Amori sulla cresta dell'onda! 2

di fulmineo
(/viewuser.php?uid=85629)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Two years later. ***
Capitolo 2: *** Amore, fiducia e... Arte! ***
Capitolo 3: *** La scoperta. ***
Capitolo 4: *** Notizie e scelte. ***
Capitolo 5: *** Due nuove amiche. ***
Capitolo 6: *** Jealous. ***
Capitolo 7: *** Sentimenti... 1 ***
Capitolo 8: *** Sentimenti... 2 ***
Capitolo 9: *** Congedare, Ammettere, Aspettare. ***
Capitolo 10: *** Il mio tutto. ***
Capitolo 11: *** Scelte. ***
Capitolo 12: *** Idolo e fan. ***
Capitolo 13: *** Voglia di stare insieme. ***
Capitolo 14: *** Il primo incontro 1 ***
Capitolo 15: *** Il primo incontro 2. ***
Capitolo 16: *** Regali... ***
Capitolo 17: *** Al lago. ***
Capitolo 18: *** Maria. ***
Capitolo 19: *** Tutto bene! ***
Capitolo 20: *** Being mothers. ***
Capitolo 21: *** Crisi? ***
Capitolo 22: *** Difficile perdonare. ***
Capitolo 23: *** Pace è fatta! ***
Capitolo 24: *** Ready for being mothers. ***
Capitolo 25: *** Pensieri comuni... ***
Capitolo 26: *** Segreti e ansie. ***
Capitolo 27: *** Il regalo. ***
Capitolo 28: *** Desideri e operazioni. ***
Capitolo 29: *** I miss you. ***
Capitolo 30: *** Belle notizie e pensieri futuri. ***
Capitolo 31: *** Scelta inspiegabile. ***
Capitolo 32: *** Un utile consiglio. ***
Capitolo 33: *** Al parco divertimenti... ***
Capitolo 34: *** Comune desiderio. ***
Capitolo 35: *** A bit of tension. ***
Capitolo 36: *** Nostalgia. ***
Capitolo 37: *** Ansia e sofferenza. ***
Capitolo 38: *** Rabbia. ***
Capitolo 39: *** Non perdere tempo! ***
Capitolo 40: *** Riappacificazione. ***
Capitolo 41: *** Il regalo perfetto. ***
Capitolo 42: *** Il regalo più bello. ***
Capitolo 43: *** Proposta ufficiale. ***
Capitolo 44: *** Operazione Amore. ***
Capitolo 45: *** Invadenza. ***
Capitolo 46: *** La seconda occasione. ***
Capitolo 47: *** The happy ending. ***



Capitolo 1
*** Two years later. ***


Erano passati due anni dalle partenze di Arianna e Valentina, con la prima che era comunque riuscita a tornare a casa nel corso delle festività dalla sua Elisa e dalla loro piccola Milena, di quasi un anno e mezzo e da Brian, di soli due mesi.

La seconda, a causa del contratto blindatissimo, era costretta a rimanere negli Stati Uniti ed aveva contatti con la sua Francesca ed i loro piccoli Jayden e Dalila tramite i social network ed i video, attraverso cui la pallavolista vedeva i propri figlioletti crescere senza di lei e questo l'addolorava. Infatti credeva che, nonostante mandasse loro denaro ogni mese, oltre che vestitini, scarpine e giocattoli a compleanni e Natale, credeva di non fare mai abbastanza per loro e questo la faceva soffrire.

Ed oggi, le altre ragazze, con la rispettiva compagna o compagno e le varie figlie e figli, erano all'aeroporto per attendere l'arrivo di Arianna, che sarebbe tornata in Italia per le vacanze estive, visto che doveva gareggiare a Honolulu, ma a causa di un uragano erano state rinviate.

Solo Carolina, Monica e Martina erano rimaste single. Le altre erano già impegnate o si erano fidanzate nel corso dei due anni. Tania stava sempre con Francesca ed avevano due figli, Derek e Caroline e uno in arrivo ma ancora non sapevano il sesso, Vale e Rio avevano una figlia, Stella e due gemelli in arrivo, Cate e Raphaela erano sempre innamoratissime ma senza eredi, Nadia e Sole avevano un maschietto, Tomàs ed una femminuccia in arrivo, Fra e Noemi avevano stupito tutte con due gemelli, Peter e Roberta, Kohei e Himeko avevano avuto un bimbo, Hiroshi. Poi Antonella si era fidanzata con Patrizio Balestro, un tennista molto famoso e Lucia stava con Luca de Giacomi, un golfista che aveva vinto gli ultimi Europei, entrambi ventenni come loro.

Ovviamente, con loro, vi erano anche Francesca con Jayden e Dalila ed Elisa con Milena e Brian, con la piccola che voleva tanto rivedere la sua mamma ed il bimbo che l'avrebbe vista la prima volta dal momento in cui, quando Arianna era partita, non era ancora nato.

"Sei emozionata?" Chiese Patrizio "Il piccolo Brian la vedrà per la prima volta..."

"Abbastanza, confesso! Ma lo sarà anche Arianna, ne sono certa!"

"Attenzione!" Disse un uomo dall'altoparlante "Il volo diretto da Sidney atterrerà al Gate Trentasei tra dieci minuti!"

L'annuncio venne ripetuto per un paio di volte, così il gruppo, giunto lì con il pullmino dei genitori di Luca, si diresse al Gate ove sarebbe atterrato il volo e, passato il tempo necessario, il volo atterrò ed i passeggeri iniziarono a scendere.

Arianna era una degli ultimi e, con un trolley nella mano destra, un borsone solla spalla sinistra ed una tavola da surf sotto il braccio della medesima parte, si fermò, sorridendo e salutando felice Elisa, i figlioletti ed amiche e amici, raggiungendoli e subito la compagna le andò incontro, abbracciandola "Arianna... Mi sei mancata tantissimo!"

"Anche tu, amore mio!" Ribadì la surfista, stringendo a sè la pallavolista, che giocava ancora a Milano, rubandole un bacio appassionato.

Poi Arianna salutò tutte ed anche i quattro ragazzi, oltre che i diversi bimbi e bimbe, poi si dedicò ai suoi, notando che Brian, subito preso in braccio, aveva il suo stesso colore di occhi e prese in braccio anche Milena, baciandola sulla fronte.

E Francesca, osservando le loro interazioni e quelle delle amiche ed amici coi loro figli o figlie, si sentiva terribilmente sola, senza la sua Valentina accanto e sperava che, prima o poi, potesse tornare da lei e dai loro piccoli "Andiamo." Le disse Luca, sempre gentile.

La ragazza annuì e, sul pullmino, si sedette accanto a Cate e Raphaela, con le quali viveva da quando Valentina era partita, con la castana che veniva sempre torturata dalla piccola Milena che, di quasi due anni, si cimentava con le prime esperienze di pittura e, per impedirle di farle imbrattare muri, pavimenti o tappeti, le permetteva di dipingerle il viso, suscitando le risate di Raphaela e Francesca.

Luca e Lucia che, come le altre ragazze che si erano fidanzate nel corso dei due anni, erano andati a convivere, accompagnarono tutte le ragazze a casa propria e, arrivate alla loro villetta, Arianna ed Elisa si scambiarono subito un bacio appassionato, dopo che la surfista ebbe posato i bagagli e la tavola a terra e la castana sistemò Milena nel box giochi e Brian nella sua culla, visto che si era addormentato strada facendo.

"Mi sei mancata tantissimo..."

"Anche tu!" Disse Arianna, sollevandola e prendendola in braccio "Ti ho pensata ogni giorno!"

"A chi lo dici..." Sussurrò Elisa, catturando nuovamente le sue labbra "Sai... Mia sorella e mio fratello si sono trasferiti in Molise, la scorsa settimana."

"Sul serio? Tua madre ed il tuo patrigno?"

"No, loro no. Ma fortunatamente non vengono mai qui a darmi fastidio!"

Arianna non voleva farla parlare della sua famiglia e, anche se avevano tagliato i legàmi due anni fa o poco più, la ragazza pensava sempre a loro, anche se era stata ripudiata dalla famiglia, dopo la morte di suo padre naturale, così la baciò nuovamente e funzionò. Ad Elisa, dopotutto, importava solo di Arianna e dei loro bimbi.

Invece Francesca, ritornata a casa di Cate e Raphaela, stese i gemellini nel rispettivo lettino e poi si mise seduta a tavola, sorseggiando del succo alla pera "Tutto bene?"

"Si, Cate... Solo che... Ecco... Quando vedo le altre con compagna o compagno e figli, mi assale la tristezza..."

"So che ti manca Valentina ed è difficile. Ma lei ti ama e ti è fedele, non scordarlo mai!" Disse la castana e la biondina le sorrise.

Intanto, nel suo dormitorio a Washington, Valentina era seduta sul suo letto e guardava il video del parto di Francesca, che Cate le aveva inviato subito, dopo averlo girato e venne raggiunta dalla Verdevalle, con la quale divideva la stanza, con gli occhi lucidi "Stai ancora guardando il video del parto?"

"Si... I miei amori... Non sai quanto voglio vederli, abbracciarli e baciarli..."

"Immagino, ma..." Iniziò la mora giocatrice, baciando Valentina sul collo "Perchè non ti dai da fare con me?"

"Perchè non voglio tradire Francesca."

"Ma non lo saprà mai, io non glielo dirò."

"Lo farei certamente io. Sono fedele e tra noi non ci sono segreti. Non posso e non voglio!"

"Lei potrebbe tradirti e non lo sai..."

"No, non lo farebbe mai." Sorrise la bionda dagli occhi chiarissimi "Io e lei ci amiamo tanto, abbiamo due figli e non vogliamo fermarci a due. Non ci tradiremo mai e, quando tornerò, ci sposeremo!"

La Verdevalle sospirò ed andò a stendersi sul suo letto, sapendo di non avere possibilità con Valentina, ma continuava a provarci da quando l'amica era arrivata a Washington, sperando di tentarla e farla cedere.

Ma Valentina era irremovibile. Nei suoi pensieri vi erano solo la sua Francesca ed i loro bambini.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Amore, fiducia e... Arte! ***


A casa loro, Arianna ed Elisa si stavano godendo i due figlioletti, con la surfista che aveva preparato qualcosa di speciale per la compagna, visto che, appena atterrata, aveva chiamato un rinomato ristorante della zona per prenotare un tavolo per due "Stasera ti va di uscire a cena?"

"Molto volentieri! Ma c'è da trovare un ristorante e prenotare..."

"Nessun problema. Ho prenotato un tavolo al Gran Gourmet quando sono atterrata!" Sorrise la surfista "Ci ho pensato per tutto il volo e, appena atterrata, ho chiamato."

Elisa la fissò, poi le sorrise "Sei davvero piena di sorprese..."

"Ormai dovresti saperlo!" Rispose Arianna, sorridendo appena e baciando la sua ragazza ed atleta preferita, che corrispose l'effusione senza indugio.

"Dobbiamo trovare qualcuno che ci guardi i bambini..."

"Possiamo chiedere a Cate e Raphaela!"

"Hai ragione." Disse Elisa "Dopotutto Milena e Brian potranno giocare con Jayden e Dalila..."

Arianna prese il cellulare e chiamò Cate e, quando rispose, le diede la loro disponibilità e la surfista fece l'ok col pollice ed Elisa le sorrise poi, dopo aver ringraziato e salutato l'amica, riagganciò, abbracciando la compagna.

Verso le cinque fecero il bagnetto ai bimbi e li prepararono poi, a turno, fecero la doccia e si vestirono, con la surfista che rimase ammaliata dal lungo abito color crema indossato da Elisa, capelli raccolti, catenina e braccialetto d'oro, più l'anello di fidanzamento, che la pallavolista portava sempre, all'anulare sinistro. Ed anche Arianna non lo toglieva mai, se non per surfare, temendo di perderlo in acqua ed Elisa lo toglieva durante le partite.

Uscirono poi di casa verso le sei e mezza, salirono sull'auto della surfista, rimasta sempre in garage e poco usata da Elisa, poi Arianna partì a tutta velocità verso casa delle due amiche, con le quali viveva anche Francesca ed arrivarono a destinazione in una decina di minuti, con la surfista che scese a suonare il campanello dopo aver accostato.

"Ciao!" La salutò Raphaela "Arrivo subito."

La mora uscì di casa ed Arianna le passò la borsa con le cose di Brian, quindi Raphaela prese il bimbo in braccio e la piccola per mano "Micio?" Chiese Milena, fissando timidamente Raphaela, che le sorrise.

"Non temere! Bartolomeo è in casa." Rispose e la bimba sorrise felice.

"Fai la brava, amore! D'accordo?" Chiese Arianna, baciando prima Brian e poi lei su entrambe le guance e la bimba annuì.

Le due ragazze se ne andarono e Raphaela entrò in casa, trovando Cate al telefono "Qualcuno ha chiamato?"

"No, ho solo scritto ad Elisa che non voglio vederle qui fino a domattina!" Rivelò la castana, facendo l'occhiolino alla compagna, che subito le sorrise dolcemente, avendo capito a cosa puntava il suo amore dagli occhi di ghiaccio.

"Domattina abbiamo l'università..."

"Io no. Ho lezione solo nei giorni pari e domani è Giovedì."

Raphaela sorrise e baciò Cate, mentre scendeva dal piano di sopra Francesca coi gemellini, che subito s'avvicinarono a Milena, mentre Brian era in braccio alla mora e la piccola Herrera-Hawkins fissò la castana, con un pennarello in mano.

"Mi sa che Milena vuole dipingerti il viso..." Sorrise Francesca ed anche Jayden e Dalila, tutti felici, ne presero uno a testa.

Cate si sedette sul tappeto accanto ai tre piccoli, che iniziarono a torturarla, dipingendole il viso coi pennarelli, lavabili per fortuna, ma il piccolo Jayden prese il rossetto di Francesca, che Bartolomeo, il gattino che Raphaela e Cate avevano trovato per strada un mese prima, aveva fatto cadere nel giocare con la sua pallina.

"Francesca." Disse Cate, chiudendo gli occhi per evitare che le mettessero un pennarello nell'occhio "Jayden ha in mano il tuo rossetto!"

"No, amore! Questo è della mamma... Usa questo." Fece la biondina, passando al figlioletto il pennarello viola.

Dopo pochi minuti, Cate aveva il viso simile ad una coloratissima maschera di Carnevale e le due ragazze, al solito, risero divertite, con Francesca che le fece una foto e la mandò via mail alla sua Valentina.

E Valentina notò la mail quando, terminati gli allenamenti, era ritornata nella sua stanza al dormitorio e, quando vide la foto, rise di gusto, scrivendo alla sua amata la risposta, ovvero incaricò la compagna di fare i complimenti ai tre piccoli. Quella, a detta sua, era pura arte.

Infatti, a Washington, si era iscritta all'università e, a Novembre, avrebbe preso la seconda laurea in Architettura Antica e Moderna, dopo quella in Scienze Naturali, come Arianna. Invece le due Francesca, Monica e Tania studiavano Letteratura Antica, Antonella, Martina, Noemi e Sole studiavano Lingue e Culture Orientali, tutte le altre Scienze della Comunicazione, ma Nadia aveva scelto Scienze dell'Educazione. Invece Luca, Patrizio ed anche Rio studiavano Economia.

"Stai ridendo da sola? Sapevo che, a furia di stare senza sesso, saresti impazzita..."

"Ridevo di una foto dei miei figli. E' molto divertente!"

"Peccato..." Disse la Verdevalle, stendendosi sul suo letto in reggiseno e calzoncini "Pensavo ti fosse venuta voglia di amare..."

"Ho voglia di amare la mia Francesca, la vorrei qui! Dovresti smetterla di provarci con me. Non ti amo, cerca di capirlo!" Ribadì la bionda, prendendo il pc per guardare i video del suo amore e dei loro bambini. Voleva davvero rivederli e stava pensando di andarsene. Ne avrebbe parlato col Presidente.

Nel mentre, Arianna ed Elisa, terminata la romantica cenetta verso le dieci, pagarono il conto e lasciarono il ristorante "Andiamo a prendere i nostri tesorini..."

"No." Disse Elisa, avvicinandosi alla compagna con fare seducente "Cate mi ha scritto una mail, quando le abbiamo portato i bimbi, dicendomi di non farci vedere fino a domattina... Che ne dici? Ti va l'idea?"

"Assai! Eccome se mi va." Rispose la surfista, baciando la fidanzata, quindi salirono in auto per dirigersi verso la loro villetta, pronte per vivere la loro prima notte d'amore dopo quasi un anno, visto che le due si erano scambiati solo dolci baci quando Elisa era in dolce attesa. Ed entrambe non vedevano l'ora.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** La scoperta. ***


Il mattino seguente, Arianna ed Elisa erano strette nel loro abbraccio ed unite in un bacio molto dolce, tanto erano felici di sentire il battito impazzito del rispettivo cuore e, quando erano insieme, non riuscivano nemmeno ad immaginare come si sentisse Francesca, con la sua Valentina lontana, che mai aveva potuto tornare a casa.

"Ci stai pensando, vero?" Chiese Arianna ed Elisa annuì col capo.

"Vorrei piangere, te lo giuro... Non riesco a capire come faccia, sono sincera."

"Secondo me soffre in silenzio, perchè sa che non tornerà tanto presto." Iniziò la surfista, seria "L'ho incontrata l'anno scorso in Louisiana, perchè io avevo una gara e lei una partita contro la squadra locale ed è sempre bellissima, ma con gli occhi tristi."

"Immagino... Spero solo che non tradisca Francesca."

"No, non è il tipo da tradimento. Anzi, mi ha giurato di essere pazzamente innamorata di Francesca e di soffrire immensamente perchè non può vedere i suoi bambini!"

Elisa sorrise, accarezzando il petto di Arianna "E' proprio degno di lei. E' una ragazza meravigliosa."

"Come te, amore!" Ribadì la surfista, ribaltando le posizioni e baciando con passione la fidanzata, poi la fissò dolcemente "Andiamo a riprenderci i nostri piccoli." Disse ed Elisa annuì col capo. Speravano che Milena e Brian avessero fatto i bravi con Cate, Raphaela e Francesca stessa.

Proprio Cate e Raphaela si stavano baciando e coccolando sotto la doccia, godendo della rispettiva compagnia, come solo loro sapevano fare, mentre i quattro bimbi dormivano ancora e Francesca era scesa a preparare la colazione.

E, verso le dieci, il campanello della porta di casa Bossolani-Falcetti suonò, con Raphaela che, finito di vestirsi, aprì dopo aver guardato dallo spioncino "Ciao!" Salutò la mora, sorridendo ad Arianna ed Elisa "Milena e Brian dormono ancora..."

"Sono stati bravi?"

"Bravissimi! Ed hanno dimostrato una grande vena artistica."

Subito le due sorrisero "Si, ho visto la foto. Me l'ha mandata Valentina!" Sorrise Arianna e di questo Francesca non si stupì, sapendo quanto l'amata e la surfista fossero legate, quasi come sorelle "Scommetto che Cate si diverte moltissimo!"

Poi Raphaela e Francesca fecero accomodare le due amiche, con la biondina che andò di sopra a svegliare i piccoli con Elisa, mentre Arianna rimase con Raphaela e la fissò, sorridendo più volte compiaciuta "Qualcosa non va?"

"Raphaela, ma..." Iniziò Arianna, accarezzando il ventre dell'amica "Sei incinta?"

La mora sgranò gli occhi verdissimi, sorridendo appena "Come l'hai capito? Nemmeno Cate l'ha notato."

"Il tuo ventre è quasi come quello di Francesca. Di quanti mesi?"

"Tre. Non l'ho ancora detto a Cate e lei non l'ha capito... Non dirle nulla, lo farò io stasera."

Arianna sorrise e Raphaela fece altrettanto "Ehi!" Fece Cate, scendendo le scale "Giù le mani dalla mia compagna! I surfisti... Hanno sempre le mani e gli occhi controvento." Disse, con evidente umorismo ed entrambe sorrisero.

"Scusa, scusa. Solo che mi è rimasta l'abitudine, quando accarezzavo Elisa... Un ricordo di stamattina..."

"Ok ok, va bene. Per stavolta lascio correre..." Avanzò Cate, facendo l'occhiolino all'amica, che le sorrise, poi arrivarono Francesca ed Elisa, coi bimbi in braccio e la borsa con le cose di Brian in spalla, a sinistra.

Poi le due salutarono e se ne andarono, con Raphaela e Francesca che se ne andarono subito in bici per raggiungere l'università, visto che la lezione iniziava alle dieci e mezza fino alle tre del pomeriggio e la settimana seguente, il sedici Giugno, avrebbero dato l'ultimo esame prima di godersi totalmente le vacanze. Se tutto sarebbe andato bene, a Febbraio avrebbero preso tutte la laurea.

E Raphaela, mentre andava all'università con Francesca, incontrarono Nadia e Antonella in bicicletta "Ciao! Facciamo la strada insieme?"

"Aggiudicato." Rispose Francesca, ma anche Nadia fissava Raphaela.

"Senti, ma... Sei incinta?"

La mora si fermò e con lei anche Francesca, Antonella e la stessa Nadia, con tutte che la fissarono "Ma come l'hai capito? Anche Arianna prima me l'ha detto..."

"Beh, si vede, dai... Il tuo ventre è leggermente rigonfio..."

Raphaela si toccò il ventre "Sono solo tre mesi, eppure si nota... Comunque stasera lo dirò a Cate."

"Sono felicissima per te!" Disse Antonella, stringendo a sè l'amica, con Nadia e Francesca che fecero altrettanto, con quest'ultima che lo comunicò alla sua amatissima Valentina, la quale, quando le rispose, le chiese di fare gli auguri all'amica da parte sue e di ricordare sempre che l'amava tantissimo.

Cate, a casa, che giocava coi gemellini e Bartolomeo, ricevette la visita di Sole, che aveva lezione il giorno successivo, come Cate "Ieri sera Valentina mi ha mandato la foto di quell'opera d'arte bellissima che era il tuo viso!"

La castana sorrise appena "Giuro che mi piace tantissimo farmi dipingere da loro... Ma non dirlo a Raphaela e Francesca! Sennò ogni cinque minuti il mio viso diventerà più colorato di un murales!" Disse e Sole se la rise di gusto.

Ma Cate era preoccupata da qualcos'altro visto che, ormai da un paio di giorni, la sua Raphaela sembrava strana e lei voleva capire a tutti i costi cosa stesse succedendo all'amore della sua vita. E nemmeno immaginava quale fosse la verità, ma doveva solo aspettare qualche ora.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Notizie e scelte. ***


Durante il pomeriggio, Cate e Sole, che avevano portato Jayden e Dalila al parco giochi, decisero di andare a fare shopping, visto che ad entrambe serviva il necessario e la mora si portò dietro anche il piccolo Tomàs, andata a prenderlo dalla madre di Nadia, visto che la donna doveva andare al lavoro.

Le due amiche erano arrivate al centro commerciale con l'auto di Sole e sul sedile posteriore, oltre al seggiolino di Tomàs, Cate aveva messo quelli di Jayden e Dalila e, una volta al reparto alimentari, trovarono Monica "Ciao! Anche voi a fare compere?"

"Ciao! Si, coi bimbi..." Rispose Sole, che aveva sistemato Tomàs nel seggiolino del carrello e Cate aveva messo Jayden nel carrello e Dalila nel seggiolino "Ti unisci a noi?"

"Molto volentieri! Ciao anche a voi, piccolini!"

Tomàs e Dalila la salutarono con la manina e Jayden le sorrise, poi iniziarono a fare la spesa e Cate ricevette una mail da Raphaela, che le chiese di comprare fragole ed albicocche e la castana corrugò la fronte "E' successo qualcosa?" Chiese Sole.

"Raphaela mi ha chiesto di comprare fragole ed albicocche..."

"Cosa c'è di strano in questo?"

"Non le piacciono! Non le vuole nemmeno vedere, per questo è strano."

"Mah... Non so cosa dirti. Parla con lei!" Disse la mora e Cate annuì col capo, dirigendosi verso il reparto frutta e verdura per prendere quanto richiesto dalla compagna ed altro, visto che aveva l'intenzione di fare una bella macedonia.

Dopo qualche minuto andarono tutte e tre alla cassa e pagarono, poi Monica se ne andò con la sua auto e le due ragazze se ne andarono con quella della mora, che accompagnò Cate ed i gemellini a casa loro e poi andò a casa sua con Tomàs.

E le ragazze andate all'università, appena uscite dalla biblioteca dell'istituto, presero la rispettiva bici per tornare a casa, felici e soddisfatte per aver ottenuto il massimo voto al penultimo esame e poi, a Febbraio, avrebbero dato l'ultimo e preso poi la laurea.

Ma Raphaela chiese alle amiche di fermarsi ad una pizzeria a pochi metri dall'università per prendere un trancio di pizza ai wurstel e patatine fritte, una delle sue preferite "Dio, avevo una voglia incredibile di mangiarla!"

"Le voglie da gravidanza..." Disse Nadia, quasi sospirando, accarezzandosi il ventre, visto che era incinta di sei mesi.

"Già! A quanto pare si. E poi fragole ed albicocche... Cate avrà trovato strano il fatto che le hai chiesto di comprare della frutta che non ti piace."

"Hai ragione." Sorrise la mora, addentando ancora il suo trancio.

Rimasero lì un quarto d'ora, poi presero la rispettiva bici e se ne andarono a casa propria, con Raphaela e Francesca che arrivarono a casa loro "Domenica andrò a pulire casa mia." Disse la Principi "Se Valentina tornerà, voglio che la trovi pulita ed in ordine!"

"Vengo anch'io ad aiutarti. Così cambiamo anche le lenzuola al letto e facciamo tutto per bene... Lo diciamo anche alle altre!"

"Ottima idea!" Sorrise Francesca "Adesso sarà meglio preparare la cena. Sono le sette."

"A giudicare dal profumino, direi che ci sta già pensando Cate!"

Infatti, appena dentro, le due ragazze videro i due gemellini che giocavano con Bartolomeo e la sua pallina e la castana era in cucina, intenta a preparare la cena "Siamo a casa!" Dissero all'unisono e Cate uscì dalla cucina, sorridendo loro.

"Bentornate! La pasta allo scoglio, le scaloppine e la macedonia di frutta sono quasi pronte."

"Molto bene. Io vado a fare la doccia." Sorrise Raphaela e Cate le si avvicinò, baciandola dolcemente sulle labbra.

"Va tutto bene, amore? Ultimamente sei strana..."

"Si, sto benone. Ma dopo devo dirti qualcosa... A Francesca l'ho già detto."

"Va bene, d'accordo. Non vedo l'ora." Avanzò Cate e Raphaela le regalò un dolce bacio sulle labbra.

La cena fu pronta in pochi minuti e tutte e tre si misero a tavola e Cate continuava a fissare Raphaela, cercando di capire cosa dovesse dirle la compagna e, finito di cenare, anche Francesca e poi Cate stessa andarono a fare la doccia, mentre la mora sparecchiava la tavola ed infine tutte andarono a coricarsi, con Francesca ed i gemellini che andarono nella camera degli ospiti e la giocatrice si addormentò dopo aver mandato la mail della buonanotte alla sua Valentina, che le rispose in pochi minuti.

Nell'intimità della loro camera, Cate si era seduta sul letto a fissare la sua Raphaela "Perchè mi fissi?"

"Cosa devi dirmi?" Domandò la castana.

Raphaela prese un respiro profondo e s'avvicinò a Cate, che si sedette sulle sue gambe, cingendole il collo con le braccia "Ecco... L'ho scoperto due giorni fa."

"Oddio, non farmi preoccupare! Mi stai mettendo addosso una paura folle."

"Non devi averne." Disse Raphaela, sorridendo appena "Cate, io sono incinta! Aspetto un bambino!"

Le parole morirono nella gola di Cate per lasciare spazio ad un bellissimo sorriso e la castana strinse a sè la compagna, baciandola con passione, subito corrisposta, poi rimasero l'una con la fronte poggiata a quella dell'altra e Cate le accarezzò il ventre, teneramente "Non posso crederci... E così anche noi avremo un bimbo o bimba!"

"Si, ma sapremo il sesso solo tra due mesi. Sono infatti incinta di tre mesi..."

"E' bellissimo! Ti amo!" Se ne uscì Cate, iniziando a sfilare la maglietta alla compagna, baciandole ed accarezzandole la bianca pelle, come velluto sotto le sue dita.

Raphaela tolse a sua volta quella della castana e poi si stesero sotto le lenzuola, baciandosi ed accarezzandosi, con Cate che sparì sotto le coperte per coprire di baci il ventre della compagna ed accarezzarla dolcemente "Ti amo anch'io, immensamente! Per sempre."

Le due ragazze si amarono e, nel mentre, a Washington, Valentina bussò alla porta dell'ufficio del Presidente della società, fratello del Presidente della squadra del Vienna e le venne dato il permesso di entrare "Buonasera, Argenti. Come mai qui? In due anni non è mai venuta a lamentarsi."

"Non l'ho mai fatto, Presidente, ma lo faccio ora."

"Cosa c'è? Vuoi un aumento anche tu?"

"No, signore. Io voglio solo tornare in Italia dalla mia fidanzata e dai nostri bambini, che mai ho conosciuto."

"E ciò vorrebbe dire?"

"Voglio rescindere il mio contratto!"

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Due nuove amiche. ***


Il giorno seguente, il Presidente convocò Valentina nel suo ufficio e la giocatrice si presentò, sperando che l'uomo la lasciasse libera di tornare a casa da Francesca ed i loro bambini, che tanto desiderava conoscere e stringere tra le braccia, come una madre solitamente faceva coi suoi figli "Eccomi, Presidente. Sono qui."

"Benvenuta, Argenti." Iniziò l'uomo "Ho pensato a ciò che mi ha detto ieri sera e ho deciso di lasciarla andare."

"La ringrazio molto, Presidente!" Sorrise la giocatrice, visibilmente felice.

"Aspetta a rallegrarti. Ti lascerò andare, ma solo alla prossima finestra di mercato e dovrai pagare il doppio della clausola rescissoria!"

"Quindi... Devo restare qui fino a Dicembre?"

"Esatto! E' Giugno... Mancano ancora sei mesi e mezzo, perciò mettiti il cuore in pace. Darai il massimo e ti consiglio di risparmiare... Mi dovrai quattrocentomila Dollari per potertene andare via, altrimenti resterai qui a Washington!"

"Non si preoccupi, avrà quel denaro. Grazie!"

L'uomo la fissò, rigirando la stilografica tra le dita "Perchè se ne vuole andare, Argenti? Perchè desidera tornare dalla sua famiglia rinunciando al denaro?"

"Perchè per me la mia fidanzata ed i bambini che non ho mai conosciuto sono più preziosi del denaro o di mille diamanti. Loro sono il mio tesoro e metterò sempre loro davanti a me stessa ed ai miei desideri!" Ribadì la giocatrice e l'uomo, dopo averla guardata nuovamente, le diede il permesso di andarsene.

