutti i macchinari.
-CIAO CIAO FOTTUTA PUTTANA.-  dico soddisfatta del mio lavoro, ed esco dalla stanza come se non fosse accaduto nulla.
L'aereo sta per atterrare.
 
 
POV ALEC
 
 
 Il mio corpo è completamente dolorante,tanto che l’unica cosa che vorrei è svenire, almeno così il dolore sparirebbe! Non si può  certo dire che Simon non abbia forza.
-Ascoltami...- gli chiedo col fiatone.
-Ascoltarti?! E che devi dirmi? Mi fidavo di te.- dice guardandomi con tanto odio quanto basta per farmi tremare.
-Innanzi tutto lasciala andare, non vedi che le stai facendo male?- lo ammonisco.
-Capirai quanto me ne frega...- borbotta, spingendola verso di me.
La afferro per la vita impedendole di cadere e la aiuto a sedersi sopra al letto.
-Dai Isabelle, ringrazialo e fallo godere come hai fatto l'altra volta... “Izzy, ho voglia di te, ora” “Anch'io ti voglio”. Dai come avete fatto l'altra volta, tanto non vi frega niente di me, non vi frega se mi avete fatto male con le vostre frasi sussurrate e con quello che avete fatto. Ti avrei ammazzato Alec se non fossi stato in quelle condizioni e tu piccola stronza hai rovinato la nostra prima volta, hai rovinato tutto, non voglio più vederti, sparisci dalla mia vita, dimenticami...Tanto ci sei già riuscita. Finisco col dirvi che mi fate schifo, che non avrei mai pensato che sareste arrivati a questo punto, nessuno ci avrebbe mai pensato e quindi vi auguro tutto il male di questa terra, di morire di morte lenta e spietata, che il tuo cazzo Alec rimanga infilato nel culo di Magnus, sempre se quello ti vorrà rivedere dopo che l'hai tradito con una ragazza...Che sei diventato bisex tutto d'un tratto? E tu, cara mia, pensavi che i gay fossero più potenti?! VAFFANCULO, e così termino.- dice lui su tutte le furie.
(L'aereo è atterrato, è stato molto delicato come arrivo, molto più di me)
Io e Izzy fissiamo Simon senza parole. Il suo discorso è stato mostruoso, orribile, ma la cosa che fa più male p che tutto ciò che ha detto è terribilmente vero.
Il dolore era talmente evidente nei suoi occhi mentre ci urlava contro…
-C'é...un'altra cosa che devi sapere prima di mandarmi ‘affanculo.- dice Izzy abbassando lo sguardo, le labbra le tremano...Vorrà dirgli quella cosa? Non è presto?
-Isabelle, non farlo...- le sussurro all'orecchio.
Ma quando i miei occhi incontrano i suoi capisco che non c'è niente che la possa fermare o trattenere.
Simon intanto ci guarda impassibile davanti alla porta e aspetta che Isabelle dica qualcosa.
-Io,io credo di essere, bhe ecco, incinta di Alec.- lo dice secca, senza prendere fiato con le lacrime che le rigano le guance.
A quella supposizione Simon si accascia al suolo e io ho paura, troppa paura.
-CHE CAZZO HAI DETTO?!- urla una voce che conosco fin troppo bene.
MERDA!
 
Magnus...
 
 
 
ANGOLO AUTRICE
 
 
 
TAN TAN TAN!
Scusate se vi ho fatto prendere un infarto ma dovevo farlo. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, è scritto sempre con la mia best G, in collaborazione con Petroni Confezioni!  XD XD
Le recensioni sono sempre gradite e spero che questo capitolo vi sia piaciuto, un bacio e alla prossima! <3 <3

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Capitolo 19
*** Fault. ***


POV JACE.



L’aereo è atterrato.
Ho pianto tutte le mie lacrime, adesso è ora di passare all’azione. Non posso ridurmi così solo perché lei sta male e non si ricorda niente, glielo farò ricordare io. So che posso farcela.
Nella vita di tutti i giorni sono sempre gli stronzi che vincono, è ora di cambiare le cose.
Mi alzo dal letto più deciso che mai e mi avvio a passo veloce verso la stanza di Clary sperando che lei sia ancora là. Ecco la porta… Prendo un bel respiro e, con la mano tremante, la apro. Un piccolo corpo indifeso giace sopra il materasso immobile, pallido come un fantasma.
-Clary!- Esclamo precipitandomi verso di lei, scuotendola forte.
–CLARY!
 Continuo a scuotere il suo corpo, ma le palpebre pallide rimangono ostinatamente chiuse e.. Non respira? Non sarà mica… Urlo in preda al panico, ma nessuno viene in soccorso, dove cazzo sono andati tutti?
Mi guardo attorno cercando disperatamente una cosa qualunque che mi possa aiutare, finché i miei occhi si posano su un macchinario vicino a lei, collegato ad una mascherina che manda l’ossigeno… Ecco la soluzione! Con velocità la metto sul volto di Clary, e inizio a sperare, posso fare solo quello.
 Ripenso al nostro primo incontro in quella discoteca, a come i nostri occhi si sono incrociati, alla spavalderia che ho usato dopo con lei, ai nostri litigi, ai nostri baci, gli abbracci , le carezze. Come potrei vivere senza tutto questo? Ce la farei?


 POV ISABELLE.


Vedo Alec sgranare gli occhi come se avesse visto il suo incubo peggiore, così mi giro verso il punto in cui sta guardando. Mi ritrovo davanti un ragazzo bellissimo, non quanto Simon, ma il suo aspetto ha qualcosa che ti attrae irresistibilmente, come una calamita, non riesco a staccargli gli occhi di dosso.
-Tu chi sei?- Gli chiedo cercando di rimanere impassibile.
-Il ragazzo di Alec. E tu? Chi saresti?
Merda, merda, merda! Ma perché non ne va bene una? -Ehm… La ragazza di Simon.- Rispondo titubante guardandomi le scarpe.
-Ah, avete fatto una specie di scambio di coppie di cui non ero al corrente?- Mi chiede secco. Il suo sguardo mostra rabbia, dolore, delusione.
-Tu saresti la mia ragazza?- Chiede sarcastico Simon a mezza voce rimanendo steso a terra. –Dopo tutto quello che hai fatto, pensi ancora che io voglia stare con te?
-Calma, calma. Voglio i dettagli di questa storia. Non c’ho capito niente.- Chiarisce Magnus.
Simon inizia a raccontare tutto, risparmiando i dettagli, ma il che non rende il racconto meno atroce. –Allora caro, è successo che io sono stato morso da un serpente e sono andato in coma, però il tuo fidanzatino e questa qua non sapevano che io sentivo tutto, così gli è venuta la brillante idea di scopare a 2 metri da me, e Alec è talmente esperto di queste cose che non si è manco messo il preservativo e lei adesso forse è incinta, fai un po’ te!
 Magnus sbianca sempre di più ad ogni parola del mio ormai ex ragazzo, credo che potrebbe crollare da un momento all’altro, ma non lo fa.
Continua a reggersi in piedi con un sorrisetto sprezzante sulle labbra. –è uno scherzo vero? Dove sono le telecamere?- Domanda scoppiando a ridere, rivolgendosi ad Alec.
Quest’ultimo però non è forte quanto lui, ed inizia a piangere. –Io non volevo… Sul serio, non so che cazzo mi è preso! Io ero lì, lei era lì, ed è successo.- Borbotta frasi sconnesse, ed io sento una gran voglia di proteggerlo, perché la colpa è anche mia.
Il ragazzo asiatico si fa scuro in volto, e senza dire una parola esce sbattendosi con violenza la porta alle spalle.
Alec fa per seguirlo, ma io lo fermo. –Aspetta…- Cerco di dirgli, ma lui strattona il braccio e si libera.
 -Lasciami andare, hai fatto già troppo.
- A queste parole, esplodo. –Massì vai, corrigli dietro! Vagli a dire quant’è importante per te e che è solo colpa mia, tanto tu non lo volevi no!? Vaffanculo!
Lui mi ignora e inizia a inseguirlo. Sono stanca di tutto e di tutti, vorrei solo andare a casa e stendermi sul letto per piangere, ma c’è ancora un’ultima persona che devo affrontare, forse la peggiore, ed ora non c’è nessuno che può proteggermi, siamo rimasti soli.


POV CLARY.


-Jace...- Mormoro aprendo piano gli occhi e trovandomelo davanti.
Ha due borse violacee sotto gli occhi, le guance scavate e un colorito malsano sul volto, ma la sua bellezza rimane indelebile. E' bello da far male, e non sono del tutto sicura che sia vero, così allungo la mano verso il suo braccio e gli do' un pizzicotto.
-AHIA ! Ma che cavolo fai?!- Urla saltando indietro e massaggiandosi la pelle rossa.
Sì, è decisamente vero.
Cerco di dire qualcos'altro , ma ho un arnese attaccato alla faccia che mi fa entrare un uragano di aria fredda dentro la bocca appena la apro, così lo tolgo con una smorfia.
-Non dovresti tenerla ancora? Sai, per sicurezza.- Mi chiede lui insicuro indicando la mascherina.
-Sto bene, tranquillo. - Taglio corto. Ed è vero, mi sento un po' stordita e dolorante, ma nel complesso sono stata peggio.
-Tu... ricordi chi sono?
-Sei un rompipalle di primacategoria, vanitoso, stupido, ma... mi piaci.
-Ti piaccio, eh? Beh, è un inizio.- Sorride.
-Mi piaci parecchio, okay?
-Mmmh...
-Non te lo dirò, scordatelo.- Dal modo in cui il suo sorriso si allarga, capisco di essere arrossita, ma perché ho questa orrenda abitudine?
-Va bene, ma ora dobbiamo scendere...
-Oh, siamo atterrati?
-Già.
Mi aiuta ad alzarmi, e mano nella mano ci avviamo fino all'uscita.
-Ma gli altri?- Domando all'improvviso.
-Non lo so.- RIsponde con un'alzata di spalle.
-Devo andare a cercare mio fratello.
-Ti accompagno io a casa.- Si offre.
Capisco, dal tono delle sue parole, che la sua non è una semplice offerta da bravo ragazzo, so cosa c'è sotto.
E adesso? Non voglio passare per quella facile che si fa portare subito a letto, ma voglio davvero stare sola con lui, in quel modo...
-V-va bene.-Balbetto.
Lui mi prende di nuovo per mano, dandomi un dolce bacio sulla fronte, e insieme ci dirigiamo verso casa mia.


POV ALEC.


Magnus è scomparso nel nulla. Ho provato a seguirlo, ho girato praticamente mezza città, ma niente.
Non che mi stupisca del fatto che non voglia nè vedermi nè parlarmi, ma ho un urgente bisogno di spiegargli.
Ma poi spiegargli cosa? Non ci sono scuse, la verità è che vorrei che qualcuno inventasse una macchina del tempo per tornare indietro e cancellare tutto ciò che è successo, e pure in fretta, ma è impossibile ormai.
Per ora la cosa migliore è lasciarlo stare e dentro di me lo so, per cui decido, anche se con il cuore a pezzi, di avviarmi verso casa.
Appena arrivo mi accorgo che la porta è aperta, come mai? Magari i miei si saranno precipitati all'aeroporto per venire a prendere me e Clary e si sono addirittura scordati di chiuderla!
Mentre passo in cucina trovo un bigliettino sul tavolo:
"Tesori, scusate se oggi non siamo venuti a prendevi , ma avevamo entrembi un importante colloquio di lavoro,  così abbiamo mandato il vostro amichetto speciale... ;) (avete capito chi), torneremo stasera tardi, la cena è in frigo.
Vi vogliamo bene, mamma e papà."
Ma allora... chi c'è in casa?
Tendo l'orecchio e sento degli strani rumori, sicuramente vengono dal piano superiore.
Deglutisco, corro a prendere un coltello da un cassetto e piano salgo le scale, un gradino, due, tre, quattro... diciassette.
In punta di piedi percorro il corridoio, gli strani rumori provenivano da qui.
 Forza Alec, puoi farcela! Mi dico mentalmente, sperando in non so che cosa.
Così, di slancio entro sollevando il coltello e trovandomi davanti...
-OH MIO DIO!


