This black and white world...is it getting back to colours?

di hanaemi_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro. ***
Capitolo 2: *** Bicicletta. ***
Capitolo 3: *** Sorriso. ***
Capitolo 4: *** Dipinto. ***
Capitolo 5: *** Fiore. ***
Capitolo 6: *** Cambiamento. ***
Capitolo 7: *** Addio. ***



Capitolo 1
*** Incontro. ***


Incontro; [1/7]
(by chaska)
 
161 words.

“Caro diario,
oggi è stato un giorno orribile, davvero. No, non mi hanno tagliato la strada e il capo non si è nemmeno fatto vedere al lavoro, ma è da quando mi sono seduto davanti alla scrivania che un terribile mal di testa non mi abbandona, e gli occhi mi bruciano. Forse non dovrei stare tanto davanti al pc, e nemmeno scrivere qui, volendo.
Però c’è qualcosa che vale la pena di dirti. Ho una nuova collega, si è seduta davanti a me oggi. Diario, so che sei un pezzo di carta, ma vorrei prestarti i miei occhi doloranti per fartela vedere: non riesco a capire esattamente cos’abbia di speciale, ma riuscivo a distogliere gli occhi dalla sua direzione solo per non sembrare un perfetto maniaco. Non so, mi riempiva di una gioia genuina, sembrava circondata dalla vita stessa!
Ahh, avrò preso l’influenza, o forse sono impazzito sul serio, o non starei ancora qui a scrivere.
Ma diario… oggi mi sembri anche tu strano, sai?”

 

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Capitolo 2
*** Bicicletta. ***


Bicicletta; [2/7]
(by hanaemi_)
 
142 words.
 
"Caro diario, 
dopo tanto, posso azzardarmi a dirti questo: credo di aver trovato la mia anima gemella. Tu sai che non credo alle coincidenze, ma oggi, quando sono andato per salire in bici...era rossa, come un tempo! Non credevo ai miei occhi, è stato…strano. Parcheggiata come al solito fuori dalla porta di casa, il rosso della mia bici rompeva la monotonia del triste bianco e nero. Una chiazza rossa di colore, come del sangue sulla neve. Sono rimasto perplesso per qualche minuto, lì, ad osservarla; pensavo davvero che qualcuno l’avesse ridipinta, ho anche controllato che la pittura non fosse fresca! Ebbene no, ha recuperato il suo colore originario.
Che strana la vita, quando ormai credi di aver perduto ogni speranza…puff! Ecco che acquista tutto un altro significato, e che un piccolo gesto ti porta a pensare che forse non è ancora finita."

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Capitolo 3
*** Sorriso. ***


Sorriso; [3/7]
(by hanaemi_)

 
200 words.
 
 "Caro diario, 
ricordi quando ti dissi che, forse, avevo trovato la mia anima gemella? E che la bici era tornata rossa? Ebbene, oggi ne ho avuto la certezza. Sono giunto a lavoro come mio solito, credendo sarebbe stata una giornata come un’altra, e invece no.
Lei era lì, vicino alla macchinetta del caffè, e mi ha sorriso. E per la prima volta l’ho vista a colori. Sì, l'ho vista, ed era bellissima.
I suoi occhi sono azzurri, così azzurri che ti ci potresti specchiare dentro per quanto sono chiari.
E i suoi capelli sono color miele, proprio come me li ero immaginati.
Sembrava brillare di luce propria, completamente distaccata dalla bicromia dominante attorno a lei.
Credo sia incapace di riflettere il bianco, il grigio e il nero, tanto è bella.
E io credo che mi basterebbe vedere lei ogni giorno così, sorridente nei suoi colori, per dimenticare il grigiore che mi attanaglia da un sacco di anni a questa parte.

p.s. Oh, quasi dimenticavo! Ho finalmente scoperto il suo nome: si chiama Aartiënne. Nome bello quanto lei, ed è stato ancora più bello quando me l’ha detto, tendendomi la mano e accennando un sorriso a metà tra il lieve e il timido, scaldandomi così il cuore."