Nel mentre, in Italia, Cate e Raphaela si erano da poco svegliate nel loro caldo abbraccio e si scambiarono subito un bacio dolcissimo e pieno di passione, ma la castana doveva andare all'università e per questo motivo, dovevano fare tutto di fretta, ma si presero comunque il loro tempo. Dopotutto erano solo le sei e mezza e Cate aveva lezione alle nove, così la castana andò in bagno per preparare la vasca e poi venne raggiunta dalla mora.

Entrarono insieme nella vasca e si sedettero l'una davanti all'altra, con Raphaela che si sedette davanti a Cate, la quale le massaggiò le spalle e poi il ventre "Mi raccomando, oggi stai a casa se ti senti poco bene. A tre mesi dovresti avere la nausea..."

"Un po' si, lo ammetto, ma nulla di preoccupante. Chiamerò la mia ginecologa e mi farò prescrivere una medicina."

"Va bene." Sorrise Cate "Se avrai bisogno chiamami, tornerò subito!"

"No no, tu oggi devi concentrarti solo sul penultimo esame! Altrimenti la prossima settimana non potrai laurearti..."

"Già! Però, fortunatamente, abbiamo tutte da discutere la tesi lo stesso giorno, Venerdì... Poi, se tutto andrà bene, potrò andare agli allenamenti!"

"Dopo chiamerò il coach e gli dirò che potrò giocare finchè non entrerò nel quarto mese."

"Si, ti conviene." Disse Cate, baciandole le spalle ed accarezzandola teneramente "Tanto il tuo ruolo può ricoprirlo la nostra compagna nuova, quella arrivata da Novara... Francesca. La nostra Francesca Marcèl!"

Raphaela sorrise "Si! Lei mi sostituirà degnamente!"

"Ma ultimamente la vedo un po' giù... Non so cosa le succeda."

"Nemmeno io, ma posso chiederglielo, se vuoi." Sorrise la mora, voltandosi appena per fissare la compagna "Vive a pochi metri da noi, sai?"

"Davvero? Credevo abitasse a Milano... Ma se vuoi andare a fare un giro con lei, vai tranquilla. Mi piace molto come persona!"

"Dobbiamo soltanto andare a fare la spesa."

"Fai molta scorta di fragole ed albicocche, visto che ne mangi parecchie!"

Raphaela sorrise nuovamente e Cate la baciò non appena la mora si poggiò con la testa alla sua spalla sinistra, infine entrambe uscirono e si asciugarono, con Cate che andò a vestirsi in camera loro avvolta nel suo accappatoio e Raphaela, con indosso il suo accappatoio, scese in cucina per preparare la colazione.

Scese di sotto anche Francesca e Raphaela la salutò, con la bionda che aiutò subito l'amica apparecchiando la tavola, ma il loro campanello suonò e Raphaela andò ad aprire "Ciao, Francesca!" Rivolse la mora alla Marcèl, dai capelli biondi lunghi fin sotto le spalle e gli occhi celesti "Non ti aspettavo così presto..."

"Ciao! Scusami l'improvvisata, ma volevo dare a Cate il libro che mi ha prestato..."

Proprio la castana scese le scale e s'avvicinò alla compagna di squadra ma, prima che Francesca potesse dare il libro all'amica, un uomo la prese alle spalle "Adesso sei mia! Vieni, sbrigati, dobbiamo andare in Chiesa a sposarci!"

"L-Lasciami... Lasciami subito!" Lamentò la bionda ma, prima che Cate potesse intervenire, arrivò una ragazza dai lunghi capelli biondi come quelli di Francesca, con delle lievi mechès nere e gli occhi verde smeraldo, che subito saltò addosso al tipo, sferrandogli un pugno in pieno viso.

"Sparisci, altrimenti giuro che finisci male! Ti spedirò in Ortopedia!" Ringhiò, prendendolo per il colletto della maglietta e l'uomo se la diede a gambe levate.

"Giulia!" Avanzò la bionda "Iniziavo a temere il peggio..."

"Non dovresti, sai che ti proteggerò sempre!" Sorrise la ragazza, Giulia Piazòn, dalla pelle ambrata, come se fosse abbronzata.

Francesca annuì col capo e Cate le invitò entrambe ad entrare, con Giulia che notò subito Jayden e Dalila "Salutate Giulia." Disse la Principi ed i bimbi obbedirono, con la ragazza che sorrise loro, accarezzandoli dolcemente.

"Sono loro i piccoli Argenti?" Chiese Giulia e la Principi annuì col capo.

"Lui è Jayden e lei è Dalila!"

"Si si, conosco i loro nomi... Sono davvero carini, è la prima volta che li vedo da vicino!"

A Giulia sembravano piacere parecchio i bambini, poi squillò il cellulare di Francesca, che rispose "Ciao, Arthur! Si, sono dalle mie amiche... Vado a fare la spesa con due di loro. Esatto, le mie compagne di squadra! Va bene, a stasera... A dopo, amore."

"Hai un fidanzato?" Chiese Cate, mentre Giulia corrugò la fronte e la Principi notò il cambiamento d'espressione dipinta sul viso della bionda.

"Si. Il suo nome è Arthur McShane, è figlio di un famoso industriale che importa ed esporta zucchero."

"Bene. Vi unite a noi per la colazione? Almeno quel pazzo, se fosse ancora qui in zona, se ne va..." Domandò Cate e le due annuirono, sedendosi a tavola e la Principi continuava ad osservare l'amica della sua compagna di squadra.

Era infatti certa del fatto che Giulia fosse innamorata della Marcèl. E lei di queste cose se ne intendeva.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Jealous. ***


Le ragazze, terminata la colazione, terminarono di prepararsi e Cate se ne andò dopo aver salutato la compagna, i due gemellini e le tre amiche poi, quando la Principi dovette andare di sopra a vestire i figlioletti, cambiandoli dal pigiamino, Dalila fissava Giulia "Cosa c'è, piccolina? Vuoi che ti accompagni di sopra?"

Dalila annuì col capo e le mostrò il suo orsacchiotto "Bwuno!"

"Si chiama Bruno? E' stupendo, tesoro!" Rispose la ragazza, prendendola in braccio "Vieni, ti accompagno di sopra, così mi parli del tuo Bruno!"

La bimba le sorrise e Francesca fece altrettanto sapendo che, quando parlava in videochiamata con Valentina, la figlioletta amava parlare del suo orsetto, che Valentina stessa le aveva spedito come regalo per il Natale dell'anno prima.

E, quando furono di sopra, mentre Francesca vestiva i bimbi, fissò con la coda dell'occhio la ragazza che la stava aiutando "Posso farti una domanda personale?"

"Certo! Non ho nulla da nascondere, nè segreti."

"Tu... Sei innamorata di Francesca, vero?"

Giulia sorrise appena "Te ne sei accorta? Come hai fatto?"

"Ho notato il tuo sguardo quando il suo ragazzo l'ha chiamata..."

"Si. Si, la amo moltissimo!" Ammise, sorridendo poi con malinconia "Ma chi credi che vinca tra il figlio di un magnate dello zucchero pieno di soldi, case e ciò che vuoi ed una semplice guardia del corpo? Io devo solo proteggerla e basta, non potrò mai amarla come vorrei."

"So cosa provi, credimi... Io prima stavo con Sole, poi ho conosciuto Valentina e mi sono perdutamente innamorata di lei. E' stato quasi un sollievo quando ho scoperto che mi tradiva con una nostra ex amica."

"Sono felice per te, Principessa, ma io non ho proprio speranze! Zero!"

Le due ragazze terminarono poi di preparare i due bimbi e scesero di sotto, pronte per andare a fare shopping così, quando Raphaela ebbe chiuso tutto, uscirono di casa e s'incamminarono verso il centro della città "Cosa dovresti comprare?" Chiese Raphaela a Francesca, che si faceva chiamare Francy, semplicemente.

"Cibo e bevande, poi qualche vestito ed un paio di scarpe..."

"Bene! Allora andiamo ai grandi magazzini, il mio posto preferito." Sorrise Francesca, con Giulia che spingeva il passeggino doppio, nel quale stavano i due gemellini e si diressero verso i grandi magazzini, fermandosi però al bar, visto che Raphaela aveva voglia di bere un succo alla pesca.

"Sei incinta anche tu?" Chiese Giulia.

"Si! Di tre mesi..." Rispose la mora, accarezzandosi il ventre e sorseggiando il succo.

"Wow, congratulazioni!" Avanzò la bodyguard ed anche Francy le fece i suoi migliori auguri "Ma sei sicura che siano solo tre mesi? E' una bella pancia..." Tentò, accarezzandole delicatamente il ventre e la Principi notò lo sguardo negli occhi della sua omonima.

"Vedremo quando entrerò nel quarto mese tra quindici giorni e farò l'ecografia di controllo!"

"A me piacerebbe molto avere un figlio o due, ma Arthur non ne vuole... A lui piace divertirsi, non vuole impegni gravosi."

Raphaela pagò e poi raggiunsero il secondo piano, ove vi erano i negozi d'abbigliamento e Francy si guardava intorno, finchè un ragazzo non le si avvicinò "Ciao, bella!"

"Arthur!" Disse Francy, abbracciando il ragazzo, ventitreenne, perciò aveva quattro anni più di Francy, castano e dagli occhi scuri "Come mai sei qui?"

"Così... Avevo voglia di vederti. Ehi, bodyguard, puoi levarti dai piedi!"

"Molto volentieri. Qui uno dei due è di troppo." Disse, salutando le ragazze ed i due bambini, ma non Arthur e Francy, che l'aveva comunque salutata.

Giulia non sopportava Arthur, non solo perchè stava con colei della quale era innamorata, ma anche per via del suo carattere e, per i suoi gusti, il ragazzo era solo un viziato che faceva la bella vita coi soldi del padre, visto che non lavorava ed il significato di lavoro nemmeno sapeva cosa fosse.

"Accidenti... Sembrava davvero arrabbiata."

"Io riesco a capirla." Disse la Principi "Eccome se la capisco."

"Vorrei proprio sapere come fai, perchè io non ci riesco." Rispose Francy, con lo sguardo triste ma Arthur, prendendole con forza il viso tra le mani, la baciò.

"Non preoccuparti, bella! Non pensare a quella plebea, ci sono io con te!"

"Giulia non è una plebea. E poi, sai che non voglio essere baciata nei luoghi pubblici!" Avanzò la giocatrice ed il giovane si scusò, facendo un po' il tronfio.

Gli acquisti andarono bene e le ragazze, visto che era mezzogiorno, tornarono ciascuna a casa propria, anche se Arthur portò a pranzo Francy, visto che era infastidito da Jayden e Dalila che, secondo lui, quando parlavano, lo innervosivano, ammettendo che era per quello che non voleva figli. Lo infastidivano.

E, nel corso del pomeriggio, Giulia andò alla palestra che frequentava ed incontrò Cate, Sole ed anche Arianna, che fecero conoscenza con la bodyguard "Come sono andati gli acquisti?" Chiese proprio la castana, mentre la bionda metteva i guantoni da boxe.

"E' arrivato quello stupido damerino di Arthur e me ne sono andata. Non perchè me l'ha detto, sia chiaro, ma perchè lo detesto!"

"Lo odi perchè ami Francy, vero?" Domandò Sole ed Arianna sorrise, visto che aveva avuto la medesima idea dell'amica.

"Si... Si, Francy mi piace tantissimo. Ma come ho detto alla Principessa, io non ho speranze con quello."

"Non devi dire queste cose! Sta tutta a Francy la scelta e tu non devi arrenderti!" Le disse Arianna e Giulia le sorrise, prima di andare al sacco da boxe.

Le tre amiche fecero dei semplici esercizi con pesi o di corsa, mentre la bodyguard tirava pugni rabbiosi al sacco da boxe, immaginando, come sempre, che fosse l'odiato Arthur. Sperava davvero di riuscire a conquistare Francy, perchè uno che non voleva dei figli, non era il tipo giusto per la bellissima giocatrice.

Se lei fosse stata Arthur, i figli con Francy li avrebbe fatti eccome.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Sentimenti... 1 ***


Il giorno seguente, Giulia tornò da Francy, come sempre per proteggerla, ed arrivò con la solita puntualità, entrando col doppione della chiave che la stessa ragazza le aveva dato un mese prima, quando Giulia aveva iniziato a proteggerla.

"Sono arrivata." Disse, una volta entrata e chiuse la porta alle sue spalle.

"Buongiorno plebea." Avanzò Arthur e Giulia sgranò gli occhi, sentendo il sangue ribollirle nelle vene. Francy e quel cretino avevano passato la notte insieme.

La bodyguard non gli rispose e salì al piano di sopra, entrando nella stanza che occupava quando rimaneva con Francy e prese il suo zaino, che aveva nell'armadio con alcuni dei suoi vestiti ed iniziò a metterci dentro abiti e scarpe "Ciao!"

"Tutta felice stamattina, eh? Immagino, dopo la notte di fuoco col tuo Arthur..."

Francy la fissò "Non c'è stato nulla, ha dormito nella camera degli ospiti! E... Giulia, cavolo, è il mio ragazzo! Se avessi anche fatto qualcosa cosa ci sarebbe di male?"

"Niente. Ma da oggi io e te abbiamo chiuso, fatti proteggere dal tuo boy!" Ringhiò la bodyguard che, dopo aver preso le sue cose, andò in bagno per prendere il suo spazzolino e Francy la seguiva, anch'ella in accappatoio.

"Cosa significa? Giulia! Giulia!" La chiamò inutilmente Francy, seguendola fin fuori in strada, ma la bodyguard non le diede retta, prese e salì sulla sua auto, partendo a tutto gas. Francy sentì le lacrime premerle dietro le iridi verdi e rientrò in casa, ove pianse dopo essersi seduta al tavolo.

"E' solo una plebea, bella! Lasciala stare. Credeva che fossi venuto a letto con te? Quando vorrai concedermi la tua verginità, ti porterò in una suite d'albergo!"

Francy non lo ascoltò nemmeno, così il ragazzo, spazientito, andò di sopra per vestirsi e poi se ne andò, dopo aver salutato la ragazza, che lo salutò appena e la pallavolista prese e salì di sopra per vestirsi, visto che aveva già fatto la doccia, dal momento in cui doveva andare all'università. Ma entrò nella stanza degli ospiti che occupava Giulia e notò che la bodyguard, non solo aveva preso le sue cose, ma aveva rotto in tanti piccoli pezzettini tutte le loro foto insieme e questo le spezzò letteralmente il cuore.

La pallavolista sentì il campanello della porta e, dopo aver aperto, abbracciò d'istinto la persona innanzi a lei "Ehi... Quanto entusiasmo!"

"Ca-Cate! Scusami... Non volevo..."

"Tranquilla, nessun problema! Sei pronta? Sono passata a prenderti per portarti all'università..."

"Si... Sono pronta..." Disse la ragazza, asciugandosi gli occhi.

"Tutto bene?" Chiese la castana alla compagna di squadra, che si strinse a lei, scuotendo il capo ed anche Raphaela, Francesca e Nadia, in auto con loro, le raggiunsero.

"Francy! Cosa c'è?" Chiese proprio la mora dagli occhi azuzrri.

"G-Giulia è... G-Giulia è andata via..." Iniziò, singhiozzando "E'... E' venuta qui e ha visto che c'era Arthur, ha inveito contro di me, ha preso le sue cose ed è andata via dopo aver rotto le nostre foto insieme! E' andata via..."

La bionda si strinse a Cate con forza e la castana provò a consolarla "Tornerà, vedrai!"

"No... Lei non torna mai sui suoi passi..."

"E' successo qualcosa, fra te e Arthur? Insomma, hai capito." Avanzò la Principi e la sua omonima scosse il capo "Bene, perchè le avresti sbriciolato il cuore! Giulia è innamoratissima di te! Come fai a non capirlo? Come puoi essere così cieca di cuore??"

Francy sgranò gli occhi, poi Cate la fece salire in macchina e se ne andarono verso l'università, ove la castana le lasciò, dopo aver baciato Raphaela e tornò a casa sua per studiare con Sole, rimasta a fare da baby sitter a Dalila e Jayden, che giocavano con Tomàs "Tutto bene?" Chiese la mora.

"A quanto pare, Giulia ha lasciato Francy... Da oggi la nostra comune amica dovrà guardarsi le spalle da stalker e fans invadenti!"

"Sul serio? Sembravano tutto amore..."

"Giulia ha trovato Arthur a casa di Francy e pare che sia andata su tutte le furie, portando via i vestiti che aveva da lei e rompendo le loro foto insieme."

"Beh, un gesto significativo... E Francy non ha capito che questo gesto la dice lunga su ciò che Giulia prova per lei?"

"No, non credo. A quanto pare non l'ha capito." Disse Cate, prendendo il suo libro e Sole sospirò.

"Quella povera ragazza... Deve proprio farne di strada, in amore!" Ribadì e Cate sorrise appena, dando piena ragione all'amica. Francy doveva ben capire il cuore di Giulia che, probabilmente fin dal primo giorno, si era innamorata di lei.

E Giulia, a casa sua, colpiva il sacco da boxe che teneva in camera sua con rabbia e cercava di cancellare dalla sua mente le immagini di Francy in compagnia di quel figlio di papà viziato e spaccone e cercava di capire come avesse potuto Francy non capire mai i suoi sentimenti.

Ed anche la pallavolista, all'università, non si dava pace. Le parole della Principi l'avevano colpita nel profondo. Davvero Giulia era innamorata di lei?

"Ci stai ancora pensando?" Domandò Nadia, parlando a bassa voce.

"Eccome... Dio, non riesco a togliermi dalla mente quello che è successo."

"Devi capire i sentimenti di Giulia..."

"Lei odia Arthur. L'ha sempre odiato!"

"E ti sei mai chiesta perchè lo odia a tal punto?" Chiese Nadia e Francy rimase a bocca aperta.

La bionda pensò alle parole dell'amica ed a tutto ciò che avevano passato assieme lei e Giulia, fin da quando la squadra gliel'aveva assegnata come bodyguard, visto che era l'unica a Trento che era qualificata per proteggere persone famose.

E capì che forse, le sue amiche, avevano ragione. Giulia era innamorata di lei.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Sentimenti... 2 ***


Finite le lezioni all'Università, Francy, Raphaela, Francesca, Nadia ed alcune delle altre amiche uscirono dall'istituto per dirigersi verso la tavola calda a pochi metri da loro, visto che Raphaela aveva voglia di mangiare una bella pizza quattro stagioni "Caspita, ma hai sempre voglia di pizza?"

"A pranzo desidero sempre qualcosa che abbia il sugo di pomodoro... Di sera le voglie variano, ma di giorno no!"

"Piacerebbe tanto anche a me avere un bambino... Peccato che Arthur non li voglia." Disse Francy, quasi dispiaciuta "Non li sopporta!"

"Puoi venire a fare la baby sitter tutte le volte che vuoi!" Rispose la Principi.

Francy le sorrise e Nadia, mentre ordinava un calzone prosciutto e funghi, la fissò, dopo essersi sedute ad un tavolo "Dovevi metterti con Giulia! Lei, di certo, li avrebbe voluti eccome, i figli."

"Confermo." Avanzò ancora la Principi "Lei è bravissima, coi bambini! Ho visto come interagiva con Dalila... Ci sa fare davvero!"

La bionda rattristò lo sguardo "Giulia... Non la vedo da cinque ore e mi manca tantissimo..."

"Se ti manca così tanto, molla quell'idiota e mettiti con lei!"

"Lei non mi vuole, te l'ho detto. Non torna mai sui suoi passi!" Ribadì la bionda, finchè Francesca, l'amata di Tania, non attirò la sua attenzione.

"Guarda! Sembra che tu stia per rivederla." Disse e subito Francy si voltò, vedendo la bellissima bodyguard entrare nella tavola calda ed andare al banco per ordinare e, quando ebbe pagato, Nadia si alzò e la chiamò, attirando la sua attenzione.

La ragazza notò Francy, ma fece finta di nulla ed andò a sedersi con loro, tra Elisa e Nadia stessa "Ciao! Non credevo di trovarvi qui."

"Raphaela aveva voglia di mangiare una pizza quattro stagioni..."

La mora sorrise a Giulia "Qui le pizze sono ottime! Dovresti provarle... Specialmente questa e quella con le patatine fritte."

Francy osservava Giulia mentre interagiva con le amiche e sorrideva, notando i lineamenti marcati e dolci del viso, senza scordare la bellissima e perfetta abbronzatura che aveva, gli occhi verdi, il dolce sorriso ed il suo modo di fare, sempre contenuto e rispettoso, mai banale o volgare.

E capì di essere innamorata, di lei. Forse dal loro primo incontro. Solo che ora, a causa di Arthur e della sua cecità di cuore, l'aveva persa.

"Accidenti, sono le due... Devo andare!"

"Hai trovato qualcun'altra da proteggere?" Chiese Monica.

"No. Devo andare a combattere."

"Non ci credo... Sei tornata a combattere?" Domandò Francy e Giulia la fissò in tralice.

"A te non deve importare ciò che faccio. Non sono affari tuoi!" Rispose e Francy sgranò gli occhi, non aspettandosi una tale aggressività da parte dell'altra bionda, che se ne andò dopo aver salutato le altre ragazze, tranne che lei.

Le giovani se ne andarono, dopo aver terminato di mangiare e bere, prendendo il rispettivo zaino, notando che Francy stava piangendo "Cosa ti è successo?" Chiese Cate, venuta a prendere Raphaela e Francesca.

"Prima c'era qui Giulia e... Non è stato proprio un incontro amichevole."

"Capisco... Mi dispiace!" Disse la castana "Vuoi venire da noi? Ti rilassi un po', giocando coi bambini..."

Francy sorrise appena "D'accordo... Grazie."

"Prego! Vieni anche tu, Nadia. Sole è da noi e sta badando ai piccoli."

La mora sorrise e salì in auto, quindi Cate partì, dopo aver salutato le amiche e Francesca notò che aveva una mail di Valentina, che le chiedeva come stavano i bambini e che, se tutto fosse andato bene, sarebbe tornata a casa per sempre durante il mercato invernale "Come mai quel sorriso felice?" Chiese Nadia.

"Valentina mi ha scritto, chiedendomi come stanno i bambini e che, al mercato invernale, se tutto andrà bene, tornerà per sempre a casa!"

"Speriamo che sia davvero così!"

"Lo spero anch'io!" Sorrise Francesca "Il mio amore..."

"Non vedo l'ora di conoscerla. Per me è un mito." Disse Francy "Chissà Giulia... Anche a lei piacerebbe conoscerla, è il suo idolo!"

Tutte sorrisero "Avrà la sua occasione, allora!" Rispose Cate, fissando poi Nadia dallo specchietto retrovisore "Visto che tu sei a riposo, noi oggi abbiamo gli allenamenti a Milano. Guardi tu i bambini?"

"Certo! Molto volentieri."

"Anch'io sono a riposo." Disse Raphaela "Il coach mi ha chiamata, dicendo che posso stare a casa."

"Allora dovrò sostituirti io... Per l'ultima partita della stagione!"

Raphaela le sorrise, quindi arrivarono dopo qualche minuto a casa Bossolani-Falcetti e Nadia abbracciò subito la sua Sole, che la baciò dolcemente "E' andata bene l'ultima lezione? Febbraio arriverà presto, così tutte daremo gli esami."

"Puoi dirlo... Poi mi dedicherò alla pallavolo, a Tomàs ed anche a te!"

"Voglio ben sperarlo!" Ribadì Sole, stringendo a sè Nadia ed accarezzandole il ventre.

Francy osservava le loro dolci interazioni e capì di volere solo una cosa, o meglio, una persona. Giulia Piazòn, la sua insostituibile bodyguard.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Congedare, Ammettere, Aspettare. ***


Passarono quindici giorni e le ragazze non videro più Giulia e Francy si preoccupò non poco, temendo che la ragazza potesse essere andata via oppure che fosse ferita ed all'ospedale. Stava pensando a tutte le cose più negative che potessero venirle in mente.

"Ma dai, vedrai che starà bene..." Tentò Cate.

"Sono d'accordo!" Disse Antonella "E' troppo brava per pensare al peggio!"

Francy chiuse gli occhi e sospirò "Avete ragione, ma sono preoccupata..."

"Dimmi la verità." Avanzò allora Nadia "Anche tu sei innamorata di Giulia! Magari non te ne rendi conto... Ma è così, ne sono certa!"

"Credo di averlo capito troppo tardi."

Le ragazze erano felici di sapere che l'amica aveva finalmente capito cosa volesse realmente, ma ad interrompere il discorso ci pensò lo squillo del suo cellulare. Era Arthur, così rispose e le amiche la fissavano "Embè?" Domandò Fra, quando ebbe riattaccato.

"Vuole che vada a pranzo con lui..."

"E tu ci andrai?"

"Per forza. Dice di volermi parlare... Ma non ha detto altro."

Le amiche capirono e la lasciarono andare, così la giovane prese la navetta per raggiungere il centro di Trento ed il ristorante nel quale Arthur l'aspettava, trovando subito il ragazzo fuori da esso "Benvenuta, bella!" Disse lui, masticando il solito chewing gum "Entriamo. Ho prenotato una sala solo per noi."

Francy sorrise appena ed entrarono, raggiungendo la sala da pranzo riservata a loro "Perchè mi hai fatto venire fino a qui?"

"Perchè devo partire per il Perù e voglio portarti con me."

Le parole del ragazzo colpirono Francy. Lei non aveva mai pensato all'idea di lasciare il Trentino, se non per giocare a Pallavolo e poi non voleva lasciare le sue amiche, la sua famiglia adottiva, si poteva dire, visto che la sua vera viveva a Barcellona. E poi non voleva lasciare Giulia.

"Io... Io non voglio..."

"Non vuoi cosa? Venire in Perù, sposarmi, fare la bella vita e smetterla con quello stupido sport?"

A quelle parole, gli occhi di Francy s'iniettarono di sangue, assumendo le stesse tonalità scure di quando giocava in partita, esprimendo la passione e la rabbia che avevano dentro "Non è stupido, il mio sport. Non lo è!"

"Calmati, bella, ok? Potrai giocare anche laggiù."

"Io non voglio lasciare Trento e le mie amiche... Non voglio lasciare Giulia!"

Arthur la fissò "Giulia? Quella plebea? Cosa c'entra lei?"

"Lei è importante, per me! Importante e per colpa tua l'ho persa!" Gridò la bionda, ansimando quasi con rabbia.

"Cosa vuoi dire?" Chiese lui, fissando poi la ragazza, mettendo le mani sui fianchi e sorridendo appena "Aspetta... Tu la ami? Ami quella plebea?"

"Smettila di chiamarla plebea! E si... Si, io l'amo moltissimo!"

L'ammissione colpì Arthur, che parve però sollevato e poco provato dalla dichiarazione "Allora vattene e continua ad essere una poveraccia. Io ho parecchie ragazze, con cui me la facevo e faccio tutt'ora, oltre te. La compagnia non mi manca!"

Francy parve assai sollevata e si voltò, lanciando a terra l'anello di fidanzamento, poi corse via. Lei non voleva rinunciare alla Pallavolo, lo sport più bello del mondo e non voleva lasciare nè le amiche nè Giulia. Sperava però che costei la volesse, visto che Nadia in primis e le altre le dicevano sempre quanto l'amasse.

Corse a perdifiato, sperando che non fosse troppo tardi ma, approfittando del semaforo rosso, si fermò per chiamare Cate, che rispose subito "Francy... Dimmi! Cosa c'è?"

"Arthur voleva portarmi con sè in Perù, ma io ho rifiutato... Voglio stare qui a Trento, giocare a pallavolo, stare con voi e... E amare Giulia!" Iniziò, tutta d'un fiato, incurante di qualche persona accanto a lei "Cate, avevate tutte ragione! Io la amo! L'amo moltissimo!"

Cate sorrise, limitandosi ad accarezzare Raphaela, visto che erano accoccolate sul divano, intente a coccolarsi "Bene, mi fa piacere! Allora vai da lei, dille quanto l'ami e distruggi quella dannata corazza che ha alzato a protezione del suo cuore!"

"E' quello che sto facendo! Grazie, Cate... Grazie a tutte voi!"

"Prego. Mi raccomando non voglio più sentirti fino a domattina!" Disse la castana e Francy sorrise, poi si salutarono e riattaccarono.

"Ha finalmente capito?" Chiese Raphaela, baciandola sul lobo dell'orecchio destro.

"Si. Si, finalmente! Lascia che lo dica a Nadia... Farà i salti di gioia!"

La mora sorrise e Francesca, che stava giocando coi suoi piccoli sul tappeto assieme a Bartolomeo, il micio Persiano, sorrise soddisfatta e mandò una mail alla sua Valentina.

Valentina che, stesa sul letto del suo dormitorio in camicetta e calzoncini corti, lesse il messaggio e sorrise, facendo partire la videochiamata per parlare con la sua amata e vedere i loro figlioletti ed ovviamente Francesca parlò col suo amore nella poca intimità di una videochiamata, ma a loro bastava anche questo per stare insieme.

"Mi raccomando, amore mio." Disse Valentina "Rammenta a Giulia che, quando si sentirà pronta ad amare Francy, dovrà ricordare che l'abito che indosserà starà meglio ai suoi piedi che indosso a lei!"

Francesca sorrise dolcemente "Non credo le servirà. Giulia è una tua fan... Chiamala, ogni tanto."

"D'accordo, allora sarò io a dirglielo."

"Valentina... Io ti amo tantissimo, non dimenticarlo mai!"

"Ti amo anch'io, Principessa, ed amo i nostri bambini! Non posso dimenticarlo e presto tornerò. Aspettami!"

"Ti aspetterò anche per cent'anni!" Ribadì e Valentina sorrise, poi si salutarono baciando al solito lo schermo del rispettivo cellulare e poi riattaccarono, consapevoli del fatto che, alle soglie del freddo inverno, si sarebbero nuovamente incontrate, nuovamente amate e mai più lasciate.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Il mio tutto. ***


Francy, quando il semaforo tornò verde, corse a perdifiato per le strade di Trento per arrivare a casa di Giulia e, nel mentre, iniziò a piovere, con la ragazza che si bagnò completamente. Ma, quando arrivò a casa di Giulia, si stupì nel vedere che la chiave non entrava più nella serratura.

"Cosa stai facendo? Cerchi di scassinare la porta di casa mia?"

Francy si voltò e vide Giulia che, ombrello in mano, la fissava "No... No, volevo aprire con la chiave che mi avevi dato tu ma..."

"Ho cambiato la serratura, dopo ciò che è successo tra noi."

"Capisco..." Disse Francy, chinando il capo e Giulia la passò, aprendo la porta di casa sua.

"Entra. Se resti ancora sotto la pioggia, prenderai un bel raffreddore e, con una partita ancora da giocare e Raphaela da sostituire, non puoi permettertelo!" Disse e, aperta la porta, invitò Francy ad entrare e la richiuse alle loro spalle.

Giulia salì di sopra ed invitò Francy a seguirla, entrò nella sua stanza e le diede l'accappatoio "Grazie..."

"Non devi ringraziarmi. Fatti una bella doccia calda!"

"Ok, va bene." Rispose la pallavolista, sorridendo dolcemente "Senti, ehm... Devo dirti una cosa..."

"E sarebbe?" Domandò la bodyguard, fissandola seria e con severità, incrociando le braccia.