ANGOLO AUTRICE.
Di nuovo in ritardo, scusatemi davvero ma ultimamente non riesco mai a trovare il tempo per dedicarmi a scrivere e ad aggiornare. :(
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, se recensite come sempre mi fa molto piacere, ringrazio nuovamente le persone che hanno aggiunto questa storia, un bacio, e al prossimo capitolo! :*<3

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Capitolo 20
*** 10 minuti e sono da te! ***


POV CLARY.


-OH MIO DIO!- Urla una voce maschile in tono orripilato.
Spingo il corpo di Jace giù dal mio con velocita e balzo a sedere, trasciandomi dietro le coperte.
E'... Alec. Mio fratello.
Mio fratello mi ha appena beccata a letto con un suo amico. Porca puttana, cazzo, merda, santissima troia.
E adesso? Che cavolo gli dico? Sta per scatenarsi la 3° Guerra Mondiale, me lo sento... Ma come ho fatto a dimenticarmi di chiudere la porta achiave?!
-Come butta?- Dice Jace al mio fianco accennando un  sorriso.
Io sgrano gli occhi e lo fisso a bocca aperta .'Come butta?'  Ma si è ammattito?
-Io.. ehm..credevo...insomma, scusate. Vi lascio finire... l'opera.- Balbetta Alec completamente rosso dall'imbarazzo, chiudendo la porta con forza.
-Ma che cavolo hai in quella testa?-Scatto verso il biondo.
Lui si stiracchia e si strofina gli occhi con noncuranza. -Perché? Non sapevo che altro dire, non mi piace essere interrotto.- Borbotta.
-Ah, e quante volte sarebbe successo?- Ribatto secca guardandolo male.
-Che cosa?
-Che ti hanno interrotto.
Lui si rende immediatamente conto di quello che si è fatto scappare di bocca, e cerca di rimediare. -Ma non era importante! Insomma, non me ne fregava niente di quelle ragazze, erano solo un divertimento! Tu invece sei...diversa.
-Diversa? Tutto qua?
-Non 'diversa' nel senso di strana, ma non sei come loro. Sei molto meglio. Sei bellissima- si avvicina a me -intelligente- mi tocca dolcemente i fianchi -attenta- abbassa la voce ad un sussurro -brava.- Mi attira a sè e mi bacia.
-Mmh... Dov'eravamo rimasti?- Mi chiede con un sorriso furbetto.
-Qui.- Dico facendo scontrare le mie labbra con le sue.


POV ISABELLE.


Mi chiudo in camera sbattendomi dietro la porta, buttandomi sul letto e scoppiando in singhiozzi convulsi. Adesso finalmente posso farlo senza che nessuno mi disturbi.
Dopo la litigata con Simon anche l'ultima piccola difesa che stavo cecando di trattenere è crollata, lui mi ha distrutta. E quando gli ho rivelato che mi aveva detto che amava Clary poi... Ha pure detto che faceva bene.
Ed io ora come faccio? Mio fratello è chissà dove, la mia migliore amica idem, il mio ex ragazzo non vuole nemmeno sentirmi nominare e Alec... Beh, non me la sento di chiamarlo dopo tutto quello che è successo.
Aline e Sebastian ora sono "felicemente" in prigione, una per spaccio di droga e l'altro per stupro.. Ha stuprato Clary, e non ne abbiamo nemmeno parlato. Ho estremamente bisogno di stare un po' con la mia migliore amica.
Compongo il suo numero di nuovo asciugandomi le lacrime, e questa volta al quarto squillo risponde.
-Izzy?- Sì, è la sua voce.
-Clary...- Sussurro. Non reggo, e scoppio nuovamente in lacrime.
-Tesoro, 10 minuti e sono da te.- Mi dice lei, e so che ha capito tutto anche se non ho detto nulla. La nostra amicizia è così.
-Grazie... Puoi farrmi un favore prima?- Deve saperlo...
-Certo, cosa ti serve?- Domanda con dolcezza.
-Un... test di gravidanza.- Ecco fatto.
Il silenzio che segue le mie parole è lungo e mi fa paura, ma poi la sua voce parla di nuovo -Va bene, sto arrivando.-

*20 MINUTI DOPO.*

Suonano alla porta. Corro ad aprire, sapendo già chi si trva davnti casa mia, ma, quando apro, Clary non è sola. Jace è mano nella mano con lei. -Ma.. cosa mi sono persa?- Chiedo confusa.
-Beh...noi...-Inizia Clary.
-Stiamo insieme.- Conclude mio fratello.
-Oh, sono così contenta per voi!- Dico abbracciandoli entrambi, e sono sincera. In fondo ho sempre saputo che sono fatti l'una per l'altro.
-Grazie Izzy, ora però dobbiamo parlare...- Mi intima Clary.
-Di cosa?- Chiede il biondo.
-Affari di donne! Tu vai a preparare il the che ho sete, e muoviti.- Dico.
Lui sbuffa alzando i suoi magnifici occhi al cielo, ma si limita ad obedire, strano... Sarà l'amore!
Io e la mia migliore amica saliamo in fretta le scale, e appena arrivate in camera lei estrae dalla borsetta rossa una bustina della farmacia.
-Eccolo.- Sussurra. -Ma... mi spieghi?-
Io inizio a raccontarle tutto, sperando che non si arrabbi con me, non riuscirei a sopportare di perdere anche lei.
Mentre parlo non riesco a guardarla negli occhi, e le lacrime sgorgano ancora. Appena finisco, la rossa mi abbraccia con forza, facendomi sfogare.
Dopo un po' mi lascia, prende il suo iPhone e compone un numero.
-Pronto?Mamma, io dormo da Isabelle, ci vediamo domani. Sì, mi presta lei il pigiama. No, non ho il ciclo. Tranquilla, d'accordo. Ciao, ciao, sì ti voglio bene anch'io.- Riattacca.
-Quindi.. non mi odi per quello che ho fatto?
-Odiarti? Come potrei odiarti? Anzi, odio me stessa per non esserci stata quando tu avevi più bisogno di me.
-Beh, anche tu non te la sei spassata. So quello che è successo con Sebastian...
-Chi te l'ha detto?- Scatta lei.
-L'ho sentito dire da una guardia mentre andavano a portare in galera lo stronzo e Aline, lui non faceva altro che ripetere "mi vendicherò", "tornerò", come un pazzo e lei stava muta a guardare il pavimento.
-Li hanno messi in prigione? Meglio.- Afferma lei facendomi ridacchiare. -Ti sei informata per quella cosa?
-Intendi come fare?
-Sì..
-Bisogna farci sopra pipì per 5 secondi, la mattina. Per cui dobbiamo aspettare domani.
-Dai, andrà tutto bene, comunque vada.- Mi rassicura sorridendomi.
La prendo per mano e insieme ci avviamo di sotto, verso mio fratello. Mi avvicino a lui, che mi sorride.
-Forse sono incinta di Alec.- Gli dico, diretta e veloce.
Speriamo che non sviene!


POV SIMON.


Sono tornato a casa ormai da qualche ora, che ho passato a rassicurare mamma e mia sorella . Appena mi hanno visto hanno iniziato a dare di matto, abbracciandomi e piangendo come delle disperate,
-Tranquille, sto bene.- Continuavo a ripetergli, ma nulla.
Finalmente sono riuscito ad arrivare in camera mia, e non faccio in tempo a sedermi sul letto che prendo il mio iPhone e scorro i numeri della mia rubrica: Alec, Aline, Amore, Jace, Eric, Jordan, Maia, Sebastian... Rossa, eccola.
Risponde al primo squillo.- Simon?- Dice fredda.
-Hey Clary, come va la vita?
-Bene dai, tu invece? Che vuoi?
-Solo parlare con la mia migliore amica... se non do' fastidio.- Rispondo insicuro.
Mi sembra di sentire un 'no' sussurrato, un attimo, ma questa non è lasua voce.
-Con chi sei?
-Da sola, perché?- Mi risponde.
-E' successa una cosa... Ho litigato con Izzy.
-Dai, racconta.- Mi sprna lei.
Inizio a dirle tutto, lei rimane in silenzio, ed io insulto la mia ormai ex ragazza. Devo sfogarmi, e non mi importa se ci sto andando pesante, se lo merita.
-Guarda che lei avrà pure sbagliato, ma ti ama.
-Non per dire, ma io sono qui,pezzo di merda.- Inizia a urlare un'altra voce femminile, oh mio Dio, è lei! -E tanto il problema non c'è, dato che non ami me, ma Clary. E adesso, vediamo se hai le palle di spingermi contro Clary stavolta.-
Attacco.



ANGOLO AUTRICE.


Alleluiaaaa, ho aggiornato! :')
Scusate il ritardo come sempre, ma davvero non trovo mai il tempo per scrivere e pubblicare. Scritto a 4 mani con la mia best G :* <3
Spero che vi sia piaciuto, ringrazio le persone che hano aggiunto questa storia, e recensiteeee! :)
Alla prossima!  <3 <3


 

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Capitolo 21
*** It's positive. ***


POV CLARY.


'Bip, bip, bip,bip,bip'
Continuo a sentire quel suono all'infinito, senza riuscire a muovere un muscolo.
-Cosa? Come scusa?- Guardo Isabelle -Che.. dovebbe significare questo?- So che in questo momento sembro stupida, e che la sto guardando inebetita, ma come avrei potuto aspettarmi questo? E da Simon, poi!
L'unico ragazzo che io conosca più di quanto conosco me stessa, il mio migliore amico, il mio confidente... Ma per lui, è stato lo stesso? Forse sperava in qualcosa di più, ed io non sono riuscita a capirlo.
-Quello che hai sentito.- Ribatte secca Izzy.
-Ah.- Ma che cavolo dico!? Mi sento patetica.
-Già... Ma non è colpa tua, non ce l'ho per niente con te, sul serio. Altrimenti ti avrei già strozzata!- Scherza.
Ma io non ci vedo proprio niente da scherzare, e gli angoli della mia bocca rimangono piegati all'ingiù.
-Perché non me l'hai detto?
-E che avrei dovuto dirti? "Hey Clary, lo sai che Simon è innomarto di te?"
-Nonono, un attimo, che?- Esclama Jace.
Merda, mi ero completamente dimenticata che lui è a due passi da me!
-Non ti ci mettere anche tu, e che cazzo!- Sbotto. Non so il motivo per cui sto urlando come una pazza, ma l'essere isterica in questo momento è l'unica cosa che mi riesce.
-Tesoro, calmati. Va bene.- Mi sussurra Isabelle abbracciandomi.
-No...- Sussurro.
Sento il corpo di Izzy essere strappato con forza dal mio, poi due braccia mi afferrano i fianchi con velocità e in men che non si dica sono già in braccio a Jace.
-Ma che..?
-Ti amo, e ormai l'avrai capito rossa,ma in questo momento: shhh!
Per la prima volta in vita mia gli obbedisco, e lascio che mi porti su per le scale in modalità sposa, lanciando un'occhiata alla mia mia migliore amica che mi fa l'occhiolino. Sembra che sopporti bene tutto questo, come fa proprio non lo so.


POV ALINE.


-Eccovi la cena. Sbrigatevi a finirla.- Dice in tono rude la guardia.
Io e Sebastian ci guardiamo, nel suo sguardo leggo solo odio e voglia di vendetta, solo io mi sto pentendo? -Non sei ancora soddisfatto di ciò che hai fatto?- Gli chiedo velenosa.
-Lei è mia? Non mi sembra. E allora non sono contento, non lo sarò finche non la avrò.
-Ma tu la ami?
-Io la voglio, come si vuole un regalo di Natale, una caramella quando si è bambini, una sufficenza quando sai che prenderai cinque. Deve essere mia, e non mi fermerò finchè non avrò ciò che mi spetta.
-Tu sei malato... Okay, io non sono una santa, ma non mi capacito del modo in cui le vuoi rovinare la vita.
-Stavi per ucciderla, quindi taci.- Ringhia minaccioso.
-Sì, stavo per farlo, ma per amore. Per te è solo un capriccio, una schiava. Mi fai schifo.- Sibilo.
-Ah, ma davvero? Non mi sembra che ti facevo schifo quando stavi sotto di me ogni notte.- Ghigna.
Ahia. Questo non doveva rinfacciarmelo.
-Vaffanculo, pezzo di merda!- Inizio a strillare, e non mi importa se sto dando spettacolo e se mi sntono tutti, non ce la faccio più.
Lui mi prende e con violenza mi scaglia contro il muro. All'impatto, sento diversi "crack" dentro al corpo, poi il dolore assordante. Stavolta ho davvero paura, sento che qualcosa nel mio corpo non va, e vorrei svenire solo per non sentire più questo pulsare alla testa e alla schiena.
I colpi continuano, sento dolore ovunque, non smette. Ancora, ancora, non si stanca mai.
Urlo, un unico rantolo orrendo mi esce dalle labbra, ma basta per fare in modo che arrivino più carcerieri che riescono a staccarmelo di dosso.
-Portiamola in infermeria, immediatamente!