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Capitolo 4
*** Dipinto. ***


Dipinto; [4/7]
(by chaska)

 
468 words.
 
“Caro diario,
oggi la giornata era partita nei migliori dei modi, sono sincero.
Sai meglio di me come, anche se lo volessi, mi è impossibile non pensare alla mia Aartiënne, e forse il problema è che nemmeno voglio tentare di farlo. Ma sì, meglio scrivere una cosa alla volta.
Ero riuscito giusto qualche giorno fa a convincerla ad uscire con me e non è stato facile, posso assicurartelo! Però in un modo o nell’altro l’ho convinta a dir di sì e oggi era il giorno designato.
Devo essere sincero, non è che io sia chissà quale grande estimatore dell’arte, però le avevo sentito apprezzare quel pittore lì, come si chiamava? Van Goff-qualcosa, insomma. Nemmeno sapevo che ci fosse una sua mostra in città, ma quando si dice il destino!
L’ho portata lì e per un attimo il mondo raggiunse la perfezione. La sua espressione le illuminò il volto e tutto ciò che la circondava quando se ne rese conto. Sarei rimasto ad ammirarla senza alcun problema, a notare le labbra rosee che si incrinavano in un sorriso sorpreso ed esitante, quasi non volesse darmi la soddisfazione d’aver colpito il suo interesse al primo tentativo. Non mi sarei allontanato da quegli occhi che mai avevo visto così grandi e lucidi, il loro verde così brillante da colpirmi più di qualsiasi possibile pennellata.

“Hai fatto le tue ricerche.”

Ah, se solo il mondo si fosse fermato in quel momento, sarei stato felice per il resto dei miei tempi. Però non così fu, ed entrammo a vedere la mostra. Per i primi tempi la perfezione continuò ad esistere. Quando ci fermammo davanti al primo quadro la mia attenzione fu completamente catturata da esso, e molto ci volle prima che riuscissi a distogliere lo sguardo. Quando il mio mondo non era altro che un’infinita scala di grigi e monotonia, reputavo che l’arte fosse solamente la dimostrazione di quanto il mondo fosse incompleto. Però la tristezza di quella consapevolezza scomparì in un’esplosione di blu e d’azzurro, di vita e di morte che si intrecciavano in un vortice frastornante di emozioni.
Ne rimasi completamente rapito e solo allora capii il vero significato dell’arte.
Ero folgorato ed entusiasta come mai prima d’allora!
Poi mi voltai.
Aartiënne era alla mia destra, concentrata sul quadro. Ingenuamente mi ero aspettato di veder riflessa sul suo volto la mia stessa eccitazione, però non fu così. C’era solo una grande, immensa malinconia.
La chiamai, la voce che mi mancava di forza.

“È bellissimo, vero?”, mi disse.

Fu lì che capii.
Fino ad allora avevo sperato, sai, diario? Speravo che ci volesse soltanto tempo, e anche lei avrebbe potuto vedere il mondo con nuovi occhi, avrebbe potuto immergersi in tutti quei colori e l’avrebbe fatto con me.
Eppure lì, in quel momento, un pensiero si fece palese e pesante sopra gli altri. E non ho forza di scriverlo nemmeno qui.”
 

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Capitolo 5
*** Fiore. ***


Fiore; [5/7]
(by hanaemi_)

 
193 words.
 