"Prima Arthur mi ha chiesto di andare con lui in Perù, ma io ho rifiutato."

"Si?" Chiese Giulia, inarcando un sopracciglio "Che strano..."

"Voleva che lasciassi la pallavolo, sport che lui definisce stupido, ma solo perchè non sa quanti valori insegni. E poi... E poi non volevo lasciare Trento, la mia terra e le mie amiche. E soprattutto te, Giulia."

"Io? Cosa c'entro io, con te?"

"C'entri, invece. Perchè in questi quindici giorni in cui non ci siamo viste ho pensato molto e ho capito che le ragazze avevano ragione, nel dire che sono sempre stata innamorata di te!" Ammise la pallavolista, fissando con passione Giulia, il cui sguardo, però, non era cambiato.

"Fai la doccia, io vado a preparare della cioccolata calda."

Francy non seppe che dire, visto che Giulia non pareva minimamente toccata dalle sue parole e si limitò ad annuire col capo, prendendo l'accappatoio ed entrando in bagno, con la bodyguard che scese in cucina, ove liberò un profondo sospiro.

Finalmente Francy aveva capito di amarla, ma voleva essere certa della separazione definitiva della pallavolista da Arthur. Non voleva rischiare un ritorno del ragazzo e soffrire, non l'avrebbe sopportato.

"Eccomi..." Disse Francy, arrivando in cucina qualche minuto dopo e si sedette al tavolo, sul quale vi era una tazza di cioccolata fumante "Grazie..."

"Prego. Riscaldati, ne hai bisogno."

La bodyguard le sorrise appena e Francy sorseggiò piano la cioccolata, con Giulia che la fissava ed anche la giocatrice incontrò i suoi occhi "Non scherzavo, prima. L'ho lasciato veramente, non tornerà più." Iniziò, piangendo appena "Mi ha sempre tradita! Mi ha detto di avere parecchie ragazze, oltre a me!"

"Piangi perchè ci tenevi, vero?"

"Lo credevo anch'io, ma non è così. Io... Io ho capito di amarti troppo tardi! Io ti voglio bene, tu sei il mio tutto, Giulia!" Gridò la ragazza, alzandosi e fiondandosi tra le braccia di Giulia che, dopo un momento di esitazione, la strinse a sè, accarezzandole i morbidi capelli biondi.

"Non devi avere paura. Adesso ci sono io!" Sussurrò Giulia, baciandole più volte la tempia destra, finchè Francy non puntò i suoi occhi in quelli della bodyguard, sporgendosi verso di lei ed accarezzandole dolcemente le labbra con un bacio tenero.

Giulia si perse nella sensazione del bacio, ma presto lo corrispose, approfondendo l'effusione e Francy si strinse alle spalle della bodyguard, ansimando e si guardarono, col rispettivo cuore che batteva impazzito e nuovamente si baciarono, sentendo il desiderio di farlo.

La bodyguard fece sedere Francy sulle proprie gambe, per issarla poi in braccio ed alzarsi infine in piedi, mettendola spalle al muro ed aprendole l'accappatoio per baciarle meglio il collo e le spalle, perdendosi poi sulla morbida pelle del seno e Francy impazzì letteralmente, premendo l'altra ragazza contro di sè "Giulia..."

"Non parlare... Abbiamo parlato troppo, in sei mesi..."

"E perso troppo tempo." Sorrise Francy "Lo so. Ma volevo dirti che ti amo. Ti amo tantissimo!"

"Ti amo anch'io, Francesca. Ti amo così tanto che ruberei la luna, per te!"

Francy le sorrise, baciandola sulla fronte e poi sulle labbra "Sei davvero romantica e dolce. Se mi fossi messa subito con te, ora sarei felicissima!"

"Puoi sempre esserlo. Se vuoi davvero stare con me, io ci sono. Se mi vuoi per tutta la vita, sono qui!"

"Certo! Certo che voglio stare con te ed è altrettanto certo il fatto che ti voglio per tutta la vita!"

Giulia le sorrise, prima di spogliarla completamente e rimanere ad osservare il suo corpo tonico e perfetto, ma anche Francy iniziò a spogliare Giulia, rivelando il suo addome scolpito e la giocatrice lo accarezzò. Era proprio come lo immaginava, in una parola perfetto, come la sua amata.

"Ti piace proprio, eh?"

"Moltissimo! Ma adesso ti prego, fammi tua... Ti voglio. Ti voglio fortemente!"

"Ti voglio anch'io, ma non credo di resistere fino alla camera."

"Il divano andrà benissimo!" Sorrise Francy e Giulia fece altrettanto e, una volta stese, si baciarono ed accarezzarono, con Giulia che fece sua Francy e la tenne stretta a sè mentre cercava di regolarizzare il respiro e la bodyguard la tenne poi stesa sopra di sè, accarezzandole i capelli e la candida pelle.

"Ti amo e voglio che sia per sempre. Basta Arthur e basta chiunque, a parte le amiche... Solo io e te."

"Certo!" Sorrise Francy, baciandole il petto un paio di volte "Io e te, per sempre!"

"Io sarò il tuo tutto, ma tu devi essere il mio. Tu sei il mio tutto."

"Affare fatto." Rispose Francy, quindi si sorrisero e si baciarono, prima di addormentarsi l'una tra le braccia dell'altra.

Finalmente il loro amore era sbocciato e sapevano entrambe che non si sarebbero più lasciate. Il loro amore sarebbe durato per sempre, perchè una era il tutto dell'altra e viceversa, tanto tenevano al sentimento che le univa e che non sarebbe sciamato in eterno.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Scelte. ***


Il mattino seguente, Giulia e Francy erano stese sul divano-letto della prima, che Giulia stessa aveva sistemato dopo aver interrotto per qualche minuto la sua dolce attività con la giocatrice ed attualmente le due neo amanti si stavano scambiando baci molto dolci, con la bodyguard che baciava il collo dell'altra bionda, la quale gemeva di piacere e si stringeva all'amata con tutte le sue forze, ansimando e rubandole baci appassionati alla prima occasione.

"Non ci crederai, ma ho sognato tanto questo momento..."

"Sul serio?" Chiese Giulia, inarcando un sopracciglio "Quando non eri troppo impegnata con Arthur..."

"Non voglio sentirlo nominare, quel vigliacco traditore! Se penso che avevo te sotto il naso e continuavo a stare con lui... Mi sento male al solo pensiero! E poi andava con altre ragazze... Non è così che immaginavo l'amore della mia vita."

Giulia sorrise appena, baciandola sulla fronte "Se la cosa può consolarti, io sto e starò sempre con te."

"Questo mi fa moltissimo piacere!" Sorrise a sua volta Francy, baciando sulla guancia la bodyguard "Anche io starò sempre e solo con te."

Le due ragazze si baciarono ancora, poi suonò il cellulare della bodyguard, che rispose, visto che era per terra, vicino al divano "Pronto? Chi è?" Chiese la bionda, mettendosi poi seduta, coprendo in parte il suo corpo e sgranando gli occhi "S-Si, lo penso anch'io. E... Grazie per la chiamata, spero di poterti conoscere, un giorno!"

Quando la bodyguard riattaccò, Francy si sedette accanto a lei "Sembri colpita..."

"E lo sono!" Rispose la bionda, sorridendo appena, ancora incredula "Era Valentina! Cioè, Valentina Argenti, il mio idolo indiscusso! Una delle ragazze deve averle dato il mio numero, non c'è altra spiegazione..."

"Più tardi le ringrazierai! Ora sei tutta per me."

"Andiamo a farci un bel bagno... Dopo possiamo andare a pranzo con loro o trovarci qui a mangiare una bella pizza..."

"Ottima idea!" Sorrise Francy "Ma c'è un problema..."

"Che genere, di problema?"

"L'appartamento in cui vivo è di Arthur e... E non voglio più stare lì..."

"Allora vieni a vivere con me! Dopotutto cerchi di chiedermi questo, no? Il primo passo per la nostra vita insieme."

Francy sorrise appena, perchè lei e Giulia si erano sempre capite benissimo, non solo con gli sguardi "Grazie!"

"Possiamo chiedere alle ragazze, tranne quelle in dolce attesa, se ci aiutano a portare qui le tue cose e ordino pizza per tutte. Che ne dici?"

"Dico solo che ti amo!" Ribadì Francy, stringendosi a Giulia, che la fece sedere sulle proprie gambe per approfondire l'effusione, poi entrambe si alzarono, con una coperta avvolta attorno al corpo e salirono le scale per andare in bagno e rilassarsi un po', oltre che coccolarsi, con la bodyguard che portò con sè il suo cellulare per poter mandare la mail alle amiche e, se volevano, anche i maschi del gruppo potevano venire.

Tutte risposero di si, anche i ragazzi avvisati dalla rispettiva fidanzata e le giovani in dolce attesa sarebbero rimaste a casa di Giulia, che aveva scritto il suo indirizzo, ad aspettare le pizze e le bibite ed a preparare il tavolo esterno, sotto il portichetto; le altre sarebbero andate con Kohei, che aveva preso in prestito il camioncino da suo cugino Hasai e gli altri ragazzi a casa di Francy per prendere le sue cose.

Le sole ritardatarie erano Cate e Raphaela, visto che costei aveva la prima visita ginecologica "Nervosa?"

"Abbastanza..." Rispose la mora, stringendo la mano destra della compagna tra le sue.

"Tutto andrà bene, vedrai! Non devi preoccuparti..."

"Ma il mio ventre è troppo rigonfio, non vorrei avere problemi con la gravidanza..."

Cate la baciò sulla tempia e, quando fece per baciarla sulle labbra, l'infermiera che lavorava alla clinica della dotoressa Petra Ozzini chiamò la mora, così le due giovani si alzarono ed entrarono, salutando la donna sui quarant'anni "Benvenute! Prego, Raphaela, si accomodi."

La mora seguì le disposizioni della ginecologa e si stese poi sul lettino, Cate si sedette al suo fianco su una seggiola, quindi la donna iniziò la sua visita "Problemi?" Chiese Cate, ma la donna sorrise appena, scuotendo il capo.

"Nessuno! Adesso vediamo di quanti mesi è la gravidanza, facciamo l'ecografia..."

La donna accese l'apparecchio e mise il freddo gel sul ventre di Raphaela, che sibilò lievemente, poi entrambe si concentrarono sul monitor "Va tutto bene, vero?"

"Non sia così ansiosa, Raphaela. Stia tranquilla e rilassata... I piccoli stanno crescendo bene!"

A tali parole, le due sgranarono gli occhi "Ehm... Credo di avere capito male... Può ripetere?" Chiese Cate.

"Piccoli. Ragazze, avrete presto due gemelli." Disse, fissando poi Raphaela "Non hai nulla, che non va! Sei al terzo mese di gravidanza ed è per questo che il tuo ventre è leggermente rigonfio!" Concluse, passandole un pezzo di carta per ripulirsi e poi stampò le immagini, consegnandole alla mora assieme alla ricetta di un farmaco antinausea.

Cate pagò la visita e salutarono la donna, poi lasciarono la clinica e salirono sull'auto della castana "Ancora non ci credo... Due gemelli..." Disse proprio Cate, accarezzando dolcemente il ventre della compagna.

"Anch'io sono incredula, ma sono davvero felice!" Ribadì, posando le mani su quella della compagna, che la baciò dolcemente prima di farsi seria.

"Però... Non voglio che i miei genitori lo sappiano. Che stiano fuori dalla vita dei nostri figli."

"Non dovresti... So che non mi sopportano, specialmente tuo padre, ma sono i loro nonni..."

"A me non importa, non voglio che possano comandare i nostri bambini. Loro non vogliono te, io non voglio loro!"

"Come vuoi... Però a me dispiace..."

"Non preoccuparti." Sorrise appena Cate "Se vuoi dirlo alle altre ed ai tuoi genitori..."

La mora annuì col capo e prese il suo telefono, quindi scrisse le mail e la inviò a genitori ed amiche, poi Cate accese l'auto e partì dapprima verso la farmacia e solo dopo verso la casa di Giulia per accompagnare Raphaela ed aiutare Francy col trasloco.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Idolo e fan. ***


A casa di Giulia, le ragazze in dolce attesa aspettavano il fattorino con pizze, calzoni prosciutto o salame e funghi, tramezzini e bibite, mentre Patrizio e Luca, i soli maschi del gruppo rimasti, sistemavano nel grande giardino esterno, assieme a Giulia stessa, quattro tavoli e le sedie per tutti, più una sdraio per Nadia, soggetta a lievi dolori.

"Accidenti... E' straziante stare qui senza fare niente." Disse proprio la mora, mentre giocava col suo amato Tomàs.

"Ti capisco, ma sei incinta di sette mesi, non devi fare sforzi."

Nadia sorrise a Raphaela, la quale aveva rivelato alle amiche ed ai due amici di aspettare due gemelli, ricevendo baci ed abbracci, certa che Cate l'avrebbe detto al resto del gruppetto, poi sentirono il campanello e Francesca andò ad aprire "Ciao, bella! Ho le vostre ordinazioni."

Il fattorino sorrise con malizia a Francesca, quindi arrivò Luca "Non sorriderle troppo, bello! E' impegnata."

"Scusami, amico, non volevo soffiartela."

"Non sta con me, ma con una mia cara amica."

"Oh! Capisco... Beh, se mi dai una mano a scaricare quanto avete ordinato..."

Luca annuì col capo ed anche Giulia uscì, portando tutto sul tavolo della cucina e poggiando i sacchetti con le bibite delicatamente a terra, poi la padrona di casa pagò il conto, rifiutando il denaro delle amiche, che volevano contribuire ai quasi sessanta Euro.

"Grazie per essere intervenuto." Disse Francesca.

"Figurati." Le sorrise Luca "Anche quando esco con Lucia non sopporto i farfalloni, visto che spesso c'è qualcuno che la fissa con insistenza."

"Essere gelosi non fa sempre male, in una coppia!"

"E' quello che penso anch'io!" Rispose il ragazzo ed entrambi si sorrisero "E poi, Tania se la sarebbe presa con me, se ti lasciavo in balìa di quel tizio."

"Oh si! Su questo hai assolutamente ragione. Anche lei è molto gelosa."

I due uscirono poi, prendendo tre scatole di pizza a testa, col ragazzo che prese anche un sacchetto di bibite e, nel mentre, arrivavano i ragazzi e le ragazze andate a casa di Francy per prendere le sue cose ed iniziarono a sistemare, tanto c'erano solo un paio di piccoli mobili che aveva comprato lei e per il resto erano suoi effetti personali, i suoi trofei che aveva vinto giocando a Pallavolo sin da quando aveva undici anni a Barcellona ed i parecchi abiti e scarpe.

"Se volete iniziare a sistemare, mentre noiapriamo le scatole di pizze, calzoni e tramezzini..."

"D'accordo." Disse Francy "Amore mio, noi andiamo di sopra."

Giulia la fissò, apprezzando assai la bellezza di quelle due semplici parole, spesso difficili da pronunciare, appena dette da Francy "Vai tranquilla, amore. Io sono qui!" Ribadì ed anche Francy provò le medesime emozioni, quindi si sorrisero e la giocatrice salì le scale con Cate, Sole, Tania e Lucia.

Rio e Kohei portarono i due mobiletti in cantina e, una decina di minuti dopo, le altre ragazze le chiamarono, senza salire, così le cinque scesero e si sedettero con tutte le altre a tavola, con Sole che prese posto su una seggiola accanto a Nadia, seduta sulla sdraio, che sembrava abbastanza sofferente.

"Tesoro mio, ti senti male?"

"Non proprio... Ho delle fitte leggere..."

"Devo preoccuparmi?" Chiese la mora Schiacciatrice, accarezzando il ventre della compagna.

"No... Adesso mangio qualcosa..."

"Cosa vuoi? Tramezzino? Fetta di pizza ai wurstel?"

"Un calzone salame e funghi! Intero... E chiederesti a Giulia se ha delle albicocche?"

Sole la fissò, sorridendo appena "Credo proprio che tu abbia semplicemente fame!"

"Forse hai ragione..." Rispose, avvicinandosi poi all'orecchio della compagna "E forse non solo di cibo..."

"Stasera avrai tutto ciò che vuoi." Ribadì Sole, regalandole un dolce bacio sulle labbra, subito corrisposto.

Le due rimasero sedute l'una accanto all'altra, mentre i bambini vennero fatti sedere tutti vicini, con la piccola Dalila che aveva fatto base in braccio a Giulia, alla quale si era tanto affezionata in pochissimi giorni e quelli più piccini stavano in braccio alla rispettiva madre, come Brian, il quale dormiva placido in braccio ad Arianna "Se vuoi puoi stenderlo sul divano... Non c'è nessun problema!"

"Tranquilla, Giulia, non c'è problema." Sorrise la surfista "Ho passato tanto tempo lontana da casa, voglio godermelo!"

La bionda bodyguard la capiva benissimo e notò che Dalila stava per prendere il coltello e subito la fermò "Aspetta, amore, ti taglio io la pizza."

La bimba le sorrise e Giulia le tagliò ben due fette, mentre Francy la fissava "Sei davvero brava, coi bambini..."

"Mi piacciono molto, dovresti saperlo."

"S-Se... Se un giorno ne avessimo?" Azzardò Francy e Giulia la fissò, sorridendole appena.

"Ci siamo appena messe insieme, un passo alla volta."

Anche Francy sorrise "Hai ragione. E' solo che... Che desidero diventare madre, sappilo."

"Non lo dimenticherò, tranquilla!"

Anche le altre ragazze progettavano di avere altri figli oppure i primi eredi, tranne le single convinte e Cate, che non l'aveva fatto durante il trasloco, disse a tutto il gruppo che presto lei e Raphaela sarebbero divenute madri di due gemelli e ricevettero gli auguri di tutte, compresi quelli di Valentina, con la quale Francesca era in videochiamata e Giulia sperava di vedere dal vivo il suo idolo, prima o poi.

Dopotutto, come le due Francesca, la Principi e la Marcèl, avevano ben capito, idolo e fan erano parecchio simili nel carattere e nelle idee circa il punto in cui gli abiti che, in pieno momento piacevole, coprivano il corpo della rispettiva compagna, dovevano stare. Ovvero a terra.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Voglia di stare insieme. ***


Terminato il pranzo a casa di Giulia e Francy, le ragazze ed i ragazzi passarono lì il pomeriggio a divertirsi e poi, verso le sei e mezza, se ne andarono, con Nadia che, per fortuna, si era ripresa dalle leggere fitte che sentiva e tornarono ciascuna a casa propria per riposarsi oppure per prepararsi ad eventuali uscite in serata.

Infatti Lucia, Antonella e rispettivo fidanzato sarebbero andate a cena con Martina, Carolina, Monica e Vale, visto che Rio sarebbe rimasto a casa coi bambini per studiare, visto che voleva dare gli esami per diventare Ispettore.

Anche Fra e Noemi sarebbero uscite a cena, mentre Cate ordinò Cinese per sè stessa, Raphaela e Francesca, mentre Nadia scelse saggiamente di fare il bagno con la sua Sole, dopo che costei ebbe messo a letto Tomàs "Ti senti meglio, allora?"

"Si, decisamente! Ma sono stanca... Settimana prossima entro nell'ottavo mese..."

"Esatto. Lo so... Per questo ti farò dei dolci massaggi." Sussurrò Sole all'orecchio destro della compagna, baciandole e mordicchiandole il lobo e Nadia sorrise, poggiandosi a lei e volgendo il viso verso quello della compagna e rubandole un bacio molto appassionato.

"E' bellissimo baciarti..." Disse Nadia, sfiorandosi le labbra con la lingua per assaporare il sapore, appunto, della sua Sole "Non vedo l'ora di poter nuovamente fare l'amore con te... E dovranno passare quasi cinque mesi!"

Sole sorrise a sua volta "Aspetterò con pazienza, come ho fatto quando aspettavi Tomàs."

Le due si baciarono ancora, ma non erano le sole a lasciarsi andare a romanticherie. Infatti, a casa loro, anche Cate e Raphaela, mentre aspettavano che arrivasse il fattorino del ristorante Cinese con la cena, erano in camera loro per vestirsi, in teoria, invece si scambiavano baci molto dolci e meditati.

"Sei bellissima..." Sussurrò Cate "Ti amo!"

"Ti amo anch'io!" Rispose la mora, abbracciando poi la compagna "Spero che anche Francesca, prima o poi, possa ritrovare la felicità, col ritorno di Valentina!"

"Purtroppo dovranno passare tutte le vacanze estive e quelle natalizie."

"Già... Si merita, un po' di felicità." Accordò Cate.

Dopo essersi vestite col rispettivo pigiama, le due ragazze scesero di sotto e salì Francesca poi, qualche minuto dopo, suonarono alla porta "Sarà il fattorino..."

"Apro io, resta coi bambini!" Disse la castana e la mora annuì col capo, sedendosi sul tappeto accanto ai piccoli, i quali avrebbero cenato con latte e biscotti, visto che le tre ragazze ritenevano la cucina Cinese troppo pesante per i due piccoli.

Cate andò a sistemare la consegna in tavola e poi pagò il fattorino, che se ne andò dopo averla salutata "Involtini primavera?"

"Indovinato!" Sorrise la castana "Che naso fino!"

"E' che... Ho una voglia matta di mangiarli!"

"Sono una decina... Allora mettiti in tavola!" Invitò la castana.

"Inizio a mangiarne uno. Non voglio fare torto a Francesca..."

"Non preoccuparti." Disse proprio la Principi, scendendo le scale in accappatoio "Mangia ciò che vuoi! Io prendo un po' di riso alla cantonese."

"Ti ringrazio!" Rispose Raphaela e l'amica le sorrise.

Invece, a casa di Giulia e Francy, costoro avevano appena finito di cenare "Io... Salgo a fare la doccia..."

Giulia annuì semplicemente col capo, portando piatti e bicchieri in cucina, poi prese le posate e mise tutto nella lavastoviglie, infine tolse la tovaglia e la ripose nell'apposito cassetto dopo averla piegata. Poi salì a sua volta di sopra ed entrò in bagno.

Si spogliò e s'infilò sotto la doccia, circondando da dietro la vita di Francy, che si voltò nel suo abbraccio e le cinse il collo con le esili braccia "Sei troppo bella..." Sussurrò al suo orecchio Giulia, mentre l'acqua colpiva i loro corpi, baciandole poi il collo "Deliziosa..."

Francy chiuse gli occhi e deglutì, stringendosi a Giulia e perdendosi nelle piacevolissime sensazioni che le infondeva, regalandole poi un bacio pieno d'amore e passione, subito corrisposto "Ti amo."

"Ti amo anch'io, chica linda!" Rispose la bodyguard e Francy sorrise a sentire l'amata parlare in Spagnolo.

Uscite dalla doccia, Giulia prese in braccio Francy e la portò verso la camera, stendendola poi sul letto "Così bagneremo le lenzuola..."

"Domani le laverò e ne metterò di pulite. Le cambio tutti i giorni, sai?"

Francy sorrise "Capisco."

Ripresero a baciarsi e Giulia esplorò il corpo della compagna, facendole poi raggiungere il culmine del piacere e si prese, in cambio, dei bei graffi sulla schiena, che la fecero sibilare di dolore, ma non la fecero desistere.

Voleva amare Francy, la desiderava sin dal giorno del loro primo incontro. E, mentre continuavano la loro dolce attività, i ricordi affiorarono nella mente della bodyguard.

Invece, nello stesso momento, a Washington, erano le tre del pomeriggio e Valentina stava per iniziare una partita molto importante, decisiva per il primo o secondo posto in Campionato contro le ragazze di Seattle. Seduta nello spogliatoio, baciò la foto di Francesca e dei loro gemellini che teneva in sfondo al suo I-Phone e poi aprì la casella delle mail, trovando quella che Francesca le aveva scritto -Buona fortuna, amore mio, ti auguro di vincere! Ti amo tanto, non vedo l'ora che arrivi il giorno in cui saremo di nuovo insieme- seguito da tre cuoricini.

E Valentina le rispose, scrivendole che anche lei non vedeva l'ora di poter essere nuovamente assieme a lei e conoscere finalmente i loro bambini e di baciarli sempre ogni sera per lei, concludendo poi con un semplice ti amo.

Entrambe le ragazze sapevano che, presto, si sarebbero state nuovamente insieme. Ed il loro amore, nato quasi per caso, si poteva dire, somigliava molto a quello nato tra Giulia e Francy. Perchè quando costoro si erano conosciute, tra di loro non correva affatto buon sangue.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Il primo incontro 1 ***


UN ANNO PRIMA, BARCELLONA.

Alla sede della squadra femminile della capitale della Catalogna, mentre le ragazze si allenavano assieme a Coach Miguel Hernandès, il preparatore atletico Felipe entrò nella stanza degli attrezzi per prendere due palloni in più ed una lettera appena alla porta dello spogliatoio lo colpì.

Si avvicinò e lesse, sgranando letteralmente gli occhi e, togliendola d'istinto dalla porta, portandola in palestra, ove vi era il Presidente della società il quale, dopo aver letto, s'alzò dalla panchina "Francesca! Puoi venire un secondo?"

Francesca Marcèl, sempre raggiante, si voltò e raggiunse l'uomo, col permesso del coach "Mi dica, Presidente."

"Hai ricevuto un'altra lettera." Iniziò, mostrandola "Visto che non voglio coinvolgere la Polizia, chiamerò un mio amico, che gestisce un'agenzia di bodyguard. Ha sotto di sè ottimi elementi, molto portati anche per le indagini... Visto che hai il ragazzo, gli chiederò di mandarti una ragazza. D'accordo?"

"D'accordo Signore. E grazie."

L'uomo sulla cinquantina le sorrise e si allontanò col cellulare in mano e Francesca tornò ad allenarsi con le sue compagne. Circa un'ora più tardi, mentre erano in pausa per dissetarsi, Francesca notò che il Presidente era in compagnia di un uomo circa della sua stessa età e con loro vi era una ragazza bionda, di spalle.

Al termine degli allenamenti, il Presidente le si avvicinò ed anche il coach venne chiamato "Questo è il mio amico Sam Bright ed è il dirigente dell'Agenzia Security e questa è Giulia Piazòn, la bodyguard che ti è stata assegnata. Ha un anno in più di te."

Francesca sgranò gli occhi perchè quella ragazza alta come lei, dai lunghi capelli biondi, lunghi come i suoi e gli occhi verdi, era davvero bella, da togliere il fiato! "Piacere. Sono Giulia Piazòn." Disse la ragazza, riportandola alla realtà, tendendole la mano destra.

"P-Piacere mio. Sono Francesca Marcèl, ma tutte mi chiamano Francy."

Giulia sorrise appena. Anche lei trovava bella la giocatrice "Allora... Il Presidente diceva che non sapete chi è il molestatore."

"No, infatti. Manda sempre lettere anonime e le lettere sono prese da ritagli di giornale..."

"Capisco. Se le hai ancora, dammele. Le analizzerò in cerca di impronte!"

Francesca annuì col capo e s'avviò verso lo spogliatoio, seguita da Giulia, dal coach e dal Presidente ed aprì il suo borsone "Sono qui."

"Non toccarle." Disse Giulia, mettendosi i guanti in lattice e prese dalla tasca dei suoi jeans un sacchettino per le prove e le mise dentro "Le porterò subito a fare analizzare."

"Ok, ma... Io cosa farò, per la notte?"

"Ti direi di venire da me, ma domani devo partire." Avanzò un ragazzo e Francy corse subito verso di lui, abbracciandolo.

Giulia rimase assai colpita, ma non molto. Dopotutto Francy era bellissima, ai suoi occhi ed era giusto che avesse il ragazzo "Lui è Arthur, il mio fidanzato."

La bodyguard ed il giovane si salutarono piuttosto freddamente, con un sorriso molto falso "Se per te va bene, poveretta, la porto a cena fuori."

"Si, grandissimo idiota!" Ribadì Giulia, senza guardarli "Io ho del lavoro da fare. Non ho tempo, per lei."

I due se ne andarono e Bright s'avvicinò a Giulia "Non permettere che quel tipo ti faccia svolgere male il tuo lavoro."

"Non accadrà, Signore! Stia tranquillo."

L'uomo le sorrise e Giulia fece altrettanto, poi la ragazza si congedò dal suo capo e dal Presidente per andare a casa sua, ove aveva un piccolo studio con tutto il necessario per analizzare le impronte, ma non prima di aver detto al Presidente di far installare delle piccole telecamere a circuito chiuso attorno e dentro lo spogliatoio e ad ogni uscita, senza dire niente ai suoi collaboratori. L'uomo si sarebbe messo subito in contatto con suo figlio Roberto, che s'occupava di quel genere di cose ed era molto discreto.

Giulia, arrivata a casa sua, entrò nel suo studio ed iniziò ad analizzare le lettere come voleva la procedura, visto che, tramite l'Agenzia, aveva fatto un corso di Tecnologia Forense, con ottimi risultati in più e, quando le rilevò, le scannerizzò ed inserì nel database delle impronte digitali della Polizia di Barcellona, con cui la sua Agenzia molto spesso collaborava e, mentre attendeva un riscontro, sperando ci fosse, andò a prepararsi un bel thè caldo.

Dopo una decina di minuti, la ragazza ebbe il risultato. Rafaèl e Juan Hidalgo, due fratelli pregiudicati che erano stati denunciati più volte per violenza molesta, stalking e ben due aggressioni sessuali a due ragazze di Siviglia. E Giulia, dopo aver avvisato il suo capo, mandò un fax al Tenente Raimundo Flores, col quale loro collaboravano strettamente, sperando che i poliziotti li trovassero e fermassero.

Passò un'oretta, più o meno ed il campanello della casa di Giulia suonò e la bodyguard, pistola pronta all'uso nella fondina dietro la schiena, andò ad aprire "Ciao!" La salutò Francy "Il tuo capo mi ha dato il tuo indirizzo..."

"Si, va bene." Rispose e la giocatrice si voltò, sorridente.

"Vieni, Arthur! Porti dentro tu il mio trolley?"

Il ragazzo le sorrise e fece l'occhiolino, entrando in casa di Giulia, passandola come se nulla fosse e salì di sopra, lasciando il trolley in cima alle scale e poi, dopo aver baciato la ragazza, se ne andò "Ehi." Avanzò Giulia e Francy la fissò, perdendosi in quegli occhi verdi che, in quel momento, esprimevano molta rabbia "Non permetterti mai più di far entrare quel tizio in casa mia, chiaro? Questa è la mia abitazione, non la tua. Non fai quello che vuoi! Se ti viene voglia di fartelo, vattene in un hotel a cinque stelle, tanto a quel cafone i soldi non mancano... Ricordatelo bene! Patti chiari e amicizia lunga!"

Francy la fissò. Nessuno aveva mai alzato la voce, con lei "Mi... Mi dispiace..."

"Tienitelo, il dispiacere!" Rispose soltanto la bionda, che andò in un angolo del soggiorno, ove aveva appeso un sacco da boxe e mise i guantoni, iniziando a tirare pugni dapprima lentamente, poi con un buon ritmo e molta convinzione.