POV MAGNUS.


Accendo per la settima volta una Marlboro nelle ultime due ore. Forse dovrei smetterla, almeno per amor mio.
Quando ho conosciuto Alec avevo smesso, perché non ne sentivo più il bisogno, lui mi completava, era la parte mancante nella mia vita, ma ora è andato tutto a puttane.
Evidentemente me lo merito. Ma ho una domanda: perché? Ogni volta che succede qualcosa di bello c'è sempre una fregatura, sto iniziando a dubitare dell'amore. Non è poi così bello alla fine.
Sento il campanello suonare, ma non ho voglia di alzarmi, per cui resto seduto sul divano e aspetto che quel rumore fastidioso cessi.
Ma continua, che insistente! Certo che a volte la gente sa essere davvero maleducata...
Finalmente quel suono fastidioso termina, ma in compenso sento un rumore secco.
La porta si spalanca di botto, come i miei occhi quando vedono chi è appena entrato con un espressione trionfante sul viso e le chiavi in una mano.
-Camille?- Esclamo alzandomi.
-Visto? Sono tornata, ma per restare stavolta.- Dice lei camminando sui tacchi a spillo verso di me, e appoggiando prepotentemente le labbra sulle mie.


POV JACE.


Io e Clary abbiamo passato il pomeriggio così, fra tanti baci e parecchie coccole, che spesso hanno fatto storcere il naso a Izzy.
Vederle ridere e scherzare è bellissimo, sono le donne della mia vita, e non potrei vivere senza di loro. La cena poi è stata fantastica, per fortuna ha cucinato Clary!
Mi ricorda vagamente quando la mamma ci preparava dei piatti buonissimi, e papà ci faceva ridere, erano bei tempi quelli. Poi però si sa, le cose succedono, gli incidenti succedono, e le persone muoiono.
-Jace? Tutto okay?- Mi chiede la rossa abbracciandomi.
E' straordinario come riesce a capire tutto quello che mi passa per la testa. -Mmmh mmmh, stavo solo pensando ai miei.
-Oh... Sì, me li ricordo. - Anche nel suo volto appare un pizzico di tristezza, per cui decido di cambiare argomento.
-Andiamo a dormire?- Le chiedo malizioso facendola arrossire.
-Oddio che schifo... Non fate capire queste cose davanti a me!- Si lamenta Izzy facendomi ridere.
-Sicura che non vuoi che dorma con te?- Chiede Clary guardando mia sorella preoccupata.
-Sì che è sicura!- Ribatto.
-Tranquilla,vai. Ti chiamo domattina quando mi sveglio, così affrontiamo la prova insieme.- Dice Isabelle.
Noi ci avviamo mano nella mano in camera mia, salutandola. Mi sbatto la porta dietro le spalle, chiudo a chiave alla velocità della luce, e mi giro verso di lei.
La prendo in braccio e lei avvolge le gambe alla mia vita, cominciando a sfilarmi la maglietta. Cazzo, la situazione si fa calda. La voglio, troppo.
Ci baciamo con  più passione possibile, e mentre le nostre labbra sono incollate la butto sul letto, facendo scontrare il suo corpo delicato con il mio.
Poi è tutto un susseguirsi di baci, carezze, strette, sospiri, e di indumenti che vengonogettati a caso per la stanza, fino a quando non rimangono solo i nostri corpi che si incastrano perfettamente.
-Ti amo.- Mi sussurra all'orecchio.
Si può essere più felici di così?

***

Il mio risveglio però non è dei migliori. Sento dei singhiozzi ininterrotti, insieme a delle voci femminili che parlano ad alta voce.
Balzo sul letto, mi alzo e mi infilo un paio di boxer puliti prima di precipitarmi nel corridoio, per trovare Isabelle tra le braccia di Clary, tremante.
Le guardo, i miei occhi incrociano un paio di iridi verdi, lucide per le lacrime.
-E' positivo... il test è positivo.


ANGOLO AUTRICE.
Ed eccomi qua con un nuovo capitolo, sempre il collaborazione dìcon la mia best G! <3 :)
Spero che vi sia piaciuto, ringrazio le nuove persone che hanno aggiunto questa storia, e vi prego di recensire per farmi sapere cosa ne pensate!
Baci, e alla prossimaaa! :* :*




 

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Capitolo 22
*** A fuoco. ***


POV MAGNUS.


Le sue labbra morbide premono con insistenza sulle mie, all'inizio rimango impassibile, non è ciò che voglio, non è la bocca che vorrei sulla mia: quella si è già attaccata a qualcun altro.
Giusto, e allora perché io non posso farlo? Dopotutto non stiamo più insieme, no?
Mi lascio andare completamente, lasciando che sia lei a guidare la situazione. Infondo è tornata per me. Con un movimento agile mi toglie la maglietta, poi le sue unghie laccate di rosso mi graffiano le spalle facondomi gemere; mi ero scordato di quanto sexy fosse.
Mi rendo conto che sono rimasto immobile come un salame, lei non ha questo ricordo di me. Inizio a levarle il corto vestitino che indossa, e poi la biancheria intima. Rimane nuda davanti a me, il tempo è passato ma il suo corpo è rimasto levigato.
Lei mi guarda con un sorriso furbetto, poi si abbassa con sicurezza slacciandomi i bottoni dei pantaloni e tirandomeli giù insieme ai boxer.
E' sempre stata brava con la bocca, forse ora è migliorata. Che abbia fatto pratica?
Mi abbandono a quella sensazione, dopo un po' però mi stanco, voglio farla mia. La faccio tirare su, poi la porto in cucina e la sbatto sui fornelli.
-Ahi..- Ansima, ma non mi importa se le faccio male. A lei piacciono le cose violente.
Con velocità entro in lei, non inizio lentamente, voglio sbrigarmi a finire tutto questo. Mi sembrava una buona idea, il modo migliore con cui vendicarmi. E invece... Mi sento una merda, magari anche lui si è sentito così.
Però ora ci sono dentro, e devo andare fino in fondo. Cerco con lo sguardo qualcosa che potrebbe piacerle, e noto una bottiglietta di olio vicino a me, mi basta allungare il braccio per prenderla.
Lo rovescio sopra tutto il suo corpo mentre continuo a spingere sempre più forte, sento che sono vicino.
-Dio Magnus, sei uno stallone.- Mugola dal piacere.
Nello stesso istante che lei pronuncia quelle parole risuone per la stanza un urlo agghiacciante. -E CHE CAZZO PERO'! UN'ALTRA VOLTA NO!- E' la voce di Alec, oh merda!
Si sentono dei passi allontanarsi velocemente, no no no!
Mentre cerco di staccarmi da lei premo un pulsante senza volerlo, e subito dopo il sedere di Camille inizia a prendere fuoco. -AAAAAAAAH! AIUTO!
Ma io non la calcolo, sto solo cercando qualcosa da mettermi per seguirlo. Cazzo, ma dove sono i miei vestiti? Non c'è niente se non il suo vestitino. Forza Magnus, fai questo sforzo per lui, mi dico.
E così me lo infilo, anche se non mi copre nulla e sembro non si sa cosa , e inizio a correre per trovarlo.
Appena esco, la gente mi fissa con la bocca che arriva a terra, e vedo lune mamme coprire gli occhi ai bambni, ma non mi importa, non mi importa di niente. Infondo per amore si fanno tante pazzie, e io ne sto facendo una mescolata a una figura di merda.
Alla fine lo trovo, è seduto su una panchina al parco, sta piangendo. A vederlo così mi si spezza il cuore , e sapere che la causa delle sue lacrime sono io fa ancora più male.
Come se avesse percepito la mia presenza alza lo sguardo. Non sembra notare come sono conciato, mi guarda soltanto. Questa è la punizione più grande, come quella che gli ho inflitto io.
Rimane così per 10 secondi circa, poi scoppia a ridere e io lo seguo, è tutto troppo assurdo! E poi sentirlo ridere di nuovo è la cosa più bella dell'intero universo, mi è mancata troppo la sua risata.
-Ma... Che cavolo ti sei messo addosso? E dov'è lei?
-Guarda che questo pezzo di stoffa mi sta benissimo, e lei... Beh... Ha preso fuoco.
I suoi occhi si spalancano, poi ride di nuovo,tanto che gli vengono le lacime agli occhi.
-Mi dispiace...- Sussurro -Mi perdoni?
-E tu perdoni me?
-Ti amo.- Gli dico, poi ci baciamo, finalmente.
Passiamo un po' di tempo a coccolarci, e io dimentico perfino come sono vestito. -Ehm... Per me sei bellissimo, ma è meglio che andiamo a casa mia, almeno ti cambi. Ti stanno fissando tutti.- Mi dice Alec.
Annuisco, ha ragione. Così ci avviamo verso casa sua mano nella mano, poi improvvisamente mi viene in mente una cosa -Che intendevi prima?
-Prima quando?
-Quando hai detto "un'altra volta no!"
Lui diventa tutto rosso -Ho beccato mia sorella a letto con il mio migliore amico, non è stato un bello spettacolo.- Borbotta facendomi ridacchiare.
-Peggio del mio?
-Quello non si batte.- Dice imbronciato. Si gira verso di me, probabilmente per sgridarmi ancora, ma prima che possa dire qualunque cosa lo bacio.


POV CLARY.


-Stai meglio?- Chiede Jace a Izzy accarezzandole dolcemente la schiena.
Lei fa cenno di sì con la testa, prendendo un'altra sorsata dalla tazza di the. Ha lo sguardo perso nel vuoto, e la capisco. Devo dire qualcosa, qualunque cosa per tirarla su di morale.
-Guarda il lato positivo, immaginati un bimbo tutto tuo da coccolare e viziare, dovrai fargli il bagnetto, dargli la pappa, cullarlo, calmarlo quando piange, insegnargli a parlare, vederlo crescere...- Ma lei mi stoppa.
-Ma come faccio a prendermi cura di un piccolo se sono io per prima una bambina? E poi non avrà un papà, come pensate che potrebbe stare?
A questo non so che rispondere, cavolo, non ci voleva proprio.
-Provo a chiamarlo.- Dico allontanandomi dai 2 fratelli.
Ovviamente non risponde, così gli mando un messaggio : "vediamoci al Java Jones fra un'ora, se non vieni ti prendo a calci in culo."
-Tra un'ora dobbiamo vederci, vieni anche tu tesoro?
-Meglio di no...Andate voi due.- Risponde.
-No, Jace rimane con te.- Dichiaro risoluta ignorando le smorfie del mio ragazzo.
-Avverto Alec, così andiamo.
-Ah, okay..
Chiamo mio fratello, risponde al terzo squillo -Pronto?
-Al Java Jones, tra mezz'ora, ci vediamo lì, niente domande.- Attacco.
-Wow, più sintetica si muore.- Ironizza il biondo strappandomi un sorriso.
-Già, gli parlerò per bene dopo, tranquillo. Ora vado, ci vediamo dopo.
-E non mi saluti?- Ammicca Jace.
-Oh povero bimbo, ha bisogno di un bacino.- Gli faccio il verso.
-Vieni qui rossa, subito.- Mi ordina. Non me lo faccio ripetere due volte e lascio che le nostre labbra si incontrino.

*1 ORA DOPO.*

Ed eccoci qui, seduti ad un tavolo con una tazza di caffè davanti. Ci siamo tutti, ed è venuto anche Magnus.
-Okay, inizio io a parlare.- Dico sospirando -Alec, hai fatto una grandissima cazzata, ma immagino che Magnus ti abbia perdonato. Simon, lo so che lei ha sbagliato, ma tu sei stato uno stronzo, non meritava di essere trattata così, lei ti ama. Inoltre, fra 8 mesi, diventerò zia.- Concludo.
Cala il silenzio. -Io non voglio essere padre.- Dice mio fratello.
-Tu hai fatto il danno, e tu ti assumi le tue responsabilità.- Ribatto dura.
-Ha ragione. - Mi appoggia Magnus.
-Sì, ma come faccio? Io sono GAY, ho avuto dei dubbi, ma ora ne sono più che sicuro.
-Potremmo sempre dire al bambino che il padre è Simon, tutto si aggiusterebbe.- Propongo.
-Frena, prima di tutto io non tornerò con Isabelle, secondo non mi prendo carichi che non sono miei, e terzo non potrei nemmeno se volessi.
-E questo che dovrebbe significare?- Sbotto.
-Che sto partendo, vado a vivere a Londra.- Proclama secco Simon. Freddo, e incisivo.



