Un amico in te. O qualcosa di più?

di EmmaMarghe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un amico in te. O qualcosa di più? ***
Capitolo 2: *** Spaghetti e polpette ***
Capitolo 3: *** SORRISI SPLENDENTI ***
Capitolo 4: *** Dolore nel cuore ***
Capitolo 5: *** Corse e rivelazioni ***
Capitolo 6: *** Ammiratore segreto sia! ***
Capitolo 7: *** Inviti allettanti ***
Capitolo 8: *** Jason ODIAVA le feste ***
Capitolo 9: *** Gelosia, gelo fu ***
Capitolo 10: *** Sensi di colpa ***
Capitolo 11: *** Quasi dichiarazioni ***
Capitolo 12: *** Parole complicate e scommesse azzardate ***
Capitolo 13: *** Solo una piccola rissa ***
Capitolo 14: *** Sotto gli sguardi delle statue ***
Capitolo 15: *** Attimi di esitazione ***
Capitolo 16: *** Ti amo, scusa. ***
Capitolo 17: *** Lo chiamano destino ***



Capitolo 1
*** Un amico in te. O qualcosa di più? ***


Un amico in te
O qualcosa di più ?
 
 
Nico stava camminando per gli affollati corridoi del suo liceo quando due cretini gli fecero cadere tutti i fogli che aveva in mano con una spinta.
'Sta più attento Di Angelo!'
Nico strinse i denti.
'Vi divertite? 2 contro uno. Ammirevole davvero. Perché non ve la prendete con me? Fa lo stesso no?' A parlare era stato Jason, campione di corsa della scuola, in cima alla scala sociale e sorprendentemente migliore amico di Nico.
I due esseri dall'intelletto non esattamente sviluppato, dopo essersi lanciati un occhiata fugace, corsero dignitosamente via.
'Ehi amico, ti stavo cercando.'disse Jason sorridendo e porgendo una mano a Nico che era caduto in terra.
'Avevo tutto sotto controllo Grace' borbottò l'altro accettando però la mano del ragazzo.
Il contrasto tra i due ragazzi era palese quanto ironico.
Sorvolando il fatto che Nico era più piccolo di Jason di un paio di anni, i due erano molto diversi.
Essendo Nico non molto alto per la sua età ed essendo Jason uno dei più alti della scuola in quanto ad altezza i due erano agli antipodi.
Nico inoltre era un ragazzo pallido, smunto con capelli color inchiostro in contrasto con la sua pelle fragile come carta e con occhi scuri,quasi neri.
Il fatto che si vestisse sempre nero, quasi fosse dark non aiutava e Jason non mancava mai di ricordarglielo.
Quest'ultimo era il tipico ragazzo-modello-perfetto. Alto, biondo, occhi azzurri e con un sorriso che farebbe invidia ai modelli delle pubblicità dei dentifrici.
Se Nico era permaloso Jason era solare.
Ma Jason sapeva che anche Nico li aveva i suoi pregi.
Aveva imparato a conoscerlo, apprezzandone le qualità lentamente, come quando si assaggia un cibo per la prima volta.
Adorava quando Nico non lo metteva sottopressione e stava con lui senza fargli domande. Adorava come gli occhi di Nico si illuminavano nel vedere un libro in biblioteca o nell'avere davanti una tazza di caffè fumante.
Jason e Nico, nel fine settimana erano soliti andare a noleggiare un film per poi vederlo a casa di quest'ultimo , sotto trenta strati di coperte. Jason adorava quando a volte Nico , vinto dalla stanchezza, si abbandonava al sonno accoccolandosi inconsapevolmente al suo fianco.
'Avevo notato'disse il biondo ironicamente poi continuó 'allora stasera popcorn?'
'Puoi scommetterci Grace'
La campanella suonó. Si riversarono nei corridoi centinaia di alunni da i visi stanchi e assenti.
Passava in quel momento un ragazzo dagli occhi verde mare e i capelli corvini.
Percy Jackson, capitano della squadra di nuoto, divinità primordiale per le ragazze in crisi ormonale.
Un nome, una garanzia.
-si. Garantito che è un cretino.- pensó Jason.
Non che Percy gli stesse poi così antipatico, era ok.
Aveva solo un difetto: piaceva a Nico.
Il più piccolo infatti non appena aveva notato Testa D'Alghe (come lo chiamavano loro in codice) si era irrigidito e si era fatto piccolo piccolo quando accanto a Percy era comparsa Annabeth Chase , cervellona della scuola, ragazza prodigio e inevitabilmente fidanzata di  acciuga (quest'ultimo nomignolo che Jason aveva dato a Percy , Nico non lo sapeva).
'Dai Nico, andiamo'
Il più piccolo annuì.
Jason odiava vederlo soffrire per acciuga, Jason odiava vederlo soffrire punto.
Quado furono usciti da scuola e si stavano dirigendo alla videoteca Jason guardo Nico.
Provava una sorta di stretta al petto tutte le volte che Nico guardava acciuga. Cosa aveva Percy più di lui?
Nico meritava di meglio. Lui avrebbe potuto offrirgli molto di più, tutto ciò che voleva.
Jason aveva sempre considerato Nico un amico....
 
 
 
...ebbe la sensazione di doversi ricredere.
 
 
 
 
 
 
 
SALVE
*fa ciao con la manina*
Allora devo dire che non so proprio da dove mi sia uscita questa storia.
Non sono una grande shipper della Jasico... Ma mi andava.
Vorrei renderla una storia a più capitoli, ma vorrei prima sentire i vostri pareri.
Ringrazio tutti quelli che recensiscono ricordano seguono o mettono nei preferiti le mie storie. Anche se siete lettori silenziosi vi amo comunque.
Kiss
Emma❤️

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Capitolo 2
*** Spaghetti e polpette ***


-Jason-
-mm-
-credi che Testa D'Alghe si accorgerà mai di me?-
Jason sentì una fitta al petto.
-se non lo fa è un coglione-disse , e lo pensava davvero ma provava un celato desiderio che tutto rimanesse così. Perché se Nico si fidanzava con Percy lo avrebbe abbandonato, forse si sarebbe scordato di lui.
Nico guardó fuori dal finestrino dello scuolabus con aria triste. Jason voleva abbracciarlo, ma sapeva che lui non avrebbe gradito.
-Ehi- disse sorridendo-andrà bene. Oggi è il giorno spaghetti.-
Nico si voltò e sorrise e Jason fu fiero di esserne la causa.
Visto che Nico era di origini italiane il suo piatto preferito è la pasta, cosa difficilissima da trovare commestibile in America. Per fortuna c'era il giorno spaghetti. Ogni mercoledì la cuoca della scuola, anche lei italiana, cucinava degli spaghetti deliziosi che Nico adorava.
Scesero dallo scuolabus e entrarono nel cupo e grigio edificio che era la loro scuola.
Sull'armadietto di Nico c'era una nuova scritta che Jason evitó accuratamente di leggere per non avere un attacco di rabbia. Nico era bersaglio di prese in giro e bullismo. Lui faceva di tutto per aiutarlo ma Nico si ostinava a dire di non averne bisogno. Era incredibilmente stupido , ma Jason lo ammirava.
-oggi la Dods mi darà del filo da torcere a matematica- gemette Nico.
Jason sbuffó -ma smettila Di Angelo. Sei un genietto praticamente in tutto-
-vogliamo giocarcela con i cognomi , Grace?- disse lui con un sorriso inquietante ma adorabile. Aspetta , lo aveva pensato davvero?
-no grazie-
-saggia decisione-
-hey-
I due sobbalzarono. Erano così presi dalle loro conversazioni poco normali da non notare la persona che si era affiancata a loro.
Era Hazel Levesque.Sorella di Nico, ragazza dalla dolcezza infinita e dagli occhi color oro. Jason la giudicava molto simpatica. Adorava Nico ed era dolce e premurosa. Inoltre Nico aveva perso sue sorella Bianca tempo prima in un incidente aereo e Hazel lo aveva aiutato molto. Jason si ricordó di come Nico fosse distrutto.
Lo ricordava che si rifiutava di mangiare.
Ricordava i segni sui suoi polsi.
Ricordava il dolore nei suoi occhi.
Fu allora che Jason decise che lo avrebbe protetto.
Lui avrebbe protetto Nico a tutti i costi.
-io e Frank oggi mangiamo fuori, non vi dispiace-
Frank Zhang.Fidanzato di Hazel. Amico di Nico perché sfegatato di Mitomagia. Ragazzo dolce, simpatico.
-no Hazel. Divertitevi- disse Nico.

Jason senti un moto di gioia nascergli nel petto. Lui è Nico sarebbero stati un po' soli.... Non che a lui importasse.... Per nulla....
L'ora di pranzo giunse dopo cinque ore di lettere incomprensibili e numeri impensabili.

Jason e Nico si dirigevano al loro solito tavolo.
Lo aveva scelto Nico. Diceva che era al sole e anche all'ombra.
È ora ecco il vero motivo: c'era un ottima visuale del tavolo di acciuga con tanto di Sapientona, Piper e Leo.

Piper McClean. Bella ragazza. Disponibile. Con una cotta assurda per Jason.
Sul serio, quella ragazza lo metteva in imbarazzo. Jason ricordava quel San Valentino dove gli aveva fatto trovare l'armadietto pieno di cuori con le loro iniziali e palloncini. Inutile dire che Nico lo aveva preso in giro fino alla morte.

Comunque Acciuga si stava prodigando a slinguazzarsi Annabeth e Jason simuló dei conati di vomito per far ridere Nico. Dei la sua risata era qualcosa di magnifico.
Dopo essersi presi 30 porzioni di spaghetti i due erano decisamente pieni e si tenevano la pancia.

-mi sa he abbiamo esagerato..-gemette Jason.

Nico si voltò verso di lui e.....scoppiò a ridere quasi cadendo dalla sedia.
Jason infatti oltre ad essere tutto sporco di pomodoro aveva anche uno spaghetto sopra le labbra che sembrava un bel paio di baffi.
-hahahahahah. Ti prego piango.- Nico stava praticamente rotolando e ciò attiró l'attenzione di molti ragazzi nella mensa tra cui acciuga.

Jason lo guardò sorridendo-ah è così?- gli tirò una spaghettata in faccia.
La faccia di Nico non aveva prezzo.

Jason stava per scappare quando venne artigliato da due unghie smaltate.
Drew Tantaka. Anche detta beauty case. Battona della scuola, strega per le ragazze, benedizione per chi ha un po' di soldi in tasca.

-hey Jasonuccio- sorrise sotto le ciglia finte.

-che ne dici se un giorno ci vediamo dopo una tua gara di corsa eh? Potresti presentarmi al resto della squadra.-

-no grazie Drew- disse Jason confuso dal suo profumo asfissiante. Stava cercando di individuare Nico dato che la campanella era suonata e non voleva che rimanesse solo.