Francy la fissava ammirata, facendo viaggiare il suo sguardo sul viso della sua bodyguard e poi sul bel fisico atletico, coperto solo da una maglietta e pantaloni della tuta ed ammise nuovamente a sè stessa che Giulia Piazòn era un pezzo da novanta e che, se le fossero piaciute le ragazze, si sarebbe messa di corsa con lei.

La giocatrice andò poi a preparare qualcosa per Giulia la quale, nel mentre ricevette una chiamata da Flores "Giulia?"

"Si, Tenente. Mi dica... Ha trovato quei due?"

"Non proprio... Abbiamo preso solo Juan. Ed i miei uomini, nel perquisire il loro appartamento, hanno trovato molti ritagli di giornale e tantissime foto della Marcèl."

"Bene... Avviso subito il mio capo. Grazie mille!"

Riattaccò la chiamata e telefonò subito al suo capo, affinchè potesse avvisare il Presidente della società di Volley e poi diede la bella notizia a Francy "Grazie!" Disse la giocatrice, abbracciandola d'istinto "Hai fatto tantissimo, in un solo giorno."

"Aspetta a dirlo." Rispose Giulia, senza nemmeno toccarla "Uno è ancora libero!"

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Il primo incontro 2. ***


UN ANNO PRIMA, BARCELLONA.

Per prendere anche Rafaèl, dovette passare una settimana, visto che il Tenente Flores e Giulia lo presero in flagrante, mentre attaccava l'ennesima lettera sulla porta dello spogliatoio ed accusato, come il fratello, di stalking. Il Presidente strinse la mano a Giulia "Grazie mille, di tutto!"

"Si figuri! Ho fatto solo il mio dovere."

"Ho saputo che il mio amico ti ha affidata a vita alla protezione di Francesca."

Francy la fissò "Non lo sapevo... Davvero?"

"Si. Speravo lo chiedesse ad una collega, ma è toccato a me." Rispose, visibilmente seccata per questo.

Le due ragazze, dopo aver rilasciato la loro deposizione a Flores, se ne andarono e tornarono a casa della bodyguard con l'auto di costei e Francy la fissò "Mi dici perchè... Perchè non volevi più proteggermi?"

"Perchè non ne hai bisogno. Hai un cavaliere, al tuo fianco... Anche se ti tradisce spudoratamente!"

"Come?" Chiese Francy, incredula.

"Ti tradisce! L'ho visto ieri sera, fuori da un ristorante, tutto intento a baciare una pollastrella come te."

Francy la schiaffeggiò "Come ti permetti?? Lui è un ragazzo bravissimo e dolce!"

"Si si, credici. L'amore è cieco e pure sordo... Io ti ho avvisata. Quando te ne convincerai, non venire a piangere da me! Sappi che sto con te solo per lavoro, di ciò che succede nella tua vita privata non voglio saperne nulla. Ma quando lo rivedo, gli scatto una foto, così lo vedi!"

La giocatrice liberò le lacrime ed a Giulia dispiaceva essere dura con una bellissima ragazza come Francy e doverle dire quelle cose, ma non le lasciava scelta. Sarebbe stato meglio se avrebbe aperto presto gli occhi, per il suo bene.

Dopo quattro mesi, la giocatrice venne comprata dalla squadra di Milano e si trovò a giocare con Cate, Raphaela e quasi tutte le altre. Giulia la seguì, ovviamente e con Francy stava sempre Arthur, quando non era impegnato con ipotetici viaggi d'affari o altre ragazze, finchè non si lasciarono dopo qualche mese ed iniziò la storia tra la giocatrice e la bodyguard. Storia che rendeva entrambe molto felice, anche se era solo agli inizi.

FINE DEL FLASHBACK.

A casa loro, Giulia e Francy si erano svegliate e costei s'accorse che la compagna era piuttosto pensierosa e le accarezzò il petto, baciandola sulla guancia destra "Un penny per i tuoi pensieri?" Chiese.

Giulia sorrise appena, prendendo un respiro profondo, accarezzando la nuca della compagna "Ripensavo al nostro primo incontro..."

"Sul serio? Pensa che io sognavo proprio quello, il giorno in cui ti vidi in palestra..."

"Per me fu colpo di fulmine. Tu avevi quel cretino d'un figlio di papà."

"E non sai quanto mi sono pentita... Se ti avessi dato subito ascolto..."

"Capita! Non devi preoccuparti." Sorrise appena Giulia "E sai... Ho ricordato che mi avevi dato uno schiaffo, la prima volta che ti dissi che lui ti tradiva!"

"Non sai quanto mi sia dispiaciuto farlo. In quel momento pensai che mi avresti odiata e che saresti andata via."

La giocatrice singhiozzò e Giulia subito la strinse a sè per consolarla, baciandola sulla fronte "Ssshh, non devi piangere. Ora siamo insieme e sarà sempre così!"

Francy sorrise appena, asciugandosi le lacrime e si strinse con tutte le forze che aveva al collo della bodyguard, che la stese sotto di sè e le asciugò le lacrime con delicati baci e scese poi sulle rosee e fresche labbra, poi sul collo e sul petto, ove le lasciò un bacio a bocca aperta tra i seni.

Con pochi e semplici gesti Giulia la fece impazzire di piacere e, al raggiungimento del piacere, si strinse a quelle forti spalle che sapevano amarla come lei stessa aveva sempre sognato, in modo dolce e passionale, senza essere aggressiva o facendole del male.

A disturbare il bellissimo idillio, ci pensò il suono del cellulare di Giulia, ma fu Francy a rispondere "Pronto?"

"Ciao, Francy!" Era Nadia e sembrava essere già felice di mattina presto "Pensavo di andare a fare shopping... Per vedere se trovo qualcosa di bello per la bambina che nascerà. Che ne dici? Tu e Giulia venite con me e Sole?"

"D'accordo. Penso che non ci sia problema! Glielo chiedo e ti mando un messaggio..."

"Va bene! A dopo, allora." Sorrise Nadia e, dopo essersi salutate, Francy riattaccò.

"Chi era?" Domandò Giulia, mettendosi seduta sul letto, con le lenzuola avvolte attorno al corpo per nascondere le sue curve e cinse con le braccia la vita di Francy da dietro, baciandole le spalle con tenerezza e la giocatrice sorrise.

"Era Nadia... Vuole andare con Sole a comprare qualcosa per la bimba che nascerà. Chiede se andiamo con loro!"

"Va bene, ci sto. Dille che ci vediamo tra un'ora al bar dei grandi magazzini."

Francy scrisse la mail, anche se i bacetti della bodyguard le mandavano il cervello il fall-out e poi si voltò, sedendosi in braccio alla sua amata "Come mai un'ora?"

"Perchè ho intenzione di fare la doccia con te e coccolarti."

"Incredibile, sai? All'inizio il nostro rapporto era lavorativo e fatto di dissapori, ma pian piano abbiamo imparato a conoscerci, rispettarci ed ora ci amiamo! Sono troppo felice, come non lo sono mai stata!"

Giulia la strinse a sè e, entrambe con un lenzuolo avvolto attorno alla vita, la prese in braccio e se ne andarono in bagno per una bella doccia veloce ed infine sarebbero scese di sotto per fare colazione. Solo dopo tali azioni avrebbero raggiunto le due amiche ai grandi magazzini.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Regali... ***


Dopo aver fatto il bagno insieme, le due ragazze ritornarono nella loro stanza in accappatoio per vestirsi e raggiungere poi Nadia e Sole al bar dei grandi magazzini, rinunciando a fare colazione per farla appunto fuori casa "Sei pronta?" Chiamò Giulia.

"Si, sono prontissima!" Sorrise Francy "Oggi è il mio compleanno, sai?"

"Certo che lo so. Infatti ti farò scegliere il regalo."

Francy la strinse a sè e le rubò un bacio molto dolce, poi chiusero tutto ed uscirono di casa, salendo sull'auto della bodyguard, la quale sfrecciò verso il centro della città, per incontrare le due amiche e Giulia, quando vi arrivarono, parcheggiò "Cosa mi regalerai?"

"Non te lo dico! Altrimenti non sarà più una sorpresa."

"Sai che amo le sorprese."

"Per questo non ti dico nulla!" Rivelò Giulia, facendole l'occhiolino, mentre entravano nei grandi magazzini dopo aver preso un carrello per fare la spesa e, raggiunto il bar, trovarono le due amiche ad aspettarle.

"Ciao!" Le salutò Nadia, raggiungendole ed abbracciandole.

"Ciao a te." Risposero assieme le due, con Giulia che diede un bacetto sulla guancia destra di Tomàs, visto che il bimbo tendeva le manine verso di lei.

"Stai calmo, Tomàs!" Disse Sole, cullandolo, anche se aveva quasi due anni "E' qui Giulia."

Il bimbo sorrideva alla bodyguard, che gli baciò anche le manine, quindi tutte e quattro presero un succo ed un cornetto al cioccolato o marmellata e Sole dava un pezzetto di brioche alla volta al piccolo Tomàs.

"Oggi è il tuo compleanno, vero?" Rivolse Nadia a Francy.

"Si, esatto!" Sorrise la bionda "Il tuo è il mese prossimo, a Luglio..."

"Precisamente il 12 Luglio." Disse la mora "Sole li compie il 16 Ottobre."

"Davvero?" Chiese Giulia "Io il 17 Ottobre! Possiamo festeggiare insieme..."

"Molto volentieri! Sarà più divertente."

Terminate le brioches e pagato il conto, le quattro ragazze se ne andarono e Giulia chiese a Sole di sistemare Tomàs nel carrello e venne accontentata, col bimbo che era molto felice per questo dato che, come gli altri bimbi e bimbe, adorava la bodyguard.

"Guardate!" Avanzò Nadia, quando raggiunsero il negozio per neonati "Queste tutine sono un amore!!"

"Tieni, ti do il denaro... Compra ciò che vuoi!"

"Va bene, ma ho anch'io il denaro con me! Francy, vieni? Così mi consigli..."

"D'accordo. Entriamo!" Disse la bionda ed entrò nel negozio con la mora amica.

Invece Giulia aveva un'altra idea "Voglio comprare il regalo per Francy... C'è una gioielleria. Vieni?"

"Perchè no? Posso comprare qualcosa a Nadia."

Le due s'avvicinarono alle vetrine della gioielleria e subito Giulia identificò il regalo per Francy, visto che conosceva i suoi gusti "Posso esservi utile?" Chiese un commesso, avvicinandosi loro sorridente.

"Si." Rispose Giulia "Vorrei questa coppia di orecchini diamantini."

"Grande scelta! C'è in omaggio una coppia identica. Che ne dice?"

"Perfetto. Li prendo!" Ribadì sicura, fissando poi Sole "Hai trovato qualcosa?"

"Si, questo braccialetto. Ma il nome è inciso con i zaffiri?"

"Precisamente!" Sorrise il ragazzo "E' un braccialetto in oro bianco ed il nome è composto da zaffiri. Vuole questo?"

"Assolutamente, perchè la mia compagna si chiama Nadia."

Il giovane rimase colpito dalla rivelazione, ma non si scompose più di tanto "Bene! Allora seguitemi... Si viene di qua a pagare!"

E, dopo aver pagato, il ragazzo impacchettò il rispettivo regalo e salutò poi le due giovani, che tornarono innanzi al negozio per neonati ad aspettare Nadia e Francy, le quali erano già alla cassa "Ha preso circa sei tutine..."

"Le ho promesso che poteva comprare ciò che voleva ed io mantengo le promesse!"

"E' giusto che sia così." Sorrise Giulia e, quando Francy e Nadia uscirono dal negozio, con la mora che mostrò i suoi acquisti, la prima baciò teneramente la sua compagna, che corrispose il dolce gesto.

Andarono poi a fare la spesa, ma entrambe le coppie non avevano molto da comprare così, dopo aver pagato, salirono sulla rispettiva auto, si salutarono e presero strade diverse. Una volta a casa loro, Francy s'avvicinò a Giulia "Mi hai preso il regalo, vero?"

"Si, certo! Ma non ti dirò cos'è!"

"Eddai... Un piccolo indizio, almeno questo..."

"No. Fino a stasera non ti dirò nulla." Disse Giulia, entrando in cucina a preparare il pranzo con un sorrisetto soddisfatto, lasciando Francy con un sorrisetto quasi sconfortato, perchè nessuno meglio di lei sapeva quanto fosse difficile far parlare Giulia.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Al lago. ***


Nel corso del pomeriggio, le ragazze che giocavano a pallavolo ricevettero la notizia del rinvio degli allenamenti al giorno seguente, sempre alle diciassette e tutte le ragazze si ritrovarono a casa di Tania e Francesca "Che ne dite se andassimo a fare un giretto al lago?"

"Ottima idea! Fa caldo ed un bagnetto ci sta..." Rispose Francesca.

Tutte accettarono ed andarono così ognuna a casa propria per prendere il minimo indispensabile e si sarebbero poi trovate a casa di Antonella e Patrizio, ubicata ad un paio di metri dal laghetto e, dopo una ventina di minuti, le prime ad arrivare furono Giulia e Francy da una parte ed Elisa con Arianna e figlioletti.

La piccola Milena s'avvicinò subito all'acqua, ma Arianna riuscì a prenderla e sollevarla tra le sue braccia e farla ridere divertita "E' ancora presto, per il bagno! Prima devi cambiarti ed aspettare un pochino, hai appena fatto merenda."

La bimba annuì e si strinse al collo della surfista, che la portò in casa, mentre arrivavano tutte le altre coi rispettivi figli o figlie, con costoro che si riunirono subito a giocare con Brady e Choco, i cuccioli di Labrador dei due padroni di casa "Cambiamoci a turno." Propose Patrizio "Così i bimbi saranno sempre controllati."

"Andate tranquilli." Disse Nadia "Io ho messo sotto il costume. Fate con comodo."

Le ragazze ed i ragazzi andarono così a prepararsi e Sole, prima di andare, aiutò la sua Nadia a togliersi l'abito lungo fin sopra le ginocchia e poi andò a cambiarsi ed arrivarono Raphaela e Luca, il fidanzato di Lucia a darle una mano "Tutto bene?" Chiese costui.

"Si, grazie." Rispose la mora, massaggiandosi il ventre rigonfio "Ma sono otto mesi... Inizio a sentire la fatica."

"Ti capisco. Pensa a me con due gemelli!"

"Lucia mi diceva che Cate ha pessimi rapporti coi suoi genitori." Iniziò Luca "Ma cos'è successo, esattamente?"

"Lei ha scelto me a loro." Spiegò Raphaela "Suo padre mi ha dato la colpa per il suo incidente e lei ha cercato di fargli capire che mi aveva spinta via dalla strada di sua volontà, ma lui non ha mai voluto ascoltarla. Poi le proibì di vedermi, così lei scappò di casa e venne da me... Da allora stiamo insieme!"

"Capisco... Ma ne è valsa la pena. Siete una gran bella coppia!"

Raphaela sorrise al biondo giovane, che fece altrettanto, poi arrivò Francy "Giulia vi ha detto nulla a proposito del regalo che mi ha preso?"

"Nulla." Risposero i tre, assieme.

"Uffa! Ci tenevo a sapere cosa fosse..."

"Dai, un po' di pazienza! Te lo darà stasera."

La bionda sorrise, poi arrivò proprio Giulia, che prese la compagna alle spalle e poi in braccio, corse verso l'acqua e si lanciò dentro "Sei tutta matta!" Disse Francy, mentre Giulia se la rideva, stringendo a sè la compagna quando si fu voltata nel suo abbraccio.

"Sono matta e sono pazza d'amore per te." Sussurrò Giulia, avvicinandosi poi a Francy e rubandole un bacio dolcissimo, subito corrisposto.

"Anch'io... Anch'io sono pazza d'amore per te!"

"Vieni, ti do il tuo regalo."

Allora Francy la seguì fuori dall'acqua e Raphaela le fece l'ok col pollice e, una volta in casa, Antonella indicò loro la camera degli ospiti e Giulia chiuse la porta, per poi baciare con passione la sua Francy, che corrispose l'effusione senza esitare, poi la bodyguard le diede il suo regalo e la giocatrice sgranò gli occhi "S-Sono bellissimi..."

"Due paia. Uno mio ed uno tuo, così li avremo uguali."

"Non chiedevo di meglio! Sono stupendi, grazie mille." Sorrise Francy, abbracciando Giulia.

"Sono il mio pegno d'amore e, presto, ti regalerò anche il gioiello più importante che esista."

Francy sgranò gli occhi verdi "I-Intendi forse dire..."

"Esatto. Presto avrai l'anello di fidanzamento e non solo... Ma non ti svelerò nulla in proposito."

La giocatrice le carpì eventuali parole con un bacio molto appassionato e si stesero sul letto, pronte ad amarsi, mentre le amiche ed amici, fuori, erano pronti per il primo bagno della stagione, con Arianna che, presa la sua tavola da surf, vi mise seduti sopra, due alla volta, i bambini più grandi e, presi i remi della canoa di Patrizio in prestito, li portò a fare un giro al largo e tornò indietro ogni volta, facendoli divertire come matti.

E la Principi osservava il tutto con malinconia, tanta era la mancanza che provava per il suo amore lontano e, come se le avesse letto nel pensiero, le arrivò una chiamata sul celllare e, sorridendo, rispose "Ciao, amore mio."

"Ciao a te, piccola." Sorrise Valentina "Come stai? I bambini?"

"Stiamo tutti bene! Tu? Siamo al lago con tutte le altre, a casa di Anto e Patrizio."

"Anch'io sto bene. Tra poco ho il pranzo con le compagne di squadra e la società... Ma non vedo l'ora di essere lì con te ed i bambini."

"Ci stavo proprio pensando, sai? Non vedo l'ora che questi mesi che ci separano passino in fretta."

"E' solo Giugno... Io sto già facendo il countdown di ogni mese, ogni giorno. Non vedo l'ora di poterti stringere a me e conoscere i nostri piccoli!"

Francesca sorrise e sentì in sottofondo qualcuno che, in Inglese, chiamava a raccolta la compagna "Devi andare?"

"Purtroppo si, amore mio. Ti penso sempre e ti amo! Bacia ogni sera i piccoli, d'accordo? Tra qualche giorno vi arriveranno dei pacchetti..."

La Principi sorrise, sapendo che la compagna mandava spesso regali a lei ed ai loro figlioletti "D'accordo! Allora a presto... Anch'io ti amo!"

Valentina sorrise e le mandò un bacio attraverso il telefono, poi si salutarono e riattaccarono, proprio nell'attimo in cui Giulia e Francy uscirono di casa "Ci metti così poco ad amarla?" Chiese Cate, avvicinandosi e Giulia sorrise.

"Forse sono più cultrice dell'amore di te."

"Secondo me siete pari..." Disse Raphaela e Francy le diede ragione.

"Ma adesso prendeteci se ci riuscite!" Le sfidò Francy, quindi lei e Raphaela corsero verso il laghetto.

"Ci hanno sfidate."

"Ho sentito. Allora prendiamole!"

Cate sorrise e, assieme a Giulia, corse dietro alle due ragazzi, tuffandosi poi nel laghetto ma, sulla spiaggia, Nadia si massaggiava il ventre e Rio le si avvicinò "Ehi, tutto bene? Devo chiamare Sole?" Domandò il castano, preoccupato.

"R-Rio... M-Mi sa che..."

"Cosa? Cosa ti succede?"

"Devo partorire! La bambina sta per nascere!"

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Maria. ***


Non appena Nadia ebbe detto tali parole, Rio corse subito in casa per chiamare Sole, la quale stava aiutando Patrizio e Tania a tagliare due angurie ed altrettanti meloni, con Raphaela che s'avvicinò all'amica "Nadia, cosa c'è?"

"D-Delle fitte incredibili... M-Mi sa che sto per partorire..."

"Cosa??" Domandò Raphaela "Oh, sta arrivando Sole."

La mora subito s'inginocchiò accanto alla compagna, accarezzandole il ventre "Amore, cosa succede?"

"Ho delle fitte... S-Starò per partorire..."

"A soli otto mesi? Ma è presto! Nell'ecografia di ieri è risultato tutto apposto..." Disse Sole, prendendo poi il cellulare "Chiamo subito l'ambulanza!"

"Qui non prende il cellulare." Avanzò Antonella "Entra, puoi usare il telefono."

Sole entrò di corsa in casa per chiamare l'ambulanza, mentre i ragazzi, Arianna e la Principi si sarebbero occupate dei bambini e bambine e quest'ultima mandò una mail a Valentina per darle la notizia, aggiungendo che le avrebbe fatto sapere se poi la bimba sarebbe nata o meno.

L'ambulanza arrivò in una decina di minuti e subito i Paramedici si presero cura della mora, con la dottoressa che, dopo averla visitata, fissò i ragazzi "Chi di voi è suo marito?"

"Lei è la mia compagna!" Avanzò Sole e la dottoressa la fissò.

"Capisco... La portiamo subito in ospedale per un'ecografia. Viene con noi?"

"Assolutamente si!" Rispose la mora, fissando le amiche "Pensate voi a Tomàs?"

"Certo, vai tranquilla." Disse Tania e la mora seguì i Paramedici, salendo poi sull'ambulanza, che partì a sirene spiegate verso l'ospedale.

Furono Antonella, Francesca e Lucia ad andare in ospedale, con l'auto della prima, dopo essersi cambiate, mentre le altre sarebbero rimaste lì coi bambini, per farli divertire e non mandare sul rogo quel pomeriggio di divertimento per tutti loro.

Ed i piccoli si divertirono mentre, all'ospedale, Nadia venne sottoposta all'ecografia e la Ginecologa andò poi da Sole "Come sta?" Chiese costei.

"Si è staccata la placenta. Dobbiamo operare subito la sua compagna e far nascere la bambina, la quale verrà subito sottoposta a controllo completo dalla nostra Pediatra."

Sole annuì col capo "Salvatele entrambe, vi prego!"

"Faremo tutto il possibile, glielo prometto." Disse, prima di dirigersi verso la sala operatoria e Sole si sedette in sala d'aspetto, ove venne raggiunta dalle tre amiche, messe al corrente di tutto dalla stessa mora.

Anche le altre ragazze vennero messe al corrente della situazione tramite mail a Luca, che avrebbe informato tutte, poi i minuti e le ore iniziarono a passare inesorabili "Io vado a prendere un succo di frutta al bar... Volete qualcosa?" Chiese Lucia.

"Io un succo alla pera... Tu?"

"Niente, sono troppo preoccupata." Disse Sole.

Le due amiche la capivano, così se ne andarono da sole e, una mezz'oretta più tardi, la dottoressa Frasino arrivò dal fondo del corridoio "La compagna di Nadia?"

"Sono io!" Rispose Sole, scattando in piedi "E' andato tutto bene?"

"Benissimo!" Sorrise la donna "Sia Nadia che la sua bambina stanno bene, ma la piccola dovrà stare una ventina di giorni nell'incubatrice e monitoreremo la crescita e lo sviluppo dei suoi organi interni, visto che è nata prematura."

"Certo certo, purchè stiano bene... Grazie!"

Sole le strinse la mano e la donna le sorrise "Portiamo già la sua compagna tra qualche minuto, ma non potrà muoversi, dato l'intervento. Ed anche quando sarà dimessa dovrà stare a riposo assoluto, per evitare che le ferite interne possano riaprirsi!"

"D'accordo, ci penserò io a tenerla d'occhio, non si preoccupi!"

"Bene, perfetto. Allora vado a far preparare la stanza, la ragazza scenderà tra poco..."

"La ringrazio ancora! E... La piccola, quando posso vederla?"

"Più tardi, la chiamo io. A proposito, come la chiamerete?"

"Chiederò alla mia compagna se va bene Maria, visto che è stata un piccolo miracolo." Sorrise la mora e la donna con lei "E chiamo una mia amica per farmi portare una tutina e per lei. Può indossarla, vero?"

"No, perchè avrà attaccati dei macchinari per le funzioni vitali ed avrà il pannolino. Quelli può portarli, se vuole."

"Va bene. Chiedo subito ad un'amica di andare a casa mia a prenderli!"

La dottoressa annuì, andandosene poi e Sole prese il cellulare per chiamare Tania, al fine di farla andare a casa sua per prendere i pannolini, dicendole dove fossero e ove avesse la chiave, lasciata a casa di Antonella e Patrizio, nella loro borsa, assieme alla crema solare, occhiali da sole e qualche snack.

Tania arrivò in una decina di minuti e diede i pannolini a Sole, facendole i suoi migliori auguri e dicendole che anche Valentina, tramite la sua Francesca, glieli faceva "Come l'avete chiamata?"

"Serve l'ufficialità ma, viste le circostanze, ho pensato a Maria!"

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Tutto bene! ***


Quando Nadia fu nella sua stanza, un'infermiera venne a chiamare Sole, rimasta in sala d'attesa con Antonella, Lucia, Francesca e Tania, rimasta assieme alla compagna "La compagna di Nadia?" Chiese la donna sulla cinquantina.

Sole s'alzò in piedi di scatto "Sono io!"

"Prego, mi segua. L'accompagno alla stanza della sua fidanzata..."

"Mia moglie. Ci siamo sposate lo scorso anno..."

La donna le sorrise "Va bene. Venga, mi segua!"

Sole seguì la donna, la quale si fermò in una stanza in fondo al corridoio ed aprì la porta, con la mora che vide la compagna stesa sul lettino, ancora addormentata "Posso entrare?" Chiese la mora.

"Si, certo! Si sieda pure accanto a lei... Domattina potrete vedere la vostra bambina."

"La ringrazio!" Rispose Sole e la donna se ne andò, così la mora si sedette sulla seggiola accanto al lettino, prendendo la mano sinistra della compagna tra le proprie e, poco dopo, la ragazza si svegliò e Sole le sorrise.

"E-Ehi... E' andato tutto bene, vero?"

"Si, benissimo!" Iniziò Sole "Ti si era staccata la placenta, hanno dovuto operarti. Ma la bimba sta bene, anche se dovrà stare una ventina di giorni nell'incubatrice perchè è nata prematura e... E ho deciso di chiamarla Maria. Ti piace?"

"Si, moltissimo! E'... E' molto appropriato."

Sole le sorrise e Nadia fece altrettanto, poi la prima si chinò su di lei, baciandola dolcemente "Ho avuto paura, sai?"

"I-Immagino... Ma è andato tutto bene..."

"Si, per fortuna! Ma la piccola non potrà portare le tutine, per via dei macchinari attaccati, ma può indossare i pannolini."

"Prima o poi potrà indossarle..."

"Certo! Quello si!" Sorrise Sole, baciando ancora la compagna.

Fuori dalla stanza, le quattro amiche fissavano la tenera scena, visibilmente sollevate "Fortuna che Nadia sta bene..."

"Già!" Disse Antonella "Vado a chiamare casa mia per dare la bella notizia."

Antonella si allontanò, prendendo il suo cellulare e chiamò il numero di casa sua "Pronto?" Iniziò, quando qualcuno rispose. Era Noemi.

"Oh, ciao Anto! Tutto bene?"

"Si si, Nadia è stata da poco portata nella sua stanza e Sole è con lei."

"E' sveglia?" Domandò la ragazza, mentre Fra e Giulia le si avvicinavano.

"Si ed è molto stanca, ma la trovo bene!"

"Bene! Qui eravamo tutte preoccupate..." Disse, sospirando.

"Immagino! E dì anche a Francesca di avvisare Valentina, sarà preoccupata anche lei."

"D'accordo, glielo dico subito. E come hanno chiamato la bimba?"

"Maria! Molto appropriato, no?"

"Assolutamente!" Sorrise Noemi, poi si salutarono e riattaccarono, con la bionda che diede la bella notizia alle altre ed uscì per dirlo a Francesca, affinchè potesse avvisare Valentina e la trovò in riva al laghetto coi ragazzi, Raphaela ed Arianna, coi bambini.

Francesca notò l'amica "Hai avuto notizie?"

"Si. Nadia è in stanza, Sole è con lei e Maria sta bene... Ovviamente Nadia è stanca, ma tutto è andato bene!"

"Bene! Posso chiamare Valentina." Disse, prendendo il cellulare e selezionò dalla rubrica il numero di Valentina, che rispose quasi subito "Ciao, amore mio! Dimmi!"

"Ciao a te! Volevo solo dirti che Nadia ha avuto la bambina e che stanno entrambe bene."

"Perfetto. Come l'hanno chiamata?"

"Maria!" Rispose la Principi.

"E' un nome bellissimo!" Sorrise Valentina "Salutamele e ricorda che ti amo, così come amo i nostri figlioletti! Ti amo immensamente!"

"Ti amo tantissimo anch'io!"

Poi Valentina la salutò, schioccandole un bacio e Francesca fece altrettanto, infine entrambe riattaccarono, sperando che i giorni che ancora le separavano passassero rapidamente, al fine di potersi rivedere e finalmente amare.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Being mothers. ***


Il mattino seguente Sole, rimasta in ospedale accanto alla sua Nadia, si svegliò verso le otto per andare in bagno e lavarsi il viso, poi riprese il proprio posto sulla seggiola accanto al lettino e, qualche minuto dopo, entrò un'infermiera "Buongiorno!"

"Buongiorno a lei! Come ha passato la notte?"

"Bene." Rispose Sole "Tranquilla, serena... Non ci sono stati problemi."

"Meglio così!" Sorrise la donna, avvicinandosi a Nadia per cambiarle la flebo e controllare gli altri valori "Verso le nove arriverà la dottoressa per il giro di controllo e le farà la medicazione, oltre a visitarla. E poi, alle undici, potrete andare a vedere la bambina!"

"D'accordo! Grazie mille." Rispose Sole e la donna se ne andò.

Qualche minuto dopo, Nadia si svegliò e subito notò Sole al suo fianco "Ciao..."

"Ciao, amore! Come ti senti?"

"Bene... Ho un po' di fame, ma sto bene." Sorrise e Sole fece altrettanto, baciandole dolcemente le nocche della mano destra.

Le nove non ci misero molto ad arrivare e, con estrema puntualità, entrò nella stanza la dottoressa Miniero assieme ad un'altra infermiera "Buongiorno, Nadia! Come si sente stamattina?" Chiese con gentilezza, avvicinandosi.

"Bene... Ma ho fame..."

"Immagino! Le farò portare del thè al limone più tardi."

Poi la donna iniziò la visita a Nadia dopo che l'infermiera ebbe preparato l'ecografo, infine le cambiò la medicazione "Tutto apposto?"

"Si, certo!" Sorrise la dottoressa a Sole "Tutto bene. La ferita sta guarendo bene!"

"Ne sono felice!" Disse Sole, fissando poi Nadia, che le sorrise dolcemente.

"Venga. La porto a vedere la bambina..." Avanzò la dottoressa, fissando Sole "Lei invece, Nadia, potrà vederla tra un paio di giorni o tre. Quando potrà sedersi sulla sedia a rotelle ed essere accompagnata in Neonatologia."

Nadia annuì tristemente col capo, ma Sole le promise una foto della piccola, poi uscì con la dottoressa e trovò Cate e Raphaela "Ciao! Come mai da queste parti?"

"Dovevo fare l'ecografia del quarto mese!" Rispose la mora.

"Come sta Nadia?"

"Meglio! Sto andando a vedere la bambina... Venite con me?"