ANGOLO AUTRICE.

Scusate come sempre il ritardo, ma non trovo mai il tempo di aggiornare! :(
Scritto come sempre a 4 mani con la mia best G <3 Spero che vi sia pisciuto, fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio e alla prossima! :) <3 :*

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Capitolo 23
*** I don't know. ***


POV CLARY.


Rido nervosamente. -Stai scherzando, vero?-
-Credi che possa scherzare su una cosa così importante? Se vuoi proprio saperlo parto domani.-
-Simon ma non puoi lasciarla sola con il bambino.- dice Alec bianco in volto -Che cosa ne sarà di lei e di tuo figlio?!-
-MIO FIGLIO?! TU INTENDI DIRE CHE QUELLO SAREBBE MIO FIGLIO?- dice Simon sul punto di scoppiare.
Per quanto pensi che Simon abbia torto in questo momento,un'egoistica parte di me è d'accordo con lui, ma non posso assolutamente dirglielo. -Ma non puoi comunque andartene. E gli studi? La tua famiglia? E noi? Cosa pensi di fare a Londra da solo?- Sto per urlare.
-Me la caverò, e poi questi non sono affari miei, come non è affar mio questo bambino che dovrà nascere, io non ho fatto niente.-Annuncia ovvio il moro che mi lancia un'occhiata omicida.
-Scappando tu risolvi i tuoi problemi? Sono meravigliata dal tuo coraggio, ti pensavo meglio. Dov'è il Simon che è sempre stato pronto ad aiutare tutti senza ricevere nulla in cambio? Dov'è finito quel Simon un po' sfacciato che amava alla follia Isabelle? Dov' è?- Ora sto piangendo.
-Semplicemente non esiste più.- si alza dalla sedia e va via, lasciando che il mio cuore si frantumi in mille pezzi.
-Ora come lo dico a Isabelle? Che è andato via, intendo.- chiedo, a nessuno in particolare.
Sulla nostra tavolata piomba un silenzio irreale,come immaginavo. Ma non mi sarei mai aspettata che fosse proprio lui a romperlo.
-Alec.. Io accetto che tu stia vicino al bimbo, infondo è tuo figlio, quindi conta pure su di me.- dice Magnus. Il suo tono è tranquillo, quasi confortante, ma si capisce quanto gli è costato prendere questa decisione così in fretta. E' davvero un ragazzo d'oro.
Mio fratello ha riacquisito un po' di colore e ora distende le labbra in un timido sorriso.
-Io non voglio diventare padre, ma capisco che ormai ci sono dentro fino al collo, quindi credo che sia mio dovere occuparmene.-
Mi alzo e l'abbraccio, stringendolo forte, come non mi ricordavo mai avessi fatto. -Anche io sono con te.- sussurro al suo orecchio. -Ti voglio bene rossa.- -Anche io stupido.-
Ci avviamo verso casa di Isabelle.


POV ISABELLE.


Sento una chiave girare nella serratura della porta e dopo alcuni secondi si apre, lasciando entrare Clary, Alec e il ragazzo asiatico dell'aereo.
Jace si alza in piedi per andare a salutare con un bacio decisamente poco casto la mia migliore amica,facendomi fare una smorfia per nascondere un sorrisetto.
-E voi che ci fate qui?- domando captando che c'è qualcosa che non quadra.
Alec si siede vicino a me senza dire una parola, prendendomi le mani.  In un primo momento mi scosto avendo un leggero spasmo alle dita, ma poi lo lascio fare. Sono stanca di lottare.
Racconta quello che è successo con tristezza e pentimento ma ha la forza di guardarmi negli occhi, e questo mi fa' sentire bene.
Quando finisce di parlare tutti mi guardano, nell'attesa di vedermi esplodere dal dolore, di fermarmi mentre urlo e mi strappo i capelli, ma non lo faccio. Sono stanca di starci male, non riesco a farmene una ragione, penso solo al fatto che devo trovare un modo per andare avanti, non solo per me, ma anche per il bimbo che mi sta crescendo dentro.
Certo, non è che non mi senta tradita o abbandonata, ma so che adesso ho altro a cui badare e devo accettare la sua scelta. Anche se fa male, anche se sento un nodo allo stomaco e un peso nel petto, devo stare bene.
Trovo la forza e dico:-Lui non c'è, ma ci sono io, c'è il bambino e ci sono i miei amici, posso farcela, noi possiamo farcela.- Sorrido.
Tutti sembrano stupiti, poi c'è un giro di sguardi e di labbra che si piegano all'insu, infine arriva il caldo abbraccio di gruppo. Ora lo so per certo.



*3 MESI DOPO.*



POV ALINE.


Finalmente respiro aria buona, non sopportavo più di restarmene chiusa lì dentro con quella specie di pazzo, dopo quello che mi ha fatto poi...
Spingo la sedia a rotelle in avanti, è una sensazione strana non poter più usare le gambe, ma prima o poi mi abituerò, lo dovrò fare per forza.
Non ho nessuno che mi aspetta, o forse ho due persone che mi aspettano fin da troppo tempo,ma non ho mai avuto il coraggio di andarle a trovare.Per la prima volta in vita mia, so dove devo andare.
Durante il tragitto, un mare di fiori rossi coglie la mia attenzione: sono tulipani. I loro fiori preferiti. Allungando il braccio, riesco a coglierne due, me li poso in grembo e continuo il mio tragitto.
Appena varco il cancelletto di ferro battuto, sento uno strano senso di pace che mi coglie, sono venuta qui solamente una volta e non è stata una bella esperienza, ma lo devo fare, lo voglio fare. Per la prima volta in vita mia, sono siciura che quello che sto facendo è la cosa giusta.
Ed eccoli lì: i coniugi Penhallow.
Rimango a fissare la scena impietrita, poi mi rendo conto che devo parlare, ne ho bisogno.
-Mi dispiace, sarei dovuta esserci. Sono sicura che tu, papà, ci saresti stato per me, se solo mi avessi conosciuto. E in quanto a te mamma, scusa se non sono stata la figlia perfetta che ti aspettavi e meritavi. Non posso rimediare a ciò che ho fatto, è troppo tardi anche se lo volessi, però posso provare ad essere una persona migliore.
Ho lasciato che delle persone si intromettessero nella mia vita e mi comandassero, ho spacciato droga, ho fumato, ho bevuto talmente tanto alcool da andare in coma, ho cercato di uccidere una ragazza, sono stata una gran troia, ho sempre messo zizzania dove sapevo di non poter arrivare; tutto questo perchè ero arrabiata con me stessa, quindi mi dispiace.
Sono una stupida, non mi aspetto un complimento o qualcuno che mi abbracci, non merito nulla. Sono solo una bastarda che è sempre riuscita a rovinare qualsiasi cosa potesse distruggere.
Non sono mai stata tanto forte com volevo far credere, mi faccio schifo da sola; non ho saputo distinguere quello che la gente faceva per me e ho sempre pensato di meritare di più, ho cercato di essere la ragazza più popolare della scuola e ora eccomi qui a piangere, sola, come una scema.
Ho tentato di essere superiore e ora capisco quanto invece fossi inferiore anche al barbone che vive sotto ai ponti.
Sono sempre scappata, ho lasciato che altri si prendessero gioco di me, fidandomi di gente che voleva solo essere popolare e rispettata con i vostri soldi.
Sono stata così deficiente da farmi convincere a drogare una ragazza che odiavo, perchè è così stramaledettamente fortunata e io non merito nulla di tutto quello che ho. Merito solo di morire, ma sono consapevole del fatto che non potrei lasciare fare a quel pazzo ciò che vuole; devo riscattarmi, in un modo o nell'altro io devo essere perdonata, e vi giuro che ce la farò e vi renderò più orgogliosi di quanto non lo siete mai stati. Ve lo giuro, ora capisco tutto e sono consapevole di quello che posso fare per migliorare. Grazie di tutto, vi prego solo di rimanermi affianco perchè io vi voglio bene, vi voglio bene veramente.-
Cerco di riprendermi dalle lacrime, tiro su col naso e poggio i tulipani sopra alla stele di marmo che è fredda e dura come il ghiaccio.
Ho bisogno di un abbraccio, speravo di averlo, ma non è stato così.
Recito sommessamente una preghiera che mi aveva insegnato la mamma prima di ammalarsi e lancio un leggero bacio verso le lapidi.
So chein questo momento sono orgogliosi di me , e anche io lo sono.


POV SIMON.


La musica mi rimbomba nelle orecchie, al centro del locale ci sono delle cubiste che mettono in mostra le loro abilità, non si può dire che mi dispiaccia.
 La gente si accalca nella pista, qualcuno balla, qualcun'altro è steso a terra per il troppo alcool, altri si scambiano sacchetti che contengono polverina bianca. È il locale più alla moda di Londra e io mi ritrovo a ballare da solo, senza che nessuno mi noti. Tranne una ragazza, che mi si avvicina furtivamente e fa' per sorreggersi a me. Si vede lontano un miglio che è ubriaca.
La prendo tra le mie braccia per non farla cadere, mentre lei continua a blaterare senza fermarsi usando termini a me sconosciuti. Sto per chiederle se si sente bene ma un misto di alcool, mentine e rossetto mi blocca le parole. Mi ha baciato.
 Ricambio.
Lei continua a sorreggersi a me, mentre tiene le sue labbra sulle mie, le sue braccia intorno al mio collo e le sue gambe intorno alla mia vita. Mi è saltata in braccio. Ma io non la fermo, anzi la tengo più stretta e mi faccio spazio tra le persone urlanti e ormai ubriache per portarla a casa mia, o almeno, al mio minuscolo appartamento in affitto.
Usciamo dal locale con molta difficoltà, non è scesa un attimo a terra e sono stato costretto a prenderla a mo' di “sacco di patate” per non farla cadere. Riflettendoci bene non ho ancora visto il suo viso...
 Appena attraversiamo il grande portone dorato respiro un po' d'aria buona e voltandomi cerco di liberare la ragazza, che ho notato ha i capelli neri e lunghi come quelli di...di.. "Cazzo SIMON, SMETTILA DI PENSARE A LEI!"  Mi urlo mentalmente.
 La poggio delicatamente a terra e prima di aprire bocca mi accorgo della stramaledetta somiglianza a Isabelle. Cazzo. Forse è meglio se ora vado, scappo senza dire una parola e corro verso casa lasciando la sosia di Isabelle completamente ubriaca sull'uscio della discoteca.
Ci metto tre minuti ad arriavare a casa, apro la porta e la richiudo alla mie spalle con un colpo secco. Che cavolo ho fatto? È possibile che mi manchi così tanto? Devo chiamarla. Ma forse è meglio che prima parli con Clary. Non la sento da tre mesi, l'ho lasciata a piangere davanti a tutti in cazzutissimo bar e non mi sono degnato neanche di scriverle un fottutissimo messaggio. Mi faccio altamente schifo. O forse no, non lo so... Non capisco più nulla.
La chiamo, ha la segreteria.
La troverò a casa sicuramente, devo farmi avanti, non posso più aspettare, infondo è la mia migliore amica e lei non mi avrebbe mai trattato così.
Risponde una voce maschile e il mio istinto omicida sale alle stelle.
Calmati Simon, penso.
*Ciao, Alec. Sono Simon. C'è Clary? *
*No. Cosa cerchi ancora, devi farla soffrire di più? Non ti è bastata l'ultima volta? *
*Non voglio discutere. *
*Bhe, io invece sì. Voglio discutere con te, vorrei farti fuori veramente, ma la mia calma è la mia più cara amica. *
*E di che cosa vorresti parlare? *
*Della madre di mio figlio o figlia che sia. Problemi al riguardo? *
*Ci dovrebbero essere? *
*Certamente no, l'hai chiamata? *
*Non ci penso neanche, non mi interessa più. *
*E non vuoi nemmeno sapere come sta? *
Non lo so, dovrebbe interessarmi? *
*Dato che la ami sì. *
*Io non la amo, non amo le troie. *
*Smettila di chiamarla così, non ha fatto quasi niente! Dovresti perdonarla e starle vicino data che anche  lei ti ama, sono stato io a cercarlo, lei non voleva, poi però è successo quello.. Ma il punto è che non vuole perderti. *
*Mi ha già perso e non voglio sapere niente. *
*Guarda tu, io te lo dico lo stesso: il bambino potrebbe nascere prematuro e lei potrebbe morire,dato che è troppo giovane.*
Riattacco.