La ragazza se ne andò ad importunare qualcun altro e gli alunni entrarono nelle classi permettendo a Jason di trovare Nico.

Era ancora al loro tavolo ma non era solo.

Con lui c'era Percy.






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Capitolo 3
*** SORRISI SPLENDENTI ***


un amico in te

 

 

 

SORRISI SPLENDENTI

 

Jason rischiò di cadere per la sorpresa.

 

Percy Jackson, testa d’alghe, acciuga o come cavolo si chiamava stava parlando con Nico. Il SUO Nico.

 

E poi i due erano seduti un po’ troppo vicini per i suoi gusti.

 

Okay da quando era così geloso?

 

avrebbe dovuto essere contento per Nico e lasciarlo socializzare.

 

Erano questi i pensieri che attraversavano la mente di Jason mentre si nascondeva dietro dei variopinti armadietti.

 

-sai che è da tanto che non stiamo un po' insieme? cosa combini Nichetto? ce la hai la ragazza?- stava dicendo Percy. Jason irrigidì la mascella. si poteva essere così idioti?

 

Nico arrossi - beh...no-

 

-ah tranquillo, troverai qualcuno anche tu e sarai felice come lo sono io con Annabeth. Sai ci sarebbe Rachel una amica di Annabeth. é davvero carina...

 

Jason non si trattenne più. Uscì dal suo nascondiglio. voleva fare un'entrata trionfale, ma naturalmente inciampò come un idiota e quasi cadde.

 

-Jason?- Nico lo guardava con le guance rossissime. era carinissimo. Aspetta che?

 

- Hey! tu sei Jason, il campione di corsa vero?- Percy aveva parlato tranquillissimo, senza accorgersi dell'occhiata di puro odio che Jason gli aveva rivolto.

 

-Esatto- rispose freddo.

 

l'altro continuò- sai la mia amica Piper ha una bella cottarella per te. Ma dico sei cieco? Quella è una gnocca, scusa Annabeth se mi stai sentendo.- gli fece l'occhiolino.

 

Jason stava elencando mentalmente i diversi modi per mutilarlo gravemente.

 

Stava per replicare con rabbia, ma Nico lo tirò per la maglietta - Jason. Andiamo. Ora.-

 

Il biondo si spaventò tantissimo, sorpreso da quanto Nico sapesse incutere timore, nonostante fosse esile.

 

Lasciarono Percy che li guardava confuso.

 

-si può sapere cosa ti è preso?!- urlò Nico una volta lontani. -ringrazia il cielo che Percy sia un po' tonto.-

 

-scusa Nico-

 

Jason abbassò lo sguardo.

 

L'espressione di Nico si addolcì.- non fa nulla. Ma sai Percy aveva ragione. Piper nonostante le particolari manie di persecuzione che ha nei tuoi confronti è davvero una bella ragazza. Che c'è hai forse una cotta segreta?-

 

Jason sapeva che lo stava prendendo in giro ma non potè che farsi una domanda: 'perchè non mi metto con Piper? cosa mi trattiene?'

 

quella domanda avrebbe ben presto avuto una risposta.

 

Erano a prendere un caffè ad un bar.

 

Nico come suo solito non aveva messo zucchero nel suo.

 

Jason come al solito ne aveva messo 3 kg.

 

Nico stava dicendo qualcosa a Jason riguado a Mitomagia (il suo gioco di carte preferito) . Per Jason erano cose incomprensibili, ma non importava. Nico era bellissimo mentre spiegava ed era talmente concentrato che Jason poteva guardarlo senza paura di essere beccato.

 

Era da un po' che Jason non capiva i suoi sentimenti. Un tempo aveva la pretesa di sapere ciò che voleva ma ora non ne era più certo.

 

il ragazzo si riscosse quando Nico disse che voleva andare a casa.

 

La casa di Nico era grandissima.

 

Jason ricordava ancora quando aveva chiesto di andare al bagno e per poco non si era perso.

 

vi abitavano solo Nico , Hazel e Ade.

 

il padre di Nico era un famoso uomo d'affari, dunque mancava spesso da casa.

 

Quando entrarono in casa però non la trovarono vuota.

 

C'erano Hazel e Frank, il suo ragazzo.

 

Un ragazzone asiatico, dolce ed affetuoso. Lui e Nico andavano molto d'accordo perchè entrambi appassionati di Mitomagia.

 

A giudicare dall'odore stavano preparando un dolce. Hazel lo faceva spesso.

 

-siamo a casa- disse Nico.

 

- venite!- urlò la ragazza dalla cucina- stiamo facendo la torta al cioccolato!-

 

i due entrarono. Hazel e Frank indossavano dei grembiuli da cucina ed erano ricoperti di farina.

 

Jason sorrise- serve aiuto?-

 

-grazie Jason. Metteresti dello zucchero sulla torta? poi è tutto pronto!-

 

Nico e Frank si erano salutati battendosi il cinque.

 

Jason stava per prendere lo zucchero, quando Nico si tolse il giubotto alzando di poco la maglietta e lasciando intravedere una porzione di pelle sottostante.

 

Il ragazzo si riprese e versò la polverina sul dolce.

 

Avevano appena finito la pizza quando Hazel portò il dolce in tutta la sua maestosità.

 

-SI MANGIA!- dissero tutti addentando le loro fette.

 

Fu un attimo. Nico sputò la torta, Jason si strozzò, Hazel impallidì e Frank ebbe un conato di vomito.

 

-SALE!- urlò Nico conle lacrime agli occhi mentre tutti scoppiavano a ridere- CI HAI MESSO IL SALE CRETINO!-

 

Jason si sentì in colpa ,ma poi Nico si voltò verso di lui con un sorriso smagliante prima di scoppiare in una fregorosa risata.

 

E Jason seppe che non avrebbe più voluto sentire nessun'altro suono nella sua vita.

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Capitolo 4
*** Dolore nel cuore ***


DOLORE NEL CUORE


Jason camminava per le sudicie strade di New York.
Era al settimo cielo.Era stato appena ammesso nella squadra di corsa della scuola! Naturalmente non aveva potuto condividere la sua felicità con nessuno dato che sua madre era una alcolista e suo padre era sempre impegnato per affari ma, quel giorno,nemmeno questi cupi pensieri riuscivano a scalfire la sua gioia.
Quando Jason correva tutto il resto scompariva. La insicurezze sbiadivano .Le paure si smaterializzavano. a Jason sembrava di prendere il volo. A volte, quando suo padre non lo vedeva, amava correre per i campi e fare gare di velocità con il vento.
Jason quasi pensò di stare sognando infatti quando un singhiozzo proveniente da un umido vicolo lo distolse dai suoi rosei pensieri.
Quando poi al primo se ne aggiunsero un secondo e poi un terzo, il ragazzo non potè più ignorare la cosa.
In un angolo un esile figura stava ranicchiata , scossa da violenti tremiti, quasi a volersi fondere con le ombre.
-ehi. Ti sei perso?-
Il ragazzino alzò lo sguardo di scatto, come ustionato, rivelando due occhi neri colmi di dolore e solcati da occhiaie violacee.
- Aspetta ma io ti conosco!- continuò Jason.- sei Nico, il fratellino di Bianca!-.
A queste parole Nico ricominciò a singhiozzare.
- ehi ehi. vuoi dirmi che ti succede?-
L'altro scosse la testa, ma dopo che Jason insistette si asciugò la faccia con la manica del logoro cappotto da aviatore e rispose con voce sottile come un foglio di carta- m..mia so...sorella b..Bianca.
Sono venuti a casa dei signori e hanno detto che...che...-un singhiozzo- LEI STAVA TORNANDO DALL'ITALIA ED IL SUO STRAMALEDETTO AEREO é precipitato- prma urlò e poi sussurrrò le ultime parole.- i signori hanno dettto che hanno trovato questa nella sua valigia- tirò fuori dalla tasca una statuetta di acciaio che ritraeva un uomo magro, alla base c'era scritto Ade- me la stava portando. Mancava solo questa-. strinse le statuessta fino a far sbiancare le nocche.
Jason non sapeva cosa dire, tutta la alegria di poco prima sembrava essere stata soffiata via, come si fa con le candeline.
Nico alzò lo sguardo su di lui.
I suoi occhi neri erano traboccanti di dolore.
Nero contro azzurro.
Luce contro tenebre.
E fu in quel momento che Jason decise che non avrebbe mai permesso a nessuno di riprovocare dolore a quegli occhi.
Mai.


sette anni dopo...
-GRACE SMETTILA!-
-giammai piccoletto-
-SMETTI!-
-allora rimangiati ciò che hai detto-
-NON MI RIMANGERO DI AVER DETTO CHE SEMBRI UNA VERSIONE BIODO OSSIGENATO DI SUPERMAN!-
-allora il solletico sarà la tua pena eterna.-
-crepa Grace-
-okay allora nulla in contrario se continuo?-
-E VA BENE HAI VINTO PER AMOR DEL CIELO MI RIMANGIO TUTTO!-
Nico aveva gli occhi lucidi dal troppo ridere, così diversi da come li aveva visti sette anni prima.
Jason si scostò dal più piccolo arrossendo dopo essersi accorto che fino a poco prima i due erano stesi sul letto del più piccolo.
-Ho fame- disse allora Jason per cambiare argomento.
-Grace fai schifo.Tutte le volte che ti ospito a casa mia, ovvero vita natural durante, ti scoli tutte le cose commestibili che stanno nel mio frigo.-
-Hei devo mantenermi  in forze, tra nemmeno una settimana avrò la gara dei 100metri. tu sarai li a fare il tifo per me con scritto Jason in faccia i codini e la gonnellina vero?-
-Puoi scommetterci, Grace-
- davvero verrai?-
-come potrei fare altrimenti? Sarò sempre in prima fila a fare il tifo per te Jason.-
Questa volta non c'era sarcasmo nella sua voce e ciò fece mancare un battito a Jason.
-grazie Neeks. anche io ci sarò sempre per te- disse abbracciandolo.
Nico non amava farsi toccare, ma ricambiò senza esitazione.
-lo so-
ci fu il silenzio assoluto per qualche minuto e fu Jason a romperlo.
-Nico?-
-mmm?-
-non è che per caso avresti della nutella?-





spazio autrice
MACCIAO!
Forse finalmente siamo riusciti a sistemare i capitoli.
*sospira*
scusate se il capitolo è breve ma ho dovuto aggiornare prima perchè questa domenica sarò fuori casa e ci tenevo a pubblicare qualcosa.
grazie a tutti i lettori e recensori di questa storia vi adoro.
Anyway grazie a tutti!

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Capitolo 5
*** Corse e rivelazioni ***


corse e folgorazioni   corse azzeccate e rivelazioni folgoranti.