Le due seguirono l'amica e la dottoressa all'ascesore, con la quale raggiunsero il quinto piano e quindi la Neonatologia, ove la dottoressa Miniero aprì una porta, nella quale vi erano molte culle con bimbe e bimbi addormentati o piangenti amorevolmente accuditi da tre infermiere e s'avvicinarono ad una culla chiusa a differenza delle altre, nella quale riposava tranquilla una bimba alla quale erano attaccati diversi macchinari ed un respiratore.

"Eccola qui, la sua piccola Maria."

Sole era assai commossa e mise i guanti in lattice che le passò la dottoressa ed inserì le mani negli appositi buchi e, per la prima volta, accarezzò la sua bambina "E' molto bella... Mi dica, sta bene?"

"Si, anche lei sta combattendo per vivere!" Sorrise la donna "Tutti i parametri vitali sono nella norma e non rifiuta il cibo che le viene dato tramite il sondino."

"E' una bella notizia! La mia piccolina... Tomàs sarà contento della sorellina!"

"Avete un altro figlio?"

"Si, un maschietto di due anni." Sorrise Sole "Tomàs."

"E' davvero un bel nome! Beh, lo porti qualche volta a trovare la sorellina!"

"Sicuramente." Rispose Sole "Posso farle una fotografia?"

La dottoressa annuì col capo, ma chiese a Sole di non andare troppo vicino e così fece, scattando una fotografia, poi la Miniero se ne andò e, qualche minuto dopo, anche Sole, Cate e Raphaela "Complimenti, è un amore! Bellissima!"

"Grazie! E dei gemellini? Cosa mi dite?"

"Stanno benone! Crescono bene ma... Inizio a sentire leggermente la fatica."

"Immagino! Venite a trovare Nadia?" Chiese, mentre entravano nell'ascensore, che le riportò al quarto piano ed entrarono poi nella stanza di Nadia.

La mora sorrise felice alla vista delle amiche "Ciao! Che bello vedervi..."

"Come stai?" Chiese Cate, avvicinandosi e baciandola su entrambe le guance.

"Meglio... Avete visto Maria?"

"Si. Guarda qui..." Disse Sole, mostrandole la foto scattata poco prima e Nadia si commosse.

"La mia bambina... Il mio amore..."

Sole si sedette accanto a Nadia e le cinse le spalle con le forti braccia, poi la baciò sulla tempia destra. Cate e Raphaela rimasero con loro un quarto d'ora circa, poi se ne andarono, visto che dovevano fare la spesa.

E le due neo mamme rimasero assieme nella loro intimità, pensando e ripensando non solo alla piccola Maria, ma anche a Tomàs, il quale era a casa proprio di Cate e Raphaela, che giocava così coi piccoli Argenti sotto lo sguardo attento di Francesca.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Crisi? ***


Passò una settimana e Nadia, dopo aver finalmente potuto vedere la sua piccola Maria, venne dimessa, mentre la bambina avrebbe dovuto rimanere in ospedale un'altra settimana, ma tutto procedeva per il verso giusto e le sue condizioni erano stabili "Già mi manca..."

Nadia, seduta in auto, pensava alla sua piccola e Sole, salita per guidare verso casa loro, la fissò "Lo so... Ma andremo a trovarla tutti i giorni, assieme a Tomàs!"

"Si, lo so... Ti prego, dimmi che andremo a casa a portare il mio borsone e che torneremo subito qui a trovarla!"

"E' quasi mezzogiorno... Prima mangiamo, d'accordo? Devi prendere la pastiglia e l'antidolorifico, poi andremo a trovarla."

La mora annuì col capo e Sole partì verso la casa di Cate e Raphaela, le quali avevano ospitato Tomàs per tutta la settimana, col piccolo che ne aveva approfittato per giocare coi figlioletti di Francesca, ovvero Jayden e Dalila.

Una volta a destinazione, Sole parcheggiò e spense il veicolo, quindi scese ed aprì la portiera per aiutare Nadia a scendere e raggiunsero la porta, con la prima che suonò il campanello "Ciao!" Disse Cate, aprendo la porta, sorridendo alle due amiche "Prego, entrate!"

"Tomàs si è comportato bene?" Chiese Nadia.

"Benissimo! E' nella piscinetta, in giardino, sul retro, con Raphaela e Francesca. Sta facendo il bagno con Jayden e Dalila..."

"Voglio proprio vederlo e fargli una bella foto." Sorrise Sole.

Cate le condusse alla porta sul retro, quindi andarono in giardino e videro i tre bimbi giocare nella piscina "Tomàs, guarda chi c'è!" Chiamò la castana ed il bimbo uscì subito dalla piscina, aiutato da Raphaela, correndo verso le sue madri.

"Mamma!" Dissie il piccolino, che Sole prese subito in braccio, baciandolo sulla fronte.

Tomàs baciò dapprima Sole e poi anche Nadia, che gli accarezzò i corti capelli mori, bagnati "Come sei bello col costume... Facciamo una bella foto?" Domandò proprio Nadia.

Il piccolino rise felice e scese dalle braccia di Sole, correndo verso la piscina "Vuole fare una foto in acqua." Disse Raphaela.

"Allora lo faremo felice." Avanzò Sole, quindi prese il suo cellulare e quello di Nadia, s'avvicinò alla piscina e scattò qualche foto al figlioletto ed agli altri due piccoli con entrambi i cellulari, mentre Raphaela si sedette accanto all'amica.

"Come ti senti?" Domandò la mora.

"Bene, ma la piccola Maria già mi manca!" Rispose triste Nadia.

"Dovrai starle lontana ancora una settimana... Ma guarda il lato positivo, sta bene."

"Lo so, però vorrei tanto tenerla tra le braccia..."

"Ti capisco, ma quando avrai smontato il borsone potrai tornare da lei."

Nadia la fissò "Non hai figli, non puoi capirmi. Nessuna può capirmi!" Alzò la voce Nadia e le amiche la fissarono, con Sole che le si avvicinò.

"Ehi, amore! Tranquilla..." Tentò Sole, accarezzandole il viso "Calmati!"

La mora si alzò e si diresse verso l'ingresso della casa, per andare poi verso la porta e raggiungere la macchina "Come mai è così arrabbiata e triste? Maria verrà a casa la prossima settimana..." Disse Cate.

"Già, ma lei non riesce a farsene una ragione... Sarà meglio che l'accompagni!"

"Teniamo qui Tomàs o vuoi portarlo con te?"

"Ve lo lasciamo ancora una settimana, ma adesso lo porto a trovare la sorellina." Disse Sole, notando che Francesca l'aveva già asciugato e lo stava aiutando a vestirsi, quindi il bimbo raggiunse la madre.

Sole e Nadia se ne andarono e, una volta in auto, quest'ultima baciò ancora il suo piccolo Tomàs "Resta seduto, d'accordo?" Chiese ed il bimbo le sorrise.

"Non avresti dovuto comportarti così." Iniziò Sole, avviando il motore e partendo "Raphaela sembrava esserci rimasta male."

"Lo so e mi scuserò, ma non può dire che mi capisce! Lei non ha figli."

"Non ancora, ma li avrà. Cerca di stare tranquilla, non devi essere scontrosa!" Tentò la mora, accarezzando la gamba destra della compagna, ma Nadia allontanò in malo modo la mano, guardando la compagna.

"Non allungare sempre le mani! Sembra sempre che tu voglia portarmi a letto!"

Sole rimase colpita dal tono seccato e dalle parole di Nadia, perchè era sempre lei quella che aveva il desiderio sessuale acceso ed iniziava ogni volta i loro momenti di intimità. Così la mora si fermò innanzi all'ospedale "Prendi e scendi. Io vado a casa con Tomàs e poi ci facciamo un giro."

"Mi dispiace, perdonami..." Tentò Nadia "Scusa..."

"Scendi!" Ringhiò Sole, alzando il tono di voce, rimanendo imperturbabile e seria, fingendosi arrabbiata e Nadia scese dall'auto, con Sole che partì a tutta velocità.

Nadia sapeva di aver urtato i nervi della compagna col suo comportamento, ma la sua piccola le mancava in modo incredibile. Solo che non voleva starle perennemente accanto e rischiare di perdere la sua compagna.

Avrebbe dovuto rimediare il prima possibile, per evitare che tutto andasse veramente a rotoli.

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Difficile perdonare. ***


Nadia, praticamente scaricata davanti all'ospedale da una Sole abbastanza alterata, entrò nella struttura e raggiunse in ascensore il quinto piano, ove vi era la Neonatologia e lì incontrò la dottoressa Proust, colei che aveva fatto nascere Maria "Nadia! Come mai è già tornata qui? Qualcosa non va?

"No, è solo che... Che la piccola Maria mi manca tantissimo..."

Gli occhi blu della mora si fecero molto tristi e la dottoressa la fece sedere su una delle poltroncine lungo il corridoio "Non deve preoccuparsi! La bimba migliora tantissimo e presto potrà mangiare da sola. Lei ha un altro bimbo piccolo, perciò pensi a lui... Ha bisogno di lei allo stesso modo e non scordi la sua compagna."

Nadia si rattristò ulteriormente, visto che aveva litigato per la prima volta con Sole da quando stavano insieme "Abbiamo litigato proprio per questo mio desiderio di essere qui con Maria... Mi prego, me la faccia vedere! Mi porti da lei."

Subito la donna le sorrise "Ma certo! Venga, mi segua."

La mora s'alzò e seguì la dottoressa, che le fece mettere mantellina e cuffietta, poi entrarono nella stanza ove erano tenuti e controllati tutti i bambini prematuri, avvicinandosi ad una culla e subito Nadia riconobbe la sua piccola "Posso accarezzarla?"

"Certo! Le farà bene sentire un po' di calore umano. Soprattutto se viene dalla madre!"

Nadia si sedette sulla seggiola ed inserì la mano nell'apposita apertura, accarezzando teneramente le guancette della figlioletta e sussurrandole dolci parole, con Maria che strinse nella manina destra l'indice sinistro della madre "Amore mio..."

"Rimanga quanto vuole. L'orario di visita è fino alle cinque... Se ha bisogno di qualcosa, mi chiami."

La mora glielo promise e riprese a coccolare la sua piccolina e la dottoressa Proust, in corridoio, incontrò Sole e Tomàs, col bimbo in braccio a sua madre "Salve." Salutò la mora giocatrice di Volley, sorridendo alla donna.

"Oh, buongiorno! Sua moglie è dentro, sta accarezzando Maria."

"Va bene, grazie!" Sorrise la mora, mettendo a terra il primogenito "Vieni, andiamo a conoscere la sorellina!"

Il bimbo sorrise ed annuì col capo, quindi Sole mise a sè stessa ed al figlioletto il camice e la cuffietta, poi entrarono nella stanza e Nadia fissò la compagna "Ciao..."

Sole accennò un sorriso ed avvicinò Tomàs alla culla "Guarda, amore. Vuoi fare una carezza a Maria?"

La mora sollevò il figlioletto e Tomàs inserì la manina nell'apposita apertura, accarezzando piano la sorellina e sorrise felice mentre lo faceva "Bravo, amore." Disse Nadia, sorridendo a figlioletto "Piano e delicato."

Rimasero lì per mezz'ora, poi Sole uscì, al fine di portare Tomàs al bar a prendere qualcosa da mangiare e bere per fargli fare merenda "Vieni, campione. Andiamo a mangiare qualcosa al bar... Che ne dici?"

Il bimbo sorrise felice, alzando le manine in alto e Nadia s'alzò a sua volta "Ehm... Vengo anch'io..."

"Fai come ti pare." Rispose fredda Sole "Purchè tu non mi stia vicina. Sai, non vorrei che mi dessi ancora la colpa se mi capitasse di sfiorarti anche solo con una spalla, pensando che io voglia solo fare sesso con te!"

Nadia chinò il capo, togliendo mantellina e cuffietta, seguendo la compagna ed il loro primogenito, scendendo con l'ascensore fino al pianterreno, raggiungendo il bar, ove Sole comprò un gelato per il bimbo, una Coca Cola fredda per sè stessa e del thè al limone per Nadia, oltre a due pacchetti di caramelle.

"Possiamo andare a casa..." Disse Nadia.

"Portiamo Tomàs da Cate e andiamo a casa, ok?"

La mora sorrise appena ed uscirono dall'ospedale e raggiunsero la loro auto, che Sole aveva parcheggiato poco lontana e vi salirono, giungendo in un quarto d'ora a casa della castana amica, ove vi erano Noemi e Fra, assieme ai loro gemellini, che stavano giocando con Jayden e Dalila, ai quali Tomàs s'unì subito "Allora?" Chiese Cate "Come sta la piccola Maria?"

"Meglio." Sorrise Nadia "Mi sembra il minimo... Tra quattro giorni deve venire a casa..."

"Bene, meglio così!" Rispose Cate, raggiungendo i bimbi, che giocavano a palla accanto alla piscina, per evitare che finissero dentro.

Poi Nadia notò Raphaela e le si avvicinò "Mi dispiace per prima, non volevo..."

"Tranquilla, è tutto apposto. Ti capisco, sai? E poi hai ragione... Non ho ancora dei figli."

"Ma non meritavi di essere trattata così."

"D'accordo, scuse accettate." Disse Raphaela, sorridendo dolcemente "Adesso è tutto come prima!"

Nadia l'abbracciò poi, dopo aver salutato il figlioletto e le amiche, le due neo mamme se ne andarono per raggiungere la loro casa e, quando vi arrivarono, Sole salì al piano superiore e ridiscese poi con un cuscino ed una coperta "Cosa vuoi farci?"

"Semplice. Dormo sul divano, così non mi farò prendere dalla tentazione."

"Ma io non dicevo sul serio..."

"Dovevi pensarci prima." Rispose semplicemente Sole, entrando in cucina e chiudendosi dentro, con Nadia che si sedette sulla poltrona accanto al divano, dandosi mentalmente della stupida per aver fatto infuriare la persona più importante della sua vita, al pari dei loro figli.

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Pace è fatta! ***


Passarono quattro giorni e la piccola Maria venne dimessa, con Nadia che fu particolarmente felice di andare a prendere la figlioletta e vi andò con Sole, con la quale il rapporto era ancora freddo e con Tomàs, che Cate aveva riaccompagnato a casa la sera prima.

Arrivate al quinto piano, le due ragazze ed il piccolo trovarono la dottoressa Proust, che le accompagnò a firmare il foglio di dimissioni e ritirare le ricette per i farmaci, con le prescrizioni che indicavano il dosaggio ed il momento in cui dargliele "Mi raccomando, non tardi a darle le medicine."

"Non accadrà!" Sorrise Nadia, cullando la piccolina "Grazie!"

Le due salutarono la donna, che fece altrettanto con Tomàs, che le sorrise, poi se ne andarono e, in ascensore, Nadia sistemò delicatamente la bimba nella culla che Sole aveva portato, lasciandola proprio alla compagna.

Una volta in auto, Sole stessa partì a tutta velocità verso la loro casa, ove le attendevano le altre per la festa di benvenuto data per la piccola, occasione che avrebbero sfruttato per stare un po' assieme. Fu Rio, dall'interno, ad aprire loro la porta "Eccovi!" Disse il ragazzo.

"Eccoci." Ribadì Sole, entrando con la culla ed Antonella s'avvicinò per vedere la bimba.

"Dio, com'è bella! Non l'avevo ancora vista... E' un amore!"

"Grazie." Sorrise Nadia, mentre Sole andò a prendere il gelato in cucina e Tania la seguì.

"Qualcosa non va?" Chiese l'istruttrice di Nuoto e Tuffi, chiudendo la porta e poggiandosi ad essa, incrociando le braccia.

"Cosa non dovrebbe andare?" Ripetè la mora, preparando le coppette ed i cucchiaini, controllando se le cinque vaschette di gelato di vari gusti erano diventate un po' morbide, al fine di poterle servire.

"Lo sai a cosa mi riferisco. A Nadia."

Sole sospirò "Non ho niente contro di lei."

"Allora perchè ho come l'impressione che la stai evitando?"

"Quando è stata dimessa dall'ospedale, non so se era frustrazione o cosa, ma ha detto che io volevo saltarle addosso in auto quando invece le ho fatto solo una carezza! Ti pare giusto?" Chiese la mora.

"No, decisamente no. Ma tu l'avresti fatto?"

"Non l'avrei fatto." Disse Sole "Guarda che so trattenermi."

"Tranquilla, non ne dubito." Ammise Tania e Sole le si avvicinò moltissimo, al punto di farla arrossire.

"Ma ho una voglia matta di baciarla... Non ne hai idea."

La sensualità di Sole fece deglutire Tania, che perse molti battiti al cuore e poi si allontanò, ritornando al gelato, che doveva terminare di dividerlo tra le varie coppette "Allora baciala... Portala in un angolo e riempila di baci, vai oltre... Ma fai qualcosa!"

"Non preoccuparti." Sorrise la mora "Ho già qualcosa in mente!"

E Tania uscì dalla cucina e fu proprio Nadia ad entrare "Vuoi che ti dia una mano?"

"No, non serve. Ho quasi finito..."

"Ok, d'accordo." Rispose Nadia ma, prima che potesse andarsene, Sole la fissò.

"Chiudi la porta."

Nadia trovò strana la richiesta, ma obbedì e, quando si voltò, trovò Sole vicinissima a sè, che la fissava con passione "S-Sole..." Sussurrò Nadia, imbarazzata ed emozionata dallo sguardo passionale della compagna.

"Ti amo Nadia e non c'è cosa più importante, al mondo, di te e dei nostri figli. Scusami per tutto!"

"Anch'io ti amo." Rispose la mora, stringendo forte a sè la compagna, che corrispose il gesto "Certo che ti perdono, purchè tu fai altrettanto!"

"D'accordo." Ribadì la mora, premendo la compagna contro il muro, rubandole un bacio molto appassionato che venne subito corrisposto ed a questo ne seguirono altri altrettanto dolci "Adesso andiamo o il gelato si scioglierà."

"Certo!" Disse Nadia, stringendosi nuovamente a Sole "Sai... In condizioni normali, ti sarei saltata addosso!"

Sole sorrise, aspettandosi una tale risposta "Anch'io avrei fatto lo stesso."

Ritornato l'amore e l'armonia tra di loro, le due ragazze uscirono dalla cucina e Tania, guardando il rossore sulle gote di Nadia, capì che le due amiche avevano fatto pace e non c'era cosa che le facesse più piacere, perchè l'amore andava vissuto senza litigare.

Ed anche la Principi, che aveva a sua volta notato il cambiamento nel comportamento delle due amiche, era felice di vedere che avevano ripreso ad andare d'accordo, perchè lei avrebbe dato tutto ciò che aveva per avere accanto la sua Valentina e potere così godere di tutto ciò che la bionda dagli occhi verdi rappresentava per lei.

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Ready for being mothers. ***


Passò una settimana e Nadia, assieme a Sole, si preparò per portare la piccola Maria a fare la prima visita dalla pediatra, la dottoressa Proust, ed anche il suo primo vaccino, così andarono da Arianna ed Elisa a portare Tomàs, visto che non potevano lasciarlo da Cate e Raphaela, in quanto quest'ultima doveva fare l'ecografia del quinto mese.

"Passiamo a prenderlo più tardi, grazie per la disponibilità!" Disse Nadia.

"Di niente! Lo teniamo volentieri." Rispose Arianna, dando il cinque al bimbo, che le sorrise.

Le due se ne andarono con la piccola, arrivando in pochi minuti all'ospedale e presero l'ascesore che le portò al quinto piano, trovando la dottoressa Proust "Buongiorno! Possso solo chiedervi di aspettare un attimo? C'è dentro un bambino..."

"Si, certo." Rispose Sole, quindi lei e Nadia andarono a sedersi sulle sedie innanzi alla porta dello studio della pediatra.

Nadia cullò la piccola Maria, che si era svegliata e Sole la prese in braccio, alzandosi ed iniziando a passeggiare per il corridoio, canticchiandole qualcosa e, dopo un quarto d'ora, la dottoressa uscì, assieme ad un'altra donna ed al suo bambino "Prego, entrate!"

Nadia e Sole entrarono a seguito della donna, che sorrise quando Nadia stessa stese Maria sul lettino "Eccoci qui." Disse la mora.

"Ciao, tesorino!" Sussurrò la dottoressa, accarezzando teneramente il pancino della piccola, che aveva aperto gli occhietti un paio di giorni prima, rivelandoli blu come quelli di Nadia "Adesso facciamo il vaccino..."

La Proust preparò l'iniezione e la fece alla bimba, ch pianse e Sole la riprese in braccio, quindi la dottoressa ne approfittò per ascoltarle i polmoni e, quando Sole la stese nuovamente, le ascoltò anche il cuore "Tutto bene?" Chiese Nadia, preoccupata.

"Si, va tutto bene! La crescita è nella norma ed anche il peso!" Rispose la donna "Direi che questa signorina sta benissimo!"

"Ne sono felice." Disse Nadia, stringendosi a Sole, che le accarezzò la schiena.

"Visto che ha fatto il vaccino, potrebbe venirle la febbre. Datele semplicemente un antipirettico."

"Certo! Grazie mille." Rispose Sole, quindi costei e Nadia se ne andarono con la figlioletta, dopo aver salutato la dottoressa, che aveva dato loro appuntamento per il mese prossimo ed avrebbero dovuto portare anche Tomàs per i classici controlli di routine.

Le due ragazze uscirono dall'ospedale e salirono sulla loro auto, scambiandosi un bacio molto dolce, felici per la bella notizia ricevuta e se ne andarono a fare compere; intanto, allo studio della dottoressa Lorenzi, Cate e Raphaela stavano aspettando il loro turno per fare l'ecografia.

"Accidenti... Ma quanto ci vuole? Avevamo tre donne davanti..."

"Porta pazienza, dai." Disse Raphaela, accarezzando la gamba sinistra di Cate "Tra poco sapremo tutto..."

"Si, ma io sono nervosa proprio per questo. Ci tengo tantissimo!"

Raphaela sorrise dolcemente, baciando Cate sulla guancia "Lo so che ci tieni. Ma tranquilla, andrà tutto bene!"

"Prego, venite." Le chiamò la dottoressa Lorenzi, così Cate e Raphaela s'alzarono, entrando nello studio della donna e la mora si stese sul lettino "Bene, vedo che si è già preparata. Il gel sarà un po' freddo..."

Infatti Raphaela sibilò al contatto del gel con la sua pelle e Cate si sedette al suo fianco, tenendole la mano e la Lorenzi iniziò l'ecografia "Va tutto bene, vero?" Chiese subito Cate, molto in apprensione.

"Si, benissimo direi!" Sorrise la donna, indicando il monitor "Guardate qui."

"Cosa? Cosa? C'è qualcosa che non va??"

"No, affatto! Ragazze, avrete due gemelli, maschio e femmina!"

La notizia fece sorridere Raphaela e Cate, passato l'attimo di shock, abbracciò la compagna "Ti amo! Ti amo! Ti amo!"

"Anch'io! Tantissimo!" Rispose la mora, stringendo le mani della castana nelle proprie.

"Congratulazioni!" Avanzò la Lorenzi, stampando le immagini e dandole a Raphaela, mentre Cate pagò la visita e se ne andarono, salendo sulla loro auto, con la castana che rubò un bacio molto appassionato alla compagna.

"Dio, quanto ti amo! Non sai come sono felice."

"Lo sono anch'io e... E caspita, ti amo con tutta me stessa!"

"Lo so! Ed amo anche voi, piccolini!" Sussurrò Cate, baciando ed accarezzando il ventre di Raphaela.

Cate mise poi in moto e Raphaela mandò la mail alle amiche per dare loro la bella notizia, ricevendo subito gli auguri di Antonella, Lucia e Noemi. La mora non vedeva l'ora di diventare madre, così come Cate, che ora poteva finalmente sbizzarrirsi a dipingere la camera dei loro figlioletti.

Dopotutto la castana era una provetta pittrice, visto che aveva dipinto le camerette dei piccoli Argenti, dei piccoli Herrera e dei figlioletti di Nadia e Sole. Infatti Cate era riuscita a diplomarsi e laurearsi con ottimi voti, a diventare una giocatrice professionista di Pallavolo ed a coltivare l'hobby della pittura.

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Pensieri comuni... ***


Il mattino seguente, Raphela si svegliò presto per sbirciare la cameretta dei bambini, visto che per tutto il pomeriggio precedente Cate era rimasta chiusa dentro essa, senza permetterle di vedere cosa stesse facendo, ma scoprì che la porta era chiusa a chiave "Accidenti..."

"Pensavi che l'avrei lasciata aperta?" Chiese Cate, arrivando alle sue spalle e cingendole la vita, baciandola sul collo.

"Eddai... Potresti dirmi come la stai dipingendo..."

"No, è una sorpresa!" Rispose la castana "Tanto penso di riuscire a finirla oggi pomeriggio..."

"D'accordo!" Sorrise Raphaela "Vado a fare la doccia... Vieni con me?"

"Stamattina no. Vado a prepararti la colazione... Vuoi qualcosa in particolare?"

"Si... Un paio di omelèt con prosciutto e formaggio cheddar!" Disse la mora, abbracciando e baciando dolcemente Cate.

"Perfetto. Ne preparo anche per Francesca ed i bambini." Rispose Cate e Raphaela le sorrise, quindi si diresse verso il bagno, dal quale stava uscendo proprio Francesca coi due figlioletti.

"Andate di sotto, sedetevi a tavola e fate i bravi."

"Venite con me." Disse Cate, dalla cima delle scale ed i due gemellini la seguirono trotterellando.

Francesca fissò poi la mora amica "Allora? Come ti senti?"

"Bene, anche se inizio a sentire un lieve peso... Eppure sono soltanto cinque mesi."

La bionda sorrise appena "Si, capisco come ti senti... Ne so qualcosa! Ma quando nascono, provi una sensazione di gioia immensa che ripaga tutta la fatica e il dolore che sopporti in nove mesi. Vedrai che capiterà anche a te!"

"Non ne dubito!" Sorrise la mora "Non vedo l'ora di vedere la cameretta..."

"Io ho intravisto qualcosa, ieri. Devo dire che sta venendo molto bene, Cate mi ha fatto promettere di non dirti nulla in proposito..."

"Aaah! Non posso crederci... Vabbè, vado a fare il bagno, così mi rilasso."

"D'accordo, vai tranquilla! Io scendo di sotto." Rispose Francesca e Raphaela entrò allora in bagno, chiudendosi dentro, pronta a rilassarsi nella vasca, tra la schiuma, come amava fare quando era insieme a Cate.

Mentre scendeva le scale, Francesca ricevette una telefonata e sorrise nel vedere che era Valentina e subito rispose "Buongiorno, amore!" Iniziò la giocatrice, dall'altra parte del telefono "Come stai?"

"Buongiorno a te! E sto molto bene, amore mio, ogni volta che ti vedo e ti sento."

"Sai, la mia squadra ha vinto la Coppa Nazionale!"

"Complimenti! Ieri sera ho visto la partita in streaming, ma la connessione è saltata sul più bello... Sono così felice per te..."

"Grazie." Sorrise Valentina "Ti manderò una foto della Coppa e, quando tornerò, porterò a casa tutte le medaglie che ho vinto per mostrarle a te ed ai nostri figli!"

"Va bene... E poi, anch'io voglio mostrarti le mie." Rispose Francesca "Abbiamo vinto Coppa e Campionato per due anni di fila. Ci mancano solo la Supercoppa, la Coppa Europea ed il Trofeo Intercontinentale."

"Li vincerete, perchè siete una bella squadra." Disse la bionda, fissando la aprete della sua stanza del dormitorio "Mi tengo sempre informata e... E la parete della mia camera sembra quella di uno stalker..."

Francesca sorrise leggermente "Ma dai, davvero? Che genere di foto avresti?"

"Tutte tue e ho stampato anche quelle dei nostri figli e le bacio ogni volta che devo andare a dormire, prima di ogni partita e quando mi sveglio... Mi manchi immensamente, voglio conoscere i nostri piccoli... Voglio stare con te!"

"Anch'io voglio stare con te! Ma dimmi, vuoi parlare con loro? E' una videochiamata, puoi vederli..."

"D'accordo... Mi piacerebbe tantissimo!"

Francesca raggiunse allora il soggiorno e Cate le si avvicinò, mentre scendeva anche Raphaela "La colazione è pronta!" Disse la castana.

"Ehilà, Cate!" Disse Valentina, quando Francesca ebbe girato il telefono verso di lei "Auguri ad entrambe! Avrete due gemelli come noi..."

"Si, esatto! E sbrigati a tornare, vogliamo che tu sia presente al battesimo e al nostro matrimonio!"

"Certo e poi anch'io voglio sposarmi." Ammise la giocatrice e Francesca arrossì leggermente, poi s'avvicinò ai figlioletti.

I bimbi guardarono il telefono, mentre mangiavano la rispettiva omelèt e Valentina si commosse a vederli "Amori, lei è la vostra mamma, che gioca nella lontana America... Perchè non le dite ciao?"

Anche Francesca si era commossa "Ciao..." Dissero assieme i due bimbi, con la bocca piena.

"C-Ciao amori miei... Siete bellissimi e mi mancate tantissimo! Vi voglio tanto bene e presto vi arriveranno dei giocattoli nuovi."

I due piccoli esultarono e Francesca li mandò a lavarsi i denti assieme a Cate, che non aveva ancora mangiato, visto che la sua omelèt era sul fuoco e ci avrebbe guardato Raphaela, che doveva anche controllare le nausee, motivo per cui prese prima il farmaco "Visto come sono grandi?"

"Si..." Singhiozzò Valentina "Dio, baciali ogni volta anche per me e prometto che farò ancora pressioni per andarmene il prima possibile per tornare da te. Da voi."

"Spero che sia il prima possibile! Ti amo tantissimo!"

"Ti amo immensamente, Francesca! Quando tornerò, ti prenderò in sposa."

"Ci conto. A presto, amore mio."

"Assolutamente si." Rispose Valentina, quindi entrambe riattaccarono, guardando entrambe fuori dalla finestra, ammirando due paesaggi differenti, ma desiderando la stessa cosa. Rivedersi il prima possibile e stare finalmente insieme.

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Segreti e ansie. ***


Passarono due settimane ed arrivarono i primi di Agosto e le nostre ragazze avevano in programma una gita al lago, a casa di Antonella e Patrizio e, quando Nadia e Sole vi arrivarono, la prima sorrise, visto che proprio lì le erano venute le doglie, quando era incinta di Maria.

"Vedi, amore? La mamma era qui, prima che tu nascessi..." Le sussurrò all'orecchio destro Sole e la bimba sorrise, muovendosi in braccio a lei.

"A quanto pare le piace, come posto." Notò Noemi, passando accanto alle amiche con la sua Francesca, per tutte Fra, che teneva per mano la loro piccola Roberta e la compagna teneva in braccio Peter.

"Oh si!" Sorrise Sole "Lo penso anch'io."

Invece Cate teneva a braccetto la sua Raphaela che, sebbene fosse incinta di quasi sei mesi, iniziava a sentire la fatica "Accidenti... Sto sudando in modo incredibile!"

"Tranquilla, amore, una volta dentro potrai cambiarti..."

Raphaela le sorrise "Certo, ma avrò bisogno del tuo aiuto."