ANGOLO AUTRICE.
D'accordo... SCUSATE, SCUSATE,SCUSATE. Lo so, ci ho messo quasi un mese per pubblicare questo capitolo, ma davvero non ho mai trovato il tempo e mi dispiace tantissimo. Per farmi perdonare vi prometto che da oggi in poi ogni domenica/lunedì pubblicherò un capitolo finchè la storia non sara finita (ormai mancano pochi capitoli...) Scritto sempre con l'aiuto di G <3 :*
Spero che vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate così potrò migliorarmi, un baciooo! :*

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Capitolo 24
*** I'm Sorry. ***


ATTENZIONE: Se volete io e G siamo disposte a fare qualche nuova storia o One-Shot su Shadowhunter, Hunger Games, Divergent e altri libri. Fateci sapere se avete delle richieste! :)


POV SEBASTIAN.


-C'è una visita per te, esci.- Mi dice una guardia in tono secco.
-Chi è?- Ribatto nello stesso modo.
-Un uomo.Alto, biondo, ti assomiglia.
Un sorriso si affaccia sulle mie labbra, non servono altre parole per convincermi. Esco dalla cella e seguo l'agente attraverso dei corridoi bui e pieni di muffa, di certo questa prigione non viene pulita da qualche anno.
Mi porta in un piccola sala dove lui è seduto di spalle, e aspetta. Aspetta me.
-Avete 10 miunti.- Comuica la guardia prima di sparire.
-Basteranno.- Sussurra la sua voce, e la riconosco perfettamente. E' mio padre, Valentine.
-Ce ne hai messo di tempo- Mi lamento.
-Dovevo trovare il modo di farti uscire.
-E l'hai trovato?
-Aspetta la mezzanotte, vedrai che poi capirai da solo. Intanto tieni questa.- Mi porge una pistola levigata, fredda al tatto, proprio come la mia pelle.
-Come hai fatto ad entrare con questa?- Gli chiedo senza però mostrare alcun segno di sorpresa.
-Non sottovalutare mai tuo padre, Sebastian Morgenster.- Mi riprende in tono freddo -Arrivedeci, figlio mio.- Mi tocca la spalla, non in un gesto amichevole o d'affetto, ma di pura complicità e malvagità.
Dopotutto, non mi ha mai dato alcun sengo di dolcezza, ma se sono cresciuto forte e indistruttibile devo tutto a lui.
Ritorno nella mia "gabbia" e aspetto, digrignando i denti per l'impazienza e fissando il soffitto sporco, cercando di prender sonno e riposarmi un po'.
Quando è ormai notte fonda,avverto degli spari vicini, e mi alzo velocemente cercando di vedere qualcosa. Poi la serratura della mia porta fa uno scatto metallico, ed ho la certezza di essere libero.
-Hey cazzone, da quanto tempo!- Sussurra una voce mentre esco.
Inizialmente gli punto la pistola contro, poi riconosco i lineamenti del viso marcati, il fisico asciutto e i capelli nerissimi. -Trevor!- Lo saluto facendogli un sorrisetto.
-Che hai combinato stavolta?-  Mi chiede mentre usciamo.
L'aria gelida mi penetra i vestiti togliendomi il fiato, mentre gli rispondo con voce roca.- Poi ti spiego. Mi devi aiutare a finire un lavoro però.
-Di che si tratta?
Sorrido -Vendetta.-


POV ISABELLE.


-Sei pronta?- Mi urla Jace dalle scale. -Sono 2 cazzo di ore che stai dentro al bagno!
-Se una persona è bella, che male c'è nello specchiarsi un po'? E poi tu dovresti saperlo!- Borbotto.
-Che palle che siete tutti e 2, siamo già in ritardo.- Ci sgrida Clary.
Sto per ribatter con una delle mie solite battute, quando interviene mio fratello. -Ah, e io sarei una palla?- Il tono in cui lo dice è abbastanza provocante, so già cosa sta per succedere.
A quell'affermazione seguono rumori strani e fruscii ancora più strani. -RAGAZZI, EDDAI!- Mi lamento.
So già per certo che Clary è diventata bordo', e Jace se la sta ridendo. -Cammina modella, esci da quel bagno.- Mi  riprende lui in tono scherzoso.
Mi decido ad andare da loro, e la mia migliore amica mi guarda con un sorriso. -Sei bellissima.
-Sì, apparte questa enorme cosa che ha preso il posto della mia pancia...
-Ma zitta, che non si vede nemmeno!-Jace mi lascia un tenero bacio sulla guancia.
-Oh certo, infondo ho solo preso 8 kg. Che vuoi che siano?
-Sorellina, stavo scherzando quando ho detto "modella", non l'avevi capito?- Mi prende in giro.
-Ah,ah,ah. Ma quanto mi fai ridere!- Ribatto mettendo il broncio. -Potresti prendere in considerazione l'idea di fare il comico.
E tra battute pungenti e risate sincere arriviamo dalla dottoressa.
E' la 2° ecografia che faccio, però mi sento emozionata lo stesso. E' strano sapere che c'è un piccolo cuore che batte dentro di me, ma adoro sentire i suoi calcetti che ha iniziato a tirarmi da qualche settimana. E poi il fatto che la mia pancia sia già piuttosto evidente fa in modo che i miei amici facciano tutto quello che voglio e mi aiutino per ogni cosa. Ciò a volte è stressante dato che sono molto indipendete, ma è divertente vedere come si danno da fare per me.
Adoro tutto questo, sono una ragazza con una famiglia benestante,una vita sociale attiva, degli amici pazzeschi e un fratello fantastico. L'unica cosa che non va è l'amore... Argomento ormai tabù per me.
Lui non si è fatto più sentire, dovrei chiamarlo io, ma il dubbio e la paura di venire rifiutata ancora una volta mi bloccano. Forse dovrei solo lasciare che il tempo passi, magari le cose prima o poi si aggiusteranno, non credo che sia così stronzo da non venire mai a trovare il bambino, o me, o Clary, o la sua famiglia.
Prima o poi tornerà, questa speranza l'avrò per sempre.
-Stai pensando a lui, non è vero?- Mi chiede Clary in tono triste. Non mi ero nemmeno accorta che si era avvicinata.
-Sì... Ma tranquilla, sto benone.- Le rispondo abbracciandola.
So che non ci ha creduto, mi conosce troppo bene, ma so anche che non vuole approfondire questo argomento dato che questa situazione fa male anche a lei, infatti lascia stare.
Entro nella camera da sola, mi stendo e inizia la visita. E' tutto come la scorsa volta, le solite tendine scure che non fanno passare la luce del sole, lo stesso letto grigio topo al centro della stanza, e la dottoressa con il naso aquilino.
-Cresce forte e sano.- Proclama lei alla fine sorridendo gentilmente. -C'è sempre quel rischio che ti ho fatto presente l'altra volta, ma non pensiamoci finchè non sarà arrivato il momento.
-D'accordo, arrivederci.- Sto per andarmene, poi però lei mi ferma.
-Vuole sapere di che sesso è?
Lo voglio sapere?
-Sì, ma insieme agli altri. Posso prendere le analisi?
-Certo, sono le sue.
Esco, e consegno i foglietti a Clary. -Vai, leggi ad alta voce.
Legge cose senza importanza per un po', poi le si illuminano gli occhi. -E' un bel maschietto!
Sorrido, sono contenta. Mi sento bene, e non vedo l'ora di vederlo, non solo nascere, ma crescere, vederlo iniziare a parlare, a leggere, prendere la patente, innamorarsi,dare il primo bacio, sposarsi, litigare, piangere. Mi sembro già una vecchia nonnina, eppure voglio tutto questo.
-Congratulazioni.- Sento dire ad una voce dietro di me. Mi giro. Aline?


POV CLARY.


Sento una rabbia ceca e sorda montare dentro di me. -Cosa ci fai tu qui?- Le chiedo fredda. Sto cercando di fare appello a tutta la forza di autocontrollo per non saltarle addosso dopo tutto quello che ha combinato.
E poco mi importa se ha un sorriso da santarellina e adesso sta su una sedia a rotelle, tutto ciò che davvero penso è che è una grande stronza. Sembrerò crudele, ma non mi importa.
Vedo lo sguardo di Izzy e Jace fermarsi su di me, a metà tra l'impaurito e lo scandalizzato, ma nessuno dice niente.
-Clary, io... mi dispiace.
-Ti dispiace? E di cosa? Di avermi drogato? Di avermi fatto stuprare? Di avermi quasi ucciso? Di avermi ferita?- Non mi interessa se i suoi cchi si stanno riempiendo di lacrime e non sa cosa dire, voglio solo che soffra almeno quanto ha fatto soffrire me.
-Clary adesso basta.- Mi ferma Jace.
Lo guardo. -Basta? BASTA?- Non riesco a fermarmi -Che c'è, ora che è tornata hai ancora una cotta per lei?
Mi guarda come se fossi impazzita -Che cavolo dici?
-Vaffanculo. A tutti e 2.
-Clary, te la stai prendendo un po' troppo...- Cerca di calmarmi Isabelle.
-Vaffanculo anche a te allora.
Scappo.
Corro via, non so bene dove, tutti all'ospedale mi guardano come se fossi impazzita, e sento le voci di quelli che credevo essere miei amici che mi chiamano. Probabilmente mi stanno seguendo, ma non mi importa.
Voglio solo stare sola per un po', per pensare a ciò che è appena successo. Chiedo troppo?
Appena esco dall'edificio prendo un taxi. -Dove la porto signorina?- Mi chiede il taxista.
-Al Java Jones, perfavore.
E partiamo.


POV JACE.


Sto correndo come un pazzo, e quando credo di averla raggiunta il taxi parte. -Merda, merda, merda!
Come mi è venuto in mente di difendere Aline? Okay, lei stava esagerando, ma ha subito davvero troppo da parte sua. La sua reazione è stata perfettamente normale.
Izzy appare davanti a me con il fiatone -Dov'è andata?
-Non lo so. Ci dividiamo e la cerchiamo?- Propongo.
-Va bene. Ci vediamo dopo.
Inizio a perlustrare la città , poi vado a casa sua, a casa mia, ai nostri ristoranti preferiti, ad alcuni bar, al parco che lei preferisce, ma niente.
Mi fermo, devo pensare come se fossi lei. Dove andrei se avessi appena litigato con il mio ragazzo e la mia migliore amica?
Dal mio migliore amico.
E se il mio migliore amico fosse partito per Londra, quale posto me lo ricorderebbe?
Sorrido trionfante, ho capito.
Non appena apro la porta del Java Jones, la trovo seduta da sola ad un tavolino davanti ad una tazza di caffè, mentre ha lo sguardo perso nel vuoto.
Mi avvicino, poi mi siedo affianco a lei. Non si muove, non mi guarda, così le prendo la mano, e la stringo forte per non farla allontanare da me.
-Scusa... Sono stato un cretino prima. Farò tutto quello che vuoi, ma perdonami.
-Con "tutto quello che vuoi" intendi anche portarmi a casa e sfamarmi?- Tiene gli occhi bassi.
-Sì.- La vedo sorridere, così le alzo il mento e la bacio dolcemente.
C'è ancora della tensione tra noi, ma almeno ci siamo chiariti in fretta. Non voglio affatto litigare con lei per una cosa del genere.
Appena torniamo a casa, sto per andare in cucina a prepararle qualcosa da mangiare quando lei mi salta addosso, cercando affannosamente la mia bocca.
Mi stacco un attimo per riprendermi -Ma non avevi fame?- Le chiedo.
-Ho fame di te,scemo.- La vedo arrossire, ma questo non toglie ciò che ha detto.
Con uno slancio me la carico sulle spalle e salgo velocemente le scale, per poi buttarla sul letto della mia stanza.
-Non puoi dirmi una cosa del genere Rossa.
-E perché no?
-Ce l'ho già duro di mio, ci manchi solo tu. -Le sussurro all'orecchio, facendola diventare viola. -Però, potresti fare qualocosa al riguardo.- Continuo trattenendo a stento l'eccitazione e le risate.
Lei mi da' qualche pugno sul petto -E cosa?
-Mmh...- Mormoro.
La bacio di nuovo, e poi i nostri corpi si uniscono.