Se Jason avesse potuto dare un voto a quel momento gli avrebbe dato un bello 0.
Mancava poco all'inizio della corsa .Jason aveva appena finito di definire gli ultimi dettagli con il suo allenatore, il coach Hedge.
Se fosse arrivato primo, avrebbe iniziato un tour e forse avrebbe raggiunto le regionali. Era il suo sogno.
Lo aveva accompagnato Nico e con lui erano venuti Hazel e Frank, anche sen Jason era quasi certo di aver visto Piper tra la folla.
Comunque, i suoi avversari venivano da tutta America, e il ragazzo si era praticamente già auto convinto di non avere speranza.
Si mise in posizione davanti alla linea di partenza e, dopo aver sqadrato i suoi avversari, percorse con lo sguardo gli spalti in cerca di una chioma corvina ben conosciuta..
Quando la trovò tuttavia, ciò che vide non gli piaque. Accanto a Nico infatti sostava acciuga. Stava parlando al ragazzino, che era perennemente rosso come un pomodoro.
Jason sentì una morsa allo stomaco e sentì la gola secca.
In quel momento avrebbe voluto esserci lui accanto a Nico.
Poi accadde tutto in un secondo. Si sentì uno scoppiò ,dalla folla partì un boato , ma ciò che scoinvolse Jason più di tutto fu che Nico ignorò apertamente acciuga per guardarlo con gli occhi sbarrati ed urlargli qualcosa di incomprensibile.
Un brivido attraversò il corpo del biondo che si girò e vide che tutti i suoi avversari erano già partiti a tutta velocità.
Il ragazzo scattò, guadagnando subito un bel po' di terreno. Gli avversari avevano tuttavia ancora un notevole vantaggio.
Il ragazzo cercava di fare passi più ampli che poteva adoperando le sue lunghe gambe.
Riuscì a superare qualche avversario, ma riusciva già a vedere la prospettiva delle nazionali sfumare davanti a lui.
Provava tristezza , rabbia , frustazione.
Rivide tutte le persone che non credevano in lui, che gli dicevano di mollare.
Rivide sua madre, tornare a casa ad orari improponibili ubriachissima, rivide suo padre che non lo degnava di una sguardo, che non gli aveva mai accarezzato la testa.
Cominciò a rallentare qua do sentì una voce, un sussurro: -Jason-
chi aveva parlato?
La voce si udì di nuovo , più chiaramente :-Jason-
Era Nico. Si voltò. Il ragazzino urlava e lo guardava con speranza. Tutte le altre persone sbiadirono.
-Jason, io credo in te. Non fare lo stupido Jas. Io e te contro tutti ricordi?-


flashback
Due ragazzini erano sotto un monte di coperte in piena notte, fuoriuna tempesta faceva sbattere violentemente i vetri.
-Jas-
il bambino più grande accese una torcia, illuminanto i volti dei due.
-Dimmi Nico-
-ho paura.-
-ma andiamo, è solo un temporale-
-non è questo-
-allora che succede?-
-ho paura di rimanere solo. Io ti voglio bene Jas , e tutti quelli a cui voglio bene finiscono per abbandonarmi. Io...-
L'altro lo interruppe.
- non accadrà mai. Io ti voglio troppo bene e non andrò da nessuna parte capito?-
- sì. Insieme per sempre?-
-insieme per sempre-
-promesso?-
-promesso-
I due si addormentarono stretti.
Fuori la tempesta era finita.


E fu così che Jason capì.
Lui non voleva bene a Nico, lui lo AMAVA.
I suoi battiti cardiaci aumentarono e la adrenalina prese a scorrere nelle sue vene.
Nico era lì per lui , non lo avrebbe deluso, e lo avrebbe conquistato.
Cominciò a correre ad una velocità incredibile.
Mancavano pochi metri, ma Jason vide il sorriso di Nico e, praticamente volando, tagliò il traguardo.
La folla impazzì, ma Jason sentiva solo un rumore sordo.
Vide Nico piantare in asso acciuga per dirigersi verso di lui. Era bellissimo. Lo amava. il ragazzino lo raggiunse con uno di quei sorrisi che solo lui riusciva a fare, tuttavia non lo abbracciò. C'era troppa gente, intuì Jason.
beh a lui non importava. Abbracciò il suo Neeks, davanti a tutti.
Per una volta nella vita sapeva cosa signifacava provare l'amore.



ANGOLO AUTRICE
heilà
volevo farvi una domanda.
Quale giorno preferite che aggiorni?
Grazie ancora a tutte le persone che leggono e recensiscono la mia storia.
comuuuunque.
Jasonilfesso si è finalmente accorto dei suoi sentimenti!
HALLELUIA
Anyway lasciate una recensioncina
alla prossima!
Emma

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Capitolo 6
*** Ammiratore segreto sia! ***


Ammiratore segreto sia! Jason sentì Nico fremere al suo tocco. Dopo pochi istanti però il più piccolo si scostò.
-Che schifo Grace, sei sudatissimo. Fatti una doccia- disse, ma lo disse con un sorriso che esprimeva tutt'altro.
Gioia, orgoglio e felicità.
Ora che Jason si era reso conto dei suoi sentimenti, si diede mentalmente dello stupido per non averlo capito prima.
Nico era così bello, con quei suoi grandi occhi marroni da cerbiatto e quelle labbra pallide, e Jason avrebbe scommesso anche soffici.
Si riscosse. Aveva vinto. Wow, ancora non ci credeva.
Arrivò il coach Hedge tutto trafelato, con un'espressione eccitatissima.
-Bravo il mio campione. Accipicchia ragazzo li hai stesi!
quando ho visto che non partivi ero pronto a prendreti a mazzate in testa ma poi... beh ti sei ripreso alla grande!- affianco a lui Nico aveva un'espressione orgogliosa -ah Jason quasi dimenticavo- continuò il coach,e Jason non potè che notare come l'ometto avesse improvvisamente cominciato a chiamarlo per nome- avevo vicino a me un signore in guiacca e cravatta e indovina? Era un importante manager sportivo. Dice che vede del potenziale in te ragazzo! Ti ha offerto una tournè. Se accetti partirai tra un mese!-
Jason era senza fiato, era una cosa fantastica e tutto il resto ma il suo primo pensiero fu un altro.
Nico.
Non poteva abbandonarlo, per nulla al mondo.
quest'ultimo, da parte sua si era limitato a sgranare gli occhi e ad eliminare ogni traccia di sorriso dal suo viso.
-ehmm..m si..signore è uhmm fantastico ma io ecco, avrei bisogno di un po' di tempo per riflettere.- balbettò il biondo.
-beh vedi di decidere entro la settimana.- disse il coach andandosene dopo avergli dato una pacca sulla spalla.
ci fu un attimo di silenzio.
Tutti se ne erano già andati eccetto i due ragazzi.
-Beh... è un'occasione da non perdere...-disse Nico in un sussurro.
-Già...-disse l'altro guardando un punto imprecisato ma sentendo comunque i passi sordi dell'altro allontanarsi da lui.





Jason aveva riflettuto molto su quella opportunitrà, ma ancora non riusciva a decidersi.
Da una parte c'era Nico, il ragazzo che amava. Dall'altra il suo sogno.
-Ma ora è Nico il tuo sogno-bisbiglò una vocina dentro di lui.
La verità è che negli ultimi tempi, Nico e acciuga si erano avvicinati molto.
Certo ogni persona sana di mente avrebbe capito che il rapporto tra i due ragazzi non andava oltre l'amicizia ma andiamo, parliamo di Jason.
In fondo Percy era la cotta di Nico, e ciò contava abbastanza nel grafico che Jason aveva fatto sulle cose che il ragazzo aveva in più di lui.
-Insomma è bello, popolare, spiritoso, simpatico.-si disse.
-Che aspetti, va e sposalo- disse un'altra vocina nella sua testa.
Jason avrebbe volentieri preso a testate il suo armadietto.
Doveva trovare un modo per tenere acciuga e chiunque altro ragazzo , ragazza e mattone si fosse avvicinato al suo Nico alla larga.
Si sentiva un po' maniaco a fare questi pensieri.
Arrivò al suo armadietto e vi trovò un foglietto. Profumava di cannela.
lesse:
occhi di cielo,
ti amo davvero.
capelli di grano,
ti giuro ti amo.
forte e veloce,
il mio cuore mette in croce.
E con questo messaggio,
ti mostro il mio miraggio.
con occhi languidi io,
ti guardo sempre amore mio.
Anonimo


Nonostante la firma infondo Jason riconobbe subito la scrittura di Piper.
Arrossì e si affrettò a strappare il biglitettino.Da quando quella storia era cominciata le ragazze avevano cominciato a girare al largo.
Una lampadina si accese sopra il capo di Jason.
Ecco cosa doveva fare!
Se Nico avesse avuto un ammiratore segreto, acciuga sarebbe stato alla larga, ne era sicuro!

doveva essere un ammiratore?
Allora sarebbe stato il più sdolcinato di tuttii.
Fu così che il ragazzo si mise a scrivere con un sorrisetto maligno.


Ti vedo tutti i giorni e mi risvegli dalla mia cupa disperazione.
Sei la luce del mio mattino.
Il sangue delle mie vene.
Con i tuoi capelli, come dipinti di carbone, le tue labbra piene adorabilmente imbronciate e i tuoi occhi.
I tuoi occhi rispecchiano la tua anima.
La verità , Nico Di Angelo, è che ti amo.
Anonimo



La verità è che quelle cose, il ragazzo le pensava davvero quelle cose. E non potè fare a meno di mettere una parte di se stesso in ogni biglietto che scrisse da quel momento in poi.
E mentre imbucava il biglietto nell'armadietto di Nico, il ragazzo vi imbucò inconsapevolmente anche una parte del suo cuore.