"Certamente!" Rispose la castana, rubando un dolce bacio alla compagna, che corrispose il tenero gesto.

Le ultime ad arrivare furono Arianna ed Elisa coi rispettivi figlioletti e, una volta dentro, i due padroni di casa portarono sui quattro tavoli esterni, sistemati poco prima da Patrizio e gli altri ragazzi del gruppo, bibite, panini e pasticcini, ordinati e poi comprati in città un paio d'ore prima.

"Evviva! I dolcetti alla frutta..." Avanzò Francesca, la compagna di Tania, prendendone un paio.

"Le voglie?" Chiese Cri e l'amica le sorrise.

"Ultimamente si... Di frutta in generale! E non importa quale sia."

"Capisco... E dimmi, quando nascerà il terzo figlio vorrete anche il quarto?"

Francesca quasi si strozzò "Scherzi?? La faccio sempre io, la fatica! Perciò... No, non credo proprio!"

Cri rise divertita, battendo una volta le mani "Io e Valy vogliamo un secondo figlio, dopo Rose e..." Iniziò la castana, avvicinandosi molto all'amica, che fece altrettanto per ascoltare la segreta rivelazione "Non dirglielo, ma sarà esaudita presto!"

Francesca le sorrise felice "Congratulazioni!"

"Grazie! Dai, lasciami almeno uno di quesi dolcetti..."

"Ce ne sono abbastanza per tutte!"

Dall'altra parte del tavolo, Valy fissava la compagna, mentre addentava una pizzetta con le acciughe "Qualcosa ti preoccupa?" Chiese Vale, mentre tagliava a metà un panino al prosciutto per la sua piccola Stella, sedendosi, stanca per il peso dei due gemelli che portava in grembo, visto che erano quasi otto mesi.

"Credo che Cri mi nasconda qualcosa, ma non so cosa..."

"Beh, se così fosse prima o poi te ne parlerà."

"Lo spero... Non mi piace stare sulle spine!" Ammise l'amica e Vale sorrise appena, quasi divertita.

E Cate era ancora con Raphaela in bagno e la stava aiutando a cambiarsi "Accidenti..."

"Calmati, amore!" Tentò di tranquillizzarla Cate "Ecco, infila l'ultima spallina e sei apposto."

"Grazie..." Rispose in un sospiro la mora "Scusami, ma ultimamente ho i nervi a fior di pelle..."

"Allora ti farò vedere le foto della cameretta dei piccoli! Dopotutto, in due settimane, l'ho sempre tenuta chiusa aprendo solo le finestre per non farti sentire l'odore di vernice ed acrilico..." Disse la castana, prendendo il suo cellulare.

La mora le prestò la sua totale attenzione "Ecco, infatti! Mi piacerebbe vederla... Sono curiosa."

"Andiamo fuori a mangiare qualcosa... Intanto le cerco tutte. Ne ho scattate una decina..."

"Bene! Non vedo l'ora di vederle."

Le due, pian piano, uscirono di casa e Sole s'alzò per aiutare Cate a sorreggere Raphaela, che faceva abbastanza fatica a camminare "Ecco, siediti piano..."

"Grazie, Sole." Sorrise Raphaela "Sei stata davvero gentile..."

"Figurati!" Rispose la mora, tornando a sedersi al suo posto.

"Ma Arianna ed i bambini dove sono?" Chiese Rio, cercando la sorella con lo sguardo.

"Sono là, in riva alla spiaggia a fare castelli di sabbia..." Indicò Tania e Rio sorrise, sapendo quanto la sorella amasse i suoi figli ed i bambini in generale.

Intanto Raphaela ammirava le foto della cameretta realizzata da Cate "Accidenti... E' bellissima! Scommetto che le foto non le rendono onore."

"Se domani l'odore di vernice si sarà diradato, l'aprirò e potrai vederla..."

"Non vedo l'ora! Ci conto, non dimenticartelo."

"No no, tranquilla!" Rispose Cate, mentre Francesca si alzò, per rispondere ad una chiamata della sua amata Valentina, la quale sembrava quasi sentire da lontano la sua tristezza, visto che la bionda si sentiva triste nel vedere le amiche ed amici con la rispettiva fidanzata o fidanzato, mentre lei era sola.

E quelle chiamate o videochiamate che le permettevano di vedere il suo amore lontano, la rendevano immensamente felice ed ogni giorno le attendeva con ansia. Era l'unico mezzo di cui disponeva per sentirsi vicina al suo amore.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Il regalo. ***


Dopo la rilassante giornata al lago, le ragazze erano ritornate alla rispettiva casa e, il mattino seguente, Cate si svegliò presto ed andò ad aprire le finestre nella cameretta dei bambini, affinchè Raphaela potesse finalmente vederla.

Ritornò poi in camera loro e trovò la compagna sveglia, che si stava mettendo seduta "Buongiorno!"

"Buongiorno..." Rispose la mora, decisamente affaticata.

"Lascia che ti aiuti." Offrì Cate e la mora accettò la galante offerta, rubandole poi un bacio molto dolce "Pronta per vedere la cameretta dei nostri figli?"

Raphaela sorrise "Si, certo! Non vedo l'ora."

Allora Cate l'aiutò ad alzarsi dal letto e la condusse, pian piano, verso la vicina cameretta e, quando la castana ebbe aperto la porta, Raphaela si guardò attorno meravigliata, colpita dal lavoro fatto tre giorni prima dalla compagna "Cosa ne dici?"

"Dico semplicemente che è stupenda!" Iniziò la mora, sorridendo dolcemente "Insomma... E' perfetta! Adatta a due gemellini maschio e femmina."

Dopo tali parole le due innamorate si scambiarono dolci baci appassionati ed infine Cate scese in cucina, dopo aver aiutato Raphaela a prepararsi il bagno, spogliarsi ed entrare nella vasca. E per fortuna che non aveva impegni in vista con la squadra di Volley, altrimenti sarebbe stato un problema stare accanto alla compagna, motivo per cui, come tutte le amiche, aveva rifiutato la convocazione nella Nazionale Giovanile, scelta obbligata a causa dei problemi personali.

E poi, tutte avevano promesso a Valentina che sarebbero andate insieme, in Nazionale, non separatamente e solo quando la bionda sarebbe ritornata ritornata a casa, a giocare in Italia, avrebbero potuto realizzare tale sogno.

"Buongiorno!" Avanzò Francesca, quando la castana entrò in cucina.

"Buongiorno a te. Sei sempre mattiniera..."

"Sono le otto... Sono sveglia da un'ora." Rispose la giovane "Raphaela ha bisogno di qualcosa?"

"Sta facendo il bagno. Se vuoi salire ad aiutarla, penso io ai piccoli!"

"Oh, stanno dormendo ancora. Ne approfitto per andare a vedere se si sono svegliati..."

Cate sorrise e si mise ai fornelli, anche se Francesca aveva già bevuto il latte con due croissants alla marmellata di pesche e presto l'amica ridiscese coi due figlioletti "Ciao." Dissero assieme i due bimbi, salutandola con la manina.

"Ciao, stupendi! Che ne dite di una bella brioche? L'ho appena tirata fuori dal forno."

I due bimbi annuirono col capo e Cate li aiutò a mettersi seduti sulla sedia, poi porse loro le brioches, mentre Francesca ritornò di sopra da Raphaela poi, qualche minuto dopo, qualcuno suonò alla porta e la castana guardò dallo spioncino, poi aprì.

"Buongiorno, signorina! C'è un bel pacco per lei." Disse il ragazzo delle consegne, imbarazzato, visto che ben sapeva chi fosse Cate.

"Ok! Devo firmare?" Chiese la castana ed il ragazzo le porse la bolla di consegna ed una penna.

"Ehm... P-Potrei chiedele un autografo? Sono un suo fan."

"Ma certo!" Rispose Cate ed il ragazzo le porse una maglietta della squadra ove giocava la castana e quasi tutte le sue amiche, per farsela firmare e la giocatrice esaudì il desiderio del giovane e notò gli autografi di Sole, Nadia e Noemi.

"Grazie mille! Spero di avere presto gli autografi di tutte."

"Figurati. E' stato un piacere." Disse Cate, poi il ragazzo le portò galantemente in casa il pacco, messo sull'apposito carrellino e poi se ne andò, dopo aver ringraziato e salutato e la castana capì subito che era il famoso pacco di cui aveva parlato Valentina a Francesca.

Quando ridiscese Francesca, assieme a Raphaela, notò subito il pacco "E' per me? Hai firmato tu?"

"Si per entrambe le domande. Dev'essere quello di cui parlava Valentina..."

Subito Francesca s'avvicinò per aprire il pacco e sgranò gli occhi, quando vide il contenuto "Guardate, amori miei, la mamma vi ha mandato tanti giocattoli!"

I due piccoli, un po' a fatica, scesero dalla rispettiva sedia, raggiungendo la madre e sorrisero felici quando videro i molti giochi che la madre aveva mandato loro, assieme ad alcuni vestitini e scarpine, con Francesca che tirò tutto fuori con molta cura.

"Certo che Valentina fa sempre le cose in grande... Su questo non è cambiata!" Disse Raphaela.

"Hai ragione." Rispose la bionda, in lacrime "Il mio amore..."

Cate abbracciò l'amica, che si lasciava sempre andare ad attimi di commozione quando riceveva i suoi regali "C'è qualcosa anche per te." Notò la castana.

Francesca guardò nel pacco e vide una scatoletta rossa, di velluto, che la bionda prese subito e, dopo aver tolto il fiocco dorato, sgranò letteralmente gli occhi quando vide il suo contenuto, ovvero un ciondolo d'oro bianco con zaffiri incastonati ed un cuore al centro di esso, tempestato di rubini "Caspita..."

La bionda rimase a bocca aperta, come le due amiche "E' stupendo!" Disse Raphaela.

"Bellissimo!" Sorrise Cate "Valentina ha un ottimo gusto!"

"D-Devo chiamarla... Devo ringraziarla." Avanzò Francesca, allontanandosi col telefono in mano, selezionando dalla rubrica il numero dell'amata, che rispose quasi subito "Ciao, amore! Sono io... Puoi parlare?"

"Ciao a te, amore mio! Certo che posso parlare, con te sempre." Sorrise la ragazza, dall'altro capo del telefono.

"E' arrivato il tuo pacco ed i bambini sono felicissimi! Inoltre... Ecco... Il ciondolo è stupendo!"

"Spero che tu lo metta, quando ci sposeremo."

"Assolutamente si! E' un gioiello che merita di essere indossato."

Valentina sorrise "La notte scorsa ti ho sognata... Ti ho sognata tanto. Eravamo sull'altare e poi siamo andate in luna di miele."

"A... Bora Bora?" Domandò Francesca, speranzosa.

"Certo! Ovunque tu voglia. Ma ora devo andare, amore... Qui è sera tardi. Devo spegnere la luce, prima che passi la guardia."

"Ok... Buonanotte, amore mio!"

"Buonanotte a te! Spero di sognarti ancora." Disse Valentina e, dopo essersi scambiate un rispettivo ti amo, entrambe riattaccarono e Francesca ritornò dai suoi figlioletti, visto che dovevano fare ancora il bagno.

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Desideri e operazioni. ***


Passarono un paio di settimane e Raphaela entrò nel settimo mese, scegliendo di rimanere sempre a letto o sul divano, per evitare di fare troppi sforzi, visto che sentiva il peso dei gemellini che crescevano in lei.

"Amore, la colazione è pronta." Disse Cate "Quante brioches vuoi?"

"Ti direi tutte, ma sarei davvero egoista..."

Cate sorrise appena "Tranquilla, amore. Ne ho messe altre, in forno."

La castana portò otto brioches alla sua amata, che la ringraziò con un bacio molto dolce e Francesca le portò un cuscino "Mettilo dietro la schiena. Quando io ero incinta mi ha aiutata molto... Fu un consiglio della mia ginecologa."

Raphaela le sorrise "Grazie mille!"

Cate l'aiutò anche a mettersi seduta e la mora liberò un profondo respiro "Cos'hai?" Chiese la castana, sedendosi accanto a lei, accarezzandole dapprima il ginocchio destro, poi dolcemente il ventre.

"Sai... Ho una voglia matta di fare l'amore con te." Rivelò la mora, poggiando la propria fronte a quella della compagna, specchiando i suoi occhi blu in quelli cerulei di Cate, che sorrise teneramente "In modo incredibile..."

"A chi lo dici... Ti prometto che recupereremo il tempo perduto!"

"Ci conto!" Ammise la mora, baciando Cate, che subito la corrispose, approfondendo l'effusione.

Le due innamorate mangiarono assieme, sul divano, guardando la televisione assieme ai due piccoli Argenti e Francesca, che li aveva appena raggiunti e, pochi minuti dopo, il suo cellulare squillò "Pronto? Dimmi, Anto... Cosa?? Cosa le è successo? Ok, capisco... Stiamo facendo colazione, poi arriviamo. A dopo!"

"Cos'è successo?" Chiese Cate, quando Francesca ebbe riattaccato.

"Fra è stata portata in ospedale... Noemi ha portato i bimbi a sua madre ed è con lei."

"E cos'ha? Non te l'ha detto?"

"Anto ha solo detto che ha avuto un malore e ha perso conoscenza, presa per fortuna al volo da Noemi... Altro non sanno."

"Vado io a vedere cos'ha, voi rimanete qui. Vi tengo informate..."

Raphaela e Francesca annuirono col capo, così la castana s'alzò e corse di sopra, raggiungendo la sua camera, al fine di vestirsi, visto che indossava ancora il pigiama e, dopo qualche minuto, prese le chiavi dell'auto ed uscì di casa.

Arrivata in ospedale dopo una decina di minuti, parcheggiò e scese dal mezzo, lo chiuse e s'avviò verso l'ingresso del Pronto Soccorso, trovando lì Rio e Vale "Ciao! Sei qui per sapere come sta Fra?" Chiese la ragazza, abbracciando l'amica.

"Si, esatto. Anche voi?"

"Già e poi lei deve fare l'ecografia..."

Entrate assieme in ospedale, trovarono Noemi, preoccupatissima, che riattaccò una chiamata "Ciao..."

"Ehi." Disse Cate, abbracciandola "Come sta Fra?"

"Le hanno fatto un prelievo di sangue, non so altro..."

"Aspettiamo assieme i risultati."

"E' rimasta Anto, con lei... Mi era suonato il telefono, sono uscita a rispondere."

Vale e Rio presero l'ascensore per andare al quinto piano per fare l'ecografia, sarebbero andati dopo a trovare Fra, mentre Cate e Noemi raggiunsero la stanza ove era tenuta l'amica, che sorrise alla castana "Ciao, Cate!"

"Ciao." Rispose la castana, dandole un bacio su entrambe le guance, salutando anche Antonella "Come ti senti?"

"Meglio, ma... Accidenti, ho un male incredibile..."

Cate notò che l'amica si teneva il fianco destro, facendo delle smorfie di dolore ma, prima che potesse dire qualcosa, arrivarono un paio di infermieri ed un medico "Uscite, dobbiamo ricoverarla e portarla subito in sala operatoria." Disse il medico, mentre la visitava, con Fra che liberò un paio di grida di dolore.

"Cosa?? Dottore, cosa le succede?" Domandò Noemi.

"Lei chi è? Una parente?"

"Sono la sua fidanzata... Presto ci sposeremo! Mi dice cos'ha?"

"Appendicite! Dobbiamo operarla subito, l'addome è molto rigido..."

Noemi non disse nulla, lasciando passare i medici, che sistemarono delicatamente Fra su un altro lettino per portarlo in sala operatoria e la bionda, dopo aver salutato le amiche, se ne andò di fretta, visto che doveva prendere le cose necessarie per la compagna e, soprattutto, doveva badare ai suoi piccoli, lasciati a casa in compagnia di Elisa, Arianna e dei loro due figlioletti.

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** I miss you. ***


Noemi arrivò a casa sua in un quarto d'ora circa, aprendo la porta e correndo di sopra, spaventando non poco Arianna ed Elisa, che l'avevano vista entrare come una furia e la prima raggiunse l'amica al piano di sopra "Ehi... Tutto bene?"

"Si si, devo prendere il necessario per Fra... E' stata ricoverata!"

"Cosa? Come mai?"

"Appendicite. L'hanno portata subito in sala operatoria..."

"Accidenti... Per fortuna non è nulla di grave."

"Già!" Rispose Noemi, mentre metteva nel borsone di Fra una camicia da notte, calzini bianchi, intimo, ciabatte da camera ed i suoi oggetti personali, sistemati nel beautycase, quindi la bionda ridiscese e, dopo aver salutato Elisa, i piccoli Herrera ed i suoi stessi figli, se ne andò.

"Allora? Cos'ha Fra?" Chiese Elisa.

"Appendicite." Rispose semplicemente Arianna.

"Ok..." Avanzò Elisa, sorridendo alla compagna ed accoccolandosi accanto a lei, mentre i loro piccoli e quelli delle amiche giocavano sul tappeto.

All'ospedale, Cate e Anto informarono poi Noemi del fatto che il chirurgo aveva detto loro che quella di Fra era una peritonite e che sarebbe potuta stare in ospedale anche quindici giorni "Dico al Coach che non ci sarò alla partita di Domenica..."

"Perchè no?" Chiese Cate "Ti preoccupi per i tuoi figli?"

"Esatto. Non mi piace chiedere ad Arianna se me li cura... Ha già i suoi."

"Arianna non sarà sola." Avanzò Anto "Magari Rio e Vale possono darle una mano..."

"Allora chiamo anche loro." Concluse Noemi, prendendo il cellulare e lasciando il borsone a Cate, che lo sistemò sul lettino assegnato a Fra dal personale medico, poi salutò le due amiche e se ne andò per tornare a casa, visto che Raphaela poteva avere bisogno di lei.

Arrivata a casa, la castana informò Raphaela e Francesca circa le condizioni di Fra "Chiamo subito Valentina. Voleva essere informata..."

"D'accordo, vai pure!" Sorrise Cate, sedendosi accanto alla compagna.

"Povera Fra... Proprio ora che volevano trasferirsi..."

"Si trasferiranno quando starà bene... La casa che hanno comprato, quasi vicino alla nostra, non scappa."

Raphaela sorrise "Lo so." Disse, sporgendosi verso la compagna, per ricevere un bacio molto dolce "Cate..."

"Attenta... Potrei perdere il controllo."

"Perdilo! Quanto vorrei che lo perdessi..."

Cate sorrise, baciando la compagna e, di sopra, Francesca stava parlando con Valentina "Sai... Mi manchi immensamente..."

"Mi manchi anche tu, piccola." Disse Valentina "E non sai quanto!"

"Vorrei averti qui per baciarti ed amarti..."

"Ed io vorrei tanto essere lì con te! Ma ci sono sempre, tu lo sai."

"Certo... Ma non sai come mi sentivo, ogni volta che sentivo Cate e Raphaela mentre facevano l'amore... Pensavo sempre a quanto fossero fortunate, ad essere insieme. Mentre io..."

"Tu lo sai che io sono sempre con te, anche se lontana, vero?" Chiese Valentina "E ti porto sempre con me."

Francesca sorrise, asciugandosi una lacrima "Si... Lo stesso vale per me..."

"Bene! E sappi che la prossima settimana ho un appuntamento col Presidente del club per parlare del mio contratto... Ho intenzione di rescinderlo!"

"Ok... Poi fammi sapere come va. Mi manchi tantissimo!"

"Mi manchi anche tu, amore mio! E mi mancano i bambini... Che tanto vorrei conoscere."

"Immagino! Beh, dai... Ci sentiamo dopo, ti faccio sapere come sta Fra."

"D'accordo. A dopo, amore mio." Disse Valentina, schioccandole un bacio al telefono e Francesca fece altrettanto, poi si salutarono e riattaccarono, con la bionda che ritornò in soggiorno dai suoi bambini, abbracciandoli e baciandoli.

Cate e Raphaela erano dispiaciute per lei, perchè nemmeno immaginavano quanto fosse difficile per lei vivere lontana dal suo amore, idem per Valentina, ma sapevano che si sarebbero ritrovate. Speravano solo che accadesse quanto prima.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Belle notizie e pensieri futuri. ***


Una volta concluso l'intervento all'appendicite, due infermiere portarono Fra nella sua stanza ed il chirurgo che l'aveva operata disse a Noemi che era andato tutto bene e la ragazza prese un respiro profondo, liberandolo poi tutta sollevata "Grazie! Grazie, dottore..."

"Si figuri! Ma... Mi permetta di dirle che alla sua compagna servirebbe un consulto ginecologico."

"Un consulto ginecologico? Non capisco..."

"La sua compagna è incinta, stando all'ecografia addominale che le abbiamo fatto. Per stabilire il periodo esatto, deve prenotare una visita ginecologica!"

Noemi era senza parole "A-Appena starà bene... Glielo dirò!"

"Può farla anche domani, tra due giorni... Nessun problema."

"Ok, va bene... D'accordo!" Disse la giovane, stringendo la mano all'uomo ed entrò nella stanza della compagna per tenerle la mano, liberando qualche lacrima di gioia, incredula, perchè oltre ai due figli che già avevano, presto sarebbero diventate nuovamente madri.

"Noemi!" La destò dai suoi pensieri Anto, entrando nella camera di Fra "Perchè stai piangendo?"

"I-Il medico che l'ha operata ha... Ha detto che Fra è incinta!"

Anto rimase a bocca aperta, poi abbracciò l'amica "Sono felicissima, per te! Congratulazioni."

"Grazie! Quando se la sentirà andrò al quinto piano e prenoterò la visita... La nostra ginecologa lavora qui!" Spiegò la bionda e la rossa amica l'abbracciò nuovamente, felice.

Arrivarono poi le altre amiche, messe al corrente della bella notizia, con Fra che si svegliò qualche minuto dopo "E-Ehi..."

"Ehi! Come ti senti?" Domandò Noemi, scostandole una ciocca di capelli dalla fronte, baciandola teneramente.

"Bene... E' andato tutto bene? L'intervento, dico..."

"Si! E... E, mio Dio... Fra... Il chirurgo ha detto che ti serve un consulto ginecologico!" Se ne uscì e l'altra bionda corrugò la fronte "Fra, sei incinta! Ti serve un consulto ginecologico per stabilire il periodo esatto e, se te la senti, domani ti vado a prenotare la visita dalla dottoressa Mattei."

Anche Fra, passato l'attimo di sorpresa, sorrise felice "Sul serio? Insomma..."

La ragazza si sfiorò il ventre, incredula e Noemi sorrise "Si, è tutto vero! Te la senti, per domani?"

"Assolutamente!" Sorrise Fra, baciando dolcemente Noemi, che lasciò poi la stanza per andare a prenotare la visita ginecologica.

Invece, a casa sua, Cate si stava preparando per andare agli allenamenti a Milano con Francesca e Raphaela avrebbe badato ai piccoli Argenti assieme a Nadia, visto che anche Sole doveva andare agli allenamenti "Mi raccomando, fate i bravi con la zia Raphaela e la zia Nadia!"

I due bimbi annuirono, come fece Tomàs, il quale era seduto proprio accanto alla mora, visto che la madre teneva in braccio la sorellina "Saranno bravissimi, non preoccuparti!" Disse Sole, baciando il figlioletto, la piccola ed anche i due Argenti, poi se ne andò con Cate e Francesca.

"Allora? Come ti senti?" Domandò Nadia, mentre allattava la piccola Marie.

"Diciamo che sento già il peso... Sono solo sei mesi, ma camminare è sempre più faticoso."

"Non posso dire di capirti, però ricordo che anche Francesca al sesto mese faceva fatica..."

Raphaela sorrise appena, rammentando gli sforzi che l'amica faceva anche per percorrere brevi tratti e si sedette sul divano piano "Uff... Meglio mettere un cuscino dietro la schiena!"

"Si, decisamente! Rilassati e riposa, se vuoi..."

"No, basta che mi siedo. Un minimo di riposo..."

Nadia le sorrise, poi suonò il campanello e proprio costei andò ad aprire "Ciao!" Le salutò Francy.

"Prego, entra pure." Disse Raphaela e l'amica entrò, andando ad abbracciare la mora "Non sei andata agli allenamenti?"

"No... Ho preso una botta al polpaccio martedì scorso, perciò il coach mi ha detto di stare a casa. E sono venuta a trovarti!"

"Hai fatto bene! E Giulia?"

"Sta parcheggiando." Rispose e la bodyguard entrò quando Nadia le aprì la porta, salutandola.

"Allora? Come state?" Rivolse proprio Giulia alle due more.

"Io sono stanca... Il peso inizia a farsi sentire."

"Anch'io sto bene! E Marie è in piena salute." Disse Nadia, baciando la figlioletta.

E le due more godettero della compagnia delle due amiche, con Giulia che fece giocare i tre bambini, facendosi anche scarabocchiare il viso coi pennarelli. Perchè a lei piacevano tantissimo i bambini e sperava di averne con Francy, prima o poi.

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Scelta inspiegabile. ***


Il giorno seguente, all'ospedale, Noemi arrivò presto per stare con Fra ed assistere all'ecografia, che si sarebbe tenuta alle dieci precise con la loro ginecologa, che avrebbe portato l'ecografo nella loro stanza, visto che la ragazza era appena stata operata di appendicite.

"Ciao... Buongiorno!" Salutò Noemi.

"Buongiorno a te. Sei arrivata presto..."

"Volevo assistere all'ecografia." Sorrise la bionda "Non posso? Se vuoi vado a fare colazione!"

"No no, rimani..." Disse Fra, tendendole la mano, chinando il capo "Però, ecco... Non so... Non so cosa fare."

"Con cosa? Non riesco a capire..."

"Con la gravidanza. Non so se portarla a termine o abortire... Un altro figlio è una responsabilità."

Noemi non credette alle sue orecchie "C-Cosa? Vuoi... Vuoi abortire? Perchè?"

"Troppi impegni, troppe responsabilità... Abbiamo già due figli..." Tentò e Noemi lasciò la mano della compagna, alzandosi ed avviandosi verso la porta "Aspetta... Amore, aspetta! Non andare..."

"No!" Ringhiò la bionda dagli occhi castano-verdi "Se vuoi uccidere il piccolo o piccola nel tuo ventre, io non voglio essere presente!"

"Noemi, ti prego... Cerca di capirmi..."

"Io ti capisco, di solito, ma questa decisione assurda rifiuto di comprenderla! Mi serve aria..."

Le lacrime trovarono libero sfogo dagli occhi di Noemi e ciò colpì Fra, ma non riuscì a dire altro perchè la compagna se ne andò, incontrando Giulia, Francy, Sole ed Arianna in corridoio, con quest'ultima che notò lo sguardo dell'amica "Sta piangendo..."

"Che? La seguo..." Offrì Cate, ma Arianna la fermò.

"Tania sta parcheggiando... Le parlerà lei, se la vedrà."

E, fuori dall'ospedale, Tania vide l'amica, visto che per poco non si scontrarono "Ehi..." La chiamò Tania e Noemi si fiondò tra le sue braccia "Cosa c'è? Non piangere..."

"C-Come posso non piangere?? Dopo a-aver sentito quel c-che vuol fare Francy..."

Tania la condusse ad una delle panchine vicine alla fermata dell'autobus ed attese che l'amica si calmasse, prima di chiederle cosa fosse successo con la compagna e, quando le lacrime smisero di rigare le gote della bionda, Tania le posò una mano sulla spalla sinistra "Dimmi tutto... Sfogati!"

"Fra... Non vuole tenere il bambino o bambina."

"Vuole abortire?" Chiese l'altra bionda.

"Esatto! E... Ed io non riesco a concepirlo. Insomma... Come puoi uccidere la creatura che cresce nel tuo ventre?"

"E' una domanda a cui non so rispondere..."

"Nemmeno io trovo risposta, se ci penso! E' assurdo..."

Tania provò a consolarla e, nella stanza di Fra, costei stava piangendo tra le braccia di Sole "S-Sono una persona orribile!"

"Di certo la scelta non ti fa onore, ma non sei orribile!"

"Noemi sarà arrabbiata... E' andata via come una furia."

"Tania la riporterà qui." Disse Arianna "O almeno... Lo spero!"

"Ha ragione... Non essere pessimista!"

Noemi sperava davvero che la compagna entrasse da quella porta per poterle dire quanto l'amava e quanto le dispiaceva ma, diversi minuti più tardi, quando arrivò la ginecologa, perchè Fra si fece fare l'ecografia, Tania arrivò ma senza Noemi "Lei non...?" Tentò la bionda, cercando di stare calma.

"No... Ha preferito andare via." Rispose Tania "Dice che tornerà nella sua città per qualche giorno. Vuole stare sola."

E stavolta Fra riprese a piangere, mentre la ginecologa terminò la visita, confermando la gravidanza di tre mesi e dandole le immagini della nocciolina che sarebbe stato il suo terzo erede, poi fu Francy ad abbracciarla "Mi dispiace... Le parlerò, quando andremo a Milano per gli allenamenti, domani!"

"N-Non tornerà... E' andata via... E' andata via!" Gridò a pieni polmoni, disperata.

"Calmati... Non fa bene al bambino!" Tentò Tania, ma l'amica pareva inconsolabile.

"Dai, Fra..." Provò anche Sole, ma la delicatezza non era il suo forte. A meno che non avesse davanti Nadia, perchè la capiva subito, ma con Fra non sapeva come comportarsi.

Nulla pareva poterla calmare. Voleva accanto la sua Noemi, ad ogni costo "Io la amo... La amo!"

"La ami..." Disse Giulia, rimasta calma "Mi raccontava, l'altro giorno, che il suo sogno è avere una famiglia numerosa. Se davvero l'ami, perchè vuoi stroncare questo suo sogno? Dimmelo! Anzi, pensaci e poi chiamala... Dillo a lei!"

Fra la fissò, dando ragione a Giulia. Non aveva alcun diritto di distruggere il sogno della sua compagna, perchè in fondo era anche il suo. Si erano promesse di vivere sempre assieme e di avere una famiglia numerosa anche il giorno del loro matrimonio.

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Un utile consiglio. ***


Passò una settimana e Fra venne dimessa dall'ospedale, accompagnata a casa da Tania e Anto, ma di Noemi non aveva più avuto notizie, dopo che le aveva detto di voler abortire e la bionda era andata via da Trento, tornando nella sua Milano.

"Buongiorno!" La salutò proprio la rossa Anto, che si era offerta di stare con lei, visto che il suo ragazzo era in Francia per un torneo di Tennis.

"Ciao..." Rispose la bionda, sorseggiando il suo succo con lo sguardo perso nel vuoto e la rossa si sedette accanto a lei, notando che aveva il cellulare vicino al piatto, nel quale aveva una fetta biscottata integrale e le occhiaie scure, segno che dormiva davvero poco.

"Dovresti riposare e prenderti cura di te stessa."

"Non mi va... Non ho più voglia di fare niente... Mi sento vuota." Rivelò, con gli occhi che si riempirono di lacrime e Anto la strinse a sè, cercando di consolarla e la cosa, per quanto potesse sembrare semplice, non lo era affatto. Fra era inconsolabile, solo Noemi ci riusciva.

A Milano, nella casa dei suoi genitori, Noemi ricevette una chiaamta inattesa "Pronto?"