ANGOLO AUTRICE.
Eccoci come promesso con il nuovo capitolo! Scritto sempre a 4 mani con la mia best G <3, speriamo che vi sia piaciuto, ringraziamo le persone che hanno aggiunto e recensito questa storia, se volete lasciate una recensione per farci sapere cosa ne pensate.
Un bacio , e al prossimo capitolo! :* <3




 

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Capitolo 25
*** Family. ***


*3 MESI DOPO.*


POV ALEC.


-Dove sono i miei cazzo di boxer!- Urlo.
-E che cazzo ne so io!- Strilla Magnus di rimando.
-Dovresti saperlo, questa è casa tua! E che cazzo!- Escalmo in tono burbero.
-E certo, sempre tutto io devo sapere! E tu invece che fai di utile,eh?!
-Io ho fatto fin troppo, oh!
Magnus scende dalle scale come una furia, gli occhi ignettati di rosso che percorrono il mio corpo nudo. La voce gli si addolcisce mentre respira profondamente : -Comunque, sei bello anche senza boxer.
Questa frase mi lascia spiazzato -Ma non stavamo litigando?- Gli domando con voce ormai calma.
-Quando? Io non me lo ricordo più.- Mi sorride e non posso fare a meno di ridacchiare divertito.
Ultimemente le cose tra noi vanno così, litighiamo in continuazione e finiamo per ridere tutte le volte. Non stiamo vivendo una crisi di coppia o roba del genere, ma sapere che presto diventerò padre mi rende nervoso, anzi, rende nervosi entrambi.
-Dai, rilassati e sali di sopra e vestiti. Dobbiamo andare a cena dai tuoi. Non te lo ricordi più?
-Ah giusto! Me l'ero dimenticato. Sei teso, eh?- Noto guardandolo bene. Sta dritto come se fosse appeso ad un filo, ha le labbra sigillate e gli occhi lucidi.
-Non dovrei esserlo?- Chiede ironico.
-Non ce n'è motivo, gli piacerai.- Gli sussurro.
-Quindi ai tuoi genitori piacciono i ragazzi con 20 kg di brillantini ed eye-liner?
-Beh.. Non sono proprio il loro genere, ma tu sei diverso. Sei speciale.
-Mmh... In che senso?- Borbotta.
-Sei importante per me, e se a loro non interessa io me ne sbatto.
Capisco dalla sua espressione che l'ho tranquillizzato, quindi salgo sulle scale e da di sopra gli urlo: -Comunque devi salire a cercarmi i boxer!
-Non mi va,cercateli da solo.
-Rompicoglioni!- Lo insulto, di nuovo alterato.
-E tu, sei buono solo a perdere mutande!- Ribatte alzando la voce.
Ecco che ci risiamo.
Sto per ribattere, poi però sento solo silenzio. E' morto?
-Sei morto?- Chiedo ad alta voce.
-Nah, soffriresti troppo la mia mancanza.- Mi sussurra all'orecchio.
Non faccio in tempo a dire nient'altro che mi tira sulle sue spalle e mi trascina verso il letto.


POV CLARY.


-Allora,andiamo tesoro?- Dice il mio bellissimo ragazzo  uscendo dal bagno. E' bello da mozzare il fiato, come tutti i giorni del resto.
Indossa un jeans nero a vita bassa che gli fascia le gambe lunghe, la cintura di pelle che gli pende sui fianchi e una t-shirt bianca che lascia vedere leggermente la forma dei muscoli degli addominali scolpiti e delle braccia.
-Sei perfetto.- Sussurro guardandolo con amore.
-Wow, che novità!- Ribatte ironico facendomi sbuffare. -Io sono sempre perfetto, e sottolineo la parola "perfetto". Perché dai, diciamocelo, chi non vorrebbe avere questo pezzo di figo come fidanzato?
Lo fisso. Il mio sguardo è un misto tra lo scioccato e il divertito, ma per ora mi limito a scuotere la testa e a prendergli la mano.
-Ma sei hai paura delle anatre! Andiamo va, pezzo di figo.
Lui fa per ribattere, poi però richiude la bocca e la riapre nel momento in cui le sue labbra incontrano le mie.
Ci avviamo verso la sua macchina, e partiamo. Durante la strada accende la radio; le note di "Just the way you are" di Bruno Mars si diffondono, mentre le sue dita si intrecciano alle mie.
Lascio andare la testa contro il sedile, mentre lui inizia a canticchiare:

"Oh, her eyes, her eyes,
make the stars look like they're not shining.
Her hair, her hair,
falls perfectly without her trying.
She's so beautiful and I tall her every day."

-Un ragazzo così perfetto non dovrebbe avere anche una bella voce? Comunque ti amo.
-E' la mia unica pecca, comunque ti amo anche io.- Percepisco nella sua voce una certa ansia, e colgo al volgo il motivo.
-Hey... Non è che hai paura dei miei?
-Ma chi io? Ma ti pare! Okay... Sì.
-Gli piacerai. Tu piaci a tutti, ricordi?- Gli dico dandogli un dolce bacio sulla guancia.
-Va bene...- Mormora parcheggiando. -Andiamo.


POV JOCELYN.


*Din don.*
-Luke corri ad aprire! Sono arrivati!- Urlo agganciandomi l'orecchino destro. Mi ricorda ancora il mare di Honolulu, dove siamo stati quando Clary e Alec erano in gita con la scuola, ne è passato di tempo...
Stasera tutto deve essere perfetto, ho organizzato ogni cosa in ogni più piccolo dettaglio, il tutto è riuscito grazie a Isabelle, quella ragazza è una vera perla di saggezza in questo campo, oltre ad essere tanto forte...
-Vedrà, mio fratello le piacerà.- Mi dice sorridendo.
-Tesoro, sono 16 anni che ci consciamo e mi dai ancora del lei? Falla finita,mi fai sembrare vecchia!
Dalla porta entra la mia bellissima bambina avvolta da un abito dorato che le fascia il corpo atletico, accompagnata da un ragazzo assolutamente bellissimo. Ha un sorriso abbagliante, e dal modo in cui guarda mia figlia capisco tutto l'amore che provo per lei. Già mi piace.
Mi stringe la mano con nervosismo, sta sudando freddo, e la cosa mi diverte non poco, ma decido di non fare battute sarcastiche per non metterlo ancora di più a disagio.
Ci sediamo aspettando Alec e il suo compagno, mentre iniziamo a chiacchierare. Oltre che bello, ha anche un sottile senso dell'umorismo e di minuto in minuto acquista sempre più sicurezza. Non lascia mai la mano di Clary, come se fosse la sua ancora, e non posso fare a meno di dire: -Siete troppo carini.- In tono tenero.
Li vedo sorridere entrambi e arrossire, il che non fa che confermare il mio pensiero.
Dopo un po' mi accorgo che è già passata mezz'ora ma gli altri non sono ancora arrivati.
-Tesoro, ma tuo fratello dov'è?
Il quel momento qualcuno suona il campanello -Parli del diavolo e spuntano le corna.- Mi risponde lei sorridendo.
Questa volta vado io, ma mai mi sarei aspettata lo spettacolo che mi sono trovata davanti. Oltre al mio fantastico figlio, c'è un altro ragazzo altrettanto stupendo,un po' più alto di lui, e... Pieno di roba brillantinosa in faccia.
Mi aspettavo qualcosa di più sobrio e... Forse una ragazza. Ma non è una brutta sensazione, qualcosa in lui mi piace.
Vedo il suo sguardo alzarsi timidamente verso di me, mentre accenna un saluto. -Ehm... Buonasera.- Ha una voce calda e insicura.
Capisco quanto abbia paura di essere rifiutato da me, così di slancio lo abbraccio. -Benvenuto in famiglia.- Mormoro.
 I suoi occhi si spalancano, e vedo Alec sorridere come un bambino. -Ehi, e io? Niente abbraccio?
-Ce n'è anche per te piccolo.- Dico avvolgendo le braccia intorno a lui. -Forza,ora entriamo.
Non appena varchiamo l'ingresso mio figlio corre ad abbracciare la sorella, Luke si alza in piedi un po' stupito, poi però sorride e stringe la mano al nuovo arrivato.
Iniziamo a cenare tutti insieme, e il mio cuore si scalda mentre vedo tutte le persone a cui tengo di più che scherzano e chiacchierano allegramente.
Ho notato che non c'è Simon, ma il bambino non è suo? Noto però che nessuno tocca l'argomento, quindi non lo faccio nemmeno io.
Mentre servo il dolce, sento uno strillo acuto che mi fa rovesciare per terra il tiramisù. Mi si accapona la pelle, e alzo gli occhi sbarrati verso Izzy che ha perso ogni colore dal viso.
-CAZZO, MI SI SONO ROTTE LE ACQUE!- Urla senza alcun ritegno.


ANGOLO AUTRICE.
Ebbene sì, siamo di nuovo in terribile ritardo ,ma non riusciamo mai a trovare quelle 2 ore che ci servono per fare e pubblicare il capitolo e ce ne dispiace molto. Cercheremo di fare in modo che ne valga la pena! ;)
Sempre scritto a 4 mani con la mia best G <3, speriamo che vi sia piaciuto, un bacio e al prossimo capitolo! :D

 

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Capitolo 26
*** Tutto quello che non ti aspetti. ***


POV JACE.


*Nino ninoooo, nino ninooo*

-Dai Isabelle stai tranquilla, siamo quasi arrivati in ospedale!- Urla Clary per sovrastare il rumore dell'ambulanza.
Nonostante cerchi di sorriderle e di tenerla calma, mia sorella digrigna i denti e continua a imprecare a tutto spiano; sono sempre più preoccupato, insomma i medici l'avevano avvertita che il parto sarebbe stato doloroso, ma da come il suo corpo si contorce sembra che la stiano prendendo a coltellate.
Ci fermiamo, le porte dell'autoveicolo si spalancano mentre Izzy continua a lanciare urletti di dolore che non riesce a trattenere, un signore muscoloso la afferra dolcemente per poi depositarla su una barella e correre con altri uomini verso la porta dell'ospedale.
Io, Alec, Clary e Magnus li seguiamo correndo, mentre tutto a torno a me gira vorticosamente. Ho cercato tante volte di immaginare come sarebbe stato questo momento, la nascita del mio nipotino, al quale praticamente dovrò fare da padre. Ma di certo non credevo che sarebbe stato così... veloce.
Arriviamo dentro ad una sala grande dove ci sono molti medici ed infermieri che ci fissano, poi uno si gira e ci viene incontro.
-Allora, chi è il padre?
Tutti fissano Alec, che è diventato pallidissimo, ma io mi accorgo che mia sorella è sparita.
-Dove cavolo è Isabelle!?- Esclamo girando freneticamente per la stanza e interrompendo il silenzio generale.
-Abbiamo portato la paziente al piano superiore per visitarla e capire a che grado di dilatazione si trova l'utero, così potremmo vedere se è il momento giusto per partorire o se dovremmo aspettare ancora un po'.- Spiega lui in tono seccato. -Allora, il papà?- Domanda di nuovo.
-Sono io.- Risponde Alec facendo dei respiri profondi.
-Bene, mi segua. La farò preparare per entrare in sala parto.
Alec sbianca ancora di più e le gambe gli tremano visibilmente, sembra che debba svenire da un momento all'altro. Capisco immediatamente che a mia sorella serve una persona che la sostenga in un momento così importante, mentre lui di certo non lo è.
-No, vengo io.- Mi offro. Tutti mi fissano sbalorditi, e posso vedere negli occhi del mio migliore amico un pizzico di gratitudine.
-E lei sarebbe?- Mi domanda.
-Il fratello.- Ribatto altezzoso.
-Ti accompagno anche io.- Dice Clary in tono sicuro.
-In realtà non sarebbe permesso che due persone estranee entrino in sala parto...- Sembra riflettere un attimo, poi si limita a scrollare le spalle. -Vabbè, basta che vi sbrigate. Non abbiamo molto tempo.- Risponde sbrigativo. Dopodichè sale le scale, e noi lo seguiamo.
Sento l'agitazione crescermi dentro mano a mano che percorro i gradini, finche la mano di Clary non stringe la mia. La mia pelle brucia a contatto con la sua, e anche solo con quel suo gesto mi sento meglio e pronto per affrontare tutto questo.