ANGOLO AUTRICE
Ehi ciao a tutti!
Devo dire che non so se definire questo capitolo triste o felice.
Voi che dite?
Jason partira?
Nico come prenderà il fatto dell'ammiratore segreto?
E Percy?
ANYWAY
Ditemi che ne pensate.ùGrazie a tutti!
Emma

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Capitolo 7
*** Inviti allettanti ***


'-------' esasperazione e inviti




-Eh no così non ce la faccio!-
Nico sbattè con forza l'anta del suo armadietto con le orecchie rosse.
-Qualcosa non va?- chiese un certo ragazzo biondo, ostentando un'aria disinvolta.
-è il settimo questa settimana! Giuro che tra poco mi metterò a vomitare arcobaleni.-disse il ragazzino rivolgendosi all'amico.
-Perchè non provi a leggerlo?- disse Jason accennando con il capo il foglietto tra le mani del più piccolo.
Dopotutto era stato lui a scrivere quelle parole e, anche se dietro una maschera, avrebbe apprezzato sapere cosa il ragazzo a cui le aveva indirizzate pensasse di esse.
-Ma sei matto?!- il ragazzino lo guardò come se avesse una strana malattia tropicale- Lo farò dopo, a casa mia , lontano da sguardi indiscreti.-
-Almeno hai un'idea di chi sia il misterioso ragazzo?-
Eh già, ragazzo. Nico aveva fatto coming out anni prima , nonostante ciò la loro amicizia non aveva avuto problemi.
Al tempo, Jason aveva accolto la notizia con una scrollata di spalle e un sorriso incoraggiante. Ora che però si era innamorato di quel nanerottolo, aveva cominciato a riconsiderare l'importanza del fattore.
Dopotutto, nonostane Nico fosse completamente partito per un un certo fesso marino (lunga storia), almeno i suoi orientamenti sessuali gli facevano presumere di avere almeno una possibilità.
-Non ne ho idea.- il ragazzino arrossì- Tu pensi che potrebbe essere Percy?
Jason strinse i denti. Il fatto che i suoi versi, così pieni d'amore , venissero scambiati per quelli di un mollusco monocellulare lo facevano andare in bestia. Si costrinse però a stare calmo, per Nico.
-Non dobbiamo escludere questa possibilità-












-Nico!-
-Sono pronto, arrivo. Tu entra, c'è Reyna!-
Jason sorrise imbarazzato, ma si convinse ad entrere ritrovandosi davanti alla maestosa figura che era quella di Reyna.
Json la aveva conosiuta due anni prima, ad un campeggio estivo, drante il quale la ragazza gli aveva rivelato di amarlo.
Il biondo ne era stato lusingato, tuttavia aveva rifiutato la ragazza, decretando che non era il suo tipo.
Era simile a ciò che aveva fatto Nico l'anno prima quando un certo
Will Solace , un ragazzo che gli guardava perennemente il fondoschiena, gli aveva chiesto di fidanzarsi.
Jason, che aveva preso tutto con un tono scherzoso, ora non poteva fare a meno di immaginare il biondino incatenato a una roccia in balia di un tornado.
-sono completamente partito- decretò il ragazzo tra sè.
Ma, tornando a noi, da quando la famiglia di Nico e quella di Reyna avevano fatto una vacanza insiema, la mora si era pratiicamente autoproclamata sorella-guardiadelcorpo-amica del tenebroso ragazzino.
-Hey Jason.- disse lei squadrandolo da capo a piedi con uno sguado indagatore.
- Ciao Reyna che bello vederti!-
-Si si.- scacciò le sue parole con una mano per poi posare il suo sguardo su Jason -dove andate di bello?- il suo tono aveva una sfumatura accusatoria..
-oh beh, è venerdì e noi siamo soliti andare al cinema...-farfugliò il ragazzo prima di essere interroto dall'irruzione di Nico.
Era vestito come al solito, ma doveva essere uscito da poco dalla doccia poiche aveva ancora delle goccioline sui capelli attaccati alla fronte.
-Scusa il ritardo, andiamo?-
Jason si riscosse, accorgendosi di essere rimasto a guardarlo come un'idiota, prima di arrossire.
Vide Reyna inarcare un sopracciglio, tuttavia la ragazza non proferì parola.
-Andiamo-











-Ti preeeeego!-
-ah e va bene hai vinto, guarderemo superman-
Jason esultò. Insomma non capitava tutti i giorni di riavere il proprio film preferito al cinema. Era al settimo cielo e Nico dovette capirlo, poichè non si fece pregare troppo.
Appunto troppo bello per essere vero!
-NICO!-
A Jason si rizzarono i peli sulle braccia.
Avrebbe riconoscuito quella voce irritante ovunque.
ACCIUGA, e con tanto di Sapientona al seguito.
-Jason-disse poi Percy. Il ragazzo non rispose al saluto.
-Fortuna che vi ho trovati, volevo chiedervi uan cosa.
Domenica do una festa a casa mia e ci tenevo che ci foste.
Sopratutto Nico , senza te nopn è una festa.- disse facendo arrossire il ragazzino e ridacchiare la sua ragazza.
Jason intanto era immerso in una muta preghiera, di solito incoraggiava Nico a non essere asociale , ma stavolta avrebbe fatto uno strappo alla regola.
DI DI NO.
DI DI NO.
NO.
NO.
NO!
-mmm certo- disse il ragazzino arrossendo.
ECCO APPUNTO.
-Allora ci conto- disse Percy salutandoli.
Ad un tratto Jason aveva una gran voglia di frittura mista di mare...













AANGOLINO AUTRICE
MACCIAOOOO!
no, okay.
Ecco il nuovo capitolo!
Comincio ad odiuare acciuga pure io....
Comunque io AMO Reyna e non potevo proprio non inserirla. Spero non sia troppo OOC...
ANYWAY.
scusate se non sempre rispindo alle recensioni, ma sappiate che le leggo dalla prima all'ultima!
GRAZIE A TODOS
Emma

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Capitolo 8
*** Jason ODIAVA le feste ***


jason odiava le feste Era ufficiale:Jason odiava le feste.
Anche dette orgie- pensava il ragazzo.
La musica gli stava spaccando i timpani e l' odore di alcol gli faceva venire la nausea.
Il ragazzo sbuffò, dando una rapida occhiata a Nico, seduto accanto a lui.
Non sembrava che si stesse divertendo, aveva un'espressione imbronciata, ma Jason lo trovava ugualmente adorabile.
I due erano arrivati un'ora prima, quando ancora c'era poca gente. Ad accorglierli era stato acciuga in persona, cosa  che aveva avuto effetti opposti su Jason e Nico.
Li aveva fatti accomodare in salotto, e per un po' era andato tutto bene.
Poi era suonato il campanello.
Un'orda di adolescenti sudaticci ed agitati irruppe nella casa di Percy.
Prima di tutti Annabeth, che si era avvinghiata a Percy, prima di appartarsi insieme a lui chissà dove.
Inutile dire che ciò non aveva migliorato l'umore di Nico.
C'erano davvero tutti.
Clarisse La Rue, una bulletta che un paio di anni prima se l'era presa con Nico.
Travis e Connor Stoll, due gemelli parecchio scaltri, se c'erano loro nei paraggi era decisamente meglio tenere il portafogli a portata di mano.
C'era Grover con Rachel, due dei migliori amici di acciuga.
Insomma , fatto sta che Jason e Nico si erano ritrovati stipati in un angolo , a vedere le coppiette pomiciare. Bello schifo.
Chissa se ci fossimo io e Nico a pomiciare... pensò il biondo per poi arrossire.
-basta- si disse- Nico è innamorato di Percy.-
Scansò quell'argomento dai suoi pensieri e subito ne prese posto un altro.
Il tour. Non c'era giorno il cui il coach non gli riordasse di dover prendere una decisione. Se avesse accettato, sarebbe stato via tre mesi.
Il ragazzo non sapeva cosa fare. Non voleva lasciare Nico.
-Vado a prendere da bere- disse, e Nico annuì impercettibilmente.
Si pentì amaramente della sua decisione quando arrivò al tavolo delle bibite.
Dietro il bancone c'era infatti l'unica e inimitabile Pipier McClean.
Quando vide il ragazzo, Piper si affrettò a sistemardi i capelli.
-EEhi Jason. Cosa vuoi?-
-Uhmm, solo due bicchieri di coca cola, grazie-
la ragazza, però, non fece mai in tempo a consegnare le bibite al ragazzo poichè uno sbronzo Leo Valdez urlò -GIOCO DELLA BOTTIGLIA!-
-oh no- gemette Jason, tornando da Nico.
Leo era un ragazzo dai tratti elfici e con un innato talento per i guai.
Il ragazzino girò una bottiglia di Thè vuota.
Dopo un paio di giri la bottiglia puntò sul biondo.
E chi poteva essere l'altra se non Piper?
La ragazza arrossì, ma si avvicinò decisa al ragazzo, premendo le sue labbra contro le sue.
Erano soffici e profumavano di cannella, ma Jason non provò nulla.
Quando si staccarono, in molti stavano fischiando, tranne Nico, lui stava guardando a terra.



La serata era quasi giunta al termine quando la bottiglia puntò Nico.
Jason sentì un brivido percorrergli la schiena.
E se la bottiglia avesse puntato lui?
Il destino, però, prese un altro corso.
-PERCY!VOGLIO VEDERE SCINTILLE!-
A jason si spezzò il cuore. Non lui, non lui.
Nico era diventato pallido e poi viola.
Percy, che era ancora più sbronzo di Leo, barcollò fino al ragazzo, per poi prendergli il viso tra le mani e baciarlo appassionatamente.
Jason non sopportò più quella vista.
Uscì di corsa da quell'inferno.
Gli bruciavano gli occhi.





Arrivò a casa sua sbattendosi la porta alle spalle e , nella foga fece cadere la foto di lui e Nico che stava sul comodino. Nell'immagine, Jason Stava dando un bacio sulla guancia a Nico, che faceva una faccia disgustata, con un ridicolo cappellino da compleanno in testa.
Le lacrime ormai rigavano il volto di Jason.
Lacrime di rabbia, frustrazione.
Lacrime per il suo amore non corrisposto.
Infuriato, prese il suo potratile e scrisse in fretta una mail al coach.


Coach, ho preso la mia decisione. Sono pronto a partire.





Il ragazzo non poteva sapere che , dall'altra parte della città, Nico si stava staccando bruscamente da Percy, disgustato dall'adore di alcol dell'altro, e stava correndo per seguire l'amico che , senza motivo , lo aveva abbandonato.




ù
ANGOLO AUTRICE
okay vi prego abbiate pietà, non mi picchiate. Ho fatto molta fatica a scrivere questo capitolo e ho rischiato un paio di volte di lanciare il portatile.
Comunque ho notanto che hanno recensito in pochi lo scorso capitolo e ciò mi dispiace. Ho paura che la storia faccia schifo, quindi vi prego se avete degli appunti su delle mie imprecisioni, vi prego di comunicarmeli.
Anyway
al prossimo martedì
Emma

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Capitolo 9
*** Gelosia, gelo fu ***


gelosia, gelo fu Jason  stava picchiettando il vetro del bus della scuola , intriso da piccole goccioline dovute al temporale in corso.
In qual momento si sentiva parte del cielo. Triste, malinconico.
Dopo la serata della festa non aveva più parlato con Nico, Il ragazzino lo aveva tartassato di messaggi e chiamate ma, vedendo che il ragazzo lo ignorava, aveva smesso.
Jason lo conosceva abbastanza da sapere che non avrebbe continuato, non lo avrebbe mai rincoso chiedendogli implorante spiegazioni e che non lo avrebbe mai continuato a chiamare ad oltranza. Lo sapeva e basta, Nico era così. Nico manteneva sempre la sua dignità. Nico si sforzava sempre di essere il più distaccato possibile. Era Nico, e ciò lo rendeva perfetto.
Il biondo sentì una morsa allo stomaco quando vide l'autobus fermarsi alla fermata che era solito prendere Nico.
Vide il ragazzino entrare, e la morsa aumentò.
Gli ripassò per la mente la vivida immagine del fragile viso di Nico tra le mani di Percy. Le sue labbra sottili che si scontravano con quelle del moro.
Distolse lo sguardo, sentendo un formicolio quando il più piccolo fece scivolare gli occhi su di lui.
Jason si voltò solo quando Nico lo ebbe superato. Lo vide sedersi infondo all'autubus, da solo.
 