"Ehi, pazza! Molla qualsiasi cosa tu stia facendo e riporta il sedere a Trento!"

La bionda sgranò gli occhi e si mise seduta di scatto, rischiando di strozzarsi con la sua saliva "Valentina?? E tu come fai a..." Iniziò, trovando da sola la risposta "Francesca... Avrei dovuto immaginarlo. Ti ha chiamata e spifferato tutto, vero?"

"Si, ma non mi ha spifferato tutto. Mi ha rivelato quanto successo nel parlare... Noi ci amiamo e non abbiamo segreti!"

"So che vi amate tantissimo... Beate voi. Vi invidio, sai?"

Valentina sorrise leggermente "Non dovresti. Anche tu ami Fra e dovresti rispettare le sue scelte, invece di imporle sempre le tue e fare i capricci quando ti contraddice o prende decisioni."

Noemi sapeva che l'amica aveva ragione e sospirò "E' vero, sono un'idiota. Cosa dovrei fare, secondo te?"

"Tornare a Trento, tel'ho detto! Perciò sbrigati e... Ti consiglio di portarle un bel mazzo di rose e qualcosa di commestibile."

"Lo farò... Ti ringrazio! E tu torna presto."

"Fra cinque mesi dovrei ritornare! Aspettatemi, mi raccomando." Disse, poi si salutarono ed entrambe riattaccarono, con Noemi che preparò in fretta e furia il suo borsone, salutò i genitori, dicendo loro che ritornava a Trento e corse a perdifiato verso la stazione, sperando di non perdere il treno. Sapeva gli orari delle corse a memoria.

Proprio a Trento, Fra aveva appena riattaccato la chiamata con la sua ginecologa, la dottoressa Archei "Allora lo fai?" Domandò Elisa, arrivata da lei poco prima "Abortirai?"

"No... Non ho ancora deciso. Ho preso appuntamento per la visita."

"Pensaci bene. Spezzeresti il cuore a Noemi... Sai che lei adora avere una famiglia numerosa, non negarle tutto questo."

"Siamo già in quattro... Siamo abbastanza!"

"Concedile ancora questo figlio, poi basta. Fallo per lei... Per i tuoi figli, che avranno un fratellino o sorellina."

Fra parve pensarci "Ci penserò, te lo prometto!"

Elisa le sorrise e, oltre alla mattinata, passò anche parte del pomeriggio e Fra era da sola, visto che le altre avevano deciso di andare al cinema a vedere un film d'animazione coi rispettivi figli oppure a fare shopping e lei era stesa sul divano a leggere un romanzo d'avventura.

Poi qualcuno bussò alla porta e la giovane s'alzò, sbuffando, pronta ad aprire e non credette ai suoi occhi. Noemi era davanti a lei col suo borsone in spalla, un mazzo di rose rosse nella mano destra e due scatole di cioccolatini in quella sinistra "Ehi, ehm... Io..."

Noemi non finì, in quanto Fra le si fiondò tra le braccia, rubandole un bacio molto dolce e poi l'abbracciò in lacrime "S-Sei tornata..."

"Diciamo che un usignolo mi ha detto di ritornare, facendomi aprire gli occhi sulla mia stupidità. Ti chiedo perdono e prometto che, da oggi, sarò una compagna migliore ed un'ottima madre per i nostri figli..." Concluse, chinando il capo.

Fra capì subito il motivo di quel gesto "Ho prenotato la visita, non ho ancora abortito e... E non penso di farlo, sai? Ho riflettuto molto e non voglio rovinare il tuo sogno... Avremo una famiglia numerosa, anche se siamo già in quattro e poi basta figli, ti supplico!"

Noemi la strinse a sè, sollevandola tra le sue braccia "D'accordo, te lo prometto! Dopo basta."

Si baciarono ancora, poi Fra prese i suoi regali e sistemò i fiori in un vaso sul mobile accanto alla finestra ed aprì una delle scatole di cioccolatini, mangiandone ben tre, visto che erano al tartufo, i suoi preferiti, poi andò in camera dalla compagna, che stava sistemando nell'armadio le cose che si era portata dietro a Milano.

"Senti... Facciamo il bagno assieme?"

"Volentieri, ma... Come la metti con la tua ferita dell'appendicite?"

"Accidenti, me lo sono dimenticata!" Lamentò Fra, gemendo di frustrazione "Allora ti laverò la schiena!"

"Ottima idea! Andiamo." Disse, dirigendosi verso il bagno con la compagna, ma prima mandò una mail a Valentina per ringraziarla.

Infatti era solo merito suo se era ritornata a casa dalla sua amata e la giocatrice, sebbene fosse lontana, continuava ad essere vicina alle amiche e dare loro utili consigli, in attesa del giorno in cui sarebbe finalmente tornata a casa da Francesca ed i suoi bambini.

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Al parco divertimenti... ***


Passò un mese e Fra aveva scoperto di aspettare nuovamente due gemelli, che si sarebbero aggiunti ai piccoli Peter e Roberta, con Noemi che comunicò felicissima la notizia a Valentina, mentre le altre, soprattutto Arianna ed Elisa, si godevano i loro bambini. Tanto che avevano deciso di fare un'uscita fuori porta di gruppo ad un celebre parco divertimenti.

Ovviamente per Francesca era difficile perchè avrebbe tanto voluto con sè la sua Valentina, per Martina e Monica, rimaste single per scelta, il problema non si poneva, così come per le ragazze che avevano un fidanzato, tutti impegnati su più fronti per diversi impegni sportivi.

"Dopo due ore e mezza di viaggio, soste escluse, ci siamo... Evviva!" Disse Arianna, alzando i pugni al cielo.

"Hai ragione! Contando che oggi non mi sento abbastanza bene..." Commentò Tania, sedendosi su una panchina, sventolando il ventaglio "Io soffro il caldo e oggi ci sono ventisei gradi... Sto cuocendo!"

"Ma quanto ti lamenti..." La riprese Francesca.

"Amore, per te ed i bambini faccio tutto... Ma io ed il caldo ci odiamo!"

Raphaela invece era dispiaciuta "Accidenti... E dire che non vedevo l'ora di andare ad un parco divertimenti... Ma in gravidanza non è consigliato!"

"Rimarrai a fare compagnia a me." Disse la Principi "Io non salgo, altrimenti starò male tutto il giorno!"

"Io ho in programma di fare le montagne russe!" Avanzò Sole, desiderosa di salire su quella che era ovunque considerata la più bella attrazione di sempre.

"Mi raccomando, non esagerare..." Disse subito Nadia, che ben sapeva quanto la compagna amasse le attrazioni più pericolose dei parchi divertimenti e, nell'ultimo anno di liceo, ricordò bene quanto fosse stata male dopo aver fatto le montagne russe per ben sei volte consecutive.

"Sono sempre prudente!" Ribadì Sole, baciandola dolcemente.

Infatti la mora andò subito con Arianna, Anto, Cate, Lucia e Tania, costretta da Sole stessa, a mettersi in fila e, a giudicare dal numero di persone prima di loro e dal fatto che si poteva salire in venti alla volta, avrebbero dovuto aspettare un po' "Ragazze, noi andiamo alla tavola calda a mangiare qualcosa." Gridò Elisa e tutte annuirono.

Mentre si dirigevano verso una vicina tavola calda, Francesca ricevette una chiamata da Valentina "Ciao, amore!" Disse subito la ragazza.

"Ciao! Allora? Come stai? I bambini?"

"Stiamo tutti molto bene e tu?" Chiese, facendo cenno alle altre di andare avanti, con Raphaela che prese con sè i due piccoli Argenti.

"Benissimo, anche se mi mancate tanto!" Sospirò la bionda dall'altra parte del telefono "Insomma... Voglio rivedere te e conoscere i nostri figli! Vederli solo con una videochiamata non è la stessa cosa che vederli dal vivo... Sto facendo il conto alla rovescia dei giorni che mancano al mio ritorno!"

"Li sto facendo anch'io! La metà di Gennaio è ancora lontana..."

"Hai ragione! Adesso devo lasciarti, ho l'allenamento. Ci sentiamo più tardi..."

"Ok! Noi siamo tutte ad un parco divertimenti, se più tardi andiamo sulla ruota panoramica ti videochiamo... Così ammiri il panorama!"

"Va bene, ci conto!" Sorrise Valentina "A dopo, amore mio! Un bacio ai bimbi."

"Certo... Ti amo tantissimo."

"Ti amo immensamente anch'io! Mi manchi... Non c'è istante in cui non vi pensi." Ribadì la professionista, malinconica, guardando fuori dalla finestra della sua camera del dormitorio "A dopo, baci!" Disse, schioccandone uno e Francesca fece altrettanto, poi si salutarono e riattaccarono.

Francesca raggiunse poi le amiche alla tavola calda "Tutto apposto? Valentina sta bene?" Domandò Elisa.

"Oh si, sta benone! Ovviamente non vede l'ora di tornare a casa..."

"La capisco." Intervenne Francy, che era venuta con Giulia "Quando ero in Spagna, avevo i nonni qui in Italia e mi mancavano tantissimo... Tutte le volte che ci sentivamo, non vedevo l'ora che venissero le vacanze per poterli andare a trovare. Non immagino lei che non ha mai potuto tornare a casa nemmeno per le vacanze!"

Francesca sospirò "Già! E mi manca immensamente... Ho una voglia matta di stringerla tra le braccia..."

"Ok ok, non andare oltre!" Tentò Giulia, per far sorridere l'amica "Sappiamo benissimo come andrà a finire!"

Qualcuna sorrise, dando ragione alla poliziotta e Francesca le diede ragione, poi tutte ordinarono una bella pizza e per i bambini acqua, patatine fritte e polpettine di pollo e, quando vennero servite, circa mezz'ora più tardi, Nadia notò che le amiche erano ancora in coda alle montagne russe.

"Secondo me, fino alle due sono in fila..." Tentò Martina "Avranno davanti ancora una trentina di persone..."

"Mi sa che hai ragione!" Commentò Nadia, sorseggiando la sua aranciata.

"Beh, noi andiamo a cercare un'attrazione adatta ai bambini piccoli... Anche se devono salire accompagnati, ovviamente!"

Tutte d'accordo, si divisero il conto e poi lasciarono il locale, dirigendosi verso un'attrazione poco lontana al fine di far divertire anche i bimbi e, visto che in fila non c'era nessuno perchè la giostra aveva da poco aperto, i nostri bimbi poterono salire subito. E grande fu la loro gioia quando l'attrazione si mise in movimento ed era anche una delle rare su cui potevano salire bambini sotto i cinque anni e non aveva limiti di statura.

Le altre ragazze le raggiunsero dopo che il gruppetto coi bambini aveva fatto altre tre attrazioni, dopo le due del pomeriggio, con Sole che portava in spalla Tania "Oddio! Cos'ha?"

"Si è sentita male... Prima della penultima curva, l'attrazione ha accelerato, per prendere l'ultimo giro della morte a tutta velocità... E si è sentita male! Ha dato due volte di stomaco."

"Povero amore mio!" Disse Francesca, quando Tania si fu stesa sulle sue gambe, visto che erano ferme in un'area pic-nic e la ragazza godette delle carezze della compagna sulla schiena "Ti senti tanto male?" Chiese la ragazza, preoccupata.

"Si..." Sussurrò Tania, che non voleva nemmeno vedere un semplice ghiacciolo.

Rimasero lì un paio d'ore, tanto per rilassarsi e prendere il sole, coi due piccoli Argenti, Stella e Peter che fecero il loro riposino pomeridiano, mentre Nadia andò in uno dei bagni con fasciatoio assieme alla sua Sole per cambiare la piccola Maria, la quale era stata proprio brava, senza mai piangere una volta.

E arrivato il tramonto, le ragazze andarono sulla ruota panoramica, stranamente quasi priva di passeggeri e Francesca fece partire la videochiamata a Valentina "Ciao, amore! Che bello vederti, sei sempre stupenda!" Le disse subito la bionda dagli occhi verdi.

"Anch'io sono felicissima di vederti, amore!" Rispose Francesca "Volevo renderti partecipe di questo bellissimo tramonto."

E la giocatrice voltò il telefono verso il vetro, al fine di mostrare il tramonto all'amata lontana "E' bellissimo, ma mai quanto te!"

"Spero che, assieme a queste immagini, ti arrivi tutto il mio amore!"

"Ogni volta che ti vedo o sento mi arriva il tuo amore, Principessa!" Rispose Valentina, mentre i suoi occhi si riempirono di lacrime, perchè il suo più grande desiderio era quello di vedere quel bellissimo tramonto assieme alla sua amata ed i loro bambini.

Ma sapeva che, appena sarebbe tornata, non se ne sarebbero perso uno.

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Comune desiderio. ***


Le ragazze ed i rispettivi figli andarono poi all'albergo annesso al parco divertimenti, ove avevano prenotato le stanze in base a quante erano, lasciando assieme coloro che erano single o senza compagno perché questo aveva altri impegni, rimasero nella stessa stanza.

Una volta lì, Francesca chiamò la reception per sapere se avessero una compressa per Tania, ancora sofferente dopo il suo unico giro sulle montagne russe "Hanno un farmaco, te lo portano subito!"

"Dio... Non ce la faccio più! Ovviamente niente cena..."

"Ovvio! Resta stesa e prendi respiri profondi."

"Non ho intenzione di muovermi, tranquilla!" Rispose Tania, mettendosi a pancia in giù ed affondando il viso nel cuscino, fissando talvolta i suoi figli, che dormivano insieme nel letto accanto al suo.

Pochi minuti ed arrivò un ragazzo, che consegnò il farmaco a Francesca, che lo ringraziò e richiuse la porta, tornando dalla compagna e dissolse la compressa in un bicchiere d'acqua.

"Ecco qui." Disse Francesca, porgendo alla compagna il bicchiere e sedendosi poi accanto a lei "Grazie, amore!" Disse la bionda, sorseggiando il tutto ed accarezzando poi il suo amore.

"Grazie!" Sussurrò Tania sensualmente, baciando Francesca che, nonostante fossero tre anni che stavano insieme, arrossiva sempre innanzi agli occhi di colei che tanto amava e subito corrispose l'effusione.

"Ti amo tantissimo!"

"Ti amo anch'io, meraviglia." Ribadì Tania, baciandola ancora, pronta a donarle tutto il suo amore e la compagna non se lo fece ripetere due volte. Il loro amore era sempre fortissimo.

Nell'altra stanza, Francesca aveva ricevuto una videochiamata dalla sua Valentina e rispose "Ciao, amore!"

"Ciao, meraviglia! Come stai? Ti sei divertita oggi?"

"Moltissimo ed anche i bambini! A te com'è andata?"

"Mi sono da poco svegliata. Tra poco colazione e poi allenamenti mattutini."

"Bene... Qui è quasi sera e tra poco vado a fare il bagno ai bambini. Guarda, sono qui..."

Francesca voltò il suo I-Phone verso i bimbi, chiamandoli ed i gemellini si voltarono, facendo subito ciao con la manina alla madre, che sorrise loro "Ciao, tesori! È stato bello andare sulle giostre?"

"Si!" Risposero i piccoli, assieme e visibilmente felici.

"Benissimo, sono davvero contenta! Allora quando ritorno a casa ci andremo tutti insieme!"

I due gemellini erano visibilmente felici e andarono poi a giocare col rispettivo peluche, che si erano portati appresso da casa, lasciando che le due madri potessero parlare, come facevano solitamente.

Le due innamorate sentivano fortemente l'una la mancanza dell'altra e sfruttavano ogni secondo libero per parlare e stare insieme, anche se non fisicamente.

Entrambe non vedevano l'ora di veder passare in fretta tutti quei giorni che le separavano dal rivedersi per stare finalmente insieme per sempre. Perché entrambe volevano sposarsi e poter finalmente essere una vera famiglia.

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** A bit of tension. ***


Passarono un paio di mesi ed arrivò Ottobre, con Raphaela che entrò nel settimo mese di gravidanza e Cate le stava sempre accanto perché la mora iniziava a sentire il peso dei gemellini.

"Accidenti... Sono stanchissima!"

"E non è ancora nulla, fidati!" Intervenne Francesca, aiutando Cate a far stendere la compagna sul letto "All'ottavo mese faticherai ancora di più se vorrai anche fare un passo in più..."

"Perfetto... Almeno so cosa aspettarmi!" Scherzò la mora, mentre Cate le sistemava un cuscino dietro la schiena.

"Vuoi che ti prepari qualcosa da mangiare?"

"Mmmmh... Un paio dei tuoi toast! Ma voglio il prosciutto crudo, il salame e la mozzarella! Poi i mirtilli e lo yogurt al lampone!" Elencò e la castana scese di sotto.

"Perché non hai voluto sapere il sesso dei bambini?"

"È stato un desiderio di Cate... Vuole dipingere la cameretta andando ad istinto... Sai com'è fatta. Se s'intestardisce..."

"Non la ferma nessuno!" Sorrise la bionda e la mora con lei "È entusiasta e questo è sempre positivo! Poi sono certa che sarà una grande madre."

"Si, non ne dubito! È molto tesa... Più passano i giorni e più sembra agitarsi..."

"Dopo viene Giulia, giusto? Per aiutarla a rilassarsi, diciamo, sistemeranno finalmente la cameretta..."

"Sono emozionata." Ammise Raphaela "Ora che sono arrivati tutti i mobili, rigorosamente tenuto nascosti nella stanza, può mettersi al lavoro."

"Sarà un capolavoro!"

Raphaela sorrise e sentì suonare il campanello, poi Cate salì con quanto richiesto dalla compagna "Giulia è arrivata e ci mettiamo all'opera... Se facciamo rumore diccelo."

"Tranquilla, io riposo un po'... E poi c'è Francesca a tenermi compagnia." Rispose e Cate le si avvicinò, baciandola dolcemente e poi andò, lasciando la compagna al suo lauto pasto.

Nella stanza che sarebbe diventata la cameretta, Cate e Giulia si misero all'opera, pronte a dipingere le pareti "Tutto bene?" Chiese la bionda dalle lievi meches più scure.

"Si... Sono solo nervosa..."

"Quando Francy mi ha dato la bella notizia settimana scorsa, ammetto di aver sentito una grande agitazione prendere possesso di me, ma presto il tutto è diventato emozione!"

"Sono emozionata, ma non riesco ad esprimermi ed il tutto si tramuta in nervosismo!"

"Non preoccuparti, tutto si sistemerà... E poi sono due gemelli, perciò doppia tensione."

Cate sorrise appena "Hai ragione... Devo calmarmi! Altrimenti chissà cosa penserà Raphaela..."

Anche Giulia sorrise "Lei ti capisce, fidati. La tensione è normale..."

"Grazie... Cercherò di fare del mio meglio!"

"Come sempre... Dai, mettiamoci al lavoro!"

"Certo! Tu da quel lato e io da questo?" Chiese la bionda, indicando le pareti e Cate annuì col capo.

Il vero lavoro poteva iniziare, cercando di lasciarsi alle spalle tensione e nervosismo.

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Nostalgia. ***


Finalmente, verso le tre del pomeriggio, Cate e Giulia terminarono la cameretta e la castana andò nella sua camera, ove Raphaela stava riposando, visto che Francesca era andata a mettere a letto i suoi gemellini.

"Amore, vieni... Abbiamo finito la cameretta!"

Raphaela aprì pian piano gli occhi e provò a stiracchiarsi, fissando poi la compagna "Sul serio? Avete finito?"

"Si! Ti va di venire a vederla? O vuoi ancora riposare?" Chiese, sedendosi accanto a lei "Oppure vuoi qualcosa da mangiare?"

La mora sorrise e fece cenno a Cate di abbassarsi, per poi rubarle un dolce bacio, subito corrisposto "Certo che ci vengo."

Raphaela si alzò a fatica, aiutata dalla compagna e dalla sopraggiunta Giulia, quindi la castana l'accompagnò innanzi alla porta della cameretta "Avete finito?" Domandò Francesca.

"Si, vieni anche tu..." La invitò Cate, fissando poi la compagna "Chiudi gli occhi."

Subito Raphaela fece quanto chiestole dal suo amore, che le tenne sempre un braccio attorno alla vita e, quando las porta venne aperta, Francesca rimase colpita "Bellissima..."

"Posso guardare adesso?"

"Certamente! Cosa te ne pare?"

Raphaela rimase a bocca aperta. La cameretta era stata tinteggiata di bianco, con nuvolette rosa e azzurre ad effetto espugnato, i mobili in legno di noce e due lettini, uno accanto all'altro, sui quali vi erano due tipici carillon pronti a suonare per allietare il sonno dei bimbi e poi tanti peluches.

"È... È... Stupenda! Bellissima... Complimenti ad entrambe."

La mora baciò dolcemente Cate e poi abbracciò Giulia, ringraziandola per l'aiuto prestato alla compagna nel realizzare la cameretta dei loro figli, che sarebbero nati di lì ad un paio di mesi.

Francesca e Giulia le lasciarono sole e scesero le scale, così le due si baciarono nuovamente e Francesca, quando Giulia fu andata via, chiamò Valentina, per poterle parlare. Le mancava terribilmente.

"Ciao, amore... È successo qualcosa?"

"Ciao! E no, non è successo nulla di particolare... Però mi manchi e vorrei sempre sentirti..."

"Anch'io vorrei sempre sentirti. E poi baciarti, fare l'amore con te, coccolare i nostri figli... Ti voglio e prometto che, quando tornerò, faremo un bel viaggio tutti e quattro insieme!"

"Non vedo l'ora! Torna presto..."

"Ancora un paio di mesi e poi saremo insieme per tutta la vita."

"Ti aspetterò con ansia... Ti amo immensamente!"

"Ti amo tantissimo anch'io, piccola. Ci sentiamo, ok? Cerca di stare bene e bacia i bambini."

"Lo farò. A presto..." Disse ed entrambe riattaccarono, con la bionda che posò il proprio cellulare sul tavolo e pianse. Pianse come faceva negli ultimi giorni, perché la sua compagna le mancava terribilmente.

Anche Valentina, nella sua stanza al dormitorio, piangeva, pensando al suo amore ed ai figlioletti lontani "Ehi... Stai bene?" Chiese Christy Valeròn, che era divenuta sua compagna di stanza dopo la partenza per Pechino della Verdevalle.

"Mi manca la mia ragazza, per non parlare dei bambini che non ho mai conosciuto..."

"Ti capisco... Mio marito ed i miei tre figli sono a Madrid. E mi mancano ogni giorno!"

La giocatrice, di trentun'anni, abbracciò la giovane e cercò di consolarla come meglio poteva, sapendo però che era difficile sopperire alla mancanza di qualcuno di caro, soprattutto se tra le persone amate, oltre che esserci un oceano, vi erano anche otto ore di fuso orario che rendevano difficili le comunicazioni.

Bisognava sempre aspettare con impazienza il momento di tornare a casa.

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** Ansia e sofferenza. ***


Passò un altro mese ed arrivò la metà di Novembre e, per Raphaela, arrivò il momento di partorire, visto che era in ospedale da un paio di giorni e, dato che soffriva, l'ostetrica decise di far nascere i gemellini.

"Fa male, amore?" Chiese Cate, che le stava tenendo la mano, sedendosi accanto a lei.

"Moltissimo..." Rispose a fatica la mora, che stava sudando.

"L'ostetrica è andata a far preparare la sala operatoria per il tuo cesareo. Arriverà presto, continua a respirare..."

Raphaela annuì col capo e continuò a respirare profondamente per qualche minuto, oltre che lamentarsi per il dolore e, finalmente, la dottoressa Campase arrivò "Eccomi. Pronta per dare alla luce i suoi bambini?"

"Si..." Rispose a fatica la mora e la dottoressa chiese a due infermiere di sistemarla delicatamente sul lettino per portarla in sala operatoria e Cate, prima di andare in sala d'aspetto dalle amiche, la baciò con dolcezza, subito corrisposta.

Poi Raphaela, la dottoressa ed i due infermieri entrarono nel montacarichi per raggiungere il settimo piano e la sala operatoria, mentre Cate entrò in sala d'aspetto e si sedette tra Arianna e Noemi.

"Dai, non essere così nervosa... Andrà tutto bene!"

"Lo so, ma non riesco a non pensarci..."

"Dai... Tranquilla!" Tentò Arianna, accarezzandole la schiena.

"Cate, Valentina vuole parlarti..." Disse Francesca, passandole il cellulare e la castana si allontanò, sapendo che in reparto il telefono non si poteva usare. Entrò così in bagno.

Invece in sala d'aspetto, Sole notò che Francesca aveva gli occhi arrossati, ma non aveva notato solo questo "Francesca, vado a prendere un succo... Mi fai compagnia?"

"Volentieri." Rispose la bionda, tirando su col naso e las mora fissò Nadia, che le fece cenno col capo. Anche lei aveva notato qualcosa di insolito, nell'amica.

Una volta in ascensore, Sole fissò l'amica "Come stai? Non sei più uscita, di sera, hai sempre voluto curare i tuoi bambini e gli altri..."

"È che... Non mi va molto di uscire..."

"Dimmi la verità... Non ti stai deprimendo, vero?" Chiese la mora, senza giri di parole "Sembri essere anche dimagrita... Dimmi la verità."

Francesca sospirò "A me... Manca Valentina... Mi manca tantissimo!" Rivelò, iniziando a piangere, abbracciando Sole, che la strinse a sé e cercò di calmarla e, arrivate al pianterreno, la bionda tentò di tranquillizzarsi.

"Ti prendo una bottiglietta d'acqua..." Offrì la mora e Francesca annuì col capo.

Sole sapeva che per lei era difficile, perché la sua amata era lontana e poteva vederla e sentirla con le videochiamate e di certo anche per Valentina era complicato. Dovevano trovare entrambe la forza di resistere, perché di lì a poco si sarebbero riviste e mai più lasciate.

Alla mora arrivò poi un sms che l'avvisò della nascita dei due gemellini, maschio e femmina, chiamati Drew e Lea, perciò non c'era tempo per la tristezza, perché una nascita, doppia per di più, portava sempre molta gioia.

Anche se Cate, che li aveva appena visti, dal momento in cui l'infermiera venne a chiamarla, vide subito la sua felicità sciamare. Innanzi a lei, infatti, vi erano i suoi genitori, gli stessi che l'avevano cacciata di casa perché contrari alla storia tra lei e Raphaela.

La castana era pronta ad impedire loro di vedere i nipotini, anche se non riusciva a capire come avessero fatto a sapere il giorno esatto in cui Raphaela avrebbe partorito perché lei non aveva detto loro nulla, visto che non li sentiva da un anno e di certo nemmeno Lucia aveva fatto la spia.

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** Rabbia. ***


Cate non volle saperne di stare coi suoi genitori in sala d'aspetto, anche se c'erano le sue amiche, così li lasciò con Lucia, perché lei non aveva la minima intenzione di parlare con loro.

Fermò un'infermiera e si fece accompagnare nella stanza di Raphaela, sedendosi sulla seggiola accanto al lettino per tenerle la mano "Infermiera, non faccia entrare nessuno... Per favore."

"D'accordo, signorina! Come vuole." Disse, prima di andarsene e Cate la ringraziò.

Poco dopo, la mora si svegliò e scorse Cate al suo fianco che le teneva la mano "Ehi..." Sussurrò affaticata, con la voce un po' roca.

"Ciao, amore!" Rispose Cate, baciandole le nocche.

"Hai... Visto i bambini?"

"Si e sono bellissimi! Molto dolci... Penso che più tardi te li porteranno!"

Raphaela sorrise e Cate la baciò dolcemente, poi si fece seria "Cosa c'è?"

"Fuori ci sono i miei genitori... Come hanno fatto a sapere il giorno del parto?"

La mora chinò il capo e poi fissò la castana "Mi dispiace... Li ho chiamati io."

L'affermazione colpì Cate "Cosa?! E perché?" Iniziò, alzandosi in piedi "Ti hanno trattata male, dopo il mio incidente, dandoti la colpa di tutto! E tu li chiami per dire loro che stanno per diventare nonni?"

"Mi sembrava giusto dirlo anche a loro..." Rispose Raphaela, tranquilla "Ai miei genitori, che sono a NY per una mostra d'arte, manderò una foto, ma loro che sono qui... Perché non farglieli vedere?"

"Ok, va bene... Ma quando ci saranno loro, non ci sarò io!" Ribadì, mentre l'ostetrica portava la culla coi due gemellini, avvicinandosi poi per accarezzarli e baciarli entrambi sulla fronte, prima di baciare la compagna.

Ma, quando vide i suoi genitori sul ciglio della porta pronti ad entrare, prese e se ne andò, senza degnarli di uno sguardo e prese l'ascensore, uscendo dall'ospedale.

"Ciao... Grazie per averci chiamati."

"Io... Io voglio scusarmi." Disse il padre di Cate "E non perché ora ho due nipotini, ma ho pensato così tasnte volte di venire da voi per farlo... Ma sapevo come avrebbe reagito mia figlia. La conosco troppo bene."

"Le passerà... La famiglia deve essere unita. Altrimenti sarà anche inutile sposarsi..." Sussurrò la mora.

Fuori, Lucia e le altre amiche capirono il motivo per cui Cate era andata via di corsa, dal momento in cui tra lei ed i genitori non correva buon sangue ed il fatto che Raphaela li avesse chiamati, equivaleva ad un tradimento, per lei.

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** Non perdere tempo! ***


Fuori dall'ospedale, Cate si era seduta su una delle panchine adiacenti al grande spiazzo verde sul retro della struttura, ove venivano portati anche pazienti che potevano muoversi ed uscire "Eccoti..."

La castana, i cui occhi azzurri erano gonfi di lacrime, vide Giulia al suo fianco, assieme ad Arianna "Cosa ci fai qui? Dovresti essere con Raphaela ed i bambini!"

Cate raccontò a Giulia il motivo per cui odiava i suoi genitori e la bionda chinò il capo, lasciando che fosse Arianna a parlarle "Senti... Non credi che sia il caso di perdonarli?"

"No, affatto!" Ribadì la castana "E Raphaela... È stato un vero colpo basso! Come ha potuto chiamarli dopo gli insulti e le cose che soprattutto mio padre, le ha rivolto?"

"Se li ha perdonati lei, perché non puoi farlo tu?"

"Forse perché io la amo e quelle offese gratuite mi hanno dato molto fastidio!"

"Senti... L'importante è che resti con Raphaela ed i bambini. Hai aspettato tanto la loro nascita... Ed ora non resti accanto a loro?"

"Sono accecata dalla rabbia! Non riesco a stare nella stessa stanza dei miei genitori."

Arrivò poi anche Nadia "Vieni, Raphaela ti cerca... I tuoi genitori se ne stanno andando."

"Sarà meglio per loro." Rispose fredda Cate, alzandosi "E spero che non tornino più!"

La castana si alzò e se ne andò, salutando Arianna, che doveva andare a fare la spesa ed entrò in ospedale con Giulia e Nadia, prendendo l'ascensore per raggiungere il quinto piano.

Proprio i signori Bossolani erano innanzi all'ascensore "Cate..." Tentò la madre, ma la castana li passò come se nulla fosse.

"Scusateci..." Disse solo Nadia, sorridendo appena e raggiungendo l'amica.