POV SIMON.


Vado all'aeroporto portandomi dietro tutto ciò che ho di importante, lasciandomi alle spalle quello che è successo qui a Londra. Mi metto a fare la fila ,perfortuna non troppo lunga, per il ticket e roba del genere.
Arrivo davanti ad una ragazza che lavora qui, è alta, bionda ossigenata e, a giudicare dai suoi zigomi, anche rifatta.
-Ecco a lei il suo biglietto per il volo E34.- Dice facendomi un sorrisino sexy che lascia intendere molto bene le sue intenzioni, specialmente dato che oltre il biglietto mi da' anche un pezzetto di carta con un numero di cellulare.
-La ringrazio.- Mi limito a dire prendendo le mie 2 valigie e andando a passo svelto verso l'aereo.
Non ho avvertito nessuno che sto tornando a casa, né i miei amici né la mia famiglia. Non so nemmeno che cosa sto facendo, semplicemente mi manca tutto. Stare qui per me è stato un incubo, non ho fatto altro che ubriacarmi e portarmi a letto ragazze sempre diverse.
Mi sono fatto le amicizie sbagliate, e non ho nemmeno ripreso gli studi. Sono riuscito, in pochi mesi, a rovinare e a perdere tutto ciò che avevo.
Tutto questo per cosa? Per una ragazza.
Una ragazza bellissima certo, anche intelligente, posata, elegante, divertente, forte, dolce e tutto quel che si vuole. Ma pur sempre una ragazza.
Entro nell'aereo e vado a sedermi al mio posto, vicino al finestrino. Cerco di prepararmi a ciò che già so mi aspetterà quando andrò da tutti quelli che ho lasciato con tanta freddezza, e mi vengono i brividi.
Accendo il mio iPod, e l'unica cosa che riesce a distrarmi un po' sono le playlist dei Linkin Park, seguiti dagli U2 e dai Green Day.
Il volo sarà lungo, ma nonostante questo non riesco ad addormentarmi, torturato come sono dai miei pensieri. C'è stata una domanda che mi ha tormentato fin da quando ho capito che Isabelle mi aveva tradito, ma che ho sempre evitato. Perché faceva davvero troppo male, però ora non posso più ignorarla, dato che la mia vita  vi è legata inesorabilmente.
Perché se io fossi davvero innamorato di Clary e non di Isabelle, avrei davvero sofferto così tanto?
Cerco di scacciarla, mi dibatto furiosamente contro di lei, in cerca di un appiglio sicuro a cui aggrapparmi, ma resto sempre lì, trascinato in un vortice dal quale non posso risalire. Ed è allora che decido che ormai, combattere è inutile.
 La risposta è tanto semplice quanto fastidiosa.
Naturalmente,no.


POV ISABELLE.


-Porca puttana, porca puttana, porca puttana...- Continuo a ripetere come se fosse una preghiera, ed in un certo senso lo è.
Il dolore è un qualcosa di allucinante, non me lo sarei mai aspettato così forte.
Cerco di pensare a quando sarà nato, a quando lo vedrò sorridere e crescere. Le mamme dicono che il dolore dei 9 mesi (nel mio caso 7), viene ripagato da quando nascono i loro bambini, perché non c'è nulla di più bello e puro al mondo.
Oh beh, spero proprio che sia così, altrimenti non farò mai più figli!
-Signorina, il livello di dilatazione è giunto al massimo. Siamo pronti.- Mi dice un'infermiera dai modi gentili.
-D'accordo... Andiamo.- Dico insicura. La verità è che ho una paura assurda.
Insomma, se le contrazioni fanno così male, farlo uscire da... "lì" non sarà insopportabile?
-Stia tranquilla, quando uscirà ormai avrà già perso la sensibilità dal dolore lì sotto , quindi non le farà poi così male.- Il tono dell'infermiere è scherzoso, però mi è venuta voglia di picchiarlo lo stesso.
-Hey, piccola!- Sento la voce di mio fratello, e lo vedo sbucare da una porta insieme a Clary.
Subito scoppio a ridere, ma come li hanno conciati? Indossano un grembiulino azzurro con tanto di mascherina, cuffia, guanti e... scarpe (?) verdi. Sembrano dei puffi in versione gigante, ma una contrazione particolarmente forte mi impedisce di dirlo ad alta voce.
-Forza, non perdiamo altro tempo!- Esclama un medico portandomi velocemente in una stanzetta calda dalle pareti color verde acqua.
Ci siamo.
La mia migliore amica e Jace si posizionano al mio fianco, uno a destra e l'altra a sinistra, e mi afferrano le mani. Entrambi mi guardano come per dire "Pronta?" e la mia risposta è un chiaro e tondo "Sì."

****

-Ancora una spinta ed è fatta tesoro, forza!- Mi incita Clary con convinzione.
Sono ricoperta da uno strato di sudore, i capelli mi ricadono umidi sulla fronte e mi sento distrutta, ma non mi arrenderò proprio ora. 'Una, Izzy' dico a me stessa 'solo un'altra'.
Sento degli strilli acuti e spalanco gli occhi, che cos'è? Poi lo vedo, quella cosetta in mano al medico. Urla come un pazzo, e non riesco proprio a capire come faccia ad essere così piccolo e ad avere tanto fiato. Piange ininterrottamente e temo che qualcosa sia andato storto, che abbia fatto qualcosa di sbagliato, ma tutti mi sorridono. Clary piange, e mio fratello dopo avermi dato un bacio sulla fronte la abbraccia forte.
Il medico mi si avvicina sorridendo, all'inizio non ne capisco il motivo, tanto sono confusa. Poi mi rendo conto che mi sta porgendo quel piccolo esserino.
-Oh, oh.- Mormoro lasciando che me lo sistemi tra le braccia -N...non piangere, ci sono io qui con te. Sono io, la tua mamma.- Gli sussurro piano, e all'inizio credo che non mi abbia nemmeno sentito, poi però le sue urla cessano.
Sussulto quando vedo le sue minuscole manine che cercano qualcosa, e poi sembrano trovarla.
Me.
Stava cercando me.
All'improvviso, fiumi di lacrime sgorgano dai miei occhi, e inizio a piangere. Non uno di quei pianti isterici, con tanto di singhiozzi. Un pianto silenzioso, con il sorriso sulle labbra.
Mi sento talmente... bene.
Rimango così, con il mio bambino tra le braccia, a sussurargli parole d'amore. -Sei bellissimo, mio piccolo Jamie.
-Adesso devo portarlo a lavare tesoro, dopo te lo faremo rivedere così potrai strapazzarlo quanto vuoi.- Mi spiega dolcemente un'infermiera prendendomi il bimbo dalle braccia per poi portarlo fuori.
Rimango un attimo imbambolata con un sorriso sulle labbra a guardare la porta dalla quale sono usciti , poi però sento una fitta incredibile dentro di me.
-Ahhhh!- Urlo, facendo spaventare tutti.
-COSA ISABELLE, COSA?- Clary mi è di nuovo affianco, con gli occhi spalancati.
-Come pensavo...- Borbotta il medico strofinandosi il mento come se avesse trovato la risposta ad un enigma molto difficile.
-Come pensava, COSA?- Sbotta Jace con i nervi a fior di pelle.
Il cuore mi batte fortissimo, e il mio corpo distrutto è di nuovo contratto e teso come una corda. Cosa c'è ancora?
-Il bambino... Non è solo.


ANGOLO AUTRICE.

Okay, non so più come scusarmi dato che sono perennemente in ritardo con la pubblcazione dei capitoli, posso solo chiedervi pietà! :')
Colgo l'occasione per augurarvi Buon Natale, (leggermeeente in ritardo), e buon anno! :D
Questo capitolo è stato scritto a 4 zampe sempre con l'aiuto della mia migliore amica, ringrazio le persone che hanno aggiunto e recensito questa storia, e vi mando un bacio! :* <3

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Capitolo 27
*** Semplicemente, grazie. ***


*2 GIORNI DOPO.*

POV ISABELLE.


-Signorina, la dimettiamo. Mi raccomando non può affaticarsi, portare pesi e le consiglio di riposarsi in questi giorni. Sarà dura crescere 2 bambini, soprattutto se avranno un bel caratterino proprio come la mamma.- Mi sorride e io ricambio.
Mi alzo dal letto con una smofia, ancora ricordo il dolore allucinante di 2 giorni fa. Com'è possibile che due pargoletti del genere possano fare così tanto male?
E già Jamie mi aveva straziata, ma Lily...
La porta alle mie spalle si apre ed entrano tutti i miei amici. Le mie povere orecchie sentono di nuovo il canto molto poco dolce , e anche leggermente irritante, della mia bambina. Mio figlio è calmo, perché lei no?
-Allora, pronta per tornare a casa?- Mi chiede Alec prendendo il mio borsone da terra e rivolgendomi un sorriso. E' così gentile con me... Anche perché sennò sa che lo strozzo.
-Andiamo.- rispondo calma.
Guardo Jace che sta cullando il mio bambino con dolcezza, sussurrandogli qualcosa all'orecchio. Sembra che stia in Paradiso, e rimango incantata dalla bellezza di questa scena.
-Hey, non è che ti stai preparando ad essere papà vero? C'è qualcosa che non mi hai detto?- Gli chiedo ironica, mentre osservo Clary che smette di cullare Lily e abbassa gli occhi alla mia affermazione.
-Sorella, non starei mai 9 mesi in astinenza!- Mi risponde mio fratello ridendo, facendo ridacchiare anche me.
Lasciamo l'ospedale, incamminandoci verso la macchina.


POV SIMON.


Corro verso l'ospedale, sperando di essere ancora in tempo. Cazzo, che figura da sfigati correre in questo modo! E che cavolo sto facendo ,poi?
Io non sono il papà, perché corro verso di loro?
Ieri, quando Alec mi ha chiamato, non potevo crederci. I bambini erano due. Ed avevano i nomi che avevamo fantasticato di dare ai nostri figli nel futuro.
Lì per lì era stato uno scherzo, una battuta, eppure lei l'aveva fatto.
Sapevo che aveva combinato un gran casino e che non sarebbe stato facile riprovarci con la loro esistenza, ma avevo avuto abbastanza tempo per capire che era ciò che volevo.
Sento le gambe cedermi, ma non posso, non posso fermarmi. Ormai manca meno di un chilometro.
Ed eccolo, ecco la struttura dove sono loro. Man mano che mi avvicino distinguo sempre meglio le figure, mi sembra quasi di vedere Isabelle , sto proprio andando.
No, aspetta. Ma quella e' Isabelle!
E quella che le sta andando incontro... è una macchina?
Cosa?
No. NO!
-ISABELLE!- Urlo. Vorrei strillarle di stare attenta, che sta per essere investita, che se morisse infreggerebbe tutti i miei sogni, le mie speranze e i miei desideri.
Ma l'urlo mi muore in gola, non appena vedo una sedia a rotelle sfrecciare verso di lei, spingerla in avanti, e salvarla.
Si sente un urlo. Cazzo.
Riesco a riconoscere la sua voce. Aline?
La macchina continua a sfrecciare, come se non l'avesse appena investita, e quando oltrepassa il suo corpo la vedo. E' ferma. E' immobile. E' immersa in una pozza di sangue che man mano si allarga sotto di lei.
Lei è... Morta.
Mi accascio sul terreno, sento che le forze mi abbandonano, mentre lacrime salate scendono lungo il mio volto.
Aline... Semplicemente, grazie.