L'autubus arrivò, tra sbuffi di vapore , e gli alunni si diressero in classe al suono della prima campanella.
Jason cercò in tutti i modi di evitare Nico, e per le prime cinque ore andò tutto liscio.
Poi venne il momento del pranzo. Jason si chiedeva se avrebbe trovato Nico seduto al loro tavolo, ma ciò che invece trovò gli fece mille volte più male.
Nico era seduto al tavolo di acciuga,circondato da tutta la sua combriccola.
Il ragazzino era seduto tra Percy e Leo, che sembravano due bombe ad orologieria da quanto erano iperattivi.
Nico invece, era seduto rigido sulla sedia ed il suo sguardo era cupo e ,quando lo alzò incontrando quello del biondo, Jason potè giurare di vederci qualcosa di più della rabbia. Tristezza, forse?
Dopo aver guardato la mensa, Jason si diresse in un tavolo appartato dove erano seduti Hazel, Frank e Reyna.
-Posso unirmi a voi?-chiese impacciato.
Hazel alzò gli occhi, stupita-Jason! Che ci fai qui? Dov'è mio fratell...- si bloccò , vedendo Nico con Percy- Oh. Certo che puoi sederti Jason! Ma, se posso chiedere, è successo qualcosa con mio fratello? L'altro giorno è tornato dalla festa di Percy e senza dire una parola.-
Reyna guardò male il ragazzo.
-oh...no Hazel tranquilla...-disse il ragazzo.
Mentiva spudoratamente.




Jason si recò con un sospiro nella palestra dal coach Hedge, sperando che quella giornata finisse il prima possibile.
Trovò l'ometto tutto intento a scribacchiare qualcosa sul registro.
Jason si schiarì la voce e il coach si accorse di lui.
-Jason ragazzo mio!-
-Salve, coach-
-Si bene, senti ragazzo ti ho fatto convocare per spiegarti meglio come si svolgerà il viaggio, ora che hai accettato.
Faremo tappa in molte scuole.
Dovrai cominciare già da adesso a fare esercizi su esercizi, per questo dovrai venire qui possibilmente tutti i giorni ad allenarti dopo scuola.-
Jason era elettrizzato , ma puntualmente il volto di Nico si faceva largo nei suoi pensieri.
-piantala-si disse.
-Coach- replicò-Non mi ha ancora detto quanto starò via.-
-Beh vedi ragazzo. Il tour di per sè durerà circa tre mesi. Tuttavia se dovessi superare tutte le gare, l'anno prossimo potresti persino trasferirti!-
Si udì un botto.
-CHE COSA?!-
Però non era stato Jason a parlare.
Era stato Nico Di Angelo.
-Deve aver origliato- capì Jason.
Il ragazzino passò lo sguardo dal biondo al coach.
-Come hai potuto non dirmelo-sputò
-Nico io...-
Jason si blocco quando vide gli occhi del suo piccolo riempirsi di lacrime, poi il ragazzino scappò via




-Cazzo- mormorò Jason.











ANTEPRIMA PROSSIMO CAPITOLO


Jason vide Hazel che gli correva in contro, trafelata.

-Hazel, che succede?-

Lei rispose, mentre ansimava e Jason si accorse che aveva le guance rigate di lacrime.

-Si tratta.....di...di Nico- disse, per poi scoppiare in lacrime.













ANGOLO AUTRICE
Ave , popolo di efp.
Dunque, eccomi con un nuovo e rigorosamente penoso capitolo.
Ho notato che recensiscono sempre meno persone e ciò mi addolora vedendo che le visite restano le stesse.
Comunque, ringrazio quei poveri angeli che, pazienti, recensiscono ogni mio capitolo.
Vi adoro, davvero.
ANYWAY
Alla prossima settimana.
VI PREGO recensite.
Emma

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Capitolo 10
*** Sensi di colpa ***


Sensi di colpa Quando Nico era uscito dalla palestra in lacrime, il cuore di Jason si era frantumato.
Aveva provato a seguirlo, una volta dopo essersi liberato del coach, ma il ragazzino si era già dileguato.
Così, Jason era tornato a casa, si era steso sul divano, aveva studiato e poi mangiato. Tutto in modo ordinario.
Aveva avuto molti sensi di colpa,alternati a momenti di rabbia.
Certo, se avesse saputo cosa stava succedendo al protagonista dei suoi pensieri in quel momento, avrebbe cambiato idea.



Nico correva. Correva come mai aveva fatto. Jason, lo stesso Jason che lo accompagnava a scuola da anni, lo stesso che era sempre stato accanto a lui, lo stesso che allo scoccare della mezza notte il giorno del suo compleanno aveva urlato  a squarciagola buon compleanno sotto la sua finestra, svegliando tutto il vicinato, quel Jason gli aveva mentito. Prima lo aveva ignorato apertamente, e poi gli aveva mentito.
Sarebbe partito, e Nico sarebbe stato di nuovo solo. Chi avrebbe zittito il casino che aveva in testa?
Quando delle mani lo afferrarono per il colletto della giacca, Nico appena se ne accorse, preso come era dai suoi pensieri.
Trovandosi però faccia a faccia con Ethan Nakamura, Luke Castellan e Ottaviano, ossia coloro che più lo avevano tormentato, non potè impedirsi di emettere un piccolo gemito.
-Ehi frocetto, perchè piangi?- disse Ethan avvicinandosi.
- Stammi lontano- sputò Nico.
- Ora non hai più Grace a pararti il culo. Che c'è? Non sei più la sua puttana preferita- ghignò Luke, facendo ridere Ottaviano che proseguì -già, ma il ragazzino non perde tempo, già segue Jackson guardando il cavallo dei suoi pantaloni con gli occhi dilatati.-
-STRONZI!-urlò Nico.
Ethan lo centrò con un gancio destro, facendolo finire atterra.
L'inferiorità fisica di Nico era evidente.
- Tanto Ethan non ammetterai mai di essere tu il frocio.-
Fu la goccia che fece traboccareil vaso.




Il giorno dopo appena arrivato a scuola vide Hazel che gli correva in contro.
-Hazel che succede?-

Lei rispose, mentre ansimava e Jason si accorse che aveva le guance rigate di lacrime.

-Si tratta .....di .....di Nico-disse, per poi scoppiare in lacrime.

Jason sentì che stava per svenire. Cosa cazzo era successo!? Era stato investito? O magari era caduto? E se si fosse tagliato di nuovo?

-Hazel- sussurrò- cosa è successo?-

le singhiozzava ancora - Lo...lo hanno picchiato a sangue. QUEI BASTARDI!-

- Chi è stato Hazel- ringhiò Jason, il copro che tremava di rabbia.
- Non lo sappiamo ancora.

-Beh non c'è tempo da perdere. Andiamo a chiedere a Nico!- esclamò.

-Jason- disse Hazel trattenendo dei lacrimoni negli occhi dorati- Nico non si è ancora svegliato.-










-Le dico che DEVO vedere Nico!-

Jason stava litigando da quattro ore con uan infermiera davvero entusiasta della vita (hahahano) che faceva finta di scrivere al computer, masticando una gomma.

-Le ho già detto un milione di volte giovanotto, che non essendo un parente del paziente non può entrare?-

-BEH SI DA IL CASO CHE IO SIA IL SUO FIDANZATO!- oh - si disse Jason- e questa da dove mi è uscita?

finalmente la donna lo portò nella stanza, ma Jason preferì non esserci mai andato.
Nico, il suo Nico, aveva il naso e il braccio rotti, il labbro inferiore grosso e violaceo ed una grande ferita alla testa.
Jason non riuscì più a trattenere le lacrime.

come aveva potuto? Lui che aveva promesso di stargli sempre accanto?!
Jason era arrabbiatissimo con se stesso. -DOVE ERO MENTRE LO PICCJIAVANO?- si disse.

Passato il momento d'ira si sedette accanto a Nico , prendendoglila mano.
Era fredda , ma combaciava perfettamente con quella di Jason.
Il ragazzo la sollevò lentamente lasciando un bacio su quella pelle diafana.


-Scusami-







ANTEPRIMA PROSSIMO CAPITOLO

Jason non poteva partire se prima non avesse rivisto quegli occhioni neri scrutarlo.

Ne aveva  bisogno.

Poi, Nico aprì gli occhi.

-Sparisci dalla mia vista, Grace-







ANGOLO AUTRICE
Heilà.
mi odiate?
Sì?
okay.
MI ha fatto molto piacere il fatto che in molti abbiano recensito lo scorso capitolo.
Sentire i vostri pareri e le vostre sensazioni mi arreca una gioia indescrivibile.
GRAZIE
ANYWAy
alla prossima settimana.
Emma

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Capitolo 11
*** Quasi dichiarazioni ***


SMATTAMENTI QUASI dichiarazioni



Jason andava a trovare Nico ogni giorno dopo la scuola.
Era passata una settimana e Nico non si era ancora svegliato.
I dottori dicevano che il fatto che avesse battutto violentemente la testa lo avesse fatto svenire, e non erano del tutto certi di ciò che sarebbe accaduto.
Hazel era a pezzi, aveva le occhiaie sotto quegli occhi un tempo dorati, ora cupi e tristi. Lei e Jason si cercavano reciprocamente per sostenersi. Insieme a loro vi erano anche Reyna e Frank, la prima che nonostante la sua fermezza, non riusciva a non far trafelare il dolore dal suo sguardo, il secondo addoloratissimo per quel ragazzino, suo compagno di giochi. Era passato anche acciuga, un pomeriggio. Un tocca e leva, figuratevi, nulla in conronto al Jason, che stava alzato intere notti a tenere la mano del suo piccolo.
Aveva accumulato un sacco di stress, ed è inutile dire che appena si era visto comparire Solace-sono-un-figo lo aveva quasi preso a calci.
Quel giorno ,sulla sera,era comparsa una figura longilinea, misteriosa.
Portava un lungo cappotto nero ed aveva il volto immerso nelle ombre. Tuttiavia bastò questo a Jason per capire di chi si trattasse:
Ade Di Angelo.
Il biondo scattò in piedi come una molla.
-E' un piacere rivederla, signor Di Angelo- disse deglutendo.

L'uomo lo squadrò da capo a piedi, come se si fosse accorto della sua presenza solo in quel momento.

-E tu saresti...-

-Jason, signore. Jason Grace, un amico di Nico. Ci siamo visti qualche volta- disse Jason titubante. Il signor Di Angelo tendeva sempre a scordarsi di lui. Certo, i loro incontri non erano frequenti, ma lui era amico di suo figlio da anni!