"Senti..." Tentò Giulia "Perché non provi a perdonarli?"

"No! L'ho già detto... Non li perdono!"

La bionda sospirò "Sai... L'ultimo ricordo che ho dei miei genitori è stata una lite piuttosto accesa, perché non volevano che andassi a studiare e fare i corsi necessari per diventare Detective privata e bodyguard." Iniziò la bionda, facendosi triste "Ma quando morirono in un incidente stradale a Barcellona... Mi è caduto il mondo addosso."

"Mi dispiace..."

"Per questo ti dico di perdonarli. Perché sai... Se si potesse tornare indietro... Quante cose che potrei dire e fare con la mia mamma ed il mio papà. Tu che li hai... Non perdere tempo!"

Cate chinò il capo, come se ci stesse pensando e fissò poi l'amica "Ci penserò. Promesso!"

"Pensaci davvero, mi raccomando!" Sorrise Giulia, accarezzandole la spalla destra, poi se ne andò con Francesca, Nadia e Sole, lasciando così la castana amica insieme alla sua amata ed ai loro bambini.

Dopotutto anche Cate e Raphaela dovevano chiarirsi sulla questione genitori.

Ritorna all'indice


Capitolo 40
*** Riappacificazione. ***


Cate, ritornata nella stanza da Raphaela, trovò la compagna coi bambini in braccio e li stava allattando per la prima volta, con la castana che subito si commosse. Quella scena era dolcissima.

"Ehi..." La destò dai suoi pensieri la mora "Vieni..."

Cate le si avvicinò, accarezzando emozionata e con delicatezza i suoi gemellini, baciandoli sulla fronte, poi fissò Raphaela "Perché hai chiamato i miei genitori?"

"Mi sembrava giusto dirlo anche a loro..."

"Dopo il modo in cui sei stata trattata?" Domandò la castana.

"Io li ho perdonati. E poi voglio che la nostra famiglia sia unita! "

Cate sospirò "Se proprio insisti, vedrò di fare pace con loro. Ma lo faccio solo ed esclusivamente per te!"

Raphaela le sorrise, facendole cenno di prendere la bambina per farle fare il ruttino e Cate deglutí nervosa, tuttavia riuscì egregiamente nel suo compito, anche col maschietto, sistemati poi delicatamente nella rispettiva culla.

Poi Cate s'avvicinò alla compagna, rubandole un bacio molto dolce e subito ricambiato, poi arrivò l'infermiera per riportare i bimbi in Neonatologia e poi entrarono Giulia, Francesca e Sole "Noi pensavamo di andare, l'ora di visita sta per terminare..."

"Ok, arrivo..." Rispose la castana, baciando ancora "Domattina verrò qui presto e ti porterò il thé al limone!"

Raphaela sorrise, abbracciandola "Molto volentieri! A domani, amore."

"A domani,  dolcezza... Se vuoi parlare, chiamami ad ogni ora!"

Cate e le sue amiche se ne andarono e, una volta fuori, la castana andò con Giulia e Francesca a fare la spesa, visto che voleva anche comprare una tutina ciascuno ai suoi gemellini.

"Allora tu vuoi andare al negozio per neonati?"

"Si, poi vi raggiungo..." Disse Cate, una volta arrivate in centro città, così si divise dalle due amiche ma, nel negozio, incontrò i suoi genitori, che le si avvicinarono.

"Caterina..." Tentò la madre.

La castana sospirò, ricordando le parole di Giulia e Raphaela, compresa la promessa fatta a quest'ultima "Ciao." Rispose soltanto e subito la madre andò ad abbracciarla.

In quel momento, Cate capì subito che Giulia aveva ragione. Le mancavano tanto i suoi genitori "Come stai, cara?"

"Molto bene... E trovo in forma anche voi."

"Stiamo benone." Avanzò il padre, abbracciandola con vigore.

"Sei sempre stata la sua bambina... Gli mancavi tanto!"

Cate sorrise e Giulia, uscita per prendere il gettone del carrello dimenticato in auto, li vide e sorrise, sapendo che la castana si sarebbe presto riappacificata coi suoi genitori.

Ora la famiglia Bossolani-Falcetti era finalmente unita.

Ritorna all'indice


Capitolo 41
*** Il regalo perfetto. ***


Passò un altro mese ed arrivò il giorno della Vigilia di Natale, pronto ad essere festeggiato con tutte le famiglie riunite nella grande casa di Francesca e Valentina, cosa voluta proprio da costei. Le ragazze decisero che avrebbero chiamato la loro amica a mezzanotte.

La serata si avvicinava ed in genitori delle ragazze, per chi li aveva ancora, si stavano già riunendo a casa Argenti-Principi, coi signori Falcetti che si godevano i nipotini, visto che erano tornati da NY solo da due giorni.

Francesca, invece, era molto triste, perché il giorno successivo sarebbe stato Natale ed il suo amore era lontano "Ehi..." Disse Arianna, avvicinandosi all'amica "Tutto berne?"

"Si... Anche se Valentina è lontana..."

"Vedrai che arriverà presto... Dai, andiamo. Sono le sette e mezza, la cena è quasi pronta."

Le otto, l'ora d'inizio della cena, arrivò e le ragazze aiutarono Francesca a portare in tavola quanto preparato, ma qualcuno suonò alla porta e, una volta aperta, Francesca rimase assai colpita. Due file di candele accese ed allineate arrivavano fino al cancello e, esattamente a metà strada, una figura avvolta nel buio, pareva tenere in mano qualcosa.

"Cosa c'è?" Chiese Noemi.

Prima che la bionda rispondesse, arrivarono anche le altre "Buon Natale, amore mio!"

Subito le lacrime trovarono libero sfogo e Francesca corse verso la misteriosa persona, fiondandosi tra le sue braccia ed puntando poi lo sguardo negli occhi del suo amore. Perché Valentina era lì ed era tornata per stare con la sua famiglia per sempre.

"B-Buon Natale... Amore mio... Valentina..."

Da vicino Francesca riuscì a scorgere i bellissimi occhi verdi del suo amore, che le sorrise dolcemente "Queste sono per te, amore!" Disse, porgendole un mazzo di ben cento rose rosse "Adesso non andrò più via!"

Francesca annuì col capo e, nonostante il mazzo di rose, le cinse il collo con le braccia, rubandole poi un bacio appassionato, subito corrisposto senza esitazione, con Valentina che la strinse a sé, come se non volesse più lasciarla andare.

Sciolta l'effusione, Valentina entrò in casa con la compagna ed abbracciò amiche e genitori vari, fece la conoscenza di tutti i bambini e poi Francesca avanzò "Amore mio... C'è qualcuno che voglio ptresentarti."

Valentina sentì vicine le lacrime e mollò il trolley ed il borsone che aveva lasciato in giardino per abbracciare l'amata e ripresi poi per portarli in casa quando vide i suoi bambini, che la fissavano timidamente stando nascosti dietro Francesca "Amori..." Disse piano Valentina, inginocchiandosi ed aprendo le braccia.

"Lei è l'altra mamma. Su, andate da lei, amori... Adesso staremo sempre insieme!"

I bimbi, trotterellando, raggiunsero la bionda madre e le cinsero il collo insieme, con Valentina che li strinse a sé e pianse felice, continuando a baciarli ed accarezzarli "I miei piccoli... Cuccioli..."

Valentina li prese poi in braccio, facendoli sedere uno sul braccio destro ed uno sul sinistro, poi fissò Francesca e, quando la bionda l'ebbe abbracciata, si baciarono ancora.

"Non è per fare la guastafeste, ma... Mettiamoci a tavola o si raffredda tutto!"

"Hai ragione, Nadia... Io ho una fame incredibile!" Rispose Valentina, così tutte si sedettero a tavola, iniziando a mangiare dopo aver pregato e raccontandosi aneddoti e fatti successi in quei due anni passati lontane.

Si intonarono subito, al termine della cena, alcuni canti tipici natalizi, mentre le signore Centotto, Bossolani e Falcetti lavavano i piatti e Kohei aiutava Rio e Noemi a sparecchiare la tavola e dare una pulita.

Nessuno volle far lavorare Francesca, perché aveva tutti i diritti di stare con la sua amata, dopo due anni di lontananza.

Finito il tutto, verso le undici, tutte le persone presenti se ne andarono dopo lo scambio dei regali ed i saluti vari e, rimaste finalmente sole, Francesca e Valentina andarono a mettere a nanna i figlioletti "Cate ha esatto un ottimo lavoro, con la cameretta!"

"Si, è stata davvero brava e Giulia le ha dato una mano."

Poi si fissarono intensamente e si baciarono dolcemente "Facciamo il bagno assieme? O la doccia?"

"Doccia! Il bagno domattina..."

Si sorrisero complici e poi andarono in bagno e Francesca aprì l'acqua nella doccia, poi si voltò nell'abbraccio del suo amore e la ragazza sentì gli occhi di Valentina sul suo corpo "Sai... Questo vestito bianco ti dona... Ma credo che stia meglio ai tuoi piedi..." Sussurrò maliziosa la ragazza e Francesca sorrise, abbracciando l'amata.

"Lo ricordi ancora?" Domandò la biondina, baciandola due volte a stampo.

"Non l'ho mai dimenticato. Amore, non vedevo l'ora di spogliarsi nuovamente e poterti amare..."

"Anch'io non vedevo l'ora di poterti amare nuovamente!" Ammise Francesca, stringendosi alla compagna e si baciarono con passione, spogliandosi, pronte as fare l'amore come se fosse la prima volta, iniziando sotto la doccia, mentre si insaponavano e coccolavano e terminando poi sotto le lenzuola del loro letto, per troppo tempo rimasto vuoto.

Durante quei dolci momenti vennero sussurrati molti -ti amo- e parole dolci, poi le due amanti si addormentarono felici e stremate. Per entrambe, che si erano finalmente ritrovate, non poteva esserci un regalo di Natale migliore.

Ritorna all'indice


Capitolo 42
*** Il regalo più bello. ***


Il mattino seguente, verso le sei, Valentina si svegliò cercando di non svegliare Francesca e scese in cucina dopo essersi messa il suo accappatoio e, arrivata di sotto, aprì il suo trolley e mise i pacchetti regalo al suo interno sotto l'albero, lo richiuse e tornò di sopra.

Tolto l'accappatoio, si ristese sotto le lenzuola accanto alla sua amata, che subito si accoccolò contro di lei alla ricerca di quel tepore che tanto le era mancato in quei due lunghi anni di lontananza "Amore..."

"Sono qui, piccola." Sussurrò dolce Valentina, baciandola sulla fronte "Sono qui."

Francesca aprì gli occhi e sorrise alla sua amata, prima di regalarle un dolce bacio, subito corrisposto "Buon Natale!" 

"Anche a te, piccola!"

"Dove sei andata poco fa?"

"Ho messo i regali sotto l'albero per te ed i bambini." Rivelò, facendole l'occhiolino.

Francesca sorrise teneramente "Sei davvero dolce e loro ti vogliono tanto bene!"

"Anch'io gliene voglio! Ho due vanno arretrati da recuperare, con loro e, fino a metà Gennaio, che ricomincio ad allenarmi con la squadra di Milano, mi godrò ogni secondo con loro!"

La compagna le sorrise e poi si baciarono ancora, poi Valentina uscì dal letto e rimise l'accappatoio per andare poi in bagno a riempire d'acqua la vasca, mettendovi i sali profumati, poi tornò in camera "È pronto il bagno?"

"Quasi... Vuoi andare o aspettare?"

"Un momento... Nadia e Rio ci hanno scritto gli auguri di Natale. Gli rispondo!" 

Valentina annuì e si sedette dietro Francesca, baciandole le spalle ed il collo "Come vuoi..."

Finito di scrivere i messaggi, Francesca si voltò e baciò il suo amore, che la prese poi in braccio per portarla in bagno; lì chiusero l'acqua nella vasca ed entrarono, immergendosi nella schiuma, iniziando ad insaponarsi e baciarsi, coccolandosi.

Ci volle circa un quarto d'ora prima che le due uscissero dalla vasca e furono svegliate dal pianto dei bambini, così Valentina andò in camera loro, mentre Francesca scese in cucina per preparare la colazione.

Valentina coccolò i figlioletti, poi prese e li accompagnò in bagno, ove fecero il bagnetto aiutati dalla loro madre, divertendosi come matti anche mentre si vestivano. Poi scesero tutti in cucina ed i bimbi sgranarono felici gli occhi innanzi ai regali sotto l'albero.

"Posshamo apiie i eegali?" Chiese Jayden.

"Certo che puoi, tesorino! Apriteli... Quelli rosa sono di Dalila, i tuoi sono azzurri. Quelli gialli di mamma Francesca!"

I bimbi presero subito i rispettivi pacchetti e li aprirono, mentre Francesca portò in tavola crepés al cioccolato e marmellata, con croissant alla crema e succo all'arancia, pesca e pompelmo.

I piccoli mostrarono i loro regali a Francesca, ovvero un completino per entrambi ed un peluche ciascuno, poi si sedettero a tavola "Mangiate, mi raccomando!" Disse, mettendo ad entrambi il tovagliolo sulle loro ginocchia.

"E tu, tesoro? Non apri i tuoi regali?" Chiese Valentina, facendole un occhiolino e la bionda sorrise.

"Li apro dopo colazione... Anche tu hai i tuoi!"

Valentina sorrise, poi fecero colazione tutti insieme, per la prima volta dopo due anni e quel dolce momento, per tutti, era il più bel regalo di Natale che avessero mai ricevuto.

Ritorna all'indice


Capitolo 43
*** Proposta ufficiale. ***


Dopo aver fatto colazione, Valentina salì in camera per sistemare le sue cose nell'armadio e poi si vestì, tornando di sotto, probabilmente pronta per uscire "Devi uscire?"

"Si, amore, vado con Arianna e Cate a comprare una cosa importante."

"Va bene, perfetto!" Disse Francesca, baciando dolcemente la compagna, che corrispose il tenero gesto.

Una volta fuori, la bionda salì in auto con Arianna e salutò Cate "Allora? Dove devi andare?"

"In gioielleria a prendere l'anello per Francesca. Voglio che sia mia moglie e finalmente potremo essere una vera famiglia!"

Le due ragazze sorrisero "Capisco." Disse Arianna "Hai già un'idea sull'anello che vuoi prenderle?"

"A me basta che sia speciale, perché dev'essere memorabile, per lei."

"Lo sarà senz'altro! E poi, ora che sei tornata, non potrebbe essere più felice!"

Anche Valentina sorrise "La stessa cosa vale per me. Sono felicissima con lei e non vedevo l'ora di conoscere dal vivo i nostri figli."

Le tre ragazze continuarono a parlare, finché Arianna non arrivò alla gioielleria e lasciò l'auto nel parcheggio adiacente "Eccoci! Vai e fai con comodo... O vuoi un nostro consiglio?"

"In effetti si..." Rispose la bionda e le due amiche la seguirono.

Una volta nel negozio, Valentina venne salutata dal commesso, che le si avvicinò "Buongiorno! Come posso esservi utile?"

"Vorrei un anello di fidanzamento!"

"Ecco, questo è l'espositore, dia pure un'occhiata... Oppure ha già un'idea precisa?"

"Si. Vorrei un anello di brillante!"

Il ragazzo sui trent'anni sorrise e le fece cenno di seguirlo "Qui ci sono tutti gli anelli di brillante. Si prenda il tempo che serve..."

Valentina guardò con attenzione e poi i suoi occhi s'illuminarono "Questo!"

L'anello scelto era un solitario in oro bianco tempestato di diamanti con al centro un diamante più grande "Ottima scelta, signorina! Glielo impacchetto... Ha preferenze?"

"Carta rossa e nastro d'oro, se possibile." Rispose ed il ragazzo annuì, andando nel retro bottega.

Arianna e Cate apprezzavano l'anello e, anche senza il loro consiglio, Valentina aveva scelto un ottimo gioiello e, quando il pacchetto fu pronto, la bionda pagò e le tre se ne andarono.

Una volta ritornate a casa Argenti-Principi, Valentina salutò le due amiche e, entrata in casa, prese in disparte Francesca "Amore... Dimmi..." Sussurrò l'altra bionda, arrossendo innanzi allo sguardo passionale della compagna.

"Questo è per te." Disse Valentina, porgendole il pacchetto e Francesca lo aprì, rimanendo poi a bocca aperta.

"Mio Dio... Amore..."

"Francesca." Iniziò Valentina, mettendosi in ginocchio "Amore della mia vita, luce dei miei occhi... Vorresti rendermi la ragazza più felice dell'universo accettando di diventare mia moglie?"

Francesca pianse di gioia "S-Si... Si!!" Gridò felice, saltando in braccio alla compagna, che riuscì a fatica a metterle l'anello al dito, baciandolo poi e catturando le labbra della giovane in un passionale bacio.

Ora il loro amore era ufficiale e restava solo da fare il grande passo.

Ritorna all'indice


Capitolo 44
*** Operazione Amore. ***


Passarono un paio di mesi, durante i quali nacque Carrie, terzogenita di Noemi e Fra, con costoro che s'unirono anche in matrimonio assieme ad Arianna ed Elisa. Ed era arrivato il giorno di San Valentino.

"Cate!" La chiamava Raphaela, che trovava la compagna leggermente strana da qualche giorno "Adesso resti qui e mi dici cosa succede!" Pretese la mora, parandosi innanzi alla compagna prima che uscisse.

"Io... Non posso dirtelo. Ma stasera saprai tutto... Per favore."

"D'accordo! Voglio vedere." Rispose secca la mora, incrociando le braccia e tornando dai suoi bambini, lasciando che Cate uscisse.

La castana salì in auto e si diresse verso la casa di Valentina, parcheggiando e suonando "Ciao!" La salutò Francesca, facendola entrare "Valentina è di sopra a fare il bagnetto a Jayden e Dalila, arriva subito."

"Certo, tanto non sono di fretta!"

"Io vado, devo comprare i biglietti per gli invitati al matrimonio..." Disse, salutando las castana e andandosene, visto che a Maggio lei e Valentina si sarebbero finalmente sposate.

Proprio Valentina scese le scale coi figlioletti in braccio e salutò Cate "Adesso giocate e fate i bravi, io faccio la torta con Cate."

Cate stessa salutò e baciò i due bambini, poi entrò in cucina con Valentina, visto che la castana usciva di casa per andare dall'amica per imparare a cucinare la Red Velvet Cake.

La castana aveva imparato ed ora doveva farla da sola, con Valentina che avrebbe supervisionato il lavoro "Sono nervosa..."

"Non dovresti! Raphaela apprezzerà..."

"Mi sa che se l'è presa... Eppure è una sorpresa, non potevo parlare."

"Già, ma stai tranquilla! Andrà tutto bene."

Cate sorrise ed iniziò a preparare l'impasto, anche perché voleva che tutto fosse perfetto visto che, di sera, le avrebbe fatto las proposta di matrimonio, essendo andata a comprare l'anello il giorno prima.

Valentina, col passare dei minuti, notò l'impegno e l'amore che Cate ci stava mettendo e fecero solo pausa per pranzare, poi il tutto venne ultimato verso le cinque del pomeriggio.

"Allora vado..." Sospirò Cate, assai tesa.

"In bocca al lupo!"

Cate sorrise e se ne andò, salì in macchina e sistemò accuratamente la torta, poi partì per ritornare a casa sua. Una volta lì trovò Raphaela che la stava aspettando preoccupata.

"Ehi, eccoti!" Avanzò la mora, abbracciandola.

"Ciao... Non ti ho chiamata perché ero impegnata."

"Impegnata?" Ripeté Raphaela, che notò il pacchetto che Cate teneva tra le sue mani e che, per poco, non faceva cadere.

"Questo è per te!" Disse Cate e la mora prese il pacchetto, lo posò sul tavolo e lo aprì, rimanendo colpita.

"Wow...La Red Velvet Cake! Ma...?!"

"In questi giorni... Andavo da Valentina affinché mi insegnasse a prepararla. Era la sorpresa per San Valentino, ecco perché non ti dicevo nulla..."

Raphaela la baciò teneramente "È bellissimo, grazie!"

"E... C'è altro." Rivelò la castana, ottenendo l'attenzione della mora, quindi prese una scatolina di velluto blu, l'aprì e si mise in ginocchio, con Raphaela che capì e si commosse.

"Oddio, Cate... Tu??"

"Non sono molto brava e... E sono nervosa." Sorrise appena e la mora con lei "Raphaela, vorresti rendermi felice accettando di sposarmi?" Chiese speranzosa.

"Assolutamente si!!" Gridò la mora, saltando in braccio a Cate, rubandole un bacio appassionato, subito corrisposto, finché un lieve odore di bruciato non arrivò alle loro narici "Accidenti, lo spezzatino!"

Raphaela corse in cucina e Cate si sedette, sapendo che di sera avrebbero festeggiato a dovere. E scrisse a Valentina che tutto era andato bene, con la bionda che sorrise, a casa sua.

Non aveva alcun dubbio sulla buona riuscita dell'Operazione Amore, come la chiamava Cate.

Ritorna all'indice


Capitolo 45
*** Invadenza. ***


Il mattino seguente, Cate e Raphaela si svegliarono nel loro caldo abbraccio e subito si scambiarono un bacio molto dolce, pronto a diventare qualcosa di più quando la castana ribaltò le posizioni.

"Questo si che è un bel modo di iniziare la giornata..."

"Assolutamente si!" Sussurrò Cate, tracciando con la lingua la linea della giugulare della sua amata.

Fu il pianto dei gemellini ad interrompere la loro dolce attività, così la castana mise il suo accappatoio ed uscì dalla camera matrimoniale per entrare in quella dei figlioletti.

Arrivò poi anche Raphaela, presero in braccio un figlio a testa e li cullarono, poi scesero in soggiorno e li stesero nella culla, con Cate che si sedette sul divano per dondolarla, canticchiando una melodia e Raphaela andò a preparare i loro biberon e la colazione.

Quando i biberon furono pronti, la mora tornò in soggiorno e sorrise dolcemente nell'osservare la compagna interagire coi loro bambini e si sedette accanto a lei "Sei davvero dolce..."

"Lo sei anche tu!" Sorrise la castana, ricambiando il bacio "Senti... Che ne dici se dopo andassimo in Chiesa per sentire il prete? Così, per sapere quando possiamo sposarci..."

"Trovo che sia un'ottima idea!"

"Ho chiesto a Valentina se possiamo sposarci il suo stesso giorno e ha accettato! A te va bene?"

"Va benissimo! Dio, quanto ti amo!"

"Ti amo anch'io!" Sorrise Cate "Su, adesso prendiamo i biberon ed allattiamo i bambini."

Raphaela annuì col capo e presero in braccio un bimbo ciascuna, con Cate che teneva la bimba, dando loro il biberon; intanto, a casa Aguirre-Centotto, Sole stava svolgendo le faccende domestiche, visto che Nadia allattava Maria e doveva anche badare a Tomas, che aveva qualche linea di febbre.

"Vuoi che chiami il pediatra?" Chiese proprio Sole.

"Si, preferisco... Così vediamo cos'ha Tomas e potrà avere la giusta cura." Rispose la mora, accarezzando il bimbo sul capo mentre, in pigiama, riposava sul divano.

Poi suonò il campanello, era Tania "Ciao!" Rivolse costei a Sole "Ho pensato di venire ad aiutarti, visto che Tomas ha la febbre..."

"Ti ringrazio! Ma lasci Francesca da sola coi bambini?"

"Tranquilla, mia zia Mirella è a casa nostra dalle sei! Le terrà compagnia..."

Sole sorrise appena "Non adori avere intorno tua zia, vero?"

"Non è questo... Vedi, lei adora Valentina, lo sai e crede, probabilmente, che ogni giorno viene a trovarmi... Perché mia zia lo fa! Ogni giorno è a casa mia."

"Se ti da fastidio diglielo... Non si offenderà, vedrai!"

"Ci proverò... Mia zia va presa con le pinze!"

"Vai tranquilla... Difendi il tuo territorio con le unghie e con i denti!" Ribadì decisa e grintosa Sole, con Tania che sorrise spontaneamente. Ed avrebbe seguito certamente il consiglio dell'amica.

In casa Calori-Dell'Alpe andavano messe in chiaro le gerarchie tra parenti per evitare che fossero troppo invadenti. La privacy andava sempre rispettata.

Ritorna all'indice


Capitolo 46
*** La seconda occasione. ***


Passarono un paio di mesi, tra questioni famigliari da risolvere e la ripresa del Campionato di Volley che vedeva in campo quasi tutte le nostre ragazze, tranne quelle in dolce attesa, ovvero Francesca la compagna di Tania, Raphaela e Francesca, entrambe in attesa ancora di due gemelli. Solo che Cate e Valentina dovevano ancora saperlo.

"Quando lo direte?" Chiese loro Nadia.

"Stasera, quando Valentina tornerà dagli allenamenti..."

"Anch'io lo dirò stasera, a Cate!"

"Scusatemi..." Disse Fra, che aveva ancora un mese di maternità davanti prima di tornare a giocare "Quale scusa avete usato per saltare gli allenamenti?"

"Uno dei bambini ha la febbre!" Risposero assieme.

Qualcuna sorrise, poi Vale dovette andare via perché di lì a dieci minuti sarebbe iniziato il suo corso di Scherma e le altre lasciarono il bar per tornare alla rispettiva casa. Ovviamente erano in giro coi rispettivi figli, magistralmente gestiti da Arianna, che li faceva giocare tutti all'area giochi.

Una volta a casa, verso le tre e mezza del pomeriggio, Raphaela e Francesca misero a riposare i rispettivi figli per il sonnellino pomeridiano e loro si diedero allo studio, visto che tutte frequentavano l'Università.

Alle sei smisero di studiare per preparare la cena, visto che i rispettivi figli si erano svegliati e, di lì a mezz'ora, sarebbe ritornata la rispettiva compagna. Arrivarono le sei e mezza.

"Sono a casa!" Sorrise Cate e subito Raphaela le andò incontro, abbracciandola e baciandola.

"Ultimamente sei davvero sexy, più del solito..."

"Tu dici?" Chiese la mora.

"Eccome! Mi rendi difficile l'uscire di casa, sai?"

Raphaela la baciò ancora "Sarà perché devo dirti una cosa..."

"Dimmi tutto, ti ascolto."

"Ecco... Sono ancora incinta! Due gemelli." Rispose la mora e Cate, passato l'attimo di stupore, prese in braccio la compagna, baciandola felice, sempre corrisposta.

Anche Valentina era tornata a casa "Sono a casa, amore!"

"Bentornata!" Disse Francesca ed anche i due bimbi andarono dalla madre, che li abbracciò e baciò sulla fronte.

"Ciao... Come sta Jayden?"

"Oh, meglio... Ma stava bene. Non aveva nulla!"

Valentina la fissò, corrugando la fronte, assai colpita "Come non aveva nulla? La febbre?"

"Era una scusa per farti una sorpresa..."

"Una sorpresa? Devi dirmi qualcosa?"

Francesca prese un profondo respiro "Io... Sono incinta! Di due gemelli."

Valentina la prese in braccio "È stupendo!" Disse felice la bionda, perché per lei era come una seconda occasione, visto che, con la prima coppia di gemelli, non aveva potuto seguire tutta la gravidanza perché era negli Stati Uniti.

Per Valentina questa era una specie di seconda occasione, assolutamente da non perdere.

Ritorna all'indice


Capitolo 47
*** The happy ending. ***


Passarono due mesi ed arrivò Maggio, più precisamente il giorno in cui Cate e Raphaela ed anche Valentina e Francesca si sarebbero finalmente unite in matrimonio "Sono così emozionata..." Disse Nadia.

"Non dirlo a me!" Rispose Francesca "Ho atteso così tanto questo giorno..."

Arrivò poi il momento per Francesca e Raphaela, che si stavano preparando insieme, di lasciare la stanza della cappella per entrare in chiesa, ove Valentina e Cate le stavano aspettando. Infatti le ragazze si sposavano in chiesa, ma non avevano voluto le damigelle e troppi fronzoli, ma una cerimonia molto semplice.

Le due ragazze, in abito bianco, raggiunsero l'altare sulle note della marcia nuziale, accompagnate dal rispettivo padre, che le lasciarono con un bacio sulla guancia destra.

Le altre due ragazze erano in smoking e, quando la musica finì, il prete iniziò la cerimonia, molto toccante ed intensa, con alcune amiche e parenti che si commossero, pronti ad asciugarsi lacrimucce sfuggenti con l'inseparabile fazzoletto.

Ovviamente la parte più commovente fu quella in cui le due coppie si scambiarono le promesse nuziali e gli anelli "Bene! Ora dichiaro sposate entrambe le coppie! Potete suggellare le promesse con un bacio!"

E le due coppie non aspettavano altro, con Valentina che strinse a sé Francesca per baciarla dolcemente, mentre Cate era più imbarazzata all'idea di baciare Raphaela davanti a genitori, parenti e compagne di squadra e fu la mora a fare la sua mossa, baciando la neo moglie e venendo subito corrisposta.

"Che imbranata..." Sussurrò Lucia, accanto al suo ragazzo.

"Eddai... È il giorno più importante della sua vita!" Avanzò Arianna "Io la capisco... A questo punto, anch'io ero imbarazzata all'idea di baciare Elisa davanti a tutti."

"Me lo ricordo!" Sorrise la moretta "Beh, saprò dirti cosa si prova quando toccherà a me!"

Arianna le sorrise poi, quando le due coppie percorsero la navata, i vari invitati lanciarono loro del riso e gridavano o applaudivano gioiosi e festanti. Una volta fuori, le due coppie fecero, col rispettivo fotografo professionista, le foto di rito, prima da sole e poi con parenti ed amici.

Il buffet venne allestito sotto un gazebo nel cortile dietro alla cappella, visto che poi le due coppie si erano messe d'accordo su cosa ordinare e come servirlo agli invitati, pagando il conto a metà.

"Che giorno memorabile!" Disse Giulia "Io, al matrimonio del mio idolo assieme alla ragazza che amo..."

"Speriamo che arrivi anche per noi, questo giorno memorabile!"

"Certo che arriverà!" Dichiarò la bodyguard, baciando la sua Francesca.

Le due coppie, dopo il taglio della rispettiva torta nuziale, aprirono le danze salendo sulla pista da ballo, stringendosi l'una all'altra per seguire le dolci note di un lento, mentre i loro figli erano guardati dalla rispettiva famiglia "È bellissimo..."

"È perfetto! E... Scusami per prima, per l'imbarazzo..." Sussurrò Cate.

"Ci sta, dopotutto ci siamo sposate... È normale essere imbarazzate!"

Cate sorrise e la baciò sulla guancia destra, mentre Francesca era accoccolata tra le braccia di Valentina "È tutto così bello... Perfetto, direi! Unite per sempre..."

"Per sempre!" Sorrise Valentina, baciando la sua amata.

Per le due coppie e le altre amiche in dolce attesa, arrivarono poi altri giorni speciali, ovvero quelli in cui vennero alla luce i loro figli che, aggiunti ai vari fratellini e sorelline, aumentarono non solo il numero dei componenti della famiglia, ma soprattutto la felicità di genitori e parenti vari.

Perché la felicità delle varie famiglie sarebbe durata per sempre.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3010906