"Caro diario,
oggi, mentre stavo andando a lavoro, ho trovato un papavero. Era bello, sembrava stesse lì, sul ciglio della strada, in attesa che qualcuno lo raccogliesse. E i suoi petali sanguigni mi hanno fatto pensare a Aartiënne, sarebbe stato di sicuro benissimo tra i suoi capelli biondi. L'ho raccolto, certo che le sarebbe piaciuto, e sono andato in ufficio, un piccolo fiore e tante speranze riposte nella tasca della giacca.
Gliel’ho consegnato, un po’ impacciato, con la mano che tremava mentre glielo tendevo.
Però...però lei ha detto che non ne vedeva i colori. Ho dovuto descriverglielo, frattanto che lei lo stringeva tra le pallide dita e ne carezzava con delicatezza la superficie. A gran fatica ce l'ho fatta.
Dopo il lavoro, prima che potessi svignarmela nel parcheggio, mi ha fermato. Aveva un’espressione dispiaciuta sul volto, e cercava in ogni modo di trovare delle parole per scusarsi per ciò che era accaduto. L’ho fermata prima che cominciasse con i “Mi dispiace” o simili, dicendole che non era necessario.
Infine sono andato a casa e ora sono chiuso qui, in camera, con te aperto sulle ginocchia e mille domande che mi ronzano nella testa.
Cosa significa questo, diario mio?"

 

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Capitolo 6
*** Cambiamento. ***


Cambiamento; [6/7]
(by chaska)

 
199 words.
 
“Caro diario,
il mondo si sta ingrigendo. Non è un processo istantaneo, anzi, quasi non si nota. Però me ne rendo conto quando i colori perdono di vivacità, quando il cielo comincia sembrarmi nuvoloso e invece, quando alzo lo sguardo, il sole è lassù a brillare pigramente.
Me ne rendo conto quando sfoglio le tue pagine e non le trovo più ingiallite come una volta, ma candide e scricchiolanti.
Ne ho l’assoluta conferma quando guardo la sua scrivania vuota e il cuore mi fa male in petto.
Tutto sta cambiando, nuovamente. Tutto sta tornando al suo essere insapore senza la sua presenza ad illuminarlo, a darmi un motivo per sorridere ad ogni sciocco particolare a cui non avevo fatto caso prima. A ridere del suo sarcasmo secco e senza speranza nei miei confronti. Al piacere di trovare nuovi modi per sorprenderla contro ogni sua previsione.
Ogni cosa cambia da quando non fa più parte della mia vita e fa male. E lo so fin troppo bene, i ricordi non mi saranno d’aiuto.
Mio vecchio diario, penso che questo sia un addio. Anche se è totalmente assurdo, questi sono solo segni d’inchiostro su carta, però volevo salutarti.
Però non ce la siamo passata tanto male, vero?”

 

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Capitolo 7
*** Addio. ***


Addio; [7/7]
(by hanaemi_)

 

 

259 words.
 

"Caro diario,
sono passati anni, lo so. E oggi, mentre frugavo nei cassetti della scrivania alla ricerca di una matita, sono incappato in te. Rileggere le tue pagine mi ha strappato un sorriso, e sai?, oggi è successa anche un'altra cosa. Indovina chi ho rivisto? Ma sì, lei,
Aartiënne la collega di cui ero perdutamente innamorato! E ne sono ancora, da allora.
In un mondo completamente bianco e nero, quando quella figura colorata mi è apparsa davanti, con le buste della spesa in mano, il mio cuore ha iniziato a palpitare come non faceva da tempo immemore. Era lei, ne ero sicuro! Le sono andato vicino e le ho picchiettato la spalla. Lei si è voltata e, quando ha riconosciuto il mio viso, mi ha sorriso. Però...però sembra che anche lei stia tornando al bianco e nero, diario mio. I suoi capelli, i suoi bellissimi capelli biondi, ora sono grigio perla, e sono rimasto sbigottito da ciò. Le ho chiesto perché. Lei mi ha carezzato una guancia. "Sto invecchiando, Port..." mi ha sussurrato, uno sguardo a metà tra il dolce e il nostalgico che le premeva agli angoli degli occhi. Mi ha baciato una guancia, con dolcezza, come fosse la cosa più naturale del mondo.
Poi una bambina le si è avvicinata e l'ha presa per mano.

"Andiamo a casa, nonna."


L'ho salutata, e sono andato a casa anche io. Lei era la mia macchia di colore in un mondo così tetro, ma si vede che io, per lei, non ero altro che una chiazza che si confondeva con le altre nello sfondo."

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