-Beh, non mi dice nulla. Novita su mio figlio?-

-Nessuna signore- disse Jason afflitto - i medici dicono che stanno facendo tutto il possibile.-

-Beh, mio figlio è stato davvero sciocco a non reagire.Se mai si risveglierà, ti prego di ricordarmi di rimpoverarlo, Jimmy.- disse distaccato.

Jason non ci vedeva più dalla rabbia. Come poteva un padre parlare così del figlio ridotto in fin di vita e per giunta vittima di bullismo.

-COME OSA!?
COME OSA PARLARE COSI' DI NICO! LEI NON SA UN BEL NIENTE! E COME POTREBBE? D'ALRTONDE E' SEMPRE FUORI PER QUEL SUO CAVOLO DI LAVORO! ASPETTI ALLORA CHE LA AGGIORNO. NICO E' UNA DELLE PERSONE PIU' SPECIALI AL MONDO SOLO CHE IL MONDO CE L'HA CON LUI! E NONOSTANTE TUTTO, HA SEMPRE UN SORRISO PRONTO DA REGALARE A CHI SE LO MERITA! E SA COSA!? IO ANDREI ALL'INFERNO PER MERITARMELO! VORREI ESSERCI IO AL POSTO DI SUO FIGLIO, SUL QUEL LETTO! PAGHEREI ORO PER VEDERE ANCORA IL SUO SORRISO, SENTIRE LA SUA VOCE E LA SUA RISATA! LEI NON SA UN CAZZO, E QUINDI NON SI DEVE PERMETTERE...- Jason si fermò , mentre tornava lucido ed un brivido gelido lo percorse quando si rese conto di aver parlato troppo.

C'erano solo lui, il signor Di Angelo e una macchinetta di merendine in quello squallido corridoio dalle luci sfarfallanti.

Intimorito, alzò lo sguardo sull'uomo di fronte a lui.

Il signor Di Angelo aveva gli occhi che brillavano ed un ghigno stampato in faccia.

-Proprio ciò che volevo sentire- disse divertito.

Jason era perplesso. -Ma come...?-

-Volevo sapere se tenevi davvero a mio figlio, ho avuto la mia risposta.
Dopo aver perso mia moglie e la mia prima figlia, devo essere sicuro di chi sta con i miei figli, e posso ritenermi soddisfatto di te, ragazzo. Però non osare mai più parlarmi con quel tono chiaro?-

Jason annuì, ancora pietrificato.

L'uomo intanto era già in prossimita dell' uscita quando si voltò e disse
-Quasi dimenticavo... Prenditi cura di mio figlio Jason Grace-

Si dileguò. Jason non riusciva a crederci.

Si era ricordato il suo nome.






Era la quarta volta che si imbambolava a guardare il volto di Nico mentre dormiva.
L'incarnato pallido, una corona di capelli corvini ad incorniciargli il viso e le labbra sottili.
Era bello, molto bello.
Jason non poteva partire se prima non avesse rivisto quegli occhioni neri scrutarlo.

Ne aveva bisogno.
Fu un attimo.
La macchina che registrava i battiti prese a suonare più vigorosamente.
Nico aprì gli occhi, di scatto.
Jason si scordò come si respirava.

-N-ni..co-balbettò.
L'altro lo guardò stupito.

-Jas?-
IL biondo quasi si mise a piangere per la felicità.

-Oh Nico! Ero così preoccupato! Aspetta che lo sappia Hazel...-

Nico lo interruppe.

-Cosa ci fai qui, Grace?-

Jason fu stupito da quell'improvviso cambio di umore ma poi collegò. Nico doveva aver fatto mente locale ed essersi ricordato che loro erano in lite.

-Nico, eri in coma, ero preoccupato per te...-

-Certo Jason, dopo avermi ignorato settimane ti preoccupi per me , ovvio. Sai sono stato pestato perchè non avevo più te a pararmi il culo, ma non me ne pento. Preferisco starti lontano.-

Fu una pugnalata al cuore.

-Beh, Percy non è mai passato eppure voi vi amate così tanto non è vero!?-

-Cosa c'entra adesso!?-

-C'entra che io ti A...- JAson si bloccò. Cacchio, lo stava per dire.

-Tu mi a...cosa?- NIco era confuso.

-IO TI A::AMMIRAVO.-cazzo Jason, bella ripresa, si disse sarcastico.- MA EVIDENTEMENTE MI SBAGLIAVO.-

-BENE!-

-BENE!-

Jason uscì sbattendo la porta, il cuore spezzato.

Non era l'unico.







ANTEPRIMA PROSSIMO CAPITOLO

Basta erano due paroline, facili da pronuncate.
Jason prese coraggio e disse:

-LA VERITA' E' CHE IO AMO NICO DI ANGELO!-




AANGOLINO AUTRICE

EHUILA'(?)
OK...no
Ciao a tutti!
Che ne dite?
*si rifugia dietro al portatile e si schiaffeggia da sola*
LO scorso capitolo solo due recensioni T-T
Però nulla mi toglierà il sorriso perche OGGI E' USCITO BLOOD OF OLYMPUS!
cbuwcbwvyrbc
il mio tessssoro :)
ANYWAY
Alla prossima.
EMMA

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Capitolo 12
*** Parole complicate e scommesse azzardate ***


boom PAROLE COMPLICATE E SCOMMESSE AZZARDATE




Passava ormai tutto il tempo a scuola o in palestra. Jason, dopo la litigata non si era più sentito con Nico.
Certo, aveva continuamente chiesto ad Hazel come stesse.
Dopo che il ragazzino aveva passato una settimana in ospedale, era finamente pronto ad essere dimesso.
Jason stava facendo degli esercizi.
Il volto imperlato di sudore, con piccole goccioline di esso che scivolavano sulle sue tempie.
Sollevo l'ennesimo peso, prendendo aria e gonfiando i muscoli.
Però, senza volerlo, la sua mente vagò altrove...





FLASH BACK


Due piccoli Jason e Nico correvano a perdifiato per scappare da un gruppetto di ragazzi più grandi a cui avevano fatto uno scherzo, ridendo a crepapelle.

- Ahi!-

Jason si voltò, allarmato. -Che succede?-

Nico era a terra, i pantsloni strappati e le ginocchia sanguianti.- Che male!- si lamentò.

-Mi dispiace tanto Nico, ho corso troppo veloce...-

-Ma cosa dici! Quando corri sei bellissimo!- disse il più piccolo con una sincerità propria solo di un bambino.

Jason, dal cantò suo, venne compiaciuto dalle parole del bambino, ma non colse nessun significato che avrebbe potuto farlo arrossire.

Sorrise. Piccole goccioline di sudore imperlavano la sua fronte.

-Appoggiati a me, Nico. Ti riporto a casa.


FINE FLASH BACK


Lasciò cadere il peso con un sonoro tonfo.

Per quel giorno, poteva bastare.

Mise tutto nella sua borsa e, dopo essersi fatto una doccia nello spogliatoio, si avviò nel corridoio che portava all'uscita della scuola.

-Jason!-

Il ragazzo si voltò, l'unica ragazza ad avere gli occhi color oro gli stava venendo in contro.

-Ciao Hazel! Cosa ci fai qui?-

Lei sorrise, arrossendo.-Io e Frank abbiamo iniziato a frequentare un corso di cucina per matricole.-

Jason rise- E' fantastico. Senti Hazel...hai novità su Nico?-

Lei lo guardò, addolcendo ancora di più lo sguardo.

-Jason so che non sono affari miei... ma so che tu e Nico avete litigato. Ti prego non lascarlo, è testardo e non lo ammetterà mai ma sei la cosa migliore che gli sia capitata da quando Bianca è morta.-

Lui si grattò la testa, a disagio.

-E' che mi manca...mi manca tantissimo- sussurrò.

La ragazza si avvicinò.

-Jason...c'è qualcosa che desideri dirmi?-

Calò un lungo silenzio.

Fu Jason a romperlo.

-Io lo amo- sussurrò Jason, talmete piano che nessuno avrebbe mai potuto udirlo.

-Jason...non ho cap..-

-IO AMO NICO DI ANGELO!-urlò.

Hazel dapprima rimase sorpresa da quel cambio di tono, ma poi sorrise in un modo che Jason non aveva mai visto.

-IO LO SAPEVO!-urlò -DEVO DIRLO A MIO FRATELLO: E VI METTERETE INSIEME E TU NON PARTIRAI E...-

-Hazel vacci piano...Come facevi a saperlo!?-

-Ma dai Jason... io e Reyna lo sappiamo da mesi.-

Jason arrossì - Non dirlo a Nico-

Il sorriso di Hazel si spense. -Perchè?-

-Hazel, è complicato. Lui mi odia, ama Percy, non sarò mai nulla per lui, Ti prego, non illudermi. Ci vediamo, Hazel.-

Prima che lei potesse ribattere, sparì nei corridoi.



Vide Acciuga e Castellan parlare vicino ai bagni dei ragazzi. Non voleva intromettersi ma quando sentì nominare Nico, diventò un fatto personale.

-Ti dico che sono stato io, con Ethan..-stava dicendo Luke.

-Si può sapere cosa vi ha fatto quel ragazzino per pestarlo a sangue?-

EERANO STATI LORO! Quei bastardi, Jason li avrebbe fatti a pezzi.

-E' solo un frocetto, comunque ho una proposta da farti, una scommessa:-

-Sentiamo-

-Devi metterti con quel frocetto e poi lasciarlo davanti all'intera scuola-

-Perchè Nico dovrebbe voler stare con me?-

-Ma dai Jackson, non fare il tonto.Sanno tutti che ti viene dietro.-

-Ma..-

-Jackson, non ti starai mica rammollendo o ci stai o non ci stai.-

-Ma Annabeth..-

-Raccontale tutto, starà al gioco e si farà due risate, la conosco. Allora?-



-Ci sto-








ANTEPRIMA PROSSIMO CAPITOLO

-Non ti credo, Jason. E mi disgusta il fatto che tu cerchi di screditarlo così..-


-----

-Avanto Jackson, vuoi fare a botte? NON MI FAI PAURA!-






ANGOLODIUNARAGAZZADEPRESSA

Solo una recensione.
-piange e si butta da un ponte-
Vorrei sapere se la storia fa pena.
Accetto anche commenti negativi.
Una piccolissima recensione.
Va be,non vi stresso più
Vi piace il capitolo?
-ghigna-
eheh, vi lascio in sospesa...
ANYWAY
Alla prossima

Emma

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Capitolo 13
*** Solo una piccola rissa ***


Solo una piccola rissa Jason era in iperventilazione.
Aveva contemporaneamente smascherato gli aggressori di Nico ed era venuto a sapere di un orribile complotto conto il primacitato ragazzo.
Il suo primo istinto era stato quello di andare a pestare quei due a sangue, ma passato il primo istinto si disse che innanzi tutto sarebbe stato due contro uno, certo lui era grosso, ma anche gli altri non scherzavano, inoltre Nico gli aveva sempre detto di essere contro la violenza.
Dunque fece sbollire la rabbia e, una volta calmata la respirazione, uscì con il cappuccio dalla scuola a passo spedito, diretto a casa Di Angelo.