****

Quando, una manciata di minuti più tardi, sento che le gambe possono sostenermi, mi alzo e mi avvio tremante verso il gruppo vicino all'incidente.
 Una barella porta via il corpo di Aline, coperto da un telo bianco. Non ci sono più speranze per lei.
Non potrà innamorarsi.
Non potrà farsi una famiglia.
Non potrà avere un lavoro.
Non potrà essere felice.
Non potrà più vivere.
Sento i medici parlare di "morte istantanea" almeno non ha sofferto, o almeno credo.
Ora sono a un passo dai miei amici, tutti piangono. Clary singhiozza forte, e si stringe a Jace, attenta però a non schiacciare gli esserini che sono fra le loro braccia.
Isabelle si gira, come se avesse percepito la mia presenza, e mi guarda.
Pensavo che mi avrebbe urlato contro, che mi avrebbe preso a pugni piangendo di rabbia, che mi avrebbe preso a parolacce, e invece si butta su di me abbracciandomi.
 -Scusa...- Le sussurro all'orecchio.
-Taci, stupido. E' tutto okay.- Mi mormora all'orecchio.
 -Ti amo.- Diciamo insieme.
 E in quel momento, lo so sul serio, che siamo okay.


*IL GIORNO DOPO.*

POV CLARY.


Il prete continua a parlare , ma io non gli presto attenzione. Continuo a fissare la sua bara, immobile.
Mi aspetto ancora che da un istante all'altro sbuchi fuori dicendo che è uno dei suoi stupidi scherzi, in modo che io possa tornare ad odiarla.
Eppure... Sento che da lì non uscirà più nessuno.
Mi scende una piccola lacrima, ma sento subito delle dita lunghe e callose che la raccolgono con dolcezza.
Alzo gli occhi, e trovo quelli di Jace che mi fissano con un mezzo sorriso triste. -Quanto sei bella, amore mio.- Mi mormora mentre appoggia le sue labbra sulla mia tempia destra.
Mi limito a sorridergli, non riesco a parlare.
La cerimonia finisce, e si procede alla sepoltura, durante la quale mi accolgo che le due persone accanto a cui sta portano il suo cognome, e capisco. Oh...
Delle persone parlano, augurandole il meglio ovunque adesso lei si trovi, e io continuo a non spiccicare parola.
E solo quando tutti se ne vanno, che mi avvicino alla lapide con il mio ragazzo dietro di me.
La accarezzo, saggiandone il marmo freddo e levigato, e solo allora parlo:
-Scusa.


ANGOLO AUTRICE.
Ed eccoci qua con un nuovo capitulusss! :)
A noi è scappata qualche lacrimuccia mentre lo scrivevamo, ma speriamo che vi sia piaciuto.
Un bacio, e al prossimo capitolo, l'epilogo! :D <3

 

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Capitolo 28
*** Epilogo: Quando la vita cambia. ***


*5 ANNI DOPO *


POV JACE.


La musica inizia. Il mio cuore comincia ad accelerare... La porta si apre, da quanto tempo aspettavo questo momento, sento le lacrime salirmi agli occhi, mi esibisco nel mio miglior sorriso e in quel momento...entra IZZY!?
Oh giusto, le damigelle!
Lei indossa un abito viola, lungoed aderente ma non volgare. Il suo viso è incorniciato dai lunghi capelli corvini, è bellissima e il suo sorriso mi aiuta a calmarmi. La sua mano è intrecciata a quella di Jem, il mio terzo nipotino: ha i capelli del padre e gli occhi scintillanti della madre, mia sorella e Simon hanno fatto davvero uno splendido lavoro!
Sta lanciando i petali di rose, seguito da Jamie e Lily, che si tengono a braccetto, stringendo il vestito di Izzy. Jem si lancia su Simon, che è al mio fianco, mentre Will cerca di stare dietro a Lily, tenendosi a stento in piede sulle gambine paffute. È davvero tenero, diventerà un gran figo, proprio come il padre. Ripensandoci, anche io e Clary ci siamo dati molto da fare e ne vedo i risultati. Mi esce un sorriso.
Il mio migliore amico mi stringe la spalla, per darmi forza e mi giro verso di lui.
-Jace, calmati. Non è morta, sta arrivando.- mi dice Alec.
-Vuoi un po' di brillantini, sai aiutano molto a rendere la pelle luminosa!- interviene Magnus, che tiene stretto Alec al suo fianco: è incerdibile che dopo più di 5 anni loro stiano ancora insieme, innamorati. Mi sforzo di sorridere, ma sento le gambe molli, non ho mai avuto così paura in vita mia ed è quando sto pensando questo, che LEI arriva.
Si dirige lentamente verso di me, una lacrima scende dai miei occhi, è così bella anche ora che aspetta la nostra futura pricipessina Tessa. L'abito le fascia il seno e scende morbido lungo i fianchi, rendendola ancora più dolce. Il suo viso è un misto di felicità e commozione, anche lei non vedeva l'ora. I capelli raccolti la rendono più adulta e non dimostra i suoi 22 anni.
Arriva all'altare, fa l'ultimo suo sorriso da nubile a suo padre, lui ricambia commosso e la lascia, finalmente nella mia mano.
-Ti amo.- le sussurro.
-Tu non sai quanto ti amo io, allora.- mi risponde lei.
E quando i nostri occhi si incrociano, durante il primo giorno ufficiale del nostro per sempre, ricordo:
Otto mesi fa, durante la nostra vacanza in Europa, dopo aver lasciato Will da nonno Luke e nonna Jocelyn, siamo usciti per guardare la bellissima aurora boreale della Finlandia. Camminavamo mano nella mano, affondandoi piedi nella soffice neve e cercando di scaldarci a vicenda.
Ricordo che non sapevo se fosse quello proprio il momento giusto ma quando girò il suo viso delicato verso mio, con le gote arrossate e le sue lentiggini che le coprono il viso...E guardando i suoi occhi che riflettevano la luce dell'aurora, capì che non c'era momento migliore per farlo. Mi inginocchiai mentre rideva di gusto e mi diceva se avessi voluto sprofondare ai suoi piedi, chiamandomi amore. Fu solo quando cominciai ad intonare il mio strafantastico discorso e le presi la sua mano delicata per donarle l'anello, che lei capì e senza neanche farmi finire quel fottuto discorso che avevo provato fino a svenire mi saltò addosso urlando di sì, che mi avrebbe sposato, rendendomi l'uomo più felice del mondo.
-Adesso puoi baciare la sposa- annuncia il parroco.
-Era ora, non aspettavo altro!- e mentre tutti ridono per la mia battuta unisco le mie labbra a quelle di Clary, per il nostro pirmo bacio da marito e moglie.


POV ALEC.    (consigliamo l'ascolto della canzone sottostante durante la lettura di questo pov.)


Il pranzo è finito. Izzy è a finco a me, tenedo in braccio quelli che sarebbero i miei figli, anche se credono che io sia loro zio, va bene così. Arriva Simon, è raggiante mentre il piccolo Jem gioca con un suo ricciolo. Sono così teneri. Sono contento di quello che è successo perchè li ha resi una famiglia felice, completa. Mi giro, nascondendo quello che si può chiamare 'sorriso' e guardo mia sorella. Sta ballando 'When You Say Nothing At All' di Ronan Keating con Jace e dal suo sorriso e dalle sue labbra che si muovono sussurando parole d'amore a suo marito capisco quanto sia felice e che cosa possa significare un momento come questo in una una vita come la sua. Annienta tutti mali, tutte le preoccupazioni e le cose più brutte che le sono successe perchè ora è pronta ad iniziare una nuovo capitolo della sua  vita, una vita di amore, di comprensione, di gioia e anche di litigi che termineranno sempre con un bacio e un 'Rossa non preoccuparti, da oggi in poi ci penso io a te' perchè ogni loro momento sarà ciò che li porterà al loro per sempre e lo vivranno come se fosse tutta la loro vita.
Quando la canzone finisce, mia sorella pianta Jace in mezzo alla pista, sale su un tavolo ( forse ha bevuto qualche bicchierino di troppo) e comicia ad urlare: -Ragazze, ora lancio il bouquet, pronte!
Come se fosse un richiamo, Magnus corre sotto al tavolo e il bouquet che ha lanciato mia sorella finisce tra le sue braccia. Lui lo guarda, stupito di averlo preso e esclama: - Clary mi meraviglio di te e del tuo senso estetico, COME TI SEI PERMESSA DI NON AVER MESSO I GLITTER SUI TUOI FIORI!? Ma traquilla, ci penso io!-
Estrae, dalla tasca della sua giacca viola brillante, un sacchetto di glitter. Oh mio dio, non ci posso credere e mentre lui comincia la sua opera con gli occhi di tutti puntati addosso, non posso far altro che coprirmi la bocca per una mia risata, eppure...c'è un'altra cosa che devo fare.
Vado da lui, gli picchietto sulla sua spalla per farlo girare verso il mio viso e quando i suoi occhi da gatto incrociano i miei, io sono già inginocchiato: - Amore mio, lascia stare i glitter per una volta, e dimmi che mi vuoi sposare, perchè è quello che voglio fare io.-
La  folla smette di ridere e rimangono tutti a guardare Magnus e me, lui è senza parole eppure un sì riesce a sussurrarlo lo stesso. Ci baciamo e una pioggia di glitter cade dulle nostre teste accompagnata dalla voce di mia sorella:- Evviva gli sposi!-.


POV SIMON.


Accendo il motore, la festa è finita. Sono contento e sollevato. Finalmente i bimbi dormono e giro la testa per guardare questo strambo trio di paciocconi. Sono davvero dolci, sorrido e quando penso a tutto ciò che ho passato non posso far altro che allargare il mio sorriso ancora di più, poiché è ciò che ha portato nella mia vita la splendida donna che ora posa le sue labbra sue mie, in un dolce bacio.


POV CLARY.


Mi sveglio con un sorriso, Jace è accanto a me con due tazze di caffè in mano accompagnate da alcuni biscotti al cioccolato.
-Buongiorno rossa mia, sai che ti  amo tanto?-
-Ti deve essere piaciuta la nostra prima notte di nozze se sei così di buon umore- esclamo io, divertita.
-Sinceramente sì, ma anche perchè tra due ore, tu, io, il piccolo Will e la nostra principessina andremo a fare una vacanza.- Gli brillano gli occhi.
-Vado a prepararmi allora.-
Entro in bagno e come non mai mi preparo alla velocità della luce e quando 'usciamo' i nostri due ometti sono già pronti per partire.
-Amore, se vuoi puoi leggere il giornale, è sopra al tavolo.- mi dice Jace.
-Okay.- mi siedo sulla sedia e sulla prima pagina, scritto in bgrassetto leggo ad alta voce: “In prigione per ergastolo Sebastian Morgestern per omicidio di 1° grado, spaccio di sostanze stupefacenti, possessione di armi da fuoco e violenza sulle donne.”
-Omicidio?- sussurro. Non posso credere a quello che sto leggendo, so bene ciò che ha fatto.
-Aline.- conclude Jace.
Sospiro. IL dolore è ancora presente, ma la felicità è troppo forte, stavolta ho vinto io.
-Mammina che cosa le sostanze suppeficienti?- grida Will, guardandomi con i suoi dorati occhioni lucenti.
-Niente tesoro, lascia stare, andiamo in macchina.- prendo la sua mano e quella di Jace, lui nell'altra ha la valigia.
Saliamo in macchina, assicurandoci che il seggiolone di Will sia ben saldo e quando alla radio parte la nostra canzone, io e Jace ci guardiamo e ci stringiamo la mano sopra il cambio. Accarezza dolcemente la mia pancia, e mentre il piccolino si lamenta perchè deve fare pipì, ripenso a tutto ciò che è accaduto negli ultimi anni, l'adolescenza, quella fatidica festa, l'incidente aereo, Sebastian, Jace, Magnus, Isabell, Alec, Simon, i parti di Izzy, il mio di parto, i momenti felici e quelli tristi...esperienze che mi hanno portato a ciò che sono e ho ora.

COME SI SUOL DIRE, “QUANDO LA VITA CAMBIA...”


                                                                  -The end.-


ANGOLO AUTRICE.
Bene ragazze e ragazzi, siamo finalmente giunti alla fine.
Per noi è stata un esperienza bellissima, ci siamo divertite un mondo...Abbiamo pianto e riso mentre scrivevamo questa storia. :)
Programmiamo di farne altre in futuro :”) e speriamo che vi sia piaciuto, ringraziamo tutti i lettori che hanno recensito e aggiunto la storia tra le ricordate, le preferite e le seguite. Ringraziamo anche i lettori silenziosi che hanno seguito la storia senza dare le proprie opinioni e niente, speriamo che il finale sia stato all'altezza delle vostre  aspettative.
Vostre Elly007 e G. <3 <3 <3 :)

P.s. Scusate ancora per il luuuuunghissimo ritardo :”)

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