Bussò alla porta per dieci minuti ininterrottamente, preparandosi mentalmente un discorso convincente, tuttavia quando si ritrovò davanti Nico, con una maglia spiegazzata ed i capelli scompigliati, il suo cervello andò in pappa.
-N-Nico-
-Jason? Cosa ci fai qui?-
-E-ecco mi chiedevo...p-posso entrare?- okay, si sentiva ufficialmente un idiota.
-Suppongo di sì- il ragazzino gli fece largo, guardandolo come fosse pazzo.
'E ora come lo dico?' si disse Jason.
'Hey ciao Nico!So che non ci parliamo da settimane, ma volevo dirti che il ragazzo che detesto per cui tu hai una cotta pazzesca, in realtà è uno stronzo.'
Bene.
-Sei venuto a scusarti?-
Nico aveva parlato.
-Scusarmi di cosa?- disse Jason confuso.
-Oh non lo so, forse per avermi abbandonato la festa, per non avermi parlato, per non avermi detto del tuo viaggio...scegli tu-
Jason arrossì.
-Sei fuori strada, Nico-
-Oh bene, perchè io ho appena inizia...-
-NICO C'E' UN COMPLOTTO!-
Il ragazzino lo guardò, sinceramente stupito.
-Cosa?-
-Nico , ero a scuola quando ho sentito Percy parlare con Ethan.
Lo so. So che sono stati lui e Castellan a picchiarti. Però ho sentito di più.
Nico, Nakamura sa della tua cotta per Percy e lo ha persuaso ad illuderti e a spezzarti il cuore, sono tutti d'accordo. Non posso permettere che ti facciano del male.-
Seguì un lungo, lunghissimo silenzio.
Poi Nico disse, freddo.-Non ti credo Jason.E mi disgusta il fatto che tu cerchi di screditarlo così-
Jason sentì il suo cuore frantumarsi.
-ma...-
Nico lo accompagnò alla porta prima di sbattergliela in faccia.










Appena arrivato a scuola, Jason si fiondò su acciuga. L'unico problema è che lo fece nel bel mezzo di un corridoio.
-JACKSON!-
Il moro sorrise- Ciao, Grace-
-Non fare l'idiota con me, so tutto-
Lui lo guardò innocentemente. -Non so di cosa tu stia parlando.-
-SO DI TUTTO IL COMPLOTTO TRA TE E NAKAMURA! AVANTI JASON,VUOI FARE A BOTTE!NON MI FAI PAURA!-
Tirò ad acciuga un gangio destro, e l'altro lo caricò con uno allo stomaco.
Se la cavava abbastanza bene fino a quando non si aggiunsero alla mischia anche Nakamura e Castellan.
Erano troppi.
Cadde a terra e venne preso a calci.
-LASCIATELO STARE!-
Nico si fece largo tra la folla che si era formata attorno a loro.
Il suo angelo.
Anche Percy era a terra con il naso sanguinante, ma il ragazzino non lo degnò di uno sguardo.
-Jas-sussurrò -Che ti hanno fatto-
L'ultima cosa che vide furono gli occhi di Nico pieni di lacrime poi, il buio.








ANTEPRIMA PROSSIMO CAPITOLO

-Sei un idiota -

-Il tuo idiota-

Il ragazzino lo abbracciò di slancio.

-Mi sei mancato, Jas. Comunque rimani un cretino.-



ANGOLO AUTRICE

BELLA A TUTTI RAGAZZI!
Okay...no
Heilà
Ho odiato Percy in questo capitolo o meglio, ho odiato descriverlo così. In realtà lo adoro come personaggio.
GRAZIE per tutte le recensioni.
Vi amo, punto.
ANYWAY
Vi lascio , cari.

Emma

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Capitolo 14
*** Sotto gli sguardi delle statue ***


riappacificazioni Jason si svegliò con la vista appannata.
Quando ricominciò a vedere i contorni di ciò che lo circondava, constatò di trovarsi nell'infermeria della scuola.
Vi ci era stato poche volte e di certo mai per una rissa.
C'era un forte odore di plastica e medicimali.
Il ragazzo sentiva di avere il labbro gonfio e la testa gli duoleva fortemente.
Abbassò lo sguardo e per poco non gli venne un colpo.
Una folta e scompigliata chioma corvina giaceva sulle sue gambe.
Nico Di Angelo aveva il volto rilassato, come quando dormiva, e non aveva più la sua solita espressione imbronciata che, agli occhi di Jason, lo rendeva adorabile.
Sentì una piacevole stretta allo stomaco quando capì che il ragazzino era sempre rimasto con lui.
Alzò una mano e, delicatamente, accarezzò quei capelli vellutati.
Nico alzò la testa, di scatto.
-Jas!- esclamò, guardandolo assonnato.

-Hey- sorrise lui.

-Come stai?- chiese Nico, in un primo momento sembrava quasi lo volesse abbracciare, poi ci ripensò.

-Ah, non è nulla. Mi sono fatto fregare da qualche graffietto.-

Nico lo guardò, gelido -sei un idiota. Hai idea dello spavento che mi hai fatto prendere?-

Jason lo fissò, un barlume di speranza negli occhi -Quindi mi credi?-

-Certo che ti credo. Sei il mio migliore amico. Però rimani un idiota.-

Sei il mio migliore amico

Sei il mio migliore amico

Il

Mio

Migliore

Amico

-Il tuo idiota- disse Jason prima di abbracciaew il ragazzino che, per una volta, non si scansò

-Mi sei mancato Jas- mugugnò il più piccolo sulla sua spalla- comunque rimani un cretino-

-Mi sei macato anche tu Nico, tanto-









Dopo circa due ore passate nel ufficio del preside Crono, un uomo arcigno che lo detestava, Jason fu finalmente libero di andare.
Arrivò a casa di Nico.
Gli aprì Hazel, che sorrise raggiante. -Jason!-

-Hey Hazel- al ricordo della loro ultima conversazione, il ragazzo arrossì.

-Jason!- Nico sbucò dalle scale.

Aveva una maglia bianca e dei jeans strappati. Jason deglutì . Era bellissimo.

Hazel gli rivolse un'occhiatina maliziosa per poi ritirarsi con la scusa di dover vedere Frank.

-Crono ti ha sospeso?-

-Me la sono cavata con una nota di demerito e tante chiacchere nutili.-

-Andiamo in giardino?-

-Ci sto-


Il giardino di casa Di Angelo era enorme.
Era pieno di verde e c'erano sculture in stile greco che sbucavano un po' ovunque.

Si sedettero ai piedi di due statue.

Eros e Afrodite.
Queso però, i ragazzi non lo sapevano.


-Nico noi non abbiamo ancora parlato di...beh...- Jason era imbarazzato.

Nico lo interruppe -Tra me e Percy non avrebbe mai potuto funzionare. Non ha fetto altro che parlare di sè e di lodarsi, non lo sopportavo più. Non è il mio tipo.- sbuffò.

-E qual'è il tuo tipo?- sussurrò il biondo.

Nico lo guardò, a lungo -Ancora non lo so-







Ciò che i due non potevano sapere è che erano osservati, e non dalle statue.

-Non mi interessa se non sei cascato nel piano di Jackson, Di Angelo. Prima o poi sarai mio, non cu sarà sempre Grace affianco a te.-

Detto ciò, Ethan Nakamura scese dalla sua postazione utilizzata per spiare la scena.






ANTEPRIMA PROSSIMO CAPITOLO

-Jason devi dirglielo-

-Non posso-

-Si che puoi-



ANGOLO AUTRICE

Ebbene sì, ecco la schifezza.

Non sono molto soddisfatta di questo capitolo, ma è un po' di passaggio.

Mi addolora dire che la storia sta volgendo al termine.

Volevo ringraziare tutte le persone che trovano un ritaglio del loro tempo per leggere la mia storia.
Vi adoro.

ANYWAY

alla prossima.

Emma

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Capitolo 15
*** Attimi di esitazione ***


esitazioni -Questo film fa davvero pena-

-Sottoscrivo in pieno, Neeks-

Era proprio vero, era una patetica storia su vampiri e licantropi, tutti rigorosamente a petto nudo.
Jason era convinto che Nico fosse più bello, a petto nudo.
Arrossì al pensiero, ma non si contraddisse.
Da quando lui e Nico avevano fatto pace, il ragazzo cercava di passare più tempo possibile con il moro.
Il viaggio si avvicinava.
Non ne avevano più parlato, ma era come tra loro ci fosse un tacito accordo.
Ora se ne stavano stravaccati sul divano, a casa di Nico.
Le loro ginocchia si sfioravano e, per quanto fosse imbarazzante ammetterlo, a Jason quel piccolo contatto faceva venire i brividi.
 
-Popcorn?- disse Nico, porgendogli il contenitore.

-Grazie- Jason ne prese una manciata e nel farlo sfiorò la mano di Nico

Arrossì.

Dopo circa altri venti minuti di agonia, Nico si addormentò e, inconsapevolmente, abbandono il suo capo sulla spalla di Jason che, dopo un attimo di esitazione, il ragazzo prese ad accarezzare i capelli e il collo di Nico.

Alla fine si sporse fino a dare un soffice bacio sulla fronte del più piccolo.
Ciò che non sapeva però, è che Nico era sveglio, e sorrise.






-Parto dopodomani-

Jason era seduto ad un caffè con Hazel, per parlare di Nico.

-Sei sicura che dovrei andare?-

-Jason, te lo ho già detto. Io più di tutti ti vorrei accanto a mio fratello, ma questo è il tuo sogno, e tu devi inseguirlo-

Jason sospirò -Hai ragione, solo che Nico è così fragile, ormai sento il bisogno di proteggerlo, ho paura che quegli idioti tornino alla carica, se parto-

Hazel sorrise, ma si vedeva che era agitata.

-Tranquillo, andrà tutto per il meglio-

-Lo spero...-

-Piuttosto....- La ragazza sorrise maliziosamente- hai intenzione di dichiararti?-

Jason si agitò. In effetti ci aveva pensato, più di una volta.
Aveva pensato di piombare addosso al suo piccolo e baciarlo sulle labbra, facendogli scomparire il viso tra le sue mani.
Ci aveva pensato eccome.
Aveva scritto poesie, studiato discorsi....

-No, Hazel.-

-Oh ma dai? Cosa hai da perdere?! Tra poco partirai e lo rivedrai tra mesi!-

Già, cosa aveva da perdere?







ANTEPRIMA PROSSIMO CAPITOLO

Ora entro e glielo dico.

E fu proprio ciò che fece.








ANGOLODIUNAPOVERADEPRESSA

Okay domanda: cosa è sto schifo?
Risposta: unoi schifo.


E' un capitolo pateticamente corto, ma sono sammersa da compiti di greco, quindi abbiate pietà.
Giuro, mi farò perdonare.
ANYWAY
Scusate
Alla prossima

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Capitolo 16
*** Ti amo, scusa. ***


Ti amo, scusami
-Spero che lei capisca, Signor Grace, che suo figlio ha davvero talento, farò personalmente tutto il possibile per assicurargli un fututro.-

-Ehmm, naturalmente...ecco io...dove dovrei firmare?-


Jason voleva sbattere la testa sul tavolino.

Quando il Coach Hedge gli aveva detto che avrebbero dovuto fare un ultimo incontro prima del viaggio, il ragazzo ne era stato ben felice.
Quando il Coach gli aveva detto che suo padre sarebbe dovuto essere presente...beh il ragazzo fu MOLTO meno felice.
In fondo suo padre era una buona persona, ma non era mai stato troppo presente, e non era di certo il tipico padre modello di tutti i film americani idioti che si rispettino.
All'inizio il fatto che Jason corresse non lo rese molto felice, ma il suo lavoro lo distraeva troppo, percò non ne avevano più parlato.
Così adesso erano lì.
Il coach Hedge scocciato.
Jason imbarazzato.
Suo padre che alzava lo sguardo dal telefono solo se interpellato.

Il ragazzo sospirò.


Quella sera Jason era convinto non ci fosse nessuno a casa.
Era rientrato verso le 18 e ciò che aveva trovato sulla soglia, lo aveva a dir poco stupito.
Sua sorella Thalia era lì, dopo cinque mesi che non la vedeva.
Jason scattò per abbracciarla e lei, da prima sorpresa, ricambiò poi con trasporto.
-Thals-

-Ciao piccola pulce-

-Ho 18 anni e tu ancora mi chiami piccola pulce?-

-Esatto, piccola pulce-

Jason rise, guardandola.
Thalia era una ragazza minuta, ma sapeva farsi rispettare. Era piena di piercing e aveva i capelli corvini tagliati corti. Era la solita di sempre, con qualche piercing extra.

-Cosa ci fai qui?- chise. Infatti sua sorella non aveva buoni rapporti con i loro genitori. Appena compiuta la maggiore età, era andata a stdiare dall'altra parte del paese.
Se l'era sempre cavata da sola, era sempre stata una sorta di eroina per Jason.
Avrebbe tanto voluto essere forte come lei.

-Beh, non potevo lasciare che la mia piccola pulce partisse e diventasse famosa, senza prima non averla strapazzata a dovere.-

Entrarono in casa e si sedettero sul divano.

-Allora vuoi dirmi che succede?- chiese Thalia ad un tratto.

Jason sobbalzò - cosa intendi?-

-Ti conosco, pulce. Sei innamorato.- la ragazza ghignò.

Il biondo diventò un peperone -m...ma c..c..che d..dici?-

-Mi dispiace, ma ti si legge negli occhi. Avanti racconta, non starò per molto tempo. Riparto domani mattina.-

Jason non sapeva cosa fare. Da una parte c'era il suo buonsenso che gli diceva di stare zitto e raccontare una balla che comprendesse una ragazza con una quarta. Dall'altra c'era solo Nico...Nico Nico Nico.

-Sono gay.-

Segui un lungo...lunghissimo silenzio. Sua sorella lo guardava con un'espressione incomprensibile.

-Sono gay e sono innamorato del mio migliore amico, ma lui ama un coglione e credo mi odi e io non lo voglio abbandonare ma devo partire ed ho paura per lui e...-

Thalia lo interruppe.

-Sei innamorato di Nico? Vi ho sempre visti bene insieme.-

Jason spalancò la bocca.

-Quindi non ti disgusto?-

Sua sorella fece una smorfia. -Jason, guardami bene, ti sembro il tipo che si fa problemi? In realtà anche io mi vedo con qualcuno...con una ragazza. Zhoe Nighstade, la mia compagna di tiro con l'arco ricordi? Ci siamo messe insieme tre mesi fa.-

Jason era sempre più sbalordito.-s..sono f...f...felice.-

Lei sorrise, alzandosi -Devo andare prima che papà rientri, non voglio incontrarlo. Ci vediamo domani alla stazione, pulce.-

Si avvio all'uscio e poi disse

-Vai e dichiarati, e sii felice-

La porta si chiuse con un tonfo.







Jason era davanti a casa Di Angelo da 30 minuti, ormai.

Continuava a ripetersi cose del tipo.
-Ora entro e glielo dico-

-breve e coinciso-

-un  bel respiro-

Quando una coppia di anziani che passava di lì credendolo pazzo, Jason si decise e bussò.

Nico era di fronte a lui, bello come sempre.

-Hey Jas! Valigia pronta?-

-Ehmm...Nico potrei parlarti un attimo...Ecco in privato?-

Il ragazzino lo guardò storto-...suppongo di sì..-

Andarono in giro.

-Nico...ti devo dire una cosa prima di partire- Jason si guardava i piedi, il cuore che gli martellava nel petto.

-Jas.. mi spaventi. E' successo qualcosa? Se è così...-

-Nico sono stato io a mandarti lettere d'amore.-

Il moro era zitto, gli occhi sgranati.

-Mi sono arrabbiato alla festa perchè era geloso...Mi sono picchiato con Percy perchè non ti toccasse...Ho vinto la corsa perchè ho pensato a te. Mi sveglio la mattina ed il mio primo pensiero sei tu...scegliere di partire è stata la scelta più dura che io ti abbia mai fatto...Non ti potevo abbandonare.
Adoro la tua risata, la tua voce. Amo accarezzare i tuoi capelli, il tuo profumo. Adoro quando sbuffi o fai battute solo a te comprensibili, amo quando mi chiami Jas...amo quando ti lasci stringere da me. La realtà...è che io ti amo,Nico Di Angelo...scusa-

Jason riprese fiato.

Nico era ancora immobile a pochi passi da lui, gli occhi sgranati.

-Scusa- mormorò Jason, poi scappò.







ANTEPRIMA PROSSIMO CAPITOLO

Il treno era pronto a partire.

Jason era pronto a cominciare una nuova avventura.

Però lo avrebbe fatto senza colui che amava.









ANGOLINO AUTRICE

-si ranicchia in un angolino e piange-

Ebbene sì, siamo al penultimo capitolo.

Ho cercato di allungare il capitolo il più possibile, per farmi perdonare.

Non posso dire nulla se non grazie a tutti, di tutto.

Vi tartasserò la prossima volta, comunque

ANYWAY

Vi voglio bene.  

Emma

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Capitolo 17
*** Lo chiamano destino ***


Chiamalo destino Un soffio nel vento, un grido nel vuoto.
Un pianto nel buio, una tempesta che infuria.
Un sorriso, una parola.


Un addio.






Jason chiuse la sua valigia, le mani tremanti.
Non riusciva ancora a credere di essersi dichiarato a Nico, il suo Nico.
Aveva rovinato tutto, non se lo sarebbe mai perdonato.
Aveva ancora l'immagine della faccia sconcertata di Nico nitida nella sua mente.
I suoi occhi neri spalancati, la bocca socchiusa.
Lo chiamano destino.
A volte delle cose devono accadere, non ci sono vie di uscita.
Un fiume continua sempre a scorrere, qualunque cosa tu faccia.
Lo chiamano destino.
Molti lo incontrano sulla strada che avevano preso per evitarlo.
Alcuni credono sia un filo intrecciato, come un tessuto, così che un filo ne incontri molti altri.
Jason chiuse la porta di camera sua, una muta promessa che sarebbe tornato presto.
Suo padre lo aveva salutato la sera prima con un cenno e una pacca sulla spalla.
Anche troppo.

-Pronto per questa avventura?-

Jason sorrise, sua sorella Thalia si era offerta di accompagnarlo alla stazione. Jason ne era quasi commosso.

Lo chiamano destino.
Un susseguirsi disordinato di eventi.
Un ordinato caos.

Alla stazione Jason scorse i sorridenti visi che erano venuti a salutarlo.
Era quasi un ossimoro, ma in quel momento avrebbe voluto vedere solo una faccia, una faccia sulla quale un sorriso era molto raro.
Si sorride per non piangere, giusto?
Si scherza per non mostrarsi deboli, vero?

-Mi mancherai tanto, Jason-
Hazel lo stava abbracciando, le lacrime agli occhi.
Le capitava spesso di commuoversi.
-Sei come un fratello per me, non scordarlo mai.-
Jason la strinse a sè.-Ti voglio bene anche io, Hazel-


-Sei un bravo amico, Jason. Spero che ci rivedremo presto.-
Lo salutò così Reyna, stringendogli la mano, una muta promessa negli occhi.
Jason la abbracciò -Mi mancherai, Rey-
Lei si ruppe -Anche io, Jas-


-Ci vediamo presto, Jason. Abbi cura di te.-
-Grazie, Piper-
-Ah e Jason..-
-Sì?-
-Tu e Nico siete una bella coppia-
La ragazza sparì, il profumo di cannella con lei.


-Ehmm ...Jason?-
-Jackson, cosa diavolo ci fai qui?-
-Ecco insomma...mi dispiace, so di aver fatto una cretinata e...abbi cura di Nico, non mi rendevo conto di quanto fosse speciale.-
-GIà...è speciale.-
-pace?-
-Pace-
Jason strinse la mano che gli porgevano.



Jason sarebbe partito, e lo avrebbe fatto senza la persona che amava. i bagagli erano pronti.
Jason stava per salire sul treno quando...

-Jas-

Oh miei dei!
Nico era lì, lo guardava negli occhi, si avvicinò.
Jason non respirava.

-Jas-

-Nico-

Il ragazzino lo abbracciò, Jason rimase paralizzato.
-Jas- singhiozzò Nico- io non sono bravo con queste cose, ma ti giuro che ricambio ogni parola che hai detto, mi piaci da mesi, ero accecato da Percy, ma sei tu quello che mie è stato sempre accanto, ora sembrerò stupido e tu no vorr...-
Il fiume di parlole era stato bloccato dalle labbra di Jason, a cui batteva fortissimo il cuore.
Nico gli avvolse le braccia al collo, anche se era comunque molto rigido.
Lo chiamano destino.
Composto da foto in bianco e nero.
Dipinto di mille colori.



Il trenò sbuffò e partì.
Nico era lì, lo salutava.
Nico era lì, lo avrebbe aspettato.
Nico era lì, lo sguardo triste e felice insieme.
Nico era lì, innamorato.
Nico era lì, ci sarebbe sempre stato...





Lo chiamano destino.















ANGOLO AUTRICE

Sono davvero commossa.
Grazie, grazie, grazie.
Grazie di avermi sostenuta, incoraggiata.
Vi adoro.
Se avete letto la mia storia, se mi avete sopportata, lasciate una riga, ditemi cosa vi ha fatto sentire la mia storia, datemi consigli per il seguito o semplicemente un saluto.
Ciò che so, è che mi avete spinta a dare il meglio di me.
Vi voglio bene.

Emma

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